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Corso di laurea in Scienza della Alimentazione e Nutrizione Umana (SANU) Prof. Stefano Fiorucci Apparato digerente Anatomia e fisiologia Sintomi Approccio clinico Metodiche di studio 1

Prof. Stefano Fiorucci - unipg.it · • Disfagia e rigurgito • Singhiozzo (singulto) • Anoressia • Nausea e vomito • Aerofagia, meteorismo • Dispepsia, pirosi, reflusso

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Corso di laurea in Scienza della Alimentazione e

Nutrizione Umana (SANU) Prof. Stefano Fiorucci

Apparato digerente

Anatomia e fisiologia

Sintomi

Approccio clinico

Metodiche di studio

1

PRINCIPALI SINTOMI-GUIDA

• Dolore • Disfagia e rigurgito • Singhiozzo (singulto) • Anoressia • Nausea e vomito • Aerofagia, meteorismo • Dispepsia, pirosi, reflusso gastro-esofageo • Diarrea e stipsi • Tenesmo, incontinenza, sintomi proctologici • Ittero (sintomo+segno a carattere generale) • Ematemesi, melena, enterorragia, proctorragia, etc.

Esophageal anatomy

• The esophagus acts as a conduct for the transport of food from the oral cavity to the stomach.

• The esophagus is a 18- to 26-cm hollow muscular tube with an inner skinlike lining of

stratified squamous epithelium.

• Between swallows, the esophagus is collapsed, but the lumen distends up to 2 cm

anteroposteriorly and 3 cm laterally to accomodate the swallowed bolus.

The esophageal wall is composed of four layers:

• innermost mucosa, composed by nonkeratinized stratified squamous epithelium;

• submucosa, that comprises a dense network of connective tissue within which are bood vessels,

lymphatic channels, neurons of Meissner plexus and esophageal glands;

• muscularis propria that is responsible for carryng out transport function. The upper 5-33% are composed

of skeletal muscle, the distal 33% are composed of smooth muscle and in between is a mixture of both

types. The muscular wall separates to inner circular and outer longitudinal layers

• outermost avventitia that is an external fibrous layer that covers the esophagus, connecting it with

neighboring structures. It is composed of loose connective tissue and contains small vessels, lymphatic

channels, and nerve fibers.

Unlike the remainder of the gastrointestinal tract, esophagus has no serosa.

Esophageal structure

GI Motility online (May 2006) | doi:10.1038/gimo6

Musculature of the esophagus

The esophagogastric junction is the only area of gastrointestinal tract in which contiguous hollows have opposite pressure values: this difference is maintained by a mechanism controlled by LES that permits the presence of a positive intragastric (abdominal) pressure and a negative intraesophageal (thoracic) pressure.

Linea Z

The lower esophageal sphincter (LES)

GI Motility online (May 2006) | doi:10.1038/gimo14

Anatomy of the esophagogastric junction.

An example of swallow-induced lower esophageal

sphincter (LES) relaxation (left) and transient

LES relaxation (right)

Conventional manometry

Esophageal motor disorders: esophageal manometry

Diagnostic studies

Conventional radiology

CT

MR

Endoscopy

EUS (endoscopic US)

Manometry

pH-metry

Esophageal disorders Endoscopy

Diagnosis

Endoscopy

Conventional radiology

CT

MR

EUS (endoscopic US)

Manometry

pH-metry

Esophageal disorders Endoscopic ultrasound

Linear Radial (360°)

Diagnosis

Conventional radiology

CT

MR

Endoscopy

EUS (endoscopic US)

Manometry

pH-metry

1. Mucus: Glycoprotein products found throughout

entire GI tract. Primary function as lubricant, but can

also have many other regionally specialized functions

2. Pepsinogen: Proenzyme made by chief

cells. In gastric lumen:

Pepsinogen (42 kDa) Pepsin (35 kDa) inactive proenzyme

HCl (pH < 3)

active protease

4. Intrinsic Factor: Essential for the absorption of Vit B12

3. Hydrochloric Acid: denature food; activate

pepsinogen; dissolve bone; bacteriocidal

Secretions of the stomach

Composition of the Gastric Juice

p.282

Watson et al. Nature Reviews Cancer 6, 936–946 (December 2006) | doi:10.1038/nrc2014

Svuotamento gastrico

Svuotamento gastrico

Metodiche di studio dell’ apparato digerente

• Endoscopia

• Radiologia (ecografia, TC e RM)

• Tecniche combinate (ecoendoscopia, ERCP)

• Microcapsule

• Tecniche funzionali (breath test,..)

Istologia

Radiologia

PRINCIPALI SINTOMI-GUIDA

• Dolore • Disfagia e rigurgito • Singhiozzo (singulto) • Anoressia • Nausea e vomito • Aerofagia, meteorismo • Dispepsia, pirosi, reflusso gastro-esofageo • Diarrea e stipsi • Tenesmo, incontinenza, sintomi proctologici • Ittero (sintomo+segno a carattere generale) • Ematemesi, melena, enterorragia, proctorragia, etc.

DISFAGIA

Il termine indica una DEGLUTIZIONE DIFFICOLTOSA. Riguarda dapprima i boli solidi, la cui deglutizione è facilitata dall’ingestione di liquidi, solo tardivamente anche i liquidi. E’ provocata da cause organiche o funzionali che agiscono a livello faringeo o esofageo (o entrambi). Cause organiche: Cause funzionali (discinesie): Neoplasie Acalasia e spasmo dell’UES,

Esofagiti Incoordinaz. faringo-esofagea

Diverticoli Spasmo esofageo diffuso Sclerodermia Acalasia del LES Variante importante è la DISFAGIA PARADOSSA: difficoltà alla deglutizione dei liquidi più che dei solidi (cause funzionali)

ODINOFAGIA: DEGLUTIZIONE DOLOROSA (cause faringee)

RIGURGITO

Ritorno in cavità orale, con o senza emissione, di materiale alimentare ingerito, oppure di succo gastrico, senza la partecipazione delle attività muscolari coordinate descritte per il vomito. Così definito, il rigurgito comprende anche il reflusso gastro-esofageo (compreso il rigurgito del lattante). Considerato in senso stretto, il rigurgito si riferisce a materiale non ancora giunto a contatto col succo gastrico (solo masticato) ed è quindi sintomo di patologia esofagea: Neoplasie Diverticoli Acalasia Fa seguito al ristagno di cibo nell’esofago, che può diventare abnormemente dilatato, per un ostacolo organico o funzionale alla progressione, oppure entro un’estroflessione diverticolare.

Il materiale può entrare nelle vie aeree e dare fenomeni “ab ingestis”

DISPEPSIA

Termine aspecifico che comprende numerose componenti: senso di digestione lenta, di pesantezza e tensione epigastrica postprandiale, eruttazioni, borborigmi, possibile pirosi

Sensazione di dolore urente (“bruciore”) epigastrico e retrosternale, sostenuta da alterazioni dell’attività motoria esofagea, a sua volta favorita da reflusso gastro-esofageo ed esofagite (a loro volta solitamente associati a ernia iatale). Si riteneva che la causa fosse sempre il reflusso acido. Oggi si pensa a uno spasmo del LES, secondario al reflusso o ad altre cause (ulcera peptica, neoplasie esofagee o gastriche, farmaci gastrolesivi, sclerodermia esofagea, etc.).

PIROSI

SINGHIOZZO (propriamente, SINGULTO)

Contrazione istantanea, spastica, involontaria e afinalistica del diaframma, sostenuta da cause che agiscono attraverso archi riflessi, le cui efferenze attraversano il nervo frenico. • Il più delle volte, cause banali o indefinibili, che agiscono per pochi minuti in soggetti ipersensibili • Singhiozzo prolungato per stimolazioni del diaframma o del n. frenico da parte di cause organiche: - affezioni pleuropolmonari - affezioni pericardiche - ernie iatali - sovradistensione gastrica o colica - peritoniti, ascessi subfrenici - irritazioni subfreniche postoperatorie

ANORESSIA

Perdita dell’appetito. - fenomeno transitorio, da cause banali - fenomeno prolungato, da cause anche importanti, organiche o psichiche • Anoressia primaria - neurosi, psicosi, farmaci, etc. • Anoressia secondaria - stati febbrili, malattie infettive - endocrinopatie - gastriti croniche - carcinoma gastrico - altre malattie organiche, specie gastroenteriche

NAUSEA • Ripugnanza verso il cibo e senso di vomito imminente • La nausea può non essere seguita dal vomito, ma il vomito è di di solito preceduto dalla nausea (non se da ipertensione endocranica) • Frequente concomitanza di fenomeni neurovegetativi (astenia, pallore, bradicardia, sudorazione, salivazione) • Stesse cause del vomito

Espulsione forzata del contenuto gastrico attraverso la bocca, sotto il controllo del S.N.C. (centro del vomito, nella formazione reticolare del bulbo), che coordina impulsi afferenti ed efferenti

VOMITO

Il vomito può entrare nelle vie aeree e dare fenomeni “ab ingestis”

EFFERENZE DEL VOMITO (nervi somatici, S.N.A) contrazione muscoli intercostali diaframma parete addominale glottide stomaco e piloro rilasciamento LES, esofago muscolo cricofaringeo

AFFERENZE DEL VOMITO (stimoli nervosi, chimici, etc.) - Encefalo - Labirinto - Tubo digerente - Chemorecettori (metaboliti, veleni, farmaci, etc.)

CAUSE DEL VOMITO - Patologie encefaliche (specie con ipertensione endocranica) - Affezioni labirintiche (labirintiti, cinetosi) - Malattie gastrointestinali acute a carattere doloroso o ostruttivo - Malattie gastrointestinali croniche - Malattie metaboliche/disendocrine - Intossicazioni, farmaci, rx-terapie - Numerose altre cause (compresi gravidanza, fattori emozionali, etc.)

Anche se spesso il sintomo non risulta facilmente inquadrabile, si possono individuare, sommariamente, tre tipi di VOMITO: • “Centrale”: affezioni labirintiche, neurologiche, cause tossiche, dismetaboliche, farmacologiche, etc. • Riflesso: fenomeno associato a stimoli dolorosi o a patologie gastrointestinali a carattere non ostruttivo • Ostruttivo: derivante da un ostacolo, parziale o completo, alla progressione del contenuto gastrointestinale (alimenti o secrezioni)

Il VOMITO risulta, nel complesso, sintomo aspecifico, di scarsa utilità clinica, talora addirittura un fenomeno parafisiologico. In CHIRURGIA è un sintomo importante agli effetti diagnostici

CARATTERI ORGANOLETTICI DEL VOMITO (1): ELEMENTI INTERPRETATIVI A FINI DIAGNOSTICI

Vomito riflesso: il carattere è sempre e soltanto gastrico o biliare Vomito ostruttivo: caratteristiche variabili, dipendenti dal livello e dal tipo di ostruzione (anche solo gastrico)

VOMITO GASTRICO (per l’ematemesi, vedi emorragie digestive) - riflesso o ostruttivo (stenosi antro-piloriche o duodenali) - alimentare o meno (caratteri differenti secondo fase digestiva) - contenuto gastrico in fase interdigestiva: bianco, trasparente, leggermente filante - possibile componente biliare (reflussi duodeno-gastrici, abituali o secondari al vomito): giallo chiaro, trasparente, fino a verde scuro, denso, secondo tempi di ristagno - se componente biliare: riflesso o ostruzione sottovateriana VOMITO BILIARE: vedi ultimi due punti precedenti - solitamente in assenza di ingesti

CARATTERI ORGANOLETTICI DEL VOMITO (2): ELEMENTI INTERPRETATIVI A FINI DIAGNOSTICI

VOMITO ENTERICO - sempre e solo ostruttivo (ileo meccanico, raramente paralitico) - raramente alimentare (raro che il paziente assuma cibo) - liquido giallastro per componente biliare, denso, maleodorante VOMITO FECALOIDE - sempre e solo ostruttivo (è un vomito enterico tardivo) - fecaloide non significa fecale (vomito fecale: eccezionale, possibile solo in presenza di fistole gastro-coliche) - il termine si riferisce a un’intensa maleodoranza, evocativa dell’odore fecale, per abnorme crescita batterica (vedi oltre); altre caratteristiche analoghe a quelle del vomito enterico - solitamente dovuto a occlusione meccanica ileale “bassa” (ma ogni vomito enterico col tempo può diventare fecaloide - le occlusioni coliche non determinano vomito finchè il colon è “recettivo” e la valvola ileo-ciecale resta continente

AEROFAGIA E METEORISMO

L’intestino normamente contiene 150-250 ml di gas e ne elimina da 400 a 1200 ml, parte con l’eruttazione, parte con le flatulenze. • il 70% deriva da ingestione (deglutizione + aria alimenti): N2, O2

• il 20% diffonde dal sangue: soprattutto CO2 • il 10% viene prodotto dai batteri intestinali: H2, CH4

L’AEROFAGIA è l’eccessiva ingestione di aria, sostenuta da cattive abitudini igienico-alimentari (pasti frettolosi, parlare durante il pasto, masticazione di gomme, eccesso bevande gassate, etc.). E’ la maggior responsabile di METEORISMO, solitamente transitorio e associato a eruttazioni, borborigmi, distensione, flatulenze.

Nell’OCCLUSIONE INTESTINALE, o ILEO (arresto completo e persistente del transito in un segmento intestinale), meteorismo e distensione sono ingravescenti e si associano a dolore e vomito