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Relazione tecnico-descrittiva
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA
DA SYNGAS DI BIOMASSA VEGETALE
Relazione per impianto di produzione energia elettrica e termica da syngas,
generato tramite processo di gassificazione della biomassa legnosa
WINNINGAS s.r.l. - Via Roma, 3 - 10060 Castagnole Piemonte (TO)
Tel: +39 0172.53.114 [email protected] - www.winningas.it
P.iva e CF: 10937930013 Cap. Soc.: 110.000,00 € REA TO 1173984
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SOMMARIO
SOMMARIO ......................................................................... 1
1 PREMESSE ...................................................................... 2
2 LA STORIA ....................................................................... 2
3 IL PROGETTO .................................................................. 2
4 I COMPONENTI ............................................................... 3
5 I RISULTATI ..................................................................... 6
6 LA MANUTENZIONE ....................................................... 3
7 LE EMISSIONI .................................................................. 7
8 L’INVESTIMENTO ............................................................ 8
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1 PREMESSE
Da sempre attiva nel campo delle energie rinnovabili, Winningas si è occupata nel passato di grandi centrali
elettriche alimentate ad energia solare fotovoltaica. Con all’attivo oltre 15 MWp di potenza elettrica
fotovoltaica installata in tutto il territorio Italiano, abbiamo voluto affrontare una nuova sfida che possa
portare una ventata di innovazione ed opportunità economica nel campo delle rinnovabili.
La diminuzione dei premi incentivanti previsti nel nuovo Decreto sul 5° Conto Energia e la complicazione
nell’autorizzazione dei parchi fotovoltaici di grandi dimensioni, hanno spinto il team di Winningas verso
nuovi orizzonti nel campo delle energie rinnovabili: la realizzazione di un apparato TDM (termo-dissociatore
molecolare) di biomassa legnosa.
2 LA STORIA
Il processo della gassificazione, permette di sintetizzare monossido di carbonio, idrogeno, metano, biossido
di carbonio e altri composti gassosi a partire da materiali a base di carbonio, quali carbone, petrolio o
biomasse legnose.
Fu sviluppato all’inizio del 1800 per produrre gas di città per l'illuminazione e per cucinare. Il gas naturale e
l'elettricità rimpiazzarono successivamente il gas di città per queste applicazioni, ma i generatori a gas di
legna, ovvero i gassogeni, furono utilizzati per fornire energia ai veicoli a motore in Europa (soprattutto
dalla Germania) durante lo scarseggiare dei combustibili nel periodo della seconda guerra mondiale.
3 IL PROGETTO
Sino ad oggi la gassificazione si è sviluppata in direzione di un processo a camera chiusa. Tale procedura
permette di ottenere una combustione in carenza di ossigeno e la relativa gassificazione dei composti, ma
ha dei limiti nel raggiungere alte temperature. Con il suo prodotto Winningas punta invece a dissociare i
composti tramite pirolisi ad alte temperature, riuscendoci tramite un processo a camera aperta, quindi
molto più sicuro in quanto eseguito in assenza di variazione di pressioni interne.
L’impianto utilizza come fonte energetica primaria Biomassa Vegetale proveniente dalla gestione dei boschi
in ossequio alle regole europee (per esempio le regole PFEC). Il sistema può funzionare anche con altri
prodotti agricoli derivanti dalla coltivazione intensiva tradizionale, opportunamente trinciati, oppure con
residui da spremitura di olive e vinacce esauste, pula e/o lolla di riso, grano, granoturco e cereali in genere.
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La centrale si può riassumere nei seguenti componenti:
� GRUPPO 1: triturazione e caricamento; � GRUPPO 2: reazione e dissociazione; � GRUPPO 3: raffreddamento e filtraggio; � GRUPPO 4: produzione energia.
Di seguito, particolare dell'impianto relativo al reattore ed i filtri per syngas (GRUPPI 2 e 3).
4 I COMPONENTI
GRUPPO 1: Triturazione e caricamento
1.1. Caricamento
Il legname viene inserito nella bocca di caricamento dall’operatore e viene trattato “as is”; il
vantaggio di questo sistema è la possibilità di utilizzare anche le cortecce, senza dover quindi
operare un decorticamento preventivo, oltre ad evitare tutti i costi legati all’essiccamento del
materiale:
1) non si consuma energia termica proveniente dai motogeneratori;
2) non si consuma energia elettrica per la movimentazione della biomassa;
3) non si consuma energia elettrica per i cicloni necessari a rispettare i limiti normativi
imposti dalla legislazione vigente per le polveri presenti nel flusso di aria esausta in uscita
dall’essiccatoio.
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1.2. Cippatore
Il materiale inserito nel caricatore viene processato e triturato fino alle dimensioni ottimali
(pezzatura 4-5 cm, NON richiede pellettizzazione), dopodiché viene convogliato nella tramoggia di
raccolta ed infine sul nastro trasportatore tramite vite senza fine.
1.3. Coclea e nastro trasportatore
I sistemi di caricamento convogliano alla bocca di caricamento del termo-dissociatore la biomassa,
il cui livello all’interno viene regolato da una livella laser che comanda tutto il sistema precedente,
interrompendo il caricamento in caso di raggiungimento del livello massimo prefissato.
GRUPPO 2: Reazione e dissociazione
2.1. Termo-dissociatore molecolare
La gassificazione utilizzata dall’impianto è un processo di disgregazione molecolare di materiali
organici, ottenuto mediante l’applicazione di calore e con l’utilizzo di opportuni catalizzatori. In
pratica, portando il materiale a circa 1.200-1.300 °C, lo stesso subisce la scissione dei legami
chimici originari, con formazione di molecole più semplici. Il calore fornito nel processo viene
quindi utilizzato per scindere i legami chimici, attuando quella che viene definita “omolisi
termicamente indotta”. È possibile avviare il motore già dopo pochi minuti dall'accensione
dell'impianto, ma per raggiungere la massima qualità del gas sono necessarie dalle 2 alle 3 ore di
funzionamento per raggiungere la temperatura d'esercizio del nucleo.
Il materiale utilizzato nel processo è composto da biomasse ligneo-cellulosiche da filiera boschiva o
recupero di lavorazioni agro-industriali, la cui pezzatura può variare dai 20 ai 100 mm, con
un'umidità relativa accettabile per valori inferiori al 20%. il materiale è stoccato in apposita
tramoggia dotata di pettini, studiati per convogliare il materiale sul sistema di carico.
Per ottimizzare la combustione della biomassa e la decomposizione pirolitica della sostanza secca
del legno per effetto della temperatura (a partire da 150 °C), la parte superiore del reattore è a
camera aperta, così da fornire la giusta quantità di comburente (aria) alla biomassa. Nella parte
superiore avviene dunque la combustione vera e propria del materiale (mediamente 600-700 °C),
la quale porta alla metanazione la biomassa vergine appena immessa nel bacino di carico ed alla
gassificazione della sostanza secca del legno con ossigeno e formazione di gas combustibili (CO,
CnHm) e carbone solido (circa dai 250 °C). Negli strati sottostanti del bacino di carico invece, si ha
presenza di composto ossidante (aria) in quantità sotto-stechiometrica (quantità di ossigeno
inferiore a quella necessaria per la completa combustione), tale da permettere alla biomassa di
gassificare per effetto della riduzione del carbonio col calore, attivando l’emissione di gas.
La parte inferiore del termo-dissociatore contiene il vero e proprio reattore catalitico che provoca
la dissociazione del gas proveniente dalla parte superiore e la gassificazione del carbone solido per
reazione con il vapore d’acqua (cracking del carbone) con formazione di CO e H2 (dai 900 °C),
grazie ad una temperatura prossima ai 1.300 °C. I gas prodotti dalla legna nella parte superiore del
termo-dissociatore, reagiscono dissociando le molecole d’acqua e quelle complesse a base di
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carbonio (catene di idrocarburi) dando origine ad un gas denominato syngas – synthetic gas o gas
di sintesi – composto approssimativamente da:
• 50-52 % azoto;
• 18-20 % idrogeno;
• 15-18 % monossido di carbonio;
• 8-10 % biossido di carbonio;
• 2-4 % metano ed altri composti.
Nel tratto finale tali atomi o molecole derivanti dalla dissociazione dovuta al reattore catalitico,
reagiscono per andare a comporre altri composti più stabili, quali H2, CO, CO2, CH4 ecc…
Questi dati di composizione del syngas, riferiti all’utilizzo di biomassa di legno vergine, hanno una
composizione che varia percentualmente in funzione delle essenze legnose utilizzate.
Un altro apparato aspirante, posto all’altro capo del circuito del gas, provvede ad aspirare tali gas
dall’interno del termo-dissociatore verso l’esterno. La differenza di pressione tra il soffiaggio
dell’aria e l’aspirazione del gas, che viene monitorata e pilotata da un apposito sistema elettronico,
determina la temperatura di combustione e la quantità di gas prodotta.
La combustione della biomassa produce un residuo in cenere (silicio e carbonio) che viene
raccolto, a seguito di caduta per gravità, ai piedi del reattore. Da qui la cenere viene estratta dal
sistema prevenendo l’ingresso di ossigeno all’interno del reattore e viene caricata in appositi
serbatoi di stoccaggio per lo smaltimento o il riutilizzo come inerti.
2.2. Sistemi di Sicurezza
In un apparato in cui si raggiungono temperature di funzionamento pari a 1.300 °C (la ceramica, il
materiale più resistente al calore, raggiunge un bel colore rosso vivo) e si accumulano quasi 4,5
Nm³ di syngas, i sistemi di sicurezza rivestono un ruolo di vitale importanza. Pertanto nel circuito
del gas troviamo valvole di sovrappressione, valvole di sfioro gas, apparati meccanici di blocco dei
condotti, elettrovalvole comandate dall’elettronica e numerose sonde di rilevamento istantaneo
che dialogano direttamente con il sistema elettronico di controllo e possono intervenire sui blocchi
meccanici o mandando il gas in torcia, in caso di guasti o black-out di rete. Gli apparati sopra
menzionati sono ridondati nei punti critici, così da avere un’ulteriore sicurezza di funzionamento.
2.3. Quadro di comando e controllo
Il sistema elettronico di supervisione è ubicato nel quadro elettrico montato a bordo di ogni
gassificatore. Il sistema di controllo è progettato con lo scopo di assicurare la necessaria
disponibilità ed affidabilità unitamente alla massima sicurezza di gestione dell’intero impianto.
Esso permette di gestire tutte le funzioni dedicate alla produzione del gas da combustione.
Mediante strumentazione in campo ed attuatori vengono monitorate in continuo le fasi del
processo: il caricamento del bruciatore con la biomassa, la combustione, il filtraggio e trattamento
del syngas prodotto dalla combustione, il corretto funzionamento dei motori e la connessione
elettrica con la rete in bassa tensione presente all’interno della centrale.
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GRUPPO 3: Rraffreddamento e filtraggio
3.1. Sistema di raffreddamento interno
Il sistema di raffreddamento (in questo caso ad acqua) gioca un ruolo fondamentale nel processo
di ricomposizione dei composti dissociati dal reattore. Infatti, un raffreddamento troppo lento
porterebbe al riassociarsi in modo errato di alcuni atomi in composti non utili o addirittura
dannosi, quali catene di idrocarburi alifatici e policiclici aromatici (tar e char) che possono
compromettere il funzionamento di componenti del sistema e dei motori.
GRUPPO 4: Produzione Energia
4.1. Motogeneratori
Il gruppo generatore di energia elettrica per ciascun gassificatore come sopra descritto è
costituito da uno o più motori endotermici, ciascuno con il proprio generatore elettrico
direttamente accoppiato sull’albero motore.
In base alla esperienza matura da Winningas sui motori funzionanti a gas, si propone l’adozione di
motori Man-336 o IVECO AIFO 330 o equipollenti, con una potenza effettiva di 200 kWe, misurati
sempre ai morsetti dell’alternatore quando alimentati a syngas, ed opportunamente assemblati
per produrre energia elettrica in parallelo alle rete pubblica.
4.2. Quadro di parallelo rete elettrica
Ogni motogeneratore è dotato, oltre che del proprio interruttore di macchina, del quadro di
parallelo rete nel pieno rispetto delle norme vigenti.
5 I RISULTATI
Il reattore di gassificazione può produrre una quantità di syngas sufficiente a generare, tramite gli appositi
motori a ciclo otto (vedi sopra) adattati a questo tipo di gas, una potenza di circa 200-250 kWh elettrici. In
ogni caso l’energia elettrica producibile dipende dal tipo di biomassa utilizzata; si fa sempre riferimento,
per tutti i dati, a biomassa cippata ottenuta da legno vergine di faggio, acacia o similari, con umidità
inferiore al 20%. Essenze meno dure, contenenti più acqua oppure che contengano particolari tannini
(quercia/castagno), possono essere utilizzate, ma generano quantità di energia inferiore per unità di massa.
Orientativamente i consumi sono pari ad 1 kg di biomassa legnosa vergine di riferimento (u.r. = 10%) per
produrre 1 kWh di energia elettrica. L’energia termica è recuperabile sia dal sistema di raffreddamento del
reattore, sia dai gas di scarico e dal circuito di raffreddamento del motore; si può calcolare in circa 1,5 kW
termici per ogni 1 Kg di biomassa processato. La produzione di cenere si aggira intorno all'1-2% della
biomassa immessa. Ipotizzando di avere un impianto in grado di produrre 200 kWh elettrici e funzionate
7.200 ore in un anno, avremo un fabbisogno di biomassa vergine cippata pari a circa 1.440 ton/anno ed una
produzione di ceneri pari a circa 28 ton/anno.
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6 LA MANUTENZIONE
In un sistema di gassificazione in cui i rivestimenti interni del forno e del reattore raggiungono temperature
di 900-1.300 °C, in caso di interruzioni programmate di produzione per manutenzione, sarebbe necessario
attendere fino a 3-4 giorni per permettere un completo smaltimento del calore interno.
Nell’ottica di garantire una rapida manutenzione e ridurre al minimo i fermi produzione, sono stati
identificati due principali punti chiave: garantire accesso rapido alle ceramiche e garantire una facile pulizia
dei condotti del gas e dei filtri.
I componenti più facilmente soggetti a sporcamento, sono stati resi facilmente raggiungibili per essere
puliti e rimessi in operatività in poche decine di minuti. Il condensatore interno al reattore ed i collettori del
gas in risalita nella camicia d’acqua, possono essere facilmente controllati e sostituiti scoperchiando la testa
degli scambiatori e permettendo di operare una pulizia dall’alto per mezzo di scovoli con setole metalliche.
Eventuali residui solidi rimossi nell’operazione, precipitano sul fondo del gassificatore, vengono raccolti dal
sistema di pulizia e stoccati.
In caso di manutenzione straordinaria, le pareti interne del bacino di reazione sono state realizzate in
settori modulari, estraibili con una semplice gru o carrello ponte di portata 12 quintali. In questo modo sia
le pareti del forno che il blocco del reattore possono essere estratti ed esposti all’aria per ridurre il tempo
di raffreddamento a qualche decina di ore, nell’eventualità che si profili la necessità di sostituire le
ceramiche danneggiate. Grazie a questo sistema modulare è possibile preparare in precedenza i settori da
sostituire e procedere poi ad una rapida sostituzione senza dover aspettare il raffreddamento del sistema.
In questo modo, non solo si sveltiscono le operazioni di manutenzione, ma si evitano shock termici alle
ceramiche (che rimangono in temperatura) e si può immediatamente riprendere la produzione grazie al
mantenimento del calore di reazione (volano termico), una volta rimontato il sistema.
7 LE EMISSIONI
7.1 Emissioni in atmosfera
Ogni modulo di generazione comporta un singolo punto di emissione in atmosfera, costituita dal
rimescolamento di aria proveniente dal raffreddamento del motore endotermico e dei gas di
scarico. Rispetto a questi ultimi tale miscela è contraddistinta da una minore concentrazione dei
gas, ma da una temperatura più elevata.
Le emissioni dell’impianto sono esclusivamente quelle dei motori a ciclo Otto di cogenerazione
utilizzati, alimentati da un combustibile gassoso, il syngas, assimilabile al metano. I parametri di
legge sulle emissioni sono stati verificati da apposito laboratorio terzo e sono largamente rispettati
dal nostro sistema, secondo i dati previsti dalla normativa vigente compresi nella tabella seguente.
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7.2 Altre emissioni inquinanti
L’impianto gestisce due cicli d’acqua, entrambi a circuito chiuso.
raffreddamento del reattore.
richiesto alcun collegamento alla rete idrica, né è necessario prevedere la necessità di smaltimento
in continuo di acqua contaminata, ma solo in occasione della sostituzione del circu
può avvenire una volta all’anno.
motogeneratori; anche in questo caso si
condizioni descritte precedentemente.
Per quanto concerne altri inquinanti, l’impianto
gli altri scarti di processo. Questi residui
vanno smaltiti in apposite discariche
cippato processato.
8 L’INVESTIMENTO
Grazie al DM del 6 luglio 2012 - il “V° Decreto Conto Energia” per impianti di produzione energia da altre
fonti rinnovabili - è possibile ricevere Certificati Verdi o a
Omnicomprensiva (TO) per l’energia prodotta dagli impianti a fonte rinnovabili differenti dal fotovoltaico,
tra i quali rientra la gassificazione delle biomasse. Il meccanismo di erogazione quest’ultima è ben descrit
nel seguente estratto dal sito del Gestore dei Servizi Elettrici
“Le Tariffe Onnicomprensive costituiscono il meccanismo di incentivazione, alternativo ai Certificati Verdi,
riservato agli impianti a fonti rinnovabili fino ad una certa soglia di potenza. Nel caso degli impianti a
biomasse tale soglia è pari a 1 MW.Le tariffe vengono riconosciute per un periodo di 15 anni, durante il
quale restano fisse, in funzione della quota di energia immessa in rete.
“onnicomprensive” in quanto il loro valore include implicitamente sia una componente incentivante sia una
componente di valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete.
incentivazione, le tariffe costituiscono l’unica fonte di remunerazione. Terminato il periodo di incentivazione
rimane naturalmente la possibilità di valorizzare l’energia elettrica prodotta.”
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Altre emissioni inquinanti
L’impianto gestisce due cicli d’acqua, entrambi a circuito chiuso. Un primo riguarda l’acqua di
raffreddamento del reattore. Essendo l’acqua utilizzata all’interno di un circuito chiuso, non viene
richiesto alcun collegamento alla rete idrica, né è necessario prevedere la necessità di smaltimento
in continuo di acqua contaminata, ma solo in occasione della sostituzione del circu
può avvenire una volta all’anno. Un secondo ciclo è costituito dal sistema di raffreddamento dei
atori; anche in questo caso si tratta di uno o più circuiti chiusi per cui ricorrono le
condizioni descritte precedentemente.
to concerne altri inquinanti, l’impianto prevede una pulizia tramite
. Questi residui sono da considerarsi rifiuti speciali
smaltiti in apposite discariche (costo: circa 100,00 €/ton) e sono dell’ordine del 2% del
il “V° Decreto Conto Energia” per impianti di produzione energia da altre
è possibile ricevere Certificati Verdi o accedere ad un incentivo tramite Tariffa
per l’energia prodotta dagli impianti a fonte rinnovabili differenti dal fotovoltaico,
tra i quali rientra la gassificazione delle biomasse. Il meccanismo di erogazione quest’ultima è ben descrit
nel seguente estratto dal sito del Gestore dei Servizi Elettrici (che si occupa dell’erogazione degli incentivi):
“Le Tariffe Onnicomprensive costituiscono il meccanismo di incentivazione, alternativo ai Certificati Verdi,
ti rinnovabili fino ad una certa soglia di potenza. Nel caso degli impianti a
biomasse tale soglia è pari a 1 MW.Le tariffe vengono riconosciute per un periodo di 15 anni, durante il
quale restano fisse, in funzione della quota di energia immessa in rete.
“onnicomprensive” in quanto il loro valore include implicitamente sia una componente incentivante sia una
componente di valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete. Sino al termine del periodo di
ostituiscono l’unica fonte di remunerazione. Terminato il periodo di incentivazione
rimane naturalmente la possibilità di valorizzare l’energia elettrica prodotta.” [fonte:
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Un primo riguarda l’acqua di
Essendo l’acqua utilizzata all’interno di un circuito chiuso, non viene
richiesto alcun collegamento alla rete idrica, né è necessario prevedere la necessità di smaltimento
in continuo di acqua contaminata, ma solo in occasione della sostituzione del circuito chiuso, che
Un secondo ciclo è costituito dal sistema di raffreddamento dei
tratta di uno o più circuiti chiusi per cui ricorrono le
prevede una pulizia tramite acqua delle ceneri e
rifiuti speciali non pericolosi che
e sono dell’ordine del 2% del
il “V° Decreto Conto Energia” per impianti di produzione energia da altre
ccedere ad un incentivo tramite Tariffa
per l’energia prodotta dagli impianti a fonte rinnovabili differenti dal fotovoltaico,
tra i quali rientra la gassificazione delle biomasse. Il meccanismo di erogazione quest’ultima è ben descritto
che si occupa dell’erogazione degli incentivi):
“Le Tariffe Onnicomprensive costituiscono il meccanismo di incentivazione, alternativo ai Certificati Verdi,
ti rinnovabili fino ad una certa soglia di potenza. Nel caso degli impianti a
biomasse tale soglia è pari a 1 MW.Le tariffe vengono riconosciute per un periodo di 15 anni, durante il
quale restano fisse, in funzione della quota di energia immessa in rete. Le tariffe sono dette
“onnicomprensive” in quanto il loro valore include implicitamente sia una componente incentivante sia una
Sino al termine del periodo di
ostituiscono l’unica fonte di remunerazione. Terminato il periodo di incentivazione
[fonte: http://www.gse.it/it]
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Nella tabella seguente sono riportati gli incentivi suddivisi per taglia dell’impianto (potenza prodotta) e gli
eventuali bonus previsti a seconda dell’alimentazione base utilizzata dall’impianto dichiarata in fase
autorizzativa. Per impianti installati in data successiva al 31/12/
per ogni anno successivo.
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o riportati gli incentivi suddivisi per taglia dell’impianto (potenza prodotta) e gli
eventuali bonus previsti a seconda dell’alimentazione base utilizzata dall’impianto dichiarata in fase
Per impianti installati in data successiva al 31/12/2013, la tariffa base sarà decurtata del 2%
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o riportati gli incentivi suddivisi per taglia dell’impianto (potenza prodotta) e gli
eventuali bonus previsti a seconda dell’alimentazione base utilizzata dall’impianto dichiarata in fase
2013, la tariffa base sarà decurtata del 2%
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