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Ufficio stampa Rassegna stampa IDV Emilia Romagna del 16.11.2012 Pagina 1 di 28

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rassegna 16.11.2012

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Ufficio stampa

Rassegna stampa IDV Emilia Romagna del

16.11.2012

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Bologna

Piacenza

Modena

Ravenna

Forlì Cesena

Rimini

INDICE

Vendola, Fini e Di Pietro Tris d'assi sotto le Torri16/11/12 Corriere di Bologna 3

Collina (Ccc): «Siamo in moto Non fermiamoci proprio ora»16/11/12 Il Resto del Carlino Bologna 4

L’Idv in piazza per la raccolta firme dei referendum anti casta16/11/12 Libertà 6

Scoppiano pure i puri: dai dipietristi ai grillini16/11/12 Modena Qui 7

Regione, ecco tutti i tagli alla politica Ai consiglieri ‘solo’500 euro al mese16/11/12 Modena Qui 8

Due odg bocciati: la Fds protesta16/11/12 Corriere Romagna Ravenna 10

Pri offeso dall’atteggiamento della maggioranza16/11/12 Corriere Romagna Ravenna 11

Galletti Abbiosi, respinte le istanze dell’opposizione16/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 12

«I renziani rottamatori guardano al passato»16/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 13

«Scelta pro Pentagramma»16/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 14

Perolari (Idv): «Vorrei abolirle, mami batto per Forlì16/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 15

La ‘farina del diavolo’ e il partito azdora16/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 16

GALLETTI ABBIOSI16/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 17

Mingozzi rilancia l’idea dell’incontro pubblico sulla E-5516/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 18

Referendum: regole fatte per tenerci il Piano sosta16/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 19

‘La surreal-politik di Democratici e compagnia bella’16/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 20

Fds e Rifondazione “Grave la bocciatura ai nostri odg”16/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 21

«Sia rispettato l’accordo per la Ferretti»16/11/12 Il Corriere Romagna Forlì 22

Pd, dalla Provincia fuoco amico su Balzani Così vacilla l’intesa su Ravenna ‘capitale’16/11/12 Il Resto del Carlino Forlì 23

Nessuno incontra i cinesi: eppure c’era un accordo16/11/12 La Voce di Romagna forlì 25

Provincia, il Pd non si fida di Balzani16/11/12 La Voce di Romagna forlì 26

Provincione, si riapre la partita del capoluogo16/11/12 Il Resto del Carlino Rimini 28

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Domanl

Vendola, Fini e Di Pietro Iris Cassi 50 110 le Torri Gianfranco Fini, Antonio Di Pietro e INichi Vendola: tre appuntamenti di campagna elettorale domani sotto le Due Torri, li presidente di Ffi sarà a Bologna a partire dalle 10.30, per partecipare alla manifestazione «I Mille per l'Emilia Romagna», organizzata alla Sala del Baraccano nel quartiere Santo Stefano. Sarà presente anche il coordinatore regionale di Futuro e Libertà, Enzo Raisi. Il candidato alle primarie del centrosinistra, Il governatore della Puglia Nichi Vendola, incontrerà invece i suoi sostenitori solo in serata, alle 21, al Teatro delle Celebrazioni, mentre, sempre al mattino, Antonio Di Pietro, sarà presente con un gazebo all'angolo tra via Indipendenza e via Righi. Qui il presidente dell'Italia dei Valori farà tappa con il suo tour di raccolta firme per promuovere i referendum: i quesiti prevedono l'abrogazione della diana dei parlamentari; l'abolizione completa del finanziamento pubblico ai partiti; l'abrogazione della riforma dell'ari, 18 e non da ultimo l'abrogazione della norma che prevede contraiti aziendali in deroga a quelli nazionali.

Andrea Rinaldi r-11PROL,20NE 3ERVArlA

EwIropolitarm, Merol,forps CaLonaa. Adoe :liuti:i e giaefibit,

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16/11/2012 press LinE

CORRIERE DI BOLOGNA

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

Direttore Responsabile: Armando Nanni

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il Resto del Carlino

BOLOGNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

16/11/2012 press unE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

Collina Ccc): «Sii. o in moto Non e 'amori proprio ora» Su Bartolini e Carlini: «Non li conoscevo nemmeno»

LA DIFESA del presidente di Ccc, Piero Collina, è semplice: «E come avrei fatto a istigare queste persone se due di loro nemmeno le conoscevo?». Sa di essere inda-gato, anche se l'avviso di garanzia non è ancora arrivato. E non si sot-trae: «Non penso proprio che nell'attività svolta allora ci sia sta-to alcun illecito. Due delle perso-ne che avrei dovuto istigare —spiega — non le conosco nemme-no. Né la Bariolini, né Carlini, che ho conosciuto soltanto un an-no e mezzo fa». Con Corticelli, il grande accusatore, «non ho mai avuto contatti in questi anni», ma non sono nemmeno arrivate «tele-fonate dagli amministratori coin-volti nella vicenda». Le uniche chiamate sono state quelle dei cro-nisti. «La Procura — continua Collina —, dopo avere chiesto documenti a destra e a manca, ora cerca di fa-

re chiarezza». E questo, per il pre-sidente di Ccc, è normale. «Ma non vedo assolutamente motivi perché si fermi la macchina che è in moto, proprio ora che è in fase di definizione la nuova compagi-ne societaria, con i nuovi soci».

R I TA F I NS «Ho un contratto e devo portare avanti gli impegni presi: staremo a vedere»

«NON è credibile» che ci sia stato alcun favoreggiamento per Ccc, dice anche la direttrice della coo-perativa Rita Finzi, presidente della società Marconi Express che dovrà gestire il People Mover. «Io, come presidente, ho un con-tratto e devo portare avanti gli im-pegni presi». Ora l'inchiesta pro-

cederà sui suoi binari, «staremo a vedere come evolve la cosa. Ma io sono convinta che, rapidamente, possano essere dimostrate le estraneità delle persone coinvol-te».

IL PEOPLE Mover è un proget-to ancora al palo, perché manca il piano economico finanziario, che si farà solo dopo la costituzione di una nuova compagine societaria (con l'entrata di più privati). «Non abbiamo ancora firmato» con i nuovi soci, spiega Finzi. operazioni sono complicate, ma ormai in fase avanzatissima», ga-rantisce. Dal Comune, intanto, so-lo un breve virgolettato del sinda-co Virginio "Merola: «Come sem-pre pieno rispetto per l'operato della Magistratura e fiducia che le persone coinvolte possano dimo-strare la loro estraneità». Il proget-to, per ora, rimane in piedi.

Saverio Migli ari

Rita Finii, presidente di Marconi Express; in alto, a sinistra, Piero Collina, numero uno del Ccc

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FAMO GARAGNA PDL3

«SONO TROPPI I CASI CHE CARATTERIZZANO L'INTRECCIO TRA POLITICA E COOPERATIVE»

il Resto del Carlino

BOLOGNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

16/11/2012 press unE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

CATHY LA TORRE gSEL) «NON CI PRONUNCIAMO: C'È UN PROCEDIMENTO DI CUI NON CONOSCIAMO GLI ELEMENTI»

SANDRO MANDINI ODA: «I MAGGIORI PROGETTI DI MOBILITÀ SONO SOTTO LA LENTE, NON E' UN BEL SEGNALE»

DUCCIO C,' M Rs\MOLI

«QUI VA AVANTI DA VENT'ANNI LA DISCUSSIONE SU UNA COSA CHE IL RESTO DEL MONDO HA»

z. REr=-w GLI AMMINISTRATORI DELLA PROVINCIA: «CHIARIREMO LA NOSTRA POSIZIONE»

De bono: «Estraneo al presunto disegno criminoso» «SIAMO certi di poter chiarire e documenta-re la nostra estraneità rispetto a questa ipotesi di reato e ci auguriamo che questo possa avve-nire il più celermente possibile». E' quanto scrivono, in un comunicato congiunto, la pre-sidente della Provincia Beatrice .Draghetti, il vicepresidente Giacomo Venturi, l'assessore al Bilancio Maria Bernarcletta Chiusoli e il di-rettore del Settore Bilancio Morenti Tommasi-ni, indagati per la vicenda del People mover insieme ad altre sette persone. Tra di esse, an-che l'ex sindaco di Bologna, Flavio Delbono, che commenta così il suo co in volgimeli to nel-le indagini: «Non capisco neppure di cosa stia parlando la Procura. E comunque sono estra-neo al presunto disegno criminoso». Delbono ha scelto di farsi assistere dagli avvocati Paolo Trom beni e Gaetano I asolera, gli stessi che lo hanno già difeso nei procedimenti relativi al Ci nzia-gate.

NON ha «nulla da dire», ma si dice «molta

tranquillo» Villiam Rossi, ex assessore al Bi-lancio nella giunta Delbono, al termine di una lezione all'Università. «Non so nulla — ha ri-sposto ----, quando avrò gli atti vedremo cosa fare, anche contro chi fa questi esposti. Ma so-no molto tranquillo: non credo che la turbati-va d'asta mi riguardi, perché il bando fu chiu-so prima che la Giunta Delbono si insedias-se». «Sono tranquillissimo e convinto che nell'attività che abbiamo svolto non c'è nulla di illecito. Né nella partecipazione alla gare, né negli accordi con Atc», precisa Piero Colli-na, presidente di Ccc. Lui e Francesco Sutri, ex presidente di Atc, sono gli unici due su cui pendono due ipotesi di reato: abuso d'ufficio (per cui sono considerati gli «istiga tori») e tur-bativa d'asta.

IL COMITATO No People mover accoglie «senza stupore» la notizia dei dieci avvisi di g-a-ranzia, perché «abbiamo sostenuto sin dall'ini-zio — si legge in una nota — che il progetto e

il bando fossero stati creati appositamente a vantaggio dei costruitori e di gruppi di potere intenda spartirsi la torta». Tutto questo «a di-scapito della cittadinanza e della Regione., che dal People mover non trarrebbero che debiti», sottolinea il comitato.

«DAL FINTO projea financing all'ingresso di Atc nella società, l'affare People mover si èdi-mostrato rischioso e torbido — scrive il comi-tato , lant'è che. le vicende che sta svelando la magistratura quasi ripropongono la sceneg-giatura dei cortonietraggio che preseti [creino il 23 novembre al Lazzaretto», cioè 'E colle del disonore' di Renato Giugliano, prodotto da Rpl film produciions e Seiperdue con il soste-gno dei Cineasti Arcobaleno. «Ora che final-mente la giustizia sta facendo il suo corso ci sentiamo ancora più legittimati a richiedere all'amministrazione l'immediato stop alla rea-lizzazione dell'opera», è il messaggio finale dei No People movete

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Beni Demaniali, il degrado si mangia il"panimonic"

LIBERTÀ QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883

Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto

16/11/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 32.634

Diffusione: 26.480

Anche questofine setti ii. ZIZ t\,a knàek: 'Idv sarà in piazza per la

idzz onta firme dei 1 releren- L' v in pia a per um per abolire i privilegi del- casta. Oggi appuntamento a la raccolta firme del

ugagnmo, piazza del mera- referendum aliti casta o dalle 8,30 alle 13, Domani, , sabato: Piacenza, via Chiapponi angolo via ' Settembre dal- 8 alle 13 e Corso (vicino erboristerial dalle 14 alle 19: Fio-

renzuola, piazza del mercato dalle 9 alle 13; Ziano, piazza del cercato dalle 9 alle 13, Domenica: Piacenza, Pubblico p asseg o dalle 9 alle 19; Agazzano, zona Mercato (9-13).

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Scoppiano pure i puri: dai dipietristi ai grillini

Vfactor

en.a

Direttore Responsabile: Rossano Bellelli

16/11/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

Politica e dissapori

Scoppiano pure i puri: dai dipietristi ai grillini

In Emilia scandali per l' Idv, risse per il M5s MODENA - 'L'anatra zoppa raccon-tata come un cigno', questo il titolo dell'ultimo post pubblicato nel sito del-l'onorevole Silvana Mura, lady di fer-ro dell'Italia dei Valori emiliana. Ma scorrendo fatti, notizie, titoli, articoli di quest'ultimo mese l'anatra zoppa potrebbe essere un bel titolo per il mo-vimento dei 'duri e puri'. Sia quello di-pietrista che quello fondato da Beppe Grillo. Interminabile l'elenco dei pa-sticci giudiziari recenti dell'Idv che hanno fatto ribollire di rabbia anche la fuoriuscita modenese Eugenia Rossi, coinvolta suo malgrado nell'organiz-zazione di finti convegni: senza dibatti-to, ma con cena. Pagata con i soldi del-la Regione. E ieri l'ultima news sulla parlamentare Mura che regna sul par-tito emiliano: indagata per aver menti-to ad un magistrato per fare un favore a Di Pietro. Naturalmente si aspetta il verdetto dei magistrati, prima di emet-tere sentenze. Che spesso, però, il parti-to dei valori ha elargito prima della conclusione dei processi. Ma se c'è cri-si dei Valori in casa dipietrista, non va meglio tra i grillini (niente inchieste pe-rò). Non parlano facilmente con la stampa quelli modenesi, i bolognesi in-vece stanno invadendo le pagine di tut-ti i quotidiani locali e nazionali. In cit-tà poca roba, qualche battuta ironica su Casaleggio sul sito web, poi Loren-zo Paluan da Carpi che dissente aper-tamente sulla scelta dei candidati per le politiche (idonei solo gli ex candidati) ma si adegua. Sullo scontro bolognese che ha un rilievo nazionale niente da dire. Eppure è successo di tutto con la consigliera Federica Salsi isolata fisica-mente nei banchi del consiglio comu-nale dai suoi stessi compagni di movi-mento, ma non è finita qui perciò due giorni fa all' abituale incontro per la riconferma politica (pratica pure salu-tare) è passata a pieni voti. Il movi-mento gli ha ridato fiducia, mettendo in minoranza Grillo. Apriti cielo un

fuorionda rivela una marea di fango lanciato contro la donna, frasi che non si possono scrivere. E gli attivisti litiga-no e si dividono, capita in tutti i partiti

ed è fisiologico ad un'organizzazione democratica, ma a Modena niente. Si-lenzio. Insomma c'è crisi dei Valori (Italia) e confusione a Cinque Stelle.

Anche i rivoluzionari etici ogni tanto scivolano nel terreno (sempre) acci-dentato della politica.

(ghn)

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Regione, ecco tutti i tagli alla politica Ai consiglieri`solo".500'euro al mese Vel lan, lo 2013 r111111, ,,, ,111,

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Direttore Responsabile: Rossano Bellelli

16/11/2012 pressunE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

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Regione, ecco tutti i tagli alla politica Ai consiglieri `solo'500 euro al mese Nel bilancio 2013 riduzione del 80% per i gruppi

I tagli ai costi della politica dell'as-semblea regionale diventano realtà. C'è voluta la spinta propulsiva del go-verno Monti, ci sono voluti gli scan-dali che hanno portato allo sciogli-mento dei consigli regionali della Lombardia e del Lazio, ma pure quel-li emiliano-romagnoli con la nostra Regione interessata da diverse inchie-ste che hanno portato alla luce vicen-

RISOLUZIONE il 4 ottobre i partiti

hanno tutti approvato una risoluzione per

ridimensionare le spese

de politiche poco dignitose: soldi pubblici usati per falsi convegni e in-terviste a pagamento dei consiglieri sulle televisioni locali. Fattori esterni, ma alla fine si è arrivato alla tanto auspicata dieta delle spese politiche. Passiamo ai numeri: nel bilancio 2013 il taglio ai costi della politica è pari ad un -14,8% rispetto al 2012. in particolare sono ridotte le voci che ri-guardano i rimborsi spese per i consi-glieri regionali, le missioni, le spese di rappresentanza e soprattutto i contri-buti ai gruppi assembleari. Questi ul-timi hanno subito un vero colpo di mannaia: per effetto del decreto del-Governo Monti, nel 2013 il finanzia-

mento ai gruppi politici in Consiglio regionale sarà infatti di 250mila euro (pari a 5.000 euro annui per ogni con-sigliere) contro i 2,3 milioni stanziati l'anno scorso. Un grosso ridimensio-namento se si pensa che l'ex consiglie-re Paolo Nanni, indagato dalla pro-cura di Bologna, dal 2005 al 2010 ha gestito da solo quasi 500mila euro. Essendo l'unico eletto per l'Italia dei Valori aveva tra le mani un vero e proprio tesoretto. Troppi soldi in ma-no ad una persona sola e si è visto il risultato. Sul fronte delle risorse ai gruppi consiliari è evidente la spro-porzione tra quanto deciso dall'as-semblea e da quanto imposto dal go-verno Monti. I consiglieri di loro ini-ziativa avevano approvato una riso-luzione il 4 ottobre, lo stesso giorno che la Guardia di Finanza si presentò nei palazzi regionali per sequestrare atti e documenti, che tagliava i fondi a disposizione. Una riduzione del 30%, ben diverso dal 80% imposto da Roma che svuota le casse dei gruppi politici in assemblea. E alla riduzione del budget per la politica si devono sommare i tagli della spending review che portano l'assemblea a fare i conti anche con una riduzione generale di entrate e uscite (-9%) per l'intera Re-gione. La richiesta di risorse alla Giunta per il funzionamento dell'As-semblea legislativa sarà di 31,4 milio-

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Regione, ecco tutti i tagli alla politica Ai consiglieri`solo".500'euro al mese Vel lan, lo 2013 r111111, ,,, ,111,

en.a

Direttore Responsabile: Rossano Bellelli

16/11/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

sorse .

ni di euro per il 2013. «Si conferma l'impegno per il quale l'Assemblea si era già espressa- segnala in una nota Mario Mazzotti (Pd), questore del-l'Ufficio di presidenza del Consiglio -un cammino che prosegue dopo il passaggio in sede di variazione di bi-lancio, che nel luglio scorso vide la restituzione di due milioni alla Giun-

ta, frutto di tagli, da destinare al-l'emergenza terremoto». Sulla conta-bilità approvata ieri in commissione bilancio si sono espressi sia la mag-gioranza che l'opposizione soddisfat-ti per questa 'dieta' che sarà stata pu-re ricercata dai consiglieri ma ha avu-to un' accellerazione dall'esterno.

■ Gian Basilio Nieddu

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orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore responsabile: Pietro Caricato

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pressunE

Due odg bocciati: la Fds protesta No a sale peri consiglieri di zona. Il referendum deve passare in aula

CERVIA. La Federazione della sinistra protesta per la bocciatura in aula dei suoi ordini del giorno, da parte della maggioranza. Li considera di "as-soluto buon senso", come quello di concedere ai consiglieri e alle associazioni le sale dei Consigli di zona, per le iniziative che riguardano il terri-torio.

«La decisione non può essere presa dal solo presidente - viene sotto-lineato -, ma deve essere sancito il diritto ad ac-cedervi, per tutti. E' già accaduto che venisse negata, e anche se ne e-sistono altre, potrebbe-ro essere occupate o troppo lontane per gli a-bitanti del quartiere.

Tutto questo non è ba-stato a Pd - Idv - Lega che, senza rispondere a questi rilievi, hanno detto no».

La Federazione della sinistra fa notare poi che «per valutare se un quesito referendario è ammissibile o meno, prima si istituisce una commissione tecnica,

formata dal segretario generale, dal difensore civico e da un giudice; ma poi, la decisione fi-nale viene presa dal Consiglio comunale. Lo stesso che ha votato la delibera contestata, de-ve insomma decidere se sottoporla a referendum o meno. E' una cosa gra-ve e insensata, di fronte alla quale il Pd ha solo accampato pretesti for-mali e risibili. Ma quan-do gli è stato chiesto di dire perché si debba fa-re questo doppio passag-gio, i consiglieri hanno letteralmente fatto sce-

na muta. Anche questo ordine del giorno è stato bocciato da Pd e Idv, e con la solita benevola a-stensione della Lega Nord».

«La loquacità, le inter-ruzioni e i risolini di i-nizio seduta da parte di consiglieri ed assessori targati Pd e Idv - conclu-de la Fds - si sono tra-sformati in un imbaraz-zante silenzio, tanto da fargli rinunciare pure alla dichiarazione di vo-to, unico caso in tutta la seduta del Consiglio co-munale».

Massimo Previato

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orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore responsabile: Pietro Caricato

Diffusione: n.d.

pressunE

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Pri offeso dall'atteggiamento della maggioranza

CERVIA. Il Pri ribadisce di non avere nulla contro la neo presi-dente del consiglio comunale A-lessandra Coatti, ma ha molto da dire su come è avvenuta la sua nomina. E' stata proposta dal consigliere della Lega nord Luigi Nori, ma una partita come que-sta «andava discussa prima nella conferenza dei capigruppo». «L'occasione per recuperare la mancata convocazione della con-ferenza - denuncia il capogruppo dell'Edera Giancarlo Cappelli - si è presentata con la richiesta di sospendere momentaneamente il Consiglio per trovare un accor-do. A questo punto, però, si è commesso un grave errore poli-tico. Nella riunione, infatti, sono stati coinvolti solo la maggioran-za Pd-Idv, oltre a Nori e Coatti, escludendo i capigruppo Pdl e Pri. Con questa manovra si è e-videnziata la spaccatura che noi repubblicani non volevamo, dando adito a pensieri fino a po-co prima estranei, circa un allar-gamento della maggioranza. E' e-sattamente il contrario di quan-to proclamato in diverse sedute. Se questa è l'apertura tanto in-vocata, dopo non lamentiamoci se nelle persone prevale l'antipo-litica. Ci sentiamo molto offesi, perché volevamo evitare litigi nella sede consigliare». (m.p.)

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16/11/2012 press unE il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

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Diffusione: n.d.

VERE,E7A, CONTESA CHIEDEVANO L'IMPEGNO DEL SINDACO PER LE SPESE LEGALI DELLE ORFAN ELLE

Galletti Abbiosi, respinte le istanze dell'opposizione FRONTE COMPATTO fra maggioranza e Pdl. sulla lunga vi-cenda dell'ex orfanotrofio Gallet-ti-Abbiosi. Il consiglio comunale ha respinto una mozione di Lista per Ravenna e un ordine del gior-no del Movimento 5 stelle che chiedevano sostanzialmente la stessa cosa: l'impegno del sindaco a interloquire con la Fondazione Istituzioni Galletti per il paga-mento delle spese legali (SO mila curo in tutto) alle quali il giudice civile ha condannato le orfanel-le', pur riconoscendo la loro quali-

tà di eredi e le violazioni al testa-mento del conte. Entrambi gli at-ti hanno avuto il voto favorevole di LpR e dei `grillini', mentre so-no stati bocciati da Pd, Pdl, Sei, Federazione della sinistra, Idv e Pri. La Lega Nord si è astenuta. In particolare, la mozione firmata da Alvaro Ancisi (LpR) sollecita-va «un accordo che soddisfi le 131 orfane costituitesi in giudizio, in modo da evitare ricorsi in appello e chiudere definitivamente la ver-tenza». L'odg dei Cinque stelle sottolineava che «le orfane hanno ragione nel merito» e che, nella

sentenza, «non sembra siano state osservate le disposizioni introdot-te dal decreto sulle nuove tariffe da applicare in materia di liquida-zioni giudiziali». Il sindaco Fabrizio Matteucci, dal canto suo, insiste: sì a un accordo sulle spese legali, ma solo se le 'or-fanelle' rinunceranno a ricorrere in appello. «Ribadisco la mia pro-posta di un incontro con le orfa-ne, senza avvocati aggiunge —. 11 mio auspicio è che si inter-rompa la rissa politica inscenata strumentalmente attorno a que-sta vicenda».

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16/11/2012 press une il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

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?M, :..VUZ COMITATO PER BERSANI ALL'A FIACCO DOPO IL VOTO SULLE UNIONI OVILI

renziani roi.. iatori guardano al passato» «LA RIVOLUZIONE crottarnatrice' di Renzi nasconde in realtà solo una 'restaura-zione conservatrice». Scintille nel Pd dopo il voto in consiglio comunale sull'istituzio-ne di registri locali da testamento biologico e delle unioni civili proposta dai 'graffiai': Ad andare all'attacco è U comitato FaenzaX-Bersani con una nota non firmata sul suo si-to, intitolata 'Diritti per tutti!". «Tutti i can-didati del Pd a queste primarie, Bersani, Puppato e Renzi — continua la nota han-

no ribadito la necessità, anche solo per le coppie di Fatto, di arrivare a una legge nazio-nale che riconosca i diritti di tanti cittadini. Purtroppo questo 'terreno comune' frana nella nostra realtà locale». Lunedì si sono di-scusse le due mozioni, e il comitato pone l'accento in particolare su quella sulle Unio-ni civili: «Era una proposta della 'Lista Fat-ti Sentire', ne diamo atto e ci spiace non es-serne stati primi promotori». 11 capogruppo Pd Roberto Pasi ha dato libertà di voto ai

consiglieri. E la mozione sulle Unioni civili è stata bocciata per pochi voti: Decisivi no di 'renziani' del Pd e della lista Insieme per cambiare oltre che dell'opposizione. «Un'oc-casione persa! — scrivono i fan di Bersani

Sarebbe stato un momento di coerenza rispetto ai programmi nazionali». Infine conclude: (Rimane il dubbio che, sul no-stro territorio, la 'rivoluzione rottamatrice' nasconda in realtà una 'restaurazione con-servatrice' che guarda solo al passato».

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RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

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S STELLE L'ACCUSA

«Scelta pro Pentagramma» ANCHE il Movimento 5 Stelle di Cervia si scaglia contro l'elezione a presidente del consiglio comunale di Alessandra Coatti. «Avremmo preferito — scrive il portavoce Alessandro Marconi — un sindaco capa-ce di imporre in commissione, una scelta discutibile ma legittima, che questa linea molle in cui si sono tagliati fuori i nostri rappresentanti. Cade così il velo della destituzione di Ercole Massari pretestuosamente additato come monatto del web, in finzione di questo avvicendamento pro Pentagramma. Mentre Non della Lega Nord avanza la candidatura di Coatti, che avrebbe dovuto prendere in contropiede tutta l'assise, lei imperturbabile non ritiene necessaria una replica. Alla ripresa dei lavo-ri tutto il Pd, e il dipietrista Bosi, plaudono alla felice boutade dell'ex-post commissariato leghista Luigi Noni»

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pressunE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

Vandini: `Che Bersani si sia dimenti-cato di quanto accade qui nella nostra regione?'

lirina del diavolo' e il >adito mdora

PARTECIPATE SPA I1 segretario Pd Bersani vorrebbe eliminarle TI sindaco Matteucci non commenta e il grillino Vali dini se la ride

La 'farina del diavolo' e il partito azdora arma del demonio". Così le ha definite il se- gretario Pd Pierluigi Bersani. E mica l'ha fatto a microfoni spen-

ti, bensì in diretta tv. "Metterei su-bito la scure sulle società parteci-pate" - ha detto davanti alle tele-camere che lunedì sera riprende-vano il confronto a cinque pre-primarie - "perché o una cosa è pubblica o una cosa è privata, a metterle insieme vengono fuori dei pasticci". Apriti cielo. Il segre-tario emiliano del Pd - del partito-ne-azdora che con quella farina diabolica ha 'd'ornato partecipate' a nastro, del partitone monopo-lizzatore dei Cda delle stesse so-cietà miste - quel Bersani lì che sputacchia nel piatto dove mangia mezza Emilia-Romagna. Quelle parole, che han lasciato gli avver-sari - da Renzi a Vendola - piuttosto basiti, mentre nel frattempo uno spettro vagava in zona Bassette, sembrano aver spiazzato anche i più fidi scudieri ravennati del segretario Democratico. In primis il sindaco Matteucci. Lui, che solo un mesetto fa - da-vanti al giornalista anti-casta Sergio Rizzo che lo in-calzava sul tema della riduzione della spesa pub-blica e in particolare sull'utilità della pletora di so-cietà partecipate orbitanti come satelliti attorno a Palazzo Merlato - aveva difeso la presenza dei Co-

muni nelle Spa miste. "Già abbia-mo ridotto i costi dei Cda di 300mila euro l'anno - affermava il primo cittadino bizantino - poi stiamo valutando se Sapir (la so-cietà portuale) debba ancora agire da terminal. Il punto però, con-cludeva Matteucci trovandosi tra l'altro in sintonia con il collega faentino Malpezzi, è che non cre-do che i problemi della spesa pub-blica si risolvano con l'uscita degli enti pubblici dalle società". E oggi, alla luce dell'uscita pre-elettorale dell'amato Bersani, Matteucci che ci dice? Ci dice che "no, non la commenta quella battuta lì della farina e del diavolo". L'umorismo di Bersani, tuttavia, a parte il sin-daco, non è che l'abbiano colto in molti. Fatto sta che, il primo citta-dino, preferisce glissare. D'altron-de nelle lande dominate da He-

ra&Co., forse, "battute" come quella del segretario Democratico, non fanno poi così ridere e risultano un poco imbarazzanti. Se Matteucci tace, parla in-vece il Grillino Vandini: "Chi solidarizza ora con le varie partecipate del Comune? - chiede ironico ma non troppo il capogruppo del 5 Stelle - oppure bi-sogna solidarizzare con Bersani che si è dimenti-cato di quanto accade nella nostra regione?". Soli-darietà, in effetti, al momento non se ne vede.

AnC

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I COSTI

Ecco l'elenco delle par-tecipazioni azionarie del Comune (detenute an-che attraverso la propria cassaforte pubblica `Ra-venna Holding') e i rela-tivi incarichi e stipendi annui dei componenti ravennati dei Cda delle società. Ravenna holding 83,48%: Carlo Pezzi -presidente (43mila euro + 30mila di indennità di risultato); Armuzzi Lai-mer - consigliere (13.500); Aride Brando-lini - consigliere (13.500). Aser (100% Ra Hol-ding): Suprani Claudio -Presidente 10.800 euro; Martini Pier Luigi Ammi-nistratore delegato 35mila euro; Montanari Ugo Consigliere € 2.700.

Hera (7,79% Ra Hol-ding): Brandolini Filippo Consigliere € 75.000 Ravenna Entrate (60% Ra Holding): Cocchi Claudia presidente € 36.500; Fabbri Guido Consigliere 5mila euro; Tarantola Stefania Con-sigliere 5 mila euro. Ravenna farmacie (92,47% Ra Holding): presidente Pirazzini Paolo 20mila euro; Pavi-rani Tania Consigliere € 5mila; Riva Cambrino Bruno Consigliere € 5mila. Agen.Da (20% Ra Hol-ding): Maestri Andrea, presidente € 15mila. Romagna acque (23,19% Ra Holding): Gambi An-drea Amministratore delegato € 36.175,00; Paglia Giovanni Consi-gliere € 10.125,00 Start Romagna Spa: Benati Marco Consiglie-re € 10mila.

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pressunE ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

Pagina 13 L RAVEN.

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GALLETTI ABBIOSI

Bocciati gli odg di M5s e LpRa Il Consiglio comunale durante la seduta di ieri ha bocciato l'odg presentato dai Grillini e la mozio-ne a firma Lista per Ravenna. I due documenti chiedevano en-trambi che la Fondazione Galletti Abbiosi si accollasse, quale atto etico e morale, il pagamento delle spese legali relative al contenzio-so sull'eredità, spese che il giudi-ce ha invece stabilito a carico del-le ricorrenti, ossia le orfanelle.

E il sindaco ribadisce: `pronto a incontrarle'

Nel suo intervento in Consiglio in merito alla vicenda Galletti Ab-biosi il sindaco Matteucci ha riba-dito l'intenzione di incontrare le orfane che erano ospiti dell'orfa-notrofio al momento della sua chiusura e che il Conte nel suo te-stamento ha indicato come eredi. "Ho già avuto qualche disponibi-lità informale - ha detto Matteuc-ci - e ho già informato di questa mia iniziativa la Fondazione. E' ovvio che lo spazio per un accor-do per il quale come sindaco so-no pronto a spendermi comporta la chiusura del contenzioso lega-le, perché accordo e contenzioso giuridico non possono camminare insieme. Il mio auspicio - ha poi aggiunto il primo cittadino - è che si interrompa la rissa politica inscenata strumentalmente attor-no a quella vicenda. lo mi tiro fuori e mi limito a smentire le fal-sità che continuano a circolare".

Avvocato difenderà gratis l'orfanella querelata da Matteucci

Anna Greco, l'orfanella querelata dal sindaco Matteucci per alcune frasi pubblicate sulla pagina Fa-cebook del Gruppo Galletti Ab-biosi ha trovato un avvocato, Gian Paolo Colosimo del foro di Rimini, che la difenderà gratuitamente dall'accusa di diffamazione.

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Mingozzi rilancia l'idea dell'incontro pubblico sulla E-55

Di concerto col presidente dell'Autorità portuale Gal-liano Di Marco, il vicesin-daco Giannantonio Min-gozzi rilancia a Vandini (M5S) e Mattarozzi (Le-gambiente) l'idea di un confronto pubblico sul-l'E55: "Le argomentazioni apparse in questi giorni -secondo Mingozzi - costi-tuiscono un motivo di confronto sufficiente ad e-videnziare sia le valutazio-ni favorevoli che quelle contrarie all'opera. Mi fa-rebbe piacere se entro l'anno potessimo combi-nare l'iniziativa pubblica nella sede dell'Autorità portuale". Questa sera, in-vece, Mingozzi parteci-perà all'incontro pubblico della sala Buzzi sul tema della Orte - Mestre. Inter-verranno esponenti di Wwf, "Salviamo il paesag-gio" e "Riviera del Bren-ta".

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Referendum: regole fatte per tenerci il Piano sosta

Referendum: regole fatte per tenerci il Piano sosta

DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

OSTACOLO Nella bozza inviata alla Commissione consiliare si legge che non può esserci consultazione coi cittadini su "atti esecutivi alla data di presentazione dell'Istanza". Ridolfi (Pdl): "A livello nazionale si possono addirittura abrogare leggi"

e il regolamento per indire re- ferendum consultivi fra i citta- dini di Faenza sulle decisioni del Comune sarà quello pre- sentato l'altro ieri come propo-

sta elaborata da tecnici, gli abitanti della città delle ceramiche non potranno dire la loro sul Piano della sosta. "Iniziano le barricate della maggioranza già nella boz- za del Regolamento" tuona la capogruppo del Popolo della libertà in Consiglio co- munale che ha scoperto la "fregatura" nel testo consegnato alla Commissione con- siliare Prima, presieduta proprio dal col- lega di partito Alessio Grillini. Come pre- visto la Commissione, composta da rap- presentanti di tutte le forze politiche pre- senti in Consiglio esaminerà quella bozza per farla diventare un testo da sottoporre alla votazione dell'Assemblea cittadina. Ma tale bozza, senza la modifica fonda- mentale, potrà diventare Regolamento per altri referendum che non siano quello sul Piano sosta. "Le barricate della mag- gioranza di centrosinistra e della Giunta iniziano fin dall'articolo 1 - attacca la Ri-

dolfi -, quando, a chiusura del comma 2, si legge: 'Può essere proposto referendum consultivo su materie di interesse gene-rale per la comunità locale, inerenti le scelte dell'amministrazio-ne che riguardano la vita della città e il suo sviluppo, anche in relazione a proce-dimenti amministrativi in corso che non siano con-clusi con atti esecutivi alla data di presentazione del-l'Istanza". E il Piano sosta è "legge del Co-mune", perché il Consiglio lo ha approva-to, ovviamente a maggioranza coi voti del Pd e di Insieme per cambiare, la lista ci-vica vicina al sindaco, mentre Claudia Berdondini dell'Idv, ufficialmente nel cen-trosinistra, si batte per la soppressione del Piano sosta come le minoranze. Insom-ma, secondo la bozza, non può esserci re-ferendum che sfiori il Piano sosta. "Il gio-co è fatto, parliamo di tutto ma non di piano sosta - prosegue la Ridolfi -. Una contraddizione grossolana rispetto ad un referendum che l'Amministrazione può

tenere in conto oppure no, proprio per-ché solo consultivo: si cerca ancora di ag-girare la responsabilità delle scelte e di sottrarsi al giudizio anche solo politico dei

cittadini. Non certo un bell'inizio, né una bella pa-gina di democrazia e di partecipazione, se si pensa che nei referendum nazio-nali si possono addirittura abrogare leggi. Ai faentini, in questo caso, gli si vuol

togliere anche il diritto di parola: questo è il termometro di come la Giunta Mal-pezzi abbia paura di rimetterci la faccia con l'esito del referendum sul piano sosta. In più questa dizione rischia in futuro di essere un boomerang. Il regolamento da noi presentato assieme a Lega Nord e Udc che ricalcava il Regolamento referendario di Firenze, non metteva questi limiti, quelli degli strani sostenitori di Renzi, i nostri amministratori, pronti a mettere in discussione tutto e tutti, ma mai le loro scelte, anche ricorrendo a giochetti am-ministrativi-lessico-giuridici".

"Ai fae n tini si vuol togl iere anche il diritto di parol a"

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FAENZA

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`La surreal-politik di Democratici e compagnia bella' MOVIMENTO 5 STELLE "Da Bosi a Noni

cronaca di una serata di alta politica"

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I grido di "barcollo ma non mollo", il portavoce

el M5S cervese Ales-andro Marconi così

sintetizza la "rappresentazione messa in atto dalla maggioranza" nell'ultimo Consiglio Comunale: "Un Pd da corridoio, in crisi di autorevolezza, si aggrappa ad u-na rodata metodica, per il forzoso avvicendamento Massari/Coatti alla presidenza. In realtà - scrive Marconi - avremmo preferito un sindaco capace di imporre in commissione, una scelta discuti-bile ma legittima, che questa li-nea molle in cui si sono tagliati fuori i nostri rappresentanti. Ca-de così il velo della destituzione di Ercole Massari pretestuosa-mente additato come monatto del web, in funzione di questo av-vicendamento di pro-gramma (leggi pro Pentagramma) Massa-ri poi del tutto riabilitato, per la sua presidenza di alto profilo, è resuscitato più baldanzoso che prima, forte della sua capacità di piegarsi ma non spezzarsi di fronte anche alla figuraccia rime-diata, pur di sacrificarsi alla Sur-real-politik di Roberto Zoffoli". E qui Marconi racconta il dipanarsi surreale dei fatti: "Introduce il primo spettacolo delle 20.30 il consigliere Gianni Bosi che si au-tocongratula, per essere riuscito

a far montare una webcam in sa-la, dopo 'solo' un anno e mezzo dall'inizio del progetto. Segue a ruota il primo puntello della maggioranza, Luigi Non della Le-ga Nord (attualmente commissa-riato dal suo partito, proprio per questo nuovo ruolo di spalla pi-dina), con la sua proposta shock. Mentre Non avanza la candida-tura di Alessandra Coatti, cosa che avrebbe dovuto prendere in contropiede tutta l'assise, lei im-perturbabile non ritiene neces-

saria nemmeno una replica, se non altro per accettare o declina-re. E' invece De Lorenzi Enrico consigliere pidino, che realmente spiazza tutti, chiedendo una so-spensione di 5 minuti per una convocazione urgente della trup-pa e deliberare. Alla ripresa dei lavori tutto il Pd, e il dipietrista Bosi, plaudono alla felice bouta-de del leghista Luigi Non. Parti-colarmente interesse desta il con-sigliere Gianni Bosi, che decide di inaugurare la web-cam con un

caso da moviola (cogliamo l'oc-casione per chiedere dove pos-siamo scaricare il file della regi-strazione della seduta). Infatti tutti gli spettatori, incluso il con-sigliere Paolo Savelli del Pdl, che glielo fa notare, vedono Gianni Bosi 'leggere' il discorso di soste-gno alla candidatura Coatti. E' a questo punto che Bosi perde le staffe e si abbandona al turpilo-quio nei confronti del consigliere Savelli. Suscita invece un'infinita tenerezza la difesa di ufficio del Pd nei confronti del Bosi stesso, che a lor dire, si sarebbe munito di vari discorsi da leggere a se-conda delle eventualità. Altri e numerosi interventi si sono suc-ceduti, tra questi non spicca quello della sempre silente con-sigliera Coatti, che 'subisce' la propria nomina senza battere ci-glio. Elargisce però ringraziamen-ti e complimenti ai predecessori una volta insediata sullo scranno più alto, incassando anche l'im-mediata operatività della funzio-ne. E' proprio vero che in nomina sunt consequentia rerum, pos-siamo infatti dire che per silenzio assenso Alessandra Coatti è, da lunedì sera, coatta presidente del consiglio comunale. Che faccia-mo? - è la conclusione - La pren-diamo alla Flaiano: la situazione è grave ma non seria!".

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Fds e Rifondazione "Grave la bocciatura ai nostri odg"

A sinistra si litiga sui referendum

N on sono giorni facili per la Giunta Zoffoli, sulla quale si abbattono strali ed accuse, so-prattutto dopo la contestatissima (nel me-todo) elezioni del nuovo presidente del con-

siglio Alessandra Coatti. Ma chiusa quella parentesi, ora la Federazione della Sinistra-Rifondazione Comu-nista, in collaborazione con alcuni consiglieri di zona, torna ad attaccare il Governo della città, colpevole - a suo dire - "di aver bocciato due ordini del giorno: il pri-mo per stabilire che le sale dei consigli di zona devono esser date ai consiglieri e alle associazioni idonee per iniziative che riguardino il territorio. Malgrado sia già accaduto che un presidente negasse l'utilizzo della sala - sottolinea la sinistra - la triade Pd-Idv-Lega ha respinto l' odg. L'altro ordine del giorno rimediava ad un'assur-dità sui referendum comunali: per valutare se un que-sito referendario è ammissibile, prima si istituisce una commissione tecnica che esprime un parere, ma poi la decisione finale viene presa dal consiglio comunale. Lo stesso consiglio comunale che ha votato la delibera contestata deve poi decidere se sottoporla a referendum ed ha il potere di fermare ogni iniziativa referendaria dei cittadini. Ci sembra una cosa grave ed insensata, di fronte alla quale il Pd ha solo accampato pretesti risibili. Ed è stato interessante osservare come la loquacità e i risolini d'inizio seduta dei consiglieri ed assessori Pd-Idv si siano trasformati in un imbarazzante silenzio, tanto da indurli a rinunciare pure alla dichiarazione di voto, unico caso in tutta la seduta del consiglio".

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ci,o'r'fiere di Forlì e Cesena

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«Sia rispettato l'accordo per la

Ferretti» FORLÌ. Un nuovo ordine del giorno al presidente della Provincia è stato inviato dai capigruppo consiliari provinciali Stefano Gagliardi (Pdl), Luigi Lelli (Pd), Giorgio Faedi (Gruppo Misto). Gian Luca Zanoni (Lega Nord), Giovanna Perolari (IdV), Maria Grazia Bartolomei (Udc). In esso si ricorda che «è ancora in vigore l'Accordo di Programma Querzoli-Ferretti (maggio 2005) che vede fra i firmatari anche la provincia, motivato dall'esigenza comune delle due aziende di estendere i propri stabilimenti produttivi; il suddetto Accordo prevede l'utilizzo di un'area di 33 ettari di superficie totale (333mila mq), suddivisi in due lotti per complessivi 264mi1a mq e altri 69mila mq di terreno da cedere per opere pubbliche. A questi si affiancano altri 90mila metri quadri di parco lungo il fiume Ronco ceduti al Comune di Forlì. Lsccordo conteneva una previsione di incremento della manodopera di 300 unità per prossimi 10 anni (cioè entro il 2015), previsione bloccata dalla crisi».

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il Resto del Carlino

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16/11/2012 pressunE

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R3(0 DL CAPOLUOGO VERTICI DEMOCRATICI NON SAPEVANO DELL'INIZIATIVA

Pd, dalla Provincia fuoco amico su Balzani Così vacillal'intesa su Ravenna 'capitale L'ORDINE del giorno per chie-dere che il capoluogo della Provin-cia di Romagna venga posiziona-to a Forli-Cesena? Sarebbe una polpetta avvelenata per il sindaco Balzani, che in passato si è espres-so perché il capoluogo venisse as-segnato a Ravenna, in quanto cit-tà con il maggior numero di resi-, denti. Una parte del Partito demo-cratico diciamo quella cesena-te, legata al presidente Bulbi — prima di appoggiare il documento che ha come primo firmatario il capogruppo del Pdl ha fatto pro-prio questo ragionamento. «L'or-dine del giorno? Ritengo sia inte-ressante. Da forlivese sarei felice di avere ii capoluogo qui», dice il segretario territoriale del Pd Mar-co Di Maio. Che però puntualiz-za. «Pensare di affrontare la di-scussione sulla Provincia unica partendo dal capoluogo è sbaglia-to. Prima pensiamo alle rispettive eccellenze,. noi abbiamo sanità e università, poi al capoluogo. Evi-tiamo di fare il contenitore prima di avere il contenuto», aggiunge. Il gruppo consiliare del Pd poi non ha informato il partito di que-sta iniziativa. «Un coinvolgimen-

to —conclude — sarebbe stato op-portuno». Da Rimini intanto piovono le pri-me reazioni. Su RiminiToday il presidente della Provincia Stefa-no Vitali spara ad alzo zero, «Già è una notizia che Forlì e Cesena va-dano d'accordo — dice Il no-stro Consiglio non si sarebbe mai sognato di presentare un ordine del giorno di questo tipo. Questa richiesta certamente non aiuta il dialogo che si era aperto». «Chi è

IL SEGRETARIOiiiMAIO «Da fortivese, è positivo Ma i consiglieri provinciali potevano informarmi...»

— replica Stefano Gagliar-di del Pdl, primo firmatario dell'ordine del giorno che verrà votato nel consiglio provinciale di lunedì Rappresenta il territo-rio che ci vuole portare via la fie-ra? E il presidente dell'ente socio di Aeradria, che ci portò via Wind jet?». Cosi, infine, il segretario dell'Udc Andrea Pasíni: «Solleci-to il sindaco Balzani a tutelare la nostra città, così come Lucchi per Cesena».

IL PATTO DI BORGO SISA Balzani e il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci: alla festa fu delineata la città bizantina come capoluogo

IL RETROSCENA: IL PD CESENATE, FEDELE A BULBI, HA VOLUTO METTERE IN CRISI L'ASSE TRA I DUE SINDACI

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il Resto del Carlino

FORLÌ Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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E ROMAGNA FORLÌ & CESENA

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pressunE

FERRETTI E NUOVE STRATEGIE: L'INCOGNITA

Nessuno incontra i cinesi: eppure c'era un accordo

I cinesi comprano la Ferretti, investono circa 400milioni di euro, portano soldi freschi e nessuno in città sa chi sono. Nel senso che nessuno li ha mai incontrati: né il sindaco, né la Provincia, nemmeno gli Industriali. Ma altrove non è così. Lo fa sapere il capo-gruppo del Pdl Stefano Ga-gliardi quasi "allarmato" dal-le notizie che vedono come nelle vicine Marche dove ci sono, a Mondolfo, gli uffici dello stabilimento Pershing -Ferretti, ci siano una serie di iniziative di collaborazione e sviluppo assunte dal presi-dente della Regione, Gian Mario Spacca, con il presi-dente di Weichai Group, il colosso che ha recentemente acquisito i cantieri Ferretti, Tan Xuguang, mentre da noi zero. Per questo Gagliardi ha presentato un ordine del giorno, appoggiato, ancora una volta da Pd, Gruppo Mi-sto, Lega Nord, ldv e Udc, in cui "il consiglio provinciale impegna il presidente e la Giunta affinché, in accordo con il sindaco di Forlì ed il Presidente della Regione, chiedano un incontro urgen-te alla nuova proprietà per sapere se il Piano industriale

del Gruppo Weichai prevede investimenti sul territorio provinciale volti, in particola-re, a mantenere a Forlì la ba-se di riferimento della so-cietà (dove lavorano circa 400 dipendenti); se i lavori dell'area interessata dall'Ac-cordo di Programma parti-ranno entro la fine dell'an-no". Perché "è ancora in vigore l'Accordo di Programma Querzoli- Fer-retti (maggio 2005) che ve-de fra i firmatari anche la provincia, motivato dall'esi-genza comune delle due a-ziende di estendere i propri stabilimenti produttivi; ac-cordo che prevede l'utilizzo di un'area di 33 ettari di su-perficie totale (333mila mq), suddivisi in due lotti per complessivi 264mi1a mq e al-tri 69mila mq di terreno da cedere per opere pubbliche. A questi si affiancano altri 90mila metri quadri di parco lungo il fiume Ronco ceduti al Comune di Forlì". "L'accor-do - si legge nel documento - conteneva una previsione di incremento della manodo-pera di complessive 300 u-nità per prossimi 10 anni (cioè entro il 2015), previsio-ne che , ovviamente, il per-durare della crisi economica non consentirà di mantene-re". Ma almeno, dopo tutto, che non ci facciamo scappa-re i cinesi.

Pagina 14 FORLI

Provincia, il Pd non si fida di Balzani , ,

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Provincia, il Pd non si lidadi Balzani

Provincia, Pd non si fida di Balzani RIORDINO ISTITUZIONALE Il partito di maggioranza è diviso sul capoluogo del nuovo Ente unico di Romagna

orli-Cesena capoluogo del- la nuova Provincia unica? Come forlivese non potrei che essere d'accordo e mi sembra una proposta sug-

gestiva, ma questa scelta sarà solo il passaggio finale". Così Marco Di Maio, segretario territoriale del Par-tito Democratico commenta la pro-posta che i "suoi" hanno fatto in Con-siglio provinciale insieme ai gruppi Pdl, Lega, Udc, Idv e Misto.

"Prima - aggiunge Di Maio - biso-gna capire che cosa farà questa nuo-va Provincia, quali deleghe avrà, di quali servizi si occuperà e se riuscirà a garantirli nel territorio. Mettere al primo punto il capoluogo è un errore oggi come era sbagliato quest'estate: porre la questione in termini campa-nilistici significa perdere di vista la programmazione e cioè come dislo-care i servizi e tenere conto delle di-verse vocazioni dei territorio. E rimet-tere in gioco il tourbillon del capo-luogo non aiuta questo ragionamen-to". Di fatto, Di Maio si dissocia dalla proposta dei consiglieri provinciali del suo partito che fa emergere come, all'intento del Pd, sulla Provincia u-nica di Romagna, e fin dall'inizio, le visioni siano state molto diverse e contrapposte. La verità è che l'attuale Provincia, e forse anche il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, non hanno mai digerito il ruolo di leadership che il sin-daco di Forlì, Rober-to Balzani, si è rita-gliato sul tema del riordino istituziona-le, a favore del nuovo Ente. A tal punto che Roberto Balza-ni, uomo del Pd, rispetto al presiden-te Bulbi e a Lucchi, appare sempre più isolato. Da sempre in linea con il segretario Di Maio (o, meglio, vice-versa), Balzani non vedrà senz'altro di buon occhio quest'ultima sparata

di Bulbi & company e i boatos all'in- terno del Partito Democratico la dan- no più che altro come l'ennesima tro- vata per portare allo scoperto le po- sizioni del primo cittadino di Forlì. I maligni dicono addirittura che Bal- zani abbia già "scambiato" il capoluo- go a Ravenna con il centro romagno-

lo dell'Università a Forlì e che questo venga da un profes- sore universitario, con la carriera più che aperta, lascereb- be qualche perples-

sità h quanto il sindaco di Forlì, uo- mo di spicco nella gestione della na- scita dell'Ente di secondo grado, non sarebbe chiamato, nel suo ruolo po- litico, a difendere interessi di bottega.

Di certo, invece, è vero che la pro- posta bipartisan dei consiglieri pro-

vinciali appare più "credibile" se in-dirizzata non tanto a strappare il ca-poluogo a Ravenna, ma a cercare di mantenere molti degli uffici periferici dello Stato e altri organismi a Forlì, a cominciare dalla Prefettura. Da qui la sottolineatura di una dotazione ade-guata, in termini di strutture di pro-prietà. Il timore è infatti che nell'o-perazione Provincia unica Forlì resti a bocca asciutta. Se appare chiara la vocazione di Ravenna per la cultura, di Rimini per il turismo, di Cesena impegnata a piantare la bandiera del-la sanità, a Forlì che cosa resta se neppure la sede amministrativa? EU-niversità non sarebbe poi così male, ma in questo momento, con il sinda-co prof per qualcuno sembra solo fu-mo negli occhi. E, comunque, non basta.

Maria Neri

L'UDC ANDREA PASINI "BENE LA PROPOSTA DEL CAPOLUOGO"

Condivisione al documento dei consiglieri provinciale arriva dal numero uno dell'Udc. Pasini si ri-volge poi a Balzani per invitare il primo cittadino forlivese. "Stiamo vedendo sfumare l'aeroporto, il si-stema infrastrutturale e la fiera e non vorrei che un domani, con l'attuazione di questo decreto, che pone, in seno al nuovo capoluogo, la logistica di tutti gli uffici ammi-nistrativi, vedessimo trasferiti an-che Questura, Tribunale e altro. Ecco perché sollecito il sindaco a prendere il toro per le corna".

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C'eravamo tanto amati I sindaci Roberto Balzani, Paolo Lucchi e il presidente Massimo Bulbi, tutti del Pd

Cresce il che Forlì r bocca as

timore esti a utta

16/11/2012 press LinE D

VOCE I

CESENA

ROMAGNA L FORLÌ &

Direttore Responsabile: Stefano Andrini

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Page 27: rassegna 16.11.2012

E ROMAGNA FORLÌ & CESENA

Direttore Responsabile: Stefano Andrini

16/11/2012

Periodicità: Quotidiano

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pressunE

Vitali "Stop ai campanilismi" Il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, boccia l'ordine del giorno del Consiglio provinciale di Forlì-Cesena che vuole essere capoluogo della Provincia unica di Romagna. Vi-tali non fa sconti: "Già è una no-tizia che Forlì e Cesena vadano d'accordo - dichiara il presiden-te al sito RiminiToday Il no-stro Consiglio non si sarebbe mai sognato di presentare un ordine del giorno di questo ti-po. Questa richiesta - dice il presidente riminese - certamen-te non aiuta il dialogo che si era aperto e abbassa notevolmente il livello della discussione. In ballo ci sono cose molto più se-rie, in primis tutta la riorganiz-zazione dei servizi compresi quelli sanitari. O la classe diri-gente si mette al lavoro sul se-rio o con questi campanilismi, facciamo il gioco di chi ci vuole morti. Tra presidenti fino ad ora ci siamo intesi".

Stefano Vitali Presidente

Pagina 14 Provincia, il Pd non si lidadi Balzani

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's laM.,, ,,:I~Z...■ BIVIO Forlì e Cesena lanciano la sfida a Ravenna per il nuovo capoluogo

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Pru,ibei,..nc, si riLpru iwtha del capolt.o6,

il Resto del Carlino 16/11/2012 pressunE

Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

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Provinciale, si riapre la partita del capoluogo Forlì e Cesella: «Noi più titolati di Ravenna». Vitali: «E' Rimini la capitale»

UN'ENTRATA a gamba tesa, e per di più bipartisan. Mentre la po-litica riminese (come ha lanciato l'allarme lo stesso Stefitno Vitali) resta alla finestra, Forlì e Cesena ora tentano il blitz per strappare il capoluogo e con esso la prefettu-ra, la questura e tutti gli altri presi-di. Con un ordine del giorno fir-mato da Pd, Pdl, Idv, Udc, Lega e altre forze politiche, i consiglieri provinciali dì Forlì-Cesena riven-dicano adesso il capoluogo in vir-tù del fatto che «le due città, mes-se insieme, hanno 2l5mila abitan-ti, contro i 158mila di Ravenna e 143mila di Rimini. L'ordine del giorno, approvato quasi all'unani-mità in consiglio provinciale, cita il testo di legge sul riordino delle province, in cui si sottolinea co-me il nuovo capoluogo, salvo di-versi accordi, debba diventare il comune già capoluogo con la mag-giore popolazione. «Forlì e Cese-na hanno più abitanti, una posi-zione più baricentrica all'interno della nuova provincia unica della Romagna, e sono già dotate di edi-fici destinati alle pubbliche ammi-nistrazioni», recita il documento approvato dal consiglio provincia-le forlivese. Forlì-Cesena punta al colpo grosso, ben sapendo come chi ha capoluogo abbia (almeno allo stato attuale) più possibilità di strappare anche tutto il resto, a partire dalla prefettura e dalla que-stura. Il sindaco di Forlì Roberto Balzani si chiama fuori («Non vor-

rei arrivare al mercato delle vac-che») ma ormai la frittata è fatta.

A RIMINI non l'hanno presa be-ne, la fuga in avanti di Forlì-Cese-na. «A questo punto allora — sbot-ta il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali — ci im-punteremo e reclameremo il capo-luogo a Rimini dal momento che, considerando i turisti, noi siamo un territorio da quasi 17 milioni di presenze all'anno». Vitali non ha gradito il blitz bipartisan forli-vese. «Ma la colpa è anche del go-verno Monti, che non avendo in-dividuato un percorso preciso ora da adito a questa guerra di campa-

nidi che non ci porterà a nulla di buono. Perché è una guerra tra po-veri». Il presidente poi schernisce i 'cugini' forlivesi osservando co-me «sia una notizia che i consiglie-ri di Forlì e Cesena vadano d'ac-cordo». Ma lo scherzo finisce qui. «Ci sono cose molto più serie, in primis la riorganizzazione dei ser-vizi, compresi quelli sanitari. Con Bulbi (presidente di Forlì-Cese-na) e Casadio (Ravenna) fino a og-gi Ci siamo intesi. Sorprende inve-ce la mossa dei consiglieri provin-ciali: i nostri mai si sarebbero so-gnati di presentare un ordine del giorno di questo tipo»,

Manuel Spadazzi

BRACCIO DI FERRO ‘\\ ‘

consiglio provinciate di Forti-Cesena ha

approvato un ordine del giorno del Pdt che chiede

di candidare Ferri e Cesena come nuovo

capoluogo detta Romagna

Secca la replica del presidente detta

Provincia di FUM1111, Stefano Vitali: «in ballo ci

sono cose molto più serie, a partire dalla riorganizzazione de

servizi sanitari»

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