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Comune di Lezzeno, Nesso Bellagio Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano Unità di gestione n. 01 Denominazione Costa di Lezzeno Tipologia Superficie (ha) % Ac. fras. con faggio 122 8 Ac.frassineto tipico 66 4 Betuleto secondario 10 1 Castagneti mesici 113 7 Castagneti mesoxer. 177 12 Faggeta submont. 307 20 Orno ostrieto prim. 80 5 Orno ostrieto tipico 631 41 Sorbo uccellatori 18 1 Totale 1.524 Ind. multifunzionalità Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Destinazione assegnata PROTETTIVA Unità Tipologica PTCP NR. 15 - COSTA DI LEZZENO E PROMONTORIO DI BELLAGIO Landmarks Pareti e profilo Monte Nuvolone – versanti incisi sopra Lezzeno Criticità Dissesto idrogeologico diffuso- semplificazione del paesaggio Accessibilità/viabilità NON SERVITA Descrizione caratteri forestali Caratteristiche: macroparticella estesa sul versante nord-occidentale della dorsale “Monte Colmenacco - Costa del San Primo – Monte Nuvolone ”, è costituita in via principale dalla fascia perilacuale fino a posizioni di medio versante, da orno-ostrieti tipici e primitivi. Sono formazioni di scarsa dotazione provvigionale (altezza media 7/8 m e provvigioni 20 mc/ha) e di fertilità scadente, in rapida diminuzione sui versanti del Monte Nuvolone , dove la copertura scende a valori inferiori al 50%. Superiormente dopo una breve transizione a formazioni a base di castagno, maggiormente diffuso nelle stazioni meno acclivi, nell’alto versante dominano le faggete, sempre con un alta presenza di specie mesofile al loro interno ( acero montano e frassino) che prevalgono negli impluvi molto frequenti e articolati sulla Costa di Lezzeno. Nella fascia cacuminale prevalgono le boscaglie a base di sorbo. Indirizzi selvicolturali Gli orno ostrieti primitivi sono da lasciare alla libera evoluzione e non si prevedono utilizzazioni per queste formazioni.Nell’orno ostrieto tipico è prevista la ceduazione con matricinatura intensiva con 120 p/ha per superfici massime ,non attigue, di estensione 5 ha. Andrà favorito il governo a ceduo anche nelle faggete , nell’acero frassineto e nei castagneti nella stazioni più acclivi. Altrove nelle stazioni più favorevoli è consentito l’avviamento all’alto fusto. Tutte le superfici di tagliata, con pendenza superiore ai 35°, saranno disposte preferibilmente lungo le curve di livello.

P.I.F. All.1 schede unità di gestione

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Comune di Lezzeno, Nesso

Bellagio

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana

Triangolo Lariano Unità di gestione

n. 01

Denominazione Costa di Lezzeno

Tipologia Superficie(ha) %

Ac. fras. con faggio 122 8 Ac.frassineto tipico 66 4 Betuleto secondario 10 1 Castagneti mesici 113 7 Castagneti mesoxer. 177 12 Faggeta submont. 307 20 Orno ostrieto prim. 80 5 Orno ostrieto tipico 631 41 Sorbo uccellatori 18 1 Totale 1.524

Ind. multifunzionalità Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o

Attitudine potenziale Destinazione assegnata PROTETTIVA Unità Tipologica PTCP NR. 15 - COSTA DI LEZZENO E PROMONTORIO DI BELLAGIO Landmarks Pareti e profilo Monte Nuvolone – versanti incisi sopra Lezzeno Criticità Dissesto idrogeologico diffuso- semplificazione del paesaggio Accessibilità/viabilità NON SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella estesa sul versante nord-occidentale della dorsale “Monte Colmenacco - Costa del San Primo – Monte Nuvolone ”, è costituita in via principale dalla fascia perilacuale fino a posizioni di medio versante, da orno-ostrieti tipici e primitivi. Sono formazioni di scarsa dotazione provvigionale (altezza media 7/8 m e provvigioni 20 mc/ha) e di fertilità scadente, in rapida diminuzione sui versanti del Monte Nuvolone , dove la copertura scende a valori inferiori al 50%. Superiormente dopo una breve transizione a formazioni a base di castagno, maggiormente diffuso nelle stazioni meno acclivi, nell’alto versante dominano le faggete, sempre con un alta presenza di specie mesofile al loro interno ( acero montano e frassino) che prevalgono negli impluvi molto frequenti e articolati sulla Costa di Lezzeno. Nella fascia cacuminale prevalgono le boscaglie a base di sorbo.

Indirizzi selvicolturali

Gli orno ostrieti primitivi sono da lasciare alla libera evoluzione e non si prevedono utilizzazioni per queste formazioni.Nell’orno ostrieto tipico è prevista la ceduazione con matricinatura intensiva con 120 p/ha per superfici massime ,non attigue, di estensione 5 ha. Andrà favorito il governo a ceduo anche nelle faggete , nell’acero frassineto e nei castagneti nella stazioni più acclivi. Altrove nelle stazioni più favorevoli è consentito l’avviamento all’alto fusto. Tutte le superfici di tagliata, con pendenza superiore ai 35°, saranno disposte preferibilmente lungo le curve di livello.

Comune di

Bellagio Civenna

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana

Triangolo Lariano Unità di gestione

n. 02

Denominazione Valle Perlo

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 305 23 Alneto ont. verde 3 0 Betuleto seondario 3 0 Castagneti mesici 463 36 Corileto 8 1 Faggete sub. carb. 228 18 Orno ostr. forra 58 4 Orno ostrieto tipico 131 10 Pecceta 61 5 Piceo faggeto 10 1 Rimbosch. conifere 18 1 Sorbo uccellatori 10 1

Totale 1.298 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Destinazione assegnata PAESAGGISTICA Accessibilità/viabilità SERVITA Unità Tipologica PTCP NR. 15 - COSTA DI LEZZENO E PROMONTORIO DI BELLAGIO Landmarks Promontorio Bellagio-Ville-Vedute delle rive e bacino lacustre da SS.583 Criticità Dissesto idrogeologico diffuso- semplificazione del paesaggio

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: unità di gestione che comprende i versanti della Val Perlo dalla dorsale Monte San Primo-Monte Forcella fino al promontorio di Bellagio e il terrazzo di Civenna, dal quale si godono vasti scenari sul lago di Como e la provincia di Lecco. Agli ampi pianori si alternano principalmente a formazioni di castagneti di buona fertilità e attitudini elevate come boschi di produzione essendosi sviluppati su terreni anche potenti, derivati dai depositi quaternari. Nelle varianti più termofile verso Monte Garnasca al castagno si associa il pino silvestre anche in buona mescolanza. Gli orno-ostrieti caratterizzano il versante orientale del monte Nuvolone e i versanti di forra del torrente Perlo. Nell’alta valle del perlo dominano invece le faggete. Frequenti sono i rimboschimenti di conifere e le peccete secondarie diffuse a macchia ed estranee a questo contesto.

Indirizzi selvicolturali

Per le cenosi riferibili ai castagneti alle faggete e aceri-frassineti graduale avviamento all’alto fusto. Il taglio a ceduo semplice è permesso nei corileti e nelle alnete di ontano verde o per motivi connessi a mantenere dei coni di visuale dalla viabilità ordinaria sul bacino lacustre, altrove la matricinatura sarà di tipo intensivo. Graduale sostituzione dei rimboschimenti e delle peccete con formazioni a base di latifoglie.

Comune di

Careno ,Nesso, Zelbio,Veleso

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana

Triangolo Lariano Unità di gestione

n. 03

Denominazione Valle di Nosè

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 158 18 Betuleto secondario 95 11 Castagneti mesici 158 18 Castagneti mesox.ci 49 6 Castagneti xerici 6 1 Corileto 22 2 Faggete montana 112 13 Faggete submont. 182 21 Orno ostr. forra 56 6 Orno ostrieto tipico 46 5 Rimbosch. conifere 2 0 Totale 886 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP N.16 – Valle di Nosè, piani interni e Monte San Primo Landmarks Profilo M.San Primo, Orrido di Nesso Criticità Dissesto idrogeol. diffuso- semplificazione del paesaggio- abband. perc. storici Destinazione assegnata PRODUTTIVA Accessibilità/viabilità POCO SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: comprende la valle di Nosè e i suoi versanti incastonati nelle dorsali a sud Monte Cappone – Monte Palanzo e a nord Monte Colmenacca - San Primo. Nella fascia costiera prevalgono gli orno ostrieti soprattutto quelli di forra che caratterizzano questo ambiente ( Orrido di Nesso) con funzioni eminentemente protettive. Sul versante solivo in destra orografica nelle aree delle frazioni di Erno e Veleso, prevalgono gli aceri frassineti di ricolonizzazione di vecchie aree prative-pascolive . I castagneti si ritrovano lungo la strada provinciale ( su brevi tratti castagneti da frutto oramai abbandonati) e sul basso-medio versante settentrionale del Monte Cappon, Careno e Pol.) Superiormente l’orizzonte è dominato dalle faggete montana e submontana di discrete prospettive produttive. Sul versante del San Primo le faggete sono più rade e sfumano verso formazioni a dominanza di betulla.

Indirizzi selvicolturali

L’orno ostrieto da forra da lasciare alla libera evoluzione. Per le cenosi riferibili ai castagneti alle faggete e aceri-frassineti graduale avviamento all’alto fusto ( incentivare il recupero dei castagneti da frutto lungo la SP.44 ) in Comune di Zelbio). Il taglio a ceduo semplice è permesso nei corileti o in altre formazioni per motivi connessi a mantenere dei coni di visuale dalla viabilità ordinaria sul bacino lacustre (sp44 e SS583), altrove la matricinatura sarà di tipo intensivo. Graduale sostituzione dei rimboschimenti con formazioni a base di latifoglie.

Comune di Sormano, Zelbio

Magreglio

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana

Triangolo Lariano Unità di gestione

n. 04

Denominazione Pian del Tivano

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 233 23 Alneto ontano v. 6 1 Betuleto secondario 358 36 Castagneti mesici 2 16 Castagneti mesox.ci 5 1 Corileto 8 1 Faggete montana 215 22 Faggete submont. 99 10 Pecceta 13 1 Pineta pino silvestre 4 0 Rimbosch. conifere 31 3 Sorbo uccellatori 8 1 Totale 996 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP N.16 – Valle di Nosè, piani interni e Monte San Primo Landmarks Profilo Monte San Primo, Valle di Torno, Pian Tivano, Pian di Nesso Criticità Dissesto idrogeol. diffuso- semplificazione del paesaggio- abband. perc. storici Destinazione assegnata TURISTICO - RICREATIVA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella comprendente il Pian del Tivano Val di Torno e Pian di Nesso e la cornice delle creste delimitate Monte Palanzo-M.Palanzone a sud, M.Palanzo – Colma del Bosco a est, Colma del bosco M.San Primo a Nord. Area caratterizzata da estesi prati ed aree ad uso agricolo nel fondovalle, molto frequentate dal turismo,. Superiormente L’orizzonte è principalmente dominato da estese formazioni di betuleti e corileti che hanno ricolonizzato vaste aree pascolive e prative( Monte Preaola, Braga di Cavallo, Monte Doardo). Sui versanti solivi lembi di faggeta sono concentrati lungo gli impluvi mentre i nuclei più consistenti sono distribuiti su versanti più freschi sul medio versante del Monte San Primo.

Indirizzi selvicolturali

Per le cenosi riferibili alle faggete e aceri-frassineti graduale avviamento all’alto fusto. Il taglio a ceduo semplice è permesso nei corileti o in altre formazioni per motivi connessi a mantenere dei coni di visuale dalla viabilità ordinaria (sp44), altrove la matricinatura sarà di tipo intensivo. Nei betuleti, mediante interventi di diradamento favorire la diffusione principalmente del faggio. All’interno dei corileti favorire mediante ripuliture localizzate le frequenti piante di faggio a bordo prato, di notevole pregio paesistico.Graduale sostituzione dei rimboschimenti e delle peccete con formazioni a base di latifoglie. Salvaguardia di maestosi esemplari di acero montano e faggio lungo la strada per Pian di Nesso

Comune di Barni Magreglio

Lasnigo

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 05

Denominazione Alta Valle del Lambro

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 239 26 Betuleto secondario 18 2 Castagneti mesici 147 11 Castagneti mesox.ci 11 1 Faggete montana 83 9 Faggete submont. 115 13 Orno ostrieto tipico 136 15 Pecceta 63 7 Piceo-faggeto 94 10 Rimbosch. conifere 4 0 Totale 916 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 20 – Alta Valle del Lambro Landmarks Piano Rancio e sorgente Manaresta, tratto del Lambro tra Lasnigo e Barni

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, Dissesto idrogeol. diffuso- semplificazione del paesaggio- abband. perc. storici

Destinazione assegnata PROTETTIVA Accessibilità/viabilità POCO SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella estesa su un ampio terrazzo dal Pian di Rancio,lungo l’alto corso del Fiume Lambro fino a Lasnigo, coronato a ovest dalla linea di cresta Monte Forcella –Ponciv-Cornet-La Torretta e a est Monte Colla-Oriolo. I versanti montuosi sono molto ripidi, scoscesi, arricchiti da un fitto reticolo di impluvi ad eccezione dell’area localizzata nella conca di Barni. La vegetazione è quindi costituita principalmente da aceri-frassineti sui ripidi pendii, dove per via dell’elevatà disponibilità idrica tendono ad avere buon sviluppo ed incremento: le piante però tendono ad essere instabili e frequenti sono gli schianti. Nella Conca di Barni prevalgono i castagneti, ma quelli più dotati si concentranoo verso loc. Madonnina dove quelli da frutto sono in fase di recupero ( presenza monumento vegetale Castanun de Buncava).Le faggete anch’esse si distribuiscono stazioni difficili sui versanti del Monte Ponciv, dove forma consorzi misti con la picea (Piceo faggeti). Ampia area di pecceta nel pian di Rancio di chiara origine artificiale.

Indirizzi selvicolturali

Negli aceri- frassineti di monte Cornet e Oriolo favorire il governo a ceduo con matricinatura intensiva 120 p/ha per superfici massime ,non attigue, di estensione massima di 5 ha. Altrove nelle stazioni più favorevoli è consentito l’avviamento all’alto fusto. Tutte le superfici di tagliata, con pendenza superiore ai 35°, saranno disposte preferibilmente lungo le curve di livello.Incentivare il recupero dei castagneti in loc. Madonnina e la graduale sostituzione delle peccete con formazioni a base di latifoglie.

Comune di Sormano

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 06

Denominazione Colma del Bosco

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 61 29 Betuleto secondario 45 21 Castagneti mesici 2 1 Faggete submont. 9 4 Pecceta 94 45 Totale 211 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 20 – Alta Valle del Lambro Landmarks Piano Rancio e sorgente Manaresta, tratto del Lambro tra Lasnigo e Barni

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, Dissesto idrogeol. diffuso- semplificazione del paesaggio- abband. perc. storici

Destinazione assegnata TURISTICO RICREATIVA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella comprendente la valle Roncaglia attorniata dalla line di cresta Monte La Torretta-Monte Roncaglia-Colma del Piano. La vegetazione forestale è costituita da boschi artificiali di circa 70 anni d’età a base di abete rosso ( pecceta secondaria) che superiormente sfumano su brevi tratti in faggete del piano sub-montano di scarso valore produttivo. Nelle aree di crinle prevalgono estese formazioni di betuleti e corileti di mediocre fertilità. Verso Colma del Bosco rari e stentati esemplari di cerro ( Quercus Cerris) all’interno dei betuleti.

Indirizzi selvicolturali

L’area è quasi interamente ricadente nel piano di assestamento forestale per cui per il trattamento delle cenosi si rimanda a quanto in essi contenuto. In linea generale andrà favorita la sostituzione della pecceta e dei betulo-corileti con cenosi a base di latifoglie. Nei corileti si procederà con ripuliture localizzate a partire da gruppi affermati di faggio e/o frassino. Tutte le piante di quercia andranno sempre rilasciate. Le cenosi rimanenti da avviare all’alto fusto.

Comune di Caglio -Rezzago

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 07

Denominazione Valle di Rezzago

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 386 57 Betuleto secondario 25 4 Castagneti mesici 66 10 Corileto 67 10 Faggete submont. 91 13 Orno ostrieto tipico 1 0 Pecceta 55 8 Totale 691 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 20 – Alta Valle del Lambro Landmarks Funghi di Rezzago

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, Dissesto idrogeol. diffuso- semplificazione del paesaggio- abband. perc. storici

Destinazione assegnata PRODUTTIVA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella estesa lungo la valle di Rezzago coronata dalle creste Monte Falo – Pianchetta a nord-est e Dosso della Fornace –Dosso Mattone-Croce di Pizzallo a sud-ovest. L’ossatura della vegetazione forestale è costituita da aceri frassineti, in gran parte di ricolonizzazione , distribuiti tra gli abitati di Rezzago e Caglio e lungo gli impluvi principali Valle Scei e valle di Rezzago arricchendosi della frequente presenza di tiglio verso lo sbocco della Val di Lambro ( loc.Gemù-Canova) e di carpino nero nelle sponde più rocciose della valle Scei. Superiormente nelle aree a morfologia più dolce prevalgono i castagneti mesici tra i quali degli di menzione a Dosso, Campoè ed Enco. Superiormente tra Dosso della Fornace e dosso mattone estese aree di corileti in fase di ricolonizzazione di aree prative. Le peccete sono invece localizzate sul versante del Monte Pianchetta.

Indirizzi selvicolturali

L’area è quasi interamente assestata per cui per gli interventi selvicolturali si rimanda a quanto previsto nel piano di assestamento. In linea generale l’indirizzo selvicolturale sarà comunque orientato al recupero dei castagneti da frutto e all’avviamento all’alto fusto per la restante superficie, nonchè alla riduzione delle aree a corileto. Gli aceri-frassineti saranno preferibilmente governati a ceduo con il rilascio preferenziale del tiglio e dell’olmo tra le matricine.

Comune di Lasnigo

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 08

Denominazione Piani di Crezzo

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 135 33 Betuleto secondario 1 0 Castagneti mesici 120 30 Castagneti mesox.ci 16 4 Faggete submont. 74 19 Orno ostrieto tipico 14 4 Pecceta 26 7 Rimbosch. conifere 8 2

Totale 394 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 20 – Alta Valle del Lambro Landmarks Laghetti di Crezzo Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, Dissesto idrogeol. diffuso- Destinazione assegnata NATURALISTICA Accessibilità/viabilità SCARSAMENTE SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella costituita dalla piana alluvionale di Crezzo, posta alla testata della valle incisa dal torrente Lambretto fino a Lasnigo, alle spalle del Monte Megna e Monte Colla. Sui ripidi versanti la vegetazione forestale è dominata da estese formazioni di acero frassineto a base di frassino e acero montano, arricchite nella composizione da una congrua presenza di faggio (10%) castagno(10%) e quercie (2%): superiormente sfumano in faggete di scarso rilievo provvisionale.Sono formazioni cedue tendenzialmente invecchiate con età superiori ai 40 anni con provvigioni medie pari a 70/80 mc/ha, superiormente la fertilità e densità decresce notevolmente. A tratti nelle stazioni più favorevoli di basso e medio versante prevalgono le cenosi a base di castagno(50%) accompagnato in misura minore dalle specie dell’acero frassineto, per provvigioni pari a 100/110 mc/ha.. Frequenti sono anche i rimboschimenti di picea e larice (15%) nel fondovalle e nell’alto versante

Indirizzi selvicolturali

Sui versanti prospicienti a Lasnigo l’area è assestata per cui gli interventi sono definiti dal relativo PAF. Limitatamente all’area del laghetto di Crezzo evitare le utilizzazioni forestali in sinistra idrografica. Sulla restante superficie nel fondovalle e basso versante avviare all’alto fusto le cenosi e indirizzare il recupero dei castagneti da frutto verso loc. Madonnina. Graduale sostituzione dei boschi artificiali.

Comune di Valbrona

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 09

Denominazione Valle di Caprante

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 83 20 Betuleto secondario 3 1 Castagneti mesici 126 30 Faggete montana 9 2 Faggete submont. 83 20 Orno ostrieto tipico 103 24 Rimbosch. conifere 6 14

Robinieto misto 2 0 Totale 550 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 19 – Valli orientali del Triangolo Lariano Landmarks Valle di Caprante, Corni di Canzo, R.N. Sasso Malascarpa, profilo Cornizzolo Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, semplificazione del paesaggio- Destinazione assegnata PAESAGGISTICA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: la Conca di Valbrona si prolunga nel solco della val di Caprante che pone in connessione il territorio in esame con la sponda del ramo lecchese del Lario. Territorio prevalentemente costituito da formazioni di orno-ostrieto tipico ubicato sulla fascia costiera lungo la strada statale e provinciale. Superiormente l’orno ostrieto manifesta un tendenziale invecchiamento manifestando buoni incrementi e dotazione provvigionale ( 40/50 mc/ha); caratterizzato dalla dominanza di carpino nero si arricchisce sovente di frassino maggiore,acero montano e tiglio. Le aree di medio versante più pianeggianti, sono invece caratterizzate da formazioni a base di castagno con frequenti elementi dell’acero frassineto, di ottimo avvenire ( su piccoli lembi sono frequenti castagneti da frutto in parte abbandonati).

Indirizzi selvicolturali

Nell’orno ostrieto almeno lungo la viabilità ordinaria è prevista la ceduazione con matricinatura intensiva con 120 p/ha per superfici massime ,non attigue, di estensione 5 ha; andranno favorite il rilascio di matricine di specie nobili tiglio in particolare. Tutte le superfici di tagliata, con pendenza superiore ai 35°, saranno disposte preferibilmente lungo le curve di livello. Le restanti formazioni andranno gradualmente avviate all’alto fusto. E’ bene lasciare i robinieti all’invecchiamento per impedirne la loro diffusione.

Comune di

Valbrona Asso

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 10

Denominazione Valbrona

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 141 22 Betuleto secondario Castagneti mesici 154 24 Corileto 8 1 Faggete submont. 280 43 Orno ostrieto tipico 57 9 Rimbosch. conifere 2 0 Robinieto misto 3 0

Totale 645 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 19 – Valli orientali del Triangolo Lariano Landmarks Valle di Caprante, Corni di Canzo, R.N. Sasso Malascarpa, profilo Cornizzolo

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, semplificazione del paesaggio- abband. perc. storici

Destinazione assegnata PAESAGGISTICA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella comprendente la conca di Valbrona dominata visivamente dal complesso dei Corni di Canzo a est e dal Monte Megna a ovest. Il basso versante è caratterizzato dagli aceri frassineti, estesi poi superiormente in tutte le aree d’impluvio, con buona presenza di tiglio nel fondovalle, che grazie alla fitta rete di impluvi ed esposizioni fresche mostrano buone attitudini produttive. Nel medio versante nei tratti a morfologia più dolce, prevalgono i castagneti soprattutto nel versante occidentale dei Corni di Canzo, che sfumano verso cenosi miste con il faggio.

Indirizzi selvicolturali

L’area si presta complessivamente per condizioni stazionali e morfologia ad essere complessivamente governata ad alto fusto, in via preferenziale le faggete e i castagneti del basso e medio versante occidentale dei Corni di Canzo andranno orientate in tal senso. Negli aceri frassineti saranno sempre rilasciate tra le matricine il tiglio e l’olmo e in tutte le formazioni andrà complessivamente favorita la componente a base di faggio. E’ bene evitare la ceduazione della scarsa robinia presente e lasciare i robinieti all’invecchiamento per cercare d’impedirne la diffusione.

Comune di

Careno Pognana Faggeto Lario

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 11

Denominazione Monti di Careno e Palanzo

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 59 9 Alneto di ontano v. 33 5 Betuleto secondario 42 7 Castagneto 93 15 Faggeta submont. 1 0 Orno ostrieto prim. 70 11 Orno ostrieto tipico 349 55 Rimb. conifere 5 1

Totale 635

Ind. multifunzionalità Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o

Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 17– Sponde orientali del Lago di Como Landmarks Profilo Monte Palanzo, nuclei Careno Palanzo Molina,

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, semplificazione del paesaggio- abband. perc. Storici, dissesto idrogeologico diffuso

Destinazione assegnata PAESAGGISTICA Accessibilità/viabilità NON SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella estesa sui dirupati versanto occidentale del Monte Palanzo e Careno, è dominata dalla tipologia molto uniforme, dell’orno ostrieto che dall’area costiera i estende fino alle creste. Sono formazioni a prevalenza di carpino nero, prive di ogni significato selvicolturale e caratterizzate da fertilità e provvigioni mediocri ( inferiori ai 20 mc/ha).Brevi tratti di acero frassineto nelle aree periurbane di aree rimboschite artificialmente con abete rosso e larice ( abitato di Lemna) che costituiscono un’evidente alterazione visiva del paesaggio.

Indirizzi selvicolturali

Orientare gli interventi selvicolturali alla graduale sostituzione degli impianti artificiali di conifere nell’abitato di Lemna . I cedui di orno ostrieto di rupe sono da lasciare alla libera evoluzione mentre per l’orno ostrieto tipico limitatamente alle aree marginali alla viabilità e agli insediamenti, sarà eventualmente ceduato con rilascio intensivo di matricine (minimo 120 p/ha). Di norma è da escludere il ceduo semplice.

Comune di

Faggeto Lario Torno

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 12

Denominazione Valle Gaggia

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 238 15 Alneto ontano v. 34 2 Betuleto secondario 65 4 Castagneti mesici 357 23 Castagneti mesox.ci 77 5 Corileto 22 1 Faggete montana 194 13 Faggete submont. 505 33 Orno ostrieto tipico 2 0 Pecceta 33 0 Rimbosch. conifere 7 0 Totale 1.534

Ind. multifunzionalità Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione attitudine

potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 17– Sponde orientali del Lago di Como Landmarks Profilo Monte Palanzo, nuclei Careno Palanzo Molina,

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, semplificazione del paesaggio- abband. perc. Storici, dissesto idrogeologico diffuso

Destinazione assegnata PRODUTTIVA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: estesa unità di gestione sul versante nord occidentale dei monti Palanzone, Bocche di Lemna,, Bolettone e Boletto. L’unità e caratterizzata dalla presenza delle faggete dei substrati carbonatici nel medio e alto versante dei monti Boletto e Bolettone, caratterizzate da un’età media superiore ai 40 anni con buona dotazione provvigionale ( fino a 200 mc/ha). Inferiormente nelle aree meno acclivi di basso versante ( Piazze e Pian delle Perle) prevalgono le cenosi a base di castagno. Frequenti come elementi di disturbo visivo si riscontrano nuclei sparsi di origine artificiali a base di abete rosso e larice . Gli aceri frassineti come ambiti di ricolonizzaione sono distribuiti nelle aree periurbane dei centri abitati di Palanzo e Lemna, mentre nelle aree più interne forma un’associazione in intima mescolanza con il faggio.

Indirizzi selvicolturali

Le faggete andranno progressivamente avviati all’alto fusto visto e considerato che l’età media è normalmente superiore ai 40 anni e trattate con tagli successivi. I castagneti collocati lungo la viabilità andranno tutti avviati all’alto fusto mentre sulla restante superficie si orienterà verso una ceduazione con matricinatura intensiva.

Comune di Caslino Rezzago

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 13

Denominazione Valle di Caslino

Tipologia Superficie(ha) %

Ac. frass. con faggio 209 34Ac.Frass. con ostrya 154 25Acero frass. tipico 29 5Alneto ontano v. 24 4Castagneti mesici 99 16Faggete submont. 82 13Orno ostrieto tipico 11 2 Totale 638 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 20 – Alta Valle del Lambro Landmarks

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, Dissesto idrogeol. diffuso- semplificazione del paesaggio- abband. perc. storici

Destinazione assegnata PROTETTIVA Accessibilità/viabilità NON SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: unità di gestione comprendente la valle di Caslino e Valle Lunga con le formazioni forestali distribuiti sui ripidi versanti delle pendici sud orientali ed occidentali dei Monti Lemna-Palanzone –Croce di Maiano –Panigas. Sono formazioni prevalentemente a base di acero montano e frassino maggiore con frequente presenza di tiglio nelle aree di fondovalle e faggio superiormente. Sono complessivamente formazione governate a ceduo a base di frassino e acero variamente mescolate con con castagno (20%) faggio (15%) carpino (15%) e altre specie secondarie, di età media tra i 30/40 anni con provvigioni oscillanti tra i 60-80 mc/ha. Isoprassuoli in destra orografica sono quasi interamente rientranti nella pianificazione assestamentale.

Indirizzi selvicolturali

Per le aree rientranti nella pianificazione assestamentale fare riferimento alle previsioni di piano. Sulle restanti aree mantenere in linea generale il governo a ceduo con matricinatura intensiva a favore delle latifoglie nobili.

Comune di Ponte Lambro Caslino

Asso

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 14

Denominazione Barzaghino

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 123 25 Castagneti mesici 34 7 Faggete submont. 39 8 Orno ostrieto tipico 276 56 Pecceta sostituzione 14 3 Rimb. conifere 1 0 Robinieto misto 4 1

Totale 491 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 23 – Ambiti pedemontani Landmarks Profilo monte Barzaghino

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, interruzione corridoi ecologici- perdita di valore del pesaggio per espansione edificato e perdita perorsi storici

Destinazione assegnata PROTETTIVA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella ubicata nell’area pedemontana del monte Barzaghino e Croce di Maiano, caratterizzata da elevata pendenza, salti di roccia e fertilità stazionale generalmente scadente. L’orno ostrieto tipico e la cenosi forestale più rappresentata ma scarsamente dotata dal punto di vista stazionale; altezze medie comprese tra i 7/8 m e provvigioni unitarie comprese tra i 20-25 mc/ha. Gli aceri frassineti sono relegati a posizioni marginali di raccordo tra il fondovalle e i primi rilievi, mentre le rare faggete del piano submontano sono relegate su ambiti cacuminali ristretti e anch’esse di scarsa qualità produttiva.

Indirizzi selvicolturali

Nell’orno ostrieto tipico è prevista la ceduazione con matricinatura intensiva con 120 p/ha per superfici massime ,non attigue, di estensione 5 ha. Andrà favorito il governo a ceduo anche nelle faggete , nell’acero frassineto e nei castagneti nella stazioni più acclivi. Altrove nelle stazioni più favorevoli è consentito l’avviamento all’alto fusto. Tutte le superfici di tagliata, con pendenza superiore ai 35°, saranno disposte preferibilmente lungo le curve di livello.

Comune di Canzo

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 15

Denominazione Monte Cornizzolo

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 85 14 Betuleto secondario 30 5 Castagneti mesici 31 5 Faggete submont. 238 39 Orno ostrieto prim. 13 2 Orno ostrieto tipico 186 31 Rimb. conifere 20 3

Totale 603 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 19 – Valli orientali del Triangolo Lariano Landmarks Valle di Caprante, Corni di Canzo, R.N. Sasso Malascarpa, profilo Cornizzolo Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, semplificazione del paesaggio- Destinazione assegnata NATURALISTICA Accessibilità/viabilità NON SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: unità di gestione che si sviluppa a ovest dei Corni di Canzo, comprendente il bacino del torrente Ravella e i pendi settentrionali della dorsale Colma di Ravella, Monte Rai e Monte Cornizzolo. Nella parte sommitale della val Ravella si estende la Riserva Naturale del Sasso Malascarpa che è compresa nel Sito d’Importanza Comunitaria che ricopre quasi interamente l’ambito considerato.L’area e inoltre dotata del relativo piano d’assestamento forestale. Restano escluse le aree di medio e basso versante Del Monte Cornizzolo costituite in misura maggiore da orno ostrieti di scarso valore produttivo e castagneti mesici nella bassa val Pesora.

Indirizzi selvicolturali

Per gli indirizzi selvicolturali delle aree ricadenti in Sic e Riserva Naturale si rimanda ai relativi strumenti di gestione. Sulle rimanenti superfici gli orno ostrieti saranno lasciati alla libera evoluzione mentre nelle aree più favorevoli di basso versanti le cenosi saranna gradualmente avviate all’alto fusto. Di norma la ceduazione semplice sarà evitata favorendo l’invecchiamento delle cenosi. Le aree coniferate artificialmente verrano gradualmente sostituite mediante tagli successivi a gruppi partendo da rinnovazione di latifoglie.

Comune di Torno

Blevio Brunate

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 16

Denominazione Monte Uccellera

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 161 26 Castagneto 144 23 Orno ostrieto tipico 316 50 Rimb. conifere 12 2

Totale 634

Ind. multifunzionalità Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o

Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 17– Sponde orientali del Lago di Como Landmarks Promontorio Torno, profilo Monte Uccellera, Santuario Monte Piatto, Ville

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, semplificazione del paesaggio- abband. perc. Storici, dissesto idrogeologico diffuso

Destinazione assegnata PAESAGGISTICA Accessibilità/viabilità SCARSAMENTE SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: unità di gestione allineata sulla fascia costiera tra gli abitati di Torno, Blevio e Brunate sovrastata dalla cresta principale Pizzo tre Termini - Monte Uccellera, oltre alle numerose ville rivierasche, comprende i monumenti naturali di Pietrapendula in località Montepiatto e Pietra Nairola in località Cappella della Madonna.la cenosi di riferimento è l’orno ostrieto nella sua variante più tipica che domina le aree più dirupate tra i 200 e i 700 m.s.l.m. Superiormente sfuma in associazioni in condominanza a base di castagno di basso valore provvigionale. Nelle aree cacuminali sono frequenti isolati rimboschimenti a base di abete rosso totalmente estranei al contesto ecologico di riferimento.

Indirizzi selvicolturali

Orientare gli interventi selvicolturali alla graduale sostituzione degli impianti artificiali di conifere nelle aree cacuminali . I cedui di orno ostrieto sono tendenzialmente da lasciare alla libera evoluzione mentre limitatamente alle aree marginali alla viabilità e agli insediamenti, sarà eventualmente ceduato con rilascio intensivo di matricine (minimo 120 p/ha). Di norma è da escludere il ceduo semplice.

Comune di Tavernerio Albavilla

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 17

Denominazione Balcone Lombardo

Tipologia Superficie (ha) %

Acero frassineto 39 3 Betuleto secondario 32 3 Castagneti mesici 619 52 Castagneti mesox.ci 147 12 Castagneti xerici 37 3 Corileto 92 8 Faggete 149 13 Orno ostrieto tipico 4 0 Pineta pino silvestre 55 5 Rimbosch. conifere 3 0 Robinieto misto 1 0 Totale 1.182 Ind. multifunzionalità

Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 18– Balcone Lombardo Landmarks Profilo Monte Boletto e Bolettone, Buco del Piombo

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, semplificazione del paesaggio- abband. perc. Storici, dissesto idrogeologico diffuso

Destinazione assegnata PRODUTTIVA Accessibilità/viabilità SCARSAMENTE SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: unità di gestione collocata sul medi-alto versante delle propaggini meridionali del crinale Monte Bolletto –Bollettone da quale si diramano una serie di valli sub-parallele ( Valle di Ponzate, Solzago,Piattellina,Tavernerio, Valloni e Cosia). L’area è principalmente dominata da estese formazioni a base di castagno che nel medio versante trovano buone condizioni vegetative per lo sviluppo. Sono soprassuoli che tendono naturalmente all’invecchiamento (40/50 anni d’età media) con provvigioni medie comprese tra i 100-130 mc/ha. Nel fondovalle e nelle stazioni più ripide, prevalgono gli aceri frassineti con frequenti coniferamenti delle ex.aree prative/pascolive. Superiormente la fertilità decresce e le formazioni a base di faggio tendono a formare associazioni piuttosto rade e scarsamente dotate provvigionalmente, spesso localizzate lungo le linee d’impluvio. Ampie aree rimboschite nel dopoguerra a base di aete e pino silvestre.

Indirizzi selvicolturali

Mantenere il governo ceduo nei castagneti delle varianti xerofile rilasciando sempre il pino silvestre, mentre le restanti cenosi di castagno da avviare all’alto fusto. Graduale sostituzione delle peccete a favore delle latifoglie mentre nei lembi di faggeta tendenzialmente evitare la ceduazione e lasciare alla libera evoluzione.

Comune di Tavernerio Albavilla

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 18

Denominazione Val Cosia Inferiore

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 159 25 Betuleto secondario 9 1 Castagneti mesici 285 44 Castagneti mesox.ci 6 1 Castagneti xerici 101 16 Orno ostrieto tipico 13 2 Pineta pino silvestre 49 8 Rimbosch. conifere 4 1 Robinieto misto 19 3 Totale 645

Ind. multifunzionalità Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o

Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 18– Balcone Lombardo Landmarks Profilo Monte Boletto e Bolettone, Buco del Piombo Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, semplificazione del paesaggio- Destinazione assegnata PAESAGGISTICA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: macroparticella compresa nella fascia pedemontana e il tratto terminale del torrente Cosia. Nella fascia di contatto con la pianura prevalgono le formazioni cedue a base di robinia , mentre sfumano in promettenti , per sviluppo e provvigoie, formazioni a base di acero, frassino e tiglio lungo il torrente Cosia. Il panorama è comunque dominato da cenosi a base di castagno misto a faggio negli orizzonti superiori e nelle vallate, arricchito di pino silvestre nelle varianti più termofile Nelle esposizioni più soleggiate sono frequenti i disseccamenti a carico del castagno. Ampia area di pecceta e pineta di origine artificiale verso Dosso Fragorato che rappresenta una vera anomalia nel contesto paesaggistico.

Indirizzi selvicolturali

Avviare all’alto fusto tutte le cenosi evitando la ceduazione della robinia e dei obinieti in genere a favore delle latifoglie nobili Sostituire gradatamente la pecceta secondaria con formazioni a base di latifoglie mediante tagli successivi a buche partendo dalle aree con presenza di pre-rinnovazione di latifoglie e lasciare alla libera evoluzione le pinete di pino silvestre. Favorire la riceppatura dei soprassuoli di castagno interessati da incendio.

Comune di Tavernerio Albavilla Erba Ponte Lambro

Castelmarte Pusiano Eupilio Proserpio

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 19

Denominazione Montorfano

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 249 41 Acero Tiglieto 29 5 Castagneti mesici 115 19 Faggete submont. 1 0 Orno ostrieto tipico 146 24 Rimbosch. conifere 9 1 Robinieto misto 61 10

Totale 610

Ind. multifunzionalità Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o

Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 23 – Ambiti pedemontani Landmarks Profilo monte Barzaghino, Monte Orfano e lago Orfano

Criticità Impianti forestali estranei al contesto ecologico, interruzione corridoi ecologici- perdita di valore del pesaggio per espansione edificato e perdita perorsi storici

Destinazione assegnata PAESAGGISTICA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: unità sviluppata comprendente i primi rilievi pedemontani di Montorfano, Monte Spinei e monte Scioscia. Nell’area di pianura le formazioni forestali si frammentano tra il Fiume Lambro e Cosia assumendo tra l’edificato un ruolo preminentemente igienico-sanitario. Sono cenosi ampiamente rimaneggiate dall’attività antropica e scarsamente naturaliformi (in alcuni ambiti prevale la robinia), riferibili principalmente alla categoria forestale dell’acero frassineto, che in alcune aree lungo il Torrente Ravella, tra Canzo e Castelmarte, si arricchisce frequentemente della presenza di tiglio, dando vita ad aceri-tiglieti veri e propri. Sono complessivamente cenosi di buon sviluppo e dotazione provvigionale.

Indirizzi selvicolturali

Le cenosi complessivamente saranno indirizzate verso il governo ad alto fusto,ad eccezione dell’orno ostrieto il quale verrà governato a ceduo con matricinatura intensiva. Interessante formazione con frequenti piante di grandi dimensioni di frassino e tiglio lungo la pista ciclabile tra Canzo e Caslino, da inserire come “Alberi di Pregio” ai sensi dell’art.4 del Reg.reg.5/2007. Favorire la ricostituzione delle rete ecologica nelle aree indicate nella cartografia di piano ( Tav. 10.3), mediante interventi compensativi.

Comune di

Longone Segrino Eupilio

Piano di indirizzo forestale della Comunità Montana Triangolo Lariano

Unità di gestione

n. 20

Denominazione Lago del Segrino

Tipologia Superficie(ha) %

Acero frassineto 64 16 Betuleto secondario 15 4 Castagneti mesici 24 6 Castagneti mesox. 20 5 Castagneti xerici 8 2 Corileto 24 6 Faggete submont. 16 4 Orno ostrieto tipico 217 54 Rimbosch. conifere 2 0 Robinieto misto 15 4 Totale 405

Ind. multifunzionalità Naturalistica Protettiva Turistico-ricr. Produttiva Paesaggistica Funzione o

Attitudine potenziale Unità Tipologica PTCP Nr. 24 – Fascia dei laghi Briantei Landmarks Profilo monte Cornizzolo, Lago del Segrino

Criticità Presenza specie estranee al contesto ecologico, interruzione corridoi ecologici- perdita di valore del pesaggio per espansione edificato, sottraz. Terreni att.agr.

Destinazione assegnata TURISTICO RICREATIVA Accessibilità/viabilità SERVITA

Descrizione caratteri forestali

Caratteristiche: comprende come unità centrale di riferimento il Lago del Segrino che si allunga lungo il corridoio vallivo compreso tra i versanti del Monte Cornizzolo a ovest e Monte Scoscia a est. Area nelle quale prevalgono le formazioni riferibili all’orno ostrieto a base di carpino nero e frassino: nella fascia basale e perilacuale le cenosi però si arrichiscono di specie più mesofile dell’acero frassineto e di tiglio, ciliegio e frequentemente del castagno. Nelle aree perilacustri, lo sviluppo e le potenzialità produttive delle cenosi sono buone, dando vita a consorzi tendenzialmente invecchiati e di stature medie superiori 15/18 m. Superiormente la fertilità decresce rapidamente per via della pendenza e del terreno piuttosto superficiale.

Indirizzi selvicolturali

Limitatamente alle aree perilacuali e nei castagneti mesici, orientare la selvicoltura verso il governo all’alto fusto. Nelle restanti è prevista la ceduazione con matricinatura intensiva con 120 p/ha per superfici massime ,non attigue, di estensione 5 ha. I soprassuoli verso Monte pesora sono da lasciare alla libera evoluzione. Favorire la ricostituzione delle rete ecologica nelle aree indicate nella cartografia di piano ( Tav. 10.3), mediante interventi compensativi.