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RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELL’OBESITA’ Giulia Cairella

RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

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RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE

DELL’OBESITA’

Giulia Cairella

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Da dove si parte?

Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

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Da dove si parte?

Quale prevenzione ?Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

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Da dove si parte?

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Da dove si parte?

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Da dove si parte?

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Da dove si parte?Da dove si parte?

Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

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Politiche nazionali & cultura

Fattori globali

Risorse locali & cultura

Conoscenze individuali, attitudini

comportamenti

Prevalenza obesità

Impatto sociale

Patologie croniche

Mortalità precoce

Disabilità

Ridotta qualità di

vita

Aumento costi

sanitari

MODELLO SOCIALE DELL’OBESITÀ

Mercato & industria

Agricoltura & nutrizione

Educazione

Sistema sanitario

Sport & tempo libero

Trasporti e ambiente

Media

Pubblicità & Marketing

Politica fiscale

Sicurezza sociale/Welfare

Criminalità

Religione

Modernizzazione

Urbanizzazione

Globalizzazione dei mercati

Transizione economica

Cambiamenti della struttura occupazionale

ConoscenzeConoscenze

AttitudiniAttitudini

AbilitàAbilità

MotivazioneMotivazione

Trasporti & pianificazione

urbanistica

Strutture ricreative e

sportive

Organizzazione e politiche del

lavoro

Organizzazione e politiche scolastiche

Accesso alle strutture sanitarie

Agricoltura/ giardini pubblici/

mercato locale

Alimenti trasformati/

importati

Cultura locale & religione

Misure igieniche

Sicurezza

ATTIVITÀ ATTIVITÀ FISICAFISICA

ASSUNZIONASSUNZIONE E

DIETETICA:DIETETICA:densità densità

nutrizionalenutrizionale

Page 9: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

La prevenzione: a che livello ?

comunità

individui

o

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La prevenzione: a che livello ?

comunità

Page 11: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

La prevenzione: a che livello ?

individui

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Page 13: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Da dove si parte?Da dove si parte?

Quale prevenzione ?Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

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INTERVENTO EFFICACEINTERVENTO EFFICACE

MODIFICA MODIFICA POSITIVAMENTE POSITIVAMENTE

L’OUTCOMEL’OUTCOME

MODIFICA MODIFICA POSITIVAMENTE POSITIVAMENTE

L’OUTCOMEL’OUTCOME

(…..3 parole…..)(…..3 parole…..)

INTERVENTO EFFICACE

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PREVENZIONE BASATA SU PROVE DI EFFICACIA

RIGUARDA

L’USO COSCENZIOSO, ESPLICITO E GIUDIZIOSO DELLE MIGLIORI EVIDENZE SCIENTIFICHE

DISPONIBILI PER PRENDERE DECISIONI SUGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE

RIVOLTI ALLE COMUNITA’ O A GRUPPI A RISCHIO

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TORTA DELL’EFFICACIA IN PREVENZIONE

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TORTA DELL’EFFICACIA IN PREVENZIONE

PROBLEMA !!!

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La metodologia Evidence – Based pone dei problemi quando applicata al settore della prevenzione, in particolare nel settore della prevenzione nutrizionale.

La maggior parte delle evidenze deriva da studi ecologici

PREVENZIONE BASATA

SU PROVE DI EFFICACIA

PROBLEMA !!!

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Le prove di efficacia sono riferibili a popolazioni omogenee…..

e quando esportate in altre realtà?

PREVENZIONE BASATA

SU PROVE DI EFFICACIA

PROBLEMA !!!

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efficacia in PREVENZIONE NUTRIZIONALE

riferita a criteri e raccomandazioni che l’evidenza scientifica ha dimostrato essere utili per il mantenimento del benessere e per la prevenzione di patologie rilevanti

Strategie, metodi didattici e di Strategie, metodi didattici e di comunicazione educativa che la comunicazione educativa che la ricerca ha dimostrato essere più ricerca ha dimostrato essere più appropriati, cioè in grado di appropriati, cioè in grado di modificare in senso favorevole modificare in senso favorevole per la salute, le conoscenze, gli per la salute, le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti atteggiamenti e i comportamenti dei destinatari degli interventidei destinatari degli interventi

efficacia PER LA SALUTE efficacia EDUCATIVAefficacia EDUCATIVA

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Dietary change Physical inactivity

% FAT

BULK,e.g. vegetables tubers, cereals

Phytoestrogensbioactivate molecules

Folate, B6 Homocysteinaemia Thrombosis

OBESITY DIABETES CHDSex hormone

changes

CANCERS: breast, endometrium

Trans fatty acids

Saturated fats Atherosclerosis

+ + +

+ +

+

-

-

Antioxidants

+

-

+

+

+

+

Total Fat

n-3 fatty acids -

The interlinking of physical inactivity and dietary effects on obesity and the progression of disease with industrialisation.

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Fonte: Ledikwe et al., 2006

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Fonte: Bes-Rastrollo et al, Nutrition, 2006

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Effetto protettivo Livello di evidenza

Incremento del rischio

Livello di evidenza

Nessuna relazione

Livello di evidenza

Svolgimento regolare di attività fisica

+++ Stile di vita sedentario +++ Contenuto

proteico della dieta

+

Regimi alimentari ad elevato contenuto in fibra

+++ Regimi alimentari con alimenti ad elevata densità energetica

+++

Promozione di un’alimentazione equilibrata nei bambini sia in ambito scolastico che a casa

++ Basso livello socio-economico nei soggetti di sesso femminile

++

Consumo di alimenti a basso indice glicemico

+ Consumo di bevande zuccherate e succhi di frutta

++

Allattamento al seno + Frequente consumo di pasti fuori casa

+

Aumento del numero giornaliero dei pasti

0 Controllo dell’assunzione calorica, seguita da periodi di disinibizione

+

Consumo di bevande alcoliche

0

LIVELLI DI EVIDENZA PER SOVRAPPESO E OBESITA’

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Obiettivi nutrizionali per la popolazione europea (EURODIET 2001)

variabile obiettivo evidenza

PAL >1.75 ++

BMI 21-22 ++

Lipidi <30% ++

A.G. saturi <10% ++++

A.G. trans <2 ++

Polins n-6 4-8

Polins n-3 2g a. linoleico + 200 mg a.g. a catena corta

CHO >55% +++

Frequenza CHO semplici < 4 ++

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Obiettivi nutrizionali per la popolazione europea (EURODIET 2001)

variabile obiettivo evidenza

Frutta e verdura > 400 g ++

Folati da alimenti > 400 g +++

Fibra alimentare > 25 g ++

sodio < 6 +++

iodio 150 g (bambini 50; gravidanza 200)

+++

ferro 15 mg

calcio > 800 mg

Vitamina D (anziani) 10 g

Allattamento al seno Circa 6 mesi +++

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efficacia in PREVENZIONE NUTRIZIONALE

Strategie, metodi didattici e di comunicazione educativa che la ricerca ha dimostrato essere più appropriati, cioè in grado di modificare in senso favorevole per la salute, le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti dei destinatari degli interventi in relazione al setting

efficacia PER LA SALUTEefficacia PER LA SALUTE efficacia EDUCATIVA

riferita a criteri e riferita a criteri e raccomandazioni che raccomandazioni che l’evidenza scientifica ha l’evidenza scientifica ha dimostrato essere utili per il dimostrato essere utili per il mantenimento del benessere mantenimento del benessere e per la prevenzione di e per la prevenzione di patologie rilevantipatologie rilevanti

Page 28: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Politiche nazionali & cultura

Fattori globali

Risorse locali & cultura

Conoscenze individuali, attitudini

comportamenti

Prevalenza obesità

Impatto sociale

Patologie croniche

Mortalità precoce

Disabilità

Ridotta qualità di

vita

Aumento costi

sanitari

MODELLO SOCIALE DELL’OBESITÀ

Mercato & industria

Agricoltura & nutrizione

Educazione

Sistema sanitario

Sport & tempo libero

Trasporti e ambiente

Media

Pubblicità & Marketing

Politica fiscale

Sicurezza sociale/Welfare

Criminalità

Religione

Modernizzazione

Urbanizzazione

Globalizzazione dei mercati

Transizione economica

Cambiamenti della struttura occupazionale

ConoscenzeConoscenze

AttitudiniAttitudini

AbilitàAbilità

MotivazioneMotivazione

Trasporti & pianificazione

urbanistica

Strutture ricreative e

sportive

Organizzazione e politiche del

lavoro

Organizzazione e politiche scolastiche

Accesso alle strutture sanitarie

Agricoltura/ giardini pubblici/

mercato locale

Alimenti trasformati/

importati

Cultura locale & religione

Misure igieniche

Sicurezza

ATTIVITÀ ATTIVITÀ FISICAFISICA

ASSUNZIONASSUNZIONE E

DIETETICA:DIETETICA:densità densità

nutrizionalenutrizionale

Page 29: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Da dove si parte?Da dove si parte?

Quale prevenzione ?Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

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Esito degli interventi preventivi per CHDDDDEEESSSTTTIIINNNAAATTTAAARRRIII OOOBBBIIIEEETTTTTTIIIVVVIII RRRIIISSSUUULLLTTTAAATTTIII

BBBAAAMMMBBBIIINNNIII

cccooonnnsssuuummmooo gggrrraaassssssiii cccooonnnsssuuummmooo fffrrruuuttttttaaa eee vvveeerrrddduuurrraaa aaattttttiiivvviiitttààà fffiiisssiiicccaaa cccooonnnooosssccceeennnzzzaaa cccooollleeesssttteeerrrooolllooo ssseeerrriiicccooo

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IIINNNSSSEEEGGGNNNAAANNNTTTIII cccooonnnsssaaapppeeevvvooollleeezzzzzzaaa pppeeerrrccceeezzziiiooonnneee bbbaaarrrrrriiieeerrreee

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GGGRRRUUUPPPPPPIII DDDIII IIINNNTTTEEERRREEESSSSSSEEE

cccooonnnsssuuummmooo fffrrruuuttttttaaa eee vvveeerrrddduuurrraaa

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PPPAAADDDRRRIII cccooonnnsssaaapppeeevvvooollleeezzzzzzaaa +++ +++;;; (((GGGeeelllmmmooo)))

CCCAAASSSAAALLLIIINNNGGGHHHEEE cccooonnnsssaaapppeeevvvooollleeezzzzzzaaa +++ +++;;; (((KKKeeennnnnneeedddyyy)))

DDDOOONNNNNNEEE cccooonnnsssuuummmooo gggrrraaassssssiii ---111999%%%;;; (((BBBuuurrrrrrooowwwsss)))

PPPOOOSSSTTTOOO DDDIII LLLAAAVVVOOORRROOO

cccooonnnsssuuummmooo gggrrraaassssssiii cccooonnnsssuuummmooo fffrrruuuttttttaaa,,, vvveeerrrddduuurrraaa cccooonnnsssuuummmooo llleeeggguuummmiii

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CCCOOOMMMUUUNNNIIITTTAAA’’’ FFFAAATTTTTTOOORRRIII RRRIIISSSCCCHHHIIIOOO

CCCOOORRROOONNNAAARRRIIICCCOOO::: cccaaalllooorrriiieee tttoootttaaallliii llliiipppiiidddiii tttoootttaaallliii cccooollleeesssttteeerrrooolllooo aaallliiimmmeeennntttaaarrreee aaaccciiidddiii gggrrraaassssssiii sssaaatttuuurrriii aaalllcccooolll PPPUUUFFFAAA fffiiibbbrrreee cccaaarrrbbboooiiidddrrraaatttiii cccooommmpppllleeessssssiii cccaaalllccciiiooo

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Quali riferimenti?

Page 32: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Quali riferimenti?The Cochrane Database of Systematic Reviews 2006 Issue 1

Copyright © 2006 The Cochrane Collaboration. Published by J ohn Wiley & Sons,

Ltd.

Interventions for preventing obesity in children Summerbell CD, Waters E, Edmunds LD, Kelly S, Brown T, Campbell KJ

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Tipo di studio

Caratteristiche dell’intervento (downstream vs upstream)

Indicatori di outcome

Indicatori di processo

Rigore metodologico (presenza di gruppo di controllo, lunghezza follow-up)

Sostenibilità e praticabilità

Criteri di valutazione degli interventi

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MODALITA’

ATTIVITÀ FISICA coinvolgimento in attività motorie

DIETA interventi focalizzati sui consumi alimentari

PSICOSOCIALI Autostima, immagine corporea, inadeguatezza dei supporti, stress

FAMIGLIARI Coinvolgimento di famigliari

MODIFICHE DEL COMPORTAMENTO

Rinforzo motivazionale

EDUCAZIONE Educazione alla salute, alla vita attiva

AMBIENTE Modifiche comportamentali all’interno della comunità

INCENTIVI Denaro, attrezzature per lo sport

OUTCOME

COMPOSIZIONE CORPOREAIMC, distribuzione del grasso corporeo, prevalenza dell’obesità, riduzione del peso, spessore delle pliche corporee

FITNESS Permanenti misure di forma fisica

FATTORI DI RISCHIO

PER PATOLOGIE CRONICHEPressione sanguigna, valori ematici di lipidi, insulina, glucosio

NUTRIZIONE Abitudini alimentari, scelta dei cibi, assunzione energetica

ATTIVITÀ FISICA Frequenza, durata, intensità e comportamenti sedentari

FATTORI PSICOSOCIALI Autostima, immagine corporea, livelli di stress

CONOSCENZE CONSAPEVOLEZZAConoscenze su: fattori di rischio di patologie croniche, fabbisogni nutrizionali, attività fisica necessari per uno stato di salute ottimale

Caratteristiche degli interventi e outcomes considerati

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Criteri di valutazione degli interventi1. L’intervento si rivolge alle abitudini alimentari, a pattern di attività fisica, all’uso della TV da parte

dei bambini?

2. Per interventi che includono l’attività fisica, il programma comprende attività da svolgere dentro e fuori l’ambiente scolastico?

3. L’intervento cerca di cambiare comportamenti attraverso modificazioni dell’ambiente fisico, economico o socioculturale?

4. L’intervento è sostenibile anche oltre il termine previsto, a livello strutturale e istituzionale, con minimi input addizionali?

5. Quale è il livello di coinvolgimento di partecipanti, genitori, insegnanti, e/o comunità?

6. Il programma d’intervento di prevenzione primaria è adeguato ai bisogni della comunità locale, delle scuole, e/o delle famiglie che sono incluse nel target di popolazione?

7. Fino a che punto l’intervento si rivolge a fattori di livello famigliare e individuale?

8. L’intervento ha molteplici punti focali e livelli d’intervento, di carattere nazionale, regionale e di comunità?

9. L’intervento costruisce legami tra settori, attraverso il coinvolgimento di organizzazioni/gruppi che possono altrimenti essere considerati indipendenti?

10. L’intervento raggiunge tutti i bambini presenti nella comunità?

11. Esiste la possibilità di integrare il programma all’interno di iniziative già esistenti?

12. Il programma è costruito su teorie ed evidenze già esistenti?

Page 37: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Summary of methodological rigour appraisal results by setting

Page 38: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella
Page 39: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Da dove si parte?Da dove si parte?

Quale prevenzione ?Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

Page 40: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Setting

Il setting ha strutture definite, modalità di comunicazione condivise, stabili nel tempo

Il setting ha strutture definite, modalità di comunicazione condivise, stabili nel tempo

L’ambiente comune offre la possibilità di raggiungere gruppi omogenei di popolazione e di modificarne il profili di salute

L’ambiente comune offre la possibilità di raggiungere gruppi omogenei di popolazione e di modificarne il profili di salute

Il razionale per un approccio di setting si basa sull’influenza che la struttura organizzativa può avere sui comportamenti.

Il razionale per un approccio di setting si basa sull’influenza che la struttura organizzativa può avere sui comportamenti.

Setting

Page 41: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

L’individuo non vive in un solo ambiente, bensì trascorre il tempo in più ambienti

L’individuo non vive in un solo ambiente, bensì trascorre il tempo in più ambienti

Un approccio di setting è volto a creare un ambiente positivo per la salute attraverso una molteplicità di azioni e riorienta il modo di pensare la salute

Un approccio di setting è volto a creare un ambiente positivo per la salute attraverso una molteplicità di azioni e riorienta il modo di pensare la salute

Setting

Page 42: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Metanalisi Metanalisi

che includono che includono

almeno 4 studi almeno 4 studi

con risultati con risultati

coerenticoerenti

HDA 2003

Prove di efficacia e setting

TFCPS 2005 Seidell 2006

Metodologia Metodologia TFCPS, TFCPS,

Follow-up Follow-up almeno di almeno di 6 mesi 6 mesi

Decremento Decremento ponderale ponderale ca 2 kgca 2 kg

Miglioramento Miglioramento

significativo significativo

rispetto al gruppo rispetto al gruppo

di controllodi controllo

Page 43: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Popolazione target e tipologia

d’intervento

Giudizio della Task

Force

Descrizione dell’interventoRisultatifocus Tipologia degli intervento

Setting scolastico Età < 12 anni

Interventi combinati: nutrizione, attività fisica, componenti compotramentali

Evidenze insufficienti a determinarne l’efficacia

Incrementare la buona salute e migliorare la nutrizione

Intervento sul gruppo classe con il docente quale guida, attraverso la progettazione di attività divertenti.

• Nella maggior parte degli studi, i docenti sono stati addestrati a: a) implementare il programma, b) incrementare i curricola per l’educazione fisica già esistenti, c) a descrivere aspetti comportamentali. (es. usando modelli di comportamenti desiderati, specificazione degli obiettivi).

• Lezioni incorporate nel curriculum già esistente• Riduzione del tempo trascorso a guardare la TV • Modificazioni del servizio di ristorazione • Rinforzo di attività a livello di tutta la comunità (es fiera

della salute) COINVOLGIMENTO DEI GENITORI A DIVERSI GRADI E

LIVELLI

• risultati contrastanti per IMC, spessore pliche cutanee, variazioni ponderali (6 studi)

• variazione ponderale statisticamente significativa in uno studio.

Attività fisica Evidenze insufficienti a determinarne l’efficacia

Incrementare attività fisica dentro/fuori la scuola

I programmi erano condotti da TUTOR addestrate e da insegnanti di educazione fisica. Le attività includevano: camminate, esercizi in classe, danza aerobica

• Risultati confrontabili (2 studi)

• Effetti sullo stato ponderale non statisticamente significativi

Comportamentali non inerenti

nutrizione e attività fisica

Evidenze insufficienti a determinarne l’efficacia

Ridurre il tempo trascorso davanti a televisione, videogiochi.

6 mesi di lezione. Training dei docenti. Gli studenti erano sfidati a limitare le ore a trascorse davanti TV per un periodo di 10 giorni e successivamente a limitarle a7 ore a settimana, Supporti: a) invio di newsletters ai genitori per aiutare i ragazzi a centrare l’obiettivo. b) invio di un time-manager elettronico per monitorare la visione della TV da parte di ogni componente famigliare Obiettivo del programma (riduzione della adiposità) non a conoscenza di genitori, ragazzi, insegnanti

Limitato decremento ponderale in uno studio

Raccomandazioni Task Force on Community Preventive Services sugli interventi a scuola per la prevenzione di sovrappeso e obesità

Page 44: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Popolazione target e tipologia

d’intervento

Giudizio della Task

Force

Descrizione dell’interventoRisultatifocus Tipologia degli intervento

Setting scolastico Età 13-17 anni

Interventi combinati: nutrizione, attività fisica, componenti compotramentali

Evidenze insufficienti a determinarne l’efficacia

NutrizioneAttività fisica Prevenzione del fumo

Intervento su gruppi classe. Strumenti:a) libro-guida ai docenti b) quaderno di lavoro e passaporto della salute, per registrare i risultati, agli studenti c) Visita domiciliare alla famiglia da parte del team almeno due volte durante l’anno scolastico

Limitati decrementi di IMC (1 studio)

Attività fisica Evidenze insufficienti a determinarne l’efficacia

N.A. N.A. Nessuno studio

Comportamentali non inerenti

nutrizione e attività fisica

Evidenze insufficienti a determinarne l’efficacia

N.A. N.A. Nessuno studio

Età <17 anniNutrizione

Evidenze insufficienti a determinarne l’efficacia

N.A. N.A. Nessuno studio

Età ≥18 anniTutti tipi

Evidenze insufficienti a determinarne l’efficacia

N.A. N.A. Nessuno studio

Raccomandazioni Task Force on Community Preventive Services sugli interventi a scuola per la prevenzione di

sovrappeso e obesità

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Page 47: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Prove di efficacia presenti (HDA 2003)interventi multi-componenti nelle scuole (soprattutto per le bambine)educazione alimentare, promozione attività fisica, riduzione comportamenti sedentari, terapia comportamentale, formazione degli insegnanti, materiale curriculare, modifica dei pranzi scolastici e di bar/distributori che vendono dolciumi

Prove di efficacia insufficienti(HDA, 2003, TFCPS 2005)Interventi con i bambini in classe: attività divertenti per aumentare l’attività fisica (HDA,2003) e migliorare l’alimentazione realizzate sia a scuola che a casa. Formazione degli insegnanti

Prove di efficacia presenti (Seidell, 2006)interventi multi-componenti nelle scuole educazione alimentare, interventi curriculari di attività fisica, riduzione comportamenti sedentari, riduzione TV e computer, promozione del consumo di frutta e verdura

Setting scuola

Prove di efficacia insufficienti (Summerbell, 2006; Cochrane review)interventi su nutrizione ed attività fisicastrategie multicomponenti sono verosimilmente più efficaci

Page 48: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Prove di efficacia insufficienti(TFCPS 2005)Interventi comportamentali:

• valutazione del rischio; counselling; incentivi;

su attività fisica:• esercizi a casa; training di

20 min x 3 vv settimana; promozione di stili di vita salutari; migliore accessibilità a luoghi di AF

nutrizionali: • utilizzo di software

nutrizionali; manipolazione della dieta

Prove di efficacia presenti (TFCPS 2005)interventi multi-componenti su nutrizione + attività fisica

• educazione alimentare con software, indicazioni dietetiche, prescrizione di attività fisica, esercizi di gruppo attitudini, supporto di gruppo

Setting luogo di lavoro

Page 49: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Prove di efficacia insufficienti (HDA 2003)interventi su nutrizione ed attività fisica

• promozione attività fisica,• riduzione comportamenti

sedentari• modifiche della dieta,• educazione alla salute• contatti ripetuti con

bambini e famiglie

Prove di efficacia insufficienti (Flynn et al, 2006)

• La scarsità di programmi pone problemi di valutazione e riflette la difficoltà di accesso e coinvolgimento del nucleo familiare

• il 52% dei programmi sviluppati in altri setting coinvolge le famiglie e sviluppa strategie per modificare l’ambiente familiare

• esempi: focus group con le famiglie od integrazione di attività in ambiente familiare

Setting famiglia

Page 50: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Prove di efficacia insufficienti(HDA 2003)Interventi:

• seminari, corsi per corrispondenza; uso dei mass-media

Setting comunità e SSN

Prove di efficacia in progress(TFCPS 2005)

Page 51: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Da dove si parte?Da dove si parte?

Quale prevenzione ?Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

Page 52: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OUTCOME:

MODIFICHE DEI CONSUMI ALIMENTARIMODIFICHE DEI CONSUMI ALIMENTARI MODIFICHE DEI CONSUMI ALIMENTARIMODIFICHE DEI CONSUMI ALIMENTARI

Alcuni esempi dalla letteratura

Page 53: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

MODALITA’MODALITA’Promozione attività fisica, educazione nutrizionale, aumento del consumo di frutta e verdura

OutcomeOutcomedecremento ponderale

considerando l’accettabilità e la sostenibilità, la modalità per corrispondenza produce l’efficacia maggiore

MODALITA’MODALITA’

Intervento individuale Intervento individuale

vsvs Corso per corrispon-Corso per corrispon-

denza e contatto denza e contatto telefonico telefonico

vs gruppo di controllovs gruppo di controllo

Materiale informativoMateriale informativo

Razionale: gruppo target adulti

SETTING: Comunità

Cosa non conoscoCosa non conoscoSviluppo di modalità di contatto con esperti

Page 54: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OutcomeOutcomenella maggioranza dei casi aumento di conoscenze e consapevolezza, senza modifiche del comportamento

1 RCT riporta un aumento del consumo di 0.5 porzioni/1000 kcal di frutta e verdura utilizzando una piattaforma informatica che fornisce informazioni nutrizionali (Anderson, 2001)

MODALITA’MODALITA’Segnali per Segnali per evidenziare alimenti evidenziare alimenti salutarisalutari

FilmatiFilmati

Messaggi audioMessaggi audio

Uso del computerUso del computer

Razionale: luogo di acquisto del

95% della popolazione

SETTING Comunità: Supermercato

Cosa non conoscoCosa non conosco

Maggiore efficacia nei gruppi di basso LSE?

Page 55: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OutcomeOutcome

diminuzione di densità energetica e contenuto in grassi, aumento del consumo di frutta e verdura a scuola e sui luoghi di lavoro

non sono disponibili dati su modifiche delle scelte alimentari negli altri pasti

MODALITA’MODALITA’

Segnali per evidenziare Segnali per evidenziare ricette salutariricette salutari

Modifiche di ricetteModifiche di ricette

Valore nutrizionale dei Valore nutrizionale dei menùmenù

Modifiche sensorialiModifiche sensoriali

Offerta snacks salutari Offerta snacks salutari

Razionale: consumo di almeno 1

pasto/die per bambini e lavoratori

SETTING Comunità: Ristorazione

Cosa non conoscoCosa non conoscoMaggiore efficacia con azioni sulle politiche dei prezzi?

Page 56: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OutcomeOutcome

aumento del consumo di 1.5 porzioni/die di frutta e verdura e di ca 6 g di fibra die, riduzione del consumo di grassi del 23%

maggiore efficacia del counselling motivazionale breve (modello degli stadi del cambiamento)

MODALITA’MODALITA’

Counselling breveCounselling breve

Counselling Counselling nutrizionalenutrizionale

Consigli nutrizionali Consigli nutrizionali personalizzatipersonalizzati

Razionale: gruppi target bambini,

anziani, donne in gravidanza

SETTING: Servizi sanitari

BiasBiasMinore accessibilità da parte dei gruppi più vulnerabili

Page 57: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OutcomeOutcome

positivo per sovrappeso/obesità negli interventi multicomponenti

aumento del consumo di frutta e verdura, (+ 0.2-0.8 porzioni/1000 kcal) e di stili di vita attiviMODALITA’MODALITA’

Educazione Educazione nutrizionalenutrizionale

Educazione motoriaEducazione motoria

Utilizzo di mezzi Utilizzo di mezzi informaticiinformatici

Modifica pasti/snack Modifica pasti/snack nei distributorinei distributori

Razionale: gruppo target adulti ed

individui a rischio, sostenibile nel tempo

SETTING: Posto di lavoro

Cosa non conoscoCosa non conosco

necessità di ulteriori studi per sviluppare approcci efficaci

Page 58: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OutcomeOutcome

positivo per sovrappeso/obesità negli interventi multicomponenti

aumento del consumo di frutta e verdura, fibra, riduzione del consumo di grassi e di stili di vita sedentari, riduzione del consumo di bevande gassate

MODALITA’MODALITA’ Educazione nutrizionaleEducazione nutrizionale

Educazione motoriaEducazione motoria

Educazione a stili di vita Educazione a stili di vita salutarisalutari

Riduzione TV/dieRiduzione TV/die Modifica pasti/snackModifica pasti/snack Coinvolgimento delle Coinvolgimento delle

famigliefamiglie

Razionale: gruppo target bambini,

famiglia, sostenibile nel tempo

SETTING: Scuola

Cosa non conoscoCosa non conosco

pochi gli studi sulla fascia di età 0-6 anni; poco studiato l’effetto della peer-education e il coinvolgimento delle famiglie; approcci più efficaci se distinti per sesso?

Page 59: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OUTCOME:

AUMENTO DELL’ATTIVITA’ FISICAAUMENTO DELL’ATTIVITA’ FISICAAUMENTO DELL’ATTIVITA’ FISICAAUMENTO DELL’ATTIVITA’ FISICA

Alcuni esempi dalla letteratura

Page 60: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OutcomeOutcome

In alcuni studi positivo per BMI e/o plicometria

frequente associazione con educazione nutrizionale

non frequente il coinvolgimento della famiglia

MODALITA’MODALITA’

Educazione motoria Educazione motoria curricularecurriculare

Riduzione Riduzione TV/computer/dieTV/computer/die

Attività motorie Attività motorie programmateprogrammate

Coinvolgimento delle Coinvolgimento delle famigliefamiglie

Razionale: gruppo target bambini,

famiglia, sostenibile nel tempo

SETTING: Scuola

Cosa non conoscoCosa non conosco Riduzione dei comportamenti sedentari o aumento dell’attività fisica? Efficacia differente in relazione al sesso ?

Page 61: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OutcomeOutcome

positivo per BMI e/o plicometria

MODALITA’MODALITA’

Counselling Counselling comportamentale comportamentale (modello stadi del (modello stadi del cambiamento)cambiamento)

++ Incontri di gruppo con Incontri di gruppo con

esperti di educazione esperti di educazione motoriamotoria

Razionale: gruppo target adulti

sovrappeso, soggetti a rischio

SETTING: Sistema sanitario

ProspettiveProspettive Implementazione del modello PACEnella medicina di base

Page 62: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

OutcomeOutcome

Decremento ponderale e/o prevenzione Decremento ponderale e/o prevenzione dell’incremento di peso ca 300 g dell’incremento di peso ca 300 g persona/annopersona/anno

MODALITA’MODALITA’

Incentivazioni e Incentivazioni e segnaleticasegnaletica

per l’uso delle scaleper l’uso delle scale

Centri commercialiCentri commerciali

AereoportiAereoporti

Metro/stazioneMetro/stazione

UfficiUffici

Razionale: incremento del

dispendio energetico

SETTING: Comunità

Page 63: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Messaggi + 3.7%Messaggi + 3.7%Risparmia tempo, allena il tuo cuoreMantieniti in salute, risparmia tempo, usa le scaleAllena il tuo cuoreFallo per la tua famigliaLimita l’uso dell’ascensore al personale e alle persone disabili

Musica + 4.7%Musica + 4.7%

Arti grafiche + 4.2%Arti grafiche + 4.2%

SETTING: Comunità

Cosa non conoscoCosa non conosco L’implementazione di tali programmi produce un effetto significativo sulla prevalenza di obesità?

MODALITA’MODALITA’

Incentivazioni e Incentivazioni e segnaleticasegnaletica

per l’uso delle scaleper l’uso delle scale

Centri commercialiCentri commerciali

AereoportiAereoporti

Metro/stazioneMetro/stazione

UfficiUffici

Razionale: incremento del

dispendio energetico

Page 64: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Da dove si parte?Da dove si parte?

Quale prevenzione ?Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

Page 65: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Raccomandazione

There is a growing consensus that effective intervention to address the obesity epidemic requires a multi-strategic approach involving all levels of society – both for the population as a whole and for the individual

This relates to ensuring a balance in intervention strategies along the continuum that stretches from individualized health care

(downstream investments) to the introduction

of policy and legislation that affects whole populations on a macro level (upstream investments)

SETTING

scuolascuola

luogo di luogo di lavorolavoro

comunitàcomunità

Prevenzione dell’obesità e prove di efficacia

Page 66: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Raccomandazione

There is a growing consensus that more upstream investment is required to tackle the obesogenic environment

In addition the new concept of integration in the prevention of chronic diseases has been introduced into public health practice.

This concept promotes integration of

activities so that several chronic diseases with common risk factors can be addressed simultaneously.

Prevenzione dell’obesità e prove di efficacia

SETTING

scuolascuola

luogo di luogo di lavorolavoro

comunitàcomunità

Page 67: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Environmental modifications were infrequently observed, indicating a lack of focus on creating supportive

Environmental modifications were infrequently observed, indicating a lack of focus on creating supportive

The programmes must include the principles of population health, i.e. the importance of the upstream determinants of health, and the need for multiple levels of intervention, multiple areas of action and participant involvement, as outlined in the Ottawa Charter for Health Promotion

The programmes must include the principles of population health, i.e. the importance of the upstream determinants of health, and the need for multiple levels of intervention, multiple areas of action and participant involvement, as outlined in the Ottawa Charter for Health Promotion

Considerazioni generali

Page 68: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Setting

Obesity can become a chronic condition, yet just over a quarter of the programmes included for synthesis had duration and/or follow-up periods exceeding 1 year.

Obesity can become a chronic condition, yet just over a quarter of the programmes included for synthesis had duration and/or follow-up periods exceeding 1 year.

This limits what can be inferred about effectiveness and sustainability of programmes over the long term

This limits what can be inferred about effectiveness and sustainability of programmes over the long term

Considerazioni generali

Investigate the long-term sustainability of interventions

Investigate the long-term sustainability of interventions

Page 69: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Setting

Pochi i programmi distinti per sesso: 11% a target femminile, 3% a target maschile. Ciò è particolarmente nella scuola secondaria e nel setting comunità

Pochi i programmi distinti per sesso: 11% a target femminile, 3% a target maschile. Ciò è particolarmente nella scuola secondaria e nel setting comunità

concentrarsi sull’effettiva efficacia degli interventi, mentre la ricerca attuale è volta a misurare l’impatto su obesità e sovrappeso

concentrarsi sull’effettiva efficacia degli interventi, mentre la ricerca attuale è volta a misurare l’impatto su obesità e sovrappeso

Considerazioni generali

Poche le informazioni sulla reale modalità di svolgimento degli interventi

Poche le informazioni sulla reale modalità di svolgimento degli interventi

Considerare le barriere che impediscono l’implementazione degli interventi dalla ricerca alla pratica

Considerare le barriere che impediscono l’implementazione degli interventi dalla ricerca alla pratica

Page 70: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

Da dove si parte?Da dove si parte?

Quale prevenzione ?Quale prevenzione ?

Quali prove di efficacia in prevenzione ?Quali prove di efficacia in prevenzione ?

Quali riferimenti, quale outcome?Quali riferimenti, quale outcome?

E il setting?E il setting?

Cosa conosco e cosa non conosco?Cosa conosco e cosa non conosco?

Quali raccomandazioni?Quali raccomandazioni?

E gli effetti indesiderati …..?

PREVENZIONE DELL’OBESITA’E PROVE DI EFFICACIA

Page 71: RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE NUTRIZIONALE DELLOBESITA Giulia Cairella

I programmi di prevenzione non devono indurre a pratiche dietetiche non salutari, fattore di rischio per disturbi del comportamento alimentare

I programmi di prevenzione non devono indurre a pratiche dietetiche non salutari, fattore di rischio per disturbi del comportamento alimentare

I programmi di prevenzione non devono portare alla stigmatizzazione sociale o all’isolamento dei sovrappeso/obesi (è difficile coinvolgere soggetti che hanno feed-back negativi in tre valutazioni: peso, spessore pliche e fitness !)

I programmi di prevenzione non devono portare alla stigmatizzazione sociale o all’isolamento dei sovrappeso/obesi (è difficile coinvolgere soggetti che hanno feed-back negativi in tre valutazioni: peso, spessore pliche e fitness !)

E gli effetti indesiderati …..?

Una corretta alimentazione è fondamentale per preservare la crescita e lo sviluppo dell’individuo. Restrizioni energetiche in bambini obesi sottoposti a regimi dietetici controllati potrebbero comportare una riduzione della velocità di accrescimento staturale

Una corretta alimentazione è fondamentale per preservare la crescita e lo sviluppo dell’individuo. Restrizioni energetiche in bambini obesi sottoposti a regimi dietetici controllati potrebbero comportare una riduzione della velocità di accrescimento staturale