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www.fire-italia.org Progetti a consuntivo: risultati e tendenze
Enrico Biele, FIRE
Nuovi obiettivi per i certificati bianchi 08/11/12, Rimini
www.fire-italia.org
Cos’è la FIRE
La Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia è
un’associazione tecnico-scientifica che dal 1987 promuove per statuto
efficienza energetica e rinnovabili, supportando chi opera nel settore.
Oltre alle attività rivolte ai circa 500 soci, la FIRE opera su incarico del
Ministero dello Sviluppo Economico per gestire le nomine e promuovere
il ruolo degli energy manager nominati ai sensi della Legge 10/91.
La Federazione collabora con le Istituzioni, la Pubblica Amministrazione
e varie Associazioni per diffondere l’uso efficiente dell’energia ed opera
a rete con gli operatori di settore e gli utenti finali per individuare e
rimuovere le barriere di mercato e per promuovere buone pratiche.
Rivista Gestione Energia www.fire-italia.org
Certificazione EGE Esperti in Gestione dell’Energia
UNI CEI 11339
www.secem.eu
www.fire-italia.org
Progetti e collaborazioni
www.hreii.eu www.enforce-een.eu
www.esd-ca.eu
Oltre a partecipare a progetti europei, la FIRE realizza studi e analisi
di mercato e di settore su temi di interesse energetico, campagne di
sensibilizzazione e informazione, attività formative a richiesta.
Fra i soggetti con cui sono state svolte delle collaborazioni si
segnalano l’ENEA, il GSE, l’RSE, grandi aziende, università,
associazioni, agenzie e enti fieristici.
Fra i progetti conclusi:
- www.ener-supply.eu
- www.soltec-project.eu
- www.e-quem.enea.it
- www.eu-greenlight.org
- Enerbuilding
- Eurocontract
- ST-Esco www.hreii.eu/demo
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Risultati
Ruolo dei soggetti
Spunti
Conclusioni
Il ruolo del metodo a consuntivo
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
STANDARD 70% 80% 85% 85% 83% 75% 66%
ANALITICO 20% 10% 5% 2% 1% 2% 3%
CONSUNTIVO 10% 10% 10% 13% 16% 23% 31%
70%
80%
85% 85%83%
75%
66%
20%
10%5%
2% 1% 2% 3%
10% 10%13%
16%
23%
31%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
STANDARD ANALITICO CONSUNTIVO
Si rileva una notevole crescita anche in termini di
proposte presentate. La media mensile del numero
di progetti è passato da 14 del quinquennio 2005-
2010, a 33 nel 2011, a 47 nell’anno 2012 (gennaio-
settembre).
A settembre 2012 risultavano approvati circa 780
progetti a consuntivo.
Fonte: elaborazioni
FIRE su dati AEEG
Fonte: elaborazioni FIRE su dati AEEG
Dall’inizio del meccanismo al
primo semestre 2012 il metodo
a consuntivo ha permesso di
contabilizzare risparmi per circa
4,5 Mtep, pari a quasi un terzo
sul totale dei risparmi.
Suddivisione percentuale dei risparmi per metodo di valutazione
Media delle proposte presentate
(rilevazione settembre 2012)
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Ruolo dei soggetti
Spunti
Conclusioni
Il metodo a consuntivo e il settore industriale
Riguardo al settore di applicazione, il metodo a consuntivo ha trovato sinora una naturale
sinergia col settore industriale. La stragrande maggioranza dei TEE richiesti per interventi di
efficientamento energetico nel settore industriale sono stati infatti richiesti applicando il
metodo a consuntivo, complice anche il basso numero di schede semplificate dedicate a tale
settore.
Stante l’opportunità di produrre ulteriori schede in tale settore, va tuttavia
tenuto presente che:
- Il settore industriale presenta realtà variegate e talvolta complesse, in
particolare per quanto riguarda i processi, difficilmente schematizzabili in
una scheda standardizzata.
- I risparmi in gioco sono notevoli (spesso oltre i 1.000 tep/anno e
frequentemente oltre i 500 tep/anno), ed è dunque opportuno affidarsi
ad adeguati sistemi di misurazione installati e correttamente
manutenuti, ossia ricorrendo al metodo a consuntivo o a schede
analitiche.
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Spunti
Conclusioni
Il metodo a consuntivo e il settore industriale
Vale anche il discorso inverso, ossia che la quasi totalità dei risparmi ottenuti col metodo a
consuntivo riguarda il settore industriale, spiegabile col fatto che il campo civile è già ben
coperto da schede (in particolare nel settore residenziale e pubblica illuminazione) e che le
possibili barriere di ingresso al metodo a consuntivo (e.g. soglie più elevate, complessità e
costo dei sistemi e delle procedure di misurazione, difficoltà nella costruzione dell’algoritmo)
risultano superabili per interventi di rilevanti dimensioni, quali sono gli interventi in campo
industriale.
62,1%
17,3%
9,1%5,4%2,8%
1,1%
0,8%0,7%
0,5%
0,2%
(IND-T)
(IND-GEN)
(IND-FF)
(IND-E)
(CIV-T)
(IPRIV-NEW)
(CIV-GEN)
(IPRIV-RET)
(IPUB-RET)
(CIV-INF)
Suddivisione percentuale dei risparmi a consuntivo per categoria d’intervento
Processi industriali: generazione di energia elettrica
da recuperi o da fonti rinnovabili o cogenerazione
Processi industriali: generazione o recupero di calore
Fonte: elab. FIRE su dati AEEG
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Conclusioni
Il ruolo delle società di servizi energetici
-12 SSE hanno presentato più di 15 proposte;
- Il 20% delle SSE ha presentato il 67% delle proposte. Fonte: D. Santino, 2012, atti convegno FIRE “I nuovi certificati bianchi per gli investimenti in efficienza energetica”
Al 31 maggio 2012 risultano accreditate 2.173 società di servizi energetici.
Quelle attive risultano alla stessa data risultano essere 329, ossia solo il 16%
circa del totale (dati AEEG).
Alcune possibili spiegazioni:
- Accreditamento in un primo momento e disinteresse successivo a
presentare proposte;
- Proposte presentate ma bocciate;
- Accreditamento per altri fini (partecipazione a bandi, pubblicità implicita).
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Spunti
Conclusioni
Il ruolo dei soggetti con obbligo di nomina dell’EM
Al 31 maggio 2012 risultano accreditati 49 soggetti con obbligo di nomina
dell’energy manager.
Quelli che hanno ottenuto TEE sono 22, ossia meno della metà di quelli
accreditati (dati AEEG).
Sebbene tali soggetti siano stati ammessi a partecipare al meccanismo dal
2008, la partecipazione dei SEM allo schema dei TEE rimane
significativamente bassa in termini di numero di adesioni, essendo dell’ordine
dell’1-2 % sul totale dei SEM e soprattutto non in linea con le reali iniziative
di efficientamento energetico realizzate nel settore terziario e industriale.
Per approfondire le ragioni di una così bassa partecipazione, la FIRE ha
condotto a inizio 2011 un’indagine conoscitiva in collaborazione con Enel
Distribuzione (www.fire-italia.it/iniziative.asp).
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Spunti
Conclusioni
Il ruolo dei soggetti con obbligo di nomina dell’EM
I risultati riguardano principalmente i seguenti aspetti: scarsa rimuneratività del
meccanismo per buona parte degli interventi, soglia minima dei progetti troppo
elevata, complessità eccessiva (che porta talvolta ad appoggiarsi a società di
servizi energetici) e anche scarsa conoscenza del meccanismo.
Interessanti novità per i SEM sono state introdotte dalla delibera EEN 9/11.
Ritiene i progetti a consuntivo utili?
Ha usufruito del meccanismo
dei TEE?
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Conclusioni
Possibili soluzioni: le linee guida settoriali
Laddove non sia possibile racchiudere una procedura complessa all’interno di
una scheda semplificata, potrebbero essere prodotte linee guida settoriali.
Alcune caratteristiche propedeutiche:
• Potenziale della tecnologia/processo interessante a livello nazionale;
• Individuazione di interventi replicabili;
• Individuazione di possibili soluzioni migliorative a parità di usi finali;
• Individuazione delle BAT (che non siano già media di mercato);
• Individuazione della normativa di riferimento;
• Stanziare risorse per l’aggiornamento futuro dei risultati ottenuti.
Esempio: il settore della
produzione del cemento
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Conclusioni
Possibili soluzioni: le linee guida settoriali
Stato dell’arte del settore
(tecnologie e processi)
Potenziale, valutazioni
e riferimenti
Fonte: D.Di Santo et al, White Certificates for the industrial sector, ECEEE
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Conclusioni
Il ruolo del consuntivo nella contabilizzazione
Un'adeguata contabilizzazione dei risultati in efficienza energetica, oltre ad essere
indispensabile per formalizzare il raggiungimento degli obiettivi al 2020, serve a:
- supportare i decisori nelle scelte basandosi su dati realistici, in modo tale da poter meglio
riflettere su ragionate previsioni e meno su scenari;
- supportare i soggetti attuatori (AEEG, ENEA, GSE) dei provvedimenti nel breve termine. Si
pensi ad esempio alla difficoltà di reperire dati affidabili, aggiornati e disaggregati per la
valutazione e la validazione dell’addizionalità nel meccanismo dei titoli di efficienza energetica
(TEE).
- fornire agli investitori un quadro che li aiuti a capire le tendenze e l’andamento dei meccanismi
incentivanti, per una migliore pianificazione degli investimenti in efficienza energetica;
- aiutare i cittadini a comprendere gli effetti delle azioni da essi finanziate, sotto forma di oneri in
bolletta e di prelievi sulla fiscalità generale.
AEEG/
ENEA
Il metodo a consuntivo (come anche il metodo analitico) è ai fini della contabilizzazione un
interessante strumento, in quanto le RVC si basano su misure, e non su stime (e.g. schede
standard, detrazioni fiscali).
Soggetto
proponente
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Conclusioni
Contabilizzazione dei risparmi nel sistema-paese
Fonte tabella: R. Romani (ENEA), atti della terza conferenza
nazionale sull’efficienza energetica
Gli incentivi rivestono un ruolo importante anche
per la contabilizzazione dei risultati in efficienza
energetica nel sistema-paese. I risparmi calcolati
nel PAEE 2011 sono per buona parte dovuti alle
forme incentivanti dei certificati bianchi e delle
detrazioni fiscali del 55%.
Vi sono due categorie di risparmi, tra loro complementari, da tener presente per
ragionare sul problema (o, auspicabilmente, risorsa) della contabilizzazione:
- risparmi da interventi che, con gli strumenti tecnico-normativi fino ad oggi messi in
campo, risultano potenzialmente tracciabili, sebbene non è detto che lo siano (incentivi in
primis);
- risparmi che, con i citati strumenti, ad oggi non sono rendicontabili e per cui è
giocoforza solo possibile ricorrere a stime, di cui talvolta è difficile verificare la bontà non
essendoci termini di paragone adeguati (un caso di interesse sono le biomasse per uso
domestico).
Il metodo a consuntivo ha permesso sinora (dal 2005 a metà 2012) di tener traccia di
risparmi per circa 4,5 Mtep.
• Risparmi misurati
• Risparmi cautelativi, in quanto addizionali (normativa, tecnologia, mercato).
• Valutare accuratamente l’effetto del coefficiente di durabilità
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Conclusioni
TEE e interventi pregressi
Retroattività degli incentivi e recupero degli interventi pregressi: impedire o limitare il
recupero dei progetti pregressi, o dare un limite di pochi mesi prima della data di
presentazione del progetto.
Nel caso si ritenesse ancora opportuno continuare a incentivare interventi pregressi,
potrebbe prevedersi che parte del ricavo dei TEE vada reinvestito:
- in nuovi interventi di efficienza energetica, in modo da generare un ciclo virtuoso
che porterebbe anche benefici per il sistema paese;
- in azioni formative e informative (da dimostrare con successiva presentazione di
documentazione che attesti quanto proposto);
- in diagnosi e certificazioni di terza parte (e.g. ISO 50001), in particolare per gli
interventi su cicli di produzione energivori.
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Spunti
Conclusioni
TEE e controlli
Si ribadisce il ruolo cruciale dei controlli on site. Il discorso è complesso (e.g. controllo
su progetti contenenti interventi distribuiti su più regioni) ma merita di essere affrontato
a breve, in particolare in vista dell’incremento delle proposte unito all’incremento dei
TEE dovuti al coefficiente di durabilità.
La strada è già tracciata dall’allegato A alla determinazione DG N. 19/08 dell’AEEG
(Procedura per l’effettuazione delle attività di controllo di cui all’articolo 7, comma 1 dei
decreti ministeriali 20 luglio 2004 e s.m.i. e all’articolo 14 dell’all. A alla deliberazione
dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas 18 settembre 2003, n. 103 e s.m.i.).
Proposte per i futuri provvedimenti:
• controlli obbligatori per interventi oltre una certa soglia di risparmi, valutare la
possibilità di inserire un obbligo di diagnosi e/o implementazione di un sistema di
gestione dell’energia per interventi rilevanti;
• valorizzare il ruolo degli EGE certificati da parte terza;
• verificare la nomina dell’energy manager per le utenze che richiedono risparmi
superiori alle soglie d’obbligo previste dalla legge 10/91.
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Ruolo dei soggetti
Spunti
Conclusioni
Considerando ad esempio il settore elettrico, qualora si intendesse ragionare
sull’introduzione di una componente tariffaria, si potrebbe ragionare su un valore dell’ordine
dei decimi di punti percentuale della componente oneri di sistema, due ordini di grandezza
inferiore a quanto destinato alle fonti rinnovabili e assimilate (ossia, per la famiglia tipo
residente, un valore inferiore ad un euro all’anno);
senza introdurre ulteriori oneri, si potrebbe far corrispondere dai percipienti l’incentivo (nel
caso dei TEE si potrebbe pensare di agire anche sul contributo tariffario e/o sulle sanzioni)
una quota parte su quanto ottenuto che andrebbe a finanziare attività di accompagnamento,
quali ricerche di mercato, sviluppo di guide e linee guida settoriali.
o, ancora, stabilire che parte del fondo stanziato per la Ricerca di Sistema Elettrico vada
destinato ad attività di accompagnamento
Conclusioni: risorse per l’efficienza
Accanto ai TEE andrebbero promossi in maniera decisa gli audit di terza parte, la metodologia
dell’LCCA, i sistemi di gestione dell’energia ISO 50001 e gli energy manager, le certificazioni di
competenze rivolte alla qualificazione degli operatori, le ESCo con i contratti a prestazioni
garantite e il finanziamento tramite terzi.
Una buona SEN può essere un ottimo punto di partenza.
Osservazioni FIRE alla SEN:
www.fire-italia.it/primopiano/osservazioni FIRE su SEN.pdf
www.fire-italia.org
Grazie per l’attenzione