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RASSEGNA COMUNE BOLOGNA 1 NORMATIVE PER GLI ENTI LOCALI IL RESTO DEL CARLINO 20/10/11 Emiliani all'estero, e' bufera 'Abolire la Consulta regionale' 3 CRONACA IL DOMANI - L'INFORMAZIONE DI BOLOGNA 20/10/11 Un sito contro l'affitto in nero 4 URBANISTICA, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE LA REPUBBLICA BOLOGNA 20/10/11 UN FALLIMENTO CHE RIGUARDA TUTTA LA CITTA' 5 LA REPUBBLICA BOLOGNA 20/10/11 Gia' pagati 35 milioni su un conto di 62 e 50 carrozze sono ferme nei depositi 7 CORRIERE DI BOLOGNA 20/10/11 Civis, Comune e Iribus verso il braccio di ferro 8 LA REPUBBLICA BOLOGNA 20/10/11 Civis, il Comune contro Irisbus il Ccc: 'Persi 80 posti di lavoro' 9 LA REPUBBLICA BOLOGNA 20/10/11 'Sara' bello, veloce e sicuro. Anzi no' quindici anni di annunci e polemiche 10 CORRIERE DI BOLOGNA 20/10/11 Nuovo muso o cugino: ballottaggio tra exit strategy 12 IL RESTO DEL CARLINO BOLOGNA 20/10/11 Da un filobus all'altro: sepolto il Civis, resta il 'cugino' Cristalis 13 IL RESTO DEL CARLINO BOLOGNA 20/10/11 SOTTO LA MADONNINA A Milano gira da sei anni. E ora ecco i filobus belgi 15 IL RESTO DEL CARLINO BOLOGNA 20/10/11 ORLANDINI (COOPCOSTRUZIONI) 'Con lo stop ottanta lavoratori perderanno il posto e nessuno dice una parola 16 IL DOMANI - L'INFORMAZIONE DI BOLOGNA 20/10/11 L'exit strategy per evitare il pantano 17 UNITA' EDIZIONE BOLOGNA 20/10/11 IL COMMENTO CIVIS, NON E' L'ULTIMO ATTO 19 UNITA' EDIZIONE BOLOGNA 20/10/11 MOBILITA' Rebus Civis Il Comune: 'Adesso Iribus si assuma le sue responsabilita'' 20 UNITA' EDIZIONE BOLOGNA 20/10/11 Intervista a Giuseppe Campos Venuti 'Basta sogni impossibili Errani e Merola puintino su treni e autobus efficienti 22

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RASSEGNA COMUNE BOLOGNA

1

NORMATIVE PER GLI ENTI LOCALI

IL RESTO DEL CARLINO 20/10/11 Emiliani all'estero, e' bufera 'Abolire la Consulta regionale' 3

CRONACA

IL DOMANI -L'INFORMAZIONE DIBOLOGNA

20/10/11 Un sito contro l'affitto in nero 4

URBANISTICA, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

LA REPUBBLICABOLOGNA

20/10/11 UN FALLIMENTO CHE RIGUARDA TUTTA LA CITTA' 5

LA REPUBBLICABOLOGNA

20/10/11 Gia' pagati 35 milioni su un conto di 62 e 50 carrozze sonoferme nei depositi

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CORRIERE DI BOLOGNA 20/10/11 Civis, Comune e Iribus verso il braccio di ferro 8

LA REPUBBLICABOLOGNA

20/10/11 Civis, il Comune contro Irisbus il Ccc: 'Persi 80 posti dilavoro'

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LA REPUBBLICABOLOGNA

20/10/11 'Sara' bello, veloce e sicuro. Anzi no' quindici anni diannunci e polemiche

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CORRIERE DI BOLOGNA 20/10/11 Nuovo muso o cugino: ballottaggio tra exit strategy 12

IL RESTO DEL CARLINOBOLOGNA

20/10/11 Da un filobus all'altro: sepolto il Civis, resta il 'cugino'Cristalis

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IL RESTO DEL CARLINOBOLOGNA

20/10/11 SOTTO LA MADONNINA A Milano gira da sei anni. E oraecco i filobus belgi

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IL RESTO DEL CARLINOBOLOGNA

20/10/11 ORLANDINI (COOPCOSTRUZIONI) 'Con lo stop ottantalavoratori perderanno il posto e nessuno dice una parola

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IL DOMANI -L'INFORMAZIONE DIBOLOGNA

20/10/11 L'exit strategy per evitare il pantano 17

UNITA' EDIZIONEBOLOGNA

20/10/11 IL COMMENTO CIVIS, NON E' L'ULTIMO ATTO 19

UNITA' EDIZIONEBOLOGNA

20/10/11 MOBILITA' Rebus Civis Il Comune: 'Adesso Iribus siassuma le sue responsabilita''

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UNITA' EDIZIONEBOLOGNA

20/10/11 Intervista a Giuseppe Campos Venuti 'Basta sogniimpossibili Errani e Merola puintino su treni e autobusefficienti

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RASSEGNA COMUNE BOLOGNA

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URBANISTICA, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

LA REPUBBLICA 20/10/11 Governo-Regioni accordo per creare 15 mila alloggi 23

ECONOMIA LOCALE, LAVORO

CORRIERE DI BOLOGNA 20/10/11 Via al Piano strategico 24

IL DOMANI -L'INFORMAZIONE DIBOLOGNA

20/10/11 Alloggi popolari, nuovi fondi in arrivo per la Regione 26

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Emiliani all'estero, è bufera «Abolire la Consulta regionale»

Opposizioni all'attacco su spese e missioni

Lega e Movimento 5 Stelle contro l'organismo regionale. E la consigliera Silvia Noè (Ildcì ha già presentato un progetto di legge per farla chiudere dalla prossima Legislatura

i-3 O i.. 0 0 N A LA CONSULTA degli emiliano t'o'.

all 'estero delhbliferti. A far precipitare nuo-vamente l'organismo della Regio-ne Emilia Romagna nell'occhio del ciclone è stata la riunione dei capigruppo in viale Aldo Moro di ieri mattina. Gian Guido Naldi, di Sinistra e Libertà, ha infatti in-trodotto a sorpresa l'argomento, in previsione di una missione a Johannesburg dove si trova un cimitero di guerra in cui sono se-polti anche emiliano romagnoli — cui avrebbe dovuto partecipa-re, in rappresentanza dei consi-glieri insieme con il presidente della Consulta, Silvia Bartolini, ai primi di novembre.

NALOI ha proposto di pagarsi il biglietto aereo, per evitare che la missione finisse nel 'tritacarne riediatico' della polemica sui co-

sti della politica, ma molti, soprat-tutto tra le fila dell'opposizione, non sono stati d'accordo. E sono partiti all'attacco dell'organismo, da tempo sotto osservazione per i suoi costi legati a missioni, rim-borsi e gettoni di presenza.

Sulla scelta di Naldi —c le alla fi ne ha annunciato di non parteci-pare alla missione—, Manes Ber-nardini, consigliere della Lega, parla di «sceneggiata fata per non affrontare il problema vero» e ri-lancia sulla proposta di abolire !Mi C01117 l'organismo, per cui la giunta, nel 2011, ha stanziato 175mila curo di budget., di cui 150mila per compensi e rimborsi.

«STIAMO pensando di presenta-re un progetto di legge per abroga-re la Consulta» annuncia Bernar-dirti. Ma su quest'ultimo punto sembra esserci una ressa di propo-ste e buone intenzioni. E non solo

E RT Italia dei Valori favorevole: «Disponibili a considerare simili progetti di Legge»

da parte dell'opposizione, visto che rIdy, forza'' di maggioranza, con il suo capogruppo Liana Bar-bati, si è detta xdavorevole a pren-dere in considerazione progetti dì legge.> di questo tipo. Sul tenta il capogruppo dell'Udc, Silvia Noè, ha gia sottoposto all'ufficio legislativo, per un via li-bera tecnico, proprio una propo-sta in questa direzione.

«IL PROGETTO — spiega Noè — prevede che la Consulta venga

abolita a partire dalla prossima le-gislatura, dal 2015, e che i fondi vengano dimezzai a partire dal 2013 (la programmazione è infatti triennale, ildr). E sempre nel 2013 il ecmiperiso del presidente Ballo-lini andrebbe azzeralo. 11 rappor-to con gli emiliano romagnoli all'estero si può mantenere senza avere un organo ad hoe e i rispar-mi prodotti dall'abolizione posso-no essere utilizzati a sostegno del-le politiche sociali».

TRA I PIÙ convinti sostenitori dell'abolizione della Consulta ci sono anche i ‘griliini' del Movi-mento 5 Stelle. «-.Le spese per un organist1/0 del genere— attacca il capogruppo Andrea Defrance- schi non sono più sostenibili: ab

— abolirla si pian, e subito, Per que-sto il prima possibile proporremo un progetto di legge di questo ti-po?›. «Continuiamo a dire che non ci sono soldi per trasporto pubbli-co, carceii e politiche sociali —rincara Giovanni Favia —, ma non è vero: i soldi ci sono basta asciugare la macchina ammini-strativa».

COSA che' in parte, è comunque

già stata fatta, visto che, nel trien-zii° 2007-2009 la Consulta è costa-ta quasi l inilione l'anno (per un totale di 2,9; alle casse della regio-ne, mentre, per lil 2011 la giunta ha stanziato solo 175mila curo, In calo, tra l'altro, di altri 10,000 cu-ro rispetto al 2010, Per le opposi-zioni, però, non abbastanza.

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press unE 20/10/2011 il Resto del Ca no

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Un portale destinato agli studenti: i fuoriserie sono 30 mila

Un sito contro l'affitto in nero L'alloggio si trova su cercocasa N uovo strumento con-

tro gli affitti in nero messo in campo da Comune e Università è "cercoca-sa.bo.it". Un sito, parte inte-grante del portale Flashgio-vani, che permette di incro-ciare domanda e offerta di alloggi e, inoltre, dà varie in-formazioni sui quartieri cit-tadini. Realizzato in collabo-razione con Fiaip e Fimaa, Cercocasa va ad aggiungersi all'Agenzia metropolitana

per l'affitto, alla campagna "affitti in nero... convenien-Za zero" e allo sportello af-fitti dell'Ateneo che da que-st'anno aprirà anche nelle sedi distaccate. Per l'asses-sore alla casa Riccardo Mala-goli il sito non sarà però urta novità utile solo per gli stu-denti: «P; tutto il mercato, an-che quello degli affitti, ad es-sere in crisi. Dobbiamo tro-vare nuovi strumenti per mettere insieme domanda e

offerta», ha sottolineato, tor- nando a ribadire la necessità

un piano casa nazionale su cui i comuni possano svi- luppare le singole politiche

Molto soddisfatto il pro-tettore Roberto INicoletti: «A Bologna sono circa 30.000 gli studenti fuorise-(le e questo sito va a tutelare in particolare modo le ma-tricole». Su cercocasa trove-ranno spazio le offerte delle 600 agenzie di Bologna e provincia di Fiaip e Firnaa e quelle dei singoli cittadini. Due le modalità : gli annun-ci tracciabili degli utenti già presenti nelle banche dati del comune o quelli dei nuo-vi utenti che dovranno iscri-versi al sito, Sul portare c'e anche un'area informativa, divisa in tre partì: una offre notizie sui bandi, un'altra o-spita informazioni per chi cerca casa, l'ultima sulla cit-tà e i suoi servizi.

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L'INFORMAZIONE oomam

press unE 20/10/2011

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press L.IfE20/10/2011

cmmneMo.

Quel fallimentoriV dala città interaANDREA CHIAR I 0

DAVVERO difficile esul -tare come fa il centrode-

~stra per la decisione delsindaco di dichiarare il falli-mento di un'opera pubblica.Piuttosto prevale una sensa-zione di impotenza e tristezza,co me quando ci sitrova di fron-te a un ponte lasciato a metàche a un certo punto si apre ne lvuoto . Un salto nel nulla ap-punto . E stata questa l'avven-tura del Civis, l'incompiuto.Ora Virginio Merola non avevaforse altre strade da percorreresul piano legale e amministra--tivo . Lo stop, tardivo e motiva-tocou le stesse argomentazion idi comitati eoppositorialtram ,era forse privo di alternativa. D icerto Merola a mostrato unacerta dose di coraggio, maggio -re di quella dei suoi predeces-sori . Ma non è l'epilogo — conpolemiche al seguito—che quiinteressa, né l'inchiesta apertada mesi dalla procura sull'ac-quisto dei mezzi (l'appalto -peccato originale) .

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press L.IfE20/10/201 1

UN FALLIMENTO CFIE GU A TUTTA LA CITTÀANDREA CHIARI N i

(segue dalla prima di cronaca)

OLPISCE di più la debolezza dei -la città —non solo leistituzioni che non ha saputo in più. di dieci

anni mostrarsi all'altezza di un investi -mento da 170 milioni . La politica cert oha dato il peggio di sé . Il centrodestraprima ha imposto il Ccis salvo poiripu-diarlo , il centrosinistra prima lo haosteggiato poi in nome di una realpoli-tikdell'asfalto hascelto di adottarlo . Sin-daci, assessori, consulenti, progettisti ecostruttori hanno negato le o ggi eviden-ti «criticità» al solo scopo di tirare avan-ti, di giustificare cocciutamente un'ope-ra pubblica piena di falle con l'alibi deifinanziamenti altrimenti arischio . Tuttihanno fatto finta di non vedere . Giorgio

Guazzaloca si è messo in casa una cin-quantina di mezzi oggi da rottamaresenza che nessuno prima si fosse pres ola b riga di eseguire seriamente untes t sustrada e capire che le cose non funzio-navano . Sergio Cofferati ha dato il via li -bera ai cantieri targati coop . Intanto, s idiceva, asfaltiamo e mettiamo apo stolestrade, con il risultato che è sotto gli oc -chi di tutti . Via IEMIarconi e via lrnerio b al -canizzate, nonunmetro di pista ciclabi-le in più, anzi, Una strozzatura che gridavende tta tra corsie e semafo n p er entra -re nell'unico parcheggio appetibile d iBologna, in piazza VIII agosto . Insom-ma, una gestione complessiva dell'ap-palto—1'_Atc,"stazione appaltante° do-vrà prima o poi risponderne — che haportato all'apertura di cantieri a mac -

chia di leopardo, e che oggi lascia unacittà strabica (inunpunto si è lavorato eun altro no nsifarà nulla) e un centro sto -rico devastato dal traffico privato e da imezzipubbli.cipesanti .l soldiperlama-nutenzione, ci spiegano in giunta, son oquasi finiti, colpa dei tagli del governo .Ma chi calcolerà i danni, gli sprechi, lespese per le penali, i disagi del Civis?Quattro amministrazioni, daGuazzalo -ca in poi, hanno prodotto questo risul-tato fallimentare, Quel che resta del Ci -vis è ima lunga serie di errori da evitare ,quando e se lapro ssiria volta il "sistemacittà " — che tanto viene santificato neiconvegni di urbanisti, costruttori e am-ministratori—troverà qualche altro mi-lione da investire . Magari nell'interessedei cittadini, almeno si spera.

íe RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ecco cosa prevede il contratto. E Irisbus copre le spese dell'affitto per la custodia delle vetture al Caab

Già pagati 35 Ioni su un conto di 62 e 50 carrozze sono fe e nei depositi

TRENTACINQUE milioni su 62 sono giànelle casse diIrisbus, co - me prevedeva i..l contratto stipu-lato il 14febbraio2004dallagiun-ta di Giorgio Guazzaloca con l'a-zienda torinese del gruppo Fiat. I patti stabilivano che i pagamen-

fo ss ero fatti sulla base dello sta-to di avanzamento dei lavori: pertanto, più della metà del valo-re dei 49 filobus Chris previsfi dal-la fomitura è pagato.Va detto che nessuno di essi è stato preso in carico da.Atc, la quale attendeva il sì della commissione ministe-riale sulla sicurezza: martedì in-vece è arrivato il parere negativo sul mezzo. Quindi nessun auto-snodato passerà all'azienda di via Saliceto e il costnattore dovrà

tenere fermi i filobus in parte cu-stoditi nei deposito di via Due Madonne (5 esemplari) e il resto :neicapannonidelCaab, Perque-sto irisbus (attraverso la conces-sionaria Maresca e Fiorentino) paga l'affitto sia ad Atc che allo stesso Caab e sifa carico delman-tenimento e dellamanutenzione dei mezzi che nel frattempo po-trebbero deteriorarsi.

La travagliata vicenda del Ci-vis comincia subito molto male, A fine aprile del 2005, quando a Bolognaarrivallprimo prototipo del mezzo, i tecnici Atc comin-ciano a rilevare numerosi difetti che spaziano dalla disposizione della dotazione di accessori, alla visibilità, fino all'accostamento

alla banchina tramite guida otti-ca. Il primo esemplare, bocciato su vari fronti, viene rispedito Francia nello stafailhnento ex:Re-nault di Rorthais per un robusto rimaneggiamento. Una volta eseguito, tra fine 2007 e primi del 2008, il Civis riprende la da di E o - logna e nel settembre di tre anni fa sotto le Due torri ce ne sono cinque esemplari sui quali co-minciano le prove per un'ulte-rio re vadat azione t ecnic a. Nell'a-prile del 2009 Atc stila il primo verbale di accettazione dei vei-colo, comunque sempre con ri-serva e sub judice da parte dei tecnici del ministero.

Ma nel marzo del 2010, quan-do il filobus comincia a circolare

sili ii presidente det Atc Francesco Sutti (a sinistra mentre scende da un bus) contestato dal Pdi che chiede le sue dimissioni

Pagina 2 Civis, il Comune contro trisbus il Cec:"Persi 80 posti Gli lavoro" nS

press unE 20/10/2011 LOGNA

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pressUnE20/10/2011 CORRIERE DI BOLOGNA

L'opera congelata «Stop and go» dell'assessore Rizzo Nervo, che prima parla di «contenzioso» e poi frena : non legale

CMs, Comune e Irisbu sverso il braccio di ferroL'azienda difende i mezzi . Protestano le cool)

Prima: «Apriremo un conten-zioso con Irisbus per riparare i ldanno, se dal ministero arriveràuna dichiarazione definitiva d iinsicurezza del mezzo» . Dop oqualche ora la brusca frenata :«Nessuno ha mai parlato di con-tenzioso legale . ma della necessi -tà di aprire una trattativa serratacon la stessa azienda per arriva -re a una soluzione alternativa» .Così l'assessore ai Lavori pubbli-ci, Luca Rizzo Nervo, ieri è inter -venuto sullo stop del Civis .

Insomma, che il contenzios osia legale o contrattuale, il succ onon cambia : il braccio di ferr otra Comune (e Atc) e lrisbus conlo stop ai cantieri è ormai concla-mato, che si vada o meno in tri-bunale . In ogni caso. ha precisa-to Rizzo Nervo, «c'è prima di tut-to da vedere se se si riuscirà a sal -vare i sostanziosi finanziament istatali ancora da versare . Ma i lComune punta sul fatto che è lastessa commissione ministerialea non dare via libera al Civis : que -sto ci dà un elemento di forzaper trovare una soluzione alter -nativa» . E la soluzione alternati -va la delinea lo stesso Rizzo Ner-vo, sulla scia di quello che avevadichiarato nei mesi scorsi il sin-daco «Stiamo pensand oa un mezzo che possa sostituireil Civis dentro lo stesso percor-so», Il che non esclude affatt oche ci sia «un rallentamento eun problema di risorse ancoratutto da risolvere» . E da risolve -re sarà anche la questione dellariqualificazione di via Rizzoli eStrada Maggiore per cui ora nonci sono fondi statali.

Sulla decisione di interrompe-re il progetto del Civis («benedet -ta» anche dal segretario provin-ciale del Pd Raffaele Donini) ieriè intervenuto sulla sua pagina fa-cebook con un lungo intervent oanche l'assessore alla MobilitàAndrea Colombo . «La nostra —ha detto ---- è una posizione di re -sponsabilità, che nello stess ochiama con forza anche il mini-stero dei trasporti, che non haancora dato il parere finale sullasicurezza, e Fiat-lrisbus, che de -ve prendere in considerazione erisolvere i problemi emersi inmerito all'affidabilità del mez-zo» . Perché fermare i lavori sol oadesso, visto che i cantieri son oandati avanti finora? Se lo chie-dono in molti e Colombo rispon-de : -Abbiamo ritenuto troppo ri-schioso per il Comune, Atc e l acittà proseguire coi lavori senza

aver prima sciolto la question edel veicolo, che può incidere an -che sul finanziamento del pro -getto» . Ma le opere già realizza -te, ha continuato a ripetere Co -lombo nei mesi scorsi e l'ha riba -dito ieri, «sono comunque utili ,perché hanno consentito di at-tuare un piano di riqualificazio-ne straordinaria della città e per -ché si tratta di strutture adegua -te a qualunque mezzo di traspor -to su gomma». Ma Irisbus v aavanti: «Siamo tranquilli, i no-stri mezzi sono sicari e rispetta -no il capitolato d'appalto . Aspet -tiamo la pronuncia del ministe-ro sul nostro ricorso» ,

Adesso è un altro fronte adaprirsi e ad agitare le acque . Per -ché le cooperative ieri (Legaco -op, Coopcostruzioni e ecc), han -no sollevato il problema degli Solavoratori delle imprese messi instand-by. «Inaccettabile il silen-zio sulla valenza occupazionale

dell'opera bloccata», ha detto i lvicepresidente di Coopcostruzio -ni Marco Orlandini, spalleggiat odal direttore di Legacoop Ethe lFrasinetti : «E come chiudereun'azienda di medie dimensio-ni, il Comune si deve prenderecarico di queste conseguenze» .Oggi Coopcostruzioni incontre-rà i sindacati delle imprese . Magli autisti di Atc esultano : «Final -mente è arrivato lo stop di que-sfopera».

Sul piano politico, se i Verd ipressano la giunta perché nonperda le risorse, dal centrodestravanno all'attacco . La Lega Nordchiede la risoluzione contrattua -le, il Pdl che Cofferati e ?ambon ipaghino i danni, mentre MicheleFacci, Pdl, promette: «I consuma-tori avvieranno la richiesta di ri-sarcimenti»,

Daniela Corneodartiela,corrteo@res .il

Pagina 7

.us. al Tra j i,o

Pd

consigliere Pdl

\\\S,papplirrea Cornane e Atc hanno dato l'arrola ai lavori per la realizzazione dr

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press L.IfE20/10/2011

Civis, il Comune contro Irisbu s`1 Ce: "Persi 80 posti di lavoro"Palazzo d ' ccurs a chiede il risarcimento per i mezzi

SILVIA BIG 1Ar

CANCELLATO il Civis, il Comu -ne minaccia di aprire ra con-tenzioso conir_isbusper ottene-re un nuovo filobus, o almeno l amodifica diquello esistente . M ala trattativaèin ri:Jidissimasali-ta. A l risbus scuotono la testa efanno notare che qualunquemodifica o sostituzione del Ci -vis «ha un suo costo», e che i filo -bus sono «sicuri e regolari». Ma inervi sono tesi anche a Coop co -struzioni: «Con lo stop ai cantie -riCivis, ben 80 operai perdono i lposto d[lavoro», annuncia il di -rettore Marco Orlandini, cheoggi incontrerà i sindacati . Re -sta infine un colossale puntoin-terrogativo sui 109 milioni difondi ministeriali per il Civis ,che senza un mezzo "innovati-vo" potrebbero sallaAre,

Rientrato ieri sera il sindacoda Bruxelles, la giunta prova aindividuare una nuova via checonduca a un filobus senza gii-daottica, magari come ilfrance-se Christalis . «1l Civis è stato giu -dicato insicuro, Se questo re-sponso della commissione mi-nisteriale verrà confermato, siaprirà con l'azienda un. conten .-zioso perriparare ildanti_o, chie-dendo a irisbus un nuovo mez-zo», diceva ieri mattina l'asses-sore ai Lavo ti Pubblici Luca Riz -zo Nervo . che arriva a ipotizzareuna causa contro l'azienda cheha prodotto il Civis. Parole poicorrette nel pomeriggio, dop oun colloquio cori il collega as-sessore ai Traffico Andrea Co -lombo . «Non si parla di un con-tenzioso legale - frena RizzoNervo - ma di una trattativa pe rcambiare il filobus» . Una ipote-si che per ora Irisbus, in attesadell'esito del ricorso al Ministe-ro contro la decisione dellacommissione che ha giudicatoinsicuro il mezzo, non conside-ra nemmeno : «Siamo Sereni ,della decisionedibtoccare icanm-ti eri non sapevamo nulla . Ma inostri Civis funzionano . Cam-biare. il mezzo come chiede ilComune? Non è certo una o pe-razione a costo zero» .

Nel frattempo si ragiona però

sui soldi già spesi per i 49 Civis i1

deposito adAtc, costati circa 3 5milioni di euro, per i quali la Le -ga Nord di Manes Bermiardinichiede la restituzione dei soldi.Così come sipensa aquelli sbor -

pmdrntoAU-Idesso~Uopo

\oS saranno costì ìnplà per k giuntW

sali per i cantieri già conclusi,Soldi sprecati? «No, i lavori son ostati utili a riqualificare le stra-de» scrive su Facebook l'asses-sore Colombo, subito contrad-detto dal Pd Andrea 1ie Pasqua -le : «Non è vero» . Ai caos ammi -nistrativo si aggiunge l' agi tazio -ne di sindacati e Ccc, con gli 8 0lavoratori dei consorzio di im -

prese che lavorano ai cantieri arischio di perdereilposto. «C ' èilpericolo di una crisi occupazio-nale», conferma il presidentedel Ccc Piero Collina, che chie-de «al più presto un incontr ocori Comune e Atri» . I sindacatisono all'erta e il segretario degliedili della C_',git Maurizio Mauri -zi annunci a oggi un summit con

le impresepercapire lasituazio -ne .

Nel frattempo il Pd di Raffae -le Donini applaude : «Dal Co-mune una scelta obbligata e co -raggiosa, Ora scegliamo u nmezzo eco--coi patibile» , E i lcentrodestra invece si scatena .La Lega Nord chiede la risolu-zione del contratto e il Pdl di Mi -chele Facci prepara, per contodelle associazioni dei consum_a -to_ri, lacausa contro giunta e Atcper i danni provocati dai cantie -ri . Palazzo d'Acc usio tiene durostilla sua linea : chiedere ad Iri-sbus un nuovo filobus senza co -sti ag iuntivî.Unalineaconfor-tata dal contratto d'appalto delCivis, dove si legge che «in casodi vizi, difetti o difformità deimateriali e/ o delle opere, Atc h adiritto di chiedere la risoluzion edel contratto, salvo in ogni casoil risarciinen_lo del datino» .

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Pagina 2

Ovis, il Coniane muto

t:

il Ccc: "reni 80 posti di lavoro

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"Sarà bello, veloce e sicuro. Anzi no" quindici di unci e polemiche Da Guazzaloca a Merola, il "blob" del tram su gomma

MARIA SARA BERTUCCIOLI DENIS RIZZOLI

ECCO, dal 1997 ad oggi, le parole spese da politicied espertisul Ci-vis in città.

Walter Vitali «Perii tram sono pronto a ven-

dere i gioielli di famiglia, con l'a-lienazione del 49% di Seabo». (20 aprile 1997)

Giovanni Salizzoni «Le direttrici sono le stesse del

tram, ma noi abbiamo pensato ad una tecnologia più potente, più efficiente, più economica. TJntram più leggero su gomma». (2 febbraio 2000)

Wall Husier «In tutte le città con un metrò

senza conducente si sono creati dei problemi di sicurezza». (5 febbraio 2000)

Alfredo Peri «Credo che il tram abbia tec-

nologie in sé valide, ma sia usato in contesa sbagliati. In altre pa-role, con un loro uso errato si ot-tiene un tasso di efficienza molto basso», (24 agosto 2003)

Marco Macciantelli «Il progetto Civis è un'occasio-

ne che va colta per saggezza am-ministrativa». (3I geranio 2006)

Sergio Cofferati «Stiamo cambiando Bologna.

Il lavoro che stiamo facendo sul-leinfrastrutture è evantissimo Come non era capitato negliulti-mi trent'anni», (4 agosto 2006)

Bruno Filetti «A lavori iniziati ancora i citta-

dini ignorano quanti parcheggi spariranno con il passaggio del Civis». (31 ottobre 2007)

Eugenio Riccomini «Non c'è nessun motivo per

far passare il Civis per strade che hanno le stesse dimensioni dei tempo degli antichi romani». (21. novembre 2007)

Francesco Santi «Il passaggio del nuovo mezzo

produrrà meno rumore e vibra-zioni», (23 novembre 2007)

Maurizio Zamboni

«Non avrei pensato a un pro-getto come questo, ma il rischio era quello di lasciare Bologna nelle stesse condizioni di viabi-lità dei 1981». (18 gennaio 2008)

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Enrico Postacchini «Le esigenze dei cittadini e dei

commercianti non possono es-sere modificate senza un preav-viso in vista dell'apertura di un cantiere che si prolungherà nel tempo». (4 luglio 2008)

Sandro Bondi «Chiedo alla Soprintendente

regionale di presentarmi un'ac-

curata relazione sul Civis e sul suo impatto sulle spade del cen-tro storico». (17 ottobre 2008)

Alfredo Cazzola «Il Civis è completamente da

rivedere», (7 gennaio 2009) Maurizio Marchesini «Il Civis? Meglio un progetto

non perfetto, che non realizza-to», (l luglio 2009)

Flavio Delbono «Ci saranno disagi, ma la città

ne ricaverà molti vantaggi». (14 ottobre 2009)

Enzo Boschi «Le Due Torri rischiano di

crollare se il tram su gomma pas-serà in centro storico, Bisogna fermare i cantieri». (27 luglio 201.0)

Anna Maria Cancellieri «Non c'è ragione di pensare

che le torri siano in pericolo perii passaggio del Civis, né per il traf-fico attuale». (4 agosto 2010)

Diteci° Campagnoli «Il percorso e i capolinea dei

Civis possono essere ripensati e cambiati». (4 settembre 2010)

Ugo Mazza Civis è state voluto da Guaz-

zaloca. Hanno fatto una scelta sbagliata e ora protestano, Do-vrebbero vergognarsi», (30 set-tembre 2010)

Virginio Merola «Rinunciare a tutto sarebbe

una sciocchezza anche molto costosa». (24 novembre 2010)

Giorgio Guazzaloca «Il Civis lo rifarei dieci volte»

(17 febbraio 2011) Roberto Benigni «Ilproge no giàesisteva ai tem-

pi di Dante ma non era ancora pronto. Un tram su gomma, che idea geniale: è come fare una na-vearotelle, o unaereo conglisci». (20 giugno 2011)

a RIPRODLOONE RISERVATA

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La fase dei lavori per il tram su gomma in via Marconi

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press unE 20/10/2011 CORRIERE DI BOLOGNA

Le prospettive Modificare le attuali macchine costare fino a 4.9 milioni. Ad altri veicoli risbus andrebbe messa la guida ottica

Mimo muso o «cugino»: ballottaggio tra exii strategy E adesso arriva il bello, si fa per di-

re. Il Comune dovrà vagliare delle so-luzioni alternative assieme a Irisbus, auspica l'amministrazione e molto probabilmente anche Irisbus, visto che l'alternativa sarebbe intraprende-re delle cause milionarie e quindi re-scindere anche il contratto con Atc.

Le soluzioni potrebbero essere pro-prio trovate in casa Irisbus, senza. guardare troppo oltre. Una strada ipo-tizzabile e già cavalcata, da qualche anno ormai, anche dai sindacati degli autisti, sarebbe quella di modificare completamente il muso del mezzo e di spostare la guida a sinistra, il che risolverebbe moltissimi problemi di visibilità legati alla guida centrale. I costi ipotizzati dai sindacati degli au-tisti per tale operazione, che compor-

terebbe l'«asportazione» di tutta la parte anteriore dell'attuale Civis, dal MUSO a punta fino alla porta anterio-re, sarebbero di 8o- loo mila euro ogni mezzo. Insomma, una spesa to-tale tra i 3,9 e i 4,9 milioni di euro,

stando alla previsione. Considerando che ogni Civis è costato circa 1,2 mi-lioni di euro, per un totale di 62,6 mi-lioni per tutti i 49 mezzi, la soluzione prospettata dai sindacati potrebbe es-sere praticabile.

Oppure il Comune potrebbe inizia-re a valutare un'altra opportunità, sempre dentro il parco mezzo di Id-sbus. In testa alla lista dei possibili mezzi alternativi ci potrebbe essere il Cristalis, un filobus che è pratica-

mente un gemello del Civis ma con il posto di guida a sinistra e senza gui-da ottica. Ma l'azienda controllata dalla Fiat ha «sfornato» anche altri modelli più recenti di filobus: il Cite-lis e la sua evoluzione più recente, il Crealis. Il Citelis è disponibile anche a diesel, mentre il Crealis ha come novità il parabrezza, che può essere dritto o inclinato, si legge nelle sche-de descrittive di Irisbus.

E dov'è l'innovazione che giustifi-cava i finanziamenti ministeriali? Nel Civis era garantita dalla guida ot-tica, mentre in questi, anche a senti-re fonti sindacali degli autisti, non ci sarebbe alcuna innovazione. Sem-pre che non si valuti di montare il sistema della guida ottica anche su. questi nuovi filobus con il posto del guidatore a sinistra e di utilizzarlo solo in accostamento alle banchine. Che è poi la soluzione che hanno adottato anche a Rouen, dove il Ci-vis ha lasciato posto a un tram su gomma che viaggia in corsia protet-

ta sempre con il controllo dell'auti-sta e che viene utilizzato con la gui-da ottica solo in accostamento alle banchine di fermata. «Se la guida è a sinistra e quindi abbiamo una visua-le più sicura dicono gli istruttori di Atc — a quel punto la guida ottica la si può usare per arrivare a raso del-le banchine».

Le banchine, a questo punto, po-trebbero restare così come sono, l'al-tezza necessaria alle porte dei nuovi filobus dovrebbe essere uguale a quella per i Civis. Ma qui gli autisti di Atc hanno qualche riserva, detta-ta anche da alcuni incidenti recenti, in cui i passeggeri sono caduti dalle banchine. «Sono troppo alte — dico-no , hanno molti dislivelli e se in banchina arrivano due mezzi insie-me, non c'è abbastanza spazio per chi sale e chi scende dai filobus. So-- no molto pericolose, andrebbero ri-viste, ma prima pensiamo a dei mio-Vi mezzi...».

D. Cor.

Le altre opzioni sul tavolo (senza perdere fondi)

Citelis 10-18 metri, metano o diesel Crealis Autobus da 12 o 18 metri

Cristalis È elettrica, 12 o 18 metri

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press L.IfE20/10/2011

it Resto del CorteoBologn a

dl LUCA CORSI

a filobus ali'altro : sepolto il Ci

resta '1 'cugino' CdsLa giunta eAte al bivio: difficile modificare il mezzo bocciato, al vaglio l ipotesa senza guida ottica e con il conducente a sinistra

E ORA, si punta al filobus . Can-cellato il Civis a guida ottica estoppati ulteriori cantieri, per Co-mune e Atc comincia il percors oche porterà alla «scelta di un vei-colo idoneo, tipo filobus», confer -ma Andrea Colombo, assessore al -la Mobilità di Palazzo d ' Accursio .In verità, sulla carta le opzioni so -no due : modificare i 46 Civis oggiparcheggiati fra il Caab e il deposi -to Atc Due Madonne per renderl iconformi al contratto ; oppure, ri -spedirli tutti a Irisbus e farseli so -

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LE IPOTESIRlch€sta danni a Irisbus,Il Comune resta cauto e pensaa «una soluzione alternativa »

stituire con altri mezzi .La prima, visti i tempi e i costi ,sembra ormai un ' opzione di scuo -la . Più praticabile appare la secon -da, caldeggiata dal sindaco, Virgi -3 3C? Merola. Se Comune e El T 3, u

Irisbus trovassero quellache Colombo chiama «una se-luzione condivisa dell avicenda», sotto l eDue Torri po -

trebbe arrivare una flotta dì Cri-stalis, filobus prodotto sempre d aIrisbus .Se si arrivasse al muro contro mu-ro, il Comune sarebbe pronto a fa-re causa all 'azienda del gruppoIveco . Luca Rizzo Nervo, assesso-re ai Lavori pubblici, non esclude«un contenzioso per riparare ildanno» . Poi precisa : «Non un con -tenzioso legale, ma una trattativaserrata per arrivare a una soluzio-ne alternativa, che risponda all eesigenze di mobilità e sicurezzaspecificate nel bando». Per quest osi attende dal ministero dei Tra-sporti «una definitiva dichiarazio -ne d'insicurezza sul mezzo», aconferma di quanto contenut oroll rrl

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missione sicurezza del primo giu-gno scorso .

IIISBUS, intanto, riconferma lapropria posizione, «Siamo tran -quilli — fa sapere l ' azienda torine-se — perché per noi i nostri 49 Ci-vis che sono a Bologna sono sicu-ri, sono a posto e rispettano quan-

to scritto nel capitolato d 'appal-to». Anche a Torino attendonouna risposta da Roma, dopo il ri-corso presentato contro la boccia-tura di giugno . E ostentano sicu-rezza: «Ci auguriamo che la pro-nuncia del ministero dei Traspor-ti arrivi al piìa presto», Quanto atrattative con il Comune per sosti-tuire il Civis, «non ne sappiamo

nulla» ,

CONTINUANO le reazioni poli-tiche al colpo di freno del Comu-ne sul progetto Civis . Raffaele Do-vini, segretario del Pd, parla di«coraggio e responsabilità» da par-te della giunta Merola . Ma anch edi una «scelta obbligata, dettat a

dal buon senso a tutela dei cittadi-ni e del patrimonio pubblico» .Manes Bernardini, capogruppodella Lega nord, invita il Comun ea «tutelarsi anche con un 'eventua-le richiesta di risoluzione del con -tratto». Una soluzione, sostiene illeghista, che «consentirebbe an-che di ripetere quanto già assuntoin termini di obbligazioni, come i

+n mezzi già. comprati, esigendo la re-,

stituziane del pagato» .Galeazzo Bi nami consi gliere re-gionale del Pdl, si chiede «perché,a questo punto, il sindaco si ostinia tenere al suo posto il presidentedi Atc, Francesco Stati . E invita ilComune «a istituire un 'inchiestainterna, per capire eventuali re-sponsabilità di dirigenti pagaticon fior di stipendi» .Il sindacato Usb, con il delegatoItalo Quarti, accusa a 360 gradi :«Chi ha imposto il Civis e chi Ioha sostenuto sino ad oggi, paghidi -tasca propria la sua scelta sba-gliata» . Il sindacato di base chiedeche si fermi anche i peopie mover,la ._ unurztaiàst<azi une-aeroporto ,«lT3t33i3utile eust usa delle infra-a

infra-strutture di un PI ) ? . hIa biso-gni,

L'INCHIESTAOLI INDAGATI SONO 17, 15 DEI QUALI RISPONDON ODI CORRUZIONE . FRA LORO ANCHE GUAllALOCAE IL PRESIDENTE DI CCC COLLIN A

L'INCIPIT DEL 2008L'INDAGINE PARTE NELL'AUTUNNO DEL 200 8QUANDO CARAONANI CHIEDE ALLA PROCUR ADI VERIFICARE L'APPALTO DEL TRAM DI GOMM A

BOCCIATO PRIMA ANCORA DI CI RC O LAR EL'INGEGNER FABIO MONZALI ISPEZIONO IN FRANCI AIL PROTOTIPO QUANDO ERA IN FASE DI ASSEMBLAGGI OE RISCONTRÒ SUBITO DIVERSI PROBLEMI TECNIC I

L'assessore ai lavori pabbîciLuca Rizzo Nervo

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press unE il Resto del Carlino

20/10/2011

Bologna

A Milano ra da sei E osar

ecco filobus be MA IL CRISTALIS c'è già in circolazione in Italia. Ad esempio a Milano: sono i filobus verdi con le foglie d'autunno, acquistati dall'Atra. L'azienda dei trasporti milanesi ne ha comprati 10 (costano 900mila curo l'uno). Hanno avuto l'ok del ministe e sono riconoscibili per il colore, scelto per dare visibilità all'idea di una linea ecologica. «Hanno un piccolo motore a gasolio — aveva spiegato l'ex direttore dell'Atro, Bruno Massetti —. Serve in ca di guasto della linea aerea. E in grado, a bassa velocità, di raggiungere la destinazione per le riparazioni, senza aspettare che arrivino i rinforzi sul posto». Questi filobus sono più costosi degli autobus di pari lunghezza (18 metri), ma sono più ecologici e durano il doppio: 20 anni contro i dieci dei bus. Sono come i tram, solo che viaggiano su gomma. I Cristalis milanesi, comunque, non viaggiano in centro storico ma solo sulla circonvallazione a differenza di quanto potrebbe avvenire a Bologna. Per il centro nrieneghino l'Atea ha infatti in circolazione i tram e recentemente sono stati tolti quelli da 36 metri in favori dei più piccoli e agili da 25. Ultimo capitolo, i filobus: il Cristalis non viene più comprato, si opta per mezzi belgi prodotti dalla Vanhool: questi filobus di ultima generazione sono più ecologici perché recuperano energia in frenata.

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press unE il Resto del Carlino 20/10/2011

Bologna

RABBIA Marco Orlarsdini è il vicepresiden-te di Coop costruzioni, una delle imprese che fa parte di Ccc

ORLAND'N , „„ „,,,„

«Con io stop ottanta lavoratori perderanno il posto

e nessuno dice una parola» NON CE' solo lo scontro fra Comune, Atc e le grandi impre-se vincitrici dell'appalto dietro il blocco dei cantieri del Civis. C'è anche dell'altro. Che riguar-da l'anello finale della catena. Quello pii debole. «Con lo stop, SO lavoratori perdono il posto attacca Marco Orlandi-ni, vicepresidente di Coop co-struzioni, una delle imprese che fa parte di Ccc, il consorzio vincitore dell'appalto con L'I-sbus —, ma questo non sembra interessare nessuno. Infatti nes-suno ha sollevato il problema. Un silenzio inaccettabile>. Il ragionamento di Orlandini è semplice: «Quando chiude un'azienda, tutti pensano S13 bi - to ai lavoratori. In questo caso, no. Come mai? Ottanta fami-glie perderanno la loro fonte di reddito. Senza contare l'indot-tp. Si tratta di un danno rilevan-

• te. Perché nessuno ne parla? Dimenticare le persone è un forte limite e una falsa vitto ria per la città».

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.A COOP COSTRUZIO- NI e alla cooperativa di Reggio Emilia Coopsette è stata affidata da Gee. la

`kk realizzazione delle opere 11: edili per il Civis. Finora

hanno realizzato circa il kUs 60% dei lavori. L'imi)or-,

to complessivo previsto dal contratto, per quella voce, è di circa 50 milito

di euro. Ora da più parti si parla di un

bile contenzioso fra Comune-Atc e la cordata Irisubs-Ccc. «E' il gioco delle parti — taglia corto Orlandini, la cui coop ha 440 dipendenti . Il problema è un altro: in questo momento di crisi nera è tutto fermo. I Co-muni non fanno la manutenzio-ne stradale per via del patto di stabilità. Non ci sono i soldi. Il Civis era l'ultimo baluardo. E ora l'hanno fermato. E' l'ennesi-ma tegola che si abbatte su un settore in forte difficoltà». Solu-zioni? «Non lo so — chiude Or-landini — spero che lo stop du-ri poco. I lavori sono necessari alla sede stradale. La giunta de-ve affrontare la questione, in

SETTORE IN GINOCCHIO

In questo momento di crisi nera è tutto fermo

Comuni non fanno La manutenzione: iL Civis era L'uLtimo baLuardo»

fretta». Oggi, intanto, è previsto un in-contro fra Coop costruzioni e sindacati. «La situazione he si è creata sul Civis — dice Mauri-zio Maurizi, segretario degli edili della Cgil Bologna, la Fil-lea c dimostra che non si puo' piìi andare avanti su que-sta strada, serve un progetto condiviso da tutti e realistico».

Gilberto Dondi

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L'INFORMAZIONE di

oomam

press unE 20/10/2011

CIVIS li blocco dei cantieri è stato quasi un atto dovuto per " ostringere" irisbus a trattare

L'exit strategy per evitare il pantano Tram modificato o nuovo mezzo. Il Comune ha molte carte da giocare

Lo stop ai lavori del Civis c. una sorta di atto dovuto. Co-mune e Atc non potevano as-sumere nuove determina-zioni in attesa di sapere se quel mezzo può girare o è pericoloso, perchè potreb-bero essere anche chiamati a rispondere delle proprie scelte. Visto che il ministero non decide, a Bologna han-no deciso di fermarsi. Lo stop ha comunque anche l'obiettivo di far muovere I-risbus, la società che produ-ce il Civis. L'obiettivo è quel-lo di arrivare o ad un Civis modificato (perchè i lavori, in definitiva, sono stati fatti per il Civis) oppure alla sua sostituzione con un nuovo mezzo, e se questo non sarà possibile allora si aprirà un e-norme contenzioso legale. Ma non è ancora quello il momento. Ora si punta a trattare, a trovare una solu-zione senza andare per tri-bunali e lo stop deciso l'altro giorno vuole quasi obbligare Ccc e lrishus a sedersi attor-

no ad un tavolo nel quale si deve rispondere a una sola domanda: come ne uscia-mo?

«L'obiettivo di questa deci-sione è aprire una trattativa per arrivare ad una soluzio-ne condivisa della vicenda, che permetta in ogni caso il completamento del proget-to, cioè la conclusione dei la-vori stradali ancora da realiz-zare e la scelta di un veicolo idoneo, tipo filobus, tramite la modifica o la sostituzione del mezzo Civis», ha spiega-to l'assessore alla mobilità Andrea Ccilombo.

Intanto il collega ai lavori pubblici Luca Rizzo Nervo non ha escluso il ricorso alla via giudiziaria «per riparare il danno» se la dichiarazione di insicurezza del "Civis" da parte della commissione mi-nisteriale verrà confermata, ma ha anche chiarito che non è questo il momento per aprire un contenzioso legale. Ovviamente a quel ta-volo il Comune non si siede-

rà disarmato, perchè farà va-, lere tutti i giudizi che hanno bocciato quel mezzo. Id.- sbus però è intenzionata a. giocare la partita fino in fon-do e aspetta il ministero: «Noi siamo tranquilli perchè per noi i nostri 49 Civis che sono lì a Bologna sono sicu-ri, sono a posto e rispettano

quanto scritto nel capitolato d'appalto».

Colombo ha sottolineati) che «le opere già realizzate in questi anni sono comun-que utili: sia perchè hanno consentito di attuare un pia-no di riqualificazione e ma-nutenzione straordinaria della città che altrimenti coi

tagli di bilancio non sarebbe mai stato possibile, sia per-chè si tratta di strutture ade-guate per qualunque mezzo di trasporto pubblico su gomma».

La sospensione dei lavori e la ricerca di un accordo per un nuovo mezzo è, per l'as-sessore, «una posizione di re sponsabilità, che nello stes-so tempo chiama con forza a responsabilità anche il mini-stero dei trasporti, che anco-ra non ha dato il parere fina-le sulla sicurezza, e la Fiat-I-risbus, che deve prendere in considerazione e risolvere i problemi emersi in merito all'affidabilità del mezzo».

Sull'argomento l'opposi-zione si scatena. Il consiglie-re del Pdl Lorenzo Tomassi-ni, anche se il Civis è nato in era Guazzaloca, vorrebbe chiedere i danni a Zamboni Cofferati. Confabitare è. pronta a far partire un'azio-ne di responsabilità nei con-fronti del Comune per chie-dere i danni, mentre la Lega Nord insiste per la risoluzio-ne del contratto.

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L'INFORMAZIONE oomam

press unE 20/10/2011

L'Usb: ,, People Mover nuovo Civis, va fermato»

Esultano gli autisti dell'Atc «Finalmente ci danno ragione >

Mentre i sindacalisti délla Fillea-Cgil oggi incon-treranno Cool? Costruzioni per discutere anche dei possibili esuberi a causa dei lavori Civis sospesi, c'è soddisfazione invece in casa degli autisti dell'Alte che «dal 2007 dicono che ii Civis è insicuro e così com'è non può circolare. Comunque se abbiamo vinto lo sapremo piu' avanti. Ora - afferma Alberto M:Rotti, segretarie? della kilt-Cgil importante che Comune ed Atc abbiano assunto la nostra stessa po-sizione».

Resta da capire se il mezzo sarà sostituito o mo-dificato sposando la posizione di guida. Per ora ben venga la scelta fatta: «Finalmente una posizione de-cisa. Vedo in giro molti che si appuntamento me-daglie al petto, a noi interessa il risultato finale: la sicurezza del mezzo. Tra l'altro - annota Ballotti - da giugno, quando ci fu la prima valutazione della com-missione di sicurezza, ad oggi ministero non si è mosso e non ha dato il parere definitivo. Ma è anche vero che omologare in Italia un mezzo Che in Francia non ha l'ok mi pare difficile».

Soddisfatto anche il sindacato Ush che però guar-da già avanti. L'Unione sindacale di base chiede alla città di imparare la lezione e non ripetere lo stesso errore anche con il People. Mover.

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IL COMMENTO

CIVIS, NON È L'ULTIMO ATTO ---> SEGUE DALLA PAGINA I

In data 11/2/2004 il Ministero In-frastrutture rilasciava nulla osta al «Sistema di tipo intermedio Civis», vincolandolo ad una serie di prescri-zioni. Su questo documento ufficia-le Irisbus ha costruito i mezzi ed il Comune ha avviato i lavori stradali. L'1/6/2011 una Commissione Mini-steriale, appositamente creata, al contrario, ha sostenuto che il siste-ma non è sicuro. Il 29/6/2011 Iri-sbus e Ccc hanno presentato ricorso al Ministero avverso alla Commis-sione. Il 18/10/2011 il Comune e Atc decidono, precauzionalmente, di interrompere i lavori. Decisione ovvia, visto che ci sono in gioco pe-nali, lavori stradali già eseguiti, e mezzi già costruiti, e, sul finanzia-mento governativo (due terzi dell'opera) si è alzata una coltre di nebbia impenetrabile.

Credo che la decisione sia stata, giuridicamente ed aziendalmente, giusta. La palla è ora in mano al Mi-nistero che deve chiarire la sua con-traddizione (sì a Guazzaloca, no a Merola sullo stesso sistema), e pro-babilmente fronteggiare una causa per danni nella quale un magistrato dovrà decidere se le prescrizioni del nulla osta sono state adempiute o meno. Nel frattempo le belle, e asso-lutamente necessarie, ripavimenta-zioni in basoli di granito nelle vie Ugo Bassi, Rizzoli e Strada Maggio-re che costituiscono l'ultima tran-che dei lavori stradali sono sospese e, se non arriverà il finanziamento statale, corrono il rischio di essere cancellate.

C'è da far festa, cari detrattori del Civis? Che come mezzo di trasporto è una vera bufala ma come elemen-to ordinatore del caos della circola-zione urbana è pur sempre, anche se solo in parte, accostabile al "Sistema" cui Guazzaloca rubò il fi-nanziamento ottenuto da Vitali, una tramvia su ferro sulla ormai mi-tica T rovesciata Corticella/San Laz-zaro/Borgo Panigale. A Firenze, par-tita dopo di noi, ce l'hanno fatta e la prima tratta è un successo epocale, punte di 45.000 passeggeri al gior-no di fronte a previsioni di 17.000. Caro Guazzaloca, indimenticabili quei cinque anni! PAOLO SERRA

IL COMMENTO

CIVIS, NON È L'ULTIMO ATTO Paolo Serra

n al 2004 al 2007 su queste stesse colonne ho più volte

tentato di suggerire al sindaco Cofferati di pagare i 19 milioni di penale, previsti dal contratto si-glato, in "zona Cesarini", dal presi-dente Atc, Maurizio Agostini, su mandato del sindaco Giorgio Guazzaloca e di annullare il Civis/ Teo.

Cofferati non se la sentì di af-frontare una campagna politi-co-ideologica basata sull'accusa di far rinunciare finanziamenti statali alla città, magari guidata dagli stessi che ora, dopo la deci-sione di sospendere i lavori in atte-sa che il Ministero prenda la deci-sione finale, cantano vittoria.

Decise di proseguire cercando di eliminare le peggiori pecche. Il resto lo conosciamo.

Il caos è notevole, le responsabi-lità indecise, 49 filobus snodati giacciono alle Due Madonne in preda agli agenti atmosferici, per fortuna alcune arterie cittadine hanno preso un aspetto che le fa un po' somigliare a quelle delle al-tre città europee.

Ma stiamo ai fatti, anzi agli scritti, ricordandoci che carta can-ta.

Ed è questa, penso, la ragione della nota ufficiale firmata Mero-la-Sutti inviata al Ccc ed alla stam-pa.

--> SEGUE A PAGINA III

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ADRIANA COMASCHI BOLOGNA [email protected]

I giorno dopo l'addio al Civis, ri- mane tutto il rebus sul futuro dei 49 tram su gomma forniti da Iri- sbus (ma non ancora presi in ca-

rico da Atc). L'assessore ai Lavori pubblici Luca Rizzo Nervo ribadisce che la giunta Merola punta su «un altro mezzo» della stessa ditta, ma non esclude «un contenzioso con Iri- sbus su come riparare il danno: si aprirà, se il ministero dei Trasporti dichiarerà ufficialmente pericoloso il Civis». Anche se, precisa poi, la pri- ma strada da battere è quella di una «trattativa serrata» con i torinesi. Per dirla con il collega alla Mobilità Andrea Colombo: «Fiat-Irisbus deve prendere in considerazione e risolve-

re i problemi emersi sull'affidabilità del mezzo». Irisbus da parte sua si mostra sicura, nonostante palazzo d'Accursio citi il parere negativo del-la Commissione sicurezza di giugno: «Siamo tranquilli, per noi i nostri 49 Civis sono sicuri e rispettano quanto scritto nel capitolato d'appalto».

Fa così capolino lo spettro di una guerra legale tra committente (Atc, per conto del Comune) e vinci-tore dell'appalto, con conseguente paralisi dei cantieri, fossero anche per un filobus. E ad aggravare un quadro a tinte già fosche arriva l'an-nuncio choc di 80 esuberi, immedia-tamente decisi da Coop costruzioni (una delle società del Ccc a cui sono affidate le opere accessorie) come conseguenza dello stop annunciato martedì da una nota congiunta del

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Rebus Civis 11 Comune: <Adesso Irisbus si assuma le sue responsabilità,

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MOB Rebus Civis Il Comune: «Adesso Irisbus si assuma le sue responsabilità»

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Incontro con Coop costruzioni

mie «Stiamo verificando la situazione, riguardo ai porti di lavoro a rischio». Così Maurizio Maurizi, segretario degli edili Cgil, che oggi incontrerà proprio Coop Costruzioni, una delle aziende impegnate nei lavori del Civis: «Quanto accaduto dimostra che non si può più andare avanti su questa strada, serve un progetto condivisoda tutti e realistico».

Filippo Bortolini (Verdi Bologna) «Il Civis porta anche dei vantaggi: riasfaltature, nuovi

marciapiedi, banchine di accesso facilitato, una nuova rete elettrificata utile anche ai filobus a est della città».

Lorenzo Tomassini (Pdl) ma «Dal 2004 chiedo l'interruzione dei lavori del Civis ma non è successo nulla. Cofferati e l'assessore Zamboni hanno sempre risposto picche, ora paghino».

Il braccio di ferro La giunta Merda chiede di modificare o sostituire i 49 mezzi: non rispettano l'appalto L'azienda: i nostri veicoli sono sicuri. Intanto Coop costruzioni decide 80 esuberi «a causa dello stop ai lavori» Colombo: «Cerchiamo una soluzione condivisa per salvare i cantieri ancora da aprire»

LO SPILLO People mover in diretta internet: la seduta della commissione regionale Mobilità dedicata al progetto sarà trasmessa in streaming dalle 10, dal sito dell'assemblea legislativa.

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sindaco Virginio Merola e del nume-ro uno di Atc Francesco Sutti. «Il bloc-co dell'opera danneggia 80 famiglie -spiega infatti il vicepresidente Marco Orlandini nonchè l'indotto genera-to». Ed ecco l'affondo: «Nessuno ha sollevato il problema, i lavoratori so-no stati dimenticati con un silenzio inaccettabile. Chiediamo invece -detta Orlandini - che questo aspetto sia una priorità nelle prossime deci-sioni sulla vicenda».

«Immagino che una soluzione sia alle porte - concede il presidente del Ccc Piero Collina - altrimenti sareb-be difficile prendere una decisione così radicale» come quella sancita da Comune e Atc. Per Collina comun-que il nodo vero rimane «quello dei finanziamenti statali: se davvero an-dassero persi, è chiaro che il Comune non ci metterà risorse proprie». E a quel punto, ammette, logien, aapet-tarsi che siano in forse pure i ravOrì per accogliere un filobus. Rizzo Ner-vo nega che la partita sia già persa:

li sostegno di Donini (Pd) «Giunta coraggiosa e responsabile, penso la scelta fosse obbligata»

«Stiamo verificando», il Comune in-somma è ancora convinto che sia il ministero a dover dire l'ultima paro-la.

Colombo getta acqua sul fuoco: «Cerchiamo una soluzione condivi-sa, che permetta la conclusione dei lavori stradali ancora da realizzare e la scelta di un veicolo idoneo, tipo fi-lobus, tramite la modifica o la sostitu-zione dei Civis». Quindi insiste sull'utilità delle opere fin qui realizza-te. «Non è vero, erano adatte solo al Civis», replica su Facebook l'ex presi-dente Pd della commissione Ambien-te in Provincia Andrea De Pasquale.

A sostenere la linea della giunta in-terviene allora il segretario dei demo-cratici bolognesi, Raffaele Donini: «L'amministrazione comunale ha mostrato coraggio e responsabilità, penso che davvero lo stop sia stata una scelta obbligata, dettata dal buon senso a tutela dei cittadini e del patrimonio pubblico. Ora si deve de-cidere qual è lo strumento più ido-neo per una mobilità sempre più so-stenibile». Intanto Rizzo Nervo rassi-cura sugli interventi di riqualificazio-ne in via Rizzoli e Strada Maggiore: «Contavamo sui fondi del Civis, ma abbiamo già ipotesi alternative».•

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CLAUDIO VISANI BOLOGNA [email protected]

B isogna tornare al progetto originario, all'idea di città che stava alla base del pro-getto di Trarnvia ai tempi

del sindaco Vitali. E bisogna che Me-rola ed Errani capiscano che per i prossimi 15 anni Comune e Regione avranno pochissime risorse. Quindi che occorre spendere bene, puntan-do tutto su progetti realizzabili: il completamento del Servizio ferro-viario metropolitano e un servizio di autobus e filobus pikefficiente». Giu-seppe Campos Venuti ha sempre avuto le idee chiare sulla mobilità a Bologna. Le mantiene anche ora che tutto torna in alto mare, dal Civis al metrò. E non le manda certo a dire. Ha fatto bene il Comune a fermare de-finitivamente il Civis? «Sì, anche se bisognava farlo prima. Quel progetto è una follia. Ha la stes-se portata di un filobus, quindi non avrebbe mai potuto modificare nul-la rispetto a oggi. Non ha mai convin-to e la gara si è svolta in modo poco corretto e trasparente. Ma Cofferati prima e Delbono poi non hanno avu-to il coraggio di cambiare». Anche il Metrò è sul binario morto... «In quel caso Cofferati almeno cam-biò il progetto e cancellò la tratta che puntava sulla collina, che la Giunta Guazzaloca voleva cementifi-care. In quegli anni parlavano di 20mila nuovi alloggi, volevano attri-buire una cubatura alla collina col "trucco" che aveva usato la Moratti per cementificare ancor più Milano. Una vera vergogna. Rimase però il percorso di attraversamento sotter-raneo, che per una città come Bolo-gna è una cosa ridicola». Da 20-30 anni sembra esserci una ma-ledizione sulle opere per la mobilità. «Diciamo pure 50, dalla tangenziale degli anni Sessanta. Da quando il fer- ro perse la battaglia sulla gomma e

Intervista a Giuseppe Campos Venuti

«Basta sogni impossibili Errani e Merola puntino su treni e autobus efficienti»

vinse la Fiat, che ora Marchionne porta negli Usa mentre a noi ha re-galato il Civis. Siamo stati turlupi-nati. Anch'io ho perso. Ricordo an-cora, era il '63, a Palazzo d'Accur-sio si festeggiò il pensionamento dell'ultimo tram il 63. Io ero asses-sore, dovetti uscire dall'aula». E oggi qual è la soluzione? «Bisogna tornare all'idea origina ria di città metropolitana. Un servi-zio di trasporto pubblico veloce e di massa da Est a Ovest, con un braccio verso Nord da via Indipen-denza a Corticella. Era l'idea di Vi-tali, che però partì malissimo col cordolo di via Emilia Ponente che fece incavolare i bolognesi e aprì la strada alla vittoria di Guazzaloca. Da allora Bologna non è stata più capace di rimetterla in pista, ma è ancora la soluzione giusta».

«Non ci sono più soldi» «Un progetto folle ma nessuno lo fermò E la navetta non serve»

E come si può realizzare, oggi? «Completando il Servizio ferrovia-rio per collegare l'area metropolita-na al capoluogo e realizzando un più efficiente trasporto su gomma per muoversi in città. Le stazioni ferroviarie fuori Bologna sono or-mai tutte realizzate. Mancano solo quelle cittadine. Bisogna che la Re-gione le finanzi, invece di privile-giare le strade e il trasporto su gom-ma. E bisogna dirottare lì anche i soldi di Roma per il Menò». E del People mover cosa pensa? «Che costa un sacco di soldi e non serve quasi a niente. È una navetta che porta qualche decina di perso-ne. E dicono che dovrebbe servire anche il nuovo Polo universitario del Lazzaretto. Come faranno a tra-sportare migliaia di studenti? Boh. Fa ridere i polli».

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ROMA -- ii ministerodelle infrastrutture h asottoscritto 15aocor-di di programma co n14 Regioni e {oProvin -cia autonoma diTren-to previsti dal pian onazionale di edilizi aabitativa . i programm igià approvati dai Cipee dalla Conferenz aunifioa1a8:a1o.Regio-ni e autonomie local iattivano investiment ipubblici e privati pe roltre 2 miliardi e 70 0nni!aauno

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press unE 20/10/2011 CORRIERE DI BOLOGNA

Via al Piano strategico. Aut aut dei sindacati Lunedì il manifesto. La Cisl: «Piano anticrisi o ci muoviamo da soli». Dubbi dalla Cgil

Cosgè, a cosa serve

li UMW'kb

li comitato promotore del piano strategico metropolitano è composto da Comune, Provincia, Regione, unioni dei Comuni compreso circondario imolese, Università di Bologna, Camera di Commercio, associazioni delle imprese e sindacati.

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Che S. Yeffine

2 1 piano deve disegnare il futuro sviluppo di Bologna nei prossimi 10-15 anni e rilanciare la città. ll comitato promotore dovrà cercare soprattutto di intercettare finanziamenti privati per sviluppare i progetti, viste le difficoltà delle finanze pubbliche

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chempì vMdas:' da segka;a

3 A Bologna si è sempre citata l'esperienza del piano strategico di Torino. Ma nel manifesto si indicano anche le esperienze fatte da Barcellona, Lione, Monaco di Baviera, Bilbao. Tra gli esempi italiani oltre a Torino si citano La Spezia, Venezia e Trento.

Durissimo affondo della Cisl contro Provincia e Comune al-la vigilia dell'avvio del piano strategico: «Sono estremamen-te preoccupato — dice il segre-tario Alessandro Alberani che anche l'incontro convoca-to per lunedì prossimo diventi solo una passerella. Se conti-nua il conflitto tra Provincia e Comune e se non si mettono d'accordo su come realizzare la città metropolitana si corre il rischio di bloccare anche il piano strategico. Prima di ogni altra cosa bisogna mettere in campo gli interventi anti-crisi, il patto per il lavoro, non pos-siamo più aspettare. Se non si. fa niente, cercheremo di rag-giungere l'obiettivo con un ta-volo autonomo tra sindacati e imprese». Che il lavoro sul pia-no strategico fosse in salita lo si sapeva, che le tensioni e le incomprensioni fossero arriva-te al punto da rischiare di far saltare tutto no. Lo scontro tra Provincia e Comune è nei fatti. Anche sulle piccole cose. Per esempio dopo che si è deciso che la sede del comitato del piano strategico sarà Palazzo dei Notai, molti sono stati sor-presi dal ricevere la convoca-zione per l'incontro di lunedì prossimo a Palazzo Malvezzi, sede della Provincia. Il proble ma è politico: l'incomprensio ne sulla città metropolitana ri-schia di creare anche comprensione su chi deve co-ordinare la realizzazione del piano strategico.

Anche la Cgil, pur se con to-ni più. concilianti, invita Mero-la e Draghetti a chiarirsi: «La di-versità di opinioni tra Comune e Provincia sul futuro della cit-tà metropolitana — dice il se-gretario provinciale della Cgil, Danilo Gruppi — è tutt'altro che banale. Si tratta di un inter-rogativo rilevante che va sbro-gliato». C'è però anche una buona notizia. Al vertice che darà il via 'ufficiale alla realizza-zione del piano strategico di

Bologna, lunedì prossimo, ci sarà il governatore Vasco Erra-ni, una presenza dal chiaro si-gnificato politico dopo le ulti-me polemiche nei confronti della Regione accusata di non aver valorizzato il ruolo del ca-poluogo. Per il resto l'unica co-

sa certa è che alla riunione di lunedì verrà licenziato il mani-festo del piano strategico: un documento cornice di nove pa-gine necessariamente un po' generico (vedi pezzo sotto). Proprio la lettura del manife-sto ha fatto aumentare le preoc-

cupazioni dei sindacati. «L'ulti-ma volta — spiega Alberani — ci siamo visti il 23 luglio e ab-biamo concordato che bisogna-- va far partire il piano strategi-co dagli interventi per combat-tere la crisi. Non possiamo più aspettare queste lungaggini,

bisogna intervenire subito». Più cauta la Cgil: «Resto del-l'idea dice Gruppi che prima di dire se il budino è buono o no, bisogna assaggiar-lo. Ma certo la prima impres-sione che ho ricavato dalla let-tura del manifesto è che non

siamo ancora pronti ad entra-re nel concreto, ma siamo piut-tosto al riavvio dei lavori dopo la pausa estiva. La presenza di Errani mi sembra un elemento di novità politica». Il segreta-rio della Uil di Bologna, Gian-franco Martelli vede il bicchie-re mezzo pieno: «io aspetto le proposte concrete per la veri-tà. Negli ultimi tempi ho senti-to cose che non stavano né in cielo, né in terra, ma non sono né ottimista né pessimista. Le proposte le devono fare tutti ma principalmente devono ve-nire dalla politica».

OlMo Romanini [email protected]

Pagina 5 Via ai Piano Aralegico. ul aut dei dm-Ideali

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press unE 20/10/2011 CORRIERE DI BOLOGNA

Il manifesto del piano strate-gico elaborato dal coordinatore Daniele Donati di concerto con il comitato promotore (Comu-ne, Provincia, Regione, ateneo, Camera di Commercio, associa-zioni delle imprese e sindacati) è pronto e sarà reso pubblico .uf-ficiahriente lunedì prossimo.

I/ testo di nove pagine è la carta fondante del piano ma chi si aspettava di vedere scrit-ti nero su bianco impegni speci-fici rimarrà deluso. il documen-to parte da molto lontano: «La storia di questo nuovo secolo ha posto un paradigma inedito per la convivenza dei popoli e delle società: ogni azione di go-verno, materiale e immateria-

le, è efficace solo se è frutto di un processo di confronto istitu-zionale e sociale».

In un altro passaggio si scri-ve che «la costruzione del futu-ro deve diventare la priorità per la comunità metropolitana di Bologna» e si dice anche che gli esempi da seguire sono quel-li tracciati dalle seguenti città: Barcellona. Lione, Monaco di Baviera, Bilbao, Torino, La Spe-zia, Venezia e Trento. «il no-stro progetto — si legge ancora —è di rilanciare Bologna come realtà d'eccellenza internazio-nale nel lavoro e nel grianifattu-riero come nella cultura e nella creatività, nella qualità della vi-ta come nel welfare».

Nel manifesto si arriva infi-ne a delineare gli ambiti di in-temento. Ci si occuperà di ricer-ca, innovazione e fili:ere pmdut-rive , di ambiente, qualità urba-na, mobilità e promozione del-la città, di sistema culturale, creatività e istruzione, di siste-ma sanitario, weifare e benes-sere, di cittadinanza e di gover-nante e struttura in ambito me-tropolitano. «Rispetto a questi temi verticali ci si occuperò T.m. trasversalmente della promo-zione dell'occupazione e della tutela del lavoro».

Si potrebbe osservare che, es-sendo passati quasi sei men. dalle elezioni, il manifesto è po-ca cosa e che questi sono con-cetti che si sentano in ogni con-vegno. Ma bisogna anche rico-noscere che il lavoro su questo manifesto, nel quadro attuale, è l'unica chance che ha la città per elaborare un progetto di medio periodo che assicuri una qualche prospettiva. Per que-sto è bene avere un supplemen-to di pazienza prima di trarre conclusioni.

O. Ro. RIPRODUEONE R,SERVA

incomnussone

Niellt tempo a consiglieri più verbosi Pe chi non ha il dono della sintesi saranno guaì. I capigruppo in Comune hanno deciso di dimezzare i tempi d'intervento dei consiglieri nelle commissioni. Otto minuti a testa per il primo intervento (in passato di un quarto d'ora); tre minuti per il secondo (erano otto). Il capogruppo Pd Sergio Lo Giudice, fautore della riforma, ricorda che adesso «sarà possibile accorpare più sedute». Su richiesta di alcuni liberi professionisti, inoltre, il calendario sarà modificato per andare incontro alle esigenze di chi lavora al di fuori della politica. È invece saltata, per assenza di unanimità, la proposta dì ridurre i tempi d'intervento in Consiglio, Si avvicina intanto un appuntamento doti: lunedì i consiglieri cercheranno di eleggere il garante dei detenuti, sempre a patto che la maggioranza trovi un accorcio dopo i precedenti nulla di fatto.

P. V,

l documento I contenuti

(»elle nove pagine che fissano i paletti: «Ritorni l'eccellenza» L'obiettivo? Lontano

Pagina 5 Ala di Plano Aralegieo. tel dei dm-Ideali

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N sto dal governo, saranno de-stinati prioritariamente ai nuclei familiari a basso red-dito, alle giovani coppie, agli anziani, agli studenti fuorise-de, agli sfrattati non per mo-rosità, agli immigrati regola-ri a basso reddito residenti da 10 anni in Italia». Gli ac-

Il Ministero delle infra-strutture ed ei Trasporti ha sottoscritto 15 accordi di programma con 14 Regioni e la Provincia autonoma di Trento previsti dal Piano na-zionale di edilizia abitativa. programmi già approvati dal Cipe e dalla conferenza uni-

Per l'assegnazione saranno valutati tra l'altro età e reddito

Potranno aderire solo se residenti in Italia

più di dieci anni

ficata Stato, regioni e auto-nomie locali, attivano inve-stimenti pubblici e privati per oltre 2,7 miliardi di curo per realizzare 15.200 allog-gi.

«La stipula degli accordi -ha detto il ministro dei Tra-sporti ; Altero Matteoli - è un passo decisivo verso la rea-lizzazione degli alloggi che, secondo il Piano predispo-

curdi sono stati sottoscritti dai rappresentanti delle re- °ioni Umbria, Marche, Moli- ,. , „ . i- . se, Campania, Emilia Roma-gna, Toscana, Puglia, Basili-cata, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Sicilia, Sar-degna e della Provincia auto-noma di Trento. Il ministero era rappresentato dal diret-tore generale per le Politiche Abitative, Marcello Arredi.

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L'INFORMAZIONE oomam

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CASA i programmi dei Piano nazionale già attivati dai Cipe, interessano investimenti pubblici e privati

Allo i popolari, nuovi fondi in arrivo per la Regione È tra le 15 autonomie locali che beneficeranno di 2,7 miliardiper costruire oltre 15mila abitazioni

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