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Supplemento al Bollettino della Società Paleontologica Italiana v.43 n.3 Spedizione in A.P. - 45%, comma 20/B - Legge 662/96, Filiale EPI di Modena. Taxe Perçue. Tassa riscossa. MUCCHI - MODENA Newsletter della Società Paleontologica Italiana Numero 10 Maggio 2004 PaleoItalia

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MUCCHI - MODENA

Newsletter della Società Paleontologica Italiana

Numero 10Maggio 2004

PaleoItalia

PALEOITALIA 1

“Frammento di scisto nero (di Goni), coperto da impronte di aspettoargentinato di varie specie di graptoliti:1. Graptolitus antennulatus nov.sp.2. Graptolitus lamarmorae nov.sp.3. Graptolitus Colonus Barrande4. Graptolitus belophorus n.sp.5. Graptolitus hemipristis n.sp.6. Graptolitus gonii n.sp.Siuriano, Goni, Sardegna sud-orientale

Riprodotto da: Lamarmora, A., 1859, “Voyage en Sardegne, Troisième partie:description Géoelogique”. Tav. B, fig.I.

Numero 10

Mentre stavamo “chiudendo” questo fascicolo per portarlo in stampa ciha raggiunto la dolorosa notizia della scomparsa del Dott. Franco Davoli,che per molti anni è stato l’anima del Bollettino, ricoprendo le funzioni delSegretario di redazione. E’ sempre stato molto vicino anche a PaleoItalia,che si è giovata dei suoi preziosi consigli per crescere, fino a diventare larivista che avete in mano. Il suo occhio clinico nella correzione delle bozzee i suoi suggerimenti ci mancheranno sicuramente.

Proprio a seguito di una idea del Dott. Davoli, l’elenco dei soci è daquest’anno pubblicato su PaleoItalia, anzichè sul Bollettino, come avvenivaprecedentemente. Il motivo di questo spostamento sta nella volontà di faredi PaleoItalia sempre più la rivista di tutti i soci della Società. Per motivi divario genere non è stato possibile integrare l’elenco dei soci con gli indirizzidi posta elettronica: ci ripromettiamo di fornire un elenco più completo l’annoprossimo.

Per il resto, questo fascicolo mantiene la tradizionale ossature diPaleoItalia: articoli a carattere generale, presentazioni di musei e mostreparmanenti e le ormai tradizionali rubriche. Al proposito, invito ancora unavolta tutti a collaborare alla loro stesura, inviando segnalazioni e informazionidirettamente ai curatori, oppure in redazione:

Buona lettura!

Carlo Corradini

IN COPERTINA

PALEOITALIA2

A proposito di Darwin

In questi giorni si sono organizzate in Italia due importanti mostrepaleontologiche, una a Firenze (Un milione di anni fa nella Dancaliaeritrea, curata dal Prof.Rook del Dipartimento di Scienze della Terra)e l’altra a Cosenza (I Fossili: una finestra sul passato curata dai Prof.Franco Russo ed Adelaide Mastandrea). La prima riguardaprincipalmente aspetti “recenti” dell’evoluzione umana, mentre laseconda ricopre un intervallo di tempo molto più ampio. Le due mostrefanno percepire anche al visitatore meno preparato come la vita sisia evoluta sul nostro pianeta durante gli almeno 3.500 milioni dianni della sua storia.

L’evento cade in un momento particolare in quanto proprio in questigiorni si è innescata una polemica che interessa un po’ tutto il mondoscientifico, ed in particolare i paleontologi. Tra gli obiettivi diapprendimento della Scuola secondaria di primo grado non comparepiù la teoria dell’evoluzione negli argomenti di Scienze Naturali. Lateoria, nata con Darwin, dal momento della sua enunciazione ha avutoil consenso della quasi totalità del mondo scientifico. Anche la Chiesaha avuto una posizione aperta verso l’evoluzionismo sia conl’Enciclica Humani generis di Pio XII e poi nell’Enciclica Fides etratio di Giovanni Paolo II.

Purtroppo in tutto questa “discussione” non sono stati interpellatii Paleontologi, i quali sono forse gli unici che vedono tutti i giornisotto i loro occhi l’evoluzione della vita e sono gli unici ricercatoriche possono documentare questa lunga storia. A meno che, comearguisce Michele Serra su Repubblica, non ci sia un disegno di metterefuori legge lo studio dei fossili, e questo è il primo passo.

ANTONIO RUSSO

Presidente della SPI

PALEOITALIA 3

La Paleontologia è strettamentelegata all’iconografia: un adeguatocorredo di illustrazioni è alla base diogni buon lavoro paleontologicomoderno. E’ interessante osservareche questo legame si instaura conla nascita stessa della paleontologia,come esigenza di portare ad unvasto numero di studiosi lapossibilità di osservare e dicomparare.

Nel XVI secolo la Paleontologianon esisteva ancora come scienzae per fossili si intendevanoletteralmente i fossilia, oggettiscavati dal sottosuolo edappartenenti al regno minerale. Nonesisteva alcun dibattito sulla naturae sull’origine dei fossili, poiché eranoritenuti delle formazioni minerali avolte somiglianti ad altri oggettinaturali (lapides figurati) generatida sostanze e forze insite nellerocce.

Del resto, durante il Rina-scimento molte delle Scienzemoderne erano agli inizi. Le ScienzeNaturali, in particolare, avevano unapproccio enciclopedico, in cuibisognava considerare priorita-riamente la produzione contempo-ranea e le asserzioni e osservazioniprecedenti, in particolare quelle diAristotele e Plinio il Vecchio. Ilrecupero dei testi antichi in versione

originale operata dagli umanisti,però, aveva messo in luce gli erroridi trascrizione e le distorsioni delleimmagini che si erano accumulatitramandandoli. Lo studio dellaNatura, quindi, non poteva esseresolo di tipo enciclopedico, ma sidoveva completare con osservazionidirette. Inoltre, rivestiva un’im-portanza sociale e religiosa, poichési riteneva che il Creato fosse adisposizione dell’uomo che,indagandolo, avrebbe potutoscoprire nuovi modi per utilizzarlo asuo beneficio.

In questo ambiente culturale, nel1565, venne pubblicato daConradus Gesnerus (Conrad

ICONOGRAFIA DEI FOSSILI TRA SCIENZA,FILOSOFIA E MISTIFICAZIONE

ANTONELLA CINZIA MARRA

Pagurus lapideus, tratto da Gesner, 1565.

PALEOITALIA4

Gesner) il De Rerum fossilum,Lapidum et Gemmarum maxime,figuris et similitudinis Liber. Giànel titolo, c’era una primainnovazione: l’autore distingueva ifossili (intesi come fossilia di formacomplessa) dalle rocce e dallegemme (di forma più semplice egeometrica). La base primadell’opera di Gesner era ladescrizione, da cui derivavano ladistinzione e la classificazioneaccompagnate dall’utilizzo – anchemagico – degli oggetti. Perdescrivere, Gesner approfittavadelle innovazioni offerte dall’intro-duzione della stampa, illustrando perla prima volta i fossili usando latecnica delle xilografie (incisioni sulegno).

L’iconografia scientifica avevaavuto un forte impulso grazie allastampa, che consentiva agli autoridi documentare le proprieosservazioni e ai lettori di conoscereed eventualmente comparare traloro esemplari di diverse parti delmondo, in tempi in cui glispostamenti non avevano certol’efficienza e la celerità di oggi. Lefigure, inoltre, soddisfacevano inparte la nascente esigenza di averecollezioni di riferimento, che prestosi sarebbe concretizzata nell’istitu-zione dei Musei intesi come luoghiin cui conservare e preservareesemplari a scopo di didattica,conoscenza e confronto. E questaesigenza era profondamente sentitanell’opera di Gesner, che, come altristudiosi suoi contemporanei, siavvalse di moltissimi contattiepistolari, collaborazioni e scambicon studiosi di diverse partid’Europa.

I tempi di Gesner non eranoancora maturi perché si potesseintrodurre una discussionesull’origine dei fossili: era ancoranecessario studiare, descrivere ecomparare. Le stesse conoscenzedi biologia erano ancora tropposcarse per individuare lesomiglianze tra fossili ed organismi.Inoltre l’origine dei fossili implicavaanche ripercussioni filosofiche.

Ma, attraverso osservazioni,comparazioni e relative illustrazioni,altri libri saranno destinati a chiarirel’origine dei fossili e a definirli comeresti di organismi vissuti nel passato.Nel XVII secolo, le disciplinebiologiche avanzavano, con descri-zioni ed illustrazioni sempre piùdettagliate di animali e piante. Lesomiglianze tra i fossili e gli

Tavola tratta da Colonna, 1616.

PALEOITALIA 5

organismi viventi erano sempre piùevidenti e cominciavano ad esseredivulgate.

Tra le opere più pregevoli perimpostazione scientifica, contenuti,discussioni e corredo iconograficose ne distinguono in particolare tre,accomunate da un’ampia discus-sione sulle glossopetrae (lingue dipietra). Le glossopetrae erano noteda molto tempo: Plinio il Vecchioriteneva che fossero linguepietrificate cadute dal cielo durantele eclissi di luna. Una leggendacristiana attribuiva la loro formazionea S. Paolo che, morso da unserpente appena sbarcato a Malta,avrebbe maledetto i rettili. Secondouna variante della leggenda, S. Paoloavrebbe pietrificato i denti e le linguedei serpenti; secondo un’altraversione, invece, il Santo avrebbefatto sparire i serpenti dall’isola e laterra, per divertimento, avrebbegenerato pietre a forma di occhi olingue di serpente. Queste originimagiche avvaloravano l’utilizzoterapeutico delle glossopetrae, chevenivano usate contro il mal di denti,per rafforzare la memoria e favorirela dentizione dei bambini se messeal loro collo. Inoltre, erano ritenuteparticolarmente efficaci contro iveleni.

Nella Fabii Columnae LynceyDe Glossopetris Dissertatio(1616), le glossopetrae venivanoesaminate e correttamente attribuitea denti fossili di squalo. La piccolaopera di Fabio Colonna è moltoimportante, perché i fossili venivanocomparati ai viventi, venivariconosciuta la loro natura organicae veniva introdotta la discussionesulla formazione dei fossili su basi

scientifiche. Secondo Colonna, ifossili si formavano in seguito adeposizione dei resti di organismi suun fango molle dove rimanevanosepolti; durante il consolidamento, iresti subivano alterazioni più o menocomplete della loro composizione adopera dei succhi delle rocce, e neera prova il fatto che alcuneglossopetrae avevano una com-posizione simile ai denti di squaloattuale (in realtà questo fenomenoera legato al tipo di fossilizzazione eall’età del fossile). L’unica tavola,che si avvaleva della tecnica diincisione su rame, metteva aconfronto i denti di squalo con leglossopetrae di Malta ed altri fossili(fungi lapidei) con coralli attuali.

Il capo di squalo tratto da Stenone, 1667.

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Un sostegno più completoall’origine organica dei fossili da unpunto di vista descrittivo,comparativo e geologico vennefornito nel 1667 dal libro NicolaiStenonis Elementorum myologiaespecimen, seu musculi descriptiogeometrica Cui accedunt CanisCarchariae dissectum caput, etDissectus piscis ex canum genere.Stenone, partendo dallo studioanatomico di una carcassa di squalo,si inoltrava in una circostanziataipotesi scientifica sull’origineorganica dei fossili. La suatrattazione era composta da fatti(historiae) da cui si formulavanoipotesi (coniecturae), la cuiconferma (resolutio problematis)avveniva attraverso le osservazionie gli esperimenti (observationes,experimenta).

L’attribuzione delle glosso-petrae a denti di squalo era unpretesto per un’ampia trattazione incui Stenone riversava le sueapprofondite conoscenze digeologia. Secondo Stenone, gli stratifossiliferi si formavano perdeposizione e sedimentazione disostanze disciolte nell’acqua che,avendo diverso peso specifico,tendevano a stratificarsi. I resti deglianimali si depositavano, mentre altravita prosperava nelle acquesoprastanti. L’indurimento delterreno, dovuto a sollevamento perterremoto o per ritiro delle acque,operava modificazioni nei resti,spesso spezzati e pietrificati. Leimportanti asserzioni scientificheerano sostenute da tavole ottenuteda incisioni su rame raffigurantidiverse glossopetrae e i denti e latesta di uno squalo attuale.

In un modo più diretto esanguigno, supportato da splendidetavole, Agostino Scilla nel 1670sostenne che le osservazioni dellanatura smentivano le supposizionifilosofiche circa l’origine dei fossilinella sua opera La vanaspeculazione disingannata dalsenso. Il libro, scritto in italiano enon nella colta lingua latina, nascevacome impulsiva risposta di Scilla adun corrispondente maltese chesosteneva l’origine inorganica delleglossopetrae. Scilla ammetteva lesue carenze culturali, ma affermava– da dotato pittore qual era – chel’osservazione diretta non potevache suggerire una somiglianza tra ifossili e gli organismi viventi.Osservava che i denti di squalo sitrovavano su di una mascellacartilaginea, e per questo motivopotevano staccarsi e fossilizzare

Copertina dell’opera di Scilla, 1670.

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separatamente; inoltre potevanoabbondare in certi terrenisemplicemente in conseguenza dellanatura diversa dei terreni, più o menoatti alla conservazione dei resti.Scilla osservava le roccesedimentarie di Messina, doveviveva, esprimendo opinioni sullepossibilità di trasporto e deposizionedei sedimenti da parte dell’acqua.Le ventotto tavole che corredanol’opera di Scilla sono estremamenteaccurate e riflettono la maestriadell’artista e l’accuratezza delnaturalista, che era solito osservaregli esemplari con l’occhialino (nonsi sa se con questa parola egliintendesse la lente d’ingrandimentoo il microscopio). Opportunamente,l’autore aveva scelto esemplarifossili ed i loro corrispondentiviventi, spesso provenienti dallestesse zone, per sostenere l’origineorganica dei fossili.

Il desiderio di descrivere edivulgare, insieme ad una buonadose di arroganza, hanno prodottoanche un’opera particolarmentepregevole da un punto di vistaiconografico, ma purtroppo basatasu dei falsi fossili. Nel 1726, JohannBartholomew Adam Beringerpubblicò la LithographiaeWircerburgensis, illustrando in 21tavole gli stupefacenti fossili trovatinelle montagne vicino la città diWürzburg (Germania). I fossiliriproducevano soggetti non passibilidi fossilizzazione, tra cui stellecadenti e soli sorridenti. Le tavoleillustravano anche insetti vicino afiori o ad alveari, piccoli anfibi inaccoppiamento e diversi invertebrati,conservati integri, in tre dimensioni

e perfettamente coerenti con laroccia incassante.

I fossili rappresentati erano inrealtà frutto di un inganno ai dannidi Beringer, ordito da due colleghiche desideravano sottoporre unrompicapo all’arrogante collega.Considerando che ai tempi diBeringer la discussione sull’origineorganica dei fossili era ancoravivace, non deve sconcertare chequelle sculture avrebbero potutoinzialmente essere ritenute fossili.Probabilmente, gli autori delloscherzo pensavano di far perderetempo ed energie al pomposocollega, che si sarebbe sfinito neltentativo di capire di cosa sitrattasse.

Certamente, Beringer eraabbastanza presuntuoso da nonapplicare un metodo scientifico diosservazione e comparazione deisuoi reperti, né introduceva alcunaipotesi sull’origine dei fossilidescritti. Egli si “accontentava” dipresentare al mondo scientifico unascoperta eccezionale, la cuiinterpretazione avrebbe potutoessere oggetto di successivi

Copertina dell’opera di J.B.A. Beringer,1716.

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confronti con i colleghi. Beringerscherniva nel suo testo i colleghiautori dello scherzo che, alla notiziadella pubblicazione, avevano tentatodi fargli capire che si trattava disculture. Dopo aver dato l’operaalle stampe, pare che Beringerstesso avesse scoperto la burlaricevendo “fossili” cherappresentavano il suo nome inebraico. La sua attività scientifica,tuttavia, non risultò particolarmenteintaccata da questo clamorosoerrore. Il colmo dello scherzo diBeringer è che, prima che nel 1998S. J. Gould ricostruisse per intero lavicenda come è qui riportata, lastoria è stata raccontata nellamaggior parte dei testi diPaleontologia come esempio dicialtroneria scientifica di unprofessore affamato di gloria,completamente avulsa dal suocontesto culturale e temporale.

Il rapporto tra iconografia efossili continua ad essere ancoraimportante. Nel tempo, leillustrazioni sono diventate semprepiù precise e sono spesso coadiuvate

da rappresentazioni grafichematematiche a sostegno dei dati.Tuttavia, un’illustrazione precisa,anche se di centinaia di anni fa, puòessere corredata da un testo più omeno preciso, ma illustra pur sempreun vero dente di squalo o un lapideo,sbeffeggiante sole sorridente!

BibliografiaCOLONNA F., 1616. Fabii Columnae Lyncey

De Glossopetris Dissertatio.GESNER C., 1565. De Rerum fossilum,

Lapidum et Gemmarum maxime, figuriset similitudinis Liber.

GOULD S. J., 1998. The lying stones ofWürzburg and Marrakesch. NaturalHistory, April 1998

MORELLO N., 1979. La nascita dellapaleontologia nel Seicento. Colonna,Stenone e Scilla. Franco Angeli Editore.

RUDWICK M.J., 1972. The meaning ofFossils. Episodes in the History ofPalaeontology. The University ofChicago Press.

SCILLA A., 1670. La vana speculazionedisingannata dal senso.

STENONE N., 1667. Nicolai StenonisElementorum myologiae specimen, seumusculi descriptio geometrica Cuiaccedunt Canis Carchariae dissectumcaput, et Dissectus piscis ex canumgenere.

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Dal 23 ottobre al 3 novembre2003 si è tenuta a Genova la primaedizione del “Festival della Scienza”,una grande kermesse didivulgazione scientifica con 180eventi, tra mostre scientifiche etecnologiche, attività didattiche,incontri, tavole rotonde,presentazioni di libri e altro ancora.

L’evoluzione delle specie, lafigura di Darwin, il dibattito tra ifautori di differenti teorie evolutive,il ruolo della paleontologia nellacomprensione della Storia Naturalesono stati tra i temi trattati nel corsodi incontri che hanno visto lapartecipazione di epistemologi,storici della biologia, paleontologi epaleoantropologi seguiti dallapartecipazione di un pubblico attentoe numeroso. Oltre a Telmo Pievani,tra i promotori dell’iniziativa, hannodato il loro contributo BarbaraContinenza, Niles Eldredge, ElenaGagliasso, David Hull, GiorgioManzi, Jonathan Marks, IanTattersall ed Elizabeth Vrba.

In sintesi, gli incontri si sonotenuti in tre giornate intense,secondo il seguente programma:31 ottobre - Palazzo Ducale, ore 11.00 - “Evoluzione, la sfida incompiuta”conferenza di Elena Gagliasso e TelmoPievani. Presentazione: MicheleLuzzatto;

Centre Culturel Français Galliera: ore15.00 “Cosa significa essere unoscimpanzé al 98%” conferenza diJonathan Marks. Introduce GiorgioManzi;ore 17.30 “Il pluralismo evolutivo”conferenza di Elizabeth Vrba.Presentazione: Telmo Pievani.1 novembre, ore 14.30 - PalazzoDucale - Tavola rotonda “Una vitameravigliosa. Le teoriedell’evoluzione dopo Stephen J.Gould” con Niles Eldredge, DavidHull, Jonathan Marks, Ian Tattersall,Elizabeth Vrba. Coordinatori: MarcoFerraguti, Telmo Pievani e AlbertoSimonetta).2 novembre, ore 15.00 - AulaPolivalente San Salvatore - Facoltà diArchitettura – “La filosofia dellabiologia tra ultradarwinismo epostdarwinismo. Gli scenari futurid e l l ’ e v o l u z i o n i s m o ”con Niles Eldredge, David Hull e IanTattersall. Coordinatori: BarbaraContinenza e Roberto Ravazzolo. 3novembre - ore 16.30 – AMGA, Centroconvegni – “Biografia di Darwin”conferenza di Barbara Continenza.

Per ulteriori informazioni suiprogrammi e i contenuti dellaSettimana della Scienza di Genova2003 è consultabile il sito web: http://www.festival.infm.it.

DUE MOSCHETTIERI A GENOVA

RAFFAELE SARDELLA

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Senza dubbio un ruoloimportante nella grande presenza dipubblico lo ha avuto certamente lapartecipazione, per la prima volta inItalia, dei paleontologi NilesEldredge ed Elizabeth Vrba che,con il prematuramente scomparsoStephen Jay Gould, sono statiiniziatori e paladini della teoria deipuctuated equilibria. E proprio lapresentazione dell’edizione italianadell’ultima, poderosa opera di GouldLa struttura della teoriadell’evoluzione (The Structure ofEvolutionary Theory) (CodiceEdizioni, Torino, 2003) è stato unodegli eventi maggiormentesignificativi delle giornate genovesi.

Uscito negli Stati Uniti nelmaggio 2002, pochi giorni primadella morte del suo autore, il libro èun compendio dell’intera produzionescientifica di Gould, frutto di unlavoro decennale. L’opera, lunga

1737 pagine, è dedicata ai “TreMoschettieri”, come scherzosa-mente amavano chiamarsi icompagni di una avventurascientifica ed umana entusiasmante:Eldredge, Vrba e Gould stesso.

Proprio Vrba, nel corso dellapresentazione, ha ricordato lanascita di questo sodalizio.

A partire dal 1972, lapubblicazione di Punctuatedequilibria: an alternative tophyletic gradualism di Eldredge eGould, suscita grande clamore nelmondo scientifico e avvia un accesodibattito. I due paleontologistatunitensi sono acclamati daalcuni come grandi innovatori, maal tempo stesso sono oggetto dicritiche anche feroci.

Nel 1980, alla Conferenza sullaMacroevoluzione di Chicago, Vrbapresenta la sua “ipotesi dell’effetto”,legata ai suoi studi sull’evoluzione

Niles Eldredge incontra alcuni studenti (foto C. Castellacci).

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di alcune antilopi africane, e sostieneapertamente Gould ed Eldredge, chein quella occasione erano statisottoposti a pesanti attacchi. Daallora i tre sviluppano una strettacollaborazione. Nel 1982, a Digione,dopo una conferenza particolar-mente vivace, con forti critiche daparte di neo-lamarckiani francesi, acena Gould, con la sua consuetaironia, propone ai suoi colleghi diportare avanti le loro idee riguardol’evoluzione come i Tre Moschet-tieri: uno per tutti e tutti per uno!

L’anno seguente Gould è colpitodal cancro. Nonostante la gravitàdelle sue condizioni di salute la suaattività scientifica procede con unadeterminazione ed una lucidità paria quella con cui affronta la malattia.Malattia che egli riuscirà a tenerein scacco per quasi venti anni primadi esserne sopraffatto.

Il ricordo di Gould reso a Genovada Vrba e da Eldredge è stato ilmomento più intenso degli incontri.Gli aneddoti su decenni di lavoro edamicizia sono stati accompagnati dadiapositive “non ufficiali” che hannoreso partecipe il pubblico di momenti

in cui traspariva tutta la passione el’entusiasmo spesi nel cercare dicomprendere la storia degliorganismi viventi e dei meccanismidella loro evoluzione.

Comunque la si pensi in materia,ai “Tre Moschettieri” va dato ilgrande merito di aver riportato laPaleontologia al centro del dibattitosull’evoluzione, disciplina chiave perla comprensione della storia degliorganismi viventi e di quella delnostro Pianeta. Lo hanno fattodimostrando grande aperturamentale e capacità di cogliereconnessioni tra campi del saperetalvolta anche molto lontani tra loro,tra cultura “alta” e cultura“popolare”, ironia, ma anche“orgoglio” di essere paleontologi.

Questo “orgoglio”, in tempi in cuifare ricerca pura e, in definitiva,cultura, sembra essere un lussosuperfluo, i due moschettieri invitatia Genova lo hanno riproposto, conun entusiasmo contagioso.

Un entusiasmo che a molti deigiovani presenti ha fatto nascere ildesiderio di accostarsi alla nobilearte della sciabola….

Foto di gruppo con (da sin.) Pievani,Piras, Gagliasso, Sardella,Castellacci e Vrba (foto F. DeVincentis)

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Il mantenimento della colora-zione originaria nei gusci delleconchiglie fossili è un eventopiuttosto raro in natura se non deltutto eccezionale. Sono noti resti dicolorazioni anche molto antichi,come ad esempio quelli delTriassico del Veneto (Zardini, 1980)o dell’Eocene del bacino di Parigi(Ghiandoni, 1987). Durante ilPliocene questo tipo di conser-vazione diventa un po’ più comune(Beeusaert J. & Geys J.F., 1985,Forli & Garofali, 1985, ecc.), sianelle facies argillose sia in quellesabbiose. Alcuni gruppi mantengonoparte della colorazione originaria piùfacilmente di altri come ad esempiole specie appartenenti alle FamiglieNaticidae, Trochidae, Neritidae eTricolidae, altre molto più rara-mente. Tra queste ultime sono stateprese in esame le seguenti specie:Cymathium heptagonum (Brocchi,1814);Niso eburnea (Risso, 1826);Pollia bellardiana Foresti, 1883;Mitrella sp.;Terebra postneglecta Sacco, 1891;Acteon cf. maculatus (Borson, 1825);Acteon sp.;Glans aculeata rhomboidea (Brocchi,1814).

Cymathium heptagonum(Brocchi, 1814)

(fig.1)Dai dati di mia conoscenza,

questa è la prima segnalazione diresti di una colorazione originaria perquesta specie. Una fascia biancapercorre la parte inferiore di tutti igiri e la metà dell’ultimo su di unosfondo arancio scuro, varie specieattuali hanno colorazioni simili comead esempio C. indomelanicum F.Garcia-Talavera, 1997 e C.vespaceum (Lamarck, 1822),entrambe viventi nell’Indopacifico.L’esemplare figurato proviene dalloZancleano di Pietrafitta (SI).

Niso eburnea (Risso, 1826)(fig.2)

La colorazione tipica degliesemplari pleistocenici, consiste inuna linea spirale rossa che decorrelungo tutta la sutura e nella partesuperiore dell’ultimo giro. Dettacolorazione era già stata pre-cedentemente segnalata ma nonfigurata anche da Dell’Angelo &Forli (1995) per il Pleistoceneinferiore di Riparbella (PI). E’ darimarcare che una specie attuale delBrasile meridionale, Niso aegleesBush, 1895, presenta un identico tipo

SU ALCUNE CONCHIGLIE PLIOCENICHEITALIANE CON COLORAZIONI ORIGINARIE

MAURO BRUNETTI

Riassunto: Si raffigurano e si descrivono alcune conchiglie fossili del Pliocene dellaToscana e dell’Emilia e di una specie del Pleistocene inferiore laziale che presentanotracce della colorazione originaria. In alcune di queste le colorazioni sono segnalate quiper la prima volta.

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di colorazione. Gli esemplaripliocenici non presentano,nonostante la grande quantità dimateriale esaminato e per quanto èa mia conoscenza, colorazioni simili.Tutt’al più possono essere presentileggere flammule longitudinali piùchiare o, in rarissimi casi, una lineabianca presente nella metàdell’ultimo giro. Questo diverso tipodi colorazioni potrebbe anche farpresupporre di trovarsi di fronte aspecie differenti, credo che solo unesame più approfondito degliesemplari sia pliocenici siapleistocenici (e soprattutto delle loroprotoconche), potrebbe chiariredefinitivamente la questione.L’esemplare qui figurato provienedall’Emiliano (Pleistocene inferiore)di Pomezia (Roma).

Pollia bellardiana Foresti, 1883(fig.3)

La specie, segnalata da FORESTI

nel 1883, non è stata più citata senon in seguito alla revisione dei suoitipi, fatta da CIRONE et al. (1997) chene segnalano la presenza per ilPliocene della Toscana e dell’Emi-lia. In realtà P. bellardiana, almenoa giudicare dal materiale in miopossesso, non pare eccessivamenterara almeno nel Pliocene medio-inferiore toscano, ove essa è stataprobabilmente confusa con altrespecie simili. Per la conformazionedella teleoconca credo sarebbe piùgiusto ascrivere P. bellardiana algenere Orania Pallay, 1900. Lacolorazione originaria del guscioconsiste in quattro linee brunorossicce corrispondenti ai cordoni

1. Cymathium heptagonum (Brocchi, 1814). Coll. Brunetti (n. cat. O93A), Zancleano(Pliocene inferiore), Pietrafitta (Siena, Toscana centrale, Italia), altezza 40 mm.2. Niso eburnea (Risso, 1826). Coll. Brunetti (n. cat. Z571), Emiliano (Pleistocene inferiore)Cava Tacconi, Pomezia (Roma, Lazio centrale, Italia) altezza 40 mm.3. Pollia bellardiana Foresti, 1883. Coll. Brunetti (n. cat. Q287E), Zancleano (Plioceneinferiore), Pietrafitta (Siena, Toscana centrale, Italia), altezza 14 mm.

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spirali più prominenti dell’ultimogiro. L’esemplare figurato provienedallo Zancleano di Pietrafitta (SI).

Mitrella sp.(fig.4)

L’esemplare figurato,proveniente dallo Zancleano diPietrafitta (SI), presenta unacolorazione molto particolare,costituita da una serie di piccolemacchiette rossastre, di formarettangolare, regolarmente distan-ziate e decorrenti sotto la sutura.Non mi risulta che detta colorazionesia stata segnalata prima d’ora.

Terebra postneglectaSacco, 1891

(fig.5)Per la prima volta, per quanto di

mia conoscenza, viene rilevata lapresenza della colorazione originariain una specie fossile del Plioceneitaliano appartenente alla FamigliaTerebridae. Il disegno consiste inflammule di colore arancione vivoe forma subrettangolare decorrentisotto il cordone suturale. Questo tipodi colorazione ricorda molto quelladella specie attuale T. histrioDeshayes, 1857, vivente lungo lecoste del Senegal che, secondo

4. Mitrella sp. Coll. Brunetti (n. cat. V40), Zancleano (Pliocene inferiore), Pietrafitta(Siena, Toscana centrale, Italia), altezza 16 mm.5. Terebra postneglecta Sacco, 1891. Coll. Brunetti (n. cat.P136A), Zancleano (Plioceneinferiore), Pietrafitta (Siena, Toscana centrale, Italia), altezza 41 mm.6. Acteon cf. maculatus (Borson, 1825). Coll. Brunetti (n. cat. V448), Pliocene medio,Linari (Firenze, Toscana centrale, Italia), altezza 11 mm.

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Fig.7 - Acteon sp. Coll. Brunetti (n. cat. V699), Piacenziano, San Lorenzo in Collina(Bologna, Emilia centrale, Italia) altezza 9 mm.Fig.8 - Glans aculeata rhomboidea (Brocchi, 1814). Coll. Brunetti (n. cat. Y618),Piacenziano, Vignola (Modena, Emilia centrale, Italia) larghezza 28 mm.

Bouchet (1982), deriverebbedirettamente dalla pliocenica T.postneglecta. L’esemplare raffigu-rato proviene dallo Zancleano diPietrafitta (SI); una freccia indicala particolare colorazione.

Acteon cf. maculatus(Borson, 1825)

(fig.6)Sacco (1897) ritenne la specie

di Borson, semplice varietà di A.semistriatus (Férrusac, 1822). E’possibile invece che la varietà diSACCO, stante la particolarecolorazione sotto descritta,corrispondente all’esemplare da meritrovato, possa costituire una buonasottospecie o, ancora più pro-babilmente, che A. maculatus siada considerarsi specie valida. Chirli(1988), raffigura nel suo lavoro sullaMalacologia della cava delle

Piaggiole di Poggibonsi (SI) comeA. punctulatus (Férussac, 1822)una specie del tutto simile a quellada me ritrovata. Da notare che A.punctulatus è però secondo Sacco(1897), specie esclusivamentemiocenica. A. cf. maculatus,presenta una colorazione formatada tre serie di grossi punti rossastrisull’ultimo giro. I punti, di formaquadrangolare, sono disposti in modoregolare, molto distanziati, la primaserie poco sotto la sutura, la secondae la terza rispettivamente a 2/3 e a1/3 dell’altezza dell’ultimo giro.Anche il penultimo giro presentatracce di queste macchie a circametà altezza, in tutto una decina. Laspecie attuale più simile, A.semistriatus, diffusa nel Medi-terraneo, non presenta mai unasimile colorazione. L’esemplarefigurato proviene dal Pliocene mediodi Linari (FI).

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Acteon sp.(fig.7)

Anche in questo caso si tratta diun tipo di colorazione mai rinvenutoprecedentemente, almeno dai dati inmio possesso. Due linee spirali scureevidenti percorrono l’ultimo giro, laprima a 2/3 dell’ultimo giro, laseconda, molto più inclinata dellaprecedente, a circa 1/3. Purtroppol’esemplare è mancante di partedella teleoconca ed è difficilmenteclassificabile. Una specie similepotrebbe essere, ma con molti dubbi,A. tornatilis (Linneo, 1758) che, inogni caso, non presenta maicolorazioni simili. L’esemplarefigurato proviene dal Piacenziano diSan Lorenzo in Collina (BO).

Glans aculeata rhomboidea(Brocchi, 1814)

(fig.8)Le spine di entrambe le valve

presentano una colorazione brunorossastra e formano tre fasceirregolari, la prima nella partesuperiore, poco evidente, le altredue, piuttosto ravvicinate, sonovisibili soprattutto nella parteposteriore, rispettivamente ad 1/3 ea 2/3 dal bordo ventrale. E’ la primavolta che viene segnalata lacolorazione originaria del guscio perquesta specie del Pliocene.Beeusaert J. & Geys J.F. (1985),avevano evidenziato, con l’uso dellalampada di Wood, la colorazioneoriginaria di un’altra specie dellaFamiglia Carditidae, molto comunenel Pliocene italiano: Glansintermedia (Brocchi, 1814).L’esemplare figurato proviene dalPiacenziano di Vignola (MO).

BibliografiaBEEUSAERT J. & GEYS J.F., 1985.

Evidenziate dagli ultravioletti le traccedi antiche colorazioni su conchiglie delPliocene italiano. Notiziario diMineralogia e Paleontologia., Riccione,45: 33-40

BOUCHET P., 1982. Les Terebridae del’Atlantique oriental. BollettinoMalacologico, Milano, 18 (9/12): 185-216.

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DELL’ANGELO B. & FORLI M., 1995. IPolyplacophora del Pleistoceneinferiore di Riparbella (Pisa) con elencodei molluschi ritrovati. BollettinoMalacologico, Milano, 30: (10-12)221-252.

FORESTI L., 1883. Contribuzione allaConchiologia terziaria italiana. Mem.Acc. Sc. Ist. Bologna. serie 4, 3, Tip.Gamberini e Parmeggiani, Bologna, pp.403 -418, 2 tavv.

FORLI M. & GAROFANI P., 1985. Lecolorazioni dei Conus della vigna diPietrafitta. Notiziario di Mineralogia ePaleontologia, Riccione, 45: 41-45.

GARCIA-TALAVERA F., 1997. Descrizione diuna nuova specie di Cymathiumdell’Oceano Indiano. La Conchiglia,Roma, n. 284: 27-33.

GHIANDONI A., 1987. Quando l’OceanoIndiano lambiva Parigi. Notiziario diMineralogia e Paleontologia, Riccione,53: 6-9.

SACCO F., 1890-1904. I Molluschi dei terreniterziarii del Piemonte e della Liguria.Ed. C. Clausen, Torino, vol. VI - XX

ZARDINI R., 1980. Geologia e fossili delledolomiti di Cortina e dintorni - EdizioniDolomiti, San Vito di Cadore, 45 pp.,14 tavv.

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La mostra permanente “DalleMeteoriti ai Dinosauri ...all’Uomo” è stata allestita, pressoil Palazzo delle Miniere di Fiera diPrimiero, con alcuni dei materialiraccolti nel corso dell’ormaitrentennale attività del dott.Giancarlo Ligabue alla direzione delsuo Centro Studi Ricerche. Materialidonati al Comprensorio delPrimiero, dietro il preciso impegnoche diventassero il nucleo di unmuseo in grado di assicurarne lapubblica fruizione. In accordo conquelle che sono le finalità del CentroStudi Ricerche “Ligabue”, che ha

saputo tradurre il lavoro delle oltre130 spedizioni scientifiche effettuateanche in libri e filmati, diretti alladivulgazione e allo sviluppo dellacultura naturalistica. È venuto fuori“un esempio di iniziativa culturale adampio raggio”, il nucleo di “un futuromuseo piccolo ma attivo”, un“patrimonio scientifico fruibile edeffettivamente fruito da tutti”,com’è stato rilevato nell’interventodel Presidente del Comprensorioall’atto dell’inaugurazione.

La ricchezza e la varietà deireperti esposti, provenienti daidiversi continenti, distinguono

DALLE METEORITI AI DINOSAURI ...ALL’UOMO

Ovvero uno sguardo alla storia della Vita attraverso la donazionedel Centro Studi Ricerche “Ligabue” al Comprensorio del Primiero

FABRIZIO BIZZARINI e FRANCESCO GAROFALO

MUSEI PALEONTOLOGICI

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nettamente questa mostra dainiziative analoghe, pure presenti sulterritorio, limitate sostanzialmenteallo studio dei fenomeni locali. Nederiva un significativo contributo allaricostruzione della Storia Naturale,basato su una documentazione che,con i frammenti del meteorite“Allende” o la statuetta femminiledi cultura Olmeca, va dalle originidel Sistema Solare fino alle primeforme di civiltà umane, dovel’evoluzione biologica, ideaunificante e filo conduttore di tuttala mostra, lascia gradualmente ilposto a quell’evoluzione culturale,realizzasi con tempi e modi affattodiversi, di cui l’Uomo moderno è ilrisultato finale.

Nell’allestimento del percorsoespositivo si è tenuto contonecessariamente della successionecronologica ma si è sottolineatoanche l’aspetto sincronicodell’evoluzione collocando su pianiparalleli gli eventi contemporanei, inuna visione complessiva che cercadi unire i vari aspetti dell’evoluzionebiologica, permettendo al visitatoredi seguire degli approcci flessibilialle tematiche esposte. Si è cercatoinoltre di evitare di suggerire

quell’idea di “progetto” che potrebbeessere vista come sfondo all’evo-luzione dei viventi. Nell’ordinare unadocumentazione fossile, inevita-bilmente quanto involontariamente sifinisce col definire una linea cheapparentemente sembra partire dalsemplice ed andare verso ilcomplesso. L’immagine storicadell’evoluzione come progresso,basato sull’idea, sicuramente

Esemplare di Discranurusmostruosus del Cambrianodel Marocco.

Cathayornis yandica proveniente dalgiacimento cinese di Liaoning.

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tranquillizzante da un punto di vistapuramente umano, che tutto sia incammino verso la perfezione, è statadel tutto superata nei nuovi schemiinterpretativi. Quindi, per esempio,nelle Stromatoliti esposte, svilup-patesi nei mari primitivi di un pianetapiù Inferno dantesco che ParadisoTerrestre, va riscontrata la stessacomplessità di interazione con il loroambiente che ritroviamo nelle Algheattuali. Nella vetrina dedicata agliInvertebrati, con fossili che spazianoin un arco di circa 500 milioni di anni,si è cercato di mettere in risalto lepotenzialità evolutive nelle struttureanatomiche che caratterizzano “lavita senza le vertebre”. Sotto-lineando come la complessitàstrutturale caratterizzasse già iprotagonisti di quella che è definitacome l’esplosione cambriana dellavita; mentre il passaggio dai pesciagli anfibi e poi ai rettili non è vistocome un progredire verso lacolonizzazione delle terre emerse,bensì come una differenziazione,uno sviluppo contemporaneo di piùlinee evolutive. Gli stessi dinosauri,massicciamente presenti nelle duesale della mostra, una voltaconsiderati un esempio rassicurantedi un’estinzione dovuta alla scarsaadattabilità ambientale dell’orga-nismo rettiliano, appaiono oggi,grazie alle recenti scoperte dellaPaleontologia, dotati di unamolteplice complessità di struttureche ne avevano consentitol’adattamento ad una grande varietàdi ambienti. Si va dalla forma tozzadel cranio e degli arti di unoScutosauro, rettile erbivoro della finedel Paleozoico, alle due grandimandibole di Adrosauri di fine

Cretaceo, testimonianza dellosviluppo corporeo raggiunto e delpeculiare meccanismo di masti-cazione instauratasi nel gruppo. Ilnido di Oviraptor, un dinosauro dicirca 2 metri che, a dispetto delnome, covava le proprie uova,suggerisce una probabile omeo-termia di questi rettili particolari, incui le trasformazioni anatomicheintervenute per la cova e laprotezione delle uova sarebbero lepremesse della successiva evolu-zione dei dinosauri piumati negliattuali Uccelli. Nel raro esemplaredi Cathayornis, uno dei più antichiuccelli conosciuti, vissuto in Cinaalla fine del Giurassico, si intravedeil coesistere delle piume con iminutissimi denti che ne armavanola bocca, caratteristica quest’ultimadecisamente rettiliana, poiché negliuccelli moderni la bocca, priva diparti ossee, presenta un beccocorneo che contribuisce notevol-mente all’alleggerimento comples-

Cranio di Machairodus giganteus, tigre daidenti a sciabola del Miocene della Cina.

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sivo del cranio. La complessitàstrutturale dei dinosauri ha resoancora più complicata la ricercadelle cause della loro estinzione eancora più stimolanti le controverseipotesi su come sarebbe potutaessere la loro successiva evoluzionese il gruppo fosse sopravvissutooltre il Cretaceo, condizionando,forse irrimediabilmente l’evoluzionedei mammiferi. Mammiferi giàcomparsi nel Triassico insieme aiDinosauri ma rimasti in una sorta dicongelamento evolutivo per tutti i150 milioni di anni di quella che èstata chiamata età dei Rettili.

Il percorso evolutivo che unisceil cranio del Cinodonte, piccolomammifero del Triassico, a quellodi Machairodus giganteus, laspettacolare tigre dai denti asciabola che è il simbolo stesso diquesta mostra, non sembra essereper niente un percorso lineare onecessario. Sicuramente alla basec’è quell’evento catastrofico quantofortuito che alla fine del Cretaceo,rimescolando le carte della vita,innescherà il declino dei grandi rettilie aprirà la strada ai Mammiferi chediventeranno i nuovi protagonistidell’evoluzione. Certo, il significatodella comparsa dell’Uomo sullaTerra e il suo posto nella Naturaescono profondamente ridimen-sionati dalla Teoria dell’Evoluzione,che arriva a comprendere anche lasua non indispensabilità rispetto alfenomeno complessivo della vita,che continuerà sicuramente anchedopo l’Uomo, come certe volte oggicontinua nonostante l’Uomo.

“Vi è qualcosa di grandioso inquesta idea della vita, con le suemolte capacità, che inizialmente fu

data a poche forme o ad una sola eche, mentre il pianeta seguita agirare con la legge immutabile dellagravità, si è evoluta e si evolve,partendo da inizi così semplici, finoa creare infinite forme estre-mamente belle e meravigliose”.Così nel 1859 Charles Darwinconcludeva L’Origine delle Specie,dove per la prima volta era espostain modo scientificamente rigoroso laTeoria dell’Evoluzione dei viventi,che diventerà il cardine degli studinaturalistici ma anche l’oggetto dicontinue dispute tra studiosi di variaestrazione in un dibattito che,tutt’altro che esaurito a quasi unsecolo e mezzo di distanza, continuaanche nei nuovi ambiti di indaginesuggeriti dalle moderne scoperte nelcampo delle scienze geologiche odella biologia molecolare. LaPaleontologia poi con l’affermarsidell’idea evoluzionistica da scienzapuramente descrittiva o compa-

Amigdala acheuleana in basalto,proveniente dalla Gola di Olduvai(Tanzania).

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rativa, che era in origine, diventa unodei settori più ricchi di prospettive,da cui potrebbero venire le soluzionidegli ancora oscuri problemidell’origine e dell’estinzione dellespecie. Osservando dei fossili si notache molti sono testimonianza diorganismi non più viventi, mentre lestrutture anatomiche di altri siriscontrano, magari modificate, inesemplari contemporanei. Citroviamo quindi di fronte a delletestimonianze di quelle trasfor-mazioni che gli organismi subiscononel tempo e che costituiscono lastoria della vita. Motori di questicambiamenti sono la lotta per lasopravvivenza e per la riproduzione,su cui agisce quell’insieme direstrizioni che l’ambiente imponeall’espansione dei viventi che prendeil nome di selezione naturale. Leprove di un tale processo nonpossono trovarsi con la verifica inlaboratorio, che è il metodo classicodelle scienze sperimentali. Laricerca evoluzionistica è in granparte ricerca dei documenti, delletracce biologiche dei passaggiattraverso i quali gli esseri viventisono giunti allo stato attuale, dopo

di che segue il lavoro di rielabo-razione, perché i “fatti” o i docu-menti non parlano mai da soli manecessitano dell’interpretazionedell’osservatore. Interpretazionepersonale che è anche alla base delsemplice lavoro di sistemazione deireperti di questa mostra che,provenienti da epoche diversissimedella storia della Terra, sono degliautorevoli testimoni dell’apparire odello scomparire di molte formeviventi come di varie civiltà umane.Elementi unici, testimonianze dieventi remoti ma causati dalle stesseleggi naturali che ancora oggi siosservano in azione. Si seguonodelle tracce, si esaminano reperti,si formulano ipotesi di spiegazioni,si cercano altre testimonianze,pensando a volte che proprio lamente umana sia la traccia cheunisce tutti questi eventi, dallaformazione della vita alla scritturacuneiforme ed oltre, come quellatraccia che in un film di Kubrikuniva l’osso lanciato per ariadall’ominide all’astronave in viaggiotra i pianeti.

C’è proprio “qualcosa di gran-dioso in questa idea della vita”.

La mostra permanente “Dalle meteoriti ai dinosauri...all’Uomo” è allestitapresso le due sale di Paleontologia del Palazzo delle miniere di Fiera di Primiero.Sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, nei mesi di luglio, agosto enella prima metà di settembre con orario 16.00 - 22.00.Per ulteriori informazioni si può telefonare alla Biblioteca intercomunale delPrimiero tel. 0439 762344.

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Questa ricerca è stata intrapresaper un duplice scopo: chiarire latassonomia delle ricche, ma pococonosciute, associazioni plio-pleistoceniche ad esacoralli presentinei sedimenti che orlano lo Strettodi Messina e ricostruire l’evoluzionedella corallofauna mediterranea diambiente profondo dal Pliocene adoggi. A tal fine sono state condottesia analisi di carattere tassonomicoche indagini geologiche epaleoecologiche.

La monografia di Seguenza(1864) sui coralli fossili dei dintornidi Messina rappresenta ancora oggiil lavoro più completo e dettagliatoriguardante la corallofauna plio-pleistocenica del Mediterraneo.Questo Autore ha istituito circa 80specie di esacoralli, ma la suacollezione è andata quasi del tuttoperduta a causa del terremoto diMessina del 1908. Per continuare illavoro intrapreso da Seguenza(1864) e rivederne le specie secondomoderne concezioni tassonomiche,si è effettuato il campionamento dinumerosi esemplari negli orizzontistratigrafici da lui indicati, prossimi

all´abitato di Messina. Leosservazioni di carattere geologicoe biostratinomico, condotte incorrispondenza di questi livelli,hanno permesso di individuare treprincipali litofacies a coralli di etàplio-pleistocenica:1. calcari organogeni (“calcari a

polipai” sensu Seguenza, 1864)irregolarmente alternati a livellisabbioso-marnosi (Fig. 1);

2. brecce biancastre a matricebioclastica (Fig. 2);

3. argille inglobanti blocchi conincrostazioni organogene (Fig. 3).

ESACORALLI PLIO-PLEISTOCENICI E ATTUALIDEL MEDITERRANEO (SISTEMATICA,BIOSTRATINOMIA, PALEOECOLOGIA)

AGOSTINA VERTINO

Tutore: Prof. Sebastiano Di Geronimo

TESI DI DOTTORATO Dottorato di Ricerca in Scienze Ambientali:Ambiente Marino e Risorse

XV ciclo - Università di Messina

Fig. 1 – “Calcare a polipai” quasiesclusivamente costituito da frammenti diL. pertusa e D. cristagalli.

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Il contenuto fossilifero di questidepositi è di ambiente batiale o ditransizione circalitorale-batiale. Gliesacoralli dei depositi “1” e “2” sonoascrivibili alla Paleobiocenosi deiCoralli Bianchi (cf. Di Geronimo,1987); nettamente predominantisono le specie Lophelia pertusa,

Madrepora oculata e Desmo-phyllum cristagalli, seconda-riamente si riscontrano Enallo-psammia scillae, Caryophylliacoronata, C. aradasiana, Cono-trochus typus, Stenocyathusvermiformis ed altre specieestremamente rare. I “calcari apolipai”, confrontabili ai “coral rubbleaprons” (sensu Freiwald, 1997) deibanchi a coralli nord-atlantici attuali,sembrano essersi originati perbioaccumulo ai piedi di biocostruzioniprofonde, sottoposte sia all’azionedisgregatrice di organismi perforanti(come testimoniato dalle frequenticavità riscontrate nei frammenti deicoralli) che a sollecitazioni di originetettonica. Ad eventi di naturatettonica è certamente da imputarela messa in posto delle breccebiancastre (“litofacies 2”), prodotteda vere e proprie frane sottomarineche hanno coinvolto anche colonie

Fig. 2 – Breccia a matrice bioclastica conabbondanti frammenti di esacoralliprofondi (frecce).

Fig. 3 – Blocco carbonatico inglobato in argille infra-pleistoceniche, incrostato da tipichespecie della Biocenosi dei Coralli Bianchi. A: base dell´ottocorallo Keratoisis melitensis;B: basi di D. cristagalli e tubi di serpulidi.

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di coralli profondi (Fig. 2). Gliesacoralli che caratterizzano leargille della “litofacies 3” sono tipicidella Paleobiocenosi dei FanghiBatiali (Caryophyllia communis,Flabellum messanense, Fungia-cyathus fragilis, Stephanocya-thus elegans), ma in prossimità deiblocchi, e ancora incrostate sullesuperfici di questi ultimi, siriscontrano specie tipiche dellaPaleobiocenosi dei Coralli Bianchi(Fig. 3 A, B). I blocchi, presumi-bilmente provenienti da attiguepaleoscarpate di faglia, sarebberostati colonizzati dopo essere franatinei profondi fondali argillosi.

Lo studio tassonomico degliesacoralli raccolti nei depositidescritti è stato condottoesaminando sia caratteri scheletricidi ordine macroscopico, conven-zionalmente utilizzati perl’identificazione delle specieaermatipiche attuali (Zibrowius,1980), sia caratteri di ordinemicroscopico, quali l’ornamentazio-

ne dei setti e della superficie esternadella teca. Queste analisi sono staterivolte anche ad esemplari plio-pleistocenici raccolti in altre localitádell’Italia meridionale (Siciliaorientale e Calabria meridionale), adesemplari provenienti da banchi acoralli profondi di età würmiana(Bacino Sardo-Corso, Canale diSicilia, Bacino Apulo) nonché aspecie attuali del Mediterraneo edell’Oceano Atlantico nord-orientale della “CollezioneZibrowius” (Station Marined’Endoume, Marsiglia).

L’esame di oltre 1000 esemplari,sia fossili che attuali, ha permessodi trarre le seguenti considerazioniin ambito sistematico: 1) lamicromorfologia esterna della tecaè un importante caratteretassonomico a livello specifico,soprattutto in esemplari fossili,spesso frammentati (Fig. 4); 2)esistono nette affinità morfologichetra specie plio-pleistocenichemediterranee e specie attuali nord-

Fig. 4 – Superficie esterna della teca di tre specie del genere Caryophyllia (parte centraledel corallite): A - C. cyathus (superficie rugosa: lamelle trasversali ondulate); B - C.coronata (superficie liscia); C: C. aradasiana (superficie granulata lungo coste separate dasottili e ben incise strie).

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A B

1 Caryophyllia aradasiana Seguenza, 1864 Caryophyllia calveri Duncan, 1873

2 Caryophyllia coronata Seguenza 1864 Caryophyllia sarsiae Zibrowius, 1974

3 Caryophyllia communis (Seguenza, 1864) Caryophyllia ambrosia Alcock, 1898

3 Caryophyllia elegans (Seguenza, 1864) Caryophyllia ambrosia Alcock, 1898

5 Conotrochus typus Seguenza, 1864 Aulocyathus atlanticus Zibrowius, 1980

6 Flabellum messanense Seguenza, 1864 Flabellum alabastrum Moseley, 1873

7 Balanophyllia irregularis Seguenza, 1864 Balanophyllia cellulosa Duncan, 1873

Tab. 1 - Sinonimie proposte. Specie plio-pleistoceniche istituite da Seguenza (A) erispettivi sinonimi (specie attuali istituite dopo il 1864: B).

atlantiche ed, in accordo al principiodi prioritá (ICZN, 1999), alcuni taxaattuali sono da considerare qualisinonimi giovani di quelli fossili (Tab.1).

Nel complesso, sono stateidentificate 26 specie nei livellibatiali (o circalitorale-batiali) delPliocene superiore e del Pleistoceneinferiore dello Stretto di Messina e16 specie nei banchi a coralliprofondi di età würmiana. Quasi tuttisono tuttora viventi nei freddi fondalibatiali dell’Oceano Atlantico nord-orientale, ma solo 10 tra questi (i piùeuritermi) popolano ancora i livelliepibatiali del Mediterraneo. Secondoi dati finora acquisiti, la biodiversitàdella fauna profonda ad esacoralli,successivamente al Pleistoceneinferiore, si sarebbe impoverita acausa dell’estinzione di alcunespecie stenoterme fredde, nonriscontrate nei depositi würmiani.L’abbassamento della temperaturae le conseguenti condizioniidrologiche instauratesi successiva-mente alla fase glaciale würmiana,avrebbero ulteriormente depau-perato la corallofauna batialemediterranea, determinando la

definitiva scomparsa delle pochespecie psicrosferiche rimaste e lanetta differenziazione deipopolamenti profondi mediterraneirispetto a quelli, decisamente piùricchi, dell’attiguo Oceano Atlanticonord-orientale.

BibliografiaDI GERONIMO I. (1987) – Bionomie des

peuplements benthiques des substratsmeubles et rocheux plio-quaternaires duDetroit de Messine. Doc. et Trav.IGAL, n° 11, pp. 153-169, 4 tav.

FREIWALD A., RUDIGER H., JURGEN P. (1997)– Anatomy of a deepwater coral reefmound from Stjernsund, WestFinnmark, Nothern Norway. – In: Cool-Water Carbonates, (Ed.) Noel P.J,Jonathan A. D. Clarke., SEPM SpecialPubblication n. 56, pp. 141-162.

ICZN 1999: International Commission onZoological Nomenclature (ed.):International code of zoologicalnomenclature. Fourth Edition. London.

SEGUENZA G. (1864) - Disquisizionipaleontologiche intorno ai Corallariifossili delle rocce terziarie del distrettodi Messina. Mem. Reale Accad. Sc.Torino, Cl. Sc. fis. mat., S. II, T. XXI,pp. 399-560, 15 tav.

ZIBROWIUS H. (1980) - Les Scléractiniairesde la Mediterranée et de l’Atlantiquenord-oriental. Mém. Inst. Océanogr.,Monaco, 11, pp. 1-284, 107 tav.

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Notizie italianeSono riportati i principali risultati delle ricerche riguardantiil territorio italiano, ma pubblicate in riviste straniere, quindi difficil-mente accessibili a un pubblico esterno al mondo accademico.

a cura di Carlo [email protected]

LA CONTROVERSA NATURA DI SOLENOMERIS: ALGACALCAREA O FORAMINIFERO?

I foraminiferi lamellari perforati (Acervulinidi) rappresentano componentibentonici comuni dei carbonati di piattaforma dal Cretaceo Superiore alRecente. La sistematica di questo gruppo è particolarmente confusaspecialmente a livello di genere. Le morfologie di crescita di questiforaminiferi incrostanti non sono ben note e spesso essi sono stati identificaticome alghe rosse Solenoporacee. Viene discussa la natura controversa diquesto gruppo per mezzo della revisione dei tipi di Solenomeris afonensisMaslov 1956, sinonimo recente di S. ogormani. Gli stadi giovanili di S.afonensis sono attribuiti a veri stadi nepionici dai quali, per aggiunta dicamere, si giungeva allo stadio adulto incrostante.BASSI, D., 2003, Reassessment of Solenomeris afonensis Maslov, 1956 (Foraminifera):formerly considered a coralline red alga. Revista Española de Micropaleontologia, 35,357-363 [in inglese].

MACROFORAMINIFERI CRETACEI ABRUZZESI

Tre specie di macroforaminiferi vengono segnalate per la prima voltain Appennino: Orbitolina (Conicorbitolina) moulladei Bilotte (1985),Praealveolina iberica Reichel (1936) e Praealveolina simplex Reichel(1936). Tali foraminiferi provengono dalla successione di Fossato Maché(Monti d’Ocre, Abruzzi), di età Albiano sommitale-Cenomaniano inferiore,riferita ad un ambiente di margine di piattaforma carbonatica. Il lororitrovamento assume notevole valore paleobiogeografico e contribuisce amigliorare le conoscenze sulla distribuzione delle facies nelle regioniperimediterranee durante il Cretacico.MANCINELLI A., CHIOCCHINI M. & COCCIA B., 2003,: Orbitolinidae and Alveolinidae(Foraminiferida) from the uppermost Albian-lower Cenomanian of Monti d’Ocre (Abruzzi,Italy). Cretaceous Research, 24, 729-741 [in inglese].

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NotizieitalianeASSOCIAZIONI CORALLI-

FORAMINIFERI INCROSTANTINELL’EOCENE SUPERIORE DEL TRENTINO

I foraminiferi incrostanti si ritrovano spesso allo stato fossile nelle faciesdi barriera corallina, ma la conoscenza delle loro associazioni è attualmentepiuttosto scarsa. Lo studio delle facies di scogliera di età eocenica superioredel Calcare di Nago (Trentino) ha permesso di riconoscere diverseassociazioni a foraminiferi incrostanti, corrispondenti ai differentipaleoambienti (margine biocostruito, fronte di scogliera, avanscogliera).Le associazioni fossili sono state confrontate con quelle attuali descritte inletteratura. In tal modo, si è potuto ipotizzare che la distribuzione deiforaminiferi incrostanti a Nago fosse controllata principalmente da intensitàluminosa, competizione con alghe corallinacee, energia idrodinamica e tipod’impalcatura della biocostruzione corallina.BOSELLINI, F.R. & PAPAZZONI, C.A., 2003, Palaeoecological significance of coral-encrustingforaminiferan associations: A case-study from the Upper Eocene of northern Italy. ActaPalaeontologica Polonica, 48 (2), 279-292 [in inglese].

RESINE FOSSILI ITALIANE

Proseguono le ricerche sulle resine fossili italiane ed estere da partedel gruppo di ricerca del CNR e dell’Università di Padova. In questo lavorosono stati analizzati, dal punto di vista chimico-fisico, numerosi campioni diambre e copali provenienti da varie località del mondo e d’Italia. Questeanalisi, iniziate con lo studio dell’ambra Triassica delle Dolomiti, si sono poiampliate, per il territorio italiano, alle resine fossili terziarie dei Monti Lessinie della Sicilia (Simetite). Un risultato molto interessante riguarda le analisitermogravimetriche effettuate su 13 campioni rappresentativi di età dalTriassico all’attuale. Riscaldando lentamente i campioni di ambra fino edoltre la temperatura di fusione ed analizzandone le variazioni di pesomediante una specifica strumentazione per l’analisi termogravimetrica, èstato possibile definire una relazione diretta tra l’età stessa dell’ambra e latemperatura di fusione. Questo tipo di analisi, se da un lato rappresentauno strumento utile per caratterizzare il tipo di resina fossile ed il suo gradodi maturazione, dall’altro potrebbe essere un metodo per definire l’età diuna resina fossile e, di conseguenza, del sedimento che la ingloba.RAGAZZI E., ROGHI G., GIARETTA A. & GIANOLLA P., 2003, Classification of amber based onthermal analysis. Thermochimica Acta, 404 (1/2), 43-54.

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NotizieitalianeI CALCARI AD ORTHOCERAS SILURIANI

DELLE ALPI CARNICHE

I Calcari ad Orthoceras dell’area di Monte Cocco (Alpi Carnicheorientali, Udine) sono stati studiati da un punto di vista stratigrafico,paleontologico e deposizionale. L’analisi delle microfacies e considerazionifaunistiche e sedimentologiche consentono di ipotizzare una deposizionepelagica per questa unità. I macrofossili sono abbondanti, principalmentecefalopodi, trilobiti e bivalvi; la fauna mostra strette affinità con altre areedel Nord Gondwana. La fauna a conodonti ha consentito di datare l’unitàal Siluriano Superiore.CORRADINI C., PONDRELLI M., SERVENTI P. & SIMONETTO L.., 2003, The Silurian cephalopodlimestone in the Monte Cocco area (Carnic Alps, Italy): Conodont biostratigraphy. RevistaEspañola de Micropaleontologia, 35(3), 285-294 [in inglese].

I REGIMI TROFICI DELLE ASSOCIAZIONI AMACROFORAMINIFERI NEI CARBONATI D’ACQUABASSA DEL GIURASSICO INFERIORE DELLAPIATTAFORMA DI TRENTO

Le successioni carbonatiche di piattaforma del Giurassico Inferiore sonoampiamente distribuite lungo il margine meridionale della Tetide e sonocaratterizzate da associazioni faunistiche bentoniche ben sviluppate ediversificate. In questo lavoro vengono analizzati i patterns di distribuzionedei foraminiferi bentonici nel Membro di Rotzo, unità del Giurassico Inferioreappartenente alla Formazione dei Calcari Grigi (Piattaforma di Trento, Italiasettentrionale). L’evoluzione delle comunità a foraminiferi analizzata dalpunto di vista dei gradienti trofici fornisce interessanti considerazioni suqueste associazioni bentoniche durante la loro iniziale diversificazione nelGiurassico. Il Membro di Rotzo registra infatti un complesso mosaico diecosistemi distinti di acque basse; la successione delle diverse associazionia foraminiferi bentonici è da attribuirsi principalmente a variazioni nellerisorse trofiche e nei livelli d’ossigenazione.FUGAGNOLI, A, 2004, Trophic regimes of benthic foraminiferal assemblages in LowerJurassic shallow water carbonates from northeastern Italy (Calcari Grigi, Trento Platform,Venetian Prealps). Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology, 205, 111-130 [ininglese].

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NotizieitalianeIL LABIRINTO DELL’OREOPITECO

La morfologia dell’orecchio interno dei mammiferi è fonte di prezioseinformazioni sulle relazioni filogenetiche e sulla agilità nella locomozione.La microtomografia assiale ad alta risoluzione della rocca petrosa diOreopithecus bambolii di Baccinello (Grosseto) ha permesso laricostruzione 3D e l’analisi morfologica e morfometrica del labirinto diquesto ominide del Miocene superiore. Confrontato con il record dei primatifossili ed attuali, il labirinto di Oreopitecus risulta comparabile, perdimensioni e proporzioni relative dei canali semicircolari, alle grandiantropomorfe attuali. L’analisi suggerisce inoltre che come grado di agilitàlocomotoria Oreopithecus rientri nel range osservato per le grandiantropomorfe.ROOK L, BONDIOLI L., CASALI F., ROSSI M., KÖLER M, MOYÁ SOLÁ S. & MACCHIARELLI R.,2004, The bony labirinth of Oreopithecus bambolii. Journal of Human Evolution, 46,347-354 [in inglese].Il file pdf e ulteriori informazioni sono disponibili nel sito http://www.geo.unifi.it/ricerca/bambolii.html

Rivendicazioni sindacali

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Paleolibreriaa cura di Annalisa [email protected]

Vedere il tempo. L’interpretazione deifossili e degli strati nella scienza tra‘600 e ‘700, di Nicola Dall’Olio, 2004;Monte Università Parma Editore, Parma,257 pagine, in brossura; Euro 19,00; ISBN88-88710-65-5.

[Nicola Dall’Olio]Vedere il Tempo è la storiadi una recente conquista del pensiero chepermea il modo attuale di concepire la vitaed il pianeta che abitiamo. E’ la storia nontanto di una scoperta, quanto piuttosto diun lento e discontinuo apprendimento. Lastoria di come l’uomo ha appreso aleggere nelle immobili geometrie dellerocce i segni di un passato di enorme equasi incomprensibile estensione. Il libroci riporta agli albori della scienza moderna,quando ancora si riteneva che l’età della

Terra fosse di 6000 anni e le rocce apparivano impenetrabili superfici senzapassato. Da qui parte un appassionante viaggio intellettuale che, seguendogli sviluppi del dibattito scientifico sull’origine dei fossili e degli strati, conducealla fine del ‘700 allo svelamento del tempo profondo nei corrugamenti enelle pieghe della superficie terrestre. L’autore, attraverso puntualiriferimenti ai testi originali, ripercorre in particolare il periodo compresotra la pubblicazione del Prodromo di Stenone (1669), opera nella qualevengono forniti i criteri per il riconoscimento delle “pietre” di origineorganica e sono per la prima volta definiti i principi di stratificazione, e laseconda edizione della New Theory of the Earth di James Hutton (1795),dove questi stessi principi vengono impiegati a sostegno di un modellodinamico della crosta terrestre e di una scala cronologica dell’ordine dicentinaia di milioni di anni. L’esame storico, accompagnato da un riccocorredo di illustrazioni dell’epoca, diviene poi spunto per una più ampiariflessione sul procedere della Scienza e sul modo in cui si cristallizzano edevolvono le nostre concezioni del mondo e delle cose che ci circondano.

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La sopravvivenza del più adatto.Dawkins contro Gould, di Kim Sterelny,2004; Raffaello Cortina Editore, Milano, 137pagine, in brossura; Euro 14,00; ISBN 88-7078-861-X (titolo originale: Dawkins vsGould. Survival of the Fittest, 2001).

Per più di vent’anni Richard Dawkins,etologo teorico del “gene egoista”, e StephenJ. Gould, paleontologo fondatore assieme aNiles Eldredge della teoria degli “equilibripunteggiati”, hanno interpretato in mododifferente il meccanismo dell’evoluzione. Daun lato il gene è l’unità fondamentale allabase dell’evoluzione, dall’altra l’evoluzionesi protrae come somma di più aspetti. E’

possibile un compromesso tra due visioni così differenti? Kim Sterelnypropone qui una sintesi della controversia, riducendola ai temi essenziali.Un libro sicuramente per specialisti.

Come evolve la vita. Dalle molecole allamente simbolica, di Christian de Duve, 2003;Raffaello Cortina Editore, Milano, 454pagine, in brossura; Euro 32,00; ISBN 88-7078-845-8 (titolo originale: Life Evolving.Molecules, Mind, ad Meaning, 2002).

Che cosa è la vita? Da dove viene e in chemodo è comparsa? Come si è evoluta? Chiha stabilito l’itinerario dell’evoluzione?Come si inquadrano in un percorso evolutivocoscienza e cervello? Christian de Duve,vincitore nel 1974 del premio Nobel per laMedicina, cerca una risposta a questi quesitiin modo personale, a un secolo e mezzo daDarwin e a cinquant’anni dalla doppia elica

del DNA, interrogandosi anche sui valori etici del nostro agire e sul nostrofuturo.

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VOLUMI SUI MOLLUSCHIdi Rafael La Perna

Malacofauna pliocenica toscana. Vol. 4.Archaeogastropoda di Carlo Chirli, foto diEnrico Ulivi, 113 pp., 41 tavv. b/n.

E’ stato recentemente stampato il quartovolume della serie dedicata alla malacofaunapliocenica toscana. Anche quest’operatestimonia la passione amatoriale ed ilcontributo che tale passione può dare allaconoscenza dei molluschi fossili delMediterraneo. L’opera non ha grandi pretesesistematiche e non poggia su una revisionecritica delle specie, ma offre un’utilissima edampia documentazione descrittiva efotografica sulla malacofauna di una delle areepiù famose per il Pliocene marino. Grazie ai

quattro volumi già pubblicati (i tre precedenti coprono le superfamiglieMuricoidea, Cancellaroidea e Conoidea) si può apprezzare quanto ricca siala malacofauna dei depositi pliocenici toscani e quanto lavoro ci sia ancorada fare per lo specialista.Per informazioni: [email protected]

Molluschi marini del Plio-Pleistocene dell’EmiliaRomagna e della Toscana. Conoidea. I.Drilliidae e Turridae, di Daniele Scarponi e GianoDella Bella, a cura di Alessandro Ceregato e SergioRaffi, foto di Paolo Ferrieri, 118 figg. b/n.Realizzato con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Sistema Museale d’Ateneo e delMuseo Geologico Giovanni Capellini.

Riporto la citazione che gli AA hanno scelto peraprire la loro opera: “Without a sound taxonomicbase, theoretical studies rest on a foundation ofshifting sands” (Teichert, Sweet & Boucot, 1987).

In paleontologia, una specie perde molto del suo potenziale informativo seprivata del sostegno sistematico (corretta identificazione, corretta posizione

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sistematica, ecc.). I “turridi” sono un gruppo di gasteropodi notoriamentecomplessi dal punto di vista sistematico; un gruppo dove regna una grandeconfusione di identità e di nomi, anche se questo è un po’ il problema di tuttii molluschi mediterranei, viventi e fossili. In questa prima parte, vienepresentata la revisione di 40 specie appartenenti alle famiglie Drilliidae eTurridae. Va particolarmente apprezzata la completezza della trattazione:sinonime, materiale tipo, descrizione, dati sulla distribuzione stratigrafica,geografica, ecologica e sulle località di provenienza del materiale, oltre afoto di alta qualità, sia delle teleoconche che delle protoconche. E’ un’operadi cui la malacologia plio-pleistocenica mediterranea sentiva la mancanza edi cui aspettiamo il seguito.Per informazioni: [email protected], [email protected]

The Early Pliocene Gastropoda(Mollusca) of Estepona, Southern Spain.Part 1: Vetigastropoda, di BernardLandau, Robert Marquet e Marc Grigis,2003, Palaeontos, vol. 3, Palaeo Publishingand Library vzw, 87 pp., 19 tavv. b/n.

Bernard Landau, medico inglese che vive elavora in Portogallo, da diversi anni si occupadella malacofauna zancleano-piacenziana deidepositi di Estepona, in provincia di Malaga.Si tratta di depositi, per lo più di piattaforma,estremamente ricchi e probabilmente i piùimportanti per il Pliocene europeo dopo quelliitaliani. Una prima parte di queste ricerche èstata di recente pubblicata su un numero di

Palaeontos, una nuova rivista paleontologica monografica. È prevista lapubblicazione di numerose altre parti, delle quali una seconda è già in stampa,svolte con la collaborazione di vari autori e specialisti. La prima parte èdedicata ai Vetigastropoda e comprende la trattazione di 79 specie, 6 dellequali sono nuove per la scienza. Particolarmente apprezzabili sono leillustrazioni di alta qualità e la ricca bibliografia.Va ricordata l’importanza che ha questo lavoro nel colmare quel vuoto diconoscenze sui molluschi plio-pleistocenici dei settori mediterranei più“periferici”. Inoltre, la posizione dei depositi, così vicini allo Stretto diGibilterra e quindi all’Oceano Atlantico, rende questa documentazioneancora più importante.Per informazioni: www.ppl.be.tf.

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Paleo newsa cura di Paolo [email protected]

ESTINZIONE DI FINEPERMIANO, FU UNMETEORITE?

Che cosa abbia provocatol’estinzione di massa avvenuta allimite Permiano/Triassico è atutt’oggi uno dei maggiori problemidella Paleontologia. Tuttavia AsishBasu, in collaborazione con i colleghidelle Università di Rochester e diHarvard, ha rinvenuto nellemontagne Transantartiche dell’An-tartide schegge di un meteorite chesupporterebbe la teoria che l’estin-zione fu provocata proprio da uncorpo celeste caduto sulla Terra. Leanalisi chimiche condotte sui pezzidi roccia confermano che sono diorigine extraterrestre e assomi-gliano molto ai frammenti trovati

associati all’impatto del meteorite difine Cretaceo, 65 Ma.

Il materiale proveniente dall’An-tartide contiene inoltre pezzi diquarzo da shock, una forma diquarzo deformato che si forma soloin occasione degli impatti dimeteoriti e nei test nucleari. Questascoperta può finalmente porretermine al dibattito su cosa haprovocato la scomparsa del 90%delle specie viventi sia nel mare chesulla terraferma al passaggio tra ilPermiano e il Triassico.

Questa notizia è stata riportatasu Science nel numero del 21Novembre.

PTEROSAURI CONTROUCCELLI: CHI IL PIÙ“INTELLIGENTE”?

Gli uccelli e gli pterosauri si sonoevoluti in modi molto differenti,tuttavia entrambi i gruppi con-dividono un numero di caratterianatomici dovuti all’adattamento alvolo, tra cui l’organizzazioneneurologica generale. Un nuovostudio condotto su due generi distintidi pterosauri, Rhamphorhynchus eAnhanguera ha messo a confrontola loro anatomia cerebrale, conquella dei moderni uccelli, questoallo scopo di chiarire le similitudinie le differenze nei due gruppi.

L. Witmer e i colleghi dell’Uni-versità dell’Ohio, usando la tomo-grafia computerizzata, hanno

“hai letto? L’estinzione di finePermiano è stata provocata da unmeteorite”“seee... ma tu credi proprio a tutto!!!”

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Paleo newsottenuto immagini ad alta risoluzionedella scatola cranica di questi dueforme di pterosauri e le hannoconfrontate con quelle degli uccellimoderni.

Dalle loro analisi si ricava chegli pterosauri avevano un cervellomolto piccolo rispetto alle dimensionidel corpo, se confrontato con quellodegli uccelli. I ricercatori suppon-gono che questa differenza dipendaprincipalmente dai loro “progenitori”:infatti, mentre, gli pterosauri si sonoevoluti da forme rettiliane dotate diun cervello piccolo, gli uccelli si sonoevoluti da dinosauri teropodi dotatidi un grande cervello.

Inoltre il cranio degli pterosauristudiati ha una area allargata che sipensa fosse dedicata alla stabi-lizzazione della vista: ciò permettevadi mantenere lo sguardo fisso efocalizzato su un punto mentrevolavano. I ricercatori spieganol’allargamento di quest’areaipotizzando che il cervello deglipterosauri avesse incorporato“informazioni” relative allamembrana stesa tra l’arto e il corpo.Questo confronto anatomico è statopresentato su Nature nel numero del30 ottobre.

UN ORECCHIO MOLTOPARTICOLARE: IL CASODELL’ICHTHYOSTEGA

L’Ichthyostega del DevonianoSuperiore è considerato uno deiprimissimi anfibi ed è ritenuto“l’anello”di transizione tra i pesci ei vertebrati terrestri.

Ora, nuove analisi condotte daJenny Clack e i colleghi dell’Uni-versità di Cambridge su esemplarifossili di Ichthyostega hannorivelato caratteri non riconosciutiprecedentemente nei tetrapodi, inparticolar modo la struttura internadell’orecchio particolarmentespecializzata, che si ritiene venisseusata per sentire sott’acqua. Questastruttura unica è paragonabile allacavità media dell’orecchio che siritrova in diverse rane acquatiche.Questo livello di specializzazione neitetrapodi primitivi sottolinea unamaggior diversità scheletrica inqueste creature di quanto non sipensasse prima e fa supporre cheIchthyostega avesse una vita piùacquatica di quanto ipotizzato inorigine.

Questa notizia è apparsa sulnumero del 4 settembre 2003 diNature.

LO SQUALO PIÙ ANTICO“ARRIVA” DALDEVONIANO

Il gruppo dei Condritti o PesciCartilaginei, che include gli squali,le chimere e le razze, costituisceuno dei più fantastici gruppi divertebrati marini ed è noto aipaleontologi fin dall’Ordovicianosuperiore (455 Ma.). Tuttavia, finoad ora, i resti fossili più antichirisalivano “solo” a 394 Ma.(Emsiano, Devoniano Inferiore).

Randall Miller, assieme aicolleghi del Museo di NewBrunswick, in Canada, ha trovato il

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Paleo newspiù antico squalo articolato, datato409 Ma. (Devoniano Inferiore), ben15 milioni di anni più vecchio diqualunque altro resto fossile disqualo conosciuto. Questo reperto,nome scientifico Doliodus proble-maticus, proviene proprio da NewBrunswick e misura 23 cm dilunghezza. È presente il cranio,relativamente ben conservato, lacartilagine calcificata, le squame,delle larghe pinne pettorali con spine,carattere questo sconosciuto fino ad

ora nei pesci cartilaginei e, infine,denti tipo-cesoia presenti sia sullaparte superiore che inferiore dellabocca. Prima di questo nuovorinvenimento, del D. problematicussi conoscevano solamente i denti.Questa scoperta di fatto chiariscela relazione esistente tra i primisquali e i vertebrati dotati di bocca.La notizia del nuovo rinvenimento èstata presentata su Nature nelnumero del 2 ottobre 2003.

65 milioni di anni fa...Turnover

“...al 65 esimo del secondo tempo...”

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PALEOWEBa cura di Maurizio Gnoli

[email protected]

Ittiosauri ed altro

Eccoci nuovamente alla rubrichetta “PaleoWeb”: siamo al numero 10,siamo diventati “maturi” navigatori e possiamo permetterci d’essere unpo’ esigenti e di conseguenza le visite ai siti devono essere adeguate.Ricevendo posta a carattere paleontologico da tutto il mondo ho ricevutoun invito a dare una occhiata ad un indirizzo di un sito preparato all’uopodal Dr. Ryosuke Motani, un ricercatore che ha incominciato a studiare gliittiosauri a partire dalla sua tesi di Laurea, poi di Dottorato ed è considerato

oggi uno dei maggiori espertidi questo gruppo.Personalmente, prestandoattenzione a quantoraccomandato dall’autore nelparagrafo dedicato al

Copyright, utilizzo testo e figure opportunamente tradotti a scopo didatticoper gli studenti di Paleontologia dei Vertebrati. Il sito è http://www.ucmp.berkeley.edu/people/motani/ichthyo/index.html. La videatache appare sullo schermo del computer consta di 12 capitoli: 1) Introduction(Introduzione); 2) Features (caratteristiche) comprensive di tre sottotitoliprincipali a) Forefin of ichthyosaurs (arti anteriori degli .. e come si evolsero),b) Eyes of ichthyosaurs (gli occhi degli … e gli occhi più grandi deglianimali), c) Vertebrae degli … eperché sono di forma discoidale);3) Size of ichthyosaurs (ledimensioni degli … e quantopesavano); 4) Diets ofichthyosaurs (cosa mangiavano);5) Swimming evolution inichthyosaurs (l’evoluzione delloro nuoto); 6) Diving behaviorsof ichthyosaurs (comportamentod’immersione degli … e quale erail più probabile); 7) Phylogeny of

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ichthyosaurs (filogenesi e albero filogenetico dei più noti …); 8) Stratigraphicoccurrences (la diversificazione degli … nel tempo geologico); 9)Classification of ichthyosaurs (loro classificazione); 10) Literature list(elenco dei lavori pubblicati sugli … da quelli più divulgativi a quelli peresperti); 11) Who wrote this? (chi ha scritto il sito e l’home page dell’autore);12) Copyright remarks (note di copyright). Il sito è in lingua Ingleseamericaneggiante, ma penso che per esperti quali oggi siete tutti Voi nondovrebbe essere un problema! Per coloro che avessero qualche difficoltàmi metto comunque a disposizione, scrivete pur liberamente [email protected], Vi risponderò al più presto, compatibilmente agliimpegni di lavoro.

A tutti quanti, poiché l’occhio vuole sempre la sua parte,belle immagini di fossili, micro e macro sono disponibili alsito preparato sul tema dal Dr. Norman Mac Leod del BritishMuseum Natural History ovvero http://www.paleobase.com/home.html. Nella videata che apparecliccate su Image Galery ‘Part One’: appariranno artropodi,

brachiopodi, briozoi, graptoliti e tracce fossili http://www.paleobase.com/gallery/gallery.html e successivamente su ‘Part Two’ http://www.paleobase.com/gal lery/gallery2.html per ammoniti, bivalvi,coleoidi, primi metazoi, gasteropodi,nautiloidi e scafopodi; facendo cliksu ogni immagine se ne ottienel’ingrandimento. Per belle immaginidi microfossili: foraminiferi,ostracodi, conodonti e dinoflagellatiandate alla “PaleoVision Gallery”,ovvero http://www.nhm.ac.uk/palaeontology/palaeovis ion/pvgallery.html sempre del BMNHe buona visione! Navigate, navigate, navigate sempre … Alla prossima

GLI INDIRIZZI ELETTRONICI DELLA S.P.I.

Bollettino della Società Paleontologica Italiana [email protected] [email protected] [email protected] [email protected]

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Mostre

Gli squali del Pliocene senese

Siena

Museo di Storia Naturaledell’Accademia dei Fisiocritici

Piazzetta Silvio Gigli 2

fino al 30 agosto 2004

Vedere la finestra a pag.41

LinguedipietraFossili tra mito e scienza

BolognaMuseo di Geologia “G. Cappellini”

via Zamboni 65

fino al 31 agosto 2004

Apertura: dal lunedì al venerdì 9 -12,30.Ingresso gratuito.Per informazioni: 051 2094555 - email:[email protected] web: www.museocapellini.org

International Unionof Geological Sciences

Italia 200432° Congresso Internazionale

di Geologia

20-28 agosto 2004Firenze

Segreteria scientifica: Chiara Manetti, Di-partimento di Scienze della Terra, via LaPira 4, 50121 Firenze;[email protected]

Segreteria organizzativa: Newtours, via SanDonato 20, 50127 Firenze;[email protected]

Sito web: http://www.32igc.org

A g e n d aCongressi e convegni

3° Meeting Italiano diMicropaleontologia Ambientale

Microrganismi comeindicatori ambientali

e paleoambientali

8-10 giugno 2004Urbino

Vedere la finestra a pag. 40.

Giornata di studi paleontologici“Prof. Carmen Loriga”

18 giugno 2004Ferrara

Vedere la finestra a pag. 40.

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Università degli Studi di UrbinoCentro di Geobiologia

Gruppo Italiano di Micropaleontologia AmbientaleInternational Society of Environmental Micropaleontology, Microbiology &

Meiobenthology

3° Meeting Italiano di Micropaleontologia AmbientaleMICRORGANISMI COME INDICATORI AMBIENTALI E PALEOAMBIENTALI

8-10 Giugno 2004Urbino - Campus Scientifico

Presentazioni orali ed esposizione posters

Per informazioni: Prof. Rodolfo Coccioni, Istituto di Geologia e Centro di Geobiologiadell’Università, Campus Scientifico, Località Crocicchia, 61029 Urbino, [email protected], 0722-304237, 347-3520122.Sito internet: www.noseonline.org

Università di Ferrara

Giornata di Studi Paleontologici“Prof. Carmen Loriga”

18 Giugno 2004Ferrara

La giornata di studi è organizzata in commemorazione della ProfessoressaCarmen Loriga. Quindici comunicazioni ad invito analizzeranno vari aspettipaleontologici di successioni sedimentarie dal Triassico al Recente. Lagiornata si terrà presso l’Aula Magna dell’Università di Ferrara (via Savonarola,9). È necessario inviare l’adesione.

Il programma della Giornata è consultabile nella Bacheca del portaledell’Università di Ferrara: http://www.unife.it

Per informazioni: Anna Fugagnoli, Dipartimento delle Risorse Naturali eCulturali, e-mail: [email protected].

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GLI SQUALI DEL PLIOCENE SENESE

Il Museo di StoriaNaturale dell’Accademiadei Fisiocritici (PiazzettaSilvio Gigli 2, 53100 Siena)possiede una piccolacollezione di ittiodontoliti(in tutto un centinaio dipezzi), costituita quasiinteramente da denti disqualo. Prendendo spuntoda questa raccolta, è stataorganizzata da ValerianoSpadini e da GiuseppeManganelli una mostra perillustrare gli squali delPliocene senese, utiliz-zando oltre al materialestorico anche reperti

recentemente rinvenuti da alcuni appassionati raccoglitori di fossili.Associato alla mostra è stato pubblicato un catalogo (disponibile presso

l’Accademia con un contributo di € 5) articolato in tre sezioni principali e inuna serie di approfondimenti. La prima sezione introduce alla biologia deglisquali con notizie sulla morfologia, sull’ecologia, sulla riproduzione, sulladistribuzione geografica e sulla sistematica. La seconda si occupa del Pliocenesenese. La terza contiene le schede degli squali trovati nei sedimenti pliocenicidella provincia di Siena. La scheda di ciascuna specie è composta da un testo(una breve descrizione, una sintesi delle conoscenze ecologiche, geografichee stratigrafiche e l’elenco delle località dove è stata trovata) e da alcune figure(una figura dell’animale, nel caso di specie ancora viventi, e varie figure direperti fossili).

Negli approfondimenti, sono trattati alcuni argomenti di vario interesse,riguardanti la collezione di ittiodontoliti del Museo di Storia Naturaledell’Accademia dei Fisiocritici, sia la storia della scoperta scientifica dei fossilidi questi pesci, sia aspetti più generali sulla biologia degli squali.

La mostra è stata inaugurata l’11 dicembre 2003 con una conferenza delprof. Franco Cigala Fulgosi e rimarrà aperta fino al 30 agosto 2004 con ilseguente orario: 9-13, 15-18, dal lunedì al venerdì (giovedì pomeriggio e festiviesclusi).

Per informazioni: 0577 47002; [email protected].

Sara FerriPresidente dell’Accademia dei Fisiocritici

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“PALEOBOTANICA ON LINE”EDOARDO MARTINETTO

La banca dati PALEOBOTANICA ON LINE ha come scopo la raccolta e lacatalogazione in un unico punto funzionale e istituzionale di tutte lepubblicazioni paleobotaniche/archeobotaniche relative, prevalentemente, alterritorio italiano, edite da autori italiani e stranieri, per le quali viene fornitoun servizio di riproduzione e di spedizione su singola richiesta.

Tali pubblicazioni vengono raccolte e catalogate in SEBINA INDICE acura della Biblioteca Comunale “G. C. Croce” di San Giovanni in Persiceto (tel. 051 6812961 - fax 051 827017 - e-mail [email protected] ).

Attualmente sono stati inseriti articoli ed estratti di monografie e di rivistepubblicate a partire dall’anno 2000 degli enti partecipanti al progetto. Ogniarticolo catalogato è provvisto di abstract in lingua italiana.

Chi volesse contribuire ad incrementare la banca dati può inviarepubblicazioni oppure tesi di laurea o di dottorato (accompagnate da liberatoriaper la consultazione e riproduzione) al seguente indirizzo:

Biblioteca Comunale “G. C. Croce” - all’attenzione di Gloria Serrazanetti -Piazza Garibaldi, 7 - 40017 San Giovanni in Persiceto (Bologna).

Assieme al lavoro è gradito un abstract in lingua italiana compilatodall’autore di max 50 parole, contenente almeno 5 termini desunti dall’elencofornito in calce, nonché l’indicazione della località e del periodo storicointeressati dal lavoro.

Servizi ! Su richiesta è possibile ottenere gratuitamente dalla biblioteca “G.C. Croce” - nel rispetto della normativa vigente sul diritto d’autore - copia deilavori presenti nella banca dati. La Biblioteca provvederà all’invio tramiteposta, fax, e-mail.

Ricerca ! Il progetto è reperibile all’indirizzoo www.caa.it del Centro AgricolturaAmbiente “Giorgio Nicoli”. Cliccando su Palinologia Paleo-archeobotanicasi accede alla pagina web del progetto Paleobotanica on line. Mediante ilpulsante “Ricerca” si apre la maschera dell’OPAC del Polo SBN di Bologna.Selezionando B.”G.C.Croce” nel campo “Biblioteca” è possibile interrogarela banca dati per “Autore” e per “Titolo”, oltre che per una o più dellesottostanti parole chiave, da inserire nella stringa “Ricerca libera” (es. :manufatti lignei Verucchio; oppure: pollini età del ferro Bologna).

Progetto “PALEOBOTANICA ON LINE”Marco Marchesini, Silvia Marvelli, Marco Carrieri

Laboratorio Archeoambientale - Centro Agricoltura Ambiente

Via di Mezzo Levante 2233, 40014 Crevalcore (BO) e-mail: [email protected]

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ELENCO ALFABETICO DEI SOCIal 31 dicembre 2003

1990 - ABBAZZI dott.ssa Laura - viale A. Volta 43, 50131 Firenze.1979 - ACADEMIA SINICA (Library) - Nanjing Institute of Geology & Paleontology Chi-Ming-Ssu, 210008

Nanjing (China).1976 - ACCORNERO sig. Gualtiero - via Filadelfia 109, 10137 Torino.1964 - AGIP SPA - ENI Serv. Studi geologici e laboratori, 20097 San Donato Milanese (Milano).1963 - AGOSTI prof. don Guido - via D. Zeffirino Iodi 2, 42100 Reggio Emilia2001 - AGOSTINELLI sig. Giorgio - c/o SITEP E & P., via dei due Macelli 66, 00187 Roma.1987 - ALBANI dott. Roberto - Dipartimento di Scienze della Terra, via S. Maria 53, 56126 Pisa.1964 - ALLASINAZ prof. Andrea - Dipartimento di Scienze della Terra, via Accademia delle Scienze 5, 10123

Torino.1991 - ANDREOLI sig. Giovanni - via Fonda 111, 41053 Maranello (Modena).1978 - ANDRI prof. Eugenio - Dipartimento per lo studio del Territorio e delle sue Risorse, DIP.TE.RIS,

corso Europa 26, 16132 Genova.1975 - ANFOSSI prof. Giacomo - Dipartimento di Scienze della Terra, via Abbiategrasso 207, 27100 Pavia.1978 - ANGELELLI prof. Francesco - Dipartimento Servizi Tecnici Nazionali, largo S. Susanna 13, 00185

Roma.2003 - ANGELONE dott.ssa Chiara - Dipartimento Scienze Geologiche Università Roma 3, largo S.L.

Murialdo 1, 00146 Roma.2000 - ARBULLA dott.ssa Deborah - via S. Marco 51, 34100 Trieste.1996 - ARCA dott.ssa Marisa - via Logudoro 10, 08025 Oliena (Nuoro).1988 - ARENA sig. Concetto - via Gianforma 32, 97010 Frigintini (Ragusa).1996 - ARGENTI dott.ssa Patrizia - Dipartimento di Scienze della Terra, piazza Università 1, 06100 Perugia.2002 - ARMELLINI dott. Antonio - via Mazzini 21, 33017 Tarcento (Udine).2000 - ASSOCIAZIONE ONLUS G.E.A - piazza Farinata degli Uberti 8, 50053 Empoli (Firenze).1980 - ASSOCIAZIONE PALEONTOLOGICA “MICHELE GORTANI” - Villa Comunale, via Seminario 5, 30026

Portogruaro (Venezia).2001 - AUDITORE dott. Marco - via S. Giovanni Battista 7/23, 16154 Sestri Ponente (Genova).2000 - AVANZINI dott. Marco - c/o Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14, 38100 Trento.1977 - AZZAROLI prof. Augusto (socio onorario) - Dipartimento di Scienze della Terra, via G. La Pira 4,

50121 Firenze.2003 - BADODI dott. Andrea - via V. Ferrari 2/1, 42100 Reggio Emilia.1990 - BAGLIONI dott. Francesco - via G. Ricci Curbastro 56, 00149 Roma.1984 - BAGNOLI dott.ssa Gabriella - Dipartimento Scienze della Terra, via S. Maria 53, 56126 Pisa.1978 - BALESTRAZZI dott. Eugenio - via Mossi 30, 27100 Pavia.1992 - BALINI dott. Marco - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133 Milano.1984 - BARATTOLO prof. Filippo - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10, 80138

Napoli.1963 - BARBERA prof.ssa Carmela - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10, 80138

Napoli.1980 - BARBIERI prof. Roberto - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, via Zamboni

67, 40126 Bologna.1979 - BARBIERI sig. Ugo - via Matteotti 23, 47039 Savignano sul Rubicone (Forlì).1993 - BARRA dott.ssa Diana - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10, 80138 Napoli.1994 - BARTOLUCCI dott. Stefano - via Etruria 12, 06018 Trestina (Perugia).1974 - BASSANI sig. Umberto - via Generale Govone 31, 20155 Milano.2002 - BASSI dott. Davide - Dipartimento delle Risorse Naturali e Culturali, corso Ercole I d’Este 32,

44100 Ferrara.2002 - BEDETTI dott.ssa Claudia - via di Grotta Perfetta 329, 00142 Roma.1999 - BEI sig. Domenico - c/o Museo dei Fossili e dei Minerali di Monte Nerone, via XX Settembre,

61042 Apecchio (Pesaro).1981 - BELLAGAMBA dott.ssa Mariella - via B. Sforza 49, 61029 Urbino (Pesaro).1986 - BELLOMI sig. Alessandro c/o SIAP INTERNATIONAL SRL, via Chiossetto 18, 20122 Milano.1993 - BELLOMO dott. Ernesto - via Boner 49, 98121 Messina.

PALEOITALIA4 4

1997 - BENETTI cav. Attilio - via Covolo 1, 37030 Velo Veronese (Verona).1999 - BENETTI sig. Giuseppe - via Montini 11, 25062 Concesio (Brescia).2000 - BERGAKADEMIE BIBLIOTHEK - Agricolastrasse 10, 09599 Freiberg (Germania).1996 - BERGAMIN dott.ssa Luisa - via Duchessa di Galliera 76/19, 00151 Roma.1995 - BERGAMO dott. Giuseppe - via Minghetti 1, 28100, Novara.1989 - BERNARDINI sig. Ettore - via Roma 108, 47025 Mercato Saraceno (Forlì).1996 - BERNINI dott. Fabrizio - Parco Fluviale Regionale dello Stirone, via Loschi 5, 43039 Salsomaggiore

Terme (Parma).1981 - BERTOLA sig. Giorgio - via Trieste 126, 20020 Cesate (Milano).1985 - BERTOLASO sig. Luca - via Manzotti 35, 42015 Correggio (Reggio Emilia).1967 - BIBLIOTECA CENTRALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - Facoltà di Scienze Mat., Fis. e Nat., Prato S.

Agostino 4, 53100 Siena.1978 - BIBLIOTECA CIVICA - via Museo 12, 36061 Bassano del Grappa (Vicenza).1961 - BIBLIOTECA - Dipartimento di Scienze della Terra, via Trentino 51, 09127 Cagliari.1994 - BIBLIOTECA FACOLTÀ DI SCIENZE MM.. FF. NN. - C. di Laurea Scienze Geologiche, via dei Vestini,

Campus Universitario di Madonna delle Piane, 66013 Chieti Scalo (Chieti).1975 - BIBLIOTECA GEOMINERALOGICA - via G. La Pira 4, 50121 Firenze.1995 - BIBLIOTECA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI URBINO - Area Scientifica, Località Crocicchia, 61029 Urbino

(Pesaro).1989 - BIBLIOTECA UNIVERSITAT DE BARCELONA - Secciò de Geologia Marti i Franques s/n, 08028 Barcelona

(Spagna).1985 - BIBLIOTHEQUE DE L’UNIVERSITÉ DE BOURGOGNE SECTION SCIENCES ECONOMIE - 6 rue Sully, F 21000

Dijon (Francia)1971 - BINUTTI sig. Romano - via E. d’Attimis 25/subit, 33040 Attimis (Udine).1974 - BIZZARINI dott. Fabrizio - Cannaregio 1269/A, 30121 Venezia.1973 - BIZZOTTO sig. Bruno - via Cal di Breda 63, 31100 Treviso.2003 - BONA dott. Fabio (junior) - via Leonardo da Vinci 8, 26011 Casalbuttano ed Uniti (Cremona).1978 - BONCI dott.ssa Maria Cristina - Dipartimento per lo studio del Territorio e delle sue Risorse, corso

Europa 26, 16132 Genova.1982 - BONFIGLIO prof.ssa Laura - Dipartimento di Scienze della Terra, via Sperone 31, 98166 S. Agata di

Messina (Messina).1989 - BOSELLINI prof.ssa Francesca - Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico, via

Università 4, 41100 Modena.1977 - BOSSIO prof. Alessandro - Dipartimento di Scienze della Terra, via S. Maria 53, 56126 Pisa.2001 - BOTTINO dott.ssa Cecilia - via Garigliano 72, 00198 Roma.2003 - BOVE FORGIOT sig.na Lisa (junior) - via Roma 4, 10100 Alice Superiore (Torino).1960 - BRAGA prof. Gian Pietro - Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica, via Giotto 1, 35137

Padova.1975 - BRAMBILLA prof. Giuseppe - Dipartimento di Scienze della Terra, via Abbiategrasso 207, 27100

Pavia.1992 - BRAVI dott. Sergio - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10, 80138 Napoli.2002 - BREDA dott.ssa Marzia - via Cristofori 26, 35137 Padova.2003 - BRESSAN David (junior) - via Himmelreichst. 6, 31031 Brunico (Bolzano).1996 - BRIZIO dott. Cesare - via Del Poggiolo 4, 40034 Rocca di Roffeno (Bologna).†1957 - BROGLIO LORIGA prof.ssa Carmela - Dipartimento di Scienze Geologiche e Paleontologiche, corso

Ercole I d’Este 32, 44100 Ferrara.1999 - BRUNETTI sig. Mauro - Ponte Locatello 9/A, 40030 Grizzana Morandi (Bologna).1979 - BRUNI sig. Neldo - via del Monte 2, 63020 Smerillo (Ascoli Piceno).1977 - BUCCHERI prof. Giuseppe - Dipartimento di Geologia e Geodesia, corso Tukory 131, 90134

Palermo.1963 - BUNDESANSTALT F. GEOWISSENSCHAFTEN & ROHSTOFFE, BIBLIOTHEK STILLEWEG - 2 - Postf. 510153

30655 Hannover (Germania).1976 - BURATTI dott. Helmuth - viale Druso 335/c int.7, 39100 Bolzano.1986 - BUSULINI dott.ssa Alessandra - via Cà Rossa 117/3, 30174 Mestre (Venezia).2002 - CABRAS dott. Enrico - via Porto Botte 33/A, 09010 San Giovanni Suergiu (Cagliari).1983 - CACCAMO dott. Giuseppe - via S. Assemani 92, 00125 Acilia (Roma).1988 - CALOI dott.ssa Lucia - Dipartimento di Scienze della Terra, Università “La Sapienza” piazzale Aldo

Moro 5, 00185 Roma.

PALEOITALIA 4 5

1979 - CALZADA dott. S. - Museo Geologico del Seminario C/Diputacion 231, 08028 Barcelona 7(Spagna).

1999 - CANZONERI ing. Vincenzo - via Florestano Pepe 6, 90139 Palermo.1977 - CAPPELLI sig. Pierfrancesco - via A. da Sangallo 4, 37138 Verona.2003 - CARAMIELLO sig. Salvatore - Sovraintendenza Archeologica, via dei Tintori 1, 66100 Chieti.2000 - CARAVÀ dott.ssa Nunzia - via Palmerino 69, 90129 Palermo.1979 - CARBINI sig. Enrico - piazza Vittoria 20, 60036 Montecarotto (Ancona).1977 - CARBONI prof.ssa M. Gabriella - Dipartimento Scienze della Terra, Università “La Sapienza”

piazzale A. Moro 5, 00185 Roma.1977 - CARCANO sig. Maurizio - via XX Settembre 65, 22026 Maslianico (Como).1995 - CAREDDA sig. Pietro - via S. Caterina 157, Zona Serbariu, 09013 Carbonia (Cagliari).1974 - CAROSI dott. Michelangelo - viale De Gasperi 35, 63039 S. Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).2002 - CARTA dott. Nicola - via E. Lussu 21, 09040 Settimo San Pietro (Cagliari).1994 - CASAGRANDE dott. Francesco - via Lombardia 9, 31027 Spresiano (Treviso).1995 - CASALINI sig.ra Brunella - Casella postale 12, 50014 Fiesole (Firenze).1985 - CASALINI sig.ra Dorotea - c/o Casalini Libri, via Benedetto da Maiano 3, 50014 Fiesole (Firenze).1997 - CASALINI Francesco - Casella Postale 12, 50014 Fiesole (Firenze).1991 - CASALINI sig. Michele - c/o Casalini Libri, via Benedetto da Maiano 3, 50014 Fiesole (Firenze).1978 - CASALINI sig.ra Simona - c/o Casalini Libri, via Benedetto da Maiano 3, 50014 Fiesole (Firenze).1988 - CASSARINO dott. Giovanni Silvio - via Carducci 139, 97100 Ragusa.1986 - CATELLANI dott. Daniele - via Carmen Zanti 6, 42025 Cavriago (Reggio Emilia).2003 - CAU sig.na. Claudia - via Scirocco 4, 09170 Oristano.1978 - CAULI dott. Luciano - via G. Orosi 35, 57121 Livorno.2002 - CAVALLARO dott. Alberto - via dell’Arcolaio 44/A 50137 Firenze.1987 - CECCA prof. Fabrizio - Lab. de Micropaléontologie, Univ. “Pierre et Marie Curie” - Paris VI, Case

104 - 4 Place Jussieux F-75525 PARIS Cedex 05 (Francia).1998 - CEFFA sig. Giacomo - via Dante 61/c, 37100 Monteforte d’Alpone (Verona).1968 - CENTRAL SERIALS RECORD THE GENERAL LIBRARIES - University of Texas P.O. Box 7159 78713-7159

Austin, Texas (U.S.A.).2001 - CEREGATO dott. Alessandro - via Felsina 29, 40139 Bologna.1963 - CHERCHI prof.ssa Antonietta - Dipartimento di Scienze della Terra, via Trentino 51, 09127 Cagliari.1978 - CHIOCCHINI prof. Maurizio - Dipartimento di Scienze della Terra, via Gentile III da Varano, 62032

Camerino (Macerata).1976 - CIAMPO prof. Giuliano - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10, 80138 Napoli.1973 - CIGALA FULGOSI dott. Franco - Dipartimento di Scienze della Terra, Parco area delle Scienze 157/

A, 43100 Parma.1993 - CIOPPI dott.ssa Elisabetta - Museo di Storia Naturale - Sez. Geologia e Paleontologia, via G. La Pira

4, 50121 Firenze.1996 - CIRONE dott.ssa Gabriella - corso Mazzini 14/2, 17100 Savona.1953 - CITA SIRONI prof.ssa Bianca - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133

Milano.2002 - COBIANCHI dott.ssa Miriam - Dipartimento di Scienze della Terra, via Ferrata 1, 27100 Pavia.1981 - COCCIONI prof. Rodolfo - Istituto di Geologia dell’Università, Campus Scientifico, Località

Crocicchia, 61029 Urbino (Pesaro).1978 - COLALONGO prof. Maria Luisa - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, via

Zamboni 67, 40126 Bologna.1985 - COMAS -RENGIFO prof.ssa Maria Josè - Departamento de Paleontologia Facultad de Ciencias

Geologicas, Ciudad Universitaria 28040 Madrid (Spagna).2000 - CONTI prof.ssa Maria Alessandra - Dipartimento di Scienze della Terra, Università La Sapienza,

piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma.1982 - CONTI prof. Stefano - Dipartimento di Scienze della Terra, piazzale S. Eufemia 19, 41100 Modena.1984 - COPPA DE CASTRO prof.ssa Maria Grazia - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino

10, 80138 Napoli.1993 - CORRADINI dott. Carlo - Dipartimento di Scienze della Terra, via Trentino 51, 09127 Cagliari.1965 - CORRADINI prof. Domenico - Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico, via

Università 4, 41100 Modena.2001 - COSTA dott. Gian Paolo - c/o Museo Civico di Scienze Naturali, via Medaglie d’Oro 51, 48018

Faenza (Ravenna).

PALEOITALIA4 6

2002 - COTZA dott.ssa Francesca - via Umberto I 15, Tuili (Cagliari).2001 - COUTINHO dott. Celestino - Escola Basica 2.3 - 219 U 2780 Paco De Arcos (Portogallo).1983 - CRESTA dott. Stefano - via della Stazione di San Pietro 16, 00165 Roma.2002 - D’ALESSANDRO prof. Assuntina - Dipartimento di Geologia e Geofisica, Campus Universitario, via

E. Orobona 4, 70125 Bari.1990 - DALLA VECCHIA dott. Fabio Marco - via Marche 33 Colloredo di Prato (Udine).1995 - D’ARPA dott.ssa Carolina - via Regione Siciliana SE 702, 90129 Palermo.1968 - DAVOLI dott. Franco (socio benemerito) - Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto

Botanico, via Università 4, 41100 Modena.2003 - DE BLASIO dott. Fabio - Department of Geosciences Univ. Oslo, Hagaveieu 2I, 0980 Høybràteu,

Oslo (Norvegia).1966 - DE CAPOA prof.ssa Paola - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10, 80138

Napoli.1959 - DE CASTRO prof. Piero - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10, 80138 Napoli.1992 - DEL RE dott.ssa Maria Carmela - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10,

80138 Napoli.1985 - DEL RIO dott.ssa Myriam - Dipartimento di Scienze della Terra, via Trentino 51, 09127 Cagliari.2003 - DELFINO dott. Massimo - via San Grato 12, 10090 Romano Canavese (Torino).2003 - DESSI sig. Andrea - via Tuveri 90, 09127 Cagliari.1981 - DEZI sig. Romano - via Lauro Rossi 8, 62100 Macerata.1994 - DHONDT prof. Annie V. - Dept. Paleontology, Koninklijk Belgisch Instituut voor Natuurwetenschappen,

Vautierstr. 29, B-1000 Brussels (Belgio).1993 - DI BELLA dott.ssa Letizia - via Nicolò Piccinni 25, 00100 Roma.2002 - DI CANZIO dott. Emanuele - Contrada Colle della Corte 10, 64020 Montepagano (Teramo).2000 - DI GERONIMO prof. Italo - Dipartimento di Scienze Geologiche, Sez. Oceanologia e Paleoecologia,

corso Italia 55, 95129 Catania.1996 - DI GIACOMO dott. Giorgio - via Giovanni Muriana 36, 97015 Modica (Ragusa).1992 - DI STEFANO dott.ssa Agata - via Cervo 42/A, 95024 Acireale (Catania).1994 - DI STEFANO dott. Giuseppe - via Pomposa 11, 00142 Roma.1957 - DIECI prof. Giovanni - Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico, via

Università 4, 41100 Modena.1960 - DIENI prof. Igino - Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica, via Giotto 1, 35137

Padova.1972 - DIPARTIMENTO DEL MUSEO DI PALEOBIOLOGIA E DELL’ORTO BOTANICO (socio benemerito) - via Università

4, 41100 Modena.1984 - DIPARTIMENTO DI GEOLOGIA E GEOFISICA - Campus Universitario, via E. Orabona 4, 70125 Bari.1985 - DIPARTIMENTO DI GEOLOGIA E PALEONTOLOGIA - corso Ercole I d’Este 32, 44100 Ferrara.1964 - DIPARTIMENTO DI GEOLOGIA, PALEONTOLOGIA E GEOFISICA - via Giotto 1, 35137 Padova.1963 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA - Parco Area delle Scienze 157/A, 43100 Parma.1969 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA - piazza dell’Università, 06100 Perugia.1961 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA - Università “La Sapienza”, piazzale Aldo Moro 5, 00185

Roma.1976 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA - via Accademia delle Scienze 5, 10123 Torino.1962 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA - via S. Maria 53, 56126 Pisa.1982 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOLOGICO-AMBIENTALI - Biblioteca ex Geologia, via

Zamboni 67, 40126 Bologna.1995 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE GEOLOGICHE - Università di Roma 3, largo S. Leonardo Murialdo 1, 00146

Roma.1983 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE GEOLOGICHE, AMBIENTALI E MARINE - via Edoardo Weiss 2, Comprensorio

S. Giovanni, 34127 Trieste.1983 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE GEOLOGICHE, SEZIONE DI OCEANOLOGIA E PALEOECOLOGIA - corso Italia 55,

95129 Catania.2002 - DIPRIZIO dott. Giuseppe - via Cesare Battisti 247, 70019 Triggiano (Bari).1964 - DIVISIONE AGIP ENI SPA - Serv. Studi Geologici e Laboratori, 20097 San Donato Milanese

(Milano).1974 - DOMENELLA sig. Paolo - via Regina Margherita 180, 62012 Civitanova Marche (Macerata).1990 - DONADEO sig. Giuseppe - via Medico Longo, 4 73024 Maglie (Lecce).1990 - DONZELLI sig. Stefano - via Mameli 13, 61011 Gabicce Mare (Pesaro).1962 - ENGINEERING LIBRARY CORNELL UNIVERSITY - Carpenter Hall 14853-2201 Ithaca, New York (U.S.A.).

PALEOITALIA 4 7

1993 - ERBA prof.ssa Elisabetta - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133 Milano.1982 - ESU prof.ssa Daniela - Dipartimento di Scienze della Terra, Università “La Sapienza”, piazzale Aldo

Moro 5, 00185 Roma.1978 - ETH - Bibliothek Erdwissenschaften, Raemistrasse 101 CH-8092 Zuerich (Svizzera).1993 - FACULTAD DE CIENCIAS - Granada, P.O. BOX 750 1430 AT AALSMER (Olanda).2003 - FAEDDA sig. Daniela - via P. Nemi 10, 09030 Samassi (Cagliari).1977 - FAKULTÄTBIBLIOTHEK FÜR NATURWISSENSCHAFTEN - Hellbrunnerstrasse 34 A, 5020 Salzburg (Austria).1997 - FANFANI dott. Flaviano - via S. Isidoro 39, Cascina (Pisa).1979 - FANZUTTI prof. Giovanni Paolo - viale dei Tigli 4, 33038 S. Daniele del Friuli (Udine).2001 - FASSI dott. Paolo - via Molinetto di Lorenteggio 47, 20094 Corsico (Milano).1976 - FERRARI dott. Alessandro - via Mazzini 12, 41057 Spilamberto (Modena).1980 - FERRARI sig. Ivo - via Matilde di Canossa 6, 42100 Reggio Emilia.1993 - FERRARI dott. Roberto - via Cividale 48/A, 34076 Romans d’Isonzo (Gorizia).1975 - FERRERO dott.ssa Elena - Dipartimento di Scienze della Terra, via Accademia delle Scienze 5, 10123

Torino.1986 - FERRETTI dott. Alberto - via Mariotti 13, 61043 Cagli (Pesaro).1988 - FERRETTI prof.ssa Annalisa - Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico, via

Università 4, 41100 Modena.1998 - FERRETTI dott. Marco Peter - via Capanna 11, 60019 Senigallia (Ancona).2002 - FIORINI dott.ssa Flavia - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, via Zamboni

67, 40127 Bologna.1986 - FORLI sig. Maurizio - via Grocco 16, 50047 Prato.1981 - FREDIANI sig. Piero - via G. Masini 148, 50051 Castelfiorentino (Firenze).1981 - FREGNI dott.ssa Paola - Dipartimento di Scienze della Terra, piazzale S. Eufemia 19, 41100

Modena.2001 - FREZZA dott. Virgilio - via Salaria 93, 00016 Monterotondo (Roma).1976 - FRISATTO sig. Walter - via C. De Maria 5 10086 Rivarolo C.se (Torino).1993 - GADDINI dott. Stefano - via Salento 73, 00162 Roma.1964 - GAETANI prof. Maurizio - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133 Milano.1972 - GAMBARINO dott. Enrico - via Bidone 10, 10125 Torino.1972 - GARONETTI sig. Paolo - via Michele Moretti 22, 47900 Rimini.1971 - GARONETTI dott. Piero - via Bassini 15, 27100 Pavia.2003 - GATTO prof. Roberto - Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica, via Giotto 1, 35137

Padova.1990 - GAUDANT dott. Jean - Rue du Docteur Magnan 17, 75013 Parigi (Francia).1983 - GEOLOGICAL SURVEY LIBRARY - Exchange PS 85 Klarov 3, 118 00 Praha 1 (Repubblica Ceca).1986 - GEOLOGICAL SURVEY OF CANADA LIBRARY - 3303, 33rd Street T2L 2A7 N.W. Calgary, Alberta

(Canada).1980 - GEOLOGISCH-PALAONTOLOGISCHES INSTITUT - Universitat Munster Bibliothek, Corrensstrasse 24, D-

48149 Munster (Germania).1994 - GEOLOGY LIBRARY - Yale University, P.O. BOX 208109, CT 06520, New Haven 8109 (U.S.A.).1981 - GHIANDONI sig. Alberto - largo Belvedere 8, 60121 Ancona.1982 - GIANI sig. Amedeo - via Monviso 6, 21054 Fagnano Olona (Varese).2001 - GIBERTI dott.ssa Nicoletta - via S. Martino 73/1, 41010 Vaciglio (Modena).1999 - GIGLIO dott. Salvatore - via Spinuzza 21, 90015 Cefalù (Palermo).2002 - GIOVINAZZO dott.ssa Caterina - via Leonardo da Vinci 41, 0030 Labico (Roma).2001 - GIRONE dott.ssa Angela - Dipartimento di Geologia e Geofisica, Campus Universitario, via E.

Orobona 4, 70125 Bari.1978 - GIUDICI dott. Paolo - via Laurentina 622, 00143 Roma.1975 - GIULINI dott. Saverio - c/o Dipartimento di Matematica, via Dodecaneso 35, 16146 Genova.1990 - GIUNTELLI sig. Pietro - via Torino 60, 10076 Nole C.se (Torino).1982 - GLIOZZI dott.ssa Elsa - Dipartimento Scienze Geologiche, Università di Roma 3, largo S. Leonardo

Murialdo 1, 00146 Roma.1973 - GNOLI prof. Maurizio - Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico, via

Università 4, 41100 Modena.1985 - GOBBO sig. Carlo - viale A. Des Genejs 43/2, 16148 Genova.2003 - GOLIA dott.ssa Silvia - Corticella Fondachetto 21, 37129 Verona.2003 - GOZZI dott. Emanuele - via Fondo 3, 21052 Busto Arsizio (Varese).

PALEOITALIA4 8

1977 - GRECCHI dott. Glauco - via Cenisio 74, 20154 Milano.1969 - GRECO prof. Antonio - via Aquileia 5, 90144 Palermo.1991 - GRUPPO CULTURALE R 616 - via Oberdan R 616, Finale Emilia (Modena).1974 - GRUPPO GEO-PALEONTOLOGICO VOGHERESE - Museo di Paleontologia e Scienze Naturali, via Gramsci

1, 27058 Voghera (Pavia).1988 - GRUPPO NATURALISTA BUSTESE - c/o Centro Socio Culturale “Il Cortiletto”, via Biagio Bellotti CP

79, 21052 Busto Arsizio (Varese).1995 - GRUPPO NATURALISTA SPERCIGLANUS - c/o De Tuoni Francesco, via Galilei 1, 31027 Spresiano

(Treviso).1980 - GRUPPO PALEONTOFILI FIDENTINI - via Costa 6, 43036 Fidenza (Parma).1984 - GRUPPO PALEONTOLOGICO “LA XENOPHORA” - c/o Moroni Giovanni, via Bezzecca 1, 29017 Fiorenzuola

d’Arda (Piacenza).1993 - GRUPPO SPELEOLOGICO MONFALCONESE, A.D.F. - c/o Museo Paleontologico Cittadino, via Valentinis

134, C.P. 43, 34174 Monfalcone (Gorizia).2003 - GUERRI sig.na Tiziana - via P. Catte 53, 08100 Nuoro.1999 - GUIDOTTI sig. Guido - via Selvelli 3, 61032 Fano (Pesaro).2002 - HISTON dott.ssa Kathleen - via Mazzini 4, Ganna, 21039 Valganna (Varese).1976 - IACCARINO prof.ssa Silvia - Dipartimento di Scienze della Terra, Parco area delle Scienze 157/A,

43100 Parma.2002 - IAMUNDO dott.ssa Fabrizia - via G.A. Badoero 67/A, 00154 Roma.1968 - INSTITUT FÜR GEOLOGIE-PALÄONTOLOGIE - Universität Graz, 8018 Graz (Austria).1988 - INSTITUT FÜR PALÄONTOLOGIE DER UNIVERSITÄT WÜRZBURG - Pleicherwall 1, D-97070 Wurzburg

(Germania).1962 - INSTITUT UND MUSEUM FÜR GEOLOGIE-PALÄONTOLOGIE - Sigwartstrasse 10, D-74000 Tubingen (Germania).1999 - INSTITUTE OF GEOLOGY - Library M. Sachsa 2, P.O. BOX 268, HR-10000 Zagreb (Croatia).1977 - INSTITUTO GEOLOGICO E MINEIRO - Nucleo de Biblioteca e Publicacoes Apartado 7586 2720 Alfragide

(Portogallo).1981 - ISTITUTO POLICATTEDRA DI SCIENZE GEOLOGICHE MINERALOGICHE - corso Angioy 10, 07100 Sassari.2001 - JELLINEK dott. Thomas - Forschungsinstitut Senckenberg Senckenberganlage 25, D-60325 Frankfurt

am Main (Germania).1996 - KAMINSKI dott. Michael A. - Dept. of Earth Sciences, University College, Gower Street WC1E 6BT,

London (Gran Bretagna).1977 - KOTSAKIS prof. Tassos - Dipartimento di Scienze Geologiche, Università di Roma 3, largo S.

Leonardo Murialdo 1, 00146 Roma.2003 - KUSTATSCHER dott.ssa Evelyn - Dipartimento di Scienze della Terra, corso Ercole 1° d’Este 32,

44100 Ferrara.2001 - LA PERNA prof. Rafael - Dipartimento di Geologia e Geofisica, Campus Universitario, via E.

Orobona 4, 70125 Bari.2002 - LANDINI dott. Luciano - via San Donato 52, 43100 Parma.1978 - LANDINI prof. Walter - Dipartimento di Scienze della Terra, via S. Maria 53, 56100 Pisa.2003 - LARGHI dott. Cristiano - via Monte Generoso 5, Vedano Olona (Varese).1988 - LECCHI sig.ra Gabriella - c/o SIAP International S.rl., via Chiossetto 18, 20122 Milano.1996 - LEONE prof. Francesco - Dipartimento di Scienze della Terra, via Trentino 51, 09127 Cagliari.1982 - LEONE sig. Mario - via C. Linneo 6, 63039 S. Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).2001 - LIBRARIAN (ACQUISITIONS) - Institute of Geological & Nuclear Sciences, Box 30-368, Lower Hutt

(Nuova Zelanda).1978 - LIBRARIAN AUSTRALIAN GEOLOGICAL SURVEY ORGANIZATION - G.P.O. Box 378, ACT 2601, Canberra

(Australia).1980 - LIBRARY INSTITUT VOOR AARDWETENSCHAPPEN - Budapestlaan 4 P.O.B. 80.021, 3508 TA Utrecht

(Olanda).1962 - LIBRARY OF EARTH SCIENCES - University of Vienna, Althanstraße 14, A-1090 Wien (Austria).1961 - LIBRARY - Serials Department, University of Iowa, 52242-1420 Iowa City, Iowa (U.S.A.).1976 - LINDA HALL LIBRARY - Serial Department, 5109 Cherry, 64110 Kansas City, Missouri (U.S.A.).2001 - LONGAGNANI sig. Wainer - via Lodovico Ariosto 8, 42013 Casalgrande (Reggio Emilia).2003 - LOZAR dott.ssa Francesca - Dipartimento di Scienze della Terra, via Accademia delle Scienze 5,

10123 Torino.2001 - LUGLI dott.ssa Manuela - via Anacarsi Nardi 35, 41100 Modena.1998 - LUZI sig. Tiziano - via degli Iris 1, 63100 Ascoli Piceno.

PALEOITALIA 4 9

1998 - MACCHIONI dott. Francesco - via Sacco e Vanzetti 25, 06063 Magione (Perugia).1974 - MAGENES sig. Paolo - via Bari 22/A, 20143 Milano.1974 - MAINELLI dott. Michele - via Barcellona 3, 86021 Boiano (Campobasso).2001 - MALAGUTI dott. Giuseppe (socio onorario) - viale XX Settembre 7, 41049 Sassuolo (Modena).1976 - MAMMINO ing. Armando - via Povegliano 8, Camalò 31050 Povegliano (Treviso).2002 - MANCIN dott.ssa Nicoletta - Dipartimento di Scienze della Terra, via Ferrata 1, 27100 Pavia.1986 - MANCINELLI prof.ssa Anna - Dipartimento di Scienze della Terra, via Gentile III da Varano, 62032

Camerino (Macerata).1992 - MANCINI sig. Antonio - via Acherusio 22 int.2, 00199 Roma.1973 - MANCONE dott. Camillo - via Mandrone 2 03043 Cassino (Frosinone).1998 - MANGANELLI prof. Giuseppe - Dipartimento di Biologia Evolutiva, via Mattioli 4, 53100 Siena.2001 - MANGANO dott.ssa Gabriella - via Padre Popieluszko 17, 98040 Giammoro (Messina).1972 - MARCHINI rag. Vittorio - corso Buenos Aires 11/12, 16129 Genova.1989 - MARCHIONNE dott. ing. Enrico - Vocabolo S. Giovanni 11, 05032 Cavi dell’Umbria (Terni).1999 - MARCOLINI dott.ssa Federica - via Angiolo Tommasi 27, 57128 Livorno.1991 - MARCUCCI prof.ssa Marta - Dipartimento di Scienze della Terra, via G. la Pira 4, 50121 Firenze.1975 - MARIOTTI prof. Nino - via Val di Lanzo 93, 00141 Roma.2001 - MARISA dott. Alessandro - via Achille Grandi 18, 38068 Rovereto (Trento).1996 - MARRA dott.ssa Antonella Cinzia - Dipartimento di Scienze della Terra, Salita Sperone 31 - CP 54,

98166 Messina-Sant’Agata.1988 - MARRA dott. Maurizio - via Filippo Turati 132, 93100 Caltanissetta.1993 - MARSIGLI sig. Sandro - c/o Museo di Ecologia e Storia Naturale, piazza Matteotti 28 41054 Marano

sul Panaro (Modena).1992 - MARTINETTO dott. Edoardo - via Ciriè 22, 10070 San Carlo Canavese (Torino).1998 - MASINI prof. Federico - Dipartimento di Geologia e Geodesia, corso Tukory 131, 90134 Palermo.1976 - MASTANDREA prof.ssa Adelaide - Dipartimento di Scienze della Terra, Università della Calabria,

87036 Arcavacata di Rende (Cosenza).1998 - MATARAZZO dott. Mattia - via Sclavons 179, 33084 Cordenons (Pordenone).1975 - MATTEUCCI prof. Ruggero - Dipartimento di Scienze della Terra, Università “La Sapienza”, piazzale

Aldo Moro 5, 00185 Roma.1985 - MAZZA dott. Paul - Museo di Storia Naturale - Sezione di Geologia e Paleontologia, via G. La Pira

4, 50121 Firenze.1984 - MAZZEI prof. Roberto - Dipartimento di Scienze della Terra, via Laterina 8, 53100 Siena.2000 - MAZZINI dott.ssa Ilaria - via Mario Menghini 36, 00179 Roma.1976 - MELELEO dott. Antonio - via A. Catalani 9 (Pal. Poloni), 73100 Lecce.1995 - MELIS dott.ssa Romana - Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine, via Edoardo

Weiss 1, 34127 Trieste.1992 - MENGHI dott. Luciano - via Scutari 1, 20127 Milano.1971 - MENNITI-IPPOLITO dott. Nico - via A. Ristori 7, 20129 Milano.1961 - MICARELLI prof.ssa Aurora - via Narco 16, 62032 Camerino (Macerata).1974 - MICULAN dott. Pietro - via Oberdan 7, 29107 Fiorenzuola d’Arda (Piacenza).1999 - MOL dott. Dick J. - Gudumholm 41 2133 HG Hoofddorp (Olanda)1957 - MONCHARMONT ZEI prof.ssa Maria, via Aniello Falcone 88, 80127 Napoli.1993 - MONECHI prof.ssa Simonetta - Dipartimento di Scienze della Terra, via G. La Pira 4, 50121 Firenze.1988 - MONTAGUTI dott. Bruno - via Casella Gatta 4, 41058 Vignola (Modena).1996 - MONTAGUTI dott. Michele - via Belvedere 82, 40069 Zola Predosa (Bologna).1966 - MOTTA dott. Santo - via R.R. Garibaldi 42, 00145 Roma.1986 - MUNICIPIO DI REGGIO EMILIA - Direzione Civici Musei e Gallerie, via Spallanzani 1, 42100 Reggio

Emilia.2000 - MUNTONI sig. Francesco - via Trentino 11, 09127 Cagliari.1978 - MURRU dott. Marco - Dipartimento di Scienze della Terra, via Trentino 51, 09127 Cagliari.1985 - MUSCIO dott. Giuseppe - viale Ungheria 141, 33100 Udine.1984 - MUSEO ARCHEOLOGICO E DI SCIENZE NATURALI - Biblioteca Civica G. Ferrero, via Paruzza 1, 12051

Alba (Cuneo).1999 - MUSEO CARSICO GEOLOGICO E PALEONTOLOGICO - c/o Zimolo Ferdinando, via Bidischini 4, 34072

Gradisca d’Isonzo (Gorizia).1976 - MUSEO CIVICO - Borgo S. Caterina 41, 38068 Rovereto (Trento).1974 - MUSEO CIVICO “ CRAVERI “ - Palazzo Craveri, 12042 Bra (Cuneo).

PALEOITALIA5 0

1995 - MUSEO CIVICO “GEOLOGIA E ETNOGRAFIA” - piazza SS. Filippo e Giacomo 1, 38037 Predazzo(Trento).

1993 - MUSEO CIVICO DEL FINALE - Chiostri di S. Caterina (Borgo), 17024 Finale Ligure (Savona).1992 - MUSEO CIVICO DELLE CIVILTÀ IN POLESINE - piazzale S. Bartolomeo 18, 45100 Rovigo.1991 - MUSEO CIVICO DELLE SCIENZE - Comune di Pordenone, via della Motta 16, 33170 Pordenone.2001 - MUSEO CIVICO DI PALEONTOLOGIA E PALETNOLOGIA “DECIO DE LORENTIIS” - via Vittorio Emanuele 113,

73024 Maglie (Lecce).1970 - MUSEO CIVICO DI SCIENZE NATURALI - via Ozanam 4, 25128 Brescia.1988 - MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE - Comune di Piacenza, via Taverna 37, 29100 Piacenza.1972 - MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE (socio benemerito) - corso Venezia 55, 20121 Milano.1975 - MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE (socio onorario) - Lungadige Porta Vittoria 9, 37100 Verona.1991 - MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE - piazza A. Hortis 4, 34123 Trieste.1987 - MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE - via Cortivacci 2, 23017 Morbegno (Sondrio).1984 - MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE - via De Pisis 24, 44100 Ferrara.1978 - MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE - Fontego dei Turchi, 30125 Venezia.1990 - MUSEO CIVICO DI VIGNOLA - piazza Carducci 3, 41058 Vignola (Modena).1985 - MUSEO DI SCIENZE NATURALI “E. CAFFI” - Biblioteca, piazza Cittadella 3, 24100 Bergamo.1985 - MUSEO DI STORIA NATURALE E ARCHEOLOGIA - via Piave 51, 31044 Montebelluna (Treviso).1974 - MUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE - via Lionello 1, 33100 Udine.1982 - MUSEO GEOLOGICO CASTELLARQUATO - via Sforza Caolzio 57, 29014 Castellarquato (Piacenza).1991 - MUSEO PALEONTOLOGICO - Comune di Mondaino, piazza Maggiore 1, 47836 Mondaino (Rimini).1969 - MUSEO TRIDENTINO DI SCIENZE NATURALI - via Calepina 14, C. P. 393, 38100 Trento.1990 - NANNARONE dott. Carlo - via del Palazzone 9, 52044 Cortona (Arezzo).1970 - NATIONAAL NATUURHISTORISCH MUSEUM BIBLIOTHEEK - Postbus 9517, 2300 RA Leiden (Olanda).1994 - NATUR MUSEUM ROTTERDAM - Westzeedijk 345 Postbus 23452, 3001 KL Rotterdam (Olanda).1981 - NEGRINI sig. Alessandro - via Vallere 64, 27027 Vigevano (Pavia).2001 - NEGRO dott.ssa Giuliana - Department of Vertebrate Paleontology, Natural History Museum, 90007

Los Angeles, California (U.S.A.).1999 - NICORA prof.ssa Alda - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133 Milano.1975 - NICOSIA prof. Umberto - via Poggio Verde 40, 00148 Roma.1975 - NIEDERSAECHSISCHE STAATS & UNIVERSITAETS BIBLIOTHEK - Goettinger Sieben 1, 37070 Goettingen

(Germania).1972 - NOVELLI dott. Mauro - via Agricola 13, 10137 Torino.1981 - OHIO STATE UNIVERSITY LIBRARIES - Continuation Division, 1858 Neil Avenue, Columbus, Ohio

43210 (U.S.A.).1961 - OLIVIERI prof.ssa Renata - via Ripagrande 71, 44100 Ferrara.1994 - OLIVIERI dott. Stefano - via Mar della Cina 166, 00144 Roma.1980 - ONESTI dott. Oreste - via Cavour 3, 63039 S. Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).2001 - ORSO JORDI dott.ssa Barbara - via Biancardi 2, 20149 Milano.2003 - ORZI ing. Angelo - via Trento 25, 43036 Fidenza (Parma).1987 - PAGANELLI prof. Arturo - Dipartimento di Biologia - Polo 06 Biologico, via G. Colombo 3/ via U.

Bassi 58B, 35121 Padova.1995 - PAGLIANI dott. Franco - via Marradi 21, 42100 Reggio Emilia.1962 - PALÄONTOLOGISCHES INSTITUT - J. Gutemberg Universität Saarstrasse 21, D-55099 Mainz (Germania).1962 - PALÄONTOLOGISCHES INSTITUT UND MUSEUM - Karl Schmid-Strasse 4 CH-8006 Zuerich (Svizzera).1984 - PALMESE sig. Vincenzo - via Mancini 2, 47033 Cattolica (Rimini).1994 - PALMIERI dott. Stefano - via Andreoli 8/A, 41013 Castelfranco Emilia (Modena).1988 - PALOMBO dott.ssa Maria Rita - Dipartimento di Scienze della Terra, Università “La Sapienza”,

piazzale A. Moro 5, 00185 Roma.2001 - PANIERI dott.ssa Giuliana - via A. Saffi 130, 40059 Medicina (Bologna).1990 - PAPAZZONI dott. Cesare Andrea - c/o Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico,

via Università 4, 41100 Modena.1985 - PARISI prof. Guido - Dipartimento di Scienze della Terra, piazza Università, 06100 Perugia.1970 - PAVIA prof. Giulio - Dipartimento di Scienze della Terra, via Accademia delle Scienze 5, 10123

Torino.2002 - PAVIA dott. Marco - Dipartimento di Scienze della Terra, via Accademia delle Scienze 5, 10123

Torino.2003 - PEDERZINI dott. Giuliano - via Bellentani 36, 41100 Modena.

PALEOITALIA 5 1

1996 - PEDRIALI dott. Luca - via S. Pertini 29, 44046 San Martino (Ferrara).1959 - PELOSIO prof. Giuseppe - Dipartimento di Scienze della Terra, Parco area delle Scienze 157/A, 43100

Parma.2003 - PERRI dott. Edoardo - via Città di Ponti 5, 87045 Dipignano (Cosenza).1980 - PERRI dott.ssa Maria Cristina - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, via

Zamboni 67, 40126 Bologna.1999 - PETRIZZO dott.ssa Maria Rose - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133

Milano.1988 - PETRONIO prof. Carmelo - Dipartimento di Scienze della Terra, Università “La Sapienza”, piazzale

A. Moro 5, 00185 Roma.2003 - PETTI dott. Fabio Massimo - via Angelo Elmo 147, 00136 Roma.1994 - PEZZONI dott. Nicola - via Bonfatti 69, 46019 Viadana (Mantova).1995 - PICCARDI dott.ssa Elisabetta - via Trento 95, 00040 Pavona di Albano Laziale (Roma).2003 - PICCINI dott. Stefano - c/o GEOFIN s.r.l., Zona Industriale Località PIP 33040 Torreano di Cividale

(Udine).2003 - PICCIONE dott. Santi - via Casalini 256, 90135 Palermo.1959 - PICCOLI prof. Giuliano - Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica, via Giotto 1, 35137

Padova.1986 - PICHEZZI dott.ssa Rita Maria - via Umberto I 65, 00020 Marano Equo (Roma).1988 - PIGNATTI prof. Johannes - Dipartimento di Scienze della Terra, Università “La Sapienza”, piazzale

A. Moro 5, 00185 Roma.1990 - PILLOLA prof. Gian Luigi - Dipartimento di Scienze della Terra, via Trentino 51, 09127 Cagliari.1962 - PINNA prof. Giovanni - viale Cassiodoro 1, 20145 Milano.2002 - PIRAS dott. Sergio - via Menotti 4F, 09047 Selargius (Cagliari).1978 - PIRINI RADRIZZANI prof.ssa Camilla - via Europa 28, 20097 S. Donato Milanese (Milano).2000 - PISANI dott. Davide - Department of Earth Sciences, Wills Memorial Building, Queen’s Road BS8

1RJ, Bristol (Inghilterra).2002 - PISU dott. Giulio - via Catalani 7, 09127 Cagliari.1976 - PITTAU prof.ssa Paola - Dipartimento di Scienze della Terra, via Trentino 51, 09127 Cagliari.1974 - PIZZAFERRI dott. Claudio - via Abbeveratoia 13, 43100 Parma.2002 - PLEBANI dott.ssa Pierina - via Einaudi 6A, 24055 Cologno al Serio (Bergamo).1989 - PORTALURI sig. Tullio - via Monte Grappa 15, 31050 Vedelago (Treviso).1983 - POSENATO prof. Renato - Dipartimento di Geologia e Paleontologia, corso Ercole I d’Este 32, 44100

Ferrara.1986 - POTETTI dott.ssa Maria - Dipartimento di Scienze della Terra, via Gentile III da Varano, 62032

Camerino (Macerata).1999 - POZZA rag. Ermanno - via Fago 5/D, 39100 Bolzano.1977 - POZZI prof. Enrico - via Santa Eurosia 1, 21040 Menzago di Sumirago ( Varese).1960 - PREMOLI SILVA prof.ssa Isabella - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133

Milano.1977 - PRIORA sig. Giuseppe - via E. Pellini 4, 20125 Milano.2002 - PROGEMISA S.P.A. - via Luigi Contivecchi 7, 09122 Cagliari.1959 - PROTO DECIMA prof.ssa Franca - Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica, via Giotto 1,

35137 Padova.1979 - PUGLIESE prof. Nevio - Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine, via Edoardo

Weiss 1, 34127 Trieste.1978 - QUARANTELLI sig. Raffaele - via Trento 14, 43039 Salsomaggiore Terme (Parma).1967 - RAFFI prof. Sergio - via Ulivi 6, 43046 Ozzano Taro (Parma).1993 - RAGAINI dott. Luca - Dipartimento di Scienze della Terra, via S. Maria 53, 56126 Pisa.1995 - RAGAZZI prof. Eugenio - via Don L. Milani 39 int. 16, 35020 Albignasego (Padova).1979 - RAGAZZINI dott. Sauro - piazza Falcone e Borsellino 4, 63017 Porto S. Giorgio (Ascoli Piceno).2002 - RAGUSA dott.ssa Michela - via Etruria 14, 00183 Roma.2001 - RAO dott.ssa Anna - Dipartimento di Scienze della Terra, Università della Calabria, 87036

Arcavacata di Rende (Cosenza).2001 - RAPONI dott. Daniele - via Cavour 26, 04014 Pontinia (Latina).2001 - REBECCHI sig. Angelmario - viale Dante Alighieri 45, 29100 Piacenza.1999 - REGGIANI dott. Paolo - via Zabarella 21, 35028 Piove di Sacco (Padova).1989 - RENZETTI dott. Gianantonio - Residenza del Cantone - Milano 2 - 20090 Segrate (Milano).

PALEOITALIA5 2

1983 - RESEARCH LIBRARY - Natural History Museum, 900 Exposition Boulevard, CA 90007, LosAngeles, California (U.S.A.).

1991 - RETTORI dott. Roberto - Dipartimento di Scienze della Terra, piazza dell’Università, 06100 Perugia.2002 - RIGO dott. Roberto - via delle Scuole 18, Località Rizzi, 33100 Udine.1980 - RINDONE sig. Antonino - via Conca d’Oro, Res. Le Serre - Sc. C, 98168 Messina.1986 - RIPA DI MEANA sig.ra Maria Gabriella - via Pineta Sacchetti 175, 00160 Roma.2000 - RIZZO dott. Roberto - via Confalonieri 55, 09047 Selargius (Cagliari).1984 - ROBBA prof. Elio - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133 Milano.2001 - ROGHI dott. Guido - Località Santa Lucia dei Monti 30/A, 37067 Valeggio sul Mincio (Verona).1957 - ROMEO prof.ssa Maria - Istituto di Scienze della Terra, corso Italia 55, 95129 Catania.1957 - ROMPIANESI sig. Pietro (socio benemerito) - via Camaiore 107, 41100 Modena.1987 - ROOK prof. Lorenzo - via del Ghirlandaio 9/b, 50121 Firenze.1995 - ROSATI dott. Francesco - via B. Buozzi 49, 61043 Cagli (Pesaro).2000 - ROSSI dott.ssa Maria Adelaide - via E. Bruno 18/B, 66100 Chieti.2003 - ROSSINO sig. Roberto - via M. Rossello 9, 09129 Cagliari.1999 - ROSSO dott.ssa Antonietta - Dipartimento di Scienze Geologiche, Sez. Oceanologia e Paleoecologia,

corso Italia 55, 95129 Catania.1979 - RUGGIERO prof. Livio - viale dell’Aquilone 159, Giogilorio 73010 Surbo (Lecce).1965 - RUSSO prof. Antonio - Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico, via

Università 4, 41100 Modena.1989 - RUSSO dott.ssa Bianca - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10, 80138 Napoli.1974 - RUSSO prof. Franco - Dipartimento di Scienze della Terra, Università della Calabria, 87036

Arcavacata di Rende (Cosenza).2002 - SACCÀ dott.ssa Domenica - Dipartimento di Scienze della Terra, Salita Sperone 31, 98166 Messina.2001 - SACCHI dott.ssa Eva - via Trevi 163, 05100 Terni.1983 - SALA prof. Benedetto - Dipartimento di Geologia e Paleontologia, corso Ercole I d’Este 32, 44100

Ferrara.1976 - SALVATORINI dott. Gianfranco - Dipartimento di Scienze della Terra, via Laterino 8, 53100 Siena.2000 - SANFILIPPO dott.ssa Rossana - Dipartimento di Scienze Geologiche, Sez. Oceanologia e Paleoecologia,

corso Italia 55, 95129 Catania.1995 - SANTUCCI dott. Luca - via dei Cappuccini 6, 02042 Collevecchio (Rieti).1994 - SARDELLA dott. Raffaele - piazza Grazioli 5, 00186 Roma.1978 - SARTI dott. Carlo - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, via Zamboni 67,

40126 Bologna.1961 - SARTONI prof. Samuele - via Porrettana 115, 40135 Bologna.1976 - SARTOR sig. Guido - Vicolo S. Bartolomeo 8, 31100 Treviso.1996 - SASSAROLI prof. Stefano - via San Michele 33, 60030 Rosora (Ancona).2001 - SCARPONI dott. Daniele - via Napoli 7, S. Giovanni in Marignano (Rimini).1975 - SCHIAVINOTTO prof. Francesco - via Galazia 10, 00183 Roma.1974 - SCHROEDER prof. Rolf - Geologisch-Paläontologisches Institut, Senckenberg-Anlage 32, D-60325

Frankfurt a. Main (Germania).1992 - SCHWANKE dott. Rudolf - Hainholzer Strasse 13, 30159 Hannover 1 (Germania).2002 - SCIUTO dott. Francesco - Dipartimento di Scienze Geologiche, corso Italia 55, 95129 Catania.1991 - SCRIVANTI dott. Pier Enrico - via L. Alzona 3, 15030 Villanova di Monferrato (Alessandria).2003 - SECHI p.e. Serafina - via Giovanni XXIII 22, 09070 Paulilatino (Oristano).1980 - SEGURINI dott. Romualdo - via O. Guerrini 32, 48020 Sant’Alberto (Ravenna).1960 - SERPAGLI prof. Enrico - Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico, via

Università 4, 41100 Modena.1999 - SERVENTI dott. Paolo - via Firenze 12, 43100 Parma.2003 - SILVESTRI sig.na Giulia - via Barchetta 427/2, 41100 Modena.1990 - SILVI prof. Franco - via Giacomo Leopardi 44, 60030 Serra dei Conti (Ancona).2001 - SIMONETTO dott. Luca - via Palestro 35, 33100 Udine.1984 - SLOVENSKA AKADEMIJA ZNANOSTI IN UMETNOSTI BIBLIOTEKA - Novi TRG 3-5 1000 Ljubljana (Slovenia).1996 - SOCIETÀ REGGIANA DI SCIENZE NATURALI - c/o Bassi Viller, via A. Gramsci 109, 42024 Castelnuovo

di Sotto (Reggio Emilia).2001 - SOLDANI dott. Donato - corso Sonnino 115/B, 70125 Bari.2001 - SORBINI dott.ssa Chiara - Dipartimento di Scienze della Terra, via S. Maria 53, 56126 Pisa.2002 - SORBINI FRIGO dott.ssa Margherita - via Trainotti 2, 37122 Verona.

PALEOITALIA 5 3

1977 - SOSSO sig. Maurizio - via Paglia 65/3, 16153 Genova.2000 - SPADINI dott. Valeriano - via Augusto Toti 6, 52046 Lucignano (Arezzo).1981 - SPALLETTA dott.ssa Claudia - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, via

Zamboni 67, 40126 Bologna.2000 - SPANO prof. Carlo - via Aritzo 9, 09042 Monserrato (Cagliari).2001 - SPINA dott.ssa Amalia - Dipartimento di Scienze della Terra, via Laterina 8, 53100 Siena.1976 - SPROVIERI prof. Rodolfo - via Abruzzi 69, 90144 Palermo.2003 - STORNI dott. Andrea - Department of Geoscience, Geology-Paleontology, University of Fribourg,

Boulevard de Pérolles, 1700 Fribourg (Switzerland).1984 - STOUGE dott. Svend - Geological Survey of Denmark and Greenland, Thoravej 8, 2400 Copenhagen

NV (Denmark).1990 - STROPPA sig. Gabriele - via G. Vildi 15, 61100 Pesaro.1979 - TABANELLI dott. Cesare - via Testi 4, 48010 Cotignola (Ravenna).1965 - TADDEI RUGGIERO prof.ssa Emma - Dipartimento di Scienze della Terra, largo S. Marcellino 10,

80138 Napoli.1990 - TANFI dott. Alberto - via Roma 71, 19121 La Spezia.1993 - TARLAO sig. Alceo - via S. Martino 42, 34142 Trieste.1995 - TERZAKIS dott. Piergiorgio - via Conca d’Oro 341, 00141 Roma.1999 - TESTA dott. Massimiliano - via Amarena 29/16, 16143 Genova.1968 - THE LIBRARIAN - Department of Earth Sciences, Downing Street CB2 3EQ, Cambridge (Inghilterra).1976 - TINTORI prof. Andrea - Dipartimento di Scienze della Terra, via Mangiagalli 34, 20133 Milano.2001 - TONELLO dott. Ruggero - via Lazzaretto 1, 33010 Montenars (Udine).1986 - TONGIORGI prof. Marco - Dipartimento di Scienze della Terra, via S. Maria 53, 56126 Pisa.1963 - TORRE prof. Danilo - Dipartimento di Scienze della Terra, via G. La Pira 4, 50121 Firenze.2001 - TRENKWALDER dott.ssa Stefania - piazza Vittorio Veneto 7, 10070 Cafasse (Torino).1995 - TUVERI dott.ssa Caterinella - via Dalmazia 31, 08100 Nuoro.1981 - UCLA SCIENCES & ENGINEERING LIBRARY - GEOLOGY COLLECTION - 8251 Boelter Hall, Box 951598,

CA 90095, 1598 Los Angeles (U.S.A.).1964 - UNGARO prof. Sergio - Dipartimento di Geologia e Paleontologia, corso Ercole I d’Este 32, 44100

Ferrara.1962 - UNIL - Sciences de la Terre, Bibliotheque BFSH 2, 1015 Lausanne (Svizzera).1986 - UNIVERSIDAD DE ZARAGOZA - Facultad Ciencias, Seccion Geologicas, Biblioteca 704, Ciudad

Universitaria, 50009 Zaragoza (Spagna).2001 - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL SANNIO - Facoltà Scienze MM., FF., NN., Ctr. Aut. spesa, via Port’Arsa

11, 82100 Benevento.1974 - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA - Dipartimento di Scienze della Terra, 87036 Arcavacata di

Rende (Cosenza).1978 - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA - Centro Serv. Bibl. di Biol., Scienze della Terra e del Mare

(C.S.B. B.T.M.), Palazzo delle Scienze, corso Europa 26, 16132 Genova.1983 - UNIVERSITAT DE GRANADA - Facultad de Ciencias, Biblioteca, Avenida Fuentenueva s/n 18071

Granada (Spagna).1979 - UNIVERSITAT DE VALENCIA - Biblioteca de Ciencias, Calle Doctor Moliner 50, 46100 Burjassot,

Valencia (Spagna).1998 - UNIVERSITAT ERLANGEN - Institut fur Palaontologie, Lowenichstrasse 28, D-91054 Erlangen (Germania).1970 - UNIVERSITÄTSBIBLIOTHEK STUTTGART - Zeitschrifenstelle, Holzgartenstrasse 16, P.O. Box 10 49 41,

D-70043 Stuttgart (Germania).1965 - UNIVERSITY OF OKLAHOMA LIBRARY - Library Serials-Room LL 211, 001AEH9193, 401 Broocks

Street, OK 73019 Norman, Oklahoma (U.S.A.).1979 - UNTI dott. Mario - Dipartimento di Geologia e Geodesia, corso Tukory 131, 90134 Palermo.1967 - VAI prof. Gian Battista - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, via Zamboni

67, 40126 Bologna.1998 - VAIANI dott. Stefano - via Ronzani 35, 40033 Casalecchio di Reno (Bologna).2003 - VALENZUELA RIOS prof. José - Departamento de Geologia, Dr Moliner 50, 46100 Burgiasot

(Spagna).1984 - VALLERI dott.ssa Gigliola - Dipartimento di Scienze della Terra, via G. La Pira 4, 50121 Firenze.1988 - VAN DER MADE dott. Jan - Museo Nacional de Ciencias Naturales José Gutierrez Abascal 2, 20006

Madrid (Spagna).1975 - VANNUCCI prof.ssa Grazia - Dipartimento per lo studio del Territorio e delle sue Risorse, DIP.TE.RIS,

corso Europa 26, 16132 Genova.

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1986 - VAROLA dott. Angelo - piazzetta Cardarelli 3, 73100 Lecce.1984 - VAZZANA dott. Angelo - via strad. Giuffrè I 32, 89122 Reggio Calabria.2002 - VECOLI dott. Marco - via Salesiani 19, 55045 Pietrasanta (Lucca).1996 - VENIER dott. Umberto - via Borgo Leone 14, 33090 Domanins Rauscedo (Pordenone).1972 - VENTURI prof. Federico - Dipartimento di Scienze della Terra, piazza Università, 06100 Perugia.1995 - VERRUBBI dott. Vladimiro - via Francesco Selmi 16, 00156 Roma.2001 - VESCOGNI dott. Alessandro - via Mascagni 116, 41100 Modena.2003 - VIEGI sig. Mauro - via Marco Polo 14, 56100 Pisa.2002 - VILLA dott.ssa Giuliana - Dipartimento di Scienze della Terra, Parco area delle Scienze 157/A,

43100 Parma.1999 - VILLANI sig. Mauro - via Lubiana 168, 09013 Carbonia (Cagliari).1982 - VIOLANTI prof.ssa Donata - Dipartimento di Scienze della Terra, via Valperga Caluso 35, 10125

Torino.1986 - VRIJE UNIVERSITEIT BIBLIOTHEEK AARDWETENSCHAPPEN - De Boelelaan 1079, 1081 HV Amsterdam

(Olanda)2002 - WAGENSOMMER sig. Alexander - Casella Postale 21, 71013 San Giovanni Rotondo (Foggia).1982 - WILD dott. Rupert - Paläont. Abtlg., Staatliches Museum für Naturkunde, Rosenstein 1, 70191

Stuttgart (Germania).2000 - ZANETTI dott. Giorgio - via S. Bona Vecchia 65, 31100 Treviso.1958 - ZANFRÀ dott.ssa Silvana - via Villa Ghigi 41, 00199 Roma.1989 - ZANINETTI prof.ssa Louisette - Departement de Geologie et Paleontologie, 13 rue des Maraichers,

CH-1211 Geneve 4 (Svizzera).2002 - ZANNOTTI sig. Simone - via Tiepolo 1, 09121 Cagliari.

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LA SOCIETÀ PALEONTOLOGICA ITALIANA

La Società Paleontologica Italiana è stata fondata nel 1948 con lo scopo di promuo-vere la ricerca scientifica paleontologica. L’associazione è aperta sia alle istituzioni, sia aisingoli interessati alla paleontologia, sia a livello professionale che amatoriale. Per l’anno2004, le quote associative sono le seguenti:Socio Ordinario (paesi europei) 35 €Socio Ordinario (extra U.E.) 45 €Socio junior (under 30) 21 €Istituzioni 100 €

Fin dal 1960 la S.P.I. pubblica il Bollettino della Società Paleontologica Italiana, cheè una rivista scientifica a valore internazionale, rivolta prevalentemente al mondo accade-mico e, conseguentemente, scritta quasi interamente in lingua inglese.

Dal 2000 il Bollettino viene affiancato da un supplemento semestrale in italiano,PaleoItalia, diretto a tutti gli appassionati e cultori della paleontologia.

PALEOITALIA

Supplemento al Bollettino della Società Paleontologica Italiana, v.42, n.3, 2003

Direttore Responsabile: Enrico SerpagliSegretario di Redazione: Carlo CorradiniIndirizzo della Redazione: Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico,

Università di Modena e Reggio Emilia, via Università 4, 41100 Modena. Tel. 059-2056523.Stampa: Tipografia Moderna, via dei Lapidari 1/2, Bologna.Autorizzazione Tribunale di Modena n. 616 del 16-09-1978

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

Fabrizio Bizzarini, Cannaregio 1269/A, 30121 VeneziaMauro Brunetti, via 28 settembre 1944 n.2, 40040 Rioveggio (BO); [email protected] GarofaloRafael La Perna, Dipartimento di Geologia e Geofisica, Campus Universitario,

via E. Orobona 4, 70125 Bari; [email protected] Cinzia Marra, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di

Messina - Via Sperone 31, 98166 S. Agata (Messina); [email protected] Martinetto, Dipartimento di Scienze della Terra, via accademia delle

Scienze 5, 10123 Torino; [email protected] Sardella, Dipartimento di Scienze della Terra, Universita’ degli Studi

“La Sapienza”, Piazzale A. Moro 5, 00185 Roma; [email protected] Vertino, Institute of Paleontology, Universitaet Erlangen,

Loewenichstr.28, D-91054 Erlangen (Germania); [email protected]

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INDICE

Numero 10, Carlo Corradini p. 1

A proposito di Darwin, Antonio Russo p. 2

Iconografia dei fossili tra scienza, filosofia e mistificazione,Antonella Cinzia Marra p. 3

Due Moschettieri a Genova, Raffaele Sardella p. 9

Su alcune conchiglie plioceniche italiane con colorazioni originarie,Mauro Brunetti p. 12

Dalle meteoriti ai dinosauri ...all’Uomo,Fabrizio Bizzarini e FrancescoGarofalo p. 17

Esacoralli Plio-Pleistocenici e attuali del Mediterraneo (Sistematica,Biostratinomia e Paleoecologia), Agostina Vertino p. 22

Elenco alfabetico dei soci al 31 dicembre 2003 p. 43

RUBRICHE

Notizie Italiane, Carlo Corradini p. 26Paleolibreria, Annalisa Ferretti p. 30Paleo news, Paolo Serventi p. 34Paleoweb, Maurizio Gnoli p. 37Agenda p. 39

NOTE PER GLI AUTORIGli articoli non devono superare le tre pagine dattiloscritte. È gradito un

corredo iconografico (fotografie, disegni, grafici, …); nel caso di fotografie acolori, esse devono essere ben contrastate, in modo da avere una buona resa sepubblicate in bianco e nero.

Gli autori possono fornire, se lo ritengono utile, alcune note bibliografiche.Gli autori sono pregati di inviare i propri testi possibilmente tramite posta

elettronica, come “attached files”, oppure su dischetti da 3.5 pollici, specifican-do il programma di videoscrittura utilizzato. Le immagini digitalizzate vannosalvate come file bmp o jpg, possibilmente a 300 dpi.

Di norma gli autori non avranno la possibilità di visionare le bozze. Agliautori non saranno forniti estratti degli articoli.

Gli articoli e il materiale illustrativo devono essere inviati a:Carlo Corradini – PaleoItalia – Dipartimento del Museo di Paleobiologia e del-l’Orto Botanico – Università di Modena e Reggio Emilia – via Università 4 –41100 Modena. Tel.: 059-2056523.oppure per posta elettronica all’indirizzo: [email protected]