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Rivista sociale per l'unità e la difesa dei pensionati PERIODICO MENSILE - Registrazione 5129 del 15.12.01 del Tribunale di Firenze - Direttore Responsabile: Massimo Cervelli - Proprietà: Associazione Augusto Castrucci onlus - Stampa: Litografia IP - Firenze - Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1. c. 1. DCB FI - Redazione: Piazza Baldinucci, 8/r - 50134 Firenze - CONTRIBUTO: 15 € tramite c/c postale n. 99856627 intestato a "Associazione in Marcia L.P." - Per informazioni: tel. 055/486838 fax 055/4625985 - [email protected] - contiene i.r. PER CONOSCERE DISCUTERE LOTTARE! N° 5 Anno XV Giugno 2015 le Lotte dei Pensionati 1 1 6 6 g g i i u u g g n n o o , , i i l l g g i i o o r r n n o o d d e e l l l l a a c c o o l l l l e e r r a a ! ! N N o o n n c c i i a a r r r r e e n n d d i i a a m m o o , , n n o o n n v v i i n n c c e e r r r r a a n n o o ! !

PER CONOSCERE DISCUTERE AnnoXV LOTTARE! Giugno2015 ...€¦ · CoNPU,sonostatepreseleprimede-cisioniorganizzative,chetroveretenel comunicatoquiafiancopubblicato. 6 LelottedeiPensionati

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Rivista sociale per l'unità e la difesa dei pensionati

PERIODICOMENSILE-Registrazione5129del15.12.01delTribunalediFirenze-DirettoreResponsabile:MassimoCervelli-Proprietà:AssociazioneAugustoCastruccionlus-

Stampa:LitografiaIP-Firenze-PosteItalianeSpa-Sped.abb.post.-D.L.353/2003(conv.L.27/02/2004n.46)-art.1.c.1.DCBFI-Redazione:PiazzaBaldinucci,8/r-50134Firenze-

CONTRIBUTO:15€tramitec/cpostalen.99856627intestatoa"AssociazioneinMarciaL.P."-Perinformazioni:tel.055/486838fax055/4625985-lelottedepensionati@

aclice.it-contienei.r.

PERCONOSCEREDISCUTERELOTTARE!

N°5Anno XV

Giugno 2015

le Lotte dei Pensionati

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2 Le lotte dei Pensionati

Come è noto, la Corte Costi-tuzionale ha giudicato, comeda noi sempre sostenuto,l'articolo 24 della leggeFornero incostituzionale, peraver bloccato per due annil'adeguamento delle pensio-ni al costo della vita (pere-quazione). Vogliamo subitoricordare ai più giovanipensionati che per tenerestrettamente legate le pensio-ni agli aumenti del costo dellavita, la perequazione venivadata ogni 6 mesi, fino allariforma Amato del 1992,che la previde solo annua-le. Da allora si sono

succedute ben 8 riforme, con demolizioni continue di di-ritti sociali, economici, innalzamento dell'età, scalini e fine-stre.. fino ad arrivare alla riforma Fornero, che con il so-stegno dei partiti e la compiacenza dei sindacati, riuscì perfi-no a bloccare le perequazione per due anni (con un risparmiodi 18 miliardi), oltre all'estensione per tutti del contributivoe l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 e 70 anni, conun risparmio incalcolabile per la spesa pensionistica.Se a questa devastazione di diritti aggiungiamo l'impoveri-mento economico delle nostre pensioni, calcolato del 38%negli ultimi 10 anni, dovuto al meccanismo perequativo bas-ato sui panieri e dati ISTAT, già ritenuto INADEGUATO dallasentenza 30-2004 della Corte Costituzionale, si capirà be-

ne il quadro sconcertante e la giusta collera dei pensionati.

La sentenza della Corte ci consente di riaprire il discorsosulle pensioni e sui diritti, anche perché Renzi, anziché re-stituirci i soldi (come fu fatto due anni fa con la sentenza116 sulle pensioni d'oro, che si videro restituire subito migliaiae migliaia di euro), ha emanato un decreto che intende li-quidarci con una mancia una tantum. Ma c'è di più! Inaccordo con il suo ministro Padoan, ha attaccato la sentenzae la stessa Corte costringendo il povero presidente Criscuo-lo a doversi pubblicamente difendere.Vi ricordate quando Berlusconi si lamentava perché la CorteCostituzionale "era di sinistra", ora Renzi va più avanti e facapire alla Corte Costituzionale che non le spetta solo di ve-rificare se le leggi rispettano i principi di costituzionalità, madevono (secondo lui) tener conto e adeguarsi ai trattati eco-nomici ed al fiscal compatc.... Insomma considerano la Cortecome un arbitro che, prima di decidere, deve sentire il go-verno! Non crediamo sia casuale che per la prima volta sisia saputo che la sentenza è passata con 6 voti favorevolie 6 contrari (ha pesato il parere del presidente), per evi-denziare una presunta discutibilità della legittimità di talescelta, indeboilendo la sentenza. Si è voluto anche far capireai 6 voti favorevoli (oltre che coerenti con altre innumerevo-li sentenze) che a Renzi non sono piaciuti. Sicuramente èanche un segnale in vista della nomina imminente dei 3 nuo-vi membri da eleggere per completare i 15 della Corte Co-stituzionale, perché sia più omogenea, in stretta sintoniacon il governo ed in linea coi tempi...

Usano i continui bombardamenti me-diatici, con i dati dei bilanci dell'INPSpresentati come fallimentari, opportuna-mente artefatti (senza separare l'assi-stenza e segnalare le continue depre-dazioni renziane), con i dati statistici te-si a presentare le nostre pensioni comele più costoste di Europa (giocando sucifre al lordo, appesantendole dall'assi-stenza e delle tasse). Usano tante altremistificazioni, tese a infangare le speseper le pensioni, che a Renzi e Boeriimpedirebbero investimenti per l'occu-pazione (... scontro generazionali, ecc.).Si cerca di far dimenticare a tutti il veroessere delle pensioni come DIRITTOCOSTITUZIONALE degli anziani. Per questoil vero obiettivo di Renzi, Boeri eConfindustria è la distruzione del calco-lo retributivo (presentanto come un furtoe un privilegio) e l'eliminazione delle no-stre pericolose testimonianze. Il

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LasodocoelofoprPonaanmfo

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IL GRANDE FURTO

ASSALTO FINALE A

ALESSANDRO CRISCUOLO, Presidente della Corte Costituzionale

C

LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

IL BERSAGLIO VERO È CIÒ CHE RESTADEL SISTEMA RETRIBUTIVO.

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3Le lotte dei Pensionati

nati.

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me-PSna-i-e-

i te-meo sussi-ltreeseoericcu-.).eroTO

estori elco-urtono-. Il

ricalcolo col contributivo anche delle pensioni in esseresi inquadra perfettamente in questo disegno.

La strategia di legare i diritti ai bilanci, demolendo lo statosociale e privatizzando i servizi, è una costante delle forzedominanti liberiste. L'estensione nelle pensioni ai calcolicol sistema contributivo, rappresentato come più modernoe più giusto (... chi paga di più deve avere di più ...) è so-lo una mistificazione per sfondare sulle assicurazioni e suifondi pensione, già condivisi dai partiti e dai sindacati,prontamente seduti in molti consigli di amministrazione.Pochi però sanno che in un sistema ad economia nessu-na formula può garantire sicurezza e rendita dopo 40anni di contributi. Pochi conoscono l'attuale calcolo deimontanti e dei coefficienti di rivalutazione e la complessaformula qui riportata, fatta di variabili, soggettività e altri

discutibili ele-menti, ne è unadimostrazione.Non è certo ilcontributivoconforme allaCostituzione...Ma agli interes-si delle potenti

forze economiche che oggi dominano il mondo non inte-ressano la Costituzione e lo stato sociale, ma solo i loroprofitti. Per questo Boeri è stato chiamato alla presidenzadell' INPS. Subito una parte terrorizza i pensionati, de-nunciando la mancanza di risorse dei vari fondi (come fail FONDO SPECIALE F.S. ad essere attivo se da anni i ferro-vieri versano i loro contirbuti in altre direzioni?). Non biso-gna fare studi per capire che "leva e non metti fa la spia".Dall'altra parte Boeri invia LA BUSTA GIALLA ai giovani, noncerto per fargli conoscere i loro contirbuti, ma per terrorizzarlicon la loro misera pensione e sollecitarli a provvedere peril loro futuro verso forme assicurative e fondi pensione.

La sconfitta antropologica dell'uomo, non più nato per vive-re, ma per essere strumento di lavoro, facilita tutta questaoperazione. Essere in pensione è considerato ormai unpeso e non una ricchezza. L'Europa addirittura proponeuna direttiva per un invecchiamento attivo, ovvero lavorare,lavorare e ancora lavorare, fino a che abbiamo le forze (glistudi comparsi sul Corriere della Sera parlano già di ipote-si di lavoro di 71 e 76 anni). Nessuno, neppure i sindacali-sti dei pensionati e dei lavoratori, parlano della meritatapensione, che nel mondo moderno e con le tecnologie pro-duttive di oggi potrebbe essere sicuramente anticipata. Tuttiparlano di dati, di bilanci e la pensione costituzionaleviene spesso ignorata.

Eppure l'articolo 37 della Costituzione dà diritto alla pensio-ne "in base alla quantità e qualità del laovro svolto e deveessere di una entità tale da garantire al lavoratore e alla suafamiglia una vita libera e dignitosa". Pensione che, sarà be-ne ricordarlo, non deve essere tale al momento della collo-cazione, ma "deve essere mantenuta tale per tutta la vita inrelazione al mutato costo della moneta" (articolo 38).

Per questo dobbiamo lottare e non solo per i soldi che cihanno rubato e che ci devono dare.

Qualcuno ci dirà, ma come facciamo a dare i diritti, semancano i soldi? I soldi ci sarebbero, se recuperassimoi 64 miliardi della corruzione d i 160 miliardi dell'evasione

fiscale, per non parlare dell'acquistodegli F35 e dell'inutile TAV. Con questisoldi si potrebbero raddoppiare tuttele pensioni e rimettere in moto iconsumi e l'economia, comegiustamente sostiene il professorMazzetti, in Dare di più ai Padri perfar avere di più ai Figli.

SIAMO ANZIANI E VECCHI. DOBBIAMOMANTENERE QUELLA PENSIONE PUBBLICA

E DIGNITOSA CHE I NOSTRI PADRI HANNO

CONQUISTATO E CHE ABBIAMO L'ASSOLU-TO DOVERE DI LASCIARE AI NOSTRI NIPOTI.VENITE A ROMA PER COMBATTERE QUESTAGIUISTA BATTAGLIA.

LE ALLE PENSIONI

Volantino UnipolSai Assicurazioni

CREATI UNA PENSIONE IN PIÙ CONLA FLESSIBILITÀ DI VERSARE

LEPRIVATIZZARE LE PENSIONI

LA PENSIONE COME DIRITTO COSTITUZIONALE

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4 Le lotte dei Pensionati

Premesso che fino al 2011 percontrastare il falso assunto che nonci fosse equilibrio nel sistemapensionistico INPS si chiedevaall'INPS un bilancio trasparente contutte le entrate e le uscite di ognisingola gestione.

Dopo il 2011 questa richiesta di se-parazione tra assistenza e previ-denza non basta più. Come ho dettocento altre volte la riformaMonti/Fornero è stata messa in pie-di per fondere l'Inpdap nell'INPS.Tutto il resto (blocco delle indicizza-zioni, innalzamento repentino deirequisiti per l'accesso alle pensioni,il cinico problema degli esodatisenza pensione e senza lavoro) èstato fatto per recuperare il disa-vanzo pregresso, presente e futurodella previdenza pubblica.

Per questa ragione la Fornero ave-

va bisogno di risparmiare 80 miliardiin 10 anni, come abbiamo visto solooggi una bella fetta arrivava dalblocco delle indicizzazioni. La crisieconomica in atto dal 2007, pur la-sciando invariati i volumi di spesa edi entrate del Fonfo Lavoratori Di-pendenti ne ha tuttavia limitato i fortiavanzi. Per cui adesso si vorrebbeanche il ricalcolo delle pensioni ines-sere con il sistema contributivo. Co-me sappiamo le regole del pubblicoImpiego erano molto diverse dal pri-vato. Io non voglio entrare in polemi-ca come vorrebbero i governi in ca-rica sul fatto che ci fossero state fi-no al '94 le baby pensioni, o che imilitari andassero in pensione a 40-45 anni, che i colonnelli diventasse-ro tutti generali e che avessero unapensione calcolata sull'ultimo sti-pendio. Lo Stato avrà avuto in ognitempo le sue buone ragioni per fareciò. Noi sappiamo però che la ri-

forma Fornero ha scaricato quasitutto il suo peso sul Fondo Lavo-ratori Dipendenti.

Se noi oggi chiediamo semplice-mente la distinzione tra previdenzae assistenza e fossimo accontentativerrebbe fuori che il sistema non èin equilibrio perchè ci sono circa 20miliardi l'anno in meno che derivanodall'incorporazione dell'Inpdap.

Noi oggi dobbiamo chiedere la se-parazione tra ASSISTENZA, PRE-VIDENZA e EX INPDAP. E neppuremi sentirei tanto tranquillo perchèormai a tutti i livelli sono tutti sottoricatto e dietro il sorriso rassicurantedi Renzi non c'è niente di buono. Idati contabili andranno verificati.

TUTTO IL PRESUPPOSTO CHE STA ALLA

BASE DELLA RIFORMA FORNERO E LA

CRITICA FEROCE ALLA SENTENZA ALLA

CORTE COSTITUZIONALE CON TUTTE LE

RADIO, LE TELEVISIONI E I MAGGIORI

GIORNALI E GIORNALISTI SCHIERATI A

FAVORE DEL GOVERNO NASCE DA LÌ. SENON SI SMONTA L'IPOTESI ALLA BASE

DEL TEOREMA LE NOSTRE LOTTE SONO

DESTINATE A FALLIRE. NOI DOBBIAMOCREARE UNA BRECCIA NELL'OPINIONEPUBBLICA E NEI MEDIA RESIDUI CHE VO-GLIONO LA VERITÀ SMONTANDO LA

MONTATURA.

IL FATTO È CHE IL DEBITO PUBBLICO

ESISTE, MA RIDURLO FACENDOLO PAGA-RE A PENSIONATI E PENSIONANDI È CO-ME FAR PAGARE A QUESTA CATEGORIA

DUE VOLTE L'IMPOSTA SUL REDDITO.

BILANCI INPS

SEPARARE L'ASSISTENZA DALLA

PREVIDENZA E DALL'EX INDAP

Le riforme pensionistiche non possono intaccare i «diritti acquisiti». È ilcriterio indicato da due sentenze della Corte di Cassazione (n. 8847 e8848 del 18 aprile scorso) che riconoscono, a tutela dei cittadini, il rispettoassoluto delle disposizioni pensionistiche in vigore nel corso del tempo.

La formula previdenziale del «diritto acquisito», intoccabile e immodificabilenelle intenzioni della legge, deve garantire il lavoratore da spiacevolisorprese e danni economici rilevanti sulla futura pensione.

Con le due sentenze, la Cassazione ha dichiarato illegittime le modificheal calcolo delle pensioni adottate dalla Cassa professionale dei ragionieri,che non hanno tenuto nel dovuto conto il diritto dei professionisti allarigorosa applicazione pro tempore delle norme relative al passaggio dalcalcolo retributivo a quello contributivo.

Lo conferma la storica vicenda delle pensioni al minimo e ai superstiti«cristallizzate», le cui sentenze costituzionali del 1994 sono costate all'Inpsoltre 7mila miliardi delle vecchie lire. Gli arretrati di quelle pensionisono riscossi a rate, ancora oggi, dagli eredi degli eredi dei vecchi titolari.

Diritti violati. Non poche però le circostanze in cui la legge ha tradito sestessa ed ha modificato in corsa le aspettative e i diritti degli interessati.

CORTE DI CASSAZIONE: IL DIRITTOACQUISITO NON SI TOCCA

DI MICHELE CAPONI (ROMA)U

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5Le lotte dei Pensionati

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A S. Mommè (PT) il 25 maggio è stato costituito il CoNPU (CoordinamentoNazionale Pensionati Uniti di oggi e di domani) con l’obiettivo di fermareBOERI/RENZI. Il dibattito ha fortemente ribadito la necessità di respingerel’elemosina del decreto Renzi in sostituzione dell’applicazione integraledella sentenza della Corte costituzionale.Ha inoltre evidenziato come il sistema attuale non rispetti la Costituzionee concluda il processo di rottura del principio solidaristico tra le generazioniiniziato con le riforme Amato e Dini, apre ad una prospettiva di pensionida fame e spiana la strada alla loro cessione in mano di assicurazioni ebanche, per fini e speculazioni che esulano dal garantire a tutti una vecchiaiaserena con una pensione pubblica e dignitosa.

A questo scopo si è deciso:- la formalizzazione del CoNPU (Coordinamento Nazionale PensionatiUniti di oggi e di domani) con approvazione di un proprio statuto e regolamentoorganizzativo;- la costruzione di Coordinamenti nei territori che raccolgano in un fronteunitario tutti gli individui, le associazioni di pensionati, di lavoratori attivi,di esodati e precari, di cittadini e sindacati che sono d’accordo a contrastarelo smantellamento del sistema pensionistico pubblico;- la raccolta delle domande con invio per raccomandata all’INPS per larestituzione integrale da parte dello Stato di quanto dovuto in applicazionedella sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale;- di dare vita a una campagna di mobilitazione unitaria nei vari territori;di promuovere una prima iniziativa di mobilitazione nazionale Il 16 giugnoa Roma (con corteo e presidio dalla Stazione Termini al Ministero delLavoro) che ci veda uniti nella lotta contro il decreto-elemosina di Renzi,contro l’ingiustizia subita dagli esodati, contro l’anacronistico e ingiustificatoinnalzamento dell’età pensionabile (come ad es. per i macchinisti FS);- di avviare una battaglia di giustizia ed equità contro l’avvenuto stravolgimentodel sistema pensionistico che ha rotto la solidarietà tra le generazioni, persmascherare le bugie e le falsità, per costruire insieme una proposta perun sistema pensionistico che assicuri una pensione pubblica e dignitosaa tutte le generazioni di lavoratori. A tale fine si terrà nel mese di ottobreun convegno per la definizione della proposta.

S.Mommè, 25 maggio 2015I Partecipanti all’Assemblea di S. Mommè

È NATO IL CONPUCOORDINAMENTO NAZIONALE UNITARIO PENSIONATI DI OGGI E DI DOMANI

UNO STRUMENTO ORGANIZZATIVO UNITARIO

Dopo le assemblee di Roma, Napoli,Milano e Firenze, abbiamo ritenuto ne-cessario creare un nuovo strumentoorganizzativo unitario. Non un sinda-cato, né tantomeno un partito, ma unmovimento trasversale di pensionati,senza distinzioni di colore, ideologie.Un movimento che si batta per la dife-sa delle pensioni, in un quadra di tute-la dello stato sociale e dei servizi pubbli-ci (sanità, assistenza, trasporti, ecc.),contro i pericolosi piani di Renzi e Boe-ri, contro le devastanti politiche liberi-ste, che già tanti danni hanno prodottoal paese. Un movimento ampio, apertoa tutti, ai sindacati, alle associazioni,che si batta per i valori umani, per lapace, per l'uguaglianza e la giustiziasociale, con particolare riguardo versola difesa della Costituzione. Per questaragione il movimento non sarà buro-cratico, ma decentrato in tutte le regio-ni, con ampia autonomia (con coordi-namenti regionali e nazionali).

Stiamo cercando punti di riferimentoanche in sedi di quelle associazioni cheaderiscono al movimento. Vi comuni-cheremo il prima possibile questi dati eanche lo statuto, utilizzando anche lamail (scriveteci a [email protected]).

A San Mommé (Pistoia), dove è nato ilCoNPU, sono state prese le prime de-cisioni organizzative, che troverete nelcomunicato qui a fianco pubblicato.

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6 Le lotte dei Pensionati

COSA FARE PER "LA DIFESA LEGALE"

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EUSe aspettavamo i partiti ed i sinda-

cati, le ruberie della Fornero rima-nevano tali e quali. Grazie alla co-stanza di molti di noi, che aveva-no impugnato le vie legali, abbia-mo sconfessato l'arroganza delministro e la compiacenza di chisulla carta dovrebbe difenderci.

Le sentenze della Corte devonoessere rispettate, come "ha detto"lo stesso Renzi, ma come anche(al solito) poi "non ha fatto". Anzi,dopo aver polemizzato con laCorte, ha emanato un decreto,CHE CONTESTEREMO DURAMENTE IN

PARLAMENTO, con cui cerca di ca-varsela attraverso alcune "mise-re mance in forma di una tantum",che verranno meglio precisatedalle circolari INPS. Questo decre-to è stato fatto proprio per non pa-gare e per evitare le INGIUNZIONI DIPAGAMENTO che avremmo potutofare se il decreto non fosse statoemanato.

Intanto abbiamo inviato un mes-saggio a tutti i parlamentari, invi-tando a NON APPROVARE, MA ANZI

BOICOTTARE IL DECRETO SICURAMENTE

ANTICOSTITUZIONALE, avvertendoliche coloro che l'approveranno sa-ranno "INDICATI AI NOSTRI LETTORI EAI PENSIONATI, CON L'INVITO A NON

VOTARLI PIÙ".

Riteniamo anche necessario invi-tare lettori e pensionati a riempi-re la domanda di richiesta dirimborso in R/R all'Inps, come ri-sposta di massa alle furberierenziane. Dopo, con i nostri lega-li, vedremo cosa dobbiamo fareper proseguire il contenzioso perdifendere i nostri diritti, le pensio-ni e anche la Corte Costituziona-le di fatto annullata dal decretorenziano.

Spett.le INPSSede Provinciale di……………………….…….………………………………………………….………………………………………………….

Luogo e data …………………………………………………

Oggetto: richiesta rivalutazione trattamento pensionistico

Io sottoscritto ………………………………….…………………………….……..nato a ……………...……………………………...…………il ………………….……..e residente in……………………………………….………………….……..……..,codice fiscale ……………………………………………..…,titolare di trattamento pensionistico n………………….……..categoria………………...……, a seguito della sentenza della CorteCostituzionale n. 70 del 2015 – che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art.24, comma 25, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n.214, nella parte in cui prevede che «In considerazione della contingentesituazione finanziaria, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici,secondo il meccanismo stabilito dall’art. 34, comma 1, della legge 23dicembre 1998, n. 448, è riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013,esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino atre volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento» –richiedo a Codesto Istituto il pagamento delle somme non corrisposteper effetto della norma dichiarata incostituzionale, con interessi erivalutazione monetaria dal dì del dovuto al saldo effettivo, nonché diprovvedere per il futuro a corrispondere la rivalutazione automatica deltrattamento pensionistico in godimento; in difetto, mi troverò costretto arivolgermi all’Autorità Giudiziaria per la tutela delle mie ragioni.

Valga la presente ai fini interruttivi di ogni prescrizione ed impeditivi diqualsiasi decadenza.

Distinti saluti

…………………………………………………..….(firma)

…………………………………………………………………………(indicare nome, cognome, recapito)

FOTOCOPIA, COMPILA E RITAGLIA LA LETTERA QUI SOTTO, INVIANDOLAPER RACCOMANDATA CON RICEVUTA DI RITORNO ALLA SEDE INPSPROVINCIALE CHE EROGA LA TUA PENSIONE!

NON CI ARRENDIAMO, NON VINCERANNO!

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7Le lotte dei Pensionati

"

Renzi ed il governo non possono as-solutamente disinteressarsi dell'esitodelle prossime consultazioni e, nono-stante i toni sommessi, non se nedisinteressa affatto. Messo momenta-neamente il silenziatore a Boeri perpura opportunità elettorale, il governoprende tempo sulla questione pensio-ni e intanto alimenta una campagnamediatica di proporzioni mai viste, perconvincere i cittadini dell'improcrasti-nabilità di una nuova contro riformache, stravolgendo perfino i significatilessicali, si ostina a volerla chiamareriforma. Come può definirsi "riforma"il pianificato e progressivo regrediredello Stato Sociale e dei diritti costi-tuzionali? Quando si regredisce versouna condizione precedente si devesemmai parlare di contro riforma maa questo termine, per ragioni ben intui-bili, al nostro governo non piace ri-corrervi.

La pensione retributiva, come la co-nosciamo oggi, nasce con la legge153 del 30 aprile 1969 (Riforma Bro-dolini). Con questa riforma si svinco-lò definitivamente il calcolo dellapensione dalla capitalizzazione deicontributi versati per collegarlo allaretribuzione percepita negli ultimi anni.Con la stessa riforma fu istituita lapensione sociale per chi, raggiuntal'età della vecchiaia, fosse stato privodella necessaria contribuzione mini-ma richiesta, e il principio dell'anzia-nità contributiva che andava adaffiancarsi a quello della vecchiaia.Tutto questo avveniva in attuazionedegli articoli e dei principi costituzio-nali recentemente ribaditi, per l'enne-sima volta, dalla stessa Corte Costi-tuzionale con la sentenza n° 70 del10 marzo 2015 che ribadisce, perl'ennesima volta, tanto la natura di sa-lario differito del trattamento pensio-nistico (con buona pace del Dr. Boe-ri) quanto il dettato costituzionale chederiva dal combinato degli articoli 3,36 e 38 della Costituzione stessa, se-condo il quale il trattamento pensio-nistico deve consentire, per tutta ladurata della restante vita, un tenoredi vita simile, se non proprio pari, a

quello mantenuto durante la vita la-vorativa. Questo significa che sarebbeincostituzionale, e sicuro motivo di ri-corso da parte delle associazioni edei movimenti dei pensionati, qualsia-si provvedimento volto a ridimensio-nare gli importi pensionistici sulla pre-sunzione di qualsivoglia ragione.D'altro canto, è ben altro quello cheserve a sanare i bilanci dell'IstitutoPrevidenziale, a cominciare dalla se-parazione dell'assistenza dalla previ-denza, per finire al versamento deicontributi ai lavoratori del settorepubblico, transitando per la effettivasalvaguardia di tutti, indistintamentetutti, coloro che sono riconducibili allacondizione di "esodato", così comedeclarato nel famoso Dossier dellaRete dei Comitati.

Sul versante sindacale, più di ognidiscorso vale la predurante assenzadi una chiara e netta presa di posizio-ne e le dichiarazioni di questi giorni,ultime quelle di Carla Cantone la qua-le, durante la trasmissione "Mi mandaRai 3" si allinea esattamente alla pro-paganda governativa: serve maggio-re equità, maggior tutela per il futurodei giovani e, dulcis in fundo, serveriformare le pensioni.

Benissimo, siamo pienamente concordisu quali siano i problemi da affronta-re ma ora vorremmo sentire, speciedal sindacato, anche le proposte disoluzione perché, se il problema èsempre lo stesso, non è detto che lestesse siano anche le soluzioni chesi hanno in mente. Su questo puntoperò temo che le risposte le avremo,se mai le avremo, quando ormai tuttisapremo già come sarà andata a finire.

Esodati e pensionati, a differenza delsindacato, sulla questione pensionisono molto espliciti e rivendicano lapiena applicazione di quanto previstodalla Costituzione: una pensione certa,nei tempi e nella misura, al terminedella loro vita lavorativa, nella consa-pevolezza di pretendere semplice-mente il salario differito da loroaccantonato nel corso degli anni, co-

me prevede la Costituzione; un sala-rio differito che, a differenza delle stru-mentali semplificazioni addotte dal Dr.Boeri, non ha e non deve avere alcu-na relazione con il montante accanto-nato bensì, in costanza della dovutacontribuzione, deve correlarsi esclu-sivamente alla retribuzione percepita.

In quest'ottica, non si può pensare aduna questione esodati avulsa da quelladelle pensioni in essere o viceversa,come non si può nemmeno pensaredi scinderla da quella dell'attuale gra-ve scempio perpetrato contro lo Statu-to del Lavoro. La tutela dello stato pre-videnziale è una questione checoinvolge tutti quanti in eguale misu-ra, anche quei giovani che, plagiatidalla propaganda di regime, si dico-no ormai rassegnati a non potercontare sulla futura pensione. Il futu-ro delle rivendicazioni di lavoratori,esodati e pensionati passa necessa-riamente per una rinnovata unità, ma-gari dall'interno dei nascenti movi-menti e comitati di lotta sociale, piutto-sto che nell'inutile attesa del risvegliodi un sindacato pateticamente mummi-ficato dalla sua accodiscendenza alpotere liberista.

La ormai palese volontà del governodi non procedere fattivamente allaconcessione della VII salvaguardia edi smantellare il sistema pensionisti-co in essere sono una valida ragionea procedere quanto più celermentepossibile in direzione di una lotta uni-taria di tutti i lavoratori, siano essioccupati piuttosto che disoccupati opensionati. La unanime opposizionea questo sistema politico economicoche, in contrasto alla Costituzione,antepone i ricatti di Bruxelles agli inte-ressi dei suoi cittadini e al progressocivile del Paese, troverà una suatangibile conferma già a partire dalleimminenti elezioni amministrative.

ESODATI, PENSIONATI E LAVORATORIUN SOLO FRONTE A DIFESA DELLO STATO SOCIALE

Luigi Metassi, Torino (esodato)

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8 Le lotte dei Pensionati

Milioni di pensionati hanno avuto noti-zie su questa sentenza, che non rivo-luziona nulla, ma puntualizza di nuovoquello che la Consulta ha già detto inmateria in numerose altre occasioni,rimanendo sostanzialmente ina-scoltata quando a prevalere nel suogiudizio era la massa dei ricorsi dellepensioni di …legno, e inveceascoltatissima quando ha dichiaratoche i pensionati d’oro (quelli che tutti imesi incassano quanto non percepi-sce in un anno un pensionato medio)non dovevano essere penalizzati.

La storia dell’Italia è questa dasempre!

Rileggiamo qualche stralcio dellasentenza. Anzitutto i giudici dellaConsulta ripercorrono la normativa inmateria di perequazione e ci diconoche ….la disciplina generale …. pre-vede che soltanto le fasce più bassesiano integralmente tutelatedall’erosione indotta dalle dinamicheinflazionistiche o, in generale, dal ri-dotto potere di acquisto delle pensioni.Più avanti ricordano che l’azzera-mento della perequazione per il solo2008, fu reputato legittimo, ancheperché riguardava i trattamenti pensio-nistici di importo elevato. In quella ein altre occasioni la Corte indirizzòun monito al legislatore, poiché lasospensione a tempo indeterminatodel meccanismo perequativo, o lafrequente reiterazione di misureintese a paralizzarlo, entrerebberoin collisione con gli invalicabiliprincipi di ragionevolezza e pro-porzionalità. …. infatti, le pensioni,sia pure di maggiore consistenza,potrebbero non essere sufficiente-mente difese in relazione ai muta-menti del potere d’acquisto dellamoneta.

Apro una parentesi per meglio preci-sare quello che ho capito: la Consultaritiene che le varie leggi sulla perequa-zione diano diritto a una totale integra-zione solo alle fasce più basse, manon si ritiene competente a stabiliredove sta il limite di queste fasce; se illegislatore fissa tale limite a tre volte ilTrattamento Minimo INPS, la Consultanon trova obiezioni: è quello che hafatto oggi il governo!

Poi, per la Consulta, il blocco del 2008era legittimo poiché interessavapensioni di “maggiore consistenza”,

cioè all’epoca circa 3500 euro lordiche netti fanno circa 2400 euro; da quiin su, dice la Corte , la politica (senzaesagerare) può tagliare. Anche questoha fatto il governo oggi per applicare lasentenza 70/2015.

Proseguendo nell’analisi, si deduceche la perequazione automatica deitrattamenti pensionistici è uno stru-mento volto a garantire nel tempo il ri-spetto del criterio di adeguatezza dicui all’art. 38, 2°c., Cost. (“I lavoratorihanno diritto che siano preveduti edassicurati mezzi adeguati alle loroesigenze di vita in caso di infortu-nio, malattia, invalidità e vecchiaia,disoccupazione involontaria.”) Talestrumento si presta contestualmente ainnervare [ndr cioè dar vigore e valore]il principio di sufficienza della retribu-zione di cui all’art. 36 Cost. (Il lavo-ratore ha diritto ad una retribuzioneproporzionata alla quantità e qualitàdel suo lavoro e in ogni caso suffi-ciente ad assicurare a sé e alla fa-miglia un'esistenza libera e dignito-sa), principio applicato, per costantegiurisprudenza di questa Corte, aitrattamenti di quiescenza, intesi qualeretribuzione differita.

Apro altra parentesi. I concetti di questidue paragrafi si riferiscono a categorieastratte e soggettive: i criteri per assi-curare i mezzi adeguati alle esigenzedi vita e un’esistenza dignitosa nonesistono, e il legislatore decide voltaper volta quali sono i limiti e i paletti diquesti criteri a seconda della condizio-ne politica e finanziaria dello Stato (eanche queste condizioni sono valutatesoggettivamente dal padrone di turno!);quando questi paletti sono messi male,se sei potente e fai un buon ricorso, laConsulta ti accoglie benevolmente (ve-di superpensionati subito rimborsati!),se sei la massa delle pensioni mediehai meno possibilità.

Per quanto riguarda la quantità dellavoro, non c’è misura più precisa delrapporto con i contributi versati, equindi cosa c’è di più equo di unarendita proporzionata ai contributi? E’così che ragionerebbe anche laConsulta quando le diatribe verterannosulle pensioni contributive. La qualitàinvece è un altro concetto astratto esoggettivo sul quale i giudici e i politicipossono vederla anche in manieraopposta, ma in ogni caso prevarrebbela politica.

I giudici ricordano che da decenni laCorte ha affermato che proporzio-nalità e adeguatezza non devonosussistere soltanto al momento delcollocamento a riposo, ma vannocostantemente assicurate anche nelprosieguo, e ripetono anche ora cheal legislatore spetta, inoltre, individua-re idonei meccanismi che assicurino laperdurante adeguatezza delle pensioniall’incremento del costo della vita. E illegislatore ha creato il meccanismodella perequazione; solo che questavolta sono stati valicati i limiti di ragio-nevolezza e proporzionalità, conconseguente pregiudizio per il poteredi acquisto del trattamento stesso econ irrimediabile vanificazione delleaspettative legittimamente nutrite dallavoratore per il tempo successivo allacessazione della propria attività. Nonè stato dunque ascoltato il monitoindirizzato al legislatore con lasentenza n. 316/2010.

Il diritto costituzionalmente fondato, ri-sulta irragionevolmente sacrificato nelnome di esigenze finanziarie non illu-strate in dettaglio [ndr: questo èl’altro punto cruciale: se le finalità delblocco fossero state spiegate meglio,ora staremmo a leccarci le ferite peruna sentenza a noi sfavorevole]. Ri-sultano, dunque, intaccati i dirittifondamentali connessi al rapportoprevidenziale, fondati su inequivocabiliparametri costituzionali: la proporzio-nalità del trattamento di quiescenza,inteso quale retribuzione differita (art.36, primo comma, Cost.) e l’ade-guatezza (art. 38, secondo comma,Cost.). Quest’ultimo è da intendersiquale espressione certa, anche se nonesplicita, del principio di solidarietà dicui all’art. 2 Cost. e al contempoattuazione del principio di eguaglianzasostanziale di cui all’art. 3, secondocomma, Cost. La norma censurata è,pertanto, costituzionalmente illegittima.

Il governo ha deciso che i soldi non cisono e ha azzardato la strada per altremigliaia di ricorsi; se ne riparlerà fraalcuni anni quando, forse, potrannodarci qualche altra una tantum; masolo se la Consulta nel prossimo giu-dizio la penserà come adesso e loscriverà in modo un po’ più chiaro.

Il blocco è illegittimo!COMMENTO ALLA SENTENZA 70/2015 (di Liberato Galluccio)

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9Le lotte dei Pensionati

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Questo è l’art.1 del decreto leggeche darebbe attuazione alla pro-nuncia dell Consulta sul blocco dellenostre pensioni, spiegazioni ecommenti sono rimandati alla pros-sima volta, anche in attesa che INPSemani una circolare al riguardo, ma-gari un po’ più chiara.

Art. 1. Al fine di dare attuazione aiprincipi enunciati nella sentenzadella Corte costituzionale n. 70/2015,………. all'art. 24 del dl 201/2011,(legge 214/211), sono apportate leseguenti modificazioni: 1) il comma25 è sostituito dal seguente: "25. Larivalutazione automatica dei tratta-menti pensionistici, secondo il mecca-nismo stabilito dall'art. 34, c. 1, legge448/1998, relativa agli anni 2012 e2013, è riconosciuta:a) nella misura del 100 per centoper i trattamenti pensionistici diimporto complessivo fino a tre volteil trattamento minimo INPS. Per lepensioni di importo superiore a trevolte il trattamento minimo INPS einferiore a tale limite incrementatodella quota di rivalutazione automati-ca spettante sulla base di quantoprevisto dalla presente lettera, l'au-mento di rivalutazione è comunqueattribuito fino a concorrenza delpredetto limitemaggiorato;b) nella misura del 40 per centoper i trattamenti pensionisticicomplessivamente superiori a trevolte il trattamento minimo INPS epari o inferiori a quattro volte il tratta-mento minimo INPS con riferimentoall'importo complessivo dei tratta-menti medesimi. Per le pensioni diimporto superiore a quattro volteil predetto trattamento minimo e infe-riore a tale limite incrementato dellaquota di rivalutazione automaticaspettante sulla base di quanto pre-visto dalla presente lettera, l'aumentodi rivalutazione ècomunque attribuito fino aconcorrenza del predetto limitemaggiorato;c) nella misura del 20 per cento

per i trattamenti pensionisticicomplessivamente superiori aquattro volte il trattamento mini-mo INPS e pari o inferiori acinque volte il trattamento minimoINPS con riferimento all'importocomplessivo dei trattamenti mede-simi. Per le pensioni di importo su-periore a cinque volte il predettotrattamento minimo e inferiore atale limite incrementato della quo-ta di rivalutazione automaticaspettante sulla base di quanto pre-visto dalla presente lettera, l'au-mento di rivalutazione è comunqueattribuito fino a concorrenza del pre-detto limite maggiorato;d) nella misura del 10 per centoper i trattamenti pensionisticicomplessivamente superiori acinque volte il trattamento minimoINPS e pari o inferiori a sei volte iltrattamento minimo INPS con riferi-mento all'importo complessivo deitrattamenti medesimi. Per le pensio-ni di importo superiore a sei volteil predetto trattamento minimo e infe-riore a tale limite incrementato dellaquota di rivalutazione automaticaspettante sulla base di quanto pre-visto dalla presente lettera, l'aumentodi rivalutazione è comunque attri-buito fino a concorrenza del pre-detto limite maggiorato;e) non è riconosciuta per i tratta-menti pensionistici complessiva-mente superiori a sei volte il tratta-mento minimo INPS con riferimentoall'importo complessivo dei tratta-menti medesimi.";

2) dopo il comma 25 è inserito il se-guente: "25-bis. La rivalutazione au-tomatica dei trattamenti pensioni-stici, secondo il meccanismo sta-bilito dall'articolo 34, c.1, legge448/1998, relativa agli anni 2012e 2013 come determinata dalcomma 25, con riguardo ai tratta-menti pensionistici di importocomplessivo superiore a tre volteil trattamento minimo INPS è rico-nosciuta:a) negli anni 2014 e 2015 nella mi-sura del 20 per cento;

b) a decorrere dall'anno 2016 nellamisura del 50 per cento.".

2. Le disposizioni di cui al presentearticolo si riferiscono a ogni singo-lo beneficiario in funzionedell'importo complessivo di tutti itrattamenti pensionistici in godimento,inclusi gli assegni vitalizi derivantida uffici elettivi.

3. Le somme arretrate dovute aisensi del presente articolo sonocorrisposte con effetto dal 1° agosto2015.

4. Rimane ferma l'abrogazione del c.3, art. 18 del dl 98/2011,(legge111/2011). (Art 18 c. 3: A tito-lo di concorso al conseguimento de-gli obiettivi di finanza pubblica, peril biennio 2012-2013, ai trattamentipensionistici superiori a cinque volteil trattamento minimo INPS, la riva-lutazione automatica delle pensio-ni, secondo il meccanismo stabilitodall'articolo 34, comma 1, della legge23 dicembre 1998, n. 448, non èconcessa, con esclusione della fa-scia di importo inferiore a tre volte ilpredetto trattamento minimo INPScon riferimento alla quale l'indice dirivalutazione automatica delle pensio-ni è applicato, per il predetto biennio,secondo il meccanismo stabilitodall'articolo 34, c. 1, legge 448/1998,nella misura del 70 per cento. Perle pensioni di importo superiore acinque volte il predetto trattamentominimo e inferiore a tale limite incre-mentato della quota di rivalutazioneautomatica spettante sulla base dellanormativa vigente, l'aumento di ri-valutazione e' comunque attribuitofino a concorrenza del predetto limi-te maggiorato.

DECRETO-LEGGE 21 maggio 2015, n. 65Disposizioni urgenti in materia di pensioni, ………(GU n.116 del 21-5-2015 )

di Liberato Galluccio

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10 Le lotte dei Pensionati

Cari amici, si sono già svolte tutte le as-semblee regionali che riguardavano lanostra mutua; è chiaro che noi, gruppofondatore toscano, non possiamo rendi-contare in modo corretto ed esaustivo avoi firmatari/aderenti ad Amici di Gabrie-le Ferri, l'esito, il clima, le conclusioniavvenute nelle varie assemblee regiona-li perché ovviamente non vissute perso-nalmente. Quella di cui possiamoraccontare è senza dubbio quella svolta-si a Pistoia il 10 maggio scorso. Per noi,

le cose che in detta assemblea sonosaltate all'occhio sono almeno 3 o 4.L'assemblea è stata presidiata in massadalla dirigenza nazionale; infatti eranopresenti il PRESIDENTE NAZIONALE,il VICE VICARIO, il VICE SUSSIDIARIO,il CAPO MACRO AREA, il DIRETTOREGENERALE, e l'AVVOCATA venutaanch'essa appositamente da Milano. Di-rei un po' troppo per un'assemblea re-gionale dove solitamente si presenta so-lo il Capo Macro Area.

Lo staff regionale al completo ha fattoovviamente tutta la parte organizzativain modo egregio, lasciando al presidenteuna rituale e breve relazione per poi pro-seguire senza intralciare con interventiche avrebbero portato via tempo (nes-sun consigliere è stato in grado di interve-nire per spiegare cosa ha fatto in questoanno di attività). Tutto è filato liscio co-me da copione preventivato tranne le“Modifiche allo Statuto” da noi propostecon la lettera del 27/11/2014, le quali non

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Recentemente Papa Francesco ha ricevuto in udienza pres-so il Vaticano 8000 aderenti alle ACLI (Associazioni cristianelavoratori italiani) provenienti da tutto il mondo in occasionedel 70° anniversario della fondazione di quella organizzazio-ne. Negli stessi giorni ha provveduto alla Beatificazione diOscar Romero che fu arcivescovo di San Salvador in Suda-merica e venne assassinato il 24 marzo 1980 mentre cele-brava la santa messa.Lo ammetto, queste due notizie, pur avendo nel loro presenteun significato importante sul piano del messaggio sociale edecclesiale mi hanno riportato con la mente al tempo in cuiavevo circa 20 anni.Io ero già componente del Direttivo provinciale delle ACLIdi Pesaro e da studente nella facoltà di lettere e filosofiadell’università di Urbino sostenni con esito positivo l’esamedi Storia del Cristianesimo che aveva come argomento delsuo corso monografico “la teologia della liberazione”.Erano quelli tempi di grande travaglio interno per le ACLIche causarono alcuni momenti di pesante frizione dell’asso-ciazione con Papa Paolo VI° e determinarono alcune “fuo-ruscite” politiche significative caratterizzate da una parte dallacosiddetta “scelta socialista” e dall’altra dal rientro nell’alveoecclesiale più tradizionale.E’ innegabile peraltro che in Occidente le ACLI furono tragli organismi che sostennero più apertamente la “teologia dellaliberazione” che si era manifestata tra i cristiani in diverseparti del mondo a seguito del Concilio Vaticano II°.L’America latina con i suoi Stati-nazione in mano perlopiù aregimi totalitari di tipo militare fu certamente il banco di pro-va più importante per lo sviluppo di un tipo di teologia attra-verso la quale molti cristiani tra cui tanti sacerdoti si ribella-rono alle ingiustizie sociali ed umane cui erano sottopostequelle popolazioni.E fu aperta allora soprattutto in Occidente da diverse partipolitiche (alcune delle quali anche di matrice cattolica) la stu-ra a tutta una serie di interpretazioni spesso volutamente equi-voche su tale fenomeno.Tutte queste comunque, speculando sugli errori inevitabili deipochi, dimostrarono grande interesse a difendere quello che

qualche studioso ha definito“l’ordine sociale occidentale”e a gettare discredito neiconfronti di chi viveva sullapropria pelle il vangelo diCristo in favore degli ultimi ediseredati. A tale propositomi sembra doveroso ricordareche in quel frangente stavafacendosi le ossa vivendo adiretto contatto con la poveragente delle periferie e dellefavelas di Buenos Aires unsacerdote gesuita poco più che trentenne di nome GeorgeBergoglio. E ancora più tengo a ricordare che l’arcivescovodi San Salvador Oscar Romero nel 1980 fu ucciso per averepraticato la Teologia della Liberazione reale attraverso le sueomelie profetiche e l’impegno nella difesa dei poveri controla repressione del regime.E allora oggi a noi cattolici non può che fare piacere sapereche il gesuita Bergoglio divenuto Papa dalla cristianità con ilnome di Francesco santifichi Oscar Romero.E ci sarebbe grande soddisfazione da parte nostra se il pote-re politico ed economico Italiano ascoltasse e attuasse le racco-mandazioni che Papa Francesco ha fatto agli 8000 aclisti riu-niti in Vaticano.«Siate perno dell’alleanza contro le povertà» ha detto loro «E’necessario un grande investimento sul futuro. Sui giovani inparticolare ai quali non bisogna tarpare le ali e sul Welfare(cioè sullo stato sociale)che è infrastruttura dello sviluppo enon un costo» E ha aggiunto «… oggi basta un niente per di-ventare poveri: la perdita del lavoro, un anziano non più au-tosufficiente, una malattia in famiglia, persino —pensate il terri-bile paradosso — la nascita di un figlio ti può portare tanti pro-blemi se sei senza lavoro. Solo con il lavoro, il lavoro liberosi può uscire da queste povertà…» Insomma a mio modo divedere quasi un invito a noi cattolici italiani a ripercorrereanche nel nostro Paese naturalmente con mezzi e sistemi nuo-vi le anguste vie della “Teologia della Liberazione”.

O, Francesco, le Acli e Romerodi Gerardo Giannini, responsabile pensionati del Movimento Cristiano Lavoratori di Roma e provincia

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11Le lotte dei Pensionati

fattozativaidenteoi pro-rventi(nes-terve-uestoio co-ne leposteli non

sono state inserite all'ordine del giornoe non sono state discusse nemmenoquando lo abbiamo chiesto durantel'assemblea.Le nostre richieste sono state scartatedall'avvocato nazionale, in quanto, asuo dire, tali richieste erano al di fuoridello statuto e che per queste richie-ste sarebbe occorso una assembleastraordinaria la quale deve essere ri-chiesta da un quinto dei soci. Invecele nostre richieste di modifica, caroavvocato, erano state fatte in baseall'articolo 11/4 dello statuto (che voivolete guarda caso cambiare in as-semblea straordinaria) e quindi le stes-se dovevano essere già presentinell'ordine del giorno di questa as-semblea essendo la richiesta antece-

dente a tale assemblea di oltre 120 giorni.Per ultimo, l'intervento del presidente na-zionale, che a noi non è sembrato tantochiaro. Egli si ergeva come paladino indifesa della mutua, proteso a difendercida attacchi esterni e generalizzati pro-fessando un cambio di rotta che non sicapisce bene in che direzione porterà.Che ha ricevuto tante lettere anonime(noi le nostre lettere le abbiamo semprefirmate!) e che nonostante tutto sembrache sia rimasto solo lui a difendere la Mu-tua. A noi invece sorge spontanea qualchedomanda: come mai si cerca una nuovarotta se lo stesso presidente era uno deifautori di quella precedente? Basterebbeseguire la rotta della solidarietà e dellasussidiarietà invece di pensare al micro-credito!

Come mai questa nuova rotta noncomprende l'ascoltare la base ma pensaa togliere la possibilità ai semplici soci difare proprie richieste? La partecipazionee la Democrazia sono un'altra cosa!Come mai quest'anno per una normaleassemblea regionale (guarda caso in To-scana) abbiamo avuto tutta l'equipe dellasede centrale compreso l'avvocato? Maquanto ci è costato pagare tutte quelletrasferte evitabilissime? Perché tutti quantirimetteranno la trasferta a spese nostre!Questo è anche il motivo per cui non vo-gliono che si sappia quanto percepisco-no! Alla faccia della trasparenza!CARI AMICI DI GABRIELE FERRI, LASCIAMO-LI LAVORARE MA SAPPIANO CHE CI SIAMO E

CI SAREMO SEMPRE.

Ogni italiano, secondol’indagine di Le-gambiente, consuma25 kg di prodotti perlavare l’anno, più che

ogni Paese d’Europa. Lavare i panni, ose stessi, senza inquinare, salva-guardando allo stesso tempo la salute dichi lavora negli impianti che produconodetergenti e la pelle di chi li utilizza, èl’obiettivo di chi cerca un’alternativa, fraautoproduzione e acquisti sostenibili econsapevoli, ai prodotti di base ditensioattivi derivati dal petrolio chedanneggiano gli ecosistemi. Una legi-slazione chiara e specifica in questo setto-re in Italia non esiste. Perciò si lava e siinquina molto e l’UE ci commina multesalate (300 mln di euro ogni multa) perinfrazioni solo contro l’ambiente, sono 19.Il numero totale delle procedure d'infra-zione a carico del nostro Paese sono 89,di cui 74 per violazione del diritto dell'Unio-ne e 15 per mancato recepimento di di-rettive (www.politicheeuropee.it/attivi-ta/15141/dati). Spesso nei detersivi chesi definiscono “ecologici” sono presentitensioattivi vegetali ma anche conservantimolto inquinanti o profumi allergizzanti.Lo dice un tecnico di “chimica verde”,consulente di Ecolabel, etichetta europeache certifica il ridotto impatto ambienta-le. Il primo inganno deriva spesso dall’eti-chetta: la dicitura “completamente biode-

gradabile” non è corretta. Bisogna speci-ficare “velocemente” o “rapidamente bio-degradabile”, altrimenti la frase non hasenso. Tutte le sostanze infatti hanno unproprio periodo di degradazione, puòtrattarsi anche di anni. Chi garantisce que-sto tempo senza che provochi danniall’ecosistema? Come capire se un de-tersivo è davvero sicuro? Questa una li-sta degli ingredienti da evitare: profu-mi (solo olii essenziali); tensioattivi (pos-siamo riconoscerli dal “-eth”, ad es. so-dium pareth), altamente inquinanti; pe-rossidi, perborati, sbiancanti (megliopercarborati); paraffina (si legge Paraffi-num liquidum, Polyethylene glicol e Pro-pylene glygol); triclosan; conservanti (Imi-dozilydinil, Glycinate, Benzyhemi-formal,Dmdmhidantoin, Methylparaben);fosfati; sbiancanti; coloranti e perlati. E’importante leggere l’etichetta, rappresentail primo metodo per avere le idee chiare.La lista degli ingredienti sui prodotti infattiè obbligatoria dal 2004 e con un po’ di pa-zienza si può rintracciare sui siti web dellecase produttrici. Scopriremo così che esi-ste una sfilza di componenti, abitualmenteinseriti nei detersivi, che costituiscono unpericolo per la salute e l’ambiente. Adesempio il Peg (glicole polietilenico e iltriclosan (battericida), possono arrecaredanni al fegato secondo studi americani.Dei 25 kg di detersivo usati per lavare ingenere, 12/13 chili sono usati per fare il

bucato. Gli austriaci ne consumano 8 kge 4 gli scandinavi. Nelle case italiane sitrovano normalmente una ventina di di-versi prodotti per lavare, in quelle euro-pee la metà. L’insegnate di Chimica escienze naturali autrice del libro “Detersi-vi bioallegri” parla di detersivi con mate-rie prime vegetali quindi bio, meglio secomprati alla spina, poi ci sono i “detersi-vi naturali” come limoni, aceto, acido ci-trico, bicarbonato, per carbonato, sonodegli ottimi sostituti e non inquinano. Lacertificazione rappresenta una garanziaper il consumatore, attraverso il marchiopuò scegliere un prodotto a basso impattoambientale e sostenibile. Questi alcunidei maggiori: Icea (Istituto per la certifi-cazione etica ambientale) ente certificato-re del buiologico italiano e europeo. Certi-ficazione Lav (non testato su animali ri-conosciuto a livello internazionale). Eco-label (marchio dell’Unione Europea).Insomma pulendo con frequenza, siottengono gli stessi risultati dei detergenti“convenzionali” con molti più vantaggi.

Tutti i segreti degli ecodetersividi Romano Boldrini

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12 Le lotte dei Pensionati

Sono un macchinista di Benevento,ho telefonato in redazione per saperese c’era qualcuno che potessecalcolarmi l’importo presunto dellamia pensione (che maturerò agennaio 2017 con 42 anni e 10 mesi).Loro mi hanno dato il tuo indirizzo e-mail. Sono stato all’INPS diBenevento, che mi ha detto dirivolgermi al patronato …. Sic! Anchese sono ancora un componente RSUho litigato con tutte le OOSSprovinciali e regionali e non sonoiscritto più a nessuna OS. Per questolo chiedo a te.

Risposta. Ho già risposto a Antonio,tuttavia ogni tanto ricevo telefonatesull’argomento e così colgo l’occasio-ne per informare anche gli altri. Inpassato ho pubblicato anche levecchie delibere di pensione con tuttii dettagli del calcolo, per evidenziarequanto fosse complicato arrivare a unrisultato decentemente vicino al vero.Il calcolo preventivo della pensione èuna cosa così complessa che nessunpatronato fa, a meno che non abbiaun programma informatico, anch'essomolto complesso e costoso da crearee aggiornare, e comunque si può solopiù o meno avvicinarsi alla cifra chepoi calcolerà INPS. Anche al Patro-nato occorrono tanti dati del pensio-nando (per es. l'imponibile previ-denziale degli ultimi dieci anni, ilmontante contributivo per gli ultimianni, le voci stipendiali soggette acontributo previdenziale, ecc. dati chesolo INPS può avere a disposizioneal momento del pensionamento.Piuttosto, qualche mese dopo averlasciato il lavoro, si dovrebbe ricevereuna lettera (altrimenti si va a chie-derla all’INPS) con tutti i calcoli fatti econ le cifre relative alle retribuzioniche si possono controllare anche a

casa, se si sono conservati una dieci-na di anni di mod.730 e di CUD, e inpiù un estratto del montante contribu-tivo per il periodo in cui la pensione ècalcolata con quel sistema.

A proposito della questione che mi po-ne Antonio Giardiello, riparliamo di que-sta novità. La busta arancione con idati della futura pensione non arriverà acasa ma bisogna andarsela a cercaresul sito dell’INPS nell’apposito servizioche si chiama La Mia Pensione.Permette di simulare quella che po-trebbe essere la pensione di un lavo-ratore quando si ritirerà, sulla base diquanto fino allora versato, della retribu-zione attesa e della data di pensiona-mento.Il programma prende in considerazione(secondo la normativa vigente al mo-mento della consultazione) l’estrattoconto previdenziale visibile online, ela-bora i contributi che ancora mancano,li associa allo scenario macro-economi-co futuro sulla base dei dati della Ra-gioneria dello Stato. I parametricomprendono l’andamento dell’econo-mia (il Pil), e delle retribuzioni, nonché illivello di inflazione e la cosiddetta spe-ranza di vita: con l’aumentare dellasperanza di vita, diminuisce l’importodell’assegno. Possono accedere alservizio La Mia Pensione i lavoratori(in possesso del PIN INPS) con almenocinque anni di contribuzione versata alFondo Pensioni Lavoratori Dipendenti,alle Gestioni Speciali dei Lavoratori Au-tonomi (Artigiani e Commercianti,Coltivatori diretti, coloni e mezzadri), ealla Gestione separata: dal 1° maggio, ilavoratori sotto i 40 anni; dal 1° giugno,i lavoratori sotto i 50 anni; dal 1° luglio,tutti i lavoratori sopra i 50 anni. Dal

2016 il servizio sarà disponibile ancheper i dipendenti pubblici e per i lavo-ratori con contribuzione versata aglialtri Fondi e Gestioni amministratedall’Inps.

Sono un ex macchinista delle FS inpensione dal 1999, che come tanti,ho subito il “blocco” dellarivalutazione nel 2012 e 2013 conconseguenze negative perpetue,ovviamente. Sulla rivista n.1 del2014, c’era un invito a chiedereall’ufficio INPS di competenza, il“maltolto” ecc ecc che il sottoscrittonon aveva ancora inviata,rimandandolo di mese in mese, permotivi vari, non escluso quello della“pigrizia”. Ma, oggi dopo la sentenzaN. 70 della Corte Costituzionale del30 Aprile 2015, ho pensato dirispolverare quel modulo e riempirlotenendo conto degli ultimiavvenimenti, che provvederò adinviartelo, in modo che tu possaesaminarlo e magari dirmi sepotrebbe andare bene cosi come l’hoimpostato, oppure suggerirmi ledovute correzioni, te ne sarei gratoanche perché, lo suggerirei a tantialtri ex colleghi abitanti nella miazona.

Risposta. In linea di diritto nonoccorre nessuna domanda perindurre l’INPS a restituire il maltolto,ma poiché la parte politica nellavicenda certamente non rispetteràalla lettera la pronuncia dellaConsulta ma la … interpreterà, perconsentire alle casse di questo Paese(e agli evasori e ai corrotti e ai politicidisonesti e incapaci) di viveretranquilli, penso che se arrivasseroora a INPS qualche milione di letterecome quelle di Pietro, la parte politicaforse capirebbe che siamo pronti asommergere le istituzioni di altrettantiricorsi giudiziari subito dopo che saràstato messo il punto sulla sentenza70/2015. Ora che scrivo non si saancora cosa deciderà il governo, maè chiaro che se ne riparlerà.

IL CALCOLO DELLA PENSIONE

Antonio Giardiello (Benevento)

La posta dei lettoria cura di Liberato Galluccio

[email protected]

LA BUSTA ARANCIONE

FARLA O NON FARLA

Pietro Giovannini (S. Mauro Pascoli)

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13Le lotte dei Pensionati

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FESTA NAZIONALE DEI PENSIONATI

PISTOIA 26 MAGGIO 2015CANZONE COMPOSTA DA ORESTE GERACE SULL'ARIA DI

"SALUTEREMO IL SIGNOR PADRONE", UN CANTO DELLE MONDINE

(1) Siamo qui per celebrarequesta festa in ferrovia

che ogni anno prende il viacon un treno a vapor.

Con la macchina a vapore,le carrozze cento porte,ed il cor che canta fortea Pistoia allor si va!

(2) Macchinista macchinista faccia sporcametto l'olio nei stantufficol vapore e con gli sbufficome fulmini si va...

Partiranno stamattina da Firenze,delle moto assai vetustem'ancora docili e robusteche pria vogliono arrivar...

(3) Allorchè noi a Rifredi giungeremo,se non diamo precedenze,non essendovi pendenzesfrecceremo a cento all'or!!!

Nella tratta Sesto, Prato e poi Montaleforza! Va' a tutto vaporechè il treno con onorequesta sfida vincerà!!!(4) Quando poi la corsa si sarà conclusa

cessa il fumo, che magia!È finita! Che allegria,la tua faccia puoi lavar!

Quand'ancora il "vapore" era in funzione,caldo, fumo, era un tormento!Pensa un po' quale sgomento,questa macchina guidar!

(5) Quando poi la corsa si sarà conclusacessa il fumo, che magia!È finita! Che allegria,la tua faccia puoi lavar!

Quand'ancora il "vapore" era in funzione,caldo, fumo, era un tormento!Pensa un po' quale sgomento,questa macchina guidar!(6) Passa il tempo, si va avanti col progresso

cambia il mondo e cambia il treno,macchinista stai sereno...dovrai sempre faticar!

macchinista stai sereno...dovrai sempre faticar!

Il Coro '900 di Fiesole alla rivista "In Marcia!"e a tutti i ferrovieri, Pistoia, 26 maggio 20915

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14 Le lotte dei Pensionati

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NNOOTTIIZZIIEE BBRREEVVII EE DDAALLLLEE RREEGGIIOONNIIL'UNITÀ DI UNA BATTAGLIA PER TUTTI I PENSIONATI

(GIOVANNI ABBATE - ROMA)

Pensionate/i. Il dramma dellepensioni prima o poi doveva acca-dere. Non solo per chi dovrà anda-re, ma anche per chi già c’è. Ormaiè inutile piangere sul latte versato;se saremo capaci il nostro recupe-ro può avvenire con una assidua ecostante partecipazione alla vitaassociativa. La nostra militanza cideve dare la forza ed il coraggio diandare avanti, altrimenti per noinon ci sarà più niente da fare.Pensionati/e. Non mi stancherò diannoiarvi dicendo che potremmofarcela. Importante essere convintie decisi nelle nostre future azioni dilotta. Già tempo fa citai un pro-verbio: “chi pecora si fa il lupo se lomangia”. Credetemi. Il nostro ami-co Gerardo del M.C.L. cita semprePapa Francesco. Con le belleomelie domenicali, ti dirò Gerardoche tu hai ragione, ma questi canidi politici che noi abbiamo, anchese molto spesso li vedi in ginocchiodavanti a lui, del Papa e di quelloche dice non gli importa nulla. Co-me possiamo pretendere che, chifa politica per rubare e arricchirsi,possa ascoltare il Papa “io lo fareiPresidente del Consiglio per quelloche dice”.Ti voglio dire Gerardoche la nostra strada è la ribellioneper non vedere mai più, come ècapitato al sottoscritto, un nostrocollega che, dopo 40 anni di servi-zio, fa la fila alla Caritas per un pa-sto giornaliero. “Che dolore ra-gazzi”. È questo che vogliamo? Dopo aver lavorato una vita, parliamoci chiaro, aRoma, per la pensione che si prende o fai la spesa o paghi l’affitto di casa. Conquesto Parlamento e questo Governo non vedo possibilità di miglioramento. So-no convinto che noi pensionati, essendo la maggioranza di elettori di questopaese, bisogna abbandonare i circoli, i centri anziani e la panchina ai giardinettie pensare al nostro futuro, non solo per noi, ma per i nostri figli e il futuro dei no-stri nipoti. Pensionati/e. Perché credere e non agire? Occorre protestare energi-camente; dobbiamo far capire che noi siamo presenti, evitiamo di abbandonarcialla sola speranza. Il risultato cari pensionati, si raggiunge con la lotta e l’impe-gno.

Un vostro amico pensionato, Conte Francesco

CI RIBELLIAMO?Conte Francesco

Ormai è accertato. Governo e sindacatisono i nemici numero uno dei pensionatipostelegrafonici, cugini dei ferrovieri.Quel che ha deciso la sentenza dellaConsulta viene disfatto dal potereesecutivo e legislativo. Si tratta diun'enorme tela di Penelope, fatta e disfatta,si può dire, ogni giorno. I due poteri messiinsieme, come il gatto e la volpe, nondormono la notte, per poter inventaresempre nuove formulette atte aneutralizzare i diritti pensionisticiriconosciuti dalla Consulta. Si prendonoprovvedimenti che dal punto di vista deldiritto non stanno, come si suol dire, néin cielo né in terra, Non vediamo perchéil governo non dovrebbe attenersi ad essa.Delle due l'una: o è incostituzionale onon lo è, e se lo è non bisogna cercaredi fare i "furbi". Vogliamo ricordare aquesti signori che qualunque interventodi rimborso parziale, o di graduazionedello stesso, sarebbe illegittimo. Non sonoregalie, ma è la restituzione delle sommeprelevate, pertanto i pensionatipostelegrafonic, cugini dei ferrovieri, nondevono pagare gli errori del passato. Èrealistico attenersi alla sentenza dellaConsulta. Non ci piacciono gli inciucipolitici e sindacali. Non ci piaccionoinsomma "quelli che ...", blaterando avuoto, discertano e deridono i pensionatitutti, producendo chiacchere. È ora didire basta: i pensionati postelegrafonici,cugini dei ferrovieri, augurano a questinostri difensori di vivere in una Italianormale, dove ciascuno faccia al meglioil proprio lavoro, con serietà, decodo,educazione, rispetto. Un paese dove si

possa lavorare tutti, i figli di papà e non,dove i nostri figli possano guardare alfuturo con sufficiente serenità! Dove siapossibile "ricambiare" la classe dirigente,senza traumi, ogni cinque anni. Dove farcrescere la politica nella cultura e neicontenuti. Ci piacerebbe insomma viverein un'Italia dove sia possibile guardareavanti con fiducia e arrivare con la propriapensione alla fine del mese, in cui siapossibile guardare avanti con fiducia,arrivando alla propria pensione alla finedel mese, senza aspettare che i pensionatichiudiano gli occhi per poi non riaveretutto quello che gli è stato tolto. Il presuntofatalismo di questa sorta di maledizionedeve essere addebitata non a noi, bensìa coloro che in tutti i tempi preferisconochiudere gli occhi dinanzi alla realtà,lasciandosi sedurre, con folleautolesionismo, dagli imbroglioni di turnoe dai demagoghi da strapazzo.

Noi di Lotte dei Pensionati, conl'instancabile Ezio Gallori e il bravoLiberato Galluccio, avevamo visto giustonel fare i ricorsi alla Consulta a difesa deipensionati. Soltanto noi di Lotte deiPensionati siamo riusciti ad ottenere unsignificativo successo, mentre Cgil, Cisle Uil, hanno dovuto subire la sconfittache meritavano nell'accontentarsi per isoliti trenta denari, che sempre spettanoa chi tradisce i propri iscritti (o amici).Compagni, rimbocacchiamoci le manichee creare un gragguppamento europeo deipensionati uniti. Diamoci da fare emobilitiamoci tutti perché rappresentiamo80% degli oltre 40.000 pensionati.

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Altre manifestazioni saranno programmatequando il decreto verrà discusso in Parlamento

- NON VOTIAMO I PARLAMENTARI ED I PARTITI CHE NON RISPETTANO

LA SENTENZA DELLA SUPREMA CORTE COSTITUZIONALE

- ATTIVIAMO SUBITO I RICORSI

. ore 10.30 - 13.00 davanti al Ministero dell'Economia (via Veneto)

. ore 14.00 - 17.00 davanti al Ministero del Lavoro (via XX settembre)

PARTECIPIAMO UNITI IN DIFESA DEIDIRITTI E DELLA COSTITUZIONE

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DEI PENSIONATI, DEGLI ESODATI, DEI LAVORATORI

. per la difesa delle pensioni. contro il decreto Renzi

. per il rispetto della sentenza della Consulta

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