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www.infomercatiesteri.it ISLANDA A cura di: Ambasciata d'Italia - ISLANDA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo

Rapporto ISLANDA - infoMercatiEsteri - … settore ICT si e' fortemente sviluppato in Islanda nell'ultimo decennio, in particolare per quanto concerne il segmento progettazione software

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ISLANDA

A cura di:Ambasciata d'Italia - ISLANDA

Direzione Generale per la Promozione del Sistema [email protected]

Con la collaborazione di:Agenzia per la promozione all'estero el'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE

Camere di Commercio italiane all'estero

ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo

INDICE

PERCHE'

Perchè ISLANDADati generaliDove investireCosa vendere

OUTLOOK POLITICO

Politica internaRelazioni internazionali

OUTLOOK ECONOMICO

Quadro macroeconomicoPolitica economicaIndicatori macroeconomiciTasso di cambioBilancia commercialeSaldi e riserve internazionaliInvestimenti - StockInvestimenti - FlussiBarriere tariffarie e non tariffarie

COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

Indici di Global Competitiveness e Libertà EconomicaIndici di Apertura al commercio internazionaleFattori maggiormente problematici per fare businessBusiness CostIndice Doing Business

ACCESSO AL CREDITO

Accesso al credito

RISCHI

Rischi politiciRischi economiciRischi operativi

RAPPORTI CON L'ITALIA

OverviewScambi commercialiInvestimenti con l'Italia - StockInvestimenti con l'Italia - Flussi

TURISMO

SCHEDA TURISMO ISLANDAFLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO ISLANDAFLUSSI TURISTICI: ISLANDA VERSO L'ITALIA

ISLANDA

Energia "verde" geotermica

Ambiente ideale per lo sviluppodi Centri di raccolta e gestionedei dati.

Significativa crescita del turismoinbound.

ND

Nd

PERCHE'

PERCHÈ ISLANDA

Energia "verde" geotermicaAmbiente ideale per lo sviluppo di Centri di raccolta e gestione dei dati.Significativa crescita del turismo inbound.NDNd

Oltre l'85% dei consumi energetici del Paese è coperto da fonti rinnovabili, in particolare lageotermia. La capacità di produzione implementata è pari soltanto ad un terzo dell'effettivo

potenziale energetico dell'Islanda. Tuttavia, le centrali geotermiche oggi attive sono già in grado di soddisfare a prezzi estremamentecompetitivi il fabbisogno di industrie con processi produttivi ad elevato consumo energetico. La tassa sui redditi delle imprese è tra lepiù basse d'Europa.

Oltre il 90% del Paese è connesso in fibra ottica e collegato con l'Europa e gli Stati Unitiattraverso cavi sottomarini. I bassi costi energetici, l'elevata affidabilità delle forniture dienergia e l'ampia disponibilità di spazi da destinare ad uso industriale fanno dell'Islanda unameta ideale per l'ubicazione di Data Center per la gestione informatica dei dati.

L'Islanda ha registrato negli ultimi anni una forte crescita dei flussi turistici internazionali inentrata. Circa 2,2 milioni di turisti stranieri hanno visitato il Paese nel 2017. Il Parlamento haapprovato un piano di sviluppo del settore turistico che mira a pervenire ad una gestione

sostenibile dei flussi turistica che garantisca il rispetto ambientale coniugandolo con una offerta di qualità. I nostri operatori turisticipotrebbe cogliere le opportunità offerte da questo mercato che continuerà ad essere in forte espansione.

ND

ND

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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DATI GENERALI

Forma di stato Repubblica parlamentareSuperficie 103.125 KmqLingua IslandeseReligione Luterana (Chiesa Nazionale d'Islanda) per il 71,6%; 5% altre religioni cristianeMoneta Corona islandese (ISK)

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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ISLANDA1

Servizi di informazione ecomunicazione

Flussi turistici

Energia elettrica, gas, vapore earia condizionata (anche da fontirinnovabili)

Prodotti dell'agricoltura, pesca esilvicoltura

Computer e prodotti dielettronica e ottica; apparecchielettromedicali, apparecchi dimisurazione e orologi

DOVE INVESTIRE

Servizi di informazione e comunicazioneFlussi turisticiEnergia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicolturaComputer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi

Il settore ICT si e' fortemente sviluppato in Islanda nell'ultimo decennio, in particolare perquanto concerne il segmento progettazione software. La presenza di forza lavoro qualificataed orientata all'innovazione e di un sistema di telecomunicazioni avanzato ed affidabile (in

fibra ottica), favoriscono l'entrata nel Paese di investimenti esteri in questo settore. Questi a loro volta hanno stimolato la creazionedi un tessuto di imprese locali molto dinamiche e competitive.

Il turismo in Islanda è in continua espansione e sta insidiando il settore della pesca nelprodotto interno lordo del paese. Nel 2016 1,8 milioni di persone hanno visitato il Paese

(40% in più rispetto al 2015) mentre nel 2017 il numero di turisti ha raggiunto secondo fonti ufficiose i 2.4 milioni di unità (45.000circa sono italiani). Si tratta di cifre tutt’altro che insignificanti, soprattutto se si tiene conto che l’Islanda è grande all’incirca un terzodell’Italia e conta una popolazione di circa 330.000 abitanti. Il boom turistico ha prodotto un aumento generalizzato dei prezzi ed unforte apprezzamento della valuta locale, che sta avendo, come effetto collaterale, una perdita di competitività delle imprese islandesisui mercati internazionali.La gestione sostenibile del turismo e’ una delle questioni più urgenti nell’agenda del governo che mira a garantire la sostenibilitàdelle risorse naturali ed a scoraggiare la tentazione della ricerca del profitto facile, preservando l'esperienza di viaggiare attraverso lanatura islandese.

L'Islanda rappresenta un'ottimale ubicazione per le industrie con processi produttivi adelevato consumo energetico. La produzione di energia da fonte rinnovabile a costi tra i piu'bassi d'Europa, in aggiunta alla disponibilità di terra destinabile a fini industriali, hannofavorito importanti investimenti in entrata nel Paese da parte di alcuni dei principali gruppi

internazionali del settore metallifero e della lavorazione della plastica. Di particolare importanza é l'energia geotermica cherappresenta oltre il 66% della produzione energetica nazionale. La prevista firma di un MoU tra Italia ed Islanda nel settoregeotermico potrà aprire interessanti prospettive di collaborazione tra le imprese dei due paesi operanti in tale comparto, consideratoche entrambi sono tra i maggiori produttori di energia geotermica in Europa. L'energia geotermica rappresenta una fonte energeticarinnovabile ed in grado di abbattere in maniera consistente le emissioni di CO2 su scala mondiale.

Il comparto ittico islandese rappresenta circa il 10% del PIL nazionale ed oltre il 40% delleesportazioni di beni del Paese. Esso impiega circa 8000 persone pari al 4,2% circa dellaforza lavoro. L'Islanda ha sviluppato una delle più moderne e competitive industrie ittiche del

mondo basate sia sulla pesca che sull'acquacultura. Il valore delle esportazioni é stato pari nel 2017 a 1,8 miliardi di euro, con unincremento dell'8% rispetto all'anno precedente. L'Europa é il più ampio mercato di destinazione per i prodotti marittimi islandesiassorbendo circa il 70-80% delle esportazioni islandesi del comparto.Il singolo mercato più importante é raprpesentato dal Regno Unito mentre il prodotto di gran lunga più esportato é il merluzzo, ilquale copre il 38% circa del totale delle esportazioni ittiche. Oltre 1.600 imbarcazioni da pesca sono ufficialmente registrate inislanda. .

Un ambiente operativo competitivo e l'abbondanza di energia verde a basso costo rendel’Islanda un luogo ideale per l'installazione di "data center". Questi possono beneficiare diinfrastrutture energetiche e di telecomunicazioni tra le piu' affidabili al mondo. Unulteriore abbattimento dei costi di gestione dei "data center" e' possibile grazie allosfruttamento del clima naturale dell'Islanda a vantaggio dei sistemi di raffreddamento delle

strutture (free-cooling). Nel complesso, la scelta di un investimento produttivo in Islanda in tale settore è in grado diassicurare alle aziende importanti vantaggi competitivi.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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Prodotti della metallurgia

Prodotti alimentari

Macchinari e apparecchiature

Flussi turistici

Mobili

COSA VENDERE

Prodotti della metallurgiaProdotti alimentariMacchinari e apparecchiatureFlussi turisticiMobili

I prodotti della metallurgia rappresentano già ora la principale voce del nostro export versol'Islanda con un volume costante di vendite che si aggira intorno ai 40 milioni di euro con un

picco di 42 milioni nel 2014 poi leggermente calato ai 39,1 milioni di euro nel 2017. Tali prodotti contribuiscono pertanto in manieradecisiva all'avanzamento a nostro favore della bilancia commerciale con l'Islanda e, se accompagnati da adeguati investimenti,potrebbero dischiudere ulteriori opportunità di vendita per le aziende italiane operanti nel settore.

Le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari stanno registrando un progressivo aumentoin linea con l'aumento dei redditi delle famiglie islandesi. Il maggiore reddito disponibile

potrebbe favorire un ulteriore incremento delle importazioni di prodotti alimentari dall'estero. Particolarmente interessanti leprospettive per l'esportazione di bevande italiane - in particolare dei vini di qualità - i cui volumi sono in costante aumento e sonopassati dai 3,9 milioni di euro del 2014 ai 5,7 milioni di euro nel 2017. Le prospettive di un aumento del nostro export vinicolo sonoanche legate ad un afifnamento dei gusti dei consumatori islandesi. Di particolare importanza in questo senso risultano essere irecenti accordi commenrciali tra Unione Europea ed Islanda che, entrati in vigore a maggio 2018, hanno stabilito un maggioreaccesso ai reciproci mercati e una maggiore protezione per i prodotti agroalimentari. Gli accordi aumentano l’acceso da parte deiprodotti agroalimentari dell’UE al mercato islandese dal 66,4% ad oltre il 95% e inoltre, garantiscono la protezione di 1150indicazioni geografiche registrate dell’UE in Islanda

I macchinari industriali - sia di impiego generale che speciale - costituiscono già ora la vocepiù importante delle nostre esportazioni in Islanda. L'export dei nostri macchinari é

sensibilmente aumentato dai 12 milioni di euro del 2014 ai 17,5 milioni del 2017. Esistono ulteriori margini di incremento inconsiderazione delle posizioni di eccellenza detenute dall'Italia in tale settore e della sua importanza strategica anche per il tessutoeconomico islandese.Il nostro export potrà trarre vantaggio anche dalla politica economica del governo Jakobsdottir che é impegnato a dare continuità allacrescita economica in atto, anche se a ritmi più contenuti rispetto al biennio 2015-2016.

L'Italia é uno dei paesi più visitati dai turisti islandesi soprattutto nei mesi estivi. Un adeguatorafforzamento della promozione turistica del nostro paese da parte dei principali tour

operators italiani d'intesa con quelli islandesi é suscettibile di produrre un ulteriore aumento del numero di visitatori provenientidall'Islanda, anche in ragione dell'elevato reddito pro-capite islandese e del conseguente elevato livello di capacità di spesa.

Oltre alle bellezze naturali, presentano una notevole attrattiva sugli islandesi le bellezze storiche, artistiche ed architettonicheitaliane che sono in grado di esercitare un forte fascino su quei visitatori.

Le nostre esportazioni di mobili sono in rilevante crescita essendosi più che triplicate nelperiodo 2014-2017, passando dai 1,52 milioni di euro del 2014 ai 4,7 milioni di euro nel

2017. Il settore presenta rilevanti margini di espansione grazie all'attrattiva esercitata dai prodotti di mobilio "made in Italy", almigliorato gusto dei consumatori islandesi ed alla loro elevata capacità di spesa, frutto anche di livelli salariali costantementecresciuti nel corso degli ultimi anni. Un'adeguata azione promozionale da parte dei produttori italiani contribuirebbe ad aumentareulteriormente le concrete potenzialità di aumentare i volumi di esportazione di prodotti di mobilio verso l'Islanda.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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OUTLOOK POLITICO

POLITICA INTERNA

Le ultime elezioni politiche si sono svolte il 28 ottobre 2017, ad un solo anno di distanza da quelle precedenti dell’ottobre 2016. IlPartito dell’Indipendenza (di matrice conservatrice) si é confermato come maggiore partito con il 25,2% dei voti mentre il Movimentodi Sinistra- Verde è risultato il secondo partito con un incremento dei consensi dal 15,9 al 16,9%.. Netta affermazione dell’altropartito di centro-sinistra, l’Alleanza Social-Democratica, passata dal 5,7 al 12,1% e del Partito di Centro – una nuova formazionepolitica - che ha raggiunto il 10,9% dei voti. E’ crollato il partito “Futuro Luminoso” (junior-partner del governo precedente) che hamancato il raggiungimento della soglia minima ed é risultato in forte arretramento il partito dei “Pirati” che hanno perso il 5,3% deivoti.

A seguito delle elezioni, si é formato un governo di unità nazionale guidato dal leader del movimento di sinistra-verde KatrinJakobsdottir. Esso é sostenuto dal principale partito di centro-destra, l’Indipendenza, dal Movimento di Sinistra-Verde e daiProgressisti, una forza centrista che tutela gli interessi del ceto rurale. Il nuovo esecutivo conta su 35 seggi (su un totale di 63), unamaggioranza più salda di quella risicata della precedente legislatura.

Il programma del nuovo governo si basa su due priorità. Da un lato, le tematiche ambientali con gli obiettivi dichiarati di trasformarel’Islanda in un’economia “carbon neutral” entro il 2040, dare piena attuazione agli Accordi di Parigi e mitigare gli effetti negativi deicambiamenti climatici. Dall’altro, l’aumento degli investimenti infrastrutturali con il completamento, tra l’altro, del cablaggio delsistema di fibre ottiche. Non mancano forti accenti sociali legati, in particolare, al rafforzamento dei servizi sanitari di base ed allarinnovata priorità al sistema educativo.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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RELAZIONI INTERNAZIONALI

Dal 1994 l’Islanda è membro dello Spazio Economico Europeo, e dal marzo 2001 fa anche parte del sistema Schengen. Essa harecepito nel suo ordinamento una buona parte dell'acquis comunitario e contribuisce alla politica di coesione UE grazie agli EEAgrants. Il tema dell’adesione all’UE non é più da tempo nell’agenda dei governi islandesi che preferiscono dare priorità alrafforzamento del mercato interno europeo ed al miglioramento del suo funzionamento. Nel marzo 2015 Reykjavik ha comunicatoformalmente all’UE di non considerarsi più come paese candidato.

La cooperazione artica ha acquisito col tempo notevole importanza. L’Islanda è membro attivo del Consiglio Artico, di cui hadetenuto la presidenza dal 2002 al 2004 per riprenderla nel biennio 2019-2021. Le priorità islandesi in Consiglio Artico sono ilmantenimento di un quadro di soddisfacente cooperazione internazionale, il contenimento dei contrasti rispetto ad altre areegeografiche, il rispetto ambientale, la lotta contro i cambiamenti climatici nonché l’accentuazione della cooperazione scientificainternazionale. Nel biennio 2016-2017 l’Islanda ha ricoperto le funzioni di Presidente del Consiglio dei Paesi Baltici (CBSS) portandoavanti il “volet” del rispetto dei principi di democrazia, uguaglianza e tutela dei diritti dei bambini.

L’appartenenza alla Nato è per Reykjavík di primaria importanza, dipendendo interamente da essa per il mantenimento della suasicurezza La sorveglianza dello spazio aereo islandese (air policing) è affidata a missioni ad hoc dell'Alleanza cui l’Italia hapartecipato nel giugno-luglio 2013 con l’operazione “Cieli Ghiacciati” e nel marzo-aprile 2017 con l’operazione “Northern Ice”.Reykjavík ha ospitato nel maggio 2002 il Consiglio Ministeriale NATO a livello di Ministri degli Esteri.

Il governo Jakobsdottir intende conferire rinnovata vitalità alla politica estera pur mantenendosi nel solco delle sue tradizionalipriorità e valori che sono la promozione dei diritti umani e “rule of law”, disarmo, ricerca di soluzioni pacifiche ai conflittiinternazionali, rispetto del diritto internazionale.

L’attuale governo incrementerà i propri sforzi per favorire un utilizzo più sostenibile delle risorse naturali, promuovere il rispetto deldiritto internazionale del mare ed attuare gli impegni ambientali dell’Accordo di Parigi.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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OUTLOOK ECONOMICO

QUADRO MACROECONOMICO

Con un tasso di incremento del Pil pari nel 2017 al 3,6%, che fa seguito alla straordinaria crescita del 7,2% dell’anno precedente edel 4,1% nel 2015, l’Islanda é, tra i paesi OCSE, quello che cresce a ritmi più sostenuti, avendo superato brillantemente la gravecrisi del triennio 2008-2010. L’ottima performance dell’economia islandese é essenzialmente dovuta a tre fattori:

- forte aumento dei flussi turistici dall’estero che nel 2017 hanno superato per la prima volta i due milioni di arrivi con un apportofinanziario netto di oltre 5 miliardi di dollari (in grande aumento in particolare il flusso di turisti italiani);

- rilevante crescita dei consumi privati (e più recentemente degli investimenti nei settori energetico e delle costruzioni) che hannoraggiunto nel dicembre 2017 il livello-record di 199,1 miliardi di corone islandesi - circa 1,7 miliardi di euro - anche grazie allasostenuta dinamica salariale;

- favorevole congiuntura internazionale che ha costantemente spinto al rialzo il livello delle esportazioni cresciute in manierarilevante soprattutto nel biennio 2015-2016 (+9,2% e +11,1%) mentre nello scorso anno il loro livello risulta sostanzialmentestabile.

I predetti fattori hanno favorito, per l’anno 2017, una contrazione della disoccupazione al 2,7% della forza lavoro (era al 4% nel 2015ed al 3% nel 2016) ed un livello occupazionale altissimo, pari all’80,2%. Il miglioramento dei principali indicatori economici é inoltreavvenuto in un contesto di sostanziale stabilità anche grazie a politiche economiche prudenti. Nel 2017 l’inflazione é stata contenutaad un tasso medio dell’1,76%, anche grazie all’apprezzamento della corona islandese che ha ridotto i prezzi dei beni diimportazione.

Il rapporto debito pubblico/Pil é sceso al 41% - grazie ad un avanzo di bilancio del 12,9% del Pil - con l’impegno governativo aportarlo al 30% entro il 2021, mentre il tasso di interesse é stato mantenuto al 4,25% anche per contenere le spinte ad unsurriscaldamento dell’economia.

Con un reddito pro-capite annuo pari nel 2017 a poco meno di 71.000 dollari in termini nominali ed un livello di riserva valutarie paria 667 miliardi di corone (circa 5,5 miliardi di euro), l’Islanda, benché piccola in termini demografici, resta uno dei paesi più ricchidell’area OCSE con un “outlook” positivo anche per i prossimi anni.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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POLITICA ECONOMICA

La decisione dell’agenzia Moody’s del settembre 2016 di elevare ad A3 il giudizio sull’Islanda, con outlook stabile, costituisce unchiaro segnale di fiducia verso il Paese a livello internazionale.

Tre le principali questioni di politica economica nell’agenda governo Jakobsdottir. In primis, l’avvio di una campagna di monitoraggiofiscale che affronti il problema dell’evasione fiscale realizzata attraverso società “offshore”. In aggiunta, la concertazione con le partisociali per il rinnovo dei contratti di lavoro, estesa anche alla riduzione della “business tax” e delle aliquote sui redditi più bassi.Infine, l’adozione di misure per contenere il rallentamento economico previsto nei prossimi mesi. Il governo si propone al riguardo dicontenere l’apprezzamento della corona islandese – rivalutatasi del 66% dal 2009 rispetto all’euro – che colpisce la competitività suimercati esteri di alcuni settori fondamentali, quali la pesca.

Particolarmente importante é stata l’introduzione, da parte dell’esecutivo Jakobsdottir, dell’obbligatorietà dell’equal pay standard, un sistema di gestione delle retribuzioni che impone ai datori di lavoro di evitare discriminazioni di genere nel livello dei salari e disottoporsi, a tal fine, ad una certificazione obbligatoria.

La legge di bilancio per il 2018 ha confermato l’impegno del governo alla riduzione dell’indebitamento statale, portandolo inprospettiva al 31,7% del Pil entro il 2022; al mantenimento del livello di benessere dei lavoratori islandesi ritenuto fondamentale perconsolidare la coesione del mercato del lavoro; all’ulteriore rafforzamento dei servizi sanitari ed educativi, con particolare riferimento alla riduzione degli oneri sanitari a carico dei cittadini ed allo sviluppo delle componenti di formazione tecnico-professionale e diinsegnamento secondario.

Il percorso di rimozione dei vincoli ai movimenti in uscita di capitali, decisa dalle Autorità islandesi nel 2008 nel pieno della crisi. haavuto una certa durata anche per la prudenza della Banca Centrale. Importanti passi sulla via della liberalizzazione, pressochéultimata, dei movimenti dei capitali sono stati, tra gli altri, l’estensione accordata, tra l’ottobre 2015 ed il febbraio 2016, alleproprietà delle banche fallite di porre in essere piani di recupero; la concessione nel giugno 2016 dell’autorizzazione ai fondipensionistici ad investire all’estero fino ad un certo limite quantitativo; la decisione di aumentare, nell’ottobre 2016, il numero diautorizzazioni per le transazioni in valuta estera e per i movimenti transfrontalieri di capitale, limiti poi ulteriormente aumentati nel

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gennaio 2017.

Ultimo aggiornamento: 20/04/2018

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INDICATORI MACROECONOMICI

2010 2011 2012 2013 2017PIL Nominale (mln €) 9.477 10.098 10.555 10.645 24.000Variazione del PIL reale (%) -4,02 2,5 2,5 2,9 3,6Popolazione (mln) 0,32 0,32 0,32 338.349PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 36.535,47 38.060,24 39.380,42 40.523,27 51.841Disoccupazione (%) 8,13 7,42 6,1 5,66 2,7Debito pubblico (% PIL) 92,83 99,21 94,6 90,48 41Inflazione (%) 7,5 4,2 5,6 4,4 1,7Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 0,41 3,19 3,3 3,27 2,7Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OCSE e IMF.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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TASSO DI CAMBIO

Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia

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BILANCIA COMMERCIALE

EXPORT

Export 2016 2017 2018 Previsioni di crescita 2019 Previsioni di crescita 2020Totale nd mln. € 5.240 mln. € nd mln. € nd % nd %

Merci (mln. €) 2016 2017 2018Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 1.600 Prodotti delle miniere e delle cave 144 Prodotti della metallurgia 2.000 Macchinari e apparecchiature 141

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e itotali, nonché per i dati relativi ai principali partner.

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IMPORT

Import 2016 2017 2018 Previsioni di crescita 2019 Previsioni di crescita 2020Totale nd mln. € 7.050 mln. € nd mln. € nd % nd %

Merci (mln. €) 2016 2017 2018Prodotti chimici 648 Prodotti della metallurgia 774 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 771 Macchinari e apparecchiature 677 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 916

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e itotali, nonché per i dati relativi ai principali partner.

OSSERVAZIONI

La crescita economica e l’apprezzamento della corona islandese hanno favorito nel 2017 un consistente aumento delle importazionipari al 7,8% rispetto all’anno precedente (509 milioni di dollari in valore assoluto). Di contro, le esportazioni si sono ridotte del 3,7% -anche in conseguenza del rilevante apprezzamento della corona islandese – subendo una contrazione in senso assoluto di circa200 milioni di dollari. Ne é risultato un deficit della bilancia commerciale pari a 1,8 miliardi di dollari, in netto aumento rispetto agli1,1 miliardi dell’anno precedente.

Le principali voci delle esportazioni sono state i prodotti in alluminio (41,2%), i prodotti ittici (33,6%), i prodotti alimentari 4%), imetalli (3%) ed i macchinari medici (2,8%). Le maggiori voci di importazione sono stati i veicoli (13,2%), gli idrocarburi (11,1%circa), i componenti elettronici (11%), i macchinari (9,8%) ed i prodotti chimici (9,3%).

Sul piano geografico, i paesi europei hanno assorbito nel 2017 l’82% circa delle esportazioni islandesi (Paesi Bassi, Spagna eGermania in testa), seguiti dall’8,2% destinato al Nord-America ed il 6,2% indirizzato verso i mercati asiatici. I principali paesi diimportazione sono stati la Germania, la Norvegia, la Cina ed i Paesi Bassi.

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SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI

2012 2013 2017Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) 469,95 -1.671Saldo dei Servizi (mln. €) 240,79 2.722Saldo dei Redditi (mln. €) -778,3 -762Saldo delle partite correnti (mln. €) -287,98 -217,24 1.051Riserve internazionali (mln. €) 4.670 6.876Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.Note:La bilancia commerciale con l'estero ha subito un peggioramento nel 2017 a causa dell'incremento del deficit dovuto ad un rilevante aumento delvalore delle importazioni anche per effetto del costante apprezzamento della corona islandese. Il saldo dei servizi ha invece fatto registrare unandamento positivo con un incremento del surplus del 6% circa rispetto al 2016. Complessivamente la bilancia dei pagamenti ha fatto registrare unavanzo dovuto anche all'ottima performance del settore turistico ed all'aumento dei redditi derivanti dalla presenza di turisti stranieri

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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INVESTIMENTI - STOCK

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OSSERVAZIONI

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INVESTIMENTI - FLUSSI

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OSSERVAZIONI

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BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE

Market Access Database della Commissione Europea

Le barriere tariffarie del mercato islandese sono progressivamente diminuite negli ultimi anni e a partire dal 1° gennaio 2017 sonostati eliminati i dazi doganali su tutti i prodotti non agricoli, con le aliquote sui prodotti agricoli che sono invece passate dal 28,6% del2012 al 20,2% del 2017. Per il mercato europeo, di particolare importanza risultano essere gli accordi commerciali siglati tra Unioneeuropea ed Islanda che, entrati in vigore il 1° maggio 2018, stabiliscono un maggiore accesso ai reciproci mercati (l’acceso da partedei prodotti agroalimentari dell’UE al mercato islandese è passato così dal 66,4% ad oltre il 95%), oltre che garantire la protezione di1150 indicazioni geografiche registrate dell’UE in Islanda.

Per quanto riguarda le barriere non tariffarie, la progressiva abolizione delle restrizioni temporanee su alcuni tipi di trasferimenti dicapitale transfrontalieri e sulle operazioni in valuta estera ha avuto effetti favorevoli sugli scambi e sugli investimenti esteri.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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ISLANDA16

COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA

2016 2017 2018Val

(0 - 100)Pos.

138 paesiVal

(0 - 100)Pos.

137 paesiVal

(0 - 100)Pos.

140 paesiGCI 5 27 5 28 74,51 24Sub indiciRequisiti di base ( %) 5,8 16 5,9 14Istituzioni (25%) 5,4 17 5,5 14 74,26 14Infrastrutture (25%) 5,6 19 5,6 20 76,42 37Ambiente macroeconomico (25%) 5,5 29 5,9 19 100 1Salute e Istruzione Primaria (25%) 6,6 7 6,6 10 98,37 10Fattori stimolatori dell'efficienza ( %) 4,7 32 4,8 32Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 5,9 11 5,8 12 83,33 9Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,7 29 4,8 32 60,95 43Efficienza del mercato del lavoro (17%) 5,2 10 5,2 9 75 9Sviluppo del mercato finanziario (17%) 4,2 53 4,2 49 69,31 36Diffusione delle tecnologie (17%) 6,2 8 6,2 10 82,7 7Dimensione del mercato (17%) 2,3 129 2,5 126 31,46 131Fattori di innovazione e sofisticazione ( %) 4,8 24 4,8 26Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 4,8 27 4,9 27 76,58 11Innovazione (50%) 4,7 21 4,7 24 65,74 23Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Global Competitiveness Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 12/02/2019

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2016 2017 2018Val

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186 paesiVal

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186 paesiVal

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186 paesiIndice di Liberta Economica 73,3 20 74,4 22 77,1 11Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati The Heritage Foundation – Index of Economic Freedom.

Ultimo aggiornamento: 12/02/2019

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ISLANDA17

INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE

2010 2012Val

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132 paesiVal

(0 - 7)Pos.

132 paesiETI 5,3 11 5,1 16Sub indiciAccesso al mercato (25%) 5,1 14 4,8 24Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 5,1 14 4,8 24Amministrazione doganale (25%) 5,4 22 5,3 24Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 5 29 4,9 31Efficienza delle procedure di import e export (33%) 4,8 57 4,8 62Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 6,4 6 6,1 9Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 4,9 27 4,9 27Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 4,8 43 4,9 38Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 4,1 43 4,2 36Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 5,7 8 5,7 14Contesto business (25%) 5,7 12 5,3 20Regolamentazione (50%) 4,8 21 4,3 40Sicurezza (50%) 6,5 2 6,4 2Fonte:Elaborazioni Agenzia ICE su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 27/02/2013

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2010 2012Valore (%) Valore (%)

Peso % del commercio sul PIL 65,3 70,12Fonte:Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati Statistics Iceland.

Ultimo aggiornamento: 27/02/2013

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OSSERVAZIONI

Il commercio con l'estero ha fornito un importante stimolo alla ripresa economica dell'Islanda dopo il collasso del sistema bancarionazionale dell'ottobre 2008. Nel quinquennio 2007-2012 l'apertura agli scambi internazionali del Paese è sensibilmente cresciuta.L'indice "Peso % del commercio sul PIL" si è stabilizzato nel 2012 intorno al 67,7%, in netta crescita rispetto al valore registrato nel2007 (53,7%). Stimolate dal deprezzamento del tasso di cambio (passato da 87,63 corone islandesi per un euro nel 2007 a 160,73corone nel 2012), le esportazioni sono cresciute considerevolmente e nel 2012 hanno superato i livelli (in euro) raggiunti prima dellacrisi. Più lento il recupero delle importazioni, oggi ancora al di sotto del valore pre-crisi. Il positivo apporto alla crescita del PIL nelbiennio 2009-2010 è stato pari rispettivamente al 6% e al 7,84% del PIL. Tale spinta si è oggi attenuata (nel 2012 il surplus dibilancia commerciale ha raggiunto il 4,30% del PIL). La sostenuta crescita del PIL (+2,5% rispetto al 2011) ha infatti aumentato ladomanda di importazioni, mentre le esportazioni hanno risentito della performance economica negativa dell'Unione Europea(principale area di destinazione delle merci islandesi).

Ultimo aggiornamento: 27/02/2013

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ISLANDA18

FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS

2015 / 2016 2016 / 2017 2017 / 2018Accesso al finanziamento 12 8,7 5,1Aliquote fiscali 12 14,7 14,3Burocrazia statale inefficiente 9,2 8,5 12,3Scarsa salute pubblica 0 0,5 0,3Corruzione 1,8 1,7 1,5Crimine e Furti 0 0,1 0Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 1 0,5 0,6Forza lavoro non adeguatamente istruita 1,3 1,9 3,8Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 2,4 4,3 2,9Inflazione 9,9 12,1 12Instabilita delle politiche 6,4 8,7 7Instabilita del governo/colpi di stato 5,5 4 8,8Normative del lavoro restrittive 1,6 2,9 3,1Normative fiscali 5 5,6 4,6Regolamenti sulla valuta estera 28,7 22,5 17,6Insufficiente capacita di innovare 3,2 3,3 6,1Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index.Note:I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavolarappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.

Ultimo aggiornamento: 16/10/2017

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ISLANDA19

BUSINESS COST

Unita 2010 2011 2012Aliquota fiscale corporate media. % 18 20IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % 25,5 25,5 25,5Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 46,24Fonte:Dati EIU su Business Costs in Islanda non disponibili. Informazioni su tassazione tratte da Iceland Trade Policy Review - Iceland Report, ottobre2012.

Ultimo aggiornamento: 27/02/2013

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ISLANDA20

INDICE DOING BUSINESS

2017 2018Val

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189 paesiVal

(0 - 7)Pos.

190 paesiPosizione nel ranking complessivo 20 23Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 34 55Procedure - numero (25%) 5 5Tempo - giorni (25%) 3,5 11,5Costo - % reddito procapite (25%) 2 1,8Capitale minimo da versare per richiedere la registrazione diuna attivita - % reddito procapite (25%)

7,6 6,8

Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 70 64Procedure - numero (33,3%) 17 17Tempo - giorni (33,3%) 84 84Costo - % reddito procapite (33,3%) 0,4 0,3Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 9 11Procedure - numero (33,3%) 4 4Tempo - giorni (33,3%) 22 22Costo - % reddito procapite (33,3%) 10,6 9,4Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 15 15Procedure - numero (33,3%) 3 3Tempo - giorni (33,3%) 3,5 3,5Costo - % valore della proprieta (33,3%) 3,6 3,6Accesso al credito (Posizione nel ranking) 62 68Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8max) (37,5%)

5 5

Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 7 7Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 22 29Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 7 7Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)(33,3%)

5 5

Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria(0 min - 10 max) (33,3%)

8 8

Tasse (Posizione nel ranking) 29 33Pagamenti annuali - numero (33,3%) 21 21Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse aipagamenti (33,3%)

140 140

Tassazione dei profitti (33,3%) 8,9 9Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 66 69Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 36 36Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 655 655Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo(ore)

2 2

Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo(USD)

40 40

Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 24 24Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 655 655Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo(ore)

3 3

Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 32 29Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 417 417Costi - % del risarcimento (33,3%) 9 9Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 7,5 7,5Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 14 13Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.Note:I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.

Ultimo aggiornamento: 24/11/2017

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ISLANDA21

ISLANDA22

ACCESSO AL CREDITO

ACCESSO AL CREDITO

Dopo la crisi finanziaria del 2008, il settore bancario commerciale ha subito una radicale ristrutturazione ed é ora costituito da 3banche universali, 4 banche al risparmio ed una banca di investimento.

Le principali banche sono tornate a far registrare utili negli ultimi sei anni anche grazie al processo di rimozione dei controlli sulmovimento dei capitali. Esse dispongono complessivamente di “assets” pari al 140% circa del Pil nazionale e si finanzianoprevalentemente grazie ai depositi al risparmio nazionali che ammontano complessivamente a circa 18 miliardi di dollari. Alcunebanche hanno cominciato a finanziarsi anche sui mercati obbligazionari e si prevede un aumento del ricorso a tale strumento inconcomitanza con la competa rimozione dei vincoli al movimento dei capitali. Il livello dei crediti concessi ammonta attualmente acirca 31 miliardi di dollari mentre il tasso di adeguatezza patrimoniale (“capital adeguacy ratio”) é soddisfacente collocandosi introno al 25%, al di sopra della soglia minima prevista del 16%.

Il settore bancario contribuisce per circa 400 milioni di dollari alla raccolta fiscale nazionale sotto forma di tasse bancarie e tassesulle attività finanziarie. Impiega circa 3000 unità in quasi 90 filiali.

IL governo controlla due delle tre principali banche del paese (Landsbankinn e Islandbanki) mentre la terza (Arionbanki) é nellamani di fondi internazionali privati (il governo vi detiene una quota di minoranza). IL governo ha recentemente annunciato di volercollocare sul mercato il 30% circa del capitale della landsbankinn da esso detenuto.

Nel complesso, l’accesso al credito é tornato ai livelli soddisfacenti pre-crisi.

Ultimo aggiornamento: 20/04/2018

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ISLANDA23

Il rischio politico e' moltoridotto.

Democrazia stabile

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ND

ND

RISCHI

RISCHI POLITICI

Il rischio politico e' molto ridotto.Democrazia stabileNDNDND

L'Islanda non è tra i Paesi oggetto di analisi da parte dell'Economist Intelligence Unit perquesta tipologia di rischi. Si tratta di un paese stabile e governato con efficienza sulla basedi un generale consenso sugli interessi nazionali.

L'Islanda ha ottenuto la piena indipendenza dalla Danimarca nel 1918. E' retta da un sistemaistituzionale che fa perno sul Parlamento (Althingi) eletto ogni quattro anni. il Capo dello

Stato é il Presidente della Repubblica che viene eletto dal popolo. La diffusione dei principi democratici e della rule of law é uno degliaspetti preganti della politica estera islandese. L'Islanda é inoltre uno dei paesi più avanzati al mondo nella promozionedell'eguaglianza di genere. Attualmente il paese é governato da un esecutivo di larga coalizione che é imperniato sullacollaborazione tra il partito conservatore (Indipendenza) ed il maggiore partito di centro-sinistra (Sinistra Verde)

ND

ND

ND

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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ISLANDA24

nd

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Rimozione graduale dei vincoliai movimenti di capitale.

Rischi commerciali.

nd

nd

nd

nd

RISCHI ECONOMICI

ndndRimozione graduale dei vincoli ai movimenti di capitale.

L'Islanda ha compiuto importanti progressi nel suo percorso di risanamento economico-finanziario. La conseguente rimozione dei vincoli ai movimenti in uscita di capitali ha avutouna certa durata anche per l'atteggiamento di prudenza della Banca Centrale. Passi

importanti sulla via della liberalizzazione dei movimenti dei capitali sono stati, in tempi più recenti, l'estensione accordata, tral'ottobre 2015 ed il febbraio 2016, alle proprietà delle banche fallite di porre in essere piani di recupero e stabilizzazione; laconcessione nel giugno 2016 dell'autorizzazione ai fondi pensionistici ad investire all'estero fino ad un certo limite quantitativo.L?approccio graduale seguito dai diversi Governi dal 2008 ad oggi, gode di un generale sostegno nella pubblica opinione

Ultimo aggiornamento: 17/04/2018

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RISCHI OPERATIVI

Rischi commerciali.ndndndnd

Per quanto consta a questa Ambasciata, non risultano casi di gravi e ripetute inadempienzecontrattuali (mancato o ritardato pagamento e/o mancata o tardiva consegna di beni) da

parte di imprese e/o soggetti locali.

Ultimo aggiornamento: 17/04/2018

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ISLANDA25

RAPPORTI CON L'ITALIA

OVERVIEW

L’Islanda, con poco più di 300.000 abitanti, è un Paese caratterizzato da una sostanziale stabilità e non presenta particolari rischipolitici, economici o commerciali.

Il mercato islandese si posiziona al 35° posto nella classifica dei mercati di destinazione dell’export italiano nell’area UE-OCSE,seppur si evidenzia una crescita delle esportazioni di circa il 10% dal 2015 al 2016. I settori di maggiore interesse per le esportazioniitaliane risultano essere i macchinari e le apparecchiature, i mobili, in forte crescita nel triennio 2014-2017, ed i prodotti alimentari,anche in ragione del notevole abbassamento delle barriere tariffarie del recente passato, ed in particolare dell’entrata in vigore il 1°maggio 2018 degli accordi siglati con l’UE.

L’economia islandese, dopo essere stata duramente colpita dalla crisi del 2008, ha vissuto negli ultimi anni un periodo di grandecrescita, anche grazie agli straordinari flussi turistici, che incidono ormai per il 10% sul PIL del Paese. Il PIL è infatti cresciuto nel2017 ad un ritmo del 3,6%, che fa seguito alla straordinaria crescita del 7,2% nell’anno precedente e del 4,1% nel 2015.

Uno degli aspetti principali dell’economia islandese è l’accesso a bassi costi all’energia elettrica. In particolare, il Paese è tra i primiposti al mondo nell'uso delle risorse energetiche rinnovabili: del totale dell'approvvigionamento di energia primaria, quasi il 90%proviene infatti da queste fonti, con la geotermia che ricopre un ruolo di primo piano. Per diretta conseguenza di ciò, l'Islandarappresenta un'ottimale ubicazione per le industrie con processi produttivi ad elevato consumo energetico, così come perl'installazione di "data center", fortemente energivori, assicurando alle imprese importanti vantaggi competitivi.

Ultimo aggiornamento: 23/05/2018

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ISLANDA26

SCAMBI COMMERCIALI

EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: ISLANDA

Export italiano verso il paese:ISLANDA

2015 2016 2017 gen-ott 2017 gen-ott 2018

Totale 111,66 mln. € 121,47 mln. € 120,66 mln. € 102,1 mln. € 103,15 mln. €Merci (mln. €) 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 0,42 0,67 1,27Prodotti alimentari 5,58 6,68 6,82Bevande 4,04 5,35 5,72Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 2,72 4,78 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 3,56 4,19 3,91Carta e prodotti in carta 1,21 1,09 Prodotti chimici 5,63 1,68 1,29Articoli in gomma e materie plastiche 2,15 2,42 2,29Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 3,28 3,48 2,9Prodotti della metallurgia 39,94 37,18 39,06Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 3,61 3,98 3,89Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 1,18 2,1 1,9Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 6,22 8,86 11,02Macchinari e apparecchiature 21,01 25,83 17,6Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 2,43 2,43 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 3,85 4,91 1,16Mobili 2,18 2,56 4,7Prodotti delle altre industrie manufatturiere 1,42 1,86 1,71

Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.

ISLANDA27

IMPORT ITALIANO DAL PAESE: ISLANDA

Import italiano dal paese:ISLANDA

2015 2016 2017 gen-ott 2017 gen-ott 2018

Totale 34,61 mln. € 23,55 mln. € 18,6 mln. € 15,72 mln. € 16,54 mln. €Merci (mln. €) 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 5,38 0 0,9Prodotti delle miniere e delle cave nd 0 14,04Prodotti alimentari 2,21 3,17 1,83Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1,99 1,28 0,06Prodotti della metallurgia 23,46 17,2

Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.

OSSERVAZIONI

L’interscambio commerciale bilaterale ha confermato, anche nel 2017, l’andamento a noi favorevole con un saldo positivo per l’Italiapari a 102 milioni di euro, in aumento rispetto ai 97,9 milioni del 2016.

Le nostre esportazioni hanno fatto registrare un andamento sostanzialmente stabile (120,6 mln. di euro con una lieve riduzione dello0,7% rispetto al 2016), mentre le nostre importazioni sono scese da 23,5 a 18,6 milioni di euro (-21%), anche per effetto dellarivalutazione della corona islandese.

Sul piano merceologico, le principali voci del nostro export sono stati metalli di base, macchinari e apparecchiature, prodottialimentari e la motoristica; dall’Islanda abbiamo importato principalmente prodotti ittici, alimenti per gli animali e prodotti dellametallurgia (in particolare alluminio).

Sul piano generale, l’Unione Europea si conferma nel 2017 quale principale mercato di sbocco delle esportazioni islandesi (73,5%)seguita dai paesi europei non-UE con il 9,3% (prevalentemente Norvegia), l’America settentrionale (8,6%) e l’Asia orientale (5,5%).In ambito UE, i principali partner commerciali dell’Islanda sono stati i Paesi Bassi, la Spagna, la Francia ed il Regno Unito.

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK

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OSSERVAZIONI

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI

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OSSERVAZIONI

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TURISMO

SCHEDA TURISMO ISLANDA

Graduatoria dei 5 paesi più visitati del 2017# Paese Totale viaggiatori Var % su anno precedente Quota parte su totale outgoing %1 SPAGNA nd nd 332 REGNO UNITO nd nd 313 USA nd nd 234 DANIMARCA nd nd 195 GERMANIA nd nd 16

Posizione dell'Italia Totale viaggiatori Quota parte su totale outgoing7 nd 7

FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO ISLANDA

I più recenti dati disponibili indicano che il numero di turisti italiani verso l'Islanda é costantemente aumentato negli ultimi anni passando dalle 19.870 unità del 2014 alle 31.573 del 2016 (+59%).

Il flusso più elevato si verifica nei mesi estivi (giugno-settembre). Nel complesso l'Italia é il 13° paese straniero per numero di turistiche visitano annualmente l'Islanda. Prendendo in considerazione le aree geografiche, il numero più consistente di turisti provienedal Nord-America, dall'Europa centro-meridionale, dal Regno Unito e dai paesi nordici europei. Per singoli paesi, i più presenti sonogli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, la Francia, il Canada e la Cina. Seguono subito dopo i paesi nordici, nell'ordine la Svezia,la Norvegia e la Danimarca.

Ultimo aggiornamento: 18/05/2018

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FLUSSI TURISTICI: ISLANDA VERSO L'ITALIA

L'Italia figura attualmente al decimo posto tra le destinazioni preferite dai turisti islandesi diretti all'estero.

Il nostro paese attira il 7% circa dei turisti islandesi che si recano all'estero. Ad attirare i turisti islandesi sono principalmente le cittàd'arte e le bellezze paesaggistiche.

Ultimo aggiornamento: 18/05/2018

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