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_______________________________________________________________________________________ DR. DEL REGNO GIUSEPPE VIA V. ALFANO, 35 - 84085 MERCATO SAN SEVERINO (SA) 089821534 - 3393173990
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RELAZIONE TECNICA
Il sottoscritto Dr. Del Regno Giuseppe nato a Montoro Inferiore (AV) il 24.07.1958
e residente alla frazione Piazza di Pandola Via Aia, 18 del Comune di Montoro (AV),
con studio in Via V. Alfano, 35 del Comune di Mercato San Severino (SA), iscritto
all’Ordine Nazionale dei Biologi con n. 36369, su incaricato dei sigg. Russo Raffaele
e Russo Antonio, soci amministratori della società Cipp Sud Snc dei F.lli Russo di
Russo Antonio e Russo Raffaele, con sede legale in Via Casa Russo, 43 del Comune
di Sant’Antonio Abate (NA) ed impianto in Via Buscetto. Lotto n. 5 - Area PIP, -
Località Casarzano, del Comune di Nocera Inferiore (SA), ha provveduto a redigere la
presente relazione tecnica, al fine di ottenere l’autorizzazione regionale ai sensi
dell’art. 208, del D. L.vo. 152/06, per nuovo impianto di recupero rifiuti speciali non
pericolosi.
IMPIANTO PROPOSTO
La società “Cipp Sud Snc”, svolge l’attività di recupero rifiuti speciali non
pericolosi, consistenti in scarti di legname provenienti dalla raccolta differenziata e
da sfridi di aziende artigiane o industriali finalizzata alla produzione di cippato e
segatura da utilizzare come combustibile o come materia prima secondaria per
processi naturali e/o industriali.
Le attività che saranno svolte nell’impianto oggetto di autorizzazione rientrano tra
le operazioni di recupero di rifiuti speciali non pericolosi, individuate nell’allegato C
alla Parte quarta del D. L.vo 152/06 e smi come:
R13 - Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei
punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui
sono prodotti);
R12 - Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a
R11;
R3 - Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi
(comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche).
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INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED URBANISTICO
Inquadramento territoriale
La zona dove è ubicato l’impianto, periferica al centro abitato del Comune di
Nocera Inferiore (SA) è caratterizzata da un’estesa antropizzazione e risulta distante
dal capoluogo circa 1,6 Km. Il paesaggio circostante l’impianto oggi percepibile è un
territorio piuttosto "disordinato" con un misto di capannoni industriali e fabbricati
rurali. La zona d’interesse è servita da strade metropolitane e risulta collegata alla
principale rete viaria provinciale regionale ed autostradale, essendo l’impianto
ubicato a circa 0,9 Km dalla Strada Statale 266. Inoltre il sito è distante dallo svincolo
autostradale di Castel San Giorgio della A30 - Salerno-Caserta circa 3,7 Km e da
quello di Nocera Inferiore dell’A3 Salerno-Napoli circa 4.5 Km.
Ortofoto Comune di Nocera Inferiore - Ubicazione impianto
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Dati catastali Il Lotto è riportato in Catasto del Comune di Nocera Inferiore al Foglio 11, p.lle nn.
976, 1016 e 1359 la cui superficie catastale risulta essere pari a mq 8.154,00, mentre
quella misurata risulta essere pari a mq 7.919,82; invece, quella di piano risulta essere
pari a mq 7.900,00.
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Dati edilizi
La società svolgerà l’attività in un capannone in fitto ubicato all’interno di un
opificio industriale assentito con Permesso a Costruire rilasciato dal Comune di
Nocera Inferiore il 4.12.2008, n. 47413, e successive Varianti del 30.06.2010 n.
19307 e del 15.05.2013 n. 22501 (allegati). Nell’ambito del rilascio dei succitati
provvedimenti edilizi è stato acquisito i pareri della Soprintendenza, ai sensi del D.
L.vo n. 42/2004 art. 159 ed art. 146.
Dati urbanistici e vincolistici
Il Comune di Nocera Inferiore è, ad oggi, provvisto di Piano Regolatore Generale
adeguato al Piano Urbanistico Territoriale (legge regionale n. 35/87), approvato con
Delibera del Commissario ad Acta n. 1 dell’11.07.2001 pubblicata sul BURC n. 60
del 27.12.2006. Con delibera n. 57 del 31.03.2015, la Giunta Comunale ha adottato la
proposta del nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC). Il lotto su cui è stato realizzato
l’opificio industriale, ricade nell’area P.I.P. Località Casarzano, lotto n. 5 (ex lotti n.24
e n. 48) del Comune di Nocera Inferiore alla Via F.lli Buscetto. Le particelle catastali
nn. 1016 - 976 - 1359 del Foglio 11, interessate dall’intervento, come risulta dal
Certificato di destinazione urbanistica (allegato) del 28.05.2015, prot. 22630, ricadono:
Nel P.R.G. adeguato al Piano Urbanistico Territoriale (l.R. 35/87) ricadono in
zona “D1” - Insediamenti Industriali Produttivi, Artigianali e Commerciali;
Nella proposta Piano Urbanistico Comunale, ricadono in aree “D1 - Aree
attrezzate per attività produttive e relativi possibili ampliamenti (T) (art. 20) e nel
quadro operativo in zona PIP Casarzano e completamento PIP Fosso Imperatore;
Nel Piano Stralcio per l’assetto Idrogeologico (PSAI) dell’Autorità di Bacino
Regionale della Campania Centrale ricadono:
in zona “R1” - Rischio Moderato nella carta del rischio Idraulico;
in zona “P2” - Pericolosità Media - Esondazione nella carta di pericolosità
idraulica;
in zona Vulnerabilità Bassa (V1) nella carta della Vulnerabilità;
ricadono in Fascia di Rispetto dei Corsi d’Acqua Principali (150 m) art. 142
lett.c) D. L.vo 42/2004 - Aree tutelate per legge (ex L.431/85);
ricadono (per intero per la part. 1016 ed in parte per le partt. 976 e 1359) in Fascia di
Rispetto Ferroviaria (30 m) DPR 753 del 11.07.1980.
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Con riferimento al “Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico,
dell’Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale, l’area interessata
dall’intervento non ricade nella Carta della Pericolosità da Frana e Rischio da Frana,
mentre ricade in zona definita “Pericolosità Media” nella Carta della Pericolosità
Idraulica ed in zona definita “Rischio Moderato” nella Carta del Rischio Idraulico.
STRALCIO CARTA PERICOLOSITA’ DA FRANA
STRALCIO CARTA RISCHIO DA FRANA
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STRALCIO CARTA PERICOLOSITA’ IDRAULICA
STRALCIO CARTA RISCHIO IDRAULICO
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L’area d’interesse, non rientra tra:
Siti di interesse comunitario (S.I.C.);
Zone di protezione speciale (Z.P.S.);
Aree naturali protette (EUAP)
Parchi e le riserve naturali;
Aree percorse da incendi boschivi ai sensi della Legge n. 353/2000.
Ubicazione impianto
Distanza dai Siti di Importanza Comunitaria (SIC):
T 8040013 Monti di Lauro = >7,0 Km
IT 8030008 Dorsale dei Monti Lattari = >2,5 Km
IT 8050056 Fiume Irno = > 10,5 Km
IT 8050027 Monte Mai e Monte Monna = > 11,8 Km
Fonte: geoportale nazionale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare
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Ubicazione impianto
Distanza dalle Zone di protezione speciale (ZPS):
IT 8050045 Sorgenti del vallone delle ferriere di Amalfi=> 11,0 Km
IT 8050009 Costiera Amalfitana tra Maiori e il torrente Bonea => 11,0 Km
IT 8050056 Fiume Irno => 10,0 Km
IT 8040021 Picentini => 12,0 Km
Fonte: geoportale nazionale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare.
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Ubicazione impianto
Distanza dalle Aree Naturali Protette (EUAP):
EUAP 1210 Parco Regionale Bacino Fiume Sarno => 3,0 Km
EUAP 0662 Parco Regionale Diecimare => 5,0 Km
EUAP 0527 Parco Regionale Dei Monti Lattari => 2,3 Km
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Art. 136 Decreto Legislativo n. 42/2004 dal sito SITAP (http://sitap.beniculturali.it)
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DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
L’impianto occuperà una parte di un Lotto industriale, denominato n. 5, ubicato in
area PIP - Località Casarzano, Via Buscetto, snc del Comune di Nocera Inferiore.
Sul lotto è stato realizzato un opificio industriale che si compone di un’area esterna
adibita a piazzale e zona verde, un capannone industriale articolato su due livelli (terra
e primo) ed una palazzina adibita ad uffici e casa per il custode.
La società Cipp Sud snc occuperà:
parte della superficie esterna adibita a viabilità, parcheggio vetture e verde di
circa mq 4000;
il piano terra del capannone di superficie interna 2950 mq e superficie lorda di
3000 mq ed altezza 7,50 mt;
locali ubicati all’interno del capannone disposti su due livelli, rispettivamente
adibiti a piano terra a servizi igienici e spogliatoi ed a piano primo ad uffici di
superficie in pianta 71,80 mq;
il tutto come rappresentato in planimetria generale.
Le aree sopra descritte saranno separate dalle restanti aree del lotto adibite ad
attività terze, con recinzione metallica, ivi compresi gli accessi, mentre resteranno in
comune la rete di scarico delle acque di dilavamento dei piazzali e delle acque nere
dei servizi igienici, che confluiranno, previo depurazione, nella fognatura pubblica.
DESCRIZIONE STRUTTURALE OPIFICIO
Il capannone industriale ha una pianta a forma di “L”, avente una lunghezza
massima di ml 68,00 ed una larghezza massima di ml 46,00; l’altezza massima
complessiva sarà di ml 14,00.
Dal punto di vista strutturale il capannone presenta struttura portante (pilastri e solai)
e tompagnature esterne in c.a. precompresso prefabbricato; le fondazioni sono
costituite da plinti isolati su pali in c.a. ordinario, collegati nei due sensi da un
reticolo di travi anch’esse in c.a. ordinario. Esso è dotato dei necessari impianti
tecnologici, mentre la copertura si presenta con tegoloni autoportanti con coppella
curva. Dal punto di vista distributivo il capannone si compone di due livelli: piano
terra e piano primo.
Gli infissi esterni, del tipo a nastro, sono di alluminio anodizzato preverniciato,
completi di retrocamera dello spessore di 4-6-4.
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Come accennato l’attività di recupero della società Cipp Sud snc, sarà svolto
completamente all’interno, al piano terra del capannone industriale sopra descritto, su
pavimentazione di tipo industriale, di spessore medio 25 cm, composto da cls,
interposta rete elettrosaldata e sottoposto telo in HDPE per la protezione del suolo e
sottosuolo. All’interno del capannone sono stati realizzati alcuni ambienti in muratura
su due livelli adibiti a piano terra a servizi igienici ed a primo piano ad uffici.
Gli spazi esterni in uso all’azienda, separati da attività estranee con recinzione,
saranno destinati in parte a parcheggio per il personale, in parte per la viabilità interna
ed in parte a zona verde.
CICLO DI LAVORAZIONE E CRITERI DI GESTIONE DEI RIFIUTI
L’impianto di recupero è finalizzato al riciclaggio di rifiuti composti da scarti di
legname provenienti dalla raccolta differenziata, da sfridi di aziende artigiane o
industriali e da sfalci e potature di parchi e giardini per la produzione di cippato e
segatura.
Il ciclo lavorativo, che si svolge interamente all’interno del capannone e si articola
sulle seguenti fasi lavorative:
conferimento rifiuti;
messa in riserva dei rifiuti [R13];
operazioni preliminare al recupero (cernita) [R12];
produzione cippato e/o segatura [R3];
stoccaggio prodotto finito.
CICLO LAVORATIVO
Di seguito saranno elencate e descritte le fasi del ciclo lavorativo associate alle
tipologie di rifiuti che si intendono trattare nell’impianto.
Conferimento rifiuti
I rifiuti pervengono all’impianto con automezzi regolarmente autorizzati provvisti
di cassoni metallici scarrabili e non, prima di entrare nell’impianto sono sottoposti
alla verifica del peso del carico con utilizzo di una pesa a ponte. Successivamente, gli
automezzi, una volta entrati nel capannone, vengono sottoposti alle operazioni di
conferimento e verifica dei rifiuti.
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Le operazioni di conferimento consistono nel controllo della documentazione di
trasporto (FIR) e nel controllo visivo dei rifiuti, con tassativo obbligo di non
accettazione dei carichi non conformi, si procede quindi allo scarico degli stessi nelle
zone appositamente predisposte per la messa in riserva [R13].
Messa in riserva dei rifiuti [R13]
Lo stoccaggio dei rifiuti, avviene in cumuli e/o scarrabili metallici, posizionati in
aree definite opportunamente segnalate, separate da barriere in new-jersey in c.a. di
altezza 2,10 m, così come riportato nella planimetria allegata al progetto.
Tali aree sono distinte per tipologia di rifiuti contrassegnate da tabelle indicanti le
norme comportamentali per la manipolazione dei rifiuti, il contenimento dei rischi
per la salute dell’uomo e l’ambiente nonché i codici CER corrispondenti.
I cumuli avranno forma e dimensioni tali da garantirne la stabilità ed altezza
massima di tre m. Non è prevista la presenza di rifiuti suscettibili di reagire tra loro
che possano dare origine a formazione di prodotti esplosivi né l’utilizzo di rifiuti
liquidi.
In conformità all’allegato 1, Parte Sesta, paragrafo 6.2 della delibera di giunta
regionale n. 81 del 9 marzo 2015, le aree per lo stoccaggio dei rifiuti sono state
dimensionate nel rispetto della proporzione dell’80% dell’intera area disponibile,
come da calcolo sotto riportato:
- n. 1 area messa in riserva (R13)
superficie disponibile 780 mq
superficie ingombro cassoni 260 mq < (80% di 780 mq= 624 mq)
- n. 2 area messa in riserva (R13)
superficie disponibile 230 mq
superficie ingombro cumuli 75 mq < (80% di 230 mq= 184 mq)
- area stoccaggio MPS
superficie disponibile 300 mq
superficie ingombro cassoni/cumuli 102 mq < (80% di 300 mq= 240 mq)
e dalla planimetria generale.
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Operazioni preliminare al recupero (cernita) [R12]
All’occorrenza può rendersi necessario la separazione di un’eventuale presenza nei
rifiuti della frazione leggera quali plastica, carta e/o pesante (frazione ferrosa). Tale
operazione di selezione sarà eseguita manualmente da alcuni addetti. Gli scarti
indesiderati saranno raccolti in contenitori metallici posizionati nell’area destinata al
deposito temporaneo in attesa di essere conferiti a ditte esterne autorizzate al
recupero e/o smaltimento.
Operazioni di recupero [R3]
L’operazione di recupero ha come finalità la produzione di cippato e segatura, a
secondo della produzione saranno utilizzate le attrezzature di seguito elencate.
I rifiuti, tramite pala gommata o gru su gomma, a secondo che si intenda produrre
cippato o segatura, saranno trasferiti dalle aree di messa in riserva a quelle adibite alla
produzione di cippato o di segatura. Tutti i macchinari sono concepiti principalmente
per la triturazione e macinazione del legno vergine e/o di scarto e/o per le ramaglie.
PRODUZIONE CIPPATO (Doppstadt AK 430Profi):
La cippatrice Doppstadt AK 430 Profi è dotata di una tramoggia di carico che
attraverso una catenaria con i listelli trascina il materiale verso la camera di
triturazione. La velocità della catenaria permette di controllare la quantità di
materiale da triturare e il rullo assicura il giusto carico nella camera di triturazione.
La cippatrice Doppstadt AK 430 è dotata di un sistema antistress: un sistema elettro-
idraulico permette l’inversione automatica in caso troppo materiale sia presente nella
camera di triturazione. È presente una turbina idraulica, che funge da frizione in caso
d’introduzione di materiale fibroso o filamentoso e sulla turbina stessa ci sono due
tappi di fusione che consentono lo spegnimento automatico del motore nel caso in cui
il materiale è molto duro da triturare, porta la macchina sotto stress.
La tipologia di cippato prodotto è del tipo “fresco” si riferisce a chips caratterizzato
da un contenuto idrico molto elevato, che si aggira su percentuali del 50-60% questo
tipo di prodotto si ottiene se la cippatura è effettuata subito dopo il taglio (o al massimo
qualche giorno dopo), a partire da piante appena abbattute, per cui il materiale non ha
ancora subito un processo di stagionatura ed essiccazione.
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Le caratteristiche tecniche dalla cippatrice Doppstadt AK 430 Profi sono le seguenti:
AK 430
Motore: DC Mercedes OM 502 LA
Potenza: 390 kW
Peso: ca 19 ton
Velocità tamburo: 1080 rpm
Larghezza tamburo: 1690 mm
N. denti: 36
Griglie di frantumazione: Da 30 a 280 mm
Catenaria: 32 listelli
Larghezza nastro posteriore: 1800 mm
(Vermeer HG4000 - European Configuration)
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Il trituratore orizzantale Vermeer HG4000 è una macchina operatrice dotata di un
ampio piano di alimentazione aperto a un’estremità, un doppio tamburo brevettato
Series, che offre collaudate performance di taglio, mentre martelli e punte reversibili
possono raddoppiare la durata e ridurre la manutenzione giornaliera. Il sollevatore
opzionale di bordo a controllo remoto consente all’operatore di controllare il
sollevamento degli schermi a cerniera permettendogli veloci cambi.
La Vermeer HG4000 consente di ridurre i tempi di lavorazioni grazie alla
possibilità di introdurre nella camera di triturazione ramaglie di grosse sezioni, alla
potenza del motore Iveco da 445 CV (332 kW) Tier 4i diesel a sei cilindri di cui è
dotata ed alla configurazione fisica della camera di triturazione.
Principali caratteristiche tecniche
Lunghezza massima - Trasporti: 10,7 m
Lunghezza massima - Trasportatori piegato: 15,8 m
Larghezza massima (Trasporti): 2,5 m
Altezza massima (Trasporti): 396,2 centimetri
Carburante: gasolio a bassissimo tenore di zolfo (<15 ppm)
Massimo Angolo di funzionamento continuo: 19 gradi
Tipo frizione: idraulico-azionato frizione a secco
Alimentazione trasportatore
Avanzamento tavola Larghezza: 152,4 centimetri
Alimentazione Tabella Profondità: 53,3 cm
Avanzamento tavola Lunghezza - Opzione uno: 4,6 m
Avanzamento tavola Capacità: 3,7 mc
Nastro alimentazione Tipo: catena stecca saldato
Materiale di costruzione: Acciaio
Tipo di azionamento: motore a pistoni radiali
Guidare Roller Costruzione: in acciaio saldato
Fronte Rullo Tenditore Costruzione: in acciaio autopulente coclea
Alimentazione Piano Costruzione: in acciaio saldato con piastre di usura UHMW
sostituibile
Alimentazione Roller
Alimentazione rullo Larghezza: 147,3 centimetri
Massima alimentazione Altezza: 66 cm
Alimentazione rullo Peso: 453,6 kg
Alimentazione rullo Diametro: 71,1 centimetri
Tipo materiale: acciaio Fabbricato
Dente Design: bar seghettata
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Numero di denti: 10 bar
Sistema Elettrico
Tensione di sistema: 24
Batteria: Gruppo 8-D, 1155 CCA (Qtà 2)
Sistema di protezione: fusa
Stazione di controllo
Tipo di display: LCD
Informazioni del motore: Sì
Informazioni macchina: Sì
Anomalie di funzionamento: Sì
Calibri: Due, il livello del carburante e la pressione idraulica
Interruttori: a prova d'umidità, alternare lo stile
Radiocomando
Tipo di display: LCD
Informazioni del motore: Sì
Informazioni macchina: Sì
Anomalie di funzionamento: Sì
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PRODUZIONE SEGATURA (mulino macinatore Molinari MG 500)
Le caratteristiche tecniche del mulino macinatore Molinari MG 500 sono le seguenti:
01. Struttura elettrosaldata in acciaio lavorata con macchine utensili a CNC
02. Rotore centrale a lame intercambiabili
03. Lame in acciaio altamente legato, smontabili e affilabili
04. Rotore a profilo costante sul diametro
05. Gruppo lame fisse regolabili radialmente
06. Portagriglia di vagliatura del materiale incernierata e facilmente apribile
07. Quadro elettrico esterno alla macchina
08. Tramoggia di carico apribile per l’ispezione interna e il cambio lame
09. Ribaltamento del portagriglia mediante cilindro idraulico
10. Volano assorbimento energia ampliamente dimensionato
11. Trasmissione a cinghie
12. Lubrificazione automatica aria-olio dei cuscinetti
13. Predisposizione per il raffreddamento ad acqua di albero rotore, supporti
cuscinetto, lame e convogliatore posteriore.
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Il mulino macinatore è della tipologia ad alta velocità (giri/minuto) di rotazione del
rotore che permette di produrre segatura con una granulometria da 1 mm a 4 mm.
Stoccaggio prodotto finito (cippato e/o segatura)
Il cippato e/o segatura ottenuti dalle operazioni di cippatura o macinatura sarà
stoccato in cumuli di altezza massima 3 metri e/o cassoni metallici scarrabili, nelle
apposite aree del capannone, così come individuate in planimetria, in attesa di essere
commercializzati.
Deposito temporaneo rifiuti
Dall’espletamento delle operazioni precedentemente descritte gli eventuali scarti
indesiderati quali plastica, carta e/o pesante (frazione ferrosa). saranno temporaneamente
stoccati, nel pieno rispetto dei limiti temporali e volumetrici dettati dalla vigente
normativa in materia, con modalità tali da non comprometterne le successive
operazioni di trattamento, nell’apposito settore deposito temporaneo, per poi essere
definitivamente avviati a recupero e/o smaltimento presso impianti autorizzati.
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MACCHINARI ED ATTREZZATURE
Per lo svolgimento dell’attività sopra descritta saranno installati, all’interno del
capannone specifici impianti ed attrezzature, dotati degli accorgimenti tecnici
indispensabili per rispetto degli obblighi ambientali.
In dettaglio si utilizzeranno:
Pesa a ponte
N. 2 pale gommate
Gru dotata di caricatore a ragno su gomme
Cippatrice Doppstadt AK 430 Profi
Cippatrice Vermeer HG4000 - European Configuration
Mulino macinatore Molinari MG 500
oltre a vari piccoli attrezzi e ferri da lavoro (pinze, cacciaviti, martelli, ecc.).
SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI
L’attività svolta comporta per i lavoratori addetti, rischi infortunistici collegati alla
presenza di mezzi in arrivo e partenza, dei mezzi operativi in movimento, dall’utilizzo
di attrezzature per la lavorazione e la movimentazione manuale dei carichi.
Al fine di ridurre i rischi e prevenire incidenti o danni per la salute, il personale
utilizzerà attrezzature e dispositivi di protezione individuale (DPI) quali elmetto,
guanti, mascherine, otoprotettori, indumenti di lavoro protettivi, calzature
antinfortunistiche, ecc, conformi alle norme sulla sicurezza ed igiene negli ambienti
di lavoro, come prescritto dal Documento di Valutazione del Rischio (DVR),redatto ai
sensi del D. L.vo 81/08. Inoltre saranno messe in essere tutte le procedure previste dal
Piano di emergenza, di evacuazione e di pronto soccorso redatto in conformità della
Legge n. 81/2008 al fine di ridurre le conseguenze di un incidente, in ambito
aziendale, mediante il razionale impiego di risorse umane e materiali.
Saranno messe in essere tutte le misure tecniche e organizzative imposte dalla
legge, finalizzate in ogni caso a ridurre le situazioni di rischio e la probabilità del
verificarsi di infortuni, in particolare è prevista:
1. la sensibilizzazione e la consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza, nonché l’informazione dei lavoratori operanti;
2. la fornitura, la dotazione e le modalità d’uso dei mezzi di protezione individuale a
disposizione del personale (DPI);
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3. il costante mantenimento in piena efficienza dei macchinari e dei mezzi d’opera in
uso presso il sito;
4. il rispetto delle norme relative a distanze minime, divieti d’accesso o transito,
delimitazioni e segnalazioni;
5. la regolamentazione della velocità dei mezzi meccanici di trasporto secondo le
caratteristiche del percorso, la presenza del carico e le possibilità di arresto del
mezzo (con riferimento al D. L.vo 81/08 e relativi allegati): in tal senso la velocità dei
mezzi dovrà essere limitata ai valori consentiti, procedendo a passo d’uomo nelle
postazioni di lavoro;
6. il mantenimento della zona di trattamento rifiuti in condizioni di generale salubrità
ed ordine.
POTENZIALITÀ IMPIANTO
La potenzialità dell’impianto, espressa in termini di capacità di stoccaggio e
trattamento rifiuti (ton/giorno) per ciascuna delle operazioni di recupero che ivi si
intendono condurre, sarà determinata sulla base della configurazione impiantistica
individuata e delle associate modalità gestionali adottate.
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QUANTITÀ MASSIMA DI MESSA IN RISERVA E TRATTAMENTO
RIFIUTI
Ai fini della determinazione della capacità complessiva di messa in riserva [R13] ed
[R3] dell’impianto, si è tenuto conto, oltre a quanto sopra evidenziato, dei criteri e
parametri dell’Allegato 1 alla deliberazione di Giunta Regionale n. 81 del 9 marzo
2015, Parte Sesta “Impiantistica e Criteri di Gestione”.
Di seguito si riporta la tabella riassuntiva con l’elenco dei CER da sottoporre alle
operazioni di trattamento e recupero [R13] - [R12] - [R3].
CER DESCRIZIONE DENSITÀ QUANTITÀ MASSIMA TRATTABILE
R13 R12 R3
t/mc t/g mc/g t/a mc/a t/g mc/g t/a mc/a t/g mc/g t/a mc/a
030101
scarti di corteccia e
sughero
0,30 1 3,3 270,0 900,0 1 3,3 270,0 900,0 1 3,33 270,0 900,0
030105
segatura, trucioli, residui
di taglio,
legno, pannelli di truciolare e
piallacci
diversi da
quelli di cui
alla voce
030104
0,45 100 222,2 27.000,0 60.000,0 100 222,2 27.000,0 60.000,0 100 222,22 27.000,0 60.000,0
150103 imballaggi in legno
0,80 20 25,0 5.400,0 6.750,0 20 25,0 5.400,0 6.750,0 20 25,00 5.400,0 6.750,0
170201 legno 0,90 10 11,1 2.700,0 3.000,0 10 11,1 2.700,0 3.000,0 10 11,11 2.700,0 3000,0
191207
Legno, diverso da quello di cui
alla voce 19 12
06
0,90 50 55,6 13.500,0 15.000,0 50 55,6 13.500,0 15.000,0 50 55,56 13.500,0 15.000,0
200138
Legno, diverso da quello di cui
alla voce 20 01
37
0,80 25 31,3 6.750,0 8.437,5 25 31,3 6.750,0 8.437,5 25 31,25 6.750,0 8.437,5
200201 Rifiuti biodegradabili
0,60 200 333,3 54.000,0 90.000,0 200 333,3 54.000,0 90.000,0 200 333,33 54.000,0 90.000,0
406 681,8 109.620,0 184.087,5 406 681,8 109.620,0 184.087,5 406 681,81 109.620,0 184.087,5
Ai fini del calcolo della capacità annuale dell’impianto si è ipotizzato un
funzionamento per complessive 270 giornate lavorative annue su un turno giornaliero
di 8 ore.
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PROVENIENZA E DESTINAZIONE
I rifiuti oggetto dell’attività provengono dalla raccolta differenziata, da attività
industriali, artigianali, commerciali, agricole, di servizio e da aziende che
trasformano il legno vergine, quali segherie, falegnamerie, manutenzione del verde
ornamentale, ecc. Al termine delle operazioni di recupero il materiale ottenuto, è
caricato in appositi cassoni metallici e con l’ausilio di idonei automezzi, trasportato ai
destinatari finali per essere utilizzato come materia prima secondaria da altre imprese
che li utilizzano nel proprio ciclo produttivo per ottenerne carta, pannelli di truciolato
e/o altri prodotti derivanti dal legno oppure come combustibile.
EMISSIONI IN ATMOSFERA
L’impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi è
soggetto alle emissioni in atmosfera, il cui quadro emissivo prevede un unico punto
di emissione convogliato E1.
Il sistema di captazione ed abbattimeto delle emissioni in atmosfera prevede:
- l’installazione di n. 3 cappe di dimensioni 2 x 4 m, posizionate rispettivamente
sulla cippatrice Vermeer, cippatrice Doppstadt e sul mulino macinatore Molinari;
- la realizzazione di una canalizzazione in lamiera zincata di idonea sezione;
- l’installazione di un impianto di abbattimento con filtro a maniche;
- l’approntamento di un punto di emissione in atmosfera E1.
Il tutto come rappresentato nella planimetria dedicata alle emissioni in atmosfera.
Sistemi di abbattimento e contenimento adottati
Al fine di abbattere e contenere le emissioni in atmosfera prodotte durante le fasi
lavorative sono state adottate le seguenti misure di mitigazione sia gestionali che
strutturali. Saranno installate internamente al capannone tre cappe ognuna di avente
le dimensioni di 2 x 4 m, collegate con idonee canalizzazioni a un unico sistema di
abbattimento costituito da filtro a maniche, posizionato all’esterno del capannone
prima del punto di emissione E1, avente le seguenti caratteristiche:
Maniche numero 18
Lunghezza maniche 1,00 m
Larghezza maniche 0,20 m
Superficie filtrante 11,3 m2
Diametro camino uscita 0,35 m
Portata 5.000 Nm3/h
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Quantità e Qualità delle emissioni
Per una valutazione oggettiva delle future condizioni operative e delle relative
emissioni, sulla scorta di significative esperienze maturate con attività similari, si può
con ragionevole certezza asserire che le emissioni prodotte dall’azienda rientrano nei
limiti previsti dal D. L.vo 152/06 e smi. Le metodiche analitiche di riferimento per il
futuro campionamento e analisi sono quelle di cui al D. L.vo 152/06 e relativi
allegati, ed alle norme (UNI UNI 16911-1:2013, UNI EN13284-1:20).
Valutazione previsionale delle emissioni
Per una valutazione previsionale delle emissioni in atmosfera si è fatto ricorso, per
quanto concerne la determinazione e la collocazione dei punti di prelievo dei
campioni, al metodo U.N.I.CHIM. 422 e, per quanto concerne gli altri parametri di
analisi, ai manuali U.N.I.CHIM di cui alla Parte V del D. L.vo 152/06 e relativi
allegati e alla DGRC n. 243 del 08.05.2015.
Punto di emissione: E1
Fase di lavoro: carico/scarico, cippatura e macinazione
Durata di campionamento: 90 minuti
Concentrazione Flusso di
Massa Classe
Limiti
(D. L.vo 152/06 All. 1,
alla Parte Quinta)
Limiti
(D. M. 05.02.1998
All. 1 Suballegato 2)
Polveri 10,0 mg/Nm3 0,05 Kg /h § 5, Classe II 150 mg/Nm
3 135 mg/Nm
3
Dai valori sopra stimati si evince il pieno rispetto dei valori limiti del D. L.vo n.
152/06 e relativi allegati, sia al D. M. 5 febbraio 1998.
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QUADRO RIEPILOGATIVO EMISSIONI CONVOGLIATE
Parametri e valori E1 En
Emissione Metodo art. 272 c. 1 □ 2 X S x M □ art. 272 c. 1 □ 2 S □ M □
Ca
mi
no
Altezza dal suolo
m 12,0 ///
Altezza dal colmo 1,0 ///
Geometria sezione Circolare ///
Diametro o lati m 50 ///
Sezione m2 0,196 ///
Im
pia
nto
co
mb
us.
Combustibile /// ///
Potenza termica MW /// ///
Rilevatore continuo NO ///
E
m
i
s
s
i
o
n
i
Provenienza Carico/scarico, cippatura macinazione ///
Frequenza n/d Discontinua ///
Durata h/d 4 ///
Angolo del flusso ° Verticale ///
Temperatura °C Ambiente ///
Velocità m/s 7,08 ///
Portata Nm3/h 5.000 ///
Tenore vap aq % (v/v) /// ///
Tenore O2 % (v/v) /// ///
MTD adottate Filtro a maniche ///
Piano Qualità Aria Il Comune di Nocera Inferiore rientra
tra le zone di Risanamento per NO2 ///
Georeferenziazione En Latitudine 40° 75’ 50’’
Longitudine 14° 65’ 33’’ ///
Tenore O2 inq % (v/v) /// ///
Tenore vap aq inq % (v/v) /// ///
Inquinanti
Classe Conc.ne Fl. massa F. emiss.
Classe Conc.ne Fl. massa F. emiss.
(mg/Nm3 (kg/h) (g/m2) (mg/Nm3 (kg/h) (g/m2)
Polveri 10,0 0,005 /// /// /// /// ///
/// /// /// /// /// /// /// /// ///
Inoltre, tutte le attrezzature e macchinari (fissi e/o mobili) in uso all’interno del
capannone, dotate di motore a combustione, al fine di ridurre al minimo i rischi per i
lavoratori dovuti alle emissioni inquinanti degli scarichi, saranno provvisti, di
apposite canalizzazioni sugli scarichi costituite da tubi flessibili in materiale
termoplastico con incorporata spirale di rinforzo in acciaio, idonei ad aspirare aria e
fumi caldi alle alte e basse temperature (da -30° a +140° C), marca Indusplast SpA. Tale
sistema di canalizzazione consentirà di recapitare all’esterno i fumi di combustione.
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L’azienda provvederà ad effettuare periodicamente una valutazione delle proprie
specifiche condizioni operative sulla base della quale sarà possibile decidere se si
potranno ancora utilizzare i suddetti mezzi operativi al fine di assicurare la sicurezza
e la salute dei lavoratori.
Le modalità e la periodicità di tali verifiche saranno codificate nel Documento di
valutazione del rischio (DVR) redatto ai sensi del D. L.vo 81/2008.
Inoltre, quale ulteriore misura precauzionale, sono previsti n. 6 sfiati e ricambi
dotati di ventilatori industriali da 450 W ciascuno con la funzione di garantire un
idoneo ricambio d’aria atto a garantire la protezione e alla sicurezza degli ambienti di
lavoro.
Tali sfiati rientrano nelle caratteristiche di cui al comma 5, art. 272, D. L.vo 152/06,
e seppur non soggetti ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera saranno riportati
in planimetria in uno agli scarichi dei mezzi provvisti di motore a combustione ed ai
punti di emissione in atmosfera da autorizzare ai sensi dell’art. 269 del D. L.vo n.
152/06 nell’ambito dell’autorizzazione unica dell’art. 208 cui la presente relazione è
redatta.
Il tutto così come rappresentato nella planimetria dedicata alle emissioni in
atmosfera.
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EMISSIONI SONORE
Il comune di Nocera Inferiore è dotato di Piano di Zonizzazione acustica approvato
con Delibera del Commissario ad Acta n. 1 del 29.04.2004 redatto ai sensi della legge
26.10.1995 n. 447. Le emissioni sonore sono legate soprattutto alle attività produttive
e al traffico veicolare. L’aumento degli impatti di tali emissioni assumono aspetti
critici laddove riguardano gli agglomerati urbani ad elevata densità di popolazione
che quindi risulta esposta a rumori che superano i limiti di legge. È in fase di
redazione il nuovo Piano di Zonizzazione acustica che sarà approvato insieme al
PUC. I dati raccolti con gli strumenti di misurazione durante la campagna di
rilevamento, indispensabile per la costruzione del quadro conoscitivo, costituiranno la
base anche per il monitoraggio futuro. I dati saranno pubblicati insieme al Piano.
I principali riferimenti legislativi, predisposti con lo scopo di ridurre l’inquinamento
acustico, sono rappresentati dalla legge n. 447/1995 - “Legge quadro sull’inquinamento
acustico” che stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente
esterno e dell’ambiente abitativo dal rumore, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 117
della Costituzione. La legge individua competenze, funzioni e compiti dello Stato,
delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Allo Stato competono principalmente le
funzioni d’indirizzo, coordinamento o regolamentazione della normativa tecnica e
1’emanazione di atti legislativi su argomenti specifici. Le Regioni promulgano
apposite leggi che definiscono, tra le altre cose, i criteri per la suddivisione in zone
del territorio comunale (zonizzazione acustica).
L’area su cui insiste l’impianto di trattamento rifiuti speciali non pericolosi, ricade
in quelle di cui alla Classe V “Aree prevalentemente industriali” ai sensi del DPCM
14.11.1997. In base alla citata normativa, i limiti di riferimento che si applicano per
la zona in oggetto sono i seguenti:
Limite diurno di emissione: 65 dB(A)
Limite notturno di emissione: 55 dB(A)
Limite diurno di immissione: 70 dB(A)
Limite notturno di immissione: 60 dB(A)
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Dagli accertamenti effettuati riportati nella relazione di valutazione d’impatto
acustico ambientale, allegata alla documentazione, a firma dello scrivente, Tecnico
competente in acustica, si evince il rispetto dei limiti previsti dalla vigente normativa,
per cui è possibile affermare che l’attività produttiva della società non muterà lo
scenario acustico dei luoghi e le sorgenti rumorose in esso inserite. I risultati riferiti
alle postazioni di misura, sono riportati nella sottostante tabella.
Ore 10,00 - 13,00 Ore 15,00 - 18,00
Punto 1 61,5 dB(A) 61,0 dB(A)
Punto 2 60,5 dB(A) 60,5 dB(A)
Punto 3 59,0 dB(A) 59,0 dB(A)
Punto 4 59,0 dB(A) 59,0 dB(A)
Punto 5 59,0 dB(A) 59,0 dB(A)
Punto 6 59,0 dB(A) 59,0 dB(A)
Si evidenzia che nelle immediate vicinanze dell’impianto non sono presenti ricettori
sensibili; il ricettore sensibile più vicino (abitazione) è posto a una distanza di > 100 m
dalla sorgente sonora. Ricettore questo influenzato anche dal contributo di altre
aziende facenti parte del condominio industriale e di altre aziende limitrofe. Tuttavia
è utile precisare che il contributo offerto dalla presente attività è pressoché
trascurabile, infatti assunto un determinato valore del livello di pressione sonora
questo decrescerà di 6 dB per ogni raddoppio della distanza sorgente -ricettore, in
aria libera, in assenza di strumenti di fonoassorbimento e/o fonoimpedenza.
L’intensità acustica i in tutti i punti posti ad una distanza r dalla sorgente è uguale
alla potenza della sorgente divisa per la superficie della sfera ideale.
Poiché la pressione è data dall’espressione
p2 = z . i
(dove z è l’impedenza del mezzo di propagazione), il livello in dB decresce all’aumentare
della distanza r dalla sorgente. Le leggi di decadimento descrivono le modalità in cui
variano i livelli di intensità e pressione sonora al variare della distanza tra la sorgente
e il ricettore. Alla luce di tutto ciò è facile asserire che il contributo alle emissioni
acustiche presso il ricettore sono irrilevanti.
Un’ulteriore misura mitigativa è rappresentata dal fatto che tutte le lavorazioni
avvengono in ambiente chiuso (capannone) che attenua ulteriormente l’impatto sonoro.
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APPROVVIGIONAMENTO IDRICO ED ENERGETICO
L’approvvigionamento idrico avviene tramite l’allacciamento all’acquedotto
comunale, mentre l’energia elettrica è fornita dalla rete ENEL.
CICLO DELLE ACQUE
Premesso che durante il ciclo di lavorazione non verranno impiegate acque di
processo, la rete di raccolta delle acque meteoriche, dimensionata con riferimento al
periodo di ritorno T= 10 anni, prevede la realizzazione di due reti separate:
una dedicata alla raccolta delle acque meteoriche provenienti dalle copertura
dell’opificio industriale e della palazzina uffici e residenza custode;
una dedicata alla raccolta delle sole acque di piazzale (area a verde, parcheggio,
viabilità interna).
Tale suddivisione rende possibile limitare il trattamento delle acque di prima
pioggia solo a quelle raccolte dalla rete fognaria dei piazzali. A valle del sistame di
raccolta delle acque meteoriche è stata prevista la realizzazione di vasche di
laminazione con riferimento al periodo di ritorno T=20 anni al fine di ridurre il valore
della portata al colmo di piana da scaricare nella fognatura pubblica lungo Via
Buscetto. Parte dell’acqua raccolta nella vasca di laminazione sarà riutilizzata per
innaffiare l’area a verde ed il riempimento del serbatoio dedicato alla rete antincendio.
Operativamente per il dimensionamento delle tubazioni, l’area dell’intero lotto è
stata divisa in due parti, cioè sono stati individuati due sotto bacini indicati in
planimetria come “Parte A” e “Parte B”, rispettivamente di 4925 mq e 3000 mq per
un totale di 7925 mq. Di conseguenza, sono stati previsti due impianti di trattamento
delle acque di prima pioggia, e due vasche di laminazione, uno per la “Parte A” e
l’altro per la “Parte B”, in modo da rendere il sistema fognario più efficiente e
flessibile.
L’aliquota di pioggia raccolta dalle coperture dei manufatti edilizi sarà convogliata
tramite discese pluviali nella vasca di laminazione senza entrare in contatto con le
acque meteoriche di piazzale.
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L’aliquota di pioggia raccolta dai piazzali sarà convogliata ad un pozzetto
ripartitore, dove avverrà la separazione tra delle acque di prima pioggia da quelle di
seconda pioggia; quelle di prima pioggia saranno fatte defluire nell’impianto di
trattamento, mentre quelle di seconda pioggia saranno convogliate nella vasca di
laminazione, per poi essere rilasciate nella fognatura pubblica ad evento meteorico
cessato con portata controllata, fatta eccezione di una parte utilizzata per irrigazione
ed antincendio come sopra accennato.
Le acque dei servizi igienico-sanitari, raccolte con reti autonome, saranno
convogliate in un pozzetto di ispezione e campionamento dove confluisco anche le
acque di prima pioggia depurate, per poi recapitare tutte insieme nella condotta
fognaria pubblica mista posta su Via Buscetto.
Il sistema di raccolta e canalizzate delle acque meteoriche sarà costituito da tubi
corrugati a doppia parete in polietilene ad alta densità con classe di rigidità pari a
SN4, giuntati mediate manicotto in PEAD e guarnizione in EPDM, messi in opera
con pendenza non inferiore allo 0,3%, con diametri variabili da DE 200 e DE 250 (per
i tratti marginali), DE 315 (per i tratti principali) e DE 400 (per i tratti finali), da pozzetti di
raccolta in c.a.v. 50x50, 60x60,80x80 e 100x100, con sovrastante griglie in ghisa
sferoidale 60x60,70x70 di classe D400 (nelle aree carrabili) e chiusini sempre in ghisa
sferoidale non carrabili 60x60, C250 (nelle aree pedonali). Sia le giunzioni tra tubazioni
che i collegamenti tubazione pozzetti delle reti fognarie verranno realizzate a perfetta
tenuta in modo da evitare che acqua dall’interno della rete fognaria possa fuoriuscire
all’esterno e viceversa.
Come è evidente da quanto sopra esposto il sistema delle acque meteoriche ed
acque nere, è stato progettato prevedendo l’insediamento di una sola attività,
previsione dimostratesi impraticabile a causa delle mutate esigenze economiche e di
mercato, pertanto nell’opificio industriale saranno ad insediarsi due attività estranee
completamente indipendenti ed autonome: la prima attività è quella della Cipp Sud
Snc, oggetto della presente relazione, e la seconda allo stato ancora non individuata,
che dovrà soddisfare i medesimi requisiti della Cipp Sud (non utilizzo acque di processo
ed aree esterne adibite esclusivamente ad area a verde, parcheggio, viabilità interna al lotto, come
da progetto edilizio).
Tale circostanza consentirà di definire lo scarico nella fognatura pubblica
quale scarico condominiale.
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SISTEMA ANTINCENDIO
Per il progetto oggetto di autorizzazione è stato presentato, per il tramite il SUAP
del Comune di Nocera Inferiore il 30.09.2015, a mezzo pec, istanza per l’acquisizione
del preventivo parere di conformità alla normativa antincendio da parte del Comando
provinciale dei Vigili del Fuoco, finalizzato ad ottenere il Certificato Prevenzione
Incendi (CPI).
Il progetto antincendio prevede:
la compartimentazione del piano terra con pareti e porte di accesso e solai REI
120;
n. 20 estintori portatili di tipo approvato dal Ministero dell’Interno, con
capacità estinguente non inferiore a 34A 144BC, installati in modo tale da essere
raggiunti con un percorso inferiore a 30 m. Gli estintori saranno fissati a muro a
1,50 m dal pavimento in posizione segnalata, facilmente accessibile, in
vicinanza di postazione presidiata e prevalentemente in corrispondenza delle
uscite di sicurezza. La manutenzione sarà effettuata periodicamente secondo
quanto stabilito al punto 5 nella Norma UNI 9994, da personale specializzato,
che esegue altresì la revisione periodica secondo quanto previsto nelle
corrispondenti schede contenute in appendice della Norma medesima.
rete antincendio fissa costituita da n. 8 idranti a parete UNI 45 di cui n. 5
installati sui prospetti esterni in prossimità delle porte di accesso e n. 3 sui
pilastri intermedi interni. Inoltre saranno installati n. 6 idranti a parete UNI 70
sul confine esterno del lotto. Sia gli attacchi UNI 45 che UNI 70 saranno datati
di cassetta da esterni con safe crash completa di manichetta e lancia.
attacco autopompa VV.F. UNI 70 per consentire il rincalzo di emergenza
mediante le autopompe dei Vigili del Fuoco.
Impianto di segnalazione manuale ed allarme antincendio realizzato
conformemente alla norma UNI 9795:2010 ed UNI EN 54, costituito da n. 7
pulsanti, installati in corrispondenza delle vie di esodo, del gruppo bagni e
dell’ufficio, medianti i quali sarà possibile attivare manualmente l’allarme
antincendio. I segnalatori ottici ed acustici saranno installati in modo tale da
essere percepiti da tutti gli angoli dell’opificio e sempre nel rispetto della norma
UNI di riferimento.
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Installazione di cartellonistica indicante:
- uscite di sicurezza e relativi percorsi d’esodo;
- punti di raccolta e spazi calmi;
- ubicazione mezzi fissi e portatili di estinzione incendi;
- divieto di fumo ed utilizzo di fiamme libere;
- pulsanti di sgancio dell’alimentazione elettrica;
- pulsanti di allarme.
ASSOGGETTABILITÀ V.I.A.
La configurazione impiantistica ha reso necessario sottoporre l’impianto alla
procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A, ai sensi dell’allegato B al
Regolamento VIA:
Punto 7, lettera aa) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
capacità complessiva superiore a 10 t/g, mediante operazioni di cui all’allegato C,
lettere da R1 a R9, della parte IV del D. L.vo 03.04.2006, n. 152.
RIPRISTINO AMBIENTALE
Il ripristino ambientale dell’area sede dell’impianto sarà attuato in conformità di
quanto previsto dall’art. 240, lettera q) della parte IV del D. L.vo 152/06, mediante
l’esecuzione di interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica atti a
recuperare il sito all’effettiva e definitiva fruibilità per la destinazione d’uso prevista
dal vigente strumento urbanistico, assicurando la salvaguardia delle matrici
ambientali. Al termine dell’attività occorrerà procedere alle seguenti operazioni:
a) Asportazione e conferimento ad aziende specializzate di tutti i rifiuti e dei loro
contenitori ancora giacenti sull’area;
b) Pulizia dei luoghi di lavoro e delle aree adibite a stoccaggio materiali;
c) Ripristino dei luoghi in coerenza con la destinazione d’uso dell’area secondo il
P.R.G. vigente.
L’attività avverrà, esclusivamente su superfici pavimentate, per cui non saranno
possibili dispersioni d’inquinanti nell’ambiente. Episodi accidentali saranno oggetto
d’immediato intervento di contenimento degli inquinanti che non potranno
raggiungere le matrici ambientali limitrofe all’impianto.
_______________________________________________________________________________________ DR. DEL REGNO GIUSEPPE VIA V. ALFANO, 35 - 84085 MERCATO SAN SEVERINO (SA) 089821534 - 3393173990
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Per il ripristino ambientale a fine attività non è necessario provvedere ad interventi
straordinari poiché gli accorgimenti previsti prescritti dalla normativa garantiscono la
tutela del suolo e dell’acqua. In via prudenziale e al fine di rimuovere ogni possibile
dubbio sulla presenza d’inquinanti nell’area in questione ed in quelle limitrofe,
saranno eseguite anche indagini analitiche sulle matrici ambientali (suolo, acque),
procedendo al prelievo di campioni e loro analisi. Nell’eventualità che dall’esito del
monitoraggio post-chiusura risultasse necessario intervenire, si attiveranno tutte le
procedure previste dal D. L.vo 152/06 in materia di messa in sicurezza a bonifica siti
inquinati di cui all’art. 242, del D. L.vo 152/06.
Mercato San Severino, 06.10.2015
Il Tecnico