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Piano dell’Offerta formativa 2015-2016 Istituto Comprensivo Capaccio Paestum
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2015-2016
Piano dell’Offerta formativa 2015-2016 Istituto Comprensivo Capaccio Paestum
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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Anno scolastico 2015-2016
Composizione del POF_____________________________________________ 5 Premessa________________________________________________________ 6 Collegamento tra POF e RAV________________________________________8 Piano di miglioramento___________________________________________ 11 Obiettivi dell’azione dirigenziale___________________________________12
Territorio_______________________________________________________15 Risorse per la realizzazione dell’offerta formativa: risorse strutturali____18 Risorse strumentali_______________________________________________22 Personale scolastico______________________________________________23 Risorse professionali: docenti in servizio nell’I.C._____________________24 DSGA, personale amministrativo e collaboratori_______________________25 Organi collegiali__________________________________________________26 Componenti staff del dirigente_____________________________________ 27 Responsabili di plesso_____________________________________________27 Coordinatori di classe e di dipartimenti disciplinari____________________28 Funzioni strumentali, gruppo di miglioramento e NIV___________________29 Risorse esterne___________________________________________________30 Risorse economiche_______________________________________________31
Finalità________________________________________________________ 33 Analisi dei bisogni_______________________________________________ 36 Aspettative delle famiglie________________________________________ 37 Le scelte educative______________________________________________38 Struttura del modello educativo-didattico___________________________40 Aspetti educativi________________________________________________41 Aspetti didattici_________________________________________________43 Obiettivi specifici di apprendimento e curricolo verticale______________43 Modalità operative del lavoro di progettazione didattica dei docenti_____46 Profilo delle competenze al termine del 1°ciclo di istruzione___________47 Finalità della scuola dell’infanzia__________________________________48 Obiettivi generali formativi_______________________________________49 Scuola dell’infanzia______________________________________________50
Premessa
Contesto e risorse
Finalità e scelte educativo-didattiche
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Il curricolo per la scuola dell’infanzia_______________________________52 Organizzazione didattica__________________________________________53 Finalità della scuola Primaria e Scuola secondaria di 1° grado___________54 Obiettivi generali formativi________________________________________55 Scuola Primaria__________________________________________________56 Curricolo Scuola Primaria__________________________________________57 Scuola Secondaria di 1° grado______________________________________58 Curricolo Scuola Secondaria di 1° grado_____________________________ 59 Corso ad indirizzo musicale_______________________________________ 60 Organizzazione delle attività scolastiche del nostro Istituto____________ 61 Percorsi formativi per alunni con bisogni educativi speciali_____________62 I percorsi Personalizzati: PEI e PDP_________________________________65 Area della disabilità______________________________________________67 Area DSA/DES___________________________________________________ 70 Area dello svantaggio socioculturale e linguistico_____________________ 73 Progettazione alunni con BES______________________________________ 75 Progetto di istruzione domiciliare e scuola in ospedale________________ 76 Offerta per il recupero, consolidamento e potenziamento ____________ 77 Organico potenziato_____________________________________________ 78 Ampliamento offerta formativa____________________________________80 Progetti qualificazione offerta formativa____________________________86 Continuità educativa e didattica___________________________________87 Progetto ponte per la continuità a favore degli alunni disabili__________88 Visite guidate e viaggi di istruzione________________________________ 90 Formazione e aggiornamento personale scolastico____________________92 Salute e sicurezza a scuola________________________________________94 Organigramma della sicurezza_____________________________________95
Dati relativi agli alunni iscritti_____________________________________97 Orario di funzionamento__________________________________________98 Organizzazione dell’orario degli insegnanti__________________________98 Rapporti scuola-famiglia_________________________________________100
Patto educativo di corresponsabilità_______________________________ 102 Calendario scolastico regione Campania____________________________103 L’organizzazione gestionale della scuola____________________________104 Accordi di rete_________________________________________________ 105 Orario e funzionamento ufficio di segreteria________________________ 106 Procedure standard relative ai servizi amministrativi_________________107
Organizzazione
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La Valutazione _________________________________________________ 110 Fasi del processo di autovalutazione_______________________________ 111 Valutazione interna_____________________________________________ 112 Criteri di valutazione alunni disabili, con DSA e con BES non certificati__ 114 La didattica e la valutazione delle competenze ____________________ 115 Valutazione dei compiti autentici: le rubriche valutative __________ ___ 116 L’unità di apprendimento_____________________________________ ___ 117 Criteri valutativi comuni per scrutini S.P. e scrutini ed esami S.S.1°_ ___ 119 La valutazione degli insegnamenti laboratoriali, integrativi/aggiuntivi_ 120 La valutazione nella Scuola dell’Infanzia_________________________ 121 La Valutazione nella Scuola Primaria ______________________________ 123 La valutazione nella Scuola Secondaria di 1° grado _______________ ___ 126 La Valutazione esterna_________________________________________ 144 Il sistema Nazionale di Valutazione e il RAV_________________________ 144 Rendicontazione e bilancio sociale_________________________________ 146
Valutazione
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COMPOSIZIONE DEL POF
Premessa Criteri generali per l’elaborazione del POF 2014/2016 Obiettivi del Dirigente Scolastico Collegamento tra POF e RAV Piano di miglioramento Obiettivi dell’azione dirigenziale
POF
Sezione 2 Finalità e scelte educativo-didattiche Finalità Analisi dei bisogni Aspettative delle famiglie Le scelte pedagogiche Struttura del modello educativo didattico Aspetti educativi e didattici Obiettivi generali formativi Obiettivi specifici di apprendimento Curricolo verticale Modalità operative del lavoro di progettazione didattica dei docenti Profilo competenze al termine del 1° ciclo di istruzione Finalità della Scuola dell’Infanzia Obiettivi generali formativi Il curricolo per la Scuola dell’Infanzia Organizzazione didattica Finalità della SP e SS di 1° grado Obiettivi generali formativi Scola Primaria e curricolo Scuola Secondaria di 1° e curricolo Percorsi formativi per alunni con Bisogni educativi speciali Ampliamento dell’offerta formativa: percorsi integrativi e aggiuntivi Visite guidate e viaggi d’istruzione Iniziative di formazione e aggiornamento
del personale scolastico
Sezione 1 Contesto e risorse Il territorio Risorse per la realizzazione dell’offerta formativa: Risorse strutturali Risorse strumentali Risorse professionali interne Organi collegiali Componenti Staff del dirigente Risorse esterne Risorse economiche
Sezione 3 Organizzazione Dati relativi agli alunni iscritti Orario di funzionamento delle scuole Organizzazione dell’orario degli insegnanti Rapporti scuola-famiglia Patto educativo di corresponsabilità Calendario scolastico regione Campania L’organizzazione gestionale della didattica Accordi di rete Servizi amministrativi Procedure standard relative ai servizi
amministrativi
Sezione 4 Valutazione
Valutazione interna
Criteri di valutazione alunni disabili, DSA e BES n. c.
La didattica e la valutazione delle competenze
Valutazione dei compiti autentici: le rubriche
valutative
L’unità di apprendimento
Criteri valutativi comuni per scrutini S.P. e scrutini
ed esami S.S. 1°grado
La valutazione degli insegnamenti laboratori ali,
integrativi ed aggiuntivi
La valutazione nella Scuola dell’Infanzia, Primaria e
Secondaria di 1° grado
La valutazione esterna
Autovalutazione d’Istituto
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PREMESSA
Nella predisposizione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015/2016 il Collegio dei
docenti della nostra istituzione scolastica ha operato una revisione/aggiornamento del
documento progettuale elaborato lo scorso anno per il biennio 2014/16. L’aggiornamento di
esso si è reso necessario a seguito soprattutto dei cambiamenti intervenuti con l’approvazione
della Legge 107/2015 cosiddetta “La Buona Scuola” e a seguito dell’elaborazione del RAV
(Rapporto di Autovalutazione di istituto) cui tutte le istituzioni sono state chiamate nell’ambito
della prima attuazione del Sistema Nazionale di Valutazione.
L’autoanalisi effettuata ha messo in evidenza punti di forza e di criticità, ponendo altresì le
basi per la predisposizione del PDM che attraverso obiettivi, azioni, risultati attesi ed indicatori
di misurazione programmati deve consentire alla nostra scuola di effettuare già da questo anno
scolastico un salto di qualità, ovvero un percorso di avvicinamento a quei traguardi individuati
come prioritari nel RAV per la nostra istituzione scolastica.
Appare pertanto evidente che per l’anno scolastico 2015/16 tutta l’offerta formativa debba
necessariamente e prioritariamente convergere verso il perseguimento degli obiettivi di
miglioramento attesi che si svilupperanno nel tempo, e tener conto dell’impianto generale
predisposto e di quanto è posto a fondamento della nostra identità di scuola in termini di
scelte effettuate, di mission delineata, di obiettivi strategici già definiti. Per quanto attiene
alla specificità delle azioni progettuali, all’organizzazione delle attività ovvero a tutto ciò che
è soggetto a trasformazioni a breve termine per sopravvenute esigenze e per nuove necessità,
il documento viene integrato e presentato in senso comunque dinamico, atteso anche il
particolare momento di cambiamento che il sistema scolastico italiano sta vivendo.
Grava ribadire la centralità del POF quale documento fondamentale dell’Istituto che lo
identifica dal punto di vista culturale e progettuale esplicitando la progettazione curricolare,
extracurricolare educativa ed organizzativa.
Il Piano inoltre è coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello
nazionale ed europeo, tiene conto delle esigenze espresse dal contesto culturale, sociale ed
economico della realtà locale e prevede un’organizzazione della didattica che assicuri il
successo formativo di tutti e di ognuno.
Il presente documento allora redatto dai docenti e contenente l’offerta formativa per l’a.s.
2015/16, in coerenza con le finalità istituzionali enunciate nelle vigenti disposizioni normative
e con i criteri generali definiti dagli OO.CC. d’Istituto, è strutturato in modo da offrire una
visione completa dell’azione complessiva della nostra Istituzione scolastica. In tal senso la
premessa e le diverse sezioni che lo compongono, illustrano chiaramente le scelte effettuate,
gli obiettivi prefissati, l’ organizzazione adottata per perseguirli, le azioni di miglioramento da
intraprendere così da proporre un’offerta formativa di qualità e di equità da realizzare con
l’apporto delle istituzioni e delle componenti sociali deputate all’istruzione, formazione ed
educazione delle giovani generazioni.
Il nostro Piano, infatti coinvolge per la sua realizzazione tutte le forze e le risorse presenti nella
comunità scolastica, le famiglie degli alunni, l'Ente locale, l'A.S.L., le Associazioni culturali e
sportive, le Istituzioni del territorio, facendo leva in particolare:
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1. sul concetto di una scuola a passo con i tempi, operosa ed ordinata, intesa come fulcro di
cultura autentica e ambiente privilegiato di apprendimento dove ognuno può realizzare
esperienze ricche e stimolanti;
2. sul senso progettuale dei docenti che solo abilita ad elaborare, verificare e valutare
percorsi e progetti formativi mirati;
3. sul senso di partecipazione di ognuno al successo delle iniziative.
Il POF, pertanto, è lo strumento che permetterà alla nostra scuola di integrarsi meglio nel
territorio e di rispondere alle esigenze che esso esprime.
Sarà, perciò, indispensabile realizzare un’effettiva cooperazione educativa con il territorio e,
soprattutto, con le famiglie, pur nella distinzione di ruoli e competenze: tutto ciò sarà
essenziale affinché la scuola, secondo il dettato della recente riforma, renda un efficace servizio
alla “persona” che dovrà essere considerata dai docenti nella sua unica ed irripetibile fisionomia.
In definitiva il nostro POF, documento flessibile ed aperto e, come tale, soggetto ad
aggiornamenti e periodiche verifiche e valutazioni in funzione dell’evoluzione del sistema
formativo ed organizzativo della scuola, costituisce un impegno per tutta la comunità
professionale poiché rappresenta l’offerta globale che la scuola intende garantire.
NB: Per quanto attiene ai criteri generali per l’elaborazione del POF, si fa riferimento a quelli fissati dal Consiglio d’Istituto lo scorso anno scolastico per il biennio 2014/2016 ad eslusione di quelli riguardanti alcuni progetti realizzati/conclusi e non riproposti per l’attuale annualità.
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COLLEGAMENTO TRA POF E RAV
Nel confermare le scelte operate lo scorso anno relativamente a finalità generali e obiettivi
strategici dell’istituzione scolastica (mission e vision) si indirizza l’intero progetto formativo
della scuola (POF) verso la realizzazione degli obiettivi del Piano di Miglioramento, relativi alle
priorità emerse dal RAV, nella consapevolezza dell’insito collegamento esistente tra i documenti
citati.
Il POF è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola
dell’autonomia.
Il RAV è un processo fortemente creativo basato sulla cooperazione di una comunità, quella
scolastica, che sa unire tante tessere per far nascere un mosaico nuovo.
Il RAV esprime la capacità della scuola di compiere un’autentica autoanalisi dei propri punti di
forza e di criticità alla luce di dati misurabili e comparabili; consolida l’identità e l’autonomia
della scuola; rafforza la collaborazione tra gli operatori in essa presenti, pertanto va collegato al
POF che è il documento fondamentale dell’istituto scolastico.
Il RAV è stato redatto seguendo il format richiesto, sviluppato in modo completo, con
descrizione della scuola e del processo di autovalutazione.
Nel complesso il contenuto del RAV è in grado di fornire una rappresentazione significativa del
nostro Istituto, attraverso l’analisi dettagliata e schematizzata di tutte le aree (Contesto - Esiti-
Processi- Priorità) da cui scaturisce il Piano di Miglioramento.
Detta analisi ha evidenziato dei punti di forza e dei punti di criticità; da questi ultimi sono
emersi Priorità e Traguardi che la scuola intende perseguire nel prossimo triennio e che entrano
a pieno titolo nel POF.
PRIORITÀ TRAGUARDI
Riduzione del numero degli alunni ammessi
con voto di Consiglio nell'area linguistica e
matematica, alla classe seconda della S.S. di
I grado.
Ridurre del 10% la percentuale degli alunni
ammessi con voto di Consiglio in italiano, inglese
e matematica alla classe seconda della S.S.1°
Riduzione del numero degli alunni non
ammessi per profitto alla classe seconda
della scuola secondaria di I grado.
Ridurre del 3% il numero degli alunni non
ammessi per profitto alla classe seconda della
scuola secondaria di I grado.
POF Piano dell’Offerta
Formativa: carta
d’identità della scuola.
RAV Rapporto di
Autovalutazione
di Istituto
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Dalle priorità e dai traguardi individuati sono scaturiti “Obiettivi di Processo” che pianificano
una serie di attività da realizzare nel corrente anno scolastico per avviare il percorso di
avvicinamento ad essi.
OBIETTIVI DI PROCESSO
AREA DI PROCESSO OFFERTA FORMATIVA
Curricolo, progettazione e valutazione
Progettare e valutare tra SP e SS I g percorsi di
recupero delle competenze linguistiche e
matematiche per gruppi di alunni delle classi V
SP e I SS I
Accrescere competenze di base, conoscenze e
abilità in italiano, inglese e matematica degli
alunni in difficoltà nel passaggio tra SP (V cl) e
SS Ig(Icl)
Ambiente di apprendimento
Utilizzare strategie metodologiche e ambienti
di apprendimento attivi che motivino gli alunni
rendendoli protagonisti del loro
apprendimento.
Inclusione e differenziazione
Attivare specifici percorsi personalizzati per gli
alunni stranieri, in situazione di svantaggio e
difficoltà di apprendimento.
Continuità e orientamento
Pianificare incontri tra docenti di italiano,
inglese e matematica delle classi V di SP e I di
SS per un’organica progettazione delle attività
di recupero.
Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Accrescere la conoscenza degli obiettivi
strategici dell'azione di miglioramento.
Utilizzare gli strumenti di flessibilità previsti
dall'autonomia didattica, organizzativa, di
ricerca, sviluppo e sperimentazione.
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Organizzare un percorso di formazione per i
docenti su strategie e metodologie inclusive ed
innovative.
Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
Accogliere proposte del territorio che
valorizzino gli interessi degli allievi.
Tra le proposte privilegiare quelle che
prevedono attività ricreative, sportive e di
supporto scolastico.
Sensibilizzare i genitori su
collaborazione/modalità di ascolto con un
percorso ad hoc (sostegno alla genitorialità).
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Rafforzando, infatti la collaborazione dei docenti nelle azioni di progettazione condivisa,
ricorrendo a strategie metodologiche di apprendimento attivo, innalzando il livello di inclusività
della scuola, promuovendo azioni di continuità didattica, utilizzando gli strumenti di flessibilità
dell'autonomia, integrando l'offerta della scuola con le proposte del territorio, coinvolgendo i
genitori nel progetto educativo e qualificando la professionalità docente, si perviene
conseguentemente al miglioramento degli esiti scolastici.
Pertanto il processo di autovalutazione effettuato ha determinato la necessità di rivedere
l’offerta formativa dell’Istituto calibrandola sulle esigenze di miglioramento emerse e
traducendola in azioni progettuali operative.
Queste ultime trovano diretta esplicitazione nel PIANO DI MIGLIORAMENTO quale ulteriore
documento di lungo termine (triennale) che indirizzerà le scelte future della scuola per il
perseguimento degli obiettivi di qualificazione del servizio scolastico.
La progettazione dell’offerta formativa del presente Piano è rivolta a dare prima attuazione al
processo descritto nel PdM, processo che la scuola intraprende, in un’ottica collaborativa con
tutti i soggetti che ne fanno parte, per innalzare i livelli e la qualità degli apprendimenti degli
studenti.
POF Piano dell’Offerta
Formativa: carta
d’identità della scuola.
RAV Rapporto di
Autovalutazione
di Istituto
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
Il Piano di Miglioramento, che scaturisce dal RAV, prevede la chiara definizione di priorità e
traguardi attesi, ampiamente condivisi e fissati quali obiettivi di miglioramento dell'istituzione
scolastica a cui tutta la comunità scolastica è chiamata a dare attuazione, con tempi, modalità,
strategie, metodologie e organizzazione funzionale ben definiti e strutturati.
Il Piano rappresenta uno strumento fondamentale per mettere in connessione e coerenza le
problematiche della scuola e per proporre azioni concrete di miglioramento attraverso una
progettazione mirata alla rimozione delle criticità rilevate nel RAV.
I progetti che comporranno quest’anno il nostro Piano di Miglioramento sono:
Essi rappresentano il percorso di breve termine che la scuola intraprende
per l’azione di avvicinamento ai traguardi dichiarati nel RAV.
A dare concreta attuazione alle esigenze didattiche, organizzative e
progettuali della scuola si provvede con risorse strutturali e professionali
incrementate, le ultime, da posti di organico assegnati per il potenziamento e miglioramento
dell’offerta formativa .
Progetto per gli
alunni stranieri
Progetto
Continuità
Progetti di
recupero delle
competenze
linguistiche e
matematiche
Progetto
potenziamento
lingua inglese
Progetto
rendicontazione e
bilancio sociale
Progetto di
formazione per
i docenti su
strategie e
metodologie
inclusive ed
innovative
Progetto
sostegno alla
genitorialità
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OBIETTIVI DELL’AZIONE DIRIGENZIALE
Anche gli obiettivi dell’azione dirigenziale sono per l’anno scolastico 2015/16 prioritariamente
indirizzati al perseguimento dei risultati di miglioramento previsti nel RAV e nel PDM oltre che
volti a garantire un’efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, materiali, finanziarie e
tecnologiche dell’istituto.
Pertanto il D.S. opererà per:
Offrire supporto e collaborazione alla predisposizione di un Piano dell’offerta formativa
coerente con il Rapporto di Autovalutazione elaborato ed il Piano di Miglioramento
programmato.
Realizzare gli obiettivi di miglioramento programmati a seguito dell’autovalutazione
operata nel RAV.
Creare le condizioni per una condivisione responsabile del progetto proposto dalla scuola
attraverso lo scambio, il confronto, l’interazione, la convergenza verso priorità e
traguardi di miglioramenti attesi.
Sollecitare un’impostazione didattica e metodologica innovativa, mediante l’utilizzo di
tutti gli strumenti di flessibilità previsti dall’autonomia.
Potenziare il ricorso alla didattica laboratoriale e all’uso di tecnologie dell’informazione
per innovare la pratica educativa, i processi di insegnamento apprendimento e la ricerca
professionale in campo psicologico, didattico, organizzativo, metodologico e disciplinare.
Promuovere l’innovazione funzionale di percorsi curricolari, di attività opzionali e di
ampliamento dell’offerta formativa orientati al miglioramento delle competenze di base e
alla valorizzazione delle potenzialità degli alunni.
Rafforzare i processi di autovalutazione d’Istituto e di pianificazione delle azioni di
miglioramento.
Accrescere le azioni di rendicontazione e bilancio sociale
Favorire una crescita delle strutture e degli strumenti al fine di adeguare l’Istituzione
scolastica alle nuove tecnologie dalle quali non si può prescindere sia da un punto di vista
didattico, sia da un punto di vista comunicativo e amministrativo.
Favorire lo sviluppo della professionalità dei docenti attraverso percorsi di ricerca e
formazione continua sul campo per sperimentare le soluzioni organizzative, le strategie di
intervento, le metodologie di apprendimento più efficaci da adottare per migliorare la
proposta formativa della scuola.
Proporre un adeguato piano di formazione per la crescita professionale del personale
scolastico.
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Valorizzare l’impegno e i meriti professionali dell’Istituto sotto il profilo individuale e
negli ambiti collegiali.
Connotare l’identità dell’istituto come istituzione che valorizza in particolare i potenziali
artistici degli alunni attraverso lo studio di alcuni strumenti musicali, la formazione di
musica di insieme, la pratica corale.
Realizzare buone pratiche e socializzarle.
Sollecitare una crescita della qualità e del grado di efficacia e di efficienza dell’Istituto.
Realizzare un’organizzazione precisa di Istituto, condivisa, visibile e credibile dove
ognuno riconosca con chiarezza il ruolo da svolgere, la propria posizione, la propria
“utilità”.
Promuovere la partecipazione e la collaborazione tra le diverse componenti della
comunità scolastica, i rapporti con il contesto sociale e nelle reti di scuole.
Realizzare una collocazione dell’Istituto scolastico sul territorio come punto di riferimento
culturale, ma anche come interlocutore privilegiato di Agenzie, Enti, Associazioni.
Garantire un’apertura all’esterno più vasta rispetto al territorio di appartenenza
attraverso la:
Partecipazione a progetti svolti on line per migliorare la funzionalità e l’immagine
della scuola
Partecipazione a progetti in rete con altre istituzioni scolastiche o con altri Enti al
fine di rispondere adeguatamente ai bisogni formativi, ottimizzando risorse
finanziarie e professionali
Organizzazione di visite e viaggi d’istruzione mirati a una conoscenza più vasta
degli aspetti culturali, artistici, storici e sociali in dimensione italiana ed estera.
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TERRITORIO
Sezione 1
CONTESTO E RISORSE
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TERRITORIO
L’offerta formativa della scuola è tanto più efficace quanto più è in grado di integrare il
Curricolo Nazionale ai bisogni, alle attese, alla domanda di formazione di cui sono portatori
gli studenti e le famiglie e, più in generale, la comunità di riferimento.
Un’attenta rilevazione della domanda è essenziale, soprattutto, per garantire una completa
rispondenza dell’offerta formativa ai bisogni reali, ma
anche per evitare il rischio di inseguire una
molteplicità di richieste talvolta incoerenti tra loro.
Diventa, quindi, indispensabile partire da un’accurata
analisi del contesto socio-economico-culturale del
territorio su cui insiste l’Istituto Comprensivo Statale
di Capaccio Paestum.
Capaccio sorge nel golfo di Salerno, in un’amena
posizione sopraelevata a circa 450 m sul livello del
mare. Dista da Salerno circa 40 km e ha un
popolazione superiore ai 20.000 abitanti. Trae le
sue origini dall’antica Paestum, gloriosa città della Magna Graecia.
Il territorio in cui operano le nostre scuole è dislocato tra zona rurale e zona urbana, con
un’utenza molto eterogenea e vasta. Peculiare caratteristica di esso, che al tempo stesso ne
costituisce anche un limite, è la sua vastità che va dal fiume Sele al fiume Solofrone per
complessivi 110 kmq.
Si estende fino al mare comprendendo anche lo “scalo ferroviario” intorno al quale si è
sviluppato un notevole agglomerato urbano in continua espansione, e l’antica città di Paestum,
colonia greca, che associa la duplice attrattiva di centro archeologico, tra i più
importanti d’Italia, e di rinomata località
balneare, con ampie spiagge, fiancheggiate
da pinete e ricca di attrezzature alberghiere.
Oltre alla zona archeologica con l’annesso
Museo Nazionale, meta incessante di turisti
italiani e stranieri, nel comune si possono
visitare: la Basilica Paleocristiana, il
Santuario della Madonna del Granato, il
moderno complesso di spiritualità
Getsemani, il centro storico di Capaccio capoluogo.
Accanto ai settori primario e secondario, va
sviluppandosi sempre più il settore terziario, con
conseguente sviluppo socio-economico e culturale;
ciononostante sono presenti situazioni di disagio
socio-economico. Mancano nel territorio ove operano
le nostre scuole strutture e servizi in grado di
soddisfare le esigenze associative e ricreative delle
giovani generazioni.
La scuola si pone come luogo privilegiato di
integrazione nel tessuto sociale del territorio, dove la multiculturalità è vissuta come un valore,
un’occasione di arricchimento per tutti, un’opportunità per scoprire insieme il proprio Paese di
origine con la sua storia, le sue tradizioni e le sue ricchezze ambientali.
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In tale contesto appare perciò opportuno che l’attenzione degli operatori scolastici sia rivolta
all’organizzazione di un’offerta formativa mirata a soddisfare i bisogni educativi dell’utenza, sia
in termini di apprendimento, sia per ciò che riguarda il processo di socializzazione e di crescita
umana, individuale e collettiva.
Il nostro POF si propone, perciò, di qualificare l’intervento educativo della scuola, arricchendolo
di contenuti formativi, atti a valorizzare le capacità degli allievi e ad offrire loro
opportunità di aggregazione e di incontro sociale che possano favorire lo sviluppo equilibrato e
coerente della loro personalità.
DIMENSIONE SOCIALE E CULTURALE
Il contesto ambientale su cui interagisce la Scuola, pur essendo ricco di civiltà e di cultura ed
evidenziando un certo benessere sotto il profilo economico fa registrare squilibri e disarmonie
nel tessuto sociale della popolazione.
Preminente è l'affermazione di alcuni miti del nostro tempo: la corsa al benessere, al successo e
al consumismo. Vari i problemi, rappresentati essenzialmente da una certa chiusura dei ceti
sociali, dalla disgregazione di molti nuclei familiari e dai pericoli della droga. Una buona parte
delle famiglie, seriamente interessate alla crescita formativa dei figli, trasmette valori
significativi e validi modelli di comportamento che i preadolescenti riescono ad interiorizzare
nonostante i condizionamenti, non sempre positivi, dell'ambiente. Altre, al contrario,
dimentiche delle radici culturali e delle proprie tradizioni, sono totalmente assorbite dai
frenetici ritmi di lavoro e non sempre riescono a prestare la dovuta attenzione alle esigenze dei
figlioli, che restano spesso abbandonati a se stessi e privi di riferimenti etici sicuri.
Alcuni nuclei familiari, inoltre, di recente immigrazione, provenienti sia da zone limitrofe, sia da
paesi stranieri, vivono tutti i problemi legati all'occupazione ed all'integrazione e non riescono a
seguire i ragazzi con la dovuta serenità e a far fronte comune con la scuola. Si registra pertanto
una certa disomogeneità di comportamento negli alunni che talvolta socializzano poco tra loro e
sono portati, forse inconsciamente, a non considerare in maniera adeguata i bisogni e le
esigenze dei compagni.
CONNOTAZIONE DELL’UTENZA
Gli alunni che frequentano le nostre scuole appartengono per la maggior parte a famiglie con un
background socioculturale diversificato, tale da richiedere interventi educativi e didattici
differenziati. Le famiglie mostrano, nella maggior parte delle situazioni, collaborazione e
attenzione alla vita scolastica dei propri figli e forniscono il necessario supporto alle iniziative
della scuola; pertanto una buona parte dell'utenza è costituita da ragazzi motivati e seriamente
impegnati. Ma diversi sono gli alunni, soprattutto tra i frequentanti la Scuola Secondaria di 1°
grado, in difficoltà sul piano relazionale e della comunicazione e che sanno esprimersi solo con
atteggiamenti scorretti e violenti. In alcuni casi, anche i ragazzi di buona famiglia, protetti dai
genitori che vogliono difenderli dall'influenza negativa dei gruppi giovanili organizzati, purtroppo
presenti nella zona, spesso sono trattenuti a casa più del dovuto nelle ore libere e trascorrono
ore intere davanti al computer. Così, privati del sostegno dei coetanei, tanto necessario nel
momento in cui si struttura l'identità personale e ci si emancipa dalla famiglia, diventano
insicuri, passivi fruitori di messaggi e facile bersaglio dei compagni più forti, aggressivi e
provocatori. Il rischio dell’insuccesso, della ripetenza e dell’abbandono scolastico investe
inevitabilmente anche la nostra scuola.
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Elevata è anche la presenza di alunni provenienti da etnie diverse, con usi, costumi e tradizioni
differenti che, spesso, rendono difficile il loro inserimento in un contesto sociale del tutto
estraneo a quello dei loro paesi di provenienza.
Non è un caso, quindi, che la scuola ha assunto un ruolo sempre più rilevante, fino a costituire il
principale riferimento della socialità, diventando il perno della comunità e assumendo sempre
più una funzione di centralità, un elemento di coesione sociale e culturale.
La Scuola si propone, dunque, come unica fonte di formazione culturale, cercando di soddisfare
le aspettative del territorio, degli alunni e delle loro famiglie.
STRUTTURE E SERVIZI TERRITORIALI
Sono presenti sul territorio alcune associazioni a carattere socio-culturale e sportivo, tuttavia
con rari momenti di raccordo con la scuola.
Esistono alcuni spazi sportivi (campo sportivo, palestre private, palestre pubbliche), ma
mancano strutture importanti quali cinema, teatro, piscine. Ciò nonostante, le strutture
esistenti non sono sufficienti a soddisfare il bisogno di aggregazione e le esigenze ricreative delle
giovani generazioni.
▪ Associazioni socio-culturali, sportive, per la tutela
ambientale ecc.
▪ Istruzione garantita a partire dalla scuola
dell’Infanzia alla scuola secondaria superiore (Istituto
Tecnico Agrario, Istituto Tecnico Alberghiero, Liceo
scientifico, Liceo linguistico)
▪ Biblioteca Comunale
▪ A.S.L. ed Equipe socio psico-pedagogica ▪ Campo sportivo, palestra scolastica e comunale, strutture del territorio
RISORSE
Piano dell’Offerta formativa 2015-2016 Istituto Comprensivo Capaccio Paestum
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RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA
1) Risorse strutturali Strutture scolastiche
L’Istituto Comprensivo Capaccio Paestum comprende, dislocati sul vasto territorio comunale:
3 plessi di Scuola dell’Infanzia
5 plessi di Scuola Primaria
2 plessi di Scuola Secondaria di I grado
La sede della segreteria è situata nell’edificio della Scuola Secondaria 1° grado in Capaccio Scalo
Viale Padre Pio.
CAPACCIO SCALO
Scuola
dell’Infanzia
GROMOLA
Scuola Primaria
LICINELLA
PONTE BARIZZO
Scuola Secondaria
di primo grado
“Torre”
Scuola Primaria
Scuola Primaria
PRECUIALI
Scuola
dell’Infanzia
ISTITUTO COMPRENSIVO
“Capaccio Paestum”
Viale Padre Pio– Capaccio
Scuola Secondaria
di primo grado
Scuola Primaria
Scuola dell’Infanzia
LAURA
Scuola Primaria
ISTITUTO COMPRENSIVO
“Capaccio Paestum”
Viale Padre Pio– Capaccio
CAPACCIO SCALO
GROMOLA
Scuola Primaria
Scuola
dell’Infanzia
Scuola Secondaria
di primo grado
Scuola Primaria
Scuola dell’Infanzia
Piano dell’Offerta formativa 2015-2016 Istituto Comprensivo Capaccio Paestum
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Scuola dell’Infanzia
plessi ubicazione telefono e-mail
Capaccio Scalo Viale Della Repubblica
0828-723352 [email protected]
Licinella Via Torre di Mare snc
0828-722066 [email protected]
Precuiali Via Barizzo Foce Sele
0828-861443 [email protected]
La Scuola dell’Infanzia di Capaccio Scalo è situata
in Viale della Repubblica e accoglie bambini
organizzati in cinque sezioni. Dispone di aule
abbastanza capienti e di uno spazio comune per le
attività di drammatizzazione, di psicomotricità e
manualità.
Immersa nel verde delle campagne della zona vicina al fiume
Sele, a ridosso del Museo dell’Heraion è la scuola dell'infanzia
di Precuiali che accoglie bambini distribuiti in tre sezioni.
La scuola dell’Infanzia di Licinella è organizzata in tre sezioni, si trova nello stesso edificio che
ospita anche la scuola Primaria e la Scuola Secondaria di I grado.
Scuola Primaria
plessi ubicazione telefono e-mail
Capaccio Scalo Via Giovanni Falcone
0828-724830 [email protected]
Gromola Via Borgo Gromola 51
0828-861067 [email protected]
Ponte Barizzo Via Nazionale, 107
0828-871049 [email protected]
Laura Via G. Paolo I snc 0828-851197 [email protected]
Licinella Via Torre di Mare snc
0828-722066 [email protected]
Piano dell’Offerta formativa 2015-2016 Istituto Comprensivo Capaccio Paestum
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L’edificio di scuola primaria di Capaccio Scalo situato
in via G. Falcone ospita 14 classi che accolgono una
media di 300 bambini. E' dotato di giardino, di palestra,
di piccoli ambienti dove poter organizzare attività per
gruppi.
Nella piazza della contrada di Gromola, a pochi passi
dalla chiesa e dall'Istituto alberghiero, sorge l'edificio
scolastico di Scuola primaria. Nel plesso funzionano
cinque classi, in aule disposte su più livelli; pochi gli spazi
esterni ed interni disponibili per attività comuni.
Decentrata rispetto alla cittadina e più vicina al mare è la
scuola primaria di Laura dove funzionano cinque classi, nelle
quali è significativa la presenza di alunni stranieri. Alcuni
interventi recenti hanno reso ancora più efficiente
l’organizzazione degli spazi ed hanno completato l’ottimo
stato dell’edificio sia sotto il profilo strutturale sia sotto il
profilo della sicurezza. Notevoli sono gli spazi esterni ed
ampio è l’atrio al suo interno.
La scuola primaria di Ponte Barizzo è ubicata lungo la S.S.
18, non molto lontano dal ponte che alcune fonti
attribuiscono al celebre architetto Vanvitelli e da cui
prende il nome la frazione. L'edificio ha un ampio
atrio interno, mentre all'esterno gli alunni possono
disporre di un campetto e di ampi spazi.
Nella scuola primaria di Licinella funzionano sei classi. Elevato il numero di bambini
extracomunitari le cui famiglie trovano in questa contrada maggiori possibilità di lavoro e di
alloggi.
Piano dell’Offerta formativa 2015-2016 Istituto Comprensivo Capaccio Paestum
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Scuola Secondaria di I grado
plessi ubicazione telefono e-mail
Capaccio Scalo Viale Padre Pio snc 0828-725044 [email protected]
Torre di Paestum Via Torre di Mare snc
0828-722392 [email protected]
Decoroso e ben organizzato negli spazi è anche lo stabile
ubicato in prossimità di Piazza Santini che ospita le 18
classi della Scuola Secondaria di I grado; è circondato
da un ampio giardino e, oltre alle aule, presenta altri
ambienti per la didattica.
Nell'estrema parte meridionale del territorio del Comune, un
fabbricato di tre livelli è la sede della scuola dell’Infanzia,
della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado di
Licinella
Piano dell’Offerta formativa 2015-2016 Istituto Comprensivo Capaccio Paestum
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2) Risorse strumentali
Il nostro Istituto Comprensivo cerca di tenere il passo con le nuove metodologie d'insegnamento,
dotando sempre più aule di supporti tecnologici multimediali tali da rendere realizzabile
un’attività didattica moderna e stimolante e organizzando per i docenti corsi di aggiornamento
specifici. L’incremento di molte dotazioni e l’allestimento dei laboratori sono stati resi
possibili grazie ai finanziamenti ottenuti nell’ambito dei Fondi Europei di sviluppo regionale
delle Programmazioni 2000-2006 “La scuola per lo sviluppo” e 2007-2013 “Con l’Europa
investiamo nel vostro futuro”.
L’Istituto è fornito di “aule speciali” ovvero:
laboratori Multimediali;
laboratori linguistici;
laboratori scientifici e
matematico/scientifico
laboratori musicali;
laboratorio per alunni diversamente abili
aule per la formazione aggiornamento dei
docenti
palestra;
Possiede sussidi che rispondono adeguatamente alle
esigenze didattiche:
-impianti audio
-computer
- videoproiettori
-strumenti musicali,
-semplici attrezzature sportive
La maggior parte delle aule della S.S. di I grado e della S.P. sono dotate di Lavagna Interattiva
Multimediale (LIM) con l'obiettivo di educare i ragazzi ad un uso consapevole e costruttivo delle
nuove tecnologie, inserendole all'interno dell'ambiente di lavoro quotidiano, di attuare una
didattica innovativa, approcci formativi di tipo collaborativo, simulazioni di attività laboratoriali,
viaggi interattivi virtuali nella storia, nello spazio geografico e nel mondo scientifico.
Piano dell’Offerta formativa 2015-2016 Istituto Comprensivo Capaccio Paestum
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3) Risorse professionali
PER
SON
ALE
SC
OLA
STIC
O
PERSONALE NON
DOCENTE
Riconoscimento del ruolo
Diversificazione dei compiti
Acquisizione di competenze
Ampliamento del senso di
responsabilità e dello spirito di
collaborazione
DIRIGENTE
Collaborazione
Decentramento
DOCENTI
Riconoscimento ruolo e
professionalità
Circolarità delle comunicazioni
Valorizzazione delle
competenze
Aggiornamento e Formazione
professionale
Collaborazione con le famiglie
Aggiornamento e formazione
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Docenti in servizio nell’I.C.
Il corpo docente è costituito da:
N°27 docenti di Scuola dell’Infanzia, di cui N°2 di sostegno e N° 2 di religione
N° 58 docenti di Scuola Primaria, di cui N°8 di sostegno, N°2 specialisti di L2 e N° 4
di religione
N° 55 docenti di Scuola Secondaria di 1° grado, di cui N°8 di sostegno, N°2 di religione
La gran parte dei docenti è titolare di contratto a tempo indeterminato e stabilmente inserito
nell’Istituto.
Andria Maria Cammarano Ivana Cammardella Cristiana Cavallo Maria Teresa Chiacchiera Maddalena Ida Chirico Gerarda Coppola Marilena Cuozzo Grazia D’Ambrosio Anna Maria D’Atri Stefania Di Ruocco Biancarosa Favali Antonella Favali Graziella Franco Maria Irene
Marino Giuseppa Monzo Pasqualina Mordente Giuliana Moschillo Vincenza Orlotti Giuliana Pipolo Antonietta Rattazzi Derna Russo Rossella Russo Vittoria Gerarda Serriello Teresa Tommasino Filomena Venturiello Annalisa Vertullo Rosa
Amendola Maria Luisa Barrile Paola Bosco Liliana Valeria Cantalupo Maria Cristina Cantelmi Bruna Carbone Eugenia Carrella Vincenza Palmina Casella Vittoria Cerra Marilena Chiarelli Antonella Cilente Maria Concilio Maria Rita D’Angelo Annamaria D’Errico Elvira de Martino Elena De Rosa Angela De Simone Anna Di Gregorio Ivana Di Luca Gemma Di Luccia Gaetano Di Matteo Maria Carmela Di Matteo Rosa Di Ruocco Bianca Di Ruocco Biancarosa Fiscone Anna Frigino Irene Frigino Vincenzo Gargiulo Anna Maria Maiese Carmela Marano Maria
Margiotta Saveria Mautone Adriana Miele Angela Napoli Anna Nese Elia Orizzonte Maria Parente Maria Peduto Patrizia Percannella Lucia Perugini Giuseppina Pierro Teresa Ponzo Rita Radano Angelo Rascio Angela Ricci Mariangela Rizzo Rosalina Roscigno Maddalena Rubano Italia Russo Anna Sacco Maria Salamone Giovanna Scialò Liguoro Rosaria Serio Rosa Serra Rosa Teresa Trotta Luigia Vertucci Antonia Vertullo Anna Volpe Giovanna
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA
INFANZIA
DIRIGENTE SCOLASTICO : Dott.ssa Enrica Paolino
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DSGA , personale amministrativo e collaboratori
Acito Tommasina Adinolfi Angela Arcaro Paola Astorino Giuseppe Avallone Mario Battaglia Gabriella Biancullo Stefania Caroccia Filomena Carrozza Patrizia Castaldo Mayra Rosa Chiariello Vincenzina Cinelli Carmine Antonio D’Agosto Antonio De Feo Mariarubina De Simone Luisa De Turris Umberto Del Verme Bionda Di Francesco Liberata Di Lascio Teresa Di Lucia Maria Celeste Di Perna Carmen Francione Maria Pia Fresolone Costantino Gentile Immacolata Granato Conte Marina Granese Adriana Graziuso Rosanna Antonia Grieco Graziella Guglielmotti Patrizia Incerto Antonia Lucia
Lanaro Giuseppina Landi Antonietta Mangia Mirella Melaccio Claudia Messano Anna Mucciolo Antonietta Murolo Lucio Orlando Maria Pagano Stefania Paolino Pietro Pappalardo Gennaro Parlante Nadia Peduto Emilia Ruberto Antonietta Ruggiero Luciano Santoro Vincenzo Savoia Elvira Scairato Agnese Sorrentino Norma Squillace Marileda Turriziani Maurizio Vassallo Olga Volpe Maria Vona Rosa Voza Assunta
SCUOLA
SECONDARIA
1° grado
Direttore Generale dei servizi Amministrativi
Dott.ssa Passannanti Virginia
Assistenti amministrativi
Capozzolo Angela, Caroccia Costantino, Rega Ersilio, Forte Cinzia, De Marco Giulio, Pepe Paola,
La Gorga Nicolina
Collaboratori scolastici
Barbaro R., Bonfrisco A., Cavallo B. Cozzi G., Desiderio M., Di Genio L. Fortini L., Frangia D., Gerundio B., Gnarra G., Marotta R., Melito G., Mortari C., Noce A., Noce C., Pellegrino M., Rorato M. A., Stabile A., Tolomeo R.
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ORGANI COLLEGIALI
Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche a livello
territoriale e di singolo Istituto. Sono composti da rappresentanti delle varie componenti e si
dividono in organi collegiali territoriali e organi collegiali scolastici. Svolgono un importante
ruolo all’interno dell’istituto, in quanto garantiscono il libero confronto tra tutte le componenti
scolastiche e il raccordo tra scuola e territorio di appartenenza.
Essi restano ancora disciplinati dal D.Lgs. n°297/94 (Titolo I della Parte I del Testo Unico in
materia di istruzione) così come integrato e modificato dai successivi provvedimenti normativi.
Consiglio d’istituto
Genitori
Di Giacomo Antonio (presidente)
Cesarano Salvatore, De Santi Alessandro,
Nese Aureliano, Desiderio Paola
Maffia Gaetano, Maiolo Federico
Sorvillo Cosimo
Docenti
Cammardella Cristiana, Ruberto Antonietta
Vona Rosa, Miele Angela,Castaldo Majra R.
Del Verme Bionda, Voza Assunta
Perugini Giuseppina
A.T.A Desiderio Maria, Pepe Paola
Giunta esecutiva
D.S. Dott.ssa Paolino E.( membro di diritto)
D.S.G.A. Dott.ssa Passannanti V.(membro di
diritto)
Nese Aureliano (genitore) Maffia Gaetano
(genitore) Perugini Giuseppina (Docente)
Pepe Paola (ATA)
Comitato di valutazione
Da costituire
Consiglio di intersezione (SI) Composto da tutti i docenti e un
genitore rappresentante per ciascuna
delle sezioni interessate.
Collegio dei docenti Docenti di ruolo e non di ruolo in
servizio nell’Istituto
Consiglio di Interclasse (SP)
Composto da tutti i docenti e un
genitore rappresentante per ciascuna
delle classi interessate.
Organo di garanzia
E’ composto dal Dirigente Scolastico, che lo
presiede, due docenti e due genitori del
Consiglio d’Istituto:
Dott.ssa Enrica Paolino (presidente)
Doc. Pappalardo Gennaro (Membro effettivo)
Doc. Parlante Nadia (membro effettivo)
Doc. Ruberto Antonietta (membro supplente)
Sig. Cesarano Salvatore (membro effettivo)
Sig. Sorvillo Cosimo (membro effettivo)
Sig. De Santi Alessandro (membro supplente)
ORGANI COLLEGIALI
Consiglio di classe ( SS1°)
Composto da tutti i docenti e quattro
genitori rappresentante per ciascuna
delle classi interessate.
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COMPONENTI STAFF DEL DIRIGENTE L'Istituto Comprensivo “Capaccio Paestum” può definirsi un’organizzazione complessa sotto
diversi punti di vista: per la tipologia delle scuole che riunisce sotto un’unica presidenza, per le
dimensioni del territorio in cui sono esse inserite, per la dotazione di organico e personale
professionale che in esso opera quotidianamente.
L’organigramma d’Istituto che segue consente una visione globale dell’organizzazione
RESPONSABILI DI PLESSO
SCUOLA DELL’INFANZIA Capaccio S.- Doc. Monzo P. Licinella- Doc.Chirico G. Precuiali- Doc. Russo R.
SCUOLA PRIMARIA Capaccio S.– Doc. Maiese C. –
Doc. Perugini G. Gromola – Doc. Ponzo R. Laura - Doc. Pierro T. Licinella - Doc. Scialò R.
Ponte Barizzo- Doc. A. Radano
SCUOLA SECONDARIA DI 1°
GRADO Capaccio S.- Doc. Pagano S.-Doc. Pappalardo G. Licinella – Doc. Savoia E.
STAFF DI DIRIGENZA ALLARGATO
Docenti funzioni
strumentali al POF
Responsabili di plesso
Nucleo Interno di
Valutazione NIV
Coordinatori di classe (S.S. 1°)
Gruppo di miglioramento
P. Qualità
STAFF DI DIRIGENZA RISTRETTO
DIRIGENTE SCOLASTICO
DOTT.SSA Enrica Paolino
Coordinatrice S.I.
Doc. Rossella Russo
Collaboratore
del D.S.
Doc. Gennaro
Pappalardo
Collaboratore
del D.S.
Doc. Cristiana
Cammardella
Coordinatori
dipartimenti
disciplinari
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S.S. 1° GRADO CAPACCIO SCALO
S.S. 1°GRADO TORRE
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI – Coordinatori:
Scientifico - Tecnologico Docente Vona Rosa
Linguistico - Letterario Docente Ruggiero Luciano
Integrazione ed Inclusione : Docente Parlante Nadia
Linguaggi non verbali Docente Arcaro Paola
CLASSE COORDINATORI di classe
I A Prof.ssa CHIARIELLO Vincenzina
II A Prof.ssa DE FEO M. Rubina
III A Prof.ssa GRANESE Adriana
I B Prof.ssa VONA Rosa
II B Prof.ssa DI PERNA Carmen
III B Prof.ssa LANDI Antonietta
I C Prof.ssa CASTALDO Mayra
II C Prof.ssa SORRENTINO Norma
III C Prof.ssa ACITO Tommasina
I D Prof.ssa DEL VERME Bionda
II D Prof.ssa PAGANO Stefania
III D Prof. PAPPALARDO Gennaro
I E Prof. D’AGOSTO Antonio
II E Prof.ssa VOZA Assunta
III E Prof.ssa MANGIA Mirella
I F Prof.ssa SCAIRATO Agnese
II F Prof.ssa BATTAGLIA Gabriella
III F Prof.ssa GRIECO Graziella
CLASSE COORDINATORI di classe
I G Prof.ssa BIANCULLO Stefania
II G Prof.ssa GRAZIUSO Rosanna
III G Prof.ssa LANARO Giuseppina
II H Prof.ssa RUBERTO Antonietta
III H Prof.ssa SAVOIA Elvira
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FUNZIONI STRUMENTALI
Area 1
Gestione e valutazione POF –
Coordinamento Progetti
Docenti:
Perugini Giuseppina (SI- SP)
Grieco Graziella (SS 1°)
Area 2 Valutazione alunni ed autovalutazione di Istituto
Docenti:
Maiese Carmela ( SP)
Vona Rosa (SS1°)
Area 3 Formazione personale scolastico Docente: Miele Angela
Area 4 Inclusione Docenti:
Di Ruocco Bianca (SI- SP)
Parlante Nadia (SS 1°)
Area 5 Coordinamento, sviluppo ed uso delle TIC Docenti: Radano Angelo
Area 6 Continuità e rapporti con il territorio Docente: Percannella Lucia
GRUPPO DI MIGLIORAMENTO PROGETTO QUALITA’
Docenti : Maiese Carmela, Russo Rossella , Vona Rosa
NUCLEO INTERNO DI VALUTAZIONE
Docenti : Maiese Carmela, Russo Rossella , Perugini Giuseppina, Vona Rosa,
Pappalardo Gennaro
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RISORSE ESTERNE Le attività didattiche saranno proposte anche attraverso le collaborazioni attivate con altre
istituzioni territoriali. Sono previsti:
L’Istituto è aperto al territorio e collabora con i seguenti organismi:
1. Amministrazione comunale per:
La manutenzione degli edifici e l’arredamento dei locali
La mensa per gli alunni
il servizio trasporto alunni per la Scuola dell’Infanzia, la scuola primaria e la scuola
Secondaria di 1°grado;
ampliamento del POF.
Istituti di Istruzione Secondaria di 2° Liceo Scientifico,
Alberghiero, Agrario
Istituti Comprensivi del territorio
Altre agenzie territoriali: Parrocchia
Istituzioni ed
Enti
Associazioni culturali
Associazioni
sportive
Famiglie
U.S.P. (SA)
Regione
Campania
A.S.L./SA 3
Ufficio scolastico Regionale per la
Campania
Amministrazione Comunale
di Capaccio Paestum
Rapporti
con
Piano di Zona
Forze dell’ordine presenti sul
territorio
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2. A.S.L./SA 3 per:
consulenza e collaborazione in tema di educazione sanitaria,
alimentare e prevenzione del bullismo;
collaborazione per inclusione alunni disabili; partecipazione agli incontri del GLI, GLHI e
GLHO istituiti presso l’I.C.
3. Piano di zona per:
Collaborazione in tema di inclusione alunni con BES
4. Istituti Superiori e Comprensivi del distretto per:
attività riguardanti la continuità, l’orientamento e la formazione professionale, l’uso
delle risorse territoriali, presentazione di progetti (anche in rete).
5. Ufficio scolastico regionale e U.S.P. di Salerno per:
erogazione fondi statali in conformità a specifici criteri;
approvazione progetti da finanziare;
ratifica organici;
iniziative di sostegno all’autonomia delle singole scuole.
6. Parrocchia per:
forme d’integrazione per iniziative religiose;
forme d’integrazione per iniziative socio-culturali.
7. Altre agenzie( sportive, ricreative, ente parco etc.) per:
uso di strutture esistenti in loco;
partecipazione a visite guidate, attività sportive, concorsi
realizzazione di progetti di comune interesse
RISORSE ECONOMICHE
L’Istituto dispone di:
Fondi ministeriali per la realizzazione dell’ampliamento dell’offerta formativa (L440/97)
Fondo dell’Istituzione scolastica;
Fondi per la formazione del personale scolastico
Fondi strutturali dell’Unione Europea e della Regione Campania
Contributi di sponsor che supportano le attività scolastiche.
Eventuali contributi delle famiglie (per iniziative speciali e per viaggi d’istruzione/ visite
guidate);
Eventuali fondi derivanti da finanziamento per progetti specifici.
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SEZIONE 2
Finalita’ e scelte
educativo-didattiche
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FINALITA’
Promuovere l'acquisizione di
vari tipi di linguaggio e un primo
livello di padronanza delle
competenze e delle abilità,
comprese quelle metodologiche
di indagine, indispensabili alla
comprensione del mondo,
favorendo così, il passaggio dal
"sapere comune" al "sapere
razionale".
Sostenere l'apprendimento e la
costruzione delle conoscenze e
lo sviluppo della personalità
nell'equilibrio tra le diverse
dimensioni dell'affettività,
dell'immagine di sé, in un quadro
realistico ed al tempo stesso
armonico.
Assicurare le condizioni idonee a
"rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale" che limitando di
fatto la libertà e la giustizia dei
cittadini, "impediscono il pieno
sviluppo della persona umana"
indipendentemente dal sesso, dalla
razza, dalla lingua, dalla religione,
dalle opinioni politiche e dalle
condizioni personali e sociali (art. 3
della Costituzione).
Favorire il superamento di ogni forma
di egocentrismo a favore di valori quali
il reciproco rispetto, la partecipazione,
la collaborazione, l'impegno
competente e responsabile, della
cooperazione e della solidarietà. Creare
le basi per la loro successiva adozione
come costume comunitario a livello
locale, nazionale e internazionale.
Il progetto educativo e culturale
della nostra scuola si ispira ad una
visiona unitaria della persona e del
sapere.
La scuola è contesto idoneo a:
Si pone come contesto idoneo a:
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LA SCUOLA SI PROPONE DI FORNIRE STRUMENTI UTILI PER:
Promuovere l’acquisizione degli alfabeti delle discipline e dei linguaggi simbolici della cultura, per comprendere i contesti naturali, sociali, antropologici in un processo di costruzione di un sapere che duri per tutta la vita.
Sviluppare la capacità di elaborare strumenti di conoscenza, metodi e categorie per selezionare, acquisire e interpretare le informazioni.
Sviluppare il pensiero riflessivo e critico attraverso tutte le discipline per cogliere gli aspetti essenziali dei problemi e collocare ogni acquisizione nel quadro dei nuovi sviluppi della conoscenza.
Favorire l’acquisizione dei quadri concettuali, dei metodi di indagine, del linguaggio specifico di ciascuna disciplina e contemporaneamente favorire l’elaborazione delle molteplici connessioni.
Acquisire la consapevolezza del proprio processo di apprendimento, attraverso la ricerca e l’uso di strategie cognitive e di studio.
Promuovere la capacità di elaborare e dare senso alla varietà delle proprie esperienze per orientarsi negli itinerari personali.
Accompagnare il singolo alunno nella scoperta del valore di se stesso, delle cose e della realtà per essere in grado di affrontare un compito e/o un insieme di compiti, utilizzando in modo efficace le proprie risorse interne, cognitive, affettivo-emotive, e le opportunità esterne disponibili.
Favorire la cooperazione e il dialogo per l’individuazione di problemi, la negoziazione dei significati, la ricerca e la condivisione delle soluzioni in un processo di apprendimento condiviso.
Potenziare la creatività, il senso di iniziativa, la divergenza attraverso tutti i
mezzi espressivi.
Promuovere l’interazione e l’integrazione delle diversità attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture.
IMPARARE AD
APPRENDERE
per un
apprendimento
permanente
IMPARARE AD ESSERE
per un’identità
consapevole e aperta
Educare a vivere e a convivere attraverso un’azione di supporto al percorso di crescita del singolo alunno nel confronto continuo tra le sue scelte progettuali e i valori di cui è portatore e i valori, i linguaggi, le espressioni, i modelli presenti nel conteso sociale in cui vive.
Promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle radici culturali e della memoria storica proprie in stretta connessione con radici e memorie sia europee che universali.
Promuovere esperienze significative di collaborazione, di responsabilità costruttiva, di solidarietà per la formazioni di cittadini in grado di partecipare attivamente alla vita sociale.
Creare un contesto di valori condivisi favorevole a una solida rete di collaborazione e di responsabilità condivise fra la scuola e gli attori extrascolastici, in primis la famiglia.
Educare alla responsabilità individuale, all’impegno attivo, alla riflessione critica e creativa per migliorare in modo continuo il proprio contesto di vita.
Sensibilizzare ai problemi della salvaguardia dell’ambiente, della salute, della
conservazione del patrimonio artistico e monumentale nazionale e mondiale.
IMPARARE A VIVERE
per una
cittadinanza attiva
unitaria e plurima
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LE
COLLABORAZIONI
DELLA SCUOLA
LA SCUOLA SI
ATTIVA PER:
Accrescere la motivazione degli alunni per favorire l’apprendimento e promuovere il benessere a scuola.
Rispettare i ritmi di apprendimento degli allievi (integrazione disabili, recupero delle carenze, valorizzazione delle eccellenze) per garantire a tutti il successo formativo e favorire la flessibilità nei percorsi formativi.
Favorire l’interiorizzazione dei valori per promuovere il senso di responsabilità personale e la partecipazione attiva alla vita della scuola e della comunità (educazione alla legalità, ad un corretto stile di vita alla solidarietà …).
Realizzare (anche in concorso con altre scuole) percorsi didattici per favorire la conoscenza ed il rispetto del territorio in tutti i suoi aspetti: ambientale-storico- culturale.
Sperimentare strategie didattiche multimediali. (LIM: lavagna Interattiva Multimediale)
Contribuire alla creazione di un circuito sperimentale di ricerca educativa sul territorio (rete di scuole)
Coinvolgere Famiglie ed Enti Territoriali nel processo educativo degli alunni. Favorire opportunità di arricchimento per stimolare la crescita culturale e per prevenire la dispersione scolastica.
Potenziare lo studio delle lingue straniere.
Favorire l’arricchimento delle esperienze sportive utilizzando sia le risorse interne (Centro Sportivo Scolastico) sia le opportunità offerte dal territorio.
Potenziare l’attività laboratoriale per tutte le
discipline.
Gli Enti Locali ed il mondo dell’associazionismo collaborano con la scuola nella realizzazione di iniziative per creare dei progetti che arricchiscono l’offerta formativa e che rispondono ad un bisogno comune: la necessità di formare cittadini consapevoli e responsabili.
La scuola, in conformità con la programmazione educativo-didattica elaborata dal Collegio dei Docenti accoglie proposte provenienti dal Territorio e instaura collaborazioni con: Provincia, Regione, MIUR, ASL, Istituti pubblici e privati, Agenzie Formative,
Federazioni e Società Sportive, Associazioni, CONI...
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ANALISI DEI BISOGNI
Il nostro Istituto, al fine di rendere la propria azione educativa e didattica funzionale alle
esigenze del contesto in cui opera ha individuato i seguenti bisogni formativi degli alunni:
ALUNNI
-Cooperazione e
collaborazione con gli
altri
-Rispetto delle regole e
convivenza
-Sviluppo di competenze di base e
trasversali
Bisogni sfera
personale
-Sviluppo di identità
-Sviluppo di
appartenenza
-Sviluppo di autostima
-Sviluppo di autonomia
Bisogni della sfera
cognitiva
Bisogni della sfera
relazionale
-Presa di coscienza delle proprie attitudini e potenzialità per operare scelte responsabili e consapevoli -Gestione consapevole delle proprie emozioni -Costruzione di strategie e procedure per organizzare, affrontare e assolvere i propri compiti in modo personale e autonomo.
-Istruzione, acquisizione di metodologie operative -Conoscenza dei nuovi linguaggi e uso delle tecnologie multimediali -Esigenza di vivere esperienze significative di apprendimento.
-Educazione alla non violenza e al rispetto dei valori -Superamento di ritardi legati a situazioni socio-ambientali svantaggiate -Accoglienza e integrazione di tutti gli alunni -Prevenzione del disagio dovuto al bullismo
-Importanza delle relazioni (con i compagni, insegnanti, personale ATA, operatori) per poter star bene a scuola.
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ASPETTATIVE DELLE FAMIGLIE Le richieste prioritarie dei genitori nei confronti della scuola risultano essere le seguenti:
FAMIGLIE
Garanzie di formazione:
-Tener conto dei bisogni e degli interessi degli alunni -Fornire una preparazione adeguata
-Motivare ad apprendere
Arricchimento della proposta
- Valorizzare le potenzialità e capacità di tutti -Trasmettere valori sociali e morali
Efficienza in organizzazione e in comunicazione
-Sviluppare le capacità di stare/lavorare in gruppo
-Incentivare il dialogo con gli alunni
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LE SCELTE EDUCATIVE Gli alunni affidati all’Istituto Comprensivo si fermano per circa 11 anni. Da questa semplice
constatazione derivano i principali cardini delle scelte operate:
A ciascun alunno bisogna fornire il massimo delle competenze sul piano delle conoscenze,
dei comportamenti relazionali, dei valori condivisi nella Carta Costituzionale e in tutte le
dichiarazioni internazionali sui diritti dell’uomo e del cittadino.
Ciascun alunno deve poter sviluppare tutte le
sue potenzialità in base alle proprie capacità
e attitudini.
Tutti gli alunni hanno diritto ad essere
integrati nel contesto didattico e saranno
guidati a rendersi conto che “tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale e sono eguali
davanti alla legge senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali”
(art 3 Costituzione).
A tutti gli alunni sarà fornita la basilare
consapevolezza delle varie forme di
“diversità e di emarginazione” allo scopo di prevenire e contrastare la formazione di
stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e
culture.
Tutti gli alunni saranno aiutati a formarsi
una cultura della tutela ambientale attraverso la
comprensione dei fenomeni che hanno indotto
modificazioni nel paesaggio, dalle pratiche
agricole agli insediamenti umani e di attività
produttive, e delle possibilità di interventi di
previsione e prevenzione, anche relativamente alle
calamità naturali.
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L’offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo s’ispira ai seguenti principi:
Uguaglianza, continuità, efficienza, efficacia, flessibilità, trasparenza, informazione,
accoglienza.
Uguaglianza come garanzia di pari opportunità per tutti. Nessuna discriminazione sarà
compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione, opinione politiche
condizioni fisiche e socio-economiche.
Continuità come azione educativo- didattica, sia verticale sia orizzontale, da realizzarsi
nei tre ordini di scuola con la collaborazione ,costante, fra Collegio docenti, famiglie,
enti territoriali.
Efficienza ed efficacia come capacità di
essere centro educativo e formativo dei
giovani e fornire loro una preparazione di
base adeguata all’ottimale proseguimento
del percorso scolastico. Attuare interventi
mirati per evitare evasioni e dispersioni
scolastiche.
Accoglienza come capacità di progettare e
realizzare attività volte al superamento
delle situazioni di difficoltà legate alla
frequenza degli alunni con BES
Flessibilità come capacità di adattare orari, contenuti e metodi alle diverse esigenze
degli alunni.
Informazione e trasparenza come garanzia di chiarezza nei confronti degli alunni,
docenti, famiglie, territorio.
Ai fini della trasparenza di ogni azione
educativa:
L’alunno deve conoscere gli obiettivi e
le finalità dell’insegnamento e, alla fine,
essere reso consapevole dei risultati
raggiunti.
Il docente deve motivare il proprio
intervento didattico, rendere noti gli
strumenti di verifica, le strategie, i
criteri di valutazione e ottimizzare il
piano di miglioramento.
Il genitore deve conoscere l’Offerta Formativa e collaborare nelle attività.
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STRUTTURA DEL MODELLO EDUCATIVO DIDATTICO
Il nostro Istituto, allo scopo di favorire la formazione integrale degli alunni e perseguire il
successo formativo di tutti e di ciascuno ha organizzato, sulla base delle esigenze del contesto in
cui opera e della rilevazione dei bisogni formativi degli alunni, un curricolo verticale di Istituto,
unitario e progressivo con riferimento al quale i docenti individuano le esperienze di
apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie e le metodologie
più idonee al perseguimento delle finalità proprie del sistema di istruzione e formazione.
Nello strutturare i percorsi formativi ci si riferisce:
alle regole e ai principi etici e morali
che sono alla base dell’esercizio della
cittadinanza attiva.
alla Progettazione di Piani di lavoro,
elaborati nel quadro degli obiettivi
generali formativi e specifici di
apprendimento fissati dalle Indicazioni
Nazionali.
alla Flessibilità dei modelli
organizzativi adottati
alla promozione della Continuità
educativo-didattica quale finalità del
processo formativo
e
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ASPETTI EDUCATIVI
Nella convinzione che non può esistere istruzione senza educazione vengono individuati:
nel rispetto delle regole e dei valori etici e morali,
nella conoscenza dei diritti e dei doveri posti a carico di ciascuno,
nella consapevolezza dei ruoli svolti e assunti dalle diverse componenti scolastiche,
ovvero in tutto quanto disciplinato nel Regolamento d’Istituto ed enunciato nel Patto Educativo
di Corresponsabilità riferimenti prioritari per la proposizione dei percorsi formativi finalizzati al
conseguimento di
socializzazione,
autonomia,
responsabilizzazione,
impegno.
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AUTONOMIA
DOCENTE
Responsabilizzare gli studenti favorendo l’autostima. Contribuire alla presa di coscienza dell’alunno sui propri doveri e diritti in modo che si sviluppi un senso critico positivo verso
la scuola e la società
ALUNNO
Prendere coscienza dei propri
limiti e facendo leva sulle
proprie potenzialità, avviare
processi che portino al
superamento di questi.
GENITORI Promuovere lo sviluppo dell’autocontrollo e dell’autostima già
nell’ambiente familiare
SOCIALIZZAZIONE
DOCENTE
Opera attivamente per creare in classe un clima accogliente e stimolante, funzionale all’attività didattica. Rispettare e valorizzare le personalità degli studenti, indipendentemente dalle diverse, condizioni di cultura, sesso, nazionalità, etnie, religione, classe, ceto, abilità e di salute
ALUNNO
Avviare processi di confronto e
interazione con i coetanei e con
gli adulti, comportandosi
secondo le regole della civile
convivenza e del decoro.
GENITORI Partecipare attivamente ai momenti di socializzazione e gestione della scuola (organi collegiali,
iniziative e feste, progetti)
RESPONSABILIZZAZIONE
DOCENTE
Attenersi al POF nello strutturare i propri piani didattici e formativi, avviando processi di responsabilizzazione tra gli alunni
della classe
ALUNNO
Partecipare alla vita democratica
della scuola, assumendosi le
responsabilità che vi sono connesse;
Collaborare fattivamente con la
comunità educativa per creare un
clima di appartenenza e di
solidarietà
GENITORI Partecipare in forma attiva e responsabile alla vita della Scuola con le modalità previste da Leggi
e Regolamenti.
IMPEGNO
DOCENTE
-Ricercare sempre possibili strategie che facilitino l’attività di apprendimento, valorizzino le capacità individuali di ciascuno, contribuiscono al successo formativo. -Fornire informazioni chiare sugli obiettivi didattici e formativi, sui programmi e sui procedimenti di valutazione; -Attivare per gli studenti con difficoltà di apprendimento una o più forme di recupero e di sostegno, tra quelle previste nel POF.
ALUNNO
-Concorrere al raggiungimento dei fini formativi e didattici del proprio corso di studi, mediante una frequenza regolare, un impegno costruttivo e assiduo e un interesse vivo e spontaneo; -Sottoporsi alle verifiche e alle valutazioni del processo formativo, svolgendo in modo attivo i compiti assegnati dall’insegnante.
GENITORI Operare in sinergia, con la Scuola affinchè il processo di apprendimento e di formazione del proprio figlio continui e si perfezioni anche in famiglia. Partecipare attivamente a quanto richiesto ai genitori dalla
scuola.
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ASPETTI DIDATTICI
Principio generale:
Partire dai bisogni formativi, individuare macro-obiettivi per l’acquisizione di valide
competenze attraverso percorsi ed attività che permettono di raggiungere il profilo in
uscita previsto dalle Indicazioni Nazionali.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Gli obiettivi specifici di apprendimento sono esplicitati nel curricolo verticale d’Istituto.
Il nostro Istituto, infatti al fine di realizzare gli obiettivi e le finalità del processo formativo ha
strutturato un curricolo verticale capace di delineare un percorso unitario, graduale e
coerente, continuo e progressivo, delle tappe e delle scansioni d’apprendimento dell’allievo
assumendo come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze chiave
europee. Il curricolo è impostato come processo di continuità del percorso educativo che va
dalla Scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di 1° grado e basato su due concetti
fondamentali: personalizzazione e flessibilità.
Il primo, tiene conto delle esigenze dell’allievo nel rispetto dei tempi di sviluppo e di
apprendimento, delle sue attitudini, dei luoghi e delle situazioni in cui si trova, delle sue
potenzialità e dei successi che può raggiungere.
Il secondo, delle strategie da attuare per far confluire le scelte organizzative e quelle operative
sui problemi che richiedono risposte adeguate.
I “Campi di Esperienza”, le “aree disciplinari”, le “discipline” e le attività integrative sono
considerati strumenti per l’acquisizione delle competenze.
CURRICOLO VERTICALE
Il curricolo rappresenta il fulcro dell’azione educativa-didattica e nella nostra scuola strutturata
come istituto comprensivo esso diventa strumento per favorire in particolare la continuità e
l’unitarietà del percorso formativo nonché un’organizzazione dell’attività didattica che
consente un’interazione tra i docenti dei settori scolastici coinvolti.
Il curricolo della nostra scuola si articola sulle competenze chiave europee. La motivazione di
questa scelta risiede nell’opportunità di reperire un filo conduttore unitario
all’insegnamento/apprendimento, rappresentato appunto dalle competenze chiave.
Esse travalicano le discipline, com’è naturale che sia per le competenze vere. Un curricolo cosi
organizzato è il curricolo di tutti al quale tutti devono contribuire, qualunque sia la materia
insegnata.
Gli indicatori di competenza delle discipline sono incardinati nelle otto competenze chiave
europee.
Le competenze disciplinari diventano così competenze specifiche delle otto competenze chiave.
La competenza è comprovata capacità di mobilitare conoscenze e abilità, ma anche capacità
personali, sociali e metodologiche in tutte le situazioni di vita: lavoro, studio, sviluppo personale,
per gestire situazioni, risolvere problemi, affrontare compiti, relazionare.
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Non esiste apprendimento significativo che non s’iscriva nella prospettiva della competenza. Il
fine dell’istruzione e dell’educazione è la competenza. Questo esige che tutti coloro che sono
impegnati nell’educare e nell’istruire, qualunque sia la disciplina d’insegnamento, lavorino in
coerenza e collaborazione verso i comuni traguardi.
Una nuova organizzazione della didattica: la didattica per competenze
Nel campo didattico, il concetto di competenza ha una valenza molto importante per quanto
riguarda l’atteggiamento del docente verso l’alunno e verso le metodologie.
Se la competenza presuppone l’integrazione di abilità e conoscenze tecniche con capacità
personali, relazionali, metodologiche, è evidente che la didattica non può limitarsi alla
trasmissione del sapere e alla sua applicazione “addestrativa”, come l’atteggiamento del
docente non può esaurirsi nell’istruire, senza occuparsi dell’educazione delle capacità personali.
Se competenza è "sapere agire", capacità di agire per modificare la realtà, la didattica deve
offrire all’allievo occasioni di risolvere problemi e assumere compiti e iniziative autonome, per
apprendere attraverso l’esperienza e per rappresentarla attraverso la riflessione.
La didattica per competenze è un modo differente di organizzare tutto l’insegnamento. Non
basta l’utilizzo di mediatori didattici differenti che pur già consentono di differenziare le
proposte didattiche e coinvolgere alunni con diverse modalità di apprendimento: è
l’impostazione del lavoro quotidiano, organizzato nella prospettiva della competenza in tutte le
discipline, che deve fare la differenza.
Il motore dell’azione didattica, non è il compito in sé, ma la competenza da attivare attraverso
il compito. Questo è scelto come veicolo, campo di esperienza, in modo da attivare le
competenze messe sotto osservazione.
La didattica per competenze si propone come inclusiva e ristrutturante delle pratiche usuali, e
presuppone una riorganizzare del modo di insegnare.
L’obiettivo è infatti il perfezionamento progressivo di un insegnamento inteso non come una
successione di lezioni e neppure come una semplice sequenza di pratiche operative, ma come
organizzazione e animazione di situazioni di apprendimento in cui il soggetto è chiamato a
esercitare ruoli attivi in situazioni reali.
L’allievo è posto in tal modo nella condizione di fare un’esperienza culturale che ne mobilita le
capacità e ne sollecita le potenzialità buone.
Il nostro curricolo si propone dunque, di stimolare la scelta di occasioni e di compiti che
consentano all’alunno di costruire il sapere, di rapportarsi ad esso con spirito di curiosità, di
condividere con gli altri l’esperienza dell’apprendere, di acquisire un sapere effettivamente
personale.
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Il Piano di lavoro e le Unità di apprendimento
Strumenti della didattica per competenze
diventano il Piano di lavoro quale strumento che
raccoglie esperienze in grado di suscitare un
rapporto degli studenti con il sapere in termini
affettivi (curiosità, interesse),concreti (utilità,
scoperta) e cognitivi (padronanza) e l’ Unità di
apprendimento (U.d.A.) che costituisce la
struttura di base dell’azione educativa; essa
prevede un insieme di occasioni di apprendimento
che consentono all’allievo di entrare in un
rapporto personale con il sapere; si tratta sempre
di compiti reali (o simulati) e relativi prodotti che i destinatari sono chiamati a realizzare e
indica le risorse (conoscenze, abilità) che egli deve mobilitare per diventare competente.
Il piano di lavoro annuale è composto da unità di apprendimento disciplinari e unità di
apprendimento pluridisciplinari elaborate seguendo un format appositamente predisposto. In
tali unità vengono esplicitate conoscenze, abilità e competenze (disciplinari che trasversali)e
strategie metodologiche –didattiche che il docente intende utilizzare nella realizzazione del
lavoro.
Ogni U.d.A. deve mirare a una o più competenze tra quelle del repertorio di riferimento
costituito dalle otto competenze chiave.
Il criterio di fondo cui riferirsi è quello di evitare una
pratica che riversi sugli allievi quantità rilevanti di
nozioni e regole, per sostituirla con attività che
stimolino curiosità e partecipazione e che siano in
grado di fornire strumenti per la riflessione e la
strutturazione del sapere acquisito.
È in questo modo che s’impara facendo.
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MODALITA’ OPERATIVE DEL LAVORO DI PROGETTAZIONE DIDATTICA DEI
DOCENTI
Profilo iniziale dell’alunno
Selezione dalle Indicazioni Nazionali di:
OGF OSA
Per costruire
OFS
Strumenti Modalità organizzative Modalità di verifica
Modalità di valutazione
Realizzare il profilo in uscita
Unità di apprendimento
PL piano di lavoro
OGF obiettivo generale formativo
OSA obiettivo specifico di
apprendimento
OSF obiettivo formativo specifico
UA unità di apprendimento
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PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (da Ind. Naz.2012)
Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo
studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di
iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria
età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di
conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse
identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo
consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene
comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a
compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e
testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico
appropriato alle diverse situazioni.
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in
lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita
quotidiana, in una seconda lingua europea.
Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e
fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da
altri.
Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di
elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni
complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.
Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed
interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per
ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle
che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti
diversi nel mondo.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di
ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti
anche in modo autonomo.
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e
la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle
quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e
non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che
frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto
quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori
ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità
e gli imprevisti.
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FINALITA’ SCUOLA DELL’INFANZIA
La scuola dell’ Infanzia si propone di promuovere in ogni bambino/a lo sviluppo:
Dell’ identità:
Imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze, imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile, sperimentare diversi ruoli e diverse forme d’identità: figlio, alunno, compagno, maschio, femmina, abitante di un territorio o appartenente a una comunità
Dell’ autonomia: Acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo, partecipare alle attività nei diversi contesti, aver fiducia di sé e fidarsi degli altri, realizzare le proprie attività nei diversi linguaggi, i sentimenti e le emozioni, esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana, partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti, assumere atteggiamenti sempre più responsabili.
Della competenza: Imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati.
Della cittadinanza: Scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei doveri, porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura.
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OBIETTIVI GENERALI FORMATIVI
Imparare a:
Vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io sentendosi sicuri in un ambiente
sociale allargato;
Conoscersi e sentirsi riconosciuti come persone uniche e irripetibili;
Sviluppare l’autonomia avendo fiducia in sé stessi e fidarsi degli altri;
Giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere
sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto;
Riflettere, confrontarsi e discutere con gli adulti e con i pari riconoscendo la reciprocità
di attenzione tra chi parla e chi ascolta;
Scoprire l’altro da sè e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni;
Gestire il rapporto con gli altri al fine di risolvere contrasti attraverso regole condivise;
Essere cittadini dell’Europa e del mondo attraverso la comprensione di una molteplicità
di culture.
Funzionamento La scuola dell’Infanzia
accoglie i bambini dai 2 anni e ½ ai 6 anni di età. Essa persegue fini educativi e di cura
tali da offrire pari opportunità formative, tenendo presente l’unicità e le differenze di
ogni singolo alunno. La scuola rispetta le scelte educative della famiglia, quale primaria
agenzia formativa e si attiva per instaurare un rapporto di reciproca fiducia ed un dialogo
costante che, valorizzando la specificità dei compiti e delle funzioni di ciascuno, sia la
base per un sereno ingresso del bambino nel nuovo ambiente.
sperimenta con libertà la propria organizzazione, la formazione dei gruppi, delle sezioni
e le attività di intersezione a seconda delle scelte pedagogiche, dell’età e della
numerosità dei bambini nonché delle risorse umane ed ambientali delle quali dispone.
I docenti articolano i campi di esperienza, luoghi del fare e dell’agire, al fine di favorire il
percorso educativo di ogni bambino, aiutando ciascuno ad orientarsi nella molteplicità e nella
diversità degli stimoli e delle attività.
Poiché l’attività laboratoriale costituisce una metodologia didattica da promuovere e
sviluppare nei diversi momenti ed articolazioni del processo formativo, nelle nostre scuole
dell’infanzia vengono attivati laboratori pratico-operativi finalizzati a favorire uno sviluppo
integrale del bambino e della sua personalità , nel rispetto delle attitudini individuali e degli
specifici bisogni formativi .
Laboratori per campi di esperienza, attività integrative e di arricchimento del curricolo,
osservazioni sistematiche e valutazione dei traguardi raggiunti connotano l’organizzazione
della didattica nelle nostre scuole dell’infanzia.
Le sezioni della scuola dell’infanzia sono costituite per gruppi eterogenei.
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SC
UO
LA
DELL’I
NFA
NZIA
si offre come ambiente protettivo e inclusivo dove il bambino è
accolto nei suoi bisogni primari, cognitivi ed emotivi. L’ambiente di
apprendimento è pensato, curato ed attrezzato affinché i bambini
possano star bene con se stessi e con gli altri e possano “imparare
divertendosi” nella prospettiva dell’accrescimento dell’autostima,
del benessere e del successo formativo. Nell’ambiente
intenzionalmente predisposto per fini educativi, lo spazio ed il
tempo vengono organizzati e sottoposti a verifica; in particolare, gli
spazi saranno attrezzati secondo le diverse esigenze e le attività che
vengono svolte. Essi consentiranno per ogni bambino e per i bambini
in gruppo, incontri con più materiali, più linguaggi, più punti di vista;
di avere contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le
emozioni, l’espressività e la creatività. L’ambiente sia interno che
esterno, sarà concepito e vissuto come interlocutore educativo che
con le sue opportunità, sollecita i bambini ad esperienze di gioco, di
scoperta e di ricerca. Il tempo sarà “disteso” affinché il bambino
possa esprimersi e fare esperienza, esercitarsi e trascorrere
serenamente la sua giornata.
accompagna il bambino dal suo ingresso fino alla completa
integrazione scolastica.
Curricolo
Il curricolo non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche; infatti le attività
di routine (l’ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo) sono altrettanto importanti per il
bambino poiché, scandendo il tempo della giornata scolastica, diventano una “base sicura” su
cui costruire nuove esperienze
Metodologia
“L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la
natura, l’arte, il territorio”. La metodologia sarà prettamente ludica. Attraverso questo
approccio si realizzeranno tutte le esperienze di conoscenza e di socializzazione.
A tal fine utilizza:
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Nelle nostre scuole dell’infanzia:
si effettua la programmazione didattica collegiale
si strutturano laboratori per campi di esperienza (linguistico, grafico- pittorico-
manipolativo, espressivo e della creatività, psicomotorio, di lingua inglese)
si realizzano attività integrative e di arricchimento dell’offerta
si procede alla valutazione del processo formativo con predisposizione di apposite
schede di verifica.
si predispone una scheda di passaggio delle informazioni alla Scuola Primaria corredata
da un modello di certificazione delle competenze
si compila una scheda per la formazione delle classi prime
Verifica e Valutazione
L’attività di verifica e valutazione sarà di monitoraggio continuo per valutare non le singole
prestazioni degli alunni, bensì l’efficacia dell’attività educativo-didattica
Documentazione
La documentazione è costituita dalla progettazione e dall’attività didattica svolta
effettivamente. Essa è una memoria per i bambini per ritrovare le proprie tracce e ritrovarsi,
mentre per gli adulti diventa uno strumento per far crescere la qualità della didattica (perché
si documentano i percorsi svolti a scuola). Fine della documentazione è valorizzare il
bambino, la sua storia personale; mettere in luce la sua originalità e i suoi punti di forza, con
il fine ultimo di perseguire un processo di integrazione sia individuale, delle sue capacità, sia
collettiva, nel gruppo classe e nella società.
Progettazione
La progettazione educativa e didattica prevede il raggiungimento di una serie di traguardi per
lo sviluppo delle competenze attraverso lo svolgimento di attività ed esperienze mirate. Per
ogni gruppo di attività o percorsi di laboratorio saranno specificati i Campi di Esperienza di
riferimento e a quale traguardo per lo sviluppo si tende. Ogni esperienza didattica terrà conto
della qualità più che della quantità degli elaborati, nella prospettiva di dare attenzione al
“processo” più che al “prodotto” , nel rispetto dei tempi e dello stile di apprendimento di ogni
singolo alunno.
Giornata scolastica
In ogni plesso l’impianto organizzativo della giornata scolastica si ispira al seguente schema:
Accoglienza; attività di routine; attività di sezione (più propriamente cognitive che
coinvolgano i vari aspetti della personalità degli alunni); preparazione al pranzo; pranzo;
attività di rilassamento; attività di sezione/intersezione per gruppi eterogenei
( espressivo/creative, motorie e di socializzazione).
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IL CURRICOLO PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA SI ARTICOLA SECONDO I SEGUENTI CAMPI DI ESPERIENZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
IL SE’ E L’ALTRO
Le grandi
domande, il senso
morale, il vivere
insieme
I DISCORSI E LE
PAROLE
Comunicazione,
lingua cultura
IMMAGINI, SUONI E
COLORI
Gestualità, arte, musica,
multimedialità
LA CONOSCENZA
DEL MONDO
Ordine, spazio,
tempo, misura
IL CORPO IN
MOVIMENTO
Identità,autonomia,
salute
IL SE’ E L’ALTRO
Le grandi
domande, il senso
morale, il vivere
insieme
I DISCORSI E LE
PAROLE
Comunicazione,
lingua cultura
IMMAGINI, SUONI E
COLORI
Gestualità, arte, musica,
multimedialità
LA CONOSCENZA
DEL MONDO
Ordine, spazio,
tempo, misura
IL CORPO IN
MOVIMENTO
Identità,autonomia,
salute
IL SE’ E L’ALTRO
Le grandi
domande, il senso
morale, il vivere
insieme
I DISCORSI E LE
PAROLE
Comunicazione,
lingua cultura
IMMAGINI, SUONI E
COLORI
Gestualità, arte, musica,
multimedialità
LA CONOSCENZA
DEL MONDO
Ordine, spazio,
tempo, misura
IL CORPO IN
MOVIMENTO
Identità,autonomia,
salute
IL SE’ E L’ALTRO
Le grandi
domande, il senso
morale, il vivere
insieme
I DISCORSI E LE
PAROLE
Comunicazione,
lingua cultura
IMMAGINI, SUONI E
COLORI
Gestualità, arte, musica,
multimedialità
LA CONOSCENZA
DEL MONDO
Ordine, spazio,
tempo, misura
IL CORPO IN
MOVIMENTO
Identità,autonomia,
salute
Sviluppare le
capacità riferite
al linguaggio
orale
Sviluppare le esperienze e le attività che stimolano il bambino a comprendere la necessità di darsi e di riferirsi a norme di comportamento e di relazione indispensabili per una convivenza unanimemente valida.
Sviluppare le attività inerenti alla comunicazione ed espressione manipolativo-visiva, sonoro-musicale, drammatico-teatrale, audio visuale e mass mediale, con il loro continuo intreccio.
Sviluppare le capacità di raggruppamento, di ordinamento, di quantificazione, di misurazione dei fenomeni e dei fatti della realtà, di esplorazione, di scoperta e di prima sistemazione delle conoscenze sul mondo della realtà naturale e artificiale. Equilibrio psicofisico
della personalità
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Organizzazione didattica
SCUOLA
DELL’INFANZIA
MODULO ORARIO
SETTIMANALE
ORARIO
FUNZIONAMENTO
COMPOSIZIONE
SEZIONI
Plesso
“ Capaccio Scalo”
8.30 – 16.30
dal lunedì al
venerdì
40 ore
5 Sezioni di 3-4-5 anni
Plesso
“Licinella”
3 Sezioni di 3-4-5 anni
Plesso
“ Precuiali”
3 Sezioni di 3-4-5 anni
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FINALITA’ SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
La scuola del primo ciclo si propone, in continuità e complementarietà con la scuola
dell’Infanzia, di promuovere l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per
sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.
A tal fine:
concorre, con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso
facilitato per gli alunni con disabilità; facilita l’accoglienza e un equilibrato inserimento degli
alunni stranieri; previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione,
valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento
della qualità del sistema di istruzione.
Pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di
essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica
consapevole della cittadinanza.
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OBIETTIVI GENERALI FORMATIVI
SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI 1°GRADO
Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni per ancorarvi i nuovi contenuti
Esplicitare l’implicito (visioni, teorie e pratiche)
Passare dalle categorie empiriche (quotidiane, culturali) a quelle formali (critiche,
semantiche e sintattiche della comunità scientifica) (ordinare, interpretare e agire)
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle
diversità
Favorire l’esplorazione e la scoperta al fine di
promuovere la ricerca di nuove conoscenze
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere
Realizzare percorsi in forma di laboratorio
Promuovere processi formativi, adoperare il sapere (le conoscenze) e il fare (abilità)
come occasioni per sviluppare armonicamente la personalità, per consentire agli allievi di
agire in maniera matura e responsabile
Mirare all’orientamento di ciascuno, favorire l’iniziativa del soggetto per il suo sviluppo
fisico, psichico e intellettuale, metterlo nelle condizioni di definire e conquistare la
propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale,
culturale e professionale
Promuovere percorsi formativi facoltativi da
offrire ai preadolescenti per il migliore
sviluppo possibile delle loro capacità
Promuovere lo sviluppo e l’acquisizione di
linguaggi specifici.
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SCUOLA PRIMARIA
Funzionamento
Le attività degli alunni di scuola primaria, distribuite su cinque giorni alla settimana, si svolgono
in orario antimeridiano, articolate in 27 ore settimanali per tutte le classi, secondo la
programmazione elaborata dai docenti per classi parallele.
Nei limiti delle disponibilità organiche e compatibilmente con le articolazioni orarie di plesso
viene garantita nelle classi la presenza del docente prevalente.
Periodicamente si procederà alla verifica degli apprendimenti attraverso prove strutturate per
classi parallele. Le prove saranno somministrate da
docenti di altri plessi dell’Istituto per ottenere un
risultato più trasparente ma anche, ai fini
dell’autovalutazione, per avere elementi di conoscenza
delle diverse realtà organizzative e didattiche.
La verifica degli apprendimenti e quindi la conoscenza
delle individuali difficoltà degli alunni in ambito
linguistico e logico matematico, condurrà alla
predisposizione, in orario aggiuntivo, di attività di
consolidamento anche attraverso sussidi multimediali in
dotazione dell’Istituto.
Saranno previsti anche alcuni laboratori di arricchimento dell’offerta formativa collegati alle
capacità e competenze dei docenti proponenti e alla partecipazione degli alunni.
1° biennio
(2°- 3° anno)
2° biennio
(3°- 4° anno)
27 ore settimanali
Insegnante prevalente
Anni di corso 1° anno
Orario
settimanale
Scelta
didattico-
organizzativa
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MONTE ORE DISCIPLINARE
Plessi: Ponte Barizzo, Laura, Gromola Licinella
Discipline Settimanale Annuale
Italiano
9 h classe I 8 h classe II 7 h classe III 6 h classi IV -V
297 h 264 h 231 h 198 h
Arte e Immagine 1 h tutte le classi 33 h
Musica 1 h tutte le classi 33 h
Ed. Fisica 1 h tutte le classi 33 h
Inglese
1 h classe I 2 h classe II 3 h classi III-IV-V
33 h 66 h 99 h
Matematica 6 h tutte le classi 198 h
Scienze 2 h tutte le classi 66 h
Tecnologia 1 h tutte le classi 33 h
Storia 2 h tutte le classi 66 h
Geografia 1 h classi I-II-III 2 h classi IV-V
33 h 66 h
IRC 2 h tutte le classi 66 h
Plesso: Capaccio Scalo
Discipline Settimanale Annuale
Italiano
8 h classe I 7 h classe II 6 h classi III - IV -V
264 h 231 h 198 h
Arte e Immagine 1 h tutte le classi 33 h
Musica 1 h tutte le classi 33 h
Ed. Fisica 2 h tutte le classi 66 h
Inglese
1 h classe I 2 h classe II 3 h classi III-IV-V
33 h 66 h 99 h
Matematica 6 h tutte le classi 198 h
Scienze 2 h classi I – II- III 1 h classi IV - V
66 h 33 h
Tecnologia 1 h tutte le classi 33 h
Storia 2 h tutte le classi 66 h
Geografia 1 h classi I-II-III 2 h classi IV-V
33 h 66 h
IRC 2 h tutte le classi 66 h
Nelle nostre scuole primarie:
si effettua la programmazione didattica per classi parallele.
si realizzano laboratori di attività integrative curricolari e di approfondimento,
recupero e sviluppo degli apprendimenti.
si arricchisce l’offerta formativa con particolari attività ed insegnamenti.
si procede alla verifica e valutazione degli apprendimenti con strumenti appositamente
predisposti
si svolge la rilevazione degli apprendimenti attraverso la somministrazione delle prove
INVALSI
si procede alla certificazione delle competenze.
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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
Le attività didattiche saranno realizzate secondo una pluralità di strategie metodologiche, in un
clima educativo e di apprendimento caratterizzato da serenità, fiducia, rispetto. La lezione
frontale, nel rispetto della libertà d’insegnamento, sarà supportata da scelte metodologiche
finalizzate alla:
- promozione dell’interesse e della motivazione di ciascun allievo;
- valorizzazione delle diversità di stili e ritmi di apprendimento;
-personalizzazione del processo formativo, con interventi didattici specifici per gli alunni
diversamente abili e svantaggio culturale.
In particolare, si farà ricorso ai seguenti MODELLI METODOLOGICI:
3° anno
30 ore settimanali ad indirizzo ordinario
32 ore settimanali ad indirizzo musicale
DOCENTI DELLE DISCIPLINE
Anni di corso 1° biennio
(1°- 2° anno)
Orario
settimanale
Responsabili
attività
Modelli
metodologici
per concetti (identificazione
dell’argomento e conseguente
definizione del contenuto
attraverso mappe concettuali,
concetti-chiave)
metacognitivo (promuovere
nell’alunno la consapevolezza del
proprio stile di apprendimento per
“imparare ad imparare” in diversi
contesti, in relazione ai limiti e alle
risorse di cui si dispone).
tecniche di studio (far riassumere,
schematizzare, prendere appunti,
per consentire all’alunno di gestire
contenuti di apprendimento
complessi).
apprendimento cooperativo e lavoro di
gruppo (gli allievi lavorano in piccoli
gruppi eterogenei per attività di
apprendimento, sperimentando il dialogo
di confronto e la corresponsabilità rispetto
ai risultati da conseguire).
attività laboratoriale (attraverso
l’interdipendenza di sapere e saper
fare, stimola il gusto della ricerca,
rendendo l’allievo protagonista attivo
del processo di apprendimento)
multimediale (integra i
tradizionali mediatori
didattici iconici, analogici e
simbolici, attirando
l’attenzione e l’interesse
dell’allievo).
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MONTE ORE DISCIPLINARE
Discipline Settimanale Annuale Italiano, storia, geografia 9 297 Attività di approfondimento in materie letterarie 1 33 Matematica e scienze 6 198 Tecnologia 2 66 Inglese 3 99 Seconda lingua comunitaria (francese) 2 66 Arte e immagine 2 66 Scienze motorie e sportive 2 66 Musica 2 66 Religione cattolica 1 33
Solo nelle classi II A e III A e relativamente ad otto alunni delle classi I A, IB, IC il curricolo si
arricchisce di ulteriori 2 ore settimanali per alunno dedicate allo studio dello strumento
musicale(chitarra, clarinetto, pianoforte e tromba) e alla musica d’insieme
Nelle nostre scuole secondarie:
si effettua la programmazione didattica per dipartimenti disciplinari.
Si realizzano laboratori di attività integrative curricolari e di approfondimento,
recupero e sviluppo degli apprendimenti.
si arricchisce l’offerta formativa con particolari attività ed insegnamenti.
si procede alla verifica e valutazione degli apprendimenti con strumenti appositamente
predisposti
si svolge la prova nazionale dell’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione
curata dall’ INVALSI
si procede alla certificazione delle competenze
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CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE
Il corso ad indirizzo musicale è costituito da tutti gli
alunni delle classi II A e III A e da otto alunni delle
classi I A, IB, IC. Gli alunni sono stati assegnati ai corsi in base a prove
orientative attitudinali (prova ritmica, prova di
ascolto e di riconoscimento, prova di canto, prova
teorica).
Le lezioni sono impartite in orario pomeridiano, con
prolungamento del Tempo Scuola.
Obiettivi disciplinari:
Integrazione dell’educazione musicale con
l’insegnante della pratica strumentale;
Diffusione sul territorio della pratica strumentale;
Formazione di gruppi musicali;
Orientamento verso scuole di indirizzo musicale;
Inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Obiettivi trasversali:
Promuovere la formazione globale dell’alunno
attraverso un’esperienza musicale, resa più completa dallo
studio dello strumento;
Coniugare la dimensione cognitiva con la
dimensione estetico-emotiva e pratico-operativa;
Offrire all’alunno ulteriori occasioni di sviluppo e
orientamento delle proprie potenzialità;
Offrire occasioni di crescita e integrazione anche
per gli alunni in situazioni di svantaggio;
Sviluppare capacità di valutazioni critico-estetiche.
Obiettivi specifici:
Uso e controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva, con riferimento alla
procedura e allo sviluppo del senso motivo, sull’acquisizione delle tecniche;
Capacità di esecuzione e ascolto nella pratica individuale, ossia a livello di sviluppo dei processi
di attribuzione di senso e delle capacità organizzative dei materiali sonori;
Esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione automatica, creativa dello strumento.
Metodologia:
Nella fascia d’età della Scuola secondaria di 1° grado si avviano più strutturate capacità di
astrazione e problematizzazione; la pratica della musica d’insieme si pone come strumento
metodologico privilegiato. Infatti l’evento musicale, prodotto da un insieme di strumentisti,
opportunamente progettato sulla base di differenziate capacità operativo-strumentali, consente,
da parte degli alunni, la partecipazione all’evento, a prescindere dal livello di competenza
strumentale raggiunto.
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ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ SCOLASTICHE DEL NOSTRO ISTITUTO
L’attività del nostro Istituto si svolge nel rispetto dell’autonomia scolastica e delle
vigenti disposizioni normative in materia di istruzione e formazione e pertanto fonda la
propria organizzazione sui principi
di flessibilità
di diversificazione
di personalizzazione
di efficace
dell’orario, dell’accorpamento delle
discipline, dell’utilizzo degli
insegnanti
delle proposte didattiche, dei criteri
di utilizzazione delle risorse, delle
metodologie
del processo di
insegnamento/apprendimento
delle opzioni organizzative, della
gestione delle risorse ricercando la
collaborazione di enti ed istituzioni
del territorio così da cogliere tutte le
possibilità offerte da essi,
dell’autovalutazione, dell’analisi
costi/benefici
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PERCORSI FORMATIVI PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Premessa
Il nostro Istituto garantisce a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) il pieno
riconoscimento, la partecipazione e l’inclusione scolastica, facendo propri i principi su cui si
basa la normativa sui BES.
Il concetto di Bisogno Educativo Speciale si è sviluppato nell’ambito dell’ICF (International
Classification of Functioning, Disability and Health, 2002), il nuovo modello del funzionamento
umano proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), destinato a sostituire le
tradizionali classificazioni che parlano di disabilità o disturbi dell’apprendimento. Quindi, per
interpretare correttamente e far fronte in modo adeguato alla sempre crescente complessità
dei bisogni che emergono oggi nelle nostre classi, è meglio riferirsi al concetto di BES, in quanto
esso rappresenta tutte le difficoltà educative dal punto di vista del «funzionamento» e della
salute e non della disabilità o della malattia. Si tratta di un importante spostamento di ottica, al
quale il nostro Istituto aderisce e contribuisce a diffondere.
In questo senso, è importante sottolineare che “ogni alunno, con continuità o per determinati
periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici o
anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che la scuola offra adeguata e
personalizzata risposta” (D.M. del 27 dicembre 2012). La direttiva ministeriale del 27/12/2012
ha esteso in modo definitivo, a tutti gli alunni in difficoltà, il diritto e, quindi, il dovere per tutti
i docenti alla personalizzazione dell’apprendimento, anche attraverso il diritto ad usufruire di
misure dispensative e di strumenti compensativi, nella prospettiva di presa in carico complessiva
ed inclusiva di tutti gli alunni, nell’intento di favorire il loro successo formativo. Una scuola che
sa rispondere adeguatamente a tutte le difficoltà degli alunni e sa prevenirle, ove possibile,
diventa poi un a Scuola davvero e profondamente inclusiva per tutti . Il concetto di “Inclusione”
si deve,quindi applicare a tutti gli alunni, come garanzia di poter partecipare alla vita scolastica
e raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione sociale. Il
concetto di B.E.S è una macrocategoria che comprende dentro di sé le tutte le possibili
difficoltà educative-apprenditive degli alunni, ossia
- Alunni con disabilità (con certificazione sanitaria), tutelati dalle Legge 104/;
-Alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento -DSA, (con certificazione sanitaria) tutelati
dalla Legge 170/2010;
- Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico-culturale, compresi gli alunni stranieri
con BES (senza certificazione), di cui alla DM 27/12/2012 , CM n. 8/2013 e Nota Ministeriale
2563 del 22/11/2013.
Per tutti questi alunni con Bisogni Educativi Speciali, la nostra scuola ha elaborato il Piano
Annuale per l’Inclusività (P.A.I.), parte integrante del POF e allegato ad esso.
Esso offre una progettazione completa ed articolata, all’interno della quale vengono delineate
le pratiche didattiche inclusive, da condividere con le famiglie, le quali devono trovare nelle
scuola la competenza per garantire ai loro figli , nel rispetto delle differenze che li
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caratterizzano, percorsi di apprendimento efficaci ed interventi specifici rapportati alle diverse
esigenze educative degli alunni.
Il Piano prevede, inoltre, intese, accordi e collaborazioni con i servizi socio-sanitari territoriali e
con Istituzioni ed Enti vari: A.S.L., Comune, Piano Sociale di Zona, C.T.S. (Centro Territoriale di
Supporto) Provinciale , Agenzia Regionale di Mediazione Culturale per gli alunni stranieri e
Associazioni presenti sul Territorio.
Un efficace processo di inclusione per realizzarsi compiutamente necessita, infatti, dell’azione
sinergica di figure ed Enti a ciò preposti e operanti in rete per l’elaborazione condivisa di
procedure per l’integrazione dei servizi in ambito scolastico, per l’utilizzo congiunto e
concordato di risorse professionali e finanziarie, nonché per l’attuazione di misure/azioni
formalizzate per la prevenzione/contrasto del disagio a scuola.
Finalità e obiettivi per una didattica realmente inclusiva
Finalità:
Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza e
integrazione/inclusione.
Facilitare l’ingresso degli alunni BES nel sistema scolastico e sociale nel quale saranno
inseriti.
Realizzare l’inclusione, sviluppando le abilità sociali e comunicative dell’alunno.
Promuovere iniziative di collaborazione tra scuola, reti di scuole, Comune, Enti
territoriali, ASL.
Favorire un clima d’accoglienza nella scuola e rimuovere gli ostacoli alla piena
integrazione.
Entrare in relazione con le famiglie.
Obiettivi:
Mettere la persona al centro dell’azione didattica;
Includere gli studenti più problematici, riconoscerne i bisogni e cercare strategie idonee
a sollecitare l’attenzione e la partecipazione, per creare apprendimento significativo,
per non creare dispersione scolastica;
Praticare in classe strategie più coinvolgenti di quelle tradizionali (attività espressive
come teatro, musica, video, laboratori di cittadinanza attiva studio guidato; lavori sulle
dinamiche di classe, sulle emozioni, sul bullismo; formazione per prevenzione e contrasto
dell’uso/abuso di sostanze; utilizzo di percorsi interdisciplinari, su tematiche civiche e
ambientali, con materiali e sussidi multimediali);
Condividere le linee metodologiche e i presupposti pedagogici con tutto il personale
educativo;
Valorizzare le potenzialità e risorse di ognuno, anche le competenze non formali;
Riconoscere i diversi bisogni e le differenze individuali, curando la personalizzazione
dell’insegnamento e adeguando in itinere la programmazione di ciascuna disciplina.
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AZIONI DELLA SCUOLA
Gruppo di lavoro per l’inclusione
In linea con la normativa più recente relativa all’inclusione, nella nostra scuola opera il GLI
(Gruppo di lavoro per l’inclusione), che curerà in ogni sua fase il processo di
integrazione/inclusione scolastica degli alunni con BES.
Area Disabilità
GLHI e GLH operativo per gli
alunni con disabilità
(GLHO)
Area Disturbi Evolutivi
GL operativo per alunni con
Disturbi Specifici di
Apprendimento e/o Disturbi
Evoluti Specifici
(GLO DSA/DES)
Area Svantaggio Socioculturale
e Linguistico
GL operativo per BES non
certificati e con PDP
(GLO/BES n.c)
Area alunni stranieri GLACNI
Gruppo di Lavoro operativo per alunni con Cittadinanza non Italiana – C.M. n. 8/2013
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I Percorsi Personalizzati: PEI e PDP
Sulla base della normativa sui BES si prevede un’accurata rilevazione degli alunni con bisogni
educativi speciali, ma anche la progettazione annuale di interventi adeguati per ciascuno di
essi.
IL Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), per gli alunni con disabilità,
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) per alunni con DSA e per alunni con BES non
certificati rappresentano la sintesi documentata dei percorsi di studio personalizzati
programmati per gli alunni con BES del nostro Istituto e saranno pertanto adeguati agli stili di
apprendimento di ciascuno di essi.
I percorsi personalizzati, documentati in ciascun Piano, comporteranno il conseguimento degli
obiettivi formulati, attraverso l’adozione di strategie adeguate, conformi agli stili, ai ritmi di
apprendimento e alle difficoltà manifestate da ciascun alunno con BES.
Strategie di intervento
Per raggiungere gli obiettivi programmati si farà ricorso a strategie d’intervento che pongano
l’accento sull’apprendimento cooperativo (Cooperative Learning) o Tutoring (apprendimento fra
pari: lavori a coppie) attribuendo un ruolo fondamentale ai compagni di classe , che diventano
così una vera e propria risorsa.
Anche la Didattica Laboratoriale, che non comporta necessariamente l’utilizzo di un laboratorio
come luogo fisico, favorisce la centralità dell’alunno nel suo processo di apprendimento,
realizzando la sintesi tra sapere e saper fare.
Inoltre, partendo dai materiali rivolti alla classe, è possibile adattare e semplificare i libri di
testo, le schede per le esercitazioni, le schede di aiuto disciplinare, i percorsi laboratoriali,
adeguandoli alle abilità e alle esigenze di ciascuno alunno. Anche l’ uso di mappe, schemi e
supporti visivi (il cui utilizzo viene agevolato dalle LIM presenti nei diversi plessi del nostro
Istituto), risulta essere un supporto concreto, perché fondato su una strategia logico-visiva,
molto simile all’approccio che gli alunni stabiliscono con gli strumenti tecnologici di cui fanno
largo uso abitualmente ( Hi-Phon, tablet, PC).
Un ulteriore aiuto per il docente è costituito dalla didattica metacognitiva, che sviluppa
nell'alunno la consapevolezza di quello che sta facendo, del perché lo fa, di quando è opportuno
farlo e in quali condizioni, rendendolo gestore diretto dei propri processi cognitivi e ciò
rappresenta la base di un metodo di studio efficace per ogni alunno.
Realizzare una scuola inclusiva significa anche rivolgere particolare attenzione agli aspetti
emotivo-relazionali, aiutando tutti gli alunni a imparare a vivere bene con se stessi e con gli altri,
migliorando la propria autostima, il proprio benessere emotivo e le proprie capacità relazionali,
poiché è di fondamentale importanza sviluppare una positiva immagine di sé. La motivazione ad
apprendere è fortemente influenzata da questi fattori, così come lo è rispetto alle emozioni
relative al senso di appartenenza al gruppo della classe ed alla comunità scolastica.
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Tali strategie vanno integrate con le misure compensative e dispensative, entrambe previste
dalla Legge170/2010 sui DSA, ma anche dalla già citata normativa sugli alunni con BES.
Esse si possono riassumere come segue:
1. APPRENDIMENTO COOPERATIVO
2. DIDATTICA LABORATORIALE
3. DIDATTICA FACILITATA
4. USO DI MAPPE, SCHEMI, AIUTI VISIVI
5. METODO DI STUDIO METACOGNITIVO
6. USO DI MISURE COMPENSATIVE E DISPENSATIVE
Il concreto utilizzo di tali strategie trova spazio di realizzazione nei progetti che i docenti del
nostro Istituto hanno elaborato per gli alunni con BES.
I progetti previsti sono i seguenti:
Educazione ambientale (Ortoc(u)ltura, Riciclaggio, Manualità Ambiente)
Laboratorio creativo;
Multimedialità;
Psicomotricità;
Alfabetizzazione alunni stranieri;
Sportello di ascolto e consulenza psicologica;
Riabilitazione equestre;
Onoterapia
L’uso delle suddette strategie , in un’ottica didattica di flessibilità, come previsto dall’art. 4 del
DPR 275/1999, può essere funzionale alla didattica per gli alunni con BES e molto utile per la
realizzazione dei suddetti progetti e di attività affini, ma ciò non esclude la necessità di
programmare interventi mirati da parte dei docenti, da condividere con la famiglia e con gli
altri operatori coinvolti nel processo di apprendimento dell’alunno con BES.
E’ solo dall’integrazione equilibrata e ben calibrata dei diversi interventi che si può conseguire
la piena acquisizione degli obiettivi previsti.
Valutazione
Come per ogni tipo di progettazione, anche per i Piani Educativi Individualizzati (per gli alunni
con disabilità) e i Piani Didattici Personalizzati (per gli alunni con DSA o per quelli con BES non
certificati), occorre procedere alla valutazione degli interventi realizzati.
In una prospettiva inclusiva, è necessario personalizzare le forme di verifica, adeguando le
attività programmate ai bisogni e alle situazioni di fatto degli alunni con BES. La valutazione
deve essere effettuata in ingresso, in itinere e nella fase finale dei percorsi personalizzati,
siano essi PEI o PDP.
Essa svolge una “funzione formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento e di
stimolo al miglioramento continuo” (Indicazioni Nazionali 2012) ed è per tale motivo che
costituisce parte integrante della progettazione, che, grazie ad essa , può essere rimodulata ed
impostata nuovamente in termini di flessibilità, tale da consentire l’adeguamento degli
interventi ai cambiamenti intervenuti nell’alunno disabile, con DSA o con BES non certificato.
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AREA DELLA DISABILITA’
ALUNNI DISABILI
S.I.
Cap. Scalo
S.I. Precuiali
S.I. Licinella
S.P. Cap. Scalo
S.P. Licinella
S.P. Gromola
S.P. P. Barizzo
S.S.1° Cap. Scalo
S.S.1° Torre
N^2
N^2
---
N^7
N^ 4
N^1
N^2
N^10
N^6
Il nostro Istituto per l’anno scolastico 2015/2016 sono presenti 34 alunni diversamente abili,
inseriti nei vari plessi scolastici. L’insegnamento di sostegno vede coinvolti 21 docenti
specializzati, contitolari, a pieno titolo, delle classi di appartenenza, che cercheranno di
favorire la reale integrazione degli alunni disabili non solo nella scuola, ma nel contesto sociale
di appartenenza.
La scuola è ben consapevole che la disabilità è una condizione che affonda le proprie radici in
una limitazione a carattere biologico e psicologico, nella quale poi si innescano tutta una
serie di problemi di ordine sociale ed economico che conducono, poi ,alla inevitabile richiesta
di aiuto e sostegno alla società da parte delle famiglie; proprio per questo ,ha il dovere di
impegnare al massimo le proprie risorse al fine di attuare tutto quello che può servire ad
alleviare i disagi derivanti da una disabilità.
Il nostro Istituto pone in essere una serie di attività laboratoriali e percorsi individualizzati
atti a promuovere la crescita e lo sviluppo delle potenzialità di ognuno e la piena
integrazione sociale degli alunni disabili.
E’ importante, sempre e comunque, ribadire che gli sforzi educativi devono essere concentrati
su quello che l’alunno disabile “sa fare” e non su quello che “non sa fare” solo così si concorre
alla sua crescita sociale. Inoltre, c’è da ricordare che la Legge Quadro per l’assistenza ,
l’integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili del ’92 con i suoi 44 articoli,
rimane ancora oggi il punto di partenza fondamentale per qualsiasi problematica o questione
relativa alla disabilità.
Volendo citare per sommi capi i principi generali di questa legge, l’art. 1 sancisce:“…
l’impegno della Repubblica a garantire alle persone diversamente abili il pieno rispetto della
dignità umana, i diritti di libertà e di autonomia, a promuoverne la piena integrazione nella
famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso la rimozione di tutte le
condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana”.
In questo percorso, la scuola è coadiuvata dai servizi socio-sanitari territoriali, dagli enti
preposti e dalle famiglie che devono essere sempre coinvolte in prima persona
nell’opera educativa dei propri figli.
Pertanto, la scuola promuoverà e svilupperà occasioni di apprendimento tali da favorire la
partecipazione alle attività scolastiche e a garantire l’effettiva uguaglianza delle opportunità
formative.
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Occorrerà, comunque , attrezzarsi con gli strumenti professionali più idonei a trasformare
l’idea di “uguaglianza delle opportunità” in percorsi didattici concreti.
Bisognerà mettere in campo risorse professionali, strumenti compensativi, strategie
alternative che possano offrire risposte positive al diritto allo studio e all’apprendimento di
tutti gli alunni nel pieno rispetto della diversità.
Obiettivi formativi generali
Promuovere la socializzazione e la capacità di lavorare in gruppo.
Stimolare l’autostima e il rispetto reciproco
Far acquisire un adeguato grado di autonomia personale.
Potenziare le abilità possedute e la capacità di comunicare attraverso linguaggi diversi.
Far acquisire nuove competenze.
Sviluppare e consolidare le abilità meta cognitive (strategie che facilitano i processi di
apprendimento) e meta emozionali ( componenti emotive e relazionali rapportate
all’immagine di sé e del proprio agire in relazione al mondo circostante).
La Legge 104/92 art. 12 c. 4 stabilisce” l’esercizio del diritto all’educazione e
all’istruzione non può essere impedito da difficoltà derivanti dalle disabilità connesse
all’handicap , quindi la progettazione dovrà tener conto di questa priorità e dovrà individuare
interventi equilibrati tra apprendimento e socializzazione”.
Piano Educativo Individualizzato
Il criterio metodologico scelto per gli alunni disabili sarà l’insegnamento individualizzato volto
a favorire forme alternative legate al lavoro di gruppo e alla conquista di una certa autonomia
operativa.
A partire dalle specifiche abilità e carenze di ciascun alunno , si tratterà di individuare il
trattamento per più idoneo per ognuno, costruendo percorsi specifici di apprendimento,
intervenendo in modo differenziato e con una varietà di tecniche, strategie e materiali.
Si dovrà quindi tener conto dei tempi e dei ritmi di apprendimento di ciascun alunno e dei
suoi particolari stili cognitivi, far leva sui processi motivazionali che investono la sfera
emotivo-affettiva, variare qualitativamente la didattica, organizzare interventi
individualizzati nel piccolo e nel grande gruppo a seconda delle esigenze.
Per ciascun alunno disabile la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del
servizio territoriale, predisporrà un apposito piano educativo personalizzato, P.E.I., che
comprenderà la scelta degli obiettivi, delle metodologie e delle strategie che si adotteranno
per valorizzare le risorse dell’alunno.
Per la stesura del P.E.I. sarà indispensabile l’acquisizione completa della documentazione
attraverso la famiglia, gli insegnanti della classe precedente, la diagnosi funzionale ed il
profilo dinamico funzionale forniti dall’ASL, Esso deve poi tendere all’utilizzo di tutte le
risorse scolastiche e territoriali.
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Strumenti e materiali
Si utilizzeranno i laboratori presenti nei vari plessi, materiali di uso comune, computer,
software didattici. Si prevede di intensificare la partecipazione di tali alunni alle attività
collegate all’informatica in quanto l’utilizzo del computer e delle possibilità che offre non
solo come mezzo di comunicazione e di relazione, quanto come mezzo di acquisizione di
conoscenze, è ritenuto utile al processo di apprendimento.
GLHO
Il gruppo opera con la rappresentanza dei diversi soggetti coinvolti nel processo di inclusione scolastica
dell’alunno disabile
Verifica
Sarà sistematica, effettuata attraverso l’osservazione, l’utilizzo di prove oggettive e prove
pratiche, le produzioni personali nonché di gruppo.
Verrà effettuato un monitoraggio delle attività programmate, finalizzato a verificare i reali
progressi conseguiti.
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AREA DSA /DES
ALUNNI D.S.A. CERTIFICATI
S.P. Laura
S.P. Cap. Scalo
S.P. Licinella
S.P. Gromola
S.P. P.
Barizzo
S.S.1° Cap. Scalo
S.S.1° Torre
------
N^1
N^1
N^1
N^1
N^9
N^1
Nell’ Istituto sono presenti alunni con specifica diagnosi D.S.A. sia nella scuola primaria che
secondaria.
Il termine “Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A.) descrive più profili neuropsicologici a
insorgenza in età evolutiva accomunati dalla presenza di una significativa difficoltà
nell’acquisire e padroneggiare con facilità uno o più processi relativi alla lettura, alla scrittura
e/o al calcolo. Le difficoltà determinate dai D.S.A. non devono, però, essere intese come
difficoltà primarie nelle aree sensoriali, intellettiva o neurologica, né derivanti da carenti
opportunità di apprendimento.
Schema esplicativo dei DSA (DISLESSIA, DISGRAFIA, DISCALCULIA)
Cate
gorie
clinic
he
Identificativo Abilità
interessata
Fisionomia Diagnosi
Differenzial
e
Criteri
Diagnostici DISLESSIA
SPECIFICA
EVOLUTIV
A
Disturbo di
lettura
Lettura
strumentale
Difficoltà in
accuratezza, velocità
e comprensione;
frequenti
sostituzioni,
distorsioni e
omissioni
Deficit sensoriali, linguistici, di sviluppo generalizzato, di coordinazione motoria, ritardo mentale
Basso rendimento rispetto all’età e al Q.I. elevato
Criterio della discrepanza
DISORTOGRAFIA Disturbo di scrittura
Scrittura strumentale
Difficoltà a scrivere usando tutti i segni alfabetici, a collocarli al posto giusto, a rispettare le regole grammaticali
Difficoltà grafo-esecutiva che riguarda la riproduzione di segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare
DISGRAFIA Disturbo
di
scrittura
Grafismo
DISCALCULIA
SPECIFICA
Disturbo Calcolo Difficoltà nelle
abilità di calcolo
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I disturbi specifici di apprendimento (DSA) si ripercuotono sia nello studio che nel
comportamento scolastico, evidenziando altresì problemi sociali ed emotivi che si riflettono poi
nella sfera sociale.
Nello studio
Difficoltà nell’attenzione
Difficoltà di esposizione orale
Possibili difficoltà a ricordare le date
Difficoltà a costruire e utilizzare
organizzatori spazio-temporali
Difficoltà ad esprimersi attraverso
strutture sintattiche complesse
Nel comportamento
Distraibilità
Grande lentezza
Mancanza di impegno
Demotivazione
Disordine
Irrequietezza
Individuazione dei soggetti con D.S.A.
Per individuare un alunno con eventuale D.S.A non necessariamente si dovrà ricorrere a
strumenti appositi, ma può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all’osservazione
delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura e
calcolo.
Pertanto ogni docente avrà il compito di osservare tali caratteristiche nelle prestazioni
scolastiche di un alunno , di predisporre specifiche attività di recupero e potenziamento e se
a seguito di tali interventi l’atipia permane, sarà necessario comunicare alla famiglia
quanto riscontrato consigliandole di ricorrere ad uno specialista per accertare la presenza o
meno del DSA.
Una diagnosi di DSA può essere formulata con certezze solo alla fine della 2° classe della
Scuola Primaria quando le eventuali difficoltà interferiscono in modo significativo con gli
obiettivi scolastici o con le attività.
La documentazione relativa alla diagnosi dovrà essere effettuata nell’ambito dei trattamenti
specialistici già assicurati da strutture sanitarie pubbliche o con esse convenzionate o
accreditate e dovrà essere comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello
studente.
GLO per DSA
Il gruppo cura nelle diverse fasi il personale percorso di apprendimento degli alunni con DSA o
DES.
Piano didattico personalizzato
I docenti, nel rispetto della loro libertà di insegnamento, in base alle specifiche esigenze
degli alunni con DSA, certificata nei modi previsti dalla normativa specifica , si
impegneranno per elaborare il Piano didattico personalizzato che prevede l'adozione di
misure dispensative e compensative finalizzate ad evitare situazioni di affaticamento e di
disagio in compiti direttamente coinvolti dal disturbo, senza, peraltro, ridurre gli
obiettivi di apprendimento previsti nei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.
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La valutazione
Sarà incentrata più sugli aspetti sostanziali che formali .
A tal proposito si potrà ottenere la dispensa dallo svolgimento delle prove scritte nelle
lingue straniere, purché la carenza di tale prova sia compensata da prove orali.
Solo in via eccezionale, su proposta della diagnosi, su richiesta della famiglia e su delibera,
anche a maggioranza, del Consiglio di Classe, l'alunno potrà essere esonerato dallo studio e
dagli esami delle lingue straniere.
Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati la valutazione e la verifica degli apprendimenti,
effettuate in sede di esame conclusivo della scuola secondaria di primo grado, devono tener
conto delle specifiche situazioni soggettive.
Nello svolgimento delle prove d’esame verranno adottati strumenti metodologico/didattici
compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
Nel diploma finale rilasciato al termine dell’esame non viene fatta menzione delle modalità di
svolgimento e della differenziazione delle prove (D.P.R. 22 giugno 2009 N° 122)
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AREA DELLO SVANTAGGIO SOCIOCULTURALE E LINGUISTICO GLI ALUNNI CON B.E.S CHE NON RIENTRANO NELLA LEGGE 104/92 e 170/2010 Gli alunni con disagio socio-economico e/o linguistico-culturale, anche alunni stranieri con BES,
saranno segnalati dai Consigli di Classe, Interclasse o Intersezione, valutando l’opportunità di
predisporre un Piano Didattico Personalizzato (PDP), da condividere con la famiglia dell’alunno e
con gli altri agenti educativi che contribuiscono allo sviluppo del suo processo di apprendimento.
Per questi alunni la nostra scuola si porrà come finalità prioritarie quelle di:
Offrire a questi alunni con difficoltà educative speciali la possibilità di
acquisire maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità.
Favorire la loro accoglienza ed integrazione attraverso percorsi comuni o
individualizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento .
Insistere su tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza,
integrazione, orientamento.
Organizzare l'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità
nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte, in relazione alla
programmazione scolastica individualizzata.
Pertanto occorrerà:
Sviluppare dinamiche positive di relazione e orientare l’azione educativa verso
l’accettazione, il confronto, il dialogo.
Valorizzare le competenze già acquisite da questi alunni.
Favorire la partecipazione a tutte quelle attività fortemente socializzanti che verranno
realizzate.
Favorire il progressivo utilizzo delle strategie didattiche e delle pratiche di
insegnamento- apprendimento.
Le tappe di realizzazione del percorso di apprendimento saranno:
Osservazione
Raccolta dati
Accoglienza
Analisi della situazione individuale
PDP (piano didattico personalizzato)
Incontri con la famiglia
Relazione intermedia e di fine anno scolastico
GLO per BES nc
Il gruppo cura nelle diverse fasi il personale percorso di apprendimento degli alunni con BES nc.
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ALUNNI STRANIERI
Gli alunni stranieri nel nostro Istituto sono
complessivamente 176, di cui 48 nella Scuola
dell’infanzia, con un incremento di 14 unità rispetto
all’anno precedente, 78 iscritti alla Scuola Primaria e
50 nella Scuola Secondaria di Primo Grado.
La maggior concentrazione di alunni stranieri si
registra nel plesso di Licinella (30 alunni) ma anche nel
plesso di Precuiali della Scuola dell’Infanzia si rilevano
29 alunni, numero piuttosto elevato rispetto al totale.
Sono presenti in prevalenza alunni stranieri di recente
immigrazione, con cittadinanza non italiana e non
italofoni: di essi 53 sono di origine rumena, 41 di
origine marocchina, 40 di cittadinanza algerina, 16 di cittadinanza ucraina ed altri (Bulgari,
Russi, Moldavi Indiani, Tunisini e Brasiliani) in
numeri che non superano le otto unità.
Il nostro Istituto si impegna a offrire loro
un’adeguata conoscenza della lingua italiana e
delle regole di convivenza civile, in modo da
favorire l’apprendimento e garantire
un’inclusione consapevole ed equilibrata nella
comunità scolastica e in quella territoriale.
Per tali motivi è costituito nell’istituto un
apposito gruppo operativo (GLACNI) che si
occupa di facilitare il percorso di
apprendimento degli alunni con cittadinanza
non italiana presenti in numero consistente nel
nostro istituto.
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ALUNNI CON
DSA
PIANO DIDATTICO
PERSONALIZZATO
(PDP)
(GRUPPO DI
LAVORO
GLO/DSA)
ALUNNI BES N. CERTIFICATI
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
(GRUPPO DI LAVORO GLO/BES N.C.)
ALUNNI CON
DISABILITA’
PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
(PEI)
(GRUPPO DI
LAVORO GLHO)
OBIETTIVI E STRATEGIE D’ INTERVENTO
OBIETTIVI
Promuovere la
socializzazione e la
capacità di lavorare in
gruppo.
Stimolare l’autostima e
il rispetto reciproco
Far acquisire un
adeguato grado di
autonomia personale.
Potenziare le abilità
possedute e la capacità
di comunicare
attraverso linguaggi
diversi.
Far acquisire nuove
competenze.
Sviluppare e
consolidare le abilità
metacognitive
(strategie che
facilitano i processi di
apprendimento).
STRATEGIE
Apprendimento cooperativo eTutoring;
Didattica laboratoriale; Didattica facilitata Uso di mappe, schemi, aiuti
visivi Metodo di studio metacognitivo; Misure dispensative Strumenti compensativi
CONSEGUITI
ATTRAVERSO
PROGETTI
Educazione ambientale (ORMA)
Laboratorio creativo
Multimedialità
Onoterapia
Riabilitazione equestre
Istruzione domiciliare
Alfabetizzazione al. stranieri.
Sportello di consulenza
psicologica
Attività motorie sportive con
associazioni
PROGETTAZIONI ALUNNI CON BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI)
VALUTAZIONE FINALE
VERIFICHE INIZIALI - IN ITINERE - FINALI
Alunni con comprovati motivi di salute
Alunni stranieri
Alunni a rischio di dispersione
Alunni con diversi livelli di competenza
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PROGETTO DI ISTRUZIONE DOMICILIARE E SCUOLA IN OSPEDALE HSH
FINALITÀ Il progetto si presenta come supporto didattico-educativo ed è finalizzato a migliorare la qualità della vita degli alunni degenti (ospedalizzati a causa di gravi patologie oppure sottoposti a terapie domiciliari). La finalità specifica della scuola sarà quella di: • garantire il diritto allo studio dell’alunno ospedalizzato, • favorire la continuità con la sua esperienza scolastica, • limitare il disagio, dovuto alla forzata permanenza in ospedale, al distacco improvviso e traumatico dall’ambiente socio-familiare, all’allontanamento dalla scuola e dal gruppo di coetanei/amici, al contatto con un mondo nuovo e sconosciuto, con proposte educative mirate, • soddisfare il bisogno di apprendere, conoscere e comunicare.
Progetto di istruzione
domiciliare
OBIETTIVI EDUCATIVI: • Ridare organicità al vissuto quotidiano dei bambini/ragazzi con strutturazione logico-temporale che permetta di condividere i tempi e i percorsi dei compagni; • Riportare all’interno del domicilio o in ospedale un elemento normalizzante (attività, ritmi di vita, socializzazione, contenimento dell’ansia); • Evitare l’interruzione del processo di apprendimento; • Conservare e sviluppare abilità cognitive e conoscenze disciplinari; • Mantenere il rapporto con la scuola di provenienza; • Recuperare l’autostima con nuove aree di competenza (tecnologie multimediali); • Rompere/attenuare l’isolamento del domicilio o dell’ospedale.
ATTIVITÀ E METODOLOGIE:
• Sviluppo/potenziamento di un metodo di lavoro basato sull’acquisizione delle competenze (l’alunno può affrontare anche da solo argomenti di studio); • Sviluppo e rinforzo delle abilità disciplinari anche per mezzo di strumenti alternativi al libro di testo (svolgere un’attività nella quale si riesce meglio può infondere serenità e potenziare il senso di autostima); • Svolgimento di unità didattiche a breve termine (i tempi non saranno quelli della scuola); • Attivazione, quando è possibile, di lavori di gruppo, anche virtuali, per mantenere il collegamento con i coetanei. VERIFICHE E VALUTAZIONI sui processi di apprendimento e sulle competenze acquisite.
OBIETTIVI DIDATTICI:
Raggiungere gli obiettivi fissati nella programmazione della classe di appartenenza compatibilmente con lo stato di salute dell'alunno.
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OFFERTA PER IL RECUPERO, CONSOLIDAMENTO E
POTENZIAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI
Vengono proposti percorsi formativi diversi a seconda delle esigenze degli alunni ovvero attività
di recupero , di consolidamento e di potenziamento. Tali attività costituiscono parte integrante
della programmazione educativo-didattica di classe..
Obiettivi
Finalità
Contenuti
Attività
di Recupero
Recupero delle U.A.
Mirate a colmare le
lacune, a consolidare
apprendimenti “deboli” in alunni
che rivelano competenze inadeguate
in italiano, inglese e matematica
Le U.A. saranno strutturate sulla base dei bisogni formativi
degli alunni
Attività
di Consolidamento
Consolidamento dei
contenuti delle attività programmate
Portare gli alunni
ad esprimere se stessi e le loro massime potenzialità
Le U.A. saranno strutturate secondo le capacità, le attitudini
e gli interessi degli alunni
Attività di
Potenziamento
Gli alunni dovranno dar prova di saper
operare collegamenti tra le varie attività non solo su richiesta
ma anche su loro iniziativa
Interventi rivolti
a rinforzare, ampliare ed approfondire
abilità, conoscenze e competenze
Le unità di
apprendimento saranno
strutturate secondo le capacità, le attitudini
e gli interessi degli alunni
I percorsi di recupero finalizzati al perseguimento delle priorità e traguardi individuati nel RAV e
alla realizzazione di alcuni dei principali obiettivi di processo contenuti nel Piano di
Miglioramento riguardano l’accrescimento delle competenze linguistiche e matematiche. Tali
percorsi saranno proposti anche con il contributo delle risorse dell’organico di potenziamento
presente nell’Istituzione Scolastica ai sensi della legge 107 /2015 che al comma 95 prevede
l'assegnazione di un numero di posti aggiuntivi della dotazione organica dell'istituzione scolastica.
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L’ORGANICO DEL POTENZIAMENTO
L’organico del Potenziamento viene assegnato alle Istituzioni scolastiche per la programmazione
di interventi mirati al miglioramento dell’Offerta formativa includendo in essi quelli previsti nel
Piano di Miglioramento.
Tenendo conto in particolare delle priorità del RAV il nostro Istituto ha richiesto il
potenziamento dei campi previsti dalla C.M. prot. n. 3549 del 21.09.2015, secondo il seguente
ordine di priorità:
POTENZIAMENTO LINGUISTICO al fine di proporre
percorsi di potenziamento/recupero in L1 per classi o gruppi classe in presenza di quelle
situazioni di criticità che determinano risultati scolastici insoddisfacenti
percorsi in L2 (INGLESE e FRANCESE) per classi o gruppi classe per potenziare le
competenze della lingua inglese per gli alunni della scuola primaria e secondaria di I
grado (anche mediante l’utilizzo della metodologia CLIL) ed introdurre lo studio della
lingua francese nelle classi IV e V di scuola primaria
percorsi di alfabetizzazione linguistica per gli alunni stranieri iscritti nell’IC
POTENZIAMENTO SCIENTIFICO al fine di proporre
percorsi di potenziamento/recupero in MATEMATICA per classi o gruppi classe in
presenza di quelle situazioni di criticità che determinano risultati scolastici
insoddisfacenti
proporre percorsi di potenziamento/recupero in MATEMATICA per classi o gruppi di
alunni, prevedendo la riduzione del numero di essi per classe, in presenza di quelle
situazioni di criticità che determinano risultati scolastici insoddisfacenti e/o l’apertura
pomeridiana della scuola
POTENZIAMENTO UMANISTICO SOCIO ECONOMICO E PER LA LEGALITÀ al fine di proporre
una serie di attività mirate al miglioramento del processo di inclusione degli alunni con
BES
percorsi di alfabetizzazione linguistica per gli alunni stranieri iscritti nell’IC
percorsi di potenziamento/recupero in ITALIANO per classi o gruppi di alunni,
prevedendo la riduzione del numero di essi per classe, in presenza di quelle situazioni di
criticità che determinano risultati scolastici insoddisfacenti e/o l’apertura pomeridiana
della scuola
percorsi di educazione alla legalità e all’ambiente, attività di promozione di
comportamenti responsabili e di conoscenza e rispetto del patrimonio storico – artistico -
culturale
POTENZIAMENTO ARTISTICO E MUSICALE al fine di proporre
percorsi di strumentale per gli alunni di scuola secondaria di I grado e di pratica musicale
per gli alunni della scuola primaria
percorsi di educazione alla legalità e all’ambiente, attività di promozione di
comportamenti responsabili e di conoscenza e rispetto del patrimonio storico – artistico -
culturale
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POTENZIAMENTO LABORATORIALE al fine di proporre
percorsi di sviluppo delle competenze digitali degli alunni di S.P. e S.S. 1°grado
POTENZIAMENTO MOTORIO al fine di proporre
percorsi di potenziamento delle discipline motorie nella scuola primaria e di educazione
fisica nella scuola secondaria di I grado nonché progettualità riferite all’alimentazione e
alla salute
Le risorse aggiuntive saranno principalmente
utilizzate per progetti ed attività finalizzati alla
realizzazione degli obiettivi del Piano di
Miglioramento.
In particolare i percorsi di recupero
/potenziamento logico/matematico e linguistico
previsti per gruppi di alunni in difficoltà
appartenenti alle classi quinte di Scuola Primaria
e classi prime di S.S. 1° grado potrebbero seguire
le seguenti modalità di attuazione:
in orario curricolare con l’utilizzo dei docenti dell’organico potenziato a supporto
dell’insegnante titolare operando per gruppi di livello;
in orario curricolare con riduzione del numero degli alunni per classe;
con prolungamento del tempo scuola (solo S.S.1° grado);
in orario extracurricolare con l’utilizzo dei docenti dell’organico potenziato;
Inoltre, in base alle competenze del personale assegnato, verranno attivati percorsi di legalità
e ambiente, potenziamento artistico-musicale, percorsi di pratica musicale, sviluppo delle
competenze digitali (nell’ora di tecnologia), potenziamento motorio.
Saranno privilegiate metodologie innovative, laboratoriali e di ricerca, capaci di coinvolgere
gli allievi, incentivare la loro partecipazione attiva alle diverse esperienze e percorsi.
Attraverso il “fare” l’alunno sperimenta ipotesi e soluzioni, impara dai propri errori e acquisisce
un bagaglio di esperienze significative che gli consentono di maturare progressivamente abilità e
competenze.
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AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA
Percorsi integrativi ed aggiuntivi e ………. L’offerta formativa della nostra scuola si arricchisce dell’area integrativa, che prevede proposte
laboratoriali e progetti attinenti a diverse aree culturali. Queste attività sono parte integrante
dell’assetto curricolare e contribuiscono alla formazione complessiva della persona e allo
sviluppo di abilità e competenze; promuovono la motivazione degli studenti e favoriscono il
manifestarsi di interessi e talenti.
Per la realizzazione di taluni progetti è previsto l’intervento di esperti esterni in possesso di
specifiche competenze nel settore di riferimento progettuale. Le attività integrative ed
aggiuntive programmate rispondono ad effettive esigenze formative e sono quindi coerenti con
il POF elevandone la qualità della proposta. Esse rispondono altresì ai principi di economicità,
efficacia, efficienza e produttività e perseguono il raggiungimento di risultati verificabili e
misurabili. Sono inoltre messe in atto in considerazione di una responsabile valutazione del
rapporto costo/beneficio.
Il curricolo di studio sarà integrato ed ampliato, pertanto con i seguenti percorsi: Percorsi integrativi (per i tre ordini di scuola e per tutte le classi/sezioni)
- “Accoglienza e continuità”
- “Sicurezza a scuola: meglio preparati che spaventati”
- Visite guidate e viaggi d’istruzione
- Ambiente: “II mondo che vorrei”
- Salute:” La salute vien mangiando bene”
-“Culture a confronto”
- Progetti alunni con Bes
Percorsi per la Scuola dell’Infanzia
“Favole e magia: percorso di fantasia, lettura, biblioteca”
“Creativamente”
“Tradizioni, culture ed esperimenti in cucina”
“Giochiamo con l’inglese”
“Giocando con lettere e numeri: laboratorio di pre-lettura/
pre-scrittura/ pre-calcolo”
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Percorsi per la Scuola Primaria -“Musica a scuola” (Yamaha) per tutte le classi dell’istituto
- “Scrittura creativa . Noi poeti per parlare con i sentimenti”
classi terze Capaccio Scalo
- “Istruzione domiciliare”
-Potenziamento di L2 “Trinity”
- Iniziative di sport nelle scuole - Sport di classe
Percorsi per la Scuola Secondaria 1°grado -“Progetto Internazionale “Multikulturalità AMCM”
-Attività di avviamento alla pratica sportiva-Campionati
studenteschi
- “Valorizzazione delle eccellenze”
-“Progetto educazione alla legalità, sicurezza e giustizia sociale”
-Orientamento scolastico
-Progetto ORMA
-Potenziamento di L2 “ Cambridge”
-GIORNALINO ON LINE “Repubblica @ scuola” per gli alunni delle classi della
secondaria di 1° grado in collaborazione con il quotidiano “La Repubblica”
Percorsi comuni ad alcuni ordini di scuola
- “Sapere per saper fare” certificazione ECDL (SP- SS 1°)
- Insegnamento delle discipline di arte e/o scienze
mediante l’utilizzo della metodologia CLIL (SP- SS1°)
-“Progetto Biblioteca” (SP- SS 1°)
-Progetto “Attività alternative alla religione cattolica”
(SP- SS1°)
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…….. in collaborazione con associazioni ed enti del territorio
-Iniziative per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, anche in
collaborazione con il servizio di emergenza territoriale “118”, del Servizio Sanitario Nazionale e
con il contributo delle realtà del territorio (SS 1°)
-“Exposcuola: Staffetta di scrittura creativa” in
collaborazione con la BIMED (SP)
“A scuola nel parco” in collaborazione con l’Ente Parco (SP)
Educazione al risparmio: “ FARE ECONOMIA” in collaborazione
della BCC di Capaccio Paestum (classi V SP e classi III SS 1°)
“Memory day” in collaborazione dell’Ente Locale (SP)
ORIENTAMENTO SCOLASTICO :Progetto “Il tempo della conoscenza”
promosso dalla regione Campania (SS 1°)
Giglio d’amare “la scuola adotta una duna” in collaborazione con
Legambiente (SS 1°)
Progetti da realizzare in collaborazione con l’ASL
“In casa, al sicuro” (SI)
“Crescere Felix” (SP)
“Diamo voce al silenzio” (SI-SP)
“Star bene insieme”- Prevenzione al Bullismo(SP-SS1°)
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“La scuola dei mestieri” in collaborazione con la FIDAPA (SS 1°)
“A scuola di benessere: vivere con l’altro e vivere per l’altro” in
collaborazione dell’ ONMIC (SP-SS 1°)
“Riabilitazione equestre” in collaborazione con l’associazione centro
studi “ Maria Franciulli Battagliese” (SP- SS 1°)
“Onoterapia” ONLUS in collaborazione con l’ONLUS (SP- SS1°)
Concorsi vari (Poesia, musica, teatro, integrazione,
alimentazione, arte e mestieri, il Carnevale di Capaccio…)
Percorsi correlati alla conoscenza della zona archeologica di
Paestum.
Mostre artigianali dei prodotti realizzati nell’ambito dei
laboratori attivati.
Manifestazioni/Eventi conclusivi di progetti
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Partecipazione a progetti promossi dal MIUR o sue articolazioni
territoriali - Adesione all’Avviso MIUR finalizzato all’inclusione degli alunni con disabilità;
-Adesione all’Avviso MIUR per Individuazione di proposte progettuali per la valorizzazione ed il
recupero di ambienti scolastici e realizzazione scuole accoglienti #lamiascuolaccogliente;
-Adesione all’Avviso MIUR Concorso di idee #lamiascuolasicura per l’individuazione di proposte
progettuali per la promozione della sicurezza nelle scuole;
-Adesione all’Avviso MIUR avvio della procedura per la selezione e il finanziamento dei progetti
finalizzati alla definizione e all’attuazione dei Piani di Miglioramento elaborati in esito al
processo di autovalutazione;
- Adesione all’Avviso MIUR Piano nazionale per la cittadinanza attiva ed educazione alla legalità
Programma ministeriale “Frutta nelle scuole”
Prosecuzione “Progetto Qualità” Il Polo Qualità di Napoli dell’Ufficio Scolastico Regionale della
Campania promuove e sostiene processi di innovazione e
sperimentazione volti ad aprire prospettive per il miglioramento
dell’offerta formativa attraverso gli interventi metodici di
confronto dei processi di Progettazione/Programmazione, erogazione e valutazione delle attività
della scuola.
Progetti formativi finanziati dalla Regione (Art 9 del C.C.N.L.
Comparto Scuola- Misure incentivanti per progetti relativi alle
aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro
l’emarginazione scolastica) a cui la nostra Istituzione si
candiderà
Progetti PON
Progetti realizzati all’interno del Programma Operativo Nazionale
2014-2020 “Per La Scuola” Competenze e ambienti per
l'Apprendimento.
-Adesione all’Avviso MIUR prot. n. AOODGEFID/9035 del 15/07/2015 per la realizzazione,
l’ampliamento o l’adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN nell’ambito dei Fondi
Strutturali Europei
Adesione all’Avviso MIUR prot. n. 12180 del 15/10/2015 per la presentazione di progetti per la
realizzazione di ambienti digitali.
Adesione a tutti i bandi PON che dovessero essere emanati nel prosieguo dell’anno scolastico.
A tal fine le delibere approvative, adottate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto
costituiranno integrazione al presente documento, del quale formeranno parte integrante e
sostanziale.
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PROGETTI DI QUALIFICAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA
PROGETTO INTERNAZIONALE MULTIKULTURALITÀ AMCM MALTA
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CONTINUITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA La scuola deve garantire all’alunno un percorso formativo
organico e completo improntato sulla
coerenza/continuità educativa e didattica che crei
“continuità” nello sviluppo delle competenze che
l’alunno può acquisire dall’ingresso nella scuola fino ad
orientarlo nelle scelte future.
Ogni momento formativo deve essere pertanto
legittimato dal precedente affinchè vi sia un’autentica e
armonica integrazione delle esperienze e degli
apprendimenti.
Il nostro Istituto, al fine di evitare che si creino fratture
nel passaggio da un ordine di scuola a quello successivo,
adotta le seguenti misure:
Formazione di commissioni con insegnanti dei diversi ordini di scuola per la progettazione
di percorsi di recupero delle competenze linguistiche e matematiche;
Conoscenza degli spazi comuni e delle aule; attività ludiche; ascolto di brani musicali e
visione di filmati; conoscenza dei locali scolastici; formulazione di regole comuni;
accertamento delle competenze in ingresso con somministrazione di prove e valutazione
delle stesse.
Predisposizione di interventi per l’inserimento degli alunni disabili e di quelli con disagio
socio – relazionale (BES).
Incontri congiunti tra i docenti delle “classi ponte” per il passaggio delle informazioni
finalizzato alla formazione delle classi prime SP e SS1°;
Definizione dei criteri per la formazione delle sezioni /classi.
Realizzazione di progetti di istituto che coinvolgono studenti dei diversi ordini di scuola;
Condivisione degli spazi ai fini della didattica;
Incontri tra docenti per definire strategie metodologico – didattiche comuni;
Progettazione e confronto sugli interventi didattici comuni ;
Creazione di strumenti informativi per la continuità e l’orientamento degli studenti.
Tra gli aspetti unificanti ci sono anche la comune ispirazione culturale, l'identica finalità
formativa e medesi strumenti metodologici, organizzativi e di valutazione adottati.
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PROGETTO DI ACCOGLIENZA E CONTINUITA’
Progettazione/realizzazione di
interventi mirati a
Consentire un positivo inserimento nella nuova realtà scolastica e star bene con sé e con gli altri
Sviluppare sentimenti di appartenenza al gruppo.
Accrescere la stima di sé e degli altri.
Definire criteri per la formazione dei futuri gruppi classe.
Ciò viene attuato tramite
Favorire:
situazioni che consentano la conoscenza reciproca, l’attivazione di corretti rapporti interpersonali e positive dinamiche socio- relazionali ;
rapporti di continuità metodologico - didattica tra gli ordini scolastici.
Presentazione della nuova realtà scolastica, nei suoi aspetti educativi, didattici,organizzativi. Incontri congiunti tra i docenti delle “classi ponte” per stabilire criteri metodologici e strategie idonee a garantire una organica progettazione comune e pianificare attività da svolgere per tutto il corso dell’anno. Attuazione di percorsi di recupero per le discipline Italiano, Matematica e Inglese.
Conoscenza degli spazi comuni e delle aule;
attività ludiche; ascolto di brani musicali e
visione di filmati; conoscenza dei locali
scolastici; formulazione di regole comuni;
accertamento delle competenze in ingresso
con somministrazione di prove e valutazione
delle stesse.
Presentazione degli alunni da parte dei
docenti e passaggio dei fascicoli personali.
Definizione dei criteri per la formazione
delle sezioni /classi.
Predisposizione di interventi per l’inserimento degli alunni diversamente abili e di quelli con disagio socio – relazionale (BES).
Incontri tra docenti per definire le strategie
metodologico– didattiche da utilizzare.
Progettazione e confronto sugli interventi didattici comuni . Elaborazione progetto “Accoglienza e Continuità”.
Realizzazione del progetto. Visite degli alunni nei nuovi ambienti scolastici.
Partecipazione ad
attività
programmate.
VERIFICHE
In itinere e finali
P
E
R
P
E
R
METODOLOGIA Laboratori, cooperative learning; e- tutoring; brain storming; circle time; lezioni frontali; conversazioni guidate. Attività ludiche finalizzate al raggiungimento di abilità, conoscenze e competenze specifiche. Esplorazione della realtà mediante esperienze dirette e indirette.
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PROGETTO PONTE PER LA CONTINUITÀ A FAVORE DEGLI ALUNNI DISABILI FRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA
TEMPI SOGGETTI AZIONI Gennaio
(Anno
precedente)
Docenti interessati dei due
ordini di scuola
Pianificazione del “progetto ponte” per gli
alunni disabili: tempi ed attività
Febbraio Docenti della scuola di ordine
inferiore e genitori
Presentazione e condivisione del progetto con i
genitori degli alunni coinvolti
Da marzo a
giugno
Alunni delle classi ponte Partecipazione alle attività del nuovo ordine di
scuola (laboratori espressivi, iniziative comuni,
uscite sul territorio…) secondo i tempi stabiliti
Da marzo a
giugno
Docenti della scuola di ordine
successivo
Intervento nella scuola frequentata dagli alunni
per una conoscenza diretta dei medesimi, oltre
che delle modalità d’integrazione adottate
Maggio Docenti dei due ordini di
scuola e Genitori
Esperti NPI
Conoscenza reciproca e condivisione delle
finalità educative generali che si prevedono per
l’integrazione nel nuovo ordine di scuola.
Scambio di informazioni relative al PDF e al PEI
Giugno o
Settembre
Docenti uscenti e subentranti
Passaggio della documentazione relativa agli
alunni segnalati.
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PERCORSO INTEGRATIVO: PROGETTO ORIENTAMENTO
Fasi operative Classi prime
-Conoscere se stessi, i propri punti di
forza e di debolezza -Educare all’autonomia Classi seconde -Come sarò da grande -Valutare il proprio rendimento scolastico Classi terze -Saper raccogliere informazioni per arricchire e motivare le proprie scelte -Incontro con esperti, docenti delle scuole superiori, operatori della Regione, psicologo, partecipazione con le famiglie agli Open Day -Progettare il proprio futuro
Progetto orientamento
Metodologia Test e questionari di
autovalutazione e autoanalisi Test preliminari di autorientamento Lavoro di gruppo (cooperative
learning) e di piccolo gruppo tutorato, tendente alla valorizzazione delle differenti competenze già possedute dagli alunni
Libri di testo e/o materiale sussidiario alternativo
Metodo induttivo e deduttivo Esemplificazioni Discussioni guidate Interventi esperti Affidamento di responsabilità Attività di laboratorio Visite alle scuole superiori del
territorio
Risultati attesi Controllo della dispersione
scolastica
Riduzione della dispersione attraverso scelte più consapevoli e mirate
Aumento del livello di consapevolezza degli alunni rispetto alle variabili che intervengono nelle scelte formative e scolastiche
Promozione dei processi di autoconoscenza ed autoconsapevolezza
Consolidamento delle abilità che consentono agli alunni di acquisire e sviluppare adeguati processi decisionali.
Obiettivi
Classi prime -Migliorare la conoscenza di sé -Migliorare la conoscenza dei processi di apprendimento propri e dei compagni per poter scegliere le strategie di apprendimento più validi ai fini dell’autonomia di studio Classi seconde -Acquisire consapevolezza dei propri interessi e potenzialità -Autovalutare il proprio rendimento scolastico e prendere consapevolezza dei problemi che frenano/limitano il proprio successo scolastico Classi terze -Migliorare la conoscenza di attività lavorative legate a campi di proprio interesse -Migliorare la conoscenza delle scelte scolastiche presenti nel proprio territorio, aumentare la consapevolezza dei propri interessi e potenzialità -Saper pianificare con consapevolezza un proprio progetto di vita
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VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Realizzare visite guidate interagendo con l’ambiente
studiato da sempre permette di ottenere esiti educativo-
didattici positivi in quanto favorisce la conoscenza diretta
di luoghi, attività e beni appartenenti al patrimonio
naturale ed artistico, promuovendo nel contempo processi
di socializzazione e di autonomia degli allievi. Il territorio
ha una fondamentale importanza nell’ambito degli studi
etnici, storici, linguistici, delle scienze naturali e nel
settore che si occupa della salvaguardia ecologica del
territorio stesso. Per l’importanza che rivestono in tali
campi, territorio e ambiente sono scelti come tematica principale della nostra progettazione.
Attraverso uscite didattiche, passeggiate ecologiche, visite guidate e viaggi di istruzione si
favorisce pertanto la conoscenza del territorio. I viaggi di istruzione e le visite guidate sono
intesi come strumenti per collegare l’esperienza scolastica all’ambiente esterno nei suoi aspetti
fisici paesaggistici culturali e produttivi e rientrano pertanto tra le attività didattiche ed
integrative dell’Istituto. Queste attività integrano infatti le normali attività curricolari e
contribuiscono all’arricchimento culturale dell’alunno.
Le visite guidate e i viaggi d’istruzione saranno effettuati prevedendo un chiaro collegamento
con gli obiettivi dei piani di lavoro e facendo in modo che siano funzionali al completamento
delle attività svolte.
Essi avranno i seguenti obiettivi:
conoscenza delle realtà locali;
conoscenza e rispetto del patrimonio ambientale
culturale e artistico;
sviluppo della socializzazione e dell’autonomia;
arricchimento culturale.
La metodologia prevede:
lavoro di preparazione, con spiegazioni e ricerche;
svolgimento dell’attività “fuori aula”;
rielaborazione conclusiva scritta ed orale, utilizzando
anche schede che valutino il risultato culturale ed organizzativo.
Con gli itinerari saranno sviluppate le seguenti tematiche: naturalistiche; storico –artistiche;
socio – ambientali; tecnico – scientifiche.
Dette attività, come previste dal Regolamento d’Istituto, consisteranno in:
Viaggi d’istruzione di uno o più giorni:
classi quarte e quinte di scuola primaria e prime scuola secondaria di I grado: località
italiane per un massimo di tre giorni;
classi seconde e terze scuola secondaria di I grado: località italiane o europee per un
massimo di sei giorni.
Visite guidate per una durata uguale o superiore all’orario scolastico giornaliero al di
fuori del territorio comunale e/o dei comuni territorialmente contigui:
Infanzia- territorio comunale e comuni limitrofi per ciascun plesso/sezione;
Primaria -classi prime e primo biennio: territorio provinciale e province confinanti;
secondo biennio: territorio regionale o di regioni limitrofe o prossime.
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Sono possibili deroghe all’intero territorio nazionale in presenza di iniziative particolarmente
qualificanti da motivarsi in sede di programmazione.
Secondaria di I grado: territorio regionale, nazionale o estero.
Visite sul territorio che si effettuano nell’arco di una sola giornata per una durata non
superiore all’orario scolastico giornaliero nell’ambito del territorio comunale e/o dei
comuni territorialmente contigui.
Uscite didattiche che si renderanno necessarie durante il percorso didattico - educativo.
Mete privilegiate saranno:
parchi naturali, monumenti di interesse storico-
artistico, musei, teatri, mostre, aziende, laboratori
artigianali, fattorie didattiche, città d’arte,
soggiorni studio anche all’estero, Istituzioni
nazionali ed europee.
Organizzazione dei viaggi d’istruzione
Tenendo conto della normativa vigente:
Le visite guidate e i viaggi di istruzione vanno proposti a livello di programmazione e
intesi come percorsi didattici.
Tali iniziative devono essere funzionali agli obiettivi educativi, didattici e culturali della
Scuola e fanno parte integrante della progettazione educativa, didattica e formativa
delle singole classi.
Le programmazioni specifiche delle visite e dei viaggi di istruzione, proposte dai Consigli
di classe, di interclasse e di intersezione e deliberate dal Collegio dei Docenti, dovranno
essere regolarmente approvate dal Consiglio di Istituto.
Destinatari dei viaggi sono tutti gli alunni regolarmente iscritti presso questa istituzione
scolastica.
La partecipazione degli alunni dovrà essere la più ampia possibile perché il viaggio conservi la
sua valenza formativa.
A tal fine e in ottemperanza delle norme ministeriali si dovrà valutare attentamente che i viaggi
proposti non comportino un onere eccessivo per le famiglie. Al fine di ridurre i costi del viaggio,
è opportuno accorpare le classi che viaggiano con identica meta ed analogo mezzo di trasporto
sempre che gli studenti partecipanti rientrino nella stessa fascia d’età e siano accomunati dalle
stesse esigenze formative.
Compatibilmente alle disponibilità di posti, possono partecipare anche i genitori nei limiti di
quanto previsto nel relativo regolamento.
Non sono vincolate dai sopraindicati termini di tempo le uscite didattiche per partecipazione a
premiazioni, rassegne musicali, gare sportive … purchè opportunamente autorizzate.
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE SCOLASTICO
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Il ruolo della formazione
Al fine di incentivare la formazione
professionale è stata introdotta con la
Legge 107/2015 la carta elettronica. Per
assicurare qualità al percorso formativo degli
studenti è necessario assicurare qualità
all’agire educativo e didattico degli
insegnanti: sono gli insegnanti a fare la
qualità della scuola. La consapevolezza che
l’aggiornamento e la formazione in servizio
siano da ritenersi fondamentali per la scuola
traspare anche dai recenti provvedimenti legislativi e normativi. Secondo i dettami della Legge
107, la formazione dei docenti ha assunto un carattere obbligatorio, permanente e strutturale,
rientrando all’interno degli adempimenti della funzione docente. Tutti i documenti comunitari,
da Jacques Delors ai vari Libri Verdi e Bianchi sull’istruzione della Comunità europea, da
Maastrich (1992) a “La strategia Europa 2020”, mettono in evidenza l’importanza di una
formazione in servizio che sia per tutta la vita e che consenta alla scuola di tenere il passo con
una società che cambia continuamente. In
quest’ottica europea, l’insegnante da un
lato deve saper padroneggiare discipline e
metodologie didattiche e, dall'altro, deve
realizzare la propria formazione come
lifelong learning: una formazione continua,
da realizzarsi attraverso canali formali,
quali possono essere appunto corsi di
aggiornamento, seminari, convegni, libri
ecc., ma anche informali quali giornali,
cinema, concerti, partecipazione ad eventi
di ampio respiro culturale. L’insegnante
che sperimenta ed innova è un insegnante
che cresce nella professionalità, che
migliora il rendimento degli alunni
percorrendo nuove strade di insegnamento, che, pubblicizzando gli esiti della sua ricerca,
favorisce la formazione dei suoi colleghi e la crescita dell’intera comunità scolastica.
Iniziative di formazione proposte
Percorso di formazione su strategie e metodologie inclusive ed innovative (obiettivo di
processo PDM);
Corsi di formazione per l’innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per
l’insegnamento;
Corso di formazione musicale per i docenti della scuola primaria;
Addestramento piattaforma eTwinning;
Corso su metodologia CLIL;
Formazione dell’animatore digitale (PNSD);
Formazione in servizio per uno o due docenti specializzati sul sostegno;
“L’ insegnante ben preparato appare chiave di volta di tutte le innovazioni educativo -didattiche, quindi fattore determinante per la qualità della scuola. Ogni importante innovazione educativa, infatti, richiede sì una spinta esterna, ma l’attuazione, sia pur lenta, esige l’intelligenza, la preparazione e l’attiva volontà dei docenti”. ( E. Chang, 1997, 612 )
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Formazione on-line Indire per i componenti del NIV e personale scolastico;
Corsi organizzati dalle Reti di scuole a cui l’Istituto aderisce;
Interventi formativi, sia in autoaggiornamento sia in presenza di tutor esterni o
interni, autonomamente progettati e realizzati dalla scuola a supporto dei progetti di
Istituto previsti dal POF;
Percorso di formazione per il referente Progetto Qualità proposto dal Polo Qualità di
Napoli;
Partecipazione al Progetto ERASMUS+;
Corso di Formazione per docenti neo-immessi in ruolo.
Interventi formativi predisposti dal datore di lavoro e discendenti da obblighi di legge
(sicurezza e salute negli ambienti di lavoro – TU 81/2008):
Formazione addetti al primo soccorso
Aggiornamento formazione addetti alla prevenzione incendi;
Formazione preposti e RLS;
Corso per lavoratori su informazione e formazione in materia di salute e sicurezza
sui luoghi di lavoro per personale in ingresso nell’Istituto;
Corsi di formazione proposti dall’A. S. L.:
“Crescere Felix” - Progetto per la promozione ed educazione alimentare e motoria.
“Star bene insieme” - Progetto per la prevenzione al bullismo.
“In casa, al sicuro” – Progetto sulla sicurezza
“Diamo voce al silenzio”- Progetto per la prevenzione e il contrasto al
maltrattamento e all’abuso;
Corsi di formazione dei DSGA, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici per
l’innovazione digitale.
Essa dovrà essere utilizzata esclusivamente per le seguenti finalità:
acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste
acquisto di hardware e di software
iscrizione a corsi per attività di aggiornamento o di qualificazione delle competenze
professionali svolti da enti accreditati presso il MIUR, a corsi di laurea, laurea magistrale,
specialistica o a ciclo unico inerenti il profilo professionale, ovvero a corsi di laurea post
lauream o a master universitari inerenti il profilo professionale
rappresentazioni teatrali o cinematografiche
ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo
iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del Piano Triennale dell'Offerta
Formativa delle istituzioni scolastiche e del Piano Nazionale di Formazione previsto dal
comma 124 dell'art. 1 della legge 107/2015.
Si riportano di seguito le iniziative di formazione prioritariamente rivolte ai genitori, ma aperte
anche alla partecipazione dei docenti:
Partecipazione al progetto sperimentale di formazione online “ Scuola di relazione” per
genitori e docenti;
Percorso di sostegno alla genitorialità
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SALUTE E SICUREZZA A SCUOLA
L’ orientamento internazionale in materia di promozione
della salute e della sicurezza pone l’accento sul benessere
psicofisico e sociale dell’individuo.
La promozione della sicurezza a scuola è da intendersi
non soltanto in un’ottica di tipo strutturale e tecnico in
quanto protezione dal pericolo e dai rischi di natura
strutturale o ambientale, ma anche e prima di tutto come
elemento educativo e formativo.
Infatti la scuola è l’ambiente primario atto a valorizzare
la cultura della sicurezza attraverso la condivisione delle
regole e l’adozione di uno stile di vita adeguato.
Affinché la sicurezza diventi stile di vita e sia un valore
radicato nelle nuove generazioni, è fondamentale che la scuola offra occasioni formative e
percorsi trasversali ed interdisciplinari volti a promuovere, sin dalla scuola dell’infanzia,
comportamenti responsabili, rispettosi
sempre dell’integrità fisica e psicologica
propria e altrui.
Nel corso degli anni l’attenzione alla
sicurezza nei luoghi di lavoro ha subito
una evidente evoluzione: le leggi emanate
in tale direzione hanno introdotto aspetti
importanti, elevando la prevenzione e la
protezione a obiettivi condivisi, al
perseguimento dei quali tutti i
protagonisti del mondo del lavoro sono
obbligatoriamente chiamati a dare il
proprio contributo.
Il D.lgs n°81, in vigore dal 15/03/2008, racchiude in sé gran parte delle disposizioni di legge in
materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, integra la 626 esplicitando con
maggiore chiarezza l’impegno e le responsabilità del datore di lavoro e delle diverse figure
sensibili nel garantire la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.
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Organigramma della sicurezza
Responsabile Servizio
Prevenzione e
Protezione R. S. P. P.
Medico Competente
(nei casi previsti)
Addetti antincendio
Addetti Servizio
Prevenzione e
Protezione A. S. P. P.
Lavoratori
DATORE DI LAVORO
Dirigente Scolastico
Rappresentante dei
Lavoratori
R. L. S.
Preposti
Addetti
Impianti tecnologici
Addetti
Primo Soccorso
Coordinatori
emergenza
Addetti
Uscita di piano
Addetti
Uscita di piano
SQUADRE DI
EMERGENZA
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Sezione 3
organizzazione
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DATI RELATIVI AGLI ALUNNI ISCRITTI
L’Istituto Comprensivo nell’anno scolastico 2015/2016 presente la seguente consistenza numerica
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA
SECONDARIA 1°
Capaccio Scalo
138
Precuiali
81
Licinella
69
TOTALE
288
Capaccio Scalo
297
Ponte Barizzo
88
Gromola
86
Laura
74
Licinella
101
TOTALE
646
Capaccio Scalo
379
Torre
77
TOTALE
456
Totale alunni I.C. Capaccio Paestum 1390
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ORARIO DI FUNZIONAMENTO DELLE SCUOLE
ORGANIZZAZIONE DELL’ORARIO DEGLI INSEGNANTI
SCUOLA DELL’INFANZIA
I docenti prestano servizio per cinque ore giornaliere, alternandosi in turni antimeridiani e
pomeridiani, con compresenze e flessibilità oraria, sfalsando, ove se ne ravvisi la necessità, gli
orari di ingresso e di uscita, anche su base plurisettimanale, per favorire la preaccoglienza
degli alunni.
Programmazione/coordinamento
Per la programmazione/ coordinamento delle attività educativo – didattiche e per l’
elaborazione collegiale della progettazione didattica i docenti effettuano incontri bimestrali
di 2h nei mesi di ottobre – dicembre – febbraio - maggio come programmato nel PAA.
ORDINE
ORARIO DI FUNZIONAMENTO
Scuola dell’Infanzia
Dal lunedì al venerdì, in orario
antimeridiano e pomeridiano con mensa, 8.30 - 16.30
( nei periodi di mancata attivazione o sospensione del servizio di mensa
scolastica l’uscita è fissata alle 13.30).
Scuola Primaria
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 8.15 alle ore 13.40, giovedì dalle 8.15 alle 13.35
Scuola Secondaria di 1°grado
Dal lunedì al sabato dalle ore 7,55 alle ore 12,55.
Per le classi II A e III A e otto alunni delle
classi IA IB e IC ad indirizzo musicale della Sede di Capaccio Scalo, il quadro
orario settimanale delle lezioni presenta le seguenti integrazioni:
Lunedì, Martedì e Giovedì :13.15 – 17.15 Mercoledì e Venerdì: 13.15 – 16.15
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SCUOLA PRIMARIA
L’orario di lavoro dei docenti si articola in 24 ore di servizio settimanale di cui 22 di
insegnamento e 2 di programmazione.
Programmazione/coordinamento
4 h quindicinali, il martedì, dalle ore 14.30 alle ore 16.30, le attività di progettazione
didattica si effettueranno per classi parallele,dalle 16.30 alle 18.30 per team di classe.
Utilizzo ore di contemporaneità
Il Collegio dei docenti ha ritenuto opportuno utilizzare le ore di contemporaneità dei docenti per
sostituire eventuali colleghi assenti, per lo svolgimento di eventuali attività alternative
all’insegnamento della Religione Cattolica e per interventi individualizzati di piccolo gruppo
rivolti agli alunni in difficoltà, l’alfabetizzazione degli alunni stranieri, l’organizzazione di
attività laboratoriali, lo svolgimento di attività progettuali necessarie all’arricchimento del
percorso formativo degli alunni.
Definizione oraria Ogni plesso destinerà un numero variabile di ore, calcolate in base alle diverse esigenze ed al diverso numero di ore di contemporaneità
Finalità Incoraggiare la sperimentazione e la progettualità
Vivere esperienze condivise e partecipate in una dimensione di apprendimento collaborativo
Valorizzare l’integrazione degli alunni nella loro diversità culturale, sociale. etc.
Migliorare la motivazione all’apprendere
Potenziare l’autostima attraverso il riconoscimento di specifiche competenze personali
Scuola Secondaria di 1° grado
L’orario di lavoro dei docenti si articola in 18 ore di servizio settimanale.
Dipartimenti disciplinari I docenti si riuniscono periodicamente in incontri per dipartimenti disciplinari per lo
svolgimento del lavoro di programmazione didattica e di valutazione.
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RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA
I genitori che per dettato costituzionale hanno il diritto-dovere dell’educazione dei figli, mentre
affidano alla Scuola, in base al principio della sussidiarietà, il ruolo di coadiutrice della famiglia
col compito di svolgere attività educativa ed istruttiva sui figli, hanno il diritto-dovere di
partecipare alla gestione sociale della Scuola, di essere adeguatamente coinvolti nell’attuazione
dell’offerta formativa ed informati sui livelli di maturazione raggiunti.
A tal fine la scuola nell’arco dell’anno organizza una serie di iniziative ovvero:
colloqui individuali con i docenti;
partecipazione agli organi collegiali attraverso i rappresentanti eletti;
incontri periodici stabiliti dal Collegio dei Docenti;
incontri scuola – famiglia sull’organizzazione, andamento scolastico e valutazione in itinere e quadrimestrale;
assemblee di classe/sezione programmate e/o su richiesta dei genitori;
puntuale e corretto utilizzo del libretto delle giustificazioni e del diario;
possibilità di esprimersi attraverso il questionario di fine anno;
percorsi di formazione
In particolare sono previsti:
- Per la Scuola dell’Infanzia n. 3 assemblee da svolgersi nei mesi di settembre – dicembre e aprile.
- Per la scuola primaria n 1 assemblea di inizio anno e n. 2 incontri da svolgersi nei mesi di novembre e aprile.
- Per la scuola secondaria di 1° grado sono
previsti n 1 assemblea di inizio anno e n. 2 incontri da svolgersi nei mesi di novembre e aprile.
Iniziative di formazione rivolte ai genitori :
Percorso di sostegno alla genitorialità Progetto sperimentale di formazione on line “Scuola di relazione”
Nel corso dell’anno scolastico, le famiglie saranno chiamate ad effettuare scelte tra le offerte extracurricolari facoltative proposte dal Collegio dei Docenti. Un importante attore nella valutazione: le famiglie Le famiglie, come utenti destinatari del servizio scolastico, saranno chiamate con opportuni ed adeguati strumenti valutativi direttamente ed indirettamente ad esprimere una valutazione:
sulla quantità/ qualità del servizio offerto sull’organizzazione del servizio sui risultati raggiunti
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Le famiglie saranno coinvolte nella fase valutativa, oltre che nei momenti di incontro stabiliti (colloqui, assemblee di classe, interclasse, Consiglio di Istituto…), anche direttamente, come parte attiva nell’uso di specifici strumenti predisposti dal gruppo dal GDM mirati a rilevare:
la percezione del servizio scolastico nel suo complesso il livello di soddisfazione dei bisogni formativi un parere sull’offerta aggiuntiva che la scuola ha messo in atto.
Condivisione del progetto educativo della scuola
L ’educazione dei giovani è il risultato di un’azione coordinata tra famiglia e scuola, nell’ottica della condivisione di principi e obiettivi, per favorire il dialogo e il confronto suggerendo le strategie per la soluzione dei problemi. Occorre che scuola e famiglia, ciascuna nel rispetto del proprio ruolo, siano sempre collaborative, mai antagoniste e costruiscano così un’importante alleanza formativa. Il Patto Educativo di Corresponsabilità vuole rendere esplicite quelle norme che facilitano il buon andamento dell’Istituto nel rispetto dei diritti e delle libertà di ciascuno.
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PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
Il Patto formativo tra Scuola e famiglia si fonda sulla corresponsabilità educativa che coinvolge il
Dirigente scolastico, docenti, i genitori, gli alunni.
Il Patto Educativo di Corresponsabilità è, quindi, un documento che mira a costruire un’alleanza
educativa tra famiglie e operatori scolastici; le parti assumono impegni e responsabilità, per
condividere regole e percorsi di crescita degli alunni al fine di ottenere migliori risultati
educativi e didattici.
Il Patto impegna le famiglie a condividere con la Scuola i valori da trasmettere per formare
cittadini che abbiano senso di identità, appartenenza e responsabilità in uno spirito di reciproca
collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica; a condividere con la scuola
l’osservanza delle regole, nella consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto
degli altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri .
La nostra Istituzione scolastica, nell’intento di coinvolgere tutti i genitori degli alunni
frequentanti l’Istituto nel progetto formativo proposto, stipula il Patto con le famiglie degli
alunni dei tre ordini di scuola di cui essa si compone, secondo degli specifici documenti
predisposti in cui vengono declinati gli impegni reciproci e le responsabilità che le parti
assumono al fine di promuovere la realizzazione del processo di corresponsabilità educativa.
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CALENDARIO SCOLASTICO REGIONE CAMPANIA
Inizio lezioni: 14 settembre 2015
Termine lezioni: 8 giugno 2016
Nella scuola dell'infanzia le attività educative termineranno, invece, il 30 giugno 2016.
.
Sospensioni previste dalla normativa nazionale:
Tutte le domeniche;
1°novembre, festa di tutti i Santi:
8 dicembre, Immacolata Concezione
25 dicembre, Natale;
26 dicembre, Santo Stefano;
1° gennaio, Capodanno
6 gennaio, Epifania;
lunedì dopo Pasqua;
25 aprile, anniversario della
Liberazione;
1° maggio, festa del lavoro
2 giugno, festa nazionale della
Repubblica;
Sospensioni previste dal calendario regionale:
2 novembre 2015; 7 dicembre 2015
Vacanze natalizie: dal 23 al 31 dicembre 2015, dal 2 al 5 gennaio 2016
8-9 febbraio 2016
Vacanze pasquali: dal 24 al 29 marzo 2016
8-9 febbraio 2016, carnevale
Santo Patrono 15 giugno 2016
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L’ORGANIZZAZIONE GESTIONALE DELLA DIDATTICA
Al fine di realizzare i processi relativi all’autonomia la scuola ha avviato un’organizzazione
gestionale della didattica e dei servizi basata su figure, referenti e commissioni, che assumono,
all’interno del sistema, delle responsabilità ben precise ed interdipendenti tra loro. Essi sono la
diretta emanazione del Collegio dei Docenti.
COMMISSIONI/GRUPPI DI LAVORO/REFERENTI
Nell’ Istituto si è sviluppato un sistema di relazioni e un’apprezzabile cultura organizzativa
grazie alla stabilità delle risorse professionali. La scuola della collaboratività si basa sull’azione
sinergica delle diverse componenti scolastiche che danno vita ad una struttura organizzativa
funzionale al raggiungimento degli obiettivi progettuali. In tale ottica sono istituiti gruppi di
lavoro e commissioni, individuati responsabili di progetto e funzioni strumentali allo scopo di
fornire supporto organizzativo e competenze in specifici settori e per particolari progettualità.
“GLO”
Gruppo di
lavoro per BES
non certificati
Commissione
progetti PON FSE-
FESR
Programmazione
2014-20
“Nucleo interno
di valutazione”
Commissione per
progetto “Realizzare una
valutazione autentica” “Gruppodi
Miglioramento”
(Progetto Qualità)
“GLACNI”
Gruppo di
lavoro per
alunni con
cittadinanza non
italiana
GLO Gruppo di
lavoro
operativo per
DSA
“GLI” Gruppo di
lavoro per
l’inclusione”
“GLHI”
Gruppo di lavoro
di Istituto per la
disabilità
Referenti:
Trinity
Cambridge
Esami ECDL
Visite guidate e viaggi di istruzione
Ambiente
Salute ed Alimentazione
Sicurezza
Centri sportivi scolastici
Orientamento
Biblioteca
Strumento musicale
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ACCORDI DI RETE
Per arricchire e migliorare i rapporti tra le scuole esistenti sul territorio, l’Istituto ha attivato
collaborazioni per la presentazione di progetti promossi dal MIUR per l’ampliamento dell’Offerta
formativa.
Tali progetti sono:
Progetto E.C.O. mi esercito, mi conosco, mi oriento“presentato d’intesa con l’IC Capaccio
Capoluogo, l’IC P.Visconti Ogliastro Cilento, l’Università degli Studi di Salerno ( Dipartimento di
Scienze Umane, Filosofiche e Della Formazione) nell’ambito del Piano Nazionale per il
potenziamento dell’orientamento e contrasto alla dispersione scolastica”
Progetto Ritrova-menti:il teatro almeno una volta nella vita! presentato d’intesa con l’IC
Capaccio Capoluogo, l’IC Virgilio Santa Cecilia (Eboli), l’IIS Manlio De Vivo (Castellabate)
nell’ambito della “Promozione del teatro in classe”
Progetto Orientarsi…nei sapori del Cilento presentato d’intesa con l’ IC Capaccio Capoluogo,
l’IIS Manlio De Vivo (Castellabate) nell’ambito del “Piano nazionale per il potenziamento
dell'educazione motoria e sportiva"
Progetto Cantiamo e danziamo 2.0 presentato d’intesa con il Liceo Sperimentale Statale
“Alfano I” e scuole del territorio provinciale nell’ambito della “Promozione della cultura
musicale nella scuola”
Progetto Museo in 3D delle lastre dipinte presentato d’intesa con l’IC Capaccio Capoluogo
nell’ambito del Concorso nazionale Progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico,
storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche
Tali collaborazioni si concretizzeranno nella costituzione di reti di scuole al momento
dell’approvazione dei diversi progetti.
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E-MAIL DELLA ISTITUZIONE SCOLASTICA
SITO WEB DELLA ISTITUZIONE SCOLASTICA
www.iccapacciopaestum.gov.it
Tel.0828-725044
Fax 0828-724771
ORARIO DI FUNZIONAMENTO UFFUCIO DI SEGRETERIA
RICEVIMENTO AL PUBBLICO
ANTIMERIDIANO dal lunedì al venerdì 10,30 – 12,00
POMERIDIANO (a decorrere dal 28/09/2015 al 09/06/2016) lunedì, martedì, giovedì 15,00 – 16,30
IL DIRIGENTE SCOLASTICO riceve ogni mercoledì 10,30 – 12,00 se in sede o per appuntamento
Il DSGA riceve ogni giovedì dalle ore 10,30 alle ore 11,30
ORARIO APERTURA
ANTIMERIDIANO dal lunedì al sabato 8,00 -14,00
POMERIDIANO dal lunedì al venerdì 14,30 - 17,30
Chiusura uffici
2 novembre 2015 Lunedì Commemorazione dei defunti
7 dicembre 2015 Lunedì Ponte dell’Immacolata
24 dicembre 2015 Giovedì Vigilia di Natale
31 dicembre 2015 Giovedì S.Silvestro
2 gennaio 2016 Sabato Prefestivo
8 e 9 febbraio 2016 Lunedì e martedì Carnevale
26 marzo 2016 Sabato Vigilia di Pasqua
2-9-16-23-30 luglio 2016 Sabato Prefestivi
6-13-20-27 agosto 2016 Sabato Prefestivi
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PROCEDURE STANDARD RELATIVE AI SERVIZI AMMINISTRATIVI
GARANTITI DALL’I.C. DI CAPACCIO PAESTUM
L’I. C. individua i seguenti fattori di qualità dei servizi amministrativi: celerità delle procedure ,
trasparenza, informatizzazione dei servizi di segreteria, flessibilità degli orari degli uffici a
contatto con il pubblico.
PROCEDURE
La segreteria garantisce lo svolgimento della procedura di iscrizione alle classi on-line;
il rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura della segreteria al pubblico,
dietro richiesta scritta, entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di iscrizione e
frequenza e di cinque giorni per quelli con votazione e/o giudizi;
i documenti di valutazione degli alunni sono consegnati, dai docenti del Consiglio di
classe/interclasse incaricati, ai familiari degli alunni a partire dal quinto giorno successivo al
termine delle operazioni generali di scrutinio secondo calendario;
gli attestati e i documenti sostitutivi del diploma sono consegnati “a vista” a partire dal terzo
giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dei risultati oppure nei giorni previsti ai familiari
esercenti la potestà familiare o a loro delegati (per iscritto);
i diplomi originali vengono consegnati “a vista” se la fornitura dei moduli prestampati è stata
fatta nei tempi dovuti dal Centro Servizi Amministrativi di Salerno;
la scuola assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al suo interno
modalità di risposta che comprendono il nome dell’Istituto, il nome e la qualifica di chi risponde,
la persona o l’Ufficio in grado di fornire le informazioni richieste.
TRASPARENZA
La Scuola assicura spazi (bacheche, anche sindacali) ben visibili adibiti all’informazione.
In particolare sono predisposti:
tabella dell’orario settimanale di lezione;
tabella orario ricevimento dei genitori degli alunni;
tabella di apertura degli uffici di segreteria;
il Piano dell’offerta formativa;
la Carta dei servizi scolastici;
comunicazioni del C.S.A. di Salerno, di Enti territoriali e non;
comunicazioni varie;
presso l’ingresso e presso gli uffici sono presenti operatori scolastici in grado di fornire all’utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio;
i dipendenti sono tenuti a trattare gli utenti con rispetto e cortesia e ad agevolarli nell’esercizio dei diritti e nell’adempimento degli obblighi. I dipendenti sono tenuti ad indicare le proprie generalità sia nel rapporto personale, sia nelle comunicazioni telefoniche;
non esistono nella scuola locali per fumatori;
l’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente, sicuro. Le condizioni di igiene e di sicurezza dei locali e dei servizi devono garantire una permanenza a scuola confortevole per gli alunni e per gli operatori scolastici. Il personale deve adoperarsi per garantire la costante igiene dei servizi. I collaboratori scolastici sono direttamente responsabili della perfetta igiene e pulizia di tutti i locali della scuola.
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INFORMATIZZAZIONE
Gli uffici di segreteria sono dotati delle nuove tecnologie informatiche. Inoltre, la nostra
istituzione è presente sul web con un proprio sito raggiungibile dall’indirizzo
www.iccapacciopaestum.gov.it. In tal modo, attraverso un aggiornamento continuo, garantisce
un’informazione costante e celere con l’utenza, offrendo inoltre la possibilità di gestire attività
e procedure scolastiche in forma telematica.
PROCEDURE DEI RECLAMI E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
I reclami sono, ufficialmente, presi in considerazione solo se espressi in forma scritta e
contenenti le generalità, l’indirizzo e la responsabilità del proponente;
i reclami espressi per altre vie (orali, telematiche, fax, etc.) sono, ufficialmente, presi in
considerazione solo se successivamente formalizzate come previsto;
i reclami anonimi non saranno presi in considerazione;
il Dirigente Scolastico, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponderà in forma
scritta, non oltre i 15 giorni,
attivandosi per rimuovere le cause
che hanno provocato il reclamo.
Qualora il reclamo non sia di
competenza del Dirigente Scolastico,
al reclamo saranno fornite indicazioni
circa il corretto destinatario.
Il Dirigente Scolastico si adopera con
ogni mezzo per rimuovere le cause
che hanno determinato il legittimo
reclamo.
Al termine di ogni anno scolastico il
Dirigente redige , in forma scritta,
una relazione annuale nella quale
illustra i reclami eventualmente pervenuti e i successivi provvedimenti adottati al Consiglio
d’Istituto.
Tale relazione, con le eventuali opportune valutazioni fatte dal Consiglio d’Istituto, viene, poi,
iscritta nella relazione generale dell’anno scolastico.
Al fine di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, vengono predisposti e distribuiti
questionari anonimi opportunamente redatti sugli aspetti organizzativi, didattici e
amministrativi, rivolti ai genitori degli alunni, agli operatori scolastici, agli alunni.
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SEZIONE 4
valutazione
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VALUTAZIONE
ELEMENTI
VALUTATI SOGGETTI
ALUNNI
nella
scuola dell’
infanzia
nella scuola
primaria
ESAME
CONCLUSIVO
DEL 1° CICLO
DI
ISTRUZIONE
nella scuola
secondaria 1
grado
VALUTAZIONE
RILEVAZIONI
INVALSI
AUTOVALUTAZIONE/
VALUTAZIONE
DELLA SCUOLA
INTERNA ESTERNA
DIRIGENTE SCOLASTICO PERSONALE ATA DOCENTI POF
DOCENTI
DIRIGENTE
SCOLASTICO
PERSONALE ATA FAMIGLIE
RAPPORTO DI
AUTOVALUTAZIONE
PIANO DI
MIGLIORAMENTO
N. I. V.
PROGETTO
QUALITÁ
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FASI DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
AUTO
VALUTAZIONE
DELLE
ISTITUZIONI
SCOLASTICHE
RENDICONTAZIONE SOCIALE
DELLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE
AZIONI DI
MIGLIORAMENTO
VALUTAZIONE
ESTERNA
- ANALISI RILEVAZIONI INVALSI
- ELEMENTI SIGNIFICATIVI
INTEGRATI DALLA SCUOLA
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VALUTAZIONE
Il legislatore afferma che la promozione di valutazione e autovalutazione costituisce la
condizione essenziale per il miglioramento delle scuole e dell’intero sistema di istruzione,
poiché in esse si fondono il rigore delle procedure di verifica e le riflessioni dei docenti che
operano nella stessa classe, nella stessa scuola o in rete con altre scuole.
VALUTAZIONE INTERNA
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
Valutare significa raccogliere informazioni continue e sistematiche (prima, durante e dopo un
percorso) sui processi che caratterizzano l’apprendimento e le competenze degli alunni.
Il momento della valutazione è occasione di riflessione e di ricerca delle migliori strategie per
promuovere in tutti gli alunni un apprendimento che valorizzi le loro potenzialità.
La valutazione permette un adeguamento della programmazione educativa e didattica, consente
cioè di:
predisporre strumenti di supporto all’alunno per favorire il superamento delle difficoltà
in itinere;
pianificare percorsi individualizzati per gli alunni in situazione di insuccesso;
predisporre prove di verifiche degli apprendimenti: in ingresso, in itinere, finale.
Questi fattori e le componenti che sono oggetto di valutazione hanno presente un’ immagine di
alunno che:
Di conseguenza quella dell’insegnante è la figura di chi:
- sa, ma sa anche fare
- apprende secondo modalità e tempi diversificati
- conosce ed impiega gli strumenti di
apprendimento
- rielabora criticamente ciò che ha appreso
- è in grado di collegare le conoscenze.
- fornisce gli strumenti per apprendere
- previene gli insuccessi degli alunni adeguando
periodicamente l’iter scolastico alle loro esigenze
- si confronta con i colleghi ed opera in
collaborazione con loro
- stimola lo sviluppo di competenze fornendo agli
alunni gli strumenti per “imparare ad imparare”
non solo a scuola, ma anche nella vita.
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AZIONI DELLA VALUTAZIONE
Raccoglie informazioni continue e sistematiche sui processi che caratterizzano l’apprendimento e le competenze degli alunni;
precede, accompagna e segue i percorsi curricolari; attiva le azioni da intraprendere; regola quelle avviate; promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine; assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di
apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.
DELL’INSEGNANTE DELL’ISTITUZIONE DELL’ INVALSI
- La responsabilità della
valutazione; - la cura della
documentazione didattica; - l’impegno di scegliere gli
strumenti valutativi nel quadro dei criteri
deliberati dai competenti
organi collegiali.
La responsabilità dell’autovalutazione che ha la
funzione di: introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta formativa e didattica della
scuola, ai fini del suo continuo miglioramento, anche
attraverso dati di rendicontazione sociale o dati che emergono da
valutazioni esterne.
TEMPI: QUANDO SI VALUTA
Ha lo scopo di effettuare una ricognizione delle conoscenze ch l’alunno possiede all’inizio di un determinato itinerario di studi.
Essa fornisce tutte le
informazioni utili a individuare
le potenzialità e i bisogni degli
allievi, al fine di adottare le
strategie pedagogiche e
didattiche più adeguate e
proporre un curricolo che
valorizzi tutti gli alunni e li
sostenga nel proseguimento
degli studi.
Si avvale di sequenze, strumenti e procedure di verifica in grado di permettere a docenti e allievi un monitoraggio valutativo continuo dei processi di costruzione del sapere. Punta a offrire la possibilità di un’immediata compensazione di eventuali difficoltà che l’alunno può aver incontrato nell’apprendimento. Essa fa sì che vengano rispettati i ritmi personali di ciascuno e nessuno rimanga escluso.
È la valutazione che permette un bilancio complessivo delle attività curricolari programmate e svolte al termine dei più significativi snodi (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado), ma anche in chiusura di un qualsiasi periodo formativo (un anno o un biennio). Essa viene effettuata dai docenti secondo criteri di omogeneità, equità e trasparenza.
Rilevare la qualità dell’intero sistema
scolastico nazionale; fornire alle
scuole, alle famiglie, alle comunità sociali, alle
Istituzioni informazioni essenziali
sulla salute e le criticità del nostro sistema di
istruzione.
COMPITI
VALUTAZIONE
INIZIALE
VALUTAZIONE
INTERMEDIA
VALUTAZIONE
FINALE
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Attraverso l’assegnazione del voto vengono valutate:
CRITERI DI VALUTAZIONE ALUNNI DISABILI - La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste
dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla
base del Piano educativo individualizzato ed è espressa con voto in decimi.
- La valutazione, sia nelle fasi intermedie che negli anni terminali dei cicli dell’istruzione,
assume una connotazione formativa e non classificatoria ed avrà come riferimento essenziale il
vissuto della persona nel percorso di acquisizione dell’identità, dell’ autonomia, della
conoscenza.
- Il principio generale a cui attenersi per la progressione scolastica dell’alunno/a fa riferimento
al dovere di tutte le scuole all’accoglienza e all’integrazione degli alunni con disabilità nelle
classi corrispondenti all’età cronologica dei soggetti, indipendentemente dalla preparazione
raggiunta.
- Dovrà essere ampiamente ed opportunamente motivato nel contesto della progettazione
dell’integrazione, il trattenimento dell’alunno in una classe o in un ordine di scuola.
- La permanenza nella Scuola dell’Infanzia dopo il compimento dell’età prevista per accedere
all’obbligo scolastico, o nella scuola primaria, dovrà essere concordato tra la famiglia, la Scuola
e gli operatori socio-sanitari e deliberato con motivazione dal collegio docenti.
CRITERI DI VALUTAZIONE ALUNNI CON DISTURBO SPECIFICO DI
APPRENDIMENTO - Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA), adeguatamente certificate, la
valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame
conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e del
PDP predisposto al fine di adottare procedure adeguate alle situazioni individuali.
- Nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, saranno adottati, nell’ambito
delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologici-didattici
compensativi e dispensativi concordati e ritenuti più idonei a seconda delle diverse circostanze.
CRITERI DI VALUTAZIONE ALUNNI CON BES NON CERTIFICATI.
Per gli alunni con BES non certificati (ovvero in situazioni di svantaggio socio-economico,
linguistico e culturale) la valutazione terrà conto delle specifiche situazioni soggettive di tali
alunni e farà riferimento al PDP.
ABILITA’ E CONOSCENZE
DISCIPLINARI
ABILITA’ E CONOSCENZE
TRASVERSALI
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LA DIDATTICA E LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
La normativa recita che: “ La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze
previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita
personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione …
Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze
progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo
ciclo…”. Inoltre vi si afferma che deve essere posta particolare attenzione a come ciascuno
studente mette in campo e sfrutta le proprie risorse conoscenze, abilità, atteggiamenti ed
emozioni per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in
relazione alle proprie potenzialità e attitudini.
In genere la valutazione del profitto scolastico è stabilita dal confronto dei risultati ottenuti
dagli studenti con i risultati attesi (obiettivi): il grado di apprendimento viene valutato
misurando la distanza tra i risultati ottenuti e i risultati attesi.
Se ci si limita a valutare solo ciò che un ragazzo “sa”, si controlla e si verifica la “riproduzione”
ma non la “costruzione” e lo “sviluppo” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione
reale” della conoscenza posseduta.
Una valutazione che voglia essere maggiormente autentica dovrebbe consentire di esprimere un
giudizio più esteso dell’apprendimento e cioè della capacità di pensiero critico, di soluzione dei
problemi, di metacognizione, di efficienza nelle prove, di lavoro in gruppo, di ragionamento e di
apprendimento permanente.
Teorie dell’apprendimento autentico dimostrano che gli studenti comprendono e assimilano in
misura maggiore quando hanno a che fare con situazioni reali rispetto a quanto devono
apprendere in situazioni decontestualizzate. Perciò, visto che si apprende di più in questo modo,
è giusto anche valutare l’apprendimento non in modi astratti e artificiali, ma con prestazioni
creative, contestualizzate.
Si parla quindi di valutazione autentica. Essa ritiene che l’apprendimento scolastico non si
dimostra con l’accumulo di nozioni, ma con la capacità di generalizzare, di trasferire e di
utilizzare la conoscenza acquisita a contesti reali. Per questo nella valutazione autentica le
prove sono preparate in modo da richiedere agli studenti di utilizzare processi di pensiero più
complesso, più impegnativo e più elevato.
LA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE Accanto alle verifiche, che riguardano la rilevazione degli apprendimenti in termini di
conoscenze ed abilità e che viene svolta tramite strumenti consolidati come l’interrogazione, il
test, il compito scritto, occorre inserire prove e compiti riferiti a situazioni reali, aperte e
problematiche, ovvero "compiti significativi" realizzati dall’allievo singolarmente o in gruppo, in
autonomia e responsabilità, che consentono di esprimere un giudizio fondato circa il grado di
padronanza della persona relativamente alla competenza. La valutazione della competenza può
avvenire solo in presenza di tali compiti significativi, è allora necessario articolare occasioni
formative costituite da Unità di apprendimento che pongano agli alunni problemi da risolvere o
situazioni da gestire.
Un reticolo di compiti significativi e di U.d.A. interrelate va a coprire il curricolo nel suo insieme,
in modo intenzionale e sistematico.
Il compito proposto dall’U.d.A. deve certamente interessare le conoscenze e le abilità che
l’alunno già possiede, ma, ancor di più, deve prevedere una difficoltà maggiore rispetto alle
risorse possedute, per permettere agli alunni di attivare il problem solving, la ricerca, la
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generalizzazione, la ricostruzione riflessiva del percorso, individualmente e in gruppo,
esercitando quindi anche le capacita personali, sociali e metodologiche che distinguono la
competenza dalla mera abilità.
Si valuta, quindi, esprimendo un giudizio fondato su criteri stabiliti o su attese da parte di colui
che valuta riguardo la qualità, il valore o il pregio di una risposta, di un prodotto o di una
prestazione e sulla base di tre principi:
1. Lo scopo della valutazione è quello di trarre informazioni per migliorare l’insegnamento e
l’apprendimento.
2. Il giudizio deve esprimere una sintesi fatta su un ampio arco di informazioni disponibili.
3. Il giudizio deve essere valido, attendibile e imparziale.
Poiché le valutazioni fondate su prestazioni non possono avere un giudizio univoco (si/no,
giusto/sbagliato), per esprimere un giudizio che abbia le tre caratteristiche sopra enunciate i
docenti si avvarranno delle rubriche valutative elaborate lo scorso anno da apposita commissione
nell’ambito del Progetto “Revisione e adeguamento di indicatori e descrittori per la valutazione”
(allegate al POF): esse sono state strutturate relativamente ai campi di esperienza per la S. d. I.
e alle diverse discipline per la S. P. e per la S. S. di I°grado. Nel corso dell’anno scolastico le
rubriche valutative saranno corredate di prove di verifica d’Istituto incentrate su compiti
significativi relativi alle UdA, tali prove verranno elaborate da un apposito gruppo di lavoro sia
per quanto riguarda le verifiche quadrimestrali, sia per quanto concerne le verifiche finalizzate
alla certificazione delle competenze al termine dei tre ordini di scuola. Il nostro Istituto intende
così munirsi di quegli strumenti che consentano di attuare pienamente la valutazione autentica
richiesta dal legislatore.
VALUTAZIONE DEI COMPITI AUTENTICI: LE RUBRICHE VALUTATIVE
Per Rubrica s’intende una serie di criteri che descrivono una competenza utili ad identificare ed
esplicitare le aspettative specifiche relative ad una data prestazione e ad indicare il grado di
raggiungimento degli obiettivi prestabiliti.
COMPONENTI DI UNA RUBRICA:
DIMENSIONI CRITERI INDICATORI
indicano le caratteristiche peculiari che contraddistinguono una determinata prestazione;
definiscono i traguardi formativi in base a cui si valuta la prestazione
dello studente;
precisano le evidenze attraverso cui riconoscere la presenza o meno
dei criteri considerati;
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LIVELLI precisano i gradi di raggiungimento dei criteri considerati sulla base di una scala ordinale.
L’ UNITA’ DI APPRENDIMENTO
L’organizzazione dell’Unità di apprendimento per competenza prevede l’individuazione:
dell’obiettivo formativo,
del nucleo fondante disciplinare,
delle abilità/conoscenze,
dei contenuti funzionali al raggiungimento di tale competenza,
della metodologia,
dei criteri di verifica/valutazione.
È fondamentale proporre contenuti scolastici non decontestualizzati ma che siano lo strumento
che consente di “trattare” una situazione (creare cioè ambienti di apprendimento)..
Un percorso tipo dell’operatività didattica potrà seguire la seguente scansione:
• proposta di situazione-problema.
Occorre proporre una situazione problematica concreta e significativa per l’allievo, cioè
costruita a fini didattici in funzioni di saperi e di saper fare che si vogliono far acquisire o vicino
a situazioni che si possono incontrare nella vita quotidiana.
• primo tentativo di soluzione del problema e sua condivisione.
Gli allievi tentano la soluzione del problema utilizzando conoscenze ed abilità derivate da
precedenti esperienze scolastiche e/o personali. Le proposte di soluzione vengono condivise
dalla classe e, con la mediazione dell’insegnante, viene scelta quella che meglio di altre
permette l’approccio a nuove conoscenze e/o strumenti risolutivi.
• lavoro sulla disciplina con consolidamento degli aspetti tecnici e loro valutazione.
L’insegnante svolge i contenuti relativi all’unità e verifica l’acquisizione delle conoscenze ed
abilità ad essi sottese tramite prove di misurazione.
• soluzione della situazione problema iniziale.
Gli allievi, guidati dall’insegnante, comprendono l’utilità delle nuove conoscenze ed abilità
acquisite per la soluzione del problema iniziale e lo risolvono, consolidando poi le stesse tramite
il necessario allenamento.
• estensione della valutazione a nuove situazioni problema (compito autentico). Viene proposto,
come prova di competenza, un compito autentico che pur “contestualizzato” nell’ambito
operativo sperimentato, abbia caratteristiche di rielaborazione e non di riproduzione.
Tale compito sarà poi valutato tramite la rubrica valutativa individuata per le varie competenze;
ci sarà, cioè, una valutazione complessiva sulla base delle dimensioni e dei descrittori relativi a
ciascuna competenza.
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Il processo di valutazione potrà prevedere la raccolta sistematica delle evidenze che, al termine
delle varie U.d.A. realizzate, segnalano il progresso degli apprendimenti della persona, ovvero:
prodotti, processi, linguaggi, riflessioni, comportamenti, …
Si potrà così procedere alla valutazione ponderata dell’insieme di attività valutative, con
l’attribuzione del voto finale.
In tal modo, viene superato il concetto accumulativo della valutazione come somma di prove di
verifica e viene posto l’accento sulla capacità degli allievi di fronteggiare compiti/problemi
mobilitando le risorse di cui sono dotati o che sono in grado di reperire.
Anche l’allievo, tramite l’autovalutazione, è chiamato a illustrare e nel contempo diagnosticare
il proprio percorso di studi scegliendo i prodotti di cui è più soddisfatto ed elaborando una
scheda in cui espone il risultato ed il percorso seguito, esprime una valutazione ed indica i punti
di forza e quelli di miglioramento.
Perché ciò possa accadere, occorre che nell’atto della consegna il docente descriva e spieghi i
prodotti attesi, i comportamenti conformi, i criteri di valutazione che intende adottare
(comunicazione agli allievi).
L’autovalutazione rappresenta un elemento importante della valutazione effettuata dai docenti.
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CRITERI VALUTATIVI COMUNI PER SCRUTINI SCUOLA PRIMARIA E PER
SCRUTINI ED ESAMI FINALI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
STRUMENTI DI ANALISI
Per le conoscenze e abilità relative agli obiettivi di apprendimento Per le competenze disciplinari e trasversali da accertare:
Verifiche scritte, prove strutturate e/o semistrutturate;
verifiche orali: interrogazioni, interventi, discussioni
verifiche grafiche/progettuali: testi visivi, grafici.
Verifiche interdisciplinari Produzione di mappe, schemi, oggetti, elaborati multimediali
Per gli obiettivi educativi trasversali e il comportamento:
Osservazioni sistematiche.
Tener conto della frequenza scolastica e del livello di impegno e partecipazione alla vita
della scuola. Tener conto della documentazione acquisita nel corso dell'anno. Tener conto dei giudizi riportati in itinere nel documento di valutazione. Tener conto dell’insieme di osservazioni intuitive e sistematiche effettuate durante l’a.s. Tener conto dell’insieme di interrogazioni compiti e prove effettuate per le diverse
discipline durante l’anno ( corrette e classificate). Tener conto dell’insieme di prove comuni (esterne o interne) somministrate durante
l’anno ( corrette e classificate). Tener conto del comportamento educativo assunto e mantenuto nel corso dell’anno. Tener conto della preparazione complessiva raggiunta idonea a favorire il proseguimento
degli studi nella classe successiva(per le classi 5^S.P. e 3^S.S.1^). Tener conto delle capacità maturate anche nei percorsi di approfondimento ,nei progetti
aggiuntivi e nei progetti speciali realizzati nel corso del corrente a.s. Tener conto dei giudizi già espressi durante l’a. s sui registri individuali e collegiali.
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LA VALUTAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI LABORATORIALI
Criteri di valutazione in decimi per gli apprendimenti negli insegnamenti laboratoriali (VALIDI PER TUTTE LE DISCIPLINE –SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA)
10/10
L’alunno partecipa con motivazione, interesse e responsabilità alle attività e manifesta un efficace metodo di studio e lavoro.
È creativo nella realizzazione di prodotti grafici e multimediali.
9/10
L’alunno partecipa con motivazione, interesse e responsabilità alle attività e manifesta un efficace metodo di studio e lavoro.
E’ abbastanza creativo nella realizzazione di prodotti grafici e multimediali.
8/10
L’alunno partecipa con motivazione e interesse alle attività e, guidato, manifesta un adeguato metodo di studio e lavoro.
Realizza prodotti grafici e multimediali ordinati e precisi.
7/10
L’alunno partecipa saltuariamente alle attività e necessita di guida nello studio e nel lavoro sia a scuola sia a casa.
Ha difficoltà nella realizzazione di prodotti grafici e multimediali.
5-6/10
L’alunno non sempre partecipa con interesse alle attività, necessita di una guida costante nello studio e nel lavoro sia a scuola sia a casa.
Sta recuperando conoscenze e abilità di base.
LA VALUTAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI INTEGRATIVI/AGGIUNTIVI Nel giudizio di valutazione finale saranno riportati i livelli di competenza raggiunti dagli alunni nella partecipazione ad attività integrative/aggiuntive formulati attraverso un giudizio sintetico.
Criteri di valutazione per gli apprendimenti negli insegnamenti aggiuntivi espressa attraverso un giudizio sintetico. (VALIDI PER TUTTE LE DISCIPLINE –SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA)
OTTIMO
L’alunno ha partecipato alle attività con notevole interesse, motivazione e responsabilità, conseguendo un ottimo profitto.
DISTINTO
L’alunno ha partecipato alle attività con interesse, motivazione e responsabilità, conseguendo un profitto più che buono.
BUONO
L’alunno ha partecipato alle attività con discreto interesse, motivazione e responsabilità, conseguendo un buon profitto.
SUFFICIENTE
L’alunno ha partecipato alle attività con limitato interesse, adeguata motivazione e responsabilità, conseguendo un sufficiente profitto.
NON SUFFICIENTE
L’alunno ha partecipato alle attività con limitato interesse, conseguendo un profitto non sufficiente .
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LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
L’attività di valutazione nella Scuola dell’ Infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo; essa accompagna, descrive e documenta i processi di crescita ed è orientata ad esplorare ed incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità.
FINALITÀ’ Nella scuola dell’infanzia la valutazione si propone di:
conoscere e comprendere i livelli di identità
autonomia e competenza raggiunti da ciascun bambino,
al fine di identificare i processi da promuovere,
sostenere e rafforzare non solo per lo sviluppo
cognitivo, ma anche per quello dell’identità,
dell’autonomia e della cittadinanza;
ricavare elementi di riflessione sul contesto (le
variabili del curricolo implicito ) quale mediatore
strategico per un’azione educativa — didattica
laboratoriale e non trasmissiva, in una prospettiva di
continua regolazione della stessa, tenendo presenti i
modi di essere, i ritmi di sviluppo e gli stili di
apprendimento dei bambini.
Al fondo c’è la convinzione che valutare significhi:
comprendere e capire i bambini e il contesto scolastico, per osservare/valutare,
sviluppare la professionalità del docente, per orientare al meglio la propria azione
educativa.
TEMPI
Sono previste:
Prove di ingresso per le tre fasce di età con rilevazione dei risultati su apposita griglia
predisposta
Prove oggettive intermedie per le tre fasce di età - 1° incontro di informazione alle
famiglie
Test di maturità psicologica per gli alunni di 5 anni da somministrare a gennaio/febbraio
Prove oggettive finali per le tre fasce di età - 2° incontro di informazione alle famiglie
Prove oggettive per gli alunni di 5 anni: accertamento dei requisiti in uscita dalla scuola
dell’infanzia/prerequisiti di accesso alla scuola primaria*
Tabulazione ed elaborazione dei dati raccolti in griglie predisposte
Valutazione dei processi attivati
*La valutazione delle prove strutturate viene effettuata utilizzando le rubriche valutative
elaborate per ciascun campo di esperienza. Da tale valutazione, in coerenza con quanto
emerge dal fascicolo di passaggio delle informazioni alla scuola primaria, si procede alla
certificazione delle competenze.
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MODALITÀ’
raccogliendo elementi sulla base di specifici indicatori;
attraverso osservazioni, colloqui e conversazioni (incontri bimestrali con le famiglie );
esaminando gli elaborati prodotti dai bambini;
analizzando racconti diaristici;
utilizzando prove e test standardizzati;
documentando gli elementi raccolti (raccoglitore individuale e fascicolo );
confrontando e discutendo sugli elementi raccolti e documentati (incontri intersezione
tra docenti, scuola e famiglie ).
RUOLO CHIAVE DELL’OSSERVAZIONE È’ attraverso questa che diventa possibile conoscere,
comprendere ed educare il bambino relativamente alla
maturazione dell’identità e dell’autonomia nelle
competenze.
L’impegno nell’osservazione ha carattere:
sistematico quando, in tempi predefiniti e a
cedenza periodica, si attua un’acquisizione di
elementi utili a comprendere e a valutare i
processi di sviluppo e i contesti educativi e
didattici.
occasionale se momenti e situazioni particolari ed
estemporanei necessitano di essere
adeguatamente analizzati.
Le modalità attraverso cui si esplica richiedono che
si individui e circoscriva l’ambito d’indagine;
si predispongano e/o selezionino gli strumenti ritenuti idonei per l’osservazione da
effettuare;
si registrino ed analizzino i dati raccolti.
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LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria è espressa con voto numerico in decimi e inoltre è illustrata nella scheda individuale con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno. Tale giudizio si riferisce sia ai diversi aspetti disciplinari, sia al livello complessivo di maturazione dell’alunno. La valutazione dell’insegnamento di religione cattolica e del comportamento è espressa attraverso un giudizio sintetico. Il voto del comportamento include le abilità trasversali sociali, quali: - L’autonomia personale e operativa; - la conoscenza, la condivisione e il rispetto delle regole; - la partecipazione; - la collaborazione.
AREA COGNITIVA
Abilità tecniche
Ascolto Applicazione delle tecniche Capacità di operare
collegamenti
Abilità logiche
Esprimersi correttamente Risolvere situazioni
problematiche
AREA EDUCATIVA
Comportamento
Partecipazioni alle attività scolastiche
Collaborazione, rispetto delle regole / comportamento con i pari e con
gli adulti Impegno, attenzione,
rispetto delle consegne
Autonomia
AMBITI IN CUI GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA PRIMARIA SONO
VALUTATI
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LIVELLI RELATIVI ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
OTTIMO
10
Raggiungimento dei traguardi formativi sicuro, preciso, completo e consapevole
DISTINTO
9
Raggiungimento dei traguardi formativi corretto/preciso/completo
BUONO
8
Raggiungimento dei traguardi formativi corretto/adeguato
DISCRETO
7
Raggiungimento dei traguardi formativi abbastanza corretto/adeguato
SUFFICIENTE 6
Raggiungimento dei traguardi formativi essenziale
NON SUFFICIENTE
4/5
Raggiungimento dei traguardi formativi difficoltoso/parziale/impreciso/ inadeguato
AREA COGNITIVA
LIVELLI RELATIVI AGLI APPRENDIMENTI DISCIPLINARI E
TRASVERSALI
10/10
Raggiungimento dei traguardi formativi sicuro, preciso, completo e consapevole.
8-9/10
Raggiungimento dei traguardi formativi corretto/preciso/completo.
6-7/10
Raggiungimento dei traguardi formativi abbastanza corretto/corretto/adeguato.
4-5/10
Raggiungimento dei traguardi formativi difficoltoso/parziale/impreciso/ inadeguato.
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DESCRITTORI PER I LIVELLI DI ACCERTAMENTO E CERTIFICAZIONE DELLE
COMPETENZE
La valutazione degli studenti sia nell’area cognitiva, sia nell’area educativa, verrà effettuata
sulla base delle rubriche valutative d’Istituto.
Tali rubriche riguardano sia gli apprendimenti disciplinari e trasversali, sia la certificazione
delle competenze al termine dei tre ordini di scuola.
All’interno delle singole rubriche valutative vengono descritti i livelli che precisano il grado di
raggiungimento dei traguardi formativi in base a cui si valuta la prestazione dello studente.
Per poter procedere alla certificazione delle competenze degli alunni al termine della Scuola
Primaria verranno somministrate agli studenti prove di verifica incentrate su compiti autentici
relativi alle UdA, che saranno elaborate in corso d’anno da apposito gruppo di lavoro e che
saranno valutate secondo i criteri contenuti nelle rubriche valutative d’Istituto.
AREA EDUCATIVA
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
OTTIMO
10
L’alunno/a partecipa in modo corretto e responsabile alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare consapevolmente le regole convenute e di utilizzare in modo autonomo le risorse personali nella realizzazione del proprio percorso di apprendimento.
DISTINTO
9
L’alunno/a partecipa in modo corretto e responsabile alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare le regole convenute e di utilizzare pienamente le risorse personali nella realizzazione del proprio percorso di apprendimento.
BUONO
8
L’alunno/a partecipa in modo corretto alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare in modo adeguato le regole convenute; utilizza le risorse personali nella realizzazione di una consegna.
DISCRETO
7
L’alunno/a cerca di partecipare in modo corretto alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare sostanzialmente le regole convenute; guidato, utilizza le risorse personali nella realizzazione di una consegna.
SUFFICIENTE
6
L’alunno/a necessita di richiami all’assunzione di atteggiamenti corretti nei confronti dei diversi contesti educativi; non sempre rispetta le regole convenute, deve essere guidato nella realizzazione di una consegna.
NON SUFFICIENTE
4/5
L’alunno/a non assume atteggiamenti corretti nei confronti dei diversi contesti educativi; non rispetta le regole convenute anche se richiamato; manifesta disinteresse e scarsa motivazione all’apprendimento.
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LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
AREA COGNITIVA
PERIODICITÀ DELLA VALUTAZIONE
La periodicità della valutazione prevede che sia sostanzialmente effettuata:
in ingresso (entro la prima decade di ottobre)
in itinere (durante l’intero periodo scolastico)
bimestrale (fine novembre/fine aprile)
quadrimestrale (fine gennaio/giugno)
finale: scrutini ed esami classi terze della scuola secondaria (giugno).
ASPETTI DOCUMENTALI
Riguardo agli aspetti documentali della valutazione, si possono distinguere i seguenti passaggi:
1) dopo la somministrazione delle PROVE D’INGRESSO
- registrazione dei voti e/o altre annotazioni, definizione della “situazione di partenza
e interventi programmati”;
2) dopo la somministrazione delle PROVE IN ITINERE
- registrazione dei voti e/o altre annotazioni sul Giornale del docente;
3) dopo la somministrazione delle PROVE SOMMATIVE
AREA COGNITIVA
Abilità tecniche
Ascolto Lettura e comprensione Espressione nei diversi
linguaggi verbali e non
Abilità logiche
Osservazione/ analisi / riflessione
Applicazione / valutazione /
sintesi
Capacità di risolvere situazioni
problematiche
AREA EDUCATIVA
Comportamento
Partecipazioni alle attività scolastiche
Impegno e rispetto delle regole
Autonomia nell’acquisizione del sapere (metodo di studio)
Autovalutazione e capacità
di scelta
AMBITI IN CUI GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
SONO VALUTATI
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- registrazione dei voti e/o altre annotazioni sul Giornale del docente;
4) per la compilazione della SCHEDA PERSONALE di VALUTAZIONE (1° e 2° quadrimestre)
- redazione di un’apposita griglia che raccoglie le proposte di voto dei singoli docenti;
sarà utilizzata in Consiglio di classe per la definizione dei voti da riportare su detta
scheda.
L’USO DEGLI STRUMENTI DI VERIFICA E DEI RISULTATI
È opportuno qui richiamare l’importanza di un lavoro di analisi e ricerca sui dati prodotti
attraverso le operazioni di verifica degli apprendimenti: tanto più ampia è la conoscenza che si
ha in questo ambito tanto più, è possibile regolare il sistema nel suo complesso e verso i
traguardi prefissati.
Si tratta in sostanza di attività che permettono di apprendere dalla propria esperienza, in altre
parole di processi di autoanalisi e autovalutazione del proprio operato; di tali attività si dà
dunque conto più avanti, nella parte riguardante la valutazione esterna.
CRITERI DI VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE IN DECIMI PER GLI APPRENDIMENTI DISCIPLINARI
Voto Descrittori
10 (dieci/decimi)
Raggiungimento completo e sicuro di tutti gli obiettivi.
Competenze pienamente acquisite. Capacità critiche e rielaborazione
personale 9
(nove/decimi) Raggiungimento completo e sicuro di tutti gli obiettivi.
Competenze pienamente acquisite 8
(otto/decimi)
Completo raggiungimento degli obiettivi. Competenze acquisite
7 (sette/decimi)
Raggiungimento adeguato degli obiettivi / Competenze complessivamente acquisite
6
(sei/decimi) Raggiungimento degli obiettivi fondamentali. Competenze
minime acquisite. Presenza di lacune lievi
5 (cinque/decimi)
Mancato raggiungimento degli obiettivi fondamentali. Competenze parzialmente acquisite. Presenza di lacune diffuse.
diffuse
4 (quattro/decimi)
Mancato raggiungimento di tutti gli obiettivi. Competenze non acquisite. Presenza di lacune gravi e diffuse
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CRITERI AGGIUNTIVI PER LA VALUTAZIONE
Ai fini della valutazione quadrimestrale si potranno utilizzare solo i voti espressi con numeri
interi. La valutazione finale considererà il livello di partenza, i passi di apprendimento in
rapporto ai piani individualizzati, le competenze raggiunte e quindi terrà conto dei processi di
apprendimento e dei risultati finali.
Sostanzialmente si ammetteranno alla classe successiva gli alunni che avranno registrato dei
progressi significativi rispetto alla situazione di partenza ,che daranno segnali di miglioramento
in termini di considerazione dello studio, d’impegno e buona volontà che avranno raggiunto nel
complesso gli obiettivi programmati per la classe.
Il voto di condotta farà media con le altre discipline; se inferiore al sei sarà di per sé condizione
di non ammissione alla classe successiva. Particolare attenzione riceverà la valutazione in classe
I data l’impostazione biennale del curricolo, così pure in classe II sarà importante considerare
omogeneità e preparazione negli allievi della futura classe III in vista dell’esame finale del I ciclo
d’istruzione.
Per quanto riguarda l’I.R.C. la valutazione sarà espressa con un giudizio: Ottimo (10), Distinto
(9-8), Buono (7), Sufficiente (6), Non Sufficiente (5-4).
Per quanto riguarda la partecipazione ai corsi PON FSE, di recupero e di potenziamento
extracurricolare viene prevista l’attribuzione di un credito formativo pari a 0,5 nelle discipline
di riferimento per ogni corso validamente frequentato nell’anno scolastico.
L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti e il comportamento sono effettuate
mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi. I risultati delle verifiche periodiche
sono utilizzati ai fini della valutazione quadrimestrale, oltre che per definire eventuali
interventi di recupero e di sostegno.
La valutazione di fine quadrimestre tiene conto della situazione di partenza, delle reali
capacità, dell’impegno dimostrato e della considerazione verso lo studio dei risultati parziali
raggiunti.
La scuola è impegnata nel fornire in modo coerente e trasparente tutte le indicazioni utili per la
comprensione delle valutazioni espresse; questo al fine di consentire:
all’alunno di conoscere, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi
prefissati e una sempre più matura acquisizione di capacità auto valutative;
ai docenti di verificare l’efficacia delle strategie adottate per eventuali adeguamenti
delle metodologie di insegnamento;
alla famiglia di avere informazioni circa i livelli conseguiti in funzione di conoscenze,
abilità/capacità, comportamenti.
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CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA VALUTAZIONE NUMERICA ALLE PROVE STRUTTURATE VALIDI PER TUTTE LE DISCIPLINE (MISURAZIONE)
1) Nelle prove che consentono una rilevazione numerica dei risultati, è possibile ricorrere
ad una misurazione decimale attraverso la seguente proporzione:
10: X = punteggio max. della prova : punteggio ottenuto dall’alunno
Quindi il voto in decimi scaturisce dalla seguente operazione: (punteggio dell’alunno X 10):
punteggio max . della prova
La soglia della sufficienza è indicata dalla seguente proporzione:
10:6= punteggio max. della prova : X
2) Altra modalità prevede di calcolare il punteggio percentuale nel seguente modo:
a) il punteggio riportato nella prova dall’alunno (punteggio grezzo) si divide con il
punteggio massimo teorico della prova e il risultato si moltiplica per 100;
b) si cerca in corrispondenza del risultato il voto decimale in una scala come quella
sotto riportata.
PUNTEGGIO VOTO
96/100% 10
91/95 % 9,5
86/90 % 9
81/85 % 8,5
76/80 % 8
71/75 % 7,5
66/70 % 7
61/65 % 6,5
56/60 % 6
51/55 % 5,5
46/50 % 5
41/45 % 4,5
36/40 % 4
31/35% 3,5
<30% 3
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MODALITÀ’ PER L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO DECIMALE NELLE PROVE NON
OGGETTIVE
Le prove oggettive non eliminano l’utilizzazione di altre prove, perché anch’esse presentano
difetti e limiti, ma si aggiungono a quelle già esistenti, ovvero a quelle della tradizione
scolastica delle prove informali/soggettive (tema, test a domanda aperta, colloquio orale, ecc.)
che, in tante occasioni, ben aderiscono alla situazione reale degli allievi e danno risultati
immediatamente utilizzabili.
Va tuttavia riconosciuta, anche per queste, la necessità di definire un percorso di valutazione il
più possibile organico, coerente e riconoscibile. Nel tipo di prove scritte considerato, si
suggerisce, per disciplina, uno schema di analisi per indicatori che potrà seguire una siffatta
impostazione:
CRITERI DI MISURAZIONE DELLE PROVE NON OGGETTIVE PER TUTTE LE DISCIPLINE
CRITERIO DI MISURAZIONE
VALUTAZIONE
La prova, il compito o le risposte date ad un’interrogazione orale sono
corrette, complete e articolate e approfondite (elaborate criticamente)
10
La prova, il compito o le risposte date ad un’interrogazione orale sono
corrette, complete, non sempre approfondite.
9
La prova, il compito o le risposte date ad un’interrogazione orale sono
corrette, sostanzialmente complete.
8
La prova, il compito o le risposte date ad un’interrogazione orale sono
corrette ma non complete e con qualche imprecisione.
7
La prova, il compito o le risposte date ad un’interrogazione orale sono
accettabili anche se contengono imprecisioni o lacune non gravi. (soglia di
accettabilità)
6
La prova, il compito o le risposte date ad un’interrogazione orale
contengono diversi errori di una certa gravità e le risposte sono superficiali.
Si riscontrano difficoltà nel procedere delle applicazioni
5
La prova, il compito o le risposte date ad un’interrogazione orale
contengono errori gravi e le risposte sono incomplete o errate. Gravi
difficoltà nel procedere delle applicazioni.
4
L’alunno non svolge il compito, la prova o non risponde alla prova orale per
incapacità o grave negligenza.
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Voti
Descrittori del comportamento
10
(dieci/decimi)
Si comporta sempre in modo corretto e responsabile, collabora con i
compagni e gli insegnanti, partecipa in modo costruttivo e si impegna in
modo costante e approfondito.
9 (nove/decimi)
Si comporta in modo corretto e responsabile, la socializzazione è
positiva, partecipa con interesse alla lezione e si impegna in modo
costante.
8
(otto/decimi)
Rispetta le regole di comportamento, la socializzazione è positiva, partecipa con interesse alla lezione e si impegna in modo abbastanza costante.
7
(sette/decimi)
Vivace ma non sempre corretto, la socializzazione è positiva, talvolta distratto, qualche discontinuità nell’impegno. Numerosi ritardi e assenze, 1 – 2 note disciplinari, notificate ai genitori.
6 (sei/decimi)
Spesso non rispetta le regole, la socializzazione è, in genere, positiva, interviene se sollecitato, l’impegno è superficiale. Numerosi ritardi e assenze, 3 o più note disciplinari, notificate ai genitori.
5
(cinque/decimi)
Non rispetta le regole, i rapporti con i compagni ed insegnanti sono difficoltosi e/o scorretti, fa interventi non pertinenti, l’impegno è inadeguato.
Numerosi ritardi e assenze, sanzioni disciplinari.
AREA EDUCATIVA
Il comportamento dello studente è valutato sia durante tutto il periodo di permanenza negli
ambienti scolastici sia in termini di partecipazione alle attività ed agli interventi educativi
realizzati dalla scuola anche fuori della propria sede.
Se la valutazione è inferiore a 6 decimi l’alunno/a non è ammesso/a all’anno successivo o
all’esame di licenza.
CRITERI DI VALUTAZIONE E DI ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO
La valutazione degli studenti sia nell’area cognitiva, sia nell’area educativa, verrà effettuata
sulla base delle rubriche valutative d’Istituto. Tali rubriche riguardano sia gli apprendimenti
disciplinari e trasversali, sia la certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di
istruzione. All’interno delle singole rubriche valutative vengono descritti i livelli che precisano il
grado di raggiungimento dei traguardi formativi in base a cui si valuta la prestazione dello
studente. Per poter procedere alla certificazione delle competenze degli alunni verranno
somministrate agli studenti prove di verifica incentrate su compiti autentici, che saranno
elaborate in corso d’anno da apposito gruppo di lavoro e che saranno valutate secondo i criteri
contenuti nelle rubriche valutative d’Istituto
Il voto del comportamento include - Le abilità trasversali sociali; - le abilità metacognitive (gestione e
controllo del sé).
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ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO
VALUTAZIONE DELL’AMMISSIONE ALL’ESAME
Sono ammessi all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione gli alunni
che non si sono assentati per un numero superiore a ¼ del monte ore personalizzato salvo
deroghe per gravi motivi di salute adeguatamente documentati;
che hanno conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o
gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento
vigente;
che hanno conseguito un voto di comportamento non inferiore a sei decimi;
che hanno conseguito un voto di idoneità non inferiore ai sei decimi.
GIUDIZIO DI IDONEITÀ
Il voto decimale rappresentativo del giudizio di idoneità viene determinato come somma di due
contributi, arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5: (denominato
“di esito”) espresso dalla media, non arrotondata, dei voti ottenuti dall'alunno in sede di
scrutinio finale, incluso il voto di comportamento con esclusione del giudizio di IRC.
Collegio dei Docenti, pur applicando le indicazioni contenute nel D.P.R. 122/2009 ed in
particolare ritiene che, per evitare possibili appiattimenti che rischierebbero di:
penalizzare le potenziali “eccellenze”;
di non evidenziare i punti di forza nella preparazione degli alunni anche in
funzione orientativa rispetto al proseguimento degli studi;
penalizzare gli alunni che hanno raggiunto un livello di competenze essenziale, ma
adeguato al loro livello di maturazione e al percorso scolastico;
debba tenere in debito conto il curricolo dell’alunno (contributo “di percorso”) inteso come:
progressione nel raggiungimento degli obiettivi formativi in termini di
conoscenze, competenze, capacità e comportamenti;
progressione nel processo di maturazione e consapevolezza;
partecipazione alle attività e ai progetti promossi dalla Scuola.
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PROVE D’ESAME (se non interverranno modifiche ministeriali nel corso del c.a.s.)
Prove scritte
Durata
Colloquio multidisciplinare
Italiano
4
Il colloquio multidisciplinare offrirà all’alunno la possibilità di dar prova della propria capacità di rielaborazione e d’organizzazione delle conoscenze acquisite, anche in vista delle scelte successive. Di conseguenza, sarà valutata la preparazione, l’impostazione data dall’alunno alla prova. Sono oggetto del colloquio soprattutto quelle discipline per le quali non sono previste prove scritte compresa la seconda lingua straniera.
Matematica ed elementi di scienze e tecnologia
3
Inglese/Francese
2+ 2
Prove scritte INVALSI: Italiano – Matematica
definita dal SNV
CRITERI DI VALUTAZIONE PER LE PROVE SCRITTE
Italiano -Correttezza ortografica, grammaticale e sintattica; -padronanza lessicale; -pertinenza alla traccia; -ricchezza di contenuto; -chiarezza espositiva.
Matematica ed elementi di scienze e tecnologia
-Comprensione e soluzione dei problemi; -applicazione di regole e procedimenti; -comprensione ed uso dei linguaggi specifici; -ordine formale.
Lingue straniere -Comprensione delle istruzioni indicate; -coerenza e ricchezza del contenuto; -competenza lessicale; -correttezza grammaticale; -organicità e chiarezza espositiva.
CRITERI DI VALUTAZIONE PER LA PROVA ORALE
Criteri di valutazione per il colloquio pluridisciplinare
-Padronanza della lingua ed esposizione; -conoscenza degli argomenti di studio; -capacità di stabilire relazioni; -discussione e approfondimento critico.
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CRITERI PER LA FORMULAZIONE DEL VOTO FINALE
In base al Regolamento per la valutazione degli alunni (DPR 22 giugno 2009, n. 122 e CM
n. 49/2010) all’esito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo concorrono quindi:
1) gli esiti delle prove scritte (italiano, matematica, inglese e seconda lingua
straniera se prevista o prova scritta di Italiano (L2) per i soli alunni stranieri
neoimmigrati in applicazione del D.P.R. 89 art. 5 comma 10 per i quali la
programmazione individuale svolta abbia previsto la sostituzione della seconda lingua
comunitaria con il potenziamento di Italiano come lingua 2 );
2) l’esito della prova orale;
3) l’esito della prova scritta nazionale;
4) il giudizio di idoneità considerando il percorso scolastico compiuto dall’alunno nella
scuola secondaria di primo grado
Il voto finale è costituito dalla media aritmetica dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.
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Criteri per la determinazione del voto da attribuire a ciascun candidato in esito alle prove scritte d ’esame.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PROVA SCRITTA D’ESAME DI LINGUA ITALIANA
Tipologia A Esposizione in cui l’alunno possa esprimere esperienze reali o costruzioni di
fantasia sotto forma di cronaca, diario, lettera, racconto o intervista.
Tipologia B Trattazione di un argomento di interesse culturale o sociale che consenta
l’esposizione di riflessioni personali.
Tipologia C Relazione su un argomento di studio attinente a qualsiasi disciplina.
ELEMENTI DI VALUTAZIONE
L’elaborato si presenta 10 Completamente adeguato alla traccia e si sviluppa in maniera
coerente rispetto alla tipologia testuale richiesta.
9/8 Completamente adeguato alla traccia e sviluppa la tipologia
testuale richiesta.
7 Adeguato alla traccia.
6/5 Parzialmente adeguato alla traccia.
4/3 Non adeguato alla traccia
Espresso in modo 10 Organico e ben strutturato
9/8 Coerente e scorrevole
7 Chiaro e preciso
6 Semplice e lineare
5 Confuso
4/3 Ripetitivo e schematico
4/3 Incoerente
4/3 Slegato
4/3 Elementare, riduttivo o approssimativo
Risulta 10 Corretto e ben strutturato dal punto di vista ortografico e
sintattico.
9/8 Corretto nell’uso dei connettivi logici e dei periodi complessi.
7/6 Corretto dal punto di vista ortografico.
5/3 Non sempre (poco) corretto dal punto di vista ortografico e
sintattico.
Il lessico 10 Risulta ricco, ben articolato e funzionale al contesto.
9/8 Risulta appropriato e specifico.
7 Risulta adeguato alla tipologia testuale richiesta.
6 Risulta generico e/o ripetitivo.
5/4 Non è utilizzato in modo appropriato.
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Gli argomenti sono
presentati
10 In modo personale e creativo nella forma e nei contenuti.
9 In modo personale, dimostrando maturità di pensiero critico e
capacità di analisi.
8/7 In modo coerente e completo.
6 In modo generico e dispersivo.
5/4 In modo incompleto.
La valutazione
complessiva risulta
pertanto
10
9
8
7
6
5
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GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PROVA SCRITTA D’ESAME DI LINGUA STRANIERA
1. PRODUZIONE (Lettera/dialogo/riassunto)
Struttura
Totalmente corretta 10
Quasi totalmente corretta 9
Globalmente corretta 8
In buona parte corretta 7
Parzialmente corretta 6
Molto scorretta 5
Del tutto scorretta 4/3
Contenuto
Attinente alla traccia e scorrevole 10
Attinente alla traccia 9
Globalmente attinente alla traccia 8
In buona parte attinente alla traccia 7
Parzialmente attinente alla traccia 6
Poco attinente alla traccia 5
Non attinente alla traccia 4/3
Strutture linguistiche
Corrette e complesse 10
Corrette ma semplici 9
Globalmente corrette 8
In buona parte corrette 7
Parzialmente corrette 6
Poco corrette e/o incomplete 5
Scorrette quasi sempre 4/3
Ortografia
Sempre corretta 10
Corretta quasi sempre 9
Corretta in buona parte 8
Sostanzialmente corretta 7
Parzialmente corretta 6
Poco corretta 5
Scorretta quasi sempre 4/3
Lessico
Ricco e originale 10
Adeguato 9
Semplice 8
Essenziale 7
Povero 6
Poco adeguato 5
Inadeguato 4/3
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1. COMPRENSIONE (questionario)
COMPRENSIONE DELLE DOMANDE
Completa e agevole 10
Quasi totale 9
In buona parte 8
essenziale 7
parziale 6
superficiale 5
limitata a pochissime informazioni 4/3
FORMULAZIONE DELLE RISPOSTE
originale e personale 10
corretta con qualche nota personale 9
corretta ma priva di note personali 8
con qualche scorrettezza grammaticale 7
incomplete ma sufficientemente corrette 6
poco corrette 5
scorrette in molti punti 4/3
ORTOGRAFIA
Sempre corretta 10
Corretta quasi sempre 9
Corretta in buona parte 8
Sostanzialmente corretta 7
Parzialmente corretta 6
Poco corretta 5
Scorretta quasi sempre 4/3
LESSICO
Ricco e originale 10
Adeguato 9
Semplice 8
Essenziale 7
Povero 6
Poco adeguato 5
Inadeguato 4/3
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GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PROVA SCRITTA D’ESAME DI MATEMATICA
Criteri Descrittori Voto
Conoscenza degli elementi specifici della
disciplina (definizioni, regole, formule,
procedimenti)
Completa e approfondita 10
Completa 9
Sicura 8
Corretta 7
Essenziale 6
Frammentaria 5
Lacunosa 4
Applicazione di regole, formule e
procedimenti.
Corretta e
consapevole
10
Corretta 9
Sicura 8
Adeguata 7
Sostanzialmente adeguata 6
Incerta 5
Parziale 4
Identificazione delle procedure di risoluzione
dei problemi.
Completa e rigorosa 10
Completa e ben articolata 10
Completa 9
Corretta 8
Sostanzialmente corretta 7
Limitata 6
Parziale 5
Impropria 4
Utilizzo del linguaggio specifico e simbolico
Rigoroso 10
Preciso 9
Appropriato 8
Adeguato 7
Sostanzialmente adeguato 6
Approssimato 5
Inappropriato 4
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I quesiti affrontati sono stati interpretati e risolti in
modo
completo e rigoroso (10)
completo e ben articolato (10)
completo (9 )
corretto (8)
sostanzialmente corretto (7)
limitato (6)
incompleto (5)
parziale (5)
improprio (4)
La prova denota la
completa e approfondita (10)
completa (9)
sicura (8)
corretta (7)
essenziale (6)
parziale o superficiale (5)
frammentaria (5)
lacunosa (4)
conoscenza degli elementi specifici
della disciplina,
la
corretta e consapevole (10)
corretta (9)
sicura (8)
adeguata (7)
sostanzialmente adeguata (6)
incerta o incompleta (5)
parziale (4)
capacità di applicare regole e
procedimenti,
l’utilizzo rigoroso (10)
preciso (9)
appropriato (8)
adeguato (7)
sostanzialmente adeguato (6)
approssimato (5)
inappropriato (4)
del linguaggio.
Il voto relativo a ciascuna prova scritta d'esame, con esclusione della prova nazionale di cui all’
art. 4 della L. 176/2007, è determinato come somma arrotondata all'unità superiore per frazione
pari o superiore a 0,5.
c. Valutazione della prova orale d'esame.
Premesso che il colloquio interdisciplinare è finalizzato a valutare non solo le conoscenze e le competenze acquisite, ma anche il livello di padronanza di competenze trasversali (capacità di esposizione e argomentazione, di risoluzione dei problemi, di pensiero riflessivo e critico, di valutazione personale ecc.) alla prova orale è attribuito un voto espresso in decimi.
d. Valutazione della prova nazionale.
Il voto relativo alla prova nazionale di cui all'art. 4 della L. 176/2007, viene determinato sulla
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base delle eventuali indicazioni fornite dall'I.N.VAL.S.I. per la conversione del punteggio al test conseguito dall'alunno in voto decimale. In mancanza delle predette indicazioni il voto viene determinato come voto decimale unico, arrotondato all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5, corrispondente alla percentuale delle risposte esatte fornite dal candidato rispetto al numero totale dei quesiti presenti nella prova medesima. La predetta percentuale, nel caso in cui l'I.N.VAL.S.I. attribuisca punteggi diversificati in ragione del livello di difficoltà dei vari quesiti, viene calcolata sulla base del punteggio conseguito dal candidato rispetto al punteggio massimo conseguibile.
Criteri di attribuzione della lode
La lode viene assegnata da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all'unanimità se:
il candidato consegue il punteggio finale di dieci decimi in tutti i contributi che
concorrono al calcolo del voto finale e se il giudizio di idoneità è dieci decimi;
il candidato non consegue il punteggio di dieci decimi in uno solo dei contributi che
concorrono al calcolo del voto finale (escluso il giudizio di idoneità).
Certificazione delle competenze Nell’ambito delle procedure di valutazione rientra anche la certificazione delle competenze. La normativa (CM 50/09) afferma che “l’esito conclusivo dell’esame, espresso in decimi, è illustrato da una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno” . A questo si giunge tenendo conto delle valutazioni espresse in sede di ammissione ed emerse nelle prove d’esame nonché della valutazione dell’intero percorso di studio effettuato nel corso del triennio. L’autonomia decisionale del CdD consente di adottare un modello di certificazione delle competenze.
Pubblicazione degli esiti
Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all'albo della scuola, ai sensi dell'articolo 96, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
Candidati esterni
Per i candidati esterni il voto da attribuire in esito alle prove d’esame viene determinato come media dei voti ottenuti alle prove d'esame con le modalità indicate ai precedenti punti.
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ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI STUDI DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, se necessarie, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale (INVALSI) corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
Le prove sono adattate, ove necessario, in relazione al Piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma.
Inoltre le suddette prove sono sostenute anche con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi
didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario.
Sul diploma è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. Preliminarmente all’esame di stato saranno fissate le modalità, i tempi e il sistema valutativo da prevedere per la prova d’esame, corrispondente a quanto attuato durante l’anno. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento dei crediti formativi validi anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. In particolare ai fini dell’espletamento delle prove dell’Esame di stato conclusivo del percorso
scolastico dell’alunno, il C.d.c. deve predisporre per la commissione esaminatrice un allegato
contenente:
La richiesta al presidente della Commissione, della presenza dell’insegnante di
sostegno, durante le prove scritte, al fine di garantire un sereno svolgimento
delle stesse da parte dell’alunno;
La documentazione personale dello studente con la relazione finale relativa
all’intero percorso scolastico effettivamente svolto;
Per i candidati che hanno seguito la programmazione differenziata con obiettivi
minimi, l’eventuale richiesta di prove equipollenti, e/o di assistenza e/o di tempi
suppletivi sia per l’espletamento sia delle prove scritte che di quelle orali;
eventuale richiesta motivata di sostituire il colloquio con prove scritte, test o
qualsiasi altra strumentazione che medi tra il candidato e la commissione
esaminatrice;
per i candidati che hanno seguito la programmazione differenziata riconducibile
al PEI, e che sostengono le prove d’esame, la richiesta di prove coerenti con il
percorso;
per gli alunni che hanno seguito una programmazione differenziata riconducibile
al PEI, ma che non sostengono le prove d’esame, sarà cura del C.d.c. stendere
valutazione dei risultati conseguiti in termini di abilità e competenze per il
rilascio da parte della scuola di un certificato di frequenza ed un attestato di
competenze.
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ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DELL’ISTRUZIONE DEGLI ALUNNI con
DSA
- Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA), adeguatamente certificate, la
valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame
conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e del
PDP predisposto al fine di adottare procedure adeguate alle situazioni individuali.
- Nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, saranno adottati, nell’ambito
delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologici-didattici
compensativi e dispensativi concordati e ritenuti più idonei a seconda delle diverse circostanze.
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DELL’ISTRUZIONE DEGLI ALUNNI
STRANIERI
Nel valutare le prove scritte si terrà conto del tempo di presenza dell’alunno in Italia e dei
percorsi specifici seguiti nell’apprendimento dell’italiano.
La commissione, tenuto conto del percorso scolastico dell’alunno definirà, se la normativa lo
permetterà, il peso/incidenza delle prove nazionali INVALSI in modo da non penalizzare quello
con livello di competenza inferiore a quello richiesto dalla prova nazionale.
Il colloquio multidisciplinare dovrà consentire di valutare il livello globale di maturazione
dell’alunno e potrà riguardare, nel rispetto della responsabilità delle singole sottocommissioni,
approfondimenti delle singole discipline di studio e altri elementi derivati da qualificate
esperienze realizzate.
Per ulteriori indicazioni relative alla prova nazionale prevista per gli alunni con BES
nell’ambito dell’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si rinvia a quanto
disposto dalla normativa vigente.
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LA VALUTAZIONE ESTERNA
Le rilevazioni dell’INVALSI
La valutazione esterna è affidata all’INVALSI - Istituto Nazionale
per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione - che
provvede alla valutazione degli apprendimenti. I risultati della
valutazione che l’INVALSI mette a disposizione delle istituzioni
scolastiche, “socializzati e analizzati” all’ interno del Collegio dei
Docenti, costituiscono il punto di partenza sia per la progettazione
educativa e didattica, sia per l’attivazione di percorsi di
miglioramento e di potenziamento/recupero.
Il Sistema Nazionale di Valutazione e il RAV Durante l’anno scolastico 2014-2015, come richiesto dal DPR 28 marzo 2013 n° 80, che ha
emanato il “Regolamento sul sistema nazionale di valutazione” e dalla Direttiva n°11 del 18
settembre 2014, che definisce le “Priorità strategiche del Sistema nazionale di Valutazione per
gli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017”, la nostra scuola ha preliminarmente
individuato il Nucleo di Autovalutazione (NIV), il quale ha proceduto alla compilazione del RAV
(Rapporto di Autovalutazione).
Tale documento, accuratamente compilato in tutte le sue sezioni, ha permesso alla scuola:
- di compiere un’autentica autoanalisi dei punti di forza e di criticità, grazie a dati comparabili e
misurabili;
- di porre in relazione gli esiti dell’apprendimento con i processi organizzativo-didattici
all’interno del contesto socio-culturale della scuola stessa;
- di individuare, sulla base dei vari dati e dei benchmark di riferimento, le priorità strategiche
con i relativi obiettivi di miglioramento.
Dalle priorità e dai traguardi individuati sono scaturiti “Obiettivi di Processo” che pianificano
una serie di attività da realizzare nel corrente anno scolastico per avviare il percorso di
avvicinamento ai traguardi e alle priorità
strategiche determinate. Tali attività saranno
oggetto di una attenta valutazione da parte del
NIV che dovrà monitorarne lo svolgimento e i
risultati , ma potranno essere altresì oggetto di
una valutazione esterna con protocollo INVALSI,
che verificherà sia la coerenza delle azioni di
miglioramento con le criticità emerse e le
priorità individuate, sia l’efficacia delle azioni
stesse. Il monitoraggio interno e la valutazione
esterna consentiranno di rimodulare o,
eventualmente, riprogrammare i percorsi
attivati. Come ultima fase del processo di
autovalutazione, la scuola farà conoscere alla comunità il lavoro svolto attraverso la
pubblicazione di un primo rapporto di rendicontazione sociale.
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Per realizzare un’autovalutazione rigorosa saranno implementate anche le azioni/attività relative al:
1. Progetto Qualità; e al
2. Progetto “Rendicontazione e bilancio sociale”
1. Progetto “ Qualità”
La nostra Istituzione Scolastica,
attraverso lo sviluppo di un modo nuovo di essere della scuola,
valorizzando le risorse professionali interne,
sviluppando coerentemente i programmi d’azione e traducendoli in risultati chiaramente
identificabili e valutabili
ha conseguito la certificazione di Scuola di Qualità.
L’idea guida del Progetto si rappresenta come la possibilità che la scuola continui a migliorarsi,
innestando nella sua attuale architettura iniziative sempre più consapevoli, condivise nonché in
coerenza con quanto dettagliato nel RAV.
L’istituto pertanto:
resta orientato allo sviluppo della Politica della Qualità intesa come pianificazione delle
attività, dei processi e dei servizi secondo criteri di efficacia, efficienza e controllo;
mira a realizzare il lifelong learning (apprendimento durevole) ritenuto prioritario e
fondamentale dagli organismi di istruzione e valutazione;
istituisce il Sistema Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9004:2009 e nomina una
Commissione Garanzia Qualità (GdM) responsabile dell’istituzione, gestione e controllo
S.G.Q.;
individua, progetta e controlla i principali processi relativi all’area educativo-didattica,
amministrativa, tecnica, ausiliaria e della comunicazione;
coinvolge i genitori, il personale interno nella soluzione dei problemi, nelle scelte, nelle
verifiche e nel miglioramento globale dei servizi e dei processi interni;
attua un sistema di deleghe attraverso un funzionigramma d’Istituto comprendente i
docenti e le funzioni ATA;
orienta tutto il sistema al miglioramento continuo.
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2. Rendicontazione e bilancio sociale
La rendicontazione sociale è un momento
fondamentale nella vita della scuola in quanto è
il processo e la modalità attraverso la quale la
scuola rende conto delle proprie attività, delle
proprie scelte e delle proprie responsabilità in
un contesto che richiede sempre più trasparenza
ed apertura alle istanze della collettività.
La rendicontazione, per essere implementata,
ha bisogno di adeguate strumentazioni e tra
queste il bilancio sociale occupa una posizione
preminente.
Il bilancio sociale dell’Istituto è quel documento, da realizzare con cadenza periodica, nel quale
la scuola riferisce , a beneficio di tutti i suoi interlocutori (famiglie, personale, partner/enti
pubblici e privati), le scelte operate, le attività svolte ed i servizi resi, dando conto delle risorse
a tal fine utilizzate, descrivendo i suoi processi decisionali ed operativi.
Il Bilancio sociale, utile sia per esplicitare
agli stakeolder l’utilizzo delle risorse per
perseguire mission e vision della scuola che
le scelte fatte, consente un efficace
processo di accountability in quanto
esplicita:
valori di riferimento, visione e
programma dell’amministrazione;
politiche e servizi resi;
risorse disponibili e utilizzate.
La struttura del un bilancio sociale che la Scuola intende realizzare è una raccolta ragionata dei
più importanti documenti pedagogici e contabili prodotti dall’Istituto pubblicata su una pagina
web del sito scolastico.
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Fanno parte integrante e sostanziale del POF 2015/2016 i seguenti allegati:
Allegato1: Curricolo verticale di Istituto
Allegato 2: Rubriche valutative
Allegato 3: Priorità, traguardi e obiettivi di processo individuati nel RAV e Piano di
Miglioramento
Allegato 4: Piano Annuale attività personale docente e ATA
Allegato 5: Piano di formazione personale scolastico
Allegato 6: Piano annuale dell’inclusività
Allegato 7: Patto educativo di corresponsabilità (Scuola Infanzia, Scuola Primaria e
Scuola Secondaria di 1°grado)
Allegato 8: Regolamenti della scuola
E’ pubblicato sul sito web della scuola “www.iccapacciopaestum.gov.it”
Il presente documento è stato
approvato dal collegio dei docenti nella
seduta del 16/11/2015 ed adottato dal
Consiglio di Istituto nella seduta del
24/11/2015