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Maggio 2014
Anno 7, Numero 3
Ragazzi: “Voce!”
Sommario
A lezione di Primo
Soccorso
3
I nonni raccontano le
sagre di un tempo
5
Piccola storia del
gelato
6
Lezione al canile 8
Tendenze moda
estate 2014
9
Eurovision 2014 11
Passione rapper 12
Notiziario di
informazione della
scuola media “D.
Alighieri” di San
Martino di V.zze
16 maggio 2014:
prime e seconda in gita a Padova!
Sommario
Le principali rubriche
di questo numero:
Vita skolastica
Storia e storie
Noi e l’ambiente
Animali: che storie!
Le nostre idee su …
L’angolo della poesia e
del racconto
O re 8 in
punto di
venerdì
16
maggio: partenza!
Noi di seconda e le
prime eravamo pronti da
un po' davanti al pullman
per passare la giornata
insieme. Dopo un’ora di
viaggio, ral-
lentato dalla
Millemiglia,
siamo arrivati
alla nostra
meta: la città
di Padova!
All’arrivo
abbiamo fatto
merenda e poi
ci siamo divi-
si: la prima ha
visitato l’orto
botanico men-
tre noi siamo
andati a visitare la città
vecchia di Padova.
Per prima cosa,
assieme alla guida, ci
siamo fermati davanti alla
basilica di Sant’Antonio,
l’abbiamo ammirata
prima dall’esterno e poi
all’interno, dove siamo
rimasti molto colpiti dalle
reliquie del Santo,
soprattutto dalla lingua e
dalla mandibola con i
denti. Inoltre nella
cappella delle reliquie vi
erano oggetti che
Sant'Antonio usava nella
vita quotidiana, come il
suo (comodo!) cuscino di
pietra e la sua veste ormai
sbrindellata.
Una volta usciti ci
siamo recati al palazzo del
Bò, sede storica dell’u-
niversità, dove siamo en-
trati in un interessante
cortile decorato con gli
stemmi degli insegnanti
dell’istituto. Davanti al
Bò si trovava un mimo,
con il quale ci siamo
divertiti a scattare foto e a
stuzzicarlo per vedere se
si muoveva. Poi ci siamo
diretti nelle due piazze più
importanti, la piazza della
Frutta e quella delle Erbe.
In seguito abbiamo visto
altre cose, tra cui il
Ghetto ebraico e l’orolo-
gio con i segni zodiacali
in piazza Capitaniato.
Questo orologio ha una
curiosità: sono presenti
solo undici
segni
zodiacali,
perché il
costruttore
si è ven-
dicato per la
paga misera,
facendo oc-
cupare allo
Scorpione
due spazi ed
eliminando
la Bilancia.
Dopo il
pranzo al centro giovanile
Santa Giustina, dove ci
siamo divertiti tantissimo
a giocare al calcetto da
tavolo, le prime sono
andate a visitare il centro
storico di Padova mentre
noi di seconda ci siamo
recati all’orto botanico.
Qui ci ha accolti una
guida, che all’inizio ci ha
(Continua a pagina 2)
La II A con il professor Stefano Forza davanti al Santo
Vita skolastica
Ragazzi: “Voce!” Pagina 2
spiegato la storia del parco.
Abbiamo così scoperto che ha il
primato di orto botanico più
antico d’Italia, perché è situato
nello stesso punto in cui è stato
costruito nel 1545. La pianta che
ha colpito di più tutti è stato un
antico platano orientale, che
presentava una spaccatura del
tronco causata da un fulmine.
Esso è sopravvissuto grazie ad
una cura a base di pece e perché i
vasi linfatici, situati verso l’ester-
no, non sono stati danneggiati.
Altre piante interessanti sono
state: la nicotina, le piante
insettivore, il luppolo, la cicuta,
la ninfea e la digitale. Ma il
primato di pianta più vecchia del
parco spetta ad una palma nana
del 1585.
La giornata si è conclusa con
un buon gelato in Prato della
Valle e un bel sorriso da parte dei
genitori quando ci hanno accolti
al ritorno.
Alessia Decimi e
Giovanni Merlo
(Continua da pagina 1)
Ragazzi: “Voce!” Pagina 3
Vita skolastica
Sabato 10 maggio io e la
mia classe, la seconda A,
abbiamo partecipato ad una
lezione sul primo soccorso. La
lezione è stata tenuta
dall’infermiera del 118 Chiara
Ballotta.
La prima parte si è svolta
in aula, dove l’infermiera ci ha
spiegato in che cosa consiste
il primo soccorso: la prima
azione da fare è soccorrere la
persona che ha avuto il
malore, la seconda è chiamare
un’ambulanza mantenendo la
calma e dando le giuste
indicazioni, poi si comincia a
fare un massaggio cardiaco
che va continuato fino a
quando arriva l’ambulanza o il
defibrillatore; una volta
arrivato il defibrillatore, una
persona specializzata lo
mette in azione e infine
l’ambulanza porta via la
persona soccorsa. Finita la
parte teorica, siamo passati
in palestra dove si è svolta la
parte pratica, quella più
interessante e divertente!
All’inizio l’infermiera ci ha
illustrato come mettere una
persona che ha subito un
malore ma respira ancora. Per
p r i m a c o s a b i s o g n a
controllare se l’ambiente è
sicuro, se lo è si procede con i
seguenti movimenti: si alza la
testa, si piega il braccio
sinistro, si appoggia il destro
sopra al corpo e si piega la
gamba destra; per finire si
gira il corpo verso sinistra.
Terminata la spiegazione,
l’infermiera ci ha fatto
provare. Noi eravamo un po’ in
ansia e ridevamo quasi ad ogni
prova perché ci divertivamo a
(Continua a pagina 4)
A lezione di
Primo Soccorso
La II A con l’infermiera Chiara Ballotta
Vita skolastica
Ragazzi: “Voce!” Pagina 4
vedere i nostri compagni di
classe cimentarsi nella prova e
l’idea che un nostro amico ci
dovesse mettere ne l la
posizione adeguata ci divertiva
ma allo stesso tempo ci agitava.
Poi siamo passati a provare
su un manichino il massaggio
cardiaco: si doveva premere
trenta volte sul petto. Ci
divertiva molto anche questa
prova, ma meno rispetto a
quella di prima.
Alla fine ha provato anche
la professoressa Tobaldo e
devo dire che ci è riuscita
molto bene.
Per concludere abbiamo
sa lutato e r ingraz i ato
l ’infermiera per la sua
disponibilità e
s iamo
tornati a fare lezione.
Quest’esperienza ci ha
molto divertito ma allo stesso
tempo abbiamo capito che era
molto importante perché noi un
giorno potremmo trovarci in
situazioni in cui mettere in
pratica quello che abbiamo
imparato.
Gaia Melega, II A
(Continua da pagina 3)
Ragazzi: “Voce!” Pagina 5
Storia e storie
Extreme, Matrix, Tornado.
Sono questi i nomi di giostre
conosciute da noi giovani,
sinonimo di divertimento. Ma
tempo fa, al tempo dei miei nonni,
Giuseppe Decimi e Ada Perin, era
tutto molto diverso.
N e g l i a n n i
Quaranta/Cinquanta il
l o r o d i v e r t i m e n t o
principale era andare alla
sagra di San Martino, che
si festeggiava sia il giorno
del patrono, l ’11
nov embr e , s ia la
domenica e il lunedì
successivo. Quando erano
a n c o r a b a m b i n i ,
venivano portati in
piazza dai genitori, ma
una volta cresciuti ci
andavano da soli o con i loro
amici, percorrendo spesso lunghe
distanze attraverso i campi. La
mattina si andava alla messa delle
6:00, delle 8:00 o delle 11:00. Una
volta terminata, si andavano a
comprare dolciumi e pastine alle
bancarelle piazzate davanti alla
chiesa. Al pomeriggio si tenevano
le funzioni. Le attrazioni
principali presenti erano le giostre:
autoscontri, gabbie, tiro a segno e
i cavallini con la “timonea”, una
specie di sdraio per i bambini
piccoli, il divertimento da loro più
amato. Quasi sempre la forza
motrice per fare girare le giostre
era un cavallo. Inoltre c’era il
circo con i pagliacci, i ballerini e i
trampolieri, che davano una
scossa di divertimento. Per il
pranzo della sagra di solito si
uccideva una gallina e si faceva
l’arrosto, oppure c’erano il brodo,
il lesso, il salame e la pinza bianca.
Era una delle poche occasioni in
cui si poteva mangiare bene. Alla
sagra avevano un gran seguito di
pubblico le persone che facevano
dei piccoli giochi: per esempio
c’era un signore che nascondeva
una pallina di plastica sotto a uno
di tre imbuti, li mescolava e chi
indovinava dove si trovava la
pallina vinceva cento lire. Oppure
era famoso il gioco della ruota
numerata: a dei numeri venivano
abbinate delle buste che venivano
distribuite al pubblico presente.
Qui iniziava il gioco della
domanda e offerta di soldi tra il
banditore e il pubblico che non
conosceva il contenuto delle buste.
Lo scopo principale per gli
adolescenti nel partecipare alla
sagra era quello di trovarsi un
fidanzato o una fidanzata, oltre al
d i v e r t i m e n t o , d a t o c h e
specialmente chi viveva
fuori dal nucleo principale
del paese non aveva molte
altre occasioni per
incontrarsi. Però molte
volte non potevano salire
in giostra perché i soldi
mancavano. Una buffa
particolarità è che prima
della sagra si compravano
le “sgalmare”, ossia delle
calzature di legno e cuoio,
simili a zoccoli, con cui si
doveva arrivare alla fine
dell’inverno (poi non
servivano più visto che tutti i
ragazzini andavano scalzi).
Apprendendo tutto questo ho
capito che a differenza di adesso la
sagra di San Martino al tempo dei
miei nonni era un avvenimento
importante e unico, al quale non
potevano partecipare pienamente
perché erano poveri.
Alessia Decimi
Gli anziani raccontano
le sagre di un tempo: la
sagra di San Martino
L’autrice dell’articolo con i nonni Giuseppe Decimi e Ada
Perin
Storia e storie
Che cosa mette la gente come
pagina iniziale quando
accede a Internet? Noi
ragazzi, come la maggior
parte degli internauti,
mettiamo Google.
Ma pochi conoscono la
vera storia di Google.
Rimedio raccontandovela.
Larry Page e Sergey
Brin, studenti dell'Università
statunitense di Stanford,
creano il 15 settembre 1997
un motore di ricerca,
Google. Gli allora fondatori
aspiravano ad un discreto successo,
ma non pensavano a un successo
come quello raggiunto. I successi di
Google sono moltissimi: è il sito più
visitato al mondo mentre nel 2012
ha superato Microsoft nel valore
capitale in borsa. Inoltre Google
possiede Google +, un social
network, Google Play, Google Earth,
Google Maps.
Google è l’unico motore di
ricerca che si migliora: l’ultimo
aggiornamento è Google Chrome.
Google ha avuto diversi loghi dalla
sua nascita. Il primo logo è stato
disegnato da Sergey Brin e fu
modificato in seguito dalla designer
Ruth Kedar. Per festeggiare degli
avvenimenti speciali, Google cambia
il logo normale con uno attinente
all'evento; il logo diventa un
doodle, a volte animato. I
doodle più famosi sono stati
quelli dedicati a Pac-man e
quello dedicato alle Olimpiadi
di Londra del 2012. L’ultimo
doodle è stato quello del 19
maggio per il quarantesimo
anniversario del cubo di Rubik.
Google rimarrà per sempre il
miglior motore di ricerca o
verrà spodestato?
Massimo Favaro
Da dove inizia il viaggio
nell'Intermondo? Ma da Google!
Sapete com’è nato il
gelato? Nell’Antica Roma, più di
2000 anni fa, i nostri
progenitori amavano un
alimento dolce e rinfrescante
che assomigliava vagamente al
nostro gelato. Si trattava di
ghiaccio finemente tritato nel
quale venivano aggiunti succo di
frutta e miele.
Durante il periodo del
Rinascimento (1500 d.C.) i
cuochi insegnarono nelle corti
europee a preparare il gelato
mettendo le creme vicino al
ghiaccio mescolato al sale per
alcune ore. Questa, per l’epoca,
fu una scoperta straordinaria.
Intorno alla metà del 1600
u n g i o v a n e
siciliano inventò
il “sorbetto”,
prodotto con
gelato e frutta
mescolati.
O g g i i l
gelato trionfa
con circa 25.000
gelaterie in
Italia e circa 5.000 sparse nei
Paesi del Nord Europa. Un
primato che tutto il mondo il
mondo ci riconosce e ci invidia.
Anna Barison
Pagina 6 Ragazzi: “Voce!”
Com’è nato il
gelato?
Ragazzi: “Voce!” Pagina 7
Noi e l’ambiente
Che tempo farà
nell’estate 2014?
Un lettore ci scrive:
Cari ragazzi del giornalino, secondo voi sono affidabili le
previsioni del sito Meteo.it? E che tempo farà la prossima estate?
Caro lettore, diciamo in primo
luogo che tutte le previsioni sono
attendibili solo se emesse poche
ore prima degli eventi previsti.
Anche le previsioni fino a cinque
giorni prima degli eventi sono
abbastanza attendibili, invece
quelle per periodi più lunghi non
sono molto affidabili.
Quelle che ho trovato in
I n t e r n e t
(www.centrometeoitaliano.it) per
l'estate 2014 non sono delle
previsioni, ma delle tendenze
basate su modelli climatologici. In
base a queste, giugno dovrebbe
essere abbastanza fresco, con
maltempo nella prima parte del
mese, poi a luglio ci dovrebbero
essere delle ondate di calore, ma
meno intense e più brevi dell'anno
scorso, quindi agosto dovrebbe
avere un tempo nella norma, caldo
ma senza eccessi.
P e r q u a n t o r i g u a r d a
l'attendibilità di portali come
Meteo.it, dando un'occhiata al sito
(www.meteo.it) ho visto che per le
sue previsioni utilizza i dati del
Centro Epson Meteo, che dipende
dalla Epson, un'azienda nata
settant'anni fa per produrre
orologi e oggi attiva in molti
settori, dalla produzione di
cartucce per stampanti a prodotti
tecnologici di vario tipo fino alla
ricerca meteorologica. Lo staff di
Meteo.it è composto solo in parte
da persone che hanno studiato
meteorologia. Tra loro il volto più
noto è quello del colonnello Andrea
Giuliacci. Gli altri sono per lo più
giornalisti.
Penso, perciò, che oltre a
Meteo.it per sapere che tempo
farà sia opportuno consultare
anche la sezione del servizio
meteorologico dell'aeronautica
militare (www.meteoam.it), un sito
m e n o f a m o s o m a f a t t o
interamente da esperti della
materia.
Giovanni Merlo
Il colonnello Andrea Giuliacci di Meteo.it
Ragazzi: “Voce!” Pagina 8
Animali: che storie!
Il giorno 6 maggio noi ragazzi di prima media siamo andati a visitare il canile di Fenil del Turco.
Abbiamo fatto lezione alla prima ora e verso le nove e mezza siamo saliti in pulmino e siamo partiti accompagnati dal professor Antonio Negro e dalla professoressa Paola Magagna.
Dopo un quarto d'ora siamo arrivati e da distante il canile mi sembrava formato solamente da due case colorate abbandonate in mezzo alla campagna, invece quando ci siamo avvicinati ho intravisto delle persone e dei recinti con i cani.
Ad accoglierci c'erano due persone, che ci hanno portato nell'ambulatorio dove un dottore ci ha spiegato quali procedure vengono seguite quando trovano un cane abbandonato. Ci ha spiegato poi anche cosa mettono sotto alla pelle del cane in modo da riconoscerlo: un microchip, cioè una piccolissima capsula che contiene le informazioni sul proprietario del cane, che così può essere ritrovato.
Finita la spiegazione i due accompagnatori ci hanno portato sotto un gazebo a fare merenda.
Io con i miei amici ho discusso di come il giardino era grande e pieno di gabbie e di come gli uomini possano abbandonare così gli animali.
Poi gli accompagnatori ci hanno portato nel settore dove c'erano i cani.
Ci hanno spiegato che su alcune tessere relative ai cani chiusi nelle gabbie sono attaccati dei bollini colorati, ognuno dei quali ha un significato. Il bollino che indica i cani docili, che stanno tranquillamente con gli uomini, è verde, il bollino che indica che il cane è stato maltrattato ed è aggressivo è rosso, mentre quello che indica un cane con certe paure è arancione. Sono adottabili subito solo i cani con il bollino verde, gli altri hanno bisogno di un addestramento apposito per “cambiare colore” e diventare a loro volta adottabili.
Ci hanno invitati, poi, a partecipare ad una festa intitolata "Festa del Bastardino", dove raccolgono fondi per aiutare le povere bestie e provano anche a far adottare i cani. A questo proposito, ci hanno spiegato che per adottare un cane bisogna firmare un questionario pieno di domande per capire se si è persone
adatte ad allevare un cane. Poi ci hanno chiesto di non
fare rumore perché dovevamo andare a vedere i cani in gabbia e, se parlavamo, loro si infastidivano e iniziavano ad abbaiare.
C'erano tanti tipi di cani, cani che abbaiavano per difendersi mentre passavi, altri che scodinzolavano e correvano per la gioia di vederci, altri che
sembravano far finta di niente ma ci guardavano con occhi dolci, zitti, seduti vicini. Di tante razze. Ci avevano detto di non toccarli perché non si sa mai quali reazioni possano avere.
La signora che ci accompagnava ci ha portato dentro un recinto dove addestrano i cani.
Dopo cinque minuti è arrivato un addestratore con un cane al guinzaglio, che ci ha spiegato che quel cane era stato maltrattato e quando era stato condotto in canile non faceva altro che mordere appena ti avvicinavi. Invece adesso quel cane è buono, coccolone e giocherellone, ma soprattutto educato perché sa che se lui si
comporta bene riceve in cambio del cibo.
Poi ci hanno accompagnati a vedere altre gabbie con dentro un cane che ha bisogno di stare da solo.
Man mano che avanzavamo, l'accompagnatrice ci mostrava un
piccolo fossato con dentro alcune tartarughe, ma non ho capito bene che fanno delle tartarughe in un canile. Poi siamo tornati a sederci sotto il gazebo per aspettare il pulmino. Arrivato il pulmino abbiamo ringraziato e salutato, io mi sono andata a sedere ed ho iniziato a pensare come fosse essere un cane maltrattato e a come soffrirebbe un uomo se venisse trattato nello stesso modo. Per me i cani sono creature che vanno trattate come l'uomo. Un po' mi
dispiaceva vederli rinchiusi lì, nella gabbia, ma mi conforta sapere che vengono trattati bene.
E' stata una bella esperienza, che vorrei ripetere.
Aurora Barin, I B
Lezione al canile
L’ingresso del canile di Fenil del Turco
Animali: che storie!
Ragazzi: “Voce!” Pagina 9
Caro lettore, sono contenta di rispondere alla tua lettera perché anch'io ho un cane e perciò credo di essere in grado di darti i consigli giusti.
Per allevare al meglio il tuo nuovo amico a quattro zampe è bene addestrarlo nelle cose basilari fin da quando è piccolo. Per prima cosa devi insegnargli a espletare le sue esigenze fisiologiche in luoghi consentiti dalla tua famiglia (si spera in giardino), senza essere prepotenti, ma facendogli capire che quello che ha fatto, nel posto in cui l’ha fatto, è sbagliato, magari dandogli dei leggeri colpetti sulla schiena.
Se è ancora cucciolo, bisogna comprarg l i de i p iccoli g iochi masticabili con cui possa divertirsi, per evitare che vada a masticarti le scarpe preferite (esperienza personale). Per fortuna con il tempo il vizio di masticare tutto quello che gli capita tra le zampe passa.
Addestrare un cane è necessario per aiutarlo a vivere in società con noi. E’ sufficiente insegnargli alcuni ordini
di base: per esempio “seduto!”oppure “fermo!”. L’addestramento deve essere giornaliero, senza però far stancare troppo il cane, e va eseguito in una zona tranquilla. Se il cane esegue correttamente, deve essere premiato con un cibo che lo gratifichi (per esempio un biscottino).
Parliamo di cibo: il tuo cane va
nutrito tutti i giorni, con un pasto principale (alla mattina o alla sera) e poi uno spuntino. Il cane è onnivoro e dovrebbe mangiare un pasto formato da un 40% di proteine, un 40% di carboidrati e il restante 20% di verdure. Tutti questi principi si
possono trovare nelle crocchette migliori. Con gli avanzi di cucina è meglio andare cauti, perché spesso hanno troppi condimenti che possono ingrassare il cane.
Per far conoscere al cane l’ambiente esterno, oltre al giardino di casa, la cosa migliore sia per te che per il tuo amico è fare delle passeggiate.
Compragli un guinzaglio (i migliori sono quelli che trattengono il cane alla vita) per evitare che faccia delle piccole fughe. Ricorda infine che la cosa più
importante che non devi mai fargli mancare è il tuo affetto. Cura e ama il tuo cane per tutta la
sua vita. Alessia Brevigliero
La posta dei lettori
Ho da poco adottato un cagnolino. Come devo fare per allevarlo bene?
Moda e modi Rubrica sull’arte di vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi
Oggi di look possiamo
realizzarne tantissimi, basta seguire
le tendenze moda del momento, i
colori, le fantasie e i must have (cioè
i capi che non possono
assolutamente mancare nel
guardaroba di tendenza). C’è anche
la moda pensata per chi ha un unico
obiettivo: c’è infatti chi vuole vestire
solo nello stile anni ’50, chi ama
l’hippie style e chi le fantasie
animalier, e poi ci sono quelle
ragazze, anzi tante, che vogliono
apparire più snelle.
Oggi grazie alla vasta gamma di
nuance, è possibile sembrare più
magre scegliendo i colori, e le
combinazioni, giusti. Scommettiamo
che ora non vedete l’ora di scoprire
qual è il colore principale che fa
sembrare più magra “a colpo
d’occhio”? Il principale resta
l’intramontabile nero. Sì, è vero, è
una scelta ovvia, ma è bene
ricordare che più che utilizzarlo
semplicemente, realizzando un
guardaroba total black, è bene
optare per una selezione di capi di
abbigliamento. Nonostante i look neri
siano anche spesso di tendenza, è
sempre bene spezzare, quindi
indossare il nero dove vogliamo
camuffare qualche rotolino mettendo
invece qualcosa di colorato, magari
anche a fantasia, sui nostri punti di
forza.
Certamente anche i capelli e il
make up possono aiutare molto,
soprattutto chi ha bisogno di sfinare
il viso. Se avete il volto paffuto,
scegliete una tinta chiara per i vostri
capelli: aiuterà a farlo sembrare più
sottile. Restando ai capelli: le
tendenze di moda di questo periodo
sono meches di un altro colore
rispetto a quello naturale e lo
shatush, ovvero la colorazione delle
(Continua a pagina 10)
Tendenze moda dell’estate 2014: capelli, trucco, abbigliamento
Anno 7, Numero 3 Pagina 10
Le nostre idee su ... Big Time Rush (abbreviato
BTR) è una serie televisiva a tema
musicale sulla band con il nome
omonimo, che ha avuto grande
successo negli Stati Uniti
d’America e sta avendo un certo
seguito anche in Italia, dove viene
trasmessa da Rai Gulp.
La serie racconta di
quattro ragazzi ventenni del
Minnesota, negli Stati Uniti,
Kendall, Logan, Carlos e
James. La loro vita cambia
quando si trasferiscono a Los
Angels, con l’opportunità di
diventare una famosa boyband
graz ie a l p iù grande
produttore artistico del
momento. Nelle varie puntate i
ragazzi attraversano molti
conflitti, disavventure e disgrazie.
I conflitti sono soprattutto di
tipo sociale, perché i protagonisti
devono affrontare il rapporto tra
di loro o con altre persone, oppure
problemi a scuola e con il lavoro.
A me piace questa fiction per
le belle canzoni e perché mi
permette di conoscere la vita
di una band o di un cantante.
Soprattutto le ragazze
seguono questa trasmissione
perché i protagonisti sono
ragazzi molto belli e spiritosi,
ma in fondo come tanti altri
ragazzi della loro età.
Martina Mazzetto
Moda e modi
sole punte o di qualche ciocca di
capelli, con un effetto molto
naturale. Ma secondo noi il colore
dei capelli dovrebbe essere sempre
quello naturale, perché è in sintonia
con la carnagione. Per quanto
riguarda il resto del viso, non
assottigliate le sopracciglia, è un
errore che non vi perdonerete,
piuttosto fate sì che diventino più
folte e marcate. Per il trucco
scegliete la tecnica del chiaroscuro,
soprattutto sugli occhi, dove potrete
realizzare un bellissimo effetto.
Adesso passiamo al colore
dell’estate. La primavera ha fatto
spazio a pennellate di giallo
canarino e rosa confetto, ma l’estate
a chi aprirà le sue porte? Non c’è
bisogno di aspettare il 21 giugno,
siamo, ovviamente, già in grado di
affermare che il blu sarà il colore
dell’estate 2014.
Fate tesoro dei nostri consigli e
sarete bellissime!
Alessia Brevigliero e
Adele Marcomini
(Continua da pagina 9)
Effetto shatush Un’estate in blu
Carini, simpatici e
intonati:
ecco i Big Time Rush!
Pagina 11 Anno 7, Numero 3
Le nostre idee su ...
Dove un cantante europeo potrebbe mettersi in luce più che sul palcoscenico internazionale dell’Eurovision Song Contest, l’evento canoro più importante al mondo?
Sabato 10 maggio si è svolto L'Eurovision Song Contest 2014.
È stata la 59ª edizione del concorso canoro, tenutasi in Danimarca, Stato vincitore dell'edizione precedente. Lo slogan di questa edizione è stato #JoinUs ed il logo scelto un diamante.
La finale si è svolta a Copenaghen al B&W-Hallerne, un ex cantiere navale. Alla gara hanno partecipato ventisei
canzoni. L’Austria, lo Stato vincitore, ha
avuto la rappresentazione della drag queen barbuta, Conchita Wurst, che ha sbaragliato la concorrenza con la canzone “Rise like a Phoenix”. Al secondo posto si sono classificati il duo olandese The Common Linnets con il singolo
“Calm after the storm”. Nel gradino più basso del podio si è classificata
la norvegese Sanna Nielsen con il brano “Undo”. La rappresentante dell’Italia è stata Emma Marrone, che ha cantato la canzone “La mia città”, e che si è dovuta accontentare di un deludente ventunesimo posto. All'ultimo posto si sono classificati i cantanti francesi Twin Twin che con il loro
inno agli uomini baffuti “Moustache” conquistato solamente due punti. Solo pochi cantanti hanno cantato nella propria lingua: Emma e Sergej Ćetković, il rappresentante monte-negrino che si è classificato dician-novesimo, mentre Ruth Lorenzo, cantante spagnola arrivata decima, e i Twin Twin hanno mescolato la loro lingua con l'inglese. I miei preferiti erano la
norvegese, i rumeni Paula Seling & (Continua a pagina 12)
A volte vorremmo essere più
alti di quello che siamo. Ma come
si vive da altissimi? Sono andata
a scoprirlo leggendo le storie di
Sultan Kosen e di Yao Defen,
rispettivamente l’uomo e la
donna più alti del mondo.
Sultan è un ragazzo turco
che oggi ha trentadue anni. È
cresciuto fino a 2,51 metri per
problemi ormonali che gli hanno
provocato un tumore da cui per
fortuna è guarito. Gioca a basket
con un certo successo e
probabilmente è felice di essere
alto.
Yao Defen era una donna
cinese. Infatti è morta due anni
fa a quarant'anni. Era alta 2,36
metri. Aveva provato a giocare a
basket, ma non era brava perché
il suo corpo non reggeva lo
sforzo fisico. Dicono che non
fosse molto felice perché era
infastidita dalle continue visite
di giornalisti e delle televisioni.
In conclusione non è facile
vivere da altissimi perché non
sempre un corpo alto è anche
forte, perciò non si può fare
quello che si vuole.
Anna Barison
Eurovision: ha vinto lo spettacolo
Vivere da
altissimi
Conchita Wurst, la “vincitrice” austriaca
Anno 7, Numero 3 Pagina 12
Le nostre idee su ...
Ovi, che con il brano “Miracle” si sono classificati dodicesimi, e l’ucraina Marija Jaremčuk, che con “Tick Tock “ è arrivata sesta.
Oltre a Conchita Wurst ha trionfato anche lo spettacolo fenomenale perché è stato molto innovativo. Per esempio la cantante ucraina ha eseguito il suo brano su una ruota gigante che veniva mossa da un uomo come un criceto muove la ruota nella sua gabbia. I cantanti avevano tutti eccezionali abilità e per colpire gli spettatori, quasi 200 milioni, le loro note più alte erano accompagnate da effetti speciali come delle fiamme.
Quali sorprese ci riserverà l’Eurovision l’anno prossimo?
Massimo Favaro
(Continua da pagina 11)
Caro lettore, per non sentirsi
soli e per divertirsi un po’ a San
Martino ti consiglio di andare al
campetto vicino alle tribune, nei
giardinetti vicino alla biblioteca,
nella piazza davanti al Municipio, in
gelateria oppure in palestra
facendo sport.
Alessia Decimi
Paula Seling & Ovi hanno cantato
“Miracle”
Il logo della manifestazione
La posta dei lettori
Cari ragazzi del giornalino, dove si può andare a San
Martino per farsi degli amici?
E ora ... MUSICA!
Fra i tanti tipi di musica che piacciono ai giovani uno dei principali è il rap. Il rap è un genere di musica nato negli Stati Uniti e ora si è diffuso anche in Italia.
Sicuramente il rap è un genere preferito e praticato soprattutto dai maschi: infatti tra i rapper più amati dai ragazzi ci sono Fabri Fibra, Emis Killa, Fedez, Moreno, J-Ax, Marracash e Clementino.
In questo articolo approfondiamo la conoscenza dei primi due.
Fabri Fibra, il numero uno del rap italiano, ha debuttato negli anni ’90 nell’ambiente underground. Nato e cresciuto a Senigallia in una famiglia modesta, rimane molto colpito dal divorzio dei suoi genitori
quando andava alle medie. Da bambino Fabri Fibra era grasso e questo gli creò dei complessi e aumentò i suoi disagi; inoltre, nel corso della sua adolescenza, le sue abitudini non erano molto salutari.
Emis Killa proviene da una famiglia non
agiata; dopo un susseguirsi di problemi i suoi genitori si separarono. Il padre faceva il musicista, suonava il pianoforte in una band e faceva pianobar. Dopo le scuole medie in paese, il rapper ha frequentato un istituto tecnico e successivamente è passato ad uno alberghiero senza conseguire il diploma, in quanto ha abbandonato in anticipo gli studi per compiere alcuni lavori, tra cui quello di muratore. Alla fine si è dedicato completamente alla musica, principalmente al freestyle. In quel periodo adotta il nome d'arte di Emis Killa.
Il successo del rap e dei rapper sta influenzando molto anche la moda: pantaloni larghi e lunghi, maglie abbondanti, cappellino storto, collane e accessori vari oggi spopolano tra i maschi.
Adele Marcomini
Fabri Fibra
I rapper italiani, un successo crescente
L’angolo della poesia e del racconto
Anno 7, Numero 3 Pagina 13
Le poesie di queste pagine sono state composte per la Festa degli Alberi. Sono dedicate al paese di San Martino e alla sua natura.
Martina Lucchin IA Marco Francescon IA
San Martino
Qui la nebbia è senza gli irti colli,
ma ugualmente piovviginando sale.
Qui non urla e non biancheggia il mare
ma c’è l’Adige che sembra respirare.
Qui ci si conosce tutti con soprannomi belli e brutti.
Io come Carducci non so poetare ma il mio paese t’invito a visitare.
Qui non c’è solo cemento si può ancora correre e giocare crescendo nel sano divertimento.
Lorenzo Lucchin e Daniel Smida
IIA
San Martino
Sorge il sole nel cielo mentre le nuvole bianche raggianti
sembran quasi sorridere e a guardarle splendere io mi rallegro.
Il cinquettio degli uccelli
il fruscio delle foglie il frinire delle cicale
sembran quasi formare un coro.
Il luccichio della brina sulle foglie osservo. Llacqua del fiume
la mia immagine serena riflette.
L’Adige si perde
nel tramonto rosso. I miei pensieri lo seguono
in un altro mondo.
Serena Stabilin e Cristian Ceccolin
IIA