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PEMFIGOIDE BOLLOSO
DEFINIZIONE
Malattia bollosa cronica disim- mune, che interessa la cute e, in minor misura, le mucose esterne.
PEMFIGOIDE BOLLOSO
EPIDEMIOLOGIA
Tipica dell’età senile (>60 anni). Lieve predilezione per il sesso maschile.
Talora “spia” di un carcinoma viscerale (sindrome paraneopla-stica).
PEMFIGOIDE BOLLOSO ETIOPATOGENESI
Autoanticorpi della classe IgG (raramente IgM), talora evocati da fattori inducenti eteroge-nei, e diretti contro la zona giunzionale degli epiteli malpighiani (anticorpi anti-membrana basale), attivano il complemento, con conse-guente chemiotassi leucocitaria e rilascio di enzimi proteolitici che causano distacco dermo-epidermico a livello della porzione più super-ficiale (lamina lucida) della membrana basale.
PEMFIGOIDE BOLLOSO ETIOPATOGENESI
Fattori inducenti: esogeni (farmaci, spec. furosemide, agenti fisici, spec. ustioni), endogeni (neoplasie viscerali).
PEMFIGOIDE BOLLOSO ETIOPATOGENESI
Gli anticorpi anti-membrana basale, presenti nel siero (IFI) e in sede lesionale (IFD), riconoscono due auto-antigeni delle cellule basali: BPAG1 (230 kD), proteina citoplasmatica della famiglia delle plachine, localizzata a livello della placca emi-desmosomica, e BPAG2 (180 kD), proteina transmembranaria con una lunga parte extracellulare di collagene (tipo XVII), che è l’epitopo immunodominante.
PEMFIGOIDE BOLLOSO QUADRO CLINICO
Fase iniziale (orticarioide): chiazze erite-mato-pomfoidi, tondeggianti, del diame-tro di alcuni cm, fortemente pruriginose.
Fase conclamata (bollosa): grosse bolle, tese, a contenuto sieroso o siero-emorra-gico, insorgenti su cute eritematosa (arti >tronco). Raro coinvolgimento mucose orali o genitali.
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO DIAGNOSI
Clinica: lesioni orticarioidi con bolle tese in soggetto anziano.
Citologica: assenza di cellule acantoliti-che; predominanza di eosinofili nel li-quido di bolla.
Istologica: bolla dermo-epidermica.
PEMFIGOIDE BOLLOSO DIAGNOSI
IFD: depositi di IgG (rar. IgM) e C3 sulla membrana basale della cute perilesionale.
IFI: depositi di IgG (rar. IgM) sulla membrana basale del substrato antigenico (mucosa esofagea di scimmia).
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO
PEMFIGOIDE BOLLOSO TERAPIA
Cortisonici a posologia medio-elevata (es. 60-90 mg/die di prednisone).
Azatioprina (2-3mg/kg/die) o micofenolato mofetile (1,5-3g/die), nei casi più gravi.
Plasmaferesi nei casi molto gravi.
Terapie alternative: eritromicina 2g/die.
N.B. Terapia (chirurgica, radiante o medica) della eventuale neoplasia viscerale concomi-tante.
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE
DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA
Affezione disimmune delle mucose (spec. congiuntivali ed orali), rara-mente della cute (var. di Brunsting-Perry), con lesioni bollose effimere, ma ad esito cicatriziale; predilige donne anziane.
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE ETIOPATOGENESI
Analoga a quella del pemfigoide bolloso, ma con interessamento della porzione più profonda (lamina densa) della membrana basale, donde l’esito cicatriziale.
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE QUADRO CLINICO
Congiuntivite, fotofobia , sensazione di cor-po estraneo nell’occhio, bolle che esitano in briglie e sinechie (simblefaron), talora cecità.
Gengivite desquamativa, bolle recidivanti con esito sinechiante (spec. frenulo linguale e fornici vestibolari).
Bolle con base retraente, ad esito atrofico cicatriziale su alcuni distretti cutanei, spec. cuoio capelluto (alopecia), collo e ombelico.
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE
PEMFIGOIDE CICATRIZIALE DIAGNOSI
IFD + (come nel pemfigoide bolloso)
IFI –
TERAPIA Cortisonici per via sistemica e topica
(colliri, collutori, compresse solubili, pomate).
Nei casi gravi azatioprina (2mg/kg/die) o alte dosi di IgG e.v.
PEMFIGOIDE DELLA GRAVIDANZA
(c.d.HERPES GESTATIONIS)
DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA
Affezione disimmune bollosa molto
simile al pemfigoide bolloso, che colpisce donne gravide (4o-7o mese) con predisposizione gene-tica (DR3,4), spesso fecondate da partner DR2+.
PEMFIGOIDE DELLA GRAVIDANZA (c.d.HERPES GESTATIONIS)
ETIOPATOGENESI Fattori inducenti: antigeni paterni, feta-
li, placentari, ormoni gravidici.
Incompatibilità tra HLA materni e fetali -- reazione immunitaria verso la cute materna.
PEMFIGOIDE DELLA GRAVIDANZA (c.d.HERPES GESTATIONIS)
CLINICA
Topografia lesionale: addome > radice degli arti.
Frequente riesacerbazione nel post-partum. Risoluzione spontanea nel puerperio.
PEMFIGOIDE DELLA GRAVIDANZA (c.d.HERPES GESTATIONIS)
PEMFIGOIDE DELLA GRAVIDANZA (c.d.HERPES GESTATIONIS)
PEMFIGOIDE DELLA GRAVIDANZA (c.d.HERPES GESTATIONIS)
DIAGNOSI
IFD: C3 ed incostantemente IgG sulla membrana basale della cute perilesionale (anche del feto, dell’amnios e del cordone ombelicale).
IFI: incostantemente positiva (IgG sulla membrana basale della mucosa esofagea di scimmia).
PEMFIGOIDE DELLA GRAVIDANZA (c.d.HERPES GESTATIONIS)
TERAPIA
Terapia sistemica con cortisonici a basso
dosaggio (o con antistaminici) e piridossina (600-900mg/die). Steroidi topici e creme emollienti.
DERMATITE ERPETIFORME
DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA
Dermatosi cronica papulo-vescico-losa, molto pruriginosa, spesso as-sociata ad atrofia dei villi digiunali con enteropatia sensibile al gluti-ne, più frequente nei giovani adulti (M>F) con HLA-B8, DR3, DQ2.
DERMATITE ERPETIFORME
ETIOPATOGENESI Assorbimento intestinale di gliadina -- anticorpi IgA anti-gliadina e anti-transglutaminasi tessutale -- immuno-
complessi sulle papille dermiche (cross-reazione con reticolina e con transglutaminasi epidermica) -- attivazione C5a -- chemotassi neutrofila -- flogosi
amplificata da linfociti T attivati.
DERMATITE ERPETIFORME QUADRO CLINICO
Eritemi, papulo-vescicole (pomfi, bolle) alle superfici estensorie degli arti, alle spalle, alla reg. sacrale e ai glutei. Bruciore, prurito intenso, a volte feroce.
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME DIAGNOSI
Clinica: sensibilità agli alogeni (patch test).
Istologica: microascessi neutrofili all’apice delle papille; distacchi dermo-epidermici.
IFD: depositi granulari di IgA e C3 all’apice delle papille dermiche.
IFI: IgA-EmA (substrato antigenico: 1/3 inf. esofago di scimmia).
IgA anti-gliadina, anti-reticolina , anti-transglutaminasi tessutale.
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME
DERMATITE ERPETIFORME TERAPIA
Dieta aglutinata.
DDS (50-200 mg/die).