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267-269 Editoriale
I. Aspettifondamentalieproposteinterpretative
271-287 Lateologiadeisanticome“scienzadivina”deiPadri,DottorieMistici F.M.Léthel
289-312 L’esperienzareligiosanelvissutoecclesiale.Trateologia,spiritualitàemistica
M.Sodi
313-330 TeologiaedesperienzainMariadiNazareth B.Cortinovis
331-349 Identitàemetododellateologiaspiritualecome“teologiadelvissutodisantità”
D.Sorrentino
351-370 PerunateologiadelvissutodeiSanti M.C.G.Ventura
II. Teologiaedesperienzadialcunisanti:Etàpatristica,etàmedioevale,etàmoderna
371-388 IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene.Conoscenza“razionale”diDio,contemplazioneedesperienza“mistica”
E.dalCovolo
389-405 Ilcorpo:“luogodell’esperienzacristiana”nellapreghieracorporaledisanDomenico
C.Aubin
407-425 Théologie et expérience dans la doctrine de saint Louis-Marie deMontfort
E.Richer
VOL. 7 - PONTIFICIA ACADEMIA THEOLOGICA - 2008/2
PATH
Scientia Amoris - Teologia ed esperienza
427-444 LasimbolicadellanaturanellateologiadiS.TeresadiLisieux P.Mostarda
445-460 IlcontributocristologicodialcuniSanti,BeatieVenerabilideldiciannovesimoeventesimosecolo
A.B.Calkins
461-475 ExperienciacristianaysentidodelafiliacióndivinaensanJosemaríaEscrivádeBalaguer
J.L.Illanes
477-493 «ChiamaconosceDio».EsperienzaeteologiainChiaraLubich M.Vandeleene
Recensiones
Réal TRemblay - STefano Zamboni (edd.),FiglinelFiglio.Unateologiamoralefondamentale,EDB,Bologna2008,429pp.(AndreaMancini),pp.495-499.
Gianni manZone,Unacomunitàdilibertà.Introduzioneallateologiasociale,Ed.Messaggero,Padova2008,573pp.(MarcelloBordoni),pp.499-500.
EDITORIALE
PATH 7 (2008) 267-269
Quanto racchiuso nel presente volume è come il primo frutto di unnuovoramodellaPontificiaAccademiadiTeologia.AlmomentodelForumdelgennaio2004,unodegliaccademici,P.François-MarieLéthelocd,ave-vasuggeritodicostituiregruppiinformalidiricerca,conlapartecipazioneliberadegliaccademiciedialtriteologiinvitati.L’intenzioneeradicrearedelledinamichedilavorodigruppoedifraternacondivisionedellenostrepersonaliricerche,nellospiritoesottolaresponsabilitàdell’Accademia.Poi-chémoltidinoivivonoaRoma,ealtricivengonospessoacausadeiloroincarichi,sarebbestatopossibileprogrammaredegliincontri,tenendosem-prepresentequestocaratteredi libertà e informalità.Appoggiatadaaltriaccademici, questa proposta è stata approvata dal Consiglio nel mese diaprile2004,ecosìènatoquestogruppodiricercasuteologiaedesperienza,conlaprospettivadipubblicazionenellarivistaPaTH.
TuttiinostriincontrisisonosvoltipressolaPontificiaUniversitàLa-teranensechecihaospitatogenerosamente.Dopounprimoincontro,il1°dicembre2004,cisiamoritrovatitrevolteognianno.Gliincontriseguiva-nolastessadinamica.Nellaprimaoravenivanopresentatedueotrebrevirelazioni, edopoun intervallo, la secondaora ci offrivaunmomentodidiscussioneconirelatoriedi liberacondivisione.Piùvoltehannoparte-cipatoainostriincontriilPresidentedell’Accademia,Mons.MarcelloBor-doni,eilPrelatoSegretarioMons.PieroCoda.Illorocontinuosostegnoeincoraggiamentoèstatopreziosopernoi.BisognaanchericordareinmodospecialeilP.JesusCastellanoocdcheavevapartecipatoaiprimiincontriechesostenevailnostrolavorofinoallasuamorte,quandoilSignorel’hachiamatoasénelgiornodelCorpusDomini,il15giugno2006.
InquestoambientecosìfraternosononatiitestiquiraccoltieordinatisottoiltitoloScientiaAmoris.Abbiamosceltoquestaespressioneconparti-
Editoriale268
colareriferimentoallaLetteraApostolicaNovoMillennioIneuntedelServodiDioGiovanniPaoloII.InfattiilPapausaquesteparolepercaratterizzareladottrinadisantaTeresadiLisieuxeilsignificatodellasuadichiarazionecomeDottoredellaChiesa,fattadaluistessonel1997:«Lacaritàèdavve-roil“cuore”dellaChiesa,comeavevabenintuitosantaTeresadiLisieux,chehovolutoproclamareDottoredellaChiesapropriocomeespertadellascientiaamoris»(n.42).NellastessaLetteraApostolica,GiovanniPaoloIIcitaancoralagiovanecarmelitanainsiemeasantaCaterinadaSiena,comeesempioluminosodi«quelgrandepatrimoniocheèlateologiavissutadeisanti»,chebisognaconsiderare«accantoall’indagineteologica»,perpene-trarenellaprofonditàdiCristoRedentore(n.27).
NellaChiesa,insiemeatantinostrifratelli,sentiamoilbisognoel’ur-genzadiritrovarequestaunitàprofondadellateologia,nellacomplementa-ritàtra“indagineteologica”e“teologiavissutadeisanti”,cioètrascientiafideiescientiaamoris.
Così,iltemateologiaedesperienza,chedefinisceilnostrogruppo,sièinqualchemodospecificatoeprecisatocometeologiaedesperienzadeisanti.Questoriferimentoprivilegiatoaisanti(eanchebeati,venerabilieservidiDio),èdiventatocomel’animadellanostracomunericerca,ilsuoprincipiodinamicodiunitànellapiùgrandediversità:diversitàdeiperiodidellasto-riadellaChiesa,diversitàdellevocazioni,diversitàdelleculture...Ilnostrogrupporifletteanchequestadiversità,poichéciriuniscecomeuominiedon-ne,sacerdoti,laiciereligiosi,specializzatiindiversediscipline.
Ilvolumesiarticolachiaramenteinduesezioni.Laprima,intitolata:Aspettifondamentalieproposteinterpretativeriu-
nisceduecontributicheriguardanolecomponentiessenzialidellateologiaedell’esperienza,come ladimensione liturgica (M.Sodi)e ladimensionemariologica(B.Cortinovis)etrealtrichesonopiuttostodeitentatividiversiecomplementaridi interpretazioneteologica, inqualchemodocome“undiscorsodelmetodo”(F.M.Léthel,D.Sorrentino,M.C.G.Ventura).
Lasecondasezioneè intitolata:Teologiaedesperienzadialcunisanti:Età patristica, età medioevale, età moderna riunisce gli altri contributi se-condolosviluppostorico.DopoilfondamentaleriferimentoaipiùantichiPadri:Ignaziod’Antiochia,ClementeeOrigene(E.dalCovolo),l’apportodel Medioevo viene considerato attraverso la figura di san Domenico (C.Aubin), e non mancano i riferimenti ai grandi dottori che sono Anselmo
Editoriale 269
d’Aosta,Tommasod’AquinoeCaterinadaSiena.L’etàmodernavienecon-sideratainunmodopiùampioattraversosanLuigiMariaGrigniondeMon-tfort(E.Richer),santaTeresadiLisieux(P.Mostarda),indiversisanti,beatievenerabilidelXIXeXXsecolo(A.B.Calkins),insanJosemaríaEscrivádeBalaguer(J.L.Illanes)eultimamenteinChiaraLubich(M.Vandeleene).ÈsignificativoecommoventeilfattochelarelazionesuChiaraLubichèstatacondivisanelnostroultimoincontrodel5marzo2008,pochigiorniprimadellasuamorte.
CosìèmaturatoquestoprimofruttocheabbiamolagioiadioffrireallaChiesaattraversoquestapubblicazione.Certo,èsolounprimofrutto,mapensiamocheègiàabbastanzasignificativo.Speriamocheilnostrolavoroporterànelfuturoaltrifrutti,piùimportanti,piùmaturi,connuoveapertureversolescienzeumane, lafilosofia, l’arte,eanchenelleprospettiveampiedeldialogoecumenicoeinter-religioso.Dunque,illavorodelnostrogrupponon si ferma, ma continua per una nuova tappa, privilegiando sempre lateologiael’esperienzadeisanti,nellacomunionevivaconilSignorechecihadetto:«Iosonolavite,voiitralci.Chirimaneinmeeioinluifamoltofrutto»(Gv15,5).SecondoloscopodellaPontificiaAccademiadiTeologia,vogliamoviverequestaricercasottolaguidadelloSpiritoSantonellaChie-sa,incomunioneconilnostroPapaBenedettoXVI,econl’aiutodiMariaMadredellaChiesa.
LA TeoLoGiA Dei sAnTi coMe “scienZA DiVinA”Dei PADRi, DoTToRi e MisTici
fRançoiS-maRie léTHel
PATH 7 (2008) 271-287
0.Introduzione:«Conoscerel’AmorediCristochesorpassaognicono-scenza»
LamigliorechiavebiblicadellateologiadeisantièquestotestodisanPaolonellaLetteraagliEfesini:
«PiegoleginocchiadavantialPadredalqualeognipaternitàneicieliesullaterraprendenome,perchéviconceda,secondolaricchezzadellasuagloria,diesserepotentementerafforzatidalsuoSpiritonell’uomointeriore.CheilCristoabitiperlafedeneivostricuoriecosì,radicatiefondatinell’amore(agape),siateingradodicomprenderecontuttiisantiqualesial’ampiezza,la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo chesorpassaogniconoscenza,perchésiatericolmidituttalapienezzadiDio.AColuicheintuttohapoteredifaremoltopiùdiquantopossiamodoman-dare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi, a Lui la glorianellaChiesaeinCristoGesùpertuttelegenerazioni,neisecolideisecoli!Amen»(Ef3,14-21).
Èunapreghieracheesprimelateologiadeisanticome“teologiaingi-nocchio”,unapreghieraalPadre,perCristonelloSpiritoSanto,unapre-ghieracristocentricaetrinitaria.ÈlateologiadellaChiesacomePopolodiDio,Popolosanto,costituitoda“tuttiisanti”.Nonèconquistadell’uomo,maDonodiDionelloSpiritoSanto.È interamente fondatanellaFedeel’Amore(agapè,chevienetradottacomeamoreocarità)che, insiemealla
François-MarieLéthel272
SperanzasonoipiùgrandidonodelloSpiritoSanto.Questateologiadituttiisantièunaconoscenzamisteriosaeparadossale,poichéconsistenel«co-noscerel’AmorediCristochesorpassaogniconoscenza»1.Conilsimbolodellequattrodimensioni,PaolovuolesignificareilcarattereinesauribiledelMisterodiCristo.
Taleaffermazionedell’Apostolotrovacomelasuaconfermaelasuave-rificainciòchescrive1500annipiùtardisanGiovannidellaCroce,dopolalungaestoricaesperienzadellaChiesanellasuaprogressivaconoscenzaed“esplorazione”delMisterodiCristoattraversolariflessioneel’esperienzadeisanti:
«Perquantimisteriemeraviglieabbianoscopertoisantidottorioabbianocontemplato le anime sante inquestavita, lamaggiorparteè rimasta ine-spressa e ancora da comprendere. Resta molto da approfondire in Cristo!Egliècomeunariccaminierapienadimolteveneditesori,dellequali,perquantosfruttate,nonsiriusciràmaiatoccareilfondooavedereiltermine;anzi in ogni sinuosità, qua e là, si trovano nuovi filoni di altre ricchezze.CiòfacevadireasanPaolo,parlandodelCristo:InLuisononascostituttiitesoridellasapienzaedellascienza(Col2,3)»2.
Così,attraversolariflessionedeisantidottorielacontemplazionedeimistici,laChiesanonhamaismessodi“esplorare”ilMisterodiCristo,di“scavare” inquesta inesauribileminiera,scoprendosemprenuovi tesorienuovemeraviglie.
Inquestobreve studio, cercheremodipresentarequesta teologiadeisantisecondoquattroaspetti:
1.LaLucediCristo,attraversoil“prisma”deiPadri,DottorieMistici2.ScientiafideieScientiaamoris3.Letre“virtùteologiche”difede,speranzaeamore
1 È proprio l’espressione che avevo scelto vent’anni fa come titolo della mia tesidottorale, f.-m. leTHel, Connaître l’Amour du Christ qui surpasse toute connaissance.La théologie des saints (éd. du Carmel, Venasque 1989). Cf. anche il mio ultimo articolo,f.-m. leTHel, “Verbum spirans Amorem”: Conoscenza e Amore nella teologia della Croce,dellaLuceedellaCarnedelVerbosecondosant’Anselmo,sanTommasoesantaCaterina(inPaTH,2008/1).
2 San Giovanni della CRoCenelCanticoSpiritualeB,str37,n.4.
Lateologiadeisanticome“scienzadivina”deipadri,dottoriemistici 273
4.Lequattroformedellateologiadeisanti:misticaepratica,simbolicaenoetica
1.LaLucediCristo,attraversoil“prisma”deiPadri,DottorieMistici
SantaTeresadiLisieux, che sanPioXriconoscevagià come«lapiùgrande santa dei tempi moderni», e che Giovanni Paolo II ha dichiaratoDottoredellaChiesa,cioffreunadellemigliorichiavi interpretativedellateologia dei santi. Lo fa in un testo semplice e geniale alla fine della suaAutobiografia.Commentandountestobiblico,leparolechelaSposarivolgealloSposonelCanticodeiCantici:«Attirami,noicorreremo»(Ct1,4),lacar-melitanaciparladella“scienzadivina”chetuttiisanti,lungolastoriadellaChiesa,hannoattintoallastessasorgentedellapreghiera.Spontaneamente,Teresaritrovaungrandesimbolodelladivinizzazione:lanostraumanitàècomeilferroresoincandescenteeattraentedalfuocodelloSpiritoSanto,fuocodell’AmorediGesù:
«Ecco la mia preghiera: chiedo a Gesù di attirarmi nelle fiamme del suoamore, di unirmi così strettamente a Lui, che Egli viva ed agisca in me.Sentochequantopiùil fuocodell’amoreinfiammeràilmiocuore,quantopiù dirò: Attirami! tanto più le anime che si avvicineranno a me (poveropiccolo rottame di ferro inutile, se mi allontanassi dal braciere divino)correranno rapidamente all’effluvio dei profumi del loro Amato, perchéun’animainfiammatad’amorenonpuòrimanere inattiva[...].Tutti isantil’hannocapitoeinmodopiùparticolareforsequellicheriempironol’uni-versoconl’irradiazionedelladottrinaevangelica.Nonèforsedall’orazioneche i Santi Paolo, Agostino, Giovanni della Croce, Tommaso d’Aquino,Francesco,Domenicoe tantialtri illustriAmicidiDiohannoattintoque-stascienzadivinacheaffascinaigenipiùgrandi?Unoscienziatohadetto:“Datemiunaleva,unpuntod’appoggio,esolleveròilmondo”.QuellocheArchimedenonhapotutoottenereperché la sua richiestanon era rivoltaa Dio ed era espressa solo dal punto di vista materiale, i Santi l’hannoottenuto intutta lasuapienezza.L’Onnipotentehadato lorocomepuntod’appoggio:SestessoeSéSolo.Comeleva:l’orazione,cheinfiammadiunfuoco d’amore, ed è così che essi hanno sollevato il mondo, è così che iSantiancoramilitanti losollevanoe iSanti futuri losolleverannofinoallafinedelmondo3».
3 Manoscritto C, 36 r°-v°. Cf. l’edizione critica: THeReSe de liSieux, OeuvresComplètes (Cerf/ddb, Paris1992),tradotta initaliano:OpereComplete (LibreriaEditrice
François-MarieLéthel274
Questotesto,nellasuasemplicità,èmoltoriccodicontenuti teologi-ci.Nella suacontinuaprospettivacristocentrica,Teresaesprime inmodosplendidol’unitàdellateologiadeisanticometeologiaorante,semprenu-tritadallaSacraScrittura,nelsuosviluppostoricoattraverso iPadridellaChiesa,iDottoridelmedioevoeiMisticidalmedioevoall’epocamoderna.InomiquicitatidaTeresasonoveramenteesemplari.Paolo,teologoispira-to,rappresentagliautoribiblici,aiqualil’anticatradizioneorientaleavevariservatoiltitolodi“teologi”4.AgostinorappresentaeminentementeiPadridellaChiesa,chesonoigranditeologideiprimisecoli.Tommasod’Aquino,“ilDottoreAngelico”,èlafiguraemblematicadeiDottoridelmedioevo,nelcontestonuovodelleuniversità.Francescod’AssisieGiovannidellaCrocesononelmodopiùcaratteristicoiMisticitantopresentinellaChiesaaparti-redalmedioevofinoainostrigiorni.
In modo semplice, ma veramente geniale, la piccola Teresa mette inlucelateologiadeisanti.Èpropriolastessa“scienzadivina”comuneatuttiquestisantitantodiversiperl’epocaelacultura,perchévienedallastessafontedell’orazione,cioèdellapreghieraprofonda,nellaqualeilFuocodivi-nodelloSpiritoSantoèsemprericevuto,apartiredalgiornodellaPenteco-ste.IprimidiscepolidiGesùhannoaccoltoilDonodelsuoSpirito,sottolaformasimbolicadelfuoco,mentreeranoriunitinellapreghieraconMarianelCenacolo(cf.At1,14).QuestoèesattamenteilsensodelleprimeparolediTeresa:«Eccolamiapreghiera,chiedoaGesùdiattirarminellefiammedelsuoAmore».La“scienzadivina”dituttiquestisantiècomelaLucecheemanadaquestoFuocodelloSpiritoSanto.ÈlaLucediCristocherisplen-desemprenelloSpiritonelCuoredellaChiesa.Unataleteologianonèmaiconquistadell’uomo,maDonodiDio.L’uomononpuòacquistarlaconlesuesoleforze,madevechiederlasemprenellapreghiera, umilmente,“inginocchio”,comelofacevagiàlostessoPaoloneltestocheabbiamocitatoall’inizio(Ef3,14-21).
Vaticana, ed.oCd, Roma 1997).Usiamo le sigle:mS per i treManoscrittiAutobiografici(A,B,C),lTperleLettere,PperlePoesie,PRperlePreghiereePRperlePieRicreazioni(operette teatrali). Cf. anche il mio articolo: L’amore di Cristo come luogo della verità. IlcontributoteologicodisantaTeresadiLisieux,DottoredellaChiesa(inPaTH,2006/1).
4 Adesempio,DionigiAreopagitausalaparola“teologi”(theologoi)solopergliautoribiblici. Così, citando sant’Ignazio d’Antiochia, non lo colloca tra i “teologi”, ma tra gli“autorisacri”(ierologoi)(NomiDivini,IV,12).Latradizioneorientalefaràpocheeccezio-ni,perisantiGregorioNazianzeno,chiamato“ilteologo”eSimeone“ilnuovoteologo”.
Lateologiadeisanticome“scienzadivina”deipadri,dottoriemistici 275
Affermandol’unitàdiquesta“scienzadivina”chevienesempredallaSacraScritturaechesisviluppanellacontinuitàstoricadeiPadri,deiDot-toriedeiMistici,Teresacioffreunostrumentoscientificoimportantissimo,chemipiacedefinire simbolicamente come il “prisma” della teologiadeisanti.Se lacarmelitananontemeva l’usodisimbolimodernicomequellodell’ascensore,possiamosicuramenteusarequestosimbolodel“prisma”percaratterizzare la complementarità e l’inseparabilità dei Padri, dei Dottori edeiMistici:unostrumentoteologicochecipermettediconosceremegliolaLucediCristoediscoprirneicolorisemprenuoviesemprebelli.
IPadri,chehannounavicinanzaparticolarecongliApostolielaScrit-tura,hannoancheilgrandevantaggiodiunirenellelorooperela“teologiapensata”ela“teologiavissuta”,cioèlascientiafidei,dicaratterespeculativoonoetico,elascientiaamoris,dicaratteremistico.ÈproprioilcasodiAgo-stino citato da Teresa. Le sue Confessioni sono la fondamentale autobio-grafiamisticaecomelachiaveinterpretativadelleautobiografiediTeresad’AvilaediTeresadiLisieux.IlsuoDeTrinitateèinveceuncapolavoroditeologiaspeculativachenoncesseràdiispirareigrandiDottoricomeAnsel-moeTommaso.SivedelostessoneiPadriGreci,specialmenteinDionigiAreopagita,cheinsiemeadAgostino,èunadelleprincipalifontipatristichedeiDottoriedeiMistici.
Invece,apartiredalMedioevo,esoprattuttoconlanascitadelleUni-versità,isantisarannopiù“specializzati”,onelcampodellascientiaamoriscomeFrancesco,onelcampodellascientiafideicomeTommaso.Ma,primadiTeresa,ilgrandeDottoreuniversitariosanBonaventuraparlavaesplicita-mentedella“scienza”edella“teologia”diFrancesco,superioreaquelladeimaestridell’Università.Secondolesueparole,FrancescoinsistevaancheluisullanecessitàdellapreghieraedellaconversionealVangelo,comecondi-zionifondamentalidiogniautenticostudioteologico5.
2.Scientia fideieScientia amoris
LateologiadeisantièdunquelamiglioreespressionedellateologiadellaChiesa,inseparabilmentecomescientiafideiescientiaamoris.DopoilCon-cilio,negliinsegnamentidelMagisteropiùrecente,netroviamoun'espres-
5 LegendaMajor,XI,2, inFontesFranciscani,Assisi,1995,ed.Porziuncola,870; tra-duzioneitalianainFontiFrancescane,n.1187-1189.
François-MarieLéthel276
sioneluminosanellaLetteraApostolicaNovoMillennioIneuntedelServodiDioGiovanniPaoloII(2001).Infatti,ilPapausaquestaespressionescientiaamorispercaratterizzarela“teologia”diTeresadiLisieuxeilmotivodelsuo Dottorato: «La carità è davvero il “cuore” della Chiesa, come avevabenintuitosantaTeresadiLisieux,chehovolutoproclamareDottoredellaChiesapropriocomeespertadellascientiaamoris»6.
NellastessaLetteraApostolica,questascientiaamorisvieneancheca-ratterizzatacome“teologiavissutadeisanti”,conl’esempiodellastessaTe-resadiLisieuxediCaterinadaSiena,ancheleiDottoredellaChiesa.Questa“teologiavissuta”èpresentatainrelazionecon“l’indagineteologica”cheèpiuttostolateologiapensata,cioèlaclassicariflessioneteologicacomescien-tiafidei.Bisognacitarequesto testonelquale ledue santeMistiche sonopresentatecomeeccellenti“teologhe”delMisterodiCristosofferente:
«DifronteaquestoMistero,accantoall’indagineteologica,unaiutorilevan-tepuòvenircidaquelgrandepatrimoniocheèla“teologiavissuta”deiSanti.Essicioffronoindicazionipreziosecheconsentonodiaccoglierepiùfacil-mentel’intuizionedellafede,eciòinforzadelleparticolarilucichealcunidiessihannoricevutodalloSpiritoSanto,opersinoattraversol’esperienzacheessistessihannofattodiqueglistatiterribilidiprovachelatradizionemisticadescrivecome“notteoscura”.NonrarevolteiSantihannovissutoqualcosadisimileall’esperienzadiGesùsullacrocenelparadossaleintrecciodibeatitudineedidolore.NelDialogodellaDivinaProvvidenzaDioPadremostraaCaterinadaSienacomenelleanimesantepossaesserepresentelagioia insiemeallasofferenza:“E l’animasenestabeataedolente:dolenteperipeccatidelprossimo,beataperl’unioneeperl’affettodellacaritàcheharicevutoinsestessa.Costoroimitanol’immacolatoAgnello,l’UnigenitoFigliomio,ilqualestandosullacroceerabeatoedolente”(Dialogoc.78).Allo stesso modo Teresa di Lisieux vive la sua agonia in comunione conquelladiGesù,verificandoinsestessaproprioilparadossodiGesùbeatoeangosciato:“NostroSignorenell’ortodegliUlivigodevadi tutte legioiedellaTrinità,eppurelasuaagonianoneramenocrudele.Èunmistero,male assicuro che, da ciò che provo io stessa, ne capisco qualcosa” (Ultimi
6 nmi, n. 42. Allo stesso modo, la Lettera Apostolica che dichiara Teresa DottoredellaChiesainiziaconleparole:«DiviniAmorisscientia».L’espressione“scienzad’amore”erausatadaTeresastessaall’iniziodelManoscrittoB:«Lascienzad’Amore[...]nondeside-roaltrascienzachequesta»(MsB,1r).Cf.ilmioarticolo,f.-m. leTHel,VeritàeAmorediCristonellateologiadeisanti:L’orientamentoteologicodellaLetteraApostolica“NovoMillennioIneunte”(inPaTH,2002/2).
Lateologiadeisanticome“scienzadivina”deipadri,dottoriemistici 277
Colloqui,QuadernoGiallo, 6/7/97).Èuna testimonianza illuminante!Delresto, lastessanarrazionedegliEvangelistidàfondamentoaquestaperce-zioneecclesialedellacoscienzadiCristo,quandoricordache,purnelsuoabissodidolore,eglimuoreimplorandoilperdonoperisuoicarnefici(cf.Lc23,34)edesprimendoalPadreilsuoestremoabbandonofiliale:“Padre,nelletuemaniconsegnoilmiospirito”»(Lc23,46)7.
Èuntestoimportantissimo,untestoveramenteprogrammaticochein-dicaunnuovocamminoteologicoperilterzomillennio.Lacomplementa-ritàel’inseparabilitàdella“indagineteologica”edella“teologiavissutadeisanti”ècomeun“binario”sulqualeconvienecamminare.Inrealtà,sitrattadellastessacomplementaritàeinseparabilitàdeiPadri,deiDottoriedeiMi-stici.ÈimportanteilfattocheladottrinadiquesteduesanteMistichenonèqualificataquicome“spiritualità”,macome“teologia”,“teologiavissuta”,eanchecome“scienza”,scientiaamoris.
Sitrattadunquedidueformedistinte,mainseparabiliecomplementaridellateologiadellaChiesacomeautenticaconoscenzadelMisterodiDioinCristoGesù:Daunapartela“teologiapensata”comescientiafidei,chemet-teingiocoilrapportotrafedeeragioneedall’altrapartela“teologiavissuta”comescientiaamoris,chemetteingiocoilrapportotrafedeeamore.Certo,dobbiamosottolinearel'usoanalogicodellaparola“scienza”.Comescientiaamoris,questa“teologiavissuta”diTeresadiLisieuxnonèmeno“scientifi-ca”diquelladisant’AnselmoediTommaso,DottoridellaChiesa,chesonomaestriesemplaridellascientiafidei,cioèdellafidesquaerensintellectum(S.Anselmo).Ecosì,AnselmoeTommasoeranoidueDottoripiùcitatinel-l’EnciclicaFidesetRatio,dellostessoGiovanniPaoloII.ConvienedunqueinterpretarelaNovoMillennioIneunteècomelaLetteraFidesetAmorchemette in luce l’altro latodeldittico, con la scientia amorisdiCaterinadaSienaediTeresadiLisieux.
SecondoleparoledelPapa,ledueMisticheesprimono«lapercezioneecclesialedellacoscienzadiCristo»nelmomentopiùmisteriosoeparados-saledellasuaPassioneRedentrice,cioènellacoesistenzadellabeatitudineedelpiùgrandedolore.Suquestopunto,la“teologiavissuta”diCaterinaediTeresavieneconfermareecome“verificare”la“teologiapensata”disanTommaso.NellaSommaTeologica,egliaffermacheCristo,nellasuapassio-
7 Ibidem,n.27.
François-MarieLéthel278
nesperimentavailpiùgrandedolorechesiamaiesistito(IIIq46art6-7),masenzaperderelasuavisionebeatifica(art8).IMisticihannomoltoappro-fonditoquestoparadossoeaiutanoacapirnelaverità.L’espressionediCa-terinariguardoaCristo“beatoedolente”riassumeletteralmenteilpensierodiTommaso.TeresadiLisieuxnonusamail’espressionedi“visionebeatifi-ca”,manemostratuttol’importanzapernoi,quandoaffermacostantemen-techesempreGesùlavedeva,laconoscevael’amavapersonalmente.Peresempio,diceaGesùBambino:«Tupensaviame»eaGesùAgonizzante:«Tumivedevi»8.DelleMistichepiùrecenti,comesantaGemmaGalgani(+1903)elabeataDinaBélanger(+1929)9,aiutanoilteologoacapirechelavisionebeatificadiGesùnoncontraddicelaveritàdellasuasofferenza,maalcontrariolaportaall’estremo,dandoallasuaanimalavisionechiaradituttoilpeccatodelmondochedeveallora“appropriarsi”.Inquestomomento,lavisioneerainqualchemodopiù“dolorifica”che“beatifica”10!
Nella teologia patristica, la distinzione tra queste due modalità dellateologia come “indagine teologica” e “teologia vissuta” era stata espressacongrandechiarezzadaDionigiAreopagitainuntestofamosochebisognacitare.DionigiparladellaconoscenzadelMisterodiCristo:
«Questecosesonostatesufficientementetrattatedanoiinaltripassiesonostate celebrate (umnetai) dal nostro nobile maestro (Ieroteo) in manieramirabileneisuoiElementiteologici;
-siacheleabbiaricevute(pareilephen)daisantiteologi(Apostoliedevan-gelisti,cioèlatradizioneapostolica);
- siache leabbia ricavatedaun’indagine scientifica (epistemonikèsereunès)delleScritture,dopomoltoesercizioepraticadiesse(lateologia“noetica”);
- sia che sia stato iniziato (emuethe) da una più divina ispirazione, nonsolo studiando ma ancora patendo le cose divine (ou monon mathôn allakai pathôn ta theia), e se così si può dire, dopo essere divenuto perfettograzie alla sua simpatia (sumpatheia) conesse,nellamisticaunionee fede
8 Cf.lasuapoesia:GesùmioDilettoricordati(P24,str6e21).9 Cf. il mio libro, f.-m. leTHel, L'amore di Gesù Crocifisso Redentore dell’uomo:
GemmaGalgani(LibreriaEditriceVaticana,Roma,2004,col“TestiMistici”)eilmioarti-colo,f.-m. leTHel,Dina,lamistica(inAttidelSimposiumInternazionalesullabeataDinaBélanger,CittàdelVaticano2007).
10 Cf. ilmioarticolo,f.-m. leTHel,LeMystèrede l’AgoniedeJésusà la lumièrede lathéologiedessaints(inPaTH2003/2).
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(mustikenenôsinkaipistin)chenonsipuòapprendere»(lateologiamisti-ca)11.
SullabasefondamentaledellaTradizioneapostolicaedellaSacraScrit-tura, Dionigi esprime con grande chiarezza la distinzione tra queste duemodalitàdellateologiadellaChiesa:lateologianoeticachesiacquistapermezzodellostudio,elateologiamisticachesiricevepermezzodell’espe-rienza.Nell’interpretazionedisanTommaso,laprimamodalitàèlascientiafidei,mentrelasecondaèconsideratacomesapientia,edèfruttodellacarità.CommentandoquestotestodiDionigi,Tommasoafferma:«QuestasimpatiaoconnaturalitàconlerealtàdivineèoperadellacaritàcheciunisceaDio»(II-IIq.45art2co).Allostessomodo,sanGiovannidellaCrocedistinguechiaramente«lateologiascolasticamediantelaqualesiintendonoleveritàdivine»e«lateologiamisticachesiconosceperamore,nellaqualeleveritàdivinenonsolosiconoscono,mainsiemesigustano»12.Èproprioilrappor-totrateologiaedesperienza,cioètrateologiavissutaeteologiapensata.
3.Letre“virtùteologiche”difede,speranzaeamore
Secondol’insegnamentodisanPaolo,itredoniprincipalidelloSpiritoSantonellaChiesainquestavitasonolafede,lasperanzael’amore,mapiùgrandedeitreèl’amore(cf.1Cor13,13).Sonolemodalitàessenzialidellagrazia ricevutanelBattesimo, imezzidella santità,dell’unioneconDioedellaconoscenzadiDioinGesùCristo.SanTommasod’AquinolechiamaVirtutesTheologicae13,espressionecheèmegliotradurreletteralmentecome“Virtùteologiche”(piuttostoche“teologali”).Edèproprioaquestolivellochepossiamoverificarecome,secondoleparolediTeresadiLisieuxcitatesopra,sanTommasod’AquinoesanGiovannidellaCrocehannoveramenteattintolastessa“scienzadivina”allastessafontedellapreghiera.Infatti,lafede, la speranzae lacarità sono l’animadella teologia speculativadi sanTommasocomedellateologiamisticadisanGiovannidellaCroce14.
11 NomiDivini,II/9,trad.diP. SCaZZoZo,nelvolumedioniGi aReoPaGiTa,TutteleOpere(ed.Rusconi,Milano1981).
12 CanticoSpirituale,Prologo.13 I-IIq.62.14 Per san Giovanni della Croce, queste tre virtù sono l’unico fondamento e l’anima
diognivitaspiritualeautentica,illuogodell’esperienzamistica,l’unicomezzoperl’unione
François-MarieLéthel280
Quisiamoproprioallivellopiùspecificodellateologiadeisanti,dituttiisanti.La“eroicitàdellevirtù”chelaChiesariconosceintuttiisanti,èprin-cipalmente l’eroicità della fede, della speranza e sopratutto dell’amore dicarità.Infatti,nelcapitoloVdellaCostituzioneLumenGentiumsullavoca-zioneuniversaleallasantità,ilConcilioVaticanoIIdefiniscelasantitàcomePerfezionedellaCarità(lG40-42),apartiredallaScrittura,facendoancheriferimentoalladottrinadisanTommaso.Lacaritàperfetta,checaratteriz-zatuttisanti,abbracciaeunificatuttalavitadiunapersonaintuttelesuedimensioni,essendo,secondoleparoledisanTommaso,«lamadredituttelevirtù,laradiceelaformaditutte»(I-IIq.62art4).QuestaaffermazionesintetizzaciòchescrivevaPaolo:
«Lacarità èpaziente, èbenigna la carità;nonè invidiosa la carità,non sivanta,nonsigonfia,nonmancadirispetto,noncercailsuointeresse,nonsiadira,nontienecontodelmalericevuto,nongodedellaingiustizia,masicompiacedellaverità.Tuttocopre,tuttocrede,tuttospera,tuttosopporta»(1Cor13,4-7).
Quisivedecomelacaritàabbracciaeunificatuttelevirtùmorali.Quan-dolacaritàèveramenteperfetta,cioèeroica,tuttelealtrevirtùsonopresentiancheinmodoeroico.“Piùgrande”dellafede,lacaritàèancheinqualchemodo“piùteologica”.SecondoleparoledisanGiovanni,l’autenticacono-scenzadiDiodipendeessenzialmentedall’amoredicarità:«ChiunqueamaènatodaDioeconosceDio;invecechinonamanonhaconosciutoDio,perchéDioèAmore»(1Gv4,7-8).
Se le tre “virtù teologiche” sono l’anima della teologia di tutti santi,bisognapoidistinguereduegrandidinamismi:daunaparte ildinamismo
conDio,dellasantità.NellaFede,SperanzaeCarità,laGraziadiDio“sposa”pienamentelanostra libertàumana; è come ilpuntod’incontro tra l’azionediDioe l’azionedell’uo-mo.IlnostroDottoreMistico leconsideradalpuntodivistaattivonellaSalitadelMonteCarmelo, giacché esse mettono in gioco tutto l’impegno della nostra libertà, del nostrosforzo(èilverosignificatodell’ascesi).NellaNotteOscura, leconsideradalpuntodivistapassivo,consideratocheèDiol’Autoreprincipaleel’animadeveabbandonarsiliberamen-teallasuaazionepurificatriceetrasformante.SololaFede,laSperanzaelaCaritàpossonoriempircidiDiosvuotandocidituttociòchenonèDio(Cf.specialmenteSalitadelMonteCarmelo, l II, cap. 6, 7, 22; Notte Oscura, l II cap. 21). Questo modo di fondare tuttala teologia mistica unicamente sulle “virtù teologiche” e non su grazie straordinarie, è ilmiglioremododimettereillucelasuatotalecompatibilitàconlateologiaspeculativa.
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“fidesetratio”checaratterizzalascientiafidei(la“teologiapensata”,oteo-logianoetica),edall’altraparteildinamismofidesetamorchecaratterizzalascientiaamoris(la“teologiavissuta”,oteologiamistica),lasperanzaessendopresenteneiduedinamismi.Così,nellaSommaTeologicadisanTommaso,lasperanzamettecontinuamentelascientiafideidellaterrainrelazioneconlascientiabeatadelcielo(cf.Iq1art2).InsantaTeresadiLisieux,lascientiaamorisèunaconoscenzanuovaemeravigliosadellaMisericordiaInfinitadiGesùcheèilfondamentodiunanuovasperanza,senzalimiti,perlasalvezzadi tuttigliuomini15.InrelazioneconladottrinadiTeresa,HansUrsvonBalthasar,negliultimiannidellasuavita,haspecialmentesviluppatoquestotemadella“speranzapertutti”.
Animatadalle“virtùteologiche”,lateologiadeisantièessenzialmenteunateologiaorante.Neltestocheabbiamocitato,TeresadiLisieuxindicavagiustamente lapreghiera come la sorgente comunedella “scienzadivina”dituttiisanti.Èlastessa“teologiainginocchio”diPaolo,diAgostino,diTommaso,diGiovannidellaCroce,dellastessaTeresaedituttiglialtri.Unatale teologiaattintadallapreghiera tendeancheadesprimersi in formadipreghiera.TendeatrasformarelaparolasuDioinunaparolaaDio.Laformaletterariadellapreghieraèindubbiamentelamiglioreformateologica,lapiù“scientifica”,perchéèespressasecondogliattistessidelle“virtùteologiche”:“CredoinTe,speroinTe,Tiamo”.Così,iPadridellaChiesasiesprimonospessoinformadipreghiera.Adesempio, leConfessionidisant’Agostinosonoun’immensapreghiera,una lodedellaMisericordia. IMisticihannoevidentemente privilegiato questa forma della preghiera. Il Manoscritto BcheèilcapolavorodiTeresaèunalungapreghieraaGesù:«Scrivendo,èaGesùcheparlo:cosìmièpiùfacileesprimereimieipensieri»16.LeOrazionidisantaCaterinadaSienaedisantaGemmaGalganisonodellepreghierepronunciateinestasiescrittedaitestimoni.
Lepreghieredisant’Anselmopresentanouninteressedeltuttopartico-lare,perchésonoilmigliorepontetralateologianoeticacomescientiafidei
15 I testimaggiorisono il raccontodellasalvezzadelcriminalePrazini,“primofiglio”diTeresa(MsA,45v-46v),laPreghieradelgiornodellasuaProfessione(Pr2)elaFugainEgitto(Pr6,secondoatto,scena6).Aquestasperanzaperglialtrièessenzialmentelegatalasperanzapersestessacome“fiduciaaudacedidiventareunagrandesanta”(MsA,32r).ÈunodegliaspettipiùimportantidelladottrinateresianapertuttalaChiesa,ilsuoappor-toessenzialecomeDottore.
16 MsB,1v.
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elateologiamisticacomescientiaamoris.DuedelleoperepiùsignificativediAnselmosonodellepreghiere:IlProslogioncheèlaripresainpreghieradelMonologion,e laMeditatioRedemptionisHumanaecheè laripresa inpreghieradeldialogoCurDeusHomo.Eneiduecasi, l’operainformadipreghieraèpiùbreve,mapiùriccaepiùdensadalpuntodivistateologico.Qui,bisognaricordarechel’espressionefidesquaerensintellectumerailpri-motitolocheAnselmoavevadatoalsuoProslogion.Èmoltopiùcheintel-lectusfidei,perchéèl’attostessodellafedeespressoinformadipreghiera,animatodall’amoreedallasperanzadivedereilVoltodiDio.Edèproprioall’internodiquesta“preghiera teologica”che“esplode”una formidabileriflessione speculativa (anche filosofica) sull’Essere di Dio. La superioritàassolutadiquestaformaletterariadellapreghieraapparenelsuomododi“sposare”laParoladiDio.AlDiochedice:«Egosumquisum»(Es3,14),Anselmorisponde:«Tuesquies» (Proslogion,c22).NellaMeditatioRe-demptionisHumanae,sivedonochiaramenteiduedinamismifidesetratioefidesetamor,nellasuccessionedelledueparti.Laprimaparteche“ripensalaRedenzione”riassumeesattamentetuttalariflessionespeculativadelCurDeusHomo.Lasecondapartechericerca“l’amoredelRedentore”hacomefondamento l’Eucaristia. Così, nella forma della preghiera, si vede comela teologiapiùspeculativadiAnselmosiapreallamistica,come in lui, lascientiafideièorientataversolascientiaamoris.ÈtantosignificativoilfattochesantaGemmaGalgani,allafinedellasuavita,leggevaquestepreghieredi sant’Anselmo, senza fermarsi all’aspetto speculativo, ma intensificandostraordinariamentel’aspettomistico.ÈlastessaTheologiaCrucis illustratadaAnselmosulversantespeculativoedaGemmasulversantemistico.Equièimportantericordarechel’espressioneincandescentedell’AmorediGesùnelle Orazioni di Gemma non è qualcosa di “affettivo” che non sarebbeteologico.Alcontrario,poichélacaritàè“piùgrande”,èanche“piùteologi-ca”17.InGemmacomeinTeresa,ilsemplice“GesùTiamo”,continuamente
17 Qui,bisognaricordarelaricchissimateologiadellacaritànellaSommaTeologica,che integra lepiù alte considerazionidella filosofia antica sull’amore:L’eros platonico(attraversoDionigiAreopagita, cf. I-IIq.28) e laphiliaaristotelica (cf. II-IIq.23art1).Sipotrebbedirechelacaritàè“l’AmoreAssoluto”giàdatoinquestavita,lostessoin cielo e in terra, mentre il vero “Sapere Assoluto” della scientia beata, è riservatoal cielo. Solo Gesù, come Verbo Incarnato l’aveva già in questa vita. Vivendo quag-giù nella fede, siamo dunque radicalmente limitati nella conoscenza di Dio, mentresiamo illimitatinel suoamore.LeaffermazionidiTommaso sonomolto forti aquesto
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“respirato”èl’attoteologicopereccellenzachepenetrasempredipiùnellaprofonditàdelMisterodiCristo!
Lateologiadeisantiespressainformadipreghieraèanchelapiùscien-tificaperchéèlapiùcomunicabile:Illettoreèinvitatoancheluiapregarequestitestienonsoloastudiarli.Purtroppo,lateologiauniversitarianonhapiù riconosciutoquesta forma letterariadellapreghiera comeespressionescientifica.Questo si vedenellaSommaTeologicadi sanTommaso,cheèil capolavoro della teologia universitaria. È l’opera di un santo che vive-vaimmersonellapreghiera,machenonavevapiùlalibertàdiAnselmoedeiPadridiusarequestaformadellapreghieranellesueoperescientifiche.Mausandoilnostro“prisma”dellateologiadeisanti,basta“completare”laSommaconlegrandipreghierediSantaCaterinadaSiena,cioècompletareilTrattatodiDio(Iq2-43)conlelodieorazioniallaTrinità,completareiltrattatodiCristo(III)conleOrazioniaCristoCrocifissoeRisorto,aMarianell’Incarnazione,ecc...
4.Lequattroformedellateologiadeisanti:misticaepratica,simbolicaenoetica
La teologia universitaria, che ha emarginato la forma letteraria dellapreghiera,haemarginatoallostessotempolamisticaelasimbolica,conilrischiodiridurrelateologiaallasolaformaintellettuale,noetica,vedendolateologiasolocomescientiafideisecondoildinamismofidesetratio.Tuttoilrestodiventa“spiritualità”.Invece,laNovoMillennioIneunteciparlanondi“spiritualità”madi“teologiavissuta”cheèvera“scienza”,scientiaamo-ris.ETeresadiLisieuxciparlavaallostessomododella“scienzadivina”deiPadri,DottorieMistici.
Allafinediquestobrevepercorso,dopoaverconsideratoquestidueversanti della teologia come scientia fidei e scientia amoris secondo i duedinamismidelle“virtùteologiche”:fidesetratioefidesetamor,possiamo
riguardo.Secondolesueparole, lacaritàvienedata«nonsecondolacapacitànaturaledell’uomo, ma secondo la volontà dello Spirito Santo» (II-II q. 24 art 3), perciò puòsempre crescere (art 4), fino all’infinito, non essendo nessun limite al suo aumentoperché è una certa partecipazione della Carità infinita che è lo Spirito Santo (art 7).Così, in questa vita, Dio può già essere amato da noi immediatamente (II-II q. 27 art4), totalmente(art5)esmisuratamente (art6).
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distinguerequattroformeessenzialidellastessateologiadeisanticometeo-logiamisticaepratica,simbolicaenoetica.
LascientiaamorisdeiMisticièinseparabilmenteteologiamisticaeteo-logiapratica,secondolanaturastessadell’amoredicaritàcheèamorediDioedelprossimo,chenonpuòesseremisticosenzaesserepratico.CosìladottrinadeigrandiMisticihasempreuncaratterepratico:comevivereilVangelomettendoinpraticailgrandecomandamentodell’Amore.
MaisantiMisticisonoancheimaestridellateologiasimbolica:questosivedeugualmenteinCaterinadaSiena,GiovannidellaCroceeTeresadiLisieux,DottoridellaChiesa.InveceiDottoricomeAnselmoeTommasosonoimaestriinsuperabilidellateologianoeticacomescientiafidei.
LateologiadeiPadrihailgrandevantaggiodipresentaretuttequesteformeinsieme,nellostessosanto,comesivedeperesempioinsant’Agosti-no.QuestaprospettivapatristicaèstatapresentatainmodopiùsistematicodaDionigiAreopagita,edèaluichefaremoriferimentoadesso.
NelcapitoloIIIdella suaTeologiaMistica,Dionigicipresenta la suasintesi,conilriassuntodellesueopereprincipali,sempreinrapportoconlaSacraScrittura.Le IstituzioniTeologiche, che avevanocomeoggetto laTrinitàel’Incarnazione,sonoandateperdute,mentreabbiamoillibrodeiNomiDivinicheriguardainomiintelligibilidiDio,comunialleTrePerso-ne,rivelatinellaScrittura:Bontà,Bellezza,Amore,Essere,Sapienza,Unità...Queste due opere sono l’espressione della Teologia Noetica. Poi, Dionigipresenta la sua Teologia Simbolica che riguardava le espressioni sensibili,antropomorfiche,attribuiteaDionellaScrittura.Quest’operaèandataper-duta,maDionigicioffreilsuopensierosullostessoargomentoinmoltitesti,specialmentenellaLetteraIX.VienepoipresentatalastessaTeologiaMisticacheèlapiùaltateologiapossibileinquestavita,echeèoltreognisimbolocomeoltreogniconcetto.Èproprio laconoscenza«dell’AmorediCristochesorpassaogniconoscenza»(cf.Ef3,19),delsuo«NomecheèaldisopradiogniNome»(Fil2,9).Èl’ineffabileunioneconDionelsilenzioenellatenebra,simboleggiatadallanubedelSinaïedellaTrasfigurazione18.
18 EccoiltestodiquestocapitoloIIIdellaTeologiaMistica:«NellenostreIstituzioniteo-logicheabbiamocelebratoipuntiprincipalidellateologiaaffermativa,cioècomel’eccellentenaturadivinasiaproclamataunaesiaproclamatatrina,einchesensosiparladipaternitàedifiliazioneapropositodiquestanatura;checosavogliasignificarelateologiadelloSpiritoSanto e comedalBene immateriale e indivisibile sianonate leLuci interioridellaBontà; ecomeesse siano rimaste in lui, in se stessee l’unanell’altra,graziealla loroeterna rinascita
Lateologiadeisanticome“scienzadivina”deipadri,dottoriemistici 285
NellaLetteraIX,DionigiriprendequestadistinzionedelletreformedellateologiadellaChiesa:noetica,simbolicaemistica,maconunanuovaimposta-zione,mettendoinsiemelasimbolicaelamistica,difronteallanoetica,conunriferimentoesplicitoal“Teologo”pereccellenzacheèGesù.GesùèinfattiilVerbodiDio(LogostouTheou)diventatoCarne.Così,santaEdithSteinfinisceilsuostudiosullateologiasimbolicadiDionigiconquestastupendaaffermazione:Gesù,«comeParolaIncarnataèilSimboloPrimordiale»19.Così,secondoDionigi,Gesùstessohaprivilegiatolateologiasimbolicaelateologiamisticanelleparaboleenell’istituzionedell’Eucaristia:
inlui;inchemodoGesùsoprasostanzialeabbiaassuntotuttalarealtàdellanaturaumana,einfinetuttiglialtrimisteriespostidallaScritturachesonolodatinelleIstituzioniTeologiche.Nel libro sui Nomi Divini si è spiegato come egli si chiami Bene, Essere, Vita, Sapienza,Potenza e tutti gli altri nomi intelligibili di Dio. Nella Teologia simbolica, poi, abbiamoesposto quali sono i nomi ricavati dalle cose sensibili per riferirli alle cose divine; che cosasonoleformedivine,lefiguredivine,leparti,glistrumenti,iluoghiegliornamentidivini,ifurori, idolori, le ire, leebbrezze, le intemperanze, igiuramenti, le imprecazioni, isonni, leveglie e tutte le altre forme santamente foggiate che rappresentanoDio simbolicamente. Iopensochetuabbiacapitocomeesiganopiùparoleleultimeoperechenonleprime.Infatti,leIstituzioniteologicheelaspiegazionesuiNomiDiviniesigevanomenoparoledellaTeologiasimbolica:poichéquantopiùnoicieleviamoverso l’alto, tantopiù leparolesicontraggonoper la visione di insieme delle cose intelligibili. Così ora, penetrando nella Tenebra che stasopraalla intelligenza, troveremonon labrevitàdelleparole,bensì lamancanzaassolutadiparole e di pensieri. Là il discorso, discendendo dalla sommità verso l’infimo, secondo lamisuradellasuadiscesa,siallargavaversoun’estensioneproporzionata,maoraesso,salendodallecoseinferioriversociòchestaaldisopraditutto,manmanochesiinnalza,siabbrevia;efinitatuttal’ascesasifacompletamentemutoesiuniràtotalmenteacoluicheèinesprimi-bile»(traduzionediP. SCaZZoSo,nelvolumecitatosopra).
19 e. STein, Vie della conoscenza di Dio (ed. Messaggero, Padova 1983, 187). Nellastessa lucedell’Incarnazione, laVergineMariaèpereccellenza“teologasimbolica”,Coleiche«haaccoltoilVerbodiDionelsuocuoreenelsuocorpo»(LumenGentiumcapVIII,n. 53).Maria èbeatanel suocuore cheha accolto con fede e amore laParola, enel suosenochehaportatoenutritolastessaParoladiventatacarne(cf.Lc11,27-28).LaVergineMadre «raccoglie nel cuore» (sumballousa en tè kardia, cf. Lc 2, 19) e «concepisce nelgrembo» (sullabousa en tè koilia, cf. Lc 2, 21) la stessa Parola del Padre per opera dellostesso Spirito Santo. Questa teologia simbolica è comunione intima al Mistero dell’Incar-nazione,vissutaconMaria.Atutti idiscepolidiGesù,Mariadicesempre:«fate tuttociòche egli vi dirà» (cf.Gv 2, 5), insegnando come custodire la Parola. Questa componentemariologica della teologia dei santi ha trovato la sua più alta espressione nel capolavorodi san luiGi maRia GRiGnion de monTfoRT, Il Trattato della Vera Devozione alla SantaVergine(cf.ilmioarticolo,f.-m. leTHel,MarieTouteSainteetImmaculéedansleMystèreduChristetdel’Eglise:LadoctrinedesaintLouis-MarieGrigniondeMontfortàlalumièreduConcileVaticanII,inPaTH,2004/2).
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«Bisognaanchecapirechedupliceèlatradizionedeiteologi(tuttigliautoridella Scrittura): una indicibile e mistica, l’altra manifesta e più conoscibile;l’unaèsimbolicaeiniziatica,l’altraèfilosoficaedimostrativa.L’inesprimibiles’incrociacon l’esprimibile; l’unopersuadeeconferma laveritàdellecosedette; l’altro opera e stabilisce in Dio mediante mistagogie che non sipossono insegnare. Ecco perché, per iniziarci ai santissimi misteri, i santiiniziatori (hieromustai) della nostra Tradizione, proprio come quelli dellaTradizione mosaica, non hanno esitato ad utilizzare dei simboli adatti aDio. Più ancora, vediamo che i santissimi angeli, attraverso degli enigmi,espongonomisticamentelecosedivine;esoprattutto,cheGesùstessoparladiDio(theologounta)inparaboleetrasmetteimisteridivinizzanti(theourgamusteria)permezzodiunaCenatipica»20.
Questotestoèunaverachiaveperl’interpretazioneteologicadeiDot-tori edeiMistici.Bastapensare a sanTommasoe a sanGiovannidellaCroce che conosconoDionigi e che rappresentanoperfettamente la suaduplicediscendenza.SanTommaso,chehascrittoilcommentodeiNomiDivini, rappresenta la teologia noetica “filosofica e dimostrativa”, men-tre san Giovanni della Croce, che cita sempre la Teologia Mistica, rap-presenta la teologia“mistica e simbolica”.Èesemplare la sua sceltadellinguaggiosimbolicodellapoesiaperdirel’indicibileconoscenzamistica.MailDottoreMisticoèanchecapacediusarelateologianoeticacheave-vastudiatoall’UniversitàdiSalamanca.InveceletredonneDottoridellaChiesa: Caterina da Siena, Teresa d’Avila e Teresa di Lisieux, che nonconoscevanoquestateologiauniversitaria,sonodellegrandimaestredellateologiasimbolica.InCaterinaèsopratuttolasimbolicadelCorpodituttacorporeitàdiGesù21.InTeresadiLisieux,èprincipalmentelasimbolica
20 LetteraIX.21 Il Corpo di Gesù Crocifisso e Risorto è il centro di tutta la sintesi teologica di
Caterina.ÈlapienarivelazionedituttiiMisteridiDioedell’UomonellaCarnedelVerboenelsuoSangue.Contemplandosempre:«Gesùstesso,cioèilcorposuo»(l74),lasantainterpreta corporalmente la parola di Gesù: «io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6),contemplando il suoCorpo tutto intero inunadinamicaascendente,«dallapiantadeipiedi finoalla testa» (Is 1,6). Inquesta contemplazione,Caterinadistingue treprincipalirealtà del Corpo: i piedi, il costato e la bocca, inseparabilmente nella Passione ed allaResurrezionediGesù. Infatti, i piedidiGesù inchiodati alla croce,dopo laResurrezionemantengono i segni dei chiodi, così come il suo costato rimane sempre aperto. La suabocca che ha bevuto l’amarezza dell’aceto nella Passione, pronuncia la pace e soffia loSpiritoSantodopo laRisurrezione.Piedi,CostatoeBoccasono i tre“scaloni”delCorpodi Gesù contemplato come scala, cioè via; sono anche i tre “capoversi” o capitoli dello
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delfioreedituttalanatura22.Lacomplementaritàtrateologianoeticaeteologiasimbolicavienespecialmente illustratadasanTommasoesantaCaterinadaSiena,dueDottoridellaChiesachehannovissutonellostessocontestodell’Italiamedioevale,nellastessaspiritualitàdomenicanaecheesprimono la stessa grande verità della nostra Incorporazione in Cristo,nel«TempiodelsuoCorpo»(cf.Gv2,21).MaciòcheTommasoespri-meinmodopiùastratto,attraversolacomplessaarchitetturadellaSommaTeologica(simileadunacattedralegotica),Caterinalodicenelmodopiùconcreto,piùcorporeo,contemplandolaChiesa,“dolceSposadiCristo”nelsuoCostatoaperto.Cosìanche,tuttal’efficaciadellaRedenzionecheTommasoesprimeattraversoiconcetti(merito,soddisfazione,sacrificio,redenzione,efficienza...),CaterinalodiceconilgrandesimbolodelSan-guediGesù«piùeloquentediquellodiAbele»(Eb12,24).
stesso Corpo contemplato come libro, cioè verità; Il Costato e la Bocca sono i principaliluoghidelCorpocontemplatocomesorgentedellavita.
22 Cf.P. moSTaRda,Lasimbolicadellanaturanella teologiadisantaTeresadiLisieux(ed.oCd,Roma2006).
L’esPeRienZA ReLiGiosA neL VissUTo eccLesiALeTRA TeoLoGiA, sPiRiTUALiTà e MisTicA
manlio Sodi
PATH 7 (2008) 289-312
«[...]cordisnostritenebrasclementerillustra,utteinnobispraesentemetoperantem
laetanterexperiamur»1.
Lepluriformiediversificateesperienzesacraliche la storiadelle reli-gionisottoponeall’attenzionedelteologorivelanoundenominatorecomu-ne: il bisogno del soprannaturale come luogo di incontro con l’Assoluto,eoccasionepersoddisfareattese2.L’educatorecristianoosservadavicinol’esperienzareligiosanarratanellaBibbia,inquantoalsuointernoscopreuncamminoprogressivoche,purpartendodaprimordialiformedireligiositànaturale3,toccailculminenellaParolaenellavitadiGesùCristo,verticediogniesperienzareligiosa.Sitrattadiunitinerarioemblematicoperl’uomodisempre.
1 miSSale Romanum, Editio typica tertia, Typis Vaticanis mmii, 869: S. Gertrudis,virginis-Collecta.Lariflessionepresentatanelcontributoèfruttodiunaletturasintetica,in chiave di teologia liturgica, del dato rivelato nell’esperienza biblica e celebrato nellapluralitàdiesperienzeliturgichecheleComunitàdifedecompiononeltempo.Perquestofonti essenziali sono laS. Scrittura e i testi liturgici, inquanto testimoni super partes del-l’esperienzadelMysterionchelaChiesaviveecompieneltempo.
2 Cf.adesempiovaricontributiinH.WaldenfelS(ed.),NuovoDizionariodellereli-gioni,SanPaolo,CiniselloB.(Mi)1993.
3 Sipensiall’offertasacrificaledei fruttidella terra,odianimali,ecc.Cf.varicontri-buti inP. RoSSano, G. RavaSi, a. GiRlanda (edd.),NuovoDizionariodiTeologiabiblica,Paoline,CiniselloB.(Mi)1988.
ManlioSodi290
Rifletteresull’esperienzareligiosanelvissutoecclesialeimplicailpren-dere atto che essa possiede: a) un nucleo originario e fondante nella sa-craScrittura;b)unastoriachecontinuaasuscitare interessedapiùparti;c)“luoghi”diattuazionetalvoltaparticolarmentesignificativiperl’animoinricerca;d)unaseriedioccasioniunichenellorogenereinquantoricondu-conoallaprimordialeefondamentaleesperienzadiCristo,attualizzandolaneltempo4.
Presentare una radiografia dell’esperienza religiosa cristiana richiedepertanto un aggancio al momento fondante del culto cristiano: l’eventoGesùCristo con tutto ciò che esso sintetizza (I),per vedernepoi, secon-do leprincipali fasi storiche, lo sviluppo inalcune formechepiùdialtrehannomanifestatolospecificodiun“vissuto”(II)percogliereglielementiessenzialichelastoriaracchiudeepercomprendereilpresente.Unambitoche, iericomeoggi,richiedeunaparticolareattenzionedapartedell’edu-catoreèquellooffertodaoccasioniordinarieospeciali–luoghi,elementiartisticiemusicali–chepossonocostituireunaviaprivilegiataperiniziareopercontinuareuncamminodifedeedivita(III).Lariflessionesuipuntidi riferimentooffertidall’azione liturgico-sacramentariaconsideratacomeverticedell’esperienzareligiosacristiana(IV),suggeriscealcuneconclusioni
4 Quanto presentato in queste pagine riflette i risultati di un lungo cammino sullatematica;nelsegnalareglistudiprecedentiricordochequisiriprendeesisviluppailfruttodiampiericerchesoprattuttoinambitoditeologiapastorale:cf.M.Sodi,L’esperienzalitur-gicaeilsuolinguaggio, inaa. vv.,FormareicatechistiinItalianeglianniOttanta=Studie ricerchedicatechetica1,ElleDiCi,Leumann1982,102-115;anche invaRioS,Formarcatequistas en los años ochenta = Estudios catequéticos 2, Central Catequistica Salesiana,Madrid1984,135-149;La “Liturgia”nella esperienza educativadiDonBosco.Appuntiperuna riflessione iniziale, inid. (ed.),Liturgiaemusicanella formazione salesiana,Ed.Sdb,Roma 1984, 15-37; L’esperienza religiosa del vissuto cristiano, in M. midali, R. Tonelli(edd.), L’esperienza religiosa dei giovani. 1.: L’ipotesi, Elle Di Ci, Leumann 1995, 61-78;La dimensione liturgica (nell’esperienza religiosa dei giovani), in M. midali, R. Tonelli(edd.),L’esperienzareligiosadeigiovani.2/3.:Approfondimenti,ElleDiCi,Leumann1996,135-165; Il cammino dell’esperienza religiosa nel vissuto ecclesiale, in Note di Pastoralegiovanile30/8 (1996),67-82;e in“Salesianum”59(1997),87-109;Preghierae liturgianelcammino dell’esperienza religiosa dei giovani. Un percorso per un impegno progettuale, inM. midali, R. Tonelli (edd.), L’esperienza religiosa dei giovani. 3.: Proposte per la pro-gettazione pastorale, Elle Di Ci, Leumann 1997, 95-114; L’esperienza di Gesù Cristo nellacelebrazione dei santi misteri. Il ruolo dell’animazione liturgica, in “Servizio della Parola”29/288(1997),23-35.
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perun’azioneteologico-pastorale(V)cherisulticostantementeapertaallaspiritualitàeallamistica5.
1.All’originedell’esperienzareligiosacristiana
Leesperienzereligiosedell’uomobiblicosonosenzadubbiocomplesse;nelloroinsiemepermettono,comunque,dipercepireuncamminodiedu-cazioneadunrapportoconilDiochesièfattostorianellevicissitudinidiundeterminatopopolo.L’itinerarioponeinevidenzanumeroseoccasionietentatividiincontrotraunDiochecercal’uomo,el’uomocherisponde(po-sitivamenteonegativamente)aquestaricerca,realizzandointalmodounaprogressiva“conoscenza”delsuoDio.Èunpercorsoesperienzialequellochevienedelineandosilungol’ampioarcodivicendeumano-divineraccon-tate nell’aT; un’esperienza in cui la “conoscenza” si attua e si manifestaanchenelleformecultuali.
Maèproprioosservandolareazionedeiprofetidifrontealle“vuote”formecultuali6chesipercepisce laprogressivaprecisazionedel sensodelcultovistocomeesperienzareligiosaintegrale.
Traitantiaspetticheiprofetipongonoinevidenza,cen’èunochepuòessere individuatocomeun’autentica rivoluzionecultuale.Quando infattiOseagridaanomediDio:«Vogliol’amoreenonilsacrificio,laconoscenzadiDiopiùdegliolocausti»(6,6)scagliandosicontrolevuoteformecultualirealizzatesoprattuttonelTempio,nonfaaltrocheaiutareilpopolodiDioafareunsaltodiqualità:farcomprendere,cioè,cheilcultononhasensosenonègarantitoeaccompagnatodasceltedivitaimprontateallepiùdiverseformedigiustizia.L’indicenonèpuntatocontroillinguaggioritualesicetsimpliciter,macontrounlinguaggiochenon“ritualizza”sceltedivitaper-chéquestesonoassenti.
5 Cf.varicontributipresentiinL.boRRielloetalii(edd.),Dizionariodimistica,Lev,CittàdelVaticano1998;m. doWney, l. boRRiello (edd.),NuovoDizionariodi spiritua-lità, Lev, Città del Vaticano 2003; e in particolare d. SaRToRe, a.m. TRiaCCa, C. Cibien(edd.),Liturgia,SanPaolo,CiniselloB. (Mi)2001(voci:Mistero;Misteropasquale;SpiritoSanto;Spiritualitàliturgica);J.STRuś,Spiritualità,inJ.m. PRelleZo, G. maliZia, C. nanni(edd.),Dizionariodiscienzedell’educazione,Las,Roma20082,1124-1125.
6 Èlasituazionechesicreaquandoilritononèespressionediunavitamasolofineasestesso,equindiinutileevuoto.
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Ciò lascia intravedere sia il radicale superamentoche l’anticopopolod’Israele dovrà compiere nei confronti delle forme magico-rituali tipichedelleesperienzereligiosedeipopolivicini,sialapreparazioneall’abbando-nodiun culto ritenuto efficace soloperché compiuto inun luogo, comeannunceràilCristo:«Ègiuntoilmomento,edèquesto,incuiiveriadora-toriadorerannoilPadreinspiritoeverità[...]»(Gv4,23).L’annunciosaràconvalidatodatuttalasuavita;elavita,vissutanelloSpirito,saràuncultoperfettoalPadre:tenderà,cioè,allapienezzadellaVerità.
Larivelazionecristiana,intalmodo,elaboraeconfermaunavera“ri-voluzionesacrificale”rispettoalconcettodisacrificiocomunementeinteso.Il sacrificio (cruentoo incruento) acquisterà il suo ruolodi sacrum facere–cioèdiriportareallasantitàdellasuaoriginequellochedipiùpreziosohal’uomo,lasuavita–,quandononsaràungestovuotooautomatico,maunsegnorealediunavitarealmentevissutanell’otticadiquell’alleanzacheilritoformalizza;quandocioèlavitadiventaculto!
Ciò pone in essere un’esperienza religiosa particolare. Si tratta: a) diun’esperienza,anzitutto:nondiunpensieroodesiderioosentimento,madiqualcosadiestremamentereale,quantoreale,adesempio,èoperare lagiustizianellesuediverseforme;b)diun’esperienzareligiosa:l’experiri,inquestocaso,vieneadessere ilpuntod’incontroedisintesi tra ildivinoel’umano;traunapropostadivinaperlavitaeunarispostaumanachesicon-cretizzainsceltedivita;c)infine,ladimensionerituale-sacrificalecostituisceilparticolarelinguaggiosimbolico,incuieattraversocuilasintesisimani-festanonperfarecronaca,mainmodoperformativo:perdireilrealismodell’interventodivinoelarealtàdellarispostaumana.
Siamocosìallabasedelcultoinspiritoeverità,confermatodallaParolaedall’esempiodelCristo.D’orainavanti,l’esperienzareligiosaconilDiodell’alleanzacontinueràamanifestarsiattraversoformecultualiche,inpar-te,affonderannolelororadicinelsubstratoveterotestamentarioe,inparte,sisvilupperannomanmanochel’annunciodellanovitàdivitapropostadalDiodell’alleanzatroveràrispostanellediverseculture.
Ilpassaggioall’esamedellafasestoricachedescrivegliaspettidetermi-nantidelvissutocristiano,implicalaprecisazionedialcunielementipropridel linguaggiobiblico, siaperunamigliore individuazionedello specificodell’esperienza religiosa cristiana, sia per offrire spunti ad una lettura fe-nomenologicadell’oggi,esiaperricordarealcuniessenzialipuntidiriferi-
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mentoperunariflessioneteologicacostantementeapertasulversantedellaspiritualitàedellamistica.
Si tratta pertanto di ricordare tre aspetti che connotano e denotanol’esperienzareligiosacristianadisempre,tantochesesiprescindedaque-sti,sisvuotadaldidentroqualunqueformareligiosacheabbiaparvenzaopretesacultuale.
1.1Un“sacerdozio”nuovo
Larivelazionecristianapresentalastoriadell’umanitàcomestoriareli-giosa,cioècomestoriadell’incontroedeldialogotraDiosalvatoreel’uomosalvato.Èall’internodiquestastoriadisalvezza,nellesuediversefasi,chesirivelaprogressivamenteesicompieilcultoalveroDio.
Laparticolareesperienzareligiosadivino-umanadescrittainEs19-20e24presentaicontenutie,inuncertosenso,anchelastrutturadiunrapportocultualetrailpopoloebraicoeilDiodell’alleanza.Leespressioniconcuisidelinealaprospettivadinovitàassolutarispettoallamentalitàcorrente,pongonolebasiperun’esperienzareligiosaunicarispettoaquellediculturevicinealpopoloebraico.AlcentrostaunrapportoparticolaretraDioeilsuopopolo;iterminidiquestorapportosonostabilitinel“decalogo”.
IllinguaggioritualecheinEs24,1-8concludelagrandeliturgiadell’al-leanzanonèaltrocheilsegnoconnotativoperDioeperilsuopopolodiunimpegnodifedeltà.Ilpopolosarà“nazionesanta”nonperchéhapartecipa-toaquelritolasciandosimaterialmenteaspergeredalsegnodelsangue,maperchéinquelsegnoèpostalagaranziadiunimpegnopersonaledifedeltàallecondizioniealleconseguenzedell’alleanza,siadapartediDiochedelfedele.
L’inserimentoinquestalogicadàaimembridelpopolounanuovaqua-lifica:quelladi«regnodisacerdoti»(Es19,6).Ladefinizioneèpartecosti-tutivadellarealtàdell’alleanza,epermettediallargare,conprospettivedeci-samentenuove,lafiguraeilruolo“sacerdotale”conosciutoedesercitatosiaall’internodelpopolodiIsraele,sianellealtrereligioni.Siapre,cioè,lapro-spettivadicomprensionedelsacerdoziononcomefunzioneministerialeperassicurareunrapportotraungruppodipersoneeladivinitàattraversodeiriti,macomestatusdivita:unostatusnonfineasestesso,comeunonore,macomegaranziaecondizioneperricondurreognirealtàcreatanellalogicadell’alleanza. Saràquesta laprefigurazionedi quel sacerdozio comuneche
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troveràinCristounfondamentorinnovatoeneisacramentidell’Iniziazionecristianalabaseelacertezzaperlarealizzazionediunrapportopersonaletrailcreato,l’uomoeDio.
Inambitocristianotalesacerdozioèlaradiceelagaranziadiquell’espe-rienzareligiosaunicachefaesclamareconpienaverità–perchéallalucedel-l’evento-Cristo–:«QualegrandenazionehaladivinitàcosìvicinaasécomeilSignorenostroDioèvicinoanoiognivoltacheloinvochiamo?»(Dt4,7).Unrapportoche,mentreindicacomunanzadivitaediidealieunaprassiquotidianainlineaconlecondizionidell’alleanza,poneancheinevidenzalanovitàel’unicitàdiquestaesperienzareligiosa.
Losvuotamentodelleformecultualiebraiche,ridotteapuroritualismoperchésenzarapportoconlavitaenonespressionediessa–comesopraricordato – lascerà presagire la realtà di una nuova alleanza, questa voltascrittanonsullapietramaneicuori.L’annunciodiMalachiaunisceilsensodell’originariaalleanzaaquellanuovacheCristoporteràacompimento:
«Ecco, io manderò un mio messaggero [...] entrerà nel suo tempio ilSignore[...]purificheràifiglidiLevi[…]perchépossanooffrirealSignoreun’oblazionesecondogiustizia.Allora l’offerta [...] saràgraditaalSignorecomeneigiorniantichi»(Ml3,1-4).
EsullaboccadiZaccariafiorisceilcantodiunacertezza:Dio«sièri-cordatodellasuasantaalleanza[...]diconcederci[...]diservirlo(latreuein)senzatimore,insantitàegiustiziaalsuocospetto,pertuttiinostrigiorni»(Lc1,72.74-75).
1.2Il“tempio”èCristo
ConlavenutadiCristonellastoriavieneportatoacompimentoquantoprefiguratonellalungaeprogressivaesperienzareligiosadell’aT.Egliinfat-tiattuanellasuapersonalasintesidiciòcheèstatopreannunciatocircailtempio,ilsacerdoteelavittima.
Itreelementiessenzialiperstabilireunculto,edunqueperrealizzareun’esperienzareligiosa,conl’IncarnazionedelFigliodiDiotrovanounsu-peramentoeuninveramentodecisivo.
–L’episodiodellapurificazionedeltempiooffrealCristol’occasioneperprecisarecheluiormaièilnuovotempio:«“Distruggetequestotempio
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eintregiornilofaròrisorgere”[...].Egliparlavadeltempiodelsuocorpo»(Gv2,19-21).LaradicalenovitàdelcultoinstauratadalCristoconsisterànelloslegarel’essenzadiunrapportoreligiosodaunluogodeterminatoperunirla,inmodoindissolubileeatemporale,allasuadivinaPersona.Perque-stoognirapportoconilDiodell’alleanzasaràormai«perCristo,conCristoeinCristo».
–L’istituzionedelsacerdoziocomune,comepurediquellolevitico,vavistacomeprefigurazionediquelnuovosacerdoziochetroveràinCristoilsuopienoinveramento,inquantosololui–adifferenzadelsommosacer-dotedell’anticaalleanza–èentratonelsantuariodiDiocomemediatoreeintercessoreperfetto.LeespressionidellaLetteraagliEbrei7garantisconolaradicalenovitàoperatasiconilcompimentodelmisteropasquale.
–IltestodiEb10,1-14ricordachel’essenzadelsacrificiodellanuovaal-leanzanonèpiùnelsanguedivittimeanimali,manelsanguedelCristo.Unsangue,però,vistononcomeelementoespiatoriofineasestesso,macomesegnoconcretodiunavitadiaccettazionepienadellavolontàdelPadreedidonazionetotalealsuoprogettodialleanza.
Nell’espressione:«Nonhaigraditonéolocaustinésacrificiperilpecca-to.Allorahodetto:Ecco,iovengo[…]perfare,oDio,latuavolontà»(Eb10,6-7)èracchiusoilsensodelnuovosacrificio.L’accettazioneeilcompi-mentodelprogettodivinodisalvezzanellapropriavitacostituiscelamateria(=lavittima!)delnuovosacrificio;illinguaggiorituale,d’orainavanti,do-vràesserel’espressionediquestanuovarealtà.«È[...]perquellavolontàchenoisiamostatisantificati,permezzodell’offertadelCorpodiGesùCristo,fattaunavoltapersempre»(Eb10,10).ComeilcultodiCristoèunserviziod’amorealPadrenelcompimentodellasuavolontàeneldonototaledisésullacroceperlacompletaliberazionedell’uomoeperlagloriadivina,cosìlarealtàdellanuovareligio instauratadalCristosaràuncultochenellin-guaggioritualetroveràl’ambitodiunamanifestazioneediun’offertadituttaunavitacompletamenteorientataall’accettazionedellavolontàdelPadre.L’essenzadellanuovaalleanzasaràcosìraggiuntaamotivodell’inserimento
7 «[...]abbiamoungrandesommosacerdote,chehaattraversato icieli,Gesù,FigliodiDio[...].Nonabbiamounsommosacerdotechenonsappiacompatirelenostreinfermi-tà,essendostatoluistessoprovatoinognicosa,comenoi,esclusoilpeccato.Accostiamocidunqueconpienafiduciaaltronodellagrazia[...]»(Eb4,14-16).
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delpropriosegnosacrificale(=vitadelfedele)nelsegnofondantedelsacri-ficiodiCristo.
1.3Il“culto”dellaChiesa
SullalineadelMaestro,laChiesaportaaprogressivamaturazione–nonsenzainevitabilidifficoltàeincertezze–lamentalitàveterotestamentaria.Latriade“fede–sacramenti–opere”vieneacaratterizzare,inunaprospettivadisintesi,ilsuperamentodiognidicotomia.Perilcristianol’esperienzareli-giosasarànonunmomentotraitantidellavita,mailmomentoincuisceltedifedeesceltedivitatroverannolalorosintesieilloroinveramento.
L’ascoltodiunaParoladisalvezzatroveràpienaattuazionenellacele-brazionedei“sacramentidellafede”einsceltedivitaimprontateall’amoreeallagiustizia,eispirateallacaritàsacrificaledelCristo.
InseritonellapienezzadiCristoinforzadeisacramenti,ilfedelepren-departealsuosacerdozio,ècostituitointempioviventediDio,inpopolosacerdotale, inoffertagradita: in talmodo si realizza, sotto l’azionedelloSpirito, una progressiva immedesimazione nella missione e nell’opera delCristosottol’azionedelloSpirito8.Ilcultodelcristianosaràpertantouncul-to«spirituale»perchémossoevivificatodalloSpirito,etaledaricondurreognivolontàeognirealtàcreataall’internodelprogettodell’alleanza.
Sicompletacosìl’orizzontefondantedell’esperienzareligiosacristiananellaqualeDioapparenoncomeun’intuizionesentimentaledell’universoinfinito,macomeuninterlocutorechedàsensoecompimentoadogniten-sionedell’uomoversoildivino.
Losvilupposuccessivopermettediconstatarelavarietàdiformeconcuil’esperienzareligiosacristianasièmanifestataneltempoenelleculture,condensandosiinparticolariforme.Accantoaisacramenti,essehannocon-tribuitoadiffondere,neltessutodellepiùdiversesituazionisocio-culturalieambientali,aspettireligiosicomplementarimapursempreimportantiaifinidiunacelebrazionedel“sacrificiospirituale”nellaliturgiadellavita.
8 Sivedaal riguardo l’ampio testoprefazialedellaMessa crismale, incui si evidenziail rapporto tra il sacerdozio comune e quello ministeriale dipendenti da quello unico efondantediCristo.
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2.Una“tradizione”riccadiesperienze
Sel’aTrivelachel’essenzadellediverseformediesperienzareligiosarisiedenell’incontroconDio,eseilnTneannuncialapienarealizzazionenell’incontrotraDioel’uomoinGesùCristoUomo-Dio,neltempodellaChiesatuttoquestosicontinuaasviluppareeadapprofondire,perchépossacostituire esperienza viva e vivificante per chiunque si ponga nella logicadell’alleanza.
Uno sguardo veloce alla Tradizione – dalla prima Pentecoste in poi–permettediosservaretreambitiche,mentregarantisconolebasiditaleesperienza,nemostranoanchelefontiperulteriorisviluppiche,inqualchemodo,condizionanoepossonoilluminareilnostrooggi.
2.1LaParoladiDioalcentro
«Gesùdisse loro:“Andate in tutto ilmondoepredicate il vangeloadognicreatura.Chicrederàesaràbattezzatosaràsalvo[...]”.Alloraessipartironoepredicaronodappertutto,mentreilSignoreoperavainsiemeconloroecon-fermavalaparolaconiprodigichel’accompagnavano»(Mc16,15-16.20).
LosviluppodellaChiesahaoriginedaquestocomando.LadiffusionedellaParola– secondo lediverse formedi evangelizzazione,kerygma,di-dascalia, catechesi eomelia9–hacostituitofindall’inizio l’asseoriginarioeportantediqualunqueformadiesperienzareligiosa.Ventisecolidivitacristianaraccontanofondamentalmentel’impegnodiogniChiesanelladif-fusionediquestaParolacomesorgentedirispostaall’amorediDio,ediluceperunavitaimprontatanell’otticadell’alleanza.
Le formedi annuncioedi approfondimentodellaParolanella storiasononotevolmentediverse; tuttecomunqueorientateallarealizzazionediun’esperienza religiosa unitaria nell’essenza dell’incontro con il Padre perCristo nello Spirito, ma pluriforme nelle modalità di attuazione10. La sto-
9 L’approfondimento di questi ambiti è corroborato da vari strumenti oggi a dispo-sizione per ulteriori sviluppi; in particolare segnaliamo per la sua novità m. Sodi, a.m. TRiaCCa(edd.),Dizionariodiomiletica,Ldc-Velar,Leumann(To)–Gorle(Bg)2002.
10 Si pensi alle tante forme di apostolato biblico e soprattutto a quel peculiare apo-stolato biblico-liturgico che ruota attorno all’uso del Lezionario romano. La ricchezza deisuoi contenuti biblico-teologici e liturgico-spirituali, unitamente alla pedagogia che vi èsottesa al fine di favorire la piena conformazione del fedele a Cristo, passa attraverso il
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riadell’evangelizzazione,dellapredicazione,dell’omileticaedellacatechesipongonoinevidenzasialaperennitàdell’annuncio,sial’impegnoperunsuoadattamento e inculturazione11. Ne costituiscono prova evidente il sensusfidelium,gliscrittideiPadri,lericchelineedipensieroteologicodellaTra-dizione,esoprattuttolediverseformeritualiconcuinellastoriaenell’oggisiècondensatalarispostadifedediunadeterminataComunità.
Etuttoquestopercoglierecheilfondamentodiogniesperienzareligio-sarisiedenellevariegateformediannunciodellaParoladiDio,tutteconver-gentiinquellachesiattuanell’azioneliturgicaincuilaParolasifaevento.
2.2Isacramentidellafede
Sulla linea della primordiale esperienza celebrativa realizzatasi nellagrandeliturgiadell’alleanza(cf.Es19-20e24)simodulaladinamicasacra-mentaleneltempodellaChiesa12.
Il sacramento infatti è ilmomentodiuna fede ritualizzata, chea suavoltaritualizzasiaipassaggifondamentalidellavita(Battesimo,Conferma-zione,Ordine,Matrimonio)sialerinnovatesceltediunaesistenzainCristo(Eucaristia,Penitenza,Unzione).
L’incontroliberantetrailDiodellavitaelavitadelfedelenelsacramentotrovalasuarealizzazionepienaquandoquestoèautenticasintesidiunprima-durante-dopocelebrativo.Seilduranteèilluogoincuiillinguaggioritualemanifesta,conlaforzacheglièpropria,lacapacitàsimbolicadell’eventosal-
confrontoconicontenutidellePremesse;cf.alriguardo,M.Sodi(ed.),Ordinamentogene-raledelLezionarioromano.Annunciare,celebrareeviverelaParoladiDio=Documenti5,Messaggero,Padova2007 (conbibliografia, e soprattuttoconampio Indiceanalitico-siste-maticochepermettedivalorizzaremegliolericchezzeracchiusenellaglobalitàdelprogettodiannunciodellaParoladiDio).
11 In questo ambito è doveroso tener presente il documento della ConGReGaZione PeR il CulTo divino e la diSCiPlina dei SaCRamenTi, Varietates legitimae (25 gennaio1994) e l’ampio commento di M. PaTeRnoSTeR, “Varietates legitimae”. Liturgia romana einculturazione=MonumentaStudiaInstrumentaLiturgica33,Lev,CittàdelVaticano2004(il volume contiene anche la Concordanza verbale del documento, a cura di A. Toniolo,cf.pp.261-404).
12 Parola e sacramento sono i due momenti di un interloquire divino-umano, di unrapportodialogicochehasempreoriginedal:«Seascolterete lamiavoce[...]»,attraversaunaverifica:«Questonoilofaremo[...]»,esiconcludeinunsegnodialleanzachesuggellai duemovimenti:dapartediDio edapartedel fedele: «Questo è il sanguedell’alleanzacheDiohastabilitoconciascunodivoi».
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vifico,ilprima(caratterizzatodallavolontàdecisadisuperareognilimiteco-stituitodalpeccato)saràlagaranziadellaveridicitàdellinguaggiosimbolico,eildopo(all’insegnadiunavitadigraziapiùpiena)nonsaràcheunulterioreinveramentodiquantovissutogiàprimanellaveritàdi sceltedivita,dopoesserestato“filtrato”attraversol’eventodivinonelsacramentostesso.
Vistainquestaottica,l’esperienzareligiosatipicadelvissutocristianopuòessereidentificataconunapluralitàdiformeche–gradualmente–van-nodaquellepiùordinariedirapportoconDio(apartiredallapreghiera...)aquellepiùpersonali e totalizzantiquali sono i sacramenti.Sipuòalloraaffermarecheilverticedell’esperienzareligiosacristianasiattuaneisacra-mentidellafedeeprincipalmentenell’Eucaristia?LarispostaègiànellavitacultualedelSignoreGesù.Quandoeglihacomandato:«Fatequestoinme-moriadime»(1Cor11,24.23)nonhalasciatoun’indicazionerubricalerela-tivaalcomesidovevaritualizzarelasuaPasqua,mahasollecitatounasceltadivita tuttaorientataallavolontàdelPadre;sceltachenelsacramentodiquell’UltimaCena,comeinogniEucaristia,hatrovatoecontinuaatrovareilsegnodiinveramentopieno.
2.3Lapedagogialiturgicaneiritmideltempo
Tralevariegateesperienzetipichedelvissutocristianosenepongonodue,tralorostrettamentecorrelate,chesiattuanoinrapportoalloscorreredeltempo.Èinquestadialetticatravitacronologicadellapersonaeritmideltempochesiattuaunaesperienzareligiosaunicaperlemodalità,icontenutiegliobiettivi:quellapropriadell’annoliturgicoedellaliturgiadelleOre13.
13 Inquestoambitoèdoverosoricordare ilruolodel libro liturgico,secondolaspeci-ficitàdeicontenuti inessoracchiusi;cf.al riguardo ilLezionario (con tutte le suearticola-zioni), ilMessale, laLiturgia delleOre (nella sua formulazione completa), e ilMartirologioromano, di recente pubblicazione e ancora in attesa di essere valorizzato anche in questaotticadipropostadiesperienzareligiosa.Al riguardosi tengapresenteche icontenutidelMartirologiosonounaquotidianaepluriarticolataespressioneemanifestazionediesperienzareligiosaneltempo;eccoperchélasuaconoscenzaesoprattuttolasuaattentavalorizzazionepossonocostituireun’opportunitàpreziosaperriproporreesempiconcretidiquellascientiaamoristradottaeinculturatanelleformepiùvariegatedelletanteespressionidisantitàrico-nosciutedallaChiesa.Cf. ilprimo(e finoraunico)commentoalMartyrologio realizzato in“RivistaLiturgica”91/2(2004):Santiesantitànelnuovo“MartyrologiumRomanum”, ilcuicontenutoèstatopoisviluppatonelvolume:M.Sodi(ed.),TestimonidelRisorto.MartiriesantidiieriediogginelMartirologioRomano,Messaggero,Padova2006.
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L’annoliturgicoèunastrutturazionedeltempochefapernoattornoallaPasqua,centrodituttoedelementounificantel’interopercorso.Loscorreredeivaritempiliturgici–sempreindipendenzadaquellocentralecostitui-todalperiodocosìdetto“pasquale”chevadalmercoledìdelleCenerialladomenicadiPentecoste–èunamodalitàcronologicaperentrareincontattocondeicontenutisalvificiinmododaassicurareunobiettivoessenziale:laprogressivaepienaconformazionealCristoSignore.Èinquestodinamismotemporale,conlesuestagionichenonhannorapportoconlameteorologiamacon ipercorsidellospiritoe lospecifico itinerariodi fededelsingolocredente,chesicompiediannoinannounacrescitaversounapienezza.
LaliturgiadelleOreassicuraanch’essa,pursottoaltraprospettivaeconaltriritmi,laconfigurazionediun’esperienzareligiosachenelmomentoincui si intreccia con quella dell’anno liturgico, contribuisce ad attualizzaregiornopergiornoquantolostessoannoliturgicoproponenellasuaglobalità.LamodalitàpropriadellapreghieraufficialedellaChiesaoffrelavalorizza-zionedicontenutibiblicieliturgiciperchénellapluralitàdeilorolinguaggiecontenutifacilitinoilraggiungimentodell’obiettivonell’esperienzaspiritua-lechesiattuanellacelebrazionedeisantimisteri.Daqui,pertanto,lastrettacorrelazionetraquestaformadipreghieraelapreghierapereccellenzaqua-lesiattuanell’Eucaristia.
2.4.Lapietàpopolare
Sec’èuncapitolodellastoriachepuòrisultareemblematicoperevi-denziareformediversificatediesperienzareligiosacristiana,questoèoffertodallapietàpopolare14.
Laletturadelrapportotraliturgiaepietàpopolarecostituisceunapa-ginainteressanteperunafenomenologiadellosviluppodelcultocristiano,nonché per una più puntuale comprensione dei rispettivi ambiti specificiproprioapartiredaquestoincontro.
Vaprecisatosubitochequisitrattadipietàenondireligiositàpopolare.Ilrilevamentoèdunquecondottosuquellemanifestazionidipietaschristia-
14 Cf. ConGReGaZione PeR il CulTo divino e la diSCiPlina dei SaCRamenTi,Direttoriosupietàpopolareeliturgia.Principieorientamenti,s.e.,CittàdelVaticano2002.Per ilprincipaleepiùdiffusocommentocf.m. Sodi, G. la ToRRe (edd.),Pietàpopolaree liturgia. Teologia - Spiritualità - Catechesi - Cultura = Monumenta Studia InstrumentaLiturgica35,Lev,CittàdelVaticano2004(varistudiconampiabibliografia).
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nachenonvannoconfuseconsincretismimagico-sacraliosimili,comepuòavvenirenell’ambitodellareligiosità15.
–L’Antichitàcristiana.All’iniziodell’eracristiananonsiponeilpro-blemadelrapportotraazioniliturgicheeformedipietàpopolare,inquantoilcultoè tuttocristocentricoe trinitario.Moltopresto,però,appaiono leprimeespressionidellapietàpopolareche,provenendodasituazionicultu-ralidiverse,confluiscononell’ambitoliturgico,comesipuòconstatarenellaTraditioapostolica(sec.III);oppuresitrattadiespressionidivenerazioneversolaVergineMariaoiprimimartiri.
Èinseguitoallasituazionepolitico-socialeinstauratasinelsec.IVchelapietàpopolare,sullalineadellaliturgia,diventaunluogodiadattamentoediinculturazionedellafedeattraversol’acquisizionediformecultualicapacidicommuoveregli animiecolpire l’immaginazione.La sacralizzazioneditempiediluoghineèunsegnocostitutivo.
Sarà laprogressiva instaurazionedinormeliturgichesemprepiùfissea smorzare l’originaria creatività e adateaditoa formedipietàprivata epopolare.Parallelamente,vannorilevatelesaggedirettivedateaimissionariperché la conversione dei nuovi popoli al vangelo non avvenga a scapitodellalorotradizioneculturale.
–IlMedioEvo.InOccidente, l’incontrodelcristianesimoconnuovipopolidàluogoadunprocessodiformazioneeconsolidamentodicultureediistituzionipoliticheesociali.Uncomplessodielementidetermineràlanascitaelosviluppodiundualismotraliturgiaufficialeeformedipietàpo-polare.LaprogressivanonconoscenzadelleScritturecontribuiràaprivarelaici et clerici della base essenziale per comprendere sia la struttura delleformecultuali,siaillinguaggiosimbolicoconcuiquestesiesprimono.
Ildiffondersidimovimentispiritualidivariogenereecondiversificatemanifestazionipermetteràilsorgereel’amplificarsidiformedipietàpopo-lare,chetalvoltahannoattraversatosecoligiungendofinoanoi16.
15 Quantoquidiseguitoevidenziatoriprendeinsintesiicontenutiracchiusinelcap.IdelDirettorio:“Liturgiaepietàpopolareallalucedellastoria”.Laripropostadiquegliele-mentièoffertacome invitoacogliere l’ambitodelle formedipietas comesegnieloquentidiesperienzareligiosaneltempo.
16 Untentativodiesemplificazionepermettedipercepire lavarietàdi taliespressioniconcuil’esperienzareligiosahatrovatomododimanifestarsi:a)sacrerappresentazionidi
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Alcunevoltel’influssotral’ambitocultualeequellopopolaredàluogoadunreciprocoarricchimento;altrevoltecisitrovadifronteadunassodatodualismo.Difatto,leformeliturgico-rituali,anchesesiarricchirannoesisvilupperannoinseguitoa istanzeprovenientidallapietàpopolare,conti-nuerannoperòamantenere–ancheamotivodella lingua–un livellodipartecipazionedovutomanontropposentito.
–L’Epocamoderna.Ilsorgeredelladevotiomodernafavoriràlanascitaelosviluppodipiieserciziasfondomeditativo.Inessiladimensioneaffet-tivaelosforzodivolontàavrannounruolodeterminante(meditazionedeimisteridellavitaterrenadelCristo),econtribuirannoametteresemprepiùnell’ombrailprimatodellaliturgiaqualesorgenteprimariadivitacristiana.
ConlegrandiscopertegeografichedelXVeXVIsecoloancheilrap-portotraliturgiaepietàpopolaresivieneaporreintermininuovi,inquantol’evangelizzazioneavvienesiaconl’annunciodellaParolaelacelebrazionedeisacramenti,siaconladiffusionedipiiesercizi.Anzi,questiultimital-voltasonounmezzopertrasmetterelafede,espesso,comunque,percon-servarla;enonsoloinluoghidirecenteevangelizzazione,maanchelàdoveletensionicreatedallaRiformaprotestanteavevanoprovocatounaterribiledivisionenellaChiesa.
NelperiododellaControriforma,sedaunapartelaliturgiadiventaan-corapiùuniformeestatica,dall’altra lapietàpopolarevieneadassumereunosviluppomaiconosciutoprima,tantochesorgonosemprepiùnume-rosimanualidipreghieracheraccolgonopiieserciziperognisituazione.Le“missionialpopolo”sonoun’occasionepreziosaperfarconoscereeperdif-fondereformediesperienzereligiose,comeladevozionealCuorediCristo,ipriminovevenerdìdelmese,laViacrucis...
Purcon il rischiodicadere inunsincretismoreligioso–specialmen-telàdovel’evangelizzazionenonhaancoraavutounradicamentocultura-leprofondo–siconsolidanoformedipiiesercizi;anzi, senecreanoaltrispessoimprontatiallaculturalocale.Ilpanoramaglobalecheneemergefa
“misteri”celebrati inperiodiparticolaridell’anno liturgico;b)poesie involgare,checoin-volgonolafedeeilsentimentodeipresenti;c)formedevozionalialternativeoparalleleallaliturgia (adorazione eucaristica, rosario, pellegrinaggi, venerazione di reliquie, supplichelitaniche...); d) riti di benedizione che talvolta riflettono una religione naturalistica o cre-denzepopolariprecristiane;e)tempisacri“popolari”chesipongonoalmarginedeitempidell’annoliturgico(fieresacro-profane,tridui,novene,mesidevozionali...).
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maturarel’impressionechelapietàcattolicavengaaidentificarsipressochéesclusivamenteconipiiesercizi.
–L’Epocacontemporanea.Ilsec.XIXvedeilsorgeredinumerosecom-ponentipropriedeltessutoecclesiale:ilrisveglioecclesiologico,ilmovimen-tobiblico,larinascitaliturgica,lasensibilitàperlacausadell’ecumenismo,unamiglioreconoscenzadelle fonti, il rifioriredelcantopopolare... tuttocontribuiscearidarealla liturgia ilsuovoltopiùoriginariodiespressionecultualedelpopolodiDio.Parallelamente,losviluppodellapietàpopolareportaallasovrapposizionetrapiiesercizieazioniliturgiche17.
QuandoSC13affermacheipiiesercizi
«tenutocontodeitempiliturgici,sianoordinatiinmododaessereinarmo-niaconlasacraliturgia,derivinoinqualchemododaessa,eadessa,datalasuanaturadigranlungasuperiore,conducanoilpopolocristiano»,
nonfaaltrocheconvalidareulteriormenteilvalorediquesteformediesperienzareligiosa,riportandoleperòalloroalveooriginarioerestituendoloro lafunzionesubordinatarispettoall’azione liturgica,cherestasempre“digranlungasuperiore”amotivodelmemorialecheinessasiperpetua18.
Latracciadipercorsostoricorelativoall’esperienzareligiosaqualesiattuaancheattraversolapietàpopolarepermettediporrenelladovutaevidenza che un largo margine di esperienza religiosa prende le mos-se inizialmente (o anche successivamente) da forme di pietà popolareinquantopiùespressivedellacultura incui il fedelesi trova immerso;ricordare come l’esperienza religiosa assume, lungo il tempo,una serienotevoledi forme (altreancorane sorgeranno), e tuttecomunque tese
17 Sipensi,peresempio,alrosariooallapredicazionedurantelacelebrazionedell’Eu-caristia;prassi–questa–cherichiedeval’usodiaprireechiudereconil“SialodatoGesùCristo…” perché si trattava di un elemento diverso dalla celebrazione; la ripresa talvoltadi una simile prassi per aprire e concludere l’omelia è un segno eloquente del non averancoracompresochel’“omeliaèpartedell’azioneliturgica”epertantononrichiedesegnidiapertura(èstatoappenadetto:“Lodeate,oCristo”)odiconclusione!
18 A 25 anni di distanza dalla SC, la Lettera apostolica di Giovanni Paolo II,Vicesimus quintus annus (4 dicembre 1988) riprendeva questo argomento della pietàpopolare ricordando che essa «non può essere né ignorata, né trattata con indifferenzao disprezzo, perché è ricca di valori, e già di per sé esprime l’atteggiamento religioso difronteaDio.Maessahabisognodiesseredicontinuoevangelizzata,affinchélafede,cheesprime,divengaunattosemprepiùmaturoedautentico».
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alla realizzazionediun incontrocon ilDiodellavita secondo le sensi-bilitàcheunaculturapossiede;evidenziareilcamminodiriferimentoalsacramento:questoèiltermineultimoperattuareun’esperienzareligiosapienaetotalizzante.
Primadiaccostarel’espressioneverticedell’esperienzareligiosacristia-naqualesiattuanell’actiocheèstoriadisalvezzainatto,èopportunoriflet-tereancora sualcuniambitiche,conpercentualiemodalitàdiversificate,offronospazitalvoltaprivilegiatidiesperienzareligiosa.
3.Ambitieoccasioniparticolari
Iericomeoggi,unincontro,unviaggio,unluogo,unoggetto,un’operad’arte,unamusica…possonocostituireoccasionitalvoltauniche–edun-queprivilegiate–diesperienzareligiosa.Lesituazioninonhannocontornibendelimitati,nelsensochel’elemento“occasionalità-sorpresa-unicità”giocaunruolodeterminantecomeavviodiun’esperienza,cherichiedepoiunadeguatomarginedisviluppoperunasuavitaleassimilazione.Toccheràall’educatore–eanzituttoachiviveinprimapersonal’esperienza–valo-rizzarel’occasioneperportarneigermiapienosvilupponellacrescitadellapersonalitàmaturainCristo.
3.1Il“luogo”comespaziosacrale
Nellatradizionecristianalospaziocosìdettosacrononèlimitatosoloaquellodellastrutturaecclesialedestinataallariunionedeifedeliper lapreghieraelacelebrazionedeisacramentiedeisacramentali.Esistonoluo-ghi–solitamenteindicaticoniltermine“santuari”–chepossonocostitui-reottimeoccasionidiesperienzereligiosefuoridall’ordinario.Disolitosipensaaisantuarimariani;maesistonoaltri“santuari”resitalidalclimadispiritualitàchevihaimpressounsantodiieriodioggi,giàriconosciutoufficialmentedallaChiesanelsuogradodisantitàoritenutotaledalsensusfidelium19.
Inluoghicomequesti, incontriparticolaripossonocostituirel’iniziodiuncamminodiricerca.L’educatoresabenechesimiliesperienzerichiedono
19 Cf. nel Direttorio su pietà popolare e liturgia il capitolo VIII relativo a “santuari epellegrinaggi”.
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diesserevalorizzateinmodoadeguatoconmomentidiinteriorizzazione,pro-prioapartiredaciòcheil“luogo”racconta,esoprattuttoconelementiteolo-gicicheaiutinoavedereeavalorizzareil“luogo”comespazioeoccasioneperun’esperienzaspiritualechecontribuiscaadavvolgerel’interaesistenza.
3.2L’“arte”comeiconizzazionedellabellezza
Ungradosemprepiùelevatodilivelloculturaleelapossibilitàdiocca-sionituristicheoffronospaziulterioridiconfrontoconsegnilacuiletturapuòcostituirel’inizioolariscopertadiun’esperienzareligiosa.Lastrutturadiunedificioecclesiale,pezziiconografici,elementidestinatialcultooalladevozione...tuttopuòoffrireoccasionediconfrontoediinteriorizzazione.
Nelloroinsiemeglielementiartistici“raccontano”unateologia,undi-scorsosuDio,checertamenterichiedeunadecodificazioneperun’assimila-zionepiùimpegnativa.L’educatorepuòtrovarsidifronteapaginediBibliapauperum,checontinuanoanarrareesperienzereligioseconunlinguaggiochenellaformaappartienealpassato,mailcuicontenutomantienelasuaforzadiattualitànell’oggi.Ilmisticismocheprovienedacertistiliesoluzioniarchitettonicheforsechenonpuòcostituireunarispostaallaricercadimi-sterodell’uomodisempre?
La contemplazione di opere d’arte – ma prima ancora opere di fede–comeleparetimusivedibattisteri(Firenze,Ravenna...)edichiese(Raven-na,Roma,Monreale,CappellaRedemptorisMater inVaticano...),oquelleaffrescatediedificidiculto(Padova,Firenze,Assisi,Roma,CappellaSisti-na...),oipavimentimusivi(Aquileia,Grado,Otranto...)ointarsiati(Siena,Napoli...)possonoaiutareapassaredalfatto–raccontatoconicoloridelletesseremusive, con il pennelloo con imarmipolicromi– a ciò che essocontinua a narrare anche a un non credente20. Opere come la Maestà diDucciodiBoninsegna,aSiena,richiedonounosguardoattento:malalorocontemplazioneformalepuòsvilupparsiinun’autenticapaginadiricercadiquell’Assolutomirabilmenteiconizzatodallelinee,daicoloriedallesoluzio-nistrutturalidell’artista21.
20 Sipensi,peresempio,allaCappellaSistinaeall’enormeafflussodituristiperammi-rareinparticolareilGiudiziouniversalediMichelangelo.
21 Il discorso, comunque, si potrebbe continuare a proposito delle sculture (si pensiallevariePietàdiMichelangelo),deipulpiti edegli amboni,dei libri liturgiciminiati,deirotolidegliExsultet,deicandelabri...
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3.3La“musica”comeespressionemistica
Losviluppodeimezzidicomunicazionesocialehafattosìchel’oggisiamoltopiùimmersonelmondodellamusicachenoninpassato.
Ilboomdicerteespressionimusicali–daquellaclassicaaquellaoperi-stica,daquellarockalgregoriano...–senzadubbiopuòrivelareilpassaggiodiunamoda.Mal’educatoresaleggereinfenomenicomequestichesoloalcunistilimusicalihannolacapacitàdifarvibrarelefibredellospirito.Per-ché?Larispostanonpuòesserenéunivocanésemplicistica.
Laprassipastorale ricordacheun’esperienzareligiosapuòessere sti-molata, suscitataosorrettaancheapartiredaunascoltodicomposizionimusicalifruttodiesperienzamisticadell’artista.Equandol’esperienzaori-ginariadell’artista-compositoreèdavverotalealloraleformeincuiessaècondensataedespressatravalicanospazi,tempieculturepercontinuareanarrare, secondo icodicidellearmoniemusicali,quanto loSpiritohasu-scitatonell’intelligenza,nellasensibilitàenelcuorediuncompositore.Perquestoanchel’ascoltodiun’operapuòcontribuirearinnovareun’autenticaesperienzadifede.
Itreambitisegnalati–luogo,arte,musica–nonpresumonodiesaurirel’interospettrodelleoccasionichepossonopresentarsieoffrireesperienzeditiporeligioso.Perilteologo,ediriflessoperl’educatore,ilsegretorisiedenelcogliere ilgermespiritualeradicatoinquestielementi–talvoltaforte,talaltraquasi impercettibile–pergarantirepossibilitàdisviluppochepo-trannoconcretizzarsiinmodopienosolonell’esperienzasacramentale,cuidelrestoconvergonotuttiquestisegni.
4.L’esperienzareligiosa“liturgica”nelvissutoecclesiale
PresuppostoilcomunepuntodipartenzachevedelaliturgiacomeilprolungamentoneltempodelmisterodellaPasqua(verticedelcultodiCri-sto,nelloSpirito,alPadre),èpossibilespecificareilpercorso,pervedernel’articolazionenellaprassieosservarecomequestanevengavariamente“in-formata”inmododapresentarsicomeun’esperienzareligiosaautentica.
4.1Storiadisalvezzachecontinua
Nel secolo XX il movimento liturgico ha tracciato pagine non tantodi storia, quanto soprattutto di vita: di una prassi, cioè, di rinnovamento
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spiritualeprogressivochehapermessodielaborareunasintesipreziosanelprimodocumentoemanatodalConcilioVaticanoII,laSC.Èilprimoca-pitolodiquestodocumentochedà il sensobiblico-teologico-ecclesialediquell’azioneparticolarechecomunementeèchiamataliturgia.
InSC5-7sileggechelecelebrazionisacramentalidellaChiesasipon-gono su una linea di ininterrotta continuità della storia della salvezza, inquantosonostoriadisalvezzainatto.DopoaverricordatolaprimagrandefasedegliinterventidiDionellastoriasoprattuttodell’anticoIsraele,conundiscorsoprettamentebiblicoilConcilioponeinevidenzacheilverticeditali“interventi”risiedenelmisterodell’incarnazionedelCristo,dellasuapas-sione,morte,risurrezioneedonodelloSpirito(cf.SC5).Dalcompimentoditalemistero«èscaturitoilmirabilesacramentodituttalaChiesa»(SC5).L’attuazionedelcomandodiCristodievangelizzareebattezzaredàinizioaltempodellaChiesa:unperiodoincuilasalvezza,operataunavoltapersem-presullacroce,attendedidiventareesperienzavivaevivificantedicolorocheaccolgonolaParoladiveritàedivitaperesserequei«veriadoratoricheilPadrericerca»(SC6).
Èdaquestariflessionebiblico-teologicachescaturiscelacomprensionedelmomentosacramentalecomeperpetuazionedelmisteropasqualediCristoneltempo;dellaliturgia,cioè,vistacomestoriadisalvezzainatto;anzicomemomentoultimodiquesta storia, inquanto l’eskatonnon saràaltroche laricomposizioneinDioperCristonelloSpirito(anakephalaiosis:cf.Ef1,10)diquantoerastatoprimordialmenteconcepitodallaDivinaSapienza.
Qualèilfondamentodelfattochelaliturgiaèstoriadisalvezzainatto?Labasedeldiscorsoèdaricercareinquantoèstatoricordatonellaprimapartedelpresenteintervento.IlsacerdoziodiCristoèperpetuatoneltempoperchéilvalorepotenzialesalvificodellasuaPasquacontinuiaraggiungeretuttelevolontàdi“esodo”dasituazionidioppressioneediingiustiziadivariogenere,versounalibertàdelcuoresegnoefruttodiliberazionedalmale.
TuttelevoltecheMosèpresentaalFaraonelarichiestadilasciarliberoilpopolo, la accompagna sempre con lamotivazione cultuale ricevutadaDio:«[...]perchémiserva»(Es4,23),«[...]perchémicelebriunafesta»(Es3,1),per«celebrareunsacrificioalSignore,nostroDio»(Es5,3),«[...]per-chépossaservirmineldeserto»(Es7,16),«[...]perchémipossaservire»(Es7,26;9,1.13;10,3),«sacrificheremoalSignore,nostroDio»(Es8,23).Lamotivazionesembracultuale;inrealtà,essaèlospecchiodiunasituazione
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diidolatriaincuiormaisistatrovandoilpopoloeletto.Ladimensionesa-crificalediventa,pertanto,ilmotivopercomprenderechelaliberazionedaunastrutturadioppressioneèunsegnocherinviaadunaliberazionemoltopiùprofondaeradicalequalèquelladelcuoreedellavolontà.Dall’insieme,comunque,emergechesacrificarealSignorecostituisceilsegnoel’occasionedella liberazionediunavitache,nellasingolaesperienzareligiosa, trova ilsimbolodiunaliberazioneinteriorepiùprofonda.Piùl’uomosiradicanel-l’esperienzadiDio,piùcollaboraallaproprialiberazionerealizzandosi,intalmodo,comepersona.
AlterminedellapaginaditeologiabiblicaconcuiilVaticanoIIpresentala liturgia,SC7dàunadefinizionedescrittivaecontenutisticadell’azionesacra,ricordandoche
«la liturgia è ritenuta come l’esercizio della missione sacerdotale di GesùCristo mediante la quale con segni sensibili viene significata e, in modoproprioaciascuno,realizzatalasantificazionedell’uomo,evieneesercitatodalcorpomisticodiGesùCristo,cioèdalcapoedallesuemembra,ilcultopubblicointegrale».
L’eserciziodelsacerdoziodiCristoassicuralapermanenzadelmemo-riale:all’internodiunacomunitàdifedesicompielamemoriarealeeattua-lizzantedellaPasquadiCristo(anamnesi)nonperunasemplicecommemo-razione,maperuninserimentoneldinamismoliberantedell’avvenimentopasquale(partecipazione)attraversol’operaunificatriceetrasformatricedel-loSpirito(epiclesi).Larealizzazionedellasantificazione,ricordatadallaSC,passaattraversoillinguaggioperformativodei“segnisensibili”,allostessomodoconcuinell’aTDio intervenivanella storia«apiù ripresee inpiùmodi»(Eb1,1).
4.2“Culmenetfons”
L’espressionediSC10:«Laliturgiaèilculmineversocuitendel’azio-nedellaChiesae,insieme,lafontedacuipromanatuttalasuavirtù»èquiripresanonperscrivereunapaginaapologetica–delrestoinutilequandol’esperienzaliturgicaèpresentata,accoltaevissutanell’otticaecclesialedicuisopra–,maperporreinevidenzaunascalaritàdiformenell’ampiavarietàdiespressionichel’esperienzareligiosacristianapossiede.
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ÈancorauntestodellaSCchepuòintrodurrenellapresadicoscienzaenelrispettodiunagradualitàdiforme:«Lasacraliturgianonesauriscetuttal’azionedellaChiesa[...]»(SC9);predicazione,fede,penitenza,sacramenti,opere di carità e di apostolato… sono tutti elementi che si intersecano esicompenetranoinuncamminounitariochetrovanell’Eucaristiailpuntosintesi,checonsistenella«santificazionedegliuominieglorificazionediDioinCristo»(SC10).
C’èdunqueunverticeche,poggiatosuunasolidabase,apparecomel’apicediunosviluppo;mac’èancheunabaseeunosviluppocheprendonoragioneeconsistenzadaunvertice.L’«eserciziodell’ufficiosacerdotalediGesùCristo»realizzaalmassimogradolepotenzialitàdellaPasquaattua-lizzandoleneisingolifedeliattraversoisacramenti,principalmentel’Eucari-stia.Mataleeserciziopoggiasunumerosialtriaspettiche,nelloroinsieme,dannounquadrorelativamentecompletodell’esperienzareligiosacristiana.Tentiamodiindividuareimomentifondamentaliprecisandosubito,però,chelaclassificazionenonvuolavallarel’impressionedipassaggiprogressivi:tuttisiintersecanoesiintreccianotradiloro,secondolesituazionieglistatid’animoincuivieneatrovarsichiunquecompieuncamminodifede.
IlprimolivellodiesperienzareligiosacristianaèquellochesiattuainuninizialeascoltodellaParoladivita,nell’accettazionediunDiopresentenellapropriastoria,enellarispostaorantealDiodellavita.Lapreghieracristiana,nellesuediverseforme,èilsegnodell’esperienzavitalediun’accoglienzaediunarisposta.Leformevannodallepiùsemplici“benedizioni”e“invoca-zioni”giàpresentinelleprimordialiesperienzereligiosedell’uomobiblico,aquellepiùsviluppateincuilaparolaumana,sollecitatadallaParoladivina,intrecciasentimentidilode,dimeraviglia,diinvocazione,disupplica...PiùilrapportoconlaParoladivitaèprolungatoeintenso,piùleformepossonovariaresiaalivellopersonalechedicomunità22.
Unsecondolivellopuòessereindividuatoneicosìdettipiiesercizi.Lapietas,cioèilrapportovitaletrailsingoloeDio,ha“luoghi”particolaridimanifestazione.Ipiiesercizicostituisconouncapitolointeressanteeimpor-tantediquestorapporto,inquantosedaunapartemanifestanounagammadavveroampiadirealizzazione,dall’altraevidenzianounarispostadifede
22 Cf. le varie modalità e testi di preghiera personale, le celebrazioni della Parola, lecelebrazioniattornoadunsegnoordinariomaconvalenzabiblica,lalectiodivina,lamedi-tazione,lacontemplazione,ecc.
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inculturatachesiponeacomplementodialtreforme.Selastoriacihari-cordatochequestapaginahaaccompagnatol’esperienzareligiosacristianafindai suoi inizi, lapresadi coscienzadel valoredelpio esercizio richia-maall’educatoreuncompitoimportantediinformazioneediformazione23.Moltevolte–secondolesituazionipersonali,ambientaliecomunquecultu-rali–potràessereopportunomuoversiapartiredallapietàpopolarequaleambito,permolti,diprimarioapproccioall’esperienzareligiosacristiana.
Adunterzolivelloèpossibileindividuarealcunisacramentaliche,perlaloroforteincidenzanellavitadiognigiorno,possonocostituireunmo-mentodecisivodiesperienzareligiosa,soprattuttopercolorocheviparte-cipanocasualmente,percuriosità,permotividiaffettoodicompassione.Tipiche,alriguardo,sonolecelebrazioniesequiali,leprofessionireligiose,leconsacrazionidellevergini,l’istituzionedeiministeri,l’incoronazionediunastatuaodiun’immagine,ladedicazionediunachiesaodiunaltare...Ladiversitàdellecircostanzeattivaunavarietàdiesperienzeche–sebenanimateecondotte–portanoa“passareoltre”ilsegnopercogliereilsigni-ficato,lasciandosiportaredallinguaggiosimbolico.
Finalmente,adunquartolivellosicollocal’esperienzaspecificadelsa-cramento24.IlmisterocompiutonellaPasquadelCristopuòessereoggettodi esperienza vitale solo se diluito nell’arco di sviluppo e di crescita del-l’esistenzaumana.Eccoperchécisonodeisacramentichecaratterizzanoipassaggifondamentalidellavita,ealtricheaccompagnanolosviluppovitaledelsingoloincomunità.Etuttiisegnisacramentali,nellalorointimalogicadiinterconnessionereciproca,nonfannoaltrocheripresentareunaspettodellaPasquadelSignoreperchéquestadiventiesperienzavivadelsingolo.Ilverticediquestaesperienzasacramentaleè,disolito,indicatoconilterminemisticainquantositrattadiun’esperienzareligiosachescaturiscedallacele-brazionedelmisteroeaquestocontinuamentericonducecomeasuafonte.
23 Cf.segnidicroce,Viacrucis,Vialucis,Viamatris,rosario,pellegrinaggi,veglie...24 Sulla stessa linea l’approfondimento va condotto anche con riferimento all’anno
liturgicoeallaliturgiadelleOre,comegiàsopraricordato;isacramenti,comepureisacra-mentali, infatti,si intreccianoconladimensionedel tempocheproprionell’annoliturgicoenella liturgiadelleOretrovail locusdell’incontroconDioTrinitàperun’esperienzareli-giosaprolungata.
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4.3Complessitàearmonia
Lariflessionehaevidenziatol’ampiosviluppochel’esperienzareligiosacristianahamaturatolungoiltempo,einsiemeharicordatoiterminiessen-zialiperproseguire ilcamminodiverifica,di indagine,direalizzazioneditaleesperienzanell’oggi.
La complessità dell’esperienza religiosa cristiana pone in evidenza uncamminoarticolato,riccoediversificato.Nonsipuòritenere,peronestàdiricerca,diaverfattoun’esperienzareligiosacristianasoloperchéessasièmodulatasuunodeiquattrolivelliaccennatisopra.Ciascunodiquellipuòessereunpuntodipartenza;malacomplessitàdell’esperienzaricordache,sequestavuolessereorganicaesolida,deveattraversare iquattrosettori,farliinteragireeorientarlicontinuamenteversoillorovertice:l’esperienzapasquale dell’Eucaristia che si prolunga secondo i ritmi del tempo (annoliturgicoeliturgiadelleOre).
L’armoniadell’esperienzareligiosacristianaèdeterminatasiadaquantorealizzatoall’internodellesingolearee,siadalrapportoconlealtre.Unanonescludemailealtre;anzi,ciascunahalacapacitàdiaiutareasvilupparelemiglioripotenzialitàdellealtre, inquantoall’origineèsemprelapresenzamistericadelDiodell’alleanzachedomandadifare(odirinnovare)allean-zaconl’uomo.Èun’armonia,inoltre,nonsuperficiale.Amotivodelfattoche coinvolge, attraverso forme rituali vere, le intimefibredellapersona,ilmomentoesperienzialediventaoccasionepermanifestareeperradicareulteriormentequellasintesiinteriorechesolonell’esperienzacristianapuòtrovarelasuapiùpienarealizzazione(equestosiainrapportoconsestessi,siaconglialti,siaconilcosmo).
Siricomponecosìuncircoloermeneuticochecompletalapresentazio-nediunprogettoche–partitodalDiodellaBibbia–realizzalapresenzadiDionelcuore,perricondurrelatotalitàdellapersonaadun’esperienzaditrascendenzailcuitraguardoultimoèlavisioDei.LacomprensionepienadellaParola(=Cristo)avvienequandoilfedeleviveinsintoniaconquellostessoSpiritoincuifupronunciata.
5.Conclusione
Illungocamminocihapermessodiconstatarechel’esperienzareligiosacristiana,vissutaincontestoecclesiale,èl’atteggiamentoattraversocuiilfedele
ManlioSodi312
manifestalasuavolontàdiamiciziaconilDiochesièrivelatoinCristo,ediaccettazionedellasuaPresenza;èlarisultantediunincontrotraDioel’uo-moperCristonelloSpirito;permetteuncontrollodellapropriaemotivitàinquanto,rispondendoadunbisognoprofondo,aiutaastarbeneanchequandolesituazioniimmediatesembranoindicareilcontrario;realizzaunamobilita-zioneserenadelleenergieinteriori,permettendoallapersonadisvilupparelepropriepotenzialitàinmodoarmonico;s’inserisceesisviluppainuncontestoculturaleeambientale,chegarantisce il segretoperunapienamaturazionedellapersonalità;siattuaconmodalitàdiverse,tuttecomunqueorientatealsa-cramento,comeluogosimbolicodisintesitrafedeevita;hacomefondamentolarealtàdelsacerdoziocomune,ecomegaranziadiveridicitàunavitacultuale;nonpuòmairitenersidefinitiva,inquantolacelebrazionereiteratadeisacra-mentièsemprepegnodiunapienezzachesiraggiungeràsolonell’eskaton;èsostenutadallapedagogiadeisacramentiedell’annoliturgico:essiscandisconoiritmivitalidellapersonachiamataaviverenelloscorreredeltempo;richiedeimpegnopedagogicoededucativo,perchéleinizialipotenzialitàraggiunganonelloSpiritoiltraguardodesiderato.
Seunaparolaconclusiva trovaancoraspazio,questanonpuòcheri-guardareilcamminoecclesialediunaliturgiadellaliberazione.Leesperienzedell’EsodosopraricordateindicanolecostantinellavitadelpopolodiDio:liberiperoffrireuncultoalDiodellavita.Uncultosegnoedespressionediunalibertàdaipiùdiversicondizionamenti(interniedesterni),quotidia-namenterealizzatanelmisterodellavita,edicuiilmisterocelebratonellaliturgianonèchel’espressionesimbolica.
ÈinquestodinamismochesirealizzaperognifedeleinCristoquell’iti-nerarionelloSpiritochepuòessereconfiguratocomeautenticavitamistica.Lascientiaamoristrovanell’esperienzadeisantimisteriuncostantefonda-mentoepuntodiriferimento;edèperladeclinazionediquellascientiachelacostanteeprolungatacelebrazionedelmisterodellasalvezza25permettealfedelediviverenelquotidianounavitamisticaincuiteologiaespiritualitàraggiungonolaloropiùperfetta,sepurineffabile,sintesi.
25 Cf.lavoce“Sacramenti”nelDizionariodimistica,op.cit.,1085-1091.
TeoLoGiA eD esPeRienZAin MARiA Di nAZAReTH
baTTiSTa CoRTinoviS
PATH 7 (2008) 313-330
Comepotrebbe,la“teologiadeisanti”,ignorarelaTuttasanta,MariadiNazareth,lamadrediGesù?ElaScientiaAmorisnontrovaforseunama-nifestazionedieccellenzaincoleichehaaccoltonelsuocuorel’AmoredelPadre,enelsuocorpoilLogosfattocarne?
Teologiaedesperienza.L’assunzionediquestaprospettivanel consi-derare lafigurae il ruolodiMariadiNazarethnella storiadella salvezzapermettediaprirenuoviorizzontinonsoloallamariologiaeallaspirituali-tàmariana,mapureallateologiaingenerale,ricordandocomelapresadicoscienzadellapresenzaedelruolodiMariaaccantoaCristosisiasemprerisoltainunamiglioreconoscenzadelmisterodiCristoedellaChiesa.
Lastoriadellamariologiasembraoggiesigerequestonuovopasso,cheintroduceunpuntofocalenonpiùesternoallapersonadiMaria,chelaos-servaelastudia,macheassumelavisionestessadiMaria,lasuaesperienzapersonale,ilsuopuntodivista,comeeccezionalecontributoallaconoscenzadiDio,allateologiaanchespeculativa.
Fin dai testi del Nuovo Testamento, nella scoperta progressiva dellamadrediGesùfattaprimadaPaolo,poidaiSinotticieinfinedaGiovanni,loSpiritoSantohavolutoservirsidiMariapercondurrelaChiesaallaco-noscenzapienadelSignoreGesù,nelsuomisterodiincarnazioneereden-zione.
Lungoisecoli,leveritàsuMarial’hannofattaconoscerealpopolodiDio,illuminandoallostessotempoleveritàdifededituttoilCredo.Mariaèstataveneratanellasuagrandezzaeimitatanellasuasantità.Lateologial’ha
BattistaCortinovis314
esaltataneisuoistudi;laliturgial’hacelebratanellefesteenellepreghiere;ilpopolol’hainvocata,ricorrendoaleiinogninecessità.
Ultimamente,lariflessionechelaChiesahacompiutosusestessanelconcilioVaticanoIIhaportatoarinnovareeaggiornarel’insiemedellateo-logia,dunqueanchelamariologia.Inparticolare,Mariaèstatapresentataall’internodellaChiesa,comesuomembroeletto;MadredelSignore,maanche suadiscepolaenostra sorellanella fede, incamminoconnoinellastoriaeversolapienamanifestazionedellagloriadiCristoRisorto.
Ilpresentebrevestudioèdicaratteresintetico.Vuolecioètracciareal-cunelineedilettura,senzapossibilitàdiparticolariapprofondimenti.Utiliz-zandoconcettigiàcomunementeprovatieaccolti,sifaràriferimentopreva-lentementeaitestibiblicieaqualchetestopatristico.Unriferimentoprivile-giatoinveceverràfattoaitestimarianidiGiovanniPaoloII.Talepreferenzaderiva dalla convinzione che questo Pontefice abbia dato un contributopreziosoallamariologia,nonsoloenontantocomescienzaaccademica,maappuntonella lineadiunaprofondaunionefrateologiaedesperienza1.Epoiché,comeènoto,dietroleaffermazionidiGiovanniPaoloIIsiindovinaspessolasuameditazione,duratatuttalavita,sullateologiaspiritualedisanLuigiMariaGrigniondeMontfort,sifaràqualchecitazioneanchediquestomaestrospirituale,definitodallostessoPonteficeun“teologodiclasse”.
1.Mariaaccoglie Dionellasuavita
Selateologiaècredereepensare,lafedeèilprimorequisitodellateo-logia.Sepoisivuolerecuperarel’importanzadellateologiadelvissutodeisanti,l’esperienzaspiritualediventafondamentoprimariodellacostruzionechevuolemettereinrapportoteologiaedesperienza.
InMariadiNazarethèevidenteilprimatodellasuafede,delladispo-nibilitàaDio,dichiaratagiànellasuaprimaapparizioneneitestievangelici:«EccomisonolaservadelSignore,avvengadimequellochehaidetto»(Lc1,38).Mariahapronunciatoquestofiatmediantelafede.Cosìsièabbando-
1 Cf.Giovanni Paolo ii,TotusTuus.IlmagisteromarianodiGiovanniPaoloII,a.b. CalkinS (ed.),Cantagalli,Siena2006;S. PeRRella,Ecco tuaMadre (Gv19,27).LamadrediGesùnelmagisterodiGiovanniPaoloIIenell’oggidellaChiesaedelmondo,SanPaolo,CiniselloBalsamo2007.Perl’importanzadellaspiritualitàmariananellavitaenelmagiste-rodiGiovanniPaoloII,cf.G. de menTHièRe,Marieaucoeurde l’oeuvredi Jean-PaulII,Mame-Edifa,Paris2005.
TeologiaedesperienzainMariadiNazareth 315
nataaDiosenzariserveed«haconsacratototalmentesestessa,qualeancelladelSignore,allapersonaeall’operadelFigliosuo»2.
QuestoFiglio–comeinsegnanoiPadri–Marial’haconcepitoprimanellamentechenelgrembo:propriomediantelafede!UnafedecheprecedeilsuoruolodimadredelSalvatore.Scrivesant’Agostino:«Concepìprimanel suocuore epoinel suocorpo. […]TornaamaggiorgloriadiMariaessere stata discepola di Cristo che madre sua»3. Una fede lodata subitodaElisabetta,mapiù tardianchedaGesùstesso,oltre il ruolodimadre.All’esclamazionefattadaunadonna:«Beatoilgrembochetihaportato!»,Gesùreplica:«BeatipiuttostocolorocheascoltanolaparoladiDioelaos-servano»(Lc11,27-28).
LafedediMariaèlaprimaeunicasegnalazionedelvangelosecondoMarconei riguardidellamadredelSignore:«Chièmiamadre?[…]ChicompielavolontàdiDio»(Mc3,33.35).EilvissutodiMariaèl’unicoele-mento mariano cui san Paolo fa riferimento: «Quando venne la pienezzadeltempo,DiomandòilsuoFiglio,natodadonna[…]perchéricevessimol’adozioneafigli»(Gal4,4).LadonnaMarianonhaancoraunnomeinsanPaolo,magiàsimetteinevidenzalasuapresenzaeffettiva,ilsuoesserci,ilsuoruolodiconsenzientecollaboratriceall’operadellaTrinità,nelmomen-toincuiiltemporaggiungelasuapienezza,quando«DiohamandatoneinostricuoriloSpiritodelsuoFiglio»(v.6).
EdècredendoallaparolacheMariaaccoglieilpianodisalvezza.San-t’Ireneo,nelcelebreconfrontotraEvaeMaria,afferma:
«Come quella fu sedotta dalla parola dell’angelo in modo da fuggire Diotrasgredendolasuaparola,cosìquestaricevetteillietoannunziopermezzodellaparoladell’angelo,inmododaportareDioobbedendoallasuaparo-la»4.
L’evangelistaLucaevidenzialafedecomeprima“beatitudine”diMa-ria,riportandol’esclamazionediElisabetta:«Ebeatacoleichehacredutonell’adempimentodelleparoledelSignore»(Lc1,45).
LefedevissutadiMariaèaccoglienzadiDio;èliberaaccettazionedelpianodi salvezzadelPadreche la coinvolgedipersona; èdisponibilità a
2 LumenGentium,56.3 Sermones,724.4 AdversusHaereses,V,19,1.
BattistaCortinovis316
rendere“compiuta”laParoladiDio,ilVerbochesifacarneinleiesirivelaalmondo;èconsensoalloSpiritoSanto,cheformaGesùCristoinlei.LadimensionetrinitariadellafedediMariaèpostainparticolareevidenzadasanLuigiMariadiMontfort5.
La fede di Maria è totale all’inizio della propria esperienza umana ecrescelungoilcamminodellasuaesistenza,nell’esultanzacomeneldolore;MariaaccompagnailFigliofinoaiverticidellasuamissione, lacrocee larisurrezione;ellarimanealuiintimamenteunita,inoffertatotaledisestessanelloSpiritodell’Amore.Radicatanellafede,MariaseguiràspiritualmenteilsuoFiglio,diventandonelaprimaperfettadiscepolaerealizzandoquoti-dianamenteleesigenzeditalesequela,secondoleparolediGesù:«Chinonportalapropriacroceenonvienedietrodime,nonpuòesseremiodisce-polo»(Lc14,27).
La“teologia”diMariaèdunqueanzituttoesperienzadiDio.ComeperGesù,sipuòdiredileiche«feceeinsegnòdalprincipio»(At1,1);chelasuapresenzaelamanifestazionediséavviene«conleparoleeconleopere,conisegnieconimiracoli»6.
Ilfareel’agireperilSignoreoillasciarsifaredaDio,l’essercidiMaria,la sua presenza attiva e colma di senso, il suo operare in conformità allavolontàdiDio,costituisconolabaseel’essenzadellasuatestimonianza,del-l’esseresegnoeparola,delmanifestareedelcomunicare,delsuoparlarediDio,delsuo“teologare”.
SanBedailVenerabile,commentandoilMagnificat,sottolineal’impor-tanzadellinguaggiodelcuore.
«Dice: ilSignoremiha innalzatoconundonocosìgrandeecosì inauditochenonèpossibileesprimerloconnessunlinguaggio:astentolopuòcom-prendereilcuorenelprofondo.Levoquindiuninnodiringraziamentocontutte leforzedellamiaanimaemido,contuttoquellochevivoesentoecomprendo,allacontemplazionedellagrandezzasenzafinediDio»7.
5 Cf.adesempio,TrattatodellaveradevozioneaMaria,nn.16-21.6 DeiVerbum,4.7 CommentosuLuca,1,45-46.
TeologiaedesperienzainMariadiNazareth 317
2.MariameditasuDio,chesimanifestainsegnieparole
Lucasottolineaduevoltenellostessocapitolodelsuovangelol’atteg-giamentodimeditazioneediriflessionetenutodaMariadifronteagliav-venimentiealleparolechelesipresentanosulcamminodivita:«Maria,dapartesua,serbavatuttequestecosemeditandolenelsuocuore»(Lc2,19).–«Suamadreserbavatuttequestecosenelsuocuore»(v.51).
Il conservare emeditarenel cuore indicaun teologare apartiredallapropriaesperienza,doveifatticheaccadonovengonovisti,guardatieme-ditati,confrontatitraloro,illuminatidalleparoleedagliatteggiamentidellepersonechelistannovivendo.Eidatiraccoltinellavigilanzaenellaatten-zione,vengonoaccoltinelcuore,cioènonsolocompresidall’intelligenza,maamatiefattipropri(dacomprehendere,cioèdacontenereinsé);eanchenelladisponibilitàalasciarsicoinvolgereearendersiservitoriecooperatoriper il loro compimento, secondo l’atteggiamento già dichiarato da Maria:«Eccomi,sonolaservadelSignore;quellochehaidetto,abbiainmeilsuocompimento»(Lc1,28).LarelazionestrettatralafedeeilcompimentodiuneventosalvificoèrichiamataanchenelleparolediElisabetta:«Ebeatacoleichehacredutonell’adempimentodelleparoledelSignore»(Lc1,45).
L’esperienzafornisceidatisucuiriflettere,paroleefatti.L’intelligenzariflessivasilasciailluminaredall’esterno,cercandodicomprenderesensiesignificati,decifrandoparoleeatteggiamenti;maanchedalpropriointernovienelaluce,derivantedallasintoniad’amore,dalconfrontoconesperienzeprecedentiedalsentireilnuovoeventocomespazioincuiDiosirendepre-senteancoraunavolta,chiedendodisponibilitàallasuaazione,obbedienzaalsuoprogetto.
LoSpiritocheguida«allaveritàtuttaintera»(Gv16,13)educaafarememoria,provocal’approfondimentoedàlagraziadelcoinvolgimentoper-sonaleconl’eventodisalvezzachesicelebranelpresente.
ApropositodiMariache«serbavatuttequestecosemeditandolenelsuocuore»,GiovanniPaoloIIscrive:
«Mentre ipastoripassavanodallo spaventoall’ammirazioneealla lode, laVergine, grazie alla sua fede, mantiene vivo il ricordo degli eventi riguar-dantiilFiglioeliapprofondisceconilmetododelconfrontonelsuocuore,ossianelnucleopiù intimodella suapersona. In talmodoElla suggerisceadun’altramadre, laChiesa,diprivilegiareildonoel’impegnodellacon-templazioneedellariflessioneteologicaperpoteraccogliereilmisterodella
BattistaCortinovis318
salvezza,comprenderlomaggiormenteedannunciarloconrinnovatoslancioagliuominidiognitempo»8.
Ènotocomegiàsant’Ambrogioabbiameditatosuquestoversettodelvangelo,indicandoMariacomemodellodeldiscepolochevuoleimpararedaglieventichevive.
«Maria che si era turbata all’appariredell’angelo,ora rimane tranquilla alsuccedersi di tanti miracoli, quali: la fecondità nella sterile, la maternitànellavergine, il favellarenelmuto, l’adorazionedeimagi, l’aspettazionediSimeone,latestimonianzadellestelle.E–diceilvangelo–conservavatuttequestecosenelsuocuore.E,benchéMadrediDio,desideravaapprende-re iprecetti.E lei che lo avevagenerato si studiavadi conoscerlo semprepiù»9.
Sant’AmbrogioindicaMariacomecoleicheimparaanchedaipastori,comeognicredentedeveimpararedaivescovi:
«Riconosciamo in tutto la verecondiadellaVergine santa, che, intemeratanelcorpononmenochenelleparole,meditavanelsuocuoregliargomentidellafede.SeMariaimparadaipastori,perchémaitueviterestidiimpararedaivescovi?SeMariatacevaprimacheinsegnasserogliApostoli,perchétu,dopochesiècompiutoilloroinsegnamento,preferirestifarladamaestro,invecediapprendere?»10.
RiferendosiatuttalavitanascostadiGesùaNazareth,Lucaannotaunasecondavolta:«Suamadreserbavatuttequestecosenelsuocuore»(Lc2,51).EGiovanniPaoloIIcommentaancora:
«Tuttequestecose:sonoglieventidicuiEllaèstata,insieme,protagonistaespettatrice,acominciaredall’Annunciazione;ma,soprattutto,èlavitadelBambino.OgnigiornodiintimitàconLuicostituisceuninvitoaconoscerlomeglio, a scoprirepiùprofondamente il significatodella suapresenza e ilmistero della sua persona. […] Nella dignitosa e laboriosa atmosfera diNazareth, Maria si sforzava di comprendere la trama provvidenziale dellamissione del Figlio. Oggetto di particolare riflessione, a questo riguardo,
8 Udienzagenerale,del20novembre1996.9 DeVirginibus,2,12.10 EsposizionedelVangelosecondoLuca,2,54.
TeologiaedesperienzainMariadiNazareth 319
fu sicuramente per la Madre la frase che Gesù pronunciò nel Tempio diGerusalemmeall’etàdidodicianni:“Nonsapevatecheiodevooccuparmidelle cose del Padre mio?” (Lc 2, 49). Meditandoci sopra, Maria pote-va capire meglio il senso della figliolanza divina di Gesù e quello dellasua maternità, impegnandosi a scorgere, nel comportamento del Figlio, itratti rivelatori della sua somiglianza con Colui che Egli chiamava “mioPadre”»11.
ApropositodiMariaediGiuseppechecercanoGesùelotrovanoneltempio,Origenefaun’applicazioneallaricercadellaverità,doveredeiteo-logieditutti:
«Lo trovarono nel tempio, in mezzo ai dottori. Cerca dunque anche tuGesùnel tempiodiDio,cercalonellaChiesa,cercalopresso imaestrichestannoneltempioenonneescono;secosìloavraicercato,lotroverai»12.
EsanLuigiMariadiMontfort,commentandolafigurabiblicadiGia-cobbechestaincasaconsuamadreRebecca,scrivecheallostessomodoiveridevotidiMaria“vivonol’interiore”,poiché«quicompionolagrandeimpresadellaloroperfezione»13.
3.Mariacelebralapropriafede
ComelaChiesaèmysterion,liturgia,celebrazione,lateologiaèfedepre-gata,lodeinnalzataaDio,lexcredendichedivienelexorandi,eviceversa.
Dell’esperienzadiMariatroviamoregistratineivangelidiversimomentichepossiamoclassificarecomecelebratividellasuafede.
IlMagnificatanzitutto.DopocheElisabettahadichiarata«beatacoleichehacredutonell’adempimentodelleparoledelSignore»(Lc1,45),Mariaproclamalasuafedeinformadipreghieradilode,dicendo.«L’animamiamagnificailSignore[…]»(v.46ss).IlMagnificatèunaprofessionedifedetrasformatainuncanticopienodigratitudine,chelasciaintravedereifuturisviluppidell’adesionediMariaallapropostadell’angelonell’annunciazione;èunattodifedediMaria.Elisabettafaunaprofessionedifedenellamater-
11 Udienzagenerale,del29gennaio1997.12 OmeliesuLuca,18,2-4.13 Cf.TrattatodellaveradevozioneaMaria,n.196.
BattistaCortinovis320
nitàmessianicadiMaria,eMariaaccettadibuongradolesuefelicitazionierispondeconuncanticodiriconoscenza.IldiscorsosuDio,cioèlateologiaintrecciatadaMaria, trae lo spuntodallacoscienzacheellahadiportarenellapropriapersonaidestinidelpopolodiDio:«Grandicosehafattoinmel’Onnipotente»(v.49),ediesserecanaledigraziapertutti ifiglidel-l’alleanza:«Nellatuadiscendenzasarannobenedettetuttelefamigliedellaterra»(At3,25).
Maanche lascenadellapresentazioneal tempio(Lc2,22ss)haunastrutturadicelebrazioneliturgica,composta–esidirebbe,inventata–conelementipreesistenti,madalsignificatonuovoeoriginale.Secondounain-terpretazioneoggicondivisa,la«loropurificazione»(v.22)andrebberiferitaatuttoilpopolod’Israele,cheattendelaliberazione,celebratadallaprofe-tessaAnna(v.38)edalsacerdoteZaccaria(Lc1,68).Questasalvezzaporta-tadaCristo,operaundiscernimentoinsenoaIsraeleehaunaripercussioneinMariacomepersona:«Ancheateunaspadatrafiggeràl’anima»(v.35).LavitastessadiMariacomesingolapersonadiventacelebrazioneinseritanellacomunità.LafigliadiSion,Maria,èpresentatacomefiguradellafigliadiSion, laGerusalemmenuova;comefiguraeprimarealizzazionediunasalvezzasperimentata,celebrataeprofessata.
Selaspadachetrafiggel’animaèlaparoladiDio–comecidiconogliesegeti–Mariaapparecomeunacredenteche,alparidituttoIsraelesuopo-polo,siconfrontaconlaparoladelFiglioevisiadeguaconcrescitacostante.Ciòcomportaperleigaudioedolore.Gaudionelvedereifrutticopiosicheilsemedellaparolaevangelicaproduceinsestessaeinquantil’accolgonoincuore«buonoeperfetto»(Lc8,15).DolorequandocercaGesùaGerusa-lemme,angosciataesenzacomprenderelasuarisposta(cf.Lc2,49-50),ealcolmodell’afflizionequandovedeilFiglioripudiatoecrocifisso.LaprofeziadiSimeoneabbracciacosìtuttalamissionediMariacomemadredelReden-tore,enaturalmenteinmodoparticolareildrammadelCalvario.
OsservaGiovanniPaoloIIche
«secondoildisegnodivino,ilsacrificiooffertoalloradiunacoppiaditor-tore o di giovani colombe, come prescriveva la Legge, era un preludio alsacrificiodiGesù,miteeumiledicuore»14.
14 Udienzagenerale,del18dicembre1996.
TeologiaedesperienzainMariadiNazareth 321
«Questa offerta avrebbe poi trovato pieno e perfetto compimento nelmisterodellapassione,morteerisurrezionedelSignore.AlloraEgliavreb-berealizzato lasuamissionediSommoSacerdotemisericordiosoefedele,condividendo sino in fondo lanostra sorteumana.Nellapresentazione alTempio,comesulCalvario,GlièaccantoMaria,laVerginefedele,compar-tecipedell’eternodisegnodellasalvezza»15.
EsanLuigiMariadiMontfortscrivecheGesù
«haesaltatolasuaindipendenzaemaestàneldipenderedaquestaamabileVergine[…]finnellasuamorte,allaqualeelladovevaesserepresente,perpoteroffrireconleiunmedesimosacrificioeperessereimmolatoall’eternoPadreconilconsensodilei,comeinpassatoIsaccovenneimmolatoconilconsensodiAbramoallavolontàdiDio.È lei che lohaallattato,nutrito,fattocrescere,educatoesacrificatopernoi»16.
Pressolacroce(cf.Gv19,25-27),Mariafasuo,daldidentro,ilmisterosconcertantedell’amorediDiorivelatoinGesù.Segliuominihannosceltodiridurloavermedellaterra,Diononsidifende:muorecomeilpiùdeboledi noi, gemendo, pregando, perdonando. La presenza di Maria a questomomentosupremodell’offertadellavitaperamoredapartediGesù,haunfortecaratteremessianico,segnalatodaGiovannigiàaCanadiGalilea.QuiGesùaffidaaMarialamissionediesseremadredeidiscepoli,per«radunarenell’unitàifiglidiDiocheeranodispersi»(cf.Gv11,51-52).
La fede di Maria, nel contesto della “celebrazione” del sacrificio delGolgota,siapreaunamaternitàuniversaleversoidispersifiglidiDio,uni-ficatinelmisticotempiodellapersonadiCristo,cheMariaharivestitodellanostra carnenel suogrembomaterno.CirillodiGerusalemme scrive che«MariaèdettamadrediGiovanninonperchélohagenerato,mapertitolodiamore»17.
Origene,nellaconsuetacreativitàd’intuizione,affermacheMariadivie-nemadredeidiscepoli,einparticolaredeiperfetti,ricercatoridellaverità:«Ogniperfettononvivepiù,maèCristocheviveinlui;eseCristoviveinlui,diluisidiceaMaria:EccoCristotuoFiglio!»18.
15 Omelia,del2febbraio2004.16 TrattatodellaveradevozioneaMaria,n.18.17 Catechesi,7,9.18 CommentoaGiovanni,I,4.
BattistaCortinovis322
AnchelaPentecosteoffreuncontestocelebrativo.ELucaèpuntualenelporre inevidenza lapresenzae il ruolodiMaria,quandogli apostoli«eranoassiduieconcordinellapreghiera,insiemeconalcunedonneeconMaria,lamadrediGesù»(At1,14),enelmomentoincuisitrattadirenderetestimonianzaalSignoreGesù.NelgiornoincuiloSpiritosuscitalaChiesadiCristocomeun’assembleaditestimoni,Mariasiedetraidiscepoliquale“madrediGesù”.LucanonspendequipiùdiunversettoperrichiamareMarianella suapresenza enel suo ruolo,maper comprendere laChiesae tutta l’opera salvificadiCristo,bisognarisalirealla“madrediGesù”,atuttoilcomplessonarrativolucano,riconoscendonellavicendadiMarialafilogenesidellaChiesa.
4.MariaportaCristo,loannunciaeinsegna
Aspettoessenzialedelteologare–dopolostudio,lariflessione,laricer-ca,l’esperienza–èlacomunicazioneadaltridiciòchesièsperimentatoeragionatodentrosisé.
LeparolediMariariferitedaivangelinonsonomolte,maancoraunavolta va richiamatoche si comunica con“fatti eparole”. I gesti vengonoanzialprimopostoeleparolesopraggiungono,spessomanonsempre,aspiegareilgesto.
InquestaprospettivaMariainsegna.GiàsecondoiPadridellaChiesa,laprimarivelazionedellaTrinitànel
NuovoTestamentoèavvenutanell’Annunciazione:
«Seisplendorediluce,oMaria,nelsublimeregnospirituale!InteilPadre,cheèsenzaprincipioelacuipotenzatiharicoperto,èglorificato.InteilFiglio,chehaiportatosecondo lacarne,èadorato. In te loSpiritoSanto,che ha operato nelle tue viscere la nascita del grande Re, è celebrato. Ègrazieate,opienadigrazia,chelaTrinitàsantaeconsustanzialehapotutoessereconosciutanelmondo»19.
NelmisterodellaVisitazione(Lc1,39ss)appareevidentecheMariaporta Gesù ad altri, con sollecitudine e amore: «Si mise in viaggio versolamontagnaeraggiunseinfrettaunacittàdiGiuda»(v.39).Nellacasadi
19 GReGoRio TaumaTuRGo,Hom.IIinAnnuntiat.Virg.Mariae;cf.andRea di CReTa,InAnnuntiat.B.Mariae.
TeologiaedesperienzainMariadiNazareth 323
Zaccariaentranolagioiaelapace:«Ilbambinohaesultatodigioia»(v.44);Mariaètestimonedifede:«Beatacoleichehacreduto[…]»(v.45);sispri-gionailcantoelalodealSignoreconilMagnificat;sicompieunserviziodicarità.SonoidonidelloSpiritoSantocheMariadesideracomunicare.
IlMagnificatinparticolarepuòessereconsideratoilCredodiMaria,lasuaprofessionedifede,ladescrizionedelvoltodiDiocomeellalopercepi-sce,ilsuodiscorsosuDio,dunqueletteralmentelasuateologia.LucanonmancadicollegarestrettamentelafedediMariaconilsuodire:«Beatacoleichehacredutonell’adempimentodelleparoledelSignore.AlloraMariadis-se:L’animamiamagnificailSignore[…]»(v.45-46).
Sant’IreneovedequiMariacomeprofetacheparlaanomedellaChiesa:«PerquestoMaria,esultandodigioia,profetizzandoproclamavainnomedellaChiesa:L’animamiamagnificailSignore»20.
ScriveGiovanniPaoloIInell’enciclicaRedemptorisMater:
«Quel che al momento dell’Annunciazione rimaneva nascosto nella pro-fondità della obbedienza nella fede, si direbbe che ora si sprigioni comeunachiara,vivificantefiammadellospirito.LeparoleusatedaMariasullasogliadellacasadiElisabettacostituisconoun’ispirataprofessionediquestasuafede,nellaqualelarispostaallaparoladellarivelazionesiesprimeconl’elevazione religiosa e poetica di tutto il suo essere verso Dio. In questesublimiparole,chesonoauntempomoltosempliciedel tutto ispirateaitesti sacridelpopolodi Israele, traspare lapersonaleesperienzadiMaria,l’estasidelsuocuore.SplendeinesseunraggiodelmisterodiDio,lagloriadellasuaineffabilesantità,l’eternoamoreche,comeundonoirrevocabile,entranellastoriadell’uomo»21.
EdèancoraGiovanniPaoloII, inunacatechesi,chevedeMariaallaVisitazionecome laprima“evangelista”,chediffonde la“buonanotizia”,dandoinizioaiviaggimissionarideldivinFiglio22.
NelraccontodellanascitadiGesùsecondoLuca(Lc2,1ss),èMariachepreparailsegnoriconoscibiledaipastorichevoglionoandarepervederel’eventocheilSignorevuolefareloroconoscere(cf.v.15):«Questopervoiilsegno:trovereteunbambinoavvoltoinfasce,chegiaceinunamangiatoia»(v.12).AnchenelraccontosecondoMatteo(cf.Mt2),laricercadelSignore
20 AdversusHaereses,III,10,2.21 RedemptorisMater,36.22 Cf.Udienzagenerale,del2ottobre1996.
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compiuta dai magi in un lungo viaggio, consultando gli astri, le scritturee i sapientiriunitidaErode, trovasoluzione inMariachepresentaGesù:«Entratinellacasa,videroilbambinoconMariasuamadre,eprostratisiloadorarono»(v.11).
Sofronioscrive:«LamadrediDio,Vergineintatta,portòsullebraccialaveraluceesiavvicinòacolorochegiacevanonelletenebre»23.
SeverodiAntiochiacoglielaportataapostolicadelpartodellaVerginequandoscrive:
«SequelleparolechehannouditodanostroSignore:“Andateeinsegnateatuttelenazioni”hannofattodiquellidegliapostoli,qualenazionequestaVerginenonhaistruitoecondottoaconoscenzadiDio!Elohafattopurrimanendosilenziosa,medianteilsuopartosingolareedeccezionale,eper-tanto carico di conseguenze, mediante il suo concepimento senza eguale,chehafattodileilamadreelaradicedellapredicazioneevangelica»24.
Ancora l’evangelista Luca ci ricorda che Maria, insieme a Giuseppe,costituiscelascuolachepermetteaGesùdicrescereneglianni«insapienza,etàegrazia»,rimanendo«lorosottomesso»(Lc2,51-52).IlpapaPaoloVI,inuncelebrediscorsotenutoaNazareth, il5gennaio1964,sviluppaconampiezzal’importanzadiquestascuoladiNazarethanchepertuttinoi;unascuoladovesièiniziatiacomprendereGesù,osservando,ascoltando,medi-tando,penetrandoilsignificatoprofondoemisteriosodellamanifestazionedelFigliodiDio,vicinoaMaria,per«apprenderelaverascienzadellavitaelasuperioresapienzadelleveritàdivine!»–La“dipendenza”cheGesùhavolutoaveredaMariadurantetuttalasuavitanascostaaNazareth,èpresaamodelloanchedasanLuigiMariadiMontfort,chelaraccomandaaognifedelediscepolodiGesùCristo25.
ACanadiGalilea(cf.Gv2,1ss)MariasvolgeinpubblicounruolocheconduceallamanifestazionediGesù,alcompimentodelsuoprimo“segno”,dacuinascelafededegliapostoli:«CosìGesùdiedeinizioaisuoimiracoli[…]manifestòlasuagloriaeisuoidiscepolicredetteroinlui»(v.11).Vienequisegnalatopureilformarsidellaprimacomunitàcristiana:«Dopoquesto
23 Discorso3sull’Hypapante,6,7.24 Omelia14,inmemoriadellaSantaMadrediDio,1,19.25 Cf.TrattatodellaveradevozioneaMaria,nn.18,139-140.
TeologiaedesperienzainMariadiNazareth 325
fatto (Gesù) discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoidiscepoli»(v.12).
EdèancoraaCanacheMariaesprimeverbalmentequellachepotrebbeessereconsideratalasintesidituttoilsuoinsegnamento:«Fatequellochevidirà»(v.5),nellacircostanzarivoltoaiservi,maspiritualmenteestendibileatuttii“servi”delSignore,inognitempoeluogo.IlruoloprofeticodiMariaèquiesplicito,comedicoleicheparlaanomediDio.
DalFiatdell’annunciazione,alFacitediCana:èuncamminodifede.QuesteparolediMaria,leultimeaessereriferitedaivangeliinformadiret-ta,sonostateindicatecomeiltestamentospiritualedellaVergine.Ora
«un testamento spirituale non è un insegnamento teorico, astratto, maun messaggio che sorge dall’esperienza più profonda: è una sintesi dellasapienzadivitatrasformatainespressioned’amore»26.
Infine,nellostessocontestodelcenacolo,inattesadellaPentecoste(cf.At1,14), l’assiduitàe laconcordianellapreghieradi tutti idiscepolidelSignore,«econMaria,lamadrediGesù»,apparecomeunascuoladovesiincontrano,sisovrappongonoesiintegranoavicenda:conoscenzaedespe-rienza,studioecontemplazione, teologiae liturgia,parolaecelebrazione,nelnomediGesùenellacomunionedelloSpiritoSanto.
ScriveCromaziodiAquileia:
«La Chiesa non può essere detta tale se non è presente Maria, la MadredelSignore, insiemecon i suoi fratelli. Infatti laChiesadiCristo esiste làdovesipredical’IncarnazionediCristodallaVergine;edovepredicanogliApostoli,chesonoifratellidelSignore,làsiascoltailvangelo»27.
5.Maria,presenzanellaChiesa
IlruolostoricodiMarianelmisterodiCristosiperpetuanellasuapre-senzanelmisterodellaChiesa.PermandatodiGesùCristostesso,lamater-nitàdivinadiMariasiapreallamaternitàspiritualeversotuttiidiscepolidilui:«Gesùallora,vedendolasuamadreelìaccantoaleiildiscepolocheegliamava,disseallamadre:Donna,eccoiltuofiglio!»(Gv19,26).
26 m. ko-Ha-fonG,LectiodivinasuGv2,1-12,in“Theotokos”6(1999),157.27 Sermoni,30,1.
BattistaCortinovis326
IpastoridiBetlemmeprefigurano ipastoridellaChiesa; imagi sonol’espressione della chiamata universale alla salvezza; i dodici discepoli diGesùdiventanoapostoli,colonnedellaChiesa.LamadrediGesùdiventamadredellaChiesa.
GiovanniPaoloIIha interpretatopiùvoltequestonuovocompitodiMarianelsensofortediunapresenza,declinatacometipoidealeeperfettodellarelazionediunacreaturaumanaconDio,chediventapuremodelloantropologiconellarelazionetracreature.L’annunciazione,diceilPapa,èpresentata
«come evento attuato nel contesto di una profonda e sublime relazionepersonale tra Dio e Maria. La narrazione getta luce anche sulla relazionepersonalecheDiointenderealizzareconogniuomo»28.
EdopoavererichiamatoquantodicesanTommasosullapresenzadiDiointuttigliesseri,einparticolareinogniuomochiamatoaconoscereeamareDio,egliaggiunge:«Sipuòdirecheun’unioneeunapresenzaspecia-leeprivilegiataegliattuainMarianell’IncarnazionedelVerbo»29.
Questaaffermazionelasciatrasparireunriferimentoallateologiaspiri-tualedisanLuigiMariadiMontfort,cheasuavoltarimandaalcardinalePierredeBérulle, importante fontemonfortana.È inBérullechesi trovalariflessioneforsepiùprofondasulconcettodirelazione,comeradicedel-l’unioneconDio,odellapresenzadiDioanoiedinoiaDio.Talerelazioneèpossibileall’uomodopocheilVerbohaassuntol’umanitàinsé.L’incar-nazionediventaperciòilmisterofondamentalenellastoriadell’unionetraDioel’uomo30.DelrestoèdasanTommasocheBérulleprendel’espressio-neusataperindicarel’umanitàdiCristo,detta«strumentocongiuntodella
28 Udienzagenerale,del18aprile1990.29 Ibidem.30 EccountestosignificativodiBérulle,trattodalDiscoursV:«CommeleFilsunique
de Dieu a un rapport continuel de tout ce qu’il est vers son Père, et son être et sa vieconsistentence rapport–mêmeàproprementparler, savien’estqu’unevie substantiel-lementetpersonnellementrelativedecequ’ilest,verssonprincipeunique–aussil’usagedenotre être etdenotre viedoit être totalment employé à la relationparfaite et absoluede tout ce que nous sommes, en l’ordre de la nature et de la grâce, par ses miséricordeséternelles» (PieRRe de béRulle, Oeuvres complètes, Oratoire de Jésus – Les Edition duCerf,Paris1995,t.7,p.215.
TeologiaedesperienzainMariadiNazareth 327
divinità»31. Per dare dunque l’idea dell’unione massima possibile tra Dioeunacreatura,Montfortscrive:«MariaètuttarelativaaDioepotreidire:ellaèlarelazionediDio,cheesistesoloinrapportoaDio»32.MaseMariaèperfettamenterelazionaleaDio,èperlasuaunioneaGesùCristo,attuatanell’incarnazioneeproseguitanellaperfettaconformazioneaLui.
IlrapportodiMariaconDio,fattodifedeobbediente,dipienoconsen-soallapropriamissione,didisponibilitàallatotaleincorporazioneaCristo,maturapoinellaresponsabilitàversoifratellidelSignore,ricevuticomefiglialparidelFiglio.LamaternitàspiritualediMariaèlatrasmissioneaifedelidellapropriaesperienzateologale,propostacomemodelloeguida,edotatadalloSpiritoSantodiefficaciadigrazia.
DelloSpiritoSanto,scriveGiovanniPaoloII,Maria«èdiventatalafe-delesposa»33.IlconcilioVaticanoIIusailterminesacrarium,tradottocon«tempiodelloSpiritoSanto»34.Contaleespressione,diceancoraGiovanniPaoloII,siintende«sottolineareillegamedipresenza,d’amoreedicollabo-razione,cheesistetralaVergineeloSpiritoSanto»,doveMaria«incoraggiaconilsuoesempioglialtrimembridellaChiesaadaffidarsigenerosamenteall’azionemisteriosadelParaclitoeavivereinperennecomunioned’amoreconlui»35.
IlmodelloantropologicopropostodaMariaatuttiifiglidicuiellasiprendecurasumandatodiCristo,èiscrittonellasuastessapersona:figliadelPadre,madredelFiglio,collaboratrice,alleataesposadelloSpiritoSan-to36.ÈlateologiavissutadiMaria,chediventainsegnamentoluminoso,pro-postapercorribileemodelloefficaceperognicredente,discepolodiMariaepertantodiscepolodelSignoreGesù,chiamatoadivenirefigliodelPadre
31 «Instrumentconjointde ladivinité» (Discours II, inOeuvres...,op.cit., t.7,p.74;cf.S.Th.,III,q.62,a.5).
32 TrattatodellaveradevozioneaMaria,225.33 RedemptorisMater,26.MontfortchiamaspessoMaria«sposafedeleeindissolubile
delloSpiritoSanto»(cf.TrattatodellaveradevozioneaMaria,nn.4,5,20,25,34,36,49,164,213,217,269).
34 LumenGentium,53.35 Udienzagenerale,del30luglio1997.36 In Montfort, è ricorrente nelle preghiere: «Ti saluto, Maria, Figlia amabilissima
dell’eternoPadre,MadreammirabiledeldivinFiglio,SposafedelissimadelloSpiritoSanto,tempioaugustodellasantissimaTrinità»(cf.Orazione,allafinedelRosarioeallafinedellaPiccolaCorona).IlrapportotraMariaeloSpiritoSantoèillustratonelTrattatodellaveradevozioneaMaria,particolarmenteainn.20-21,25,34-36.
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celeste,madrecheriproduceinsél’immagineviventediCristo,alleatodelloSpiritoSanto.
***
Questabreveesposizionenonpresumeditrarreconclusionidaldiscor-sofatto.Soloqualcheconsiderazionefinale,traletantepossibili.
Significative appaiono le osservazioni fatte da Origene su Maria. LaSantaVerginerappresentailtipodellospirituale,comealtripersonaggidel-l’AnticoTestamento:Mosé,Davide,Giosuè,GiovanniBattista.Inoltre,gra-ziealloSpiritoSantopresenteinlei,Maria–diceOrigene–assurgealrangodeiprofeti37.
Inparticolare,Mariapossiededuedellecaratteristichedellospirituale,così come lo intendeOrigene.Anzitutto la suaapplicazionecostanteallostudioeallameditazionedellaScrittura38.Insecondoluogovienedataim-portanzaalla funzioneapostolicadiunverodiscepolodelSignore.EnelCommentoallaVisitazione,OrigenepresentaMaria comecolei cheportaGesùaGiovanniBattistaperformarlospiritualmenteeprepararloallasuamissione.MariaportaGesùeloSpiritoSanto39.
ECirillodiGerusalemmeadombrailruolodiMarianellavenutadelre-gnodiCristonelmondoquandofaunconfrontoconlasuaprimavenuta:
«Noi annunziamo la venuta di Cristo e non una soltanto, ma anche unaseconda molto più preziosa della prima: quella infatti si mostrò in sotto-missione,questaportaildiademadelregnodivino[…];duelediscese,unanascostaquasidipioggiasulvello,l’altra,lafutura,manifesta.Nellaprimavenuta fu avvolto in fasce nel presepio, nella seconda si ammanta di lucecomediveste»40.
IlriferimentoallefascedelpresepioèunrichiamoaMaria,cheavevapreparatoquesto“segno”peripastori,primi“discepoli”diGesù.
37 OmeliasuLuca,8,1.38 Cf.Omelia suLuca,6,7;Frammenti suLuca,68, suLc9,62;Omelie suGeremia,
5,13.39 Cf.CommentoaGiovanni,6,49;OmeliasuLuca,7,1-3.40 Catechesi,15,1.Anche il temadella“secondavenuta”diGesùCristoèricorrente
insanLuigiMariadiMontfort(cf.TrattatodellaveradevozioneaMaria,nn.1,50,75,142,155,157-158,262.
TeologiaedesperienzainMariadiNazareth 329
Dunque,giàall’epocadeiPadrisierainiziatoavedereinMariacoleichedaunaparte impara,medita,approfondisce imisteridiDio, facendoesperienzadifedeedicomunioneconLui;edall’altracomecoleichedesi-deratrasmettere,insegnare,educareidiscepolidelSignore,ricevutidaGesùcomefigli.
Lungoisecoli,lastoriadellamariologiaedelcultomarianomostranocomesièguardatoaMaria,scoprendoprogressivamentel’importanzadellasuapresenzaedelsuoruoloneltempodellaChiesa.Dalpuntodivistadog-maticosonostateillustrateleveritàcheriguardanolapersonadiMaria,macheilluminanomegliosiaGesùCristoelateologiaingenerale,siaanchelavocazioneeildestinodiciascunbattezzatoedell’insiemedelpopolodiDio.Perquantoriguardaladevozionemariana,lediverseepochehannoespressolepropriesensibilità,segnatedallaculturadiognitempoeluogo;sièricorsisempreaMaria,spessopartendodaibisognispiritualimaggiormentesentitidaogniepoca.
Piùrecentemente,conilprogressosiadellateologia,chedellescienzeumane, si è guardato a Maria come persona attiva e responsabile, madredelSignore,maanchesorelladeisuoidiscepoli.Anchecomedonna,Mariaapparesottounalucepiùricca,nellageneralepresadicoscienzadelruolochemoltedonnehannosvoltonellastoriadellaChiesa,dallesantemistichealleoperatricidicarità,dalleconsiglierespiritualialletresanteproclamate“dottoridellaChiesa”.Nell’oggidellaChiesavisonodonnecheinsegnano,cometeologheocatechiste;donnecheguidanoaltrifratelliosorellenellafede,comedirettricispirituali,partecipandoalruoloprofeticodiCristo.Inuntalecontesto,anchelosguardosuMariadiNazarethapparesegnatodanuovibagliori.
IlconcilioVaticanoIIinvitaapercorrerequestocammino,làdovedicecheMaria«riunisceinséinqualchemodoeriverberaimassimidatidellafede»41.Questoriverberareèunrifletterecomeinunospecchioleveritàfon-damentalidellasoteriologia,dell’ecclesiologiaedell’antropologiacristiana;unriflessochepartedallapersonastessadiMaria,cheparlaconilsuoruolo,lasuapresenzaeisuoiinsegnamenti.
Soloperfarequalcheesempio,oltrecheoggettodicatechesi,Mariafusoggettodicatechesi,dunque“catechista”,poiché«informòlacomunitàdei
41 LumenGentium,65.
BattistaCortinovis330
discepolidelNazarenosuglieventidigraziarealizzatinellapropriapersonadalDiodell’Alleanza»42.
MarcelloBordonichiamaancoraMaria«primaesegetadiCristo»,nelsuofarememoriadiCristo,poichél’anamnesiè«attoermeneutico,ilqualeriattualizzailpassatoapartiredalpresente,nellaprospettivadelfuturo»inun«camminoattivoeinventivodellasuafede».EcitailcardinaleNewmanlàdovediceche«facendocosì,MariasimboleggialafedeanchedeiDottoridellaChiesa,iqualidevonoinvestigare,soppesareedefinire,oltrechepro-fessareilVangelo»43.
EqualcunogiungefinoaparlarediunmagisterodellaMadredelSi-gnore,chesiesprimenel«trasmettereallaChiesaglieventi impressinellasuamemoria,conservatinelsuocuorediMadre,scrutaticonlafededelladiscepola,confrontaticongliinsegnamentidegliapostoli»44.
SeDavidMariaTuroldohapoetatodiMariacomediuna“Cattedraledelsilenzio”,nonpossiamoperòdimenticareilsuoteologare,fattoanchediparola,benché lungamentemeditata,ponderataesobria,comediscepola,madreeservadelMistero,modelloperogniteologo.
42 a. SeRRa, Maria, Madre di Gesù, soggetto e oggetto di catechesi. Riflessione sugliscrittidelN.T.,inaa.vv.,IlpostodiMarianellanuovaevangelizzazione,CentrodiCulturaMariana,Roma1992,53-74.
43 Cf. m. boRdoni, Maria madre e sorella, in cammino di fede, in “Theotokos” 2(1994/2),103.
44 S. PeRRella,EccotuaMadre…,op.cit.,176.
iDenTiTà e MeToDo DeLLA TeoLoGiA sPiRiTUALecoMe “TeoLoGiA DeL VissUTo Di sAnTiTà”
domeniCo SoRRenTino
PATH 7 (2008) 331-349
1.Laproblematicadell’identità
LastoriadellaTeologiaSpirituale(d’orainpoiTS)haconosciutodi-versefasieundibattitovivace1.Senzaalcunapretesadidirel’ultimaparola,misembradiinterpretareunaprospettivabenfondata,eormailargamen-tecondivisa,intendendol’espressione“teologiaspirituale”comeunmodocontrattodidireteologiadelvissutospirituale.Lacosapiùacquisita,intalechiarificazione,èsenzadubbioilfattoche,quandoquisidice“spirituale”,ilterminechiamaincausainnanzituttoloSpiritoSanto.D’altrapartevadaséche“spirituale”,comeattributodiunadisciplinateologica,nonpossadirsiinmodoesclusivodialcunadisciplina.Senemmenoèpossibiledire«Gesùè ilSignore»senonsotto l’azionedelloSpiritoSanto(cf.1Cor12,3), lateologia,inlineadiprincipio,nonpuòcheesseretutta“spirituale”.
Sedunquelanostradisciplinaprendetaleattribuzioneinmodospeci-fico,sarànecessarioprecisareinchesensociòdebbaessereinteso,inriferi-mentoalsuoambitopeculiarenell’architetturadelpensieroteologico.
1 La bibliografia sarebbe molto ampia. Mi limito a segnalare: a.G. maTanić, Laspiritualità come scienza. Introduzione metodologica allo studio della vita spirituale cristia-na, Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1990; G. moioli, Teologia spirituale, in Dizionarioteologico interdisciplinare, vol. I, Marietti, Torino 1977, 36-66; CH. a. beRnaRd (ed.), Laspiritualità come teologia, Simposio organizzato dall’Istituto di spiritualità della PontificiaUniversità Gregoriana, Roma, 25-28 aprile 1991, Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1993;m. RuPnik,TeologiaSpirituale,inG.baRbaGlio,G. bof,S. dianiCH,Teologia,SanPaolo,Cinisello Balsamo (mi) 2002, 1574-1768; d. SoRRenTino, L’esperienza di Dio. Disegno diteologiaspirituale,CittadellaEditrice,Assisi2007.
DomenicaSorrentino332
Comedicevo,èunatendenzagenerale,apartediversitàterminologiche,chiariretaleambitocomeinteresseperilvissutospiritualee,insensoprivi-legiato,perilvissutodeisanti.Lapreferenzaperl’espressione“vissuto”èdovutaallaconsiderazionechelavitanelloSpiritoèoggettoanchedialtrediscipline,daltrattatosullagraziaallateologiamorale.Alconcettodivitaspirituale,coltonellesuecaratteristicheessenziali, il“vissuto”aggiungelaricchezza di quel grande spazio di dinamismi che non potrebbero esserededottiapriori,maemergonoprogressivamente,einmodomaicompiuto,propriodall’esperienza.Lostudiodel“vissutospirituale”,nellastoriabibli-caedecclesiale,rappresentalafunzionepositivadellaTS.Altempostesso,questointeressefenomenologicofadanaturalesupportoaltradizionalein-teressedirettivodellaTS,miranteallostudiodelleesigenzepropriedeldi-scernimentoedelladirezionespirituale.Purinpartecoincidente,inquestopunto,conunaTeologiaMoraleattentaall’interoorizzontedelcamminodiperfezione,laTSsenedifferenziainquantononsilimitaaiprincipigeneralidellavitamorale,masviluppaunaspecificaattenzioneallaconcretarealizza-zionedelcamminodiperfezione.LaTSguardainfattiallavitaspiritualeinquantoessasisviluppatenendocontodelleconcreteistanzedelvissuto,inforzadellequaliemergonomolteplicistilispiritualiodiversespiritualità.
La dimensione del vissuto spirituale, sia come realtà storica da com-prendere, sia come realtà da costruire (orientamenti spirituali e discerni-mentodellespiritualità),meritadiessereaccostataattraversouninteressedisciplinare specifico. L’ampiezza di tale spazio appare infatti sconfinata,sesiricordachelastessarivelazionesièrealizzatainunastoriadisalvezza,passataattraversoesperienzevissute,finoalverticedell’esperienzadiCristo.Questaprospettivaesperienzialee storico-salvifica, in riferimentoallaTS,raramente è stata messa a fuoco così bene come in un Documento dellaCongregazioneperl’EducazioneCattolicadel20maggio1968,incuiallaTSsiattribuisceilcompitodimostrarecomelastoriadellasalvezzasirealizzaesimanifestanellavitaascetico-misticadeifedelitendentiallaperfezionecri-stiana(historiasalutisefficituretmanifestaturinvitaascetico-mysticafideliumadperfectionemchristianamtendentium)2.
2 Normae quaedam ad Constitutionem Apostolicam “Deus scientiarum Dominus” destudiisacademicisecclesiasticis, recognoscendam, inev3:328 -396; ilbranocitatoènellanota12aln.30:ev3,376.
Identitàemetododellateologiaspirituale 333
Ritengo,inultimaanalisi,che,giustamenteefruttuosamente,lospaziopropriodellaTSsisiasemprepiùdefinitosulterrenodelvissutospirituale,eciòconparticolareriferimentoalvissutodisantità:siadellasantitàdiffusa,qualecaratterepropriodituttalavitacristiana,siadellasantitàesemplaredicolorochechiamiamoatitolospeciale“santi”,perilfattoche«sonopiùperfettamentetrasformatinell’immaginediCristo»(LumenGentium,50).Èanchedachiarirechetalevissutononriguardasologliaspetti“pratici”,maanchequelli“veritativi”.Seoggi ladefinizionedellaTSpendeancorasulversantepratico–iostesso,nelmio“disegnoditeologiaspirituale”,hofattoquestaopzione,tenendocontopiùdell’attualecontestodeglistudiac-cademicichedell’ideale3,–credocheil futurodiquestadisciplinadebbaessere visto in rapporto all’intero arco del vissuto – quello “veritativo” equello“pratico”–giacchédall’unoedall’altropossonovenirelucisiaallamaiesauritacomprensionedellaveritàcristiana,siaallamigliorecompren-sionedellavitacristiana.ComesisiaarrivatiaquestacomprensionedellaTSèbennoto.Bastiaccennareadalcunipassaggi.
2.LaTstraprincipiedesperienza
PersecoliladisciplinateologicacheoggisiamosolitichiamareTeologiaspiritualeoSpiritualitànonèstatapraticatacometale.Ciòèbencompren-sibilesoprattuttoperilprimoMillennio,quandolateologianonsisvolgevaancoraconimetodidellaricercaaccademica.
Amanoamanoche,nell’architetturadelledisciplineteologiche,l’ambi-todellaTeologiadommaticaequellodellaTeologiamoralesisonodistintisempredipiù,ledimensioniveritativeepratichechesarebberopoipassatenell’ambitopiùspecificodellaTSfecerofaticaatrovareunpropriospaziodisciplinare.AlcunitemieranotrattatitralequestionidiAntropologiateo-logica, delle virtù teologali, della grazia. Altri temi, soprattutto di profilo
3 Definisco infatti la TS come la disciplina che studia l’esperienza cristiana nel suoversante“pratico-agapico”,infunzionedelleesigenzedelcamminodisantità(L’esperienzaspirituale, op. cit., 61). Attualmente, nell’organizzazione degli studi accademici, è questoversantepraticocheèriservatoaquestadisciplina, in lineaconlasuatradizioneascetico-mistica. Ma come sottolineo nel presente articolo, credo che occorra andare più lontano,integrandonell’interessepropriodellaTS anche la focalizzazionedel vissuto“veritativo”:l’esperienzaspiritualedelleveritàdifedecontribuiscenonsoloallasantità,illuminandolaenutrendola,maallastessaconoscenza.
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ascetico,avevanoilloroluogonaturalenellaTeologiamorale.Difficilecol-locareitemipropriamentemistici.Faciletentazioneful’emarginazionedellamisticadallariflessioneteologica.Spessoaccaddeancheche,acausadelletentazionipropriedell’esperienza(“illuminati”,quietismo,discutibili“pro-fetismi”,ecc.),siaddensòun’auradisospettosuifenomeniesperienzialidellavitaspiritualeespecificamentemistica.IlModernismo,conlasuatendenzaalrelativismorispettoallostessodogma,provocòlareazionedell’enciclicaPascendi(1907)cheribadìfermamenteilcarattereobiettivoeperennedellaveritàcristiana,maprovocòinsiemeunulterioremotivodiperplessitàsulruolodell’esperienzanellacomprensionedellaveritàedellavitacristiana.Lastessaparola“esperienza”,purutilizzatadatantiSantineilororesocontispirituali,divenneproblematica,alpuntocheafatica ilConcilioVaticanoII lapotrà“riaccreditare”inDeiVerbum8comeviadell’approfondimen-tomaiesauritodellaveritàcristiana4.Traledisciplineteologiche,all’iniziodelventesimosecolo,nonsololamistica,maanchel’asceticadifattoeranoassenti.LoconstatavaPapaBenedettoXVinunaletteradel19novembre1919alrettoredell’UniversitàGregoriana,P.OttavioMarchettiS.I.,incuilodavaeincoraggiaval’iniziativaappenaassuntadiistituireunacattedradiascesiemistica5.
«Suoleaccadere–scrivevailPapa–che,nonesistendolatrattazioneditalgeneredistudinegliordinaricorsiditeologiadommaticaemorale, ilgio-vaneclero,mentresinutredisvariatesacrediscipline,rimangapoidigiunodeiveriprincipidellavita spirituale, il cui sanoearduodiscernimentogliè indispensabile per la propria perfezione e per il successo di quel sacroministerocuièchiamato»6.
Precisandoulteriormenteilsensodellanuovacattedra,ilPapascriveva:talescuola
«non solo tendeaprepararedottidirettoridi spirito, capacidiguidare leanime per le varie e mirabili ascensioni della santità, ma è destinata neltempo stesso a correggere quell’ascetismo vago e sentimentale e quell’er-
4 Cf.d. SoRRenTino,Esperienza spirituale e intelligenzadella fede inDeiVerbum8.Sul senso di “intima spiritualium rerum quam experiuntur intelligentia”, in C. SaRnaTaRo(ed.),Laterraeilseme.Inculturazioneedermeneuticadellafede,Napoli1998,151-172.
5 aaS12(1920),1,29-31.6 Ibidem,29.
Identitàemetododellateologiaspirituale 335
roneo misticismo che, o inventati liberamente dall’arbitrio individuale, oattintia fonti sospette,nonmancanopurtroppoancheoggidi serpeggiarenelpopolo,congravepericolodelleanime»7.
Lodatadataleargomentataconsiderazionepapale,lanostradisciplinasiavviòsenzaparticolaridifficoltà.Intemadiascesi,essapotevacontaresuunavastaletteratura.Quantoallamistica,nonmancavanooperedigranderespiro,apartiredaquellediSantaTeresaediS.GiovannidellaCroce.
Aifinidell’organizzazionedeldiscorso,trepuntidiriferimentoeranod’obbligo:
–labasedommatica,dalmomentochesarebbeinconcepibileunacom-prensionedell’ascesiedellamistica,senzaiconcettifondamentalidiantro-pologiateologicaespecialmentediteologiadellagrazia;
– labasemorale: l’ascesipresupponeiprincipidellavitamoralecri-stiana, e la stessa mistica, pur caratterizzandosi per i doni dall’alto, esigeun’accoglienzacheimplical’impegnomorale;
–labaseesperienziale:questovaleperlamistica,maancheperl’ascesi,nellamisuraincuilasuapraticasiconnotanonsoloinrapportoaprincipimoraliuniversali,maancheapeculiaritàpersonali,spiritualieculturali.
Eradaprevederechetalecomplessoquadrodiriferimentosuscitasseundibattitosulmetodo:doveporre l’accento,sull’aspettodommatico,suquello morale, su quello esperienziale? La scuola domenicana (Saudreau,Arintero)accentuaiprincipi,mentrelascuolagesuitica(Poulain)èpiùat-tentaalla lezionedell’esperienza.Sidiscutesulcarattereontologicoopsi-cologicodell’asceticaedellamistica.IlsaggioDieTeologiederMystikdelbenedettinoA.Stolz,perdareunesempio,simuovenellalogicadellaprimatendenza,mentreilcarmelitanoGabrielediS.MariaMaddalenadifendeilcaratterepsicologicodella teologiaspirituale.Allostessomodo inSpagnasiconfrontanoildomenicanoRoyoMarineilcarmelitanoClaudiodeJésusCrucificado.
Questadiscussionesfocia inunanuova fasedeldibattito, sullacollo-cazione della disciplina rispetto alla Teologia morale. È chiaro che, se la
7 Ibidem,30.
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TSaccentual’interesse“normativo”,èappenapossibiledifferenziarladallaTeologiamorale,comeoggi,speciedalConcilioVaticanoII inpoi,questadisciplinaèdacomprendere,ecioèconuninteresseportatosull’interavitacristiananellasuavocazioneallasantità.
Ildibattitosisarebbeforsearenatose,negliultimidecenni,nonsifosseapertounnuovoorizzonte,conilmassiccioingressodellaprospettivaespe-rienzialenellateologiatoutcourt.L’esperienzavienecoltacomedimensionefondamentaledella stessa rivelazionebiblica,epoidellavicendacristiananellastoria.UnmomentoautorevolediquestariscopertaèDeiVerbum8,doveèaffermatoilsignificatodell’esperienzaperlasempreulteriorecom-prensionedellaveritàcristiana:
«Haec quae est ab Apostolis Traditio sub assistentia Spiritus Sancti inEcclesiaproficit: crescit enim tamrerumquamverborum traditorumper-ceptio, tum ex contemplatione et studio credentium, qui ea conferunt incordesuo(cf.Lc2,19.51), tumex intimaspiritualiumrerumquamexpe-riunturintelligentia[…]».
3.Archiviodelvissutoeteologiadeisanti
Datol’interessecheoggilaprospettivaesperienzialehaacquisitoperla teologia in quanto tale, non mancano teologi dommatici o morali checoltivanol’aspirazioneaelaboraretrattatiattentiall’esperienza,madifattoconscarsoesitocomplessivo8.Ostacoloconcretoèilfattoche,mentrelaprospettiva del “pensato” dispone di una notevole e ordinata documen-tazionedistoriadelmagisteroedelpensieroteologico,nonaltrettantosipuòdiredellaprospettivadelvissuto.Sefossestataordinatamentecoltivatanel tempo,anch’essaavrebbeprodotto il suo“archivio”, acui il teologosistematicopotrebbeattingere.Purtroppotalearchivioèlungidall’esserecostituito.Essodovrebbepartire daunaspecificamodalitàdiapproccioallaScrittura,percontinuarepoinell’ordinataesplorazionedelvissutocri-stianonellastoria.
Siponeaquestopunto l’interrogativo: seadogniambito teologicoèutileuntale“archiviodelvissutospirituale”,qualedisciplinadovrebbeoc-
8 Hotentatoalcunianniorsonounpiccolobilancio in:Storiadellaspiritualitàeteo-logia.Necessitàefeconditàdiunnesso,in“Asprenas”46(1999),163-194.
Identitàemetododellateologiaspirituale 337
cuparsipropriodellacostituzionedell’archivio,ossiadellasistematicainda-ginesulvissuto?
AmeparenaturalechesialaTS,cometeologiadelvissutospirituale,adoverassolvereaquestocompitogenerale.Quellocheessagiàcompie,inforzadellasuatradizionedisciplinare,inordineallacomprensionedeiprin-cipi,deglistili,dellalogicadellavitanelloSpirito,puòessereestesoancheall’ambitodell’esperienzaspiritualedeldogma.UnesempiodichecosaciòpossasignificarelohadatoGiovanniPaoloIInellaLetteraApostolicaNovoMillennioineunte,affrontandounnododellacristologia,ilproblemadellavisionebeatificadiCristodurantelapassione.IlPapamostracome,suque-stotema,moltopuòdirel’esperienzadeisanti,citandoatalpropositoTe-resadiGesùBambino.Ellasoffrivaunaduranottedellospirito,maconunsensodiintimapace,chelepermettevadiintuirecomeancheinCristoilpiùgrandedolorepotessecoesistereconlagioialegataallavisionebeatifica9.Inquantounataleesperienzasiponenelcontestodellavitamistica,ènaturalechelaTSsialadisciplinateologicalegittimataastudiarlaead“archiviarla”,aserviziodellealtrebranchedellateologia.
Apartiredaunasimilericerca,laTSsitrovanellacondizionemiglio-reperapprofondireilsuotradizionaleinteressepergliaspettinormativieorientatividellavitacristianainfunzionedelcamminodiperfezione.QuellochelaTeologiamoraleassumecomesuocompitoproprio,cioèlumeggia-relanormadellavitacristiana,apartiredallarivelazionee,certo,tenendoanchecontodell’esperienza,laTSloassumestudiandosistematicamenteilvissuto.L’archiviodelvissutosiarricchiscecosìsempredipiù,disegnandoilgrandeorizzontedell’esperienzaspirituale,conisuoipuntifermi,elesuevariabili,tuttecomunqueconvergentiemaiincontraddizioneconlarivela-zioneeiprincipiessenzialidellavitacristiana.
Un’ultima annotazione concerne il rapporto di questa problematicacon la santità.Vadaséche, inquanto tutta l’esistenzacristianaèsotto ilsegnodellasantità,comedonooriginariodiconsacrazionesulfondamentodell’iniziazionecristiana, in lineadiprincipioogni esistenzacristianapuòesserevalorizzataperunasimileindaginesulvissuto.Èaltempostessoda
9 Cf.nmi28, inev20:55.IlriferimentoèalloscrittodiTeresadiLisieux:“Ultimicolloqui. Quaderno giallo, 6.7.1897: Opere complete, Città del Vaticano 1997, 1003. Cf.d. SoRRenTino, Teresa di Lisieux dottore della Chiesa. Verso la riscoperta di una teologiasapienziale,in“Asprenas”44(1997),483-514.
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comprendereche,perstudiaretaleesperienzacristiana,nonèindifferentela“corrispondenza”dellavita.Isanti,nelsensospecificodiesistenzeesem-plari,sonoantennepiùsensibiliper l’accoglienzadellavocedelloSpirito.Pertanto,laloroesperienzanonpuòcheesserefonteprivilegiataperl’inda-ginesulvissuto.Lateologiadeisanti,ingenerale,èunateologiadelvissuto,elateologiadelvissutoè,insensoprivilegiato,quelladeisanti10.Quandocitroviamodifronteasantidielevatastaturaspeculativa,accantoalcontribu-tocheessidannoconlaragioneargomentativa,c’èsempredaconsiderareinloroquelvaloreaggiuntochederivadall’esperienzaspirituale,perquantociònondebbaportarea“canonizzare”ogniesperienzadeisanti,aprioriediprimoacchito.Ancheneisantiesistonolimiti,eilconfrontodeivissutilomettebeninevidenza.Cisonotalvolta,nell’unoonell’altrotema,delledifferenzetraisanticherichiedonounaponderazionecritica.Bastiunsoloesempio:ladifferenzatracomevisseSanBernardoecomevisseS.France-scod’Assisilasfidaspiritualedellaculturadella“crociata”.Allalucedellastoria, con il progressivo affinamento del discernimento ecclesiale, credosiaoggidifficilmentecontestabilechel’atteggiamentodiFrancescosiastatoevangelicamentepiùappropriatodiquellodiBernardo11.Tuttociòammo-niscesullanecessitàdicostituireunarchiviodelvissuto,chenonsilimitiaraccogliereleesperienze,maprevedaancheunaloroponderazione.RestachelaTS,perleragionianzidette,nonpuòcheessereprincipalmenteunateologiadeisanti,nelsensodiunateologiadelvissutoespressoinmanieraprivilegiatadaisanti.
4.Perunmetododiindaginedelvissuto
Nonv’èdubbiochenonsipotràcostituireuntalearchivio,senzaunmetododiindaginechesiacondivisoevalorizzato.Purtroppononc’èunatradizionemetodica inquesto campo.Ciò che èpiù vicino è l’agiografia.Quandosidelinea lavitadiunsanto, sièanchespintiametterea fuocogliaspettispiritualidellasuaesperienza.Nonèraroimbattersiinricerchechehannodelgeniale,facendoemergereinmodoluminosoilmondointe-rioredelsanto.Esemplare lostudiodiHansUrsvonBalthasarsuTeresa
10 Cf.d. SoRRenTino,SullatestimonianzadeisantinegliscrittispiritualidiS.RobertoBellarmino,in“Asprenas”42(2000),129-142.
11 Cf.d. SoRRenTino,L’esperienzadiDio,op.cit.,398-401.
Identitàemetododellateologiaspirituale 339
diLisieuxedElisabettadellaTrinità12.La“teologiadeisanti”diLéthelhaprodotto“medaglioni”significativisulledimensioniteologichenellavitadiuncertonumerodisanti13.Sicari imposta ilsuosaggiosullavitaspiritua-leproprioattraversolaconsiderazionedell’esperienzaspiritualedeisanti14.Masiaquestistudi,siaalcuneoperecollettivesull’esperienzadeisanti15,purinteressanti,mostranol’assenzadiunmetodocondiviso,conlaconseguenzachel’archiviodelvissuto,checostantementesiarricchisce,finisceperesserecomequegliarchividisordinati,incuilecartesiammucchiano,preziosedaconservareinvistadiqualchescopertadifuturifortunatiricercatori,maconscarsapossibilitàdiessereritrovateconfacilità,comparateeutilizzate,perunprogressosignificativodellaconoscenza.Inaltritermini,puressendocioggiunclimafavorevoleeunorizzonteteologicoapertoallaesplorazionesistematicadell’esperienzacristiana,inordineallarealizzazionedel“proget-to”incoraggiatodadv8,lamancanzadiunmetodocondivisononlasciamoltosperaresull’utilizzazionedellericercheconcernentiil“vissutospiri-tuale”.
Nellasperanzadidareuncontributo,presentobrevementelapropostametodicachehofattonelmiodisegnoditeologiaspirituale16.
4.1I“registri”dell’esperienza
Checosaintendereconquestaespressione,possoforsepiùfacilmentespiegarloconunoschemagrafico,consistenteinun“rombo”,aicuiangolicollocherò l’indicazione dei “registri” che possono costituire la griglia dianalisidelvissutodalpuntodivistadellerispettiveformeantropologicheche esso assume. All’interno del rombo collocheremo successivamente il
12 Cf. H.u. von balTHaSaR, Sorelle nello Spirito. Teresa di Lisieux. Elisabetta diDigione,JacaBook,Milano1971,19942.
13 Mi limito a segnalare:Connaître l’amourduChrist qui surpasse toute connaissance.La théologiedes saints,EditionsduCarmel,Venasque1989;id.,L’amourde Jésus.La cri-stologiede sainteThérèsede l’Enfant-Jésus,Desclée,Paris1997; id.,Théologiede l’amourdeJésus.Ecritssurlathéologiedessaints,EditionsduCarmel,Venasque1996.
14 a.m. SiCaRi,Lavitaspiritualedelcristiano,JacaBook,Milano1997.15 Penso ad esempio ai due volumi: aa.vv., Sentire Ecclesiam, Paoline, Roma 1964,
dove si offriva un input importante per una teologia attenta all’esplorazione del vissuto“veritativo”deisantiincampoecclesiologico.
16 Cf.L’esperienzadiDio,op.cit.,117-134.
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“quadrato”delledinamiche,cheoffriràunagrigliadianalisideicontenutidell’esperienzaspiritualeall’internodeldialogoDio-uomo.
4.1.1 Incorrispondenzacon l’angolo superiore,poniamo l’esperienzadiDionellapreghiera,sintetizzatanellesueduefondamentalidirezioni:lapreghieradossologica,comprensivadituttigliatteggiamentichesirivolgo-noaDionella adorazione,nel ringraziamento,nella lode,nel cantodellemeravigliedaluicompiute;lapreghieradidomanda,concuisiinvocaDioasoccorsodell’uomorispettoaisuoisvariatibisognimaterialiespirituali.Entrainquestoambito,comeespressioneprivilegiata,l’eucologialiturgica,siainquantoespressionediunvissutocomunitario,siainquanto“interio-rizzata”neivissutipersonali.
RegistroeucologicoDossologia–Domanda
Registroaffettivo
Registroargomentativo
Registrosimbolico
Registropratico
RegistroNarrativo__________
RegistroDialogico
Identitàemetododellateologiaspirituale 341
4.1.2All’angoloinferiorevengonocollocatiiregistriconiqualisiespri-mel’esperienzadiDionelsuooperareunastoriadisalvezzachediventarac-contoesicomunicaneldialogotralepersone.Lateologiarecenteharisco-pertoquestoregistro“narrativo”17,cheèilfondamentaleregistrobiblico,infunzionedelraccontodeimirabiliaDei.Puòesserecheilraccontarediventiuna seconda esperienza, e magari l’unica direttamente fruibile rispetto aifattiraccontati.Chivuolmettereafuoco,adesempio,ilvissutodeiPatriar-chi, troveràdifficileaccostarloconsufficienteapprossimazionecritica, siaperladistanzacheseparaillettoredaifattiaccadutisiaperlaproblematicacondizionestorico-criticadelladocumentazione,mapotràinqualchemodoincontrareilvissutodegliscrittoricheraccontanoqueifatti,echecostituiscenonsolounalororilettura,maunnuovoeventodigraziasottol’influssodelladivinaispirazionedeltestosacro.Nellastoriadellasantità,iracconti-confes-sionesonoungenereparticolarmentesignificativopercoglierel’esperienzadiDionellavitaintimadellepersone.EsemplarileConfessionidiAgostinoeimanoscrittiautobiograficidiTeresadiGesùBambino.Accantoalracconto,espessointrecciatoconesso,c’èilregistrodialogico.Essoassumelasuafor-maesemplarenelgenereepistolare:leletteredelNuovoTestamentonesonolaformatipica,matantacorrispondenzadisantietrasantioffreunterrenoestremamentefecondoperlostudiodell’esperienzacristiana18.
4.1.3All’angolosinistro,abbiamocollocatodueregistricherichiamanoladimensionedegliaffettiequelladell’immaginazione, laprimadeclinatanellemoltepliciformedell’emozione,lasecondanell’inesauribilecreativitàsimbolica, che va da quella onirica, a quella estetica, a quella letteraria epoetica,aquelladidascalica.AncorainquestolaScritturasirivelaunva-stobacinodiaffettivitàesimbolicità.Dioparlaesirivelaattraversoquestiregistri. Incertosenso,sonoquesti i registriprivilegiatiperdirequalcosa
17 Cf. C. RoCCHeTTa, Teologia narrativa, in Dizionario di teologia fondamentale, R. laTouRelle,R. fiSiCHella,Cittadella,Assisi1990,1272-1276.
18 Mi permetto di rinviare, a titolo esemplificativo, ad alcuni miei approfondimentidi temi sviluppati nella corrispondenza di Paolino di Nola con Agostino e altri autori:L’amore di unità. Amicizia spirituale ed ecclesiologia in Paolino di Nola, in “Asprenas” 40(1993), 23-42, ristampato in “Impegno edialogo”9 (Incontri culturali dellaBibliotecaS.Paolino1991-1992),149-169;«Intestinobellodistrahor»Rm7,14-25e ilvissuto teologicodiPaolinodiNolanellaLettera186diAgostino, inv. SCiPPa (ed.),LaLetteraaiRomani:esegesieteologia(BibliotecaTeologicaNapoletana),Napoli2003.
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dell’ineffabile.Nonècertouncasochel’annunciodelRegnodiDioèfattodaGesùinlinguaggioparabolico.Purtroppo,nellastoriadellaspiritualitàedellateologianonsempreagliaffettieaisimbolisièprestataadeguataatten-zione.Oggiriscopriamoquestomondoconrinnovatointeresse.Certamen-te,sitrattadiunambitoincuiildiscernimentoèdoppiamented’obbligo,sesipensaalleinsidiesoggettivistichechevisipossonoannidare,echesonotantopiùdifficilidacontrollarenelsoggettoimpegnatoaffettivamenteeim-maginativamente, perché l’intensità emotiva può far velo al senso critico.C’èpoiladifficoltàdistudiarequestomondo,selapersonastessachelovivenonlodescriveinmanieraadeguata.Specialmentedifrontealleespe-rienzemistiche,illinguaggio,anchequelloaffettivoesimbolico,spessosiarresta,sprofondandonelsilenzioolimitandosiall’allusione.Nellamisuraincuièpossibileanalizzareedecifrareilmondodegliaffettiedeisimboli,questisirivelanovieparticolarmentesignificativeper lostudiodell’espe-rienzadiDio.
4.1.4Sull’angolodestrodel “rombo”abbiamoposto il registro argo-mentativoequellopratico.Colprimosonointeselevarieformecheassumel’eserciziodellaragionenelrapportoconDio.Nonpensosoloallaragionecritico-sistematicapropriadellateologia,maancheaquellapiùepisodicaeordinaria.Quando,adesempio,siapreilManoscrittoAdiTeresadiLisieux,cisiimbattesubitonelregistroargomentativo,dalmomentoche,volendoellacantare lamisericordiadiDionella suavita, siponeun interrogativo–sidirebbeunaquaestioteologica–checoncernelagiustiziadiDio:perchéladiversitàdellegrazie,percuiaunoèdatal’abbondanzadimisericordiacheTeresasperimentamentreatantineppurearrival’annunciocristiano?SappiamocheilragionamentodiTeresasisnodaapartiredal“librodellanatura”,conlavarietàdellasuavegetazione,tuttaraggiuntadalsole,comeogniesistenzaèraggiuntadallosguardodivino,cheèsalvezzapertutti,ade-guataallavocazionediciascuno.Teresaintrecciaquiilregistroargomenta-tivoequellosimbolico.Ilregistroargomentativohalasuaformapiùaltanelragionamentocritico-sistematicodellateologiascientifica.MagiustamenteLéthelhaparlatodellateologiainterminisinfonici,considerandolacom-plementarietàdellesuevariefigure19.Ciascunahalasuacapacitàdirifran-
19 È la tesi sostenuta nell’op. cit. Connaître l’amour du Christ qui surpasse toute con-naissance.Lathéologiedessaints.
Identitàemetododellateologiaspirituale 343
gere,comefacciadiunprisma,l’esperienzadiDio.Ciascunahainsiemelesuetentazionieisuoirischi.Selateologiaargomentativacorreilrischiodipresumeredelsillogismoediesercitarlosenzacoinvolgimentoesistenziale,lateologiasimbolicatendeadeluderelaponderazionecritica,pursemprenecessaria.Sullostessoversantedelnostroschemaponiamoancheilregistropratico,chehaun’analogafunzionediquelloprecedentenell’essereespres-sionedelsoggettoumanoimpegnatoacomprenderelarealtàqualecampodiimpegnoetico–operativoaipiùdiversilivelli.Specialmentenell’accoglie-reildisegnodiDiosullapropriavita,enell’operareallalucediDio,sirivelalostessoDioinquantofineultimoacuilapersonatende,attraversoifiniparzialipropostiallsuoimpegno.Questoregistro,legatoallarealizzazionedell’agape,èdiparticolareimportanza,dalmomentochelasantitàstessainnull’altroconsistechenelfarelavolontàdiDio.Lastessaefficaciadellara-gionenell’approccioaDioèmoltocondizionatadalla“verità”delprogettoesistenziale:lavitainfluenzailragionamento.
4.2.L’importanzadei“registri”
Un’analisidelvissutotramitelagrigliadeiregistrièmoltoimportante,sesipensache,attraversotuttequesteviedell’esperienza,sipuòraccogliereunmessaggiosuDiochevabenoltreciòcheèpossibileattraversolasolaviaconcettuale.Checosaavremmopotutocoglieredelmessaggioevangelico,se sul Regno di Dio Gesù ci avesse fatto solo una puntuale affermazioneargomentativa,enonceneavesseparlatoattraversolesfumaturesimbolicheedesistenzialideldiscorsoinparabole?Avremmoforsecoltol’intensitàdel-l’amorediDioattraversolevibrazionidelcuoreumano,seCristononavesseespressoilsuosentimentodicommozione,piangendodavantiallatombadiLazzaro?Fudinanziaquelpiantochevennespontaneoosservare:«Vedicomeloamava!»(Gv11,36).Leespressionideiregistriaffettivoesimboli-cosonounatraduzioneantropologicadell’amorediDioecenerivelanoilvoltonellecondizionipropriedell’umano.Altrettantopuòdirsideglialtriregistri.L’analisisiadelvissutobiblico,siadelvastovissutodisantitànellastoriadellaChiesa,allalucediquestasortadi“prisma”antropologico,portaad una analisi dettagliata, che mira a non lasciarsi sfuggire nessuna dellericchezzepropriedelvissutoedelmessaggiocheessoveicola.Certamentel’analisinonpotràmairecuperareilvissutonellasuaintegralità,edhapoi,disuanatura,illimitedifrazionare,lìdoveilvissutosipresentaglobalee
DomenicaSorrentino344
organico.Maquestoè il limitedellaconoscenza,diogniconoscenza,chenecessariamente si approfondisceper viadidistinzioni. I registrinonvo-glionofrazionare;madistinguere,pertornareall’unitàdelvissutoconunamaggioreconsapevolezza.Seesaminounbrillanteprimadalpuntodivistachimico,poidalpuntodivistafisico,poifacendoneuncalcolomatematico,infineammirandolo sotto ilprofilo estetico, adognioperazionedistintivaloimpoverirò.Maquandotorneròaltutto,losguardoavràunaprofonditànuova.Èqui l’importanzaeuristicadeiregistri,per l’approccioalvissuto.Mac’èunaltroaspettochevamessoinevidenza,echeattieneallalogicachepresiedelastoriadellasalvezza.Miriferiscoalsuocarattereintegrale,ossiaalfattochelasalvezzaavvienenonperlasolaviadelcamminospiri-tuale,macoinvolgendolarealtàumanaintutteledimensioni.Selasalvezza–odettointerminigiovanneila“vitaeterna”–è“conoscenza”diDioedicoluicheeglihamandato(cf.Gv17,3),laconoscenzadicuiquisiparla,comesolitamentenellaScrittura,purimplicandoladimensioneintellettuale,la supera molto, essendo piuttosto esperienza ed incontro. Tale incontroavvieneintutteledimensionidell’essereumano.Lapreghiera,ilracconto,ilsentimento,l’immaginazione,ilragionamento,ilprogetto,peralludereaiseiregistrisegnalatisulnostro“rombo”,sonoaltrettanticampidell’azionesal-vificadiDio,campiincuiDioèconosciutoeincontrato,ealtempostesso,proprioattraversoquestaconoscenza-amore, l’umanitàè salvatanella suainterezza.Porsidunque ilproblemadell’approfondimentodell’esperienzadiDioattraversolemoltepliciviedellanostraumanitànonèsoloattivareunostrumentoeuristico-conoscitivo,mabattere leviedella salvezzanelledifferentiregionidellanostrarealtàantropologica.
5.Ledinamiche
Se i “registri” rappresentano le viedell’esperienzadiDio, le “dina-miche”neesprimonoicontenuti.EssedescrivonoilrapportodiDioconl’uomo,edinquestosensoconnotanociòcheètipicodelvissutospiritua-le,nell’aspettodinamicodell’incontro.Trattandosidiunrapporto,ledi-namichesonotuttefondamentalmentebipolari,ancheselepolarità,comenelcaso“storia–eschaton”,nonsonosempresimmetriche.Altempostes-so,propriomentredescrivonoun rapporto, essepermettonodimettereafuocociascunpolodivinoeumanonelsuocarattereproprio.Offronoinfattiuncontenutochevaoltrelapuracomprensionedelladinamica,ma
Identitàemetododellateologiaspirituale 345
inqualchemaniera,“dice”qualcosadiDioedell’uomo.Èinforzadique-stoche,nelprimopunto,abbiamoespressol’opinionecheappartieneinmodonaturaleaquestoambitodisciplinareilfarsicaricodianalizzarenonsoloilvissutopratico,maanchequelloveritativo,ossialaveritàcristianainquantocoltaattraversol’intelligenzaspiritualeadditatadaDeiVerbum8.Inoltre,èancorasullagrigliadelledinamichecheapparenonsoloil“giàvissuto”,maanche ilprogettodavivere,dacondurrecioèallostadiodivita concretamente realizzata, nella consapevolezza che la traduzione invissutononhabisognosolodiveritàenormeastrattamentedelineate,madituttoilcontributodell’esperienza.Questo,infatti,attraversotanticasiutilmentecomparati,faconosceresempredipiùla“logica”diDionelsuorapportoconl’uomo,emostralemolteplicipossibilitàchesiaprono,sottoilprofilodegli“stili”di santità.Diqui la funzione specifica,peraltro inlineaconlasuatradizioneascetico-mistica,dellaTS,inquantodisciplinateologicachenonsolostudiailvissuto(funzionepositiva)maancheorien-taacostruire“vissuti”(funzionedirettiva),asupportodeldiscernimentoedelladirezionespirituale.
Proviamociafocalizzarelediversedinamiche,rappresentandoleconungrafico,lacuiletturadovrebbesvilupparsisecondolaseguentesuccessione:1.Grazia-Natura;2Parola/Spirito-Chiesa;3.Storia-Eschaton;4.DinamicaunitivaTrinità-Personaumana.
Èsubitodaosservarechealcunediquestedistinzionihannocaratterepiùschematicochereale.Èovvio,infatti,chequandosiparladi“grazia”,èimmediatamenteimplicatoDio-TrinitànelsuoeffondersiattraversoilVer-boeloSpirito.Èchiaroaltrettantoche,quandosiparladinaturaumana,questanonesistesenoninunapersonae,d’altraparte,quandosiparladellaChiesa,essanonèchel’insiemedellepersoneraccolteinCristodall’unicoSpirito.LastessadinamicaStoria-Eschaton,inquantodinamicainsiemean-tropologica,cristologicaepneumatica,nonimplicaunadistinzioneadegua-ta:sel’eschatonindividuailfinedellastoriainCristovenientenelsuoritornoescatologico,lastoriacheavanzaèfindall’inizioinCristo,daluiraggiuntanelmovimentoprogressivodellastoriadellasalvezzaeassuntanell’incarna-zione,einsiemecontinuamentesospintadall’azionedelloSpirito.
Ipoli,dunque,siainalto,nellaprospettivadiDio,siainbasso,nellaprospettivadell’uomo,vannounitidaunalineacontinua,sicchéloschemafinisceperapparireun“quadrato”didinamiche,alcuicentrosiintersecano
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la dinamica unitiva e quella storia-eschaton, dinamiche decisive per com-prendereilrapportouomo-Dionellaconcretezzadellastoria.
5.1Grazia-Natura.Conquestapolaritàsiamoalladinamicafondamen-taledellavitaspirituale.Daunaparte,infatti,ogniesperienzanelloSpiritodiDiosicaratterizzaapartiredallapercezionechetuttoègrazia:l’uomoavver-tedinonessere“dasé”,echeilsuoessere,comequellodell’interouniverso,sonodovutiauna“graziacreante”,checontinuamentetraeall’essere,so-stienenell’essere,erecuperal’esistenzanaufragatanelpeccatoconl’offertadiperdono.Aquesteesperienzefondamentalifannoseguitoquellepiùforticheappartengonoall’azionedellagraziainabitanteesantificante.Inquesta
RegistroeucologicoDossologia–Domanda
Registroaffettivo
Registroargomentativo
Registrosimbolico
Registropratico
RegistroNarrativo__________
RegistroDialogico
GraziaDio-TrinitàParola/Spirito
Storia Eschaton
Natura Personaumana Chiesa
Identitàemetododellateologiaspirituale 347
dinamical’uomopercepiscelasuanaturainciòcheessahadifondamental-menteuniversale(strutturecorporee,psichiche,spirituali,relazionali)ealtempostessoaccogliedallaluce,derivantedallagrazia,ilsentirsi“immaginediDio”inCristo,definendopienamentelasuadignitàelasuavocazione.NeiSanti,apartiredalvissutodisantitàdellastessaScrittura,sitroverannogliinnumerevoliaccentichedeclinanoeapprofondisconol’esperienzadelrapportotragraziaenaturae,altempostesso,sulpiano“veritativo”,aiuta-noacoglierel’identitàdellagraziaeicaratteridellanaturaumana.
5.2Parola/Spirito-Chiesa.Questadinamicaèdeclinatainmodoancorapiù esplicito, nei termini che sono propri della rivelazione. Qui la graziaassume il voltodelDio trinitario cheopera inviando ilFiglio eternoe loSpirito,peroffrirequellacomunionechetocca l’uomononsolonellasuaindividualità, ma anche nella sua relazionalità, facendone dunque l’uomo“nella”Chiesa.L’esperienzaspiritualeapprofonditasecondoquestadina-micafaemergere,inciascuno,ilvoltodiCristo,comeParola,comesalva-toreattraversoilsuomisteropasqualeelasua“traduzione”sacramentale;altempostessoimplicaildonodelloSpirito,nellasuaazione,neisuoidoni,neisuoicarismi, il tutto indirettaconnessioneconlavitaecclesiale,nellesuemolteplicidimensioni,personalie“strutturali”(comunionegerarchica,sacramenti,ministeri,ecc.).
5.3Storia-Eschaton.Questadinamicaèdisegnatacomeunalineaoriz-zontaleorientata,perindicareilcamminodellastoria,nell’esistenzaperso-naleeinquellaecclesiale,comenellastoriauniversale;uncamminostoricoorientato,secondoildisegnodiDiocentratosull’alleanzael’incarnazioneredentrice,versolametaescatologica.SuquestalineailvissutodeiSantifaemergere una serie di accenti, che dipendono dal cammino dell’esistenzapersonale,dellaChiesa,dellastoria(“segnideitempi”).Faemergereancheladiversitàdellevocazioni,asecondache l’unao l’altraaccentui ilvaloredella storiaoquellodell’eschaton.Ledistinzioni tra spiritualità“laicale”,“pastorale”,“escatologica”(propriadellavitaconsacrata),siaffaccianosuquestalinea.Quantopuòveniredaquestaesperienzaspiritualeèdigrandevaloreanchecomecifrapercapire ildisegnodiDiosullepersoneesullaChiesaneltempo.Buonapartedell’esperienzadellaCongregazioniedegliOrdinireligiosisiqualificaproprioperlospecificopuntodivistaconcuiil
DomenicaSorrentino348
vissutocristianofondamentalesideclinasullalineaStoria-Eschaton.Quisiprecisanolediverseformedicomposizionetravitaattivaecontemplativa,traimpegnostoricoetestimonianzaescatologica.
5.4Ladinamicaunitivaèquellaincuiilvissutospiritualematuraversolasuapienezza,nellamisura incuisiportaverso l’alto,attraverso l’ascesieidonimistici,finoallacomunionepienaincuilapersonasisentepiena-mente“sposata”daDio-Trino.Molto,diquestalinea,èappresoappuntodall’esperienzadeisanti.IlCastellointeriorediTeresad’AvilaelaSalitadelMonteCarmelodiGiovannidellaCrocesonoesemplari.Propriol’accogli-mentodell’esperienza,conlapossibilitàdioperareunaverificaneltempoelacomparazionedelleproposte,mostralevariepossibilitàall’internodiunalogicafondamentalmenteunitaria.Lostudiodellesfaccettatureesperienzialidelcamminounitivoinunagrandevarietàdipersoneèfontediunveroar-ricchimentonellaconoscenzadellaleggeascensionaledellacomunioneconDio,attraversoiclassicipassaggidellaviapurificativa,illuminativaeuniti-va.Altempostesso,dall’approfondimentodiquestalinea,incuiemergeilvoltodiDioTrinonondiradoancheconespressioniparticolariefenomenistraordinari,puòvenirenuovalucesulcontenuto“veritativo”dellafedecri-stologico-trinitaria.
6.Il“guadagno”ditalemetodo
Perquantoquestointrecciodiregistriedidinamichepossasembrareaprimavistamacchinoso,inrealtànonsitrattadialtrochediunmetododi“schedatura”,percosìdire,delvissutospirituale.Essoaiutaaleggereiresocontidi talivissuti,nellepiùdiversedocumentazioni, inmododaor-dinarne le caratteristiche e consentirne una comprensione più analitica epertantoanchecomparabile,inmododaottenerneunguadagnoconoscitivosiadellavitaspirituale,nellesueleggiinterne,siadellaveritàcristiana,qualeemergedalvissuto20.Nonpretendodiaverdisegnatoilmetodoperfetto.Mi
20 Hocercatodiutilizzarequestometodo,almenoperquantoriguarda ledinamiche,nella parte storico-fenomenologica del mio disegno di teologia spirituale, L’esperienzadi Dio, 139-572. Cf. anche il mio saggio, d. SoRRenTino, Il vissuto teologico di Paolinodi Nola. Un’analisi del carme 21 nella prospettiva della teologia “sapienziale”, in l. lonGobaRdo,d. SoRRenTino,Miasolaarteèlafede.PaolinodiNolateologosapienziale,Napoli2000,29-78.
Identitàemetododellateologiaspirituale 349
pareanzidipresentaresolounabbozzo,sulqualeladiscussioneelapraticapotrannoapportaretuttiimiglioramentieledeterminazionisuggeritedalleprovocazionidelvissutostessoedallanecessitàdiordinarnesempremegliolalettura.
Maaparteilvantaggioeuristicoescientifico,unsimilemetodomisem-brapossaessered’aiutoanchesottoilprofilodialcuneprospettive,cheesu-lanodall’ambitostrettamentescientifico,inquantoespressionidirettedivitaspiritualeedecclesiale.
Miriferiscoinnanzituttoallaprospettivadossologica:lateologianonèfattasoloinfunzionedellaconoscenza,ma,perlasuaspecificavia,contri-buisceallaglorificazionediDioperle“meraviglie”cheegliopera.Lapos-sibilitàdiverificareinmododettagliatoeordinatoquantoDiocompienellavita delle persone, attraverso i registri e le dinamiche del vissuto, generacontinuimotividistuporeedilode,nutrendol’intellectusfideieinsiemelacontemplazione.Altrovantaggioè lapossibilitàdiapprofondire ildiscer-nimentodellavitaspirituale,allalucediesperienzeche,studiateinmodoordinato,siprestanoadesserepiùfacilmentecomparate,permettendodun-quediaveremaggiorielementidigiudiziosulla loroveritàeaccettabilità,aiutandocosìillavorodeidirettoridispiritoeildiscernimentoufficialedellaChiesa.Aquestivantaggivaaggiuntoquellodell’esemplaritàchehannolevitedeiSanti,eche,attraversoquestaanalisi,puòessereulteriormenteevi-denziata.Daultimo,unchiarovantaggionepuòtrarreildialogoecclesialetra le varie spiritualità, evitando le tentazioni di chiusure che non hannoragiond’essere,postochelaspiritualità,purnellesuemolteplicifigure,sidelineasull’unicaviafondamentalecheèCristo.
PeR UnA TeoLoGiA DeL VissUTo Dei sAnTi
maRia CHiaRa Giuliana venTuRa
PATH 7 (2008) 351-370
0.Premessa
Qualestagionestavivendolateologianelcontestoodiernoequalevoltoassumeràinfuturo?Checosahaancoradadiredifrontealleatteseeallesfidepostedall’uomocontemporaneo?Qualè,dunque,l’itinerariocheessaèchiamataapercorrereperfarsìcheilmessaggiocristiano,comeaffermailSantoPadreBenedettoXVInellaSpesalvi,nonsiasolo«“informativo”,ma“performativo”»1, capacediparlare al cuoredell’uomomedianteunacomunicazionecheneilluminiilsensoenecambilavita?
Interrogativi,questi,cheinevitabilmenteinterpellanol’interesseelaco-scienzanonsolodegliaddettiailavori,madituttoilpopolodiDiochiamatoalconseguimentodiquella«“misuraalta”dellavitacristianaordinaria»2acuicihaesortatoilServodiDioGiovanniPaoloIIeacuicirichiamacostan-tementeilMagisterodelnostroSantoPadreBenedettoXVI3sullasciadelleindicazionitracciatedalConcilioVaticanoII,checiricordala«vocazioneuniversaleallasantità»4,acuiciascunuomoedonnasonochiamati.
1 benedeTTo xvi, LetteraEnciclicaSpesalvi,Roma30novembre2007,n.2.2 Giovanni Paolo ii,LetteraApostolicaNovoMillennioIneunte,CittàdelVaticano
6gennaio2001,n.31.3 Cf. benedeTTo xvi, Lettera Enciclica Deus Caritas est, Roma 25 dicembre 2005,
nn.18,40-41;id., OmeliasolennitàdituttiiSanti,BasilicaVaticana1novembre2006;id.,Esortazione Apostolica Postsinodale Sacramentum Caritatis, Roma 22 febbraio 2007, nn.94-96;id., LetteraEnciclicaSpesalvi,nn.35,39.
4 ConCilio vaTiCano ii, CostituzionedogmaticasullaChiesaLumenGentium,c.5.
MariaChiaraVentura352
Ataliquesiti,giàdiversiautori5hannoiniziatoaporremano.Lapostaingiocosembraesserealtapoiché,dallarispostaatalidomande,dipenderànonsoloilfuturodellateologia,mal’interovissutoeprassiecclesiale.Unvissutosemprepiùchiamatoad inverareed illuminare ilcuoredell’uomopercostruiredavverolaCiviltàdell’AmoreadimmaginedellaCittàdiDio.
Alleistanzeperennidelcuoredell’uomo«sulsensoesulfinedell’umanaavventurarispondelaChiesaconl’annunciovivodelVangelodiCristo»6,consapevole che «Dio solo, al quale essa serve, risponde ai più profondidesideridelcuoreumano,chemaipuòesserepienamentesaziatodalpaneterreno»7.
Nelcontestocontemporaneo,affermailCard.MarcOuellet,siavverte
«l’urgente necessità di una nuova evangelizzazione, ma di rado e con dif-ficoltà si trova come sia possibile questo rinnovamento, con quali criteri,quali obiettivi e quali strumenti. L’evoluzione tecnologica estremamenterapida, il fenomeno della globalizzazione e l’incalzante secolarizzazionepongonoormaiallaChiesasfidedecisivechetoccanolasuaessenzialemis-sionealserviziodelmondo»8.
Ragionpercui,«ladimensioneteologicarisultanecessariasiaperinter-pretarecheperrisolveregliattualiproblemidellaconvivenzaumana»9.Ènecessarioallora,continuaMarcOuellet,
«prendereattodellamutazioneculturalecheha investito lenostre societàsecolarizzate e proporre una rifondazione della dottrina che risponda allesfideculturalidelmomentopresente in tonopositivo, eallo stesso tempo
5 Cf. G. anGelini, La vicenda della teologia cattolica nel secolo XX, in F. aRduSSo (ed.), Dizionario Teologico Interdisciplinare, vol. III, Marietti, Genova 19772, 609-672; P.vanZan - H.J.SCHulTZ (edd.),LessicodeiteologidelsecoloXX,Queriniana,Brescia1978,(vedi specialmente l’introduzione di Vanzan, XIII-XXVII); R. Gibellini, La teologia delXXsecolo,Queriniana,Brescia1992.
6 PonTifiCio ConSiGlio della GiuSTiZia e della PaCe, Compendio della dottrinasocialedellaChiesa,LibreriaEditriceVaticana,CittàdelVaticano2004,314.
7 ConCilio vaTiCano ii,CostituzionepastoralesullaChiesanelmondocontempora-neoGaudiumetspes,n.41.
8 m. ouelleT, MisteroeSacramentodell’Amore.Teologiadelmatrimonioedellafami-gliaperlanuovaevangelizzazione,EdizioniCantagalli,Siena2007,5.
9 Giovanni Paolo ii, Lettera Enciclica Centesimus annus, Roma 1° maggio 1991,n.55.
Perunateologiadelvissutodeisanti 353
entusiasmante, in una costante fedeltà alla tradizione ecclesiale rinnovatadall’avvenimentodelConcilioVaticanoII»10.
Daciòscaturisce,secondoquantoaffermatoinNaturaecompitodellateologiadall’alloraCard.J.Ratzinger,ogginostroPontefice,che«l’annuncioèilcriteriodellateologia»11,poichéèpropriol’annuncioa«direall’uomochi è, e checosadeve fareper essere se stesso»12.Pertanto,«ilministerodell’annunciosiimponeancheperlateologia»13,chiamataadoffrire«ilsuocontributoperché la fededivengacomunicabile, e l’intelligenzadi colorochenonconosconoancorailCristopossaricercarlaetrovarla»14.
1.Teologiatrapensatoevissuto:peruna“nuova”figuradellateologia
Oggi, la teologia cattolica, seppur ricca di pubblicazioni e gratificatadall’audience,necessitadiunbilancio,fosseanchesoloperraccoglierema-terialiperunasintesifutura.LostessoVagagginiinunsuosaggio15attestaimomentidicrisieditensionechelateologiahaconosciutoecontinuaaconoscerenell’arcodellastoriachel’attraversa.Momentidicrisieditensio-nedovutiall’influssodimoltifattoriconvergentiiquali,allostessotempo,«lacostringonoacercare,perrispondereainuoviproblemiemergenti,unnuovomodellod’impostazione»16.Siamoeredidiunatradizionechenelse-condomillenniohaavutoilmeritodiporrelariflessioneteologicanelqua-drodell’orizzontescientificoealconfrontoconleesigenzescientifiche.Maquestomeritohaavutoilsuoprezzo.
Positivoeraerimane,nelmodelloscientifico,ilriconoscimentodelvalo-redellaragioneargomentativacheilcristianesimoapprezzaanchequandositrattadiimpegnarlanelleregioniineffabilidelMistero.Latentazioneperòèstatailricorsoadunaragioneche,purradicandosiinlineadiprincipiosulterrenodellafede,nonsièmisurataabbastanzaconl’esperienzadellafede.
10 m. ouelleT, MisteroeSacramentodell’Amore,op.cit.,5.11 J.RaTZinGeR ,Naturaecompitodellateologia,JacaBook,Milano1993,59.12 Ibidem.13 Ibidem.14 ConGReGaZione PeR la doTTRina della fede, Istruzione Donum Veritatis.
Istruzionesullavocazioneecclesialedelteologo,Roma2maggio1990,n.7.15 Cf.C.vaGaGGini,“Teologia”,inG.baRbaGlio - S. dianiCH (edd.),NuovoDizio-
nariodiTeologia,EdizioniPaoline,Roma1979,1549-1652.16 Ivi,1580.
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Senza riprendere in questa sede i termini di un’indagine storica, chesonoormaididominiocomune,bastisoloricordarechequestoitinerariosièdelineatoattraversounprogressivoallontanamentodalmodellobiblicoepa-tristicodelteologare:ilprimocaratterizzatodaunaprassifondamentalmentenarrativa,tesaaregistraregliinterventidiDionellastoriadellasalvezzafinoalculminedell’Incarnazione;ilsecondo,daunaprassiolistica,cheleragionidellafedeindagavanelgrandeorizzontedellavitaecclesialecoltaintuttelesueespressioni,conunautilizzazionecontestualedelragionamentocriticoedeiregistridelvissuto,dall’affettivitàall’estetica,dallapreghieraallaprassipastorale.Questoprocedimentoolisticononèsparitodeltuttoconl’affer-marsidellateologiaaccademica,maèdiventatopatrimonioquasiesclusivodellatradizioneteologico-spiritualefrancescana17edeimonaciedeimisti-ci18sempremenoriconosciuticometeologi.
Questo mancato riconoscimento della valenza teologica del vissutomistico-monastico,haindottoneltempoaenucleareunafiguraditeologounicamenteinsensoaccademicooprofessionale.Traottocentoeiniziono-vecento,tuttavia,sisonoregistratinotevolisegnalidicorrezioneditaleten-denza.Mailtentativoèstatoingranparteinefficace.Sudiessohagiocatonegativamentesoprattuttolacrisimodernista.GlistessiPadridelConcilioVaticano II, infatti, nell’adottare tale categoria, hanno operato una sceltacoraggiosadatiitimoriingeneratipropriodallacrisimodernista,relativiadunconcettoambiguodiesperienzareligiosacondannatodall’enciclicaPa-scendidisanPioX.Pertanto,lacategoriadiesperienzasièfattastradatranonpochitravagli.
Lateologiadelsecoloappenatrascorso,nelperiodointornoalVaticanoII,èapparsa,dunque,comeungrandecantiereincui,purnell’ovviaconti-nuitàconilpensieroteologicoprecedente,sièpostomanoaunrinnovamen-todiconcettiedimetodi,chehatoccatotuttiisettoriehadatoalpanoramateologicounvoltopluriforme.
Traleistanzechecertamentehannopiùsegnatoilprocessodirinnova-mentoc’èstataquelladiunarinnovatascopertadell’esperienzacristiana,edell’esperienzaspiritualeinparticolare,comespecificoluogoteologico.Non
17 Cf.E.vilanova,StoriadellaTeologiaCristiana,vol.I,EdizioniBorla,Roma1991,517-540.
18 Cf. J. leCleRCq, Esperienza spirituale e teologia. Alla scuola dei monaci medievali,JacaBook,Milano1990.
Perunateologiadelvissutodeisanti 355
sitratta,inrealtà,diunanovità.Tuttalateologiacristiana,èradicatanel-l’esperienza. È infatti basata sulla “rivelazione”, ossia sulla autocomunica-zionestoricadiDio,nel lungoitinerariochepartedallepromessefatteadAbramo,all’EsodoeallaprimaAlleanza,finoalculminedell’Incarnazione,mediantecolei«chediventòlaviventeArcadell’Alleanza,incuiDiosifececarne, divenne uno di noi, piantò la sua tenda in mezzo a noi (cf. Gv 1,14)»19.Un“dimorare”tragliuominichenonsiriducecertoagliannidel-l’esistenzastoricadiGesùdiNazaret,masiespandenellasuavitadiRisortodivenuto, nello Spirito, capo del suo Corpo mistico, che vive nella storiacome“sacramentodiunità”conDioedell’unitàdelgenereumano20.C’èdunqueuncamminostoricodellaParolachecontinuaneltempo,nell’espe-rienzaviventedellaChiesa.AncheselaRivelazionestrettamenteconsiderataèfinitaconilculminedell’Incarnazioneel’espressionedellatestimonianzaapostolicache laannunciaalmondo, ilMisteroconsegnatounavoltapersemprerimaneperò“inesauribile”perlaconoscenzaumana,edècompitodelloSpiritoportarelaChiesaallapienezzadellaverità(cf.Gv16,13).
IlConcilio,dunque,hatracciatounindirizzocheapartiredalconcettobiblicodiRivelazione,riscopertonellasuadimensionenonsolonoetica,mafattualeedesperienziale,gettalebasidiunarinnovatametodologiateologica,strutturalmente e metodicamente aperta al luogo teologico del vissuto difede.Inuntalecontestosifastradailprincipio,semprepiùcondiviso,se-condocuiilteologare,purrimanendofedelealsuostatutodipensieroquali-ficato,criticoesistematicodellafede,puòacquistaremaggiorvitalitàsenonsichiudedentroilcerchiodel“pensato”mastabilisceunrapportocircolare,pericoreticocol“vissuto”.Inrealtà,ilrapportopensieroevita–nonsolointeologia–èineliminabile.L’esperienzatuttaviadicecheessopuòesserepiùomenostretto,epiùomenofelice,asecondachesiaccentuil’unool’altrodeipoli:puòesserciunvissutoquasiallostatopuro,chenonsi facaricopernulla,oquasi,diconcettualizzazioneeriflessionecritica;puòesserciunpensierocheprocedeperviaaccentuatamentededuttiva,astratta,aprioristi-ca,senzatenerabbastanzacontodell’esperienza.L’equilibriotrapensatoevissutoèvitaleperlapraticateologica,inforzadelsuostesso“statuto”dipensieroradicatonellaRivelazione.Questaaffermazionenonsarebbestataevidenteallalucediunaconcezioneprevalentemente“noetica”dellaRive-
19 benedeTTo xvi, LetteraEnciclicaSpesalvi,n.49.20 Cf.LumenGentium,n.1.
MariaChiaraVentura356
lazione,comequellachehadominatolateologiadegliultimisecolifinoalVaticanoII.LaDeiVerbum,invece,ricollocandoilconcettodiRivelazioneall’internodellastoriadellasalvezza,neharecuperatol’intrinsecadimensio-nedivissuto.AriguardoJ.Ratzingerscrive:
«Rivelazionebiblicanondeve intendersicomesistemadiassertimacomeevento avvenuto nel passato che continua ad accadere nella fede, eventod’una relazione fraDioe l’uomo.Esso in tantohacaratteredi realtàper-fettainséinquantoperilcredentelarelazioneDio-uomoharaggiuntoinCristo la sua massima possibilità, insuperabile ma pur sempre recepibile.Misura della sua presenza è il dover essere compiuta in forma semprenuova. Le formule in cui tale evento viene esplicitato a livello dottrinaleinquestosensononsonorivelazione insensoproprio,maappunto la suaspiegazioneinparoleumane»21.
Pertanto,secondoquantoasseritodaMarcOuellet,
«l’affermare Cristo come “il mediatore e la pienezza di tutta intera laRivelazione”(dv2),significaassumerelastorianonsolocomeuncontestoesteriore,macomeilcontenutostessodellarivelazione»22.
NellaRivelazione,c’èunevidenteprecedenzaedeccedenzadel“vissu-to”sulpensato.Purincludendoinfatti,unadimensionenoetica,laRivela-zioneèstoriadellaprogressivaautocomunicazionediDionell’alleanzaenelsuoverticedell’Incarnazioneredentricecheoperanell’uomoun’esperienzadisalvezza,unvissutosalvifico23.Diconseguenzaaquestanozione“vissuta”diRivelazionenonpuònoncorrispondereunaconcezione“vissuta”dellafede,siainterminidifidesquaechedifidesqua.
Laconoscenzadifede,neisuoicontenutienellasuadeclinazioneesi-stenziale, si collocadentro la logicadiun’esperienzadi«incontro, conunavvenimento,conunaPersona,chedàallavitaunnuovoorizzonteeconciòladirezionedecisiva»24.Incontrod’amoretrailDio-Amore25(cf.1Gv4,8)el’uomo-amatocheimplica,percorsilogici,eancorprima–secondoilcon-
21 J.RaTZinGeR,Naturaecompitodellateologia,op.cit.,120.22 m. ouelleT, MisteroeSacramentodell’Amore,op.cit.,14.23 Cf.DeiVerbum.24 benedeTTo xvi, LetteraEnciclicaDeusCaritasest,n.1.25 Cf.Ibidem.
Perunateologiadelvissutodeisanti 357
cettobiblicodignosis–unaconoscenzavitale,sapidaedesperienziale26chetrovanelprincipiodisanGiovanni,l’apostolodella«teologiadell’Amore»27ilsuoassiomafontale:«ChiunqueamaègeneratodaDioeconosceDio.ChinonamanonhaconosciutoDioperchéDioèamore»(1Gv4,7-8).
Unaconoscenzavitaleedesperienzialechenonsiesaurisceinunadeter-minatasferadelconoscere,masiattuanelrapportopersonalefral’uomoeDio,nell’esperienza.Lateologiaperdefinizioneèpensiero,logia,inevitabil-mente,dunque,accentual’aspettonoetico.Altempostesso,però,essendopensierodelDioautorivelantesièinrapportoimprescindibileconlafede,èpensieroscaturentedallafedeeconcernentelafede.Pertaleduplicefedeltà–alleesigenzedelrigorecritico-noeticoealleesigenzedell’oggettocono-sciuto–leviepropriedellaconoscenzadifede,diventanonecessariamenteintrinsecheallametodologiacritico-sistematicadellateologia.Ciòcomportaunserioripensamentodell’essenzadellateologia,apartiredallarivisitazioneedalripensamentodellostatutoepistemologicodellostudiumtheologicuminunaprospettivapiù esistentiva emeno intellettualistica. Inquesta lucepossiamofarenostroancoraunavoltailpensierodiJ.Ratzinger:
«Allateologiaappartieneilcredereeallateologiaappartieneilpensare.Lamancanza dell’uno o dell’altro ne provocherebbe la dissoluzione. Questosignifica: la teologiapresupponeunnuovo inizionelpensare,chenonè ilfruttodiunariflessionenostra,manascedall’incontroconunaParola,chesempre ci precede. Chiamiamo questo nuovo inizio “conversione”. Datoche non c’è teologia senza fede, non c’è teologia senza conversione. […]Diventasubitochiaro,allora,cheunateologiacreativatantopiùsaràpos-sibile, quanto più la fede sarà divenuta veramente esperienza, quanto piùlaconversione,conunsoffertoedolorosoprocessodicambiamento,avràconseguitoevidenzainteriore».28
Laconversionediventaciòcheconfigura la teologiacomeunacono-scenzadiDiospecificamentecristiana.Allostessomododegliapostoliedeiprimidiscepoli,sorpresidalRisortonelCenacoloosullaviadiEmmausosullastradadiDamasco,ancheilteologovienechiamatoaparteciparein-timamenteadunanuovarelazioneconDioinCristoGesùematuraperciò
26 Cf. R. bulTmann, “Ginosko”, in Grande Lessico del Nuovo Testamento, Paideia,Brescia1966,vol.II,coll461-542.
27 LaBibbia,(edd.GesuitidiLaCiviltàCattolica),Piemme,Milano1983,2381.28 J.RaTZinGeR,Naturaecompitodellateologia,op.cit.,54.
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unpensieronuovo,ches’incardinainunnuovofulcroepistemicogarantitodallafedeinCristo.Unametanoia,unpensieroconvertito,cheoltrepassasestessoperincontrare«laVerità»(Gv14,6)cheloprecedeelosupera.
Unaepistroféteologica,«unricredersidelpensiero:daipensieriumaniaisovranipensieripropridiDio»29secondoleparolediHansUrsvonBal-thasar.Sitrattadioperare,secondoquantofattonotaredaLonergan,unaepistroféintegrale,incuilaconversionetoccainsiemealladimensioneintel-lettualequellamoraleereligiosa30.Pertanto,riscoprirelaconversionecomeelementoepistemicodellateologiacristianasignificareinserireerilanciareilprincipio-santitàallabasedellariflessioneteologica.
SecondolaCongregazionedellaDottrinadellaFede, inunosuodocu-mentodel1990,Vocazioneecclesialedelteologo,
«nel corso dei secoli la teologia si è progressivamente costituita in vero eproprio sapere scientifico. […] Ma l’esigenza critica non va identificatacon lo spiritocritico. […] Il teologodevediscernere in se stesso l’origineelamotivazionedelsuoatteggiamentocriticoelasciarecheilsuosguardosiapurificatodallafede.L’impegnoteologicoesigeunosforzospiritualedirettitudineedisantificazione»31.
RicordiamoapropositoYvesCongar32chedurantel’assiseconciliare,avevapresentatolasagessecomehabituspropriodellateologia;perciòstes-socomehabitus33delsingoloteologo.
LostessoGiovanniPaoloIInellaFidesetratiometteinrisaltoche«de-terminanteper la suarealizzazionesaràsoltanto la sceltadi inserirsinellaverità,costruendolapropriaabitazioneall’ombradellaSapienzaeabitandoinessa»34.Lateologia,allora,inultimaanalisièsapientia.Solodallaseman-ticapropriadellatinosapere,lateologiapuòattingerelasuanaturapropria
29 H.u. von balTHaSaR,Filosofia,cristianesimo,monachesimo,inSponsa,Morcelliana,Brescia1985,341.
30 Cf.b. loneRGan,Ilmetodointeologia,Queriniana,Brescia1975,271.31 ConGReGaZionePeR la doTTRina della fede,IstruzioneDonumVeritatis,n.9.32 Cf.y. ConGaR, “Théologie”,inDictionnairedethéologiquecatholique,XV,Editions
LetouzeyetAné,341-502.33 Cf.id., L’habitusdethéologiedanslethéologien,483-488.34 Giovanni Paolo ii, Lettera Enciclica Fides et ratio, Roma 14 settembre 1998,
n.107.
Perunateologiadelvissutodeisanti 359
cheèquella,anzituttoesoprattutto,disperimentareediviverequellochesi“sa”esi“comprende”.
“Nessuna teologia potrà più nascere se non dall’esperienza degli uomini,dei credenti, se non confrontandosi di continuo con essa, verificandosiincessantementesudiessa.Nessunteologopotràpiùparlarenascondendo-sidietro l’“obiettività”delsuodiscorso,madovràesporne l’humusperso-nale,lagenesiinteriore»35.
2.Perunariscopertadelvissutodisantitàcomelocus theologicus
Lastrettaconnessionetrapensatoevissuto,teologiaesantitàdiventalaconditiosinequanonperunautenticolavoroteologicopoichélateologiavivedentrolacircolaritàchesidelineatraipercorsidell’intelligenzacritico-sistematicaequellispecificidellaconoscenzadifede.
Quest’ultima implica laradicazionedella teologianei luoghidellaRi-velazioneedellasuatrasmissione:laParolabiblica,laTradizionenellesuemoltepliciespressioni,lafunzioneautorevoledelMagistero,lavitaecclesialestessafinoall’esperienzadelloSpiritonell’insiemedellesoggettivitàdaluiabi-tate(ilsensusfideidelpopolodiDio-LumenGentium,n.12)enellesingolesoggettivitàdotatediparticolaricarismidiesperienzediDio(DeiVerbum,n.8).Perquesto,riscoprendounanozionediRivelazionenonpiùschiacciatasulversanteintellettualistico,madefinitacomepersonaleautocomunicazio-nedelDioTrino,ilConcilioVaticanoIIhadatonuovoriconoscimentoancheaiprocessichenellavitadellaChiesapresiedonoaquesta“intellezione”sem-preulteriore,sottol’azionedelloSpirito.
Rilevante,atalproposito,l’affermazionedellaDeiVerbumn.8,chesedaunapartericorda,nella lineapiùconsolidatadellaTradizione, ilruolocheinquestosvolgonoilMagisteroautorevoledeiPastorielaricercacon-dottadaiteologi,metteperòinevidenzaancheilruolochesvolgonoquantifannoesperienzapersonaledelloSpiritodiDio:
«HaecquaeestabapostolisTraditiosubassistentiaSpiritusSanctiineccle-siaproficit.Crescitenimtamrerumquamverborumtraditorumperceptiotumexcontemplationeetstudiocredentium,quieaconferuntincordesuo
35 J.-P. JoSSua, Gli spostamenti attuali e l’avvenire della teologia, in “Concilium” 14(1978),4,918.
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(Lc2,19et51),tumexintimaspiritualiumrerumquamexperiunturintelli-gentia,tumexpraeconioeorumquicumepiscopatussuccessionecharismaveritatiscertumacceperunt»36.
C’èquinonsoltantoilriferimentoovvioalruolochehailsensusfideidi tutti i fedeli,ma inmodoparticolare il riferimentoalruoloprivilegiatochepossiedel’esperienzadicolorochesonopiùdocilialloSpirito,quellichechiamiamo,atitolospeciale,i“santi”,canonizzatienon.Essisonoterrenoparticolarmentefertiledeisuoidonidiilluminazione.AttraversodiloroloSpiritodiDiogettalucesulMisterosecondoquantodichiaratodallaLumenGentiumaln.50:«Ineisipsenosalloquitur».
LostessoBenedettoXVIsottolineaconvigore,inproposito,che
«isanticiaiutanoariscoprirelaricchezzadelVangelo,sonotuttiunaspie-gazionediGesùCristo.InessiCristodiventaconcreto.Tuffarsinella lorovita per comprendere di cosa sono vissuti, significa ispirarsi ad una riccafonte»37.
Hans Urs von Balthasar parla della santità come «fenomeno teologi-co»38affermandoche«l’esistenzadeisantièteologiavissuta»39.AllostessomodoilCard.C.Schönbornsostieneche«latestimonianzadeisanti,diunFrancesco,diunTommasod’Aquino,diunaCaterinadaSienaodiunaTe-resadelBambinGesùsonopercosìdireviventicommentaridelVangelo»40.Lavitadeisanti,dunque,diventaunafinestraapertasulMistero.Essaègià“parola”,sitrattasolodiri-dareparolaallavita,ossiari-dareparolaalcuoreconilqualesolosicrede(cf.Rm10,10).
36 ConCilio vaTiCano ii, Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione DeiVerbum,n.8.
37 benedeTTo xvi, ISanti.ApologetidellaChiesa,Lindau,Torino2007.38 H.u.von balTHaSaR,SorellenelloSpirito.TeresadiLisieux,ElisabettadiDigione,
JacaBook,Milano1991,28.39 id., Teologiaesantità, inVerbumcaro,SaggiteologiciI,Morcelliana,Brescia1985,
224.40 C.SCHönboRn, in J. RaTZinGeR - C. SCHönboRn,KleineHinfuhrungzumkatechis-
musderkatholischenkirche,Munchen1993,54.
Perunateologiadelvissutodeisanti 361
3.L’esperienzadelLogos come Amore:fonteeapprododellateologia
Ètipicadellalogicadell’alleanzalavalorizzazionedell’umanadisponi-bilitàedocilità,cherendetantopiùcapacidiesseredestinatarietestimonidell’operaedellaParoladiDio,quantopiùcisilasciaabitaredalsuoSpiritoattraversounavitaconformeallavolontàdiDio.Neconseguechela“cono-scenza”nelsensopregnanteedesperienzialedellaScrittura,èintimamenteintrecciataall’agapeedaessaresapossibileinmodoprofondo:«ChiunqueamaègeneratodaDioeconosceDio.ChinonamanonhaconosciutoDio,perchéDioèamore»(1Gv4,7-8).QuestoprincipiogiovanneopuòessereassuntocomesintesidituttalaconcezionebiblicadellaconoscenzadiDio,nelsuocaratterespiccatamenteesperienziale.Lanecessitàdiradicareilpro-cessoconoscitivoteologiconell’humusdifedeeagapeperchélaconoscenzateologicasiaautenticaèunpostulatomoltosentitonellateologiapatristicaenellatradizioneteologicamonasticaefrancescana,marimastoinparentesinellatradizionescientifico-accademica.
LastessaCongregazioneperlaDottrinadellaFedenellasuaIstruzioneVocazioneecclesialedelteologocosìsiesprime:
«La teologia, che obbedisce all’impulso della verità che tende a comu-nicarsi, nasce anche dall’amore e dal suo dinamismo: nell’atto di fede,l’uomoconoscelabontàdiDioecominciaadamarlo,mal’amoredesideraconoscere sempremegliocoluicheama41.Daquestadupliceoriginedellateologia, iscrittanellavita internadelpopolodiDioenellasuavocazionemissionaria,consegueilmodoconcuiessadeveessereelaboratapersoddi-sfarealleesigenzedellasuanatura»42.
Pertanto,alfinedicomprendereilmodoconcuilateologiadeveessereelaboratanelrispettodelleesigenzeintrinsechedellasuastessaessenza, ilSantoPadreBenedettoXVI,nellasualectiomagistralisall’UniversitàdiRe-gensburgil12novembre2006,ciesortacostantementeadunnuovoincon-trotralogosefede43nellacertezzacheproprionellariscopertadel«Logos
41 bonavenTuRa da baGnoReGio, Proem. in Sent., q. 2, ad 6: «Quando fides nonassentit propter rationem, sed propter amorem eius cui assentit, desiderat habere ratio-nem».
42 ConGReGaZionePeR la doTTRina della fede,IstruzioneDonumVeritatis,n.7.43 Cf. benedeTTo xvi, Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni. Discorso ai
rappresentantidellascienzapressol’UniversitàdiRegensburg,12settembre2006.
MariaChiaraVentura362
[…]comeamore»44,quale«RagionecreatriceealcontempoRagione-Amo-re»45,lateologia«nonsoltantocomedisciplinastoricaeumanoscientifica,macometeologiaveraepropria,cioècomeinterrogativosullaragionedellafede»46trovailsuopostonelvastodialogodellescienze47edècapacecosìdioffrirelachiavedivoltaperlaelaborazionediun“nuovoumanesimoperilterzomillennio”.
«Dio non diventa più divino per il fatto che lo spingiamo lontano da noiin un volontarismo puro ed impenetrabile, ma il Dio veramente divino èquelDiochesièmostratocomelogosecomelogoshaagitoeagiscepienodi amore innostro favore.Certo, l’amore, comedicePaolo,“sorpassa” laconoscenzaedèperquestocapacedipercepirepiùdelsemplicepensiero(cf.Ef3,19),tuttaviaessorimanel’amoredelDio-Logos»48.
Riguadagnareallorailprincipiodellastrettacorrelazionetraconoscenzaeagape implicanonsoltantolarinnovatacoscienzadelteologorispettoalproprioimpegnodisantitàcomecondizionediprofondapenetrazionedelMistero,ma anche la riscopertadell’esperienza vissutadella santità comelocustheologicusprivilegiatodellaconoscenzadelLogosAmor49,e,dicon-seguenza,dellateologiastessa.Ildiscorsodevetenereindebitaconsidera-zioneilfattochelasantitànonsiriduceaquelladeisantiriconosciuti,maèdimensionepropriadellavitaecclesialenelsuoMisterodipartecipazioneallasantitàdiDioinCristonelloSpirito,edhaperciòunapresenzadiffusanelpopolodiDio.Lasantitàdiffusaèluogoteologicoacuilateologiadelvissutononpuònonattingere.Anzi,ilvissutogeneraledelpopolodiDio,nellasuasensibilità,nellesueconsuetudini,nellasuaspiritualità,inultimaanalisinelsuosensusfidei,èluogoteologico,dacuipuòmaturarelastessaconsapevolezzadogmatica,comedimostralosviluppodeldogmamariano.
AriguardoèsignificativoquantosostenutodaJ.RatzingernelsuoDi-scorsodi ringraziamento inoccasionedel conferimentodel titolodidottore
44 benedeTTo xvi, LetteraEnciclicaDeusCaritasest,n.13.45 benedeTTo xvi, Allocuzioneperl’incontroconl’UniversitàdegliStudidiRoma“La
Sapienza”,CittàdelVaticano17gennaio2008.46 benedeTTo xvi, Fede,ragioneeuniversità,op.cit.47 Cf.Ibidem.48 Ibidem.49 Cf.benedeTTo xvi, LetteraEnciclicaDeusCaritasest,n.13.
Perunateologiadelvissutodeisanti 363
“honoriscausa”dapartedellaFacoltàteologicadell’UniversitàdiNavarraaPamplona:
«Indubbiamente, la Scrittura porta in sé il pensiero di Dio: ciò la rendeunica e ne fa l’“autorità”. Ma essa si è comunicata attraverso una storiaumana.Essaportainséilpensieroelavitadiunacomunitàstoricachenoi,proprioperquestochiamiamo“popolodiDio”,perchéessaècondottaetenuta insiemedalfattoche laparoladiDiolesi fa incontro.C’èquiunarelazione reciproca: questa comunità è la condizione essenziale perché laparolabiblicasorgaecresca,e,viceversa,questaparoladàallacomunitàlasuaidentitàelasuacontinuità.[…]LaScrittura,laparolacheciprecede,di cui si occupa la teologia, per sua stessa natura non è solo libro. Il suodestinatario, ilpopolodiDio,èvivoedè identicoasestessolungotutti itempi. Lo spazio vitale, creato dal popolo, non solo è il suo sostegno, ma èl’interpretazionespecifica,daessostessainseparabile.Senzaquestosoggettovivente,nienteaffattotramontato,mancaallaScritturalacontemporaneitàcon noi. […] Allora la stessa teologia finirebbe, da un lato, per ridursi astorialetterariaestoriaditempipassati,dall’altroafilosofiaescienzadellereligioni»50.
Daquantoespresso,sievincecheilvissutostorico-salvificosucuilateo-logiacristianapoggianonsiriduceallaScrittura,maguardaaquest’ultimadentro ilpiùampioorizzontedellaTradizione in tutte le sueespressioni.Fareteologiadelvissutosignificaallorainprimoluogofareteologia“biblica”delvissuto,portandoattenzioneagliaspettiesistenzialidell’impattoRivela-zione-storiaqualeèdocumentatonellaScrittura;insecondoluogosignificacontinuarequestotipodiindagineattraversolavalorizzazioneteologicade-glielementisignificatividell’esperienzacristianaemergentidallastoriadel-laChiesa.Intuttoquestolavorodiulteriorericognizionestorica,nelvastoambitodellaTraditioilcriterioermeneuticoèdatodallastrutturastessadelvissuto salvifico,qualènormativamentedelineatadallaScritturaederme-neuticamente garantita dal Magistero ecclesiale. La stessa Scrittura infattièsempredaleggereeinterpretare“nella”e“con”laChiesa,indocilitàal«charisma veritatis certum»51 del Magistero. J. Ratzinger, proseguendo la
50 J. RaTZinGeR, La Comunione nella Chiesa, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo2004,28-29.
51 DeiVerbum,n.8.
MariaChiaraVentura364
sualectioall’UniversitàdiNavarraaPamplona,introduceinmeritoun’im-portanteprecisazione:
«L’ambitovitaleoriginariodellaprofessionedifedecristianaèlavitasacra-mentaledellaChiesa. Il canoneè stato formatosecondoquestocriterioe,proprioperquesto,ilSimboloèanchelaprimaistanzainterpretativadellaBibbia.MailSimbolononèunpezzodiletteratura.[…]Simboloproprioperchéessaèvitaconcretadellacomunitàcredente.Eccoperché l’autoritàdella Chiesa che parla, l’autorità della successione apostolica sul simbolo èiscrittanellastessaScritturaenonnepuòessereseparata.L’insegnamentodeisuccessoridegli apostolinoncostituisceuna secondaautorità accanto allaScrittura,mane fa costitutivamenteparte.Questavivavoxnonesisteperlimitare l’autoritàdellaScrittura. […]Al contrario: il suo compitoèquel-lo di assicurare l’indisponibilità della Scrittura, la sua non manipolabilità,garantendonelasuaspecificaperspecuitas,lasuachiarezzaunivocanelconflit-totralevarieipotesi.C’èinquestounamisteriosareciprocità.LaScritturastabilisceuncriterioedei limitiper lavivavox, la vocevivagarantisce lasuanonmanipolabilità»52.
Pertanto,neconseguechelanormativitàbiblicael’autoritàmagisterialeimpedisconocheilvissutosiacoltoeinterpretatoinchiaverelativistica,se-condol’arbitriodelsoggettointerpretante.NonèuncasochelaDeiVerbum,«perladelConcilio,magnacartadellaparoladiDio»53,«portalediingressoefondamentodell’edificioteologicodelVaticano»54comedefinitadaigrandiPadriconciliari,nelmenzionareifattoridicrescitadellaTradizioneindichilelineeguidadellostatutoepistemologicodell’autenticateologiacristianainchiavesapienzialeeunificante.IldibattitoconciliarecifacomprenderechelachiavediletturadituttoildiscorsoèproprioquellarelativaallacrescitadellaTradizionesiamediantelacategoriaditipo“intellettuale”cheditipo“esperienziale”.InpropositoMons.DomenicoSorrentinosottolineaquantosegue:
«Essarinviaaunaconnotazioneesperienzialeintrinsecaall’intelligenzastes-sanelsensospecificodiuna“esperienzialità”densa,ditiposoprannaturale,
52 J. RaTZinGeR, LacomunionenellaChiesa,op.cit.,30.53 R. laTouRelle, ComeDiosirivelaalmondo.Letturacommentatadellacostituzione
delVaticanoIIsulla“ParoladiDio”,Cittadella,Assisi2000,5.54 H. de lubaC, Larivelazionedivinaeilsensodell’uomo.Commentoallacostituzione
conciliareDeiVerbumeGaudiumetSpes,JacaBook,Milano1985,173.
Perunateologiadelvissutodeisanti 365
chefadiquestaintelligenzaun’intelligenzaesperienzialeinsensoforte,nondovutocioèaunlavoriodellamente–fosseanchesullabasedell’esperien-za – , ma a un vero e proprio dono, che rende lo stesso “intelligere” deltuttodipendentedallagrazia, in relazionecoidoni e carismidelloSpiritoSanto»55.
Carismineiquali,attraversoildinamismodelloSpiritoSanto,secondoleparolediHanUrsvonBalthasar,
«intelligenza,amoreeimitazionesonoinseparabili.SiriconoscediquicheloSpiritocheguidaallaverità tutta interaèauntempodivinasapienzaedivinoamore,einnessuncasopurateoria,masempreancheprassivivente,(eche)eglidiffondeladivinapienezza(dellaverità)nell’infinito,masempreinmododaunificarlasempredinuovoedipiù»56.
Lateologia,dunque,secondoquel«tumexintimaspiritualiumrerumquamexperiunturintelligentia»57,nonsoloèinseparabilmente“inclusiva”dicontemplazioneediricerca,digustoedistudiodellarealtàglobaledel-la fede,deglieventiedelleparoleche lacostituiscono,ma–comeindicaquest’ulteriorefattored’incremento–essaincludeenonpuònonincludereuna interiore e profonda intelligenza delle cose spirituali. Ragion per cuil’esperienzadelMisteroètutt’unoconlasuaintelligenza;ilricercareètut-t’unocolgustaredell’esperienza;nonc’èintelligenzadelMisterochenonsiaesperienzaviva,comenonc’èesperienzachenonsiaintelligenzaprofonda.LaTradizionenonèperciòsoloconcetto,maunarealtàchesioffreall’espe-rienzaglobaledell’uomo.All’intelligenzadiessasiarrivamedianteunap-proccioglobale,unitario.Contemplazioneestudio,esperienzaeintelligen-za,nonsonopiùterminioppositivioalternativiocontradditoridell’unicarealtàdifede.Pertanto,selaTradizioneprogredisceconl’attivitàteologicadella Chiesa, questa attività non può confidare solo su un accrescimentomeramentequantitativomadeveriguardareeriguadagnarelacomprensione
55 d. SoRRenTino,Esperienza spiritualee intelligenzadella fede inDeiVerbum8.Sulsensodiintimaspiritualiumrerumquamexperiunturintelligentia,inC.SaRnaTaRo(ed.),Laterraeilseme.Inculturazioneedermeneuticadellafede,D’Auria,Napoli1998,157.
56 H.u. von balTHaSaR, Teo-logica, III. Lo spirito della verità, Jaca Book, Milano1992,22.
57 DeiVerbum,n.8.
MariaChiaraVentura366
unificatrice–cheèappuntounafunzionesapienziale–dituttalaRivelazioneinquantotale.
«Typus»58ed«esemplare»59diquestadinamicasapienziale60,–secondoilrimandodiLc2,19.51bdellaDeiVerbumn.8,–èMaria,lasolacapacedi“mettereinsieme”edi“tessere”eventieparoleprovenientidallaveritàdellaRivelazione.
Solounateologia,chesirapportaintimamenteallavitacredenteeal-l’esistenzapersonale,èautenticateologia61.Ilfuturodellateologiapuòes-sere,perciò,ancoratosoloallaconsapevolezzadellasuafunzioneeminente-mentesapienziale.All’internodiquestoscenario,ilvissutodisantitàdiventaunluogoteologicoprivilegiato,eminente,nonesclusivo,cheentraincircolopericoreticoconglialtrilocitheologici.Tuttavia,lacorrelazionetrasantitàe conoscenza non porta ad una loro identificazione: santità e conoscenza–purnellalorocomplementarietà–restanoprocessivitalidistinti,ancheselaproporzionecheesistefralorofasichelaconoscenzaabbiatantomaggio-repossibilitàdicrescere,quantopiùgrandeèlasantitàdacuièsostenutaefavorita.
Inbaseaquantoaffermato,possiamosostenerechenellaproduzioneteologicadiquestiultimiannisisonoavutespintenotevoliaromperesem-prepiùl’incantesimoteoreticotrapensatoevissuto.ForteimpulsoinquestosensoèvenutodallariscopertadellaBibbia,chehariversatonellepieghedel-laspeculazionenonpiùsempliciframmentidellaParoladiDioapuntelloditesiprecostituite,mal’insiemeorganicodelmessaggiobiblico,disuanaturaridondantedivissuto.Analogaspintaèvenutadallariscopertadelladimen-sionestoricachehaobbligatoafareiconticonledinamicheevolutiveinter-nedelteologare.Unforteinputèderivatodallapiùlargafrequentazionediqueiperiodidellastoriateologica,comequellopatristico,incuilateologia,ancoranonimbrigliataneglischemiaccademici,sisviluppavaintrecciandosiconnaturalezzaagli interessiesistenzialiepastorali.Nellastessadirezionevalariscopertadelladimensionepratica.Essahaimmessonellaspeculazioneteological’immaginedelfuturo,l’urgenzadicostruirelastoria,ilcompitodellaprofezianellacriticaatuttigliassettimondani,perchésututtorisplen-
58 ambRoGio, ExpositioevangeliisecundumLucam,2,7:Pl15,155.59 Giovanni Paolo ii, LetteraEnciclicaRedemptorisMater,Roma25marzo1987,n.1.60 Cf.A.SeRRa, MariadiNazaret.Unafedeincammino,EdizioniPaoline,Milano1993.61 Cf.k. RaHneR, Teologiaeantropologia,inNuovisaggi,III,Paoline,Roma1969.
Perunateologiadelvissutodeisanti 367
dalalucedelVangelo.Lastessateologiaodierna,ècertamentepiùingradodirecuperareilriccoversanteesperienziale,ancheinvirtùdell’apportoof-fertoledallemodernescienzeantropologiche,dallefilosofiepersonaliste62,esistenzialiste,nonchédallarecenteermeneutica,conilsuoconcettodipre-comprensioneoappercezionedelsensoglobale.Conciòstessoègiustificatalarivalorizzazione–secondolatradizionebiblica,patristicaealtomedievale–delladimensioneglobaledellaconoscenza.
Allostessotempo,taleaiutodeveessereopportunamentefiltratoeve-rificato,poichéinalcunicasipotrebberivelarsiambiguo,datoilclimagene-ralmentericcodiesperienzevitalistiche,tendentimoltospessoasfociareinesitiradicalmentesoggettivistici.Iproblemituttavianonpossonomettereindiscussioneilprincipio,cheaffondaleradicinell’identitàdelcristianesimocomereligionedellastoriadellasalvezza63,nellaqualel’azionestorico-salvi-ficastrutturalaRivelazionestessaedènormadellariflessioneteologicacheadessasirichiama.Èindispensabile,pertanto,dopoaverrilevatolecompo-nentianchenonconcettualizzabilidellafedequalepuntodipartenzadellateologia,insisterenonmenosulladimensioneoggettivaeinqualchemodoconcettualizzabilepernonincorrereinquell’effettopendolarediritorno,inforzadelqualeilvissutosiaesaltatoadiscapitodellafiduciaspeculativa,ten-tazionesempreinagguatosoprattuttointempidipensierodebole,falsandoaboriginel’impostazionedellaricercateologica.
Sifastrada,pertanto,aglialboridiquestonuovomillennio,l’esigenzadiunrinnovamentoteologico,allalucedelmodellognostico-sapienziale,–cosìpresentatodaVagaggini64–caratterizzatodaquellaunitarietàdelsapereti-picadell’iniziodell’eracristiana,incuinonesistevaseparazionetrapensieroevita,scienzaesapienza.Sottoquestoprofilo,sembracheilprocessodirin-novamentoteologicooggiinattoall’insegnadellaBibbia,dellastoriaedellaprassi,debbaessereportatoacompimentoproprioattraversoun’attenzio-nepiùsistematicaall’istanzaesperienziale,esoprattuttoaquell’ambitochenecostituisceilcuore:l’esperienzaspirituale,espressioneincui“spirituale”deveessereintesainrapportononsoloalladimensionespiritualedell’uomo,mainnanzituttoalloSpiritodiDio:
62 Cf.C.vaGaGGini,“Teologia”,op.cit.,1632.63 Ormai “classico” sul tema R. laTouRelle, Teologia della rivelazione, Cittadella,
Assisi(5)1976.64 Cf.C.vaGaGGini,“Teologia”,op.cit.,1558.
MariaChiaraVentura368
«AlPneuma diDio,protagonista trascendentedi ogni autentica esperien-za religiosa, e a maggior ragione del cammino di perfezione. […] Questodialogo interiore tra l’uomo e Dio, sotto il segno dello Spirito, si realizzain tutto lo sconfinato orizzonte dell’esperienza umana. Al tempo stesso èindubitabilecheessoabbiaisuoilivellipiùaltineiverticidellasantità.Chièilsantosenonl’uomo,epiùspecificamente,ilcristiano,pienamentedoci-le allo Spirito di Dio? Per questo, lo studio dell’esperienza spirituale perquantonondelimitabile,datochel’azionedelloSpiritovalicatuttiiconfinie tutti i tempi, nonpuònonprivilegiare gli uominidiDio,neiquali essaacquistauncarattereeminente»65.
RilevanteariguardoquantoaffermatodaFrançoiseMarieLéthel,chehafattodellateologiadeisantiunpercorsodiindagineteologicafecondoedefficace:
«Solo i cuori amanti di Gesù, totalmente donati a lui, sono capaci dicomprendere tutta larealtàdel suoamore.Taleè laconoscenzadei santi:“Conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza” (Ef 3, 19).[…]Isantie igrandimisticifannorisplendereipuntipiùparadossalideldogma. […] Così, il santo che vive nella pienezza dell’amore e della fede“possiede”veramentetuttoilmistero»66.
Pertanto, l’esperienzaspiritualeraccolta infunzionedell’intellectusfi-dei,«nonsolocomeluogoditeologiapratica,maanchecomeluogoditeo-logiadogmatica»67,potràdaredeirisultatisignificativipropriosugliaspettipiùfondamentalidiveritàdogmatichecomeadesempioquelledellaTrinità,diCristo,delMisteroEucaristico,dellaChiesa,«inforzadiquellapercezio-nedelMisterocheneisanti,inquanto“antenne”purificateedunquepiùsensibiliall’azionedelloSpirito,èdasupporsipiùpenetrante»68.
CeloricordaGiovanniPaoloII,inmodoparticolarenegliultimidocu-mentichehannoscanditoilsuoMagistero,quandoafferma:
65 d. SoRRenTino,Storiadellaspiritualitàeteologia.Necessitàeseconditàdiunnesso,in“Asprenas”46(1999),167-168.
66 f.m. léTHel, L’amore di Gesù. La cristologia di santa Teresa di Gesù Bambino,LibreriaEditriceVaticana,CittàdelVaticano1999,26-27,28-29.
67 D. SoRRenTino, Sulla testimonianza dei santi negli scritti spirituali di RobertoBellarmino,in“Asprenas”47(2000),130.
68 Ivi.
Perunateologiadelvissutodeisanti 369
«Mettiamoci, miei carissimi fratelli e sorelle, alla scuola dei Santi, grandiinterpreti della vera pietà eucaristica. In loro la teologia dell’Eucaristiaacquista tutto lo splendore del vissuto, ci “contagia” e, per così dire, ci“riscalda”. Mettiamoci soprattutto in ascolto di Maria Santissima, nellaquale ilMisteroeucaristicoappare,piùche inognialtro,comemisterodiluce»69.
Èproprio,dunque,
«sull’ambitodogmaticopiùcentralechediventapienamenteapprezzabileil“magistero”deisanti,anchediquellichenonsonostati teologidiprofes-sionee,tuttavia,hannooffertoindicazionisignificativedi“teologiavissuta”finoapoteressereadditaticome“dottori”dellaChiesa»70.
L’insegnamentodeisanti,infatti«esprimeconcoerenzaedunisceinuninsiemearmonioso idogmidella fedecristianacomedottrinadiveritàedesperienzadivita»71.EmblematicoèilcasodisantaTeresadiLisieux,di-chiaratadaGiovanniPaoloIIDottoredellaChiesa,dunqueteologainsensoeminente,lacuiopera,com’ènoto,ingranpartesiriduce–sottoilprofilo“formale”–aunanarrazionedellapropriaesistenzacredente72.
Ricordiamo ancora, dello stesso Servo di Dio, sia la Novo MillennioIneuntechehapostoinlucel’aiutorilevantedella«“teologiavissuta”deiSan-ti»73all’indagineteologicaanchesuinodipiùcomplessi74,sia laRosariumVirginisMariaenellaqualeeglinonhapersooccasioneperesortareiteologiapraticare«unariflessionealtempostessorigorosaesapienziale,radicatanellaParoladiDioesensibilealvissutodelpopolocristiano»75.
69 Giovanni Paolo ii,LetteraEnciclicaEcclesiadeEucharistia,CittàdelVaticano17aprile2003,n.62.
70 D. SoRRenTino, Sulla testimonianza dei santi negli scritti spirituali di RobertoBellarmino,op.cit.,141.
71 Giovanni Paolo ii,LetteraApostolicaDiviniAmoris Scientia,CittàdelVaticano19ottobre1997,n.7.
72 Cf.D.SoRRenTino,TeresadiLisieuxDottoredellaChiesa.Versolariscopertadiunateologiasapienziale,in“Asprenas”44(1997),483-514.
73 Giovanni Paolo ii,LetteraApostolicaNovoMillennioIneunte,n.27.74 Cf. Ivi. Qui il Papa valorizza l’esperienza spirituale di santa Caterina da Siena e
santaTeresadiLisieuxpergettareulteriorelucesulMisterodellavisionedelPadresperi-mentatadaGesùdurantelasua“passione”.
75 Giovanni Paolo ii, Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, Città delVaticano16ottobre2002,n.43.
MariaChiaraVentura370
Taleprospettivaconciliarepromettedunquediessereunadellecom-ponentipiùstimolantiefecondeper il futurodellateologia,almenonellamisuraincuisisforzadionorarlanonsoloinastratto,maanchesulpianodellaricercaedellaprassiteologica.Daquantoespressosinqui,neconseguelapossibilitàdellanascitadiunaforma“plurale”delmetodoteologico,riccodipercorsi, tuttisignificativi,purchéconvergentinell’autenticaesperienzasapidadelMisterocristiano,nellacertezzacheavendoachefareconisanti,l’esitononpotràcheesserepositivo.
Lateologiadiquestoterzomillennio,–nelsuo«viaggiosulmaredellastoria,spessooscuroeinburrasca,unviaggionelqualescrutiamogliastricheciindicanolarotta»76–sappia«prendereillargo»77mirandol’Ancelladel Signore (cf.Lc 1, 38),Maria, la «Stelladella speranza»78 e la «mensaintellettualedellafede»79.Impareràcosìadinchinareilsuocuoreinumile,religiosoascoltodellaParola80davantiallagrandezzadelcompitoconferito-ledall’eternaSapienza.Saprà,intalmodo,offrireanch’essailsuoumile“sì”ecooperareadinfiammaredinuovoilmondoelastoriadellaParoladellasperanzaattesadamillenni81.
76 benedeTTo xvi, LetteraEnciclicaSpesalvi,n.79.77 Lc5,4;Giovanni Paolo ii,LetteraApostolicaNovoMillennioIneunte,n.1.78 Ivi,n.49.79 Giovanni Paolo ii, LetteraEnciclicaFidesetratio,n.108.80 Cf.Sinodo dei veSCovi - xii aSSemblea GeneRale oRdinaRia,LaParoladiDio
nellavitaenellamissionedellaChiesa.Lineamenta,CittàdelVaticano25marzo2007.81 Cf.benedeTTo xvi, LetteraEnciclicaSpesalvi,n.50.
iGnAZio Di AnTiocHiA, cLeMenTe e oRiGeneconoscenZA “RAZionALe” Di Dio,
conTeMPLAZione eD esPeRienZA “MisTicA”
enRiCo dal Covolo
PATH 7 (2008) 371-388
1.Introduzione
«Unoitinerenonpotestperueniriadtamgrandesecretum»1.
L’aforismadiSimmaconellacelebrecontroversiacheloopponeasan-t’Ambrogio2impediscediridurrela“teologiadeiPadri”aunsoloitinerariodiconoscenzaedicontemplazionediDio.
Del resto, lamedesimaespressione“teologiadeiPadri”vausataconcautela.
Anzituttooccorresuperarelostereotipodiunaspeculazionepatristicarigidaecompattacomeunmonolite:èveropiuttostocheneiprimisecolicristianisiintreccianovariecorrenti(lecosiddette“scuole”diAlessandria,Antiochia, Edessa, Roma...), che schiudono alla ricerca teologica itineraridiversi.
Insecondoluogo–edentriamoquinelcuoredelnostroargomento–ri-manedadiscutereselevarieviedellaconoscenzaedellacontemplazionedi
1 q.a. SimmaCo, Relazione 10, m. ZelZeR, G. banTeRle (edd.), Sancti AmbrosiiEpiscopiMediolanensisOpera21,Milano,Roma1988,56.
2 Si tratta della polemica sull’altare della Vittoria: cf. per esempio a. baRZanò, Ilcristianesimo nelle leggi di Roma imperiale (= Letture cristiane del primo millennio, 24),Milano 1996, 72; f. liPani, La controversia sull'“Ara Victoriae”, in “Atene e Roma” 41(1996),75-79.
EnricodalCovolo372
Dioassumanonelleprimegenerazionicristianeunaveraepropriarilevanzateologica.
Soggiacealdubbiounaquestionepiùvasta,quelladelrapportotrafedeepensiero,traesperienzadiDioeteologia.
2.Approcciostorico-teologico
Inrealtà,quandoinizialateologiacristiana?3
Nonèfacilerispondereaquestadomanda.Sipensianzituttoalladiffidenzadeiprimicristianiversoilterminetheo-
loghía,ailoroocchitalmentecompromessoconilcultodeglidei,cheancoraallafinedelIIsecoloMelitonepreferivariferirsialcristianesimocomephi-losophíapiuttostochetheologhía:«Lanostraphilosophíasbocciòtraibar-bari»4,esordisceilvescovodiSardiinuncelebreframmentodellaperdutaApologia.
Eanchesenzaseguireleposizioniestremedichicomincialastoriadellateologiasaltandoapièparil’etàpatristica,bisognariconoscerechegliinizispeculativamentepiù rilevanti vannocercati aimarginidell’istituzione, seèveroche«glignosticifuronoimaîtres-à-penserdelcristianesimodiquel-l’epoca,siasottol’aspettoteologicosiasottol’aspettoesegetico»5.
Maperimpostarelaquestioneinmodosoddisfacenteoccorreprecisarel’accezionediteologiaacuifacciamoriferimento.
Senoncisiriconducepregiudizialmenteaunconcettoditeologiadot-ta,“scientifica”,ecomunqueposteriorealperiododelNuovoTestamento,allora sipuòaffermareche la teologiacristiananascecon il cristianesimostesso,nondopoilNuovoTestamentoel’etàapostolica.
Difattokerygmaoriginarioedelaborazioneteologicaappaionoinsepa-rabilmenteintrecciatinegliscritticanonicidelNuovoTestamento,comedel
3 Cf.e. dal Covolo,Lafiguradelteologo, inid.(ed.),StoriadellaTeologia,1.Dalleorigini aBernardodiChiaravalle,Roma,Bologna1995, 517-523 (bibliografiadisseminata,cui aggiungo H.d. SaffRey, Les débuts de la théologie comme science (IIIe-VIe siècle), in“RevuedesSciencesphilosophiquesetthéologiques”80(1996),201-220).
4 euSebio,StoriaEcclesiastica4,26,7,G. baRdy (ed.),SC31,Paris1952,210.Sedob-biamocredereaTaziano,ipaganidelIIsecoloriconoscevanocheTazianostessopropone-valedottrinedeibarbari(tàbarbárondógmata)megliodeiGrecieditantialtrifilosofi:cf.TaZiano,DiscorsoaiGreci,35,15-17,m. maRCoviCH (ed.),PatristischeTexteundStudien43,Berlin,NewYork1995,66.
5 m. SimoneTTi,Un’intervista,in“RicercheTeologiche”1(1991),142.
IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene 373
restonegliapocrifipiùantichieneiPadriapostolici.Cosìil“teologico”nonèaggiuntoogiustappostoal“kerygmatico”,maèinternoadesso,dimodochenonvièfratturatrarivelazioneeteologia6.
InquestosensoiPadrideiprimiduesecolisono“teologi”:laloroteo-logia, che possiamo chiamare “kerygmatica” e “confessante”, è la gnôsis,contrappostaallasemplicepístis,eppureinternaefunzionaleadessa7.
Allafinedel II secoloClementeAlessandrinodefiniscedapar suo laquestione:
«La fede è una conoscenza (solo) elementare e per compendio delle cosenecessarie. La gnosi invece è dimostrazione ferma e sicura di ciò che si èricevutoperfede[...],econduceaunindefettibilepossessointellettuale»8.
MaconClementeentriamogià inunafasenuovadel“fareteologia”.CongliAlessandrini,infatti,cadela“diffidenzaantiteologica”della“grandeChiesa”.Cadecioèilpregiudizioavversoall’utilizzazioneinambitodifededelletecnicherazionalidiindagineediconoscenza,propriedellafilosofiagreca.
Si definisce invece, anche e soprattutto nel confronto con l’eresia, lo“statuto”dellateologiacristiana:essa,perusareleparolediTertulliano,èunquaerere(ricercare)«nell’ambitodiciòcheènostro,chevienedainostriesuciòcheènostro»,fermarestandolaregulafidei9.
6 Cf.G.viSonà,Laprimateologiacristiana:dalNuovoTestamentoaiPadriapostolici,inStoriadellaTeologia...,op.cit.,23-44(notabibliografica,pp.42-44).
7 «Si può ben dire insomma che gli scrittori cristiani primitivi, e particolarmente iGreci,riconosconoilimitidiuna“teologiafilosofica”.ComeèstatoosservatodaE.Lanne,la teologia èprimadi tutto“accettazionediunavisioneglobaledeldato rivelato, l’arma-turarazionaleessendosolounostrumentochesipuòusareinunsecondotempo[...]”;o,secondoleespressionidiP.Evdokimov,acuiilLanne,scrivendoquesteparole,siriferiva:“La visione riceve solo in seconda istanza la sua intelaiatura intellettuale, non è razionalenella sua formasenonperessere stataprimamistica:è la storiadi tutti idogmi.Tutte leeresie invece sonooriginatedauna affermazioneprima razionale, chepoi si innestanellafede fuorviandola”. Un significato di teologia, questo, fatto proprio dagli spiriti cristianiautenticid’ognitempo»:P. SiniSCalCo,ConoscenzadiDioemisterodiDio,introduzioneaG.l. PReSTiGe,DionelpensierodeiPadri(=Collanadistudireligiosi)(ed.inglese,London1936),Bologna1969,pp.XXIV-XXV.
8 ClemenTe aleSSandRino, Stromati 7,10,57,3, o. STäHlin, l. fRüCHTel, u. TReu (edd.),GCS17
a,Berlin1970,42.
9 TeRTulliano,Laprescrizionecontroglieretici12,5,R.f. Refoulé (ed.),SC46,Paris1957,105.
EnricodalCovolo374
SisacheTertullianoèpreoccupatoanzituttodirivendicareallaChie-sa l’interpretazione esclusivadelleScritture,negandoagli eretici ildirittodipossederle,acausadellaloroposterioritàrispettoallaChiesa.Èquestoil celebre argomentodellapraescriptio, concettogiuridicocheTertulliano–uomodilegge–trasferisceingegnosamentenellinguaggioteologico10.
Maproprioinquestadirezionedell’inscindibilelegametrateologiaedesegesivaconsideratalavocepressochéunanimedellacritica,secondocuiilmetodoeladottrinadiOrigenehannodefinitivamentesegnatolateologiadeiPadri.
La “svolta origeniana” corrisponde in sostanza alla fondazione dellateologianell’esegesi,omeglioallaperfettasimbiositrateologiaedesegesi:«SoloconOrigenesigiunge»,adirediM.Simonetti,«all’interpretazionesi-stematicadilibriinteridellaScritturaodilargapartediessi,equestomododiinsegnare»,cioèdifareteologia,
«si sarebbe perpetuato nella scuola alessandrina, come ci confermano icommenti didimiani da non molto scoperti e solo da poco pubblicati. Laconoscenza,ampiasebenlungichecompleta,cheabbiamosiadelleomeliesiadeicommentaridiOrigenecipermettediconoscereafondoilmododiinsegnare,ches’identificacolsuomodod’interpretarelaScrittura,eancheitemipredilettidelsuoinsegnamento»11.
Rimane,èvero,ilDePrincipiis,chesiconfiguracomeunaserieabba-stanza organica di discussioni relative a fondamentali argomenti teologici(Dio,l’uomo,ilmondo),affrontatiinmododaapprofondirerazionalmenteildatodifede.MaèaltrettantoverocheproprionelDePrincipiisOrigeneteorizza l’esegesi spiritualedellaBibbiacomecardinedellaconoscenzadifedeedellaperfezionedivita12.
10 Al riguardo, cf. da ultimo i. CadoPPi, Sul lessico giuridico nell’Apologeticum diTertulliano,in“Acme”49(1996),153-165.
11 m. SimoneTTi, Catechesi ed esegesi dal I al III secolo, in S. feliCi (ed.), Esegesi ecatechesi nei Padri (secc. II-IV) (= Biblioteca di Scienze Religiose, 106), Roma 1993, 26;id.,LaSacraScritturanellaChiesadelleorigini(I-IIIsecolo).Significatoeinterpretazioni,in“Salesianum”57(1995),63-74(soprattuttopp.72-74).
12 Cf.l. PeRRone,Laleggespirituale.L'interpretazionedellaScritturasecondoOrigene(«IPrincipi», IV1-3), in“RivistadiAsceticaeMistica”17 (1992),338-363.Lasituazioneattuale delle ricerche sull’esegesi origeniana è stata delineata da T. HeiTHeR, Origenes alsExeget.EinForschungsüberblick, inG. SCHöllGen, C. SCHolTen (edd.),Stimuli.Exegeseund ihre Hermeneutik in Antike und Christentum. Festschrift für Ernst Dassmann (=
IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene 375
InveritàlasiglapropriadelmetodoteologicodiOrigenesembrarisie-dereappuntonellasuaincessanteraccomandazioneatrascorreredallalet-teraallospiritodelleScrittureperprogredirenellaconoscenzadiDio13:unaconoscenzache«portaall’unione,eanzi,è l’unione»14.SecondoOrigene,ilpiùaltolivellodellaconoscenzadiDioèl’amore.Perdimostrarlo,eglisifondasuunsignificatoebraicodelverboconoscere,utilizzatoperesprimerel’attodell’amoreumano:«AdamoconobbeEva,suasposa,laqualeconcepì[...]»15.
Tale è la definizione ultima del conoscere, confuso con l’amore nel-l’unione.Comel’uomoeladonnasono«dueinunasolacarne»,cosìDioeilcredentedivengonodue«inunostessospirito».
QuestaconcezionedellaconoscenzadiDioèsenz’altrodinaturami-stica. Sipuò tuttavia vedere inOrigeneunmistico, nel sensopropriodeltermine16?
LarispostadiH.deLubacstimolalariflessione,senzachiuderla:«Ri-guardoallaquestionesefosseeglistessounmistico»,scrive,
Jahrbuch für Antike und Christentum. Ergänzungsband, 23), Münster Westfalen 1996,141-153.
13 Cf.H.u. von balTHaSaR,IlsensospiritualedellaScrittura,in“RicercheTeologiche”5 (1994), 5-9; i. de la PoTTeRie, Presentazione dell'introduzione di H.U. von Balthasar,ibidem,11-17.
14 H. CRouZel,Origene (=Culturacristianaantica) (ed. francese,Paris1985),Roma1986,169.
15 Genesi 4,1. Cf. oRiGene, Commento a Giovanni 19,4,22-23, e. PReuSCHen (ed.),GCSOrigene4,Leipzig1903,302.
16 Com’ènoto, loPseudo-Dionigi (vissuto, comepare, tra la finedelVe l’iniziodelVIsecolo)èilprimoaparlareespressamentedi“teologiamistica”.Sullaquestionevediingeneralea. louTH,TheOriginsof theChristianMysticalTradition.FromPlato toDenys,Oxford19832;T. SPidlík,Mistica,inDizionarioPatristicoediAntichitàCristiane,2,CasaleMonferrato1984, coll. 2266-2268;H. eGan, Imistici e lamistica.Antologia dellamisticacristiana (ed. americana, Collegeville 1991), Città del Vaticano 1995 (soprattutto pp. 11-15); k. RuTH, Storia della mistica occidentale, 1, Milano 1995; b. mCGinn, The Presenceof God. 1. The Foundation of Mysticism, London-New York 1995. Sullo Pseudo-Dionigi,in particolare, cf. S. lilla, Dionigi, in e. anCilli, m. PaPaRoZZi (edd.), La mistica.Fenomenologiaeriflessioneteologica,1,Roma1984,361-398(bibliografia,pp.397-398),eid.,Ps.Dionigi l’Areopagita, inG. boSio,e. dal Covolo,m. maRiTano,IntroduzioneaiPadri della Chiesa. Secoli V-VIII (= Strumenti della Corona Patrum 5), Torino 1996, 177-222(bibliografia,pp.219ss).
EnricodalCovolo376
«cisembrachelopossanomettereindubbiosoloquellichehannocomin-ciatoaporreunacertadicotomiatra ladottrinae l’esperienza, talqualeèin vogada alcuni secoli.Maquestadicotomia si giustificadel tutto?Noncostituiscequiinognicasounanacronismo?Perlaqualitàeloslanciodelsuopensiero,chenonèseparabiledalpiùintimodellasuavita,cisembracheOrigenesiaunodeipiùgrandimisticidellatradizionecristiana»17.
Per concludere questo approccio storico-teologico, vorrei tornare suunacoincidenzasignificativa,chegiàabbiamoavutomododisottolineare.QuandosiparladiOrigene“mistico”èobbligatorioilriferimentoalleOme-liesulCanticodeiCantici.AlriguardosicitainparticolareunpassaggiodellaprimaOmelia,doveOrigeneconfessa:
«Spesso–Diomeneètestimone–hosentitocheloSpososiavvicinava,esiaccostavaameinmassimogrado;dopoegliseneandavaall’improvviso,eiononpoteitrovarequellochecercavo.Nuovamentemiprendeildeside-riodellasuavenuta,etalvoltaeglitorna,equandomièapparso,quandolotengotralemani,eccocheancoramisfugge,eunavoltacheèsvanito,mimettoancoraacercarlo[...]»18.
Ebbene, un altro illustre commentatore del Cantico dei Cantici, Ber-nardodiChiaravalle19, invitaavarcare isecoli,eaconsiderare–ormaialterminedell’etàpatristica–latraiettoriadellamisticainOccidente.
Com’ènoto, lasollecitudinediBernardoper l’intimaevitaleparteci-pazionedelcristianoall’amorediDio inGesùCristononportadiperséorientamentinuovinellostatutoscientificodellateologia20.Piuttostoilteo-logovieneconfiguratoalcontemplativoealmistico.SoloGesù–protestaBernardonelquindicesimoSermonesulCanticodeiCantici–soloGesù«èmieleallabocca,canticoall’orecchio,giubiloperilcuore».Nelleestenuanti
17 H. de lubaC, Préface, in H. CRouZel, Origène et la “connaissance mystique” (=MuseumLessianum.Sectionthéologique,56),Bruges1961,11.
18 oRiGene, Omelia sul Cantico dei Cantici, 1,7, ed. o. RouSSeau, SC 37 bis, Paris19662, 94-96: cf. – anche in riferimento a questo passo – C. noCe, La ricerca di Dio inOrigene,in“Parolaspiritoevita”35(1997),207-221.
19 Cf.R. GRéGoiRe,Bernardo, ine. anCilli,m. PaPaRoZZi (edd.),Lamistica..., op.cit.,399-417(bibliografia,pp.417-418).
20 Cf.e. dal Covolo,La figuradel teologo, in id. (ed.),StoriadellaTeologia…, op.cit.,523.
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battaglietranominalistierealisti,l’abatediClairvauxnonsistancadiripe-terecheunosoloèilnomecheconta,quellodiGesùNazareno.
«Aridoèognicibodell’anima,senonèconditoconquestoolio; insipido,senonèconditoconquestosale.Quellochescrivinonhasaporeperme,senonviavròlettoGesù.Quandodiscutioparli,nullahasaporeperme,senonviavròsentitorisuonareilnomediGesù.Gesù:mielenellabocca,canto nell’orecchio, giubilo nel cuore (mel in ore, in aure melos, in cordeiubilus)»21.
PerBernardodiChiaravallelaveraconoscenzadiDioèl’esperienzadelsuoamore.
Aquestopunto,però,ladivaricazionetrateologiamonasticaeteologiarazionalesifaincolmabile.Ecertolateologiamonastica,percuilaveraco-noscenzaèl’esperienzadell’amorediDio,nonriesceatrovareilsuopostoaccantoaunateologiafondatasullequaestionesesulleesigenzediunamen-talitàintentaacapiretuttoconleproprieforze22.
3.Il vocabolario della conoscenza e della contemplazione: Clemente eOrigene
L’approccio storico ha fornito basi concrete alla questione in esame,guidandocifinoallesogliedelladivaricazionemodernatrafilosofiaeteolo-gia,trapensieroepreghiera,inultimaanalisitraconoscenzaecontempla-zionediDio23.
Taledivaricazionenonappareinveceneiprimisecolicristiani,neiquali–comesièvisto–pístisegnôsis rappresentano,percosìdire, la tramael’orditodellatheologhía.
21 beRnaRdo di CHiaRavalle, Sermone sul Cantico dei Cantici, 15,6, J. leCleRCq, CH. H. TalboT, H.m. RoCHaiS, P. veRdeyen, R. faSSeTTa (edd.), SC 414, Paris 1996,338-340.
22 Cf.C. leonaRdi,BernarddeClairvauxentremystiqueet cléricalisation, inBernarddeClairvaux.Histoire,mentalités,spiritualité,SC380,Paris1992,703-710.
23 Sulcontestoe sullacausedi tale separazionecf.G. oCCHiPinTi,La figuradel teo-logo, inid. (ed.),StoriadellaTeologia,2.DaPietroAbelardoaRobertoBellarmino,Roma-Bologna1996,661-665.
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Dimostriamoulteriormentequestoassertoprendendoinesameilvoca-bolariodellaconoscenzaedellacontemplazionediDioinClementeeOri-gene24.
Iterminidaconsideraresonoessenzialmentedue:gnôsisetheoría.L’etimodelledueparoleèscoperto:ilprimorichiamal’attivitàdel“co-
noscere”,ilsecondol’attivitàdel“vedere”,omegliodel“contemplare”.Maoccorresubitoaggiungereunaconstatazione,checonfermaecom-
pletaleriflessioniprecedenti:aldilàdell’etimo,theoríaèterminepiùadattoallinguaggiofilosofico,mentregnôsissiriferiscemeglioaquelloreligioso;iltheoretikòsbíos,infatti,ècaratteristicodeifilosofi,e“gnostici”sonopiutto-stogli“iniziati”nellareligioneeneimisteri.Difattoiduetermini,gnôsisetheoría,risultanoatalpuntointerscambiabili,chesièparlatospessodiunalorosinonimìa.
Ilterminetheoría,sconosciutoaIgnazioeaiPadriapostolici,èimpie-gatomoltevoltedaClementeAlessandrino.Nel suovocabolariognôsis etheoríaappaionotalvoltacomesinonimi;piùspessolatheoríarisultacomeilpuntod’arrivodella“veragnosi”, il gradopiùaltodellavita spirituale.Bisognaraggiungerelagnôsisattraversol’ascesi,ammonisceClemente,«finoall’habitusdellatheoría»25.
La“veragnosi”26èun’elaborazionescientificadelcontenutodellafede,èl’edificiocostruitodallaragionesottol’impulsodiunprincipiovitaleso-prannaturale, che è dato dalla pístis. La gnosi è uno sviluppo della fede,operatodaCristostessonell’animaunitaa lui. IlpuntodipartenzaèsanPaolo:
24 Cf. J. lemaîTRe, R. RoqueS, m. villeR, Contemplation chez les Grecs et autresOrientauxchrétiens, inDictionnairedeSpiritualité,AscétiqueetMystique,2,2,Paris1953,coll.1762-1772.Per lo sviluppodella tradizioneposterioreaOrigenevediP. miquel,Levocabulairedel'experiencespirituelledanslatraditionpatristiquegrecqueduIVeauXIVes.(=Théologiehistorique,86),Paris1991.
25 ClemenTe aleSSandRino, Stromati 6,7,61,3; o. STäHlin, l. fRüCHTel, u. TReu (edd.),GCS52
4,Berlin1985,462-463.
26 Sul concetto di gnosi in Clemente cf. W. völkeR, Der wahre Gnostiker nachClemens Alexandrinus (= Texte und Untersuchungen, 57), Berlin 1952; J. daniélou,Messaggioevangelicoeculturaellenistica(=Collanadistudireligiosi)(ed.francese,Tournai1961),Bologna1975,521-540(LagnosiinClementeAlessandrino).
IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene 379
«Io,ofratelli,nonpoteiparlareavoicomeauominispirituali27,macomeapersonecarnali,comeabambininelCristo.Vidiedidaberelatte,noncibosolido,chenonavresteancorapotutosopportare»28.
Comeènoto29,Clementedivideicristianiindueclassi:i“semplici”egli“gnostici”.Nonsitrattadiunadifferenzaessenziale,masolodigrado:iprimisonoicredentichevivonolafedeinmodocomune,glialtriquellicheconduconounavitadiperfezionespirituale.Ilcristiano,partendodallabasedellafedecomune,mediantelaricercarazionale,animatodaunprincipiodivitasoprannaturale(datodaCristostesso),giungeallaconoscenzarazionaledelleveritàcheformanoilcontenutodellafede.Questaconoscenzadiventanell'animaunarealtàvivente,un’unioneamorosatrasformante,unacomu-nioneconilLogos:
«Lagnosi,consumandosinell’amore,giàdiquiavvicina l’amicoall’amico,cioè il conoscenteal conosciuto.E forsechiè inquestacondizionegiàdiquianticipalostatodi“essereugualeagliangeli”»30.
Mediantequestacomunione,ilperfettognosticoraggiungelacontem-plazione:eglisisforza«diconoscereDioilpiùpossibile»,einquestosensolatheoríaèl’attivitàpiùimportante31.
Clemente,seguendoinparteFilone,riprendel’ideasecondocuiilfineultimodell’uomoèl’assimilazioneaDioealdivinoattraversolacontempla-zioneelavitavirtuosa.CiòèpossibilegrazieallaconnaturalitàconDio,chel’uomoharicevutonelmomentodellacreazione,percuieglipartecipa–siapureimperfettamente–dell’immaginediDio.Taleconnaturalitàpermettediconoscerelerealtàdivine,cuil’uomoaderisceanzituttoperlafede,eat-
27 Pneumatikoí,chenellinguaggiodiClementeequivaleagnostikoí.28 1Corinzi3,1-2.29 Cf. per esempio S. lilla, Clemente Alessandrino, in G. boSio, e. dal Covolo,
m. maRiTano, Introduzione ai Padri della Chiesa. Secoli II-III (= Strumenti dellaCorona Patrum, 2), Torino 19963, 237-289 (bibliografia, pp. 288-289), e naturalmenteil suo Clement of Alexandria. A Study in Christian Platonism and Gnosticism (= OxfordTheologicalMonographs),Oxford1971.
30 ClemenTe aleSSandRino,Stromati7,10,57,4-5,o. STäHlin, l. fRüCHTel, u. TReu(edd.),GCS17
a,42.
31 Cf.ibidem,2,10,47,4, o. STäHlin,l. fRüCHTel,u. TReu (edd.),GCS524,138.
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traversolapraticadellavirtùpuòessereaccresciutafinoallahomóiosisdellabeatitudine,checoincideràconlavisioneperfetta.
CosìClementeannetteall’elementomoraledellaperfezionetanta im-portanzaquantaneattribuisceall’elemento intellettuale.L’assimilazioneaDiononvieneraggiuntasoloconlaconoscenza:aquestoscoposononeces-sarieanchelevirtù.Lebuoneoperedevonoseguirelagnosicomel'ombrasegueilcorpo;maisonoseparatedaquella,emailagnosipuòsussistereconoperecattive.Clementecercadimantenereilperfettoequilibriofraattivitàeconoscenza,fraascesiescienza,cheperluisonocomeleduemani,concuisiafferralaperfezione.
Due virtù ornano soprattutto l’animo dello gnostico. La prima èl’apátheia,lalibertàdallepassioni,laqualecostituiscel’elementoprincipaledellaperfezione; l’altra è l’amore, la virtù cristianaper eccellenza: giuntoallaperfezione,assicura l’intimaunioneconDio.È l’amoreadonareallognosticolapaceperfetta,arenderlocapacedeipiùgrandisacrifici,anchedelsacrificiodellavita,afarlosaliredigradinoingradinofinoalverticedella“veragnosi”.
Pertantolaricercadellaconoscenzadeveprocederediparipassoconlapraticadellavirtù,chemetteilcredentenellacondizionediattingereaquel-l’omogeneitàconl’oggettodellaricerca,chesolanepermettelaconoscenza.Cosìl’idealeeticodellafilosofiaantica–l’apátheia–vienedaClementeride-finitoeconnessoconlagnoseologianelprocessodihomóiosisaDio,oggettoultimodellaconoscenzadel“verognostico”.
Origene32simuovenellastessadirezionediClementeeneperfezional’idealedellahomóiosistheô,consolidandounatradizioneteologicadestina-taagrandesviluppo,soprattuttoinGregoriodiNissa.Sonoevidentileim-plicazionidiquestoapproccio:valorizzarel’ideadiassimilazioneaDioco-stituisceunfondamentoteologicodiparticolaresolidità,adesempioperciòcheconcernel’orizzonteetico,macomporta,ancoraunavolta,unprocessodiperfezionamentochenonèsolomorale,maanchegnoseologico,secondoloschemaanticopercuilatheoríaècontemplazioneanzituttointellettuale.
32 Cf.m. SimoneTTi,Origene, ine. anCilli,m. PaPaRoZZi (edd.),Lamistica..., op.cit.,257-280(bibliografia,p.280);m. RiZZi,Lascuolaalessandrina:daClementeaOrigene,ine. dal Covolo (ed.),StoriadellaTeologia...,op.cit.,100-115;m. maRiTano,Origene,inG. boSio,e. dal Covolo,m. maRiTano,IntroduzioneaiPadridellaChiesa.Secoli II-III...,op.cit.,290-395(bibliografia,pp.392-395).
IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene 381
Origeneèconvinto–piùancoradiClemente–chenélagnôsisnélatheoríapossonoessereraggiunteconlasemplicespeculazioneumana:esserichiedonoun’illuminazionespeciale,cheeleval’uomodasestesso.OrigenegiungeadirechenonsidàveragnosisenzaunastrettaunioneconCristo.Ilveromodellodello“gnostico”(maOrigene,ascansodiequivoci,nonusamaiquestotermineperindicarecoluichecrescenellaconoscenzadiDio)èperluil’apostoloGiovanni,chehaposatoilcaposulpettodiGesù.
Cosìnonèfaciledistinguerenellagnôsisquellocheèdovutoall’impe-gnodell’uomodaquelloche,invece,èdonodiDio.Allostessomodonellatheoría èdifficiledefinire ciò che è speculazionedelpensiero e ciò che èesperienzadigrazia.PerOrigenequalunqueconoscenzadiDioètalmentealdilàdeglisforziumani,cheeglinonseparatroppolagnôsiselatheoría,eneppuretracciaunalineanettadidemarcazionetralacomuneconoscenzareligiosael'esperienzamisticadiDio.
NellasuafondamentalemonografiasuOrigèneetla“connaissancemy-stique”H.Crouzelsiinterrogasequestasortadimélangetraspeculazioneemisticapossasuscitarequalcheproblema33.RichiamandosiaContemplationetviecontemplativeselonPlatondelpadreFestugière34,Crouzelrilevachelacoesistenzatraconoscenzaintellettualeeconoscenzamisticaècomunetraifilosofigreciegliantichiscrittoricristiani.LoscopodiOrigeneècertamentemistico–edèlavisionediDio“facciaafaccia”–,comemisticoèildesideriochepercorreilcosiddetto“sistemaintellettuale”dell’Alessandrino.
NeppurelediscussionicosmologicheemetafisichedelDePrincipiisin-terromponoillegamechel’Alessandrinostabiliscetrailpuntodivistaspe-culativoequellospirituale:inognicasolaconoscenzaèorientataallavisioneocontattodiretto, che trascende lamediazionedel segno,dell’immagine,dellaparola.
PerOrigene,infatti,ilprocessodelconoscereèintimamenteconnessoconlatricotomiaantropologica“corpo–anima–spirito”econlaconse-guenteclassificazionedeicristianinellecategoriedegli“incipienti–progre-denti–perfetti”.Nonsitrattadiunaconfigurazionestatica:glispiritualioperfettinoncostituisconoaffattoun’élitechiusa insestessa.Alcontrario,
33 Cf.H. CRouZel,Origèneetla“connaissancemystique”...,op.cit.,530.34 Cf. a.-J. feSTuGièRe, Contemplation et vie contemplative selon Platon (= Le
Saulchoir.Bibliothèquedephilosophie),Paris19502,157-210.
EnricodalCovolo382
Origenenonperdeoccasioneperindicareatuttiicristianiilcamminodellaperfezione.
Eglinonoffrealcunadescrizioneprecisaedettagliatadeigradidellavitacontemplativa35,néproponeunaveraepropriapsicologiadellaconoscenzamistica,distintadallaconoscenzanaturalediDio.Anziiltonomistico,chedisolitoil linguaggiodellaconoscenzareligiosaassumeinlui,rendediffi-cilestabiliresempreconprecisionedoveegliparladiesperienzemisticheedoveparladispeculazionifilosofico-teologicheconunlinguaggiocheanoisembra“mistico”.
UnasimilepsicologiapiùdescrittivadellamisticalatroveremosoloconEvagrioPontico,versolafinedelIVsecolo36.MacheOrigenesiaalcorrentediesperienzemisticheeledescrivabrevementeeprudentemente,èundatononpiùsuscettibiledidubbio,dopoleaccuratericerchediW.Völker37.
Chi,mediantelarinunciaeilrinnegamentodisé,hapurificatolapro-priaanimanellavitaattiva,dopoaverriconosciutocheinquestavitatuttoè solounpassaggioallavita eterna,può intraprendere il lungoe faticosocammino verso la gnosi perfetta e l’unione con Dio: così, partendo dallafede,ilprogressodelconoscereècontinuo,eprosegueoltrelamorte,finoallaresurrezioneealperfettocompimentonellabeatitudineceleste38.
«Nonsipuòdire»tuttavia,osservaaquestoriguardoilpadreCrouzel,
«che la speculazione sia il cammino che conduce alla visione: di fatto,l’erudizionee lasapienzaprofanapossonoaiutareadacquisire lasapienzadiDioelacomprensionedellaBibbia,maessenonsonoindispensabili.Laconoscenza che Origene oppone alla semplice fede non è di ordine con-cettualeefilosofico,madiordinespirituale[...].Essaèoperadellagrazia.
35 Vedipure il “classico” J. lebReTon,Lesdegrèsde la connaissance religieused’aprèsOrigène,in“RecherchesdeScienceReligieuse”13(1922),265-296.
36 Cf. a. GuillaumonT, Études sur la spiritualité de l’Orient Chrétien (= SpiritualitéOrientale, 66), Abbaye de Bellefontaine 1996, 151-160 («Le gnostique chez Clémentd’AlexandrieetchezÉvagrelePontique»).
37 Cf. soprattutto W. völkeR, Das Vollkommenheitsideal des Origenes. EineUntersuchung zur Geschichte der Frömmigkeit und zu Anfängen christlicher Mystik (=BeiträgezurhistorischenTheologie,7),Tübingen1931.
38 Cf. m. villeR, k. RaHneR, Ascetica e mistica nella patristica. Un compendio dellaspiritualità cristiana antica (= Strumenti, 50) (ed. tedesca, Freiburg im Breisgau 1939),Brescia1991,86-87.
IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene 383
L’uomovicollaboraconlasuavitamoraleeasceticaelameditazionedelleScritture»39.
Quest’ultimacaratteristicasiripresentapuntualmentenellaletteraturamonasticadelMedioEvo,chemantienevivol’ascoltodeilibrisacri,colti-vandone i vari sensi, insiemeall’eserciziodella lectiodivina40: unagrandeerudizione,sacraeprofana,puòaiutareavederelavolontàdellaParoladiDio,maloscopoèquellodientrarenelpensierodivinoediincorporarlonelproprioessere.
Ilversanteintellettualeèchiaramentesubordinato.
4.L’“unioneaCristo”inIgnaziodiAntiochia
Comeabbiamogiàaccennato,ladialetticafragnôsisetheoríaèassen-tenelleLettere di Ignazio. In compenso,nessunaltroPadredellaChiesahaparlatocomeluidell’unioneconCristo41.ConfluisconoinIgnaziodue“correnti”spirituali:quelladiPaolo,odell’unioneconCristo,equelladiGiovanni,odellavitainCristo.Alorovoltaquestedue“correnti”sfocianonell’imitazionediCristo,piùvolteconfessatodaIgnaziocome“ilmio”o“ilnostroDio”42.
Così l’anelito ignazianoall'unioneconCristoeallavita in luirappre-sentaun itinerariodiconoscenzaedicontemplazionediDio,chegiungeacompletareilquadrofinquidelineatodellateologiapatristicatraIIeIIIsecolo.
39 H. CRouZel, Origène et la “connaissance mystique”..., op. cit., 531-532. Cf.oRiGene,OmeliasulLevitico,4,6,ed.m. boRReT,SC286,Paris1981,180:daunapartei “fianchi cinti” e gli “indumenti sacerdotali”, vale a dire la purezza e l’onestà della vita,dall’altrala“lucernasempreaccesa”,cioèlafedeelascienzadelleScritture,rappresentanolecondizioniindispensabiliperl’eserciziodelsacerdoziodeifedeli.
40 Cf. J. leCleRCq, Cultura umanistica e desiderio di Dio. Studio sulla letteraturamonasticadelMedioEvo(=Bibliotecastorica)(ed.francese,Paris1957),Firenze1983;id.,Esperienzaspiritualeeteologia.Allascuoladeimonacimedievali(=Difronteeattraverso),Milano1990.
41 m. villeR,k. RaHneR,Asceticaemisticanellapatristica...,op.cit.,38.42 Cf.peresempioiGnaZio di anTioCHia,AiRomani6,3,ed.P. TH. CameloT,SC10,
Paris19694,114:«Lasciatecheiosiaimitatore(mimetén)dellaPassionedelmioDio!».Alriguardo, vedi P. SeRRa ZaneTTi, Dio Padre nelle lettere di Clemente romano e di Ignaziomartire,inDizionariodiSpiritualitàBiblico-Patristica,14,Roma1996,13-36.
EnricodalCovolo384
SupplicandoicristianidiRomadinonostacolareilsuomartirio,Igna-zioformulainquestiterminiilsuodesideriodicongiungersiaCristo:
«Che io possa gioire delle bestie che mi hanno preparato! Mi auguro ditrovarlepronteperme!Eiolesproneròanche,perchémidivorinopronta-mente,noncomealcuni,che,timorose,nontoccarononemmeno.Eseesse,restie, non volessero, io le costringerò con la forza. Abbiate compassionedime:sobenequellochemiconviene!Oracomincioadessere(unvero)discepolo.Nessunadellecosevisibilieinvisibilimitrattengapergelosiadalcongiungermi a Gesù Cristo (hína Iesoû Christoû epitýcho). Fuoco e crocee lotte con belve, lacerazioni, slogature di ossa, mutilazioni di membra,stritolamenti di tutto il corpo, perfidi tormenti del diavolo vengano puresudime,purché iopossasoltantocongiungermiaGesùCristo (hínaIesoûChristoûepitýcho)»43.
AdirediF.Bergamelli,
«testidelgenerenonhannomancatodisuscitarelungolastoriailribrezzoelaripugnanzadiqualcuno.Effettivamentesonoparoledifuoco,espressioniinusitate che fanno impressione, lasciano trasaliti, e si spiegano solamentesullaboccadiunliricoediunmistico,diuninnamoratochevuoleatuttiicostimorireper“congiungersialsuoCristo”»44.
Ignaziolodicesubitodopo:
«Èbellopermemorireverso(eis)GesùCristo,piuttostocheregnaresinoaiconfinidellaterra.Cercolui,cheèmortopernoi,vogliolui,cheèrisortopernoi.E'giuntopermeilparto.Abbiatecompassionedime,fratelli:nonimpediteilmionascereallavita,nonvogliateilmiomorire!Unochevuoleessere di Dio non graziatelo al mondo e non raggiratelo con la materia:lasciatemientrarenellapuraluce!Làgiuntosaròdiventatouomo.Lasciateche io sia imitatore della Passione del mio Dio. Se uno ha Dio dentro disé, comprendaquelloche iovoglioe soffraconme, sapendochecosamitrattiene»45.
43 iGnaZio di anTioCHia, Ai Romani 5,2-3, ed. P.TH. CameloT, SC 10, 112-114(corsivinostri).
44 f. beRGamelli, L’unione a Cristo in Ignazio di Antiochia, in S. feliCi (ed.),Cristologia e catechesi patristica, 1 (=BibliotecadiScienzeReligiose, 31),Roma1980,93.Perilseguito,cf.ibidem,94-98.
45 iGnaZio di anTioCHia,AiRomani6,1-3,ed.P.TH. CameloT,SC10,114.
IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene 385
L’irresistibiletensionediIgnazioversol’unioneconCristofondaunaveraepropria«misticadell’unità».Eglistessosidefinisce«unuomofattoperl’unità»46.
Per Ignazio però l’unità è anzitutto prerogativa di Dio. Egli affermaripetutamentecheDioèunità,echesoloinDioessasitrovaallostatopuroeoriginario.L’unitàcheicristianidevonorealizzaresuquestaterranonèaltrocheun’imitazione,ilpiùpossibileconformeall’archetipodivino47.
Sipuòcitare–fraitanti–uncelebrepassodelprimocapitolodellaLet-teraaiMagnesi:«CantoalleChieseeprego»,scriveilvescovodiAntiochia,«perchévisiainesse[...]l’unitàdiGesùedelPadre,inmodocheresistendoescampandoadogniassaltodelprincipediquestosecolo,noiraggiungere-moDio»48.Cosìl’unitàdiGesùedelPadreèilfineeilterminesupremodiogniunitàsuquestaterra:diventareunacosasolacomeilCristoeilPadre,nelCristoenelPadre.
PerIgnazio,insomma,iltraguardodiogniitinerariodiconoscenzaedicontemplazionediDioèsemprelostesso–perluichevaincontroalmar-tirio,comepericristianichevivononellaChiesa–:ècongiungersiaCristo(IesoûChristoûepitycheîn)49nellasuaunitàconilPadre.
5.Conclusione
Ilconfrontoconlaviaignazianadell’unioneaCristo-Dio–sucuioranonpossiamodiffonderci–esaltalaportatadellacosiddettasvoltateologicaalessandrina.OccorrericonoscereconE.Junodcheall’iniziodelIIIsecolosicompieunaveraepropriarivoluzioneteologica,sullasciadegliApologistieincontrappuntoalleelaborazioniscientifichedellagnosi.“ConOrigene”,inparticolare,
«sivedenascereunateologiachepensa,articolaesviluppaleaffermazionichiaredelsimbolo,unateologiacheforgiaunadottrinacoerenteechenon
46 id.,AiFiladelfiesi8,1,ed.P.TH. CameloT,SC10,126.47 Cf. P.TH. CameloT, Introduction, in SC 10,33-36 (Mystique de l’unité ou mystique
del’imitation?).48 iGnaZio di anTioCHia,AiMagnesi1,2,P. TH. CameloT (ed.),SC10,80.49 Cf.R.a. boWeR,ThemeaningofEPITYNCHANOintheEpistlesofSt.Ignatiusof
Antioch,in“VigiliaeChristianae”28(1974),1-14.
EnricodalCovolo386
silimitapiùanarrareeadesplicitareletappedell'economiadivina.Ilmeto-doeladottrinadiOrigenemarcherannolastoriadellateologia»50.
Inveritàsitendeoggiasfumareilgiudizio,ieriprevalente,dicompiu-taorganicitàdellacostruzionedottrinaleorigeniana.MaquestonontoglienullaalfattocheClementeeOrigene,raccogliendolasfidagnostica,hannoapertounavianuovaallateologia.
InquesteosservazioniconclusivecercheremodiconfrontarefralorolerispettiveposizionideidueAlessandrini,riferendociaciòcheabbiamodet-tosulloro“vocabolario”dellaconoscenzaedellacontemplazionediDio.
Essi sono stati definiti in modo suggestivo «il Giano bifronte della“scuolaalessandrina”».Clemente,infatti,«guardainunadirezioneculmi-nativadelpassato»,mentreOrigeneè
«voltoaundifferentefuturo(manonostanteladirezionedeglisguardipro-spettici,lametaforasuggerisceanchelacontinuitàel'omogeneitàsostanzia-letraleduefaccescolpitesullamedesimapietra)»51.
Propriolavolontàdirisponderealla“sfida”dellagnosièilprimotrattocheaccomunaleteologiedeidueAlessandrini.Entrambiassumonol’idea,tipicamentegnostica,diunagradazionedellaconoscenzareligiosa,cheim-plicanellacomunitàdeicredentiunacoerentedistinzionetrachi,performa-zioneostrutturazioneintellettuale,siarrestaaunasogliapiùomenobassa(i“semplici”),echioltrequestasogliaprogredisce(gli“spirituali”o,secondoilvocabolariodiClemente,i“verignostici”).Nessunodeidueaccettaperòillegameunivocoeimmediatochelagnosieterodossainstauravatraillivellodellaconoscenzaacquisitael’accessoallasalvezza:inassolutacoerenzaconilmessaggioevangelico,perClementeeOrigeneèlafedenelLogos-Figliochesalval’uomo.Tuttavia,comesièvisto,nelleloroteologiesiinstauraunrapportoalquantocomplessotrafede,conoscenzaedesperienzadiDio,daunaparte,eperfezionedivitacristiana,dall’altra.
Insecondoluogo,ciòcheaccomunaClementeeOrigene,tantodaco-stituireuntrattopeculiaredella“viaalessandrina”diconoscenzaecontem-plazione di Dio, è l’assunzione del metodo allegorico nell’interpretazione
50 é. Junod,DesApologètesàOrigène:auxoriginesd’uneformede“théologiecritique”,in“RevuedeThéologieetdePhilosophie”121(1989),164.
51 m. RiZZi,Lascuolaalessandrina...,op.cit.,83.Perilseguito,cf.ibidem,84-91.
IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene 387
delleScritture.Una simileprassi esegetica–mentre libera il campodallecritiche mosse al testo biblico per la sua rozzezza stilistica, l’abbondanzadegliantropomorfismiealtreingenuitànarrative–permetteanchel’utilizzodicategorie,suggestioni,schemiconcettualiderivatidall'ambienteculturaleedallefilosofiecoeve.
Strettamenteconnessaconilmetodoallegoricoèlaconcezioneesem-plaristadelreale.ComenellaScritturasonocontenutiduelivellidisignifica-zione,quelloletteraleequellospirituale(corrispondentialorovoltaaiduelivellidelprocessognoseologico),anche larealtàsensibiledev’essere lettacome“ombra”dellerealtàtrascendentiedeterne,spirituali,cheentrambiiteologiusanodenominaremystéria.Nelprocessodelconoscere-contempla-reDiol’esegesiallegoricaelaconcezioneesemplaristadelrealeesercitanounareciprocainfluenza,incuil’ermeneuticadellaScritturaèmodellodel-l’ermeneuticadelreale,eviceversa.
Infine,un ruolodel tuttoparticolaregioca,nello sviluppodelnostrotemaeingenerenellateologiaalessandrina,l’ideadiderivazioneplatonico-stoicadellahomóiosis theô.Anchequesto trattocomuneaClementeeadOrigeneèstrettamentecollegatoconiprecedenti:allaconcezioneesempla-ristaeallametodologiaesegeticaallegoricasilegainmanieradirettal’ideadelladifferenziazionedeilivellidiconoscenzaediprogressonellaperfezionedellavitacristiana,sinoallacompiutaassimilazionealdivinostesso,fruttodelsuperamentodell’ostacolodellaletteranellaScrittura,dellacarnenellamorale,dell’ombra–proiettatadalla realtàcreata–nellacontemplazionedei“misteri”trascendenti.
Finquiabbiamoaccennatoaitratticomunidell’itinerarioalessandrinodiconoscenzaecontemplazionediDio.
Ma esistono anche numerosi e importanti elementi che differenzianol’elaborazioneteologicadiClementeediOrigene.
TraidueAlessandrinisipuòriscontrareanzituttoundiversomododiintendere il rapporto trafilosofiae teologia52.PerClemente, la tradizionefilosoficagrecaè,alparidellaleggepergliEbrei,ambitodirivelazione,siapureimperfetta,delLogos,chepermetteall’uomodiraggiungerei“semi”dellaverità53;perOrigene,invece,lafilosofiahafunzioneprevalentemente
52 Cf.J. daniélou,Messaggioevangelico...,op.cit.,359-380(“Filosofiaeteologia”).53 Clemente giunge ad affermare che Dio ha dato la filosofia ai Greci «come un
testamento loro proprio» (Stromati, 6,8,67,1, o. STäHlin, l. fRüCHTel, u. TReu (edd.),
EnricodalCovolo388
strumentale,diattrezzaturaconcettualeperlosviluppodell’indagineteolo-gicaedesegetica,chedeveesseresempreverificataallalucedelcanonedifede.
Ancorasulpianodelladefinizionedellateologiaedelsuoruolo,Cle-menteeOrigenesidistinguonoinqualchemisuraneldelineareilrapportoche si instaura tra conoscenza teologica e salvezza individuale.Clemente,assaipiùdiOrigene,èdebitoredellaconcezione(platonicaprimaegnosticapoi)diunasalvezzachecoincideconlatheoría,cioèconlacontemplazioneintellettualedeldivino.AncheseperClementeallabasedi tuttovièpursemprelafedenelSalvatorecheaccomunaicredenti,ideacentraledellasuateologiaèquella secondocui lahomóiosis theô si realizzacompiutamentesoloperl’animadelfedelegnostico,chedopolamorteraggiungelapienacontemplazionedelLogos.PerOrigene,invece,ladistanzacheseparaivarilivellidiconoscenzaumanaèassaiesigua,serapportataallacontemplazionedicuigodràlospiritualedopolamorte;lastessadifferenziazionedeigradidellaconoscenzateologicanonpoggiatantosuragioniintellettuali,quantoinvecesuragionimoraliespirituali,suunasortaditiepidezzanellafede,cheimpedisceilprogressognoseologicopropriodiunafedeintensa.Èinsommaladimensionedella“dedizionedifede”checaratterizzailcristianosecondoOrigene,elateologiaèdipendente(noncausa)rispettoadessa.
Ancheinquestocaso,comeinmoltialtri,Origeneoccupaunpostodirilievonellosviluppodellatradizione.
Egliproponeunitinerariospirituale54incuiconoscenza,contemplazio-needesperienzamisticadiDio,lungidaldivaricarsi,sicompenetranofraloroevengonopropostecontinuamenteaognicristiano,perchécamminisullaviadellaperfezione.
GCS524,465):cf.alriguardoG.m. vian,Cristianismoyculturasenlaépocapatrística, in
Cristianismo y culturas. Problemática de inculturación del mensaje cristiano. Actas del VIIISimposiodeTeologíaHistórica,Valencia1995,69.
54 f. beRTRand, Mystique de Jésus chez Origène (= Théologie, 23), Paris 1951, sot-tolinea lo stretto rapporto che Origene individua tra il progresso spirituale e la gradualescoperta di Cristo e delle sue “denominazioni” (epínoiai: per il cristiano esse formanocomeuna“scala”nellaconoscenzaenell’imitazionedelFigliodiDio).SullacristologiadiOrigenecf.daultimom. fédou,Lasagesseetlemonde.Essaisurlachristologied’Origène(=JésusetJésus-Christ,64),Paris1994.
iL coRPo: “LUoGo DeLL’esPeRienZA cRisTiAnA” neLLA PReGHieRA coRPoRALe Di sAn DoMenico
CaTHeRine aubin
PATH 7 (2008) 389-405
1
Qualèlafunzionedelcorponellafedecristianache,findaisuoiprimivagitidogmatici,dichiarache«lacarneècernieradellasalvezza»2?Secondouna tradizione teologicacherisaleaSant’Ireneo, ripresasoprattuttodagliautorispirituali,ilcorpo,l’anima,lospiritoraccontanoilmisterodellacrea-turaumana, lasuaorigineinDioedilsuocompletamentoinunadoppia“economia”omovimentodellastoriadellasalvezza:un’economiacheè“in-
1 Codex RoSSinianuS3(XIVe),fols.5r-13.2 TeRTulliano,Deresurrectionecarnis,8.
CatherineAubin390
carnazione”eun’economiacheè“spiritualizzazione”,cioèvitasecondoilFiglioesecondoloSpirito:
«Corpo,anima,spirito[…]piùunautoreèspirituale,piùcitieneaquestoschema tripartito [...]. Lo schema tripartito è uno schema dinamico [...].Unataleantropologiadistinguetracorpoespirito,unazonaintermediacheè quella dell’umano propriamente detto, con le sue facoltà, la sua libertàgrazieallaquale,apartiredauncertostatoneutro[...]l’uomopuòdiven-tareoterraodio»3.
1.Ilcorponellafedecristiana
Secondoquest’ideadell’antropologiacristiana,ilcorpoportainseilse-gnodiDio,poichécreandolo,ilPadrecontemplavagiàilFigliocheavrebbeassuntolastessacarne.L’uomoècreatoadimmaginediDiosignificacheilcorpodell’uomoècreatoadimmaginedelFigliochedovevafarsiuomo,morireerisuscitaredalsuocorpo.Perilfattostessodiessersiincarnato,«lacarnegiustahariconciliatolacarneprigionieradelpeccatoel’haricondottanell’amiciziadiDio»4.Questaamiciziacostituiscelanostrasalvezzaedèlabasedellapreghiera.
1.1Ilcorpo“luogodell’esperienzacristiana”
Percapirel’esperienzaspiritualediSanDomenicosidevevivereque-st’esperienzadirelazionenelloSpiritoconDio,altrimentiilsensoprofondorimaneoscuro.Nonsipuòsololeggerel’esperienzadiSanDomenico,bi-sognaviverla.Sonodueprincipicheciintroduconoallapreghieracristiana,cheèesperienza(nonsipuòsololeggere)eseguelalogicadelNuovoTe-stamento,inaltreparolel’Incarnazione,logicacheèpassaggiodallaparolaall’immagine,dalsentitoallavista.
–Dioconnoi,Diofranoi:primailVerbosifavederenellacarnedelFiglio5,inseguitonelcorpodeicristianidivenuticristoformi.
3 H. de lubaC, in aa.vv., L’Esprit et l’Église. Catholiques, orthodoxes et protestants dediverspaysconfrontentleurscience,leurfoietleurtradition:l’avenirdel’Égliseetl’œcumé-nisme,Paris1969,327-328e329-330.
4 AdversusHaereses,V,14,2.5 Cf.SanT’iReneo,AdversusHaereses,V,16,2:«Laveritàdituttociòapparvequando
il Verbo di Dio si fece uomo, rendendosi simile all’uomo e rendendo l’uomo simile a lui
Ilcorpo:“luogodell'esperienzacristiana” 391
– DioèAmore:Egli sicomunicacon ilcorpoperchéè ilcorpochegemesottolaminacciadellamorteedèilcorpocheglorificaDionellatesti-monianzadell’amoreelofapartecipareallaresurrezione.
– Dio è Padre, Figlio, Spirito: la preghiera cristiana sarà il luogo diun’esperienzaprivilegiatadellapresenzadiDiofranoi,unachiamataavi-vere le premesse di una resurrezione che il corpo dovrà annunciare, unamanifestazionepossibiledellacomunionedell’uomoconlaTrinità.ValeadireconilCristo,perchéèinLuichelanostrapreghieradivienerelazioneconilPadreeincarnazionedelloSpiritodifiglio.
1.2Ilcorpoinpreghiera
Unadelleprincipaliattivitàdelcristianodall’inizioallafinedelsuocam-minospiritualedeveesserelapreghieraattraversolaqualechiedelagraziadiDio,siapreadessaerendegrazieaDiopertuttiisuoibenefici.Èattraversolapreghierache l’uomosiunisceaDioedènellapreghierache imisticifanno lepiùprofondeesperienzediquestaunione.Ilcorpoèchiamatoapartecipare alla preghiera in diverse forme e livelli. Il corpo in preghieraconduceallafede,lamanifesta.
Qualel’invisibilepresenzachesirivelanelcorpoinpreghiera?QuelladiCristo resuscitato.Perchénon sipuòparlareaunmorto.L’uomochepregamanifestacosì lasuafedenellaresurrezione,evivecomeunecrea-turanuova.ParlaaDiocomealsuoamico.Nellapreghierasiproduceunrovesciamento,unosconvolgimento:Dioèspirito,siadoraDioinSpiritoeverità,peròsipuòadorarLosoloinuncorpoorientatoadunarelazionedisalvezza,inattesadellasuatrasformazionetotaleincomunioned’amore.Imodidipregaremanifestanol’invisibilescambiochesirealizzaattraversolagraziaelapresenza.Leggereevivere,affinchéilvederemanifestiosuscitilafede.Dimmicomepreghi,tidiròchièiltuoDio:SanDomenicopregandocitrasmetteunaripostaeunsegreto.QuandoSanDomenicosilasciaincon-
[...]. In passato l’uomo era bensì detto creato a immagine di Dio, ma non era manifesta-to, essendo il Verbo, alla cui immagine l’uomo era stato creato, ancora invisibile. Perciòdimenticò facilmente la somiglianza. Ma quando il Verbo si fece carne, confermò tuttiquestipunti:dimostròchel’immagineeraveraperchéluistessoplasmavalasuaimmagineeristabilìlasomiglianzarendendodinuovol’uomosimilealPadreinvisibileperoperadelVerbovisibile».
CatherineAubin392
trare, trasformare, agiredaCristo,manifesta e rivelaCristo, invisibilemapresenteevivo.
2.LapreghieracorporalediSanDomenicoel’antropologiabiblica
Ilcuorenellospaziodellapreghieraè il fulcro,edèdaessochepar-tetutta ladinamicadelmistero.Lapreghieranonconsistenel farsvanirepersoneecose,mapurificalarelazionedelcuorecontuttociòcheesiste,affinchéilcuoresialàdov’èilsuotesoro:ilsuoSignore.Laquestionedeter-minantedellapreghieranonèilsuospazio,localeomentale,malapresenzachelaabita.Ora,questapresenzaènelcuoredoveloSpiritoSantodeponeescolpisceGesù.QuandolaBibbiausalaparolacuoreindicatuttol’esserenellasuainteriorità,nonsololuogodelleemozioniedell’affettività,maan-chequellodell’intelligenzaedeipensieri6.
Secondo laBibbia, l’essereumanosi sviluppaa tre livelli. Ilpensierosemiticocogliel’uomonellosvolgimentodellesuereazionirispettoaquelloche lo circonda per scoprirci tre zone principali di vitalità: il mondo deipensieri,ilmondodelleparoleeilmondodeigesti7.Ilcuore,lalinguaelemaninonrinvianosoloatreorganicorporali,maatrefunzioniumanedina-miche:quelladell’intenzioneprofonda,l’interioritàdelcuoreedelpensiero,il“dentro”dell’uomo,poiquelladell’espressioneparlata,laparoladellalin-guaedellinguaggio,dellacomunicazionecongliuominieconDio,einfinequelladellarealizzazioneconcreta.
Loschemacuore/lingua/mani,unisceilprocessodimanifestazionechesaledalcuoreperappariresulvoltoeconcretizzarsiattraversol’operadellemani. Prendiamo ad esempio la prima maniera di pregare, iniziando percominciaredaquellocheSanDomenicovedenelsuocuore,poispiegandoleparoledellasuapreghieraelasuaattitudinecorporale.
«Laprimamaniera8consistevacioènell’umiliarsidinanziall’altare,comeseCristo, chenell’altare è significato, fosse lipresente realmente epersonal-
6 H.W. Wolff,Antropologiadell’AnticoTestamento,Queriniana,Brescia1975.7 b. de GeRadon,Le cœur, la langue, lesmains, une visionde l'homme,ddb,Paris
1974.8 Traduzione italiana in P. liPPini, San Domenico visto dai suoi contemporanei, i più
antichidocumentirelativialSantoealleoriginidell'OrdineDomenicano,Bologna,EdizioniStudioDomenicano1998.
Ilcorpo:“luogodell'esperienzacristiana” 393
menteenonsoltanto in simbolo: secondoqueldetto:“Lapreghieradegliumilipenetralenubi”(Si35,21).QualchevoltaricordavaaifratiqueldettodiGiuditta:“LasupplicadegliumiliedeimansuetiTifusempregradita”(Jdt9,16)echelacananea(Mt15,22-28)eilfigliolprodigoottenneroperl’umiltàquantochiedevano.Eaggiungeva:“lononsonodegnocheTuentrisotto ilmio tetto9 (Mt8,8)Signore,umiliaprofondamente lamiaanima”perché(Si7,19),“IosonototalmenteunnulladavantiaTe”(S118,107).Ecosi,tenendoiltroncoeretto,ilPadreSantoinclinavaumilmenteilcapoeildorsoalCristosuocapoecomparandol’eccellenzadiluiconlapropriaschiavitù,sidavatuttoariverirlo.E insegnava ai frati a fare altrettanto quando passavano davanti all’umi-liazione del Crocifisso, affinché Cristo, che tanto si era umiliato per noi,vedessenoiumiliatidavantiallasuamaestà.Eanalogoattodiumiltàloesi-gevadai frati inonoredell’interaTrinitàquandorecitavanosolennementeil Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Con questa maniera di inclinarsiprofondamente,com’èdescrittanellafiguracorrispondente,eglidavainizioallesuedevozioni»10.
2.1Ilsuocuore
Inchemodol’autoredelmanoscrittocitrasmetteilmodoumiledipre-garediSanDomenico?Per ilprimomodo, l’inclinazione,SanDomenicosi inchinaesiumiliadavantialCristo. Inchecosa il suogestoè risposta
9 L’inizio di questo primo modo é preso da GuillelmuS PeRalduS (Guillaume PeyRauT), Summæ Virtutum ac Vitiorum, tomus primus, Venetiis, Apud FranciscumZilettum,MDLXXI.Tertiapars, tractatusquintus,de justitia,Deoratione,ParsVII.Cap.1-1O.Summadevirtutibus,III,5,8.
10 EccoIltestolatinoinS. TuGWell,TheNineWaysofPrayerofStDominic:ATextualStudyandCriticalEdition,in“MedievalStudies”,47(1985),1-124:«Primusmodusorandi,Primusuidelicethumiliandoseantealtare,ac siChristusperaltare significatus realiteretpersonaliter esset ibi, non tantum in signo, iuxta illud, Oratio humiliantis se penetrabitnubes. Dicebat aliquando fratribus illud Iudith, Humilium et mansuetorum tibi semperplacuitdeprecatio.HumilitateoptinuitChananeaquoduolitetfiliusprodigus.Sedet,Egononsumdignusut intres sub tectummeum.Humiliadomineualde spiritummeum,namdomineantetehumiliatussumusquequaque.Etsicpatersanctuserectocorporeinclinabatcaputsuumetreneshumilitercapiti suoChristo,consideransseruilitatemsuametChristiexcellentiam et totum se dans in eius reuerantiam. Et hoc docebat fieri a fratibus dumtransirent ante humiliationem crucifixi, ut Christus pro nobis humiliatus maxime uideretnoshumiliatossuemaiestati.Itemtotitrinitatimandabatfratribussichumiliaricumsolem-niterdicereturGloriaPatri etFilio etSpirituiSancto.Et istemodus,utdescriptus est infigura, eratprincipiumdeuotionis eius, inclinandoprofunde».Per la traduzione francese:C. aubin,PrieravecsoncorpsàlamanièredesaintDominique,Paris,Cerf2005.
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all’abbassarsidelCristoperlui.Iltestofaallusionevarievolteall’umiltàdelCristosullacroce.
TregrandiavvenimentidellavitadiCristocimostranolaSuaumiltàecisononarratineiVangeli:l’Incarnazione,ilBattesimo,elaCrocifissione.LaTradizioneinterpretailBattesimocomeunadellepiùgrandimanifestazionidellaSuaumiltà.QuandoGesùscendenell’acqua,diventapiùpiccolodelprofeta, è come tutti i peccatori. Le rappresentazioni iconografiche ce loraffiguranopiùbassodiGiovanniBattista.IlluogodoveCristoèbattezzatosarebbe il luogo più profondo della terra; in modo reale e simbolico ciòvuoledirecheilCristononpotevascenderepiùbasso.SimettefisicamentepiùbassodegliuominieGiovanniBattistapuòinclinarsisolamenteversoilbasso,versoGesùcheprendeilpostodiunmendicante.CosìSanDomeni-coquandofissaisuoiocchisull'umiltàdelCristonellasuaIncarnazione,nelsuoBattesimoesullaCroceeglirispondeinclinandosiedumiliandosi.Ilsuogestotrovasorgenteedoriginenellasuacontemplazioneinteriore,inquellochelui“vede”congliocchidelsuocuore.Lasuaattitudinecorporaleèunarispostaall’umiltàdiGesù.
PeriPadri,l’umiltàcostituiscelavirtùprincipalechepermetteilritornoaDio.L’orgoglioèstatoilprincipiodellacaduta,l’umiltàsaràlachiavedivoltaperilritornodell’uomoaDio.SecondoSant’Ambrogio,ilCristoèilprincipiool’archetipodiquestavirtù,eglichehapresolaformadischiavo,mentreerainmaestàugualealPadre11.PerSant’Agostino12,l’uomocadutoperorgoglio,nonpuòtornareaDiocheperl’umiltà.L’umiltàèla“chiave”cheapreildialogoconDiopoichémettelacreaturaalsuogiustopostoda-vantiaDio.Essendoumilel’uomositrovainveritàcioèinquantocreaturacheaspettadalsuoCreatorelavita.L’umiltàpermettelostatodiricettivitàediaccoglienzadellagrazia.L’umiltàèla“porta”chedevespalancarel’uomoperritornareadesseread immagineeasomiglianzadiDio,poichéèperorgogliochesièallontanatopersempredalsuoCreatoreeSalvatore.Sul-l’immagine,dietroSanDomenicochesiinchina,vediamounaportaaperta,comesequestafosselaportaperlaqualeilsantoeraentratopercominciareilsuodialogocolCristo.
11 DefideIII,7,52.12 Enarrationesinpsalmos,15,10.
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2.2Lesueparole
QuandoSanDomenicopregaadaltavoce,lasuaparolasirilevaestre-mamenteimportanteperchécipermettedicomprendereipersonaggiumiliconiqualieglisiidentifica:Giuditta,lacananea,ilfiglioloprodigo,ilcen-turione.Tuttiquestipersonaggihannoespressolaloropovertàedillorobi-sognodiesseresoccorsi.Ognivoltalaloropreghieraelalorosupplicasonostateascoltateedesaudite.Tuttiquestipersonaggihannounacaratteristicacomune,sipongonoinunostatodirichiesta,nonpossonoriusciredasoli.TuttigridanoversoDio.
2.3Ilsuogesto
Ladescrizionedigestidipreghierafattaneltesto,sopratuttoperiprimiquattromodi, si appoggia almeno inparte suuna“grammaticagestuale”(unaseriediindicazionigestuali)stabilitaversolametàdeltredicesimose-colo(dal1254al1263)dalMaestroGenerale,UmbertodiRomans13.Egligiustificailsuoinsegnamentosull’inchinarsi,dimostrandocheilcultoaDiosidevecelebrareattraversotreelementi,ilcuore,laboccaeilcorpo.Eglidescriveidifferentigradidelgestodell’umiliazioneespiegaleragioniperlequalisifannogliinchini.Sifanno
«perrispetto,inringraziamento,perl’efficaciadiunapreghiera,peresaltareunaltro,insegnodiobbedienza,perriceverel’effettodiunabenedizione,perunsensodivergogna,insegnodiumiltà»,
ognunadiquesta ragioni trova la sua giustificazione in una citazionebiblica.IlprimomododipregareèispiratodaquestoinchinarsidelMaestrodell’Ordineeparticolarmenteintrepunti:primo:inclinarsiperrispettoda-vantiallaMaestàdiDio;secondo:inchinarsidurantel’ufficiodivino;terzo:inchinarsiperobbedienza.
Apropositodell’inchinoperobbedienzailtestodice:«IlPadreSantochinavaumilmenteilcapoeildorsoalCristosuo».Ilverbolatinoutilizzato,inclino,èlostessocheèutilizzatonelVangelodisanGiovanni(19,30):«echinatoilcapo,emiselospirito».IlsuocapochinatocomequellodiCristo
13 Expositio super constitutiones fratrum praedicatorum, in Opera de vita regulari,Roma,J.J.Berthier,1889.
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sullaCroceesprimelavolontàdirimetterecompletamentelasuavitanellemanidiDio.Questogestodireclinarelatestaèungestodisottomissione:manifestal’accordodellavolontàdiCristoaquelladelPadre.PeriPadrigreciquestogestosichiamalaσυννευσισemanifestainsensofiguratol’ac-cordodellavolontà14.PeraccentuareemettereinrapportoreclinareilcapodiCristosullaCroceelasuaumiltà,chesonofonteeprincipiodell’umiltàdiDomenico,l’autoredelmanoscrittoriprendel’espressionedell’innoaiFi-lippesi(2,7)el’applicaaDomenico,particolarmentelàdoveèdetto«assu-mendolacondizionediservo»;làl’autoreattribuisceaDomenicoglistessisentimentidiCristo.SembracheeglicerchidiassimilareDomenicoaGesù,applicandoaluiglistessiversettibiblici.Lafontediquestaumiltàèl’umilia-zionedellacroce,sullaqualeCristosièumiliatopernoi«finoallafine».
3.LapreghieracorporalediSanDomenico:unapedagogiadivitaspirituale
«Seilgranellodifrumentocadutointerranonmuore,rimanesolo;masemuore,producemoltofrutto»(Gv12,23).
Le“novemaniere”dipregaredi SanDomenico riuniscono inmodosistematicounaseriedigesticheobbedisconoadunalogicaspiritualelibe-ra.C’illustranoposizioniegestichecaratterizzanodifferentimodalitàdellapreghiera,chealorovoltadescrivonounaseriedivariantipossibili;questocimostracheilSanto,quandoprega,simuove.Ilmanoscrittononpresentaprimadituttodelleposizioni:attraversofigurechedisolitorappresentanoposizionistatiche,essovuoleillustrareunmovimentointeriore.Questimodidipregarenonsonosovrapposti,néseparatigliunidaglialtri,sonopiuttostolegatifraloroesisuccedonoseguendounaprogressionelogica,lecuitappeobbedisconoadunmovimentointerno.Sipuòdirechele“novemaniere”sonouncammino,unpercorsoomeglioancoraunapedagogiadell’incontrodell’uomoconDio,incuipossiamodistingueretretappe.
3.1Primatappa:dall’umiltàallafiducia,all’inchinarsiallagenuflessione
Nelleprimequattromanieresonoindicatequattroposizionidelcorpo:l’inchino,laprostrazione,laflagellazione,lagenuflessione,accompagnatedaquattroposizionispirituali:l’umiltà,lacompunzionedelcuore,ladisciplina
14 GReGoRio di naZianZo,Discorsi27-31.
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(insensobiblico),lafiducia.Inquestequattroposizioni,ilrapportoconlaterraèsottolineatopiùomenointensamente:ognivoltailcorpomostraunaposizionedirettaverso ilbasso,verso la terra: inchino la schienaècurva;nellaprostrazioneilcorpoèstesointerra(inentrambileposizioni,losguar-doèversolaterra);perladisciplinaelagenuflessione,leginocchiasonoincontattoconilsuolo.
Simbolicamentelaterrarappresentailluogodellimite,dellacontingen-zaumana,èilluogoincuiabital’uomoperopposizionealcielodovedimoraDio.L’uomonellaconcezionebiblicaèfattoconlapolveredellaterra:«Per-chéilSignoreDioconoscelanostranaturaesiricordachesiamopolvere»(Sal103,14),«Eglicheformòl’uomodallapolveredellaterra,glisoffiònellenariciunalitodivitael’uomodivenneunesserevivente»(Gn2,7)15.
Inscrivendo inunaposizionedel corpo l’atteggiamentodell’uomo ri-voltoversoterra,sanDomenicociindicaunaleggespiritualefondamentale:l’uomoèuscitodellemanidiDio,nonèl’originedisestesso,egliriconosceciòchedeveallaterra,cheloporta,lonutre.Leprimequattrodisposizionispiritualivannonellostessosenso.
Ilprimomodoinsistesull’umiltà;laparolalatinaHumusvuoledirelaterra;l’umileècoluicheèincontattoconlaterra,cioèconisuoilimiti,siri-conoscecreaturaenonCreatore.Siaconladisposizionespirituale,l’umiltà,siaconlaposizionedelcorpo,l’inchinarsi,ilpercorsocominciacolmetterel’uomo“alpostogiusto”nonsoltantoversoDio,maancheversoglialtrieversosestesso.Quandol’uomos’inchina,siriconoscecreatura.Laposizio-nefisicamanifestaunadocilitàchesignificaricettività,accoglienza.
Ilsecondomodocontinuanellostessomovimento:è lacompunzionedelcuore.SanDomenicoschiacciatodaisuoipeccatipiange,gemeesigettaperterra.Quandopiangeisuoipeccati,favederecosìl’intensitàdellasuarelazioneconDio.Riconoscersipeccatoreèunatteggiamentodiveritàverso
15 Lettera Orationis formas su alcuni aspetti della meditazione cristiana, 15 ottobre1989: «Per accostarsi a quel mistero dell’unione con Dio, che i padri greci chiamavanodivinizzazione dell’uomo, e per cogliere con precisione le modalità secondo cui essa sicompie, occorre tenere presente anzitutto che l’uomo è essenzialmente creatura, e talerimane in eterno, cosicché non sarà mai possibile un assorbimento dell’io umano nell’iodivino,neancheneipiùaltistatidigrazia.Sideveperòriconoscerechelapersonaumanaècreata“ad immaginee somiglianza”diDio,e l’archetipodiquesta immagineè ilFigliodiDio,nelqualeeperilqualesiamostaticreati»(Cf.Col1,16).
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sestessoeversoDio,permetteun incontrosenza illusione,unerelazionesenzaipocrisia.
Ilterzomodoindicailbisognodiesserecorretto,diessereripresodaunaltro.
Daultimo,nelquartomodo,lafiducianellamisericordiadiDioversoLui stesso,verso i suoi fratelli everso ipeccatori fanascerenel santounmovimentoripetutodigenuflessionidisupplica.
Umiltà,compunzione,disciplinaefiduciasonotuttedelledisposizionichericonosconounadipendenzadaDio.Tuttequestiatteggiamentispiri-tualimanifestanocheilprimatoèdiDio;sonotappeperritrovarel’immagi-neelasomiglianzaconilCreatore.CostituisconoognunaunmododiporsiinveritàdavantiaDio,sonocomeunapreparazioneall’incontro.Formanountuttoattornoadunatteggiamentoprincipale,quellodell’accoglienza,ac-coglienzadellapropriacondizionedicreaturadavantiaDio,accoglienzadiDiocomeCreatoreeSalvatore,accoglienzadeiproprilimitiumanidavantiaColuicheèinfinito.
3.2Secondatappa:dall’ascoltoall’intimità,inpiedi
Le tremanierecheseguonomostranoSanDomenico inpiedi. Il suosguardoèrivoltoversoilcrocefissooversoilcielo.Nonèpiùunrapportoconlaterramaèoraversoilcielo.Ilsuocorposièprogressivamentealzatoperessereinpiedielasciarsiattirareversol’alto.Lesuebraccia,lesuemanimanifestanol’ascolto,ilraccoglimento,l’accoglienzadiunaltrofinoachelapresenzastessadiCristosiinscrivatotalmentenelgestodellebracciasteseaformadicroce.Poilesuebracciasidirigonoversoilcielo,einuncertomodotuttoilsuocorpo.Certamenteilsettimomodoèilculminedelmano-scritto.Itremodidipregareinpiedi,costituisconoilmomentodell’incontroconDioeundialogofacciaafacciaincuil’uomoconilsuoatteggiamentomostracheancheilSignoreèrivoltoversodilui.
SulpianospiritualeladisposizioneinterioredelquintomododipregareècostituitaessenzialmentedaunascoltomeditativodellaparoladiDio.Inunatteggiamentodi raccoglimento intensoSanDomenicoascolta, scruta,siraccoglie,siconcentrainsestessoperrimanerefermosull’ascoltodellaparoladiDio.Poiilsuocorpomanifestadall’internoilfruttodellasuame-ditazioneecioèCristosullaCroce.IlsantosiidentificatotalmentealSalva-tore,pregacorporalmentecomeGesùstessonelmomentoculminantedella
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suavita,epregandocosì,èunaltroCristo.Lasuatensionecontinuaacausadellagraziacheglièaccordata,quelladicontemplarelagloriadiDio,“d’en-trarenelsantodeisantifinoalterzocielo”.ComegliangeliinpiedivedonoilvoltodiDio,cosìSanDomenicoèrapitonellavisionebeatifica.
QuestitremodiincuiSanDomenicoèinpiediindicanol’intimitàdellarelazioneconDio.Allettorenonèdatosoltantodivedereilfondatoremen-treprega,maancheesopratuttoglièmostratalapresenzastessadiCristocheagisceeviveinlui.ÈunfacciaafacciaconDioeconsuoFiglioGesù,comeSanDomenicoci indica.Come lapreghieraebraicapassadall’atrioesternoall’atriopiùinternocheèilsantodeisanti,luogodellapresenzadiDio,così lapreghieradiDomenico introduceaun incontro ineffabile fraDioe il suoamico.I tremodidipregare inpiedipossonosintetizzarsi inuna caratteristica, quelladell’incontro, incontro faccia a faccia conDio esuoFiglio.
3.3Terzatappa:dallaletturaamorosaallapredicazionesullestrade
Idueultimimodidipregaretrasmettonolacontinuitàdell’incontroin-timoconDioinunaposizionesempliceefamiliare,valeadiresedutoocam-minando.LaposizionesedutaepoiincamminoriportaSanDomenicoversoilsuocuoreperundialogoviventeericcochecontinuainognioccasione.Lapreghierasiconcentraversol’interno,cioèversoilcuore.IlSignoreabitailcuorediSanDomenico,lasualetturapregataèdialogo,oltrecheascoltoenutrimento.Comeleposizioni,sedutoeinpiedi,sonofamiliariaognies-sereumano,cosìledisposizioniinteriorivoglionomanifestarequestastessasemplicitàefamiliarità.
SanDomenicomostracosil’amiciziadiGesùconisuoiintimi,un’ami-ciziaincuinonsolositrovailtempodisedersiinsieme,maanchedicam-minareinsiemesullestrade.Questiultimiduemodi,conilritornoalcuore,indicanounmovimentoversol’altroeancheversotuttiglialtri.Ilsuomovi-mentodiconversioneinterioreèinrealtàun’aperturaperdonareedonarsinellapredicazione:essepossonosintetizzarsiinunatteggiamentodidono.
4.LapreghieracorporaledisanDomenico:unamanifestazionedell’In-visibile
«ÈCristocheviveinme»(Gal2,20).
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NellasuapreghieraSanDomenicoindicacheilsuocorpononésolouno strumentoper l’azionemaancheuno strumentod’espressione.Èat-traversoilsuocorpochesimanifestalasuavitainterioreecheilsuocuorediventapercepibile.Ilsuocorpo“traduce”ilsuocuore.TuttoilcorpodiSanDomenicoèportatoredi significatospirituale,diviene incertomodoimmaginedellasuaanima,unsegnodelsuomisterodiintimitàconDio.SanDomenicoponeilsuocorpoalserviziodell’unioneedellacomunioneconDio,èorientatoaquestofine,aiutarelacomunioneconDio,comespiegaSant’Atanasio:
«IlcorpohaocchipercontemplarelacreazioneeperconoscereilCreatore,grazieaquestoordinediun’armoniameravigliosa;haorecchieperascoltarelaparoladiDioelaleggediDio;hamaniperrealizzareicompitiessenzialieperelevarsinellapreghieraaDio»16.
IgestidiSanDomenicodiventanostrumentidicomunicazioneedico-munioneperchérivelanoqualchecosadelsuomistero.Leattitudinicorpo-reedelsantononsonosemplicementeun’interiorizzazionedellapreghiera;isuoigestisonolasuapreghierastessaesopratuttounapreghieracostruitadaunapresenza,laPresenzadiDiochedimorainlui,conGesùCristo17.
1.Ilprimomododipregaredàlachiavediletturaed’interpretazionedellafontedituttalasuapreghieracorporea.IlCristovienenominatoseivoltepersottolinearecheèLuiilmodellodell’umiltà.Cominciaredall’umil-tà è in qualche modo indicare l’origine, l’inizio, la fonte della preghiera.Inunostessomovimento,cièrivelata ladisposizionespiritualevitaleperentrareincomunioneconCristo,cioèl’umiltà,enellestessotempol’originedellapreghiera,cioèCristonellasuapassione.LosguardodiSanDomenicoèfissosulcrocifisso,piùprofondamentesuColuicheèfissatoallaCroce,Cristo.Eccoperchéquandos’inchina,rispondeall’umiltàdiCristochesièumiliatopernoisullacroce.Ilsuogestononèvolontario,nelsensodiunadecisione presa in maniera autonoma: il suo inchino profondo è guidato
16 DeIncarnationeVerbi,PG25,95-128.17 Come scrive S. TommaSo: «[...] proprius effectus huius sacramenti est conversio
hominis in Christum, ut dicat cum Apostolo: Vivo ego, iam non ego; vivit vero in meChristus»(Gal2,20),inIVSent.,d.12,q.2,a.1.
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dall’umiltàdiCristosullaCrocequandoreclinalatestaprimadirendereloSpirito(Jn19,30).
2.QuandoSanDomenicosigettaperterraepiange,ilpeccatoloschiac-cia,ècommossodicompunzionenelsuocuore,peròilsuoatteggiamentoèancheunarispostaaGesùstesso,cheanchehapiantosuGerusalemme(Lc19,41-44).
3.Nel terzomodo,SanDomenicoriceve ladisciplina.Dinuovo,sanDomenicononriceve ladisciplinaperobbedireauna regolaesterna,maperentrareincomunionepiùprofondaconilCristochehasoffertoperluiquandofuflagellato.
4.Ilsantosiinginocchianelquartomodoconunmovimentodisupplicainteriore,comeStefanonelmomentodelsuomartirio,maanchecomeGesùstessoquandoerainagonianell’ortodegliolivi.GesùsupplicailPadredi«allontanaredaLuiquelcalice[...]lasuaangosciaeratalecheilsuosudoredivennecomesanguerappresochecadevainterra»(Lc22,42.44).ÈalloracheGesùsirialzaeesortaisuoidiscepoliallapreghiera,avendoritrovato,nelrimetterelasuavitatralemanidelPadre,laforzadiandareincontroallaPassione.SanDomenico,inginocchiandosiripetutamente,prendeamodel-loilCristoinquestomomentodellasuaagonia.
5.Nelquintomodoilsantosialzaperleggerepoiché«Gesùsecondoilsuosolitoentròungiornodisabatonellasinagogaesialzòaleggere»(Lc4,6).Laragionediquestaposizioneinpiedinonpotrebbeesserepiùchiaraeprecisa:SanDomenicosialza,comeGesùallasinagoga.
6.QuandoSanDomenicopregaamaniebracciaaperte,piùlarghepos-sibile,aformadicroce,l’autoredelmanoscrittononriportapiùleparoledelfondatore,edunquel’atteggiamentodelsuocorpomanifestatotalmentelapre-senzainvisibilechel’anima.Lasuapersonainuncertosenso“sparisce”inunmovimentod’oblazionetotale,perlasciarecheCristostessoimprimalaformadellacrocenelsuocorpo.Pregandocosì,DomenicolasciatraspariretotalmenteColuicheèilsuomodelloelasuafonte,ilCristomortoerisortocheviveeagisceinlui.Certamentequestaposizioneèl’esempiopiùilluminantepercom-prenderefinoachepunto,quandolapreghierasiinscriveintuttoilcorpo,essariflettaDiocheèpresenteeagisce;essaciillustrailversettodiSanPaolo:«NonsapetecheilvostrocorpoètempiodelloSpiritoSanto?»(1Cor6)
7.Nelsettimomodolatensionesaleconlapreghieradelcorpo,cheètuttounoslancioversoColuicheèlafontedelsuodesiderio,dellasuaestasi.
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IlsuocorpocomeunafrecciaindicaColuicheèassisoalladestradelPadreeche,semprevivente,intercedeperipeccatori.
8.Eccoperché,dopounasimileascesa,SanDomenicoriprendeunat-teggiamentosempliceefamiliare,quellodell’uomoinvitatodaGesùasedersiconluiallatavoladeipeccatori.Ilsantosisiedenonperriposarsidasolo,maperrimanerenell’intimitàconColuicheattornoadunatavolahaspezzatoilpaneconisuoidiscepoli.SanDomenicocontinuaquestodialogodiamiciziacamminando,seguendoGesùcheèeglistesso“laVia”.CamminareèancheseguireGesùcheaccompagnachicammina(comeipellegrinidiEmmaus)edèancheobbedirealsuoordinediannunciarelasuabuonanovella.
Ilsuocorpoappare,simanifesta,lasuavisibilitàmostraprofonditàein-teriorità.Questaepifaniaèdescrittaneltestodelle“novemaniere”.L’attitu-dinestessadiDomenicoeladescrizionechecenedàiltestoinvitaapassaredallavisibilitàall’interiorità.Ilsuperamentoavvieneperchéc’èpassaggio:lospiritualeeildivinosidannoallacontemplazioneattraversogliumilisegnidelcorporeoedell’umano.
LateologiafenomenologicadelcorposviluppatadaGiovanniPaoloII18fornisceconsiderevolearricchimentoall’interpretazionedellapreghieradiSanDomenico.Secondolasuaintuizionecentrale,ilcorpohaunsignificatosponsale,èsegnodiundono:«L’essereumanoapparenelmondovisibilecome l’espressionepiù altadeldonodivinoperché racchiude in sé ladi-mensioneinterioredeldono».Cosìcheilcorpoesolamentelui«ècapacedirenderevisibileciòcheèinvisibile:lospiritualeeildivino».
AttraversotuttoilsuocorpoinpreghieraSanDomenicorivelal’invisi-bilePresenzacheloabita.Inquestosensochiariscel’affermazionediGio-vanniPaoloII:«ilcorpoèsacramento»secondoquestadefinizione:«segnochetrasmetteefficacementenelmondovisibile ilmistero invisibilenasco-stoinDiodituttal’eternità».Ineffettiilsacramentoconiugaunelementofondamentale–esseresegnoesegnovisibiled’unarealtàinvisibilecheèilmisterodiDio–conunsecondoelemento–esserecausaefficace–.Ilcorpoèdunquesacramentononsolodellapersona,maanchedelmisterodivinostesso.
18 Cf.Giovanni Paolo ii,Uomoedonna lo creò.Catechesi sull’amoreumano,CittàNuova,Roma2003.
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5.LapreghieracorporalediSanDomenicoele4cordedelsuocuore
«Chiunque fa la volontàdelPadremio, che ènei cieli,mi è fratello,sorellaemadre»(Mt12,50).
Questopercorsoèinterpretatonell’AmorediGesù,nellapiùprofondaimitazione di Gesù, una imitazione che non è mai esteriore, superficiale,mainteriore,nelloSpiritoSanto.Simbolicamente,SanDomenicoportavasempreilVangelodiSanMatteosulsuocuore,nellatascadelsuoabitoelorileggevainstancabilmente.
SantaTeresadiLisieuxparagonaspessoilsuocuoreadunostrumentodimusicaacorde:unalira,dellaqualel’AmorediGesùfavibrarelecor-de19.Comeunviolino,questalirahaquattrocorde,chesonoprecisamentequelle dell’Amore Filiale e dell’Amore Fraterno e dell’Amore Sponsale edell’AmoreMaterno.Ogniuomohauncuoredifiglioedifratelloedisposoedipadre.Sonogliaspettipiùessenzialidell'immagineedellasomiglianzadiDioAmorenelcuoreumano.Siamotuttichiamatiadamarecontuttoilnostrocuore,cioècontuttequeste“corde”.NelcuorediDomenicocomenelcuorediSantaTeresaquestequattrocordesuonanonelmodopiùme-raviglioso.PossiamoconsideraresuccessivamentenelcuorediDomenico:l’amorefiliale,l’amorefraterno,l’amoresponsale,l’amorematerno.
1.SanDomenicocimostravisibilmentecomeamacontuttoilsuocuo-re.Laprimatappaquelladell’accoglienzacorrispondeall’amorefiliale: ledisposizioniinteriori,l’umiltà,riconoscimentodellepropriecolpe,docilitàefiduciasonolestessedelFiglioneiconfrontidisuoPadre.Ilsuoamoreeral’amoreperilPadre,fondamentodelsuoamorediSalvatoreperlaChiesa,pertuttal’umanitàredentadaLui.NelCuoreumanodiGesù,questoamorefilialesiesprimeessenzialmentecomeobbedienza,obbedienzaalPadrefinoallamortedellaCroce.
2.Lasecondatappa,quelladell’incontro,cifaentrarenell’amorefra-terno:SanDomenicoamaGesùcomeilsuomiglioramico,nell’ascolto,ildialogo,ilrispetto.Siamotuttichiamatiadamarecontuttoilnostrocuore,arealizzarepienamentelanostraumanità,comeuominiedonne,nellacarità,nell'unicoAmorediGesùedelprossimo.
19 Cf. f.m. leTHel,L’AmorediGesù.LacristologiadisantaTeresadiGesùBambino,LibreriaEditriceVaticana,CittàdelVaticano1999.
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3.Nellaterzatappa“gioca”conledueultimecorde:quelladell’amoresponsaleequelladell’amorepaterno.Nell’ottavamanierailsantononna-scondeilsuoamoreperCristodalqualesisenteamatodiamorefolle.LoSpiritoSantofavibrarelacordasponsaledelcuore,nelmodopiùforte,piùpuroepiùbello,loSpiritoSantocheprocedeeternamentecomel’AmorereciprocodiGesùFiglioedelsuoPadrenellaTrinità,vienemandatocomeAmorereciprocodiGesùSposodellaChiesasuaSposa.Eglicipresentaque-stadimensionesponsaleall’internodellaChiesaconsideratacomeSposadiCristo.ÈproprioaquestotitolochenoisiamotuttichiamatiadiveniresposiesposediCristo.Nellasuaprospettiva,uncuorepuroèuncuoretalmenteinnamoratodiGesù,attaccatoaGesù.Così,l’amoresponsalediGesùèlaprincipalefontedipurezza,opiuttostoèl’essenzadellapurezza,èciòcheunificalapersonanell’amore.Nellanonamanieracamminasullestradepertrasmettereciòchehacontemplato,diventaPadredeisuoifratelliediquelliversoiqualiilSignoreloinvia.L’amorediDomenicoperGesùètotalmenteoblativoepossessivo,esolocosìilsuoamoreversoglialtripuòesseresolooblativo,emaipossessivo.ÈassolutamentenecessariodaretuttoilnostrocuoreaGesù,senzariserve,peraccogliereilsuoAmore,Domenicoèsposoepadre,sposoperesserepadre.Nelsuocuore,l’amoresponsalediGesùèfontedipaternitàspirituale:èunamorefecondo.Questaintimitàpersonaleedesclusivadell’amoresponsaleèparadossalmentelapiùprofondaaperturadelcuoreatuttigliuomininelladimensionedell’amorepaterno.Domenicochiamavaipeccatorinonsolo“imieifratelli”,maanche“imieifigli”.
6.Conclusione
La preghiera vissuta come trasfigurazione e resurrezione pone i fon-damentiteologicidiunavitaspiritualepiùgioiosaepiùaffascinante.Essacredenell’unitàdell’uomo,anima-corpo-spirito.Èattraversoquestocorpochenoimanifestiamolerealtàinteriori,laconversione,lacarità,maanchelagiustiziael’arte,ecc.Nellapreghiera,invarimodi,isantiesprimonosemprelastessaverità:lalorovitapuòessereinteramentevissutainDioediventare“segnodellaSuapresenza”.Nelmododipregaredeisanti,traspareuninse-gnamentosull’antropologiacristiana,quelladell’uomocheviveinrelazioneconDioviventeechedàlavita.
«FigliodellaResurrezione»(Lc20,36),ilcristianohailcompitodiin-carnarenelmondolosplendoredellanuovacreaturaeannunciarelerealtà
Ilcorpo:“luogodell'esperienzacristiana” 405
delRegnofuturorendendolemanifeste,comesegiàsegretamentepresenti.Lafedecristianasièportataaparlaredel“misterodellasalvezza”:nelcorpofacciamo l’esperienzadella fragilitàdellacarneedella forzadelloSpirito.Nellafedeilcapovolgimentoètotale:tuttoèpossibilepoichéloSpiritocièstatodato.TuttoèpossibileallacarnecheloSpiritohasposato:anchedirisuscitare.La resurrezioneèveramente il segretofinaledellapreghieraequindidelmisterodellafede:ilmisterodiDiocheciapreall’intelligenzadelmisterodell’uomo.
«Coluicheèstatoiniziatoallapotenzanascostadellaresurrezionecono-sceloscopoinvistadelqualeDiohapredispostol’iniziodituttelecose»20.
20 maSSimo il ConfeSSoRe,Centuriesullateologia,I,66.
THeoLoGie eT eXPeRience DAns LA DocTRine De sAinT LoUis-MARie De MonTFoRT
eTienne RiCHeR
PATH 7 (2008) 407-425
0.Introduction
Dissipantd’injustespréjugés,leServiteurdeDieuJean-PaulII(1920-2005)n’apashésitéàreconnaîtrelaprésenced’unedoctrine1danslesécritsde saint Louis-Marie de Montfort (1673-1716), ardent prédicateur de la«sciencesuréminentedeJésus»quiestla«grandesciencedessaints»2.Laprésentecontributionviseàmontrerd’unepartque l’auteurduSecretdeMarie, mérite objectivement le qualificatif de «théologien de classe»3 quiluiaétéreconnuparcePapehéritieretpromoteurdesontotustuus(vd216,233,266),etd’autrepartqueladoctrinevécuedecesaintmissionnaireorienté vers les plus pauvres est une alliance indissoluble de théologie et
1 Cf.Jean-Paul ii,LettreapostoliqueRosariumVirginisMariae,16octobre2002,n.15; id., Lettre Aux religieux et religieuses des congrégations montfortaines sur la doctrinemariale de leur fondateur (désormais: lfm), 8 décembre 2003, n. 1, in “L’OsservatoreRomano”, éd. en langue française, 20 janvier 2004, 2-3. Proclamé bienheureux par LéonXIIIen1888,puisdéclarésaintparPieXIIen1947,saintLouis-MariedeMontfortavusamémoireliturgiqueinscriteaucalendrierliturgiqueromain,surdécisiondeJean-PaulII,en1996(cf.“Notitiae”32(1996),658).
2 SainT l.-m. GRiGnion de monTfoRT,L’AmourdelaSagesseEternelle,n.8.9.et93.Désormais les références auxécritsdu saint seront indiquéespar sigles entreparenthèsesdanslecorpsdutexte:vd=TraitédelavraiedévotionàlaSainteVierge;Sm=LeSecretde Marie; aSe = L’Amour de la Sagesse Eternelle; SR = Le Secret admirable du très saintRosaire; laC = Lettre aux amis de la Croix; Pe = Prière embrasée; C = Cantiques; RCm= Règles des prêtres missionnaires de la Compagnie de Marie. Nous citons selon l’éditioncritiquedesŒuvresComplètes(Paris,1966,ed.duSeuil).
3 Jean-Paul ii,Mavocation,donetmystère,Cerf/Mame,Paris1996,42.
EtienneRicher408
d’expériencedel’«AmourdeJésusquenouscherchonsparMarie»(vd67),dontelleoffreunesciencevraie,sicen’estéminente4.
Pourcefaire,nousprendronsenconsidérationcequel’enseignementdeLouis-Mariedoit à laprofondeurmystiquede sonexpérienceperson-nelle, sur laquelle il reste,à l’instardeJeande laCroix, fortdiscret, toutenexaminant laqualificationproprementdoctrinaledesamystagogie.Si,pourêtrevraie,unepédagogiedesaintetésedoitd’êtrenourrieparl’expé-riencehumaineet spirituelle,ellen’enrequiertparmoinsuneexpressionobjective,fondéesurlavéritédelafoi,enracinéedansl’Ecritureinterprétéeen Eglise. En l’occurrence, la spiritualité mariale montfortaine s’enracineenJésus-Christentantqu’Ilest laVéritéet«l’abîmedetoute lascience»(aSe12)etelleselaissedécouvrirdansdesécritsquis’avèrentêtrel’écrind’unedoctrineauserviceduchemindesanctificationdetouslesbaptisés.Ensupposantconnuslesdifférentsécritsquiformentlecorpusmontfortain5,nous nous proposons de vérifier le bien-fondé et le sens de la qualité de“théologiendeclasse”(1)bienméritéeparsaintLouis-Mariepoursavraiescienced’AmourdeJésusenMarie(2),précieuxviatiquepourleschrétiensdunouveaumillénaire.
1.Unthéologiendeclasse
Dèsl’immédiataprèsConcile,alorsqu’unprofesseurdurenomdeKarlRahnercrut,trophâtivement,pouvoirdiscernerchezGrigniondeMontfortquelquedéfautd’«unilatéralité»6,biend’autrescommentateurss’employè-rentàsouligneraucontrairel’harmonieentresadoctrineetl’enseignementduConcileVaticanII7.Audiredecetartisandurenouveauconciliaireque
4 L’expression“AmourdeJésusenMarie”empruntéeàF.-M.Léthel(cf.L’AmourdeJésusenMarie,AdSolem,Genève2000,2vol.) indique ladynamiquechristocentriqueetl’intérioritémarialedesécritsdusaint.
5 Pour une présentation du corpus montfortain: cf. m. doRio HuoT, Il corpus degliscrittidiS.LuigiMariadiMontfort,in“SpiritualitàMonfortana”2(2003),59-95.
6 Cf. K. RaHneR, Saggi di spiritualità, Roma 1965, 172; id., Saggi di cristologia e dimariologia,ed.Paoline,Roma1965,299.
7 Cf. H.-M. manTeau-bonamy, De Grignion de Montfort à Vatican II, in “Cahiersmarials” 10 (1966), 120-126; A. Rum, Il Trattato della vera devozione a Maria alla lucedel Vaticano II, in “La Madonna” 14 (1966), 3, 17-23; f.-m. léTHel, Marie Toute Sainteet Immaculée dans le mystère du Christ et de l’Eglise: la doctrine de saint Louis-Marie deMontfortàlalumièreduConcileVaticanII,inPaTH3(2004),507-556.
ThéologieetexpériencedansladoctrinedesaintLouis-MariedeMontfort 409
fut lepape Jean-Paul II cette«penséemariale s’enracinedans leMystèretrinitaireetdanslavéritédel’IncarnationduVerbedeDieu»8:
«Oui,MarienousrapprocheduChrist,nousconduitàLui,àconditionquel’onvivesonmystèredansleChrist.LetraitédesaintLouis-MarieGrigniondeMontfortpeutdéconcerterparsonstyleunpeuemphatiqueetbaroque,mais la substancedesvérités théologiquesqu’il contientest incontestable.Cetauteurestunthéologiendeclasse»9.
UnexamenattentifdecetitrepermetdeprendrelamesuredusouffledoctrinalquifondeetanimelapédagogiedesaintetédeLouis-Marie10,ins-critedansunevéritablethéologiedel’AmourdeJésusenMarie,quimérited’êtreappréciéeàsajustevaleur.
1.1Uneinjusticedissipée
SouslaplumedeJean-PaulII,Louis-MariedeMontfortsevoitconsi-déré non seulement comme un saint vénéré comme tel dans l’Eglise, oucommeunmaîtredeviespirituellerecommandable,maisaussicommeun“théologiendeclasse”,dontlavaleur,entantquetel,appelleunemeilleureetprogressivereconnaissance.Unetelleévaluation,choisiebiensûràdes-sein,traduitl’intentiondedissiperuneinjustice11.Lecaractèreinéditdelaformulenedoit cependantpas tromper:pourunepart, cequ’exprime letitrede“théologiende classe” s’inscritdansune réelle continuité avec lejugementclairvoyantdebiendesinterprètesdesécritsdeMontfortdepuisledébutduXXesiècle.
Dès1902,A.LhoumeauaffirmaitquelaVraiedévotionenseignéeparMontfortest«unevraiesommedethéologiemariale»12.Ilconvientderap-pelerlestermesdel’homéliedelamessedecanonisationdeLouis-Marie,qui,audiredupapePieXII,«savaitmettreàlaportéedesplussimplesle
8 Jean-Paul ii,Mavocation,donetmystère,op.cit.,42.9 Ibidem.10 Cf. e. RiCHeR, La pédagogie de sainteté de saint Louis-Marie de Montfort, Téqui,
Paris2003.11 Cf.G. muCCi,SanLuigiMariaGrigniondiMontfort-Ladottrinacristologico-maria-
na,in“LaCiviltàCattolica”152(2001),I,265.12 a. Rum,Laspiritualitàmarianadis.Luigi-MariaGrigniondaMontfort,inaa.vv,Le
grandiscuoledellaspiritualitàcristiana,Roma-Milano1984,578.
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trésord’unethéologiesolideetprofonde–enquoiilexcellait»13.Dansunethèsesoutenueencettemêmeannée1947,lemontfortainhollandaisJ.M.Hermans,puisplusrécemmentR.Laurentin,reconnaissentouvertementàLouis-Marielaqualitédethéologien,enprécisantqu’ilnes’agitpasd’unethéologieuniversitaire14.Al’occasionduquatrièmeCongrèsintermontfor-tain(1992),leprofesseurP.Codaused’uneformulequiannonçaitensubs-tancelemotdeJean-PaulII:«IlMontfort,inrealtà,nonèsoloungrandespirituale,maèancheteologodirazza»15.En1993,F.-M.LétheldonnaàLisieuxuneconférenceayantpourtitreThérèsedeLisieuxetLouis-MariedeMontfort:deuxdocteurspournotretemps16.
Dansleurvariétéetleursaccentsproprescesessaisdequalificationsetrouventàlafoisintégrés,dépassésouconfirmésparl’expression“théolo-giendeclasse”adoptéeparJean-PaulII:aujugementdupostulateurdelacause,ils’agitàlafoisd’unpointd’arrivéeetd’unnouveaupointdedépart17.Sicetteexpressionestemployéedansunlivreautobiographiqueetnondansundocumentmagistérielofficiel,ellen’enapasmoinssuscitéunenouvellevagued’étudesmontfortainesapprofondiesquiontpréparélarédactionduSupplexlibellus18.Ilestfortsignificatifquecedernierreprennecetitrede“théologiendeclasse”,enénonçantclairementlesargumentsdogmatiqueset didactiques qui plaident en ce sens: fidélité à la Révélation, présenta-tionhistorico-salvifique,sensdelaglobalitéetdelahiérarchiedesvérités,conscienceéquilibréedurôledeMariedansl’histoiredusalut,clartédelastructuredepenséeetprécisiondulangage,orientationpratique,présenta-tiondumystèrechrétiendanssonentier.Lefaitquelecorpusmontfortain
13 Pie xii,Homélieauxpèlerinsàl’occasiondelacanonisationdeLouis-MarieGrigniondeMontfort,in“ActaApostolicaeSedis”39(1947),411.(Noussoulignons).
14 Cf. J.-m. HeRmanS, La méthode de saint Louis-Marie Grignion de Montfort, in“Documentation montfortaine” 6 (1961), n. 28, 6; R. lauRenTin, Dieu seul est ma ten-dresse-Lavieetl’expériencespirituelledeL.-M.deMontfort,F.-X.DeGuibert,Paris1984,141.
15 P. Coda,LaSS.maTrinitàeMarianel‘Trattatodellaveradevozione’diGrigniondeMontfort,in“NuovàUmanità”XV/86(1993),15.
16 Cf.f.-m. léTHel,ThérèsedeLisieuxetLouis-MariedeMontfort:deuxdocteurspournotretemps,in“VieThérésienne”34(1994),134.
17 Cf.b. CoRTinoviS,Presentazione,in“SpiritualitàMonfortana”2(2003),7.18 ConGReGaTio de CauSiS SanCToRum,Concessionistitulidoctorisecclesiaeuniversalis
Sancto Ludovico Mariae Grignion de Montfort Summo Pontifici Johanni Paulo II SupplexLibellus,6janvier2000,20p.
ThéologieetexpériencedansladoctrinedesaintLouis-MariedeMontfort 411
satisfasseàcescritèresfondamentauxvientétayersolidementlalégitimitéetl’exactitudedecettequalification.
1.2ServiteurdelaRévélationdanslaTraditionvivante
LeSupplexlibellus,emboîtantlepasdesexperts,metenvaleurlefaitqueLouis-MariepuiseàlasourceuniquedelaRévélationàtraversl’Ecri-tureetlaTradition,dansl’obéissanceauMagistère:
«Forméàl’étudedelathéologieselonlesdirectivesduConciledeTrente,GrigniondeMontfortprendsoindefonderchacunedesesaffirmationssurla Parole de la Révélation […]. Outre les Evangiles […] les plus souventcités,nousdécouvrons–etc’estunpeusurprenantdanslecontextehisto-riquequiestlesien–qu’ilutiliseleslivressapientiaux,dontilsesertpourparler de Jésus-Christ, Sagesse éternelle et incarnée, et pour exhorter leschrétiensàrechercherlavraiesagesse[…].LavaleurdesathéologievientavanttoutdesafidélitéàlaRévélation[…]»19.
Louis-MariedeMontforts’estbiengardédesformulationsprolixesetencombréesderévélationsprivées.CurieusementsafidélitéàlaRévélationetsonattentionconstanteàl’histoiredusalutquiculmineenJésus-Christnefutpastoujourssuffisammentperçueavectoutel’acuitérequise.Atitred’exemple,unjugementcritiqueformuléjadisparY.-M.CongarausujetduTraitédelavraiedévotionméritediscussion.
1.2.1Intelligencecroyantedudonnérévéléetdévotion
Dansunmanueldontilestl’auteur,Congarénonceeneffetl’avissui-vant:
«Uncertaintypede“théologiespirituelle”sedéploieradansdesœuvresoùledéveloppementdes idéesobéitdirectement,nonauDonnérévélé,maisaux indications de la dévotion, par exemple le Traité de la vraie dévotiondesaintLouis-MarieGrigniondeMontfort(+1716),etbeaucoupdetraitésmariologiquesquisemultiplientàpartirdelaRéforme»20.
19 Ivi,9-12.20 y.-m. ConGaR,Lafoietlathéologie,Desclée,Tournai1962,261.
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Un tel jugement sur l’articulation, chez Montfort, entre l’intelligencecroyantedudonnérévéléetladévotion,appelleplusieursremarques.
Toutd’abordl’onnepeutqueseféliciterdecequeCongar,aprèsavoirnomméprécédemmentThérèsed’AvilaetJeandelaCroix,fasseainsiexpli-citementmentiondeMontfortparmiles“théologiensspirituels”delapé-riodemoderne.Danslesmanuels,lefaitestsuffisammentrarepourêtreap-précié.QuelestraitésspirituelspubliésaprèslaRéformenesoientpastousd’égalevaleur,qu’uncertainnombreprésententundéfautd’objectivitéetd’équilibreparcequ’ilstendentàmajorertoutcequipeutserviràproposeruneexpériencereligieuseparticulière,undonnéintérieursubjectif,parfoissansenracinementsuffisantdansledonnédelaRévélationelle-même,soit.Mais il seraitgravement injustederanger leTraitédeMontfortdansunetellecatégorie.Dansuneétudevisantàvérifiersilapiétémarialecatholiquesavait toujourséviter latentationd’unetendancemonophysitetoutente-nantdeboucheetd’intentionlesformuleschristologiquesdeChalcédoine,lemêmeCongar constataitd’ailleurs lui-mêmeque leTraitédeGrigniondeMontfort«estbeaucoupmieuxéquilibré»21quecertainespagesd’autresauteursduXVIIesiècleconnusdelui.Louis-Marie«plusattachéàlasciencedessaintsqu’àlathéologie»22,lisaitbeaucoupdeceslivrestraitantdelaviespirituelle,etaudiredeshistorienscen’étaitsommetoutepasplusmal:auXVIIesiècle laréflexionsur lemystèrechrétienavaitsouventplusavancédanslesécritsspirituelsquedanslesmanuelsdethéologie,sedémarquantrarementd’unerépétitionfigée,toutaumoinsenFrance.
AffirmerquesouslaplumedeLouis-Marieledéveloppementdesidéesn’obéitpasdirectementaudonnérévélé,maisplutôtàlalumièreenquel-quesorte“autonome”deladévotionn’estpasseulementsévèremaisrigou-reusementinexact:pours’enconvaincreilsuffitdeconsidérersonrapportprivilégiéàcettemédiationobjectivedelavéritérévéléequ’est l’Ecriture.Certes,ladoctrinedeLouis-Maries’enracinefortementaussidansledonnéintérieurdesonexpériencespirituelleetilnecraintd’ailleurspasdeparlersouventàlapremièrepersonnedusingulier,toutendemeurantplutôtavaredeconfidences.MaispournepasseméprendresurlarelationentredonnérévéléetdévotionchezMontfortetdoncpourdécouvriretmesurerdans
21 y.-m. ConGaR,LeChrist,Marieetl’Eglise,ddb,Paris1952,85,note39.22 J. b. blain, Abrégé de la vie de Louis-Marie Grignion de Montfort (Documents et
RecherchesII),Rome1973(msrédigéentre1722-1724),184-189.
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toutesonampleursoncharismedesagesse,ilnousapparaîtparticulièrementopportunderespecterleprincipecontenudansl’“AvisduTeresianum”enfaveurduDoctoratdeThérèsedeJésus:
«àl’évidencelasciencesacréejaillissantdansl’EglisedeschosesrévéléesestnonseulementunesciencedesParolesdeDieu(onveutdiredesvéritésetnotions consignées dans les livres saints), mais aussi une science des cho-ses et du mystère lui-même du salut enfoui dans les entrailles de l’Eglise,découvertparlacontemplationetl’intelligencedel’expérience»23.
Danscetteperspective, l’étudedesonrapportà l’EcriturepermetdereconnaîtrechezGrigniondeMontfortcommedéjàchezFrançoisd’Assise,Thérèsed’AvilaouThérèsedeLisieuxunevéritable«allianceindissolublededoctrineetd’expérience»24.LascienceduPèredeMontfort,quiénoncelui-mêmel’ordredesprioritésentrelessourcesauxquellesilpuise,esttouteentièrerelativeàlavéritédivinedumystèrerévéléauqueliladhèredanslafoietl’amour:«Jelis,aprèsl’Ecriture,/Deslivresdepiété/Dontladoctrinesoitpure/Etpleinedecharité;/Nonpourgoûterleurlangage,/Maispourenêtreplussage»(C139,56).
1.2.2LecteuramoureuxdelaParole
Louis-Marien’oubliejamaisleprimatdel’Ecriture.Certes,ilnepratiqueaucunementlanouvellelecturecritiqueprônéeparsoncontemporainRichardSimon(1638-1712),oratorienantibérullienalorsensuspicionetcondamnéparBossuet(1627-1704),maisils’attacheàunevéritablelectiodivinahéritéedesPèresetdesmoines,àuneécoutereligieuseetàunelectureamoureusedelaParole,etainsiàuneappropriationpersonnelledel’Ecrituredonttousses écrits, de manières diverses, sont imprégnés. Dans le Traité de la vraie
23 «scientiam videlicet sacram in Ecclesia ex revelatis erumpentem non modo essescientiam Verborum Dei (utputa veritatum et notionum in Sacris Libris consignatarum)sedetscientiamrerumipsiusquemysteriisalutisinvisceribusEcclesiaereconditi,contem-plationeetexperimentaliintelligentiaexplorati»,inConGReGaTio PRo CauSiS SanCToRum,Concessionis tituli doctoris et extensionis eiusdem tituli ad universam Ecclesiam, necnonofficiietmissaedecommuniDoctorumVirginuminhonoremS.TeresiaeAbulensisVirginis,ordinisCarmelitarumDiscalceatorumParentis,Romae1969,66-67.(Noustraduisons).
24 J. CaSTellano, Eminens doctrina: une condition nécessaire pour être Docteur del’Eglise,in“VieThérésienne”35(1995),140,14.
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dévotion, lescitationsbibliquesexplicitesouimplicites,del’AnciencommeduNouveauTestament,sontabondantes(140citationsexplicites,plusde300allusions).IlenestdemêmedansleSecretdeMarie.DansleSecretadmirabledutrèssaintRosaire,ilestsignificatifqueladensitédesréférencesbibliquess’accroîtconsidérablementdanslespageslesplusauthentiquementmontfor-taines(SaR116-154).LaPrièreembrasée,imprégnéedesPsaumes,esttouteentièred’inspirationbiblique(31citations,unequinzained’allusions).
UneétudedeM.GilbertasoulignéàquelpointdansL’AmourdelaSagesseéternelle25
«letextebibliqueestaudépartdelaréflexion[…](il)nesertpasdecon-firmationàunedoctrinedéjàconstruite; ilenest labase, le fondementetlasourcemême.Montfortnefaitqu’expliciterletextescripturaire[…].Ilestsurprenantenvéritédeconstater l’impactduLivrede laSagessesur letraitédeMontfort»26.
Cepremieropusmontfortainestd’autantplusprécieuxqu’aucuncom-mentairepatristiqueduLivredelaSagessen’aétéconservé.CeluideLouis-Mariepropose,expliqueGilbert,unelecturechrétiennedel’ensembledelatraditionsapientiellebiblique27.
S’ilestcertainquedansleTraitédelavraiedévotionoudansleSecretlaréflexiondeMontfortnepartplusd’unlivrebibliqueprécis,celanesigni-fieaucunementquesapenséeauraitcesséed’êtrebiblique.Aucontrairesapensée,nourriedel’EcritureetdesPères,estparvenueàsapleinematurité.Désormaisilasuffisammentassimilél’Ecritureaupointd’enfairesonpro-prelangage:ilestcaractéristiqueque
«les allusions sont le plus souvent incorporées à sa pensée, elles entrentspontanémentdans lemouvementde saphrase, façonnent son langage etfontainsidesonstyleunvéritablestylebiblique»28.
25 Lesargumentsavancésen solisteparB.Guitteny (cf.NouvelleRevueThéologique125 (2003), 99-114) pour contester l’attribution de ce traité à saint Louis-Marie se sontavérésplustroublantsqueconvaincants.
26 m. GilbeRT, L’exégèse spirituelle de Montfort, in “Nouvelle Revue Théologique”104(1982),680-684.
27 Ibidem,687-688.28 J.-P. miCHaud, Bible/Parole de Dieu, in Dictionnaire de Spiritualité Montfortaine,
Novalis,Ottawa1994,187.
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LaplupartdestextesbibliquessontinterprétéspourexprimerlerôledelaViergeMariedanstoutel’économiedusalutetdanslaviespirituelledeschrétiens:
«si, comme une harpe, tout le corps de l’Ecriture retentit du nom et dumystèredeJésus-Christ,l’oreilleexercéedeMontfortenperçoitlesharmo-niquesmariales.Et ilpartagesesdécouvertesauxautres.Mais, il l’aditetredit,c’esttoujourspourrameneràlamusiquefondamentale»29.
NullepartdanslesécritsduPèredeMontfortiln’estditquelaViergeMarieseraitelle-mêmelaSagesse:«nonpasqu’ellesoitaudessusdeladi-vineSagesse,vraiDieu,ouqu’ellel’égale»(aSe205)mais«ElleestdevenuelaMère,lamaîtresseetletrônedeladivineSagesse»(aSe203).LorsqueMontfortconsidèredefactocertainstextessapientiaux(Pr8,22-35;Pr9,1;Ps46(45),6;Si24,5-16)commedevéritableslieuxbibliquesdelamario-logie,c’estparcequ’ilsesitue,lexorandilexcredendi,dansledroitfildelatraditionliturgique.
Aceproposun témoignageéloquentdu futurpapeBenoîtxvi,quivientconfirmerlajustessedelalecturemontfortainedessapientiaux,doitêtresignalé.Aprèsavoirfaitsienneprovisoirement,sousl’influencedelacri-tiquedelathéologieduXXesiècle,lalectureexclusivementchristologiquedestextessurlaSagesse,ycomprisceuxadoptésparlaliturgiepourcertai-nesfêtesdelaVierge(Pr8;Si24),lecardinalRatzingerdiscernaqu’unetellelecturetendaitàméconnaîtrelaspécificitédecestextesets’enexpliquaencestermes:
«dupointdevueduNouveauTestament,lasagesserenvoie,d’unepartauFilsentantqueParoleenquiDieucrée,d’autrepartaussiàlacréature,auvéritableIsraëlpersonnifiédanslaservantehumiliéedonttoutl’êtreprendlevisageduFiatmihisecundumverbumtuum.Lasophiarenvoieau logos,àlaparolequifondelasagesse,maisaussiàlaréponsefémininequireçoitlasagesseetlafaitfructifier.Extirperlesaspectsmariauxdelasophiologieeffaceendéfinitivetouteunedimensionbibliqueetchrétienne»30.
29 Ivi,191.30 J. RaTZinGeR, La Fille de Sion - Considérations sur la foi mariale de l’Eglise, Paris
2002,42-43.
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Ilseraitdifficiledenepasreconnaîtreencetteexplicationuneconfir-mationlumineusedelalecturemarialedecestextes,queMontfortméditaitetcommentaitavecprédilection.Lefaitdel’Incarnation,évènementindis-sociablementchristologiqueetmarial,n’est-ilpasl’évènementbibliqueparexcellence, fondamental,autourduquelestconstruit tout lechef-d’œuvredeGrigniondeMontfort?Al’évidence,ceseraitdoncjugersurlesappa-rencesetopérerungravecontresensquedeconclurequeledéveloppementdesidéesdel’auteurduTraitédelavraiedévotionn’obéitpasdirectementaudonnérévélé.Lathéologiemontfortaineestsanscessefondée,animéeetfinaliséeparl’Ecriture,médiationobjectivedelavéritérévélée,envertudel’autoritéqueluiconfèrelapersonneduVerbeIncarnéetqueletémoignageapostoliqueconfirme.
Enoutre,commel’asoulignéleSupplexlibellus,etainsiqu’entémoi-gnentleplanetl’organisationdel’exposédestraitésmontfortainseux-mê-mes(cf.vd60-89;Sm6-22),Louis-Mariepossèdeunsenstrèsaigudelaglobalitéetdela«hiérarchiedesvéritésdeladoctrinecatholique»31sansja-maisperdredevuequ’aucuned’ellesnesauraitêtreomiseoumiseendoutepar lechrétien.Encela l’enseignementduPèredeMontfort traduitbiensafidélitéauContratd’allianceavecDieu32qu’ilproposaitàtousdurantsesmissionspopulaires.Cecin’estpassansconféreraumessagemontfortainlesqualitésd’unesynthèseapteàaffermiretéclairerlafoidesfidèlescommedespasteurs.
1.3Unesynthèseauservicedelafoi
Dansladescriptiondesapropreexpériencespirituelle,Jean-PaulIIaprissoindepréciserunfaitimportantauquelilconvientdeprêterlaplusgrandeattention:
«Ilyeutunepériodeoù je remisencausedansunecertainemesuremonculte pour Marie, considérant que développé excessivement, il finiraitpar compromettre la suprématiedu cultedû auChrist.C’est alorsque lelivredesaintLouis-MarieGrigniondeMontfort intituléTraitéde lavraie
31 DécretUnitatisRedintegratio11;CeC90et234.32 Cf.LeContratd’AllianceavecDieu,inŒuvresComplètes,op.cit.,823-827.
ThéologieetexpériencedansladoctrinedesaintLouis-MariedeMontfort 417
dévotionà laSainteVierge futpourmoiuneaideprécieuse. J’y trouvai laréponseàmesdoutes»33.
Untelconstat,outresavéritéautobiographique,revêtunintérêttoutparticulier dans la perspective d’une évaluation de la force mystagogiqueainsi que d’une reconnaissance possible de l’éminence de la doctrine deLouis-Marie:eneffet,celledeladoctrinedesquatrepremiersDocteursdel’Eglised’Occident(Augustin,Ambroise,Jérôme,GrégoireleGrand)aétéjustementreconnueparcequepar leurapportdoctrinalrespectiferrorumtenebraeprofligatae,obscurafuerintdilucidata,dubiadeclarata,Sripturarumaenigmatareseratasunt34.Toutesproportionsgardées,telleestaussil’expé-riencequeKarolWojtyla,partageavectantd’autresavantetaprèslui,de-puislaredécouverteduTraité.Conformeàl’ordredesvéritésdeladoctrinecatholique,dontelleconstitueunesynthèseparticulièrementharmonieuseetéclairante,lemessagemontfortainprésentecettevertudedissiperlesdou-tesetd’affermirlafoietladévotionauthentiques.
Nonseulementlaqualificationde“théologiendeclasse”queJean-PaulIIasureconnaîtreàLouis-Marienesauraitêtreconsidérécommeunexcèsd’emphase,maiselleressemblefortementautémoignagedesaintBonaven-tures’inclinantdevantlasupérioritédelasciencenonuniversitairedesaintFrançois d’Assise35. Saint Louis-Marie, dont le charisme d’enseignements’estdéployéàtraversl’exerciced’unministèred’annoncemissionnairedel’Evangileetdefondateur,areçudeDieu,àl’instarduPoverello,unesageintelligencedesEcrituresquifaitdeluiun“théologien”dela“classe”desamisdeDieuquipuisentleursciencedansuneconnaissanceintérieuredesonMystère.
2.Unevraiescienced’AmourdeJésusenMarie
DèslepremiertraitédeLouis-Marie,l’accentestmissurl’AmourdelaSagessedivine.CeluiqueLouis-Mariechercheàconnaîtreetàfaireconnaî-
33 Jean-PaulII,Mavocation,donetmystère,op.cit.,42.34 P. lambeRTini,DeservorumDeiBeatificationeetdebeatorumcanonizatione,lib.IV,
pars.II,inOperaomnia,editionovissima,Prati1841,513.35 Cf. Legenda Major, ch. 11, n. 2, in fRançoiS d’aSSiSe, Documents - Ecrits et pre-
mièresbiographies,rassemblésetprésentésparTh.DesbonnetsetD.Vorreux,Paris19682,660-662.
EtienneRicher418
trepourl’aimeretlefaireaimer,c’estJésus,Sagesseéternelleetincarnée.LapleineconnaissancedeDieun’estpasune“gnose”,unespéculationhu-mainesurlesgrandeursinsondablesdeDieu,maisunedécouvertedesonAmouràtraverslesmystèresdelavie,delamortetdelagloiredeJésus,laSagesseincarnée:
«Peut-on aimer ce qu’on ne connaît pas? Peut-on aimer ardemment cequ’onneconnaîtqu’imparfaitement?Pourquoiest-cequ’onaimesipeulaSagesseéternelleetincarnée,l’adorableJésus,sinonparcequ’onnelacon-naîtpas,outrèspeu?Iln’yapresquepersonnequiétudiecommeil faut,avecl’Apôtre,cettesciencesuréminentedeJésus,quiestcependantlaplusnoble,laplusdouce,laplusutileetlaplusnécessairedetouteslesscienceset connaissancesduciel etde la terre […].Savoir Jésus-Christ laSagesseincarnée, c’est assez savoir; savoir tout et ne pas le savoir, c’est ne riensavoir[…].DequoinousservironttouteslesautressciencesnécessairesausalutsinousnesavonscelledeJésus-Christ,quiestl’uniquenécessaireetlecentreoùtoutesdoiventaboutir?»(aSe 8-12).
CetteferventeélévationextraitedeL’AmourdelaSagesseéternelletra-duitbienlacommunionaimantedeLouis-MarieaumystèredeJésusdansl’EspritSaintetl’enracinementdesapenséeetdesacatéchèsedansl’Ecri-ture lue en Eglise. La science, objet de la quête de notre auteur, c’est la«sciencesuréminentedeJésus»(aSe8).NousnesaurionstropsouligneràquelpointlerôledeMarieesttoujoursmisenlienaveclamissiondesonFilsetavecl’ensembledel’économieduSalut.Lapenséemontfortaine,quiprésentelavéritabledévotionàlasainteViergecomme«leplusgranddesmoyensetleplusmerveilleuxdetouslessecretspouracquériretconserverladivineSagesse» (aSe 203), s’accorde avec ce caractère essentiellementchristologiquedelapenséepatristiqueconcernantlaViergeMarie.
Ils’agitd’unescience,carnulnepeutaimers’ilneconnaît.GrigniondeMontfortcroyait,expliqueLhoumeau,que
«l’onaimecommeonvoit,etquel’onagitcommeonaime;quesilasciencen’estpaslamesuredelasainteté,elleenestlepremierprincipe;qu’elleestunpuissantmoyendesanctification,etqu’uncertaindegrédeconnaissanceacquiseouinfuseestnécessairepourprogresserdansl’uniondivine»36.
36 a. lHoumeau,Laviespirituelleàl’écoleduBxL.-M.GrigniondeMontfort,Tours19326,27.
ThéologieetexpériencedansladoctrinedesaintLouis-MariedeMontfort 419
Dans la Lettre circulaire aux Amis de la Croix comme dans L’AmourdelaSagesseéternelle,unetellescienceestqualifiéedesuréminente(laC26).OndoitreconnaîtrechezGrigniondeMontfort,ainsiquel’avaitperçuLhoumeau,
«nonseulementuneérudition,mais(cequiestplusrare)unsensthéologi-queremarquable.Il l’apuiséesansdoutedansl’étudedesauteursetdelapatrologie,maisaussidansceslumièresd’unautreordrequelacontempla-tiondonneauxsaints»37.
EncelaLouis-Marieconfirmeàsamanièreàquelpoint,selonl’expres-siondeChristophSchönborn,«lesdeuxcheminsdelathéologie,celuidel’expérience de Dieu et celui de l’“érudition divine”, restent intimementliés»38.
2.1Unsensthéologiqueremarquable
Loindecultiverl’anti-intellectualismequecertainsbiographesoucom-mentateursdelafinduXXesiècleontparfoisoséluiprêter,saintLouis-Ma-rieétaitloind’êtreinsensibleàlaconnaissancevivantedudogme,autrementditausoinetausérieuxaveclequellecontenudelaRévélationelle-mêmeestassimiléetenseignéàtraversladévotionvécuequisedoitd’êtrevraie.Bienqu’ilaitopté,préciseS.deFiores,
«plus pour la “science des saints” que pour celle des savants, il a fait desolidesétudesde théologie; ilapuainsiaccumuleretnotammentauplanmarial, une documentation importantequi luipermettraplus tardde tra-duire et de communiquer son expérience spirituelle en quelques œuvresmajeures»39.
IlconvientdereconnaîtreauPèredeMontfort,justementqualifié,de-puisBrémond(+1933),de«dernierdesgrandsbérulliens»40,unepointure
37 a. lHoumeau, op.cit.,20-21.38 CH. SCHönboRn,L’unitédelafoi,Mame,Paris1993,36.39 S. de fioReS, “Louis-Marie Grignion de Montfort”, in Dictionnaire de Spiritualité
Montfortaine,op.cit.,804.40 H. bRémond,HistoirelittérairedusentimentreligieuxenFrance,IX,BloudetGay,
Paris1932,272.
EtienneRicher420
doctrinale.SiBérullen’estniunsaintcanonisé,niparconséquentundocteurdel’Eglise,sacarruredethéologienetd’“initiateurmystique”(P.Cochois)41n’estcependantguèrecontestable.AujugementdupèreCongar,laspiritua-litébérullienneest«trèsdogmatiquementfondée,surtoutdanslachristolo-gie»42.Or,Louis-Mariesutirerlemeilleurprofit,entreautres,desgrandesperspectivesdoctrinalesetmystiquesbérulliennes:sensdel’absoludeDieu,christocentrismemystique,récapitulationdelaCréation,contemplationdelaCroixdèsl’eccevenio,grandedévotionàMarieMèreduVerbeIncarné,paradoxeliberté/esclavage,rénovationdesvœuxdubaptême,hauteestimedusacerdoceetdelasaintetésacerdotale,goûtpourlasciencedessaintsetnotammentdesPèresdel’Eglise,espritapostolique.
Le styledeGrigniondeMontfortest certespluspopulairequeceluideBérulle,maiscelanesignifieaucunementqueLouis-Marieseraitmoinsbonthéologienousimplevulgarisateurourépétiteursansgéniepropreousansapportsoriginaux.DemêmequeThérèsedel’Enfant-Jésus,dontl’ori-ginalitéestincontestée,aeuleméritedetraduiredansunlangagepauvreet simple la profonde mais difficile doctrine de Jean de la Croix, le PèredeMontfort a sudécanter et traduire la valeuruniversellede ladoctrinebérullienneenlarendantaccessibleàtoutlepeupledeDieu,spécialementauxpluspauvresetauxpluspetits.Telleestla“grandeur”bérulliennedeLouis-Marie. Qualifier Grignion de Montfort de “dernier des bérulliens”signifieaffirmer,commeenpassant,quel’étoffede“mystiquethéologien”nesauraitluimanquer.
2.2Unemystiquecontemplativeetmissionnaire
L’affirmationfondamentaledeMontfort,selonlaquelle«pourtrouverlagrâcedeDieu,ilfauttrouverMarie»(Sm6),s’enracinedefaçonindubi-tabledansl’expériencepersonnelledeLouis-Marielui-même:seulunéveilprofond,intimeetsurnaturelde«l’instinctfilialdelagrâceverscellequienestlaMère»43apucommuniqueràLouis-Marieuntelsecret,ainsiquelagrâcedelecomprendreetdel’expliquercommeill’afait.C’estpourquoi
41 P. CoCHoiS,Bérulleetl’Ecolefrançaise(Maîtresspirituels31),Paris1963,164.42 y.-m. ConGaR,Lafoietlathéologie,op.cit.,163.43 f. ReToRé,LadécouvertecontemplativedelaVierge,inaa.vv.,MarieMèredeDieu,
éd.duCarmel,Venasque1988,282.
ThéologieetexpériencedansladoctrinedesaintLouis-MariedeMontfort 421
sesécrits, au jugementdeMons.PieroCoda,«ne jettepas seulement sesracinesdanslepatrimoinedelatraditionthéologiqueetspirituelledel’Egli-se[…],maisaussidansl’expériencespirituelleetmystiquepersonnelledel’auteur»44.Noussommesenprésencedelathéologiespirituellevécued’unsaint,quipartagelesrichessesdesa«découvertecontemplativedelaViergeetdecetteunionavecMarieparl’amouretleregardcontemplatif»45,selonl’expressiondeMarie-Eugènedel’Enfant-Jésus(1894-1967).Sicedernieracertesforgécetteexpressionenseréférantsurtoutàl’enseignementcarméli-taindeMicheldeSaint-Augustin(1621-1682)etsafillespirituelleMariedeSainte-Thérèse(1670),iln’enapasmoinsajoutéaussitôt:
«LestraitésdesaintGrigniondeMontfortprocèdentd’uneexpériencequidoit avoir lamêmeprofondeur,bienqu’elle s’explicite enun langagedif-férentparcequedestinéàl’ensembledupeuplechrétien»46.
LelecteurduSecretdeMarienepeutignorerlesrenvoisetallusionsàl’expériencevécue:
«(53)L’expériencet’enapprendrainfinimentplusquejet’endis[…](57).Marie devient toute chose à cette âme auprès de Jésus-Christ: elle éclairesonespritparsapurefoi.Elleapprofonditsoncœurparsonhumilité,ellel’élargitetl’embraseparsacharité,ellelapurifieparsapureté,ellel’anoblitet l’agranditpar samaternité.Mais àquoi est-ceque jem’arrête? Iln’y aquel’expériencequiapprendcesmerveillesdeMarie,quisontincroyablesauxgenssavantsetorgueilleux,etmêmeaucommundesdévotsetdévotes[…]»(Sm57).
SiMontfortn’emprunteguèrelestyleautobiographiquedirect,ilseraitdifficiledenepasvoirà traversces lignesuneallusionà sapropreexpé-riencecontemplativedumystèredelamaternitédeMarie.Remarquonslaconsciencequ’aMontfortdel’objectivitéetdel’ineffabilitéquicaractériseune tellegrâce.Dans leTraité et leSecret,nous recueillons le fruitd’unetelle «découverte contemplativede la SainteVierge», connaissance vécue
44 P. Coda,LaSS.maTrinitàeMarianelTrattatodellaveradevozionediGrigniondeMontfort,in“NuovaUmanità”,XV/86(1993),15.(Noustraduisons).
45 maRie-euGène de l’enfanT-JéSuS, Je veux voir Dieu, éd. du Carmel, Venasque19988,898.
46 Ibidem.
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qui«créeuneattitudeintérieureetproduitunmouvementfilialqui jaillitdesprofondeurs»47. Ilnes’agitpasd’une lumièreacquise,maisd’undongratuitdeDieu,quiexigeledoncompletàMarie:
«(1)voiciunsecretqueleTrès-Hautm’aappris,etquejen’aiputrouverenaucunlivreancienninouveau[…](20).Heureuseetmillefoisheureuseestl’âmeici-bas,àquileSaint-EspritrévèlelesecretdeMariepourlecon-naître[…].CetteâmenetrouveraqueDieuseul,sanscréature,danscetteaimable créature; mais Dieu infiniment saint et relevé, infiniment conde-scendantetproportionnéàsafaiblesse»(Sm1;20).
La grâce charismatique et mystique que Montfort évoque, consisteenuneconnaissanceamoureusedeDieuenMarie,connaissanceintimeettranscendante,vécueetreçueaveccertitudeetimmédiateté.AujugementdeGarrigou-Lagrange
«samanièred’écrirefaitpenserquelebienheureuxLouis-MariedeMontfort[…]avaitlacontemplationinfusedecequ’ilécrivait:contemplationcircu-laire, qui comme l’explique saint Thomas (Ia-IIae, qu.180, a.6) retournetoujourssurlesmêmesvéritéspourmieuxendémontrerlaluminosité»48.
Lasciencemontfortaines’inscritdanscetintegreconoscere,ceconnaîtretotalimprégnéd’amour,qu’évoqueBernarddeClairvauxdansl’undesescélèbressermonssurleCantiquedesCantiques49.Louis-Marielui-mêmeem-prunted’ailleurssouventlelangageduCantiquedesCantiquespourévoquerlemystèredeMarie.Quantàsapédagogieellen’estpascelled’unprofes-seurmaisd’unaventurierdeEvangileetd’unprédicateurpopulairequiasumettreenpratiquecequ’ildemandedanslesRèglesdesprêtresmissionnairesdelaCompagniedeMarie:
«Le missionnaire apostolique prêche […] avec sainteté, n’ayant que Dieuseulenvue,sansintérêtqueceluidesagloire,etenpratiquantlepremiercequ’ilenseigneauxautres:coepitJesusfacereetdocere»(RCm62).
47 maRie-euGène de l’enfanT-JéSuS, Les Frères de Notre Dame, 29-30. Cité in f. RéToRé,op.cit.,278ss.
48 R. GaRRiGou-laGRanGe,I centoannidiungrande libro, in“L’OsservatoreRoma-no”,22/04/1942.
49 Cf.SainT beRnaRd,SurleCantiqueVIII,5,inŒuvresmystiques,Seuil,Paris1953,135.
ThéologieetexpériencedansladoctrinedesaintLouis-MariedeMontfort 423
Le contenu et les formes de l’enseignement oral et écrit du père deMontfortsontindissociablesdecemodedevie“àl’apostolique”quiviseà«renouvelerl’espritduchristianismedansleschrétiens»(RCm56;60).
Authentiqueécrivain spirituel,Louis-Mariepoursuitunbutdenatu-remissionnaire,etnond’ordrelittéraire.Aaucunmomentsonproposnemanque d’une telle empreinte pastorale et évangélisatrice. Certains com-mentateurs estiment que du point de vue méthodologique «la nouveautémontfortaineconsistedanslegéniesynthétiquequiunitplusexplicitementlesprincipesthéologiquesdel’Ecolefrançaiseauxapplicationspratiquesdumissionnaire»50.
Envertudecedoublecaractèreà la foismystiqueetmissionnaire lePèredeMontfortexprimesouvent sapensée,ainsique l’a souligné Jean-Paul II, «dans un style vif et ardent, qui a souvent recours à des imagesetdessymboles»(lfm1).Dotéd’unevertuparticulièrepourévoquerlesrapportsdelanatureetdelagrâce,puisquepourexprimerl’actiondecettedernièreonfaitusaged’imagesempruntéesauxréalitésdelacréation(jar-din, arbre…) et de l’expérience sensible (moule, esclavage…), le langagesymboliqueconvientafortiorid’autantmieuxpourévoquerlemystèredelamaternitévirginaledeMarie«l’excellentchef-d’œuvreduTrès-Haut[…]lemiracledesmiraclesdelagrâce,delanatureetdelagloire»(vd12).
SisaintLouis-Mariefaitunusageabondantdesimages,dessymbolesetdesparaboles51,sonintelligencecontemplativedesMystèresdelafoifaitaussibonneplaceàlaconnaissanceconceptuelleindispensableàlasagessethéologiquedel’Eglise:l’emploideconceptscomme“unionhypostatique”,“nécessitéhypothétique”,“médiateur”,“substance”,“création”,“incarna-tion”, “rédemption”, “Homme-Dieu”, “hérésie”, “hyperdulie”, “mérite”,“ministère”etc.,estsignificatifàcetégard.SilestylethéologiquedeLouis-Marieassociesibiensymbolesetconcepts,sansabsolutisernilespremiersni les seconds, c’est parce que son message et sa contemplation unissentharmonieusementl’intelligencedelafoi(intellectusfidei)etlaconnaissancedel’amour(cognitioamoris),laconnaissancepermodumcognitionis,c’est-à-
50 G. GiaComeTTi, P. SeSSa, La novità della devozione monfortana alla Madonna, in“Rivistadiasceticaemistica”,12(1967),35.(Noustraduisons).
51 Cf. b. PaPaSoGli, Simboli ed immagini nei Cantici del Padre di Montfort, in“QuaderniMonfortani”,6(1989),76-82;P. moSTaRda,Giardinochiusotusei(Ct4,12) -UnsimboloinMontforteTeresadiLisieux,in“SpiritualitàMonfortana”8(2007),51-85.
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direparmodedeconnaissanceconceptuelle,etlaconnaissancepermoduminclinationis,c’est-à-direparconnaturalitéamoureuseetsupraconceptuelleauxprofondeursdeDieu.
UnelectureattentiveduTraitédelavraiedévotionpermetd’ailleursderemarquerquelestroisniveauxdelangagespéculatif,symboliqueetmysti-quenemanquentpasdes’yentrecouperetdes’ychevaucher.Bénéficiaired’une solide formation scolastique, Louis-Marie a su en tirer le meilleurpartipourassurerlesfondementsdela“vraiedévotion”,toutenprivilégiantle langage imagé et symbolique, plus apte à traduire son message52. BienquesonvocabulairesoitlittérairementbeaucouppluspauvrequeceluideJeandelaCroix,lePèredeMontfortpartageavecluil’optionpréférentiellepouruntellangage,privilégiéparCeluimêmequiestlaSagesseéternelleetincarnéepourexprimersonpropremystère.
3.Conclusion:Uneallianceindissolublededoctrineetd’expérience
L’apportdeLouis-MariedeMontfortestindissociablementceluid’unmaîtreetd’untémoin:maîtred’unethéologieimprégnéedesagesseetd’es-pritpastoral,ettémoind’unespiritualitéfortementimprégnéedethéologie,pleinementenracinéedanslaRévélation.Quichercheàqualifierl’expérien-ceetlasagessemontfortainesdoittenircomptedufaitquechezLouis-Mariesaintetéetdoctrinenesauraientêtreétrangèresl’uneàl’autre:ils’agitd’une«doctrineconformeàlapiété»(1Tm6,3).Soncaractèrepopulaireparcequemissionnaire,n’enlève rienàcette sûretédoctrinale.Laqualitédecemessagemontfortainnesauraitêtreréduiteàcelled’unehabilecompilation,fruitdesétudesetlecturesdesonauteur.S’ilasutirerlemeilleurprofitdecesdernières,c’estenintégrantlesconnaissancesainsiacquisesdansunesa-gessesupérieure.SonregardapénétréenDieuendetellesprofondeurs,avuenunesipureclartélecheminmarialquiyconduit,qu’ilapuexprimersesdécouvertesenunlangageaccessibleàtous53.Parsuite,pourreconnaîtrelavaleurdoctrinaledumessagemontfortain,ilestindispensabledefaireréfé-renceàuneconceptiondelathéologiequi,selonlevœuducardinalSchön-
52 Cf.F.-M.léTHel,L’AmourdeJésusenMarie,I,AdSolem,Genève2000,27.53 Cf. e. RiCHeR, Suivre Jésus avec Marie - Un secret de sainteté de Grignion de
Montfort à Jean-Paul II, éd. des Béatitudes, Nouan-le-Fuzelier 2006. Préface de F.-M.Léthel,oCd.Thèsededoctoraten théologiespirituelleprésentéeà l’InstitutPontificalduTeresianum(Rome,2004).
ThéologieetexpériencedansladoctrinedesaintLouis-MariedeMontfort 425
born,«débordelargementl’étroitessed’unethéologieréduiteàunematière,unebranchedusavoir»54.Pouraccepterqu’uneœuvrecommecelledesaintLouis-MariedeMontfort,dontlestyleetlevocabulairesontmarquésparleregistrepopulairedescantiquesetdesimages,nesoitaucunementindignedutitrede“théologiendeclasse”,voirplusencoredeDocteur,ilimportedesesouvenir,selonl’expressionducardinalJournet,que«laplusgrandethéologieetleplusgrandamoursontfaitspourserencontrertoujours»55.
54 Ch. SCHönboRn,L’unitédelafoi,op.cit.,32.55 Ch.JouRneT,Introductionàlathéologie,ddb,Paris1947,50.
LASIMBOLICADELLANATURANELLATEOLOGIADIS.TERESADILISIEUX*
Paola moSTaRda
PATH 7 (2008) 427-444
QualunquelettoresarebbecolpitodallinguaggiousatodaS.TeresadiGesùBambino,cheèunlinguaggioprevalentementesimbolico.Tuttiisuoiscrittisonopienidisimbolididisarmantesemplicitàediapparentepovertà,tuttavia,una letturaattentadiquellepaginepersuadeche il linguaggiodisimboli semplici equotidiani, che leiusaornandoloabbondantementedidiminutivievezzeggiativi,echehasuscitatolaresistenzaeloscetticismopiùcolti,siainveceveicolodiunpensieroteologicoricco,anchesenonordinatoesistematicocomenellateologiaspeculativa.
D’altraparte,nella incredibilequantitàdiscrittidedicatiallasantadiLisieux,illinguaggiosimbolicodiTeresaèunargomentopocofrequentatodaglistudiosie,adifferenzadialtriaspettidelsuomessaggio,essovantaunabibliografialimitataenonesauriente.
Un motivo di spinta e di incoraggiamento a intraprendere lo studiodellasimbolicateresianacomelinguaggioteologicoenonsolodevozionale,vienedallacircostanzanonpiccoladellaproclamazionediTeresadiLisieuxadottoredellaChiesa,cheautorizzafinalmente,omeglioobbligaaricono-
∗ Tutto questo studio è contenuto nel libro: P. moSTaRda, La simbolica della naturanellaTeologiadiSantaTeresadiLisieux,PresentazionediJ.CastellanoCervera,PostfazionediF.-M.Léthel,EdizionioCd,2006.
In questo studio i testi di S. Teresa sono citati secondo l’edizione delle OpereComplete, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1997, con le sigle ma, mb, mCper iManoscritti,lTper leLettere,Pnper lePoesie,RPper lePieRicreazioni ePriperlePreghiere.
PaolaMostarda428
scere,nelpensieroteologicodellasanta,lospessoredellaeminentedottrina,edairipetutiinterventidiGiovanniPaoloIIapropositodella“teologiadeisanti”.
Subitodopolaproclamazionedeldottoratoinfatti,il24ottobre1997,all’udienza dei sessanta partecipanti dell’assemblea plenaria della Congre-gazioneperladottrinadellafede,GiovanniPaoloIIpronunciadelleparoledecise inquestadirezione:«santaTeresadiLisieux,dottoredellaChiesa,indicaallateologiaodiernalaviadapercorrere»1.L’espressionedelPapaèmoltoforte,perchéspostaTeresadiLisieuxdalpianodelmodellodisantitàdaimitarealpianodelparadigmadellariflessioneteologica,esegnalatuttalasuadottrinacomeriferimentodimetodooltrechedimerito.
L’ipotesi iniziale di questo approfondimento dunque, è una sorta disillogismo: il linguaggio abituale degli scritti di S. Teresa di Lisieux è unlinguaggiosimbolico;iltitolodiDottoredellaChiesaconferitole,riconoscealsuoinsegnamentouncaratteredicarismamagisterialeperlaChiesa;attra-versolasimbolicadunque,èingradodiscorrereunmessaggioqualificabilecome“eminentedottrina”.Tuttalanostrariflessionevuoleverificarelapos-sibilitàelaveridicitàdiquestatesi.
LanostraattenzionesilimitainparticolareadunaspettodellinguaggiosimbolicodiS.TeresadiGesùBambino,cioèquellochetraelesueimma-ginidalmondodellanatura,tralasciandol’analisidimoltialtrisimbolipureestremamente significativi. D’altra parte balza immediatamente agli occhichelasolasimbologiadellanaturafornisceunaquantitàeccezionaledima-terialediindagine,echequellonaturaleèdigranlungailrepertoriodacuiTeresaattingepiùchedaqualunquealtroambito.
Nonostantel’individuazionediuncampobendelimitatodellasimbo-licateresiana, l’argomentoèpiùvastodiquellochenonsembri.IlgrossorischiodellinguaggiosimbolicodiTeresaèinfattiquellodiappariremol-to semplice e immediato, mentre un’indagine teologica si accorge che disemplice,neisimbolidiS.Teresa,noncisonocheleimmaginidesuntedalmondonaturalepiùcomune,mailsensonascostoinquellefigureèestrema-mentecomplesso2.
1 aaS90(1998),588-591.2 Avverte F.-M. Léthel che «questo concatenamento di simboli e di concetti è una
delle grandi ricchezze della teologia teresiana, ma è anche una delle sue principali diffi-coltà. I testi sonosemplici,comprensibiliper lepersonepiùsemplici,mapercoluichesi
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Contravvenendoadogniprassiconsigliataperunostudioscientifico,lavarietàdeigeneriletterariaffrontatidaTeresacihacostrettoadutilizzaremetodidiapproccioagliscrittiteresiani,diversi.Nellepaginediprosa,cioèmanoscrittielettere,ilsimbolopuòessereseguitotrasversalmentecercandolungoglianni,finoallaretrospettivafinaledell’autobiografia,quantoecomesiautilizzato,qualesialasuaorigineesperienziale,qualesignificatoracchiu-da,equalieventualivariazionidiimpiegoedisensoabbiasubito.Ilgenereartistico,poeticoeteatrale,aldilàdelgiudizioesteticochesivogliadarediquestecreazionidiTeresa,nonsopportadiesseresmontatoerimontatopertemi,perchélasuavitaèdeterminatadalmagicoincontrodisuoni,parole,ritmiecontenutodiemozioni.Ognioperad’artehaunavitaautonomaede-finitachelastagliaelafaemergeredaunpianocomunedicomunicazioneaquellodell’intuizionelirica.Perciòl’analisidiquestecomposizioninonpuòesseretematicamasisoffermasullesingolecreazioni.
Infinesièaccostataun’espressioneancoradiversadelladottrinacomu-nicatadaTeresa:glistemmidipintiinfondoalprimomanoscritto.Rintrac-ciarelasintesiteologicainunapaginadisegnata,tratuttequellescrittedaTeresa,comportal’usodiunmetodospecificodiletturadell’operapittorica.Ci siamoattenuti alloraalla lineadi interpretazionecheanchenelnostroruolodistoricidell’artesipreferisceabitualmenteseguire,quellaiconologi-ca,cheintegrasignificatoeformaeleggeleimmaginicomerisultantidivalo-riformaliedivalorisimbolici,radicandolenelleloromotivazionistoriche.
L’uniformità della lettura è tuttavia garantita dalla scelta di metodoprincipaleefondamentalechesièoperata:lasciarparlareTeresaattraversoisuoiscritti.Ogniriflessione,ognideduzioneeognitentativodicompren-sioneèsempresostenutodalleparolediTeresa,rintracciateerecuperatefratuttequelledaleiscritteopronunciate.
Laprimapreoccupazioneèquellaintroduttivadifondareegiustificaretuttal’analisisuccessiva.Primadituttovieneaccoltalateologiavissutadeisanti comemetodo teologicocomplementare alla teologia speculativa, se-guendol’invitopressantediH.U.vonBalthasarcherivendicaaisantiunamissioneteologica,eappoggiandosialleriflessionioffertedap.F.-M.Léthelilqualeaffermachelaconoscenzateologica,inquantoconnotatadall’amore,
sforza di studiarne il contenuto teologico, essi si rivelano sorprendentemente complessi eintensi» (f.-m. leTHel, L’amore di Gesù. La cristologia di santa Teresa di Gesù Bambino,LibreriaEditriceVaticana,CittàdelVaticano1999,51-52).
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èappannaggioesclusivodeisanti.Ilsapereteologicoacquisitonell’esistenzadeisanti,spessoètrasmesso,oltrecheconquellorazionaledellaspeculativa,conillinguaggiomisticochesiservedellaformasimbolica.Lasimbolicaèl’espressionespecificadellateologiamistica.
Bisogna poi tener conto delle peculiarità della forma espressiva delsimbolo,cercandolesueradicinell’esperienzaenellarealtànaturale,lesuerisonanzeaffettive,ilsuovaloredinamico,lasuafunzioneinteologia,igene-riletteraripropridellinguaggiosimbolico.
Conquestepremessesièpotutoprocedereall’analisi,inchiavesimbo-lica,delvoluminosocorpusteresiano:itremanoscrittiautobiografici,le266lettere,le54poesie,le21preghiereele8ricreazioniteatrali.
1.Imanoscrittiautobiografici
Itremanoscrittiautobiografici,chenonsonocronologicamenteiprimitestiuscitidallapennadiTeresa,masonoredattinegliultimidueannidivita,dalpuntodivistadellasimbolicacimettonodavantiaunusodisimboligiàdefinitivoeorganizzato.
IlmanoscrittoAè,pereccellenza,ilmanoscrittodellateologianarrativaedellasimbolicadellanatura.Inesso il raccontosi sviluppaattraverso leimmaginideifiori,delcosmoedituttiifenomeninaturalicheappartengo-noall’esperienzadiTeresa,machedalpianobiograficovengonospostatisuunpianosimbolico.AppartienealmanoscrittoA lapaginacoldisegnodeglistemmicheabbiamousatocomechiavediletturadituttalateologiateresiana.
L’analisidelmanoscrittoB siconcentrasulledueparabolecon le im-magini del bambino che getta fiori e dell’uccellino. Manoscritto di brevelunghezza,ilmanoscrittoBètestodigrandevaloreall’internodiun’otticasimbolica,edigranderespiroteologico.
IlmanoscrittoCinfine,allargaecompletailrepertoriodisimbolipre-senteneidueprimiscrittiaggiungendoviquellicheinterpretanosignificatipiùintimiesofferti.Laluce,letenebre,l’acqua,ilfuoco,ilcieloelaterra,inquestotestocorrispondonoadunvissutobenpiùdrammaticodellesolarimemoried’infanziadelmanoscrittoA.
Laprimaimpressionecherestadallaletturadeimanoscrittisiriferiscead un atteggiamento globale. La quantità innumerevole dei simboli dellanaturautilizzatidaTeresaèsegno,inprimoluogo,diunagrandesensibilità
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versataadosservareetrasferiresuunpianospiritualelarealtà,insecondoluogo,diunprofondosensodicosmicafratellanzacheleggelecosepartico-lariinrelazionealtutto.
Ladifficoltàpiùgrandechesi incontranell’analisideitremanoscrittinascedallacompresenzadipiùsimbolisignificativiall’internodellostessopassoedallororicorrereeritrovarsipiùvoltelungotuttigliscritti.Spessoisimbolisi intrecciano,altrevoltesi sovrappongonoesattamente:nelma-noscrittoC,adesempio, il significatodell’acquaedel fuocononsi spostadimolto;nelmanoscrittoB,invece,l’oscillazionedisensotraaquilaesole,costringeadunaletturapiùattenta.
Un’osservazionevafattaapropositodelcaratteredeisimboli.Dalma-noscrittoAalmanoscrittoC,viaviailtonodelraccontosifamenonarrativoepiùriflessivo.Purese,dalprimoalterzoscritto,iltaglioèsemprequellodiunaletturateologicadellapropriavita,nondimenopotremmodirecheisimbolisonoaccordatiallatonalitàdiversadeimovimentidell’insieme.Così,mentrenelprimomanoscrittocisonoapparsipiùnumerosi,piùvariopinti,riferitiadesperienzesensibili(sipensialpiccolofiorellinobiancoscaturitodaun’azionestoricaelegatoadunoggettoconcreto),nettiebrillanticomeinunatonalitàmaggiore,neglialtridue,esoprattuttonell’ultimo,isimbolisiastraggonodallastoricitàdeglieventiperassumereformapiùuniversaleeprestarsiadunprocessodiinteriorizzazionechefaloroassumereilcolorepiùintimoepiùliricodiunatonalitàminore.
D’altraparte,dalprimoal terzomanoscrittosièoperatouncambia-mentoradicalenellavitadiTeresa,costituitodall’eventodellamalattiaeso-prattuttodallaprovadellafede.CosìlanaturabellaegioiosachehaprestatoisuoisimboliallospiritoancoraentusiastadiTeresa,sièoracaricatadelladimensionedelpeccatocheTeresaviveesperimentacomeunaveritàumanaditerribiledrammaticità.
2.Lelettere
QuantoalleletterediTeresa,nell’otticadellateologiavissutadeisan-ti, essedocumentano,megliodi altri scritti, unadottrina incarnata enonastrattadallavita;rendonopossibileunaletturasincronicadeisimbolidellanaturaconglieventiesterniedinternidellavitadiTeresa,econsentonodiseguireilpercorsocompiutonell’utilizzodiunsimboloneltempo,primadiarrivareallacodificazioneultimadeimanoscritti.
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SipossonoraggrupparelelettereintregrossiblocchicheindividuanonontantoperiodidefinitidellavitadiTeresa,quantomomentidielabora-zionedialcuni simboli inparticolare relazionecon icorrispondenti.CosìnelprimogruppodilettereemergeilruolodiPaolina,granderegistadellacostruzionesimbolicanell’immaginariodiTeresa,maancheilprogressivopercorsodiautonomiadiTeresadaglischemipropostidallasorella.
IlsecondogruppodilettereèquellochecomprendelelettereaCelinadel1893,letteredidirezionespiritualechesisegnalanoperlaloroincante-voleprofonditàesapienzaeperlapresenzacosìefficacedisimboliindimen-ticabilicomelarugiadaoilmazzettodimirra.
Leultimelettere,corrispondentialperiodopiùdolorosodellavitadiTeresa,apronoisimbolidelCieloedelfuocoadunaprospettivaescatologi-ca,proiettataormaiversounamissionefutura.
Leletterecihannopermessodiscovarel’originedeisimbolidellanatu-ramoltolontano,nell’infanziaenellaadolescenzadiTeresa,nelsuomondofamiliareoinquello,pocopiùlargo,dellesuefrequentazioni.Esoprattuttocihannopermessodicoglierecomeil linguaggiosimbolicodiTeresanonsiaoccasionale,masialasuamodalitàespressivapiùspontanealungotuttiiventiannidocumentatidallelettere.
Èdentroleletterecheabbiamorintracciatoleespressionichemanife-stanoilcuorediTeresadavantiallospettacolodellanaturaechegiustifica-nouna letturasimbolicadeisuoiscritti.Ricordiamo,fratutte,solo lapiùesplicita:
«Hocapitochese,nell’ordinedellanatura,Gesùsicompiacediseminaresotto i nostri passi delle meraviglie così affascinanti, è solo per aiutarci aindovinare misteri più nascosti e di un ordine superiore, che egli talvoltaoperanelleanime[…]»(lT134r).
Ritornano,nellelettere,tuttiisimbolicheabbiamogiàconosciutoneimanoscritti: ifiori,primaditutto,chesonoisimbolipiùversatilisotto lapennadiTeresa,poigliuccellini, gli agnelli, il fuoco, l’acqua, il sole e letenebre,ilcieloelaterra.
Ifiori,inparticolare,sisonoprestatiaTeresaperdireicontenutipiùvarieaddiritturaantitetici.Oltre,infatti,aisignificatigiàconosciutineima-noscrittiequiribaditiinformepiùomenosimili,abbiamovistoifioriespri-mere,incontestidiversissimi,riflessionivariegateepolicrome.
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Fratuttiisimboli,tresonopeculiaridellelettere:innanzituttoilgra-nellodisabbia,che,appenaaccennatonelmanoscrittoC�, trovalargospazionellelettereasuorAgnese;poilacanna,presenteneimanoscrittisolocomesimbolograficonellarappresentazionedeglistemmi4,eutilizzatainvececonpiùlarghezzanell’epistolario.
Masoprattuttoriceverilievoparticolare,nell’usodellelettere,ilsimbolodellarugiada.Presentegiàneimanoscritti,acquistaquiunruoloprivilegiatocomeveicolodicontenutiantropologiciecristologiciessenzialinelpensie-rodiTeresa.È il simbolodelle lettere aCelinadel1893, simbolodiunaricchezzaspiritualeinimmaginabile,simbolochemostra,piùdialtri,nellacostruzionefiguratadiTeresa,tuttalaforzadicoinvolgimentodinamicocheunsimbolopuòavere.Nonèpossibileal lettore, rimanere impassibiledifrontealleappassionateparaboledellagocciadirugiada.
Èsoprattuttoattraversoquestosimboloequellodeifiori,simbolipor-tatoridellabellezzadell’amore,cheTeresariscattailtonogrigiodellavitaterrena,luogod’esilio,disofferenzaediseparazione,stigmatizzato,megliochealtrove,proprioinunalettera,attraversoisimbolipiùconsueti,come«questatristeterranellaqualeifioriappassiscono,incuigliuccellivolanovia»(LT229)5.
3.Poesie,PieRicreazioni,Preghiere
LePoesieelePieRicreazionisonogliscrittipiùricchidisimbolidellanatura.Soprattuttonellepoesie,illinguaggiosimbolico,peresserespecificodelgenerepoetico,trovailcampopiùfertileel’applicazionepiùlibera.
Solopochissimesonolepoesieprivedisimbolidellanatura;alcunenecontengonounosolo,ilfuoco.Ilfuocoèsimbolodell’amoreel’amoreèlavitadiTeresa,lacondizionedelsuoessere,l’essenzadelsuoscrivere.Noncisorprendeperciòchequestosimboloaffioricontinuamenteedovunquenegliscritti.
NelteatrodiTeresa,laricreazionepiùaffascinanteperricchezzasim-bolicaèlan.5,IlPiccoloMendicanteDivinodiNatale.Quiinfatti,l’argo-
3 Cf.mC2v.4 Cf.ma85v.5 Lalettera229èindirizzataaMadreAgneseil23maggio1897,quandoèormaicerto
chelafinediTeresaèprossima.
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mentonataliziotrascinaTeresadentroiltemadell’Incarnazione,contutteleimplicazionidiquelmisterochetantol’affascina,elesuscital’ispirazioneadesprimere,conungrandenumerodisimboli,ilsuoinesauribilestupore.
Quantoallepreghiere,queste scavalcano i confinidell’intuizione liri-cadellarealtà,perdiventarecontattoimmediatoconl’Infinito.Neèprovapropriol’utilizzodelsimbolo,cheèlanostrachiavedilettura,piùraronellepreghiere,dovenonèpiùquestionedirappresentare,madiessere.Nonsipuòtuttaviadimenticare,nelleduepreghierediconsacrazione,lapresenzadeisimbolidelfuoco,dell’acquaedellarugiada.
Comegiàosservatoancheperlelettere,ritornano,inquestogruppodiscritti,tuttiisimboligiàconosciutineimanoscritti,fondamentalmentefedeliadunsignificatoassuntoall’originedell’uso,macostantementearricchitodimodulazioninuove.Èilcasodelsimbolodeifiori,ilpiùteresianoeilpiùsoggettoacaricarsidisensidiversi,bastipensarealportatosimbolicoimpre-vedibilecheessohanellapreghieraSguardid’amoreversoGesù(Pri3).
Dueperòsonoisimbolipiùoriginalidipoesie,preghiereepiericrea-zioni:ilsimbolodelgrappolod’uva6equello,deltuttoineditodell’alberorovesciato7.
4.L’ispirazionebiblica
Unaltroapprofondimentonell’analisideisimbolièquellochenerin-traccia l’ispirazione biblica. Seguendo un percorso parallelo che mette aconfronto la Scrittura e l’operadiTeresa riguardo all’usodi un simbolo,siricavainnanzituttochelasimbolicadiTeresaèdecisamentebiblica,siaquandomostrilaconsapevolezzadiesserlo,attraversocitazioniprecise,siaquandoessaappartengasemplicementealpatrimoniodiimmaginibiblichediognibuoncristiano.Praticamentetuttiisimbolisetacciatinell’operadiTeresasiritrovanonellaBibbia,tuttiquellicheinterpretanoladottrinapiùoriginaleetrasmettonogliinsegnamentipiùbelliepiùprofondidiTeresa,sonosimbolichesirichiamanoallaScrittura.Sipensialsimbolodelgiglio,aquellodelgiardino,aquellodellarugiada,aquellodellaluce,oaquellodell’aquila,simbolitutticheimmediatamentericordanoallettoreicontenutipiùsignificativiepiùteresianidegliscrittidellasanta,dallafiduciaciecain
6 Cf.Pn5,Pn25eRP5.7 Cf.Pn52.
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Diocheprovvedeaciascunocongiustizia,all’abbandonosullealidellasuamisericordia,altonosponsaledelrapportoconCristoecosìvia.
Questa corrispondenza con le immaginibibliche rende evidente che,anchenellalineadiunaletturasimbolica,ladottrinadiTeresa«vienedallasapienzadiDio,sifondanellaParoladellaScrittura,necostituisceunap-profondimentoedunainterpretazionevitale»8.
TuttaviacolpiscelalibertàconcuiTeresa,conlastessafacilitàconcuisegueilfilodiinterpretazionediunsimbolobiblico,conaltrettantanatu-ralezzasenedistacchiopercostruirepercorsidiapertadiscontinuitàconilsensoscritturistico(èilcasodellatempestasedata),o,purrimanendosullastessalineadelsignificatobiblico,peraprirealsimboloprolungamentinoninclusineltestosacroedaessononimmediatamentededucibili(èilcasodelgiglioodellarugiada).
NelriscontrotraisimbolidellaBibbiaequellidiTeresa,nonèstatodifficilerintracciarel’originescritturisticadiquestiultimi.Iltermineinter-mediochecollegagliuniaglialtrièpropriolanatura.AnchenellaScrittura,infatti,ilcampodell’esperienza,cioèilmondonaturale,comequellosocialeeantropologico,costituisconolafontedelleimmaginiconcuigliautorisacrie lostessoGesùdavanovesteallarivelazionediveritàspirituali.CosìperTeresaguardareallanaturacomelibrodiDioèunmodospontaneodellasuacontemplazione.QuestoprovocailrimandocontinuodallanaturaallaScritturaeviceversa,comeinunaspeciedisinossidellarivelazione,fondatasullapersuasionechelemeraviglieseminatesottoinostriocchiservonoafarciintuireimisteridiunordinesuperiore(cf.lT134).
Sulla scia dei Padri, senza che ne abbia la minima coscienza, Teresaleggeinchiavecristologicaanchetutteleimmaginidell’AnticoTestamento.Ènell’AnticoenelNuovoTestamentoindistintamentechesitroval’originedimoltisimbolidiTeresa,masec’èunlibroprivilegiatocomefontediim-maginiquestoècertamenteilCanticodeiCantici,nontantoononsoloperlaquantitàdeisimbolichenesonotratti,maperlarisonanzaaffettivacosìforte che provocano nell’animo di Teresa: ci riferiamo alla simbologia distraordinariabellezzadelgiglio,dellarugiadaedellamirra.
8 J. CaSTellano,TeresadiLisieuxDottoredellaChiesa:untitoloeunmessaggio,inf. di Pilla (ed.),ThérèsedeLisieux.Lagioiadiamare,AttidelConvegno,UniversitàdegliStudidiPerugia,EdizioniScientificheItaliane,Napoli2001,65.
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5.GlistemmicomesintesidellateologiasimbolicadiTeresa
Allafinedell’immersionenellasimbolicateresianasiarrivaadun’evi-denzaimprevedibileedoriginale.Invanosicercherebbenell’operadiTe-resaunadottrinateologicaspeculativaorganizzata,ealtrettantoinvanosicercherebbeunasintesidottrinalefatta,seppure,conunlinguaggiosim-bolico.Ilpensierosimbolicononsopportaschemirigidichesarebberolasuastessanegazione,giacchémortificherebbero lacapacità intuitivae lafunzioneevocativadelsimbolo.Maquestorischioilsimbolononlocorrese,anzichévoleresseretradottoinunlinguaggioverbalecherispondeacriteridilogica,incontriillinguaggiodelleimmaginiche,alcontrario,ac-cresconoalsimboloisuoicaratteripeculiaridiintuitività,disuggestioneediindefinitezza.Sec’è,infatti,unasintesiteologicasimbolicanegliscrittidiTeresa,questaèpropriodicarattereiconico,edèrappresentatadaglistemmidelManoscrittoA.
Cisembracioècheneglistemmiemerga,sottolavesteiconica,lasuasintesidottrinalepiùorganicaepiùcompleta,tuttarappresentataconisim-boli. Seguendo le immaginidisegnate conbella cura,Teresa ci introduce
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dentroallasuapersonalescopertadeimisteridiDio,rappresentaticonunasequenzaeconunaprioritàdicontenutidaleisentitapiùautentica.Nontuttiisimbolirappresentatineglistemmisono,inrealtà,simbolidellanatu-ra.Anzi,soprattuttoilprimostemma,quellodiGesù,rappresentaimisteridiCristoedell’uomocon immaginididiverso tipo: ilVoltoSanto,GesùBambinoelalira.Tuttavia,glistessicontenutiespressiconquestisimbolinegli stemmi, trovanocorrispondenza, inaltri luoghidegli scritti,proprioconisimbolitrattidallanatura.Sipossonoperciòtradurreisimbolideglistemmi con quelli del mondo naturale, procedendo per eco analogiche eallargando,senzatradire,lasintesipropostadaglistemmistessi9.
Bisognapenetrareilsignificatodeglistemmiponendosidavantiadessinonconunalogicadescrittivaediscorsiva,maconunatteggiamentoesteti-co,comedichicontemplaun’immagineecontemplandointuiscepersimpa-tiailsensoteologicodiqueisimboli.VisirintracciaunateologiaricchissimachehacompresotuttiimisteridiGesù,l’esperienzadiDiocomePadre,lapresenzavitaleevivificantedelloSpirito,lavicinanzadiMaria,lapovertàra-dicaledellacreatura,maancheladignitàdell’uomosucuisiconcentratuttalapremurosaattenzionedellaTrinità,ilsensodellaChiesacomecomunionecon loSposoecomecomunionedeiSanti,unaspiritualità liberadaognitracciadimoralismoecosìvia.Teologiaricchissimaedessenziale
La strutturadeldisegno,nonostante la grandequantitàdi contenuti,rimaneorganicaecomeunificatadauncentrochelalega:Cristo.Questofortecristocentrismoèrintracciabilesecondoduelineediletturadellateo-logiadeglistemmi,comeinunacomposizionemusicale:unalineamelodicaeunacostruzionearmonica.
Lalineamelodica,chesisnodadasinistraversodestraedalbassoversol’alto,partedaGesùBambino,saleallafiguradelVoltoSanto,scendesulfioreerisalefinoalTriangolodellaTrinità.Èunamelodiachecantailcantodellasalvezzaecorrispondealdinamismostessodell’economiachemuove
9 Pochisimbolinonsonostatiesplicitamentecitatinellasintesi iconicadegli stemmi,come ad esempio, il simbolo della neve e quello del mare. Tuttavia, sia dell’uno che del-l’altronesonopresenti isignificati: laneveèun’altraimmaginedellaprovvidenzaconcuiDiohacuradellecreature(corrispondentenellostemmaalla lucedellastella,allapianuraverdeggiante e alla montagna), e il mare, nel suo senso di infinito di Dio che volge sullacreaturalasuaincontenibileazioneamorosa,ègiàsignificatodaltriangolodellaTrinitàcheirradia la luce dall’alto, e nel significato di condizione tempestosa della vita, è sostituito,neglistemmi,daisimbolidellaprova,soprattuttodalgrappolospremuto.
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daunbeneplacitodiDio,ricapitolatuttoilcreatoinCristoeloassumedivi-nizzatonelsuoseno.Commentabeneilmovimentomelodicodeglistemmil’espressioneinizialedellaDeiVerbum:
«PiacqueaDionellasuabontàesapienzarivelarsiinpersonaemanifesta-re il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini per mezzo diCristoVerbofattocarnehannoaccessoalPadrenelloSpiritoSantoesonoresipartecipidelladivinanatura»(dvn.2).
La costruzione armonica degli stemmi è anch’essa fortemente cristo-centricaeannoda,conunvincolotenace,Dioel’uomonelladivinaumanitàdelVerbo.Lastrutturaèchiastica:nelprimoblasoneGesùèpresenteneimisteridelsuoabbassamento,Teresanellasuaumanitàsalvataecristifor-me,nelsecondoblasoneTeresaèpresentenellasuaumanafragilitàeGesùnella gloria della Trinità. In ciascun blasone sono presenti il piccolo e ilgrande,l’unoesigel’altro:allapiccolezzadiTeresafariscontrolagrandezzadiGesù,elagrandezzadiTeresareclamalapiccolezzadiGesù;maanche,lagrandezzadiGesùvuolelapiccolezzadiTeresaelasuapiccolezzarendepossibilelagrandezzadilei.
Adispettodellasemplicitàdelleimmagini,l’architetturadiquestistem-mièmoltorobustaedècementatadaisimbolinuziali.Perrimanerenellametaforamusicalepotremmodirechelamelodiaèfluida,masostenutadaaccordimoltodecisi,cheèscrittainchiavedisponsalitàeche,comealtera-zionidellatonalità,sonoindicatelareciprocitàelasofferenza.
L’ultimanotazioneèstilistica.Nonsembrifuoridiluogounaletturafor-maledeldisegnoallaqualedisicuroTeresanonpensavadiesseresottopostaquandodipingevaquestistemmiadusoprivato,suoediGesù.Tuttaviaogniimmaginesiimponeprimadituttoperilsuolinguaggiofigurativo,piùomenoindipendentementedall’intenzionedell’autore.Teresanonpensacertamenteafareunusoconsapevoledellelineeedeicolori,mal’occhiodell’osservatoreinevitabilmenteseguequelliperraggiungereilcontenutodell’opera.
Inquestodisegnodimodestafattura,incuilaconoscenzadell’anatomiae dei criteri spaziali-prospettici mostrano una certa imperizia, le linee e icoloriottengonounagradevolesensazionevisivaesiprestanoadunasigni-ficativafunzioneespressiva.
Ledueparalleledellaviteedellacanna,neldividereiblasoni,mettonoinrisonanzalapiccolezzadiGesùnell’EucaristiaconquelladiTeresa.Altre
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duelinee,quelladeldardoinfuocatoequelladellapalmasiincrociano,amo-reperamore,aunireildonototalediGesùchemandailsuoSpiritoaTeresaelarispostadiTeresacheoffrelasuavitaaGesù.Nellastellasiincontranoaltredueoblique,quelladeisuoiraggiequellaidealechelacongiungealtriangololuminoso,espressionevisivadelruolodimediatricediMaria.LelineeorizzontalidellamangiatoiadiGesùedelterrenoverdeggiantequalifi-canoipuntidimaggiorcalmadeglistemmiconleimmaginidellatenerezza,GesùBambinoe ilpiccolofiorebianco.Lalineaobliquadellamontagna,l’unicadirezionataverso l’angoloaltodidestra,proietta l’occhiodalfioreal triangolo,daTeresaallaTrinità.Le lineearticolatedei tralcidellavite,invece,sidiramanoconlibertàfinoaraggiungereognipuntodelprimobla-sonesimboleggiandobenelaspintacheTeresaricevedaGesù,laforzachelevienedall’EucaristiaperimmergersisenzapauraneimisteridellavitadiCristo.
Piùimmediatoancorailsensoespressivodeicolori.Chiariedelicatineisimbolidellapiccolezza,ilbiancodelfiore,ilcelestedelcieloeilrosadel-l’incarnato,siarmonizzanoconlelineeorizzontalidiquieteneiduecampiinferiorideglistemmi.Ilrossoinfuocatodominaneicampisuperioriedàrisaltoaisimbolidell’amoreedelsacrificio,dellapassioneedellamorte.
AttraversoglistemmisipuòinterpretarelasimbolicadellanaturadiS.TeresadiLisieuxcomescienzateologica.Aquestoriguardo,lacosachepiùcicolpisceè lacorrispondenzadiquesta teologiadegli stemmicon l’emi-nentedottrinariassuntadaGiovanniPaoloII,nellaletteraapostolicaDiviniAmorisscientiaperlaproclamazionedelDottoratodiS.Teresa,attraversoalcunipuntifondamentali: ilmisterodiDioAmoretrinitario, l’esperienzadellafigliolanzaadottivadivinainGesù,lamozionedelloSpiritoSanto,lacollaborazioneallasalvezzadelprossimo,lacentralitàdiCristoamatoconamoresponsale,lasimultaneitàdeisuoimisteridiIncarnazione,Passione,ResurrezioneedEucaristia,larealtàdelCorpomisticodiCristo,ilmisterodellapresenzanellaChiesadellaVergineMaria10.
Lapiùautorevolesintesidottrinale,quellafattadalPapainriferimen-toalcomplessodegliscrittidiTeresa,corrispondeesattamenteallasintesiteologica emersa dagli stemmi. Ciò dimostra che quella scienza teologicache ilPapariconoscenelpensierodiTeresadiLisieux,è tuttacontenutaneisimbolie,particolarmente,neisimbolidellanatura.Dunquelateologia
10 Cf.LetteraApostolicaDiviniAmorisScientian.8,inaaS,90(1998),930-944.
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simbolicaè ingradodisosteneree trasmettereunospessoredottrinaledialtoprofilo,icuicontenutisonotuttoilmisterocristianodellaRivelazione,misterodiDioemisterodell’uomodavantiaDio.
6.LecaratteristichedellaTeologiaSimbolicadiTeresa
Questateologiacheabbiamoconosciutoattraversoisimboli,eisimbolidipinti,cièparsaconnotatadaalcunicarattericheriassumiamo.
PrimadituttolateologiadiTeresaèunateologiasimbolicanonsoloinquantosiservedisimboli,maanchenelsensochesiancoraalsimbolopri-mordiale:alVerboIncarnato(EdithStein).LateologiadiTeresadiLisieuxèsimbolicainquantocristocentrica.PerTeresaGesùèl’immaginedelPadre;TeresaconosceDioattraversoilFiglio(Gv14,9).Gesùèilprimosimbolo.InLui,nellasuaPersonacheuniscel’uomoaDio,prendonosensotuttiglialtrisimbolicomesimbolidiDio.Aldifuoridell’Incarnazionelapossibilitàteologicadel simbolo è estremamente limitata; alla lucedell’Incarnazioneilsimbolopermettedipassaredalsensibilealsoprasensibile,discorgereildivinonell’umano,diinnalzarsidallamateriaallospirito,perquell’alleanzatracieloeterrastrettadefinitivamenteeindefettibilmenteinCristo.
InquantosimbolicalateologiadiTeresaèuniversale.Neisimboli, lastoriadiun’animaè lastoriadiognianima,storiauniversaleestoriapar-ticolaredell’unica storiadella salvezza.E forseunadellepeculiaritàdelleconfidenzediTeresaèproprioquestacoincidenzadel“perme”col“pertutti”.Quellocheèveronell’esperienzaparticolarediTeresaèaltrettantoveropertuttigliuominidavantiaDio.Nesonoriprovaproprioglistemmi,neiqualiTeresahal’intenzionedirappresentareesattamentesestessaelasuastoria,eneiqualiècontemporaneamentedipintaunaverasummadellateologiacattolica,cioèuniversale.
LasimbolicadiTeresainoltreèuniversaleancheperchébiblicaequeglistessisimbolibibliciappartengonocontemporaneamentealsuovissutoealpatrimoniospiritualedituttigliuomini.
Inquantobiblica,lateologiasimbolicadiTeresaèautentica.Laconfor-mitàallaBibbiaconferisceautenticitàeautorevolezzaalleparolediTeresaeaisuoisimboli,allarugiada,allamirra,alfiore,allaluce,simbolituttiche,conlelorosuggestionibibliche,siimpongonoconunaforzacheliriscattadaognirappresentazioneoleograficaedebole.
LasimbolicadellanaturanellateologiadiS.TeresadiLisieux 441
Ma questa teologia è autentica anche nel senso che è senza illusioni.Tutt’altrocheromantica,anchequandoleimmaginiindurrebberoacreder-lo,essaèsempremoltorealisticaeaddiritturaspietata.Bastipensarealbam-binodelmanoscrittoBchegettafioricantando.Quelbambino,cheèTeresa,noncantaperspensieratezzaoinfantileingenuità,perchéstacogliendofioritraspine lungheepungenti11.Tutta lapercezionesponsalecheTeresahadellasuarelazioneconGesùnonèunillusoriosognodigiovanedonna,maèprofumatadelprofumoamarodellamirra12 e si coronadella coronadispine;sinutrecioèdisacrificioedisofferenza,impegnandolaveritàdituttiigestidellavita.
La teologiasimbolicadiTeresaèsintetica.Attraverso i simboliTere-sariesceacogliereinunitàimistericristiani,come«MariaSantissimache”raccoglie”(συµβαλλoυσα)nelsuoCuoretuttoilMisterodiGesù(Lc2,19)»13.Teresahaun’intuizionesinteticadiDio,proprioperchénonfainda-gineteologicaaccostandoilmisterodiDioperconcettiastrattidefiniti,mavaaDiocomeunamanteenell’amorepossiedeilsuoamatosimultaneamen-tenellasuaveritàtuttaintera.Ilsimbolodelfiorecihadatoladimensionepiùampiadiquestacapacitàdicondensareinun’unicaimmagineintuizionimolteplici e sovrapposte: Gesù bambino e crocifisso, l’“Altissimo” che siabbassa,Teresapiccolaegigantenellaforzadelladonazione.Peraccennaresoloalsimbolopiùriccodellasimbolicateresiana.
LateologiasimbolicadiTeresaèdinamica.Daunsimboloscaturisceun’azione,daun’intuizioneun’applicazionepratica.Bernardritienepropriocheilsimbolosia«piùsignificativoperilsuodinamismocheperilsuocon-tenutointelligibile»14.
Davantialla“rugiada”checadeaterradallepiaghedelCrocifisso,Tere-sadecideditenersiinspiritoaipiedidellacroceperriceverequellarugiadasalvificaespargerlasulleanime15.Comepuredifronteallasciadelsolechesolcalavistadelmare,Teresaprendeladecisionedinonallontanaremailapropriaanimadaquellatraccialuminosa«immaginedellagraziacheillumi-
11 Cf.mb4v.12 Cf.lT144.13 f.-m. leTHel,VeritàeamorediCristonellateologiadeisanti.L’orientamentoteolo-
gicodellaLetteraApostolica“NovoMillennioIneunte”,inPaTH(2000/2002),306.14 CH. a. beRnaRd, La fonction symbolique en spiritualité, in “Nouvelle Révue
Théologique”,(Lovanio)95(1973),1135.15 Cf.ma45v.
PaolaMostarda442
nailcammino»16.Teresadifronteadunaformadellanaturariconosceunsimboloespintadalsimbolo“decide”,“prendelarisoluzione”.CosìpureCelinaèguidatadaTeresainunasapienteeilluminatadirezionespirituale,aforzadisimboli,quasicondottaalCarmelosulfilodellarugiada,delfiore,delmaretempestosoedellamirra.Ilsimbolospostadallaposizioneiniziale,ilsimbolospingeinalto.
Ècomecoronamentoconclusivoenecessarioallasintesisimbolicadeglistemmi,cheTeresaviapponeilmotto«L’Amorenonsipagacheconl’Amo-re».Lacontemplazionesimbolicadeimisterisfociainun’eticadirisposta.
La teologia simbolicadiTeresa èaffettiva.Teresa va alla scopertadiDio,trascinatadentroimisteridellafededallaforzadelsuoamorechevuoleconosceresemprepiùcoluicheama.Èildinamismopeculiaredellateolo-giavissutadeisanti17.LaconoscenzateologicadiTeresaèdeterminatadal-l’amore:«chiunqueamaènatodaDioeconosceDio»(1Gv4,7).
Rapportandosi a Dio con la sua affettività, Teresa coglie il Cuore diDioeisuoiattributiperviad’amoreenonperviaspeculativa;ellasacheDiohauncuorechetraboccaditenerezza18,sacheEgliabbassalosguardoversoterrapercompiacersidellesuecreature19echesorrideloro.QuestosorrisocheperleiprenderàformavisibilenelsorrisodiMaria,sitrasforma,nellasuasimbolica,insole,instella,oinraggidilucesudilei,comeneglistemmi.
ÈancoraBernardchericordache«richiamarsialsimboloèconferireallarappresentazionefigurataundinamismoaffettivo»20.Ilsimboloinfatti,nascendoeaderendoall’esperienzavissuta,conservalatonalitàaffettivacheloaccompagnafindalsuoemergerecomesimbolo.
La teologia simbolica di Teresa è concreta e corporea. Aiutata certa-mentedaunistintofemminilenaturaleperlaconcretezzadellavita,Teresa,
16 Cf.ma22r.17 «Il dinamismo “Fides et Ratio”, che anima l’“indagine teologica” è quello della
fedechecerca l’intelligenza (fidesquaerens intellectum), secondo la famosaespressionedisant’Anselmo.L’altrodinamismo“FidesetAmor”cheanimala“teologiavissutadeisanti”,cioèlateologiamistica,èquellodellafedecherisplendenell’Amore,odell’Amorechespe-rimentae inqualchemodo“verifica”ilMisterodellafede».f.-m. leTHel,VeritàeamorediCristonellateologiadeisanti,op.cit.,304.
18 Cf.Pri2v.19 Cf.ma2v.20 Ch.a. beRnaRd,Symbolismeetconscienceaffective,in“Gregorianum”61/3(1980),
430-431.
LasimbolicadellanaturanellateologiadiS.TeresadiLisieux 443
attraverso i simboli, comprende lecosenella loromaterialità.Soprattuttonellacontemplazionedelmisterodell’IncarnazioneTeresamostra tutta lasuapercezionediunavvenimentofortementecorporeo.Mapoichésarebbeimpensabilecheunagiovanemonacadell’Ottocentoparlidelcorpoedeisuoieffetti,comedicoseimpudicheeriservate,eccocheTeresatrovanelsimbolo la forma per esprimere velatamente e delicatamente tutto quellocheèmateriale,maincantevolmentenobilitato,anchenellavitadell’Uomo-DioedellaMadonna.Èancora ilfiore ilsimbolocheveste ilcorponellasimbolicateresiana.AttraversoilsimbolodelfioreTeresaparladelparto,dell’allattamento,delsangue,dellamorte.EquestosoprattuttonellePoesie1e54.Mainfondoèpropriodellasimbolicaessereun’espressioneestrema-menteconcretadelpensiero.Ilsimbolosiincarnainunaformamaterialeefunzionadarimandoall’invisibileproprioinvirtùdelsuolegamecolmondosensibile.
LateologiasimbolicadiTeresahainfineuncarattereestetico.Essain-fattisiradicaanchesuun’inclinazioneartisticaesuun’attitudine istintivaascoprire ilbellonellecoseenellanatura.L’atteggiamentocherelazionaTeresaconilmondoèestetico.Labellezzaèperleiunluogoteologico,unmodoincuisimanifestalaBellezzasuprema,unsimbolocherimandaaDio.«DioèBellezzaelasuaoperadisalvezzaportailsigillodiun’autenticaeste-ticad’amore»21.Teresacostruisceunaverateologiadellabellezzaattraversoisimbolidellanatura.Labellezzavera,unicaeoriginanteèquelladivinaeognibellezzaèunatracciadiDionelmondo:«SenonvedoDio,ostupendanatura,tunonseinient’altropermecheunosterminatosepolcro»(Pn23,3,7-8).
Alterminedituttoquestopercorsodentrolasimbolicadellanatura,cisembradipoterfareancoraalcuneaffermazioniconclusive.
Laprimaèunarispostaalloscetticismodiffusosulleformediteologiadiversedallaspeculativa:attraversogliscrittidiTeresa,èpossibileunateo-logiasimbolicapropriamentetale,cioècheinterpretiisimbolisecondounachiavedicomprensioneteologicaenonsolamentepsicologicaoletteraria.ÈstatopossibileinfattiporreindialogoisimboliricorrentidegliscrittidiS.TeresadiLisieuxconladogmaticaeconl’economiadellasalvezza,scoprir-nenonsoloilsensodiun’esperienzaspirituale,malalorovalenzateologica,
21 J. CaSTellano, Liturgia e vita spirituale. Questioni scelte, Pontificia FacoltàTeologicaTeresianum,Dispensedallelezioni,183.
PaolaMostarda444
erilevarequantotuttigliaspettidelladottrinacattolicasianorappresentatidatalisimboli.Ealdilàdiogniaspettativainizialesièanchepotutascoprireuna sortadipiccolocompendiodottrinale,unapiccola summa theologiaeneglistemmidipintiincalcealmanoscrittoA.LateologiavissutadeisantidicuiTeresaèinterpretecosìillustre,halospessorediunverometodoteo-logico.Eilsuolinguaggioèunlinguaggiosimbolico,dentroalqualesipuòscoprireilcontenutodellaRivelazione.
Un’altra constatazione riguarda l’uso delle forme letterarie. Tutta laproduzioneinprosadiTeresanonhamailavestedeltrattato,maèsempreprosaautobiografica:sonolememoriedeitremanoscrittielelettere.Efinquinientedinuovonelleespressionidellateologiadeisanti.Maèapparsoevidentechelepoesieeilteatrosono,invece,leminierepiùricchedisim-bolicadellanaturaecheilgenerepiùinaspettatotratutti,cioèl’artedellapittura,saggiataneglistemmi,permetteaddiritturadicostruireunasintesicompletaecoerentedidottrina.
Cisembraperciòdidoveraffermareconforzaquantoquestilinguaggipococonsuetialla teologiatradizionale,sianocapacidisostenereunpen-sierorigorosodidottrinacerta.Arte,poesiaeteatrosonogenerinonmenoscientificidiun trattatoper supportare temi teologici.Questoèpossibileperchésopraatuttiigeneri,attraversagliscrittilaformadellapreghiera,laformapiùconsuetaepiùtrasversalefratuttequellediTeresa,quellachevol-tapervoltasiinsinuanellapoesia,nelteatro,nellaprosaepersinonell’arte,echefungedapuntodiincontrotraTeresaeloSpirito,divenendoluogodellarivelazioneamorosadiDio.
iL conTRiBUTo cRisToLoGico Di ALcUni sAnTi, BeATi e VeneRABiLi
DeL DieciAnnoVesiMo e VenTesiMo secoLo
aRTHuR buRTon CalkinS
PATH 7 (2008) 445-460
NelsuoCanticoSpiritualeilgranmaestrodellavitaspirituale,SanGio-vannidellaCroce(1542-1591),faquestasignificativaosservazione:
«Perquantimisteriemeraviglieabbianoscopertoisantidottorioabbianocontemplato le anime sante inquestavita, lamaggiorparteè rimasta ine-spressa e ancora da comprendere. Resta molto da approfondire in Cristo!Egliècomeunariccaminierapienadimolteveneditesori,dellequali,perquantosfruttate,nonsiriusciràmaiatoccareilfondooavedereiltermine;anziinognisinuosità,quaelà,sitrovanonuovifilonidialtrericchezze»1.
Isantisonocomedegli“esploratori”dell’insondabilemisterodiCristo,di questa inesauribile “miniera”. In ogni epoca i santi, beati e venerabilisonoveriminatorichecioffronounapenetrazionenelmisterodiCristodiinaspettatabellezzaeprofondità.Inquestoarticolovogliopresentarecertefiguredeldiciannovesimoeventesimosecoloche,spessoinobbedienzaailoropadrispiritualiosuperiori,cihannolasciatotestimonianzescrittedellalorovita«nascostaconCristoinDio»(Col3,3)checimostrano“veneditesori”scopertesottolaguidadelloSpiritoSantoechecostituiscono«unasapienzadivina,misteriosa,cheèrimastanascosta»(1Cor2,7)machepuòessereunaricchezzapertuttalaChiesa.Moltevoltesitrattadiunasapien-za infusa checonferma i lavorideidottoridellaChiesa e ledichiarazioni
1 CanticoSpiritualeB,37/4.Questostessobranofapartedellasecondaletturaper lafestadelsanto,il14dicembre,nelUfficiodelleletture.
ArthurBurtonCalkins446
delmagistero.Forseciòchesorprendemaggiormenteèchemoltidiquestisantinonhannostudiatolateologiaspeculativaeneanchegliscrittidialtrimistici.Nonostante tantevolte la loromancanzadi formazione teologica,siscoprefraquestisantiunasorprendentecoerenzadottrinalemalgradoilfattochequasimaiquestefigureavevanocontattol’unaconl’altra.Ascol-tandoquestisantipuòessereunmodoprivilegiatopernoidientraresemprepiùprofondamentenelmisteroinesauribilediCristo.Quipossodaresoloqualcheindicazionedellatestimonianzadeisantideldieciannovesimoeven-tesimosecolo.
1.IlCuorediCristo-SimbolodellasuaPersona
ComehagiustamentesostenutoilServodiDioPioXIInellasuagrandeEnciclicaHaurietisAquasdel15Maggio1956:
«Abuondiritto,dunque,ilCuoredelVerboIncarnatoèconsideratocomeil principale indice e simbolo di quel triplice amore, col quale il divinoRedentorehaamatoecontinuamenteamal’eternoPadreel’umanità.Esso,cioè,èanzitutto il simbolodiquell’amoredivino,cheeglihacomuneconilPadreeconloSpiritoSanto,machesoltantoin lui,perchéVerbofattocarne,simanifestaanoiattraversoilfragileecaducocorpoumano.Inoltre, il Cuore di Cristo è il simbolo di quell’ardentissima carità che,infusanellasuaanima,costituiscelapreziosadotedellasuavolontàumanaeicuiattisonoilluminatiedirettidaunadupliceperfettissimascienza, labeatael’infusa.Infine–eciòinmodoancorpiùdirettoenaturale–ilCuorediGesùèilsimbolodelsuoamoresensibile,giacchéilcorpodiGesùCristo,plasmatonel seno castissimo della Vergine Maria, per opera dello Spirito Santo,supera in perfezione e quindi in capacità percettiva ogni altro organismoumano»2.
CosìilgrandeponteficeindicacheilCuorediGesùèl’iconadellasuapersonaepuòbenrappresentareilsuoamoredivino-umano.Adessosentia-mounadelletanteverifichediquestofattochecidaisanti.QuestobranoèdellaBeataMariadiGesùDeluil-Martiny(1841-1884),FondatricedelleFigliedelCuorediGesù:
2 denZinGeR-HüneRmann (=D-H),3924;cf.SummaTheologiæ III,q.33,a.2ad3;q.36,a.6.
Ilcontributocristologicodialcunisanti,beatievenerabili 447
«Nessunalinguaumanapotràdirediqualemeravigliosasovrabbondanzadigrazie,diamore,dieminentepurezzae santità leanimesaranno inondateeinebriate(accostandociaLui),perchéilCuorediGesùèunabissosenzafondonelquale si scoprono,piùci si addentra, semprenuovi ricchissimi,incommensurabilitesori.Attingerannononaicanali,maallasorgentestes-sa, nel profondo del Sacro Cuore da dove scaturiscono torrenti di grazieeffusiperilmondodallasuabontàdivina.IlCuorediGesùtraboccaenonpuòpiùcontenereitorrentid’amorechevuolversaresulmondo.Lasciadunquestrariparequestoamorebenedettoechetuttisianovintidatantatenerezza[…].“Sonoio–diceGesù–l’Amo-re,lamisericordiainfinita,l’amico,ilfratello,losposo”[…]»3.
SivedeunanotevolesomiglianzafralacitazionediSanGiovannidellaCrocesopracitataequestadellaBeataMariadiGesù.Nonc’èevidenzadiunadipendenzaletteraria,mapiuttostoèlostessoSpiritoSantocheispiral’unoel’altra.C’èancheladifferenzachelabeataparlaesplicitamentedelCuorediGesùeparladelsuoamorecomequellodiunamico,unafratello,unosposo.Poiintroduceilconcettodellamisericordiachesisviluppasem-prepiùfortementefraisantidegliultimiduesecoli.
Sentiamo adesso un’altra bella descrizione del mistero del Cuore diGesùchecomprendetuttiisuoimisterichevienedellapennadellaVene-rabile Louise-Marguerite Claret de la Touche (1868-1915), Fondatrice diBetaniadelSacroCuore:
«SanGiovanni, volendo farci conoscere l’Esseredivino, volendocompen-diareinunsoloterminetuttelegrandezze,tuttelebellezze,tuttigliattribu-tidiDio,hadetto:DioèCarità,DioèAmore.Esenoivogliamo,conunasolaparola,dire chi èGesùCristo,Dio euomo; se vogliamo racchiuderein un solo termine tutto ciò che Egli è, tutto ciò che fa, fino alla ragionestessadelsuoessere,possiamodire:GesùCristoèilsuoCuore,èilSacroCuore.
IlSacroCuorepernoièGesùtuttointero,Dioeuomo,VerboIncarnato.Nonèsoltanto il suoCuoredicarne,quelCuorechebattenelsuopetto,umileedolce,chenoiadoriamocomeilsimbolool’organodelsuoincom-parabileAmore.Etuttoilsuoessere,divinoeumano:lasuadivinità,lasuaanima,ilsuocorpo,ognunadellesuesantemembra,tuttiisuoipensieri,isuoiatti,lesuedivineparole.
3 beaTa maRia di GeSù deluil-maRTiny, Gesù deve Regnare. Pensieri scelti dagliscritti,P. RiSSo (ed.),LibreriaEditriceVaticana,1997(=GesùdeveRegnare),41-42.
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IlSacroCuorepernoièDiofattouomo,èCristoumiliato,abbandonato,crocifisso, morente; è Gesù Eucarestia, ostia ineffabile di amore, Gesùimmolatosull’altare,GesùprigionieronelTabernacolo.PerdirechièDio,uno in tre Persone, è bastata una sola parola di tre sillabe “Charitas!”.Per dire chi è Gesù con le sue due nature unite in una sola persona, èstatonecessariounterminecompostodidueparoleuniteinsieme:ilSacroCuore!Laprimaè ladivinità, lasecondaè l’umanità,ebisognachesianouniteperdesignareGesùCristo.Dioèspiegato interamenteconquestaparola:“Charitas”,perché l’Amorespiega tutto, quantunque sia anch’esso inesplicabile. Gesù, poi, è tuttospiegatoconquestonome:ilSacroCuore.Lasuasublimededizione,lasuabontà, lasuamisericordia, tutte lesuedivinevirtù, il suosacrificio, lasuamorte;tuttoinsommatrovalasuaspiegazione,nell’amore.IlCuorediCristoèlaCaritàdivinaincarnata,l’AmoreInfinitoumanizzato;èla“Charitas”disanGiovannitrasfusainuncuoredicarne»4.
L’approccio della Venerabile Louise-Marguerite è molto interessanteperchériconosce ilCuorediGesùcomecanalee tabernacolodell’AmoreInfinitodituttalaSantissimaTrinità.Cosìsinotacheilsuo“Attodiado-razione e donazione all’Amore Infinito” non è semplicemente un atto diconsacrazionealCuorediGesù,maadognipersonadellaTrinitàconque-staspecificazione:«TiadoropalpitantenelcuoredelCristo,tuoineffabiletabernacoloeatemiconsacro»5.
2.L’OffertadiGesùalPadre(Cor Iesu - Propitiatio pro Peccatis Nostris)
Nellasuamagistrale,maquasitotalmentedimenticataEnciclicaMise-rentissimusRedemptordel8Maggio1928PapaPioXIha insistitoche lanostra risposta fondamentale all’amorediDiomanifestatocinelCuorediGesùèladupliceoperadiconsacrazioneeriparazione:
«Nella consacrazione s’intende, principalmente, ricambiare l’amore delCreatore con l’amore della creatura; ma quando questo amore increato èstato trascuratoperdimenticanzaooltraggiatocon l’offesa, seguenatural-
4 louiSe-maRGueRiTe ClaReT de la TouCHe,DiarioIntimoacuradiP. veRCouSTRe o.P. (ed.),trad.R.Giugni,PieroGribaudiEditore,Torino1988,179-180.
5 louiSe-maRGueRiTe ClaReT de la TouCHe, IlSacroCuoree ilSacerdozio, trad.N.Reviglio,BetaniadelSacroCuore,Vische2006,188-189.
Ilcontributocristologicodialcunisanti,beatievenerabili 449
menteildoveredirisarcireleingiuriequalunquesiailmodoconcuisonostaterecate.Èqueldoverechecomunementechiamiamo“riparazione”»6.
Mentreloscopoprincipaledell’enciclicaeradidelinearelateologiaelapraticadellariparazioneoconsolazionealSacratissimoCuorediGesù,ilPapaPioXIhadovutotrattareprimalapiùfondamentaleriparazioneoffer-tadaGesùalPadresulCalvario.IlcelebreP.BertranddeMargerie,S.J.nelsuopreziosostudiosull’enciclicaMiserentissimusRedemptor7distinguefraciòchechiamalariparazioneobbiettivaelariparazionesoggettiva8ofralariparazioneteocentricaecristocentrica9.Inquestomodoriferisceall’offertadiCristoalPadrecomeriparazioneobbiettivaoteocentricaeaquellaoffer-tadaicredentiaGesùcomeriparazionesoggettivaocristocentrica.
IlCatechismodellaChiesaCattolicasintetizzailconcettodell’offertaoriparazionediCristoalPadrecosì:
«È l’amore“sinoalla fine” (Gv13,1)checonferiscevaloredi redenzioneediriparazione,diespiazioneedisoddisfazionealsacrificiodiCristo.Eglicihatutticonosciutieamatinell’offertadellasuavita.“L’amoredelCristocispinge,alpensierocheunoèmortopertuttiequindituttisonomorti”(2Cor5,14).Nessunuomo,fossepure ilpiùsanto,era ingradodipren-deresudiséipeccatidituttigliuominiedioffrirsi insacrificiopertutti.L’esistenzainCristodellaPersonadivinadelFiglio,chesuperaenelmede-simotempoabbracciatuttelepersoneumaneelocostituisceCapodituttal’umanità,rendepossibileilsuosacrificioredentorepertutti»10.
Cosìlapiùfondamentaleriparazioneèsemprel’offertadisestessofattadaGesùalPadresullacroceerinnovatasuinostrialtaricomeinsegnaPioXI:
«È vero che la copiosa redenzione di Cristo ci ha abbondantemente per-donato tutti i peccati (cf. Col 2, 13), tuttavia, in forza di quella mirabiledisposizionedelladivinaSapienzaper cui sideve completarenellanostracarne ciò chemanca aipatimentidiCristo, a favoredel suocorpo, che èlaChiesa(cf.Col1,24),noipossiamo,anzidobbiamoaggiungerelenostre
6 ActaApostolicæSedis(=aaS)20(1928),169.7 b. de maRGeRie S.J., Histoire Doctrinale du Culte envers le Cœur de Jésus t. 2:
L’amourdevenuLumière(s),ÉditionsSaint-Paul,Paris1995(=Hd2),55-107.8 Hd2,55.9 Hd2,98.10 CCC616(corsivomio).
ArthurBurtonCalkins450
lodiesoddisfazioniallelodiesoddisfazioniche“Cristotributòinnomedeipeccatori”.Sideveperòsempretenereamentechetuttoilvaloreespiatoriodipende dall’unico sacrificio cruento di Cristo, che senza intermittenza sirinnovaneinostrialtari.Infatti“unasolaeidenticaèlavittima,ilmedesimoè l’offerente che un tempo si offrì sulla croce e che ora si offre medianteilministerodeisacerdoti;differenteèsoloilmododioffrire”(Conc.Trid.Sess. XXII, c. 2). A questo augustissimo sacrificio Eucaristico, perciò,si deve unire l’immolazione sia dei ministri che dei fedeli, in modo cheanch’essisidimostrinoa“ostieviventi,santeegraditeaDio”(Rm12,1)».
Inquest’otticac’èmoltodaimpararedaisanti,tantideiqualiavevanosentitodentrodilorounforteappellodioffrireCristoalPadreedioffrirsialPadreconlui,maognunoconsfumaturediverse.Inquestomodociinse-gnanolospiritonelqualedobbiamoentrarenellacelebrazionedellaMessaepoicomepossiamoviverequestospiritoanchefuoridellaliturgia.
Quest’offerta di Gesù ha attratto molto la Beata Marie de Jésus De-luil-Martinyedèdiventataunacaratteristicadellacomunitàdaleifondata.Sentiamola:
«IlPadreCeleste altrononvedeche il SacrificiodelFiglio suoperpetua-mente offerto sulla terra. Se la nostra vita è nascosta con Gesù Cristo inDio, noi dobbiamo tutto dimenticare, tutto lasciare per non essere piùoccupatichedelSacrificiodiGesùCristo.
Lanostravitadeveconsisterenell’offrirecontinuamenteGesùenell’esserecontinuamenteunitialsuoSacrificiopermezzodituttelepiccoleimmola-zioni,mortificazioniepiccolisacrificichelagraziamettedinanziall’animadimomentoinmomento»11.
«LagloriadelPadreèriceverel’oblazionedelsuoFiglioimmolatoe,inLui,quelladituttigliuomini,ridivenutisuoifigli.
Ognibattitodeinostricuoridovrebbeessereun’offertadiGesùeunattodiunionealsuoperpetuosacrificioperlagloriadelPadre.
L’animadatasi senza restrizione alcuna aGesù, gli appartiene totalmente,comeLuiappartiene interamentea lei;ora, ilPadreCelestecidà ilFigliodicendoci:Offritemelo!»12.
11 GesùdeveRegnare,52.12 PensieridellaServadiDioMadreMariadiGesù,Venezia1972,35-37.
Ilcontributocristologicodialcunisanti,beatievenerabili 451
Troviamospessoquest’atteggiamentonegliscrittidellaVenerabileCon-cepciónCabreradeArmida(1862-1937),moglie,madredinovefigli,vedo-vaefondatricedellecinqueOperedellaCroce.Fra lesue iniziativeunasichiamala“Catenad’Amore”proprioperpromuoverenellaChiesalapar-tecipazionenell’attodioffrireGesùalPadreediunirsiconquest’offerta.EccoquesteparolediGesùchelaVenerabilesente:
«Laprimacosache tidissi subitodopo l’incarnazionemistica13 fuchemioffrissinell’altaredeltuocuoreall’EternoPadre,infavoredelmondoetuinunioneconme.Poi ti dissi di rafforzare quell’offerta dicendo insieme a Me: “Questo è ilmio Corpo, questo à il mio Sangue”, offrendomi ed offrendoti all’EternoPadreinfavoredelmondoperotteneregrazie»14.«Il tuo ruolo, figlia, èquellodiunaMessamisticamentecontinuatae taledeveesserequellodelleOasi; continuare l’offertorio,offrendomialPadreedoffrendosiconMe»15.«Tuhail’obbligodioffrirmiinogniistante;quellaèlatuamissione:offrir-mi,immolarmineltuocuore,inossequioalPadre.IlPadreMiotichiederàragionediquestoattoredentorechehapostonelletuemani»16.
Nell’autobiografiadellaBeataDinaBélanger (1897-1929), conosciutafra le Religiose di Gesù-Maria come Mère Marie Sainte Cécile de Rome,sitrovanomoltiriferimentiall’offertadiGesùalPadre.Questochevieneversolafinedellasuagiovanevitaèmoltosignificativo:
«L’offertadiGesùalsuodivinPadredivienepermeundoveresemprepiùurgente.Mediante taleoffertami sentocomeonnipotentepresso l’EternoPadre;questapotenzaèinfattiquellastessadiGesù,alqualeilPadrenonpuònullarifiutare.Edio la facciosemprepermezzodeiCuoridiGesùeMariaepermezzodelloSpiritod’amore.ComprendoallorachelaMadonnaconunamanooffreGesùall’EternoPadree,conl’altra,riversasulleanimeitesoridelCuorediGesù.Ledomandoquindidifarepermequest’offerta,senzainterruzione.Così,quandooraguardoquestabuonaMadre,lavedosempresecondol’immagineappenadescritta,cioèalmiopostomentrecon
13 Lagrazia fondamentalenella vitadellaVenerabile, concessa il 25marzo1906.Cf.b. oliveRa o.C.S.o.,IncarnazioneMistica,Roma2006.
14 l. RuiZ vaZqueS, M.Sp.S., Offerta Sacerdotale di Cristo in Concepcion Cabrera deArmida,EditriceAncilla,Conegliano2006)(=OffertaSacerdotale),17.
15 OffertaSacerdotale,51.16 OffertaSacerdotale,79.
ArthurBurtonCalkins452
una mano continuamente offre il suo divin Figlio all’Eterno Padre e conl’altra,comefruttodiquestamedesimaofferta,attingedalCuorediGesùeriversasulleanimetesoriinesauribili,secondoleintenzionieidesideridellostessoSacroCuore»17.
PiùtardiDinasentedalSignoreGesùlaspiegazionedelvaloreinfinitodiquest’offerta:
«Lagloriache ilPadremioricevedopolaredenzioneèmoltopiùgrande–nonostantel’offesadell’uomo–diquellachesarebbestata,sel’uomononavesse mai peccato, perché la riparazione che offro a lui, al Padre mio, èinfinitaecopreall’infinito tutte leoffeseumane.Ognivoltacheun’animas’unisce a me per glorificare il Padre, essa, per mezzo mio, gli rende unagloriainfinita»18.
La Serva di Dio Madre Maria Costanza Zauli (1886-1954) ha postocomeunapietraangolaredelsuoistituto,leAncelleAdoratrici,l’offertadel-lesetteeffusionidelSanguediGesùspessoduranteilgiorno19.Nonpossia-mocertamentedimenticarelapreghieradellacoroncinadellamisericordiadiSantaFaustinaKowalska(1905-1938)cheèunattodioffertadiCristoalPadre:«EternoPadre,TioffroilCorpoeilSangue,l’AnimaelaDivinitàdelTuodilettissimoFiglioeNostroSignoreGesùCristo,inespiazionedeinostripeccatiediquellidelmondointero»20.Dituttaquestatestimonianzasipuòintuirel’importanzadellanostrapartecipazionenell’attodell’offertadiCristoalPadre.
3.LaVisioneBeatificadiCristo
Per poter passare dalla riparazione obbiettiva o teocentrica a quellasoggettivaocristocentrica,dobbiamoconsiderareilconcettodellavisionebeatificadiCristonellasuavitamortale.Abbiamogiànotatoilriferimento
17 Grazie – Canto d’Amore: Autobiografia di Dina Bélanger trad. Trappiste diVitorchiano,EditriceUnitasetPax,Roma1992=(AutobiografiadiDinaBélanger),267.
18 AutobiografiadiDinaBélanger,289.19 L’offertadelSanguediGesù,EditriceAncella,Conegliano2003;m. Zauli,Offriamo
a Dio il Sangue del Figlio Suo, in “Quaderni Sanguis Christi” 11, Edizioni Pia UnionePreziosissimoSangue,Roma1984.
20 DiariodiSantaFaustinaKowalska: lamisericordiadivinanellamiaanima,LibreriaEditriceVaticana2006,475.
Ilcontributocristologicodialcunisanti,beatievenerabili 453
allascienzabeatificadiCristofattodalServodiDioPapaPioXIInellasuaEnciclicaHaurietisAquaselaluminosatestimonianzadelCatechismodellaChiesaCattolicache«Eglicihatutticonosciutieamatinell’offertadellasuavita».AdessosentiamocomePioXIIhainsistitosuquestoargomentonellasuaEnciclicaMysticiCorporisdel19Giugno1943:
«Questa amantissima conoscenza, con la quale il divin Redentore ci haseguiti sin dal primo istante della sua incarnazione, supera ogni capacitàdellamenteumana,giacché,perquella visionebeatificadi cui godeva sindalmomentoincuifuricevutonelsenodellaMadredivina,eglihacostan-temente e perfettamente presenti tutte le membra del corpo mistico e leabbracciacolsuosalvificoamore»21.
Insisto sull’importanzadiquesto argomento,oggi contestatoda tantiteologi,ecioèchenellavisionebeatificadurantelasuavitaterrenaGesùciabbiaconosciutiedamati.Questoconcettofapartedellagrandetradizionecattolicaedelmagistero22edèancheindispensabilepercapirel’esperienzadeisanti.D’altrapartelatestimonianzadeisantimettebeneinrilievoquestaveritàdellafede.
Santa Teresa del Bambino Gesù (1873-1897) nella sua poesia, Gesù,mio Diletto, ricordati! indica che lei era ben consapevole di questa veritàdifede,quandoindirizzasestessaaGesùbambinonellebracciadiMaria,dicendo«Tupensaviame»epoidichiarachenell’OrtodelGetsemaniGesùl’havista23.QuestastessadottrinasullavisionebeatificadiCristoèstataillu-stratadall’amatoPapaGiovanniPaoloIInellasuaLetteraApostolicaNovoMillennioIneuntedel6Gennaio2001,conlatestimonianzadellastessaSan-taTeresadelBambinoGesù:
«Sololui(Gesù),chevedeilPadreenegioiscepienamente,misurafinoinfondochecosasignifichiresisterecolpeccatoalsuoamore.Primaancora,ebenpiùchenelcorpo,lasuapassioneèsofferenzaatrocedell’anima.Latradizioneteologicanonhaevitatodichiedersicomepotesse,Gesù,vivereinsiemel’unioneprofondacolPadre,disuanaturafontedigioiaedibea-titudine,el’agoniafinoalgridodell’abbandono.Lacompresenzadiqueste
21 d-H3812.22 Cf. La Visione Beatifica di Cristo Viatore, nel numero speciale di “Doctor Com-
munis”(1983).23 OpereComplete,Roma1997,LibreriaEditriceVaticanaeEdizionioCd,24,str6e21.
ArthurBurtonCalkins454
duedimensioniapparentementeinconciliabilièinrealtàradicatanellapro-fonditàinsondabiledell’unioneipostatica.Difronteaquestomistero,accantoall’indagineteologica,unaiutorilevantepuòvenircidaquelgrandepatrimoniocheèla“teologiavissuta”deiSanti.Essicioffronoindicazionipreziosecheconsentonodiaccoglierepiùfacil-mentel’intuizionedellafede,eciòinforzadelleparticolarilucichealcunidiessihannoricevutodalloSpiritoSanto,opersinoattraversol’esperienzacheessistessihannofattodiqueglistatiterribilidiprovachelatradizionemisticadescrivecome“notteoscura”.NonrarevolteiSantihannovissutoqualcosadisimileall’esperienzadiGesùsullacrocenelparadossaleintrecciodibeatitudineedidolore.NelDialogodellaDivinaProvvidenzaDioPadremostraaCaterinadaSienacomenelleanimesantepossaesserepresentelagioia insiemeallasofferenza:“E l’animasenestabeataedolente:dolenteperipeccatidelprossimo,beataperl’unioneeperl’affettodellacaritàcheharicevutoinsestessa.Costoroimitanol’immacolatoAgnello,l’UnigenitoFiglio mio, il quale stando sulla croce era beato e dolente”. Allo stessomodoTeresadiLisieuxvivelasuaagoniaincomunioneconquelladiGesù,verificando in se stessa proprio il paradosso di Gesù beato e angosciato:“NostroSignorenell’ortodegliUlivigodevadi tutte legioiedellaTrinità,eppure la suaagonianoneramenocrudele.Èunmistero,ma le assicuroche,daciòcheprovoiostessa,necapiscoqualcosa”.Èunatestimonianzailluminante!»24.
MentrePioXIIhaparlatoespressamentedellavisionebeatificadiCri-stonellaMysticiCorporis,nonhausatoquestaespressionenellaHaurietisAquas,anchesenehainsegnatoladottrina;cosìGiovanniPaoloIIsièchia-ramenteriferitoaquestadottrinanellaNovoMillennioIneuntepursenzausarne l’espressione.Allo stesso tempoegliha fattounaltropassoavanticonlatestimonianzapresadalla“teologiavissuta”deiSanti.Sonoproprioisantichetestimonianoquestodatumfidei,«Misteronelmistero,davantialqualel’essereumanononpuòcheprostrarsiinadorazione»25.Essisosten-gono,confermanoeillustranoquestadottrinadallaloroproprioesperienza.Questocostituiscegiàungrandecontributoallacristologia,precisamenteoggiquandoladottrinaènegatadamoltiteologi.Bisognariconoscereanchel’insegnamentodelCatechismodellaChiesaCattolicacheabbiamogiàvisto:«Eglicihatutticonosciutieamatinell’offertadellasuavita»26.
24 NovoMillennioIneunte,26-27;aaS93(2001),282-284.25 NovoMillennioIneunte,25;aaS 93(2001),282.26 CCC616.
Ilcontributocristologicodialcunisanti,beatievenerabili 455
Sono i santi che verificano questa dottrina dalla loro esperienza. Ca-piscono che il Signore Gesù ha visto i loro peccati e anche i loro atti diriparazionedurantelasuapassione.SantaGemmaGalgani(1878-1903)cheavevaunafortissimaconsapevolezzadiesserepeccatrice,haparlatocosìalSignore:
«Ogni Giovedì continuavo a fare l’ora santa, ma mi accadeva alle voltechequest’oradurassefinoanchecircale2,perchémenestavoconGesù,equasisempremifacevapartediquella tristezzacheprovònell’Ortoallavistaditantipeccatimieiedituttoilmondo:unatristezzatale,chepuòbenparagonarsiall’agoniadellamorte»27.
Poiscrivendoalsuodirettorespirituale,PadreGermano,faancherife-rimentoalmisterodell’AgoniadiGesùelasuavisionedisuoipeccati.
«Oh!QuandovedopiangereGesù,mitrafiggeproprioilcuore;penso[…]penso[…]checolpeccatoglihoaggravatol’oppressionechefuricolmatonefareorazionenell’orto[…].InquelmomentoGesùvidetuttiimieipec-cati, tutte lemiemancanzee insiemevide ilpostocheavreioccupatonel-l’inferno,seilCuorediGesù(tuo)nonmiavesseimpetratoperdono»28.
Quic’èunrealismoformidabile,un’attualitàchesembratrascendereiltempo.Lasantavedeisuoipeccati,vedecomehannofattosoffrireGesù,mavedeanche ilperdonocherisultadall’agoniadiGesùechehagiàri-cevuto,maquestonontoglieperniente lasuarisoluzione:«tirisarcirò,oGesù,coltrattarmestessa(da)tuaschiava,esottoporrelemiespalleallatuacroce»29.
DiquestarealtàdellavisionediGesùnell’orto,citestimoniaanchelaBeataDinaBélanger:
«Il mio Cuore agonizzante al Getsemani vide, oltre a quelle consacrate,anche lamoltitudinedi tutte la altre anime.Guardale inprospettiva, finoallafinedeitempi,finoall’ultimaanimachevivrà.Oraconsideral’influsso
27 Gemma GalGani, Lettere e scritti personali e Lettere a lei o in riferimento a lei,P. fabio GioRGini (ed.), C.P. San Gabriele Edizioni, S. Gabriele TE 2004, (= Lettere escritti),549-550.
28 Lettereescritti,275.29 Lettereescritti,276.
ArthurBurtonCalkins456
delleanimeconsacrate,dallequalisisprigiona ilmiosplendoresututto ilgenereumano»30.
Quicivuolequalchespiegazioneinpiùperdareilcontestodiquestaparola. IlSignorehadatoaDinaunaconsapevolezzadell’importanzadeisacerdoti,religiosiereligioseperlasalvezzadeilorofratelliehadatoancheaDinadicapirecomesacerdotiereligiositiepidioinfedelihannoferitoilsuoCuoreagonizzante.PoihaaffidatoaDinaunincaricospecialediinter-cedereperloro.
IlpuntoprimarioquiècheGesùcihavistinellasuaPassione,special-menteneimomenticulminantenelortoesulCalvario.
4.LaRiparazioneoConsolazioneoffertaaGesù(Cor Iesu – Saturatum Opprobriis)
SolosullabasedelladottrinadellavisionebeatificadiGesùdurantelasuaagoniaepassionepossiamocapireleesperienzedeimisticichevolevano“consolare”Gesù.EraproprioilPapaPioXIchehaspiegatoinmodoma-gistraleilfondamentoteologicaperlapraticadellariparazioneaGesùnellasuaEnciclicaMiserentissimusRedemptordel8Maggio1928:
«Ma, se Cristo regna ora glorioso in cielo, come può venir consolato daquesti nostri atti di riparazione? “Dà un’anima amante, e comprenderàciò che dico”, rispondiamo con le parole di S. Agostino (Sul Vangelo diGiovanni,trXXVI,4)chequivengonoaproposito.Infatti,un’animaardentediamordiDio,guardandoilpassatovedeecon-templaGesùaffaticatoperilbenedell’umanità,addoloratoesottopostoalleprovepiùdure;lovede“pernoiuominieperlanostrasalvezza”oppressoda tristezza, angoscia,quasi annientatodagliobbrobri, “schiacciatoper lenostreiniquità”(Is53,5)echeconlesuepiagheciguarisce.Questecoseleanimepielemeditanoconmaggioreaderenzaallarealtàperilfattocheipeccatieidelitti,inqualsiasitemposianostaticommessi,costituisconolacausapercuiilFigliodiDiofudatoamorte,eanchealpresentecagione-rebbero a Cristo la morte accompagnata dai medesimi dolori ed angosce,dal momento che ogni peccato rinnova in qualche modo la passione delSignore:“PerlorocontocrocifiggonodinuovoilFigliodiDioeloespon-gonoall’infamia”(Eb6,6).
30 AutobiografiadiDinaBélanger,246.
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Pertanto, se a motivo dei nostri peccati che sarebbero stati commessi nelfuturo,mache furonoprevisti allora, l’animadiCristodivenne triste finoalla morte, non vi può esser dubbio che abbia provato anche qualcheconfortogiàdaalloraamotivodellanostrariparazioneanch’essaprevista,quando“gli apparveunangelodal cielo” (Lc 22,43)per consolare il suoCuoreoppressodallatristezzaedall’angoscia.Sicché, anche ora, in modo mirabile ma vero, noi possiamo e dobbiamoconsolarequelCuoreSacratissimochevienecontinuamenteferitodaipec-catidegliuominiingrati.EdèCristostesso,comesileggenellaLiturgia,chesi duole per bocca del Salmista dell’abbandono dei suoi amici: “L’insultohaspezzatoilmiocuoreevengomeno.Hoattesocompassione,mainvano,consolatori,manonnehotrovati”(Sal68,21)»31.
InfattiisantisonoipiùgrandiinnamoratidiGesùecapisconoinmodoconnaturale la realtà di ciò che ha insegnato Pio XI. Essi sono i miglioriinterpretidiquestadottrinamentrequestadottrinacidalachiavepercapi-retantedelleloroesperienzechealtrimentinoinonpotremmomaicapire.EccolabellatestimonianzadellaBeataDinaBélanger:
«È vero che il Signore nell’Eucaristia non può più soffrire, dopo la suarisurrezione, ma l’oltraggio, il disprezzo, l’odio, la dimenticanza, l’indiffe-renzael’ingratitudineloraggiungonougualmenteeferisconoilsuoCuoreEucaristico. Perché mai non posso soffrire tutti i tormenti inflitti al suosacrocorpo,tutteleafflizionedellasuasantissimaanimaeinfineilmartiriod’insondabileamoredelsuoCuore?»32.
QuiDinaciindicache,nonostanteilfattocheGesùnonsoffredipiù,rimaneunimpegnodapartenostradifarerisarcimento,riparazione,conso-lazioneaGesù.Come,nellavisionebeatifica,Gesùpotevatrascendereili-mitideltempopervederciedamarci,ognunoinmodospecifico,cosìanchenoipossiamotrascendereilimitideltempoinmodocheciòchefacciamoadesso,duemilaannidopo,Gesùlopossavederenellasuaagoniaedaque-stiattidiriparazionetrovareconsolazione,comehainsegnatoPioXI.
Poic’èunaltroelementonegliscrittidellaBeataDinacheconcordainmodosorprendentecon l’insegnamentodiPioXI.IlPapaha identificatol’angelocheèapparsoaGesùnell’ortoperconsolarlo(cf.Lc22,43)con
31 aaS20(1928),173-174.32 AutobiografiadiDinaBélanger,273-274.
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lanostrariparazione,nellasuaEnciclicaMiserentissimusRedemptordell’8maggio1928,magiàprimadellapubblicazionedell’enciclica,il23dicembre1926,Dinahascritto:
«23 dicembre. Al momento della comunione il Signore m’ha parlatodell’“amore del suo Cuore agonizzante”. M’ha fatto comprendere che alGetsemani,nell’angelocheandòaconsolarlo,videtutteleanimeesoprat-tutto le anime consacrate, che nel corso dei secoli avrebbero preso partevolentieriallasuaagonia»33.
QuestatestimonianzadellaBeataDinasuquelleanimechehannocon-solato Gesù nella sua agonia è confermata negli scritti di Santa FaustinaKowalska.DurantelaprimanovenaallaDivinaMisericordiailSignorehaparlatoallasantacosì:
«OggiconduciMileanimedeisacerdotieleanimedeireligiosi,edimmer-gile nella Mia insondabile misericordia. Essi Mi hanno dato la forza disuperarel’amarapassione.Permezzolorocomepermezzodicanali,laMiamisericordiascendesull’umanità»34.«Oggi conduciMi tutte le anime devote e fedeli, ed immergile nel maredellaMiamisericordia.QuesteanimeMihannoconfortatolungolastradadelCalvario,sonostateunagocciadiconfortoinunmarediamarezza»35.«OggiconduciMileanimemitieumilieleanimedeibambinieimmergilenellaMiamisericordia.QuesteanimesonolepiùsimilialMiocuore.EsseMihannosostenutonell’amarotravagliodell’agonia»36.
5.ComunionenellaPassionediGesù
NellasuagrandeEnciclicaMiserentissimusRedemptorPioXIhainse-gnato
«È vero che la copiosa redenzione di Cristo ci ha abbondantemente per-donato tutti i peccati (cf. Col 2, 13), tuttavia, in forza di quella mirabiledisposizionedelladivinaSapienzaper cui sideve completarenellanostracarne ciò chemanca aipatimentidiCristo, a favoredel suocorpo, che è
33 AutobiografiadiDinaBélanger,217.34 DiariodiSantaFaustinaKowalska,1212.35 DiariodiSantaFaustinaKowalska,1214.36 DiariodiSantaFaustinaKowalska,1220.
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laChiesa(cf.Col1,24),noipossiamo,anzidobbiamoaggiungerelenostrelodiesoddisfazioniallelodiesoddisfazioniche“Cristotributòinnomedeipeccatori”»37.
Neisantivediamocomesipuòviverequest’impegnocongioiaealfon-do.IsantivivonoecomunicanocontuttiimisteridellavitadiGesù,mainmodoparticolaresonostatichiamatidaentrarenelmisterodellasuapassio-ne.SannobenechelapassionediGesùècompiutaecheGesùnonpuòsof-frireomorirepiù(cf.Rom6,9),maquestofattononimpediscelaloropienacomunionenellasuapassionecomesefossenelpresente.LaBeataAlexan-drinadaCosta(1904-1955)senteaffermaredaGesùl’11agosto1950:«Io,comeilPadre,nellaPatriacelestenonpossosoffrire:soffroattraversote,miacaravittima»38.NonostantecheGesùparlassequasisempreaisuoiami-cipiùintiminell’“eternopresente”comeancheadAlexandrina:
«Figlia mia, il mio divin Cuore è triste, triste, amareggiatissimo. Tu puoiriparare,consolarequestoCuorechetantoamaenonèamato.Latuavitaèuncontinuomartirioe al tempo stessounportentodellemeravigliedelSignore.Offrimilatuacroce,offrimiiltuomartiriocontinuo,latuaimmo-lazionesenza l’uguale.Solocosìallieti ilCuoredel tuoGesù,solocosìglidailariparazionedovuta»39.
Sipotrebberomoltiplicaretestidiquestogenereditutteleanimegiàcitateinquestarelazione,maallostessomomentosidev’esserecautidinonconfonderel’unaconl’altra.Seognunadiquesteanimescelteconcordanonellegrandilinee,sempreinconformitàconilmagistero–comeabbiamogiànotato tantevolte–èancheveroche inognunasi trovanosfumaturediversechevengonodapersonalitàdiverseedadiversemissioniadognunaaffidatedalSignore.SesonoverelecitazionidiSanGiovannidellaCroceedellaBeataMariedeJésusDeluil-Martinyall’iniziodiquestarelazione,pos-siamoanchedirechenonsipuòesaurirefacilmenteladottrinadeipiùcariamiciedamichediGesù.Ilcuorediognunodivieneun’iconadelCuorediGesùdovec’èsemprepiùdiscoprire.
37 aaS20(1928),170.38 G. GiaComeTTi,P.SeSSa,e. SiGnoRile,LaGloriadell’UomodeiDolorinelSorrisodi
Alexandrina,EdizioniSegno,Tavagnacco2005(=Alexandrina),74.39 Alexandrina,288-289.
ArthurBurtonCalkins460
6.UnaParolaFinale
Achidevolasciarel’ultimaparola?Èovviamenteunasceltaarbitraria–loso–malascioallaVenerabileLouise-MargueriteClaretdelaTouche,forseperchéèunafiguraabbastanzasconosciutachemeritadiesseremoltomeglioconosciuta–cometantealtre.AvevaricevutostraordinarielucisulCuorediGesùcomecanaledell’AmoreInfinitodiDio,comeMisericordiaInfinitaedunmessaggio indirizzato inmodomoltospecificoaisacerdoti.Non era un messaggio pieno di rimproveri, ma pieno della tenerezza delCuorediGesùperisuoisacerdotiche,nonostanteilcontenuto,hacostatoenormisofferenzeallaVenerabileedhaconsumatolasuavitainunpòpiùdiquarant’anni.Èl’ultimobranonelsuoDiarioIntimo:
«Dopoesserepassataattraversoipiùintimidolori,hocominciatoquiilmioritiro.Ilmiocuoreerasemprepiùspezzatoedoloroso,mal’animaeranell’ab-bandonoenellapace.Nonmistupiscodellecrociedelleproveschiacciantiattraverso le quali passo in modo particolare da sei mesi in qua. È Gesùchevuoleopermettetuttoquesto.Misonooffertacomevittimaall’AmoreInfinito:èilmioAmorechecompieinmelasuaoperad’immolazione.Nonchiedo che una cosa a Gesù: di aver la forza e la pazienza necessarie persopportaresenzacedimenti,senzaoffesealsuoSacroCuore,ilpesodicosìtantidolori.All’inizio di questa crisi così dolorosa, il mio povero cuore era talmentepestochemisono lasciataandareadei lamenti;hodettodelleparolecheavrei dovuto aver la forza di trattenere. Me ne umilio davanti all’Amoree ancoraunavolta lo ringraziodi averpermessoquestedebolezzechemihannoumiliatadavantiallacreatureemihannoscreditataailoroocchi.Sì,sonofelicenonsoltantodisoffrire,maancoradipiùdiessereumiliata.Soffro nel sentirmi così, senza famiglia e senza tetto, di peso a tutti iMonasterichemericevonodipassaggioecomepercarità;ediquestasof-ferenza,diquestaumiliazionesonofelice.AncheGesùnonavevaunapietraperriposareilcapo!»40.
QuestaèlatestimonianzadiunanimasceltadalSignoreperunamissio-nechescaturivadalsuoCuore,pocotempoprimadiunanuovafondazionee della sua morte. È la testimonianza di un cuore che pian piano è statotrasformatonell’immaginedelSuo,intalmodochestudiandolasuavitaegliscrittisientrasemprepiùprofondamentenelmisterodiCristo,dellasuaPassione,delsuoAmoreInfinitoedellasuaMisericordia.
40 DiarioIntimo,235-236(corsivomio).
eXPeRienciA cRisTiAnA Y senTiDo De LA FiLiAciÓn DiVinA
en sAn JoseMARÍA escRiVÁ De BALAGUeR
JoSé luiS illaneS
PATH 7 (2008) 461-475
Laexperienciacristianapresuponelafe.YlafeentendidanosólocomomovimientodelespírituquetiendehaciaAquelqueselerevela,osea,comofidesqua,sinotambiéncomofidesquae,esdecir,comoverdadcreída.Deahíqueesaexperienciaimpliquesiemprereafirmarlapropiaypersonalreferen-ciaaDiosy,alavez,unprofundizarenelcontenidodeloquesecree.Laexperienciacristianaformarà,deordinario,unasolacosaconeldesarrollodelavidacotidiana,enlaqueelcristiano,animadoporlafe,laesperanzaylacaridad,experimenta,deformasencilla,peroprofundamentereal,laluz,elimpulsoyelamorquevienendelavidaqueDios,enlapalabrayenelsa-cramento,lehacomunicado.Peropuedetambiéntenerlugarenmomentosespeciales,enlosqueDiosllevaalcristianodeformasúbitaoalmenosines-peradahastaunapercepciónnuevayparticularmentesentidadelaverdadquecree;másconcretamente,delarealidaddivinaqueesaverdaddesvela.Momentosespecialesque,unavezproducidos,dejanunahondahuellaenelalma,redundandoenelconjuntodelavida.Enprimerlugaryantetodoenlavidaconcreta,existencial;perotambiénenlavidadelainteligencia,provocandounacomprensióncadavezmásprofundadelaverdadcristiana,nosóloenlosaspectosdirectamenterelacionadosconlaexperienciaacon-tecida,sinotambiénencuantoconellosserelaciona.
Unejemploclarodecuantoacabamosdedecirseencuentraenelfun-dadordelOpusDei,sanJosemaríaEscrivádeBalaguer,enrelaciónconelsentidodelafiliacióndivina,esdecir,conlaconcienciavivadelamorpater-
JoséLuisIllanes462
naldeDioshaciaelcristiano,yconlaconsecuenteactitudfilialdelcristianohaciasuPadreDios.
1.Profundizaciónexperiencialenlafiliacióndivina
LaexperienciaespiritualquecondujoasanJosemaríaaunaconcienciasingularmentevivade lafiliacióndivinaysus implicacionestuvo lugarenMadrid,en1931.Tresañosantes,el2deoctubrede1928,sehabíaprodu-cidolaluzquelehizocomprenderqueDioslepedíaquedieravidaaunaampliarealidaddevidacristianaenmediodelmundo,enyatravésdelasmásdiversasocupacionesseculares.Dedicóenseguidaaesatareasusme-joresesfuerzos,aunquemanteniendoalavezlasocupacionessacerdotalesqueteníaencomendadas(enparticular,laatenciónaenfermosymoribun-dosenlosarrabalespobresdelaurbemadrileña).Susituacióneconómicaeraprecaria,yaquesufamiliacarecíadebienesdefortuna,ylamuertedelpadre,acaecidapocosañosantes,hacíaquesumadreysusdoshermanosestuvieranporenteroasucargo.ElambienteenelMadrid,yenlaEspaña,deesetiempo,eratenso,marcadoporprofundasdivisionespolíticasyporunaagresivaactitudanticlericalquellegóhastaelextremodeasaltaryque-mariglesiasyconventos1.
PrecisamenteduranteesosañossanJosemaríarecibióespecialeslucesespirituales,algunasdeellasreferidasespecíficamentealafiliacióndivina.Segúneltestimonioqueélmismoconsignóenlasnotasíntimasquetomóduranteeseperiodo,losmomentosenlosqueestoúltimoaconteciófueronconcretamentedos,situadosenlosmesesdeseptiembreyoctubrede1931:
«EstuveconsiderandolasbondadesdeDiosconmigoy,llenodegozointe-rior, hubiera gritado por la calle, para que todo el mundo se enterara demi agradecimiento filial: ¡Padre,Padre!Y– sinogritando–por lobajo,anduvellamándoleasí(¡Padre!)muchasveces,segurodeagradarle»2;
1 SobrelavidadesanJosemaríaenestosaños,puedenverselasdiversasbiografíasyapublicadas.Remitamosa lamásextensaydocumentada: ladea. váZqueS de PRada,ElFundadordelOpusDei,vol.I:¡Señor,quevea!(1902-1939),Rialp,Madrid1997.
2 Anotación en sus Apuntes íntimos, 22-IX-1931 (n. 296). Este texto, como el quesigueyotrosdeesemismoperiodoquecitaremosdespués,seencuentran,contextualizadoshistóricamente,enlabiografíareciéncitada,pp.387-392.
Experienciacristianaysentidodelafiliacióndivina 463
«DíadeSantaEduvigis1931:Quisehaceroración,despuésdelaMisa,enlaquietuddemiiglesia.Noloconseguí.EnAtocha,compréunperiódico(ela.b.C.)ytoméeltranvía.Aestashoras,alescribiresto,nohepodidoleermásqueunpárrafodeldiario.Sentíafluirlaoracióndeafectos,copiosayardiente.Asíestuveeneltranvíayhastamicasa.Estoquehago,estanota,realmente,esunacontinuación, sólo interrumpidaparacambiardospala-brasconlosmíos–quenosabenhablarmásquedelacuestiónreligiosa–yparabesarmuchasvecesamiVirgendelosBesosyanuestroNiño»3.
EljovensacerdotequeeraentoncessanJosemaríaEscriváconocíabien,desde su infancia, la realidaddeDiosPadre, yhabía tenidoocasión a lolargodesusestudiosdeteologíaydesusmuchashorasdeoracióndemedi-tarsobreladoctrinaylaverdaddelafiliacióndivinadelcristiano.SuvidaespiritualhabíacrecidoysehabíadesarrolladoenelcontextodeunatiernayfilialdevociónaMaríaSantísima,enyatravésdelacualselemanifestabaelamortambiénllenodeternuradeDiosPadre.Esobvioalavezqueloacontecidoenseptiembreyoctubrede1931noeselmeroresultadodeunareflexiónintelectualsobrelacondicióndelcristianocomohijodeDios,nitampocouna simple ampliaciónde la ternuraque implicaba sudevociónmariana,sinounavivenciasingularyparticularmenteviva,frutodelaaccióndelagracia,delarealidaddelapaternidaddeDiosy,enconsecuencia,denuestrafiliacióndivina.
SanJosemaríaeraconscientedeello,ylotestimonióenlasdiversasoca-sionesenlasquehizoreferenciaaesosacontecimientos,nomuynumerosas,porqueeramuydiscretorespectoasusexperienciasespirituales,pero lassuficientesparaayudarnosacompletarlanarracióncontenidaenlosApun-tesíntimos.
«Sentí–escribeenunadesusCartas–laaccióndelSeñor,quehacíager-minarenmicorazónyenmislabios,conlafuerzadealgoimperiosamente
3 Apuntes íntimos, 16-X-1931 (n. 334). La Virgen de los Besos era una imagen deNuestraSeñoraqueteníaensuhabitaciónyquesolíabesaralentrarosalirdelcuarto.Laexpresión“nuestroNiño”,obviamenteelNiño Jesús, aludeprobablementeauna imagendeJesúsNiñoqueeldíaantes,el15deoctubre,lehabíanmostrandolasmonjasagustinasdelConventodeSanta Isabel, a lasqueatendía; se tratadeuna imagenque representaaJesúsniñoconlosbrazoscruzadossobreelpecho,yque,almanifestardeformaplásticalarealidaddeunDiosquesehacepequeñoyaspiraarecibircariñoyconsuelo,leconmovióprofundamente.
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necesario,estatiernainvocación:Abba!Pater!Estabayoenlacalle,enuntranvía[...].Probablementehiceaquellaoraciónenvozalta.YanduveporlascallesdeMadrid,quizáunahora,quizádos,nolopuedodecir,eltiem-posepasósinsentirlo.Medebierontomarporloco.Estuvecontemplandocon luces que no eran mías esa asombrosa verdad, que quedó encendidacomounabrasaenmialma,paranoapagarsenunca»4.
2.EcosdelsentidodelafiliacióndivinaenCamino
Elfrutodelaexperienciade1931es,comolostextosindicanconcla-ridad,unahondapercepciónalavezintelectualyexistencialenlarealidaddelafiliacióndivinaysus implicaciones.Esdecir,unaprofundizaciónenlaverdaddelapaternidaddivina,dedondedimanaunahondaconcienciaexistencialacercadelacondiciónfilialdelcristiano,queredundaasuvezenunaactitudantelavidainspiradaenlafeylaconfianzaenelamorpaternodeDios,yenunimpulsoalaacciónquellevaadesearcumplirsiempreyentodolavoluntaddivina.Ensuma,unacomprensiónnosólointelectualsinovivadelacondicióndehijodeDiosquetraeconsigo,segúnlaexpresiónquesanJosemaríaempleóconstantemente,un“sentidodelafiliacióndivina”,esdecir,unsaberseenpresenciadeDios,acogidoyacompañadoporsuprovi-dencia,einvitadoaexpresar,enlopequeñoyenlogrande,enloordinarioyenloextraordinario,elamorquereclamaunDiosquees«PadreymuyPadrenuestro»5.
Ponerdemanifiestolasconsecuenciasomanifestacionesque,segúnlaenseñanzadesanJosemaríaEscrivádeBalaguer,el sentidode lafiliacióndivinaestállamadoatenerenlavidadelcristianoobligaríaarecorrertoda
4 Carta 9-I-1969, n. 60. No es un texto único. Completemos la cita con otros dos,provenientesdealgunasdesusmeditaciones.«Ospodríadecir–comentabaenunamedi-taciónpredicadaenunafiestadeNavidad–hastacuándo,hastaelmomento,hastadóndefueaquellaprimeraoracióndehijodeDios.Aprendía llamarPadre,enelPadrenuestro,desdeniño;perosentir,ver,admiraresequererdeDiosdequeseamoshijossuyos[...],enlacalleyenuntranvía–unahora,horaymedia,nolosé–;Abba,Pater!,teníaquegritar»(Meditaciónpredicadael24-XII-1969).Dosañosdespués, enotrameditación, su recuer-do se expresabadenuevo casi con lasmismaspalabras, añadiendoundetalle secundario–serefiereal tiempoatmosférico–,perosignificativode lahonduraconqueel recuerdoestaba grabado en su corazón: «Viene a mi memoria esa maravilla de la filiación divina.Fueundíademuchosol,enmediodelacalle,enuntranvía:Abba,Pater!,Abba,Pater!»(Meditaciónpredicadael2-X-1971).
5 Cf.Camino,n.267.
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suobra,ytodasuvida,yaqueestamosanteunarealidadsobrelaquevolvióconstantemente.Setrata,pues,dealgoqueexcedeporenteroloqueaquínosproponemos6.Deacuerdoconlaperspectivamásbienteológico-históri-caqueeslanuestra,podemoslimitarnosahoraaanalizar,porlodemássóloenlíneasmuygenerales,lapresenciadelsentidodelafiliacióndivinaeneltextodeCamino,obramuycercanaeneltiempoalaexperienciade1931,queconstituyeelfundamentodenuestrasconsideraciones7.
CuandoseleeCaminodesdeestaperspectivaunprimerdatollamaen-seguidalaatención:lafrecuenciaconquesehacereferenciaalapaternidadde Dios -reforzada, en ocasiones, mediante el recurso a la expresión “tuPadre-Dios”o“nuestroPadre-Dios”,uniendoconunguiónambossubstan-tivoshastahacerdeellosunosolo8–oasucorrelato,esdecir,alafiliacióndivinadelcristiano.Y,juntoaeseprimerdato,unsegundo,tambiénmuysignificativo: lavariedaddesituacionesyactitudesespiritualesenrelaciónconlascualessonmencionadaslapaternidaddeDiosolacondiciónfilialdelcristiano.Ofrezcamosunaselección, limitándonosa lospuntosen losqueaparecenformalmentelasexpresionesPadreohijo,nosinadvertirque,situviéramosencuentalospuntosencuyaredacciónafloransentimientosfiliales,deberíamosreproducirgranpartedelaobra:
–filiacióndivinayprofundizaciónenlagrandezadelavocacióncris-tiana:
«“Padre–medecíaaquelmuchachote(¿quéhabrásidodeél?),buenestu-diantede laCentral – ,pensabaen loqueustedmedijo ... ¡que soyhijodeDios!,ymesorprendíporlacalle,“engallado”elcuerpoysoberbiopor
6 Entre los estudios de conjunto sobre la filiación divina en san Josemaría, merecenespecial mención: f. oCáRiZ, La filiación divina, realidad central en la vida y en la ense-ñanzadeMons.EscrivádeBalaguer,enNaturaleza,graciaygloria,Eunsa,Pamplona2000,175-221;J. buRGGRaf,Ilsensodellafiliazionedivina,enaa.vv.,Santitàemondo.AttidelCongresoteologicodistudisugliinsegnamentidelbeatoJosemaríaEscrivá,LibreriaEditriceVaticana, 85-100; J. STöHR, La vida del cristiano según el espíritu de filiaciòn divina, en“ScriptaTheologica”24(1992),879-893;J. SeSé,Laconcienciadelafiliacióndivina,fuentedevidaespiritual,en“ScriptaTheologica”31(1999),471-493.
7 Camino fuepublicadoporprimeravezen1939,perounagranpartede lospuntosquelointegranprovienendelosprimerosañostreinta.Sobrelahistoriaredaccionaldeestaobra, ver J. eSCRivá de balaGueR, Camino. Edición crítico-histórica preparada por PedroRodríguez,3ªed.,Rialp,Madrid2004,17-122.
8 Encontramos ese recurso expresivo en los siguientes números: 265, 435, 659, 692,722,739,746,870y884.
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dentro ... ¡hijodeDios!”Leaconsejé, con seguraconciencia, fomentar la“soberbia”»(n.274;vertambiénnn.892y919).
–filiacióndivinayconcienciadelacercaníaamorosadeDios:
«Es preciso convencerse de que Dios está junto a nosotros de continuo.–VivimoscomosielSeñorestuvieraallá lejos,dondebrillan lasestrellas,ynoconsideramosque tambiénestásiempreanuestro lado.YestácomounPadreamoroso–acadaunodenosotrosnosquieremásquetodas lasmadres del mundo pueden querer a sus hijos –, ayudándonos, inspirán-donos, bendiciendo ... y perdonando .... Preciso es que nos empapemos,quenossaturemosdequePadreymuyPadrenuestroeselSeñorqueestájuntoanosotrosyenloscielos»(n.267;vertambiénnn.93,246,880,884y896).
–filiacióndivinaydiálogoconstanteconDios:
«Nuestravoluntad,conlagracia,esomnipotentedelantedeDios.Así,alavistadetantasofensasparaelSeñor,sidecimosaJesúsconvoluntadeficaz,al ir en el tranvía por ejemplo: “Dios mío, querría hacer tantos actos deamorydedesagraviocomovueltasdacadaruedadeestecoche”,enaquelmismoinstantedelantedeJesúsrealmentelehemosamadoydesagraviadosegúneranuestrodeseo.Esta“bobería”nosesaledelainfanciaespiritual:eseldiálogoeternoentreelniñoinocenteyelpadrechifladoporsuhijo:–¿Cuántomequieres?¡Dilo!–Yelpequeñínsilabea:¡Mu-chosmillones!»(n.897;vertambiénn.115,asícomovariosdelosnúmerosquecitamosacontinuaciónyel267,reciénreproducido).
–filiacióndivina,yperseveranciasencillayconfiadaenlosmomentosdeoración:
«Te distraes en la oración. Procura evitar las distracciones, pero no tepreocupes, si, apesarde todo, siguesdistraído.¿Novescómo,en lavidanatural,hastalosniñosmásdiscretosseentretienenydiviertenconloquelesrodea,sinatendermuchasveceslosrazonamientosdesupadre?Estonoimplica faltadeamor,nide respeto: es lamiseria ypequeñezpropiasdelhijo.Pues,mira:túeresunniñodelantedeDios»(n.890).
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–filiacióndivina,fuentedeunaalegríaqueresufundamentaenDios,tambiénenlosmomentosdeprueba:
«La alegría que debes tener no es esa que podríamos llamar fisiológica,deanimal sano, sinootra sobrenatural,queprocededeabandonar todoyabandonarteenlosbrazosamorososdenuestroPadre-Dios»(n.659).«Lapruebaestavezeslarga.–Quizá-ysinquizá–nolallevastebienhastaaquí[...]porqueaúnbuscabasconsueloshumanos.YtuPadre-DioslosarrancódecuajoparaquenotengasmásasideroqueEl»(n.722).
–filiacióndivinayconfianzaplenaenDios:
«DelantedeDios,que esEterno, tú eresunniñomás chicoque,delantede ti,unpequeñodedosaños.Y,ademásdeniño,ereshijodeDios.Nolo olvides» (n. 860). «¡Qué buena cosa es ser niño! Cuando un hombresolicita un favor, es menester que a la solicitud acompañe la hoja de susméritos. Cuando el que pide es un chiquitín – como los niños no tienenméritos – , basta con que diga: soy hijo de Fulano. ¡Ah, Señor! – díselo¡contodatualma!–,yosoy...¡hijodeDios!»(n.892;vertambiénnn.864,867y870).
–filiacióndivina,sencillezygenerosidadenlaentrega:
«No te apures, si te enfadas, cuandohaces esaspequeñascosasqueEl tepide.Yallegarásasonreír...¿Novesconquémalaganadaelniñosencilloasupadre,queleprueba, lagolosinaqueteníaensusmanos?Pero,se lada:havencidoelamor»(n.881).«Sufresenestavidadeaquí...,queesunsueño ... corto. Alégrate: porque te quiere mucho tu Padre-Dios, y, si noponesobstáculos,trasestesueñomalo,tedaráunbuendespertar»(n.692;vertambiénn.669).
–filiacióndivinaeinvitaciónacomportarsecomohijodeDios:
«Los hijos ... ¡Cómo procuran comportarse dignamente cuando estándelante de sus padres! Y los hijos de Reyes, delante de su padre el Rey,¡cómoprocuranguardar ladignidadde la realeza!Y tú ... ¿no sabesqueestássiempredelantedelGranRey,tuPadre-Dios?»(n.265)
–filiacióndivina,fundamentodelafraternidad:
«Distraerte. ¡Necesitas distraerte! ..., abriendo mucho tus ojos para queentren bien las imágenes de las cosas, o cerrándolos casi, por exigencias
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de tu miopía ...¡ Ciérralos del todo!: ten vida interior, y verás, con colory relieve insospechados, lasmaravillasdeunmundomejor,deunmundonuevo:ytratarásaDios...,yconocerástumiseria...,yteendiosarás...conunendiosamientoque,alacercarteatuPadre,teharámáshermanodetushermanosloshombres»(n.283;vertambiénn.440).
–filiacióndivinayconfianzaenlamisericordiayelperdóndeDios:
«Estásllenodemiserias.Cadadíalasvesmásclaras.Peronoteasusten.Elsabebienquenopuedesdarmásfruto.Tuscaídasinvoluntarias,caídasdeniño,hacenquetuPadre-DiostengamáscuidadoyquetuMadreMaríanotesueltedesumanoamorosa:aprovéchate,y,alcogerteelSeñoradiariodelsuelo,abrázalecontodastusfuerzasypontucabezamiserablesobresupechoabierto,paraqueacabendeenloquecerte los latidosdesuCorazónamabilísimo»(n.884;vertambiénn.887).
–filiacióndivina,realidadqueexcluyetodotemor:
«No tengas miedo a la muerte. Acéptala, desde ahora, generosamente ...,cuando Dios quiera ..., como Dios quiera ..., donde Dios quiera. No lodudes:vendráenel tiempo,enel lugarydelmodoquemásconvenga ...,enviada por tu Padre-Dios. ¡Bienvenida sea nuestra hermana la muerte!»(n. 739; ver también n. 746, así como nn. 326 y 435, en los que subrayaqueanteDiosnocabetemorensentidopropio,sinosólo“temorfilial”,esdecir,eldeseodenoofenderlejamás).
Comopuedeadvertirsevariosde los textosen losquesanJosemaríaEscrivádeBalaguerhabladelafiliacióndivinaestánsituadosenuncontex-todevidadeinfancia9.Noesextrañoyaqueenlosprimerosañostreinta,yparalelamentealaexperienciaquelecondujoalahondapercepcióndelarealidadde lafiliacióndivinaya lavivenciadesusentido,sedioenelFundadordelOpusDei loqueunode losestudiososde supensamiento,PedroRodríguez,hacalificadode«eclosióndelainfanciaespiritual»10.Los
9 Particularmentelossituadosentreeln.852yeln.901,queson,respectivamente,elprimeroyelúltimode los incluidosen losdoscapítulosqueCaminodedicaa la infanciaespiritual.
10 LafraseseencuentraenlaintroducciónalprimerodelosdoscapítulosdeCaminodedicados a la infancia espiritual: J. eSCRivá de balaGueR, Camino. Edición crítico-histó-rica preparada por Pedro Rodríguez, op. cit., 944. Sobre la infancia espiritual en la vida y
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antecedentesqueesa“eclosión”tuvoenlavidadesanJosemaríason,porlodemás,varios:unprogresivoabandonarseenmanosdeDiosanteeldesarro-llo,adversoenmásdeunmomento,delascircunstanciasquelerodeaban;ladevociónaJesúsNiño,queseintensificócuandolasmonjasagustinasdelmonasteriodeSantaIsabel,alasqueatendía,lemostraronlaimagenalaqueyahemosaludido11;elencuentroconlaobradesantaTeresadeLisieux,queleinfluyóaesterespecto,sibienunacomparacióndesusrespectivasobrasmuestraquehayentreambossantos,yenrelaciónprecisamenteconestepunto,diferenciasclaras12.
Entodocaso,sentidodelafiliacióndivinayvidadeinfancia,aunquepuedantener,ytengan,muchasrelacionesentresí,noseidentifican,niengeneralnienlaenseñanzadesanJosemaría.Elsentidodelafiliacióndivinaeselfrutodelavivenciaexistencialyconcretadeunaverdadcentralenlafecristiana:larealidaddeque,envirtuddelagracia,somoshijosdeDios.Lavidadeinfanciaesuncaminoconcreto,quepuedeserpropuestoamuchos,e incluso universalmente, pero sabiendo que se trata de una vía a la quenotodosestánllamados.SanJosemaríafuemuyconscientedeello,comoloevidencia,manteniéndonosenelperiodoqueahoraestamosanalizando,laconsideracióndeCamino.EnCamino,enefecto,delafiliacióndivinasehabla–comoponendemanifiestolostextosyacitados–alolargodetodoellibro,presentándolasiemprecomounarealidadcristianauniversal,enlaquetodocristianoestállamadoaprofundizarafindevivirconsentidofiliallapropiaexistencia.Alavidadeinfanciaselededica,encambio,unlugarespecífico, dos capítulos, el primero de los cuales se inicia con un puntoquetieneeltonoquecorrespondealapropuestadeunavíaqueelAutor
la enseñanza de san Josemaría ver, desde una perspectiva teológica, el comentario de P. RodRíGueZ aloscapítulosalosqueacabamosdealudir,y,desdeunaperspectivahistórica,a. váZqueZ de PRada,Ob.,op.cit.,404ss.
11 Cf.nota3.Sobre ladevociónde san Josemaríaa JesúsNiño,ademásde lasobrasmencionadasen lanotaanterior,m. dolZ, IlDiobambino: ladevozioneaGesùBambinodaivangelidell’infanziaaEdithStein,Mondadori,Milán2001,175-178.
12 Algunas observaciones al respecto en las obras ya citadas en la nota 10, así comoen lo que nosotros mismos hemos escrito en J.l. illaneS, Existencia cristiana y mundo.Jalones para una reflexión teológica sobre el Opus Dei, Eunsa, Pamplona 2003, 113-132(donde se recoge la comunicación presentada en el Congreso Internacional La grandezzadellavitaquotidiana,organizadoen2002porlaPontificiaUniversitàdellaSantaCroceconmotivo del centenario del nacimiento del Beato Josemaría Escrivá, y publicada luego ensusactas).
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aprecia y propone, pero que no presenta como universal sino sólo comoposible: «Procura conocer la “víade infancia espiritual”, sin“forzarte” aseguiresecamino.DejaobraralEspírituSanto»13.Puede,ensuma,decirseque,asusojos,lavidadeinfanciaesunaeventualprolongación,bajolaguíadelEspírituSanto,delsentidodelafiliacióndivina,peronolaúnicadesusmanifestaciones.
3.Radicacióncristológicadelsentidodelafiliacióndivina
Desdeunaperspectivatantodogmáticacomoespirituallafiliacióndivi-nadelcristianosefundamentaenlafiliacióneternadelHijo.Somos“hijosenelHijo”,segúnexpresiónampliamentereiterada14,yestarealidadinfluyeentodalavidaespiritual.TambiénenelsentidodelafiliacióndivinatalycomosanJosemaríaEscrivádeBalaguerloenseña.ElFundadordelOpusDeinosóloproclamóenefecto,yporciertoconnitidez,laradicacióncris-tológicadelsentidodelafiliacióndivina,sinoquelohizodesdeunprimermomento y con una particular referencia a la hondura con que la uniónentreCristoyelPadresemanifestóenlaCruz.
Unasemanaantesdelaprimeradelasexperienciasespiritualesde1931delasquedependetodanuestraexposición,sanJosemaríahabíaanotadoensusApuntesíntimos:
«Fiestade laExaltaciónde laSantaCruz: 1931. ¡Cómomehizogozar laepístola de este día! En ella el Espíritu Santo, por S. Pablo, nos enseñael secretode la inmortalidadyde lagloria [...].Esteeselcaminoseguro:por la humillación, hasta la Cruz: desde la Cruz, con Cristo, a la GloriaInmortaldelPadre»15.
NohayenesetextounainvocaciónaDioscomoPadre,aunquelapre-sentaciónde la vida cristiana comoun itinerarioque, conCristo ydesdelaCruz, llegaa la“GloriaInmortaldelPadre”,apuntaclaramenteenesadirección.Entodocasonossitúaanteunhorizonteespiritualque,enlavida
13 Camino,n.852.14 VeralrespectoloquehemosescritoenJ.l. illaneS,TratadodeTeologíaEspiritual,
Pamplona2007,203-214.Sobrelahistoriadelaexpresión,vere. meRSCH,FiliiinFilio,en“NouvelleRevueThéologique”65(1938),551-582,681-702,809-830.
15 AnotaciónensusApuntesintimos,14-IX-1931(n.284).
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concreta de san Josemaría, estuvo muy unido a la vivencia de la filiacióndivinatalycomoquedómarcadaensualmacomofrutolasmocionesqueexperimentópocosdíasdespuésdelaanotaciónreciéncitada.
Porlodemásenmásdeunaocasión,alevocarloquefuesuoraciónenlasdosfechasdeseptiembreyoctubrede1931yareseñadas,lohizoacen-tuandoprecisamente ladimensióncristológicade loentoncesacontecido.Entreotros textoscitemosunaspalabrasprovenientesdeunameditaciónquepredicóen1963,enlaquecomentóampliamentelaspalabrasdesanPedroenlaprimeradesuepístolas:«Cristopadeciópornosotros,dándonosejemploparaquesigamossuspisadas»(1P2,21-22)16.
EngenerallapredicacióndesanJosemaríateníauntonomarcadamentepersonal,demodoquelasconsideracionesparenéticasseuníanapalabrasqueeranfrutomásbiendeunaoraciónhechaenvozalta.Enlameditaciónqueahoracitamoseserasgoes,sinembargo,particularmenteintenso.Par-tiendodeltextopetrinomencionado,sanJosemaría,despuésdesubrayarlaconexiónentreseguimientodeCristoyCruz,daentradaalaconsideracióndelaalegríaquederivadesaberquelaCruzdelaquehablaelcristianoeslaCruzdeCristo,yconCristo«haysiemprealegría,aunantelainjusticia,antelaincomprensión,anteeldolorfísico».Enesecontextosesitúaelrecuerdodelaexperienciade1931.Yelloendosfases.
Primero,evocaesaexperiencia:
«CuandoelSeñormedabaaquellosgolpes,porelañotreintayuno,yonolo entendía.Ydepronto, enmediode aquella amargura tangrande, esaspalabras: tú eresmihijo (Sal 2,7), túeresCristo.Yyo sólo sabía repetir:Abba,Pater!;Abba,Pater!;Abba!,Abba!,Abba!».
Inmediatamentedespuésdaunpasoadelante,noevocando,sinorele-yendoycomentandolossucesosdetreintaañosatrás:
16 Lameditación fuepredicada el 28de abrilde1963,día en elque, en ese año, secelebrabael segundodomingodespuésdePascua,encuyaMisase leíaprecisamenteestepasaje de la carta de san Pedro. De esa meditación se conservan los apuntes que fuerontomados en aquel momento. La meditación y los textos que mencionamos están tambiéncitados y comentados en f. oCáRiZ, La filiación divina, realidad central en la vida y en laenseñanzadeMons.EscrivádeBalaguer,op.cit.,23-24y32ss.
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«Yahoraloveoconunaluznueva,comounnuevodescubrimiento:comose ve, al pasar los años, la mano del Señor, de la Sabiduría divina, delTodopoderoso.Túhashecho,Señor,queyoentendieraquetener laCruzes encontrar la felicidad, la alegría. Y la razón – lo veo con más claridadquenunca–esésta:tenerlaCruzesidentificarseconCristo,esserCristo,y,poreso,serhijodeDios».
Cabeverenestepasajedelameditaciónde1963elecodeunanuevaex-perienciaespiritual,subordinadaalade1931,o,mássencillamente,elfrutodeunconstantemeditar,bajolaaccióndelagracia,sobreesemomentotras-cendentalensuvidaquefueronlasexperienciasde1931.Entodocasoeltexto–elpasajereciéncitadoyelconjuntodelameditación–testimonialamadureztantoespiritualcomoteológicaalcanzadaporsanJosemaría,quelepermiteponerdemanifiestoelnúcleoprofundodedondedimanaelsentidodelafiliacióny,másconcretamente,sudesarrollo.
EnlaCruzserealizónuestraredención,manifestandolariquezainfinitadeeseamortrinitario,enelquelahumanidadpordonybenevolenciadivi-nasestállamadaaparticipar.ElPadre,conelmismoamorinfinitoconqueamaalHijo,amatambiénaloshombres;yeseamoraloshombreslellevaaenviaralHijoalmundoparaque,muriendoenactodeamoryobediencia,venzaennombredelahumanidadalpecadoyalcancenuestraliberación.ElHijo,amandoinfinitamentealPadrey,enelPadre,alahumanidadcaídaenelpecado,asumesobresíelpecadohumanoentregándosevoluntariamentealamuerteparanuestrasalvación.YdeeseamormutuodelPadreydelHijo–unamorque,siendoconstitutivodelaTrinidad,semanifiestaeneltiempo–brotaladonacióndelEspírituSanto,quedifundealolargodelahistorialagraciayelamordivinos,demodoqueloshombresseunanaCristoy,enCristoyporCristo,seanconducidoshastalaintimidadconDiosPadre.
SerhijodeDiosesserincorporadoaesemisteriodeamorquesedes-velaen laCruz.Es saberseobjetodel amor infinitoqueDiosPadredaaconocerenCristo.Perotambiéneinseparablementesabersellamadoaiden-tificarseconCristo,yaparticipardesumisiónredentora,esdecir,enunamisiónquetieneformadeCruz,eimplicaportantoabrirseaunamorquealmismotiempoqueseofreceexigeentrega,yentregaplena.Noesporesosorprendentequeenlahomilíade1963queestamoscomentadolaexposi-ción,quehabíapartidodeltextodesanPedroantescitado,seprolongueacudiendoasanPabloyconcretamenteaGálatas2,20:vivoautem,iamnon
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ego,vivitveroinmeChristus,yovivo,omásbiennosoyyoelquevivo,sinoqueCristoviveenmí.
SanPablo–comentasanJosemaría–«sesentíaalterChristus,ipseChristus.¡Sí, Pablo, gran Pablo! ¡Gracias por esta doctrina que nos has dejado,porque el Espíritu Santo te la inspiró! ¡Tú eres Cristo! ¡Pablo, alégratedeque tequeramos los cristianos,deque te agradezcamos este tesorodedoctrina!».
Elcristianodebeagradeceralapústolquenoshayatrasmitidolallama-daaformarunasolacosaconCristo,yconCristoenlaCruz.Esdecir,conCristoqueamahastalamuerteyqueinvitaahacerpropioeseamoralPadrey,enelPadre,aloshombresquelehallevadoalaCruz.Esahí,enlaCruz,dondealcristianoleesdadopercibir,ypercibirdeformapersonalysentida,lahonduradeunamordivinoquepuede,ydebe,llenardesentidofilialalaexistenciaentera.
«¡LaCruz–prosiguelahomilía–:allíestáCristo,ytúhasdeperderteenÉl!Nohabrámásdolores,nohabrámás fatigas.Nohasdedecir: Señor,quenopuedomás,quesoyundesgraciado ... ¡No!, ¡noesverdad!En laCruz serás Cristo, y te sentirás hijo de Dios, y exclamarás: Abba, Pater!,¡quéalegríaencontrarte,Señor!»17.
Crecerenlaconcienciadelafiliacióndivinanoesasuntomeramenteespeculativosinoexistencial.Presupone,ciertamente,meditarenelEvan-gelio,considerarlasparábolasenlasqueCristoponedemanifiestolaprovi-denciapaternaldeDiosrespectoaloshombresolosmomentosenlosqueinvitaadirigirseaDiosPadreconlaconfianzaeintimidadconqueÉlmismolohace.PeropresuponetambiénidentificarseconelamorllevadohastalaentregaqueenlaCruzsepusodemanifiesto.Esdecir,hacerseunasolacosa
17 SobrelapredicacióndesanJosemaríasobrelaidentificaciónconCristoy,máscon-cretamente,sobrelasexpresionesalterChristus,ipseChristusquehemosencontradoenlameditacióncitada, yqueelFundadordelOpusDei empleócon frecuencia,puedenverseJ.l. illaneS,Elcristiano“alterChristus-ipseChristus”.Sacerdociocomunysacerdociominis-terial en la ensenanzadelbeato JosemaríaEscrivadeBalaguer, enaa. vv.,Biblia, exégesisy cultura,Pamplona1993,605-622;a. aRanda,AlterChristus - IpseChristus, enaa.vv.,Santitàemondo,op.cit.,101-149(recogidoyampliadoen“ElbullirdelasangredeCristo”.EstudiosobreelcristocentrismodelbeatoJosemaríaEscrivá,Madrid2000,203-254),
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conCristoenlaaperturaplenaydecididaalavoluntaddelPadre,tambiéncuandoesavoluntad sitúa ante elolvidode sí y anteunaentrega llevadahastalamuerte.Esentonces,precisamenteentonces,cuandoelsentidodelafiliacióndivina,laconcienciadeloqueimplicalafiliacióndivinaylapar-ticipaciónenelamortrinitario,lleganasucúspideyproyectansuluzsobrelatotalidaddelaexistencia.
4.Implicacionesdelafiliacióndivina
Cuando se habla de las relaciones entre santidad o experiencia espi-ritualyteologíaelpensamientopuedeirhacialahuellaquelavivenciadeungransantohadejadoalolargodelahistoria,marcandoeinspirandoelpensamientodefilósofosyteólogos.Alhablarasísehacereferenciaaunarealidadinnegable,perosinolvidarqueelpasodesdelaexperienciaespiri-tualysutestificaciónalareflexiónsobreesaexperienciasedayaenelsantomismo,queconfrecuenciavuelvesobresusexperienciasoriginariasafindeglosarlas,ponerlasenrelaciónconunosuotrospuntosdelmensajecristia-no,evidenciarsusconsecuencias,etc.
Así ocurre también en san Josemaría, como ponen de manifiesto lostextosdeCaminoantescitados.Ycomoconfirmaelrestodesusescritos.Quisiéramos por eso concluir la exposición con dos textos, provenientesambosdehomilíascontenidasenEsCristoquepasa,especialmentesintéti-cosysignificativos.
ElprimeroformapartedeunameditacióncorrespondientealprimerdomingodeCuaresma,enlaquerepartedelainvitaciónauntratoconDiossinceroyconfiado,yelloentodomomento:
«estandoplenamentemetidoensutrabajoordinario,entrelosdemáshom-bres, sus iguales,atareado,ocupado,entensión,elcristianohadeestaralmismotiempometidototalmenteenDios,porqueeshijodeDios».
Partiendo de ese presupuesto san Josemaría ofrece una visión pano-rámicadelaplenituddesentidoquebrotadelaconcienciadelafiliacióndivina:
«Lafiliacióndivina-escribe-esunaverdadgozosa,unmisterioconsolador.La filiacióndivina llena todanuestra vida espiritual,porquenos enseña a
Experienciacristianaysentidodelafiliacióndivina 475
tratar,aconocer,aamaranuestroPadredelCielo,yasícolmadeesperanzanuestraluchainterior,ynosdalasencillezconfiadadeloshijospequeños.Másaún:precisamenteporquesomoshijosdeDios,esarealidadnosllevatambiénacontemplarconamoryconadmiracióntodaslascosasquehansalidodelasmanosdeDiosPadreCreador.Ydeestemodosomoscontem-plativosenmediodelmundo,amandoalmundo»18.
Elsegundo,queformapartedeunahomilíaenlafiestadeCristoRey,prolongaelanterior,presentandolafiliacióndivinacomoelementoconfigu-radordeldesigniodivinodesalvacióny,enconsecuencia,delamisióndelcristiano.
«Cristo, Nuestro Señor, sigue empeñado en esta siembra de salvación deloshombresydelacreaciónentera,deestemundonuestro,queesbueno,porquesalióbuenodelasmanosdeDios.FuelaofensadeAdán,elpeca-dode la soberbiahumana,elque rompió laarmoníadivinade locreado.PeroDiosPadre,cuandollególaplenituddelostiempos,envióasuHijoUnigénito,que–porobradelEspírituSanto–tomócarneenMaríasiempreVirgen,pararestablecerlapaz,paraque,redimiendoalhombredelpecado,adoptionemfiliorumreciperemus (Gal4,5),fuéramosconstituidoshijosdeDios,capacesdeparticiparenla intimidaddivina:paraqueasífueracon-cedidoaestehombrenuevo,aestanuevaramadeloshijosdeDios(cf.Rm6,4-5),liberareluniversoenterodeldesorden,restaurandotodaslascosasenCristo(cf.Ef1,9-19),queloshareconciliadoconDios(cf.Col1,20).Aestohemossidollamadosloscristianos,ésaesnuestratareaapostólicayelafánquenosdebecomerelalma:lograrquesearealidadelreinodeCristo,quenohayamásodiosnimáscrueldades,queextendamosen la tierra elbálsamofuerteypacíficodelamor»19.
18 EsCristoquepasa,n.65.19 EsCristoquepasa,n.183.
«cHi AMA conosce Dio»esPeRienZA e TeoLoGiA in cHiARA LUBicH�
miCHel vandeleene
PATH 7 (2008) 477-493
1.Uninteresseprofondo:conoscereDio
IlnomedibattesimodiChiaraLubichèSilvia.Daterziariafrancescanaavevapresoilnome“Chiara”perchéerarimastacolpitadallarispostadatadaChiarad’AssisialladomandapostaledaFrancesco:«Figliola,checosadesideri?»«Dio»2.
Dio, conoscere Dio, era questo l’anelito più profondo della giovaneSilvia.L’haconfidatoleistessanellelezioniaccademichechehatenutoal-l’universitàsanTommasodiManilaeall’universitàJean-BaptistedeLaSallediCittàdelMessicoquando,il14gennaioeil6giugno1997,lesonostaticonferitiidottoratihonoriscausainteologiaeinfilosofia3.Inquellaoccasio-nehapurenarratocomeEglistesso,Dio,lehaindicatolastradachedovevaseguireperarrivareaquellaconoscenzachebramava.
1 InquestoarticolosièpreferitolasciareilpiùpossibilelaparolaallastessaChiarainmododaconsentireal lettorediveniredirettamenteacontattocon leiecon il suomodogenuinodiesprimerelapropriaesperienzadiDio.
2 La comunità cristiana, in “Fides” 48 (1948), n. 10, 279. L’articolo introdotto da I.Giordanicheeraildirettoredellarivista,èdiChiaraLubichedèilprimoraccontoscrittodiquantoavevavissutoconlesuecompagneealtridurantegliannidellaSecondaGuerraMondiale.
3 In seguito ha pure ricevuto il dottorato h.c. in teologia dall’università di Trnava(Slovacchia), in teologia della vita consacrata dall’Istituto Claretianum della Pont. Univ.Lateranense(Roma)eindivinity(teologia)dallaLiverpoolHopeUniversity.
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«Inizieròconsemplicitàanarraredellamiagioventù,quandoilmioidealeeralostudio,inparticolarequellodellafilosofia.Indagareconfilosofiantichiomoderni,allaricercadellaverità,eraciòchesoddisfacevapienamentelamiamenteedilmiocuore.Ma,educatacristianamentee forse spintadaun impulsodelloSpirito,miaccorsi ben presto che ero presa soprattutto da un interesse profondo:conoscereDio.Mi ero convinta perciò che il frequentare un’università cattolica avrebbesoddisfattoquestamiabrama.Essendo però nell’impossibilità di intraprendere tali studi per la precariasituazione economica della mia famiglia, mi affidai ad un concorso, cheoffrivaaduncertonumerodiragazzed’Italiaunaborsadistudio.Grandefuilmiodispiacerequandoseppichenoneroinquelnumeroenepiansisconsolatissima.Mentremiamadretentavadiconsolarmi,avvenneperòunfattounpòinso-lito.Miparvediavvertireinfondoall’animaquasiunavocesottilechemidiceva:“Saròioiltuomaestro!”.Esubitomirasserenai.Erounaragazzacattolicaemiaccostavoquotidianamenteall’Eucaristia.Ungiorno,eccounaluce.“Come–dissiamestessa– tucerchi laverità?Nonc’è forseunochehadettodiessereLuistessolaveritàinpersona?NonhadettoGesùdiSé:‘Iosonolaverità’”?E fu questo uno dei primi motivi che mi spinsero a non cercare tanto laveritàneilibri,quantoinGesù.EmiproposidiseguirLo»4.
Commentandoquestoepisodioannidopo,nella festadisantaTeresad’Aviladel1980,ilgiornoincuifondòquellachechiamòl’UniversitàPo-polareMariana5,ChiaraLubichhamessobeneinevidenzacomeinseguitoaquesta scelta la luce sia venutaabbondante,una lucecheaveva tutto ilsaporedellaSapienza.Essanoneratantofruttodiriflessioneodistudio,madellavitavissutaalseguitodiCristo.
4 C. lubiCH,Ladottrinaspirituale,m. vandeleene (ed.),Mondadori,Milano20011,246-247;CittàNuova,Roma2006(nuovaedizioneaggiornataeampliata),290-291.
5 SitrattadiunaistituzioneinternaalMovimentodeiFocolariilcuiscopoèdioffrireaisuoimembrideisussidiperdarelorounaformazioneteologicadibase.Deicorsivengo-no tenutidaprofessoridelMovimentoalCentroMariapolidiCastelGandolfoemandatipoisottoformadilibriodicassetteindiversipaesi.
«ChiamaconosceDio»esperienzaeteologiainChiaraLubich 479
«IlSignorenonmihafattosmetteredistudiareperaveresoltanto,adesem-pio,dellelucisoprannaturali,maperpossederelapienezzadellavitanellasequeladiCristo.InquestavitaavreitrovatounanuovaluceperchéachiamaDio,achilosegueconamore,eglisimanifesta.Lì,inquell’episodio,c’èunpreludiodiquellochesarebbefioritocoltemponel Movimento; avremmo visto splendere una luce, ma essa sarebbe statal’animadiunavita»6.
Erivolgendosinell’estatedel2007aigiovanidell’IstitutoSuperiorediCultura,preludiodell’IstitutoUniversitarioSophia,erettoil7dicembre2007dallaCongregazioneper l’EducazioneCattolicaquale istituzioneaccademi-cainterdisciplinarechescaturiscedalcarismadell’unità,ChiaraLubichhainsistitoancoraunavoltasuquestolegameinscindibiletraluceevitachecontraddistingue tutto il suopersonale iterconoscitivoequellodiquantiseguonolasuaviacheè«quelladell’Amore»7.
«Siamoancora aiprimi tempidelMovimento in cui la lucedeve tradursiintestimonianzaconcretadi frontealmondo.Eallora lanostrauniversitàsaràcomeGesùlavuole: luceevita,vitae luce,cioèSapienza-Sophia,sulmodellodelVerboincarnato»8.
All’iniziodiquestosuocammino,ilSignorehachiestoaChiaraLubichdiaccantonaredeltuttoisuoiamatissimilibriperdedicarsicompletamentealgruppochesistavaformandoattornoaleiecheerailnascenteMovimentodeiFocolari(oOperadiMaria).Questoattodiporreletteralmenteisuoilibriinsoffitta«hadatoilviaadunnuovomododiconoscere»9,adunascuolamoltooriginaleacuidiedeilnomedi“scuolafuoco”.
«Noneranoilibri,leaule,glistudichelafacevanoscuola.No,quelgruppoeraunascuolaperchévieraunMaestro.EraColuichevivevafraglialunniunitinelsuonome:eraGesù.
6 C. lubiCH, Una scuola di Maria, in “Città Nuova”, 24 (1980), n. 21, 28-30, 28.VengonoinmenteleparoledelprologodelVangelodiGiovanni:«Inluieralavitaelavitaeralalucedegliuomini»(Gv1,4).
7 C. lubiCH,i. GioRdani,“Eranoitempidiguerra…”.Aglialboridell’Idealedell’uni-tà,CittàNuova,Roma2007,73.
8 Telefonatadel29.8.07conidocentieglistudentidell’IstitutoSuperiorediCultura,aconclusionedell’ultimascuolaestivatenutaaOttmaring(Augsbourg,Germania).
9 C. lubiCH,L’unitàeGesùabbandonato,CittàNuova,Roma1984,53.
MichelVandeleene480
PoichéGesùerailMaestro,lesuelezionieranospecialienonavevanonullaachefareneppureconquelledeipiùgrandimaestridellaterra.ColuichevivevainmezzoanoieraDioequindiluiavrebbesaputorispondereatutteledomandechegliuominidituttiitempiavrebberoposte.PerporsiaMaestronostroeinsegnarcilaVerità,Diocichieseilsacrificiodituttalaveritàchegliuominipotevanodarci.Cidiedelaforzadimetteretuttiilibrideglialtrimaestriinsoffitta»10.
Questoattoèrimastoperleiparadigmaticodell’atteggiamentorichiestodaDioadognicreaturaperchépossariceverelasualuce.Egliinfattiabbiso-gnidelvuoto,delsilenzio,delnullavolutoperpoterdirSi,darSieilluminareconlasuaSapienzatuttoloscibileumano11.
«Tuttisiamochiamatiafarequestoattodi“spostareilibri”,afarloalmenospiritualmente, per capire veramente, vitalmente, divinamente, il libro diDio: il Vangelo, la Bibbia, che è il codice della nuova esistenza. Ma nonbastafarequestopassounasolavolta.Occorreripeterlosemprenelnostrocuore,anchequandosaràvolontàdiDioprendereinmanoproprioilibri.Sì, Gesù vuole il vuoto completo della nostra mente per illuminarci, perrivelarcilaverità,perfarcicapireanchequantaveritàvipuòessereincolo-ro–glistudiosifamosiperesempio–chelastorianontrascuròperchésonoriuscitiaprendere,acarpirequalcheframmentodilucedallalucestessadiDio.Questoatto,di“mettereilibriinsoffitta”perconoscerelaverità,èfonda-mentale.Infatti,soprattuttooggi,ilmondohabisognonontantodipersonecolte,madisapienti,digentepienadiSpiritoSanto,diuominiveramenteevangelici, dei quali Gesù possa ripetere: “Ti ringrazio, Padre, che hainascostoquestecoseaisaggieaiprudentielehairivelateaipiccoli”»(Mt11,25)12.
Equandoleèstatochiesto–ancoranel1971–cosaGesùleavevainse-gnatoneglianniseguentiquestoattodirinuncia,hacosìrisposto:
10 C. lubiCH,EstrattodiundiscorsoaicittadinidellaMariapolidiLoppiano(17.2.71),inEsseretuaParola(fabio CiaRdi,ed.),CittàNuova,Roma2008,18-19.
11 «LoSpiritoSantoèsolodovenonc’ènull’altro»(1.10.49);«NoidobbiamoaverlanullitàdiGesùabbandonato,cheèinfinitanullità.AlloraineditoinnoiriposeràloSpiritoSanto»(Ladottrinaspirituale,2007,224).
12 C. lubiCH,ViverelaParolacherinnova.CittàNuova,Roma2008,60-61.
«ChiamaconosceDio»esperienzaeteologiainChiaraLubich 481
«Èlogicocheèimpossibiledirloinpocheparole.Ilfattoèchelalucedellasuaveritàèstatacosìabbondanteecosìpenetrantecheèarrivatafinoagliultimi confini della terra e continua ad affascinare e a trascinare innume-revoli creaturedi tutte le razzeedi tutte lementalità.Se,però, si volessetentaredidireinunaparolachecosaGesùhainsegnatoameeall’OperadiMaria,potreidire:“Ecco,eglimihadatounalucechetuttelecontestazioninegative,tutteleeresie,tutteledeviazioni,nonsonocapacidispegnere”.Infatti,EglihadettochechiascoltalaParoladiDio(la imparabene)elametteinpratica(equièilpunto)èsimileadunacasacostruitasullaroccia:verrannoventi,bufere,alluvioni,lacasanoncrolla.Echecosasonolebufe-re,lealluvioni,senontuttelevariedottrinepiùomenogiuste,piùomenoequilibrate partorite, uscite dalla mente degli uomini di tutti i tempi cheabbagliano,ingannanospessoilorocontemporaneiconbaglioripasseggeri,poisispengonoperlasciareilpostoadaltredottrine?GesùMaestromiha insegnatochepercapire laverità,perapprofondirla,per possederla veramente, occorreva non solo impararla bene, magari amemoria,mametterlainpratica.Ebbene,questometterlainpraticaèunmetodoevangelico.Checosahaprodottoquestometodo?Un’infinitàdieffetti.Essoilluminainteriormente,manonsololatesta,matuttol’essereperchéèluceeamoreevitainsieme;cosicché,seadundatopuntolamentefosseturbata da dubbi, che non risparmiano magari nessuno e la bufera fosse,peresempio,nelcampodottrinale,lospirito,ilcuoreetuttol’esserereagi-rebbero,forselamentevacillamatuttol’esseredice:“No”»13.
E ha continuato elencando altri frutti, da lei toccati con mano, dellaParoladiDiovissuta:lapacechesoloDiopuòdareechenessunaltrapacepuòsostituire,unafelicitàcosìpiena,grandeedesaltantechetuttelegioiedelmondoimpallidisconoalconfronto,unaforzachesorreggeneimomentididebolezzaepuòveniresolodall’Alto,unAmorecosìpuntuale,delicato,infinito,divinochesiidentificapoiconlastessapresenzadiDio,Eglistessochevuoletrasfondersi innoi.Larealizzazionedellepromesseevangelichevengonocosìadessereancheunadimostrazionelampantedellasuaveritàesel’amoreevangelicoèfontediluce(«Chioperalaveritàvieneallaluce»[Gv3,21])questastessaluceincrementapoiasuavoltel’amore.
13 C. lubiCH,Viverelaparolacherinnova,op.cit.61-62.
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2.UnachiaveperentrarenelVangelo
DaquestatestimonianzaresadaChiaraLubichapparegiàinmodoevi-dente lacentralitàe l’unicitàchehaavuto sindall’inizio laParoladiDionellasuavitaenelsuopensiero14.Nel1972confidavaaisuoidiavvertirenell’animaunpensieroricorrente:«“Lasciaachi ti seguesolo ilVangelo.Secosìfarail’Ideale15rimarrà»eliesordivasentendoildoveredi«mettereinsottordinetutteleidee,imodidifareutili,manonpuramenteevangeli-cierinnovarecostantementelanostrafedenelVangelo,chenonpassa»16.Contemporaneamenteaffermavachequellocheperòifocolarinidovrannosemprefare
«sarà tornare costantemente all’inizio del (loro) Movimento e ricordarecomeDio[…]abbiaofferto (loro) lapreziosissimachiaveperentrarenelVangelo.ParlodellastoriadelMovimento,piccola,breve,mascintillachefuedèeresteràper[…](loro)necessariasemprequalepuntodipartenzaperaccenderelavitaevangelicaintuttoilmondo»17.
Questastoria18cheChiaraLubichelesueprimecompagnehannorac-contatodecineecentinaiadivoltedescriveagranditrattilelineedisvolgi-mentodellaspiritualitàdell’unitàcheilSignorehavolutoforgiarenellorocuore19.OffrecioèinmodoestremamentesinteticoquellaparticolareletturadelVangelochelehacondotteatrovarenellarealizzazionedelcomanda-mentonuovodiGesù–«amatevigliuniglialtricomeiovihoamati»(Gv
14 La sua evangelicità traspare anche dal racconto che fa dei primi anni della suadivinaavventuranelloscrittodel1950Idealedell’unità.Essoè intessutodicitazionidellaScritturaimpliciteoesplicite.(Cf.C. lubiCH,i. GioRdani,“Eranoitempidiguerra…”,op.cit.,1-40elostudiodib. ClauSi,in“NuovaUmanità”XXX(2008/3),177.
15 Fin dagli anni di guerra Chiara Lubich ha dato il nome “Ideale” a quella luce dicuisisentivainvestitaechelesembravavenissedall’Alto.IlterminerimandaperciòancheatuttequelleideechesonoserviteperlafondazioneelavitadelMovimentodeiFocolari.Esseriguardanosialasuaspiritualitàchelasuastruttura.
16 C. lubiCH,MariatrasparenzadiDio,CittàNuova,Roma2003,42-43.17 Ibidem.18 Cf.peresempio,C. lubiCH,ScrittiSpirituali/1,CittàNuova,Roma19974,9-23;La
dottrinaspirituale,op.cit.,20011,43-53;2006,35-46.19 Cf.m. vandeleene,Io,il fratello,DionelpensierodiChiaraLubich,CittàNuova,
Roma1999,126ss.
«ChiamaconosceDio»esperienzaeteologiainChiaraLubich 483
13,24)–unavianuova,collettiva,peramareDio20.Questaviacheèquelladell’unitàsiidentificaconquellacheGiovanniPaoloIIhaadditatoatuttalaChiesaall’iniziodelterzomillennioquandohaparlatodi«spiritualitàdicomunione»(nmi42-45)ela«arricchisce»21.
Essanonpuòesserepercorsadasoli.Noncisipuò,infatti,amarereci-procamentesenonconaltri.Bisognaesserealmenoindue,opiù,perama-reedessereamato,peramarsivicendevolmente.Ilfruttodiquestoamorenuovo,trinitario–cheèquellodeltestamentonuovo,fattodiSpiritoSanto(«ComeilPadrehaamatome,cosìanch’iohoamatovoi»(Gv15,9)–èl’unità(«Cometu,Padre,sei inmeedio inte,sianoanch’essi innoiunacosasola.[…]Ioinloroetuinme,perchésianoperfettinell’unità»(Gv17,21.23)chesiidentificaconlapresenzadiGesùnellacomunità(«Dovesonodueotreriunitinelmionome,iosonoinmezzoaloro»(Mt18,20).
LafontediquestaunitàèGesùcrocifisso(«Io,quandosaròelevatodaterra,attireròtuttiame»[Gv12,32])checonilsuosacrificioha«riunitoinsiemeifiglidiDiocheeranodispersi»(cf.Gv11,32)enelcuigridod’ab-bandono(«Diomio,Diomioperchémihaiabbandonato»[Mt27,46;Mc15,34])ècelatalamisuradell’amoredaluidatoedaluirichiestoaisuoidiscepoli: finoall’abbandonodelPadre.È così almenoche sindall’inizioChiaraLubichhainterpretatoil«comeiovihoamati»delcomandamentonuovoedèquestaunadellepeculiaritàpiùsignificativedelsuocarisma22.
SpintadaldesideriodiconoscereDioemessasialseguitodiGesùconilsoloVangeloinmanoeconlafermavolontàdiviverlosineglossa,ChiaraLubichèstatacosìcondotta,vivendol’amorereciprocosulmodellodiGesùcrocifissoeabbandonato,apenetrarenelmisterodell’unitàeatrovarenellasuarealizzazioneunafonteinesauribilediluceelapossibilitàdiricondurreaCristoognicosaepure,conseguentementeeinprospettiva,ognisapere.
20 «La scelta di Dio-Amore ha voluto dire, sin dai primi tempi […] (della nostra)nuova vita, la scelta della via dell’amore. In una sintesi, veramente divina, lo Spirito ciha fatto riconoscere subito nel tipico comandamento di Gesù: «Vi do un comandamentonuovo: chevi amiategliunigli altri (Gv 13,34) tuttoquantoeglidesideravadanoi» (C. lubiCH,L’unitàeGesùabbandonato,op.cit.,101).
21 Cf.quantodicealriguardolostessoGiovanniPaoloIIneiduediscorsidaluitenutiai Vescovi amici del Movimento dei Focolari il 14.2.2001 e 13.2.2003, in Insegnamenti diGiovanniPaoloII,XXIV,1(2002),368-370eXXVI,1(2003),201-203.
22 Cf. C. lubiCH, Vita trinitaria, in “Nuova Umanità”, 24 (2002/2-3), n. 140-141,135-137.
MichelVandeleene484
3.QuattromodiperottenerelaSapienza
Nonsorprendealloracheannidopo,riflettendosull’esperienzaintellet-tivasuaedeimembridelsuoMovimento,abbiaravvisatoproprionell’amo-re,mainquelamorediDioedelprossimochepassaperGesùabbandonatofinoadarrivareall’unità,laviaperarrivareallaSapienzaecioèperparteci-pareallaconoscenzacheDiohadisestessoeinLuidituttelecose.
«LaSapienzasipuòottenereinquattromodi:domandandolaaDio,aman-doDioeilprossimo,amandoGesùAbbandonato,ponendoGesùinmezzoanoi.
1) Si è sempre pregato per avere la Sapienza, sin dai primi giorni – direi– quando, per prepararci a parlare al nostro piccolo pubblico, stavamoancheun’oradifronteaGesùneltabernacoloripetendogli:“TuseiTuttoed io sononulla”, affinchéLui eLui soloparlassepermezzonostro.E lì–occorrericordarlo–tuttoèiniziato.Preghiamo anche tuttora il Padre, con uno o più consenserint (così chia-miamo la preghiera insegnataci da Gesù: “Se due di voi sopra la terra siaccorderannoperdomandarequalunquecosa, ilPadremiocheèneicielivelaconcederà”[Mt18,19])chespessopronunciamoinsiemeprimadiundiscorso,peravereloSpiritoSanto.
2)SipuòottenerelaSapienza,inoltre,amando:amandoDioeilprossimo.Èsemprestataunanostraconvinzioneedesperienzachel’amareportaluce.È,infatti,deiprimianniilnostrospecialeamoreperquestaParoladiGesù:“ChimiamasaràamatodalPadremioeanch’ioloameròemimanifesteròalui”(Gv14,21).SanBedadiceva:“AchihaamoreperlaParola(nellaqualeèCristo),saràdata anche l’intelligenza per comprendere la Parola che ama; mentre chinonamalaParolanongusteràaffattoledeliziedellaveraSapienza.Anchese crede, per le sue doti naturali e per i suoi studi, di possederla, non lapossiede”23.“PeraverelaSapienza–spiegavamoulteriormente–bisognaessereunaltroGesùeperessereunaltroGesùoccorreamare: la luceche sihaamandoè la Sapienza”. Come la luce della bicicletta s’accende pedalando, così laSapienzas’accendeinnoiamando.Esiricordavaunproverbioorientale:“Dammiiltuocuore–(cioèama)–etidaròunpaiodiocchi”,chevuoldire:ama,etifaròvedere.LaSapienzasiha,dunque,amando.
23 beda,CommentoalVangelodiMarco,vol.I,Roma1970,129.
«ChiamaconosceDio»esperienzaeteologiainChiaraLubich 485
3)LasihapureamandoGesùcrocifissoeabbandonato.NelcapitoloVIdegliStatutiattuali(dell’OperadiMaria)sidice:“Leper-sonechefannopartedell’OperacercherannodipossedereanzituttolaveraSapienzacristiana. ‘Nulla infattiDioamasenonchivivecon laSapienza’(Sap7,28).Perquesto,abbracciandoconCristolasuacroceeilsuoabbandono,cer-cherannodi faresplenderenelpropriocuore ilRisorto,che irradia idonidelloSpirito”(art.58).Giànel1967dicevochelaSapienzasihaamandoGesùAbbandonato.“Senoinonamiamo lacroce, senonviviamocheperessa,nonesistenelnostrocuoreveroamoreperDioeperifratelli,nonesistelaSapienza.Noi, offrendo la nostra giornata, ripetiamo sempre ogni mattina, comequandoeravamoappenanatiaquestanuovavita:‘PerchéseiabbandonatoGesù,perchéseidesolataMaria’.ELuiètuttalaSapienzapernoi”24.Sileggenell’epistolariodisanBernardodiChiaravalleciòcheegliscrisseadunprofessorediParigi:“AquantohosaputotucommentilibrideiProfeti.Mapuoitudirechecomprendilelorolezioni,edinparticolareilloroinse-gnamentosuCristo?TucomprenderaimeglioCristoseguendolopiuttostocheinsegnandolo”.Montfortconfondequasi laSapienzaconlacroce.Daluisiapprendechel’alberodellacrocedistillanettareeterno:Sapienza,raggio,riflesso,parteci-pazioneallaSapienzaeternacheèilVerbodiDio.Edicechelasofferenzainsegnaciòcheinnessun’altraartesipuòappren-dere. Essa siede sulla più alta cattedra. È maestra di Sapienza e chi ha laSapienzaèbeato.Beati,infatti,colorochesoffrono.Essisarannoconsolatinon solo col premio di là, ma con la contemplazione di cose celesti diqua25.
4)IlquartomodoperaverelaSapienzaèporreGesùinmezzoanoi.“(Lepersone)cercherannoinoltre–diconoinostriStatuti–diessereunitefraloroaffinchéCristo,presentenell’amorereciprocopossaelargireancheinmezzoaloroidonidelloSpirito”(art.58).Cisiamosemprepiùconvintiche“dobbiamoaverlaSapienzasingolarmente(medianteilRisortoinnoi)ecollettivamente(conGesùfranoi).Dobbiamoimparare(conciò)–sièaffermato–adessere‘fontanezampillanti’”.Un segno che la Sapienza è presente in chi parla, è l’esclamazione: “Chebello!”di chi ascolta.Essanonè riferitamai adun ragionamentoumanochesièudito,maalsoprannaturale.Senellenostreparole,adesempio,si
24 C. lubiCH,Diario,17.5.1967.25 l.G. monTfoRT, Amore dell’Eterna Sapienza, n. 180: La Sapienza è la croce – la
croceèlaSapienza;nn.90-103;174.
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senteilfilod’orochelegatuttigliavvenimentidellanostravita,lasciandociammirati,vuoldirechequic’èdellaSapienza.ElaSapienzaèstataabbondantenellanostraOperasianeldelinearelasuaspiritualitàchelasuastruttura»26.
La seguente lettera, scritta ancora nel 1948 è particolarmente signifi-cativa della “dinamica trinitaria” insita a questo “metodo” squisitamenteevangelicoperottenerelaveraconoscenzacheèlaSapienza.Inessasipuòscorgereinfiligranal’iterstessodiChiaraLubich,comel’abbiamoquisopraricordato.Vienepoiinevidenzal’intrecciochepassatralalucericevutadaDionellasuaParola,quellachesiricevedalfattodimetterla inpraticaequellachesiricavaulteriormenteancoradalfattodicomunicareperamorequellalucefattavitaecosìviaall’infinito,secosìsipuòdire.
«Strappare dall’anima tutto ciò che non è dimenticanza di sé, di tutto ilcreato,disprezzodi sé [...] eporre inquestocuore (chenon sa star solo)Gesù!EglilaBellezzacheilnostrocuorecerca,laLucechelamenteago-gna,laForza,l’Amore.EdopoaverLomessoincuorecomeunicotutto,dirGlichesiamotuttisuoipersempre.Eporsi–peramarLo–adascoltareleSueParoleedametterleinpratica.Le“SueParole”nonquelledi altri libri tutti annacquati enonoropuro,vita pura, amore puro, come le Sue. E fare: “Chi fa la verità, viene allaLuce”.EascoltarlaquestaParoladiLucechefiorisceinnoi,dopolavita,ecomu-nicarla alle anime che comprendono per non lasciarla “luce” ma trasfor-marlaincarità.[...]EriaverLucedaquestaazioneericomunicarla[…].Èilgiocod’amoredellaS.S.Trinità:Luce-Vita-Amore
26 C. lubiCH, Una via nuova, Città Nuova, Roma 2002, 132-135. «La sapienza.Possedere la sapienza. E come si fa, si possono domandare tanti focolarini o membridelMovimento,apossedere lasapienzache laChiesaesigedanoicomevolontàdiDio?Occorre qui ripetere quella risposta che in tutte le epoche della nostra piccola storiaabbiamosempredato.PerpossederelasapienzaoccorrevivereconGesùinmezzoanoi;lasapienzaè lui.Occorrealloradilatareilcuoresututta l’Opera,essereinperfettaunitàcon la Chiesa, con chi la rappresenta fuori e dentro il Movimento, e essere in unità fradinoi.AlloraGesùèconnoieconluilasapienza»(C. lubiCH,UnascuoladiMaria,op.cit.,29).
«ChiamaconosceDio»esperienzaeteologiainChiaraLubich 487
fraleanimeuniteinGesù»27.
4.Assisi,Parigi,Hollywood
Risulta chiaramente da quanto fin qui detto il primato assoluto cheChiaraLubichdonaallavitadelVangelo,allamessainpraticadellaParoladiDioecioèinsintesiall’amore,allacarità.Èancheperquestochenel1972,parlandoaiteologidelsuoMovimento,avevadatoloroilseguentemotto:«Chinonama,nonconosceDio»(1Gv4,8)28.
Sindal1954avevacapitochenellastoriadellasuaOperasisarebberodelineatitregrandiperiodi,incentratiognunosuunaspettodiGesù:Vita,Verità,Via(ecioèBellezza)esimbolizzatidatrecittà:Assisi,ParigieHol-lywood29.PerdecenniilSignoreharichiamatoconforzalasuaattenzionesullanecessitàdi tradurre inatto le sueparole. In seguito si èaggiuntaaquestaspintafortissimaaviverequellaaricavaredaquestavitaunpensieroediconseguenzaunacultura30.ChiaraLubichnehaparlatoinquestomodoaduncongressodiartisti,nel1999:
«HaunalungaericcastoriailnostroMovimento.Equestastoriaèsegnatadatretappe.Sisa,infatti,cheDiononèsolobello.Eglièanchebuonoevero.Enonsidàbellezza,nonsidàautenticobello,seessononèancheveritàebontà.NelnostroMovimentoquestacoincidenzaèstatasempresottolineataecièstatodatodiapprofondirlainmodooriginale.
27 C. lubiCH, Lettera inedita del 8.9.48, a Padre Bonaventura, O.F.M. Cap. (OresteMarinelli).
28 C. lubiCH, Trascrizione di un incontro avuto a Montana (Svizzera) il 28.8.72:«Abbiamo bisogno di teologi illuminati dallo Spirito Santo e ciò è impossibile se nonamanoDio.[…]Quindivogliamounateologiaoriginale,nuova,mariana,unVangelochecontinua,unVangelochenon si staccadalCristo storico,nédalCristodellaChiesa finoadesso, un Vangelo che non è chiuso sul futuro, perché se c’è Cristo, Lui ha la profezia,halavisionedituttelecosechesarannonelfuturo.Peròoffriamocomemotto[…]:“ChinonamaDiononconosceDio”».
29 Cf.C. lubiCH,Unavianuova,op.cit.,130-131.30 Chiara Lubich ha spesso «pensato ad una dottrina che un giorno sarebbe stata
sprigionata dall’Opera che nasceva, quasi un atto d’amore, così come il Padre genera ilVerbo per amore. Se infatti una spiritualità genera una vita, una vita contiene in sé unadottrina» (C. lubiCH, Una scuola di Maria, op. cit., 30). Per avviare questo processo hadatovitanel1978alla rivistadi culturaNuovaUmanità, affidandola aG.M.Zanghì,unodeiprimifocolarini.
MichelVandeleene488
In un primo momento, durato decenni, lo Spirito Santo ci ha spinto adimitare Dio nel suo essere buono, amore. In Dio Amore era concentrato,infatti, sin dall’inizio, il nostro Ideale. Dio, infinita bontà, che siamo statichiamati, in certo modo, a rivivere, divenendo così un minuscolo soleaccantoalSole.Inunsecondo tempo,dopoche tale stiledellanostravita sieraprecisatoe ben stagliato, lo Spirito ci ha chiamato ad un altro compito: cercare diricavaredalnostrovivere,dallanostraspiritualità,personaleecomunitariainsieme,ladottrinachevisoggiace:lasuaverità.Era–parlandofrancescanamente–“Parigi”,cittàdeglistudi,ches’aggiun-gevaad“Assisi”,cittàdellavita.Una realtà “Parigi” però che non si è mai temuto distruggesse “Assisi”,secondoilnotodetto.Anzil’esperienzaquasidecennaledellanostraScuolaAbbà,chevisidedica,confermacomelalucedellaveritàaiutisommamentelavita,lavitad’amore.Inunterzotempo,quelloincuiviviamo,avvertiamocheloSpiritoSantocispingeamanifestarenonsololabontàdiDioedellanostravita,nonsololaverità,maanchelabellezza.Eabbiamochiamatoquest’epocacolnomediun’altracittà:“Hollywood”.Èun“Hollywood”chenonannienta“Assisi”e“Parigi”,machelesuppo-ne,chenonèsestessa,senonessendoanchelealtredue.Gesù in noi, infatti, vuol essere Vita (Assisi), Verità (Parigi) e Via(Hollywood)»31.
Nel1991,conlanascitadellaScuolaAbbàèiniziatalasecondatappadiquestastoriadell’OperadiMaria,quellasimboleggiatadaParigi.Questa“scuola”fondatadaChiaraLubichèunacomunitàdivitaedistudiocom-postadaunatrentinadimembridelMovimentodeiFocolari«unitinelnomediGesùedesperti invariediscipline,aventicomescopo l’enucleazioneel’elaborazione della dottrina contenuta nel carisma dell’unità»32. Questogruppodiespertièaffiancatodaalcunecentinaiadiprofessoriestudiosi,divarienazioni,chesiritrovanoperambitidisciplinarieorganizzanocongres-si,seminaridistudi,ecc.
Nelledue lezioni accademiche tenutenel 1997 e già sopra ricordate,ChiaraLubichhariferitoinquestomododellanascitadellaScuolaAbbà:
31 C. lubiCH,Diobellezza e ilMovimentodeiFocolari (23.4.99), inLadottrina spiri-tuale,2001,355;2007,426-427.
32 Statutigeneralidell’OperadiMaria,Roma2007,art.67a.
«ChiamaconosceDio»esperienzaeteologiainChiaraLubich 489
«In questi ultimi tempi […] ci siamo accorti che sta scaturendo da que-sta nuova vita, da questa nostra esperienza, una dottrina particolare che,sempre ancorata all’eterna verità della Rivelazione, sviluppa e fa nuova latradizioneteologica.DelrestononèlaprimavoltachesuccedequestonellaChiesa.Non ha fatto emergere, forse, lo Spirito una nuova dottrina dall’espe-rienza di san Francesco, incaricando specificamente per tale compito sanBonaventura,ilbeatoDunsScoto,ecc.?EnonèsanTommasod’Aquinooltrecheildoctorcommunisancheilteo-logodell’OrdinefondatodasanDomenico?Purepernoi(manontantodinoisitratta,bensìdiDiocheopera),dopoquasicinquant’annidivita,sièvistaaprirsiun’analogapossibilità.LapresenzanelMovimentodiunVescovo,mons.KlausHemmerle,noto,profondoemodernoteologoefilosofotedesco,oradefunto,ediprofessorifocolarini esperti è stata l’occasione di iniziare una Scuola che studiassequestadottrina:lacosiddettaScuolaAbbà.Inessa,frailresto,siapprofondisconoancheintuizionioilluminazioniche,specialmenteinuntemponontantolontanodall’iniziodelMovimento,nel‘49,sembracheloSpiritociabbiadatocircailvastocampodellafede.E, grazie a Dio, quando ci dedichiamo a questo approfondimento con lapresenzadiGesù franoi,comeècaratteristiconelMovimento,ci si trovaimmersi spesso come in una luce dall’Alto, espressione – pensiamo – diquellaSapienzadellaqualeGesùharingraziatoilPadreperaverlanascostaaisapientieaverlarivelataaipiccoli»33.
All’iniziodiogniloroincontroimembridellaScuolaAbbàrinnovanoinnanzituttolaloropromessadi«esserefralorolarealizzazionedelcoman-damentonuovodiGesù,diamarsicioègliuniglialtrifinoall’abbandonodelPadre»34.Questopattodiamorescambievoleediunitàèlacondizione
33 C. lubiCH,Ladottrinaspirituale,2001,248-249;2007,293.34 QuestopattodiunitàsirifàaquellosigillatotraChiaraLubicheIginoGiordaniil
16luglio1949,alqualehafattoseguitounperiododiilluminazioniintellettualicheèstatodecisivonellafondazionedell’OperadiMaria.Cf.C. lubiCH,Ilgrido,CittàNuova,Roma2000, 55-56; T. SoRGi, Il volo in Dio di Igino Giordani, in “Unità e Carismi”, 1 (1991),n.6,35-45eC. lubiCH,Paradiso ‘49, in“NuovaUmanità”,30 (2008/3),n.177.Perunadescrizioneeuncommentodiquestopatto,cf.G. RoSSé,Il “Carismadell’unità”alla lucedell’esperienzamisticadiChiaraLubich, in“NuovaUmanità”,22 (2000/1),n.127,21-34,einparticolare22-25.
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necessariaperchéGesùpossadavveroesserepresenteinmezzoaloroefarelorodamaestro.Èquestoatteggiamentocheliguidanellorolavoro35.
«LovediamonellaScuolaAbbà:qualevantaggioperogniscienza,unatalemanieradiporsialsuoservizio!ComeilsoffiodelloSpiritoSantogiàpresen-tenelsingolopuòingigantire(mediantelapresenzadiGesùtratutti)!NellaScuolaAbbà,infatti,c’èundipiù:undipiùdiumanoedidivino.L’atmosfe-ralìèsacra.Senzaesagerare,sembraspessod’essereinParadiso.Machiedeunprezzo:lamortetotalediogniioperchéunaltroIo,equestomaiuscolo,trionfiintuttieinciascuno.È ciò che abbiamo imparato nel 1949 quando una luce sfolgorante ci haabbagliato»36.
L’unitàrichiedeinfattiaciascunoildistaccodalpropriopuntodivista,dalleproprieidee,persinodalleproprie“ispirazioni”,peraccoglierel’altro,glialtrieritrovarecosìognipensiero,mapurificato,valorizzatoeprecisatodaGesùchesiesprimeinquanticustodisconolasuapresenzainmezzoaloro37.
5.Perunaculturadell’unità
Nell’anno 2000, Chiara Lubich ha tracciato un primo bilancio dellaScuolaAbbà,aprendoprospettiveingranparteancoraprofetiche,maricchedistimoliedisperanze:
35 Cf. l’articolofondamentalediH. blaumeiSeR,Ilpattod’unitàcomeaccessoesisten-zialeemetododellateologia.Alcuneriflessioniallalucedell’esperienzadella“ScuolaAbbà”,in“NuovaUmanità”,22(2000/6),n.132,775-791eperquestopuntospecificolaseguentecitazionediP.Codaap.787:«VivereGesùabbandonatosignificafarsinullad’amorenonsolonell’eserciziodellavita,maanche inquellodellaconoscenza.Occorreunnonesserecontinuo dell’intelligenza, che presuppone quello della vita e lo attua appunto al livellodellaconoscenza.QuestononesseredellamentenecessarioperconoscereDiocomeDioèbennotonellatradizionedellaChiesa»(equisisoffermatral’altrosullateologiaapofaticadeiPadri).NellaScuolaAbbà«ciòvale–eccolanovità–nonsoloperl’apicedell’eserciziointellettuale nel proprio rapporto con Dio, ma costantemente nel rapporto e nel dialogointellettualeconifratelliperavere,nell’unità,ilpensierodiCristo(cf.1Cor2,16)».
36 C. lubiCH,Ladottrinaspirituale,2001,359;2007,432.37 Cf.C. lubiCH,L’unitàeGesùabbandonato,op.cit.,105-106;G.m. ZanGHí,Ilpen-
sare come amore. Verso un nuovo paradigma culturale, in “Nuova Umanità”, 25 (2003/1),145,1-19.
«ChiamaconosceDio»esperienzaeteologiainChiaraLubich 491
«Inquestiultimidieciannihaavutoinizioall’internodelMovimentoeprose-gueveloce,pericostantiimpulsidelloSpiritoSanto,laScuolaAbbàche,conlapresenzadiGesùrisortofraglialunni-professori,effettodelloroamoreaGesùabbandonatorinnovatoognivoltaconunpatto,tentaditradurreindottrina,luminosae sicura, lanostravitadicomunione, la spiritualitàdell’unità, che[…]ravvivaeapprofondiscelarealtàdelmisticoCorpodiCristo.CosicchésivieneadaccoglierepiùpienamentelalucedelloSpiritoSanto,chehalapossibilitàdiclarificare,cioèdiilluminareulteriormentenonsololascienzadiDio:lateologia,malafilosofiaetuttelealtrescienze,tutteledisciplinee,diconseguenza,tuttiivariambitidell’impegnoumano,daquel-loeconomicoaquellopolitico,daquelloculturaleaquelloartisticoaquellosociale,allasanità,allescienze,ecc.Lucechehalapossibilitàdiilluminareancheilnostrolavoro,nonsoloafavored’unaChiesa-comunione,maanchedell’unitàdelleChiese,deldialogoconlealtrereligionieconlevarieculture.Inpratica,adedificaretuttoinCristo.Negliappuntiscrittinel1949,periododiparticolariilluminazionidelloSpi-ritoSanto,allapaginachepuòintitolarsi:RisurrezionediRoma,stascritto:“Gesùvarisuscitatonellacittàeternaedimmessodovunque.ÈlaVitaelaVitacompleta.Nonèsolounfattoreligioso[…].È,questosepararLodallavitainteradell’uomo,unapraticaeresiadeitempipresentiedunasservirel’uomoaqualcosacheèmenodiluierelegareDio,cheèPadre,lontanodaifigli.No,Eglièl’Uomo,l’uomoperfetto,cheriassumeinSétuttigliuominiedogniveritàespintacheessipossonosentireperelevarsialproprioposto.Echihatrovatoquest’Uomohatrovatolasoluzioned’ogniproblemaumanoedivino.Eglilomanifesta.BastacheLosiami”.Einduenotedispiegazioneaquestoscrittosicommentacosì:“SipensaavoltecheilVangelononrisolvatuttiiproblemiumaniecheportisoltantoilRegnodiDiointesoinsensounicamentereligioso.Manonècosì.NonècertoGesùstoricooLuiinquantoCapodelCorpomisticocherisolvetuttiiproblemi.LofaGesù-noi,Gesù-io,Gesù-tu[…].ÈGesùnell’uomo,inqueldatouomo–quandolasuagraziaèinlui–,checostruisceunponte,faunastrada.[…].ÈcomealtroCristo,membrodelsuoCorpomistico,cheogniuomoportauncontributosuotipicointuttiicampi:nellascienza,nell’arte,nellapolitica[…]”.“Accantoadunateologiarinnovata,‘nuova’(basatasullavitatrinitariavis-sutanelCorpomisticodiCristo),occorreancheunascienzanuova,unaso-ciologianuova,un’artenuova,unapoliticanuova:nuoveperchédiCristo,rinnovatedalsuoSpirito.Occorreaprireunnuovoumanesimodovevera-mentel’uomoèalcentro,quest’uomocheèanzituttoCristo,eCristonegliuomini”38.
38 C. lubiCH,RisurrezionediRoma,in“NuovaUmanità”,17(1995),n.102,5-8.
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ÈciòchesiosservanelnostroMovimento,soprattuttodaundecennio.DicesanGiovanniCrisostomocheglizampillid’acquaviva,dicuiparlailVangelo,fannodelleinondazioni(cf.Gv4,14)39.CosìènellanostraOpera:comeeffettodellasuaspiritualitàvissutaacorpo,glizampillidelloSpiritoSantoinondanolerealtàumane,lepiùvarie.Eciòdàorigineadun’economianuova(l’“EconomiadiComunione”)40,adunapoliticanuova(il“Movimentopoliticoperl’Unità”)41,adun’arte,adundi-ritto,adunascienza,adunapsicologia,adunapedagogia,nuove.Questerealizzazioninonsonopassateinosservatedapartedelmondocivile,chebenprestohadimostratoilsuointeresseconnumerosiriconoscimentie offerte di lauree honoris causa in vari campi, che si accettano, per con-siglio della Chiesa, perché possono aiutare a comprendere e valorizzare ilMovimento:“(Gliuomini)vedanolevostreoperebuoneerendanogloriaalvostroPadrecheèneicieli”(Mt5,16).Infatti,èaLuisoprattuttochequestiriconoscimentivannodiretti»42.
AcoronamentodiquestiulteriorisviluppidelcarismadiChiaraLubichènatooral’IstitutoUniversitarioSophiachesistainsediandonellacittadellainternazionalediLoppiano (Incisa inVald’Arno–Firenze)eoffriràaglistudentichelofrequenterannounaLaureamagistraleinFondamentiepro-spettivediunaculturadell’unità43.
IldecretoemessodallaCongregazioneperl’EducazioneCattolicainoc-casionedellasuaerezionecanonicaincominciasignificativamenteconque-steparole:
«“La Chiesa sia in Cristo come un sacramento ovvero segno e strumentodell’intimaunioneconDioedell’unitàdi tutto il genereumano” (lG1).
39 Cf.Giovanni CRiSoSTomo,InJohannemhomilia,51;PG59,284.40 Progetto economico nato nel 1991, l’Economia di Comunione è caratterizzata da
un forte senso sociale. Ispira la gestione di oltre 750 imprese in tutti i continenti, che siimpegnanoasuddividereglieventualiutiliperreinvestimenti, sostegnoapersone instatodinecessitàeadiniziativechesviluppinola“culturadeldare”.
41 Natonel1996, ilMovimentopoliticoper l’Unitàha lo scopodi indirizzare l’impe-gnopoliticoversolacostruzionedell’unitàdellafamigliaumana.Sitraducenellacontinuaricercadapartedeipoliticidisalvaguardareerealizzareivaloriuniversalidell’uomo(pace,vita,giustizia, libertà,fratellanza,ecologia),purnellafedeltàdiciascunoalleproprieidea-litàpartitiche.
42 C. lubiCH,Ilgrido,CittàNuova,Roma2000,121-123.43 Cf. il sito www.iu-sophia.org. Chiara stessa aveva confidato anni fa che avrebbe
voluto vedere nascere questa università, frutto del suo carisma, prima di “partire” per ilCieloecosìèstato.
«ChiamaconosceDio»esperienzaeteologiainChiaraLubich 493
Partecipediquestamissioneecclesialeinvirtùdelcarismadell’unitàdona-to dallo Spirito Santo e riconosciuto e promosso dalla Chiesa Cattolica,l’Opera di Maria, fedele alle parole del Signore Gesù: “Che tutti sianouno”, intende favorire taleunità inmodoparticolarenelcampodellacul-turaumanae insiemepromuovere l’intimaunionetra laSapienzadivinaelescienzeumanemedianteiniziativeaccademicheepedagogichenellalucedellagraziadelSignorenostroGesùCristo».
QuestonascenteIstitutoèl’ultimoeforseilpiùbelfruttodelsacrificio–“dituttalaveritàchegliuominilepotevanodare”–cheChiaraLubichfeceancoranel1944quandomesseisuoiamatilibriinsoffittaperporsiallasequeladell’unicomaestro:Gesù.
Recensiones
R.TRemblay –S.Zamboni(edd.),Figlinelfiglio.Unateologiamoralefondamenta-le,EDB,Bologna2008,pp.429.
Ilteologo,ilpastoreoillaicochesiimpegnanellaletturadiquestotrattatoditeologiamoraleèfacilmentecondottoasentimentidistuporeedisinceragratitu-dineversogliautoricheinquestiannisisonoimpegnatiinuncamminodiricercateologicaorientatoafarrisplenderetuttalabellezzadellafigliolanzadiCristoeallostessotempodellafigliolanzainCristo.
Allostessomodoapparesorprendentecomeun’operadipiùautori,conper-corsidifferentidiformazioneoltrechedietà,purmantenendolecaratteristicheepeculiaritàdeisingolisianell’elaborazionedeiconcettichenellaformadell’esposi-zione,esprimaunachiaraeunitariavisionedifondo,oltrecheunatotalesintonianellastessaarticolazionedeisingoliargomenti,maturatacertamenteall’internodelgruppoHypsosis guidatogiàdadiversi annidalprof.RéalTremblay.Sembradiassistere, insomma,alritornoaquelmodellodatempoperdutoditeologiacomeschola,fruttodiattenticamminidiricercapersonalieallostessotempodimomentidicondivisioneedivivacedialetticapergiungereaquellasapientesintesiunitariache,nellospecifico,troviamoespressainmodoesplicitoinquellebrevi,mapreziosepaginediintroduzioneallevariepartidellavoro.
Sel’espressioneUnateologiamoralefondamentaleriportataneltitolopuòin-durreilsospettochesitrattidiunodeitantitentativi,certamentelegittimiespessobenargomentati,dipresentaredeimodelliditeologiamoraleapartiredaunapro-spettivapiuttostocheun’altra,laletturaattentafacoglierecomel’operaconducaimmediatamentealcuorestessodelmisterodiCristo-Figlioedell’uomo-figlio,in-sommaalcentrovitaleedessenzialedellaspecificitàcristianadellaRivelazione.
Ineffetti,l’operasidistinguepernonessereuntestomonograficoaventecomeoggettounaquestioneparticolaredellapiùgrandequestioneteologicamorale,mahalapretesadirianimaretuttalateologiamorale,comevedremoconfortisolleci-tazioniallateologiatuttaeallastessariflessionefilosofica,ricentrandolaattornoallagrandeveritàdelCristoFigliodiDioedell’uomofiglionelFiglio.TaleeventodiRivelazionenonsiponepiù,nelprocessodisistematizzazionedellateologiamo-
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rale,comeveritàcollaterale,macomeilnucleoessenzialedelpiùgrandeprogettoeternodiDioconcentratocristicamentenellaCrocegloriosadelFigliochesolopuòfarsortiredall’indeterminatezzadellaricercateologicarecente.
Se,comeèbenprovatonellaricercabiblicadeiprimicapitolicuratidalprof.A.-M.Jerumanis,lacategoriadellafilialitàemergegradualmentecomelacategoriaprivilegiataperindicarelarelazionetraDioeilsuopopolonellatradizioneveterote-stamentaria,giàprefigurandounarelazioneditipofiliale(sebbeneancoracaratteriz-zatadaestrinsecitàedaunapproccioditipomoraleegiuridico);sepoiessagiungeadaffermarsiinmodoeccellenteepienonelNuovoTestamentocomelacategoriachesolariescearendereragionedell’intimarelazionetraFiglioePadrenelloSpirito(comebenillustratonellasecondapartedell’opera),allorasenzaesitazionilamoralechenescaturisceperl’uomosiradicaprofondamenteinun’antropologiaditipofilialechepervadetuttalarealtàdell’uomostessoneiterminidifiliazioneadottivarealeedontologica.IltitoloFiglio(diDio)appareall’internodellatradizioneneo-testamentarianoncomeunodeitantititoliattribuitiaGesù,macomeiltitolopereccellenzachesolopuòrendereragionedellasuaveritàprimaedultima,eche,allostessomodo,solopuòrendereragionedellaveritàprofondadell’uomo,dasemprefiglioinquantonatodadonna,maresofiglionelFigliopergrazia.
Anchelagiàribaditadimensionefilialediquestateologiamoralepuòesporsi,senoncompresanellasuaveritàpiùprofonda,alrischiodiessereintesaneiterminidiunafilialitàgenericaeformale:delrestolastessapredicazioneecclesiasticacosìcomemoltaletteratura(piùedificantecheteologica)insistespessosull’affermazionedell’importanzadel titolofigliodiDiosia in riferimentoaCristocheaicredenti.Quale sarebbedunque l’originalitàdiquesta riflessone teologicachepretendediavercoltoelementidinovitànellacategoriastessadifilialitàefiliazione?
Ineffetti,molteplicisonoimodiincuisipuòintendereladimensionefilialedella morale, molteplici dunque le declinazioni possibili; e, in realtà, il dibattitoteologicopostconciliaremoltospessoèincorsoinfacilifraintendimenti,puravolteutilizzandoglistessiterminielostessolinguaggio.
Osservandoconsguardosinteticoilpercorsodellateologiamoralenell’epocapostconciliare,sipuònotarecomeil tentativodirinnovamentodellateologiaau-spicatoesollecitatodaglistessidettaticonciliarisiastatospessoinficiatoeconta-minatodallostrappoarrecatodallacontroversarecezionedell’enciclicadiPaoloVIHumanaeVitaechehasegnatounaradicalefratturatrateologia(moraleinspecie)eMagisteroeunagradualeemancipazionedellamoralerispettononsoloalpensieroufficialedellaChiesa,maavolteallastessatradizioneteologica.
In effettimolta teologiadegli anni ’70 e ’80del secolo scorsoha intrapreso isentieriimpervidiunamoraleautoreferenziale,istituitaaprescinderedaldinamismodella fedeche, inquanto tale,presupponeunacontinua relazioneermeneutica tra
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eventodellaRivelazione,culto,tradizioneeformepratichedell’agire,innomediunaragionevolezzadellafedeediunaragionecondivisacapacediporrelecondizioniperundialogoconlaculturacontemporanea.AgliesitiestremiditalitentatividiricercafafrontelapreziosaenciclicadiGiovanniPaoloIIVeritatisSplendorchesollecitafor-tementeeconautorevolezzalateologiamoraleadusciredallemagliedegliintricatidi-battitipubblicicircal’autonomiadellemoraleelaconnessaquestionedellaspecificitàdellamoralecristianacosìcomepurelaquestionedell’individuazionedeicriteriperlafondazionedellenormeperribadirelanecessitàdiricollocaresianeifondamentichenellearticolazionidelpensieroteologicolosplendoredellaveritàdelCristo.
Ritornandoall’interrogativo inizialecirca il tipodifilialitàpossiamosintetiz-zareilpercorsodellateologiamoralerecentefacendoricorsoallaeloquentefigurabiblicadellaparaboladeiduefigli(cfr.Lc15).
Ineffetti,permoltiteologidelrinnovamentolafilialitàèdeclinataneiterminidiemancipazione,didistaccodalpadre,inultimodifilialitàrimossa,allaricercadiun’autonomiacapacediaffermarelapropriadignitànelleimpervieviedellastoria,nell’incontrocon le varie culture,nell’esperirenuove formedi sapere; se tutto ciòappareinizialmenteentusiasmanteèevidenteilrischiodeltotaleabbandono–difatto–diciòchesieradeciso–permetodo–dilasciaresuunpianooriginarioeoriginante(trascendentale)sancendocosìunaradicalefratturatraopzionefondamentaleeformepraticheecategorialidelsapereedelvivere.IlricorsoallastessacategoriadifigliodiDio,piùutilizzatainriferimentoimmediatoaldiscepolochealCristostesso,èspessopropostoperaffermarelanecessariaautonomiadelcredente“nellecosedelmondo”chesarebberoregolatedanormefondateetsiDeusnondaretur.
Certamentelaparabolaevangelicainsegnacomesiapossibileenecessariounatto di coscienza del teologo a proposito di tale dicotomia tra forma interiore eaprioristicadellafedeeformepratichedelvivereedelpensareperriaprireilcam-minoversounrinnovatoritornoall’unitàdell’esistenzacredenteeallafilialitàdeldi-scepolocostituitaeperennementecorroboratadallarelazioneconilCristo-Figlio.
Accantoaquestederiveteologiche–potremmodire,delfigliominore–nonsipuònonosservare,inreazione,ildiffondersidiposizioniteologichecollocatepiut-tostosuunalineadidifesaconservativafondatasuaffermazionigiànoteeincontro-vertibili.Ancheinquesteprospettiveilribadireformedelpensierodellatradizione,omegliodiunacertatradizioneteologica,haspessosancitounsequestrorispettoalleformenuovedelsaperedelnostrotempo,impedendounacomunicazionerealee una apertura feconda della teologia alle nuove istanze dell’età contemporanea.Questoapproccioribadisceunconcettodifigliolanzaspessoditiposoloformaleemoralisticochenondàanimaallavitacristiana,machepiuttostoimprigional’esi-stenzadelcredenteancoraunavolta,nonostantemagariitentatividiunlinguaggiorinnovato,entroungiuridismocavillosoesoffocante.
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Qualedunquelanuovaeoriginaledeterminazionedifilialitàoffertadagliautoridel trattato?Esisteuna formaaltradifilialitàcheriesca inmodorinnovatoadarepienaespressioneallaveritàdell’uomonellasuarelazioneconCristoeconifratellinellastoria?Latrattazionedell’operadisponeeradicainmodosapienteeordinatotalefilialitàinnanzitutto–etsemper–nellafilialitàdiCristo:figlinelFiglio,appunto.L’attentaBreveriletturadellatradizionemoralecristianainprospettivafiliale(affidataaA.-M.JerumaniseM.Doldi)cheoccupalaprimapartedellavoro(pp.27-43),illustrainnanzitutto,inmodononfunzionaleepretestuoso,l’essenzialeradicamentobiblicosianell’orizzonteveterotestamentario, incui sipossono rilevarenumerosi elementidinovitàcirca la strutturafilialedellamoraledell’alleanza, sia inquelloneotesta-mentario, incui lacontemplazionedelMisteroPasqualeedellaCrocegloriosadelFigliodischiudelaveritànuovadiun’antropologiaemoralefilialeincuivienefattarisplenderelagloriadelPadrecomemotivostessodell’agirefiliale.Ilbreveexcursus,poi,attraversolevarietappepiùsignificativedellatradizionemoralecristianadall’etàdeiPadrisinoallariflessionemoralecontemporanearilevacomeilriferimentoallapersonadelFiglioqualecondizioneperunamoraledellapienezzaaiutiacompren-dereinmodonuovolastessarelazionetrahumanumedivinumspessosondatadallatradizioneteologicaonell’otticadellaseparazioneonell’otticadellaconfusione.
Il cuoredel trattato resta, tuttavia, la secondaparte (pp. 105-180) in cuiR.TremblayeA.ChendiaffermanoilprimatoontologicodellapersonadiGesùCristonellavitamoraledelcristiano(p.109)sancendoinmodoinequivocabile,enonpiùmeramenteenfatico,unri-radicamentodellamoralenellaCristologiasottraendolaallastrettaprigioniadiun’eticapubblicaspessopenalizzatadagliambiguigiudizideldibattitoculturale,perribadirnelacostitutivaeintimaindoleteologica.
TaleradicamentoinunaCristologiadelFigliosicollocaallostessotempodentrounorizzontefortementetrinitario;attraversoilriconoscimentodell’identitàfilialedelVerbo,chehanellaCrocegloriosalamanifestazioneeilcompimentopiùpieni,ècon-temporaneamentericonosciutal’originedell’uomodaunDiocheèAmoreeancoradaunDiocheèrealmentePadre,chevuoleco-generarel’uomonelsuoFiglio(p.131).Daquidunqueunanuovaantropologiachevieneacollocarsidentroilgrande,eternoeoriginariodisegnodiDiodifilializzarel’uomonelCristo-figlio;disegnocompreso,soprattuttoinriferimentoallateologiagiovanneaedell’innariocristologicopaolino,anterioreallacreazionestessa,laqualeviene,dunque,risituatainunaprospettivacri-stologicaenonpiùinmanieraquasiprimazialeperlafondazioneantropologica.
Taleantropologiafilialesi specifica inoltre,nel superamentodella logicadeidueordiniseparatidicreazioneeredenzione,attraversolasapienteeoriginalissimadistinzionetrapredisposizioneallafiliazione,preparazioneimmediataallafiliazioneefiliazioneontologicanelFiglio(pp.165-180)chetrasformal’uomo,nellarelazionesolidaleeredentivaistituitadalCristo-figlio,inpersonafiliale.
Recensiones 499
Laterzapartedeltrattato(pp.185-318)passainrassegna,approfondendoul-teriormentelariflessioneprecedenteinmododaconservarelaradicaleconnotazio-necristologicaeantropologica,igrandicapitolidellavitamorale:l’agiremoraledelcristiano(A.-M.Jerumanis),lalibertà,qualecorrispondenzanelloSpiritoall’amoredelPadre(P.Laird),lacoscienza(F.Maceri),idonidelloSpiritoelevirtù(A.-M.-Z.Igirukwayo),lalegge(A.-M.Jerumanis),ilpeccato(S.Zamboni);intuttequestearticolazionil’agirestessodelcristianovieneconsideratocomeunagirefilialeche,invarimodiecircostanze,manifestailFiglionelmondo.
Laquartaedultimapartedel trattato (pp.323-413)grazieaicontributidiC.Cannizzaro,R.Tremblay,J.MimeaulteS.Zamboniconcentra,infine,lapropriaat-tenzionesulladeclinazionesacramentaleedecclesialedellavitamoralefilialeillustran-dotuttalapotenzaattrattivaerimemorativadeisacramentidell’iniziazionecristianaelaformanuovadellarelazionalitàumanafilialeinsenoallaChiesa;daquilasottolinea-turadelladimensionedinamicadellavitamoralefilialechesicollocadentrounastorianonchiusainsestessa,maapertaetesaversolapienamaturitàdelCristo-figlio.
andRea manCini
Gianni manZone,Unacomunitàdilibertà.Introduzioneallateologiasociale,Ed.Messaggero,Padova2008,pp.573.
Il saggio di Manzone mostra come nelle nostre società, percepite più comeutilirepertoridistrumentiperl’individuochenoncomesedidiprossimitàumana,emergaunproblemapiùurgenteeradicalediquellodellagiustizia:lacrisidelsensodelvivereinsieme.
In questa crisi le virtualità umanistiche della religione non sembrano averespaziodiconcorsoallaqualitàdel legamesociale.La sottrazionedelladimensio-neetico-culturaledalla sferapubblicaamotivodel predominiodella razionalitàfunzionale,portaaconcepirel’ideadiDiocomeopzionelegittima(otollerata)diunsentimentoprivato.Lareligioneescedefinitivamentedallasferadeldiscorsodipubblicointeresse.
Icristiani,sidomandal’autore,dispongonodiunacriteriologiateologicapersituarsiinquestasituazioneinedita?
Laminoranzacristianaèportataaritirarsinelsuospaziocomunitarioetentatadidisperaredellasuacapacitàapesaresullegrandisfidedellasocietà,chesiallon-tanaprogressivamentedall’umanesimooccidentale.
Leopzioniprevalentiperilteologiacristianasembranosolodue:oriaffermarelaportatadelmessaggiocristianonellaprospettivachepuòesserepercepitacome
Recensiones500
controculturaleoreazionaria,edunquesenzapertinenzaper ildibattito pubbli-co,oassumereilpluralismoingaggiandosinelladeliberazionecollettivacapacediprogettareunnodoconsensuale,ecentrandoildibattitosullagiustificazionedellenorme:siabbandonanocosìalleconvinzionipersonaliicriteridelbeneedelmale,sostituitidaquellidelgiustoedellosbagliato.Quest’ultimaprospettivasembraras-segnarsiallasecolarizzazionedelcristianesimoridottoafattoprivatoequindialladeteologizzazionedellaprassisocialedeicristiani.
LapropostadiManzoneconsistenelporreinlucelapermanenzadellaquestio-neteologicaall’internodell’esperienzasocialestessa,consideratanellasuainterezzaenellesuediversedimensioni.Erestaura,atuttiilivellidell'esperienzaindividualeecollettiva,lospaziodiinterrogazione,nelqualelaparoladellafededivienecom-prensibile(cfr.cap.1e2).
Si evidenzia così che l’intelligenza critica della fede nella società o teologiasocialeintroducenell’analisisocialel’aspettosistemicoorganizzativodellasocietà,masenzaipostatizzarlo.Essoèpostoinunorizzontechedàspazioallequestioni«ultime»epermettediaffermareinsiemelalealtàalleorganizzazionielalibertàdispiritoneiloroconfronti:chiamaallacuraperildestinoelalibertàdell’altroingio-conelleistituzionienellestrutture,raggiungelepersoneneilororuolisocialidovesonoingradodiinvestirelalorolibertàperedificareformedicittadinanzadegnedicustodirla(cfr.cap.8e9).
Sitrattadiattestareun“bene”superioreadogniprecisoobiettivoculturaleemateriale,ediconfigurarlostoricamenteneivarilivellidell’impegnosocialeesecondomodalitàappropriateagliordinamenticoncretamentevigentiall’internodellasocie-tà(cfr.cap.6).Sievitaintalmodochelerelazionidiprossimitàdiventinosolounmondochiusonegliaffettiprivatie lerelazionisocialiemediatedalle istituzionisitrasforminoinunospaziounicamentefunzionaleetecnico,doveilpuntodivistadellacoscienzaindividualeapparesistematicamenterimosso.Esisuperailrischiodilegitti-mareildistaccodelsoggettodallavitasocialeeffettiva,dandoformaadunacomunitàdilibertà,connotatadall'attitudinedeldonoedallatenaciadellaprossimità.
Ilcriterioaffidabilepertaleapproccioallasocietàinterminiunitariearticolatièco-stituitodall’antropologia“personalistica”dellaDottrinasocialedellaChiesa.L’autorefavedereinmodoconvincentecometaleapprocciosiaingradodicogliereneirapportiso-cialil’intrinsecorimandoallequestionifondamentaliintornoalsensodeldestinoumanoeallaveritàdell’uomo.Finchénonsiaistituitaintalemanieradeterminatalaquestionesociale,l’evangelizzazionenonpotràcheapparireestrinsecaeretorica.
L’operadiManzoneapreunpromettenteorizzontediricercanonancorasuf-ficientementeesploratodallariflessioneteologica.
maRCello boRdoni
INDEXTOTIUSVOLUMINIS7(2008)
eDiToRiALes
boRdoni m., Perunnuovo incontro tra fedee logos .............................. �-8
***, ScientiaAmoris.Teologiaedesperienza ............................................. 267-269
sTUDiA
aubin C.,Ilcorpo:“luogodell’esperienzacristiana”nellapreghieracorpo-raledisanDomenico........................................................................... �89-405
boRdoni m., Conclusioni........................................................................... 189-191
boRdoni m., PerunrinnovamentodellafedetrinitariaedellateologiaallalucedelpensierodiAgostino............................................................... 19�-200
CalkinS a.b., IlcontributocristologicodialcuniSanti,BeatieVenerabilideldiciannovesimoeventesimosecolo............................................... 445-460
Coda P.,IlsignificatoeilpercorsodelForumallalucedellalectiomagi-stralisdiBenedettoXVIaRegensburg............................................... 9-2�
CoRTinoviS b.,TeologiaedesperienzainMariadiNazareth..................... �1�-��0
dal Covolo e., IgnaziodiAntiochia,ClementeeOrigene.Conoscenza“razionale”diDio,contemplazioneedesperienza“mistica”................ �71-�88
dal Covolo e., L’incontrotrafedeelogosdurantel’etàpatristica(secc.I-III).. 87-97
illaneS J.l., ExperienciacristianaysentidodelafiliacióndivinaensanJosemaríaEscrivádeBalaguer............................................................. 461-475
ilunGa muya J.,Perunariletturadelrapportofede-ragionenellamoder-nitàapartiredallalezionediTommasod’Aquino.............................. 125-14�
imPeRaToRi m.,H.U.vonBalthasareilconfrontocolneoplatonismo......... 201-224
köRneR b., DerLogoswirdneugeschenktimGlaubenanJesusChristus.EinigeBeobachtungenzuGlaubeundVernunftbeiKlausHemmerle 169-178
IndexTotiusVoluminis7(2008)502
léTHel f.-m., Conoscenzaeamorenellateologiadellacroce,dellaluceedellacarnedelVerbosecondoSant’Anselmo,SanTommasoeSantaCaterina............................................................................................... 99-12�
léTHel f.-m, Lateologiadeisanticome“scienzadivina”deiPadri,DottorieMistici......................................................................................................... 271-287
moSTaRda P.,LasimbolicadellanaturanellateologiadiS.TeresadiLi-sieux.................................................................................................... 427-444
o’CallaGHan P., Verbum Patris spirans amorem: sviluppi e questionidell’incontrotrafedeeragione............................................................ 69-86
Penna R.,«IlLogoscarnedivenne»:laradicalenovitàdelNuovoTesta-mento.................................................................................................. 5�-67
RiCHeR e., ThéologieetexpériencedansladoctrinedesaintLouis-MariedeMontfort.............................................................................................. 407-425
Sanna i., Auditusculturae:lesfideantropologichedellapostmodernità.. 145-167
SedlmeieR f.,WortoffenbarungundWeisheitssuche:ErbeundAktualitätdesAltenTestaments.......................................................................... 25-52
SodiM.,L’esperienzareligiosanelvissutoecclesiale.Trateologia,spiritua-litàemistica........................................................................................ 289-�12
Sodi m., NellalogikélatréiailDabar-Logossifacarne.LaperennenovitàneltempodellaChiesa........................................................................ 179-188
SoRRenTino d., Identitàemetododellateologiaspiritualecome“teologiadelvissutodisantità”.......................................................................... ��1-�49
vandeleene m., «ChiamaconosceDio».EsperienzaeteologiainChiaraLubich................................................................................................. 477-49�
venTuRa m.C.G.,PerunateologiadelvissutodeiSanti........................... �51-�70
Recensiones
Coda P., Teo-logia. La Parola di Dio nelle parole dell’uomo, secondaedizionerivedutaeampliata,LateranUniversityPress,Roma20042(GiovanniAncona)............................................................................. 2��-2�5
HoninGS b.,IterFideietRationis,LateranUniversityPress,Roma2004,3volumi:I.Theologica.Miscellanea1960-2001,664pp.;II.Moralia.Miscellanea 1960-2000, 910 pp.; III. Iura. Miscellanea 1967-2000,461pp.(PieroCoda–MauroCozzoli)............................................. 225-2�0
Index Totius Voluminis 7 (2008) 503
Manzone G., Una comunità di libertà. Introduzione alla teologia sociale, Ed. Messaggero, Padova 2008, 573 pp. (Marcello Bordoni) ............... 499-500
Maritano M. – dal Covolo e. (edd.), Omelie sul Levitico. Lettura origeniana, Biblioteca di Scienze Religiose 181, LAS, Roma 2003; ideM, Omelie sui Numeri. Lettura origeniana, Biblioteca di Scienze Religiose 186, LAS, Roma 2004 (Cristoforo Charamsa) ................... 230-233
treMblay R. - zaMboni S. (edd.), Figli nel Figlio. Una teologia morale fondamentale, EDB, Bologna 2008, 429 pp. (Andrea Mancini) .......... 495-499
Vita academiæ
IV Forum Internazionale ........................................................................... 237-263
NOVITÀ
Monumenta Liturgica Piana
Per ordinazioni: Libreria Editrice Vaticana - tel. [+39] 06 69885003 ◆ fax [+39] 06 69884716
Sulla linea dei “Monumenta Liturgica Concilii Tridentini” (= MLCT) la nuova collana (= MLP) propone l’edizione anastatica dei libri liturgici secondo l’ultima editio typica realizzata all’interno del progetto della “Riforma Piana” (ad eccezione del Caeremoniale e del Martyrologium). L’edizione – cartonata e a due colori – sarà completata dalla indicizzazione delle formule dei volumi dei MLCT e MLP.
On the same line of “Monumenta Liturgica Concilii Tridentini” (= MLCT) the series (= MLP) proposes the anastatical edition of the liturgical books according to the latest editio typica which took place within the project of the “Piana Reform” (with the exception of the Caeremoniale and the Martyrologium). This edition (hardbound and in two colours) will be completed with the cataloguing of the formulas of the volumes of the MLCT and MLP.
1. Missale Romanum. Editio typica (1962). Edizione anastatica e Introduzione, a cura di M. Sodi e A. Toniolo, 2007, pp. XXVIII + 1096, € 59,00.
2. Rituale Romanum. Editio typica (1952). Edizione anastatica e Introduzione, a cura di M. Sodi e A. Toniolo, 2008, pp. XIII + 970, € 57,00.
3. Pontificale Romanum. Editio typica (1961-1962) (in stampa).4. Breviarium Romanum. Editio typica (1962). Totum (in preparazione).5. Indicizzazione delle formule dei volumi delle collane MLCT e MLP (in preparazione).
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2.Rituale Romanum.Editio typica (1952). Edizione anastatica e Introduzione, a cura di M. Sodi e A. Toniolo, 2008, pp. XIII + 970, € 57,00.