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Atti consiliari Assemblea legislativa IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014 1 RESOCONTO INTEGRALE Seduta n. 172 Martedì 14 ottobre 2014 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORIANO SOLAZZI INDI PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIACOMO BUGARO INDICE Comunicazioni del Presidente ..................... 3 Processo verbale (annuncio) Proposte di legge (annuncio) Proposta di atti amministativi (annuncio) Mozioni (annuncio) Leggi regionali (annuncio) Congedi (annuncio) Interrogazione n. 1815 ad iniziativa del Consigliere Giancarli “Trasferimento dell’Ospedale Carlo Urbani di Jesi” Interrogazione n. 1762 ad iniziativa del Consigliere Latini “Situazione all’Ospedale Carlo Urbani di Jesi” Interrogazione n. 1344 ad iniziativa del Consigliere Latini “Governo clinico da Jesi a Fabriano e l’ospedale modello Carlo Urbani”

RESOCONTO INTEGRALE Sedut a n. 172 Martedì 14 ottobre 2014 · Interrogazione n. 1815 ad iniziativa del Consigliere Giancarli ... sottotetti esistenti”, assegnata alla IV Commissione

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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RESOCONTO INTEGRALE

Seduta n. 172Martedì 14 ottobre 2014

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORIANO SOLAZZIINDI

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIACOMO BUGARO

INDICE

Comunicazioni del Presidente ..................... 3Processo verbale(annuncio)Proposte di legge(annuncio)Proposta di atti amministativi(annuncio)Mozioni(annuncio)Leggi regionali(annuncio)Congedi(annuncio)

Interrogazione n. 1815ad iniziativa del Consigliere Giancarli“T rasferimento dell’Ospedale Carlo Urbanidi Jesi”

Interrogazione n. 1762ad iniziativa del Consigliere Latini“Situazione all’Ospedale Carlo Urbani diJesi”

Interrogazione n. 1344ad iniziativa del Consigliere Latini“Governo clinico da Jesi a Fabriano el’ospedale modello Carlo Urbani”

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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Interrogazione n. 1 153ad iniziativa del Consigliere Latini“Situazione della sanità all’Ospedale Urba-ni di Jesi e nell’Area V asta n. 2 di Ancona”

Interrogazione n. 1 103ad iniziativa del Consigliere Marangoni“Disagi e disservizi presso l’Ospedale Car-lo Urbani di Jesi. Allarme del T ribunale delMalato e Cittadinanzattiva e richiesta di im-mediata tutela a garanzia della salute deipazienti ricoverati. Dimissioni veloci e man-canza di posti letto per la lungodegenza nelterritorio con ritorno in Ospedale tramite ilpronto soccorso e aumento della spesasanitaria relativa”(abbinate)(Svolgimento)

Presidente .................................................. 4Almerino Mezzolani (Assessore) ............... 4Dino Latini (LcI) .......................................... 9Enzo Giancarli (PD) .................................... 10

Interrogazione n. 1814ad iniziativa del Consigliere Marinelli“Dematerializzazione ricetta cartacea”(Svolgimento)

Presidente .................................................. 11Almerino Mezzolani (Assessore) ............... 11Erminio Martinelli (plMarche) ..................... 12

Interrogazione n. 1777ad iniziativa del Consigliere Pieroni“Situazione Banca delle Marche - proble-matica blocco azioni”

Interrogazione n. 1394ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Giancarli“Percorso di rafforzamento patrimoniale diBanca delle Marche e su un possibile inter-vento statale volto al consolidamento diBanca Marche”

Interrogazione n. 1677ad iniziativa dei Consiglieri Zinni, Natali, Acquaroli,Romagnoli“Situazione Banca Marche”

Interrogazione n. 1356ad iniziativa del Consigliere Pieroni“Grave situazione di Banca Marche”

Interrogazione n. 1331ad iniziativa del Consigliere Latini“Piano esuberi - Banca Marche”(abbinate)(Svolgimento)

Presidente .................................................. 13Gian Mario Spacca (Presidente) ................ 13

Moreno Pieroni (PSI) .................................. 16Giovanni Zinni (CDM) ................................. 16Fabio Badiali (PD) ...................................... 18Dino Latini (LcI) .......................................... 19Enzo Giancarli (PD) .................................... 20

Interrogazione n. 1699ad iniziativa del Consigliere Cardogna“Opportunità di effettuare il controllo nu-merico dei cinghiali mediante uso di armida fuoco all’interno della Riserva naturalestatale Gola del Furlo”(Svolgimento)

Presidente .................................................. 21Paola Giorgi (Assessore) .......................... 21

Interpellanza n. 59ad iniziativa della Consigliera Foschi“Centrali biogas autorizzate a Fano”(Svolgimento)

Presidente .................................................. 24Maura Malaspina (Assessore) ................... 24Elisabetta Foschi (FI-PdL) ......................... 26

Interpellanza n. 61ad iniziativa del Consigliere Cardogna“Deliberazione dell’Assemblea legislativan. 78 del 16 luglio 2013 avente ad oggetto.Proposta di legge alle Camere concernen-te il divieto di prospezione, ricerca e colti-vazione di idrocarburi liquidi”(Ritiro)

Presidente .................................................. 27Adriano Cardogna (Verdi) ........................... 27

Sull’ordine dei lavoriPresidente .................................................. 27Adriano Cardogna (Verdi) ........................... 27

Mozione n. 730ad iniziativa del Consigliere Cardogna“Contrarietà della Regione Marche agli in-dirizzi contenuti nel cosiddetto decreto‘Sblocca Italia’ in punto di semplificazionedelle procedure relative al settore energe-tico (idrocarburi convenzionali e non)”(Discussione e votazione)

Presidente .................................................. 27Adriano Cardogna (Verdi) ........................... 27

Mozione n. 671ad iniziativa dei Consiglieri Eusebi, Giancarli“Commissione GH - rete di Diabetologia edEndocrinologia pediatrica - S.O.D. di Diabe-tologia pediatrica dell’ospedale Salesi”(Discussione e votazione)

Presidente .................................................. 29Paolo Eusebi (IdV) ..................................... 29

Sigle dei Gruppi assembleari: Partito Democratico (PD); PdL-Nuovocentrodestra (PdL-NCD); Forza Italia - ilPopolo della Libertà (FI-PdL); Italia dei Valori (IdV); Unione di Centro (UdC); Gian Mario Spacca Presidente(Presidente Giunta); Partito Socialista Italiano (PSI); Liste Civiche Italia (LcI); Verdi (Verdi); Federazione dellaSinistra/PdC/PRC (Fed. Sin.); Per le Marche (plMarche); Sinistra Ecologia e Libertà (SEL); Lega Nord (LN); Misto(Misto); Centro Destra Marche (CDM Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale); Per l'Ialia (PlI)

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del PresidenteVittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata,dichiaro aperta la seduta n. 172 del 14 otto-bre 2014. Do per letto il processo verbaledella seduta n. 171 del 7 ottobre, il quale, ovenon vi siano obiezioni, si intende approvatoai sensi dell’articolo 29 del Regolamento In-terno.

Comunico che è stata presentata la se-guente proposta di legge regionale:- n. 451 in data 10 ottobre, ad iniziativa dei

Consiglieri Brini, Marinelli, concernente:“Norme per il recupero abitativo deisottotetti esistenti”, assegnata alla IVCommissione assembleare in sede refe-rente e trasmessa al Consiglio delle Auto-nomie Locali per il parere ai sensi dell’arti-colo 11, comma 4 della legge regionale n.4/2007, al Consiglio regionale dell’Econo-mia e del Lavoro, per il parere ai sensidell’articolo 4, comma 1, lettera c) dellalegge regionale n. 15/2008 e alla VI Com-missione assembleare ai sensi dell’arti-colo 68, comma 1 bis del RegolamentoInterno.E’ stata presentata la seguente proposta

di atto amministrativo :

- n. 90 in data 9 ottobre, ad iniziativa dellaGiunta regionale, concernente: “L.r. n. 15/94 articolo 19 – DAAL 138/2009 – riservanaturale del Monte S. Vicino e del MonteCanfaito – Approvazione del Piano regola-mento con prescrizione. Revoca DGR n.991/2014”, assegnata alla IV Commissio-ne assembleare in sede referente e tra-smessa al Consiglio delle Autonomie Lo-cali per il parere ai sensi dell’articolo 11,comma 4 della legge regionale n. 4/2007.E’ stata presentata la seguente mozio-

ne:- n. 732 della Consigliera Ciriaci: “Situazio-

ne Banca Marche”.Comunico, inoltre, che l’Ufficio di Presi-

denza nella seduta n. 181 del 7 ottobre, hapreso atto :- dell’adesione del Vicepresidente Bugaro

al gruppo di “Forza Italia – Il popolo dellalibertà”;

- della nomina del Consigliere regionaleMirco Carloni nuovo Presidente del grup-po consiliare PDL – Nuovo centrodestra;

- della modifica della denominazione delgruppo “Centrodestra Marche” in“Centrodestra Marche – Fratelli d’Italia Al-leanza Nazionale”.Il Presidente della Giunta regionale ha

promulgato le seguenti leggi regionali :- n. 24 del 3 ottobre 2014 “Modifiche alla

legge regionale 2 settembre 1996 n. 38‘Riordino in materia di diritto allo studiouniversitario’”;

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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- n. 25 del 9 ottobre 2014 “Disposizioni inmateria di disturbi dello spettro autistico”;

- n. 26 del 9 ottobre 2014 “Variazione albilancio di previsione 2014 e ulteriori mo-difiche alla legge regionale 23 dicembre2013, n. 49 “Disposizioni per la formazio-ne del bilancio annuale 2014 e pluriennale2014/2016 della Regione. Legge finanzia-ria 2014”.Ha chiesto congedo l’Assessore Luchet-

ti.

Interrogazione n. 1815ad iniziativa del Consigliere Giancarli“Trasferimento dell’Ospedale Carlo Ur-bani di Jesi”

Interrogazione n. 1762ad iniziativa del Consigliere Latini“Situazione all’Ospedale Carlo Urbani diJesi”

Interrogazione n. 1344ad iniziativa del Consigliere Latini“Governo clinico da Jesi a Fabriano el’ospedale modello Carlo Urbani”

Interrogazione n. 1153ad iniziativa del Consigliere Latini“Situazione della sanità all’Ospedale Ur-bani di Jesi e nell’Area Vasta n. 2 di Anco-na”

Interrogazione n. 1103ad iniziativa del Consigliere Marangoni“Disagi e disservizi presso l’OspedaleCarlo Urbani di Jesi. Allarme del Tribu-nale del Malato e Cittadinanzattiva e ri-chiesta di immediata tutela a garanziadella salute dei pazienti ricoverati. Di-missioni veloci e mancanza di posti lettoper la lungodegenza nel territorio conritorno in Ospedale tramite il pronto soc-corso e aumento della spesa sanitariarelativa”(abbinate)(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 1815 del ConsigliereGiancarli, le interrogazioni nn. 1762, 1344,1153 del Consigliere Latini, l’interrogazionen. 1103 del Consigliere Marangoni, abbinate.

Ha la parola, per la risposta, l’AssessoreMezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Cominciamo dal-l’interrogazione n. 1103 del Consigliere Ma-rangoni: “Allarme del Tribunale del Malato eCittadinanzattiva e richiesta di una immedia-ta tutela a garanzia della salute dei pazientiricoverati. Dimissioni veloci e mancanza diposti letto per la lungodegenza nel territoriocon ritorno in Ospedale tramite il pronto soc-corso e aumento della spesa sanitaria”. Suquesto naturalmente abbiamo chiesto unarelazione al Direttore sanitario del PresidioOspedaliero di Jesi il cui esito dell’istruttoriaspiega come in realtà si siano svolti i fatti,perché l’interrogazione era riferita anche adalcune disfunzioni, episodi che sono suc-cessi.

Relativamente al disservizio idrico cheha causato la mancata erogazione dell’ac-qua calda nel reparto di Medicina, lo stessoha avuto un carattere del tutto momentaneoe risulterebbe imputabile ad un guasto tecni-co del circuito causato dai lavori in corsopresso il Carlo Urbani stesso. Inoltre, haprecisato il Direttore Sanitario, i tecnici pre-senti in loco hanno da subito adottato tutte lemisure volte ad ovviare alla imprevista edimprevedibile disfunzione che nel giro dipoco tempo è stata definitivamente risolta.

Relativamente alla lamentata carenza difarmaci e materiali sanitari il Direttore delPresidio Ospedaliero di Jesi ha riferito chepur essendosi verificate in verità alcune diffi-coltà nella fornitura di fine anno, non risultatuttavia sia mancato nulla in quanto si èintervenuti prontamente laddove le scortecominciavano al essere esigue. Per quantoconcerne in particolare i farmaci che sareb-bero stati portati dai pazienti, da casa, talecircostanza risulta assolutamente scono-sciuta al Direttore Sanitario del Presidio che

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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nel rimarcare che a nessun paziente vienemai chiesto di portare i farmaci da casa, haverificato quale unica e plausibile spiegazio-ne dell’inconveniente, di certo a carattereeccezionale e non sistematico, l’ipotesi diun farmaco raro di cui potrebbe non essercil’immediata disponibilità per il primo giornodi ricovero nel Presidio.

In merito all’interrogazione n. 1153 for-mulata dal Consigliere Latini avente ad og-getto: “Situazione della Sanità all’OspedaleUrbani di Jesi e nell’Area vasta n. 2 di Anco-na”, si rappresenta quanto di seguito espo-sto e trasmesso dall’Asur nell’aprile 2013essendo questa un’interrogazione datata:sul punto riguardante l’immobile della sedeamministrativa dell’Area Vasta n. 2, si preci-sa che la Direzione Generale Asur, in segui-to all’approvazione della delibera di Giuntaregionale n. 1197 del 5 settembre 2011, concui la Giunta regionale ha individuato le sedidelle cinque Aree Vaste, aveva allora avviatouno studio preliminare presso i propri ufficitecnici, al fine della riorganizzazione dei ser-vizi A.T.L. e con l’obiettivo di predisporre unadettagliata ricognizione, per ogni Area Va-sta, del patrimonio disponibile, del patrimo-nio di proprietà utilizzato per gli uffici delle exZone territoriali e del patrimonio non di pro-prietà, ma utilizzato per esigenze aziendali.A seguito di tale ricognizione è statocostatato che, per l’Area Vasta n. 2, per laquale la Regione Marche ha individuato lasede amministrativa nella città di Fabriano,allo stato attuale, non esistevano, nel patri-monio Asur, immobili atti a soddisfare leesigenze di riorganizzazione previste negliatti regionali. È stato, quindi, necessario av-viare le procedure per l’acquisizione di unimmobile.

Quanto alla contestazione relativa all’im-piego dei fondi per l’acquisizione dell’immo-bile della sede amministrativa dell’Area Va-sta n. 2, invece di stanziarli per fornire “ser-vizi e prestazioni adeguate nel nuovo Ospe-dale Carlo Urbani di Jesi e negli altri ospedalidella provincia” - si rimarcava questo - sievidenzia che il costo per prestazioni e ser-

vizi rientrano nel finanziamento in contoesercizio, per la corresponsione dei livelliessenziali d’assistenza, mentre per l’acqui-sto di immobili sono necessari fondi in contocapitale e quest’ultimi, in nessun caso, po-trebbero essere utilizzati diversamente menche meno in conto d’esercizio

In merito all’interrogazione n. 1344 ad ini-ziativa del Consigliere Latini e recante adoggetto: “Governo clinico da Jesi a Fabrianoe l’Ospedale modello Carlo Urbani” si preci-sa che la legge regionale n. 17/2010 (artico-lo 8 ter della legge regionale n. 13/2003) haridefinito il modello organizzativo dell’AsurMarche con l’introduzione dell’Area Vasta econ la successiva legge regionale n. 17/2011 si è ulteriormente inciso sull’organiz-zazione dell’Asur che, ormai articolata inAree Vaste Territoriali, ha visto introdurre lafigura dei Direttori delle medesime.

Con deliberazione di Giunta regionale n.1197 del 5 settembre 2011 è stata individua-ta la sede delle cinque Aree Vaste e la sededell’Area Vasta 2 è stata stabilita presso lacittà di Fabriano. Successivamente la Giun-ta con la delibera n. 478 del 3 aprile 2013 haindividuato, per ogni Area Vasta, un PresidioOspedaliero Unico di Area Vasta al serviziodi più distretti. Pertanto, al fine di conformar-si a quanto disposto dalla Regione, si è pro-ceduto ad individuare, nella sede dell’AreaVasta n. 2, la Struttura complessa Territoria-le denominata “Governo Clinico”. La figuradel Governo Clinico non scompare dall’at-tuale geografia organizzativa-territorialedifatti risulta che, in virtù del percorso diriorganizzazione, con Determinazione del-l’allora Direttore Generale Asur n. 703 del 18settembre 2013, dott. Piero Ciccarelli, adoggetto “Strutture Complesse Area territo-riale - Determinazioni” si è dato un assettodefinitivo delle Strutture Complesse nel-l’Area Territoriale per tutte le cinque AreeVaste regionali e, nel contempo, si è statuitodi prevedere il Governo Clinico tra le Struttu-re Complesse da attribuire all’Area Vasta 2,come anche richiesto con nota a protocollodel 6 giugno 2013 del Direttore della medesi-ma.

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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In merito l’interrogazione n. 1762 ad ini-ziativa del Consigliere Latini e recante adoggetto “situazione all’Ospedale Carlo Ur-bani di Jesi” si rappresenta che la realizza-zione del nuovo ospedale Carlo Urbani diJesi è stata concepita secondo lo schemafunzionale del cosiddetto “ospedale model-lo”. Tale modello rappresenta un nuovo as-setto organizzativo dell’assistenza ospeda-liera che, pur non abbandonando la tradizio-nale articolazione per reparti, fonda la pro-pria identità su un assetto assistenziale perintensità di cure. I lavori di completamento edi adeguamento strutturale ed impiantisticodel nuovo ospedale Carlo Urbani di Jesistanno procedendo secondo la programma-zione stabilita. Presso il nuovo ospedale sa-ranno trasferiti i reparti di degenza ed i servi-zi che attualmente sono collocati nel vec-chio presidio del Viale della Vittoria. Perquanto riguarda il personale medico ed in-fermieristico, la relativa dotazione organicasarà stabilita in base a determinazioni atte agarantire la piena funzionalità del suddettomodello assistenziale ospedaliero. I postivacanti di struttura complessa di Jesi (n. 6strutture complesse ospedaliere e n. 2 affe-renti al Dipartimento di Prevenzione), infatti,saranno ricoperti a seguito del completa-mento del complesso lavoro di riorganizza-zione dell’assetto della rete ospedaliera edelle funzioni sanitarie territoriali marchigia-ne, effettuato dalle istituzioni tecniche regio-nali secondo quanto stabilito dalle normativeregionali e dai documenti di pianificazioneregionali e di Area Vasta.

Si precisa inoltre che il blocco operatorioe le relative sale operatorie sono completa-mente realizzati e sono tutt’ora oggetto dicollaudo tecnico e sanitario.

Il personale dedicato è sufficiente a ga-rantire il funzionamento per l’attività ad oggiespletata, così come previsto dai program-mi di attività in Area Vasta 2.

In questa fase di trasferimento oltremodoarticolato e sempre complesso, per unastruttura ospedaliera, alcune difficoltà ope-rative aggiuntive inevitabilmente si manife-

stano; completato il nuovo assetto, anchel’attività nel Pronto Soccorso risentirà positi-vamente della nuova collocazione del “Car-lo Urbani”.

In merito all’interrogazione 1815 ad ini-ziativa del Consigliere Giancarli, ad oggetto“Trasferimento dell’Ospedale Carlo Urbanidi Jesi” si precisa che :

- In merito al punto “lo stato puntuale deltrasferimento dal Viale della Vittoria al “CarloUrbani” il Direttore dell’Area vasta 2 precisache parallelamente all’avanzamento dei la-vori di riqualificazione strutturale del Presi-dio, nel 2014 è stato possibile realizzarealtre fasi del programma di completamento.A marzo 2014, infatti, gli Ambulatori dellaClinica Reumatologica sono stati trasferitinella loro sede definitiva, a maggio 2014 ilCentro Trasfusionale è stato trasferito dalPresidio del Viale della Vittoria al PresidioCarlo Urbani; nel mese di luglio i settori didegenza di Nefrologia-Dermatologia e quel-lo di Medicina Interna hanno visto il trasferi-mento nella loro sede definitiva e sono statipienamente attivati i settori di Senologia e diRisonanza Magnetica. Nello scorso mesedi agosto, sono poi stati trasferiti gli Ambula-tori delle Unità operative di Oculistica eOtorinolaringoiatria.

Da settembre è iniziato il trasferimentodella Centrale di Sterilizzazione che vedrà ilsuo completamento e la sua attivazione in-torno al 15 del corrente mese.

Di seguito il cronoprogramma riferito dalDirettore dell’Area Vasta 2:- il 6 ottobre sono stati trasferiti alcuni ser-

vizi ambulatoriali delle Unità operative diOstetricia-Ginecologia e Pediatria-Neonatologia;

- il 10 ottobre è stata trasferita la sezione didegenza delle Unità operative di Neurolo-gia, comprendente anche la Stroke Unit,e la Medicina Fisica e Riabilitativa. Il setto-re ambulatoriale dell’Unità operativa Neu-rologia verrà invece attivato presso lanuova sede il 16 ottobre;

- i successivi trasferimenti, così come re-centemente riprogrammati alla luce del-

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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l’avanzamento delle residue lavorazioni dicantiere, prevedono la seguente calenda-rizzazione:

- 21 ottobre: degenze delle Unità operative.di Ostetricia-Ginecologia e Pediatria-Neonatologia e completamento del trasfe-rimento dei servizi ambulatoriali;

- 27 - 28 ottobre: completamento del trasfe-rimento dei servizi ambulatoriali diOculistica e Otorinolaringoiatria;

- 4 - 6 novembre: degenze e servizi ambu-latoriali dell’Unità operativa Ortopedia eTraumatologia;

- 11 novembre: servizi ambulatoriali Unitàoperativa Cardiologia;

- 13 novembre: degenza Unità operativaCardiologia-UTIC;

- 14-18 novembre: servizi ambulatorialiUnità operative Chirurgia-Urologia;

- 19 novembre: degenza Unità operativeChirurgia-Urologia;

- 20 novembre: Laboratorio Analisi (la-sciando al Viale alcuni servizi di emergen-za);

- 21 novembre: Terapia Intensiva e ProntoSoccorso; a quel punto, il trasferimentodelle funzioni cliniche/operative, saràcompletato.In merito al punto il secondo punto “la

destinazione della vecchia struttura del Vialedella Vittoria” va detto che sono in fase didiscussione e disamina, anche con il Co-mune di Jesi, diverse ipotesi e soluzioni perla struttura ospedaliera in via di dismissioneche contemplano anche un’ipotesi di pianodi recupero, di rilievo regionale, naturalmen-te. Si sono tenuti a questo proposito variincontri. E’ tuttavia prematuro anticipare de-cisioni che sono ancora in via di definizione.Si può però dare rassicurazione sul fattoche si stanno studiando e sono in fase diconfronto varie possibilità.

In merito al punto terzo “l’integrazione delnuovo ospedale con il territorio e con l’azien-da ospedaliero-universitaria “Ospedali Riu-niti di Ancona” ed il quarto punto “la riorga-nizzazione dell’offerta sanitaria per ciò checoncerne: la revisione delle reti cliniche, i

servizi distrettuali e di prevenzione, i serviziper la post-acuzie (Case della Salute, RSA,Residenze Protette, lungodegenze)” va det-to che la revisione e riorganizzazione delleReti cliniche ha comportato e sta compor-tando un importante lavoro sul territorio conle varie parti interessate, sempre coinvoltenel processo a tutt’oggi in itinere. Dunque,per questo punto, nonché per quello a segui-re, va detto che solo la definizione del siste-ma di offerta, in fase di rimodulazione, puòportare a risposte certe e definitive anche suquanto richiesto. Nel contempo, si stannodefinendo gli accordi con l’Azienda regionaleper il trasferimento della centrale del 118 edelle Dipendenze Patologiche, alla Area Va-sta 2, così come si sta definendo l’accordoper la integrazione sul presidio diChiaravalle, di diverse attività/funzioni diTorrette, la cui titolarità rimarrà naturalmen-te in capo all’Azienda regionale.

In merito al quinto punto “le misure per ilsuperamento delle liste d’attesa” si precisache il problema delle liste di attesa è da anniall’attenzione della Regione Marche che suquesto tema ha redatto atti di regolamenta-zione e sta investendo risorse per l’adegua-mento delle strutture, il potenziamento del-l’attività nei settori critici, l’adeguamento tec-nologico dei sistemi di diagnostica per im-magini e dei blocchi operatori; il reclutamen-to del personale, da sempre orientato all’au-mento ed alla qualificazione dell’offerta inquei settori con maggiori problematiche suitempi di attesa.

Nel budget assegnato alle Aziende condelibera di Giunta regionale n. 986/2014“DGR n. 1750 del 27 dicembre 2013 leggeregionale n. 13 del 20 giugno 2003 - Autoriz-zazione agli Enti del SSR ed al DIRMT allagestione provvisoria dei rispettivi bilancieconomici preventivi per l’anno 2014 - modi-ficazioni ed integrazioni”, il governo delle li-ste di attesa è tra gli obiettivi dati alle Direzio-ni. Il Servizio sanitario regionale da sempreassicura, in ogni punto di erogazione, le pre-stazioni urgenti ed urgenti differibili e dasempre sono garantiti i percorsi di presa in

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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carico dei pazienti oncologici, cardiopatici, ilpercorso nascita. A queste azioni si aggiun-ge una presa in carico con le prescrizionidirette degli esami necessari per i successi-vi follow-up come da delibera di Giunta re-gionale n. 1/2014

Il livello erogativo delle prestazioni da par-te del SSR è alto, di fatto nel corso 2013sono stati erogati circa 26 milioni di presta-zioni di specialistica ambulatoriale, oggi ilproblema principale è quello dell’appropria-tezza della prestazione ovvero dell’utilitàdell’esame. L’incremento indiscriminato del-le risorse a favore del potenziamento dell’of-ferta, come spesso richiesto, comporta l’au-mento dei consumi e l’inappropriatezza nel-l’uso della risorsa specialistica.

Le azioni che l’azienda sta mettendo incampo, come riportato dal Direttore del-l’Area vasta 2; coerentemente con i dettamiche derivano dagli indirizzi regionali, per re-cuperare risorse e razionalizzare l’offertadelle prestazioni ambulatoriali sisostanziano in interventi/azioni di seguitosegnalate:- in ogni azienda l’attività aggiuntiva (ex arti-

colo55 c. 2 del CCNL 8 giugno 2000) cononeri a totale carico del bilancio azienda-le;

- miglioramento dell’appropriatezza pre-scrittiva;

- ottimizzazione degli accordi con glierogatori privati;

- recupero della mobilità passiva e conteni-mento delle liste d’attesa.Il coinvolgimento dei medici di famiglia è

essenziale - gli interventi devono averecome base di partenza le branche di labora-torio e di radiologia che costituiscono quasila metà della valorizzazione a tariffario.

Altro intervento in fase di attuazione con-giuntamente con i medici di medicina gene-rale e gli specialisti è quello di portare asistema i contenuti della delibera di Giuntaregionale 1012 dell’8 settembre 2014, taleatto definisce: “I raggruppamenti d’AttesaOmogenei (RAO) per priorità clinica di ac-cesso per la garanzia dei tempi massimi di

attesa delle prestazioni di specialistica am-bulatoriale” - la condivisione di criteri di prio-rità clinica permetterà di offrire la fruizionedel servizio o della prestazione in un tempoappropriato rispetto al problema clinico delpaziente.

Nelle Aree vaste si stanno attivando tavolidi lavoro ospedale/territorio per la condivi-sione e l’utilizzo delle classi di priorità clini-ca, di cui alla citata delibera di Giunta regio-nale, da parte sia dei medici di famiglia chedegli specialisti ospedalieri a partire dagliesami di diagnostica radiologica, diagnosti-ca vascolare, cardiologia.

In riferimento alla rimodulazione degli ac-cordi con gli erogatori privati, oggetto di spe-cifici accordi regionali, è necessario premet-tere che il privato accreditato rappresentaun contesto essenziale della rete dei serviziche erogano prestazioni ambulatoriali e intale ambito vanno ricercate le sinergie delcaso ai fini dell’integrazione. Infine le azioniper il recupero della mobilità passiva per leprestazioni potenzialmente inappropriatemirano all’analisi del dettaglio delle presta-zioni in mobilità e dei soggetti erogatori perintervenire su singoli problemi, suddividendola mobilità “inevitabile” (alta complessitàcome la chirurgia oncologica specialistica,radioterapia) da quella evitabile, e all’attiva-zione di audit con i medici di famiglia percoinvolgerli nella gestione delle scelte deicittadini. Inoltre il progetto di riordino sancitocon la delibera di Giunta regionale 735/2013che prevede, congiuntamente con il riordinodel sistema dell’emergenza/urgenza, la ri-conversione dei piccoli ospedali in “Casadella Salute”, farà si che le cure primarieassumano sempre più una articolazione or-ganizzativa e funzionale tale da configurarsisempre di più come punto di presa in caricodella cronicità, di primo soccorso e di pre-venzione.

La Casa della salute, con la presenzadella continuità assistenziale, dovrà garanti-re un ciclo assistenziale H24 che, dovràavere come effetto positivo, quello di diminu-ire gli accessi inappropriati al pronto soccor-

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so ed agli ambulatori specialistici e favorireun incremento dell’appropriatezza organiz-zativa attraverso la predisposizione di per-corsi ambulatoriali dedicati per i pazientiportatori di patologie croniche (diabete,scompenso), sia per il follow-up che in fasedi riacutizzazione.

Tutte le operazioni sopra riportate, dalmiglioramento dell’appropriatezza pre-scrittiva alla rimodulazione degli accordi coni privati accreditati, alle azioni per il recuperodella mobilità passiva, all’implementazionedella Casa della salute potranno verosimil-mente determinare la riduzione dei tempid’attesa per le prestazioni specialisticheambulatoriali che ovviamente ci si attende.

PRESIDENTE. Assessore questa nonera una risposta ad un’interrogazione erauna tesi di laurea, dica ai funzionari chedevono stringere un po’, perché perdiamotanto tempo per dare queste risposte cheperaltro non vengono ascoltate da nessuno,bisogna essere più sintetici.

C’è qualcuno degli interroganti, conside-rato anche l’interesse con cui è stata segui-ta la risposta, che vuole intervenire?

Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto omeno, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente. Ringra-zio l’Assessore per la lunghissima spiega-zione sulle interrogazioni.

Segnalo, per quello che mi riguarda, ledifficoltà che ancora permangono relative altrasferimento dell’ospedale Carlo Urbani.Difficoltà legate non soltanto alla naturalecomposizione di un nuovo plesso, a quelleche si possono registrare fra vecchio e nuo-vo metodo di inserimento organizzativo del-le attrezzature e della riorganizzazione delpersonale, ma soprattutto l’assenza puntua-le di alcune unità, la capacità di alcuni servizidi essere subito in attività a pieno regime el’organizzazione del personale adeguato.

E’ una disfunzione che sconta non sol-tanto l’ospedale, quindi i dipendenti che vilavorano, ma tutti gli assistiti che sono in

gran numero concentrati nel plesso ospeda-liero di Jesi.

Per quanto riguarda la seconda interro-gazione, quella relativa all’utilizzo del finan-ziamento della Fondazione della Cassa diRisparmio di Jesi, i tempi hanno fatto supe-rare l’interrogazione stessa che era legataalla necessità di utilizzare i fondi per il bloc-co operatorio che, come giustamente lei hadetto, va verso una situazione di avvio delpercorso nella nuova struttura, con la possi-bilità di utilizzare a pieno regime le sale ope-ratorie dell’Ospedale Carlo Urbani che an-cora oggi scontano difficoltà non conosciuteo non legate principalmente all’utilizzo pienodei fondi di natura privata oltre che bancari.

Per quanto riguarda la situazione di con-testazione che sempre più si registra, nontanto del cervello amministrativo e direzio-nale dell’Area Vasta 2 in Fabriano, quantonella possibilità di collegamenti puntuali eprecisi, cioè nella dislocazione di quelle chepossono essere le ramificazioni sia in termi-ni tecnici, quindi di manutenzione delle strut-ture, ed in termini del personale, quindi dellasuddivisione nei vari reparti e nei vari ospe-dali, che per quanto riguarda il nuovo meto-do da applicare per la razionalizzazione del-le spese, ritengo che avere la sede dell’AreaVasta 2 di Ancona a Fabriano di per sé nonsia, come posso dire, negativo, diventa ne-gativo se si centralizza tutto in località Fa-briano e si tende, in qualche modo, a snatu-rare quelle che sono state le semplificazioniautomatiche che si sono verificate nel corsodi questi anni. Faccio l’esempio dei serviziigienico sanitari, servizi veterinari, serviziche riguardano anche la prevenzione allapersona che oggi pagano questa difficoltà didoversi caratterizzare, rapportare con unasede centrale.

Ripeto, va bene il cuore o meglio la testaed il cervello a Fabriano, non va bene che dalì si ritorni ad un’idea un po’ piemontese diconcentrare la situazione relativa all’aspettodelle decisioni da assumere in una sola lo-calità. Oggi più che mai, in un’epoca virtualeo di comunicazioni contestuali che possono

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essere divulgate attraverso la posta elettro-nica certificata, credo che dobbiamo avvia-re un percorso in cui l’Ospedale di Jesimantenga caratteristiche fondamentali perquanto riguarda la capacità di dare serviziimmediati senza dover attendere decisionifabrianesi, intendendo come sede dell’AreaVasta, che penalizzano e scontano tempiche oggi i cittadini non sono più in grado nédi recepire né di capire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichia-rarsi soddisfatto o meno, il ConsigliereGiancarli.

Enzo GIANCARLI. Ringrazio l’AssessoreMezzolani e visto che nella risposta ha cita-to anche chi ha formulato la stessa estendoil ringraziamento al Direttore dell’Area vastae al Direttore dell’Asur Marche.

La ringrazio Assessore perché c’è unadata, è vero che l’abbiamo un po’ allungataperò a fine novembre, primi giorni del mesedi dicembre, il Carlo Urbani entra definitiva-mente in funzione, quindi, c’è una data cer-ta.

Non è un fatto di poco conto, Assessoremi scuso anche per questa lunga interroga-zione, però viviamo tutti questa difficoltà alivello regionale e facciamo fatica a vederela realizzazione di nuove strutture sanitarie,penso all’Inrca di Ancona, ma anche a Mar-che nord ed a Fermo.

Qui con un lavoro iniziato da tempo, sia-mo giunti alla fine. Siamo giunti al completa-mento. Allora il problema che mi sono po-sto, anche se siamo vicini a questa data èche - lei ricorderà è stata fatta anche unaconferenza stampa alla presenza del Presi-dente Spacca a Jesi, all’inizio dell’estate, incui indicavate anche lì delle date, capiscoche ci sono delle difficoltà oggettive - questadata del 30 novembre sia tale.

Credo che ci sia davvero bisogno di unaspinta finale forte per raggiungere questotraguardo, non soltanto sulle parti da trasfe-rire, ma soprattutto sulla motivazione forteche dobbiamo condividere con gli operatori

sia quelli del comparto che con la dirigenza,perché visitando sia l’Ospedale del Viale del-la Vittoria che il Carlo Urbani si registra unacerta insoddisfazione. Non può essere checosì visto che siamo in presenza della rea-lizzazione di una nuova struttura, però cisono delle difficoltà oggettive e capisco que-ste difficoltà. E’ di ieri una nota del personaledel pronto soccorso, apparsa anche sullastampa locale, in cui i medici, gli operatori,parlano di questa struttura che è ormai alcollasso, dicono di essere stremati, dobbia-mo fare in modo che ci sia questa relazione,questo rapporto.

La invito, Assessore, ad organizzare aJesi una visita, la organizzi ovviamente conle strutture sanitarie, con i dirigenti della sa-nità, per incontrare il personale della dirigen-za, quello del comparto, per incontrare leorganizzazioni sindacali, per incontrare iSindaci. E’ rimasto poco tempo, è un fattopositivo per la regione che si vada al comple-tamento definitivo, alla messa in funzione diun nuovo ospedale, e credo che ci sia biso-gno, accanto agli investimenti che sono statifatti, di carattere tecnico, tecnologico,impiantistico, murario, accanto agli arredi,accanto a tutte quelle strutture e infrastruttu-re che sono state realizzate nella città, an-che di una nostra forte motivazione umana,relazionale, istituzionale.

Questo deve farci trovare una soluzioneanche per la vecchia struttura del Viale dellaVittoria. Nel 2011 con il Consigliere Badialiabbiamo posto il problema della destinazio-ne del vecchio ospedale. Nel momento in cuisi è avuta la certezza del finanziamento,questo nel settembre del 2010, in una nota,scritta da me e dal Consigliere Badiali, ab-biamo detto che quella struttura doveva tro-vare una soluzione, perché vedete è di que-sti giorni, non lo dice l’uomo della strada, malo troviamo scritto sul giornalino del Comunedi Ancona, il Lancisi è un immobile vuoto daotto anni ed è una struttura che sta subendoil degrado. Noi vogliamo evitare questo.

Credo che debba chiudersi, debba so-spendersi, quel contenzioso che c’è con

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quelle persone che hanno proposto quel pia-no di recupero. Si individui una soluzione perquello che è il fabbricato dell’OspedaleFatebenefratelli, lì tra l’altro una soluzione èstata posta, ed il resto si ridetermini alla lucedelle profonde mutazioni avvenute nel mer-cato e nell’economia, parlo del Viale dellaVittoria, il progetto può offrire possibilità e, amio avviso, occorre rivisitarlo tenendo contodelle mutate esigenze di mercato. Si costru-isca una proposta, un’offerta compatibilecon i vecchi e numerosi fabbricati che sonolì e con il mercato, magari più lotti, non sta ame indicare il progetto, ma tutti funzionali,affinché più imprese possano accedere perevitare che quella struttura viva una situazio-ne di degrado e di abbandono.

Non voglio indicare soluzioni tecnicheperché già le prevede in parte il piano direcupero, anche la demolizione, ovviamentetutto, tranne la parte storica, quindi decoroanziché degrado, sicurezza, fruibilità, anzi-ché luoghi e spazi dell’illegalità e dell’incuria.

Accanto al risultato eccezionale, impor-tante, brillante, direi, l’obiettivo della messain funzione del nuovo Ospedale, ci sia an-che una cura per quelli che sono gli spaziadiacenti, ci sia una cura per la riqualifica-zione, oltre alle questioni fondamentali chesono quelle di cui lei parlava a partire dalladotazione organica, dalla riorganizzazione,dall’offerta sanitaria, dal superamento delleliste d’attesa, ma su quegli aspetti sanitariprendo atto di quanto lei ha detto, sull’orga-nizzazione delle nuove strutture e sulla solu-zione per le vecchie strutture, chiedo unosforzo nostro, di tutti, della Giunta, dell’As-sessorato in primis. Assessore, le ripetoche la sua presenza ed un incontro con isoggetti che operano nel territorio sarebbedi grande importanza.

Presidenza del VicepresidenteGiacomo Bugaro

Interrogazione n. 1814ad iniziativa del Consigliere Marinelli“Dematerializzazione ricetta cartacea”(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 1814 del Consigliere Mari-nelli.

Ha la parola, per la risposta, l’AssessoreMezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Premesso che lagara regionale per il fascicolo sanitario elet-tronico, è stata bandita con una delibera diGiunta n.1154 del 2011 “DGR 17/10 e DGR1389/08 - Sistema informativo del Serviziosanitario regionale”, con particolare riferi-mento al I e IV lotto, prevede specifici inter-venti tecnici per l’informatizzazione del terri-torio e per l’implementazione del fascicolosanitario elettronico.

La delibera di Giunta n. 1700 del 16 di-cembre 2013 “Approvazione schema di pro-tocollo di intesa con le organizzazioni sinda-cali dei Medici medicina generale e dei pe-diatri libera scelta per l’implementazione e losviluppo della rete per l’informatizzazioneterritoriale”, ha permesso la fase di avviodella ricetta dematerializzata che oggi coin-volge n. 221 medici di cui 49 pediatri, n. 488farmacie su n. 522 presenti in Regione e ladematerializzazione di circa 605.000 ricette.

La delibera di Giunta n. 975 del 7 agosto2014 “Istituzione del sistema informativo de-materializzata Marche denominato SIDEM emodalità attuative a supporto della demate-rializzazione della ricetta medica e del fasci-colo sanitario elettronico”, ha stabilito l’istitu-zione di un unico sistema informativo delterritorio che a regime comprenda in un uni-co percorso implementativo quanto svilup-pato per la dematerializzata verso il fascico-lo sanitario elettronico.

Premesso inoltre che il percorso delladematerializzazione della ricetta cartacea edell’informatizzazione del sistema sanitarioregionale verso il fascicolo sanitario elettro-nico costituisce il primo passo effettivo delpiù vasto ed importante processo della ri-qualificazione della medicina del territorioverso una sempre più appropriata rispostaai mutati bisogni dei cittadini in termini dicronicità e di necessità assistenziali anche

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presso il loro domicilio, e che i vigenti accor-di collettivi nazionali della Medicina generale,sulla base dell’Accordo nazionale del 2005,prevedono specifiche norme in relazione al-l’informatizzazione dei medici, al flusso deidati, alla tessera sanitaria e ricetta elettroni-ca, al patient summary e ai conseguentiobblighi contrattuali per i medici e per laRegione in relazione alla “messa a disposi-zione” dei medici dei sistemi informativi eche le medesime norme sono presenti an-che nell’analogo Accordo nazionale dellapediatria di libera scelta.

Il Servizio sanità sta portando avanti datempo un confronto serrato e proficuo con leorganizzazioni sindacali della Medicina ge-nerale e della Pediatria di libera scelta me-diante specifiche riunioni, anche di caratteretecnico, che hanno condotto alla implemen-tazione della fase di avvio per il gruppo deglisperimentatori ed attualmente sta lavorandoper trovare un accordo per la messa a regi-me di tutti i medici convenzionati sulla de-materializzata entro la fine dell’anno 2014,come stabilito negli accordi tra la Regione eil Ministero dell’Economia e finanze.

La Regione porrà a disposizione di tutti iMedici di assistenza primaria e Pediatri dilibera scelta convenzionati nella nostra Re-gione la rete sanitaria informatizzata in cor-so di implementazione mediante la gara e glistrumenti in essa presenti e, come previstodagli accordi collettivi nazionali, attiverà leprocedure e le attività formative idonee apermettere l’avvio del flusso di tutti i datinecessari “senza oneri tecnici ed economiciper la trasmissione a carico dei medici con-venzionati” .

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichia-rarsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mari-nelli.

Erminio MARINELLI. Assessore grazie.Le domande che le ho rivolto non hannoavuto risposta. Erano delle domande moltosemplici perché questa ricetta doveva parti-re prima dell’estate, poi subito dopo l’estate,

poi entro il 14 ottobre, cioè oggi, la domandache le ho fatto era molto semplice: quandoparte questo nuovo modo di produrre ricet-te? Entro l’anno!

Ci sono stati dei gruppi che hanno lavora-to, Assessore, ma c’è la necessità di nonpartire per evitare quello che è accaduto conil Cup.

Noi siamo d’accordo, parlo come medi-co, di partire con questo discorso, ma ilgruppo di lavoro ha prodotto un risultato?Qual è stato? Avete previsto di fare degliincontri informativi e formativi per i medici?

Dico questo perché in questi giorni mi èarrivata, come medico di famiglia, dall’Areavasta 3, la necessità di rispondere quantoprima al mio software di lavoro perché siparte con la ricetta dematerializzata e se cisaranno necessità occorrerà rivolgersi aduna dottoressa.

Credo che prima di partire bisogneràascoltare chi ha fatto queste sperimentazio-ni perchè le garantisco che i tre medici diCivitanova, che ho ascoltato, hanno espres-so preoccupazioni. E’ normale questo, so-prattutto all’inizio di un percorso nuovo. LaSogei, per esempio, non sempre funziona,soprattutto in determinati momenti dellagiornata, a Civitanova pochi, in cui la Adslnon funziona. Ho saputo che alcuni medici aSerravalle hanno comprato il satellitare per-ché non è possibile comunicare ma, indi-pendentemente da questa situazione, credoche delle riunioni informative con i tecniciresponsabili, con i medici che hanno giàfatto questo esperimento, debbano esserefatte insieme a degli incontri esplicativi.

Mi ha detto quanti sperimentatori, maquanti tecnici interverranno? Che supportoavremo? Quali sono i recapiti telefonici? Leidice che non ci sono oneri tecnici, non èvero perché attualmente non è sufficienteuna stampante, una stampante adesso èper la ricetta classica, c’è bisogno di un’altrastampante perché molte volte la Sogei nonfunziona, la ricetta dematerializzata nonparte, l’ambulatorio non può essere blocca-to e, quindi, si attiva la seconda stampanteper andare avanti con il metodo vecchio.

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Questi sono gli inconvenienti che certa-mente all’inizio capiteranno. Le proceduredevono essere studiate, guardate, analizza-te, conosciute e superate, altrimenti andre-mo incontro a un blocco totale dell’attività,se la volontà è di attivare questo percorsoentro l’anno.

Indipendentemente dal protocollo, da tut-to quello che lei ha detto, le domande posteerano molto semplici: quando si parte? Se larisposta è entro breve, il secondo punto era:sono previsti incontri informativi e formativi?Quando? I tecnici ci sono? Quali sono lerisorse economiche? Dove è possibileeventualmente interloquire nel momento incui, e questo avviene tranquillamente, c’è unblocco della Sogei?

Sono delle domande molto semplice, mavedo che lei e la Giunta ancora non aveteanalizzato completamente questo problemache non è semplice, perché interessa l’atti-vità quotidiana del medico di famiglia che è ilfront office delle situazioni di difficoltà dellaRegione Marche.

La prego di studiare con attenzione e dinon partire perchè siamo in campagna elet-torale: siamo partiti con la ricetta demateria-lizzata, perché non è così, ci sono tantepreoccupazioni e problemi. Grazie.

Interrogazione n. 1777ad iniziativa del Consigliere Pieroni“Situazione Banca delle Marche - pro-blematica blocco azioni”

Interrogazione n. 1394ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Giancar-li“Percorso di rafforzamento patrimonialedi Banca delle Marche e su un possibileintervento statale volto al consolida-mento di Banca Marche”

Interrogazione n. 1677ad iniziativa dei Consiglieri Zinni, Natali,Acquaroli, Romagnoli“Situazione Banca Marche”

Interrogazione n. 1356ad iniziativa del Consigliere Pieroni“Grave situazione di Banca Marche”

Interrogazione n. 1331ad iniziativa del Consigliere Latini“Piano esuberi - Banca Marche”(abbinate)(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 1777 del ConsiglierePieroni, l’interrogazione n. 1394 dei Consi-glieri Badiali, Giancarli, l’interrogazione n.1677 dei Consiglieri Zinni, Natali, Acquaroli,Romagnoli, l’interrogazione n. 1356 delConsigliere Pieroni e l’interrogazione n.1331 del Consigliere Latini, abbinate.

Ha la parola, per la risposta, il PresidenteSpacca.

Gian Mario SPACCA. Grazie Presidente.Cari colleghi Consiglieri, è una serie di inter-rogazioni che trattano diversi argomenti inrelazione allo sviluppo della vicenda BancaMarche ed io vorrei che noi ci concentrassi-mo su quello che nei dibattiti che sono statinumerosi, mi pare che ne abbiamo fatti tre,ci siamo detti, nel senso che noi non possia-mo farci carico dell’universo mondo, ma ab-biamo deciso di farci carico soltanto di quat-tro priorità, considerando che questo istitutodi credito è fondamentale nella vita econo-mica, ma anche sociale delle Marche.

Se voi ricorderete abbiamo anche fissatoun ordine di azione che poi è stato consa-crato nella mozione che è stata approvatadal Consiglio regionale, ovvero abbiamo det-to che al primo punto ci deve essere l’occu-pazione, la salvaguardia dei posti di lavoro diquesto istituto sia nella parte che riguarda ilfront office, ovvero le filiali che sono distribu-ite sul territorio, che nella parte che riguardail back office, ovvero nella sede centraledove sono i servizi generali.

Al secondo punto abbiamo messo il di-scorso della necessità che questo istituto,che questa banca, torni ad essere il punto di

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riferimento delle imprese del nostro territo-rio, in considerazione che Banca Marche èin relazione con l’80% del sistema produttivoregionale e questo sistema ha bisogno delsupporto di questa banca.

Al terzo punto abbiamo messo il tema deldestino degli attuali azionisti. Io direi che cidobbiamo soprattutto preoccupare delleFondazioni e del patrimonio delle Fondazio-ni perché è quello che ritorna sul nostroterritorio in termini di coesione sociale. Larendita che deriva dal patrimonio delle Fon-dazioni è quella che sviluppa quelle azioni,soprattutto in campo sanitario, ma non sol-tanto, nel sociale, nel sostegno ad iniziativeculturali e di comunità che fanno coesionesociale.

Non ho i dati certi, ma credo che stiamoparlando in un periodo di tempo di 8 anni, diquasi 58 milioni di euro di interventi che sonostati fatti dalle 4 Fondazioni che sono allespalle di Banca Marche, ma forse potreisbagliare, ho sentito citare questo dato daun Presidente di una Fondazione.

Al quarto posto l’impegno che ci siamodati era quello di richiamare l’attenzione altema degli immobili che costituiscono granparte dei crediti deteriorati di questo Istituto efar si che nelle azioni che si sarebbero intra-prese non ci fosse un’immediata dismissio-ne di questo patrimonio immobiliare cheavrebbe distrutto il mercato regionale, ma cifosse un’attenzione particolare orientata aduna sua valorizzazione e contemporanea-mente anche ad una dismissione in tempimodulati, in modo tale che non ci fosse unboomerang rispetto ai valori del sistema im-mobiliare della nostra regione.

A che punto siamo? Le istanze che ilConsiglio regionale ha affermato ho cercatodi rappresentarle nelle diverse sedi dovequesto tema è stato dibattuto.

In questo periodo di tempo l’incontro piùimportante che c’è stato, poi non ce ne sonostati altri per la verità, è stato con l’Ammini-stratore Delegato della società, dell’istitutopiù che società, che sembrerebbe avviarsi acostruire il piano industriale, per rilevare

Banca Marche. Sto parlando del gruppoFonspa che fa riferimento a un altro gruppofinanziario internazionale che si chiamaTages. Penso che queste informazioni voigià le conosciate perché sono state pubbli-cate sui giornali, sia sui giornali specializzatiche sui quotidiani della nostra regione. C’èquesto gruppo Tages, gruppo con sede aLondra, internazionale, che ha a riferimentoun altro istituto finanziario che si chiamaFonspa che ha rilevato il Credito Fondiario eche si è fatto avanti presso Banca Italia perpresentare la possibilità di rilevare BancaMarche.

Ho incontrato l’Amministratore Delegatoche si chiama Panfilo Tarantelli, abbiamoavuto questo incontro ed ho rappresentatofedelmente le cose che il Consiglio regiona-le mi ha incaricato di rappresentare, quindi,questi quattro punti.

Ho compreso che ci sono tempi moltostretti per realizzare l’opera di riorganizza-zione di Banca Marche perché la banca è incondizioni abbastanza difficili. C’è un tem-po, un arco temporale molto stretto che vada qui a fine anno perché poi il prossimoanno entreranno nuove normative europeeche potrebbero aggravare ancora di più laposizione di questo istituto di credito, quindi,c’è la necessità di concludere l’operazionein tempi molto ravvicinati, in tempi moltobrevi, al più tardi nei primi mesi del prossimoanno.

L’intendimento di questo gruppo sostenu-to da Banca d’Italia è di andare in questadirezione, si sta facendo la due diligence,un’ulteriore due diligence sull’istituto BancaMarche non è stata ancora completata, malo sarà entro tempi brevi, nel frattempo per leinformazioni che ho appreso dagli organi diinformazione, quindi, non dal colloquio conl’Amministratore Delegato, ci sarebbero an-che dei gruppi interessati a partecipare in-sieme a Fonspa alla riorganizzazione diBanca Marche. Sono gruppi americani, ara-bi, oltre alla solita cordata di imprenditoridella nostra regione che continua a dare lasua disponibilità per partecipare all’opera-

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zione. Il soggetto di gestione, quindi, anchela parte più rilevante del capitale che dovràrealizzare l’operazione di ristrutturazione edi riorganizzazione della banca che è con-fermata essere intorno agli 800 milioni diaumento di capitale sociale, sarà Fonspa.

Il fatto che sia l’ex Credito Fondiario cirassicura, ma ancora non lo sappiamo per-ché molto dipenderà dalla presentazione diun piano che ancora non c’è, e ci rassicurarispetto al principale obiettivo che ci poneva-mo, ovvero quello della salvaguardia dell’oc-cupazione perché se fosse stato un istitutonon nuovo come questo è, ma già consoli-dato sul territorio, dotato di strutture e diorganizzazione generale e distribuita comeavrebbe potuto essere non so, dico unnome a caso, Unicredit, probabilmentel’opera di ristrutturazione sarebbe stata mol-to più pesante di quella che si può prevederecon un soggetto che entra nel mercato fi-nanziario italiano ed ha bisogno di dotarsianche di strutture organizzative.

L’altra cosa importante che era stata sol-lecitata era il quarto punto, ovvero quellodella gestione degli immobili che, come sa-pete, è la parte più rilevante del deteriora-mento dei crediti di Banca Marche. Su que-sto c’è stato un intervento del fondointerbancario, c’è stata la disponibilità delfondo interbancario ad intervenire con 800milioni di euro, questo ha fatto si cheFonspa, quindi, lo stesso istituto, si carichianche dell’opportunità/necessità di creareaccanto al risanamento, la riorganizzazionedella banca, la realizzazione di un’altra ban-ca che verrebbe ad essere definita badbank, ovvero la banca che raccoglie tutte lepartite compromesse della precedente ge-stione di Banca Marche, quindi, tutto il patri-monio immobiliare e lo gestisce con il con-forto di altri fondi internazionali in una logicache è quella che noi auspicavamo, ovveronon quella di speculare e metterlo immedia-tamente sul mercato regionale e italiano, maquello di costruire delle azioni di valorizza-zione, che possano realizzarsi anche attra-verso la copertura finanziaria che questogruppo è in grado di mettere in campo.

Comunque non siamo ancora arrivati alpunto di caduta, volevo rassicurare i Consi-glieri che le istanze che il Consiglio regiona-le ha approvato le stiamo seguendo conattenzione, non introducendo nuove esigen-ze, perché non possiamo introdurre nuoveesigenze soprattutto quelle che saranno de-finite dal mercato, ma limitandoci a dareattenzione a questa road map che da voi èstata definita.

Il punto fondamentale credo avverrà tranon molto, nel momento in cui si chiuderà ladue diligence e ci sarà la presentazione delpiano industriale per le due azioni, sia quellache riguarda la bad bank sia quella che ri-guarda la good bank, ovvero da una parte lagestione del patrimonio deteriorato attraver-so questa società nuova, bad bank, dall’altrala gestione nuova della società di BancaMarche gestita da Fonspa che dovrebbe,anche sulla base delle indicazioni e delleriflessioni che sono state avanzate, concen-trarsi sulla difesa e sul sostegno del sistemamanifatturiero economico regionale.

Credo che questo sia molto importanteperché era un auspicio venuto dal Consiglioregionale, tra l’altro non so se avete visto idati pubblicati ieri da Eurostat, si confermache noi siamo la regione più manifatturierad’Italia e siamo la prima delle regioni euro-pee, dopo quelle tedesche, quindi siamo an-cora, nella rappresentanza della stessa Eu-ropa, una delle regioni meglio posizionaresotto il profilo delle sue potenzialità econo-miche e credo che non sia un caso cheBanca Marche possa trovare una soluzionepositiva in tempi sufficientemente rapidi pro-prio per questa ragione, ovvero per le poten-zialità che, nonostante la crisi, il nostro si-stema economico ancora esprime e che èstato in grado di riuscire a trovare capitaliche alla fine, tra l’operazione bad e l’opera-zione good, saranno non meno di 1 miliardoe 800 milioni di euro che cercheranno diripianare una situazione che è stata gestitain maniera molto discutibile.

Vorrei a questo punto fare un’altra consi-derazione se me la consentite, poi chiudo.

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In questo periodo di grandissima difficoltàper la nostra economia, lo ribadisco ancorauna volta, dovremmo tutti essere orgogliosidi questo, nel momento in cui sono venutimeno i santuari economici della nostra re-gione il punto di riferimento per tutti gliinterlocutori non solo istituzionali, ma anchefinanziari ed economici è stata l’istituzioneregionale. Credo che questo debba render-ci, in qualche modo, orgogliosi di quello chein una legislatura drammatica, caratterizza-ta da tre anni di recessione, l’istituzione re-gionale è stata in grado di fare, essere puntodi riferimento non soltanto per la tutela deilavoratori, per difendere le loro famiglie, perdifendere il lavoro che si stava perdendo,ma soprattutto per trovare soluzioni nuoveche hanno visto la Regione Marche semprein grado di offrire un’interlocuzione appro-priata e a volte anche coraggiosa.

PRESIDENTE. Ha la parola perdichiarasi soddisfatto o meno il ConsiglierePieroni.

Moreno PIERONI. Presidente, la mia nonvuole essere una replica, ma un ringrazia-mento per averci ancora una volta aggiorna-to su una questione tra le più importanti diquesto periodo per la regione Marche cheriguarda appunto Banca delle Marche.

La mia non vuole essere una replica, mala presa d’atto di un percorso che si staportando avanti tra tante difficoltà possibili eimmaginabili. Un percorso che a mio avvisola Regione deve continuare a seguire comeha fatto sino ad oggi, in maniera definita, conla chiarezza, di chi ha il ruolo istituzionaleper poter dare anche un contributo a questavicenda così importante per il mondo im-prenditoriale, per i quasi 40.000 azionisti,per i tanti dipendenti e per tutto quello cheriguarda la galassia di Banca Marche.

In questo contesto voglio aggiungere unaquestione che rientra nella galassia di Ban-ca Marche ed è legata al commissariamen-to ed alla questione della Carilo spa che èuna controllata di Banca Marche a cui si fa

sempre poco riferimento. Ancora oggi è ungioiellino di Banca Marche e non si capisceper quale motivo sia stata commissariata,anzi diciamo che ci sono una serie di valuta-zioni che riguardano la Carilo e su questochiedo al Presidente, non oggi naturalmenteperché non è a conoscenza dei dati definiti,quale sarà il futuro della Carilo legato ad uncontesto così importante come quello diBanca Marche. E’ necessario tener contoanche del tipo di opportunità che la Carilo hasempre dato ad un territorio importantecome quello della provincia di Ancona.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereZinni.

Giovanni ZINNI. Devo dire che personal-mente non esprimo soddisfazione per que-sta risposta, non perché sia colpa del Presi-dente Spacca che ovviamente si sarà an-che prodigato a fare quello che poteva, nonsono soddisfatto perché questa risposta difatto certifica una sconfitta complessiva peril sistema politico economico marchigiano ecredo che emerga chiaramente una speciedi rinuncia del nostro territorio a fare la batta-glia.

A fare la battaglia per che cosa? BancaMarche in questi anni è stata gestita, usiamoquesto termine, con leggerezza, allegria, di-sinvoltura e via dicendo, probabilmente è undato di fatto, però nessuno ha voluto maiparlare della circostanza che - ed io nellanostra interrogazione l’ho scritto, vedo chealtri colleghi hanno un po’ minimizzato que-sto aspetto che non è indifferente -Bankitalia è andata a parametrare ed aperimetrare i crediti con un maggior valore dideterioramento rispetto a quello che è acca-duto per altre banche in Italia. Cari Consi-glieri queste cose possono capitare, BancaItalia non è lo Stato, lo sappiamo tutti, è unluogo dove si incontrano tutti i principali ban-chieri italiani, ma in altre parti d’Italia, citol’esempio del Veneto, di fronte a una situa-zione del genere, nel territorio ci sono statele barricate per salvare le proprie banche

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perché il miracolo del nord-est sa benissi-mo, a livello imprenditoriale, il valore di que-sta cosa.

Invece ho letto nei giornali anche que-st’estate che qualcuno, anche imprenditore,si è espresso dicendo: “Non è importanteche resti marchigiana”. No? Il nostro unicoobiettivo è salvare i dipendenti di Banca Mar-che? Azione lodevole, ma mi sia consentitodire limitata ad un aspetto aziendale e forsesottovalutiamo quello che riguarda la ricadu-ta nel medio e lungo periodo per quel siste-ma manifatturiero che ha detto il PresidenteSpacca.

Signori quando la banca sarà straniera,quando le regole di questa scellerata UnioneEuropea, scellerata perché questa non èun’Unione Europea che dà solidarietà nelterritorio, ma pretende solamente, noi ci ri-troveremo fra tre, quattro, cinque anni, unsistema bancario in cui il piccolo imprendito-re marchigiano, casa e bottega, grande la-voratore, uomo di sacrifici, lui moglie e figli, etutti gli altri, non avrà più un fido bancario diun centesimo, allora cosa racconteremo aquesti signori? Che non era importante chela banca rimanesse marchigiana? Non nelsenso di qualche furbo marchigiano che siarricchisca alle spalle degli amici e cittadinidelle Marche, ma nel senso di una gover-nance che rimanga nel tempo marchigianae che protegga il nostro già fragile sistemamanifatturiero in questa globalizzazione chealtro non è che deregolamentazione quoti-diana per chiunque sia un lavoratore.

Questa globalizzazione è una schifezza,vogliamo ammetterlo o vogliamo continuarea fare i pippotti, come fa qualche autorevoleprofessorino sul Sole 24 Ore, sulle magicheopportunità che dà questo liberal liberismonel mondo? Scusate, chiedo scusa se ilConsigliere Zinni parla di cose che non c’en-trano niente con le nostre competenze. E’vero che probabilmente il Consiglio regiona-le non è in grado di arginare il liberal liberi-smo nel mondo, ma il Consiglio regionalepoteva essere unito e compatto, al di là dicentro destra e centro sinistra, nel fare le

barricate come in Veneto ed andare da Ban-ca d’Italia a dire che cosa? “Guarda beneche forse hai sbagliato a contare i creditideteriorati”.

Lo abbiamo fatto? No! Devo dare la colpasolo al Presidente Spacca? Sarei unfariseo. La colpa è di tutte le forze politichedel territorio che unitamente alle associazio-ni di categoria, mi sia consentito dire chequeste cose non si fanno solo con i partiti,se no è un fatto ideologico, queste cose sifanno con la Confindustria, con la Confarti-gianato, con la Cna, con tutti, sarebberodovute andare là e dire: “Questa partita for-se è ancora da giocare”. Non basta lacordata degli imprenditori marchigiani, nonbasta neanche quella, quella semmai pote-va essere un aspetto della vicenda.

Non voglio pontificare colleghi, perchénon credo che nella posizione del Presiden-te Spacca avrei potuto fare di più, anche semi sento di dire che sbagliamo, come politi-ca sbagliamo in questo. Noi dobbiamo cre-dere, a volte con fantasia, che quando sifanno le barricate i risultati possano arrivare,magari non sarebbe accaduto nulla, magariquesta estate a ferragosto potevamo anda-re in duemila sotto il Ministero a urlare comedelle scimmie impazzite e può darsi chequalcosa poteva accadere.

Adesso abbiamo una certezza ed il mas-simo che si può ottenere, dalle dichiarazionidel Presidente Spacca, a mio avviso un po’laconiche, è che arriverà uno che invece dichiudere 10 sportelli su 10 ne chiuderà 3perché grazie a Dio non ha gli sportelli nelleMarche, facendo anche qualche scivola-mento pensionistico. Ma, ripeto, nell’ambitodello sviluppo del lavoro, nel medio periodo,cosa raccontiamo agli imprenditori che oggisudano sangue per avere un centesimo dauna banca qualsiasi? E’ sulla gestione diBanca Marche che piange il cuore, perchéBanca Marche se fosse stata gestita diver-samente probabilmente oggi avrebbe anco-ra la sua governance ed avrebbe dato piùossigeno, pochi punti percentuali, è chiaro imiracoli non li fa nessuno, a quegli imprendi-

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tori dei nostri distretti industriali e dell’artigia-nato che annaspano ogni giorno di più.

Il futuro di questa Europa se siamo onesticon noi stessi non è roseo. L’altro giorno, econcludo, mi sia consentito, ho avuto l’op-portunità di partecipare ad una conferenzastampa dove c’era uno dei tecnici di MorganStanley che spiegava dove investire nel futu-ro e mi veniva da ridere perché raccontavache oggi l’America è il luogo più sicuro doveinvestire perché ha fatto, pensate un po’,una politica espansionistica monetaria, gra-zie al fatto che controlla la banca centrale.Mi veniva da ridere, perché quando posi quail tema di iniziare una discussione sul no-euro tutti a ridere e a dire: “Parli di unafesseria, cerchi quattro voti in maniera pate-tica”. Ebbene signori il paradosso è questo,gli Stati Uniti d’America predicano il liberalliberismo, ma quando gli fa comodo comesono keynesiani loro non lo è nessuno, edhanno tutelato i loro interessi. Noi europeisiamo un branco di sciocchi che pensa checon questo meccanismo si possa andareavanti, quindi, occasione persa, e le respon-sabilità sono di tutta la politica, ma inparticolar modo di questa maggioranza chenon ha voluto minimamente tenere in consi-derazione le nostre richieste di fare dellebarricate insieme.

PRESIDENTE Ha la parola il ConsigliereBadiali.

Fabio BADIALI. Grazie Presidente. Rin-grazio il Presidente Spacca per la spiega-zione e l’intervento sulle interrogazioni pre-sentate da diversi Consiglieri. La mia e delConsigliere Giancarli era datata 26 settem-bre 2013 perciò molto vecchia e passi inavanti sulla questione di Banca Marche nesono stati fatti.

Nella nostra interrogazione chiedevamose c’era la volontà di avanzare al Governo larichiesta di un intervento statale a favoredella ricapitalizzazione di Banca Marche.Era una questione, diciamo, estrema, que-sta ricapitalizzazione non c’è stata, ma c’è

stato un buon intervento da parte dell’istitu-zione regionale con un documento approva-to a stragrande maggioranza da tutta l’As-semblea legislativa che il Presidente Spac-ca ha saputo valorizzare nelle sedi opportu-ne, cioè nell’incontro con il Direttore dellaBanca d’Italia.

Non è una cosa usuale avere questi in-contri, anzi, per come è messa la Bancad’Italia, per come è il sistema bancario italia-no, penso sia stato l’unico incontro che laBanca d’Italia ha avuto con un’istituzione re-gionale,. Abbiamo fatto una cosa intelligen-te, non abbiamo fatto le barricate, abbiamofatto quello che era possibile fare, dettoquello che era possibile dire, quello che erapossibile sollecitare, sempre nelle forme enelle maniere dovute.

Penso che le quattro priorità che il Presi-dente enunciava e che noi abbiamo “messoinsieme”, dettato, come Assemblea legisla-tiva delle Marche, siano a tutt’oggi salva-guardate e questa operazione che si stafacendo - anche questo accade per la primavolta nel sistema bancario nazionale, per-ché di banche a livello nazionale, come Ban-ca Marche, messe nelle stesse condizioni opeggio o poco meglio, ce ne sono tantissi-me, purtroppo - è una dei primi casi in cui,se non mi sbaglio, il fondo interbancario in-terviene.

E’ importante che ci sia l’ingresso deigruppi internazionali, supportati anche dagruppi locali, da imprenditori locali. Abbiamodetto che la nostra regione è una delle primeregioni manifatturiere a livello europeo e perl’80% delle imprese che hanno usufruito edovranno usufruire del sistema creditizio re-gionale, Banca Marche era ed è un punto diriferimento e per questo dobbiamo cercaredi lavorarci sempre di più.

Dobbiamo far capire con una pressionecontinua da parte della politica, senza inva-dere il campo degli altri, che il commissaria-mento deve finire prima possibile, perché èvero quello che si diceva: dal prossimoanno, dal 2015, partiranno le nuove regoledella Comunità europea che saranno anco-

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ra più ferree di quelle che abbiamo oggi,perciò è una cosa molto importante chel’operazione si concluda prima della fine del-l’anno.

E’ anche importante quello che venivadetto e cioè che la banca continui a mante-nere l’occupazione. La salvaguardia dell’oc-cupazione significa salvaguardia degli spor-telli, ma significa che la banca è regionale edanche interregionale, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna e quant’altro.

Sono importanti gli azionisti e le Fonda-zioni. Io ho a cuore, come penso tutti, lasituazione degli azionisti. Banca Marche ha44.000 azionisti, chi con più risorse chi conmeno. Sapere che fine faranno è un proble-ma grosso come quello delle Fondazioniche sicuramente non sono state con gli oc-chi attenti e vigili nel passato. Questo losappiamo, l’abbiamo detto, però i se e i manon servono più a niente, serve il futuro, ed èvero che le Fondazioni sono un punto diriferimento della società regionale per quan-to riguarda la coesione sociale. I fondi chevengono messi a disposizione se la Bancalavora bene, vengono incassati dalle stesseFondazioni e rimessi nel tessuto economicoe sociale della nostra regione. E’ una parteimportantissima come quella degli azionisti.

L’istituzione regionale è stato un punto diriferimento, dico anche dovuto, ma è statoun punto di riferimento anche per altre situa-zioni drammatiche che si sono verificate ne-gli ultimi 5, 6, 7 anni di questa crisi. Devecontinuare ad esserlo, deve farlo perché èun suo dovere ed anche un suo obbligo, èanche un onore essere punto di riferimentoregionale per tutti quelli che hanno difficoltà.Certo non si può risolvere tutto, ma se c’è lavolontà della politica, di cui parlava prima ilConsigliere Zinni, senza strumentalizzare,senza parlare del mondo intero, ma dellaconcretezza della realtà del nostro territorioche si confronta con le istituzioni, possiamofare soprattutto in modo intelligente e le ri-sposte sicuramente arriveranno. Per comesi sta approntando la conclusione della vi-cenda di Banca Marche speriamo di essere

su questo percorso, su questa strada e chesi possa completare quanto prima possibile.Spero che il Presidente della Giunta regio-nale con la sua conoscenza continui insie-me all’Assemblea legislativa a condividere ipercorsi che si stanno facendo e che sistanno ultimando. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereLatini.

Dino LATINI. Grazie Presidente. Sull’in-tervento del Presidente va evidenziato undato di fatto e cioè che una svolta importanteper quanto riguarda la soluzione o comun-que l’avvio di una soluzione positiva del nuo-vo percorso di Banca Marche c’è. Ci sonostate una serie di situazioni che hanno con-tribuito a cambiare il percorso che la Bancad’Italia aveva annunciato con l’arrivo dei dueCommissari.

Le garanzie di ordine sociale, politico e dicomunità che la Regione, attraverso il suoPresidente nell’incontro con la Banca d’Ita-lia, ha dato per il mantenimento della Bancaterritoriale - non voglio dire una banca locale,ma una banca che serve nell’incastro fonda-mentale di quelli che saranno i gangli futuri,vitali di una comunità rappresentata e in gra-do di auto sostenersi - sono state, se nonfondamentali, certamente importantissimee quello che ha detto prima il ConsigliereBadiali sulla volontà del Governatore dellaBanca d’Italia di ricevere il Governatore delleMarche è emblematico, è inequivocabile.

Questo percorso, senza considerare ilpassato, soprattutto gli errori che sono staticommessi, non soltanto dagli amministrato-ri dell’istituto di credito, ma da coloro chepresiedevano al sostegno delle attività dellabanca che nella passata era, quella che hacoinvolto tutti noi fino al 2008-2009, avevanogoduto di favori del pronostico e rappresen-tavano, diciamo, l’esempio da seguire an-che per le altre banche territoriali, all’improv-viso, sia per gli errori che ho accennato,come scelte non oculate, che nella visionedi un indirizzo che si è poi rilevato agli occhi

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delle strategie internazionali non più ade-guato e che ha colpito volutamente alcunisettori importanti come quello edile su cui laBanca Marche aveva investito moltissimo, ènaturale pensare non debbano più ripetersie, quindi, più che colpevolizzare, come daparte di molti è avvenuto, coloro che hannomesso in atto le azioni negative a sfavoredella Banca delle Marche, dei soci e di colo-ro che sono correntisti e depositari o di colo-ro che hanno rapporti con la banca stessa, ènecessario pensare che vi debbano esseredelle azioni che comportino automatica-mente il prevenire scelte siffatte che poi ri-cadono fortemente sul territorio, soprattuttosul tessuto imprenditoriale importante per lanostra comunità se vuole continuare ad es-sere la prima regione manifatturiera dell’Ita-lia e una fra le prime in Europa.

E’ stato necessario chiedere aiuto ad uninvestitore esterno, perché ragionando intermini realisti credo la banca non cel’avrebbe fatta ad andare avanti, questo è undato scontato, tutti avremmo voluto che lacordata locale, le Fondazioni, la singola per-sona, il singolo magnate ed anche il piùimportante industriale della zona, arrivasse-ro a mantenere la marchigianità della nostrabanca, ma in realtà solo l’apertura a un mon-do esterno è in grado di sopportare anche gliandamenti ciclici negativi economici-finan-ziari e consentire alla banca di rimanerefondamentalmente ancorata al territorio conla certezza di poter essere anche un volanoper iniziative che dal territorio si allargano atutto il mondo. Credo che questo sia un datodi realtà.

Quello che può fare la Regione Marche,con l’affidabilità che ha dimostrato in questoparticolare frangente, è consentire che i fu-turi budget, gli obiettivi dell’attività, il nuovocorso, il new deal della Banca Marche, sianorivolti principalmente su tre grandi linee sucui porre attenzione e le sottolineo richia-mandomi agli interventi che mi hanno prece-duto: salvaguardia dei posti di lavoro, chenon vuol dire ovviamente mantenere il postodi lavoro a tutti, ma mantenere il posto pro-

duttivo e le capacità che ogni impiegato dellaBanca Marche ha finora avuto; la possibilitàdi dare stima e sicurezza ai correntisti, cioèai risparmiatori che depositano i fondi pres-so la Banca delle Marche; soprattutto con-centrare le iniziative su quello che la BCEormai dà come obiettivo per il futuro allebanche delle varie nazioni, cioè puntare sul-le imprese e sulle famiglie.

Se la Regione Marche, come credo, sa-prà fare, potrà dare un aiuto consistente, unmonito ed una partecipazione affinché ilnuovo percorso di Banca Marche si indirizzisu queste 3 grandi direttive.

Penso che abbiamo superato il problemache era davvero grave fino a pochissimimesi fa e che è stato sventato per una com-binazione di fattori su cui con forza c’è statol’apporto della Regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereGiancarli.

Enzo GIANCARLI. Voglio anch’io ringra-ziare il Presidente Spacca, come pure rin-grazio il Presidente della III CommissioneBadiali per il lavoro svolto su questo temadelicatissimo in merito a questo istituto dicredito in seria difficoltà.

Non voglio difendere la cultura liberale e illiberismo anche se farei una distinzione net-ta fra quella che è la cultura liberale e quelloche è il liberismo, però voglio precisare chesono per un’economia di mercato che siadentro un quadro di democrazia economicacon uno Stato che dia delle regole certe.

Non voglio difendere nessuno, ma credoche il fallimento non sia stato del sistemapolitico, il fallimento è stato del sistema ban-cario, perché se ci fosse stata più politicanella Banca delle Marche forse i verbaliispettivi della Banca d’Italia dell’aprile 2006,dell’agosto 2006, del settembre 2008, delnovembre 2008, del giugno 2010, dell’ago-sto 2010 e continuo, 2010, 2012, 2013, sa-rebbero stati letti sicuramente con grandeattenzione.

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Quello che oggi conta è la prospettiva, ècostruire il futuro perché dobbiamo cercaredi mantenere questa Banca delle Marchenel cuore delle Marche, nel cuore della cittàdi Jesi. Dobbiamo mantenere questo sensodi appartenenza, dobbiamo mantenere il ra-dicamento e per mantenere questo dobbia-mo costruire delle soluzioni, dobbiamo daredelle risposte, dobbiamo fare in modo chequesta Banca risponda ai bisogni delle pic-cole e medie imprese, dell’industria, dell’arti-gianato, dell’agricoltura, del turismo, delcommercio, risponda, come ha detto il Con-sigliere Badiali, agli azionisti, a quei 44.000azionisti, risponda ai risparmiatori ed allemolte persone che hanno utilizzato i rispar-mi magari per acquistare quote.

Il punto non può che essere quello che hadetto il Presidente Spacca rispetto ai quattroobiettivi che io non riprendo, ma che lui haspiegato in modo molto chiaro: la salvaguar-dia dell’occupazione, l’economia della no-stra regione, il patrimonio di Banca Marche,le Fondazioni e la necessità di evitare chetutta la massa critica, a partire dall’impegnoimmobiliare della Banca, e quindi dei beniche oggi la Banca possiede, sia messa nelmercato marchigiano creando una serie didifficoltà che drogherebbero l’economiamarchigiana.

Credo che ci sia bisogno di democrazia,di trasparenza, di responsabilità.

Questa stamattina si è parlato di Europa,io non credo che si possa tornare indietro,rispetto ad una dimensione europea, rispet-to anche ad una dimensione mondiale, ilproblema è: quale Europa? Non può cheessere un’Europa della crescita, non un’Eu-ropa della moneta, non può che essereun’Europa del lavoro e voglio ricordare che ilprimo impegno che ha ottenuto la Presiden-za italiana riguarda i 300 miliardi straordinarida immettere nell’economia europea.

E’ stato citato il Veneto dal ConsigliereZinni, ricordo di essere stato invitato unavolta dalla Cassa di Risparmio di Verona adifendere la Cassa di Risparmio di Veronache aveva acquisito negli anni, non ricordo

quando, la Cassa di Risparmio di Ancona edaltri istituti di credito, sono intervenuto a Ve-rona ed ho ricordato quello che Verona ave-va fatto con altri territori ed ho detto che aquel punto più che una Cassa di Risparmiodi Verona avrei preferito quello che poi èdiventato l’Unicredit perché un’economiacome quella marchigiana nel mondo, perl’azione di Unicredit con sportelli in tantaparte d’Europa, avrebbe potuto trovare qual-che istituto di credito bancario che agevo-lasse quel percorso, quel mercato, e dessela possibilità di entrare in quei mercati.

Questo non significa che non sono per lamarchigianità o per la territorialità, su questosono d’accordo con il Consigliere Zinni, mamarchigianità e territorialità significano daun lato non dimenticare le responsabilità,dall’altro costruire le condizioni affinché l’im-prenditoria, gli azionisti, le famiglie marchi-giane, possano ritrovarsi, riconoscersi inquesta Banca che, trovando le condizioni,operi a favore della nostra economia e siaanche un punto di riferimento per le famigliemarchigiane.

Interrogazione n. 1699ad iniziativa del Consigliere Cardogna“Opportunità di effettuare il controllonumerico dei cinghiali mediante uso diarmi da fuoco all’interno della Riservanaturale statale Gola del Furlo”(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 1699 del Consigliere Car-dogna.

Ha la parola, per la risposta, l’AssessoreGiorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente. In rife-rimento all’interrogazione n. 1699 del Consi-gliere Cardogna, avente per oggetto “Oppor-tunità di effettuare il controllo numerico deicinghiali mediante uso di armi da fuoco al-l’inferno della Riserva naturale statale Goladel Furlo”, si relaziona quanto segue.

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Tra le finalità di un’area protetta vi èI’applicazione di metodi di gestione o di re-stauro ambientale idonei a realizzare unaintegrazione tra uomo e ambiente naturale,anche mediante la salvaguardia dei valoriantropologici, archeologici, storici e architet-tonici e delle attività agro-silvo pastorali etradizionali.

Ogni Area protetta è chiamata a tutelarela biodiversità ed a conservare le risorsenaturali presenti nel territorio che gestisce.Tuttavia gli sforzi per realizzare tali finalitàrischiano di essere travolti e vanificati dagliimpatti determinati dal cinghiale alle produ-zioni agro-forestali, alle praterie nonché allafauna minore.

Negli ultimi anni la presenza del cinghialeha superato il livello massimo di sostenibili-tà, sollevando lamentele da parte delle orga-nizzazioni agricole e delle singole imprese;gli Enti locali, in particolare i Comuni e leComunità Montane si sono messi in allar-me.

Nello scorso mese di giugno, gli AmbitiTerritoriali di Caccia Pesaro 1 e Pesaro 2,lamentando i danni prodotti dal cinghiale nel-le aree limitrofe alla Riserva, hanno richiestointerventi urgenti per contenerne l’impatto.

I problemi determinati dalla presenza delcinghiale sono molteplici: danni alle produ-zioni agricole e all’ecosistema, erosione deisuoli, problemi di ordine sociale.

Per i suddetti motivi la Provincia diPesaro e Urbino, in qualità di Organismo diGestione della Riserva naturale statale Goladel Furlo, ha deciso di adottare misure attivevolte a controllare la popolazione di tale spe-cie sulla base di quanto previsto dall’articolo11, comma 4, della legge 6 dicembre 1991,n. 394 e dalle “Linee guida per la gestionedel cinghiale nelle aree protette”.

Riguardo le segnalazioni che riferisconodi colpi di arma da fuoco avvertiti in localitàCanavaccio di Urbino non si può far altroche sostenere che tale attività, qualora ac-certata all’interno della Riserva, rappresentasenza meno un reato da perseguire a nor-ma di legge; se invece si verifica all’esterno

dell’Area protetta, l’Organismo di Gestionedella Riserva non ha alcuna possibilità diintervento.

Relativamente alla presenza di personearmate, la Provincia di Pesaro e Urbino,soggetto gestore della Riserva, riferisce cheall’interno dell’Area protetta sono legittimatial porto d’armi solo gli organi deputati allasorveglianza del territorio (Polizia Provincia-le e Corpo Forestale dello Stato).

Riguardo il controllo della popolazione dicinghiale, l’articolo 6 del Decreto del Ministe-ro dell’ambiente prevede che “Fino all’entra-ta in vigore del piano di gestione, ai sensidell’articolo 17, comma 1, dell’articolo 8,comma 5, dell’articolo 6, comma 4, e dell’ar-ticolo 11, comma 3, della legge 6 dicembre1991, n. 394, nel territorio della riserva sianovietati: la cattura, l’uccisione, il danneggia-mento, il disturbo della fauna selvatica”.

Pertanto l’Organismo di gestione proce-derà al controllo del cinghiale nella Riservaquando il Piano di Gestione e il Regolamen-to attuativo della Riserva, una volta adottatidal Ministero, entreranno in vigore. A talproposito si fa presente che la Regione Mar-che, con atto di Giunta del 4 giugno 2014 n.665 ha espresso parere favorevole su talistrumenti che ora attendono solo l’atto con-clusivo del Ministero per entrare in vigore.

Va sottolineato che negli ultimi anni il sog-getto gestore ha costantemente monitoratoe censito la popolazione del cinghiale siaall’interno del territorio della Riserva che nel-le aree limitrofe.

Tali attività hanno permesso alla Provin-cia di Pesaro e Urbino di dotarsi di importantistrumenti normativi che consentiranno unefficace controllo della popolazione di talespecie; tali strumenti sono:- “Regolamento per la gestione del cinghia-

le” approvato dal Consiglio provincialecon deliberazione del 26 febbraio 2013 esu cui I’Ispra ha espresso parere favore-vole;

- Piano quinquennale “Modalità di gestionedel cinghiale per il quinquennio 2013-2017”, che ha acquisito il parere favorevo-le dell’Ispra;

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- “Piano annuale di gestione del cinghiale”.Nel 2011 la Riserva ha realizzato un ap-

posito percorso partecipato, coinvolgendoagricoltori, ambientalisti e cacciatori resi-denti nel bacino territoriale di riferimento perl’area protetta, trovando consenso e colla-borazione.

A seguito di uno specifico bando, è statoorganizzato, sempre dal gestore, un primocorso di abilitazione per “Operatore di ge-stione del cinghiale della Riserva naturalestatale Gola del Furlo”; hanno conseguitol’abilitazione 65 operatori, con i quali, nel2011, è stato realizzato un rilevamento dacui sono scaturiti i primi dati ufficiali riguardola consistenza della popolazione di tale spe-cie.

Nel 2013 si è proceduto ad un secondomonitoraggio articolatosi in 3 diverse ses-sioni e coinvolgendo un buon numero dioperatori volontari. Il censimento è statocondotto attraverso osservazione diretta,con l’ausilio di strumentazioni ottiche; suc-cessivamente si è proceduto al mappaggio,su carta, degli individui rilevati, suddivisi inclassi di sesso e di età.

II Piano annuale 2013 è stato redatto nelrispetto dei principi normativi vigenti in mate-ria di protezione della fauna omeoterma, diPolizia Veterinaria e di tutela degli habitat.

Il monitoraggio della popolazione di cin-ghiale che frequenta la Riserva e l’areabuffer è ovviamente di importanza fonda-mentale per una buona gestione della spe-cie. Il monitoraggio viene eseguito su tutte learee utili dell’area di indagine, è protratto neltempo ed è realizzato attraverso l’osserva-zione diretta da punti di vantaggio in orariocrepuscolare e notturno.

Tutte le attività tecnico-scientifiche sonostate coordinate da professionisti specializ-zati sotto il controllo dei dirigenti della Pro-vincia.

La popolazione di cinghiale andrà gestitatramite la realizzazione di interventi preven-tivi per la riduzione degli impatti prodotti dallaspecie ovvero attraverso il contenimento nu-merico diretto.

La Riserva risarcisce i danni prodotti dalcinghiale alle produzioni agro-forestali deiterreni ubicati nel territorio dell’area protetta;non può invece intervenire per i danni cau-sati nelle aree esterne ai suoi confini, seppurlimitrofe, per i danni prodotti dai cinghiali pro-venienti dal suo territorio.

Il Piano annuale 2013 stabilisce che ladensità massima obiettivo di cinghiale, nu-mero massimo di cinghiali presenti per chi-lometro quadrato all’interno della riserva,deve tendere a 2 in epoca tardo invernale e a3 in altri periodi. Necessario garantire taledensità durante l’anno.

II controllo numerico viene altresì realiz-zato nei casi in cui il cinghiale produca im-patti non sostenibili a livello locale.

Le tecniche ammissibili per il conteni-mento numerico della popolazione, nel ri-spetto della legge n. 189/04, sono la catturae l’abbattimento diretto con sparo con speci-fiche direttive e prescrizioni.

Inoltre nel corso dell’attività di controllo siprevede un costante monitoraggio delle pre-senze nei diversi ambiti territoriali; degliabbattimenti e degli episodi di danneggia-mento. In base agli esiti di tali monitoraggisaranno definite le modalità di controllo inmodo più mirato e specifico che ovviamenteterranno conto delle situazioni locali che ver-ranno a determinarsi.

Il raggiungimento dei suddetti obiettivideve comunque garantire la conservazionedei popolamenti della specie, nell’ambito de-gli equilibri ecosistemici naturali dovuti an-che al ruolo ecologico correlato alla sua pre-senza nel territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichia-rarsi soddisfatto o meno, il Consigliere Car-dogna. (…) Si ritiene soddisfatto.

Interpellanza n. 59ad iniziativa della Consigliera Foschi“Centrali biogas autorizzate a Fano”(Svolgimento)

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IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 172 DEL 14 OTTOBRE 2014

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PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interpellanza n. 59 della Consigliera Fo-schi.

Ha la parola, per la risposta, l’AssessoreMalaspina.

Maura MALASPINA. E’ un’interpellanzadatata e l’ho aggiornata di volta in volta es-sendo un po’ “vecchia”, spero che sia l’ulti-ma versione.

In relazione all’interpellanza n. 59 ad ini-ziativa della Consigliera Foschi, si rappre-senta quanto segue.

Con DDPF n. 63/EFR del 10 luglio 2012 econ D.D.P.F. n. 64/EFR del 10 luglio 2012 laSocietà Unipersonale Prima Energia srl èstata autorizzata, ai sensi dell’articolo 12,dei D. Lgs. n. 387/2003, a realizzare, rispet-tivamente, l’impianto di produzione di ener-gia elettrica a biogas da biomasse, le relati-ve infrastrutture e le opere connesse, daubicare nel Comune di Fano (PU), in Locali-tà Caminate e in Località Metaurilia.

Con note del 28 giugno 2013 la SocietàPrima Energia srl Unipersonale ha chiestoalla competente struttura regionale una pro-roga di tre mesi per presentare l’inizio deilavori di costruzione degli impianti di cui al-l’oggetto “a causa dei dinieghi e delle innu-merevoli difficoltà poste dal Comune di Fanoalla sottoscrizione della polizza fideiussoriaa garanzia dello smaltimento dell’impianto dibiogas”.

Con nota dell’1 luglio 2013 il Comune diFano ha comunicato che la bozza difideiussione presentata dalla ditta PrimaEnergia, quale garanzia per la dismissionedell’impianto ed il ripristino dello stato deiluoghi, deve ritenersi non conforme a quantostabilito al punto 13.1 lett. J) del D.M. 10settembre 2010 “Linee guida per l’autorizza-zione degli impianti alimentati da fonti rinno-vabili”.

Le Linee guida per l’autorizzazione degliimpianti alimentati da fonti rinnovabili di cui aldecreto 10 settembre 2010, prevedono chel’autorizzazione ai sensi dell’articolo 12,D.Lgs. 387/2003, venga rilasciata previo

impegno esplicito su dichiarazione della Dit-ta alla corresponsione di una polizzafideiussoria, da stipulare prima dell’avvio la-vori.

AI riguardo si richiama l’articolo 42 com-ma 2 del D.L. n. 28 del 3 marzo 2001, c.d.“Decreto Romani”- Attuazione della direttiva2009/28/CE sulla promozione dell’uso del-l’energia da fonti rinnovabili, recante modifi-ca e successiva abrogazione delle direttive2001/77/CE e 3003/30/CE, che recita: “re-stano ferme le competenze in tema di con-trolli e verifiche spettanti alle amministrazio-ni statali, regionali, agli enti locali nonché aigestori di rete”.

Si ritiene, pertanto, che la polizzafideiussoria, a garanzia della dismissionedell’impianto, debba essere concordata conil Comune stesso, in quanto ente territorialedeputato a tutte le attività ricomprese nelTesto Unico sull’Edilizia.

Successivamente in data 10 luglio 2013lo Studio Legale incaricato della Società Pri-ma Energia srl Unipersonale precisava chela ditta, in via meramente prudenziale esubordinatamente all’istanza di proroga, peril caso di mancata concessione della mede-sima e salvo impugnazione, avrebbe proce-duto comunque a dare inizio ai lavori entro lastessa data del 10 luglio 2013.

La ditta proponente trasmetteva in data11 luglio 2013 copia delle comunicazionidell’inizio lavori (10 luglio 2013) inviate alComune di Fano.

Con note del 23 luglio 2013 il Comune diFano affermava che le richieste di proroga diavvio dei lavori non dovevano essere accol-te in quanto prive della prescritta polizza agaranzia delle obbligazioni assunte dalla dit-ta de qua; con le stesse note, il Comune diFano precisava, altresì, che l’inizio lavori, aisensi del DPR 380/2001 (TU Edilizia), nonpuò essere considerato conforme alla vi-gente normativa (L. 244/2007) secondo laquale occorre dimostrare di avere “concre-tamente avviato la realizzazione dell’iniziati-va”.

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Successivamente, il competente ufficioregionale ha dato riscontro alla richiesta del-la Ditta evidenziando i termini di riferimentocon i quali poteva essere concessa la proro-ga; comprovare l’avvio dei lavori “a fronte diun coerente piano di realizzazione” ai sensidel articolo 2, comma 159, della legge 244/2007 (finanziaria 2008) o richiedere la proro-ga assumendo come riferimento il “TestoUnico Edilizia”.

Con successive note di riscontro del 27settembre 2013 la ditta richiedeva la prorogadi anni uno per i due impianti in oggetto, aisensi del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69e l.r. n. 12 del 6 giugno 2013.

II D.L. 21 giugno 2013 n. 69 “Disposizioniurgenti per il rilascio dell’economia” (cd “De-creto del fare”), all’articolo 30 (Semplifica-zione in materia edilizia), recita: “Salva di-versa disciplina regionale, previa comunica-zione del soggetto interessato, sono proro-gati di due anni i termini di inizio e di ultima-zione dei lavori di cui all’articolo 15 del De-creto del Presidente della Repubblica del 6giugno 2001, n. 380, come indicati nei titoliabilitativi rilasciati o comunque formatisi an-tecedentemente all’entrata in vigore del pre-sente decreto, purché i suddetti termini nonsiano già decorsi al momento della comuni-cazione dell’interessato e sempre che i titoliabilitativi non risultino in contrasto, al mo-mento della comunicazione dell’interessato,con nuovi strumenti urbanistici approvati oadottati”.

La precedente legge regionale n. 12 del 6giugno 2013 (Disposizioni particolari per ilsostegno dell’attività edilizia) prevede all’art1 che: “Al fine di sostenere l’attività edilizianell’attuale fase di crisi economico-finanzia-ria, su richiesta dei soggetti interessati sonoprorogati di due anni i termini di inizio e diultimazione dei lavori indicati nei permessi dicostruire rilasciati prima della data di entratain vigore della presente legge e ancora incorso, anche se trattasi di termini già proro-gati”.

Preso atto del quadro normativo naziona-le di cui sopra, la competente struttura re-

gionale a suo tempo ritenne applicabile laproroga dei termini di inizio e di ultimazionedei lavori ai sensi del decreto legge 21 giu-gno 2013 n. 69, articolo 30, e della leggeregionale n. 12 del 6 giugno 2013 conside-rando che le istanze fossero legittime inquanto formulate antecedentemente allascadenza del titolo autorizzativo.

In particolare la competente struttura, nelritenere applicabile, al caso in argomento, lafattispecie di proroga di cui alle normativeevidenziate, ritenne valide le richieste for-mulate dalla Società Unipersonale PrimaEnergia srl del 28 giugno 2013 come inte-grate con le successive richieste del 27 set-tembre 2013; le note dell’ufficio regionale diriscontro alle richieste di proroga sono staterispettivamente trasmesse con prot. n.712425 del 28 ottobre 2013 (impianto diMetaurilia) e con prot. n. 712312 del 28 otto-bre 2013 (impianto di Caminate).

Successivamente a tali comunicazioni,con note del 21 gennaio 2014 il Comune diFano, sulla base di diverse argomentazionifondate sull’interpretazione delle norme diriferimento prima citate, “ritiene che l’auto-rizzazione unica debba essere dichiaratadecaduta senza ulteriore indugio per decor-renza dei termini di legge per l’avvio dei lavo-ri e che non possa e non debba essereconcessa alcuna proroga”.

In merito alle considerazioni del Comunela competente struttura regionale ha ribaditoche quanto già comunicato alla SocietàUnipersonale Prima Energia srl e, per cono-scenza al Comune di Fano, con le note dei28 ottobre 2013, è da intendersi integral-mente confermato.

In particolare la competente struttura ri-tiene applicabile la proroga dei termini diinizio e di ultimazione dei lavori ai sensi deldecreto legge 21 giugno 2013 n. 69, articolo30, e della legge regionale n. 12 del 6 giugno2013.

Infatti, l’articolo 2, comma 159, della leg-ge 244/2007 (finanziaria 2008), recita: “Di-mostrazione dell’avvio dell’iniziativa da partedegli impianti alimentati da fonti rinnovabili,

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comma 159: Per gli impianti alimentati dafonti rinnovabili la dimostrazione di avereconcretamente avviato la realizzazione del-l’iniziativa ai fini del rispetto del termine diinizio dei lavori è fornita anche, cioè in alter-nativa, con la prova di avere svolto le attivitàpreviste dal terzo periodo del comma 1 del-l’articolo 15 del decreto legislativo 16 marzo1999, n. 79, introdotto dall’articolo 1, comma75, della legge 23 agosto 2004, n. 239".

Inoltre, il punto 15.5 del D.M. 10 settem-bre 2010 (Linee Guida) specifica che “L’au-torizzazione unica prevede un termine perl’avvio e la conclusione dei lavori decorsi iquali, salvo proroga, la stessa perde effica-cia. I suddetti termini sono congruenti con itermini di efficacia degli atti amministrativiche l’autorizzazione recepisce e con la di-chiarazione di pubblica utilità. Resta fermol’obbligo di aggiornamento e di periodico rin-novo cui sono eventualmente assoggettatele autorizzazioni settoriali recepite nell’auto-rizzazione unica”.

Siccome l’autorizzazione unica regionalerecepisce anche l’autorizzazione settorialein materia edilizia, la proroga è stata ritenutaapplicabile facendo riferimento al decretolegge 21 giugno 2013 n. 69, articolo 30, edella legge regionale n. 12 del 6 giugno 2013come ben specificato nella precedente nota(prot. n. 712345 del 28 ottobre 2013).

Per quel che attiene la polizzafideiussoria, di cui al paragrafo 13.1 lettera j)delle “Linee guida nazionali”, essa viene atti-vata all’atto dell’avvio dei lavori dell’impiantoa favore del Comune interessato, come re-cepito dalla delibera di Giunta regionale 255/2011.

La struttura regionale ha invitato, pertan-to, la società Prima Energia a stipulare lapolizza bancaria/assicurativa in conformitàa quanto previsto dalla normativa vigente e,in particolare, ha rammentato che la compa-gnia assicurativa deve essere iscritta negliappositi elenchi della Banca d’Italia che pre-vedono la possibilità di effettuare prestazionidi garanzia nei confronti del soggetto pubbli-co.

Alla luce di quanto sopra, pertanto, lastruttura regionale non ha ritenuto accoglibilile richieste di archiviazione avanzate dalComune di Fano.

Presidenza del PresidenteVittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola, per la repli-ca, la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Sono totalmente in-soddisfatta della risposta dell’Assessore, èun’insoddisfazione che non riguarda solo itempi, ma riguarda anche il merito di quantodetto.

Vorrei semplicemente ricordare che citroviamo a parlare di due autorizzazioni percentrali a biogas, due autorizzazioni rila-sciate dalla struttura regionale, due autoriz-zazioni che fanno parte dell’indagine in cor-so, due autorizzazioni sulle quali pende ilricorso al Tar avanzato non solo dalle ammi-nistrazioni locali, ma anche dai comitati esono due ricorsi che, alla luce di quantoabbiamo già visto accadere per situazionianaloghe, potremmo prevedere come an-dranno a finire.

Di fronte a tutto ciò, sapendo che la Re-gione teme il rischio di richiesta di risarci-mento danni e facendo leva su questo,spesso la struttura regionale è intervenutaanche sui Consiglieri affinché non votasseroprovvedimenti di rinvio e di sospensione.Ben sapendo che la Giunta teme particolar-mente l’azione risarcitoria dei privati, di fron-te alla possibilità di dichiarare decadute dueautorizzazioni, perché non c’era stato l’avviodei lavori, di fronte anche alla possibilità dimettersi in sicurezza, diciamo così, la strut-tura regionale ha studiato la formulainapplicabile perché, Assessore Malaspina,le leggi a cui lei ha fatto riferimento e inparticolare il Testo Unico per l’edilizia, il de-creto legge 69, l’articolo 30, riguarda la pro-roga per gli interventi edilizi, non c’entranoniente le centrali a biogas, non c’entranonulla, ma questo è stato usato dalla struttura

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per dare l’appiglio di nuovo ai privati per ave-re due anni di proroghe e metterli in condi-zione di richiedervi i danni.

Mi sembra una cosa incredibile! C’è ilComune che continua a dirvi che c’è un’irre-golarità nella polizza fideiussoria, che nonc’è l’avvio dei lavori, ci sono i termini ampia-mente scaduti, la proroga doveva esserechiesta prima che fossero scaduti i terminidi avvio lavori, e nonostante questo la strut-tura continua a dare ragione ai privati, per-ché è questo che sta accadendo.

Tra l’altro la sua risposta, come accadepurtroppo sempre, è la risposta della struttu-ra tecnica, non c’è un’annotazione politicaanche a fronte delle tante mozioni, dei tantiordini del giorno che questa Assemblea,quest’assise, ha votato. Non si tiene in alcunconto di quello che politicamente accade,non si tiene conto di ciò che avviene dalpunto di vista delle indagini, non si tieneconto dei ricorsi in corso da parte dei cittadi-ni e delle amministrazioni locali. Continuatein maniera testarda e incomprensibile adagire in totale disarmonia rispetto a quelloche accade fuori.

Interpellanza n. 61ad iniziativa del Consigliere Cardogna“Deliberazione dell’Assemblea legislati-va n. 78 del 16 luglio 2013 avente adoggetto. Proposta di legge alle Camereconcernente il divieto di prospezione,ricerca e coltivazione di idrocarburi li-quidi”(Ritiro)

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereCardogna.

Adriano CARDOGNA. Grazie Presiden-te, l’interpellanza n. 61 che è all’ordine delgiorno è da ritenersi superata tanto che que-sta mattina in sede di Conferenza deicapigruppo ho chiesto di poter illustrare ediscutere, al posto dell’interpellanza, unamozione che tratta la stessa materia.

Se lei Presidente me lo concede, sosti-tuirei l’interpellanza con la mozione comechiesto questa mattina in sede di Conferen-za dei Capigruppo oppure mi dica lei.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Lei sostituirebbe la mo-zione con l’interpellanza?

Adriano CARDOGNA. L’interpellanza èoramai superata dagli eventi di questi mesi echiederei all’Assemblea di discutere questamozione oppure mi faccia una proposta lei.

PRESIDENTE. Le dico sinceramenteche, se non ci sono obiezioni da parte deicolleghi, per me va bene, quindi lei ritiral’interpellanza che avremmo discusso ed alsuo posto trattiamo la mozione. Per me nonci sono problemi anche perché la comunica-zione l’abbiamo data questa mattina ...

L’unico vincolo che ho è se è stata comu-nicata ...

E’ stata già comunicata, perfetto. Se nonci sono obiezioni, lei ritira l’interpellanza n.61, ed iscriviamo la mozione n. 730. Lei laillustra e possiamo aprire il dibattito.

Mozione n. 730ad iniziativa del Consigliere Cardogna“Contrarietà della Regione Marche agliindirizzi contenuti nel cosiddetto decre-to ‘Sblocca Italia’ in punto di semplifica-zione delle procedure relative al settoreenergetico (idrocarburi convenzionali enon)”(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala mozione n. 730 del Consigliere Cardogna.Ha la parola per illustrarla.

Adriano CARDOGNA. Grazie Presidente.Signor Presidente e colleghi Consiglieri l’ar-gomento che intendo trattare è già noto aquesta Assemblea, su cui dopo tornerò, eriguarda la ricerca e la prospezione e l’estra-

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zione degli idrocarburi dal nostro mareAdriatico.

Come voi sapete il 12 settembre 2014 èstato emanato il decreto legge numero 133che passa sotto il nome di “Sblocca Italia”.Tra le diverse norme che possono suscitareperplessità vorrei occuparmi di una chequesto Consiglio ha trattato nei periodi pre-cedenti.

Una disposizione è finalizzata a snellire esemplificare le procedure relative all’attivitàdi prospezione, ricerca e coltivazione degliidrocarburi, portando con sé l’implicazionedel venir meno della duplice competenza inmateria energetica tra Stato e Regioni, datoche tutte le ricerche vengono definite a ca-rattere strategico nell’ambito della strategiaenergetica nazionale e, quindi, di sola com-petenza della Presidenza del Consiglio.

E’ forte il timore che anche nel nostroPaese si possa aprire la pratica del cosid-detto shale, cioè l’estrazione di idrocarburi egas da scisto, nonostante le rassicurazionidel Governo, tant’è che anche la Commis-sione ambiente e energia della Conferenzadelle Regioni si è detta preoccupata, in datarecentissima, il 25 settembre 2014.

Uno dei motivi per questa accelerazioneviene anche rinvenuto nel comportamentodella Croazia, la quale nell’ultimo periodo haintensificato un programma molto esteso emolto importante di estrazione di petrolio.

Ora vorrei semplicemente richiamare,proprio perché alla fine di questa mozione sichiede un’ulteriore, un nuovo e più forte in-tervento del nostro Presidente sia in sede diGoverno che in sede di Macroregione Adria-tico-Ionica, che già il 7 maggio 2013 questoConsiglio all’unanimità ha approvato unamozione di moratoria delle ricerche ed haaltresì approvato una proposta di legge alleCamere con la quale si stabiliva il divietogeneralizzato di tale attività prospiciente lenostre coste. Vorrei anche ricordare che laConferenza internazionale delle RegioniAdriatico-Ioniche riunitesi a Venezia il 9 no-vembre 2012 con tutti i Consigli regionali delnostro Paese, ha prodotto un ordine del gior-

no in tal senso. Ricordo anche che questoConsiglio ha approvato sempre all’unanimi-tà una mozione con la quale si raccomanda-va che l’area Adriatico-Ionica venisse rico-nosciuta quale zona particolarmente sensi-bile, il cosiddetto Pssa.

Ora alla luce di questi pronunciamenti, diqueste prese di posizione, richiamo anchequanto alcuni mesi fa dichiarò il PresidenteSpacca: “Per quanto riguarda il petrolio, letrivelle, la sicurezza e la strategia principa-le”, sempre riferito al grande programma diinvestimenti della Croazia. I giorni scorsi ilPresidente della Regione Abruzzo ha affer-mato che la tutela del mare è prioritaria e,quindi, bisogna fare fronte comune contro laminaccia delle trivelle in mare Adriatico erichiamava il summit della Macroregionedell’eusair a Bruxelles nel quale hanno pre-so in considerazione questo problema pro-prio perché il Mare Adriatico viene ricono-sciuto come il nucleo centrale dello svilupposostenibile della Macroregione Adriatico-Ionica.

L’intendimento di questa mozione è quel-lo di riaffermare quanto nel passato delibe-rato da questo Consiglio regionale alla lucedi un persistente atteggiamento di utilizzo dienergie di fossili che possono compromet-tere non soltanto l’equilibrio ecologico delnostro mare per le sue caratteristiche, maanche quegli ambiti di sviluppo economicoche ad esso vogliono essere riconosciuti,quali quelli del turismo, della pesca, e quan-t’altro.

Vi chiedo di riaffermare quanto questoConsiglio ha già approvato in diversi modi econ diversi strumenti nel recente passatoalla luce di quello che sta avvenendo con ildecreto che prima citavo, il n. 133 dell’11settembre, che passa sotto il nome di“Sblocca Italia”.

Grazie per la vostra attenzione Consiglie-ri.

PRESIDENTE. C’è qualcuno che vuoleintervenire su questa mozione? Se non cisono richieste di intervento la metterei aivoti.

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Pongo in votazione la mozione n. 730.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 671ad iniziativa dei Consiglieri Eusebi, Gian-carli“Commissione GH - rete di Diabetologiaed Endocrinologia pediatrica - S.O.D. diDiabetologia pediatrica dell’ospedaleSalesi”(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca lamozione n. 671 dei Consiglieri Eusebi eGiancarli.

Ha la parola, per l’illustrazione, il Consi-gliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Caricolleghi vi chiedo anticipatamente scusaperché è la terza volta che porto all’attenzio-ne del legislatore marchigiano questo pro-blema. Cercherò di essere quanto mai sin-tetico visto che siamo in conclusione di se-duta.

Ricordo che nel 2009 e nel 2010 la Regio-ne Marche risultava di gran lunga la Regioneche spendeva di più in tutta Italia per la som-ministrazione dell’ormone della crescita esenza alcun motivo oggettivo, ed anche perriportare tale problematica pesante, ancheper le tasche dei cittadini marchigiani, subinari di serietà e trasparenza, il Piano sociosanitario che è in vigore, che abbiamo ap-provato nel dicembre 2011, decideva il po-tenziamento della rete di Endocrinologia eDiabetologia pediatrica e della Sod di Diabe-tologia pediatrica del Salesi.

Nell’istituire la Commissione regionalesull’ormone della crescita, in ossequio alladetermina Aifa del luglio 2011, il responsabi-le della Sod di Diabetologia pediatrica delSalesi che, secondo il Piano socio sanitarioapprovato da questa Assemblea e da questilegislatori, deve essere, leggo testualmente:“Il punto della rete di Endocrinologia e Diabe-tologia pediatrica anche al fine di razionaliz-

zare la spesa sanitaria dovuta alla prescri-zione dell’ormone della crescita” non venivainserito in questa Commissione.

Ricordo, ad onore, che inserimmo que-sto punto con l’aiuto e con l’intervento delConsigliere Badiali in Commissione e per lasensibilità dell’allora Presidente Comi.

Incredibilmente poi il responsabile dellaSod di Diabetologia pediatrica, di cui sopra,quello che deve essere il punto di riferimentodel controllo, tra l’altro è l’unico pediatra spe-cializzato in Endocrinologia della regioneMarche, l’unico, e il referente per la regioneMarche della società italiana sia di Endocri-nologia che di Diabetologia pediatrica, nonha mai ottenuto l’autorizzazione a prescrive-re l’ormone della crescita, lui che doveva,secondo il legislatore marchigiano, control-lare la regolarità della somministrazione.

Nel mio dire, ora non coinvolgo l’altro fir-matario, sensibilissimo al problema, il Con-sigliere Giancarli, mi chiedo: perché si sonofatte vere e proprie carte false per impedireal responsabile della Sod di Diabetologia pe-diatrica del Salesi che, come ho già dettoprima, secondo il legislatore marchigiano,doveva essere il punto di riferimento delcontrollo sull’ormone della crescita? Perchési è impedito di svolgere il ruolo di controllostabilito nel Piano socio sanitario da noi legi-slatori marchigiani? Perché c’è stato uninaccettabile muro di gomma condito dafanfaluche macroscopiche per non adem-piere a quanto solennemente stabilito dallegislatore marchigiano?

E’ legittimo il sospetto che o si volevapunire il Salesi o non si voleva che ci fosseun controllore dei pastrocchi avvenuti sul-l’ormone della crescita costato milioni dieuro al cittadini marchigiani.

Vi chiedo, qui non è un problema né dimaggioranza né di opposizione, una buro-crazia spesso infedele e che guarda ad altropiù che agli interessi dei cittadini marchigianinon vuole che si controlli l’ormone della cre-scita e mette in atto delle vendette impeden-do all’unico pediatra specializzato in Endo-crinologia della regione Marche non di con-

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trollare, ma di prescrivere l’ormone dellacrescita. Avrà forse la colpa di essere delSalesi o forse non lo so, non si vuole ilcontrollo, questi sono sospetti che a mesembrano legittimi, allora in questa mozionechiedo a tutti i colleghi, a tutti i legislatorimarchigiani, che hanno approvato in scien-za e coscienza un Piano socio sanitario incui viene detto chi deve controllare la pre-scrizione dell’ormone della crescita, di vota-re questa mozione che impegna il Presiden-te della Giunta, ci ho provato con l’Assesso-re, ma probabilmente è occupato in cose piùimportanti, ci ho provato con i dirigenti, ma ècome parlare di corda in casa dell’impicca-to, di ristabilire legalità, trasparenza e buonsenso, integrando la Commissione regiona-le sull’ormone della crescita e inserendo ilresponsabile della Sod di Diabetologia pe-diatrica del Salesi come prevede il nostro

Piano socio sanitario e far sì che, quantomeno, l’unico pediatra specializzato in en-docrinologia ottenga immediatamente l’au-torizzazione alla prescrizione dell’ormonedella crescita.

Chiedo soprattutto al Presidente dellaGiunta di far svolgere un approfondito esa-me perché secondo me dietro questa storiaci sono numerose porcherie e sarebbe orache qualcuno sanzionasse chi le fa.

PRESIDENTE. Ci sono richieste di inter-vento? Se non ci sono richieste di interven-to, passerei al voto.

Mozione n. 671, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,15

IL SEGRETARIO DEL CONSIGLIO

(Dott.ssa Paola Santoncini)

ESTENSORI DEL RESOCONTO

(Daniela Giacobelli - Antonella Giampalma)