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Coop. G. Di Vittorio Coop. Sociale Onlus Viale Gramsci 7 Massa M.ma - Grosseto Tel www.donluigirossi.it. PROGETTO EDUCATIVO GENERALE

PROGETTO EDUCATIVO GENERALE - Don Luigi Rossi · progetto educativo generale peg 3 06/08/14 5 di 15 Articolarsi con il territorio in modo da porsi come risorsa per sostenere ed accompagnare

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Coop. G. Di Vittorio Coop. Sociale

Onlus

Viale Gramsci 7 – Massa M.ma -

Grosseto

Tel www.donluigirossi.it.

PROGETTO EDUCATIVO GENERALE

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Comunità Educativa

Don Luigi Rossi

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PROGETTO EDUCATIVO GENERALE PEG 3 06/08/14 1 di 15

Indice

Indice .................................................................................................................................................................................... 1

1. Premessa........................................................................................................................................................................ 2

2.Modello Educativo ...................................................................................................................................................... 2

3. Progetto .......................................................................................................................................................................... 4

3.1 OBIETTIVI GENERALI ....................................................................................................................................................... 4

3.2. OBIETTIVI SPECIFICI ....................................................................................................................................................... 5

3.3. METODOLOGIE E STRUMENTI ......................................................................................................................................... 6

3.4 STRUMENTI DI MONITORAGGIO ........................................................................................................................................ 9

4.Organizzazione del servizio ................................................................................................................................. 10

4.1 GIORNATA TIPO PER FASCE ORARIE IN PERIODO SCOLASTICO E NON SCOLASTICO ...................................................................... 10

4.2. PERSONALE ............................................................................................................................................................... 12

5. Rapporti di rete con il territorio ....................................................................................................................... 13

6. Pronta accoglienza ................................................................................................................................................. 13

7. Allegati al progetto ................................................................................................................................................. 14

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Comunità Educativa

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PROGETTO EDUCATIVO GENERALE COMUNITA’ EDUCATIVA DON LUIGI ROSSI

1. Premessa La Comunità Educativa per minori Don Luigi Rossi con sede a Massa Marittima Viale Gramsci,

accoglie minori di ambo i sessi di età compresa dai 12 a 18 anni, affidati dai servizi sociali e/o

dalle autorità competenti, per una capacità ricettiva di 10 posti residenziali e 2 di pronta

accoglienza.

La struttura si estende al primo piano di un edificio situato nell’area della Fondazione

Sant’Anna, è dotata di servizi, camere, ambienti adibiti per lo studio, attività ricreative e di

laboratorio, cucina e sala da pranzo.

Le prestazioni erogate possono essere svolte anche fuori dalla Comunità ovvero in tutti quei

recapiti ove, anche temporaneamente, sia opportuno accompagnare il minore ospite della

Comunità.

2.Modello Educativo Gli strumenti si riflettono coerentemente nel modello educativo della comunità che è di tipo

familiare basato sulla partecipazione collettiva alla gestione della casa, sono valorizzati i

momenti di incontro e di discussione propri della vita quotidiana, gestite in collaborazione tra

l’adulto e il minore; per questo gli operatori sono dotati di specifica professionalità,

esperienza e capacità di assumere una funzione di riferimento prevedendo e mantenendo

decisioni rispondenti non solo all’immediata evidenza dei fatti, ma a ciò che esse

rappresentano o a cui rinviano.

L’insieme delle regole e delle norme della comunità relativamente ai ritmi, agli orari, al

comportamento dei ragazzi sono frutto di un reale confronto e di un dialogo educativo tra

educatori e ragazzi.

La vita interna alla comunità e le attività sono ispirate sia alle esigenze dei minori, secondo il

percorso previsto nel progetto educativo individuale (PEI), sia al modello educativo della

Comunità stessa.

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Nella fase iniziale dell’accoglienza, il Responsabile della Comunità promuove le iniziative

necessarie per approfondire la conoscenza della situazione e delle risorse personali, sociali ed

ambientali del minore e del suo contesto familiare, allo scopo di pervenire ad una valutazione

accurata dei suoi bisogni che consenta di definire il progetto educativo individuale entro 45

giorni dall’ingresso del minore.

Una volta terminata la fase di accoglienza e osservate le caratteristiche della situazione del

minore viene convocata una nuova riunione con il Servizio Sociale inviante, che

insieme al personale educativo elabora il Progetto Educativo Individuale.

Nella riunione vengono definiti in modo condiviso:

a) gli obiettivi individuali coerenti con il modello educativo generale della comunità:

b) un profilo individuale del minore;

c) un progetto globale che traccia la progettualità in cui si inserisce il periodo di

permanenza in comunità;

d) le modalità d’intervento definendo “come” , “cosa fare” e “per quanto tempo”, risorse

interne ed esterne alla comunità coinvolte e/o da coinvolgere;

e) la regolamentazione delle visite dei/ai familiari stabilendo modalità e tempi;

f) ripartizione di “compiti” ed “ impegni” reciproci tra lo staff della Comunità e il Servizio

Sociale di riferimento ( protocollo)

L’elaborazione di tale Progetto farà da “bussola” ed orienterà l’azione professionale nel

quotidiano garantendo il mantenimento degli obiettivi nonostante la turnazione degli

operatori.

I seguenti punti esplicitano le “valenze educative”, ovvero ciò che l’ Equipe considera punti

fondamentali su cui focalizzare le osservazioni e indirizzare gli obiettivi. All’ interno del

singolo P. E. I., esse verranno messe in rapporto con le potenzialità del minore e con il tempo

disponibile di intervento educativo, distinguendo obiettivi a breve, a medio e a lungo termine.

Le valenze educative, sempre riferite al minore, sono:

Identità personale:

-conoscersi e riconoscersi (chi sono? E come sono?) – acquisire fiducia in sé e autostima –

migliorare la “competenza emotiva” (riuscire ad esprimere e a dare un nome alle emozioni ) -

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riconoscere e accettare l’ emergere della propria sessualità – riuscire ad immaginare il

propriofuturo.

Salute fisica ed igiene personale

- acquisire elementi di cura personale, di igiene e di salute – porre le basi per un sano

rapporto col proprio corpo

Capacità relazionali

-migliorare la comunicazione con gli altri- instaurare relazioni accettabili -riconoscere quali

“cure “necessita per sé, e con che modalità chiederle agli altri – rispettare le regole del gruppo

(non farsi male , non fare male agli altri, non distruggere le cose)

Autonomia e competenze sociale

-sapere organizzare in modo costruttivo e significativo il proprio tempo ed i propri compiti ,

rispettare i propri impegni – interiorizzare le regole – imparare a gestire il denaro –

perseguire la scolarità – socializzare all’ esterno della comunità

Rapporto con la famiglia:

-mantenere /rielaborare /riconoscere il legame con la famiglia (esame di realtà )- migliorare

la relazione con la famiglia .

3. Progetto

3.1 Obiettivi generali

La Comunità rappresenta uno degli strumenti educativi nella rete dei servizi per minori da

connettere strettamente al territorio ed alla comunità locale, evitando l’isolamento e

l’emarginazione, correlandosi al sistema di servizi per l’infanzia e l’adolescenza per la

famiglia.

Come tale si prefigge gli obiettivi di:

Creare una rete di relazioni che, al termine del percorso educativo fatto all’interno

della comunità, produca risorse idonee a garantire l’autonomia socio affettiva ed

economica dei ragazzi.

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Articolarsi con il territorio in modo da porsi come risorsa per sostenere ed

accompagnare il minore nel vivere una situazione difficile, in modo da provvedere alla

tutela dei diritti del minore stesso.

La Comunità si configura come strumento in grado di rispondere a diverse esigenze come:

Essere punto di riferimento transitorio in attesa di una soluzione alternativa alla

struttura stessa : gli educatori lavorano, in accordo con i servizi competenti , per

favorire quando è possibile , il rientro del minore presso la famiglia d’origine; qualora

ciò non fosse possibile gli educatori si occupano di accompagnare e sostenere il minore

in un diverso percorso progettuale

Essere una risposta educativa specifica alle esigenze complessive di crescita dei minori,

finalizzata al raggiungimento dell’autonomia dell’individuo.

Essere garante di una continuità dell’intervento educativo nel tempo.

3.2. Obiettivi specifici

La comunità ha come obiettivo primario il benessere psicofisico dei ragazzi che vi alloggiano.

Essa si occupa , attraverso il lavoro di rete formale (servizi sociali, sanitari,scolastici) ed

informali(servizi territoriali sportivi , culturali, volontariato),e l’attuazione di un progetto

individuale personalizzato per ogni utente, di:

Offrire uno spazio di accoglienza e un ambiente sereno in cui vivere, nel quale sia

possibile esprimere le proprie esigenze e i propri bisogni educativi;

supportare il minore nell’elaborazione del distacco dalla famiglia e sostenerlo nella

costruzione e attuazione di un progetto per il suo futuro (rientro a casa presso i

familiari o in un nucleo familiare differente;

garantire e mediare, in accordo con il TDM e servizi sociali , le relazioni fra il minore e

la sua famiglia;

aiutare il minore nell’assolvimento del proprio obbligo scolastico, attraverso il lavoro

di rete con i servizi scolastici e l’individuazione dell’iter formativo più adatto per

ciascuno;

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favorire lo sviluppo delle capacità relazionali del minore, attraverso la relazione.

3.3. Metodologie e Strumenti

La costruzione di una relazione educativa equilibrata, in cui il minore possa sentirsi accettato

e compreso dagli adulti di riferimento, ma anche contenuto nelle sue ansie e sofferenze , passa

attraverso tutti gli aspetti della vita quotidiana. L’equipe educativa si muovell in particolare

nei seguenti ambiti:

il gioco

le attività

il dialogo e l’ascolto

il rispetto dei ritmi della giornata e delle regole comunitarie

il “contenimento fisico” e verbale

il confronto e l’accettazione dell’altro

il supporto scolastico

la responsabilizzazione

la costruzione di rapporti con figure adulte di riferimento, positive.

Gioco

Si aiuta il minore ad avere fiducia nelle proprie capacità stimolandolo a raggiungere

delle mete e dei risultati

Lo si incoraggia di fronte al fallimento, a gestire le frustrazioni, attraverso il dialogo

Lo si stimola ad impegnarsi in attività che non sono a lui consone per un suo sviluppo

armonico

Si aiutano i ragazzi a scaricare le tensioni attraverso attività di movimento

Si costruiscono delle situazioni attraverso le quali sperimentare la gratificazione e lil

cambiamento.

Attivita’ manuali

Si educa il minore a essere persistente e a concentrarsi su attività specifiche

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Si enfatizza la gioia della realizzazione di un prodotto

Si aiuta il ragazzo ad avere una buona coordinazione pensiero-azione

Lo si responsabilizza attraverso piccoli compiti

Dialogo e ascolto

Incoraggiamento

Valorizzazione

Ascolto empatico

Rimandi e feedback rispetto al percorso che sta facendo in struttura

Si pensano dei momenti della giornata in cui dare la possibilità al minore di riflettere

su di sé, su quello che gli è accaduto e a confrontarsi con gli altri ospiti ed educatori.

Generalmente questo avviene dopo cena.

Rispetto dei ritmi della giornata e delle regole comunitarie

Le regole non vengono imposte dall’educatore , ma vi sono forme di contrattazione e di

dialogo che permettono al minore di aumentare la consapevolezza del sé.

Contenimento fisico e verbale

In taluni casi l’abbraccio e il contenimento fisico aiutano il minore a sentirsi accettato e

capito nel suo disagio

Si ascolta empaticamente il ragazzo specie nei momenti in cui è chiamato a gestire

momenti emotivamente forti

Si trova il giusto equilibrio tra i si e i no da dire attraverso il confronto in equipe e in

supervisione

Si instaura un dialogo affettuoso e fermo che ha come obiettivo il focalizzare

l’attenzione del minore sugli atteggiamenti tenuti, per trovare con lui delle soluzioni

diverse

Si cerca di essere il limite cercato dal ragazzo

Si fa comprendere al minore che ogni azione ha delle conseguenze e che comporta

assunzione di responsabilità

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Confronto e accettazione dell’ altro

Attraverso il gioco

Attraverso attività comuni

Attraverso la promozione del dialogo

Supporto scolastico

Aiutare il minore ad avere dei risultati scolastici per ritrovare la fiducia nelle proprie

capacità

Confrontarsi con gli insegnanti e i responsabili scolastici per stabilire l’approccio

migliore e il miglior iter formativo

Aiutare il minore a fare delle considerazioni sulle prorie capacità e sui propri limiti

Responsabilizzazione

Partecipazione ad attività in cui il ragazzo oltre ad esprimere se stesso, possa sentirsi

protagonista (es. il teatro)

Coinvolgimento del minore al fine di rispettare le cose personali e comuni

Costruzione di modelli di figure adulte positive

Affettivamente

Nella costruzione della relazione e nella realizzazione dei legami

Nella condivisione di momenti importanti

Laboratori e progetti educativi

La comunità offre una serie di progetti e laboratori per i minori, a integrazione del lavoro

dello staff educativo, avvalendosi anche del supporto di associazioni ed esperti esterni.

Stimolando le attitudini e competenze artistiche, teatrali, culturali, musicali e sportive dei

minori, si cerca di facilitare una maggiore consapevolezza di sé, della propria storia e delle

proprie emozioni, favorendone l’espressione in sintonia con il loro percorso educativo.

I laboratori e i progetti alternati durante l’anno sono:

Laboratorio espressivo teatrale

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Laboratorio di scrittura creativa

Laboratorio grafico artistico

Laboratorio scuola di fumetto

Laboratorio di cucina

Laboratorio di speakeraggio radiofonico

Laboratorio di Cake Design

Laboratorio artigianale decorativo

Laboratorio musicale

Progetti proposti:

Progetto di educazione socio-affettiva

Progetto visite Città d’Arte e luoghi di interesse

Progetto Cineforum

Progetto “Parliamo di ...” incontri con esperti di problematiche adolescenziali

Progetto di educazione ambientale e conoscenza del territorio

Progetti di attività sociale, ricreativa e sportiva (trekking, surf, ecc...)

3.4 Strumenti di monitoraggio

L’andamento del Progetto Educativo Individuale è monitorato attraverso:

Osservazioni sul campo

Riunione di equipe settimanali dello staff educativo.

Riunione bimestrale, con il Servizio Sociale Inviante e lo staff educativo

Riunione di supervisione mensile con lo psicologo

Verifica trimestrale con il minore, l’educatore di riferimento e il Resp. della struttura.

Incontri mensili tra il Responsabile di struttura e il gruppo dei minori

Da tali confronti può emergere una conferma di quanto precedentemente progettato per il

minore, o viceversa la necessità di procedere ad una ridefinizione degli obiettivi, o delle

strategie da mettere in atto, o delle risorse da reperire;

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4.Organizzazione del servizio

4.1 Giornata Tipo per fasce orarie in periodo scolastico e non scolastico

Fascia oraria Periodo scolastico Periodo non scolastico

6.30 – 8.00 Sveglia, preparazione della

giornata (igiene personale,

vestizione), colazione, eventuali

accompagnamenti alla fermata

del bus, scuola, inserimento

lavorativo.

6.30 -9.00 Sveglia, preparazione della

giornata (igiene personale,

vestizione), colazione e per chi ha

l’inserimento lavorativo uscita

dalla struttura

8.00 -13.30 Mentre i minori sono a scuola o

all’inserimento lavorativo, gli

operatori si occupano di

riordinare cucina e ambienti,

effettuare commissioni esterne,

contatti con servizi sociali, scuola

e servizi sanitari, infine si

occupano della preparazione del

pranzo

9.00 -13.30 I minori rimasti in comunità

svolgono i compiti estivi

scolastici, alternando a momenti

di svago e uscite programmate

dalla Comunità, mentre gli

operatori si occupano anche di

riordinare cucina e ambienti,

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effettuare commissioni esterne,

contatto con i servizi sociali,

servizi sanitari e preparazione del

pasto.

13.30 -14.30 Pranzo

14.30 -15.30 Riordino cucina e sala pranzo, turni pulizie del giorno (ogni ragazzo

ha una turnazione specifica per collaborare al mantenimento della

pulizia e ordine della casa cucina, soggiorno, camera, bagno, ecc.).

15.30 – 16.00 Breve momento di svago e socializzazione tra il gruppo e l’operatore.

16.00 -18.00 Compiti scolastici con supporto

educatore

Momenti di svago, uscite e attività

sportive, culturali e ricreative

(sport, scuola di musica, uscite

con gruppo dei pari)

programmate dalla Comunità.

18.00 – 19.30 Uscite e attività sportive, culturali

e ricreative (sport, scuola di

musica, uscite con gruppo dei

pari)

19.30 – 20.00 Igiene personale (doccia), mentre l’operatore si occupa della

preparazione della cena

20.00 -21.30 Cena e riordino cucina e sala pranzo

21.30 – 23.00 Svago con eventuali uscite serali (sabato), giochi di società che

favoriscono l’integrazione e la collaborazione di gruppo, visione di

film.

23.00 Preparazione notte

Occasionalmente, i minori partecipano alla preparazione del pranzo e della cena, sempre con

la supervisione dell’operatore.

Ogni mercoledì dalle 21.30 alle 23.00 si effettua la verifica settimanale con i minori per

discutere dei problemi all’interno del gruppo, per favorire chiarimenti tra di loro, per

organizzare impegni e svaghi della settimana e del weekend.

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4.2. Personale

La Struttura è diretta da un Responsabile della Comunità con funzione di coordinamento del

servizio e impiega personale educativo e ausiliario qualificato attraverso i quali garantisce:

La copertura dell’orario per il funzionamento della Comunità con turni che tengano

conto dell’esigenza di continuità e significatività del rapporto educatori-minori;

Eventuale ricorso alla reperibilità notturna tesa a garantire, in situazioni contingenti, la

presenza di un ulteriore operatore all’interno della Comunità;

La sostituzione degli operatori assenti a qualunque titolo.

I rapporti con ambienti e luoghi frequentati con i ragazzi, con le scuole e con l’ambiente

di lavoro;

Per il personale è definito un piano annuale di formazione che tiene conto anche della

formazione richiesta dalle normative vigenti.

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5. Rapporti di rete con il territorio

La professione dell’educatore è strettamente legata al lavoro di rete nel territorio , in

collaborazione con diversi enti, in primis quelli formali ma esiste una rete di tipo informale ,

costruita con le parrocchie le associazione ludico , culturali,sportive che costituisce un

elemento fondamentale nel progetto legato ai minori ospiti della comunità in quanto favorisce

la loro crescita, la socializzazione, la capacità di partecipare ad attività strutturate e il loro

benessere psico fisico.

La Comunità, attua, quindi, al fine di ampliare l’offerta delle proposte ai minori residenti

a) la creazione di rapporti e collaborazione con la rete istituzionale dei servizi dei minori;

b) la creazione di rapporto con le istituzioni scolastiche:

c) creazione di rapporto con le Associazioni sportive, culturali e ricreative della zona;

d) la creazione di rapporto con le realtà produttive locali disponibili ad accogliere

percorsi d’inserimento socio-lavorativo per i minori ospiti della Comunità, con elenco di

soggetti disponibili;

e) istituzione protocolli d’intesa con Associazioni di volontariato interessate a prestare il

loro servizio di attività di supporto in base alle loro specifiche competenze ed alla loro

disponibilità.

Al fine di arricchire l’offerta la comunità si occupa di proporre risorse e iniziative di tipo

culturale quali visite a città d’arte, musei, parchi.

6. Pronta accoglienza La Comunità prevede due posti di Pronta Accoglienza per minori prevalentemente

accompagnati dalle forze dell’ordine o dall’assistente sociale in quanto trovati in situazioni di

abbandono o comunque in situazioni gravemente pregiudizievoli.

Sono minori che arrivano in Comunità senza filtro e senza progetto essendo primaria la

necessità di ripristinare le condizioni di protezione e di tutela.

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Nei confronti dei minori il personale educativo assicurerà una funzione di accoglienza e di

accadimento materiale. Considerato il carattere forzato dell’inserimento, il fatto che può

riguardare ragazzi “grandi” o “adultizzati” dall’esperienze vissute, il personale sviluppa anche

una funzione di sorveglianza sia per i minori in Pronta Accoglienza, cercando di contenere

eventuali fughe o comportamenti inadeguati, sia per il gruppo residente tutelandolo da

eventuali comportamenti inadeguati messi in atto dai minori accolti in emergenza. Sarà

comunque “gestito” il gruppo residente per ridefinire velocemente i propri spazi (posti a

tavola, bagno, soggiorno, ecc.) per far posto ai nuovi arrivati.

Infine, saranno attivati osservazione e ascolto verso il minore in emergenza per metterlo a

proprio agio e raccogliere le informazioni necessarie per sviluppare ipotesi sulle sue esigenze

e le sue intenzioni rispetto al “fermarsi” in Comunità.

Il Responsabile o suo delegato avvertirà quanto prima il Servizio sociale di competenza ed

organizzare un incontro con il minore finalizzato alla sua presa in carico e alla definizione dei

possibili interventi.

I servizi Sociali di pertinenza, dovranno attivarsi secondo quanto stabilito nel protocollo che

definisce le modalità e le procedure di accesso alla comunità, facente parte integrante delle

procedure da osservare.

La Pronta accoglienza è prevista per un periodo di 15 giorni, successivamente il minore sarà

dimesso e trovata altra sistemazione (rientro in famiglia, inserimento famiglia affidataria,

inserimento altra struttura, ecc.) oppure, se possibile, può essere inserito come residente

nella Comunità.

Gli operatori si occuperanno della compilazione del Registro presenze e scheda della pronta

accoglienza sintetizzando informazioni/osservazioni e conclusione inserimento.

Le procedure di pronta accoglienza sono dettagliate nel protocollo operativo.

7. Allegati al progetto

Regolamento Interno della Comunità

Protocollo Operativo

Schede Progetti Attività