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Presentazione - Petritoli · Presentazione . Comitato per il restauro dell’altare della Madonna del latte nella chiesa di S. Maria ... Progetto restauro del primo altare laterale

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Presentazione Comitato per il restauro dell’altare della Madonna del latte nella chiesa di S. Maria dei Martiri. Obbiettivo: Il comitato non ha finalità di lucro, ha lo scopo di raccogliere fondi per il restauro e di provvedere alla realizzazione dell'opera. Le opere pittoriche sono custodite all’interno della Chiesa di S. Maria dei Martiri di Petritoli. Le due opere sono composte da: un affresco del ‘400 raffigurante la Madonna del latte e da un dipinto a olio su tela raffigurante “L’incoronazione della Beata Vergine Maria” del XVII sec. che lo ricopre. I proventi del Comitato sono costituiti mediante sottoscrizioni e sponsorizzazioni, dai contributi dei soci e di terzi, nonché da eventuali donazioni. La chiesa di S Maria dei Martiri di Petritoli è diventata di proprietà Comunale, ed oltre a rappresentare un “Capolavoro di colori” grazie ai 5 altari e soprattutto ai dipinti del soffitto a cassettoni, è straordinaria testimonianza di fede, di devozione, e dello spirito comunitario della cittadinanza che, alla fine del ‘500, ne autofinanziò la costruzione insieme al lascito testamentario di Domenico Catalli e di don Censorio Marziali Proprio in forza di questa unitarietà si è costituito il Comitato per il restauro dei due dipinti, per promuovere e coordinare i lavori di restauro di cui l’affresco su muro e la tela hanno urgente necessità, facendo appello all’intera cittadinanza, e alle forze economiche per raccogliere contributi e donazioni. Molto è stato fatto dal comune con il restauro che ha riportato alla originaria bellezza il prezioso organo costruito dall’organaro Gaetano Callido. Ma molto ancora si deve fare, realizzando interventi di restauro con una raccolta di fondi che coinvolga tanto le singole istituzioni quanto tutta la cittadinanza . Il Comitato è responsabile della raccolta dei fondi necessari per il restauro, anche mediante donazioni sottoscrizioni e sponsorizzazioni, della assegnazione dei lavori e della supervisione degli stessi, nonché delle iniziative promosse per dare rilievo al progetto. Il ricavato di tutte le iniziative o sponsorizzazioni al raggiungimento della somma verrà consegnato al Sindaco di Petritoli e a restauro avvenuto il comitato cesserà il suo mandato e sarà sciolto.

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Comune di Petritoli. Chiesa S. Maria dei Martiri

Progetto restauro del primo altare laterale sulla sinistra,

denominato S. Maria dei Martiri.

Brevi Cenni storici della chiesa. L’ex convento dei Minori Osservanti sorge sopra una collina ad est di Petritoli. Nel

vasto edificio è degna di osservazione la chiesa che è di media grandezza e a una sola navata. In essa sono pregevoli il soffitto a cassettoni di forma ottagonale, l’affresco della Madonna dei Martiri, l’organo del Callido, il grande dipinto nell’altare centrale, il coro di noce a due ordini, la lapide sepolcrale eretta alla nobile Signora Caterina Tornabuoni, madre di Filippo Mannocchi Tornabuoni e un altro quadro attribuito al pittore Ricci.

L’affresco della Madonna è circondato da molte reliquie di santi, sotto l’altare il corpo di S. Aurelio Martire.

Il convento venne fondato nel periodo di tempo dal dicembre 1594 al marzo 1595 sul terreno attiguo dove sorgeva una piccola chiesa probabilmente intitolata alla Madonna da cui fu staccato dal muro l’affresco quattrocentesco, raffigurante la Madonna del latte, e inserito nel muro della nuova chiesa.

Il nuovo complesso monastico per i Frati Minori dell’Osservanza sorse principalmente per opera del benefattore Domenico Catalli o Cataldi il quale lasciò al Municipio di Petritoli la rendita di un terreno a condizione che si costruisse nel medesimo terreno un convento di religiosi.

Altra donazione che rese attuabile il progetto è del sacerdote e canonico del Duomo di Fermo, D. Censorio Marziali di origini petritolesi che, oltre a varie donazioni lasciate per erigere il Collegio Marziali, il convento delle monache di S, Caterina di Fermo e il nuovo monastero delle Clarisse di Petritoli, fece allo stesso Municipio un legato di millecinquecento scudi con l’obbligo di costruire dentro il paese, o nel suo territorio una conveniente abitazione per i Frati Minori dell’Osservanza (19 marzo 1589).

Dopo varie controversie con il comune di Fermo, che non voleva girare la somma di denaro lasciata dal Marziali al comune di Petritoli, il monastero fu terminato e i frati ne presero possesso.

Tra la fine del 1700 e i primi anni del 1800 i frati ampliarono il convento e lo dotarono di nuovi arredi e di un organo costruito dalla celebre ditta Callido.

Preziose reliquie vennero inoltre ad arricchire la chiesa dei Martiri e consistevano nel corpo e nel sangue del martire S. Aurelio.

Donati al petritolese P. Nicola Mannocchi della Congregazione dell’Oratorio di Fermo dal Sommo Pontefice Gregorio XVI i resti mortali del Martire, dopo essere stati riconosciuti per autentici, vennero consegnati al Mannocchi che col permesso del Cardinale Arcivescovo di Fermo fece racchiudere le spoglie in un’elegante urna e il sangue in un vaso di cristallo. Dopo essere stati sigillati, furono trasportati nel convento dei Minori Osservanti di Petritoli. L’urna e il vaso del Sangue furono collocati sotto l’altare della Madonna dei Martiri dove ancora si trovano in ottimo stato di conservazione.

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Con l’unità d’Italia il monastero tornò di proprietà del comune di Petritoli che lo cedette alla Congregazione di Carità e lo convertì in ospedale. Dopo la seconda metà del 1900 tutte le proprietà della Congregazione delle opere pie furono annesse alla A.S.L. di Fermo compresa la chiesa. Il 23 maggio 2002 il Comune di Petritoli dietro suggerimento, mediazione e pressione dell’Archeoclub d’Italia sede S. Giovanni Battista di Petritoli riacquista dalla A.S.L. di Fermo la proprietà della chiesa a titolo gratuito e dopo pochi anni restaura il magnifico organo del Callido. Nel 2012 alcuni cittadini petritolesi notando il degrado dell’altare della Madonna dei Martiri, decidono di istituire un comitato denominato Comitato S. Maria dei Martiri per sensibilizzare la popolazione e gli enti preposti per fermare il degrado della chiesa e per effettuare il restauro dell’affresco e della tela che copre l’altare di S Maria dei Martiri. Reperiti i fondi grazie a donazioni private e a due importanti sponsorizzazioni, effettuate dal Rotary Club di Fermo e dalla sempre presente Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, il 27 marzo 2013 sono cominciati i restauri della tela e dell’affresco.

Descrizione dell’altare S. Maria dei Martiri.

Il secondo altare laterale sulla destra, denominato S. Maria dei Martiri è composto da un grande incavo nel muro in cui sono stati creati, con delle mensole di legno, 20 spazi quadrati che servono da contenitori per i reliquiari dei Santi Martiri.

Le mensole e il fondo del muro sono dipinti sommariamente in finto marmo rosso, mentre il legno frontale è finemente dorato.

Il tutto è chiuso da due grandi ante a battente in legno laccato di color verde con le cornici finemente dorate e di bello aspetto; le ante sono dotate di piccoli quadrati di vetro tenuti insieme da cornici di piombo. I vetri sono quasi tutti sani e in ottimo stato, pochi sono i vetri sostituiti alcuni sono mancanti di qualche pezzetto sugli angoli.

Le ante a forma di “u” inclinata verso il lato destro a formare, da chiuse, un quadrato al centro che permette di far rimanere a vista un affresco del XV secolo, sono in buono stato di conservazione. Si denota solo un piccolo cedimento strutturale che nel tempo ha portato l’anta destra fuori piombo con relativa difficoltà di chiusura.

L’affresco raffigura la “Madonna del latte” cosi chiamata in quanto Lei è ritratta nel gesto di allattare il piccolo Gesù Bambino. La Madonna del latte, è una delle più tenere raffigurazioni della Divinità. Il riferimento evangelico alla Vergine, madre degli uomini oltre che del Cristo, acquista, nella delicatezza della Madonna del latte, una connotazione realistica e affettiva.

L’esposizione del seno della Vergine sottolinea i tratti umani dell’Incarnazione divina del Bambino che viene così rappresentato nel suo terreno bisogno di nutrirsi e di incontrare il calore materno. La composizione presenta anche richiami teologici, nell’associare al latte l’elargizione della Grazia.

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In questa rappresentazione, dai tratti eleganti ed essenziali, la Madonna del latte viene dipinta con le vesti di una nobil dama che avvolge il Bambino tra le pieghe sontuose dell’abito raffigurato con corpetto giallo oro con ricamato un grande fiore a quattro petali di colore celeste. Stesso disegno, più piccolo, ricopre la manica che termina con un merletto bianco; il corpetto superiore ha una bordatura in rosso ricamata con fili giallo oro, sopra di essa un merletto bianco traforato con le punte rivolte verso il collo. Il mantello è rosso, il capo è coperto da un velo trasparente di colore celeste con strisce orizzontali in rosso i bordi del velo sono di colore giallo oro. Gesù bambino è raffigurato nudo e ormai grande, ha lo sguardo rivolto verso l’osservatore e indossa collana e bracciale di corallo rosso, forse la firma dell’autore a rimarcare la sua provenienza dalla zona di Pompei.

Da un punto di vista religioso, questa composizione è più Cristologica che Mariana, sebbene il titolo ponga in secondo piano il Bambino a favore della Madre. Il soggetto principale è Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, ed egli stesso Dio. L’aureola che circonda la testa del Bambino è l’unica con iscritta una croce, i cui bracci sono colorati di rosso, è questa, infatti, l’immagine principale attorno alla quale ruota tutto l’apparato figurativo.

Per la parte storica di questo piccolo affresco e della chiesa o cappellina che lo conteneva non vi sono molte notizie certe se non qualche accenno che Padre Antonio Talamonti scrive nella sua monumentale Cronistoria dei Frati Minori della Provincia Lauretana delle Marche1, dove ci racconta: “ Il monastero dei Frati Minori dell’ Osservanza fu eretto nel terreno attiguo alla chiesetta di S. Maria dei Martiri, luogo di facile accesso vicino al paese e perciò di comoda e tranquilla dimora per i padri. Di questa cappella e della sua origine nulla abbiamo potuto rinvenire negli archivi di Petritoli e in quelli di Fermo o di Ascoli, né prima dei tempi di cui scriviamo la cronistoria si trova della medesima veruna memoria nei rogiti dei più antichi notai petritolesi che risalgono agli ultimi decenni del secolo XV e alla prima metà del 1500.

In quei preziosi documenti, sfuggiti alle devastazioni e agl’ incendi, non si fa forse memoria di S. Maria dei Martiri per la poca importanza del piccolo oratorio eretto probabilmente da qualche devoto, ma poco ricco benefattore che non l’aveva dotato di alcun beneficio ecclesiastico. Nondimeno dal breve di fondazione del convento emanato da Clemente VIII nel 1594, si rileva che la chiesetta dei Martiri doveva esistere parecchio tempo avanti l’ultimo decennio del sec. XVI, perché il Papa ci assicura che l’immagine della Madonna aveva sin d’allora acquistato molta rinomanza presso i popoli vicini i quali frequentavano numerosi il piccolo oratorio all’evidente scopo di compier atti di omaggio e di venerazione verso la Vergine.”.

Non sappiamo con certezza se si trattava di una chiesa, di una cappellina o addirittura di una pintura posta all’incrocio di due vie, alle ricerche del Talamonti sono seguite anche le nostre all’archivio arcivescovile di Fermo e nell’Archivio Storico Comunale di Petritoli ma senza alcun esito. La chiesa non figura negli inventari del 1400 e non è stata catalogata nelle visite Pastorali eseguite a Petritoli nel 1500, quindi non soggetta alla giurisdizione del Vescovo di Fermo.

Prima dei lavori di ristrutturazione del Chiosco del monastero effettuati dalla A.S.L. le pareti non erano intonacate e i quattro muri che delimitavano il chiosco erano a vista e si

1 P. ANTONIO TALAMONTI, Cronistoria dei Frati Minori della provincia lauretana delle Marche.

Monografie dei conventi Osimo, Pausala, Pergola, Petritoli, Pollenza, Poggio, Porto S. Giorgio, Recanati, S. Elpidio a Mare, Sanginesio. Volume V, Scuola Tipografica Francescana del Collegio Piccoli Missionari di S. Antonio, Sassoferrato, 1961.

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notava la differenza del tipo di muratura rispetto al resto del monastero costruito alla fine del 1500. Una delle pareti del chiosco è murate con frammenti di mattoni e pietrame alla rinfusa mentre tutto il resto dell’edificio presenta una muratura di mattoni ben allineati e assenza di pietre. Probabilmente, chi progettò il complesso del monastero del 1500 demolì il tetto della chiesetta e inglobo i muri nella nuova costruzione .

Dell’affresco della Madonna del latte sappiamo che faceva parte della vecchia chiesa o cappellina in quanto fu incaricato dal Comune un “mastro muratore” per tagliare dal muro il dipinto con tutti i mattoni e trasferirlo dentro la nuova chiesa2 dove ancora si trova.

Oltre alla Madonna del latte nell’altare vi è un altro dipinto; su tela che copre tutta la grandezza dello stesso; in alto vi sono rappresentate due file, in prospettiva a decrescere di

martiri seduti sulle nuvole, riconoscibili dalla palma che reggono in mano. Poco sotto due puttini alati vengono ritratti nell’atto di incoronare la Madonna, al centro vi è un ovale vuoto che serve per far rimanere a vista la Madonna del latte e far in modo che l’affresco diventi il soggetto principale della tela. Ai lati vi sono due figure, a destra una Martire con la palma in mano con abiti romani potrebbe trattarsi di S. Anatolia, culto presente da sempre a Petritoli, la seconda immagine ritrae un vescovo che indica la Madonna, in basso a sinistra vi è ritratto un mezzo busto che guarda la Madonna e tiene le mani congiunte nell’atto di pregare.

Questa figura dovrebbe essere il finanziatore dell’opera che in questo caso si tratterebbe solo di uno dei due donatori che resero possibile edificare il monastero, il Catalli e Don Censorio Marziali,

dato che il donatore indossa un colletto bianco la scelta cadrebbe più sul secondo. Per permettere la visione dei reliquiari e l’apertura delle due grandi ante della credenza

a muro, la tela si abbassa, scorrendo con delle guide laterali, fino a toccare terra e scomparire dietro la muratura dell’altare.

Il sistema di sollevamento e abbassamento della tela viene reso possibile da un meccanismo di legno composto da un cavalletto a tre piedi ancorato al muro; al centro un rocchetto con due fori, girando avvolge la corda e permette il sollevamento della tela tramite una carrucola di legno posizionata pochi centimetri sotto le due ante della credenza a muro.

Il meccanismo veniva azionato all’esterno della chiesa tramite un’ apertura sul muro posta nel corridoio fra la chiesa e il chiosco ora

murata. 2 Archivio Storico Comune di Petritoli, atti consigliari, 1604,1 dicembre.

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Alla base dell’altare una nicchia contiene la statua di S. Aurelio Martire, dalla pregevole fattura; il viso e le mani sono in ceramica. Il Santo indossa un abito da antico romano composto da un mantello rosso, il vestito è impreziosito con guarnizioni ricamate a filo d'oro sotto un vestito a righe di vari colori, una fascia/cintura ricamata con fiori e i calzari ai piedi. Nella mano destra tiene il fiore del giglio simbolo di purezza e in testa una corona di fiori., il Santo è adagiato in posizione verticale appoggiato a due cuscini rosso porpora con guarnizioni dorate. Di pregevole fattura anche il contenitore dalle perfette proporzioni si tratta di una teca dei primi anni del '700 in legno "marmorizzato" con i tenui colori pastello tipici dell'epoca. Piedi a Zampa leonina dorati.

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Il restauro PROGETTO DI RESTAURO E PREVENTIVO DI SPESA Relativo all’affresco del XV sec. “Madonna con Bambino” Conservato presso la Chiesa S. Maria dei Martiri a Petritoli.

Stato di conservazione

Il dipinto in affresco che troviamo preso l’altare laterale destro vicino al presbiterio incorniciato da un dipinto del XVII sec. nella Chiesa di S. Maria dei Martiri è stato staccato e trasportato insieme al muro di sostegno e qui ricollocato.

Il dipinto è stato realizzato con la tecnica della pittura detta a buon fresco. Il supporto murario, costituito da una struttura di mattoni tenute insieme da una malta

cementizia a base di calce e carica inerte a grossa granulometria. L’intonaco e gli strati preparatori, sono costituiti da un composto di calce e sabbia di

fiume fine ed eseguito in giornata. Presenta zone di colore decoeso che tende a spolverare e cadere, lasciando a vista

l’intonaco originale. La tecnica pittorica dell’affresco ha in parte portato allo stato di conservazione attuale,

dell’opera. Però l’incuria, i sali, le trasformazioni subite nel tempo (vedi lo stacco ) le

infiltrazioni di umidità hanno compromesso l’opera pittorica lasciandola cosi come la vediamo attualmente.

Gli strati preparatori (arriccio, intonachino) in alcune zone si presentano compromessi da sollevamenti, distacchi e rigonfiamenti, crepe, con evidente mancanza d’adesione.

La pittura è nell’insieme lacunosa in più punti abrasa, così da rendere discontinua e frammentaria la lettura d’insieme.

OPERAZIONI DI RESTAURO SULLA SUPERFICIE AFFRESCATA

1. Rimozione delle murature messe sopra e delle scialbature di calce con scalpellini e bisturi

2. Fissaggio dei sollevamenti e degli spolveramenti della pellicola pittorica con resina acrilica in emulsione con l’aiuto di siringa, o con acqua di calce.

3. Pulitura e asportazione del sudiciume, con una pulitura fatta con acqua satura di carbonato di ammonio e spugna di mare delicatamente a tampone.

4. Consolidamento degli strati dell’intonaco che tendono a staccarsi e cadere con resina vinilica e con PLM malta in emulsione della CTS per mezzo di siringhe e piccoli buchi dove necessario, sfruttando le abrasioni esistenti.

5. Risarcimento delle fessurazioni e delle lacune con stuccatura di una malta formata da calce e sabbia nelle proporzioni e nella quantità e qualità dei materiali simili a quelli usati in origine.

6. Reintegrazione e ripresa tonale delle abrasioni con acquerelli windsor &

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newton, le lacune non ricostruibili saranno trattate a sottolivello e abbassate di tono con velature.

7. Fissaggio e protezione finale (ove si rendano necessari) con resina acrilica in solvente organico al 3%.o in alternativa si procederà ad un consolidamento del colore con idrossido di bario con l’ausilio di polpa di carta.

8. Documentazione fotografica del lavoro svolto delle fasi del restauro prima durante e dopo il lavoro stesso.

9. Relazione tecnica del lavoro svolto con analisi dei materiali usati e le fasi del restauro.

10. Si allega foto dell’opera da restaurare Tutti i passaggi tecnici del lavoro da svolgere sono stati concordati e visionati dal

funzionario di zona della Soprintendenza preposta.

PROGETTO DI RESTAURO:

Relativo al restauro da eseguire sul dipinto ad olio su tela pala di altare del XVII sec. raffigurante “Incoronazione” conservata presso la Chiesa di S. Maria dei Martiri a Petritoli altare Laterale, di cm. 250x173 di proprietà comunale.

Condizioni attuali dell’ opera da restaurare: L’opera pittorica ad olio su tela, copre un affresco del XV sec. e al centro presenta una apertura ovale che permette di vedere l’affresco della Madonna del XV sec e scorrendo mette in evidenza le reliquie sottostanti. Il dipinto si presenta visibilmente deteriorato dal punto di vista conservativo. Il colore che ora mai sta perdendo la coesione e l’adesione al supporto e tende a staccarsi dalla tela di supporto, che è molto fragile. Il manufatto, quindi è compromesso strutturalmente e visivamente. La tela e sorretta da un telaio di legno sotto dimensionato e ha perso elasticità e questo facilita la perdita di colore nel tempo. Il colore Presenta una patina di sporco evidente e vernici alterate che ne modifica la lettura. NB. Si redige di seguito un progetto di restauro in forma schematica se richiesto ne verrà fornito in forma ampia e dettagliata.

OPERAZIONI PREVISTE PER IL RESTAURO DEL DIPINTO FODERATURA

• Rimozione del vecchio telaio che a perso la forza strutturale. • Applicazione sulla superficie dipinta di un velo di carta di riso con collante organico a base di colla cervione, come protezione nelle fasi successive del restauro e come consolidamento del colore. • Applicazione di una nuova tela di rifodero, (dopo trattamento a tergo pulitura della tela, e consolidamento con colletta. ) formata da tela di lino e stiratura, se necessario verrà effettuato un doppio rifodero, con doppia tela per ridare sostegno ed elasticità al dipinto.

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• Applicazione di un nuovo telaio di legno di abete estensibile di misure in sezione appropriate.

SUPERFICIE DIPINTA • Pulitura della superficie con solventi adeguati risultanti dai test di solubilità dello sporco e delle vernici sovrammesse ed ove occorre a bisturi. • Stuccatura con gesso di Bologna e colla di coniglio colorato con terre per dare base al ritocco futuro, delle lacune. • Ripresa tonale delle lacune pittoriche reintegrabili, con colori da ritocco a vernice della Maimeri

VERNICIATURA • Verniciatura finale con nebulizzazione di vernis à retoucher e blanc mat della Lefranc & Bourgeois o con vernice finale “Regal Warnis”CTS per dare una verniciatura protettiva leggera e gradevolmente satinata. • Relazione tecnica su richiesta verrà fornita una relazione del lavoro svolto con elencati passaggi tecnici e i materiali usati in dettaglio. • Documentazione Fotografica del lavoro svolto. • Si allegano foto del lavoro da svolgere. Si fa presente che tutti i passaggi tecnici del lavoro da svolgere saranno concordati con il funzionario di zona della Sovrintendenza preposta. Il restauratore Marco Salusti

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Scheda catalogazione del 1° altare sulla sinistra Denominato S. Maria dei Martiri.

Voci: 01 Categoria di appartenenza: 02 Identificazione oggetto: 03 Materiale: 04 Tecnica: 05 Descrizione: 06 Posizione: 07 Numero progressivo se presente: 08 Reliquia di: 09 Misure: altezza, larghezza, profondità, diametro

10 Stemmi, Emblemi, Marchi: 11 Stato conservativo: 12 Foto fronte: 13 Foto retro: Sabato 6 aprile sono state tolte le reliquie dagli scomparti per effettuare la pulizia interna. Prima della rimozione sono state eseguite alcune foto per rilevare l’esatta posizione dei reliquari in modo da avere una documentazione della posizione in cui sono state trovate. Dopo aver costatato attentamente che all’interno non vi era più nulla abbiamo provveduto alla rimozione dello sporco con un aspirapolvere. I reliquiari sono stati spazzolati con pennelli morbidi per togliere la polvere, fotografati e misurati.

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Le reliquie Le reliquie presenti sono 52 e sono riferite ai seguenti Martiri:

S. Pietro, S. Matteo, S. Marco, S. Vincenzo, S. Maria Maddalena, S. Martino, S. Claudio S. Margherita da Cortona, S. Vittoria, S. Vincenzo S. Costanza, S. Eugenia, S. Alessandro, S. Leone Papa , Velo della Beata Rita, S. Valentino, S. Fruttuoso, S. Pio, S. Bonifacio, S. Felicissimo, S. Candida, S. Illuminato, S. Modesto, S. Benedetto, S. Macario, S. Benedetta, S. Adone, S. Lucio, S. Giulio, S. Panfilo, S. Caia, S. Eleuterio, S. Teodoro, S. Ilario, S. Vittore, S. Gaudenzio, S. Simio, S. Felice, S. Audarto, S. Bonachio, S. Bonifazio, S. Clemente, S. Prudenzio, S. Benedetto, S. Colombano, S. Urbano, S. Urbano, S. Venusta, S. Sernato, S. Prodo, S. Innocenzo, S. Teodora.

Disposizione Reliquiari come sono stati trovati sabato 6 aprile 2013.

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Inventario

Reliquia n.1

01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A tabella 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a base rettangolare con fusto a

volute con al centro un cartiglio cavo con dentro la reliquia. Epoca XVII secolo.

06 Posizione 1° spazio in alto a sinistra con la reliquia 2 07 Numero progressivo se presente II 08 reliquie di S. Pietro, S. Matteo, S. Marco, S. Vincenzo

S. Maria Maddalena, S. Martino 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 48 L 24 P 10 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo.

Buono, doratura leggermente consunta.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

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Reliquia n. 2

01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto Busto 03 Materiale legno 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Busto con aureola, il viso laccato di bianco e

il busto dorato. Nel petto è presente un cartiglio cavo, piedistallo quadrato dorato. Epoca presunta XVIII secolo

06 Posizione 1° spazio in alto a sinistra con la reliquia 1 07 Numero progressivo se presente III 08 Reliquia di S. Claudio 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 57 L 33 P 14 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo.

Discreto, viso con smalto bianco non originale da rimuovere.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

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Reliquia n.3

01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto Busto 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Busto con aureola, il viso laccato di bianco e

il busto dorato. Nel petto è presente un cartiglio con incavo chiuso da un vetro, piedistallo quadrato dorato. Epoca XVIII secolo.

06 Posizione 1° fila, 2° spazio 07 Numero progressivo se presente V 08 reliquie di S. Margherita da Cortona 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 58 L 35 P 15 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo

Discreto, viso con smalto bianco non originale da rimuovere.

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12 Foto Fronte 13 Foto Retro

Reliquia n.4

01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto Busto 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Busto con aureola, il viso laccato di bianco,

capelli neri e il busto dorato. Nel petto è presente un cartiglio con incavo chiuso da un vetro, piedistallo quadrato dorato. Epoca XVIII secolo.

06 Posizione 1° fila, 3° spazio 07 Numero progressivo se presente I 08 reliquie di S. Vittoria 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 60 L 32 P 18 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo

Discreto, viso con smalto bianco e nero dei capelli non originale da rimuovere.

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12 Foto Fronte 13 Foto Retro

Reliquia n.5

01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto Busto 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Busto con aureola rotta, il viso laccato di

bianco e il busto dorato. Nel petto è presente un cartiglio con incavo chiuso da un vetro, piedistallo rettangolare dorato. Epoca XVIII secolo.

06 Posizione 1° fila, 4 spazio in alto a sinistra con la reliquia n.6

07 Numero progressivo se presente VI 08 reliquie di S. Vincenzo 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 48 L 32 P 13 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile

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11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo

Cattivo, viso con smalto bianco non originale, perdita di laccatura in varie zone del viso.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

Reliquia n.6 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto Busto 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Busto con aureola, il viso laccato di bianco e

il busto dorato. Nel petto è presente un incavo chiuso da un vetro, piedistallo rettangolare laccato in verde con volute dorate. Epoca XVIII secolo

06 Posizione 1°fila, 4° spazio in alto a sinistra con la reliquia 5

07 Numero progressivo se presente II 08 reliquie di S. Costanza, S. Eugenia, S. Alessandro,

S. Leone Papa ,Velo della Beata Rita. 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 45 L 26 P 14

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10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Discreto, viso con smalto bianco da rimuovere, non originale.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

Reliquia n.7 Seconda fila

01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario trapezoidale con al centro un

cartiglio laccato a finto marmo verde. Coperchio con volute floreali, croce centrale sormontata da due foglie di palma incrociate Epoca XVII secolo.

06 Posizione 2° fila, 1°spazio a sinistra 07 Numero progressivo se presente I 08 reliquie di S. Valentino, S. Fruttuoso, S. Pio 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 35 L 45 P 24 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile

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11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Buono, doratura leggermente consunta.

12 Foto

Fronte

13 Foto Retro

Reliquia n .8 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A tabella 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario rettangolare ad imitare una

piccola Edicola con al centro una cornice a spirale e vetro. Al centro della base un piccolo puttino alato. Epoca XVII secolo.

06 Posizione 2° fila, 2° spazio 07 Numero progressivo se presente III 08 reliquie di S. Bonifacio, S. Felicissimo, S. Candida

S. Illuminato, S. Modesto, S. Benedetto 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 50 L 30 P 8 10 Stemmi, Emblemi, Marchi

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11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo

Mediocre, ridipinto con smalto verde e bianco sopra la doratura originale.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

Reliquia n. 9 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A tabella 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario rettangolare ad imitare una

piccola Edicola con al centro una cornice a spirale e vetro. Al centro della base un piccolo puttino alato. Epoca XVII secolo.

06 Posizione 2° fila, 3° spazio 07 Numero progressivo se presente IV 08 reliquie di S. Macario, S. Benedetta, S. Adone,

S. Lucio, S. Giulio, S. Panfilo, S. Caia S. Eleuterio

09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 50 L 30 P 8

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10 Stemmi, Emblemi, Marchi 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo

Mediocre, ridipinto con smalto verde e bianco sopra la doratura originale.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

Reliquia n. 10 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario trapezoidale con al centro un

cartiglio laccato a finto marmo verde. Coperchio con volute floreali, croce centrale sormontata da due foglie di palma incrociate Epoca XVII secolo.

06 Posizione 2° fila 4° spazio 07 Numero progressivo se presente II 08 reliquie di S. Teodoro 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 35 L 46 P 24 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile

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11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Buono.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

12 Foto

Fronte

13 Foto Retro

Reliquia n. 11. Terza fila 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a doppio trapezio scolpito e

dorato a volute floreali, il fronte chiuso con cartiglio di legno color nero e vetro, piedi a zampa di leone. Epoca XVIII secolo

06 Posizione 3° fila spazio 1° a sinistra 07 Numero progressivo se presente VI 08 reliquie di S. Ilario 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 32 L 55 P 23 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, Buono.

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mediocre,cattivo 12 Foto Fronte 13 Foto Retro

12 Foto

Fronte

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Reliquia n. 12 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario trapezoidale laccato a finto

marmo bianco e verde con gli angoli impreziositi da volute floreali con al centro una cornice dorata e vetro. Piedi a zampa di leone. Epoca XVII secolo.

06 Posizione 3° fila, spazio 2° 07 Numero progressivo se presente XI 08 reliquie di S. Vittore, S. Gaudenzio, S. Simio, S. Felice,

S. Audarto. Dicitura “Provengono dal cimitero di S. Calepodio”.

09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 38 L 49 P 24 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Buono.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

12 Foto

Fronte

13 Foto Retro

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Reliquia n. 13. Quarta fila 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a doppio trapezio scolpito e

dorato, il fronte del corpo e del coperchio è chiuso con cartiglio di legno e vetro. Epoca XVIII secolo

06 Posizione 4° fila 1° spazio a sinistra 07 Numero progressivo se presente IV 08 reliquie di S. Bonachio, S. Bonifazio, S. Clemente,

S. Prudenzio, S. Benedetto 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 32 L 41 P 21 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Buono.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

12 Foto

Fronte

13 Foto Retro

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Reliquia n. 14 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a doppio trapezio scolpito e

dorato a volute floreali, il fronte chiuso con cartiglio di legno color nero e vetro, piedi a pomello. Epoca XVIII secolo

06 Posizione 4° fila 2° spazio 07 Numero progressivo se presente Non presente 08 reliquie di S. Colonba ? o S. Colombano 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 33 L 45 P 24 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Buono.

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Fronte

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Reliquia n. 15. Quinta fila 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno scolpito 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a urna trapezoidale di legno

dorato a bocciarda al centro un cartiglio con vetro. Epoca XVIII secolo

06 Posizione 5° fila, 1° spazio da sinistra 07 Numero progressivo se presente X 08 reliquie di S. Urbano 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 19 L 37 P 22 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Buono.

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Fronte

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Reliquia n. 16 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a urna trapezoidale di legno

dorato a bocciarda al centro un cartiglio con vetro. Epoca XVIII secolo

06 Posizione 5° fila, 2° spazio 07 Numero progressivo se presente VII 08 reliquie di S. Venusta, S. Sernato 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 19 L 37 P 22 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Buono.

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Fronte

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Reliquia n. 17 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a urna trapezoidale di legno

dorato a bocciarda al centro un cartiglio con vetro. Epoca XVIII secolo

06 Posizione 5° fila 3° spazio 07 Numero progressivo se presente IX 08 reliquie di S. Prodo 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 19 L 37 P 22 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre,cattivo

Buono.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

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Fronte

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Reliquia n. 18 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a urna trapezoidale di legno

dorato a bocciarda al centro un cartiglio con vetro. Epoca XVIII secolo

06 Posizione 5° fila 4° spazio 07 Numero progressivo se presente VIII 08 reliquie di S. Innocenzo, S. Teodora 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 19 L 37 P 22 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo

Buono.

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Fronte

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Reliquia n. 19. 6 Fila 01 Categoria di appartenenza Reliquiario 02 Identificazione oggetto A Urna 03 Materiale Legno 04 Tecnica legno/ intaglio/ doratura 05 Descrizione Reliquiario a urna trapezoidale di legno

dorato al centro un cartiglio con vetro, piedi a dischi circolari. Epoca XVIII secolo.

06 Posizione 6° fila secondo spazio 07 Numero progressivo se presente III 08 reliquie di Senza nome 09 Misure Cm: altezza, larghezza, profondi. H 30 L 40 P 22 10 Stemmi, Emblemi, Marchi Ceralacca rossa recante stemma Vescovile 11 Stato conservativo, buono, discreto, mediocre, cattivo

Buono, doratura leggermente consunta.

12 Foto Fronte 13 Foto Retro

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Fronte

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Le urne, nell’insieme, si trovano in ottimo stato conservativo tranne qualcuna a cui è stata data la smaltatura bianca da qualche sacrestano.