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SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI
ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALE
MORFOLOGIA ED ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA STRUTTURA FISICA - A1 ELEMENTI DI VALORE PAES.-AMB. EMERGENTI - A2 ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA RURALE - A3 ELEMENTI ORIGINARI DELLA STRUTTURA TERRITORIALE – A4
ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE
SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI
EVOLUZIONE DEI PROCESSI INSEDIATIVI - A5 DENSITA’ E CARATTERI INSEDIATIVI - A6 SISTEMA INFRASTRUTTURALE ESISTENTE E DI PROGETTO - A7 POLARITA’ PTCP E SISTEMA DI RELAZIONI - A8
SUOLO URBANIZZATO E CONSUMO DI SUOLO
SUPERFICIE URBANIZZATA E SUPERFICIE URBANIZZABILE - C1 CARATTERIZZAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE - C2 INCIDENZA DELLA RIGENERAZIONE SU SUOLO URBANIZZATO - C3
CARATTERI QUALITATIVI DEI SUOLI
QUALITA’ DEI SUOLI AGRICOLI - B
STRATEGIE E SISTEMI DELLA RIGENERAZIONE - D4
STOCK DI ABITAZIONI AI CENSIMENTI 2001-
2011
Gli Ambiti di Trasformazione dei PGT vengono classificati in base alla funzione prevalente.
Quando la superficie dell’Ambito di Trasformazione ricade per più del 50% nelle aree urbanizzabili, allora l’intero Ambito di Trasformazione viene classificato come Ambito su
suolo libero.
2001
2011
2013
Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo
Pavese:
Sistema fisico della bassa pianura e dei grandi fiumi. Rilievo strutturale della collina Banina. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Ticino, Po); fascia dei fontanili;
canali, sistema irriguo e relativi impianti; aree golenali del Po; zone umide interstiziali; Boschi planiziali della valle del Ticino e della golena del Po; vegetazione ripariale di
altri corsi d’acqua.
Lomellina: Sistema fisico della bassa pianura e dei grandi fiumi. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Ticino, Po, Torrente Agogna, Torrente Terdoppio); fascia dei fontanili;
sistema irriguo e relativi impianti; incisioni della valle del Ticino e della valle del Terdoppio, aree golenali del Po; zone umide interstiziali; Boschi planiziali della valle del Ticino e
della golena del Po, vegetazione ripariale di altri corsi d’acqua.
Oltrepò Pavese: Sistema fisico della bassa pianura, dei grandi fiumi e della montagna. Elementi del soprassuolo: fiume Po, sistema inciso degli affluenti appenninici del Po’
(torrente Staffora, Torrente Versa, altri affluenti minori); aree golenali del Po, sistema boschivo appenninico; macchie e associazioni boschive degli impluvi collinari.
Pavese:
Parchi regionali: Parco Regionale della Valle del Ticino.
SIC: Basso Corso e sponde del Ticino, Boschi di Vaccarizza, Boschi Siro Negri e Moriano, Garzaia della Carola, Garzaia di Cascina Villarasca, Garzaia di Porta Chiossa.
ZPS: Po di Pieve Porto Morone, Garzaia della Carola, Garzaia di Cascina Villarasca, Garzaia di Porta Chiossa, Po di Monticelli Pavese e Chignolo Po, Po da Albaredo Arnaboldi ad
Arena Po, Boschi del Ticino.
Monumenti naturali: Garzaia della Cascina Villarasca.
Ambiti di specifica tutela del fiume Po - aree golenali del Po. PLIS:
Parco del Ticinello e del Lambro Meridionale
Lomellina:
Parchi regionali: Parco regionale della Valle del Ticino
SIC: Abbazia Acqualunga, Basso Corso e sponde del Ticino, Boschetto di Scaldasole, Boschi del Vignolo, Boschi Siro Negri e Moriano, Garzaia del Bosco Basso, Garzaia della
Cascina Notizia, Garzaia della Cascina Portalupa, Garzaia della Rinalda, Garzaia della Verminesca, Garzaia di Celpenchio, Garzaia di Gallia, Garzaia di S. Alessandro, Garzaia di
Sartirana, Palude Loja, San Massimo
ZPS: Boschi del Ticino, Risaie della Lomellina.
Monumenti naturali: Garzaia della Cascina Notizia, Garzaia della Rinalda, Garzaia della Verminesca, Garzaia di Celpenchio, Garzaia di Gallia, Garzaia di S. Alessandro,
Garzaia di Sartirana,
Ambiti di specifica tutela del fiume Po - aree golenali del Po.
PLIS: Parco Valpometto.
Oltrepò Pavese:
Parchi regionali: Parco regionale della Valle del Ticino (presenza residuale)
SIC: Boschi di Vaccarizza, Garzaia della Roggia Torbida, Monte Alpe
ZPS: Po da Albaredo Arnaboldi ad Arena Po, Boschi del Ticino
Aree di alta naturalità della Montagna.
Aree di valorizzazione dell’Oltrepò.
Ambiti di specifica tutela del fiume Po - aree golenali del Po’.
PLIS: Parco del Castello di Verde, Parco Palustre dei Ronchi, Parco Le Folaghe, Parco del Castello dal Verme, Parco Fortunago
Pavese:
Tipologia: paesaggio agrario delle colture foraggere della bassa pianura, continuo e strutturato, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario dell’agricoltura
professionale. Elementi: marcite e prati marcitori, risaie; sistema irriguo e relativi impianti; mulini; tracce centuriazione romana; filari e siepi.
Lomellina:
Tipologia: paesaggio agrario delle colture risicole della bassa pianura, continuo e strutturato, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale.
Elementi: risaie, pioppicoltura, marcite e prati marcitori (Sforzesca); sistema irriguo e relativi impianti; mulini; tracce centuriazione romana; modelli insediativi rurali della
Cassina Pavese e dei Cassinelli ; filari, e siepi.
Oltrepò Pavese:
Tipologia: paesaggio agrario della fascia pedo-appenninica e della dorsale appenninica, continuo e strutturato, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario
dell’agricoltura professionale (pianura pedemontana) o della montagna e delle zone svantaggiate (collina appenninica) Elementi: vigneti della collina oltre-padana e sistemazioni
collinari, frutteti della Valle Staffora, terrazzamenti, prati e coltivi, filari e siepi della pianura oltre-padana con tracce di piantata padana.
Pavese:
Elementi: nuclei di antica formazione; nuclei originati su recinti-ricetti; sistema fortificato del Pavese; zona storica del Barco Visconteo e zona monumentale della
Certosa di Pavia e sistema delle grange agricole certosine (Vigano, Carpiano ); sistema dei navigli pavesi (Naviglio Pavese, Naviglio di Bereguardo); archeologia industriale;
tracciati stradali storici; modelli insediativi rurali della Cassina Pavese e dei Cassinelli.
Lomellina:
Elementi: nuclei di antica formazione e loro equipaggiamenti civici; tessuto edilizio borghese dei sec XIX e XX, equipaggiamenti civici e sociali dei centri maggiori; castelli e ricetti;
santuari e altri edifici religiosi isolati; archeologia industriale; rete ferroviaria locale e sue attrezzature; tracciati storici e loro supporti (ponti, cippi, altre opere d’arte); modelli
insediativi rurali a corte (Cassina), nuclei rurali di strada (Groppello Cairoli).
Oltrepò Pavese:
Elementi: nuclei di antica formazione e ville nobiliari della fascia pedecollinare; fortificazioni della pianura e dell’Oltrepò collinare e montano; edifici religiosi isolati in posizioni di
cresta, oratori campestri, abbazie; centri e nuclei storici di culmine dell’Oltrepò collinare; centri storici di fondovalle; cascine a corte della pianura; nuclei rurali sparsi della fascia
collinare.
Pavese:
soglia 1954: sistema insediativo di cintura dei nuclei storici. Di carattere urbano attorno ai maggiori nuclei, di carattere nucleiforme nei centri minori; periodo 1954 – 1980: espansione dell’addensamento urbano di Pavia e dei nuclei posti sulle direttrici viarie principali, con processi conurbat ivi nell’areale di Pavia;
periodo 1980 – 2000: diffusione delle espansioni a tutti i nuclei urbani, con dinamiche più significative per i nuclei della porzione settentrionale ;
periodo 2000 – 2012: episodi espansivi per addizione nel capoluogo e in parte dei comuni del settore a nord del tracciato ferroviario Milano-Mortara;
Lomellina:
soglia 1954: sistema insediativo di cintura dei nuclei storici, attestati lungo le direttrici di collegamento principale. Di carattere urbano attorno al nuclei di Vigevano e Mortara, di
carattere nucleiforme nei centri minori;
periodo 1954 – 1980: espansione generalizzata degli addensamenti urbani sulle d irettrici viarie principali e del settore nord, di particolare rilevanza a Sannazzaro de Burgundi;
periodo 1980 – 2000: processo diffusivo delle espansioni nei nuclei della porzione settentrionale, con processi conurbativi nell’areale di Vigevano;
periodo 2000 – 2012: addizioni urbane più marcate nei principali centri (Vigevano, Mortara, Sannazzaro de Burgundi);
Oltrepò Pavese:
soglia 1954: sistema insediativo di cintura dei nuclei storici, attestati lungo la direttrice di collegamento pedemontana. Di carattere urbano attorno al nuclei di Voghera, Stradella e
Broni.
periodo 1954 – 1980: processi espansivi dei principali centri urbani pedemontani (Voghera, Stradella, Broni) e della bassa Valle Staffora;
periodo 1980 – 2000: forte processo diffusivo in tutta la porzione appenninica, per nuclei sparsi. Processi conurbativi marcati lungo la direttrice pedemontana e della valle Staffora.
periodo 2000 – 2012: addizioni urbane diffuse, più marcate per i principali centri (Voghera e Stradella).
Pavese:
Tipologie insediative: addensamento conurbato di Pavia, sistema insediativo prevalente per nuclei urbani distinti e nucleiformi nel tessuto agrario della pianura,
episodi frequenti di insediamenti rurali sparsi.
Caratteri dei sistemi insediativi: presenza di medie ed alte densità insediative prevalentemente nel capoluogo provinciale. Prevalenza di medie e basse densità residenziali
nel sistema insediativo per nuclei distinti. Insediamenti produttivi di rilievo nell’addensamento conurbato di Pavia e verso il confine con la Città metropolitana di Milano.
Lomellina:
Tipologie insediative: addensamento conurbato di Vigevano, sistema insediativo prevalente per nuclei urbani distinti e nucleiformi nel tessuto agrario della pianura, di maggiore
rilievo se attestati lungo le principali direttici di comunicazione, episodi frequenti di insediamenti rurali sparsi.
Caratteri dei sistemi insediativi:presenza di medie ed alte densità insediative prevalentemente nell’addensamento conurbato di Vigevano e di Mortara. Prevalenza
di medie e basse densità residenziali nel sistema insediativo per nuclei distinti. Insediamenti produttivi di rilievo isolati o negli addensamenti conurbati di Vigevano e Mortara.
Oltrepò Pavese:
Tipologia insediativa: conurbazione lineare pedemontana Stradella-Voghera, ulteriori linee di tendenza conurbativa lungo le direttrici di comunicazione della pianura, presenza
diffusa di insediamenti urbani distinti e nucleiformi di pianura, insediamenti lineari di fondovalle, insediamenti rurali sparsi dei versanti collinari e montani.
Caratteri dei sistemi insediativi:presenza di alte densità insediative prevalentemente nell’addensamento conurbato di Voghera. Medie e basse densità residenziali diffuse nel
sistema insediativo pedemontano e di pianura. Prevalenza di basse densità nei sistemi nucleiformi dell’Oltrepò collinare. Insediamenti produttivi di rilievo lungo la direttrice
Stradella Voghera e lungo le radiali verso Pavia.
Pavese:
Rete viaria principale radiocentrica su Pavia.
Collegamento autostradale semidiretto del capoluogo, con peduncolo da A7 a sistema delle tangenziali.
Sistema ferroviario, di livello regionale e interregionale, radiocentrico su Pavia. Presenza diffusa di stazioni del SFR.
Elementi di progetto strategico: tratta autostradale Broni-Mortara-Stroppiana (collegamento A21 - A 26).
Lomellina:
Rete viaria principale radiocentrica su Mortara, passante per Vigevano.
Assenza di connessione diretta con il sistema autostradale.
Sistema ferroviario, di livello regionale e interregionale, attestato su Mortara, nodo di rilevanza sovraregionale. Direttrice meridionale di connessione con Pavia. Presenza
diffusa di stazioni del SFR.
Interporti: Centro intermodale Mortarese.
Elementi di progetto strategico: tratta autostradale Broni-Mortara-Stroppiana (collegamento A21 - A 26). Collegamento superstradale Sud-Ovest Milano, con A4 e SS336 dir per
Malpensa. Completamento raddoppio linea ferroviaria Milano-Mortara.
Oltrepò Pavese:
Rete viaria principale SP 10 (direttrice Stradella Voghera), lungo direttrice pedemontana. Direttrici a pettine di penetrazione della dorsale appenninica.
Collegamento autostradale diretto della direttrice pedemontana (A21, Torino – Piacenza – Brescia).
Sistema ferroviario, di livello regionale e interregionale, passante lungo la direttrice pedemontana o di collegamento con Pavia. Presenza diffusa di stazioni del SFR.
Elementi di progetto strategico: tratta autostradale Broni-Mortara-Stroppiana (collegamento A21 - A 26). Linea AV/AC Milano- Genova
Pavese:
Qualità dei suoli liberi omogenea.
Prevalenza della classe “alta”.
Presenza di classe “media” nelle aree peri-fluviali.
Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni umide del Pavese (marcite e risaie).
Lomellina:
Qualità dei suoli liberi omogenea.
Prevalenza della classe “alta”.
Presenza di classe “media” nelle aree peri-fluviali.
Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni umide della Lomellina (risaie).
Oltrepò Pavese:
Qualità dei suoli liberi distribuita in modo disomogeneo. Alternanza di classe
“alta” e “media” nel settore di pianura pedemontana. Prevalenza delle classi
“bassa” e “media” nel settore montano.
Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” della porzione montana i vigneti e i prati-pascolo delle porzioni montane dell’Oltrepò Pavese.
L’Oltrepò Pavese, con oltre 13.000 ettari iscritti agli albi della DOC, è il territorio con la più ampia estensione di vigneti
in regione ed è la prima provincia in Lombardia sia per produzione di uva che di vino. Il settore manifatturiero conta
circa 5.370 UL (pari all’11,2% del totale).
Note:
Elaborazioni FLA su dati SMAIL - UNIONCAMERE Lombardia 2014
ANDAMENTO DEMOGRAFICO E
PREVISIONI
2001 2011 2015 2020
COMPOSIZIONE PERCENTUALE SRUTTURA
PRODUTTIVA
CARATTERI SOCIO-ECONOMICI
Business Services
Editoria, comunicazione
Turismo
Trasporti
Commercio dettaglio
Commercio ingrosso
Public utilities
Costruzioni
Manifattura
Estrazioni
Agricoltura
Istruzione, salute,
servizi alla persona
Altri servizi
PAVESE
L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (12,5%) è superiore all’indice provinciale (9,4%).
Il territorio è prevalentemente rurale e appartiene al sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale, vocato alle colture foraggere e risicole.
L’indice urbanizzazione comunale (tavola 05.D1) evidenzia una condizione in cui solo Pavia e alcuni comuni isolati hanno livelli elevati di urbanizzazione, mentre nel
resto dell’ambito si registrano valori di consumo di suolo tendenzialmente bassi, con nuclei urbani ancora distinti e separati.
Sono comunque presenti significative tendenze conurbative lungo la direttrice di collegamento tra Pavia Cava Manara, verso l’Oltrepò. La corona nord orientale di
Pavia e la direttrice verso l’Oltrepò sono i settori in cui si registra l’insediamento dei principali poli produttivi (commerciali e manifatturieri).
La qualità dei suoli, elevata, è distribuita in modo omogeneo, con eccezione dei greti e delle fasce fluviali (tavola 05.D3).
Le previsioni di trasformazione del suolo libero (tavola 04.C2), assumono un rilievo dimensionale significativo rispetto alla dimensione dei nuclei esistenti e sono
uniformemente distribuite in tutto l’Ato, con la parziale eccezione del settore settentrionale, dove la tendenza alla trasformazione è concentrata solo in alcuni Comuni
(Casorate primo, Battuda, Trivolzio, Certosa di pavia, Borgarello, ecc.)
Nell’area urbana di Pavia e lungo le sue radiali le previsioni di trasformazione sono di natura prevalentemente produttiva, mentre nel settore occidentale sono quasi
esclusivamente residenziali.
L’insieme delle previsioni di trasformazione determina una consistente erosione del suolo agricolo, di elevata qualità produttiva e paesaggistica (tavola 05.D3 e
02.A3).
Le potenzialità di rigenerazione rilevabili alla scala regionale sono, quasi esclusivamente, concentrate nel capoluogo (tavola 04.C3), dove per i livelli concentrazione e
per il rango di Pavia (areale n°13 tavola - 05.D4) assumono un carattere strategico.
La tutela ambientale e dei suoli liberi è affidata, quasi esclusivamente, al Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino (con presenza, al suo esterno, solo di
alcune ZPS e della zona di tutela paesistica del Barco).
Alla luce delle consistenti previsioni insediative sembra affievolirsi il ruolo di presidio dei suoli liberi storicamente assunto dall’agricoltura pavese, con aumento
significativo dei livelli di conflitto tra tessuto rurale e sistema insediativo (tavola 05.D2).
La riduzione del consumo di suolo, pertanto, deve essere effettiva e di portata significativa, al fine di limitare l’erosione dei suoli agricoli e, nell’intorno di Pavia, anche
per salvaguardare le direttrici di connessione ambientale esistenti, applicando i criteri declinati dal PTR per i sistemi territoriali dell’agricoltura professionale.
La riduzione degli ambiti di trasformazione dei PGT deve essere più incisiva in tutto il settore occidentale, dove prevalgono le previsioni residenziali di maggiore
dimensione. Per le previsioni produttive più consistenti, poste lungo le radiali, occorre procedere ad una verifica della domanda reale.
Nel sistema urbano di Pavia le politiche di rigenerazione saranno attivabili anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di
interesse strategico (areale n° 13 – tavola 05.D4), da dettagliare e sviluppare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia-Comuni), che
potrebbero consentire l’attivazione delle ipotesi di recupero già assunte all’interno dei PGT.
La rigenerazione, utile a soddisfare la domanda di base (residenza e servizi), potrebbe anche favorire l’insediamento di funzioni di rango superiore, coerenti con il
rango territoriale del capoluogo (polo di livello regionale).
Le politiche di consumo di suolo e di rigenerazione devono essere declinate anche rispetto al ruolo e al rango di Pavia (polo di livello regionale), con applicazione dei
criteri generali dettati dal PTR per le necessità di assetto territoriale (insediamento di servizi o attività strategiche e di rilevanza sovralocale) o di sviluppo del sistema
economico-produttivo.
La porzione di Ato relativa al capoluogo di Pavia e ai comuni di prima cintura è ricompresa in zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011
(Fascia 1). Qui la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati
di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente connessi a reti infrastrutturali di
trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di mitigazione che concorrano ad elevare il valore ecologico del tessuto urbano e
delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto urbano dovranno partecipare in modo più incisivo che altrove alla strutturazione
di reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al sistema ecologico locale.
Il resto dell’Ato è ricompreso nella zona B (pianura) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011. La regolamentazione comunale in materia dovrebbe
prevedere incentivi per la realizzazione di edifici che rispondano ad elevati livelli di prestazione energetica, al fine di contenerne le emissioni conseguenti.
LOMELLINA
L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (8,0%) è allineato all’indice provinciale (9,4%).
Il territorio è prevalentemente rurale e appartiene al sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale, vocato alle colture risicole.
Ad eccezione dell’addensamento urbano di Vigevano, l’indice di urbanizzazione comunale è sempre basso (tavola 05.D1), con indici del suolo utile netto che
evidenziano condizioni di maggior criticità solo per effetto dei vincoli afferenti alle fasce fluviali (fasce A e B e aree allagabili P2 e P3).
Nelle corone urbane di Vigevano, Mortara e Robbio sono presenti i principali insediamenti produttivi (commerciali e manifatturieri, con funzione logistica e di interporto
per Mortara). A Sannazzaro de Burgundi emerge l’insediamento delle attività di raffinazione del petrolio.
La qualità dei suoli, elevata, è distribuita in modo omogeneo, con decadimento solo in corrispondenza di greti e fasce fluviali (tavola 05.D3).
In tutto il quadrante nord-orientale le previsioni di trasformazione del suolo libero (tavola 04.C2), assumono un rilievo dimensionale significativo. Ad eccezione di
Vigevano e Mortara, le previsioni di trasformazione sono quasi esclusivamente di natura residenziale.
Nel quadrante sud-occidentale l’entità delle previsioni di trasformazione si attenua sensibilmente, assumendo dimensioni maggiormente rapportate all’estensione dei
nuclei esistenti.
L’insieme delle previsioni di trasformazione determina consistenti gradi di erosione del suolo agricolo lungo la direttrice della SP dei Cairoli e nell’areale di Vigevano,
dove si registrano anche significative tendenze conurbative lungo le sue radiali nord e sud.
Le potenzialità di rigenerazione rilevabili alla scala regionale sono perlopiù concentrate a Vigevano, Garlasco e Sannazzaro de Burgundi e sono, perlopiù, già assunte
dai PGT quali elementi di progetto per il recupero urbano (tavola 04.C3).
La tutela dei valori ambientali è affidata alla ZPS Risaie di Lomellina (ad ovest) e al Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino (ad est).
Al fine di salvaguardare il tessuto rurale, di rilevanza regionale per capacità produttiva e connotazione paesistica, la riduzione del consumo di suolo deve essere
effettiva e di portata significativa in tutto il settore nord-orientale, tutelando al contempo le direttrici di connessione ambientale dell’area di Vigevano, con applicazione
dei criteri declinati dal PTR per i sistemi territoriali dell’agricoltura professionale.
Per le previsioni produttive più consistenti, poste lungo le radiali di Vigevano e Mortara, occorre procedere ad una verifica della domanda reale.
Le politiche di rigenerazione saranno da attivare alla scala comunale, con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR, eventualmente da sviluppare attraverso processi
di co-pianificazione (Comuni-Provincia) negli areali di maggiore concentrazione (Vigevano, Garlasco, Sannazzaro de Burgundi, ecc.), che potrebbero consentire
l’attivazione delle ipotesi di recupero già assunte all’interno dei PGT.
Le politiche di consumo di suolo e di rigenerazione devono essere declinate anche rispetto al ruolo e al rango dei centri di gravitazione locale (poli provinciali di
Vigevano, Mortara e, a una scala inferiore, Garlasco e Sannazzaro de Burgundi), con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per le necessità di assetto
territoriale (insediamento di servizi o attività strategiche e di rilevanza sovralocale) o di sviluppo del sistema economico-produttivo.
La quasi totalità dell’Ato, ad eccezione di Vigevano, è ricompreso nella zona B (pianura) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011. La
regolamentazione comunale in materia dovrebbe prevedere incentivi per la realizzazione di edifici che rispondano ad elevati livelli di prestazione energetica, al fine di
contenerne le emissioni conseguenti.
La porzione afferente a Vigevano è ricompresa nella zona A (pianura ad elevata urbanizzazione) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011. Qui la
regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione
energetica. Laddove imprescindibile, il nuovo consumo di suolo dovrà privilegiare localizzazioni limitrofe al sistema locale dei servizi, alle reti di mobilità
(preferibilmente di trasporto pubblico) e ai nodi di interscambio, prevedendo meccanismi compensativi e/o di mitigazione del sistema ambientale. Gli interventi di
rigenerazione e riqualificazione del tessuto urbano dovranno comunque partecipare, più che altrove, alla strutturazione di reti ecologiche locali, anche attraverso la
restituzione di aree libere significative.
OLTREPÒ PAVESE
L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (9,2%) è leggermente superiore all’indice provinciale (9,4%), nonostante sia interessato dal sistema territoriale
appenninico.
All’interno dell’Ato possono distinguersi due sottosistemi territoriali: uno appartenente alla pianura e uno alla collina e alla montagna appenninica.
Nel settore della pianura preappenninica l’indice di urbanizzazione (tavola 05.D1) è costantemente basso, ad eccezione di Stradella e di altri pochi Comuni minori, in
cui sono relativamente più alti i livelli di urbanizzazione.
Pur a fronte di un consumo di suolo non elevato, è presente una marcata tendenza conurbativa lungo la direttrice Stradella-Voghera, ulteriormente ramificata verso
Pavia (ex SS dei Giovi), dove si registrano anche i maggiori agglomerati di attività produttive (manifatturiere e commerciali).
Qui prevalgono i caratteri della coltura cerealicola, intervallati da frequenti attività ortofrutticole. La qualità dei suoli è generalmente alta (tavola 05.D3).
Le previsioni di trasformazione del suolo libero (tavola 04.C2) sono più intense nella porzione di pianura e nella fascia pedo-collinare, con forti caratteri di variabilità
rispetto alla dimensione, alle funzioni insediabili e alla loro collocazione rispetto ai tessuti urbani esistenti.
A Broni, a Voghera e lungo la direttrice di collegamento con Pavia, assumono un ruolo rilevante le previsioni di trasformazione produttiva.
Le previsioni di trasformazione residenziale sono invece omogeneamente diffuse e assumono un rilievo dimensionale particolarmente importante a Voghera.
L’insieme delle previsioni di trasformazione determina una consistente erosione e frammentazione dei suoli agricoli, consolidando le tendenze conurbative delle
principali direttrici viarie e diffondendo i nuovi insediamenti anche all’interno del sistema rurale.
Lungo la direttrice pedemontana sono concentrate le maggiori potenzialità di rigenerazione, particolarmente rilevanti a Broni e a Voghera (tavola 04.C3). Il livello della
loro concentrazione e la posizione strategica nella conurbazione tra Voghera e Stradella, di comunicazione con il sistema appenninico e con il Piemonte (anche con la
Liguria su ferro) determinano il riconoscimento di un areale di rigenerazione di interesse strategico (areale n°19 - tavola 05.D4).
La tutela ambientale e dei suoli liberi è tenue e affidata quasi esclusivamente al ruolo di presidio svolto dall’agricoltura (tavola 05.D2).
Le pressioni e le aspettative di trasformazione delle aree potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi al completamento
della tratta autostradale Broni-Mortara-Stroppiana, di collegamento tra la A21 e la A26, oltre che la realizzazione della tratta ferroviaria di AV/AC Milano- Genova.
La riduzione del consumo di suolo, pertanto, deve essere effettiva e di portata significativa.
La riduzione degli ambiti di trasformazione deve essere più incisiva dove prevalgono le previsioni residenziali di maggiore dimensione. Per le previsioni produttive più
consistenti, occorre procedere ad una verifica della domanda reale.
Nel settore appenninico e montano l’indice del suolo utile netto (tavola 05.D1), che registra in modo più efficace dell’indice di urbanizzazione i caratteri urbanizzativi
dei territori montani, è generalmente non elevato, pur distinguendosi il ruolo preminente della valle Staffora, di cui Godiasco e Rivanazzano Terme sono le porte di
accesso. Essi hanno indici del suolo utile netto tendenzialmente più critici che nel resto del territorio appenninico.
Pur a fronte dei livelli di urbanizzazione bassi, il sistema territoriale appenninico si distingue per l’alta diffusione degli insediamenti che, pur se di ridotta dimensione,
hanno un ruolo determinante nella quantificazione dell’indice di urbanizzazione e dell’indice del suolo utile netto.
Nella porzione collinare è diffusa e prevalente la coltura della vite, che connota fortemente il sistema paesistico (terrazzamenti e declivi) e dell’economia rurale
(vitivinicola) - tavola 3A3.
Nella porzione più alta dell’appennino prevale, invece, la presenza del bosco e dei prati di alta quota.
La qualità dei suoli è generalmente bassa (tavola 05.D3), ad eccezione delle porzioni coltivate o vite o interessate da parti e pascoli dei versanti e di quota
Le previsioni di trasformazione del suolo libero (tavola 04.C2) non sono significative dal punto di vista dimensionale. Essi inducono, però, l’ulteriore frammentazione
del sistema ambientale.
La diminuzione del consumo di suolo, quindi, dovrà avvenire principalmente verificando il grado di frammentazione indotto dalle trasformazione e le ulteriori condizioni
di insediabilità delle nuove previsioni, rispetto al contesto, paesaggistico, rurale e ambientale dei luoghi.
La riduzione del consumo di suolo e le politiche di rigenerazione devono essere declinate anche rispetto al ruolo e al rango dei centri di gravitazione locale, tra i quali
emergono Stradella, Voghera e Varzi, con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per le necessità di assetto territoriale (insediamento di servizi o attività
strategiche e di rilevanza sovralocale) o di sviluppo del sistema economico-produttivo.
L’Ato è suddiviso in due fasce di qualità dell’aria ai sensi della DGR IX / 2605 del 30/11/2011: a sud la fascia appenninica, a nord la zona B di pianura.
Nella zona B (pianura) la regolamentazione comunale in materia dovrebbe prevedere incentivi per la realizzazione di edifici che rispondano ad elevati livelli di
prestazione energetica, al fine di contenerne le emissioni conseguenti..
Il territorio della Provincia, con i 77.122 ettari coltivati a risaia, in aumento del 4,4% rispetto al 2013, e con
uno stock di 1.473 aziende risicole, costituisce il 36% circa del sistema produttivo nazionale di riso.
abitazioni occupate
210.395
nuove abitazioni
4.237
abitazioni non occupate
34.227 totale
244.622
abitazioni occupate
233.988
abitazioni non occupate
43.401 totale
277.389
2025 2030 2050
popolazione previsioni ISTAT previsioni Eupolis previsioni PRERP
450.000
500.000
550.000
650.000
600.000
UNITA’
LOCALI ADDETTI
Lomellina
Oltrepò
Pavese
Pavia
VALORI DEL SUOLO - CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO
SUOLO UTILE NETTO - D1 CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO
Note:
• con “abitazioni occupate” si intendono le abitazioni occupate da persone che hanno dimora abituale nelle stesse, anche se assenti alla data del censimento
• con “abitazioni non occupate” si intendono le abitazioni occupate esclusivamente da persone non residenti, quelle non occupate da residenti e quelle non occupate, quelle
utilizzate ad uso diverso e la quota relativa alla parte dello stock lasciata libera per la vendita o l’affitto
• le “nuove abitazioni” sono il risultato di una stima ottenuta in base ai permessi di costruire presentati nel 2011, 2012 e 2013 e considerando invariata la dimensione media
delle abitazioni al Censimento 2011
Note:
Le previsioni ISTAT sono regionali: per tutti gli anni considerati i dati provinciali sono stimati ipotizzando che le province mantengano invariato, rispetto al 2011, il loro peso
demografico sul totale regionale. Questo rappresenta naturalmente una forzatura, soprattutto nel lungo periodo, oltre a trascurare effetti che, anche alla luce dei fenomeni più
recenti, potrebbero mutare radicalmente gli andamenti demografici o l’afflusso di popolazione straniera
Fonti:
(1)ISTAT http://demo.istat.it/
(2)Eupolislombardia, Portale SIS.EL http://dwh.servizirl.it/SASPortal/main.do (3) PRERP 2014-2016, Tabella 1.31
La tavola restituisce il sistema dei valori ambientali della Regione in relazione al suolo utile netto (tavola 05.D1),
consentendo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra i processi di consumo di suolo e la struttura
ambientale della Regione.
A tal fine la tavola restituisce la struttura delle principali tutele paesaggistico-ambientali (tavola 02.A2 - Parchi
nazionali e regionali, Parchi naturali, grandi areali di tutela paesaggistica del PPR) all’interno del progetto di Rete
Natura 2000 e del progetto di Rete Ecologica Regionale. Il riconoscimento del sistema dei valori e delle tutele
ambientali confluisce nei criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali
omogenei.
La tavola restituisce il sistema dei valori agronomici della Regione in relazione al suolo utile netto (tavola 05.D1),
consentendo in tal modo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra pressione insediativa, sistema
rurale e qualità agronomica dei terreni, così come indicata nella tavola 03.B.
Nella tavola il valore del suolo utile netto viene assegnato in rapporto al suo valore agricolo (definito con il metodo
Metland), alla presenza di produzioni agricole di qualità o di elementi identitari del sistema rurale , cosi come
indicati nella tavola 02.A3.
Il valore dei suoli indirizza i criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali
omogenei.
La tavola costituisce il riferimento della strategia del progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/2014 per la
rigenerazione territoriale di scala regionale o d’area vasta. La tavola individua gli Areali di programmazione della
rigenerazione territoriale, comprendenti territori che emergono per rilevanza delle relazioni intercomunali (tavola
02.A8), livelli di criticità del suolo utile netto (tavola 05.D1) e rilevanza delle aree da recuperare.
Negli Areali di programmazione della rigenerazione territoriale le azioni di rigenerazione possono attivarsi grazie a
processi di co-pianificazione tra gli enti, attraverso strumenti di programmazione negoziata di cui alla l.r. 2/03 e
l.r.12/05, oppure i piani territoriali d’area di cui alla l.r.12/05, per programmare strategie di area vasta, in raccordo con
gli altri strumenti di programmazione generale o settoriale regionali.
La tavola evidenzia i comuni con indice di urbanizzazione significativo (tavola 05.D1), classificati per incidenza delle
aree da recuperare in rapporto alla superficie urbanizzata (tavola 04.C3), i capoluoghi e i Comuni classificati come
polarità di livello provinciale (con popolazione superiore ai 10.000 abitanti), quali territori dove la rigenerazione
territoriale può assumere più frequentemente un carattere strategico.
I comuni la cui superficie urbanizzata non è campita con una delle colorazioni in legenda, risultano essere privi di
aree da recuperare, ovvero di aree dismesse e aree contaminate da bonificare, come risultano dalle banche dati
regionali considerate.
VALORI PAESISTICO-AMBIENTALI - D2
QUALITA’ AGRICOLA DEL SUOLO UTILE NETTO - D3
Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo tra il 20 e il 25% per le funzioni residenziali
e pari al 20% per le altre funzioni urbane (art. 3, comma 1 lett.o, l.r. 31/14).
Pavese:
Sistema monocentrico attestato sul polo di Pavia, di livello regionale. Polarizzazione rilevabile per tutte le componenti dei flussi stimati dalla matrice OD 2014 (motivi di
lavoro, di studio e altro motivo).
Lomellina:
Sistema policentrico attestato sui poli di Vigevano e Mortara, di livello provinciale. Mortara assume anche il ruolo di nodo ferroviario di livello interregionale.
Polarizzazione rilevabile per tutte le componenti dei flussi stimati dalla matrice OD 2014 (motivi di lavoro, di studio e altro motivo).
Oltrepò Pavese:
Sistema policentrico attestato sui poli di Voghera, Stradella e Varzi, di livello provinciale.
Si Riscontrano caratteri disomogenei rispetto ai caratteri della polarizzazione.
Ad un rango superiore si pone Voghera, che assume un ruolo di polo per tutte le componenti dei flussi stimati dalla matrice OD 2014 (motivi di lavoro, di studio e altro motivo).
Ad un livello inferiore si pone Stradella, con gradi di attrattività inferiore. Varzi svolge un ruolo esclusivamente locale.
La tavola rappresenta i livelli di criticità a cui è sottoposto il
“suolo utile netto”, ossia il suolo non urbanizzato che non è
interessato da significativi vincoli (fisici o normativi) di
trasformabilità e che è quindi più esposto alle possibili
pressioni insediative. In quanto tale, il suolo utile netto è
l’ambito privilegiato di attuazione della politica di riduzione
del consumo di suolo. Il suolo utile netto è ottenuto
sottraendo dal suolo libero: a) le aree a pendenza molto
elevata (acclività >50%); b) le zone umide e occupate da
corpi idrici, fiumi e laghi; c) le aree appartenenti alla Rete Na
tura 2000 (SIC, ZPS e ZSC), i monumenti naturali, le riserve
naturali, i parchi naturali; d) le aree non edificabili inserite nel
PAI e nel Piano di Gestione rischio alluvioni; e) le aree con
fattibilità geologica con gravi limitazioni (Classe IV).
L ’interpretazione dei livelli di criticità del suolo utile netto è
restituita attraverso:
- l’indice di urbanizzazione comunale letto rispetto
all’estensione del suolo utile netto. I livelli di criticità sono
maggiori laddove ad elevati indici di urbanizzazione
corrisponde una minore estensione del suolo utile netto,
come nei territori a più intensa urbanizzazione regionale;
- l’indice di suolo utile netto, ottenuto dal rapporto
percentuale tra il suolo utile netto e la superficie territoriale. I
livelli di criticità sono maggiori laddove è presente una bassa
incidenza % del suolo utile netto rispetto alla superficie
urbanizzata, come nei territori caratterizzati da un particolare
andamento orografico.
I livelli di criticità attribuiti ai due indici, oltre ad orientare i
criteri per il contenimento del consumo di suolo negli Ato e
alla scala comunale, costituiscono elemento fondante del
progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14,
rapportandosi con la qualità paesistico-ambientale (tavola
05.D2), con il valore agronomico dei suoli (tavola 05.D3) e
con il tema della rigenerazione (tavola 05.D4).
Superficie
territoriale
con dati PGT
disponibili
Totale
superficie
urbanizzata
(SU)
Totale
superficie
urbanizzabile
(Surb)
Consumo di suolo
rispetto alla
superficie
territoriale con dati
PGT
disponibili
Indice di
urbanizzazione
ha ha ha % %
LOMELLINA 119.907 9.164 1.405 8,8 7,6
OLTREPO' PAVESE 109.414 9.979 1.537 10,5 9,1
PAVESE 67.707 8.205 1.535 14,4 12,1
TOTALE PROVINCIA 297.028 27.349 4.477 10,7 9,2
AMBITO TERRITORIALE
Boschi, vegetazione ripariale e altra vegetazione
spontanea (rif. DUSAF 2012)
Sistema idrico superficiale: f iumi e laghi principali
(ri f. Reticolo Idrico Principale)
Reticolo idrico principale
Fontanili
Rete irrigua
Aree argini maestri del f iume Po
(ri f. art. 20 PPR)
Rilievi alpini, prealpini e appenninici
*per approfondimenti vedi tav. 02.A1
Ghiacciai
Rete Natura 2000 - Zone di protezione speciale (ZPS)
Parchi regionali naturali
Zone umide - Convenzione RAMSAR
Parchi regionali
Monumenti naturali
Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS)
Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale (r if . art. 19 PPR)
Ambito di specifica tutela dei laghi insubrici (rif . art. 19 PPR)
Area argini maestri f iume Po (r if . art. 22 PPR)
Oltrepo Pavese (r if . art. 22 PPR)
Geositi (r if . art. 22 PPR)
Siti UNESCO (r if . art. 23 PPR)
*per approfondimenti vedi tav. 02.A2
ELEMENTI DI VALORE DELLA BIODIVERSITA’
Rete Natura 2000-Siti di importanza comunitaria (SIC)
Parco nazionale dello Stelvio
ELEMENTI DI VALORE DEL PAESAGGIO
Riserve naturali
Ambiti di specifico valore storico ambientale
Barco della Certosa (rif. PPR art. 18)
Beni culturali v incolati (rif. SIBA)
Naviglio Grande e Naviglio di Pavia
(rif. art. 21 PPR)
Canali di rilevanza storico-paesaggistica
(rif. art. 21 PPR)
Superficie urbanizzata
Terreni urbanizzati o in via di urbanizzazione calcolati
sommando le parti del territorio su cui è già avvenuta
la trasformazione edilizia, urbanistica o territoriale per
funzioni antropiche (rif. art. 2 l.r. 31/14 - tavola 04.C1)
Sistema idrico superficiale: laghi e f iumi principali
(ri f. Reticolo Idrico Principale)
Rete ferroviaria
*per approfondimenti vedi tav. 02.A4
Nuclei di antica formazione
(rif. art.10 c.2 l.r. 12/2005)
Marcite
Risaie
Vigneti
Oliveti
Castagneti da frutto
Frutteti e frutti minori
Colture floro-vivaistiche
Colture orticole in campo aperto
Seminativi semplici
Seminativi arborati
Agricoltura periurbana, presenza diffusa o prevalente
Colture agricole (rif. DUSAF 2012)
Elementi lineari (rif. DUSAF 2012)
Pascoli d’alta quota, prati e prati stabili
Filari e siepi
*per approfondimenti vedi tav. 02.A3
Polarità del PTR - capoluoghi provinciali
Altre polarità individuate dai PTCP
Intervallo 125 - 1.000
Intervallo > 1.000 - 2.500
Intervallo > 2.500 - 5.000
Intervallo > 5.000 - 10.000
Intervallo > 10.000
Intervallo 125 - 335
Intervallo > 335 - 690
Intervallo > 690 - 1.340
Intervallo > 1.340 - 2.550
Intervallo > 2.550
*per approfondimenti vedi tav. 02.A8
POLARITÀ
FLUSSI TOTALI GIORNALIERI PER
ORIGINE/DESTINAZIONE (rif. Matrice OD 2014)
Flussi totali città di Milano
Flussi totali (esclusa Milano)
HUB intercontenintale Milano Malpensa
Aeroporti internazionali
Rete RFI-FN
Rete metropolitana e metrotranviaria
Nuov i interventi - l inee AV/AC (ri f. PRMT)
Nuov i interventi sul la rete
ferroviaria (rif. PRMT)
Stazioni ferroviarie
Strade principali
Altre strade
Nuove autostrade
Nuove strade principali
Canale navigabile Mantova - Adriatico
RETE FERROVIARIA (rif. PRMT)
RETE VIABILISTICA (rif. PRMT)
PORTI FLUVIALI E CANALI NAVIGABILI
INTERPORTI
SISTEMA AREOPORTUALE
Autostrade
Interventi su autostrade esistenti
Interventi su strade principali esistenti
Rete ferroviaria AV/AC
Porti f luviali
Terminal intermodali
Potenziamenti sul sistema della
logistica e intermodalità (rif. PRMT)
*per approfondimenti vedi tav. 02.A7
Aree urbanizzate al 1954
Aree urbanizzate al 1980
Aree urbanizzate al 1999-2000
Aree urbanizzate al 2012
Rete ferroviaria
Autostrade
Strade statali
Strade provinciali
Viabilità di progetto (rif. PRMT)
Rete ferroviaria di progetto (ri f. PRMT)
*per approfondimenti vedi tav. 02.A5
EVOLUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI (1954 – 2012)
SISTEMA INFRASTRUTTURALE
Elementi della Rete natura 2000 e parchi naturali
Parco nazionale dello Stelvio
Corridoi primari della RER
Varchi della RER
Ambiti di Alta Naturalità della montagna
(ri f. art. 17 PPR)
Ambito di tutela dell’Oltrepò Pavese
(ri f. art. 22 PPR)
Ambito di tutela del grande fiume Po
(ri f. art. 20 PPR)
Ambiti di specifico valore storico ambientale
Barco della Certosa (ri f. art. 18 PPR)
Sistema idrico superficiale: fiumi e laghi principali
(rif. Reticolo Idrico Principale)
Sistema idrico superficiale:
navigli storici e canali navigabili
Fontanili
Superficie urbanizzata
Rete infrastrutturale esistente
Rete infrastrutturale in progetto (rif. PRMT)
Rete ferroviaria
*per approfondimenti vedi tav. 05.D2
PRINCIPALI VALORI E TUTELE AMBIENTALI
Tutela e valorizzazione della biodiversità
PRINCIPALI VALORI E TUTELE PAESAGGISTICHE
Elementi della tutela paesistica diffusa
Elementi fisici e della struttura paesaggistica
SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE
Parchi regionali
Areali degli elementi di primo e
secondo l ivello della RER
Riserve naturali
Monumenti naturali
Progetto di connessione degli elementi di
valore ambientale (rif. RER)
Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale
(ri f. art. 19 PPR)
Aree del sistema rurale
Rete ferroviaria (rif. PRMT)
Qualità alta
Qualità media
Qualità bassa
Superficie urbanizzata
*per approfondimenti vedi tav. 05.D3
Valori di qualità agricola dei suoli in base al Metland e
agli elementi identitari del sistema rurale (rif. tavola 02.A3)
Sistema idrico principale
Suolo non agricolo
(rocce , ghiacciaci, aree sterili ecc...)
Aree compromesse a causa della contaminazione
dei suoli (siti contaminati e siti potenzialmente
contaminati) (rif. banca dati AGISCO)
Superficie esterna al suolo utile netto
1.000 - 5.000
5.000 - 10.000
10.000 - 15.000
> 15.000
Servizi pubblici o privati e aree infrastrutturali
(rif. DUSAF 2012)
Insediamenti industriali, artig ianali e commerciali
(rif. DUSAF 2012)
*per approfondimenti vedi tav. 02.A6
SISTEMA INSEDIATIVO
Residenza (densità abitativa - ab./km2)
Servizi e infrastrutture
Attività economiche
Rete ferroviaria
Autostrade
Strade statali
Strade provinciali
Viabilità di progetto (rif. PRMT)
Rete ferroviaria di progetto (ri f. PRMT)
SISTEMA INFRASTRUTTURALE
1.000 - 5.000
Superficie urbanizzata
Superficie urbanizzabilie
Parti delle previsioni dei PGT escluse dal calcolo
della superficie urbanizzabile
Comuni con PGT non disponibile
*per approfondimenti vedi tav. 04.C1
Colture biologiche
*per approfondimenti vedi tav. 03.B
Qualità media
Qualità bassa
Sistema idrico principale
Aree urbanizzate
Suolo non agricolo (rocce, ghiacciai, aree sterili ecc)
PRODUZIONI DI QUALITÀ
VALORI DI QUALITÀ DEI SUOLI “UTILI” IN BASE AGLI
ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA RURALE
Qualità alta
Marchi di qualità (IGP, IGT, DOCG, DOP)
Aree da recuperare
2,01 - 5% incidenza bassa
5,01 - 12% incidenza alta
12,01% - 42% incidenza critica
*per approfondimenti vedi tav. 04.C3
Aree da recuperare ricomprese
in ambiti di trasformazione
Rete ferroviaria
Autostrade
Strade principali
Rete ferroviaria di progetto
SISTEMA INFRASTRUTTURALE
Viabilità di progetto(rif.PRMT)
INCIDENZA DELLE AREE DA RECUPERARE
SULLA SUPERFICIE URBANIZZATA - tavola 04.C1
Aree da recuperare comprese in strumenti di
programmazione negoziata
Siti potenziamente contaminati
0,01 – 2% Incidenza trascurabile
AREE DA RECUPERARE
Ambiti di trasformazione prevalentemente
per altre funzioni del Documento di Piano
dei PGT (rif. previsioni al 31/08/2016)
Ambiti di trasformazione
su superficie urbanizzata
Ambiti di trasformazione
su superficie non urbanizzata
Ambiti di trasformazione su suolo
non urbanizzato
Superficie urbanizzata
Comuni con dati non disponibili
*per approfondimenti vedi tav. 04.C2
Ambiti di trasformazione prevalentemente
residenziali del Documento di Piano dei PGT
(rif. previsioni al 31/08/2016)
Ambiti di trasformazione su suolo
urbanizzato
2,01% - 5% - Incidenza bassa
5,01% - 12% - Incidenza alta
12,01% - 42% - Incidenza critica
> 20 – 35% - Livello molto critico
35% - 50% - Livello mediamente critico
> 50% - Livello critico o molto critico
1 - 21 (numero progressivo)
Capoluoghi provinciali –
città di riferimento della pianificazione
Polarità da PTCP (abitanti > 10.000) centri
minori di riferimento d ella pianificazione
0,01 – 2% Incidenza trascurabile
INDICE DI URBANIZZAZIONE SU SUOLO UTILE NETTO
AREALI DI PROGRAMMAZIONE DELLA
RIGENERAZIONE TERRITORIALE
INCIDENZA DELLE AREE DA RECUPERARE SU
SUPERFICIE URBANIZZATA (rif. tavola 04.C1)
*per approfondimenti vedi tav. 04.D4
Rete ferroviaria
Autostrade
Strade principali
Rete ferroviaria di progetto
SISTEMA INFRASTRUTTURALE
Viabilità di progetto(rif.PRMT)
Superfice urbanizzata
INDICE DI URBANIZZAZIONE
Livello molto crit ico: > 65%
Livello cri t ico: 50% - 65%
Livello mediamente crit ico: 35% - 50%
Livello poco crit ico: 20% - 35%
Livello non crit ico: < 20%
INDICE DI SUOLO UTILE NETTO
Livello critico: 25% - 50%
Livello poco critico: 50% - 75%
Livello non critico: > 75%
Livello molto critico < 25%
Confine Regione Lombardia
Confini della Città Metropolitana e delle province
Ambiti Territoriali Omogenei PTR – l.r. 31/14
Tutela del paesaggio dei laghi di Mantova (r if . art. 19 PPR)
Ambiti di elevata naturalità della montagna (r if . art. 17 PPR)
Progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14
Provincia di Pavia
Caratteri e criteri per la riduzione del consumodi suolo e la rigenerazione
06riproduzioni fuori scala
maggio 2017
Regione LombardiaDirezione Generale Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città MetropolitanaRoberto Laffi (Direttore Generale)Maurizio Federici (Responsabile di progetto)Filippo DadoneMarco Cassin (fino a giugno 2016)Sara Pace Antonella ZuccaWalter CalliniSandra Zappella
Ufficio di piano
Direzione Generale Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città MetropolitanaMichela Cavallazzi, Antonella Sacco, Carolina Semeraro, Chiara Penco
Fondazione Lombardia per l'AmbienteFabrizio Piccarolo (Direttore), Riccardo Falco (Responsabile dell’Area di Ricerca Territoriale)
Manuela Panzini (Coordinatore gruppo di lavoro FLA)Fabrizio OttoliniGianmarco Paris
Ekaterina SolomatinGiovanna Michielin
Grafica
Tania Feltrin
Fino a luglio 2016 hanno collaborato: Angela Airoldi, Ugo Targetti, Lorenzo Spallino, Sergio Cogliati
Si ringraziano tutti i componenti del Gruppo di lavoro interdirezionale regionale, nonché i Gruppi di lavoroe co-progettazione "Province e Città Metropolitana di Milano" e “Comuni della sperimentazione”, e i Tavolidi confronto "UPL-ANCI", "Ordini professionali", "Associazioni di categoria".
La tavola rappresenta la distribuzione territoriale delle aree da recuperare e la classificazione dei comuni per intervallo di incidenza delle aree da recuperare
sull’urbanizzato.
Le aree da recuperare comprendono le aree dismesse, come risultano nel SIT della Regione e le aree contaminate da bonificare, come risultano dalla banca dati AGISCO; i
due archivi forniscono i dati dimensionali.
I valori di incidenza delle aree da recuperare sull’urbanizzato che variano da 0 ,01% ad un massimo registrato del 42% sono stati distribuiti in quattro intervalli.
I comuni la cui superficie urbanizzata non è campita con una delle colorazioni in legenda, risultano essere privi di aree da recuperare, ovvero di aree dismesse e aree
contaminate da bonificare, come risultano dalle banche dati regionali considerate.
APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE CON DELIBERAZIONE N. XI/411 DEL 19/12/2018