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Allagamenti, le proteste dei residenti Mira pag. 8 pag. 10 Idrovia, comitati e sindaci chiedono il ritiro del bando Previsto il passaggio di navi del Volga. Il rischio è l’ipotesi scolmatore affiancato da camionabile S coppia il caso del bando regionale dell’Idrovia Padova-Venezia. Un caso che continuerà a far discutere per settimane visto i paradossi che solleva. La Regione Veneto, infatti, con l’assessore all’ambiente Maurizio Conte, ha emesso un bando da un milione e 200mila euro per re- alizzare il progetto preliminare per il comple- tamento dell’Idrovia Padova - Venezia. Nel bando sono previste alcune caratteristiche a dir poco sorprendenti. La prima è che nel ca- nale idroviario transitino espressamente navi che solcano solitamente le acque del Volga in Russia. Navi lunghe120 metri che, di fatto, costringerebbero a rifare tutti i ponti già co- struiti anni Sessanta in poi (epoca nella quale l’opera venne iniziata e poi abbandonata). La portata massima prevista nel bando è di 350 metri cubi al secondo. Un po’ pochi, secondo i calcoli degli esperti. Quello che sin- daci dell’area e comitati temono però, è che si riaffacci la possibilità di costruire accanto ad un canale scolmatore una camionabile, come di fatto voleva l’ex assessore Renato Chisso. Una ipotesi che nasce a detta di molti proprio da un bando che appare sconclusio- nato, e che rischia di portare alla redazione di un progetto di completamento dell’Idrovia da 700-800 milioni del tutto elefantiaco, che farebbe ripiegare appunto verso la soluzione scolmatore affiancato da strada. E per supe- rare questi rischi comitati e sindaci alla fine hanno trovato dopo un incontro, un accordo su un appello comune: il bando regionale per la progettazione dell’Idrovia Padova - mare va ritirato. VIGONOVO, UNA TURBINA IDRAULICA SUL BRENTA Produzione tra i 6 e 7 milioni di kilowatt ora l’anno, pari al consumo medio di 1350 famiglie, e una riduzione dell’emissione di anidride carbonica pari a 4 mila tonnellate. Questi i benefici dall’entrata in funzione della turbina. pag. 19 PIANIGA DICE NO ALLA ROMEA COMMERCIALE Anche Pianiga dice no alla Romea Commerciale. Il fronte del no categorico alla autostrada Orte - Venezia si allarga insomma. Dopo i consigli comunale di Fiesso, Dolo e Mira, anche quello di Pianiga e Mirano. pag. 16 1994 - 2014 delle Riviere Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.91 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it Sanità L’EDITORIALE Turismo, il Veneto nel web di Ornella Jovane* I l Veneto visto dal web può diventare ancora più appetibile, anche dal punto di vista turi- stico. Le bellezze paesaggistiche, dal mare alla montagna, senza trascurare la campagna e il lago, oltre alle città d’arte, rappresentano il “petrolio” della nostra regione, una risorsa inesauribile che per essere largamente apprez- zata, diffusa e ulteriormente valorizzata deve passare per la rete. Rimbalzando online, cresce la popola- rità del Veneto e si diffonde in modo “vi- rale” la sua buona reputazione come meta turistica. Nell’era della digitalizzazione la rete diventa strumento di rilancio economico anche per un settore che, frenato dalla crisi, non ha esaurito le sue grandi potenzialità e che, ripensato in modo nuovo, può offrire ancora grandi opportunità. Il web non solo come vetrina di pro- mozione ma anche come strumento di valutazione ed analisi della popolarità della regione, del proprio posizionamento online, della brand reputation per elaborare nuove proposte, individuare contesti e tematismi nuovi, rivedere giudizi e individuare flussi turistici interpretati da punti di vista diversi. E’ questa la nuova frontiera che riguar- da sia il turismo di prossimità che i mercati internazionali. Certo serve consapevolezza. *[email protected] continua a pag. 3 Intervento I l D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel contempo, non introduce alcuna sanzione per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario. Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane di Salvatore Mazzocca* *Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta” Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Veneto, verso l’azzeramento del “digital divide” Argomento del mese pagg. 4-5 Sanità Ferie serene se corpo e mente sono sani Salute pagg. 23-26 di Grigoletto Loris & Alan 30010 PROZZOLO di Camponogara (VE) [email protected] www.impresafunebregrigoletto.com Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450 Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450

Riviera lug2014 n91

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Riviera lug2014 n91

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Page 1: Riviera lug2014 n91

Allagamenti, le proteste dei residenti

Mira

pag. 8

pag. 10

Idrovia, comitati e sindaci chiedono il ritiro del bandoPrevisto il passaggio di navi del Volga. Il rischio è l’ipotesi scolmatore affiancato da camionabile

Scoppia il caso del bando regionale dell’Idrovia Padova-Venezia. Un caso che continuerà a far discutere per

settimane visto i paradossi che solleva. La Regione Veneto, infatti, con l’assessore all’ambiente Maurizio Conte, ha emesso un bando da un milione e 200mila euro per re-alizzare il progetto preliminare per il comple-tamento dell’Idrovia Padova - Venezia. Nel bando sono previste alcune caratteristiche a dir poco sorprendenti. La prima è che nel ca-nale idroviario transitino espressamente navi

che solcano solitamente le acque del Volga in Russia. Navi lunghe120 metri che, di fatto, costringerebbero a rifare tutti i ponti già co-struiti anni Sessanta in poi (epoca nella quale l’opera venne iniziata e poi abbandonata). La portata massima prevista nel bando è di 350 metri cubi al secondo. Un po’ pochi, secondo i calcoli degli esperti. Quello che sin-daci dell’area e comitati temono però, è che si riaffacci la possibilità di costruire accanto ad un canale scolmatore una camionabile, come di fatto voleva l’ex assessore Renato

Chisso. Una ipotesi che nasce a detta di molti proprio da un bando che appare sconclusio-nato, e che rischia di portare alla redazione di un progetto di completamento dell’Idrovia da 700-800 milioni del tutto elefantiaco, che farebbe ripiegare appunto verso la soluzione scolmatore affiancato da strada. E per supe-rare questi rischi comitati e sindaci alla fine hanno trovato dopo un incontro, un accordo su un appello comune: il bando regionale per la progettazione dell’Idrovia Padova - mare va ritirato.

VigonoVo, Una tUrbina idraUlica sUl brenta

Produzione tra i 6 e 7 milioni di kilowatt ora l’anno, pari al consumo medio di 1350 famiglie, e una riduzione

dell’emissione di anidride carbonica pari a 4 mila tonnellate. Questi i benefici dall’entrata in funzione della turbina.

pag. 19

Pianiga dice no alla romea commerciale

Anche Pianiga dice no alla Romea Commerciale. Il fronte del no categorico alla autostrada Orte - Venezia si allarga insomma. Dopo i consigli comunale di

Fiesso, Dolo e Mira, anche quello di Pianiga e Mirano.

pag. 16

1994 - 2014delle Riviere

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.91 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

L’EDITORIALE

Turismo, il Veneto nel webdi Ornella Jovane*

Il Veneto visto dal web può diventare ancora più appetibile, anche dal punto di vista turi-stico. Le bellezze paesaggistiche, dal mare

alla montagna, senza trascurare la campagna e il lago, oltre alle città d’arte, rappresentano il “petrolio” della nostra regione, una risorsa inesauribile che per essere largamente apprez-zata, diffusa e ulteriormente valorizzata deve passare per la rete.

Rimbalzando online, cresce la popola-rità del Veneto e si diffonde in modo “vi-rale” la sua buona reputazione come meta turistica.

Nell’era della digitalizzazione la rete diventa strumento di rilancio economico anche per un settore che, frenato dalla crisi, non ha esaurito le sue grandi potenzialità e che, ripensato in modo nuovo, può offrire ancora grandi opportunità.

Il web non solo come vetrina di pro-mozione ma anche come strumento di valutazione ed analisi della popolarità della regione, del proprio posizionamento online, della brand reputation per elaborare nuove proposte, individuare contesti e tematismi nuovi, rivedere giudizi e individuare fl ussi turistici interpretati da punti di vista diversi.

E’ questa la nuova frontiera che riguar-da sia il turismo di prossimità che i mercati internazionali. Certo serve consapevolezza.

*[email protected]

continua a pag. 3

Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Il D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel contempo, non introduce alcuna sanzione

per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario.

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane

di Salvatore Mazzocca*

continua a pag. 3

Intervento

Il D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel

contempo, non introduce alcuna sanzione per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario.

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane

di Salvatore Mazzocca*

*Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

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Veneto, verso l’azzeramento del “digital divide”

Argomento del mese

pagg. 4-5

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Ferie serenese corpo e mente sono sani

Salute

pagg. 23-26

di Grigoletto Loris & Alan

30010 PROZZOLO di Camponogara (VE)[email protected]

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Riviera Nordestmira

pag. 6

I parchi di Oriago nel degrado

stra

pag. 12

Un accordo fra Acrib e banche per favorire il credito

camPonogara

pag. 9

Partono i lavori pubblici per 250 mila euro

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia, Stra, Fiesso D’Artico, Dolo, Pianiga, Fossò, Vigonovo per un numero complessivo di 28.592 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 luglio 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srl

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

L’INTERVENTO

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigianeI costi, ovviamente sarebbero e sono, a carico delle sole aziende, che dovranno sottoscrivere un contratto di installazione del Pos con un istituto bancario. La norma non è chiara. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Di fatto si introduce una possibilità per il consumatore, ma non si prevede un obbligo diretto per l’impresa che potrà concordare con il cliente le forme di pagamento in tal senso rimane la possibilità di pagamenti in contanti fi no a 999 euro. Non essendoci sanzioni per quanti non si adeguassero, il problema per l’impresa è di concordare prima con il cliente la forma di pagamento per evitare equivoci o irrigidimento da parte della clientela. Siamo convinti che non sono queste le forme per combattere l’evasione fi scale, al contrario, appaiono come ulteriori gabelle per le imprese a vantaggio del sistema bancario. Introdurre il pagamento elettronico come avviene in tutto il resto d’Europa, non è solo un fatto tecnico. E’ un fatto culturale, che può trovare una sua diffusione anche grazie a forme di agevolazione che favoriscano e facilitino questa forma di pagamento. Se però i costi dei contratti e le commissioni, saranno solo a carico delle imprese questo non ne agevolerà la diffusione. Se fosse stato un obbligo inderogabile, avrebbe dovuto prevedere il contingentamento dei costi e delle commissioni. Queste norme allontanano e deteriorano il rapporto tra cittadino, imprenditore e il fi sco, in quanto si rischia di criminalizzare sia il cliente che non richiede la ricevuta, sia l’impresa. La grande evasione non si annida nel pagamento di somme irrisorie da parte di anziani o giovani che magari non possono permettersi un conto corrente e neppure usare la carta di credito dei genitori. Perché non promuovere una grande campagna promozionale tra i giovani, offrendo gratuitamente l’apertura di un conto corrente con carta di credito a costo zero e zero commissioni? Alle imprese invece permettere l’installazione a costo zero o irrisorio dell’apparecchio elettronico e com-missioni zero. Come Associazione Artigiani, l’’idea che proponiamo è di ottenere condizioni particolari per i nostri iscritti garantendo condizioni vantaggiose. Non sarà questa norma a combattere l’evasione fi scale, al contrario, provocherà come abbiamo potuto registrare tra le imprese, un ulteriore allontanamento verso le istituzioni. Meglio sarebbe stato non introdurre nulla. Ciò avrebbe dovuto essere previsto. Ma dove vivono quelli che fanno norme di questo tipo?

segue da pag. 1

Salvatore Mazzocca - Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

Antimafiaa Venezia in ottobre “il Percorso della memoria”

In ricordo delle vittime della mafia. Questo il senso de il “Percorso della Memoria”. Un percorso le cui tappe attraverseranno l’intera Italia, che è partito il 23 maggio da Capaci con una fiaccolata di podisti e che terminerà a Venezia il prossimo 21 ottobre. A Palermo, in via D’Amelio, il 19 luglio scorso ha visto metaforicamente levarsi verso il cielo sei lanterne raffiguranti le immagini delle vittime della strage. La strage in cui 22 anni fa vennero barbaramente ammazzati dalla mafia il giudice Paolo Borsellino, ed i membri della sua scorta, i poliziotti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. A Ricordarlo a Venezia è stato il presidente dell’associazione Fevicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) Mirko Schio

Sicurezza stradaletante mUlte,

Pochi inVestimenti

Sicurezza stradale, Venezia ai primi posti in Italia ma con qualche problema.

Questo quello che è emerso dai dati illustrati nelle scorse settimane dal presidente dell’Automobile Club di

Venezia, Giorgio Capuis. L’articolo 208 del codice della strada prevede che

una quota pari al 50% delle sanzioni stradali debba essere impegnata nella

manutenzione delle strade e in sicurezza urbana. A Venezia non è così: mentre la

pressione sanzionatoria è cresciuta del 113% tra il 2007 e il 2010, soltanto

il 41% di quanto incassato dal Comune per le multe è stato investito a questo

scopo, tanto che Venezia è il fanalino di coda, dietro Messina, Bari e Catania. I

dati dell’indagine si riferiscono al periodo 2007-2010 e indicano in 35 euro la media pro capite della pressione delle

sanzioni sui veneziani.

Riviera e Miranesei comUni dell’innesto

contro la commerciale

Cattive notizie per la Romea Commerciale. Il fronte del no categorico

alla autostrada Orte – Venezia si allarga. Dopo i consigli comunali di Fiesso, Dolo e Mira anche quelli di Pianiga e Mirano

hanno detto no nei giorni scorsi alla Romea Commerciale. Il Comitato Opzione Zero però punta all’en plein. Un no in tutti i

consigli comuni della Riviera del Brenta e del Miranese che possa bloccare un’opera considerata ormai anacronistica, “Altri due

comuni del Miranese e della Riviera del Brenta - spiegano per il comitato Opzione

Zero Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin - chie-dono il ritiro del progetto. Ora sono cinque i comuni contrari, tutti quelli collocati alla

testa della famigerata Romea Commercia-le. Il progetto deve essere stracciato”.

Economiacgia e camera di commercio: Pessimi i tagli del goVerno

Un risparmio medio per singola impresa di 5,2 euro al mese a fronte di 2,5 miliardi di effetto recessivo per l’eco-nomia italiana. Queste le conseguenze del taglio del 50% del diritto annuale versato dalle aziende alle Camere di Commercio deciso dal Governo col decreto legge 90/2014. A spiegarlo lo studio Cgia di Mestre e Unioncamere Veneto, con l’indagine “Il Sistema camerale in Italia: ruolo, valore ed identità”. I numeri illustrati sono chiari: l’incidenza del sistema camerale sulla spesa pubblica nazionale rappresenta lo 0,2%, pari a 1,8 dei 715 miliardi di spesa pubblica primaria, di contro ci sarà una perdita di risorse di oltre 400 milioni di euro all’economia dei territori sulle voci export, credito, turismo, innovazione, formazione. Oltre 2.500 i posti di lavoro a rischio e un aggravio sulle casse dello Stato di 167 milioni di euro.

osPedale di PadoVa

pag. 20

Il sindaco Bitonci rimette tutto in discussione

la sVolta

pag. 21

La Regione non finanzierà il progetto Bitonci

città metroPolitana

pag. 22

La Regione frena e il referendum separatista non aiuta

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4 Argomento del mese

le noVità emerse alla maniFestazione di Venezia

Arrivano gli evangelizzatori del web

Le sorprese all’interno della prima edizione del “Digital Ve-nice” non sono mancate. Goo-

gle infatti ha dato la notizia di aver selezionato 104 “evangelizzatori”, cioè 104 giovani laureati pronti a digitalizzare le piccole imprese del made in Italy. I 104 under trenta verranno ospitati per sei mesi in 52 camere di commercio in tutta Italia e

saranno a disposizione delle piccole e medie imprese che vorranno. Dopo uno stage, i giovani saranno all’opera dall’1 settembre per integrare le vetrine (già presenti) con la vendita online. Ma l’obiettivo degli “evangelizzatori” sarà anche quello di portare nuove piccole imprese in rete. Le richieste per questi giovani sono disponibili su www.eccellenzeindigitale.it. Infi ne i numeri di “Digital Venice” sono stati davvero positivi La prima edizione si è conclusa con successo. Dal 7 al 9 luglio il traffi co con la rete Venice-Connected è stato aperto senza la necessità di autentifi cazione. Si è registrato così un incremento del 50% del traffi co medio. Mille e cinquecento persone, tra organizzatori ed partecipanti, sono state presenti agli eventi; 800 hanno soggiornato in città per due giorni. Sono arrivate così spese per 2.500 biglietti di mezzi pubblici in più e 350 taxi privati. Il Comune pensa già ad una seconda edizione nel 2015. A.A.

Tecnologia digitale, in Veneto le cose vanno per il verso giusto, ed entro quest’anno dovrebbero essere centrati gli obbiettivi fi ssati dalla Regione. Sarà azzerato così il “digital divide” a

tutti i cittadini e le imprese venete cioè sarà garantita una connet-tività tra i 2 e i 20 mega. Per il 2020 sono fi ssate però altre mete ambiziose. L’anno in corso (con un ritardo al massimo per l’inizio del 2015) sarà dunque un anno decisivo, scomparirà fi nalmente il “digital divide“, ossia il divario tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso. Il quadro della situazione lo ha delineato con delle analisi ad hoc il Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga. Ma facciamo un passo indietro. Per arrivare a questo risultato la Regione Veneto dal 2010 ha pianifi cato una serie di interventi a più livelli. Nell’ordine: ampliare con interventi infrastrutturali la copertura del servizio a banda larga (trasmissione di dati superiore ai 2 Mbit al secondo) e fare formazione per eliminare il “digital divide” nei cittadini e nelle aziende. Questo perché ci si è accorti che non si tratta solo di un problema di infrastrutture, ma esiste anche un limite culturale verso le nuove tecnologie. La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Sono stati programmati

così 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fi bra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga, sono stati chiusi 68 cantieri, 61 sono in lavorazione e sono pronti a partire altri 7 cantieri. Il “digital divide” è stato più che dimezzato visto che ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata, e per il proseguimento dei lavori la Regione Veneto, in accordo col ministero dello Sviluppo economico, ha previsto lo stanziamento di altri 22 milioni di euro. Ed entro la fi ne dell’anno anche il rimanente 7,2 % del territorio sarà coperto dalla banda larga. Ma come detto, ora gli obbiettivi sono ancora più ambiziosi e sono stati delineati pro-prio a Venezia ad inizio luglio al summit europeo “Digital Venice”. Sono stati consegnati così alla multinazionali e ai governi presenti al simposio dieci raccomandazioni redatte dai giovani provenienti da 24 paesi d’Europa. Si è stilata la Carta di Venezia, in cui è au-spicato per il 2020 priorità come l’accesso libero e indiscriminato al Web da parte dei cittadini, l’eliminazione del roaming telefonico (il sovrapprezzo sulle tariffe), nessuna barriera fi scale su pagamenti e copyright, alta velocità per tutti entro il 2020, cybersicurezza, big data e servizi cloud (le cosiddette nuvole) comuni per le aziende, cit-tà intelligenti con contenimento delle spese energetiche, trasparenza

e partecipazione dei cittadini, e-skills per i giovani, start up effi caci e una pubblica amministrazione moderna. Il summit che ha aperto il semestre Ue a guida italiana ha visto riunito a Venezia il gotha delle aziende tecnologiche internazionali e nazionali. C’erano così accanto al premier Matteo Renzi, Neelie Kroes, commissario all’Agenda digi-tale per l’Europa, i manager delle Telco europee (Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia, Telefonica, Vodafone, Wind e Tre), i responsabili europei di Google e Facebook, i rappresentanti delle multinazionali Ict come Microsoft, Hp, Ibm, Cisco, Alcatel, Ericcson. I manager presenti hanno detto la loro però, e ognuno con angolature e visioni diverse delle priorità da raggiungere. Vittorio Colao, respon-sabile di Vodafone ha ricordato il grande piano di investimenti del gruppo: 3,6 miliardi per i prossimi due anni in Italia con l’obiettivo di portare la connettività 4G al 90% della popolazione e la fi bra per la rete fi ssa a 7 milioni di famiglie. Colao ha chiesto un contesto nor-mativo che incentivi e non ostacoli lo sviluppo e regole comuni per operatori di telecomunicazione. Burocrazia zero è invece la necessità prima per Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind. Infi ne secondo Cesar Alierta di Telefonica per creare un’Europa digitale per il 2020 servono 300 miliardi, e il settore ne ha investiti 15 nel 2013. Cioè solo il 5%.

di Alessandro Abbadir

A Venezia si è tenuto il summit europeo

“Digital Venice” che ha fi ssato gli obbiettivi del

settore per il 2020

Per creare un’Europa digitale servono 300

milioni di euro. Nel 2013 sono stati

investiti 15 milioni

I DATILa situazione a giugno 2010 vedeva

il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del

territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Quattro anni dopo,

273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fi bra ottica nelle

aree non coperte, in 188 comuni, il divario è stato più che dimezzato

e ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata Veneto, verso l’azzeramento del “digital divide”

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5Argomento del mese

Il Laboratorio di esperienza digitale per giovani e imprenditoriIl progetto “Digitali per crescere” Microsoft e l’Università Ca’ Foscari di Venezia insieme

“Esiste una stretta correlazione tra innovazione e crescita: le piccole imprese italiane che abbracciano il digitale hanno registrato negli ultimi anni una crescita superiore al 13 per cento in termini di fatturato e del 10 per cento in termini di occupazione, rispetto a quelle che lo utilizzano poco”. L’innovazione e le nuove tecnologie come motore propulsivo

dell’economia, che smuove e fa reagire anche il mercato del lavoro: è la tesi che ha ispirato il progetto nazionale, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da quello dello Sviluppo economico, “Digitali per crescere”, con cui Microsoft si propone di promuovere la digitalizzazione del nostro Paese puntando sulla formazione di giovani e Pmi. I primi risul-tati e i dati di uno studio ad hoc sono stati diffusi dall’amministratore delegato Carlo Purassanta che ha illustrato, in occasione di “Digitale Venice”, il summit europeo di inizio luglio, il nuovo Laboratorio di esperienza digitale (Led) realizzato insieme con l’Università Ca’ Foscari di Venezia che avrà sede a Mestre, in via Torino, nel nuovo campus scientifi co dell’Ateneo. Si tratta uno spazio in cui le piccole e medie imprese, i professionisti veneti e i giovani potranno ricevere formazione gratuita sulle tecnologie di ultima generazione. Sarà possibile incontrare partner Microsoft e i suoi esperti ma anche i ricercatori di Ca’ Foscari per ricevere consulenza e dare avvio a progetti di innovazione. Il laboratorio sarà uno spazio di confronto e formazione anche per gli studenti dell’Università.

“Siamo entusiasti di collaborare con Microsoft e siamo convinti che il Led di Venezia rappresenterà un importante punto di riferimento per le imprese e i giovani del territorio” ha commentato durante la sua presentazione il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Carlo Carraro. L’iniziativa “Digitali per crescere” è stata lanciata a fi ne ottobre 2013 ed ha già visto l’apertura di 6 Laboratori a Pisa, Roma, Napoli, Milano, Bari e Torino, raggiungendo 600mila imprese e formandone oltre 6mila.

Veneto, verso l’azzeramento del “digital divide”

La storia

Da “smanettone” a imprenditore Creatività e tecnologia un connubio vincente“Non avrei mai pensato che sarei diventato imprenditore, ma la mia passione per

la tecnologia e i computer mi ha fatto fare il salto di qualità, e ora gestisco una impresa con un collega, che fa dell’aggiornamento all’innovazione un punto di

forza”. A dirlo è Giorgio Scocco 42 anni tipografo residente a Camponogara (Venezia), sposato con due fi gli, che con i primi computer e mac ha cominciato a lavorarci dalla fi ne degli anni Novanta, quando cioè l’accesso alla tecnologia era visto dai più come un affare per iniziati, cioè per pochi appassionati. Il “lavoro vero” era opinione comune allora, si basava su altro. Ora tutto è capovolto rispetto alla mentalità di quegli anni, e le urgenze sono chiare. ”Troppo spesso - spiega Scocco - sento dei colleghi lamentarsi per lo scarso accesso a sistemi di banda larga e internet veloce nei territori dove hanno la loro attività e hanno ragione. Il discrimine nel futuro in campo lavorativo non sarà più l’abbassamento del costo del lavoro stile anni Novanta e 2000, ancor oggi perseguito con insistenza da imprenditori miopi e che ha portato il sistema produttivo veneto nel baratro, ma l’adeguamento costante a tecnologia ed innovazione. Solo su questo versante la creatività italiana potrà continuare ad essere competitiva e a non avere rivali sul mercato“. Scocco racconta la sua storia, un esempio di come la passione per la tecnologia possa realizzare un sogno, quello di fare l’imprenditore. “La mia passione per i computer – dice – è nata quando avevo 13-14 anni perché di pc e tecnologia sono sempre stato appassionato. Ho cominciato ad utilizzarlo per giocarci. Il primo Pc lo condividevo con una amica. Ho capito fi n da subito però che poteva essere uno strumento formidabile nel mondo del lavoro. Ora quasi nessuna azienda può farne a meno, ma allora chi proponeva questi strumenti di lavoro alle aziende della nostra zona, veniva considerato spesso uno stravagante”. Scocco racconta l’evoluzione del suo lavoro nel corso degli anni, un’evoluzione che ha seguito di pari passo l’innovazione tecnologica dell’ultimo quarto di secolo. “Ho Iniziato a lavorare – spiega – molto presto. Nel 1987 a quindici anni ho mosso i miei primi passi, come apprendista tipografo, in una storica tipografi a della Rivera del Brenta. Nel 1990 vi è stata una svolta molto importante poiché si è fi nalmente passati al sistema computerizzato per la creazione e l’impaginazione di elaborati (acquistando il vecchio “Macintosh IIci, antenato degli attuali Imac). Questo ha segnato il mio futuro in quanto sono andato ad apprendere con tanto entusiasmo le nuove tecnologie formandomi a Verona, alla società leader allora per Apple Italia”. Si è trattato però solo di una prima tappa. “Da qui in poi, professionalmente con lo sviluppo dei sistemi tipografi ci e i vari aggiornamenti del Mac Apple, e, soprattutto con l’esplosione di internet è stata un’escalation”. L’arte grafi ca si è migliorata con l’uso di mac e programmi specifi ci che hanno permesso in questo settore la realizzazione di lavori, prima su incisione su pellicole sviluppate per la creazione di lastre, poi direttamente su lastre, per la stampa litografi ca. E’ arrivato così il salto di qualità, da tecnico sempre aggiornato a imprenditore. “Nell’agosto del 2010 - continua Scocco - assieme ad un mio collega, ho rilevato l’attività dove lavoravo. Ho realizzato il sogno di diventare imprendi-tore. Qui svolgo il mio lavoro di grafi co cercando di essere sempre il più aggiornato possibile. I miei clienti immaginano e io creo e do sostanza ai loro desideri, con l’aiuto della tecnologia. Un connubio quello fra tecnologia e creatività, che è esplosivo e che sarà il vero motore di sviluppo dei prossimi anni. Prospettive che un tempo sembravano fantascienza. Questo mi ha permette di pensare in grande”. Lavorare con la tecnologia fa impresa insomma .Da anni nel nostro territorio gli esempi di chi ha fatto dell’aggiornamento informatico un motivo di avanzamento professionale sono tantissimi. Non si tratta più di giovani appassionati di Pc, i classici “smanettoni” stile anni Novanta, pionieri appassionati di tecnologia per passione. Ora sono cresciuti in tutti i settori professionisti che con l’informatica hanno aggredito il mercato e sul mercato ci sono rimasti riuscendo a fare impresa e con profi tto. A.A.

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6 Mira

Proteste per le manutenzioni dei parchi pubblici a Mira e so-prattutto nella frazione più popolosa, cioè quella di Oriago. Le lamentele alla giunta grillina nel territorio, arrivano sia dai

residenti che dai partiti politici. L’elenco è nutrito: panchine rotte, camminamenti pedonali e passerelle chiuse e transennate, sporcizia dappertutto. Sono queste le condizioni di degrado in cui versano il Parco del Donatore in via Cadore Lomellina, e il parco e il monumen-to di via Risato Bellin in centro del paese a due passi dalla biblioteca. Situazioni denunciate per i residenti da Livio Barbazza, ma anche dal segretario del Pd di Oriago Giacomo Zanella, e dall’ex consi-gliere comunale Maurizio Bordin. “Questa amministrazione grillina - spiegano - è più di 2 anni che governa il territorio di Mira, ma con scarsi risultati, anzi i risultati sono sotto gli occhi di tutti: assenza di interventi, non si realizza nemmeno la minima manutenzione, nep-pure il ripristino di panchine nei parchi. Speriamo che non si faccia male qualche ragazzino, a seguito dell’incuria e sporcizia. Va perciò senz’altro “denunciata la negligenza amministrativa” di questa giun-ta in materia di piccola manutenzione, incuria, e decoro urbano, nei confronti degli utenti che frequentano i parchi”. Stessa situazione al parco di via Risato Bellin, dove anche il monumento dedicato ai caduti cade a pezzi, e i sanpietrini si staccano dal terreno rischiando di far cadere chi ci passa. Arrivano così delle puntualizzazioni, delle frecciate ai grillini. “Ci si chiede - spiega Bordin - che fine abbia fatto il “Progetto Parchi Sicuri”, attuato dalle precedenti amministrazioni.

Erano previste nuove recinzioni, con chiusura automatizzata dei can-celli di entrata e uscita nelle ore notturne, con l’installazione delle telecamere per visionare e controllare le aree. Perché non sono stati fatti questi accorgimenti”? Ma le segnalazioni di degrado nella prin-cipale frazione mirese non sono solo queste, e non riguardano solo i parchi. “E’ stato chiesto il ripristino dell’illuminazione pubblica lungo le vie Sabbiona, Seriola Destra e via Ca’Balletto ad Oriago, visto che in queste strade i lampioni - spiegano in una nota gli esponenti del Pd - sono stati spenti dai ladri nei mesi scorsi. In altri tratti non sono mai stati messi e in altri ancora i lampioni sono stati centrati da camion”. Il Comune con l’assessore ai lavori pubblici da parte sua si difende, spiegando che i soldi rimasti a disposizione degli enti locali sono davvero pochi a causa dei tagli dei trasferimenti dallo Stato.

di Alessandro Abbadir

In sofferenza il Parco del Donatore in via Cadore Lomellina, e il parco e il monumento di via Risato Bellin

Decoro urbano Scattano le proteste del Pd e dei cittadini di Oriago

Parchi e monumenti nel degrado In breve

Addio a Mancin, animatore dell’Associazione BersaglieriE’ morto all’età di 79 anni nelle scorse settimane Gentile Mancin, uno dei maggiori animatori dell’Associazione Na-

zionale Bersaglieri di Mira. Mancin risiedeva a Borbiago in via Giovanni XIII insieme con la moglie. Ha lavorato in una azienda della zona, e da tempo era pensionato.

Era molto conosciuto nella frazione mirese per il suo impegno nel sociale.

A Malcontenta crescono campioncini della vogaA scuola di voga alla veneta. Questa l’iniziativa che si è conclusa nelle scorse settimane lungo il Naviglio del

Brenta a Malcontenta organizzata dal gruppo “G. S Voga Riviera del Brenta” insieme con il distretto didattico di

Marghera. “Gli alunni delle scuole medie ed elementari di Malcontenta – spiega Maurizio Gabrieli per gli orga-

nizzatori – hanno partecipato con tanto entusiasmo”. Il corso è finito con un saggio finale, dove i ragazzi hanno potuto esibirsi.

Furti nei supermercati a Gambarare e Mira TaglioFurti nei supermercati e nei parcheggi dei centri

commerciali a Mira Taglio e a Gambarare. Le razzie hanno colpito i supermercati Lando, quelli a “Mira Sole” e al centro “Vittoria”. I ladri hanno agito fuori e dentro i

negozi. Dalle indagini gli ammanchi non sarebbero opera di persone ridotte alla fame, ma di bande organizzate

che colpiscono in gruppo spesso eludendo la sorveglian-za. Portano via soprattutto prodotti costosi che poi puntano a rivendere al mercato nero.

Camminamenti rotti nel parco del Donatore

Buone notizie sul versante occupa-zionale. Alla Polimira (ex Pansac) di Malcontenta saranno investiti 29

milioni di euro nei prossimi due anni. E’ l’impegno che si è assunto l’amministrato-re delegato Sergio Folli, in una riunione con i sindacati ed i lavoratori che si è tenuta a luglio dopo molte richieste di chiarimenti. “Ci è stato comunicato - spiega il segretario provinciale della Filctem Cgil Riccardo Col-letti - il piano degli investimenti che sarà dotato di ulteriori risorse economiche per cercare di gestire l’ingresso di nuovi macchi-nari. Saranno investiti 29 milioni di euro, e questo ci fa capire la volontà della società a perseguire con forza gli obiettivi di conso-lidamento societario dopo aver rilevato l’a-zienda dall’amministrazione straordinaria. Amministrazione seguita alla disastrosa

gestione di Fabrizio Lori”. Ma il sindacato ha sollevato dei problemi specifici.

“Abbiamo ribadito - spiega Colletti - la necessità di verificare con più perizia la pos-sibilità di assumere nuovi dipendenti neces-sari all’avvio di nuove linee, ma soprattutto all’arricchimento della struttura tecnico ope-rativa”. Folli nell’ambito delle previsioni di budget ha dichiarato che vi è uno scosta-mento di circa un milione di euro.

“Questo gap - continua Colletti - sarà recuperato nell’arco di un breve tempo, per-ché si tratta di questioni burocratiche per alcuni aspetti, ma per altri perché la società è impegnata con la produzione tra Ucraina e Russia.

E’ evidente che lì la situazione attuale ha provocato questo piccolo deficit. Come Filctem-Cgil pensiamo che in un momento

così difficile, una società che investe in macchinari ed impegna gran parte delle risorse sulle attività produttive, sia una so-cietà che si muove nella giusta direzione”. Il sindacato non nasconde però che sono necessarie le opportune verifiche.

“Su questo punto è evidente - conclude Colletti - che c’è la necessità di fare il bilan-cio alla fine dei tre anni di gestione previsti rispetto agli accordi sottoscritti.

Su questo sarà necessario, ognuno per la propria parte, monitorare la coerenza rispetto ai percorsi decisi, ma è altrettanto evidente che le professionalità oggi esisten-ti all’interno della Poligof siano professiona-lità importanti e che l’azienda deve preser-vare anche dal punto di vista economico”.

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8 Mira

Territorio

Sono partiti nelle scorse settimane i lavori per la siste-mazione della palestra della media di Malcontenta. La struttura sarà pronta per l’avvio dell’anno scolastico.

Con i lavori di sistemazione della palestra della scuola media, verrà eseguita la completa bonifica della copertura in amian-to, e il posizionamento di un nuovo manto, mentre all’interno della struttura si procederà a tutta una serie di interventi per garantire la sicurezza degli ambienti. L’importo complessivo dell’intervento, la cui conclusione è programmata per fine

agosto, è di circa 80 mila euro. Soddisfatto l’assessore ai la-vori pubblici Luciano Claut . “E’ un altro tassello – commenta Luciano Claut – dopo l’avvio a fine maggio dei lavori per la scuola elementare ”Morante” di Oriago, dell’azione che ci siamo dati come prioritaria di arrivare, compatibilmente con le risorse disponibili, alla progressiva sistemazione, oltre che degli edifici scolastici, anche delle palestre. Questo nell’in-teresse di alunni e studenti ma anche delle tante società e associazioni che le utilizzano”. Il Comune comunque con-

tinua a lamentare anche l’assenza dell’arrivo dei contributi promessi dal governo Renzi. Il premier infatti aveva inviato una lettera a tutti i sindaci chiedendo di indicare quale scuola fosse urgente sistemare. “Avevamo indicato – spiega Claut – la scuola elementare Ugo Foscolo, ma ad ora soldi dallo Stato per questa scuola non se ne sono visti”. Insomma bi-sognerà aspettare ancora qualche mese per capire se sono state solo promesse pre - elettorali, o se davvero alle parole seguiranno i fatti. Infine, in tema di strutture carenti arrivano

delle proteste dirette al Comune dal Canoa Club di Oriago. La società ha vinto recentemente con due sue campioncine la medaglia di bronzo agli europei che si sono tenuti in Bosnia, ma è da anni senza sede.

scUole Interventi laVori di adegUamento della Palestra di malcontenta

A.A.

L’Istituto Regionale Ville Venete che ha sede a Mira in villa Venier accusa: troppo spesso ci sono proprietari di ville che accedono ai fondi per restaurare gli edifici di loro proprietà. Le

condizioni sono chiare, si accede ai fondi se poi la villa viene tenu-ta aperta. Questo purtroppo a volte non succede, e allora l’Istituto darà il via ad un controllo a tappeto per scovare chi fa il furbo, e se necessario si rifarà dare indietro i soldi. I proprietari di ville della Riviera però non ci stanno. “La Riviera del Brenta - spiega Cristina Rossi (proprietaria di villa Foscarini Rossi) per i proprietari delle ville - è sicuramente un’area a destinazione turistica, con indi-scussi punti di eccellenza. Purtroppo, negli ultimi anni, complice la situazione economica internazionale, anche questi settori sono stati penalizzati. Pure le pubbliche amministrazioni non sono più in grado di sostenere il loro patrimonio immobiliare. Prova ne è lo stato in cui versa nella maggior parte dei casi. Rive, ville e giardini pubblici sono ridotti nel degrado. In questo quadro tuttavia alcune ville pubbliche e altre private continuano a dare ospitalità ai visita-tori. Molte pur senza aver mai goduto di finanziamenti o contribu-ti, ma semplicemente grazie al mecenatismo dei loro proprietari che sacrificano se stessi e le proprie famiglie, a questa “missione culturale”. Chi apre le ville per Cristina Rossi ci rimette. “I bilanci di chi ha adibito la propria dimora a struttura ricettiva - conclude - parlano chiarissimo con le visite si va in perdita. Si hanno in media 8 -10 visitatori nei fine settimana. Chi apre lo fa solo per spirito di condivisione ma rimettendoci. Invitiamo pertanto le Associa-zioni e le pubbliche amministrazioni che hanno ancora a cuore lo sviluppo della Riviera a fare quel passo di qualità in più, che oggi più che mai, è necessario per riemergere dal paltano in cui sta scivolando la promozione turistica della Riviera del Brenta”.

PolemicaProprietari di ville “il Patrimonio architettonico non è Valorizzato”

A.A.

Piove a dirotto a luglio e ad andare sott’acqua stavolta a Mira è stata soprattutto la parte nord del territorio comunale. I disagi si sono re-

gistrati nelle frazioni di Marano e Borbiago, ma an-che a Gambarare, Mira Taglio e Oriago. Nelle strade che solitamente finiscono in sofferenza i problemi sono stati evidenti. A Marano comunque la situazio-ne peggiore. Sono andate sott’acqua, case garage e sottopassi, dove è rimasta incastrata perfino una donna. I residenti sono infuriati e promettono azio-ni legali, visto che la causa non sarebbe la pioggia troppo fitta, ma l’assenza di interventi seguita ad una urbanizzazione selvaggia. “Per gli allagamenti che continuiamo a subire da una decina d’anni per colpa dell’inerzia del Comune di Mira e di Veritas, che non intervengono, agiremo in giudizio chieden-do il risarcimento dei danni”. A farsi portavoce degli allagati di Marano è Adelino Mialich, che nelle scorse settimane si è svegliato di primo mattino con l’acqua alta mezzo metro dentro casa. Con lui quasi una trentina di residenti in via Galvani e via Caltana, hanno dovuto far fronte all’acqua nelle case. “E’ dal 2003 - dice Mialich - che stiamo segnalando il problema al Comune di Mira. In via Galvani e nelle laterali di via Caltana sono state costruite decine di nuove palazzine con centinaia di nuovi residenti e attività commerciali. Le reti fognarie non sono state adeguate, e a ogni pioggia più forte del soli-to, tracimano”. Solo a Marano per questi problemi si stima che i residenti abbiano avuto danni in una decina d’anni, per quasi 200 mila euro. Nel Comune di Mira la cifra potrebbe tranquillamente superare i tre milio-ni di euro. La protesta rischia di allargarsi macchia d’olio ad altre parti del territorio di Mira, come ad

esempio la zona di via Basilicata e le laterali di via Ghebba ad Oriago, via Cesare Pavese e via Verga, via Mazzini a Mira Taglio, via Molin Rotto a Gam-

barare. A fornire prontamente supporto legale agli allagati è Federconsumatori della Riviera del Brenta e del Miranese, con il suo referente Alfeo Babato, che risiede proprio a Marano di Mira. “Se vi sono nei danni

subiti delle responsabilità oggettive - spiegano Alfeo Babato e il legale, l’avvocato Carlo Pognici - del Comune di Mira o di Veritas, questi dovranno rispon-derne risarcendo i cittadini. Per questo invitiamo tut-te le persone che hanno subìto danni nel corso degli

anni a fornire documentazione fotografica. Se ome, nella maggioranza dei casi, si tratta di eventi che con un intervento di manutenzione, di adeguamen-to o con una semplice collocazione di una pompa di sollevamento potevano essere evitati”. Per i resi-denti il momento dei temporeggiamenti da parte del Comune e di Veritas è finito. Il Comune da parte sua si difende, e in una lettera che ha inviato ai cittadini allagati ha spiegato che questa è una situazione che ha ereditato da passate amministrazioni. In queste settimane comunque si sono succeduti incontri fra tecnici del comune di Mira e Veritas, per program-mare interventi urgenti nelle zone più a rischio del territorio.

di Alessandro Abbadir

Emergenza idrogeologica A Marano la situazione più difficile con tante case finite sott’acqua

Allagamenti, danni e proteste

Il centro di Marano e allagamenti

L’accusa dei residenti: “Sono state costruite tante nuove palazzine e le reti fognarie non sono state adeguate. Vogliamo i risarcimenti”

Villa Valmarana a Mira Porte

Federconsumatori invita i cittadini a fornire precisa documentazione fotografica

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9Camponogara

In questi mesi, a Camponogara, aprono due nuovi cantieri pubblici. Infatti, sono partite due nuove importanti opere per

un importo complessivo, di oltre 250 mila euro. I lavori riguardano due strutture: il plesso scolastico Dante Alighieri di Prozzolo e il cimitero di Camponogara. La scuola ele-mentare Dante Alighieri è già stata oggetto di un importante intervento di rifacimento del tetto, e ora i lavori prevedono la riorga-nizzazione degli spazi interni suddividendoli in due ambiti separati. Al piano terra tro-verà collocazione la nuova scuola materna

(la seconda nel comune) con ingresso da via Gramsci, mentre la scuola elementare, collocata al primo piano, avrà l’ingresso da via De Gasperi. L’intervento, prevede, per l’abbattimento delle barriere architettoni-che, la realizzazione di un ascensore e una nuova rampa interna (importo complessivo dell’opera è di 105 mila euro). I finanzia-menti sono pervenuti in parte dallo sblocco decreto Renzi, che ha permesso all’ammini-strazione di investire i fondi comunali dove serviva. “Con il decreto Renzi si sono aperti spazi finanziari – dice il sindaco Gianpietro

Menin. Questi fondi consentiranno di com-pletare la nuova scuola materna di Prozzo-lo. La collocazione dell’ascensore abbatterà le barriere architettoniche e permetterà anche ai disabili di accedere al piano su-periore. Questa è una cosa importante che andava fatta. Il nostro impegno economico, anche per i prossimi cantieri, andrà agli edifici scolastici, noi non abbiamo chiesto finanziamenti, ma degli spazi finanziari per intervenire nelle strutture”. L’altro nuovo cantiere riguarda un intervento al cimitero del capoluogo. I lavori consistono nella rea-

lizzazione di 130 nuovi loculi resi necessari dalla scarsa disponibilità attuale. La nuova struttura troverà ubicazione a fianco del pri-mo stralcio di loculi già realizzati nel 2004. L’importo dell’opera prevede un investimen-to di 154 mila euro. Quest’opera benefi-cia di un contributo regionale di 100 mila euro che saranno erogati a lavori ultimati e rendicontati. I lavori di ampliamento del cimitero di Camponogara, seguono quelli in fase di finitura del cimitero di Prozzolo. Nel

camposanto della frazione, in questi mesi, si stanno completando le rifiniture e sono già iniziati i trasferimenti delle salme. Ma non finisce qui. Una buona novità è arrivata dall’ultimo consiglio comunale che si è te-nuto a luglio e che ha autorizzato l’amplia-mento del centro Ceod di Premaore. Sarà realizzato un nuovo spazio per attività di-dattiche e laboratori nelle struttura dedicata ai disabili, che da tanti anni serve l’intero comprensorio.

di Roberta Pasqualetto

Al piano terra la scuola materna avrà l’ingresso da via Gramsci, mentre la elementare, al primo piano, lo avrà da via De Gasperi

Opere pubbliche Lavori alla scuola Alighieri, al cimitero di Camponogara e al Ceod

La scuola Dante Alighieri a Prozzolo

Nella scuola primaria Alessandro Manzoni di Calcroci si sono tenuti degli orti scolastici per alunni. L’iniziativa è rientrata nell’ambito del progetto di educazione ambien-

tale scolastica e ha avuto un esito molto positivo e proseguirà anche l’anno prossimo. I bambini dalla prima alla quinta della

scuola primaria Alessandro Manzoni di Calcroci, hanno vissu-to l’esperienza di curare un orto divertendosi e imparando. Questa bella esperienza è stata possibile grazie ai volontari dell’Auser “Menin dei Mille” di Camponogara, che hanno se-guito pazientemente le classi nella preparazione della terra, la semina, la cura, l’estirpazione delle erbacce fino all’agognata raccolta degli ortaggi. Ma alunni, volontari e insegnanti non si sono fermati qui, dopo aver raccolto gli ortaggi li hanno cotti

e mangiati attivando dei laboratori di cucina, e la soddisfazio-ne è stata grande per tutti. Questi ragazzi accompagnati con grande entusiasmo dalle insegnanti hanno toccato con mano i “miracoli” della natura e fatto proprio il processo che vede un piccolo semino trasformarsi in un ortaggio. Iniziative di questo genere, mirate all’osservazione della natura continueranno anche il prossimo anno nelle scuole camponogaresi con delle visite guidate in fattorie. R.P.

orti a scUola alla Primaria alessandro manzoni di calcroci

L’iniziativa

Cantieri aperti, lavori per 250 mila euro

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10 Campolongo - Campagna Lupia

Scoppia il caso del bando regionale dell’Idrovia Padova-Venezia. Un caso che continuerà a far discutere per

mesi, visto i paradossi che solleva. La Re-gione Veneto, infatti, con l’assessore all’am-biente Maurizio Conte, ha emesso un bando da un milione e 200mila euro per realizzare il progetto preliminare per il completamento dell’Idrovia Padova - Venezia. Nel bando sono previste alcune caratteristiche a dir poco sorprendenti. La prima è che nel canale idroviario transitino espressamente navi che solcano solitamente le acque del Volga in Russia. Navi lunghe120 metri che, di fat-to, costringerebbero a rifare tutti i ponti già costruiti dagli anni Sessanta (epoca nella quale l’opera venne iniziata e poi abbando-nata). La portata idraulica massima prevista nel bando è di 350 metri cubi al secondo. Un po’ pochi, secondo i calcoli degli esperti. Quello che sindaci dell’area e comitati te-mono però, è che si riaffacci la possibilità di costruire accanto ad un canale scolmatore una camionabile, come di fatto voleva l’ex

assessore Renato Chisso. Una ipotesi che nasce a detta di molti proprio da un bando che appare sconclusionato, e che rischia di portare alla redazione di un progetto di com-pletamento dell’Idrovia da 700-800 milioni del tutto elefantiaco. Ciò farebbe ripiegare appunto verso la soluzione scolmatore af-fiancato da strada. E per superare questi rischi, comitati e sindaci alla fine hanno trovato, dopo un incontro, un accordo su un appello comune: il bando regionale per la progettazione dell’Idrovia Padova - mare va ritirato e va riformulato, la portata del cana-le potenziata. Il soggetto più determinato su questa posizione è la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), insieme ai comitati del territorio. A sottolineare la necessità che il canale sia navigabile, è stato soprattutto Marino Zamboni, rappresentante del Comi-tato Brenta Sicuro, che ha sede a Campo-longo Maggiore. Zamboni ha spiegato che i fondi europei all’opera arriverebbero solo di fronte ad un canale navigabile. Luca Laz-zaro, della giunta Cia Venezia, ha ribadito

che il bando è insufficiente ai fini della tutela dal rischio idraulico del territorio padovano e veneziano, con una portata prevista di 350 metri cubi al secondo. “Sarebbe necessaria – ha sottolineato Lazzaro – una portata mi-nima di 450 metri cubi al secondo, in modo da riuscire a scolmare (in caso di piena) le acque del Brenta Cunetta ed alleggerire il sistema Brenta-Bacchiglione. E’ poi singo-lare la scelta del tipo di imbarcazione che dovrebbe navigarci, cioè una nave utilizzata sul Volga in Russia dato che, col pescaggio di 3,8 m, non potrebbe navigare in nessun altro canale del sistema idroviario padano - veneto. Sarebbe come costruire una mini-linea ferroviaria, nella quale potesse transi-tare un treno che può andare solo lì e da nessun’altra parte”. Ernestino Prevedello e Carlo Bendoricchio, presidente e direttore del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, hanno appoggiato l’idea di un canale che diventi scolmatore, per la messa in sicurez-za del territorio consortile e per fini irrigui. Il sindaco di Fossò Federica Boscaro, invece,

ha ricordato che uno scolmatore del genere tutelerebbe gli argini del Brenta che scorre lungo i comuni di Stra, Vigonovo, Fossò e Campolongo. “Quando i quartieri e le zone industriali delle nostre città vanno sott’ac-qua, i risarcimenti non sono mai sufficienti a ripagare i costi o a fare ripartire le attività economiche, è meglio prevenire”. Il sindaco di Fiesso d’Artico, Andrea Martellato, ha invitato a non “dividersi su troppi particola-ri, e di muoversi unitariamente, perché co-munque la Regione ha deciso di intervenire.

Meglio sostenere il progetto, con migliorie condivise, piuttosto che mandare tutto all’a-ria per colpa di particolarismi”. Infine per il presidente della Cia Venezia Paolo Quag-gio “l’idrovia potrebbe anche stimolare una nuova cultura del territorio. Attrezzata con una pista ciclabile diventerebbe fruibile in un’ottica di turismo lento, ed integrabile con attività ludico-ricreative (canoa, dipor-tismo...) ed economiche a basso impatto ambientale come agriturismo, B&B, risto-razione”.

di Alessandro Abbadir

Previsto il passaggio di navi che solcano il Volga. Il rischio è che riprenda quota l’ipotesi di uno scolmatore affiancato da camionabile

Grandi opere Comitati e sindaci mettono in luce le incongruità delle indicazioni regionali

“Il bando sull’Idrovia va ritirato”

Una manifestazione contro la violenza famigliare e soprattutto per ricordare la morte di Alessandro Minto, il ragazzo

ucciso un anno fa dal padre con una coltella-ta al cuore. Un fatto che sconvolse il paese. Questo l’evento a cui hanno partecipato oltre 400 persone a fine luglio nella chiesa di San Pietro di Campagna Lupia. Fuori dalla chiesa sono stati messi dei cartelloni in ricordo del giovane, uno con la poesia di Sant’Agostino “La morte non è nulla”, e un altro con i ri-cordi di Alessandro e la foto della sua barca. Sono stati liberati 21 palloncini, ognuno per gli anni della sua breve esistenza. In chiesa don Giuseppe durante la cerimonia, ha fatto un appello contro la violenza nella nostra so-cietà e nell’ambito famigliare. “La comunità cristiana di Campagna Lupia – ha detto don Giuseppe durante la commemorazione di suffragio – sarà sempre stretta intorno alla famiglia di Alessandro Minto colpita da un dolore così grande”. Dopo la messa e seguita

una processione con tanti amici e la fidanzata Jessica Recaldin, che hanno sfilato con una fiaccolata dalla chiesa al cimitero, e poi per le strade del paese fino al Municipio. I ragazzi del paese e gli amici che volevano ricordare Alessandro e chi è stato, lo hanno fatto con dei biglietti e dei ricordi personali. La mamma di Alessandro, Lucia Ilieva ha poi minacciato di recarsi a protestare al ministero della giusti-zia a Roma contro la decisione di concedere gli arresti domiciliari al marito nonostante la condanna a 15 anni per omicidio del figlio. Una decisione invece difesa dall’avvocato dell’assassino, Giorgio Pietramala, secondo il quale il giudice ha valutato l’irripetibilità del gesto e il fatto che l’uomo ha più di 70 anni. “Abbiamo deciso di tenere questa manifesta-zione – ha detto Lucia Ilieva – per ricordare Alessandro, un giovane, mio figlio, che aveva sempre un sorriso per tutti, e che da lassù continua a sorriderci come un angelo”.

CAMPAgNA LuPIA IN RICORDO DI ALESSANDRO

A.A.

L’idrovia Padova-Venezia

Alessandro Minto con la fidanzata Jessica Recaldin e accanto la chiesa di Campagna Lupia

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12 Stra - Fiesso d’Artico

Siro Badon, presidente di Acrib, e Luigi Veronese, responsabile della direzione regionale veneto orientale

di Banca Popolare di Vicenza, hanno rin-novato l’accordo di collaborazione che ha l’obiettivo generale di offrire un supporto al sistema calzaturiero della Riviera del Bren-ta. Grazie all’intesa, le aziende associate potranno trovare un’assistenza finanziaria avanzata e sostegno nell’attività di inter-nazionalizzazione. Banca Popolare di Vi-cenza agevolerà le attività di esportazione delle aziende aderenti all’Acrib mettendo a disposizione specifiche linee di credito per complessivi 15 milioni di euro presso un importante numero di istituti in Cina, India, Brasile, Russia e Turchia. Il plafond viene messo a disposizione presso alcune delle

principali banche estere di questi paesi e, successivamente, potrà essere esteso an-che ad altre nazioni, in base alle esigenze delle imprese associate. Banca Popolare di Vicenza, inoltre, mette a disposizione delle imprese associate specifiche linee di finan-ziamento a condizioni agevolate finalizzate alla copertura dei fabbisogni connessi al rafforzamento patrimoniale e al sostegno della gestione aziendale. “Grazie all’intesa - prosegue la nota stampa - la banca mette a disposizione la gamma di conti correnti SemprePiù a condizioni riservate esclusi-vamente alle aziende aderenti all’Acrib, agli imprenditori e ai dipendenti per le loro posizioni personali”. Banca Popolare di Vi-cenza, inoltre, offre alle imprese associate servizi finanziari avanzati ed innovativi. “In

forza della serietà e capacità organizzati-va della sua imprenditoria – spiega Siro Badon, presidente Acrib – dell’eccellente qualità delle proprie produzioni, la Riviera del Brenta riesce ad esportare oltre il 91% delle calzature realizzate. Nel suo operare, il sistema manifatturiero trova partner che lo sostengono ed affiancano nell’impegno all’export e all’internazionalizzazione sui mercati mondiali”. Per Banca Popolare di Vicenza interviene Samuele Sorato, di-rettore generale. “Le aziende calzaturiere della Riviera del Brenta – dichiara Sorato – sono un’importante risorsa economica per il nostro territorio, ed una eccellenza del Made in Italy. Il distretto dei calzaturifici del Brenta merita sicuramente un concreto sostegno e tutta la nostra fiducia”.

di giacomo Piran

Il plafond viene messo a disposizione in banche estere che si trovano in Cina, India, Brasile, Russia e Turchia

Stra Siglata l’intesa con la Banca popolare di Vicenza

Calzaturifici, accordo per il credito

Si è svolta nelle scorse settimane nel Centro Congressi dell’Hotel Sheraton a Padova, l’assemblea annuale dell’Acrib – Associazione Calzaturieri della Riviera del Brenta. “L’Italia che vorremmo” così si intitolava l’incontro che ha visto la premiazione

di due imprenditori che hanno fatto la storia della calzatura della Riviera del Brenta, Danilo Nicoletto e Vanni Penazzato, oltre al riconoscimento al Calzaturificio Onward Luxury Group Spa che si è distinto per aver mantenuto il sistema SGSL (Sicurezza in azienda) in maniera esemplare. Durante il dibattito c’è stato il saluto di Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturifici, seguito dalla relazione di Siro Badon, presidente Acrib. Nel suo intervento il presidente Badon ha offerto concreti spunti di riflessione, presentando i dati di Acrib per il 2013 che confermano una tenuta del settore. Le 538 aziende affiliate all’Acrib rappresentano il 69,9 per cento del totale veneto e il 9,6 per cento a livello italiano. Gli addetti impegnati sono 10.140. La produzione si è certificata su 20 milioni di paia di scarpe con un fatturato pari a 1,657 miliardi di euro, di cui il 91 per cento arriva dall’export. L’assemblea ha poi visto lo svolgimento di una tavola rotonda con Siro Badon (Acrib), Maria Luisa Coppola (Assessore Regione Veneto), Stefano Facin (Segretario Generale Filctem Cgil Veneto), Massimo Pavin (Presidente Confindustria Padova) e Matteo Zoppas (Presidente Confindustria Venezia).

neWs

AcribscarPe, bilancio PositiVo Per la ProdUzione

G.P.

La sede dell’Acrib a Stra

Il comune di Fiesso è sempre stato legato al mondo del ciclismo, e negli anni le società e i ciclisti fiessesi sono stati protagonisti anche a livello nazionale con grandi successi e vittorie. Per com-

memorare una di queste imprese, nel suo 49esimo anniversario, i fratelli Udillo e Antonio Badoer hanno voluto costruire e dedicare un monumento alla vittoria di Graziano Battistini che nel Giro d’Italia 1965 trionfò nella tappa Madesimo - Passo dello Stelvio conqui-stando anche la Cima Coppi. L’impresa è storica perché proprio nel 1965 per la prima volta gli organizzatori del Giro d’Italia decisero di creare la “Cima Coppi”, in onore di Fausto Coppi, prevedendo di premiare ogni anno il ciclista che transita per primo sulla vetta più alta del Giro d’Italia. Fu una giornata epica, quel 4 giugno 1965, con la neve alta quasi due metri che cingeva la stretta lin-gua d’asfalto che portava allo Stelvio, quando il corridore toscano tesserato per l’Sc Vittadello di Fiesso d’Artico, ottenne una vittoria storica. A dirigerlo dall’ammiraglia c’erano proprio Udillo e Antonio Badoer che hanno costruito un monumento che ripropone le ultime terribili rampe dell’ascesa dello Stelvio, abbellito come fosse una tappa del giro con ciclisti, ammiraglie e striscioni dei tifosi. In quella tappa Battistini andò varie volte in fuga e fu ripreso dagli insegui-tori finché non trovò l’azione decisiva con Ugo Colombo (Filotex). Nel finale Colombo non riuscì a mantenere il ritmo di Battistini che andò a vincere tutto solo la tappa più dura di quel Giro D’Italia. Alla cerimonia hanno partecipato amici e storici collaboratori tra cui

Gianfranco Dal Corso, e ciclisti dell’epoca come Alfredo Sabbadin, Renzo Baldan e Aristide Baldan. Durante l’evento, che ha visto la presenza del sindaco Andrea Martellato, dell’assessore Marco Cominato e del parroco don Carlo Targhetta, c’è stato il tradizio-nale taglio del nastro seguito da una preghiera comunitaria. Si è tenuto poi un minuto di raccoglimento molto toccante per ricordare cinque ciclisti della Vittadello scomparsi: Graziano Battistini, Silva-no Schiavon, Danilo Ferrari, Vito Taccone e Ambrogio Portalupi. Il sindaco Andrea Martellato ha lodato e ricordato le iniziative che la famiglia Badoer ha realizzato e realizza per il comune di Fiesso, con l’auspicio che altri possano seguire il loro esempio. I progetti per Udillo e Antonio Badoer, infatti, non finiscono qui. Il prossimo obiettivo, da raggiungere per il 50’ anniversario della vittoria della “Cima Coppi”, è intitolare a Graziano Battistini un parco pubblico di Fiesso.

neWs

FiessoUn monUmento a battistini

Un momento dell’inaugurazione

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Page 15: Riviera lug2014 n91

Ore 10.00 Sala Polivalente Associazione Artigiani: Convegno sul tema L’ARTIGIANATO E LA PICCOLA E MEDIA IMPRESA – QUALE FUTURO?

Ore 20.00Villa Widmann Mira: Serata enogastronomica L’ARTIGIANATO NELL’ALIMENTAZIONE IL PANE QUOTIDIANOLa serata sarà allietata dalla musica del gruppo I BASSAKUNA

13

14Ore 18.00Forte Poerio – Casa Futura (in alternativa sede Associazione Dolo):CERIMONIA DI CHIUSURA DELLA FESTABrindisi di chiusura e taglio della grande torta artigiana LA BRENTA realizzata da imprese associate!

Presidente Associazione Artigiani e P.I.Riviera del Brenta

Salvatore Mazzocca

Segretario Associazione Artigiani e P.I.Riviera del Brenta

Franco Scantamburlo

Presidente Consorzio Regionale per le Manifestazioni e Mostre dell’Artigianato

Luca Vanzan

GiovanBattistaVelluti

GRAN CONCERTO LIRICO SINFONICOCon i Vincitori del Concorso Internazionale“Giovan Battista Velluti 2013”

A Nereo VanzanGambarare di Mira

Sagrato del Duomo

ore 20.45

Giulia Bolcato, Alessandro Cortello, Carlo RotunnoCoro Teatro Verdi di PadovaOrchestra Filarmonica di BacauDario Bisso Sabàdin, direttoreMaestro del Coro Roberto RossettoPresenta la serata Marina Bonacina

Giovedì11 settembre 2014

Comunedi Mira

Provinciadi Venezia 1959

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Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti a sedereIn caso di maltempo il concerto si svolgerà all'interno del Duomo di Gambarare

In co

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e con

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1959D A L

Ore 18.00 Casa Futura - Forte Poerio: Apertura sala espositiva FILIERA CASA L’esposizione sarà visitabile dal 10 al 14 settembre dalle ore 17.00 alle 22.00

Ore 20.30Sagrato del Duomo di Gambarare di Mira: CONCERTO LIRICO SINFONICO A Nereo Vanzan

Ore 17.30 Forte Poerio: Casa Futura: Convegno L’EVOLUZIONE DELLA BIO EDILIZIA NELL’ARTIGIANATO.

10

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Programma della Festa

10-14 Settembre

2014MIRA (VE)

Page 16: Riviera lug2014 n91

Adria nuoto under 13

400 atleti, 75 tra allenatori e diri-genti, 160 famigliari al seguito, 34 squadre tra le categorie Under-10 ed

Under-13 per un totale di 96 partite dispu-tate, 1240 goal fatti ed almeno altrettante parate da parte dei giovani portieri. Questi sono i numeri del Waterball World Festival, torneo riservato alle categorie under 13 ed under 10, che sabato 5 Luglio 2014, dopo tre intense giornate di gara nel magnifi co scenario del Centro Vacanze Tizè di Rosolina Mare (RO), ha visto calare il sipario sulla sua prima edizione. Il torneo, fortemente voluto dall’associazione “Sport Fair Play & Fun” e dal suo presidente Fabrizio Baldoni, ha visto le vittorie del CN Posillipo per la categoria U 13 e della Swim Academy per la categoria U 10. La società Adria Nuoto, oltre ad aver dato un signifi cativo supporto logistico nella realizzazione del torneo, fornendo il mate-riale per la realizzazione di due campi gara, ha partecipato alla manifestazione con due squadre under 13: Adria Nuoto “Etruschi” ed Adria Nuoto “Fantasy”, coinvolgendo un totale di 25 atleti e due tecnici.

Per i giovani portacolori di Adria Nuoto sono state tre giornate intense, dove oltre alle numerose partite, i ragazzi hanno vi-sitato il Giardino Botanico di Porto Caleri ed hanno trascorso il loro tempo libero tra

un tuffo al mare e giochi sulla spiaggia di Rosolina.

Ecco i protagonisti di questa manifesta-zione.

ADRIA NUOTO ETRUSCHI: Nalin Gio-vanni (Portiere), Penzo Pietro, Finessi Mat-

teo, Crestani Francesco, Greggio Lorenzo, Fumana Alberto, Bettinelli Giacomo, Tiribel-lo Matteo, Ghirardelli Emanuele, Bonazza Simone, Giolo Federico, Fumana Giacomo, Casadei Marco. All. Stoppa Giacomo

ADRIA NUOTO FANTASY: Bellato Dario (Portiere), Tolomei Matteo, Cazzola Tommaso, Zanellati Federico, Mozzato Elia, Gamberini Riccardo, Toschi Lorenzo, Durello Matteo, Giolo Enrico, Romagnosi Alex, Lie-vore Mattia, Miozzi Lorenzo. All. Chiovato Giorgio

Gli atleti al torneo del Waterball World Festival

E’ in pieno fermento il mercato della Umana Reyer Venezia, formazione di basket che milita nel campionato

di Serie A1 maschile. Il team del presidente Luigi Brugnaro ha raggiunto l’accordo con l’allenatore Carlo “Charlie” Recalcati che dalla prossima stagione guiderà la squadra. Nato a Milano l’11 settembre 1945, “Char-lie” Recalcati è l’allenatore con maggiore esperienza tra i coach italiani in attività e può vantare un notevole palmares persona-le. Prima di dedicarsi alla carriera di allena-tore, è stato per 18 anni giocatore nelle fi la della Pallacanestro Cantù dove ha vinto due scudetti, tre coppe Korac, tre Coppe delle Coppe, una coppa Intercontinentale e tre Oscar del Basket. Da allenatore ha invece guidato Bergamo, Cantù, Reggio Calabria, Arese, Varese, Fortitudo Bologna, Siena e Montegranaro. Nella sua carriera da coach ha vinto tre scudetti con tre squadre diverse. Sul fronte giocatori, sono molte le facce nuo-ve e alcune le conferme, tra cui quella dell’a-la-centro croata Hrvoje Peric. Tra i nuovi c’è Michele Ruzzier, playmaker nato a Trieste il 9 febbraio 1993 che ha svolto tutta la tra-fi la giovanile nella sua città natale fi no ad approdare in prima squadra già all’inizio del

2011. Acquisto di “peso” invece quello di Philip Alexander Goss, guardia statunitense di 188 centimetri, nato nel 1983, reduce da due campionati nelle fi la della Virtus Roma. Da Siena arrivano poi Benjamin Ortner, cen-tro trentunenne austriaco di 206 centimetri, e Jeffrey Donald “Jeff” Viggiano, ala di 196 centimetri nato il 24 luglio 1984 negli Usa ad Hartford ma naturalizzato italiano. Di origini lituane è invece Deividas Dulkys, ala di 198 cm, nato a Silute il 12 marzo 1988. Gradito ritorno per Marco Ceron, 22 anni guardia di Mirano, che negli ultimi anni

ha giocato con Napoli e Pallacanestro Lago Maggiore. Roster giocatori: Hrovje Peric (ala, Croazia), Philip Alexander Goss (guar-dia, Usa), Michele Ruzzier (play, Italia), Marco Ceron (guardia, Italia), Jeff Viggiano (ala, Italia), Deividas Dulkys (ala, Lituania), Benjamin Ortner (centro, Austria). Staff tecnico: Carlo Recalcati (allenatore), Walter De Raffaele (assistente), Alberto Billio (as-sistente), Mauro Sartori (team manager), Preparatore atletico (Renzo Colombin), Mario Zurlandi (fi sioterapista), Carlo Caria (massaggiatore).

di giacomo Piran

Umana Reyer, con Recalcati punta a vincereneWs

L’associazione “Amici della bicicletta” di Mestre, or-ganizza l’iniziativa estiva:

“Pedali nella notte 2014”. I quattro appuntamenti sono ini-ziati nel mese di luglio e conti-nueranno fi no a fi ne agosto e si tengono i venerdì sera con partenza alle 19.30 dalla sede in via Col di Lana a Mestre. Le tre date di agosto sono: vener-dì primo agosto con l’appunta-mento: “Ci ritroviamo a Martellago per degustare una bruschetta”, venerdì 8 agosto: “Bicigelato e una fetta d’anguria all’Olmo Maerne”; venerdì 22 agosto: “A Salzano sui laghetti: birra, panini e grill”. Gli amanti delle passeggiate in bicicletta che vogliono partecipare, devono avere una bici con delle luci effi cienti, davanti e dietro, gilet ad alta visibilità ed eventuali lucciole luminose applicate alle ruote. La partecipazione a questa iniziativa è aperta a tutti. Lo scopo dell’associazione è di valorizzare il mezzo della bicicletta che non consuma e non produce emissioni, non ingombra e non fa rumore: è un mezzo ecologico per defi nizione e ad alta effi cienza energetica. La bicicletta migliora il traffi co, l’ambiente, la salute e l’umore. L’associazione Amici della Bicicletta è nata nel 1992, e si è poi federata alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta); è una delle associazioni storiche della città di Mestre. Tutte le uscite si terranno alle ore 19.30, per maggiori informazioni si può contattare la sede dell’associazione, in via Col di Lana, al numero 041/921515 o scrivere a [email protected]

A MestrePedali nella notte 2014

R.P.

Old Rugby Club, Le Mummie Venezia – Mestre, è un’associazione di Fava-ro Veneto attiva da 25 anni. E’ stata

fondata nel lontano 1989. Il gruppo è stato creato per far giocare persone dai 35 anni di età in poi e s’inserisce nel contesto dell’inizia-tiva “Il Rugby come stile di vita” e consente, attraverso lezioni collettive organizzate da allenatori accreditati presso la F.I.R., di giocare a rugby a chiunque desideri farlo, senza alcun limite di età. Sulla base dei regolamenti del-la Federazione Italiana Rugby, al quale Old mummie è affi liato, non è, di fatto, possibile svolgere tale disciplina sportiva, in via agoni-stica, una volta raggiunto il quarantaduesimo anno di età. Esiste, tuttavia, una nutrita schiera di ex giocatori e di amatori che, pur raggiunti tali limiti anagrafi ci, in virtù del regolamento “Golden Oldies Rugby” internazionalmente praticato possono accedere alla categoria “old rugby”, in altre parole il rugby per gli over 35. I partecipanti di Old mummie di Mestre sono una trentina, gli allenamenti si tengono il mercoledì e il venerdì, con maggior affl uenza il venerdì sera. “Facciamo dei tornei con altre squadre amatoriali come la nostra – dice il presidente Massimo Longega – i tornei più importanti sono tre: marzo a Ravenna, aprile a Vicenza e maggio a Rovigo. Quando un gio-catore raggiunge un traguardo di età, gli sono assegnati dei pantaloncini di colore diverso e, per lui, cambia parte del regolamento; i cente-nari hanno i pantaloncini color oro”. Massimo Longega ha 57 anni, è uno dei fondatori delle Old Mummie oltre ad essere un giocatore ed

allenatore, da quest’anno è stato eletto pre-sidente. Longega ha un entusiasmo molto forte e trainante per questo sport, che pratica da sempre, e punta a far crescere l’associa-zione negli anni. “Una cosa importante che vogliamo fare è quella di fi ssare almeno un appuntamento mensile con la squadra – dice il presidente Longega - il nostro gioco è ama-toriale e non agonistico, puntiamo a disputare partite per divertirci e per avere il piacere di giocare assieme. Puntiamo a creare un grup-po di amici che giocano assieme, poi c’è da dire che i risultati non sono mancati”. Il nuovo direttivo è stato formato a marzo 2014 ed è composto da Massimo Longega presidente; e i consiglieri: Diego Gorlin, Gianluca Bellato, Franco Cimitan e Roberto Redolfi . Il costo della tessera annuale è di 120euro, gli allenamenti riprenderanno i primi di settembre, il mercoledì e il venerdì sera, dalle ore 20 alle 22 presso i campi da rugby comunali di via Monte Cervino a Favaro. Per maggiori informazioni si può visitare il blog mummieoldrugby.blogspot.it, seguire il gruppo su facebook o scrivere a [email protected].

Favaro Veneto il rUgbY giocato dalle “old mUmmie”

R.P.

Basket Si rafforza la squadra del presidente Luigi Brugnaro

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Page 17: Riviera lug2014 n91

E’ partita nelle scorse settimane in tutto il ter-ritorio della Riviera del Brenta una raccolta firme a difesa delle strutture e dei servizi

dell’ospedale di Dolo e dell’ Ulssl 13. Una iniziativa che ha già visto migliaia di sottoscrizioni il 19 luglio scorso con una raccolta simultanea di firme in diver-si centri del comprensorio. Promotori dell’iniziativa sono il comitato Bruno Marcato per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo, assieme ai gruppi Anpi Dolo, comitato Opzione Zero, Mira 2030, Mira Fuori dal Comune, Ponte del Dolo, Prc Dolo, Prc Fiesso, Prc Mira, Sinistra per Camponogara, Sel Dolo, Sel Mira, Lista civica “Insieme” di Stra, Anpi Fiesso e “Comitato difendiamo l’ambiente in cui viviamo” di Fiesso. La petizione presenta sei richieste principali. Le prime chiedono il blocco dell’atto aziendale in attuazione delle schede ospedaliere e che queste siano completate dalle schede territoriali, oltre a confermare la classificazione dei presidi di Dolo e Mirano come ospedali di rete, in due poli con servizi per acuti, emergenza, urgenza, chirurgiche e inter-nistiche. Altre richieste riguardano gli investimenti: garantire lo stanziamento dei 22,5 milioni di euro già approvati dalla Finanziaria regionale 2010, e destinati al vecchio monoblocco di Dolo. Chiesti anche 1,5 milioni per il nuovo distretto sanitario di Mira, avviare i lavori di adeguamento del Pronto Soc-corso di Dolo e trasferire uffici, direzione generale e servizio veterinario negli spazi vuoti pre-senti a Dolo. I gazebo sono stati posti a Dolo, via Mazzini angolo Duomo; Mira, piazza Municipio; Oriago, piazzetta Italia; Fossò, via Roma; Stra, piazza Marconi; Fiesso, piazza Marconi. Nelle settimane successive la petizione popolare si è svolta a Campagna Lupia, Campono-

gara e negli altri comuni del territorio. Il 19 luglio contemporaneamente le firme sono state raccolte in quasi tutti i centri della Riviera con una iniziativa

denominata Open Day. “Sono convinto che ulteriori gruppi condivideranno l’iniziativa - ha spiegato Emilio Zen, coordi-natore del gruppo promotore - poiché è chiaro che la batta-glia non è di campanile, bensì

una giustissima istanza tesa a garantire l’equilibrio territoriale dei servizi ospedalieri dell’Ulss 13, oltre che conveniente sotto l’aspetto economico”. Emilio

Zen analizza poi le richieste che verranno fatte alla Regione Veneto. “La petizione, rivolta agli organi regionali - prosegue l’esponente del gruppo promo-tore - chiede il blocco dell’atto aziendale approvato dal direttore Gumirato, la classificazione dei nosoco-mi di Dolo e Mirano come ospedale di rete su due poli, lo stanziamento di fondi a suo tempo previsti, i lavori per l’adeguamento del Pronto Soccorso, il trasferimento di vari servizi presso gli spazi vuoti dell’ospedale dolese”. Insomma, una battaglia che proseguirà senza esclusione di colpi anche nei pros-simi mesi e che vedrà le parti confrontarsi sul merito in diverse occasioni.

di giacomo Piran

Dolo Iniziativa di comitati e partiti in difesa delle strutture sanitarie

Migliaia di firme per salvare l’ospedale

L’ingresso dell’ospedale di Dolo

Chiesto lo stanziamento dei 22,5 milioni di euro approvato dalla Finanziaria regionale 2010 e destinato al monoblocco di Dolo

Territorio

Fremono i preparativi per la Sagra di San Rocco, tradi-zionale appuntamento che dall’8 al 18 agosto colorerà le serate. La manifestazione, organizzata dalla Proloco

del presidente Giuliano Salvagnini, ha un programma ricco di iniziative. Piazza Mercato ospiterà il luna park, mentre in piazza Cantiere sarà allestita la zona adibita agli spettacoli. Si parte l’8 agosto con il mercato lungo la Brentana, l’aper-tura del luna park, stand gastronomici, pesca di beneficenza, mercatino in piazza Cantiere e serata musicale. Il 9 agosto

si terranno il torneo di scacchi e la consegna del “Premio Molini di Dolo - Sessola d’Argento”, assegnato quest’anno a Tony Pagliuca, tastierista delle Orme. Il 10 agosto sarà la giornata del moto-incontro d’epoca “Città di Dolo”, seguito alla sera dallo spettacolo di musica “Anni ’60-’70-‘80”. L’11 agosto si svolgerà in piazza Cantiere la finale regionale di “Miss Italia”, il 12 il concerto dei “Back to Band” e il 13 agosto una serata musicale. Si passa poi al 14 agosto con la mostra e dimostrazione dell’arte del “marangon”

e “lustrin”, oltre alla scuola di scultura su pietra promossa dall’associazione Artivisite e dalla Bottega Arti e Mestieri. Alle 21 chiuderanno la giornata i concerti de “I turtles eat worlds” e “Vertigine dei giganti”. Il 15 agosto si terranno il mercato sulla Brentana e, la sera, uno spettacolo di Karaoke. Il 16 agosto in occasione di San Rocco si svolgerà l’Antica Fiera del Bestiame con mostra - mercato di animali da cortile ed esotici, stand gastronomici e molte novità, mentre alle 21 lo spettacolo “Dolo got Talent’s 2”. Il 17 tutti sui pedali

per la Biciclettata di San Rocco, poi alle 21 sarà la volta dei “Lupia Jazz Orchestra” in concerto. Il 18 agosto spazio al concerto dell’orchestra “Alida Group”, alla premiazioni del gruppo “Lustrini&Marangoni” e, a mezzanotte, allo spet-tacolo pirotecnico.

eVenti Finale regionale di Miss Italiaagosto, tUtto Pronto Per la tradizionale sagra di san rocco

Si è svolto a metà luglio a Dolo, il consiglio comunale nel quale sono stati approvati il bilancio di previsione 2014 e il piano triennale delle opere pubbliche. Tra le novità,

l’introduzione per la prima volta della Tasi (tassa sui servizi indi-visibili). Nel suo complesso la manovra del comune di Dolo è di 11,5 milioni di euro, simile a quella dell’anno scorso. L’aliquota dell’Irpef è rimasta immutata rispetto al 2013, pari allo 0,8 per mille. Per l’Imu, ricordiamo che quella sulla prima casa è stata abolita. Queste le aliquote per gli immobili: 9,6 per mille per uffici, negozi, capannoni (categoria A10, C1); 4 per mille per abitazioni di “lusso” con una detrazione di 200 euro se si tratta di prima casa (categoria A1, A8, A9); 10,6 per mille per altri immobili. Per la Tasi il comune di Dolo ha previsto un’aliquota pari al 2,5 per mille per la maggior parte dei casi (prima casa, fabbricati, alloggi sociali), il 2 per mille per le case di “lusso”, l’1 per mille per i fabbricati agricoli e zero per la categoria “al-tri fabbricati”. L’assessore ai lavori pubblici Alessandro Ovizach ha poi illustrato il piano triennale delle opere pubbliche. Sono previste per il 2014, oltre alle opere già in atto come la rea-lizzazione della mura del cimitero, asfaltature (130 mila euro) e adeguamento illuminazione pubblica (110 mila euro), per il 2015 manutenzione strade (130 mila euro) e lavori di rispar-mio energetico nella scuola elementare Giotto (210 mila euro) e per il 2016 lavori di risparmio energetico per la scuola media Giuliani (380 mila euro). Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Maddalena Gottardo e dall’assessore Giuseppe Pasqua-letto, mentre critiche sono giunte dalle opposizioni che hanno votato contro il provvedimento.

dolo

Approvato il Bilancio di previsionetasi, aliqUota al 2,5 Per mille

Sono stati chiesti anche 1,5 milioni di euro per il distretto sanitario di Mira

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Page 18: Riviera lug2014 n91

Anche Pianiga dice no alla Romea Commerciale. Il fronte del no catego-rico alla autostrada Orte - Venezia si

allarga insomma. Andiamo nel dettaglio: dopo i consigli comunale di Fiesso, Dolo e Mira anche quello di Pianiga e Mirano hanno respinto nelle scorse settimane la realizzazione della Romea Commerciale. “La Romea Commerciale con innesto a Ron-coduro – dice il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara – è un errore. Va valutato poi il fatto che questo progetto pensato decenni fa, è già vecchio visto che sono cambiati i

flussi di traffico dei mezzi pesanti“. Sempre nell’area di Pianiga e Dolo aleggiano i pro-getti del casello autostradale di Albarea, e soprattutto Veneto City, il mega centro dire-zionale pensato per servire l’intera regione. Opere che sono già ora in forte ritardo. Il Comitato Opzione Zero, che da anni si batte per fermare un’opera come la Romea Com-merciale che ritiene una mostruosità, però punta all’en plein. Cioè punta a raccogliere un no in tutti i consigli comuni della Riviera del Brenta e del Miranese. Un no collettivo che possa bloccare un’opera considerata

ormai anacronistica. “Altri due comuni del Miranese e della Riviera del Brenta – spie-gano per il comitato Opzione Zero Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin – chiedono il riti-ro del progetto. Ora sono cinque i comuni contrari, tutti quelli collocati alla testa della famigerata Romea Commerciale. Il proget-to deve essere stracciato. I voti dei consigli comunali di Pianiga e Mirano contro la Orte-Mestre segnano ancora una volta una ine-quivocabile e netta inversione di tendenza. Di fronte all’evidenza dei fatti, gli argomen-ti e le ragioni di chi continua a sostenerla

non reggono più. La portata di questa presa di posizione supera finalmente la discus-sione artificiosa e fuorviante, tipicamente NIMBY (dall’inglese non nel mio giardino), in quanto il progetto viene rigettato per in-tero”. Preciso l’appello finale. “La Romea Commerciale pensata alla fine degli anni Novanta ora con i traffici di traffico ridotti dalla crisi non serve a nulla – dice Opzio-ne Zero. E’ invece necessario affrontare il tema della messa in sicurezza immediata della SS 309 e del trasporto pubblico loca-

le, vere urgenze per Riviera e Miranese”. Il comitato si aspetta nei prossimi mesi che tutti i 17 comuni del comprensorio si esprimano contro la Commerciale. Un’ope-ra che rischia uno stop, o perlomeno nuove minuziose verifiche, dopo l’approvazione al Cipe, considerato che uno dei suoi maggiori sostenitori e ideatori è l’ex assessore ai Tra-sporti della Regione Veneto Renato Chisso, ora in carcere perché implicato nella vicen-da delle tangenti del Mose.

di Alessandro Abbadir

Il comitato Opzione Zero: “E’ un’opera ormai anacronistica pensata alla fine degli anni Novanta”

Grandi opere Il parlamentino di Pianiga prende una decisione

Pianiga fa da sé e non entrerà nel 2015 nell’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta. A spiegarlo è direttamen-te il primo cittadino Massimo Calzavara. “Pensiamo –

dice – sia meglio fare da soli, abbiamo meno costi e riusciamo a fornire servizi di elevata qualità ai cittadini”. Pianiga gela

la collega, la sindaca di Dolo Maria Maddalena Gottardo che aveva annunciato un allargamento dell’Unione Comunale a Campolongo e Pianiga. Ad ora l’Unione Comunale vede la partecipazione di Dolo, Fiesso, Fossò e Campagna Lupia. L’am-ministrazione Calzavara motiva il suo no. “Facendo due conti – spiega il sindaco – ci siamo resi conto che è meglio stare soli”. Non del tutto però. Pianiga, infatti, ha già servizi con altri comuni: la polizia locale che è gestita insieme a Santa Maria di

Sala. Calzavara interviene sul distretto sanitario che il comune di Mira vuole spostare. “Sono contento di sapere che il sindaco di Mira, Alvise Maniero, ha trovato i soldi per il nuovo distretto sanitario a Oriago. Proprio la posizione però, è un problema per gli utenti del mio comune”. Calzavara è pronto all’alternativa. ”L’ideale è portare il distretto sanitario in centro a Cazzago, nell’area in cui sarebbe dovuta sorgere la casa di riposo. I soldi già ci sono, e faremo tutto in tempi rapidi”. A.A.

Pianiga non entra nell’Unione dei comUni

Servizi

“No alla Romea Commerciale”

16 Pianiga

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19Fossò - Vigonovo

Produzione tra i 6 e 7 milioni di kilowatt ora l’anno, pari al consumo medio di 1350 famiglie, e una riduzione dell’emissione di anidride carbonica pari a 4 mila tonnellate. Questi i benefici assicurati dall’entrata in funzione della

turbina elettrica lungo il fiume Brenta a Vigonovo, i cui lavori di realizzazione, iniziati nelle scorse settimane, si dovrebbero concludere ad aprile 2015. Il pro-getto è stato approvato dalla Regione Veneto nell’agosto del 2012, mentre la convenzione tra ditta privata e Comune di Vigonovo, è stata firmata il 18 ottobre 2012. Ad approfondire la tematica è Filippo Fogarin, vicesindaco e assessore all’ambiente di Vigonovo. “L’accordo – spiega Filippo Fogarin – prevede un contributo del 3 per cento dei proventi riservato al comune di Vigonovo se la produzione di energia sarà minore di 6 milioni di kilowatt ora l’anno. Il contributo potrà passare al 4 - 5 - 6 per cento all’aumento della produzione: più acqua passa nel fiume, maggiore è la produzione, maggiore è il guadagno del comune”. Filippo Fogarin approfondisce il progetto. “Da aprile 2015 saranno prodotti 6 - 7 milioni di kilowatt ora l’anno da fonte rinnovabile e non più da fonte fossile – prosegue l’assessore all’ecologia – in linea con il progetto “Vigonovo 2020”, che si propone di diminuire del 20 per cento le emissioni di anidride carbonica entro il 2020”. Nell’ambito dell’iniziativa, rientrano altri interventi già promossi dall’amministrazione comunale negli scorsi anni: la manutenzione straordinaria degli impianti di riscaldamento delle scuole medie nel luglio 2012, che ha ridotto il consumo di metano del 23 per cento; l’installazione di tre tetti fotovoltaici pubblici nelle scuole elementari di Galta e Tombelle e nello stadio comunale di Vigonovo. Infine, l’installazione della prima colonnina della Riviera del Brenta per l’alimentazione le auto elettriche, inaugurata a giugno. Questa centralina,

unica nel suo generale, ha attirato l’attenzione di molte persone. Il vicesindaco Fogarin ha ricevuto anche la telefonata di una ragazza che sta facendo una tesi sui metodi utilizzati dai comuni dell’Unione Europea per la diffusione delle energie rinnovabili. Altro dato interessante è che dal 2005 al 2011 l’emissione di anidride carbonica nel comune di Vigonovo è diminuita del 6 per cento. Il progetto preve-de anche un’attività di sensibilizzazione alla riduzione delle emissioni presso le scuole, per formare e informare i futuri cittadini. “Da settembre 2015 – conclude Filippo Fogarin – la nuova turbina potrà essere inserita tra le destinazioni delle visite delle scolaresche di Vigonovo, che si recano presso le imprese aderenti al progetto “Vigonovo 2020” già da due anni”.

di giacomo Piran

L’impianto produrrà tra i 6 e 7 milioni di kilowatt ora l’anno, pari al consumo di 1350 famiglie residenti nel territorio

Vigonovo L’assessore Filippo Fogarin illustra un progetto che si concluderà nel 2015

Una turbina idroelettrica sul Brenta

Ulss13, dal primo settembre spariranno le ricette rosse farma-ceutiche. Vediamo i dati dal territorio. Attualmente sul totale dei medici di medicina generale (180) e pediatri di libera

scelta (30), fa sapere la direzione sanitaria, la quasi totalità risulta collegato in rete e pronto per la ricetta dematerializzata. La novità non implica cambiamenti particolari per il cittadino che, al posto della ricetta rossa farmaceutica, riceve un promemoria bianco contenente due codici: il numero di ricetta elettronica ed il codice fiscale dell’as-sistito. Il processo di digitalizzazione sarà chiuso completamente dal 2015 quando la ricetta rossa scomparirà del tutto e al cittadino ba-sterà recarsi in farmacia con la propria tessera sanitaria, per ricevere il farmaco prescritto. “Meno carte e meno burocrazia – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – favoriranno un accesso più snello e veloce alle cure, facendo sentire il cittadino vera-mente il protagonista del processo sanitario. Per capire di cosa stiamo parlando, basta pensare che solo nel 2013 sono state prodotte in questa Ulss oltre tre milioni (3.147.203) di prescrizioni cartacee, delle quali 2.316.182 di farmaceutiche e 831.021 di specialisti-che”. I risparmi a livello regionale derivanti dalla dematerializzazione della ricetta rossa ammonteranno a 3.244.901 euro ogni anno”. I cittadini saranno informati attraverso una campagna di comunica-zione dal titolo “Cambia il colore, aumenta il valore” che prevede la distribuzione di materiali negli ambulatori dei medici nelle strutture sanitarie del territorio.

SanitàsPariranno 3 milioni di ricette rosse

L’ultima iniziativa alla quale ha aderito il comune di Fossò è quella organizzata dal Comi-tato Brenta Sicuro “Incontri con i sindaci: i punti critici dei fiumi”. L’appuntamento si è tenuto a luglio sull’argine del Brenta sopra una vistosa frana vicino al ponte di Sandon.

Il sindaco, Federica Boscaro, ha evidenziato il doppio pericolo costituito dal Brenta: gli argini che continuano a deteriorarsi e l’insufficiente portata dell’alveo che, dopo Strà, si riduce di 400 mq al secondo. La risposta del Genio Civile di Padova, alla richiesta della giunta del 2 maggio scorso, è stata di classificare il territorio comunale quale zona P4 “Pericolosità idraulica molto elevata” o, in subordine, quale zona P3 “Pericolosità idraulica elevata”. Il parere articolato si è concluso con la considerazione che la richiesta non sembra giustificata, e comunque non sufficientemente supportata dal punto di vista tecnico e pertanto non è sta-ta accolta. Durante l’incontro si sono elencati i lavori fatti dal Genio Civile sull’argine destro nell’autunno 2013 e l’inserimento, nel programma triennale dei lavori pubblici regionali, d’interventi per la manutenzione nel tratto d’interesse di Fossò. “Gli argini hanno bisogno di manutenzione straordinaria – ha detto il sindaco Federica Boscaro – per questo mi farò promotrice di una riunione con i sindaci dei comuni interessati all’asta del fiume Brenta da Strà a Chioggia. E’ necessario andare in Regione per capire quali sono i risultati delle indagini condotte sugli argini dallo scorso autunno, oltre che gli interventi in programma e la quantità di risorse previste”. Il pericolo di allagamenti è un rischio ancora presente nonostante il Comune di Fossò abbia realizzato gli interventi previsti dal Piano delle Acque, con una spesa complessiva, dal 2009 a oggi, di circa 1,5 milioni euro. Ora l’amministrazione comunale lavora al nuovo Piano delle Acque. Per un miglioramento del deflusso della rete idraulica minore è atteso inoltre l’intervento sui vasi di Bojon. L’opera ha un costo di 380 mila euro, 240 mila euro finanziati dalla Provincia di Venezia e 140 mila dai Comuni di Fossò, Strà, Fiesso d’Artico, Dolo, Camponogara, Campolongo Maggiore e Campagna Lupia.

FOSSO’ RISChIO IDRAuLICO IN PRIMO PIANO

Una turbi-na di una centrale idroelet-trica

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2010

IL VENETOin PRIMO PIANO

Poco più di un anno fa, era il 2 luglio 2013, il protocol-lo d’intesa sul progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest veniva sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti nel

lungo e tribolato iter, avviato almeno sei anni prima. Comu-ne, Regione, Università, Provincia, Iov, con la fi rma al proto-collo, davano di fatto il via libera alla progettazione del nuovo polo ospedaliero alle porte della città. Una mega struttura da 900 posti letto e un costo di 600 milioni, che avrebbe cambiato il volto della sanità padovana e, nelle intenzioni, messo fi ne alla precarietà dell’attuale polo ospedaliero alle prese con infi nite ristrutturazioni, problemi di logistica e di organizzazione interna, diffi coltà nel razionalizzare i costi e garantire una sistemazione all’altezza della fama di eccellen-za di cui gode la sanità padovana. Doveva aprirsi una nuova stagione, segnata da una nuova e grandiosa opera pubblica, che avrebbe cambiato il volto della città. Invece era solo un capitolo di una storia che riservava delle svolte impreviste.

COLPO DI SCENA ll mese scorso almeno due fatti rilevanti hanno contribu-

ito prima ad incrinare e poi a mettere in discussione la scelta di Padova Ovest. Da una parte lo scandalo del Mose e le sue ricadute su tutta la Regione, e non solo, ha lasciato un gran-de punto interrogativo proprio sulle opere in project fi nancing come il nuovo ospedale e il sistema delle imprese che gira intorno a queste iniziative. Dall’altra, mentre la magistratura procedeva con gli arresti e gli indagati eccellenti per le grandi opere venete, Padova consegnava la fascia tricolore di sinda-co al leghista Massimo Bitonci, uscito vittorioso dal ballot-

taggio con Ivo Rossi e dal confronto con il centrosinistra che per dieci anni aveva governato la città. Tra le molte iniziative del predecessore Zanonato messe in discussione da Bitonci il nuovo ospedale è stata una di quelle che più ha fatto clamore e che ha dato il via ad una ridda di polemiche e infi ammato l’estate politica padovana. Nella partita gioca un ruolo fonda-mentale la Regione, guidata dal leghista Luca Zaia che se lo scorso anno aveva siglato l’accordo ora non può non tenere conto della posizione del Comune di Padova. Poi c’è l’Univer-sità, con il rettore Giuseppe Zaccaria, che da tempo chiede di recuperare il ritardo accumulato in questi anni e teme di dover dipartire di nuovo da zero. La partita sull’ospedale di Padova si gioca su più tavoli e coinvolge soggetti e interessi che vanno ben oltre i confi ni cittadini.

IL NO DI BITONCIIl neo sindaco di Padova ha articolato in più riprese il suo

no al progetto di Padova Ovest e puntualmente le sue parole hanno diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, sol-levando numerose reazioni dal mondo politico. Ma Il sindaco leghista delle ordinanze tira dritto. “La volontà dell’Ammi-nistrazione è chiara e rispetta quella della maggioranza dei padovani che hanno votato l’8 giungo. Il nuovo ospedale di Padova deve essere realizzato sull’attuale area”, questo il suo assunto. Perché? “Altre soluzioni sono economicamente e strategicamente sconvenienti. Impiantare una struttura a Padova Ovest presuppone costi e tempi di realizzazione an-che più elevati rispetto a quelli previsti. Primo, perché la zona è soggetta ad allagamenti e a rischio idrogeologico. Secondo,

perché non esiste un progetto per una viabilità alternativa e per adeguati collegamenti con il servizio di trasporto pubblico. Terzo, perché andrebbe espropriata, con le diffi coltà che que-sto tipo di operazione comporta”. Il sindaco di Padova rispon-de anche a chi mette sul tavolo altre ipotesi, prima fra tutte che il nuovo ospedale potrebbe essere costruito in un’area di-versa e alternativa a quella dell’attuale sede di Padova Ovest, come per esempio a Legnaro, oppure a sud della Guizza. “Un’opera realizzata ex novo, su un terreno non edifi cato, è più costosa e necessita di un project fi nancing, strumento che si è già rivelato, in ambito sanitario, fatalmente subotti-male, a danno dell’utenza – spiega Bitonci - Comporterebbe altissimi esborsi per la realizzazione di un adeguato collega-mento sia con le reti di servizi, sia con il servizio di trasporto pubblico, sia con la viabilità ordinaria e straordinaria”. Il primo cittadino padovano pone poi la questione di cosa ne sarebbe dell’attuale grande area ospedaliera di via Giustiniani e din-torni. “Rischierebbe di diventare un centro di attrazione per balordi. Attorno ad essa, gli edifi ci perderebbero il loro valore immobiliare. I pubblici esercizi e le attività ricettive entrereb-bero in crisi e tutta l’area sarebbe sconvolta dal punto di vista urbanistico, economico e sociale. Durante la realizzazione di un eventuale nuovo plesso in un’area alternativa, peraltro, la coesistenza di due strutture, quella nuova e quella attua-le, genererebbe ulteriori esborsi in termini di mantenimento e adeguamenti obbligatori per legge e, quel che è peggio, disservizi a carico dell’utenza”. Quindi il sindaco passa ad elencare gli aspetti positivi nel mantenere l’ospedale dov’è. “Anzitutto il vantaggio di preservare la specifi cità e le caratte-

ristiche di un campus biomedico che nei secoli si è costituito nel contesto cittadino, dando vita alla Facoltà di Medicina. Inoltre viene mantenuta una contiguità spaziale con aree di-dattiche, didattico-scientifi che, laboratori di ricerca biomedica e clinica, recentemente progettati, edifi cati, attrezzati o ri-strutturati dal parte dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera per la Facoltà di Medicina”.

I COSTI Una delle questioni più controverse è quella legata ai

costi. “Ad oggi la Regione potrebbe contribuire, per la realizza-zione del nuovo ospedale nell’attuale, - osserva Bitonci - con uno stanziamento di 300 milioni di euro benché, nel decreto della giunta regionale del Veneto del 3 agosto 2011, il costo preventivato per completare i lavori sia di 550 milioni. Su que-sto punto le nostre stime sono diverse. Tutte le stime più detta-gliate le presenteremo a Venezia nell’incontro con la Regione, insieme alle motivazioni specifi che, e non solo politiche, per cui riteniamo opportuno creare un nuovo plesso nell’attuale sede”. Alla stesura di questo documento parteciperà una com-missione composta da tecnici interni al Comune ed esterni, che lavoreranno a titolo gratuito. Fra questi ci saranno due tecnici che ben conoscono la sanità padovana, chiamati perciò a dare il loro contributo alla nuova progettualità. Si tratta di Adriano Cestrone e Giorgio Palù, rispettivamente ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera ed ex preside della Facoltà di Medicina. Ma proprio dal mondo accademico sono piovute feroci critiche sulla scelta del Comune. Saranno settimane di fuoco e l’esito del braccio di ferro è tutt’altro che scontato.

di Nicola Stievano

Per mettere mano all’esistente servono almeno 300 milioni di euro ma è guerra di cifre. Istituita una commissione tecnica alla quale partecipano anche Ce-strone e Palù, per elaborare una proposta che trovi anche la condivisione di Regione e Università di Padova

Il futuro della sanità Il sindaco Bitonci mette in discussione il progetto di Padova Ovest e vuole mantenere l’attuale sede in centro

Ospedale di Padova, siamo di nuovo all’anno zero?

In alto l’ospedale di Padova, a fi anco Massimo Bitonci

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21Il Veneto in primo piano 11Il Veneto in primo piano

Il “blitz” con il quale Bitonci ha scompaginato il progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest ha scatenato una serie di reazioni più o meno polemiche. Mentre il Go-

vernatore del Veneto Luca Zaia sceglie, almeno in questa prima delicatissima fase, la strada del silenzio, preso com’è tra i due fuochi dell’accordo sottoscritto un anno fa e della volontà del neo sindaco di Padova, oltretutto del suo stesso partito.

Non si sottraggono al confronto invece gli altri espo-nenti politici, chi a favore e chi contro le tesi di Bitonci. Tutti comunque, pur dalle diverse posizioni, sottolineano la ne-cessità di mettere mano alla struttura sanitaria padovana, ormai sull’orlo del collasso. Ancora più netta, e preoccupata, la posizione del mondo accademico che aveva appoggiato

il progetto del nuovo polo e che ora invita a non buttare all’aria anni di lavoro.

Il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria non fa tanti giri di parole. “La posizione mia e dell’ateneo rimane molto ferma agli accordi presi proprio un anno fa, da rispettare e portare avanti. Esiste una procedura ben defi nitiva e che è in stato molto avanzato. Una procedura sottoscritta da vari enti istituzionali e che ha preso atto di come sia economicamente più conveniente la costruzione di una struttura “ex novo” piuttosto che la ristrutturazione di quella esistente. Questo anche dal punto di vista del trattamento dei pazienti rispetto al prolungato periodo ne-cessario alla ristrutturazione. Allora, insomma, è stata fatta una scelta ben precisa. E, se oggi qualcuno ha cambiato

idea, deve evidentemente motivarlo”. Sui costi Zaccaria pre-cisa: “Affermare che la ristrutturazione dell’esistente costi molto meno – rincara il rettore – signifi ca non aver letto la relazione di 180 pagine, che è da tempo depositata in Regione e sottoscritta dal comitato tecnico che dice l’esatto contrario. Va poi considerato un punto fondamentale, cioè quello dei pazienti: ristrutturare l’esistente vorrebbe dire esporre per vent’anni gli stessi pazienti ricoverati a lavori e cantieri all’interno dell’area ospedaliera, senza soluzione di continuità. Io, sinceramente, non lo ritengo ammissibile”. Anche sui dettagli fi nanziari il rettore invita a non fermarsi all’idea del project fi nancing: “Esistono infi nite altre forme di fi nanziamento. L’importante è che ci sia la volontà politica di farlo e di mantenere così alto il livello della sanità e del-

di Nicola Stievano

Le reazioni Il mondo politico si divide, da quello accademico invece sale la preoccupazione

Zaccaria: “La scelta più economica è il nuovo ospedale”

la sVolta

Dopo un confronto serrato avvenuto in sede regionale, a Venezia, è stata posta la parola fi ne sul progetto di un polo della salute a Padova Ovest. Il neo-sindaco Massimo Bitonci, ha ribadito la volontà di radere al suolo il vecchio policlinico per ricostruirlo nellos stesso posto e ha escluso

qualsiasi altra proposta. Dal canto suo, il governatore Luca Zaia ha difeso con fermezza la linea fa-vorevole alla realizzazione ex novo dell’opera. Posizioni inconciliabili, dunque, che hanno costretto la Regione a sciogliere l’accordo di programma, revocando il ruolo di stazione appaltante all’Azienda ospedaliera e invitando l’amministrazione comunale ad annullare tutti gli atti in materia fi n qui delibe-

rati. Sottolineando anche che la Regione giudica impraticabile il disegno di Bitonci e non lo fi nanzierà. Tra le altre voci si alza quella del sottosegretario Barbara Degani che ritiene necessario e opportuno mantenere il progetto del nuovo polo della salute a Padova città e in collegamento con la grande viabilità padovana. “Ad esempio in zona Brusegna – ricorda il Sottosegretario Degani - lì ci sono circa 350 mila metri quadrati di terreno utilizzabile. Si tratta dei campi dietro l’Ospedale ai Colli, lungo corso Australia. Quello è territorio della provincia, in più la Regione è già proprietaria dell’ex ospedale psichiatrico e i terreni sono di gestione comunale a destinazione socio-sanitaria”.

Il sottosegretario Barbara Degani rilancia il sito di Bruseganala regione non Finazierà il Progetto bitonci

Richiamo del rettore dell’Università di Padova sugli accordi sottoscritti e sulla procedura avviata

la scuola medica padovana. Non possiamo permetterci di restare indietro. Verona sta correndo, Treviso sta correndo, solo Padova è ancora ferma”. Gran parte del mondo ac-cademico condivide le parole del rettore e nutre dei dubbi anche sulla commissione voluta dal sindaco e composta, fra gli altri, da Cestrone e Palù.

Barbara Degani

Giuseppe Zaccaria

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22 Il Veneto in primo piano12 Il Veneto in primo piano

Città Metropolitana, il futuro passa da Ve-nezia, e ora dopo il commissariamento del comune è battaglia. I prossimi mesi

per la realtà amministrativa che dovrebbe sorgere entro l’inizio del 2015 fra Venezia Padova e Treviso, saranno decisivi. Da una parte i fautori di sempre della città Metropo-litana cioè il Pd e i suoi sindaci appoggiati dal Governo, dall’altra la Regione Veneto con il governatore Luca Zaia che ritiene la realizza-zione della Città Metropolitana sbagliata addi-rittura uno “sfregio alla democrazia”. Contro la Città Metropolitana si era schierata anche l’ormai defunta Provincia di Venezia con la sua presidente Francesca Zaccariotto. Ma torniamo a Venezia. Il commissario Vittorio Zappalorto, nominato dal Prefetto Domenico Cuttaia, dovrà traghettare la città lagunare fi no alle elezioni. Elezioni causate dall’arresto dell’ex sindaco Giorgio Orsoni coinvollto nel-lo scandalo Mose e dallo scioglimento della giunta. Zappalorto però sul fatto che sulla Cit-

tà Metropolitana si debba procedere in fretta non ha dubbi. “La città metropolitana si farà - ha detto subito il commissario presentandosi pubblicamente a Venezia. Come commissario potrò fare molto, anche se alcune decisioni strategiche sul futuro della città spettano alla politica. Resterò a Venezia fi no alla primavera del 2015, a meno che non ci sia una legge

per anticipare le elezioni amministrative in autunno (ma questo ormai sembra altamente improbabile). Per realizzarla però ci sono sca-denze di legge e vanno rispettate. Prima c’era il sindaco, adesso deciderò io. Non vedo pro-blemi”. Al progetto della Città Metropolitana, ha sottolineato al suo arrivo a Venezia Zappa-

lorto, ha lavorato per dieci anni al ministero dell’Interno come responsabile dell’uffi cio del Viminale. Insomma il percorso è inserito in un binario preciso che non può subire alcun tipo di deragliamento. Ma sulla Città Metro-politana arriva lo stop secco del presidente del Veneto Luca Zaia. ”La Città Metropolitana – ha detto Zaia dopo la presa di posizione del Commissario - è uno sfregio alla demo-crazia. Mi auguro che il Governo la blocchi. Il nuovo commissario è stato nominato, non eletto”. Il ragionamento di Zaia è semplice: è l’impianto della Città Metropolitana che è poco democratico. Per Zaia, infatti, il Governo ha chiuso la Provincia, dichiarandola inutile e sostituendola con la Città Metropolitana: in-somma per la Regione il rischio è che “ci sarà un sindaco metropolitano che non viene eletto dai cittadini, ma è espressione di accordi tra le segreterie dei partiti”. Proprio dal Governo potrebbe arrivare un rinvio di un anno o di sei mesi dell’entrata in vigore della Città Metropo-

di Alessandro Abbadir

Sulla aggregazione amministrativa di Padova, Venezia e Treviso arriva anche l’ostacolo del referendum separatista fra Mestre e Venezia

Territorio Con l’arrivo del commissario a Venezia la riorganizzazione non si ferma

Città Metropolitana, è scontro con la Regione

litana che era stato fi ssato al primo gennaio del 2015. Ma intanto a far saltare (o perlo-meno congelare) la Città Metropolitana alla fi ne, potrebbe esserci anche un’altra mina: il referendum di separazione fra Venezia e Me-stre presentato dai cittadini con 7 mila fi rme .

Su questo punto lo scorso 8 luglio il con-siglio regionale, riunito a Palazzo Ferro Fini, con voto unanime, ha ritenuto meritevole di istruttoria la proposta di legge popolare presentata dai promotori separatisti riuniti nel comitato “Mestre e Venezia due grandi

città” che chiede una nuova consultazione pubblica sul progetto di separare dal punto di vista amministrativo la Venezia lagunare dalla terraferma. Sarà ora compito della commis-sione Affari istituzionali condurre la procedura istruttoria che potrà portare all’indizione del referendum. Insomma per capire come proce-derà il percorso di “aggregazione metropoli-tana“, bisognerà aspettare che si chiariscano una serie di variabili nel capoluogo veneto, che nessuno aveva previsto fi no a qualche settimana fa.

Spaventose colate di cemento hanno urbanizzato in maniera forsennata nel corso dei decenni, i territori delle

tre città Padova, Treviso e Venezia che for-meranno la Città Metropolitana. I dati che sono stati discussi nelle scorse settimane, e che danno la cifra di come sia ridotto il nostro territorio, sono arrivate dalla Fon-dazione Pellicani che ha sede a Mestre. Il periodo più prolifi co dal punto di vista del mattone? Gli sviluppi sono diversifi cati. Se le città hanno visto il boom del mattone dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, nei territori all’interno delle province, invece, il periodo più prolifi co dell’edifi cazione è stato quello che va dal 1996 al 2007. Cioè gli anni prima della lunga crisi economica che ancora non è fi nita. In quel periodo in alcuni paesi si è costruito la metà del patrimonio immobiliare esistente. Ma vediamo i dati nel dettaglio. Ad avere il primato di città più urbanizzata è Padova con 9.330 ettari di “cemento” e il 61% del suolo occupato. Al secondo posto si piazza un altro comune

patavino, Noventa Padovana, che si ritrova con una occupazione di suolo pari al 58% dell’esistente. Il capoluogo veneto, Vene-zia, ha la maggiore superfi cie urbanizzata, con 15mila e 700 ettari, che corrisponde però a poco più della metà della propria superfi cie totale (esclusa Laguna). Meno urbanizzata (ma non troppo) Treviso. La città della Marca registra al catasto 5.552 ettari urbanizzati, cioè il 48% del territorio. Un quinto delle case presenti sul territorio della città metropolitana è stato costruito fra il 1962 e il 1971, il 16% fra il 1972 e il 1981, un 14% fra il 1946 e il 1961 e una percentuale identica fra il 2002 e il 2011. Ma tutte queste abitazioni in che sta-to sono? Pessimo. Sempre dai dati forniti dalla Fondazione Pellicani nel territorio della Patreve le case abitate, costruite fra il 1946 e il 2001 e ridotte in mediocre o pessimo stato di conservazione, sono esattamente 109.557, il 10% del totale: oltre 42mila nel veneziano, circa 37mila nel padovano e 30.685 nel trevigiano.

I DATI DELLA FONDAZIONE PELLICANI CEMENTIFICAZIONE SELVAggIA E CASE FATISCENTI

A.A.

“Il commissario Zappalorto resterà a Ca’ Farsetti fi no a Primavera 2015”

Palazzo Balbi

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L’Editoriale

Capita, a volte, che l’estate e le vacanze siano accompagnate dal rischio di piccoli e fastidiosi distur-

bi che rischiano di rovinare il meritato periodo di riposo o il rientro.E’ importante perciò seguire delle buo-ne regole per prevenire ogni malanno possibile.Sicuramente evitare la disidratazione è la prima, perché durante l’estate occor-re bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Il caldo e il sudore, infatti, portano a perdere molti più li-quidi, i quali devono essere reintegrati. Scegliete acqua liscia e non gassata e soprattutto a temperatura ambiente e non gelata per evitare blocchi di dige-stione e congestioni. L’altra buona regola per non piangere poi sul latte versato è moderarsi a ta-vola. Questo perché con il caldo, anche i processi digestivi sono meno efficienti. Sono da preferire, quindi, cibi leggeri. Aumentate il consumo di frutta e ver-dura che permettono di evitare proble-mi di cattiva digestione, stipsi, diarrea o bruciore di stomaco. Con gli alcolici, poi, bisognerebbe andar più piano del solito mentre in vacanza, si sa, una buona bottiglia di vino durante le cene a lume di candela o qualche cocktail a bordo piscina non mancano mai.

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Buone regole per una vacanza in salute

Dott.ssa rita smanio:come eliminare in un mese i chili presi in vacanza

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Dott. Francesco sacco:il piede diabetico; segnali da non trascurare, come curarlo

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Dott.ssa cristina zago:ansia: riconoscerla e affrontarla

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Via S.Pellico, 6 - Salzano (Ve)tel. 041 437865

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Studio dietiStiCodott.ssa Rita Smanio

Rovigo, Badia Polesine, Solesino, Monselice, Battaglia terme,

Megliadino San Vitaletel. 3491250982

FiSioteRAPiACentro fisioterapico di tribano

dott. Mario Agujari StoppaPiazza Martiri della Libertà,

tribano (Pd)tel. 049 5342366

CHiRuRGiA eStetiCAdott.ssa Cristina Rogato

Studio Medico: Viale dei Mille 107A - Rovigo - tel. 3282523160

MediCinAdott. Francesco Sacco

Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve)tel. 041 421836

PSiCoLoGiAdott.ssa Cristina Zago

Riceve per appuntamento ad Adria (Ro) e Rovigo -

Cell. 3483468022

L’Editoriale

Certo poi, al ritorno dalle vacanze, si dovà fare i conti con tutte le calorie di troppo ingerite e allora, come suggeri-scono i migliori dietisti, meglio mettersi subito al lavoro per tornare in forma. Qualche chilo in più dopo gli “anta” è faticosissimo da smaltire.

Se siete dei patiti dell’abbronzatura e vi esponete alla luce del sole nelle ore più calde, mettetevi in testa di proteggere la vostra cute. Portate con voi le creme solari con fattori alti da applicare, al mare, almeno un quarto d’ora prima di fare il bagno e possibilmente essere specifiche per il tipo di pelle. Un’eccessiva esposizione al sole, può provocare scottature importanti e essere anche causa di melanoma ossia tumore della pelle. Riguardo a questo argomento è bene essere informati, come sottolineano i dermatologi, e fare spesso un autocotrollo della cute specie se sono presenti nevi. Un altro consiglio molto utile dal punto di vista della salute è proteggere gli occhi. Luce del sole, acqua del mare e vento possono metterli a dura prova. Usare dei buoni occhiali da sole, con lenti anti UV, ed alleviare le eventuali irritazioni, se non molto intense, con colliri decongestionanti dovrebbero essere le regole di base. Se il problema fosse più importante, però, è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista. Gli occhi sono delicatissimi e sottovalutare qualcosa potrebbe non essere la scelta giusta da fare. E se soffrite di pressione bassa, ricordate che il caldo contribuisce ad abbassare la pressione e che potreste subire particolarmente gli effetti del caldo. Sentirvi spossati, accusare mal di testa e nausea…Un po’ di zucchero può essere utile, per rialzare un piccolo sbalzo di pressione, ma è consigliabile recarsi dal proprio medico per farsi indicare i medicinali opportuni.

Finchè siete in viaggio potrebbero capitare anche strappi e distorsioni dolorose. Proprio il dolore si può alleviare in qualche modo con antidolorofici, di cui non abusare, mentre per la causa del dolore occorre provare a intervenire con alcune pomate, creme o unguenti specifici. Sempre tenendo presente che se la parte interessata si gonfia molto è meglio rivolgersi ad un medico. Dolori muscolari come il torcicollo, invece, vanno valutati alla luce della conoscenza del proprio corpo: nella gran parte dei casi, si tratta solo di contratture muscolari, che si curano con una ginnastica per la parte interessata, ripetuta più volte al giorno. Certo un fisioterapista esperto potrebbe essere un toccasana. Ricordatevi che anche in vacanza è possibile usufruire dell’assistenza medica. In Italia ci si può rivolgere alla guardia medica turistica, che però è presente solo in alcune località di villeggiatura. Altrimenti bisogna rivolgersi, pagando, ad un medico di medicina generale. La ricevuta di pagamento, in alcune Regioni, può essere rimborsata dalla Asl. Altrimenti va inclusa tra le spese mediche detraibili con la dichiarazione dei redditi. In Europa è possibile usufruire di cure sanitarie gratuite o a costi ridotti, ma bisogna avere con sé la tessera sanitaria.

Prima di partire è sempre meglio passare dal dentista: niente può rovinare la vacanza come il mal di denti!Prevenire è meglio che curare…e non si tratta solo di slogan!

Segue da pag. 23

Sommario

Il piede diabeticoI segnali da non sottovalutare; 4 approcci per curarlo

pag. 25

Psicologia clinicaL’ansia può complicare molto la vita di una persona

pag. 26ImplantologiaUnica risposta per la riabilitazione protesica?

pag. 26

DentistaLe faccette dentali per sorrisi più belli e naturali

pag. 25

BENDAGGIO NATURALE, DIURETICO, TONIFICANTE, DRENANTE, LIPOLITICO, DISINTOSSICANTE,

ANTIOSSIDANTE,TERMOGENO

FARMACIA SAN MARTINOsas della Dott.ssa Giovannoni Via Onaro 7/A - Rio San Martino di Scorzè (VE) - Tel. 041446200 www.farmaciariosanmartino.it

ED INOLTRE AD AGOSTO E SETTEMBRE: densitometria ossea, fisioterapista in farmacia, esame

dell’insufficienza venosa, esame del cuoio capelluto, giornata di consulenza sull’alimentazione,

giornata della cosmesi con promozione Fillerina Labo, giornata Medela dedicata all’allattamento

DietistaCome eliminare in un mese i chili presi in vacanza

FisioterapiaL’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei

pag. 25

Invecchiamento cutaneoIl lifting non chirurgico con effetto naturale e sicuro

pag. 25

Page 27: Riviera lug2014 n91

2525

Parliamo di faccette dentali con il dott. Massimiliano Stomaci, odontoiatra presso gli ambulatori dentistici Trends

Medica di Salzano.Dottore, cosa sono le faccette dentali?Le faccette dentali sono dei restauri adesivi che si applicano ai denti anteriori per modificarne la forma ed il colore, per motivazioni estetiche e funzionali. Grazie al loro utilizzo possiamo modificare il sorriso dei nostri pazienti con la mas-sima conservazione degli elementi dentari e con un risultato talmente naturale che anche un addetto ai lavori spesso non riconosce dei denti ricoperti da faccette.Come si applicano le faccette ed in quali casi sono consigliate?Le faccette sono delle sottili lamine di ceramica della forma del dente che vanno incollate sulla faccia esterna del dente stesso. A causa del loro ridotto spessore possono essere applicate con una preparazione minima o a volte nulla, quindi non e’ piu’ necessario ‘rovinare i denti’, come dicono i miei pazienti. Il trattamento trova applicazione nel caso di denti decolorati, macchiati o spaziati, ma anche quando i denti abbiano una forma strana, ad esempio nel caso di denti conoidi o per migliorarne la forma dopo aver portato l’apparecchio. In quali casi invece non e’ possibile utilizzarle?Come dicevo le faccette servono per modificare forma e co-lore dei denti senza indebolirne la struttura. Modificare la for-ma di un dente non e’ solo una questione di estetica; a volte

Le faccette dentali Sorrisi più belli e naturali

tRendS MediCAVia S.Pellico, 6 - Salzano (Ve)tel. 041-437865 - Fax [email protected]

Dott. Massimiliano Stomaci

nei pazienti con dentatura partico-larmente abrasa, dove la struttura dei denti non e’ compromessa possiamo usarle per ristabilire la guida incisale e canina nella ma-

sticazione. Quindi, ritornando alla domanda, il loro utilizzo e’ consigliato quando la struttura dei denti da restaurare non sia eccessivamente compromessa. Se cosi’ fosse’, sa-rebbe preferibile ricoprire i denti con delle corone metal-free. Altri casi nei quali sconsigliamo l’applicazione delle faccette e’ quando i denti sono particolarmente storti. In questi casi viene consigliato prima un trattamento ortodontico.Quanto tempo e’ necessario per applicare delle faccette e quanto durano?Per applicare delle faccette sono necessari due appunta-menti: uno per l’eventuale preparazione dei denti, pratica assolutamente indolore, e per l’impronta; uno per l’applica-zione delle faccette preparate dal laboratorio odontotecnico in maniera individualizzata per il paziente. Riguardo alla durata, contrariamente a quanto si pensi, si tratta di uno dei lavori odontoiatrici piu’ duraturi a causa del forte legame che si instaura con lo smalto dei denti. Anche oltre i vent’an-ni, se costruite e cementate correttamente e se il paziente si presenta regolarmente ai controlli odontoiatrici.

Realtà ormai consolidata negli anni, il Centro Fisioterapico di Tribano grazie al rapporto diretto tra paziente e te-

rapeuta è giunto ad essere uno dei punti di riferimento del territorio del Conselvano per la terapia delle affezioni acute e/o croniche degenerative degli apparati muscolo- osteo- tendinei. Il puntuale e periodico controllo e ammodernamento degli strumenti e delle tecniche di applicazione hanno permesso di raggiungere alte percentuali di successo anche grazie alla collaborazione con centri di eccellenza per interventi ortopedici vari, assicurando un recupero ottimale del post operatorio. Grazie alla puntuale disponibilità dei chi-rurghi specialisti e in sinergia con l’equipe del centro è sempre possibile trovare la terapia più adatta alle esigenze di ciascun paziente. La grande professio-nalità assicurata dal Centro Fisioterapico di Tribano, guidato professionalmente da Mario Agujari Stoppa, nella sua ormai quindicinale presenza nel comune, è testimoniata dal consolidato rapporto di fiducia di tutti quei pazienti che si sono rivolti e continuano a rivol-gersi con piena soddisfazione alle cure dell’equipe. Il Centro Fisioterapico di Tribano, comunica inoltre, che per far fronte alle notevole difficoltà economiche del momento, nonostante le spese di gestione continuino ad aumentare, anche per l’anno in corso le tariffe ri-marranno invariate.

Con l’occasione ci fa piacere chiarire che l’onda d’urto è un effetto meccanico che si ottiene sia mediante l’apparecchio a percussione balistica sia con onde acustiche e onde pres-sorie ad alta energia.Presso il Centro Fisioterapico di Tribano è possibile eseguire:· Massoterapia;· Magnetoterapia;· Laser terapia;· Ultrasuoni;· Teca terapiae molto altro ancora... per info 049.5342366

Centro fisioterapico di tribanoL’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteo- tendinei a due passi da casa, senza lo stress di traffico e parcheggio

Centro fisioterapico di tribano:dott. Mario Agujari StoppaPiazza Martiri della Libertà, 11 – tribano (Pd) - tel. 049 5342366

I disturbi d’ansia rientrano tra i disturbi più comuni e frequenti che si riscon-trano al giorno d’oggi. L’ansia è un’e-

mozione universale che non sarebbe ina-deguato provare, in quanto rappresenta una componente necessaria della risposta dell’organismo allo stress. La risposta an-siosa agli eventi non ha sempre e necessa-riamente caratteristiche negative.L’ansia risulta patologica quando è ecces-siva e ha un’intensità tale da provocare un grado di sofferenza insopportabile complicando no-tevolmente la vita di una persona, rendendola incapace di affrontare anche le situazioni più comuni.Possono essere identificate quattro fondamentali com-ponenti dell’ansia: una componente cognitiva (carat-terizzata dalla capacità/incapacità di comprendere le cause del proprio stato); una componente somatica (caratterizzata da una reazione di emergenza che si nota, a livello fisico, con pallore della pelle, sudore, tre-more, dilatazione pupillare e respiro difficoltoso); una componente emotiva (costituita da emozioni negative quali paura, apprensione, preoccupazione, irritabilità e cambiamento di umore); una componente comporta-mentale (caratterizzata da comportamenti diretti alla fuga o all’evitare le fonti di ansia). Quando l’attivazione

del sistema di ansia è ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, si ha un disturbo d’ansia.Sono disturbi d’ansia gli attacchi di panico (con e senza agorafobia), le os-sessioni e compulsioni, le fobie (paura di parlare in pubblico, di usare i mezzi di trasporto, ecc), l’ansia generalizzata e il disturbo post-traumatico (in seguito ad eventi traumatici o molto stressan-ti).

Per alleviarne i sintomi risultano essere importanti una dieta appropriata (ridurre il consumo di caffeina, zuc-chero, alcol), un sonno adeguato, un regolare esercizio fisico e alcune tecniche di rilassamento.Nei casi più difficili è opportuno curare l’ansia con il trattamento psicologico e se necessario, anche farma-ceutico.

Ansia: come riconoscerla ed affrontarla

dott.ssa Cristina Zago - Psicologa ClinicaRiceve per appuntamento ad Adria e RovigoCell.: 348 3468022 - Mail: [email protected]

Dott.ssa Cristina Zago

Quando questo disturbo raggiunge livelli eccessivi può complicare molto la vita di una persona

Una nuova tecnica per il trat-tamento dell’invecchiamen-to di viso, collo, decolté, ma

anche del corpo è rappresentato dal soft lift con fili in PDO (polidios-sanone). Questa procedura medica è caratterizzata da una minima in-vasività e offre un effetto liftante estremamente naturale . I fili in PDO sono fili, utilizzati da tempo sia in chirurgia generale che in chirurgia vascolare, che vengono posizionati nel tessuto sottocutaneo mediante aghi mol-to sottili e lì si stabilizzano, dando un effetto stimolante sulla proliferazione di nuovo collagene, e quindi un so-stegno al tessuto. Trovano indicazione in tutte le zone del volto dove si ha una lassità come la regione perioculare quella zigo-matica, quella sottomentoniera, sul collo, sul decolté, sulla regione periombelicale, sull’interno delle braccia e sull’interno coscia. L’inserimento dei fili avviene mediante impianti che se-guono le linee di tensione della cute, fino a formare un reticolo di sostegno. I fili, per la loro conformazione si aprono a V e si tendono creando un arco, responsabi-le della tensione tessutale. Si eseguono 1 o 2 sedute

distanziate di circa 3-4 mesi. L’a-zione immediata dei fili è quella di maggior compattezza del tessuto, l’azione liftante è invece progressiva. Accanto ai fili biostimolanti esi-stono inoltre i fili di ancoraggio in cui l’effetto lifting è maggiore e permette di ridefinire in maniera più incisiva i contorni del volto o di riposizionare tessuti lievemente ceduti. Si tratta di fili in PDO do-

tati di spine bidirezionali che aprendosi si ancorano sul tessuto sollevandolo. Entrambi i trattamenti richiedono meno di un’ora di tempo, non richiedono anestesia nè ricovero e lasciano minimi esiti, tanto da essere definiti il “lifting della pausa pranzo”. Possono essere associati tra loro anche nella stessa seduta. Dopo circa 6/8 mesi i fili vengono completamente riassorbiti ma la biostimola-zione e l’effetto lifting continuano per circa 12-18 mesi grazie alla formazione di nuovo collagene.

Lifting non chirurgico: i fili in Pdo in chirurgia esteticaUna procedura medica poco invasiva per un effetto estremamente naturale e sicuro

Studio Medico:Viale dei Mille 107A – [email protected]. 3282523160

Page 28: Riviera lug2014 n91

Una malattia come il diabete può creare notevoli complicanze dovute all’aumento della concentra-zione del glucosio nel sangue. Il livello alto della

glicemia interessa logicamente tutti gli organi che, quin-di, si trovano esposti al rischio di sviluppare patologie legate alla malattia.

Oltre che gli occhi, i reni ed il sistema cardio-vasco-lare in generale, il diabete, sia di tipo I che di tipo II,

il piede diabeticoE’ importante non sottovalutare ogni piccolo campanello d’allarme, quattro approcci differenti per curare efficacemente la patologia

dott. Francesco SaccoVia F. Borromini, 11 - Mira (Ve)tel. 041 [email protected]

Dott. Francesco Sacco

può portare al cosiddetto piede diabetico, una patologia che costituisce la complicanza più invalidante dell’iper-glicemia cronica trascurata.

Si tratta di uno stato patologico che condiziona negativamente la qualità di vita del paziente al quale è assolutamente prescritta una scrupolosa e costante igiene dei propri piedi, supportata anche da frequenti controlli medici.

Il piede diabetico è una condizione morbosa dovuta ad un disturbo del sistema nervoso periferico, tale da compromettere la corretta funzionalità degli arti infe-riori.

Se si considera che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nel corso della propria esistenza ad un’ulcera-zione del piede che richiederà un intervento di tipo me-dico è possibile farsi un’idea della gravità rappresentata da questa particolare complicanza.

I sintomi del piede diabetico sono principalmen-te sensazione di freddo, formicolii, dolori, alterazione della sensibilità, perdita della capacità di percepire il dolore ed i cambiamenti di temperatura a livello delle estremità inferiori e difficoltà a camminare.

Sintomi spesso molto comuni e quindi altrettanto spesso sottovalutati.

Le patologie che più frequentemente comprometto-no la funzione o la struttura del piede sono l’arteriopa-

tia (piede ischemico) e la neuropatia diabetica (piede neuropatico).

In molti casi i due quadri clinici coesistono e si par-la, pertanto, di piede diabetico neuro-ischemico.

Le arterie ed i capillari degli arti inferiori danneg-giati dall’iperglicemia finiscono per chiudersi progressi-vamente e questo fattore, assieme al danneggiamento dei nervi legato sia al negativo impatto degli elevati livelli di glicemia sulle fibre nervose sia alle lesioni che l’iperglicemia provoca nei vasi sanguigni che nutrono le dette fibre, fa sì che non si riesca a percepire l’arto e che il piede, quindi, finisca per venire appoggiato in maniera scorretta favorendo così indurimenti della pelle con formazione di calli e vesciche.

La perdita della sensibilità può portare a non riusci-re più ad accorgersi di eventuali tagli accidentali, ustioni o ulcere, che possono finire, quindi, per infettarsi por-tando anche una progressiva gangrena dei tessuti. Per questo motivo è fondamentale la cura dei piedi. Le cure più efficaci del piede diabetico si articolano su quattro fronti differenti:

- La chirurgia vascolare con il ripristino della fun-zionalità delle arterie e dei capillari per permettere al sangue di raggiungere il piede con interventi di rivasco-larizzazione mediante by-pass o angioplastiche.

- Antibiotici mirati, per risolvere le eventuali infezio-

ni in corso. Plantari e calzature ortopediche che permet-tono il corretto appoggio del piede, scaricando il peso del corpo su tutta la sua superficie.

- Medicazione specifica per le ulcere, se in corso, per guarire in modo efficace.

Ogni piccolo campanello di allarme sui piedi è da segnalare se si è affetti da diabete, perché la malattia modifica decisamente la percezione di un piccolo taglio o di una ferita arrossata e, contemporaneamente, il verificarsi di tale complicanza modifica decisamente, in senso negativo, la qualità di vita del paziente e l’evol-versi della malattia diabetica.

Per questo motivo è bene che venga attuata una attenta sorveglianza dello stato della cute del piede in primis da parte del paziente stesso che dovrà rivolgersi sempre al medico in caso di lesioni e disturbi correlati senza sottovalutare il problema.

In ogni caso è regola fondamentale per la preven-zione e la cura delle complicanze, attenersi scrupolosa-mente alla dieta e norme di igiene di vita corrette oltre che all’auto controllo dei livelli glicemici nel sangue.

Le vacanze molto spesso sono un periodo critico per la dieta e spesso capita di tornare a casa con alcuni chili di troppo. Poco male se siete normo-peso e di giovane età, ma se siete sovrappeso e avete superato gli “anta” disfarsi di 3 o 4 chili non sarà facile. Privarsi dei piaceri della tavola durante le tanto desiderate ferie è un delitto, ma il segreto sta nel mangiare quantità modeste e cogliere l’occasione del tempo libero per fare tanta attività. Per cercare di avere un’alimenta-zione sufficientemente corretta ed equilibrata e mantenere un buon bilancio energetico dobbiamo innanzi-tutto sapere:- quante calorie dovremmo introdurre (solitamente è lo spe-cialista che lo sa calcolare in base al vostro peso, altezza, sesso .....).- quante calorie apporta ciò che mangiamo.- quanta energia è necessita quando facciamo attività fisicaFacciamo un esempio pratico di una cena in un ristorante di mare. Antipasto: impepata di cozze circa 150 Kcal. Primo: tagliolini agli scampi 488 Kcal. Secondo: frittura mista circa 600 Kcal. Dessert: semifreddo ai frutti di bosco 267 Kcal.3 bicchieri (125 ml cad) di prosecco o vino bianco fermo 380 Kcal. Per questa cena le calorie complessive che avrete ingerito ammontano a 1885 Kcal. Sicuramente siamo in eccesso e quindi dovremmo ridimensionare la nostra cena come per esempio mangiare: una bella porzione di verdure di stagione circa 56 kcal (la verdura serve sopratutto per saziarsi), risotto ai frutti di mare circa 380 Kcal, filetto di branzino al trito di basilico e verdure 439 Kcal. Macedonia di

frutta con gelato alla frutta 187 Kcal. Con queste varianti avrete risparmiato circa 823 Kcal.Per chi ha problemi di peso consiglierei 10 regole:- pesarsi prima di andare via e quando si torna per capire se si è aumentati e quanto e fare in modo di ritornare al peso di partenza in un mese - iniziare il pasto sempre con una bella porzione di verdura in modo tale da saziarsi- non saltare i pasti (al massimo solo la colazione se si è abituati a svegliarsi tardi) in modo tale da

evitare di arrivare a cena o pranzo con troppa fame e quindi rischiare di non controllarsi:- preferire primi o secondi con tante verdure- condire per conto proprio le verdure perchè molto spesso le verdure già condite presentano più olio- aproffittare del tempo libero per aumentare l’attività fisica- se siete golosi eventualmente mangiare il dolce a colazione anzichè alla sera dopocena perchè si rischia di non consuma-re le calorie prese ed eventualmente preferire dolci più light come un bel gelato alla frutta- se si è in appartamento non mangiare sempre cose veloci e pronte come pizza, alimenti precotti o surgelati- bere molta acqua anche se non si ha sete- Usare dei fermenti lattici prima durante e dopo le ferie se si è soggetti a stipsi, colite o gonfiore addominale

Come eliminare in un mese i chili presi in vacanzaUn leggero sovrappeso è difficile da perdere dopo gli “anta”

Studio dietistico dott.ssa Rita Smanioe-mail: [email protected]: 3491250982

Dott.ssa Rita Smanio

26

L’implantologia oggi è diventata sicuramente la risposta elettiva per risolvere i problemi della mancanza dei denti. Ci sono delle innovazioni

continue che caratterizzano gli impianti per un sem-pre più idoneo inserimento anche in situazioni cliniche complicate, come il ridotto spazio osseo e con creste alveolari estremamente sottili.Nel mio studio, ad esempio, adotto soluzioni tecniche d’avanguardia che danno la possibilità di effettuare terapie implantari d’eccellenza sempre più evolute e soprattutto accessibili ad un vasto numero di pazienti con un costo sicuramente competitivo nel mercato.Ciò non vuol dire che il ponte classico o la protesi com-binata o mobile sia la soluzione da scartare a priori. Bisogna capire che la protesi mobile non è un declas-samento ma se costruita in modo congruo con lo stato dentale del paziente può essere una soluzione idonea ed economica per le esigenze di alcuni pazienti che per vari motivi non vogliano adottare una soluzione implantare fissa.In alcuni casi la protesi mobile diventa quasi un obbligo, anche se temporaneo, per pazienti con grave malattia parodontale fino a quando questa non viene trattata con particolari interventi mirati proprio a risolvere tale problematica.Sicuramente un buon clinico sa cosa consigliare in ogni

situazione per dare al proprio paziente il massimo comfort ed esigenza estetica, garantendo sempre la salute in primis.

implantologia: unica risposta per la riabilitazione protesica?Quante volte da paziente ci si fa questa domanda e spesso la risposta è sempre un po’ difficile

dott .Andrea BettetoVia Perosi 5 Robegano di Salzano Ve tel 041 5740054Via Barche 47/d Mirano Ve tel 041 431262Convenzionato con Previmedical

Il dr. Andrea Betteto

Page 29: Riviera lug2014 n91

CUCINA

CROSTATA INTEGRALE CON COMPOSTA DI PESCHE, FICHI NERI E PISTACCHI L’ESTATE È IL MOMENTO DELL’ANNO IN CUI, GRAZIE ALLA GRANDE QUANTITÀ DI FRUTTA

PRESENTE, SI POSSONO PREPARARE OTTIME MARMELLATE. QUINDI COME DOLCE, NON SOLO GELATI O CHEESE CAKE, MA ANCHE SEMPLICI CROSTATE COME QUESTA: FARCITA CON UNA COMPOSTA DI PESCHE E FICHI, LEGGERA, SINGOLARE E PURE FRESCA DI STAGIONE. LA BASE INTEGRALE È INSAPORITA DA INGREDIENTI NATURALI QUALI LO ZUCCHERO DI CANNA, GIÀ PRESENTE ALL’INTERNO DEL PREPARATO, ED IL LATTE DI SOIA, ANZICHÉ IL LATTE VACCINO, PERCHÈ PIÙ LEGGERO E DIGERIBILE. NON SONO PRESENTI ALTRI DOLCIFICANTI IN QUANTO LA FARCIA DELLA CROSTATA È UNA COMPOSTA DI PESCHE E FICHI, FRUTTA CHE GIÀ CONTIENE ZUCCHERI NATURALI. COMPOSTA E NON MARMELLATA PERCHÈ LA CONSISTENZA NON È QUELLA CLASSICA GELATINOSA E PER MANTENERE LA FRESCHEZZA DELLA FRUTTA UTILIZZATA AL MOMENTO. CHICCA DI QUESTA FARCIA È LA PRESENZA DEI PISTACCHI A DARE QUEL TOCCO RICERCATO AD UNA SEMPLICE PUREA FRUTTATA.

INGREDIENTI PER TEGLIA 19CM DIAMETRO:PER LA BASE: 110G PREPARATO PER TORTA INTEGRALE CON ZUCCHERO DI CANNA, 85G FARINA 00, 1 UOVO PICCOLO, OLIO EVO, LATTE DI SOIA

PER LA COMPOSTA: 445G PESCHE GIALLE (3), 330G FICHI NERI (3), 45G MELA (1/4), 25G PISTACCHI SGUSCIATI NON SALATI, 1 CUCCH MIELE D’ACACIA, SUCCO DI LIMONE, 30G ZUCCHERO SEMOLATO, 1 CUCCH.NO FRUTTOSIO

SETACCIARE LE FARINE, MESCOLARLE CON L’OLIO E L’UOVO, QUINDI IMPASTARE CON IL LATTE. OTTENERE UN PANETTO OMOGENEO E LASCIARLO RIPOSARE IN FRIGO. NEL FRATTEMPO PREPARARE LA COMPOSTA: TAGLIARE A PEZZETTI LA FRUTTA E METTERLA IN UN TEGAME BAGNANDO CON IL SUCCO DI LIMONE; AGGIUNGERE IL MIELE, LO ZUCCHERO, IL FRUTTOSIO ED INIZIARE A CUOCERE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ LA FRUTTA NON DIVIENE UNA PUREA DENSA, AGGIUNGENDO UN PÒ DI ACQUA PER EVITARE CHE SI ATTACCHI AL FONDO DELLA PENTOLA. A FUOCO SPENTO UNIRE I PISTACCHI TRITATI (NON TROPPO FINEMENTE) E LASCIARE RIPOSARE PER CIRCA UN’ORA. PRERISCALDARE IL PIATTO CRISP DEL FORNO A MICROONDE PER ALCUNI MINUTI (VA BENE ANCHE IL FORNO TRADIZIONALE). STENDERE LA BASE SU UN FOGLIO DI CARTA DA FORNO, FARCIRE CON LA COMPOSTA DI FRUTTA E CUOCERE IN FORNO A MICROONDE, CON FUNZIONE CRISP, PER CIRCA 15-20 MINUTI, FACENDO ATTENZIONE CHE LA FROLLA NON DIVENGA TROPPO CROCCANTE.

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INGREDIENTI PER IL BURGER: 10 G. DI FUNGHI PORCINI SECCHI, 100 G. DI FUNGHI PLEROTUS, 20 G. DI OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA, 20 G. DI CIPOLLA BIANCA, 125 G. DI TOFU NATURALE, 80 G. DI GRANO PERLATO COTTO, 6 GDI SALSA DI SOIA, 20 G. DI PANE GRATTUGIATO, 4 G. DI WORCESTER SAUCE, 2 G. DI AGLIO DI POLVERE. PER IL PANE FRITTO: 400 G. DI PAN BRIOCHE, 600 G. DI POMODORI RAMATI, 100 G. DI UOVA, 10 G. DI FORMAGGIO GRANA GRATTUGIATA, 10 G. DI SALE E PEPE, 30 G. DI SEMI DI SESAMO. PER LA COMPOSIZIONE FINALE: 80 G. DI CETRIOLI AGRODOLCI, 100 G. DI MAIONESE DI SOIA.

PER IL BURGET, MONDARE, LAVARE E TAGLIARE I FUNGHI PLEUROTUS IN PICCOLA BRUNOLSE. ROSOLARE LA CIPOLLA BIANCA TRITATA NELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA. UNIRE I FUNGHI. CONDIRE CON SALE E PEPE. AGGIUNGERE I PORCINI SECCHI RINVENUTI IN ACQUA TIEPIDA, SCOLATI, STRIZZATI E TRITATI. NEL CUTTER FRULLARE IL TOFU, QUANDO BEN CREMOSO UNIRE IL GRANO COTTO. INFINE AGGIUNGERE I FUNGHI E CONDIRE CON LA SALSA DI SOIA, L’AGLIO IN POLVERE E LA WOCESTER SAUCE. COMPLETARE CON IL PANE GRATTUGIATO, OTTENENDO UN IMPASTO ABBASTANZA CONSISTENTE. CREARE UNA POLPETTA SCHIACCIATA E CUOCERE IN PADELLA ANTIADERENTE CON POCO OLIO. PER IL PANE FRITTO, AFFETTARE SOTTILMENTE I POMODORI ROSSI E SOVRAPPORLI ALLE FETTE DI PAN BRIOCHE COPPATE DELLA STESSA DIMENSIONE DEI BURGER. SOVRAPPORRE UNA SECONDA FETTA DI PANE, PASSARE NELL’UOVO SBATTUTO CON IL GRANA E NEI SEMI DI SESAMO NERO. FRIGGERE SINO A CHE NON SIA DORATO E CROCCANTE. PER LA COMPOSIZIONE FINALE, SERVIRE IL BURGER DI TOFU TRA DUE FETTE DI PAN BRIOCHE FRITTO, DEI CETRIOLINI IN AGRODOLCE DELLA SALSA MAIONESE DI SOIA; A PIACERE ACCOMPAGNARE CON ALTRE SALSE E GUARNIZIONI.

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CAMPOLONGO MAGGIORELoc. Bojon in pieno centro del paese splendida casa singola di ampia metratura disposta su 2 livelli fuori terra, con cantina, c.t., rip.-lavanderia e 30 mq di garage al piano terra, cucina, soggiorno, studio, bagno e 3 ampie camere da letto al piano primo.

Giardino di proprietà piantumato. Da vedere! Classe E – Kwh 162,4. € 270.000 Rif.131383

CODEVIGO loc. Rosara, recente porzione di bifamiliare con cucina abitabile, soggiorno, 3 camere, 2 bagni, lavanderia-wc, garage doppio e gazebo. Si può usufruire di sottotetto fi nito e riscaldato. Finiture e impianti al top, compreso allarme e arredamento

cucina. € 190.000 Rif.141415

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ingresso, 2 bagni, 3 camere, garage e sottotetto fi nestrato. Giardino privato con doppio accesso

carraio. Ottima opportunità. Classe E IPE 132,48€ 195.000 Rif.111260

CAMPOLONGO MAGGIORE Centro, appartamento di recente costruzione con: soggiorno con angolo cottura, 2 camere, bagno,

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PIOVE DI SACCO loc. Corte, terreno di circa mq. 4000 con

progetto di casa singolas di superfi cie complessiva di mq.216, composta da parte abitativa, classe di riferimento B, e parte ad

annesso rustico e portico di mq.52. Permesso di costruire rilasciato.

€ 70.000 Rif.121348

CAMPOLONGO MAGGIORE Loc. Bojon, lotto di terreno di 2130mq con

progetto approvato per casa singola di generosa metratura, oneri pagati e fondazioni a platea

esistenti. € 130.000 Rif. 131356

NOVITÀ NOVITÀ RIBASSATO RIBASSATO

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28 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO LASCIATE PER-

DERE LA PERFEZIONE. AT-TRIBUITE MAGGIORE IMPORTANZA

AL DIALOGO E ALLE AFFINITÀ CULTURALI SALUTE CON LE DIFESE OTTIMAMENTE STIMOLATE TRARRETE GRANDE GIOVA-MENTO DA TERAPIE DRENANTI E DISIN-TOSSICANTI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO SARETE

ANIMATI DA UN AFFLATO ROMANTICO

E AVVENTUROSO MA POI, VI SARÀ DIF-FICILE RINUNCIARE ALL’IRONIA SALUTE CERCATE DI TRASCORRERE PIÙ TEMPO ALL’ARIA APERTA E A CONTATTO CON LA NATURA: STILE DI VITA SOBRIO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12FASCINO ATTENTI AI RECINTI

TROPPO ANGUSTI. AP-PREZZATE ANCHE QUALCHE RITUALE PIÙ RASSICURANTE

E AFFETTUOSO SALUTE SE SIETE NERVOSI AIUTATEVI CON TISANE RILASSANTI E CON UN ATTEGGIAMENTO LEGGERO E GIOCOSO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO RIAS-SAPORERETE IL GUSTO DI RAPPORTI

AUTENTICI CON MOLTA ENERGIA. NON MANCHERÀ QUALCHE SORPRESA SALUTE COMBATTERETE CON UNA DIFFUSA STANCHEZZA MENTALE. LE STELLE PERÒ VI AMMORBIDIRANNO E DISTENDERANNO

ACQUARIODAL 21/01

AL 19/02FASCINO TORNA LA PAS-SIONE, FINALMENTE, E CON ESSA CRESCE L’AUTOSTIMA

CHE SERVE A CONQUIS-TARE CHIUNQUE SALUTE SARETE BRILLANTI, NESSUN PROBLEMA TRANNE ALLA

CERVICALE: RIPARATEVI DAGLI SBALZI DI TEMPERATURA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO TORNA IL DIALOGO AMOROSO,

LE PAROLE GUIDANO IL CUORE VERSO LIDI MAI CONOSCIUTI, UNA VERA SCOPERTA SALUTE LA SALUTE SI FA ROBUSTA AN-CHE GRAZIE AL SOLE DELLE VACANZE CHE COLORA LE GOTE E MOVIMENTA LA VITA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO GRANDE RIPRESA IN ARRIVO:

UNA MAGGIORE LEGGEREZZA AGEVOLA NUOVE CONOSCENZE E ENTUSIASMO SALUTE SIETE UN PO’ GIÙ MA PER USCIRNE FATE CIÒ CHE EFFETTIVAMENTE SENTITE NELLE VOSTRE CORDE, NON STRAFATE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO LA

NATURALE TEN-DENZA A PREN-

DERVI CURA DEL VOSTRO ECOSISTEMA AMOROSO SARÀ AMPLIFICATA SALUTE REGOLARI NELL’ALIMENTAZIONE E NEL FITNESS, OLTRE CHE MOLTO ATTENTI ALL’IGIENE E ALLA CURA DELLA PERSONA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO VIVRETE UNA STAGIONE MOLTO GRATIFICANTE: GRANDI

CONFERME, SOPRATTUTTO DAL PUNTO DI VISTA EROTICO SALUTE AFFIDATEVI A DISCIPLINE CHE INDAGHINO NEL RAP-PORTO MENTE/CORPO O CHE FORNIS-CANO RISPOSTE PIÙ PROFONDE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO DEDICATE TEMPO ALL’AMORE SARETE RIPAGATI

AMPIAMENTE. NUOVE CONO-SCENZE IN ARRIVO E MOLTO IN-

TERESSANTI SALUTE SI SCIOGLIERANNO LE RESISTENZE, GARANTENDOVI UNA VISIONE D’INSIEME CHE FARÀ BENE ALL’ANIMA

LEONEDAL 23/07AL 23/08

FASCINO LO SCENARIO GENERALE SI FA PROM-ETTENTE: PRONTI AD APPROFITTARNE CON MASSIMO GAUDIO SALUTE IL VOSTRO

FISICO VI FORNISCE OTTIME RISPOSTE IM-MUNITARIE PER PROBLEMI DI PELLE, OSSA E AR-TICOLAZIONI

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SARETE PIÙ CHE

MAI ATTRAENTI E BENDIS-POSTI NEI CONFRONTI DEL PARTNER E DI PROBABILI NUOVI INCONTRI SALUTE SONO CONSIGLIATE CURE MIRATE ALL’OTTIMIZZAZIONE DELLA BELLEZZA NATURALE. CURATE LA PELLE DEL VISO

OroscopoE’ IL TEMPO GIUSTO PER SVOLTE

FONDAMENTALI, NON TEMETE,

LASCIATEVI ANDARE

28

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