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Piove di Sacco - Sant’Anna di Piove di Sacco - Sant’Angelo di Piove di Sacco - Chioggia - Dolo - Adria - Mestre seguici su OTTICA LE LENTI Centro Commerciale Abano Terme, Rovigo, Piove di Sacco, Selvazzano Dentro RADDOPPIA LA TUA CONVENIENZA ACQUISTA UN PAIO DI OCCHIALI CON ANTIRIFLESSO, PER TE O PER CHI VUOI TU UN SECONDO OCCHIALE A META’ PREZZO!!! WWW.OTTICALELENTI.COM seguici su OTTICA LE LENTI Centro Commerciale Abano Terme, Rovigo, Piove di Sacco, Selvazzano Dentro RADDOPPIA LA TUA CONVENIENZA ACQUISTA UN PAIO DI OCCHIALI CON ANTIRIFLESSO, PER TE O PER CHI VUOI TU UN SECONDO OCCHIALE A META’ PREZZO!!! WWW.OTTICALELENTI.COM Da società calcistica dedita solo al settore giovanile a vera e propria scuola. La scuola è intitolata a Pippo Maniero, ex calciatore che ha messo a disposizione la propria esperienza professionale per il progetto di formazione Scuola di calcio, …scuola di vita Tiro con l’arco Codevigo “adotta” la campionessa europea pag. 10 Inaugurazione Volley, Beach arena a Villatora pag. 6 Moto Lorenzo, campione delle due ruote pag. 8 pag. 3 CALCIO Intervista al capitano: “Carte in regola per una buona stagione” pag. 13 TENNIS Luchian Cosmin Constantin, la giovane promessa del tennis pag. 14 IPPICA Irene Bettio e i suoi cavalli pag. 17 MOUNTAINBIKE Marco: 370 km in quattro giorni, Brugine-Assisi

Piovese sport ott2015 n122

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Piovese sport ott2015 n122

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Piove di Sacco - Sant’Anna di Piove di Sacco - Sant’Angelo di Piove di Sacco - Chioggia - Dolo - Adria - Mestre

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Da società calcistica dedita solo al settore giovanile a vera e propria scuola. La scuola è intitolata a Pippo Maniero, ex calciatore che ha messo a disposizione la propria esperienza professionale per il progetto di formazione a pag. 4

Scuola di calcio, …scuola di vita

Tiro con l’arcoCodevigo “adotta” la campionessa europea

pag. 10

InaugurazioneVolley, Beach arena a Villatora

pag. 6

MotoLorenzo, campione delle due ruote

pag. 8

pag. 3

CALCIOIntervista al capitano: “Carte in regola per una buona stagione”

CALCIO

pag. 13

TENNISLuchian Cosmin Constantin, la giovane promessa del tennis

pag. 14

IPPICAIrene Bettio e i suoi cavalli

pag. 17

MOUNTAINBIKEMarco: 370 km in quattro giorni, Brugine-Assisi

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di Gianni Patella

333CalcioSport

Dopo cinque giornate del campionato di Eccellenza la Piovese non è affatto messa male in classifi ca. Occupa il

quarto posto in condominio con Bardolino e Vigasio. Tre vittorie, un pari e una sconfi tta è lo score fi nora dei ragazzi di Michele Florindo (riconfermato) con 9 gol fatti e 5 subiti. Si può già cantare vittoria e pensare in grande per i biancorossi? Lo abbiamo chiesto a capitan Matteo Deinite faro della squadra a centro campo. “Assolutamente no – ha risposto – occorrono almeno altre cinque giornate per farsi un’idea sia pure in embrione delle possibilità che abbiamo con questa squadra”.

A proposito di possibilità, secondo te quali sono, sia pure sulla carta, per ora?

“Ora come ora abbiamo buone probabilità di disputare un buon campionato e provare a rimanere nella parte alta della classifi ca, secondo me a passare direttamente e disputare un campionato a parte è l’Adriese poi ci sono altre due squadre forti, il Caldiero Terme e il Vigasio, noi dobbiamo comunque provarci”.

Vediamo di valutare la squadra per reparti, attacco centrocampo e difesa.

“Per quanto concerne l’attacco siamo messi bene con cinque attaccanti forti da poter far ruotare a seconda delle squadre che si incontrano e delle condizioni del campo, non dimentichiamoci che dobbiamo affrontare l’inverno. Quindi Moranti, Lucchini, Talato, Bez, e Ghezzo davanti costituisconouna forza d’urto non indifferente tale da poter attuare un modulo che sappia fornire molte palle agli attaccanti”.

E il centrocampo con la tua classe va sicuramente forte.

“Non scherziamo, nessuno di noi fa

“Siamo partiti bene, possiamo disputare una bella stagione”

Il capitano si dice ottimista anche se non si sbilancia.

La squadra ha un buon attacco, un bel centrocampo e una

valida difesa: le premesse per disputare un bun campionato

ci sono tutte

L’intervista Matteo Deinite

reparto da solo, ma sicuramente ho dei validi supporti ad iniziare da Dalla Via, come me esperto, poi abbiamo dei giovani che vengono su bene come Degan e Dei Poli sulla sinistra ed altri giovani che scalpitano”.

Ed ora parliamo della difesa, come siamo messi?

“Direi che questo reparto è sicuramente valido con i tre centrali di esperienza e forti fi sicamente come Mantovani, Tiozzo e Grigoletto, sulle fasce c’è il già citato Dei Poli e Favorido e Cassandro sulla sinistra. Ed in porta abbiamo la grande sicurezza che ci dà

l’esperto Boscolo con esperienza in serie D”.Matteo Deinite è un ragazzo davvero

affi dabile, schietto e leale che sa fare da chioccia ai più giovani e amalgamarsi con l’intero gruppo, non per nulla è da cinque anni che veste la casacca biancorossa. Eppure di esperienza ne ha da vendere ed il suo curriculum calcistico parla di presenze in serie C col Trento, Portogruaro, Sangiovannese, e Pizzighettone e in serie D a Legnago, quindi la sua calata sul Vallini. A 32 anni ha ancora molto da dare in eccellenza.

LA CLASSIFICA DOPO LA 5° GIORNATA

Sopra Matteo Deinite, a fi anco una formazione della Piovese ad inizio stagione, sotto un’azione di gioco della scorsa stagione

(foto tratte dal profi lo facebook: Piovese calcio Ssdarl

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4 Calcio44 Calcio SportL’Asd Legnaro

Scuola di calcio, …scuola di vita

Da società calcistica dedita solo al settore giovanile a vera e propria scuola. La scuola è intitolata a Pippo Maniero,

ex calciatore che ha messo a disposizione la propria esperienza professionale per il progetto di formazione

di Alessandro Cesarato

L’A.s.d. Legnaro è una società calcistica dedicata esclusivamente al settore giovanile e da quest’anno è diventata anche scuola calcio. Non

poteva che prendere il nome da Filippo “Pippo” Maniero, ex calciatore professionistico che ha scelto di mettere a disposizione tutta la sua esperienza e passione per la società del suo paese.

“Essere scuola calcio qualifi cata - spiega Maniero - signifi ca fornire ai nostri ragazzi e alle loro famiglie un servizio completo fi nalizzato all’apprendimento del gioco del calcio secondo quelli che sono i sani principi dello sport: divertimento, socializzazione, competenza”.

La risposta nei confronti del progetto è positiva visto che gli atleti, dai 6 ai 16 anni, in un paio anni sono cresciuti da 135 a 160 unità.

“Il nostro obiettivo - continua Pippo - è riuscire dare qualcosa di positivo ai ragazzi attraverso l’abbinamento in cui aspetto educativo e cultura calcistica procedano di pari passo. Un ruolo fondamentale in quest’ottica è offerto dai nostri istruttori, tutti insegnanti Isef nonché praticati dello stessi di questo sport”.

Tra i compiti della scuola calcio c’è anche quello di organizzare incontri formativi per i propri dirigenti, allenatori e anche per i genitori dei ragazzi. Uno di questi si è tenuto proprio ad inizio ottobre e ha visto la partecipazione come relatore, insieme allo stesso Maniero, anche di Carlo Perrone, ex calciatore professionista ed ora tecnico e dirigente, che ha messo a disposizione dei presenti tutta la sua esperienza, preparazione e professionalità.

L’argomento della serata ha riguardato i cambiamenti della gestione del settore giovanile intercorsi negli ultimi trent’anni, in particolare per quanto riguarda la gestioni dei rapporti tra le varie fi gure in causa.

“Le regole comportamentali - dice Maniero - sono sempre le stesse. Quello che è cambiato è la gestione dei rapporti che è sempre più delicata. Diventa fondamentale per i ragazzi imparare ad accettarle, perché sono insegnamenti non limitati allo spogliatoio e al campo, ma che trovano applicazione anche nella loro vita. La nostra missione è quella di formarli in primo luogo sotto l’aspetto umano”.

Il Calcio Padova C5 ha attivato anche nella Saccisica una scuola dedicata ai bambini che avranno così la possibilità di giocare a futsal e di indossare la prestigiosa casacca della

società patavina. L’attività si svolge nella palestra del patronato de Duomo ed è dedicata ai bambini dai 5 ai 12 anni.

“Il calcio a cinque o fusa - spiega Enrico Buonfi glio, responsabile per la Saccisica della scuola calcio - è uno sport che non può essere considerato semplicemente come una sorta di calcio giocato indoor. Pur condividendo alcune caratteristiche, si differenzia in termini di regole di gioco, di gesti tecnici, di comportamenti tattici. E’ pertanto una disciplina specifi ca e autonoma. Si tratta di uno sport che, dal punto di vista fi sico, chiama in causa aspetti di rapidità nei movimenti, di velocità e di resistenza allo sforzo. Come sport di squadra promuove la collaborazione reciproca, la coesione e lo spirito di gruppo”.

L’idea del progetto del Calcio Padova C5 è quella di creare una compenetrazione tra calcio a 5 e calcio a 11. Una proposta ambiziosa, unica nel suo genere in Italia: sarebbe, infatti, la

prima società professionista italiana a sposare questa iniziativa. Risulta invece essere un’esperienza ampiamente consolidata a livello europeo e mondiale, Spagna e Brasile ne sono testimonianza. La compenetrazione tra due discipline comporta atleti con una doppia formazione tecnica, con possibilità di interscambio tra calcio a 5 e a 11 e tecnici qualifi cati grazie all’apprendimento di due metodologie che vanno a completarsi.

“Il progetto - continua Buonfi glio - si avvale del contributo di tecnici e istruttori altamente qualifi cati, che sanno riconoscere i bisogni dei bambini e dei ragazzi, garantendo livelli graduali di partecipazione, da quello ludico-ricreativo a quello agonistico, e che danno grande importanza non solo agli aspetti tecnico-tattici, ma anche all’insegnamento dei principi del fair play”.

“C’è spazio per tutti - tiene infi ne a precisare - indipendentemente dalle qualità. Bisogna ricordarsi che per i bambini di questa età la cosa più importante è comunque praticare un’attività motoria”.

Piove di Sacco. Calcio a 5 UNA SCUOLA PER I PIÙ PICCOLI

A.C.

Il progetto del Calcio Padova C5 è di mettere insieme il calcio

a 5 con quello a 11

Un percorso che deve essere necessariamente condiviso anche con le famiglie che giocano un ruolo fondamentale anche quando si tratta di pratica sportiva. “Facciamo degli incontri anche con i genitori - aggiunge - per dare dei parametri formativi. Il loro compito deve essere quello di sostenere i propri fi gli creando le condizioni perché siano tranquilli e sereni e prendano il calcio per quello che è, ovvero un gioco e un divertimento. Le troppe pressioni possono avere degli effetti negativi, come il fenomeno dell’abbandono precoce. Se un ragazzo ha delle doti, queste alla fi ne usciranno sempre, indipendentemente da dove giochi”. Filippo “Pippo” Maniero Carlo Perrone

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555CalcioSport

L’U.s. Codevigo non si ferma mai. Neppure nel periodo estivo, quando i campionati sono conclusi e si respira aria di vacanze. Per la dirigenza c’è, infatti, non solo da programmare la nuova annata

sportiva, ma anche intervenire in prima persona sulle strutture e gli impianti comunali perché si possano presentare al meglio al momento dell’avvio dell’attività.

A dare l’esempio quest’anno è stato lo stesso presidente Adriano Viale che insieme al suo vice Bruno Tommasi e al factotum Renzo Bellan hanno provveduto alla tinteggiatura degli spogliatoi e dei locali connessi e alla pulizia delle vetrate, nonché alla disinfestazione dei servizi.

Oltre ad altri piccoli interventi di manutenzione ordinaria. La società ha poi provveduto a fare risistemare il manto verde. C’è tuttavia ancora molto da fare, come ammette lo stesso Viale.

“Gli impianti sportivi, in generale - dice il presidente - possono essere sempre migliorati. Nel nostro caso c’è il problema dell’illuminazione del terreno di gioco che avrebbe bisogno di essere potenziata. Purtroppo le risorse sono sempre poche”.

“La nostra società - aggiunge fi ducioso - ha molte idee, anche per l’impianto. Speriamo di poterle realizzare quanto prima”.

U.S.Codevigo Campionati in vacanza

di Alessandro Cesarato

Un’estate dedicata alla manutenzione degli impianti

Presidente e vice, rispettivamente Adriano Viale e Bruno Tommasi, insieme al factotum Renzo Ballan si sono dedicati alla tinteggiatura

degli spogliatoi e dei locali connessi, oltre alla pulizia delle vetrate e a risistemare il manto verde

Page 6: Piovese sport ott2015 n122

DIAMO VOCEA CHI NON CE L’HA.

ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE

6 Saonara66 Saonara Sport

Inaugurata in viale dello Sport a Villatora la “Beach Arena”, il primo polo sportivo su sabbia, in ambito provinciale, aperto

tutto l’anno. Il suo biglietto da visita? Essere il più grande e il più attrezzato del Veneto.

Una struttura di prima qualità che sarà gestita dalla società Real Beach Arena che ha ottenuto la concessione dal Comune e ha investito circa 140 mila euro per farne il

punto di riferimento di tutti gli appassionati della regione.

Si tratta di una struttura sportiva su sabbia di 1.100 metri quadrati pensata principalmente per il beach volley professionale.

L’area, che raggruppa quattro campi che nella stagione invernale saranno coperti e riscaldati, è progettata per svolgere anche altre attività come beach tennis, fi tness

di Alessandro Cesarato

Il polo sportivo su sabbia più attrezzato del Veneto

Inaugurata a Villatora la “Beach Arena”

Sarà gestito dalla società Real Beach Arena. Si tratta di una struttura di 1.100 mq pensata principalmente per il beach volley professionale

e preparazione atletica, beach soccer e altro. La sabbia è di altissima qualità, la stessa utilizzata in tutte le più importanti manifestazioni nazionali e internazionali.

Qui troverà casa l’unica scuola di beach volley della Provincia, la Real Beach Volley School, attiva già da sette anni e che ha già raccolto, prima dell’inaugurazione, oltre un centinaio di iscrizioni. Per gli appassionati di questo sport, poterlo praticare in tutte le stagioni è un vero e proprio sogno che si avvera. Tra l’altro i maestri sono tra i più

quotati e famosi giocatori di beach volley del Veneto. Tra questi Andrea Garghella (primatista di presenze nell’indoor con la Pallavolo Padova), Emilio Maniero, Dario Bovolenta e Luca Marianni. La struttura sarà messa a disposizione anche delle società sportive per la fase di preparazione atletica e di chi vorrà effettuare attività preventiva o riabilitativa sfruttando le potenzialità della sabbia.

Saranno inoltre previsti corsi di avviamento allo sport per anziani e disabili.

Page 7: Piovese sport ott2015 n122

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto �n da piccolo le dif�coltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella �liera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo uf�cio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

VEGGIAN OSPITE DEL CRAZYLAB

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto �n da piccolo le dif�coltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

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auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo uf�cio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

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Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

VEGGIAN OSPITE DEL CRAZYLAB

- INGLESE (vari livelli)- SPAGNOLO (vari livelli)- LINGUA E CULTURA GIAPPONESE- ARABO- FRANCESE- TEDESCO (vari livelli)- DEGUSTAZIONE VINI BASE E AVANZATO- DEGUSTAZIONE BIRRA- CUCINA BASE e AVANZATO- PASTICCERIA BASE E AVANZATO- L’ARTE DELLA PIZZA- FOTOGRAFIA BASE- COME PARLARE IN PUBBLICO- AUTOCAD 2D E 3D- DISEGNO- LABORATORIO GRAFICO

- SCRITTURA CREATIVA- TECNICO DEL SUONO- TECNICO DELLE LUCI- SOCIAL MEDIA- WEB MARKETING- GALATEO a TAVOLA- FILOSOFIA- STAMPA 3d PER ADULTI E RAGAZZI- EDUCAZIONE SESSUALE PER GENITORI ED EDUCATORI- VARI STRUMENTI MUSICALI- DANZA ORIENTALE- canto lirico- MAGIA GENERALE E CARTOMAGIA- FUMETTO- CORSO PRE-PARTO- E MOLTO ALTRO...

NUOVI CORSI CULTURALI 2015-2016

Per informazioni ed iscrizioni: Palestra Crazybody City, viale Petrarca 27Sant’Anna di Piove di Sacco, aperto dal lunedì al venerdì (orario 15-22)

[email protected]

INIZIO CORSI12 OTTOBRE 2015

sede dei corsi:CRAZY LAB

(sopra Palestra)via Petrarca 31

SANT’ANNA di PIOVE DI SACCO

www.corsipiove.it

A C A D E M Y

8 Moto88 Moto Sport

Un sogno che sta diventando realtà. Lorenzo Cavalletto non ha ancora sette anni ma è già una

promessa delle due ruote. Quando a tre anni è salito su una moto giocattolo nel giardino di casa se n’è subito innamorato e il suo unico pensiero è stato quello di diventare un vero pilota.

Detto fatto. A quattro anni ha iniziato a correre su una minimoto, ad allenarsi in pista e a partecipare alle prime gare. Nel suo palmares il giovanissimo pilota vanta già diversi piazzamenti e una medaglia d’oro conquistata alla Festa dello sport 2014 in Prato della Valle a Padova.

Negli ultimi mesi si è classifi cato quarto nella categoria Primi Passi al Trofeo d’Italia e ha guadagnato il terzo gradino del podio al Trofeo Persico di Ferrara. Una passione quella

di Lorenzo assecondata dai genitori Fabio e Linda che stanno facendo di tutto per permettere al loro cucciolo di realizzare questo sogno. Anche perché, al contrario di quello che può sembrare, si tratta di uno sport in cui le precauzioni sono davvero estreme. Oltre a casco e guanti il piccolo centauro indossa una tuta di pelle che pesa quasi quattro chili con protezioni in titanio per la schiena e le braccia. Dietro a queste grandi soddisfazioni c’è anche un notevole impegno da parte di tutti perché Lorenzo deve essere accompagnato per gli allenamenti e le gare in Emilia Romagna dove ci sono le piste della società per cui corre.

Fa parte, infatti, del Team RXP di Cattolica diretto da Luca Pasini, per il quale ha corso gente come Simoncelli e Valentino Rossi.

Un piccolo campione delle due ruoteArzergrande Lorenzo Cavalletto

di Alessandro Cesarato

Dalla moto giocattolo alle minimoto, a sette anni è già una

promessa. Negli ultimi mesi si è classifi cato quarto nella

categoria Primi Passi al Trofeo d’Italia e ha guadagnato il terzo

gradino del podio al Trofeo Persico di Ferrara

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto �n da piccolo le dif�coltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella �liera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo uf�cio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

VEGGIAN OSPITE DEL CRAZYLAB

massaggio publiredazionale

Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto �n da piccolo le dif�coltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella �liera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo uf�cio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

VEGGIAN OSPITE DEL CRAZYLAB

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto �n da piccolo le dif�coltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella �liera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo uf�cio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

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- INGLESE (vari livelli)- SPAGNOLO (vari livelli)- LINGUA E CULTURA GIAPPONESE- ARABO- FRANCESE- TEDESCO (vari livelli)- DEGUSTAZIONE VINI BASE E AVANZATO- DEGUSTAZIONE BIRRA- CUCINA BASE e AVANZATO- PASTICCERIA BASE E AVANZATO- L’ARTE DELLA PIZZA- FOTOGRAFIA BASE- COME PARLARE IN PUBBLICO- AUTOCAD 2D E 3D- DISEGNO- LABORATORIO GRAFICO

- SCRITTURA CREATIVA- TECNICO DEL SUONO- TECNICO DELLE LUCI- SOCIAL MEDIA- WEB MARKETING- GALATEO a TAVOLA- FILOSOFIA- STAMPA 3d PER ADULTI E RAGAZZI- EDUCAZIONE SESSUALE PER GENITORI ED EDUCATORI- VARI STRUMENTI MUSICALI- DANZA ORIENTALE- canto lirico- MAGIA GENERALE E CARTOMAGIA- FUMETTO- CORSO PRE-PARTO- E MOLTO ALTRO...

NUOVI CORSI CULTURALI 2015-2016

Per informazioni ed iscrizioni: Palestra Crazybody City, viale Petrarca 27Sant’Anna di Piove di Sacco, aperto dal lunedì al venerdì (orario 15-22)

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SANT’ANNA di PIOVE DI SACCO

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A C A D E M Y

Page 10: Piovese sport ott2015 n122

10 Tiro con l’arco1010 Tiro con l’arco SportGuendalina Sartori

di Alessandro Cesarato

Abita in paese da qualche anno ma pochi sanno di avere come concittadina una campionessa europea di tiro con l’arco. Ora è stata adottata uffi cialmente con una

premiazione avvenuta nel corso del “Codevigo Settembrino”, tradizionale appuntamento organizzato dalla locale Pro loco.

Guendalina Sartori, ventisettenne di Monselice, risiede a Codevigo dal 2012 ma spesso è in giro per il mondo a scagliare frecce contro un bersaglio con la maglia della nazionale italiana. Una passione, la sua, nata, come spesso capita, un po’ per caso da ragazzina. Ad affascinarla e ispirarla sono state le manifestazioni della giostra della Rocca della sua Monselice. Da allora ha partecipato a diverse gare amatoriali in giro per il Veneto fi nché nel 2008 il suo talento naturale è stato notato da tecnici esperti, i quali, hanno pensato che per quella ragazzina era giunta l’ora di far parte della nazionale maggiore.

Così dal 2009 gareggia Guendalina nei campi di tiro con l’arco del mondo in rappresentanza dell’Italia. In carriera ha iniziato a tirare con l’arco con la squadra Arcieri Sagittario del Veneto, mentre attualmente è atleta dell’Aeronautica Militare. In passato si è classifi cata prima nei campionati mondiali a squadre di Torino 2011.

Il 2015 è stato un anno di grandi soddisfazioni per lei. Durante l’estate conquistato la medaglia d’oro ai Giochi Europei di Baku, in Azerbaijan. Nella competizione a squadre, insieme alla trentina Elisa Tonetta e a Natalia Valeeva, ha superato in fi nale la Bielorussia. Mirabile la prova della padovana che ha aperto subito la gara centrando il bersaglio grosso realizzando un bel dieci. In luglio, ai Mondiali di Copenaghen, ha conquistato il lasciapassare olimpico per Rio 2016 superando l’azera Olga Senyuk nel torneo che assegnava le carte olimpiche individuali.

Dal 2009 gareggia per i colori italiani. Il 2015 è stato un anno di grandi soddisfazioni: durante l’estate ha conquistato la medaglia d’oro ai Giochi Europei di Baku, in Azerbaijan. Nella competizione

a squadre, insieme alla trentina Elisa Tonetta e a Natalia Valeeva, ha superato in fi nale la Bielorussia. In luglio, ai Mondiali di

Copenaghen, ha conquistato il lasciapassare olimpico per Rio 2016

Codevigo “adotta” la campionessa europea

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A U T U N N O / I N V E R N O / 2 0 1 5 / 1 6

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Page 13: Piovese sport ott2015 n122

Il portale d’infofof rmazione de laPiazza, dove le notizie arrivano ancor prima che nelle case. Ogni mese una selezione dei migliori articoli viene pubblicata sul web rendendola disponibile al com-mento e al dibattito tra i lettori. La sezione dedicata alle notizie nazionali, invece, viene aggiornata quotidianamente con le prin-cipali news che riguardano la vita del Paese. Non mancano son-

daggi, annunci con le ultime novità su motori, moda, tecnologia, ecologia, benessere e gossip. Un piccolo spazio è destinato anche a La PiazzaTvTvT , il monitor dal quale si possono seguire le notizie che arrivano direttamente dall’A’A’ mministrazione regionale.

20 anni fa ha preso fofof rma quello che poi è diventato il giornale laPiazza – mensile d’infofof rma-

zione locale, recapitato – per primo in italia – attraverso una di-stribuzione dedicata e poste italiane a oltre 310.000 nuclei familiari

e attività commerciali,mensili laPiazza sono diventati oggetto di una crescente e partecipata attenzione da par-te dei cittadini e delle comunità locali. Un’infofof rmazione locale attenta al territorio ed alle sue problematiche, aspetti spesso scarsamente considerati. Ogni edizione rappresenta oltre che uno strumento di infofof rmazione, anche uno spazio di dibattito sociale e politico e di approfondimefondimef nto culturale. Ogni mese, da 20 anni, più di trecento attività commer-ciali scelgono La Piazza per comunicare con i propri clienti.

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Dentro al territorionel cuore della gente

Segni particolari: il rovescio a una mano. Una rarità in tempi in cui la didattica tennistica propende per l’omologazione di quello a due mani. Per lui è invece un gesto naturale, come il talento

che potrebbe portarlo lontano. Per il momento però è solo una giovane promessa, un fi ore in attesa di sbocciare. Luchian Cosmin Constantin ha tredici anni e frequenta la terza media alla scuola Regina Margherita. La sua specifi cità? Essere l’unico ragazzo del Piovese a praticare il tennis a livello agonistico. La passione per la racchetta è scoppiata tre anni fa, quando ha iniziato a tirare i primi colpi nei campetti della città. E dire che al tennis ci è arrivato un po’ per caso, dopo avere provato altri sport che però non lo appassionavano fi no in fondo. Dopo le prime selezioni è stato subito scelto per uno stage a Padova, dove gli è stato proposto di allenarsi con continuità. Oggi, all’inizio del terzo anno di attività agonistica, il giovane tennista ha iniziato a raccogliere le prime soddisfazioni dopo un primo periodo caratterizzato dalle delusioni di tanti piazzamenti che per un momento lo avevano anche fatto vacillare.

Nel corso di questi anni hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua formazione maestri come Filippo Zambonin, Paolo Frasson, Massimo Barella e Alessandro Arena. Durante l’estate, nella splendida location dei campi di Sottomarina del tennis club Chioggia, Cosmin si è imposto in un importante torneo Fit riservato alle giovani promesse del tennis veneto. Nell’Under 14 ha trionfato, in una fi nale a senso unico, battendo per 60 61 il suo avversario. Non pago ha raggiunto la semifi nale anche nel tabellone Under 16, cedendo il pass per la fi nale solo alla fi ne di un match molto lottato su tre set, contro un avversario più grande di età e con una classifi ca migliore. Nel mese di settembre è arrivato in fi nale anche al torneo di Cervarese Santa Croce. Una passione quella di Cosmin, che è resa possibile anche dal grande sostegno di papà Luca Ferrara e della mamma che lo accompagnano praticamente tutti i giorni a Padova per gli allenamenti e lo seguono durante i tutti i tornei. “Preferisco i campi veloci - racconta il giovane tennista - e praticare un gioco d’attacco”.

Cosa gli piace di questo sport? “E’ una disciplina individuale - dice - che t’insegna a essere

responsabile di te stesso. Ti da la libertà di prendere autonomamente le tue decisioni ma allo stesso tempo puoi fare conto solo su te stesso e sulle tue forze. Richiede una continua concentrazione e un impegno costante”.

Luchian Cosmin Constantin, la giovane promessa del tennis

Piove di Sacco A soli 13 anni è l’unico ragazzo che pratica a livello agonistico

di Alessandro Cesarato

TennisSport 13

La passione per la racchetta è

scoppiata un po’ per caso tre anni fa, ha tanto talento. La sua peculiarità: il

rovescio a una mano

Page 14: Piovese sport ott2015 n122

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L’ARCHIVIO PIÙ

AMPIO DEL

VENETO!

Una passione che è diventata un lavoro. Per Irene Bettio l’amore per i cavalli è sbocciato quando aveva appena tre anni, dopo averli

ammirati al circo. Oggi, a ventinove anni, Irene è titolare di

un’azienda agricola, la New Horse di via Gelsi, dove alleva sedici cavalli, tra i quali anche Ianka e Quandra con i quali a fi ne settembre ha partecipato all’European Hafl inger Championship che si è tenuto nel milanese, a Vermezzo. Non una competizione qualunque, ma l’evento più importante dedicato alla razza Hafl inger, proprio

quella a cui Irene Bettio si è sempre dedicata. In particolare ha partecipato nella categoria “adulti” in sella a Ianka e in quella “giovani” con Quandra nella specialità del salto a ostacoli, ottenendo un ottimo nono posto nella classifi ca fi nale.

Irene non è nuova alle competizioni. Nel 2012 aveva già partecipato al campionato europeo. Un infortunio al suo cavallo la bloccò purtroppo a metà classifi ca nelle gare individuali, ma la squadra italiana di cui faceva parte raggiunse comunque una prestigiosa quarta posizione, ad un passo dal podio.

Irene Bettio e la sua grande passione per i cavalli

Grandi sfi de

di Alessandro Cesarato

Un amore nato al circo quando aveva solo tre anni.

Ora di cavalli ne alleva 16 tra cui anche due campioni, Ianka e Quandra, a fi ne settembre

ha ottenuto lusinghieri risultati all’European

Hafl inger Championship

14 Ippica1414 Ippica Sport

Il Cavallo Hafl inger ha avuto origine ed è indiscutibilmente legato alla regione italiana dell’Alto Adige (Südtirol). La tradizione vuole che fi no dal Medioevo nella zona vicino alla località di Hafl ing (Avelengo), esistesse un tipo di cavallo da montagna non

molto alto, abbastanza robusto e discendente da un famoso allevamento di cavalli importati dal Regno dei Borgognoni e di cui l’imperatore Lodovico IV fece dono nel 1342 al fi glio Lodovico, Margravio di Brandeburgo, in occasione delle sue nozze con Margherita Maultasch, Principessa del Tirolo. Al di là della tradizione è sicuro che la popolazione autoctona di equini tradizionalmente allevata nella regione fi no da quei remoti secoli avesse lo scopo di trasportare le merci attraverso le Alpi sfruttando i

valichi e i percorsi lungo le vallate dell’Adige e dell’Inn. La popolazione equina nell’Alto Adige, nel corso dei secoli, ha subito molti infl ussi, soprattutto grazie all’importazione di soggetti dall’Oriente, dove si recavano per scopi commerciali i signori proprietari dei numerosi castelli che ancora oggi si possono ammirare disseminati sul territorio alpino. Dal nome di Hafl ing (Avelengo), paese vicino a Merano, ha preso nome la Razza: il Cavallo di Hafl ing, o Hafl inger, ha da sempre indicato il cavallo da montagna allevato in quelle zone, da lavoro e non molto pesante. Il nome Avelignese, invece, non è che la diretta conseguenza dell’italianizzazione del nome Hafl ing che veniva indicato con il nome di Aveligna o Avelengo.

Il Cavallo Hafl inger, una razza dell’Alto Adige che risale al Medioevo

A.C.

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“Stiamo vivendo in una giungla: non c’è distinzione tra chi in questo mondo ci lavora e chi invece fa l’hobbista, tra chi investe milioni di euro in impiantistica sportiva e chi prende in affitto una palestra comunale per due euro l’ora”. Paolo Bordin, 45 anni, da 20 anni si occupa di sport. Manager dello sport, attualmente è direttore della catena Crazy Body Palestre e di molti altri impianti pubblici e privati siti in provincia di Padova, Venezia e Rovigo. E’ presidente della Pallavolo Piove ed è stato consigliere della Piovese Calcio e del Venezia Calcio a 5 quando militava in seria A. E’ stato per dieci anni Assessore allo Sport a Campolongo Maggiore (Ve).

Siamo all’inizio di una nuova stagione sportiva, com’è la situazione dello sport a Piove di Sacco e più in generale in Saccisica?

Prima di parlare di Saccisica è bene parlare di Italia e se posso essere franco la situazione è quella tipica della giungla: mancano le re-gole e ognuno fa quello che vuole. Non c’è distinzione tra chi in questo mondo ci lavora e chi invece fa l’hobbista, tra chi investe milioni di euro in impiantistica sportiva e chi prende in affitto una palestra comunale per due euro l’ora. Mi è capitato di vedere corsi di “zumba posturale”: un’a-menità totale e un conflitto di termini permesso solo in questo paese. Poi ancora: c’è chi paga i collaboratori regolarmente, mentre ad altri è permesso di operare mediante volontariato non professionale (il postino che di pomeriggio allena, il bidello che di pomeriggio fa il preparatore).

E chi dovrebbe porre rimedio alla situazione?E’ in questo momento in discussione in Parlamento una legge sullo

sport che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) fare chiarezza su una situazione che ormai è sfuggita di mano a tutti. Da quello che pare di capire la legge dovrebbe affrontare alcuni nodi anche se ad oggi non è chiara quale sarà la stesura definitiva.

Quali sono i nodi principali da affrontare a tuo avviso?Prima di tutto dovrebbe essere affrontato un nodo fondamentale,

quasi non considerato nemmeno dalle famiglie, ovvero che chi opera in questo mondo dovrebbe avere una professionalità certificata da anni di studio. Per fare un esempio l’insegnante di danza che fino a ieri faceva l’allievo non dovrebbe aprire una scuola magari in un ex magazzino e mettersi ad insegnare usando come leva promozionale una quota men-sile ridotta. Qui però la gran parte delle colpe ricade sulle famiglie, che ragionano solo basandosi sulla retta mensile e fidandosi spesso delle chiacchiere e del passa parola.

Quindi professionalità dei docenti, ma anche strutture adeguate?

Ovviamente sì, ma qui torniamo nella giungla: una ASD, anche neo costituita, può aprire dove vuole e nessuno verifica nulla, può prendere uno spazio libero, lo ridipinge un po’, installa un insegna all’esterno, magari chi la gestisce appende dieci diplomi presi in un week end ed il gioco è fatto. E poi è chiaro che può fare concorrenza agli operatori seri che nelle strutture hanno investito cifre anche a sei zero in euro e che di anno in anno continua a fare investimenti per migliorare le strutture.

Ma regole certe e stringenti si traducono in quote di fre-quenza più elevate?

E questo è l’altro nodo della questione ovvero le risorse disponibili, una persona che fa sport in una struttura adeguata, con attrezzature a norma, con docenti qualificati come detto prima e con una frequenza bisettimanale dovrebbe versare una quota mensile di cento/centoventi euro per permettere alla gestione di coprire tutti i costi. Come ben sap-piamo la quota media è oggi pari a circa un terzo anche qui da noi. In questa situazione è difficile reggere.

Infatti dovrebbero esserci dei contributi pubblici a soste-gno dello sport?

Ci sono, ma non sono distribuiti con alcun criterio logico, ci sono società anche a Piove di Sacco che ricevono migliaia di euro all’anno e società come le nostre che ricevono zero. E il bello è che noi a Piove di Sacco, nel complesso, siamo il primo operatore sportivo. Poi ci sono

“Come sta lo sport in italia? siamo in una giungla”

Paolo Bordin, manager attivo nel settore da più di vent’anni, parla della situazione: “C’è troppa approssimazione, non c’è distinzione tra chi in questo

mondo ci lavora con professionalità da anni e chi invece fa l’hobbista”

fenomeni strani: c’è una società sportiva che almeno da cinque anni non paga i canoni di locazione delle palestre e ovviamente può permettersi di fare “concorrenza” a qualunque operatore sportivo che invece i canoni li paga con scrupolo. E allora c’è chi somma contributi a canoni non pagati e chi è costretto a fare miracoli per restare in piedi.

Voi disponete di strutture e non dovete pagare i canoni di utilizzo?

Bella domanda questa! Le strutture private di cui disponiamo le mettiamo a disposizione delle città, che ci ospitano dopo aver pagato tutti i costi. Oppure operiamo come privati, ma facciamo un servizio pub-blico. Nel caso invece delle strutture pubbliche potrei scrivere un libro sulle stranezze che ho riscontrato nella mia vita. C’è un Comune della Saccisica che per affidare un suo impianto agli “amici degli amici” ha declassato la struttura da “struttura a rilevanza economica” a “struttura senza rilevanza economica” e così si è risparmiato la gara d’appalto e ha fatto contenti gli amici. In un mondo così non si riesce a fare impresa sana, si opera in base agli umori di chi governa. Per dirne un’altra a Piove di Sacco abbiamo appena rinnovato la gestione del palasport e ci è stato aggiunto un onere improprio ovvero i consumi relativi agli utilizzi scolastici. Ogni volta che i bimbi fanno attività motoria di mattina noi pa-ghiamo i costi di luce, acqua e gas…Una stranezza che non si riscontra da nessuna altra parte e che ci porta a sperare che quest’inverno non faccia troppo freddo. Ne ho parlato con il Sindaco e si è impegnato a porre rimedio intanto per questa stagione termica il problema dei costi c’è. Quindi sarebbe meglio non disporre di impianti e fare come quel tale che da cinque anni non paga nulla e che quando viene richiamato minaccia tutti di chiudere l’attività.

Ma tornando alla Saccisica vedi solo problemi e difficoltà?

Sinceramente ci sono anche delle belle realtà sportive, ci sono un sacco di professionisti preparati, molti dei quali lavorano con noi. Nella Saccisica c’è un buon tasso di praticanti l’attività motoria rispetto ad altre zone, ma ci sono tutte le difficoltà che si riscontrano anche altrove e che ho evidenziato in precedenza.

Ma in Saccisica è operativo anche un gruppo come il vostro che è un po’ il leader in provincia e forse in Veneto…

Questo è vero, ma siamo diventati leader nell’indifferenza totale del-le istituzioni, senza nessun appoggio da parte del mondo delle imprese, delle categorie... Siamo nati e cresciuti nell’indifferenza del sistema. La cosa bella è che siamo invece molto sostenuti dai nostri utenti, dalle famiglie dei ragazzi e da tutti coloro che ogni giorno ci scelgono per il loro benessere.

Cosa auspichi per il futuro?Auspico regole certe, spero che chi fa impresa in questo ambito sia

difeso e tutelato, spero che si arrivi in un ambiente diverso dalla giungla: perché in quel mondo vince il più forte o il più furbo e noi fortunatamente siamo forti, ma ogni giorno c’è un furbo che ci sorpassa a destra, tanto nessuno lo sanziona.

Paolo Bordin

Page 17: Piovese sport ott2015 n122

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Sfi da vinta per Marco Santiglia che in meno di quattro giorni è riuscito a pedalare sino ad Assisi.

Un viaggio fatto in compagnia solo della sua mountain bike con la quale ha colmato i 370 chilometri che lo dividevano dalla cittadina umbra.

Il trentenne parrucchiere originario di Rosara di Codevigo, non nuovo a esperienze di questo tipo, per la sua avventura ha scelto un percorso alternativo, con un tracciato che ha attraversato paesini e borghi, incorniciato da paesaggi per lunghi da togliere il fi ato.

Durante il viaggio ha fatto delle tappe intermedie a Ravenna, Cattolica e Gubbio, dove si è accampato per trascorrere la notte.

Anche questa volta con la sua “vecchia” Bemmex (prodotta da una ditta di Vigorovea di Sant’Angelo di Piove). “Peccato per la pioggia - scherza Santiglia al momento del ritorno - che mi ha accompagnato per quasi metà del percorso”. “E’ stata un’esperienza bellissima, una prova non solo fi sica ma anche psicologica. Immerso nel silenzio, ho potuto fare conto solo sulla mie energie e sulla forza di volontà, misurando così i miei limiti e le mie potenzialità”. Ad aspettarlo all’arrivo la moglie Roberta con la quale è poi tornato in auto. “Avevo una sola settimana di ferie - spiega - ho dovuto limitarmi solo al viaggio di andata”.

Ad Assisi in quattro giorni e 370 chilometri

Brugine

di Alessandro Cesarato

171717Mountain BikeSport

Marco Santiglia vince una nuova sfi da sulle due

ruote e si cimenta con successo nel suggestivo

viaggio fi no alla cittadina umbra in compagnia

solo della sua “vecchia” Bemmex. Una bella

prova fi sica ma anche psicologica, racconta

entusiasta al suo ritorno

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18 Boxe1818 Boxe Sport

di Gianni Patella

In collaborazione con l’assessorato allo Sport città di Piove di Sacco, la Boxe Piovese ha organizzato nei primi giorni di ottobre una

3 giorni di Boxe al palajunior Borgo Rossi. Si trattava dei Campionati Veneti riservati ai Schoolboy, (14 anni) - Junior (15,16 anni) e Youth (17, 18 anni) e si sono svolti in tre giornate: quarti di fi nale, semifi nali, 4 fi nali. Due nostri pugili si sono qualifi cati per le fi nali nazionali, sono i fratelli “terribili” Millas da Legnaro. Millas Naichel, (schoolboy) ha vinto nei confronti di Stepich Cristian della scuola di Castelfranco e così approda alle fi nali nazionali previste il 30 ottobre e 1 novembre a Napoli ed è considerato una testa di serie. Nella città

partenopea dovrà vedersela con i ragazzi delle regioni del sud, molto agguerriti.

“Andiamo fi duciosi di far bene – afferma il suo maestro Gino Freo - poiché il ragazzo ha classe e voglia di vincere”. Joscioal, junior di 16 anni, ha vinto la fi nale veneta contro Giovanni Piovesan di San Donà del Piave. Anche lui approda alle fi nali di Napoli con buone possibilità di far bene e di portare a casa l’ennesimo tricolore per la Boxe Piovese. Complimenti dal presidente del Comitato Regionale Veneto della FPI, Favaro, al presidente della Boxe Piovese Andrea Scalise per l’ottima organizzazione della tre giorni pugilistica piovese.

Hanno combattuto anche altri pugili della scuola di Gino Freo e dei suoi fi di collaboratori, fuori programma. Match inseriti nel programma dei campionati per fare esperienza in vista dei campionati riservati agli Elite, che si svolgeranno a Chioggia dal 13 al 15 novembre. Hanno vinto Nicola Fasolo, super welter, Sergiu Sinigur, peso massimo - grande match il suo - Davide Nalin, welter, che ha perso per ferita. Il capitano Stefano Mantegazza, welter, e Andrea Tommasi si sono imposti ai punti. Il prossimo impegno per i ragazzi del pluridecorato maestro Gino Freo è per il 23 ottobre sotto lo stand della mostra dell’Artigianato Saccense.

A Piove di Sacco i Campionati veneti Schoolboy, Junior e Youth

I fratelli Millas si qualifi cano per le fi nali nazionali

Appuntamento a Napoli il 30 ottobre e l’1 novembre. Gino Freo fi ducioso:

“Possiamo fare bene”

La dolorosa sconfi tta di Devis Baschiero. Due parole su Devis

Boschiero, nostro pugile, scoperto, allevato e valorizzato come pochi altri. da luglio 2014 non si allena più in palestra della Boxe Piovese sotto la guida del mestro Gino. Dopo 17 anni, durante i quali ha vinto 4 titoli di campione italiano dilettanti, campione italiano professionisti, campione Ue e campione assoluto Europeo, sempre qui a Piove di Sacco. Quasi campione Mondiale Wbc se un verdetto scandaloso non lo avesse penalizzato.Sabato 19 settembre ha combattuto a Liverpool contro un inglese: Stephen Smith, in palio una semifi nale mondiale IBF. Avversario tosto ma non un fuoriclasse, sicuramente alla portata del miglior Boschiero. “Tutti abbiamo visto il match in TV, - commenta Gino Freo - brutta sconfi tta Ko 6a ripresa. Io l’ho guardato in casa con alcuni amici. Ho visto subito che devis non era sereno e concentrato. Sono stato male tutta la notte poichè in 17 anni avevamo costruito un gioiellino sul ring. La sconfi tta nello sport ci sta, così, dopo aver proclamato che la preparazione e tutto il resto era stata magnifi ca come non mai......, non si “capisce” quella prestazione. Auguriamo a Boschiero una pronta riscossa”.

IL MAESTRO GINO FREO SARÀ PREMIATO DAL CONI

Continuano i festeggiamenti della gloriosa Boxe Piovese: il maestro benemerito Gino Freo verrà premiato dal Coni con una palma di bronzo per i risultati ottenuti.

LA DOLOROSA SCONFITTA DI DEVIS BOSCHIERO

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L’intervista Fabio Mazzucco, giovane promessa del ciclismo padovano, racconta la sua avventura

“La fuga è il momento più bello”di Walter Lotto

La vecchia bici “ Berma” conservata in soffi tta, a testimonianza dell’attività giovanile di papà Simone Mazzucco, ora

presidente del Gs cicloamatori di Conselve, emana un fascino particolare, contagioso, questo e i lunghi pomeriggi passati sul divano di casa a guardare il giro in tv, sono le scintille di passione che hanno acceso nei tre fi gli di Simone lo spirito di emulazione, la voglia di ciclismo. Comincia Claudio classe 96, buone doti da scalatore che dopo un anno da Juniores chiude l’attività. Nel 2006 irrompe Fabio, e si capisce subito che sta nascendo una stella, nel suo primo anno di attività vince 16 delle 17 corse in programma, una caduta gli preclude l’en plain. Negli anni successivi nei Giovanissimi forma con il compagno Ivan Berto un binomio che mette a segno vittorie a grappoli, Fabio si incarica di provocare la selezione e quando non riesce a staccare tutti ci pensa Berto a giustiziare gli avversari con potenti volate. Alla Cartura Nalin, dove nel frattempo anche Stefano terzo rampollo di famiglia Mazzucco ha cominciato l’attività, gongolano ma sono gelati quando Fabio comunica che passerà esordiente tra le fi la della Santangiolese. Il secondo anno fi rma 6 vittorie rigorosamente per distacco, 4 secondi posti tra cui quello a Borgo Valsugana nella coppa di sera, sorella minore della coppa d’oro.

Altro cambio di maglia al passaggio tra gli allievi dove Fabio indossa la storica livrea veneziana della Mirano con il fratello Stefano, e arriva la conferma delle sue doti: 8 vittorie complessive e prestazioni eccellenti non solo quando la strada si inerpica, ma anche a cronometro con il secondo posto ai tricolori di Cavarzere a squadre il terzo nella crono individuale sempre valevole per il titolo italiano e il campionato regionale vinto in pista sull’inseguimento, Marino Bettuolo suo attuale diesse dice di lui: “in 38 anni di attività mai ho avuto un talento così puro, ha doti di passista scalatore enormi, quando attacca è uno spettacolo e se prende 50 metri di vantaggio lo rivedono al traguardo, oltre a questo è umile gentile ed educato, se saprà tenere queste doti ci troviamo di fronte un ragazzo che farà parlare di se anche in futuro ne sono certo”.

Abbiamo incontrato l’atleta nella sua casa di Conselve attorniato dai fratelli, papà Simone e mamma Tiziana. Fabio le tue vittorie hanno sempre il marchio dell’impresa, cosa senti durante le tue fughe che sensazioni hai?

“E’ talmente alta la concentrazione sullo sforzo che non recepisco altro che il dover dare tutto per arrivare, poi a pochi metri dalla meta quando mi giro e vedo il vuoto allora sono pervaso da grande felicità e mi godo il calore

della gente, le braccia al cielo bellissimo”. Si dice di te che vinci tanto ma negli

appuntamenti importanti qualvolta ti fai tradire dalla pressione.

“Fesserie, c’è sempre un motivo per quello che succede, ai regionali di Monselice sono arrivato stanco perché durante la settimana avevo lavorato duramente in pista, agli italiani di Boario senza un banale errore di valutazione sarei andato a podio, e poi a mio favore depongono i risultati ottenuti in pista e agli italiani di crono”.

Hai appena corso l’attesissima coppa d’oro vinta dal lombardo Bagioli, in molti ti pronosticavano come è andata?

“Era un appuntamento a cui tenevo tanto, purtroppo a causa di un attacco febbrile nei giorni scorsi non ho potuto allenarmi a dovere e in corsa non ho avuto la forza di resistere alla selezione fi nale imposta dai migliori sono davvero dispiaciuto, di questa corsa tengo vivo il ricordo dello scorso anno quando attaccai a fondo, rimasi solo ma mi ripresero poco prima dell’ultimo chilometro poi fui ottavo in volata”.

Ecco la volata, dicono che sia il tuo punto debole che ne pensi?

“Di solito do tutto per fare selezione e arrivo nelle volate stanco, sono consapevole che non vincerò mai uno sprint di gruppo compatto, ma dopo certe corse dure posso dire la mia,per la

Fabio Mazzucco taglia il traguardo

conferma basta andare a vedere gli ultimi ordini d’arrivo delle corse a cui ho partecipato e che si sono risolte in volata, dove ho fatto un terzo e un quarto posto”.

La prossima stagione sarai Juniores hai scelto la squadra?

“Correrò con la Rinascita Ormelle Borgo Mulino, ho avuto tantissime richieste, e colgo questa occasione per ringraziare tutti coloro che si sono interessati a me, ho scelto il team trevigiano perché mi ha proposto un avvicinamento alla prossima stagione che mi

consente di aver tempo anche per gli studi, sono al terzo anno di tecnico manutentore al Bernardi e ci tengo molto a fare bene”.

Sedici anni compiuti ad aprile, un giovanotto dai modi garbati, idee chiare, che quando mette il numero sulla schiena diventa feroce e determinato, questo il ritratto di Fabio Mazzucco, che con Davide Boscaro re delle volate (costretto al ritiro per una guaio meccanico alla coppa d’oro) rappresenta in questo momento il meglio del movimento allievi del ciclismo padovano.

E’ ancora Montagnana la regina incontrastata dalla bandiera italiana. I musici e sbandieratori del gruppo Città Murata di Montagnana si sono

infatti aggiudicati l’edizione numero 35 della Tenzone Aurea, il massimo campionato nazionale riservato a sbandieratori e musici di tutta Italia. Dopo il quinto posto dell’anno scorso, dunque, per gli atleti montagnanesi è arrivata pronta la rivincita. La Tenzone si è tenuta a metà settembre nel palasport di Ferrara (il meteo avverso ha dirottato qui la manifestazione, inizialmente prevista e disputata in Piazza Municipale) e ha visto Città Murata primeggiare davanti al Palio del Niballo di Faenza e al Palio di Ferrara, rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio. La squadra montagnanese è riuscita ad ottenere il punteggio massimo della combinata grazie al secondo posto nella piccola squadra (dietro a Faenza), al primo nella grande squadra, al quarto nella gara dei musici (vinta da Ascoli Piceno), e ancora al bronzo ottenuto nel singolo tradizionale con Francesco

Cirelli e con il settimo posto nella coppia, che ha visto gareggiare il duo Govoni-Cirelli. Per la Città Murata è l’ottavo titolo di campione nazionale: l’ultimo era arrivato nel 2009 ed aveva chiuso un ciclo di quattro trionfi di fi la. Ora la speranza è se ne sia aperto un altro ancor più felice. Il successo al massimo campionato nazionale era peraltro stato “annunciato” dal dominio dei rossoneri al Palio dei 10 Comuni. Il gruppo dei musici e sbandieratori Città Murata di Montagnana ha dominato la kermesse, ottenendo il primo posto in tutte le categorie. Nei singoli il podio è andato ad Alberto Girlanda (Città Murata) seguito da Francesco Cirelli (ancora Città Murata Nella coppia, il duo Cirelli-Govoni (Città Murata) ha ottenuto il primo posto, mentre nella piccola squadra dietro alla compagine montagnanese si sono classifi cati i gruppi di Saletto e Santa Margherita d’Adige. Città Murata ha quindi primeggiato nella grande squadra e anche nella categoria dei musici e nella combinata.

Campionato Sbandieratori, vinta la Tenzone AureaMONTAGNANA REGINA DELLA BANDIERA

N.C.

“Straordinaria storia culturale, estetica, sociale e antropologica,

la storia della danza corre insieme a quella dell’uomo e vi s’intreccia, intesa come linguaggio del corpo e primo strumento espressivo. La danza è un insopprimibile impulso universale al movimento”. L’impulso al movimento è stato utilizzato come vera e propria parola nelle varie culture, con o senza accompagnamento di strumenti musicali. Anche Platone parla della danza come intrattenimento degli dei e delle muse. Nella storia del linguaggio del corpo, la danza rappresenta un patrimonio soggettivo, derivante da tante caratteristiche personali, da un bagaglio di gesti e movimenti e da una memoria conscia e inconscia. La danza è una suggestione momentanea che accade e si esaurisce nell’attimo in cui viene eseguita, si nutre di sensazioni, di concentrazione, di sinergie, di stati d’animo. Non andando molto indietro nel tempo, si può dire che il ‘900 è stato sicuramente il secolo della danza, per la nascita di illustri coreografi che introdurranno nuove e rivoluzionarie idee coreografi che. I nuovi coreografi subiranno l’ infl uenze di musicisti, scenografi , pittori legati alle avanguardie storiche. La vera destabilizzazione avviene nel 1900 con la nascita della rivoluzionaria Isadora Duncan, che destruttura la tecnica e danza scalza, vestita spesso di pepli ellenistici. I suoi sono movimenti naturali inneggianti alla purezza e all’armonia. Al giorno d’oggi la danza ha subito grandissime evoluzioni, arricchendosi di elementi legati alla ricerca di nuove dinamiche di movimento. I coreografi

“usano” i danzatori per le loro suggestioni oniriche, per mettere in scena la plasticità e la forza del corpo umano, per rapire l’occhio dello spettatore e proiettarlo in un sogno. Sempre di più “eroici” direttori di compagnie continuano a portare avanti il loro progetto tra mille diffi coltà. Purtroppo le grandi produzioni diminuiscono sempre di più in virtù di una crisi economica e culturale che sta penalizzando molto il settore; i grandi Enti Lirici non hanno fondi necessari per investire su produzioni di balletto interni al teatro; le compagnie di danza non hanno la possibilità di veicolare il loro lavoro di ricerca e formare i danzatori in maniera adeguata. Eppure le scuole di danza, piccole o grandi che siano, continuano a proliferare, segnale questo che è un’arte ancora estremamente affascinante che gode di una fascinazione particolare. Certo è che il concetto della danza, inteso come formazione didattica ma anche culturale ha subito delle trasformazioni. Resta innegabile che il fascino del balletto è ancora capace di coinvolgere e gode di una dimensione senza tempo.

Danza CityNON SOLO MOVIMENTO MA FASCINO E DIDATTICA

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Oltre 200 ballerine prove-nienti da diverse province del Veneto si sono date appun-tamento a fine settembre alla palestra Crazy Body Village (via Gelsi 86 a Piove di Sacco). Ospi-ti d’onore le due star di “Amici” Virginia e Klaudia, che hanno tenuto due lezioni di danza. Vir-ginia Tomarchio e Klaudia Pepa, sono state rispettivamente vin-citrice e finalista nella categoria danza di Amici 14, le due stelle della trasmissione condotta da Maria De Filippi. Presso la pale-stra Crazy Body di Piove di Sac-co hanno tenuto due stages: classico e moderno.

Per la felicità della ragazze e delle loro mamme ad accom-pagnare le due stelle di Amici c’era anche Amilcar Moret Gon-zalez, ballerino professionista cubano, con una vasta espe-rienza maturata sui palcosce-nici di tutto il mondo. In Italia è tra i professionisti impegnati nella realizzazione del famoso talent show Amici, condotto da Maria de Filippi, e ha danzato assieme a Rossella Brescia in opere del calibro della Carmen e di Cassandra, entrambe di Lu-ciano Cannito.

“E’ stata una bellissima giornata dedicata alla danza classica e moderna, con Virgi-nia e Klaudia grandi talenti del-la danza, ma anche insegnanti molto disponibili a trasmettere questa passione per la danza alle ragazze che hanno parteci-pato”, spiega Isabella Campaci direttrice della scuola Obiettivo danza che opera all’interno di Crazy Body Village.

“Ma le novità non finisco-no qui – prosegue Paolo Bor-din, direttore delle palestre CrazyBody – la nostra collabo-razione con gli artisti di “Ami-

ci” continuerà per tutto l’anno prossimo perché vogliamo di-stinguerci dalla tanta improvvi-sazione che ha subito questo mondo negli ultimi anni. Stiamo infatti organizzando dei nuovi stages: controllate la nostra pagina facebook per essere aggiornati”.

E grande successo ha avuto anche l’Open day organizzato sempre al Crazy Body domeni-ca 27 settembre. Per la stagio-ne 2015-2016 ci sono nuove discipline: boxe amatoriale, fit

cross, gestualita’ e portamento femminile, ginnastica artistica maschile, hatha yoga, mini at-letica, pole dance, rebounding, samba fit, shiatsu, tango argen-tino, zumba special, tessuti ae-rei, pilates circuit e body free.

Sempre nella prossima sta-gione sarà riaperta l’ampia area saune e sarà aperto an-che lo store DIADORA, infatti il noto marchio dello sportsystem ha scelto Crazybodypalestre come impianto pilota per dare avvio ai punti vendita mono marchio del noto gruppo vene-to delle scarpe e dell’abbiglia-mento sportivo.

Il gruppo Crazybodypalestre è uno dei principali operatori attivi nel settore della gestione delle palestre oggi presente in Veneto ed è un punto di riferi-mento per l’intero settore del benessere e del tempo libero.

GRANDE SUCCESSO PER KLAUDIA E VIRGINIA

DI “AMICI” A PIOVE DI SACCOLe due finaliste della passata stagione sono state ospiti CrazyBody

con due seguitissimi stages di danza classica e moderna

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Alcune rarità come la Alfa Romeo Dauphine del 1962 o la Lancia Flavia Cabrio Vignale del 1963 (solo 3 esemplari costruiti), ma anche le imponenti Cadillac convertibile del 1962 (giunta

dalla Marche) e una Cadillac Eldorado del 1973 accanto alla ben più piccola Fiat 500 Francis Lombardi datata1968.

Possiamo aggiungere anche le più “antiche” Lancia Appia del 1958, una Fiat 110 Cabrio del 1948, una Triumph TR3 A del 1958 e una Fiat Balilla 3 marce del 1932. E poi le sempre prestigiose Porsche, Ferrari, Mercedes, Jaguar…

Il XVI raduno “Il Macinino – Autostoriche” ha animato le strade di Chioggia e Sottomarina domenica 20 settembre consentendo ai moltissimi appassionati di auto e motori di poter ammirare delle

vetture che hanno davvero segnato la storia del Novecento. Una sessantina in tutto gli equipaggi giunti da varie parti

d’Italia e non solo dal Veneto che hanno percorso un tragitto fi no ad Albarella e alle valli da pesca per poi ritornare alla zona lagunare di Chioggia e dintorni “scortati” dal Club “le Vespe del Bosco” fi no al Lungomare Adriatico nei pressi dello Stabilimento balneare “Clodia”. Le caratteristiche delle auto storiche sono state presentate al pubblico e poi premiate le più datate, quelle più caratteristiche e curiose, più particolari…

La 16a edizione de “Il Macinino” è stata realizzata in collaborazione con il Club Venezia Auto Moto Storiche e la Città di Chioggia.

“Il Macinino – Autostoriche”

Le auto del Novecento protagoniste al XVI radunodi Eugenio Ferrarese

La Alfa Romeo Dauphine del 1962 o la Lancia Flavia Cabrio Vignale del 1963 (solo 3 esemplari costruiti), ma anche le imponenti Cadillac convertibile del 1962 (giunta dalla Marche) e una Cadillac Eldorado del 1973 accanto alla ben più piccola Fiat 500 Francis Lombardi datata1968. La Lancia Appia del 1958, una Fiat 110 Cabrio del 1948, una Triumph TR3 A del 1958 e una Fiat Balilla 3 marce del 1932. E poi le sempre prestigiose Porsche, Ferrari, Mercedes, Jaguar hanno sfi lato per le vie di Chioggia

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Avete avuto una giornata pesante … non vedete l’ora di stendervi sulla vostra poltrona preferita … Avete mal di schiena? Avete problemi alle gambe? Fate un lavoro sedentario? Non fate abbastanza attività �sica, anche sapendo che vi farebbe bene? E così vi sentite anche in colpa … Carissimi, è necessario rilassarsi. Vi siete mai sottoposti a un massaggio? Quando è stata l’ultima volta? Ecco un invito per voi …

A novembre vi invitiamo caldamente alle Terme Krka – dove vi aspetta il Festival del massaggio. Durante le meritate vacanze autunnali, presso i nostri alberghi, potete concedervi numerosi trattamenti rilassanti, in particolare diversi tipi di massaggi, o�erti per di più a prezzi convenienti. Sarebbe un peccato non appro�ttare di questa occasione per sperimentare nuovi modi per rilassarsi e rigenerarsi, passando una vacanza semplicemente favolosa!

Certo, i massaggi non sono l’unico modo per rilassare e risollevare il corpo e la mente … A novembre, presso le Terme Krka, avrete diversi modi a disposizione per liberarvi da ansie e preoccupazioni … Potrete fare una sauna, fare yoga, o abbandonarvi ai massaggi delle bollicine delle vasche o alla terapia del suono del gong. Comunque sia, gli alberghi Terme Krka, all’interno dei quali troverete i centri benessere Vitarium, Balnea e Salia, non si trovano per caso immersi in una natura favolosa, dove regna la calma. Qui ci si può dedicare completamente a se stessi e al proprio corpo …

Il massaggio è uno dei metodi più antichi e semplici di trattamento terapeutico, adatto a chiunque, indipendentemente dall’età. Lo stress del lavoro quotidiano accumula tensione nel nostro corpo che si manifesta con dolori muscolari, di�coltà di movimento e malessere in generale. I mesi in arrivo possono comportare ulteriori problemi, come mancanza di energia, stanchezza e scarsa reattività. L’autunno è la stagione naturale per calmarsi e forse non sarete in grado di fare tutto ciò che desiderate, non con la rapidità che volete.

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Page 25: Piovese sport ott2015 n122

L’Asd Karate Shotokan Cavarzere inizia la stagione agonistica sotto i migliori auspici: domenica 27 settembre, presso la palestra della scuola “Copernico” di Padova, Desi Rubini si è aggiudicata il titolo di

campionessa regionale nella categoria Cadetti classe -66 kg.La giovane karateka cavarzerana ha condotto la gara in maniera

davvero convincente, dando prova di una grande abilità tecnico-tattica e sfoggiando pregevoli tecniche di calcio e di pugno: la fi nale, poi, combattuta contro la bellunese Lisa Crestani dell’A.S. Fujiyama Karate Do Sette Comuni, è stata a senso unico, in quanto Rubini ha condotto la

gara fi n dall’inizio, battendo l’avversaria con un secco 5 a 0.Ora l’atleta dello Shotokan Cavarzere sarà impegnata nei campionati

nazionali, che si svolgeranno a fi ne ottobre a Roma, poiché la vittoria nella competizione regionale dà l’accesso alla fase nazionale.

Grande la soddisfazione del direttore tecnico M° Ettore Mantovan, del tecnico Devis Braggion, che ha assistito Desi durante la competizione fornendole preziosi consigli e di tutti gli atleti dello Shotokan Cavarzere i quali, con l’allenamento in palestra, contribuiscono in maniera determinante ai successi degli agonisti.

Desi Rubini conquista i campionati regionali

Karate

di Nicola Ruzza

È giunto recentemente al termine il 4° torneo di tennis categoria singolare organizzato dal Tennis Club di Stefano Favaro,

realizzato in collaborazione con l’associazione Cavarzeriamo e con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Cavarzere. “Il torneo ha visto una ventina di partecipanti, dunque un buon numero – afferma Matteo Pavanello, presidente di Cavarzeriamo – che conferma il rinnovato interesse per il tennis a Cavarzere. Infatti, da quanto è nato il nuovo tennis club, il numero dei soci ha avuto un incremento notevole: in soli due anni, il circolo vanta già ben 150 iscritti”. I primi quattro classifi cati sono stati: Daniele Mori, che si è aggiudicato un orologio e una coppa (offerti rispettivamente dall’Ottica Sacchetto e da Pavanato Global Service), Davide Visentin che, avendo conquistato la piazza d’onore, ha vinto un set di prodotti cosmetici (offerto dall’Hair Salon

Pavanello), mentre Marco Rodella e Matteo Pavanello si sono classifi cati al terzo e al quarto posto. La premiazione si è svolta a Villa Momi’s (sponsor principale della manifestazione) assieme a tutti i soci del Tennis Club, durante la quale l’associazione Cavarzeriamo e l’assessore alla Cultura Paolo Fontolan hanno consegnato i riconoscimenti ai primi quattro classifi cati. “Desidero ringraziare tutti gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa – continua Pavanello – cioè: Villa Momi’s, Ottica Sacchetto, Hair Salon Pavanello, Pavanato Global Service, Acustic Clinic, Loro distributori, Soffi o di mare e dare appuntamento ai cavarzerani per le feste natalizie, quando l’associazione da me presieduta allestirà, insieme alla Pro Loco, la pista di pattinaggio che tanto successo ha avuto l’anno scorso, in una versione nuova e ancora più grande, per accogliere tutti gli appassionati dei pattini a rotelle”.

Tennis

IL TORNEO GIUNGE A CONCLUSIONE

N.R.

Rinnovato interesse per questo sport. Da quando è nato il nuovo tennis club il numero dei soci ha ripreso a

crescere, sono arrivati a quota 150 in due anni

Lo scorso 27 settembre a Padova, l’atleta cavarzerana

ha conquistato il titolo. Il prossimo impegno è per fi ne

ottobre a Roma con i campionati nazionali

252525CavarzereSport

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26 Motonautica2626 Motonautica SportFormula 4

Alberto Comparato campione mondiale F4di Daniele Venturini

Alberto Comparato fi glio del grande campione di motonautica Fabio Comparato - che gli fa ora da

allenatore e lo accompagna in tutte le sue gare - ha riconfermato il titolo di campione mondiale di motonautica Formula 4, titolo vinto anche l’anno scorso. Nell’ultima gara disputata in Germania a Duren gli è bastato arrivare al nono posto per diventare matematicamente campione del Mondo, grazie alle vittorie precedenti conquistate a Brindisi e Nottingham e il secondo posto in Francia.

“Avevamo una barca più forte di quella dell’anno scorso – racconta Alberto Comparato - con nuove eliche collaudate da mio padre, però gli avversari erano molto forti, soprattutto i fi nlandesi”.

Questa vittoria lo ripaga dello sfortunato Campionato Europeo in Polonia dove Alberto si è dovuto ritirare.

Nella prossima stagione Fabio passerà dalla Formula 4 alla più impegnativa Formula 2 e la barca nuova sarà pronta a gennaio.

“Spero di eguagliare mio papà – è l’auspicio - che è stato l’ultimo italiano campione mondiale nel 2001 in Formula 2”. Fabio riceverà dal Presidente della Repubblica la medaglia d’oro al valore atletico per il mondiale vinto l’anno scorso.

Dopo una stagione di ottimi piazzamenti e grandi allenamenti la gara defi nitiva di Igea Marina l’ha vista salire sul podio più alto e

concludere con tutti gli onori.Si tratta di una disciplina nella quale si pagaia

stando in piedi su una tavola da surf, e oltre 170 atleti si sono fronteggiati nelle gare per ottenere il titolo italiano che apriva le porte ai prossimi mondiali Isa.

Nella seconda gara di 8 km, Chiara si era classifi cata terza, ma quel che ha pesato è stato il risultato della prima gara di 12 km.

Con una partenza razzo ha messo subito un bel distacco tra sé e le altre riders, Barausse e Mecucci: per tutta la manche le due riders hanno cercato di raggiungerla ma Chiara ha dato prova di una grande forza, tenendo duro e classifi candosi prima.

Chiara era raggiante e sorridente (come sempre).

Nei suoi ringraziamenti ha voluto citare Flavio Vendramin e Line Up per il supporto e RRD per la “super” tavola con la quale ha corso un Razzledazzle.

Risultati ottenuti grazie all’impegno e alla dedizione nel seguire la preparazione fi sica invernale con il preparatore atletico Enrico Boscolo, e la costanza di allenarsi in acqua tutti i giorni con qualsiasi condizione meteorologica.

E i sacrifi ci l’hanno ripagata, e per la prossima stagione Chiara Nordio punta a gareggiare anche ai Campionati Europei di categoria.

Classifi ca:1° classifi cata - Chiara Nordio2° classifi cata - Erika Barausse3° classifi cata - Silvia Mecucci

Fisurf. Igea Marina CHIARA NORDIO CAMPIONESSA D’ITALIA

D.V.

Si conferma per il secondo anno consecutivo ai vertici mondiali. Nella prossima stagione passerà alla Formula 2. “Spero di eguagliare mio padre” si augura accingendosi ad affrontare questa nuova sfi da

Si tratta di una disciplina nella quale si pagaia stando in piedi su una tavola da surf. Dopo una stagione di grandi sacrifi ci e ottimi

piazzamenti la vittoria nella gara decisiva

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Terza vittoria consecutiva per il Team Sportissimo nella “6xAndrea” cronometro a squadre di ciclismo,

dedicata ad Andrea Pinarello, che si è svolta il 20 settembre a Jesolo. La formazione modenese ha anche migliorato il record della manifestazione, che lei stessa deteneva, chiudendo i 24 km della prova con il tempo di 27’07” alla media oraria di 52,86 km/h. La squadra era formata da Fabio Bulgarelli, Diego Giuntoli, Giacomo Mazzuola, Fabrizio Amerighi, Massimiliano Grazia e Sandro Di Renzo. Al secondo posto sono giunti i trevigiani del Mem Active Wear (27’37”, media 51,90) seguiti da Stemax Team (27’41”). Per la categoria femminile successo del Team 69 Cronowomen (Cristina Risoli, Elisa Benedet, Monica Messori, Michela Marmiroli, Stefania Bontempo, Annalisa Mondi) che hanno vinto in 34’21” davanti al Tinky Ladies Pinarello (34’54”) e al Pedale Feltrino Women (36’49”). Tra le formazioni con almeno due donne, i più veloci sono stati gli

atleti del Team New Line Rovolon (31’13”) formata da Carola Skarabela, Stefania Bagnoli, Alberto Salgarolo, Dario Pegoraro, Ermanno Negro, Nicola Muzzolon, davanti al Bielle Team Asd (31’28”) e al Pedale Feltrino Mix (32’20”). Alla manifestazione hanno partecipato oltre 700 ciclisti provenienti da tutta Italia, per darsi battaglia nel percorso nel cuore di Jesolo in un circuito di 12 km da percorrere due volte. Entusiasta il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, accompagnato dalla assessore Daniela Donadello e dal consigliere Gino Pasian: “Questa manifestazione ha avuto una crescita esponenziale e quest’anno si è gemellata con la bellezza di Miss Italia. Direi che l’appuntamento per il 2016 è d’obbligo”. Il grazie è arrivato anche dalla famiglia Pinarello, da Carla, sorella di Andrea che ha voluto ricordare

l’importante lavoro dei volontarie e delle forze dell’ordine; di Gloria Piovesan Pinarello, moglie di Andrea: “C’è stato un pubblico incredibile e tantissime squadre hanno partecipato a questa cronometro cui Andrea teneva moltissimo, sono certa che da lassù sarà stato felice di vedere il successo di questa manifestazione”. La cronometro a squadre era anche la tappa fi nale del circuito di 4 granfondo del Grand Prix Maglia Nera, dedicato a Giovanni “Nani” Pinarello, fondatore dell’azienda di biciclette Pinarello oggi leader nel mondo. Sono stati premiati i leader di classifi ca delle varie categorie e tutti gli ultimi di classifi ca, le cosiddette “maglie nere”. Un premio speciale alle squadre che hanno partecipato più numerose. Hanno vinto i granfondisti del Team Pinarello che hanno percorso 42149 km.

Fiab MestreCICLO ESCURSIONI IN INVERNO

W.L.

E’ ripresa l’attività del Centro Sportivo Personal Best Agkai di Chioggia diretto dal Maestro Walter Meneghini. Nel mese di luglio gli atleti selezionati

per la partecipazione al Campionato del Mondo WKU-GCO (World Karate Union – Global Combat Organization) hanno seguito le tabelle di preparazione ginnico/atletica nel campo dell’isola dell’Unione per poi passare alla fase tecnica e specifi ca per le specialità che li vedranno impegnati a

fi ne Ottobre ad Albir (Spagna).La grande passione e determinazione di

Alberto Cavallarin, già campione del Mondo individuale ed a squadre per la specialità del Freestyle con armi e musica, gli hanno permesso di superare brillantemente le fasi di selezione al format televisivo “Tu si que vales” e a Roma davanti ai giudici Maria De Filippi, Jerri Scotti, Rudy Serbi nonché la presentatrice Belen Rodriquez è stata registrata la sua performance che è andata in onda in una delle scorse trasmissioni.

Grande perciò la soddisfazione di tutto il Personal Best di Chioggia per questo nuovo importante appuntamento e nuova sfi da intrapresa dall’atleta chioggiotto e tutti i compagni di palestra si sono stretti intorno a lui per spronarlo a dare il massimo.

Alberto Cavallarin a “Tu si que vales”Centro Sportivo Personal Best Agkai di Chioggia

di Eugenio Ferrarese

 

Il campione di Chioggia ha superato le fasi di selezione del

format televisivo per la specialità del Freestyle con armi e

musica. Andrà in onda nelle prossime settimane. Intanto

gli atleti del Centro Sportivo Personal Best Agkai si

preparano al Campionato del mondo

 

 

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Padova - Venezia - Legnaro - Piove di Sacco - Mirano - Chioggia

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TurismoTurismo Sport302 Turismo

Noi italiani abbiamo sempre fatto fi nta di non vederlo questo “vicino del mare accanto”. Abbiamo sempre

dato l’impressione di ignorarlo, di non consi-derarlo. Prima perché era governato da una dittatura feroce che fi no alla sua caduta (nel 1990) ha alimentato questa distanza ideologica e la conseguente netta separa-zione fra mondi opposti, poi percé la “terra delle aquile” è diventata di colpo la terra da cui partivano le temute prime ondate di profughi, scaricate quotidianamente sulle coste della Puglia da gommono o vecchie carrette del mare.

Lo stereotipo è rimasto e condiziona ancora nell’immaginario collettivo l’idea che abbiamo di questo paese, che si trova ad appena 70 chilmetri da Otranto. Al di là dell’Adriatico.

Niente di più sbagliato e di ingiusto, per-ché oggi l’Albania si sta aprendo a noi con una solarità e un desiderio di buoni rapporti che chiunque può riscontrare recandovisi per la prima volta. Un paese che smania di mo-strare i suoi grandi passi in avanti, anche se per misurarli bisogna tener conto che sot-to la dittatura marxista-leninista di Enver Hoxha e, negli ultimi anni, di Ramiz Alia non c’erano nemmeno macchine per le strade e lo stato di povertà era così palese da lasciare choccati, mitigato solo dalla grande dignità di questo popolo, sempre mostratosi fi ero di fronte a qualsiasi diffi coltà, anche quando nel corso del XX secolo dovette combattere per la libertà contro nemici più grandi di lui. L’Impero Ottomano prima (che l’ha sog-giogato per cinque secoli, fi no al 1912) e l’Italia Fascista poi, che lo trasformò in un suo possedimento dal 1939 al 1943.

Oggi l’Albania si affaccia a pieno titolo nel panorama europeo, facendo tesoro dei tanti aiuti ricevuti, in termini di cooperazio-

Sorprendente Albania, il futuro è iniziato

Balcani

di Renato Malaman

Lontani i tempi della dittatura di Hoxhae delle ripetute ondate di profughi

il “paese delle aquile” sta crescendoa grandi passi e ama l’Italia e gli italiani

(tutti conoscono la nostra lingua)offrendo le sue bellezze al turismo

ne economica ma soprattutto di formazio-ne (aiuti arrivati specialmente dall’Italia), ma anche di una grande voglia di riscatto. Quello che più colpisce è l’atmosfera che oggi circonda l’ospite straniero, specie quello italiano. Innanzitutto la lingua, visto che tutti conoscono, parlano e amano l’italiano (imparato grazie alla tv o all’immigrazione di ritorno). Poi la disponibilità all’accoglienza, a fornire un aiuto in qualsiasi circostanza. Persino la polizia sfodera sorrisi non usuali in uomini in divisa. In Albania si può dire senza esagerare che l’Italia è un mito. Forse c’è anche un sentimento di riconoscenza in que-sto, per tutto ciò il nostro Paese ha fatto nei durissimi anni del post dittatura, quando in

ogni angolo dell’Albania spuntavano ancora sinistri i bunker fatti costruire negli anni ’70 da Hoxha (in tutto un milione, una follia) per trasmettere alla popolazione la sindrome da accerchiamento. Non a caso uno dei reati puniti con maggiore frequenza allora era l’in-stallazione di rudimentali antenne per riceve-re i programmi della televisione italiana.

Che l’Albania oggi sia un’altra cosa lo testimonia anche il colore. Il colore che si coglie nell’ambiente e nei nuovi quartieri. E che fa risaltare la cura dei restauri e delle nuove costruzioni. Certo, molte contraddizio-ni rimangono, come gli innesti diretti nelle tre autostrade di stradine di campagna, come nel traffi co caotico e indisciplinato di

SÌ, VIAGGIARE

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313131TurismoSport 3Turismo

NELLA IMMAGINE PRINCIPALE IL CASTELLO DI KRUJE CHE OSPITA IL MUSEO DEDICATO A SKANDERBEG, L’EROE NAZIONALE. A SINISTRA LA PIAZZA PRINCIPALE DI TIRANA E, SOTTO, SCORCI DI MARE NEL SUD DEL PAESE (IN UNO SI COLGONO ALCUNI BUNKER FATTI COSTRUIRE DA HOXHA)

OLTRE ALLE ROVINE DELLA FORTEZZA DI ROSAFA A SCUTARI. A DESTRA: IL MARE DI KSAMIL, LA STORICA BANDIERA DELL’ALBANIA, IL MONUMENTO A SKANDERBEG E UN CAOTICO SBARCO

DI PROFUGHI IN PUGLIA NEL 1991. PIÙ SOTTO: BERAT, LA CITTÀ DALLE MILLE FINESTRE

Le migliorate condizioni di sicurezza permettono di viaggiare nella massima libertà

per conoscere la vivace capitale Tirana,città antiche come Berat, Argirocastro

Scutari, Durazzo, Kruje, Valona, Butrintoe le località di mare della splendida costa sud

SÌ, VIAGGIARE

Tirana, o come nella volontà di voler copiare anche gli aspetti negativi del modello di svi-luppo italiano. Però la sensazione di fondo è quella di un paese in crescita, dove anche le diverse confessioni religiose (musulmani, cattolici e ortodossi) convivono in armonia e reciproca tolleranza, secondo un modello molto laico.

L’estate appena conclusa ha registrato un boom di presenze italiane e, forse, la fi ne di un tabù. Tutto ciò favorito dalla sem-plicità delle formalità di ingresso nel paese (basta la carta di identità), della prenota-zione di un hotel o del noleggio di un’auto all’aeroporto internazionale “Madre Teresa di Calcutta” di Tirana-Rinas. Facile anche per chi arriva in traghetto a Durazzo o a Valona.

Dire che l’Albania è bella è fi n troppo riduttivo. Il Paese è straordinario e si può gi-rare in libertà senza più rischi per la propria sicurezza. L’aumentato benessere ha fatto diminuire furti ed episodi di microcriminali-tà. Il costo della vita è basso, tanto che una cena costa dai 5 ai 10 euro, salvo che nelle località più alla moda. E per dormire si spendono dai 15 ai 25 euro per una camera doppia in alberghi dignitosi, prenotabili an-che attraverso booking.com. Il turismo fa perno su ben tre siti tutelati dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”, tutti con-

centrati nel sud del paese: si tratta della città di Berat con le sue splendide architetture ottomane, che le sono valse l’appellativo di “città dalle mille fi nestre”; la città di Argirocastro (o Gjirokaster) arroccata su uno sperone montuoso, rilucente dei suoi tetti d’argento (vi nacquero Enver Hoxha e il poeta Ismail Kadaré, tuttora vivente, più volte candidato al Nobel), il sito archeolo-gico di Butrinto portato alla luce negli anni ’20 dall’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini e la cui età d’oro fu quella augustea (di grande impatto l’anfi teatro). Ma vanno inserite nell’itinerario di un viaggio in Albania la capitale Tirana con i suoi innumerevoli musei; la dinamica Durazzo affacciata dolce-mente sull’Adriatico (c’è anche una fortezza veneziana); l’antica Scutari, che è forse la città più elegante, vivace e culturalmente importante dell’Albania; Kruje, vecchia capi-tale che celebra le gesta di Georgi Castriota Skanderbeg, l’eroico condottiero albanese che nel ‘400, in trent’anni di sanguinose battaglie riuscì a respingere i turchi (che dilagarono nel paese solo alla sua morte, avvenuta per malaria); Pogradec, cittadina placidamente distesa sul lago di Ocrida, al confi ne con la Macedonia; Korcia, famosa per essere stata la città da cui partì la rivolta contro i turchi nel 1912; la lucente Valona,

porto strategico dove l’Adriatico diventa Jo-nio e poi tutta la spettacolare costa sud, da Dhermi a Borsh a Saranda (la Rimini albane-se) per fi nire nella coccola Ksamil, ameno porticciolo turistico fra gli scogli con piccole spiaggette dove si affacciano graziosi risto-rantini, nei quali (udite, udite) si possono ancora trovare anche i proibitissimi datteri di mare.

Certo, l’Albania non offre ancora tutti i comfort di altre destinazioni turistiche, spe-cie di quelle più alla moda, ma il bello in fon-do è proprio questo. Lo spirito di accoglienza semplice e sincero degli albanesi, che rende il viaggio un viaggio vero. Alla scoperta delle bellezze di un Paese ma anche dello spirito fi ero di un popolo unico, per lingua a tradi-zione. Andare per credere.

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Concerti e non soloConcerti e non solo Sport321 Concerti e non solo

IN VENETO EVENTI

IN VENETO

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I Jennifer Gentle sono un gruppo di rock psichede-lico/acid rock veneto nato nel 1999 a Padova e primo gruppo europeo a ricevere un contratto dalla

Sub Pop di Seattle (USA). Dopo aver realizzato la colonna sonora di un fi lm indipendente, pubblicano il loro primo album “I am you are” nel 2001. L’album era stato già composto da Marco Fasolo quando egli chiamò Alessio Gastaldello alla batteria, Isacco Maret-to alla chitarra e Nicola Crivellari al basso: per registra-re il disco. Le sonorità del lp richiamano fortemente le atmosfere acide della scena musicale inglese dei tardi anni Sessanta, Syd Barrett su tutti; non a caso il gruppo prende il nome da una strega citata in un brano dei Pink Floyd, ossia “Lucifer Sam”, pezzo inserito nel primo album del gruppo, “The piper at the gates of dawn”, del 1967 (relazionato nel mio libro “50 anni di Rock” con voto 8+ !). Il loro secondo album, “Fun-ny creatures lane” (2002) è considerato tra i migliori lp di rock indie mai pubblicati in Italia.

Sempre nello stesso anno viene stampato “The wrong cage”, contenente tre brani registrati dal vivo e che vede la collaborazione del chitarrista giapponese Kawabata Makoto dei Acid Mothers Temple (album ristampato nel 2008 da A Silent Place).

Il loro terzo album, “Valende”, uscito nel gennaio del 2005, è il primo disco italiano dall’etichetta di Se-attle. I Jennifer Gentle diventano cosi’ il primo gruppo italiano ad essere messo sotto contratto dalla casa discografi ca statunitense Sub Pop Records, celebre per aver lanciato i Nirvana.

Subito dopo partono per un primo lungo tour negli Stati Uniti, 40 date in 45 giorni, coast to coast da New York a San Francisco.

A novembre 2006 esce per la A Silent Place, etichetta indipendente di Andria (Puglia), il disco “A New Astronomy”, uscito in precedenza solo in tiratura

limitata per la Sub Pop. L’album contiene tredici tracce tra le più sperimentali scritte dalla band ed è ispirato alla vita di Giovanni Paneroni. Qualche mese prima per la stessa etichetta è uscito un lp su insolito vinile rosa, dal titolo “Sacramento Session/5 of 3”, testimonian-za di una jam session registrata negli studi della radio KDVS durante il loro precedente tour negli Stati Uniti; sul secondo lato, invece, sono incisi dei brani di Fasolo risalenti presumibilmente allo stesso periodo delle re-gistrazioni di “A new astronomy”.

Esce nel giugno 2007 “The Midnight Room”, quarto album in studio dei Jennifer Gentle e secondo per l’etichetta americana Sub Pop Records. Scritto, prodotto e suonato dal solo Marco Fasolo. Le registra-zioni si sono svolte a Cavarzere (Ve), in una vecchia scuola anni Trenta che durante la guerra fu ospedale da campo.

Vengono invitati da Jarvis Cocker, leader dei Pulp, nella sua unica data italiana e aprono per i Sebadoh a Londra.

L’attenzione inglese per la band si concretizza an-cor più quando il brano “Take My Hand” viene incluso in un allegato curato dalla rivista Mojo e nella tradizio-nale compilation Rough Trade Shops, che segnala le migliori uscite indie dell’anno.

Nella primavera 2008 esce l’EP “Evanescent Land”, edito dalla neonata etichetta inglese Heron Recordings, contenente l’inedita “She’s alright” e la rivisitazione fedele ai live di tre brani contenuti in “Funny Creatures Lane”.

Nell’inverno del 2008, durante le sessioni di regi-strazione di “Concentric”, disco sperimentale che usci-rà solo nel 2010, i rapporti interni alla band si fanno sempre più tesi. Malumori e dissapori portano ad un cambio di formazione, lasciando i soli Marco Fasolo e Liviano Mos a condurre un tour in Svizzera, Germania,

Paesi Bassi e Belgio.Dopo qualche mese il duo si completa con Stephen

Gilchrist, batterista londinese già nel progetto solista di Graham Coxon dei Blur.

Nel novembre 2009 al duo Marco Fasolo-Liviano Mos si uniscono per alcune date live due terzi dei Ver-dena, ossia Alberto Ferrari al basso e Luca Ferrari alla batteria.

Nella primavera 2010 esce “Concentric”, album di musica d’avanguardia e sperimentale per l’etichetta A Silent Place.

Nell’estate e successivamente anche nell’autunno del 2012 il duo Marco Fasolo-Liviano Mos torna in tour accompagnati nuovamente dai membri dei Verdena: Alberto Ferrari (al basso) e Luca Ferrari (alla batteria).

Il 17 aprile 2013 Marco Fasolo, con l’aiuto del manager Marco Damiani e del produttore Jean-Charles

Carbone, pubblica a nome Universal Daughters l’album di covers “Why Hast Thou Forsaken Me?”. Il disco è un progetto benefi co per La Città della Speranza, fon-dazione di Padova che si occupa di sostenere la ricerca sulle neoplasie infantili, a cui hanno partecipato musi-cisti italiani e stranieri tra cui Verdena, Lisa Germano, Chris Robinson, Jarvis Cocker dei Pulp, Mark Arm dei Mudhoney, Swamp Dogg ed altri.

L’8 giugno 2013 suonano al festival MI AMI di Rockit con una formazione completa che vede, oltre al duo storico Fasolo-Mos, il ritorno di Francesco Candura al basso, Diego Dal Bon alla batteria e Guido Giorgi a vari strumenti (chitarra, tastiere, percussioni).

Nel 2015 sono stati in tour come gruppo spalla dei Verdena ed hanno ristampato i primi due albums (“I Am You Are” e “Funny Creatures Lane”) per Bom-ba Dischi. (tratto da Wikipedia).

GRUPPI VENETI questo mese parliamo dei padovani JENNIFER GENTLE

Pagina a cura di Graziano Edi Corazza1152

Gran Teatro Geox - Padova - venerdì 23 ottobre 2015, ore 21:30- sabato 24 ottobre 2015, ore 21:30JESUS CHRIST SUPERSTARTorna in scena l’opera rock più amata di tutti i tempi: con Ted Neeley, storico interprete della prima versione dello show. Sul palco l’Orche-stra diretta dal Maestro Emanuele Friello e una compagnia di 24 acrobati e balleriniJesus Christ Superstar, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice in arrivo al Gran Teatro Geoxo di Padova il 23 e 24 ottobre, è ormai passato alla storia come uno dei Musical più fa-mosi e amati di tutti i tempi, nel mondo intero. La versione italiana in lingua originale fi rmata da Massimo Romeo Piparo ha compiuto 20 anni e vanta ormai numerosi record, con numeri di tutto rispetto: quattro diverse edizioni, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.100.000 spettatori, più di 120 artisti che si sono alternati nel cast, e più di 1.200 rappresentazioni. La chiave del grande successo sta nell’ottimale combinazione fra la musica rock, il musical e una grande storia immortale. Il musical, nell’imponente allestimento prodotto dalla PeepArrow Entertainment, ha partecipato come unica pro-duzione italiana ospite al celebre Uitmarkt di Amsterdam, uno dei principali eventi culturali del Paesi Bassi. Nell’ambito del Musical Sing-a-Long, la serata in diretta tv dedicata ai musical con le migliori produzioni provenienti da tutto il mondo, l’ama-tissimo attore americano Ted Neeley nei panni di Gesù è stato protagonista di una spettacolare esibizione aerea che ha letteralmente mandato il pubblico in delirio. Con lui sul palco anche Feysal Bonciani nel ruolo di Giuda, accompagnato dal corpo di ballo. Un vero e proprio bagno di folla che consacra Jesus Christ Superstar come il Musical più amato di tutti i tempi e che conferma il valore del lavoro artistico e produttivo di Massimo.

Al Teatro Toniolo di Mestre il 30 ottobreJACK SAVORETTIJack Savoretti ritorna dal vivo in Italia. Ospite di Veneto Jazz, sarà venerdì 30 ottobre al Teatro Toniolo di Mestre (Ve), inizio concerto ore 21.00, per la rassegna Cultnet, nell’evento organizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Cultu-rali del Comune di Venezia. Sul palco vibreranno le atmosfere e i suoni del suo nuovo disco “Written in Scars” (BMG), disponibile dal 18 settembre nel nuovo repackaging dal titolo Written in scars new edition con i due inediti Back where I belong, bra-no dalle atmosfere seventies, e la ballad Catapult dove gli strumenti si aggiungono a ogni strofa e l’emotività cresce progressivamente. Ad imprezio-sire la nuova versione dell’album, cinque brani live (Written in scars, Back to me, Fight ‘till the end, Home, Broken Glass) registrati dal vivo a Roma nel suo ultimo tour e due remix (Jack in a box e The Other side of love) realizzati dal dj danese Alexander Brown che rivelano le inedite declinazioni della musica del cantautore e ci portano direttamente alle atmosfere dei migliori club internazionali. A fi anco al giovane talento del rock internazionale ci sarà la sua band ori-ginale: Pedro Vitor Vieira De Souza, alla chitarra elettrica, Jesper Lind Mortensen, alla batteria e percussioni, John Michael Bird, al basso elettrico, e Henry William Bowers-Broadbent, alle tastiere. Quest’anno Jack Savoretti è stato premiato agli ONSTAGE AWARDS 2015, concorso indetto dalla rivista ONSTAGE MAGAZINE dedicato ai migliori performer ed eventi live dell’anno, come Miglior Nuova Proposta Internazionale con 520.000 voti del pubblico e le preferenze di una giuria di addetti ai lavori. “Molti dei brani sono stati scritti insieme a Sam Dixon, che è il produttore musicale di Adele e il co-autore principale di Sia” commenta Jack Savoretti “Ho scritto anche con Matt Benbrook che ha lavorato con Jake Bugg e Faithless e per fi nire, naturalmente, ho scritto con il mio chitarrista Pedro Vito e Seb Sternberg (già al fi anco di Pedro in diverse produzioni). Ho preso ispirazione da tutti loro”.

Prima di partire live 2015 - 14 novembre e 4 dicembre - Gran Teatro Geox, PadovaNEK RADDOPPIA LA DATA DI PADOVANek sarà in concerto al Gran Teatro Geox il 14 novembre ed a grande richiesta, tornerà in scena il 4 dicembre 2015. Prosegue dunque il successo del nuovo tour di NEK, “Prima di Parlare Live 2015”, che farà tappa nei teatri delle principali città italiane. Dopo il raddoppio delle date di Milano e Torino e l’aggiunta di nuove date al già fi tto calendario, il Gran Teatro Geox di Padova ospiterà il nuovo spettacolo di NEK non solo il 14 novembre ma anche il 4 dicembre. Il nuovo tour segue la pubblicazio-ne dell’ultimo album di NEK, “Prima di Parlare” (War-ner Music), già certifi cato disco d’oro, che contiene i brani “Fatti Avanti Amore”, con il quale l’artista si è piazzato al secondo posto nella categoria Big” al Fe-stival di Sanremo, “Se Telefonando”, con il quale ha vinto il premio Miglior Esibizione Cover a Sanremo, e il terzo attesissimo singolo estratto “Io Ricomincerei”, da pochi giorni in radio.

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Soluzioni

che la doveva trovare e fargli fare una fine orribile. Due ore dopo l’appuntato torna e dice al maresciallo: “Ho trovato la talpa!” “L’hai bruciata viva?” “No peggio, peggio…” “L’hai appesa a testa in giù?” “No, peggio…” “Insomma cosa le hai fatto!?” “L’ho seppellita viva!”Fra amiche… • Una signora rivolta alla sua amica: “Oh, cara! Che ca-pigliatura davvero stupenda che hai!” “Beh, sì – ammet-te la donna senza modestia – è quello che mi sono detta spesso anch’io! Per i capelli occorre molta cura!” Intervie-ne allora sua figlia di 5 anni che sentenzia: “Sì, sì! Questo è vero! Tutte le sere li ripone con cura nel cassettone prima di andare a letto!”Come disse… • “Ed io che ti avevo sempre stimato” come disse il geome-tra misurando un campo.• “Non so se mi spiego.” Disse il paracadute. “Spiegati me-glio.” Ribatté il paracadutista. • “Ahi… ahi!” Disse il pisolino mentre tutti lo schiacciavano.• “Mi sento a pezzi” disse il bicchiere caduto a terra.

Il Gioco del Mese: INTARSIO A schema risolto nelle caselle grigie ap-

parirà il nome di una... piccola pianta.

2 lettereUd

3 lettereEPO - OTNPSI - QUAROM - SUBUCT - UDI

4 lettereBASE - RAMISANO - SEMESPOT

5 lettereACQUABOSCO - OPERA

6 lettereALBERICHIOMAPOTARE

7 lettereCASCATAPICCOLE

Call center… • Pronto sono Davide in che cosa posso esserle utile? Sì con la nuo-va promozione lei può inviare an-che mille messaggi tutto il giorno a un suo amico… Sì però se la attiva non credo che resterà suo amico tanto a lungo!Ubriachi… • “Le avevo consigliato un grap-pino e poi un bagno caldo, per il suo raffreddore. Perché non ha seguito la mia prescrizione?” “L’ho seguita dottore, ma il ba-gno caldo non ce l’ho proprio fatta a berlo tutto!”Consigli sugli uomini… • Per un uomo avere senso dell’umori-smo significa ridere alle sue bar-zellette, non raccontargliene di nuove.… e sulle donne! • Se una donna vi dice “5 minuti e scendo” vuol dire che tra 5 mi-nuti scenderà. È inutile citofonare ogni mezz’ora.Carabinieri… • Il giardino del maresciallo Lorus-so è infestato da una talpa. Allo-ra chiama l’appuntato e gli dice

RIDIAMOCI SU…IL PUZZLE: Robert Downey Jr.

Chiave (8,6) - Un suo film ..................................................................

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HOTEL THERMANA PARK LAŠKO****Superior PER 2 PERSONE PER 3 GIORNI DA 282 €

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prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 23770–3293619477 · per info e prenotazioni: 0426 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MANUELA E SILVIA BIZZO

250g cous cous20g mandorle a lamelle40g ricotta infornata palermitana grattugiata5-6 acciughe sott’olio al peperoncinoolio evo

salePer il pesto di spinaci:250g spinaci precotti1 cucch mostarda venetaaglioolio evosale

Giustifi cate da un condimento più morbido e quasi dolce, pe questa ricetta abbiamo preferito utilizzare il cous cous tradizionale anziché quello integrale. Poi, alla ricerca di una preparazione ancora estiva e più leggera, vi abbiamo aggiunto davvero pochissimi ingredienti.Il pesto di spinaci, già utilizzato nel condimento di primi piatti, ci aveva particolarmente conquistato per la sua cremosità e dolcezza, ci è sembrato quindi un’ottima idea per questa pietanza dai sentori internazionali.Per arricchire, azzeccatissimi sono stati una ricotta dura e decisamente saporita tipica palermitana, e delle gustose, e soprattutto piccantine, acciughe in olio al peperoncino.Un’idea veloce e semplice, per preparare un piatto diverso.

Preparare il pesto di spinaci: frullare la verdura con olio, aglio sminuzzato e sale. Cuocere il cous cous come indicato nella confezione: scaldare 2 bicchieri

di acqua, al momento del bollore salare, quindi togliere dal fuoco e versare il cous cous con un cucchiaio di olio. Lasciare riposare per circa 5 minuti, poi

sgranare con una forchetta. In una ciotola mescolare il cous cous con il pesto di spinaci, le mandorle, le acciughe spezzettate e la ricotta; aggiustare di sale

ed eventualmente aggiungere qualche cucchiaio di olio per ammorbidire.Lasciare riposare prima di servire.

Ingredienti per 5 persone

COUS COUS AL PESTO DI SPINACI E MANDORLE

LA RUBRICA DI CUCINA

Procedimento

2A tavola

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

373737A tavolaSport

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via Marconi, 13 · ADRIA

1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10L’EROS POTREBBE ES-

SERE FIACCO, O MOLTO ROMANTICO E LANGUIDO.

APPROFITTATENE PER COMPREN-DERE APPIENO DI COSA È FATTO IL VOSTRO RAPPORTO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11UN MESE BU-

ONO PER FARVI COCCOLARE COME

DESIDERATE DA TEMPO E GUARDARE MOLTE SITUAZIONI DA UN PUNTO DI VISTA DIVERSO DAL SOLITO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

SIATE VIGILI. OC-CHIO AGLI SQUILIBRI, ALLA POLEMICA,

ALL’ACCONDISCENDENZA. ANCHE L’EROS POTREBBE RISENTIRE DI UN CERTO NERVOSISMO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01VENERE E MARTE SONO

VOSTRI ALLEATI E L’AMORE SE NE GIOVERÀ. IN VISTA GRANDI TRASFORMAZIONI ED EVENTI FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02AVETE BISOGNO DI DI-

VERTIRVI, RILASSARVI, GRATIFICARVI E CON-

OSCERE GENTE. MA ANCHE DI DIALOGO, DI STIMOLI MENTALI, DI SITUAZIONI INSOLITE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03METTETE IN

CONTO INCERTEZZA, TENSIONI, NERVOSISMO O INSODDISFAZI-ONE. MA ANCHE LA POSSIBIL-ITÀ DI MIGLIORARE QUELLO CHE NON FUNZIONA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04VIVETE UN PERI-ODO DI PROGRAM-

MAZIONE, DI DECISIONI, DI RI-FLESSIONE, CHE PORTERÀ UN FUTURO SODDISFACENTE, A RE-ALIZZARE I TUOI OBIETTIVI E LA TUA FELICITÀ

TORO DAL 21/04 AL 20/05

M I G L I O R E R À IL VOSTRO MODO DI AFFRONTARE L’AMORE, SI RISVEGLIERANNO EMOZI-ONI E PASSIONE: LASCIATEVI ANDARE TRA LE BRACCIA DELL’EROS

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06

SIATE PRUDENTI E NON PREN-DERE DECISIONI DI CUI UN DOMANI POTRESTE PENTIRTI. LE INSODDISFAZIONI E LE TENSIONI PASSERANNO

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FATE SPAZIO ALLA DOL-CEZZA DELLA COMPRENSIONE, ALL’ACCETTAZIONE DEI CAMBIA-MENTI, DEI PROBLEMI O DELLE DIVER-SITÀ. ACCETTATEVI PER COME SIETE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08SENTIRETE IL BI-SOGNO DI METTERE ORDINE, DI FARE IL

PUNTO, DI DELIMITARE QUELLO CHE C’È E CHE VI SODDISFA E QUANTO NO, DI CAPIRE COSA VOLETE PER IL FUTURO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09PRENDETE UNA DE-

CISONE. BASTA CON LE STORIE CHE NON VI SODDIS-FANO, CON LE SCELTE CHE NON VI VALORIZZANO, CON I SÌ CHE IN REALTÀ SONO NO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

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