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- Indice -
Ristrutturazione e riqualificazione della rete
ospedaliera
(DGRC 1853/2007 e DGRC 1900/2007)
1. Premessa …………………………………………………………………………………………. p. 3
2. Obiettivi del Piano Regionale Ospedaliero ………………….…………..…. p. 4
3. Esame del contesto sanitario-territoriale della provincia di Benevento
…………………………………………………………………………………………………………..... p. 7
4. Il Piano Ospedaliero Aziendale …………………………………………………….. p. 13
4.1 Struttura organizzativa interna degli ospedali ……..………... p. 14
4.2 La riorganizzazione ospedaliera dell’ASL Benevento 1 .... p. 17
4.2.1 Potenziamento dell’offerta sanitaria del P.O. di Cerreto
……………………………………………………………………………………….…… p. 18
4.2.2 Potenziamento e trasferimento del vecchio P.O. di
Sant’Agata dè Goti ………………………………….……………………….. p. 20
4.2.3 Attivazione del P.O. di San Bartolomeo in Galdo …. p. 22
4.2.4 Attivazione dell’Ospedale di Comunità “Vecchio
Capozzi” …………………………………………………………………………….. p. 23
3
Ristrutturazione e riqualificazione della rete
ospedaliera
(DGRC 1853/2007 e DGRC 1900/2007)
1. Premessa
Nel programmare la ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera è
indispensabile orientare le scelte verso la costituzione di un sistema integrato in grado
di fornire risposte adeguate alle aspettative attuali in termini di diagnosi, terapia,
riabilitazione ed assistenza di una popolazione che vede innalzata l’età media e la
prevalenza di malattie croniche. Risulta, pertanto, necessario riorganizzare l’assistenza
sanitaria in modo che ciascun soggetto erogatore si faccia carico di specifiche
prestazioni nell’ottica di un sistema integrato, di reale collegamento e collaborazione
con gli altri fornitori del sistema sanitario. Occorre, da un lato, concentrare
nell’ospedale le terapie di elevata specialità e dall’alto contenuto tecnologico e,
dall’altro, potenziare le strutture per la diagnosi, la prevenzione e le cronicità.
L’ospedale “modello” è la componente centrale di un sistema di assistenza,
complesso ed integrato, che funziona in modo equilibrato e sinergico con altre
istituzioni, per realizzare un’organizzazione a rete dei servizi capace di garantire una
risposta adeguata al fabbisogno sanitario della popolazione in termini sia quantitativi
che qualitativi, senza perdere di vista l’aspetto economico.
In quest’ottica, la valutazione delle performance sanitarie rileva che, per garantire
i necessari requisiti di qualità e di economicità della gestione, occorre concentrare i
trattamenti ad elevata complessità in pochi centri dotati di alta tecnologia ed elevata
professionalità specialistica e dimensionare le strutture ospedaliere agli effettivi
fabbisogni della popolazione privilegiando, quanto più possibile, le forme di assistenza
più flessibili allo scopo di ridurre al minimo i tempi di separazione dagli ambiti familiari
e sociali di riferimento.
4
2. Obiettivi del Piano Regionale Ospedaliero
La Legge Regionale n. 24/2006 “Piano Regionale Ospedaliero (PRO) per il triennio
2007-2009” definisce gli obiettivi programmatici diretti alla rimodulazione della rete
ospedaliera campana al fine “di garantire la piena tutela della salute dei cittadini
ponendo i diritti del paziente al centro delle attività ospedaliere” tenendo anche conto
della necessità di contenere la spesa sanitaria attraverso il recupero della migrazione
sanitaria verso altre regioni.
Il PRO individua scelte organizzative efficaci, verificate e verificabili, mediante
azioni tese:
a) alla progressiva riqualificazione delle prestazioni di alta specialità ed
eccellenza;
b) alla opportuna e qualificata dotazione professionale e tecnologica che tiene
conto anche dei nuovi profili professionali emergenti dai nuovi corsi accademici
ad indirizzo sanitario e della figura professionale di operatore socio sanitario
istituita a livello regionale;
c) alla sempre maggiore riqualificazione delle risposte all’emergenza;
d) all’ottimizzazione delle risposte alla domanda sempre più consistente di attività
riabilitative, territoriali, di day hospital medico-chirurgico.
Nell’ottica del contenimento della spesa sanitaria che, in ogni caso, non deve
minare la qualità delle prestazioni sanitarie, il Piano:
1. prevede una riduzione dell’indice di posti letto programmati per abitanti, che
passa dagli attuali 5,2 a 4,2 posti letto per ogni 1.000 abitanti;
2. definisce i criteri per la riorganizzazione delle Unità Operative Complesse;
3. fissa i criteri per la riorganizzazione dell’emergenza attraverso una rete
esaustiva delle esigenze individuate in ambito provinciale.
Con deliberazione di GR 460/2007 la Regione Campania prevede l’attuazione delle
misure, già previste dalla LR 24/2006, in tema di:
1. ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera;
2. riduzione dei ricoveri inappropriati;
3. rideterminazione e riallocazione delle risorse;
4. per gli stabilimenti ospedalieri attivi, proposte di riorganizzazione,
riconversione, riallocazione e/o dismissione ovvero di concentrazione con
funzioni specifiche, come quelle relative alle attività di emergenza e di pronto
soccorso, tenendo conto dei dati di attività e di performance.
5
La DGRC N.1853/2007 stabilisce, inoltre, che nella stesura del piano di
riorganizzazione bisogna tener conto dei dati economici e di attività elaborati
dall’ARSAN nonché degli indicatori e parametri individuati dal documento tecnico (all.1)
per la ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera.
Gli indicatori presi in considerazione dovranno, ai fini delle decisioni, essere
parametrati ai valori medi regionali poiché gli stessi rappresentano la soglia minima di
attività o di servizio. In sostanza, valori degli indicatori aziendali inferiori alla media
regionale dovrebbero indurre alla riconsiderazione del servizio o dell’unità.
Sul punto si rileva che non necessariamente valori inferiori alla media regionale
devono indurre ad un ripensamento del servizio. L’azienda potrà infatti predisporre
programmi di miglioramento o riorganizzazione in grado di riportare i valori aziendali a
quelli medi previsti.
Allo scopo, l’indicatore di riferimento è il tasso di occupazione dei PL: in presenza
di un tasso inferiore al 75% o superiore al 95%, fermo restando alcune specificità (terapia
intensiva, rianimazione, malattie infettive, attività di trapianto) è necessario
riprogrammare l’organizzazione dell’Unità Operativa critica, mediante le seguenti
azioni:
1. riduzione dei PL per le UO con tasso di utilizzo inferiore al 75%;
2. accorpamento, con riduzione dei PL tra due o più UO della stessa disciplina nel
medesimo Dipartimento;
3. accorpamento, con riduzione dei PL di UO della stessa disciplina con UO presenti
in altri Presidi Ospedalieri della ASL;
4. riconversione dei PL sotto-utilizzati in discipline carenti verso le quali è
documentata una maggiore domanda mediante, ad esempio, l’esame delle liste
di attesa ovvero la mobilità rilevata per la disciplina.
Qualora il contesto non dovesse consentire le scelte di cui innanzi, l’analisi
combinata degli indicatori individuati, deve guidare una serie di scelte programmatiche,
quali:
1. la soppressione o il trasferimento di UO in altri presidi ASL;
2. la riduzione del numero di Dipartimenti;
3. la riduzione di strutture complesse in strutture semplici;
4. l’accorpamento dei servizi;
5. la riconversione dei presidi.
6
Rispetto al rimodulazione o nuova istituzione delle UO si dovrà tener conto dei
parametri stabiliti dalla LR 24/2006 e dai livelli di produttività. In particolare, per
quanto riguarda l’incidenza dei costi sui ricavi, per l’anno in corso (2007) non dovranno
essere inferiori al 60% e per il 2008 non inferiori all’80%.
7
3. Esame del contesto sanitario-territoriale della provincia di Benevento
Le strutture sanitarie che operano sul territorio provinciale sono 10 e sono così
classificabili:
∗ n. 2 P.O. della ASL Bn1 (San Giovanni di Dio e M. delle Grazie)
∗ n. 1 A.O. (Rummo);
∗ n. 1 ospedale classificato (FBF)
∗ n. 6 strutture private accreditate.
Complessivamente, i posti letto disponibili1 per le attività di cura e riabilitazione
ammontano a 1.257 ripartiti in:
∗ n. 937 per l’assistenza ospedaliera;
∗ n. 320 per l’assistenza riabilitativa-lungodegenza (Tabella 1).
Dal computo della dotazione di posti letto provinciale deve essere, tuttavia,
scorporata la “Maugeri” in quanto istituto di ricerca a carattere regionale ovvero
nazionale. Di conseguenza, la situazione attuale è la seguente:
dotazione provinciale pari a posti letto n. 1.077;
di cui, n. 937 P.L. dedicati all’assistenza ospedaliera
e n. 140 P.L. riservati all’assistenza riabilitativa-lungodegenza.
1 La dotazione di posti letto provinciale è stata determinata, per gli ospedali pubblici e classificati,
sulla base dei dati contenuti nell’allegato 2 “Indicatori di Assistenza Ospedaliera” del documento Arsan di
cui alla Deliberazione n. 1853 del 18 ottobre 2007 e dal SIS Ministeriale (anno 2006) per gli ospedali
temporaneamente accreditati. Per la struttura di riabilitazione Villa Margherita si è tenuto conto della
decurtazione di PL operata per il codice 60 (lungodegenza riabilitativa) con Delibera ASL Bn1 n. 266 del 3
ottobre 2006.
Tabella 1 - Strutture sanitarie e dotazione posti letto
COD. DIS. DENOMINAZIONE FBF Cerreto Rummo S.Agata Maugeri Gepos S.Francesco Villa
Margherita S.Rita CMR S.Bart.meo Vecchio capozzi TOTALI
08 Cardiologia clinica 24 10 3409 Chirurgia generale 40 16 39 7 30 20 20 17214 Chirurgia vascolare 10 1015 Medicina sportiva 018 SIT (Ematologia) 024 Malattie infettive 18 1826 Medicina generale 47 28 57 20 20 32 20428 Unità spinale 15 1529 Nefrologia 8 830 Neurochirugia 15 1532 Neurologia 14 1433 Neuropsichiatria infantile 034 Oculistica 4 5 10 10 2935 Chirurgia maxillo-facciale odontostomatologica 5 536 Ortopedia e traumatologia 40 16 34 10 15 11537 Ostetricia e ginecologia 40 16 20 7638 Otorinolaringoiatria 16 1639 Pediatria 8 3 18 2940 Psichiatria 8 843 Urologia 10 14 10 10 4449 Anestesia e rian.ne, neurorian.ne, cure palliative (terapia intensiva) 4 14 1850 Cardiologia interventistica (UTIR) 4 24 2851 Osservazione breve area critica (Astanteria) 052 Dermatologia 2 254 Emodiliasi 056 Riabilitazione funzionale 150 85 25 26057 Fisiopatologia delle riproduzione 1 158 Gastroenterologia con endoscopia 12 1260 Cure subintensive postacuzie (lungodegenti) 30 3062 Neonatologia 10 10 2064 Oncologia 10 12 2268 Pneumologia 15 1570 Radioterapia 071 Reumatologia 9 973 Terapia intensiva neonatale 8 5 1375 Neuroriabilitazione 15 15
Ospedale di comunità 0TOTALI 249 87 387 27 180 60 55 115 72 25 0 0 1257
Dalle indicazioni contenute nel PSR, l’indice regionale di posti letto programmati è
pari a 4,2/1000 abitanti. Per la provincia di Benevento è, però, più levato e pari a 4,29
PL per 1.000 abitanti, mentre per la riabilitazione e lungodegenza risulta uguale a
0,69‰.
Poiché dai dati ISTAT risulta che, al 1 gennaio 2006, nella provincia di Benevento
risiedono 289.201 abitanti, la “dotazione ordinaria” di posti letto cui tendere è la
seguente:
n. 200 PL per le attività di riabilitazione e lungodegenza
n. 1.041 PL riservati all’assistenza ospedaliera.
Dal confronto tra la “dotazione teorica” e quella attuale (ossia al netto dei PL
dell’Istituto “Maugeri”) emerge:
un deficit di 104 posti letto per l’assistenza ospedaliera;
un deficit per l’assistenza riabilitativa e lungodegenza pari a 60 posti letto.
Ai 104 posti letto di assistenza ospedaliera devono, comunque, aggiungersi 16 posti
letto di ostetricia e ginecologia e 3 PL di pediatria del PO di Cerreto Sannita, soppressi
con Deliberazione ASL Bn1 n. 378 del 29/06/07 e che vengono riconvertiti col presente
piano in parte all’interno dello stesso P.O. ed in parte tra le altre strutture ospedaliere
aziendali.
Infatti tra gli obiettivi programmati dell’ASL BN1 è, comunque, prevista la messa in
funzione imminente delle seguenti strutture aziendali:
8
9
∗ P.O. di S.Bartolomeo in Galdo;
∗ Nuovo Capozzi di Morcone (ospedale di comunità);
∗ Nuovo P.O. di S.Agata dei Goti.
Premessa l’indispensabilità di interventi volti alla disattivazione di talune
discipline, in considerazione del necessario potenziamento della rete dell’Emergenza,
per la provincia di Benevento il Piano Ospedaliero individua le seguenti discipline a
carattere strategico e di forte pregnanza sociale:
∗ Emodialisi;
∗ Cardiochirurgia;
∗ Stroke Unit;
∗ Rianimazione T. Intensiva Polivalente;
∗ Lungodegenza riabilitativa;
∗ Riabilitazione neurologica;
∗ Riabilitazione cardiologica;
∗ Oncologia;
∗ Radioterapia;
∗ Trauma Center;
∗ Geriatria con settore specifico per non autosufficienti;
∗ Emergenza pediatrica.
I costi derivanti dall’incremento di taluni servizi, secondo le indicazioni regionali,
data la situazione di difficoltà finanziaria relativa al settore, devono essere coperti
mediante la razionalizzazione dell’esistente, con la disattivazione delle discipline che
non soddisfano i requisiti minimi previsti e con la destinazione ai fini di investimento, da
parte dei Direttori Generali, dell’1% dei fondi annualmente ripartiti e del 20% dei fondi
ricavati dalla vendita degli immobili di proprietà, alienabili perché non vincolati al
perseguimento dei fini istituzionali delle Aziende ovvero trattasi di beni non strumentali.
Appare, pertanto, necessario definire quando incrementare, rimodulare e/o
razionalizzare ovvero disattivare l’esistente. Allo scopo, il Piano prevede:
1) di attivare i nuovi posti letto occorrenti ad attività indicate nel Piano come
carenti o addirittura assenti in Regione (NO>NE), quando NO2 è maggiore di NE3,
nei limiti delle risorse regionali disponibili attingendo sia al FSR che alle risorse
2 NO = numero posti letto totali occorrenti 3 NE = numero posti letto esistenti al 1° gennaio 2004
derivanti dalla riconversione dei posti letto (per gli investimenti come per le
spese correnti) nel medio periodo;
2) disattivare i posti letto esistenti che eccedano i bisogni (NE>NO), quando NE è
maggiore di NO, recuperando tutte le possibili risorse conseguenti alla
disattivazione dei posti letto per destinarle ad iniziative prioritarie desumibili
dalle ipotesi programmatorie del presente Piano Ospedaliero.
In numero di posti letto occorrenti (NO) è definito dal range di tasso di occupazione
75%-95%. Dove il tasso di occupazione del 75% è il limite accettabile inferiore per il
mantenimento dei posti letto esistenti, mentre il tasso del 95% rappresenta il limite
accettabile massimo (al superamento del quale scatta, quindi, la necessità di assicurare
ulteriori posti letto).
La tabella 2 riporta i tassi di occupazione dei reparti dei due presidi ospedalieri
dell’ASL Bn1. Dalla lettura appare chiara la necessità di rimodulare alcuni centri finali
del P.O. di Cerreto. Sul punto, occorre porre in evidenza, come peraltro già accennato,
la scelta dell’ASL Bn1 di disattivare, in data 29/06/07 con Deliberazione n. 378, i reparti
di ostetricia e ginecologia (con PL 13) e pediatria (con 3 posti letto).
Tabella 2 - Tassi di occupazione posti letto (dati Arsan 2006)
COD. DIS. DENOMINAZIONE Cerreto S.Agata09 Chirurgia generale 62,4 90,926 Medicina generale 72,8 80,936 Ortopedia e traumatologia 76,237 Ostetricia e ginecologia 29,639 Pediatria 58,640 Psichiatria 101,7
TOTALI 67 86
Tasso di occupazione PL
Altro parametro da considerare nella predisposizione del Piano Ospedaliero
Aziendale è la produttività attuale e prospettica di ciascuna struttura pubblica, espressa
dal rapporto ricavi su costi complessivi e che la Deliberazione n. 1853 del 18 ottobre
2007 fissa nelle seguenti percentuali:
40% per il 2006;
60% per il 2007;
80% per il 2008;
90% per il 2009;
100% a regime.
10
Come evidenziato in tabella 3, la produttività dei due P.O. dell’ASL si colloca ben
oltre i valori previsti dal piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete
ospedaliera.
Tabella 3 - Produttività P.O. Aziendali (dati Arsan 2006)
Cerreto Sant'AgataProduttività 85% 93%
L’ultimo presupposto da rispettare nella riorganizzazione è il numero di posti letto
che la struttura deve possedere e che non può essere inferiore a 120 unità. Tuttavia,
tale requisito appare meno vincolante degli altri per due ordini di motivi:
• in primo luogo, mentre nella Deliberazione n.1853 la prescrizione sembra
interessare tutte le strutture ospedaliere, nel Piano Regionale Ospedaliero la
stessa pare riguardare il solo “ospedale orientato all’Elezione e
all’Emergenza”;
• secondo, in entrambi i casi, sono previste delle eccezioni in ragione della
particolare collocazione territoriale delle strutture ospedaliere (isole, aree
montane, aree ad elevata densità di popolazione anche stagionale).
Infine, occorre rilevare che i dati della provincia di Benevento non pongono la ASL
BN1 molto distante dai valori regionali di riferimento, attestandosi al 208,81‰ il tasso di
ospedalizzazione (esclusa la mobilità passiva) per il 2006 e al 14,23 posti letto per mille
abitanti al 30 giugno 2007. Tali dati permettono di fare valutazioni programmatiche
legate soprattutto alla ridistribuzione di funzioni in relazione ai reali bisogni assistenziali
e all’uso efficiente delle risorse ospedaliere. A tale proposito l’azione di revisione e
ridistribuzione delle funzioni mira anche al corretto regime assistenziale cui indirizzare i
ricoveri.
11
D.R.G. Av 1
AV 2
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[410] CHEMIOTERAPIA NON ASSOCIATA A DIAGNOSI SECONDARIA DI LEUCEMIA ACUTA 9 4 1160 56 4 14 2 10 6 8 3 21 42 445 3 33 53 175 2 2050[039] INTERVENTI SUL CRISTALLINO CON O SENZA VITRECTOMIA 26 1435 29 9 23 1 1 10 1 3 5 4 49 382 3 2 1 1984[391] NEONATO NORMALE 3 68 849 150 9 39 5 3 2 1 2 1 1 9 442 18 8 1610[183] ESOFAGITE, GASTROENTERITE E MISCELLANEA DI MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE, ETA' > 17 SENZA CC 1 2 1129 41 4 5 1 8 2 3 2 15 3 1 7 296 19 11 35 1 1586[373] PARTO VAGINALE SENZA DIAGNOSI COMPLICANTI 7 35 525 46 2 14 1 2 1 2 8 459 16 3 1121[467] ALTRI FATTORI CHE INFLUENZANO LO STATO DI SALUTE 2 674 42 4 3 2 1 1 1 1 3 6 298 6 16 15 1 1076
[127] INSUFFICIENZA CARDIACA E SHOCK 4 10 569 31 2 11 1 3 1 1 1 3 2 320 8 2 51 1020[206] MALATTIE DEL FEGATO ECCETTO NEOPLASIE MALIGNE, CIRROSI, EPATITE ALCOLICA, SENZA CC 1 211 10 2 6 3 1 15 1 1 642 4 7 54 14 972[134] IPERTENSIONE 54 377 66 1 10 4 2 1 1 7 407 7 3 16 956[371] PARTO CESAREO SENZA CC 10 13 500 113 9 33 2 3 2 5 217 17 6 930[088] MALATTIA POLMONARE CRONICA OSTRUTTIVA 10 556 26 1 1 2 11 4 194 16 2 49 872[243] AFFEZIONI MEDICHE DEL DORSO 2 3 582 22 3 4 2 8 6 4 1 10 134 4 10 5 55 855[381] ABORTO CON DILATAZIONE E RASCHIAMENTO, MEDIANTE ASPIRAZIONE O ISTEROTOMIA 3 24 220 43 5 1 1 2 2 2 32 477 19 2 17 850[189] ALTRE DIAGNOSI RELATIVE ALL'APPARATO DIGERENTE, ETA' > 17 SENZA CC 6 5 378 17 12 1 3 1 1 5 3 205 7 4 6 5 1 660[359] INTERVENTI SU UTERO E ANNESSI NON PER NEOPLASIE MALIGNE, SENZA CC 1 33 382 36 4 6 1 1 30 129 7 14 1 645[162] INTERVENTI PER ERNIA INGUINALE E FEMORALE, ETA' > 17 SENZA CC 5 311 10 1 2 1 2 1 1 3 287 1 6 2 633
[184] ESOFAGITE, GASTROENTERITE E MISCELLANEA DI MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE, ETA' < 18 1 286 6 2 2 1 1 4 23 1 1 264 9 2 29 632[047] ALTRE MALATTIE DELL'OCCHIO, ETA' > 17 SENZA CC 154 3 1 6 2 2 1 2 446 1 1 11 630[301] MALATTIE ENDOCRINE, SENZA CC 154 7 3 1 2 10 24 1 8 333 3 23 39 1 609[112] INTERVENTI SUL SISTEMA CARDIOVASCOLARE PER VIA PERCUTANEA 50 218 30 1 2 5 10 1 272 15 4 608[087] EDEMA POLMONARE E INSUFFICIENZA RESPIRATORIA 2 154 1 1 1 1 1 12 311 16 1 51 552[202] CIRROSI ED EPATITE ALCOOLICA 65 3 1 2 7 1 7 398 11 6 26 12 539[209] INTERVENTI SU ARTICOLAZIONI MAGGIORI E REIMPIANTI DI ARTI INFERIORI 51 362 22 3 5 1 1 2 3 2 4 79 2 2 539[014] MALATTIE CEREBROVASCOLARI SPECIFICHE ECCETTO ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO 108 7 2 2 2 1 1 1 397 11 1 1 534[369] DISTURBI MESTRUALI E ALTRI DISTURBI DELL'APPARATO RIPRODUTTIVO FEMMINILE 3 33 236 62 5 1 2 2 7 1 9 138 11 5 7 1 523[012] MALATTIE DEGENERATIVE DEL SISTEMA NERVOSO 1 207 5 2 189 4 4 14 90 516[222] INTERVENTI SUL GINOCCHIO SENZA CC 69 350 11 4 2 1 1 1 3 1 3 2 1 53 3 1 1 507[266] TRAPIANTI DI PELLE E/0 SBRIGLIAMENTI ECCETTO PER ULCERE PELLE/CELLULITE SENZA CC 1 260 3 3 10 1 3 189 4 1 5 6 1 487[349] IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA, SENZA CC 1 113 12 2 2 338 2 3 2 1 476[284] MALATTIE MINORI DELLA PELLE SENZA CC 131 4 6 1 4 3 1 2 267 25 13 10 3 2 472[205] MALATTIE DEL FEGATO ECCETTO NEOPLASIE MALIGNE, CIRROSI, EPATITE ALCOLICA, CON CC 280 3 2 1 1 1 1 176 2 3 470[139] ARITMIA E ALTERAZIONI DELLA CONDUZIONE CARDIACA, SENZA CC 2 20 153 30 2 1 1 1 1 1 8 1 231 7 459[430] PSICOSI 150 221 2 1 9 4 14 5 1 1 42 5 2 457[316] INSUFFICIENZA RENALE 1 6 83 21 1 1 10 5 264 5 6 28 431[247] SEGNI E SINTOMI RELATIVI AL SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO E AL TESSUTO CONNETTIVO 186 2 1 3 127 1 2 3 103 428[119] LEGATURA E STRIPPING DI VENE 1 10 370 10 1 3 3 19 4 3 1 425[404] LINFOMA E LEUCEMIA NON ACUTA SENZA CC 23 12 22 5 4 276 4 15 57 4 422[198] COLECISTECTOMIA SENZA ESPLORAZIONE DEL DOTTO BILIARE COMUNE, SENZA CC 1 236 8 6 3 1 2 1 1 129 6 4 2 400[016] MALATTIE CEREBROVASCOLARI ASPECIFICHE CON CC 239 1 4 1 1 142 1 1 390………………………..Totale complessivo 243 1240 28747 2018 158 515 69 61 124 57 64 46 35 450 394 391 44 530 24662 875 650 1409 313 660 57 63812
RESIDENTI BENEVENTO-RICOVERI IN CAMPANIA 2005
12
13
4. Il Piano Ospedaliero Aziendale
La ridistribuzione dei posti letto prevista dal presente piano tiene conto della
popolazione ripartita per fasce di età (considerando che gli over 65 usufruiscono
maggiormente dei reparti postacuzie) e della presenza di altre strutture non di ricovero
che possono essere di ausilio al trattamento postacuto (hospice, RSA, ospedali di
comunità). Si prevede una riduzione del valore delle postacuzie (in termini di gg. di
degenza) in relazione alla proporzionale crescita di forme di assistenza territoriale
(domiciliare, semiresidenziale, o residenziale) e attraverso un miglioramento
dell’utilizzazione delle dimissioni protette.
Sarà dato impulso anche alla nuova modalità organizzativa a livello territoriale,
denominata “day service”, struttura questa intermedia tra i day hospital e la
specialistica ambulatoriale, per l’erogazione di prestazioni complesse e coordinate.
Scopo principale di questo nuovo servizio è quello di favorire la riduzione dei tassi
di ospedalizzazione senza ridurre, nel contempo, la capacità da parte del SSR di
soddisfare la domanda sanitaria.
Il day service sarà un modello organizzativo che potrà essere attivato sia nelle
strutture di ricovero che nei poliambulatori distrettuali che rispondono ai requisiti
previsti per tali modalità assistenziali.
Premessa l’indispensabilità di interventi volti alla rimodulazione di talune
discipline, il Piano Ospedaliero Aziendale ha inteso attivare e/o incrementare le
sottoelencate discipline dotate di rilevanti caratteristiche strategiche e di risposta ad
esigenze di forte pregnanza sociale:
≈ Emodialisi
≈ Rianimazione e UTIC
≈ Lungodegenza riabilitativa
≈ Riabilitazione neurologica
≈ Riabilitazione cardiologica
≈ Oncologia
≈ Radioterapia
≈ Geriatria con settore specifico per non autosufficienti
14
4.1 Struttura organizzativa interna degli ospedali
In base al PRO le strutture ospedaliere sono articolate in Dipartimenti, Strutture
Complesse, Strutture Semplici Dipartimentali e Strutture Semplici:
1) i Dipartimenti, comunque definiti (strutturali, integrati, funzionali,
interaziendali, etc.) rappresentando il modello operativo previsto dal decreto
legislativo n° 229/99 e dal decreto 517/99, svolgono attività professionali e
gestionali. Ad essi sono assegnate le risorse necessarie all'assolvimento delle
funzioni attribuite;
2) per Struttura Complessa si intende l'articolazione interna dell'azienda alla quale
è attribuita la responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie.
3) le Strutture Semplici sono articolazioni funzionali della struttura complessa
afferente al Dipartimento; se la struttura semplice afferente al dipartimento non
dipende da alcuna struttura complessa, essa assume la valenza di struttura
semplice dipartimentale.
I posti letto sono in dotazione complessiva all’Unità Operativa Complessa e al
Dipartimento. Tra i criteri ispiratori del PSR assume particolare rilevanza quello relativo
alla riorganizzazione interna delle strutture ospedaliere ispirata alla effettiva
realizzazione della dipartimentalizzazione ed al superamento della frammentazione e
duplicazione delle strutture organizzative esistenti, con particolare riferimento alle
strutture complesse, sia per le attività di ricovero che per l’attività diagnostiche e di
servizio.
Si ritiene pertanto indispensabile ricordare il numero minimo di posti letto che le
Unità Operative (nelle discipline di seguito elencate secondo il livello di intensità delle
cure) devono possedere ai fini dell’attribuzione della definizione di struttura complessa.
L’attivazione delle specialità è, come già sopra ricordato, definita in ragione di un
indice di occupazione dei PL non inferiore al 75%.
Nella tabella 4 viene riportato il confronto tra l’attuale articolazione organizzativa
dei due P.O. aziendali e l’elenco delle discipline di cui alle L.R. n. 24/2006. Il confronto
mette in evidenza la quasi assoluta mancanza di strutture complesse da parte dei presidi
di Sant’Agata e Cerreto riconducibile al limitato numero di posti letto (fatta eccezione
per la disciplina di medicina generale di Cerreto), ma soprattutto la carenza di talune
discipline ritenute fondamentali dalla stessa Legge Regionale.
15
Tabella 4 – Elenco strutture complesse e moduli posti letto: situazione aziendale
Strutture Complesse
secondo LR n. 24/2006
Moduli PL (requisito)
Strutture Semplici secondo LR n. 24/2006
P.O. Sant’Agata
P.O. Cerreto
Terapia Intensiva e
Subintensiva 8 PL
1. Rianimazione
2. Grandi Ustionati
3. Terapia Intensiva Cardiologica
4. Terapia intensiva neonatale
Nessuna struttura
elencata
Nessuna struttura
elencata
Specialità ad elevata
assistenza
15 PL
1. Cardiochirurgia (+6 PL di terapia
intensiva post-chirurgica)
2. Ematologia con trapianto
3. Nefrologia con trapianto ed emodialisi
4. Neurochirugia
5. Malattie infettive
6. Chirurgia specialistica con attività
trapiantologia
7. Oncoematologia pediatrica
Nessuna struttura
elencata
Nessuna struttura
elencata
Specialità a media
assistenza
15 PL per tipo A
20 PL per tipo B
TIPO A:
1. Chirurgia maxillo facciale
2. Chirurgia pediatrica
3. Chirurgia plastica
4. Chirurgia toracica
5. Chirurgia vascolare
6. Ematologia
7. Gastroenterologia
8. Neurologia
9. Oncologia
10. Pediatria
11. Urologia pediatrica
TIPO B:
1. Cardiologia
2. Nefrologia e dialisi
Nessuna struttura
elencata
TIPO A:
9. Oncologia 3 PL
attualmente in
appoggio alla
medicina
perché priva di
reparto
10. Pediatria
(3PL)
soppressa 1
Luglio 2007
TIPO B:
1. Cardiologia
3PL
attualmente in
appoggio alla
medicina
perché priva di
reparto
16
Specialità di base
15 PL per tipo A
20 PL per tipo B
25 PL per tipo C
TIPO A:
1. Angiologia
2. Broncopneumologia
3. Diabetologia e Malattie del ricambio
4. Endocrinologia
5. Oculistica
6. Reumatologia
7. Urologia
8. Otorinolaringoiatria
TIPO B:
1. Ortopedia e traumatologia
2. Geriatria
TIPO C:
1. Chirurgia generale e Astanteria
2. Medicina generale e Astanteria
3. Ostetricia e Ginecologia
TIPO C:
1. Chirurgia
Generale 10PL
2. Medicina
generale e
Astanteria
22PL
TIPO B:
1. Ortopedia e
traumatologia
16 PL
TIPO C:
1. Chirurgia
Generale 16 PL
2. Medicina
generale e
Astanteria 28
PL
3. Ostetricia e
Ginecologia 16
PL soppressi al
1 luglio 2007
Riabilitazione e
lungodegenza
riabilitativa
30 PL
20 PL per UGTC 1. Unità grandi traumi cerebrali
Nessuna struttura
elencata
Nessuna struttura
elencata
Unità spinali
unipolari 10 PL
Nessuna struttura
elencata
Nessuna struttura
elencata
Neonatologia 10 PL Nessuna struttura
elencata
Nessuna struttura
elencata
Centro di risveglio
pediatrico Allocazione presso l’AORN Santobono
Centro di risveglio
per adulti Allocazione presso
l’AORN Rummo
17
4.2 La riorganizzazione ospedaliera dell’ASL Benevento 1
Premesso, dunque, che dalle indicazioni fornite dalla Regione Campania, in termini
di posti letto per mille abitanti, risulta un deficit di 104 e 60 posti letto,
rispettivamente, per l’assistenza ospedaliera e le attività di riabilitazione e
lungodegenza, che dal confronto di cui alla tabella 4 emerge la quasi assenza di
strutture complesse per le specialità elencate e della necessità di potenziare la rete di
emergenza-urgenza nella Provincia per le discipline di cui al PRO, l’Azienda Sanitaria
Locale Benevento 1 ritiene prioritario realizzare gli obiettivi ai seguenti punti:
1. potenziare l’offerta del P.O. di Cerreto attraverso la riconversione e la
costituzione ex novo di ulteriori posti letto e nuovi reparti;
2. accelerare il trasferimento del P.O. di Sant’Agata dè Goti presso la nuova
struttura, garantendo un’assistenza sanitaria aggiuntiva e di eccellenza a quella
che attualmente caratterizza il Presidio;
3. dare seguito al progetto sperimentale “Integrazione Ospedale Territorio e
sperimentazione gestionale pubblico-privato” in base al quale sarà attivato il
nuovo “Ospedale Padre Pio” di San Bartolomeo in Galdo;
4. attivare l’Ospedale di Comunità “Vecchio Capozzi” nel Distretto di Morcone per
complessivi 10 posti letto.
18
4.2.1 Potenziamento dell’offerta sanitaria del P.O. di Cerreto
Per quanto riguarda l’obiettivo al punto 1, il potenziamento dell’offerta sanitaria
del P.O. di Cerreto passa attraverso i seguenti interventi prioritari:
≈ attivazione dell’UTIR con 7 posti letto, per garantire sia le emergenze dei
reparti che del pronto soccorso;
≈ attivazione della UOS di Pneumologia ed endoscopia toracica con 4 PL, di cui 3
provenienti dalla soppressione della pediatria;
≈ attivazione della UOS di Oncologia con 10 PL, di cui 7 posti letto ex novo e 4
riservati alla sola somministrazione di farmaci antitumorali;
≈ attivazione della chirurgia vascolare dotata di 4 posti letto;
≈ potenziamento dell’UO Ortopedia e Traumatologia con ulteriori 4 PL, per un
totale di posti pari a 20 e conseguente attivazione di una UOC di Ortopedia e
Traumatologia;
≈ potenziamento della Chirurgia Generale attraverso un incremento dell’attuale
dotazione di ulteriori 4 posti letto, per un totale di 20 PL;
≈ potenziamento dell’attuale UOC Medicina Generale e Astanteria mediante
l’attivazione di altri 4 PL, per un totale di 32 posti letto;
≈ attivazione di 2 PL per le attività di Medicina di Urgenza e Pronto Soccorso;
≈ la destinazione di 8 PL alle attività libero professionali intramurarie (ALPI).
≈ trasferimento del SPDC presso il nuovo ospedale di Sant’Agata dè Goti;
≈ attivazione della residenza socio-sanitaria per pazienti terminali (Hospice), i cui
6 posti letto verranno ceduti dall’A.O. Rummo.
Scopo dell’intervento è creare presso il Presidio Ospedaliero di Cerreto un nucleo
forte di medicina di urgenza. La struttura è, infatti, già dotata di UOC di Medicina e di
una unità di pronto soccorso con breve osservazione che funge da filtro all’accesso
ospedaliero, mentre con l’attivazione dell’U.O. di Pneumologia, già selezionatasi nel
tempo all’interno dell’area medica con forte vocazione interventistica, sarà capace di
far fronte alle principali malattie respiratorie e, con la sezione di endoscopia toracica
sarà in grado di completare e migliorare le conoscenze delle varie malattie
dell’apparato respiratorio. Infine, l’area chirurgica, con una tradizione consolidata in
chirurgia generale e ortopedia, intende avvalersi di un investimento nella branca
specialistica di chirurgia vascolare.
Rispetto al potenziamento della UO di chirurgia bisogna considerare che sebbene il
tasso di occupazione sia pari al 72,8% (vedi Tabella 2), quindi tale da suggerire una
riduzione dei PL, in realtà l’incremento è giustificato da un tasso di occupazione in
DH/DS pari al 117% come risulta dalla tabella 5. In altri termini si procederà ad una
riduzione dei PL ordinari e ad un contestuale incremento dei PL in DH/DS.
Tabella 5 - Tassi di occupazione posti letto (dati aziendali 2006)
COD. DIS. DENOMINAZIONE Cerreto S.Agata Cerreto S.Agata08 Cardiologia clinica * 122,0009 Chirurgia generale 61,9 87,48 117,00 143,8426 Medicina generale 73,27 80,81 51,00 92,0036 Ortopedia e traumatologia 76 56,0037 Ostetricia e ginecologia 29 81,0039 Pediatria 73 150,0040 Psichiatria 80,0764 Oncologia 134,20
TOTALI 63,13 85,71 96,00 150,6
* non è stato possibile calcolare il tasso di occupazione della cardiologia poiché tale UO ètemporaneamente priva di reparto per cui effettua solo prestazioni in DH
Tasso di occupazione PL Ordinari
Tasso di occupazione PL DH/DS
Infine, si pone in rilievo che le attività di oncologia sono già svolte dal Presidio
mediante l’ausilio dei posti letto dedicati alle attività di medicina, poiché non dotate di
una adeguata e dedicata struttura o reparto e che, attraverso l’attivazione dell’Hospice,
l’ospedale assicurerà l’assistenza necessaria ai pazienti terminali non assistibili presso il
proprio domicilio, in fase avanzata-terminale di una malattia ad andamento
irreversibile, non più suscettibile di trattamenti finalizzati alla guarigione o al
contenimento della progressione della malattia (non solo oncologica), mediante il
migliore controllo del dolore e dei sintomi fisici e psichici rilevanti per la qualità della
vita residua, nel pieno rispetto della dignità del paziente terminale.
19
20
4.2.2 Potenziamento e trasferimento del vecchio P.O. di Sant’Agata dè Goti
Al fine di favorire il potenziamento dell’offerta sanitaria del PO di Sant’Agata si
ritiene, in primo luogo, necessario velocizzare il trasferimento delle attività presso la
nuova struttura, ma anche adeguare la risposta, in termini di prestazioni e servizi, alle
esigenze della collettività. Pertanto, si ritiene indispensabile attivare e/o potenziare le
seguenti articolazione del Presidio:
attivazione della UOC di Terapia Intensiva e Sub Intensiva mediante la
destinazione di 4 PL-UTIC;
attivazione della UOC di Oncologia mediante l’assegnazione di 11 PL per le
attività di Oncoematologia e 4 PL per la somministrazione di farmaci antiblastici
(PL totali 15);
attivazione del Dipartimento di Neuroscienze per un totale di 25 posti letto (10
PL di neuropsichiatria-SPDC e 15 PL di Neuropsichiatria infantile con sezioni per
disturbi alimentari e del sonno);
attivazione della UOC di Cardiologia Clinica con le sezioni di elettrofisiologia,
aritmologia ed elettrostimolazione, per un totale PL letto paria a 17, di cui 16
derivanti dalla soppressione dell’UO di ostetricia e ginecologia di Cerreto;
attivazione di 10 PL per le attività di Oculistica interventistica;
costituzione della UOC di Chirurgia Generale mediante l’attivazione di ulteriori
18 PL, per una dotazione totale pari a 25 posti;
rimodulazione delle attività di Medicina Generale e Astanteria, distribuendo gli
attuali 20 PL in 10 PL di Medicina Generale e 10 PL di Medicina Geriatrica;
la destinazione di 10 PL alle attività libero professionali intramurarie (ALPI).
Sul punto si segnala come i 10 PL di SPDC in realtà non costituiscono una
realizzazione ex novo, ma un trasferimento del servizio dal Presidio Ospedaliero di
Cerreto, e come l’attivazione delle sezioni di elettrofisiologia, aritmologia ed
elettrostimolazione mirano a garantire una completa assistenza ai cardiopatici nella
provincia di Benevento dal momento che, sia l’A.O. Rummo che il Fatebenefratelli, sono
sprovvisti o carenti di tali servizi, pur garantendo l’assistenza cardiologia. La maggior
parte dei pazienti della Provincia affetti da problemi aritmici è, infatti, costretta alla
mobilità verso altre regioni per sottoporsi ad ablazione percutanea mediante
radiofrequenza delle aritmie. Il dimensionamento dell’aritmologia è 1 PL per ogni 5 PL di
cardiologia.
21
Nell’ambito dell’attività oncologica, un ruolo strategico riveste l’attivazione
dell’unità di Radioterapia utilizzata sia come trattamento radicale che come
trattamento neoadivuante o palliativo. Tale scelta trova diverse motivazioni, sia dal
punto di vista economico sia sotto il profilo strettamente assistenziale-curativo.
In primo luogo, si rammenta che l’unica struttura sanitaria dotata di radioterapia
nel territorio provinciale è l’A.O. Rummo che, pur tuttavia si rileva insufficiente a far
fronte alla domanda.
La seconda motivazione deriva dalla prima, le lunghe liste di attesa che
caratterizzano la disciplina presso il Rummo, innescano un esodo verso altre strutture
regionali da parte dei cittadini residenti, con numerosi disagi logistici ed aggravio di
costo a carico degli stessi, oltre che della stessa ASL (mobilità passiva regionale).
In ultimo, lo stesso Piano Regionale Ospedaliero prevede un potenziamento della
rete oncologia con servizi di radioterapia.
Per quanto riguarda la piastra dei servizi a supporto dei dipartimenti e delle unità
organizzative, il piano prevede la seguente articolazione:
1 Pronto soccorso
Poliambulatorio specialistico
Centro trasfusionale con 4 PL DH
Sezione Anatomia patologica;
1 Blocco operatorio;
1 Farmacia;
1 Laboratorio;
1 Radiologia con TAC;
1 Morgue;
la stessa Radioterapia;
l’attivazione di un’elisuperficie per il soccorso immediato.
22
4.2.3 Attivazione del P.O. di San Bartolomeo in Galdo
Come accennato, ulteriore obiettivo del presente piano è assicurare l’avvio del
progetto sperimentale “Integrazione Ospedale Territorio e sperimentazione gestionale
pubblico-privato” in base al quale, all’interno del Presidio Ospedaliero “Padre Pio” di
San Bartolomeo in Galdo, saranno attivati:
80 posti letto per le attività di lungodegenza riabilitativa (con codice 60), di cui
alla DGRC n. 1212 del 23 settembre 2005;
e 20 PL per le attività di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza.
Il Presidio sarà, inoltre, dotato di una unità di emodialisi per complessivi 8 posti
rene, nonché di radiologia tradizionale, laboratorio analisi e ambulatorio
polispecialistico al fine di rendere concreta ed attuale la risposta sanitaria all’interno di
un territorio sicuramente svantaggiato dal punto di vista territoriale e con un indice di
vecchiaia tra i più elevati della Provincia.
La Struttura Complessa di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e di Urgenza
dell’Azienda, sarà il centro di riferimento per coloro che, a seguito di malori o traumi,
necessitano di cure urgenti e indifferibili. I suoi punti di forza saranno il posizionamento
a confine con altre regioni (Puglia e Molise), la competenza e professionalità del
personale dedicato, infine le piccole dimensioni della struttura ospedaliera.
L’Ospedale “Padre Pio” avrà anche la connotazione di ospedale di comunità,
poiché 10 posti letto saranno attivati per far fronte ai bisogni di assistenza di pazienti
anziani affetti da patologie cronico-degenerative (le peculiarità di tali strutture
assistenziali sono compiutamente descritte al paragrafo successivo ed a cui si rinvia).
23
4.2.4 Attivazione dell’Ospedale di Comunità “Vecchio Capozzi”
L’ospedale di comunità costituisce un nuovo modello organizzativo alternativo alle
risposte assistenziali tradizionali. Esso è rivolto a pazienti affetti da patologie cronico-
degenerative associate a particolari e significative condizioni di rischio sociale e prevede
la gestione diretta di posti letto da parte dei medici di medicina generale.
L’Ospedale di Comunità si definisce come struttura residenziale o semiresidenziale
intermedia nata dall’esigenza di dare una risposta ai bisogni di salute per quella fascia di
pazienti che non necessita, a giudizio del Medico di Medicina Generale, dell’ospedale
per acuti corrispondente al secondo livello di assistenza sanitaria, ma nel contempo non
può vedere risolti tutti i propri problemi sociosanitari in ambito domiciliare, attraverso
l’A.D.I. o presso una R.S.A. a indirizzo riabilitativo.
L’alto costo che oramai caratterizza l’intero quadro delle prestazioni ospedaliere in
rapporto alla gestione delle patologie cronico-degenerative, unitamente all’incremento
che tali processi morbosi hanno subito nel tempo e che subiranno a causa del progressivo
invecchiamento della popolazione, impongono una sempre più attenta e mirata
riflessione rispetto alla possibilità di definire e sviluppare modelli assistenziali
alternativi al ricovero ospedaliero in grado di modificare, in senso migliorativo, il
rapporto costi-benefìci.
L’insieme di questi fenomeni pone, in maniera sollecita ed assoluta, la necessità di
assistere un ampio ventaglio di utenti/pazienti, affetti da patologie cronico-
degenerative associate a particolari e significative condizioni di rischio sociale,
attraverso la costituzione di una tipica struttura sanitaria territoriale, in linea con i
percorsi a livello europeo che mirano a distinguere in maniera chiara e netta le strutture
per le cure a lungo termine dai presidi ospedalieri per acuti.
Attraverso l’attivazione dell’Ospedale di Comunità “Vecchio Capozzi” nel Distretto
di Morcone l’ASL Bn1 intende venire incontro alle esigenze di una comunità di utenti-
pazienti che manifestano almeno quattro diverse tipologie di bisogni sanitari-
assistenziali:
1. gestione a breve-medio termine di pazienti anziani, disabili, con patologia
cronico-degenerativa instabile o riacutizzata che richieda un intervento efficace
di medicalizzazione;
2. gestione a breve-medio termine di pazienti anziani disabili, in fase di
convalescenza post-acuta o post-chirurgica o, in ogni caso, con la necessità di
eseguire terapie programmate in un ambiente con assistenza infermieristica;
24
3. riabilitazione in fase post-acuta;
4. gestione a medio-lungo termine di pazienti non autosufficienti o in condizioni di
fragilità sociale.
Il Distretto di Morcone è, infatti tra i più vasti della Provincia e garantisce
l’assistenza sanitaria ai comuni di Morcone, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano,
Circello, Colle Sannita, Fragneto Labate e Fragneto Monforte, Pontelandolfo, Reino,
Santa Croce del Sannio e Sassinoro ovvero tutta una serie di comuni situati a circa 600
s.l.m. a ridosso del Matese, con una conseguente disagevole viabilità per questioni
orografìche e climatiche. Dista circa 25 Km da Benevento, 25 Km da Campobasso
(Molise) ed ha un’estensione di 389,00 Kmq, e con una popolazione di circa 21.170
abitanti con una densità per Kmq 54,43 abitanti. Tra i Distretti Sanitari dell’ASL BN1
quello di Morcone rappresenta il distretto più anziano, con un indice di vecchiaia pari a
191,74 e con una percentuale di ultra sessantacinquenni pari a 25,75%.
L’Ospedale di Comunità troverà allocazione nel Comune di Morcone occupando gli
spazi dell’ormai dismesso Presidio Ospedaliero “Capozzi” (ove erano attive una Divisione
di medicina, di chirurgia, un laboratorio analisi ed un servizio di radiologia) e la cui
attività fu sospesa nel 1981 a seguito dell’avvento delle ex USL, con posti letto
complessivi pari a 10.
Lo scopo è evitare ricoveri inappropriati legati più ad un’esigenza di gestione
dell’anziano che a necessità di tipo curative. Spesso, l’incapacità dell’anziano a gestirsi
e la carenza di un contesto familiare e sociale solido, spinge i medici di medicina
generale alla richiesta di ricovero ospedaliero che, nell’attuale evoluzione organizzativa
e normativa del SSN, è a tutti gli effetti da considerare inappropriato in quanto la
patologia risulta teoricamente trattabile a domicilio. L’evento ricovero, in questa fascia
d’età particolarmente sensibile, è sempre traumatico poiché porta l’individuo alla
perdita della sua quotidianità e l’allontanamento dagli affetti nonché dall’ambiente
fisico che ciascun soggetto di età avanzata sente proprio.
Va, peraltro, ricordato, a sottolineare la necessità dell’intervento, che nel
Distretto di Morcone non vi sono strutture ospedaliere, né aziendali né accreditate, per
cui il ricovero allontana il soggetto ancora di più dal suo ambiente.
L’Ospedale di Comunità garantirà un’assistenza infermieristica continuativa,
l’assistenza alberghiera e la cura alla persona, insieme ad una assistenza medica
assicurata in sinergia dai MMG del paziente, dai medici di Continuità assistenziale ed
emergenza competenti per territorio. Le consulenze specialistiche e le prestazioni di
Considerando le necessità e le peculiarità assistenziali dei soggetti ospitati
nell’Ospedale di Comunità, nelle attività di cura saranno coinvolte adeguate figure
professionali a supporto di quelle già citate. Ci si riferisce, in particolar modo, agli
assistenti sociali, ai psicologi ed ai terapisti della riabilitazione. Sarà inoltre favorito il
mantenimento di rapporti familiari e sociali dei pazienti consentendo un orario di visita
molto flessibile ed una personalizzazione degli spazi, incoraggiando in questo modo una
dimensione umana della struttura e dei servizi offerti.
laboratorio saranno assicurate dal Distretto Sanitario, mentre le prestazioni radiologiche
saranno eseguite in loco dal momento che è in corso il trasferimento presso i locali del
nuovo “Vecchio Capozzi” della radiologia tradizionale.
25
Il processo di riorganizzazione è, in ultimo, sintetizzato in tabella 6.
Tabella 6 - Strutture sanitarie aziendali e dotazione posti letto del Piano Ospedaliero Aziendale
COD. DIS. DENOMINAZIONE pre POR post POR Totale
CerretoS.Agata pre POR
S.Agata post POR
Totale Sant'Agata
S.Bart.meo pre POR
S.Bart.meo post POR
Totale San Bartolomeo
Vecchio Capozzi pre POR
Vecchio Capozzi pre POR
Totale Vecchio Capozzi
TOTALE pre POR
TOTALE post POR
TOTALE GENERALE
08 Cardiologia clinica (min.20PL) 0 17 17 0 0 0 17 17new UTIC (min.8PL) 0 4 4 0 0 0 4 4
09 Chirurgia generale (min.25 PL) 16 4 20 7 18 25 0 0 23 22 4514 Chirurgia vascolare 4 4 0 0 0 0 4 415 Medicina sportiva 0 0 0 0 0 0 018 SIT (Ematologia) 0 0 0 0 0 0 024 Malattie infettive 0 0 0 0 0 0 026 Medicina generale 28 4 32 20 0 20 0 0 48 4 52
new Medicina e chirurgia di accetazione ed urgenza 0 0 20 20 0 0 20 2028 Unità spinale 0 0 0 0 0 0 029 Nefrologia 0 0 0 0 0 0 030 Neurochirugia 0 0 0 0 0 0 032 Neurologia 0 0 0 0 0 0 0
new UTIR (min.8 PL) 7 7 0 0 0 0 7 733 Neuropsichiatria infantile 0 15 15 0 0 0 15 1534 Oculistica 0 10 10 0 0 0 10 1035 Chirurgia maxillo-facciale odontostomatologica 0 0 0 0 0 0 036 Ortopedia e traumatologia 16 4 20 0 0 0 16 4 2037 Ostetricia e ginecologia 16 -16 0 0 0 0 16 -16 038 Otorinolaringoiatria 0 0 0 0 0 0 039 Pediatria 3 -3 0 0 0 0 3 -3 040 Neuropsichiatria (SPDC) 8 -8 0 10 10 0 0 8 2 1043 Urologia 0 0 0 0 0 0 049 Anestesia e rian.ne, neurorian.ne, cure palliative 0 0 0 0 0 0 050 Cardiologia interventistica 0 0 0 0 0 0 051 Osservazione breve area critica (Astanteria) 0 0 0 0 0 0 052 Dermatologia 0 0 0 0 0 0 054 Emodiliasi 0 0 8 8 0 0 8 856 Riabilitazione funzionale 0 0 0 0 0 0 057 Fisiopatologia delle riproduzione 0 0 0 0 0 0 058 Gastroenterologia con endoscopia 0 0 0 0 0 0 060 Cure subintensive postacuzie (lungodegenti) 0 0 80 80 0 0 80 8062 Neonatologia 0 0 0 0 0 0 064 Oncologia 10 10 11 11 0 0 0 21 21
new Oncologia solo somministrazione 0 4 4 0 0 0 4 468 Pneumologia 4 4 0 0 0 0 4 470 Radioterapia 0 0 0 0 0 0 071 Reumatologia 0 0 0 0 0 0 073 Terapia intensiva neonatale 0 0 0 0 0 0 075 Neuroriabilitazione 0 0 0 0 0 0 0
new Hospice (cure palliative) 6 6 0 0 0 0 6 6new Ospedale di comunità 0 0 10 10 10 10 0 20 20new ALPI 8 8 10 10 0 0 0 18 18new Medicina di urgenza e di pronto soccorso 2 2 0 0 0 0 2 2
TOTALI 87 26 113 27 99 126 0 118 118 0 10 10 114 253 367
CERRETO SANT'AGATA Dè GOTI SAN BARTOLOMEO VECCHIO CAPOZZI
26
27