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VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO in GERMANIA 11 15 Giugno 2012 Relazione di viaggio Articolo testimonianza Maria Antonietta Cossu, Orto urbano Amici della Terra “La felicità ha molte facce. Viaggiare probabilmente è una di queste. Affida i fiori a chi sappia badarvi e incomincia. O ricomincia. Nessun viaggio è definitivo” JOSE’ SARAMAGO

Relazione di viaggio

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Articolo Testimonianza, Maria Antonietta Cossu, Orto urbano Amici della Terra

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VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO in GERMANIA 11 – 15 Giugno 2012

Relazione di viaggio

Articolo testimonianza

Maria Antonietta Cossu,

Orto urbano Amici della Terra

“La felicità ha molte facce. Viaggiare probabilmente è una di queste. Affida i

fiori a chi sappia badarvi e incomincia. O ricomincia. Nessun viaggio è definitivo”

JOSE’ SARAMAGO

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Articolo Testimonianza di Maria Antonietta Cossu, Orto urbano Amici della Terra

VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO in GERMANIA 11 – 15 Giugno 2012

Relazione di viaggio

Ho trovato molto interessante il progetto EU’GO sin dal primo incontro organizzato nell’ufficio del

Cemea e ho quindi accolto con entusiasmo la proposta di partecipare al viaggio in Germania. Ho dunque

affidato non solo i fiori ma anche le verdure del mio orto urbano, seguendo il consiglio di Josè

Saramago, per recarmi a Postdam presso la Projecthaus.

L’incontro con cittadini provenienti da altri Stati Europei (Francia, Spagna, Inghilterra e l’ospitante

Germania) è stato stimolante e significativo, superando di gran lunga le aspettative. Sedersi intorno a

un tavolo e confrontare le diverse esperienze di orti urbani o giardini condivisi, ha reso possibile una

maggior conoscenza delle realtà sociali e urbane delle città coinvolte nel progetto.

Uno degli aspetti, a mio parere, più significativi è stato quello di percepire un comune denominatore che

anima le iniziative dei cittadini nei confronti del verde urbano e il loro rapporto con l’orticoltura.

Infatti le diverse realtà, ad eccezione del parco aristocratico presentato dall’unico inglese presente,

rispondono a bisogni comuni condivisi da gruppi o singoli cittadini da un lato spinti dal desiderio di

ridare vita a zone degradate o lasciate in stato di abbandono per interessi o piani urabanistici non

attuati e dall’altro l’esigenza, in periodo di grave crisi economica, di produrre ortaggi biologici per l’

autoconsumo.

Nell’incontro in Germania è emerso con forza un approccio politico/sociale che vede gli orti urbani come

luogo d’ incontro e scambio in cui persone eterogenee si improvvisano progettisti, giardinieri, animatori

sociali, curano insieme o individualmente il loro piccolo eden promuovendo al contempo attività

didattiche e culturali. Trasformando la cura dell’orto o del giardino in occasioni di socialità, d’ inclusione

sociale e integrazione delle comunità straniere.

Esempi significativi i 2 orti visitati a Berlino : il Ton Steine Garden e l’ Allmende-Kontor. Il primo ha

maggiori analogie con la situazione romana e quella dell’orto di Barcellona del quartiere Xino, in quanto

si tratta di area urbana residuale, occupata da cittadini e autogestita con coltivazioni in terra.

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VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO in GERMANIA 11 – 15 Giugno 2012

Il secondo ha rappresentato l’esperienza più sorprendente : orti inediti e precari ma dotati di una forza

creativa dirompente. Collocati nell’area dell’ aeroporto di Berlino ovest, occupano una piccola porzione

del campo e dietro il compenso di un contributo annuo, danno la possibilità agli abitanti del quartiere di

dar libero sfogo alla passione per il giardinaggio e offrono occasioni di socialità. Dal momento che in un

prossimo futuro si prevede un grosso intervento urbanistico ed edificatorio, il limite imposto di non

coltivare in terra, ha stimolato la fantasia, rendendo particolarmente originali e vernacolari questi

piccoli orti, espressione di una natura domestica e quotidiana che rivendica un’estetica autonoma,

frutto di una libertà creativa assoluta.

Molto interessante è stata anche la visita al Prinzessinengarten, in cui un piccolo gruppo di cittadini

occupa un lotto nel centro di Berlino, salvandolo da speculazioni edilizie, coltivando ortaggi bio in ogni

sorta di contenitori e promuovendo la vendita a km 0.

Per quanto riguarda l’ esperienza a Postdam, oltre al giardino della Projecthaus, in cui si sperimentano

coltivazioni, la visita al giardino creato accanto ad una scuola, riprendendo la tradizione viva all’Est, ci

ha colmati di gioia per la presenza dei bambini e per l’ accoglienza che ci è stata riservata in un angolo

di paradiso.

Aspetto rilevante è stato constatare come la permacultura si stia diffondendo seguendo modi e

rapporti che variano in base alle situazioni specifiche e soprattutto al rapporto cittadini e autorità

politiche e amministrative locali. La Spagna e l’Italia presentano delle analogie nel difficile rapporto tra

la cittadinanza attiva e le istituzioni, spesso sorde e indifferenti alle esigenze dei cittadini, mentre si

ha l’impressione che si arrivi più facilmente ad accordi soddisfacenti negli altri Paesi.

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VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO in GERMANIA 11 – 15 Giugno 2012

Per quanto riguarda l’organizzazione del viaggio, non posso che complimentarmi con il Cemea, che ha ben

organizzato gli incontri pre e post visita e ringraziare Ilenia per la dedizione al progetto, il suo

entusiasmo e la sua competenza. E’ stata una meravigliosa compagna che ha facilitato l’interazione con

la sua presenza di spirito e simpatia.

Pienamente soddisfacente è stata anche l’accoglienza alla Projecthaus, che disponendo di un magnifico

spazio aperto ci ha consentito di alternare relax ed impegno, dandoci la possibilità di prolungare, oltre i

tempi stabiliti dal programma, i momenti di condivisione.

Unico punto debole è stata la scelta dell’hotel, bello ma lontanissimo dalla Projecthaus. Questo ha

comportato lunghi tempi di percorrenza sul pubblico trasporto, accorciando lo spazio per la condivisione

e la presentazione delle rispettive realtà, presentate frettolosamente e senza dare la possibilità di un

dibattito.

Ho un’altra osservazione che riguarda i partecipanti: ho trovato carente la presenza inglese che ha

inviato solo una persona e così pure quella francese che ha inviato una coppia proveniente dallo stesso

orto di Marsiglia.

Queste ultime annotazioni non hanno comunque inficiato l’ottimo risultato e la piena soddisfazione

derivante dal viaggio.

In conclusione credo che, se gli obiettivi dei progetti finanziati dalla Commissione Europea, oltre a

promuovere l’apprendimento e la condivisione delle esperienze, mirano a facilitare i rapporti e la

conoscenza tra cittadini delle diverse nazioni europee, questo viaggio ha raggiunto i suoi scopi.

Maria Antonietta Cossu, Giugno 2012