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apparecchiate il 25 dicembre nelle diverse parrocchie e nei centri che mettono a disposizione i loro locali. Per tutte le iniziative della Comunità sono previsti oltre 20mila ospiti ai quali sarà offerto anche un regalo personalizzato, come, ad esempio, guanti e cappelli. L’invito è rivolto ad anziani soli, impoveriti dalla crisi, famiglie in difficoltà, italiani insieme con stranieri. Saranno presenti anche un centinaio di profughi giunti a Roma grazie ai corridoi umanitari di Sant’Egidio. Per ciascuno ci sarà un posto a tavola. Al loro fianco i volontari che li assistono durante l’anno. «Non distribuiamo pasti ai poveri – spiegano dalla Comunità di Sant’Egidio –. Ci mettiamo a tavola con coloro che sono la nostra famiglia ogni giorno». Quella del pranzo di Natale con i poveri è una tradizione nata più di trent’anni fa, nella basilica di Santa Maria in Trastevere. Negli anni successivi ha toccato altri luoghi come le carceri. Saranno apparecchiate anche quest’anno le mense negli istituti penitenziari di Regina Coeli e Rebibbia a partire dal 26 dicembre. «La festa arriva dappertutto: si può, anzi si vuole, fare festa nei tanti luoghi tristi, di dolore, del mondo: è per questo che la Comunità vuole festeggiare il Natale anche in strada, in carcere, negli istituti, dove vivono tante persone sole: bambini, anziani, malati, negli ospedali, dove almeno per un giorno si può dimenticare il peso della malattia e della solitudine». Per finanziare i pranzi di Natale con i poveri, fino al 6 gennaio, la Comunità di Sant’Egidio ha allestito vendite di beneficienza in due luoghi della città, rispettivamente in via della Paglia 9, a Trastevere, e presso la Città Ecosolidale, in via del Porto Fluviale 2, a Ostiense. Nei diversi spazi sono esposti oggetti vari donati alla Comunità, dagli abiti ai giocattoli, che vengono messi in vendita per regalare un Natale felice ai più bisognosi. el pomeriggio di sabato 10 dicembre, a due anni dalla posa della prima pietra, il cardinale vicario Agostino Vallini ha presieduto la celebrazione di dedicazione della nuova chiesa parrocchiale di Santa Teresa di Calcutta a Nuova Ponte di Nona (via Guido Fiorini 12). La Messa è stata concelebrata dal vescovo Giuseppe Marciante, ausiliare per il settore Est della diocesi di Roma, da monsignor Liberio Andreatta, segretario generale dell’Opera romana per la preservazione della fede e la provvista di nuove chiese in Roma, dal parroco della comunità di Nuova Ponte di Nona don Fabio Corona, e da una trentina di presbiteri, tra parroci della diciottesima prefettura, Fratelli Missionari della Carità–contemplativi e sacerdoti amici e collaboratori della parrocchia. La progettazione del complesso parrocchiale di Santa Teresa di Calcutta è stata curata dallo studio Petreschi – lo stesso del palco allestito nella spianata di Tor Vergata per la Giornata mondiale della gioventù del 2000 e della parrocchia di San Tommaso Apostolo all’Infernetto – mentre la sua costruzione è stata possibile grazie ai fondi dell’Otto per mille e della diocesi di Roma ma anche grazie ai parrocchiani: «Tra questi – sottolinea don Fabio Corona – ci sono tanti pensionati e persone umili che hanno donato sacrificandosi con generosità perché sanno che qui troveranno la loro seconda casa». L’aula liturgica di 600 metri quadrati è rivestita in marmo travertino di Tivoli ed è racchiusa in un prisma triangolare con la copertura ascendente verso la voluminosa abside semicircolare: un’abside che «nella sua plasticità – spiega l’architetto Marco Petreschi – visualizza la tenda dell’incontro e al contempo l’idea di passaggio dal terreno materiale all’immateriale celeste, a connotare l’essenza stessa dell’opera di Madre Teresa». N Natale solidale, in campo la Caritas e Sant’Egidio Condivisione con anziani soli, senza dimora, migranti. Ecco le iniziative DI FILIPPO PASSANTINO atale di solidarietà in diocesi grazie alle numerose iniziative che la Caritas di Roma e la Comunità di Sant’Egidio promuovono, insieme alle parrocchie, per non lasciare da soli i più poveri. Una lunga serata di festa è in programma il 24 dicembre per gli ospiti dell’ostello Caritas intitolato a Don Luigi Di Liegro alla stazione Termini, ma anche per i tanti poveri, immigrati e anziani che si recano a quella mensa. Alle 17, il cardinale vicario Agostino Vallini presiederà per loro la Messa di Natale nei locali di via Marsala. A seguire numerosi volontari, impegnati quotidianamente in varie parrocchie, animeranno momenti di gioco, musica, allegria e condivisione, organizzando tombole e spettacoli fino a tarda notte. Si occuperanno anche della preparazione della cena. Un pasto caldo sarà disponibile fino a tardi per chi giungesse nella sede dell’ostello della Caritas a serata inoltrata. Alle iniziative per la notte di Natale con i più poveri parteciperà anche il direttore della Caritas diocesana, monsignor Enrico Feroci. Nel giorno successivo, il 25 dicembre, le altre mense, a Colle Oppio e a Ostia, accoglieranno i poveri sia per il pranzo sia per la cena. Complessivamente saranno circa duecento i volontari impegnati nelle mense della Caritas che doneranno il loro tempo e il loro servizio per far vivere un Natale di gioie a chi non ha nulla o a chi è solo. Anche i volontari della Comunità di Sant’Egidio sono al lavoro per preparare momenti di condivisione e serenità per senza fissa dimora, poveri, stranieri, anziani soli e tante altre persone in difficoltà. Nella basilica di Santa Maria in Trastevere nel giorno di Natale sarà organizzato il tradizionale pranzo, ma saranno oltre quaranta le tavole N La chiesa dedicata a Madre Teresa ROMA SETTE E DITORIALE SERVI DEGLI ALTRI TRA LE FERITE DI ROMA COL SORRISO DI GESÙ DI GIANRICO RUZZA * lcuni giorni fa, in una borgata romana una famiglia straniera, cui era stato assegnato un alloggio popolare, ha dovuto rinunciare a quel diritto tanto desiderato per l’intolleranza di alcuni abitanti del comprensorio, che non hanno accolto i forestieri. Senza entrare nel merito di un triste episodio di esclusione, sembra proprio che la storia si ripeta e che anche oggi torni alle cronache uno dei tanti rifiuti rivolti a fratelli bisognosi. Avvenne così anche a Betlemme: non c’era posto per loro! Giunge il Natale e tutti siamo invitati a meditare in occasione della memoria liturgica della nascita del Salvatore. Non possiamo separare la gioia, sottolineata dalla parola dell’apostolo Paolo per la bontà di Dio che appare, dalla responsabilità di manifestare oggi l’impegno di creare condizioni di vita dignitose e oneste per ogni essere umano. La nostra città non dimentica le ferite subite per gli scandali causati dalla corruzione. Simultaneamente la comunità civile è chiamata a far fronte alla richiesta di accoglienza originata dal fenomeno migratorio che chiede urgentemente risposte chiare e solidali da parte dell’Italia. È lecito pensare e sperare che possa esserci un cambiamento di mentalità nei confronti di tanti che sbarcano sulle coste della penisola per cercare rifugio dalla sofferenza e dalla povertà? E che ciò non avvenga solo per i sentimenti tradizionali di bontà derivanti dal Natale, ma per un’autentica presa di coscienza nata dalla conversione dei cuori? Tante comunità della diocesi si sono attivate per accogliere i migranti e per compiere gesti concreti di solidarietà e di prossimità. Le notizie buone – si sa – non godono dei titoli di prima pagina, ma credo sia giusto annunciare anche la buona notizia di una Chiesa locale che si fa carico dell’uomo ferito e cerca di chinarsi sui bisogni degli ultimi, adeguando le modalità delle risposte alle mutate necessità delle odierne crisi umanitarie e sociali. Accanto alle buone notizie, tuttavia, è presente la preoccupazione crescente per coloro che perdono il lavoro e rischiano di vivere nella sofferenza della precarietà. Non possiamo dimenticare la solitudine di moltissimi anziani; né intendiamo sorvolare sulla condizione di tanti adolescenti e giovani che rimangono vittime dell’inganno ed entrano in dipendenze letali come quelle dell’alcool, delle sostanze chimiche, del gioco d’azzardo. Soprattutto in vista di queste necessità immediate vorremmo vivere il Tempo del Natale come un momento di responsabilità in cui sentirci impegnati nel farci servi degli uomini, anche nelle situazioni estreme e nelle frontiere di un’umanità smarrita. Abbiamo da poco concluso l’Anno Santo straordinario della Misericordia. Abbiamo pregato per celebrare nelle nostre comunità il dono grande della Misericordia divina; abbiamo anche visto lunghe file di pellegrini giunti a Roma da ogni parte del mondo per incontrare Papa Francesco e pregare con lui; per tutti è stato possibile vedere segni concreti di solidarietà e di vicinanza verso i sofferenti soprattutto nei gesti profetici del Papa compiuti nei “venerdì della misericordia”. I sacerdoti hanno sperimentato personalmente l’abbondanza della grazia divina nel celebrare il sacramento della Riconciliazione: spesso ho sentito dire che il tempo e le energie dedicati alle confessioni risultavano insufficienti, dato che moltissimi fratelli chiedevano di accostarsi al perdono divino, mossi dal clima giubilare. L’Anno Santo ha regalato a tutti i credenti una “lettera d’amore” che celebra la forza e la potenza del sacramento del Matrimonio, inneggiando alla gioia dell’amore: nelle nostre parrocchie, nelle comunità e nei movimenti stiamo leggendo e approfondendo il testo prezioso dell’esortazione apostolica “Amoris laetitia” che è la bussola per il cammino della diocesi in questo anno pastorale. Un patrimonio che desideriamo custodire gelosamente. Nella notte del Natale i nostri occhi possono contemplare il Mistero: «Dio solo, il cuore di tutto, il Bambino nella grotta. L’umiltà più fonda; il silenzio, segno della gloria. Non al di là, non domani: tutto è segno della Presenza e la Presenza è l’Amore» (Divo Barsotti). Bellezza e preoccupazione convivono dinanzi all’icona del Presepio. Il cuore di tutti gioisce mentre fa memoria della nascita di Gesù, ma abbiamo bisogno di mettere la nostra vita al servizio di chi ci chiede ragione della nostra fede, di chi ci chiede un aiuto concreto per ridare senso compiuto alla propria esistenza, di chi ci bussa per respirare con la speranza eterna. Gesù a tutti dona il sorriso dell’accoglienza e della benevolenza. A noi chiede di esserne i servi. * vescovo ausiliare A Gli auguri del cardinale Vallini al Papa ella mattina di ieri, giorno del suo 80° compleanno, il Papa ha presieduto in Vaticano, nella Cappella Paolina, una concelebrazione eucaristica con i cardinali residenti a Roma. Per l’occasione, il cardinale vicario Agostino Vallini gli ha inviato un messaggio di auguri. «In questa fausta ricorrenza – scrive – la Chiesa di Roma, che la Provvidenza ha voluto affidare alle Sue cure pastorali, è particolarmente lieta e ringrazia il Signore per il dono di averla come Pastore e guida. I Vescovi, suoi collaboratori, i sacerdoti, i consacrati e le consacrate e i fedeli laici ci stringiamo tutti con grande affetto intorno a Lei e Le porgiamo gli auguri devoti e filiali. Desideriamo, Santo Padre, farci interpreti di tutti i fedeli e gli uomini e le donne della città di Roma per dirLe che siamo grati alla Provvidenza di essere Suoi figli, affidati alla Sua paternità e guidati nel cammino di salvezza e di annuncio del Vangelo dalle Sue lungimiranti intuizioni pastorali e i Suoi orientamenti. Giudichiamo il consenso universale che accompagna la Sua missione universale, amabile, coraggiosa e ferma – prosegue il cardinale vicario – una manifestazione evidente dell’amore di Cristo e della Chiesa verso tutti gli uomini di questo travagliato periodo della storia umana. Santo Padre, Le assicuriamo la nostra costante preghiera, perché Gesù, Buon Pastore, Le conceda salute e serenità ed Ella possa raccogliere i frutti della missione della Chiesa nella nostra Città e nel mondo intero. RinnovandoLe gli auguri più affettuosi – conclude il messaggio del cardinale Vallini – Le diciamo: ad multos ac plurimos annos! E le chiediamo una particolare benedizione apostolica». Per Francesco, quella di ieri è stata una giornata “normale”, ricca di impegni: ha ricevuto il presidente della Repubblica di Malta, il prefetto della Congregazione per i Vescovi, il vescovo di Chur, in Svizzera, e la Comunità di Nomadelfia. Tanti i messaggi di auguri ricevuti sui sette indirizzi mail per otto lingue e sui social media con un apposito hashtag, #Pontifex80. Oltre alla mail in italiano, francese, spagnolo, tedesco, inglese, portoghese è stato creato un account anche in latino ([email protected] mentre per gli auguri in italiano l’account è [email protected]). Mercoledì scorso, al termine dell’udienza generale in Aula Paolo VI, torte, regali, semplici pensierini e biglietti di augurio gli sono stati consegnati dai fedeli giunti da diverse parti del mondo. E a loro è andato il grazie del Papa: «Ringrazio tutti voi degli auguri per il mio prossimo compleanno» ha detto al termine dell’udienza salutando i gruppi di lingua italiana presenti nell’aula. N Il messaggio rivolto in occasione dell’80° compleanno che Francesco ha festeggiato ieri, presiedendo una Messa nella Cappella Paolina con i porporati residenti a Roma vranno inizio sabato prossimo, 24 dicembre, i riti natalizi presieduti da papa Francesco, alle ore 21.30 con la Messa della notte nella basilica di San Pietro, che ospiterà anche le celebrazioni successive. Il giorno dopo, a mezzogiorno, Francesco rivolgerà il suo messaggio natalizio al mondo e impartirà la benedizione urbi et orbi dalla loggia centrale. Sabato 31, alle 17, presiederà i primi vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio con il Te Deum di ringraziamento per l’anno trascorso. Domenica 1° gennaio, alle ore 10, avrà inizio la Messa della solennità mariana, nella 50ma Giornata mondiale della pace sul tema “La nonviolenza: stile di una politica per la pace”. Infine, venerdì 6, alle 10, è in programma la Messa della solennità dell’Epifania del Signore. In occasione del 175° anniversario dell’apparizione dell’Immacolata della medaglia miracolosa ad Alfonse Ratisbonne, dal 28 dicembre al 1° gennaio il quadro della Madonna del Miracolo sarà pellegrino dalla chiesa parrocchiale di Sant’Andrea delle Fratte in Vaticano, e sarà esposto alla venerazione del Santo Padre e dei fedeli durante l’udienza generale del 28 dicembre, i vespri del 31 e la Messa del 1° gennaio. Vale la pena ricordare che domenica 8, festa del battesimo di Gesù, alle 9.30 il Papa battezzerà come tradizione alcuni bambini nella Cappella Sistina. A Un augurio ai lettori Appuntamento all’8 gennaio 2017 on il numero odierno Roma Sette sospende le pubblicazioni per qualche settimnana, a causa del calendario di uscita dei quotidiani che, come noto, non prevede la loro uscita nei giorni 25 dicembre e 1° gennaio. Ne consegue che nelle prossime due domeniche Avvenire, e quindi Roma Sette, non sarà in edicola. L’appuntamento con i lettori è fissato per domenica 8 gennaio 2017. Proseguono invece regolarmente nei prossimi giorni, verso la solennità del Natale, gli aggiornamenti della testata on line Romasette.it. Gli aggiornamenti saranno sospesi soltanto da sabato 24 dicembre a domnenica 1° gennaio 2017. Riprenderanno lunedì 2 gennaio con l’apertura dedicata alla celebrazione di Papa Francesco in San Pietro con il tradizionale “Te Deum”. A tutti i lettori, da parte nostra, un cordiale augurio di Buon Natale e di un sereno anno nuovo, nella gioia del Signore. C I riti natalizi presieduti dal Papa Il 31 celebrazione col Te Deum On line su www.romasette.it facebook.com/romasette twitter.com/romasette Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo Zema Coordinamento redazionale:Giulia Rocchi Sede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a 00184 Roma; [email protected] Tel. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491 Abbonamento annuo euro 55.00 C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei Spa Direzione vendite - Piazza Indipendenza 11/B 00185 Roma - Tel. 06.688231 - Fax 06.68823209 Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871 Anno XLIII – Numero 41 Domenica 18 dicembre 2016 il saluto

[email protected] Natale solidale, in campo · notte di Natale con i più poveri parteciperà anche il direttore della Caritas diocesana, monsignor ... non dimentica le ferite

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Page 1: redazione@romasette.it Natale solidale, in campo · notte di Natale con i più poveri parteciperà anche il direttore della Caritas diocesana, monsignor ... non dimentica le ferite

apparecchiate il 25 dicembre nellediverse parrocchie e nei centri chemettono a disposizione i lorolocali. Per tutte le iniziative dellaComunità sono previsti oltre20mila ospiti ai quali sarà offertoanche un regalo personalizzato,come, ad esempio, guanti ecappelli. L’invito è rivolto adanziani soli, impoveriti dalla crisi,famiglie in difficoltà, italianiinsieme con stranieri. Sarannopresenti anche un centinaio diprofughi giunti a Roma grazie aicorridoi umanitari di Sant’Egidio.Per ciascuno ci sarà un posto atavola. Al loro fianco i volontariche li assistono durante l’anno.«Non distribuiamo pasti ai poveri– spiegano dalla Comunità diSant’Egidio –. Ci mettiamo atavola con coloro che sono lanostra famiglia ogni giorno».Quella del pranzo di Natale con ipoveri è una tradizione nata piùdi trent’anni fa, nella basilica diSanta Maria in Trastevere. Neglianni successivi ha toccato altriluoghi come le carceri. Sarannoapparecchiate anche quest’anno lemense negli istituti penitenziari diRegina Coeli e Rebibbia a partiredal 26 dicembre. «La festa arrivadappertutto: si può, anzi si vuole,fare festa nei tanti luoghi tristi, didolore, del mondo: è per questoche la Comunità vuole festeggiareil Natale anche in strada, incarcere, negli istituti, dove vivonotante persone sole: bambini,anziani, malati, negli ospedali,dove almeno per un giorno si puòdimenticare il peso della malattiae della solitudine». Per finanziarei pranzi di Natale con i poveri,fino al 6 gennaio, la Comunità diSant’Egidio ha allestito vendite dibeneficienza in due luoghi dellacittà, rispettivamente in via dellaPaglia 9, a Trastevere, e presso laCittà Ecosolidale, in via del PortoFluviale 2, a Ostiense. Nei diversispazi sono esposti oggetti varidonati alla Comunità, dagli abitiai giocattoli, che vengono messiin vendita per regalare un Natalefelice ai più bisognosi.

el pomeriggio di sabato 10 dicembre, adue anni dalla posa della prima pietra,il cardinale vicario Agostino Vallini ha

presieduto la celebrazione di dedicazione dellanuova chiesa parrocchiale di Santa Teresa diCalcutta a Nuova Ponte di Nona (via GuidoFiorini 12). La Messa è stata concelebrata dalvescovo Giuseppe Marciante, ausiliare per ilsettore Est della diocesi di Roma, damonsignor Liberio Andreatta, segretariogenerale dell’Opera romana per lapreservazione della fede e la provvista di nuovechiese in Roma, dal parroco della comunità diNuova Ponte di Nona don Fabio Corona, e dauna trentina di presbiteri, tra parroci delladiciottesima prefettura, Fratelli Missionaridella Carità–contemplativi e sacerdoti amici ecollaboratori della parrocchia. Laprogettazione del complesso parrocchiale diSanta Teresa di Calcutta è stata curata dallostudio Petreschi – lo stesso del palco allestito

nella spianata di Tor Vergata per la Giornatamondiale della gioventù del 2000 e dellaparrocchia di San Tommaso Apostoloall’Infernetto – mentre la sua costruzione èstata possibile grazie ai fondi dell’Otto permille e della diocesi di Roma ma anche grazieai parrocchiani: «Tra questi – sottolinea donFabio Corona – ci sono tanti pensionati epersone umili che hanno donato sacrificandosicon generosità perché sanno che quitroveranno la loro seconda casa». L’aulaliturgica di 600 metri quadrati è rivestita inmarmo travertino di Tivoli ed è racchiusa in unprisma triangolare con la copertura ascendenteverso la voluminosa abside semicircolare:un’abside che «nella sua plasticità – spiegal’architetto Marco Petreschi – visualizza latenda dell’incontro e al contempo l’idea dipassaggio dal terreno materiale all’immaterialeceleste, a connotare l’essenza stessa dell’operadi Madre Teresa».

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Natale solidale, in campola Caritas e Sant’Egidio

Condivisione con anziani soli, senza dimora, migranti. Ecco le iniziative

DI FILIPPO PASSANTINO

atale di solidarietà indiocesi grazie allenumerose iniziative che la

Caritas di Roma e la Comunità diSant’Egidio promuovono, insiemealle parrocchie, per non lasciareda soli i più poveri. Una lungaserata di festa è in programma il24 dicembre per gli ospitidell’ostello Caritas intitolato aDon Luigi Di Liegro alla stazioneTermini, ma anche per i tantipoveri, immigrati e anziani che sirecano a quella mensa. Alle 17, ilcardinale vicario Agostino Vallinipresiederà per loro la Messa diNatale nei locali di via Marsala. Aseguire numerosi volontari,impegnati quotidianamente invarie parrocchie, animerannomomenti di gioco, musica,allegria e condivisione,organizzando tombole espettacoli fino a tarda notte. Sioccuperanno anche dellapreparazione della cena. Un pastocaldo sarà disponibile fino a tardiper chi giungesse nella sededell’ostello della Caritas a seratainoltrata. Alle iniziative per lanotte di Natale con i più poveriparteciperà anche il direttore dellaCaritas diocesana, monsignorEnrico Feroci. Nel giornosuccessivo, il 25 dicembre, le altremense, a Colle Oppio e a Ostia,accoglieranno i poveri sia per ilpranzo sia per la cena.Complessivamente saranno circaduecento i volontari impegnatinelle mense della Caritas chedoneranno il loro tempo e il loroservizio per far vivere un Natale digioie a chi non ha nulla o a chi èsolo. Anche i volontari dellaComunità di Sant’Egidio sono allavoro per preparare momenti dicondivisione e serenità per senzafissa dimora, poveri, stranieri,anziani soli e tante altre personein difficoltà. Nella basilica diSanta Maria in Trastevere nelgiorno di Natale sarà organizzatoil tradizionale pranzo, masaranno oltre quaranta le tavole

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La chiesa dedicata a Madre Teresa

ROMA SETTE

E D I T O R I A L E

SERVI DEGLI ALTRITRA LE FERITE DI ROMACOL SORRISO DI GESÙ

DI GIANRICO RUZZA *

lcuni giorni fa, in una borgata romanauna famiglia straniera, cui era statoassegnato un alloggio popolare, ha dovuto

rinunciare a quel diritto tanto desiderato perl’intolleranza di alcuni abitanti delcomprensorio, che non hanno accolto i forestieri.Senza entrare nel merito di un triste episodio diesclusione, sembra proprio che la storia si ripetae che anche oggi torni alle cronache uno deitanti rifiuti rivolti a fratelli bisognosi. Avvennecosì anche a Betlemme: non c’era posto per loro!Giunge il Natale e tutti siamo invitati ameditare in occasione della memoria liturgicadella nascita del Salvatore. Non possiamoseparare la gioia, sottolineata dalla paroladell’apostolo Paolo per la bontà di Dio cheappare, dalla responsabilità di manifestare oggil’impegno di creare condizioni di vita dignitose eoneste per ogni essere umano. La nostra cittànon dimentica le ferite subite per gli scandalicausati dalla corruzione. Simultaneamente lacomunità civile è chiamata a far fronte allarichiesta di accoglienza originata dal fenomenomigratorio che chiede urgentemente rispostechiare e solidali da parte dell’Italia. È lecitopensare e sperare che possa esserci uncambiamento di mentalità nei confronti di tantiche sbarcano sulle coste della penisola percercare rifugio dalla sofferenza e dalla povertà?E che ciò non avvenga solo per i sentimentitradizionali di bontà derivanti dal Natale, maper un’autentica presa di coscienza nata dallaconversione dei cuori? Tante comunità delladiocesi si sono attivate per accogliere i migranti eper compiere gesti concreti di solidarietà e diprossimità. Le notizie buone – si sa – nongodono dei titoli di prima pagina, ma credo siagiusto annunciare anche la buona notizia di unaChiesa locale che si fa carico dell’uomo ferito ecerca di chinarsi sui bisogni degli ultimi,adeguando le modalità delle risposte alle mutatenecessità delle odierne crisi umanitarie e sociali.Accanto alle buone notizie, tuttavia, è presentela preoccupazione crescente per coloro cheperdono il lavoro e rischiano di vivere nellasofferenza della precarietà. Non possiamodimenticare la solitudine di moltissimi anziani;né intendiamo sorvolare sulla condizione di tantiadolescenti e giovani che rimangono vittimedell’inganno ed entrano in dipendenze letalicome quelle dell’alcool, delle sostanze chimiche,del gioco d’azzardo. Soprattutto in vista diqueste necessità immediate vorremmo vivere ilTempo del Natale come un momento diresponsabilità in cui sentirci impegnati nel farciservi degli uomini, anche nelle situazioniestreme e nelle frontiere di un’umanità smarrita.Abbiamo da poco concluso l’Anno Santostraordinario della Misericordia. Abbiamopregato per celebrare nelle nostre comunità ildono grande della Misericordia divina; abbiamoanche visto lunghe file di pellegrini giunti aRoma da ogni parte del mondo per incontrarePapa Francesco e pregare con lui; per tutti èstato possibile vedere segni concreti di solidarietàe di vicinanza verso i sofferenti soprattutto neigesti profetici del Papa compiuti nei “venerdìdella misericordia”. I sacerdoti hannosperimentato personalmente l’abbondanza dellagrazia divina nel celebrare il sacramento dellaRiconciliazione: spesso ho sentito dire che iltempo e le energie dedicati alle confessionirisultavano insufficienti, dato che moltissimifratelli chiedevano di accostarsi al perdonodivino, mossi dal clima giubilare. L’Anno Santoha regalato a tutti i credenti una “letterad’amore” che celebra la forza e la potenza delsacramento del Matrimonio, inneggiando allagioia dell’amore: nelle nostre parrocchie, nellecomunità e nei movimenti stiamo leggendo eapprofondendo il testo prezioso dell’esortazioneapostolica “Amoris laetitia” che è la bussola peril cammino della diocesi in questo annopastorale. Un patrimonio che desideriamocustodire gelosamente. Nella notte del Natale inostri occhi possono contemplare il Mistero:«Dio solo, il cuore di tutto, il Bambino nellagrotta. L’umiltà più fonda; il silenzio, segno dellagloria. Non al di là, non domani: tutto è segnodella Presenza e la Presenza è l’Amore» (DivoBarsotti). Bellezza e preoccupazione convivonodinanzi all’icona del Presepio. Il cuore di tuttigioisce mentre fa memoria della nascita di Gesù,ma abbiamo bisogno di mettere la nostra vita alservizio di chi ci chiede ragione della nostra fede,di chi ci chiede un aiuto concreto per ridaresenso compiuto alla propria esistenza, di chi cibussa per respirare con la speranza eterna. Gesùa tutti dona il sorriso dell’accoglienza e dellabenevolenza. A noi chiede di esserne i servi.* vescovo ausiliare

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Gli auguri del cardinale Vallini al Papaella mattina di ieri,giorno del suo 80°compleanno, il Papa ha

presieduto in Vaticano, nellaCappella Paolina, unaconcelebrazione eucaristicacon i cardinali residenti aRoma. Per l’occasione, ilcardinale vicario AgostinoVallini gli ha inviato unmessaggio di auguri. «Inquesta fausta ricorrenza –scrive – la Chiesa di Roma,che la Provvidenza ha volutoaffidare alle Sue cure pastorali,è particolarmente lieta eringrazia il Signore per il donodi averla come Pastore eguida. I Vescovi, suoicollaboratori, i sacerdoti, iconsacrati e le consacrate e ifedeli laici ci stringiamo tutticon grande affetto intorno aLei e Le porgiamo gli auguri

devoti e filiali. Desideriamo,Santo Padre, farci interpreti ditutti i fedeli e gli uomini e ledonne della città di Roma perdirLe che siamo grati allaProvvidenza di essere Suoifigli, affidati alla Sua paternitàe guidati nel cammino disalvezza e di annuncio delVangelo dalle Suelungimiranti intuizionipastorali e i Suoiorientamenti. Giudichiamo ilconsenso universale cheaccompagna la Sua missioneuniversale, amabile,coraggiosa e ferma – prosegueil cardinale vicario – unamanifestazione evidentedell’amore di Cristo e dellaChiesa verso tutti gli uominidi questo travagliato periododella storia umana. SantoPadre, Le assicuriamo la

nostra costante preghiera,perché Gesù, Buon Pastore, Leconceda salute e serenità edElla possa raccogliere i fruttidella missione della Chiesanella nostra Città e nel mondointero. RinnovandoLe gliauguri più affettuosi –conclude il messaggio delcardinale Vallini – Le diciamo:ad multos ac plurimos annos! Ele chiediamo una particolarebenedizione apostolica».Per Francesco, quella di ieri èstata una giornata “normale”,ricca di impegni: ha ricevuto ilpresidente della Repubblica diMalta, il prefetto dellaCongregazione per i Vescovi, ilvescovo di Chur, in Svizzera, ela Comunità di Nomadelfia.Tanti i messaggi di auguriricevuti sui sette indirizzi mailper otto lingue e sui social

media con un appositohashtag, #Pontifex80. Oltrealla mail in italiano, francese,spagnolo, tedesco, inglese,portoghese è stato creato unaccount anche in latino([email protected] per gli auguri initaliano l’account è[email protected]).Mercoledì scorso, al terminedell’udienza generale in AulaPaolo VI, torte, regali, semplicipensierini e biglietti diaugurio gli sono staticonsegnati dai fedeli giunti dadiverse parti del mondo. E aloro è andato il grazie delPapa: «Ringrazio tutti voi degliauguri per il mio prossimocompleanno» ha detto altermine dell’udienzasalutando i gruppi di linguaitaliana presenti nell’aula.

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Il messaggio rivolto in occasione dell’80°compleanno che Francesco ha festeggiatoieri, presiedendo una Messa nella CappellaPaolina con i porporati residenti a Roma

vranno iniziosabato prossimo,24 dicembre, i

riti natalizi presiedutida papa Francesco,alle ore 21.30 con laMessa della nottenella basilica di SanPietro, che ospiteràanche le celebrazionisuccessive. Il giornodopo, a mezzogiorno, Francescorivolgerà il suo messaggio natalizio almondo e impartirà la benedizioneurbi et orbi dalla loggia centrale.Sabato 31, alle 17, presiederà i primivespri della solennità di MariaSantissima Madre di Dio con il TeDeum di ringraziamento per l’annotrascorso. Domenica 1° gennaio, alleore 10, avrà inizio la Messa dellasolennità mariana, nella 50maGiornata mondiale della pace sultema “La nonviolenza: stile di unapolitica per la pace”. Infine, venerdì 6,

alle 10, è inprogramma la Messadella solennitàdell’Epifania delSignore. In occasionedel 175°anniversariodell’apparizionedell’Immacolatadella medagliamiracolosa ad

Alfonse Ratisbonne, dal 28 dicembreal 1° gennaio il quadro dellaMadonna del Miracolo sarà pellegrinodalla chiesa parrocchiale diSant’Andrea delle Fratte in Vaticano, esarà esposto alla venerazione delSanto Padre e dei fedeli durantel’udienza generale del 28 dicembre, ivespri del 31 e la Messa del 1°gennaio.Vale la pena ricordare che domenica 8,festa del battesimo di Gesù, alle 9.30 ilPapa battezzerà come tradizionealcuni bambini nella Cappella Sistina.

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Un augurio ai lettoriAppuntamentoall’8 gennaio 2017

on il numero odierno RomaSette sospende le pubblicazioniper qualche settimnana, a causa

del calendario di uscita dei quotidianiche, come noto, non prevede la lorouscita nei giorni 25 dicembre e 1°gennaio. Ne consegue che nelleprossime due domeniche Avvenire, equindi Roma Sette, non sarà inedicola. L’appuntamento con i lettori èfissato per domenica 8 gennaio 2017.Proseguono invece regolarmente neiprossimi giorni, verso la solennità delNatale, gli aggiornamenti della testataon line Romasette.it. Gliaggiornamenti saranno sospesisoltanto da sabato 24 dicembre adomnenica 1° gennaio 2017.Riprenderanno lunedì 2 gennaio conl’apertura dedicata alla celebrazione diPapa Francesco in San Pietro con iltradizionale “Te Deum”.A tutti i lettori, da parte nostra, uncordiale augurio di Buon Natale e diun sereno anno nuovo, nella gioia delSignore.

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I riti natalizi presieduti dal PapaIl 31 celebrazione col Te Deum

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Anno XLIII – Numero 41 Domenica 18 dicembre 2016

il saluto

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Page 2: redazione@romasette.it Natale solidale, in campo · notte di Natale con i più poveri parteciperà anche il direttore della Caritas diocesana, monsignor ... non dimentica le ferite

DI ROBERTA PUMPO

L’oratorio, la Caritas, il MovimentoEucaristico giovanile, la commissionemissionaria Somalia e Medio Oriente,

la comunità Gesù Risorto, il gruppo coppie,il coro, il cineforum: è una parrocchia increscita quella di Sant’Innocenzo I Papa eSan Guido Vescovo, nella quale ieri sera ilcardinale vicario Agostino Vallini hacelebrato la Messa. Ubicata in viaRadicofani, a Villa Spada, lungo la Salaria,alla periferia nord della Capitale, da dueanni la parrocchia è guidata da donMassimiliano Testi, 43 anni, affiancato dalvice parroco, don Alberto Abreu. Con lachiesa inaugurata dall’allora cardinalevicario Camillo Ruini il 9 maggio 1998,conta circa 2.200 parrocchiani. Il venerdì èinteramente dedicato all’adorazioneeucaristica; ogni due mercoledì, la comunitàpartecipa alle catechesi del parroco chevertono su testi biblici (nei prossimi

incontri si parleràdegli Atti degliApostoli), mentre ilgruppo del Rosario inonore di “Maria chescioglie i nodi” èguidato dal viceparroco. «Per 35 anniqui è stato parrocodon Maurizio Milani– racconta don Massimiliano –. Iparrocchiani erano affezionati a lui ma mihanno accolto generosamente fin da subitoe insieme riusciamo ad organizzare tanteiniziative e a dar vita a tanti progetti». Traquesti, il vanto della parrocchia è lacreazione di nuovi cammini spirituali.«Vogliamo regalare un nuovo “polmonespirituale” all’Europa – prosegue donMassimiliano –. Gli adulti tendono apartecipare poco alla Messa ma percorrono icammini spirituali come, per esempio,quello di Santiago de Compostela. Ne

stiamo studiando duenuovi: il cammino disan Timoteo, chepartirebbe daVenafro, dove èvissuto san Pio daPietrelcina, fino aTermoli, dove èsepolto il martirediscepolo di san

Paolo, passando per Castelpetroso, dove c’èla basilica–santuario di Maria SantissimaAddolorata. Un altro cammino, invece,percorrerebbe un sito sannitico sconosciuto,sempre in Molise: partirebbe daPietrabbondante, attraverserebbe Agnone,Trivento, fino al santuario di Santa Maria diCanneto. Il nostro intento è quello divalorizzare luoghi di spiritualità ancorapoco conosciuti». Altro fiore all’occhiellodella parrocchia è la commissionemissionaria Somalia e Medio Oriente, chevuole far conoscere i martiri italiani uccisi in

Iraq e in Somalia dal 1989. «A novembre alSeminario Maggiore abbiamo ricordato gliuomini uccisi per la loro fede cristiana –spiega Loreta Aureli, responsabile dellaCommissione –, c’era tanta gente e si èparlato, tra gli altri, di padre Ragheed Ganni,ucciso nel 2007, e di monsignor PietroSalvatore Colombo, vescovo di Mogadiscio,ucciso nel 1989. Abbiamo riscontrato tantaattenzione da parte della gente verso imartiri dei giorni nostri e questo ci haspinto ad andare avanti: stiamoorganizzando un altro incontro per il 20gennaio durante il quale parleremo delledonne martiri come Graziella Fumagalli,Annalena Tonelli e suor Leonella Sgorbati».Va sottolineato infine che nel 2017 ricorrel’Anno Innocenziano, a 1600 anni dallamorte del Pontefice, e il gruppo culturale staorganizzando varie iniziative per farconoscere la figura e l’importanza storica disant’Innocenzo, amico di sant’Agostino e disan Giovanni Crisostomo.

A

Sant’Innocenzo, alla ricerca di nuovi «cammini»

DI LORENA LEONARDI

rima bisogna creare lacomunità, e ce l’abbiamo. Poiserve il sacrificio, e c’è stato.

Ora occorre un incoraggiamento, e staarrivando». Don Salvatore Tanzillo èparroco a Sant’Agostino Vescovo a Stagnidi Ostia, dove oggi il cardinale vicarioAgostino Vallini è in visita. Qui, tra OstiaAntica e Casal Palocco, nella fascia diRoma tra la Via del Mare e la CristoforoColombo, le case sono sparse e ilterritorio in espansione.Da cinque anni la vita di parrocchia –nella diocesi suburbicaria di Ostia di cuiil cardinale vicario è amministratoreapostolico – si svolge in unatensostruttura: «Quando siamo arrivati –ricorda don Salvatore – davvero nonc’era niente. La popolazione ha risposto

con grande entusiasmo alla nostrapresenza, il bisogno di aggregazione evicinanza era davvero forte». Sulterritorio attualmente vivono 6–7milapersone, ma è solo una stima, «ilquartiere è in via di sviluppo», e i servizisono pochi, «ma l’emozione in questomomento è tanta – spiega don Salvatore– perché stanno partendo i lavori dicostruzione della chiesa. Sarà provvisoriae di legno, con una superficie di circa500 metri quadri, ma per noi adesso vabene così». In questi anni, nonostante ledifficoltà e i pochi mezzi strutturali, leattività non sono mancate: «Abbiamoavviato una pastorale completa. Tantecoppie giovani comprano casa in zona,quindi celebriamo moltissimi battesimi,e siamo felici perché sappiamo chequesti bambini saranno il futuro dellaparrocchia, inoltre cerchiamo di

accompagnare i coniugi in un percorsopost–matrimonio». Gravitano aSant’Agostino Vescovo diversi gruppi dipreghiera, viene proposta la lectio divinain preparazione alle liturgie domenicalie l’adorazione eucaristica è continua, dalmartedì al venerdì. «Nei primi due anni– afferma il parroco – abbiamo avviatodei cenacoli, come formazione alla fede.Poi abbiamo sviluppato la formula delRosario itinerante, per lavorare ad extra enon solo ad intra». Ogni mese la statuadella Madonna viene accolta da unafamiglia a turno e la domenicapomeriggio è prevista la recita comunedel Rosario. La famiglia che accoglieinvita gli abitanti nelle strade adiacenti apartecipare, «così entriamo il piupossibile nelle famiglie. È difficile, inuna zona di ville e villette dove ciascunotende a stare per conto proprio. Con

l’aiuto di Dio abbiamo già fatto tantecose: aiutiamo una piccola comunitàrom che vive dei dintorni, in estateorganizziamo attività oratoriali anchesenza avere la struttura e presto, grazie aun grande terreno di 7500 metri quadri,avremo campi da calcetto e basket, spaziper il gruppo scout, e il giardino dellemamme, per incontrarsi e conoscersi».Mai come in questo caso è la comunità afare la parrocchia e non l’inverso: «Lachiesa intesa come struttura sarà per noiun nuovo inizio, l’impegno è creare unamentalità di famiglia. Ostia ècommissariata, la gente si rivolge a noiperché cerca un punto di riferimento.Questa è una comunità giovane che habisogno di guardare al futuro consperanza. E, chissà – sorride donSalvatore – magari del Papa che venga ainaugurare la chiesa nuova».

Sant’Agostino Vescovo, la pastorale della tenda

A Stagni di Ostiacelebrazioni e attivitàin una tensostrutturaPartono i lavoriper la chiesa provvisoriaEntusiasmo della gente

La Messa celebrata dal cardinalealla Fondazione Santa Lucia,l’ospedale specializzato nellariabilitazione neuromotoria

«In luoghi come questopossiamo trarre un grandeinsegnamento e comprenderela fragilità e il valore della vita»

Vallini: «Stare accantoal fratello che soffre»DI ROBERTA PUMPO

ettere Dio al primo postoanche a costo della vita,come ha fatto santa Lucia

che ha preferito morire pur di nonrinnegare la fede. Solo così èpossibile vivere pienamente, solocomprendendo di non esseresuperiori a nessuno è possibileprestare aiuto a chi ne ha bisogno.Questo l’invito del cardinaleAgostino Vallini, che martedì 13dicembre,memorialiturgica dellavergine emartire diSiracusa, hacelebrato laMessa nellacappella dellaFondazioneSanta Lucia,l’ospedale dialtaspecializzazioneall’Ardeatino per la riabilitazioneneuromotoria che si dedicaprincipalmente ai pazienti affettida lesioni al sistema nervoso e chesvolge anche attività di ricerca nelsettore della riabilitazioneneuromotoria. Presenti allacelebrazione il personale medico etanti degenti. Concelebranti ilcappellano, don Gilberto Serpi, edon Roberto Savoja, il nuovoparroco di Santissima Annunziataa via Ardeatina. Per il cardinalequella di santa Lucia è unatestimonianza di fede importante.«La fede – ha affermato – è unagrande luce che illumina, dàsenso, forza, misura a tutta lavita». Se da un lato non è semprefacile mettere Dio al primo posto,il porporato ha evidenziato che èpossibile «seguire il Signore finoal martirio solo a condizione chela nostra vita di ogni giorno siaalimentata dalla grazia, dallaforza, dalla preghiera, dalla carità,dal nostro sforzo di imitarel’insegnamento di Gesù. Cidefiniamo cristiani – ha

Mproseguito – ma non sempre, seguardiamo bene a tutto quello cheavviene nella nostra vitaquotidiana, siamo capaci diseguire le orme di Cristo. In modoparticolare non siamo in grado difarlo dinanzi a situazioni difficili eproblematiche, quando, peresempio, bisognerebbe perdonare.Dovremmo chiedere al Signore,per intercessione di santa Lucia, didonarci la coerenza della vitacristiana vera, di una fede

indomita ecoraggiosa». Inmodoparticolare, perVallini, oggi èimportanteriscopriredeterminativalori comegiustizia,fraternità eonestà:«Viviamo in untempo in cui c’è

parecchia confusione, non siamoin grado di riconoscere le coserealmente importanti, tuttodiventa molto relativo, una sortadi miscela dei valori. Dobbiamoinvece dedicare del tempo a chi neha bisogno, stare accanto alfratello che soffre, portare sollievoe conforto con cuore semplice. Maviviamo in una società dove si hasempre fretta, ci creiamo una vitastressante. In luoghi come questo,dove si apprendono i tempilunghi della riabilitazione,possiamo trarre un grandeinsegnamento e comprendere finoin fondo la fragilità e il valoredella vita». Al termine dellacelebrazione eucaristica sono statepresentate l’ausilioteca per lariabilitazione assistita contecnologia (Sara–t) e laTechnoRoom, due servizi diriabilitazione che si caratterizzanoper l’impiego di tecnologieavanzate. Il presidente dellaFondazione De Matteis, RomanoMosconi, e Marco Molinari,dirigente del reparto di

neuroriabilitazione 1 e dellaboratorio di neurorobotica dellaFondazione Santa Lucia, hannoconsegnato tre borse di studio.«Oggi domina il pessimismo madopo aver visto questi successitorno a casa ottimista – ha detto ilcardinale rivolto agli studenti e aimedici –. Fino a quando cisaranno questi giovani il futuronon sarà buio. Il Signore vi hadonato queste capacità ma faretedel bene solo se le svilupperetecon umiltà e spirito di servizio».

Intanto, nei giorni scorsi una notaunitaria dei segretari generali diFp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Roma eLazio ha espresso lapreoccupazione in merito alla«contesa tra proprietà e RegioneLazio, con una vertenza che solonell’ultimo anno ha portato a trescioperi. Abbiamo chiesto alprefetto di Roma di convocare leparti, Fondazione, Regione Lazio esindacati, per fare chiarezza. Datroppo tempo i lavoratori sonoostaggio dell’incertezza».

Nell’omelia l’esortazionea mettere Dio al primoposto, seguendo l’esempiodella martire santa LuciaInaugurati due servizi di recupero con l’impiego di tecnologie avanzate

uello dell’uomo della Sindoneè un mistero rispetto al quale

bisogna indagare sia sul piano scien-tifico, sia su quello teologico risco-prendo le radici della fede cristianaalla luce della morte e risurrezionedi Gesù. Questo l’obiettivo del con-vegno “Vide e credette” che ha avu-to luogo il 13 e 14 dicembre, all’A-teneo pontificio Regina Apostolorumin occasione del decimo anniversa-rio della Mostra permanente “Chi èl’uomo della Sindone?” e del primoanniversario della dipartita di padreHector Guerra, ideatore dell’esposi-zione romana e di altre sette mostrepermanenti nel mondo. Organizzato dall’Istituto Scienza–Fede e Othonia, con il patrocinio delVicariato e in collaborazione con ilCentro internazionale di Sindonolo-gia di Torino e quello diocesano ro-mano “Giulio Ricci”, il convegno hacostruito un dialogo con l’obiettivodi «raccogliere il frutto dell’incontrotra fede e mondo scientifico – han-no spiegato gli organizzatori –, af-frontando il tema della Sindone trastoria, pastorale e mezzi di comuni-cazione». I lavori si sono svolti nell’ottica di of-frire non solo un’analisi accademi-ca e teorica delle conoscenze rag-giunte in ambito storico, scientificoe teologico sulla Sindone quanto, inmaniera pragmatica e metodologi-ca, di riflettere sui modi e i mezziper diffondere tali risultati. Questoil senso della tavola rotonda “Sin-done e mass media” che ha interes-sato la prima giornata del convegnoe, più ancora, degli interventi dei re-latori della seconda giornata cui èstato chiesto di dibattere su “Inse-gnare la Sindone: nella scuola, nel-la catechesi, nell’università”. L’a-spetto didattico è stato affrontato dadon Filippo Morlacchi, direttore del-l’Ufficio per la pastorale scolasticadel Vicariato che ha sottolineato lanecessità di diversificare per i vari

gradi scolastici la proposta tematicadella Sindone, definendola «unostrumento importante nell’insegna-mento della religione cattolica per-chè apre al confronto con molte al-tre discipline, in primo luogo la sto-ria dell’arte e le scienze». Ancora,Morlacchi ha evidenziato l’impor-tanza di verificare «la pertinenza diquesta specifica proposta didatticacon le Indicazioni Nazionali e il cur-ricolo di ogni classe» trovando la mo-dalità più adeguata «per presentareun tema profondo e delicato sia me-diante questioni storiche che teolo-giche» innescando una riflessione«sulla dignità della persona e il ri-spetto della vita umana con un ap-proccio né folcloristico né devozio-nale». A seguire, Bruno Barberis, docenteassociato del Dipartimento di Mate-matica di Torino, ha riportato i ri-sultati di un progetto per le scuoleproposto negli ultimi 15 anni dalCentro Internazionale di Sindonolo-gia. Obiettivo primario del progettodel CIS è quello di offrire agli stu-denti degli strumenti affinché pos-sano trarre le loro conclusioni e ri-spondere alla domanda “Chi è l’uo-mo della Sindone?”. Di questo avvi-so anche il professor Nicola Parisi ela professoressa Anna Maria Toselli,docenti di religione cattolica in duelicei romani: «La Sindone suscita nelragazzo un’emozione, stupendolo esvegliandolo dalla superficilità di i-dee preconcette» permettendo quin-di di educare metodologicamente alsenso critico. Criticamente e consa-pevolmente si deve operare anche alivello universitario, ha spiegato pa-dre Gianfranco Berbenni, docente diStoria della Chiesa ed esperto di stu-di sindonici presso l’Università Ec-clesia Mater, che ha auspicato il re-ciproco rispetto e senso del limitetra teologi e medici forensi nello stu-dio della Sindone.

Michela Altoviti

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Il convegno sulla SindoneProposta valida per i giovani

Il cardinale Vallini celebra la Messa alla Fondazione Santa Lucia

La tensostruttura a Ostia

L’immagine di una ostensione della Sindone

Tra gli impegni della parrocchiadi Villa Spada, la valorizzazionedi itinerari di spiritualità e lamemoria dei martiri dei giorninostri uccisi in Iraq e SomaliaAttivo un gruppo del Rosario

La chiesa di Sant’Innocenzo I Papa

2 Domenica18 dicembre 2016

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Il Papa: «La corruzioneè il cancro più forte»Nel dialogo con gli infermieril’impossibilità di risponderealla domanda sul perchéi bambini soffrono e muoiono:«Io non ho una risposta,credo sia bene che questadomanda rimanga aperta»

DI ROBERTA PUMPO

e carezze affettuose ai bambinimalati, il ringraziamento agliinfermieri, il commuovente

omaggio a Serena, ex paziente cheha avuto un linfoma di Hodgkincausa della perdita permanente dellavista, la ferma condanna a noncedere alla «tentazione ditrasformare una cosa tanto bellacome un ospedale di bambini inun’impresa», l’impossibilità dirispondere alla domanda sul perchéi bambini soffrono e muoiono («ionon ho una risposta, credo sia beneche questa domanda rimangaaperta»). Questi i gesti e le parole diPapa Francesco che giovedì haincontrato, nell’Aula Paolo VI, lacomunità dell’ospedale pediatricoBambino Gesù. Circa 150 i bambiniin cura presso l’ospedale presentiall’udienza. Hanno assistitoall’incontro anche 15 bambini dellaRepubblica Centrafricana, guidatidal neocardinale DieudonnéNzapalainga, arcivescovo di Bangui,e dal cardinale segretario di Stato,Pietro Parolin. L’infermieraValentina ha rivolto a Francesco ladomanda più difficile: «perché ibambini muoiono». «NemmenoGesù ha dato una risposta a parole –ha affermato il Papa –. Di fronte adalcuni casi, capitati allora,d’innocenti che avevano sofferto incircostanze tragiche, Gesù non ci haspiegato perché si soffre ma ci hamostrato la via per dare senso anchea questa esperienza umana:sopportando con amore lasofferenza ci ha mostrato per chi si

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offre». Un ringraziamentoparticolare il Papa lo ha rivolto agliinfermieri che hanno «il fiuto dellamalattia» e per la loro assistenza aimalati «hanno una qualità specialeper accompagnare e per guarire,sanno come accompagnare contenerezza». Al personale medico einfermieristico ha anche rivolto uninvito: «Riscoprire ogni giorno ilvalore della gratitudine. Dire grazie èuna medicina contro il raffreddarsidella speranza. La speranza è lamedicina per non diventare asettici,troppo distillati». Pugno duro vausato contro la corruzione, per ilPapa. «Il cancro più forte in ospedalicome questi», e della quale bisogna«avere paura». «Chi lavora al

Bambino Gesù – ha sottolineato –ha un marchio di fabbrica: esserestanco, sudato, sporco, con la vogliadi andarsene a casa ma con la vogliadi rimanere. Guardiamo i bambini epensiamo: io posso fare affaricorrotti con questi bambini? No!».Mariella Enoc, presidentedell’ospedale pediatrico, haevidenziato che il Bambino Gesù«non deve essere e non è né uncentro di potere né un centro diprofitto ma un luogo aperto a tuttoil mondo, sia nel ricevere i bambinisia nell’andare in Paesi dove ibambini hanno bisogno di cure. Perquesto investiamo tutte le nostrerisorse nella ricerca scientifica, nellacura e nel sostegno alle famiglie».

«Giornata d’Europa», a Bernabeiun riconoscimento alla memoria

i è svolta il 13 dicembre, in Campidoglio, l’or-mai tradizionale «Giornata d’Europa», giun-

ta alla sua 46ma edizione e promossa dal Cen-tro Europeo per il Turismo. Assegnato il PremioSpeciale “Personalità Europea 2016” alla me-moria di Ettore Bernabei, già direttore generaledella Rai e poi fondatore della società di produ-zione televisiva Lux Vide, un uomo che ha dedi-cato tutta la sua vita alla televisione e al giorna-lismo. Per il cinema e la tv premiati Lina Wert-muller, Nicoletta Orsomando, Gabriella Farinon,Rosanna Vaudetti e Maria Giovanna Elmi. A Car-la Fracci il premio per la sezione “danza”.

S

Udienza per il personale del Bambin Gesùcon una rappresentanza di piccoli ammalati«Speranza, medicina per non diventare asettici»

La mostra dei «100 presepi»ono esposti fino all’8 gennaio 2017 i 150presepi allestiti nella tradizionale mostra dei“100 presepi” nelle Sale del Bramante in

piazza del Popolo. Provengono da 40 Paesi e da13 regioni italiane. L’esposizione, inauguratadall’arcivescovo Vincenzo Paglia, è visitabile tutti igiorni dalle 10 alle 20, anche nei festivi, compresiNatale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania.Vari i materiali utilizzati, da quelli tradizionali aquelli offerti dalla natura e del vivere comune.Ecco allora il presepe stile napoletano, ricco diminuterie, quelli pugliesi in cartapesta, quelli interracotta provenienti da Caltagirone, in Sicilia.Esposti anche presepi con bicchieri di plastica,ventagli, con pasta alimentare e riso, biscotti,cioccolata, caramelle, o presepi in miniatura in unguscio di noce, perfino in una vongola. Previstoun laboratorio per coinvolgere i bambini nellarealizzazione di alcuni personaggi. Unaparticolare attenzione viene dedicata allepopolazioni terremotate, con un presepe viventedi bambini dedicato ad Amatrice e una raccoltafondi.

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Coro diocesanoquesta seraa San Giovanni

uesta sera, alle ore 20.30,come già annunciatodomenica scorsa, il Corodella diocesi di Roma sarà

in concerto nella basilica di SanGiovanni in Laterano conl’orchestra Fideles et Amati, direttida monsignor Marco Frisina. Ibrani saranno, come ogni anno,tratti dalla tradizione del nostroNatale – si aprirà con Et incarnatusest (Frisina) per poi proseguirecon Tu scendi dalle stelle, Adestefideles, Astro del ciel, In notte placida– e dalla tradizione musicale ditutto il mondo, da WhiteChristmas a Joy to the world a FelizNavidad. Alcuni canti sarannoeseguiti in più lingue. L’ingresso èovviamente libero.

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ggi siamo invitati agioire per la venutaimminente del

nostro Redentore... La VergineMaria ci aiuti ad ascoltare la vocedi Dio nella preghiera e aservirlo con compassione neifratelli, per giungere prontiall’appuntamento con il Natale,preparando il nostro cuore adaccogliere Gesù». Questo l’invitoche Papa Francesco ha rivolto aipellegrini giunti in piazza SanPietro domenica per l’Angelus eper la tradizionale benedizionedei Bambinelli organizzata dalCentro oratori romani (nellafoto). La giornata degli oltre2.000 ragazzi e animatori eracominciata in San Pietro con laconcelebrazione presieduta dalcardinale Angelo Comastri.«Mettete in programma un’operabuona per questo Natale, ungesto di misericordia». Glioratori del Cor si raduneranno il28 dicembre per la Festa dellaRiconoscenza a San Giovanni

Bosco per una Messa di ringraziamento e la proiezionedi un film per ragazzi in un vicino cinema.

Cor, la benedizionedei bambinelli

La morte del prelato dell’Opus Dei Echevarría

i è spento il 12 dicembre, alle21.20, nella festa della Madonna diGuadalupe, il vescovo Javier

Echevarría, secondo successore di sanJosemaría, fondatore dell’Opus Dei, egran cancelliere della PontificiaUniversità della Santa Croce. Pocoprima, aveva ricevuto gli ultimisacramenti dal vicario ausiliare dellaprelatura, monsignor Fernando Ocáriz.

S

A comunicare la notizia, l’Opus DeiItalia. Il prelato era stato ricoverato loscorso 5 dicembre al Campus Bio–Medico di Roma a causa di una lieveinfezione polmonare ed era sotto curaantibiotica. Il quadro clinico si è poicomplicato provocando unainsufficienza respiratoria che hacausato il decesso. I funerali sono staticelebrati giovedì sera nella basilica diSant’Eugenio. «Mi unisco al vostroringraziamento a Dio per la suapaterna e generosa testimonianza divita sacerdotale ed episcopale – hascritto il Papa in un telegramma alvicario ausiliare dell’Opus Dei –.Sull’esempio di san Josemaría Escrivà edel beato Álvaro del Portillo donò lasua vita in un costante servizio diamore alla Chiesa e alle anime. Elevo alSignore un fervente suffragio per

questo Suo fedele servitore perché loaccolga nella sua gioia eterna e loraccomando con affetto alla protezionedi nostra Madre, la Vergine diGuadalupe». Il governo ordinariodell’istituzione ricade ora sumonsignor Ocáriz. A lui competeconvocare entro un mese un congressoelettorale che elegga il nuovo prelato. Ilcongresso si dovrà celebrare entro 3mesi. L’elezione dovrà poi essereconfermata dal Papa. MonsignorEchevarría era nato a Madrid nel 1932.Proprio qui aveva conosciuto sanJosemaría, di cui è stato segretario dal1953 al 1975, anno in cui divennesegretario generale dell’Opus Dei. Nel1994 l’elezione a prelato; il 6 gennaio1995, la consacrazione episcopale nellabasilica di San Pietro, dalle mani diGiovanni Paolo II.

Si è spento lunedì al CampusBio-Medico. I funerali sonostati celebrati giovedì seranella basilica di Sant’EugenioCordoglio del Papa: servizio diamore alla Chiesa e alle anime

spiritualità. Le opere di misericordia:un ritratto da don Rosini

a misericordia è un atto,un’opera, una sapienza, una cura,

il frutto di una relazione con l’altro.Soffermandosi sulle singole opere dimisericordia spirituale, inseparabilida quelle corporali, nel suo nuovolibro don Fabio Rosini, direttore delServizio diocesano vocazioni, spiegacome non si può vivere senzamisericordia perché la felicità più

profonda, nella vita, è prendersi cura di qualcuno. Solol’amore vero dà la felicità vera. Come ebbe a dire sanMassimiliano Kolbe prima di essere ucciso adAuschwitz, «Solo l’amore crea!», solo l’amore dà formameravigliosa a tutto ciò che compiamo. Le nostre operepossono essere anche piccole, ma se nascono da Diosalvano il mondo, perché gli danno sapore.

«Solo l’amore crea. Le opere di misericordia spirituale» diFabio Rosini. Edizioni San Paolo, 208 pagine, euro 9,90

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testimoni/1. L’attualità di Mazzolaricon «La parola ai poveri»

i farà bene leggere e meditarequeste pagine molto attuali di

questo sacerdote coraggioso». Iniziacosì il testo autografo di PapaFrancesco in apertura del libro Laparola ai poveri, che raccoglie alcunitesti di don Primo Mazzolari usciti sulquindicinale Adesso tra il 1949 e il1957. A firmare la prefazione èmonsignor Leonardo Sapienza,

rogazionista, dal 2012 reggente della Prefettura dellaCasa Pontificia. Mazzolari, continua Francesco, «ciricorda che i poveri sono la vera ricchezza della Chiesa,l’unica salvezza del mondo. Chiediamo al Signore lagrazia di vedere i poveri che bussano al cuore e diuscire da noi stessi con generosità».

«La parola ai poveri», a cura di Leonardo Sapienza,EDB, 177 pagine, euro 15,00

testimoni/2. L’antropologia di Spidlíkraccontata da don Nardin

on Franco Nardin, sacerdote delclero diocesano di Roma, ha

scritto, con la prefazione del nunzioapostolico di Londra monsignorAntonio Mennini, un librosull’antropologia ecumenica–spirituale del cardinale gesuita TomasSpidlík. Edizione italiana, tradottadall’originale francese. L’opera delporporato è un unicum sulla

riflessione teologica della seconda metà delNovecento; una visione teologica organica sentitacome propria sia dall’Oriente che dall’Occidentecristiano. Il tratto peculiare dell’essere personasecondo Spidlík è la capacità di relazioni che favoriscela propensione al dialogo tra le Chiese e le religioni.

«Il cuore: l’uno e l’insieme» di Franco Nardin, Ancora,221 pagine, euro 14,00

D

media. «Il decalogo del comunicatore»La proposta di Gisotti

lessandro Gisotti, vice–caporedattore di Radio Vaticana

e professore di Comunicazione allaPontificia Università Lateranense,propone in questo libro dieci buoneregole che Papa Francesco offre atutti, non solo ai giornalisti o aicomunicatori professionisti, peressere comunicatori di Misericordia.Un piccolo contributo di riflessione,

suscitata dagli insegnamenti di Bergoglio, per unacomunicazione che metta al centro la persona e cheabbia coraggio di farsi prossima a tutti. Laprefazione è curata dal cardinale Luis Antonio Tagle,arcivescovo di Manila e presidente di CaritasInternationalis.

«Il decalogo del buon comunicatore secondo PapaFrancesco» di Alessandro Gisotti, Elledici Smart, 48pagine, euro 4,50

A

cultura

libri

Un’immagine–simbolo dell’udienza di giovedì scorso alla comuinità del Bambino Gesù in Aula Paolo VI (Foto Gennari)

Il prelato dell’Opus Dei, Echevarría

3Domenica18 dicembre 2016

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4 Domenica18 dicembre 2016

aiana, figlia sedicennedi Tui, capo dell’isoladi Moto Nui, non si

rassegna a vedere la propriaterra lasciata ad unprogressivo abbandono,che rischia di mettere indubbio la sua stessasopravvivenza.Disubbidendo così alpadre, parte per un viaggioche la porterà a nuovescoperte sul suo popolo esu se stessa... Da quicomincia “Oceania”, il

nuovo cartone targato Disney per questo Natale 2016, inuscita nelle sale il 22 dicembre. La protagonista di“Oceania” è «Vaiana, atletica, agile e molto intelligente.Non si ferma davanti a nulla e ha un legameprofondissimo con l’oceano. Per lei quindi èincomprensibile che il suo popolo non vada al di là dellabarriera corallina che circonda l’isola». Così il registaJohn Musker (nella foto) presenta nel prologo l’eroina di

questa nuova avventura disneyana. Siamo nellosconfinato Oceano Pacifico, che tremila anni prima iviaggiatori polinesiani, tra i più grandi navigatori delmondo, avevano attraversato con spavalda sicurezza allascoperta delle numerose isole. Oggi Vaiana si trova adover superare gli ostacoli posti da un padre timoroso eindeciso, e per farlo deve superare ostacoli impensabilicon protagonisti variegati e difficili da affrontare. Conspirito fortemente avventuroso, Vaiana supera situazionie ostacoli che è opportuno non anticipare per nontogliere la sorpresa. Incontra tra gli altri il potentesemidio Maui, ispirato a racconti e leggende di tutta laregione oceanica, uno che poteva sollevare intere isole eriusciva a rallentare il sole. Il tono portante resta quellodella storia di formazione, una vicenda che permette achi la vive di crescere, maturare, conquistareconsapevolezza di sé. «Abbiamo sentito dire – precisaRon Clements, il coregista – che l’Oceano non separa leisole ma le collega. La navigazione è infatti vero motivodi orgoglio per gli abitanti delle isole del Pacifico, unaparte della loro identità. Sono stati, e continuano adessere, tra gli esploratori più grandi di tutti i tempi. Ciòche facevano era molto sofisticato, quasi miracoloso».

Partendo da alcune teorie su cosa potrebbe aver causatol’interruzione di questi viaggi per 1000 anni, nascel’intuizione di affidare a Vaiana il ruolo di eroina cheprovoca la rinascita delle esplorazioni. in “Oceania”, laDisney mette in campo un bagaglio di nozioni e diconoscenze che allargano i confini della ricerca. Ildisegno recupera l’agilità e la mobilità che rendonol’inquadratura mossa e dinamica. I personaggi sonoaffidati ad una agilità espressiva assoluta. Ed èinteressante notare che i registi dichiarano di non avervoluto dare alle immagini un aspetto troppo realistico. Ilrischio del documentario viene evitato mantenendo iltono favolistico dello sguardo, della gestualità, degliocchi. Vaiana e i suoi compagni di avventura vivonoemozioni che diventano sussulti di gioia e picchi difelicità. Poi ci sono tutte le specie vegetali che per gliantichi polinesiani erano abitudinarie e ora servono afare colore e a creare una festosa atmosfera. Il nuovocartoon Disney è gioioso e pronto ad allietare piccoli egrandi. Uno spettacolo di alto livello per un film checonferma come il marchio Disney sia sempre un passoavanti e confezioni prodotti per tutta la famiglia.

Massimo Giraldi

V«Oceania», nel cartoon Disney l’avventura di Vaianacinema

MERCOLEDÌ 21Alle 9.30, al Palazzo del Quirinale celebrala Messa per la Presidenza dellaRepubblica. Sono sospese le udienze aisacerdoti.

VENERDÌ 23Nel Palazzo del Vicariato, nella sala al IIIpiano, alle 12.30, partecipa allo scambiodegli auguri natalizi con il personale.

SABATO 24Alle 17 celebra la Messa alla mensa Caritasdi via Marsala.Alle 24, a San Giovanni in Laterano,presiede la Messa della Notte di Natale.

Fiorella Mannoia,2 serate all’Auditorium

iorella Mannoia tornain concerto per due se-

rate, giovedì 22 e venerdì23, all’Auditorium Parcodella Musica a due mesidall’uscita del disco “Com-battente”, il nuovo albumdi inediti anticipato dall’o-monimo singolo. Molti gliamici e i colleghi che han-no collaborato alla realiz-zazione dell’album, auto-ri della nuova generazionema anche storici nomi del-la canzone d’autore italia-na. Sala Santa Cecilia, ore21. Info: 892.101.

F

musica

Presepe vivente alla parrocchia di San Giulio - Un calcio alle dipendenze, torneo di solidarietà al Ceis Catechesi e concerto a S. Maria Regina degli Apostoli - Iniziative del Seraphicum - Premio Ucsi Natale 2016

incontriCDO, TESTIMONIANZE DALLE TERRE DIMIGRAZIONE ALLO SCOUT CENTER.L’associazione Compagnia delle Operedi Roma e Lazio in occasione delNatale organizzerà martedì 20 alle19,30 presso il Roma Scout Center(Largo dello Scautismo, 1) l’evento daltitolo «La potenza dell’incontro – Allavoro per cambiare passo». Unappuntamento durante il qualesaranno presentate testimonianze,scambi di canti e letture dall’Italia edalle terre di migrazione. Il ricavatosarà impiegato per sostenere i progettidella fondazione Avsi.

CORSO SULLA PREVIDENZA DEL CLERO. Il9 gennaio, presso la Faci (Federazionedelle Associazioni del Clero, LargoGalamini 7), al via la secondaedizione del corso di formazione sullaprevidenza del clero. Relatore VittorioSpinelli. La partecipazione è gratuita.Info: 06.632831, [email protected].

solidarietàDONAZIONE DI SANGUE, CATECHESI ECONCERTO A SANTA MARIA REGINA DEGLIAPOSTOLI. Oggi nella parrocchia SantaMaria Regina degli Apostoli (viaAntonino Pio, 75) si svolgerà laGiornata della donazione del sanguetra le 8 e le 11.30. Sarà allestito ancheun mercatino di beneficenza. Altermine della Messa delle 10 sarannobenedette le statuine di Gesù Bambinoda collocare nel presepe. Alle 11 è inprogramma l’incontro di catechesi pergli adulti sul tema “L’icona del Nataledel Signore”. Alle 19.15 l’oratorio, conla partecipazione del gruppo famiglie,proporrà il concerto di Natale.

ANGELI PER UN GIORNO, REGALI DINATALE PER I BAMBINI OSPITI IN CASEFAMIGLIA. I volontari e gli amici diAngeli per un giorno, attività delmovimento Regnum Christi sostenutadall’Università Europea di Roma,organizzano oggi una giornata disolidarietà dedicata a bambini insituazioni di difficoltà ospiti in casefamiglia e d’accoglienza. Giornata alvia dalle 9.30 presso il centrocommerciale Parco Leonardo: spaziper i giochi e il pranzo, un film all’UciCinemas.

UN CALCIO ALLE DIPENDENZE, TORNEODI SOLIDARIETÀ AL CEIS. Un torneo dicalcio per sensibilizzare al problemadelle dipendenze. Si svolgerà domani,dalle 15, nella sede del Centro Italianodi Solidarietà don Mario Picchi, in viaAttilio Ambrosini 129. Parteciperanno12 squadre e alcuni rappresentantidell’associazione degli arbitri. Aorganizzare l’evento è Acta LazioOnlus, impegnata nella lotta alledipendenze patologiche.

CARITAS/1: RACCOLTA FONDI PERL’ACQUISTO DI UN AUTOMEZZO PERDISABILI. Continua la campagna diraccolta fondi per l’acquisto di unautomezzo adibito al trasporto deidisabili che consenta agli ospiti deicentri Caritas di spostarsi con piùfacilità e partecipare alle iniziative diintegrazione sociale. Dopo il concertoper l’Anno della Misericordia, che si èsvolto lo scorso 15 novembreall’Auditorium Parco della Musica, nelquale si sono raccolti 17.860 euro,l’obiettivo è sempre più vicino: nemancano meno di 13 mila. Lasottoscrizione continua sul sitowww.caritasroma.it

CARITAS/2: IN DISTRIBUZIONE L’AGENDA2017. Disponibile l’agenda 2017“Custodire la terra” promossa dall’areaPace e Mondialità della Caritas asostegno della campagna “A pace eacqua! Diritto all’acqua, diritto allavita”. In formato 9x14cm, concopertina in 3 diversi colori, 14 mesi(da dicembre 2016 a gennaio 2018),foto e approfondimenti negli insertiinterni, viene diffusa con un’offertaminima di 10 euro destinati allacampagna. Per avere l’agenda, ocollaborare alla sua diffusione, si puòcontattare l’area Pace e Mondialità –06.69886383 – [email protected].

PRO TERRA SANCTA, AL VIA LACAMPAGNA «A NATALE AIUTIAMO IBAMBINI DI BETLEMME». Con unalettera il parroco di Betlemme, fraRami Asakrieh, chiede il sostegno delleparrocchie italiane attraverso l’ong ProTerra Sancta. Il frate francescanochiede aiuto per sostenerel’educazione e le scuole di Betlemme.L’ong invece si occuperà di realizzareprogetti a carattere sociale. Sul suo sito(www.proterrasancta.org) sonoindicate le modalità per contribuirealla realizzazione del progetto.

culturaSERAPHICUM, TORNA IN STRADA LA“SVEGLIA FRANCESCANA”. Torna per levie di Roma, oggi pomeriggio, la“sveglia francescana”, il gruppo dievangelizzazione di strada dei fratiminori conventuali, composto dastudenti del Seraphicum, per latradizionale uscita prenatalizia nellaCapitale. Appuntamento in via delCorso alle 15.30 per la preghiera nellachiesa di San Marcello al Corso e dalle16.15, nella piazzetta antistante, perl’evangelizzazione di strada. I giovaniporteranno a chi incontreranno perstrada una proposta di fede, ancheattraverso la musica, fino all’invito aun rapporto più “stretto” con Cristo,attraverso momenti di adorazioneeucaristica, confessione e preghiera.Alle 18 invece sul palcodell’auditorium del Seraphicum va inscena lo spettacolo per bambini eadulti dal titolo “La storia del Natale”sulla riscoperta delle sue origini.

MOSTRA DI IMMAGINI SACRE ALCONVENTO DI SANTA MARIA SOPRAMINERVA. Si intitola “Venite adoremus”la mostra di immagini sacre sul Natalerealizzate tra il XVI e il XX secolo edesposte fino all’8 gennaio nelconvento di Santa Maria SopraMinerva (piazza della Minerva, 42).Sarà possibile visitarla gratuitamentetutti i giorni tra le 9.30 e le 12.30 e trale 16 e le 19. Una sezione della mostraè dedicata ai santi protettori dalterremoto. Inoltre, domani alle 18.30si svolgerà una conferenza su «Lalettera di San Paolo ai Romani:riconoscersi nella libertà».

FILM ALL’AUDITORIUM DEL CARCERE DIREBIBBIA. L’Auditorium del carcere diRebibbia si apre al cinema di qualitàcon due appuntamenti martedì 20dicembre, nell’ambito del RomaCityfest. Claudio Giovannesi sarà insala per presentare la proiezioneaperta ai detenuti e al pubblicoesterno del suo ultimo film “Fiore”. Laproiezione sarà preceduta dalcortometraggio di Fabio Cavalli“Naufragio con spettatore”, menzionespeciale della Giuria del premioMigrarti alla 73esima Mostra delCinema di Venezia. Il corto di quindiciminuti è stato girato fra il carcere diRebibbia e quello di Cassino.

PRESEPE VIVENTE A SAN GIULIO. Unpresepe vivente sarà realizzato nellaparrocchia di San Giulio (viaFrancesco Maidalchini 17). Durante ilperiodo natalizio saranno realizzatevarie rappresentazioni. La prima saràriservata alle scuole mercoledì 21dicembre tra le 10 e le 12. L’aperturaufficiale si svolgerà nella notte diNatale, sabato 24, al termine dellaMessa delle 23. Altri appuntamentidomenica 25 (tra le 18 e le 20) elunedì 26 (tra le 16.30 e le 19.30).Sarà possibile visitarlo inoltredomenica 1 gennaio (18–20), venerdì6, sabato 7 e domenica 8 (16.30–19.30).

OSPEDALE SANTO SPIRITO, BENEDETTE LENUOVE STATUE. Sono state benedettedall’arcivescovo Rino Fisichella leopere realizzate dallo scultorecanadese Timothy P. Schmalz e donateall’ospedale Santo Spirito in Sassia. Leopere “Quando io ero ammalato” e“Quando io ero affamato e assetato”sono dedicate al Vangelo di Matteo esono state realizzate in occasione delGiubileo della Misericordia.

comunicazione«CHIESA NELLA CITTÀ» A RADIOVATICANA. In onda mercoledì alle18.30 sui 105 Fm di Radio VaticanaItalia e sul Dab (www.digitalradio.it) ilprogramma diocesano “Chiesa nellacittà”.

GIORNALISMO, ASSEGNATO IL PREMIO“NATALE UCSI 2016”. I giornalistiNicola Lavacca (Famiglia Cristiana),Alessandra Ferraro (Tgr Rai) e MilviaSpadi (RadioUno Rai) sono i vincitoridella 22esima edizione del premiogiornalistico nazionale “Natale Ucsi2016” per avere raccontato iniziativesociali di contrasto al bullismo e dipromozione dell’integrazione. Nellaterna anche Fabio Abati del sitoIlfattoquotidiano.it, che riceve unamenzione speciale nella categoriaPremio Ucsi alla Stampa per unservizio sul tema della ludopatia. Ilpremio speciale “Giornalisti e Società:la professione giornalistica a serviziodell’uomo” è stato assegnato a padreFederico Lombardi, per 25 annidirettore generale di Radio Vaticana eper 10 anni direttore della Sala Stampadella Santa Sede.

DI VANESSA RICCIARDI

na Sacra Famiglia in mezzo aisaltimbanchi, un omaggio a DaniloDonati, il costumista di Federico Fellini.

Un “Racconto di Natale” diverso è il presepeideato dall’architetto Quirino Conti e donatodalla Fondazione Carla Fendi alla basilica diSanta Maria in Montesanto, la Chiesa degliArtisti, che da mercoledì scorso è in mostrafino al prossimo 15 gennaio. Il “Racconto”,che ha preso le mosse dalla collaborazione delfotografo Fiorenzo Niccoli e del costumistapremio Oscar Piero Tosi, si compone di cinquepannelli disposti a semicerchio che raffiguranoun set appena prima del ciak. Protagonisti: iragazzi del Centro Sperimentale diCinematografia con la partecipazione diMilena Vukotic. Nella serata inaugurale,

l’attrice, ha letto un racconto scritto perl’occasione. Poi è stato rimosso il drappobianco che copriva le immagini. I personaggi,nei costumi di scena, guardano la Natività. Lefoto nella fissità dello scatto restituiscono lavitalità di un gruppo ingombrante e chiassosocome può essere quello che lavora in un circo.Niccoli e Tosi hanno voluto ambientare il“Mistero”, tra i modesti saltimbanchi di uncirco da due soldi – clown, ballerine,equilibristi e giocolieriignorati dal grandepubblico – perché ilDivino nascesse sotto i lorosguardi adoranti. Al centrola Madonna seduta tiene inbraccio il bambino conGiuseppe che le si appressacon fare protettivo, maproprio vicino a loro, inquesto “racconto”, c’èanche un piccolo Pierrotcon un sorriso furbo. Ognianno la realizzazione delpresepe è affidata allacreatività di grandi artisti

contemporanei, quest’anno è toccato a Niccolie Tosi, che hanno ricevuto la committenzadirettamente da Carla Fendi. Fendi ha volutoessere presente alla serata e ringraziare gliartisti e don Walter Insero, rettore dellabasilica, che prosegue la tradizione del presepeartistico iniziata negli anni ’50: «Sono lieta diaver contribuito con la Fondazione Carla Fendia questi incontri – ha detto l’imprenditricedella moda – dove arte e sacralità dialogano

sempre per trovare nuoveespressioni». L’omaggio aDonati non è solo nellostile, alcuni dei costumisono proprio gli originaliprestati dalla sartoriaFarani che li conservavagelosamente. Il risultatoverrà custodito nellabasilica. L’arte, haricordato, don Walter, vapreservata: «L’arte ci aiutaa dire l’indicibile, ci faaffacciare sull’invisibile eci fa avvicinare alMistero».

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L’opera-presepe «Racconto di Natale»Alla Chiesa degli artisti la SacraFamiglia tra i saltimbanchi, le foto di Niccoli e un omaggio a Donati, costumista di Fellini

L’opera «Raccontodi Natale»

Femminicidi, delittiche interpellano tutti

emminicidio: ovvero il cortocircuito dell’amore pato-logico. E con il femminicidio “vittime secondarie”, spes-so dimenticate: in Italia, dal 2000 a oggi, sono circa

2000. Sono i figli rimasti orfani dopo che la madre è statauccisa, spesso per mano dello stesso padre. Gli eventi di cro-naca degli ultimi tempi ci segnalano ancora una serie didelitti che continua ad impressionare gli italiani.I numeri dicono che ogni due o tre giorni una donna vie-ne uccisa in Italia da un ex marito o da un amante respin-to, donne uccise da uomini feriti nel loro narcisismo, trop-po fragili per gestire la frustrazione relazionale, dominatidall’incoercibile bisogno di affermare se stessi attraversola violenza. Le vittime in genere hanno chiesto aiuto, mol-ti sapevano, tanti gli indizi di una tragedia incipiente: manessuno è intervenuto.Primo mito da sfatare. Giornalisti, per favore, basta con ilraptus! Tutto è stato largamente annunciato, tutto era pur-troppo prevedibile: no, non si tratta di raptus, ma di cate-ne di dolore che nessuno può o sa interrompere. Certo,questa incredibile cecità ci interroga. In fondo siamo sem-pre connessi, sempre in relazione, sempre incessantementelì a twittare, postare, chattare, eppure siamo sempre piùsoli.E ancora di più: l’elefantiasi dei nostri “io” ci spinge versoun individualismo esasperato, che sembra soppiantare o-gni forma di solidarietà. Tante le iniziative per contrasta-re questo triste fenomeno. Tuttavia questo non può esse-re ancora sufficiente senza una prevenzione ed una edu-cazione alla relazione, che non può non iniziare già nel-l’infanzia.Pensiamo al fenomeno della erotizzazione precoce deibambini, bombardati troppo e troppo presto da immagi-ni, stimoli e contenuti erotici espliciti. L’erotizzazione pre-coce dei nostri figli è una violenza sottovalutata. Nel fem-minicidio assistiamo increduli al cortocircuito del conflit-to relazionale: uomini fragili, ma aggressivi, feriti in mo-do insopportabile nel loro narcisismo e che non possonotollerare la frustrazione relazionale, aggrediscono sino al-la morte le vittime, che a loro volta non riescono a svinco-larsi dalla morsa di una relazione ormai degenerata.In questo c’è una complessiva incompetenza relazionale,che ci spinge a chiederci che tipo di società stiamo co-struendo. Forse dovremmo spostare l’asse già nell’infanziaverso una educazione alla solidarietà e al rispetto dell’al-tro, parole queste desuete e soppiantate da altre, comecompetitività, successo e altre simili.Tutto ciò non può prescindere perciò da una rivisitazionedei percorsi educativi nel loro complesso. Si tratta di unarivisitazione dei modelli e degli stili di vita che proponia-mo. Perciò, io credo che ogni femminicidio sia una scon-fitta che interpelli tutti e che segnala la progressiva perdi-ta di umanità, che sembra connotare questa epoca post-moderna e tecnoliquida.

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Pianeta famigliaa cura di Tonino Cantelmi

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