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PROVINCIADI FROSlNONE
INDIVIDUAZIONE ZONE IDONEE ALLALOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI
DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
(O.lg5 152/2006 - art. 197, comma 1, lelt.d)
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Inquadramento normativa
• Direttive europee n. 91f156/CEE sui rifiuti, n. 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi, e
I}. g4/62/CEE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, trovano attuazione nel
Decreto ~egislativo n. 22 del5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).
• D.Lgs. 36/03, c.d. "Decreto discariche", impone il divieto dei rifiuti non trattati in
discarica e la riduzione dei rifiuti biodegradabili da avviare a smalti mento;
• D.Lgs. 152/06, c.d. "Codice ambienta/e", disciplina con maggiore dettaglio
numerosi te,mi in materia di competenze, programmazione e regolazione della
materia dei rifiuti, nor chiariti dalla disciplina previgente (D.Lgs. 22/97) ed
attribuisce specifiche competenze in capo a Stato, Regioni, Province e
Comuni.
• L.R. n. 27 del 09/07/1998 recante la "Disciplina della gestione dei rifiutt",
provvede éjlla riformulazi6ne della normativa in materia abrogando la ormai
superata L.R. n.38/95.
Piano Gestione Rifiuti Regione Lazio
A seguito dell'entrata in vigore della LR 27/98, il Consiglio Regionale con
delibera n. 112 del 10/07/2002, ha approvato il Piano per /a gestione dei rifiuti a
valenza regionale.
Con Delibere di G.R. n. 47/2008 e n. 523/2010, la Regione Lazio ha
rispettivamente approvato le "Linee guida per l'adeguamento del Piano di
Gestione Rifiuti" ed adottato lo schema di Piano di Gestione dei Rifiuti.
Successivamente, il Consiglio Regionale con la deliberazione n. 14 del 18 gennaio
2012, ha approvato il nuovo piano di Gestione dei Rifiuti - PGR del Lazio ai sensi
dell'articolo 7, comma 1 della legge regionale 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina
regionale della gestione dei rifiuti).
Il PGR del Lazio ha come finalita non solo una gestione efficace ed
efficiente, ma soprattutto un approccio complessivo e sostenibile finalizzato a
preservare le risorse naturali ed energetiche ed a ridurre le emissioni
nell'ambiente. Tale approccio necessita di una revisione dell'intero processo a
partire dalla progettazione del prodotto, alla sua realizzazione, al suo utilizzo
sostenibile da parte dell'utente fino alla gestione del rifiuto prevedendo
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con]portamenti e stili di vita' c,he non mettano a repentaglio l'ambiente circostante,
la qualità della vita dell'uomo stesso, la tutela del territorio e la salute dei cittadini.
La programmazione della Regione Lazio ha l'obiettivo di governare il processo
di promozione delle azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti nel territorio
migliorando lo scambio di informazioni, il coordinamento e la collaborazione tra i
diversi soggetti coinvolti a livello territoriale ed istituzionale in attesa dei lavori che
dovrà svolgere il Ministero dell'Ambiente in materia di prevenzione dei rifiuti.
Il Piano vigente dunque:è teso a garantire il raggiungimento dei seguenti
obiettivi:
a. Miglioramento delle attività di prevenzione e riduzione nella produzione dei
rifiuti;
b. Miglioramento della raccolta differenziata;
c. Miglioramento delle capacità di trattamento dei rifiuti e delle attività di
'cqmpostaggio e valorizzazione delle frazioni organiche;
d. Autosufficienza per l'attività di trattamento dei rifiuti in termini di
impiantistica;
e. Autosufficienza per le attività di termovalorizzazione e di conferimento in
discarica delle frazioni non riutilizzabili, non riciclabili e non valorizza bili;
f. Riduzione della,mobilizzazione dei rifiuti all'interno ed all'esterno della regione.
Ai fini del raggiungimento di tali obiettivi e in conformità a quanto disposto dagli
artt 199 e 200 del D.Lgs 152/2006, il PGR del Lazio ha rispettivamente individuato
5 Ambiti Ottimali - ATO per la gestione dei rifiuti urbani ed ha stabilito che
all'interno dei 5 ATO stessi si debbano:
Organizzare i servizi di raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati;
Garantire l'autosufficienza degli impianti di selezione dei rifiuti urbani
indifferenziati;
Garantire l'autosufficienza degli impianti di smaltimento dei rifiuti urbani.
Le sottodivisioni ATO sono le seguenti:
ATO - Frosinone
ATO - Latina
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ATO - Rieti
ATO - Roma
ATO - Viterbo
In relazione alla suddivisione in ATO, il PGR del Lazio ha stimato le
esigenze di smalti mento" delle varie frazioni di rifiuti raccolti in modo differenziato e
in particolare dei rifiuti indifferenziati.
Stabilisce, inoltre, nuovi criteri per la localizzazione degli impianti del
sistema integrato, affidando alle Province l'onere di procedere alla definizione
delle zone idonee e quelle non idonee alla localizzazione delle varie tipologie di
impianti;
Piano Gestione Rifiuti Provincia Frosinone
Lp Provincia di Frosinone, con Deliberazioni di Consiglio Provinciale n. 20
del 02/08/2010 e n. 39 del.27/10/2010, ha revocato la Deliberazione del Consiglio
Provinciale n. 32 del 27/04/2004 di adozione del Piano provinciale per la gestione
dei rifiuti.
Tale revoca si è resa necessaria a seguito dell'entrata in vigore del D. Lgs.
152/20q6 e di normative regionali che hanno modificato gli obiettivi di raccolta
differenziata ed i criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla
individuazione degli impianti di trattamento rifiuti.
In particolare, la DGR n. 47 dell'1.02.2008 ha dettato le "Linee Guida"
relative alla "realizzazione di una rete adeguata di impianti di raccolta e di
smaltimento, nonché di siti di conferimento e di stoccaggio razionalmente
distribuiti sul territorio .... " ed alla "adozione di criteri per l'individuazione dei siti per
gli impianti per il recupero e per lo smalti mento dei rifiuti che tengano in adeguata
considerazione le caratteristiche socio-geografiche del territorio, nonché di criteri
finalizzati al corretto dimensionamento degli impianti in relazione ai fabbisogni del
territorio di riferimento".
Infine, con Decreto n. 24 del 24 giugno 2008, concernente lo "stato di
attuazione delle Azioni volte al superamento della fase emergenziale dichiarata
con DPCM del 19.02.1999 e s.m. i." il Commissario Delegato per l'emergenza dei
rifiuti nel Lazio ha individuato ulteriori modifiche da apportare al Piano regionale
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dei rifiuti che, pe~ la loro' natura sostanziale, rendevano il piano provinciale
adottato nel 2004 ancor inattuabile;
ANALISI DEL CONTESTO PROVINCIALE
Competenze delle Province
L'art 197 del D.Lgs 152/2006, attribuisce alle Province le competenze per
le funzioni a~ministrative concernenti la programmazione e organizzazione del
recupero e dello smalti mento dei rifiuti a livello provinciale, da esercitarsi con le
risorse umane, strumentali e, finanziarie disponibili ed in particolare il comma 1,
let!. d) conferisce alle stesse:"l'individuazione, sulla base delle previsioni del piano
territoriale di coordinamento di cui all'art. 20, co. 2 del D.Lgs. 267/00 (cd. TUEL -
Testo Unico degli Enti Locali), ove già adottato, e delle previsioni di cui al Piano
regionale, nonché sentiti l'Autorità d'Ambito e i Comuni, delle zone idonee alla
localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non
idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiutI".
Piano Territoriale Provinciale Generale - PTPG
Per quanto attiene il Piano Territoriale Provinciale Generale - PTPG, esso
individua in appositi elaborati cartografici, gli impianti di smalti mento rifiuti solidi
urbani distinti in discariche in esercizio, discariche dismesse, siti di selezione e
trattamento e impianti di termovalorizzazione.
Stabilisce che nello smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani dovrà essere data
preferenza alla raccolta differenziata ed al riciclaggio di vetro, metallo e carta. Allo
stesso modo si dovrà preferire il compostaggio come sistema di smalti mento dei
rifiuti organici e la termovalorizzazione per quanto concerne tutti i sovvalli della
separazione dei rifiuti.
Infine, per quanto attiene alla localizzazione di nuove discariche ed impianti
sono comunque da escludere le fasce A e B2 del Piano stralcio di difesa dalle
alluvioni dell'Autorità di Bacino; le aree comprese nei Sistemi ambientali delle Valli
fluviali di cosi come individuate nella tav. TP1 del PTPG;le zone instabili con
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fenomeni attivi di franosità; le aree di elevata vulnerabilità degli acquiferi e le aree
di tutela delle sorgenti, le zone di tutela paesistica delle acque pubbliche (cfr. art.
L.431/85).
Linee Programmati che di intervento
La Provincia, con i finanziamenti di cui alla D.G.R. del Lazio n. 406/2012 per il
triennio 2012-2014, ha inteso potenziare la Raccolta Differenziata per il
raggiungimentQ degli obiettivi previsti dalla normativa vigente, nazionale e
comunitaria, ,e. intende favorire interventi mirati alla riduzione, prevenzione e
recupero dei rifiuti. A tal fine, ha deciso di intervenire con:
Pul;lblicazione di un' bando finalizzato a favorire la presentazione delle
candidatur~ da parte dei Comuni o Unioni di Comuni per la progettazione di
servizi innovativi per il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti
urbani (spesa corrente)
L'Amministrazione Provinciale, con deliberazione del Commissario Straordinario
con i poteri della Giunta n. 202/2013 del 26/11/2013 e Determinazione Dirigenziale
n. 4283/2013, ha approvato il programma degli interventi annualità 2012-2014.
nonché il bando per finanziare la realizzazione di servizi innovativi per il
potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani impegnando le risorse di
cui alla D.G.R. n. 406/2012 annualità 2012-2013. Nello specifico, la Provincia ha
inteso finanziare prog'etti finalizzati al potenziamento della Raccolta Differenziata e
interVentimirati alla riduzione, prevenzione e recupero dei rifiuti.
Elaborazione di una campagna di comunicazione provinciale
La Provincia di Frosinone, coerentemente a quanto previsto dalla normativa
vigente ed entro il limite di spesa del 5% fissato dalla DGR n.547/2014, intende
realizzare una campagna di comunicazione per promuovere, nei cittadini,
comportamenti ecosostenibili e favorire una gestione consapevole dei rifiuti. A tal
fine. é prevista la realizzazione di una campagna di comunicazione per
sensibilizzare i cittadini alla pratica della raccolta differenziata e per incentivare la
pratica del compostaggio domestico.
Compostaggio domestico
La Provincia. al fine di ridurre il quantitativo di rifiuti urbani da destinare allo
smaltimento, intende promuovere la pratica del compostaggio domestico, cosi
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come previsto dalla normativa vigente ed in linea a quanto già attuato con il
progetto denominato '''Promozione del compostaggio domestico", finanziato
nell'ambito, della Mis'ura 1.2 del Docup Ob. 2. Il compostaggio domestico
rappresenta una prptica ehe consente di "chiudere" il ciclo della sostanza organica
a livello familian;i o plurifamiliare, evitando che la frazione organica di scarto
(avanzi di cucina, sfalci ~rbosi, residui delle piante ornamentali, foglie e potature)
diventi "rifiuto". Tale pratica può essere applicata da parte delle famiglie o dei
piccoli condomini chè dispongono di una superficie a verde per la localizzazione
del cumulo elo dell'apposito contenitore, la produzione di rifiuto verde e l'utilizzo
del compost. In pratica, il compostaggio domestico consiste nella trasformazione
degli avanzi di cucina; degli scarti dell'orto e del giardino in un ammendante
organico (compost), mediante un processo biologico di ossidazione
(compostaggio); cosi facendo, è possibile evitare l'immissione nel ciclo dei rifiuti di
un quantitativo pari al' 35-40% dei rifiuti urbani prodotti dalle utenze domestiche
che partecipano all'iniziativa.
La Provincia di Frosinone, in applicazione delle D.G.R. n. 547/2014 e n. 903/2014.
riguardanti "Programma di Interventi di Raccolta Differenziata" per il triennio 2014-
2016, ha dato attuazione al potenziamento della Raccolta Differenziata.
Pubblicazione di un bando per finanziare la progettazione e realizzazione di
Eco-centri
L'eco-centro è un'area recintata, sorvegliata e attrezzata per favorire la
razionalizzazione e massi-mizzazione della raccolta differenziata (R.D.) dei rifiuti
solidi urbani (RSU) e assimilati ed evitare lo smaltimento in discarica, oltre a
favorire il recupero di risorse e tutelare meglio l'ambiente. Allo stato attuale, sono
presenti sul territorio provinciale n. 14 eco-centri. La Provincia intende finanziare la
progettazione e realizzazione di altri eco-centri nelle aree sprowiste di tali aree
attrezzate. I nuovi eco-centri saranno realizzati e dotati di tutti impianti ed
attrezzature necessarie.
Per quanto riguarda la tipologia dei rifiuti conferibili ed il sistema di trattamento e
depurazione da adottare dovrà essere rispettata la normativa vigente relativa alla
tipologia di codice CER del rifiuto da conferire. La Provincia, sulla base delle
caratteristiche degli eco-centri realizzati direttamente dall'Ente e sulla base del
fabbisogno in termini di attrezzature da utilizzare, ha definito un layout generale ed
ha effettuato una sommaria stima dei costi di realizzazione.
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Potenziamento servizio raccolta differenziata
Con il termine di potenziamento del servizio di raccolta differenziata in corso o nuovi
servizi dé!awiare si intendono l'acquisto di mezzi e attrezzature (come contenitori,
mastelli, campane, compattatori fissi e mobili, automezzi destinati alla raccolta
differenziata ecc..) non inclusi nel paragrafo 5.4. Per il potenziamento dei servizi di
raccolta differenziata, verranno destinate le somme di cui alla D.G.R. n. 457/2014.
Azione intraprese
La Provincia di Frosinone a seguito della nota pro!. n. 247816/2016
dell"Area "Ciclo Integrato dei' Rifiuti" della Direzione Territorio Urbanistica, Mobilità
della Regione Lazio, ha intèressato tutti i Comuni della Provincia e le Autorità
d'Ambito, ai sensi dell'art. 197 del Dlgs n. 152/2006, il quale stabilisce al comma 1,
lett. d), che la Provincia procede all'individuazione delle zone idonee alla
localizzazione degli impianti di smalti mento dei rifiuti, nonché delle zone non
idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti
"....sentiti le Autorità d'Ambito e Comuni ... ".
Con nota pro!. n. 79207 del 2016, la Provincia ha comunicato, tra l'altro,
che pe,r procedere agli adempimenti richiesti dalla Regione, i Comuni e le Autorità
d'Ambito avrebbero potuto produrre osservazioni in merito, segnalando le zone
del territorio di propria competenza, interessate da ulteriori vincoli elo aventi
destinazioni urbanistiche non compatibili con l'individuazione delle zone di cui
all'oggetto, nonché ulteriori criticità.
A tal riguardo, la Provincia ha predisposto una sezione del proprio sito
ufficiale, dove poter scaricare la cartografia utile e necessaria all'espletamento
degli adempimenti richiesti.
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OSSERVAZIONI DA PARTE DEI COMUNI
Comune di Alatri
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92466 del 20/09/2016
Il Comune osserva' che "...dalla sovrapposizione dell'attuale PRG
Comunale con le Tavole del P. T.P.R. nonché dell'Autorità di Bacino, non risultano
aree libere ed idonee elo' compatibili con l'individuazione di zone per la
realizzazione di impianti di smaltimento elo di recupero dei rifiuti"
Comune di Anagni
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 93014 del 21/09/2016
Il Responsabile del Servizio comunale rappresenta di non avere sufficienti
elementi alli alla individuazione di aree idonee ad ospitare impianti di
smaltimento/recupero rifiuti.
Comune di Aquino
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92606 del 20/09/2016
Il Comune ha costituito con altri comuni limitrofi, il "Coordinamento dei
Sindaci per le politiche ambientali ed emergenza del Basso Lazio" e, con un
documento condiviso, a conclusione di valutazioni di diversa natura "chiariscono e
comunicano, che nessuna area ricompresa tra il Comune di Ceprano e San
Vittore, possa risultare idonea per ospitare nuovi impianti di recupero, smaltimento
elo trattamento rifiuti ... " Il Comune di Aquino, con Deliberazione G.C. n. 139 del
20109/2016 ha approvato "il documento sottoscritto dai sindaci in data 16/0912016
relativo alle osservazioni per la individuazione di zone idonee alla localizzazione
degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti, ritenendo che questo territorio ha già
pagato un notevole prezzo in termini di qualità della vita dovuto sia alla presenza
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di diversi insediamenti industriali e infrastrutture primarie (insediamento FIA T,
Autostrada, Linea Ferroyiaria Alta Velocità, ecc) e sia diversi insediamenti per lo
smaltimento d.ei rifiuti (Impianto Colfelice, discarica di Roccasecca, inceneritore di
S. Vittore del Lazio), ivi compresa la discarica denominata U Pilozze" sita in zona
aeroporto di Aquino. "
Comune di Arce
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92171 del 20/09/2016
Il responsabile dell'Ufficio Tecnico dichiara che "nel Comune di Arce è già
presente un'area in passato adibita a discarica, oggetto di monitoraggi e controlli
continui per limitare possibili ripercussioni di quanto nel passato ha martoriato il
territorio; l'Ente ricade altresi nella zona della Valle del Sacco che è stato inserito
come Sito di Interesse Nazionale del Ministero dell'Ambiente, pertanto territorio
attenzionato in ambito ambientale; lo stesso territorio è oltretutto attraversato dalle
linee infrastrutturali dell'Autostrada del Sole e delle linee ferroviarie Roma-Napoli
con notevoli ripercussioni sulla già scadente qualità dell'aria; la vicinanza con gli
impianti di trattamento e stoccaggio di RSU delle vicine Colfelice e Roccasecca
sono un ulteriore aggravio della condizione di sofferenza ambientale; nel Comune
di Arce, come pure in tutta la Valle della bassa Ciociaria è stata riscontrata una
forte incidenza di patologie tumorali. Alla luce delle osservazioni riportate si ritiene
che nessuna area ricadente nel comune possa essere idonea per essere adibita a
nuovi impianti di recupero, smaltimento e/o trattamento rifiuti ".
Comune di Casalattico
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92574 del 20/09/2016
Il Responsabile del Servizio dichiara che" sul territorio di questo Ente non
vi sono zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti ".
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Comune di Castrocielo
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92031 del 19/09/2016
Il Sindaco segnala che "vastissime aree del territorio comunale sono incluse
nelle fasc~ A e 82 del Piano Stralcio per. l'assetto idrogeologico dell'autorità di
bacino dei fiumi Liri, Garigliano e Volturno, nel quale il rischio frana per Castrocielo
è R5. Importanti sono anche: i vincoli presenti nel P. T.P.G. e nel P. T.P.R.. Se si
aggiungono le aree di if)tere'sse archeologico e paesaggistico molto estese per la
presenza della città romana di Aquinum e le aree di interesse naturalistico, come
l'area di Capo.Acqua e del Rio La Forma, l'area del lago Mefete, la Selva Don
Cristoforo, La Selva Sterparelle, ci si rende facilmente conto che Castrocielo non
può e~sere destinatario della localizzazione di siti di gestione dei rifiuti .... iI
territorio già soffre. abbastànza per le contermini localizzazioni di siti per n"fiuti a
Roccasecca, Col(elice ed a Piedimonte S. Germano, sicché tutta la parte bassa
attraversata' dalla SR. :Casilina, dalla linea ferroviaria Roma-Napoli,
dall'Autostrada del Sole, dalla Via Latina (la regina Viarum che collegava Roma a
Capua) e dall'Alta Velocità, soffre fortemente il cattivo odore e l'area
irrespirabile .... Non ultimo ostacolo va considerato quello della densità abitativa
diffusa su tutto ,il territorio, sicché appare doveroso non compromettere
ulteriormente la salute dei cittadini, la sanità dell'aria e dell'ambiente con la
localizzazione di siti di recupero e smaltimento dei rifiuti"
Comune di Castro dei Volsci
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92284 del 20/09/2016
Il Sindaco osserva che: " 1. Il tern"torio comunale è inserito nell'Area del
Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi; 2. Nel territorio comunale insiste una
zona S.I.C. denominata Monte Calvo e Monte Calvillo; 3. Nel territorio comunale
sono perimetrate le zone Z.P.S. denominate Monti Lepini e Monti Ausoni e
Aurunci; 4. /I Comune è attraversato dalla pen"metrazione del S.I.N. Valle del
Sacco. 5. Nel territorio comunale è istituita la Zona di ripopolamento e cattura
denominata Montenero per oltre 1.200 ettan". Anche alla luce di tali osservazioni
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/'intero territorio del Comune' di Castro dei Volsci è da ritenersi, a parere dello
scrivente, non idoneo alla localizzazione degli impianti in oggetto."
Comune di Ceccano
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 94028 del 23/09/2016
Il Dirigente del IV settore chiarisce quanto segue: " La zonizzazione del
territorio di Ceccano, rispetto alle cartografie del Piano Stralcio del P.T.P.G. e del
P.T.PR. evidenzia una fitta ·sovrapposizjone di aree sottoposte a tutela. Le aree
residuali, assolutamente esigue, sono caratterizzate sia da una densità abitativa
urbanizzata, sia da riconosciuti caratteri che le identificano quali aree agricole con
valore naturalistico o cori. potenzialità di recupero naturalistico in ambito
prevalentemente collinare. Parte di questo territorio è trasversalmente ricompreso
all'interno della perimetrazione S.I.N. (Bacino del Fiume Sacco) e quindi, già
oggetto di attenzione come emergenza ambientale teso ad essere recuperato.
Ulteriori interventi finalizzati alla realizzazione di nuove discariche non potrebbero
che definitivame,nte compromettere una condizione già fragile. Dunque il sistema
dei Monti Lepini, Ausoni, Aurunci da una parte e il sistema ambientale delle valli
fluviali del Fiume Sacco dall:altra, rendono il comune di Ceccano assolutamente
inappropriato per /'inqividuazione di zone idonee alla localizzazione di impianti di
recupero e smaltimento dei rifiuti. "
Comune di Ceprano
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92787 del 21/09/2016
Il sindaco ritiene che" gli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti non
possano essere localizzati: 1. Nelle zone urbanistiche omogenee A, B, C, D, E, V,
VA individuate dal vigente Piano (a meno di quanto diversamente previsto dal
sovraordinato P. TR. del consorzio A.S.I.); 2. Nelle fasce di pericolosità idraulica
individuate nel Piano Gestione del Rischio di Alluvione dell'Autorità di Bacino; 3.
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Nelle zone a rischio frana individuate nel Piano di Stralcio per l'Assetto
Idrogeologico dell'Autorità di Bacino; 4. Nelle aree di "notevole interesse pubblico"
ai sensi del vigente. P. T.PR. (vaste località di interesse archeologico); 5. Nelle
aree tutelate per legge ai se"nsi del vigente P. T.PR. (fasce di rispetto dei corsi
d'acqua, aree boscate, ecc); 6. Nelle aree individuate come "urbanizzate" nel
vigente P. T.PR. (art. 27 delle norme del P. T.PR.- cosiddette Zone Grigie); 7.
Nelle fasce di rispetto delle principali infrastrutture (Autostrada, Ferrovia, Alta
Velocità, Elettrodotti, Metanodotto, ecc); 8. Nelle aree sottoposte a vincolo
Idrogeologico". Oltre a' quanto espresso, viene rimarcata la criticità del territorio, in
termine di salute degli abitanti con specifico riferimento all'alta incidenza di tumori
dovute alla cattiva gestione 'e dismissione di insediamenti industriali che hanno
prodotto agenti inquinanti confluiti nel Fiume Sacco, oltre alle negative
conseguenze degli. effetti pro"dotti dalla vicina discarica di Roccasecca, in termini
sia di transito di veicoli trasportatori che di emissioni maleodoranti. Per quanto
sopra esposto si esprime negativamente alla individuazione e localizzazione di
aree destinate al recupero e smaltimento rifiuti nell'ambito comunale.
Comune di Coreno Ausonio
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92844 del 21.09.2016
Il Comune di Coreno Ausonio ha costituito con altri comuni limitrofi, il
"Coordinamento dei Sindaci per le politiche ambientali ed emergenza del Basso
Lazio" e, con un documento condiviso, a conclusione di valutazioni di diversa
natura :'chiariscono e comunicano, che nessuna area ricompresa tra il Comune di
Ceprano e San Vittore, possa risultare idonea per ospitare nuovi impianti di
recupero, smaltimento e/o trattamento rifiuti ...•• Oltre a ciò, il Comune, per mezzo
del Sindaco, trasmette un proprio documento riportante le seguenti conclusioni:
"Considerate le implicazioni naturalistiche, idrogeologiche, urbanistiche e
produttive, si ritiene che nessun sito o area del territorio comunale sia idonea ad
ospitare impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti".
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Comune di Colfelice
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92051 del 19/09/016
Il Comune di Colfelice ha costituito con altri comuni limitrofi, il
"Coordiname!1to dei Sindaci per le politiche ambientali ed emergenza del Basso
Lazio" e, con un documento condiviso, a conclusione di valutazioni di diversa
natura "chiariscono e comunicano, che nessuna area ricompresa tra il Comune di
Ceprano e San Vittore, possa risultare idonea per ospitare nuovi impianti di
recupero, smaltimento e/o trattamento rifiuti ... " Oltre a ciò, con Determinazione del
Responsabile dell' Ufficio Tecnico n. 173 del 15109/2016, si comunica che" Nel
territorio Comunale non sono individuabili e disponibili zone idonee alla
localizzazione di nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti per le seguenti ragioni: 1.
Il territorio è già da tempo fortemente penalizzato dalla presenza dell'impianto di
trattamento meccanico- biologico dei rifiuti della S.A.F. Spa, nel quale
confluiscono i rifiuti di tutta la Provincia di Frosinone e di vari comuni del Sud
pontino; 2. Le aree esterne ai centri abitati e lontane dalle grandi infrastrutture
quali la SR. n. 6 Casilina, la ferrovia Roma-Cassina-Napoli, la ferrovia
Roccasecca-Sora-Avezzano e la linea ferroviaria Alta Velocità Roma-Napoli, sono
per la maggior parte assoggettate ai vari vincoli di natura paesaggistica e
archeologica; 3. Le aree poste al confine con i comuni di Roccasecca e S.
Giovanni Incarico sono in gran parte occupate da attività industriali e artigianali; 4.
Il territorio comunale è ricoperto per oltre un terzo da una vasta area boschiva e
da altre aree a confine con il Comune di Roccasecca e Arce, individuate da due
corsi d'acqua, che risultano entrambe vincolate dal vigente P. T.PR. n
Comune di Fontana Liri
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92608 del 20/09/2016
Con Deliberazione del C.C. n. 54 del 20109/2016 il Sindaco relaziona
sull'argomento dichiarando che la Provincia di Frosinone ha predisposto un Piano
dei Rifiuti Emergenziale nel quale include, relativamente al Comune di Fontana
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Uri, le areE1comprese tra la zona del Muraglione e le Cese, esprimendo una forte
contrarietà a tale iniziativa.
A tal proposito occorre precisare che il Piano Gestione Rifiuti Provinciale
adottato con Deliberazione 'di Consiglio Provinciale n. 32 del 27/04/2004 è stato
successivamente revocato con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 20 del
02/08/2010 e n. 39 del 27/10/2010.
Si precisa inoltre che la Provincia di Frosinone non è dotata di alcun Piano
dei Rifiuti Emergenziale.
In pari data, il Responsabile di Servizio dichiara testualmente che "II
territorio del .Comune di Fontana Uri risulta per la maggior parte a rischio
idrogeologico, l'unica porzione di territorio non vincolata è stata edificata in modo
intensiv9 con strutture di tipo abitativo (residenze) come previsto da P.R.G. e
comunque con densità abitativa molto elevata. Nella restante porzione di territorio
è presente un vincolo ambientale per aree di notevole pregio e il rispetto delle
acque del Fiume Uri e Torrente Armucci. Esistono due siti di deposito RSU in
attesa di bonifica in quanto esauriti come capienza. In merito alla planimetria RT
SAD3 viene riportata una zona campita definita area suscettibile di attività
estrattiva, ma la stessa non tiene conto che è posizionata tra il centro di Fontana
Liri Inferiore e quello superiore densamente abitata. Inoltre non vengono
correttamente riportate le due ex discariche esistenti, mentre viene addirittura
riportata una cava esistente quando nel territorio comunale non sono mai state
attive cave".
Comune di Ferentino
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92807 del 21109/2016
Responsabile comunale del IV Settore, dichiara che, U dall'analisi
sistematica dei criteri e vincoli presenti sul territorio del Comune di Ferentino
risulta che non esistono zone idonee alla localizzazione di discariche, per i motivi
di seguito indicati:
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- Le zone non idonee nel Comune di Ferentino per Art. 19 comma 3 del P. T.P.G. di
Frosinone risultano dalla mappa del P. T.P.G. Provincia Frosinone del Comune di
Ferentino; per l'individuaziohe delle fasce a rischio inondazione si sono utilizzate
però le mappe del nuovO) Piano Gestione Alluvioni, le quali costituiscono
aggiornamento ed integrazione di quelle del PSAI RI del 2001.
- Le zone non idonee nel Comune di Ferentino per effetto delle tutele previste dal
P. T.PR. Lazio, risultano dalla Tavola A "Sistemi ed ambiti Paesaggio" e dalla
Tavola B "Beni Paesaggistici"; in esse sono indicate le aree presenti del Comune
di Ferentino sottoposte a tutela dal P. T.P.R. Lazio e nelle quali è vietata la
collocazione di discariche per effetto della NTA dello stesso Piano. Rispetto ai
beni e sistemi rappresentati nelle Tavole del P.T.PR., debbano essere aggiunte le
.fasce di rispetto di 150 metri dei corsi di acqua pubblica non censiti in dette
Tavole. Infatti, per i corsi di acqua pubblica opera il vincolo ope legis di cui
a1/'Art.142 comma 1 lettera è del Codice dei Beni Culturali; l'art. 143 comma 3
stabilisce che il comma 1 non si applica ai beni per i quali sia stata stabilita
l'irrilevanza paesaggistica, (Consiglio di Stato n.657/2002); owero, in assenza di
dichiarazione di irrilevanza i corsi d'acqua pubblica sono soggetti a vincolo
paesaggistico ope legis. Per l'individuazione dei corsi di acqua pubblica siti nel
Comune di Ferentino e che ricadono in detta fattispecie, è stata utilizzata la Tav.9,
Vincoli Idrogeologici, del OPI per il PUCG di Ferentino.
- Le zone non idonee nel Comune di Ferentino soggette a fenomeni franosi e a
rischio frane, tali che risultano non idonee alla collocazione di discariche, sono
indicate nella Tav. SAO 1 del P. T.P.G. Frosinone, nelle mappe del Piano Stralcio
Rischio Frane e nelle mappe del OPI del PUGC Ferentino.
- Le zone non idonee per vincoli idrogeologici R.O. n. 3267/1923 risultano dalla
Tav.9, vincoli Idrogeologici, del OPI per il PUCG di Ferentino, che contiene la
mappatura delle zone soggette a vincolo idrogeologico R.O. n. 3267/1923
ricadenti nel Comune di Ferentino.
- L'area che ricade nel perimetro del/' Area di Sviluppo Industriale di Frosinone
non risulta idonea alla collocazione di discariche per i seguenti motivi. L'Art. 8
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delle NTA stabilisce le tipq/ogie di attività produttive ammesse all'interno degli
agglomerati ASI; l'indicazione è data dall'elencazione tratta dalla Classificazione
ATECO 91. Orbene, secondo tale classificazione gli impianti di smaltimento dei
rifiuti appartengono alla Categoria O, Altri Servizi Pubblici e Sociali, cod,
numero 90.00.1 Raçcolta e smaltimento dei rifiuti solidi. Questa categoria non
è inclusa fra quelle elencate aell' Art. 8, ne consegue che non è possibile collocare
impianti di smaltimento di RSU all'interno degli agglomerati ASI. Vale notare che ai
successivi aggiornamenti della Classificazione A TECO, non è seguita alcuna
modifica o integrazione della NTA del PTR ASI, e pertanto resta operante
l'esclusione suddetta.
- Le aree che ricadono nel perimetro del SIN Bacino del Fiume Sacco, come
definite dalla Conferenza di Servizi presso il Ministero dell' Ambiente nella riunione
del 15.12.2015, non risultano' idonee alla collocazione di discariche per i seguenti
motivi. I Siti d'Interesse Nazionale per la bonifica sono aree per le quali, a norma
degli artI. 239 e seguenti TU Ambiente, risulta il superamento dei livelli
contaminazione previsti dallo stesso TU Ambienti, tali che è necessario
prowedere alla bonifica dei suoli e delle acque. Ne consegue che la collocazione
di impianti di discariche di RSU costituisce un impatto ambientale non sostenibile
e che interferisce con i procedimento e le attività di bonifica dei siti inquinati.
- Ulteriori criteri per l'individuazione delle zone non idonee nel Comune di
Ferentino per la localizzazione di discariche, sono contenuti nei Fattori escludenti
del Piano Gestione Rifiuti del Lazio, Cap. 16.2. 1, Cap. 16.3. 1, Cap. 16.4. 1, come
già indicato nei precedenti capitoli. Inoltre, nello stesso Piano sono altresi indicati
criteri specifici di cui ai Cap. 15.3.1 e 16.6.1 e al D.Lgs. 36/2003.
- Inoltre, si rappresenta che il quadrante meridionale del territorio del Comune di
Ferentino, a confine con il Comune di Frosinone ed a ridosso dell' area ASI, è
stato interessato negli anni da ripetuti fenomeni di allagamento ed inondazione
con tempo di ritorno inferiore ai 30 anni (ad esempio anni 1993, 2008, 2011),
anche in occasione di precipitazioni non eccezionali. La toponomastica evidenzia
come tali fenomeni siano consolidati nel tempo: le zone interessate, infatti, sono
denominate Pantano, Pozzo .Bagnolo, Bagni, Forma Coperta, ecc. Ne consegue
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che tali aree debbano considerarsi a rischio inondazione pur se non
specificata mente censite del Piano Gestione Alluvioni.
- Infine, si evidenzia che /'intero territorio del Comune di Ferentino ricade nel
Bacino del Fiume Sacco come definito dal Piano Gestione Acque, il quale ha
valutato lo stato ecologico dello stesso come "pessimo" o "scarso". Pertanto, la
collocazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti non è assentibile stante il
divieto di interferenza con la qualità delle acque superficiali di cui al Piano
Gestione Rifiuti
Individuazione delle zone idonee e non idonee agli impianti di smaltimento e
trattamento di rifiuti nel Comune di Ferentino (altri impianti)
Le conclusioni della Relazione allegata alla OGR 199/2016 hanno escluso
la necessità di realizzazione di altri impianti di smaltimento e trattamento dei RSU,
oltre alle discariche. Infatti, secondo quanto riportato in detta Relazione sia i TMB
che i termovalorizzatori già esistenti hanno capacità sufficienti al fabbisogno
regionale. In ogni caso, in considerazione della richiesta della Provincia di
Frosinone di cui alla Nota già richiamata, si è utilizzata la griglia di analisi descritta
nei capitoli precedenti va per /'individuazione delle zone idonee e non idonee nel
Comune di Ferentino per la localizzazione delle altre tipologie di impianti di
smaltimento e trattamento di rifiuti. Inoltre, per l'analisi dei vincoli e del territorio
rispetto alla collocazione di detti impianti, sono state utilizzate le stesse mappe di
cui al precedente capitolo.
Ne consegue che anche per impianti di trattamento e smaltimento di RSU
diversi dalle discariche, nel territorio del Comune di Ferentino non esistono zone
idonee alla collocazione di tali impianti, per gli stessi motivi precedentemente
elencati ".
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Comune di Frosinone
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92830 del 21/09/2016
Il sindaco dichiara che l'Amministrazione Comunale "non è disposta ad
accogliere, sul proprio territorio, impianti di recupero e/o smaltimento dei rifiuti e
che si riseNa, a "tutela dell'ambiente e della salute pubblica, ogni azione awersa
all'eventuale localizzazione" sul proprio territorio, di impianti di recupero e/o
smaltimento dei rifiuti. Inoltre, a titolo di sommaria e non esaustiva elencazione di
ulteriori motivi ostativi c/;Je non consentono la localizzazione, sul territorio di questo
Comune, di impianti di recupero e/o smaltimento dei rifiuti, si evidenzia: a) che gli
impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti, eventualmente previsti nel citato
aggiornamento del Piano Regionale di gestione dei rifiuti, non possono essere
localizzati: - Nelle zone urbanistiche omogenee A, B, C, D, E, V, VA individuate
dal vigente PR.G. (a meno di quanto diversamente previsto dal sovraordinato
P. TR. del consorzio A.S.I.); ~ Nelle fasce di pericolosità idraulica individuate nel
Piano Gestione del Rischio di Alluvione dell'Autorità di Bacino; - Nelle zone arischio frana individuate nel Piano di Stralcio per l'Assetto Idrogeologico
dell'Autorità di Bacino; -Nelle aree di "notevole interesse pubblico" ai sensi del
vigente P. T.P.R. (vaste localjtà di interesse archeologico, bellezze panoramiche,
ecc); - Nelle aree tutelate per legge ai sensi del vigente P. T.PR. (fasce di rispetto
dei corsi d'acqua, aree boscate, aree di interesse archeologico, ecc); - Nelle aree
. soggette a "vincolo ricognitivo" nel vigente P.T.PR.; - Nelle aree individuate come
"urbanizzate" nel vigente P. T.PR. (art. 27 delle norme del P. T.PR.- cosiddette
Zone Grigie); - Nella fascia del vincolo aeroportuale; - Nelle fasce di rispetto delle
principali infrastrutture a rete (Ferrovia, Autostrada, Elettrodotti, ecc)".
b) che gli impianti di recupero dei rifiuti eventualmente previsti nel citato
aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e che prevedano, nel
loro ciclo funzionale, l'emissione di inquinanti in atmosfera non possono essere
localizzati nelle zone A di cui al Piano di Risanamento per la Qualità dell'Aria della
Regione Lazio;
c) che gli impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti, eventualmente previsti
nel citato aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, non possono
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essere localizzati neWarea ricadente nel SIN" Bacino del Fiume Sacco", per non
,aumentare il livello di potenziale rischio ambientale."
Il Sindaco segnala inoltre" la problematica dell'ex discarica di località "Le
Lame'; auspicando che il redigendo aggiornamento del Piano Regionale dei rifiuti
possa risolvere definitivamente tale problematica ambientale"
Comune di Fumone
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 91155 del 16/09/2016
Il Sindaco comunica. che " nel territorio del Comune di Fumone.
caratterizzato da un'orografia tipicamente collinare. non risultano aree idonee alla
localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti per la presenza
dei seguenti vincoli: - Idrogeologico. di cui al R.D. n. 3267/1923 .... Tali aree
risultano anche sovrapposte da quelle "coperte da boschi" di cui all'art. 1,g della
Legge n. 431/85, estrapola bili dalle tavole E1 - Vincolo di Piano Territoriale
Paesistico.
- Attinenti al D.L. n. 490/99 che si riscontrano: - Nelle fasce di rispetto dei corsi
d·acqua ..... - Nella fascia di rispetto del Lago di Canterno perimetrata con D.M.
del 28/07/1970 e ribadita nella zona 'Flrea 24 di tutela specifica del Piano 3°" con il
P. T.P.R. e dal Piano di Assetto della Riserva Naturale omonima.
- Nella tutela specifica del centro storico e nell'intera fascia altimetrica sopra i 600
m s.l.m. del Monte Fumone .... ribadita come Area n. 25 di tutela specifica del tipo
1ae 1b con ilP.T.PR.
E, infine, quelli attinenti il vincolo carsico di cui all'art. 13 della L. 64/974 presenti in
due aree situate in località Scremone. "
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Comune di Pastena
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92498 del 20/09/2016
Il ~indaco fa presente 'che "non esistono aree idonee per l'installazione di
Impianti p~r lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, sia per il particolare assetto
geo-morfologico del territorio, caratterizzato da una catena montuosa che sovrasta
la zona nord occidentale del paese e da un'altra che, benché più piccola, delimita
la parte opposta e predispone che tutto il bacino acquifero confluisca nella cavità
sotterranea delle Grotte di Pastena", sia per la vocazione agricola, turistica e
naturalistica che il territorio ha costruito negli anni.
Comune di Patrica
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 93949 del 23/09/2016
Il Responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale, chiarisce che " La
zonizzazione del territorio di Patrica, rispetto alle cartografie del Piano Stralcio, del
Piano Provinciale (P. T.P.G.) e del P. T.PR., evidenzia una fitta sovrapposizione di
aree a specifica tutela. Le aree residuali, assolutamente esigue, sono
caratterizzate sia da una densità abitativa urbanizzata, sia da riconosciuti caratteri
che le identificano quali aree .agricole con valore naturalistico o con potenzialità di
recupero naturalistico in ambito prevalentemente collinare. Parte di questo
territorio é trasversalmente ricompreso all'interno della perimetrazione S.I.N.
(Bacino del Fiume Sacco) e quindi, già oggetto di attenzione come emergenza
ambientale teso ad essere recuperato. Ulteriori interventi finalizzati alla
realizzazione di nuove discariche non potrebbero che definitivamente
compromettere una condizione già fragile. Dunque, il sistema ambientale dei
Monti Lepini, Ausoni, Aurunci da una parte e il sistema ambientale delle valli
fluviali del Fiume Sacco dall'altra, rendono il comune di Patrica assolutamente
inappropriato per l'individuazione di zone idonee alla localizzazione di Impianti per
lo smaltimento e il recupero dei rifiuti n.
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Comune di Pescosolido
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92463 del 20/09/2016
Il SindacQ rappresenta che sulla base delle indicazioni riportate dalla
cartografia pubblicata, con particolare riferimento al P.T.P.R e dal P.T.P.G., non
ritiene di avere sufficienti elementi atti alla individuazione di aree idonee ad
ospitare impianti di smaltimento/recupero rifiuti.
"Nel Merito si evidenzia che il territorio del comune di Pescosolido è tutto vincolato
sia ai fini paesistici con D.M. n. 431/85, come pure è completamente vincolato ai
fini idrogeologici per cui, in tale regime di vincoli, non risulta possibile individuare
delle aree che possano soddisfare i necessari requisiti cui devono rispondere tali
siti."
Comune di Piglio
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 83602 del 29/08/2016
Allega file in formato digitale contenenti le osservazioni presentate alla
Regione Lazio in sede di discussione del P.T.P.R. e l'individuazione grafica della
situazione vincolistica riguardante il Comune.
Comune di Piedimonte S. Germano
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92607 del 20/09/2016
Il Comune di Piedimonte S. Germano ha costituito con altri comuni limitrofi, il
"Coordinamento dei Sindaci per le politiche ambientali ed emergenza del Basso
Lazio" e, con un documento condiviso, a conclusione di valutazioni di diversa
natura "chiariscono e comunicano, che nessuna area ricompresa tra il Comune di
Ceprano e San Vittore, possa risultare idonea per ospitare nuovi impianti di
recupero, smaltimento e/o trattamento rifiuti ... " Oltre a ciò, con Deliberazione G.C.
n. 95 del 16/09/2016 il Comune evidenzia ulteriori criticità tali da ritenersi motivo
oslativo alla individuazione di zone idonee alla localizzazione degli impianti di
smaltimento dei rifiuti, che si riassumono brevemente in:
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Presenza di altri impianti per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti;
a. Impianto denominato Ecocentro che provvede allo smaltimento dei rifiuti
differenzia.ti prodotti dai comuni di Piedimonte S. Germano, Villa S.
Lucia, Aquino e Colle S. Magno;
b. Linea di compostaggio dei rifiuti urbani presente a circa 15 Km di
distanza nel comune di Colfelice;
c. Termovalorizzatorel presente nel comune di San Vittore a circa 20 km di
distanza.
Presenza .di numerose direttrici di traffico veicolare e ferroviario.
Presenza di grandi insediamenti industriali (F.C.A., Impianto logistico ex
SADA, ecc che coprono complessivamente circa il 20% del territorio
comunale.
Comune di Pontecorvo
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92604 del 20/09/2016
Il Comune di Pontecorvo, per mezzo dell'assessore all'Ambiente e del
Responsabile dell'Area Tecnica, palesano una contrarietà totale alla dislocazione
sul territorio di ulteriori Impianti di trattamento dei rifiuti, sia per "motivi di salute
pubblica, sia per le ripercussioni di carattere ambientale/economico essendo il
territorio comunale a vocazione prettamente agricola, riconosciuta con
l'assegnazione del D.O.P. CE 2010, segnalando tra l'altro che, nel territorio e ai
margini del comune, sono già ubicati una serie di impianti che ne compromettono
la vivibilità, ed in particolare:
Impianto di Compostaggio di Colfelice;
Discarica di Cerreto a Roccasecca;
Discarica di rifiuti pericolosi e non pericolosib(differenziati) a Villa S. Lucia;
Discarica dei Greci, di S. Paride e Monte Menola a Pontecorvo;
Impianto di compostaggio in località "Ruscito" a Piedimonte S.G.;
Discarica in località Pilozzi nel comune di Aquino;
Discarica in zona Fiume Liri nel comune di Pignataro Interamna;
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Impianti ubicati tutti. a meno di 5 km dal centro abitato del Comune, oltre al
Termocombustore di S. Vittore del Lazio ubicato a 13 km.
Si segnala inoltre come un terzo del territorio comunale sia identificato dalla tavola
B del P.T.P.R quale vincolo di " Area agricola identitaria della campagna romana e
delle bonifiche agrarie", oltre ad un terzo del territorio sottoposto a vincolo
ricognitivo di legge ad "aree boscate" e che circa la metà del territorio Comunale è
identificato nella tavola A del P.T.P.R quale ambito di "Sistema del Paesaggio
Naturale" e per la quasi totalità della parte restante ricade nell' ambito del
"Sistema del Paesaggio Agrario" di cui gran parte nel" Paesaggio agrario di valore
e rilevante valore".
Oltre ciò, viene evidenziato che " nel territorio del Comune di Pontecorvo si è
riscontrata una forte incidenza di patologie tumorali-Ieucemiche e per questo
oggetto di mbnitoraggio ed indagine da parte degli organi preposti.
Comune di Roccasecca
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92817 del 21109/2016
Il Comune di Roccasecca si è fatto promotore della costituzione del
"Coordinamento dei Sindaci per le politiche ambientali ed emergenza del Basso
Lazio" che, con un documento condiviso dai Comuni aderenti, a conclusione di
valutazioni di diversa natura "chiariscono e comunicano, che nessuna area
ricompresa tra il Comune di Ceprano e San Vittore, possa risultare idonea per
ospitare nuovi impianti di recupero, smaltimento e/o trattamento rifiuti ... "
documento acquisito e fatto proprio con specifica Deliberazione G. C. n. 110 del
19/09/2016. Il Comune, già sede della discarica gestita dalla M.A.D Srl e situata a
poche centinaia di metri dall'Impianto di trattamento rifiuti S.A.F. di Colfelice, ha
elaborato le proprie osservazioni sulla base di una specifica analisi di non fattibilità
geomorfologica-ambientale-antropica, giusta verifica idrogeologica-ambientale
eseguita per conto dell'Amministrazione Comunale da professionista abilitato,
nonché su considerazioni di carattere generale in tema di salute pubblica in
rapporto all'impatto generato dalla presenza di sistemi di smaltimento dei rifiuti,
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con particolare ,riferimento alle discariche e agli inceneritori. Inoltre, sulla base di
rapporti del/' Arpa che testimoniano di un supera mento delle soglie di
contaminazione delle acque;, con le conseguenti ricadute sulla salute pubblica,
oltre ai conseguenti miasmi nauseabondi e alle negative conseguenze sul
patrimonio Pqesaggistico-Culturale dovute anche alla eccesiva presenza di Tir
sulle strade comunali, dai quali fuoriescono e si disperdono sulle strade rifiuti e
liquidi assimilabili al percolato, il Comune oltre a dichiarare inidonea qualsiasi altra
area per ospitare nuovi impianti di recupero, smaltimento e/o trattamento rifiuti, per
imotivi sopra esposti, chiede la chiusura di quello esistente.
Comune di S. Giovanni Incarico
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 81047 del 16/08/2016
. Il Sindaco del, Comune di San Giovanni Incarico, con nota prot. n.
2834/2016 ha trasmesso, anche al Presidente della Regione Lazio, l'esposto in
atti con il quale ha richiamato gli interventi delle autorità preposte alla vigilanza sui
territori dei comuni di San Giovanni Incarico, Roccasecca, Colfelice e zone
limitrofe. Lo stesso Sindaco ha diffidato la Provincia di Frosinone ad individuare
é!ree idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smalti mento dei rifiuti
nei comuni sopra citati.
Comune di S. Vittore del Lazio
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 90640 del 15.09.2016
Il Sindaco fa presente che sul Territorio comunale è già presente un
Inceneritore in località S. Cesario, il quale ha ben tre linee attive per sopperire al
fabbisogno dell'intera provincia. A pochi km dall'inceneritore è presente un sito
denominato Ex Latermusto, individuato in sede ministeriale quale S.I.N.
caratterizzato dalla presenza di un cumulo di materiali alla cui caratterizzazione si
sta procedendo al fine di stabilirne la natura e la potenziale contaminazione del
sottosuolo. Inoltre, nella parte alta del paese è presente una discarica denominata
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"Sode", interessata da un intervento di messa in sicurezza tramite l'accordo
quadro" bonifica dei siti inquinati e gestione dei rifiuti. ..." per la quale è in
predisposizione un progetto'di bonifica del sito. Infine, il territorio comunale ospita
una Polveriera in località Radicosa. " ... Individuando cerchi di influenza del
diametro di 2 e 5 km per ognuno dei siti richiamati, si può vedere che il territorio di
S. Vittore del Lazio è completamente a rischio ed esposto a situazioni delicate da
un punto di vista ambientale e dell'inquinamento." Le osservazioni sopra riportate
sono contenute in forma estesa ed approvate con Deliberazione G.C. n. 64 del
19/09/2016.
Comune di Sora
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 92367 del 20/09/2016
Il Dirigente del V settore comunica che, visionate le cartografie dei vincoli
esistenti sul territorio comunale, non risultano aree idonee e libere da vincoli
ambientali che possano essere destinate per impianti di trattamento dei rifiuti.
Comune di Torre Cajetani
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 91680 del 19/09/2016
Il Responsabile del Servizio osserva che "è opportuno tenere in
considerazione la Determinazione del Direttore Regionale n. 1335 del 03/08/2004
avente ad oggetto Concessioni Minerarie di acqua minerale denominata Fiuggi
site nel territorio del Comune di Fiuggi ed altri della Provincia di Frosinone.
Costituzione delle zone di protezione igienico-sanitaria e di protezione ambientale
delle sorgenti delle concessioni minerarie di acqua minerale." Allega, per
completezza ed integrazione del quadro vincolistico, gli elaborati grafici allegati al
Documento Preliminare di Indirizzo alla redazione del P.U.C.G. in corso di
approvazione dal Consiglio Comunale.
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Comune di Vallecorsa
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 88972 del 09/09/2016
Il Responsabile del Servizio evidenzia che il Comune non dispone di aree
idonee alla localizzazion,e di'impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, sia per la
conformazione orografica del terreno (costituito in prevalenza da pendii e
terrazzamenti) ma soprattutto per la presenza di numerosi vincoli di natura
urbanistica e ambientale. Allega inoltre l'elenco dei vincoli ai quali è assoggettato il
territorio comunale.
Comune di Vico nel Lazio
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 83391 del 26/08/2016
Allega file in formato: Jpeg con individuazione grafica della situazione
vincolistica.
Comune di Villa S. Lucia
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 91482 del 16/09/2016
Con Deliberazione G.C. n. 88 del 16/09/2016 si manifesta la non idoneità
del territorio comunale di Villa Santa Lucia ad ospitare eventuali impianti di
recupero eIa smaltimento dei rifiuti per le motivazioni appresso sintetizzate: Il
territorio Comunale si estende per 17,77 kmq di cui il 50% collinare e montano e il
restante 50% attraversato dalla linea ferroviaria Roma-Napoli, dall'Autostrada
Milano-Napoli e dalla linea ferroviaria Alta Velocità Roma-Napoli; Inoltre sono già
presenti sul territorio comunale n. 2 depuratori gestiti dal consorzio A.S.I e dal
Consorzio Industriale Lazio Meridionale (COSILAM), oltre a 3 corsi d'acqua
vincolati dal P.T.P.R. ai sensi dell'art. 7 della L.R. n. 24/98 ed aree agricole di
particolare valore naturalistico come individuate nel P.T.P.G. della Provincia di
Frosinone. Infine si richiama la presenza, nel raggio compreso tra 6 e 10 km, di
Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.), Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) del
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Parco Regionale dei Monti Aurunci, del Monte Cairo e delle Gole del Fiume Melfa
oltre al Monumento Naturale dell'Area Protetta di Montecassino.
Comune di Viticuso
Osservazioni acquisite con nota prot. n. 89545 del 13.09.2016
Il Tecnico comunale comunica che il Comune di Viticuso non dispone di
zone idonee alla. localizzazione di impianti di smaltimento rifiuti in quanto il suo
te~ritorio è gravato quasi iriteramente da vincoli imposti dal P.T.P.R. - Beni
Paesaggistici, ai sensi dell'art. 1341ett. a) dal D. Lgs n. 42/04 e art. 22 della L.R. n.
24/98 oltre che da vincolo iGlrogeologico ai sensi del R.D.L. 3 dicembre 1923 n.
3267.
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CONCLUSIONI
Gran parte del territorio provinciale risulta gravato da vincoli di diversa
natura (paesaggistico, archeologico, idrogeologico, aree naturali protette, SIC,
ZPS, ecc ... ), ed è 'compromesso dall'eccessivo consumo di suolo e dalla presenza
.di infrastrutture che impediscono, anche da un punto di vista urbanistico, la
possibilità di realizzare tali impianti.
La provincia di Frosin"one è inoltre caratterizzata da forti criticità ambientali,
che interessano l'intero territorio.
Tra queste vanno citate il SIN, sito d'interesse nazionale "Bacino del fiume Sacco"
e l'ex sito di interesse nazionale "Frosinone".
Il SiI) Valle del Sacco è l'area interessata dall'emergenza ambientale
ricadente. all'interno del territorio del bacino del fiume Sacco, perimetrata con DM
4352 del 31.01.08.
Il SIN Frosinone individuato come di interesse nazionale con D.M. 468/2001
è stato perimetrato con decreto del 2/12/2002 - GU del 7/3/2003 e decreto del
23/10/2003 - GU del 2/2/2004. Il SIN in oggetto è caratterizzato da circa 122 aree
di discariche dismesse dislocate nei comuni della provincia.
Pur essendo declassato, l'ex SIN Frosinone presenta notevoli criticità
ambientali, dovute alla potenziale contaminazione.
Inoltre, il territorio provinciale è fortemente interessato da un alto numero di
impianti di trattamento di rifiuti urbani e speciali (pericolosi e non) che esercitano
attività in forza di autorizzazioni, rilasciate da diverse autorità, a seconda dei
quantitativi e delle tipologie dei rifiuti.
In particolare si segnalano almeno 11 impianti di rilevante impatto
ambientale, autorizzati da Codesta Regione con AIA. A questi si aggiungono
numerosi impianti di trattamento rifiuti speciali (pericolosi e non) autorizzati in
procedura ordinaria (da Provincia e Comuni) ed in procedura semplificata.
D'altra parte, tenuto conto sia dello scenario ipotizzato dalla Regione Lazio
nella "Determinazione del Fabbisogno" allegata alla Deliberazione di Giunta
Regionale del Lazio n. 199 del 22/04/2016, sia dell'attivazione, da parte della
Provincia di Frosinone del potenziamento della raccolta differenziata, si rileva
l'autosufficienza per le attività di trattamento dei rifiuti in termini di impiantistica, di
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conferimento in discarica .(frazioni non riutilizzabili, non riciclabili e non
valorizzabili) e soprattutto con particolare riguardo al processo di
termovalorizzazione.
Con riferimento a quest'ultimo processo, si evidenzia che grazie all'entrata
in esercizio della terza linea dell'impianto ARIA spa di San Vittore del Lazio, per le
attività di termovalorizzazione, la nostra provincia potrebbe garantire
l'autosufficienza all'intero territorio regionale.
Dal punto di vista del ciclo rifiuti urbani ed assimilati, la Provincia di
Frosinone e ormai da anni .autosufficiente, attraverso l'attività dei tre impianti
.l. localizzati nell'area sud della Provincia di Frosinone.
L'impianto TMB .della 'SAF spa di Colfelice e l'attore primario in quanto
provvede al trattamento dei rifiuti indifferenziati provenienti da tutti i comuni della
Provincia ed è essenzialmente destinato alla produzione di cdr e di compost e gli
sèarti vengono conferiti verso la discarica MAD srl di Roccasecca.
Quest'ultimo impianto esercita in virtù dell'autorizzazione della Regione
Lazio, rilasciata con determinazione n. G08166 del 15/07/2016, come evidenziato
nella tabella 8 della determinazione del fabbisogno regionale, presenta una
volumetria residua di smaltimento pari a 516.092 mc, che, in considerazione della
prevista diminuzione dei rifiuti urbani indifferenziati nell'arco temporale 2016-2021
ed a fronte dell'aumento di quelli differenziati, determina per l'Ambito ATO -
Frosinone un'autosufficienza conforme ai principi previsti dal PGR del Lazio.
La Provincia di Frosinone, in sinergia con la Regione, intende raggiungere
gli obiettivi fissati dal PGR, mediante interventi di efficientamento e di
ammodernamento degli impianti esistenti, al fine di ridurre l'impatto ambientale,
favorendo altresi la bonifica e la valorizzazione dei siti inquinati, promuovendo
mediante azioni di sensibilizzazione, scelte e comportamenti virtuosi in campo
ambientale in un' ottica che vede il rifiuto come risorsa.
In considerazione di quanto sopra, sentiti i Comuni così come previsto
dall'art. 197 comma 1 lettera d), la Provincia di Frosinone non ritiene di
dover individuare zone idonee alla localizzazione di nuovi impianti di
recupero e di smalti mento rifiuti nell'ambito del proprio territorio.
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