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In conformità con l’articolo 9 della Costituzione (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”), il Codice dei beni culturali e del paesaggio DECRETO LEGISLATIVO 22 Gennaio 2004, n. 42 ha fissato i concetti guida relativi al pensiero e alle attività sul patrimonio culturale italiano. Il Codice è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 gennaio 2004 ed è entrato in vigore il 1 maggio 2004. Il Codice ha assorbito la precedente legislazione, in particolare - Per i Beni Culturali: la legge 1089 del 1939 - Per i Beni Paesaggistici: la legge 1497 del 1939 e la Legge Galasso del 1985 QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

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Page 1: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

In conformità con l’articolo 9 della Costituzione (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica

e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”), il Codice dei beni culturali e

del paesaggio DECRETO LEGISLATIVO 22 Gennaio 2004, n. 42 ha fissato i concetti guida relativi al

pensiero e alle attività sul patrimonio culturale italiano.

Il Codice è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 gennaio 2004 ed è entrato

in vigore il 1 maggio 2004.

Il Codice ha assorbito la precedente legislazione, in particolare

- Per i Beni Culturali: la legge 1089 del 1939

- Per i Beni Paesaggistici: la legge 1497 del 1939 e la Legge Galasso del 1985

QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Page 2: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Struttura del Codice

Il Codice si compone di 184 articoli, divisi

in cinque parti:

la prima parte si compone di 9 articoli e

contiene le «Disposizioni generali»

la seconda parte si compone di 121

articoli e tratta dei «Beni culturali»

la terza parte di compone di 29 articoli e

tratta dei «Beni paesaggistici»

la quarta parte si compone di 22 articoli e

tratta delle «Sanzioni»

la quinta parte si compone di 3 articoli e

contiene le «Disposizioni transitorie»

Page 3: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Articolo 3.

Tutela del patrimonio culturale

1. La tutela consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività

dirette, sulla base di un'adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti

il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di

pubblica fruizione.

2. L'esercizio delle funzioni di tutela si esplica anche attraverso provvedimenti volti a

conformare e regolare diritti e comportamenti inerenti al patrimonio culturale.

La tutela è ogni attività diretta a riconoscere, proteggere e conservare un

bene del nostro patrimonio culturale affinché possa essere offerto alla

conoscenza e al godimento collettivi. Si esplica pertanto in:

riconoscimento, tramite il procedimento di verifica o dichiarazione

dell’interesse culturale di un bene

protezione;

conservazione.

Page 4: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Articolo 29. Conservazione

1. La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una

coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione,

manutenzione e restauro.

2. Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a

limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo

contesto.

3. Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli

interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al

mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del

bene e delle sue parti.

4. Per restauro si intende l'intervento diretto sul bene attraverso

un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al

recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla

trasmissione dei suoi valori culturali.

Page 5: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Nell’azione di tutela di uno stato nei confronti del

suo patrimonio culturale dove si colloca

l’azione di restauro?

Page 6: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Tutela del patrimonio culturale

Conoscenza Protezione Conservazione

prevenzione manutenzione restauro

Page 7: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

C

Page 8: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO
Page 9: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Cesare Brandi

• Nasce a Siena nel 1906

• Laurea in Giurisprudenza nel 1927

• Laurea in Lettere a Firenze nel 1928

• 1930 incarico presso la Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Siena (riordinare la collezione di dipinti dell’Accademia di belle Arti di Siena)

• 1933 vince il concorso come ispettore nei ruoli dell’Amministrazione delle Antichità e Belle Arti e passa alla Soprintendenza ai Monumenti di Bologna dove sta tre anni (mostra della pittura riminese del Trecento

• 1936 chiamato a Roma

• 1938 viene incaricato della creazione dell’ICR (direttore dell’ICR tra 1939-1959)

• 1953 viene nominato Soprintendente di prima classe nei ruoli della carriera direttiva dell’Amministrazione delle Antichità e Belle Arti

• Svolge la professione di libero docente di Storia dell’Arte medievale e moderna all’univ. di Roma e in altri Atenei d’Italia

• 1963 anno di pubblicazione della Teoria del restauro

Page 10: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Perché e come è nata la “teoria del restauro”

Page 11: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Importante documento:

relazione di Argan (1938) presentata al Convegno dei soprintendenti in Roma

per l’istituzione di un Gabinetto centrale del restauro

La motivazione alla base è una esigenza condivisa da G. C. Argan e C.

Brandi, di provvedere al coordinamento dei criteri e metodi di restauro in

Italia ( relativamente ai ben storico-artistici) , e di superare la tradizione

del restauro empirico esercitato prevalentemente da artisti

Page 12: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

• il restauro conservativo deve predominare sul restauro artistico

• nel restauro è fondamentale il rispetto del testo originale dell’opera e pertanto sono da evitarsi “ alterazioni e sovrapposizioni di ogni genere” che ne compromettano la corretta lettura

• le scienze esatte possono fornire un utile sussidio al restauro

• il restauratore deve essere formato secondo criteri metodologici definiti per attuare il passaggio da “restauratore artista” a “restauratore –tecnico”

• Il restauratore deve avere una preparazione storica(deve saper far l’esame critico della qualità stilistica dell’opera ) e scientifica (deve sapere sfruttare l’ausilio offerto dalla scienza moderna per la conoscenza tecnica dell’opera)

Definizione di alcuni principi

Il restauro come atto critico,

come critica in atto

Page 13: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

1939 nasce l’Istituto Centrale del Restauro

BRANDI ne è il DIRETTORE dal 1939 al 1959

Segue e dirige importanti restauri:

-Affreschi della basilica superiore di S.Francesco ad Assisi

-Seppellimento della Santa Lucia di Caravaggio

-Annunciazione di Antonello d Messina

-Pietà di Sebastiano del Piompo

-La pala Pesaro di Giovanni Bellini

-Affreschi della cappella Mezzatosta a Viterbo

-La Flagellazione di Piero della Francesca

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Page 20: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

La teoria del restauro nasce soprattutto dalla riflessione che Brandi fa nella

sua esperienza ventennale all’interno dell’ICR

Page 21: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Teoria del restauro di Cesare Brandi (1963)

• Il concetto di restauro

• La materia dell’opera d’arte

• L’unità potenziale dell’opera d’arte

• Il tempo riguardo all’opera d’arte e al restauro

• Il restauro secondo l’istanza della storicità

• Il restauro secondo l’istanza estetica

• Lo spazio dell’opera d’arte

• Il restauro preventivo

Page 22: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Il concetto di restauro

Generalmente si intende per restauro un intervento volto a rimettere in

efficienza un prodotto dell’attività umana

restauro di manufatti industriali ≠ restauro opere d’arte

Page 23: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Un oggetto è opera d’arte in virtù di un singolare riconoscimento che

avviene nella coscienza. Fino a questo riconoscimento l’opera d’arte è

opera d’arte solo in potenza

Opera d’arte: speciale prodotto dell’attività umana

Primo corollario

Qualsiasi comportamento verso l’opera d’arte, compreso il suo restauro

dipende dall’avvenuto riconoscimento o no dell’opera d’arte come

opera d’arte

Page 24: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Come prodotto dell’attività umana l’opera d’arte pone una duplice istanza

DEFINIZIONE DI RESTAURO:

Momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte nella sua

consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetico-storica, in vista

della sua trasmissione al futuro

Istanza estetica Istanza storica

Page 25: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Consistenza fisica = materia

La consistenza fisica dell’opera rappresenta il luogo della

manifestazione dell’immagine, assicura la trasmissione

dell’immagine al futuro e ne garantisce la ricezione nella

coscienza umana

Page 26: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Imperativo del restauro: permettere che nel futuro si mantenga intatta la possibilità

per la coscienza di riconoscere l’opera d’arte come tale,

di riconoscerne cioè l’artisticità

Page 27: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Poiché l’artisticità dell’opera è garantita dalla sua consistenza fisica

(senza materia non c’è opera d’arte) quest’ultima acquista un

importanza primaria e diventa l’oggetto stesso del restauro

Primo principio di restauro

Si restaura solo la materia dell’opera d’arte

Non si restaura l’opera d’arte ma solo i materiali costitutivi di questa

Page 28: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Per restaurare correttamente la materia il restauratore

deve avere necessariamente una conoscenza scientifica

e tecnica dei materiali costitutivi al loro comportamento nel

tempo

Restauratore: tecnico specializzato

Page 29: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Che cos’è la materia?

Quanto serve alla manifestazione dell’immagine ( è

il tramite dell’immagine)

Nell’opera d’arte la materia può essere :

Materia come struttura

Materia come aspetto

La materia dell’opera d’arte

Page 30: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO
Page 31: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Ma la materia è qualcosa di più della consistenza fisica dell’opera

materia sono anche altri mezzi fisici di trasmissione dell’immagine:

la qualità dell’atmosfera e la luce in cui si trova l’opera

No alla decontestualizzazione dell’opera salvo casi estremi,

necessari alla conservazione dell’opera stessa

Page 32: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Secondo principio di restauro

Il restauro deve mirare al ristabilimento dell’unità potenziale

dell’opera d’arte purchè ciò sia possibile senza commettere

un falso artistico o un falso storico, e senza cancellare ogni

traccia del passaggio dell’opera d’arte nel tempo

Page 33: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

l’opera d’arte anche se frammentaria continua a sussistere come un tutto in

ciascuno dei suoi frammenti. In ogni frammento sussiste in potenza l’intera opera

d’arte

Il restauro quindi mirerà a ritrovare l’unità originaria

sviluppando l’unità potenziale immanente nei frammenti

stessi rispettando però l’istanza estetica e quella storica

che costituiranno i limiti d’azione dell’intervento

Operazione: integrazione o reintegrazione

L’unità potenziale dell’opera d’arte

Concetto di unità

L’opera d’arte gode di una singolarissima unità per cui

non può considerarsi formata da parti

Page 34: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

L’intervento volto a ricreare l’unità originaria dovrà basarsi sui suggerimenti

impliciti nei frammenti stessi

Page 35: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Alla base dell’intervento ci sarà dunque il rispetto di

tre principi

• L’integrazione dovrà essere sempre e facilmente riconoscibile

• La materia dell’opera d’arte sarà sostituibile solo quando non collabori alla figuratività dell’immagine

• Ogni intervento di restauro non dovrà rendere impossibili, anzi dovrà facilitare gli eventuali interventi futuri

(reversibilità)

Page 36: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Caso limite: estrema frammentarietà dell’opera che non consente

la reintegrazione

problema delle lacune

Lacuna: interruzione nel tessuto figurativo dell’opera

Page 37: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Problema della lacuna è che questa si inserisce

come corpo estraneo nell’opera

Il restauro deve mirare a spingere sul fondo la lacuna e a

far riapparire in primo piano l’opera superstite

Page 38: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Il tempo riguardo all’opera d’arte e al restauro

Il tempo si incontra nell’opera d’arte in tre momenti differenti

1) Il tempo della realizzazione dell’opera

2) Il tempo che passa tra la fine della creazione dell’opera

e il momento in cui la nostra coscienza riconosce l’opera

d’arte come tale (presente)

3) Il tempo del riconoscimento da parte della coscienza

In quale dei tre tempi sarà legittimo l’intervento di restauro ?

Nel primo? No perche si interferirebbe con il momento creativo

(restauro di fantasia)

Nel secondo? No perché tenderebbe ad annullare le modifiche

avvenute in quel tempo nell’idea di ripristinare lo stato originario

dell’opera (restauro di ripristino)

Nel terzo? Si perché solo così rispetterà il tempo che è passato senza

cercare di eliminarne le tracce

Page 39: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Il restauro secondo l’istanza storica

Ogni opera d’arte ha una sua valenza storica in quanto prodotto umano

realizzato in un certo tempo e in un certo luogo

In quest’ottica nel restauro si pone il problema della conservazione o

rimozione delle aggiunte e dei rifacimenti

Aggiunta: una nuova testimonianza del fare umano e quindi della storia

Rifacimento: intervento che intende riplasmare l’opera, intromettersi

nel processo creativo rifondere il vecchio con il nuovo

Per l’istanza storica è legittima la conservazione solo dell’aggiunta perché il

rifacimento che mira a creare un falso storico non è accettabile e quindi va rimosso

N.B solo quando il rifacimento non cerca di rifondere il vecchio con il nuovo ed è

dunque riconoscibile dovrà essere conservato nella sua valenza storica

Page 40: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Il restauro secondo l’istanza estetica

Ogni opera d’arte ha una sua valenza estetica in quanto prodotto artistico

Aggiunte o rifacimenti. Che fare? Conservare o rimuovere?

Se l’aggiunta deturpa, snatura, offusca, sottrae in parte alla vista

l’opera d’arte va rimossa documentando la rimozione

N.B Conflitto di interessi tra istanza storica e istanza estetica:

prevale l’istanza estetica poiché l’essenza dell’opera d’arte è il suo

essere tale, la sua artisticità, solo in un secondo momento il suo

essere una testimonianza storica

Page 41: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Il Trasporto del volto santo da Luni a Lucca

(Amico Aspertini 1474-1552)

Lucca - Basilica di S.Frediano

Page 42: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

N.B. In realtà la prevalenza nella conservazione o nella

rimozione dell’una o dell’altra istanza va valutata caso per caso: è sempre

un giudizio di valore che determina la scelta per l’una o l’altra istanza

E il rifacimento?

Anche in questo caso bisogna valutare caso per caso

In linea di massima il rifacimento per le sue caratteristiche

di arbitrarietà dovrebbe poter essere eliminato sempre che la sua

eliminazione non arrechi un danno estetico all’opera

Page 43: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Lo spazio dell’opera d’arte

Qual è lo spazio che deve essere tutelato dal restauro?

L’opera d’arte ha una spazialità propria che si inserisce nello spazio in

cui viviamo (lo spazio fisico dell’esistenza).

Il restauro deve far in modo che l’opera d’arte conservi la sua

spazialità

Es: rispettare le condizioni di spazialità di un’architettura

o la possibilità di percepire da tutti i lati una scultura a tutto tondo

Page 44: QUALCHE DEFINIZIONE PER UN LESSICO PIÚ CORRETTO

Restauro preventivo

Si intende tutto ciò che mira a prevenire la necessità dell’intervento di restauro

È il primo imperativo della conservazione e si dirama in varie

direzioni d’indagine

1 direttiva: determinare le condizioni necessarie per il godimento

dell’opera sia come immagine che come monumento storico

2 direttiva: indagare sullo stato di consistenza della materia

3 direttiva: indagare sulle condizioni ambientali, come

elementi che possono permettere, minacciare o rendere precaria la

conservazione

Così come nel restauro effettivo, in quello preventivo sono importanti

i progressi della scienza

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