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Premessa I Piani di prevenzione della corruzione dell’Ente pag. 3 Definizioni CORRUZIONE pag 5 RISCHIO pag. 5 EVENTO pag. 5 GESTIONE DEL RISCHIO pag. 5 PROCESSO pag. 5 Obiettivi pag. 5 LA REDAZIONE DEL PTPC 2016-2018 LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO pag. 7 PTPC 2016 2018 pag. 8 PARTE PRIMA Contesto esterno e contesto interno 1. Analisi del contesto esterno pag. 9 1.1 Il Comune in cifre pag 10 1.2. Dati relativi al territorio di Pescara pag.11 2. Analisi del contesto interno pag.11 I Dipartimenti pag.11 I Settori pag.11 I Servizi pag.11 2.1.Dati relativi all’analisi quali-quantitativa delle risorse umane del Comune di Pescara – 2015 pag.11 2.2. Procedimenti disciplinari pag.12 2.3. La struttura pag.13 2.4. Contenzioso dell’Ente pag.14 3. Collegamento del Piano con il DUP, il PEG ed il Sistema sulla Performance pag. 15 4. Società partecipate ed Enti di diritto privato in controllo pubblico pag.16 1. Individuazione e gestione dei rischi di corruzione pag.17 2. La definizione e l’implementazione di un sistema di controllo interno pag 17 3. Codice di comportamento pag.17 4. Trasparenza pag.17 5. Inconferibilità pag.17 6. Incompatibilità specifiche per gli incarichi di amministratore e per gli incarichi dirigenziali pag.17 7. Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici pag.17 8. Formazione pag.17 9. Tutela del dipendente che segnala illeciti pag.17 10. Rotazione o misure alternative pag.17 11. Monitoraggio pag.17 PARTE SECONDA Soggetti Coinvolti. Ruolo e Responsabilità 5. I soggetti istituzionali coinvolti nella prevenzione della corruzione a livello decentrato pag.18 SOGG5.1 L’Autorità di indirizzo politico pag.18 5.2 Il Responsabile per la prevenzione della corruzione pag.18 5.3 I Dirigenti pag.19 5.4 Il Nucleo di Valutazione pag 19 5.5 L’Ufficio Procedimenti Disciplinari (U.P.D.) pag.19 5.6 Tutti i dipendenti dell’amministrazione pag.20 5.7 I collaboratori a qualsiasi titolo dell’amministrazione pag.20

Premessa I Piani di prevenzione della corruzione dell’Ente ... · Allegato A:Mappatura dei Procedimenti e relativa valutazione della rischiosità del processo Allegato B :Schede

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Premessa I Piani di prevenzione della corruzione dell’Ente pag. 3

Definizioni

■ CORRUZIONE pag 5 ■ RISCHIO pag. 5 ■ EVENTO pag. 5 ■ GESTIONE DEL RISCHIO pag. 5 ■ PROCESSO pag. 5 Obiettivi pag. 5

LA REDAZIONE DEL PTPC 2016-2018 LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO pag. 7 PTPC 2016 2018 pag. 8

PARTE PRIMA

Contesto esterno e contesto interno 1. Analisi del contesto esterno pag. 9 1.1 Il Comune in cifre pag 10 1.2. Dati relativi al territorio di Pescara pag.11

2. Analisi del contesto interno pag.11

■ I Dipartimenti pag.11 ■ I Settori pag.11 ■ I Servizi pag.11 2.1.Dati relativi all’analisi quali-quantitativa delle risorse umane del Comune di Pescara – 2015 pag.11

2.2. Procedimenti disciplinari pag.12 2.3. La struttura pag.13 2.4. Contenzioso dell’Ente pag.14

3. Collegamento del Piano con il DUP, il PEG ed il Sistema sulla Performance pag.15

4. Società partecipate ed Enti di diritto privato in controllo pubblico pag.16

1. Individuazione e gestione dei rischi di corruzione pag.17 2. La definizione e l’implementazione di un sistema di controllo interno pag 17 3. Codice di comportamento pag.17 4. Trasparenza pag.17 5. Inconferibilità pag.17 6. Incompatibilità specifiche per gli incarichi di amministratore e per gli incarichi dirigenziali pag.17 7. Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici pag.17 8. Formazione pag.17 9. Tutela del dipendente che segnala illeciti pag.17 10. Rotazione o misure alternative pag.17 11. Monitoraggio pag.17

PARTE SECONDA Soggetti Coinvolti. Ruolo e Responsabilità

5. I soggetti istituzionali coinvolti nella prevenzione della corruzione a livello decentrato pag.18

SOGG5.1 L’Autorità di indirizzo politico pag.18 5.2 Il Responsabile per la prevenzione della corruzione pag.18 5.3 I Dirigenti pag.19 5.4 Il Nucleo di Valutazione pag 19 5.5 L’Ufficio Procedimenti Disciplinari (U.P.D.) pag.19 5.6 Tutti i dipendenti dell’amministrazione pag.20 5.7 I collaboratori a qualsiasi titolo dell’amministrazione pag.20

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018

PARTE TERZA Il Processo Di Adozione Del Piano

6. Il coinvolgimento della cittadinanza pag.21

7. Il coinvolgimento degli organi politici pag.21 8. Il coinvolgimento e la partecipazione dei Dirigenti pag.21

PARTE QUARTA Gestione del Rischio pag.23 9. La gestione del rischio pag.23

9.1 Mappatura dei processi pag.23 9.2 Valutazione del Rischio pag.24 9.3 L'identificazione del rischio pag.24 9.4 L'analisi del rischio pag.24 9.5 La ponderazione del rischio pag.25

PARTE QUINTA Individuazione delle Aree Di Rischio

10. Aree di rischio individuate dal PNA pag.28 11. Aree di rischio individuate dal PTPC pag.28

Valutazione del rischio

12. Elenco dei procedimenti dell’Ente a più elevato rischio pag.31 Misure generali

pag.35 pag.36 pag.37 pag.38 pag.39 pag 40

pag. 41

pag. 42 pag. 43

pag. 44 pag. 45 pag .46 pag. 47

pag. 48

MISURE SPECIFICHE PER PROCESSI A RISCHIO MEDIO - ALTO – MOLTO ALTO

Misure ulteriori pag.51 La responsabilità dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione pag.52 Attività progettuale in materia di anticorruzione pag.52 SEZIONE TRASPARENZA

Programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2016/2018

Allegati : Allegato A:Mappatura dei Procedimenti e relativa valutazione della rischiosità del processo Allegato B :Schede Analitiche macro aree quali misure specifiche Allegato C: Piano della formazione

Trasparenza 1

Codice comportamento 2

Rotazione del personale 3

Obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi 4

Svolgimento incarichi d'ufficio, attività ed incarichi extra istituzionali 5 Conferimento di incarichi dirigenziali in caso di particolari attività o incarichi precedenti e incompatibilità specifiche per posizioni dirigenziali

6

Formazione di commissioni, assegnazione agli uffici, conferimento incarichi in caso di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione

7

Svolgimento attività successive alla cessazione del rapporto di lavoro 8

Formazione del personale 9

Tutela del soggetto che segnala illeciti (Whistleblowing) 10

Patto d'integrita' 11

Rispetto dei termini dei procedimenti 12

Controllo successivo regolarità amministrativa 13

Obblighi di comunicazione e informazione nei confronti del Responsabile Prevenzione Corruzione

14

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 3

Premessa

Il presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) dà attuazione alle disposizioni di cui alla L. 190

del 6 novembre 2012, che impone all'organo di indirizzo politico degli Enti Locali l'adozione – su proposta del

Responsabile della prevenzione della corruzione - di un Piano triennale di prevenzione della corruzione (di seguito

“PTPC”) quale strumento che definisce a livello locale le strategie “anticorruzione” applicando le misure di

prevenzione, comprese quelle obbligatorie individuate dalla legge, secondo gli indirizzi contenuti nel Piano Nazionale

Anticorruzione (PNA).

Dalla normativa più recente emerge l’intento del legislatore di concentrare l’attenzione sulla effettiva attuazione di

misure idonee ad incidere sui fenomeni corruttivi.

Il Decreto Legge n. 90 del 2014 (convertito in legge n. 114/2014) ha previsto nuove sanzioni in caso di mancata

adozione dei Piani di prevenzione e, nel successivo Regolamento del settembre 2014 sull’esercizio del potere

sanzionatorio da parte dell’ANAC, le fattispecie relative alla “omessa adozione” del Piano di prevenzione sono state

identificate in:

- approvazione di un provvedimento puramente ricognitivo di misure;

- approvazione di un provvedimento il cui contenuto riproduca in modo integrale analoghi provvedimenti adottati da

altre amministrazioni, privo di misure specifiche introdotte in relazione alle esigenze dell’amministrazione interessata;

- approvazione di un provvedimento privo di misure per la prevenzione del rischio nei settori più esposti.

In ultimo con legge n. 124 dell’agosto 2015, è stata conferita delega al Governo per la revisione e semplificazione delle

disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, fissando allo scopo i seguenti principi e criteri direttivi:

<<precisazione dei contenuti e del procedimento di adozione del Piano nazionale anticorruzione, dei piani di

prevenzione della corruzione e della relazione annuale del responsabile della corruzione, anche attraverso la modifica

della relativa disciplina legislativa, anche ai fini della maggiore efficacia dei controlli in fase di attuazione, della

differenziazione per settori e dimensioni, del coordinamento con gli strumenti di misurazione e valutazione delle

performance, nonché dell’individuazione dei principali rischi e dei relativi rimedi; conseguente ridefinizione dei ruoli,

dei poteri e delle responsabilità dei soggetti interni che intervengono nei relativi processi>>.

Il PTPC è un documento di natura programmatica ed in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 1, comma 8, della

legge n. 190/2012 – deve essere aggiornato almeno una volta all’anno e comunque ogniqualvolta si renda necessario,

tenuto conto dei seguenti fattori:

· modifiche e/o integrazioni della disciplina normativa in materia di anticorruzione;

· modifiche e/o integrazioni dell’assetto organizzativo dell’Ente;

· l'emersione di nuovi fattori di rischio che non sono stati considerati in fase di predisposizione del Piano.

Il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità costituisce una sezione del presente Piano triennale per la

prevenzione della corruzione.

I Piani di prevenzione della corruzione dell’Ente

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 4

Con Delibera di Giunta Comunale n. 553 del 21.08.2014 è stato adottato il primo Piano Triennale per la prevenzione

della Corruzione 2014/2016.

Con Delibera di Giunta Comunale n. 379 del 25.06.2015 è stato approvato il Piano Triennale per la prevenzione della

Corruzione 2015/ 2017.

Il presente piano costituisce aggiornamento ai Piani suddetti in quanto recepisce le indicazioni di cui alle Determinazioni

ANAC:

■ n. 6/2015 con cui l’Autorità ha emanato le “Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala

illeciti (c.d. whistleblower)” e nelle quali vengono specificati l’ambito di applicazione, l’oggetto delle segnalazioni e la

procedura di tutela della riservatezza dell’identità del dipendente pubblico dichiarante;

■ n. 8 del 17/06/2015, recante “Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della

corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche

amministrazioni e degli enti pubblici economici”

■ n.10 del 23.09.2015 recante “Linee guida per l’affidamento delle concessioni di lavori pubblici e di servizi, ai

sensi dell’art. 153 del D.Lgs. 163 del 2006”

■ n. 12 del 28/10/2015 recante “Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione”.

Con la determinazione n. 12 dell’ottobre 2015, l’ANAC, rinviando l’approvazione del nuovo PNA al 2016, dopo

l’entrata in vigore della nuova disciplina del processo di approvazione prevista dalla legge n. 124 del 2015, ha adottato

l’aggiornamento del Piano nazionale anticorruzione del 2013, alfine di fornire un supporto operativo idoneo a ridurre,

medio tempore, le principali criticità dalla stessa ANAC rilevate all’esito dell’analisi degli scorsi PTPC di un campione

di amministrazioni; già in sede di tale aggiornamento, l’ANAC ha tenuto conto di alcune previsioni della legge n.

124/2015.

In particolare per quanto riguarda l’analisi del contesto interno, apporta alcune correzioni al PNA 2013 integrando le 4

aree di rischio cosiddette “obbligatorie”, identificate dalla legge n. 190 del 2012 e dal PNA del 2013 (acquisizione e

progressione del personale; affidamento di lavori, servizi e forniture; provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei

destinatari privi di effetto economico diretto; provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto

economico diretto), con le seguenti 4 aree concernenti tutte le pubbliche amministrazioni:

• gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio;

• controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni;

• incarichi e nomine;

• affari legali e contenzioso

Tutte le sono state definite aree generali

Con riferimento all’area di rischio dal PNA del 2013 individuata come “Affidamento di lavori,servizi e forniture”, la

determinazione ANAC n. 12/2015 ha modificato la denominazione in “Area di rischio contratti pubblici”,

ricomprendendo dunque sia la fase dell’affidamento che quelle successive dell’esecuzione del contratto .

Il presente piano sarà vigente dalla data di approvazione, salvo successive modifiche ed integrazioni.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 5

Definizioni

CORRUZIONE : Il legislatore ha introdotto un nuovo concetto di corruzione: uso a fini privati delle funzioni

pubbliche attribuite ad un soggetto al fine di ottenere vantaggi privati ovvero inquinamento dell’azione amministrativa

ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo;

Secondo la circolare n. 1 del 25/01/2013 del Dipartimento della funzione pubblica, il concetto di “corruzione” è

da intendersi «comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso, da

parte di un soggetto, del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati». Si tratta dunque di un’accezione più

ampia di quella penalistica e tale da includere tutti i casi in cui può verificarsi un malfunzionamento

dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite (“maladministration”), in spregio ai principi

di trasparenza e di imparzialità cui l’azione pubblica deve costantemente ispirarsi.

P.T.P.C. ( Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione):programma di attività, con indicazione delle aree di rischio

e dei rischi specifici, delle misure da implementare per la prevenzione in relazione al livello di pericolosità dei rischi

specifici, dei responsabili per l’applicazione di ciascuna misura e dei tempi;

RISCHIO : effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo

istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichino eventi corruttivi qui intesi:

- sia come condotte penalmente rilevanti (La l. 6.11.2012, n. 190 ha riformato l’intero assetto dei reati di corruzione

previsti dal nostro ordinamento, attraverso l’introduzione di una fattispecie generale di corruzione per l’esercizio della

funzione, quattro le novità più significative introdotte dalla riforma:artt 318,319,320,321 cp)

- comportamenti scorretti in cui le funzioni pubbliche sono usate per favorire interessi privati ovvero;

- inquinamento dell’azione amministrativa dall’esterno;

EVENTO : il verificarsi o il modificarsi di un insieme di circostanze che si frappongono o si oppongono al

perseguimento dell’obiettivo istituzionale dell’ente;

GESTIONE DEL RISCHIO: strumento da utilizzare per la riduzione delle probabilità che il rischio si verifichi;

PROCESSO: insieme di attività interrelate che creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in un

prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto interno o esterno all'amministrazione (utente).

Il Piano svolge, quindi, la funzione di ridurre il rischio corruttivo attraverso il ciclo virtuoso della sicurezza.

Obiettivi

Obiettivi del Piano sono:

- la riduzione delle opportunità che si manifestino casi di corruzione;

- l’aumento della capacità di scoprire i casi di corruzione;

- la creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 6

Il Piano, quale strumento di carattere organizzativo - programmatico, si prefigge di realizzare le finalità sopra delineate

attraverso:

a) l'individuazione delle attività dell'Ente nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;

b) la previsione, per le attività a rischio, di meccanismi di annullamento o mitigazione del rischio di corruzione, nonché

di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;

c) la previsione di obblighi di comunicazione nei confronti del Responsabile anticorruzione, chiamato a vigilare sul

funzionamento del Piano;

d) il monitoraggio dei rapporti tra l'Amministrazione comunale e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che

sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere,

anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti

degli stessi soggetti con i dirigenti e i dipendenti dell’Ente;

e) l'individuazione degli obblighi di trasparenza, anche ulteriori rispetto a quelli previsti dalle vigenti disposizioni di

legge in materia, nell’ambito del Piano Triennale della Trasparenza (PTT).

Dette finalità sono perseguite mediante gli strumenti indicati dalla legge e ripresi nel Piano.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 7

COMUNE DI PESCARA LA REDAZIONE DEL PTPC 2016-2018 La formazione e l’aggiornamento del Piano

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 8

Il PTPC 2016 /2018

Il Piano ha nel dettaglio la funzione di:

a) individuare le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, anche raccogliendo le proposte dei

dirigenti, elaborate nell'esercizio delle proprie competenze;

b) prevedere, per le attività individuate ai sensi della lettera a), meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle

decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;

c) prevedere, con particolare riguardo alle attività individuate ai sensi della lettera a), obblighi di informazione nei

confronti del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione, chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza

del Piano;

d) procedere alla mappatura dei procedimenti e monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti,

per la conclusione degli stessi;

e) monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a

procedimenti di autorizzazione, concessione od erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche

verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti

degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione;

f) individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge.

g) creare un collegamento tra corruzione - trasparenza - performance nell’ottica di una più ampia gestione del “rischio

istituzionale”.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 9

PARTE PRIMA

Contesto esterno e contesto interno

1. Analisi del contesto esterno Ai fini di una puntuale contestualizzazione del presente piano, visto che sono proprio le specificità criminologiche, sociali, culturali ed economiche del territorio che potrebbero favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi, ci si è avvalsi dei dati contenuti nelle relazioni periodiche sullo stato d’ordine e della sicurezza pubblica, presentate al Parlamento dal Ministero dell’Interno e pubblicate sul sito della Camera dei Deputati (Ordine e Sicurezza pubblica e D.I.A,) come del resto suggerito dalla Determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 dell’Autorità Nazionale dell’ Anticorruzione. Dall’analisi della Relazione sull’attività delle Forze di Polizia, si evince che la provincia non presenta le tipiche manifestazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso, anche se da alcuni anni si registrano infiltrazioni di esponenti di sodalizi pugliesi e campani. Segnali dell’ operatività di soggetti riconducibili alle matrici autoctone si sono riscontrati nel settore della contraffazione di prodotti commerciali e nei reati concernenti le sostanze stupefacenti. La comunità rom, da tempo stanziata nella città, è coinvolta in molteplici attività illecite, tra le quali lo spaccio di stupefacenti (anche in aggregazione con altri interlocutori di nazionalità senegalese, nigeriana e maghrebina), le corse clandestine dei cavalli, il gioco d ’azzardo, le truffe, le estorsioni, l’usura; i proventi delle attività illegali vengono reinvestiti anche nell’ acquisto di esercizi commerciali ed immobili.

L'attività investigativa, iniziata nel novembre 2011, ha permesso di individuare un'associazione per delinquere operante in provincia di Bergamo e nel bresciano, con ramificazioni nei territori di Milano, Monza, Ragusa, Pescara e Matera, dedita, anche con la complicità di pubblici funzionari dipendenti dallo Sportello Unico per l'immigrazione istituito presso la Prefettura, alla commissione di plurime condotte delittuose finalizzate ad eludere la normativa che annualmente fissa le quote dei visti di ingresso che possono essere concessi per ciascuno Stato, nonché alla produzione e al traffico di documenti di soggiorno contraffatti. Le attività investigative condotte nel 2013 hanno confermato la presenza 17 luglio 2013 - Pescara e L’Aquila - La Polizia di Stato, unitamente a personale del Corpo Forestale dello Stato, ha eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 5 soggetti, responsabili, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti e corruzione. Le indagini, che traggono origine da una pregressa inchiesta su alcuni episodi corruttivi riguardanti imprenditori e pubblici amministratori pescaresi, hanno consentito di far luce su un articolato sistema illecito basato sulla sistematica manipolazione di gare pubbliche espletate, tra il 2010 e il 2012, con la cosiddetta procedura negoziata” Con riguardo agli accordi tra enti locali e Ministero dell’Interno per la definizione degli standard di sicurezza e la promozione delle iniziative a garanzia della stessa nel contesto di interventi volti alla riqualificazione delle aree produttive ed allo sviluppo di attività imprenditoriali, nel 2014 è stato firmato il Patto per la Sicurezza nell’area Pescara (11 novembre 2014)

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 10

1.1.Il Comune in cifre:

POPOLAZIONE PESCARA 2015 fonte 2014 fonte 2013 fonte 2012 font e 2011 fonte

popolazione residente al 31/12/ 121.014

modello Istat

P2&P3 - anno 2015 121.366

modello Istat P2&P3 -

anno 2014 121.325

modello Istat P2&P3 -

anno 2013 117.091

modello Istat P.2 - anno

2012 116.846

modello Istat P.2 - anno

2011

di cui maschi 56.638

modello Istat

P2&P3 - anno 2015 56.846

modello Istat P2&P3 -

anno 2014 56.843

modello Istat P2&P3 -

anno 2013 54.804

modello Istat P.2 - anno

2012 54.647

modello Istat P.2 - anno

2011

di cui femmine 64.376

modello Istat

P2&P3 - anno 2015 64.520

modello Istat P2&P3 -

anno 2014 64.482

modello Istat P2&P3 -

anno 2013 62.287

modello Istat P.2 - anno

2012 62.199

modello Istat P.2 - anno

2011

di cui popolazione straniera 6.001

modello Istat

P2&P3 - anno 2015 5.937

modello Istat P2&P3 -

anno 2014 5.687

modello Istat P2&P3 -

anno 2013 4.581

modello Istat P.3 - anno

2012 4.123

modello Istat P.3 - anno

2011

nati nell'anno 869

modello Istat

P2&P3 - anno 2015 953

modello Istat P2&P3 -

anno 2014 971

modello Istat P2&P3 -

anno 2013 961

modello Istat P.2 - anno

2012 1.040

modello Istat P.2 - anno

2011

deceduti nell'anno 1.490

modello Istat

P2&P3 - anno 2015 1.341

modello Istat P2&P3 -

anno 2014 1.300

modello Istat P2&P3 -

anno 2013 1.427

modello Istat P.2 - anno

2012 1.288

modello Istat P.2 - anno

2011

prima infanzia (0-3 anni) 3.649

modello Istat

Posas - anno 2015 3.808

modello Istat Posas - anno

2014 3.928

modello Istat Posas - anno

2013 3.825

modello Istat Posas - anno

2012 3.851

modello Istat Posas - anno

2011

utenza scolastica (4-13 anni) 10.516

modello Istat

Posas - anno 2015 10.458

modello Istat Posas - anno

2014 10.294

modello Istat Posas - anno

2013 9.746

modello Istat Posas - anno

2012 9.741

modello Istat Posas - anno

2011

minori (0-17 anni) 18.333

modello Istat

Posas - anno 2015 18.400

modello Istat Posas - anno

2014 18.301

modello Istat Posas - anno

2013 17.493

modello Istat Posas - anno

2012 17.565

modello Istat Posas - anno

2011

giovani (15-25 anni) 12.277

modello Istat

Posas - anno 2015 12.513

modello Istat Posas - anno

2014 12.666

modello Istat Posas - anno

2013 12.230

modello Istat Posas - anno

2012 12.311

modello Istat Posas - anno

2011

popolazione in età adulta (30-65) 59.536

modello Istat

Posas - anno 2015 59.802

modello Istat Posas - anno

2014 60.115

modello Istat Posas - anno

2013 57.810

modello Istat Posas - anno

2012 57.969

modello Istat Posas - anno

2011

popolazione in età senile (oltre 65) 28.915

modello Istat

Posas - anno 2015 28.738

modello Istat Posas - anno

2014 28.215

modello Istat Posas - anno

2013 27.560

modello Istat Posas - anno

2012 27.061

modello Istat Posas - anno

2011

popolazione residente circ. castellamare 34.874

consultazione

anagrafica in data

31/12/2015 34.830

consultazione anagrafica

in data 31/12/2014 34.830

consultazione anagrafica

in data 31/12/2013 35.583

consultazione anagrafica in

data 31/12/2012 35.363

consultazione anagrafica in

data 31/12/2011

popolazione residente circ. colli - villa fabio 32.427

consultazione

anagrafica in data

31/12/2015 32.648

consultazione anagrafica

in data 31/12/2014 32.668

consultazione anagrafica

in data 31/12/2013 33.006

consultazione anagrafica in

data 31/12/2012 33.125

consultazione anagrafica in

data 31/12/2011

popolazione residente circ. portanuova 54.478

consultazione

anagrafica in data

31/12/2015 54.718

consultazione anagrafica

in data 31/12/2014 54.799

consultazione anagrafica

in data 31/12/2013 55.657

consultazione anagrafica in

data 31/12/2012 55.700

consultazione anagrafica in

data 31/12/2011

(Fonte: Servizio Demografici elettorale statistica)

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 11

1.2. Dati relativi al territorio di Pescara

TERRITORIO PESCARA 2014

superficie territoriale complessiva (Kmq) 34,034 superficie circoscrizione Castellamare (Kmq) 5,12 superficie circoscrizione Portanuova (Kmq) 20,172 superficie circoscrizione Colli (Kmq) 8,742 superficie in verde pubblico (esistente) (Kmq) 0,442

(Fonte: Servizio Demografici elettorale statistica)

2. Analisi del contesto interno L'assetto organizzativo fondamentale del Comune si articola in Dipartimenti, Settori, Servizi.

I Dipartimenti sono le unità di massima dimensione dell'organizzazione, al cui interno sono, di norma, inseriti i Settori, i Servizi e le Unità organizzative. Gli stessi agiscono con autonomia all'interno dell'indirizzo strategico ed attivano i programmi di lavoro sviluppando sinergie nelle politiche di gestione e nell'utilizzo delle risorse assegnate.I Dipartimenti hanno il compito di garantire l'unitarietà di indirizzo, di direzione, di coordinamento e di integrazione sinergica delle diverse realtà che svolgono attività e funzioni omogenee. Alla direzione del Dipartimento è posto un dirigente denominato Direttore di Dipartimento.

I Settori sono le strutture di rilevante complessità organizzativa per l'esercizio di attività omogenee e, di norma, sono inseriti nei Dipartimenti. Alla direzione dei settori è preposto un Dirigente che, nell'ambito degli indirizzi e programmi di area, assicura il raggiungimento degli obiettivi assegnati, con la necessaria autonomia progettuale, organizzando le risorse finanziarie, umane e strumentali. I Servizi rappresentano il livello di media complessità, sono dotati di autonomia propositiva ed organizzativa, costituiscono la figura di snodo fra la dirigenza e la struttura operativa e sono demandati ai Responsabili di posizione organizzativa. All'interno dei Servizi, dei Settori e dei Dipartimenti operano le unità operative semplici che sono ad essi subordinate e svolgono le proprie funzioni in specifici ambiti di attività curandone l'esecuzione ottimale.

2.1.Dati relativi all’analisi quali-quantitativa delle risorse umane del Comune di Pescara - 2015

Analisi di genere

Indicatori valore

% di dirigenti donne 25

% di donne rispetto al totale del personale 55

Stipendio medio percepito dal personale donna (distinto per personale dirigente e non)

dir.78.625,31 non dir. 26.992,86

% di personale donna assunto a tempo indeterminato 45

Età media del personale femminile (distinto per personale dirigente e non)

dir: 55,33 non dir:47

% di personale donna laureato rispetto al totale personale femminile 21

Ore di femminile formazione (media per dipendente di sesso femminile) 8,45

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 12

Analisi Benessere organizzativo

Indicatori valore

Tasso di assenze 11,78%

Tasso di dimissioni premature 0,50%

Tasso di richieste di trasferimento 0,90%

Tasso di infortuni 0,05

Stipendio medio percepito dai dipendenti 27.375,16

% di personale assunto a tempo indeterminato 2,50%

Analisi caratteri qualitativi/quantitativi

Indicatori valore

Età media del personale (anni) 50,3

Età media dei dirigenti (anni) 50,16 Tasso di crescita unità di personale negli anni 0,00

% di dipendenti in possesso di laurea 18,01%

% di dirigenti in possesso di laurea 100%

Ore di formazione (media per dipendente) 0,75

Turnover di personale 0,16

Costi di formazione/spese del personale 0,000716 (Fonte: Settore Risorse umane)

� . Per l’analisi del contesto interno si pone l’attenzione sugli aspetti legati all’organizzazione dell’Ente

2.2. Procedimenti disciplinari Nella Determinazione n.12 del 28 ottobre 2015, l’ANAC ha evidenziato, tra l’altro, la necessità di inserire, nell’ analisi del contesto interno, anche i dati inerenti i procedimenti disciplinari avviati nell’ultimo biennio, quindi nell’ anno 2014 e nell’anno 2015. A tal fine, si sono acquisiti per tramite del Servizio Relazioni Sindacali- Disciplina del Personale, i seguenti dati:

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Procedimenti avviati nell’anno 2014 Nell’anno 2014 sono stati avviati n. 5 procedimenti disciplinari, in Settori di appartenenza diversi, e per varie motivazioni , di cui n.4 hanno dato corso a procedimenti penali estranei però, a fenomeni corruttivi. Nello specifico:

→ n. 1 procedimento è stato archiviato per decorso dei termini; → n. 2 procedimenti sono stati conclusi in quanto il fatto non sussiste e non si è dato luogo a procedere. → n. 2 procedimenti allo stato attuali risultano sospesi. Procedimenti avviati nell’anno 2015

Nell’anno 2015 sono stati avviati n. 20 procedimenti disciplinari, in Settori di appartenenza diversi, e per varie motivazioni

Nello specifico: → n. 16 procedimenti sono stati conclusi; → n. 2 procedimenti sono stati sospesi; → n. 2 procedimenti risultano ancora in corso di definizione Per l’analisi del contesto interno, ci si è avvalsi dei dati contenuti nel Conto Annuale, quale strumento aggiornato al 31.12.2014; 2.3. La struttura Personale complessivo a tempo indeterminato al 31.12.2014, n. 726

SEGRETARIO /DIRETTORE GENERALE N. 1

DIRIGENTI n. 12 CATEGORIA D n.131 CATEGORIA C n.378

CATEGORIA B n.197 CATEGORIA A n. 7

Di seguito, graficamente, si espone l’organigramma dell’Ente

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 14

2.4. Contenzioso dell’Ente ANNO 2015: giudizi notificati all’Ente e/o proposti dall’Ente MATERIA Numero di giudizi

Violazioni al Codice della Strada 41 (*gestiti dall’Avvocatura)

Depenalizzazione ( ambiente, pubblicità, commercio) 40

Attività Edilizie e Produttive (di cui 3 del SUAP) 26

LL.PP. (di cui 3 sulla Mobilità e 2 sugli Espropri) 12

COSAP 11

PRG/PUE/convenzioni urbanistiche 6

Demanio marittimo 2

Personale 5

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Lavoro interinale 2

Politiche sociali 5

Tributi 5

Canoni idrici 9

Appalti 2

Manutenzione strade 3

Politica della casa 8

Patrimonio 4

Elettorale 1

Costituzione di parte civile in procedimenti penali 2

Procedure esecutive 3

Fornitura editoriale 1

* I giudizi di opposizione a contravvenzioni gestiti direttamente dalla PM ed in relazione ai quali l’Avvocatura ha provveduto a predisporre le delibere di autorizzazione a resistere in giudizio risultano essere state per il 2015 n. 148

3. Collegamento del Piano con il DUP, il PEG ed il Sistema sulla Performance

Piano anticorruzione e Piano della trasparenza da un lato e Dup e Piano performance dall'altro sono collegati in modo effettivo e puntuale; rappresentano in maniera sostanziale la volontà dell’amministrazione di intervenire ed attuare le disposizioni di legge. Il Piano della prevenzione della corruzione, di cui il Piano della trasparenza rappresenta una sezione, non rappresentano dunque un mero adempimento legislativo alternativo ad altri ma entrano a far parte pienamente nell’attività programmatoria dell’Ente.

La previsione all’interno del DUP di obiettivi strategici riguardanti la prevenzione della corruzione, a loro volta esplicitati in obiettivi operativi, attuano una strategia trasversale alle varie missioni e programmi dell'ente, mentre il Piano performance declinerà le varie azioni da porre a carico dei vari settore dell'ente ed al Peg il compito di assegnare le risorse necessarie a raggiungere gli obiettivi in coerenza con il DUP.

Nel DUP aggiornato dalla Giunta Comunale con atto n. 144 del 08.03.2016, sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale è stato inserito l’obiettivo strategico di conseguire l’aumento del livello di consapevolezza dei doveri e delle responsabilità dell’amministrazione comunale da parte della struttura interna e della collettività attraverso la trasparenza e l’anticorruzione. A livello operativo si prevede di

:

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 16

Dare attuazione al piano triennale della prevenzione della corruzione

Attuazione e monitoraggio piano triennale di prevenzione della corruzione

Segreteria Generale

Formazione del personale in materia di corruzione

organizzazione di giornate formative per dirigenti, responsabili di servizio e personale

Segreteria generale e Dirigenti

Per quanto riguarda in particolare il collegamento con il Piano Performance già con nota del RPC del 18 febbraio 2016 si ricordava ai dirigenti che la rilevanza strategica dell’attività di prevenzione e contrasto della corruzione comporta che le amministrazioni debbano procedere all’inserimento delle attività che pongono in essere per l’attuazione della legge 190/2012 nella programmazione strategica ed operativa, al fine di una integrazione degli strumenti di programmazione e controllo. La stessa ANAC con determinazione n. 12/2016 evidenzia come sia fondamentale la coerenza tra i due piani sotto due profili :” a) le politiche sulla performance contribuiscono alla costruzione di un clima organizzativo che favorisce la prevenzione della corruzione; b) le misure di prevenzione della corruzione devono essere tradotte, sempre, in obiettivi organizzativi ed individuali assegnati agli uffici e ai loro dirigenti. Ciò agevola l’individuazione di misure ben definite in termini di obiettivi, le rende più effettive e verificabili e conferma la piena coerenza tra misure anticorruzione e perseguimento della funzionalità amministrativa “ . Il piano triennale anticorruzione è pertanto strumento rientrante pienamente nel ciclo della performance ed è oggetto di valutazione ai fini della performance organizzativa ed individuale. Nel quadro dei raccordi tra le misure di prevenzione e il Piano della Performance, occorrerà dunque: - nell’ambito della performance organizzativa: • introdurre specifici obiettivi legati all’attuazione di piani e misure di prevenzione della corruzione, nonché misurare l'effettivo grado di attuazione dei medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti; - nell’ambito della performance individuale: • assegnare specifici obiettivi, correlati alle misure di prevenzione della corruzione, al personale dirigenziale, precisando i relativi indicatori • assegnare obiettivi, individuali e/o di gruppo, al personale che opera nei settori maggiormente esposti alla corruzione.

4. Società partecipate ed Enti di diritto privato in controllo pubblico

L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha approvato, con Determinazione n. 8 del 17 giugno 2015, le “Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici”, al fine di fornire un ausilio a tutte le società e gli enti di diritto privato in controllo pubblico o a partecipazione pubblica non di controllo, nonché gli enti pubblici economici nell’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione, di cui alla legge 6 novembre 2012, n. 190, e trasparenza, di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Le Linee guida incidono sulla disciplina già prevista dal PNA e ne comportano una rivisitazione. In quanto integrano e sostituiscono i contenuti del PNA in materia di misure di prevenzione della corruzione e di trasparenza da adottare a cura dei soggetti sopra indicati. Meritano particolare attenzione, i passi ove si fa riferimento ai Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01. Si impone, infatti, che le società controllate debbano necessariamente rafforzare i presidi anticorruzione già adottati ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 o introdurre apposite misure anticorruzione ai sensi della legge n. 190/2012 ove assente il modello di organizzazione e gestione ex D.Lgs. 231/2001.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 17

Fornisce inoltre importanti chiarimenti riguardo l’obbligo di individuazione della figura del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, di tutela dei Whistleblowers e di attuazione della legislazione in tema di Trasparenza ex D.Lgs. 33/2013 Le Linee, alle quali si rinvia, indicano i termini entro i quali i soggetti destinatari dovranno adeguarsi. A tale fine il RPC del Comune di Pescara non nota del 2 novembre 2015 rappresentava alle società interamente partecipate dall’Ente la necessità di tale adeguamento o attraverso l’integrazione del M.O. 231, con misure idonee a prevenire anche i fenomeni di corruzione e di illegalità all’interno delle società, o adottando il "Piano di Prevenzione della Corruzione" in coerenza con le finalità della legge 190 del 2012, anche ai fini della valutazione e vigilanza da parte dell'ANAC come previsto nella determinazione stessa. Venivano inoltre indicati I contenuti minimi delle misure organizzative per la prevenzione della corruzione : 1. Individuazione e gestione dei rischi di corruzione le società effettuano un’analisi del contesto e della realtà organizzativa ed individuano in quali aree o settori di attività e secondo quali modalità si potrebbero astrattamente verificare fatti corruttivi. Tra le attività a rischio di corruzione vanno considerate :autorizzazioni e concessioni, appalti e contratti, sovvenzioni e finanziamenti, selezione e gestione del personale, cui si aggiungono ulteriori aree che ciascuna società individuerà in base alle proprie caratteristiche organizzative 2. La definizione e l’implementazione di un sistema di controllo interno 3. Codice di comportamento Le società integrano il codice etico o di comportamento già approvato ai sensi del d.lgs. n. 231/2001 oppure adottano un apposito codice, laddove sprovviste. 4. Trasparenza le società definiscono e adottano un “Programma triennale per la trasparenza e l’integrità” in cui sono individuate le misure organizzative volte ad assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi delle informazioni da pubblicare, prevedendo anche uno specifico sistema delle responsabilità. 5. Inconferibilità specifiche per gli incarichi di amministratore e per gli incarichi dirigenziali All’interno delle società è necessario sia previsto un sistema di verifica della sussistenza di eventuali condizioni ostative in capo a coloro che rivestono incarichi di amministratore, come definiti dall’art. 1, co. 2, lett. l), del d.lgs. n. 39/2013 6. Incompatibilità specifiche per gli incarichi di amministratore e per gli incarichi dirigenziali All’interno delle società è necessario sia previsto un sistema di verifica della sussistenza di eventuali situazioni di incompatibilità nei confronti dei titolari degli incarichi di amministratore, come definiti dall’art. 1, co. 2, lett. l), sopra illustrato, e nei confronti di coloro che rivestono incarichi dirigenziali. 7. Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici Le società adottano le misure necessarie a evitare l’assunzione di dipendenti pubblici che, negli ultimi tre anni di servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto di pubbliche amministrazioni, nei confronti delle società stesse. 8.Formazione Nel piano anticorruzione andranno definiti i contenuti, i destinatari e le modalità di erogazione della formazione in materia di prevenzione della corruzione 9. Tutela del dipendente che segnala illeciti Le società adottano misure idonee ad incoraggiare il dipendente a denunciare gli illeciti di cui viene a conoscenza nell’ambito del rapporto di lavoro, avendo cura di garantire la riservatezza dell’identità del segnalante dalla ricezione e in ogni contatto successivo alla segnalazione. 10. Rotazione o misure alternative Al fine di ridurre il rischio di corruzione derivante dal monopolio di conoscenza dei procedimenti caratterizzati da ampia discrezionalità, è auspicabile che la misura di rotazione del personale sia attuata anche all’interno delle società, compatibilmente con le esigenze organizzative d’impresa. 11.Monitoraggio Le società, in coerenza con quanto già previsto per l’attuazione delle misure previste ai sensi del d.lgs. 231/2001 individuano le modalità, le tecniche e la frequenza del monitoraggio sull’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, anche ai fini del loro aggiornamento periodico, avendo cura di specificare i ruoli e le responsabilità dei soggetti chiamati a svolgere tale attività, tra i quali rientra il Responsabile della prevenzione della corruzione. Quest’ultimo, entro il 15 dicembre di ogni anno, pubblica nel sito web della società una relazione recante i risultati dell’attività di prevenzione svolta sulla base di uno schema che A.N.A.C. si riserva di definire.

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PARTE SECONDA

Soggetti Coinvolti. Ruolo e Responsabilità

5. I soggetti istituzionali coinvolti nella prevenzione della corruzione a livello decentrato I soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione all’interno di ciascuna amministrazione sono quelli indicati nella seguente rappresentazione grafica tratta dal PNA: I SOGGETTI ISTITUZIONAL I COINVOLTI

NELLA PREVEN ZIONE DELLA CORRUZIONE L'AUTORITA' DELLA 5.1 L’Autorità di indirizzo politico: - designa il responsabile della prevenzione della corruzione; - procede, entro il 31 gennaio di ogni anno, all’adozione iniziale ed ai successivi aggiornamenti del PTPC; - adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione; - adotta, nell’esercizio delle proprie competenze delineate dal T.U.E.L., gli atti/gli aggiornamenti degli atti previsti nel PTPC tra le misure di prevenzione.

5.2 Il Responsabile per la prevenzione della corruzione esercita i compiti a questi attribuiti dalla legge e in particolare:

- elabora la proposta di Piano triennale di prevenzione della corruzione ed i successivi

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 19

aggiornamenti da sottoporre per l’adozione all'organo di indirizzo politico; - verifica l'efficace attuazione del Piano e la sua idoneità e ne propone la modifica qualora siano accertate significative violazioni delle prescrizioni o intervengano mutamenti rilevanti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione; - verifica, d'intesa con i Dirigenti competenti, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività più esposte a rischi corruttivi, secondo i criteri definiti nel presente Piano; - definisce il programma di formazione dei dipendenti con particolare riferimento ai soggetti operanti nei servizi più esposti a rischio corruzione, secondo i criteri definiti nel presente Piano; - vigila, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo n. 39 del 2013, sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi, di cui al decreto medesimo; - elabora, entro il 15 dicembre di ogni anno, la relazione annuale sull’efficacia delle misure di prevenzione definite dal PTPC.

5.3 I Dirigenti Ogni Dirigente di Settore è designato quale referente per la prevenzione della corruzione relativamente alle unità organizzative delle quali è affidata la direzione e la responsabilità, sia diretta, sia indiretta.

Ogni Dirigente, in aggiunta ai compiti ad esso attribuiti dalle norme di legge e regolamentari, esercita le seguenti attività:

a) monitoraggio in ordine al rispetto dei tempi procedimentali;

b) promozione e divulgazione delle prescrizioni contenute nel piano anticorruzione, nonché agli obblighi riguardanti la trasparenza amministrativa e il codice di comportamento vigente nell’ente;

c) verifica dell’attuazione delle prescrizioni contenute nel presente piano, nel piano della trasparenza e nel codice di comportamento;

d) predisposizione di eventuali proposte di integrazione delle prescrizioni contenute nei documenti richiamati nella lettera precedente;

e) partecipazione con il Responsabile della prevenzione della corruzione per la definizione del piano di formazione e l’individuazione dei dipendenti a cui destinarlo;

f) partecipa con il RPC nell’attuazione del piano di formazione approvato. Il Responsabile della trasparenza, individuato nel Comune di Pescara nel Dirigente Settore affari generali dr. Molisani: - svolge le funzioni indicate dall’articolo 43 del D.Lgs. n. 33 del 2013; - predispone il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.). 5.4 Il Nucleo di Valutazione: - partecipa al processo di gestione del rischio; - considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad esso attribuiti; - svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (articoli 43 e 44 D.Lgs. 33/2013); - esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento e sue modificazioni (articolo 54, comma 5, D.Lgs. 165/2001). 5.5 L’Ufficio Procedimenti Disciplinari (U.P.D.) : - svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza (articolo 55 bis D.Lgs. n. 165 del 2001);

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- provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria (art. 20 D.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.); - propone l’aggiornamento del Codice di comportamento; 5.6 Tutti i dipendenti dell’amministrazione: - partecipano al processo di gestione del rischio; - osservano le misure contenute nel PTPC; - segnalano al proprio dirigente le situazioni di illecito ed i casi di personale conflitto di interessi di loro conoscenza. 5.7 I collaboratori a qualsiasi titolo dell’amministrazione osservano, per quanto compatibili, le misure contenute nel PTPC e gli obblighi di condotta previsti dai Codici di comportamento nazionale e di amministrazione.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 21

PARTE TERZA

Il Processo Di Adozione Del Piano

6. Il coinvolgimento della cittadinanza Per un ampio e completo processo di adozione dell’aggiornamento del PTPC si è già provveduto a pubblicare sul sito istituzionale dell’ente un avviso di procedura aperta alla consultazione / partecipazione con l’obiettivo di realizzare forme di consultazione e coinvolgimento dei cittadini, delle organizzazioni portatrici di interessi collettivi e delle associazioni di consumatori e utenti (stakeholder). La procedura di gestione dei “Suggerimenti- proposte – Indicazioni di interesse per l’aggiornamento annuale del Piano Triennale” è stata quindi adottata dal Segretario Generale ed è stata pubblicata sul sito istituzionale dell’ente nella sezione Amministrazione Trasparente. Al termine del periodo di consultazione è pervenuta un’unica proposta di suggerimento iscritta al protocollo generale dell’Ente al n°3803 del 12/01/2016 di seguito riportata: - Prot. n. 3803 PEC del 12/01/2016 “Nell’assegnazione degli incarichi professionali per appalti pubblici si

chiede il rispetto del principio di rotazione, più volte sottolineato dalla stessa ANAC ( determine in allegato) . Si chiede altresì la pubblicazione di bandi di gara, manifestazione di interesse sul sito istituzionale o con inviti agli iscritti”.

L’osservazione è stata accolta e trattata come rischio specifico, con individuazione della misure specifiche oltre che generali, nelle schede analitiche Area B “Contratti pubblici” processo “Affidamento di servizi di ingegneria ed architettura”. 7. Il coinvolgimento degli organi politici Nella Determinazione n.12 del 28 ottobre 2015 “Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione”, l’Anac ha evidenziato come spesso una ragione della scarsa qualità dei PTPC e della insufficiente individuazione delle misure di prevenzione è, senza dubbio, il ridotto coinvolgimento dei componenti degli organi di indirizzo della “politica” in senso ampio. Per detti motivi, per una piena consapevolezza e condivisione degli obiettivi della lotta alla corruzione e delle misure organizzative allo scopo necessarie, con nota del 26 gennaio prot. 19371, sono stati invitati il il Sindaco, gli assessori comunali, il Presidente del Consiglio Comunale ed i capigruppo consiliari, a far pervenire al RPC , suggerimenti e/o osservazioni utili all’aggiornamento del PTPC anni 2016/2018, con particolare riferimento ad eventuali ulteriori profili di rischio ed alle azioni di mitigazione degli stessi non considerati nella precedente versione. Nella nota si evidenziava che nell’aggiornamento del Piano sarebbero state inserite altresì, come da indicazione Anac, le seguenti ulteriori aree di attività : a) gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; b) controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni; c) incarichi e nomine; d) affari legali e contenzioso. In data 3 febbraio 2016 la Commissione Consiliare Permanente Affari Generali, statuto e Regolamenti ha udito il responsabile del servizio il quale ha illustrato lo stato di attuazione di formazione del PTPC e le azioni attivate in materia di prevenzione della corruzione. Non sono pervenute osservazioni e/o suggerimenti.

8. Il coinvolgimento e la partecipazione dei Dirigenti E’ stata organizzata una riunione con Direttori di Dipartimento ed i Sigg. Dirigenti (nota prot. 19371 del 26/01/16 per:

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 22

-Affrontare le criticità riscontrate in sede di attuazione delle misure previste dal PTPC 2015-2017; -Raccogliere osservazioni e proposte in relazione all’attuazione delle misure sia obbligatorie che ulteriori del Piano. - Rivedere in alcuni casi la “pesatura del rischio” - Procedere alla mappatura dei principali procedimenti Ultimate le operazioni di cui sopra da parte dei dirigenti ed in collaborazione con il Servizio anticorruzione, la bozza di Piano prevenzione corruzione completa di allegati è stata esaminata da singoli dirigenti e condivisa in via definitiva in una riunione tenutasi in data 24 marzo 2016. Il Piano può essere modificato anche in corso d’anno, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione, nel caso siano state accertate significative violazioni delle prescrizioni, ovvero quando intervengano rilevanti mutamenti organizzativi o modifiche in ordine all’attività dell’amministrazione. Per l'esercizio delle funzioni di cui sopra il Responsabile della prevenzione della corruzione si avvale di apposita struttura unica- Servizio Controlli Amministrativi, Anticorruzione Semplificazione amministrativa.

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PARTE QUARTA

Gestione del Rischio 9. La gestione del rischio Il processo di gestione del rischio si articola nelle seguenti fasi:

a) Mappatura dei processi

b) Valutazione del Rischio,

c) Il trattamento del rischio

9.1 Mappatura dei processi Il piano deve essere elaborato seguendo un metodo di analisi e rilevazione del rischio collegato a ciascun tipo di procedimento analizzato. Alla identificazione e valutazione del rischio segue l’indicazione delle misure di prevenzione che consistono in norme, procedure, azioni di carattere generale o specifiche, idonee a prevenire fatti corruttivi.

Per “processo” si intende un insieme di attività interrelate che creano valore trasformando risorse (input del processo) in prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto interno o esterno all’amministrazione (utente). Il processo che si svolge nell’ambito di un’amministrazione può esso da solo portare al risultato finale o porsi come parte o fase di un processo complesso, eventualmente anche con il concorso di altre amministrazioni. Il concetto di processo è più ampio di quello di procedimento amministrativo e ricomprende anche le procedure di natura privatistica.

Sul piano del metodo si pone ineludibile il problema del rapporto fra processo come sopra definito e i procedimenti amministrativi codificati dalla L. 241/1990.

La differenza sostanziale sta nel fatto che i procedimenti amministrativi sono formalizzati mentre il processo riguarda il modo concreto in cui l’amministrazione ordinariamente agisce, e che tiene anche conto in particolare delle prassi interne e dei rapporti formali e non, con i soggetti esterni all’amministrazione che nel processo intervengono.

Per mappatura dei processi si intende, quindi, la ricerca e la descrizione dei processi attuati all’interno dell’Ente riconducibili alle macro AREE al fine di individuare quelli potenzialmente a rischio di corruzione, secondo l’accezione contemplata dalla normativa e dal P.N.A.

Per il Comune di Pescara, già nel PTPC 2015/2017 si dava atto che il Centro Elaborazione Dati, aveva sviluppato un software, predisposto sulla rete INTERNET che ha consentito ai singoli Dirigenti di inserire i procedimenti di competenza per la specifica valutazione ai fini della determinazione del rischio di ciascuno di essi. Complessivamente risultano essere stati inseriti e valutati n447(quattrocentoquarantasette) procedimenti, con riferimento a tutte le aree anche non classificate a rischio, consultabili sia singolarmente che distinti per settore consulta bili sul seguente link: http://intranet.comune.pescara.it/PROCEDURE/procedimenti_amm/main_report4.php?val2

In esito alla fase di mappatura è stato possibile stilare un elenco dei processi potenzialmente a rischio, con il relativo indice di rischiosità ( per detti dati si rinvia all’ allegato A “Mappatura dei Procedimenti e Valutazione della rischiosità del processo).

I procedimenti sono stati valutati utilizzando un'analisi metodologica con l'applicazione dei parametri di valutazione di cui All.5 del Dipartimento della Funzione Pubblica e integralmente sotto riportato

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I Valori considerati riguardano:

- la valutazione della probabilità;

- lo valutazione dell'impatto.

La moltiplicazione degli stessi determino la "valutazione del rischio" connesso all'attività.

In apposita riunione dei dirigenti convocata con nota prot. 19371 del 26/01/16 il responsabile della prevenzione della corruzione ha fornito informazioni sul contenuto della determinazione n. 12/2015 ed ha invitato i dirigenti a verificare la mappatura e la pesatura di tutti i processi organizzativi ed a completare per il PTPC 2016/2018 con i tempi dei singoli procedimenti . In particolare ha invitato a prestare attenzione alle sei fasi in cui è stata scomposta, nella richiamata determinazione ANAC 12/2015, l’area di rischio “Contratti pubblici”. I dirigenti hanno dunque rivisto i processi inseriti nel Piano 2015/2017 ed in alcuni casi hanno proceduto ad integrazioni e/o modificazioni degli stessi ed alla conseguenziale pesatura del rischio. (vedi sempre http://intranet.comune.pescara.it/PROCEDURE/procedimenti_amm/main_report4.php?val2 )

9.2 Valutazione del Rischio Trattasi di un’attività complessa suddivisa nei seguenti passaggi:

• identificazione • analisi • ponderazione del rischio

9.3 L'identificazione del rischio Consiste nel ricercare, individuare e descrivere i rischi. Richiede che, per ciascuna attività, processo o fase, siano evidenziati i possibili rischi di corruzione. Questi sono fatti emergere considerando il contesto esterno ed interno all'amministrazione, anche con riferimento ai Settori presenti all'interno dell'amministrazione. I rischi sono identificati per ciascun processo: a) tenendo presenti le specificità dell’ente, di ciascun processo e del livello organizzativo in cui il processo si colloca; b) valutando i passati procedimenti giudiziari e disciplinari che hanno interessato l'amministrazione; c) applicando i criteri di cui all’Allegato 5 del PNA (discrezionalità, rilevanza esterna,complessità del processo, valore economico, razionalità del processo, controlli, impatto economico, impatto organizzativo, economico e di immagine). L’identificazione dei rischi avviene automaticamente con l’inserimento dei dati nella procedura informatica elaborata dal CED.

9.4 L'analisi del rischio

In questa fase sono stimate da parte dei singoli dirigenti le probabilità che il rischio si concretizzi (probabilità) e sono pesate le conseguenze che ciò produrrebbe (impatto). Al termine, è calcolato il livello di rischio moltiplicando “probabilità” x “impatto”. L’Allegato 5 del PNA, suggerisce criteri per stimare probabilità e impatto e, quindi, per valutare il livello di rischio. L’analisi del rischio si conclude moltiplicando tra loro valore della probabilità e valore dell'impatto per ottenere il valore complessivo, che esprime il livello di rischio del processo.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 25

9.5 La ponderazione del rischio

Dopo aver determinato il livello di rischio di ciascun processo o attività si procede alla “ponderazione”. In pratica la formulazione di una sorta di graduatoria dei rischi sulla base del parametro numerico “livello di rischio”. I singoli rischi ed i relativi processi sono inseriti in una “classifica del livello di rischio”. Le fasi di processo o i processi per i quali siano emersi i più elevati livelli di rischio identificano le aree di rischio, che rappresentano le attività più sensibili ai fini della prevenzione. I rischi individuati sono stati, dunque, ponderati in base al livello quantitativo raggiunto, secondo la tabella di ponderazione del rischio sotto indicata che evidenzia la graduazione del rischio da applicare ad ogni procedimento analizzato. Il punteggio è dato dalla moltiplicazione della media della somma dei punteggi delle probabilità e dei punteggi dell’impatto.

Tabella Valutazione del Rischio Settore:xxxx

Descrizione Procedimento

Fonte: All.5 Dipartimento della Funzione Pubblica Indici di valutazioni della PROBABILITA' Indici di valutazioni dell' IMPATTO

Discrezionalità Impatto Organizzativo

1. Il processo è discrezionale? Punteggio 1. Rispetto al totale del personale impiegato nel singolo servizio, competente a svolgere il processo, quale percentuale di personale è impiegato nello svolgimento del processo stesso?

Punteggio

1 no è del tutto vincolato

1 fino circa al 20%

2 è parzialmente vincolato da leggi e altri atti amministrativi (regol,circ,dirett) 2 fino circa al 40%

3 è parzialmente vincolato solo dalla legge 3 fino circa al 60%

4 è parzialmente vincolato solo da atti amministrativi (regol,circ,dirett) 4 fino circa al 80%

5 è altamente discrezionale 5 fino circa al 100%

Rilevanza Esterna Impatto Economico

2.Il processo produce effetti diretti all'esterno d ell'amministrazione?

2.Nel corso degli ultimi 5 anni sono state pronunciate sentenze della Corte dei Conti a carico di dipendenti e dirigenti della p.a. di riferimento o sono state pronunciate sentenze di risarcimento del danno nei confronti della pa di riferimento per la medesima tipologia di evento o di tipologie analoghe?

1 no, ha come destinatario finale un ufficio interno

1 SI

2 si, il risultato del processo è rivolto direttam a utenti est. alla pa di riferimento 2 NO

Complessità del processo Impatto reputazionale

3.Si tratta di un processo complesso che comporta i l coinvolgimento di più amministrazioni in fasi successive per il conseguimento del risulta to?

3. nel corso degli ultimi 5 anni sono stati pubblicati su giornali o riviste articoli aventi a d oggetto il medesimo evento o eventi analoghi?

1 no, il processo coinvolge una sola pa 1 no

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2 si, il processo coinvolge più di 3 amministrazioni 2 non ne abbiamo memoria

3 si il processo coinvolge più di 5 amministrazioni 3 si sulla stampa locale

4 si sulla stampa nazionale

5 si sulla stampa nazionale e locale

6 si sulla stampa nazionale locale e internazionale

Valore economico Impatto organizzativo, economico e sull'immagine

4. Qual è l'impatto economico del processo?

A quale livello può collocars i il rischio dell'evento, ovvero il ruolo la posizione che l'eventuale soggetto riveste nell'organizzazione è elevata media o bassa?

1 ha rilevanza esclusivamente interna

1 a livello di addetto

2 comporta l'attribuzione di vantaggi a soggetti esterni ma non di particolare rilievo economico 2 a livello di collaboratore o funzionario

3 comporta l'attribuzione di considerevoli vantaggi a soggetti esterni 3 a livello di dirigente di ufficio non generale ovvero di posizione apicale o di posizione organizzativa

4 a livello di dirigente di ufficio generale

5 a livello di capo di dipartimento/ segretario generale

Frazionabilità del processo

5. il risultato finale del processo può essere ragg iunto anche effettuando una pluralità di operazioni di entità economica ridotta che, conside rate complessivamente, alla fine assicurano lo stesso risultato?

1 Si

2 No

Controlli

6. Anche sulla base dell'esperienza pregressa il ti po di controllo applicato sul processo è adeguato a neutralizzare il rischio ?

1 si costituisce un efficace strumento di neutralizzazione

2 si molto efficace

3 si per un 50%

4 si in minima parte

5 no il rischio rimane indifferente

PROBABILITA' DEL RISCHIO (Media punteggi)

IMPATTO DEL RISCHIO (Media punteggi)

VALUTAZIONE DEL RISCHIO 0,00 (valore da inserire nella tabella registro dei rischi pto Livello di rischio)

(1 ) Gli indici di probabilità :vanno indicati sulla base della valutazione del gruppo di lavoro. (2) Gli indici di impatto vanno stimati sulla base di dati oggettivi, ossia di quanto risulta all’Amministrazione. (3) Per controllo si intende qualunque strumento di controllo utilizzato ne P.A. che sia confacente a ridurre la probabilità di rischio ( e, quindi, sia il sistema dei controlli legali, come il controllo preventivo e il controllo di gestione , sia altri meccanismi di controllo utilizzati nella P.A, es.i controlli a campione in casi non previsti dalle norme, i riscontri relativi all’esito dei ricorsi giudiziali avviati nei confronti della P.A.) La valutazione sull’adeguatezza del controllo va fatta considerando il modo in cui il controllo funziona concretamente nella P.A. Per la stima della probabilità, quindi, non rileva la previsione dell’esistenza in astratto del controllo, ma la sua efficacia in relazione al rischio considerato. Legenda della tabella di cui sopra: Criteri e valori (o pesi, o punteggi) per stimare la "probabilità" sono i seguenti:

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discrezionalità: più è elevata, maggiore è la probabilità di rischio (valori da 0 a 5); rilevanza esterna: nessuna valore 2; se il risultato si rivolge a terzi valore 5; complessità del processo: se il processo coinvolge più amministrazioni il valore aumenta (da 1 a 5); valore economico: se il processo attribuisce vantaggi a soggetti terzi, la probabilità aumenta (valore da 1 a 5); frazionabilità del processo: se il risultato finale può essere raggiunto anche attraverso una pluralità di operazioni di entità economica ridotta, la probabilità sale (valori da 1 a 5); controlli : (valori da 1 a 5) la stima della probabilità tiene conto del sistema dei controlli vigente. Criteri e valori (o pesi, o punteggi) per stimare l’impatto" sono i seguenti L'impatto si misura in termini di impatto economico, organizzativo, reputazionale e sull’immagine. impatto organizzativo: tanto maggiore è la percentuale di personale impiegato nel processo/attività esaminati, rispetto al personale complessivo dell’unità organizzativa, tanto maggiore sarà “l’impatto” (fino al 20% del personale=1; 100% del personale=5). impatto economico: se negli ultimi cinque anni sono intervenute sentenze di condanna della Corte dei Conti o sentenze di risarcimento per danni alla PA a carico di dipendenti, punti 5. In caso contrario, punti 1. impatto reputazionale: se negli ultimi cinque anni sono stati pubblicati su giornali (o sui media in genere) articoli aventi ad oggetto episodi di malaffare che hanno interessato la PA, fino ad un massimo di 5 punti per le pubblicazioni nazionali. Altrimenti punti 0. impatto sull’immagine: dipende dalla posizione gerarchica ricoperta dal soggetto esposto al rischio. Tanto più è elevata, tanto maggiore è l’indice (da 1 a 5 punti). Attribuiti i punteggi per ognuna della quattro voci di cui sopra, la media finale misura la “stima dell’impatto”. Classificazione del livello rischio

Valore numerico del livello di rischio Classificazione del rischio VALORE 0 NULLO

VALORE DA 1 A 5 BASSO VALORE DA 6 A 7 MEDIO VALORE DA 8 A 15 ALTO VALORE DA 15 A 25 MOLTO ALTO (CRITICO)

Il processo di “gestione del rischio” si conclude con il “trattamento del rischio ”. Il trattamento consiste nel procedimento “per modificare il rischio”. In concreto, individuare e valutare delle misure per neutralizzare o almeno ridurre il rischio di corruzione. Il responsabile della prevenzione della corruzione deve stabilire le “priorità di trattamento” in base al livello di rischio, all’obbligatorietà della misura ed all’impatto organizzativo e finanziario della misura stessa. Con il termine “misura” si intende ogni intervento organizzativo, iniziativa, azione, o strumento di carattere preventivo ritenuto idoneo a neutralizzare o mitigare il livello di rischio connesso ai processi amministrativi posti in essere dall’Ente.

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PARTE QUINTA

Individuazione delle Aree Di Rischio 10. Aree di rischio individuate dal PNA L’art. 1 comma 16 della Legge 190/2012 ha individuato “di default” alcune aree di rischio ritenendole comuni a tutte le amministrazioni. Tali aree si riferiscono ai procedimenti di:

A) Area: acquisizione e progressione del personale 1. Reclutamento 2. Progressioni di carriera 3. Conferimento di incarichi di collaborazione B) Area: affidamento di lavori, servizi e forniture 1. Definizione dell’oggetto dell’affidamento 2. Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento 3. Requisiti di qualificazione 4. Requisiti di aggiudicazione 5. Valutazione delle offerte 6. Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte 7. Procedure negoziate 8. Affidamenti diretti 9. Revoca del bando 10.Redazione del cronoprogramma 11.Varianti in corso di esecuzione del contratto 12.Subappalto 13.Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto C) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an 2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato 3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an e a contenuto vincolato 4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale 5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an 6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an e nel contenuto D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an 2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato 3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an e a contenuto vincolato 4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale 5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an 6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an e nel contenuto 11. Aree di rischio individuate dal PTPC Il Piano Triennale 2015/2017, ha individuato un’ ulteriore area di attività “a rischio” nella quale è potenzialmente più alta la probabilità che si verifichino fenomeni corruttivi e di illegalità in genere,

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stabilendone le azioni e gli interventi di tipo organizzativo finalizzati a prevenire tale rischio o quanto meno a ridurlo. Urbanistica negoziata Con il presente piano oltre a confermarsi le suddette aree a rischio si è proceduto, sulla scorta delle indicazioni poste nella determinazione ANAC n. 12 del 28 /12/2015, ad integrare le ulteriori aree Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni Incarichi e nomine

Affari legali e contenzioso

Queste aree, insieme a quelle fin qui definite “ obbligatorie” saranno denominate d’ora in poi Aree generali.

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO

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Ultimata, da parte dei dirigenti, la fase di valutazione del rischio dei singoli procedimenti (Allegato A) si è proceduto a “trattare” con misure di prevenzione specifiche i procedimenti riportanti un indice di rischio “medio”, “alto”, “molto alto” (da 6 a 15)

Mappatura e Valutazione della Rischiosità del Processo

12. Elenco dei procedimenti dell’Ente a più elevato rischio Per tali procedimenti si è provveduto a stilare schede specifiche le quali prevedono misure di prevenzione aggiuntive rispetto a quelle obbligatorie. (Allegato B) Per alcuni processi sebbene l’indice risulti stimato come “trascurabile” si è comunque valutata l’opportunità di inserirli nel Piano in quanto rientranti nelle aree obbligatorie previste dal PNA e dalla Deliberazione ANAC N-12/2015

N. processo procedimento

valutazione

rischi

o 1 Ulteriore processo Concessioni edilizie - Permessi di costruire: rilascio 12,46 2 Ulteriore processo PIANO REGOLATORE GENERALE E VARIANTI 12 3 Ulteriore processo Piani particolareggiati (PEC, PIP, PEEP, ecc..) 11,5 4 Ulteriore processo ISTRUTTORIA PIANI DI INIZIATIVA PRIVATA 11,5 5 Ulteriore processo Lavori Pubblici: certificazioni ed esecuzione 10,5 6 Ulteriore processo vas 9,75

7 Ulteriore processo

ISTRUTTORIA PIANI URBANISTICI ESECUTIVI CONFORMI ED IN VARIANTE AL PRG 9,58

8 Definizione dell’oggetto dell’affidamento

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

9 Requisiti di qualificazione

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

10 Requisiti di aggiudicazione Approvazione bando di gara - Predisposizione atti 9,5

11 Valutazione delle offerte

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

12 Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

13 Procedure negoziate Approvazione lettera d'invito - Procedura negoziata 9,5

14 Revoca del bando

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

15 Redazione del cronoprogramma

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

16 Redazione del cronoprogramma

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

17

Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

18 Ulteriore processo Fatture: liquidazione 9,5

19 Ulteriore processo

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 9,5

20 Ulteriore processo Abitabilità e agibilità: autorizzazione 9,33

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21 Ulteriore processo

Contratti in forma pubblico-Amministrativa: redazione e stipula per appalti di lavori, servizi e forniture 9

22 Affidamenti diretti

Opere pubbliche: affidamento lavori a trattativa privata; incarico di direzione lavori o collaudo in corso d'opera o finale; incameramento cauzione definitiva 7,5

23 Ulteriore processo

Piano di zona dei servizi socio-assistenziali comunali 7,33

24 Ulteriore processo Abitabilità e agibilità: autorizzazione 7,13

25 Procedure negoziate Finanziamenti Comunitari: gestione 7 26 Ulteriore processo Concessioni edilizie - Permessi di costruire: rilascio 6,88 27 Ulteriore processo Concessioni edilizie - Permessi di costruire: rilascio 6,88

28

Provvedimenti di tipo concessorio (incluse figure simili quali: deleghe, ammissioni)

concessione area pubblica per attività economica a posto fisso 6,75

29 Ulteriore processo Abitabilità e agibilità: autorizzazione 6,67

30 Ulteriore processo

SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA' SCIA 6,67

31 Ulteriore processo CERTIFICAZIONI VARIE 6,67

32

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire)

Pubblico spettocolo ed intrattenimento - concerti e manifestazioni 6,67

33

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire)

Pubblico spettocolo ed intrattenimento - spettacolo viaggiante 6,67

34

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire) Agibilità locali per esercizio di pubblico spettacolo 6,67

35

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire) Varianti urbanistiche SUAP 6,67

36 Ulteriore processo

Piani annuali di programmazione Stazioni Radio Base - S.R.B. 6,67

37 Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 6,33

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38 Requisiti di aggiudicazione

Appalti: procedure aperte per affidamento di lavori, servizi e foniture 6,33

39

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire) patricinio gratuito 6,33

40 Ulteriore processo PROROGA DEL TITOLO EDILIZIO 6,33 41 Ulteriore processo PROTOCOLLI D'INTESA 6,33

42

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire)

Approvazione progetto definitivo - Predisposizione atti 6,13

43 Ulteriore processo

VIGILANZA URBANISTICA PER TUTELA AMBIENTALE E PAESSAGISTICA 6,13

44 Ulteriore processo

PRONTO INTERVENTO E ACCERTAMENTO SANZIONATORIO 6

45

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire) Impianti distributori carburanti: rilascio concessioni 6

46

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire)

Pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande 6

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LE MISURE

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Misure generali

Misura: 01 TRASPARENZA

Tipologia della Misura

Obbligator

X Trasversale X

Ulteriore Specifica Riferimenti Normativi • Legge n. 190/2012.

• Decreto Legislativo n. 33/2013. • Piano Nazionale Anticorruzione. • Linee guida ANAC in materia di trasparenza. • Interpretazione e applicazione di specifici obblighi di pubblicazione. • Comunicati dell’Autorità in materia di Trasparenza. • Intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali sancita dalla Conferenza Unificata

nella seduta del 24 Luglio 2013. • Art. 22 Legge n. 241/1990.

Descrizione della Misura : Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n.33 contempla il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.” La trasparenza rappresenta una misura fondamentale per la prevenzione della corruzione. Essa oltre a fondarsi su obblighi di pubblicazione previsti per Legge si basa anche su ulteriori misure di trasparenza che ogni Ente, in ragione delle proprie caratteristiche strutturali e funzionali, dovrebbe individuare in coerenza con le finalità della L.190/2012. La Determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 dell’ANAC raccomanda di inserire il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.) come specifica sezione del PTPC 2016/2018. A tal fine è stato predisposto il PTTI ,quale parte integrante allegato al seguente piano

Stato della Misura Esisten

Esistente da perfezionare

Non Esistente

X Azioni intraprese : � Delibera Giunta Comunale n. 49/2015 “ Programma triennale per la trasparenza e l'integrità: anni 2015 - 2016 - 2017 redatto dal Settore Affari Generali e Sportello Unificato per il cittadino. � Delibera Giunta Comunale n.65/2014 – “Aggiornamento programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2014-2016 - Annualità 2014” � Programma triennale per la trasparenza e l'integrità: anni 2013 - 2014 - 2015 � Delibera Giunta Comunale n.858/2012 – “Approvazione programma triennale per la trasparenza e l'integrità: anni 2012, 2013, 2014” Sono state emanate le seguenti direttive: � Direttiva n.1 prot. n. 185813 del 03/09/2014 "D.Lgs. n. 33 /2013 “Attuazione della Trasparenza” � Direttiva n.2 prot. n. 111408 del 08/09/2014 "Trasparenza Obblighi di Pubblicazione". � Direttiva n.3 prot. n. 257152 del 02/12/2014 “Obblighi di trasparenza DPCM 22 settembre 2014- Definizione degli schemi e delle modalità per la pubblicazione su internet dei dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci preventivi e commerciali e dell'indicatore annuale di tempestività dei pagamenti” Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Per le azioni si rinvia alla specifica sezione del PTPC “ Piano triennale per la Trasparenza e l’integrità” PTTI

Misura 2

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Codice Comportamento Tipologia della Misura

Obbligatoria

XTrasversale X

Ulteriore Specifica Riferimenti

Normativi • Art. 54 del D. Lgs. N. 165/2001, come sostituito dall’art. 1, comma 44 della legge n. 190/2012 • D.P.R. 16 aprile 2013 n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del D. Lgs. 30 marzo 2001 n. 165” • Intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali sancita dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 Luglio 2013. • Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.)

• Deliberazione CIVIT n. 75/2013 Linee Guida in materia di codici di comportamento delle PA

Descrizione della Misura : L’adozione del codice di comportamento rappresenta una misura finalizzata ad orientare lo svolgimento dell’azione amministrativa all’etica e alla legalità. L’articolo 54 del D. Lgs. n. 165/2001, così come sostituito dall’articolo 1 comma 44 della Legge n. 190/2012, dispone che la violazione dei doveri contenuti nei codici di comportamento, compresi quelli relativi all’attuazione del piano di prevenzione della corruzione, è fonte di responsabilità disciplinare. La violazione dei doveri è altresì rilevante ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile ogni qualvolta le stesse responsabilità siano collegate alla violazione di doveri, obblighi, leggi o regolamenti. La finalità della Misura è tesa ad assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

X Azioni intraprese : Rispetto delle prescrizioni del codice nazionale (DPR n. 62 del 2013) Le azioni sono esposte nel Codice di Comportamento approvato con delibera di Giunta n. 130 del 06.03.2014.

Termini Decorrenza immediata secondo le prescrizioni del codice (di quello nazionale e di quello di amministrazione). Codice nazionale: già in vigore dal 19.06.2013 Codice di amministrazione: già esecutivo dal 06.03.2014 Previsto

Soggetto Responsabile dell’attivazione Tutte le strutture Responsabile della prevenzione della corruzione; Ufficio procedimenti disciplinari; Dirigenti di ciascun Settore.

Azioni da intraprendere 1) Adozione e capillare diffusione della conoscenza tra tutti i dipendenti comunali e deposito agli atti del R.P.C. dei verbali di riunione che ogni singolo dirigente avrà tenuto con tutto il personale assegnato. 2) Formazione del personale come da piano di formazione.

Entro il 30/06/2016

Dirigenti

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione: R.P.C. . : entro 15/07 /2016 verifica dell’avvenuta trasmissione dei referti di riunione dei dirigenti comunali.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 37

Misura: 03 Rotazione del Personale

Tipologia della Misura

Obbligatoria X Trasversale X Ulteriore Specifica

Riferimenti Normativi • Art. 1, commi 4 lett. e), 5 lett. b) della legge 190/2012. • Art. 16, comma 1 lett 1-quater, del D.lgs 165/2001. • Intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali sancita dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 Luglio 2013. • Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A)

Descrizione della Misura : Pur non correndo per gli enti locali un obbligo specifico in relazione alla rotazione del personale, si rende necessario intraprendere alcune azioni che consentano quanto meno l’intescambiabilità. Il senso della norma non è quella di penalizzare dipendenti e dirigenti che si siano distinti nei loro compiti, ma quello di evitare che un soggetto sfrutti un potere o una conoscenza acquisita per ottenere un vantaggio illecito.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

X Azioni intraprese Con Delibera di Giunta n.690 del 31/10/2014 avente ad oggetto “Riorganizzazione dell'assetto organizzativo. Approvazione Nuova macrostruttura anno 2014-2015 e relative declaratorie” è stata attuata una parziale rotazione del personale. Con Delibera di Giunta n. 818 del 18/12/2014 “Riorganizzazione della struttura dell’Ente: assegnazione risorse finanziarie, risorse umane e obiettivi del piano performance “ si è provveduto a ridistribuire le risorse umane, finanziarie nonché aggiornare gli obiettivi del piano delle performance 2014.

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione .

Azioni da intraprendere

1) Predisposizione atto contenente i criteri generali per la rotazione del personale delle Aree a rischio secondo le indicazioni dell’Allegato n. 1 del PNA . L’atto di individuazione dei criteri generali dovrà: - prevedere annualmente una rotazione di personale che coinvolga almeno tre uffici tra quelli maggiormente esposti al rischio di corruzione; - prevedere per il personale dirigente e per i responsabili di servizio addetti alle aree a più elevato rischio di corruzione un periodo di permanenza non superiore a cinque anni nel rispetto delle specifiche competenze e contemperando le esigenze dettate dalla legge con quelle dirette a garantire il buon andamento dell’amministrazione. - prevedere percorsi di formazione ed aggiornamento continuo del personale con l’obiettivo di creare competenze trasversali . 2) Applicazione della misura della rotazione secondo i criteri approvati

30.06.2016 Entro il 31 dicembre di ciascun anno del triennio 2016/2018, effettuazione della rotazione.

Dirigente Settore Risorse Umane

Entro il 15.06.2016 invio al RPC proposta di deliberazione predisposta nel rispetto della partecipazione sindacale. RPC. Il RPC d’intesa con il dirigente competente e con il D.G., verificherà l’effettiva rotazione entro il 30 gennaio di ogni anno. Acquisizione referto.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 38

Misura: 04 Obbligo di Astensione in caso di conflitto di interessi

Tipologia della Misura

Obbligatoria X Trasversale X Ulteriore Specifica

Riferimenti Normativi • Art. 6 bis L. 241/1990; • Art. 1, comma 9 lett. e) della legge 190/2012. • Artt. 6 e 7 del DPR n. 62/2013.

• Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.)

Descrizione della Misura : � L’art. 6 bis della legge 241/1990, come modificato dal comma 41 dell’art. 1 della legge n. 190/2012, obbligo di astensione per il responsabile di procedimento, il titolare dell’ufficio competente ad adottare il provvedimento finale ed i titolari degli uffici competenti ad adottare atti endoprocedimentali nel caso di conflitto di interesse anche solo potenziale. Tutti i Dipendenti hanno l'obbligo di astenersi dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di propri parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbiano rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui essi o il coniuge abbiano causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui siano tutori, curatori, procuratori o agenti, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui siano amministratori o gerenti o dirigenti; si astengono anche in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. � Il Dipendente comunale che interviene per dovere d’ufficio o che comunque, a qualsiasi titolo, partecipa ad un procedimento rispetto al quale possano essere coinvolti interessi propri ha l’obbligo di comunicarlo al dirigente del settore di appartenenza, che decide sull’astensione del dipendente dalla partecipazione al procedimento in argomento. L'inosservanza dell'obbligo di astensione sarà valutabile ai fini disciplinari, ferme restando le possibili responsabilità di tipo penale. L’inosservanza dell’obbligo di astensione può costituire causa di illegittimità dell’atto.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare Non Esistente

X Attività intraprese : La Misura già prevista nei Piani precedenti viene ulteriormente perfezionata con adempimenti specifici da adottare nel corso dell’anno2016

Azioni da intraprendere Monitoraggio periodico da parte dei Dirigenti e trasmissione al Responsabile della prevenzione della corruzione del report riguardante la verifica dei rapporti di coniugio/convivenza e le eventuali relazioni di parentela/affinità fino al secondo grado, sussistenti tra, da un lato, i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti dei soggetti che con l'Ente stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici e non economici di qualunque genere e, dall’altro lato, i Dirigenti/Titolari di P.O./dipendenti che hanno parte, a qualunque titolo, in detti procedimenti. Il Responsabile della prevenzione della corruzione, entro un mese dall'acquisizione dei report, pubblica sul sito istituzionale dell'ente i risultati del monitoraggio attraverso questi effettuato.

Termini Monitoraggio quadrimestrale sulla base di una scheda predisposta dal Servizio prevenzione corruzione.

Soggetto Responsabile dell’attivazione Dirigenti

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione :

Report al Responsabile della P.C. : giorno 15 del mese successivo alla scadenza del quadrimestre; Termine entro cui il Responsabile della P.C. pubblica i risultati sul sito: giorno 15 del mese successivo all’acquisizione dei report.

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Misura: 5 Svolgimento Incarichi d’ufficio, attività ed incari chi extra istituzionali

Tipologia della Misura

Obbligatoria X Trasversale X Ulteriore Specifica

Riferimenti Normativi • Articolo 53, comma 3 bis del D. Lgs. n. 165/2001 • Art. 1 comma 58 bis Legge n. 662/1996 • Intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali sancita dalla

Conferenza Unificata nella seduta del 24 Luglio 2013 • Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) • Regolamento degli Uffici e dei Servizi Delibera G.C. N. 974/2012 •

Descrizione della Misura : Si rinvia al Regolamento degli Uffici e dei Servizi approvato con Delibera di G.C. N. 974/2012 che disciplina gli incarichi conferibili ed autorizzabili nei confronti dei dipendenti comunali(art.52); Attività ed incarichi consentiti ai dipendenti comunali (art. 53) Modalità per il conferimento o l’autorizzazione agli incarichi (art. 54) Sospensione, revoca, limiti e violazioni.(art.55)

Stato della Misura Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

X Azioni intraprese :

Sul sito istituzionale dell’Ente sono stati inseriti gli incarichi conferiti ai dipendenti debitamente autorizzati all’attività extra istituzionale

Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

. Revisione degli artt.52,53,54,55 Regolamento degli Uffici e dei Servizi Delib.G.C. N. 974/2012 Riattivazione del Servizio Ispettivo limitatamente alle funzioni di controllo sulle attività extra professionali L'Ufficio Ispettivo nel rispetto delle leggi vigenti e del Regolamento espleterà le funzioni di controllo sulle eventuali incompatibilità delle attività extraprofessionali ai sensi della legge 662/96. Il controllo avverrà con verifiche a campione, con cadenza annuale, su tutti i dipendenti; il campione sarà determinato, annualmente, dall'U.I., tenendo conto principalmente dei seguenti elementi o circostanze: - part-time superiore al 50%; - particolari abilitazioni professionali - mansioni connotate da spiccate professionalità

Modifica del Regolamento approvato con delibera di Giunta Comunale n821 del 27.11.2012 avente ad oggetto:” “deliberazione della G.C.. n. 7 del 13/01/2011 parziale modifica e/o integrazione.

31.12.2016 Ufficio ispettivo Il Dirigente del Settore Risorse umane

Report annuale da trasmettere al responsabile della prevenzione della corruzione entro il 15 gennaio dell’anno successivo

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Misura: 6 Conferimento di incarichi dirigenziali in caso di particolare attività o incarichi precedenti e incompatibilità specifiche

per posizioni dirigenziali Tipologia della Misura

Obbligatoria

XTrasversale X

Ulteriore Specifica Riferimenti

Normativi D. Lgs. n. 39/2013 Intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali sancita dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 Luglio 2013. • Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) • Regolamento Consiglio Comunale 103 del 16/10/2008, artt 8

Descrizione della Misura : Consiste nella definizione di criteri e procedure per l’affidamento di incarichi a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati dalle pubbliche amministrazioni e soggetti che sono stati componenti di organi di indirizzo politico. Evitare il rischio di un accordo corruttivo per conseguire un vantaggio in maniera illecita, violando il principio di imparzialità della pubblica amministrazione. Le disposizioni del DLgs39/2013 stabiliscono, dunque,in un primo luogo,ipotesi di inconferibilità degli incarichi dirigenziali o amministrativi di vertice. Prima di procedere all’attribuzione dell’incarico, è necessario acquisire, in sede istruttoria,, le dichiarazioni come da modulo predisposto dall’Amministrazione.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

x Azione intraprese : Adozione Direttiva n.58/2013 del 20/12/2013 “Nuove disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi. Presentazione dichiarazioni di insussistenza” Autocertificazione da parte dei soggetti interessati circa l’insussistenza delle cause di inconferibilità e di incompatibilità previste dalla norma e loro pubblicazione nell’apposita sezione dell’Amministrazione Trasparente

Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

Verifica a campione delle dichiarazioni annuali pervenute ai sensi del D.LGS 39/2013 nella misura del 5%

contestuale Servizio Prevenzione alla corruzione

Pubblicazione annuale dei risultati della verifica

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Misura: 7 Formazione di commissioni, assegnazione agli uffici, conferimenti incarichi in caso di condanna per delitti contro la

pubblica amministrazione Tipologia della Misura

Obbligatoria

XTrasversale X

Ulteriore Specifica Riferimenti

Normativi art.35 bis D.Lgs. 165/2001- Prevenzione del fenomeno della corruzione nella formazione di commissioni e nelle assegnazioni agli uffici) (introdotto dalla L. 190/2012) PNA Tavola n. 11

Descrizione della Misura : Ai sensi dell’art. 35-bis del D.lgs. 165/2001, così come introdotto dall’art. 1, comma 46 della L. 190/2012, coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, -

• non possono fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l’accesso o la selezione a pubblici impieghi;

• non possono essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all’acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all’ erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere;

• non possono fare parte della commissione per la scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere;

• non possono ricevere incarichi amministrativi di vertice o incarichi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

X Azione intraprese :

• E’ stata emanata la Direttiva n.1/2015 –Anticorruzione /2015 prot. Gen. n. 14072 del 21/01/15

Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

- i provvedimenti di nomina e/o le determinazioni di affidamento degli incarichi indicati nella descrizione della misura, dovranno obbligatoriamente riportare, che è stata acquisita la dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità nei confronti del soggetto incaricato, ai sensi di quanto disposto dall’art.3, del D.Lgs n. 39/2013.

Tempestivi

Tutti i Dirigenti Trasmissione annuale dell’elenco delle dichiarazioni acquisite da ogni settore.

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Misura: 8 SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO

DI LAVORO Tipologia della Misura

Obbligatoria

XTrasversale X

Ulteriore Specifica Riferimenti

Normativi Art. 53, comma 16 – ter, D. Lgs. n. 165/2001 Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.)

Descrizione della Misura : L’articolo 53, comma 16 – ter del D. Lgs. n. 165/2001 prevede che: “i dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. I contratti di lavoro conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal presente comma sono nulli ed è fatto divieto ai soggetti privati che hanno concluso contratti o conferiti incarichi in violazione del divieto sono nulli. I soggetti privati che hanno concluso contratti o conferiti incarichi in violazione del divieto non potranno contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti”. La finalità è quella di evitare che durante il periodo di servizio il dipendente possa artatamente precostituirsi delle situazioni lavorative vantaggiose sfruttando a proprio fine la sua posizione e il suo potere all’interno dell’amministrazione per ottenere un lavoro per lui vantaggioso presso l’impresa o il soggetto privato con il quale entra in contatto. Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

X Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

Inserire nei contratti di assunzione del personale, la clausola che prevede il divieto di prestare attività lavorativa (a qualunque titolo) per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro nei confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti conclusi con l’apporto decisionale del dipendente. Nei contratti di assunzione già sottoscritti la clausola si intende già inserita di diritto ex art. 1339 codice civile Inserire nei bandi di gara, nei capitolati e negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedure ristrette o negoziate, la condizione soggettiva, oggetto di specifica dichiarazione da parte delle ditte concorrenti, di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non avere attribuito incarichi ad ex dipendenti del Comune che hanno esercitato funzioni autoritative o negoziali nei loro confronti, nel triennio successivo alla cessazione del rapporto di pubblico impiego.

Immediata I dirigenti interessati ai procedimenti descritti Settore Gare e Contratti

Controllo a campione, con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate, sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive acquisite in virtù della disposizione di cui all’art. 53 , comme 16 d.lgs 165/2001

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 43

Controllare che nelle bozze di contratto d’appalto da rogare, sia inserita la clausola di cui al punto precedente.

Misura: 9

Formazione del personale

Tipologia della Misura

Obbligatoria

XTrasversale X

Ulteriore Specifica Riferimenti

Normativi Articolo 1, commi 5, lett. b), 8, 10, lett. c), 11, L. 190/2012 Art.7 D.Lgs. 165/2001

Descrizione della Misura : La formazione dei dirigenti e dei dipendenti è ritenuta dalla legge n. 190/2012 uno degli strumenti fondamentali per l'azione preventiva in materia (art. 1 co. 8 e co. 11). La formazione obbligatoria, cioè espressamente prevista da disposizioni normative (quale l’ipotesi in esame), non rientra nella tipologia delle spese da ridurre ai sensi dell’art. 6, comma 13, del D.L. 78/2010, convertito in L.122/2010, come chiarito,anche dalla magistratura contabile. Il responsabile della prevenzione della corruzione è tenuto a definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare nelle aree esposte al rischio corruttivo. A tal fine è stato predisposto il piano della formazione quale parte integrante allegato al seguente piano.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

x Azione intraprese :

Azioni da intraprendere In allegato il Piano della Formazione , che tenuto conto delle specifiche indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione, approvato con delibera A.n.a.c. (già Civit) n. 72/2013 e del relativo aggiornamento (determina ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015) ha predisposto una formazione su due livelli: a) livello generale, rivolto a tutti i dipendenti, sulle tematiche dell’etica e della legalità; b) livello specifico, rivolto al Responsabile della prevenzione, Referenti (Dirigenti, P.O. Responsabili dei Servizi), componenti degli organismi di controllo e dipendenti appartenenti alle aree a rischio.

Termini 2016/2017

Soggetto Responsabile dell’attivazione Responsabile per la prevenzione della corruzione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 44

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 45

Misura: 10 TUTELA DEL SOGGETTO CHE SEGNALA ILLECITI (whistlebl owing)

Tipologia della Misura

Obbligatoria

XTrasversale X

Ulteriore Specifica Riferimenti

Normativi • articolo 54 bis D.lgs. 165/2001 • Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.)

Descrizione della Misura : Costituisce una misura che mira a consentire l’emersione dei fenomeni corruttivi. Ai sensi dell'art. 54-bis del d.lgs. 165/2001, così come introdotto dall'art. 1, comma 51, della L. 190/2012, fuori dei casi di responsabilità o titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Nell'ambito del procedimento disciplinare, l'identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. La denuncia è sottratta all'accesso previsto dagli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990,n. 24, e successive modificazioni.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

X Azione intraprese : Con Delibera di G.C. n. 804 del 30.12.2015 è stata approvata la procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità e disciplina della tutela del dipendente pubblico. Si è attivata, quindi, la procedura per la raccolta di segnalazioni di illeciti da parte dei dipendenti dell’Amministrazione con i seguenti mezzi: a) documento cartaceo, b) e-mail; c) sistema informatico con garanzia di anonimato. E’ attiva, inoltre, la procedura per la raccolta di segnalazioni della società civile.

Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

Modifica del regolamento per i procedimenti disciplinari coordinato con quanto disciplinato con il citato atto di G.C. 804/2015.

30.06.2016

Dirigente Settore risorse umane

Trasmissione entro il 15.06.2016 della proposta di deliberazione di approvazione del regolamento così come aggiornato. R.P.C.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 46

Misura: 11 Patto di integrità

Tipologia della Misura

Obbligatoria

XTrasversale X

Ulteriore Specifica Riferimenti

Normativi • Articolo 1 comma 17 L. 190/2012 • Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) • Deliberazione di G.C. n. 22 del 22/01/2015

Descrizione della Misura : I patti di integrità e i protocolli di legalità costituiscono un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione ad una gara di appalto. Il patto di integrità costituisce un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare e permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso di elusione da parte dei partecipanti.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare

Non Esistente

X Azione intraprese : Il patto di Integrità è stato adottato con deliberazione n 22 del 22/1/2015 in attuazione all'art. 1 comma 17 della legge n. 190/2012. La mancata dichiarazione di accettazione del patto di integrità da parte dei concorrenti, comporta l'automatica esclusione dalla gara. Patto di Integrità regola i comportamenti degli operatori economici e dei dipendenti nell'ambito delle procedure di affidamento e gestione degli appalti di lavori, servizi e forniture. Stabilisce la reciproca e formale obbligazione tra l'Amministrazione aggiudicatrice e gli operatori economici, di improntare i propri comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza, nonché l'espresso impegno di non offrire, accettare o richiedere somme di denaro o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio.

Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

Inserimento negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito della clausola di salvaguardia che il mancato rispetto del patto d’integrità dà luogo all’esclusione dalla gara ed alla risoluzione del contratto

Aprile 2016

Tutti i Dirigenti che effettuano affidamenti di lavori , servizi e forniture di beni

In sede di controllo successivo di regolarità amministrativa, verificare che sia stata citata la clausola di salvaguardia.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 47

Misura 12

Rispetto dei termini dei procedimenti Tipologia della Misura

Obbligatoria X Trasversale X Ulteriore Specifica

Riferimenti Normativi • Art. 2 L241/90 e s.m.ei. • Articolo 1 commi 9 e 28 L. 190/201 • Articolo 24 comma 2 D.Lgs. 33/2013

Descrizione della Misura : Il Monitoraggio sul rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti è finalizzato a far emergere eventuali omissioni o ritardi che possono essere sintomo di fenomeni corruttivi. Con il D.L. 9 febbraio 2012, n. 5 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”(convertito con legge n.5/2012) e con il D.L. 22 giugno 2012, n. 83 “Misure urgenti per la crescita del Paese” (convertito con legge n. 134/2012) sono state apportate rilevanti modifiche alla legge 7 agosto 1990 n.241 in relazione alla disciplina del termine di conclusione del procedimento. Il soggetto cui è attribuito il potere sostitutivo in caso di inerzia è il Direttore di Dipartimento. Il responsabile munito del potere sostitutivo è tenuto a comunicare all’organo di governo i procedimenti, suddivisi per tipologia e strutture amministrative competenti, nei quali non è stato rispettato il termine di conclusione previsto dalla legge o dai regolamenti. Anche la L.190/2012 è intervenuta sulla questione relativa alla tempistica procedimentale e,considerata l’inerzia dell’amministrazione nel provvedere quale elemento potenzialmente sintomatico di corruzione e illegalità, ha rafforzato l’obbligo in capo agli enti di monitorare il rispetto dei termini, previsti da leggi o regolamenti, per la conclusione dei procedimenti e di eliminare tempestivamente le anomalie riscontrate. In base alle disposizioni del D.Lgs. 33/2013 le pubbliche amministrazioni sono, inoltre, tenute a pubblicare i risultati del monitoraggio nel sito web istituzionale. “Le amministrazioni pubblicano e rendono consultabili i risultati del monitoraggio periodico concernente il rispetto dei tempi procedimentali effettuato ai sensi dell'articolo 1, comma 28, della legge 6 novembre 2012, n. 190.”

Stato della Misura Esistente Esistente da perfezionare Non Esistente

x Attività intraprese : Nel corso dell’anno 2016 si è provveduto, alla revisione della mappatura dei procedimenti sulla procedura INTRANET inserendo per ciascuno i termini di conclusione.

Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

Monitoraggio costante - del numero di procedimenti amministrativi conclusi in ritardo o per i quali è scaduto il termine, rispetto al totale dei procedimenti dello stesso tipo conclusi nel semestre; - delle motivazioni del ritardo; - delle iniziative intraprese per eliminare le anomalie.

Immediata I Dirigenti Pubblicazione dei report delle verifiche effettuate sul rispetto dei termini procedimentali

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 48

Misura: 13 Controllo successivo di regolarità amministrativa

Tipologia della Misura

Obbligatoria X Trasversale X Ulteriore Specifica

Riferimenti Normativi • Dl. 174/2012 • L.190/2012 • Regolamento Consiglio Comunale n. 194 del 29.12.2012 • Legge 241/90

Descrizione della Misura : • Il D.L. 174/2012 (convertito con L. 213/2012), ha introdotto per gli enti locali diverse forme di controllo (controllo di regolarità amministrativa e contabile, controllo di gestione, controllo strategico, controllo sugli organismi gestionali esterni e quello sulle società partecipate non quotate, controllo sugli equilibri finanziari, controllo sulla qualità dei servizi erogati). In stretta connessione con il piano di prevenzione della corruzione, il sistema dei controlli interni, in particolare il controllo successivo di regolarità amministrativa, riveste un ruolo rilevante sotto il profilo delle azioni di contrasto ai fenomeni corruttivi, con le quali si integra, fornendo un utile contributo nella fase “dinamica” di identificazione dei rischi e di verifica della efficacia delle misure di contrasto. Il responsabile della prevenzione della corruzione può, in qualsiasi momento, richiedere informazioni e dati relativi a determinati settori di attività. Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare Non Esistente

X Attività intraprese : Con Provvedimento del Segretario Generale – atto n. 18287 del 27012015 è stata istituita una Unità di supporto per l’attività di controllo successiva. In attuazione delle disposizioni del regolamento sui controlli è stata predisposta una griglia di valutazione specifica da utilizzare per ciascun atto amministrativo sottoposto a verifica Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

Trasmissione ai Dirigenti della griglia utilizzata per l’attività di controllo successiva al fine di poter uniformare la redazione degli atti. Il Responsabile della redazione dell’atto dovrà indicare nello stesso che sono stati rispettati gli standard previsti nella check-list adottata per il controllo successivo.

Immediata

Ufficio

Controlli Interni

Pubblicazione a fine anno degli esiti di controllo

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 49

Misura: 14 Obblighi di comunicazione e informazione nei confronti del Responsabile Anticorruzione

Tipologia della Misura

Obbligatoria X Trasversale X Ulteriore Specifica

Riferimenti Normativi • L.190/2012 • PNA • PTPC

Descrizione della Misura : La presente misura al fine di chiarire il ruolo dei Referenti nell’ambito del Piano di prevenzione alla corruzione e delineare le modalità con le quali gli stessi concorrono all’attuazione della strategia anticorruzione, interagendo con il Responsabile.

Stato della Misura

Esistente Esistente da perfezionare Non Esistente

X At tività intraprese :

Azioni da intraprendere

Termini

Soggetto Responsabile dell’attivazione

Indicatori del monitoraggio e responsabile della rilevazione

→Comunicazione immediata al Responsabile Anticorruzione nel caso in cui si verifichino episodi di corruzione o situazioni di illegalità nell’ambito del settore di competenza.

Al verificarsi dell’evento

Dirigenti

→Incontri periodici, per i quali il Responsabile Anticorruzione redige un apposito verbale. Nel corso di tali incontri, i referenti sono tenuti a fornire, in relazione al proprio settore di competenza:

■Informativa sullo stato di attuazione delle misure individuate dal Piano, con particolare riferimento a quelle destinate a presidiare le aree a più elevato rischio;

■Segnalazioni di eventuali incongruenze nell’attuazione delle previsioni del Piano

■Proposte di interventi per la modifica delle misure di prevenzione;

■Informativa sulle iniziative in materia di trasparenza con riferimento alla pubblicazione di atti o di documenti nel sito istituzionale in attuazione degli obblighi derivanti dalle disposizioni legislative vigenti,ovvero segnalazione di eventuali omissioni.

■Segnalazione dei casi di violazione degli obblighi comportamentali, previsti sia dal Codice di comportamento generale sia dal Codice di comportamento dell’Ente, anche per quanto attiene all’ eventuale conseguente azione disciplinare.

■Informazioni sull’andamento degli interventi formativi adottati;

■Informazioni sulle procedure di fornitura di beni e servizi attivate.

■Informazioni sul rispetto delle disposizioni di cui all’art. 35 /bis del d.lgs. n. 165 del 2001, in materia di formazione di commissioni e di assegnazione agli uffici

Trimestrali

Pubblicazione dei verbali delle riunioni.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 50

Tabella Elenco delle Misure di Prevenzione

DENOMINAZIONE MISURA N. TAVOLA

nel PNA Trasparenza 1 3 Codice comportamento 2 4 Rotazione del personale 3 5 Obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi 4 6

Svolgimento incarichi d'ufficio, attività ed incarichi extra istituzionali

5 7

Conferimento di incarichi dirigenziali in caso di particolari attività o incarichi precedenti e incompatibilità specifiche per posizioni dirigenziali

6 8 * 9

Formazione di commissioni, assegnazione agli uffici, conferimento incarichi in caso di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione

7 11

Svolgimento attività successive alla cessazione del rapporto di lavoro

8 10

Formazione del personale 9 13 Tutela del soggetto che segnala illeciti (Whistleblowing) 10 12 Patto d'integrita' 11 14 Rispetto dei termini dei procedimenti 12 ***** Controllo successivo regolarità amministrativa 13 *****

Obblighi di comunicazione e informazione nei confronti del Responsabile Prevenzione Corruzione

14 *****

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 51

MISURE SPECIFICHE PER PROCESSI A RISCHIO MEDIO - ALTO – MOLTO ALTO

Allegato B

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 52

Misure ulteriori

Le presenti misure sono applicabili a tutti gli Uffici:

a) nella trattazione e nell’istruttoria degli atti si prescrive di: - rispettare l’ordine cronologico di protocollo dell’istanza; - predeterminare i criteri di assegnazione delle pratiche ai collaboratori; - rispettare il divieto di aggravio del procedimento; - distinguere, laddove possibile, l’attività istruttoria e la relativa responsabilità dall’adozione dell’atto finale, in modo tale che per ogni provvedimento siano coinvolti almeno due soggetti l’istruttore proponente ed il dirigente; b) nella formazione dei provvedimenti, con particolare riguardo agli atti con cui si esercita ampia discrezionalità amministrativa e tecnica, motivare adeguatamente l’atto; l’onere di motivazione è tanto più diffuso quanto è ampio il margine di discrezionalità; c) nella redazione degli atti attenersi ai principi di semplicità, chiarezza e comprensibilità. d) nei rapporti con i cittadini, assicurare la pubblicazione di moduli per la presentazione di istanze, richieste e ogni altro atto di impulso del procedimento, con l’elenco degli atti da produrre e/o allegare all’istanza; e) nel rispetto della normativa, comunicare il nominativo del responsabile del procedimento, precisando l’indirizzo di posta elettronica a cui rivolgersi, nonché del titolare del potere sostitutivo; f) nell’attività contrattuale: - rispettare il divieto di frazionamento o innalzamento artificioso dell’importo contrattuale; - ridurre l’area degli affidamenti diretti ai soli casi ammessi dalla legge e/o dal regolamento comunale; - privilegiare l’utilizzo degli acquisti a mezzo CONSIP e/o del MEPA (mercato elettronico della pubblica amministrazione); - assicurare la rotazione tra le imprese dei contratti affidati in economia; - assicurare la rotazione tra i professionisti negli affidamenti di incarichi di importo inferiore alla soglia della procedura aperta; - assicurare il libero confronto concorrenziale, definendo requisiti di partecipazione alla gare, anche ufficiose, e di valutazione delle offerte, chiari ed adeguati; - allocare correttamente il rischio di impresa nei rapporti di partenariato; - verificare la congruità dei prezzi di acquisto di beni e servizi effettuati al di fuori del mercato elettronico della pubblica amministrazione; - verificare la congruità dei prezzi di acquisto di cessione e/o acquisto di beni immobili o costituzione/cessione di diritti reali minori; - validare i progetti definitivi ed esecutivi delle opere pubbliche e sottoscrivere i verbali di cantierabilità; - acquisire preventivamente i piani di sicurezza e vigilare sulla loro applicazione. g) nella formazione dei regolamenti: applicare la verifica dell’impatto della regolamentazione; h) negli atti di erogazione dei contributi, nell’ammissione ai servizi, nell’assegnazione degli alloggi : - predeterminare ed enunciare nell’atto i criteri di erogazione, ammissione o assegnazione; i) nel conferimento degli incarichi di consulenza, studio e ricerca a soggetti esterni : acquisire dal Dirigente la dichiarazione resa con la quale si attesta la carenza di professionalità interne al Settore; l) far precedere le nomine presso enti aziende, società ed istituzioni dipendenti dal Comune da una procedura ad evidenza pubblica; m) nell’attribuzione di premi ed incarichi al personale dipendente operare mediante l’utilizzo di procedure selettive e trasparenti; n) nell’individuazione dei componenti delle commissioni di concorso e di gara, acquisire, all’atto dell’insediamento la dichiarazione di non trovarsi in rapporti di parentela o di lavoro o professionali con i partecipanti alla gara od al concorso; o) nell’attuazione dei procedimenti amministrativi favorire il coinvolgimento dei cittadini che siano direttamente interessati all’emanazione del provvedimento, nel rispetto delle norme sulla partecipazione e l’accesso, assicurando, quando previsto, la preventiva acquisizione di pareri, osservazioni, ecc. e la pubblicazione delle informazioni sul sito istituzionale dell’ente.

Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2016-2018 53

La responsabilità dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione

Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione indicate nel PTPC e implementate devono essere rispettate da tutti i dipendenti (dirigenti e non). L’art. 8 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR n. 62/2013) precisa che “1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell'amministrazione. In particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione, presta la sua collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria, segnala al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a conoscenza. Pertanto il dipendente che non osserva le misure del Piano incorre in un illecito disciplinare.

Attività progettuale in materia di anticorruzione

La strategia di prevenzione non può che costituire oggetto di continuo sviluppo ed evoluzione e deve modificarsi ed adattarsi alle esigenze emergenti nell’amministrazione. In tale direzione, poiché il PTPC costituisce uno strumento dinamico soggetto ad aggiornamento annuale, si individua quale attività progettuale per gli anni 2016/2018 l’aggiornamento e la revisione Regolamenti comunali. La prevenzione della corruzione presuppone chiarezza degli assetti organizzativi e piena conoscibilità degli strumenti dell’agire amministrativo, i quali vanno tempestivamente aggiornati sotto il profilo della completezza e della rispondenza alle modifiche normative eventualmente sopravvenute. In tale direzione, come anticipato, appare dunque, necessario, effettuare una revisione del Regolamenti comunali, dei procedimenti amministrativi, a cura dei Dirigenti di Settore, muovendo dalla ricognizione effettuata in relazione agli adempimenti di pubblicazione prescritti dal D.Lgs. 33/2013 e alle misure di prevenzione della corruzione previste nel presente piano.

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PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRIT A’ 2016/2018

I N D I C E • Premesse 1. Le principali novità In questa sezione del Programma vengono evidenziati i principali cambiamenti intervenuti rispetto al Programma precedente. 2. Procedimento di elaborazione e adozione del Programma In questa sezione del Programma vengono illustrati: 2.1 - Gli obiettivi strategici in materia di trasparenza posti dagli organi di vertice negli atti di

indirizzo già realizzati; 2.2 - I nuovi obiettivi strategici in materia di trasparenza posti dagli organi di vertice negli atti di indirizzo 2.3 - I collegamenti con il Piano della performance; 2.4 - L'indicazione degli uffici e dei dirigenti coinvolti per l'individuazione dei contenuti del

Programma. 3. Iniziative di comunicazione della trasparenza In questa sezione vengono illustrati: 3.1 - Iniziative e strumenti di comunicazione per la diffusione dei contenuti del Programma e dei

dati pubblicati; 3.2 - Organizzazione e risultati attesi della Giornata della trasparenza. 4. Processo di attuazione del Programma 4.1 - Il Responsabile per la trasparenza; 4.2 - Individuazione dei dirigenti responsabili della trasmissione dei dati; 4.3 - Referenti per la trasparenza: specificazione delle modalità di coordinamento con il

Responsabile della trasparenza; 4.4 - Misure di monitoraggio e di vigilanza sull'attuazione degli obblighi di trasparenza a

supporto dell' attività di controllo dell' adempimento da parte del Responsabile della trasparenza;

4.5 - Strumenti e tecniche di rilevazione dell'effettivo utilizzo dei dati da parte degli utenti della sezione "Amministrazione Trasparente";

4.6 - Misure per assicurare l'efficacia dell'istituto dell'accesso civico. 5. Dati ulteriori 5.1 - Statistiche relative alle richieste di accesso agli atti per l'annualità 2015; 5.2 - Consultazione on-line dell'archivio delle Ordinanze Sindacali; 5.3 - Risultati dell'indagine conoscitiva riguardante i "desiderata" dei fruitori della sezione "Amministrazione Trasparente".

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Premesse Aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2016/2018. Il D.lgs. n. 33/2013, nel modificare, in parte, la disciplina sul Programma triennale per la trasparenza e l'integrità contenuta nell'art. 11 del D.lgs. n. 150/2009, conferma, all'art. 10, l'obbligo per ciascuna amministrazione di adottare un Programma triennale per la trasparenza e l'integrità. Anche lo Statuto del Comune di Pescara, all'art. 6 rubricato "L'attività amministrativa", pone l'accento sul tema in esame stabilendo che l'azione dell'Ente è informata ai principi della partecipazione democratica, dell'imparzialità e della trasparenza delle decisioni e degli atti, della semplificazione delle procedure. Termine per l'adozione del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità Innanzitutto, il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità è delineato come strumento di programmazione autonomo rispetto al Piano di prevenzione della corruzione, pur se ad esso strettamente collegato, tant'è che il Programma, di norma, integra una sezione del predetto piano. Il Programma triennale della trasparenza e il Piano di prevenzione della corruzione possono essere predisposti altresì quali documenti distinti, purché sia assicurato il coordinamento e la coerenza fra i contenuti dei due documenti. La scadenza per la sua adozione è il 31 gennaio di ogni anno. Come previsto dall'art. 11 del D.Lgs. n.33/2013, le società partecipate dalle pubbliche amministrazioni e le società da esse controllate ai sensi dell'art. 2359 del codice civile sono tenute alla pubblicazione dei dati indicati dall'art. 1, commi da 15 a 33, della legge n. 190/2012, limitatamente all'attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell'Unione Europea. Ne consegue che esse sono tenute a costituire la sezione "Amministrazione trasparente" nei propri siti internet e a dichiarare, entro il 31 dicembre, l'assolvimento degli obblighi di pubblicazione. Non sono tenute, invece ad adottare il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità. Strumenti Nel contesto informatico il “portale”, grazie all'insieme delle pagine web costituenti il portale stesso e divise in categorie per inquadrarne il settore di operatività o i servizi offerti, è lo strumento di comunicazione e di consultazione automatizzata che consente ai cittadini di connettersi ai siti dell'ente e di "navigare" virtualmente all'interno degli uffici pubblici dell'Amministrazione, alla ricerca delle pagine tematiche di interesse o di quelle su cui il legislatore ha, in varie occasioni e con precise norme legislative, imposto la pubblicazione in area riservata alla “Trasparenza”. In particolare, l'ambiente dedicato alla Trasparenza denominato dal legislatore "Amministrazione Trasparente", raccoglie anche i documenti del ciclo di gestione della Performance (piani triennali e relazioni annuali) che la normativa in materia di "ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”' (D.Lgs 150/2009) ha specificatamente previsto. Oltre all'area riservata alla Trasparenza, altri sono gli ambienti dedicati al cittadino: • fonte di informazione obbligatoria per legge è l'Albo Pretorio. Ogni comune ne dispone ed è la

bacheca, oggi gestita solo on-line, dove vengono pubblicati gli atti per i quali la legge impone la pubblicazione come condizione per acquistare efficacia e quindi produrre gli effetti previsti. In proposito, è intervenuta anche la delibera CIVIT n. 33/2012 in ordine ai rapporti tra affissione di atti nell’albo pretorio “on-line” e il loro obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale dell’Ente nella sezione “trasparenza amministrativa”.

• gli atti adottati dagli organi dell’Ente (Sindaco, Giunta, Consiglio) e dai Dirigenti, hanno un ambiente riservato per la loro pubblicazione. Deliberazioni, Determinazioni e Ordinanze sono di facile accesso al cittadino che intende conoscere l'attività amministrativa dell'ente e consultare le decisioni da essa risultanti. Circa l’obbligo di pubblicare anche altre tipologie di atti comunali, oltre alle deliberazioni degli organi collegiali, è intervenuta la giurisprudenza di Tar e Consiglio di Stato, oltre che l’Ente Nazionale per la digitalizzazione della P.A. (Digit PA) in più provvedimenti adottati.

• Oltre alla sezione denominata attività e uffici, alcuni servizi di particolare interesse per il cittadino godono, tra l'altro, di un approfondimento di dettaglio nella parte denominata

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"Strumenti per i cittadini" che raccoglie ed elenca anche i link ai siti tematici del Comune come ad esempio l’Informagiovani, Turismo, o dedica particolare attenzione a servizi di maggiore rilevanza per l'utenza quali la Polizia Municipale, Urp, Sportello Unico, e altri.

PROGRAMMA

Linee di mandato • Sviluppo di relazioni economiche e culturali con l'intera regione balcanica • Inserimento di Pescara nell’Expo 2015 • Infrastrutture - porto: riattivazione e Piano Regolatore Portuale - aeroporto: rilancio competitivo - ferrovie: sviluppo rete - parcheggi di scambio alle porte dell’area urbana • Manutenzione urbana - accorpamento in un unico settore di tutti gli uffici della manutenzione - stanziamento di 4 milioni di euro l’anno - interventi su verde, strade, scuole (sicurezza, agibilità, normativa antisismica), edilizia pubblica

e popolare - abbattimento barriere architettoniche - dorsali di scolo delle acque reflue (per eliminare il problema degli allagamenti) - autosufficienza energetica degli edifici pubblici (impianti fotovoltaici) • Recupero e utilizzo aree strategiche – riduzione consumo di suolo - area di risulta: parcheggi, parco, terminal bus, strutture culturali multifunzione, servizi

indispensabili alla stazione ferroviaria - ex Cofa - aree ex Fs Portanuova: sviluppo dell’Università - spostamento caserma Vigili del Fuoco - area industriale dismessa Tiburtina: riqualificazione quartiere, decollo zona franca urbana • Piano del verde: riqualificazione di aree cittadine - orti urbani - accorpamento alla Riserva Dannunziana del comparto 5 - gestione parchi con il coinvolgimento dei privati - disinquinamento del fiume Pescara • Piste ciclabili - aumento rete e sicurezza - nuove dotazioni tecniche (rastrelliere) - promozione cultura della bicicletta in scuole, ospedali ecc. • Mobilità - mobilità allargata al circondario di Pescara, anche con fermate ferroviarie - sviluppo trasporto collettivo, soprattutto ecologico - fruizione in sicurezza per famiglie, pedoni e ciclisti - aggiornamento Piano Urbano della Mobilità • Rifiuti - 65% raccolta differenziata e abbattimento ecotassa - nuovo impianto per il trattamento dell’umido - risparmio di 2,5 milioni di euro nei costi di gestione • Commercio - interventi strutturali di sostegno e rilancio del settore - rimodulazione tariffe sosta, occupazione suolo pubblico e pubblicità - realizzazione del centro commerciale naturale - organica gestione di orari di eventi in centro e in periferia

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- nuovo Piano Commerciale • Cultura - razionalizzazione calendari iniziative culturali - ristrutturazione del Teatro Michetti - completamento e attivazione di nuovi musei e teatri • Turismo - riattivazione dei collegamenti marittimi con Spalato e l’intera area balcanica - piano di marketing della città di Pescara per rilanciarne l’immagine - valorizzazione turismo verde e religioso - realizzazione Palaeventi • Sport - valorizzazione associazionismo di base e volontariato - rivisitazione modalità di gestione degli impianti sportivi - individuazione eventi sportivi di valenza internazionale • Sociale - Riorganizzazione e rifinanziamento del piano di zona dei servizi sociali - rafforzamento del sostegno alla maternità e contrasto alla violenza di genere e sui minori - azione di sensibilizzazione per l’affido familiare - attivazione servizio di educazione alle diversità nelle scuole e sportello di ascolto - rivisitazione assetto dei centri sociali per anziani - attuazione condominio solidale per sostenere anziani con basso reddito - favorire la realizzazione di progetti di vita indipendente dei disabili - attivazione servizio di supervisione professionale degli assistenti sociali - istituzione centro diurno per assistenza ad anziani non autosufficienti • Tutela del mondo animale - sportello informazioni per il cittadino - controllo, prevenzione e tutela sul territorio - realizzazione "gattile" (oasi felina) e "rifugio" per i cani • Semplificazione amministrativa - dematerializzazione documentale e omogeneizzazione orari uffici - razionalizzazione dei procedimenti amministrativi - progetto di sportello unificato per consentire un unico contatto dei cittadini con l’ente per

svolgere tutti gli adempimenti connessi a una condizione - tracking (rintracciabilità) delle pratiche di ogni cittadino - introduzione programma gestionale per la semplificazione della comunicazione istituzionale con

cittadini e imprese - superamento criticità del programma gestionale edilizio in uso - istituzione front office edilizio - completa informatizzazione dei procedimenti, con PEC e firma elettronica - nuovo regolamento edilizio • Innovazione tecnologica - piattaforme software dedicate alla gestione del flusso documentale - ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse umane e strumentali attraverso una rivisitazione

complessiva della gestione dei sistemi informativi, al fine di: o garantire la trasparenza o ridurre i costi o fornire servizi aggiuntivi alla cittadinanza, quali:

� connettività gratuita alla rete internet � sicurezza passiva attraverso impianti centralizzati di videosorveglianza � sicurezza attiva attraverso totem interattivi.

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1. LE PRINCIPALI NOVITA' Il Programma 2016/2018 intende potenziare le modalità di gestione dei dati presenti nella Sezione "Amministrazione Trasparente", anche attraverso l'acquisto di un software realizzato appositamente per la gestione della Trasparenza Amministrativa, che consentirà una più semplice e immediata procedura di pubblicazione e aggiornamento degli obblighi di pubblicazione da parte dei singoli Settori di competenza. Al fine di verificare la rispondenza del sito della Trasparenza a quanto disposto dalle Linee Guida del Garante del 15 maggio 2014, nel corso del 2016 verrà effettuato un monitoraggio di quanto pubblicato nell'intera sezione e verrà dato impulso ai Dirigenti competenti, per l'eventuale modifica dei dati pubblicati in ottemperanza alle suddette disposizioni. Sempre in tal senso, si continuerà la predisposizione di archivi telematici per la migrazione dei dati pubblicati sul sito "Amministrazione Trasparente", una volta trascorso il periodo di pubblicazione ex lege, per garantirne la conservazione nel rispetto del "diritto all'oblio". Nel triennio 2016-2018 è previsto anche un programma di sensibilizzazione e formazione del personale riguardo agli obblighi di pubblicazione concernenti la Trasparenza Amministrativa e alle modalità di redazione e pubblicazione degli atti e dei documenti soggetti a tali obblighi. Entro aprile 2016 si terrà la prima "giornata della trasparenza", con la partecipazione degli alunni degli Istituti scolastici di Pescara, nell'ottica della sensibilizzazione delle nuove generazioni alla tematica. Nel corso del triennio, verranno incentivate le forme di comunicazione ed informazione ai cittadini e lo sviluppo dell'interazione tra cittadino e sito web, interagendo con Facebook, social network in cui il nostro Ente ha una pagina che va comunque pubblicizzata al meglio per farla conoscere, stimolando un dialogo continuo con la cittadinanza, sviluppando i servizi online e nuovi software applicativi per dispositivi mobili. Nel corso del 2016 è prevista l'implementazione a regime del software per la segnalazione delle inefficienze tecniche e/o amministrative, già realizzato dal CED, mediante la realizzazione di incontri con i referenti nominati dai diversi Settori per individuare eventuali criticità ed aree di sviluppo del sistema. Al fine di perseguire il miglioramento della qualità dei servizi erogati e lo standard dei servizi (customer), si attueranno protocolli di intesa con le Associazioni di consumatori e le società che erogano i servizi pubblici, che nel 2015 non sono stati attuati in quanto si è preferito concentrarsi sull'implementazione del sito "Amministrazione Trasparente" secondo i requisiti di legge. Verrà perseguita la realizzazione dello "Sportello unificato per il cittadino", come obiettivo programmatico dell'Ente, mirante a consentire al cittadino di svolgere tutti gli adempimenti legati ad una sua condizione con un solo “contatto” con gli uffici comunali, preferibilmente in modalità telematica. La richiesta avrà una modulistica unica, e prevedrà tutte le fattispecie di procedimento amministrativo, con l'indicazione del relativo responsabile, raggiungibile per via telematica. Il cittadino, quindi, potrà monitorare, attraverso il sito "Amministrazione trasparente", l'andamento della sua pratica dall'inizio fino all'esito finale. Per raggiungere tale finalità, al Ced verrà affidato il compito di elaborare, d'intesa con il Settore AA.GG. - Servizio Sportello Unificato per il Cittadino URP, un software a beneficio degli uffici comunali e dell'utenza, in grado di indicare in modo chiaro, inequivocabile ed in tempo reale, lo stato della procedura riguardante un'istanza o una pratica presentata al Comune, ossia qual è il Servizio presso il quale le stesse si trovano in quel preciso momento, i tempi ed i successivi passaggi procedurali necessari alla conclusione del procedimento. Infine, verrà data maggiore attenzione agli obblighi di pubblicazione concernenti i tempi di pagamento dell'Ente, al fine di pervenire al pieno rispetto della normativa che regola le scadenze di 30 e 60 giorni, entro l’esercizio 2016.

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2. PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA. 2.1 Obiettivi strategici raggiunti

• sviluppo di un software per consentire il progressivo "popolamento" di dati e notizie

all'interno della sezione "Amministrazione Trasparente", in modo automatico. Attraverso l'utilizzo del software gestionale interno, a ogni redazione di nuovi atti da parte dei vari settori dell’Ente è stato previsto il progressivo automatismo di migrazione dei dati nella sezione “Amministrazione Trasparente”, con particolare riferimento a quelli inerenti l'erogazione di contributi, concessioni, affidamenti, ecc., al fine di alleggerire i referenti e i loro collaboratori dal lavoro routinario di pubblicazione manuale di ogni nuovo documento.

• maggiore responsabilizzazione dei Dirigenti al tema della trasparenza, attraverso l'individuazione puntuale dei Settori comunali competenti per ogni adempimento previsto dai singoli articoli del D.Lgs. n. 33/2013. Nella sezione 4.2 del programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2015/2017 era stata realizzata una tabella che individuava, per ciascun articolo del D. Lgs. 33/2013, il dirigente responsabile della trasmissione dei dati.

• implementazione del software per la segnalazione delle inefficienze tecniche e/o amministrative.

Il Servizio "CED - Innovazione Tecnologica" ha provveduto alla realizzazione di un software per la gestione delle segnalazioni pervenute dai cittadini attraverso il portale istituzionale e la conseguente assegnazione ai referenti individuati nell'ambito dei vari settori comunali.

• incentivare forme di comunicazione ed informazione ai cittadini, sviluppando l'interazione tra cittadino e sito web e incentivando l'uso dei social network e dei servizi online

Il Comune di Pescara è in grado di informare i cittadini attraverso i seguenti canali di comunicazione: - portale istituzionale: mediante la pubblicazione di news, avvisi e bandi, nonché mediante l'utilizzo dell'area riservata cui il cittadino può accedere registrandosi; - app istituzionale MyPescara: un software che consente di accedere a tutte le informazioni riguardanti l'Ente e la Città di Pescara da dispositivi mobili quali smartphone e tablet; - pagina Facebook istituzionale, grazie alla quale i cittadini possono ricevere notizie ma anche restituire un feedback all'Amministrazione con commenti e "like".

• indagini di "customer satisfaction circa la qualità e lo standard dei servizi erogati Al fine di individuare dati di reale interesse per la cittadinanza, seppure non espressamente previsti dalla normativa sulla Trasparenza Amministrativa, nel corso del 2015 l'Ente ha attivato, tramite l'Ufficio Relazioni con il Pubblico, un’indagine conoscitiva volta a raccogliere i “desiderata” dei fruitori del sito web istituzionale riguardo ai contenuti della sezione “Trasparenza Amministrativa”, i cui risultati sono riportati nella sezione 5. DATI ULTERIORI, di questo documento.

• produzione di una documentazione video delle attività del Comune per avere un riscontro

più immediato dell'operato dell'Ente, in particolare mediante il collegamento in diretta alle sedute del Consiglio Comunale attraverso il sito "Amministrazione Trasparente". Il Servizio "CED - Innovazione Tecnologica" ha provveduto alla creazione di un canale sul portale "YouTube", che permette l'archiviazione delle sedute di Consiglio Comunale, nonché la visualizzazione in diretta delle stesse attraverso il portale istituzionale dell'Ente.

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• incrementare la presenza sul sito di servizi “online” per agevolare la conciliazione dei

tempi di vita e di lavoro dei cittadini Attualmente sono stati attivati i seguenti servizi online, ai quali i residenti possono accedere tramite le credenziali ricevute all'atto della registrazione sul sito web comunale: 1) cassetto fiscale: un data base che consente al cittadino di consultare online la propria posizione relativamente al pagamento dei tributi comunali; 2) autocertificazione dati anagrafici: tale servizio permette di stampare autocertificazioni relative a nascita, residenza ed altro già pre-compilate con i propri dati; 3) pubblicazione modulistica: una sezione del sito web dove viene raccolta tutta la modulistica dell'Ente, per consentire di reperire la stessa più velocemente e facilmente. Inoltre, al fine di agevolare la consultazione degli atti amministrativi da parte della cittadinanza, il Servizio "Sportello Unificato per il Cittadino - U.R.P." ha predisposto la raccolta, consultabile sul sito web dell'Ente, delle Ordinanze Sindacali a partire dall'annualità 2009 sino ad oggi, la cui pubblicazione a cura del Servizio CED è in fase di ultimazione. Tale raccolta verrà aggiornata in tempo reale, in quanto tali ordinanze, terminato il periodo di pubblicazione sull'Albo Pretorio On-line previsto per legge, migreranno automaticamente nell'apposito archivio, consultabile nell'area Servizi al Cittadino.

• rilevazione in tempo reale dell’interesse dei cittadini con il calcolo della redemption (numero di click) su ogni sottosezione e ogni pagina della sezione “Amministrazione Trasparente”, al fine di conoscere quali sono le informazioni maggiormente richieste dai cittadini E' stato implementato un sistema per il calcolo delle statistiche di accesso al sito istituzionale, che mediamente, per quanto riguarda la pagina principale della sezione Amministrazione Trasparente, è pari a circa 50 accessi al giorno.

2.2 Obiettivi per il triennio 2016/17/18 (con indicazione delle scadenze per il raggiungimento degli stessi) • aggiornamento dei dati presenti nella Sezione "Amministrazione Trasparente", in base alle

indicazioni ricevute dal Nucleo Indipendente di Valutazione - 2016 • miglioramento delle procedure di monitoraggio e vigilanza sull’attuazione degli obblighi di

trasparenza, mediante verifiche semestrali, anziché trimestrali, sull'aggiornamento dei dati pubblicati - 2016

• organizzazione della "giornata della trasparenza", con la partecipazione degli alunni degli Istituti scolastici di Pescara, nell'ottica della sensibilizzazione delle nuove generazioni alla tematica, entro aprile 2016.

• monitoraggio della sezione "Amministrazione Trasparente" ed impulso ai Dirigenti responsabili, per una eventuale modifica dei dati pubblicati ai fini del rispetto delle Linee Guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati" del 15 maggio 2014. - 2016

• predisposizione archivi telematici, in collaborazione con il CED, nei quali far confluire i dati, una volta trascorso il periodo di pubblicazione ex lege nella sezione "Amministrazione Trasparente" - 2016

• implementazione a regime del software per la segnalazione delle inefficienze tecniche e/o amministrative, già realizzato dal CED, mediante la realizzazione di incontri con i referenti nominati dai diversi Settori per individuare eventuali criticità ed aree di sviluppo del sistema - 2016

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• maggiore attenzione agli obblighi di pubblicazione concernenti i tempi di pagamento dell'Ente, al fine di pervenire al pieno rispetto della normativa che regola le scadenze di 30 e 60 giorni - 2016/17

• indagini di "customer satisfaction" circa la qualità e lo standard dei servizi erogati, da perseguire attraverso l'attuazione di protocolli di intesa con le Associazioni di consumatori e le società che erogano i servizi pubblici - 2016/17/18

• realizzazione dello "Sportello unificato per il cittadino", come obiettivo programmatico dell'Ente, mirante a consentire al cittadino di svolgere tutti gli adempimenti legati ad una sua condizione con un solo “contatto” con gli uffici comunali, preferibilmente in modalità telematica. La richiesta avrà una modulistica unica, e prevedrà tutte le fattispecie di procedimento amministrativo, con l'indicazione del relativo responsabile, raggiungibile per via telematica. Il cittadino, quindi, potrà monitorare, attraverso il sito "Amministrazione Trasparente", l'andamento della sua pratica dall'inizio fino all'esito finale - 2016/17/18.

• elaborazione da parte del CED, d'intesa con il Settore AA.GG. - Servizio Sportello Unificato per il Cittadino URP, di un software a beneficio degli uffici comunali e dell'utenza, in grado di indicare in modo chiaro, inequivocabile ed in tempo reale, lo stato della procedura riguardante un'istanza o una pratica presentata al Comune, ossia qual è il Servizio presso il quale le stesse si trovano in quel preciso momento, i tempi ed i successivi passaggi procedurali necessari alla conclusione del procedimento. - 2016/17/18

• acquisto di un software, in collaborazione con il CED, realizzato appositamente per la gestione della Trasparenza Amministrativa, che consentirà una più semplice e immediata procedura di pubblicazione e aggiornamento degli obblighi di pubblicazione da parte dei singoli Dirigenti. - 2016/17/18

• integrazione della tabella della sezione 4.2 del presente documento che individua, per ciascun articolo del D. Lgs. 33/2013, il dirigente responsabile della trasmissione dei dati, con l'indicazione dell'oggetto dell'adempimento e della tempistica di aggiornamento dei dati pubblicati - 2016

• formazione del personale per sensibilizzazione all'argomento e presa in carico aggiornamenti costanti. La formazione del personale dell'Ente circa gli adempimenti previsti dalla normativa riguardante la Trasparenza Amministrativa riguarderà, in particolare:

- le modalità e i termini di redazione e inserimento delle determinazioni dirigenziali e degli atti per cui è obbligatoria la pubblicazione sul sito della Trasparenza;

- le modalità relative alla pubblicazione dei dati relativi ai contratti riguardanti appalti di lavori, servizi e forniture;

- la nuova normativa sulla Trasparenza in corso di predisposizione ed approvazione da parte dei competenti Organi Centrali;

- eventuali esigenze particolari, prospettate dal Settore AA.GG. e/o da altri Settori che hanno rilevanti compiti di pubblicazione con riferimento agli obblighi di cui al D. Lgs. n. 33/2013. - 2016

2.3 - Piano triennale della trasparenza e "performance" II piano della performance è lo strumento programmatico triennale che contiene, in coerenza con il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, obiettivi ed indicatori, criteri di monitoraggio, valutazione e rendicontazione, sulla base del Sistema di misurazione e valutazione della performance, ed è pertanto il principale strumento che la legge pone a disposizione dei cittadini perché possano conoscere e valutare in modo oggettivo e semplice l'operato delle amministrazioni pubbliche, eliminando, in tal modo, l'autoreferenzialità per dar spazio al confronto dei risultati raggiunti e degli “outcome” prodotti rispetto alle politiche perseguite. Il programma per la trasparenza, pertanto, costituisce uno degli elementi fondamentali quale strumento di supporto del concetto di performance. Le amministrazioni devono, infatti, dichiarare e pubblicizzare i propri obiettivi, attraverso l'adozione del Piano della Performance, costruiti per

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soddisfare le esigenze ed i bisogni del territorio comunale e dei suoi cittadini, i quali, a loro volta, potranno conoscere e valutare sulla base delle rendicontazioni e della Relazione di fine esercizio al Piano della performance. Nell'ambito del concetto di Trasparenza, pertanto, per la pubblicazione del Piano della Performance e della Relazione al Piano è stato individuato un ambiente del sito web appositamente dedicato per facilitare il cittadino alla consultazione. Inoltre, le misure previste nel Programma costituiranno obiettivo di PEG 2016-2018 e, quindi, del Piano delle Performance, per i Dirigenti responsabili. 2.4 - Soggetti coinvolti I Dirigenti, ovvero i referenti di settore e gli Operatori Web: per quanto riguarda tutta l'attività di monitoraggio e ricognizione delle azioni connesse alla trasparenza ed il costante aggiornamento dei dati, dei Piani e dei Programmi. La Giunta Comunale sarà l'organo deputato all'adozione del programma triennale per la trasparenza ed al suo stato di attuazione sulla base dei report di attività attestati, ai fini della valutazione da parte del Nucleo Interno di Valutazione, in ordine all'assolvimento degli obblighi di trasparenza. L’art. 43 del D. Lgs. N. 33/2013 stabilisce, al comma 3, che i dirigenti responsabili degli uffici dell’Amministrazione garantiscono il tempestivo regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge. Con il presente programma, quindi, i Dirigenti di Settore vengono individuati quali responsabili della fornitura dei dati da inserire sul sito web “Amministrazione Trasparente”. A tale proposito, i Dirigenti trasmettono al Servizio CED e Innovazione Tecnologica le informazioni in un formato tale da essere pronto e rielaborabile per l’inserimento nel sito e indicano la “sezione” all’interno della quale il prospetto informativo trasmesso deve essere pubblicato. Per facilitare il compito, viene riportata nella sezione 4.2 una tabella recante i principali adempimenti di pubblicazione previsti dal D.Lgs. n. 33/2013 e l’indicazione del/dei Settori/Servizi responsabili del rispetto degli stessi. In una fase successiva, e comunque a brevissimo termine, il CED dovrà comunicare ai Dirigenti le modalità per l’inserimento “diretto” di tutte le informazioni di rispettiva competenza all’interno del sito “Amministrazione Trasparente”. Questa seconda modalità costituisce un obiettivo specifico di miglioramento posto dal presente Programma. 3. INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA 3.1 - Iniziative e strumenti di comunicazione per la diffusione dei contenuti del programma e dei dati pubblicati A seguito dell’approvazione da parte della Giunta Comunale del Programma, verranno attuate le seguenti iniziative di comunicazione per la diffusione dei contenuti del Programma stesso e dei dati pubblicati:

- Pubblicazione dello stesso sul portale internet del Comune; - Comunicato stampa con allegato il Programma; - Comunicazione attraverso i social network; - Invio del Programma ai Dirigenti Comunali per l’attuazione dello stesso.

3.2 - Organizzazione e risultati attesi della giornata della trasparenza Le Giornate della trasparenza sono uno strumento di partecipazione previsto dall’art 11 comma 6 del D.lgs 150/2009. «Ogni amministrazione presenta il Piano e la Relazione sulla performance di cui all'articolo 10 comma 1, lettere a) e b), alle associazioni di consumatori o utenti, ai centri di

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ricerca e a ogni altro osservatore qualificato, nell'ambito di apposite giornate della trasparenza senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.» Entro aprile 2016 verrà organizzata la 1a Giornata della trasparenza del Comune di Pescara. La tempistica esatta verrà definita compatibilmente con la produzione dei documenti da presentare in tale sede. Nello specifico:

• Bilancio annuale 2016; • Bilancio pluriennale 2016-2018; • Piano Esecutivo di Gestione 2016-2018; • Relazione sulla Performance 2015; • Piano di Prevenzione della Corruzione; • Programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2016-2018.

Alla giornata verranno invitati i cittadini, le associazioni di consumatori e ogni altro osservatore qualificato, preferibilmente anche ospiti di livello nazionale che operano a livello centrale per la definizione e applicazione della normativa sulla “trasparenza”. I risultati attesi della Giornata della Trasparenza sono:

• Maggior conoscenza dell’attività amministrativa dell’Ente da parte dei cittadini e delle imprese; • Maggiore conoscenza da parte dei cittadini dei dati fruibili sul “portale” internet del Comune e degli strumenti a disposizione per monitorare i procedimenti di proprio interesse; • Rendere conto ai cittadini e alle imprese dei programmi dell’Amministrazione e dei conseguenti risultati (accountability); • Incremento numero di accessi alla sezione Amministrazione Trasparente del portale internet del Comune; • Sensibilizzazione dell’utenza sull’accesso civico.

4. PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA 4.1 Il Responsabile per la trasparenza Il Responsabile per la trasparenza per il Comune di Pescara è individuato nel Dirigente del Settore Affari Generali e Sportello Unificato per il cittadino, Dott. Marco Molisani, tel.: 0854283283/387; e-mail istituzionale: [email protected]; e-mail ufficio: [email protected]. Compiti del responsabile per la trasparenza: • Svolge stabilmente un'attività di controllo sull'adempimento da parte dell'amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate, nonché segnalando all'organo di indirizzo politico, all'Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) (oggi N.I.V.), all'Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all'ufficio di disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione; • Provvede all'aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità; • Controlla e assicura la regolare attuazione dell'accesso civico; • In relazione alla loro gravità, segnala i casi di inadempimento o di adempimento parziale degli obblighi in materia di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, all'ufficio di disciplina, per l'eventuale attivazione del procedimento disciplinare. Il responsabile segnala altresì gli inadempimenti al vertice politico dell'amministrazione, all'OIV, oggi N.I.V., ai fini dell'attivazione delle altre forme di responsabilità e all'Autorità nazionale anticorruzione. 4.2 Individuazione dei dirigenti responsabili della trasmissione dei dati

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Come detto al punto 2.3, i Dirigenti di Settore sono responsabili del tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge. Nella tabella di seguito, oltre ai Settori/Servizi responsabili del rispetto dei singoli articoli del D.Lgs. 33/2013, sono stati indicati anche l'oggetto dell'adempimento e la relativa scadenza per l'aggiornamento dei dati pubblicati, modifica che rappresenta un ulteriore miglioramento rispetto al precedente Programma Triennale per la Trasparenza.

ADEMPIMENTO PREVISTO

SETTORI/SERVIZI RESPONSABILI

AGGIORNAMENTO

Art. 13 - Obblighi di

pubblicazione concernenti l'organizzazione

delle pubbliche amministrazioni

-Settore Risorse Umane Tempestivo

(ex art. 8, D. Lgs. n. 33/2013)

Art. 14 - Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico

- Settore Affari Generali e Sportello Unificato per il cittadino

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013) relativamente agli

obblighi di cui al c.1, lett. a), b), c), d), e), D.

Lgs. n. 33/2013, nonché alle

dichiarazioni di cui all' art. 2, numero 3), L.

441/1982;

Annuale relativamente agli altri obblighi di cui al c. 1, lettera f), D. Lgs. n.

33/2013: dichiarazioni di cui all' art. 2, nn. 1) e 2), art. 3, art. 4, L.

441/1982; Art. 15 - Obblighi di

pubblicazione concernenti i titolari di incarichi

dirigenziali e di collaborazione o consulenza

-Settore Risorse Umane (per incarichi amministrativi di vertice e incarichi

dirigenziali);

-Tutti i Settori (per incarichi di collaborazione e consulenza);

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

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Art. 16 - Obblighi di pubblicazione concernenti la dotazione organica e il

costo del personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato

- Settore Risorse Umane

Annuale relativamente agli

obblighi di cui ai cc. 1 e 2;

Trimestrale

relativamente agli obblighi di cui al c. 3

Art. 17 - Obblighi di pubblicazione dei dati relativi al personale non a tempo

indeterminato

- Settore Risorse Umane

Annuale relativamente agli

obblighi di cui al c. 1;

Trimestrale relativamente agli

obblighi di cui al c. 2 Art. 18 - Obblighi di

pubblicazione dei dati relativi agli incarichi conferiti

ai dipendenti pubblici

- Tutti i Settori

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 19 - Bandi di concorso

- Settore Risorse Umane

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 20 - Obblighi di

pubblicazione dei dati relativi alla valutazione della

performance e alla distribuzione dei premi al personale

- Settore Risorse Umane

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 21 - Obblighi di pubblicazione concernenti i dati

sulla contrattazione collettiva

- Settore Risorse Umane

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013) relativamente agli obblighi di cui al c. 1 e al c.2 (in merito ai contratti integrativi)

Annuale

(ex art. 55, c. 4, D.

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Lgs. n. 150/2009) relativamente agli

obblighi di cui al c. 2 (in merito ai costi dei contratti integrativi

Art. 22 - Obblighi di pubblicazione dei dati relativi agli enti pubblici

vigilati, e agli enti di diritto privato in controllo pubblico,

nonché alle partecipazioni in società di diritto privato

c. 1, lett. a) – Settore Gabinetto del Sindaco; c. 1, lett. b) – Settore Ragioneria; c. 1, lett. c) – Settore Gabinetto del Sindaco; c. 1, lett. d) – Servizio CED - Innovazione Tecnologica

Annuale (art. 22, c. 1, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 23 - Obblighi di pubblicazione concernenti i provvedimenti amministrativi

-Tutti i Settori

Semestrale

(art. 23, c. 1, D. Lgs. 33/2013)

Art. 24 - Obblighi di pubblicazione dei dati aggregati relativi all'attività

amministrativa

c. 1 - Servizio Controlli Interni (facoltativo);

Annuale

c. 2 – Servizio Controlli Interni Tempestivo

(ex art. 8, D. Lgs. n. 33/2013)

Art. 25 - Obblighi di pubblicazione concernenti i controlli

sulle imprese

-Settore Attività Edilizie e Produttive

Sportello Unico Integrato

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 26 - Obblighi di pubblicazione degli atti di concessione di sovvenzioni,

contributi, sussidi e attribuzione di vantaggi economici a persone

fisiche ed enti pubblici e privati

-tutti i Settori Tempestivo

(ex art. 8, D. Lgs. n. 33/2013)

Art. 27 - Obblighi di pubblicazione dell'elenco dei soggetti beneficiari

-tutti i Settori

Tempestivo (ex art. 26, c. 3, D. Lgs. n. 33/2013)

relativamente agli obblighi di cui al c. 1;

Annuale

relativamente agli obblighi di cui al c.2

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Art. 29 - Obblighi di pubblicazione del bilancio, preventivo e consuntivo, e del Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, nonché dei dati concernenti il monitoraggio degli obiettivi

-Settore Ragioneria -Servizio Controlli Interni

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 30 - Obblighi di pubblicazione concernenti i beni immobili

e la gestione del patrimonio

-Settore Patrimonio - Impianti – Politiche Energetiche e Ambientali

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 31 - Obblighi di pubblicazione concernenti i dati relativi ai controlli

sull'organizzazione e sull'attività dell'amministrazione

-Settore Ragioneria -Servizio Controlli Interni

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 32 - Obblighi di pubblicazione concernenti i servizi erogati

c. 1. - Tutti i Settori che erogano servizi

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013) relativamente agli

obblighi di cui al c. 1;

c. 2 - Servizio Controlli Interni

Annuale (art. 10, c. 5, D. Lgs. 33/2013)

relativamente agli obblighi di cui al c.2

Art. 33 - Obblighi di

pubblicazione concernenti i tempi di pagamento dell'amministrazione

-Settore Ragioneria Annuale

(art. 33, c.1, D. Lgs. 22/2013)

Art. 35 - Obblighi di pubblicazione relativi ai procedimenti amministrativi e

ai controlli sulle dichiarazioni sostitutive e l'acquisizione

d'ufficio dei dati

-tutti i Settori

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

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Art. 36 - Pubblicazione delle informazioni necessarie per l'effettuazione di pagamenti informatici

- Settore Ragioneria

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 37 - Obblighi di

pubblicazione concernenti i contratti pubblici di lavori,

servizi e forniture

- tutti i Settori

Secondo le modalità e le specifiche previste

dal D. Lgs. n. 163/2006

Art. 38 - Pubblicità dei processi di pianificazione, realizzazione

e valutazione delle opere pubbliche

-Settore LL.PP. Progettazione strategica e

Mobilità

Tempestivo (art. 38, c.1, D.Lgs.

33/2013)

Art. 39 - Trasparenza dell'attività di pianificazione e governo del territorio

-Settore Programmazione del Territorio

Tempestivo (art. 39, c.1, D. Lgs. n. 33/2013) relativamente agli obblighi di cui al

c.1;

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013) relativamente agli

obblighi di cui al c.2 Art. 40 - Pubblicazione e

accesso alle informazioni ambientali

-Settore Patrimonio - Impianti - Politiche Energetiche e Ambientali

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Art. 42 - Obblighi di pubblicazione concernenti gli interventi straordinari e di emergenza che comportano deroghe alla legislazione vigente

- Settore Gabinetto del Sindaco (per ordinanze contingibili e urgenti)

- altri Settori

(che assumono interventi straordinari e di emergenze che comportano deroghe

alla legislazione vigente)

Tempestivo (ex art. 8, D. Lgs. n.

33/2013)

Si fa presente che le sanzioni per la violazione degli obblighi di trasparenza sono previste dagli artt. 46 e 47 del D.Lgs. 33/2013. 4.3 Referenti per la trasparenza: specificazione delle modalità di coordinamento con il Responsabile della trasparenza Responsabilità dei dirigenti: • adempiono agli obblighi di pubblicazione, di cui al punto 4.2 del presente Programma;

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• garantiscono il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge; • garantiscono l'integrità, il costante aggiornamento, la completezza, la tempestività, la semplicità di consultazione, la comprensibilità, l'omogeneità, la facile accessibilità, nonché la conformità ai documenti originali in possesso dell'amministrazione, l'indicazione della loro provenienza e la riutilizzabilità delle informazioni pubblicate. L’eventuale pubblicazione di atti non conformi agli originali comporta Responsabilità dirigenziale. 4.4 - Misure di monitoraggio e di vigilanza sull’attuazione degli obblighi di trasparenza a supporto dell’attività di controllo dell’adempimento da parte del responsabile della trasparenza Il Settore Affari Generali e Sportello Unificato per il cittadino svolge la funzione di controllo dell’effettiva attuazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente da parte dei Dirigenti, predisponendo apposite segnalazioni in caso di mancato o ritardato adempimento. Tale controllo viene attuato: • attraverso appositi controlli semestrali, a verifica dell'aggiornamento delle informazioni pubblicate • Attraverso il monitoraggio effettuato in merito al diritto di accesso civico (art. 5 D.Lgs 3/2013). Per ogni informazione pubblicata verrà verificata:

- la qualità; - l'integrità; - il costante aggiornamento; - la completezza; - la tempestività; - la semplicità di consultazione; - la comprensibilità; - l'omogeneità; - la facile accessibilità; - la conformità ai documenti originali in possesso dell'amministrazione; - la presenza dell'indicazione della loro provenienza e la riutilizzabilità.

In sede di aggiornamento annuale del Programma per la trasparenza e l’integrità viene rilevato lo stato di attuazione delle azioni previste dal Programma e il rispetto degli obblighi di pubblicazione. • Attestazioni da parte dei Dirigenti Al fine di fornire al Responsabile per la Trasparenza dell’Ente ed al N.I.V. tutte le informazioni necessarie a verificare l’effettività, la completezza e le qualità dei dati pubblicati, a ciascun Dirigente verrà chiesto di inviare via e-mail apposite attestazioni aventi ad oggetto l’avvenuto o il non avvenuto adempimento degli obblighi di pubblicazione di propria competenza con cadenza semestrale. Per il secondo semestre la data verrà anticipata al 30 novembre; quest’ultima data è necessaria per dare modo di regolarizzare eventuali situazioni di inadempienza entro la fine dell’esercizio. Tale attività viene ritenuta utile soprattutto per quanto riguarda la pubblicazione di dati per i quali la gestione è stata decentrata, in particolare: • Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici • Consulenti e collaboratori • Incarichi autorizzati ai dipendenti • Bandi di gara e contratti - Informazioni sulle singole procedure (dati per i quali entro il 31 gennaio va inviata apposita certificazione all’ANAC). • Attestazioni dell’OIV (oggi NIV) Attestazione al 31.01.2016

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Il 29/02/2016 l’Ente ha pubblicato nella sezione «Amministrazione Trasparente», in osservanza alla disposizione di cui all’art. 14 co. 4 lett. g) del D.Lgs. 150/2009 e delle successive delibere dell’ANAC, l’attestazione del Nucleo di Valutazione circa la verifica sulla pubblicazione, sull’aggiornamento, sulla completezza e sull’apertura del formato dei dati soggetti all’obbligo di pubblicazione indicati nella apposita griglia di attestazione. Nello svolgimento di tali accertamenti, il Nucleo di Valutazione si è avvalso dei risultati e degli elementi emersi dall’attività di controllo e monitoraggio svolta dal Responsabile della Trasparenza ai sensi dell’articolo 43 comma 1 del D.Lgs. 33/2013. Sulla base degli esiti dei controlli effettuati, il Nucleo di Valutazione ha compilato e sottoscritto il documento di attestazione predisposto dall’ANAC, il quale è stato pubblicato, unitamente alla griglia allegata, nella apposita sezione dell’Amministrazione Trasparente sul portale del Comune di Pescara. • La bussola della trasparenza dei siti web presso il Ministero per la P.A. e la

Semplificazione La Bussola della Trasparenza consente alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini di utilizzare strumenti per l’analisi ed il monitoraggio dei siti web. L’obiettivo è quello di far sì che dal monitoraggio effettuato attraverso la Bussola tutti gli indicatori risultino soddisfatti. 4.5 - Strumenti e tecniche di rilevazione dell'effettivo utilizzo dei dati da parte degli utenti della sezione "Amministrazione Trasparente" Verrà perseguita la realizzazione dello "Sportello unificato per il cittadino", come obiettivo programmatico dell'Ente, mirante a consentire al cittadino di svolgere tutti gli adempimenti legati ad una sua condizione con un solo contatto con gli uffici comunali, preferibilmente in modalità telematica. La richiesta avrà una modulistica unica, e prevedrà tutte le fattispecie di procedimento amministrativo, con l'indicazione del relativo responsabile, raggiungibile per via telematica. Il cittadino, quindi, potrà monitorare, attraverso il sito "Amministrazione trasparente", l'andamento della sua pratica dall'inizio fino all'esito finale. Per raggiungere tale finalità, al Ced verrà affidato il compito di elaborare, d'intesa con il Settore AA.GG. - Servizio Sportello Unificato per il Cittadino URP, un software a beneficio degli uffici comunali e dell'utenza, in grado di indicare in modo chiaro, inequivocabile ed in tempo reale, lo stato della procedura riguardante un'istanza o una pratica presentata al Comune, ossia qual è il Servizio presso il quale le stesse si trovano in quel preciso momento, i tempi ed i successivi passaggi procedurali necessari alla conclusione del procedimento. L’Ente curerà la creazione e la pubblicazione delle “statistiche” per valutare l’utilizzo di tale strumento e il grado di soddisfazione dell’utenza. Il Servizio CED assicurerà, come per l'anno 2015, una rilevazione in tempo reale dell’interesse dei cittadini con il calcolo della “redemption” (numero di “click”) su ogni sottosezione e ogni pagina della sezione “Amministrazione Trasparente”, al fine di conoscere quali sono le informazioni maggiormente richieste dai cittadini. Si continuerà a rilevare, per inserirle nella sezione 5. DATI ULTERIORI, le informazioni riguardanti le pratiche per cui vengono richiesti accessi agli atti ai sensi della L. 241/90 e s.m.i., per conoscere meglio le esigenze dell’utenza e potenziare la capacità di risposta in relazione ai Settori/Servizi che costituiscono oggetto principale delle istanze di accesso. 4.6 Accesso civico All’interno del portale “Amministrazione trasparente” è da tempo inserito il "modello per la richiesta di accesso civico ai documenti amministrativi", che va utilizzato esclusivamente per

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richiedere dati o informazioni che rientrano nelle pubblicazioni obbligatorie per legge, ai sensi dell’art. 5, primo comma del D.Lgs. n.33/2013. Il modello, pertanto, non può essere utilizzato per la richiesta di informazioni relative a specifici procedimenti amministrativi ai sensi dell'art. 22 e ss. della legge n.241/90. La richiesta va indirizzata al Responsabile della Trasparenza Amministrativa, Dott. Marco Molisani, di cui si forniscono i recapiti: - Comune di Pescara – Settore Affari Generali, Piazza Italia 13, 65121 Pescara - Tel. 085 4283 283/387 - Casella di posta elettronica istituzionale: [email protected]; casella e-mail ufficio: [email protected] . Il “link”da cliccare per accedere alla documentazione è il seguente: modello per richiesta di accesso civico ai documenti amministrativi, ai dati, alle informazioni ai sensi degli artt. 5 e 43, co. 4, D.Lgs. n. 33/2013. Per quanto riguarda il titolare del potere sostitutivo, attivabile nei casi di ritardo o mancata risposta, ai sensi dell’art. 5, c. 4 del D. Lgs. N. 33/2013 e dell’art. 9-bis della L. 241/90 e s.m.i., lo stesso è individuato nel "dirigente generale" dell'Ente, e quindi nel Direttore Generale, Ing. Pierlugi Caputi, di cui si forniscono i recapiti: tel.: 085 4283746, casella di posta elettronica istituzionale: [email protected], casella e-mail ufficio: [email protected]. 5. DATI ULTERIORI La sezione è destinata ad accogliere l'indicazione dei dati ulteriori, in tabelle in formato aperto, che l'amministrazione si impegna a pubblicare entro la fine dell'anno e nel triennio, nel rispetto di quanto previsto dall'art. 4, c. 3, del D.Lgs. n. 33/2013. 5.1 Statistiche relative alle richieste di accesso agli atti per il 2015.

EDILIZIA/CONDONI N.1.337 73,87% TRIBUTI N.61 3,37% RISORSE UMANE (CONCORSI) N. 15 0,83% ATTI DELIBERATIVI N.33 1,82% ANAGRAFE/STATO CIVILE/ ELETTORALE N.23 1,27% POLITICHE SOCIALI N.13 0,72% GABINETTO SINDACO N.2 0,11% PUBBLICA ISTRUZIONE (GRADUATORIE ASILI NIDO) N.4 0,22% GARE E CONTRATTI (CONTRATTI CIMITERIALI) N.65 3,60% SUAP (LICENZE COMMERClALI) N.105 5,80% MERCATI N.6 0,33% PATRIMONIO N.8 0,44% AMBIENTE N. 8 0,44% SPORT N. 3 0,17% PROTEZIONE CIVILE N. 2 0,11% POLITICHE DELLA CASA (GRADUATORIE, CONTRATTI) N.44 2,43% MOBILITA' (ORDINANZE) N.20 1,10% MANUTENZIONE N.11 0,61% OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO/DEMANIO (PASSI CARRABILI) N.19 1,05% UFFICIO LEGALE (DEPENALIZZAZIONE) N.11 0,61% POLIZIA MUNICIPALE N.20 1,1%

Totale N.1.810 100% (Fonte: Servizio U.R.P. e Sportello unificato per il cittadino)

5.2 Consultazione on-line dell'archivio delle Ordinanze Sindacali.

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Al fine di agevolare la consultazione degli atti amministrativi da parte della cittadinanza, il Servizio "Sportello Unificato per il Cittadino - U.R.P." ha predisposto la raccolta, consultabile sul sito web dell'Ente, delle Ordinanze Sindacali a partire dall'annualità 2009 sino ad oggi, la cui pubblicazione a cura del Servizio CED è in fase di ultimazione. Tale raccolta verrà aggiornata in tempo reale, in quanto tali ordinanze, terminato il periodo di pubblicazione sull'Albo Pretorio On-line previsto per legge, migreranno automaticamente nell'apposito archivio, consultabile nell'area Servizi al Cittadino. 5.3 Risultati dell'indagine conoscitiva riguardante i "desiderata" dei fruitori della sezione "Amministrazione Trasparente". Al fine di individuare ulteriori dati di reale interesse per la cittadinanza, seppure non espressamente previsti dalla normativa sulla Trasparenza Amministrativa, nel corso del 2015 l'Ente ha attivato, tramite l'Ufficio Relazioni con il Pubblico, un’indagine conoscitiva volta a raccogliere i “desiderata” dei fruitori del sito web istituzionale riguardo ai contenuti della sezione “Trasparenza Amministrativa”. Il questionario, pubblicato on-line nella medesima sezione, è stato compilato da un'utenza di età eterogenea, dai 18 ai 60 anni, e con un grado di istruzione elevato, che va dal diploma di Scuola Superiore alla Laurea Magistrale. Da tale indagine, le sottosezioni più visitate dell'area "Trasparenza Amministrativa" riguardano l'Organizzazione dell'Ente, il Personale, i Bandi di Concorso, le Opere Pubbliche, le Sovvenzioni e i Contributi erogati dall'Ente, i Pagamenti dell'Amministrazione e la Prevenzione della Corruzione. La sezione è stata giudicata discretamente completa e accessibile e buona per qualità dei dati e chiarezza delle informazioni. Tra i dati attualmente non presenti nella sezione "Amministrazione Trasparente", la cui pubblicazione è ritenuta invece utile, sono stati segnalati i seguenti: - servizi per l'occupazione; - un'area dove raccogliere le proposte dei cittadini per l'attivazione di ulteriori servizi. Tra le iniziative che il Comune di Pescara dovrebbe realizzare per favorire l’accesso alle proprie informazioni e ai dati in pubblicazione sono state formulate le seguenti proposte: - realizzazione di postazioni di consultazione presso uffici pubblici; - realizzazione di campagne di comunicazione sull'argomento.