146
Savigliano Savigliano 08/10/2009 08/10/2009 Commissioning Commissioning and and Warranty Warranty Italia Italia Corso rischi elettrici Corso rischi elettrici Parte 2 Parte 2 Gaetano MARADEI Gaetano MARADEI

Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

Savigliano Savigliano 08/10/200908/10/2009

CommissioningCommissioning and and Warranty Warranty ItaliaItaliaCorso rischi elettriciCorso rischi elettrici

Parte 2Parte 2

Gaetano MARADEIGaetano MARADEI

Page 2: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

2

NORME DI LEGGE, NORME TECNICHE E RISCHI CONNESSI CON L'ATTIVITA‘

Legge 186 del 1968 (realizzazione degli impianti elettrici secondo la regola dell’arte La legge stabilisce che la costruzione conforme alle norme CEI si può reputare a regola d’arte);

• Legge 791 del 1977 (caratteristiche che il materiale elettrico deve possedere per essere utilizzato entro certi limiti di tensione - recepimento della direttiva bassa tensione

72/23/CEE);

• Decreto Legislativo 81 del 2008 (Attuazione dell’articolo 1 della legge 3

agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro);

Page 3: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

3

È bene tenere sempre presente che il settore delle ex Ferrovie dello Stato è sottoposto a legislazione in materia di prevenzione infortuni, che qui verrà solo elencata, non appartenendo le squadre di manutenzione ALSTOM a tale disciplina:

• Legge 26 aprile 1974, n. 191

• Legge 23 gennaio 1979, n. 95

• Decreto del Presidente della Repubblica 1 giugno 1979, n. 469

• Decreto Ministeriale 4 febbraio 1980

• Decreto Ministeriale 18 maggio 1979

Con il decreto 81/2008, si prevede l’armonizzazione della disciplina mediante l’adozione di di successivi decreti.

Page 4: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

4

Oltre alle disposizioni di legge si applicano, a completamento, le norme tecniche del Comitato Elettrotecnico Italiano riguardanti la materia in oggetto. Tra le più importanti si ricordano:

• CEI 0 -10 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici

• CEI 11-1 prescrizioni generali per la progettazione e per la costruzione di impianti elettrici in sistemi con tensione nominale superiore a 1 kV in c.a.

• CEI 11-27 Lavori su impianti elettrici;

• CEI 11-48 e 11-49: Esercizio degli impianti elettrici;

Page 5: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

5

• CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua;

• CEI 70-1 Classificazione del grado di protezione IP relativo agli involucri di macchine, apparecchi e componenti elettrici.

Page 6: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

6

D.Lgs 81 del 2008Titolo IIIUSO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

CAPO III. Impianti e apparecchiature elettriche

Art. 80 Obblighi del Datore di Lavoro

Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; b) contatti elettrici indiretti; c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d) innesco di esplosioni; e) fulminazione diretta ed indiretta; f) sovratensioni; g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.

Page 7: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

7

D.Lgs 81 del 2008Titolo IIIUSO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

CAPO III. Impianti e apparecchiature elettriche

Art. 80 – 3bis uso e manutenzione

Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di uso e manutenzione siano predisposte ed attuate tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche.

Page 8: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

8

D.Lgs 81 del 2008Titolo III

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

CAPO III. Impianti e apparecchiature elettriche

Art. 81 requisiti di sicurezza

1. Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d’arte.

2. Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari direcepimento delle direttive comunitarie di prodotto, i materiali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si considerano costruiti a regola d’arte se sono realizzati secondo le pertinenti norme tecniche (vedere enti di cui all’allegato IX).

Page 9: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

9

D.Lgs 81 del 2008Titolo III

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

CAPO III. Impianti e apparecchiature elettriche

Art. 82 lavori sottotensioneE’ vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su

cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica secondo la migliore scienza ed esperienza, nonché quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni:

a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti nelle norme tecniche;

b) per sistemi di categoria 0 e I purché l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro come idonei per tale attività secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica;

c) per sistemi di II e III categoria purché: 1) i lavori su parti in tensione siano effettuati da aziende autorizzate, con specifico provvedimento del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ad operare sotto tensione; 2) l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori abilitati dal datore di lavoro ai sensi della pertinente normativa tecnica riconosciuti idonei per tale attività.

Page 10: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

10

D.Lgs 81 del 2008

Categorie di tensione

Page 11: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

11

D.Lgs 81 del 2008Titolo III

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

CAPO III. Impianti e apparecchiature elettriche

Art. 83 Lavori in prossimità di parti attive1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee

elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette, o che percircostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell’allegato IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi;

2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche.

Page 12: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

12

D.Lgs 81 del 2008Titolo III - allegato IX

Distanze di sicurezza nell’esecuzione dei lavori elettrici

Page 13: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

13

Art 117 Lavori in quotaFerme restando le disposizioni di cui all’articolo 83,1. Quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchidi sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza;

2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cuiall’allegato IX o a quelli risultanti dall’applicazione delle pertinenti norme tecniche.

D.Lgs 81 del 2008

Page 14: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

14

D.Lgs 81 del 2008Titolo III

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

Art. 84 Protezione dai fulmini

Art. 85 Protezione di edifici, impianti strutture ed attrezzature

Art. 86 Verifiche

………

……..

Page 15: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

15

D.Lgs 81 del 2008

Enti di normazione

Page 16: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

16

D.Lgs 81 del 2008REQUISITI DI SICUREZZA DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

Allegato V punto 9.4. Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare l’indicazione della tensione, dell’intensità e del tipo di corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l’uso.

Allegato V punto 5.16. Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare l’indicazione della tensione, dell’intensità e del tipo di corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l’uso. Le macchine ed apparecchi elettrici mobili o portatili devono essere alimentati solo da circuiti a bassa tensione.

Può derogarsi per gli apparecchi di sollevamento, per i mezzi di trazione, per le cabine mobili di trasformazione e per quelle macchine ed apparecchi che, in relazione al loro specifico impiego, debbono necessariamente essere alimentati ad alta tensione.

Allegato V punto 5.16.4. Gli utensili elettrici portatili e gli apparecchi elettrici mobili devono avere un isolamento supplementare di sicurezza fra le parti interne in tensione e l’involucro metallico esterno

Page 17: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

17

D.Lgs 81 del 2008DISPOSIZIONI CONCERNENTI L’USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO – allegato VI del D.lgs 81/08 coordinato con Dlgs 106/09 6 Rischi per Energia elettrica

6.1 Le attrezzature di lavoro debbono essere installate in modo da proteggere i lavoratori dai rischi di natura elettrica ed in particolare dai contatti elettrici diretti ed indiretti con parti attive sotto tensione.

6.2 Nei luoghi a maggior rischio elettrico, come individuati dalle norme tecniche, le attrezzature di lavoro devono essere alimentate a tensione di sicurezza secondo le indicazioni delle norme tecniche.

Page 18: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

18

D.Lgs 81 del 2008DISPOSIZIONI CONCERNENTI L’USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO – allegato VI del D.lgs 81/08, prima dell’entrata in vigore del D.lgs 106/2009

Page 19: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

19

LEGGE 186 DEL 1968

Art. 1

Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d'arte.

Art. 2

I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano ( CEI ) si considerano costruiti a regola d'arte

Page 20: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

20

D.LGS. 81/2008

Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto

Consultare direttamente articoli corrispondenti (17-18-19)

Page 21: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

21

D.LGS. 81/2008

Obblighi dei lavoratori

Consultare direttamente articoli corrispondenti (art. 20)

Page 22: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

22

D.LGS. 81/2008

Obblighi dei progettisti, dei fabbricanti, dei fornitori e degli installatori

Consultare direttamente articoli corrispondenti

Page 23: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

23

D.LGS. 81/2008

Contratto di appalto o contratto d'opera

Consultare direttamente articoli corrispondenti (26)

Page 24: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

24

D.LGS 81/2008

Art 36 e 37 Informazione e formazione dei lavoratori

IL DATORE DI LAVORO PROVVEDE AFFINCHÉCIASCUN LAVORATORE RICEVA UN'ADEGUATA INFORMAZIONE. (OMISSIS)

IL DATORE DI LAVORO ASSICURA CHE CIASCUN LAVORATORE, RICEVA UNA FORMAZIONE SUFFICIENTE ED ADEGUATA IN MATERIA DI SICUREZZA E DI SALUTE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL PROPRIO POSTO DI LAVORO ED ALLE PROPRIE MANSIONI

Page 25: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

25

D.LGS. 81/2008

Formazione dei lavoratori

LA FORMAZIONE DEVE AVVENIRE IN OCCASIONE:

a) dell'assunzione;

b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;

c) dell'introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.

Page 26: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

26

D.LGS. 81/2008

Sanzioni

[articoli 55, 56, 59]

Page 27: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

27

D.LGS. 81/2008

(Contravvenzioni commesse dai progettisti, dai fabbricanti e dagli installatori)

[articolo 57]

Page 28: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

28

Grado di protezione IP (norma CEI 70-1)

Protetto contro gli spruzzi di acqua da tutte le direzioni.

4Protetto contro i corpi solidi di dimensioni superiori a 1 mm.

4

Protetto contro la pioggia da una direzione, rispetto alla verticale fino a 60 °C.

3Protetto contro i corpi solidi di dimensioni superiori a 2,5 mm.

3

Protetto contro la caduta di gocce d’acqua con inclinazione massima di 15 °C.

2Protetto contro i corpi solidi di dimensioni superiori a 12 mm (es. dito di una mano).

2

Protetto contro la caduta verticale di gocce d’acqua

1Protetto contro i corpi solidi di dimensioni superiori a 50 mm o una grande superficie del corpo umano (es. una mano)

1

Non protetto.0Non protetto. Non è prevista alcuna protezione.

0

Descrizione1°cifraDescrizione1°cifra

Page 29: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

29

Protetto contro gli effetti della sommersione in continuità

8

Protetto contro gli effetti delle immersioni

7

Protetto contro le ondate e i getti potenti

6Totalmente protetto contro la polvere.

6

Protetto contro i getti di acqua da tutte le direzioni.

5Protetto contro la polvere.5

Descrizione1°cifraDescrizione1°cifra

Grado di protezione IP

Page 30: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

30

Grado di protezione IP

Page 31: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

31

Grado di protezione IP

Page 32: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

32

Grado di protezione IP

Oltre a questi numeri è possibile la presenza di una lettera (A,B,C,D) che indica la non accessibilità all’involucro delle dita di una mano. Tale lettera è presente solamente se l’inaccessibilità non sia garantita dal primo numero. Una seconda lettera (H,M,S,W) fornisce informazioni supplementari.

Impedisce l’accesso con un filo impugnatoD

Impedisce l’accesso con un oggetto impugnatoC

Impedisce l’accesso con il ditoB

Impedisce l’accesso con il palmo della manoA

Page 33: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

33

Grado di protezione IP

Apparecchi ad alta tensioneH

Condizioni atmosfericheW

Prova con acqua con apparecchiatura non in motoS

Prova con acqua con apparecchiatura in motoM

Informazioni supplementari relative a:

Page 34: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

34

Simbologia elettrica

Marchio dell’istituto italiano di qualità

Conformità del prodotto alle normative europee

Idoneità del materiale fino a 1000 V

Doppio isolamento elettrico

Page 35: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

35

Simbologia elettrica

Marchio di conformità della Repubblica Federale Tedesca

Idoneità all’uso in atmosfera potenzialmente esplosiva

Page 36: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

36

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE

DI LAVORI ELETTRICI

FIGURE LAVORATIVE FONDAMENTALI E LORO COMPITI

Datore di lavoro

Responsabile dell’impianto

Preposto ai lavori

Addetto ai lavori

Page 37: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

37

il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o,comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'organizzazione dell'impresa, ha la responsabilità dell'impresa stessa ovvero dell'unità produttiva, quale definita ai sensi della lettera i), in quantotitolare dei poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest'ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale

Datore di lavoro (correzione secondo D.lgs. 81/2008)

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE

DI LAVORI ELETTRICI

Page 38: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

38

Responsabile dell’impianto (CEI 11-27) - è la persona resp. di:

a) della pianificazione e della programmazione dei lavori;

b) della redazione del Piano di lavoro;

c) della programmazione ed esecuzione delle modifiche gestionali (per es. modifiche taratura protezioni, esclusione richiusure, inibizione di controalimentazioni) e delle manovre sull’impianto elettrico, o sua parte, oggetto dei lavori;

d) per lavori fuori tensione, dell’esecuzione dei sezionamenti, dei provvedimenti per evitare richiusure intempestive, della realizzazione di eventuali terre di sezionamento e dell’apposizione di cartelli monitori;

e) dell’individuazione dell’impianto elettrico, o parte di esso, interessato dai lavori e della delimitazione dell’area entro la quale il lavoro può svolgersi con le modalitàpreviste;

f) del trasferimento al preposto ai Lavori delle informazioni sugli eventuali rischi ambientali ed elettrici specifici dell’impianto oggetto dei lavori;

g) della consegna dell’impianto elettrico al Preposto ai lavori;

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE

DI LAVORI ELETTRICI

Page 39: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

39

Preposto ai lavori (CEI 11-27) - è la persona indicata e responsabile dell’esecuzione del lavoro, che, ponendo in opera le misure di protezione necessarie, anche in base alle informazioni ricevute dal Responsabile dell’Impianto, è responsabile della:a) preparazione dei lavori;

b) pianificazione delle attività: definizione della sequenza più opportuna per l’esecuzione dei lavori;

c) stesura del Piano d’intervento, se del caso;

d) presa in carico dell’impianto elettrico o di sua parte dal Responsabile dell’Impianto e successiva riconsegna;

e) verifica dell’assenza di tensione nell’impianto ed apposizione delle terre di lavoro, nel caso di lavori fuori tensione;

f) verifica della sicurezza delle masse;

g) verifica e controllo delle condizioni ambientali prima e durante l’esecuzione dei lavori;

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE

DI LAVORI ELETTRICI

Page 40: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

40

h) adozione delle procedure previste per i lavori in prossimità nei confronti di parti attive prossime, potenziali fonti di pericolo;

i) gestione e trasferimento al personale a lui subordinato delle informazioni necessarie per il lavoro e la sicurezza;

j) messa in opera di ulteriori misure di protezione a fronte dell’insorgenza di rischi elettrici e non elettrici non valutati preventivamente, o sospensione dei lavori nel caso non sia in grado di farvi fronte;

k) organizzazione delle risorse lavorative assegnate o necessarie, compreso il coordinamento di eventuali lavoratori autonomi che interferiscono nell’attivitàlavorativa che si svolge all’interno della zona di lavoro, rendendoli edotti dei rischi ai quali sono esposti ed adottando le eventuali misure di sicurezza necessarie per evitarli;

l) accertamento dell’adeguatezza delle attrezzature, della strumentazione e dei mezzispeciali necessari al lavoro

…………….PREPOSTO……………….

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE

DI LAVORI ELETTRICI

Page 41: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

41

…………….PREPOSTO……………….

LA FIGURA DEL PREPOSTO È STATA INTRODOTTA PER LA PRIMA VOLTA DAL DPR 547/55 ALL’ARTICO 4 ED È RIPRESA DA TUTTA LA LEGISLAZIONE SUCCESSIVA IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO

LA FIGURA DEL PREPOSTO O RESPONSABILE ESISTE, PER DESIGNAZIONE FORMALE O DI FATTO, IN OGNI ATTIVITÀ UMANA E, NORMALMENTE, È COLUI CHE PER ESPERIENZA, ETÀ, IDONEITÀ, SA SVOLGERE CON COMPETENZA IL PROPRIO RUOLO.

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE

DI LAVORI ELETTRICI

Page 42: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

42

ADDETTO AI LAVORI

Persona che esegue materialmente lo specifico lavoro affidatoglisecondo le istruzioni impartitegli in proposito dal preposto ai lavori. Tale persona è responsabile della osservanza delle misure individuali di sicurezza

L'addetto ai lavori è quindi un operatore al quale viene assegnato un compito che deve eseguire secondo le istruzioni, ma è anche una persona che deve rendersi responsabile della osservanza delle misure individuali di sicurezza, quindi non è completamente sotto tutela ma ha delle responsabilità, seppur limitate alla propria attività; ad esempio, è responsabile della corretta tenuta della dotazione individuale di attrezzi. In determinati casi il preposto ai lavori assolve anche la funzione di addetto ai lavori

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONEDI LAVORI ELETTRICI

Page 43: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

43

PERSONA CON ISTRUZIONE, CONOSCENZA ED ESPERIENZA RILEVANTI TALI DA CONSENTIRLE DI ANALIZZARE I RISCHI E DI EVITARE I PERICOLI CHE L’ELETTRICITÀ PUÒ CREARE (autonomia)

PERSONA ESPERTA (PES)

PERSONA ADEGUATAMENTE AVVISATA DA PERSONE ESPERTE PER METTERLA IN GRADO DI EVITARE I PERICOLI CHE L’ELETTRICITÀ PUÒCREARE

PERSONA AVVERTITA (PAV)

PERSONA CHE NON È ESPERTA E NON È AVVERTITA PERSONA COMUNE (PEC)

PERSONA CHE OLTRE A POSSEDERE TUTTE LE CARATTERISTICHE DELLA PERSONA ESPERTA POSSIEDE ANCHE L’ESPERIENZA NECESSARIA PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI SOTTO TENSIONE

PERSONA IDONEA

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONEDI LAVORI ELETTRICI

Page 44: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

44

Complesso, contenuto in uno o più locali o aree all'aperto racchiuse in un'unica recinzione, di installazioni destinate ad almeno una delle seguenti funzioni: produzione, conversione, trasformazione, regolazione o smistamento dell'energia elettrica. Le officine elettriche eventualmente incorporate nei fabbricati civili e negli stabilimenti industriali, si intendono limitate ai soli locali o aree all'aperto comprendenti gli impianti elettrici ad esse relativi. Le officine elettriche si suddividono in: centrali, stazioni, cabine

OFFICINA ELETTRICA

ALCUNE DEFINIZIONI

Page 45: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

45

Tensione per cui un impianto o una sua parte è progettato. (La tensione reale può differire dalla nominale entro i limiti di tolleranza permessi. In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in:sistemi di categoria 0 (zero), quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (non ondulata);

sistemi di I categoria, quelli a tensione nominale da oltre 50 fino a 1000 V compresi se a corrente alternata o da oltre 120 fino a 1500 V se a corrente continua;

sistemi di II categoria, quelli a tensione nominale oltre 1000 V se a corrente alternata o oltre 1500 V se a corrente continua, fino a 30000 V compreso;

sistemi di III categoria, quelli a tensione nominale maggiore di 30000 V.

Per i sistemi trifase si considera la tensione concatenata

TENSIONE NOMINALE

ALCUNE DEFINIZIONI

Page 46: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

46

TENSIONE DI CONTATTO. Tensione che si stabilisce fra parti simultaneamente accessibili, in caso di guasto dell'isolamento

ALCUNE DEFINIZIONI

TENSIONE DI CONTATTO PRESUNTA. Il più alto valore della tensione di contatto che si può stabilire in caso di un guasto di impedenza trascurabile in un impianto elettrico utilizzatore

TENSIONE DI CONTATTO LIMITE CONVENZIONALE (UL). Massimo valore della tensione di contatto che è possibile mantenere per un tempo indefinito in condizioni ambientali specificate. Nella Norma come tensione di contatto limite convenzionale UL si considera il valore massimo a vuoto, che convenzionalmente si ritiene possa permanere per un tempo indefinito nelle condizioni ambientali specificate e alla tensione nominale di alimentazione, senza pericolo per le persone

Page 47: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

47

TENSIONE TOTALE DI TERRA. Tensione che si stabilisce a seguito di un cedimento dell'isolamento, fra masse e un punto sufficientemente lontano a potenziale zero.

TENSIONE NOMINALE VERSO TERRA DI UN SISTEMA. Si intende tensione nominale verso terra:

- nei sistemi trifase con neutro isolato o con neutro a terraattraverso impedenza, la tensione nominale;- nei sistemi trifase con neutro direttamente a terra, la tensione stellata corrispondente alla tensione nominale;- nei sistemi monofase, o a c.c., senza punti di messa a terra, la tensione nominale;- nei sistemi monofase, o a c.c., con punto di mezzo messo a terra,la metà della tensione nominale

ALCUNE DEFINIZIONI

Page 48: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

48

PARTE ATTIVA. Conduttore o parte conduttrice in tensione nel servizio ordinario, compreso il conduttore di neutro, ma escluso, per convenzione, il conduttore PEN .

ALCUNE DEFINIZIONI

Massa. Parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizioni di guasto.Nota - Una parte conduttrice che può andare in tensione solo perché è in contatto con una massa non è da considerare una massa. Il termine massa designa essenzialmente le parti conduttrici accessibili facenti parte dell'impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori separate dalle parti attive solo con isolamento principale. Il guasto si riferisce pertanto all'isolamento principale. Una parte metallica è considerata accessibile non solo quando è a portata di mano, ma anche quando può venire toccata nel servizio ordinario.

………….……………………CONTINUA……………………

Page 49: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

49

……………..MASSA…………..

Una parte conduttrice che può andare in tensione in caso di cedimento dell'isolamento principale, posta dietro un involucro o una barriera non saldamente fissati o rimovibili senza l'uso di un attrezzo, è da considerare una massa se diviene accessibile dopo la rimozione dell'involucro o della barriera; se invece l'involucro o la barriera sono saldamente fissati o sono rimovibili solo con l'uso di un attrezzo, le parti retrostanti non sono da considerare masse, se non è necessario rimuovere l'involucro o la barriera nell'esercizio ordinario. Una parte metallica non accessibile, che non è in tensione nel servizio ordinario, ma che può andare in tensione in caso di cedimento dell'isolamento principale, viene denominata parte intermedia .

ALCUNE DEFINIZIONI

Page 50: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

50

MASSA ESTRANEA. Parte conduttrice non facente parte dell'impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale, generalmente il potenziale di terra. Generalmente una massa estranea è suscettibile di introdurre il potenziale di terra; solo in casi particolari si considerano masse estranee le parti conduttrici suscettibili di introdurre altri potenziali.

Esempi di masse estranee sono:

-elementi metallici facenti parte di strutture di edifici;

- condutture metalliche di gas, acqua e per riscaldamento

ALCUNE DEFINIZIONI

Page 51: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

51

SHOCK ELETTRICO: Effetto patofisiologico risultante dal passaggio di una corrente elettrica attraverso il corpo umano

ALCUNE DEFINIZIONI

CONTATTO DIRETTO: Contatto di persone con parti attive

CONTATTO INDIRETTO: Contatto di persone con una massa in tensione per un guasto

CORRENTE PERICOLOSA: (per il corpo umano). Corrente che passa attraverso il corpo umano avente caratteristiche tali da causare effetti patofisiologici

CORRENTE DI DISPERSIONE VERSO TERRA. Corrente che, in assenza di guasto, fluisce verso terra o verso le masse

CORRENTE DIFFERENZIALE. Somma algebrica dei valori istantanei delle correnti che percorrono tutti i conduttori attivi di un circuito in un punto dell'impianto

Page 52: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

52

ISOLAMENTO PRINCIPALE. Isolamento delle parti attive utilizzato per la protezione base contro i contatti diretti e indiretti. Nota -L'isolamento principale non coincide necessariamente con l'isolamento utilizzato esclusivamente per scopi funzionali

ALCUNE DEFINIZIONI

ISOLAMENTO SUPPLEMENTARE. Isolamento indipendente previsto in aggiunta all'isolamento principale per assicurare laprotezione contro i contatti elettrici in caso di guasto dell'isolamento principale DOPPIO ISOLAMENTO. Isolamento comprendente sia l'isolamento principale sia l'isolamento supplementare.

ISOLAMENTO RINFORZATO. Sistema unico di isolamento applicato alle parti attive, in grado di assicurare un grado di protezionecontro i contatti elettrici equivalente al doppio isolamento, nelle condizioni specificate nelle relative Norme.Nota - L'espressione "sistema unico d'isolamento" non implica che l'isolamento debba essere costituito da un pezzo omogeneo. Esso può comprendere più strati che non possono essere provati singolarmente come isolamento principale o supplementare.

Page 53: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

53

PAVIMENTI E PARETI ISOLANTI. Pavimenti e pareti di locali la cui resistenza è sufficientemente elevata per limitare la corrente a un valore non pericoloso

ALCUNE DEFINIZIONI

PAVIMENTI E PARETI ISOLANTI. Pavimenti e pareti di locali la cui resistenza è sufficientemente elevata per limitare la corrente a un valore non pericoloso. Sono ritenuti in genere isolanti i pavimenti in legno, i pavimenti ricoperti con moquette o con rivestimento di plastica o di linoleum; non lo sono invece i pavimenti di cemento o con mattonelleTERRA. Il terreno come conduttore il cui potenziale elettrico in ogni punto è convenzionalmente considerato uguale a zero IMPIANTO DI TERRA. Insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei collettori (o nodi) di terra e dei conduttori di protezione edequipotenziali, destinato a realizzare la messa a terra di protezione e/o di funzionamento.

Page 54: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

54

ALTA TENSIONE: (ai fini della norma CEI 11-27). l'Alta Tensione (AT) è la tensione nominale di sistemi oltre 30 kV (sistemi di Categoria III) sia in corrente alternata, sia in corrente continua.

ALCUNE DEFINIZIONI

MEDIA TENSIONE: (ai fini della norma CEI 11-27). la Media Tensione (MT) è la tensione nominale di sistemi oltre 1 kV fino a 30kV (sistemi di Categoria II) sia in corrente alternata, sia in corrente continua.

BASSA TENSIONE: (BT) è la tensione nominale di sistemi fino a 1kV sia in corrente alternata, sia in corrente continua. Essa, pertanto, comprende anche la bassissima tensione (sistemi di Categoria 0 e I, escluse le tensioni superiori a 1000 V fino a 1500 V in corrente continua).

BASSISSIMA TENSIONE (ELV): di norma, tensione non superiore a 50 V in corrente alternata (c.a.) o a 120 V in corrente continua non ondulata (c.c.) sia tra conduttori sia verso terra (sistemi di Categoria 0); essa comprende circuiti SELV, PELV e FELV.

Page 55: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

55

DEFINIZIONE DI LAVORO ELETTRICO

Si intende un intervento su impianti o apparecchi elettrici con accesso alle parti attive (sotto tensione o fuori tensione) nell’ambito del quale, se non si adottano misure di sicurezza, si è in presenza di rischio elettrico. Esempi di intervento sono: prove e misure, riparazioni, sostituzioni, modifiche, ampliamenti, montaggi ed ispezioni. Le manovre di apparecchiature elettriche costruite ed installate a regola d’arte non sono considerate lavori elettrici ai fini della presente Norma

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONEDI LAVORI ELETTRICI

Page 56: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

56

• Impianto complesso – per impianto complesso si intende un impianto, o parti di esso, i cui circuiti risultino particolarmente articolati o poco controllabili visivamente per la particolare disposizione dei circuiti e dei componenti in occasione dei lavori, o per il numero di possibili alimentazioni, o per la presenza di impianti di Alta o Media Tensione (AT o MT)

• Lavoro complesso – un lavoro si intende complesso se viene svolto su un impianto complesso, ad esso connesso o vicino ad esso.

NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONEDI LAVORI ELETTRICI

Page 57: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

57

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

Page 58: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

58

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

Page 59: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

59

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

DISTANZE REGOLAMENTATE

DISTANZE CHE DEFINISCONO I CONFINI DI VOLUMI NELL’AMBITO DEI QUALI IL LAVORO È CONSENTITO SOLO NEL RISPETTO DI APPOSITA REGOLAMENTAZIONE.

Page 60: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

60

DISTANZA LIMITE DL

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

Distanza regolamentata che varia al variare della tensione di esercizio dell’impianto. I valori della distanza limite sono riportati di seguito.

Vn [kV] DL (mm) DV (mm)

< 1 150 650

10 150 1150

15 200 1200

20 280 1280

30 400 1400

45 600 1600

66 780 1780

132 1520 3520

150 1670 3670

220 2300 4300

380 3940 5940

Page 61: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

61

DISTANZA DI PROSSIMITÀ

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

Distanza regolamentata che si ottiene aggiungendo alla distanza limite DL una quantità pari a 0,50 metri per tensioni fino a 1 kV, pari a 1 m per tensioni oltre 1 kV fino a 110 kV, pari a 2,00 metri per tensioni superiori a 110 kV.

MAGGIORAZIONE ERGONOMICA

Distanza in aria da aggiungere alle distanze regolamentate per prevenire la violazione dei volumi da queste definiti a causa di movimenti involontari .

DISTANZA SICURA

Distanza ottenuta dalla somma della distanza limite più la maggiorazione ergonomica.

Page 62: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

62

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

LA ZONA DI LAVORO SOTTO TENSIONE È IL VOLUME CHE

CIRCONDA LA PARTE ATTIVA FINO AD UNA DISTANZA PARI

ALLA DISTANZA LIMITE. LA ZONA DI LAVORO SOTTO TENSIONE

È LA ZONA ALL’INTERNO DELLA QUALE NON È AMMESSA LA

PRESENZA DI PERSONE O DI OGGETTI MOBILI ESTRANEI

ALL’IMPIANTO CHE SIANO COLLEGATI O ACCESSIBILI A

PERSONE (AD ES.: SCALE, ATTREZZI, VEICOLI, MATERIALI VARI)

A MENO CHE NON SIANO ADOTTATE LE MISURE PREVISTE PER

IL LAVORO SOTTO TENSIONE. LA ZONA DI LAVORO SOTTO

TENSIONE PUÒ ESSERE MODIFICATA DALLA PRESENZA DI

IMPEDIMENTI FISICI COME INVOLUCRI O PROTETTORI.

ZONA DI LAVORO SOTTO TENSIONE

Page 63: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

63

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

VOLUME CHE CIRCONDA LA ZONA DI LAVORO SOTTO TENSIONE

PER UNO SPESSORE DEFINITO. LA SUPERFICIE ESTERNA DELLA

ZONA DI PROSSIMITÀ È POSTA AD UNA DISTANZA DALLA PARTE

ATTIVA PARI ALLA DISTANZA DI PROSSIMITÀ. LA DEFINIZIONE

DELLA ZONA DI PROSSIMITÀ È FINALIZZATA ALL’ISTITUZIONE DI

UN VOLUME DI RISPETTO INTORNO ALLA ZONA DI LAVORO

SOTTO TENSIONE, ALL’INTERNO DEL QUALE SONO IMPOSTE

DALLA NORMATIVA PARTICOLARI RESTRIZIONI PER GLI

OPERATORI, STANTE IL RISCHIO DI PENETRAZIONE NELLA ZONA

DI LAVORO SOTTO TENSIONE.

ZONA DI PROSSIMITÀ

Page 64: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

64

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

ZONA ALL’INTERNO DELLA QUALE DEVONO ESSERE COMPRESI

TUTTI I LAVORI ELETTRICI DI TIPO OPERATIVO. ALL’INTERNO

DELLA ZONA DI LAVORO DEVONO ESSERE GARANTITE LE

MISURE DI PREVENZIONE. NESSUN ESTRANEO DEVE ENTRARVI

SENZA PERMESSO E NESSUN OPERATORE DEVE COMPIERE

ATTIVITÀ LAVORATIVE FUORI DA ESSA

ZONA DI LAVORO

Page 65: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

65

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

ZONA, COMPRESA ALL’INTERNO DELLA ZONA DI LAVORO,

POSSIBILMENTE POSTA FRONTALMENTE RISPETTO

ALL’OPERATORE, NELLA QUALE DEVONO ESSERE CONTENUTE

LE PARTI ATTIVE SULLE QUALI L’OPERATORE INTERVIENE PER

ESEGUIRE UN LAVORO SOTTO TENSIONE A CONTATTO. ESSA

INDIVIDUA LO SPAZIO D’AZIONE DELL’OPERATORE ED È UNO

SPAZIO VIRTUALE CHE SERVE A VERIFICARE LA POSSIBILITÀ DI

TENERE SOTTO CONTROLLO LE FONTI DI PERICOLO. LA SUA

EVENTUALE DELIMITAZIONE RICADE SOTTO LA

RESPONSABILITÀ DEL PREPOSTO AI LAVORI.

ZONA DI INTERVENTO

Page 66: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

66

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

OGNI ATTIVITÀ IN CUI UN OPERATORE ENTRA DELIBERATAMENTE NELLA ZONA DI LAVORO SOTTO TENSIONE CON QUALSIASI PARTE DEL CORPO O CON ATTREZZI/UTENSILI, APPARECCHI O DISPOSITIVI DA LUI MANEGGIATI

LAVORO SOTTO TENSIONE

SITUAZIONE IN CUI SI TROVA UN IMPIANTO O UNA PARTE D’IMPIANTO E TUTTE LE SUE PARTI ATTIVE DOPO CHE SIANO STATE ADOTTATE TUTTE LE MISURE PREVISTE PER IL LAVORO FUORI TENSIONE.

IMPIANTO IN SICUREZZA

Page 67: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

67

LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT

LAVORO SOTTO TENSIONE

Page 68: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

68

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER ESEGUIRE I LAVORI

SICUREZZASICUREZZA

Ordine del Ordine del preposto ai lavoripreposto ai lavori

Persone presenti Persone presenti sul posto di lavorosul posto di lavoro

Interruzione Interruzione circuiti, Terrecircuiti, Terre

Condizioni Condizioni ambientaliambientali

Page 69: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

69

ORDINE DEL PREPOSTO AI LAVORI

È VIETATO A CHIUNQUE ACCEDERE A LINEE O AD ELEMENTI DI

IMPIANTI ELETTRICI, O NELLE IMMEDIATE VICINANZE DI QUESTI,

PER ESEGUIRE LAVORI IN PRESENZA DI TENSIONE SENZA AVER

RICEVUTO ORDINE DAL PREPOSTO AI LAVORI

………. SI TRATTA DI UN PRECISO DETTATO DI LEGGE…………

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER ESEGUIRE I LAVORI

Page 70: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

70

INTERRUZIONI SOTTO CARICO

È vietato effettuare interruzioni sotto carico di circuiti senza adeguati organi di manovra.

In assenza di tali organi possono essere tollerate interruzioni di piccoli carichi dell'ordine di qualche Ampere.

La eventuale possibilità di interrompere piccoli carichi deve essere intesa come situazione a carattere eccezionale ed essere effettuata solo quando esistono notevoli problemi per la disattivazione delcarico stesso e, comunque, dopo aver accertato con sicurezza l'esiguità del valore della corrente

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER ESEGUIRE I LAVORI

Page 71: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

71

CONDIZIONI AMBIENTALI

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER ESEGUIRE I LAVORI

Sono vietati i lavori in tensione a contatto in una delle seguenSono vietati i lavori in tensione a contatto in una delle seguenti ti condizioni:condizioni:

• all'esterno sotto pioggia, neve o grandine • all'interno, in ambienti bagnati: per ambienti bagnati si intendono ambienti nei quali si procede usualmente a spargi menti di acqua o nei quali sono presenti con continuità vapore acqueo o esalazioni umide in misura tale da dar luogo a formazione di gocce sulle pareti, sul soffitto o sul pavimento

• con visibilità scarsa - tale da impedire agli operatori di operare e/o di distinguere chiaramente le installazioni e i componenti su cui essi operano ed al preposto di svolgere il proprio compito di sorveglianza

• con presenza, nelle vicinanze, di ripetute scariche atmosferiche - a meno che l'installazione non sia alimentata da una rete totalmente in cavo sotterraneo e il lavoro si svolga all’interno

Page 72: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

72

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER ESEGUIRE I LAVORI

….ULTERIORI CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA VISIBILITÀ RIDOTTA…

E' evidente che il buio non consente di operare in sicurezza; alla situazione contingente si può comunque porre rimedio con l'impiego di fonti luminose fisse o portatili (faretti, proiettori, ecc….). Ad esempio, una valutazione di sufficiente illuminazione, per i casi di lavori in elevazione, può essere la possibilità del preposto a terra di distinguere le operazioni che svolge l’addetto nel suo posto di lavoro in elevazione.

Page 73: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

73

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER ESEGUIRE I LAVORI

….ULTERIORI CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA VISIBILITÀ RIDOTTA…

Per tutte le condizioni ambientali sopradescritte, qualora il lavoro in tensione sia iniziato e si manifesti una delle condizioni specificate, è lasciata al preposto la valutazione di far interrompere l'operazione in corso, in ragione dell'intensificarsi delle perturbazioni atmosferiche o del tempo necessario alla conclusione del lavoro. Nel caso di sospensione, il preposto deve prendere tutte le misure per garantire la sicurezza dei terzi.

Page 74: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

74

PERSONE PRESENTI SUL POSTO DI LAVORO

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER ESEGUIRE I LAVORI

Sul posto di lavoro di norma devono essere presenti due persone;

può essere accettata la presenza di una sola persona quando il

lavoro consiste in operazioni molto semplici che non richiedono

azioni di supporto e aiuto (ad esempio: misure di grandezze

elettriche, asportazione o inserzione di componenti estraibili, ecc.),

purché queste operazioni vengano eseguite al suolo o da un piano

di calpestio che permetta il comodo appoggio di entrambi i piedi e

l'agevole accesso da tutti i Iati.

Page 75: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

75

PERSONE PRESENTI SUL POSTO DI LAVORO

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER ESEGUIRE I LAVORI

Non sono quindi ammesse operazioni con una sola persona se si devono impiegare scale, sgabelli o simili.

Particolare attenzione deve poi essere prestata in caso di improvvise interruzioni di corrente, in quanto la rimessa in tensione dell’impianto deve essere effettuata dopo avere verificato che sono verificate tutte le condizioni di sicurezza.

Page 76: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

76

I LAVORI ELETTRICI POSSONO ESSERE:

PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI

• a contatto;

• in prossimità;

• a distanza;

• sotto tensione in equipotenzialità;

• lavori elettrici particolari;

• fuori tensione;

Page 77: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

77

LAVORI ELETTRICI FUORI TENSIONE

PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI

Prima di eseguire un lavoro elettrico fuori tensione si devono compiere le seguenti operazioni

1. Individuare la zona di lavoro, cioè la zona entro la quale gli addetti devono operare e nella quale possono muoversi senza cautele.

2. Sezionare i circuiti relativi alle parti attive che distano meno della distanza DV dal confine della zona di lavoro.

3. Chiudere a chiave i dispositivi di sezionamento, oppure il quadro, o il locale in cui sono installati; apporre il cartello “lavori in corso, non effettuare manovre”.

Page 78: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

78

Lavori elettrici fuori tensione PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI

4. Verificare l’assenza di tensione.

5. Mettere a terra e in cortocircuito le parti attive su cui si opera (sempre in alta tensione, solo in casi particolari in bassa tensione).

NOTA BENE 1: in alta tensione si deve utilizzare un sezionatore o un interruttore di manovra-sezionatore, comunemente detto sezionatore sotto carico.

NOTA BENE 2: in alta tensione la messa a terra e in cortocircuito delle parti su cui si opera deve essere sempre effettuata, mediante un sezionatore di terra, oppure mediante dispositivi di messa a terra mobili.NOTA BENE 3: in bassa tensione la messa a terra e in cortocircuito èrichiesta in caso di: pericolo di tensioni indotte da fenomeni atmosferici o da altre linee elettriche vicine; incertezza nella messa fuori tensione e in sicurezza di tutte le possibili fonti di energia, ad esempio per la presenza di un gruppo elettrogeno non sezionabile in modo affidabile.

Page 79: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

79

Lavori elettrici in tensione a contatto

PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI

Il lavoro elettrico sotto tensione a contatto è il lavoro elettrico sotto

tensione per antonomasia. È ammesso soltanto in bassa tensione,

salvo le deroghe previste per le imprese aventi determinati requisiti

(DM 9/6/80 e DM 13/7/90 n. 442). Finora solo l’Enel si è avvalso di

questa facoltà.

I lavori elettrici in tensione a contatto possono essere

predeterminati mediante un apposito elenco in modo da fornire al

preposto ai lavori una tipologia precisa di situazioni dove, nel

rispetto delle norme che l'azienda ha impartito, può operare o far

operare in tensione a contatto. l’elenco deve essere compilato dai

lavoratori e dal preposto.

Page 80: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

80

Lavori elettrici in tensione a contatto ….esempi….

PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI

a) Gruppi di misura, sostituzione o installazione di interruttore, contatore o base di gruppo di misura monofase o trifase, attacco o distacco di partenze in corrispondenza del gruppo stesso;

b) Cassette di derivazione e/o sezionamento, attacco o distacco di derivazioni temporanee o permanenti, inserzione odisinserimento di ponticelli di sezionamento;

c) Linee costituite da cavi unipolari, attacco o distacco di derivazioni temporanee o permanenti in linea;

d) Misure di grandezze elettriche, misure su impianti e linee in cavo;

Page 81: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

81

Lavori elettrici in tensione a contatto ….esempi….

PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI

e) Impianti di illuminazione in derivazione, interventi su apparecchi di illuminazione;

f) Relè, fusibili, asportazione o inserzione di componenti estraibili;

g) Circuiti ausiliari, interventi o operazioni su circuiti di regolazione, controllo e comando.

Page 82: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

82

Lavori elettrici in tensione a contatto

PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI

PER COMPLETEZZA SI PUÒ ANCORA DIRE CHE EVENTUALI

LAVORI IN TENSIONE NON COMPRESI IN ELENCHI

PREDETERMINATI POTREBBERO COMUNQUE ESSERE

ESEGUITI, IN CASI ECCEZIONALI, PURCHÉ LE OPPORTUNE

VALUTAZIONI SIANO ESEGUITE DA TECNICI DI ADEGUATO

LIVELLO DANDO POI AL PREPOSTO AI LAVORI UNA SPECIFICA

AUTORIZZAZIONE SCRITTA DA RIPORTARE, AD ESEMPIO,

SULLA DOCUMENTAZIONE DI LAVORO.

Page 83: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

83

Lavori elettrici sotto tensione in prossimità

LAVORI IN TENSIONE IN PROSSIMITÀ

Se l’operatore entra «nella zona prossima ma non nella zona di

guardia» con una parte del corpo o con un attrezzo conduttore o

isolante si ha un «lavoro elettrico sotto tensione in prossimità».

Nello svolgimento del lavoro sotto tensione in prossimità la

sicurezza dell’operatore è costituita dall’interposizione di barriere

di protezione isolanti che schermano le parti attive oppure dalla

distanza dalla zona di guardia con sorveglianza da parte di un’altra

persona. Sono considerate lavori in prossimità di parte attive

anche lavori non elettrici quali montaggio di impalcature o di

macchine nella zona definita «prossima».

Page 84: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

84

QUESTI LAVORI……….

normalmente sono eseguiti da personale non elettrico pertanto a

maggior ragione è necessario siano installate barriere di sicurezza

o ostacoli che impediscono l’avvicinamento di queste persone alle

parti in tensione.

Lavori elettrici sotto tensione in prossimità

LAVORI IN TENSIONE IN PROSSIMITÀ

Page 85: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

85

Lavori elettrici sotto tensione in prossimità

LAVORI IN TENSIONE IN PROSSIMITÀ

Page 86: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

86

Determinazione della distanza di prossimità

LAVORI IN TENSIONE IN PROSSIMITÀ

La distanza di prossimità DV risulterà dalla somma della distanza

limite DL più lo “spessore” della zona prossima. Tale “spessore”

assume i valori seguenti:

2,00 m110 kVPer tensioni superiori a

1,00 m1 kVPer tensioni nominali superiori o uguali a

0,50 m1 kVPer tensioni nominali inferiori o uguali a

Page 87: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

87

Lavori elettrici a distanza

LAVORI IN TENSIONE A DISTANZA

Se l’operatore rimane con il corpo fuori della zona prossima ed

entra con un’asta isolante nella zona di guardia si ha un «lavoro

elettrico a distanza». In questo tipo di lavoro l’operatore deve

essere munito di aste isolanti e dispositivi di protezione

individuali (guanti isolanti, elmetto isolante, occhiali e vestiario

adeguato che ricopra le braccia e le gambe).

Il lavoro elettrico sotto tensione a distanza è ammesso soltanto

in bassa tensione, salvo le deroghe previste per le imprese

aventi determinati requisiti, DM 9/6/80 e DM 13/7/90 n. 442.

Secondo quest’ultimo decreto la manovra di un sezionatore con

fioretto non è da considerare un lavoro elettrico.

Page 88: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

88

Lavoro elettrico sotto tensione a distanza

LAVORI IN TENSIONE A DISTANZA

Page 89: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

89

Lavoro elettrico sotto tensione a distanza

LAVORI IN TENSIONE A DISTANZA

Page 90: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

90

L’operatore esegue il lavoro a contatto dopo essersi posto alla stessa tensione e isolato dall’ambiente circostante.

LAVORO ELETTRICO SOTTO TENSIONE IN EQUIPOTENZIALITÀ

Page 91: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

91

LAVORI ELETTRICI PARTICOLARI

Talvolta l’operatore si trova a svolgere un lavoro

elettrico sotto tensione a contatto su parti attive poste

nella zona di intervento con la presenza di altre parti

attive nella zona prossima. In questi casi di lavori

misti è indispensabile ricorrere a barriere di

protezione nei confronti di quelle parti attive che pur

non essendo interessate all’intervento configurano un

lavoro elettrico in prossimità.

Page 92: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

92

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

Per passare all’esecuzione pratica dei lavori in

tensione a contatto, restano da precisare tre punti:

• i compiti assegnati al preposto ai lavori;

• i compiti dell’addetto ai lavori;

• le precauzioni da adottare durante la esecuzione.

Page 93: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

93

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

COMPITI ASSEGNATI AL PREPOSTO AI LAVORI

il preposto ai lavori, verificato che l’intervento sia

compreso nell’elenco “predeterminato” (o possegga

specifica autorizzazione scritta), può eseguire

direttamente o ordinare l’esecuzione di lavori in

tensione

dopo aver accertato, sul posto di lavoro, che:

Page 94: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

94

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

A) i lavori in tensione siano eseguibili nel rispetto

delle norme aziendali in vigore;

Nel caso delle norme in esame il preposto deve

rispettare lo spazio di sicurezza effettuando le

opportune valutazioni sul posto di lavoro. Se vi sono

impedimenti, per realizzarlo può ricorrere all’impiego

di adeguati schermi o barriere isolanti tra operatore e

le parti in tensione;

………………oppure………………..

Page 95: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

95

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

………….. qualora sia possibile, alla loro messa fuori

tensione (disattivazione, verifica di assenza di

tensione, messa in corto circuito al neutro ed a terra).

È bene ricordare che le operazioni relative

all’opposizione ed alla rimozione di schermi o barriere

per la realizzazione dello spazio di sicurezza, come

pure la rimozione e la rimessa in sito delle difese

esistenti alla zona di intervento (come carcasse,

carter o coperchi di cassette), sono sempre da

considerarsi “lavori in tensione”.

Page 96: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

96

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

B) le attrezzature collettive da utilizzare, ad un

controllo a vista, risultino efficienti;

…………si sottolineano……….

• compiti di “supervisione” caratteristici della funzione di

preposto

• esame a vista dell’efficienza delle attrezzature, non deve essere

inteso come un atto formale, ma come una operazione

“automatica” che viene eseguita tutte le volte che si deve iniziare

un’operazione.

Page 97: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

97

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

C) le masse metalliche con cui l’operatore può venire

a contatto durante i lavori non siano in tensione;

Questa verifica, tipica della fase preparatoria, ha una notevole

importanza al fine di creare un’area di lavoro esente da rischi

imprevisti

Page 98: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

98

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

D) Lo stato dei componenti su cui si opera sia tale da

evitare il pericolo di rottura e di spostamento delle

parti metalliche in tensione o delle parti isolanti;

Page 99: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

99

E) Gli addetti possano operare in modo agevole;

Ovviamente, per prestare il massimo dell’attenzione al lavoro da

eseguire sulle parti in tensione, la posizione deve essere ben

salda ed entrambe le mani devono essere libere; ne deriva che

per le posizioni in elevazione (in quota) è indispensabile l’uso di

una idonea cintura di sicurezza. Qualora il preposto, fatte le

verifiche relative ai cinque punti precedenti, valuti che il lavoro

non può essere eseguito in tensione, in quanto non tutti sono

completamente osservati, non deve procedere.

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

Page 100: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

100

F. Nel caso in cui il preposto non esegua dir.te il lavoro, deve:

• dare agli addetti ai lavori tutte le informazioni circa il lavoro da

svolgere

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

• precisare le modalità di esecuzione nonché le misure di

sicurezza da adottare nel suo svolgimento

• esigere il rispetto delle istruzioni date, e delle norme di

sicurezza in particolar modo.

Page 101: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

101

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

COMPITI DELL’ADDETTO AI LAVORI

l'addetto ai lavori, ricevuto dal preposto l'ordine di eseguire i

lavori, deve:

A) controllare a vista, prima dell'uso, l'efficienza delle

attrezzature personali in dotazione (d.p.i.); è quindi responsabile

della tenuta e dell'efficienza delle attrezzature in dotazione, di

richiederne la sostituzione in caso di deterioramento; se un

lavoro viene eseguito con attrezzi non idonei, il primo

responsabile è, pertanto, lo stesso addetto ai lavori:

………….continua…………….

Page 102: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

102

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

COMPITI DELL’ADDETTO AI LAVORI

B) eseguire il lavoro in conformità alle presenti disposizioni;

La norma aziendale deve quindi essere conosciuta da tutti gli

operatori, a tutti i livelli.

………….continua…………….

C) attenersi alle eventuali ulteriori prescrizioni impartite dal

preposto ai lavori; in relazione al tipo e alle condizioni di lavoro il

preposto può assumere delle decisioni operative che devono

essere ovviamente adottate da chi opera.

Page 103: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

103

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

COMPITI DELL’ADDETTO AI LAVORI

D) segnalare al preposto ai lavori, eventuali imprevisti che

dovessero sopravvenire nel corso del lavoro. È la garanzia che

ogni situazione anomala viene ricondotta a chi ha il compito di

assumere, sul posto, le decisioni del caso.

Page 104: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

104

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

PRECAUZIONI DA ADOTTARE DURANTE LA ESECUZIONE DI LAVORI A CONTATTO

• sia protetto da guanti isolanti, visiera di protezione ed elmetto;

La protezione di base è quindi costituita dai tre mezzi protettivi

sopracitati che devono pertanto essere assegnati come

dotazione individuale

• realizzi la condizione di doppia protezione isolante verso le

parti in tensione su cui esso lavora; (utilizzando quindi sempre e

contemporaneamente guanti isolanti e attrezzi isolati (simbolo

doppio quadrato e doppio triangolo).

È necessario che l’operatore:

Page 105: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

105

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

Page 106: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

106

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

• mantenga rigorosamente la distanza minima di 0,20 m di

avvicinamento tra le parti in tensione e le parti del suo corpo non

protette da isolante;

Page 107: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

107

• indossi il vestiario di dotazione senza lasciare scoperte parti

del tronco e degli arti;

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

……….È INOLTRE NECESSARIO CHE:………

• sia realizzata la condizione di semplice protezione isolante

verso le parti in tensione ed il neutro con i quali si può venire

accidentalmente in contatto;

Page 108: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

108

DIFFERENZA FRA DOPPIA PROTEZIONE E SEMPLICE

PROTEZIONE

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

DOPPIA PROTEZIONE: per allentare la

vite indicata dalla freccia è necessario

realizzare la doppia protezione (guanti isolanti

più cacciavite isolato)

SEMPLICE PROTEZIONE: tra la vite e le

altre due fasi ed il neutro è necessaria la

semplice protezione (per impedire contatti fra

punti a potenziale diverso)

CASSETTA

Page 109: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

109

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

È inoltre necessario che:

• gli elementi nudi in tensione su cui si interviene siano contenuti

nella zona di intervento e siano ubicati solo in posizione frontale

rispetto alla faccia dell’operatore

“Lavorando con le parti in tensione in posizione frontale ed

utilizzando attrezzature idonee, automaticamente si rispetta

anche la distanza minima di avvicinamento (20 cm); non è il caso

di sottolineare ulteriormente che le posizioni diverse da quella

frontale presentano rischi maggiori di contatti accidentali“

Page 110: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

110

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

È inoltre necessario che:

• l’estensione della zona di intervento in larghezza, in altezza e in

profondità sia tale da escludere la possibilità di avvicinamento

agli elementi in tensione di parti del corpo dell’operatore che non

siano le mani.

“l’estensione della zona di intervento è inversamente

proporzionale al grado di sicurezza; se si opera con una zona di

intervento di limitate dimensioni (piccole cassette di derivazioni

con setti in materiale isolante ecc….) il rischio di contatto

accidentale è quasi nullo; con zone di intervento ampie i rischi

aumentano e devono quindi essere adeguatamente controllati “

Page 111: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

111

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

Esempio: intervento su una sbarratura nuda

esaminando la figura appaiono evidenti i rischi di contatto, il

lavoro deve pertanto essere organizzato a fasi e, per ognuna di

esse, è necessario isolare preventivamente le sbarre sulle quali

non si opera con attrezzatura specifica e a norma

Page 112: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

112

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

• Le parti a potenziale diverso (fasi, neutro, masse metalliche),

nella zona di intervento, siano separate da schermi isolanti (setti

già previsti in cassetta o realizzati ad hoc e con appositi

materiali); l’assenza di tali schermi può essere tollerata solo nei

casi in cui le dimensioni degli elementi metallici nudi maneggiati

(attrezzi, conduttori, ecc..) siano sensibilmente inferiori alle

distanze minime esistenti tra parti a potenziale diverso;

Page 113: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

113

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

La figura esemplifica chiaramente come la distanza possa

sopperire ai setti isolanti “ d > l “

Page 114: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

114

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

• Eventuali elementi nudi in tensione al di fuori della zona di

intervento, all’interno dello spazio di sicurezza, siano protetti

mediante adatti schermi isolanti (setti, teli e canaline isolanti).

Page 115: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

115

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

INTERVENTI NEI QUADRI ELETTRICI

A volte si interviene all’interno di quadri con parti in tensione

accessibili per eseguire interventi semplici, come il ripristino di

un relè termico, o la regolazione di un dispositivo.

Il rischio dipende dalla posizione relativa del dispositivo da

azionare rispetto alle parti attive, perché la probabilità di entrare

accidentalmente in contatto con le parti in tensione diminuisce

con la loro distanza.

Page 116: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

116

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

INTERVENTI NEI QUADRI ELETTRICI

In sede internazionale sono allo studio le distanze minime

intorno al dispositivo da azionare, all’interno delle quali non

devono essere installate parti attive accessibili, per permettere

un intervento convenzionalmente sicuro dell’operatore, al quale

è comunque richiesta una buona dose di equilibrismo.

Page 117: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

117

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

INTERVENTI NEI QUADRI ELETTRICI

Page 118: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

118

ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO

Qualifica delle persone in relazione al lavoro che può eseguire

Page 119: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

119

DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI CON TENSIONE NOMINALE SUPERIORE A 1000 V

Il tipo di disposizione nell’ambiente, le dimensioni e le distanze

in gioco in questi impianti rendono spesso impossibile

l’installazione di barriere, soprattutto alle tensioni più elevate.

La scelta di adottare la distanza sicura è quasi sempre obbligata

TENSIONE SUPERIORE A 1000 VOLT

Page 120: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

120

DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI CON TENSIONE NOMINALE SUPERIORE A 1000 V

L’adozione di tale misura (DISTANZA) è agevolata, soprattutto

per le tensioni più elevate, dalle dimensioni degli impianti che

prevedono di per sé distanze elevate necessarie a garantire

l’isolamento funzionale.

In casi in cui fosse possibile, soprattutto quando dovesse

rimanere in opera per periodi ragguardevoli, l’installazione di

una barriera rappresenta la soluzione più conveniente.

Page 121: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

121

DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI CON TENSIONE NOMINALE SUPERIORE A 1000 V

POSSIBILE INTERFERENZA CON MACCHINE OPERATRICI

RISCHIO ELEVATO

Studio attento del lavoro con individuazione chiara dei movimenti ammessi e di quelli vietati. Devono essere presi in considerazione tutti i fattori di rischio come oscillazione di conduttori, smottamenti del terreno, extracorse per inerzia, ecc. e prevedere margini di sicurezza

Adozione, se possibile, di blocchi meccanici o elettrici che impediscano i movimenti vietati o, in subordine, segnalino, con il dovuto margine d’anticipo, l’inizio della loro effettuazione.

Istruzioni dettagliate al manovratore circa i movimenti ammessi e quelli vietati con l’illustrazione delle zone da non invadere per alcun motivo

Page 122: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

122

DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI CON TENSIONE NOMINALE SUPERIORE A 1000 V

POSSIBILE INTERFERENZA CON MACCHINE OPERATRICI

Se, nonostante misure precedenti rischio elevato

Persona, incaricata dal Datore di lavoro esercente l'impianto elettrico, dedicata esclusivamente alla sorveglianza dei movimenti per la durata del funzionamento della macchina

La persona incaricata: conscia dell’importanza del suo ruolo, ben preparata all’incarico, formata e istruita specificamente, dotata dei mezzi di segnalazione più opportuni in grado di ordinare l’arresto dei movimenti per prevenire l’invasione di zone vietate

Page 123: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

123

LAVORI NON ELETTRICI

Sono quelli che non coinvolgono impianti elettrici oppure li coinvolgono

esclusivamente quando questi sono in sicurezza.

L’esecuzione di lavori non elettrici su impianti fuori tensione o in

prossimità deve seguire le disposizioni della presente Norma.

In particolare non è ammesso mantenere in tensione l’impianto qualora

non fosse assicurato totalmente il rispetto della zona di lavoro sotto

tensione.

Per il fatto che spesso tali lavori sono realizzati e coordinati da persone

comuni, chi organizza (Responsabile dell'impianto) e chi gestisce il

lavoro devono esercitare una valida supervisione e/o sorveglianza

adoperandosi con particolare zelo nel porre in atto comportamenti

prudenziali e sensibilizzando e responsabilizzando gli esecutori circa i

pericoli elettrici esistenti

Page 124: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

124

LAVORI NON ELETTRICI FUORI TENSIONELavori di natura non elettrica su o in prossimità di impianti messi in

sicurezza (cioè fuori tensione secondo le prescrizioni della presente Norma)

il PL (preposto ai lavori) può essere PEC (persona comune)

RI eserciterà la supervisione accertandosi dell’effettiva assenza di rischi

elettrici, disponendo egli stesso l’installazione delle terre di lavoro. Dovrà

anche ammonire il PL circa la non rimozione delle terre.

L’ubicazione delle terre di lavoro e la disposizione di non rimuoverle devono

essere riportate sul documento di consegna impianto che, in questo caso, è

successivo alla installazione delle terre e per il resto segue la procedura

prevista. Al termine del lavoro il PL restituisce l’impianto e solo dopo il RI

può disporre la rimozione delle terre di lavoro

Page 125: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

125

LAVORI IN PROSSIMITÀ DI IMPIANTI IN TENSIONE

Quando ad operare è una PEC, e quando le attività di supervisione non

fossero sufficienti, oltre alle indicazioni riportate nella presente Norma, può

essere necessario adottare un’ulteriore misura di prevenzione: LA

SORVEGLIANZA

La sorveglianza consiste nell’adibire una Persona esperta o avvertita al

controllo delle attività eseguite da una Persona comune, con la possibilità di

intervenire su di essa per evitare comportamenti pericolosi o di prescrivere

il modo corretto e sicuro di operare.

La sorveglianza deve essere adottata nei confronti di PEC quando è

possibile un comportamento inconsapevolmente pericoloso non prevenibile

con altre misure. La sorveglianza previene esclusivamente azioni volontarie

che la PEC non è in grado di valutare .

Page 126: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

126

LAVORI IN PROSSIMITÀ DI IMPIANTI IN TENSIONE

La situazione più diffusa che richiede sorveglianza si presenta quando una

PEC deve rispettare la distanza sicura senza che sia possibile l’adozione di

strumenti efficaci per segnalare in modo evidente e continuativo tale limite

TIPICO DEGLI IMPIANTI A TENSIONE ELEVATA

Page 127: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

127

LAVORI IN PROSSIMITÀ DI IMPIANTI IN TENSIONEQUANDO NON È RICHIESTA LA SORVEGLIANZA

Quando gli impianti sono costruiti rispettando le distanze di vincolo previste

dalla Norma (CEI 11-1) che, per definizione, sono protetti contro i contatti

diretti in caso di semplice presenza di persone.

Quando i pericoli possono derivare solo da comportamenti che esulano dal

contesto lavorativo, purché la PEC sia stata informata ed ammonita in tal

senso, senza che ciò configuri la necessità di riconoscerla PAV

NB: L’adozione della sorveglianza non deve diminuire l’importanza di

considerare prudenzialmente l’adozione della maggiorazione ergonomica. In

particolare per gli impianti in bassa tensione, dove la distanza di prossimità

è sensibilmente contenuta, la distanza sicura deve avere valori

prudenzialmente maggiori in considerazione della ridotta competenza (dal

punto di vista elettrico) di chi opera.

Page 128: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

128

SCHEMA RIASSUNTIVO

(1) le misure di sicurezza da adottare sono le stesse sia che l’operatore acceda alla zona di guardia oppure alla zona prossima

(2) l’installazione delle barriere con le parti attive in tensione costituisce un lavoro elettrico:

-sotto tensione a contatto se l’operatore accede alla zona di guardia

- in prossimità mediante distanza con sorveglianza, se l’operatore non entra nella zona di guardia

Page 129: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

129

ATTREZZATURE PER LAVORI IN BASSA TENSIONE

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ED ATTREZZI

Il decreto legislativo 81/2008 e s.m.i, impone al datore di lavoro, in relazione

alla natura dell’attività dell’azienda o della unità produttiva, nella scelta

delle attrezzature di lavoro e nella sistemazione dei luoghi di lavoro, di

valutare i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori anche nei

riguardi di gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari.

Il datore di lavoro, fra i vari altri compiti, quindi, ha anche quello di fornire

gli attrezzi necessari per lavorare in sicurezza e i dispositivi di protezione

individuale che i lavoratori devono usare per ripararsi dai rischi residui.

Page 130: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

130

ATTREZZATURE E DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE

Gli attrezzi ed i dispositivi di protezione individuale devono soddisfare, oltre

che la legislazione vigente, anche le prescrizioni delle corrispondenti

Norme Europee, nazionali o internazionali quando esistenti.

Essi, inoltre, devono essere usati in conformità alle istruzioni e/o alle

direttive fornite dal fabbricante o dal fornitore

Le istruzioni e/o indicazioni devono essere fornite nella lingua del paese in

cui vengono usate

Ogni attrezzo e dispositivo di protezione previsto per l’esercizio sicuro di

impianti elettrici e per i lavori elettrici, e quindi anche per le operazioni di

manutenzione, deve essere idoneo al lavoro da fare, deve essere custodito

appropriatamente e mantenuto in condizioni da conservare le sue

caratteristiche.

Page 131: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

131

DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) PIÙ SIGNIFICATIVI

Page 132: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

132

DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE

I DPI per lavori elettrici in bassa tensione devono essere:

• idonei all’ambiente;

• di semplice uso;

• facilmente indossabili;

• compatibili con gli altri DPI;

• rispondere alle disposizioni riportate nel D. L.vo 475/92 che definisce le

modalità di uso e conservazione degli stessi (Articolo 43 del D. L.vo 626/94).

Page 133: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

133

DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE

Page 134: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

134

UTENSILI PER LAVORI IN BASSA TENSIONEGli utensili utilizzati per i lavori elettrici devono rispondere alle rispettive

norme di buona tecnica e devono essere conservati nel rispetto delle

disposizioni del costruttore.

Si ricorda che gli attrezzi isolati possono essere utilizzati come prima barriera di protezione contro i contatti diretti.

Page 135: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

135

UTENSILI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE

Page 136: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

136

UTENSILI E DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE

Page 137: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

137

UTENSILI E DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE

Page 138: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

138

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Page 139: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

139

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Page 140: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

140

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Page 141: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

141

ALLEGATI: esempio piano di lavoro (CEI 11-27)

Page 142: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

142

ALLEGATI: consegna e restituzione impianto (CEI 11-27)

Page 143: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

143

ALLEGATI: piano di intervento (CEI 11-27)

Page 144: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

144

ALLEGATI: piano di intervento (CEI 11-27)

Page 145: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

145

ALLEGATI: esempio di scheda per interventi ripetitivi che può sostituire il Piano di intervento (il preposto deve compilare solo i campi evidenziati in grigio)

Page 146: Presentazione Corso Rischi Elettrici Parte 2 Agg. 08ott09

146