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EXCURSUS STORICO sulle iniziative legislative del Pdl per la valorizzazione delle estrazioni di idrocarburi in Basilicata.
2006. Prende sostanza la prima proposta legislativa su tale argomento presentata su iniziativa dei Senatori Guido Viceconte e Vincenzo Taddei. Essa proponeva di assegnare una parte delle accise versate dalle compagnie petrolifere per poter scontare il prezzo del carburante alla pompa per tutti i lucani;
2007. Viene presentato dal Pdl un emendamento alla Finanziaria 2008 che riprende il sopracitato disegno di legge. Tale emendamento fu bocciato sia in commissione che in aula dalla maggioranza di Centrosinistra allora al Governo;
Campagna elettorale 2008. Il Presidente Berlusconi, il ministro Scajola ed i parlamentari lucani del Pdl prendono l’impegno di dare un ristoro economico ai lucani come forma di risarcimento per le estrazioni petrolifere che avvengono sul proprio territorio. La normativa viene riproposta dai parlamentari lucani del Pdl; intanto viene accolto dal nuovo Governo Berlusconi un Ordine del Giorno, a firma dell’On. Taddei, che entra a far parte del Decreto fiscale n. 112; Odg che contiene la possibilità di istituire un fondo con l’aumento delle royalties;
Luglio 2009. Legge 99 art.45. Atto che finalmente stabilisce l’istituzione del fondo (ristorato dall’aumento delle royalties dal 7 al 10%) per la distribuzione del bonus benzina per tutti i residenti patentati della Basilicata. La Card sarà annuale e la somma a disposizione sarà proporzionata alla quantità delle royalties versate dalle compagnie petrolifere e quindi alle estrazioni realizzate dalle stesse.
Fine 2010. Ecco il traguardo tanto atteso, e del resto promesso dal Pdl e dal Governo Berlusconi: i decreti interministeriali del 12 novembre 2010 e 21 febbraio 2011 con cui si è data attuazione all’articolo 45 della legge 99/09 che prevede: “un’aliquota di prodotto aggiuntiva del 3% sulla produzione di idrocarburi da destinare a benefici per i maggiorenni muniti di patente di guida residenti in Basilicata”.
Aprile 2011. Viene firmato il Memorandum di intesa Stato–Regione Basilicata sul petrolio. Ancora una volta protagonista il Pdl lucano e il suo coordinatore regionale ed allora sottosegretario Guido Viceconte. Il Memorandum stabilisce le linee programmatiche per dare nuovo sviluppo alla Basilicata attraverso politiche aggiuntive di sviluppo industriale generatore di occupazione, di incremento della dotazione infrastrutturale, di investimenti in ricerca e innovazione e protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini lucani. Vengono individuati tre assi di finanziamento: quello delle royalties versate dalle compagnie petrolifere, quello del Piano per il Sud e dei fondi Fas e quello delle maggiori entrate fiscali dello Stato con l’incremento delle estrazioni di idrocarburi.
2011 giugno. Attraverso il Piano per il Sud vengono individuate 15 grandi opere che riguardano il territorio della Basilicata. Una quota parte, circa 620 milioni di euro, viene già richiesta con Delibera Cipe del 3 agosto 2011. Si concretizza anche il secondo asse previsto nel Memorandum.
2011. Si può richiedere la carta presso gli uffici postali dal 4 luglio 2011 al 10 settembre 2011, grande risposta dei cittadini lucani che accorrono per richiedere la card. A dicembre arrivano le prime card nelle case dei lucani.
2011 dicembre. Viene presentato un emendamento a firma del parlamentari lucani del Popolo della Libertà per strutturare un fondo ad hoc per l’occupazione e le infrastrutture in Basilicata. Un fondo che possa essere alimentato dalle maggiori entrate fiscali dello Stato derivanti dall’aumento delle estrazioni petrolifere.
2012 gennaio. L’emendamento dei parlamentari lucani del Pdl viene inserito nel decreto sulle liberalizzazioni del Governo Monti come proseguo del percorso che il Governo Berlusconi aveva già precedentemente tracciato.
2012, 23 marzo. Il decreto sulle liberalizzazioni diventa legge con la definitiva approvazione a Montecitorio. L’art.16 segna una svolta epocale per la Basilicata. Con questo articolo si stabilisce che lo Stato rinuncerà ad una quota parte delle fiscalità annuali derivanti dalle estrazioni petrolifere per destinarle ad un fondo che finanzierà l’infrastrutturazione e l’occupazione del territorio lucano. E’ la prima volta che accade e certamente il merito è dell’impegno e della costanza mostrate dal Popolo della Libertà e dai suoi parlamentari lucani.
MEMORANDUM DI INTESA STATO‐REGIONE BASILICATA PER LA ACCELERAZIONE
DELLO SVILUPPO REGIONALE ATTRAVERSO POLITICHE AGGIUNTIVE DI SVILUPPO
INDUSTRIALE GENERATORE DI OCCUPAZIONE, DI INCREMENTO DELLA DOTAZIONE
INFRASTRUTTURALE, DI INVESTIMENTI IN RICERCA E INNOVAZIONE CONNESSE
ALLA RICERCA E COLTIVAZIONE DELLE FONTI FOSSILI IN BASILICATA.
PREAMBOLO
Il Governo Nazionale e la Regione Basilicata ritengono concordemente che
l’accesso alle risorse energetiche lucane ed il loro corretto, razionale e
sostenibile utilizzo rappresentino un fattore della ricchezza e della
competitività del territorio regionale.
Lo Stato riconosce che la Basilicata rappresenta il nodo centrale del sistema
dell’energia per il Mezzogiorno, svolgendo un ruolo rilevante per l’intero
Paese.
In Val d’Agri, infatti, esiste il più grande giacimento petrolifero dell’Europa
continentale, che porta all’Italia oltre l’80 per cento della produzione nazionale
di greggio, coprendo già oggi circa il 6% del fabbisogno energetico nazionale e
suscettibile di rilevanti ulteriori incrementi. Dal 2015 dovrà entrare in
produzione l’importante giacimento di Tempa Rossa e ciò porterà un
incremento del 40% della produzione petrolifera nazionale, la progressiva
riduzione della dipendenza estera per l’approvvigionamento energetico e un
significativo aumento del già importante contributo della Regione Basilicata
che, così, coprirebbe oltre il 10% del bilancio energetico nazionale.
Nella Regione sussistono inoltre potenzialità ulteriori di sviluppo e di
stoccaggio che potranno essere opportunamente valorizzate.
Tutto ciò assume particolare rilievo alla luce delle forti tensioni socio‐politiche
presenti sulla Sponda Sud del Mediterraneo che impongono l’accelerazione di
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politiche di valorizzazione delle risorse energetiche nazionali per ottimizzare gli
approvvigionamenti energetici del Paese.
Gli interventi del Ministero dello Sviluppo Economico (d’ora in poi, MISE) e
del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica (d’ora in
poi, MIUR) perseguono finalità a valenza strategica nazionale in coerenza con le
disposizioni e gli obiettivi della Legge 23 luglio 2009, n. 99 e della normativa in
materia di istruzione e ricerca.
Il Quadro Strategico Nazionale (QSN) per la politica regionale di sviluppo 2007‐
2013 definisce la strategia unitaria in materia di politica regionale,
individuando, tra le direttrici di sviluppo:
− la Priorità 1 “Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane”, con
l’obiettivo di favorire il rafforzamento delle competenze nelle diverse fasi
della vita e nei diversi contesti, per migliorare la qualità dei sistemi di
istruzione e formazione e in particolare la competitività dei sistemi
produttivi;
− la Priorità 2 “Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e
dell’innovazione per la competitività”;
− la Priorità 3 “Energia e ambiente: uso sostenibile ed efficiente delle risorse
per lo sviluppo”;
− la Priorità 6 “Reti e collegamenti per la mobilità”;
− la Priorità 7 “Competitività dei sistemi produttivi e Occupazione”;
Tali priorità trovano attuazione attraverso diversi strumenti di
programmazione, in considerazione della necessità di garantire l’integrazione e
la complementarietà degli interventi a valenza strategica nazionale con gli
interventi programmati e realizzati dalla Regione, nel pieno rispetto del
principio della cooperazione interistituzionale attraverso la stipula e la piena e
completa attuazione degli accordi di programma quadro o di ulteriori modalità
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di collaborazione improntate a criteri di funzionalità, efficienza e flessibilità, che
potranno essere condivise ed elaborate di intesa tra Stato e Regione.
PERTANTO,
vista l’istituzione del Tavolo Istituzionale e Tecnico Stato – Regione Basilicata,
avvenuta a Roma, negli uffici del MISE, in data 25 gennaio 2011, su unanime e
concorde decisione del Sottosegretario di Stato al MISE con delega all’Energia,
on. Stefano Saglia, del Sottosegretario di Stato al MIUR, sen. Guido Viceconte e
del Presidente della Giunta Regionale della Basilicata, dott. Vito De Filippo,
LE PARTI STABILISCONO
un quadro di intesa, in coerenza con il Piano Nazionale per il Sud e con gli altri
strumenti normativi della programmazione comunitaria, nazionale e regionale,
volto a porre in essere un percorso unitario e condiviso di definizione ed
attuazione degli interventi a valenza strategica in grado di rafforzare la
competitività del sistema produttivo e formativo della Basilicata, attraverso uno
speciale e straordinario sostegno aggiuntivo alle misure di prevenzione e tutela
dell’ambiente e del territorio, allo sviluppo del sistema industriale locale in
settori strategici della cosiddetta “economia verde”, alla ricerca industriale, al
miglioramento della rete infrastrutturale e della mobilità, alla formazione per la
Regione Basilicata, a fronte del grande contributo della Regione Basilicata alla
bilancia energetica nazionale, per il radicamento di una effettiva ricaduta
occupazionale sul territorio e al fine di assicurare un rendimento sostenibile
agli investimenti delle compagnie petrolifere, in un contesto territoriale di
massima prevenzione e tutela dell’ambiente e del territorio e della salute
pubblica.
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METODO, PROGRAMMA, CRITERI, PRIORITÀ
E’ quindi intento comune del MISE, del MIUR e della Regione definire una
collaborazione strategica con l’obiettivo di:
a) definire un accordo istituzionale in grado di far evolvere le precedenti
intese attraverso la governance complessiva di tutte le iniziative produttive
in corso e volto a garantire la migliore funzionalità operativa delle intese e
degli accordi di programma quadro ai fini della ottimale attuazione dei
piani, per il consolidamento dell’attività di estrazione del petrolio e del gas
secondo le migliori tecnologie disponibili, assumendo come massima
priorità la protezione e tutela dell’ambiente e della salute pubblica;
b) procedere prioritariamente a definire un quadro chiaro e trasparente degli
impegni e delle responsabilità delle amministrazioni, dei soggetti
istituzionali competenti e degli operatori, per la definizione di un Piano di
Azione, in grado di dettagliare:
• le modalità specifiche attraverso le quali si conseguiranno gli obiettivi
per ogni priorità e il relativo cronogramma;
• i target per priorità intesi come specificazione anche quantitativa dei
risultati attesi dall’attuazione della strategia di priorità;
• il sistema di responsabilità istituzionale (per singola Amministrazione)
attuativo della priorità con l’indicazione e la sottoscrizione puntuale dei
relativi impegni ad operare in tempi certi;
• il quadro finanziario integrato e articolato delle risorse finanziarie, da
individuarsi al di fuori di quelle già assegnate alla Regione Basilicata,
secondo un masterplan strutturato nelle forme previste dalla normativa
regolamentare vigente.
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c) procedere a selezionare gli interventi da sostenere in corrispondenza ai
criteri, ai principi ed alle regole di seguito indicati. Gli interventi, anche per
le specifiche modalità, dovranno:
- garantire l’integrazione e la coerenza degli interventi a valenza strategica
nazionale con gli interventi a valenza strategica regionale;
- assicurare l’attuazione coordinata e organica delle azioni da attivare a
livello centrale e regionale, al fine di prevenire ogni potenziale rischio di
sovrapposizione e/o frammentazione dei sottostanti procedimenti,
nonché di dispersione delle risorse o di ritardi temporali sul piano
operativo;
- favorire la massima semplificazione ed essere individuati e attuati in
coerenza con quanto previsto dalla deliberazione CIPE 11 gennaio 2011 e
mediante gli strumenti normativi e procedurali disponibili finalizzati a
concentrare l’azione sugli interventi di maggiore rilevanza e aventi la
migliore ricaduta occupazionale e formativa oltre che su quelli in grado
di favorire effettivamente la connessione e l’accessibilità delle aree
sensibili con le direttrici fondamentali della mobilità nazionale,
garantendo al contempo la massima sostenibilità ambientale e la migliore
tecnologia di sicurezza;
- garantire la piena attuazione dei programmi di sviluppo convenuti, in
tempi certi e nel pieno rispetto degli impegni economici assunti.
ASSI STRATEGICI E LINEE D’AZIONE
Preso atto del ruolo chiave e strategico della Regione Basilicata in materia di
politica energetica nazionale, le Parti hanno deciso di affrontare in maniera
sinergica la questione, attraverso la definizione di un programma, avente
finanza addizionale, che tenga conto dei programmi di investimento delle
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Compagnie in considerazione del livello di importanza degli investimenti
programmati e richiesti dai medesimi operatori, e hanno condiviso la necessità
di adottare un approccio globale, equilibrato e ambientalmente sostenibile, con
l’individuazione di quattro assi strategici fondamentali basati su:
1) Prevenzione, tutela dell’ambiente e del territorio e mantenimento delle
qualità ambientali, con particolare riguardo anche alle strategie di ripristino
ambientale, assunti come precondizione dello sfruttamento delle risorse
energetiche fossili della Basilicata;
2) incremento dell’accessibilità regionale attraverso la connessione con i nodi
delle reti nazionali della mobilità;
3) creazione di nuova occupazione attraverso la ricerca, la formazione e la
promozione di nuove iniziative in campo ambientale, turistico ed
industriale;
4) costituzione di un cluster dell’energia avente valenza nazionale e/o
internazionale.
Le Parti inoltre convengono di attuare l’Intesa mediante l’implementazione di
specifiche linee d’azione così definite:
- realizzare un Distretto energetico in Basilicata con la diretta partecipazione
di Enti di ricerca e soggetti industriali interessati allo sviluppo di tutte le
filiere produttive tecnologiche nel settore dellʹenergia, per favorire
l’insediamento e il consolidamento nell’area di operatori economici e
industriali specializzati nella produzione di materiali innovativi,
impiantistica e componentistica e la definizione attuativa di un quadro
infrastrutturale e della mobilità che consenta il rilancio del territorio;
- garantire le iniziative di corretta informazione e di sensibilizzazione
pubblica sul ruolo delle attività energetiche e geominerarie nel Paese e sul
loro apporto allo sviluppo economico sostenibile locale;
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- attivare i programmi aventi specifiche misure di prevenzione e sicurezza
del territorio, rigenerazione urbana e ambientale e di miglioramento della
qualità della vita, anche ai fini dell’aumento dell’attrattività turistica;
- realizzare infrastrutture industriali ed energetiche ad alto contenuto
innovativo e ambientalmente compatibili;
- assicurare condizioni e procedure coordinate per la ricerca e lo sfruttamento
sostenibile delle risorse energetiche disponibili in Basilicata e di interesse
nazionale e strategico per il Paese, al fine di favorire tempi certi delle
procedure di autorizzazione per la ricerca e la coltivazione delle risorse
energetiche e costi predeterminati anche attraverso la condivisione, a livello
regionale, di funzioni di verifica e controllo connesse alla prospezione e
coltivazione, mediante apposito accordo tra Governo e Regione;
- raccordare e stabilire la cooperazione tra le strutture tecniche e
amministrative centrali e quelle regionali e sviluppare programmi di ricerca
scientifica, con il coinvolgimento di enti e istituzioni di ricerca presenti in
Regione, nei settori della cattura e sequestro dei gas climalteranti e della
geotermia;
- costituire reti di impresa per lo sviluppo di tecnologie innovative e a basso
impatto ambientale per l’estrazione e lo sfruttamento sostenibile delle
risorse energetiche disponibili e, più in generale, per avere più capacità
complessiva di sviluppare multifunzionalità e pluri‐tecnologie;
- realizzare un Centro di Studi Europeo sull’Energia e sulla Sicurezza
Energetica, come istituzione comunitaria a carattere sovranazionale;
- promuovere e sviluppare rapporti tra le Università per la creazione di corsi
di laurea specifici e di alta formazione;
- creare una Scuola Superiore di Formazione sull’Energia per la formazione
di quadri e di tecnici giuridico‐amministrativi, economico‐finanziari e
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industriali nel campo delle installazioni e delle realizzazioni di impianti di
energia e più in generale nei settori dell’edilizia ecosostenibile, della
rigenerazione urbana e rurale, dell’analisi e monitoraggio del rischio
sismico e idrogeologico, della protezione ambientale e geologica e della
certificazione di qualità.
RECIPROCITÀ D’INFORMAZIONE E BANCHE DATI
Le Parti si impegnano a promuovere la dematerializzazione degli atti e la
realizzazione di comuni banche dati relative a tutti gli argomenti in questione e
ad assicurarsi reciprocamente ogni utile scambio di informazioni per il
perseguimento dei compiti prioritari stabiliti nel presente memorandum.
MODALITÀ D’ATTUAZIONE
Al fine di assicurare piena attuazione alla presente Intesa e per un impiego
tempestivo ed efficace delle risorse disponibili, le Parti concordano di procedere
attraverso la stipula di un accordo istituzionale o di altro idoneo atto previsto
dalla legislazione italiana vigente, in coerenza e con l’Intesa Istituzionale di
Programma e gli APQ ancora in fase di completamento attuativo, al fine di
implementare operativamente una o più linee d’azione di cui ai precedenti
punti e nell’ambito dei quali atti interistituzionali verranno dettagliati gli
impegni delle Parti.
Pertanto, le Parti danno mandato al Tavolo Tecnico già insediatosi in data 25
gennaio 2011 presso il MISE, con il coordinamento della Direzione Generale
Risorse Energetiche e Minerarie, di predisporre uno schema di Accordo
Istituzionale da sottoporre alle Parti entro il più breve tempo possibile,
all’interno del quale definire le Finalità, gli Impegni delle Parti, la Durata e
l’Efficacia dell’Accordo.
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INDIRIZZO E MONITORAGGIO
Le Parti daranno attuazione al presente memorandum nel rispetto delle
direttive che saranno impartite da apposita Cabina di regia operativa insediata
presso il MISE‐DGRME, composta da componenti designati dal MISE, dal
MIUR, dal MEF, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione
Basilicata, dalle Province e dai Comuni interessati dalle attività estrattive, con il
supporto di CNR, ENEA, UNIBAS, INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia), RSE (Ricerca sul Sistema Elettrico) ed Enti e Società di ricerca
della Regione Basilicata.
La Cabina di regia attua le indicazioni strategico‐politiche dei vertici
ministeriali e regionali e stabilisce su tali basi le priorità, formula strategie, linee
di azione e di indirizzo; inoltre monitora le attività e verifica lo stato di
attuazione dell’accordo istituzionale, segnalando alle Parti eventuali criticità
che impediscano il raggiungimento delle finalità e degli obiettivi oggetto
dell’Intesa.
POTENZA, 15 APRILE 2011
Per Il Presidente Per
il Governo Nazionale della Regione Basilicata il MIUR
(On. Stefano Saglia) (Dott. Vito De Filippo) (Sen. Guido Viceconte)
_________________ _________________ _________________
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Art. 16
Sviluppo di risorse energetiche e minerarie nazionati strategiche
1. Al fine di favorire nuovi investimenti di ricerca e sviluppodelle risorse energetiche nazionali strategiche di idrocarburi' nelrispetto del dettato dell'articolo ]-L7 della costituzione, deiprincipi di precauzione, di sicurezza per Ia salute dei cittadini edi tutela della qualita' ambientate e paesistica, di rispetto degliequilibri naturali terrestri e acquatici, secondo i migliori e piu,avanzati standard internazionali di qualita' e sicurezza e conI'impiego delle migliori tecnologie disponibili, garantendo maggiorientrate erariali per lo Stato, con decreto del Ministro dell,economiae delle finanze, di concerto con ir Ministro dello sviluppoeconomico, da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigoredel presente decreto, sono stabilite le modalita' per individuare lemaggiori entrate effettivamente realizzate e le modalita' didestinazione di una quota di tali maggiori entrate per lo sviluppo diprogetti infrastrutturali e occupazionali di crescita dei territoridi insediamento degli impianti produttivi e dei territori limitrofinonche' ogni altra disposizione attuativa occorrente all'attuazionedel presente articolo.
2. Le attivita' di cui all'articolo 53 del decreto del presidentedella Repubblica 24 maggio Lg7g, n. 886, sono svolte secondo le normevigenti e le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366.