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I.I.S. "A. M. MAFFUCCI" di Calitri Istituto Istruzione Superiore“A. M. Maffucci" PON C-5-FSE-2013-163 Con l’Europa investiamo nel vostro futuro! Tirocini e stage in Italia e nei Paesi Europei Progettazione e lavoro Le energie rinnovabili tra scuola e lavoro Prepararsi al lavoro

Prepararsi al lavoro - Progettazione e lavoro - Le energie rinnovabili tra scuola e lavoro

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Opuscolo per la disseminazione dei risultati dei seguenti stage: - Prepararsi al lavoro - Progettazione e lavoro - Le energie rinnovabili tra scuola e lavoro

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I.I.S. "A. M. MAFFUCCI" di CalitriIstituto Istruzione

Superiore“A. M. Maffucci"

PON C-5-FSE-2013-163

Con l’Europa investiamo nel vostro futuro!

Tirocini e stage in Italia e nei Paesi Europei

Progettazione e lavoro

Le energie rinnovabili tra scuola e lavoro

Prepararsi al lavoro

L’Europa, il lavoro e noiL’avvento della scuola dell’autonomia, nel lontano 1999, ha posto la parola fine all’autoreferenzialità dell’istruzione e della formazione, tipica della scuola italiana, attribuendo maggiore centralità al contesto su cui quest’ultima agisce e da cui è agita.

Una scuola che si autoregola, del resto, è più prossima all’idea di un organismo vivente che accresce le sue funzioni ed evolve nel tempo, incrementando la sua complessità, intesa come aumento di relazioni e di informazioni , sia rivolte all’interno che all’esterno.

Una simile scuola smette di essere un corpo autosufficiente, in sé compiuto, un sistema isolato; e diviene man mano, in senso termodinamico, prima chiuso, poi aperto: si genera, cioè, un flusso di azioni in uscita, verso l’esterno, ed uno in entrata, verso l’interno. Ed ecco definito il rapporto tanto proclamato, problematico, ma ricco di occasioni, con il territorio; con l’implicazione stretta che un territorio “ricco” rende ricca la scuola; una scuola “ricca” rende ricco il territorio.

I critici dell’Autonomia scolastica misero in risalto, rovesciandolo, proprio questo nesso, facendo notare che un territorio povero avrebbe reso povera – o, meno ricca - anche la scuola.

Poiché il tema dell’Autonomia scolastica non solo era caro a svariati soggetti sociali e culturali italiani, dalla Confindustria ai Sindacati, ma era soprattutto sostenuto in diversi ambienti europei, fu l’Europa che, per scongiurare il pericolo sopra indicato, si fece carico del sostegno “energetico” – in senso lato -delle aree più svantaggiate d’Europa, come le Regioni meridionali italiane, a partire dalla nostra Campania, classificate come Obiettivo 1.

In questa ottica nacque il PON (Programma Operativo Nazionale) Scuola, che, nei settenni 2000-06 e 2007-13, ha cercato di sopperire alla relativa povertà dei nostri territori, arricchendo le scuole meridionali con risorse umane – esperti di ogni disciplina – strumentali – dotazioni informatiche e laboratori scientifici – finanziarie – corsi di formazione di allievi, docenti, personale ATA ed adulti; azioni per ridurre la dispersione scolastica; stage per l’alternanza scuola lavoro.

Dopo il primo settennio caratterizzato da una pluralità poco coordinata di Obiettivi ed Azioni, in cui i diversi corsi si sovrapponevano, magari si sommavano, ma mai si sostenevano l’un l’altro, il secondo – 2007-2013 –

ha visto l’introduzione della necessità di un Piano integrato d’Istituto in cui le diverse azioni, dopo una puntuale diagnosi dei bisogni di istituto, fossero armonizzate e la varietà di strumenti si fondessero in una unica vera e propria sinfonia di interventi.

L’idea di integrazione che si è imposta nel contesto della nostra Scuola è stata rappresentata dalla formazione integrata scuola/lavoro, con l’esplicita finalità di tenere insieme, intero, il curriculare e l’extracurriculare, esaltando il primo con il secondo e viceversa: in pratica, lo studio disciplinare è stato concepito come essenziale prerequisito per affrontare con consapevolezza la realtà quotidiana, anche in un contesto lavorativo e professionale.

La formazione integrata scuola/lavoro, a nostro avviso, rappresenta il massimo sforzo ideativo ed operativo teso a creare relazioni, non solo all’interno della dimensione didattica – contenuti, metodi, strumenti operativi -, ma anche tra tutta la comunità scolastica – allievi, docenti, ATA, genitori – gli stakeholders e le aziende coinvolte: armonizzare tutte queste voci plurali è davvero un obiettivo non da poco di cui, oltre a tutti gli aspetti positivi, diremo anche alcuni limiti teorici ed operativi.Come si potrà leggere anche nelle successive riflessioni del facilitatore di Piano, il prof Acquaviva, con queste premesse teoriche abbiamo immediatamente aderito, come organi collegiali, al Bando n. 2373 del 26/02/2013 ed abbiamo indirizzato tutti i nostri sforzi ideativi ed operativi alla realizzazione degli stage in Italia, di cui all’Azione C5, mediante i tre singoli progetti, uno per ciascuno dei nostri tre Indirizzi di studio, di cui si narra in questo opuscolo.Da come ci raccontano gli allievi e da quanto emerge dai monitoraggi curati dalla prof.ssa Piazza, i tre stage hanno conseguito la gran parte degli obiettivi e così, grazie all’Europa, quasi cinquanta dei nostri ragazzi hanno potuto mettere alla prova le conoscenze specifiche, acquisiste in classe, vivendo la loro prima vera esperienza lavorativa in un contesto altro, così diverso dal nostro, in una delle province italiane più ricche, qual è quella di Rimini: possiamo solo essere grati all’Europa e fieri dei nostri ragazzi e dei loro docenti.

Del resto, la scelta dei C5 ci vede in forte sintonia anche con tutti gli enunciati del Governo che ormai attribuiscono agli stage in aziende il grande compito di integrare competenze ed applicazioni pratiche.

Tutto bene, dunque?

A mio avviso, all’inizio di un nuovo settennio, 2014-2020, sarebbe il caso che l’Europa e noi ci interrogassimo sulle modalità di realizzazione di questi importanti momenti formativi, nella consapevolezza che il confine tra serietà degli interventi e loro vanificazione è molto incerto e labile.

In questi stage, di cui siamo comunque grati all’Europa, attualmente c’è un sovraccarico di lavoro di rendicontazione, di natura squisitamente burocratica, in cui un mondo di carte rischia di fagocitare il senso stesso del progetto il cui fine resta, invece, la crescita degli alunni, anche in termini di applicazioni didattiche in classe.

Credo che sia molto più efficace – oltre che necessario, in questa fase di alta disoccupazione intellettuale - a parità di costi – coinvolgere giovani laureati che, a livello di Distretto, potrebbero sia rendicontare i singoli progetti e sia mettersi a disposizione delle scuole per garantire le attività di tutoraggio.

Alla scuola spetterebbero essenzialmente compiti di coordinamento, oltre l’individuazione di un unico docente con funzione di tutor, da sottrarre all’insegnamento, che sia capace, però, di riportare in classe i feedback dell’attività di formazione in azienda.Credo, del resto, che, se il Ministero non voglia fermarsi all’enunciato, garantire lo stage per un tempo maggiore implicherà sicuramente che i docenti, coinvolti in qualità di tutor, non potranno essere sottratti per tanto tempo al loro lavoro quotidiano in classe, penalizzando gli altri allievi irrimediabilmente.

Prof Gerardo VespucciDirigente Scolastico

Tra scuola e mondo del lavoroTra scuola e mondo del lavoro, c’è di mezzo un bel po’ di spazio fisico e mentale in termini di contesti ed esperienze d’apprendimento; di assunzione di responsabilità e rispetto delle regole.

Far conoscere agli studenti il mondo del lavoro e creare un ponte verso il futuro professionale è la filosofia che sottende la nascita di un piano integrato d’Istituto, che si candidi ad utilizzare i finanziamenti FSE (in questo caso il Bando n. 2373 del 26/02/2013) per dar vita ad un progetto PON Azione C5, ossia un percorso formativo finalizzato ad un’esperienza di stage aziendale.

Realizzare il piano integrato d’Istituto ha significato per la nostra scuola mettersi di buona lena al lavoro, con la creazione di una sorta di “brain trust”che recepisse i reali bisogni di studenti e famiglie aprendo a forme di collaborazione con altri soggetti educativi; che accogliesse le istanze decisionali di luoghi deputati della democrazia scolastica quali consigli di classe e collegio dei docenti e che coerentemente le traducesse e le formalizzasse in punti di forza e punti di debolezza della nostra Istituzione scolastica al fine di rendere auspicabile e concreto il rafforzamento delle competenze chiave; che declinasse la filosofia ispiratrice unitaria in progetti formativi a misura di ciascuna delle tre scuole, sebbene non disgiunti da una visione di qualificazione formativa comune.

Tale modello organizzativo, condiviso nel suo ultimo atto in Collegio per dare corpo e sostanza alla progettazione effettuata al fine di incardinarla all’interno del POF, ha reso possibile una stretta coerenza fra l’impostazione didattica e il profilo educativo di ogni scuola, afferente all’istituto “A. M. Maffucci”, e i risultati di apprendimento e la certificazione delle competenze da acquisire al termine dello stage aziendale.

In tale orizzonte formativo allargato, il progetto “Prepararsi al lavoro”, cui hanno partecipato quindici allievi delle classi quarte dell’Istituto tecnico Economico, ha inteso fornire ai destinatari gli strumenti e le competenze specifiche necessarie che consentissero un raccordo fra il sistema dell’istruzione e la realtà aziendale ed amministrativa; invece il progetto “Progettazione e lavoro”, frequentato da corsisti delle classi terza e quarta del Liceo artistico, si è configurato come acquisizione di competenze specifiche ed ulteriore qualificazione nel campo del design all’interno di aziende individuate; infine, il progetto”Le energie rinnovabili tra scuola e lavoro”, cui hanno preso parte alunni delle classi quarte del

Liceo Scientifico, scaturisce dalla consapevolezza che il settore delle fonti energetiche rinnovabili costituisce la vera innovazione nel panorama dell’energia mondiale e che conoscerà una forte crescita in termini di fatturato, numero di occupati ed energia prodotta.

Prof. Franco Acquaviva Facilitatore del Piano Integrato d’Istituto

Una testimonianza: il viaggio e lo stage...Si dice che chi torna da un viaggio non sia mai la stessa persona, che è partita. Già, perché un viaggio è molto di più che un semplice ‘visitare posti nuovi’: è emozione, è esperienza, è scoperta.

Come lo sono stati per tutti noi questi 18 giorni di stage a Rimini, momento qualificante del progetto PON C5” Prepararsi al lavoro”.

La sveglia all’alba,gli sguardi degli sconosciuti sull’autobus, qualcuno che persino si azzardava a chiedere “Siete del Sud,vero?”, la vecchietta che ogni mattina con dolcezza augurava una buona giornata.

Semplici gesti che si ripetevano quotidianamente per restare lì, impressi nella mente. E poi il via alla scoperta più importante: il nostro primo vero impatto con il mondo del lavoro.

Esperienze di diverso genere, seppur riconducibili all’ambito amministrativo-aziendale, per tutti noi alunni del quarto I.T.E. (cito a memoria alcune: chi si cimentava con l’archivio del Tribunale, chi a sua volta con aziende ed erogatrici di servizi, come “24ore software” e Confartigianato, chi ancora con l’agenzia di viaggi “Ciak, si gira”); di carattere scientifico per i nostri amici del Liceo Scientifico (“Le energie rinnovabili tra scuola e lavoro”) e riferite al design per i coetanei del Liceo Artistico (“Progettazione e lavoro”).

Tutte queste esperienze, svolte in ambiti diversi( in ossequio alla filosofia dell’ ”affiancamento diffuso”, fortemente caldeggiata dal nostro Dirigente scolastico, Gerardo Vespucci, e dal prof. Franco Acquaviva), sono state tuttavia in grado di proiettare la nostra mente verso un mondo finora sconosciuto, inculcando in ciascun corsista , un forte senso di responsabilità e di maturità.

L’ansia dei primi giorni, la paura di sbagliare, la preoccupazione di non riuscire a soddisfare le aspettative dei nostri tutor aziendali sono state vinte con grinta e determinazione: ciascuno di noi ha messo in gioco se stesso, le proprie conoscenze, tirando fuori il meglio di sé con la convinzione di poter imparare ogni giorno qualcosa di più e qualcosa di nuovo in un contesto inusuale.

Non meno importanti sono state le visite organizzate dall’agenzia formativa “Welcome Training” in giro per la Romagna: dalla visita al museo di Modena del grande Enzo Ferrari, fondatore dell’omonima casa automobilistica, alla giornata trascorsa alla Wellness Fiera di Rimini, all’insegna dell’energia, dell’adrenalina e del benessere, sino alla visione dell’Italia in miniatura, per ammirare ed apprezzare in poche ore le innumerevoli bellezze monumentali del nostro Paese, il più delle volte sminuite o addirittura ignorate.

Notevole è stata anche la capacità di sperimentare nuove forme di socializzazione in seno al gruppo, riempiendo di vitalità e di armonia ogni attimo di tempo libero trascorso tra di noi e in compagnia dei nostri tutor scolastici: prof.sse Maria Antonietta Abate e Filomena Di Leo, nonché del facilitatore del piano integrato d’Istituto, prof Franco Acquaviva.

Il nostro più grande ringraziamento va a loro per tante ragioni. Innanzitutto, perché , mediante i canali di democrazia rappresentativa come i Consigli di classe, ci hanno consentito di familiarizzare e contribuire alle finalità del piano integrato d’istituto PON FSE, che, grazie ai fondi strutturali europei, mira a migliorare le competenze degli studenti.

Ma soprattutto perché hanno reso possibile la realizzazione di tale progetto, illustrandocene gli obiettivi prefissati e le attività sottese e non trascurando di infonderci man mano determinazione ed energia, mentre seguivano pazientemente tutto il nostro percorso formativo.

Grazie! Antonella Gallucci IV B Istituto Tecnico Economico

Conoscere il mondo del lavoro e dell’impresa all’età di diciassette anni, sembra oggi impraticabile, ma per noi studenti del Liceo Scientifico “A.M.Maffucci” di Calitri, ciò è stato possibile grazie alla nostra scuola, che in continuità con la filosofia educativa della formazione alle fonti energetiche rinnovabili, perseguita già da alcuni anni, ci ha consentito di vivere l’esperienza stimolante di uno stage a Rimini (dal 19 maggio al 5 giugno), a completamento del progetto PON C5 “ Le energie rinnovabili tra scuola e lavoro”.

La mattina tutti noi del Liceo S. eravamo in piedi di buon’ora, la colazione, due chiacchiere veloci con gli altri allievi dell’ITE e del Liceo Artistico che frequentavano percorsi congruenti con la loro formazione, uno sguardo di consultazione all’orologio per recarsi con un bus di linea prima presso uno studio consorziato di ingegneri, poi per le visite guidate a realtà innovative nel campo delle fonti alternative e del risparmio energetico.

Ciò quasi tutti i giorni dello stage per un totale 8 ore di approfondimento, intervallato da alcune meritate pause, fra le 8.00 e le 19.00. Particolarmente interessante è stato il confronto con gli esperti, ingegneri preposti a delicati compiti energetici in ambiti istituzionali della provincia riminese, riguardo la nostra preparazione scientifica, in particolare nel campo della fisica.

Le nostre conoscenze, appena richiamate dalla tutor, prof.ssa Maria Rosaria Di Napoli, ci hanno consentito di seguire senza problemi e con buoni risultati gli approfondimenti forniti dagli esperti.

Alla fine del percorso, ognuno di noi ha avuto il compito di fare una diagnosi relativa ai consumi di diverse strutture sanitarie dell’Emilia Romagna.

La diagnosi comprendeva:1. Calcolo dell’impronta ecologica dell’edificio2. Analisi dell’andamento dei consumi energetici3. Dimensionamento impianti rinnovabili e scelta tra: impianto di cogenerazione, impianto a pompa di calore, impianto solare termico e impianto fotovoltaico.

Tutto questo lavoro, relazionato graficamente e oralmente, ci ha proiettato verso un mondo a noi sconosciuto, quello delle fonti rinnovabili, inculcando in ciascuno di noi un forte senso di responsabilità e maturità.

Le nostre ansie iniziali hanno lasciato posto alla determinazione e al senso del dovere, in quanto bisognava portare a termine un compito ben preciso e complesso, e non si poteva deludere i tutor e gli esperti.

Testimonianze… “Le energie rinnovabili tra scuola e lavoro”

Un interessante corollario dello stage sono state le visite organizzate dalla nostra agenzia formativa “Welcome Training” in giro per la Romagna: dalla visita della Motor Valley e del museo di Modena del grande Enzo Ferrari alla giornata trascorsa alla Wellness Fiera di Rimini dove sorge il più grande impianto fotovoltaico d’Italia, sino alla struttura rinnovata e ampliata del Parco tematico Italia in Miniatura, dove abbiamo visitato “I Laboratori di Fisica”.

La socializzazione è stato un altro aspetto ben curato del gruppo, insieme ai nostri tutor: la prof.ssa Maria Rosaria Di Napoli e il prof. Gerardo Pandiscia.

I nostri ringraziamenti vanno anche al facilitatore, prof. Franco Acquaviva, ai nostri tutor ed in particolare al Dirigente Scolastico, prof. Gerardo Vespucci, grazie ai quali è stato possibile vivere questa esperienza formativa.

Giuseppe PandisciaIV B Liceo scientifico

La mia relazione…la relazione di tuttiIl bagaglio culturale dei 15 studenti delle classi III e IV del Liceo Artistico ”S. Scoca” di Calitri (AV), si è arricchito di una nuova esperienza emozionante, integrando le attività dell’area d’indirizzo con l’attuazione di uno stage aziendale, previsto dal progetto PON C5 “Progettazione e lavoro”.

L’intervento formativo, della durata di tre settimane, dal 19 maggio al 5 giugno 2014, è stato preceduto da attività didattiche preparatorie di dieci ore, realizzate con il coinvolgimento del tutor aziendale ed una fase applicativa di ottanta ore di stage.

L’ampia disponibilità dell’offerta lavorativa nelle città di Rimini e Riccione ha consentito di collocare gli studenti più meritevoli nelle realtà più quotate nell’ambito della grafica e del design, in studi di architetti, in studi di mosaicisti, in uffici di progettazione grafica e di design industriale.

Accompagnati dai docenti Fabiana Di Cecca e Vito Natale, gli studenti hanno potuto conoscere “dal vivo” il sistema aziendale, l’esperienza dell’affiancamento in azienda, con un tutor aziendale che li guidava e li indirizzava non solo nel percorso di apprendimento, ma anche, e soprattutto, nel processo di inserimento e di integrazione nella struttura aziendale.

Gli studenti hanno espresso grande entusiasmo per questa opportunità: “Lo stage è stata occasione per una prima insostituibile esperienza di carattere professionale e orientativo, un approccio con il mondo del lavoro direttamente collegato con le materie di indirizzo; abbiamo potuto mettere in pratica gli insegnamenti appresi a scuola e ci siamo messi alla prova nel duro e sempre aggiornato mondo del lavoro, così da renderci più consapevoli nelle future scelte di vita, in relazione all’ avvenire professionale conoscendo direttamente i tempi e i modi della progettazione e della produzione”.

Quest’esperienza da subito ci ha condotti a “capire” come sia articolatauna giornata di lavoro: rispettare gli orari, spostarsi autonomamente con i mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro, integrarsi in una realtà sconosciuta, interagendo con professionisti e cavandocela in ogni situazione fino al termine della giornata.

Le energie rinnovabili tra scuola e lavoroCIANCIULLI Michele, D’ANGELIS Claudia, LUONGO Arianna, MAFFUCCI Alessia, MAFFUCCI Stella, MASTROBERTI Antonella, MIELE Giulio, MIELE Pasquale, PANDISCIA Giuseppe, PATRISSI Vincenzo, PUCILLO Francesco, VELLA Giulia, ZABATTA Chiara ZABATTA Martina, ZOPPI Simone.

Prepararsi al lavoroCALABRESE Ilaria, CICCONE Lidia, COPPOLA Ilaria, DI MURO Niko, DI NAPOLI Cristina, GALLUCCI Antonella, IANNECE Samantha, MAFFUCCI Adriana, MAFFUCCI Mariangela, METALLO Maria, PAGNOTTA Gerardo, RICIGLIANO Simona, RICIGLIANO Vincenzo, RINALDI Francesca Maria, RUSSO Grazia.

Progettazione e lavoroACOCELLA Laura, BOREA Roberto, CESTONE Chiara, CIANCIULLI Lucia Eloisa, CUBELLI Umberto, LOMBARDI Domenico, LUCREZIA Alessandra, MAFFUCCI Maria Grazia, MARGOTTA Alessandro,NIGRO Giulia, PANNISCO Marilina, SALANDRA Sara TETA Carmen, TOGLIA Beatrice, TOSCANELLI Giuseppina.

Gli alunni

E nonostante la stanchezza, uscire tutti insieme la sera per momenti di svago e visite turistiche, per poi ritornare il giorno successivo sul posto di lavoro, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì per due settimane consecutive.

Nel fine settimana, a contatto con l’arte, la storia, la cultura (visita a musei, strutture produttive del territorio) abbiamo vissuto intensamente tutte le opportunità di arricchimento culturale, di confronto e di entusiasmo per un’esperienza decisamente nuova, nel territorio emiliano - romagnolo.

In definitiva, durante questi quindici giorni, collaborare all’interno di un nucleo aziendale già consolidato e confrontarci su diversi tematiche è stato interessante e stimolante.

Dall’esperienza vissuta come palestra di formazione riteniamo che, la regola aurea dello stage sia”mettersi in gioco”: entrare nel ruolo, con la giusta concentrazione e con il grande desiderio di apprendere. E tutto ciò ci ha visti protagonisti.

Sara SalandraIII Liceo Artistico

Coerentemente agli obiettivi specifici per ciascun indirizzo, agli alunni partecipanti allo Stage sono stati somministrati due questionari, in ingresso e in uscita , al fine di monitorare aspettative, azioni, contenuti e competenze acquisite.

In maniera anonima i 45 stagisti hanno liberamente risposto a quanto loro chiesto, prima di tutto se gli obiettivi previsti dalla programmazione iniziale fossero stati pertinenti e rispondenti alle aspettative per ciascun indirizzo di scuola; poi hanno espresso una loro valutazione relativa ai tutor scolastici e aziendali e aziende di stage (informazioni, contenuti e strutture).

Da un’analisi dei dati relativa al questionario in ingresso è evidente che i partecipanti hanno nutrito elevate aspettative in merito all’esperienza che si accingevano a vivere , infatti alla domanda “ quali esiti ti attendi a conclusione dello Stage per quanto attiene all’ampliamento delle tue conoscenze” la quasi totalità ha risposto esiti molto/abbastanza positivi.

Nello specifico:

Istituto Tecnico Economico

Analisi dei risultati

Liceo Artistico

Liceo Scientifico

Molto più interessanti sono i dati relativi al questionario in uscita. È emerso infatti che l’esperienza è stata efficace sia per quanto riguarda l’approfondimento dei contenuti e sia il potenziamento delle competenze personali e professionali. Positivo il giudizio relativo ai tutor aziendali e dunque le strutture/ uffici/ Enti che hanno accolto gli stagisti.

I grafici di seguito riportati sono relativi al grado di gradimento complessivo dello stage:

Istituto Tecnico Economico

Liceo Artistico

Liceo Scientifico

Analisi dei risultati

Istituto di Istruzione Superiore “A. M. Maffucci”

Liceo Scientifico / Istituto Tecnico Economico / Liceo Artistico

Cod. Scuola AVI S00 800 1Sito Web: www.scuolemaffucci.itEmail: [email protected]

Tel. 0827 1949121Via Circumvallazione - 83045 - Calitri (Av)