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Dieci anni di riqualificazione urbana in Emilia-Romagna. Processi, progetti e risultati Parte 4 Parte 3 Parte 2 Parte 5 Parte 1 Parte quinta

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Dieci anni di riqualificazione urbana in Emilia-Romagna. Processi, progetti e risultati

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Premessa

Lo scopo di questo “manuale” o raccolta di linee guida è difornire una serie di suggerimenti, non di natura tecnica, aiprofessionisti, alle imprese ma, soprattutto alle PubblicheAmministrazioni per un lavoro finalizzato alla costruzione diuna visione, dedicata al raggiungimento di una “qualitàurbana”, coerente con le aspettative del settore pubblico,con quelle del settore privato e con quelle degli attori locali,sempre di più coinvolti nel processo di trasformazione dellecittà.

La prima parte di questo contributo riguarda la necessità dicapire come descrivere i luoghi della riqualificazione (letturae progetto) e di come costruire una serie di procedure pergarantire un reale monitoraggio delle fasi di attuazione degliinterventi. Una delle debolezze, espresse dai programmipresentati con la legge 19/98, ha riguardato l'uso di un solostrumento di monitoraggio “rapporto di stato diavanzamento” redatto dalle Amministrazioni Pubbliche, enon di un sistema integrato di valutazione, formato didifferenti strumenti di lettura e analisi dedicati alprogramma. Questa mancanza ha favorito lo sviluppo diuna serie di proposte progettuali disomogenee dal punto divista della rappresentazione della futura “qualità urbana”,perché non coerenti rispetto ad una serie di indicatori o dicomponenti di progetto, precedentemente identificanti (acarico delle Amministrazioni Pubbliche) come elementichiave di una strategia integrata di riqualificazione.

Questo tema indirizza l'attenzione verso una primanecessità; quella di sviluppare internamente alle PubblicheAmministrazioni quelle professionalità (architetti,progettisti, ingegneri, ecc.) che possano porre le basi per lacostruzione di un sistema di valutazione e di gestione deiprocessi di riqualificazione realmente collegato allanecessità del luogo. Il passo successivo riguarda laseconda necessità; quella di descrivere (lettura/analisi) daparte dell'Amministrazione Pubblica, le aree di futurariqualificazione, e il loro contesto, nel modo più esaustivopossibile (assetto morfologico, struttura delle proprietà,assetto funzionale, infrastrutture, possibile vocazione,scenari di sviluppo, ecc.) rispetto, anche in questo caso, aduna duplice visione; quella strategica locale e quella allascala delle politiche individuate per la città o dell'areaurbana. Questo tipo di atteggiamento (doppia visionestrategica) implica il fatto di dover pensare agli interventinon come singole occasioni (perché è disponibile un

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linee guida di supporto o “manuale”, destinate a guidare unanuova serie di interventi di riqualificazione, non soloriguardanti le aree dismesse della città, ma anche tutto queltessuto urbano “consolidato” che, in apparenza, nonpresenta problemi di riqualificazione evidente, ma che, inrealtà, pone una serie di problematiche di difficileidentificazione, a causa della loro scala minuta, e di difficilerisoluzione, a causa di una struttura delle proprietà di tipo“polverizzata”, a causa di esigenze e bisogni difficilmentesintetizzabili.

Se ordinati per tipologia, i programmi ci trasmettono, comeprima informazione, il senso delle diverse scale diintervento: la scala del disegno urbano di dettaglio per lariqualificazione degli spazi aperti, la scala dell'intervento direcupero e riuso di alcuni edifici e la scala urbana dellariqualificazione integrata (spazi, edificato, percorsi,funzioni, ecc.) di alcuni brani di città. Si tratta però di unaquestione certamente più profonda del solo fattodimensionale. Si pensi, ad esempio, alla piccola scala, e acome in realtà alcuni programmi possano costituire unmeccanismo che lega in un processo virtuoso dipartenariato contesti urbani, forme di pianificazionestrategica (nate in occasione dei programmi ed integratenegli strumenti vigenti) e molteplici attori; o come, ad unaltro estremo, altri programmi ma con dimensioni operativeed esecutive diverse, possano essere utilizzati o trasformatiin un normale strumento urbanistico esecutivo, che trovasviluppo nelle normali procedure di gestione del piano.

finanziamento), ma come un sistema di programmi inseritiin un di potenzialità progettuali, che non devesostituirsi agli strumenti urbanistici dedicati alla gestionedell'ambiente costruito (PSC, POC, RUE, ecc.) ma deve, alcontrario, dialogare con loro costantemente, sulla base diun rapporto dinamico e fattuale che si ispiri al piano, ma losappia e lo voglia mutare, precisare, attuare.

Questo ultimo punto introduce la seconda parte delcontributo e mette in evidenza la terza necessità; quella disviluppare una sorta di manuale, o di manuali, cheaccompagnino le scelte strategiche e progettuali per i luoghidella riqualificazione. Non una serie di regole cui attenersi,ma delle indicazioni che possano essere adottate edadattate al contesto locale, alle specifiche condizioni esituazioni, localizzate nello spazio, nel tempo, in un quadrodi relazioni di governance e di partecipazione sempremutevole. Questo tipo di approccio dovrà prevedere ladefinizione di una serie di documenti di indirizzo, e nonnormativi, redatti dalla Pubbliche Amministrazioni e intesicome “documenti supplementari di pianificazione” con unaduplice finalità: la prima, quella di fornire una serie disuggerimenti a tutti gli attori coinvolti nello sviluppo deiprogetti di riqualificazione (pubblici e privati) rispetto al tipodi “qualità urbana” attesa per quello specifico luogo; laseconda, quella di funzionare anche come una specie di

, di supporto alle autorità locali, per valutare laqualità delle proposte progettuali.

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Luca Lanzoni

Data, Data Everywhere!Descrivere e comunicare i luoghi della riqualificazione

Comprendere e descrivere i luoghi, indicarne le debolezzestrutturali e le potenzialità strategiche, individuare i possibiliattori di un progetto (pubblici, privati, cittadini, ecc.) eanalizzarne le possibili ricadute positive dovrebbe essereuna delle “normali” azioni poste alla base delle attività peruna civile pianificazione territoriale, urbanistica e delprogetto di riqualificazione urbano.

In termini di ricerca, quello che, in questo caso, è statorichiesto al Centro Ricerche Urbane, Territoriali eAmbientalidell'Università di Ferrara, ci ha obbligato a pensare ad unaserie di strumenti per analizzare e valutare la “qualità” di unaserie di programmi di riqualificazione, già completati o infase di completamento, cercando di identificare una serie dicosiddette “buone pratiche”, traducibili poi, in un apparato di

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Se letti, alla scala dei segni edilizi, alcuni dei programmiselezionati rivelano un panorama caleidoscopico distecche, isolati, semicorti, torri ovali, blocchi, edifici a pontee spazi aperti ancora di risulta appoggiati al suolo. Un suoloche appariva indistinto nei documenti di presentazione deiprogrammi (documenti che differivano per le modalità dirappresentazione e per la “qualità” delle informazionifornite) e che solo ora comincia a mostrarsi senzal'interfaccia dei perimetri di cantiere e delle immagini

dei pannelli pubblicitari delle imprese immobiliari.

Segni che si sostituiscono oggi alle rappresentazioni,apparentemente rassicuranti delle anticipazioni degli alloraPRG, e che ci impongono di ripensare caso per caso, senzascorciatoie, al senso delle morfologie (tipologie, impiantiurbani, spazi di relazione e connessione, infrastrutture,ecc.) proposte in relazione ai contesti coinvolti, e che ciobbligano a parlare una volta ancora, ma adesso di fronteagli oggetti edilizi in costruzione o già realizzati, del senso,del ruolo e del carattere che può assumere il “progetto disuolo” nell'ambito delle operazioni di modificazionedell'ambiente costruito.

Da questa prima lettura dei contesti risulta significativo chedi città si deve ricominciare a parlare (posto che si sia maismesso) anche in termini fisici e spaziali, cercando dimettere a confronto le differenti opinioni degli attori chehanno contribuito e stanno contribuendo alla suatrasformazione sul tema della “reale qualità” dei programmi.Si vuole qui sottolineare come per delineare gli esiti diqueste operazioni si debba ipotizzare anche la costruzionedi un nuovo “vocabolario”, che serva come strumentocondiviso per la valutazione della forma dell'ambienteurbano.

Una valutazione dell'efficacia dei programmi diriqualificazione urbana non può dunque prescindere soloda una verifica delle ricadute positive sul piano delleprocedure di sviluppo dei processi e dei rapporti nati tra ivari attori (pubblico, privato, in alcuni casi i cittadini), maanche da una lettura critica delle trasformazionidell'ambiente fisico, precisando i caratteri di innovazionedal punto di vista della forma, dell'architettura e dellospazio.

E' necessario interrogarsi sulle strategie di forma che iprogetti di architettura urbana attivano, e come questediano vita a modi differenti di usare lo spazio. Si tratta quindidi mettere sul tavolo alcune questioni che ci consentano diarticolare, in maniera non univoca, un'interrogazione suipossibili caratteri di qualità di questi nuovi ambienti costruiti;

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Un manuale per la riqualificazione urbana[2]

La varietà delle situazioni e dei contesti territoriali indagati,la molteplicità dei processi e la quantità degli attori coinvoltinei programmi di riqualificazione urbana, rischiano infatti direndere poco efficace lo strumento delle linee guida di tipotradizionale. Quello che si propone è la messa a punto di unsistema descrittivo e argomentativo che sia in grado direndere “misurabile” la qualità delle operazioni ditrasformazione e riqualificazione urbana, affiancando dellemetodologie interpretative che ne rendano possibile unavalutazione.

Si è lavorato dunque, in una prima fase, alla costruzione diun sistema di descrizione degli interventi basato su una

e su un repertorio fotografico (abaco urbano),sintetizzando una serie di informazioni utili allaidentificazione delle componenti urbane (tipologie, spaziurbani, infrastrutture, percorsi, materiali, ecc.) utilizzate nelprogetto e rispetto al contesto.

Questo ci ha permesso di costruire uno strumento dautilizzare direttamente sul campo, in modalità ,dedicato alla lettura e alla interpretazione dei caratteri delnuovo ambiente urbano. La seconda fase ci ha permesso disperimentare la costruzione di una rappresentazione delprogetto di riqualificazione, la ricerca di una sorta di “grafianormalizzata”, finalizzata ad una lettura critica in grado dievidenziare e mettere a confronto le componenti strutturantidei progetti urbani. Questo passaggio è stato resonecessario a causa della mancanza di una serie distrumenti di lettura e di supporto alla rappresentazione,rispetto alle scelte progettuali proposte, integrata opresente durante la presentazione delle domande difinanziamento.

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superando un'idea di qualità intesa solo da un punto di vistaprettamente estetico o stilistico, ma superando anche l'ideache il solo “inserimento” nel contesto garantisca di per séuna qualità dell'ambiente che si è andati a trasformare.

Quali elementi di continuità o di innovazione pone, adesempio, l'intervento in relazione ai tessuti urbani deicontesti insediativi circostanti? Quale configurazioneassumono gli spazi pubblici? In che modo il “verde” entra afar parte del progetto? O ancora, il tipo di alloggi propostiproduce un'innovazione (tecnologica e tipologica, di

) rispetto al panorama tradizionale delle abitazioni,e in quale misura questo può caratterizzare i nuovi paesaggicostruiti? Si è in grado di introdurre molteplici funzioni cheinducano una , non solo residenziale, del luogo?

Le questioni, naturalmente, sono molteplici. Nellosvolgimento della ricerca l'obiettivo è stato quello di attivareun metodo di lettura del contesto verificando gli elementiche ne hanno determinato la morfologia (infrastrutture,spazio pubblico, tracciati strutturanti, tipologie abitative,funzioni, ecc.), affidando a queste “qualità” riconoscibili(condivise tra i vari attori) che consentano loro di esseretradotti in parti di un nuovo “vocabolario” urbano, dautilizzzare per tracciare ipotesi di linee guida, che funganoda ossatura in grado di accompagnare le fasi di sviluppo deiprogetti. Così come per le componenti di pregio deiprogrammi di riqualificazione, ci siamo indirizzati anche allaidentificazione e alla lettura dell'indeterminato (parti diprogetto non costruite, eliminate o in attesa, contesti nonancora riqualificati, spazi di risulta di difficile risoluzione,momenti, aree e passaggi di confine fra spazio riqualificatoe contesto preesistente, ecc.), inserendolo, “di diritto” nellecomponenti del progetto e trattandolo come probabilerisorsa a supporto del progetto e (della comprensione) deglieffetti che questo indurrà sui tessuti e le dinamichecircostanti.

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L'intento dell'intero processo di analisi è quello difotografare lo stato di fatto e di coglierne le innovazioni e lebuone pratiche, ma anche da un lato, di verificare se peraltre ipotesi di futuri programmi di riqualificazione non fossepossibile impostare una metodologia di lavoro basato sullapresentazione della proposta progettuale supportata da unpacchetto di strumenti di lettura; , schemiinterpretativi dell'intervento, visualizzazione dellecomponenti principali del progetto (sistema degli spaziaperti pubblici e privati, delle connessioni, delle funzioni,delle fasi di sviluppo, ecc.) che obblighino il professionista ol'Amministrazione che se ne fa carico, a comunicare conchiarezza gli effetti dell'intervento sulla qualitàdell'ambiente costruito e naturale, consentendo al decisorepubblico la comprensione degli effetti reali dellamodificazione del luogo rispetto al nuovo ambiente urbano.

Da questo punto di vista, ciò che dovrebbe essereincentivato, specie nelle fasi della messa a punto dellafattibilità del progetto, è l'integrazione tra tutte le azioni e gliattori coinvolti (pubblici, privati, associazioni di cittadini,ecc.) mettendo in luce le componenti portanti e irrinunciabilidi “strutturazione”, si potrebbe dire, della propostaprogettuale. L'importante è che tale integrazione non vengarisolta solo tramite una rappresentazione linguisticamente epoliticamente corretta (nei confronti dei programmi delleAmministrazioni Pubbliche o rispetto al mercatoimmobiliare dei privati), ma sia argomentata e supportatarealmente da dati tecnici e progettuali.

L'obiettivo è quello di articolare uno strumento checonsenta una valutazione ex post (durante lo sviluppo delprogramma/progetto), ma che possa anche porre le basi,per uno strumento da utilizzare ex ante, nella fase cioè diformulazione e approvazione dei progetti di riqualificazione,consentendo anche, di monitorare in itinere lo sviluppo deiprogrammi in corso verificando che gli obiettivi di qualità,assunti inizialmente, ed evidenziati nel sistema dellecomponenti del progetto, non vengano modificati osubiscano alterazioni da fattori esterni, o da modificheimposte solo dal profitto.

La struttura della , o scheda di analisi, ponel'attenzione sulla lettura di due livelli di progetto urbano;quello riguardante la parte morfologica (modelloinsediativo, tipologie, spazi aperti, ecc.) e quelloriguardante la struttura delle funzioni (tipologie, rango dellefunzioni, , ecc.) mettendole in confronto diretto,valutazione . Gli indicatori che abbiamo ipotizzatosono serviti per descrivere alcune caratteristiche spazialidegli interventi, in particolare: il tipo di trama urbana, il

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Un manuale per la riqualificazione urbana[3]

il terzo, riguardante lo sviluppo di processi di gestione o diinnovativi, che permettano di guidare le scelte

identificate con i primi due strumenti.

Le informazioni raccolte nei “manuali” dovranno fornire unaserie di ipotesi di lavoro o dei suggerimenti, ma nonpresentare degli esempi come delle soluzionipreconfezionate, pronte all'uso per raggiungere la “qualitàurbana” attesa in ogni tipo di contesto. I suggerimenti che siriportano di seguito sono il frutto di una lettura incrociata cheparte delle informazioni raccolte dai documenti prodotti peril bando della Legge 19, che raccontavano di un certo gradodi “qualità urbana” da voler raggiungere, confrontandolecon il riscontro diretto sul campo e con il punto di vista dellaPubblica Amministrazione. Non vogliono essere indicazionio suggerimenti definitivi, sul valore dei programmi o deiprogetti, ma solo una serie di osservazioni, che emergonodalle analisi condotte sui sedici casi studio, che fornisconoinsegnamenti utili per eventuali nuove pratiche esperimentazioni nel campo della riqualificazione urbana.

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sistema delle connessioni, le tipologie dei percorsi, letipologie architettoniche, il modello degli spazi pubblici,l'integrazione degli elementi naturali, l'integrazione deglielementi storici, ecc. Ogni voce è stata analizzata rispetto alcontesto di inserimento e rispetto alla logica interna delprogetto. Le informazioni derivanti da questo tipo diapproccio alla lettura sono state confrontate con quelleemerse dalle valutazioni derivanti dai modellirappresentativi dei progetti (grafia normalizzata) e dalrepertorio fotografico (abaco urbano).

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Data, Data Everywhere!I caratteri della riqualificazione urbana

Partendo dalla necessità di descrivere in modo accurato ilcontesto e dalla necessità di trasmettere in una formachiara e leggibile il progetto è necessario introdurre ilproblema dell'utilizzo di una serie di “manuali”, dedicati allariqualificazione urbana e, come detto precedentemente,con una duplice natura; di indirizzo e di controllo.

L'ipotesi di lavoro prevede lo sviluppo di tre “documentisupplementari di pianificazione”:

il primo, riguardante la qualità progettuale dell'housing (letipologie abitative e funzionali da adottare, una serie diindicazioni sulle tecnologie costruttive e per il risparmioenergetico, l'adeguatezza della risposta abitativa allaqualità del disagio, ecc.)

il secondo, riguardante tutto quello che appartiene alla“sfera pubblica” (spazi, percorsi, aree verdi, la qualità deglispazi e delle attrezzature di socializzazione e di relazione,ecc.) e che deve essere progettato come ossatura per ilcostruito;

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La azioni della riqualificazione urbana dovranno daredelle risposte conformi al contesto di riferimento:

se il contesto di riferimento del progetto di riqualificazionepossiede una buona qualità urbana le nuove costruzioni egli spazi pubblici dovranno riflettere queste caratteristichelocali per una progettazione appropriata. Gli indicatori dautilizzare dovranno fare riferimento al pattern delle strade(dimensione e sezione) alla scala e alle proporzioni degliedifici esistenti e alla tipologia e alla morfologia dei sistemi diaperture (porte, finestre, ingressi, ecc.). Così facendo sicreerà una densità del costruito adeguata alla dimensionedel contesto che il layout e la progettazione dei nuovi edificie dei nuovi spazi migliora ulteriormente, consolidando laqualità del luogo;

nel caso in cui il contesto locale abbia un carattere debole oabbia al suo interno delle negatività (aree dismesse, tessutiurbani non consolidati, ambiti in progressivo degrado o inobsolescenza, ecc.) le nuove costruzioni e gli spazi pubblicidovranno migliorare la qualità dell'area. Per fare questo sipotranno introdurre nuove tipologie di strade e nuovetipologie abitative e funzionali per cercare di creare unanuova identità di luogo;

tutte le nuove costruzioni, gli spazi pubblici e le stradedovranno riflettere le caratteristiche (e fare riferimento allecaratteristiche) topografiche del luogo (presenza di corsid'acqua, dislivelli, aree naturali, ecc.) e alle qualità delpaesaggio (presenza di zone a verde, boschi, ecc.);

tutte le nuove costruzioni, gli spazi pubblici e le stradedovranno rispettare, salvaguardare e mettere in valore gliedifici e le aree considerate patrimonio culturale,contribuendo, con il loro layout e la loro progettazione, alrispetto della qualità, culturale e storica, dell'area di progettoe del suo intorno.

Tre di tessuto urbano tipicidelle città emiliano romagnole; lacittà del ‘900, grandi isolatimonofunzionali; la città diffusadella prima periferia; la cittàpianificata dei quartieri PEEP.

Non è possibile pensare adinterventi di riqualificazione chepresentino le medesime regole dischema urbano.

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Le azioni della riqualificazione urbana, dovranno daredelle risposte coerenti alle problematiche dell'area diprogetto, contribuendo alla costruzione o alrafforzamento di un senso distintivo di luogo:

utilizzare la topografia e l'orientamento del sito permigliorare il carattere distintivo locale di luogo;

mantenere, integrare e valorizzare le preesistenze naturali,paesaggistiche, ecologiche ed ambientali di valoreall'interno del progetto di riqualificazione (gruppi di alberi,piantate, ruscelli, corsi d'acqua in generale, stagni, siepi,aree verdi, ecc.);

mantenere, integrare e valorizzare le preesistenze storiche,gli edifici di valore culturale, i parchi e i giardini storici, ilpatrimonio industriale e in generale quello che può essereconsiderato come un paesaggio urbano culturale (

);

rimuovere gli edifici in contrasto e gli elementi concaratteristiche tali da sminuire la qualità e il carattere delluogo e del suo intorno;

integrare, dove è possibile e opportuno, un sistema dipercorsi che permetta la lettura e la fruizione del paesaggiocircostante e del sistema dei ;

garantire che le nuove costruzioni e il sistema degli spazipubblici miglioreranno l'aspetto e il carattere del luogo,rafforzandone l'importanza, come nuovo punto diriferimento di qualità urbana anche rispetto a futuriprogrammi di riqualificazione. Questo aspetto è diparticolare importanza, qualora il sito interessato dallariqualificazione non possedesse caratteristiche tali diqualità (ambientale, culturale, ecc.) o il luogo fosse privo diun suo carattere distintivo;

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se il luogo della riqualificazione è adiacente ad un fiume o adun corso d'acqua, il di sviluppo urbano dovràrafforzare la presenza del corso d'acqua nel progetto,sviluppando una serie di affacci, di aperture e di visuali,rivolte ad una reale integrazione dell'acqua.

In particolare si dovrebbe cogliere l'opportunità disviluppare un sistema di percorsi pedonali e ciclabiliadiacenti all'acqua e compatibili con il sistema delle alzaieesistenti.

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Tre esempi di integrazione dellerisorse culturali ambientali (fiumi,paesagg i ,

, ecc.)

La riqualificazione delle spondedel fiume diventa occasione perleggere i valori del paesaggio(naturale ed urbano) ma diventaanche nuovo luogo in cuisviluppare il sistema delleconnessioni a supporto dell’areaprogetto.

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Esempio di miglioramento e rafforzamento del carattere delluogo, tramite un buon disegno dello spazio urbano e l’utilizzo dimateriali costruttivi di qualità e legati alle tradizioni locali.

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La diversità. Perché la diversità è importante?

È importante, perché fornisce una possibilità di scelta eaggiunge ricchezza all'ambiente urbano. In tutte le cittàle comunità locali stanno intraprendendo un camminoverso la diversità (sociale, culturale, etnica, ecc.).L'azione di riqualificazione deve quindi rispondere aduna grande varietà di differenze culturali. Ambientidiversificati sostengono la coesione sociale e lacomprensione, le scelte strategiche devono quindioffrire pari opportunità a tutte le parti che compongonouna comunità. Dove possibile e opportuno, la azionidella riqualificazione devono incentivare un mix difunzioni che aggiungano ricchezza e varietà nella zonainteressata dal progetto, cercando di:

evitare la creazione o il mantenimento di aree di grandidimensioni destinate ad una singola funzione;

incoraggiare lo sviluppo di una serie di strutture e di servizi,rivolti, per dimensione e scala, alle comunità locali, ma chepossono essere utilizzati anche da “visitatori” esterni;

incoraggiare le passeggiate, la pedonalità e l'utilizzo dimezzi per lo spostamento che riducano al minimo il ricorsoall'automobile;

incrementare, nelle zone a densità più elevata, e dovepossibile, il mix funzionale e differenziare le funzioni e i modid'uso per ogni singolo edificio.

sostenere un range di diverse tipologie di proprietà e didiverse tipologie di abitazione nelle aree ad usoresidenziale e misto per incentivare la presenza di differentiattori locali (abitanti);

garantire che il range delle diverse tipologie di proprietà siaopportunamente distribuito ed integrato equamenteall'interno della zona di progetto;

sostenere un range di attività ricreative per poter soddisfarele esigenze dei diversi gruppi che compongono le comunitàlocali;

favorire l'intervento della riqualificazione urbana(specialmente in aree periferiche a bassa intensità diqualità, in quartieri socialmente critici o in aree industrialidismesse che necessitano di un nuovo carattere di luogo)privilegiando l'uso di materiali di pregio, sia nel caso dellefiniture degli edifici (infissi, gronde, colori, balaustre, ecc.),sia soprattutto nel caso degli spazi aperti (pavimentazioni,elementi di arredo, illuminazione, qualità del verde);

garantire che la qualità della progettazione degli edifici,delle strutture e degli spazi aperti sia allo stesso livello pertutti gli attori che compongono le comunità locali; non videvono essere differenze tra gruppi sociali;

fornire o sostenere una rete di percorsi, strade e sentieri chemassimizza le scelte per il movimento, in particolare per ipedoni, ciclisti e utenti dei trasporti pubblici;

fornire una serie di spazi aperti per soddisfare le esigenzedei diversi attori sociali delle comunità locali per laricreazione attiva e passiva, gioco e tempo libero;

pensare e progettare gli spazi aperti in modo che la loromorfologia e il loro aspetto riflettano la loro funzione;

Dove possibile e opportuno, la azioni dellariqualificazione devono incentivare un mix di funzioniche aggiungano ricchezza e varietà nella zonainteressata dal progetto, cercando di:

Le azioni della “riqualificazione urbana” dovrebberoprendere in considerazione, e se possibile, provvedereai bisogni di tutti i settori della società aumentando laricchezza della diversità sociale e culturale delterritorio. Esse dovrebbero:

L’apertura di attività commercialio di spazi da dedicare alle attivitàdelle comunità locali (centriculturali, spazi comuni, ecc.)all’interno di tessuti urbanimonofunzionali, può garantirel’incremento della mix urbano e lapresenza di servizi a livellolocale. Questo è vero per i tessuticonsolidati ma può essere utilea n c h e n e l l e a r e e d iriqualificazione urbana.

Mix tipologico (edifici in linea e case a schiera) e di proprietà (pubbliche eprivate) per incrementare la diversità funzionale e per diversificarel’assetto delle proprietà e di conseguenza degli utenti dell’area.

Le azioni della riqualificazione urbana devonosostenere la diversità e la varietà di scelta per quantoconcerne l'accessibilità e l'uso degli spazi pubblici tratutti gli attori sociali che compongono le comunitàlocali, cercando di:

Tre esempi di spazio pubblico/semipubblico in cui la morfologiae il loro aspetto finale comunica bene le funzioni a cui sonopredisposti. Nel primo (in alto a sinistra) la socialità e ilpassaggio; nei secondi (in basso a sinistra e destra) la socialitàe l’intimità per la comunità locale che ne fa uso.

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Facilità di movimento.

Garantire che gli spazi aperti siano di facile accesso e disemplice attraversamento. Senza un facile accesso, lagamma di attività e di funzioni viene ridotta; i luoghi disuccesso tendono a dare la precedenza ai pedoni, inmodo che camminare sia facile e piacevole.

garantire che le connessioni esistenti e quelle proposteall'interno della zona di riqualificazione siano ben collegatetra di loro;

sviluppare e garantire collegamenti diretti e fra quelledestinazioni (luoghi, landmark, edifici di interesse, spazi,ecc.) che vengono collegate da schemi di movimentonaturali;

rafforzare l'importanza e il significato di ogni connessione,all'interno dello spazio interessato dalla riqualificazione,attraverso lo sviluppo di una gerarchia di strade, percorsi, espazi aperti, e anche tramite l'utilizzo di una serie di materialie di soluzioni formali che siano di supporto al loro rango;

sviluppare una grana del tessuto urbano che consenta lafacile circolazione delle persone, in particolare i pedoni, intutta l'area (permeabilità) interessata dalla riqualificazione,evitando la realizzazione di una serie di strade secondarieche incoraggino gli automobilisti a prendere scorciatoie;

garantire che le funzioni locali (negozi di quartiere, scuole,aree gioco, ecc.) siano facilmente raggiungibili (a piedi, inbicicletta, con mezzi di trasporto pubblici) e che la lorolocalizzazione sia stata identificata tramite una serie dianalisi che fanno riferimento alla richiesta dei bacini diutenza;

rendere i percorsi pedonali e le piste ciclabili più dirette (cioèpiù brevi, più veloci e più sicure) e quindi più attraentirispetto alle connessioni carrabili;

garantire che la presenza di funzioni, di importanza allascala urbana (grande distribuzione, multisale, ecc.) sia ben

supportata dai collegamenti dei trasporti pubblici e ancheda una rete di percorsi alternativi a quello carrabile;

garantire sempre che le abitazioni si trovino a 5 minuti apiedi (400 metri) da una fermata dei trasporti o entro 10minuti a piedi (800 metri) da una stazione ferroviaria o diinterscambio trasporto pubblico/privato;

Le azioni della riqualificazione dovrebbero fornire orafforzare una rete chiara dei percorsi (strade, percorsie spazi) che fornisce un facile accesso alla zona, agliedifici e alle strutture all'interno dell'area di progetto. Larete dei percorsi dovrebbe:

Le proposte di layout urbano dovrebbero essere ingrado di adeguarsi ai cambiamenti e alle esigenze dellecomunità locali. Essi devono essere progettati per:

L’area progetto ha la potenzialitàper essere sviluppata con unoschema urbano che contenganuove strade per collegare iquar t ie r i de l contes to d ir i fer imento, fornendo al lepersone che vi abitano, una seriedi percorsi collegano la zonainsieme, fornire alle persone conpercorsi che aumentano lap e r m e a b i l i t à d e l l ’ a r e ariqualificata.

Adattabilità.

Anticipare le necessità di cambiamento. È importanteche gli edifici e gli spazi siano in grado di rispondere aicambiamenti tecnologici, alle condizioni di mercato e ingenerale alle condizioni di vita. Questa qualità è notocome “adattabilità” e consente agli edifici e agli spazi diavere una “vita più lunga”, in modo da creare unambiente flessibile e sostenibile.

garantire che il network di strade principali e le infrastruttureprimarie sia stato progettato per ospitare i veicoli privati, iltrasporto pubblico, i pedoni e ciclisti, in modo che tutte lemodalità di movimento siano soddisfatte;

garantire che le tipologie di isolai, progettai e sviluppati,possano ospitare una differente gamma di usi del suolo e didiverse densità;

garantire la presenza di spazi aperti pubblici che possonoessere utilizzati in modo flessibile (garantendo pochicambiamenti) per differenti attività, svago, culturali, sociali,ecc.;

garantire la connessioni e l'inclusione, rispetto alla propriastruttura urbana, anche di eventuali aree limitrofe diprossima riqualificazione;

Un layout con soluzioninon permette la continuità

dello spazio pedonale, limitandol’accesso all’area soprattutto per ipedoni e per i ciclisti.

cul-de-sac

La soluzione progettuale chemette in continuità le strade degliisolati limitrofi permette dicostruire un sistema cheg a r a n t i s c e u n a b u o n aaccessibilità dell’area per tutte lecategorie di utenti.

Durante la fase di progettazione degli interventi diriqualificazione gli isolati e le parcelle devono esseredimensionate in modo da permette di ospitare una vasta gammadi usi del suolo e densità di sviluppo diverse.

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Un manuale per la riqualificazione urbana[7]

Dieci anni di riqualificazione urbana in Emilia-Romagna. Processi, progetti e risultati

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consentire il riutilizzo dei piani terra degli edifici residenziali,che occupano posizioni strategiche (angoli degli isolati,intersezioni di strade principali di zone residenziali, ecc.) peripotizzare l'inserimento di funzioni commerciali, culturali ocome spazi comuni per le comunità;

consentire la suddivisione di grandi proprietà, in edifici nonresidenziali, per inserire funzioni alternative e sviluppare ilmix funzionale;

consentire, dove possibile, la fusione di piccole unitàresidenziali o di piccole attività produttive (terziario, uffici,ecc.) per rispondere alle esigenze abitative delle famigliepiù grandi o per lo sviluppo e l'insediamento di nuoveimprese locali;

garantire che gli edifici (di nuova progettazione ed esistenti)siano adeguatamente isolati per ridurre al minimo le perditedi calore e lo spreco di energia;

considerare l'utilizzo del teleriscaldamento e di sistemialimentati da fonti di energia sostenibile;

utilizzare la ventilazione naturale per ridurre il fabbisogno ditrattamento dell'aria (aria condizionata);

ridurre la possibilità di surriscaldamento (a sud) di facciatedi grandi dimensioni (obbligando la necessità di untrattamento dell'aria) con soluzioni progettuali che tenganoconto dell'utilizzo di sistemi di shading;

prevedere l'uso della luce solare, per illuminare l'internodegli edifici, riducendo la necessità di illuminazioneartificiale.

Le proposte di recupero, e la trasformazione di edificiesistenti, devono essere ipotizzate per consentire illoro adeguamento alle differenti esigenze dei lorooccupanti, del territorio limitrofo o delle esigenze delprogetto di riqualificazione. Occorre cogliere leopportunità di:

Ipotizzare soluzioni formali e tecnologiche, per ridurre iconsumi energetici, che non producano un impattonegativo sul carattere del paesaggio urbano e sullaqualità in generale, favorendo l'utilizzo di:

pannelli solari e moduli fotovoltaici esclusivamente sullecoperture esposte a sud per aumentare la loro produttività;

turbine eoliche, integrate all'interno delle strutture del tetto,per la generazione di energia elettrica;

unità di cogenerazione di calore per le unità abitativepensate in appositi edifici, inseriti in maniera organicarispetto alla struttura urbana ipotizzata;

Due atteggiamenti diversirispetto all’utilizzo di tecnologieper la riduzione del consumoenergetico e il benesseretermico.

L’edificio dello studentato,Darsena City - Ferrara (a destra)non presenta nessun sistema diprotezione contro la luce direttaper la facciata a sud nonostantela grande superfice finestrata.

Il quartiere Bed ZED -(2000

- 2002) 87 case, 17 appartamenti,1405 metri quadrati commercialiad emissioni zero di CO2.

BeddingtonZero Energy Development

Sostenibilità.

Minimizzare l'impatto per l'ambiente circostante.S o s t e n i b i l i t à s i g n i f i c a s o v r a p p o r r econtemporaneamente le esigenze ambientali, quelleeconomiche di sviluppo locale e le esigenze dellecomunità, senza compromettere le aspettative dellegenerazioni future. Quando queste tre visioni sisovrappongono aumenta la “vivibilità” dei luoghi e la“durabilità” delle proposte progettuali.

Le proposte di riqualificazione urbana dovranno esseresviluppate con soluzioni tecnologiche e di impiantourbano per ridurre le richieste di consumo energetico.Ove possibile e opportuno, esse dovranno:

garantire che il layout urbano e l'orientamento degli edifici,possa beneficiare passivamente dell'irraggiamento solareper il riscaldamento naturale, senza compromettere lescelte strategiche alla base delle progettazione urbana ditutta l'area di riqualificazione;

Ipotizzare proposte di layout urbano, e di tecnologie dautilizzare negli edifici, in cui integrare misure per laconservazione delle risorse idriche, con l'obiettivo di:

ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, attraversomisure di raccolta di acqua piovana, riutilizzabile nei sistemidi scarico dei bagni, o per i sistemi di irrigazione degli spaziverdi pubblici e privati o per il funzionamento di fontanedecorative;

incentivare la realizzazione di superfici il più possibilepermeabili, soprattutto nella realizzazione di parcheggi enel trattamento di aree verdi con difficili soluzioniprogettuali;

fare un uso ottimale se possibile, on-site, deimateriali (mattoni, travi, ecc.) provenienti dalledemolizioni, da riutilizzare per la costruzione deinuovi edifici, per gli spazi aperti e le infrastrutture;

fare uso, se possibile, di materiali da costruzione“nuovi” provenienti dal recupero di risorserinnovabili come il legno, l'alluminio, il ferro omateriali compositi;

considerare l'utilizzo di elementi prefabbricati o lacostruzione modulare, in cui questi componentigarantiscano una alta riduzione del consumoenergetico, ma accelerando la costruzione egarantendo una buona qualità urbana;

Ipotizzare proposte di sviluppo urbano doveutilizzare metodi di costruzione e materiali chegarantiscano un alto grado di riciclabilità,senza che venga modificato il caratteredell'area di progetto o di quelle limitrofe; leproposte di sviluppo dovranno:

Soluzione per la raccolta dell’acqua piovana e per un suo ricicloall’interno della rete domestica (scarichi dei bagni,riscaldamento, ecc.) e per l’irrigazione dello spazio a verde.