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Diffusione: 124.052 Lettori: n.d. Sede Centrale: Roma Quotidiano Dir. Resp.: Stefano Menichini

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20 novembre 2012

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QuotidianoDir. Resp.: Stefano Menichini

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QuotidianoDir. Resp.: Antonio Padellaro

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QuotidianoDir. Resp.: Pierluigi Magnaschi

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QuotidianoDir. Resp.: Vittorio Oreggia

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QuotidianoDir. Resp.: Ferruccio de Bortoli

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QuotidianoDir. Resp.: Ezio Mauro

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QuotidianoDir. Resp.: Mario Calabresi

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QuotidianoDir. Resp.: Mario Orfeo

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QuotidianoDir. Resp.: Roberto Napoletano

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QuotidianoDir. Resp.: Giampaolo Roidi

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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

La Gazzetta del Mezzogiorno

Il Quotidiano della Basilicata

Fissata una riunione per esaminare le intenzioni dei dirigenti della struttura

Martorano: “Non accettiamo minacce sui pagamenti”

Anno 2 Numero 226 del 20/11/2012

Il ‘Don Uva’faccia chiarezza

Nel frattempo si concluderà l’iter

sull’intervento sostitutivo

delle Aziende sanitarie nei casi di inadempienza

retributiva delle strutture

accreditate

In attesa che i responsabili dell’Istituto della Casa del-la Divina Provvidenza ‘Don Uva’ di Potenza facciano chiarezza sulle procedu-

re concorsuali in atto e le modalità di gestione ad esse collegate, l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha organizza-

to un incontro in Regione dal quale dipenderano gli impegni istituzionali futuri, quindi gli sviluppi dell’an-nosa vicenda.

A PAG. 2A PAG. 3

Crescita del Pil e creazione di nuovi posti tra gli obiettivi principali. Pittella: “Non ci sono ricette per uscire da una crisi senza precedenti”

Basilicata Innovazione, la struttura nata dalla colla-borazione tra Regione Basilicata e Area science park, presenta la fase “due”, ovvero il programma 2012-15, che prevede premi per l’innovazione, nuova occupa-zione e un osservatorio sulla formazione. L’assessore alle Attività produttive, Pittella ha detto che l’innova-zione è l’unico modo per salvare le imprese.

Programmi e investimenti

Basilicata Innovazione verso la fase due

Dopo la lettera della Cei di Basilicata al capo del go-verno, Mario Monti, anche il Consiglio pastorale dio-cesano lucano fa sentire la sua voce contro la scelta della Provincia unica e chiede al governo di ricon-siderare le decisioni pre-

se. Convocato in seduta straordinaria il Consiglio pastorale ha giudicato “in-giusto” il provvedimento e ha paventato il pericolo di tensioni sociali, oltre al disagio cui andrebbe in-contro la popolazione, già provata dalla crisi.

“Ingiusto il decreto-legge del governo”Paventato il pericolo di tensioni sociali

Provincia unica, scende in campo anche il Consiglio pastorale diocesano di Matera-Irsina

Considerati i buoni risul-tati del primo triennio, Basilicata Innovazione si prepara al salto di qualità con il programma 2012-2015, che presenta impor-tanti novità. L’ambizione è trasformare il progetto frutto dell’accordo tra Re-

gione e Area science park in un’agenzia regionale per l’innovazione. Tre le novità più importanti: premi alle aziende per l’in-novazione, voucher per incentivare l’occupazione giovanile e un osservato-rio per la formazione.

Si punta alla competitività delle imprese con premi alle aziende e voucher per i giovani

Un altro triennio per Basilicata Innovazione. Il nuovo programma prepara il salto di qualita

Una convenzione per tutelare il territorio

Sicurezza e salute

A PAG. 2

Rischi ambientali, Arpab e VV.F insiemePrevenzione e gestione i pilastri

Revocati 1,3 mln di euro al Comune di Venosa

Commissioni

A PAG. 4

Edilizia e Politica sociale in III e IV CcpAudizioni sulla sanità

Previste iniziative dei Ceas in tutta la regione

Sviluppo sostenibile

A pag. 3

Epos, al via la settimana unescoAutogestione nelle scuole agrarie

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Basilicata Mezzogiorno

Partiranno entro il prossi-mo 16 dicembre i corsi di formazione per i lavoratori dell’ex Mister Day allo sco-po di consentire loro una ricollocazione nell’ambito della reindustrializzazione del sito della Valle di Vital-ba, nel comune di Atella. E’ quanto comunicato dal responsabile della ‘Task Force occupazione’, Vito Laurenza, d’intesa con l’assessore alle Attività produttive, Marcello Pit-tella, durante l’incontro in Regione tra i rappresen-tanti della Eco Sun Power srl, azienda lucana che opera nel settore della produzione di motori per il recupero energetico da macchine rotanti che ha deciso di investire nel sito produttivo, sindacati e lavoratori. Lo scorso 16 novembre, infatti, è stato pubblicato sul n. 41 del Bur, il Bollettino ufficiale della Regione Basilicata,

l’esito della valutazione del progetto di formazio-ne. L’azienda, dal canto suo, presenterà le doman-de per richiedere la cassa integrazione per il secon-do semestre 2012. La società Eco Sun Power Srl manifestò l’interesse per la reindustrializza-zione del sito produttivo inattivo di proprietà della società Mister Day attra-verso la partecipazione all’avviso pubblico appro-vato con DGR n. 6 del 7 gennaio 2010. A luglio dello scorso anno è stato chiesto un incontro al Ministero del lavoro per discutere tra l’altro della ricollocazione dei lavora-tori ai quali è stato con-cesso un periodo di Cassa integrazione guadagni (Cig). Con la previsione dei corsi di formazione i lavoratori guardano certa-mente con più ottimismo al futuro. (bm9)

PAG. 220.11.2012 N. 226

In occasione dell’incontro del 14 novembre tra il di-rettore dell’Arpab, Raffae-le Vita, e il direttore regio-nale dei Vigili del fuoco, Maurizio Alivernini, è sta-

ta formalizzata la collabo-razione fra le due istitu-zioni attraverso la stipula di una convenzione utile per condividere la gestio-ne delle emergenze am-

bientali e la prevenzione del rischio industriale sul territorio lucano. Tra le attività prioritarie al centro dell’intesa: pianifi-cazione e gestione delle

emergenze ambientali da eventi naturali e antropi-ci; prevenzione e control-lo del rischio industriale; controllo sulla radioattivi-tà. (bm9)

Tra le attività il controllo della radioattività e lo scambio dei dati

Stipulata una convenzione per condividere la gestione dei rischi

Le emergenze ambientaliuniscono Arpab e VV.F

Formazioneper i lavoratoridell’ex mister dayL’attesa notizia è stata comunicata nel corso di un incontro in Regione

Ultimatum al ‘Don Uva’Martorano: “Non accettiamo minacce sui pagamenti degli stipendi”

Lunedì riunione in Regione per esaminare le intenzioni dei dirigenti della Casa della Divina Provvidenza

“La dirigenza dell’Istituto Casa della Divina Prov-videnza ‘Don Uva’ dovrà chiarire in maniera ine-quivocabile le procedu-re concorsuali in atto, le modalità di gestione ad esse connesse ed anche gli interlocutori incaricati di gestire questa delicatis-sima fase. Nel frattempo concluderemo rapida-mente l’elaborazione del regolamento della legge regionale sull’intervento sostitutivo delle Aziende sanitarie in caso di ina-dempienza retributiva delle strutture accredita-te dal Sistema sanitario regionale. Dalla risposta del ‘Don Uva’ e dall’esito di questa attività, delle quali prenderemo atto in una ri-unione che ho già convo-cato per lunedì prossimo, dipenderà la decisione finale della Regione Basi-licata di dar corso o meno alla definizione della tran-sazione fra l’Azienda sani-taria di Potenza e la Casa della Divina Provvidenza ‘Don Uva’”. E’ quanto ha dichiarato ieri l’assessore

regionale alla Salute Atti-lio Martorano, al termine di un incontro al quale, oltre alle rappresentanze sindacali, hanno preso parte il direttore generale del dipartimento regiona-le alla Salute Domenico Tripaldi, il direttore gene-rale dell’Azienda sanitaria locale di Potenza (Asp) Mario Marra, l’avvocato Augusto Toscani e il di-rettore amministrativo Marcello Paduanelli, in rappresentanza della Casa della Divina provvidenza.Nel corso dell’incontro l’avvocato Toscani ha il-lustrato le modifiche agli iter procedurali fissati, intervenute a seguito

dell’istanza di concorda-to preventivo presentata dalla Casa della Divina

Provvidenza ‘Don Uva’. Alla luce di questa istan-za – ha spiegato Toscani

– tutti gli atti, pagamenti compresi, dovranno esse-re autorizzati dal giudice

delegato.“Non accettiamo la mi-naccia del mancato pa-gamento degli stipendi ai lavoratori”, ha detto l’assessore Martorano. “Siamo fiduciosi – ha ag-giunto il componente dell’esecutivo – di portare a termine il lungo percor-so che abbiamo messo in campo per la definizione della transazione. La di-sponibilità della Regione resta massima, ma a que-sto punto – ha concluso

Martorano – attendiamo dalla dirigenza dell’Istitu-to Casa della Divina Prov-videnza ‘Don Uva’ un atto concreto che non può che essere il rapido pagamen-to della prima mensilità utile. In caso contrario non escludo ulteriori iniziative, peraltro già contemplate nel piano discusso ed ap-provato poche settimane fa in Consiglio regionale”. Dunque, l’assessore alla Salute chiede con fermez-za alla struttura di fare

chiarezza per evitare di compromettere l’accordo che potrebbe finalmente sboccare la situazione e ridare speranza ai tanti la-voratori. Intanto, per conoscere le reali intenzioni dei di-rigenti del ‘Don Uva’ e immaginare i possibili sviluppi dell’annosa que-stione, non resta che at-tendere l’appuntamento fissato per lunedì prossi-mo nella sede della Regio-ne Basilicata. (bm9)

Intanto concluderemo il regolamento della leggesull’intervento sostitutivo delle Aziende sanitarie

L’impegno istituzionale

Il ‘Don Uva’

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Basilicata Mezzogiorno

E’ spesso la realtà virtuale a venire incontro alle esi-genze del turismo reale. In questo senso va intesa l’iniziativa dell’Azienda di promozione turistica della Basilicata, che ha presen-tato un e-book dal titolo “Diario del Pollino”, realiz-zato dallo scrittore Gianni Biondillo.“Un modo innovativo di comunicare il turismo e di raccontare i luoghi at-traverso gli occhi di chi li ha vissuti, coinvolgendo il fruitore direttamente”. Così l’assessore alle Atti-

vità produttive, Marcello Pittella, intervenendo alla presentazione dell’inizia-tiva.“L’e-book applicato al set-tore del turismo - ha det-to Pittella - è una nuova frontiera comunicativa che consente di promuo-vere le bellezze artistiche e paesaggistiche in modo diverso dal circuito delle fiere di settore. Oggi fare

turismo significa appli-care le nuove tecnologie per agganciare una gran fetta di cibernauti che or-ganizza la propria vacanza via web, e noi dobbiamo essere pronti alle sfide del futuro. Un prodotto multi-mediale – ha spiegato Pit-tella – che punta a valoriz-zare scenari incontaminati come il Pollino, offrendo al visitatore una guida

di facile consultazione, a portata di un click. In questo modo, si possono assaporare in anteprima, attraverso le immagini e i suoni, le suggestioni alla vista di quei luoghi. Si tratta semplicemente di un altro modo di leggere e comunicare le mete turi-stiche. Per essere attrattivi e più appetibili nel settore turistico è necessario spe-rimentare forme nuove che sappiano far vivere al viaggiatore un viaggio virtuale suscitando emo-zioni”. (Bm4)

Crescita del Pil regionale, valorizzazione del potenziale umano, creazione di nuovi posti di lavoro. Questo, in sintesi, il programma di attività 2012-2015 di Basilicata Innovazione presentato ieri a Potenza. Basilicata Inno-vazione, dunque, la struttura nata dalla collaborazione tra la Regione Basilicata e il Parco scientifico e tecnolo-gico Area Science Park di Trieste, si avvia verso la “fase due”. Intervenendo all’incontro, l’assessore alle Attività pro-duttive, Marcello Pittella, ha detto: “Non ci sono né ri-

cette né sfere di vetro che possono darci la formula per uscire da una crisi senza precedenti. Oggi l’unico per-corso da intraprendere per salvare le nostre imprese e consentire loro di guardare con un po’ di ottimismo alla ripresa economica è quello di investire in innovazione di processo e di prodotti, di differenziare la produzione per intercettare spazi di mercato. Una sfida che Basili-cata Innovazione propone alle aziende che con sforzo operano sul territorio”.“Puntare sulla ricerca e sui giovani- ha proseguito Pittel-la –non devono essere slogan vuoti, ma trasformarsi in reali e concrete opportunità di lavoro e di sviluppo. I ri-sultati raggiunti nei primi tre anni di attività dall’agenzia sono incoraggianti e per questo, come Regione, conti-nueremo a incentivare le strategie messe in campo af-finchè si possano avere ricadute positive sul territorio, aumentando la competitività del nostro sistema pro-duttivo. Bisogna avere la lungimiranza e la capacità di guardare oltre gli steccati e i momenti, di capire che non ci può essere futuro senza stare nei processi innovativi”.Nel corso del convegno è stato presentato il “Progetto Assessment” (in collaborazione con Arthur D. Little), fi-

nalizzato a migliorare il profilo competitivo di un cam-pione di imprese lucane. Tra gli altri strumenti che Basi-licata Innovazione metterà a disposizione del territorio figurano premi per l’innovazione, iniziative per favorire l’inserimento lavorativo in azienda dei neo-laureati con percorsi di formazione on job, un osservatorio su forma-zione, ricerca e innovazione per analizzare e monitorare i trend dei principali settori economici della regione. All’iniziativa erano presenti anche il presidente della Re-gione Basiicata, Vito De Filippo, l’assessore alla Forma-zione, Vincenzo Viti, la dirigente dell’ufficio Autorità di gestione, Patrizia Minardi, e il presidente di Area science park, Adriano De Maio. (Bm4)

PAG 320/11/2012 N°226

La ricerca contro la crisi

Sviluppo sostenibileTask force di sette giorni

La promozione virtuale si fa reale

Presentato il progetto Assessment. Tra gli altri strumenti: premi per i nuovi investimenti, iniziative per l’inserimento lavorativo e un osservatorio per la formazione. Pittella: “Differenziare la produzione per intercettare nuovi spazi”

Numerose le iniziative sostenute dal programma Epos

Basilicata Innovazione presenta il programma 2012-15 e punta all’occupazione, alla valorizzaziione del potenziale umano e alla crescita del Pil

Parte la settimana Unesco 2012 dedicata all’alimentazione

Presentato un e-book sul Pollino per valorizzare le bellezze incontaminate del comprensorio

Il pino loricato del Pollino

Bisogna avere lungimiranza e guardare oltre gli steccati

Non c’è futuro fuori dai processi innovativi

Una sfida per le aziende

di Margherita Sarli

Quali sono le implicazioni tra alimentazione, agri-coltura ed ecosistema, lo scopriremo in questi gior-ni. Parte oggi la Settima-na Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile 2012 dedicata all’alimen-tazione. Un tema sempre più presente nel dibattito pubblico internazionale per le strette connessioni con la crescita sostenibile delle nostre società. “I dati emersi di recente – dice l’Unesco - sono preoccu-panti: risorse naturali e servizi eco-sistemici stra-tegici sono minacciati da uno sfruttamento inten-sivo”. Per sensibilizzare e diffondere conoscenze

su questo tema priorita-rio, in sintonia con il resto d’Italia, anche in Basilica-ta si terranno una serie di eventi. Alcuni centri di educazione ambientale accreditati alla rete Re-dus della regione, grazie

al sostegno del program-ma strategico Epos 2010-2013, realizzeranno una serie di iniziative che si svolgeranno a macchia di leopardo sul territorio lucano. A Potenza, il Ceas Il Vecchio faggio di Sasso

di Castalda, Bosco dei Ci-gni di Grumento Nova, I Calanchi dl Montalbano e l’Osservatorio Ambiente e Legalità , hanno organiz-zato il 24 novembre una cena con menù di ricet-te tipicamente lucane e il 25 in piazza Prefettura una campagna d’informa-zione e sensibilizzazione “Occhio agli acquisti”, per continuare poi con un percorso educativo nelle scuole nei prossimi sei mesi. I Ceas Feronia Matera, Cea Matera, Lega Navale, Salvamento orga-nizzano nella città dei sas-si invece, incontri con le scuole su alimentazione, salute e sport, workshop aperti al pubblico e due incontri di “Convivialità

responsabile”. Particola-re attenzione sarà anche dedicata alla diffusione di buone pratiche ed espe-rienze virtuose come orti in condotta di Slow Food, campagna amica di Coldi-retti, orti in città di Legam-biente. Negli istituti Agrari della Regione parte oggi invece una settimana di autogestione: a Potenza

si terranno incontri sul-la montagna lucana e le sue tradizioni alimentari e popolari, proiezione di filmati sulla biodiversità e allestimento di stand con prodotti tipici e infi-ne visite sul Monte Vultu-rino e presso un’azienda zootecnica; a Lagopesole e Sant’Arcangelo ci si oc-cuperà della conoscenza

della filiera agroalimen-tare, con dimostrazioni di coltivazione in serra, mes-sa a dimora delle piantine, produzione e raccolta dei prodotti. Infine a Genzano di Lucania sarà realizzato un mini documentario sui prodotti tipici della terra e la loro trasformazione che racconterà anche gli orti urbani di Genzano.

Previsti incontri con le scuole su nutrizione salute e sport

Organizzate alcune cene con i prodotti caseari lucani

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Basilicata Mezzogiorno

Il presidente dell’organi-smo consiliare, Rocco Vita (Psi), ha aperto i lavori sta-bilendo, in accordo con i consiglieri intervenuti, di raccogliere entro la prossi-ma settimana, gli eventua-li emendamenti fatti per-venire sul provvedimento della Giunta regionale di Basilicata riguardante le “Norme organiche in ma-teria di spettacolo e disci-plina delle attività cultu-rali”, in presenza, anche, della proposta di legge di iniziativa del consigliere Romaniello (Sel) su “Nor-me in materia di spetta-colo dal vivo”. Auditi, su richiesta del consigliere Mario Venezia (Pdl), il diri-gente dell’Unità operativa complessa di Otorinola-ringoiatria dell’ospedale “Madonne delle Grazie” di Matera, Gennaro La-rotonda ed il dottor Giu-seppe Romano, in merito

alle difficoltà “in cui versa il nosocomio materano circa il funzionamento e le condizioni di lavoro della Unità operativa che rispecchiano, in generale, quelle concernenti l’in-tera struttura legate alla carenza di uomini e mezzi che rischiano di far perde-re all’ospedale materano come già avvenuto, oltre alla disponibilità di posti letto, la valenza qualitati-va rispetto ai nosocomi li-mitrofi che si trovano nel-la vicina regione Puglia”. Auditi, infine, il dirigente generale del Dipartimen-to Presidenza della Giun-

ta regionale di Basilicata, Angelo Nardozza, ed il dirigente dell’Ufficio au-

tonomie locali e decen-tramento amministrativo, Pasquale Lamonea, al fine

di conoscere lo stato di attuazione dell’articolo 40 delle legge regiona-le numero 26 del 2011 sulla “Disposizione per la formazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale della Regione Basilicata”, con particolare riguardo alla platea dei la-voratori socialmente utili e dei collaboratori coor-dinati e continuativi, su richiesta del consigliere Romaniello (Sel). Decisa una prossima audizione per fare il punto preci-so circa la situazione dei Comuni capofila e delle relative situazioni di inse-

rimento lavorativo. Han-no partecipato ai lavori, oltre al presidente Vita, i consiglieri Gennaro Stra-ziuso e Erminio Restaino (Pd), Giannino Romaniel-lo (Sel), Ernesto Navazio (Ial), Alessandro Singetta (Gm), Roberto Falotico (Mpa), Antonio Autilio (Idv), Luigi Scaglione (Pu) e Agatino Mancusi (Udc). La scorsa settimana, in-vece, la IV Commissione aveva approvato una de-libera di Giunta per l’eli-minazione delle barriere architettoniche negli edi-fici privati, nonchè la de-libera di Giunta regionale sul riparto dei fondi 2012 per gli anni 2008/2009 per la eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati e per la concessione di contributi per l’acquisto di strumen-ti informatici da parte dei disabili.

La III Commissione consi-liare (Attività Produttive, Territorio e Ambiente), ha espresso parere favo-revole all’unanimità sulla delibera di Giunta che prevede la revoca del fi-nanziamento di 1,3 mln di euro al Comune di Venosa nel contesto del program-ma innovativo in ambito

urbano. L’organismo con-siliare, unanimemente, ha espresso l’orientamento a che le risorse stanziate

e poi revocate vengano riaffidate comunque al Comune di Venosa al fine di realizzare interven-ti di riqualificazione del patrimonio e delle aree degradate. “Il tutto – ha sottolineato il presidente Romaniello - dovrebbe concretizzarsi sulla base di un’intesa da realizzarsi fra

il dipartimento Infrastrut-ture e l’amministrazione comunale nel rispetto delle decisioni che saran-

no assunte dal Consiglio regionale”. Sull’argomen-to in precedenza è stato ascoltato il funzionario del dipartimento Infra-strutture, Antonio Larocca il quale ha ripercorso le tappe che hanno portato alla decisione di revoca del finanziamento alla città oraziana ricordando che “diverse sono state le sollecitazioni all’utilizzo delle risorse inviate al Co-mune di Venosa, a partire dal 2009 sino a giungere al 2011, anno in cui l’am-ministrazione comunale ha comunicato che era-no venute meno le con-dizioni per l’attuazione dell’intero programma”. Larocca ha ribadito che “il finanziamento deve co-munque essere destinato

all’incremento del patri-monio pubblico attraver-so il recupero o la nuova costruzione e alla riqualifi-cazione e urbanizzazione nuova o esistente”. Suc-cessivamente all’attenzio-ne dei lavori il disegno di legge n.64/12 che detta modifiche alla legge re-gionale 9 agosto 2012, n.20. Sull’argomento si è svolta l’audizione del di-rigente del dipartimento

Attività Produttive, Ma-riano Tramutoli che dopo aver illustrato ai commis-sari le finalità del ddl che va nella direzione di con-sentire anche alle piccole imprese di potersi diret-tamente candidare per la sottoscrizione di un con-tratto di sviluppo a valen-za regionale, ha precisato che “la realtà produttiva lucana è in larga parte co-stituita da piccole imprese

e che gli stessi contratti di sviluppo di valenza nazionale consentono la candidatura dei proget-ti di investimento anche alle imprese che hanno una dimensione fino a 49 occupati ed un fatturato annuo inferiore a 10 mi-lioni di euro. Pertanto – ha concluso - il ddl consen-te di rendere coerente la normativa regionale con quella nazionale”.

Si è parlato del funzionamento e delle condizioni di lavoro presso l’Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Madonne delle Grazie”

Una veduta di Venosa

L’Ospedale di Matera al centro dei lavori della IV Commissione

EdiliziaI lavori della III CommissioneRevocati 1,3 milioni al Comune di Venosa

Servizio pubblicoNavazio (Ial)

In una interrogazione chiede al presidente De Filippo le motivazioni per le quali il direttore di Ba-silicatanet.it ha ritenuto opportuno pubblicare sul portale istituzionale le note di replica e con-troreplica, dall’evidente contenuto personale, tra se stesso ed il presidente del Cseres, Pietro Simo-netti; di conoscere i cri-teri con i quali il direttore

di Basilicatanet.it valuta i singoli comunicati al fine della loro pubblicazio-ne; se l’editore ‘Regione Basilicata’ ha impartito o impartirà direttive com-portamentali circa la pub-blicazione dei comunicati. “L’agenzia multimediale è un servizio pubblico di so-stegno aggiuntivo e com-plementare agli organi di informazione privati, e sarebbe necessario che si definiscano le regole circa la pubblicazione di comu-nicati e notizie”.

Politica agricolaMattia (Pdl)

Non so da dove deri-vi l’ostentata certezza dell’assessore Mastrosi-mone nello scongiurare, al 31 dicembre prossimo, il rischio di disimpegno automatico di poco più di 47 milioni di euro e vor-remmo anche noi, come i produttori, gli agricoltori, gli allevatori, i titolari di aziende agrituristiche, es-sere rassicurati in quanto sinora la pubblicazione

di due soli bandi non è in grado di garantire la velocizzazione della spe-sa. Quello che continua a mancare è un progetto re-gionale di politica agricola teso a sostenere una forte integrazione, rafforza-mento e potenziamento del sistema agroalimenta-re, supportando un reale associazionismo di pro-dotto quale elemento de-terminante per il decollo di filiere agro-alimentari lucane e la competitività dell’agricoltura.

PrimariePu

I Popolari uniti hanno pre-disposto a Potenza e in alcuni comuni seggi per le primarie. Nel capoluo-go si potrà votare presso la sede del partito, in via del Popolo. L’iniziativa fa seguito alle decisioni as-sunte a livello nazionale tra gli esponenti di partiti e associazioni nell’ambito del raggruppamento “Mo-derati italiani per il Cen-trosinistra”.

Coordinamento PdlPici (Pdl)

Il coordinatore provincia-le di Potenza del Popolo della libertà, Mariano Pici, ha reso noto che il Coor-dinamento provinciale straordinario di Potenza e Matera, allargato ai mem-bri del Coordinamento regionale, ai consiglieri provinciali e ai responsa-bili dei Dipartimenti pro-vinciali, convocato per ieri è stato rinviato per motivi organizzativi.

Dal Consiglio

Le risorse soppresseverranno riaffidate al Comune per la riqualificazionedelle aree degradate

Presto una nuova intesa

Il palazzo del Consiglio regionale dove ha sede la IV Commissione

PAG. 420.11.2012 N. 226

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Basilicata Mezzogiorno20.11.2012 N.226 PAG. 5

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La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi

Turismo è vitalità

I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico

Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II

Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012 PAG. 6

Martedì 20 novembre 2012IV I

UNIVERSITÀA TRENT’ANNI DALLA SUA NASCITA

le altre notizieSANITÀ

Vertenza Ecclesiastato di agitazionen Vertenza Ecclesia. La deci-

sione dell’ospedale San Carlodi tagliare del 10% la spesaper le pulizie determina fortipreoccupazioni sul futuro deilavoratori. Fp Cgil e Uil Fpl,preso atto del riflesso negati-vo che potrebbe puntare, ir-rimediabilmente, a una dra-stica riduzione dell’orario dilavoro a tutti i dipendenti,proclamano lo stato di agita-zione sindacale permanente.

Si parla del futuro dell’ateneoma dove sono gli studenti?Pochi ragazzi al consiglio comunale straordinario sui problemi dell’u n i ve rs i t à

EMANUELA FERRARA

l Consiglio comunale aperto nell’au -la magna del polo universitario di rioneFrancioso. Il futuro dell’università lu-cana e la sua interazione con il territoriopotentino. Temi scottanti, più volte ri-marcati da amministratori comunali,rettore e docenti universitari e soprat-tutto dagli studenti. Proprio loro, ai qua-li questa discussione doveva interessareparticolarmente, i grandi assenti. Pochii rappresentanti delle loro associazioni.Ancora meno gli «studenti liberi» a cuiera chiesto di intervenire. Le motiva-zioni potrebbero essere due: essere stan-chi delle «chiacchiere» istituzionali oscarso senso civico. Comunque stiano lecose, la loro è un’assenza pesante, datenere in considerazione.

La volontà di indire un consiglio co-munale aperto sulla questione Unibasrisale addirittura a gennaio 2012. Ci sonovoluti diversi mesi affinchè questo sirealizzasse, questa lentezza prova a spie-garla il rettore Mauro Fiorentino. L’Uni -bas probabilmente non era ancora pron-ta ad un confronto istituzionale, impe-

gnata com’era a recepire ed a riordinarsisecondo la legge Gelmini del 2010. Ed orache il consiglio si è tenuto cosa cambierànella sostanza? Dopo gli excursus storiciproposti dal consigliere comunale Sal-vatore Lacerra in cui si è sottolineatol’intento con il quale questa università ènata, ossia la nascita come strumento di

crescita e sviluppo delle zone colpite dalterremoto, si è passati a quelle che pos-sono considerarsi le richieste formali.

La città di Potenza, a 30 anni dall’isti -tuzione dell’Unibas, non è ancora prontaad ospitarla degnamente. Vi è una po-chezza dell’avere a volte imbarazzante.Mancano punti di incontro per gli stu-

IL RETTORE INSISTE SULLA CENTRALITÀ DELLA RICERCA. IL SINDACO PARLA DI CONFRONTO COSTRUTTIVO

Servizi, trasporti e didattica«Apriamo una nuova era»

AT E N E O Il rettore Mauro Fiorentino durante il consiglio comunale di ieri [servizio fotografico di Tony Vece]

C O N F R O N TOIl sindaco VitoSantarsierocon il rettoreMauroFiorentinodurantel’assembleache si èsvolta nellasededell’ateneo

l L’università in genere, ed anchequella lucana, è costituita da studen-ti e docenti, questo non andrebbe maidimenticato. È su di loro che bisognaspendere tutte le energie possibiliperché facendo stare bene queste duecategorie si può creare un vero cen-tro di eccellenza.

Il Senato Accademico a tal pro-posito, nel luglio del 2011, ha indi-viduato le principali Aree Strategi-che da assumere a riferimento qualiobiettivi dell’Ateneo per il prossimofuturo. Lo studente è effettivamente,volendo assumere un linguaggiod’impresa, il cliente principaledell’organizzazione Unibas. Si parlainoltre, ha sottolineato il rettore Fio-rentino, della centralità della ricer-ca, vista come elemento di genera-zione di conoscenza da trasmettere eda trasferire. La ricerca, e forse que-sto è il tasto dolente, necessita però di

adeguato supporto finanziario, otte-nibile attraverso un rafforzamentodelle strutture centrali e decentrate.

Ed è su queste tematiche che siesprime il rappresentante degli stu-denti Antony Rimoli. Devono esserecreati percorsi di studi completi, cheevitino la necessità di spostarsi fuoriregione per il conseguimento dellalaurea quinquennale. Gli studentichiedono inoltre al Comune un sup-porto infrastrutturale e di servizi acominciare da quello del trasportopubblico, attualmente non funziona-le. Basti pensare al collocamento delpolo di Macchia Romana, giustificatodalla vicinanza con l’Azienda Ospe-daliera Regionale San Carlo e dal’ipo -tizzata realizzazione dell’anello me-diano, che oggi risulta malamentecollegata e senza sbocchi diretti suVia Cavour. La stessa fermata dellaMetropolitana è oggettivamente na-

scosta e difficoltosa. Occorre ripen-sare ad un sistema di accesso all’uni -versità facilmente utilizzabile.

Potenza deve, secondo il rappre-sentante dell’associazione «Sui Ge-neris», Rocco Blasi, diventare unacittà universitaria, a cominciare daitrasporti pubblici senza tralasciarel’annoso problema dei fitti in nero,pratica sempre più utilizzata nel ca-poluo go.

C’è posto inoltre per la questione«Facoltà di Medicina». Uno degliobiettivi, data la vicinanza conl’Ospedale San Carlo, era l’istituzio -ne dei corsi di medicina. Attualmen-te esiste l’embrione «Farmacia», ilpercorso è irto ma, volendo, non im-p o s s i b i l e.

Il vicesindaco Pietro Campagnanon può non ricordare il momentonel quale fu negata la presenza di unrappresentante del Consiglio comu-

nale nell’ambito del Senato accade-mico. Il comune però vuole comun-que fare la sua parte ed è al lavoro perrealizzare la «Casa dello studente»,in zona via Cavour (ex fornace Ie-race) dalla quale è in previsione lapartenza di un altro collegamentoverticale che porrà in collegamentodiretto l’Università con il centro sto-rico della città.

Chiude il sindaco definendo que-sta come una giornata storica, cheaprirà una nuova era nel rapportotra città ed Unibas. [em. fer.]

denti. Strutture che potrebbero esseregià esistenti sul territorio, si pensa alcentro sociale di Malvaccaro, al recu-pero delle zone delle ex serre di via Filzie dell’impianto sportivo dell’ex Enaoli.Mancano inoltre accessi stradali e pe-donali funzionali nel polo di MacchiaRomana e c’è un evidente problema al-loggi mai definitivamente risolto. La di-stanza tra l’Università degli studi dellaBasilicata e Potenza è ancora tanta edintatta rispetto al suo anno di nascita. Dichi la colpa? Salvatore Lacerra la in-dividua in entrambe le parti in causa. Cidovrebbe essere più partecipazione epredisposizione da parte di tutti.

Le richieste espresse in questo con-siglio sono fondamentalmente tre: sichiede che nel nuovo statuto della cittàdi Potenza sia presente un organismoche raccolga le idee degli studenti e delleeccellenze universitarie, che la casermadei vigili del fuoco sita a rione San Roccodiventi un polo di servizi ed un centroricerca ma soprattutto viene chiesta lapresenza di un rappresentante della cit-tà nel consiglio di amministrazione uni-ve r s i t a r i o.

MARCHIO Ecco il nuovo logo dell’Università di Basilicata

POLITICA

La Sel in piazzafirme su reddito minimon Domani, dalle 18 alle 20, sarà

allestito un banchetto di Si-nistra Ecologia e Libertà inpiazza Prefettura, a Potenza,per raccogliere firme a soste-gno della proposta di leggenazionale sull'istituzione delreddito minimo garantito esui referendum per il ripri-stino nella sua interezza del-l'articolo 18 e quello in meri-to alla cancellazzione dell'ar-ticolo 8 sul contratto colletti-vo nazionale.

INCONTRO

Oggi il «battesimo»dell’Unibastoren Si terrà oggi, alle 10, nella sa-

la degli Atti Accademici (pa-lazzo Rettorato) dell’Univer -sità, l’incontro di presenta-zione dell’Unibastore, il pun-to vendita ufficiale per il mer-chandising dell'Universitàdegli Studi della Basilicata.L’iniziativa verrà presentatadal rettore dell’ateneo, Mau-ro Fiorentino. Saranno pre-senti anche i responsabili del-la cooperativa Universosud,aggiudicataria del servizio.

POSTE ITALIANE

Nuovo direttoredella filiale di Potenzan È Francesco De Marco il

nuovo direttore della Filialedi Potenza di Poste Italiane.Nato a Grisolia, in provin-cia di Cosenza, 51 anni, spo-sato, due figli, laureato inIngegneria, prima di questanomina ha ricoperto l’inca -rico di Direttore delle Filialidi Brindisi, Catanzaro e Co-senza. Subentra a Carlo DeDonato, passato a ricoprirel’incarico di Direttore dellaFiliale di Trieste.

L’ATTESA PER LA NUOVA PIAZZA BONAVENTURA

CANTIERE Qui si stanno realizzando box-auto interrati [foto Tony Vece]

-67POTENZA CITTÀ

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012 PAG. 7

Martedì 20 novembre 2012 22

Consiglio comunale dedicato all’Unibas: l’opposizione chiede più integrazione con il capoluogo

«L’università stia nella città»Il rettore difende l’ateneo e sfata qualche mito. Pochi studenti partecipano al dibattito

Da destra il rettore Mauro Fiorentino e il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero (foto Mattiacci)

ALCUNI DATI

Risorse, studentato, laureati

I consiglieri comunali di Potenza ieri al dibattito sull’università (fotoMattiacci)

«E’ importanteche diventi

luogo abitato»C’E’ poco da fare. «Va in-stillata la coscienza di“luogo” per una delle ter-re più ricche del nostroPaese», è intervenuto inseduta Gianmarco Gui-detti rappresentantedell’associazione univer-sitaria Geobas. Tra le ini-ziative, è stata segnalata“Meteobas”, un progettoche prevede l’installazio -ne di 5 centraline meteo-rologiche, una delle qualiaPotenza. Traglistuden-ti il rammarico forte restala mancata attivazionedel corso biennale di lau-rea magistrale in scienzegeologiche.

Del resto, se c’è un corsotriennale, è un disagioper molti studenti non po-ter puntare anche sullaspecialistica. Il rappre-sentante degli studentiAntony Rimoli ha chiestoche «vengano creati per-corsi di studi completi,giusto per evitare di spo-starsi fuori regione per ilconseguimento della lau-rea quinquennale». Mahanno richieste ancheper ilComune: dastuden-ti il disagio maggiore èsul trasporto. Rocco Bla-si, per Sui Generis, tornasul tema macro: «Abbia-mo la necessità di fare inmodo che Potenza possadiventare realmente unacittà universitaria».

La riflessione, a contifatti, è stata importante.«Si sviluppa alla vigiliadel trentennale dell’isti -tuzione dell’Unibas - diceil sindaco Vito Santarsie-ro - Ed è questo un mo-mento che segna anchel’inizio di un nuovo cam-mino in cui l’Università siapre al rapporto con il Co-mune che la ospita».

Quella lucana «èun’università della qualeandare orgogliosi. Eccel-lenza, un contesto gene-rale di libertà di insegna-mento, di ricerca, azionislegate dallaricadute im-mediate». Anche il sinda-co riconosce che il rappor-to tra città e istituzionenonèstato solido,manonsi deve ragionare solo sul-la memoria. L’ente è nato«La città deve meglio me-tabolizzare l’università,anche attraverso il recu-pero della memoria stori-ca cittadina. Dobbiamoperò rendere questa coo-perazione sinergica, piùorganica e meglio perce-pita dalla città». L’auspi -cio è anche un po’ consa -pevolezza: «Lasciamoci -dice il sindaco in chiusu-ra - con la consapevolezzache non si parte da zero econ la necessità manife-stata da più parti di inse-diare una struttura for-male che possa garantirea questa nuova stagioneper garantire un luogo diriflessione congiunta».

PotenzaREDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

LA distanza tra città e università siè fatta più dura negli anni, «concolpe di entrambe le parti». Oppu-re - vale anche la tesi di un punto divista diverso - semplicemente ledue comunità (che sono contempo-raneamente strutture, istituzionie un pezzo di sviluppo regionale)non si sono mai integrate. E ades-so provare a recuperare è difficile.

Ma se vale la regola che da qual-che parte bisogna cominciare, aPotenza hanno deciso di farlo nelluogo piùpubblico chec’è, il consi-glio comunale. Spostato, per l’oc -casione, nella seduta speciale di ie-ri mattina, proprio nell’aula ma-gna dell’università cittadina. Oc-casione utile a fare il punto, cosa vae cosa no, miti da sfatare, critichesu cui riflettere. Occasione persa,forse, per tanti: al dibattito ierimattina, pochissimi gli studentipresenti, ancora meno i rappre-sentanti di un tessuto sociale chespesso (davvero spesso) lamentaquella distanza. La politica cittadi-na, poi, ha provato a discuterne:ma il dibattito in aula non basta.L’università negli ultimi anni ècambiata. E’ cambiata la società.Le prospettive, la condizione e gliobiettivi di due generazioni di stu-denti sono, con frequenza, moltopiù dure di quelle di qualche annofa.

Ma tornare indietro serve a rac-contare che un tempo il fermento

universitario non eraun miraggio. Eranogli anni ‘70, c’erano laFuci e il circolo univer-sitario, c’erano i movi-menti degli studentiche spesso tornavanoa casa. L’universitàqui ci arriva solo dopoil terremoto, con la leg-ge 219, quella della ri-costruzione e che fi-nanzia l’ateneo con«sede in Potenza». Ilpunto, allora, è rico-

struire le condizioni perchè ateneoe città comincino a costruire quoti-dianità comune. E sviluppo collet-tivo.

Comincia da qui, Salvatore La-cerra, del gruppo Mpa. E’ lui quel-lo incaricato di spiegare perchél’opposizione ha voluto un consi-glio comunale dedicato al rappor-to università-città. «La città non èancora pronta - dice - Dovremmodecidere tutti noi che ruolo dareall’ateneo». Mancano i luoghi, glispazi, i fondi e le iniziative.«Eppu-re, in alcuni casi, si può fare moltocon poco. Pensiamo ad alcuni con-tenitori, come il centro sociale diMalvaccaro, oggi inutilizzati. IlComune potrebbe metterlo a di-sposizione, senza grandi spese».

A parlare di università e città i ri-ferimenti si riannodano alle aspet-tative, a pezzi di storia ammini-strativa, ad aspirazioni. Le richie-ste sono tre: l’istituzione della fa-coltà di medicina; la riscritturadello statuto cittadino con la previ-sione di un organismo dedicato alrapporto tra le due istituzioni; ladestinazione dell’ex caserma deivigili del fuoco a un centro di ricer-ca universitario.

Non tutto si potrà realizzare. Esu alcuni punti bisogna fare chia-rezza. «Siamo assolutamenteaperti a suggerimenti», dice il ret-tore Mauro Fiorentino. In ateneo,spiega, hanno voglia di dialogarecon la città. «Certo che ci piacereb-be la facoltà di medicina, ma co-minciamo col dire che è la legge na-zionale a dire che non se ne posso-no istituire di nuove in Italia. Se vo-gliamo ragionarci, va bene. Maspetta alla politica creare le condi-zioni perchè anche discuterne ab-

bia un senso». Oppure «ragionia-mo su dottorati di ricerca, se ci so-no risorse di progetto ed economi-che, proviamo a vedere magari sequalche università americanavuole dare contributo. Ma la politi-ca faccia il suo lavoro: gran partedei vincoli vengono da lì».

L’università che racconta il ret-tore è quella che - come e più di altreamministrazione pubbliche - è pie-gata dai tagli, stretta nelle magliedi una riforma «con alcuni buoniobiettivi e altrettanti drammatici

risultati». Fiorentino difende adenti stretti l’ateneo - studenti, do-centi, personale - sapendo che«certo, sulle strutture bisogna la-vorare». Nel frattempo, vale la pe-na sfatare qualche luogo comune.«Gli iscritti non sono in calo, si at-testano intorno ai 9.500 (1.000 ilaureati ogni anno)».

Il 18 per cento proviene da Pu-glia e Campania: «Tra le universitàdel Sud svettiamo. Basti pensareche l’ateneo napoletano “guada -gna”solo un 2 per cento di studenti

esterni. E Basta pure con questastoria - sorride allentando le bri-glie - che i nostri studenti sono “sfi -gati”: i nostri ragazzi sono bravi,parlano i voti, le lauree e i diplo-mi». E la premialità arriva anchesulla ricerca. «Senza la legge re-gionale di sostegno all’universitàavremmo dovuto chiudere nuovicicli di studio, tagliare ulterior-mente i servizi». Ma rispondono,conclude, garantendo contenutidi eccellenza.

Sara Lorusso

«Pensar edi cedereai ragazzialcunicontenitori»

Il rapporto tra la città e l’univer -sità passa anche per un paio diconti, per l’analisi delle strutturea disposizione, per le caratteristi-che urbane del capoluogo.

Il quadro generale conta mol-to: è sempre il rettore MauroFio-rentino a descrivere la situazio-ne: modifiche di ordinamento,drastiche riduzione di trasferi-menti statali, limitazioneal turnover, blocco dei concorsi per pro-fessori,numeri minimididocen-ti per attivare corsi. «Il fondo fi-nanziamento ordinario è passatoda 36 a 32 milioni di euro». Il so-stegnodellaRegione èpiùdiunanecessità, «pur mantenendo lavalutazione in capo, giustamen-te, al ministero». Un dato rendechiara la difficoltà: «Le spese fis-se per il personale Unibas si aggi-rano da anni intorno ai 35 milio-ni di euro e, pertanto, il rapportotra spese fisse e finanziamentostatale si colloca da tempo soprala soglia massima imposta dalMiur. Senza il sostegno regiona-le, l'Unibas non avrebbe avuto lapossibilità di sostituire i 51 do-centi cessati dal 2008 con i 40nuovi assunti nello stesso perio-do. E sarebbe stata costretta a ta-gliare tutti servizi agli studenti,la ricerca, e chiudere almeno trecicli di studi: una china che sa-rebbe stato impossibile risalire».Il bilancio, a trent’anni di distan-za dall’istituzione, è comunquepositivo: «L’Unibas e il suo terri-

torio sono indissolubilmente le-gati ancor di più di quanto la stes-sa legge istitutiva, la 219/81 la-sciasse presagire».

Guardando alle cifre, gli iscrit-ti - spiega Fiorentino - non sonoin calo. Circa 9.500 studenti ora,con circa 1.000 laureati all’anno.Di questi, il 70 per cento provieneda Potentino, il 18 da Puglia eCampania. «Rispetto al tema de-gli studenti di fuori regioni, trauniversità del Sud abbiamo al mi-gliore prestazione. Ma certo chedobbiamo interrogarci su perchéi nostri ragazzi vanno fuori».

Nessun aumento delle tasseper i fuoricorso, l’avvio di alcunispin-off, buonissime valutazionisulla ricerca.

Quanto alle infrastrutture e al-le strutture, da sabato scorso è

aperto il primo studentato di Po-tenza. Il prossimo è questione diattesa: ilComune ha datoalla Re-gione un suolo in zona ex fornaceIerace, il finanziamento di vialeVerrastro è di 15milioni di euro.Ma serve tempo. E nel frattemponon giova neanche continuare aipotizzare di poterne costruireun altro dentro al campus di Mac-chia Romana: unavecchia vicen-da di espropri finiti male, conuna sentenza di occupazione ille-gittima di suoli, rende imprati-cabile il progetto. Si lavora sullabiblioteca, sui laboratori e sulleserre abbandonate. Tutto questosta in un pacchetto complesso diprogetti, valutazioni e conti che ildibattito di ieri ha provato a met-tere in ordine. E’ il pacchetto diorizzonte dell’ateneo nella città.

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12 Martedì 20 novembre 2012

di ANTONIO LIOTTA

POTENZA - Chiuso il primo ci-clo del progetto è già ora dipensare al prossimo triennio,quello che dovrà portare alsalto di qualità nel rapportocon le imprese locali e con il si-stema della ricerca, partendodai buoni risultati conseguitidal 2009 ad oggi e puntandosu alcune importanti novità.L’obiettivo di fondo è trasfor-mare il progetto nato dall’ac -cordo tra Regione e AreaScience Park di Trieste inun’agenzia regionale per l’in -novazione, una struttura alservizio del territorio chesfrutti le competenze svilup-pate in questi tre anni per por-tare competitività e nuova oc-cupazione nella regione.

Ieri Basilicata Innovazioneha fatto il punto su quanto fat-to e presentato il programmada portare avantifino al 2015.«La direzione intrapresa - haspiegato il direttore Paolo Cat-tapan -è quellagiusta.Orabi-sogna fare squadra con ilmondo delle imprese lucane eorientare la ricerca su proget-tichepossono avererealirica-dute sul territorio». Un’ideacondivisa anchedal presiden-te della Regione, Vito De Filip-po, che ha rivendicato la sceltapolitica della formula dell’«as -sistenza pubblica all’innova -zione». «Bisogna anche capirecome consolidare e rimodula-re le attività, tendendo pre-sente che molto sta cambian-do in termini di sostenibilitàdella spesa pubblica e Basili-cata Innovazione deve metter-si a cavallo di questi cambia-menti. Idati dei primitre annisono positivi - haaggiunto - sipuò fare di più nel prossimotriennio, proprio perché è sta-to formato un gruppo di ra-gazzicheoggi haunbagagliodi competenze maturo».

Come spiegato da AndreaTrevisi, responsabile del ser-vizio di trasferimento tecnolo-gico, le prossime attività siporranno in continuità ri-spetto al passato e proverannoad aumentare il numero delleimprese lucane - per ora solo

153 - che esportano prodotti eservizi in giro per il mondo.Tra le novità più rilevanti,l’istituzione di “premiper l’in -novazione”- divalore compre-so tra 5mila e 20mila euro - persupportare le imprese nelleprime fasi operative di realiz-zazione dell’innovazione diprodotto o processo. L’inizia -tiva “Giovani lucani”, soste-nuta dal dipartimento Forma-zione e Lavoro, permetterà,invece, l’erogazione alle im-prese di voucher che copri-ranno il costo delle collabora-zione digiovani selezionatidaBasilicata Innovazione. Terzanovità sarà rappresentata daun osservatorio per la forma-zione, ricerca e innovazione,che avrà il compito di analiz-zare e monitorare i trend deiprincipali settori economicidella regione e l’andamentodelladomanda edell’offerta diricerca e innovazione. Tra leopportunità promosse da Ba-silicata Innovazione dal 2009al 2012 c’è il progetto Asses-sment, un intervento di con-sulenza personalizzato e gra-tuito curato dalla società in-ternazionale Arthur D. Littlee riservato a 30 imprese luca-ne. Al bando, però, hanno ri-

sposto solo 29 aziende, ridot-tesi a 24 per mancanza dei re-quisiti richiesti. Sette i settoridi riferimento che hanno unruolo economico e strategicoimportante nella regione,dall’agroalimentare (seg-mento olio) all’automoti -ve/meccanica, dall’ediliziaall’Ict, dal segmento legno earredo imbottito all’osserva -zione della terra per chiuderecon i serramenti. Un’analisipreziosa, quella della ArthurD. Little, che, partendodall’analisideipunti diforzaedi debolezza del tessuto pro-duttivo, ha tracciato una via disviluppo basata su pianifica-zione di medio-lungo terminee alleanze nell’ambito di filiereindustriali. Purtroppo, le ri-sposte in termini di adesionesono state un po’ deludenti,con gli imprenditori chiusi in“modalità difensiva” perchéalle prese con una congiuntu-ra difficilissima e problemid’accesso al credito. Hannopartecipato all’incontro gli as-sessori regionali Marcello Pit-tella e Vincenzo Viti, la diri-gente dell’Ufficio Autorità digestione Patrizia Minardi eAdriano De Maio, presidentedi Area Science Park.

In alto: alcunigiovani diBasilicataInnovazione;a lato: DeFilippo eCattapan; inbasso: laplatea

| I PROGETTI |Dai lieviti

all’ingegneriada Formula 1POTENZA - Tre anni di attività afianco degli imprenditori che in-tendono puntare sull’innovazio -ne, dei ricercatori che voglionoportare sul mercato i loro studi edei giovani pronti a scommetteresulle loro idee. É anche tempo dibilanci per Basilicata Innovazio-ne, che ieri ha presentato un re-port con i progetti sviluppati nellasua funzione di incubatore tecno-logico. Alcuni conclusi da pochesettimane, come nel caso dei “lie -viti indigeni” - in collaborazionecon Unibas - che ha raccolto leesperienze di 5 aziende intenzio-nate a differenziare le produzionidi birra e individuato una rosa diceppi. Appena concluso anche ilprogetto sulla “realtà aumenta-ta”, che ha sviluppato frameworksu dispositivi mobili che permet-te, per esempio, la ricostruzionevirtuale di uno scavo archelogico.

Altri due progetti riguardano,invece, il settore Itc (Information eCommunication Tecnology)ebio-tecnologie, sempre in collabora-zionecon Unibas,eper entrambièin corsola domanda dideposito dibrevetto. Così come per Solethen(acronomicodi Solutionsforethi-cal engineering),che offreserviziingegneristici innovativiper l’in -dustria basati su metodologied’indagine virtuale tipici di setto-ri tecnologicamente avanzati co-me Formula 1 o indutria petrolife-ra e aerospaziale.

Al convegno di ieri ha parteci-pato anche Giovannni Grieco,presidente del consorzio Copal,che ha ringraziato Basilicata In-novazione per il supporto fornitocheha permessolacommercializ-zazione del canestrato di Moliter-no in diverse parti del mondo.

an.li.

A Potenza la mostra degli “allievi” Copes. Hanno imparato a riciclare e a curare il verde

Apofil, finito il corso: e ora cosa si fa?

Sopra: una delle opera in mostra all’Apofil e a lato: alcuni corsisti delprogetto Copes

Tre anni per il salto di qualitàPresentato il programma 2012-2015 per aumentare la competitività delle impr ese

Ricerca e sviluppo Le novità di Basilicata InnovazionePremi alle aziende e voucher ai giovani

Primo piano

E ora che il corso è finito cosa fare-mo? Bella la domanda e bella la mo-stra all'Apofil. I lavori finali delgruppo di corsisti del progetto Co-pes raccontano la storia di uomini edonne che sono usciti da una condi-zione grigia e ibrida - tra il bisognoeconomico e la necessità di inclusio-

ne sociale -- e che imma-ginavano (sarebbe me-glio dire speravano) chela "scuola-lavoro" doves-se non finire, mai.

Hanno imparato apu-lire i giardini, a ricicla-re, a dipingere tessuti, sisono industriati in mol-tissime specializzazionigrazie a un piano checercava di coniugare iloro desiderata e il biso-gno di mercato.

E sono stati pagati,non molto, ovviamente - un sussidiotutto sommato - con impieghi preva-lentemente nei comuni che ne aveva-no fatto richiesta.

La mostra chiude un ciclo e chiudeanche le loro speranze.

E' attento alle parole il direttoredell'agenzia, Vito Viggiano. «E' unsegmento difficile, questo del pro-

getto Copes, difficilmente intercet-tabile anche da altre occasioni delledinamiche dell'occupazione». In tut-ta la regione il numero interessato alprogetto che è in scadenza è consi-stente, 2300 persone,c'è qualche ra-gazzo ma in prevalenza si tratta diuomini e donne che hanno superatoi 40 anni, padri, madri, tutti alle pre-se con le incertezze e la precarietàquotidiana. La domanda è una sola,una "sinfonia" di questi tempi: e

ora?Ora ci sono 2300 persone che dif-

ficilmente potranno capitalizzare laformazione acquisita, il mercatonon l'assorbe. Ed è solo un segmen-to, piccolo, del mondo dell'emergen-za occupazione in Basilicata (pensia-mo solo a chi ha terminato la cassaintegrazione). Forse è più che maiurgente dare attuazione al progetto,voluto dallo stesso presidente De Fi-lippo, del reddito minimo garantito.

Sono statefor mateoltr eduemilapersone

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012 PAG. 9

Martedì 20 novembre 2012

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Muro Lucano Educazione allo sviluppo sostenibile

Gli antichi popolie la loro alimentazione

Lagopesole Convegno oggi al castello e domani ad Avigliano

Musei e beni culturaliQual è la percezione del pubblico

MURO LUCANO - Riflettoripuntati sul convegno “Ali -mentazione degli antichi po-poli lucani”, in programma ilprossimo 22 novembre alle10.30, al Museo archeologicoNazionale di Muro Lucano.

A renderlo noto il sindacoGerardo Mariani.

«Inoccasione dellaSettima-na Unesco di Educazione allosviluppo sostenibile –si leggein una nota del primo cittadi-no - promossa e patrocinatadalla Commissione nazionaleitaliana per l'Unesco e dedica-ta quest'anno al tema alimen-tazione, agricoltura ed ecosi-stema, l'associazione onlus “La strada dei fiori e delle pre-ghiere” ha ottenuto il ricono-scimento per l'inserimentodell'iniziativa “Madre terraBasilicata” come capofila delprogramma candidato a ban-do, dalla consulente turisticaFernanda Ruggiero».

Il programma approfondi-rà il tema della salute e dell’ali -mentazione sia nelle scuolesianei luoghi di culturacomeMusei e centri sociali per unoprogresso collettivo del terri-torio e per la sua salvaguar-dia.

L’iniziativa ha il patrocinio

del Comune di Muro Lucanoin collaborazione con la So-printendenza per i beni ar-cheologici della Basilicatae laPro Loco murese, partner delprogetto integrato “Il polo lu-cano dell’accoglienza, dellacultura e delturismo sociale”,sostenuto da Fondazione conil Sud. A seguire un seminarioper gli operatori turistici e col-tivatori: “La patata di altamontagna e il fagiolo di MuroLucano”, prodotti candidatiper il Patrimonio culturaleUnesco dieta mediterranea. Ilprogetto punta alla conoscen-

za reciproca dei prodotti localie dei programmi anche perun’azione futura divera colla-borazione al fine di creare altrimomenti culturali ed enoga-stronomici itineranti e semi-nari formativi per i giovani in-teressati ad innovativi impe-gni professionali, allo svilup-po rurale ed alle produzionieccellenti presenti nei comunipartecipanti.

L’obiettivo è favorire unacrescita culturale ed economi-ca del territorio conl'organiz-zazione di seminari e corsi diformazione mirati.

Il sindaco diMuro Lucano,GerardoMariani

Bella Il progetto del Comprensivo

Ecco comesi educa

all’af fettività

Alcuni dei bimbi del Comprensivo che hanno partecipato alprogetto

BELLA - Dopo due mesi dilavoro si è concluso corso dieducazione all'affettivitàche l'Istituto comprensivodi Bella ha curato con Or-nella De Franco dell'Asp diPotenza.

Trentaseialunni di terzamedia e 46 di quinta ele-mentare con le loro fami-glie sono stati coinvolti inuna attività di informazio-ne e formazione che è deci-siva per il processo di cre-scita delle nuove genera-zioni.

Le mamme di San Catal-do hanno accompagnato iloro figli a Sant’AntonioCasalini per l'incontro con-clusivo che è divenuto occa-sione di conoscenza e discambio. Le docenti Barbe-ra, Marinelli, Faraco e Sa-batodelle quinteelementa-ridi SanCataldo eSant’An -tonio Casalini hanno datola parola ai ragazzi chehanno presentato “Ovoli -na e Spermazò” un libro il-lustrato che racconta la lo-ro esperienza. Subito dopohanno presentato cartello-ni con disegni e frasi chehanno raccontato come illavoro è statosvolto in clas-se. Le mamme, sollecitatedal dirigente scolasticoMario Coviello, hanno par-lato del loro iniziale imba-razzo quando i loro piccolihanno chiesto spiegazioni.

Dialogo e creatività sonostate le caratteristiche del-l'approccio all'educazionesessuale nelle scuolesu cuilavora da più di vent'anni laDe Franco che ha detto: «Formare a una sessualitàresponsabile richiede , inprimo luogo, il dialogo traadulti, genitori e inse-gnanti impegnati nella re-lazione educativa con gliadolescenti, per ottenere fi-ducia e collaborazione».

Per formare i ragazzi«sono stati utilizzati fogli,penne, gesso, lavagna e an-che libri illustrati, siti in-ternet - hannodetto le inse-gnanti - e la “relazione”,con tutto quello chesiamo,attraverso la voce, losguardo, il movimento.Questo contagia i ragazziche dicono di sé attraversoil silenzio o l'eccessivo “ru -more”,a secondadiquantosono disponibiliper unari-flessione personale, uncoinvolgimento oppure unrifiuto. Tutto ha contatodurante gli incontri : il fo-glietto restituito inbianco,

la battuta scurrile, la posi-zione che hanno assunto,lavorando in gruppo o iso-landosi».

Tutto è diventato doman-da così densa di aspetti e si-gnificati, da essere suffi-ciente per affrontare le loropersone, aiutandoli adesplicitare il desiderio piùprofondo che contengono,perché possano prenderneatto loro stessi e misurarsicon esso.

«L'esperienza accumu-lata in questi corsi che por-tiamo avanti da nove anni,e la conoscenza del mondoadolescenziale che ne deri-va - ha detto il dirigente sco-lastico Mario Coviello - ci haconvinti che l'educazionesessuale possa essere unaimportante occasione edu-cativa. La sessualità co-stringe a tenere unito il bio-logico, lo psichico, il rela-zionale e il sociale, essa nonpuò essere colta se non te-nendo uniti questi vari li-velli e questa è una grossasfida per tutti. I ragazzi necolgono la portata».

L'adulto in questa fase ri-mane punto di riferimentoimportante e guida nel per-corsodi crescita,ma inmo-do completamente diversorispetto al periodo infanti-le. Le trasformazioni del-l'adolescenza inducono lanecessità di un cambia-mento relazionale faticosoper entrambi, adulti e ra-gazzi; il cambiamento del-l'altro deve essere ricono-sciuto, intutti isuoi aspettie implicazioni, e accettato.

“Quando penso al mio fu-turo -ha detto Manuela- mipiace osservare mia mam-ma, con quale amore aiutame e mio fratello e mio papàche, al ritorno dal lavoroaiuta mia mamma. Questomi fa pensare al mio futu-ro: io, miomaritoe i miei fi-gli».

E’ un'affermazione cari-ca di speranza, una speran-za che non deve andare de-lusa.La DeFranco hacom-pletato le esposizioni deiragazzi con integrazioni erisposte alle domande deiragazzi e delle mamme. Altermine tutti insieme han-no cantato “Il mio corpo checambia” di Piero Pelù L'a-dolescente ha bisogno diessere protagonista rico-nosciuto nel suo processodi crescita e i corsi di educa-zione all'affettività vannoin questa direzione.

Frana sulla Sp 6Il Comune intervenga

LAGOPESOLE - “Sistema turismo srl”,nell'ambito del progetto “Esperto di ma-nagement per la Cultura”-“Un ponte perl'occupazione”, con la partecipazione delComune di Avigliano e dell'Area pro-gramma “Alto Basento”presenta il terzoappuntamento seminariale in due gior-nate, oggi al Castello di Lagopesole e do-mani nella Sala Chiostro del Comune adAvigliano, dal titolo “Musei e beni cultu-rali: la percezione del pubblico”. Gli in-contri saranno presentati da ConcettaSantarsiero, coordinatrice del percorsoformativo e si articoleranno come studioe riflessione sul processo cognitivo delpubblico riguardo la fruizione dei beniculturali. Coniugare alla cultura la co-municazione più efficace, per veicolare

conoscenza, è l'obiettivo auspicabile nellagestione e valorizzazionedi musei, galle-rie d'arte e luoghi di rilevanza storica. Ac-quisiregli strumentiperridefinire laco-municazione dei beni culturali con unaprospettivache sappiadivulgare unalet-turainnovativadelle ricchezzechecarat-terizzano i nostri territori. Le due giorna-te saranno coordinate da Aldo di Russo,esperto nella realizzazione di spettacolimultimediali e dinuove tecnologie appli-cateallagestione deibeniculturali, regi-sta del Museo narrante multimediale edella multivisione “Il mondo di FedericoII”. La prima giornata riguarderà l'anali-sidelmodelloitaliano digestionedeimu-sei e le possibilità future. Ne discuteran-no, con l'assessoreregionale alle Attività

produttiveMarcelloPittella, ilsindacodiAvigliano VitoSumma, ilpresidente del-l'Area programma “Alto Basento”Gerar -do Ferretti, il giornalista Mimmo Sam-martino, Anna Maria Giannone, museo-loga della Galleria Borghese di Roma eFrancesco Panarelli, docente di StoriaMedievale presso l'Università degli Studidi Basilicata, che approfondirà la figurastorica diFederico II. Laseconda giorna-ta sarà incentratasul valore conoscitivodella cultura: interverrà, con Aldo DiRusso e Mimmo Sammartino, LorenzaMerzagora, museologa presso l'Univer-sità diSiena. Oggi i lavoriavranno inizioalle 9 e termineranno alle 17.30. Domani ilavori avranno inizio alle 9 e termineran-no alle 13.30.

MOLITERNO

Giornata “Pe d i b u s ”MOLITERNO - Continuano gliappuntamenti con il pedibuspromossi dalla Provincia di Po-tenza, nell'ambito del progetto“Futurenergy: risparmia, cam-mina, pedala, rispetta”.

La manifestazione “Il villag-gio eco-sostenibile”, articolataindiverse iniziative, si terràoggie vedrà c il coinvolgimento dell'Itcg “Petruccelli della Gattina”,dell' Ipia "Generale GiuseppeParisi" e dell'Istituto comprensi-vo "Racioppi”. Saranno presen-ti il presidente della Provincia diPotenza Piero Lacorazza, l'as-sessore alle Politiche comuni-tarie Francesco Pietrantuono ei consiglieri provinciali dell'area.

Al termine dei lavori verrannosottoscritti gli atti d'intesa e im-pegno tra Provincia di Potenza,Società energetica lucana e icomuni di Castelsaraceno,Guardia Perticara e Viggiano,per la redazione dei Piani d'a-zione per l'energia sostenibile(Paes)previsti dal Pattodei sin-daci.

DA circa un mese un pezzodella strada provinciale Sp 6Appula, poco distante dall'a-bitato è franato, trascinando avalle un bel tratto della sedeviaria oltre alla banchina inadiacenza della “casa Meccanon ultimata” e a valle dell'a-bitazione del Dott. Bianco.

Allo stato attuale quel trat-to di strada è sbarrato, ad unmese dall'accaduto la princi-pale stradausata perandare evenire da Potenza, l'unicastrada per raggiungere quasitutte le frazioni del Comune ènon percorribile.

Per bay-passare la frana iltrafficoèdeviato perchivieneda Potenza e Frazioni versoc/da Impiso (zonavillette den-samente abitata) incanalandouna portata di veicoli assai.

Per chi deve recarsi a Poten-za e nelle Frazioni, la circola-zione è deviata su Via Mare-sciallo Santoro o GiustinoFortunato per immettersi sultratturo Cupolo-Milani im-mediatamente a valle dellosmottamento, la cui visioneviene interamente offerta ai

passanti con la speranza chesu di essi non rotoli o non sci-voli qualche masso di terra, dicalcestruzzo o altro visto la to-tale assenza di barriere a val-le.

Mediante il tratturo Cupo-lo-Milani si raggiunge la stra-da provinciale per Giulianoinerpicandosi per l'imperviasalita della frazione “Spina -mara” che, proprio nel trattoabitato ha una pendenza di ol-tre il 15 per cento e una sedecarrabile minore di 4 metri.

Tutti possono immaginarecosa succederà se questa si-tuazione si protrae con l'inci-piente inverno.

Il fenomenofranoso èavve-nuto durante i lavori di co-struzione di un edificio resi-denziale a ridosso della Pro-vinciale di proprietà di unacooperativa e una parte delle

opere realizzate sono state di-velte dallo scivolamento delleterreno di sedime.

Noi non facciamo e non fa-remo opera di sciacallaggionénei confronti dei tecnicinétantomeno nei riguardi deicittadini che con grandi sacri-fici hanno intrapreso la rea-lizzazione dellapropria abita-zione, sottraendosi al costosomercato speculativo della ca-sa “pret aporter”,ma, ciriser-viamo di approfondire sul-l'opportunità, sulla regolari-tà e sull' indifferibilità nellaassegnazione di questo lotto.

Oggi, perciò, pensando alleesigenze contingenti per lasoluzione del problema viabi-lità accusiamo l'amministra-zione comunale di assolutaincapacità di gestire anche l'e-mergenza che fino ad ora èstata affrontata conun piglio

da “mezze maniche”Ci saremmo attesi che da

subito, si sarebbe provveduto:ad allargare il trattodi stradanei pressidel villinodel dotto-re Bianco occupando d'ur-genza il terreno limitrofo sen-za temadi opposizione;adap-porre due semafori a monte e avalle della zona villini e un di-vieto di parcheggio lungo tut-to il tratto stradale interessa-to; a organizzare un bus na-vetta inmodo daconsentire aiviaggiatori delle autolineepubbliche di raggiungere ipulman nell'area“tre scalini”che potrebbe ospitare agevol-mente la sosta dei mezzi.

Noi chiediamoche siproce-da immediatamente, di con-certo con la Provincia di Po-tenza alla definizione delleopere necessarie e che si rea-lizzino d'ufficio nella manierapiù celere possibile, riservan-dosi la possibilità di rivalersinei confronti di eventuali ter-zi responsabili.

Renata LabellaCoordinatore cittadino

Idv

L’INTERVENTO

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012 PAG. 10

18 Martedì 20 novembre 2012

RIORDINO DELLE PROVINCE

CALABRIA E BASILICATA,TERRE DI LIMES

«La Calabriaprenda esempioda Matera»

di PIETRO PERUGINI

Ho letto con vivo interesse l’articolo,pubblicato su “Il Quotidiano” del24/10/2012 firmato dall’Architetto Em-pio Malara, relativo al riassetto istitu-zionale delle province calabresi e lucanee della possibile integrazione politicadelle due Regioni.Il tema del riassettoregionale e della possibilità di ridefinir-ne i confini, al di là dell’urgenza di con-tenere icosti dellapolitica, nonè nuovo,basti qui ricordare lo studio della Fon-dazione Agnelli, ma Malara lo affrontain maniera originale, focalizzando lasua attenzione su due regioni del Mez-zogiorno: la Calabria e la Basilicata, conparticolare attenzione al ruolo, per co-me recentemente modificate, delle treProvince:Potenza, Cosenza,Catanzaroe Reggio Calabria( città metropolita-na).Mi permetto di aggiungere la speci-ficità di Matera, città di grandi risorseculturali, storiche e turistiche.Il discor-so proposto è nuovo ed originale, per-ché suggerisce di percorrere una stra-da, all’interno del Meridione, di unifica-zione di territori omogenei, al fine di fa-vorire, tra le Regioni: Campania- Pu-gliae Calabria/Basilicata,unconfrontotra territori di pari importanza, ancheallo scopo di superare lo sviluppo a mac-chia di leopardo, cha ha caratterizzato,sino adoggi, lacrescita delSud.La ride-finizione dei confini e la conseguenteunione avrebbe, a mio parere, una posi-tiva ricaduta su tutti gli interventi in-frastrutturali: autostrade e ferrovia;senza trascurare i benefici che potreb-bero derivarne, anche, per gli ospedali ei tribunali.L’intervento di Malara haanche il pregio, senza voler apparire

campanilista, di rilanciare la funzione ela centralità della provincia di Cosenzache, da territorio aNord della Calabria,diventerebbeil baricentrodel nuovoas-setto istituzionale.Inquesto contestodiprofonde innovazioni e trasformazionicredo che trovi maggiore attualità lapossibilità di dar vita ad una grande ebella città derivante dall’unione di Co-senza,Rende e Castrolibero.Non mispingo oltre nelle mie riflessioni, stimo-late dall’interessante intervento di Ma-lara, ma mi permetto di invitarlo pubbli-

camente, e lo farò anche in privato, adun confronto, organizzato dal CentroCalabrese Documentazione e Studi “Pa -squale Perugini”, che presiedo, con gliesponenti del mondo politico, culturaleedeconomico, suquesti temiche, sear-ricchiti, condivisi e migliorati, potreb-bero costituire un utile appuntamentodi sviluppo, di crescita di una parte im-portante del territorio Meridionale.

*Presidente Centro Calabrese Do-cumentazione

e Studi Pasquale Perugini.

Il ruolo delle due regioninella nuova geografiaistituzionale

di DOMENICO LOGOZZO

Materaesempio daseguire.Lacultura dellavalorizza-zione del patrimonio ambientale ,porta enormi van-taggi allo sviluppo economico,turistico ed occupazio-nale.Dalla vicina Calabria,l'assessore regionale allacultura,Mario Caligiuri cita proprio la città lucana co-me importante punto di riferimento.Positività da imi-tare. Per ottenere risultati soddisfacenti.La fama diMatera è meritata.E per questo ha ricevuto tanti presti-giosi riconoscimenti.Nel 1993 i Sassi sono stati il pri-mo sito dell'Italia meridionale adentrare nella lista deipatrimonimondialidell'Unesco.Invece ”la Calabria fi-noraè l'unicaregione italianachenon haun sitoUne-sco”,ha rilevato l'assessore calabrese,sottolineandoche”i riconoscimenti di vario tipo dell'Unesco, non solosono fondamentali per evidenziare la vera natura dellaCalabria, che e' quella culturale, ma sono importantiancheper favorirela crescitaeconomica edoccupazio-nale, com'e' avvenuto, per esempio, a Matera, vicino anoi".Un tesoro.Da tenere ben conservato.Le radici diuna grande civiltà,che nonpuò essere sottovaluta,chenon può essere dimenticata.Testimonianze di grandiuominidicultura di ieriedioggi.Scriveva CarloLevi :“Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, ilcuore nascosto della loro antica civiltà. Chiunque vedaMatera non può non restarne colpito tanto è espressivae toccante la sua dolente bellezza”.La notorietà mon-diale di Matera viene ulteriomente confermata daquanto raccontato su Repubblica del 28 luglio 2003 dalgiornalista e scrittoreGabriele Romagnoli:"Vuoi ascoltare la lin-guaperduta diGesù?",domanda padre Paolo,monaco desertico, for-mazione gesuitica,barricato a Mar Musa,ospitale fortezza di roc-cia e fede a cinquantachilometri da Dama-sco. Uomo paziente,ma perentorio, nonaspetta neppure la ri-sposta. Indica un pun-to nel nulla che precedel´orizzonte e gli dà unnome: "Maalou-la".Quando il micro-bus ci arriva, scarica ipasseggeri in un vil-laggio aggrappato al-la montagna che qual-cuno profanamenteconsidera "la Materad´Oriente". La città deiSassi diventa terminedi paragone.”Profana -mente”,annota Roma-gnoli.Una notorietàche va tenuta in giustoconto,soprattutto inquesti giorni in cuitanto si sta discutendosul mantenimento del-la Provincia. E il fatto che la vicina Calabria guarda aMatera con ammirazione e come “modello di sviluppopositivo” per quello che ha fatto e per quello che ha ot-tenuto, grazie al suo patrimonio universalmente cono-sciuto,costituisce un ulteriore motivo di orgoglio e ti-tolo dimerito.Oltre ognicampanile.Il meritoricosciu-to.E' significativo che Calabria cerca di recuperare iltempo perduto rifacendosi all'esperienza matera-na.Preziosissima.Una spinta per costruire anche al-trove importanti iniziative per il rilancio. E proprio inCalabria ,a Palmi, nell'ambito della “Settimana Unescoper l'Educazione allo Sviluppo Sostenibile”,sarannoesaminati “ i piu' rilevanti percorsi di valorizzazioneintrapresi nella regione , tra iquali, la 'Varia' di Palmi,il Parco della Sila, le Minoranze linguistiche calabresi,l'abete bianco del Pollino oltre al Duomo di Cosenza e al-la Dieta mediterranea, gia' riconosciuti dall'Unesco”.

La tutela deimonumenti edei paesaggi sono fonda-mentali per una corretta crescita attraverso soprattut-to la seria pianificazione.Esigenza che nel novembredel 1957 erastata messa in evidenza aLucca nel corsodi un convegno con la partecipazione di autorevoliesperti e decisi sostenitori del valore del primario terri-torio e dei suoi beni. La tutela innanzitutto.Controogni atto di selvaggia aggressione.Tra i più attivil'ing.AdrianoOlivetti .Scriveva l'Unità: “Aprendo i la-voridel convegno,sottolineava la drammaticaurgen-za del problema e la necessità di chiarire i termini diuna questioneche presenta problemi politici a proble-mi morali di grande evidenza. C'è teoricamente la pos-sibilità di sottoporre a vincolo i valori monumentali epreistorici,ma, nellarealtà dellecose, ilprovvedimen-to interviene (se interviene) a posteriori, quando unastrada di grande valore e stata manomessa, un paesag-gio storpiato,un monumentocircondato oschiacciatoda una espansione edilizia scriteriata”. La denuncia elaproposta.Scrivevaancora l'Unità:”C'è la necessità digiungereadunequilibrio armonico,attraversolapia-nificazione urbanistica evitando in tal modo che l'in-tervento vincolistico risulti alla fine una pura misuraburocratica ed inefficace. Da qui ancora, l' urgenza digiungere alladefinizione di strumentidi leggepiù va-lidi di quelli attuali usufruendo e attuando le leqgi ditutela del 1939”.

Le indicazioni e gli accorati appelli non sono serviti anulla.Questo sideve dedurre esaminandol'odierna si-tuazione.Anni disaccheggi.Il “Belpaese”devastato daruspe e cemento.Crolli spaventosi.Frane devastan-ti.Quante vittime potevano essere evitate! Quelle pro-nunciate dall'ing.Olivetti ancora oggi sono parole digrandissima attualità:”Intervenire prima”.Solo cosìnon ci saranno ancora altre vittime e si eviteranno nuo-ve ingenti spese per riparare i danni.La prevenzione, lamessa in sicurezza,la punizione esemplare di chi nonrispetta la legge:questi debbono essere gli impegnireali da parte di chi ha istituzionalmente l'obbligo di di-fendere il territorio e l'incolumità dei cittadini.

L’appellodell’assessor er egionalecalabr esealla culturaMarioCaligiuri

24 Ore in Basilicata

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Martedì 20 novembre 2012 17

Un corso di Ministero della Difesa e Fnsi per giornalisti in aree di crisi

Tra bombe, check point e minacce«I miei 12 giorni da inviato di guerra»

DOPO la selezione, sono statouno dei fortunati 27 che hannopartecipato al nono corso infor-mativo per giornalisti su “Cono -scenza e prevenzione del rischioin aree di crisi”, organizzato dalministero dellaDifesa edalla Fe-derazione nazionale della stam-pa italiana.

Concetti teorici, lezioni fronta-li e molte le prove da sostenere,alcune anche abbastanza impe-gnative tra cui il nostro rapi-mento, hanno caratterizzato ilcorso finalizzato a fornire ele-menti di conoscenza di base agiornalisti e operatori dell'infor-mazione, interessati a operare, oche già operano, in situazioni incui sia rilevabile o presumibileun gradodi rischioper losvolgi-mento del lavoro d'informazioneoche vedano lapresenza di forzebelligeranti, caratterizzate daconflitto o tensione. Le caratteri-stiche di una spy story c'eranotutte, sembrava di essere in unasituazione descritta dalle paginedi Forsyth.

Tutto è iniziato con un com-mando che assaltava il nostroconvoglio e venivamo costretti ascendere, legati ed incappuccia-ti, con il fucile alla nuca, si veni-va guidati dai sequestratori, checi portavano in un locale dove "ilcattivo" della situazione ci urla-va, in diverse lingue, la sua veri-tà e ci chiedeva conto di molte co-se. Fatti vestire con una tutaarancione ci hanno lasciati inuna stanza in attesa dell'arrivodei nostri carcerieri.

Scrivemmo una lettera in cuidescrivevamo la situazione etentammo di entrare in empatiacon i sequestratori, ne scaturìuna lettera talmente bella che il

sequestratorevolle abbraccia-re la neoelettaleader del grup-po. Ci diederoun computerdove trascriverela lettera, ripor-tando anche leemail delle reda-zioni a cui face-vamo riferi-mento. Nelle fa-si terminali del-la vicenda ci fe-

cero realizzare un video per chie-dere il nostro rilascio in cambiodi soldi e successivamente ve-nimmo portati nel luogo delloscambio.

Nessuno si presentòper paga-re il riscatto, i rapitori eranomolto arrabbiati, venimmo nuo-vamente spostati. Un blitz delleforze speciali decretò il nostrosalvataggio e la fine della deten-zione.

Dopo aver assistito alla fucila-zione degli autisti, essere statisequestrati, minacciati, segre-gati, aver trovato una ragazza inlacrime che diceva di essere statastuprata, aver realizzato un vi-deo e la situazione iperealistica,scoprimmo che eravamo stati"vittima" di una sorta di gigante-sco "scherzi a parte" in cui aveva-mo capito cos'è lo shock da cattu-ra ed avevamo interiorizzatoperfettamente quello che biso-

gna fare in que-sto tipo di situa-zioni, ma so-prattutto quelloche non bisognafare. Era statouna sorta di bat-tesimo del fuocoche serviva adinteriorizzareconcetti ed a farcapire molte co-se, anche dell'a-nimo umano.Nel debriefing

finale ci vennero spiegati i nostripunti di forza e di debolezza.

Una panoramica sulla situa-zione mondiale, le legislazionivigenti, le forze in campo, i variteatridi guerra, tra cui libanese-kosovaro-afgano, il lavoro di in-telligence delle forze armate si èpassati all'area addestrativa perla seconda fase "sul campo".

La fase pratica ha previsto si-mulazione in un terreno in cuierano presenti diversi tipi di or-digni, ovviamente finti, e le pro-cedure per la loro individuazio-ne, la strumentazione da utiliz-zare per la bonifica. L'azione sispostava ancora, questa voltanell'analisi dei vari tipi checkpoint che si possono incontrare e

il loro approccio, a seconda chesia gestito da ribelli, insorti o ve-re gerarchie militari organizza-te.

Al check pointscoprimmo cheè difficile parlare o restare calmicon qualcuno armato fino ai den-ti che urla e rovista ovunque nel-l'abitacolo. Incerti del mestiereche bisogna gestire.

Anchequi sangue freddo epa-zienza infinita, dovevamo gesti-re le emozioni. Avendo trattatopiù volte il tema dellenostre flot-te marittime abbiamo avuto mo-

do di visitare il cacciatorpedinie-re Caio Duilio ancorato nel portodi La Spezia e pronto a solcare ilmediterraneo. L'uscita sul bat-tello d'assalto del Gruppo opera-tivo incursori è stato uno dei tan-ti momenti elettrizzanti di que-sto corso, anche in questo casohanno simulato il nostro salva-taggio da parte delle nostre forzespeciali ed il trasporto in zona si-cura.

In tutto il corso ci è stato chia-rito il ruolo del giornalista em-bedded, cioè al seguito dell'eser-

cito, e le sue implicazioni, cosapuò fare e quali sono i comporta-menti da evitare per non metterea rischio la sua vita e quella dellascorta a lui assegnata.Infine lacerimonia di consegna degli at-testati, alla presenza del Genera-le Fogari e degli esponenti dellaFederazione nazionale dellastampa.

Dodicigiorni di emozioni, vitadi caserma, brande, sacchi a pe-lo, lavatrici a gettoni, lezionifrontali ed esercitazioni, finitinon senza qualche lacrima, sca-

turita mentre si riprendono levaligie, perchè si sa, le emozionied i pericoli, anche se simulati,avvicinano le personee le rendo-no una grande famiglia.

In un futuro non esagerata-mente lontano andrò in Kosovo,perdocumentare il lavorosvoltodall'esercito italiano, per garan-tire la sicurezza e l'ordine pubbli-co, l'attività di sminamento, dieducazione e sensibilizzazione alrischio mine e per capire unarealtà, forse, anche un pò dimen-ticata.

di ALESSANDRO ZENTI

«Sequestrati,incappucciatie lasciatiin una stanzaad aspettare»

Tra le provepratichela bonificadi un campominato

A lato: lasimulazione diun rapimentodi giornalistida parte di ungruppoarmato; inbasso: un altroscenario diguerra e laconsegnadell’attestatodipartecipazioneal nono corsoper giornalistisu“Conoscenzae prevenzionedel rischio inaree di crisi”organizzatodal ministerodella Difesa edalla Fnsi

24 Ore in Basilicata

Emozioni e paure di un cronista al fronte

A lato: un battello d’assalto utilizzato durante le simulazioni e sopra:una delle lezioni frontali del corso

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Martedì 20 novembre 2012 15

me riuscire a sopravviverequando nel letto c'è tuo fi-glio, con quel "catetere veno-so centrale cucito sul cuore,per fare i prelievie le chemio-terapie". Noi genitori sobbal-ziamo nel vedere una sempli-ce ferita, ci svegliamo di not-te a controllare il respiroquando hanno la febbre: co-me si fa asopravvivere a tan-to dolore?

Nascono così le "Storie in-credibili dei bambini invinci-bilidi Oncologiapediatrica".Non appena il tumore di An-gelo mostra una regressionee quindi un filo di speranzacomincia a intravedersi do-po mesi di buio, Paola si ri-corda d'essere una giornali-sta, con la voglia di racconta-re quello che ha vissuto e vi-

ve, con il bisognodi far conoscereuna realtàche nonè solo la sua pur-troppo. Ogni an-no, infatti, sono1.500 le famiglieche precipitanonel baratro e sonocostrette a entrareinquello chePaolachiama "Il regno diOp".

Nasce così ilblog "Il regno diOp", che ha un suospazio anche sulsito del quotidiano"L'Unità": in pochimesi i suoi postvengono letti dacirca 80.000 per-sone. E quei postoggi sono raccoltiin un libro doloro-so ma nel quale siintravede la spe-ranza. Sì, perchéla bella notizia èche «dai tumori in-fantili si può gua-rire. Un anno fa

non lo sapevo e questo ha re-so la prima parte del mioviaggio nel Regno di Op in-sopportabile e straziante.Pensavo diessere inun brac-cio della morte e, invece, eroin trincea: sono due cose di-verse ed è importante capirloper reagire come serve».

E cosìcome igenitori sonoin trincea, i piccoli diventano"Bambini soldato", che han-noilcoraggio dinominarelapaura e affrontarla. Che sirassegnano a perdere i lororiccioli biondi. Che ognigiorno vengono sottoposti a

Dolore e speranze accomunano ogni anno migliaia di famiglie come quelle dei lucani Viola e Roberto

Quelle storie di bambini specialiIl difficile mondo dell’oncologia pediatrica nel libro della giornalista Natalicchio

di ANTONELLA GIACUMMO

POTENZA - I bambini resta-no bambini. Anche quandosono malati, restano semprepiù bambini che malati. Conil loro pop corn, con i loro di-segni,leloro partitealbiliar-dino e alla play.

Paola Natalicchio è unamamma. É anche una gior-nalista, ma in questa storiaquesto è un elemento chec'entra poco. É la mamma diAngelo. Quando Angelo hapoche settimane di vita, unuragano arriva a portarsivia tutto ciò che una normalegravidanza porta con sè:qualche notte insonne ma-gari. La preoccupazione peril nasino chiuso o la stan-chezza per l'allattamento.Paola frequentaun piccolo consul-torio romano doveogni settimana lemamme si incon-trano per far pesa-re i bambini. Il suonon cresce, in piùda qualche giornoha qualche rigur-gito di troppo.

Nulla di preoc-cupante per il pe-diatra, nulla chepossa allarmareuna mamma allasua prima espe-rienza. L'ostetricadel consultorio, in-vece, si mostra unpo' preoccupata:«Vai a fare un'eco-grafia» le suggeri-sce. Detto fatto:«Eravamo a unpasso dall'estatequando un eco-grafista con i baffineri e folti, ha ap-poggiato la sondadel suo apparec-chio sulla panciadimio figlio. Poi l'haritiratain alto, di botto. E si è messouna mano sul viso. «É unamassadi ottocentimetri, do-vete scappare al pronto soc-corso. Alla fine di quella fra-se si è spento l'interruttoresu tutto quello che io e il pa-dredi mio figlio avevamoco-struitoprima, indodiciannidi vita insieme».

Tutto cambia quando altuo bambino di soli due mesidiagnosticano un tumore. Sicrolla, ci si arrabbia, ci si in-terroga, ci si accusa. Comesopportare tanto dolore, co-

Audizione del dirigente dell’unità di Otorinolaringoiatria

Ospedale di Matera, discussionein commissione Politiche sociali

La copertina del libro

«Medicie infermieri

pr ontia lottarecon noi»

24 Ore in Basilicata

prove terribili ma reagisco-no e non perdono la voglia discartare i regali a Natale o digiocare con i loro forzaticompagni di gioco.

E nel libro di Paola c'è labuona sanità: quella fatta daimedici, infermieri e portan-tini chehanno sceltodi lavo-rare in un reparto strazian-te. Che con umanità parlanoa quei genitori già devastati,che si mettono a giocare escherzare con i loro piccolipazienti. «Ci sono le sere incui i medici tornano da casaanche se è domenica, anchese hanno staccato il turno dapoco, perchélo hannosegui-to per sette mesi Jacopo e nonintendono mollare, nonadesso, adesso meno chemai».

Così come c'è la cattiva sa-nità: quella che costringemigliaia di famiglie a lascia-re la loro casa per trasferirsialtrove. «Mi auguro - scrivePaola - che i servizi per i bam-bini oncologici e le loro fami-glie si moltiplichino sul ter-ritorio nazionale, benal di làdeipochi centridieccellenzadei principali capoluoghi delcentro-nord, così da solleva-re comunità di persone giàstravolte da unanotizia infa-me dall'incombenza ulterio-re di emigrare per un tempoindefinito tra Roma, Firen-ze, Bologna, Genova, Padovae Milano».

Sì, perchè le carenze prin-cipali sono al Sud: famiglieche lasciano Palermo, Anco-na, Potenza, Brindisie Mate-

ra e che si fanno centinaia dichilometri per raggiungereil grandeospedale chedia lo-ro almeno una speranza.Perché non avere neppurequella è un dolore ancora piùgrande della stessa malat-tia.

E così, dalla Basilicata, cisono le storie di Viola e Ro-berto, quelli del “club deiquasi adulti”. Non sono piùbimbi piccolissimi, ma ado-lescenti che hanno dovuto la-sciare la panchina, il muret-to o la piazza dove si incon-travano con gliamici. Quan-do si entra nelRegno di Op ilresto del mondo rimane fuo-ri. Per molto tempo. E resta-no fuori anche i fratellini o lesorelle. Viola, per esempio,che ha 14 anni, ha lasciato

fuori da quella porta il fratel-lino di 11. Dentro una partedella famiglia, fuoric'è quel-l'altro pezzo disorientato espaventato, che dovrà adat-tarsi a vivere lontano da tuttiquelli che ama.Che la malat-tia è anche questo: la solitu-dine del piccolo malato maanche quella del fratello cheresta fuori spesso senza lamamma. E non per un gior-no. Spesso per mesi, “nessu -no meno di un anno”. Ed è perquesto chel'assenza distrut-ture capaci di dare rispostesanitarie vere ai piccoli sol-dati di Op è ancora più dan-nosa. Spezza in due le fami-glie, le allontana dagli affettiche, quando un dolore cosìgrandeesplode, sonol'unicacosa a cui aggrapparsi.

POTENZA - Si è riunita ieri lacommissione “Politica socia-le” del Consiglio regionale. Ilpresidente dell’organismo,Rocco Vita (Psi), ha aperto i la-vori stabilendo, in accordocon i consiglieri intervenuti,di raccogliere entro la prossi-ma settimana, gli eventualiemendamenti fatti perveniresul provvedimento di Giuntariguardante le “Norme orga-niche in materia di spettacoloe disciplina delle attività cul-turali”, in presenza, anche,della proposta di legge di ini-ziativa del consigliere Roma-niello (Sel) su “Norme in mate-ria di spettacolo dal vivo”.

Auditi, su richiesta del con-sigliere Venezia (Pdl), il diri-gente dell’Unità operativacomplessa di Otorinolarin-goiatria dell’ospedale “Ma -donne delle Grazie”di Matera,Gennaro Larotonda e Giusep-pe Romano, in merito alle dif-ficoltà «in cui versa il nosoco-mio materano circa il funzio-namento e le condizioni di la-voro dellaUnità operativacherispecchiano, in generale,

quelle concernenti l’interastruttura legate alla carenzadi uomini e mezzi che rischia-no di far perdere all’ospedalematerano come già avvenuto,oltrealla disponibilitàdipostiletto, lavalenza qualitativari-spetto ai nosocomi limitrofidella Puglia».

Auditi, infine, il dirigentegenerale del DipartimentoPresidenza della Giunta re-gionale, Angelo Nardozza, edil dirigente dell’Ufficio auto-nomie locali e decentramentoamministrativo, Pasquale La-monea, al fine di conoscere lostato di attuazione dell’artico -lo 40 delle legge regionalen.26 del 2011 sulla “Disposi -zioneper la formazionedelbi-lancio diprevisione annualeepluriennaledella RegioneBa-silicata”, con particolare ri-guardo alla platea dei lavora-tori socialmente utili e dei col-laboratori coordinati e conti-nuativi, su richiesta del consi-gliere Romaniello (Sel). Deci-sa una prossima audizioneper fare il punto preciso circala situazione dei Comuni .

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012 PAG. 13

Martedì 20 novembre 2012 I IXMATERA CITTÀ

SPENDING REVIEWRICHIAMO A MONTI E PARLAMENTO

COLPO DI GRAZIAGli effetti del riordino andrebbero ad «ac-crescere il disagio di una popolazione chevive già in condizioni di estrema difficoltà»

le altre notizieCONFAPI ALLA REGIONE

«Mobile imbottitosi rinnovi il Comitato»n Con una nota inviata all’as -

sessore regionale alle Atti-vità produttive, MarcelloPittella, e per conoscenza alpresidente De Filippo, ilpresidente di Confapi Ma-tera, Vito Gravela, ha chie-sto di procedere con solle-citudine al rinnovo del Co-mitato di Distretto del mo-bile imbottito. Il Comitato,infatti, costituito ai sensidella legge regionale n. 1del 23 gennaio 2001, è giuntoda diversi mesi alla scaden-za della carica triennaleprevista dalle legge mede-sima.

Il Consiglio pastorale:ingiusto una Provincia«La soppressione rischia di alimentare tensione sociale»

APPELLO ALBUON SEN-SO La Catte-drale. DalConsiglio pa-storalediocesanoun messaggioa Governoe Parlamentoperché ri-considerino ildecreto diriordino dellePr o v i n c eponendo piùattenzionezione al terri-torio e alrischio di ten-sioni sociali[foto Genovese].

LA PERTURBAZIONE LA PREFETTURA A DIRAMATO L’ALLARME METEO PER LE PROSSIME 24-36 ORE. DA DOMANI PREVISTO UN MIGLIORAMENTO

Maltempo, ecco il vortice «Minerva»cornicioni caduti e allagamenti

NEL CENTROS TO R I C OCome in pas-sato i di-sagi maggioriper la piog-gia si sonoregistratinell’area deiSassi[foto Genovese].

Sabato sera in piazzaUn altro comitato

annuncia una marciaDai «secessionisti» agli «indi-

pendentisti». Scende in campo unaltro comitato cittadino contro ildecreto di riordino delle Province.All’insegna dello slogan «Materaprovincia (nè con Bari nè con Po-tenza» un non meglio definito«Comitato spontaneo di cittadini»annuncia per sabato 24 novem-bre una marcia con partenza alle20 da piazza Matteotti per difen-dere l’esistenza e la «dignità» diMatera. Il corteo dovrebbe attra-versare via Rosselli, via XX Set-tembre, via Lucana, via Roma, perconfluire in piazza Vittorio Veneto.

l La Chiesa c’è. E sulla que-stione del riordino delle Provin-ce batte un altro colpo. In lineacon quanto enunciato nella let-tera indirizzata dalla Conferen-za episcopale lucana al presiden-te del Consiglio, Mario Monti, ein linea con quanto espressodall’arcivescovo, mons. Salvato -re Ligorio, proprio in una in-tervista al nostro giornale, ilConsiglio pastorale diocesano diMatera-Irsina chiede a Governoe Parlamento di riconsiderare lascelta prestando maggiore atten-zione ai problemi del territorio eal pericolo di tensioni sociali,che la soppressione della Provin-cia di Matera potrebbe innesca-re, senza per questo rinnegare lemotivazioni alla base della de-c i s i o n e.

Convocato in forma straordi-naria, dopo un articolato con-fronto, nel quale sono stati ap-profonditi i numerosi aspetti delproblema, il Consiglio pastoralediocesano ha ritenuto che «nonpuò essere messo in discussionel'attuale assetto territoriale, co-me è stato anche affermato conchiarezza nella lettera che i Ve-scovi di Basilicata hanno indi-rizzato, il 9 novembre scorso, alpresidente del Consiglio Mon-ti».

In una nota diffusa dalla Dio-cesi, si legge in particolare che«il decreto legge del Governo,che nella regione porterebbe allacreazione di un'unica provincia,appare ingiusto. Innanzituttoper un aspetto sostanziale, inquanto va ad accrescere il di-sagio di una popolazione che vi-ve già in condizioni di estremadifficoltà. Ma anche perché il

provvedimento governativo pre-senta non pochi aspetti di "dub-bia costituzionalità" e di "impre-cisa formulazione", soprattuttoladdove individua i requisiti mi-nimi dell'estensione territorialee non invece quelli massimi; unparticolare che porterebbe inBasilicata alla formazione diuna provincia con un'estensionesmisurata», pari a poco meno di10000 km².

«Considerando le caratteristi-che orografiche del territorio de-cisamente sfavorevoli, la situa-zione che verrebbe a crearsi –continua il documento del Con-siglio pastorale diocesano – sa -rebbe oggettivamente insosteni-bile. Si chiede, pertanto, alle for-ze politiche rappresentate inParlamento e al Governo stesso,che si trovi il modo di procederealla necessaria opera di razio-nalizzazione della spesa pubbli-ca senza compromettere la pre-senza delle istituzioni sul terri-torio. La questione del riordinodelle province rischia di alimen-tare nella regione un clima ditensione sociale che tutti dob-biamo contribuire a prevenire e

a superare efficacemente e nelpiù breve tempo possibile».

Il Consiglio pastorale tuttaviariconosce che «questa circostan-za ha finalmente riportato il di-battito e il lavoro politico a con-frontarsi con la realtà, con le con-dizioni reali di vita del nostropopolo» constatando che «è unaspetto di indubbia positività

perché costringe tutti, ma par-ticolarmente chi ricopre ruoli diresponsabilità, a considerare ledure condizioni in cui ormai sitrova a vivere la quasi totalitàdelle famiglie. Non c'è famiglia –osserva però il «parlamento» del-la Diocesi – che non sia statatoccata pesantemente dal dram-ma della crisi economica, dalle

difficoltà dovute alla perdita dellavoro, dal dolore per mancanzadi prospettive per i figli, dalleprivazioni e dalla vergogna del-l'indebitamento. La comunitàcristiana sente il dovere di farsentire forte la propria voce per-ché giunga a tutti il grido delpovero che chiede aiuto, perchési ristabilisca la giustizia, per-

ché la politica si attenga rigo-rosamente al mandato ricevutodi garantire il bene comune».

Il Consiglio pastorale diocesa-no conclude affermando di sen-tire di poter interpretare «la dif-fusa esigenza di un nuovo assettodella pubblica amministrazione,più agile e attenta ai bisogni, me-no gravosa per i cittadini».

DONATO MASTRANGELO

l Disagi minimi, almeno fino allaprima serata di ieri, per quantoconcerne l’onda di maltempo checon il vortice “M i n e r va ” sta in-vestendo le regioni centro-meridio-nali. Secondo quanto rilevato dameteomatera.it ieri, fino alle 17 sonocaduti 11 millimetri di pioggia nelcentro città. Il Dipartimento nazio-nale della Protezione Civile ha di-ramato alla Prefettura di Materal’avviso di condizioni meteo avverse.Secondo la nota, da lunedì l’allerta siprotrarrà per 24 - 36 ore. Si pre-vedono precipitazioni diffuse, anchea carattere di rovescio o temporaleanche sulla Basilicata.

«Sino a questo momento - affermail comandante provinciale dei Vigilidel Fuoco, Eugenio Barisano - nonsi segnalano situazioni di partico-lare rilievo. Se non si registra unaumento delle precipitazioni nelleprossime ore gli interventi dovreb-bero rientrare nella casistica stan-dard». Ieri le squadre dei vigili delfuoco sono dovute intervenire perrimuovere dei cornicioni pericolantiin alcune zone della città. Altri in-terventi hanno riguardato degli al-lagamenti in via San Giovanni Vec-chio nei Sassi e in via Fermi. Non èstato segnalato nessun disagio par-ticolare per quanto conercne la via-bilità.

«La perturbazione - afferma PioAcito del Gruppo Volontari perl’Ambiente - si è stabilizzata e, inpresenza di precipitazioni appena

intense non ha creato particolariproblemi. «Da giovedì intorno a mez-zogiorno fino a ieri alle 17 - affermaEnzo Scasciamacchia, esperto dimetereologia - sono caduti circa 40millimetri di pioggia. Si tratta di undato assolutamente nella norma. Latemperatura, invece, è di poco su-periore alla media stagionale, at-testandosi sui 12,5 gradi. La per-

turbazione che da venerdì scorso stainteressando il centro-sud - prosegueScasciamacchia - continuerà a ba-gnare il materano fino ad oggi. Dadomani pomeriggio è atteso un mi-glioramento delle condizioni meteo,con cielo meno nuvoloso e delleschiarite. In leggero calo le tem-perature con le minime intorno ai 10gradi e le massime ai 15 gradi».

LO SCENARIO«Non c'è famiglia che

non sia stata toccata pe-santemente dalla crisi»

A R C I V E S C OVO Mons. Salvatore Ligorio con il Bambinello [foto Genovese]

SI VOTA DOMENICA

Primarie centrosinistradove ritirare i certificatin Elezioni primarie del centro-si-

nistra in programma domeni-ca. Per ritirare il certificato evotare, gli uffici elettorali sonoi seguenti: sede locale Sel - uf-ficio elettorale: Vico XX Set-tembre sn -( giorni feriali dal-le17 alle ore 20.30; domenicadalle 10 alle 12.30); sede localePd - ufficio elettorale: largoPassarelli, 9 (giorni feriali dal-le 17 alle 20; dDomenica dalle 10alle 12.30); sede locale Psi - uf-ficio elettorale: piazza CesareFirrao (dalle 17 alle 20).

L’ARMA E IL VOLONTARIATO

Avis, prima donazioneper dieci carabinierin Successo per la donazione di

sangue intero organizzata dal-la sezione Avis presso il Co-mando provinciale dei Cara-binieri in via Dante Alighieri.Durante la mattinata di ierisono stati ben dieci i militariche hanno effettuato la loroprima donazione. Un obietti-vo significativo perché di nuo-vi donatori ce n’è costante-mente bisogno. A coordinarele attività sanitarie il diretto-re sanitario dell’Avis regiona-le, dott. Tonino Valentino.

OGGI LA CONSEGNA

Malvaso dona muralesall’Itis «Pentasuglia»n Questa mattina nell’Aula ma-

gna dell’IIS “G.B. Pentasu-glia”, sede centrale di via Mat-tei, l’artista Vita Malvaso do-nerà alla scuola un murales di6x3 metri realizzato con la tec-nica dell’acrilico su intonaco.Interverranno il presidentedell’Amministrazione pro-vinciale, Franco Stella, il sin-daco, Salvatore Adduce e il di-rigente scolastico, Teresa Vi-gorito. Un gruppo di studenticelebrerà la consegna del mu-rales con esibizioni musicali.

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012 PAG. 14

Martedì 20 novembre 2012VIII ISENISE L’AGENTE AVREBBE USATO L’AUTO DI SERVIZIO PER ANDARE A FARE LA SPESA SENZA PAGARE�

Ricattava gli ambulantida 10 anni: il vigile urbanorimane ai domiciliari

PINO PERCIANTE

l SENISE . Non è da sabato, ilgiorno in cui è stato arrestato inflagrante, che faceva la spesa gra-tis. Il vigile urbano GiuseppeD’Aranno ricattava i commer-cianti di Senise almeno da diecianni.

E’ quanto emerge dalle infor-mazioni acquisite da due dellesue «vittime»: un macellaio e unafruttivendola dove si era recatoanche sabato. Proprio la frutti-vendola ha sostenuto cheD’Aranno era solito non pagare

la frutta e la verdura e che dacirca dieci anni gliela consegna-va gratuitamente per paura diritorsioni. C’è poi la vicendadell’auto di servizio. Il vigileavrebbe usato una Fiat Puntodella Polizia municipale per an-dare a fare la spesa.

Da qui l’accusa di peculato.L’inchiesta è deflagrata a Senisecome una bomba. Numerosi icasi finiti sotto la lente di in-grandimento dei carabinieri del-la locale Compagnia che avreb-bero scoperto le presunte ma-lefatte di D’Aranno mentre erano

impegnati in un’altra indagine.Intanto lui ieri è comparso da-vanti al magistrato di Lagonegro(con il suo avvocato di fiduciaRaffaele Melfi) e si è difeso af-fermando di essere andato dallafruttivendola sabato solo per ave-re un pò di sedano per il brodo enon aveva pagato perche «gli odo-ri abitualmente vengono rega-l at i » .

Solo successivamente si era ac-corto che nella busta c’era ancheuna lattuga. Quanto alla carne hariferito di averne acquistato unaparte in una macelleria che gli

aveva rilasciato anche lo scon-trino, mentre dal macellaio che loaccusa aveva preso come abitu-dine solo frattaglie per il cane eper questa ragione non avevapagato. Ma per il gip, Lucia Io-dice, la condotta tenuta daD’Aranno appare espressione diu n’attività tutt’altro che episo-dica e sussiste il concreto pe-ricolo che se lasciato in libertàl’indagato possa ripetere il reato.Per questo motivo il magistratoha applicato al vigile urbano lamisura cautelare degli arrestidomiciliari.

POLIZIAM U N I C I PA L E Ilvigile urbano chericattava ivenditoriambulanti delposto è statointerrogato ieridal giudice cheha confermatogli arrestidomiciliari

.

POTENZA REALIZZATO DALLO SCRITTORE MILANESE GIANNI BIONDILLO OSPITE DELL’APT�

Il primo e-book sul Pollinoraccontato in forma di diarioPaesaggi, percorsi e personaggi del massiccio calabro-lucano

POTENZA È GRAVE SOLO UNA SU CINQUE�

Psoriasi, in Basilicata25mila personeaffette in forma lieve

l Paesaggi, percorsi e personeraccontati in forma di diario. Untributo d’affetto verso luoghi nar-rati direttamente da chi li ha co-nosciuti e vissuti. E’ stato presen-tato ieri in Regione, il primoe-book «Diario del Pollino» rea-lizzato dallo scrittore milaneseGianni Biondillo, ospite dell’Ap tdi Basilicata proprio nei territoridel Pollino dal 10 al 17 agosto scor-so. L’e-book gratuito è già on-lineed ha raggiunto nelle ultime 24 oreuna apprezzabile popolarità con-quistandosi il 1° posto, secondo laricerca della Amazon, nella let-teratura sui viaggi. Presenti oltreal direttore dell’Apt di BasilicataGianpiero Perri che ha voluto for-temente questo progetto assiemealla Regione Basilicata, il presi-dente del Parco del Pollino Do-menico Pappaterra, il coordina-tore e direttore editoriale del pro-getto Giuseppe Granieri, lo scrit-

tore Gianni Biondillo e il sindacodi Viggianello Corraro Vincenzo.In futuro già in cantiere altre ini-ziative di e-book riferite sempre alterritorio lucano. «Ringrazio tutticoloro che hanno preso parte at-tivamente a questo progetto in-novativo –spiega Gianpiero Perri -la valorizzazione turistica del Pol-lino, oggi più che mai per via dellosciame sismico, rappresenta unanecessità a cui debbono far fronteoperatori, istituzioni e popolazio-ne». «La nostra cultura sta cam-biando in fretta grazie alle nuovetecnologie – è il commento invecedi Giuseppe Granieri direttoreeditoriale del progetto –p re s i d i a reil digitale è una scelta saggia, delresto l’e-book è semplice come ac-cesso e con esso si può arrivare adun pubblico molto vasto grazie alcollegamento con le maggiori li-brerie on-line nazionali e inter-nazionali. L’importante è puntare

su una narrazione di qualità». «E’stata una grande esperienza uma-na e professionale –spiega l’a u t o reGianni Biondillo- ho accettato dibuon grado di fare questo raccon-to visitando per la prima voltau n’area vastissima come il Polli-no. Non solo paesaggi cangianti,ma anche tessuti antropologici edel gusto mi hanno affascinato. Misono sentito adottato naturalmen-te da questi territori dove torneròsenz’altro. Il Diario del Pollino èun tributo di affetto verso questiluoghi». «Sono grato alla RegioneBasilicata e all’Apt che sia partitauna iniziativa editoriale davveroimportante- così Domenico Pap-paterra, presidente del Parco delPollino – stiamo lavorando per ri-creare un clima di fiducia e diserenità dopo un evento sismicoche ha frenato sul piano psicolo-gico gli usufruitori del nostro ter-ritorio». [m. latr.]

GENZANO LA DISAVVENTURA DI UN 58ENNE LUCANO A SPINAZZOLA PER FARE SPESE�In Puglia gli rubano le chiavi di casa dall’autoe vanno a «visitare» il suo appartamentoI ladri dalla vettura in sosta hanno preso anche i documenti

MELFI È STATA AVVISTATA PIÙ VOLTE ANCHE NELLA ZONA DI RAPOLLA�Sos per Bella, la cagnetta scomparsail 23 settembre scorso e non ancora ritrovata

l In Basilicata 25 mila persone sono affette da psoriasiin forma lieve-moderata, solo 1 su 5 i soggetti che pre-sentano forme più serie. Se n’ è parlato ieri a Potenza inuna delle salette del Grande Albergo in un incontro stampacon Ugo Maria Tassinari, Responsabile Ufficio StampaAzienda Ospedaliera «San Carlo» Potenza, moderatore,Giuseppe Michele Blasco, Medical Director Leo PharmaItalia, Domenico Lamorte, Responsabile A.Di.Pso, FedericoRicciuti, Direttore U.O.C. Dermatologia, Ospedale «SanCarlo», Maria Grazia Tempone, Psicologa e psicoterapeuta,Ospedale «San Carlo», relatori.

La psoriasi è una malattia insidiosa, che abbassa laqualità della vita di chi ne è affetto, nel lavoro, nelle ami-cizie e in famiglia. Malattia da cui non si guarisce, e questoè già un serio motivo di preoccupazione, malattia che mo-difica il tessuto epidermico con spiacevoli conseguenzevisive, cosa che, anche a motivo di prevenzione e pre-giudizi, finisce con avere un effetto di isolamento, che certonon aiuta, visto che non manca l’ansia tra le cause ag-gravanti della malattia. Giuseppe Michele Blasco, MedicalDirector Leo Pharma Italia, ha esposto le nuove possibilitàdi cura, ha parlato, infatti, della sostituzione di tradizionalipomate e unguenti, fortemente imbrattanti, con un gel arapido assorbimento, il che promette di semplificare la vitadel malato di psoriasi, riducendone l’impatto visivo.

Ricciuti ha elencato le cause scatenanti del male, che haanche una componente familiare, tra le tante, traumi, in-fezioni virali, eventi stressanti, fumo di sigaretta; Temponeha tra l’altro evidenziato la componente aggravantedell’ansia, che, seppure giustificata dalle conseguenze dellamalattia nei rapporti sociali, va assolutamente controllata.Sul quadro della malattia in Basilicata si è soffermatoanche il responsabile A.Di.Pso Basilicata, Lamorte. «Chiaz-ze sulla pelle e umore nero – ha detto – i segni tangibilidella malattia, fondamentale la ricerca scientifica tantoquanto l’informazione, per sconfiggere l’ingiusta discri-minazione dei malati di psoriasi». [l.col.]

l Sos per Bella, sfortunata cagnetta randagia,scomparsa il 23 settembre scorso. Dopo tante tri-bolazioni Bella era finalmente accudita da ungiovane volontario ed era stata portata da Pos-sidente a Melfi per essere sterilizzata ma è scap-pata dal suo stallo. Bella è di media taglia, hacirca due anni ed assomiglia ad un labrador. Èstata avvistata più volte tra Melfi e Rapolla ma ilsuo «tutore» è stato sempre avvisato quando or-mai la cagnetta si era già allontanata. Potrebbeessersi diretta verso Possidente. Chi l’avesse vi-sta o avesse notizie può contattare i numeri328/2334188 o 328/7666316 o la mail [email protected]. Il suo tutore attende ansiosamente notizia.

POTENZA CITTÀ E PROVINCIA

ChiaromonteFa n n u l l o n e ?

Il vigile Pellitta«Voglio lavorare»

.

Il vigile che qualcunoha definito fannullone vuolelavorare. È il succo della let-tera che il vigile urbano diChiaromonte Antonio Pel-litta ha inviato alla Gazzetta.Pellitta da circa 2 anni emezzo è stato sospeso dalservizio. Viene pagato ametà, però sta a riposo acasa. «A causa di una que-stione di “chiavi dell'ufficio”che non ho voluto conse-gnare - dice Pellitta - il sin-daco mi ha sospeso. Qual-cuno ha scritto “indagati ivigili fannulloni...”. Questaaffermazione non ha alcunriscontro oggettivo, tant'èche sto facendo di tutto pertornare a lavorare, presen-tando varie richieste al Co-mune che invece si oppo-ne. Nonostante il sottoscrit-to abbia presentato in mo-do dettagliato il lavoro svol-to, attestato anche dai varicapi-area del Comune. Co-me mi si può definire fan-nullone?». «Il vero motivodella sospensione - prose-gue Pellitta - pare essere ra-dicato in vecchi rancori edissapori tra il sindaco Voz-zi e il sottoscritto. Infatti giàdecine di anni fa quandosvolgevo la mansione di bi-bliotecario, lo stesso Vozzichiese la chiave dell'Ufficio.Allora fu consegnata. Pertogliersi la soddisfazione ditenermi a riposo il sindaco,sta incaricando quasi tutti idipendenti di svolgere lamansione di vigile disto-gliendoli dalle loro mansio-ni riducendo i vari servizi ecreando disagio ai cittadiniche devono contribuire epagare mezzo stipendio aun vigile a riposo e vedersi iservizi ridotti».

ANTONIO MASSARO

l Accompagna la sorella maggiore a fareacquisti fuori paese ma viene beffato a piùriprese da ladri esperti. La disavventura perun cuoco genzanese, 58enne. Si tratta di An-tonio Iacovera, che come detto, si reca con lasorella nella vicina Spinazzola.

Nel centro pugliese nei pressi della co-siddetta «stazionetta» cerca un parcheggioper la sua auto una «Passat- Wolkswagen».Trova un posto, ma un individuo non gliconsente di lasciare la vettura in vista. Lasosta avviene in un luogo più nascosto. Ignarodi quello che sta per succedergli va a farespese. Quando torna per riprendersi la mac-china trova la prima sgradita sorpresa. Ilvetro del finestrino destro anteriore è in fran-tumi. E dall’interno dell’auto sono sparitidocumenti (patente, carta di circolazione, car-ta d’identità) e quel che è peggio le chiavi dicasa. Corre a denunciare il furto dai cara-binieri della locale stazione che nel frattempo

sono impegnati in un altro caso. Perde cosìuna buona mezz’ora. Tutto il tempo neces-sario ai malviventi di raggiungere Genzano e«visitare» l’appartamento di Iacovera, grazieal mazzo di chiavi e all’indirizzo rilevabile daidocumenti. Nel frattempo nella mente di Ia-covera che sta tornando verso Genzano si falargo il terribile sospetto dei ladri in casa.Giunto nel centro bradanico si precipita in viaIsonzo ed i suoi sospetti sono fondati. Trova lachiave nella toppa della porta, all’inter nonessuna traccia dei «visitatori», luci accese, etutto sottosopra. L’unica consolazione se cosìdi può dire che il bottino è stato magro, treorologi, tre penne di valore e qualche altrooggetto. Denuncia l’accaduto anche ai ca-rabinieri di Genzano che effettuano un so-pralluogo nella casa del derubato. Nessuno havisto o sentito nulla. Probabilmente si trattadi professionisti. Morale della storia, speciefuori casa vietato lasciare in macchina chiavidi casa e documenti. Ne sa qualcosa, pur-troppo per lui, Iacovera.

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012 PAG. 15

Martedì 20 novembre 2012X IMATERA CITTÀ

DENTRO I QUARTIERITRA LE VIE ARAGONESI E LA MARTELLA

APPARTAMENTI SENZA SERVIZIUn problema irrisolto che si trascinastancamente dal 1993 senza avereancora trovato un’adeguata soluzione

UN’AREA DORMITORIOIn questa parte di città si neganole più elementari opere di urbanizzazionia partire dalla sicurezza per i pedoni

Neppure uno straccio di marciapiediLa Zona 33 sognava già l’adeguamento della viabilità, da febbraio solo silenzi

PERCHÈ QUESTO NOME UNA DIVISIONE RAGIONIERISTICA HA OCCULTATO IL VECCHIO TOPONIMO, LA CONTRADA SI CHIAMAVA COME LA CRIPTA DI SAN GIACOMO

Scritta una brutta pagina di urbanisticagemella non a caso del Centro direzionale

PASQUALE DORIA

l Non vogliono infilarsi in di-squisizioni tecniche ingarbuglia-te che inevitabilmente finirebbe-ro per deformare il senso terraterra delle loro segnalazioni, con-tinue. Dignitose prese di posizio-ne che si susseguono negli anni -le prime risalgono al 2001 - neiconfronti di tutte le Amministra-zioni in carica, senza distinzionidi sorta. Del resto, i problemi av-vertiti dai residenti nella cosid-detta Zona 33 riguardano tutti, an-che i bambini. Anzi, le preoccu-pazioni che alimenta la loro na-turale vivacità, quella dei residen-ti più giovani, è uno dei motiviscatenanti alla base di una peti-zione. Si tratta di una serie di ri-chieste avanzate dall’«Associazio -ne Zona 33» accompagnate da 200firme protocollate dagli uffici co-munali il 22 gennaio 2010. In gran-de evidenza, allora, c’era la que-stione dell’illuminazione pubbli-ca, a dir poco carente. Un disagioin parte alleviato, ma lasciandoancora nel buio le zone più in-terne che sono state edificate aridosso delle due strade principalidi attraversamento dell’abitato, levie La Martella e degli Aragonesi.Rimane bassa anche la qualitàdella pulizia in tutta la zona, mol-to spesso spazzata volontariamen-te da cittadini e commercianti. Sipuò infine parlare di emergenzacontinua rispetto alle opere dicompletamento, più volte annun-ciate e fino a questo momento,mai avviate, relative alla viabilitàe alla pedonabilità. Un problemaavvertito in particolare in via LaMartella ancora oggi strada pra-ticamente interdetta ai pedoni,salvo per quelli che, a loro rischioe pericolo, decidono di avventu-rarsi sull’asfalto senza chissàquale sicurezza. Parliamo di unpercorso ad alta intensità di traf-fico, basilare per i flussi di mezziche circolano in entrata e in usci-ta, essendo questo uno degli in-gressi più importanti alla città.Insomma, quì manca anche l’es -senziale, marciapiedi, banchine,strisce pedonali e la velocità è me-diamente sostenuta.

Nello scorso mese di febbraiol’atteso annuncio dalla casa mu-nicipale fu accolto da un sincerosospiro di sollievo. Tutti avevanoormai messo una pietra sopra ilprogetto che prevedeva la realiz-zazione di un ponte a carico deidei lottizzanti fra via degli Ara-gonesi e via Conversi. In cambio ilComune, in un comunicato stam-pa, confermò la volontà di rea-lizzare una viabilità a quattro cor-sie su via La Martella a suo carico(nostro, di tutti). La decisione èmaturata a valle di un’intesa traprivati ed ente locale. Da via Moroveniva fatto presente che «la con-venzione fra Comune e lottizzantirisale al 1993. Nel progetto delleurbanizzazioni a carico dei lot-tizzanti c’era anche la realizza-zione di un ponte che avrebbe col-legato via degli Aragonesi a viaConversi. Un’opera che non è maistata realizzata anche perché - se-condo il Comune - non idonea asostenere i volumi di traffico cre-sciuti negli ultimi anni in questaparte della città. Ed è stato propriointorno a questo ponte che si sonosviluppati ritardi sul completa-mento delle opere di urbanizza-zione».

Azzerata l’ipotesi del ponte si èscelta la soluzione di due rotato-

rie, una in via Conversi, l’altra suvia degli Aragonesi. I lottizzantisono stati chiamati a realizzarel’incrocio a raso su via la Mar-tella. Il Comune, invece, si occu-perà della viabilità a quattro cor-sie su via La Martella. Di più, erastato anche anticipato che l’uf fi-cio tecnico comunale stava giàpredisponendo il progetto defini-tivo, mentre i lottizzanti avrebbe-ro dovuto presentare i progettiesecutivi delle opere di loro com-

petenza entro il 15 marzo.Siamo a fine novembre e il mo-

derato entusiasmo accesso dal co-municato nove mesi fa si è com-pletamente spento. Anche perchè,pare che la pratica dei lavori do-vrà sottostare ancora ad alcuninecessari passaggi amministrati-vi, tra cui la discussione in Con-siglio di una variante d’area. In-somma, i cittadini della Zona 33hanno compreso che la loro pa-zienza dovrà essere messa ancora

a dura prova. Ma non capisconocome mai tanta lentezza per que-sto tipo d’interessi collettivi e tan-ta solerzia quando si tratta invecedi favorire nuove forme d’espan -sione urbana. Un legittimo dub-bio che aleggia da tempo e conpeso crescente nella comunità eche fotografa uno stato d’animod’insofferenza diffusa, oltre a unatriste consapevolezza: a Matera ilpotere del cemento è più forte delcemento del potere. ZONA 33 Madre e figli, dove si sfida la sorte per attraversare la strada

l Qualche briciolo di storia urbanache, lo anticipiamo subito, non è chis-sà quanto diversa da altre simili con-sumate, per esempio, nel Centro di-rezionale, oppure nelle lottizzazioni dicontrada Granulare, ad Acquarium ol’Arco. Le similitudini con il Centrodirezionale, però, sono impressionan-ti. Prima o poi, documenti alla mano,sarà possibile scrivere per bene levicende incrociate di queste due aree.Sono accomunate da una percezioneimmediata di esclusione. Nel sensoche sembrano state edificate non certoper chi doveva poi andare a viverci. Inqueste due parti di città i probleminon sono stati affrontati, ma lasciatiaperti. E oggi è possibile risolverlirinunciando a qualcosa oppure fa-cendo ricorso ai maggiori oneri chel’intera comunità si è dovuta accollareper ultimare opere di urbanizzazione,è il caso della viabilità nella Zona 33,che altri avrebbero dovuto onorare.

In questa area della periferia Ovestdella città è scritta a caratteri cubitaliuna sintesi emblematica delle offese edei tradimenti sistematici cui è statosottoposto il territorio. Basta rilsalirela strada dal borgo La Martella peravvertire già all’altezza della zonaPaip in quale misura e peso incom-bono quei palazzi che danno il ben-venuto, si fa per dire, a chi entra in unnon luogo perfetto, distante anni lucedalla cultura urbana che in stagionimeno sciagurate Matera è stata ca-pace di esprimere divenendo esempiodi qualità su scala nazionale. Il «grat-tacielo», il palazzo più alto della città,13 piani più tre sotterranei edificati a

340 metri sul livello del mare, permolti rappresenta un simbolo per que-sta zona, ma non solo. A ben vedere,però, è solo la ciliegina su una torta icui ingredienti di base erano già de-cisamente avariati. Ricetta tragica-mente propinata ancora oggi con lestesse modalità di ieri.

A questo proposito, potrebbe ri-sultare più che utile smuovere le pi-grizie della memoria collettiva e cer-care di ricordare, di orientarsi allameno peggio nella toponomastica cit-tadina. Nei nomi dei luoghi, moltospesso, è scritto buona parte del lorodestino. In questo caso, è stato de-

cisamente cancellato. Una domanda èd’obbligo: perchè questa zona fa ri-ferimento ad un dato numerico? Op-pure, più correttamente, non bisognaforse ricordare che si chiamava SanGiacomo come una cripta rupestreridotta a tufina nel 1998? La scarsafantasia di chi ha ribattezzato la zonacon il numero 33 è riconducibile piut-tosto a un conto ragionieristico. Perquanto non si possa parlare di unbuono stato di salute, quì la medicinanon c’entra niente. L'indicazione nu-merica derivava da un’arida percen-tuale. In parti proporzionali, tutta lazona avrebbe dovuto essere divisa in

tre: il 33 per cento destinata ad abi-tazioni, il 33 ad uffici e attività com-merciali, il 33 a servizi e verde urbano.Ecco perchè questa vicenda evocadirettamente quella consumata nelCentro direzionale, dove i parametrierano praticamente gli stessi. Le quo-te degli alloggi sono andati ben oltre lamisura di un terzo con tanti saluti allacittà bella di cui molte volte si fa-voleggia, magari solo per darsi untono. Questa, come altre ancora cheoggi sono tragicamente in corso, è solouna vicenda provinciale come tante,di più, una scorciatoia paesana alprofitto. [p.d.]

LA ZONA 33Una vedutadall’altodella zonache un tempoprendevail nome del-la criptarupestre de-dicata aSan Giacomo

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012 PAG. 16

Martedì 20 novembre 2012 I XXI

NELLA TRASMISSIONE DI RAI UNO LA FAMIGLIA DUCHETTI

A «La vita in diretta» una storia da Scanzanon La storia di povertà della famiglia di Giacomo Duchetti,

di Scanzano Jonico, sarà raccontata oggi nel contenitorepomeridiano di Rai Uno, «La vita in diretta». Nel corsodella trasmissione condotta da Mara Venier e MarcoLiorni andrà in onda il servizio girato nel centro me-tapontino. Duchetti, con moglie e quattro figli, vive inuna casa dell’ente riforma riadattata a Terzo Cavone edeve rivolgersi alla Caritas per sfamare la famiglia. [fi.me.]

CON I SOLISTI DELL’ORCHESTRA MAGNA GRECIA

Musica da camera e stili a confronton Per la rassegna di musica da camera «Stili a confron-

to», organizzata a Matera, questa sera, alle 20.30, a Pa-lazzo Lanfranchi, i Solisti della Orchestra Ico della Ma-gna Grecia eseguiranno un repertorio di musiche diTutino (Quintetto d’ombre per clarinetto e quartettod’archi), Martino (Sestetto per archi) e Lomartire (Sin-fonietta per quintetto d’archi e quintetto di fiati). Il con-certo sarà introdotto dal maestro Maurizio Lomartire.

CONCERTI AL TEATRO DUNI È ANDATO IN SCENA UNO SPETTACOLO DI GRANDE ARTE INTENSO, VIVACE E CONVINCENTE

Con Irene e Stefanoun indimenticabileviaggio nella musicaLa coppia Grandi-Bollani conquista il pubblico

di CARMELA COSENTINO

Un live intriso di suoni esfumature d’altri tem-pi, intenso, vivace econvincente. Insom-

ma una performance senza pari,quella del duo Bollani-Grandi chesi è esibito l’altra sera al TeatroDuni di Matera per un evento in-serito nella stagione concertisti-ca organizzata dal Festival Duni edall’Orchestra della Magna Gre-cia e che ha registrato il tutto

esaurito. C’erada aspettarse-lo dati i due ar-tisti che con laloro esibizionesono riusciti atrasportare ilpubblico inuno scenariosurreale, dove

jazz, rock, pop, reggae e musicaitaliana d’autore e brani della tra-dizione americana e brasiliana,si sono incontrati, senza forza-ture, senza distorsioni, ma crean-do al contrario sonorità accatti-vanti e originali. Sul palco unaIrene Grandi senza precedenti,intensa quasi da brivido quandocanta nella versione adattata inchiave jazz uno dei suoi successidegli ultimi anni, “Prima di par-tire per un lungo viaggio”, è de-licata e suadente quanto inter-preta “Olhos non olhos” di ChicoBuarque , “No surprises” e “Co -

str uire” di Niccolò Fabi. Sul pal-co è la Grandi brillante ed ener-gica di sempre, balla e canta e sidiverte a campionare la sua voceche diventa così il terzo strumen-to sulla scena come nel brano“Feeling good”. In questo reper-torio così variegato non dimen-tica di fare un omaggio al grandePino Daniele con cui ha più voltecollaborato in passato, e lo fa can-tando, con tanto di cappello intesta, “Ame me piace ìo blues”.Insomma una Grandi non più“Bambina cattiva” ma musical-mente più matura lontana daquello stile pop melodico chel’aveva omologata alla massa. Maveniamo a Stefano Bollani, altrogrande protagonista della serata.Pianista eccellente e virtuoso,non solo quando duetta con Gran-di, tirando fuori una voce forte ecapace di interpretazioni intense,segue la sua compagna in questoviaggio nella musica, nelle spe-rimentazioni sonore e nei passag-gi da un brano all’altro, come nel-la originale versione di “Dreama -little dream - Sweet dreams” . MaBollani stupisce anche quando,solo sul palco, con le luci soffuse,inizia a suonare lasciando il pub-blico in silenzio, pronto ad as-saporare ogni istante di quellamelodia. Il concerto è ricco di di-gressioni musicali, si passa da“Vivalapappacol pomodoro” a“For once in my life”, all’indedit“Come non mi hai visto mai” di

Cristina Donà e Saverio Lanza(contenuto nel Cd Irene Grandi&Stefano Bolani), “Yo u ’reall Ineed to get by”, “Scusami” fino aldivertente brano, “La Forma(quello che conta), dal “genere in-cl a s s i f i c ab i l e ”, sottolineano idue, che riporta i presenti e nonsolo, indietro di 20 anni, quandoentrambi, facevano parte delgruppo “La Forma” che si esibivanei locali e nelle feste di paese. Peril richiestissimo bis finale, Bol-lani e Grandi salutano il pubblicocon una splendida versione di “Setu non torni” di Miguel Bosé.

COPPIA AZZECCATAIl jazzista e la cantante non

hanno mancato di of-frire uno spettacolo unico

PEZZI DAN OVA N TAStefano Bol-lani e IreneGrandi hannodato vitaa una per-formanceche hacoinvoltoil numerosopubblico.

Il Serra Club di Matera ha orga-nizzato anche quest’anno il Pre-mio letterario “Mons. FrancescoConese” riservato ai ragazzi del-

le scuole primarie e secondarie di pri-mo e secondo grado del territorio dio-cesano. Il premio è associato al con-corso scolastico nazionale organizza-to dal Consiglio Nazionale ItalianoSerra e che per questa seconda edi-zione affronterà il tema “La fede e laragione sono come due ali con le qualilo spirito umano si innalza verso lacontemplazione della verità”. «È statoorganizzato pure un percorso forma-tivo propedeutico alla conoscenza del-

la fede - ha detto Lucrezia Carluccipresidente del Serra Club di Matera -che sarà condotto da giovani sacerdotie da qualificati formatori esterni». Ilsacerdote don Ennio Tardioli, can-celliere della Curia arcivescovile diMatera-Irsina, coinvolgerà i ragazziin un’esercitazione su “Fede: dono or i c e rc a ? ”. Seguiranno altri tre incon-tri formativi che saranno tenuti dallaprofessoressa Rosalia Tedeschi, peda-gogista clinico e docente di materieletterarie dell’Iis “Pe n t a s u g l i a ” di Ma-tera. Le attività si svolgeranno nel Li-ceo scientifico “Alighieri” oggi e il 27novembre e il 4 e l’11 dicembre.

RICORRENZE DELLA GRANDE FRANA DEL RIONE CROCI È RIFIORITA TUTTA UNA ZONA

A Pisticci un esempio di rinascitadopo la frana del novembre ‘76

AMARCORDT R AG I C OLa frana delrione Dirupodi Pisticci

.

CONCORSI RISERVATO AI RAGAZZI DELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE

C’è il Premio letterario«Monsignor Conese»del Serra Club Matera

VIVILAREGIONESegnala le tue attività artistiche e le tue iniziativenel campo dello spettacolo e del divertimento a:[email protected] B a s i l i c at a

di MICHELE SELVAGGI

Se è vero, come canta Fa-brizio De Andrè nellasua indimenticabile "Via del campo" che "dal

letame nascono i fiori", la cosa, inun certo senso, può valere ancheper Pisticci che proprio dalle ma-cerie della grande frana del rioneCroci del 21 novembre 1976, viderifiorire in poco tempo tutta unazona su cui sorsero opere moder-ne come la villa comunale, i cam-pi di calcetto e di bocce, il Circolotennis con i suoi modernissimicampi da gioco particolarmenteammirati da Panatta e Barazzuttie da altri campioni della racchet-ta, oltre, naturalmente, a grandiopere di consolidamento. Quellodell'anno 1976, proprio come il2012, almeno per le regioni delnord e le centrali, fu un novembre

piovoso. Colpite maggiormente ilmeridione e in particolare la Ba-silicata. Il centro più danneggia-to, Pisticci. Sono trascorsi 36 annida quel 21 novembre 1976, ma èsempre vivo il ricordo di un di-sastro che si consumò in pochiminuti di una notte buia e pio-vosa, che cambiò la geografia maanche la storia della nostra città.Un vasto movimento franoso, conun fronte ampio circa 4-500 metri,spazzò via tutto, segnando la finedi gran parte dello antico rioneCroci, posto alla periferia sud-estdell'abitato pisticcese. Le primeluci dell'alba di quella domenica,mostrarono i resti di un disastroimmane, che aveva significato inmodo traumatico, la scomparsa

improvvisa di circa trecento abi-tazioni e il danneggiamento ditante altre, anche se poi mai piùabitate o addirittura abbattute.Una grande tragedia, per fortu-na, senza nessuna vittima. Unaspecie di miracolo. E questo gra-zie all'impegno di alcune personecome il sindaco in carica NicolaCataldo, all'epoca anche parla-mentare comunista del PCI, abi-tante proprio in quel rione, deldirigente l'Ufficio tecnico comu-nale Michele Motta, del coman-dante dei vigili urbani Rocco Sil-letti e di altro personale tecnicoche non c'è più, come l'assistentegeometra Pinuccio Coriglione, ilcapo mastro Giovanni Fiortabac-co, gli operai Giovanni Monta-

naro, Gaetano Fanuzzi e altri, iquali, tutti, fino a qualche minutoprima del disastro, si erano pro-digati rischiando in prima per-sona per convincere i proprietaridelle case in pericolo, ad abban-donare in fretta le loro case doveerano nati e vissuti per tutta unavita. Una corsa contro il tempo. Isegnali di quanto si doveva poiverificare, noti già da qualche set-timana con strani abbassamenti

di aree, crepe diffuse lungo stradee pareti. Tutta la zona del rioneera stata monitorata da parte del-lo Ufficio tecnico comunale e delGenio civile di Matera, all'epocadiretto dall’ing. Michele Leone,recente sindaco di Pisticci. Lepiogge incessanti di quel novem-bre, fecero il resto. Una immensavoragine che aveva fatto seguitoad uno spaventoso boato, inghiot-tì gran parte di uno dei più an-

tichi rioni di Pisticci. La stampanazionale trattò l'evento in primapagina e tutti i quotidiani e set-timanali dettero ampio spazio aduno dei più grandi disastri dellaBasilicata. La maggior parte deisopravvissuti beneficiarono poidi suoli edificatori e di contributiper realizzare abitazioni a Mar-conia. Altri invece di alloggi po-polari realizzati a Marconia co-me il quartiere Portobello all’in -gresso est dello abitato. La zona diPisticci centro colpita dalla fra-na, ritornò a vivere nel giro dipochi anni. Quella zona marto-riata rinacque con la realizzazio-ne di opere pubbliche consistentie di una comoda strada di cir-convallazione con il rione Dirupoe, naturalmente, tutte quelle ope-re per la messa in sicurezza dellaparte di rione appena sfioratadalla frana.

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012 PAG. 17

Martedì 20 novembre 2012XXII I

LAGOPESOLE: INCONTRO NEL CASTELLO

Si formano esperti di management di culturan Sistema Turismo, nell’ambito del Progetto «Esperto di

Management per la Cultura», presenta il terzo appunta-mento seminariale in due giornate, oggi al castello di La-gopesole e domani nella Sala Chiostro del Comune adAvigliano, dal titolo «Musei e beni culturali: la percezionedel pubblico». Gli incontri saranno presentati da Con-cetta Santarsiero, coordinatrice del percorso formativosulla fruizione dei beni culturali.

INCONTRO CON ANDREA PAMPARANA

Crociati e Templari a Vaglio di Basilicatan In occasione della mostra «I Templari e il loro tempo»,

venerdì prossimo, alle 11, sarà ospite a nel museo delleantiche genti di Vaglio il giornalista-scrittore AndreaPamparana che, quale autore di una trilogia sul Medioe-vo incentrata sulle figure di Benedetto, Abelardo e Ber-nardo, parlerà di Bernardo che ha intrecciato la sua vitadi santo fondatore dell'Ordine dei Cistercensi con le vi-cende storico-politiche dei Crociati e dei Templari.

Lyda Borrelliprincipessa nudatra spighe di granobagnate di rugiada

di ANTONIO MASSARO

Due elementi straordi-nari danno valenza eforza narrativa al ro-manzo storico scritto

da Gianrocco Guerriero «La don-na di rugiada». Il castello di Mon-teserico con tutti i suoi misteri e lesue suggestioni e Lyda Borelli, laDivina del cinema muto italiano,che soggiornò per alcuni giorninel maniero genzanese nel 1918.

L’autore si è calato nella vicen-da sulla scorta di una leggenda

erudita che sitramanda an-cora oggi neipaesi lucanidell’Alto Bra-dano dove « …una bellissimaprincipessausciva dal Ca-stello di Mon-teserico e cam-

minava nuda fra le spighe di gra-no bagnate di rugiada». La splen-dida principessa era in realtàLyda Borelli. La Divina aveva spo-sato il conte Vittorio Cini, sena-tore del Regno e noto industrialeitaliano, e per amore aveva ab-bandonato le scene nel 1918.

Il futuro conte Cini, in quel pe-riodo, era il proprietario del Ca-stello di Monteserico, manieronormanno-svevo e recentementerestaurato, situato in territorio di

Genzano. Nel 1918, Vittorio Ciniintraprese un viaggio verso la Si-cilia con la moglie Lyda incinta di4 mesi del loro primogenito Gior-g i o.

Per evitare alla donna lo stra-pazzo di un viaggio troppo lungo,

la fece soggiornare, per un pe-riodo di riposo, nel Castello diMonteserico: durante questa per-manenza nel Castello, la presenzadella stupenda attrice non passòinosservata anche perché si rac-conta che amasse camminare nu-da fra le alte spighe di grano dibuon mattino e cioè quando il gra-no era ancora bagnato di rugiada.L’immatura morte di Giorgio Ci-ni, precipitato durante un volo ae-reo, spinse la Borelli e il marito a

costituire una fondazione, la fa-mosa Fondazione Giorgio Cini, diVenezia che ancora oggi è fra lefondazioni più importanti d’Ita -lia.

Il romanzo storico di GianroccoGuerriero racconta questa avvin-cente e accattivante presenza nelmaniero federiciano. La presen-tazione del romanzo, alla presen-za di un folto pubblico, si è tenutanella magica location di PalazzoDell’Agli a Genzano. Ha coordi-

nato la «vernice» del volume An-tonella Pellettieri, dirigente di ri-cerca in Scienze Storiche del Cnr,per le precipue conoscenze scien-tifiche su quel luogo e su questiargomenti, la postfazione a Gio-vanni Aliata principe di Monte-reale, nipote di Lyda Borelli e Vit-torio Cini e membro della Fon-dazione Cini.

Sono intervenuti Donato Pepe,Telemaco Edizioni, il giornalistaParide Leporace e lo stesso Gio-vanni Alliata principe di Monte-reale, Fondazione Giorgio Cini diVene zia.

Infine abbiamo ascoltato l’au -tore de «La donna di rugiada». «Ilmio romanzo - ha detto Guerriero- non è fatto solo di parole, maanche di immagini. Desidero dun-que ringraziare Nicola Tito per lesplendide foto che ha voluto met-tere a disposizione del mio lavoro.In particolare, una sua vecchiaistantranea (come tutte le altrerigorosamente sviluppata da luistesso) immortala l'interno dellachiesetta di Santa Maria di Mon-teserico come non sarà più pos-sibile vederla».

LA DIVA NELC A S T E L LOSopra LydaBorrelli, unadelle grandistar delcinemaitaliano delprimoNovecento, alato il Castellodi Montesericodi Genzanodove la diva hasoggiornato

CARABINIERI 112

POLIZIA 113

EMERGENZA INFANZIA 114

VIGILI DEL FUOCO 115

GUARDIA DI FINANZA 117

EMERGENZA SANITARIA 118

CORPO FORESTALE 1515

TELEFONO AZZURRO 19696

TELECOM SERVIZIO GUASTI 187

ACI SOCCORDO STRAD. 803116

FERROVIE DI STATO 848888088

SOCCORSO IN MARE 1530

GUASTI ACQUA 800992292

AMGAS 800887096

ITALGAS 800900700

PRONTO ENEL 803500

ACTA 0971-55616

NETTEZZA URBANA 0835-241340

COTRAP 0971-508311

CASAM 0835-335611

ACATAss. alcolisti in trattamento 080-5544914

TELEFONO PER SORDICentralino voce 055-6505551

Centralino D.T.S. 055-6505552

FOND. ANTIUSURA0971-51893/0835-314616

NUMERI UTILI

P OT E N Z APOLIZIA MUNICIPALE 0971-415754 - 415711PRONTO SOCCORSO 118GUARDIA MEDICA 0971-310310FARMACIE APERTE DI NOTTEBLASONE piazza Don Bosco, 18BENZINA 24 OREAGIP raccordo aut.Q8 raccordo aut.

MELFIPOLIZIA MUNICIPALE 0972-251308PRONTO SOCCORSO 0972-773111GUARDIA MEDICA 0972-2387 91FARMACIE REPERIBILI DI NOTTECARLUCCI corso Garibaldi, 58BENZINA 24 OREAGIP largo StazioneIP S.S. 93ESSO via A. Moro

RIONEROPOLIZIA MUNICIPALE 0972-729249OSPEDALE 0972-726111GUARDIA MEDICA 0972-721214FARMACIE REPERIBILI DI NOTTECERVONEpiazza Fortunato, 4PAPA via N. Sauro, 75

BENZINA 24 OREAPI via Potenza

VENOSAPOLIZIA MUNICIPALE 0972-31010PRONTO SOCCORSO 0972-39210GUARDIA MEDICA 0972-39270BENZINA 24 OREAPI via Roma

L AV E L LOPOLIZIA MUNICIPALE 0972-83577PRONTO SOCCORSO 118GUARDIA MEDICA 0972-39130FARMACIE REPERIBILI DI NOTTEDE MARTINO corso G. FortunatoBENZINA 24 OREERG via VerdiESSO via Roma

L AG O N E G R OPOLIZIA MUNICIPALE 0973-41330PRONTO SOCCORSO 0973-48111GUARDIA MEDICA 0973-48855FARMACIE REPERIBILI DI NOTTECOLANGELO rione Piano LippiBENZINA 24 OREAGIP Ss 585

L AU R I APOLIZIA MUNICIPALE 0973-627229PRONTO SOCCORSO 0973-621111GUARDIA MEDICA 0973-628281FARMACIE REPERIBILI DI NOTTEDI TOMASO via Nazionale, 7BENZINA 24 OREAGIP piazza Miraglia, via San PietroCATANIA via Fontana Inferiore

SENISEPOLIZIA MUNICIPALE 0973-686294PRONTO SOCCORSO 0973-62111GUARDIA MEDICA 0973-584718FARMACIE REPERIBILI DI NOTTEPISANO via Martiri d’Angola, 128BENZINA 24 OREAGIP Statale Sinnica uscita Senise

VILLA D'AGRIPOLIZIA MUNICIPALE 0975-69033PRONTO SOCCORSO 0975-312111GUARDIA MEDICA 0975-312280FARMACIE REPERIBILI DI NOTTEVARUOLO via Provinciale s.n.(Marsicovetere)BENZINA 24 OREAGIP via Nazionale; IES via Nazionale

M AT E R APOLIZIA MUNICIPALE 0835-2671PRONTO SOCCORSO 0835-253212GUARDIA MEDICA 0835-262260SERVIZIO TAXI 380-507.38.55 /340-527.74.10 - 333-268.51.73 - 327-988.87.34 -0835-26.12.99 (24 h su 24 h)FARMACIE APERTE DI NOTTEMOTTA ANTON. via DanteBENZINA 24 OREACI IP viale delle Nazioni UniteAGIP via Dante, via LucanaAPI statale 99 per AltamuraERG via La ZazzeraESSO via Dante, via LucanaIP via La MartellaQ8 via Annunziatella, via Nazionale

B E R N A L DAGUARDIA MEDICA 0835-745574POLIZIA MUNICIPALE 0835/540242POLIZIA MUNICIP. METAPONTO0835/745121FARMACIE REPERIBILI DI NOTTEPALUMBO corso Umberto I, 199

FERRANDINAPOLIZIA MUNICIPALE 0835-756232

GUARDIA MEDICA 0835-556293

FARMACIE REPERIBILI DI NOTTEMORANO corso V. Emanuale, 21BENZINA 24 OREQ8 via Olmi

M O N T E S C AG L I O S OPOLIZIA MUNICIPALE 0835-209215 / 209218

FARMACIE REPERIBILI DI NOTTEBEATRICE via D’Alessio, 13

PISTICCIPOLIZIA MUNICIPALE 0835-581014

PRONTO SOCCORSO 0835-586591 / 586525

GUARDIA MEDICA 0835-443200

FARMACIE REPERIBILI DI NOTTELOFRANCO corso M. di Savoia, 55

POLICOROPOLIZIA MUNICIPALE 0835-980876

PRONTO SOCCORSO 0835-986312 / 972171

GUARDIA MEDICA 0835-986455

FARMACI E REPERIBILI DI NOTTEFORTUNATO via Siris, 54

Mostra sull’inedita PotenzaA Potenza, in viale Dante, prosegue la mostra di artepubblica “Inedita Potenza. Tempo libero e socialità neidocumenti fotografici dell’Ente Nazionale AssistenzaLavoratori -1949-1975”, promossa dall’AssociazioneArt&venti2012 in collaborazione con il Comune e l’Archiviodi Stato di Potenza.

Il mondo di Federico II a LagopesoleA Lagopesole di Avigliano, presso il Castello federiciano,prosegue la mostra in 3D, curata dalla BibliotecaNazionale di Potenza, in collaborazione con il Comune diAvigliano e l’Area Programma Alto Basento di Potenza,dal titolo “Il Mondo di Federico II nei volti e nei luoghi chelo hanno fatto grande” (tutti i giorni ore 9-13 ore 16-19)

Benedetto Croce, da Napoli a ValsinniA Valsinni, presso il castello, esposizione della mostra“Benedetto Croce: da Napoli a Valsinni sulle tracce diIsabella, curata dalla Soprintendenza per i beniarchitettonici ed il paesaggio della Basilicata.

Un giro in Basilicata di LacavaA Potenza, prosegue presso la bottega dei prodotti tipici“Piaceri lucani”, la mostra fotografica “Un giro inB a s i l i c a t a” di Roberto Lacava.

I profumi della Magna GreciaA Potenza, presso il museo archeologico nazionale “DinuA d a m e s t e a n u” di Palazzo Loffredo, resterà aperta fino al 7gennaio la mostra di opere (pittura, scultura) di SalvatoreSebaste “I Profumi della Magna Grecia” (il lunedì dalle 14alle 20; da martedì a domenica dalle 9 alle 20).

Il riposo delle pietre errantiA Potenza, presso il Museo archeologico provinciale,mostra delle opere dello scultore Giuseppe AntonelloLeone, allestita da Luciano Lacava, “Il Riposo delle pietreerranti”.

Collettiva di arte a CalvelloA Calvello, nell’ex convento di Santa Maria de Plano, saràpossibile visitare fino al 15 novembre la collettiva d’artecontemporanea “Vo l ' A r t e ”.

I templari a Vaglio di BasilicataA Vaglio Basilicata, presso il Museo delle antiche genti diLucania, si concluderà il 25 novembre, la mostra “ITemplari e il loro tempo”.

Incisioni di Dufy a CastronuovoA Castronuovo Sant'Andrea, presso il Museointernazionale della grafica, resterà aperta fino all’8dicembre la mostra “Incisioni di Raoul Dufy” (tutti i giornitranne il lunedì dalle 17 alle 20.

MOSTRE

Il romanzo di Guerrieronarra i fatti della Divina

del cinema muto nelCastello di Monteserico