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Prof. Riccardo Fiorentini
Dipartimento di Scienze Economiche
Università di Verona
Liceo Scientifico Statale “A. Messedaglia”
16 marzo, 2017
Perché una moneta unica? Vantaggi di un’unione monetaria (1):
la riduzione della variabilità dei tassi di cambio elimina un elemento di incertezza sui mercati internazionali
Una variabilità eccessiva dei cambi nominali può creare variazioni eccessive dei prezzi relativi e scoraggiare il commercio internazionale
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Perché una moneta unica? Vantaggi di un’unione monetaria (2):
la riduzione dell'incertezza può perciò aumentare l'efficienza dei mercati e favorire l'integrazione finanziaria e commerciale
Una Unione Monetaria non è però sufficiente a creare integrazione economica e finanziaria se i cambi sono stabilizzati con controlli sui movimenti di capitale
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Vantaggi di un’unione monetaria (3):
Una Unione Monetaria elimina i costi connessi alla transazione tra valute:
circa lo 0.25%, 0.50% del PIL della UE
si riducono le opportunità di discriminazione dei prezzi tra i mercati nazionali con vantaggi per i consumatori
Si eliminano i rischi legati all'oscillazione delle valute
Si riduce l'incertezza sui ricavi delle imprese
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Vantaggi di un’unione monetaria (4):
L'eliminazione del rischio di cambio può favorire la crescita economica
Tassi di interesse più bassi favoriscono l'investimento e la crescita
I benefici di un'unione monetaria sono direttamente collegati all'apertura agli scambi
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Svantaggi di una unione monetaria (1):
Perdita dell'autonomia monetaria nazionale
La “triade incompatibile”:
Cambi fissi, perfetta mobilità dei capitali e autonomia monetaria: uno dei tre deve essere sacrificato
Rinunciando all'autonomia monetaria si rinuncia a:
Usare la moneta per stabilizzare l'economia nazionale
Finanziare la spesa pubblica con la tassa da inflazione (signoraggio)
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Svantaggi di una unione monetaria (2):
perdita di autonomia nella politica fiscale il livello delle tasse non può essere troppo diverso da quello
degli altri membri dell'unione
Se i fattori della produzione sono mobili può esserci una fuga verso i paesi con trattamento fiscale migliore
Se questo avviene, la capacità di un paese di ottenere
entrate fiscali aggiuntive è molto limitato
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Svantaggi di una unione monetaria (3):
Può essere difficile per un singolo paese finanziare un eventuale deficit di bilancio emettendo titoli del debito pubblico
L'impossibilità di aumentare in modo significativo le tasse può generare dubbi sulla capacità del governo di far fronte, alla fine, ai propri obblighi debitori
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La nascita del progetto di integrazione europea Eliminare la cause dei conflitti intereuropei superando
i nazionalismi
Progetto “sovranazionale” europeo
“Stati Uniti d’Europa”
Organizzazione per la cooperazione economica europea (1948-1961))
Unione europea dei pagamenti (1950)
Ceca: Comunità europea del carbone e dell’acciaio (1952)
Progetto (fallito…) di Comunità Europea di Difesa
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Il cammino verso l’Unione Monetaria Europea Nel 1957 a Roma nasce la Comunità Economica
Europea In quel periodo le questioni monetarie internazionali e
la politica dei cambi erano delegate al Fondo Monetario Internazionale -Sistema di “Bretton Woods” -Cambi fissi centrati sul Dollaro -I cambi delle valute rispetto il Dollaro potevano
oscillare attorno alla parità ufficiale del ±1%. Es: il cambio Lira/Dollaro era di 625 £. Il margine di
oscillazione attorno questo valore era perciò di ±6,25 lire
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Le Banche centrali dovevano intervenire sul mercato dei cambi per mantenere le quotazioni entro questi limiti
Nel caso di deficit della bilancia dei pagamenti le BC devono vendere valuta estera
Nel caso di avanzi di bilancia dei pagamenti devono comperare valuta estero (dollari)
In caso di esaurimento delle riserve di dollari un paese poteva chiedere un prestito al FMI
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I paesi della CEE stabilirono di limitare le oscillazioni delle loro valute attorno al dollaro al ± 0,75%
in questo modo le oscillazioni tra le monete europee invece che del ±4% erano al massimo del ± 3%
NEL CORSO DEGLI ANNI ‘60 LA POSIZIONE DI INDISCUSSO PREDOMINIO DEL DOLLARO INIZIO’ A DECLINARE
-Spese per la guerra nel Vietnam
-Continui deficit di Bilancia dei Pagamenti
PARALLAMENTE CREBBE LA FORZA DEL MARCO E SI POSE IL PROBLEMA DI CREARE UN PIU’ FORTE COORDINAMENTO MONETARIO IN EUROPA
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Il Piano Werner Nel 1962 Walter Hallstein, presidente della
Commissione Europea propose un progetto di unione monetaria da costituire entro il 1971
Questa idea fu accantonata ma verso la fine degli anni ‘60 fu formata una commissione presieduta da Pierre Werner con il compito di studiare un progetto per l’Unione Economica e Monetaria Europea.
Nel 1970 fu presentato il piano Werner
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Il Piano Werner Il piano Werner prevedeva:
Unione Monetaria entro il 1980
Eliminazione della fluttuazione dei cambi
completa liberalizzazione dei movimenti di capitale
Questo poteva essere fatto sia mantenendo le valute nazionali che creando una valuta comunitaria
Dal punto di vista istituzionale il piano prevedeva un sistema comunitario di Banche Centrali
un coordinamento delle politiche comunitarie
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Il Piano Werner
Però….
Il piano poneva poca attenzione ai processi di convergenza economica tra i paesi
Il piano fu approvato nel 1971 ma non venne mai realizzato!
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Il “serpente monetario” Nel 1973 crollò il sistema di Bretton Woods:
Il dollaro fu sganciato dall’oro
iniziò una fase di fluttuazioni libere delle valute
Sistema monetario internazionale basato sul “dollar standard”
Allo scopo di limitare le fluttuazioni tra le valute europee nel 1972 nacque il “serpente monetario”.(inizialmente Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi)
Le valute europee potevano oscillare attorno il dollaro al massimo del 4,5% e tra loro del 2,25%
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Il “serpente monetario” -Il serpente non durò a lungo, perché mentre il Marco
iniziò a rivalutarsi fortemente rispetto il Dollaro, altre valute di paesi con più alta inflazione tendevano a svalutarsi
Si crearono tensioni che spinsero la Lira, la Sterlina ed il Franco a lasciare il serpente
Restarono nel serpente solo le valute di paesi fortemente legati alla Germania (Benelux e Danimarca)
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Il “Sistema monetario europeo” (SME) Nel 1978, su iniziativa del Cancelliere tedesco Helmut
Schmidt e del Presidente Francese Giscard D’esteing venne negoziato lo SME (Sistema Monetario Europeo) che partì nel 1979
Lo SME era un accordo di cambio che prevedeva un sistema di cambi fissi “ma aggiustabili” tra le valute dei paesi aderente alla CEE basato su: parità bilaterali fisse calcolate rispetto l’ECU
fasce di oscillazione del ±2,25%
le parità erano modificabili in presenza di squilibri persistenti
indicatore di “divergenza” per stabilire chi deve intervenire quando i cambi tendono a superare i limiti prefissati
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Il “Sistema monetario europeo” (SME) Dal 1979 al 1990 vi sono stati 12 riallineamenti
-Lo SME entra in crisi nel 1992:
Shock della riunificazione tedesca
Alti tassi di interesse in Germania
Restrizione monetaria trasmessa agli altri paesi
Italia e Inghilterra presentavano forti disavanzi esterni
Attacchi speculativi contro lira e sterlina
- da allora (fino all’avvio dell’UME) le fasce di oscillazione sono state ampliate al ±15%
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Problemi dello SME Era diventato un sistema “asimmetrico” Con n paesi vi sono n-1 tassi di cambio In cambi fissi, perciò vi sono n-1 paesi che devono operare
per tenere fisso il cambio Il paese n (residuale o leader) può adottare la politica
che vuole e gli altri si adeguano Nello SME il paese leader era la Germania L'onere degli aggiustamenti e degli interventi sui cambi è
finito per ricadere sui paesi con tendenza a svalutare (Italia…)
In teoria questo non era previsto: Lo SME doveva essere simmetrico
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Il progetto Delors Nel 1988 il Consiglio Europeo incaricò una
commissione presieduta da Delors di studiare e proporre fasi concrete verso l’Unione Economica e Monetaria
Il Rapporto Delors è alla base del Trattato di Maastricht e prevedeva 3 fasi:
1) completa liberalizzazione dei movimenti di capitale;
completamento del mercato interno europeo
partecipazione di tutte le monete allo SME
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Il progetto Delors 2) entrata in vigore del Trattato
istituzione di un sistema di banche centrali europeo;
rafforzamento delle procedure di concertazione delle politiche economiche
regole quantitative precise per i disavanzi pubblici e il loro finanziamento
3) fissazione irrevocabile delle parità tra le monete e passaggio alla moneta unica
politica monetaria comune affidata alla Banca Centrale Europea (BCE)
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Il Trattato di Maastricht Secondo il Trattato, le condizioni che un paese deve rispettare
per essere ammesso nell'Unione sono 4:
1. L'inflazione dei prezzi al consumo deve essere contenuta entro l'1,5% in più della media dei tre paesi con inflazione più bassa
2. I tassi di interesse nominali a lungo termine non devono superare di oltre il 2% i tassi dei tre paesi con inflazione più bassa;
3. Non devono esserci stati riallineamenti tra tassi di cambio negli ultimi due anni
4. La finanza pubblica deve rispettare due condizioni: a) il rapporto tra il debito pubblico lordo e il PIL non deve
superare il 60%
b) il rapporto tra il deficit pubblico e il PIL non deve superare il 3%
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CARATTERI PECULIARI DELL’UNIONE MONETARIA EUROPEA
UNIONE MONETARIA “SOVRANAZIONALE”
Politica monetaria gestita da una banca centrale sovranazionale
Ma…
ASSENZA DI UNITA’ POLITICA TRA GLI STATI
Non esiste un governo “federale” o sovranazionale che gestisca la politica fiscale
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CARATTERI PECULIARI DELL’UNIONE MONETARIA EUROPEA
I precedenti storici sono di due tipi:
Unioni “nazionali
la creazione di un’unità politica precede quella monetaria (Usa, Regno d’italia, Germania)
Unioni “multinazionali”
Unioni monetarie tra stati indipendenti senza una comune banca centrale (Unione Monetaria Latina e Scandinava)
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CARATTERI PECULIARI DELL’UNIONE MONETARIA EUROPEA
L’asimmetria istituzionale della UME crea problemi di
Coordinamento tra la politica monetaria centralizzata e quella fiscale decentralizzata
Problema del “chi paga l’eventuale fallimento di uno stato membro?” (crisi greca, crisi del debito sovrano…)
Rappresentanza della UE e UME presso gli organismi internazionali (ONU, FMI ecc.)
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La BCE: una “strana” banca centrale Obiettivo statutario della BCE è la stabilità dei prezzi:
Inflazione poco sotto il 2%
La stabilizzazione dell’economia o il livello di disoccupazione non sono obiettivi espliciti della BCE
Divieto di finanziare direttamente gli stati acquistando titoli del debito pubblico di nuova emissione
Solo dalla fine del 2014 la BCE ha il compito di sorvegliare il sistema bancario europeo (unione bancaria…)
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Shock economici asimmetrici nella aree valutarie Esempio: due paesi con valuta comune: Germania e
Italia
Se l’inflazione in Italia fosse più alta di quella tedesca:
Le esportazioni italiane perderebbero competitività
Disavanzo commerciale in Italia
Calo della domanda e del reddito in Italia
Aumento della disoccupazione in Italia
Cosa fare per risolvere la crisi economica in Italia dato che non si può svalutare?
Liceo Messedaglia 16 marzo 2017 27
Shock economici asimmetrici nella aree valutarie Possibili soluzioni in una unione monetaria:
Intervento del governo federale che con adeguate politiche di bilancio federale trasferisce fondi dalla Germania all’Italia (Unione dei trasferimenti, USA…)
Se la mobilitàdel lavoro è sufficiente, i lavoratori italiano vanno in Germania e la disoccupazione scende
Se i prezzi e i salari sono flessibili,
Questi scendono in Italia e salgono in Germania
L’Italia diventa più competitiva, la Germania meno
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La UME: progetto economico o politico? L’UE è un’area valutaria ottimale? Ha le caratteristiche per funzionare bene e resistere a crisi?
Per la teoria della aree valutarie ottime, un’unione monetaria
può funzionare se vi è
1. Un adeguato bilancio federale
2. Sufficiente mobilità del lavoro tra paesi/aree dell’area valutaria
3. Flessibilità dei prezzi e dei salari
4. Tassi di inflazione uniformi
In base a questi criteri la risposta è NO
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La UME: progetto economico o politico? Può il mercato unico europeo funzionare con
tante monete nazi0nali che possono svalutarsi?
Pericolo della frammentazione del mercato unico europeo e del riemergere di tentazioni protezionistiche
La creazione della UME si è basata sull’idea che la creazione di una moneta unica avrebbe portato necessariamente a una unione fiscale europea
Liceo Messedaglia 16 marzo 2017 30
Crisi economica mondiale, crisi del debito sovrano, crisi dell’euro La crisi finanziaria internazionale del 2008 ha prodotto in
Europa la crisi del debito sovrano
La crisi del debito sovrano e le asimmetrie istituzionali della UME hanno prodotto la crisi dell’euro
E’ l’austerità e la politica della “casa in ordine” la giusta risposta alla crisi dell’euro?
Conviene uscire dalla UME?
Esistono politiche alternative?
Liceo Messedaglia 16 marzo 2017 31
Austerità e vincoli fiscali automatici: una risposta sbagliata L’aumento dei disavanzi pubblici e del debito nella UE sono
conseguenza, non causa della crisi
Il costo del salvataggio del sistema finanziario si è scaricato sui bilanci pubblici
La recessione economica ha ridotto le entrate fiscali
Il rapporto disavanzo pubblico/Pil è salito automaticamente
Politiche di taglio alla spesa pubblica hanno aggravato la situazione
Circolo “vizioso” austerità-recessione
Liceo Messedaglia 16 marzo 2017 32
“Uscire” dall’euro è la soluzione? Uscire dall’euro, riprendere “sovranità” monetaria, svalutare per far
“ripartire” l’economia soffocata dai vincoli europei e dall’austerità E’ così facile?
No, I costi economici possono essere molto alti…
Quasi sempre forti svalutazioni provocano consistenti aumenti
dell’inflazione
Per tornare alla moneta nazionale occorre bloccare i movimenti finanziari da e per l’estero Rischio di panico bancario e paralisi del sistema finanziario
L’uscita dall’euro di un grande paese (Italia) minaccerebbe la sopravvivenza di tutta l’Unione
Probabili contraccolpi politici e rottura della stessa UE
Liceo Messedaglia 16 marzo 2017 33
Integrazione europea, crisi e solidarietà Allora quali alternative?
Rilanciare la solidarietà tra stati e cittadini europei
Rafforzare le istituzioni rappresentative e democraticamente
elette europee (Parlamento)
Usare il bilancio federale europeo in modo innovativo per rilanciare la domanda aggregata europea Fondo “assicurativo” di solidarietà per aiutare paesi con difficoltà di
bilancio
Fondo europeo di supporto ai disoccupati europei
Liceo Messedaglia 16 marzo 2017 34