25
7/16/2019 restaurare http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 1/25

restaurare

Embed Size (px)

DESCRIPTION

restaurare

Citation preview

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 1/25

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 2/25

 A.

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI

EDILIZI TRADIZIONALI

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 3/25

 A 2

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 1

2

La conservazione degli edifici storici, e con essi ilpermanere dei loro significati, ha tratto giovamento dallepratiche manutentive che costituivano, fino al secoloscorso, il più diffuso espediente per mantenere inefficienza gli organismi architettonici così da affrancarli dalrischio di estesi interventi di restauro.Una pratica manutentiva attenta e costante nel temposerviva allo scopo: condotta con ciclicità da conoscitori,tecnici depositari della conoscenza storica e materialedegli organismi architettonici, consentiva la tempestivitàdell’intervento che per questo era limitato in estensione enell’uso di risorse economiche. Nella pratica di un recentepassato tale consuetudine è persa: l’abbandono in cuisovente versa parte dell’edilizia storica conduce taliedifici, irrimediabilmente, verso il restauro e, con esso, asottoporsi agli esiti del dilemma circa quali dei valoriespressi salvaguardare. Nella pratica della progettazione,inoltre, carenze culturali e atteggiamenti riduttivi in fase dianalisi hanno determinato scelte generiche estratte dalsaper fare consueto alle imprese, spesso strutturate per ilnuovo, piuttosto che dalla consapevolezza dei fenomeni.È divenuta così necessaria, e i recenti dispositivi legislativilo dimostrano, la tempestiva rivitalizzazione di una culturadella progettazione, attenta al particolare, i cui esitipossano prevalere sulla tanto consueta quanto nocivaprassi di procedere, con grosse e successivemodificazioni in corso d’opera, all’esecuzione di progettimal istruiti e così poco definiti e motivati all’origine da nonconsentire altro che innumerevoli varianti. È necessaria,

pertanto, maggiore consapevolezza circa i valori e isignificati dei manufatti architettonici espressione dellatradizione costruttiva premoderna; sulla base di taleconsapevolezza è possibile estendere il novero delletecniche da ritenersi idonee, per compatibilità filologica,economia, efficacia meccanica, ad essere applicate nelrestauro dell’edilizia storica.È utile, pertanto, conoscere le caratteristiche di sviluppodel tessuto urbano e dei tipi edilizi individuando i modiricorrenti della loro trasformazione e, analogamente,sussiste la necessità di definire le consuetudini dellatradizione costruttiva locale. Ciò è tanto più importantequanto più si tratta di ambiti territoriali tradizionalmentecolti, di cui peraltro è ricca la nazione, alimentati daimportanti trattatisti e teorici che hanno operato nel luogodando corpo alle acquisizioni e ai convincimenti dellacultura costruttiva coeva, in sostanza alla regola dell’arte.L’utilità odierna di questa conoscenza è evidente e sirivolge a molti campi di intervento: valga l’esempio dellanecessità, che hanno i tecnici impegnati nellaprogettazione del restauro in zona sismica, di conoscerequale fosse ritenuto il miglior modo di edificare percomprendere a quale condizione di esercizio e per qualecomportamento, furono concepiti e realizzati gli elementiarchitettonici. Detti tecnici, infatti, tendono sempre più adassumere le indicazioni della regola dell’arte come criteridi giudizio per la valutazione delle qualità anchemeccaniche dell’edilizia storica. I criteri di intervento,pertanto, possono essere formulati individuando i possibili

miglioramenti attuali derivandoli dal linguaggio ctradizionale, ormai noto, e traducendoli in iniziaricondurre i manufatti architettonici ad una aderenza allo spirito di razionalità che alimregola dell’arte.La conoscenza delle caratteristiche materiaconsuetudini costruttive proprie dell’edilizia storderivare dalla lettura delle indicazioni della trpremoderna. La sistemazione di valenza più gtali argomenti è agevole per quanto rigcompagine strutturale dell’organismo archmeno agevole è la sistemazione breve di ciò calle consuetudini costruttive delle finiture essenlegate alle declinazioni particolari e localistiche dcostruttivo nazionale. Si tratteranno, pertantrelativi alla esecuzione a regola d’arte delle comstrutture murarie e lignee. Alcuni approfondimsviluppati nel repertorio di schede, collazionatede Rosa che completa questo componimento (Queste schede si compongono delle descriziocaratteristiche dei materiali e la sequenlavorazioni proprie alla regola dell’arte. Vengonanche le informazioni relative alla vocazione al dalle intrinseche debolezze degli elementi descritin argomento le tecniche storiche di mantenefficienza. Alcune schede sono accompagnate in cui si sintetizzano, in breve come criteri utili pdei prezzi, i modi di misura dei materiali da porre i tempi necessari alle lavorazioni descritte.

Un repertorio bibliografico utile ai fini descritti consiste in noti trattati di costruzioni editi astampa, a partire dalla fine del XVI secolo per arrivare al primo trentennio del XX secolo;ovvero dalla trascrizione vitruviana illustrata, opera di Giovanni Antonio Rusconi,all’edizione italiana del trattato di Gustavo Adolfo Breymann, che si segnala per ilparticolare interesse delle note al testo aggiunte da Gustavo Giovannoni.Fino alla metà del XVIII secolo la produzione trattatistica è rivolta alla trascrizione edattualizzazione dell’opera vitruviana, pertanto, pur in presenza di prescrizioni tecniche,prevalgono indicazioni di carattere compositivo architettonico. A partire dal XIX secolo,la trattazione estesa degli aspetti tecnici e costruttivi tende ad associarsi, peraltro consempre crescente approfondimento, alle descrizioni architettoniche relative alproporzionamento degli ordini e alla fisionomia delle tipologie edilizie.I trattati di Masi e Valadier documentano compiutamente lo stato dell’arte muraria allafine del XVIII secolo in ambito romano anche raccogliendo le esperienze maturate finoa quel momento dal cantiere tradizionale in relazione a fabbriche illustri e all’opera diimportanti contemporanei. I trattati di Cavalieri e Rondelet sono completi da ogni puntodi vista oltre che pregevoli per la veste grafica delle descrizioni. Essi documentano in

particolare l’attenzione per il problema scientifico della definizione dei criteri opportunialla determinazione della stabilità degli edifici, per la comprensione del comportamentomeccanico delle strutture componenti e per la determinazione ottimale delle dimensionigeometriche degli elementi architettonici e strutturali. La produzione trattatisticaseguente, protrattasi per tutto il XIX secolo e sino agli inizi del XX, è costituita da operecaratterizzate da una certa omogeneità di intenzioni, argomenti e modi di esposizione:si definiscono e si ordinano sempre più rigorosamente in esaurienti elencazioni, cheriguardano tutto il repertorio dell’arte muraria, gli elementi costruttivi, i materiali e lerelative tecniche di messa in opera. A queste descrizioni sono episodicamente associati,in qualità di strumenti per l’esercizio professionale, i criteri per l’analisi dei prezzi dimateriali e lavorazioni. In questo repertorio di opere trovano spazio anche trattazionimonografiche puntuali ed esaurienti che, riferendosi ad aree tematiche circoscritte,raggiungono ottimi livelli di approfondimento, e si guardi per questo al trattato diMazzocchi relativo alle strutture in legno, o a quello di Masciari Genoese relativo allatecnica costruttiva antisismica. Il trattato di Milani costituisce all’inizio del XX secolo unepisodio interessante: l’Autore tende a coniugare la composizione architettonica, nei

suoi aspetti formali e tipologici, con le tecniche costruttive tradizionali e isintetizzandola in una visione organica delle architetture tanto storichcontemporanee. Per una comprensione più articolata e completa dei temi lettore può associare alle opere citate precedentemente altri componimenti chcaratterizzati da intenti trattatistici costituiscono ottimi compendi alla definiziregola dell’arte propria del cantiere tradizionale.L’opera di Vincenzo Lamberti, “La statica degli edifici”, Roma 1788, quella di Belidor, “La scienza degli ingegneri nella direzione delle opere di fortificaarchitettura civile”, Milano 1832-35, e quella di Giovanni Curioni, “La resismateriali e la stabilità delle costruzioni”, Torino 1864 consentono una cosufficientemente approfondita dei temi relativi all’evoluzione delle cognizioni sce tecniche. Altri scritti come quello di Antonio Reycend, “Relazione della comincaricata di studiare e proporre norme edilizie obbligatorie per i Comuni terremoto del 1908 ed altri anteriori”, Roma 1909, espongono i criteri ritenconferimento della massima efficienza alle costruzioni murarie, documenparticolare temperie culturale successiva al disastro sismico di Messina che h

alla produzione di un esteso repertorio pubblicistico in argomento di cantisismiche tra cui primeggia la citata opera di Francesco Masciari Genosegnala per la sua originalità il breve trattatello di Francesco Ruffolo, “Stabilitdei fabbricati”, Napoli 1912. Oltre ai titoli storici indicati fino ad ora è utile prlettore anche la produzione pubblicistica attuale in argomento di stoprogettazione e della costruzione dell’architettura. A tale proposito si indicanoEdoardo Benvenuto, “La scienza delle costruzioni nel suo sviluppo storico”1981, il volume di Salvatore Di Pasquale, “L’arte del costruire tra conoscenza e Marsilio, Venezia 1996 e, fra questi due caposaldi l’interessante pubblicacompianto Antonino Giuffré, “La meccanica delle murature storiche”, Roma 19Per quanto attiene la documentazione tecnologica di tipi architettonici e strutturda estese casistiche di esempi reali così da costituire modelli di compprogettuale ed esecutivo, si guardi alla produzione dei Manuali del recupero e ddi pratica relativi a diversi ambiti del territorio nazionale, per i quali studiosi applicano con unità di metodo alla ricomposizione, con fini applicativi nel reslessici costruttivi delle tradizioni locali.

LE STRUTTURE MURARIE 

Veniamo ora alla raccolta breve e sintetica delle prescrizioni in materia di buona regola del costruire tipiche del cantiere tradizionale.

Iniziamo con quanto attiene alla realizzazione dei volumi murari per proseguire con le descrizioni delle strutture di compartimento interno (orizzontamenti) e di prosommitale (coperture) che compongono gli organismi architettonici e concludere con alcuni cenni agli espedienti antisismici.

I tipi murari descritti più frequentemente dalla trattatistica premoderna sono i muri in laterizi,sovente definiti in pietra artificiale, i muri in pietra naturale, i muri misti e a concrezione, muriformati da una conveniente associazione, all’interno di una unica struttura, dei tipi murariprecedenti (Fig. 1), e i muri in pisé (Fig. 2). I criteri generali sottesi alla buona esecuzionedelle strutture murarie si basano principalmente sull’uso di materiali idonei e sulla lororazionale associazione. In sostanza: una struttura muraria deve la sua efficacia al fatto chegli elementi siano sollecitati quasi esclusivamente a pressione. Ciò impone che dettielementi siano predisposti per realizzare il miglior combaciamento con le altre componenti

limitrofe ed essere assemblati all’interno di una razionale tessitura che gacollegamento reciproco delle parti. Nel caso di elementi lapidei di grandi dimensigeometria perfettamente controllabile, basta preordinare efficaci superfici orizposa e imporre l’alternanza dei giunti di combaciamento verticale; si può tenderriduzione della presenza di malta con funzione legante e godere comunque dlivello di stabilità determinato dal gravare di ciascun elemento su quelli sottofunzione della malta, in questo caso, è nel realizzare un piano orizzontale reomogeneo cui affidare il contatto reciproco tra le pietre.

FONTI PER LA STORIA DEL COSTRUIRE

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 4/25

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 2

DEFINIZIONE:

Le pietre naturali si distinguono secondo le caratteristiche di lavorabilità in:

• Pie tre dure: devono essere segate con sega liscia e sabbia quarzosa. Non possono esserepolite. Hanno compattezza e resistenza considerevoli. Travertini, gneiss, puddinghe, pietrad’Istria, botticino, pietra serena (arenaria).

• Pietre tenere: si tagliano con la sega a denti o anche con l’ascia o con il martello. Tufi(arenarie calcaree), che acquistano con il tempo una coesione considerevole, conglomerativulcanici, pietre di formazione recente.

• Marmi: possono essere politi.

• C io ttol i:  forma sferica, vanno spezzati per formare delle facce piane. Altrimenti sono pocoadatti alla costruzione di muri.

• Pietre di cava: materiale migliore per la costruzione dei muri.

ELEMENTI CHE COMPONGONO LE MURATURE: LAVORAZIONI FUORI D’OPERA

Le lavorazioni fuori d’opera per le pietre da costruzione sono elencate di seguito partendo dallafinitura più rustica fino ad arrivare alle finiture più raffinate:

• Sbozzatura:  togliere le principali protuberanze, si esegue in cava. La pietra riceve in cava laprima forma greggia perché umida è più lavorabile.

• Segatura:  riservata alle pietre che servono per decorazioni o che devono essere ridotte inlastre. Questa operazione viene eseguita con seghe a lame dentate se si tratta di tagliarepietre arenarie o calcaree tenere; per tutte le altre pietre con seghe a lama liscia con l’uso dismeriglio o di sabbia silicea.

• Apparecchio o taglio rustico:  per appianare le fronti sgrossate dei massi. Si modellanoesattamente le pietre per mezzo della subbia, in modo che possano essere già poste in operaper edifici rustici.

• Martellinatura o gradinatura: consiste nel battere o appianare le fronti lavorate dei conci conmartelline o gradine dentate.

• Cesellatura: per perfezionare il taglio usando scalpelli piatti. Si esegue sopra intere facce osopra piccole strisce, sia per rifilare gli spigoli, sia per appianare le facce di combaciamento,sia infine per ritoccare le parti degradate di pietre già lavorate.

• Subbiatura:  si dispone la pietra sul banco, su una faccia si lavora con la subbia (sorta discalpello appuntito) una striscia di 2 - 3 cm, fino ad una profondità tale che vi possa restare ilregolo in lunghezza e spessore. Quando la subbiatura è terminata e così lavorata daequivalere ad uno stretto piano, s’incomincerà una subbiatura agli angoli del lato oppostosulla stessa faccia della pietra. Poi si eseguono le due subbiature trasversali della stessafaccia e si porta questa in piano, mandando il rustico in scaglie. Con la squadra si eseguonogli altri spigoli delle altre facce del masso che formano angolo retto. Il procedimento consistenel formare prima uno spigolo ad angolo retto, e quindi spianarne le facce che vi concorrono.Si possono eseguire solo le subbiature lasciando rozza la faccia interna.

ELEMENTI CHE COMPONGONO LE MURATURE: LAVORAZIONI A PIÉ D’OPERA

• Pietrame disgrossato: tagliato leggermente sulle facce d’appoggio e sulle facce laterali, pietresgrossate e rozzamente squadrate con il martello durante la costruzione.

• Pietrame grossamente scalpellato: si tolgono con lo scalpello le maggiori irregolarità.

• Pietrame scalpellato: si rendono vivi gli spigoli.

• Pietre conce: principale caratteristica è la dimensione: troppo grande per essere maneggiata

da un solo uomo, superiori a 0,4 mc. Si tratta di pietre che possono essere ben squadrate apezzi regolari. Pietre calcaree, marmi, arenarie.

ELEMENTI CHE COMPONGONO LE MURATURE: LAVORAZIONI IN OPERA

Le facce delle pietre possono essere rifinite a:

• Pelle grossolana: lavorazione con martellina e subbia.1. Subbiatura grossa: restano rilevanti asperità.2. Subbiatura fina: con i c olpi paralleli.

• Pelle rustica: ridotta a grana grossa con un martello a penna dentata o martellina grossa.

• Pelle liscia : a grana fina.

Fig. 1 La tipologia muraria dell’antichità secondo la trattatistica premoderna.Sono descritte le murature arcaiche, “ciclopiche”(1), le murature isodome e pseudoisodome tipiche dell’antichità greca e romana(2-4), le murature miste e imbottite ascrivibili al magistero dell’antichità romana (5-10). Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Tavole del Volume I, Tav. 12 

Fig. 2 Tipi di strutture murarie meno diffuse ma non del tutto assenti dal panorama delle tecniche costruttive tradizionali. I muri di fango pigiato (pisè) all’interno di casseforme lignee mobili e sviluppati su spiccati di muratura lapidea. Tale tecnica è in qualche misura assimilata alla pratica per la formazione dei mattoni crudi. Giovanni Rondelet, Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare. Mantova 1832, Napoli 1839, Tavole del vol I, Tav. IV 

SCHEDA1: PIETRA NATURALE (Figg. 3, 4)

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 5/25

 A 4

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 2

1. Pelle liscia con martellina fina2. Pelle liscia con martellina fina doppia

• Pelle arricciata: lisciatura o cesellatura degli spigoli e nel mezzo superficie rustica.

• Pelle spiumata: tutta la superficie liscia. Per ottenere la pelle liscia dopo la segatura, o lamartellinatura, si fa uso di scarpelli a taglio dentato detti gradini.

1. Gradinatura: per le pietre tenere.2. Scalpellatura: per le pietre dure.

• Pelle lucida o polita: si riducono così i marmi o le pietre da taglio suscettibili di polimento, conl’orsatura, seguita dalla rotatura, stuccatura, pomiciatura, piombatura, o strufonatura e brunitura.

FINITURE DELLE SUPERFICI IN PIETRA

Le pietre ridotte a pelle piana di sega o a pelle liscia di martellina, si possono portare al lucidoper mezzo di diverse successive operazioni.1. Orsatura e rotatura:  lisciare e stropicciare la superficie della pietra, dapprima con un pezzo

di pietra arenaria detta orso, e poi con pezzi di pietra da arrotino, di grana successivamentepiù’ fina, mantenendo la superficie che si vuol pulire sempre umettata d’acqua, e cosparsa disabbia o di polvere di pietra arenaria.

2. Stuccatura: otturare o stuccare le cavità naturalmente esistenti nelle pietre con mastice dizolfo misto a terre colorate.

3. Pomiciatura: strofinare con pezzi di pietra pomice la superficie della pietra sempre bagnatacon acqua.

4. Piombatura: lisciare mediante pezzi di piombo, le superfici cosparse di finissimo smerigliosciolto nell’acqua.

5. Strufonatura: si sostituisce talvolta alla piombatura, consiste nel fregare le superfici stesse

con uno strufone di stracci di tela, spargendovi della limatura di piombo o della segatura dimarmo e smeriglio bagnato nell’acqua.6. Brumatura o forbitura:  si porta al lucido la superficie forbendola con uno straccio di tela,

mentre di tempo in tempo si umetta con una spugna imbevuta di acqua e si impolvera conterra rossa o con ossido di stagno.

7. Mezzo pulimento: orsatura, rotatura, stuccatura, pomiciatura.8. Pulimento perfetto:  piombatura, strufonatura, brumatura o forbitura. Si usa per i lavori di

decorazione.

ELEMENTI PER ANALISI DEI PREZZI

Mano d’opera per la lavorazione delle pietreSi esprimono i tempi occorrenti per le diverse maniere di taglio, in funzione del temp

mano d’opera necessaria per la riduzione delle superfici delle pietre già sbozzate e a perustica, cioè del tempo T che impiega uno scalpellino a lavorare a martellina grossa 1masso di pietra. Si considera r il raggio oscuratore della curvità della superficie.

Tempi delle lavorazioni dei paramenti in pietre

Descrizione delle lavorazioni Mano d’opera T: tempo

Pelle grossolana o greggia 0,43 TPelle piana rustica o a martellina grossa TPelle centinata rustica + 0,75 / r) TPelle piana liscia o a martellina fina T + 0,42 TPelle centinata liscia (1 + 0,42 / r) 1,42 TPelle piana polita (mezzo pulimento) T + 0,75 TPel le cent inata po li ta (mezzo pu limen to) (1 + 0,75 / r) 1,75 TPelle piana liscia di mar tellina fina doppia T + 0 ,84 TPelle centinata liscia di martellina fina doppia (1 + 0,84 / r) 1,84 TQuadrature facce laterali di contatto 0,8 TPosamento o rifilatura: facce libere 0,3 TSegatura 6,1 TRitocco delle facce delle pietre in opera T + (1 /20 ) TApparecchio o taglio rustico 10 TTagl io rust ico con incav i d i l uce x > 0 ,01 mq 20 TTagl io rust ico con incavi 0,01 < x < 0,0025 mq 50 T

Taglio rustico con incavi di luce x < 0,0025 mq 100 TTaglio di conci in opera T + (1 / 10) T

(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877; N. Cavalieri San Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826)P.d.R.

➦  STRUTTURE MURARIE 

Fig. 3 Utensili e strumenti del cantiere edile: si riconoscono, tra l’altro, le subbie le martelline e le seghe per la lavorazione della pietra, le seghe e le asce per il taglio e la finitura del legname, le leve e le olivelle per la movimentazione dei blocchi di pietra.Girolamo Masi, Teoria e pratica di architettura civile. Roma 1810,Tav. 9 

Fig. 4 Le lavorazioni della pietra squadrata riguardano la divisione in conci, la finitura superficiale a pelle piana o rustica, la redi sedi per i perni di collegamento e per lo scorrimento delle funi utili alla movimentazione dei pezzi. Giovanni Rondelet, Trae pratico dell’arte di edificare. Mantova 1832, Napoli 1839, Tavole del vol I, Tav. XIII 

Per rendere solida la struttura anche in assenza del legame offerto dalla malta ènecessaria la corretta disposizione delle pietre; in particolare è necessario disporregli elementi lapidei affinché le commessure di ciascuna assise vengano copertedalle pietre dell’assise superiore. È pure opportuno collegare le pietre del muro

affinché sia impedito il movimento di una di esse indipendentemente dallcollegamento reciproco tra elementi lapidei limitrofi può essere ottenutoricorso a pezzi speciali di pietra, di legno o di metallo, o medianteconformazioni dei giunti. Figg. 5, 6.

➦ SCHEDA1: PIETRANATURALE

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 6/25

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 2

Fig. 5 La ricerca della massima solidarietà tra gli elementi componenti le murature comporta l’ideazione di apparecchi murari in pietra concia con indentature. Giovanni Rondelet, Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare. Mantova 1832, Napoli 1839, Tavole del vol I, Tav. XI 

Fig. 6 Gli espedienti più diffusi per il collegamento tra elementi lapidei affiancati consiste nella localizzazione, all’interno di apposite sedi intagliate, di staffe e perni metallici impiombati e nella idonea conformazione delle superfici di combaciamento.Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili.Costruz ioni in pietra, Tavole del Volume I, Tav. 10 

ELEMENTI COMPONENTI

Perni di ferro o arpesi• Posti normalmente al letto di posa si internano di qualche centimetro nelle due pietre.• Le grappe e le arpesi sono saldati nelle pietre mediante varie sostanze: gesso, zolfo, asfalto,

piombo o cemento.• Il gesso tiene solo quando è asciutto, lo zolfo attacca facilmente il ferro , l’asfalto si adopera

più raramente per la sua poca resistenza.• Si usa il piombo che scema di volume raffreddandosi, si deve quindi foggiare a tronco di cono,

perché non esca dopo la saldatura. Il foro deve essere asciutto.• Il cemento aderisce bene al ferro e alla pietra, quindi è il più adatto.• Quando i massi sono voluminosi, si usano perni di pietra dura con una sezione di 18 cmq e

una lunghezza di 30 cm, e si saldano con malta di c emento.Grappe a coda di rondine

• Per unire pietre di uno stesso filare.• Le estremità delle grappe  ripiegate, che si internano nel masso, sono più grosse al loro

termine, ed i buchi che sono destinate a riceverle sono foggiati a coda di rondine.• Il ferro va internato e tenuto discosto dalla faccia del muro.• In tutti i modi si protegge con spalmature d’olio , di pece o asfalto , a cui si mescola del carbone 

di legno polverizzato, oppure mediante stagnatura o zincatura.• All’asciutto le connessioni possono essere di legno forte .

Liste di ferro• Il collegamento di una fila di pietre si esegue per mezzo di liste di ferro poste verticalmente in

apposite fessure, e riempiendo lo spazio vuoto con apposita malta di cemento.

Addentellato• Conformare le commessure in modo che una pietra si interni nell’altra.• Per questo non si deve avere nessuno spigolo inferiore a 90, perché gli angoli acuti si

rompono facilmente.• Gli incastri devono avere una profondità da 3 a 6 cm.

Giunti

• Si rende piana e finemente lavorata tutta una striscia lunga 4 - 6 cm intorno all’orlo dellasuperficie, scavando un poco e lasciando rozza la parte interna.

• Se la commessura è riempita di malta, questa può essere colata da un canaletto che si lascianell’alto.

MALTE RACCOMANDATE

• Malta per stuccare le commessure delle pietre e gli squarci1. Si fonda del sale ammoniaco e dello zolfo in polvere.2. Zolfo fuso e cenere passata al setaccio.3. Fiore di calcina spenta stemperata in olio di lino cotto .4. Fiore di calcina spenta e limatura di ferro invece della rena.5. Limatura di ferro infusa nello zolfo liquefatto.6. Calcina di marmo, tufo, gesso, il tutto ridotto in polvere, si aggiunga dell’orina e dell’acqua .

• Mastice di Corbel3 kg di coccio fino;0,50 kg di letargirio ;0,50 kg di cerussa (o biacca: carbonato di piombo, ordinariamente impuro e contenente creta) in polvere;0,50 kg di olio essicativo;1,50 kg di olio di lino .Serve per turare le fessure delle pietre e per connetterle.Buono tanto all’aria che nell’acqua.

• Mastice comune1 parte di calce viva in polvere spenta nel sangue di bue ;2 parti di coccio fino ;Una piccola quantità di limatura di ferro ;Si usa per unire e stuccare le pietre e laterizi esposti alle intemperie. Oppure10 parti di sabbia ;1 parte di calce ;4 parti di calcare polverizzato;Si impasta il tutto con olio di lino cotto .

• Mastice di Loriot4 parti d’acqua ;3 parti di calce spenta ;Si mescolano finché la calce sia perfettamente divisa e sciolta. Poi si aggiungono9 parti di ciottoli silicei ;7 parti di polvere di tegole cotte ;Si mescolano perfettamente aggiungendo infine1 parte di calce viva in polvere;Dopo di che immediatamente si usa il mastice. Si usa per intonachi e per congiungere le pietre,è impermeabile all’acqua.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)

• Preservare dall’umidità le mura e gli oggetti d’arte1 parte di olio di lino2 parti di resinaSi mescolano e si fanno penetrare mediante un calore intenso nei materiali da preservare: pietra,gesso, terracotta. Deriva dall’encausto dato agli antichi alle statue all’aperto: cera puracompenetrata nel marmo mediante l’ustione.

• Oggetti dipinti sull’intonaco esposto all’aria apertaSi spalma la pittura a fresco o a tempera con una preparazione di2 parti di cera pura ;7 parti di nafta o petrolio depurato; oppure2 parti di cera pura ;7 parti di acqua ragia .Si scalda a calore di sole nell’atto di distenderla sulla pittura con pennello morbidissimo.Si strofina con panno candido di lino o canapa.(G. Del Rosso, Pratica ed economia dell’arte di fabbricare col prezzo..., Firenze, 1828) P.d.R.

SCHEDA 2: SISTEMI DI COLLEGAMENTO DELLE PIETRE DA TAGLIO

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 7/25

 A 6 

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 2

➦  STRUTTURE MURARIE 

MURATURE IN LATERIZI 

Per i muri di laterizi la corretta disposizione deglielementi assume la massima importanza (Fig. 7).In particolare le commessure verticali dei corsi

sovrapposti, non debbono mai cadere sullo stessopiano verticale, ma debbono essere sempre sfalsate; losfalsamento tra le commessure verticali di due stratisovrapposti, non deve essere inferiore alla larghezza diun mattone. Tale prescrizione si associa ad un’altra chevuole il muro composto eminentemente da mattoniinteri, limitando l’uso di frazioni di mattone a situazioniparticolari come l’organizzazione di collegamenti eammorsature o la realizzazione di angoli.(Fig. 8, 9, 10, 11).Lo sfalsamento dei giunti verticali senza ilfrazionamento del mattone, è ottenibile disponendo adarte alcuni mattoni, o interi corsi di essi, in chiave cioèrivolgendo il lato lungo dei mattoni verso l’interno delmuro lasciando sul paramento il lato più corto, la testa.La disposizione dei mattoni in chiave realizzal’ammorsatura del paramento al nucleo in occasione distrutture murarie miste formate da due paramenti checircondano un nucleo in concrezione. Nella trattatisticadi costruzioni è possibile rintracciare descrizionidettagliate delle disposizioni più usuali delle strutture in

mattoni. Si parte dalla disposizione a blocco, che risultadalla alternanza, lungo la verticale, di assise di punta eassise di fascia sfalsate di una testa di mattone e siapproda alle disposizioni più complesse formate daassise alternate di mattoni in diagonale utili ad evitare Fig. 7 Tipi di disposizione dei mattoni in funzione dello spessore delle pareti. Dalla Giovanni Rondelet, Trattato teorico e prat

di edificare. Mantova 1832, Napoli 1839, Tavole del vol I, Tav. LXIV 

Fig. 8 Disposizione dei mattoni nelle condizioni di angolata e di martello. Gustavo Adolfo Breymann,Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Tavole del Volume I, Tav. 1

Fig. 9 Disposizione dei mattoni in funzione degli spessori e degli angoli di incidenzaconvergenti. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. CostruzioTavole del Volume I, Tav. 2 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 8/25

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 2

Fig. 10 Disposizione dei mattoni in funzione degli spessori e degli angoli di incidenza tra pareti convergenti; disposizione dei mattoni per la formazione degli aggetti murari di rinforzi angolari e di paraste. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra,

Tavole del Volume I, Tav. 3 

Fig. 11 Disposizione dei mattoni per la formazione di vani per cavedi o canne fumarie all’interno alla muratura. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra,Tavole del Volume I, Tav. 6,

Fig. 12 Disposizione dei mattoni per la formazione di sezioni murarie di spessore elevato. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Testo del Volume I, Cap. I,pag. 10 

ogni corrispondenza di commessure verticali in muri la cui sezione è particolarmenteesuberante da rendere problematico il controllo del corretto sfalsamento (Fig. 12).In particolare la disposizione a blocco è certamente efficace sino allo spessore dicinque teste di mattone senza dover ricorrere a troppi mattoni frazionati. Essa soventeè associata concettualmente alle consuetudini murarie della antichità ove a filari dipietre posti di punta, dette diatoni, si alternavano, sopra e sotto, filari di pietre poste difascia dette ortostati. La disposizione gotica è l’alternativa, peraltro più recente, alla

disposizione a blocco propria della tradizione antica. Essa è caratterizzata dallapresenza, nella stessa assisa, di mattoni posti di punta affiancati a mattoni posti difascia. Tale disposizione ha il limite di imporre l’uso di un numero eccessivo di mattonifrazionati a tre quarti nella realizzazione di muri massicci di spessore non riconducibilead un multiplo della lunghezza del mattone tuttavia è da preferirsi in strutture miste incui i paramenti in mattoni riescono con frequenza e lungo ogni assise ad ammorsarsicon il retrostante nucleo in concrezione.

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 9/25

 A 8 

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 2

➦  MURATURE IN LATERIZI 

ELEMENTI COMPONENTIMaltaMuri di tevolozza (frantumi di laterizi): 0,25 calce - 0,75 pozzolanaMuri di mattoni: 0,30 calce - 0,70 pozzolanaLaterizi: i laterizi per la costruzione dei muri devono essere ben cotti, non devono essere albasio poco cotti o ferrigni o troppo cotti

LAVORAZIONI FUORI D’OPERA• I mattoni devono essere ben puliti e imbevuti d’acqua poco prima del loro impiego

(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)

PRESCRIZIONI DELLAREGOLADELL’ARTE PER LA COSTRUZIONE DI MURI IN LATERIZI• I muri in pietra artificiale cui si associano i laterizi devono essere composti con la massima

attenzione, essi, pur godendo del collegamento offerto dalla malta, è centrale la razionaleorganizzazione dell’apparecchio . I muri di mattoni, nuovi o di recupero, sono dotati di unamaggiore affidabilità intrinseca rispetto alle strutture in pietra; le caratteristiche dei materialiutilizzati devono essere per quanto possibile omogenee.(A. Pugliano, L’organismo Architettonico premoderno, Il Manuale del Recupero di Roma, Roma 1995)

Regole generali per la disposizione dei mattoni• Le commessure verticali di due corsi sovrapposti non debbono mai cadere sullo stesso piano

verticale, ma quelle dell’uno debbono essere sempre coperte dai mattoni del corso sovrappostoe da quelli del corso sottoposto, e si deve cercare che la sovrapposizione, cioè la distanza trale commessure verticali dei due strati non sia inferiore alla larghezza di un mattone.

• Il muro deve constare del maggior numero possibile dimattoni interi ; e le frazioni di mattonedebbono essere usate solo nei collegamenti o negli angoli.

• Nell’interno del muro si debbono per quanto si può, porrecorsi in chiave ; poiché in tal modorisulta di una mezza lunghezza e cioè di una testa intera lo spazio della sovrapposizione.

• Se lo spessore del muro è multiplo esatto della lunghezza del mattone, il corso che su di unafaccia del muro si mostra in spessore, è pure in spessore sulla faccia opposta: ma se lospessore del muro è solo un multiplo della testa del mattone, allora il corso che si mostra inspessore verso una faccia del muro, si mostra in chiave nella faccia opposta e viceversa.

• Le commessure verticali di ogni strato debbono passare in linea retta attraverso lo spessoredi tutto il muro

• I mattoni devono essere ben netti, bisogna assicurarli convenientemente a posto sul letto di malta  che deve riceverli, e renderveli ben aderenti. Per questo i mattoni devono essereimbevuti d’acqua poco prima del loro impiego, affinché non assorbano quella contenuta nellamalta, che rischierebbe di non fare buona presa.

• Si murano con copiosa malta di buona qualità , alquanto più sciolta di quella che si adoperanei muramenti di pietrame.

• Cominciando dal paramento si pongono i mattoni gli uni contro gli altri, adagiandoli su di unletto di malta di spessore uniforme, tale da produrre giunti di grossezza prossima ad 1 cmper le murature ordinarie, e compresa fra 4 mm e 6 mm per le facce di paramento.

• Lo strato d imalta ha quindi d’ordinario uno spessore di 0,015 m che si riduce con la pressionea 0,010 m ed i mattoni vi si fanno scorrere sopra, comprimendoli gli uni contro gli altri, in modoche la malta rifluisca da ogni parte e riempia interamente le commessure verticali.

• Affinché nella posa in opera la malta non sfugga dai giunti, e sporchi il paramento , deveaversi cura di arrestarne lo strato a 2 cm o 3 cm di distanza dalla faccia del muro,risultandone così paramenti netti.(Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)

• Il muramento va mantenuto fresco, innaffiandolo spesso nel corso della giornata, soprattuttoin estate.

• La costruzione dei muri deve procedere in maniera uniforme perché il costipamento dellemalte avvenga in modo omogeneo nelle varie parti del fabbricato.

• Durante la costruzione dei muri, si dovranno osservare pause per dar tempo al muramentofatto di assettarsi e alle malte di pigliar lena.(N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826)

DIVERSE DISPOSIZIONI DEI MATTONIDisposizione in spessore• Si adotta ne i muri di una testa , ai due termini del muro occorrono alternativamente nei vari

strati dei mezzi mattoni.

Disposizione in chiave• Si adotta ne i muri di due teste di spessore. La fronte terminale del muro può essere formata

da coppie di mattoni tre quarti messi in spessore nei corsi di posto pari, o mediante mattonettinei corsi pari, e coppie di mattoni interi messi in spessore nei corsi dispari.

Disposizione a blocco• Si alternano corsi in chiave e corsi in spessore; donde viene all’esterno l’aspetto di croci che

si sovrappongono coi bracci verticali nello strato disposto in spessore. Il modo di ottenere latestata terminale del muro mediante dei mattoni tre quarti varia secondo la grossezza delmuro; ma si può riassumere dicendo che negli strati di posto pari si pone una serie di trequarti in spessore, e negli strati di posto dispari una coppia di tre quarti agli angoli e nelmezzo mattoni interi in spessore.

• La disposizione terminale potrebbe anche ottenersi mediante mattonetti ; ma è da tenerepresente che di questi è bene, quando è possibile limitare l’uso: perché specialmente sedovuti alla spezzatura a mano dei mattoni, costituiscono un elemento troppo debole e sottile.

Disposizione a croce• Si può dire una variante della disposizione a blocco, con la quale ha in comune l’alternanza di

strati disposti in chiave e strati in spessore. In questa disposizione però gli strati in spessorehanno uno spostamento di una testa rispetto lo strato in spessore superiore e l’inferiore.

• Ne risulta nella faccia esterna del muro l’aspetto di tante croci non più unite in una serie comenella disposizione a blocco, ma completamente staccate.

• Questa disposizione a croce si presta perciò alladecorazione con mattoni di vari colori.

Disposizione gotica o polacca• In ciascuno strato si alternano mattoni in chiave e mattoni in spessore . La disp

terminale si ottiene mediante tre quarti.• Questa disposizione ha lo svantaggio che le commessure verticali dei mattoni cap

un quarto della loro lunghezza le une sulle altre. Inoltre se il muro non ha lo smultiplo della lunghezza del mattone, bisogna adoperare un gran numero di tre què poco economico e contrario alla norma di porre il più possibile mattoni interi. disposizione gotica non è da raccomandarsi nei muri massicci.

• La disposizione gotica presenta invece grandi vantaggi quando ha la funzione dmuri riempiti , costituiti nella parte interna da calcestruzzo o da tufi od altro. In tal disposizione col suo alternarsi di mattoni in spessore e in chiave, viene a collemiglior modo la parte esterna e l’interna.

Disposizione fiamminga o olandese• Si alternano strati in chiave o strati misti, come nella gotica, di mattoni in chiave e

in spessore. Per evitare la corrispondenza delle commessure verticali èconsiderevole l’uso di tre quarti.

Disposizione con strati diagonali alternati• Disposizione per lavori idraulici e di fortificazione.• Il concetto da cui parte questa disposizione è di evitare completamente ogni corrisp

di commessure verticali. Si alternano in essa nell’interno del muro due corsi in chiacorsi diagonali incrociati posti in modo che le lunghezze dei mattoni formino un ango meglio di 60 gradi con la lunghezza del muro. All’esterno si ha in generale un rivein spessore o in chiave sì da mostrare la disposizione a blocchi o a croce.

• Questa disposizione presenta l’incoveniente di richiedere, ove non si adottinspeciali, molte spezzature di mattoni.(G. A. Breymann, Trattato generale di costruzioni civili con cenni speciali intocostruzioni grandiose, 1889)

DISPOSIZIONE DEI MATTONI NEI PILASTRI (Fig. 13)Pilastri isolati che terminano con angoli retti• Si considerano muri corti, valgono quindi le stesse regole dei muri che s’incontrano

che servono a terminare un muro verticalmente.• Le commessure verticali dei corsi si devono alternare e incrociare.• Si devono impiegare, per quanto è possibile, solo mattoni interi e mattoni tre qu

evitare l’uso dei mattonetti, o per lo meno da limitare.• Si dispongono mattoni tre quarti lungo due lati opposti del pilastro in u

completandolo poi con mattoni interi, nel corso successivo si gira questo assesta90 gradi, con gli accorgimenti necessari nel caso di piante rettangolari.(C. Formenti, La pratica del fabbricare, Milano, Hoepli, 1893)

Pilastri isolati di forma poligonale• Si potrebbero fare con mattoni comuni con qualche spezzatura. Le disposiz

realizzate, anche se corrispondono a tutte le norme date dall’alternarsi delle commdal ricoprirsi dei mattoni, tuttavia presentano un considerevole difetto nei mattoni tangolo acuto che capitano nelle facce esterne.

• In tutti i casi nei quali si tratti di pilastri che debbono rimanere non intonacati, si doadoperare mattoni di forma speciale.

Pilastri isolati rotondi• Nella formazione dei pilastri rotondi con i mattoni comuni, si hanno circostanze a

sfavorevoli, perché qui tutti i mattoni che capitano alla superficie esterna debbonrotti., e non si può quindi ottenere la forma esterna che in maniera grossolana.

• Questo procedimento può essere usato solo nel caso di pilastri intonacati.• Se i pilastri debbono rimanere non intonacati, e se se ne deve fare un gran numero

conveniente adoperare pezzi di mattoni di forma speciale, nella ripartizione dei quafare in modo che le commessure verticali riescano normali al rispettivo elemento d’ar

Disposizione dei mattoni nei pilastri ammorsati• Nelle mezze colonne che si collegano ad un muro, il nucleo della colonna si può

mattoni usuali, i pezzi di forma speciale rimangono limitati agli strati esterni.• Muro e mezza colonna debbono essere ben collegati.• Se i muri hanno semplici aggiunte o rinforzi (listelli, pilastri, angoli di rinforzo) pe

un buon collegamento si fa uso di mattonetti e di mattoni tre quarti.(G. A. Breymann, Trattato generale di costruzioni civili con cenni speciali intocostruzioni grandiose, 1889)

LAVORAZIONI SUPERFICIALI: PARAMENTO E STUCCATURA DEI MURI IN LATE• Per togliere le scabrosità ai laterizi si rotano leggermente gli uni contro gli altri.• La malta è bene che sia idraulica.• La stuccatura , detta profilatura faccia a vista, si fa contemporaneamente al muram

si dovesse differire è bene lasciare tutte le commessure frontali perfettamente smalta per una profondità di circa 0,03 m per non smussare gli spigoli dei laterraspatura della malta lapidificata.

• La profilatura si esegue riempiendo le commessure a turarle con opportuna maltainterna e comprime con forza con la cazzuola o con una stecca di ferro.

• Tolte poi le bave dal paramento , se ne stropiccia la superficie fino al vivo o con uno con un pezzo di pietra silicea, fino a che le fronti di tutti i laterizi siano unite e paad uno stesso piano, in seguito si applica nuova malta nelle commessure in mformare un aggetto di 0,001 m a 0,002 m sulla stessa parete.

• Ciò eseguito si rifila diligentemente questa stuccatura con un regolo a spigolo nettoche presenti ovunque lo stesso sporto e la medesima larghezza, che i filari dei giuperfettamente perpendicolari gli uni agli altri e che le facce dei mattoni siano intescoperte.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)Le cortine  sono richieste nei capitolati di mattoni arrotati a secco, rigati e stucmattoni dritti, ben fatti, a filo a piombo, della stessa altezza, in modo che i corsi s

SCHEDA 3: MURI IN LATERIZI

➦  STRUTTURE MURARIE 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 10/25

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 2

su un medesimo piano. I laterizi devono essere ben bagnati , e poi fatta la cortina si dovràcontinuare a bagnarli finché sia necessario.(A. Pugliano, L’organismo Architettonico premoderno, Il Manuale del Recupero di Roma,Roma 1995)

VOCAZIONE AL DEGRADO E INTRINSECHE DEBOLEZZE DELLAREGOLA DELL’ARTE

• Nell’antichità nelle stime degli edifici privati i muri di mattoni erano valutati del costo della lorocostruzione considerandone perpetua la durata, mentre i muri ordinari di pietra, si supponevanon potessero durare oltre gli 80 anni, e perciò nell’apprezzarli si detraeva dall’originario valore,tante volte l’ottantesima parte, quanti erano gli anni decorsi da che erano stati fabbricati.(Vitruvio)

• Non si devono mischiare mattoni vecchi e nuovi, perché hanno misure diverse e quindi èdifficile realizzare un buon concatenamento, inoltre richiedono più calcina e più tempo,perché la malta fa cattiva presa sui mattoni usati.(G. Del Rosso, Pratica ed economia dell’arte di fabbricare col prezzo..., Firenze, 1828)

• Le malte facendo presa diminuiscono di volume per assettamento, l’entità del calo dipendedall’altezza dei comenti di malta e dal loro numero. Se il calo non avviene in modo omogeneosu tutta la massa murale, avviene la lesione.

• Vetustà: Genera la perdita di coesione della malta disaggregando così la muratura. La maltaposta tra i ricorsi dei materiali e nei giunti verticali diventa pulvurulenta, i materiali si sleganoe sfuggono dai loro siti.

• Rottura del materiale• Insufficiente cottura dei lateriziMattoni poco cotti o albasi : carico a rottura 40 kg / cmqMattoni ordinari : carico a rottura 92 - 180 kg / cmq.(C. Russo, Le lesioni dei fabbricati, 1915; G. B. Milani, L’ossatura murale, Torino, 1920)

TECNICHE STORICHE DI MANTENIMENTO IN EFFICIENZA• Le lesioni da rassetto delle malte, se non peggiorano, vanno risarcite con malta di gesso se

site in luoghi asciutti, o con malta di cemento se ubicate in suoli umidi.

(C. Russo, Le lesioni dei fabbricati, 1915)• Gli agenti atmosferici fanno diminuire le proprietà coesive delle malte dei muri sopra terra.Questo fenomeno si ripercuote sui laterizi in minor proporzione. Questa azione continua, fasi che le malte s i sgretolino, esponendo le malte più interne. I mattoni conservano intatti glispigoli e le facce finché sono serrati perfettamente dalla malta, ma nelle parti scalzate,specie negli spigoli, si corrodono, alterando la loro forma a superficie pianeggiante, e lostrato superficiale che li protegge.

• Per impedire tutto ciò è necessario che le pareti non siano troppo a lungo scalzate nellecommessure .

• Per questo si scarnificano bene le commessure raschiando con un apposito uncino per unaprofondità di 0,03 - 0,05 m.

• Si puliscono ripetute volte con la spazzola metallica per togliere la polvere e qualunque altramateria o smossa.

• Si lavano le commessure a grande acqua per più di un giorno, o con latte di calce medianteuna setola o un pennello.

• Si procede in seguito alla stuccatura , riempiendole con nuova malta fina, che vi si fainternare con un apposita stecca, e vi si stropiccia accuratamente più e più volte finchéabbia acquistata tutta la possibile durezza. Siccome quando si impiegano malte di cementoesse si induriscono rapidamente, così in tal caso è necessario lisciare i giunti a misura delloro riempimento, prendendo tutte le precauzioni perché il lavoro risulti perfetto.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877 I. Andreani, Costruzioni lesionate - Cause e rimedi, Milano, Hoepli, 1927)

ELEMENTI PER ANALISI DEI PREZZI: VALUTAZIONE DELLE MURATURE IN LATERIZI

• “Le murature si misureranno a metri cubi , si assumerà il vuoto per pieno in compenso dellacostruzione di archi, di porte, finestre o altri vani.• Quando le luci oltrepasseranno i due muri si dedurrà il vuoto e si pagheranno a parte gli

archi. Lo stesso per i vuoti che superano in mq 3”(Capitolato generale e speciale e Tariffe de’prezzi per lavori occorrenti al trasferimento della sede del Governo a Roma, Roma, Regia Tipografia, 1871)

Muro di tevolozza• La canna di muro di tevolozza deve avere 1 palmo (0,22 m) di spessore.• Se lo spessore è maggiore si calcola il prodotto della canna quadra per lo spessore.• Come per il muro di pietra i vani si calcolano vuoto per pieno quando non raggiungono la

larghezza di una canna (2,23 m). Le spallette devono essere in mattoni e così pure gli archi.• Si calco la il vuoto per pieno, inoltre, per i muri che non superino palmi 2,5 (0,55 m) di

spessore, altrimenti si defalca in proporzione.• Anche per i muri di tevolozza si calcola con l’arricciatura su entrambe le facce; altrimenti si defalca.

• I muri parte in pietra parte in tevolozza devono valutarsi in proporzione anche in rapporto aglieventuali vani e archi.

Muri di mattoni• La canna di muro di mattoni deve avere una testa di spessore . Si calcolano tanti muri quante

sono le teste di mattone che ne danno lo spessore.

• Il vuoto per pieno è dato considerando lo spessore di una testa, in un muro di due teste siconsidera quindi una testa s oltanto.• Per la cortina di mattoni la misura è presa in superficie aggiungendo 1/4 o 1/3 di muro in più a canna

per il calcolo delle legature tra cortina e rustico, proporzionatamente alla qualità della legatura; aparte e a canna quadra, si calcola la stuccatura rustica o arrotata. Come per gli altri muri si calcolanogli archi al di sopra dei vani, ma non si defalcano i vani di larghezza inferiore a 10 palmi (2,23 m).

• In caso d i murature in tevolozza e mattoni per i quali non si potesse stabilire con esattezza laquantità dei rispettivi materiali, nel calcolarli si aggiunge alla grossezza 1/8 in più.

• I muri di mattoni grossi  si misurano come i muri di mattoni ordinari ma, in ragione dellamaggiore grossezza, si valutano per muri 1,5 se di una testa, per muri 3 se di due teste.

• I muri di mattoni a coltello si misurano a canna quadra senza tenere conto dello spessore; sonoarricciati su entrambi i lati e il lavoro di armatura viene pagato a parte al falegname.(C. P. Scavizzi, Edilizia nei secoli XVII e XVIII a Roma. Ricerca per una storia delle tecniche,Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Ufficio Studi, 1983) P.d.R.

Provviste elementari Lunghezza Larghezza Grossezzain metri in metri in metri

Mattone grosso 0,335 0,168 0,047

Mattone ordinario 0,279 0,140 0,032Mattone zoccolo 0,279 0,140 0,055Pianella 0,317 0,158 0,028Quadruccio 0,261 0,122 0,041Quadro ordinario (arruotato) 0,263 0,263 0,030Quadro battuto 0,290 0,290 0,030Mattone battuto 0,286 0,143 0,030Tegole piane 0,391 0,282 0,026Canali 0,391 0,160 0,022Conversa - 0,134 0,011Mattoni tubulari ad un foro 0,265 0,12 0,06Mattoni tubulari a due fori 0,265 0,12 0,06Mattoni tubulari a tre fori 0,27 0,14 0,06

Lavori murali Quantità Tempi

Muro in mattoni

Malta 1 mcCalcina in pasta 0,30 mc -Pozzolana 0,70 mc -Muro 1 mcMattoni ordinari 0,90 mc -Malta 0,30 mc -Muratore manovale - 5 oreParamento laterizio con arrotatura 1mq

- PianoMattoni per il consumo 4Muratore - 2 oreLavorante per la rotatura - 7,5 ore

- CentinatoMattoni per il consumo 8Muratore - 6 oreLavorante per la rotatura - 10 oreStuccatura immediata 1 mqMuratore - 0,4 - 0,7 oreRaschiatura stuccatura e pulitura delle commessure 1 mqMalta idraulica 0,003 mc -Muratore - 1,70 oreManovale - 0,30 oreMuratura di mattoni per archi e piattabande 1 mcMattoni 1,00 mc -Malta di calce 0,30 mc -Muratore - 6 - 8 oreManovale - 4 - 6 orePontarolo - 1,5 ore

Muri in Laterizi: Misura delle Quantità e Tempi delle Lavorazioni

Materiali Laterizi: misure ordinarie

(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877 N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826 G. Astrua, Manuale completo del capomastro assistente edile, Milano, 1942) P.d.R.

Fig. 13 Disposizione dei mattoni per la formazione di pilastri isolati di sezioni circolare,cruciforme o poligonale lobata. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Tavole del Volume I, Tav. 4 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 11/25

 A 10

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 2

MURI DI PIETRE NATURALI 

La nomenclatura dei muri di pietra naturale è formata da muri di pietrame informe,

muri di pietrame grossolanamente lavorato, muri in pietra squadrata (Fig. 14).Per l’intera casistica la regola dell’arte si applica alla ricerca degli espedienti utili almiglior comportamento meccanico delle pareti, e si guardi per questo all’uso dilegature trasversali utili al monolitismo della parete, e alla corretta messa in operadegli elementi lapidei, ivi compresi quelli particolarmente irregolari da sembrare postiin getto, ma che invece sono aggregati a mano, assestati con martelli di legno emessi a contrasto reciproco con l’uso di scaglie calcate negli interstizi tra pietra epietra, il tutto in presenza di ottima malta.Per i muri di pietrame informe, infatti, è determinante la qualità della malta che èchiamata a svolgere il ruolo di legante. Il tipo murario si compone di pietrame di sassi,pietrame comune di cava, ciottoli e scheggioni di pietra. L’irregolarità del pietramerende inopportuna la ricerca di qualsiasi rigore geometrico nella disposizione deglielementi e neppure agevola l’organizzazione delle commessure verticali affinché nonsi trovino allineate le une alle altre. Le prescrizioni della regola dell’arte pertanto siriducono alla necessità di localizzare nelle angolate le pietre più grosse e regolari enel disporre gli elementi lungo giaciture tendenzialmente orizzontali (Fig. 15). Lepietre vanno sovrapposte sulla faccia più regolare, resa tale anche con qualchegrossolana e circoscritta lavorazione superficiale in corso d’opera. La correttacomposizione del muro impone che sia garantito il frequente collegamento tra i dueversanti della sezione muraria, pertanto si pongono in opera alternativamente e instrati sovrapposti, il numero maggiore possibile di elementi di punta, di lunghezza

tale da occupare frequentemente il centro della sezione muraria.Per la buona esecuzione della struttura è fondamentale la cernita del materialeaffinché il pietrame possa essere agevolmente disposto così da lasciare il minornumero di interstizi da occludere con scaglie di pietra e malta. L’irregolarità dellecomponenti lapidee, inoltre, impone di realizzare frequenti piani di posa orizzontaliutili alla miglior giacitura delle pietre. Tali ripianamenti si realizzano ad altezzetendenzialmente costanti comprese tra i novanta centimetri e il metro e venti indipendenza delle dimensioni medie del pietrame e si realizzano ricorrendo ancora ascaglie di pietra e malta da localizzare ad arte tra gli elementi più grandi. Lapresenza di tali pietre minute non arreca nocumento alla stabilità dell’apparecchiomurario in presenza di buona malta cui far dipendere la coesione del muro. Nondisponendo di pietre di dimensioni sufficienti a realizzare il collegamento dei dueparamenti attraverso il nucleo, è consuetudine ricorrere alla posa in opera di listaturedi mattoni (due o tre corsi alla distanza di circa un metro e cinquanta) a realizzare

una struttura formata di strati alternati di pietrame e mattoni. Tale fi

strutturale rappresenta la consuetudine in ambiente romano, dall’antico opusino ai numerosi esempi ottonovecenteschi realizzati con brani di mupezzame di tufo intervallata, ogni ottanta centimetri di sviluppo in alteparete, da un doppio filare di mattoni.

Fig. 14 Tipi di disposizione della pietra in funzione dello spessore del muro e della lavorazione degli elementi lapidei componenti. Giovanni Rondelet, Trattato teorico e pratico dell’arte di edificar1832, Napoli 1839 , Tavole del vol I, Tav. X 

SCHEDA 4: MURATURE IN PIETRAME INFORME CON MALTA

ELEMENTI COMPONENTIPietrame informe di grana compatta e omogeneaPietrame lavorato: 0,10mx0,20mx0,20mMalta per muri di pietrame e pezzi di tufo vulcanico:0,15 calce - 0,85 pozzolana

CARATTERISTICHE DEGLI ELEMENTI COMPONENTI• Questi muri sono composti da pietrame informe di grana compatta e omogenea.• Le pietre non devono avere forma sferica.• La malta deve essere di calcina grassa della migliore qualità ben spenta, acqua

sabbia vagliata o pozzolana.

LAVORAZIONI FUORI D’OPERA• Dalle pietre deve essere diligentemente separato il cappellaccio (strato superiore d

lapidea non perfettamente consolidato).

• Le pietre devono provenire da rocce stratificate con facce abbastanza piane e rego• Cernita del materiale lapideo e suo accantonamento a pié d’opera nella prospettivagevole assemblaggio in opera preferibilmente in corsi di altezza pressoché omog

PRESCRIZIONI DELLA REGOLA DELL’ARTE PER LA COSTRUZIONE DEI PIETRAME• Le pietre preventivamente bagnate , si dispongono per corsi regolari ed uniformi a

malta, assettandole con il martello sulla loro base e nel preciso sito che devono occriempiono poi tutte le commessure con frantumi conficcati nella malta che deve questi vuoti, procurando che non vi siano massicci di malta senza pietre né pietre insenza malta.

• La malta deve essere impiegata senza profusione e senza parsimonia allo stesso • La superficie superiore di ogni pietra si lascia in uno stato irregolare per meglio

filari successivi, si spiana solo ogni 30 cm, per conservare l’orizzontalità dei corsi.• Prima di passare dalla costruzione di un filare a quella del filare successivo convien

➦  STRUTTURE MURARIE 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 12/25

 

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 2

• Si dispongono le pietre di legamento ad una distanza di 1,5 - 1,8 m, disposte in modo cheuna superiore cada fra le due sottoposte.

• In 1 metro quadro di superficie di muro si devono posare almenodue pietre in chiave o due pietre di legamento o una pietra in chiave e una di legamento.

• Le pietre devono essere posate secondo il loro letto di cava , per ottenere la massima

resistenza e la migliore trasmissione dei carichi.• I letti e le facce di giunto devono essere perpendicolari al paramento per un minimo di 5 - 10cm, per dare una migliore stabilità al muro, evitando gli angoli acuti fragili.

• L’impiego di pietre di forma convessa e di pietre lisce è da evitare, si deve creare un letto di posa piatto o concavo, aderente perfettamente alla malta.

• La malta deve essere compatta e resistente, perché le commessure assicurino solidità eimpermeabilità. L’acqua della malta non deve essere assorbita dalla pietra, per questobisogna bagnare le pietre prima di metterle in opera.

• Bisogna scegliere le pietre  che formano un filare in modo da realizzare una buonaripartizione di grosse e piccole, il muramento avrà così le stesse caratteristiche di solidità pertutta la sua estensione.

• Se si usano materiali diversi per comporre il muro, si deve avere cura di formare filari sempredello stesso materiale, si spiana, e si passa al filare di materiale diverso, sempre per unaomogenea trasmissione dei carichi.

• Un muro appena eseguito deve essere protetto dalle intemperie , e durante la costruzione sidevono rispettare i tempi di riposo per dar tempo ai materiali di assettarsi e alle malte dipigliare lena.(E. Olivier, Les Maconneries, Paris, Lavoisier, 1990)

VOCAZIONE AL DEGRADO E INTRINSECHE DEBOLEZZE DELLA REGOLA DELL’ARTE• Giunti verticali non sufficientemente ricoperti per un cattivo intreccio dei massi.• Letti di posa  inclinati verso l’esterno In questo modo si favorisce l’espulsione del masso

quando è caricato.• Cattiva disposizione dei conci all’interno del muro, a sacco con minuti pezzi di pietrame e

laterizi a bagno di malta, gettati alla rinfusa. Il muro così costituito è debole.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)• Conci posti verticalmente rispetto al loro letto di cava . Se non si può fare altrimenti si orienta

il letto di cava perpendicolarmente al paramento.• In caso di calo non omogeneo le lesioni avvengono negli angoli dei fabbricati negli incroci dei

muri.(C. Russo, Le lesioni dei fabbricati, 1915)

• Ciottoli  non convenientemente spaccati non assicurano la conveniente aderenza con lamalta e sono causa di slegamento.(N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826, G. Del Rosso, Pratica ed economia dell’arte di fabbricare col prezzo..., Firenze, 1828)

• Distacchi per cattiva disposizione delle pietre  dove si sia trascurato di incatenare ointrecciare gli elementi.(G. B. Milani, L’ossatura murale, Torino, 1920)

• Eccesso di carico: Lesioni orizzontali con stritolamento delle superfici orizzontali di contatto,appanciamento della parete, distacco dell’intonaco. Nei casi gravi, lesioni verticali cheinteressano l’intero spessore della muratura.(G. B. Milani, L’ossatura murale, Torino, 1920)

• Vetustà: Perdita di coesione nella malta che diviene pulvurulenta, i materiali si slegano esfuggono dai loro siti.

• Nelle masse murarie, gli sforzi di flessione e taglio dovuti al terremoto, tendono aseparare i vari elementi che le compongono disaggregandoleLesioni ad andamento obliquo e seguono le commessure della malta.(G. B. Milani, L’ossatura murale, Torino, 1920, C. Russo, Le lesioni dei fabbricati, 1915)

• Le forze taglianti causano delle lesioni lungo tutti gli angoli rientranti.(Masciari Genoese F.; Trattato di costruzioni antisismiche. Milano 1915.

TECNICHE STORICHE DI MANTENIMENTO IN EFFICIENZA• Le lesioni da rassetto delle malte , se non peggiorano, vanno risarcite con malta di gesso se

site in luoghi asciutti, o con malta di cemento se ubicate in luoghi umidi.(C. Russo, Le lesioni dei fabbricati, 1915)

• La malta perde coesione: ricostituzione della malta sconnessa.Per questo si devono mettere a nudo le pareti del muro schiacciato.Si scarnficano bene le commessure, pulendole ripetute volte con la spazzola metallica.Si innaffiano le pareti fino a rifiuto per più di un giorno.Si applica nelle commessure uno strato di gesso assoluto nei luoghi asciutti, o di cementoassoluto nei luoghi umidi.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)

ELEMENTI PER ANALISI DEI PREZZI: MURI IN PIETRE NATURALI• Le murature si misureranno a metri cubi , si assumerà il vuoto per piano in compenso della

costruzione di archi, di porte, finestre o altri vani.• Quando le luci oltrepasseranno i due metri si dedurrà il vuoto e si pagheranno a parte gli

archi. Lo stesso per i vuoti che superano i mq 3.(Capitolato generale e speciale e Tariffe dè prezzi per lavori occorrenti al trasferimento della sede del Governo a Roma, Roma, Regia Tipografia, 1871)

• Le stuccature  fatte contemporaneamente alla costruzione del muro con la malta stessaimpiegata per il muro, si ritengono implicitamente computate nel prezzo stabilito per il

paramento, quelle invece di malta diversa o eseguite a lavoro finito si pagano separatamentea mq o a ml secondo che i metri siano di pietrame oppure di pietra concia.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)

MURO DI PIETRA• La canna (2,23 m) di muro di pietra deve avere 2 palmi (0,45 m) di spessore, e si intende

arricciata  su entrambe le facce. I vani (porte, finestre, archi, ...) si misurano vuoto per pieno , con obbligo del mastro di fare spallette, sguinci e archi di tevolozza.Tale calcolo si applica ai vani di larghezza inferiore alla canna (2,23 m); i vani di ampiezzasuperiore alla canna devono essere defalcati in proporzione.

• La misura dei muri di pietra si applica anche ai cosiddetti muri di rifondatura , purché muratia mano.(C. P. Scavizzi, Edilizia nei secoli XVII e XVIII a Roma. Ricerca per una storia delle tecniche,Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Ufficio Studi, 1983)

e quindi bagnare leggermente con acqua di calce la sommità dello strato inferiore, in mododa renderlo umido su tutta la sua estensione, senza per altro dilavarlo.

• Dopo si distende lo strato di malta che deve formare il letto  del nuovo corso di pietre,ciascuna delle quali viene posata e assettata in sito, cominciando da quelle di paramento, eprocurando che non si appoggino sopra e contro le vicine senza interposizione di malta.

• Il paramento  del muro poi oltre ad essere perfettamente eseguito senza incavature,sporgenze o ondulazioni, e presentarsi in uno stato di accurata nettezza, mostreràcommessure regolari e uniformi, che si liscieranno solo quando la parete non debba venirericoperta con intonachi la cui applicazione e aderenza è facilitata se le commessure sonoscalzate, rugose e scabre.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)

• Per un migliore concatenamento si dispongono delle lunghe pietre, ligati, alternate cheabbracciano l’intera grossezza della muratura; in mancanza di queste si formano degli straticon pezzi spianati a prismi regolari, allo stesso modo si costituiscono anche le testate deimuri e gli angoli.(C. Gelati, Nozioni pratiche ed artistiche di architettura, Torino, 1907)

• Il muramento va mantenuto fresco, innaffiandolo spesso nel corso della giornata.• La costruzione dei muri deve procedere in maniera uniforme perché il costipamento delle

malte avvenga in modo uniforme nelle diverse parti del fabbricato.• Durante la costruzione dei muri, si dovranno osservarepause per dar tempo al muramentofatto di assettarsi e alle malte di pigliar lena.(N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826)

• Le pietre devono essere avvolte dalla malta che le lega: per questo devono essere posate abagno di malta che deve rifluire dalle commessure quando la pietra è battuta con il martelloper ben assettarla.

• Le commessure , punto debole di tutte le murature, devono essere ben riempiti, le pietredevono essere il più possibile accostate, per formare dei giunti di spessore regolare nelparamento.

• Il buon collegamento degli elementi sarà assicurato dal loro intreccio. Per questo si alternanopietre in spessore e pietre in chiave nello stesso filare, e si sovrappongono le pietre in modoche i giunti verticali siano ricoperti dalla pietra superiore di almeno 5 cm o di un quarto dellalunghezza della pietra.

Fig. 15 Fisionomia degli elementi lapidei costituenti paramenti murari; articolazione geometrica delle 

superfici di contatto reciproco e loro ammorsatura con il nucleo murario retrostante. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Tavole del Volume I, Tav. 11

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 13/25

 A 12

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 2

SCHEDA 5: MURATURE IN PIETRAME GROSSOLANAMENTE SQUADRAT

ELEMENTI COMPONENTIPietrame lavorato deve avere dimensioni superiori a 0,10mx0,20mx0,20mMalta per muri di pietrame e pezzi di tufo vulcanico:0,15 calce - 0,85 pozzolana

PRESCRIZIONI DELLA REGOLA DELL’ARTE PER LA COSTRUZIONE DEI PIETRAME GROSSOLANAMENTE LAVORATO• La muratura di pietrame lavorato si esegue sia a giunti incerti , sia per filari orizz

esattamente della stessa altezza per tutta la lunghezza di ciascun corso, seconimpieghino pietre irregolarmente corrette con il taglio, oppure si adoperino pietre die squadrate con regolarità su tutta o parte della loro grossezza.

• Nella struttura in pietrame squadrato, le pietre, preventivamente bagnate , sonobagno di malta sul proprio letto di cava e per corsi allineati con la cordicella, poi bail martello e ben assettate sulla loro base, calzate all’occorrenza con frantumi verse solidamente accostate le une alle altre in modo che non vi sia commessura più 0,008 m.

• Esegui to un filare di pietre di paramento e rinzeppate tutte le commessure di maltafare il corso successivo si costruisce su tutta l’estensione il restante muramento ccostituire il nucleo interno, disponendo le pietre in modo da ottenere un completo riempiendo ogni interstizio con malta entro cui si conficcano delle schegge di pietr

• Nei muri di debole spessore  si spiana per quanto è possibile ogni corso, ma qgrossezza del muramento sia maggiore di 1,50 m, l’altezza della muratura interna e qfilari di paramento si regola in modo da poter avere una superficie regolare, piana e oogni tre corsi di altezza, cioè da poter conguagliare allo stesso piano di livello di tre inle pietre di paramento col restante muro per tutta la lunghezza ed estensione del mu

• È poi necessario procurare che la muratura di paramento  sia ben congiunta a riempimento per mezzo di pietre alternatamente poste di fianco e di punta, ed è buoil disporre tali pietre in modo che ad ogni quattro pietre di fianco ne succeda una dche questa si trovi, per quanto è possibile, nella metà dell’intervallo compreso fra lepunta dei due corsi immediatamente vicini, vale a dire che la commessura di mepietre di fianco in un filare, corrisponda al mezzo delle pietre di punta dimmediatamente inferiore e superiore.

• Il muramento va mantenuto fresco , innaffiandolo spesso nel corso della giornata, soin estate.

• La costruzione dei muri  deve procedere in maniera uniforme perché il costipamemalte avvenga in modo omogeneo nelle varie parti del fabbricato.

• Duran te la costruzione dei muri , si dovranno osservare pause per dar tempo al mufatto di assettarsi e alle malte di pigliare lena.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877 G. Del Rosso, Pratica ed economia dell’arte di fabbricare col prezzo..., Firenze, 18N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826)

Pilastri in Pietrame• Si trovano nelle costruzioni interamente in pietrame , infatti nelle costruzioni

angolate, i martelli, le spallette delle finestre, e tutte le parti soggette ad uno sforzo msi costruiscono in mattoni, che ha parità di carico possono avere una sezione mhanno un peso proprio inferiore.

• Valgono le stesse regole della costruzione dei muri in pietrame.P.d.R.

SCHEDA6: MURATURE IN PIETRA CONCIA

DEFINIZIONESi chiamano pietre da taglio o conci , le pietre naturali tagliate e ridotte a forme georegolari, e di dimensioni tali da presentare un peso troppo considerevole per potetrasportate e maneggiate da un solo operaio.• Si chiamano conci tutti i massi lavorati di un volume maggiore di 0,40 m

PRESCRIZIONI DELLA REGOLA DELL’ARTE PER LA COSTRUZIONE DEI PIETRA CONCIA• Le pareti devono essere tagliate al vivo, piane o centinate secondo il bisogno e la

modo da presentare facce di paramento regolari con scabrosità non maggiori di 0• Per la struttura dei muri con tali massi, è necessario che tanto la faccia superiore ed

ossia i letti della pietra, quanto le facce laterali o fianchi e quelle apparenti o di parsiano perfettamente piane e lavorate, affinché ciascuna pietra si trovi isolataposizione di equilibrio, minima risulti la larghezza delle commessure e massima la la bellezza della muratura.

1. È conveniente che i conci siano messi in opera in modo che i loro letti di naturalenelle cave riescano normali alla direzione delle forze cui sono soggetti.

2. È necessario che le facce di ciascuna pietra formino tra loro angoli retti od ottusi e mcome più deboli e facili a rompersi sotto l’azione degli sforzi che devono sostenere

3. È più robusta, meno difficile e meno dispendiosa l’esecuzione di una muraturaconcia, quando le diverse facce di una pietra sono piane o tutt’al più sviluppabili o

4. È necessario che dalla sovrapposizione dei conci risultino commessure orizzontalie commessure verticali interrotte.

5. È necessario evitare che alcuna parte della muratura posiin falso .

DISPOSIZIONE DELLE PIETRE• La disposizione delle pietre è regolata dalla loro dimensione e dalla grossezza del • Eccezion fatta della struttura ad opera incerta o ciclopica, per cui possono impiega

di qualunque forma poliedrica, i conci sono comunemente ridotti alla forma di paralrettangoli, con dimensioni in relazione alla qualità della pietra e alle pressioni alle qsoggetti, e tali che la lunghezza è raramente superiore al quintuplo dell’altezza.

• Per i casi di una struttura meno regolare  la lunghezza della pietra può essere al dell’altezza, e la larghezza doppia dell’altezza.

Lavori murali Quantità dei Materiali Tempi delle Lavorazioni

Muro di pietrame a secco 1 mcPietrame 1 mc -Muratore - 4 oreManovale - 4 oreMuro di pietrame a secco con paramento 1 mcPietrame 1,10 mc -Muratore - 5 oreManovale - 5 oreMuro in pietrame informe con maltaCalcina in pasta 0,15 mc -Pozzolana 0,85 mc -Pietrame 1,05 mc -Malta 0,40 mc -Muratore - 4,5 oreManovale - 4,5 oreMuro con paramento 1 mcPietrame 1,10 mc -Malta 0,40 mc -Muratore - 5,5 oreManovale - 5,5 oreFaccia piana 1 mqMalta 0,02 mc - 0,01 mc -Muratore - 1 oraFaccia centinata 1 mqMalta 0,02 mc - 0,01 mc -Muratore - 1,5 oreFaccia con le pietre esterne da squadrare e da sgrossare per corsi regolari 1 mqMuratore capace - 9 oreFaccia con le pietre esterne da squadrare e da tirare con la martellina 1 mqMuratore capace - 11 oreStuccatura a paramento di pietrame 1 mqMalta fina 0,02 mc -Muratore - 0,8 oreManovale - 0,4 oreStuccatura a paramento di pietrame con ponti 1 mqMuratore - 1 ora

Manovale - 0,6 ore

Muri in Pietra: Misura delle Quantità e Tempi delle Lavorazioni

(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877; N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826) P.d.R.

Nei muri di pietrame grossolanamente squadrato gli elementi lapidei sonocaratterizzati da un livello superiore di lavorazione preliminare alla posa in opera, equesto consente, agevolmente e con la dovuta precisione, l’osservanza delle regolecostruttive descritte sino ad ora: la migliore qualificazione geometrica degli elementilapidei facilita la realizzazione di ricorsi di altezza omogenea, con giacituraorizzontale e i cui elementi componenti hanno disposizioni corrette soprattutto perquanto attiene l’efficace sfalsamento dei giunti verticali.In questo tipo murario, tuttavia, altre attenzioni vanno rivolte all’uso corretto delmateriale lapideo: esso, generalmente, è costituito da pietre di cava a strutturastratificata che non tollerano giaciture di esercizio diverse da quelle del loro lettonaturale pena lo sfaldamento e la rottura.

➦  MURI DI PIETRE NATURALI 

Ai muri di pietra squadrata  la trattatistica dedica descrizioni estese che soventeapprodano alla esposizione delle ricca casistica delle raffinate lavorazioni necessarieper il taglio, la modanatura, la finitura superficiale della pietra da destinarsi allarealizzazione di manufatti architettonici di pregio e rilevanza artistica.Per quanto attiene alle regole del buon costruire tuttavia si ribadiscono i principiconsueti esposti precedentemente, volti ad ottenere strutture stabili, compatte e dalcomportamento monolitico e, in più, si sviluppa il tema dei possibili sistemi dicollegamento tra conci limitrofi al fine di articolare al meglio gli aggetti di cornici, letessiture degli elementi dei cantonali e dei martelli, l’organizzazione degli architravidritti o centinati, sino a trattare della stabilità di volte ed archi a conci.

➦  STRUTTURE MURARIE 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 14/25

 

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 2

• Le pietre con base troppo larga sono stabili se il loro spessore non è troppo debole; le pietrecubiche sarebbero le più resistenti se potessero solidamente combinarsi e concatenarsi traloro.

• I conci si dispongono per filari di altezza costante.• Si deve procurare che le pietre poggino sulla più larga delle loro facce, e secondo il letto di

cava.

• La giacitura dei conci deve risultare normale alla direzione delle forze cui sono sottoposti.• Le commessure verticali devono essere discontinue.

• Collocati i conci di un filare al loro preciso sito, se ne rinzeppano tutte le commessure verticalicon malta diluita con 1/5 circa del suo volume di latte di calce.

• Questa malta si versa a più riprese per riempire i vani prodotti dal suo asciugamento, e vi siintroduce facendola penetrare dovunque mediante una sottile stecca dentata di ferro.

• Se la muratura in pietra concia serve solo da rivestimento a un muro di struttura ordinaria,bisogna realizzare un buon collegamento fra le due parti che compongono la struttura , per

questo la coda di due conci c ontigui deve essere diversa.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877)

Fig. 16 Macchine per il sollevamento degli elementi lapidei. Giovanni Antonio Rusconi,Dell’Architettura con 160 figure disegnate dal medesimo, secondo i precetti di Vitruvio, con chiarezza e brevità dichiarate. Libri dieci. Venezia 1590, Lib. Decimo, Fig.128-129 

Paralleli Antiquari Opus quadratum P.d.R.

Fig. 17 Procedimento per la realizzazione dei mattoni; loro efficace disposizione. Giovanni Antonio Rusconi, Dell’Architettura con 160 figure disegnate dal medesimo, secondo i precetti di Vitruvio, con chiarezza e brevità dichiarate. Libri dieci. Venezia 1590, Lib. Secondo, Fig. 32-33 

Si possono annoverare in questacategoria le murature formate da due

paramenti e da un nucleo da essicontenuto. Questo tipo murariorappresenta una applicazione parti-colare della pratica realizzativa deimuri in pietra rustica o da taglio; taleapplicazione si rende necessaria nelcaso in cui lo spessore della parete siasuperiore alle dimensioni usuali deglielementi lapidei in uso e superi anchel’estensione di un apparecchio laterizioche sia realizzabile con semplicità erigore. Per questo tipo murario èindispensabile l’esercizio di un ma-gistero particolarmente sapiente cheebbe la sua massima espressionenella pratica muraria dell’antichitàromana e che Vitruvio stesso faderivare dalla tradizione costruttivagreca alessandrina dell’emplecton.Fig. 18.La regola costruttiva impone la

massima attenzione sia allarealizzazione dell’apparecchio deiparamenti, sia alla miglior disposizionedelle pietre del nucleo murario: essevanno disposte affinché si leghinoconvenientemente alle morse pro-venienti dai paramenti al fine direalizzare un insieme monolitico. Ilnucleo, pertanto, non è formato da uncalcestruzzo mescolato fuori d’opera equindi gettato bensì da un assem-blaggio razionale, per strati successivi,di piccole pietre ben calcate in un lettodi malta particolarmente tenace.

MURI LISTATI, MISTI E IMBOTTITI 

Fig. 18 Tipi di disposizione degli elementi lapidei e laterizi nei muri misti e imbottiti. Giovanni Rondelet, Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare.Mantova 1832, Napoli 1839, Tavole del vol I, Tav. LXI 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 15/25

 A 14

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 2

MURI IMBOTTITI• Gli apparecchi murari  in pietra dei muri con due paramenti e un nucleo, devono essere

estremamente curati nei paramenti, ma la cura si applica anche nella realizzazione del nucleo.I muri devono essere ben spianati e ben intonacati da tutte e due le parti, e i vani di porte efinestre dovranno avere le spallette di tevolozze, come anche gli archi, sia dentro che fuori.

• In epoca romana i muri di paramento  venivano costruiti in pietra da taglio o in mattoni, sicollegavano al nucleo mediante morse ben ripartite, o anche solo con pezzi o con filari dispostiin chiave; il nucleo veniva riempito con strati ben compressi di piccole pietre e malta.

• Si costruiscono i muri di paramento in pietra o in laterizi;• Si riempie la parte interna ai due muri con strati di piccole pietre e ottima malta di pozzolana

comprimendo accuratamente strato per strato;• Si procede in questo modo sempre curando che il nucleo della muratura sia ben spianato e non

presenti dei vuoti o dei massicci di malta senza materiale.• I paramenti devono essere collegati al nucleo con pietre alternatamente poste di fianco e di punta.

Di regola ogni quattro pietre di fianco ne succede una di punta, alternando ciò nei filari seguenti.

MURI LISTATI• Muri in pietrame informe con a distanza di circa 80 cm dei ripianamenti formati da un doppio

o triplo filare di laterizi  in modo da avere una più regolare distribuzione delle pressioniall’interno del muro.(A. Pugliano, L’organismo Architettonico premoderno, Il Manuale del Recupero di Roma, Roma 1995)

SUCCESSIONE DELLE LAVORAZIONIMuri imbottiti 

• Si costruiscono imuri di paramento in pietra o in laterizi;• Si riempie la parte interna ai due muri con strati di piccole pietre e ottima malta di pcomprimendo accuratamente strato per strato;

• Si procede in questo modo sempre curando che il nucleo della muratura sia ben ripianpresenti dei vuoti o dei massicci di malta senza materiale.

• I paramenti devono essere collegati al nucleo con pietre alternatamente poste di fipunta. Di regola ogni quattro pietre di fianco ne succede una di punta, alternando ciòseguenti.

VOCAZIONE ALDEGRADO ED INTRINSECHE DEBOLEZZE DELLA REGOLADELL• Cattiva disposizione delle pietre• Diverso assettamento del nucleo rispetto al paramento

PARALLELI ANTIQUARI• Opus mixtum,• emplecton,• opus caementicium

P.d.R.

Sino ad ora si è parlato della fisionomia e del ruolo degli elementi componenti lamassa muraria e delle semplici prescrizioni utili al loro efficace assemblaggio. Con imuri misti si è introdotto il ruolo di della malta quale importante mezzo di coesionenella costruzione di compagini murarie peraltro particolarmente impegnative. Si èdetto che il mezzo di collegamento, la malta, deve riempire tutte le cavità del muroaffinché questo risulti come una massa compatta ove sia impedito il moto isolato diogni pietra; si può aggiungere che la malta, oltre a conferire coesione agli elementiassociati, interferisce sulla stessa resistenza del muro alla pressione poichéinvolucrando gli elementi dalla geometria irregolare, realizza le superfici dicombaciamento adatte a ripartire, in maniera tendenzialmente uniforme, le pressionisui pezzi.Nell’edilizia storica si fa uso di malta a base di calce; quest’ultima si ottiene attraversola cottura di pietre calcaree (Fig. 19).Il materiale prodotto con la cottura, tramite idratazione, muta da calce viva, in calcespenta. La calce spenta, convenientemente diluita in acqua, forma il latte di calce cheviene lasciato riposare in appositi pozzi anche per lunghi periodi sino condensare ingrassello di calce, pronto per la costruzione (Fig. 20).L’intero processo produttivo apparentemente semplice necessita comunque diattenzione principalmente per quanto attiene il controllo del calore di cottura al fine dievitare l’inclusione di impurità. La malta di calce bianca utile alla costruzione siottiene quindi associando al grassello quantità controllate di sabbia definibili sulla

base delle qualità della calce, della stessa sabbia, nonché della funzione cui èdestinata la malta.L’indurimento della malta avviene in presenza di aria, si svolge nel tempo e ha inizioimmediatamente: non appena la malta è formata comincia a far presa, pertantousando calce magra, caratterizzata da una presa più veloce, è opportuno porre inopera la malta di calce il più presto possibile dopo la sua formazione. La malta dicalce sino ad ora descritta non è adatta a dar vita a strutture murarie sottoposte allaforte e continua presenza di acqua, che impedendo il contatto con l’aria, rallentafortemente il processo di indurimento e presa. Per strutture fondali o idrauliche si èconcepita una miscela adatta a far presa anche in assenza di aria e soprattutto inpresenza di acqua. Si tratta delle malte di calce idraulica che utilizzano calceparticolare che, per essere arricchita attraverso la cottura dalla presenza di altriminerali quali i silicati e l’allumina, può indurire più rapidamente e tenacementedell’ordinaria. Altri componenti aggiunti nella malta di calce bianca possono indurvicaratteri di idraulicità: è ciò che avviene se alla sabbia di fiume si sostituisce sabbiadi origine vulcanica, quali la pozzolana italiana o il greco Santorino. Ben presto,soprattutto in forza della disponibilità locale di tali sabbie vulcaniche, anche nellecostruzioni ordinarie le malte idrauliche hanno trovato utile ed esteso impiego poichécon esse si raggiunge in poche settimane una coesione e una stabilità per la qualela malta di calce bianca richiede vari mesi; l’impiego precipuo della malta di calceidraulica si adatta a tutte le fabbriche che richiedano una rapida presa del mezzo di

collegamento ossia pilastri fortemente caricati, archi, volte, sottomurazioni. Leprescrizioni della regola dell’arte muraria relative alla realizzazione di una buonamalta non si limitano alla definizione della sua composizione, ma si estendono almodo con cui essa è posta in opera, affinché mantenga le qualità di indurimentorapido e di aderenza alle pietre che costituiscono la muratura.Si prescrive di mettere in opera la pietra, ma anche i mattoni, solo dopo averne benpulita la superficie al fine di consentire l’aderenza con la malta e dopo averlaabbondantemente bagnata affinché resti imbevuta d’acqua e non ne sorbisca dallamalta prosciugandone la miscela. Bisogna inoltre aver cura di non esporre lamuratura all’azione disgregante del gelo o all’impoverimento della quantitàdell’acqua di miscela per opera del gran caldo estivo. Norme ulteriori riguardano lanecessità di utilizzare malta fresca, non già esposta all’aria, e l’opportunità di nonsmuovere gli elementi già posti a contatto della malta nel muro per non ledere laqualità della presa in atto.

SCHEDA 7: MURI LISTATI E IMBOTTITI

MALTA DI CALCE 

Fig. 19 Il ciclo di produzione della calce: cottura delle pietre calcaree e fossa di sperealizzazione di travi di idonea lunghezza attraverso la sapiente addizione, con incastridimensioni minori. Giovanni Biagio Amico, L’architetto prattico. Palermo 1726, Cap 13,

➦ MURI LISTATI, MISTI E IMBOTTITI 

➦  STRUTTURE MURARIE 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 16/25

 

REGOLA DELL’ARTE NELLA TRADIZIONE PREMODERNA

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 2

SCHEDA8: MALTE

ELEMENTI COMPONENTI• Calcine grasse: assorbono molta acqua e crescono assai di volume nell’estinzione per

aspersione o metodo ordinario.• Calcine magre: si estinguono con poca acqua e nella fusione crescono ben poco, alcune

sono calcine idrauliche.• Sabbia:  secondo Vitruvio, per la composizione delle malte l’arena migliore è quella fossile

(Libro II, cap.IV). Per Belidor (“La science des ingénieurs), è da preferirsi l’arena fluviale.1. La sabbia fossile produce una malta più pronta a solidificarsi, e capace di acquistare maggior

durezza dell’arena fluviale.2. La sabbia naturale  fresca di cava produce una malta di migliore qualità di quella che si

ottiene con l’arena lavata e lasciata esposta al sole ad asciugarsi.3. Con la sabbia silicea si ottiene una malta meno dura e più lenta ad asciugarsi con le calcine

grasse.4. Con le calcine idrauliche  la sabbia silicea pura produce ottime malte, per questo sono da

preferirsi sabbie fluviali, più pure di quelle fossili.5 . Con le calcine idrauliche energiche: sabbia fine.

Calcine mediocremente idrauliche: arene miste.Calcine più o meno grasse: sabbione (grosse).

• Pozzolana: la pozzolana conferisce alla malta qualitá idrauliche.

Pozzolane artificiali:  polveri di mattone, di stoviglie di argilla cotta, basalto cotto epolverizzato, schisti calcinati e ridotti in polvere, polvere di pietra pomice, ceneri del carbonfossile adoperato nelle fornaci da calcina. Le polveri di mattone e in generale dell’argilla cottaformano insieme con la calcina malta più dura. La polvere di pietra arenaria rende la maltadi cattiva qualità. Pietre calcari polverizzate producono malte più o meno buone secondo laqualità della pietra stessa. Le malte composte di calcina spenta, arena e qualche poco di calcina viva, sono meno dotate di resistenza allo schiacciamento ( Milizia contraddicequest’affermazione “Principi di architettura”).

ESTINZIONE DELLA CALCECalcina grassa: nell’estinzione assorbe da 3,6kg a 2,6kg d’acqua per ciascun kg di pietra cotta

Calcina media: per spegnerne la quantità di 1kg ne bastano da 2,6kg a 2,3kg per ogni kg di calcina.

Calcina magra: per estinguere 1kg di calcina basta una quantità d’acqua fra 2,3kg e 1kg.Tanto più le calcine sono grasse , tanto maggiore è l’indurimento delle malte che si raggiungecon il metodo di estinzione spontanea , in seguito per immersione , per ultimo per aspersione oordinario.Per le calci magre questi metodi sono equivalenti ai fini dell’indurimento delle malte.Per le calcine idrauliche l’ordine dei metodi di estinzione più vantaggiosi è invertito: aspersione o ordinario, immersione , estinzione spontanea.Le calcine comuni, tenute per lungo tempo all’aria in luogo coperto e riparato dal vento,acquisiscono delle qualità idrauliche.Secondo Plinio (Libro XXXVI, cap.XXIII) le più antiche leggi edilizie proibivano che la calcina

venisse adoperata se non erano passati tre anni dalla sua estinzione.Vitruvio (Libro VII, cap.II) prescrive che la calcina debba lasciarsi macerare per lungo tempo sedestinata a malte per intonaco perché abbia il tempo di purificarsi.Se la calcina spegnendosi perde più di 1/3 del proprio peso è segno che è bruciata, non sisfalda, non si riscalda con l’acqua non fa più presa.Bisogna preparare solo la quantità di malta che si usa giorno per giorno. Colandone solo laquantità che si può adoperare più presto che sia possibile. Tanto più la calcina sarà f resca, tantopiù sarà stabile il lavoro.

DESCRIZIONE• La malta è il mezzo di coesione usato per assemblare in modo indissolubile i materiali che

compongono le murature.• La malta  deve riempire tutte le cavità del muro affinché questo risulti come una massa

compatta. Questo per impedire non soltanto il moto isolato di ogni pietra indipendentemente

dalle altre, ma anche un moto generale di scorrimento cui si oppone l’attrito di tutte lesuperfici di contatto così formate.

• La malta serve sia per rendere coesi gli elementi associati, sia per ripartire  in maniera, perquanto possibile, uniforme i carichi. Infatti gli elementi che a causa di un’imperfetta lavorazionedelle superfici di contatto, in assenza dello strato di malta interposto, sarebbero sottoposti ad unaconcentrazione dei carichi in punti isolati, con il facile insorgere di episodi di rottura.

• La calce è ottenuta attraverso la cottura di pietre calcaree, ovvero composte principalmenteda carbonato di calcio. La cottura priva le pietre calcaree dell’acido carbonico, e dà luogoall’ossido di calcio, la cosidetta calce viva . Se la temperatura di cottura è troppo elevata sirischia la fusione nella calce di impurità quali silicati o argille.

• Aggiungendo acqua  alla calce viva si ottiene la calce spenta. La calce spenta diluita elasciata riposare in appositi pozzi sotto forma di latte di calce , condensandosi forma ilgrassello , ovvero calce da costruzione.

• La calce si dice grassa  o magra  a secondo della quantità di impurità argillose e siliceecontenute.(A. Pugliano, L’organismo Architettonico premoderno, Il Manuale del Recupero di Roma,Roma 1995)

MALTE PER USI DIVERSIMuri di pietrame e pezzi d i tufo vulcanico 0,15 calce - 0 ,85 pozzolanaMuri di tevolozza ( frant umi di later izi) 0,25 calc e - 0, 75 pozz olanaMuri di mattoni  0,30 calce - 0,70 pozzolanaMuri di mattoni a cortina rotati in costa  0,45 calce - 0,55 pozzolanaPavimenti mattonati  0,36 calce - 0,64 pozzolanaSelciate in malta  0,22 calce - 0,78 pozzolanaIntonachi  0,40 calce - 0,60 pozzolana.(N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826)

• Malta impermeabile Etienne Cav. San Luigi

Calcina ImpermeabileSi faccia una distesa di calcina uscita dalla fornace. Si copra con uno strato di rena,frapponendoli una coperta di paglia o giunchi perché la calci na non si mescoli con la rena, e visi getti sopra una quantità d’acqua sufficiente perché la calcina s’impasti. Si abbia l’avvertenzadi turare le fessure che apparissero nella rena. Dopo che sarà stata 15 giorni si scopre lacalcina a misura che si vuole adoperare. Si prenda poi della calcina appena cotta, della ghiaiadura, e senza mescolanza di argilla, o mota. Se del bisogno si lavi. La migliore sarà quella chesi trovi in terreni abbondanti di pietre focaie, di rocca ec. Ci si può servire anche di mattoni,tegole di Borgogna (i nostri vasellami di cottura ferrigna). Bisogna che questi ciottoletti sianopestati in polvere granellosa, e ben sciolta (nei nostri fiumi principali abbiamo una sabbia moltogrossa e durissima detta renone molto propria a questo uso), e si avrà cura che tutto siapassato al vaglio.1 misura di calcina spenta 1 misura e 1/3 di acqua Si agita con la marra finché la calcina sia stemperata senza noccioli.Si aggiungono poi 5 misure e 1/3 di ciottoli pestati ,1 misura di calcina viva e polverizzata.Si mescola e si applicherà quest’impasto subito dopo averlo ben rimescolato.

• Calcina per intonaci Subito che verrà portata la Calcina dalla fornace la distendete in un luogo piano e ne fareteun’altezza per tutto uguale come di un braccio o un braccio e mezzo. Si copre di buona rena formandone uno strato di mezzo o al più d’un braccio. Ciò fatto si getterà molta quantità d’acqua e tale che la rena ne sia fortemente imbevuta, in modo che la calcina si possa fondere per di sotto

senza bruciarsi in veruna parte (il che avviene con poca acqua). Se osservate che in qualcheluogo la rena screpoli, e dia luogo a esalare del fumo, siate pronti a riunirla, e a gettarvi sopraaltra rena, affinché il vapore o il fumo non ne sorta. Essendo così la rena ben impregnata d’acqua,tutte le pietre della calcina si convertiranno in una massa di grasso, la quale quando voi lascoprirete, ancora dopo due anni, tre o dieci vi sembrerà come un formaggio grasso, glutinoso,che richiederà una quantità grande di rena formando che si agglutinerà con le pietre, egualmenteche con ogni altro materiale da fabbrica. Bisogna però soprattutto prendersi cura che ella rimangaben coperta di rena, affinché non vi penetri l’aria, e sia causa della sua evaporazione esnervamento. Questa Calcina così spenta stemperata e custodita è ottima per incrostazioni,poiché essendo intonaco che debba servire a pitturarsi, poiché essendo stemperata da lungotempo, non fa crepare l’intonaco o schiarire i colori come succede comunemente.

• Intonaco per interni La mescolanza di 2 parti di Calcina spenta all’aria con una parte di gesso, ed una quarta parte diCalcina viva , dà un impasto molto omogeneo adatto per gli intonaci d’interni, essendo molto forte,durevole, e non soggetto a screpolature. Bisogna per altro avere attenzione di non prepararequesti smalti che in certa quantità e misura che se ne deve adoperare. I componenti dello smaltoo cemento possono essere mescolati con acqua per servirsene subito, oppure si mescolano asecco per servirsene in seguito. La polvere di carbon fossile si incorpora efficacemente con lemedesime materie fino ad una quantità uguale, a quella della calcina viva; il colore di piombo chene risulta, non è che un accessorio che può trovare la sua convenienza in varie occasioni, maquel che importa è che la sostanza bituminosa che contiene il carbon fossile presenta un riparoche non è meno impermeabile  all’acqua che le altre materie alle quali si associa.

• Altre Malte per ristuccare le commessure delle pietre e gli squarci.1. Si fonda del sale ammoniaco e dello zolfo ridotto in polvere.2. Oppure dello zolfo fuso , e della cenere passata per setaccio.3. Del fiore di calcina spenta coll’ordinario metodo, e nell’atto di adoperarla si stemperi in olio 

di lino cotto .4. Del fiore di calcina spenta e limatura di ferro invece della rena. Questa formando la ruggine

si dilata, e serra tenacemente le scommessure.5. Limatura del ferro  infusa nello zolfo  liquefatto. Di questa mistura si riempiono le grandi

dilatazioni delle pietre6. Si prenda calcina di marmi, del tufo , e del gesso il tutto ridotto in polvere. Si versi su questa

materia dell’orina , e dell’acqua  per stemperarla insieme, e si applichi subito. Da questocemento ne risulterà ancora un pavimento durissimo che prenderà un bel pulito soprattuttose si strofinerà con un panno imbevuto d’olio di lino o di noce .(G. Del Rosso, Pratica ed economia dell’arte di fabbricare col prezzo..., Firenze, 1828) P.d.R.

Fig. 20 Le fosse per lo spegnimento della calce. Giovanni Antonio Rusconi, Dell’Architettura con 160 figure disegnate dal medesimo, secondo i precetti di Vitruvio, con chiarezza e brevità dichiarate. Libri 

dieci. Venezia 1590, Lib. Settimo, Fig. 101

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 17/25

 A 16 

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 3

STRUTTURE DI FONDAZIONE 

Il muro di fondazione comincia immediatamente al disotto del livello del terreno; è l’elemento ditrasmissione del carico del muro sovrastante al suolo,e sovente deve resistere alla spinta delle terrecircostanti, oppure assumere il ruolo di contraffortedelle spinte oblique prodotte dalle volte superiori.I criteri seguiti nel passato per dimensionare talistrutture consistevano nell’implemento delle sezioniutilizzate per le murature fuori terra; generalmente sitrattava di assegnare alle fondazioni uno spessorevariabile tra una volta e mezza o il doppio dellospessore dei muri del piano terreno.I diversi tipi di fondazione, le continue, quelle ad archi epilastri, le platee in calcestruzzo, vanno selezionati inrapporto alle caratteristiche del terreno su cui va agravare l’edificio; vediamo brevemente le prescrizionirelative alla corretta realizzazione di ciascun tipo.(Fig. 21).

Dopo aver estratto le descrizioni utili all’uso dei materiali nella edificazione delle compagini murarie, la trattatistica consente la conoscenza dei requisiti e delle prescrla realizzazione di strutture e componenti, che ponendosi in relazione l’una all’altra, concorrono alla efficienza e durabilità dell’organismo architettonico compiuto.

Fig. 21 Procedimento per la realizzazione delle strutture di fondazione sulla terraferma ed in acqua. Giovanni Biagio Amico,prattico. Palermo 1726. Cap. 15, Figg. 9-10 

FONDAZIONI CONTINUE 

La fondazione continua, semplice e di uso comune, consiste nel radicare senzaalcuna interruzione sistematica tutta l’estensione della parete da costruirsi fuori terrasu uno strato più o meno profondo di terreno ritenuto idoneo. Tale operazione sipratica realizzando uno scavo, idoneamente messo in sicurezza con appositipuntelli, utile a raggiungere il terreno sodo (Fig. 22).

Successivamente, nel riempire lo scavo mediante la muratura di fondazi23). Il suolo di fondazione deve essere reso perfettamente orizzontapresenza di una sua sensibile pendenza, va sagomato a gradoni. La realdel muro di fondazione può avvenire col sistema della muratura in concrcalcestruzzo cioè ponendo in opera a mano strati successivi ben battuti piccola e di malta, oppure utilizzando muratura di pietrame e malta gettepisodicamente battuti e livellati a mano.I due sistemi differiscono per l’impegno di maestranze e lavorazioni: il ptutta evidenza più efficace ed oneroso in quanto necessita anche di scavi atale da consentire il lavoro sotterraneo; il secondo tende a ridurre l’umaestranze utilizzando anche scavi di dimensioni minori, paragonabili alladel muro da realizzare, all’interno dei quali avviene il getto che è contenpareti dello scavo utilizzate come cassaforma. Nei muri di fondazione, tuadottavano sovente entrambi i sistemi di murazione per realizzare struttuove la parte inferiore più larga era realizzata in getto, mentre la supecostituita da un muro lavorato a mano. ìLe necessarie variazioni dello spessore del muro di fondazione utili aesercizio della struttura si ottengono usualmente ricorrendo alle riseghriseghe occorre proporzionare le dimensioni affinché la richiesta ripartiziopressione avvenga effettivamente.È opportuno pertanto mantenere un corretto rapporto tra altezza e aggerisega affinché, il maggior spessore che repentinamente viene raggiunto dpossa contribuire alla resistenza e non si traduca in una aggiunta inutile di che risulti isolato dal corpo del muro con l’avvento di lesioni dovute all’assedella struttura.

Fig. 22 Dettaglio dell’armatura di sbadaccio adatta alla messa in sicurezza di uno scavo per fondazioni continue. Giuseppe Valadier, Manuale di Architettura pratica.Roma 1828-39, Tav. III 

Fig. 23 Impianto geometrico e tipologia muraria delle fondazioni continue. Giovanni AntonDell’Architettura con 160 figure disegnate dal medesimo, secondo i precetti di Vitruvio, cone brevità dichiarate. Libri dieci. Venezia 1590, Lib. Sesto, Fig. 95 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 18/25

 

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 3

ELEMENTI COMPONENTIPietrame informe di grana compatta e omogeneaPietrame lavorato: 0,10mx0,20mx0,20mMalta per muri di fondazione in pietrame e pezzi di tufo vulcanico: 0,40 ghiaia - 0,15 calce

idraulica - 0,50 sabbiaoppureLaterizi Malta: 0,30 calce - 0,70 pozzolana

PRESCRIZIONI DELLA REGOLA DELL’ARTE PER LA COSTRUZIONE DI FONDAZIONICONTINUE• Si esegue lo scavo , il piano della fossa di fondazione deve essere orizzontale: quando lo

strato resistente è inclinato si fa a scaglioni.(C. Formenti, La pratica del fabbricare, Milano, Hoepli, 1893)

• Eseguito lo scavo sul fondo si può stendere uno strato di calcestruzzo , oppure si impieganonei primi strati dei mattoni ferrigni che risultano impermeabili.

• Nel caso di una profondità superiore a 0,50m - 0,80 m, si esegue una risega o una serie diriseghe di 10 cm - 15 cm (corrispondenti almeno a una testa di mattoni ), da entrambe le faccedei muri.

• La costruzione deve progredire per strati orizzontali regolari, eseguiti con la massima cura,evitando la muratura a sacco nella quale si versano alla rinfusa malta e pietre nel cavo difondazione, altrimenti le murature sono soggette ad assettamento disomogeneo causa dilesioni.

• Vanno rispettati i tempi di riposo per permettere un completo assettamento dell’opera primadi iniziare i lavori in elevazione. Anche in questo caso la costruzione sarebbe soggetta ad unassettamento non omogeneo causa di lesioni.(N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826)

Avvertenze

• Le angolate vanno fatte senza riprese.• Si deve sempre tenere inumidita la superficie visibile.• Le fondazione devono essere incassate per intero nel terreno , altrimenti il terreno

graviterebbe con tutto il suo peso senza essere bilanciato dalla parte opposta.• Le fondazioni dovrebbero essere corazzate da drenaggi di spurgo : questi drenaggi fatti con

ciottoli devono essere partire da sotto la platea di fondazione ed arrivare alla sua altezza. Iciottoli saranno posti su di un piano inclinato sufficientemente per spurgare i liquami.(I. Andreani, Costruzioni lesionate - Cause e rimedi, Milano, Hoepli, 1927)

VOCAZIONE AL DEGRADO E INTRINSECHE DEBOLEZZE DELLAREGOLA DELL’ARTE• Nel caso non si siano rispettati i tempi di riposo necessari prima di procedere alla costruzione

in elevazione, o nel caso si siano costruite le murature a sacco con le pietre gettate allarinfusa a bagno di malta, invece di murare diligentemente a mano come se si trattasse di unacostruzione sopra terra, l’assettamento disomogeneo della muratura causerà delle lesioni.(N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826)

LESIONI CARATTERISTICHELesioni di Cedimento del Piano di Posa• Muri senza aperture su fondazioni continue: lesioni paraboliche che iniziano dalle fondazioni• Muri con aperture su fondazioni continue: lesioni a parabola molto allungata e deformata

nelle piattabande, davanzali, soglie di balconi, che iniziano dalle fondazioni.(C. Russo, Le lesioni dei fabbricati, 1915)

Tecniche storiche di mantenimento in efficienza

• In caso di cedimento del piano di posa  si deve scavare fino al piano di fondazione,approfondire la fondazione fino al terreno resistente allargandone la base a scarpa o conriseghe.

• Se il danno si trova nella muratura di fondazione stessa, degradata da infiltrazioni d’acqua ,si ricostruisce in breccia la parte lesionata ben collegandola alla muratura preesistente.(C. Russo, Le lesioni dei fabbricati, 1915)

Ricostruzione di una Parte di Fondazione Continua in caso di Infiltrazione d’acqua• Si elimina la causa dell’infiltrazione e si provvede al drenaggio con sufficiente pendenza, per

rimuovere la causa che ha determinato il deterioramento.• Si procede alla ricostruzione del muro di fondazione lesionato più profondo e più ampio.• Le fondazioni vanno protette da drenaggi di spurgo , per impedire che inconvenienti del

genere si ripresentino.• Questi drenaggi devono essere fatti all’altezza della platea del murato e possibilmente anche

sotto, con ciottoli o pezzami su di un piano inclinato sufficientemente per spurgare i liquidinocivi.

• Si r isarciscono le lesioni sulle facciate.(I. Andreani, Costruzioni lesionate - Cause e rimedi, Milano, Hoepli, 1927)

TECNICHE STORICHE DI MANTENIMENTO IN EFFICIENZA: SOTTOFONDAZIONE PERCEDIMENTO DEL PIANO DI POSA DI UNA PARTE DI FONDAZIONE CONTINUA, ELENCODELLE LAVORAZIONI• Puntellatura: sbadacchiare  tutte le aperture dei muri ceduti. Puntellare le volte  e i solai

poggianti sul muro da tenere provvisoriamente isolato, in modo da scaricare il murato

sospeso. Sostenere con bilance la parte di muro che verrà privata d’appoggio. Le bilance sidispongono a distanza fra di loro di non oltre 80 cm. Se il puntone della bilancia  saràappoggiato sul terreno, la parte inferiore si adatterà su un tavolone, se appoggerà su unimpiantito, il tavolone dovrà essere più spesso e di quadratura sufficiente per comprenderealmeno l’impalcatura principale di due campate d’impiantito.

• Sterro:  si sterra per mettere a nudo la parte guasta aprendo unpozzo contiguo ed interno almuro. Lo scavo  sarà di 1,00 m x 3,00 m . Il pozzo sarà armato da palanche di 2 m dilunghezza e sbadacchi di sezione minima di 12 cm x 12 cm, ogni 1,5 m - 2 m.Se la muratura è di buona struttura, i traversoni di castagno si conficcano nella muratura,altrimenti si arma anche la faccia della parete.

• Demolizione: si demolisce la parte di muro  lesionata ritagliando delle morse nel muro daconservare. Si fa un maggiore scavo  di fondazione per assicurarsi che la platea siasicuramente solida.

• Ricostruzione: si esegue il nuovo muro con buona malta idraulica, collegandolo con quello

laterale vecchio e serrandolo con quello soprastante. Il lavoro si fa per piccole sezioni verticali , man mano che il lavoro procede verso l’alto si disarma il cavo e lo si riempie conterreno sparso per strati di 20 cm battuti. Appena indurita la nuova muratura si toglieranno learmature e si farà lo sterro per 1 m x 3 m, si ripete la stessa operazione per tutta la lunghezza

della fondazione lesionata da ricostruire in breccia . Per la ricostruzione di muri di spessore superiore ad 1 m occorre aprire due controcavi nelle pareti opposte dei muri, per fare sì cheil lavoro sia eseguito simultaneamente da coppie di operai.

• D isarmo :  quando la malta ha fatto presa, si tolgono le bilance una ad una richiudendo manoa mano l’apertura lasciata nel muro. Si toglieranno in seguito le altre puntellature . Spesso perl’assestamento dei materiali si verificano delle lesioni nel soprastante muro vecchio. Questelesioni , se non peggiorano dopo 10 - 12 giorni, vanno risarcite con buona malta.(I. Andreani, Costruzioni lesionate - Cause e rimedi, Milano, Hoepli, 1927)

ELEMENTI PER ANALISI DEI PREZZI: FONDAZIONI CONTINUEValutazione delle Murature di Fondazione Continue in Laterizi, in Pietra o Miste• Le murature si misureranno a metri cubi, si assumerà il vuoto per piano in compenso della

costruzione di archi, di porte, finestre o altri vani.(Capitolato generale e speciale e Tariffe dè prezzi per lavori occorrenti al trasferimento della sede del Governo a Roma, Roma, Regia Tipografia, 1871)

Muri di mattoni• La canna di muro di mattoni deve avere una testa di spessore . Si calcolano tanti muri quante

sono le teste di mattone che ne danno lo spessore.• In caso di murature in tevolozza e mattoni per i quali non si potesse stabilire con esattezza

la quantità dei rispettivi materiali, nel calcolarli si aggiunge alla grossezza 1/8 in più.• I muri di mattoni grossi  si misurano come i muri di mattoni ordinari ma, in ragione della

maggiore grossezza, si valutano per muri 1,5 se di una testa, per muri 3 se di due teste.(C. P. Scavizzi, Edilizia nei secoli XVII e XVIII a Roma. Ricerca per una storia delle tecniche,

Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Ufficio Studi, 1983)

Muro di pietra• La misura dei muri di pietra si applica anche ai cosiddetti muri di rifondatura , purché murati

a mano.• La canna (2,23 m) di muro di pietra deve avere 2 palmi (0,45 m) di spessore , e si intende

arricciata su entrambe le facce.

Muro di tevolozza• La canna di muro di tevolozza deve avere 1 palmo (0,22 m) dispessore .• Se lo spessore è maggiore si calcola il prodotto della canna quadra per lo spessore.• Come per il muro di pietra i vani si calcolano vuoto per pieno quando non raggiungono la

larghezza di una canna (2,23 m).• Si calco la il vuoto per pieno , inoltre, per i muri che non superino palmi 2,5 (0,55 m) di

spessore, altrimenti si defalca in proporzione.• Anche per i muri di tevolozza si calcola con l’arricciatura su entrambe le facce; altrimenti si

defalca.

Muri misti• I muri parte in pietra parte in tevolozza devono valutarsi in proporzione anche in rapporto agli

eventuali vani e archi.(C. P. Scavizzi, Edilizia nei secoli XVII e XVIII a Roma. Ricerca per una storia delle tecniche,Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Ufficio Studi, 1983) P.d.R.

SCHEDA 9: FONDAZIONI CONTINUE

Lavori murali Tempi delle Quantità deiLavorazioni Materiali

Muro di fondazione in mattoni

Malta 1 mcCalcina in pasta - 0,30 mcPozzolana - 0,70 mcMalta idraulica 1 mcGhiaia - 0,40 mcCalce idraulica - 0,15 mcSabbia - 0,50 mcMuro 1 mcMattoni ordinari - 0,90 mcMalta - 0,30 mcMuratore 5 ore -Manovale 7 ore -

Muri di Fondazione in Mattoni: Misura delle Quantità e dei Tempi delleLavorazioni

Costo di un metro cubo di muratura di fondazione in mattoni, senza intonaco, fino allaprofondità di due metri sotto il piano dello scavo generale, tutto compreso: mezzid’opera, armature, ponti di servizio, materiali, spegnitura della calce. Compensoaddizionale per ogni due metri di maggiore profondità: 1 ora di manovale (A. Lenti,Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877; N. Cavalieri San Bertolo,Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826; G. Colorio, I prezzi dellecostruzioni, Torino, Lattes, 1949) P.d.R.

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 19/25

 A 18 

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 3

La realizzazione delle strutture di fondazione comporta sovente la necessità di migliorare,seppure localmente, la qualità del suolo naturale di appoggio. Alcuni noti espedienti peril miglioramento del suolo di fondazione, infatti, consentono di erigere edifici anche suterreni di mediocre qualità; si tratta di operare l’allargamento della base fondale o di porrein opera alcuni mezzi speciali come palificate di sostegno o mezzi di costipamento e diconsolidamento del terreno (Fig. 24). Le palificate di sostegno si compongono di elementilignei, tradizionalmente di larice, di pino o, meglio, di quercia, che vengono battuti conl’uso di un maglio sino a rifiuto così da approfondirli nel terreno compressibile, o intrisod’acqua, sino al raggiungimento del terreno incomprimibile sottostante; all’apice dellapalificata, idoneamente livellata, si forma un piano ben connesso di travi orizzontali da cuisi erge la struttura muraria della fondazione (Fig. 25, 26). Altri tipi di palificata sonodescritti tra i mezzi di costipamento del terreno; si tratta di strutture messe in opera conpasso piuttosto fitto e controllato; tali palificate sono efficacemente battute ma non inprevisione del raggiungimento di un terreno particolarmente solido ma solo quantonecessita per evitare che il peso della costruzione produca ulteriori abbassamenti di taleeterogeneo suolo fondale. L’uso delle palificate di costipamento si associa ad altri

Fig. 24 Disposizione della passonata sul fondo dello scavo di fondazione. GiuseppManuale di Architettura pratica. Roma 1828-39. Tav. IV 

FONDAZIONI SU PALIFICATE 

Muri di Fondazione Misti: Misura delle Quantità e dei Tempi delle Lavorazioni

Costo di 1 mc di muratura di fondazione, con pietrame resistente stratificato, escluso l’into-naco, fino alla profondità di due metri sotto il piano delle scavo generale. Compenso addi-

zionale per ogni due metri di maggiore profondità: 1 ora di manovale (A. Lenti, Corso praticodi costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877; N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura sta-tica e idraulica, Roma, 1826; G. Colorio, I prezzi delle costruzioni, Torino, Lattes, 1949) P.d.R.

Lavori Murali Quantità Tempi

Muro di fondazione in pietrame informe con maltaMalta idraulica 1 mcGhiaia 0,40 mc -Calce idraulica 0,15 mc -Sabbia 0,50 mc -Muro 1 mcPietrame 1,05 mc -Malta 0,40 mc -Muratore - 4,5 oreManovale - 6,00 oreMuro di fondazione in pietrame listato di mattoniPietrame 0,95 mc -Mattoni 0,10 mc -Malta 0,40 mc -Muratore - 4,5 ore

Manovale - 6,00 oreMuro di fondazione in mattoniMalta idraulica 1 mcGhiaia 0,40 mcCalce idraulica 0,15 mcSabbia 0,50 mcMuro 1 mcMattoni ordinari 0,90 mc -Malta 0,30 mc -Muratore - 5 oreManovale - 7 ore

CARATTERISTICHE DEI TERRENI• Alcuni terreni alluvionali ghiaiosi e sabbiosi, anche se acquitrinosi, si possono facilmente

costipare, affondando in essi dei pali di legno , in numero e di lunghezza dipendenti dallaresistenza naturale del suolo e da quella che ad esso si vuole assegnare.

• S i chiama rifiuto , la quantità della quale si affondano i pali sotto l’azione dei ripetuti colpi dibattitura; se questa quantità è nulla il rifiuto è assoluto.

• Se trascorre del tempo  dal termine della battitura, venendo il costipamento del terrenotrasmesso a maggiore distanza, e diminuendo quindi di intensità, si rende necessarioripetere la battitura per essere certi della compattezza del tereno.

CARATTERISTICHE DEL LEGNAME• Si impiegano tronchi ben dritti di quercia (resistente all’alternarsi dell’umido e del secco),

pino, larice, olivo e ontano (resiste se impiegato sott’acqua), rovere, o faggio.• I pali non devono essere né stagionati né squadrati, né privi di alburno.• Conviene comunque scortecciarli e privarli delle nodosità per renderne la superficie esterna

più liscia, e diminuire quindi la resistenza all’affondamento.• I pali , lunghi da 1,20 a 3 m, con diametri di 1 / 16 a 1 /24 della lunghezza (da 0,18 a 0,24 m),

si lavorano a punta per facilitare l’infissione e quelli più lunghi vengono armati in sommità dauna ghiera di ferro che dopo la infissione del palo viene tolta per servire ad un altro palo.

• La distanza fra i pali è compresa fra 1,50 - 0,80 m.• L’estremità inferiore  si taglia in forma di piramide quadrangolare o di cono, a cui si dà

generalmente un’altezza uguale a 2 - 1,5 volte il diametro del palo.• La punta del palo può essere carbonizzata superficialmente, ma di solito si ricorre a punte di 

ferro di 4 o 5 cm di lato e di altezza, ed a cuspidi o puntazze di ferro o di ghisa, fismezzo di una lamina di ferro, oppure con chiodi posti attraverso ai fori di due o piùè munita la puntazza.

• Il miglior sistema consiste nel saldare alla puntazza una lamiera di ferro conica invinteramente la punta del palo, perché le ali facilmente si piegano, si internano nesfibrano, e le punte coniche in ghisa facilmente si rompono sotto l’azione dei colpi.

PRESCRIZIONI DELLA REGOLA DELL’ARTE PER LA COSTRUZIONE DI FONDAZPALIFICATE• I pali vengono distribuiti più numerosi e fitti nelle angolate e negli incroci delle murat

i carichi sono maggiori.• Il lavoro viene condotto dall’esterno verso l’interno per limitare la zona di costipam• Fatta la palificazione e recise le teste dei pali a uno stesso livello, si toglie tutta la

la battitura ha reso mobile fra ciascun palo, e si sostituisce con una muratura di pdi calcestruzzo fortemente costipata, allo scopo di tenere salde le teste dei aumentare l’attrito laterale che contrasta un loro maggiore affondamento.

• In seguito vi si costruisce sopra una specie di graticcio in legname, formato orizzontali posate direttamente sulle teste dei pali che sono destinate a rilegare, e fiscaviglie o con opportuni incastri, sulle quali vengono posate pure, altre tr avi di travedelle volte congiunte a metà legno con le prime.

• Infine dopo aver riempito di muratura i vani di questa graticciata, vi si costruisce srobusta impalcatura di tavoloni grossi generalmente 0,10 - 0,12 m, che forma la basi eleva la costruzione murale.

procedimenti utili ad evitare il cedimento e lo scorrimento del terreno compresssemplice e, insieme, il più consueto di tali sistemi consiste nel produrre la come, quindi, l’assestamento regolare ed uniforme del sottosuolo attraverso il cosla necessaria lentezza e le dovute interruzioni, la muratura di fondazione e elevazione. Tale compressione naturale del sottosuolo, come del resto la comartificiale del terreno tramite battitura con magli, si adatta ai terreni fondali piuttosto omogenea.

SCHEDA 10: FONDAZIONI SU PALIFICATE

(C. Formenti, La pratica del fabbricare, Milano, Hoepli, 1893. A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877) P.d.R.

➦  FONDAZIONI CONTINUE 

➦  STRUTTURE DI FONDAZIONE 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 20/25

 

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 3

Fig. 25 Dettagli delle passonate e degli assiti su cui edificare la muratura di fondazione. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Tavole del Volume II, Tav. 17  Fig. 26 Macchina battipalo per l’infissione dei passoni. Giuseppe Valadier, Manuale di Architettura pratica. Roma 1828-39. Tav. XIII 

FONDAZIONI SU ARCHI E PILASTRI 

Le fondazioni con archi e pilastri sono da preferirsi inpresenza di suoli di fondazione particolarmentedisomogenei ove non sia possibile ricavare altro che unaserie di appoggi puntuali; tali strutture trovano unaeccellente applicazione in costruzioni la cui fisionomiatipologica non impone la localizzazione dei carichi lungo

l’intero perimetro murario. Le fondazioni con archi epilastri consistono in strutture di supporto, pilastri,eventualmente posati su pali, collegate reciprocamenteal piede da brani di muratura orizzontale o anche da archirovesci e, in cima, da archi sommitali utili a sostenere,peraltro con continuità, lo sviluppo orizzontale delle pareti

di elevazione (Fig. 27). La tecnica di murazione è quellagià descritta per le fondazioni continue e consiste nellarealizzazione dello scavo per pozzi isolati enell’edificazione, all’interno di essi, della compaginemuraria che utilizza, come cassaforma per le particentinate, brani di terreno appositamente lasciati in sito.

ELEMENTI COMPONENTIPietrame informe di grana compatta e omogeneaPietrame lavorato: 0,10mx0,20mx0,20mMalta  per muri di fondazione in pietrame e pezzi di tufovulcanico:0,40 ghiaia - 0,15 calce idraulica - 0,50 sabbiaoppureLaterizi Malta per muri di fondazione in laterizi:0,30 calce - 0,70 pozzolana

PRESCRIZIONI DELLA REGOLA DELL’ARTE PER LACOSTRUZIONE DI FONDAZIONI SU ARCHI E PILASTRI• Quando il terreno resistente si trova a notevole profondità

si scavano dei pozzi  fino al terreno resistente, entro iquali si costruiscono i pilastri di diametro circa eguale allamassima diagonale dei pilastri fuori terra, avendo cura didisporre sul fondo uno strato di calcestruzzo o di mattoniferrigni alto da 0,50 m a 1,00m.

• Si scavano i pozzi  ogni 2 m sino al terreno sodo e siriveste di muratura.

• Si uniscono poi i pilastri con robusti archi, a sostegnodelle murature.

• A volte per una maggiore resistenza i pilastr i difondazione si uniscono fra loro anche mediante degliarchi rovesci , in tal modo la pressione verticaleesercitata viene distribuita sulla superficie coperta nonsolo dai pilastri, ma anche dagli archi rovesci.(N. Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826)

1. Pozzi scavati per sottomurazione• Si costruisce un cilindro di muratura  dello spessore di

0,06m a 0,12 m.• Sul fondo si scava il terreno  in modo da costruire una

seconda sezione cilindrica, e così di seguito.Con questo metodo per la costruzione del pozzo ènecessario un manovale che scava il terreno, leva laterra e permette a un muratore di costruire la sezionecilindrica in muratura.

2. Pozzi scavati a tamburo• Si costruisce la camicia di muratura su una robusta

corona in legname circolare, che si affonda scavando leterre interne e sottostanti.Per questo è necessario un muratore in superficie che

costruisca il cilindro di muratura e un manovale sulfondo del pozzo che scavando al di sotto e all’internodella corona di legname ne permetta l’affondamento.

• Compiut i i pozzi  se ne spiana il fondo e si esegue lamuratura per strati regolari.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi,1877)

• I pozzi vanno fatti di forma cilindrica  perché piùresistenti in caso di terremoto.(Masciari Genovese, Trattato di costruzioni anti- sismiche..., Milano, 1918)

Costruzione degli archi sui pilastri di fondazione• L’arco si imposta su un masso di pietra concia, in modo

che gli estradossi dei due archi contigui non si tocchino,altrimenti separerebbero i materiali superiori all’impostada quelli inferiori, con grave danno al collegamento.

• Si model la la terra  in modo che presenti la stessacurvatura dell’arco e gli serva da armatura , sopra sistende uno strato di sabbia.(C. Gelati, Nozioni pratiche ed artistiche di architettura,Torino, 1907)

SCHEDA 11: FONDAZIONI SU ARCHI E PILASTRI

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 21/25

 A 20

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 3

Fig. 27 Fondazioni ad archi e pilastri su passonate. Giuseppe Valadier, Manuale di Architettura pratica. Roma 1828/39. Tav. VII 

TECNICHE STORICHE DI MANTENIMENTO IN EFFI-CIENZA: SOTTOFONDAZIONE PER CEDIMENTO DEL

PIANO DI POSA DI UNA PARTE DI FONDAZIONE SUARCHI E PILASTRI, ELENCO DELLE LAVORAZIONI• Puntellatura 

Sbadacchiare tutte le aperture dei muri ceduti. Puntellare le volte e i solai poggianti sul muro da tenereprovvisoriamente isolato, in modo da scaricare il muratosospeso. Sostenere con bilance  la parte di muro cheverrà privata d’appoggio. Le bilance si dispongono adistanza fra di loro di non oltre 80 cm. Se il puntone dellabilancia sarà appoggiato sul terreno, la parte inferiore siadatterà su un tavolone, se appoggerà su un impiantito,il tavolone dovrà essere più spesso e di quadraturasufficiente per comprendere almeno l’impalcaturaprincipale di due campate d’impiantito.

• Sterro  Si apre un pozzo  contiguo ed interno al muro dasottofondare. Il pozzo sarà armato da palanche di 2 m dilunghezza e da sbadacchi di sezione minima di 12 cm x 2cm ogni 1,5 m - 2 m. Se la muratura è di buona struttura,i traversoni di castagno si conficcano nella muratura,altrimenti si arma anche la faccia della parete. In caso dimuro a fondazioni su archi e pilastri si fa uno scavo di 1,00m di larghezza per tutta la lunghezza del pilastro.

• Costruzione 

Pervenuti al nuovo piano d’impianto, si palifica per consolidarlo , si getta il masso di calcestruzzo  per stratisuccessivi di 20 cm. In seguito si fa una muratura di mattoni  sino a raggiungere la muratura preesistente,costruendola a scarpa o con riseghe. Il lavoro si fa perpiccole sezioni verticali . Si incastrano dei cunei di legno frala nuova e la vecchia muratura, si fa assestare per circa 15giorni per la malta di calce e pozzolana, battendo i cuneialmeno una volta al giorno. In seguito si tolgono i cunei di

legno e si sostituiscono con cunei di travertino o di mattoni scelti , messi a sito con malta di cemento. Man mano che il

lavoro procede verso l’alto si disarma il cavo e lo si riempiecon terreno sparso per strati di 20 cm battuti.• Disarmo 

Appena indurita la nuova muratura si toglieranno learmature e si fa lo sterro per un altro metro di lunghezzadel muro da sottofondare.(C. Russo, Le lesioni dei fabbricati, 1915)

ELEMENTI PER ANALISI DEI PREZZI: VALUTAZIONEDELLE MURATURE DI FONDAZIONE SU ARCHI EPILASTRI IN LATERIZI E MISTE• Le murature si misureranno a metri cubi , si assumerà il

vuoto per piano in compenso della costruzione di archi, diporte, finestre o altri vani.

• Quando le luci oltrepasseranno i due metri si dedurrà ilvuoto e si pagheranno a parte gli archi . Lo stesso per ivuoti che superano in mq 3.(Capitolato generale e speciale e Tariffe dè prezzi per lavori occorrenti al trasferimento della sede del Governo a Roma, Roma, Regia Tipografia, 1871)

Muri di mattoni• La canna di muro di mattoni deve avere una testa di 

spessore . Si calcolano tanti muri quante sono le teste dimattone che ne danno lo spessore.

• Il vuoto per pieno è dato considerando lo spessore di unatesta, in un muro di due teste si defalca quindi una testasoltanto.

• In caso di murature in tevolozza e mattoni per i quali non sipotesse stabilire con esattezza la quantità dei rispettivimateriali, nel calcolarli si aggiunge alla grossezza 1/8 in più.

• I muri di mattoni grossi  si misurano come i muri dimattoni ordinari ma, in ragione della maggioregrossezza, si valutano per muri 1,5 se di una testa, per

muri 3 se di due teste.(C. P. Scavizzi, Edilizia nei secoli XVII e XVIII

Ricerca per una storia delle tecniche, Roma, Mper i Beni Culturali e Ambientali Ufficio Studi, 19

Muro di pietra• La misura dei muri di pietra si applica anche ai c

muri di rifondatura , purché murati a mano.• La canna (2,23 m) di muro di pietra deve aver

(0,45 m) di spessore , e si intende arricciata su ele facce.

• I vani  (porte, finestre, archi, ...) si misurano vpieno, con obbligo del mastro di fare spallette, archi di tevolozza.

• Tale calcolo si applica ai vani di larghezza infecanna (2,23 m); i vani di ampiezza superiore adevono essere defalcati in proporzione.

Muro di tevolozza• La canna di muro di tevolozza deve avere 1 pa

m) di spessore .• Se lo spessore  è maggiore si calcola il prodo

canna quadra per lo spessore.• Come per il muro di pietra i vani si calcolano v

pieno quando non raggiungono la larghezza di u(2,23 m).

• Si calcola il vuoto per pieno, inoltre, per i mursuperino palmi 2,5 (0,55 m) di spessore, alt

defalca in proporzione.• Anche per i muri di tevolozza si calcola con l’arsu entrambe le facce; altrimenti si defalca.

Muri misti• I muri parte in pietra parte in tevolozza devonova

proporzione anche in rapporto agli eventuali van(C. P. Scavizzi, Edilizia nei secoli XVII e XVIII Ricerca per una storia delle tecniche, Roma, Mini Beni Culturali e Ambientali Ufficio Studi, 1983)

Lavori Murali Quantità Tempi

Muro di fondazione in pietrame informe con maltaMalta idraulica 1 mcGhiaia 0,40 mc -Calce idraulica 0,15 mc -Sabbia 0,50 mc -Muro 1 mcPietrame 1,05 mc -Malta 0,40 mc -Muratore - 4,5 oreManovale - 6,00 oreMuro di fondazione in pietrame listato di mattoniPietrame 0,95 mc -Mattoni 0,10 mc -Malta 0,40 mc -Muratore - 4,5 oreManovale - 6,00 oreMuro di fondazione in mattoniMalta idraulica 1 mcGhiaia 0,40 mcCalce idraulica 0,15 mc

Sabbia 0,50 mcMuro 1 mc

Mattoni ordinari 0,90 mc -Malta 0,30 mc -Muratore - 5 oreManovale - 7 oreMuratura di mattoni per archi e piattabande 1 mcMattoni 1,00 mcMalta di calce 0,30 mc -Muratore 6 - 8 ore -Manovale - 4 - 6 orePontarolo - 1,5 ore

Muri di Fondazione Misti: Misura delle Quantità e dei Tempi delle Lavo

➦ SCHEDA 11: FONDAZIONI SU ARCHI E PILASTRI

Costo di 1 mc di muratura di fondazione, con pietrame resistente stratificatol’intonaco, fino alla profondità di due metri sotto il piano delle scavo Compenso addizionale per ogni due metri di maggiore profondità: 1 ora di m(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877; N. CavaBertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826; G. Coloriodelle costruzioni, Torino, Lattes, 1949) P.d.R.

➦  FONDAZIONI SU ARCHI E PILASTRI 

➦  STRUTTURE DI FONDAZIONE 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 22/25

 

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 3

Lavori murali Tempi delle Lavorazioni Quantità dei Materiali

Muro di fondazione in mattoniMalta 1 mcCalcina in pasta - 0,30 mcPozzolana - 0,70 mcMalta idraulica 1 mcGhiaia - 0,40 mcCalce idraulica - 0,15 mcSabbia - 0,50 mcMuro 1 mcMattoni ordinari - 0,90 mcMalta - 0,30 mcMuratore 5 ore -Manovale 7 ore -Muratura di mattoni per archi e piattabande 1 mcMattoni - 1,00 mcMalta di calce - 0,30 mcMuratore 6 - 8 ore -Manovale 4 - 6 ore -Pontarolo 1,5 ore -

Muri di Fondazione in Mattoni: Misura delle Quantità e dei Tempi delle Lavorazioni

Costo di un metro cubo di muratura di fondazione in mattoni, senza intonaco, fino allaprofondità di due metri sotto il piano dello scavo generale, tutto compreso: mezzid’opera, armature, ponti di servizio, materiali, spegnitura della calce. Compensoaddizionale per ogni due metri di maggiore profondità: 1 ora di manovale (A. Lenti,

Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi, 1877; N. Cavalieri San Bertolo,Istituzioni di architettura statica e idraulica, Roma, 1826; G. Colorio, I prezzi dellecostruzioni, Torino, Lattes, 1949) P.d.R.

FONDAZIONI A PLATEA

Le strutture ad archi e pilastri descritte precedentemente utilizzano appoggi puntuali,le fondazioni a platea, al contrario, consentono agli edifici di gravare su un robustostrato di materiale, generalmente calcestruzzo, di estensione superiore all’intera lorosuperficie di appoggio. Le platee si utilizzano per terreni di qualità non eccellente, ovesia indispensabile la massima ripartizione superficiale del peso degli edifici, econsentono di trasmettere al suolo livelli di pressione molto inferiori a quelli che ilterreno può sopportare. Per la funzione citata è necessario che la platea sia solida,così consistente da considerarsi monolitica e di spessore adeguato da non esserecagionevole per effetto di schiacciamenti localizzati ai lembi, né per rotture dovute asforzi di taglio o flessione prodotti localmente dal difetto dell’appoggio al sottosuolo.

MURI DI ELEVAZIONE 

Il raccordo tra le strutture di fondazione e le strutture di elevazione degli edifici avviene alla quota del pavimento del piano inferiore di essi; la parte di muro che realizza taleraccordo è detto zoccolo e rappresenta la base dell’edificio. Lo zoccolo generalmente ha spessore maggiore della muratura d’elevazione alla quale si unisce, alla quota citata,tramite una risega.

Oltre ai materiali e alla tecnica di esecuzione del muro è determinante per l’efficaciadella compagine strutturale il suo sviluppo in altezza e le modalità della suaestensione sull’orizzontale; per quanto attiene alla organizzazione dei carichi èinfluente la presenza di strutture di orizzontamento e copertura, che possonorichiedere sia l’incremento localizzato dello spessore murario, sia l’attentaposizione, se non la riduzione numerica, delle aperture in esso posizionate; anchela presenza di canne di camino e condotti incide sulla consistenza della compaginemuraria (Fig. 28).

La composizione formale dell’architettura è anch’essa determinante se articolatacon pareti ricche di aggetti di pilastri e colonne o con nicchie e rientranze e se dotatadi pesanti cornici di coronamento (Fig. 29).

La regola dell’arte prescrive che i vuoti e i pieni si incolonnino verticalmente a tutti ipiani dell’edificio e i vuoti non debbono superare in grandezza i pieni e la distanzadelle aperture dalle limitrofe angolate o martelli dell’edificio non deve esser minoredella larghezza dell’apertura stessa.Da quanto detto appare poco agevole tentare di assegnare razionalmente uncriterio di dimensionamento delle pareti murarie utile ad assumereconvenientemente tutte le prescrizioni descritte, piuttosto le sintesi in argomentorintracciabili nella trattatistica si basano, in maniera empirica, sulla ricognizionedelle consuetudini costruttive desunte dal rilievo e dalla osservazione di numerosiedifici di provata stabilità ed efficienza. Trattati particolarmente esaurienti comequello di Rondelet dell’inizio del XIX secolo o quello di Breymann che segue il primodi numerosi decenni, approdano a sistemazioni piuttosto interessanti ed articolate.Le pareti sono diversificate in base alla specifica funzione che è assolta da ciascunanell’organismo architettonico, da cui derivano le condizioni di esercizio, e in base altipo di muratura utilizzato. In riferimento alle diverse situazioni si indicano glispessori murari idonei ai diversi tipi di parete, alle condizioni di esercizio di ciascuntipo, e al livello di stabilità ricercato e si arriva a considerare alcune semplici ericorrenti modalità di rottura delle strutture murarie tanto delle pareti quanto di archie volte (Fig. 30).

DIMENSIONAMENTO E FISIONOMIA DELLE STRUTTURE MURARIE D’ELEVAZIONE 

Fig. 28 Tipi murari e fisionomia architettonica delle strutture di elevazione. Le pareti murarie in pietra squadrata si sviluppano in altezza attraverso la sovrapposizione di pareti di spessore decrescente; tale espediente tende ad implementarne la stabilità. Giovanni Biagio Amico, L’architetto prattico.Palermo 1726, Cap. 18, Figg. 11-12 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 23/25

 A 22

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 3

➦ MURI DI ELEVAZIONE 

Fig. 29 I diversi tipi murari si adattano alle diverse componenti degli organismi da realizzare e in essi coesistono: la pietra da taglio è adatta alla realizzazione di elementi basamentali e di cornice; la muratura in laterizi è sovente preferita 

per le parti arcuate e centinate; la muratura mista, composta da paramenti e nucleo, realizza le sezioni murarie di maggior spessore. Giovanni Antonio Rusconi, Dell’Architettura con 160 figure disegnate dal medesimo, secondo i precetti di Vitruvio, con chiarezza e brevità dichiarate. Libri dieci. Venezia 1590, Lib. Secondo, Fig. 36 

Fig. 30 Tipologia di ribaltamento totale o parziale in pareti murarie libere o vincolate agli estremi. Giovanni Rondelet, Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare. Mantova 1832, Napoli 1839. TavII, Tav. CLXXXXII 

➦ DIMENSIONAMENTO E FISIONOMIA DELLE STRUTTURE MURARIE D’ELEVAZIONE 

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 24/25

 

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI 3

ORGANIZZAZIONE DELLE APERTURE E DEGLI AGGETTI DI CORNICI 

Le aperture, ben impaginate nella parete in base alleprescrizioni citate precedentemente, sono costituitedagli stipiti e concluse in alto dagli architravi; tanto iprimi quanto i secondi vanno realizzati con lamassima cura utilizzando apparecchi di mattoneanche in presenza di strutture in pietra.Essi, inoltre, è utile che abbiano andamentodivergente sul versante della parete internoall’ambiente: si tratta di strombature necessarie arendere più efficace la penetrazione dell’aria e dellaluce attraverso un vano nel muro che può essere cosìmantenuto di dimensioni ridotte.La sommità del vano va conformata o diritta ocentinata: la fisionomia rettilinea necessita di qualcheattenzione: in particolare è indispensabile cheall’elemento orizzontale di chiusura, che può essereun architrave in pietra o in legname, sia sovrappostoun arco di scarico (sordino) utile al sostegno dellamuratura gravante sull’apertura (Fig. 31, 32).Anche gli aggetti di cornici impongono particolarisoluzioni costruttive.Le cornici intermedie, sotto il punto di vista costruttivonon determinano particolari difficoltà: nel caso dicornici in pietra da taglio ciascun elemento lapideodeve essere inserito nel muro affinché il suobaricentro sia contenuto nella superficie di appoggio.Se tale condizione è impedita da fattori contingenti sidevono predisporre efficaci sistemi di ancoraggio, siareciproco tra conci affiancati sia nei riguardi dellaparete muraria, basati sull’uso di perni e grappe diferro (Fig. 33).Nel caso, peraltro usuale, di cornici realizzate instucco modanato su aggetti in muratura, una curaparticolare è dovuta al collegamento degli aggetti conla parete retrostante: è consueto l’uso di aggettirealizzati in mattoni poiché ciò consente di controllareagevolmente l’ingombro della cornice che, sedimensionato sulla base di un multiplo dell’altezza delmattone in uso, può essere realizzato senza giunti dimalta eccessivi e con la possibilità di ottenere unregolare ed efficace collegamento alla pareteretrostante.La pratica da cui deriva la fisionomia completa dellacornice è la seguente: ultimata la murazionedell’aggetto si deve tendere a realizzare un volumerustico il più possibile simile alla forma definitiva; sutale volume si stende il rivestimento in stuccoadattandovi la stabilitura dapprima fatta con intonacocomune in strato sottile, poi con stucco da modellare.L’intonaco comune è formato con calce magra esabbia o pozzolana, lo stucco è composto di calce epolvere di marmo, mescolati nella quantità di 1 a 1 perlavorazioni fini, o in proporzione di 2 di calce per 1 dipolvere di marmo per le modanature ordinarie; da talimiscele è da escludersi il gesso a causa della suanaturale caducità per opera degli agenti atmosferici.Lo strato di stucco viene modellato mediante sagomeintagliate che si fanno scorrere su di un regolo e vieneeventualmente rifinito a mano nei punti ove non arriviil regolo (Fig. 34).

Fig. 32 Organizzazione della muratura di pietra tagliata in presenza di vani di porte o finestre Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Testo del Volume I, cap. II, pagg. 126-127 

Fig. 31 Organizzazione della muratura laterizia in presenza di vani di porte o finestre. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Testo del Volume I, cap. II, pagg. 122/123 

DESCRIZIONECornici e modanature• Corpo in aggetto coronamento  dell’estremità superiore

dei muri di un edificio.• Generalmente si dà questo nome ad ogni membro

sporgente con cui si preservano le murature dalle acquedi pioggia. Se ne s uddivide orizzontalmente l’altezza o sene rendono discontinui i paramenti.

• La parte dominante della cornice: gocciolatoio  cheimpedisce la discesa delle acque lungo le pareti dei muri,divide la cornice in due parti:* l’una che serve da sostegno ;* l’altra che ne forma il coronamento .

• Le modanature più usate sono il listello  o pianetto , ilcavetto o guscio , l’ovolo , il tondino , il toro , la gola e la

scozia ; il profilo o modano  delle quali è determinato dalinee rette o da linee curve.* Listello: risalto perfettamente piano (Fig. 6) con aggetto

compreso fra 1/2 e 1/4 della sua altezza.* Cavetto o guscio: profilo concavo.* Ovolo : profilo convesso. La curvatura è determinata da

un quarto di circonferenza o di ellisse, che dà luogo aduna sporgenza eguale o circa eguale all’altezza.

* Tondino : profilo convesso semicircolare.* Toro : profilo convesso semicircolare.* Scozia : rientranza il cui profilo è formato da uno o più

archi di circolo.* Gole : diritte e rovescie: modanature concave e

convesse, l’aggetto delle quali è quasi sempre egualeall’altezza.

• Nella parte sottostante al gocciolatoio, le modanature dominanti sono l’ovolo e la gola rovescia, siccome fortinella loro estremità e idonee a sostegno; nella parte chefa corona, la modanatura principale vuol essere leggera,si tratterà quindi di una gola diritta od un cavetto, fatta percoprire e riparare e di forma che mal si addice alloscorrimento delle acque lungo il suo contorno. L’uso dellistello o della scozia è riservato a rendere distinte le altremodanature, separandole per evitare la confusione cherisulterebbe dall’insieme di più membri curvilinei eprocurando allo stesso tempo un grazioso contorno alprofilo delle cornici.

Paraste o lesene• Per aumentare la resistenza dei muri nelle parti soggette

a maggiori sforzi, se ne aumenta la grossezza mediante

SCHEDA 12: CORNICI INTERMEDIE E CORNICIONI TERMINALI

7/16/2019 restaurare

http://slidepdf.com/reader/full/restaurare-5634f90398e92 25/25

COMPONENTI DEGLI ORGANISMI MURARI

 ANATOMIA DEGLI ORGANISMI EDILIZI • TRADIZIONALI1 3

Fig. 33 Organizzazione della muratura laterizia con paramento in pietra da taglio in presenza di cornici fortemente aggettanti. Gustavo Adolfo Breymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra,Tavole del Volume I, Tav. 21

Fig. 34 Modano per stuccatura di cornici con aggetti rustici di laterizi. GusBreymann, Trattato generale di costruzioni civili. Costruzioni in pietra, Testo dcap. VII, pagg. 424-425 

strette ed alte porzioni di muro costruite con materialiscelti e formanti un parallelepipedo rettangolare di

rinforzo: parasta, anta, lesena, pilastro incassato , datoche pilastri sono i massi di muratura in forma diparallelepipedi rettangolari che determinano sostegniisolati.

• L’aggetto  delle paraste sul vivo dei muri è generalmentemai minore di un sesto e mai maggiore di 2/3 della lorolarghezza, e questa è compresa fra 1/7 e 1/12 della loroaltezza.

• Corrisponde alle stesse proporzioni che si assegnano aipilastri isolati e alle colonne . Per lo Scamozzi le lesenenon vanno scanalate ai lati per evitare che le modanaturesi mischino con quelle delle cornici.(A. Lenti, Corso pratico di costruzioni, Tortona, S. Rossi,1877)

PRESCRIZIONI DELLA REGOLA DELL’ARTE• Queste cornici  devono essere incastrate nel muro così

profondamente da assicurarne l’equilibrio e la stabilità.Cornici intermedie in pietra da taglio:• L’appoggio  di ciascuna pietra nel muro deve essere tale

che il baricentro cada dentro la superficie d’appoggio.

• Se non si hanno, per economia od altro, dei blocchi cosìgrandi da essere tanto profondamente incastrati nel muro,

si provvede ad un rinforzo mediante grappe di ferro .Cornici intermedie a muratura e stucco• È il più usuale nelle costruzioni comuni.• Si esegue in mattoni o in pietrame rozzamente tagliato

l’ossatura della cornice , in modo d’aver delineate leprincipali linee di profilo.

• S i r ives te d’intonaco , prima più grossolano poi più sottile(stucco ), fino ad ottenere il modellato della cornice conl’aiuto di sagome intagliate.

• Nel caso di cornici in mattoni , per assicurarel’ammorsatura con la muratura retrostante, viene eseguitadell’altezza multiplo dell’altezza del mattone in modo daconsentire un legame efficace con la parete retrostante dicui la cornice può condividere le assise d’apparecchio.

Cornicioni terminali• La tecnica costruttiva è la medesima delle cornici intermedie.• I cornicioni sono però più sporgenti e non possono giovarsi

dell’azione stabilizzatrice del carico delle muraturesuperiori, per questo spesso è necessario armarli conelementi metallici  saldamente ancorati alla parete tramitecapochiave ed eventuali imperneazioni verticali.

• L’estradosso deve essere protetto dallemeteoriche.(A. Pugliano, L’organismo Architettonico premoManuale del Recupero di Roma, Roma 1995)

VOCAZIONE AL DEGRADO E INTRINDEBOLEZZE DELLA REGOLA DELL’ARTE• Uso di gesso in cornici esposte alle intemperie.• Catt iv o ammorsamento alla muratura retrostant

TECNICHE STORICHE DI MANTENIMENEFFICIENZA• Riprendere lo stucco  dove presenta dei

mediante spazzolatura delle superficie per rtutte le parti incoerenti.

• Bagnare abbondantemente la superficie.• Rinzeppare le lacune più grosse con pezzame

di dimensioni adeguate.• Stuccare  con stucco fine rinzeppandolo e fa

modo che vada a guarnire perfettamente tutti i v• Accompagnare la forma della cornice mediant

sagome intagliateP.d.R.

➦  ORGANIZZAZIONE DELLE APERTURE E DEGLI AGGETTI DI CORNICI 

➦ SCHEDA 12: CORNICI INTERMEDIE E CORNICIONI TERMINALI

Per quanto riguarda i cornicioni terminali la tecnica costruttmedesima delle cornici intermedie, con la necessità di porre la attenzione alla protezione dell’estradosso, che è destinato per suaad essere fortemente esposto alle acque meteoriche.Massima cura va posta alla fisionomia strutturale della cornice che deve necessariamente essere molto stabile e bene equilibradeve sporgere molto per offrire l’adeguato riparo alla parete sottoal contempo, non gode di alcun carico stabilizzante che la affrrischio di rotazione della parte in aggetto.Ciò impone nella pratica ordinaria il ricorso a provvedimenti spimpone l’armatura del cornicione con elementi saldamente connparete, attraverso capochiavi, e perfino attraverso l’impernazionecosì da coinvolgere nell’azione stabilizzante dello sporto una porzione del muro sottostante.

➦ MURI DI ELEVAZIONE