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Aggiornamento 31 Gennaio 2013 RASSEGNA STAMPA Nota stampa Difendiamo almeno i malati inguaribili dai tagli alle cure Milano, 28 Gennaio 2013

RASSEGNA STAMPA - Hospice Abbiategrasso Luca Moroni.pdfGenerale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per

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Aggiornamento

31 Gennaio 2013

RASSEGNA STAMPA

Nota stampa

Difendiamo almeno i malati inguaribili dai

tagli alle cure

Milano, 28 Gennaio 2013

Page 2: RASSEGNA STAMPA - Hospice Abbiategrasso Luca Moroni.pdfGenerale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per

Sommario

TESTATA DATA LETTORI

QUOTIDIANI

LA REPUBBLICA_MILANO 31/01/2013 435.000

WEB

SANITA.ILSOLE24ORE.COM 28/01/2013 8.892

FEDERFARMA.IT 28/01/2013 n.d.

VITA.IT 28/01/2013 30.000

PHARMASTAR.IT 28/01/2013 20.000

QUOTIDIANOSANITA.IT 29/01/2013 37.000

ILFARMACISTAONLINE.IT 29/01/2013 65.000

DIRITTIGLOBALI.IT 29/01/2013 n.d.

247.LIBERO.IT 29/01/2013 n.d.

CORRIERE.IT_SALUTE 30/01/2013 57.763

TOTALE 10 653.655

Fonti dati: Audipress, Anes, Auditel, Audiradio, Audiweb

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Quotidiani

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LA REPUBBLICA_MILANO Data: 31/01/2013

Lettori: 435.000

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Web

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SANITA.ILSOLE24ORE.COM Data: 28/01/2013

Utenti unici: 8.892

CURE PALLIATIVE: ALLARME FCP SU TAGLI DEL 20-30% IN LOMBARDIA

Cure palliative a rischio in Lombardia. Se da un lato infatti, il 28 dicembre scorso la

Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che

dovrà assumere la rete delle cure palliative nella Regione, recependo appieno i

decreti attuativi della legge 38/2010, dall'altro e contemporaneamente la Direzione

Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il

finanziamento delle cure palliative domiciliari per l'anno 2011. A lanciare l'allarme

una nota della Federazione cure palliative (Fcp).

"Dietro la formula edulcorata "rimodulazione ex post" si nasconde infatti un

intervento dalle conseguenze potenzialmente gravi - spiega una nota del

presidente Luca Moroni - in termini di accesso alle cure domiciliari per i malati

terminali. Sono molti i provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli

ultimi anni hanno dato basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure

Palliative domiciliari. Sono stati l'esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto

le molte Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società

scientifiche. Ora, di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e alla

necessità di razionalizzare i percorsi di cura, occorre che Regione Lombardia

dimostri la forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse

necessarie ai percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che

costringono gli Hospice a far fronte a pesanti perdite".

L'Assessore alla Sanità Mario Melazzini, ricorda Moroni, si è impegnato a

verificare la consistenza del taglio sul 2011, e ha rassicurato la Fcp sulla ferma

intenzione dell'Assessorato di evitare riduzioni e anzi di sviluppare ulteriormente i

servizi che tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie.

E si è impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse

necessarie per garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati

dagli ospedali lombardi. "Tutto ciò - conclude la nota - nel tempo che precede le

vicine elezioni amministrative. Attendiamo quindi in tempi brevi chiarezza su una

questione che ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che

aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all'impegno di 1.450

volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al

sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di

attività di raccolta fondi".

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FEDERFARMA.IT Data: 28/01/2013

Utenti unici: N.D.

CURE PALLIATIVE: ALLARME FCP SU TAGLI DEL 20-30% IN LOMBARDIA

Cure palliative a rischio in Lombardia. Se da un lato infatti, il 28 dicembre scorso la

Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che

dovrà assumere la rete delle cure palliative nella Regione, recependo appieno i

decreti attuativi della legge 38/2010, dall'altro e contemporaneamente la Direzione

Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il

finanziamento delle cure palliative domiciliari per l'anno 2011. A lanciare l'allarme

una nota della Federazione cure palliative (Fcp). "Dietro la formula edulcorata

"rimodulazione ex post" si nasconde infatti un intervento dalle conseguenze

potenzialmente gravi - spiega una nota del presidente Luca Moroni - in termini di

accesso alle cure domiciliari per i malati terminali. Sono molti i provvedimenti

normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato basi solide allo

sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari. Sono stati l'esito

di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte Organizzazioni non profit, le

Associazioni di volontariato e le Società scientifiche. Ora, di fronte alla oggettiva

carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura,

occorre che Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati

terminali garantendo le risorse necessarie ai percorsi domiciliari e adeguando le

tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli Hospice a far fronte a pesanti

perdite".L'Assessore alla Sanità Mario Melazzini, ricorda Moroni, si è impegnato a

verificare la consistenza del taglio sul 2011, e ha rassicurato la Fcp sulla ferma

intenzione dell'Assessorato di evitare riduzioni e anzi di sviluppare ulteriormente i

servizi che tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie.

E si è impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse

necessarie per garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati

dagli ospedali lombardi. "Tutto ciò - conclude la nota - nel tempo che precede le

vicine elezioni amministrative. Attendiamo quindi in tempi brevi chiarezza su una

questione che ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che

aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all'impegno di 1.450

volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al

sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di

attività di raccolta fondi".

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VITA.IT 1/2 Data: 28/01/2013

Utenti unici: 30.000

LA LOMBARDIA TAGLIA LE CURE PALLITIVE DOMICILIARI

di Sara De Carli

La sforbiciata di 1,6 milioni di euro del Pirellone sull'esercizio 2011 lancia un

allarme per il futuro. Mentre gli hospice, con le tariffe ferme da 10 anni, non ce la

fanno più: «per la prima volta siamo a rischio chiusura»

La Regione Lombardia taglia le cure palliative domiciliari. Il 28 dicembre

2012, chiudendo il bilancio d’esercizio 2011, ha destinato le risorse per le

aziende ospedaliere per le attività realizzate nel 2011: all’appello mancano

1,6 milioni di euro per le cure palliative domiciliari. La denuncia arriva da Luca

Moroni, presidente della Federazione Cure Palliative, una rete di organizzazioni

non profit attive per diffondere e promuovere le cure palliative. «Con il decreto

n.12656 del 28 dicembre 2012, la Direzione Generale Sanità ha tagliato del 20-

30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari», spiega. «Gli ospedali

quindi non hanno avuto il pagamento completo delle attività che hanno già

sostenuto quell’anno. La cosa più grave però è il messaggio che arriva e che certo

non rassicura sull’oggi e sul futuro. Non possiamo permetterci di tagliare sulle cure

palliative».

Questo accade mentre, sulla carta, la Regione Lombardia punta invece sulle cure

palliative domiciliari: «si dice che questo è un settore che deve crescere, perché

ancora non arriviamo a tutti, e che deve arrivare alla presa in carico precoce, non

solo del malato terminale»: le cure palliative domiciliari infatti sono modello di cure

di qualità che consentono anche notevoli risparmi.

Accanto al messaggio culturale negativo, c’è il tema economico: i tagli delle

risorse ricadono infatti anche su tante non profit che affiancano il pubblico

attraverso convenzioni con gli ospedali. «Le organizzazioni sono allarmate»,

spiega Moroni. Le associazioni non profit lombarde impegnate sul fronte delle cure

palliative «attraverso la loro raccolta fondi raccolgono ogni anno 8 milioni di euro,

che immettono nel sistema sanitario a sostegno dei servizi, a integrazione del

pubblico. Questo ovviamente non è più sostenibile a fronte del taglio di cui stiamo

parlando». Moroni il 21 gennaio ha incontrato l’assessore Mario Melazzini, che lo

ha rassicurato che – dopo verifica del taglio – troverà il modo per integrare le

risorse necessarie. Ovvio che, in questa fase pre-elettorale, i tempi sono stretti e

ogni giorno è fondamentale.

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VITA.IT 2/2 Data: 28/01/2013

Utenti unici: 30.000

La rete delle cure

Il paradosso, sottolinea Moroni, è che nello stesso giorno, il 28 dicembre, la Giunta

della Regione Lombardia ha disegnato la nuova rete delle cure palliative della

Regione, con la delibera 4610 che recepisce il decreto approvato a luglio sui

requisiti minimi e le modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle

strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e

della terapia del dolore. «È un’ottima cosa, una pietra miliare», commenta Moroni.

«La Lombardia è tra le prime regioni a recepire il decreto, declinandolo sulla realtà

lombarda. Di fatto viene superata la dicotomia tra sanitario e sociosanitario, perché

si stabilisce che i requisiti degli hospice accreditati nel sociosanitario siano identici

a quelli degli ospedali».

L’appello di Moroni alla Regione Lombardia è questo: «occorre che la Regione

dimostri la forte volontà di tutelare i malati terminali, garantendo risorse adeguate

ai percorsi domiciliari ma anche adeguando le tariffe degli hospice, che sono ferme

dal 2003. Gli hospice sono pesantemente in perdita, per via dell’aumento dei costi

e il disavanzo cresce ogni anno, tanto che non riusciamo più a colmare la forbice

con il fundraising. Cominciamo ad avere hospice a rischio di chiusura».

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PHARMASTAR.IT Data: 28/01/2013

Utenti unici: 20.000

CURE PALLIATIVE, ALLARME PER I TAGLI IN LOMBARDIA

Il 28 dicembre la Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le

caratteristiche che dovrà assumere la rete delle cure palliative in Lombardia. Si

tratta di un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli

alle realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010.

Contemporaneamente però la Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n.

12656, ha tagliato del 20- 30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per

l’anno 2011. Dietro la formula edulcorata "rimodulazione ex post" si nasconde

infatti un intervento dalle conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso

alle cure domiciliari per i malati terminali.

Sono molti i provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni

hanno dato basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative

domiciliari. Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte

Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche.

Ora, di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e alla necessità di

razionalizzare i percorsi di cura, occorre che Regione Lombardia dimostri la forte

volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai percorsi

domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli Hospice a

far fronte a pesanti perdite.

L’Assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza

del taglio sul 2011, mi ha rassicurato sulla ferma intenzione dell’Assessorato di

evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che tutelano la qualità

della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è impegnato a reperire, al

termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per garantire il pieno

finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali lombardi. Tutto

ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative.

Attendiamo quindi in tempi brevi chiarezza su una questione che ha tanto

allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che aderiscono alla Federazione

Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1450 volontari e alla generosità dei

cittadini lombardi, già destinano ogni anno al sostegno dei Servizi di cure palliative

più di 8 milioni di euro, esito di decine di attività di raccolta fondi.

Luca Moroni

Presidente - Federazione Cure Palliative

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QUOTIDIANOSANITA.IT Data: 29/01/2013

Utenti unici: 37.000

LOMBARDIA. FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE: “NO A TAGLI DEL 20-30%

ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI”

L'allarme dopo l'approvazione del decreto n. 12656. L’auspicio del

presidente della Federazione, Luca Moroni, è che “di fronte alla oggettiva

carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di

cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati

terminali”.

29 GEN - C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La

Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-

30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la

Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula

"rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle

conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i

malati terminali”.

Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la

Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che

dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di

un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle

realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i

provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato

basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari.

Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte

Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.

L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e

alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la

forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai

percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli

Hospice a far fronte a pesanti perdite”.

“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza

del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione

dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che

tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è

impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per

garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali

lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.

La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una

questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che

aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450

volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al

sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di

attività di raccolta fondi”.

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ILFARMACISTAONLINE.IT Data: 29/01/2013

Utenti unici: 65.000

LOMBARDIA. FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE: “NO A TAGLI DEL 20-30%

ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI”

L'allarme dopo l'approvazione del decreto n. 12656. L’auspicio del

presidente della Federazione, Luca Moroni, è che “di fronte alla oggettiva

carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di

cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati

terminali”.

29 GEN - C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La

Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-

30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la

Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula

"rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle

conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i

malati terminali”.

Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la

Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che

dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di

un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle

realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i

provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato

basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari.

Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte

Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.

L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e

alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la

forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai

percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli

Hospice a far fronte a pesanti perdite”.

“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza

del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione

dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che

tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è

impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per

garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali

lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.

La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una

questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che

aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450

volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al

sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di

attività di raccolta fondi”.

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DIRITTOGLOBALI.IT 1/2 Data: 29/01/2013

Utenti unici: N.D.

LA LOMBARDIA TAGLIA LE CURE PALLIATIVE DOMICILIARI

La sforbiciata di 1,6 milioni di euro del Pirellone sull'esercizio 2011 lancia un

allarme per il futuro. Mentre gli hospice, con le tariffe ferme da 10 anni, non ce la

fanno più: «per la prima volta siamo a rischio chiusura»

La Regione Lombardia taglia le cure palliative domiciliari. Il 28 dicembre

2012, chiudendo il bilancio d’esercizio 2011, ha destinato le risorse per le

aziende ospedaliere per le attività realizzate nel 2011: all’appello mancano

1,6 milioni di euro per le cure palliative domiciliari. La denuncia arriva da

Luca Moroni, presidente della Federazione Cure Palliative , una rete di

organizzazioni non profit attive per diffondere e promuovere le cure palliative.

«Con il decreto n.12656 del 28 dicembre 2012, la Direzione Generale Sanità ha

tagliato del 20-30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari», spiega.

«Gli ospedali quindi non hanno avuto il pagamento completo delle attività che

hanno già sostenuto quell’anno. La cosa più grave però è il messaggio che arriva

e che certo non rassicura sull’oggi e sul futuro. Non possiamo permetterci di

tagliare sulle cure palliative».

Questo accade mentre, sulla carta, la Regione Lombardia punta invece sulle cure

palliative domiciliari: «si dice che questo è un settore che deve crescere, perché

ancora non arriviamo a tutti, e che deve arrivare alla presa in carico precoce, non

solo del malato terminale»: le cure palliative domiciliari infatti sono modello di cure

di qualità che consentono anche notevoli risparmi.

Accanto al messaggio culturale negativo, c’è il tema economico: i tagli delle

risorse ricadono infatti anche su tante non profit che affiancano il pubblico

attraverso convenzioni con gli ospedali. «Le organizzazioni sono allarmate»,

spiega Moroni. Le associazioni non profit lombarde impegnate sul fronte delle cure

palliative «attraverso la loro raccolta fondi raccolgono ogni anno 8 milioni di euro,

che immettono nel sistema sanitario a sostegno dei servizi, a integrazione del

pubblico. Questo ovviamente non è più sostenibile a fronte del taglio di cui stiamo

parlando». Moroni il 21 gennaio ha incontrato l’assessore Mario Melazzini, che lo

ha rassicurato che – dopo verifica del taglio – troverà il modo per integrare le

risorse necessarie. Ovvio che, in questa fase pre-elettorale, i tempi sono stretti e

ogni giorno è fondamentale.

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DIRITTOGLOBALI.IT 2/2 Data: 29/01/2013

Utenti unici: N.D.

La rete delle cure

Il paradosso, sottolinea Moroni, è che nello stesso giorno, il 28 dicembre, la Giunta

della Regione Lombardia ha disegnato la nuova rete delle cure palliative della

Regione, con la delibera 4610 che recepisce il decreto approvato a luglio sui

requisiti minimi e le modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle

strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e

della terapia del dolore. «È un’ottima cosa, una pietra miliare», commenta Moroni.

«La Lombardia è tra le prime regioni a recepire il decreto, declinandolo sulla realtà

lombarda. Di fatto viene superata la dicotomia tra sanitario e sociosanitario, perché

si stabilisce che i requisiti degli hospice accreditati nel sociosanitario siano identici

a quelli degli ospedali».

L’appello di Moroni alla Regione Lombardia è questo: «occorre che la Regione

dimostri la forte volontà di tutelare i malati terminali, garantendo risorse adeguate

ai percorsi domiciliari ma anche adeguando le tariffe degli hospice, che sono ferme

dal 2003. Gli hospice sono pesantemente in perdita, per via dell’aumento dei costi

e il disavanzo cresce ogni anno, tanto che non riusciamo più a colmare la forbice

con il fundraising. Cominciamo ad avere hospice a rischio di chiusura ».

Page 15: RASSEGNA STAMPA - Hospice Abbiategrasso Luca Moroni.pdfGenerale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per

247.LIBERO.IT Data: 29/01/2013

Utenti unici: N.D.

LOMBARDIA. FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE: “NO A TAGLI DEL 20-30%

ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI”

L'allarme dopo l'approvazione del decreto n. 12656. L’auspicio del

presidente della Federazione, Luca Moroni, è che “di fronte alla oggettiva

carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di

cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati

terminali”.

29 GEN - C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La

Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-

30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la

Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula

"rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle

conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i

malati terminali”.

Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la

Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che

dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di

un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle

realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i

provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato

basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari.

Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte

Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.

L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e

alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la

forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai

percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli

Hospice a far fronte a pesanti perdite”.

“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza

del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione

dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che

tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è

impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per

garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali

lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.

La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una

questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che

aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450

volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al

sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di

attività di raccolta fondi”.

Page 16: RASSEGNA STAMPA - Hospice Abbiategrasso Luca Moroni.pdfGenerale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per

CORRIERE.IT_SALUTE 1/2 Data: 30/01/2013

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LOMBARDIA. FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE: “NO A TAGLI DEL 20-30%

ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI”

L'allarme dopo l'approvazione del decreto n. 12656. L’auspicio del

presidente della Federazione, Luca Moroni, è che “di fronte alla oggettiva

carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di

cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati

terminali”.

29 GEN - C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La

Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-

30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la

Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula

"rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle

conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i

malati terminali”.

Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la

Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che

dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di

un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle

realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i

provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato

basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari.

Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte

Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.

L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e

alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la

forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai

percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli

Hospice a far fronte a pesanti perdite”.

“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza

del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione

dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che

tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è

impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per

garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali

lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.

Page 17: RASSEGNA STAMPA - Hospice Abbiategrasso Luca Moroni.pdfGenerale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per

CORRIERE.IT_SALUTE 2/2 Data: 30/01/2013

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La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una

questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che

aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450

volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al

sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di

attività di raccolta fondi”.