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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa Anno 10 03 marzo 2012 Economia, la fiducia crea valore IN QUESTO NUMERO La manovra “Salva Italia” e la soglia dei 1.000 euro A Cavriana, sotto il segno delle campane

Popolis - Marzo 2012

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Popolis è l'house organ di Cassa Padana Bcc

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 10

03marzo 2012

Economia,la fiducia crea valore

IN QUESTO NUMERO

La manovra “Salva Italia” e la soglia dei 1.000 euro

A Cavriana, sotto il segno delle campane

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@popolis.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030 9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati,macri Puricelli, Armando rossi,Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero: sandra Bassi, Elisabetta Berto, stefano Boffini, marco Bortoli, Valerio Gardoni, Domenico Pedroni, Laura simoncelli, Giusi Tomasoni, silvano Treccani,Paola Zani

Fotografie: Elisabetta Berto, Benedetta Cherubini, Fotostudio rapuzzi, Valerio Gardoni, Giorgio Porcini, silvano Treccani

In copertina: Campanile di Cavriana (mn)

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

sfoglia questo numero e gli arretrati su:

4-5Diamo a Cesare quel che è di CesareIncontro con Rudi Dalvai, Presidente Mondiale WFTO

6Caro Luisito, amico mio…

7La manovra “Salva Italia” e la soglia dei 1.000 euro

8Incentivi per la sicurezza sul lavoro

9Fare un oceano con tante gocce di solidarietàA Brescia nasce la campagna Supercent

10-11Cigole, la vocazione della terraAntichi stampatori della Bassa

12-13Il consorzio Idroelettrico Edolo-Mu: quando lo scambio mutualistico è elettrizzante

14Villa Giuseppina, una nuova comunità residenzialeper anziani nella Bassa Bresciana

15A Padernello il primo mercato della terra della Lombardia

16-17Cavriana: Cassa Padana, Comune e Parrocchiasotto il segno delle campane

Itinerario di primavera lungo la strada dei vini e dei sapori dell’alto mantovano

18-19In Perù, sulle tracce dell’Operazione Mato Grosso

20-21La mia Brescia ritrovata, fra Morettoe Romanino

22 A g e n d A

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MA COME SI fA? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.

QRCode CoNTENuTi muLTimEDiALi su PoPoLis

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Cari soci,

può apparire particolare che nella rivista di una banca si parli di gratuità, di

approccio non speculativo che non massimizza l’utile a breve termine, ma tende a

costruire rapporti duraturi.

In economia in generale, ma a maggior ragione nella finanza, il produttore deve

poter avere un giusto prezzo, chi commercializza una giusta remunerazione e il

consumatore un prodotto di qualità a un giusto prezzo.

Politiche forzate che inducono falsi bisogni o illudono con pratiche in dumping

possono forse pagare nel breve periodo, ma poi non reggono nel tempo e sono

dannose, sia per chi le fa che per chi le subisce.

Impostare relazioni commerciali di lungo periodo significa costruire valore per

tutti i contraenti. Per farlo però serve consapevolezza, maturità da parte di tutti, un

approccio valoriale ed etico all’economia che è strumento e non fine.

È l’approccio che ereditiamo dalla civiltà contadina, dai padri fondatori delle casse

rurali. È lo stesso spirito che 120 anni fa ebbero i cittadini di Edolo in Valcamonica,

messisi insieme per realizzare una centrale elettrica e soddisfare così un loro bisogno

primario; un bell’esempio di cooperazione che viene raccontato in questo numero

della rivista.

Vittorio BiemmiPresidente Cassa Padana Bcc

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I n P R I M o P I A n o

di Stefano Boffini | [email protected]

DiAmo A CEsArE

Rudi Dalvai, fondatore di CTM Altromer-cato e attuale responsabile dell’unità di cooperazione con i produttori, nel maggio 2011 in Kenia è stato eletto presidente del WFTO (World Fair Trade

Organization), l’organizzazione mondiale che rag-gruppa 400 realtà attive nel settore del commercio equo e solidale.

È una vecchia conoscenza di Cassa Padana. Ri-cordiamo solo che nel 2001 tenne a battesimo in quel di Brescia il progetto Microfinanza campesina sviluppato dalla nostra Bcc in Ecuador.

Rudi, qual è la filosofia, il modo di operare del commercio equo e solidale? e quali sono i numeri raggiunti in Italia e nel mondo?

Il commercio equo e solidale parte da una logica di partnership, non di massimizzazione del profitto.

Il principio è che il produttore deve avere un giu-sto prezzo, chi commercializza una giusta remune-razione del servizio che svolge e il consumatore un prodotto di qualità a un giusto prezzo (ndr in Ecua-dor si parla appunto di “commercio justo”).

Così si rispettano le persone e la loro dignità. Non si massimizza l’utile a danno altrui. Il commercio equo e solidale imposta rapporti fiduciari di partnership di lungo periodo con i produttori, costruendo valore vero per tutti. (ndr - dovrebbe essere così anche per il settore della finanza, del risparmio e del credito!).

È differente da un approccio speculativo che va ad acquistare dove di volta in volta si spende di meno, con l’unico obiettivo di breve periodo di gua-dagnare il più possibile. A titolo di esempio cito i produttori Camari e MCCH. Sicuramente li cono-scete, li avete incontrati nel progetto di microfinan-za in Ecuador. Bene, con loro lavoriamo da oltre 22 anni. Altra caratteristica peculiare è il prefinanzia-mento al produttore. Nel Sud del mondo l’accesso

quEL ChEè Di CEsArEin economia, rapporti di fiducia duratu-

ri creano valore per tutti. incontro con rudi

Dalvai, Presidente mondiale WFTo (World

Fair Trade organization).

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ai capitali per i produttori avviene in condizioni difficoltose e spesso proibitive. Il prefinanziamento rende così possibile la produzione e la successiva commercializzazione.

Il commercio equo e solidale nel tempo è cresciuto. In Italia vale un fatturato di 150 milioni di euro annui, nel mondo circa 4 miliardi.

Questi numeri importanti, come contrappasso, mi fanno però pensare agli albori, all’origine in Italia di questo movimento.

Era il 1987. A Bolzano, in un garage, organizzammo una prima importazione di juta dal Bangladesh per un valore di 6 milioni di lire. Nessuna banca era dispo-sta a farci credito. Un privato, condividendo l’idea, ci prestò 25 milioni di lire senza condizioni. Dopo due anni fummo in grado di restiturli con gli inte-ressi, anche se non li aveva chiesti. La prima forma giuridica fu Snc, poi di cooperativa. Nel 1997 ci tra-sformammo in consorzio di botteghe del mondo.

Come va il commercio equo e solidale in tempo di crisi?

La crisi investe tutti. Il commercio equo e solidale non è diverso dalle altre attività commerciali. Dopo il crack Lehman Brothers abbiamo avuto un boom, forse come reazione istintiva ai disastri di un certo tipo di finanza. È sintomatico. Quella di oggi è una crisi di consumo. Anche le botteghe quindi ne ri-sentono. Il dato 2011 di Ctm Altromercato è comun-que un +6% di fatturato.

Quale contributo di idee e soluzioni può portare il commercio equo e solidale al superamento della crisi?

La crisi è macro. Le soluzioni devono essere ma-cro. Per sua natura il commercio equo e solidale è micro. Costruisce quindi dignità e cambiamenti nel micro. Il contributo “macro” che il commercio equo e solidale può dare è in termini di formazione del con-sumatore. Il commercio equo e solidale rappresenta una sorta di educazione generale alla responsabilità e alla consapevolezza. Ogni singolo comportamento posto in essere, non solo di consumo, contribuisce a generare conseguenze su altri e su tutti noi.

Per il commercio equo e solidale, meglio essere piccoli, duri e puri o aprirsi, contaminare ed essere contaminati?

Il commercio equo e solidale non si è mai rin-chiuso in una ristretta nicchia. Ctm Altromercato dal 1995 è nella grande distribuzione. Non si torna indietro. Il problema delle organizzazioni di “fair trade” non è di abbassare i propri standard e cri-teri etici, verso cui la grande distruzione spinge, ma semmai quello di indurre le organizzazioni con

quEL ChEè Di CEsArE

Il CTM Altromercato Fondato nel 1988 Ctm Altromercato è la principale organizzazione di fair trade in Italia. È un corsorzio composto da 125 cooperative che ge-stiscono 350 botteghe del mondo diffuse su tutto il territorio italiano.Ha rapporti commerciali diretti con 150 organizzazioni, formate da de-cine di migliaia di artigiani e contadini di 40 Paesi del mondo. Ha sede a Verona ed è cliente di Cassa Padana. Ha collaborato con Cassa Padana nel progetto Microfinanza campesina in ecuador e ad altri progetti di mutualità internazionale. È socio fondatore della Fondazione Solida Rete, di cui Cassa Padana è partner.

cui vengono in contatto ad alzare i propri. Non si può usare il commercio equo a fini commerciali o di immagine. Torniamo quindi ad enfatizzare il ruo-lo attivo che il consumatore consapevole può avere nell’influenzare e orientare le scelte delle aziende.

e il rapporto con le banche di credito cooperativo?

A Bolzano Ethical banking (l’associazione delle Raiffeisen dell’Alto Adige, a cui da diversi anni aderisce anche Cassa Padana) è nata inizialmente per sostenere il commercio equo e solidale, am-pliandosi poi in altri segmenti come il biologico, l’energia rinnovabile, la cooperazione sociale, uti-lizzando strumenti di raccolta e impiego ad hoc dedicati. È un modello che funziona e intermedia sempre più risorse. È una via possibile per tutte le banche di credito cooperativo. ●

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l A b A n C A A l T u o S e R V I z I o

CAro LuisiTo, AmiCo mio…in ricordo del prete operaio di Vescovato

di Luigi Pettinatidirettore generale Cassa Padana Bcc

Di ritorno dal funerale di Luisito mi sentivo bene e uno stupendo tramonto di una giornata tersa faceva da sfondo. Della cerimonia mi aveva colpito in particolare l’asinello che l’aveva accompa-gnato con tenerezza al cimitero di Vescovato.L’ultima volta che lo vidi, Luisito mi propose l’idea di incidere un disco con brani de La Messa

dell’uomo disarmato, il suo grande romanzo sulla Resistenza. «Proponilo alle scuole – mi disse – perché saranno i figli della Resistenza a resistere all’oblio del sangue gratuitamente sparso».

Ha fatto a tempo ad ascoltare il disco: penso gli sia servito a rivivere per l’ultima volta quel mondo che tanto ha amato.

Da anni seguiva con benevolenza quello che facevamo in Italia e all’estero per i più deboli e ci incorag-giava: «Quello che fate mi fa sperare che finché ci sarà gente così un mondo nuovo è sempre possibile».

Caro Luisito amico mio, figlio prediletto della nostra terra, non scenderà l’oblio sulla tua “parola“. Il ven-to la trasporterà tra i campi di grano e nei cuori delle donne e degli uomini che verranno. ●

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l A b A n C A A l T u o S e R V I z I o

di Laura Simoncelli | [email protected]

L’articolo 12 della cosidetta ma-novra “salva-Italia” del Go-verno Monti ha introdotto la soglia di 1.000 euro per il tra-

sferimento di denaro in contante, libret-ti bancari o postali e titoli al portatore se non esclusivamente per il tramite di Banche, Istituti di moneta elettronica e Poste Italiane Spa. Dal 1° febbraio sono scattate le segnalazioni al MEF e le san-zioni per i trasgressori. A partire dalla stessa data, quindi, ogni trasferimento di denaro contante superiore alla soglia richiede l’utilizzo di uno strumento di pagamento rintracciabile: assegno ban-cario non trasferibile (gli assegni banca-ri e postali per importi pari o superiori ai 1.000 euro devono riportare l’indica-zione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non tra-sferibilità), bonifico bancario, carta di credito. Il divieto si estende anche all’ef-fettuazione di più operazioni inferiori alla soglia compiute nell’arco temporale di 7 giorni e artificiosamente frazionate, ma che in realtà sono riconducibili ad un’unica operazione.

I libretti al portatore

Entro il 31 marzo 2012 i saldi di ogni libretto dovranno essere inferiori a mil-le euro. In alternativa dovranno essere estinti o trasformati in libretti nominativi.

nuove regole sui conti correnti bancari

Da quest’anno scompare l’imposta di bollo (attualmente di 34,2 euro) su tutti i conti con giacenza media inferiore ai 5.000 euro.

Le famiglie che hanno conti corren-ti con giacenza superiore ai 5.000 euro continueranno a pagare l’imposta di bol-lo di 34,2 euro. Si tratta di una tassa in vigore dal 1972 che si applica al rendi-conto annuale sia dei conti bancari sia di quelli postali.

Per le aziende piccole e grandi si ha, invece, un rincaro su questa imposta: i conti correnti intestati a “soggetti diversi dalle persone fisiche” dal 2012 pagano un bollo annuale di 100 euro, al posto dei 73

euro attuali (applicati fino al 31 dicembre 2011).

Strumenti e prodotti finanziari

Dal gennaio 2012 prodotti come fon-di, polizze, titoli, buoni postali fruttiferi pagheranno una tassa annuale pari all’1 per mille del loro valore di mercato (in caso non ci sia il valore di mercato, il pa-rametro di riferimento sarà il valore no-minale o il valore di rimborso). Nel 2013 la tassa salirà all’1,5 per mille.

Per non sbagliare: quali sono gli strumenti tracciabili che dovranno essere utilizzati per il pagamento di somme superiori ai 1.000 euro?

• bonifici• Carte di credito• bancomat• Assegni bancari e circolari non

trasferibili

LA mANoVrA “sALVA iTALiA”E LA soGLiA DEi 1.000 Euro

1.000 €

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l A b A n C A A l T u o S e R V I z I o

Parte con uno stanziamento di 205 milioni di euro il nuovo bando INAIL per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’obiettivo è sostenere la realizzazione di nuovi investimenti finalizzati a ridurre, eliminare e/o prevenire le cause di infor-tuni o di fattori di rischio e l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. I fondi sono ripartiti in budget regionali, le risorse disponibili per la Lombardia ammontano a 35 milioni di euro, 15,5 milioni per l’Emilia Romagna e 14,5 milioni per il Veneto.

Il bando è aperto a tutte le impre-se – anche quelle individuali – purché abbiano sede in Italia, siano iscritte alla Camera di commercio e non abbiano già beneficiato del contributo INAIL ai sensi del bando 2010.

Gli investimenti possono ad esem-pio riguardare la ristrutturazione e la modifica strutturale o impiantistica degli ambienti di lavoro; l’installazione o sostituzione di macchine, dispositivi

o attrezzature; le modifiche del layout produttivo; gli interventi relativi alla riduzione o eliminazione di fattori di rischio (quali ad esempio esposizione a sostanza pericolose, agenti cancerogeni, mutageni, fisici ecc).

I progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, sono invece relativi a sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) e loro certificazioni, modelli organizzati-vi e gestionali ex D.Lgs 231/01, sistema certificati SA 8000, rendicontazione so-ciale asseverata.

Tutti gli investimenti dovranno essere realizzati successivamente all’approva-zione del progetto da parte dell’INAIL ed entro i 12 mesi successivi.

È prevista la concessione di un con-tributo a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili e nel limite di 100 mila euro per impresa.

Le imprese interessate dovranno compilare la domanda accedendo alla procedura informatica disponibile sul

sito www.inail.it - Punto Cliente entro il 7 marzo. Tale sistema consentirà inoltre all’imprenditore di effettuare delle simu-lazioni e verificare il raggiungimento del punteggio minimo di ammissibilità sulla base delle caratteristiche dell’impresa e del progetto presentato. Le domande in-serite dovranno essere successivamente inoltrate on-line secondo i termini di apertura e chiusura dello sportello in-formatico variabili, su base territoriale da effettuare nei giorni che verranno indicati dopo il 14 marzo. ●

iNCENTiVi PEr LA siCurEZZA suL LAVoro di Marco Bortoli | [email protected]

InFo

gruppo ImpresaTel 030 [email protected]

InAIlwww.inail.it sezione Finanziamenti alle Imprese

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l A b A n C A A l T u o S e R V I z I o

Nell’attuale periodo di crisi economica emerge un incre-mento del disagio, soprattutto nelle famiglie dove è a rischio

o è venuta meno la fonte di reddito per la messa in cassa integrazione o la perdita del posto di lavoro di uno o più compo-nenti della famiglia. Caritas Diocesana di Brescia e Congrega della Carità Apostoli-ca hanno unito i loro sforzi e competenze nel progetto Supercent.

Si tratta di una raccolta su vasta scala di piccole erogazioni di denaro, effettua-te dagli utenti dei servizi bancari e di altri servizi, oppure dagli acquirenti di beni della grande distribuzione o di servizi di larga diffusione. Queste piccole eroga-zioni da un lato comportano per i singoli un modestissimo sacrificio, dall’altro possono dar luogo, se unite e assommate tra loro, a un’importante risorsa per i casi di povertà più urgenti.

Le banche di credito cooperativo della provincia di Brescia hanno aderito al progetto impegnandosi a non far grava-re alcun costo sulle operazioni di micro donazione effettuate dai loro clienti.

FArE uN oCEANo CoN TANTE GoCCE Di soLiDAriETà

CoMe AdeRIRe AllA CAMPAgnA: le bcc bresciane hanno aperto un conto corrente presso la bcc del garda

Iban IT98V0867654780000000012692

le donazioni effettuate su questo conto sono esenti da spese.

InFo www.supercent.it

di Stefano [email protected]

A Brescia nasce la campagna supercent

Le micro erogazioni confluiscono in un fondo denominato “Fondo Supercent”, gestito d’intesa dalla Fondazione Opera Caritas San Martino e dalla Congrega della Carità Apostolica, utilizzato per dare pronta risposta ai casi di bisogno più urgenti. Scopo dell’iniziativa è anche quello di favorire il coinvolgimento della comunità, affinché prenda consapevol-mente parte a un più ampio progetto di attenzione alle situazioni di difficoltà.

La destinazione delle risorse raccol-te e il rendiconto delle erogazioni

saranno pubblicati su inter-net (www.supercent.it)

e resi noti sulla stampa.

L’importo delle erogazioni tendenzial-mente corrisponde a un centesimo per ogni operazione di conto corrente, ma questo è solo un’indicazione per rendere l’idea che si tratta soprattutto di micro donazioni. Il cliente che intende aderire al progetto darà alla propria banca un ordine di bonifico periodico, avvalendosi del relativo modulo standard.

La riuscita del progetto dipende ne-cessariamente da una sua vastissima diffusione e da un rilevante numero di

adesioni. Da qui l’avvio di una campagna di

comunicazione ade-guata, coordinata ed integrata al fine di coinvolgere la provincia di Bre-scia. ●

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l A F I l I A l e

di Silvano Treccani | [email protected]

CiGoLELA VoCAZioNE DELLA TErrA

Bassa bresciana, lungo le rive del Mella. La campagna riposa an-cora. I filari di gelsi nascondo-no le cascine. Siamo a Cigole.

Poco più di 1.700 abitanti, un’economia per tradizione basata sull’agricoltura e sull’allevamento, un desiderio costante di fare “cultura” legata alla propria ter-ra. Ne è testimonianza il recupero del cinquecentesco Palazzo Cigola Martino-ni (www.palazzocigolamartinoni.it), dal 1984 di proprietà del Comune, e le inizia-tive che lo animano tutto l’anno.

Un tempo classificata “zona depressa”, Cigole ha visto nascere negli anni picco-le attività industriali che hanno occupato soprattutto donne. La crisi economica morde anche qui, ma il paese resiste e guarda avanti.

Varie le ipotesi sulle origini del nome

di Cigole. Si dice che derivi dalla con-trazione latina di Ceolae in Cellulae, nel significato di celle monastiche visto che in età medievale i monasteri possedeva-no qui vastissimi territori. Ma potrebbe derivare anche dal dialettale “sighole” (cipolle) o “zigol” (giunco).

A Cigole Cassa Padana è arrivata nel novembre 1986. Era ed è tutt’ora l’unica banca del paese.

Giuseppe Ambrosini, 59 anni, è il responsabile della filiale. Abita ad Alfia-nello, con la moglie e due figli, studente universitario il primo e impiegata la se-conda. Ha iniziato a lavorare in banca nel 1973 alla Popolare di Cremona: è stato in filiale a Pralboino per 22 anni di cui 8 da direttore. Nel 1995 è approdato a Cassa Padana, prima alla filiale di Fenili Belasi

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ANTIchI STAmPAToRI DELLA BASSA

Se nel lontano Cinquecento vi fosse capitato d’essere a passeggio per le calli di Venezia, a Rialto avreste trovato una grande bottega con le vetrate che inondavano di luce l’interno di una tipografia,

ove torchi pigiavano caratteri imprigionando sui libri saggi e testi sa-cri, rilegati con cura. era la bottega di “Paganino Paganini de Cegulis, Stampator di libri” contrassegnata dal simbolo della sirena. Stamperia da poco tempo sbarcata in laguna, ma già conosciuta nella Repubblica. Il proprietario era un certo Paganino Paganini trasferito da Cigole a Venezia per dar vita a quella che diventerà una vera e propria dinastia di stampatori.d’altra parte Venezia era il terreno ideale per lanciarsi in un’attività del tutto nuova per un’epoca storica che soppiantava le miniature dei libri monacali, scritti e dipinti a mano, con una produzione in “serie”. Pagani-no sbarcò a Venezia attorno al 1480, lasciando a Cigole altri colleghi me-no intraprendenti come i Morandi e i Turlini. In pochi anni l’astuto editore già si muoveva con maestria negli ambienti culturali della Serenissima e ben presto la sua bottega acquistò un notevole prestigio, specialmente dopo lo strategico matrimonio con Cristina, vedova di un noto libraio veneto e figlia dello stampatore tedesco Franz Renner meglio noto come Francesco Fontana.nel giro di pochi anni lo “Stampator di libri” Paganino mise la firma a centinaia di edizioni di Cicerone, Virgilio, dante, Petrarca, boccaccio e altre. non disdegnò i contratti con la Chiesa per la stampa della bibbia e

di numerosi testi sacri. Paganino si stabilì in calle balotte a San Salvador e, come ogni editore di rispetto, diversificò i suoi caratteri di stampa attra-verso proprie matrici, che venivano fuse nelle officine delle valli bresciane.Fu il primo a proporre ai salotti veneziani dei volumi dal formato tascabile, ma il suo capolavoro resta il “libro dei Ricami”, ma-nuale del ricamo con descrizioni e tavole prospettiche di come ricamare stoffe, guar-nire camicie e trasferire disegni con putti, mascheroni, animali, figure geometriche, con tanto di gradi di difficoltà. una novità as-soluta. un esemplare del “libro dei Ricami” è conservato in ottimo stato alla biblioteca Queriniana di brescia. dalla bottega dei Paganini uscì persino un’accurata edizione del Corano, stampata

in caratteri arabi, data dispersa per secoli ma poi ritrovata nella biblio-teca di San Michele a Venezia. Il figlio Alessandro seguì le orme paterne, come il padre suggellò un matrimonio di convenienza con la figlia del famoso stampatore milanese Rusconi e tramandò a figli e nipoti i segreti dell’editoria. ●

di Valerio Gardoni | [email protected]

poi a Seniga come direttore. Dal 1998 è alla direzione della filiale di Cigole.

A Cigole che ambiente hai trovato? Parlaci un po’ del territorio e della clientela.

A Cigole devo dire che mi trovo molto bene, è un paese di circa 1.700 abitanti e siamo monosportello. Non ci sono altri istituti di credito. Il rapporto con i clienti e gli abitanti è ottimo sotto ogni punto di vista. A Cigole ci sono agricoltori, indu-strie in parte storiche e in parte di nuovo insediamento, piccole imprese commer-ciali e negozi. Gestiamo da sempre il ser-vizio di tesoreria comunale e collaboria-mo attivamente alle varie iniziative del territorio.

Come ha inciso la crisi nel tessuto economico-sociale di Cigole?

Sicuramente la crisi si fa sentire, inu-tile negarlo. Operai in cassa integrazione ne vediamo anche in aziende a noi vici-ne, ma non rileviamo al momento gravi problemi.

Qual è il tuo gruppo di lavoro?

I miei collaboratori sono il vice Giancar-lo Lucini, Eugenio Micheletti e Mona Sin-gh, assunta nel 2010 dopo aver frequen-tato il Master post diploma in Esperto di Credito Cooperativo Glocale. Lavoriamo insieme da diverso tempo e ci compren-diamo bene a vicenda. Vorrei citare anche le colleghe Maria Angela Breda, da poco trasferita a Manerbio, e Sabrina Conti, ora in maternità, con le quali il rapporto di collaborazione è stato ottimo. ●

Da sinistra, in piedi, Giancarlo Lucini, Mona Singh e Eugenio Micheletti. Seduto: Giuseppe Ambrosini.

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Il Consorzio nasce nel 1897, per iniziativa di un gruppo di citta-dini e artigiani di Edolo che si sono costituiti in cooperativa con lo scopo di fornire energia

alle proprie officine e l’illuminazione pubblica al paese.

È stata questa cooperativa una del-le poche iniziative non riconducibili ad alcuno dei movimenti attivi in quel periodo storico. Risulta infatti negli archivi di storia della cooperazione come cooperativa, senza riferir-si a movimenti sindacali o politici.

Si realizza l’officina elettrica, costruita poco oltre la galleria della piazza sull’attuale via Folonari, un tem-po detta contrada Rincalungo, dove si trovava anche la fucina Festa. L’acqua arrivava dall’Oglio, attraver-so un lungo canale, con presa nei pressi dell’ultima casa a nord del paese, ora proprietà Perlotti.

Si ottiene la concessione per 25 anni, rinnovabili. Vengono emesse 600 quote azionarie del valore di 50 lire cadauna. La cooperativa opera bene, ma col tem-po e all’approssimarsi della scadenza della conces-sione, un gruppo di soci che possiede circa un terzo delle quote azionarie, viene sollecitato dalla Società Elettrica di Valle Camonica (ELVA) di Breno a favo-rire l’assorbimento della Cooperativa nella ELVA. Questi soci, nell’Assemblea di proroga della coope-rativa, fanno mancare il numero legale previsto dallo statuto e dalle leggi: il 15 dicembre 1922 il Tribunale di Breno decreta quindi la messa in liquidazione del-la Cooperativa Unione Elettrica Edolo-Mu.

Ma un’altra parte dei soci (42), prevedendo di non poter ottenere la proroga, il 19 giugno 1921 si erano costituiti in una nuova cooperativa col nome di Consorzio Idroelettrico Edolo-MU. Obiettivo: edificare la nuova cabina elettrica in territorio di Mu. Alla nuova cooperativa viene ceduto, a trattati-va privata, il patrimonio immobiliare del’Unione, il valore di ogni nuova azione è di lire 100.

Lo scopo sociale, fissato nello statuto, è “… pro-

2012 Anno dellA CooPeRAzIoneI n V A l l e C A M o n I C A

iL CoNsorZio iDroELETTriCo EDoLo-muquando lo scambio mutualistico è elettrizzante

di Sandra Bassi | [email protected]

durre, consumare mu-tualisticamente fra i soci azionisti e i soci semplicemente coope-rativi energia elettrica a scopo di illuminazio-ne pubblica e privata, nonché a scopo indu-striale”.

Nel 1955 la coopera-tiva modifica lo statuto e rivaluta le quote azionarie a 500 lire ciascuna. La concessione viene rinnovata nel 1951, nel 1981 e sta completando le pratiche per il rin-novo della concessione in scadenza.

In questi decenni sono state sistemate le linee di distribuzione dell’energia a Edolo. Si tratta di linee che si sviluppano per circa 5 chilometri e che sono frutto di un accordo con ENEL, dopo la nazionaliz-zazione dell’Energia elettrica, nel 1960.

Viene ricostruita la centralina con rinnovo del-la presa d’acqua e acquisto di una nuova macchina Turbina Kaplan.

Scampato il pericolo di essere assorbita da ENEL, la Cooperativa nel recente passato ha vissu-to un altro momento di difficoltà: la liberalizzazione del mercato dell’energia attuato dal decreto del Mi-nistro Bersani nel 1999.

Il decreto prevedeva un unico distributore di energia per ogni paese, con la possibilità di essere distributore unico per quelle società che avessero almeno il 30% degli utenti del paese.

Anche in questo caso, grazie al collegamento costruito negli ultimi 15 anni con le altre 32 coo-perative elettriche dell’arco alpino, il Consorzio ha potuto mantenere la produzione e la distribuzione per i propri soci. L’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas ha inserito una regola di salvaguardia per le cooperative storiche con proprie linee di distri-buzione: “..possono continuare a produrre e distri-buire energia ai propri soci…”. Per questo motivo, nel 2001 tutti gli utenti sono stati invitati a diventare

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«… il suo scopo non è quello del lucro, a differenza

di tutte le altre società: essa accoglie nel suo seno le

persone di condizione Civile, gli Artigiani, i Contadi-

ni, tutti. Ed ha perciò disposto di formare tante azio-

ni di sole Lire 50 l’una, onde non precludere a nes-

suno la via di farne parte, e di facilitare a tutti il mez-

zo di avere con poca spesa la benefica luce… i sotto-

scritti danno affidamento al Comune di concedergli

una notevole diminuzione del canone che ora paga

e fin d’ora si offre gratis la luce nelle due chiese di

Edolo e mu e la Chiesa di s. Giovanni in Edolo».

soci e il valore di ogni quota azionaria è stato por-tato a euro 25.

Al 31 dicembre 2011 i soci sono 554, dei quali 380 sono utenti, circa 170 sono i soci non utenti, 100 dei quali soci storici. I soci non utenti sono stati inseriti nella categoria dei soci sovventori.

Il numero di quote azionarie possedute dai vari soci ammonta a 2.208 al valore di 25 euro ciascuna, pari ad un capitale sociale di 55.200 euro.

La cooperativa attualmente distribuisce circa 1.500.000 Kw/ora di energia all’anno in parte pro-dotta dalla centralina (650.000 Kw/ora), in parte ac-quistata sul libero mercato dell’energia. Una quota importante dell’energia acquistata viene retribuita dalla EDISON Spa, come risarcimento per il prelie-vo di acqua dal fiume Oglio effettuato a Temù per la costruzione della Centrale Edison di Sonico.

Il consorzio applica ai soci utenti uno sconto sul

costo dell’energia del 30% per utenze domestiche e 25% per le aziende.

Con la consapevolezza di aver ricevuto un valore inestimabile da chi ha fondato e fatto crescere il con-sorzio, sia in impegno (a fine ‘800 non fu certamen-te facile raccogliere fondi e tecnologie per portare energia ad Edolo), sia in generosità (da sempre gli amministratori operano a titolo gratuito), obiettivo dell’attuale Consiglio di Amministrazione è quello di incrementare sia la produzione di energia (foto-voltaico, costruzione di altra piccola centralina…) sia la sua distribuzione a condizioni migliori rispet-to al mercato. È infatti prevista la distribuzione an-che ai soci attualmente non utenti e a tutti i cittadini di Edolo che vorranno contribuire a mantenere viva una realtà che, oltre agli ideali di solidarietà, distri-buisce ai soci utenti uno sconto complessivo di circa 35 mila euro all’anno. ●

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I n o S T R I P R o g e T T IA b R e S C I A

la struttura è riservata ai cittadini dei venti co-muni che fanno parte del distretto sanitario 9 (bassa bresciana Centrale) e rappresenta una nuova forma di sperimentazione di “comunità residenziale” su cui Asl di brescia, Assemblea dei Sindaci dei venti Comuni del distretto S.S. n. 9, Cassa Padana bcc, genesi Impresa Sociale e Associazione Centro italiano per l’assistenza in famiglia hanno deciso di puntare per dare risposte concrete a quello che è stato identi-ficato come il “più complesso problema del welfare lombardo” con cui quotidianamente i servizi socio-assistenziali si scontrano.

ViLLA GiusEPPiNA

Dal 1° febbraio scorso è aperta a

Gottolengo, nella Bassa Bresciana,

Villa Giuseppina, comunità

residenziale per anziani. Ecco le

immagini dell’inaugurazione.

uNA NuoVA ComuNiTà rEsiDENZiALEPEr ANZiANi NELLA BAssA BrEsCiANA

InFogenesi - Impresa Sociale - Società Cooperativa Sociale onlusVia Biline 74/76 - Rodengo Saiano (Bs)Tel. 030 [email protected]

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I prodotti, i profumi, le fatiche dei contadini, dalla nostra ter-ra giungono al Castello con un carico di gustose sorprese. Creano economia, rapporti, fiducia. Sviluppano in ambito culturale la promozione del territorio. Proteggono il pae-

saggio e l’ambiente promuovendo la spesa a chilometro zero.Al Castello di Padernello il mercato “Nella corte i prodotti

della terra” si evolve nel “I mercati della terra”, registrato da Slow Food, con il gustoso obiettivo di valorizzare i prodotti del territorio, alla riscoperta di tradizioni contadine invariate nel tempo, rispettose dell’ambiente e dai sapori genuini.

Si tratta del primo mercato della Terra a marchio Slow Food in Lombardia. Un nuovo significativo successo che dimostra la validità di un progetto che giunge al suo quinto appunta-mento annuale. Il progetto eno-gastronomico – promosso nell’ambito del Bando “Padernello museo a cielo aperto” in collaborazione con Cassa Padana e Fondazione Dominato Leonense – da quest’anno è stato concepito dalla Fondazione Castello di Padernello in un percorso di undici appuntamenti. Uno al mese. Partner principale è Slow Food, con la condotta Bassa Bresciana.

In questi mercati troverete produttori che vendono solo i loro prodotti. Assumendosi quindi in prima persona la re-

sponsabilità del proprio lavoro. I Mercati della Terra sono luoghi dove si fa la spesa, ma anche occasioni di incontro e di educazione al gusto. I prodotti presentati e venduti sono lo-cali e di stagione, ottenuti con tecniche sostenibili e hanno un prezzo corretto, sia per chi acquista sia per chi vende. Sono prodotti “buoni, puliti e giusti”.

La Fondazione Castello di Padernello da sei anni ha avviato un forte progetto per salvare l’antico maniero quattrocente-sco, Monumento Nazionale dal 1912, appartenuto alla fami-glia Martinengo prima e Salvadego Molin Ugoni poi. L’idea è quella di viaggiare su due binari: da una parte procedere al restauro architettonico, dall’altro riutilizzare il Castello come sistema culturale locale, con eventi e iniziative. Per il maniero, la Fondazione ha steso uno studio di fattibilità, già approva-to dalla Soprintendenza, che prevede il riutilizzo del Castello attraverso nove progetti. In sei anni sono stati promossi 215 eventi, per la durata complessiva di 1178 giorni, con la media di circa 200 giorni di manifestazione all’anno. Uno dei nove progetti è appunto quello enogastronomico, ovvero la valo-rizzazione del territorio attraverso i prodotti bresciani.

Nel 2011 i Mercati hanno portato al Castello quasi 22 mila visitatori che nel 2012 diventeranno 25 mila. ●

I n o S T R I P R o g e T T IA b R e S C I A

A PADErNELLo,iL Primo mErCATo DELLA TErrADELLA LomBArDiA

di Domenico Pedroni | [email protected]

glI APPunTAMenTI

18 marzo 201215 aprile 201220 maggio 201217 giugno 201214 luglio 201216 settembre 201221 ottobre 201218 novembre 201216 dicembre 2012

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I n o S T R I P R o g e T T IA M A n T o V A

InFo

Cassa Padana filiale di Volta Mantovana

Tel. 0376 812795

CAssA PADANA, ComuNE E PArroCChiA soTTo iL sEGNo

DELLE CAmPANE

Agli inizi del secolo scorso la torre angolare del Castello di Cavriana, grazie all’intercessione di Papa Sarto, diviene campanile a disposizione della chie-sa parrocchiale di Santa Maria Nova, in Piazza Castello. La torre, del XVII secolo, è una delle più possenti e antiche dell’area mantovana. Per riportare

all’antico splendore il suo ruolo di torre campanaria, Cassa Padana, Comune di Ca-vriana e Parrocchia di San Biagio, uniscono le forze per raccogliere fondi da destinare al restauro delle sei campane di bronzo. Un restauro “filologico”, teso al recupero originale dell’antico splendore dei bronzi, tutti elegantemente forgiati e finemente incisi. Il progetto di restauro punta su una ricerca storica documentaria, di analisi materiali e tecni-che preindustriali. Una metodologia di restauro conservativo, volta a realizzare inter-venti di manutenzione con tecniche simili a quelle utilizzate dai costruttori stessi. Ogni cittadino può contribuire alla gara di solidarietà a sostegno del progetto, per far sì che le storiche campane tornino a risuonare per la comunità.

Come fare? Basta donare 10 euro sul c/c aperto presso la filiale di Volta Manto-vana di Cassa Padana BCC, IBAN intestato alla parrocchia di San Biagio Vescovo e Martire di Cavriana: IT 67 T 08340 58050 000000015828. Il valore di ogni offerta verrà raddoppiato da Cassa Padana BCC (fino ad un massimo di € 10.000,00). La raccolta fondi, iniziata il 3 febbraio, si chiuderà il 30 giugno. ●

una raccolta fondi per finanziare il restauro conservativo dei bronzi di Cavriana

di Laura Simoncelli | [email protected]

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InFowww.mantovastrada.it

ITIneRARIo dI PRIMAVeRA

LuNGo LA sTrADA DEi ViNi E DEi sAPoriDELL’ALTo mANToVANo

I n o S T R I P R o g e T T IA M A n T o V A

PeR un PRAnzeTToRistorante “Alla Vittoria” da RenatoVia ossario 27 a solferinotel. 0376 854051 0376 [email protected] www.darenato.it

Corte uccellanda, Trattoria la Pesa Via Castello 1, Castellaro Lagusello a monzambano

Azienda Agricola Agriturismo Ca’ Roma Via strada dei colli 5/C aVolta mantovana

Azienda Agrituristica Cascina boschiVia Boschi 20 a Volta mantovana

PeR unA MeRendAAzienda Agricola Reale Località reale, a Volta mantovanatel. 0376 83409 oppure 0376 [email protected]

Azienda Agricola bertagnaVia madonna della Porta 14località Bande a Bande

di Laura Simoncelli | [email protected]

L’anfiteatro morenico del Garda, con le sue dolci colline, i colori, i profumi ed i sapori, offre in primavera un paesag-

gio di incomparabile bellezza. Una pianura fertile e generosa, attraversata da mincio, oglio e chiese, che dona al visitatore paesag-gi incantevoli e sapori indelebili al palato. Le fila di vigneti disegnate sulla fascia collinare annunciano la prestigiosa produzione vinico-la, protagonista di primo livello al Vinitaly, la più importante rassegna vinicola nazionale.

Per guidare al meglio il turista alla scoper-ta della variegata offerta mantovana l’Asso-ciazione “Strada dei vini e dei sapori manto-vani” propone percorsi ad hoc per presentare la provincia nelle sue eccellenze agroalimen-tari, artistiche, storiche, naturalistiche.

Punto di partenza per la scoperta dell’Al-to mantovano è la “Dispensa dei sapori delle colline moreniche” a castiglione delle Sti-viere che offre al visitatore le linee giuda per scoprire il territorio e fornisce indicazioni sulle cantine attrezzate per visite e degusta-zioni (tel. 0376 944061). Nelle botteghe del gu-sto si possono trovare i grandi formaggi Par-migiano Reggiano e Grana Padano, i salami del consorzio, le zucche, le pere mantovane e le molte mostarde che ben si accompagnano con i formaggi e i vini. Da non perdere a casti-glione la visita al Duomo in cui fu battezzato San Luigi, posto in una straordinaria posizione scenografica, e alla Basilica in Piazza San Lu-igi, affrescata dall’Anselmi. Altro simbolo della cittadina è lo storico museo della croce Rossa

fondata da henry Dunant durante le battaglie di Solferino e San martino.

Il tragitto prosegue nelle cam-pagne mantovane fino a giungere all’imponente torre di Solferino, la Spia d’Italia, da dove si gode un panorama che abbraccia l’intera pianura fino a mantova, il Garda e tutto l’arco collinare, costellato da esempi di architettura medio-evale, castelli, mura e borghi for-tificati. Tra questi spicca cavriana, con l’elegante complesso di Villa mirra, edificata sui resti dell’antica Rocca Gonzaghesca, oggi museo che ospita eventi e mostre. A pochi chilometri la poesia di castellaro La-gusello, incantevole borgo medioevale dominato dal castello e dalle sue quattro torri merlate. Imperdibile Valeggio sul min-cio, tra i borghi più belli d’Italia, con le sue case costruite a ridosso del fiume, i mulini e il ponte visconteo. mentre per gli amanti del-la botanica è d’obbligo una passeggiata nello splendido Parco Sigurtà.

Proseguendo verso monzambano, immer-so tra cipressi e ulivi e dominato dall’antico castello e dall’imponente chiesa, si arriva a

Ponti sul mincio, pittoresco borgo medioevale antica-mente inserito nel sistema dei fortilizi scaligeri, un luogo magico dove sembra che il tempo si sia fermato. ●

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I n o S T R I P R o g e T T In e l M o n d o

riTorNoAL FuTuro

iN PErù, suLLE TrACCE DELL’oPErAZioNE mATo Grosso

di Elisabetta Berto | [email protected]

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incontrare sul cammino del progetto peruviano Cassa Padana-Fenacrep l’operazione mato Grosso è un segno per la banca e per tutta l’attività di mutualità internazionale. Fa capire che il progetto peruviano è diventato maturo.

Già, ritorno al futuro. È un po’ questa la sensazio-ne che proviamo calpestando le strade di Chacas. Cittadina tra le nubi del Perù, Chacas è il verbo che si è fatto carne, la testimonianza concreta dell’ideale di carità che ha ispirato l’Operazione

Mato Grosso (OMG). Chacas è l’OMG e per noi, che grazie ad un uomo del Mato Grosso, Bepi Tonello, iniziammo il lungo cammino di mutualità internazionale, conoscere Chacas è un ritorno alle radici che ci proietta verso il futuro che sarà.

Fondata da Padre Ugo De Censi, l’OMG si pone l’obiettivo di educare giovani italiani attraverso il lavoro gratuito in Ita-lia a favore dei più poveri dell’America Latina. Questa doppia anima, che abbina la fatica locale ad una vocazione globale, affida a campi di lavoro e alla raccolta di carta, rottami e altri materiali da macero il compito di insegnare valori fondamen-tali della vita come la fatica, il dono, la coerenza tra le parole e i fatti, il rispetto e la collaborazione con gli altri, l’attenzione ai problemi dei più poveri, non tralasciando lo sforzo per impa-rare ad amare le persone.

Devoto a San Giovanni Bosco e quindi innamorato dei gio-vani, Padre Ugo, missionario in Perù, fu folgorato sul come aiutarli celebrando il funerale di un padre di sette figli. Mentre guardava l’altare coloniale della chiesa di Chacas capì che una scuola di intaglio del legno nella quale formarli era la mano tesa contro l’indigenza in cui versavano i ragazzini di quelle montagne.

All’ombra del Huascarán, grazie a quell’intuizione, ora si insegnano anche produzione del vetro, restauro, scultura, pit-tura, falegnameria, tessitura di tappeti, ricamo, oltre a elettro-meccanica, guida d’alta montagna e archeologia. Terminati i cinque anni di formazione, ai giovani viene regalato un kit con tutti gli strumenti del mestiere scelto, in modo che ognuno possa decidere se iniziare una propria attività autonoma op-pure rimanere a lavorare nelle cooperative dell’OMG.

Qui, tra le montagne della Cordillera Blanca, si respira la serenità di chi sceglie di abbandonare tutto per gli altri e si prodiga in lunghi anni di lavoro volontario a sfamare quo-tidianamente i tanti campesinos che frequentano le mense dell’OMG, o a gestirne l’ospedale, intitolato a Mama Ashu, Maria Assunta, patrona di Chacas. È la sensazione di aver ricreato lo stile di vita delle prime comunità di cristiani che rende mistica la visita a Chacas, soprattutto nei volti sorriden-ti ed estasiati dalla fatica di chi ci cucina il pranzo offrendoci tagliatelle fatte in casa. E che ripaga degli sforzi logistici per andarsene, valicando a 5.000 metri un passo frequentato forse solo da Oggetti Volanti Non Identificati.

Incontrare sul cammino del progetto peruviano Cassa Pa-dana-Fenacrep l’Operazione Mato Grosso è un segno per la banca e tutta l’attività di mutualità internazionale: fa capire che il progetto peruviano è pronto per una nuova tappa della propria evoluzione, maturo per spiccare il grande salto e di-ventare un progetto di riferimento, magari proprio di nuovo grazie ad un’alleanza con l’OMG. Per questo, dopo aver vi-sitato le cooperative nate negli ultimi due anni di progetto e conosciuto la filiale della coopac Finansol, aperta proprio di fronte all’OMG a Chacas, la banca e la Federazione Naziona-le delle Cooperative di Risparmio e Credito Peruviane hanno deciso di proseguire per altri due anni nel rafforzamento delle istituzioni finanziarie cooperative nate.

Non solo: gli orizzonti delle collaborazioni in Perù si arric-chiscono di nuove possibilità e controparti. Cassa Padana, in-fatti, in virtù della partnership con la Fondazione Solidarete, fondata da Ctm Altromercato, Cgm Finance e Focsiv, colla-bora dal maggio 2011 al progetto “Due sponde”. Il progetto, che vuole sviluppare imprese socialmente sostenibili in Perù, aprendo canali di commercializzazione dei prodotti locali attra-verso la rete del commercio equo e solidale in Italia, coinvolge Cassa Padana e Fenacrep nell’analisi di fattibilità e nell’even-tuale sperimentazione di una piattaforma di rimesse dall’Italia al Perù. Scopo ultimo del progetto è, infatti, collegare le due sponde dell’Atlantico in modo rinnovato, mettendo l’accento sulle esigenze di risparmio del migrante, tanto in Italia come in patria, in modo tale che si riesca a veicolare la parte di ri-messe che non serve per il consumo verso il finanziamento di attività produttive e, possibilmente, di imprese sociali.

Dopo aver scoperto la grande importanza dei salesiani per la cultura sudamericana, tanto che la figura di Don

Bosco è citata anche in un famoso tango del 1934, ‘Cambalache’, capiamo che non potevamo trovare una guida migliore per il nostro progetto e che tut-to è compiuto per seguirla. ●

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I T I n e R A R I A b R e S C I A

LA miA BrEsCiA riTroVATA, FrA morETTo

E romANiNodi Giusi Tomasoni | [email protected]

Cosa ho scoperto? Forse “scoperte” non è la definizione corretta. i tesori della mia città sono sempre stati lì, a due passi da me, dietro a porte che potevo varcare... ma che non conoscevo.

I bresciani hanno idea del ricco patri-monio artistico e culturale della no-stra città? Non credo.Io stessa, convinta di poter appro-

fondire quanto già sapevo, ho parteci-pato a una visita guidata. E ho scoper-to che da anni passo davanti a edifici re-ligiosi e civili ignorando che all’interno custodiscono veri tesori. La “mia terra”, e non mi riferisco solo al centro cittadi-no, ma anche alla provincia, offre “bel-lezze” di cui andare fiera. Ma di cui non mi sono mai potuta vantare.

Cosa ho scoperto? Forse “scoperte” La Cappella del Santissimo Sacramento nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Brescia, con gli affreschi di Girolamo Romanino.

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InFoS. giovanni evangelistaDal lunedì al sabato,15-18, tel . 030 [email protected]

S. Francesco d’Assisi/conventoVia S. Francesco, Brescia, tel 030 2926711

SS. nazaro e Celsocorso matteotti, Brescia, tel 030 3754387

Chiesa S. Maria del CarmineVicolo manzone 7, Brescia, tel 030 40807

non è la definizione corretta. Sono sempre state lì, a due pas-si da me, dietro a porte che po-tevo varcare, perché nella mag-gior parte dei casi si tratta di edifici aperti al pubblico.

La chiesa di S. Giovanni Evangelista è, ad esempio, uno scrigno di autentici gioielli. La prima costruzione risale al V se-colo, quando il vescovo Gauden-zio fondò la terza basilica bre-sciana (Concilium Sanctorum) al fine di custodire le tante re-liquie portate dalla Terra San-ta. In seguito distrutta dai bar-bari e da incendi, fu ricostruita ex novo. Rimaneggiata più vol-te, oggi presenta in facciata un porta-le di pregio. Ma è all’interno che i nostri occhi possono godere della vista di ca-polavori di inestimabile valore.

La Cappella del Santissimo Sacra-mento, commissionata da una confra-ternita con lo stesso nome dopo il 1500, fu decorata a partire dal 1521 e comple-tata solo parecchi anni più tardi.

Sull’altare della cappella c’è la Depo-sizione di Lamberto Zenale che ricorda il Compianto visitabile in S. Maria del Car-mine. Le colonne, che fanno da cornice al quadro, bellissime e dorate sono ope-ra del ben noto Stefano Lamberti. Prima del Vasari non esisteva la distinzione fra arti minori e maggiori (pittura, scultu-ra, musica) quindi anche gli “artigiani” che lavoravano agli altari, alle cornici, agli intarsi erano artisti a tutti gli effetti e giustamente famosi.

Nella stessa cappella, di fronte gli uni agli altri, ecco i capolavori di due grandi pittori bresciani, Romanino e Moretto.

A sinistra le opere del Romanino, più anziano, e a destra quelle del Moretto, all’epoca ventitreenne. Sopra le gran-di tele sono posizionate le lunette, ante-cedenti come datazione e sopra ancora i medaglioni con i cartigli, probabilmen-te di ispirazione michelangiolesca, che contengono i profeti.

Sono opere del Moretto La raccolta della manna (in cui evidenti sono gli in-flussi del manierismo), Elia confortato dall’angelo, e inoltre gli evangelisti Luca e Marco, nella lunetta L’ultima cena (di chiara ispirazione vinciana) e i sei profe-

ti soprastanti. Capolavori del Romanino, invece, sono La resurrezione di Lazzaro, La cena in casa del fariseo, San Matteo e San Giovanni evangelisti, nella lunet-ta la Messa di San Gregorio e i sei profe-ti subito sopra.

I bresciani preferirono il Moretto al Romanino forse perché più fine, più clas-sico. Moretto si ispirava al colorismo ve-neziano. C’è sempre luce nei suoi quadri che talvolta illumina più da un lato che dall’altro. Romanino introdusse elemen-ti quotidiani, reali, qualche volta, a mio avviso, perfino esagerati. I suoi quadri sono sempre molto in ombra. È conside-rato il pre-Caravaggio.

Sulla parte sinistra del battistero, un’altra opera del Romanino, Lo sposa-lizio della Vergine, ispirato a quello del Perugino – sposalizio non narrato dalle scritture ma spesso ritratto.

San Giuseppe è rappresentato anche qui come un vecchio, talvolta dormien-te, perché nessuno sia indotto a pensa-re che possa essere il padre biologico di Gesù. Un cagnolino in primo piano è sempre presente nelle scene dei ma-trimoni perché simbolo di fedeltà. Ogni tanto si incontrano anche alcuni gatti, simbolo del maligno. Non mancano, ov-viamente, i ritratti dei committenti.

Romanino fu spesso aiutato da Lat-tanzio Gambara. Il Gambara, già di gu-sto e tecnica manierista, fu incaricato di affrescare le case e le botteghe del Cor-so. Sono ancora visibili alcuni frammen-ti sbiaditi di affreschi proprio sul fron-te della via. Che strano, alzare per la pri-

ma volta gli occhi al cielo e vedere quello che non avevo visto mai.

I due artisti, ormai genero e suocero, lavorarono insieme a Palazzo Averoldi, dove è difficile capire quali opere siano dell’uno e quali dell’altro. Per questo luo-go non sono valide le mie consi-derazioni iniziali: essendo pro-prietà privata, le occasioni di vi-sita sono rare. Entrare è stata per me una magnifica opportunità. Gli affreschi qui non sono di ca-rattere sacro ma profano, segno

che i due artisti non si limitarono all’uno o all’altro genere.

Romanino e Moretto furono mol-to prolifici. Le loro opere sono presen-ti in vari edifici della città (alcune chie-se, tra cui il Duomo vecchio, la Pinaco-teca e vari palazzi), ma anche nella pro-vincia in pievi talmente piccole che nep-pure immaginereste decorate.

Consiglio una visita anche alla colle-giata dei SS. Nazaro e Celso, dove tra i molti dipinti di valore si può ammirare una grande pala di Tiziano: il Polittico Averoldi. L’avreste mai detto?

Massimo capolavoro del Moretto è Santa Margherita d’Antiochia tra i san-ti Girolamo e Francesco del 1530, a Bre-scia nella chiesa di S. Francesco d’As-sisi. Questo ancora mi manca, ma ades-so so che mi aspetta, dietro a una porta che posso aprire quando voglio e solo co-noscendo, potrò diventare promotrice di arte e di cultura per la mia città. ●

Il Polittico Averoldi di Tiziano nella chiesa dei SS. Nazzaro e Celso a Brescia.

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AG

EN

DA

>InConTRIuna casa per l’educazionedei giovani Appuntamento sabato 17 marzo alle 15 a Palazzo Cigola martinoni a Cigole (Bs) per la presentazione del progetto Una casa per l’educazione dei giovani rivolto ai ragazzi dalla 4a elementare alla 2a superiore. obiettivi del progetto: facilitare il senso all’“educazione” dei giovani nella maniera più vasta e libera condividendo il nostro tempo con il loro, in modo da favorire la fioritura della loro propria attitudine alla vita. Verranno utilizzati diversi strumenti: teatro, letteratura, arte, natura, cinema, movimento del corpo, gestione del tempo. Al progetto hanno aderito altri piccoli comuni limitrofi a Cigole.

InFoufficio Progetti Territoriali di Cassa Padanatel. 030 9040210

Apputamenti lubes

Sguardo sulla situazione economica attualeMercoledì 7 marzo, ore 15Luigi Pettinati, direttore di Cassa Padana Bcc Villa Badia, Leno (Bs)

“Roberto Capucci. omaggioalla Vittoria alata” Mercoledì 14 marzoBrescia: visita al museo di santa Giuliae alla mostra

“la messa dell’uomo disarmato”.la resistenza di luisito bianchiMercoledì 21 marzo, ore 15mimmo Franzinelli, storico Villa Badia, Leno (Bs)

germogli di speranzaVenerdì 23 marzo, ore 20.30Proiezione del film-documento della vacanza di don Karol Wojtyla a seniga, ospite di don Francesco Vergine nel luglio del 1947regia di mary roversi Teatro dell’oratorio di Leno (Bs)

Alimentazione e stile di vita: mangiare meglio per vivere meglio – II parteMercoledì 28 marzo, ore 15Associazione LumENVilla Badia, Leno (Bs)

Palazzo Cigola Martinoni a Melaverde

Domenica 29 gennaio il programma di rete 4 Melaverde ha dedicata la sua puntata a Palazzo Cigola martinoni, al grano monococco e agli antichi mestieri. Ellen hidding ha aperto la puntata parlando di grano monococco, dalle proprietà nutrizionali alle diverse fasi di lavorazione.Edoardo raspelli si è poi dedicato agli antichi lavori, dall’intreccio del salice alla lavorazione del ferro. Dalla ceramica alle trottole.La puntata è disponibile online: www.tv.mediaset.it/rete4/mela_verde/www.palazzocigolamartinoni.it

>In TV

>MoSTRe

“Arte, luce e trasformazione” Mostra personale di gianfranco Capillo

24 marzo - 25 aprile Tutti i giorni, 14.30-18.30 (fine settimana anche 20.00-22.30)oratorio san Luigi via re Desiderio, 35 Leno (Brescia)

InFo030 906259, [email protected] ewww.fondazionedominatoleonense.it

>CoRSI

Villa badia, leno (bs)

A cura dell’associazione I Fiori prendono il volo, in collaborazione con la Fondazione Dominato Leonense. i soci della Fondazione Dominato Leonense potranno usufruire dello sconto del 10% sul costo dei singoli corsi.

lingua e cultura spagnola 15 marzo-31 maggiolingua e cultura rumena 22 marzo-24 maggiolingua inglese 13 marzo-22 maggiodizione e lettura espressiva 14 marzo-23 maggioFotografia (base) 2 marzo-24 maggioFotografia e Fotoreportage (avanzato)28 marzo-30 maggioScrittura giornalistica 28 marzo-6 giugnolinguaggio del corpo 21 marzo-11 aprile

InFo e ISCRIzIonI: Alessandra 339 6215157www.ifioriprendonoilvolo.it

Fondazione dominato leonensetel. 030 9038463 info@fondazionedominatoleonense.itwww.fondazionedominatoleonense.it

Palazzo Cigola Martinoni,Cigole (bs)

Feng-Shui (base) 20 marzo-17 aprileComicità 13 marzo-22 maggioPer conoscere la Matrix divina20 marzo-22 maggioPercorso sensoriale per conoscere il formaggio 13-27 marzoConoscere il Teatro greco classico20 marzo-17 aprilePercorso di astronomia 10 aprile-15 maggioAperatif Time Chatting in english13 marzo-17 aprileCucina d'inverno 21 febbraio-13 marzo

InFo e PRenoTAzIonI:Alessandra 339 6215157Paola 338 5098504www.ifioriprendonoilvolo.it

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www.cassapadana.it

Soggiorni Mare2012

Minorca (Spagna)Lord Nelson Hotel

All Inclusive in aereo settimane da maggio a fine settembre

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Karpathos (Grecia)Veraclub Costantinos Palace

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Izmir (Turchia)Paradise Friends Yali Hotel & Resort

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