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2 - Indice - Ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera (DGRC 1853/2007 e DGRC 1900/2007) 1. Premessa …………………………………………………………………………………………. p. 3 2. Obiettivi del Piano Regionale Ospedaliero ………………….…………..…. p. 4 3. Esame del contesto sanitario-territoriale della provincia di Benevento …………………………………………………………………………………………………………..... p. 7 4. Il Piano Ospedaliero Aziendale …………………………………………………….. p. 13 4.1 Struttura organizzativa interna degli ospedali ……..………... p. 14 4.2 La riorganizzazione ospedaliera dell’ASL Benevento 1 .... p. 17 4.2.1 Potenziamento dell’offerta sanitaria del P.O. di Cerreto ……………………………………………………………………………………….…… p. 18 4.2.2 Potenziamento e trasferimento del vecchio P.O. di Sant’Agata dè Goti ………………………………….……………………….. p. 20 4.2.3 Attivazione del P.O. di San Bartolomeo in Galdo …. p. 22 4.2.4 Attivazione dell’Ospedale di Comunità “Vecchio Capozzi” …………………………………………………………………………….. p. 23

Ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera ......di un tasso inferiore al 75% o superiore al 95%, fermo restando alcune specificità (terapia intensiva, rianimazione,

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Page 1: Ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera ......di un tasso inferiore al 75% o superiore al 95%, fermo restando alcune specificità (terapia intensiva, rianimazione,

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- Indice -

Ristrutturazione e riqualificazione della rete

ospedaliera

(DGRC 1853/2007 e DGRC 1900/2007)

1. Premessa …………………………………………………………………………………………. p. 3

2. Obiettivi del Piano Regionale Ospedaliero ………………….…………..…. p. 4

3. Esame del contesto sanitario-territoriale della provincia di Benevento

…………………………………………………………………………………………………………..... p. 7

4. Il Piano Ospedaliero Aziendale …………………………………………………….. p. 13

4.1 Struttura organizzativa interna degli ospedali ……..………... p. 14

4.2 La riorganizzazione ospedaliera dell’ASL Benevento 1 .... p. 17

4.2.1 Potenziamento dell’offerta sanitaria del P.O. di Cerreto

……………………………………………………………………………………….…… p. 18

4.2.2 Potenziamento e trasferimento del vecchio P.O. di

Sant’Agata dè Goti ………………………………….……………………….. p. 20

4.2.3 Attivazione del P.O. di San Bartolomeo in Galdo …. p. 22

4.2.4 Attivazione dell’Ospedale di Comunità “Vecchio

Capozzi” …………………………………………………………………………….. p. 23

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Ristrutturazione e riqualificazione della rete

ospedaliera

(DGRC 1853/2007 e DGRC 1900/2007)

1. Premessa

Nel programmare la ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera è

indispensabile orientare le scelte verso la costituzione di un sistema integrato in grado

di fornire risposte adeguate alle aspettative attuali in termini di diagnosi, terapia,

riabilitazione ed assistenza di una popolazione che vede innalzata l’età media e la

prevalenza di malattie croniche. Risulta, pertanto, necessario riorganizzare l’assistenza

sanitaria in modo che ciascun soggetto erogatore si faccia carico di specifiche

prestazioni nell’ottica di un sistema integrato, di reale collegamento e collaborazione

con gli altri fornitori del sistema sanitario. Occorre, da un lato, concentrare

nell’ospedale le terapie di elevata specialità e dall’alto contenuto tecnologico e,

dall’altro, potenziare le strutture per la diagnosi, la prevenzione e le cronicità.

L’ospedale “modello” è la componente centrale di un sistema di assistenza,

complesso ed integrato, che funziona in modo equilibrato e sinergico con altre

istituzioni, per realizzare un’organizzazione a rete dei servizi capace di garantire una

risposta adeguata al fabbisogno sanitario della popolazione in termini sia quantitativi

che qualitativi, senza perdere di vista l’aspetto economico.

In quest’ottica, la valutazione delle performance sanitarie rileva che, per garantire

i necessari requisiti di qualità e di economicità della gestione, occorre concentrare i

trattamenti ad elevata complessità in pochi centri dotati di alta tecnologia ed elevata

professionalità specialistica e dimensionare le strutture ospedaliere agli effettivi

fabbisogni della popolazione privilegiando, quanto più possibile, le forme di assistenza

più flessibili allo scopo di ridurre al minimo i tempi di separazione dagli ambiti familiari

e sociali di riferimento.

p.maio
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2. Obiettivi del Piano Regionale Ospedaliero

La Legge Regionale n. 24/2006 “Piano Regionale Ospedaliero (PRO) per il triennio

2007-2009” definisce gli obiettivi programmatici diretti alla rimodulazione della rete

ospedaliera campana al fine “di garantire la piena tutela della salute dei cittadini

ponendo i diritti del paziente al centro delle attività ospedaliere” tenendo anche conto

della necessità di contenere la spesa sanitaria attraverso il recupero della migrazione

sanitaria verso altre regioni.

Il PRO individua scelte organizzative efficaci, verificate e verificabili, mediante

azioni tese:

a) alla progressiva riqualificazione delle prestazioni di alta specialità ed

eccellenza;

b) alla opportuna e qualificata dotazione professionale e tecnologica che tiene

conto anche dei nuovi profili professionali emergenti dai nuovi corsi accademici

ad indirizzo sanitario e della figura professionale di operatore socio sanitario

istituita a livello regionale;

c) alla sempre maggiore riqualificazione delle risposte all’emergenza;

d) all’ottimizzazione delle risposte alla domanda sempre più consistente di attività

riabilitative, territoriali, di day hospital medico-chirurgico.

Nell’ottica del contenimento della spesa sanitaria che, in ogni caso, non deve

minare la qualità delle prestazioni sanitarie, il Piano:

1. prevede una riduzione dell’indice di posti letto programmati per abitanti, che

passa dagli attuali 5,2 a 4,2 posti letto per ogni 1.000 abitanti;

2. definisce i criteri per la riorganizzazione delle Unità Operative Complesse;

3. fissa i criteri per la riorganizzazione dell’emergenza attraverso una rete

esaustiva delle esigenze individuate in ambito provinciale.

Con deliberazione di GR 460/2007 la Regione Campania prevede l’attuazione delle

misure, già previste dalla LR 24/2006, in tema di:

1. ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera;

2. riduzione dei ricoveri inappropriati;

3. rideterminazione e riallocazione delle risorse;

4. per gli stabilimenti ospedalieri attivi, proposte di riorganizzazione,

riconversione, riallocazione e/o dismissione ovvero di concentrazione con

funzioni specifiche, come quelle relative alle attività di emergenza e di pronto

soccorso, tenendo conto dei dati di attività e di performance.

p.maio
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La DGRC N.1853/2007 stabilisce, inoltre, che nella stesura del piano di

riorganizzazione bisogna tener conto dei dati economici e di attività elaborati

dall’ARSAN nonché degli indicatori e parametri individuati dal documento tecnico (all.1)

per la ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera.

Gli indicatori presi in considerazione dovranno, ai fini delle decisioni, essere

parametrati ai valori medi regionali poiché gli stessi rappresentano la soglia minima di

attività o di servizio. In sostanza, valori degli indicatori aziendali inferiori alla media

regionale dovrebbero indurre alla riconsiderazione del servizio o dell’unità.

Sul punto si rileva che non necessariamente valori inferiori alla media regionale

devono indurre ad un ripensamento del servizio. L’azienda potrà infatti predisporre

programmi di miglioramento o riorganizzazione in grado di riportare i valori aziendali a

quelli medi previsti.

Allo scopo, l’indicatore di riferimento è il tasso di occupazione dei PL: in presenza

di un tasso inferiore al 75% o superiore al 95%, fermo restando alcune specificità (terapia

intensiva, rianimazione, malattie infettive, attività di trapianto) è necessario

riprogrammare l’organizzazione dell’Unità Operativa critica, mediante le seguenti

azioni:

1. riduzione dei PL per le UO con tasso di utilizzo inferiore al 75%;

2. accorpamento, con riduzione dei PL tra due o più UO della stessa disciplina nel

medesimo Dipartimento;

3. accorpamento, con riduzione dei PL di UO della stessa disciplina con UO presenti

in altri Presidi Ospedalieri della ASL;

4. riconversione dei PL sotto-utilizzati in discipline carenti verso le quali è

documentata una maggiore domanda mediante, ad esempio, l’esame delle liste

di attesa ovvero la mobilità rilevata per la disciplina.

Qualora il contesto non dovesse consentire le scelte di cui innanzi, l’analisi

combinata degli indicatori individuati, deve guidare una serie di scelte programmatiche,

quali:

1. la soppressione o il trasferimento di UO in altri presidi ASL;

2. la riduzione del numero di Dipartimenti;

3. la riduzione di strutture complesse in strutture semplici;

4. l’accorpamento dei servizi;

5. la riconversione dei presidi.

p.maio
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Rispetto al rimodulazione o nuova istituzione delle UO si dovrà tener conto dei

parametri stabiliti dalla LR 24/2006 e dai livelli di produttività. In particolare, per

quanto riguarda l’incidenza dei costi sui ricavi, per l’anno in corso (2007) non dovranno

essere inferiori al 60% e per il 2008 non inferiori all’80%.

p.maio
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3. Esame del contesto sanitario-territoriale della provincia di Benevento

Le strutture sanitarie che operano sul territorio provinciale sono 10 e sono così

classificabili:

∗ n. 2 P.O. della ASL Bn1 (San Giovanni di Dio e M. delle Grazie)

∗ n. 1 A.O. (Rummo);

∗ n. 1 ospedale classificato (FBF)

∗ n. 6 strutture private accreditate.

Complessivamente, i posti letto disponibili1 per le attività di cura e riabilitazione

ammontano a 1.257 ripartiti in:

∗ n. 937 per l’assistenza ospedaliera;

∗ n. 320 per l’assistenza riabilitativa-lungodegenza (Tabella 1).

Dal computo della dotazione di posti letto provinciale deve essere, tuttavia,

scorporata la “Maugeri” in quanto istituto di ricerca a carattere regionale ovvero

nazionale. Di conseguenza, la situazione attuale è la seguente:

dotazione provinciale pari a posti letto n. 1.077;

di cui, n. 937 P.L. dedicati all’assistenza ospedaliera

e n. 140 P.L. riservati all’assistenza riabilitativa-lungodegenza.

1 La dotazione di posti letto provinciale è stata determinata, per gli ospedali pubblici e classificati,

sulla base dei dati contenuti nell’allegato 2 “Indicatori di Assistenza Ospedaliera” del documento Arsan di

cui alla Deliberazione n. 1853 del 18 ottobre 2007 e dal SIS Ministeriale (anno 2006) per gli ospedali

temporaneamente accreditati. Per la struttura di riabilitazione Villa Margherita si è tenuto conto della

decurtazione di PL operata per il codice 60 (lungodegenza riabilitativa) con Delibera ASL Bn1 n. 266 del 3

ottobre 2006.

p.maio
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Tabella 1 - Strutture sanitarie e dotazione posti letto

COD. DIS. DENOMINAZIONE FBF Cerreto Rummo S.Agata Maugeri Gepos S.Francesco Villa

Margherita S.Rita CMR S.Bart.meo Vecchio capozzi TOTALI

08 Cardiologia clinica 24 10 3409 Chirurgia generale 40 16 39 7 30 20 20 17214 Chirurgia vascolare 10 1015 Medicina sportiva 018 SIT (Ematologia) 024 Malattie infettive 18 1826 Medicina generale 47 28 57 20 20 32 20428 Unità spinale 15 1529 Nefrologia 8 830 Neurochirugia 15 1532 Neurologia 14 1433 Neuropsichiatria infantile 034 Oculistica 4 5 10 10 2935 Chirurgia maxillo-facciale odontostomatologica 5 536 Ortopedia e traumatologia 40 16 34 10 15 11537 Ostetricia e ginecologia 40 16 20 7638 Otorinolaringoiatria 16 1639 Pediatria 8 3 18 2940 Psichiatria 8 843 Urologia 10 14 10 10 4449 Anestesia e rian.ne, neurorian.ne, cure palliative (terapia intensiva) 4 14 1850 Cardiologia interventistica (UTIR) 4 24 2851 Osservazione breve area critica (Astanteria) 052 Dermatologia 2 254 Emodiliasi 056 Riabilitazione funzionale 150 85 25 26057 Fisiopatologia delle riproduzione 1 158 Gastroenterologia con endoscopia 12 1260 Cure subintensive postacuzie (lungodegenti) 30 3062 Neonatologia 10 10 2064 Oncologia 10 12 2268 Pneumologia 15 1570 Radioterapia 071 Reumatologia 9 973 Terapia intensiva neonatale 8 5 1375 Neuroriabilitazione 15 15

Ospedale di comunità 0TOTALI 249 87 387 27 180 60 55 115 72 25 0 0 1257

Dalle indicazioni contenute nel PSR, l’indice regionale di posti letto programmati è

pari a 4,2/1000 abitanti. Per la provincia di Benevento è, però, più levato e pari a 4,29

PL per 1.000 abitanti, mentre per la riabilitazione e lungodegenza risulta uguale a

0,69‰.

Poiché dai dati ISTAT risulta che, al 1 gennaio 2006, nella provincia di Benevento

risiedono 289.201 abitanti, la “dotazione ordinaria” di posti letto cui tendere è la

seguente:

n. 200 PL per le attività di riabilitazione e lungodegenza

n. 1.041 PL riservati all’assistenza ospedaliera.

Dal confronto tra la “dotazione teorica” e quella attuale (ossia al netto dei PL

dell’Istituto “Maugeri”) emerge:

un deficit di 104 posti letto per l’assistenza ospedaliera;

un deficit per l’assistenza riabilitativa e lungodegenza pari a 60 posti letto.

Ai 104 posti letto di assistenza ospedaliera devono, comunque, aggiungersi 16 posti

letto di ostetricia e ginecologia e 3 PL di pediatria del PO di Cerreto Sannita, soppressi

con Deliberazione ASL Bn1 n. 378 del 29/06/07 e che vengono riconvertiti col presente

piano in parte all’interno dello stesso P.O. ed in parte tra le altre strutture ospedaliere

aziendali.

Infatti tra gli obiettivi programmati dell’ASL BN1 è, comunque, prevista la messa in

funzione imminente delle seguenti strutture aziendali:

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p.maio
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∗ P.O. di S.Bartolomeo in Galdo;

∗ Nuovo Capozzi di Morcone (ospedale di comunità);

∗ Nuovo P.O. di S.Agata dei Goti.

Premessa l’indispensabilità di interventi volti alla disattivazione di talune

discipline, in considerazione del necessario potenziamento della rete dell’Emergenza,

per la provincia di Benevento il Piano Ospedaliero individua le seguenti discipline a

carattere strategico e di forte pregnanza sociale:

∗ Emodialisi;

∗ Cardiochirurgia;

∗ Stroke Unit;

∗ Rianimazione T. Intensiva Polivalente;

∗ Lungodegenza riabilitativa;

∗ Riabilitazione neurologica;

∗ Riabilitazione cardiologica;

∗ Oncologia;

∗ Radioterapia;

∗ Trauma Center;

∗ Geriatria con settore specifico per non autosufficienti;

∗ Emergenza pediatrica.

I costi derivanti dall’incremento di taluni servizi, secondo le indicazioni regionali,

data la situazione di difficoltà finanziaria relativa al settore, devono essere coperti

mediante la razionalizzazione dell’esistente, con la disattivazione delle discipline che

non soddisfano i requisiti minimi previsti e con la destinazione ai fini di investimento, da

parte dei Direttori Generali, dell’1% dei fondi annualmente ripartiti e del 20% dei fondi

ricavati dalla vendita degli immobili di proprietà, alienabili perché non vincolati al

perseguimento dei fini istituzionali delle Aziende ovvero trattasi di beni non strumentali.

Appare, pertanto, necessario definire quando incrementare, rimodulare e/o

razionalizzare ovvero disattivare l’esistente. Allo scopo, il Piano prevede:

1) di attivare i nuovi posti letto occorrenti ad attività indicate nel Piano come

carenti o addirittura assenti in Regione (NO>NE), quando NO2 è maggiore di NE3,

nei limiti delle risorse regionali disponibili attingendo sia al FSR che alle risorse

2 NO = numero posti letto totali occorrenti 3 NE = numero posti letto esistenti al 1° gennaio 2004

p.maio
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derivanti dalla riconversione dei posti letto (per gli investimenti come per le

spese correnti) nel medio periodo;

2) disattivare i posti letto esistenti che eccedano i bisogni (NE>NO), quando NE è

maggiore di NO, recuperando tutte le possibili risorse conseguenti alla

disattivazione dei posti letto per destinarle ad iniziative prioritarie desumibili

dalle ipotesi programmatorie del presente Piano Ospedaliero.

In numero di posti letto occorrenti (NO) è definito dal range di tasso di occupazione

75%-95%. Dove il tasso di occupazione del 75% è il limite accettabile inferiore per il

mantenimento dei posti letto esistenti, mentre il tasso del 95% rappresenta il limite

accettabile massimo (al superamento del quale scatta, quindi, la necessità di assicurare

ulteriori posti letto).

La tabella 2 riporta i tassi di occupazione dei reparti dei due presidi ospedalieri

dell’ASL Bn1. Dalla lettura appare chiara la necessità di rimodulare alcuni centri finali

del P.O. di Cerreto. Sul punto, occorre porre in evidenza, come peraltro già accennato,

la scelta dell’ASL Bn1 di disattivare, in data 29/06/07 con Deliberazione n. 378, i reparti

di ostetricia e ginecologia (con PL 13) e pediatria (con 3 posti letto).

Tabella 2 - Tassi di occupazione posti letto (dati Arsan 2006)

COD. DIS. DENOMINAZIONE Cerreto S.Agata09 Chirurgia generale 62,4 90,926 Medicina generale 72,8 80,936 Ortopedia e traumatologia 76,237 Ostetricia e ginecologia 29,639 Pediatria 58,640 Psichiatria 101,7

TOTALI 67 86

Tasso di occupazione PL

Altro parametro da considerare nella predisposizione del Piano Ospedaliero

Aziendale è la produttività attuale e prospettica di ciascuna struttura pubblica, espressa

dal rapporto ricavi su costi complessivi e che la Deliberazione n. 1853 del 18 ottobre

2007 fissa nelle seguenti percentuali:

40% per il 2006;

60% per il 2007;

80% per il 2008;

90% per il 2009;

100% a regime.

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p.maio
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Come evidenziato in tabella 3, la produttività dei due P.O. dell’ASL si colloca ben

oltre i valori previsti dal piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete

ospedaliera.

Tabella 3 - Produttività P.O. Aziendali (dati Arsan 2006)

Cerreto Sant'AgataProduttività 85% 93%

L’ultimo presupposto da rispettare nella riorganizzazione è il numero di posti letto

che la struttura deve possedere e che non può essere inferiore a 120 unità. Tuttavia,

tale requisito appare meno vincolante degli altri per due ordini di motivi:

• in primo luogo, mentre nella Deliberazione n.1853 la prescrizione sembra

interessare tutte le strutture ospedaliere, nel Piano Regionale Ospedaliero la

stessa pare riguardare il solo “ospedale orientato all’Elezione e

all’Emergenza”;

• secondo, in entrambi i casi, sono previste delle eccezioni in ragione della

particolare collocazione territoriale delle strutture ospedaliere (isole, aree

montane, aree ad elevata densità di popolazione anche stagionale).

Infine, occorre rilevare che i dati della provincia di Benevento non pongono la ASL

BN1 molto distante dai valori regionali di riferimento, attestandosi al 208,81‰ il tasso di

ospedalizzazione (esclusa la mobilità passiva) per il 2006 e al 14,23 posti letto per mille

abitanti al 30 giugno 2007. Tali dati permettono di fare valutazioni programmatiche

legate soprattutto alla ridistribuzione di funzioni in relazione ai reali bisogni assistenziali

e all’uso efficiente delle risorse ospedaliere. A tale proposito l’azione di revisione e

ridistribuzione delle funzioni mira anche al corretto regime assistenziale cui indirizzare i

ricoveri.

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p.maio
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D.R.G. Av 1

AV 2

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[410] CHEMIOTERAPIA NON ASSOCIATA A DIAGNOSI SECONDARIA DI LEUCEMIA ACUTA 9 4 1160 56 4 14 2 10 6 8 3 21 42 445 3 33 53 175 2 2050[039] INTERVENTI SUL CRISTALLINO CON O SENZA VITRECTOMIA 26 1435 29 9 23 1 1 10 1 3 5 4 49 382 3 2 1 1984[391] NEONATO NORMALE 3 68 849 150 9 39 5 3 2 1 2 1 1 9 442 18 8 1610[183] ESOFAGITE, GASTROENTERITE E MISCELLANEA DI MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE, ETA' > 17 SENZA CC 1 2 1129 41 4 5 1 8 2 3 2 15 3 1 7 296 19 11 35 1 1586[373] PARTO VAGINALE SENZA DIAGNOSI COMPLICANTI 7 35 525 46 2 14 1 2 1 2 8 459 16 3 1121[467] ALTRI FATTORI CHE INFLUENZANO LO STATO DI SALUTE 2 674 42 4 3 2 1 1 1 1 3 6 298 6 16 15 1 1076

[127] INSUFFICIENZA CARDIACA E SHOCK 4 10 569 31 2 11 1 3 1 1 1 3 2 320 8 2 51 1020[206] MALATTIE DEL FEGATO ECCETTO NEOPLASIE MALIGNE, CIRROSI, EPATITE ALCOLICA, SENZA CC 1 211 10 2 6 3 1 15 1 1 642 4 7 54 14 972[134] IPERTENSIONE 54 377 66 1 10 4 2 1 1 7 407 7 3 16 956[371] PARTO CESAREO SENZA CC 10 13 500 113 9 33 2 3 2 5 217 17 6 930[088] MALATTIA POLMONARE CRONICA OSTRUTTIVA 10 556 26 1 1 2 11 4 194 16 2 49 872[243] AFFEZIONI MEDICHE DEL DORSO 2 3 582 22 3 4 2 8 6 4 1 10 134 4 10 5 55 855[381] ABORTO CON DILATAZIONE E RASCHIAMENTO, MEDIANTE ASPIRAZIONE O ISTEROTOMIA 3 24 220 43 5 1 1 2 2 2 32 477 19 2 17 850[189] ALTRE DIAGNOSI RELATIVE ALL'APPARATO DIGERENTE, ETA' > 17 SENZA CC 6 5 378 17 12 1 3 1 1 5 3 205 7 4 6 5 1 660[359] INTERVENTI SU UTERO E ANNESSI NON PER NEOPLASIE MALIGNE, SENZA CC 1 33 382 36 4 6 1 1 30 129 7 14 1 645[162] INTERVENTI PER ERNIA INGUINALE E FEMORALE, ETA' > 17 SENZA CC 5 311 10 1 2 1 2 1 1 3 287 1 6 2 633

[184] ESOFAGITE, GASTROENTERITE E MISCELLANEA DI MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE, ETA' < 18 1 286 6 2 2 1 1 4 23 1 1 264 9 2 29 632[047] ALTRE MALATTIE DELL'OCCHIO, ETA' > 17 SENZA CC 154 3 1 6 2 2 1 2 446 1 1 11 630[301] MALATTIE ENDOCRINE, SENZA CC 154 7 3 1 2 10 24 1 8 333 3 23 39 1 609[112] INTERVENTI SUL SISTEMA CARDIOVASCOLARE PER VIA PERCUTANEA 50 218 30 1 2 5 10 1 272 15 4 608[087] EDEMA POLMONARE E INSUFFICIENZA RESPIRATORIA 2 154 1 1 1 1 1 12 311 16 1 51 552[202] CIRROSI ED EPATITE ALCOOLICA 65 3 1 2 7 1 7 398 11 6 26 12 539[209] INTERVENTI SU ARTICOLAZIONI MAGGIORI E REIMPIANTI DI ARTI INFERIORI 51 362 22 3 5 1 1 2 3 2 4 79 2 2 539[014] MALATTIE CEREBROVASCOLARI SPECIFICHE ECCETTO ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO 108 7 2 2 2 1 1 1 397 11 1 1 534[369] DISTURBI MESTRUALI E ALTRI DISTURBI DELL'APPARATO RIPRODUTTIVO FEMMINILE 3 33 236 62 5 1 2 2 7 1 9 138 11 5 7 1 523[012] MALATTIE DEGENERATIVE DEL SISTEMA NERVOSO 1 207 5 2 189 4 4 14 90 516[222] INTERVENTI SUL GINOCCHIO SENZA CC 69 350 11 4 2 1 1 1 3 1 3 2 1 53 3 1 1 507[266] TRAPIANTI DI PELLE E/0 SBRIGLIAMENTI ECCETTO PER ULCERE PELLE/CELLULITE SENZA CC 1 260 3 3 10 1 3 189 4 1 5 6 1 487[349] IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA, SENZA CC 1 113 12 2 2 338 2 3 2 1 476[284] MALATTIE MINORI DELLA PELLE SENZA CC 131 4 6 1 4 3 1 2 267 25 13 10 3 2 472[205] MALATTIE DEL FEGATO ECCETTO NEOPLASIE MALIGNE, CIRROSI, EPATITE ALCOLICA, CON CC 280 3 2 1 1 1 1 176 2 3 470[139] ARITMIA E ALTERAZIONI DELLA CONDUZIONE CARDIACA, SENZA CC 2 20 153 30 2 1 1 1 1 1 8 1 231 7 459[430] PSICOSI 150 221 2 1 9 4 14 5 1 1 42 5 2 457[316] INSUFFICIENZA RENALE 1 6 83 21 1 1 10 5 264 5 6 28 431[247] SEGNI E SINTOMI RELATIVI AL SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO E AL TESSUTO CONNETTIVO 186 2 1 3 127 1 2 3 103 428[119] LEGATURA E STRIPPING DI VENE 1 10 370 10 1 3 3 19 4 3 1 425[404] LINFOMA E LEUCEMIA NON ACUTA SENZA CC 23 12 22 5 4 276 4 15 57 4 422[198] COLECISTECTOMIA SENZA ESPLORAZIONE DEL DOTTO BILIARE COMUNE, SENZA CC 1 236 8 6 3 1 2 1 1 129 6 4 2 400[016] MALATTIE CEREBROVASCOLARI ASPECIFICHE CON CC 239 1 4 1 1 142 1 1 390………………………..Totale complessivo 243 1240 28747 2018 158 515 69 61 124 57 64 46 35 450 394 391 44 530 24662 875 650 1409 313 660 57 63812

RESIDENTI BENEVENTO-RICOVERI IN CAMPANIA 2005

12

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4. Il Piano Ospedaliero Aziendale

La ridistribuzione dei posti letto prevista dal presente piano tiene conto della

popolazione ripartita per fasce di età (considerando che gli over 65 usufruiscono

maggiormente dei reparti postacuzie) e della presenza di altre strutture non di ricovero

che possono essere di ausilio al trattamento postacuto (hospice, RSA, ospedali di

comunità). Si prevede una riduzione del valore delle postacuzie (in termini di gg. di

degenza) in relazione alla proporzionale crescita di forme di assistenza territoriale

(domiciliare, semiresidenziale, o residenziale) e attraverso un miglioramento

dell’utilizzazione delle dimissioni protette.

Sarà dato impulso anche alla nuova modalità organizzativa a livello territoriale,

denominata “day service”, struttura questa intermedia tra i day hospital e la

specialistica ambulatoriale, per l’erogazione di prestazioni complesse e coordinate.

Scopo principale di questo nuovo servizio è quello di favorire la riduzione dei tassi

di ospedalizzazione senza ridurre, nel contempo, la capacità da parte del SSR di

soddisfare la domanda sanitaria.

Il day service sarà un modello organizzativo che potrà essere attivato sia nelle

strutture di ricovero che nei poliambulatori distrettuali che rispondono ai requisiti

previsti per tali modalità assistenziali.

Premessa l’indispensabilità di interventi volti alla rimodulazione di talune

discipline, il Piano Ospedaliero Aziendale ha inteso attivare e/o incrementare le

sottoelencate discipline dotate di rilevanti caratteristiche strategiche e di risposta ad

esigenze di forte pregnanza sociale:

≈ Emodialisi

≈ Rianimazione e UTIC

≈ Lungodegenza riabilitativa

≈ Riabilitazione neurologica

≈ Riabilitazione cardiologica

≈ Oncologia

≈ Radioterapia

≈ Geriatria con settore specifico per non autosufficienti

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4.1 Struttura organizzativa interna degli ospedali

In base al PRO le strutture ospedaliere sono articolate in Dipartimenti, Strutture

Complesse, Strutture Semplici Dipartimentali e Strutture Semplici:

1) i Dipartimenti, comunque definiti (strutturali, integrati, funzionali,

interaziendali, etc.) rappresentando il modello operativo previsto dal decreto

legislativo n° 229/99 e dal decreto 517/99, svolgono attività professionali e

gestionali. Ad essi sono assegnate le risorse necessarie all'assolvimento delle

funzioni attribuite;

2) per Struttura Complessa si intende l'articolazione interna dell'azienda alla quale

è attribuita la responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie.

3) le Strutture Semplici sono articolazioni funzionali della struttura complessa

afferente al Dipartimento; se la struttura semplice afferente al dipartimento non

dipende da alcuna struttura complessa, essa assume la valenza di struttura

semplice dipartimentale.

I posti letto sono in dotazione complessiva all’Unità Operativa Complessa e al

Dipartimento. Tra i criteri ispiratori del PSR assume particolare rilevanza quello relativo

alla riorganizzazione interna delle strutture ospedaliere ispirata alla effettiva

realizzazione della dipartimentalizzazione ed al superamento della frammentazione e

duplicazione delle strutture organizzative esistenti, con particolare riferimento alle

strutture complesse, sia per le attività di ricovero che per l’attività diagnostiche e di

servizio.

Si ritiene pertanto indispensabile ricordare il numero minimo di posti letto che le

Unità Operative (nelle discipline di seguito elencate secondo il livello di intensità delle

cure) devono possedere ai fini dell’attribuzione della definizione di struttura complessa.

L’attivazione delle specialità è, come già sopra ricordato, definita in ragione di un

indice di occupazione dei PL non inferiore al 75%.

Nella tabella 4 viene riportato il confronto tra l’attuale articolazione organizzativa

dei due P.O. aziendali e l’elenco delle discipline di cui alle L.R. n. 24/2006. Il confronto

mette in evidenza la quasi assoluta mancanza di strutture complesse da parte dei presidi

di Sant’Agata e Cerreto riconducibile al limitato numero di posti letto (fatta eccezione

per la disciplina di medicina generale di Cerreto), ma soprattutto la carenza di talune

discipline ritenute fondamentali dalla stessa Legge Regionale.

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Tabella 4 – Elenco strutture complesse e moduli posti letto: situazione aziendale

Strutture Complesse

secondo LR n. 24/2006

Moduli PL (requisito)

Strutture Semplici secondo LR n. 24/2006

P.O. Sant’Agata

P.O. Cerreto

Terapia Intensiva e

Subintensiva 8 PL

1. Rianimazione

2. Grandi Ustionati

3. Terapia Intensiva Cardiologica

4. Terapia intensiva neonatale

Nessuna struttura

elencata

Nessuna struttura

elencata

Specialità ad elevata

assistenza

15 PL

1. Cardiochirurgia (+6 PL di terapia

intensiva post-chirurgica)

2. Ematologia con trapianto

3. Nefrologia con trapianto ed emodialisi

4. Neurochirugia

5. Malattie infettive

6. Chirurgia specialistica con attività

trapiantologia

7. Oncoematologia pediatrica

Nessuna struttura

elencata

Nessuna struttura

elencata

Specialità a media

assistenza

15 PL per tipo A

20 PL per tipo B

TIPO A:

1. Chirurgia maxillo facciale

2. Chirurgia pediatrica

3. Chirurgia plastica

4. Chirurgia toracica

5. Chirurgia vascolare

6. Ematologia

7. Gastroenterologia

8. Neurologia

9. Oncologia

10. Pediatria

11. Urologia pediatrica

TIPO B:

1. Cardiologia

2. Nefrologia e dialisi

Nessuna struttura

elencata

TIPO A:

9. Oncologia 3 PL

attualmente in

appoggio alla

medicina

perché priva di

reparto

10. Pediatria

(3PL)

soppressa 1

Luglio 2007

TIPO B:

1. Cardiologia

3PL

attualmente in

appoggio alla

medicina

perché priva di

reparto

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Specialità di base

15 PL per tipo A

20 PL per tipo B

25 PL per tipo C

TIPO A:

1. Angiologia

2. Broncopneumologia

3. Diabetologia e Malattie del ricambio

4. Endocrinologia

5. Oculistica

6. Reumatologia

7. Urologia

8. Otorinolaringoiatria

TIPO B:

1. Ortopedia e traumatologia

2. Geriatria

TIPO C:

1. Chirurgia generale e Astanteria

2. Medicina generale e Astanteria

3. Ostetricia e Ginecologia

TIPO C:

1. Chirurgia

Generale 10PL

2. Medicina

generale e

Astanteria

22PL

TIPO B:

1. Ortopedia e

traumatologia

16 PL

TIPO C:

1. Chirurgia

Generale 16 PL

2. Medicina

generale e

Astanteria 28

PL

3. Ostetricia e

Ginecologia 16

PL soppressi al

1 luglio 2007

Riabilitazione e

lungodegenza

riabilitativa

30 PL

20 PL per UGTC 1. Unità grandi traumi cerebrali

Nessuna struttura

elencata

Nessuna struttura

elencata

Unità spinali

unipolari 10 PL

Nessuna struttura

elencata

Nessuna struttura

elencata

Neonatologia 10 PL Nessuna struttura

elencata

Nessuna struttura

elencata

Centro di risveglio

pediatrico Allocazione presso l’AORN Santobono

Centro di risveglio

per adulti Allocazione presso

l’AORN Rummo

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4.2 La riorganizzazione ospedaliera dell’ASL Benevento 1

Premesso, dunque, che dalle indicazioni fornite dalla Regione Campania, in termini

di posti letto per mille abitanti, risulta un deficit di 104 e 60 posti letto,

rispettivamente, per l’assistenza ospedaliera e le attività di riabilitazione e

lungodegenza, che dal confronto di cui alla tabella 4 emerge la quasi assenza di

strutture complesse per le specialità elencate e della necessità di potenziare la rete di

emergenza-urgenza nella Provincia per le discipline di cui al PRO, l’Azienda Sanitaria

Locale Benevento 1 ritiene prioritario realizzare gli obiettivi ai seguenti punti:

1. potenziare l’offerta del P.O. di Cerreto attraverso la riconversione e la

costituzione ex novo di ulteriori posti letto e nuovi reparti;

2. accelerare il trasferimento del P.O. di Sant’Agata dè Goti presso la nuova

struttura, garantendo un’assistenza sanitaria aggiuntiva e di eccellenza a quella

che attualmente caratterizza il Presidio;

3. dare seguito al progetto sperimentale “Integrazione Ospedale Territorio e

sperimentazione gestionale pubblico-privato” in base al quale sarà attivato il

nuovo “Ospedale Padre Pio” di San Bartolomeo in Galdo;

4. attivare l’Ospedale di Comunità “Vecchio Capozzi” nel Distretto di Morcone per

complessivi 10 posti letto.

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4.2.1 Potenziamento dell’offerta sanitaria del P.O. di Cerreto

Per quanto riguarda l’obiettivo al punto 1, il potenziamento dell’offerta sanitaria

del P.O. di Cerreto passa attraverso i seguenti interventi prioritari:

≈ attivazione dell’UTIR con 7 posti letto, per garantire sia le emergenze dei

reparti che del pronto soccorso;

≈ attivazione della UOS di Pneumologia ed endoscopia toracica con 4 PL, di cui 3

provenienti dalla soppressione della pediatria;

≈ attivazione della UOS di Oncologia con 10 PL, di cui 7 posti letto ex novo e 4

riservati alla sola somministrazione di farmaci antitumorali;

≈ attivazione della chirurgia vascolare dotata di 4 posti letto;

≈ potenziamento dell’UO Ortopedia e Traumatologia con ulteriori 4 PL, per un

totale di posti pari a 20 e conseguente attivazione di una UOC di Ortopedia e

Traumatologia;

≈ potenziamento della Chirurgia Generale attraverso un incremento dell’attuale

dotazione di ulteriori 4 posti letto, per un totale di 20 PL;

≈ potenziamento dell’attuale UOC Medicina Generale e Astanteria mediante

l’attivazione di altri 4 PL, per un totale di 32 posti letto;

≈ attivazione di 2 PL per le attività di Medicina di Urgenza e Pronto Soccorso;

≈ la destinazione di 8 PL alle attività libero professionali intramurarie (ALPI).

≈ trasferimento del SPDC presso il nuovo ospedale di Sant’Agata dè Goti;

≈ attivazione della residenza socio-sanitaria per pazienti terminali (Hospice), i cui

6 posti letto verranno ceduti dall’A.O. Rummo.

Scopo dell’intervento è creare presso il Presidio Ospedaliero di Cerreto un nucleo

forte di medicina di urgenza. La struttura è, infatti, già dotata di UOC di Medicina e di

una unità di pronto soccorso con breve osservazione che funge da filtro all’accesso

ospedaliero, mentre con l’attivazione dell’U.O. di Pneumologia, già selezionatasi nel

tempo all’interno dell’area medica con forte vocazione interventistica, sarà capace di

far fronte alle principali malattie respiratorie e, con la sezione di endoscopia toracica

sarà in grado di completare e migliorare le conoscenze delle varie malattie

dell’apparato respiratorio. Infine, l’area chirurgica, con una tradizione consolidata in

chirurgia generale e ortopedia, intende avvalersi di un investimento nella branca

specialistica di chirurgia vascolare.

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Rispetto al potenziamento della UO di chirurgia bisogna considerare che sebbene il

tasso di occupazione sia pari al 72,8% (vedi Tabella 2), quindi tale da suggerire una

riduzione dei PL, in realtà l’incremento è giustificato da un tasso di occupazione in

DH/DS pari al 117% come risulta dalla tabella 5. In altri termini si procederà ad una

riduzione dei PL ordinari e ad un contestuale incremento dei PL in DH/DS.

Tabella 5 - Tassi di occupazione posti letto (dati aziendali 2006)

COD. DIS. DENOMINAZIONE Cerreto S.Agata Cerreto S.Agata08 Cardiologia clinica * 122,0009 Chirurgia generale 61,9 87,48 117,00 143,8426 Medicina generale 73,27 80,81 51,00 92,0036 Ortopedia e traumatologia 76 56,0037 Ostetricia e ginecologia 29 81,0039 Pediatria 73 150,0040 Psichiatria 80,0764 Oncologia 134,20

TOTALI 63,13 85,71 96,00 150,6

* non è stato possibile calcolare il tasso di occupazione della cardiologia poiché tale UO ètemporaneamente priva di reparto per cui effettua solo prestazioni in DH

Tasso di occupazione PL Ordinari

Tasso di occupazione PL DH/DS

Infine, si pone in rilievo che le attività di oncologia sono già svolte dal Presidio

mediante l’ausilio dei posti letto dedicati alle attività di medicina, poiché non dotate di

una adeguata e dedicata struttura o reparto e che, attraverso l’attivazione dell’Hospice,

l’ospedale assicurerà l’assistenza necessaria ai pazienti terminali non assistibili presso il

proprio domicilio, in fase avanzata-terminale di una malattia ad andamento

irreversibile, non più suscettibile di trattamenti finalizzati alla guarigione o al

contenimento della progressione della malattia (non solo oncologica), mediante il

migliore controllo del dolore e dei sintomi fisici e psichici rilevanti per la qualità della

vita residua, nel pieno rispetto della dignità del paziente terminale.

19

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4.2.2 Potenziamento e trasferimento del vecchio P.O. di Sant’Agata dè Goti

Al fine di favorire il potenziamento dell’offerta sanitaria del PO di Sant’Agata si

ritiene, in primo luogo, necessario velocizzare il trasferimento delle attività presso la

nuova struttura, ma anche adeguare la risposta, in termini di prestazioni e servizi, alle

esigenze della collettività. Pertanto, si ritiene indispensabile attivare e/o potenziare le

seguenti articolazione del Presidio:

attivazione della UOC di Terapia Intensiva e Sub Intensiva mediante la

destinazione di 4 PL-UTIC;

attivazione della UOC di Oncologia mediante l’assegnazione di 11 PL per le

attività di Oncoematologia e 4 PL per la somministrazione di farmaci antiblastici

(PL totali 15);

attivazione del Dipartimento di Neuroscienze per un totale di 25 posti letto (10

PL di neuropsichiatria-SPDC e 15 PL di Neuropsichiatria infantile con sezioni per

disturbi alimentari e del sonno);

attivazione della UOC di Cardiologia Clinica con le sezioni di elettrofisiologia,

aritmologia ed elettrostimolazione, per un totale PL letto paria a 17, di cui 16

derivanti dalla soppressione dell’UO di ostetricia e ginecologia di Cerreto;

attivazione di 10 PL per le attività di Oculistica interventistica;

costituzione della UOC di Chirurgia Generale mediante l’attivazione di ulteriori

18 PL, per una dotazione totale pari a 25 posti;

rimodulazione delle attività di Medicina Generale e Astanteria, distribuendo gli

attuali 20 PL in 10 PL di Medicina Generale e 10 PL di Medicina Geriatrica;

la destinazione di 10 PL alle attività libero professionali intramurarie (ALPI).

Sul punto si segnala come i 10 PL di SPDC in realtà non costituiscono una

realizzazione ex novo, ma un trasferimento del servizio dal Presidio Ospedaliero di

Cerreto, e come l’attivazione delle sezioni di elettrofisiologia, aritmologia ed

elettrostimolazione mirano a garantire una completa assistenza ai cardiopatici nella

provincia di Benevento dal momento che, sia l’A.O. Rummo che il Fatebenefratelli, sono

sprovvisti o carenti di tali servizi, pur garantendo l’assistenza cardiologia. La maggior

parte dei pazienti della Provincia affetti da problemi aritmici è, infatti, costretta alla

mobilità verso altre regioni per sottoporsi ad ablazione percutanea mediante

radiofrequenza delle aritmie. Il dimensionamento dell’aritmologia è 1 PL per ogni 5 PL di

cardiologia.

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Nell’ambito dell’attività oncologica, un ruolo strategico riveste l’attivazione

dell’unità di Radioterapia utilizzata sia come trattamento radicale che come

trattamento neoadivuante o palliativo. Tale scelta trova diverse motivazioni, sia dal

punto di vista economico sia sotto il profilo strettamente assistenziale-curativo.

In primo luogo, si rammenta che l’unica struttura sanitaria dotata di radioterapia

nel territorio provinciale è l’A.O. Rummo che, pur tuttavia si rileva insufficiente a far

fronte alla domanda.

La seconda motivazione deriva dalla prima, le lunghe liste di attesa che

caratterizzano la disciplina presso il Rummo, innescano un esodo verso altre strutture

regionali da parte dei cittadini residenti, con numerosi disagi logistici ed aggravio di

costo a carico degli stessi, oltre che della stessa ASL (mobilità passiva regionale).

In ultimo, lo stesso Piano Regionale Ospedaliero prevede un potenziamento della

rete oncologia con servizi di radioterapia.

Per quanto riguarda la piastra dei servizi a supporto dei dipartimenti e delle unità

organizzative, il piano prevede la seguente articolazione:

1 Pronto soccorso

Poliambulatorio specialistico

Centro trasfusionale con 4 PL DH

Sezione Anatomia patologica;

1 Blocco operatorio;

1 Farmacia;

1 Laboratorio;

1 Radiologia con TAC;

1 Morgue;

la stessa Radioterapia;

l’attivazione di un’elisuperficie per il soccorso immediato.

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4.2.3 Attivazione del P.O. di San Bartolomeo in Galdo

Come accennato, ulteriore obiettivo del presente piano è assicurare l’avvio del

progetto sperimentale “Integrazione Ospedale Territorio e sperimentazione gestionale

pubblico-privato” in base al quale, all’interno del Presidio Ospedaliero “Padre Pio” di

San Bartolomeo in Galdo, saranno attivati:

80 posti letto per le attività di lungodegenza riabilitativa (con codice 60), di cui

alla DGRC n. 1212 del 23 settembre 2005;

e 20 PL per le attività di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza.

Il Presidio sarà, inoltre, dotato di una unità di emodialisi per complessivi 8 posti

rene, nonché di radiologia tradizionale, laboratorio analisi e ambulatorio

polispecialistico al fine di rendere concreta ed attuale la risposta sanitaria all’interno di

un territorio sicuramente svantaggiato dal punto di vista territoriale e con un indice di

vecchiaia tra i più elevati della Provincia.

La Struttura Complessa di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e di Urgenza

dell’Azienda, sarà il centro di riferimento per coloro che, a seguito di malori o traumi,

necessitano di cure urgenti e indifferibili. I suoi punti di forza saranno il posizionamento

a confine con altre regioni (Puglia e Molise), la competenza e professionalità del

personale dedicato, infine le piccole dimensioni della struttura ospedaliera.

L’Ospedale “Padre Pio” avrà anche la connotazione di ospedale di comunità,

poiché 10 posti letto saranno attivati per far fronte ai bisogni di assistenza di pazienti

anziani affetti da patologie cronico-degenerative (le peculiarità di tali strutture

assistenziali sono compiutamente descritte al paragrafo successivo ed a cui si rinvia).

p.maio
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4.2.4 Attivazione dell’Ospedale di Comunità “Vecchio Capozzi”

L’ospedale di comunità costituisce un nuovo modello organizzativo alternativo alle

risposte assistenziali tradizionali. Esso è rivolto a pazienti affetti da patologie cronico-

degenerative associate a particolari e significative condizioni di rischio sociale e prevede

la gestione diretta di posti letto da parte dei medici di medicina generale.

L’Ospedale di Comunità si definisce come struttura residenziale o semiresidenziale

intermedia nata dall’esigenza di dare una risposta ai bisogni di salute per quella fascia di

pazienti che non necessita, a giudizio del Medico di Medicina Generale, dell’ospedale

per acuti corrispondente al secondo livello di assistenza sanitaria, ma nel contempo non

può vedere risolti tutti i propri problemi sociosanitari in ambito domiciliare, attraverso

l’A.D.I. o presso una R.S.A. a indirizzo riabilitativo.

L’alto costo che oramai caratterizza l’intero quadro delle prestazioni ospedaliere in

rapporto alla gestione delle patologie cronico-degenerative, unitamente all’incremento

che tali processi morbosi hanno subito nel tempo e che subiranno a causa del progressivo

invecchiamento della popolazione, impongono una sempre più attenta e mirata

riflessione rispetto alla possibilità di definire e sviluppare modelli assistenziali

alternativi al ricovero ospedaliero in grado di modificare, in senso migliorativo, il

rapporto costi-benefìci.

L’insieme di questi fenomeni pone, in maniera sollecita ed assoluta, la necessità di

assistere un ampio ventaglio di utenti/pazienti, affetti da patologie cronico-

degenerative associate a particolari e significative condizioni di rischio sociale,

attraverso la costituzione di una tipica struttura sanitaria territoriale, in linea con i

percorsi a livello europeo che mirano a distinguere in maniera chiara e netta le strutture

per le cure a lungo termine dai presidi ospedalieri per acuti.

Attraverso l’attivazione dell’Ospedale di Comunità “Vecchio Capozzi” nel Distretto

di Morcone l’ASL Bn1 intende venire incontro alle esigenze di una comunità di utenti-

pazienti che manifestano almeno quattro diverse tipologie di bisogni sanitari-

assistenziali:

1. gestione a breve-medio termine di pazienti anziani, disabili, con patologia

cronico-degenerativa instabile o riacutizzata che richieda un intervento efficace

di medicalizzazione;

2. gestione a breve-medio termine di pazienti anziani disabili, in fase di

convalescenza post-acuta o post-chirurgica o, in ogni caso, con la necessità di

eseguire terapie programmate in un ambiente con assistenza infermieristica;

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3. riabilitazione in fase post-acuta;

4. gestione a medio-lungo termine di pazienti non autosufficienti o in condizioni di

fragilità sociale.

Il Distretto di Morcone è, infatti tra i più vasti della Provincia e garantisce

l’assistenza sanitaria ai comuni di Morcone, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano,

Circello, Colle Sannita, Fragneto Labate e Fragneto Monforte, Pontelandolfo, Reino,

Santa Croce del Sannio e Sassinoro ovvero tutta una serie di comuni situati a circa 600

s.l.m. a ridosso del Matese, con una conseguente disagevole viabilità per questioni

orografìche e climatiche. Dista circa 25 Km da Benevento, 25 Km da Campobasso

(Molise) ed ha un’estensione di 389,00 Kmq, e con una popolazione di circa 21.170

abitanti con una densità per Kmq 54,43 abitanti. Tra i Distretti Sanitari dell’ASL BN1

quello di Morcone rappresenta il distretto più anziano, con un indice di vecchiaia pari a

191,74 e con una percentuale di ultra sessantacinquenni pari a 25,75%.

L’Ospedale di Comunità troverà allocazione nel Comune di Morcone occupando gli

spazi dell’ormai dismesso Presidio Ospedaliero “Capozzi” (ove erano attive una Divisione

di medicina, di chirurgia, un laboratorio analisi ed un servizio di radiologia) e la cui

attività fu sospesa nel 1981 a seguito dell’avvento delle ex USL, con posti letto

complessivi pari a 10.

Lo scopo è evitare ricoveri inappropriati legati più ad un’esigenza di gestione

dell’anziano che a necessità di tipo curative. Spesso, l’incapacità dell’anziano a gestirsi

e la carenza di un contesto familiare e sociale solido, spinge i medici di medicina

generale alla richiesta di ricovero ospedaliero che, nell’attuale evoluzione organizzativa

e normativa del SSN, è a tutti gli effetti da considerare inappropriato in quanto la

patologia risulta teoricamente trattabile a domicilio. L’evento ricovero, in questa fascia

d’età particolarmente sensibile, è sempre traumatico poiché porta l’individuo alla

perdita della sua quotidianità e l’allontanamento dagli affetti nonché dall’ambiente

fisico che ciascun soggetto di età avanzata sente proprio.

Va, peraltro, ricordato, a sottolineare la necessità dell’intervento, che nel

Distretto di Morcone non vi sono strutture ospedaliere, né aziendali né accreditate, per

cui il ricovero allontana il soggetto ancora di più dal suo ambiente.

L’Ospedale di Comunità garantirà un’assistenza infermieristica continuativa,

l’assistenza alberghiera e la cura alla persona, insieme ad una assistenza medica

assicurata in sinergia dai MMG del paziente, dai medici di Continuità assistenziale ed

emergenza competenti per territorio. Le consulenze specialistiche e le prestazioni di

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Considerando le necessità e le peculiarità assistenziali dei soggetti ospitati

nell’Ospedale di Comunità, nelle attività di cura saranno coinvolte adeguate figure

professionali a supporto di quelle già citate. Ci si riferisce, in particolar modo, agli

assistenti sociali, ai psicologi ed ai terapisti della riabilitazione. Sarà inoltre favorito il

mantenimento di rapporti familiari e sociali dei pazienti consentendo un orario di visita

molto flessibile ed una personalizzazione degli spazi, incoraggiando in questo modo una

dimensione umana della struttura e dei servizi offerti.

laboratorio saranno assicurate dal Distretto Sanitario, mentre le prestazioni radiologiche

saranno eseguite in loco dal momento che è in corso il trasferimento presso i locali del

nuovo “Vecchio Capozzi” della radiologia tradizionale.

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Il processo di riorganizzazione è, in ultimo, sintetizzato in tabella 6.

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Tabella 6 - Strutture sanitarie aziendali e dotazione posti letto del Piano Ospedaliero Aziendale

COD. DIS. DENOMINAZIONE pre POR post POR Totale

CerretoS.Agata pre POR

S.Agata post POR

Totale Sant'Agata

S.Bart.meo pre POR

S.Bart.meo post POR

Totale San Bartolomeo

Vecchio Capozzi pre POR

Vecchio Capozzi pre POR

Totale Vecchio Capozzi

TOTALE pre POR

TOTALE post POR

TOTALE GENERALE

08 Cardiologia clinica (min.20PL) 0 17 17 0 0 0 17 17new UTIC (min.8PL) 0 4 4 0 0 0 4 4

09 Chirurgia generale (min.25 PL) 16 4 20 7 18 25 0 0 23 22 4514 Chirurgia vascolare 4 4 0 0 0 0 4 415 Medicina sportiva 0 0 0 0 0 0 018 SIT (Ematologia) 0 0 0 0 0 0 024 Malattie infettive 0 0 0 0 0 0 026 Medicina generale 28 4 32 20 0 20 0 0 48 4 52

new Medicina e chirurgia di accetazione ed urgenza 0 0 20 20 0 0 20 2028 Unità spinale 0 0 0 0 0 0 029 Nefrologia 0 0 0 0 0 0 030 Neurochirugia 0 0 0 0 0 0 032 Neurologia 0 0 0 0 0 0 0

new UTIR (min.8 PL) 7 7 0 0 0 0 7 733 Neuropsichiatria infantile 0 15 15 0 0 0 15 1534 Oculistica 0 10 10 0 0 0 10 1035 Chirurgia maxillo-facciale odontostomatologica 0 0 0 0 0 0 036 Ortopedia e traumatologia 16 4 20 0 0 0 16 4 2037 Ostetricia e ginecologia 16 -16 0 0 0 0 16 -16 038 Otorinolaringoiatria 0 0 0 0 0 0 039 Pediatria 3 -3 0 0 0 0 3 -3 040 Neuropsichiatria (SPDC) 8 -8 0 10 10 0 0 8 2 1043 Urologia 0 0 0 0 0 0 049 Anestesia e rian.ne, neurorian.ne, cure palliative 0 0 0 0 0 0 050 Cardiologia interventistica 0 0 0 0 0 0 051 Osservazione breve area critica (Astanteria) 0 0 0 0 0 0 052 Dermatologia 0 0 0 0 0 0 054 Emodiliasi 0 0 8 8 0 0 8 856 Riabilitazione funzionale 0 0 0 0 0 0 057 Fisiopatologia delle riproduzione 0 0 0 0 0 0 058 Gastroenterologia con endoscopia 0 0 0 0 0 0 060 Cure subintensive postacuzie (lungodegenti) 0 0 80 80 0 0 80 8062 Neonatologia 0 0 0 0 0 0 064 Oncologia 10 10 11 11 0 0 0 21 21

new Oncologia solo somministrazione 0 4 4 0 0 0 4 468 Pneumologia 4 4 0 0 0 0 4 470 Radioterapia 0 0 0 0 0 0 071 Reumatologia 0 0 0 0 0 0 073 Terapia intensiva neonatale 0 0 0 0 0 0 075 Neuroriabilitazione 0 0 0 0 0 0 0

new Hospice (cure palliative) 6 6 0 0 0 0 6 6new Ospedale di comunità 0 0 10 10 10 10 0 20 20new ALPI 8 8 10 10 0 0 0 18 18new Medicina di urgenza e di pronto soccorso 2 2 0 0 0 0 2 2

TOTALI 87 26 113 27 99 126 0 118 118 0 10 10 114 253 367

CERRETO SANT'AGATA Dè GOTI SAN BARTOLOMEO VECCHIO CAPOZZI

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