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1 MAGGIO 2007 Il giornale dello specialista del raccolto Al salone Sima notevole interesse degli operatori per le diverse novità della gamma. Intanto in Francia, come in Italia, cresce la rete vendite ANNO VII LAVERDA È AL FIANCO DEI CLIENTI pag. 2 LA NUOVA REV 200 UNA RISPOSTA ALLE ESIGENZE DEI MERCATI pag. 3 COSI’ CRESCE LA RETE SUL MERCATO IBERICO pag. 6 I BRITANNICI APPREZZANO LE QUALITÀ BY BREGANZE pagg. 5-6 ABBIGLIAMENTO OROLOGI MODELLISMO, IL MONDO GADGET pagg. 12-13 Gruppo Industriale ARGO In caso di mancato recapito il mittente si impegna al pagamento dei resi che dovranno essere spediti a VICENZA 36100 C.P.O. PARIGI, TRAMPOLINO EUROPEO PER LE MIETITREBBIE ROSSE

PARIGI, TRAMPOLINO EUROPEO PER LE MIETITREBBIE ROSSE

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n° 1 MAGGIO 2007

Il giornale dello specialista del raccolto

Al salone Sima notevole interesse degli operatori per le diverse novità della gamma. Intanto in Francia, come in Italia, cresce la rete vendite

ANNO VII

LAVERDAÈ AL FIANCO

DEI CLIENTI

pag. 2

LA NUOVA REV 200UNA RISPOSTA

ALLE ESIGENZEDEI MERCATI

pag. 3

COSI’ CRESCELA RETE

SUL MERCATOIBERICO

pag. 6

I BRITANNICIAPPREZZANO

LE QUALITÀBY BREGANZE

pagg. 5-6

ABBIGLIAMENTOOROLOGI

MODELLISMO,IL MONDO GADGET

pagg. 12-13

Gruppo Industriale ARGO

In caso di mancato recapito il mittente si impegna al pagamento dei resi che dovranno essere spediti a VICENZA 36100 C.P.O.

PARIGI, TRAMPOLINO EUROPEO PER LE MIETITREBBIE ROSSE

� Il punto di Mario Scapin

Il destino dell’agricoltore è da sempre legato al fattore meteo-rologico, ma anche alla buona pratica agricola ed al rispetto del-l’ambiente. Purtroppo quest’ul-timo aspetto non sembra aver avuto una gran considerazione da parte dell’uomo, specie negli anni della forte crescita industria-le, in cui la corsa al benessere a tutti i costi ha fatto dimenticare alcune regole fondamentali della natura che ci circonda ed è fonte di risorse indispensabili.Oggi fortunatamente stiamo prendendo atto di ciò e proprio partendo dall’agricoltura si sta avviando il processo di recupero d’energie rinnovabili che daran-no respiro sia all’ambiente sia al-l’economia.A tal proposito l’Unione Europea ha approvato recentemente una serie di linee guida in merito alle energie rinnovabili e ai biocom-bustibili, con l’obiettivo di con-durre, entro il �0�0, il consumo di biocarburanti al 10% del con-sumo totale di benzina e gasolio per ogni singolo stato membro. L’Italia già nella finanziaria �007 ha iniziato a fissare obiettivi in-dicativi nazionali con le seguen-ti percentuali di biocarburanti, ottenuti da fonti rinnovabili, sul consumo dei carburanti in uso: il �,5 per cento entro la fine del �008, il 5,75 per cento entro il �010. Tali misure, unite ad altre importanti iniziative quali l’imple-mentazione, in quasi tutti i Paesi membri, di nuovi impianti per la produzione di biodiesel e bioeta-nolo, porteranno ad incrementa-re la domanda sia d’oleaginose sia di grano, orzo e soprattutto mais nel caso di bioetanolo (Italia e Ungheria tra i Paesi maggior-mente coinvolti).Si prevede quindi che da queste politiche deriveranno senz’al-tro dei benefici per l’agricoltura, quanto meno in termini di mag-gior utilizzo dei terreni e conse-guente aiuto al reddito.Si tratta di premesse che non escludono l’impegno di tutti a far

sì che i risultati di un’annata agri-cola siano sempre soddisfacenti, senza perdite o sprechi a causa di poca attenzione e mancanza di prevenzione.In Laverda siamo tutti convinti che il successo dell’oggi è il frutto del buon lavoro fatto ieri e la pre-messa di un sereno domani. Per questo, a garanzia di un raccol-to “non stop” per i nostri clienti, abbiamo dato spazio ad attività formative e predisposto servizio e logistica con altrettanta attenzio-ne e perizia.Avevamo già annunciato un grande cambiamento a livello di servizio post-vendita, affidando il management di assistenza e ri-cambi ad un’unica persona di no-tevole esperienza e competenza: Pietro Dal Santo. Operativamente è coadiuvato, per il servizio assistenza tecnica, da tre responsabili d’area a livello

nazionale ed internazionale. In-vece per il servizio ricambi, Dal Santo può contare sullo staff in-terno al servizio stesso che già si è distinto per l’eccellente attività apprezzata dalla clientela italiana ed estera. Riprendendo però il concetto della prevenzione vorremmo ri-levare che Laverda opera senza sosta, specialmente nei periodi cosiddetti “di bassa stagione”, con una serie di attività che con-sentono al cliente utilizzatore di predisporre le proprie macchine al meglio perché il raccolto possa essere veramente la conclusione più felice di tutto un anno di la-voro. Tra le attività poco note ma indispensabili citiamo ad esempio l’attenzione che il nostro “servi-ce” pone alle problematiche in campo. Ogni reclamo o sugge-rimento è raccolto, analizzato e processato al fine di offrire solu-zioni e proporre miglioramenti o innovazioni di prodotto. A livello statistico vengono ana-lizzati i consumi di ricambi, la messa in opera delle macchine, il grado di percezione della qualità sia del prodotto sia dell’operativi-tà delle macchine in campo. Tutto con un respiro internazionale. E’ chiaro che alle analisi seguono poi sintesi e decisioni che porta-no ad offrire, quando ne esistono i presupposti in termini di mercati e volumi, macchine eccellenti in ogni campo. Naturalmente accanto ai servizi esiste un’azienda che, con i vari comparti dalla qualità alla produ-zione, dall’amministrazione agli acquisti nonché al marketing di comunicazione, prodotto e com-merciale, si rende parte attiva nel far scaturire quella eccellenza espressa dal prodotto.Siamo altresì convinti che tale operosità di Laverda può solo dare buoni frutti, proprio come i vostri raccolti, se saremo capaci insieme di basare i nostri rapporti su sana collaborazione e recipro-ca fiducia.Buon raccolto a tutti.

Pronti per un buon raccolto

Il giornale dello specialista del raccolto

Anno VII, n. 1, maggio �007Periodico trimestrale

Registrazione Tribunale di Vicenzan. 1017 del 5 marzo �00�

direzione editorialeMario Scapin

Angelo BenedettiSimonetta Lambrocco

direttore responsabileClaudio Strati

progetto graficoAndrea Rosset

Piergiorgio Laverda

hanno collaborato:

Patrick Fantinelliufficio acquisti ricambi

Fabrice Rondeaudirettore vendite Francia

Mike Garwoodimportatore Laverda per l’Hampshire

Andres Moradas Lopezresponsabile vendite Laverda Spagna

Piergiorgio Laverdacuratore dell’Archivio Storico

“Pietro Laverda”

fotografieArchivio Laverda spa

© by Laverda spa3604� Breganze (VI) Italy

via F. Laverda, 15/17tel. +39.0445.385311fax +39.0445.873355

[email protected]

Stampa Tipografia Campisi

V.le dell’Industria 13 - 36057 Arcugnano (VI)

Proprietà letteraria riservata. È permessa la riproduzionedi articoli e immagini solo citando la fonte.

Mario Scapindirettore generale

Ai destinatari della rivista

INFORMATIVA A NORMA DELL’ART. 13 D. LGS. 30.6.�003, n° 196

I vostri dati identificativi sono stati acquisiti da Laverda S.p.A. presso i diretti interessati o comunque presso elenchi e registri pubblici quindi do-cumenti conoscibili da chiunque per svolgere in futuro la nostra attività di marketing. Verranno trattati da Laverda S.p.A. in forma cartacea e/o informatica o telematica e verranno utilizzati esclu-sivamente presso la nostra società o soggetti nostri ausiliari che collabo-rano alla postalizzazione in relazione alle nostre esigenze, anche future, di acquisizione di nuovi clienti mediante invio di proposte commerciali. Laverda S.p.A. garantisce la massima riservatezza nel trattare i dati e la pos-sibilità di richiedere gratuitamente la cancellazione (o la rettifica) dei vostri dati contenuti nel nostro archivio. éa voi pertanto garantita la facoltà di esercitare tutti i diritti dell’art. 7 del d.lgs.vo n. 196/�003 ed in partico-lare di opporvi in tutto o in parte al trattamento.

Il momento cruciale si avvicina:saremo giorno per giorno al fianco dei clienti

L’ Italia a cura di Simonetta Lambrocco

In Emilia si allarga la rete vendite

All’inizio della campagna vendite �006-�007 è entrata a far parte della rete vendite Laverda in Italia la società Agri-Moto srl di Villafranca di Medolla, società che fa capo alle famiglie Bozzali e Calzolari.E a fine febbraio, nel tradizionale open day che Agri-Moto, ogni due anni, organizza fin dal 1996 con i clienti presso la propria sede, tutta la gamma Laverda era presente nel parco espositivo della società emi-liana.«Ci siamo concentrati sulla presen-tazione ai nostri clienti dei prodotti Laverda – spiega il contitolare San-dro Bozzali - e abbiamo registrato una affluenza di pubblico più che soddisfacente, stimata in 800 perso-ne. Ora stiamo raccogliendo i risul-tati del post “open day “ in termini di vendite».L’open day come sempre ha offer-to anche l’occasione di intrattenere clienti e visitatori in modo piacevole: «Con i molti visitatori abbiamo assa-porato alcune prelibatezze e brinda-to con del buon Sangiovese, augu-randoci reciprocamente futuri nuovi successi» dice l’imprenditore.Agri-Moto è una delle più “vecchie” aziende commerciali di Modena e provincia. Basti pensare che i fon-datori iniziarono la loro attività per-mutando le attrezzature che com-mercializzavano con animali, ancora prima di entrare in società.

La fondazione dell’azienda risale al 1960 ad opera delle due famiglie Bozzali e Calzolari, tuttora contito-lari. Nata con una vocazione specifi-ca verso le attrezzature, negli ultimi anni si è affiancata all’attività iniziale una forte specializzazione anche nel settore dei trattori e delle macchine da raccolta.La società ha raggiunto nel �006 un fatturato di oltre 4 milioni e mezzo di euro. Da sempre il punto di forza di Agri-Moto è il vasto e super as-sortito magazzino ricambi, nel quale è possibile reperire tutto ciò che ser-ve in agricoltura. In questo reparto sono attive quattro persone che vi operano a tempo pieno.Il reparto commerciale conta invece su sei addetti che svolgono la loro attività sul territorio fornendo infor-mazioni relative ai mezzi commer-cializzati e occupandosi della vendi-ta di trattori, macchine da raccolta e mietitrebbie. Inoltre, chi necessita di mezzi usati, trova il necessario supporto di un esperto dedicato esclusivamente a questa attività.Il servizio assistenza post-vendita è affidato a quattro addetti, due dei quali seguono specificamente il pro-dotto Laverda. Completano lo staff di Agri-Moto quattro impiegati ai quali è affidata la gestione ammini-strativa, e un autista che garantisce la massima tempestività nelle conse-gne.

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Entra nella squadra Laverda la modenese Agri-Moto, che ha quasi 50 anni di storia

Sopra: un momento dell’open day. Sotto da sinistra a destra: i titolari Alfredo Bozzali e Cesare Calzolari, Giuseppe Bozzali, Giuseppe Zanasi e Paolo Diegoli, produttori, e Sandro Bozzali, titolare.

REV, una pioggia di richieste su numerosi mercatiE la serie si amplia con la nuova �00

In seguito alla crescente richiesta di mietitrebbie della categoria “economy” proveniente da mercati quali Turchia, Iran, Russia, Kazakistan, Romania, ove i modelli di segmento medio Laverda Serie REV, �56 REV, �55 REV e ��5 REV hanno dimostrato di possedere caratteristiche superiori e più apprezzate rispetto ai diretti concorrenti, Laverda propone un ampliamento della propria offerta con la nuova REV �00. La nuova nata si colloca al top del suo segmento per le proprie qualità di affidabilità e prestazioni essendo equipaggiata di telaio, trasmissioni e apparato trebbiante identici a quelli in dotazione per le sorelle maggiori. Sarà però più vicina alle nuove esigenze di convenienza economica, grazie ad alcuni accorgimenti quali gli innesti degli organi trebbianti di tipo meccanico, il serbatoio del cereale da 5.�00 litri e la potenza del motore, un NEF Tier III da 133 kW.Caratteristiche di questo tipo bene incontrano anche le necessità recentemente emerse nei mercati più maturi quali Francia, Germania, Polonia, Spagna e Finlandia, dove, in seno alla piccola azienda di tipo familiare, si sta sviluppando un’attività agricola part-time che si affianca ad altre attività ma che richiede, al pari dell’agricoltura più moderna e organizzata, produttività e tempestività nella raccolta.Le mietitrebbie �56 REV, �55 REV e ��5 REV, oltre ad essere caratterizzate dal nuovo sistema di trasmissione comando piattaforma di taglio a cinghia, presentano nuovi colori: grigio sia per i cerchi dei pneumatici che per la tela coperchio del serbatoio cereale. Rinnovati anche il rivestimento interno e la piattaforma di guida della cabina, Elegance, che per il �007 garantirà all’operatore un comfort ancora maggiore, grazie alla migliore distribuzione degli spazi all’insegna di maggiore ergonomia e funzionalità superiore.

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Benché l’agricoltura italiana non stia attraversando uno dei suoi mo-menti migliori, la meccanizzazione agricola in generale è un argo-mento che suscita forte interesse e passione in tutti gli agricoltori e i contoterzisti. A testimonianza della grande at-tenzione verso questo settore, sta prendendo sempre più piede l’hobby del modellismo agricolo, attività che annovera un numero di appassionati in continua crescita, come ci racconta Andrea D’Ippoliti di Argenta, in provincia di Ferrara. Andrea è un agricoltore, nasce e vive tuttora nell’azienda agrico-la di famiglia, alla quale si dedica anima e corpo. Sin da bambino si occupa delle molteplici attività del-la sua azienda passando dai lavori manuali a quelli meccanizzati, uti-lizzando attrezzature e guidando trattori e mietitrebbie Laverda.Il fascino esercitato dal mondo del-la meccanizzazione agricola lo por-ta sin da giovanissimo a colleziona-re macchine agricole in miniatura. Con gli anni la passione cresce alla ricerca del modello sempre più per-fetto. «Ad oggi la mia collezione - ci racconta con entusiasmo Andrea - conta più di �40 modellini siste-mati con cura in apposite vetri-nette che riescono quasi sempre a meravigliare tutti, anche le persone che non sono legate o interessate al mondo della meccanizzazione agricola».A queste miniature si aggiungono i modelli che costruisce lui stesso, in-teramente in legno. Veri capolavori che solo il tempo, la dimestichezza e la vera passione per le macchine Laverda possono far nascere.Per quanto si possano notare pic-colissime imperfezioni, si tratta di modelli unici che hanno comunque un certo valore costruttivo dato che non vengono stampati industrial-mente, ma nascono dal niente, o meglio da cataste di legno o pezzi riciclati di vario genere, che a suon di lima, stucco e carta vetrata, il nostro novello “mastro Geppetto” sa trasformare in modellini come la Laverda M1�0, la M13�, la 3890, la M 306 e la L 5�1, queste ultime addirittura con fanalini, lampeg-

gianti e barra di taglio funzionanti.Alla fine del lavoro tutto deve coin-cidere: le dimensioni, la scala, in questo caso 1/�0, i singoli partico-lari e la loro disposizione, le decal-comanie e il colore. «La lavorazione - spiega Andrea D’Ippoliti - è molto complicata. Inizia dalla scelta del modello da costruire, a questo deve seguire un dettagliato disegno corredato di misure ben precise, sulla base di fotografie e documenti che ripro-ducono la macchina».Alcuni macchinari e tanti utensi-li manuali aiutano Andrea nella costruzione e nell’assemblaggio dell’esemplare, ma il vero aiuto sono la pazienza e l’orgoglio di mostrare agli altri il risultato finale, testimonianza di un lungo lavoro e di tante, tante ore passate nel suo laboratorio.D’Ippoliti ha sempre sostenuto insieme ad altri collezionisti il suo hobby, tanto da fondare proprio di recente, insieme all’amico San-dro Poli di Budrio e ad altri, il club “Gaima” che coinvolge e coinvol-gerà chiunque voglia unirsi e con-dividere questa passione. «Il nostro club - racconta orgoglio-so Andrea - ha organizzanto un raduno a livello nazionale a Bu-drio, in provincia di Bologna, il 19

aprile con la partecipazione dei più importanti collezionisti italiani che hanno esposto migliaia di modelli artigianali e non, dai trattori alle mietitrebbie, dalle seminatrici ai rimorchi. La festa ha ospitato an-che un’esposizione di macchine agricole, gimcane di trattori, gare di tractor-pulling. Io ero là con il mio angolo Laverda ed esponevo i miei modelli in legno, fiero di farli toccare con mano».

Simonetta Lambrocco

D’Ippoliti, modellista ferrarese, costruisce perfette riproduzioni in scala. E ha fondato un club

Andrea e la sua flotta di mietitrebbie

Un terzista inglese “racconta” la �55 REV“Nelle sue prime 150 ore di lavoro ha rispettato pienamente le aspettative”

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Il rapporto con le mietitrebbie alla Hilltop Farm ebbe inizio nel 1979, quando mio padre acquistò una nuo-vissima M 13� con piattaforma di ta-glio da 3,6 metri dalla società Power Farming Ltd. di Stamford.Questa macchina avrebbe offerto molti anni di onorato servizio e di rac-colti affidabili fino al 199�, anno in cui il considerevole incremento delle aree di raccolta da �40 a 4�0 ettari ed il desiderio di poter disporre del maggior comfort offerto da macchi-ne con cabina condussero alla sosti-tuzione con una 3750 di due anni, con piattaforma di taglio da 4,8 me-tri, proveniente dalla società Burgess di Melton Mowbray. Anche questa macchina diede prova di grande affidabilità e di costi di ge-stione contenuti. All’epoca si lavorava omai su oltre 600 ettari, ma nessun tecnico dovette intervenire per fermo macchina durante la raccolta. Proprio grazie alla semplicità della gestione e della manutenzione ordinaria, tutte le operazioni necessarie durante la raccolta furono sempre effettuate da noi, ad eccezione di una ricarica del condizionatore dell’aria nel 1996.Furono queste innegabili doti di sem-plicità di gestione (e costi contenuti) ed affidabilità che ci portarono a sce-gliere un’altra Laverda per lavorare nella nostra azienda. La �55 REV con piattaforma di taglio da 5,4 metri ar-rivò proprio in tempo per trebbiare i raccolti del �006. Ci fu fornita dalla società C&M Tractors Ltd. di Oakham. Facemmo installare un sistema di mappatura GPS da LH Agro Ltd.Tutti gli inconvenienti della 3750 sono stati risolti con la Serie REV. La frizione meccanica è stata sostituita dalla guida idrostatica e a ciò è sta-to davvero facile abituarsi come agli innesti elettroidraulici, al sistema di comando piattaforma di taglio e alla cabina, molto più silenziosa.La scarsa potenza talvolta rilevata con la 3750, ad esempio quando si scaricava in movimento su una colli-na o quando si trinciava la paglia in un raccolto pesante di grano, è stata ampiamente risolta dal motore Iveco da �55 cavalli. E anche il consumo di carburante è inferiore, 15 litri per et-taro sul frumento trinciando la paglia e 10 litri/ettaro sui fagioli. Ma altre cose sono state migliorate, ad esem-

pio l’accessibilità che ora è ottimale per raggiungere i punti di ingrassag-gio (i punti sono meno numerosi e gli accessi sono stati ampliati).Anche l’accessibilità per le operazioni di pulizia è decisamente migliorata: per esempio il filtro rotante a sgancio rapido permette un rapido accesso al radiatore.L’aumentata capacità del serbatoio cereale significa inoltre che un trat-tore con rimorchio può ancora conti-nuare a caricare il cereale per lo stoc-caggio in magazzino.L’affidabilità nel corso della prima stagione è stata eccellente. L’unico guasto è stato la rottura di un cavo per l’autolivellamento automatico sulla testata. Abbiamo semplicemen-te cambiato in manuale fino a che la mattina seguente è arrivato un cavo sostitutivo direttamente dall’Italia ed è stato montato prima che la rugiada fosse asciutta.La qualità del prodotto trebbiato, come con tutte le Laverda, è stata eccellente.La trinciatura e la spargitura della

paglia sono molto migliorate, grazie alla semplicità stessa dell’inserimento e del disinserimento di trinciapaglia e spargipula. La qualità della paglia lasciata in andana per la successiva fase di imballo è ancora molto buo-na, perfino in condizioni di lavoro molto asciutte.In tutto e per tutto, nelle sue prime 150 ore di lavoro, la nuova Laverda �55 REV è stata all’altezza delle no-stre aspettative e lo sarà certamente per molti anni a venire.

Robert Allen

I mercati a cura di Simonetta Lambrocco

La �55 REV al lavoro nella campagna inglese.

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David e Tim Mendus-Edwards gestiscono la loro azienda agricola di famiglia ad Alton, Hampshire.«La nostra è un’azienda agricola a conduzione familiare - spiegano i due agricoltori, padre e figlio -. Abbiamo acquistato la nostra prima mietitrebbia Laverda M 304 Levelling System per la campagna di raccolta �006, dopo avere assistito ad una dimostrazione in campo di grande successo l’anno precedente. Noi lavoriamo con la mietitrebbia su una superficie di 3�5 ettari, con una grande varietà di prodotti: frumento, fagioli, avena, colza, orzo primaverile e invernale. Per molti anni abbiamo lavorato con una mietitrebbia New Holland e uno dei principali vantaggi che abbiamo rilevato immediatamente è senza dubbio il considerevole risparmio di carburante che otteniamo ora che utilizziamo la nostra M 304 LS Laverda».I Mendus-Edwards sono molto soddisfatti delle modalità di raccolta grazie alla loro Laverda. «La qualità di tutti i prodotti raccolti con la nostra Laverda si è dimostrata eccellente - confermano i due imprenditori agricoli - ; le regolazioni da effettuare a seconda dei prodotti che dovevamo trebbiare e il sistema studiato per effettuare la pulizia si sono rivelati molto semplici, richiedendo pochissimo tempo. Fra l’altro, alcuni dei nostri terreni hanno pendenze scoscese e suoli difficili, ma la M 304 LS, con la sua trazione, è stata fantastica. Ha vinto tutte le pendenze».La manutenzione anche per i clienti inglesi si conferma un punto forte della macchina: «Le mietitrebbie Laverda sono molto facili da tenere pulite, durante il periodo della raccolta la migliore soluzione che abbiamo trovato è stata quella di aprire gli ampi portelloni laterali e dare alla macchina un soffio regolare con un compressore a benzina. Anche il climatizzatore si è rivelato estremamente efficiente».Insomma, una soddisfazione a 360 gradi. «L’acquisto della mietitrebbia Laverda è stato un grande successo sotto ogni aspetto - sottolineano David e Tim -. Ci ha consentito di ridurre i costi operativi, di ottenere un prodotto di alta qualità e di condurre una campagna di raccolta pienamente soddisfacente, senza difficoltà e senza problemi».

La soddisfazione degli agricoltori inglesi David e Tim Mendus-Edwards

«Risparmi e qualità con la nostra M 304 LS»

Spagna, la rete commerciale programma ulteriori cresciteA Breganze l’appuntamento annuale dei concessionari di Agriargo Iberica

Nella foto, padre e figlio posano orgogliosi davanti alla loro Laverda.

In febbraio l’organizzazione commerciale di Agriargo Iberica, insieme alla rete nazionale di concessionari Laverda, ha visitato la fabbrica di mietitrebbie di Breganze e ha svolto la sua riunione annuale nel prestigioso Hotel Villa Michelangelo, ad Arcugnano in provincia di Vicenza. L’incontro annuale della rete dei concessionari è sempre un appuntamento molto importante per tutti. Da un lato i concessionari colgono l’occasione per incontrarsi e conoscersi, visto che le grandi distanze e il lavoro impegnativo impediscono incontri di routine; dall’altro hanno la possibilità di capire da vicino l’evoluzione del marchio negli ultimi anni e, cosa più importante, apprendere quali sono i progetti industriali a livello di prodotto e di strategie commerciali.L’incontro ha avuto inizio con il saluto Angelo Benedetti, direttore vendite e marketing, che ha dato il benvenuto all’organizzazione e ai concessionari e ha presentato il programma della giornata e alcune novità importanti di Laverda.Di seguito ha preso la parola Antonio Esteve, direttore generale della filiale spagnola, che ha presentato l’organigramma di Agriargo Iberica, il bilancio delle vendite degli ultimi 10 anni e alcune informazioni di interesse per il mercato spagnolo, come il piano di rinnovamento. A prendere successivamente la parola è stato Mario Scapin: il direttore generale dell’azienda di Breganze ha spiegato l’evoluzione storica di Laverda in questi ultimi anni, sottolineando cambiamenti significativi quali l’essere diventata nel �000, da semplice impianto produttivo di una multinazionale, nuovamente una vera industria, unica in Italia, per lo sviluppo, la realizzazione e la commercializzazione di mietitrebbie. Il rilancio della storica e prestigiosa marca ha coinciso con la crescita costante dei volumi di vendita, con significativi investimenti industriali e con l’assunzione di nuovi addetti anche in un contesto di mercato difficile e di economia stagnante. Tutto ciò è stato possibile grazie alla capacità imprenditoriale del Gruppo Industriale Argo, al dinamismo della direzione, alla professionalità ed al rinnovato entusiasmo dei collaboratori di Laverda. Gli investimenti strategici, la razionalizzazione delle installazioni esistenti, lo sviluppo e la ricerca unite all’aggiornamento costante dei prodotti sono stati le prime attività affrontate con passione, professionalità e forte attenzione alle esigenze dei mercati.Mario Scapin ha concluso il suo intervento illustrando i grandi investimenti realizzati a Breganze per migliorare il sistema produttivo. Fra questi, la moderna stazione automatizzata di taglio laser, le diverse isole dei robot di saldatura, i moderni sistemi di meccanizzazione e i sofisticati strumenti elettronici installati per migliorare i controlli di qualità. È quindi toccato ad Andres Moradas, responsabile commerciale del mercato spagnolo, soffermarsi sull’evoluzione del marchio nella Penisola Iberica negli ultimi sei anni. Moradas ha analizzato i dati di vendita raggiunti durante la prima stagione, la campagna vendite �000 - �001, nella quale si sono ottenuti risultati vicini al 3 % di quota di mercato, e ha concluso sottolineando l’importante crescita

7sperimentata da Laverda nell’ultima campagna del �006 con la quale ha superato l’8% di market share nelle zone di presenza, risultato molto interessante e ricco di auspici per le campagne vendita future, soprattutto se si osserva che il 70 % delle vendite di Laverda corrisponde alla gamma alta di prodotto o gamma top, destinata principalmente a professionisti o imprese di servizi.Luciano Parise, responsabile del prodotto, ha invece illustrato le novità per la campagna �007, tra le quali ha sottolineato le nuove mietitrebbie della serie M Special Power, la nuova serie LCS e la M 304 Special Power Levelling System Integrale. Fra le innovazioni, vanno menzionati il nuovo sistema elettronico di adeguamento per la piattaforma di taglio al suolo GSAX, le barre da 7,60 metri, i nuovi motori Tier III Sisu e Iveco, e l’aumento, nella serie M, della superficie di separazione del �0%.In seguito Gianfranco Dal Santo, responsabile del servizio tecnico per il mercato spagnolo, ha sottolineato

l’importanza della collaborazione del suo reparto per quanto concerne il supporto del prodotto in campo, la formazione tecnica, le garanzie, la documentazione tecnica specifica e i ricambi.Del programma di comunicazione aziendale ha parlato Simonetta Lambrocco, responsabile comuni-cazione e pubbliche relazioni. Gli strumenti, le forme, i livelli di comu-nicazione ideati ed utilizzati fino ad oggi hanno contribuito a valorizzare la marca e i prodotti Laverda e a con-solidare la sua presenza sul territorio. Un programma di comunicazione completo, ha spiegato Lambrocco, si realizza attraverso tutti i mezzi: pub-blicità, comunicati stampa, articoli, interviste, conferenze stampa, incon-tri coi giornalisti, incontri con i clienti, visite allo stabilimento, presenza alle fiere nazionali ed internazionali.Prima di accompagnare gli ospiti nel-la visita allo stabilimento e ai reparti produttivi, Andres Moradas ha illu-strato le iniziative da sviluppare per la prossima campagna �007 in Spagna, basate sostanzialmente su tre azioni

fondamentali: crescere nell’immagi-ne, ampliare le conoscenze, imporsi nel territorio. E ha concluso sintetiz-zando il piano di lavoro e gli obiettivi per le campagne future, che soprat-tutto punteranno ad aumentare la copertura a livello nazionale cercan-do nuovi concessionari in zone non ancora coperte, e a proseguire la cre-scita agli stessi ritmi delle campagne precedenti per aumentare il proprio market share sul mercato spagnolo.Si è trattato di una piacevolissima giornata di lavoro, che ha visto i nu-merosi ospiti soddisfatti e motivati in vista delle prossime sfide.

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Dopo un periodo di mercato so-stenuto, la direzione Laverda spa per la Francia ha concentrato le sue aspettative sul salone Sima �007.In una congiuntura attualmen-te favorevole e con il morale di agricoltori e contoterzisti abba-stanza alto, possiamo esprimere una certa soddisfazione per l’an-damento di questa edizione per i contatti che abbiamo avuto, sia in termini di qualità, sia in termi-ni di diversità e di quantità.In effetti, nelle precedenti par-tecipazioni di Laverda all’impor-tante salone parigino, la nostra esposizione veniva visitata prin-cipalmente da clienti da sempre fedeli alla marca e da operatori curiosi, intrigati dal fatto di ve-dere nuovamente sul mercato il marchio Laverda.Oggi la situazione è cambiata. Il viavai dei concorrenti al nostro stand ci ha dimostrato che le mietitrebbie Laverda “disturba-no”. Fino a pochi anni fa non molti credevano al ritorno di queste macchine, costruite con la competenza di una tradizione esemplare, accumulata in decen-ni di attività nello stabilimento di Breganze.Numerosi visitatori, agricoltori, contoterzisti, giornalisti, profes-sionisti settoriali si sono fermati e hanno trascorso molto tempo nello stand per scoprire le gam-me esposte, facendo una grande quantità di domande sui nostri prodotti.Sia la nuovissima LCS �96, una macchina a 6 scuotipaglia, che la M 304 SP Levelling System 4WD Integrale, o ancora la M 306 SP, hanno catalizzato le attenzioni. Per i nostri addetti commerciali e i nostri tecnici non c’è stato un attimo di tregua, dovendo sod-disfare in continuo aspettative e domande dei visitatori.Il Sima �007 si è chiuso con un considerevole numero di poten-ziali clienti e, da parte di molti, è apparsa forte la propensione all’acquisto nei mesi a venire.Numerose anche le richieste di concessionarie interessate a rap-presentare e promuovere il mar-

chio ed i prodotti Laverda.Oggi possiamo asserire con gran-de umiltà che il marchio Laverda è tornato ad essere e sta diventan-do nuovamente il grande mar-chio di un tempo.Per il prossimo Sima l’appunta-mento è tra due anni, nel �009.

Fabrice Rondeau

E Laverda raccoglie consensi a ParigiAl salone Sima il pubblico specializzato affascinato dalle nuove mietitrebbie

In alto: la M 304 SP Levelling System ha suscitato molto interesse a Parigi.In basso: lo stand Laverda continuamente affollato da operatori del settore.

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La campagna vendite della scorsa stagione ha permesso a Laverda di riconquistare un posizionamento significativo sul mercato francese della mietitrebbia.«Siamo pienamente soddisfatti dei nostri risultati per l’esercizio �005-�006 - ha di-chiarato il direttore commerciale Laverda in Francia Fabrice Rondeau - e a metà della campagna vendite �006-�007, in un clima favorevole grazie ad una serie di elementi positivi che dovrebbero sostenere e inco-raggiare gli investimenti (i prezzi dei cereali in rialzo, i prezzi della carne bovina e suina ben orientati), il bilancio delle vendite La-verda ad oggi è positivo». Per mantenere questa crescita e questo ritorno di fiducia da parte della clientela francese Laverda si appoggia su molteplici leve.Dal punto di vista commerciale, il raffor-zamento della squadra permetterà a breve termine una migliore gestione della rete, una reattività commerciale accresciuta ed una maggiore padronanza degli strumenti di marketing sia operativi che sul campo e relazionali con il cliente finale.Una specifica politica di promozione e marketing diretto rafforzerà l’immagine e la distribuzione dei prodotti Laverda.Inoltre è previsto lo sviluppo di un’intensa attività di formazione tecnica e commercia-le, per adeguare le competenze delle con-cessionarie. «Dobbiamo creare la nostra specificità in un mondo agricolo che cambia rapidamente – sostiene Rondeau – e che si adatta molto rapidamente ai nuovi dati del mercato». Performance, efficacia, relazio-ni, reattività, queste le parole chiave.Quanto alla rete, Laverda intende raffor-zare ulteriormente la sua presenza. Con la nomina delle nuove concessionarie nel corso dell’esercizio precedente e in con-siderazione dell’interessamento dimostrato da molti nuovi pretendenti per lo sviluppo del marchio Laverda, la direzione francese, in diretto contatto con la casa madre, si ap-presta a nominare un considerevole nume-ro di nuove concessionarie per l’esercizio in corso.«Siamo molto attenti a tutte le possibilità e a tutte le richieste di distribuzione nelle aree non ancora provviste di concessiona-rie, oppure sulle quali operano concessio-narie Laverda che non diano soddisfazione per lo sviluppo del nostro marchio a lungo termine» ha dichiarato Rondeau. «La nostra indipendenza ci permette la scelta del reclutamento: il nuovo venuto deve necessariamente avere la fibra di chi si occupa di raccolta, cosa che non sempre

si è verificata in precedenza. La sinergia di sviluppo - ha aggiunto il direttore commer-ciale Francia - funziona e resta una priorità con il resto del Gruppo Argo nel caso in cui ci sia una possibile nomina e se ne verifichi la fattibilità con uno dei marchi di trattori e prodotti del gruppo».In merito al prodotto, le doti di qualità e l’affidabilità esemplare delle mietitrebbie Laverda sono ovunque riconosciute. «Da qui deriva il ritorno di fiducia che abbiamo constatato in Francia da parte di utilizzatori di mietitrebbie di tutte le marche», ha det-to Rondeau.Grazie all’attività svolta dal momento del-l’acquisizione dello stabilimento Laverda da parte del Gruppo Argo nel �000, oggi si conta su un’offerta di prodotto molto ar-ticolata: 4 gamme con �0 modelli declinati

in 34 versioni permettono di soddisfare la domanda francese e del resto del mondo in termini di macchine convenzionali.Partner indispensabili per le regioni conno-tate da forti pendenze, le Levelling System sono un vero riferimento in termini di affi-dabilità e redditività per i loro utilizzatori.La gamma media, la Serie LCS lanciata nel corso della precedente stagione, è stata ar-ricchita con il modello �96 LCS molto ben accolto dalla rete e dalla clientela.«Le mietitrebbie Laverda – ha concluso Rondeau – sono macchine affidabili, per-formanti e semplici da utilizzare, macchi-ne che a queste doti uniscono l’innegabile vantaggio di costi di manutenzione ordina-ria davvero contenuti e che ci permettono oggi e ci permetteranno domani di fare la differenza sul campo».

Nuove concessionarie per una rete commerciale sempre più specializzata

Interessanti passi avanti in Francia

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Samdong Rimpoche insieme al direttore generale di Laverda, Mario Scapin, e la rituale foto di gruppo nel parco espositivo dello stabilimento a ricordo della visita.Nell’altra pagina, la performance improvvisata di Tom Perry.

Gli eventi

Un incontro di grande profondità spirituale, quello che si è svolto poco prima di Natale in Laverda, il 15 dicembre �006.L’ospite era una figura di grande ri-lievo, il Primo Ministro del Governo tibetano in esilio, il prof. Samdong Rimpoche. Designato nel 1991 membro dell’Assemblea dei depu-tati del popolo tibetano dal Dalai Lama, durante il suo viaggio in Veneto, benché occupato da molti impegni istituzionali, ha voluto in-serire nella fitta agenda anche una visita in Laverda. L’invito a visitare la nostra regione è partito dalla Comunità Montana dall’Astico al Brenta e dalla spedi-zione Makalu �006 organizzata da Luciano Covolo, nel corso della quale la fiaccola olimpica è salita in vetta, trasportata nell’ultima parte del percorso dall’alpinista scalzo Tom Perry, ed è stata firmata dal Dalai Lama. La fiaccola, proprio durante il viaggio di Samdong Rim-poche nel Veneto, è stata messa all’asta e il ricavato sarà devoluto alla costruzione di una scuola a Dharamsala (India) per gli orfani tibetani.L’interesse di Samdong Rimpoche per la visita in Laverda trova la sua origine nella storicità dell’azienda e nella tipologia dei suoi prodotti, le mietitrebbie.Infatti, come il monaco tibetano ha avuto modo di spiegare nel corso della conferenza tenutasi durante la mattinata, il mondo dispone di due diversi tipi di teconologia, la tecno-logia “cattiva”, quella che sfrutta le risorse senza contribuire al pro-gresso e al benessere dell’umanità, e la tecnologia “buona”, quella che contribuisce allo sviluppo ed al miglioramento della condizione umana, sia alleviandone le fatiche, sia partecipando al processo del sostentamento alimentare. Laverda rientra a pieno titolo in questa seconda categoria. L’azien-da di Breganze, va ricordato, ha condotto e accompagnato lo svi-luppo della meccanizzazione agri-cola in Italia: la prima mietitrebbia semovente fu prodotta qui nel 1956 e fu l’origine della grande svolta verso la meccanizzazione.Samdong Rimpoche, ricevuto in

Laverda dal direttore generale Mario Scapin, dal direttore marke-ting e vendite Angelo Benedetti e dalla responsabile comunicazione e pubbliche relazioni Simonetta Lambrocco alla presenza delle cari-che istituzionali locali, ha ascoltato attentamente la presentazione del-la storia di Laverda e la descrizione delle esclusività tecniche dei pro-dotti e ha manifestato un sincero interesse per la visita allo stabili-mento produttivo.La conferenza della mattinata si è conclusa con i ringraziamenti di rito e la firma di una pergamena da parte del direttore generale e del primo ministro, a memoria del-l’evento.Il programma è proseguito con la visita in fabbrica a conclusione del-la quale il professore è salito su una mietitrebbia e non solo ha richiesto che gli fossero spiegate più in det-taglio le modalità di funzionamen-to, ma ha anche voluto metterla in moto.Nel pomeriggio, l’incontro con al-cuni imprenditori della zona, an-ch’essi ospiti in Laverda, per un’in-tervista al primo ministro condotta dal giornalista Claudio Tessarolo.Il messaggio più significativo e toc-

cante di Samdong Rimpoche si può riassumere nell’invito a preservare le risorse della terra perché esse non sono illimitate, e nell’invito a raccogliere, per sconfiggerle, le grandi sfide dell’umanità che coin-volgono quattro importanti temi: la disparità economica, la violenza, il degrado ambientale, l’intolleranza.Un messaggio espresso con la mas-sima semplicità, ma denso di signi-ficati profondi.

Simonetta Lambrocco

La tecnologia nella saggezza tibetanaIl primo ministro in esilio, Samdong Rimpoche, in visita a Breganze

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TechnoFarm in versione Europauna gamma Utility da campo apertoRappresentano una novità per i mercati internazionali i nuovi trattori serie Te-chnoFarm “Europa”, una gamma di veri “utility” per campo aperto, lanciata da Landini in occasione del Sima �007. Inserita nella fascia di potenza tra 60 e 75 CV, la famiglia TechnoFarm Europa presenta come peculiarità un ottimo equilibrio tra le caratteristiche di robustezza ed affidabilità e la ricerca di soluzioni tecniche efficaci e tendenti a minimizzare l’impatto di costo: un’esigenza che è sempre più sentita in molti paesi europei. La nuova gamma Landini è equipaggia-ta delle stesse motorizzazioni della serie Rex. Vale a dire: per il “TechnoFarm 60”, 3 cilindri aspirato; per i “TechnoFarm 70” e “80”, 3 cilindri turbo; per il “Techno-Farm 75”, 4 cilindri aspirato. La presenza di semi-piattaforma sospesa consente di mantenere la rumorosità entro gli 86 dBA, limite imposto nei paesi dell’Unione Europea. Disponibile nelle versioni a � e 4 ruote motrici, la serie TechnoFarm Europa è strutturata per svolgere con efficienza le operazioni da campo aperto in funzione del peso e della potenza della macchina, operare nella preparazione del letto di semina, negli impieghi alla presa di forza e nel trasporto.Si tratta dunque di una gamma versatile, il cui obiettivo di fare fronte a tutte le necessità di lavorazione e movimentazione in modo semplice ed economico si concretizza nelle dimensioni tipiche da trattori da campo aperto con passo di �030 mm per i tre cilindri e �140 per la versione quattro cilindri, un peso di �300 Kg e un’ampia scelta di pneumatici da �8” e da 30”, fino al 16.9-30 che rappresenta lo pneumatico di riferimento per il modello più potente. La trasmis-sione è in linea con le richieste del mercato ed offre una frizione doppia a secco, cambio �4+�4, provvisto di inversore meccanico completamente sincronizzato. La trasmissione si completa con riduttori posteriori di tipo epi-cicloidale. L’ampio posto guida e le leve laterali confermano l’impostazione accurata del progetto TechnoFarm definito, inoltre, da ampi ed avvolgenti parafanghi fissati al telaio di si-curezza posteriore abbattibile. Il serbatoio posto tra vano mo-tore e volante da 65 litri con-ferisce la tipica impostazione del trattore Utility, così come i pedali connessi direttamente ai tiranti dei freni, questi ultimi multidisco in bagno d’olio.

Nuovo look per la gamma McCormickche al rosso accosta il grigio antraciteIn occasione del Sima �007 McCormick ha presentato la nuova cromia e le de-calcomanie che in futuro identificheranno tutte le famiglie di prodotto del mar-chio.Il colore del telaio dei trattori McCormick sarà diverso da quello della carrozzeria, al fine di rendere più gradevole l’accostamento cromatico. La carrozzeria man-tiene il rosso McCormick, mentre il telaio si tinge di un nuovo grigio antracite. La nuova grafica delle decalcomanie sarà più moderna ed in linea con l’evoluzione stilistica del marchio.

Gruppo Industriale ARGOArgo informa

Fra i molti presenti durante la visita di Samdong Rimpoche il 15 dicembre scorso in Laverda, non poteva mancare Tom Perry, il famoso alpinista scalzo. Fu lui che portò la fiaccola olimpica, oggi all’asta a scopo benefico, fin sulla vetta del Makalu per la firma del Dalai Lama, dopo 140 chilometri di trekking a piedi nudi.Allo stabilimento di Breganze, alla simpatica guardia forestale non è parso vero di togliersi le scarpe e “scalare” a piedi nudi anche una mietitrebbia Laverda. «Conosco il marchio e i prodotti Laverda da quando avevo otto anni - racconta Tom - e vidi nei campi sotto casa una mietilegatrice ed una motofalciatrice Laverda all’opera. Sento un forte legame con la terra e con i prodotti che essa ci fornisce, quindi anche con l’agricoltura e con la tecnologia che permette all’uomo di lavorare nei campi senza le dure fatiche di un tempo. Per questo anche con un’azienda che, come Laverda, opera da sempre nella meccaniz-zazione agricola».Ma perché scalare le montagne o i vulcani a piedi nudi?«Camminare a piedi nudi ti tiene, per usare un gioco di parole, con i piedi per terra. Ti ricorda che sei un uomo, che la tua origine è la terra e alla terra ritornerai, ti fa capire che le cose semplici sono le più importanti e le più vere, ti aiuta a capire che gli uomini sono tutti uguali e hanno un unico padre sotto lo stesso cielo».Un messaggio semplice ma di grande valenza che Tom Perry ha trasmesso giovedì �9 marzo anche dalla vetta di uno dei vulcani attivi più famosi del mondo, l’Etna. La sua nuova impresa, che lo ha visto cimentarsi ancora una volta con una scalata a piedi nudi, ha voluto tra l’altro onorare l’anno europeo dedicato alla donna. L’alpinista scalzo ha dedicato simbolicamente la sua impresa alla vedova dell’ispettore Raciti, ucciso mentre prestava servizio allo stadio di Catania, e alla vedova del campione di volo libero D’Ar-rigo, morto lo scorso anno in un incidente.La scalata ai vulcani continuerà successivamente in Giappone, dove a maggio Tom porterà le ceneri dell’Etna sul Fujiama, in una sorta di gemellaggio simbolico.

E Tom Perry si arrampica a piedi nudisulla mietitrebbia

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“Italia che lavora” arriva a BreganzeA Laverda il premio e una menzione speciale per gli oltre 130 anni di storia

A Laverda il premio “Italia che la-vora” per il �007. È accaduto nel corso del convegno organizzato da Pragma Grandi Congressi al con-ference centre del Russot Hotel di Venezia-San Giuliano sul tema “Le piccole e medie imprese, diga con-tro la crisi”, rivolto in particolare alle aziende del Triveneto.Il conferimento del premio si deve ai requisiti di laboriosità, serietà ed eticità che contraddistinguono l’azienda di Breganze sin dal 1873, anno della sua fondazione, renden-dola emblema e motore di sviluppo del tessuto economico e sociale del Nord Est. Requisiti che la commis-sione tecnica di esperti ha segnalato e premiato, volendo incoraggiare l’opera di uomini e aziende che attraverso la propria attività contri-buiscono alla crescita dell’economia e del prestigio del nostro Paese nel mondo.Davanti agli oltre 800 ospiti delle varie province di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, i due relatori Gianluca Versace, gior-nalista televisivo, e Giovanni Agret-

ti, esperto in questioni riguardanti le piccole e medie imprese, hanno sottolineato l’importanza dell’attivi-tà imprenditoriale delle Pmi, le pic-cole e medie imprese, assi portanti dell’economia nazionale.Madrina e coordinatrice degli inter-venti dei relatori la brillante presen-tatrice televisiva Mariolina Cannuli.A coronamento del convegno, ha

avuto luogo la cerimonia di confe-rimento dei premi ai delegati in rap-presentanza di oltre 100 aziende. Da segnalare una menzione speciale per Laverda spa per la sua storia di oltre 130 anni, che è stata la prima premiata. Ha ritirato l’onorificenza Simonetta Lambrocco, responsabile comunicazione e pubbliche relazio-ni dell’azienda breganzese.

I gadget Laverda, una linea fresca e gradevole

Sono molti i nuovi oggetti e i capi di abbigliamento marchiati Laverda proposti dal nuovo catalogo lanciato in occasione del Sima �007 di Parigi. Ed è stato molto forte l’interesse suscitato tra il pubblico.

Per ogni informazione gli inte-ressati possono contattare la di-visione ricambi di Laverda spa, a Breganze.

A fianco: il giornalista televisivo Gianluca Versace consegna il riconoscimento per Laverda alla communication and public relations manager Simonetta Lambrocco.

Sotto nelle due pagine: alcuni articoli del nuovo catalogo gadget.

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Largo alle donne in produzioneMaggiore occupazione femminile negli stabilimenti Laverda

Dopo alcuni mesi di pianificazione prende corpo il progetto “Donne in Laverda”, avviato dal responsabile risorse umane dell’azienda breganzese, Mario Pretto, in collaborazione con l’agenzia per il lavoro interinale Adecco, filiale di Thiene, con il Centro per l’Impiego e le rappresentanze sindacali.Il programma ha avuto inizio a gennaio �007 con un percorso di formazione professionale dedicato all’apprendi-mento delle tecniche di assemblaggio seguito da uno stage in azienda e si concretizza con un contratto di assun-zione a termine. La recente crisi nel settore tessile ha creato non pochi problemi all’occupa-zione femminile con inevitabili ricadute negative anche nell’area di Breganze. L’iniziativa di Laverda e Adecco ha un duplice risvolto positivo, riuscendo a reinserire con una certa flessibilità nel mondo del lavoro persone che ne era-no state espulse.L’obiettivo di Laverda prevede la crea-zione di una “unità operativa” già addestrata, da inserire ciclicamente in azienda in funzione dei picchi sta-

gionali che richiedono di aumentare la produzione in determinati periodi dell’anno ed in particolari frangenti di mercato. Grazie alla flessibilità, le don-ne assunte in Laverda con questo pro-getto potranno conciliare i propri im-pegni familiari con l’attività lavorativa.Visto il successo dell’iniziativa e la dif-ficoltà nel reperire manodopera ma-schile specializzata, altre aziende della zona stanno orientando le proprie assunzioni in modo analogo, offren-do alle donne opportunità di lavoro in ambiti tradizionalmente appannaggio degli uomini.«Dopo il rilancio del marchio Laverda ad opera del Gruppo Industriale Argo - ha spiegato Simonetta Lambrocco, re-sponsabile comunicazione e pubbliche relazioni di Laverda - appare nuova-mente una caratteristica che ha sem-pre contraddistinto l’azienda di Bre-ganze, vale a dire la speciale sensibilità verso le problematiche del territorio. È riemerso anche il senso di apparte-nenza fra i lavoratori e le lavoratrici che oggi si sentono orgogliosi di fare parte di un’azienda vincente. E va ricordato tra l’altro che il progetto “Donne in La-

verda” si inserisce puntualmente nella direttiva della Commissione Europea che ha definito il �007 come anno del-le Pari Opportunità».Oggi sono già trentuno le donne che beneficiano del progetto “Donne in Laverda”.

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Un “mostro” rombante nei campi di grano27 anni fa i primi test della M 182: si apriva l’era delle “rosse” giganti

L’ album

Breganze, estate 1980. Nei cam-pi di grano a sud del paese, non lontano dal nuovo grande stabi-limento Laverda da poco entrato in piena produzione, si muove un mostro dalle strane sembianze. Il colore rosso cupo, le curiose scrit-te a pallini verdi, il grande becco posteriore su cui spicca un occhio inquietante, una nuvola di polve-re e paglia, un rombo cupo: tutto lo fa sembrare più un oggetto da fantascienza che una macchina agricola. Ma le presenze umane che si affol-lano intorno fanno in breve chia-rezza su questa scena fantastica: il Cav. Pietro Laverda che control-la ogni movimento, vestito come sempre in camicia bianca, cravatta e stivaloni; i suoi tecnici della pro-gettazione che si agitano avanti e indietro; i meccanici del “reparto esperienze” con le tute verde stin-to e le cassette degli attrezzi; un fotografo che documenta passo passo le evoluzioni della macchi-na. La nuova mietitrebbia gigante Laverda M 18� entra in campo per la prima volta.

L’anno successivo, dipinta nel tra-dizionale e certamente più rassi-curante colore rosso, viene pro-vata sui campi di mezza Europa per testarne fino in fondo pregi e difetti. A settembre si mostra in pubblico in occasione della gior-nata del mais organizzata a Caor-le (Ve) dall’Ente Sviluppo Agricolo del Veneto, dove ottiene ampi consensi dagli agricoltori. Infine nel novembre dello stesso anno alla fiera Eima di Bologna la nuova M 18� è la regina dell’esposizio-ne. Vediamo di capire le ragioni di questo immediato interesse.Alla fine degli anni ‘70 le accre-sciute esigenze della moderna cerealicoltura avevano spinto le case produttrici verso macchine sempre più grandi e potenti. La-verda, che deteneva saldamente la leadership italiana ed era ben posizionata in mercati importanti come la Francia e la Spagna, non poteva restare a guardare. Il top di gamma era in quel momento la M 15� a 5 scuotipaglia, massima evoluzione del progetto M 1�0. La strada scelta fu quella di realizza-

re, senza limiti di costo, una mieti-trebbia convenzionale, a dispetto della tendenza allora in atto verso le macchine assiali, ma di presta-zioni elevate e caratteristiche de-cisamente innovative rispetto a quanto esisteva sul mercato. Ecco quindi una macchina di grandi di-mensioni e di potenza adeguata ma soprattutto caratterizzata, per la prima volta, da un uso massic-cio dell’elettronica nel controllo delle varie funzioni. E questo per la meccanica agricola era una vera rivoluzione e una sfida da vincere, visto il sospetto manifestato dai più tradizionalisti. Nella grande cabina, posta in po-sizione laterale, condizionata e ri-scaldata, una plancia con ben 45 funzioni includeva tutti i comandi elettroidraulici controllati elettro-nicamente, con un display digitale che informava su velocità e giri del battitore; inoltre erano presenti di serie monitor delle perdite, con-taore e contaettari. Battitore da 1600 mm, il più largo della cate-goria, sei scuotipaglia con una su-perficie complessiva di pulizia di 8

Una bella immagine in lavoro della rivoluzionaria M 18�.

15mq, serbatoio da 7000 litri, barra di taglio fino a 7,60 m, motore da ��5 Cv con trasmissione idrosta-tica e cambio a 3 velocità: erano queste le principali caratteristiche tecniche. E all’esterno una linea imponente ma accattivante, studiata dall’ar-chitetto Olivieri dello studio Nizzo-li di Milano, un grande nome del design industriale italiano che già aveva lavorato sulla M 1�0 e sulle sue successive evoluzioni.Questa macchina, che successiva-mente prenderà la sigla 3900, si dimostrò subito all’altezza delle aspettative, superando presto gli inevitabili inconvenienti dovuti alla gestazione della nuova tecnologia elettronica.Le caratteristiche di potenza e pro-duttività la imposero nelle grandi aziende cerealicole e nel contoter-zismo, grazie anche alla versatilità, caratteristica da sempre presente nella produzione Laverda.La macchina era infatti rapida-mente allestibile in versione per la raccolta del riso e con apparec-chiature mais da 6 a 8 file.Rimarrà in produzione fino al 1985, per essere poi sostituita da un modello di potenza più conte-nuta e di equipaggiamento sem-plificato, la 3850, ma soprattutto per lasciare spazio, al top della

gamma, alla neonata macchina Laverda “non convenzionale”, la MX �40, che peraltro, malgrado le interessanti caratteristiche, non avrà poi il successo sperato.Ma la strada tracciata dal progetto M 18�, con le sue soluzioni tec-niche realmente innovative nel panorama delle mietitrebbie euro-pee, consentirà nel giro di pochi anni il totale rinnovamento della gamma Laverda a 5 e 6 scuoti-paglia e la sua affermazione sui mercati.

Piergiorgio Laverda

In alto: il primo prototipo della M 18�.

Sopra: l’innovativo posto guida con il pannello dei comandi elettronici.

A sinistra: la M 18� in lavoro su riso.

16 La storia, le storie

Le diverse abilità che valorizzano il lavoroLa Cooperativa Verlata di Villaverla e la partnership (dal ‘90) con Laverda

Il Veneto e la provincia di Vicenza conta-no tante realtà che operano nel sociale. Basti pensare che, secondo stime recen-ti, in Italia su oltre 7.000 unità operanti, ben 6�3 sono attive nella Regione Vene-to e 105 nella provincia vicentina.In Italia il fenomeno presenta dati assai eloquenti: il volume di fatturato com-plessivo ha abbondantemente superato nel �005 i 400 miliardi di euro, coin-volgendo circa �00 mila lavoratori, tra i quali è significativa l’opportunità offerta a più di �3.000 persone svantaggiate (con problemati-che collegate alla disabilità, alla tossi-codipendenza, alla salute mentale, al carcere, al disagio sociale, ecc).Tra le realtà del so-ciale un’esperienza rilevante è quella messa in campo dalla Cooperati-va Sociale Verlata, nata come asso-ciazione nel 1984 a Villaverla grazie ad un gruppo di persone che da anni operava nel volontariato con le persone disabili, cercando di favo-rirne l’integrazione nella scuola e nelle attività ricreative del territorio.Ancor oggi l’obiettivo della Cooperativa è quello di promuovere il benessere e l’integrazione di queste persone, attra-verso un intervento finalizzato a ridurre i deficit sul piano delle autonomie per-sonali e ad accrescere le competenze di tipo lavorativo.Negli anni l’intervento si è specializzato ed è nata Verlata Lavoro, una coopera-

tiva sociale di inserimento lavorativo. Questa realtà opera come una qualsiasi impresa all’interno del mercato e gestisce attività produttive nei settori dell’assem-blaggio meccanico, della falegnameria, della manutenzione del verde, dei servizi informatici.I soci della cooperativa gestiscono quo-tidianamente gli aspetti commerciali, la produzione, il rapporto con i clienti così come l’affiancamento delle persone in-serite nel lavoro. Un’esperienza, quella della Verlata, molto positiva, che ha sa-

puto nel tempo conquistare sempre nuo-ve aree di espansione. La stabilità della compagine sociale conferma l’immagine di una cooperativa che ha saputo trovare un equilibrio efficace tra gli impegni, le difficoltà e la mission che si propone.Le opportunità di lavoro vengono riser-vate a persone in stato di disagio sociale (a causa di disabilità o di altre forme di svantaggio) con la finalità di prepara-re un successivo inserimento lavorativo

esterno.L’inserimento in Cooperativa, con la spe-rimentazione diretta di un’attività lavo-rativa, si è dimostrato una via efficace di accompagnamento al lavoro: oltre 110 persone hanno in questi anni effettuato un percorso formativo, trovando al ter-mine un efficace inserimento lavorativo nel mercato del lavoro esterno.Il fatturato complessivo dell’azienda Ver-lata ha raggiunto nel �006 il milione e 850 mila euro, dando occupazione a 33 soci lavoratori, a cui si aggiungono al-

trettante persone svantaggiate rego-larmente assunte.Tra le prime colla-borazioni con le aziende del territo-rio, la Cooperativa Verlata ha avviato una partnership con Laverda spa fin dal 1990. Per la casa di Breganze infatti la Coopera-tiva esegue alcune lavorazioni legate al confezionamen-to di ricambistica.Altrettanto signifi-cativo è il servizio di cura e manu-tenzione delle aree verdi dello stesso stabilimento di

Breganze, che dura ormai da quindici anni garantendo occupazione a tre per-sone. Una collaborazione nel segno dei valori sociali ma anche del radicamento territoriale di Laverda, che in 130 anni di storia ha sempre sviluppato una forte capacità di dare impulso alle energie del lavoro e delle idee della sua area, oltre ad avere sempre un occhio di riguardo sociale per le vicissitudini della comunità in cui è insediata.

Laverda S.p.A. via F. Laverda, 15/17 - 3604� Breganze [VI] Italia t. +39.0445.385311 f. [email protected] www.laverdaworld.com

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