Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

Embed Size (px)

Citation preview

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    1/271

    Strumenti per lo studio

    della violenza politicain Italia tra gli anni

    Sessanta e Ottanta

    EDUCAREALLA LEGALITDEMOCRATICASTRUMENTI DIDOCUMENTAZIONE

    Nuova serie1

    stragi

    ilterrorismo

    ele

    ntro dicumentazioneltura

    galitemocratica

    centro didocumentazioneculturalegalitdemocratica

    il terrorismoe le stragi

    1

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    2/271

    EDUCARE ALLALEGALIT

    DEMOCRATICA

    STRUMENTI DI

    DOCUMENTAZIONE

    Nuova serie

    Collana a cura di

    Regione ToscanaCentro di documentazioneCultura della LegalitDemocratica

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    3/271

    II

    Regione Toscana

    Centro di documentazioneCultura della Legalit DemocraticaVia Val di Pesa, 150127 Firenze

    Regione Toscana Giunta RegionaleDirezione Generale: Organizzazionee sistemi operativiSettore: Sistemi informativi, documentarie servizi dellaccesso al pubblico

    ComunicazioniTel. 055-4382249Fax 055-4382280Http: www.regione.toscana.it/cldE-mail: [email protected]

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    4/271

    III

    EDUCARE ALLALEGALIT

    DEMOCRATICA

    STRUMENTI DI

    DOCUMENTAZIONE

    Nuova serie1

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    5/271

    IV

    Il terrorismoCatalogazione nella pubblicazione (CIP) a curadella Biblioteca della Giunta regionale toscana:

    Il terrorismo e le stragi : strumenti per lo studiodella violenza politica in Italia tra gli anni sessanta eottanta. (Educare alla legalit democratica : stru-menti di documentazione. Nuova serie)

    I. DAgnelli, Antonio R. II. Ferri, Katia III. Cuomo,Pasquale IV. Toscana. Centro di documentazioneCultura Legalit Democratica 1. Associazioni ter-roristiche Stragi Italia 1970-1989364.10945

    Regione ToscanaPrima edizione

    Realizzazione editorialeC.D.& V., Firenzeprogetto grafico e copertina:Marco Capaccioliredazione: Piero Antonini

    Stampa: Litografia, P.O. Produzioni Editoriale, Grafiche e Multimediali Centro Stampa Regione Toscana

    Distribuzione gratuitaTiratura: 5000 copie 2005

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    6/271

    V

    e le stragi

    Strumenti per lo studio

    della violenza politicain Italia tra gli anniSessanta e Ottanta

    centro didocumentazioneculturalegalitdemocrat ica

    a cura diAntonio R. DAgnelli

    Katia Ferricon la collaborazione diPasquale Cuomo

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    7/271

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    8/271

    Ad Angelo

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    9/271

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    10/271

    IX

    Senza scrivere un solo verso, Omero componeva e recitava i suoi poemi epi-ci semplicemente ricordandoli. A quei tempi la memoria era tutto: il deposito del sa-

    pere e dellesperienza, il senso stesso del vivere civile. Ricordare era unarte divi-na: era un dono troppo grande perch fosse originato dal caso. Oltre a custodire ilpatrimonio delle conoscenze, la memoria era anche il filtro attraverso cui vedere einterpretare il mondo.

    Oggi le cose sono molto diverse. Il mondo continuamente ci bombarda di im-magini e, paradossalmente, questa massa immane non ci sembra mai sufficiente:siamo sempre alla ricerca di nuovi, pi perfezionati mezzi che ci permettano di am-pliarla. Il mondo esterno stato in gran parte sostituito dalle sue rappresentazioni;la nostra societ sembra pi interessata a produrre dati che alla loro corretta elabo-

    razione.Ma se lorganismo sociale cambiato in modo cos radicale, quello biologiconon si muove alla stessa velocit. Oggi ricordare , come allora, fatica: non bastacomprare un computer pi grande e potente per avere pronti nella nostra mente no-mi, fatti, date. Oggi come allora, ricordare vuol dire capire, inquadrare, costruireschemi in cui questi nomi, questi fatti, queste date siano in grado di dare un sensoal mondo attuale e alle sue contraddizioni.

    In questo volume non si parla di fatti lontani o di eroi avvolti nella leggenda; iluoghi e i personaggi sono pi vicini a noi nel tempo e nello spazio. Si parla di Bre-

    scia, Milano, Bologna; si parla di Borghese, Moro, Pecorelli. Eppure per molti que-sti nomi sono quasi sconosciuti o, al massimo, evocano vaghi e indistinti ricordi. Pen-so ai pi giovani, ai ragazzi delle scuole, che non erano ancora nati mentre questi fat-

    PRESENTAZIONE

    A Daniela, alla sua passione di vita, alla sua sete di verit

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    11/271

    X

    ti accadevano, ma penso anche ai loro genitori, che forse non hanno saputo coglierepienamente quanto stava succedendo intorno a loro.

    Questo volume e insieme ad essa tutta lopera del CLD vuol essere daiuto acoltivare larte del ricordare intesa come atto civile di costruzione di unetica della me-moria. un invito a non correre dietro alle mille agenzie che si accavallano continua-mente, ma a fermarsi, a riflettere, a cercare di ricostruire un passato che appena die-tro di noi, nel tentativo di ridare dimensione e spessore a quanto emerge al di l dellacronaca dei fatti.

    Un libro come questo di per s non sufficiente a far dire: Ho capito che cosa successo, perch non un libro che racconta storie o che si legge come un roman-zo. uno strumento utile per sollecitare interesse, per orientare ricerche, per incrociareinterpretazioni, frammenti di verit che, a partire da fatti durissimi e incontroverti-bili, costruiscono un quadro ampio e complesso che parte dalla consapevolezza chequi, in Italia, pochi anni fa, vi furono persone morte, ammazzate nelle piazze e nellestrade. Vale la pena dunque di conoscere e capire, o almeno cercare di capire perch

    queste cose sono potute accadere. un primo passo di un lungo cammino, un cammino che conduce ad avere co-

    scienza di s e della societ in cui si inseriti, a fare di ognuno di noi un cittadino re-sponsabile, capace di vivere consapevolmente la sua appartenenza alla comunit e al-la sua storia.

    Mariella ZoppiAssessore alla Cultura

    della Regione Toscana

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    12/271

    1

    Questo libro si occupa di terrorismo e stragismo e, pi in generale, del feno-meno della violenza politica in Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso.

    Naturalmente questo arco temporale, che gi al suo interno presenta una serie di epi-sodi diversi e di difficile interpretazione, non esaurisce il tema della violenza politicanellItalia repubblicana. Sia prima che dopo tale periodo, il ricorso alla violenza comestrumento di lotta politica ha rappresentato un tratto costante della nostra storia recen-te, una chiave di lettura su cui varrebbe forse la pena di impostare una riflessione sto-riografica generale. Prima, nellimmediato dopoguerra, ricordiamo la politica di re-pressione del conflitto sociale, che provoc episodi di eccezionale gravit come lec-cidio di Portella della Ginestra del 1 maggio del 1947 e che port alluccisione di 62lavoratori, al ferimento di oltre 3000 persone nel biennio 1948-1950 e alla morte di 18

    lavoratori tra il 1951 e il 1958; dopo, le stragi di Capaci e di via dAmelio del 1992, nel-le quali furono uccisi i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borselli-no e gli uomini delle loro scorte, gli attentati del 1993 in via Fauro e a San Giorgio alVelabro a Roma, in via dei Georgofili a Firenze e in via Palestro a Milano, gli ultimidue con cinque vittime ciascuno, e ancora gli assassini per mano delle Brigate Rossedei professori Massimo DAntona nel 1999 e Marco Biagi nel 2002.

    Tuttavia, ci apparso innegabile che intorno alle vicende racchiuse tra gli anniSessanta e Ottanta dalla crisi del governo Tambroni, a met del 1960, al passaggiotra primo e secondo governo Moro nel giugno-luglio del 1964, dallo stragismo alla

    strategia della tensione inaugurati con la strage di piazza Fontana del 12 dicembre1969, dal terrorismo di estrema destra a quello di estrema sinistra che si sovrappon-gono nella prima met degli anni Settanta, dal caso Moro del 1978 allemergere del

    PREFAZIONE VIOLANTE

    INTRODUZIONE

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    13/271

    2

    potere occulto della Loggia massonica P2 nel 1981 si sia accumulato un importan-te patrimonio documentario, prevalentemente di origine giudiziaria e parlamentare, esi sia avviata una prima analisi complessiva da parte degli studiosi, pi spesso gior-nalisti e pubblicisti che veri e propri storici. Non a caso, nella Proposta di relazionepresentata il 12 dicembre del 1995 dal presidente della Commissione parlamentaredinchiesta sul terrorismo, Giovanni Pellegrino, proprio in relazione a questo periodosi afferma lesistenza di un quadro dinsieme gi sufficientemente chiaro e cio di unmosaico che, ancorch mancante di numerose tessere e quindi non definito nel detta-glio, gi si presta ad unutile e non equivoca lettura.

    Lobiettivo del presente volume quello di dar conto dei tanti tasselli conosciu-ti di questo mosaico, ricostruendo in modo semplice e schematico una stagione diviolenza che, per quantit di episodi e per intensit, non ha paragoni n nella storia na-zionale degli ultimi decenni, n nelle vicende contemporanee degli altri paesi occi-dentali non interessati da rilevanti questioni nazionali o coloniali. Il tentativo dun-que di indicare, attraverso un approccio non specialistico, ma anzi attento alle esi-

    genze della divulgazione storica, e un metodo rigoroso, un percorso di lettura utileper chiunque senta il bisogno di approfondire un aspetto fondamentale del nostro pas-sato recente. In maniera pi specifica, questa pubblicazione pensata come uno stru-mento di supporto per gli insegnanti, la cui funzione di mediazione tra testo e alunnie il cui ruolo nella formazione critica di questi ultimi riteniamo preziosi e indispen-sabili. La pubblicazione si rivolge poi agli studenti delle ultime classi delle scuole su-periori e a tutti i giovani, con la convinzione che rafforzare la nostra memoria storicasignifichi anche contrastare la visione piatta, grigia e indistinta che un revisionismo dibasso livello tende sempre pi a imporre.

    Il terrorismo e le stragi. Strumenti per lo studio della violenza politica in Italia tragli anni Sessanta e Ottanta si articola in tre parti. Nella prima sono segnalati e descrit-ti 150 libri a disposizione del Centro Cultura della Legalit Democratica (CLD) dellaRegione Toscana, scelti tra quelli pi significativi relativamente agli argomenti trattati.

    Per ogni volume stata compilata una scheda sintetica e di facile lettura, cheevidenzia i temi di fondo della pubblicazione, lefonti sulle quali costruita e alcunebrevi note biografiche sullautore. Le recensioni sono state scritte da pi persone,ognuna dotata di una specifica competenza e sensibilit, e per questo presentano strut-

    ture narrative e stili diversi. Sulla sinistra della pagina si trovano la riproduzione del-la copertina, le indicazioni bibliografiche del libro e la collocazione presso il CLD,mentre nella parte in basso sono evidenziate le parole chiave ricavate dalla scheda, chepossono servire come base di ricerca e di confronto tra i volumi.

    Per facilitare il percorso di lettura, e pur consapevoli di qualche inevitabile for-zatura, abbiamo suddiviso i volumi in sezioni e sottosezioni tematiche e, al loro in-terno, li abbiamo ordinati per anno di pubblicazione, partendo da quelli pi datati.Questultima scelta permette anche di seguire lo sviluppo cronologico degli studi.

    Le sezioni individuate sono quattro: Le stragi e la strategia della tensione, con sottosezioni sulle stragi di piazza Fon-

    tana a Milano, di Peteano, alla Questura di Milano, di piazza della Loggia a Bre-scia, di Ustica e alla stazione di Bologna;

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    14/271

    3

    Il terrorismo, con sottosezioni sul terrorismo di estrema destra, su quello di estre-ma sinistra, sullomicidio Calabresi e sul caso Moro;

    I servizi segreti e le strutture segrete, con sottosezioni su Gladio e sulla Loggiamassonica P2;

    La criminalit politica, con sottosezioni sulla banda della Magliana e sullomi-cidio Pecorelli.La seconda parte del volume composta da tre saggi di approfondimento. Il pri-

    mo affronta i temi del terrorismo, dello stragismo e della violenza politica sulla basedi una lunga e meticolosa ricerca sulle fonti audiovisive e su quelle digitali. KatiaFerri, bibliotecaria, offre una panoramica aggiornata dei documentari, film, CD-ROM,DVD e siti web che ricostruiscono il contesto storico degli anni Sessanta, Settanta eOttanta e che trattano in maniera specifica la strage di piazza Fontana, quella di piaz-za della Loggia, il caso Moro, le stragi di Ustica e alla stazione di Bologna. AntonioDAgnelli, dottorando allUniversit di Pisa, rilegge il fenomeno della violenza poli-tica alla luce dei volumi di sintesi sulla storia dellItalia repubblicana. Lesame di que-

    sti testi, che rappresentano una via di mezzo tra la pubblicazione specialistica e il ma-nuale scolastico, evidenzia come tra gli storici sia molto cresciuta negli ultimi anni,anche per una maggiore disponibilit di fonti, la consapevolezza del rilievo fonda-mentale che quel fenomeno ha nella ricostruzione e nellinterpretazione dellinteroperiodo repubblicano. Pasquale Cuomo, anchegli dottorando allUniversit di Pisa,propone unanalisi comparata di alcuni dei pi diffusi manuali utilizzati nelle scuolemedie superiori. Partendo da questa esigenza, lautore sviluppa uninteressante ri-flessione sul rapporto tra storia e politica e sul circuito che lega la ricerca storica alladivulgazione e quindi al mondo della scuola. Tutti e tre i testi hanno, in fondo, una bi-

    bliografia di riferimento.La terza parte del volume fornisce le basi per proseguire la ricerca, rispondendoalle esigenze di ulteriore approfondimento dei temi trattati. La dettagliata cronologiacopre il fenomeno della violenza politica nel periodo compreso tra la nascita dellaRepubblica italiana nel 1946 e la fine del 2004, mentre la bibliografia di supporto,aggiornata al 2004, elenca oltre 300 titoli che vanno ad aggiungersi ai 150 schedatinella prima parte. In appendice viene proposto un breve aggiornamento con i titolipi significativi usciti nel 2005.

    Il volume nato nellambito di una convenzione, sottoscritta dal Centro Cultu-ra della Legalit Democratica della Regione Toscana, con sede a Firenze, e dal Coor-dinamento pisano Dare voce al silenzio degli innocenti.

    Il Centro di documentazione Cultura della Legalit Democratica nato nel 1994come struttura pubblica di raccolta, produzione e divulgazione di materiali informa-tivi e documenti da mettere a disposizione di insegnanti, studenti, ricercatori, istitu-zioni e singoli cittadini. Gli obiettivi del Centro sono quelli di contribuire alla cono-scenza dei fenomeni di criminalit e di illegalit; di sollecitare e sostenere progettieducativi improntati alla convivenza civile, alla salvaguardia e al rispetto dei principie delle regole della democrazia; di concorrere allidentificazione di percorsi formati-vi e di prevenzione fondati sulla collaborazione consapevole dei cittadini e sulla po-sitiva interazione dei diversi soggetti pubblici e privati operanti nel territorio. Il CLD

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    15/271

    4

    possiede la collezione pressoch completa degli atti delle Commissioni parlamentaridinchiesta, tra i quali segnaliamo quelli delle Commissioni parlamentari dinchiestasugli eventi del giugno-luglio 1964; sul caso Sindona; sulla strage di via Fani, il se-questro e lassassinio di Aldo Moro; sulla Loggia massonica P2; sul terrorismo in Ita-lia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. Inoltre presente un archivio di circa 8000 documenti relativi alle sentenze sui principali fattidi violenza politica dagli anni Settanta in poi, raccolti grazie alla collaborazione delgiudice Rosario Minna e della Commissione Stragi. Al Centro custodito larchiviodi lavoro della giornalista Sandra Bonsanti, da lei donato nel corso del 2003.

    Il Coordinamento Dare voce al silenzio degli innocenti stato costituito a Pi-sa nel 1995 su iniziativa, tra gli altri, dellANPI di Pisa, delle associazioni tra i fami-liari delle vittime delle stragi di piazza Fontana, piazza della Loggia, Treno Italicus,Rapido 904, Ustica, Stazione di Bologna, Casalecchio di Reno, Via dei Georgofili,Moby Prince, nonch di molti tra i familiari delle vittime di delitti politico-mafiosi.Lobiettivo era quello di dare vita a un centro di iniziativa e di collegamento tra le as-

    sociazioni, gli enti locali e i singoli cittadini, a vario titolo impegnati nellaccerta-mento della verit e delle responsabilit penali e politiche delle vicende di strage, non-ch nella richiesta di maggiore trasparenza e democrazia delle istituzioni pubbliche.Le iniziative organizzate dal Coordinamento mirano dunque ad affrontare i temi e leproblematiche ricorrenti seppur con finalit e modalit diverse in tutte le vicendedelittuose trattate e che richiamano, pi in generale, la tematica del rispetto dei dirit-ti civili e politici, individuali e collettivi, e quella del rispetto delle regole a garanziadella trasparenza ed eguaglianza nella dialettica politica.

    Tra le iniziative pi importanti realizzate in questi anni ci sono i due convegni na-

    zionali Dare voce al silenzio degli innocenti organizzati a Pisa nel 1995 e nel 1997;il convegno Strategia della tensione e colpo di spugna organizzato a Milano nel1996; lo spettacolo teatrale, i due concerti e la mostra degli Arazzi realizzati dagli stu-denti italiani su iniziativa di Franca Rame e Dario Fo nel 2000.

    La convenzione tra il CLD e il Coordinamento ha dato origine al progetto dellaCasa della memoria, ossia unapposita sezione dellarchivio del CLD dedicata allestragi e agli eventi eversivi che hanno interessato lItalia nel dopoguerra, per rispon-dere alle esigenze pi volte espresse da studiosi, docenti, politici, magistrati e asso-ciazioni dei familiari delle vittime, di contribuire alla raccolta e alla catalogazione del

    vasto materiale documentario e di garantirne la possibilit di accesso, di consultazio-ne e di studio. Da ci la necessit di creare banche dati interconnesse, funzionali al-lesigenza metodologica di non considerare gli eventi eversivi solo in maniera auto-noma, ma al contrario di valorizzare gli elementi di continuit che consentono una ri-flessione sul fenomeno complessivo della violenza politica nellItalia repubblicana.

    Nella realizzazione di questo volume un particolare ringraziamento va al pro-fessor Giuseppe De Lutiis, storico dei servizi segreti e per diversi anni consulente del-la Commissione parlamentare dinchiesta sul terrorismo, per la supervisione delleschede che compongono la prima parte del libro. Al di l della disponibilit a mette-re a nostra completa disposizione leccezionale bagaglio di conoscenze accumulato inanni di ricerche, vogliamo qui ricordare la sua estrema gentilezza e cortesia.

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    16/271

    5

    Nella sua prima parte, questa pubblicazione frutto di un lungo lavoro svoltoda giovani studiosi che, nella maggioranza dei casi, avevano gi avuto in passato espe-rienze di ricerca sui temi del terrorismo, della violenza politica o, pi in generale, del-la storia dellItalia contemporanea, pur non essendo specialisti. La loro determina-zione nel farsi carico di un peso oneroso, quale quello delle recensioni di decine di vo-lumi, ha costituito la base fondamentale per arrivare alla realizzazione del presentelibro. Per questo il ringraziamento pi grande deve essere indirizzato a Elisa Bani,Paolo Busoni, Monica Di Ruscio, Daniela Gianelli, Andrea Goi, Antonella Maglioc-chi, Paolo Santaboni e Barbara Solari. Determinante si poi rivelata la collaborazio-ne che Pasquale Cuomo ha fornito nelle diverse parti di questo lavoro.

    Tutte le persone citate hanno offerto un contribuito decisivo, partecipando con ilmassimo impegno e una profonda passione civile alla riuscita di questo progetto. Laresponsabilit finale della pubblicazione ricade tuttavia su di noi, che abbiamo cercatodi svolgere il nostro lavoro di curatori con lo stesso impegno e la stessa passione.

    Antonio R. DAgnelliKatia Ferri

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    17/271

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    18/271

    PARTE I

    SCHEDE

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    19/271

    8

    Le recensioni sono state curate da:

    Elisa Bani (e.b.)Paolo Busoni (p.b.)Pasquale Cuomo (p.c.)Antonio R. DAgnelli (a.d.)Monica Di Ruscio (m.d.)Katia Ferri (k.f.)Daniela Gianelli (d.g.)Andrea Goi (a.g.)Antonella Magliocchi (a.m.)

    Paolo Santaboni (p.s.)Barbara Solari (b.s.)

    PARTE I

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    20/271

    9

    1 Le stragi e la strategia della tensione schede 1-14La strage di piazza Fontana (Milano) 15-27

    La strage di Peteano 28-31La strage alla Questura (Milano) 32-33La strage di piazza della Loggia (Brescia) 34La strage di Ustica 35-39La strage alla stazione di Bologna 40-44

    2 Il terrorismo 45-53Il terrorismo di estrema destra 54-61Il terrorismo di estrema sinistra 62-73Lomicidio Calabresi 74-79

    Il caso Moro 80-923 I servizi segreti e le strutture segrete 93-119La struttura Gladio 120-127La Loggia massonica P2 128-134

    4 La criminalit politica 135-145La banda della Magliana 146-147Lomicidio Pecorelli 148-150

    SCHEDE

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    21/271

    10 PARTE I

    Lo scrittore, giornalista e collaboratore del Corriere della Se-ra Corrado Stajano e il giornalista Marco Fini sono i curato-ri del documentario televisivo trasmesso sulla seconda rete alli-nizio del 1977 e riproposto in questo volume in una versione ria-dattata e pi ricca. Come sottolineato dagli autori, infatti, il libronon la trascrizione fedele delle tre puntate del programma tele-visivo: sono stati conservati i materiali pi significativi di quelle-

    sperienza, ma sono state anche aggiunte parti prima tagliate o ri-dotte.Attraverso un racconto cronachistico e sintetico che rias-

    sume i principali avvenimenti della storia italiana tra 1969 e 1976,i due autori mettono in luce le collusioni tra gruppi eversivi e ap-parati dello Stato, i complotti e i tentativi di colpo di Stato orga-nizzati con lappoggio di personaggi del Servizio Informazioni Di-fesa (SID, il servizio segreto militare italiano) e della Central In-

    telligence Agency (CIA, il servizio segreto statunitense che si oc-cupa di questioni estere). Al centro dellanalisi vi cos quellache stata definita come strategia della tensione, ossia un in-

    sieme di attentati, stragi e tentati colpi di Stato finalizzati a con-dizionare la realt politica e sociale italiana, a screditare i movi-menti di dissenso che erano nati sulla scia delle contestazionidel 68 e a convogliare consenso verso le forze di governo. Gliobiettivi finali erano dunque da un lato quello di contrastare ilmovimento operaio e studentesco post 68, attribuendo le stragiai gruppi di sinistra, dallaltro quello di provocare una vera e pro-pria guerra civile basandosi sul forte impatto emotivo causatodagli episodi terroristici.

    Il volume alterna elementi di cronaca a interviste fatte aiprotagonisti, tra le quali vanno segnalate quelle ad alcuni ex di-pendenti della CIA che insistono sul ruolo rivestito dai servizi se-

    greti americani nelle vicende italiane e accennano ai finanzia-menti occulti dati alla Democrazia Cristiana, al SID e, attraversoquestultimo organismo, ai gruppi delleversione neofascista. Lefonti fanno anche riferimento alle principali istruttorie promossedalla magistratura e alle sentenze a disposizione, utilizzate senzanascondere, come precisano gli autori nellintroduzione, le no-stre idee di uomini della sinistra, rifiutando la tecnica ipocrita deifatti separati dalle opinioni e la copertura della neutralit usatadai giornalisti legati al potere politico democristiano. Da segna-lare infine la presenza di una vasta documentazione fotografica

    tratta dallomonimo programma televisivo. (a.g.)

    Parole chiave:

    Central Intelligence Agency (CIA) - Democrazia Cristiana (DC)- Servizi segreti - Servizi segreti esteri - Servizi segreti italiani -Servizio Informazioni Difesa (SID) - Tentativi eversivi -Terrorismo di estrema destra

    La forza della democraziaLa strategia della tensionein Italia 1969-1976

    Marco Fini, Corrado StajanoTorino, Einaudi, 1977, 212 p.

    Collocazione CLD:CRIMA F 28

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    1

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    22/271

    11SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    Gianni Flamini un importante giornalista, attento in manie-ra particolare ai problemi sociali e politici della societ ita-liana in epoca contemporanea. Questa sua predilezione lo ha por-

    tato ad affrontare spesso temi di storia recente in diversi libri din-chiesta, tra cui Un Agosto tranquillo. Cronaca di un colpo di stato(1971), Lombra della piramide(1989), La banda della Magliana(1994) e il pi recente Segreto di Stato. Uso e abuso, scritto insie-

    me al magistrato Claudio Nunziata.Lopera che qui prendiamo in considerazione consta diquattro volumi, divisi in sei tomi complessivi e, come possiamoleggere nellAvvertenza che le viene preposta, si tratta di una ri-costruzione che non ambisce di raccontare la storia dItalia de-gli ultimi quindici anni [], ma solo una parte di questa storia.Precisamente quella che ha come protagonista una forza politica,molto articolata, eterogenea, perfino contraddittoria nelle suecomponenti ma efficacemente operante, che ha fatto e continuaa fare la storia dItalia. Con queste parole lautore introduce ladefinizione guida dellintero libro, ovvero il cosiddetto partito del

    golpe. Con tale definizione Flamini identifica la complessa strut-tura composta da alcuni settori della classe politica al potere, daneofascisti e da servizi segreti che, sotto la direzione attiva dellestrutture statunitensi, starebbe dietro ad alcuni degli avvenimen-

    ti pi oscuri della storia italiana, dalle stragi al terrorismo, fino aitentativi eversivi.

    Lopera un compendio ricco e generoso di fatti e personelegati proprio a questi episodi. Attraverso uno schematico ordinecronologico, infatti, il lettore ripercorre gli anni pi bui della storiadellItalia repubblicana, supportato dalla presenza di molti docu-menti e citazioni. Questa impostazione permette un intenso coin-volgimento da parte del lettore, anche grazie a una struttura che,

    nonostante la lunghezza, risulta scorrevole, piacevole e di facileconsultazione. (e.b.)

    Parole chiave:

    Servizi segreti - Servizi segreti esteri - Servizi segreti italiani -Tentativi eversivi - Terrorismo - Terrorismo di estrema destra

    2Il partito del golpeLe strategie della tensione edel terrore dal primocentrosinistra organico alsequestro Moro

    Gianni FlaminiFerrara, Bovolenta, 1981-1985,6 tomi

    Collocazione CLD:CRIMA 618

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    23/271

    12 PARTE I

    Il volume raccoglie gli atti del Convegno sui temi connessiai crimini impuniti, svoltosi nel 1990 a Roma nellaula deigruppi di Montecitorio e che ha riunito giornalisti, magistrati, pa-renti delle vittime di stragi e delitti di mafia e persone comuni, tut-

    ti legati dalla comune volont di far luce sugli avvenimenti pi in-quietanti della storia dellItalia repubblicana. Nella pubblicazione,curata da Camarrone, sono presenti le riflessioni e le analisi di

    giornalisti e magistrati impegnati nella ricerca della verit suimandanti e gli esecutori materiali delle stragi e dei delitti di mafiache, nel corso degli anni, hanno insanguinato il nostro paese.

    Limpunit per i responsabili di tali crimini ha fatto nascereil sospetto che la vita democratica nel nostro paese sia statacondizionata, frenata da uomini del palazzo, da poteri occulti, dacentrali straniere (p. 10). Contro i depistaggi per celare la veritsugli scandali, sulle stragi, sui tentati colpi di Stato e sui molti mi-steri irrisolti, dal libro emergono innanzitutto la necessit e il do-vere di non dimenticare quanto avvenuto. Il curatore della pub-blicazione afferma infatti: avvertiamo pi che mai il bisogno di

    non smarrire la memoria. Attraverso una corretta interpretazionedegli eventi, possibile impedire che su questoccasione di farluce su tante trame occulte piombi ancora una volta una ragion diStato sempre pi torbida. Attraverso una corretta informazione,si potr finalmente passare dalla ragion privata alla ragion pub-blica, si potr fare della trasparenza la pietra angolare della no-stra democrazia (pp. 11-12).

    A Davide Camarrone fa eco il giornalista Maurizio De Luca:Non credo si possa costituire il futuro cancellando il passato. Icapitoli che ancora mancano in questo libro di storia non posso-no rimanere fogli bianchi. Sono convinto che la democrazia nonvive, se chi aggredisce la societ civile resta senza volto. Le redini

    del domani stanno nella conoscenza di quel che avvenuto. Com-pito di chi come me racconta gli eventi ogni giorno, conservarememoria di quel che avvenuto. Memoria che in questo caso edeve essere legittimo sdegno, senza stanchezze, con equilibrio,ma nella convinzione di poter assolvere solo cos, in modo ade-guato, il compito di uninformazione libera, che ha il preciso com-pito di non dimenticare (p. 40). (b.s.)

    Parole chiave:

    Depistaggi - Mafia - Tentativi eversivi

    La MalaitaliaOvvero la strategia delcrimine impunito dai misteridi Gladio ai delitti politici

    Davide Camarrone (a cura di)Palermo, La Zisa, 1991, 150 p.

    Collocazione CLD:

    CRIMA 143

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    3

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    24/271

    13SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    Sergio Flamigni, nel presentare il volume, afferma che sco-po di questo libro la ricerca della verit storica, politica egiudiziaria attorno ai fatti pi tragici della vita della Repubblica. Ela verit rappresenta un valore assoluto, qualunque siano le con-dizioni politiche. Ma pu essere raggiunta la verit quando le in-chieste si scontrano con lattivit dei servizi segreti e dei poteriocculti? Di solito scattano meccanismi frenanti e ingerenze per

    impedire il corso della giustizia. Il libro ricostruisce le pagine pitragiche della storia italiana a partire dalla fine degli anni Qua-ranta fino allassassinio dellonorevole Aldo Moro nel 1978, cer-cando di comprendere i motivi che hanno portato allimpunit per

    tanti crimini, stragi ed atti terroristici. La struttura documentariadellinchiesta di Antonio e Gianni Cipriani, entrambi giornalisti, sibasa principalmente sugli atti acquisiti dalle varie Commissioniparlamentari dinchiesta, sui fatti accertati dalle pi importanti in-dagini giudiziarie avviate nel corso degli anni, nonch sul contri-buto (testimonianze orali e documenti inediti) di chi stato testi-mone diretto degli avvenimenti.

    I due autori sostengono che in Italia la sovranit e la demo-crazia sono state limitate, e in alcuni casi annullate, dalle azioni diuna struttura segreta a carattere militare, appoggiata e finanzia-

    ta dalla CIA, che rispondeva ad un progetto politico preciso e benarticolato: impedire con ogni mezzo che gli equilibri politici sca-

    turiti dalla seconda guerra mondiale fossero alterati e che lagodella bilancia pendesse verso i partiti di sinistra.

    Lanalisi dei documenti a disposizione porta i due autori adaffermare che questa struttura illegale (lart. 18 della Costituzio-ne proibisce esplicitamente le associazioni segrete e quelle cheperseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante orga-nizzazioni di carattere militare) ha avuto un ruolo da protagonista

    negli episodi pi tragici del trentennio preso in esame. Limpunitdei colpevoli di molti fatti gravi e sanguinosi deriverebbe, quindi,dallalto grado di politicit dei fatti stessi, nonch dalle conniven-ze e da una serie di torbidi intrecci, non ancora completamentesciolti e tuttavia affiorati nel corso di molte inchieste giudiziarie,

    tra alte cariche politiche e militari, agenti dei servizi segreti italia-ni e stranieri, killer professionisti, infiltrati nei movimenti eversivi didestra e di sinistra, la Loggia massonica P2 e la mafia. (b.s.)

    Parole chiave:

    Caso Moro - Central Intelligence Agency (CIA) - Depistaggi -Loggia P2 - Mafia - Servizi segreti - Servizi segreti esteri - Servizisegreti italiani - Strutture segrete - Terrorismo - Terrorismo diestrema destra - Terrorismo di estrema sinistra

    4Sovranit limitataStoria delleversioneatlantica in Italia

    Antonio Cipriani, GianniCiprianiRoma, Edizioni Associate,1991, 319 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 621

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    25/271

    14 PARTE I

    Il volume si caratterizza come una serie di interviste a 12 giu-dici titolari delle inchieste sulle stragi che dal 1969 al 1984hanno insanguinato lItalia, lasciando sul campo 150 morti e oltre600 feriti: piazza Fontana (12 dicembre 1969), stazione di Gioia Tau-ro (22 luglio 1970), Peteano di Sagrado (31 maggio 1972), Questu-ra di Milano (17 maggio 1973), Brescia (28 maggio 1974), treno Ita-licus (4 agosto 1974), stazione di Bologna (2 agosto 1980), treno

    Rapido 904 (23 dicembre 1984). Esso, per, va anche oltre, attra-verso la puntuale ricostruzione del lavoro investigativo e le testi-monianze, in molti casi amare, dei giudici Giancarlo Stiz, GerardoDAmbrosio, Gianpaolo Zorzi, Giovanni Tamburino, Guido Salvini,Antonio Lombardi, Rosario Minna, Claudio Nunziata, Libero Man-cuso, Gherardo Colombo, Giuliano Turone e Felice Casson.

    Il giornalista Gianni Barbacetto fondatore di Societ Ci-vile e collaboratore di riviste quali Micromega e Leggere, non-ch coautore del volume Milano degli scandali(uscito nel 1991,alla vigilia dello scoppio dello scandalo di Mani pulite) riescenon solo a ripercorrere le tappe principali della carriera dei singoli

    giudici, ma anche a tratteggiare il quadro storico e politico in cuimaturarono e furono compiute le stragi.Lautore afferma che le stragi compiute tra il 1969 e il 1974

    hanno caratteristiche comuni: in tutte c la presenza di perso-naggi strettamente legati alla destra eversiva italiana; in tutte so-no scattate protezioni per i responsabili da parte di apparati del-lo Stato; quasi tutte sono ancora oggi senza colpevoli. Altra ca-ratteristica comune a questi episodi, secondo Barbacetto, lacircostanza che i magistrati incaricati di indagare sono stati tra-sformati da accusatori in accusati, hanno dovuto subire non sol-

    tanto anni di vita blindata, minacce di morte per s e per i fami-liari, ma anche attacchi giornalistici feroci, critiche da parte di

    altissime cariche della Repubblica, procedimenti disciplinari oaddirittura penali. Spesso si loro rimproverato di essere porta-

    tori della cultura del sospetto, di procedere a suon di pregiudiziideologici e tesi precostituite. Di cercare il Grande Vecchio, in-somma (p. 10). (b.s.)

    Parole chiave:

    Depistaggi - Servizi segreti - Servizi segreti italiani - Strage allaQuestura di Milano - Strage alla stazione di Bologna - Strage diGioia Tauro - Strage di Peteano - Strage di piazza della Loggia -Strage di piazza Fontana - Strage sul treno Italicus - Strage sultreno Rapido 904 - Terrorismo - Terrorismo di estrema destra

    Il Grande VecchioDodici giudici raccontano leloro inchieste sui grandimisteri dItalia da piazzaFontana a Gladio

    Gianni BarbacettoMilano, Baldini & Castoldi,1993, 254 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 239

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    5

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    26/271

    15SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    Cinquantanni di trame e delitti senza colpevoli, il sottotitolodel volume poteva sembrare lepitaffio della storia naziona-le nella cosiddetta prima repubblica. Il libro di Provvisionato,del 1993, nelle ultime righe lancia un tenue accenno di speranzalegato a quella stagione di rinnovamento che sembrava essersidischiusa con linchiesta Mani pulite. La realt poi stata di-versa, perch al di l di singoli episodi o di fasi temporalmente li-

    mitate ci che caratterizza il nostro paese una strana forma di li-nearit sociale e politica.La linearit di una lunga serie di tragedie e scandali che av-

    viluppano lItalia del secondo dopoguerra e che finiscono per es-sere strettamente collegati luno allaltro. A volte sono i nomi asusseguirsi: militari, inquirenti, politici, delinquenti e faccendie-ri (un termine colorito che verr usato spesso: ideale per sem-plificare e banalizzare, coprendo cos le reali attivit) che ricom-paiono qua e l, affiorando dagli infiniti buchi neri della cronaca.A volte sono le situazioni ambientali, gli usi consolidati del potere.Per esempio il caso Mattei, ancora aperto dopo quarantanni,

    paradigmatico per i rapporti tra imprenditori corruttori e politiciben disposti, ma apre anche ampi scenari riguardo al controllodellinformazione, alla costante presenza dei servizi segreti italia-ni e stranieri in ogni vicenda nazionale, alle inerzie investigative evia discorrendo.

    Dopo essere stato tra i fondatori di Radio Citt Futura neglianni Settanta, Provvisionato passato dalle redazioni dei setti-manali dinchiesta degli anni Ottanta per poi arrivare alla tele-visione e a Internet. Ora fa parte del Tg5 e cura il sito che si chia-ma, appunto, Misteri dItalia. Il suo modo di indagare sempli-ce ma non banale: mette in fila tutte le notizie e gli spunti speciequelli che sembrano marginali e cos riesce a chiarire gran par-

    te dei collegamenti.Il volume ripercorre alcune vicende della storia nazionale,

    dal caso del bandito siciliano Giuliano alla struttura segreta Gla-dio, passando per i tentati golpe, il terrorismo, la strage di Ustica,la Loggia P2 e i retroscena della lotta alla mafia. Nel libro mancaforse un po di completezza e non si esce dai grandi casi. Del re-sto, esso del 1993 e probabilmente ha gi il germe della malat-

    tia nazionale della cosiddetta seconda repubblica: il disinte-resse, o peggio, la negazione nellavviare unazione di chiarezzasulle origini del nostro attuale momento politico. Se la democrazianata dalla Resistenza stata per molti incompiuta, quella nata

    dal tubo catodico non sar certo migliore. (p.b.)

    Parole chiave:

    Gladio - Loggia P2 - Mafia - Servizi segreti - Servizi segreti esteri- Servizi segreti italiani - Strage di Ustica - Tangentopoli -Tentativi eversivi - Terrorismo

    6Misteri dItaliaCinquantanni di trame edelitti senza colpevoli

    Sandro ProvvisionatoBari, Laterza, 1993, 331 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 322

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    27/271

    16 PARTE I

    Felice Casson un magistrato, sostituto procuratore dellaRepubblica a Venezia, che stato attivo nellazione di scar-dinamento del sistema corrotto e deviato della prima Repubbli-ca. Non si limitato ai suoi compiti processuali ma ha voluto da-re costantemente conto allopinione pubblica dei fatti e delle con-seguenze attraverso articoli inviati a giornali locali e a riviste. Inquesto libro egli raccoglie suoi articoli scritti tra il 1989 e il 1994,

    raggruppandoli sotto i seguenti argomenti: la massoneria, i giudi-ci e Francesco Cossiga, servizi segreti e stragi, la criminalit e loStato, tangentopoli e dintorni, giustizia e informazione: tra diritti edoveri.

    Chiude il volume la sentenza conclusiva dellistruttoria sul-lorganizzazione Gladio da lui stesso redatta.

    Il primo capitolo introdotto da uno stralcio della relazionesul tema Servizi Segreti e Segreto di Stato presentata dallau-

    tore nel 1990 nel corso di un convegno organizzato dalla Lega deigiornalisti. Loggetto sono i servizi segreti deviati dello Stato,perch senza regole e controlli sui fondi riservati e perch dotati

    di poteri assoluti, e a questo proposito lautore accusa lomert dichi per dovere istituzionale doveva sapere (e invece ha coper-to) e lindifferenza del potere politico. Non mettiamo una pietrasulle stragi, afferma: la presenza dei servizi segreti in tutti questifatti delittuosi e di depistaggio verificatisi in Italia una costante,come pure lopera di intimidazione nei confronti della magistratu-ra che stava indagando.

    Nel capitolo che riguarda la criminalit e lo Stato lauto-re tratta il fenomeno mafioso, la droga, il riciclaggio di denarosporco e la riorganizzazione delle forze di polizia. Tagentopoli edintorni riporta invece una serie di interventi sullargomento, conqualche dubbio sulla piena riuscita dellopera di rinnovamento

    della vita pubblica.Molto interessante infine il capitolo su Giustizia e infor-

    mazione: tra diritti e doveri, in cui dopo aver osservato che nonsi pu parlare della magistratura come di una corporazione poli-

    ticizzata, lautore afferma che non ci pu essere democrazia sen-za un equilibrato sistema di poteri. Occorre dunque un adeguatosistema di controllo pubblico che solo la magistratura e la stam-pa libera possono assicurare. Su questi temi, per, Casson de-cisamente pessimista. (d.g.)

    Parole chiave:

    Criminalit politica - Depistaggi - Forze di polizia - Gladio -Mafia - Massoneria - Segreto di Stato - Servizi segreti - Servizisegreti italiani - Strutture segrete - Tangentopoli

    Lo Stato violatoUn magistrato scomodonellItalia delle congiure

    Felice CassonVenezia, Il Cardo, 1994, 201 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 1124

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    7

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    28/271

    17SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    Questo libro propone un ampio e ragionato stralcio della Pro-posta di relazione, intitolata Il terrorismo, le stragi e il conte-sto storico-politico, presentata dal presidente della Commissioneparlamentare dinchiesta sul terrorismo, Giovanni Pellegrino, il 12dicembre del 1995. Si tratta di un documento molto importante, chesi consiglia di leggere in forma integrale, perch per la prima voltaallinterno della Commissione stragi e tra le prime in un organo uf-

    ficiale del Parlamento stata tentata una lettura complessiva del-la storia recente italiana e, insieme, delle ragioni per cui nel nostropaese il terrorismo stato pi radicato e duraturo che nel restodEuropa. In particolare, il testo di Pellegrino si sofferma sul feno-meno delle stragi e sui motivi a causa dei quali molti di questi epi-sodi restano, dopo molti anni, ancora impuniti.

    Il quadro che emerge allindomani della fine della secondaguerra mondiale quello di un paese destinato ad assumere il ruo-lo di terra di frontiera, sia per la posizione strategica nel Medi-

    terraneo, sia soprattutto per la contrapposizione ideologico-politi-ca fra Est e Ovest. Secondo lautore, in questo contesto si svilup-

    pano una serie di strutture militari e civili che hanno il fine comunedi opporre resistenza a un eventuale esercito invasore provenien-te dai paesi del blocco sovietico e allespansionismo del Partito Co-munista Italiano. Fino alla seconda met degli anni Sessanta que-ste strutture rimangono allo stato potenziale, diventando operativedopo le trasformazioni sociali e le tensioni seguite al 1968.

    La violenza politica, i tentativi eversivi e le stragi neofascistedel quinquennio 1969-1974 si spiegano, quindi, allinterno di un con-

    testo eversivo unico chiaramente leggibile. Nella seconda met de-gli anni Settanta, continua lanalisi di Pellegrino, lo scenario inter-nazionale tende a mutare: al terrorismo di destra si aggiunge il ter-rorismo di sinistra, nei confronti del quale lo Stato sembra incapa-

    ce di rispondere, dimostrando esitazioni e debolezze che raggiun-gono il loro culmine nel 1978, in occasione del rapimento e dellas-sassinio di Aldo Moro. Dopo questa fase, conclude la relazione, ilquadro si complica e diventa pi difficile formulare un giudizio sod-disfacente sugli eventi.

    Nella storia dellItalia repubblicana, sintetizza il presidentedella Commissione Stragi nella premessa della Proposta di relazio-ne, emerge in primo luogo la fragilit di una democrazia non sologiovane, ma per oltre mezzo secolo destinata a restare incompiutanella negata possibilit di una reale alternanza delle forze politicheal governo. Nei mesi successivi alla sua presentazione, il testo

    elaborato da Giovanni Pellegrino ha avuto una vasta eco nel dibat-tito pubblico italiano ed stato analizzato e discusso allinterno delmondo politico. La proposta, tuttavia, non ha avuto seguito in Com-missione parlamentare, che ha chiuso i suoi lavori nel 2001 senzaaver approvato alcuna relazione conclusiva sul lavoro svolto. (a.d.)

    Parole chiave:

    Anticomunismo - Brigate Rosse (BR) - Caso Moro -Comunismo - Documento Commissione Stragi - PartitoComunista Italiano (PCI) - Strutture segrete - Tentativi eversivi- Terrorismo - Terrorismo di estrema destra - Terrorismo diestrema sinistra

    8Luci sulle stragiPer la comprensionedelleversione e delterrorismo

    Commissione parlamentaredinchiesta sul terrorismo inItalia e sulle cause dellamancata individuazione dei

    responsabili delle stragi,Giovanni PellegrinoMilano, Lupetti, 1996, 160 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 677

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    29/271

    18 PARTE I

    La pubblicazione vuole essere un contributo alla conoscen-za di elementi di verit che si possono desumere da fonti fa-cilmente accessibili, relativamente a episodi che fanno parte del-la nostra storia e del nostro presente. Il libro, curato dalle Asso-ciazioni di familiari vittime per stragi, apre il suo percorso con le-lenco delle vittime delle stragi a partire da quella di Portella dellaGinestra (compiuta dalla mafia contro un corteo di lavoratori il 1

    maggio del 1947) fino agli attentati mafiosi in via dei Georgofili a Fi-renze (27 maggio 1993) e a Milano in via Palestro (27 luglio 1993).Le stragi sono considerate dagli autori come una brutale

    manifestazione del fare politica e il loro uso volto allinstaurazio-ne di un ordinamento autoritario, supportato da leggi di restrizionedella libert personale giustificate con il pretesto di essere pro-mulgate in funzione antiterrorismo. Lo stragismo dunque volutoda apparati dello Stato, quali servizi segreti, forze di polizia e ma-gistratura; da logge massoniche (per esempio la P2, associazioneche non si pone il fine politico di pervenire al governo del sistema,bens quello di esercitarne il controllo inserendosi in alcuni dei

    processi fondamentali dai quali lazione di governo nasce e si di-spiega) e da strutture sconosciute al Parlamento come nel casodi Gladio (organizzazione segreta nata nel dopoguerra in funzioneanticomunista, intenzionata a bloccare con le armi uneventualeinvasione da est o una presa del potere violenta da parte del Par-

    tito Comunista Italiano, ma si sospetta anche a contrastarne la-scesa elettorale o lentrata nellarea di governo). Vi quindi un uti-lizzo delle stragi volto al condizionamento politico e sociale, deno-minato strategia della tensione, finalizzato a convogliare consen-so elettorale verso il potere stesso, che si fa carico del riequili-brio politico con una legislazione di emergenza. La strategia del-la tensione, prima di manifestarsi in tutta la sua violenza con la

    strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, appare in Alto Adi-ge, dove vanno cercate le origini del terrorismo italiano: molti at-

    tentati, compiuti con il coinvolgimento dei servizi segreti, sono ad-debitati ai sudtirolesi che rivendicano lautonomia della propria re-gione dallItalia.

    Per gli autori, il terrorismo si avvale di maschere differenti:quelle neofascista, comunista e della criminalit organizzata. Die-

    tro ad esse, per, c ununica regia: centri di potere che sonosempre rimasti impuniti e, come si legge nella premessa, quandonon fosse possibile smascherarli a livello giudiziario, ne sar al-meno necessaria una sconfessione politica.

    La ricostruzione delle tredici stragi compiute nellItalia re-pubblicana si avvalsa di documenti ufficiali: inchieste giudiziarie eatti processuali, interrogatori, sentenze, ordinanze e documenti del-le Commissioni stragi. Il tutto si chiude con unappendice che pre-senta i nomi degli uomini in carica nel periodo dello stragismo. (a.g.)

    Parole chiave:

    Anticomunismo - Criminalit politica - Eccidio di Portella dellaGinestra - Forze di polizia - Gladio - Loggia P2 - Mafia -Massoneria - Partito Comunista Italiano (PCI) - Servizi segreti -Servizi segreti italiani - Strage di piazza Fontana - Strage di via deiGeorgfili - Strage di via Palestro - Strutture segrete - Terrorismo -Terrorismo di estrema destra - Terrorismo di estrema sinistra -Terrorismo in Alto Adige

    Il terrorismo e le suemaschereLuso politico delle stragi

    Associazioni di familiarivittime per stragiBologna, Pendragon, 1996,94 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 827

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    9

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    30/271

    19SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    Il volume si caratterizza come unantologia di documenti ri-guardanti sia gli atti terroristici, le stragi e i tentati di colpi diStato compiuti in Italia dagli anni Sessanta fino alla prima metdegli anni Ottanta, sia la nascita e levoluzione della complicit trapoteri dello Stato, servizi segreti deviati, mafia, massoneria e mo-vimenti eversivi nellattuazione dei summenzionati crimini.

    La maggior parte dei documenti provengono dallarchivio

    della Commissione parlamentare dinchiesta sul terrorismo in Ita-lia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabilidelle stragi (pi brevemente denominata come Commissione stra-gi), lorganismo bicamerale costituito dal Parlamento nel 1988 conil fine di far luce sullimpunit pressoch totale dei colpevoli del-le stragi e degli attentati che hanno segnato la storia dellItaliacontemporanea. La documentazione comprende anche altri tipidi fonti: atti istruttori e processuali, atti parlamentari di altre Com-missioni dinchiesta, materiale monografico e archivistico, pub-blicistica politica e, infine, inchieste giornalistiche. Lintento deidue autori, il giornalista Paolo Cucchiarelli e il consulente della

    Commissione stragi Aldo Giannuli, quello di rendere il pi pos-sibile al lettore il senso dinsieme dellindagine compiuta dallaCommissione stragi, seguendo il suo stesso filo logico (p. 22).

    Da questa raccolta emerge che le stragi sarebbero stateper decenni uno strumento utilizzato per fini politici. Secondo gliautori, infatti, in Italia la sovranit e la democrazia sarebbero sta-

    te condizionate dalla presenza di un doppio Stato, le cui azionisarebbero state dirette a impedire che gli equilibri politici scatu-riti allindomani del secondo conflitto mondiale fossero alterati.Nellimmediato dopoguerra, uomini della CIA e dei servizi segretiitaliani si sarebbero persuasi a mettere in atto strategie e struttu-re per il contenimento del peso politico del pi forte partito co-

    munista del mondo occidentale. Quella che viene comunementedenominata come strategia della tensione, trasformatasi ben pre-sto in strategia del terrore, sarebbe stata quindi il prodotto e lamanifestazione visibile di questo Stato parallelo. A fronte dellacreazione di strutture militari segrete, per esempio Gladio, talicentri di potere avrebbero assoldato personaggi legati agli am-bienti eversivi della destra neofascista per mettere in atto stragi eattentati, la cui responsabilit sarebbe dovuta ricadere sulle or-ganizzazioni della sinistra.

    Il volume di Cucchiarelli e Giannuli arricchito da uninter-vista a Giovanni Pellegrino, allora senatore del Partito Democra-

    tico della Sinistra (PDS) e presidente della Commissione straginella XII e XIII Legislatura. (b.s.)

    Parole chiave:

    Anticomunismo - Central Intelligence Agency (CIA) - Gladio -Mafia - Massoneria - Partito Comunista Italiano (PCI) - PartitoDemocratico della Sinistra (PDS) - Servizi segreti - Servizi segretiitaliani - Strutture segrete - Tentativi eversivi - Terrorismo -Terrorismo di estrema destra -

    10Lo Stato paralleloLItalia oscura neidocumenti e nelle relazionidella Commissione Stragi

    Paolo Cucchiarelli, AldoGiannuliRoma, Gamberetti, 1997,447 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 1024

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    31/271

    20 PARTE I

    Nel 1987, constatate le enormi difficolt della magistratura aindividuare i colpevoli delle stragi che dalla fine degli anniSessanta hanno insanguinato lItalia, la Camera dei Deputati haapprovato la costituzione di una Commissione dinchiesta per stu-diare il fenomeno e capire i motivi dellimpunit. Le elezioni antici-pate impedirono alla commissione, presieduta dallonorevole Ge-rardo Bianco (Democrazia Cristiana), di portare a termine il lavoro.

    Nel maggio del 1988 fu cos costituita la Commissione Parlamen-tare dinchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della manca-ta individuazione dei responsabili delle stragi (pi brevemente ri-battezzata Commissione Stragi), presieduta da Libero Gualtieri delPartito Repubblicano. Anche questa volta lo scioglimento delle Ca-mere giunse prima del deposito della relazione finale, per cui sta-

    to necessario prorogare a pi riprese il termine di scadenza dei la-vori. Nel corso della X e XI legislatura, alla presidenza stato con-fermato il senatore Libero Gualtieri, mentre nella XII e XIII legisla-

    tura la presidenza stata affidata al senatore Giovanni Pellegrino(Partito Democratico della Sinistra).

    Le attivit della Commissione si sono svolte in gruppi di la-voro ai quali hanno partecipato, come consulenti, alcuni dei mag-giori esperti in materia: Franco Ferraresi, Giorgio Galli e GiuseppeDe Lutiis. Durante le quattro legislature, nellarchivio di PalazzoSan Macuto sono stati raccolti un milione e mezzo di fogli costi-

    tuiti da materiale documentale, atti, documenti istruttori e proces-suali, perizie, testimonianze, studi, sbobinature di oltre 200 audi-zioni. Da questa enorme mole di materiale raccolto scaturita laProposta di relazionedel presidente Giovanni Pellegrino in Com-missione Stragi, depositata nel 1995 ma mai acquisita agli atti del-la Commissione. Tale proposta stata qui pubblicata per intero,divisa in due volumi.

    La Commissione ha analizzato meticolosamente questi qua-rantanni di storia italiana attraverso il susseguirsi di attentati, distragi e di tentati golpe.

    I punti fermi dellinchiesta parlamentare sembrano esseresostanzialmente tre: che gli episodi di copertura messi in atto daiservizi segreti e da alti funzionari dello Stato presupponevano unostretto legame e un compatto tessuto collusivo tra quelle istituzio-ni e i responsabili delle stragi; che esistito un rapporto diretto traalcuni settori politici e istituzionali e la mafia, le logge massoniche,i servizi segreti deviati e i movimenti eversivi di impronta neofa-scista; che, infine, la strage stata uno strumento utilizzato per fi-

    ni politici. Nella prefazione, Fabrizio Rizzi afferma che la fotogra-fia che emerge dalla relazione della Commissione Stragi [...] pidi una storia, finora mai compiuta da uno studioso, ma anche pidi una lezione civile. la memoria, ingombrante e inquietante chelItalia si porta addosso. (b.s.)

    Parole chiave:

    Democrazia Cristiana (DC) - Depistaggi - DocumentoCommissione Stragi - Mafia - Massoneria - Neofascismo -Partito Democratico della Sinistra (PDS) - Partito RepubblicanoItaliano (PRI) - Servizi segreti italiani - Tentativi eversivi -Terrorismo di estrema destra

    LItalia delle stragi

    Fabrizio Rizzi (pref.)Milano, Il Minotauro, 1997-1998, 2 vol., 177+177 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 1175

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    11

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    32/271

    21SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    Realizzato come intervista da parte dei giornalisti Fasanellae Sestieri, questo libro presenta il bilancio dei sette anni (dal1994 al 2001) in cui Giovanni Pellegrino stato presidente dellaCommissione parlamentare dinchiesta sulle stragi. Fin dalliniziodel suo mandato, lex senatore dei Democratici di Sinistra ha ri-fiutato una visione singola e separata dei diversi episodi di terro-rismo, optando invece per una visione di pi ampio respiro, in gra-

    do di mettere in evidenza alcune chiavi di lettura complessive. Ilvolume, quindi, mira alla ricostruzione di quel mosaico genera-le che, come ha scritto lo stesso Pellegrino, ancorch mancan-

    te di numerose tessere e quindi non definito nel dettaglio, gi sipresta ad unutile e non equivoca lettura (p. XX). In particolare,esso si sofferma su tre temi principali: lanomala realt dellItaliaallindomani della fine della seconda guerra mondiale; quellin-sieme di eventi (stragi e tentativi di colpo di Stato) che viene sin-

    tetizzato nellespressione strategia della tensione e che ha ilsuo centro negli anni tra 1969 e 1974; il terrorismo di estrema si-nistra e, soprattutto, lo snodo fondamentale rappresentato dal ra-

    pimento e dallassassinio nel 1978 del presidente della Democra-zia Cristiana, Aldo Moro.La chiave di lettura fondamentale del libro lattenzione

    mostrata verso le origini pi profonde della stagione di violenzapolitica che ha interessato lItalia a partire dalla fine degli anniSessanta e che Pellegrino rintraccia nella anomala situazione po-stbellica del nostro paese. LItalia della seconda met degli anniQuaranta e degli anni Cinquanta infatti un paese anomalo, per-ch ha un sistema democratico giovane e per questo fragile, per-ch attraversato dalle profonde fratture tra Ovest capitalista eEst comunista e tra Nord e Sud del mondo (questa divisione as-segna al nostro paese un ruolo fondamentale nello scacchiere

    del Mediterraneo), perch infine segnato dalla divisione internafra comunisti e anticomunisti. Da queste considerazioni emerge ilcostante interesse, coltivato principalmente dagli Stati Uniti, maanche dagli inglesi, dai tedeschi, dai francesi e dagli israeliani, amantenere un certo tasso di instabilit in Italia e a frenare le spin-

    te verso una politica di maggior attivismo internazionale. questa, allora, la fotografia dellItalia allindomani del se-

    condo conflitto mondiale ed questa la realt da cui partire perdare risposta ai tanti misteri degli ultimi decenni, primi tra tuttiquelli della strategia della tensione e del caso Moro. (a.d.)

    Parole chiave:

    Anticomunismo - Caso Moro - Comunismo - DemocraziaCristiana (DC) - Partito Democratico della Sinistra (PDS) -Tentativi eversivi - Terrorismo - Terrorismo di estrema sinistra

    12Segreto di StatoLa verit da Gladio al casoMoro

    Giovanni Fasanella, ClaudioSestieriTorino, Einaudi, 2000, 250 p.

    Collocazione CLD:

    CRIMA 1378; CRIMA 1504

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    33/271

    22 PARTE I

    Il volume raccoglie le relazioni presentate al convegno Co-me studiare il terrorismo e le stragi: fonti e metodi organiz-zato dal CEDOST (il Centro di documentazione storico-politica sul-lo stragismo) a Bologna nel novembre del 1999. I contributi deglistudiosi che vi hanno preso parte e che appartengono a discipli-ne differenti, mirano a fornire un vasto panorama di ricerca sulle

    tematiche in questione, individuando le metodologie da usare e

    le fonti dalle quali partire per uno studio approfondito.Lo storico Nicola Tranfaglia sottolinea come il fenomenodello stragismo e quello della strategia della tensione, cio lin-sieme di stragi e tentativi eversivi che ha caratterizzato la storiadellItalia repubblicana tra la fine degli anni Sessanta e la metdegli anni Settanta, non possano essere studiati senza la conte-stualizzazione della guerra fredda e senza tener conto del ruo-lo attivo dei servizi segreti dei due blocchi: quello occidentale equello sovietico. Una precisazione dalla quale, a giudizio dello sto-rico, non si pu prescindere e che mira a definire un ambito spe-cifico nel quale muoversi. Particolarmente interessanti risultano

    essere i contributi di Paola Carucci, allepoca direttore dellAr-chivio Centrale dello Stato, e del magistrato Giovanni Tamburino,poich costruiscono una sorta di mappa delle fonti.

    In particolare la Carucci focalizza la sua attenzione sullefonti disponibili e quelle ancora da acquisire, premettendo che

    tutte quelle disponibili presentano specifici problemi di analisi edevidenziando per ciascun filone dindagine vantaggi e svantaggi.Le fonti disponibili vengono suddivise in fonti a stampa, inchiesteparlamentari, sentenze dei processi, memorie dei protagonisti(fonti che risultano essere le pi difficili da trattare, causa le omis-sioni pi o meno volontarie, le manipolazioni dei fatti o la defor-mazione dei ricordi), opere pubblicistiche volte a ricostruire il cli-

    ma politico di un periodo storico, e ancora fonti archivistiche, po-co rilevanti per la relatrice poich molte vicende giudiziarie sonoancora in corso. Tra le fonti da acquisire si fa riferimento agli ar-chivi inaccessibili dei servizi segreti, dellArma dei carabinieri edella Polizia di Stato, nonch quelli degli organi giudiziari.

    Relativamente alla metodologia da segnalare il ruolo svol-to dallIstituto Cattaneo, la cui ricerca sulle Brigate Rosse ha per-messo la costituzione di un fondo archivistico che raccoglie i ma-

    teriali pi diversi, dagli articoli di giornale alle interviste ai prota-gonisti della lotta armata. Infine, tra gli altri, si evidenzia il contri-buto di Andrea Forlivesi, dottore di ricerca in Criminologia, che

    nel suo resoconto intitolato Lanalisi degli eventi terroristici at-traverso lo studio delle vittime sottolinea limportanza della vitti-ma come fonte di studio. Gli atti sono stati raccolti dal direttoredel CEDOST, Cinzia Venturoli. (a.g.)

    Parole chiave:

    Anticomunismo - Arma dei carabinieri - Brigate Rosse (BR) -Comunismo - Forze di polizia - Servizi segreti - Servizi segretiesteri - Tentativi eversivi - Terrorismo - Terrorismo di estremasinistra

    Come studiare il terrorismoe le stragiFonti e metodi

    Cinzia Venturoli (a cura di)Venezia, Marsilio, 2002, 124 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 1871; CRIMA 1872

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    13

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    34/271

    23SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    Il giornalista Gianni Flamini, autore di diversi saggi e inchie-ste sugli anni bui della Repubblica Italiana, ricostruisce me-ticolosamente i momenti principali della storia dellAlto Adige, apartire dal 1919 per arrivare fino ai giorni nostri, focalizzando lat-

    tenzione su due aspetti tra loro strettamente collegati. Il primo, dicarattere politico-diplomatico, inerente alla risoluzione delle con-

    troversie internazionali tra Stati (Italia e Austria); il secondo rela-

    tivo alle trame occulte dei servizi di sicurezza occidentali in col-laborazione con gruppi paramilitari di ispirazione nazi-fascista, icui progetti sono rimasti quasi sempre avvolti da una coltre di im-penetrabilit.

    Le fonti cui attinge lautore sono gli atti di tipo giudiziario edelle commissioni parlamentari di inchiesta, senza ignorare lefonti della carta stampata, e cio di quei quotidiani locali e nazio-nali che hanno seguito le vicende in modo cronachistico o chehanno contribuito a tenere alta la tensione tra lirredentismo sud-

    tirolese e lo Stato italiano, nonch tra le differenti comunit pre-senti in Sudtirolo: quella di lingua italiana e quella di lingua tede-

    sca. LAlto Adige, oggetto del contendere tra Austria e Italia, stato per anni visto come baluardo contro ipotetiche invasioni delblocco comunista, motivo per cui furono create, sotto legida del-lalleanza atlantica, le cosiddette Stay Behind nets, ossia struttu-re clandestine con funzioni di spionaggio e sabotaggio contro ilpericolo rosso.

    Dalla ricostruzione storica di Flamini emerge che negli an-ni Sessanta, per fronteggiare il terrorismo separatista del Sudti-rolo, i servizi segreti italiani (con lappoggio della NATO) speri-mentarono quella che verr definita strategia della tensione. Insintesi utilizzarono elementi neofascisti italiani per la realizzazio-

    ne di attentati la cui responsabilit era da attribuire al terrorismoaltoatesino. Luso delle stragi per condizionare la vita politica delpaese attraverso le reazioni emotive dellopinione pubblica verrriproposto (a partire dalleccidio di piazza Fontana del 12 dicem-bre 1969) per sconfiggere il nuovo nemico interno rappresentatodai movimenti sociali.

    Il volume si conclude elencando i nomi degli uomini dei ser-vizi segreti e degli ufficiali dei Carabinieri legati a pratiche illega-li e attivi prima in Alto Adige e poi sullintero territorio della Re-pubblica. Tutte persone che hanno quasi sempre potuto giovar-si, alla fine, di proscioglimenti e assoluzioni (p. 169). (a.g.)

    Parole chiave:

    Anticomunismo - Arma dei carabinieri - Comunismo -Neofascismo - North Atlantic Treaty Organization (NATO) -Servizi segreti - Servizi segreti esteri - Servizi segreti italiani -Strage di piazza Fontana - Strutture segrete - Terrorismo -Terrorismo di estrema destra - Terrorismo in Alto Adige

    14Brennero connectionAlle radici del terrorismoitaliano

    Gianni FlaminiRoma, Editori Riuniti, 2003,189 p.

    Collocazione CLD:

    CRIMA 1948

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    35/271

    24 PARTE I

    La strage di Statoricostruisce, a distanza di un anno e ini-zialmente in forma rigorosamente anonima, gli avvenimentie i retroscena della strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969,quando una bomba posta allinterno della Banca Nazionale del-lAgricoltura caus 16 morti e 90 feriti, e dello scoppio di altre trebombe a Roma alla Banca Nazionale del Lavoro. Linchiesta, co-me si desume dalla nota degli autori, opera di un gruppo di mi-

    litanti della sinistra extra-parlamentare, coordinati dallavvocatoEduardo Di Giovanni e dal giornalista Marco Ligini. Il libro, quindi,nasce e parla a nome del movimento che ha animato le piazze nelbiennio 1968-69 e che diventa il principale bersaglio della repres-sione: il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli muore pochi giornidopo la strage, cadendo dal quarto piano della Questura di Mila-no; il ballerino anarchico Pietro Valpreda viene subito indicato co-me responsabile dellattentato di piazza Fontana (sar proscioltodefinitivamente solo dopo molti anni e travagliate vicende pro-cessuali).

    Si tratta di un libro-inchiesta che mira a evidenziare le con-

    nessioni tra lambiente neofascista e differenti livelli dellappara-to dello Stato (servizi segreti, forze di polizia), a documentare leinfiltrazioni neofasciste nei circoli anarchici e nel movimento stu-dentesco universitario, e a denunciare luso da parte dello Statodella destra estrema (soprattutto i gruppi di Ordine Nuovo, fon-dato nel 1954-55 da Pino Rauti, e Avanguardia Nazionale, fondatanel 1962 da Stefano Delle Chiaie) con lobiettivo di favorire una-zione repressiva contro il movimento sessantottino. Lo scritto anzi una vera e propria controinchiesta, condotta indagando nelmondo delleversione neofascista, che cominci allindomani del-la strage e che ha riscosso grande successo, anche al di fuori delmovimento, sia per la diffusione capillare, sia perch venne af-

    fermata una verit scomoda. Gli autori tentano infatti di dimo-strare come lattentato del 12 dicembre sia stato in realt unastrage di Stato, ossia che lo Stato abbia avuto implicazioni di-rette: Non ci stupisce n ci indigna scrivono nella nota il ri-corso dei padroni alla strage e la trasformazione di 16 cadaveri informula di governo; n che lapparato ne copra le responsabilitcon lassassinio e lincarcerazione degli innocenti [...].

    Il volume, dedicato a Pinelli e al magistrato romano OttorinoPesce, restituisce per intero la drammaticit del clima che si re-spirava allindomani delleccidio, la tensione per gli avvenimentiaccaduti, la paura di un possibile colpo di Stato fascista che sem-

    brava concretizzarsi agli occhi di una parte del movimento e divasti settori della societ italiana. (a.g.)

    Parole chiave:

    Avanguardia Nazionale (AN) - Depistaggi - Forze di polizia -Movimento anarchico - Neofascismo - Ordine Nuovo (ON) -Servizi segreti - Servizi segreti italiani - Stragismo - Tentativieversivi - Terrorismo - Terrorismo di estrema destra

    La strage di StatoControinchiesta

    Eduardo M. Di Giovanni,Marco Ligini (a cura di)Roma, Samon e Savelli,1970, 160 p.

    Collocazione CLD:

    CRIMA 596 (edizione diAvvenimentidel 1993)

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    La

    stragedipiazzaFontana(Milano)

    15

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    36/271

    25SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    La

    stragedipiazzaFontana(Milano)

    Scritto allindomani delle decisioni del giudice Gerardo DAm-brosio di disporre la riesumazione del cadavere dellanarchi-co Pino Pinelli e di rinviare a giudizio per omicidio colposo il com-missario Luigi Calabresi e altri cinque appartenenti alle forze del-lordine (autunno 1971), il libro della Cederna si configura sia comeun resoconto particolareggiato dei fatti seguiti alla morte di Pinel-li, precipitato da una finestra della Questura di Milano nella notte

    tra il 15 e il 16 dicembre 1969, sia come un accorato appello affin-ch venga fatta luce su una vicenda grave ed inquietante. La ri-costruzione dei fatti, pur supportata da documenti e interviste, ilrisultato dellappassionata testimonianza dellautrice, Camilla Ce-derna, redattrice e inviata de LEspresso.

    La Cederna, una tra i primi reporter accorsi per documenta-re la morte dellanarchico, assistette alla conferenza stampa in-detta la notte del 16 dicembre 1969 dalle forze dellordine, durantela quale esse affermarono che Pinelli si era gettato dalla finestraperch messo di fronte alle prove inconfutabili della sua respon-sabilit nella strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969). La gior-

    nalista, come del resto molti altri suoi colleghi, inizi nei suoi arti-coli a evidenziare i molti interrogativi sulla versione ufficiale forni-ta dalla Questura. I dubbi delle prime ore aumentarono sino a spin-gere la polizia a modificare le prime dichiarazioni; ma i rammendi,stando a quanto afferma lautrice, riuscirono soltanto a estenderelo strappo che dovevano coprire. Il caso Pinelli, frettolosamen-

    te archiviato, fu riaperto in seguito alla querela per diffamazionesporta dal commissario Calabresi contro Pio Baldelli, direttore diLotta Continua, organo di stampa dellomonima organizzazione ex-

    traparlamentare di sinistra. Fin dai primi mesi del 1970, il giornaleaveva indicato a pi riprese Calabresi come il responsabile dellamorte di Pinelli. Il processo Calabresi-Lotta Continua, sottolinea

    la Cederna, fu la prima occasione ufficiale per accertare la veritsulla morte dellanarchico; ne uscirono ambiguit, menzogne econtraddizioni, spiegabili, suggerisce la giornalista, soltanto in pre-senza di una verit da nascondere ad ogni costo. Quando il presi-dente della Corte, Biotti, dispose la riesumazione del cadavere diPinelli per una necroscopia, lavvocato di Calabresi, Lener, che in

    tutti i modi aveva cercato di evitare una nuova autopsia (verosi-milmente, si afferma nel libro, per evitare che emergessero ele-menti scottanti), ricus Biotti accusandolo di avergli anticipato laconclusione del procedimento. Tuttavia, il rinvio a nuovo ruolo delprocesso non riusc a fermare laccertamento dei fatti: il 15 set-

    tembre 1971, sulla base della denuncia per omicidio colposo pre-sentata dai familiari di Pinelli, si apr una nuova inchiesta. (b.s.)

    Parole chiave:

    Depistaggi - Forze di polizia - Lotta Continua - Movimentoanarchico - Stragismo

    16PinelliUna finestra sulla strage

    Camilla CedernaMilano, Feltrinelli, 1971, 153 p.

    Collocazione CLD:CRIMA IC 483

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    37/271

    26 PARTE I

    Il volume prende le mosse dalle rivelazioni di Guido Lorenzonche portarono allincriminazione di Pino Rauti, Giovanni Ven-tura e Giorgio Freda, tutti esponenti della destra radicale (il set-tore dellestrema destra neofascista che apertamente ha soste-nuto luso della violenza per il perseguimento di fini politici), per lastrage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969. Per lo stesso epi-sodio era indagato anche lanarchico Pietro Valpreda. Marco

    Sassano, collaboratore di molti quotidiani, settimanali e riviste, af-ferma che di testimoni morti in circostanze misteriose, in suicidiinspiegabili, di testimoni spariti dalla circolazione, rifugiati in pae-si stranieri o rinchiusi in manicomio la vicenda che ruota attornoalla strage di piazza Fontana ne ha a decine sia per quanto ri-guarda listruttoria contro Rauti, Freda e Ventura che per quellacontro Valpreda e compagni (p. 117).

    Lautore ricostruisce queste scomparse, spesso archiviatecome suicidi, sia attraverso lanalisi di verbali di interrogatorio,

    testi di intercettazioni telefoniche e accertamenti promossi dalleindagini giudiziarie aperte tra il 1969 e il 1972, sia attraverso arti-

    coli di settimanali e quotidiani. Il suo intento quello di dimostra-re che questa lunga sequenza di morti misteriose legata allastrategia della tensione, il disegno eversivo che, attraverso la co-stante minaccia di attentati e stragi, permise di condizionare lavita politica italiana dalla fine degli anni Sessanta alla prima metdegli anni Settanta.

    Nel quadro tracciato dallautore, dietro alle stragi e agli at-ti terroristici del triennio 1969-1972, ci sarebbe stata la volont dialcuni esponenti della destra radicale (finanziati in larga parte dalregime dittatoriale di ispirazione fascista dei colonnelli greci) e disettori deviati dei servizi segreti (a loro volta controllati dai sevizistatunitensi della CIA) di screditare i movimenti di sinistra e per-

    mettere una stabilizzazione al centro del potere politico. Oltre acentrare questo obiettivo primario, sostiene Sassano, la strategiadella tensione avrebbe cercato costantemente di eliminare le

    tracce della propria esistenza: dietro alla lunga serie di morti ac-cidentali o suicidi, lautore intravede infatti la volont deglistrateghi della tensione di coprire se stessi e le loro azioni siaattraverso lindividuazione di capri espiatori su cui far ricadere lacolpa delle stragi e degli attentati terroristici, sia attraverso leli-minazione di testimoni scomodi o persone che sapevano trop-po. (b.s.)

    Parole chiave:

    Central Intelligence Agency (CIA) - Depistaggi - Movimentoanarchico - Neofascismo - Servizi segreti - Servizi segreti esteri -Servizi segreti italiani - Stragismo - Strategia della tensione -Terrorismo - Terrorismo di estrema destra

    La politica della strageMarco SassanoPadova, Marsilio, 1972, 319 p.

    Collocazione CLD:CRIMA F 13

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    La

    stragedipiazzaFontana(Milano)

    17

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    38/271

    27SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    La

    stragedipiazzaFontana(Milano)

    Questo testo tratto dallomonimo spettacolo teatrale scrit-to, diretto e interpretato da Dario Fo e portato in scena per laprima volta a Roma il 7 dicembre 1972 dal Collettivo Teatrale LaComune. Rispetto alle precedenti due edizioni, il volume analiz-zato che risale al 1974 stato arricchito da una introduzione incui Dario Fo ricostruisce e illustra i temi politici di fondo, da unacronologia storico-politica della strage di Stato dal 1969 al 1974

    e da quattro appendici che raccolgono altrettanti documenti attia rafforzare lo scopo, che il testo si pone, di alimentare una di-scussione sulla storia recente dellItalia.

    Dario Fo attore, autore e regista di indubbio valore, distin-tosi da sempre per il suo impegno civile; nel 1997 lAccademia diSvezia gli ha assegnato il premio Nobel per la Letteratura perchcon una fusione di divertimento e impegno, apre i nostri occhiagli abusi e alle ingiustizie sociali, collocandoli nella pi ampiaprospettiva storica.

    Pum, pum! Chi ? La polizia!porta avanti il discorso iniziatocon Morte accidentale di un anarchico(1970), spettacolo che pre-

    sentava in forma farsesca la vicenda della morte dellanarchicoPino Pinelli (avvenuta pochi giorni dopo la strage di piazza Fonta-na del 12 dicembre 1969, nel corso di un interrogatorio allinternodella Questura di Milano). Oltre al tema principale, vale a dire lastrategia messa in atto dai poteri dello Stato per soffocare le aspi-razioni di rinnovamento provenienti dal basso, viene ripreso, in-fatti, sia laspetto di teatro-cronaca, sia il linguaggio e il genere

    teatrale della farsa grottesca.Dario Fo afferma nella sua introduzione che il teatro popo-

    lare da sempre ha usato del grottesco, della farsa la farsa uninvenzione del popolo per sviluppare tutti i discorsi pi dram-matici []. Perch la risata rimane veramente nel fondo dellani-

    mo con un sedimento feroce che non si stacca. Perch la risatafa evitare uno dei pericoli maggiori, che la catarsi (p. 11). Lospettacolo si svolge in un ufficio affari riservati del Ministerodegli Interni; gli avvenimenti pi tragici del triennio 1969-1972 so-no ricostruiti dal punto di vista del potere, ossia di quei dirigentiche, secondo lautore, hanno messo in moto la macchina dellastrage di Stato per difendere lordine costituito. (b.s.)

    Parole chiave:

    Movimento anarchico - Stragismo - Strategia della tensione -Ufficio Affari Riservati

    18Pum, pum! Chi ? Lapolizia!Dario FoVerona, Bertani, 1972, 298 p.

    Collocazione CLD:CRIMA 261

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    39/271

    28 PARTE I

    Il volume contiene la requisitoria che il sostituto procurato-re della Repubblica di Milano, Emilio Alessandrini, ha depo-sitato nel 1974 per il processo sulla strage di piazza Fontana del 12dicembre 1969 e per gli attentati dinamitardi del 1969. Linchiestanacque dalle dichiarazioni di Guido Lorenzon che, a fronte di unasottovalutazione iniziale, portarono prima allidentificazione di ungruppo eversivo della destra radicale (il settore dellestrema de-

    stra neofascista che manifestamente ha sostenuto luso della vio-lenza per il perseguimento di scopi politici), di cui facevano partetra gli altri Franco Freda e Giovanni Ventura, e poi allincrimina-zione di questi ultimi per la strage di piazza Fontana.

    Sebbene il volume lasci ampio spazio alla requisitoria, nonmancano le osservazioni e i commenti dei due curatori. MarcoSassano un giornalista che collabora con diversi quotidiani esettimanali; si occupato lungamente di questioni legate allastrategia della tensione e in una sua precedente pubblicazione(La politica della strage) ha gi affrontato i temi collegati alle di-chiarazioni rese da Lorenzon. Anche Roberto Pesenti si occu-

    pato di strategia della tensione e in particolare dei processi perla strage di piazza Fontana; in una sua pubblicazione (Le stragi delSID) ha affrontato le questioni relative al coinvolgimento degli uo-mini dei servizi segreti italiani nella progettazione, messa in ope-ra e successiva azione di copertura, della strage del 12 dicembre1969.

    Nella sua requisitoria, Alessandrini cerc di ricomporre ilmosaico dei 22 attentati compiuti nel corso del 1969 (dal 15 aprileal 12 maggio: al palazzo di giustizia di Torino e Roma, due al retto-rato di Padova, alla fiera e alla stazione di Milano; al palazzo digiustizia di Milano del 24 luglio, i 10 ai treni dell8 e 9 agosto; apiazza Fontana, alle banche milanesi e romane e allAltare della

    Patria del 12 dicembre), inserendoli in un contesto generale.Linchiesta cerc, inoltre, non solo di individuare gli autori

    materiali degli attentati, ma anche gli ispiratori e chi si adoperper coprire i responsabili e sviare le indagini. Per i promotori del-lassociazione eversiva afferma Alessandrini nella requisitoria vale il principio che essi debbano rispondere di tutti i reati con-nessi allattuazione del programma, mentre per gli esecutori ma-

    teriali dei delitti vale quello della responsabilit dei reati stretta-mente legati alla loro attivit nellassociazione. (b.s.)

    Parole chiave:

    Depistaggi - Documento giudiziario - Neofascismo - Servizisegreti - Servizi segreti italiani - Stragismo - Strategia dellatensione - Terrorismo - Terrorismo di estrema destra

    Fiasconaro e AlessandriniaccusanoLa requisitoria su la stragedi Piazza Fontana e lebombe del 69

    Roberto Pesenti,Marco Sassano (a cura di)Padova, Marsilio, 1974, 287 p.

    Collocazione CLD:CRIMA F 12

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    La

    stragedipiazzaFontana(Milano)

    19

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    40/271

    29SCHEDE

    1

    Lestragielastrategiadellatensione

    La

    stragedipiazzaFontana(Milano)

    Il volume prende in esame il caso del trasferimento a Catan-zaro dellinchiesta condotta dai giudici Emilio Alessandrini eGerardo DAmbrosio sulla strage di piazza Fontana del 12 dicem-bre 1969; esso raccoglie, oltre alle considerazioni dellautore, im-portanti atti istruttori e il testo della requisitoria dei due giudici mi-lanesi, definita da Pesenti un atto di coraggio e fede nelle istitu-zioni democratiche e insieme una risposta allarroganza del pote-

    re (p. 8).Alessandrini e DAmbrosio, afferma Roberto Pesenti, ave-vano individuato non solo lambiente in cui matur lorganizzazio-ne della strage e le basi teoriche che ne facevano da sfondo, maanche gli uomini che lattuarono. Insieme ai due imputati princi-pali, Giovanni Ventura e Franco Freda, venne coinvolto nellin-chiesta Guido Giannettini, giornalista de Il Secolo dItalia (organodi stampa del Movimento Sociale Italiano) ed esperto in affari estrategie militari, con laccusa di attivit sovversiva e concorso instrage. Secondo la ricostruzione dei due giudici milanesi Giannet-

    tini era un agente segreto del SID, legato con rapporto organico

    allo Stato Maggiore della Difesa.Secondo lautore, i due giudici milanesi riuscirono a racco-gliere prove indiscutibili sul coinvolgimento di Giannettini e sulleconnivenze di uomini del SID e dello Stato Maggiore nella stragedi piazza Fontana, ma si scontrarono con il muro di omert e men-zogne dellallora capo di Stato Maggiore della Difesa ed ex co-mandante del SID, lammiraglio di squadra Eugenio Henke, il qua-le, nel tentativo di proteggere Giannettini (che, del resto, era giespatriato in Argentina in aprile), oppose nel luglio del 1973 il se-greto militare sulle attivit del giornalista per conto dei servizi se-greti. Sei mesi dopo, Giannettini fu rinviato a giudizio per attivitsovversiva culminata nella strage di piazza Fontana.

    La svolta delle indagini si ebbe allorch il ministro della Di-fesa, Giulio Andreotti, decise di rimuovere informalmente il segre-

    to politico-militare sulle funzioni svolte dallagente Zeta, nomein codice di Giannettini, confermando nel giugno del 1974 che ilgiornalista era un informatore del SID. Il 12 agosto dello stesso an-no, Giannettini si rec allambasciata italiana a Buenos Aires, an-nunciando la sua intenzione di costituirsi allautorit giudiziaria ita-liana, e il 14 successivo fu arrestato allaeroporto di Milano e tra-dotto in carcere.

    Secondo Pesenti, i tentativi di proteggere Giannettini mira-vano a ostacolare le indagini istruttorie di Alessandrini e DAm-

    brosio, indagini che, avendo squarciato il velo sulle collusioni tramovimenti eversivi neofascisti e servizi segreti, ormai prendeva-no di mira il SID. Il proseguimento delle indagini sarebbe statobloccato dalla Corte di Cassazione, che il 12 dicembre del 1974 tol-se ai due giudici il caso e trasfer il processo a Catanzaro. (b.s.)

    Parole chiave:

    Depistaggi - Movimento Sociale Italiano (MSI) - Segreto diStato - Servizi segreti - Servizi segreti italiani - ServizioInformazioni Difesa (SID) - Stragismo - Terrorismo -Terrorismo di estrema destra

    20Le stragi del S.I.D.I generali sotto accusaRoberto PesentiMilano, Mazzotta, 1974, 135 p.

    Collocazione CLD:CRIMA F 11

  • 7/29/2019 Regione Toscan - Il Terrorismo e Le Stragi. Strumenti Di Studio

    41/271

    30 PARTE I

    Il 12 dicembre del 1974 la Corte di Cassazione tolse ai giudicimilanesi Gerardo DAmbrosio e Emilio Alessandrini il pro-cesso per la stage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e lo tra-sfer a Catanzaro.

    Insieme ai due imputati principali, Giovanni Ventura e Fran-co Freda, nellindagine dei due giudici milanesi fu coinvolto GuidoGiannettini, giornalista de Il Secolo dItalia, esperto di affari e stra-

    tegie militari, accusato di essere un agente segreto del SID (il Ser-vizio Informazione Difesa) e di essere legato organicamente allestrutture dello Stato Maggiore della Difesa. Laccertamento dellaverit sul caso Giannettini fu tuttaltro che semplice, tanto che sul-le sue attivit fu posto il segreto politico-militare da parte dei ser-vizi segreti e dello Stato Maggiore. Nel giugno 1974, finalmente,lallora ministro della Difesa, Giulio Andreotti, decise di rimuovereinformalmente il segreto e di confermare in una famosa intervistaal settimanale Il Mondo il ruolo ricoperto da Giannettini comeagente Zeta. Il successivo trasferimento del processo da Mila-no a Catanzaro gett sulla Corte di Cassazione il sospetto di voler

    impedire ai giudici milanesi di far piena luce sulle connivenze traeversione di destra, servizi segreti e ministero della Difesa.Il volume di Carla Mosca ricostruisce le fasi salienti del

    quarto processo per la strage di piazza Fontana, che si aperto il18 gennaio del 1977 davanti alla Corte dAssise di Catanzaro. Taleprocesso si caratterizz per aver approfondito, sulla scia di quan-

    to delineato da DAmbosio e Alessandrini, le responsabilit di al-cuni agenti del SID e dello Stato Maggiore della Difesa nella mes-sa in opera della strategia della tensione, almeno in relazione allastrage di piazza Fontana.

    I giudici di Catanzaro prestarono particolare attenzione alcaso Giannettini. Nella sentenza del 1 dicembre del 1977, la Cor-

    te di Assise ha affermato che era tuttaltro che estraneo al proce-dimento il tentativo di far luce anche sulle circostanze e sulle per-sone che ebbero parte nella procedura di opposizione del segre-

    to militare per la tutela di Giannettini, al fine di accertare se e inquali organismi dellapparato statale, vi fossero state complicit,illecite protezioni, pesanti colpevolezze, oppure semplici errori divalutazione nei complessi fatti che costituiscono oggetto del pro-cedimento.

    Abbandonare tale tentativo proseguiva la Corte equi-varrebbe a mutilare, con anticipata e inammissibile abdicazionealla ricerca della verit, lindagine giudiziaria, indirizzandola solo

    verso lidentificazione della manovalanza adoperata per lesecu-zione materiale dei singoli attent