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Studio di Impatto Ambientale – Parco eolico di Conza della Campania e Sant’Andrea (AV)
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WESTWIND s.r.l.
3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
3.1 Cronistoria delle scelte progettuali
Il lay-out del parco eolico Conza della Campania- Sant’Andrea di Conza (Fig.1) nasce, su proposta della
WESTWIND S.r.l., dalla fusione nonchè dalla rimodulazione di due scelte progettuali distinte, ricadenti in
aree contigue, ognuna delle quali, aveva avviato e percorso un proprio iter autorizzativo (Fig.2) con codici
progetto distinti (CONZA2 cod. prog. 500-023 e CONZA-SANT’ANDREA cod. prog. 387-532).
Di seguito, per ogni progetto, si riportano le fasi salienti del procedimento autorizzativo.
CONZA2 cod. prog. 500-023
⋅ con propria nota del 15/07/2009, la WESTWIND S.r.l. ha presentato, presso l’A.G.C.12 Settore 04-
Regolazione dei Mercati, un’ istanza di Autorizzazione Unica, ai sensi dell’art. 12 del D.lgs
29/12/2003 n. 387, per la costruzione e l’esercizio di un impianto eolico per la produzione di energia
elettrica, della potenza di 30 MWp e relative opere elettriche connesse mediante l’installazione di
n.15 aerogeneratori da 2MW da ubicarsi nel Comune di Conza della Campania (AV) nelle località
Monte Travaglioso, Piano Molinaro, Zampa di Cavallo, Piano delle Briglie;
⋅ con nota prot. 326017 del 22/04/2011, la Regione Campania A.G.C. 12 Settore 04 - Regolazione dei
Mercati ha comunicato avviso di convocazione della prima Conferenza dei Servizi per il giorno
23/06/2011;
⋅ il giorno 23/06/2011 come da verbale della Conferenza dei servizi, l’Ente procedente ha accettato la
richiesta della WESTWIND S.r.l. di accorpare questo progetto con quello relativo al Parco eolico
cod. prog. 387-532;
⋅ con propria nota del 29/03/2011, la WESTWIND S.r.l. ha presentato presso la Regione Campania
A.G.C. 5 Settore Tutela dell’Ambiente, un’ istanza di assoggettabilità alla procedura di Valutazione di
Impatto Ambientale;
⋅ con nota prot. 326017 del 22/04/2011, la Regione Campania A.G.C. 12 Settore 04 -Regolazione dei
Mercati ha richiesto alla WESTWIND S.r.l. di procedere all’elaborazione di uno Studio d’Impatto
Ambientale unico per i progetti ancora da valutare afferenti alla stessa ditta e ricadenti in aree
contigue. Inoltre, la nota suggerisce di sottoporre tali impianti alla procedura di Valutazione di
Incidenza.
CONZA-SANT’ANDREA cod. prog. 387-532
⋅ con propria nota del 30/01/2009, la WESTWIND S.r.l. ha presentato, presso l’A.G.C.12 Settore 04-
Regolazione dei Mercati, un’ istanza di Autorizzazione Unica, ai sensi dell’art. 12 del D.lgs
29/12/2003 n. 387, per la costruzione e l’esercizio di un impianto eolico per la produzione di energia
elettrica, della potenza di 36 MWp e relative opere elettriche connesse mediante l’installazione di
n.18 aerogeneratori da 2MW da ubicarsi nei Comuni di Conza della Campania e di Sant’Andrea di
Conza (AV) nelle località Caperroni, Piano di Campo, Piano dell’Incoronata, Piano la Specchia;
⋅ con nota prot. 324516 del 21/04/2011, la Regione Campania A.G.C. 12 Settore 04- Regolazione dei
Mercati ha comunicato avviso di convocazione della prima Conferenza dei Servizi per il giorno
22/06/2011;
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⋅ il giorno 23/06/2011 come da verbale la Conferenza dei servizi, l’Ente procedente ha accettato la
richiesta della WESTWIND S.r.l. di accorpare questo progetto con quello relativo al Parco eolico
cod. prog. 500-023;
⋅ con propria nota del 06/03/2009, la WESTWIND S.r.l. ha presentato presso la Regione Campania
A.G.C. 5 Settore Tutela dell’Ambiente istanza di Valutazione di Impatto Ambientale.
3.1 Parco eolico Conza della Campania- Sant’Andrea di Conza _ layout
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3.2 Parco eolico di Conza 2 cod. Prog. 500-023, Conza e Sant’Andrea di COnza cod. Prog. 387-532_ layout
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3.2 Localizzazione dell’impianto
Il parco eolico si sviluppa tra la parte sud-orientale del territorio comunale di Conza della Campania, a sud
nel nuovo centro abitato ricostruito dopo il sisma del 1980 e la parte settentrionale del territorio comunale di
Sant’ Andrea di Conza (Fig.3).
Il progetto ricade tra le località Fontana dei Fiori, Monte Travaglio, Zampa di Cavallo, Fontana di Vauza,
Masseria Giorgio, Piano dell’incoronata.
Il sito, caratterizzato da una morfologia “dolce”, si distribuisce su una serie di pianori che si elevano ad una
quota compresa tra i 500m e gli 750m s.l.m.
L’orografia del sito è segnata da un’alternanza di rilievi e depressioni poco incisi che rendono predominante
l’azione eolica e consentono l’installazione di aerogeneratori. Tale fenomeno risulta evidente nelle zone
direttamente esposte al vento, per la pronunciata deformazione degli alberi nella direzione prevalente del
vento.
Gli aerogeneratori verranno posizionati lungo i crinali tale da favorirne l’accessibilità mediante idonee strade
sterrate ricadenti su aree ad uso prevalentemente agricolo. L’installazione di un impianto eolico impegna
solo una minima parte dell’area interessata, lasciando libere agli usi precedenti le zone non direttamente
interessate dalle strutture degli aerogeneratori.
3.3 Inquadramento territoriale su ortofoto
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3.3 Layout di progetto
Il lay-out delle torri, in una wind farm, scaturisce da uno studio approfondito che, oltre a tener conto di tutti i
fattori ambientali, analizza la direzione e velocità dei venti, l’orografia dei luoghi, la vegetazione o ostacoli
presenti, tutto ciò in relazione al tipo di aerogeneratore prescelto. Le risultanze delle elaborazioni compiute
mediante specifico software ha consentito di ottimizzare il lay-out definitivo del parco. In tal senso è stato
possibile inoltre minimizzare l’impegno di superfici sia direttamente utilizzate per il posizionamento delle torri
eoliche, sia di quelle necessarie al montaggio e gestione delle stesse.
WTG
UTM WGS84 fuso 33 GAUSS BOAGA fuso 33
E N E N
1 526349 4522154 2546358 4522160
2 527008 4521526 2547017 4521533
3 527550 4522154 2547559 4522161
4 528259 4520595 2548268 4520602
5 528323 4521635 2548332 4521642
6 528668 4521745 2548678 4521752
7 528836 4520653 2548845 4520660
8 529730 4520815 2549739 4520822
9 530015 4524018 2550024 4524025
10 530066 4523414 2550075 4523421
11 530963 4523710 2550972 4523716
Tabella 3.3.1 Layout progetto
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3.4 Caratteristiche anemologiche
La scelta del sito è avvenuta attraverso una serie di analisi basate su dati anemometrici desunti da
rilevamenti limitrofi e sulla scorta delle informazioni fornite dall’Atlante Eolico Italiano.
Dall’analisi dei dati raccolti si può affermare che il sito rientra nell’intervallo tipico di ventosità delle centrali
eoliche in Italia.
La morfologia del sito è tale da determinare per molti mesi dell’anno un vento intenso, con direzione
prevalente orientata quasi perpendicolarmente ai crinali.
La WESTWIND S.r.l. ha avviato una campagna di misura anemometrica sul sito in oggetto allo scopo di
definire nel modo più attendibile possibile, una previsione di producibilità del parco eolico in esame. La
strumentazione necessaria all’individuazione delle potenzialità anemometriche del sito rispetta gli standard
richiesti per la validazione delle misure effettuate e sarà installata seguendo le norme IEC 61400.
In particolare sono state installate 3 stazioni anemometriche di cui due nel Comune di Sant’Andrea di Conza
ed una nel Comune di Conza della Campania.
Ogni stazione anemometrica è costituita da un sostegno tubolare di altezza pari a 60 m con sensori di
velocità a 60, 40 e 30 m s.l.s.: completano le misurazioni i sensori di direzione fissati a 60 e 40 m s.l.s..
Alla base dei tre sostegni è fissato un contenitore che ospita l’acquisitore dati, che è di tipo Nomad2, il quale
pre-elabora i dati campionati e li registra su apposita memoria magnetica.
Informazioni dettagliate relative alle direzioni prevalenti del vento, alla distribuzione di frequenza della
velocità del vento nel tempo e alla potenzialità energetica del sito sono dettagliatamente riportate
nell’elaborato R.03 “ Studio anemologico” accluso al presente progetto.
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3.4 Schema torre anemometrica
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3.5 Dati catastali
Gli aerogeneratori verranno posizionati su suoli di privati stipulando opportune servitù o contratti di fitto.
Per la realizzazione delle opere accessorie al funzionamento delle macchine, come la viabilità di servizio e le
linee elettriche interrate, saranno presi opportuni accordi con l’Amministrazione comunale e con i privati.
L’elenco dei beni immobili potenzialmente interessati dal campo eolico e dei relativi proprietari è riportato nel
piano particellare di esproprio descrittivo (PPE.01), accluso al presente progetto.
In esso sono riportate tutte le particelle catastali (accompagnate dalle relative visure) interessate
dall’installazione degli aerogeneratori, dalle piazzole temporanee e definitive, dalla viabilità di accesso
all’impianto, dal cavidotto e dalla cabina utente.
Si fa presente che la società WESTWIND s.r.l., proponente del progetto, sta provvedendo a stringere
accordi bonari con i proprietari dei terreni allo scopo di acquisirne il diritti di superficie, evitando di attivare il
processo di esproprio.
3.6 Generalità dell’impianto
Un parco eolico è un’opera singolare, in quanto presenta sia le caratteristiche di installazione puntuale, sia
quelle di un’infrastruttura e la sua costruzione comporta una serie articolata di lavorazioni tra loro
complementari, la cui esecuzione è possibile solo attraverso una perfetta organizzazione del cantiere.
Nella tipologia di installazione puntuale rientrano la stazione elettrica e le postazioni degli aerogeneratori,
ubicate in posizione ottimale rispetto alle direzioni prevalenti del vento e rispetto al punto di consegna.
Le postazioni devono essere distanziate l’una dall’altra, evitando il più possibile l’effetto scia tra le macchine,
cioè la perdita di efficienza in seguito alla schermatura del flusso ventoso da parte di una macchina.
Le singole postazioni degli aerogeneratori e la stazione elettrica sono tra loro collegate dalla viabilità di
servizio e dai cavi di segnalazione e potenza, generalmente interrati a bordo delle strade di servizio.
La viabilità ed i collegamenti elettrici in cavo interrato sono opere infrastrutturali.
Sintetizzando, la realizzazione di un impianto eolico prevede sia la costruzione di infrastrutture ed opere civili
sia la costruzione di opere impiantistiche – infrastrutturali.
Le infrastrutture e le opere civili si sintetizzano come segue:
⋅ realizzazione della nuova viabilità interna al sito,
⋅ adeguamento della viabilità esistente esterna ed interna al sito,
⋅ realizzazione delle piazzole di stoccaggio e installazione aerogeneratori,
⋅ esecuzione delle opere di fondazione degli aerogeneratori,
⋅ esecuzione dei cavidotti interni alle aree di cantiere,
⋅ realizzazione della sottostazione di trasformazione da media ad alta tensione.
Le opere impiantistiche si sintetizzano come segue:
⋅ installazione aerogeneratori,
⋅ collegamenti elettrici in cavidotti fino alla stazione di trasformazione da media ad alta tensione,
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⋅ realizzazioni e montaggio dei quadri elettrici di progetto,
⋅ realizzazione del sistema di monitoraggio e controllo dell’impianto.
Tenuto conto delle componenti dimensionali del generatore, la viabilità di servizio all’impianto e le piazzole
andranno a costituire le opera di maggiore rilevanza per l’allestimento del cantiere.
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3.7 Opere impiantistiche
Una fase delicata dell’attività di costruzione di un parco eolico è rappresentata dal trasporto e montaggio
degli aerogeneratori.
Come accennato in precedenza, viste le grandi dimensioni dei componenti degli aerogeneratori saranno
previsti dei trasporti di tipo eccezionale, programmati preventivamente. L’indagine esplorativa delle arterie
viabilistiche, condotta in collaborazione con la società fornitrice degli aerogeneratori, ha lo scopo di rilevare
le diverse criticità che potrebbero ostacolare il trasporto, quali:
⋅ Limite di carico su strade e ponti
⋅ Curvature di svincoli e curve
⋅ Interferenza con cavi dell’alta tensione
⋅ Capacità di carico del manto stradale.
L’aerogeneratore è una macchina che converte l’energia del vento in energia elettrica, ed è sostanzialmente
costituita da:
a) Rotore
b) Mozzo
c) Moltiplicatore di giri
d) Generatore
e) Sistemi di controllo e orientamento
f) Navicella
g) Torre di sostegno
h) Cabina di trasformazione
i) Fondazione
j) Cavi elettrici
La torre di sostegno, di tipo tubolare, è ancorata al terreno mediante idonea fondazione e sulla sua sommità
è ancorata la navicella; costituita da un basamento e da un involucro esterno.
Nella navicella sono contenuti tutti i meccanismi necessari al suo funzionamento, quali: l’albero di
trasmissione a basso numero di giri, il moltiplicatore di giri, l’albero di trasmissione ad elevato numero di giri,
il generatore elettrico, il freno e i sistemi di controllo.
Il rotore è fissato all’estremità dell’albero di trasmissione a basso numero di giri, ha lo scopo di catturare
l’energia cinetica del vento e convertirla in energia rotazionale, si compone di un mozzo a cui sono montate
le pale.
L’energia cinetica del vento catturata dal rotore è trasmessa ad un generatore di corrente collegato ai sistemi
di controllo e trasformazione tali da regolare la produzione di elettricità e l’eventuale allacciamento alla rete.
Sintetizzando, quando spira il vento il rotore gira ed aziona il generatore elettrico tramite un moltiplicatore di
giri. L’energia prodotta viene convogliata a terra e portata al punto di consegna della RTN attraverso cavi
elettrici interrati.
Il rotore, il mozzo e il generatore sono di fondamentale importanza, in quanto regolano e garantiscono un
flusso di energia quasi continuo.
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La potenza erogata dall’aerogeneratore aumenta al crescere della velocità del vento, fino a raggiungere il
massimo valore nominale, arrivato al quale ogni ulteriore aumento di velocità del vento lascia inalterata la
potenza erogata. Superato un valore limite della velocità del vento si ha il blocco dell’aerogeneratore (cut-off)
per motivi di sicurezza; durante il cut-off, le pale offrono al vento la minore superficie possibile, in modo da
ridurre le sollecitazioni della struttura.
La regolazione della potenza erogata da ciascuna macchina si ottiene variando la superficie delle pale
esposta al vento, ruotandole mediante apposito servomotore “passo pala”.
L’energia elettrica, prodotta in bassa tensione, viene raddrizzata e successivamente convertita in energia
alternata alla frequenza di rete, mediante appositi inverter. Alla base della torre è ubicato un trasformatore
BT/MT che eleva la tensione fino a 30kV.
L’energia elettrica prodotta dagli aerogeneratori e trasformata in MT a 30 kV, viene convogliata alla stazione
elettrica mediante cavi interrati, dove dopo esser stata elevata a 150 kV mediante un trasformatore MT/AT,
viene immessa nella RTN.
La complessità dei componenti di un aerogeneratore complica le fasi di montaggio che possono essere
sintetizzate in:
1. Montaggio gru.
2. Trasporto e scarico materiali
3. Preparazione Navicella
4. Controllo delle torri e del loro posizionamento
5. Montaggio torre
6. Sollevamento della navicella e relativo posizionamento
7. Montaggio del mozzo
8. Montaggio della passerella porta cavi e dei relativi cavi
9. Sollevamento delle pale e relativo posizionamento sul mozzo
10. Montaggio tubi per il dispositivo di attuazione del passo
11. Collegamento dei cavi al quadro di controllo a base torre
12. Spostamento gru tralicciata.
13. Smontaggio e montaggio braccio gru.
14. Commissioning.
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3.5 Montaggio della navicella
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Ogni aerogeneratore è topograficamente, strutturalmente ed elettricamente indipendente dagli altri, anche
per quanto riguarda il sistema di controllo e protezione. Gli aerogeneratori sono collegati tra di loro a gruppi,
in modo da formare dei sottocampi, che a loro volta si connettono alla cabina di impianto mediante dei
quadri MT. All’interno della cabina stess
dell’impianto, che consente di valutare in modo complessivo il funzionamento e le prestazioni dell’impianto ai
fini della sua gestione.
La suddivisione in sottocampi, consente, in caso di diss
energia con la parte restante degli stessi, con perdite totali di produttività relativamente ridotte.
Le opere elettromeccaniche relative ad un impianto eolico, possono essere schematizzate nel seguente
modo:
Cabina di Macchina
Come detto in precedenza è contenuta all’interno della torre di sostegno dell’aerogeneratore, ed ha il
compito di trasformare l’energia elettrica prodotta a bassa tensione in energia elettrica a media tensione.
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Ogni aerogeneratore è topograficamente, strutturalmente ed elettricamente indipendente dagli altri, anche
r quanto riguarda il sistema di controllo e protezione. Gli aerogeneratori sono collegati tra di loro a gruppi,
in modo da formare dei sottocampi, che a loro volta si connettono alla cabina di impianto mediante dei
quadri MT. All’interno della cabina stessa è presente il sistema di monitoraggio, comando e supervisione
dell’impianto, che consente di valutare in modo complessivo il funzionamento e le prestazioni dell’impianto ai
La suddivisione in sottocampi, consente, in caso di disservizio di uno di essi, di continuare a produrre
energia con la parte restante degli stessi, con perdite totali di produttività relativamente ridotte.
Le opere elettromeccaniche relative ad un impianto eolico, possono essere schematizzate nel seguente
Come detto in precedenza è contenuta all’interno della torre di sostegno dell’aerogeneratore, ed ha il
compito di trasformare l’energia elettrica prodotta a bassa tensione in energia elettrica a media tensione.
3.6 Trafo della cabina di macchina
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Ogni aerogeneratore è topograficamente, strutturalmente ed elettricamente indipendente dagli altri, anche
r quanto riguarda il sistema di controllo e protezione. Gli aerogeneratori sono collegati tra di loro a gruppi,
in modo da formare dei sottocampi, che a loro volta si connettono alla cabina di impianto mediante dei
a è presente il sistema di monitoraggio, comando e supervisione
dell’impianto, che consente di valutare in modo complessivo il funzionamento e le prestazioni dell’impianto ai
ervizio di uno di essi, di continuare a produrre
energia con la parte restante degli stessi, con perdite totali di produttività relativamente ridotte.
Le opere elettromeccaniche relative ad un impianto eolico, possono essere schematizzate nel seguente
Come detto in precedenza è contenuta all’interno della torre di sostegno dell’aerogeneratore, ed ha il
compito di trasformare l’energia elettrica prodotta a bassa tensione in energia elettrica a media tensione.
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Cabina di centrale
È di norma situata all’interno del perimetro del campo eolico oppure all’interno della stazione di
trasformazione MT/AT. Si compone dei sistemi di ricezione dell’energia elettrica prodotta dal campo, dei
sistemi di misura fiscale dell’energia elettrica e di sistemi di supervisione e controllo dell’intero campo eolico.
Sottostazione elettrica
Consente di trasformare l’energia prodotta dal campo eolico ad un livello di tensione tale da poter essere
immessa nella rete di trasmissione nazionale (RTN). La sottostazione sarà ubicata in prossimità della linea
ad alta tensione del gestore ed in essa sono presenti le apparecchiature elettriche di alta tensione e la
cabina elettrica di sottostazione, un manufatto il cui scopo è di contenere i quadri elettrici di media e bassa
tensione.
3.7 Realizzazione di una sottostazione elettrica
Impianto di terra e di protezione dai fulmini
Ha il compito di minimizzare eventuali danni a cui possono essere soggetti gli aerogeneratori. Il sistema di
protezione contro i fulmini e quello di messa a terra, proteggono non solo il generatore eolico da
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fulminazioni dirette, ma anche tutto l’impianto eolico dalle sovratensioni transitorie di origine atmosferica che
possono danneggiare in particolar modo i circuiti elettronici.
Su ogni aerogeneratore, in prossimità della torre di misura e in sottostazione, saranno presenti schede
elettroniche di acquisizione dati, dotate di ingressi e di uscite analogiche e digitali. Tali schede collegate con
attraverso un modulo di interfaccia alla rete di comunicazione interna al campo, garantiranno il trasferimento
dei dati rilevati in corrispondenza degli aerogeneratori alle postazioni di controllo computerizzate della
stazione di trasformazione.
Schematizzando il campo eolico avrà un sistema di comunicazione che raccoglie informazioni da:
⋅ aerogeneratore
⋅ torre di misura
⋅ sottostazione
per essere successivamente trattate dalle postazioni computerizzate, presenti nell’edificio della stazione di
trasformazione.
3.8 Aerogeneratore
Con i dati del vento desumibili dallo studio anemologico allegato al progetto, si è scelto di installare
aerogeneratori di ultimissima generazione da 3 MW di potenza. Il modello di riferimento, in questa fase
progettuale, è quello delle VESTAS V112 -3 MW.
La turbina scelta è infatti stata ideata per l’installazione in parchi eolici sulla terraferma con venti di bassa e
media intensità.
Una delle particolarità di questa turbina è il suo essere silenziosa anche durante il funzionamento a regime,
ma ancora di più nella modalità di funzionamento a basso rumore. La turbina può essere infatti utilizzata in
modalità configurabili, che mantengono la rumorosità all’interno di una gamma definita di decibel senza
incidere negativamente sulla produttività.
Inoltre, nonostante sia la più grande fra tutte le turbine eoliche prodotte per siti con venti di velocità bassa e
media, la V112- 3.0MW rispetta tutti i limiti standard per il trasporto. Anche con le sue pale da 54,6 metri, la
V112-3.0 MW può essere trasportata senza essere soggetta ad oneri speciali o restrizioni.
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3.8 Aerogeneratore Vesta V 112-3 MW
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3.9 Allacciamento alla rete elettrica
Il servizio di connessione alle reti con obbligo di connessioni di terzi è regolamentato dalla delibera AEEG
n.281/2005 e s.m.i., la quale fissa le condizioni di carattere procedurale ed economico per l’erogazione del
servizio di connessione alle reti elettriche con tensione nominale superiore a 1 kV.
I soggetti tenuti ad applicare le disposizioni della sopra citata delibera sono:
⋅ Terna e i soggetti gestori di porzioni limitate della rete di trasmissione nazionale di cui all’articolo 3, comma 7, D.Lgs. n.79/1999.
⋅ I soggetti gestori di reti con obbligo di connessione di terzi a tensione nominale superiore a 1 kV diverse dalla rete di trasmissione nazionale.
⋅ I soggetti richiedenti la connessione.
I soggetti gestori di rete pubblicano e trasmettono all’Autorità le modalità e le condizioni contrattuali per
l’erogazione del servizio di connessione alle reti elettriche di rispettiva competenza.
Le modalità e le condizioni contrattuali devono prevedere:
a) Modalità per la presentazione della richiesta di accesso alle infrastrutture di reti elettriche, ivi inclusa la specificazione della documentazione richiesta.
b) Modalità e tempi di risposta del gestore di rete interessato.
c) Termini di validità della soluzione proposta dal gestore di rete interessato, decorsi i quali, in assenza di accettazione da parte del richiedente, la richiesta di connessione s’intende decaduta.
d) Modalità per la scelta della soluzione per la connessione da parte del soggetto richiedente.
e) Modalità e tempi in base ai quali il gestore di rete interessato si impegna, per le azioni di propria competenza, a realizzare gli impianti di rete per la connessione.
f) Soluzioni tecniche convenzionali adottate dal gestore di rete interessato per la realizzazione della connessione alla rete degli impianti elettrici, unitamente all’indicazione di valori unitari di riferimento atti all’individuazione dei costi medi corrispondenti alla realizzazione di ciascuna tecnica convenzionale.
g) Standard tecnici e specifiche di progetto essenziali per la realizzazione degli impianti di rete per la connessione e, per quanto specificatamente attiene la rete di trasmissione nazionale, per il loro esercizio e manutenzione.
La società WESTWIND s.r.l., proponente del presente progetto, ha avviato l’iter procedurale sopra esposta,
richiedendo al gestore della Rete elettrica di Trasmissione Lo schema di allacciamento alla RTN della nuova
centrale eolica proposta dalla WESTWIND s.r.l. prevede un collegamento in antenna a 150 kV su una nuova
stazione elettrica di smistamento in doppia sbarra a 150 kV della RTN da collegare in entra – esce sulla
linea a 150 kV ”Calabritto – Calitri”. Per Terna tale connessione potrà essere attivata solo previa
realizzazione:
⋅ Del nuovo elettrodotto RTN a 150 kV “CP Goleto S. Angelo – Castelnuovo di Conza”, per il
collegamento dell’esistente linea “Calabritto - Calitri” alla “CP Goleto S. Angelo” di proprietà di ENEL
Distribuzione;
⋅ Dei nuovi raccordi per il collegamento dell’esistente linea RTN a 150 kV “Calitri – Bisaccia” in entra –
esce sulla sezione a150 kV della costruenda stazione RTN a 380/150 kV di “Bisaccia”.
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3.10 Esito sulle valutazioni sulla sicurezza dell’impianto
In questa fase progettuale è stato necessario individuare la posizione esatta degli aerogeneratori. In tal
senso sono stati tenuti in conto i vincoli presenti sul territorio e la necessità di minimizzare l’impatto
sull’ambiente circostante.
Le coordinate geografiche degli aerogeneratori sono le seguenti:
Sono stati considerati i seguenti criteri:
a. Distanze minime da abitati, servizi e corsi fluviali
⋅ distanza dalle abitazioni;
⋅ distanza dalle strade;
⋅ distanza dai sottoservizi.
b. Disposizione degli aerogeneratori per un corretto funzionamento
⋅ disposizione degli aerogeneratori rispetto alla direzione del vento
⋅ distanza tra gli aerogeneratori (interferenza di scia con perdita d’efficienza);
3.10.1 Distanza dalle abitazioni
Per evitare problemi legati al rumore connesso al funzionamento dell’impianto ed ai campi magnetici legati al
trasporto della corrente elettrica prodotta, la progettazione dell’impianto è stata effettuata in modo da
risultare opportunamente distante dalle abitazioni.
Le distanze topografiche, dai centri urbani più prossimi all’Impianto, sono:
Conza della Campania 0,915 km
Sant’Andrea di Conza 1.9 km
Castelnuovo di Conza 1.8 km
Pescopagano 3.1 km
Cairano 3.3 km
Andretta 7.7 km
Morra De Santis 10.0 km
Teora 4.4 km
Santomenna 3.0 km
Caposele 7.2 km
Va sottolineato che per quel che concerne l’impatto acustico, il dato relativo alla distanza turbina/casa non è
significativo se considerato in valore assoluto ed in ogni caso, trattandosi di territorio acclive, le distanze
sono ben maggiori da quelle misurate topograficamente: quel che conta è il rispetto delle normative vigenti in
merito alla emissione ed immissione di rumore.
La relazione di impatto acustico ed elettromagnetico, parte integrante delle relazioni specialistiche, illustrano
i criteri seguiti per la progettazione in conformità alle normative di settore.
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3.10.2 Distanza rispetto ai sottoservizi
Sono stati effettuati dei sopralluoghi in modo da poter verificare la posizione dei sottoservizi. Sulla base della
cartografia reperita dagli Enti gestori delle principali reti e sottoservizi esistenti, della modalità stabilita per la
connessione alla rete e del punto di consegna è stato possibile delineare il tracciato della rete elettrica del
parco eolico ed è stato possibile individuare le zone di potenziale intersezione tra questi ultimi e la soluzione
proposta per l’elettrodotto.
Lungo il percorso dei cavidotti sono riscontrabili alcuni punti di intersezione tra questo e le reti di sottoservizi.
Nei punti di intersezione gli attraversamenti saranno realizzati con geometria ortogonale riducendo per
quanto possibile i parallelismi fra le condutture allo scopo di minimizzare i fenomeni di induzione ed
interferenza elettrica. Nei tratti di intersezione, ove necessario, verranno messi in protezione i sottoservizi
interessati.
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3.10.3 Ulteriori criteri per la scelta della posizione definitiva
La posizione è stata scelta in funzione del fatto che a seguito dell’installazione della macchina si prevede di
lasciare una zona di rispetto attorno ad essa di 25 m di diametro (pari alla dimensione presunta della platea
della fondazione) al di sopra della quale non possono passare strade e non possono essere eseguiti lavori o
costruite opere di alcun tipo. Inoltre nelle vicinanze della macchina, per problemi di produttività della stessa,
non possono essere innalzate costruzioni alte più di 10–15m.
Sulla base dei criteri adottati per la scelta del sito, il posizionamento degli aerogeneratori ricade lungo un
crinale e di un’area adibita a nessun uso agricolo.
L’installazione di un impianto eolico in una zona come quella fin qui descritta, se da un lato aumenta gli
impatti ad esso connessi, dall’altro ha come conseguenza l’accesso ad una maggior risorsa eolica rispetto a
quella che potrebbe essere intercettata in zone pianeggianti o costiere. E’ riscontrabile quindi che a parità di
MW installati, nelle zone appartenenti alla tipologia prescelta, è minore la quantità di energia estraibile dal
vento. Per assicurare quindi un’adeguata produttività dell’impianto è stato necessario utilizzare
aerogeneratori con un’altezza al mozzo maggiore.
L’elevazione dal suolo permette infatti di avere accesso ad intensità di velocità sempre maggiori perché le
correnti risentono sempre meno dell’effetto d’attrito generato dal suolo.
Esiste poi un ulteriore fattore peggiorativo della risorsa eolica accessibile: la rugosità macroscopica del
terreno. Maggiore è il numero e l’altezza di elementi ambientali (arbusti, alberi, zone boschive, etc.) o civili
(abitazioni, caseggiati, palazzi, etc.) meno rapido è lo sviluppo del profilo della velocità. Ovvero la medesima
intensità di velocità viene raggiunta a quote differenti. Per dare un riferimento numerico relativo al guadagno
in energia prodotta, ottenibile tramite il passaggio da macchine con altezza del mozzo a quota di 50 m sopra
il livello del suolo a quelle a quota di 100 m., questo è pari all’incirca al 37% (basandosi su siti con una
risorsa eolica che porta ad un funzionamento delle macchine a piena potenza per circa 2000 ore
equivalenti/anno ).
All’interno della gamma di turbine eoliche, con torri di altezza pari a 100 m dal suolo, ritenute idonee per
assolvere a questo obiettivo progettuale sono state selezionate quelle rispondenti ad alcune specifiche
fondamentali:
⋅ progettazione rispondente alle caratteristiche del sito ovvero macchine adatte ad operare in località
con media intensità dei venti;
⋅ sicurezza ed affidabilità riscontrabili tramite certificazioni internazionalmente riconosciute;
⋅ case di produzione degli aerogeneratori con esperienza consolidata nel settore;
⋅ massima conformità allo stato dell’arte attualmente presente nel campo della generazione elettrica
da fonte eolica;
⋅ buon rapporto prezzo, produzione.
La scelta è stata quindi circoscritta a macchine aventi caratteristiche similari a quelle della Vestas V112 da 3
MW che, in questa fase progettuale, sono state considerate ed utilizzate per la determinazione dei principali
parametri di funzionamento e per il calcolo delle fondazioni.
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3.10.4 Distanze tra gli aerogeneratori
Il posizionamento definitivo delle turbine eoliche tiene intrinsecamente in conto le direzioni di provenienza
del vento con frequenza più elevata. E’ infatti sulla base di questo dato, ottenuto dall’analisi dei dati del
vento, che gli aerogeneratori vengono dislocati nel territorio, mantenendo tra di essi delle distanze minime
per evitare effetti di disturbo reciproco. Le interferenze aerodinamiche tra le turbine sono l’effetto di schiera e
l’effetto di scia, di seguito brevemente sintetizzati.
Effetto di schiera
L’azionamento della turbina eolica viene prodotto dal trasferimento al rotore di parte dell’energia cinetica del
vento: questo comporta che a valle della turbina la velocità del vento avrà un valore minore di quello
posseduto a monte; la turbina successiva lungo la direzione del vento avrà quindi a disposizione un minor
apporto di energia cinetica eolica. La Figura illustra quanto detto.
Fig.3.9 Effetto schiera
Effetto di scia
Le pale di una turbina sono sede di fenomeni vorticosi causati da differenze di pressione. Intorno alle pale si
generano vortici a causa della differenza di pressione tra intradosso ed estradosso per cui una parte del
flusso tende a ruotare intorno alla pala. Stesso fenomeno si instaura all’apice della pala, mentre nella zona
centrale del mozzo viene a formarsi una scia. Tutti questi disturbi si propagano a valle della turbina prima di
dissolversi all’interno di una distanza variabile definita di decadimento della scia.
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Per attenuare le inefficienze prodotte dai di
diametro del rotore per gli aerogeneratori ubicati su di una linea perpendicolare alla direzione principale del
vento; ad una di 5-7 volte il diametro del rotore se ubicati su di una line
del vento. Le distanze tra gli aerogeneratori del parco eolico sono riportate negli elaborati grafici allegati al
progetto e sono tali da rispettare le indicazioni di cui sopra.
3.10.5 Lo shadow flickering
L’elevata altezza della turbina genera in presenza di sole due ordini di problemi sul paesaggio: il cono
d’ombra prodotto dalle turbine, presente sia in condizioni operative normali che in condizioni di fermo
impianto e lo shadow flickering che è il fenomeno di alternanza di
di fronte al sole, solo in condizioni di funzionamento. La posizione degli aerogeneratori è tale da non
produrre ombre tali da recare disturbi alle abitazioni e alle strade statali e provinciali così come
dettagliatamente riportato nell’elaborato A8 “ Studio sugli effetti di scado
presente progetto.
3.11 Fase di cantierizzazione: infrastrutture e opere civili
Come detto in precedenza, la viabilità di servizio all’impianto e le piazzole
rilevanza per l’allestimento del cantiere.
In corrispondenza di ciascun aerogeneratore sarà prevista la realizzazione di una piazzola temporanea
costituita da una superficie pianeggiante di circa 2
e delle macchine operatrici, l’assemblaggio delle torri, l’ubicazione delle fondazioni e la manovra degli
automezzi. Sarà quindi predisposto lo scotico superficiale, la spianatura, il riporto di materiale vagliato, e la
compattazione della piazzola di lavoro. Qualora le installazioni delle torri, la realizzazione dei piazzali di
manovra e servizio, comportino la rimozione di alberi, questi saranno espiantati per poi essere reimpiantati a
fine lavoro.
Dopo l’installazione degli aerogeneratori, le piazzole realizzate verranno sensibilmente ridotte, dovendo solo
garantire l’accesso alle torri, da parte dei mezzi preposti alle ordinarie operazioni di manutenzione.
Tutte le aree eccedenti lo svolgimento delle attività di cui s
su di esse lo svolgimento di altre attività come quella pastorale, agricola, ecc.
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Fig.3.10 Vortici e scia
Per attenuare le inefficienze prodotte dai disturbi illustrati è prassi ricorrere ad una distanza di 3
diametro del rotore per gli aerogeneratori ubicati su di una linea perpendicolare alla direzione principale del
7 volte il diametro del rotore se ubicati su di una linea parallela alla direzione principale
del vento. Le distanze tra gli aerogeneratori del parco eolico sono riportate negli elaborati grafici allegati al
progetto e sono tali da rispettare le indicazioni di cui sopra.
ella turbina genera in presenza di sole due ordini di problemi sul paesaggio: il cono
d’ombra prodotto dalle turbine, presente sia in condizioni operative normali che in condizioni di fermo
impianto e lo shadow flickering che è il fenomeno di alternanza di luce-ombra legata al passaggio delle pale
di fronte al sole, solo in condizioni di funzionamento. La posizione degli aerogeneratori è tale da non
produrre ombre tali da recare disturbi alle abitazioni e alle strade statali e provinciali così come
atamente riportato nell’elaborato A8 “ Studio sugli effetti di scado-flickering” parte integrante del
Fase di cantierizzazione: infrastrutture e opere civili
Come detto in precedenza, la viabilità di servizio all’impianto e le piazzole costituiscono le opere di maggiore
rilevanza per l’allestimento del cantiere.
In corrispondenza di ciascun aerogeneratore sarà prevista la realizzazione di una piazzola temporanea
costituita da una superficie pianeggiante di circa 2500 mq, necessaria per consentire, l’installazione della gru
e delle macchine operatrici, l’assemblaggio delle torri, l’ubicazione delle fondazioni e la manovra degli
automezzi. Sarà quindi predisposto lo scotico superficiale, la spianatura, il riporto di materiale vagliato, e la
compattazione della piazzola di lavoro. Qualora le installazioni delle torri, la realizzazione dei piazzali di
manovra e servizio, comportino la rimozione di alberi, questi saranno espiantati per poi essere reimpiantati a
degli aerogeneratori, le piazzole realizzate verranno sensibilmente ridotte, dovendo solo
garantire l’accesso alle torri, da parte dei mezzi preposti alle ordinarie operazioni di manutenzione.
Tutte le aree eccedenti lo svolgimento delle attività di cui sopra, verranno ripristinate in modo da consentire
su di esse lo svolgimento di altre attività come quella pastorale, agricola, ecc.
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sturbi illustrati è prassi ricorrere ad una distanza di 3-5 volte il
diametro del rotore per gli aerogeneratori ubicati su di una linea perpendicolare alla direzione principale del
a parallela alla direzione principale
del vento. Le distanze tra gli aerogeneratori del parco eolico sono riportate negli elaborati grafici allegati al
ella turbina genera in presenza di sole due ordini di problemi sul paesaggio: il cono
d’ombra prodotto dalle turbine, presente sia in condizioni operative normali che in condizioni di fermo
ombra legata al passaggio delle pale
di fronte al sole, solo in condizioni di funzionamento. La posizione degli aerogeneratori è tale da non
produrre ombre tali da recare disturbi alle abitazioni e alle strade statali e provinciali così come
flickering” parte integrante del
costituiscono le opere di maggiore
In corrispondenza di ciascun aerogeneratore sarà prevista la realizzazione di una piazzola temporanea
onsentire, l’installazione della gru
e delle macchine operatrici, l’assemblaggio delle torri, l’ubicazione delle fondazioni e la manovra degli
automezzi. Sarà quindi predisposto lo scotico superficiale, la spianatura, il riporto di materiale vagliato, e la
compattazione della piazzola di lavoro. Qualora le installazioni delle torri, la realizzazione dei piazzali di
manovra e servizio, comportino la rimozione di alberi, questi saranno espiantati per poi essere reimpiantati a
degli aerogeneratori, le piazzole realizzate verranno sensibilmente ridotte, dovendo solo
garantire l’accesso alle torri, da parte dei mezzi preposti alle ordinarie operazioni di manutenzione.
opra, verranno ripristinate in modo da consentire
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Fig.3.11 Adeguamento di una strada
In definitiva in corrispondenza di ciascun aerogeneratore rimarrà una piazzola delle dimensioni di circa 1200
mq, dove troveranno collocazione l’aerogeneratore, la relativa fondazione, e il cavidotto ( interrato ).
Le piazzole non saranno recintate in quanto le apparecchiature in tensione sono tutte ubicate all’interno della
torre tubolare dell’aerogeneratore, munita di proprio varco e quindi adeguatamente protetta dall’accesso di
personale non addetto.
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3.12 Schema tipo piazzola ante operam e post operam
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Fig.3.13 Costruzione di una piazzola
Le torri tubolari degli aerogeneratori sono generalmente costituite da più elementi definiti conci, i quali sono
dapprima stoccati nelle piazzole e poi sollevati uno per volta a mezzo gru per essere successivamente
assemblati.
Generalmente il numero di conci che compongono una torre varia da un minimo di due ad un massimo di
cinque in funzione dell’altezza complessiva dell’aerogeneratore.
Le torri degli aerogeneratori sono fissate al terreno attraverso una fondazione realizzata in calcestruzzo
armato, le cui dimensioni variano a seconda della taglia della turbina e del tipo di terreno presente in sito.
Per ciascuna torre, verranno effettuate indagini geotecniche costituite da carotaggi spinti sino alla profondità
di 15-20 metri, al fine di prelevare campioni di terreno da sottoporre a prove di laboratorio, per determinare
l’effettiva natura dello stesso e quindi la tipologia di fondazione più idonea.
Il dimensionamento finale delle fondazioni sarà dunque effettuato in fase di progettazione esecutiva ed in
funzione dei risultati ottenuti dalle indagini geotecniche e dalle specifiche tecniche indicate dalla casa
fornitrice degli aerogeneratori.
In questa fase della progettazione si considera l’ipotesi di realizzare come fondazione dei plinti in c.a. a
pianta quadrata attestati su pali di fondazione.
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La quota di imposta della fondazione è prevista ad una profondità non inferiore ai 4 m e viene realizzata con
l’ausilio di mezzi meccanici, evitando scoscendimenti e franamenti dei terreni circostanti.
Dopo aver effettuato lo scavo di fondazione, il suo fondo viene dapprima compattato e poi su di esso viene
steso uno strato di calcestruzzo detto “magrone”.
Fig.3.14 Costruzione della fondazione di un aerogeneratore
Questo basamento orizzontale servirà, sia a ripartire i carichi verticali su una superficie maggiore,
diminuendo le tensioni sul terreno, sia a posizionare i ferri di armatura delle fondazioni.
Successivamente si provvede al montaggio delle armature, su cui verrà posizionata la dima e quindi il concio
di fondazione, che corrisponde alla parte inferiore dei diversi elementi tubolari che costituiscono la torre.
Posizionata l’armatura inferiore e verificata la sua planarità si passa al montaggio dell’armatura superiore e
verificata anche per essa la planarità, si passa al getto di calcestruzzo, nel quale verrà completamente
annegata l’intera struttura metallica.
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3.15 Fondazione di un aerogeneratore
Ultimato il getto di calcestruzzo, eseguito per mezzo di betoniere ed autopompe con calcestruzzi
confezionati secondo gli standard richiesti dalle case fornitrici degli aerogeneratori, il plinto di fondazione
sarà ricoperto con fogli di polietilene allo scopo di ridurre il rapido ritiro del calcestruzzo e quindi l’insorgere di
possibili fessurazioni.
Trascorso il tempo di stagionatura del calcestruzzo (circa 28 giorni), la torre tubolare in acciaio
dell’aerogeneratore, sarà resa solidale alla struttura di fondazione mediante un collegamento flangiato con
una gabbia circolare di tirafondi in acciaio inglobati nella fondazione all'atto del getto del calcestruzzo.
Nella fondazione, oltre al cestello tirafondi previsto per l'ancoraggio della torre, troveranno ospitalità le
tubazioni passacavo in PVC corrugato, nonché gli opportuni collegamenti alla rete di terra.
La parte superiore delle fondazioni si attesterà a circa 20 cm sopra il piano campagna e le restanti parti di
fondazione saranno completamente interrate o ricoperte dalla sovrastruttura in materiale calcareo arido della
piazzola di servizio, successivamente inerbita.
Eventuali superfici inclinate dei fronti di scavo saranno opportunamente inerbite allo scopo di ridurre l’effetto
erosivo delle acque meteoriche, le quali saranno raccolte in idonee canalette in terra e convogliate negli
impluvi naturali per consentirne il deflusso.
Ancora, ove necessario, sarà prevista la realizzazione di opere di contenimento con tecniche di ingegneria
naturalistica, al fine di mitigare il più possibile gli effetti dell’impatto ambientale.
Per quanto riguarda la viabilità, oltre all’adeguamento di quella esistente sarà anche prevista la realizzazione
di una nuova viabilità di servizio della larghezza media di 5 - 6 metri per garantire il transito dei mezzi che
trasporteranno le componenti della pala eolica.
Il trasporto delle pale e dei conci delle torri avviene di norma con mezzi di trasporto eccezionale, le cui
dimensioni possono superare i cinquanta metri di lunghezza e per tale motivo le strade da percorrere
devono rispettare determinati requisiti dimensionali e caratteristiche costruttive (pendenze, stratificazioni
della sede stradale, ecc.), stabiliti dai fornitori delle macchine.
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Il più delle volte la viabilità esistente non ha le caratteristiche idonee al transito di mezzi eccezionali e quindi
si dovranno eseguire degli interventi di adeguamento che generalmente consistono nell’ampliamento della
sede stradale (larghezza minima di 5 m) e modifica del raggio di curvatura (raggio interno della curva 25-30
m).
Tutti gli interventi di adeguamento della viabilità esistente saranno definiti in fase di progettazione esecutiva,
mentre in questa fase progettuale è solo definita la viabilità da realizzare ex-novo.
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Fig.3.16 schema tipo sezione stradale
I corpi stradali da realizzare ex-novo, così come le porzioni delle piazzole adibite allo stazionamento dei
mezzi di sollevamento durante l’installazione, saranno realizzati con fondazione in misto stabilizzato dello
spessore di 40 cm e strato carrabile in pietrisco dello spessore di 10 cm, mentre le larghezze effettive delle
carreggiate saranno di 5 m.
Tutte le soluzioni di viabilità scelte, riducono al minimo la realizzazione di nuove strade, cercando di sfruttare
al massimo le strade già esistenti.
Il sito è percorso in quasi tutta la sua estensione da strade in buono stato che potranno costituire l’ossatura
viaria del futuro impianto. Le strade di nuova costruzione saranno realizzate in massima parte a mezza costa
e all’occorrenza in rilevato e sterro, in funzione dell’orografia propria del terreno, contenendo gli interventi sul
suolo, con materiale proveniente dagli scavi dei plinti di fondazione adeguatamente compattato, ricaricato
con pietrame calcareo e misto granulometrico stabilizzato, senza eseguire alcuna bitumazione. In
corrispondenza degli impluvi saranno realizzate idonee opere di drenaggio e convogliamento delle acque
meteoriche.
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Durante la fase di cantiere verranno usate macchine operatrici (escavatori, dumper, ecc.) a norma, sia per
quanto attiene le emissioni in atmosfera che per i livelli di rumorosità; periodicamente sarà previsto il carico,
il trasporto e lo smaltimento, presso una discarica autorizzata, dei materiali e delle attrezzature di rifiuto in
modo da ripristinare, a fine lavori, l’equilibrio del sito (viabilità, zona agricola, ecc.).
Relativamente all’approvvigionamento di materie prime, si prevede di utilizzare le cave di inerti autorizzate
presenti in zona.
Le singole postazioni degli aerogeneratori e la stazione elettrica sono tra loro collegate dalla viabilità di
servizio e dai cavi di segnalazione e potenza, generalmente interrati a bordo delle strade di servizio. Le
canalizzazioni hanno solitamente una larghezza non inferiore ai 50 cm, una profondità che varia da 110 a
150 cm, e sono costituite da tubi in PVC posati su uno strato di sabbia o terra vagliata alto 10 – 15 cm e
ricoperti da un manto di 30 cm di terreno vegetale.
Fig.3.17 Scavo per la posa del cavidotto
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3.11.7 Schema tipo cavidotto
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All’interno delle torri di ogni aerogeneratore sarà ubicata una cabina di trasformazione MT/BT, in modo tale
che nessuna struttura, oltre all’aerogeneratore sia presente sulla piazzola o nelle sue immediate vicinanze.
In prossimità dell’impianto, è prevista l’ubicazione della stazione di trasformazione da media ad alta
tensione, il cui scopo è quello di collegare l’impianto alla rete di trasporto dell’energia elettrica ad alta
tensione. La stazione di trasformazione MT/AT è collegata ai singoli aerogeneratori attraverso una rete in
media tensione interrata.
3.12 Descrizione delle fasi lavorative
Il programma di realizzazione dei lavori sarà articolato in una serie di fasi lavorative che si svilupperanno
nella sequenza di seguito descritta:
1. Allestimento cantiere, sondaggi geognostici e prove in situ.
2. Realizzazione della nuova viabilità di accesso al sito e adeguamento di quella esistente.
3. Realizzazione della viabilità di servizio, per il collegamento tra i vari aerogeneratori.
4. Realizzazione delle piazzole di stoccaggio e installazione aerogeneratori.
5. Esecuzione di opere di contenimento e di sostegno terreni.
6. Esecuzione delle opere di fondazione per gli aerogeneratori.
7. Realizzazione dei cavidotti interrati per la posa dei cavi elettrici, da ubicare in adiacenza alla viabilità di servizio.
8. Realizzazione delle opere di deflusso delle acque meteoriche (canalette, trincee drenanti, ecc.).
9. Trasporto, scarico e montaggio aerogeneratori.
10. Connessioni elettriche
11. Realizzazione dell’impianto elettrico e di messa a terra.
12. Start up impianto eolico.
13. Ripristino dello stato dei luoghi.
14. Esecuzione di opere di ripristino ambientale.
15. Smobilitazione del cantiere.
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3.13 Tempi di esecuzione
Alcune delle opere fin qui descritte verranno realizzate in contemporanea al fine di abbattere il più possibile i
tempi di esecuzione dell'impianto e delle opere elettriche connesse.
I lavori saranno avviati solo in seguito all'emissione del decreto di autorizzazione unica alla costruzione ed
esercizio dell'impianto da parte della Regione Basilicata.
La scelta da tempi di lavorazione sarà tale da rispettare eventuali presenze di avifauna stanziale e
migratoria.
A realizzazione avvenuta dell'impianto e delle opere connesse si provvederà al ripristino delle aree di
cantiere utilizzando materiali di risulta rinvenienti dagli scavi e ove necessario con apposita piantumazione di
specie arboree e arbustive autoctone.
Per la realizzazione dell’impianto è previsto un tempo complessivo di circa 24 mesi.
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3.14 Gestione e manutenzione impianto
Un parco eolico in media ha una vita di 25 ÷ 30 anni, per cui il sistema di gestione, di controllo e di
manutenzione ha un peso non trascurabile per l’ambiente in cui si colloca.
La ditta concessionaria dell’impianto eolico provvederà a definire la programmazione dei lavori di
manutenzione e di gestione delle opere che si devono sviluppare su base annuale in maniera dettagliata per
garantire il corretto funzionamento del sistema.
In particolare, il programma dei lavori dovrà essere diviso secondo i seguenti punti:
⋅ manutenzione programmata;
⋅ manutenzione ordinaria;
⋅ manutenzione straordinaria.
La programmazione sarà di natura preventiva e verrà sviluppata nei seguenti macrocapitoli:
⋅ struttura impiantistica;
⋅ Strutture – infrastrutture edili;
⋅ spazi esterni (piazzole, viabilità di servizio, ecc.).
Verrà creato un registro, costituito da apposite schede, dove saranno indicate sia le caratteristiche principali
dell’apparecchiatura sia le operazioni di manutenzione effettuate con le relative date.
La manutenzione ordinaria comprenderà l’attività di controllo e di intervento di tutte le unità che
comprendono l’impianto eolico.
Per manutenzione straordinaria si intendono tutti quegli interventi che non possono essere preventivamente
programmati e che sono finalizzati a ripristinare il funzionamento delle componenti impiantistiche che
manifestano guasti e/o anomalie.
La direzione e sovrintendenza gestionale verrà seguita da un tecnico che avrà il compito di monitorare
l’impianto, di effettuare visite mensili e di conseguenza di controllare e coordinare gli interventi di
manutenzione necessari per il corretto funzionamento dell’opera.
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3.15 Dismissione impianto
E’ auspicabile che un sito, con buone risorse eoliche e, soprattutto, con dati di ventosità consolidati dal lungo
esercizio dell’impianto stesso, possa continuare ad essere utilizzato sostituendo le macchine installate con
aerogeneratori tecnologicamente più avanzati.
Una nuova tendenza, ancora impraticabile nel nostro paese, auspica che la realizzazione dell’impianto
venga considerata permanente, ovvero che l’istallazione sia successivamente ripristinata ad ogni fine vita
utile. Ciò a garanzia che il sito non venga in seguito abbandonato e destinato ad altri usi , ma continui ad
avere la valenza di area di produzione di energia eolica ed il paesaggio “consolidato” nella memoria storica
dei luoghi.
Il Decreto Legislativo 29 dicembre 2003 n. 387 relativo all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili
impone all’art. 12 comma 4 la “rimessa in pristino dello stato dei luoghi a carico del soggetto esercente a
seguito della dismissione dell'impianto” ai fini della mitigazione dell’impatto paesaggistico.
In ossequio alla normativa vigente al termine della vita dell’impianto in esame si cercherà di ripristinare il più
possibile la situazione ex ante nell’area occupata, che era caratterizzata dall’assenza dell’installazione. A tal
fine devono essere previste già in fase di progettazione le soluzioni tecniche per attuare il ripristino
ambientale e le necessarie risorse finanziarie.
La dismissione comporta, nuovamente, la costruzione delle piazzole per il posizionamento delle gru e il
rifacimento della viabilità di servizio, rimossa dopo la realizzazione dell’impianto, per consentire
l’allontanamento dei vari componenti costituenti le macchine.
In questa fase i vari componenti potranno essere sezionati in loco con il conseguente impiego di automezzi
più piccoli per il trasporto degli stessi.
Le attività di smantellamento e di bonifica comprendono:
- l’interramento delle fondazioni in calcestruzzo sotto il profilo del suolo per almeno 1 metro;
- la demolizione, se necessaria, anche della sottostazione e l’eliminazione della viabilità di servizio;
- la rimozione completa delle linee elettriche ed il conferimento dei materiali agli impianti di recupero e trattamento secondo la normativa vigente;
- la comunicazione obbligatoria, a tutti gli Assessorati regionali interessati, della dismissione e/o sostituzione di ciascun aerogeneratore.