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Riparare la motherboard spendendo 15 euro di Marcel Binder Mercoledì 4 luglio 2007 Stampa Commenti (47) Condividi Buzz it Una delle principali cause di malfunzionamento delle schede madri e delle schede video è la rottura dei condensatori. Vi mostriamo come riportare in vita una scheda madre con la minima spesa. Quando il vostro hardware vi dice addio... Un hardware che non funziona correttamente può mettervi davanti a problemi misteriosi - crash del computer, anomalie del display o errori in lettura/scrittura quando cercate di accedere all'hard disk. Solitamente, il primo passo verso la risoluzione del problema e l'aggiornamento dei driver, per poi passare a un controllo generale dei parametri del sistema operativo, del BIOS, finendo con la sostituzione di alcuni componenti, come la memoria di sistema. Tuttavia non solo il sistema operativo o i driver possono causare malfunzionamenti. Nemmeno gli ultimi componenti hardware, come i processori quad-core e gli hard disk da un terabyte, possono darvi una garanzia assoluta di funzionamento. I produttori tipicamente

Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

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Riparare la motherboard spendendo 15 euro

di Marcel BinderMercoledì 4 luglio 2007

Stampa   Commenti (47)  Condividi    Buzz it  Una delle principali cause di malfunzionamento delle schede madri e delle schede video è la rottura dei condensatori. Vi mostriamo come riportare in vita una scheda madre con la minima spesa.

Quando il vostro hardware vi dice addio...

Un hardware che non funziona correttamente può mettervi davanti a problemi misteriosi - crash del computer, anomalie del display o errori in lettura/scrittura quando cercate di accedere all'hard disk. Solitamente, il primo passo verso la risoluzione del problema e l'aggiornamento dei driver, per poi passare a un controllo generale dei parametri del sistema operativo, del BIOS, finendo con la sostituzione di alcuni componenti, come la memoria di sistema. 

Tuttavia non solo il sistema operativo o i driver possono causare malfunzionamenti. Nemmeno gli ultimi componenti hardware, come i processori quad-core e gli hard disk da un terabyte, possono darvi una garanzia assoluta di funzionamento. I produttori tipicamente definiscono una durata della vita per ogni componente. Di solito è pari a circa 5 anni per gli hard disk, ma altri componenti dovrebbero avere una vita ancora più lunga. Processore, memoria, scheda madre o scheda grafica hanno una prospettiva di vita molto lunga - sempre che siano messi in condizione di lavorare adeguatamente.

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I condensatori elettrolitici presenti su numerosi prodotti, come le schede madri o le schede grafiche, possono causare spesso e volentieri strani comportamenti se non funzionano. Che fare se i condensatori della scheda madre sono la ragione dei vostri problemi con il computer? Durante il periodo di garanzia il primo passo è visitare il vostro negoziante per richiedere un'assistenza tecnica. Tuttavia c'è una soluzione meno costosa per chi ha un po' di confidenza con la materia: sostituire personalmente i condensatori elettrolitici non funzionanti. In questo articolo illustreremo come riportare alla vita la vostra scheda madre o scheda grafica avvalendosi dei giusti strumenti e con una minima spesa.

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Condensatori - chi sono questi sconosciuti?

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I condensatori e i resistori sono i componenti più frequentemente utilizzati nei circuiti elettrici ed elettronici. I condensatori sono utilizzati per i diplexer o i circuiti coscillatori, per sopprimere le interferenze, o in forma di condensatori elettrolitici come filtri. I condensatori elettrolitici differiscono dai normali condensatori per la presenza di liquido all'interno del loro corpo in alluminio, utilizzato per la conduzione elettrica. Il liquido è denominato elettrolita.

Quasi tutti i circuiti elettronici di un alimentaore utilizzano i condensatori come filtri. In generale, possiamo vedere un condensatore come una batteria ricaricabile, che si ricaricherà quando verrà applicata una tensione in corrente continua. La carica del condensatore viene immagazzinata quando la fonte di tensione e il condensatore vengono disconnessi. Noi possiamo così beneficiare di questo comportamento per equalizzare i voltaggi, come negli alimentatori.

I trasformatori abbasseranno il voltaggio di un alimentatore al livello desiderato. Un rettificatore genera una tensione continua da un determinato voltaggio in alternata. Il voltaggio in continua appena generato non è lineare, tutt'altro. Le cadute di tensione sono così coperte dai condensatori, che funzionano come una fonte di tensione addizionale che permette di stabilizzare il voltaggio fornito. Condensatori con una bassa ESR, Equivalent Series Resistance (resistenza equivalente in serie), sono utilizzati per assicurare la stabilità operativa, poiché questi condensatori possono bloccare i picchi di potenza senza però subirne direttamente delle conseguenze.

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Quando i condensatori si danneggiano

Condensatori corrosi

La parte interna degli ESR è basicamente definita dalla conduttibilità elettrolitica. Perciò, gli elettroliti utilizzati nei condensatori ESR devono essere particolarmente conduttivi. Per aumentare la conduttibilità degli elettroliti è necessario aggiungere degli additivi. Uno di questi additivi è l'acqua. Grazie alla porzione di acqua, il numero di ioni liberi e quindi anche della conduttibilità elettrica aumenta.

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Tuttavia, un'acqua impura può aggredire il corpo d'alluminio dei condensatori, corrodendolo. Il processo di corrosione forma dei gas all'interno del condensatore, aumentandone la pressione - potrete notare dei condensatori rigonfiarsi. Sulla superficie superiore, il corpo in alluminio è dotato di un punto di rottura predeterminato, cosicché il gas dispone di una via d'uscita quando la pressione raggiunge un livello limite. Tuttavia, di quando in quando, questo punto di rottura potrebbe non rompersi causando lo scoppio del condensatore. La stessa cosa accade nel caso di un'estrema sovratensione. Gli elettroliti ancora presenti possono contaminare la motherboard e creare dei cortocircuiti, con il rischio di appiccare anche un incendio.

Ma non solo degli elettroliti impuri possono danneggiare i condensatori. Come ogni altro liquido, gli elettroliti possono semplicemente cambiare il loro stato fisico ed evaporare. Questo accade non solo quando il sistema è in funzione, ma anche quando è spento. Non solo i componenti come la RAM o il processore beneficiano molto di un buon raffreddamento, ma anche i condensatori possono aumentare la loro vita se lavorano a temperature favorevoli, dato che la probabilità di evaporazione è correlata alla temperatura ambiente. Una regola non scritta dice che un calo di temperatura pari a 10 °C duplica la vita dei condensatori.

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Come riconoscere i condensatori non funzionanti

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I display mostra 1000µF - questo condensatore è sano

Solitamente, una malformazione del corpo è sintomo di rottura. La superficie superiore rigonfia è un campanello di allarme che vi dice "il condensatore si sta rompendo…o magari è già troppo tardi". A volte, il tappo in gomma che chiude il condensatore nella parte inferiore viene spinto via dalla pressione del gas all'interno del corpo. Non è semplice riconoscere un condensatore rotto, specialmente se è passato del tempo e non c'è nessuna traccia sul corpo in alluminio. Tuttavia, più un condensatore è "secco", cioè dispone di meno elettroliti, meno è la capacità di immagazzinare una carica elettrica. Per una rilevazione precisa avrete quindi bisogno di un misuratore di capacità, acquistabile nei negozi che vengono materiale elettronico a poche decine di euro. Per la nostra prova abbiamo utilizzato un Digitek DS-568F, dal costo inferiore a 40 euro ma sufficiente per il nostro scopo.

Ecco il paziente

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Per il nostro esperimento abbiamo cercato una vecchia scheda madre, e abbiamo optato per una vecchia scheda MSI. Tuttavia, i condensatori difettosi sono un problema per tutti i produttori. Prendete quindi questa motherboard solo come esempio.

Grazie al suo doppio socket, crediamo che la K7Master sia un buon candidato per la rianimazione. Cambiare una motherboard, senza provare a ripararla, in alcuni casi significa anche cambiare la memoria e il processore, un vero peccato.

Ci siamo quindi attrezzati e abbiamo cambiato 26 condensatori

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Come acquistare condensatori con un basso ESR?

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É stato più difficile del previsto trovare dei condensatori ESR, specialmente con un occhio puntato sul prezzo. Crediamo abbia senso procedere con la sostituzione dei componenti rotti solo se è un'operazione economica - tenete bene a mente che il processo stesso di riparazione potrebbe non andare a buon fine.

Avevamo bisogno di 26 condensatori con capacità di 1000µF, 6.3 V e resilienza a 105°C. I dati tecnici dei condensatori sono stampigliati sulla superficie esterna. Il diametro è di circa 8 mm, per un'altezza di 16 mm, mentre la distanza tra i due pin (anodo e catodo) è di 3.5mm.

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Dopo una ricerca, abbiamo finalmente fatto il nostro ordine tramite un piccolo rivenditore. Non abbiamo trovato i modelli da 6.3V, ma abbiamo deciso di optare per delle componenti a 10V. La distanza dei pin e il diametro è lo stesso, anche se l'altezza arriva a 20 mm. In base al tipo di motherboard, 4 mm in più possono essere un problema. Prima di ordinare ogni componente, assicuratevi dello spazio presente tra i condensatori e le schede di espansione, tra cui la scheda video. Noi  non abbiamo trovato alcun problema di compatibilità. Abbiamo ordinato trenta condensatori, pagandoli circa 15 euro.

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Partiamo!

Gli strumenti giusti

Prima di iniziare vi raccomandiamo di procedere solamente se avete esperienza con strumenti di saldatura. THG non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni.

Gli strumenti professionali di dissaldatura sono essenziali per lavori di questo genere. Nè i saldatori manuali nè le pompe di dissaldatura sono adatti, poichè il riscaldamento e la rimozione dello stagno sono processi che devono avvenire insieme e immediatamente. La punta dei vostri strumenti deve avere un diametro di 0,8-1,0 mm, in modo che possiate eliminare lo stagno agevolmente.

Inoltre bisogna procurarsi un po' di stagno e una pinza da taglio. Inserite la scheda madre in una posizione sicura e fissa all'interno di una morsa.

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Dissaldare i condensatori

Dopo aver inserito la motherboard nella morsa, abbiamo localizzato i condensatori non funzionanti sulla scheda madre nella parte superiore e gli abbiamo dissaldati dalla parte sottostante.

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No Pain, No Gain...

A volte lo stagno non vuole staccarsi dalla motherboard. In questo caso abbiamo ricreato il foro di entrata con uno spillo (diametro 0.8mm), spingendolo nel punto di saldatura, aiutandoci con una pinza e con il saldatore. State però attenti quando fate questa operazione, poiché potreste danneggiare le parti circostanti del circuito stampato.

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Se anche in questo modo non riuscite a sistema il problema, il trapano è l'ultima soluzione. In questo caso dovrete porre ancor più attenzione. Usatelo solo in casi estremi.

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Installiamo i nuovi condensatori

Abbiamo dissaldato tutti i condensatori dalla motherboard e ora possiamo installare quelli nuovi. Bisogna fare attenzione alla polarità. Se confondete il più con il meno, i condensatori potrebbero esplodere, vanificando tutti gli sforzi fatti finora. Il polo positivo dei nuovi condensatori è identificato dal pin più lungo, nonché dai relativi simboli stampigliati sul corpo in alluminio. Allo stesso modo la polarità è indicata sulla motherboard.

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Fate attenzione alla polarità

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Piegate le gambe del condensatore nella parte posteriore della motherboard così da bloccarlo in sede.

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Saldate il condensatore

Togliete il materiale restante

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Ecco fatto

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Con questa guida voglio condividere col forum le mie esperienze sulla riparazione degli alimentatori per PC ATX.La guida viene postata senza nessuna pretesa, magari raccogliendo altre esperienze viene fuori qualcosa di molto interessante.Detto questo chiedo al moderatore della sezione di spostare se necessario questo thread nella sottosezione piu corretta.Grazie !

Work in progress

"GUIDA ALLA RIPARAZIONE DI UN ALIMENTATORE ATX PER PC"

by Mendocino89

DISCLAIMER: L'apertura di un apparecchio elettronico è una operazione che deve essere eseguita solo da personale qualificato o che comunque sa cosa sta facendo. Gli alimentatori switching sono dispositivi che contengono al loro interno tensioni LETALI se non trattate con la giusta attenzione. Considerato ciò non mi assumo nessuna responsabilità circa danni a cose o persone causati da una mancata osservanza dei criteri di sicurezza, anche se riconducibili a operazioni qui sotto descritte. Agite quindi sotto la vostra totale responsabilità.

In questa guida verranno analizzati e descritti quali sono i più comuni guasti che gli alimentatori switching per PC possono presentare. Ma prima bisogna fare una premessa. La riparazione di un alimentatore per PC è un’operazione abbastanza complessa e che richiede tempo e una certa competenza nel campo dell’elettronica. Prima quindi di approntarsi alla riparazione di tale apparecchio è necessario porsi delle domande e valutare l’effettivo valore dell’unita che si ha davanti. L’intervento, ad esempio, su un alimentatore particolarmente scadente come quelli già visti è da escludere per 3 semplici ragioni:

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- Il costo della componentistica da sostituire potrebbe essere così elevato da essere paragonabile al costo di una nuova unità;

- Il guasto probabilmente potrebbe essere causato da una errata progettazione. Pertanto è solo questione di tempo poiché il guasto si ripeterà;

- L’unità potrebbe essere tecnologicamente superata e non compatibile con le periferiche che deve servire.

Quando intervenire quindi alla riparazione di un alimentatore per PC ?

Semplicemente quando davanti si ha un PSU di qualità e magari la garanzia è scaduta o invalidata. Una spesa di qualche € a fronte del costo di una nuova unità di qualità potrebbe essere conveniente !

Prima di partire alla riparazione è necessario avere oltre i normali cacciaviti, tronchesi ecc .. anche le seguenti cose:

- Multimetro, analogico o digitale - Cavetteria adatta al test dell’alimentatore - Saldatore a stagno o stazione dissaldante e una buona ”mano” - Una approfondita lettura delle pagine precedenti.

Bene, adesso che avete i giusti strumenti, è ora di cercare quale sia la causa del guasto del vostro PSU. La causa più comune è una: l’usura, cosa non risolvibile, ma la vecchiaia di un alimentatore a volte non è la causa primaria. Bisogna infatti essere sicuri che ad esempio la scheda madre del PC sia perfettamente funzionante, in particolare la zona di alimentazione della CPU, che è quella che stressa maggiormente l’alimentatore. Oppure potrebbe esserci una periferica non perfettamente funzionante, che guastandosi ha messo in cortocircuito una linea di alimentazione. Un’altra causa può essere a monte delle periferiche ad esso collegate e provenire quindi dall’alimentazione di rete. Infatti continui sbalzi di tensione dovuti a sovraccarichi delle cabine Enel o peggio ancora fulmini entrati nel vostro impianto elettrico causano una repentina usura delle componenti ad alta tensione del PSU, se non la completa distruzione nel caso del fulmine… In definitiva identificate prima di tutto la causa del guasto, per non vanificare il tempo e le risorse spese in una ipotetica riparazione.

Vediamo adesso come trovare il guasto. E’ innanzitutto cosa buona suddividere l’alimentatore in tre macroparti:

- Sezione a bassa tensione; - Sezione ad alta tensione; - Sezione di feedback, gestione e raffreddamento.

Guasti comuni della sezione a bassa tensione

Riprendendo il discorso dell’usura, i componenti maggiormente sollecitati nel blocco a bassa tensione di un alimentatore switching sono i condensatori del filtro LC. Questi col tempo e con le alte temperature interne ( e magari perché sono di scarsa qualità ), tendono a gonfiarsi, espellendo dalla parte superiore l’elettrolita che separa le due armature. Questo comporta due problemi fondamentali:

- possibile cortocircuito fra le due armature in assenza di dielettrico, che fa andare immediatamente l’alimentatore in protezione da sovraccarico, con ovvie ripercussioni sui doppi diodi e sulla bobina di crossregolazione.

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- perdita di capacità e presenza di una componente resistiva da parte del condensatore, che inficiano le tensioni in uscita e il corretto funzionamento di periferiche e alimentatore.

Immagini di un condensatore rigonfio, e di uno ormai scoppiato, essendo fuoriuscita l'elettrolita.

Questo genere di guasti è quello più classico e allo stesso tempo quello più facilmente risolvibile. Vi basta infatti sostituire tutti i condensatori del secondario con dei nuovi per ridare la vita al vostro alimentatore. E’ conveniente nel frattempo verificare che i doppi diodi non abbiano subito dei danni a seguito del guasto dei condensatori. Basterà impostare il multimetro sulla funzione Prova diodi, e verificare che ogni singolo diodo sia perfettamente integro, misurando una caduta di tensione da 0,075V a 0,300V in polarizzazione diretta e infinita (1 sul display del multimetro) polarizzandolo inversamente. Se invece misurate un valore molto basso ( 0,030V o anche meno ) con qualsiasi polarizzazione, è chiaro che il doppio diodo è da sostituire.

Sopra il simbolo elettrico di un doppio diodo e l'illustrazione di un classico package.

Anche se ad alcuni può sembrare banale, è chiaro che qualsiasi componente elettronico vada misurato solo dopo essere stato rimosso dal circuito. Insieme ad essi sarà necessario verificare anche la componentistica che vi è attorno, quali bobine a bassa induttanza, resistori o altri diodi e condensatori.

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Non necessariamente però la morte dei condensatori è la causa diretta del guasto dei doppi diodi. Anche questi ultimi sono soggetti ad usura, che porta alla rottura della giunzione PN del diodo causando in prima persona il non funzionamento dell’alimentatore, anche se i condensatori del filtro LC sono perfetti. Un’altra cosa molto utile è verificare, nel caso della loro sostituzione, che il pad termoconduttivo (ove previsto) fra i diodi e l’aletta di dissipazione del calore sia perfettamente integro, per evitare accidentali contatti fra i contatti metallici dei packeges dei doppi diodi.

Guasti comuni della sezione ad alta tensione

Per quello che riguarda la sezione ad alta tensione dei PSU, è possibile fare un discorso quasi analogo. Una tensione di rete abbastanza instabile o sporca, abbinata alla comune usura, può far esaurire i condensatori ad alta tensione che col tempo si gonfiano e perdono le proprie caratteristiche elettriche, causando l’instabilità dell’alimentatore sotto carichi impegnativi.

Infatti questi condensatori hanno il compito di mantenere stabile ed oltre un certo limite la tensione raddrizzata dal ponte di diodi. Se il condensatore si usura e non riesce più a immagazzinare una sufficiente energia, l’alimentatore si ritroverà senza il giusto spunto per far fronte ad un carico pesante. Al solito, la sostituzione di essi con il relativo controllo della circuiteria che c’è attorno, vi permette di rimettere in sesto l’alimentatore.

Differente è invece la situazione che si prospetta in caso di forti sovratensioni o lampi che sono penetrati nel vostro impianto elettrico. In questo caso, oltre alla morte dei condensatori, è quasi certa la distruzione dei componenti attivi del circuito quali i bjt di potenza( o MOSFET nei PSU di alta qualità ), ponte di Graetz, diodi e resistenze varie…più l’interruzione del fusibile. Sta a voi quantificare l’entità del danno, e considerare se procedere con la riparazione dell’alimentatore, anche perché richiede molto tempo per il controllo dei singoli componenti (l’alimentatore è comunque riparabile, e io stesso ne ho riparato uno che ha saggiato la potenza di un lampo, che ha letteralmente perforato il contenitore plastico di un bjt) Un consiglio che vi do è quello di verificare in primis lo stato dei transistor di pilotaggio del trasformatore SMTP, ma soprattutto le resistenze di base di essi, che normalmente hanno valori di decine di ohm, ma se bruciate misurano resistenza infinita. Potrebbe addirittura capitare che il corpo plastico dei bjt di potenza si distrugga, segno di una fortissima sovracorrente che li ha letteralmente carbonizzati. In questo caso risulta impossibile risalire al modello del componente e la situazione si complica un po’. Potrete però tentare di sostituire questi con dei modelli abbastanza comuni, come ad esempio i 2SC2625 (o meglio ancora dei MJE13009) per contenitori TO247 e simili, oppure con dei MJE13007 nel caso di contenitori TO220, se lo stadio pilota è costituito da normali bjt. Nel caso in cui i semiconduttori che pilotano il trasformatore principale siano dei MOSFET, la situazione si fa piu complessa. Cercate in qualche modo di venire a conoscenza di quale modello si trattasse, guardando qualche riferimento sul PCB del PSU o su Internet. Come ultima spiaggia procuratevi dei mosfet con lo stesso package e che abbiano caratteristiche come queste:

- Tipo Mosfet N-CHANNEL per applicazioni switching - VDS e VDG intorno ai 500 V o più

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- RDSon molto bassa ( 1 ohm o meno ) - ID sufficientemente alta ( 10/13 A continui o più )

Ad esempio dei modelli come i Toshiba K2607 o gli ST W20NC50 possono essere una buona scelta, essendo ben dimensionati e progettati per questo genere di utilizzi. Come già detto se lo stadio pilota è stato danneggiato pesantemente, con molta probabilità saranno saltati anche il ponte di diodi, il termistore PTC, i condensatori del filtro EMI e il filtro stesso, oltre al fusibile bruciato.

Guasti comuni delle sezioni di feedback, controllo e raffreddamento

Ulteriori guasti che possono presentarsi all'interno di alimentatore switching sono quelli legati al malfunzionamento degli circuiti integrati dedicati alla gestione dell'alimentatore stesso. Questi componenti infatti amministrano le temporizzazioni di pilotaggio della sezione PWM, regolano la potenza in uscita a secondo del carico e proteggono l'alimentatore da sovraccarichi, sovracorrenti o cortocircuiti. Vien da se che se uno di questi dispositivi non lavora correttamente, l'alimentatore presenterà un funzionamento instabile,oltre alla concreta possibilità di non funzionare affatto. Parlando per esperienza personale pochissime volte ho riparato un alimentatore ATX intervenendo su questi componenti e, le poche volte che l'ho fatto, ho constatato che questi integrati sono morti a seguito del guasto dei componenti sopra citati. La maggioranza degli alimentatori che si trovano in commercio utilizzano circuiti integrati come il KA7500B ( progettato da Samsung, ma ampiamente clonato da molte altre case quali Fairchild, Mospec, Daewoo ecc...), l'SG6105DZ ( che spesso si trova nei Tecnoware serie FAL ) oppure il classico TL494.

Prendete quindi in considerazione la verifica di tali dispositivi dopo aver controllato bene il funzionamento del resto dell'alimentatore. I sintomi più comuni possono essere:

-impossibilità ad avviare l'alimentatore, sebbene questo stia erogando la 5VSB -spegnimento dell'alimentatore dopo pochi secondi dall'avvio, anche se caricato in maniera minima -spegnimento dell'alimentatore sotto un carico intensivo -tensioni erogate completamente fuori i valori tollerabili ( ad esempio 20V al posto di 12V ).

Sebbene l'usura dei componenti attivi dell'alimentatore sia la maggior responsabile dei decessi di tali apparecchi, un insufficiente o assente raffreddamento provocherà un forte stress termico alle componenti dei PSU. Ad esempio quindi la bruciatura di un doppio diodo potrebbe essere stato causata da un raffreddamento non corretto. I dispositivi che per eccellenza si occupano del raffreddamento dei componenti elettronici sono i comuni dissipatori in alluminio, che però devono lavorare insieme a delle ventole per il riflusso dell'aria calda all'interno del contenitore dell'alimentatore. Col tempo però le polveri più fini non solo si depositano fra le alette dei dissipatori ma, cosa molto più grave, sporcano le pale delle ventole che diventano così meno efficienti e più rumorose, fino al blocco completo delle ventole, con tutti i danni che ne derivano. Per questa motivazione, ogni qualvolta che aprite un alimentatore, verificate subito le condizioni di ventole e dissipatori. Non rimontate un alimentatore appena riparato se non siete sicuri del funzionamento efficiente dei dispositivi di raffreddamento. Se le ventole sono molto sporche procedete ad una minuziosa pulizia delle

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pale e del corpo plastico della ventola.Nel caso in cui questa, dopo la pulizia, presentasse ancora un movimento del rotore impacciato, procedete alla rimozione della etichetta a tergo della ventola, per avere cosi accesso al rotore, dove andrete a mettere un buon lubrificante, per eliminare l'attrito residuo. La stessa cosa può essere fatta anche per ventole rumorose ma abbastanza pulite. Se la pulizia della ventola non ha dato i risultati sperati bene...sostituitela con una sicuramente funzionante.

I guasti delle ventole di raffreddamento non sempre sono imputabili alla polvere.Infatti in PSU che regolano la velocità della ventola in relazione alla temperatura dei dissipatori, si possono guastare i circuiti addetti al regolaggio. Questi spesso sono composti da una manciata di transistor con package TO92 e da un termistore NTC ( o anche PTC, a seconda della implementazione usata ) applicato tramite un collante ad uno dei dissipatori ritenuto più "bollente". Vien da se che il malfunzionamento di tali sezioni bloccano il regolare funzionamento della ventola, con tutti i rischi annessi. Cercate quindi di trovare quale dei componenti si sia guastato ( quasi certamente i bjt ) e sostituitelo. Se la ventola continua a non girare, provvedete ad attaccarla direttamente alla 12V destinata alle periferiche del PC.In questo modo il funzionamento sarà sicuro, ma probabilmente più rumoroso.

Altre aggiunte le farò in seguito...__________________

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Mendocino89

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30-01-2010, 00:19   #2

Mendocino89 Senior Member 

 Iscritto dal: May 2007Città: Provincia di Catania Occupazione: Riparatore/assemblatore PC.Messaggi: 1588

APPENDICI, CONSIGLI E METODOLOGIE DI TEST

APPENDICI, CONSIGLI E METODOLOGIE DI TEST

1.LO STANDARD ATX: CONNETTORI, CODICE COLORI E FUNZIONI LOGICHE

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L'immagine di cui sopra illustra la struttura interna dei 3 principali connettori di un alimentatore ATX.Nello specifico la parte A, composta da 20 Pin, è quella più importante poichè oltre a fornire tutte le tensioni di alimentazione necessarie alla motherboard, contiene anche i segnali di controllo dell'alimentatore.Ogni colore rappresenta univocamente una tensione o una funzione:

Rosso: +5 VoltGiallo: +12 VoltArancio: +3.3 VoltNero: Negativo comuneBianco: -5 VoltBlu: -12 VoltViola: +5VSBGrigio: Power GoodVerde: Power On

Power On: E' utilizzato nel sistema ATX per permettere alla motherboard di avviare la sezione di potenza dell'alimentatore.La scheda madre porterà a massa questo segnale, e automaticamente l'integrato di controllo avvierà lo switch principale.

Power Good: E' un segnale TTL compatibile ( 0-5V ) che indica alla scheda madre se è possibile inizializzare la CPU e tutte le altre periferiche.In pratica il solito integrato di controllo del PSU fin quando le tensioni in uscita non sono perfettamente stabili e corrette, mantiene questo segnale a livello basso, forzando quindi la CPU in RESET.Quandole tensioni del PSU sono stabili e ai valori giusti, il Power Good viene portato a livello alto, permettendo l'inizializzazione della CPU.

+5VSB: Ovvero +5 Volt Stand By è quella tensione prodotta da uno switch secondario del PSU, che alimenta i circuiti di avvio della scheda madre e periferiche come mouse e tastiera (qualora permesso dalla scheda madre e dal setup dei jumpers).

Il connettore 2 rappresenta una aggiunta a quello principale a 20 Pin.La sua introduzione avvenuta con l'aggiornamento allo standando ATX 2.0, è figlia dei sempre piu alti requisiti in corrente dei moderni PC.

Infine il connettore 3, introdotto con lo standard ATX 1.1, ha il compito di alimentare la sezione PWM della CPU.La sua introduzione è stata la conseguenza dei vertiginosi aumenti di

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assorbimento delle moderne CPU, che arrivano a richiedere al giorno d'oggi anche 150W.

2.CONTENITORI PER SEMICONDUTTORI PIU' USATI

Di seguito riporto le illustrazioni dei package più utilizzati per i semiconduttori di potenza o controllo.

TO220

E' in assoluto il package più comune negli alimentatori ATX, specialmente in quelli di scarsa potenza.Viene utilizzato indifferentemente per Bjt, Mosfet, doppi diodi o regolatori di tensione.A livello costruttivo è composto da un corpo plastico-ceramico nel quale è incastonato il semiconduttore stesso e da una parte posteriore piatta metallica, che permette una superiore dissipazione termica.In dipendenza del tipo di semiconduttore l'aletta di raffreddamento corrisponde a:-Collettore nel caso di un Bjt;-Drain nel caso di un Mosfet;-Giunzione dei catodi nel caso di un doppio diodo;-Negativo nel caso di un regolatore di tensione.

TO220FP

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Come suggerisce il nome stesso è una variante del TO220 classico.La differenza sta nell'assenza dell'aletta di raffreddamento metallica.La dissipazione termica avverrà quindi attraverso contatto diretto fra dissipatore e package.Spesso è possibile trovare interposta fra le due superfici un leggero strato di pasta siliconica.

TO247

Contenente gli stessi tipi di semiconduttori del TO220, differisce da quest'ultimo per la maggior capacità di dissipazione termica.Vien da sè che i dispositivi che può contenere supportano potenze maggiori.A livello costruttivo si piazza fra un TO220 e un TO220FP.Infatti non esiste una vera e propria aletta di raffreddamento, ma una superficie metallica che è a diretto contatto con la parte più "calda e sollecitata termicamente" del chip in esso contenuto.In ogni caso è possibile trovare moltissime varianti, con nomi più o meno differenti e package lievemente differenti, che assolvono comunque gli stessi compiti a parità di sigla.

DIP16

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In questo caso si tratta di un package completamente differente.La sua struttura è rettangolare e perfettamente simmetrica.La comunicazione con il mondo esterno avviene con 16 pin disposti in serie nei suoi lati più lunghi.Il contenitore è al solito composto da un materiale plastico-ceramico, senza la presenza di una superficie metallica per la dissipazione diretta.In termini pratici esso contiene dispositivi di controllo che dissipano pochissimo calore.Un esempio è il controller PWM KA7500B o il corrispondente TL494.

DIP8

Costruttivamente identico al DIP16 si contraddistingue da esso per il minor numero di contatti, in questo caso 8.E' possibile trovarlo impiegato in componenti quali l'LM393, che svolge le funzioni di Power Good e sensing.

TO92

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Di dimensioni molto minute ha una forma che ricorda vagamente i TOP2##.Viene impiegato per contenere la maggior parte dei casi bjt di bassa potenza, ma può anche contenere regolatori di tensione, oscillatori ecc..

TO3

E' quasi impossibile trovarlo in un alimentatore ATX, ma per completezza ho deciso di inserirlo.Come si può notare è composto da una base piatta e di forma ellittica, sopra la quale è saldato un piccolo cilindro contenente il pezzo di silicio.Dalla base ellittica sporgono due contatti isolati elettricamente dalla restante superficie che nel caso di un bjt corrispondono a base ed emettitore.Il contatto del collettore è quindi tutto il package metallico.

3.LINK AI DATASHEET DEI COMPONENTI PIU' COMUNI

Doppi Diodi:STPS3045CW LINKSBL3040PT LINKSBL3045PT LINKFEP16DT LINKUF1602CT LINK

Page 28: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

S10C45C LINKS16C45C LINKS20C45C LINKMBR1545CT LINKSB2040CT LINKSTPS2045CT LINKBYQ28E LINKBYV42E LINKMUR2020CT LINK.

Bjt2SC2625 LINK2SC4105 LINK2SC4106 LINK2SC4242 LINK2SC5027 LINK2SC5763 LINK13007 Series LINK13009 Series LINK

Mosfet2SK2607 LINKSTW20NC50 LINK

Controller PWM e comparatoriKA7500B LINKTL494 LINKSG6105DZ LINKLM339 LINKLM393 LINK

################################################################

Punti rimanenti:-link a semplici schemi di alimentatori ATX-link a guide tecniche riguardanti il funzionamento degli alimentatori AT & ATX-semplice metodologia di test di un alimentatore riparato__________________

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30-01-2010, 00:20   #3

Mendocino89 Senior Member 

Guasti comuni

LISTA DEI GUASTI COMUNI

Page 29: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

 Iscritto dal: May 2007Città: Provincia di Catania Occupazione: Riparatore/assemblatore PC.Messaggi: 1588

Qui di seguito riporto un elenco completo dei guasti che ho riscontrato fino ad oggi e che sono riuscito a risolvere.

L'alimentatore non parte(o stenta) a PC spento si sente un fischio provenire da esso.

Se il fischio si presenta a PC spento, e quindi quano l'alimentatore deve erogare la sola 5VSB, vien da se che il problema si trova proprio in questa linea di alimentazione.In questi casi, aprendo l'alimentatore, è facile trovare i condensatori del secondario della 5VSB ringonfi o scoppiati.Questo causa il fischio, poichè il condensatore non solo non sta adempiendo al suo compito, ma allo stesso tempo si sta comportando da carico, poichè si trova in dispersione.Normalmente la sostituzione del condensatore (ce ne potrebbe essere anche piu di uno, sia chiaro) risolve il problema, e avendo cura di inserire un ricambio con una tensione massima maggiore si previene il risorgere del problema a breve termine.

L'alimentatore stenta a partire con un carico normale, e con un carico minimo parte ma si sente "friggere" dal suo interno.

In questo caso il problema si sposta dalla 5VSB, che starà sicuramente funzionando (in quanto senza 5VSB l'alimentatore non partirebbe del tutto) alle linee delle tensioni principali.Ovviamente il problema è da ricercare nel secondario, e quasi sempre è causato da 1 o piu condensatori rigonfi o esplosi.Infatti quando il carico sull'alimentatore è minimo, il malfunzionamento dei condensatori non implica del tutto l'accensione del PSU, che emette un rumore simile alla "frittura" di qualcosa.Quando invece il carico diventa importante l'alimentatore va in sovraccarico e quindi si spegne immediatamente.Abbiate l'accortezza di sostituire i condensatori con altri nuovi che abbiano una temperatura di lavoro fino a 105°C e magari, se permesso dal PCB, una capacità lievemente maggiore nel caso i condensatori originari siano sottodimensionati.

L'alimentatore all'accensione emette un brevissimo fischio e si spegne immediatamente, indipendentemente dal carico.

In questo caso il guasto si sposta dai condensatori (che potrebbero essere comunque rigonfi) a qualche altro componente, quali ad esempio i doppi diodi.Normalmente il problema è provocato proprio dai doppi diodi, che a causa dell'usura vanno letteralmente in cortocircuito, mandando in protezione l'alimentatore.Vi basterà estrarre l'aletta di raffreddamento che li contiene e verificarli ad uno ad uno.Probabilmente troverete mezzo diodo in corto circuito, che andrà chiaramente sostituito, ove permesso dal PCB, con uno in grado di sostenere correnti maggiori.Una ulteriore verifica della zona adiacente ai doppi diodi vi permetterà di

Page 30: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

trovare eventuali altri componenti guasti.Nel caso i doppi diodi siano perfettamente funzionanti la cosa si complica un pochino.Una approfondita ispezione potrebbe farvi trovare diodi semplici del tutto distrutti, resistenze carbonizzate o transistor di piccole dimensioni in corto.Sostituite tutto quello che risulta essere guasto e procedete alla prova di funzionamento.

L'alimentatore sembra funzionare correttamente, ma quando sottoposto a carichi molto impegnativi si spegne.

Sebbene capiti relativamente spesso uno scenario del genere, raramente la colpa è imputabile ad un malfunzionamento, in senso stretto, dell'alimentatore.Mi sembra quasi scontato che in questi casi la prima cosa da verificare sia che la potenza di targa del PSU sia coerente alle richieste energetiche di tutte le periferiche del PC a pieno carico.Quando siete certi che il problema è dovuto certamente ad un guasto al vostro alimentatore proseguite alla sua apertura.Se una semplice ispezione visiva non vi suggerisce proprio nulla, le uniche due cose che potete fare sono:

-sostituire i condensatori del primario che potrebbero essere semi esauriti cedendo ai picchi di assorbimento del vostro sistema.Nel caso la capacità di questi sia inferiore ai 330uF è bene sostituirli con dei corrispondenti di 470 o 560 uF, che sicuramente sono piu tolleranti a carichi improvvisi.

-sostituire il controller PWM e la cella RC adiacente, che ha il compito di stabilire la frequenza di funzionamento dello switch principale, nel caso in cui i punto precedente non ha sortito effetti.Raramente però capita di dover ricorrere ad una soluzione cosi drastica...

L'alimentatore non da segni di vista e il fusibile risulta interrotto.

Innanzitutto non fate la sciocchezza di sostituire il fusibile senza risolvere la causa della sua interruzione.Se questo è saltato c'è sicuramente un motivo, e quindi la sua sostituzione vi farebbe sprecare tempo e un fusibile in più.Ci troviamo di fronte ad un guasto di entità piu grave, in quanto il problema coinvolge indubbiamente il primario.Con ciò vi ribadisco che questo genere di interventi è assolutamente sconsigliato a persone senza una piu che buona conoscenza di elettronica.Bene! In primis estraete l'aletta di raffreddamento dei bjt e verificate questi ultimi.Quasi certamente uno o più risulterà del tutto guasto.Ebbene, la mera sostituzione del bjt non sempre porta alla risoluzione del problema.Infatti, normalmente, il bjt guastandosi porta con sè all'altro mondo anche la relativa resistenza di base (di piccolo taglio, dai 10 ai 47ohm di solito) che risulterà interrotta e alcuni componenti che vi gravitano attorno.Per quanto riguarda il ricambio del bjt vi elenco alcune semplici regole da seguire:

-non necessariamente il transistor da sostutuire deve essere identico a

Page 31: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

quello guasto.

-il ricambio deve sopportare una corrente di forward uguale o superiore a quella del componente guasto

-il ricambio deve sopportare una Vce e Vbe uguale o leggermente superiore a quella del componente guasto

-il ricambio deve avere la stessa piedinatura, normalmente BCE, del componente guasto

-il ricambio deve avere un package quasi identico a quello da sostituire, e comunque deve essere compatibile con le piazzole del PCB e con l'aletta di raffreddamento(distanza fra pcb e foro di fissaggio).

Alcuni esempi ?

-> 2SC4242 sostituibile con MJE13007 o 2SC4106 o MJE13009 (con package TO220) e viceversa.

-> 2SC2625 sostituibile con MJE13007 o 2SC2626 o MJE13009 (con package TO247) e viceversa.

Abbiate cura di interporre un pad termoconduttivo fra package e transistor oltre al distanziale della vite di fissaggio, per evitare un bel botto all'accensione o di restare folgorati toccando lo chassis dell'alimentatore...Ma non è finita!Di solito il cortocircuito creato dai transistor in punto di morte causa:-gussto del ponte di graetz o diodi nel caso di una versione a componenti discreti-guasto della resistenza NTC-interruzione del filtro EMI-possibile logorio dei condensatori di grosso taglio-guasto dei condensatori CY e CX del filtro EMI.

Non è escluso inoltre il guasto del controller PWM (raro ma possibile..).

In aggiornamento...__________________

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10-02-2010, 13:34   #4

Mendocino89 Senior Member 

Thread aggiornato con la sezione riguardante i guasti comuni e relativa riparazione.__________________

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 Iscritto dal: May 2007Città: Provincia di Catania Occupazione: Riparatore/assemblatore PC.Messaggi: 1588

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11-02-2010, 17:30   #5

Tesla89 Member 

 Iscritto dal: Jul 2009Città: RomaMessaggi: 278

Complimenti per la guida...è da tempo che cerco qualcuno che mi aiuti con questo problema...

ho un muletto con seguete sistema:Pentium 4 3,00 ghzAsrock p4i65gv2 gb ram 400mhznvidia 5200fx 128 mbcreative sound blastermaxtor 250gbali da 300w

Ho sostituito l'alimentatore con un enermax liberty 500w il computer si avvia tranquillamente ma appena collego una periferica alle porte usb della scheda madre il pc si spegne di botto...sai aiutarmi?__________________i7 975EE - CM Stacker 831 - RAMPAGE ii EXTREME - OCZ Platinum 12Gb 1600Mhz - WD Velociraptor 300Gb - Asus GTX295 - CM 1250W - Sony BDU-X10S - LG GGW-H20L - Asus MK241H 24"

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11-02-2010, 18:19   #6

Mendocino89 Senior Member 

Prima di tutto direi che ti sarebbe convenuto aprire un thread apposito nella sezione schede madri.Comunque...servirebbero maggiori informazioni quali:-il problema si è manifestato solo dopo la sostituzione dell'alimentatore ?-hai porte USB frontali nel case ? Il problema si verifica anche con queste ?-perchè hai sostituito l'alimentatore vecchio ?

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 Iscritto dal: May 2007Città: Provincia di Catania Occupazione: Riparatore/assemblatore PC.Messaggi: 1588

Bisogna inoltre capire se il problema è di tipo logico o fisico..mi spiego meglio:

se il problema è di tipo logico questo non dipende dall'alimentatore, ma bensi dal controller USB che potrebbe andare in errore appena parte un link USB.Per verificare ciò potresti fare la prova a inserire una semplice prolunga vuota ad una delle porte USB.Se facendo ciò il PC non si spegne probabilmente il sothbridge è guasto.

Al contrario, nel caso in cui il PC si spegne questo indicherebbe un problema di tipo fisico, poichè inserendo una semplice prolunga non si attiva nessun link USB.

Fammi sapere...al limite segnala il tuo post nella sezione Schede madri e Processori per avere ulteriore supporto.__________________

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12-02-2010, 11:24   #7

Tesla89 Member 

 Iscritto dal: Jul 2009Città: RomaMessaggi: 278

Quote:

Originariamente inviato da Mendocino89 Prima di tutto direi che ti sarebbe convenuto aprire un thread apposito nella sezione schede madri.Comunque...servirebbero maggiori informazioni quali:-il problema si è manifestato solo dopo la sostituzione dell'alimentatore ?-hai porte USB frontali nel case ? Il problema si verifica anche con queste ?-perchè hai sostituito l'alimentatore vecchio ?

Bisogna inoltre capire se il problema è di tipo logico o fisico..mi spiego meglio:

se il problema è di tipo logico questo non dipende dall'alimentatore, ma bensi dal controller USB che potrebbe andare in errore appena parte un link USB.Per verificare ciò potresti fare la prova a inserire una semplice prolunga vuota ad una delle porte USB.Se facendo ciò il PC non si spegne probabilmente il sothbridge è guasto.

Al contrario, nel caso in cui il PC si spegne questo indicherebbe un problema di tipo fisico, poichè inserendo una semplice prolunga non si attiva nessun link USB.

Fammi sapere...al limite segnala il tuo post nella sezione Schede madri e Processori per avere ulteriore supporto.

Un thread già l'avevo aperto nella sezione alimentatori ma senza alcun

Page 34: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

risultato... Il problema cmq deriva solamente dall'alimentatore in quanto se monto quello vecchio tutto funziona alla perfezione solo quando monto l'enermax mi da questo problema... L'alimentatore l'ho volevo sostituire un po per il rumore che faceva il vecchio un po per sfizio.Inoltre sono sicuro che sia l'alimentatore enermax a ad avere problemi perchè l'ho provato anche sul pc di un mio amico con il risultato che a lui neanche gli si accendeva.__________________i7 975EE - CM Stacker 831 - RAMPAGE ii EXTREME - OCZ Platinum 12Gb 1600Mhz - WD Velociraptor 300Gb - Asus GTX295 - CM 1250W - Sony BDU-X10S - LG GGW-H20L - Asus MK241H 24"

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14-02-2010, 21:14   #8

asghan Senior Member 

 Iscritto dal: May 2001Messaggi: 972

ciao

dopo aver sostituito il diodo schottky, l'alimentatore atx a ripreso a funzionare...

purtroppo non avendolo trovato identico ne ho messo un altro (spero

equivalente)

in pratica ho sostituito un "S30D40C" con un "SBL1640PT" ma non credo sia perfettamente compatibile' (troppo piccolo) volevo chiederti un parere, grazie

http://pdf1.alldatasheet.com/datashe...C/S30D40C.html

http://pdf1.alldatasheet.com/datashe...SBL1640PT.html__________________

-->Fai partecipare il tuo sito al Webstrike contro i brevetti software<--Ecco cosa succederebbe se passasse la legge sui brevetti software

www.antidigitaldivide.org http://hardware4linux.info/

Ultima modifica di asghan : 14-02-2010 alle 21:27.

 

asghan

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15-02-2010, 09:22   #9

Mendocino89 Senior Member 

Quote:

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 Iscritto dal: May 2007Città: Provincia di Catania Occupazione: Riparatore/assemblatore PC.Messaggi: 1588

Originariamente inviato da asghan ciao

dopo aver sostituito il diodo schottky, l'alimentatore atx a ripreso a funzionare...

purtroppo non avendolo trovato identico ne ho messo un altro (spero

equivalente)

in pratica ho sostituito un "S30D40C" con un "SBL1640PT" ma non credo sia perfettamente compatibile' (troppo piccolo) volevo chiederti un parere, grazie

http://pdf1.alldatasheet.com/datashe...C/S30D40C.html

http://pdf1.alldatasheet.com/datashe...SBL1640PT.html

Ciao....allora: hai sostituito un doppio diodo da 30A 40V con uno da 16A 40V...Ora basta riflettere un'attimo:Se il progettista ha inserito un doppio diodo con quella portata vuol dire che il trasformatore switching è in grado di erogare tale corrente.

Supponendo che il carico richiesto su quella linea sia ben maggiore dei 16A che il nuovo doppio diodo è in grado di erogare vien da se che a breve l'alimentatore si guasterà nuovamente (ovviamente considerando che quest'ultimo venga caricato adeguatamente).

Il mio consiglio è di sostituire nuovamente il diodo con un:

ST Microelectronics STPS3045CW.

Questo è in grado di erogare 30A e di lavorare a una tensione di 45V.

Inoltre, a scopo informativo, ti faccio notare una cosa:

l'SBL1640PT ha una caduta di tensione ai capi di ogni diodo non trascurabile, al contrario dell'STPS3045CW che minimizza questo problema.Sostanzialmente la caduta di tensione ai capi del diodo sortisce 2 effetti collaterali che sono:

-abbassamento della tensione in uscita di qualche centinaio di mV;-maggiore dissipazione termica da parte del doppio diodo, e quindi un aumento di temperatura all'interno dell'alimentatore stesso.

Spero di essere stato chiaro.Bye!__________________

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Mendocino89

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15-02-2010, 17:25   #10

asghan Senior Member 

 Iscritto dal: May 2001Messaggi: 972

Quote:

Originariamente inviato da Mendocino89 Ciao....allora: hai sostituito un doppio diodo da 30A 40V con uno da 16A 40V...Ora basta riflettere un'attimo:Se il progettista ha inserito un doppio diodo con quella portata vuol dire che il trasformatore switching è in grado di erogare tale corrente.

Supponendo che il carico richiesto su quella linea sia ben maggiore dei 16A che il nuovo doppio diodo è in grado di erogare vien da se che a breve l'alimentatore si guasterà nuovamente (ovviamente considerando che quest'ultimo venga caricato adeguatamente).

Il mio consiglio è di sostituire nuovamente il diodo con un:

ST Microelectronics STPS3045CW.

Questo è in grado di erogare 30A e di lavorare a una tensione di 45V.

Inoltre, a scopo informativo, ti faccio notare una cosa:

l'SBL1640PT ha una caduta di tensione ai capi di ogni diodo non trascurabile, al contrario dell'STPS3045CW che minimizza questo problema.Sostanzialmente la caduta di tensione ai capi del diodo sortisce 2 effetti collaterali che sono:

-abbassamento della tensione in uscita di qualche centinaio di mV;-maggiore dissipazione termica da parte del doppio diodo, e quindi un aumento di temperatura all'interno dell'alimentatore stesso.

Spero di essere stato chiaro.Bye!

ciao

hai ragione , ... pero volevo almeno verificare se il problema era solo quello ed ho preso l'unico che avevo a disposizione

purtroppo ormai non riesco piu a trovare niente perche i negozi che conoscevo non vendono piu componenti elettronici (si limitano a svuotare il magazzino )

mi hanno proposto questo "STPS30L40CW" mi è sembrato simile a quello che

mi hai consigliato, posso fidarmi ,

http://www.alldatasheet.com/datashee...PS30L40CW.html

grazie__________________

-->Fai partecipare il tuo sito al Webstrike contro i brevetti software<--Ecco cosa succederebbe se passasse la legge sui brevetti software

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asghan

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15-02-2010, 17:29   #11

nicolait Senior Member Iscritto dal: Oct 2009Messaggi: 1052

Quote:

Originariamente inviato da Mendocino89 Sostanzialmente la caduta di tensione ai capi del diodo sortisce 2 effetti collaterali che sono:

-abbassamento della tensione in uscita di qualche centinaio di mV;-maggiore dissipazione termica da parte del doppio diodo, e quindi un aumento di temperatura all'interno dell'alimentatore stesso.

Non si abbassa la tensione di uscita: il sensing è a valle del diodo e qundi compensa qualsiasi caduta di tensione eventualmente introdotta dal diodo.

 

nicolait

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15-02-2010, 20:28   #12

Mendocino89 Senior Member 

 Iscritto dal: May 2007Città: Provincia di Catania Occupazione: Riparatore/assemblatore PC.Messaggi: 1588

Quote:

Originariamente inviato da nicolait Non si abbassa la tensione di uscita: il sensing è a valle del diodo e qundi compensa qualsiasi caduta di tensione eventualmente introdotta dal diodo.

Si certo, ma non dimenticare che prima ancora del sensing c'è il solenoide di crossregolazione.Il controller PWM si limita a modificare il duty-cicle del segnale di controllo al fine di regolarizzare la 12V, ma questo comporta una modifica indesiderata anche alla 5V ed eventualmente alla 3.3V, proprio per la presenza del solenoide.

Spessissimo ho avuto per le mani alimentatori con i 12 troppo bassi e con la 5V troppo alta a causa di doppi diodi con una caduta di tensione in forward troppo ampia.La loro sostituzione ha riportato tutte le tensioni al loro posto...

@ asghan

Quel componente va benissimo...l'unica accortezza è quella di ordinare la versione con il package TO-247.

Page 38: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

Bye!__________________

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GUIDA RAPIDA ALLA MANUTENZIONE DEL PC

Guida a cura di: www.bottaonline.net

Quì tratteremo la manutenzione, aggiornamento e tutto ciò che ci richiede il nostro pc affinchè funzioni al meglio delle proprie prestazioni.

Vedremo come sostituire una scheda sia video che sonora, installare un lettore dvd, un masterizzatore, un modem, sostituire la scheda madre completa di

processore e tanto altro ancora.

Cominciamo con il conoscere l'interno del nostro computer che lasciando a parte le dimensioni o forma del contenitore chiamato "desktop"per la versione da scivania

o "minitower o tower"per la versione da appoggiare a terra  restano sostanzialmente inalterate.

Innanzitutto la scheda più grossa dove confluiscono praticamente tutte le altre periferiche è chiamata scheda madre o motherboard.

Le periferiche che fanno capo alla motherboard chiunque esse siano vengono chiamate più genericamente "hardware".

Nella fotografia che segue sono evidenziate i due tipi di slot dove si andranno ad inserire i vari tipi di scheda (video, audio, modem, etc...).

La quasi totalità delle schede usa il primo tipo di colore bianco in quanto il secondo tipo è ormai scomparso da quasi tutte le schede madri essendo ormai usato solo

per schede di vecchia generazione e non più in produzione.  

 

Page 39: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

 

Con la tecnologia dei nostri giorni e con l'ausilio di determinati tipi di schede possiamo trasformare il nostro pc in una miriade di applicazioni, cosa che anni fà

neanche lo si immaginava lontanamente.

Mediante una scheda di acquisizione il nostro pc diventa uno studio di registrazione e montaggi, trasformando i nostri filmini fatti con telecamera

analogica o digitale in veri e propri filmati corredati di colonne sonore, dissolvenze varie ed effetti fantastici che non hanno nulla a che invidiare a quelli visti in tv.

Possiamo anche vedere sempre con l'ausilio di altre schede la tv sul nostro computer ed ascoltare i programmi radio.

 

Cosa importante per il funzionamento sono le memorie ram (random acces memory) installate anche loro sulla motherboard.

Oggi praticamente le più usate per la stragrande maggioranza dei casi sino quelle di tipo "ddr" e le "dimm", anche se le prime stanno avendo il sopravvento.

Ormai con i programmi attualmente in uso la quantità minima di memoria consigliata è di 128 Mb.

Su ogni manuale di qualsiasi motherboard viene riportato il modello di memoria da installare che essendo state testate offrono le migliori prestazioni.

 

 

Mentre tempo fà le schede video venivano montate su un qualsiasi supporto PCI

Page 40: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

negli ultimi anni hanno avuto il sopravvento le schede video "AGP" 2x, 4x, che offrono migliori prestazioni sopratutto con programmi che sfruttano a pieno le

proprie potenzialità.  

 

Il componente pricipale di un computer e che viene definito il motore dello stesso è il "processore" ossia quel componente attraverso cui passano tutti i dati ed allo

stesso tempo vengono elaborati.

Altro componente importante per il buon funzionamento del processore è la ventola di raffreddamento che evita surriscaldamenti e blocchi indesiderati del

sistema.

Attualmente i processori più comunementi usati sono quelli della serie Athlon prodotti da AMD ed i Pentium prodotti da Intel.

Sia AMD che Intel hanno poi anche altri tipi di processori più econimici per chi magari non vuole spendere grandi cifre senza però rinunciare alla qualità.

Nelle fotografie che seguono si vedono alcuni tipi di processori con relativa ventola di raffreddamento, ed il lato piedinatura di uno di essi.

 

Page 41: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

 

Quando con il nostro computer facciamo qualsiasi tipo di operazione i dati vengono scritti ed archiviati per essere sempre disponibili in una memoria di massa

chiamata hard-disk con capacità che partono da 20 Giga-byte in avanti, mentre anni fà la capacità degli stessi era di alcune decine di Mega-byte essendo i

programmi molto più limitati.

Altro supporto dove vengono archiviati i dati è il cd-r o cd-rw che usati con un masterizzatore permette di archiviare dati e informazioni.

Un vantaggio del cd-rw è la proprietà di essere scritto e riscritto per diverse volte mentre il primo una volta scritto si può usare solo come fonte di lettura.

In accopiata al masterizzatore troviamo spesso e volentieri anche il lettore di cd-rom che permette però la sola lettura dei dischi.

Attualmente i masterizzatori hanno raggiunto velocità elevate che permettono di copiare un disco contenente 700 Mb o più di programmi o altro in appena 2-3

minuti.

Si può dire che questi tipi di lettori appena descritti stanno avendo il sopravvento sul glorioso lettore di floppy-disk che data la limitata quantità di spazio disponibile

stà ormai andando in disuso.

 

Mentre alcuni anni fà la dotazione di un computer si limitava ad hard-disk, lettore floppy e solo raramente lettore cd-rom oggi anche nei computer più economici

troviamo, scheda video separata (mentre prima spesso e volentieri era integrata nella motherboard),scheda audio, masterizzatore, doppio hard-disk ed altre

periferiche che contribuiscono ad aumentare l'assorbimento di corrente.

Proprio per questo in fase di assemblaggio di un Pc non bisogna fare economia sulla scelta dell'alimentatore che dato l'esiguo costo conviene sempre

sovradimensionarlo all'effettivo uso acquistandone uno con uscita minima di 300 watt che coprirebbe future modifiche di hardware che si rendessero neccessarie.

 

Page 42: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

 

Abbiamo descritto in maniera molto grossolana ciò che troviamo all'interno del nostro computer e visto più o meno i vari componenti.

Nelle pagine che seguono verrà descritto in maniera più dettagliata come fare per aggiornarlo, sostituire schede, aggiungere memoria, installare programmi o periferiche e tanti trucchetti molto utili per il buon funzionamento di tutto il

sistema.    

Page 43: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

Formattare il disco fisso

Page 44: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

.

Formattare il disco fisso del computer è un'operazione da fare quando ci sono dei problemi irrisolvibili ad esempio se si viene infettato da un virus oppure quando si hanno dei grossi problemi al sistema operativo che possono provocare errori in continuazione e un rallentamento nell'esecuzione dei programmi, in queste circostanze è necessario formattare il disco fisso facendo attenzione a non provocare danni al computer.

Vediamo insieme quali operazioni compiere per formattare un Hard Disk di un Pc e installare il sistema operativo Windows 98.

Prima di tutto accertarsi di avere a disposizione tutti i driver (i driver sono programmi che fanno funzionare le periferiche cioè stampante, scanner ecc. e si trovano sui cd-rom o floppy i quali vengono distribuiti vicino all'acquisto di un componente hardware), quindi se non si hanno a disposizione i driver è meglio prima procurarseli magari scaricandoli da internet andando sul sito del costruttore.

La seconda cosa da fare è creare un disco di ripristino che ci permette di formattare, windows lo crea in automatico, basta andare in Risorse del computer - Pannello di controllo - Installazione applicazioni e scegliere Disco di ripristino

 A questo punto inserire un disco floppy nell'unità e scegliere Crea disco, finito la copia del disco di ripristino controllare che sul floppy ci siano tutti i file, conservare il floppy per le future formattazioni o per eventuali problemi alla partenza di

Page 45: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

windows. 

Creato il disco di ripristino si può cominciare a formattare il disco fisso, però prima accertarsi che il computer quando viene avviato vada a leggere l'unità floppy facendo così:

Risorse del computer - Pannello di controllo - Sistema - scegliere la scheda Prestazioni

fare clic sul tasto File system e alla schermata successiva scegliere la scheda Disco floppy 

Page 46: Riparare La Motherboard Spendendo 15 Euro

e assicurasi che ci sia il segno di spunta su Ricerca nuove unità floppy ad ogni avvio del computer. 

Ora iniziamo a formattare il disco seguendo questi passi:   - inserire il CD-ROM di Windows nell'unità  - inserire il disco di ripristino appena creato " floppy"  - riavviare il computer  il sistema inizierà a leggere dal floppy e nella schermata che esce subito dopo scegliere la seconde opzione cioè Avvia computer con supporto Cd-Rom e premere invio.  Attendere le operazioni e alla fine uscirà:

A:\> 

A fianco digitare la formula FORMAT C: in questo modo;

A:\> format c: 

Premere invio e il computer ci avvisa dicendo che tutti i dati sul disco rigido andranno persi confermiamo digitando la lettera S e premendo invio.

La formattazione può durare 15 - 20 minuti circa dipende dal tipo di computer e alla fine abbiamo il disco fisso come nuovo.

Quando è finita la formattazione si deve procedere ad installare il sistema operativo che si trova sul Cd-Rom che già abbiamo inserito, entrare nell'unità digitando E (che sarebbe il cd-rom perché l'unità D è diventata virtuale), quindi digitare E premere invio apparirà:

E:\>

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A fianco digitare setup così;

E:\> setup 

N.B. le lettere delle unità riportate sopra possono cambiare a secondo di quanti dischi si hanno installati, sopra è stato preso in considerazione un computer che ha come unità A,C,D cioè Floppy Disk - Hard Disk - Cd-Rom.

A questo punto partirà l'installazione di windows sul disco fisso.

Quando il sistema operativo è installato procedere con i driver per permettere al pc di riconoscere tutte le periferiche, scheda video - scheda audio - modem - stampante - scanner web-cam ecc. La formattazione così è completa. Alla fine si noterà un sistema più stabile e veloce.

Articolo a cura di: http://www.tutorialpc.it/  

Guida al partizionamento di un HD con Win9x

Uso di FDISK - Guida al partizionamento di un HD con Win9xScritta da Egidio "Infinity" Pignatelli il 13-02-1999

Un disco fisso, o Hard Disk (HD), e' l'unita' di memoria di massa piu' importante di un computer, ed e' una sorta di serbatoio al cui interno vengono memorizzati dati e programmi.Prima di essere utilizzato, pero', un disco fisso va partizionato e formattato. Vediamo come.PARTIZIONARE un HD significa suddividere la capacita' di cui dispone.Per fare un parallelo, "partizionare" un armadio significa suddividerlo in ante e ripiani.Nel caso degli HD, queste ante si chiamano "partizioni" o "volumi", e sono visti dal Sistema come dischi fissi a se stanti, tanto e' vero che ciascuno e' identificato da una lettera di sistema, come C: o D:Ma perche' partizionare un HD? Non sarebbe piu' semplice usarlo cosi' com'e' e basta, senza suddividerlo?Le ragioni di questa necessita' sono molteplici.Anzitutto, anche volendo utilizzare UNA SOLA partizione per tutto lo spazio, l'operazione va eseguita lo stesso: diversamente, infatti, ne' il BIOS ne' il sistema operativo possono accedere all'HD, un po' come un armadio senza ante e senza ripiani. In questo senso, partizionare un HD significa informare il PC dell'esistenza dell'"armadio" e delle sue dimensioni.Ma si puo' anche decidere di suddividere l'HD per organizzare meglio il proprio lavoro, ad es. sistemando i giochi in una partizione differente da quella dei programmi.Ed ancora, ragioni tecniche: molti BIOS di molte schede madri un po vecchiotte, nonche' Win95 "prima versione", NON possono gestire HD di dimensioni superiori a 2,1Gb, per cui il partizionamento resta l'unica via per utilizzare tutto lo spazio messo a disposizione dall'HD.Dopo il partizionamento, poi, l'"anta" deve essere formattata, e cioe' ripulita e preparata ad accogliere i dati ed i programmi.

Prima di passare alla descrizione ed all'uso del comando FDISK, con cui si effettua il partizionamento, devo dare un doveroso avviso:L'USO IMPROPRIO DI FDISK PUO PORTARE, CON ESTREMA FACILITA', ALLA COMPLETA DISTRUZIONE DI TUTTI I DATI PRESENTI SULL'HD! NON USATELO SE

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NON SIETE ASSOLUTAMENTE CERTI DI CIO' CHE STATE FACENDO, E PROCEDETE CON ESTREMA CAUTELA!

La trattazione che seguira' e' volutamente "incompleta", nel senso che prende in esame tutte le operazioni che si possono eseguire con FDISK, ma non le esamina fin nei minimi dettagli, per varie ragioni.Anzitutto, sarebbe risultata decisamente troppo lunga.In secondo luogo, le spiegazioni che fornisco sono piu' che sufficienti per portare a termine con successo il partizionamento del proprio HD: se, invece, trovate difficolta' nel procedere, significa che non sapete bene cosa state per fare, ed in questo caso e' meglio affidarsi ad un amico piu' esperto. QUESTA NON VUOLE ESSERE UNA OFFESA!, tutt'altro, e' un consiglio da amico.Credetemi: in questo particolare ambito, e' meglio ammettere la propria incompetenza che trovarsi con anni ed anni di files di lavoro IRRIMEDIABILMETE PERSI per colpa di una svista.Se avete qualche timore, lasciate perdere FDISK: vivrete felici lo stesso. Se proprio morite dalla voglia di ripartizionare il vostro HD, fatelo fare ad un amico piu' esperto di voi.Ve lo dice uno che, all'inizio, ha fatto cosi' e non se ne e' pentito.Ultima avvertenza: ad ogni buon conto, tenete pronto (o createvi) un floppy disk di avvio.Per creare quest'ultimo, aprite il Pannello di Controllo, quindi selezionate Installazione Applicazioni / Disco di Ripristino / Crea Disco. Mettete il CD di Win95 (Osr2, se volete il supporto della Fat32) nel CD-ROM, e mettete un floppy disk nel lettore Floppy. Il floppy verra' formattato e reso avviabile, ma su di esso NON verranno copiati i drivers del CD-ROM: questo dovrete farlo voi a mano, se vi occorre. Comunque, ai fini della presente FAQ, basta cosi' com'e'.Se combinate qualche guaio non irreparabile (vedi ad es. il punto 2), servira' a rimediare.Bene, iniziamo l'avventura.

FDISK e' un comando DOS. Anche se puo' essere eseguito in finestra DOS di Win95, e' meglio lanciarlo da DOS puro, cioe' riavviando in modalita' MS-DOS. Se eseguito in finestra DOS, operazioni come la cancellazione di partizioni non saranno possibili perche' Win9x (bonta' sua) le blocca.Anzitutto, una precisazione: esistono due versioni di FDISK: quella di Win95 "prima versione" e quella di Win95 B (Osr2.x). La differenza sta nel fatto che la seconda puo' creare ed operare anche su partizioni FAT32.(NOTA: Se cercate ulteriori informazioni sulle differenti versioni di Win, leggete la Faq relativa di Amedeo Lanza, nell'area "Collaborazioni" di TIN.L'indirizzo e': HTTP://volftp.mondadori.com/IT/IT/COLLABORAZIONI/LANZA/index.html)Lanciando FDISK di Osr2, infatti, un messaggio di testo ci chiede se utilizzare il "Supporto per unita' grandi": tale supporto e' proprio FAT32.Rispondendo "SI" a tale domanda, FAT32 viene attivata, e le successive partizioni create, saranno in FAT32. Ricordare, inoltre, che di norma FDISK non attiva FAT32 su partizioni inferiori a 512Mb. Per fare questo, bisogna usare il comando FDISK /fprmt (ma non sempre funziona: e' una opzione non documentata).Dopodiche, si arriva al menu' principale di FDISK.Da questo, dai sottomenu' e da tutte le scelte di menu', si annulla l'operazione e si torna al menu' precedente premendo il tasto *ESC*, come del resto appare scritto in basso sul monitor.Premendo ESC dal menu' principale si esce da FDISK e si torna al DOS (o a Windows).Le scelte effettuate si confermano, invece, con il tasto INVIO.Perche' le (eventuali) modifiche abbiano effetto, come FDISK informa all'uscita, e' necessario RIAVVIARE il PC, premendo Control+Alt+Canc o premendo il tasto RESET.

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Il menu' principale di FDISK, in genere, presenta quattro voci:

1- Crea partizione o Unita' logica DOS2- Imposta partizione attiva3- Elimina partizione o unita' logica DOS4- Visualizza informazioni sulla partizione

Se e' presente una quinta voce, "Cambia unita' disco", significa che avete piu' di un HD (fisico!) installato, e questa voce consente di stabilire su quale lavorare.

Prima di esaminare queste voci, e' d'obbligo una piccola parentesi.Vi sono diversi tipi di partizioni. PRIMARIE, ESTESE e LOGICHE.La partizione PRIMARIA, generalmente unica su ciascun HD fisico, e' quella da cui il PC puo' avviarsi, e contiene (nel caso di DOS, Win3.x e Win9x) i files IO.SYS, MSDOS.SYS, COMMAND.COM, ecc. In genere, e' posta sempre all'inizio dello spazio disponibile sull'HD. Non c'e' una limitazione tecnica per questo, ma e' piu' comodo ai fini pratici. Tecnicamente, sarebbe possibile crere fino a quattro partizioni primarie per HD fisico, ma dato che il FDISK di Microsoft (a differenza di quello di OS/2) non lo consente, tralascio la discussione relativa.Come suddetto, se BIOS, dimensione dell'HD, Sistema Operativo e tipo di File System lo consentono, e' possibile creare anche solo una partizione primaria a cui assegnare TUTTO l'HD.Diversamente, e' possibile assegnare lo spazio residuo ad una partizione ESTESA, la quale andra' poi suddivisa in UNITA' LOGICHE. A ciascuna unita' logica verra' assegnata una lettera di unita'. Vediamo come si fa in pratica.

1.Dalla prima voce, "Crea partizione", si arriva ad sottomenu' che consente di scegliere il TIPO di partizione desiderata: Primaria, Estesa, Logica nella Estesa.Ciascuna di esse, nel caso del primo Win95 (o di un BIOS vecchio), non puo' essere piu' grande di 2000Mb circa.Per cui, con un HD da 3Gb (ad es.) si potranno creare (ad es.) una partizione PRIMARIA da1Gb ed una ESTESA da 2Gb. Oppure il contrario, oppure... fate voi, basta non superare le dimesioni di 2000Mb per partizione. Se avete un BIOS nuovo, che supporta la modalita' LBA (Large Block Address, per HD grandi piu' di 2,1Gb) e Win95 B Osr2.x, queste limitazioni non vi tangono.Selezionando una di queste tre voci, Fdisk chiede se assegnare alla partizione TUTTO lo spazio disponibile. Qui la risposta dipende da cio' che si vuole ottenere alla fine: e' meglio partire con le idee chiare, dunque. Desiderate una partizione unica, o preferite piu' "fette"? E quanto grandi?Se si decide di NON assegnare tutto lo spazio, Fdisk chiede la dimensione voluta: questa puo' essere espressa in percentuale dello spazio RESIDUO (NON di TUTTO il disco!) totale, oppure in numero di Mb. Inserito il valore desiderato, e confermata l'operazione, la partizione viene creata.Si noti che se, come normalmente avviene, tutto lo spazio e' stato gia' assegnato, non sara' ovviamente possibile creare ulteriori partizioni, a meno di non volerne cancellare alcune preesistenti (vedasi il punto 3).Tutte le sottovoci di "Crea partizione" sono analoghe: tutte quante chiedono quanto spazio assegnare alla partizione del tipo voluto.Il modo classico di procedere e' questo: si crea prima una partizione PRIMARIA, poi una ESTESA, infine si suddivide quella estesa in UNITA' LOGICHE.Se si desidera UNA SOLA partizione, ovviamente, si assegnera' tutto lo spazio alla PRIMARIA e si evitera' di creare quella estesa.Se, dopo la creazione della partizione primaria, lo spazio residuo su HD e' superiore ai 2Gb e si usa Win95 "prima versione", sara' necessario creare piu' di una partizione estesa da suddividere in ulteriori unita' logiche.Da notare che, se si desidera, e' possibile creare anche UNA SOLA unita' logica che comprenda TUTTO lo spazio disponibile in una partizione estesa: dipende, ancora

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una volta, da cio' che si vuole realizzare.

2.La seconda voce del menu' principale di Fdisk e' "Imposta Partizione Attiva".Questa opzione serve a stabilire DA QUALE partizione il sistema effettuera' il Boot.Normalmente, nel caso di DOS, Win3.x e Win9x si tratta della partizione PRIMARIA C:Se cosi' non e', significa che avete installato sul PC piu' di un sistema operativo, e quindi (presumibilmete) non avete bisogno di leggere questa spiegazione. ;-)Comunque, da questa voce si arriva ad un menu' che presenta tutte le partizioni esistenti sull'HD e che chiede quale attivare.Occhio che se sbagliate qualcosa qui, il sistema potrebbe non avviarsi piu'.Non avete cancellato niente, ma il PC cerca di avviarsi da una partizione che non contiene il Sistema Operativo. In Tal caso, riavviate con il floppy di avvio (visto che serviva?), rieseguite FDISK dal floppy e selezionate come partizione attiva quella "PRIMARIA DOS" (indicata con: PRI DOS).

3.La voce "Elimina Partizione" e' la piu' pericolosa.Essa consente di cancellare partizioni dall'HD. In finestra di Win95, in teoria, questo non dovrebbe accadere, perche' se Win95 e' in esecuzione, esso blocca le operazioni questo tipo.Vi sconsiglio di provarci apposta, pero'... ;-)Selezionandola, si arriva in un sottomenu' con quattro voci:- Elimina Partizione DOS Primaria- Elimina Partizione DOS Estesa- Elimina Unita' Logiche DOS dalla Partizione DOS estesa- Elimina Partizione non DOS.

Tutte quante prevedono che l'utente confermi le operazioni di cancellazione delle partizioni, e questo e' evidenziato dalla scritta bianca e lampeggiante "ATTENZIONE" che appare sul fondo della schermata ed affianco al messaggio che avverte della perdita dei dati se si prosegue con l'operazione.

La prima elimina la partizione PRIMARIA, quella con dentro Windows, per intenderci.La seconda elimina la partizione ESTESA, suddivisa in unita' logiche.Bonta' della Microsoft, i programmatori di Fdisk hanno pensato bene di impedire la cancellazione di partizioni estese che contengono ancora unita' logiche: se selezionate ugualmente questa voce, un messaggio in bianco in basso vi dara' proprio questo avviso.Per cui dovrete prima usare la voce sub-3, descritta subito sotto.La terza voce consente di eliminare unita' logiche dalla partizione estesa, magari per poi ricrearle in numero e/o dimesioni differenti attraverso la sotto-voce "Crea unita' logiche" della voce "Crea Partizione o unita' logica DOS".Selezionandola, compare un menu' che mostra le unita' logiche, con il loro nome e lettera, presenti nella partizione estesa.Selezionando la lettera corrispondente, e premendo INVIO, l'unita' logica (E TUTTO IL SUO CONTENUTO!) vengono cancellati. In finestra DOS di Win95, in genere, questo non e' possibile per sicurezza.Eliminate tutte le unita' logiche, diventa possibile (eventualmente) cancellare anche la partizione estesa che le conteneva, come descritto nel punto sub-2.La quarta voce, infine, serve ad eliminare partizioni NON-DOS.Queste, in genere, servono a contenere un Boot Manager (per stabilire all'avvio quale Sistema Operativo avviare, se ce n'e' piu' di uno) oppure servono di appoggio a Sistemi Operativi differenti, come Linux. In ogni caso, se avete creato VOI una partizione NON-DOS sul PC, significa che siete abbastanza esperti da non aver bisogno di leggere tutto questo. ;-)

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4.Infine, la voce "Visualizza Informazioni sulla Partizione".Questa e' la piu' innocua delle quattro voci principali, in quanto non cancella ne' modifica niente, ma si limita a mostrare l'organizzazione logica dell'HD.Selezionandola, si ottiene una prima schermata che mostra le partizioni principali esistenti sull'HD: quelle PRIMARIE, ESTESE ed, eventualmente, quelle NON-DOS.Se esiste una partizione ESTESA contenente unita' logiche, allora un messaggio vi chiedera' se visualizzare le informazioni circa il contenuto della partizione estesa.Se rispondete SI, otterrete un'altra schermata che elenca, appunto, le unita' logiche.

Bene, ho descritto gli aspetti fondamentali di FDISK, e l'uso delle sue funzioni.Ma ancora non abbiamo finito: le partizioni sono state create, ma non ancora formattate!Per fare questo, avviate il PC con il floppy di avvio, ed eseguite il comando FORMAT X: dove ad X dovete sostituire la lettera dell'unita' che volete formattare.Qui per "unita'" si intende una partizione PRIMARIA e/o UNITA' LOGICA in una partizione estesa.Ricordate l'assegnazione delle lettere di sistema? Beh, dovete formattare ogni "cosa" alla quale e' stata assegnata una lettera di sistema.Ricordate che con il comando FORMAT, formattate solo la partizione/unita' in oggetto, non l'intero HD. A meno che, ovviamente, non abbiate UNA SOLA partizione, ed in questo caso i due concetti coincidono. Format, insomma, cancella il CONTENUTO delle partizioni, NON le partizioni stesse.

Ultimissima nota. Le lettere di unita' vengono assegnate da FDISK e dal BIOS nel seguente modo:- PRIMA TUTTE le partizioni PRIMARIE- POI, nel loro ordine, tutte le unita' logiche nelle partizioni estese.Il che vuol dire che, se avete installato piu' di un HD fisico, ed avete creato partizioni primarie ed estese su entrambi, le lettere non sarnno consequenziali da un HD all'altro.Poniamo, per esempio, che abbiate DUE HD: nel primo UNA PRIMARIA ed UNA ESTESA con dentro DUE LOGICHE. Nel secondo, UNA PRIMARIA ed UNA ESTESA, con dentro UNA LOGICA.Le lettere di unita' si disporranno nel seguente modo:

C: PRIMARIA del PRIMO HDD: PRIMARIA del SECONDO HDE: Prima LOGICA del primo HDF: Seconda LOGICA del primo HDG: Prima LOGICA del secondo HD

L'ordine in cui gli HD fisici vengono considerati e' quello dei connettori EIDE:

Prima il PRIMARY MASTER, poi il PRIMARY SLAVE, ed a seguire il SECONDARY MASTER ed il SECONDARY SLAVE.

Ricordando ancora una volta che L'USO DI FDISK E' POTENZIALMENTE MOLTO RISCHIOSO, auguro a tutti un caloroso "Buon Partizionamento!".

 

Hard Disk - Quale scegliere

Guida a cura di Argaar, 05/09/2003 - www.argaar.net

Salve e benvenuti, in questa guida vi illustrerò alcune tipologie di connessione e alcuni modelli di hard-disk che sono in commercio.

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Iniziamo subito a dire che cos'è l'hard-disk: per hard-disk (hd d'ora in poi) si intende un supporto di archiviazione dei dati introdotto verso l'inizio del '90 che scrive su piatti metallici argentati.

Funzionamento

La scrittura e la successiva lettura del contenuto avviene per mezzo di piccoli bracci mobili, chiamati "testine".All' estremità delle testine sono presenti dei piccoli microcircuiti (1-2 mm quadri) che generano un eletromagnetismo che altera la posizione delle molecole sul disco, permettendo di scrivere magneticamente la sequenza del linguaggio macchina ovvero il celebre linguaggio binario ( 011100010110100101).Il piatto gira (nei vecchi modelli a 5400 rotazioni per minuto, nei nuovi a 7200) e le testine si muovono lateralmente, è lo stesso funzionamento di un vecchio giradischi.In ogni hd possono esserci più piatti, questo naturalmente ne aumenta la capacità di contenere dati, il più grande per ora in commercio arriva a 180 Gb ben 180.000 Mb.Questi piatti e testine sono chiuse ermeticamente all'interno di un guscio metallico resistente agli urti.Un osservazione ora è d'obbligo, il guscio esterno è si resistente agli urti, ma poichè le testine sono oscillanti, una qualsiasi botta, può farle andare fuori traiettoria, mandandole a sbattere contro la superficie del disco (normalmente restano ad 1/2 millimetro di altezza dal piatto), graffiandolo e danneggiando quasi irrimediabilemente i dati presenti nel hd.Ho detto quasi poichè esistono centri specializzati nel recupero, ma il costo per tale operazione è molto elevato (anche 1000 euro).

Il cavoQuesti hd sono collegati alla scheda madre (una scheda che gestisce ogni operazione del computer) per mezzo di quattro (cinque) tipi di cavi.Il primo tipo è il classico cavo IDE, ad 80 fili, è sottile e lungo al massimo 40 cm e largo 4-5, solitamente di colore grigio.Il secondo, è un cavo SCSI, uguale, al primo ma con un attacco differente.Il terzo tipo di cavo, è il Serial ATA, una nuova tecnologia, che ha solo 7 fili, ed'è studiato apposta per una migliore trasmissione dei dati ed il suo essere piccolo, (è cilindrico con un diametro di un centrimetro) favorisce un corretto scambio d'aria nel computer, aspetto solitamente sottovalutato.Purtroppo, anche se la trasmissione dei dati è in teoria, più veloce, un reale incremento è molto raro.Il quarto tipo di cavo di collegamento, è sfruttato per gli hd esterni, che al contrario di quelli elencati sopra pta solitamente fuori di tutta la macchina e può essere staccato e portato via (non confondetelo con i vecchi hd estraibili col maniglione davanti, quelli usavano un IDE), questo tipo, usa una connessione usb (quella porta di 12x3 mm).Perchè quel cinque tra parentesi?Perchè veramente esiste un quinto tipo di cavo, sconosciuto ai più che usa un adattatore per gli hd dei portatili.Gli hd dei portatili sono infatti diversi da quelli che chiunque abbia aperto un pc, vede, le dimensioni prima di tutto sono di circa 1/3 in meno, in secondo luogo hanno bisogno di un adattatore per funzionare col normale cavo IDE.

Pregi e difetti

Di sicuro, chi usa molto il computer ha il continuo problema dello spazio.Molta gente per esempio (io per primo) quando compra un computer, leggendo nelle caratteristiche tecniche, magari legge 'Hard-Disk xxxx da 40Gb', subito pensando che tutto

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quello spazio è troppo, sbagliato, lo spazio per chi lo usa davvero, non basta mai, io ho due dischi (60 Gb e 40 Gb) e sono sempre pieno!!Per arginare questo problema le case produttrici, investono migliaia di dollari per cercare di sviluppare hd sempre più grandi.Con un collegamento IDE, la scheda madre supporta al massimo 6 periferiche, di cui due per forza floppy, quindi rimane per hd, masterizzatori e lettori cd, dvd, solo 4 posti, quindi magari un lettore dvd, un masterizzatore e due hd; o un lettore cd e tre hd...Un innovazione la presenta il sistema SCSI, che consente di collegare fino a otto periferiche, quindi molti più 'pezzi', però questo tipo di collegamento ha bisogno di una scheda aggiuntiva di controllo.Per il serial ata, le informazioni sono rare, in quanto questo sistema è supportato da poche schede madri.Il collegamento USB, invece è subordinato alla presenza delle porte USB all'esterno del computer, nei modelli vecchiotti, ce ne sono solo due, oggi alcuni ne offrono addirittura cinque, ma queste porte sono utilizzate per svariate altre periferiche (fotocamere, telecamere, modem, stampanti, joystick, e per la ricarica della batteria dei cellulari, in quanto oltre a scambiare i dati, invia anche la corrente elettrica, eliminando così una spina per l'alimentazione), è quindi se ci giocate molto con tutte quelle cose, lo spazio per i vostri hd, rimane molto poco.

Quale scegliere?

Beh la scelta è molto vasta, dipende da quanta capienza serve, fatevi un calcolo, e poi pensate a 4-5 Gb in più, servono sempre.Per i modelli, consiglio vivamente i Maxtor, anche se alcuni dicono che non sono affidabili, i miei girano da 4 settimane senza problemi e li ho usati anche a lavoro con sorprendenti prestazioni.Proprio le prestazioni infatti sono l'argomento a cui prestare più attenzione, un disco capiente ma che gira lento, non serve a niente.Nei modelli correnti i piatti girano a 7200 rpm, tuttavia non sono i più veloci, con la tecnologia Serial ATA si dovrebbe arrivare a 10.000 rpm, ma ancora non dovrebbe essere del tutto sviluppata.Quindi per le medie esigenze, per giocare, navigare e scrivere lettere, anche un disco da 40Gb a 7200 rpm va bene, per invece chi passa molte ore, e usa strumenti multimediali come montaggio video, è indispensabile, almeno da 80Gb sempre a 7200.Chi invece vuole esagerare ed installare un server dovrebbe puntare almeno a 120Gb.Per tutti i modelli, consiglio sempre che i dischi utilizziono lo standard ATA 133, che consente ottime prestazioni.

Argaar

 Sostituzione ram pc

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Memoria

RAM,

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sostituzione e

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all’aggiornamento

26. lug, 2010 0 Commenti

Oggi giorno il mondo dei software è in continua evoluzione, ed ogni giorno che passa i programmi diventano sempre più sofisticati con grafiche accattivanti e di conseguenza esigono elevate richieste di memoria. Ma per far sì che il nostro PC riesca a far funzionare senza alcun problema anche i software più nuovi occorre avere delle prestazioni Hardware sufficienti.

Sicuramente una delle componenti Hardware più importanti in campo di velocità è la RAM, in questo post voglio spiegarvi come riconoscere, aggiornare e sostituire la memoria RAM del vostro PC.

Per prima cosa occorre individuare quanti slot RAM liberi ha la propria scheda madre ed il modello di RAM installata per poterla acquistare. Qualche giorno fa, su questo link, vi ho parlato di CPU-Z, questo software come già spiegato oltre ad analizzare affondo il processore ci fornisce informazioni dettagliate su tutto l’hardware del nostro PC. Quindi una volta scaricato ed eseguito il programma recatevi nella scheda “SDP” all’interno della quale troverete tutte le informazioni che vi occorrono per acquistare la RAM adatta al vostro PC.

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Come potete vedere nell’immagine nel mio caso il PC monta 2 moduli di RAM da 1024, per verificare quanti slot vuoti avete a disposizione potete scorrere il menu a tendina chiamato “Slot”. Mentre i dati che vi serviranno per l’acquisto sono:

TIPO: DDR2

MARCA: Kingston

MODELLO: PC2-5300

FREQUENZA: 333 Mhz

Dopo aver individuato tali informazioni occorre ancora fare qualche riflessione prima di procedere con l’acquisto. Se volete cambiare la RAM, comprando dei moduli nuovi non dovete preoccuparvi i dati raccolti sono più che sufficienti, mentre, per esempio, se avete già installato un modulo da 1GB di ram e volete ampliarla a 2 GB, dovete prestare molta attenzione alla frequenza, che deve essere uguale.

Ok ci siamo, ora passiamo all’atto pratico, vediamo come montare la RAM fisicamente sul PC.

Per prima cosa occorre scollegare l’alimentazione dal PC e posizionarlo su un piano di lavoro comodo.

se non avete guanti adatti potete semplicemente toccare qualcosa di metallo prima di iniziare) Individuate gli slot per la RAM, solitamente sono come quelli evidenziati in rosso nell’immagine

sottostante.

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Per installare un modulo di tipo “DIMM”, occorre spingerla verticalmente nello slot, prestando attenzione al verso d’inserimento (se è errato, la “chiave” impedirà la chiusura dello slot). Prestate attenzione, mentre spingete la DIMM, a non toccarla sui lati ma solo lungo il taglio, e a non forzare.

Una volta in posizione, bisogna chiudere i due “fermi” bianchi che servono a fissare la DIMM. Se i blocchi non si chiudono, vuol dire che la DIMM è inserita male.

Ripetete l’operazione per ogni blocco di RAM che dovete inserire.

Perfetto dopo aver richiuso il tutto e ricollegato il PC, non dovete far altro che accenderlo, il sistema riconoscerà in automatico le modifiche.

Alimentatore rotto: Come verificare manualmente la funzionalità di un alimentatore con un multimetro 17:31 | Pubblicato da Computer & Programmi |

A. Tesla - Chicago

In questo post segue la descrizione di uno dei DUE modi per verificare la corretta funzionalità di un amplificatore. Prima di continuare desidero la vostra MASSIMA ATTENZIONE. L'operazione è delicata e potreste facilmente farvi del male. Mettete in conto di spendere dai 30 ai 100 minuti di lavoro.

1. Osservate tutte le NORME di Sicurezza del caso.Starete a stretto contatto con dell'elettricità ad alta tensione. Delle precauzioni sono d'obbligo. NON SALTATE questo punto. Ci sono un paio di cose di cui dovete venir a conoscenza prima di metter mano all'alimentatore. Cliccate sul link di sopra!

2. Riponete il computer su una superficie ampia e comoda, preferibilmente in legno. A PC spento scollegate tutti cavi esterni e aprite gli sportelli laterali facendo attenzione a dove riponete le viti (se vi dovessero cadere per terra sarebbe una gran noia).

3. Sdraiate su di un fianco il computer e scollegate l'alimentazione da ogni componente hardware interna al PC.Non dovete staccare anche i cavi dati, ma solo quelli che dipartono dall'alimentatore e giungono alla scheda madre, agli hard disk, alle unità ottiche ed al

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floppy disk.

4. Cercate di raggruppare tutti i connettori d'alimentazione che avete staccato dalle componenti hardware, per testarli.Fate un pò come quando preparate un mazzo di fiori. Forse una buona idea sarebbe quella di allontanarli il più possibile dal cuore del computer, magari metterli all'esterno dello stesso, se ci arrivano.

5. Prendete tra le mani il connettore che si collega alla scheda madre, quello con i 24 pin (in alcuni alimentatori il numero potrebbe variare, ma riconoscerete i due cavi vicini dai colori) e collegate, con un pezzetto di cavo, il pin 15 e 16.

a) Il 15 è noto come "COM", è di colore Nero e indicata "Terra"b) Il 16 è noto come "PS_ON#", è di colore Verde e indica "l'ON dell'alimentatore"

6. Assicuratevi che il voltaggio, se programmabile, sia quello giusto per l'Italia: 220/230 Volt.Nel caso doveste operare in un paese diverso dall'Italia cercate delle informazioni specifiche sul voltaggio fornito dalle vostre prese di corrente (America e Giappone -> 110/115 Volt. Europa -> 220/230 Volt).

7. Collegate il cavo d'alimentazione sia all'alimentatore che ad una presa di corrente e, se il vostro alimentatore presenta un interruttore sul retro, impostatelo su "ON". Dovreste cominciare a sentire la ventola dell'alimentatore mettersi in movimento.Questo non vuol dire che l'alimentatore funziona e distribuisce correttamente energia elettrica all'hardware del computer, quindi dovete continuare il Test.Ricordatevi che la pseudo-accensione dell'alimentatore avviene perché lo avete praticamente impostato al minimo delle proprie funzionalità ed avete collegato opportunamente i pin al punto 5.

Se non sentiste avviare la ventola, scollegate l'alimentazione, controllate di aver collegato i cavi corretti e ripetete l'operazione.Se l'alimentatore non dovesse dare segni di vita, allora è definitivamente morto.

8. Adesso prendete il multimetro ed accendetelo. Girate la manopola su VDC (Volts DC) e se il vostro modello non disponesse di una configurazione auto-ranging, impostate l'intervallo sui 10.00V.

A questo punto cominciamo il Test vero e proprio partendo dalla scheda madre.

- Connettete la sonda negativa (NERA) del multimetro ad un qualsiasi pin Nero del connettore (Stiamo lavorando su quello da 24 pin della scheda madre!!) e la

sonda positiva (ROSSA) sulla prima linea di potenza che si desidera sottoporre al test. Le principali linee presentano +3.3 VDC, +5 VDC, -5 VDC (non sempre), +12 VDC e -12 VDC.Testate ogni cavo che trasporti tensione così da controllare se la fornitura di corrente è adeguata . Per farlo aiutatevi con la tabella che vi avevo già lincato sopra. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

- Scrivetevi i risultati dei test e verificate che i valori di voltaggio siano all'interno della tolleranza suggerita dalla tabella qui a fianco. Se i valori sono nella norma, l'alimentatore non è guasto né difetta. Altrimenti va sostituito (Come sostituire l'alimentatore del

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computer).A questo punto potreste anche interrompere ulteriori indagini sull'alimentatore e passare al punto 13. Anche se io proseguirei con le verifiche.

9. Spegnete l'alimentatore tramite l'apposito bottone sul retro (se il vostro modello ne è dotato) e poi togliete il cavo d'alimentazione dalla presa.

10. Togliete il ponte che avevate creato al punto 5 e collegate tutti i connettori dell'alimentatore alle corrispettive componenti hardware. Quando dico tutte le componenti, mi riferisco anche all'hard disk (o gli hard disk), alle unità ottiche (Lettori/Masterizzatori CD, DVD), Floppy Disk, Scheda Madre (ne vanno 2 sulla scheda madre. Uno da 24 ed un altro da 4 o 6 o 8 pin, a seconda del modello di alimentatore e scheda madre), etc...

11. Collegate il cavo d'alimentazione all'alimentatore, impostate su "Power on" il bottone sul retro (se il vostro modello l'ha) e poi accendete il computer dal classico pulsante sul frontalino del case.Non è ancora giunto il momento di rimontare il computer, quindi "Sì" dovrete accenderlo mentre è ancora nudo. Fate attenzione. Questa operazione viene effettuata per documentare il test e verificare se è cambiato qualcosa o meno durante le operazioni effettuate.

Nota: in poche occasioni, veramente pochi, il computer non si accende se i suoi pannelli sono rimossi. In questo caso dovrete intervenire sull'appropriato jumper delle scheda madre, per consentire l'accensione del PC. Il manuale del computer o della scheda madre dovrebbe spiegarvi perfettamente come effettuare questa operazione.

12. Adesso testiamo il corretto funzionamento degli altri connettori. Quelli che si agganciano all'hard disk, alle unità ottiche e via discorrendo:

- Spegnete il computer (scollegando anche il cavo dell'alimentazione dalla presa del muro) e ripetete le operazioni che trovate al punto 8 (compreso il ponticello con il filo), con la sola variante di dedicare le vostre attenzioni agli altri connettori e non a quello più grande da 24 (o 20) pin.Per farlo, vi allego delle immagini dei parametri che dovrete considerare la "Norma" durante i test di verifica per ciascun connettore. E, anche in questo caso, se i valori che ottenete si discostano molto dai parametri normali, dovrete sostituire l'alimentatore.

- Connettori per (da sinistra a destra) Hard disk SATA -> PATA -> Floppino

- Connettori supplementari alla scheda madre a 4 o 6 pin.

13. Una volta che il test sarà finito, tirate le vostre conclusioni e potete spegnere il computer, scollegare il cavo d'alimentazione e (prestando la necessaria attenzione) ricomponete il PC.

Alla fine di questa trafila di operazioni dovreste avere qualche certezza in più. Il vostro alimentatore funziona come dovrebbe? Difetta e lo dovete sostituire?Ad ogni modo una volta che avrete rimontato il computer (o che avrete sostituito l'alimentatore con uno nuovo), accendete il PC sperando di aver risolto tutti i vostri problemi. Se così non fosse, non perdetevi d'animo e tornate alla pagina che descrive Cosa fare quando un computer non si avvia.

Etichette: Alimentatori, Manutenzione

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Potete inviare le email d'aiuto a questo indirizzo “[email protected]”. Le risposte contenenti le soluzioni ai vostri problemi saranno pubblicate direttamente sul sito il prima possibile (solitamente una settimana, se la email viene presa in considerazione). Non vi risponderò personalmente. Dovete capire che in questo modo risparmio tempo prezioso ed ottimizzo il lavoro. Molte email infatti si somigliano tanto. Inoltre scusatemi in anticipo, se non potrò rispondere a tutte le email ( siano pure solo di ringraziamento). Alcune possono finire nel filtro, per altre posso non avere una risposta. Per questo vi consiglio di cercare un articolo che sia a tema con il vostro problema e lasciare un commento lì. In questo modo potrete contare su eventuali risposte dei lettori di Computer&Programmi. Ho deciso di attuare questa politica perchè non riesco più a gestire da solo la mole di lavoro che giorno dopo giorno si ammassa. Grazie di cuore.

Sostituzione alimentatore.

Procedura Immagini

STOP!Prima di cominciare è veramente IMPORTANTE che voi sappiate una cosa. Molte case produttrici di Computer, utilizzano degli alimentatori appositamente progettati per quel particolare modello. Quindi, prima di comprare ed installare un nuovo alimentatore, vi consiglio di leggere le esperienze di qualche utente che ha deciso di condividerle in rete o di CONTATTARE direttamente la casa produttrice. Inoltre ANCHE un alimentatore che momentaneamente non è collegato alla presa elettrica potrebbe darvi una violenta scarica elettrica. Indossate delle scarpe che vi isolino dal pavimento e prestate molta attenzione.

La prima mossa da fare è quella di staccare ogni collegamento (soprattutto il cavo d'alimentazione) al Computer e porlo in maniera agiata su di un ripiano. Poi cominciate ad aprirlo. Alcuni modelli hanno dei comodi bottoni, altri presentano delle viti sui fianchi o sul retro del PC. Rimuovete i pannelli laterali e mettete il computer sdraiato su di un fianco. In seguito cominciate a staccare tutti i cavi che dipartono dall'alimentatore e giungono a tutte le periferiche e componenti hardware da alimentare. A questo punto, svitate i bulloni che legano l'alimentatore al telaio del case e conservateli perché vi serviranno.

Ora che l'alimentatore è sganciato dal corpo del computer, tiratelo delicatamente fuori. NON urtate altre componenti all'interno del case.

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Sostituite altrettanto delicatamente l'alimentatore inserendo il nuovo nello stesso posto del vecchio ed avvitatelo. Se i fori non sono allineati, è probabile che dovete capovolgerlo per ottenere una perfetta coincidenza delle parti.

Ora potrebbe esser necessario settare il corretto voltaggio dell'alimentatore. Molti modelli sono pre-programmati e non richiedono nessun intervento. Altri possono non esserlo e a seconda degli usi, anzi delle nazioni di destinazione del prodotto, vanno regolati. Se utilizzate il computer in Italia (o Europa), il voltaggio deve essere impostato a 220/230 Volt. Se volete utilizzarlo in America o Giappone, settatelo a 110/115 Volt. Per altre parti del mondo non saprei. Occorrerebbe fare una ricerca.

Collegate tutti i cavi d'alimentazione alle rispettive componenti. Non preoccupatevi se vi sembrano tanti. Sarà come giocare ad un puzzle e troverete senza troppi problemi come fare. La presa più grande andrà nella scheda madre (ne vanno due sulla scheda madre. Un connettore da 24 pin ed un altro da 4 o 6 o 8 pin, a seconda del modello). La più piccola nel lettore Floppy disk, se lo avete. E quelle intermedie negli hard disk o nelle unità ottiche: lettori CD, DVD, masterizzatori, etc... Se ve ne restasse qualcuna spaiata, non è un problema!

Ri-assemblate il computer. Collegate i cavi (d'alimentazione soprattutto), ponete l'interruttore dell'alimentatore su "Power on" (se il vostro modello lo prevede), cliccate il bottone per accendere il Computer e controllate che tutto sia OK. Se qualcosa non funzionasse, vuol dire che probabilmente non avete collegato i cavi nel modo corretto. Usate un pò più di energia e vigore, ma non rompete nulla.

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