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R@DIO JAMBALAYA MAGAZINE NEW BAND! n.2 N.R.G » i diamanti sono destinati a brillare Rubrica Viaggi: alla scoperta di A T E N E Band History : - QUEEN - Attualità: video choc dall' Afghanistan il curioso caso di Benjamin Button il film secondo noi Il coper chio dell' acqua di Banana Yoshimoto tutti a teatro con... La Lampadina Galleggiante SPORTIME tutte le principali novità in campo sportivo Test della settimana Come sta andando la tua vita ? Scoprilo!

RJ Magazine - 2°Numero

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Ed ecco a voi il secondo grande numero dell'RJ Magazine!!!

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R@DIO JAMBALAYA

MAGAZINE

NEW BAND! n.2 N.R.G

» i diamanti sono destinati a brillare

Rubrica Viaggi:alla scoperta di A T E N E

Band History : - QUEEN - Attualità:

video choc dall'Afghanistan

il curioso caso di Benjamin Button● il film secondo noi

Il coperchio dell' acqua di Banana Yoshimoto

tutti a teatro con...

La Lampadina GalleggianteSPORTIME

tutte le principali novità in campo sportivo

Test della settimana

Come sta andando la tua vita ? Scoprilo!

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RJ MAGAZINE- s o m m a r i o -

MUSICA Ecco la band emergente scelta da RJ:

● N.R.G “ogni diamante è destinato a brillare”................................................................................pag. 1

● Band History: Q U E E N la leggenda della musica rock vive ancora..........................................................................................pag.5● H i t listla classifica settimanale dei singoli più venduti in Italia.................................................................pag. 21

SOCIETA'● Video choc dall'AfghanistanSono sufficienti quaranta secondi e la reazione globale è garantita..............................................pag.23

● JAVI DICE NO !Un ragazzo che il calcio perde. Un esempio che il mondo acquista...............................................pag.25

● La lampadina galleggiantetutti a teatro!.........................................................................................................................................pag.27● il coperchio del mare di Banana Yoshimotoalla ricerca di quel “qualcuno”...........................................................................................................pag.29

Rubrica VIAGGI

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Ecco dove vi portiamo questa settimana:

● Alla scoperta di ATENEcome viverla a 360°..............................................................................................................................pag.30

Il film della settimana● Il curioso caso di Benjamin Button di David FincherTrama, osservazioni tecniche e resoconto finale..............................................................................pag.32

SPORTIME● Caso TEVEZcontinua la telenovela..........................................................................................................................pag.34● Maradona o Pelè?Io scelgo Messi.....................................................................................................................................pag.36● Tennis: ecco gli Australian Opensorteggio amaro per gli italiani...........................................................................................................pag.37

TESTIME ogni settimana● Come sta andando il tuo periodo?Scoprilo in 5 semplici domande!........................................................................................................pag.39

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Occhio Occhio

allealle NovitàNovità !!

didi Eugenia GiraldiEugenia Giraldi

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Il progetto "N.R.G" inizia nell'aprile 2010 nel piccolo paese marchigiano di Calcinelli (Fano) dove un gruppo di amici presi dalla passione per la musica, tra i quali alcuni già provenienti da altre band, decidono di formare un gruppo senza avere ben chiare le idee su come chiamarlo, erano consapevoli solo di una cosa: insieme avrbbero potuto creare qualcosa di buono e valido sotto l'aspetto musicale. Di fatto dopo vari problemi solo a settembre dello stesso anno la band PRENDE IL NOME DI "N.R.G" e riesce ad entrare in sala prove con dei componenti già assegnati e validi dal punto di vista musicale, d'impegno e di determinazione. La band era composta da Edoardo Gili (voce), Nicolò Zizi (chitarra), Nicolò Giannotti (chitarra), Giacomo Bartolini (basso), Alessandro Gallucci (tastiere), Giorgio Cuccia (batteria). Nell'Ottobre 2010, solamente dopo un mese dall'inizio della nascita della band, per gioco si iscrivono ad un contest (Caffè Massimo Battle Studies) dove senza accorgersene arrivano in finale e agguantano il primo posto. Lanciatissimi nei primi mesi, vantano in pochissimo tempo 10 date e decidono assolutamente di iniziare a comporre sotto influenze di Alter Bridge, Nickelback, Breaking Benjamin, Muse, Placebo, ecc..Nel settembre 2011 dopo un anno di attività e la bellezza di 25 concerti all'attivo, Giorgio Cuccia (batterista) e Nicolò Zizi (chitarrista) decidono di non credere più nel progetto, abbandonando definitivamente la band. Dopo un periodo riflessivo e parecchie disavventure, il gruppo decide di ANDARE AVANTI, motivo per cui Mattia Guidi (batterista già attivo nella zona) convinto del progetto, decide di non perdere l'occasione cogliendola al volo. Gli N.R.G debuttano per la prima volta con la nuova line up nella sera di Natale 2011 al Verve di Calcinelli riscuotendo un grande successo da parte del pubblico della discoteca riempendo l'intera main room!

N.R.G. Keep Support !!

Membri :Voce - Edoardo Gili

Chitarra - Nicolò Giannotti

Basso - Giacomo Bartolini

Tastiere e voci secondarie - Alessandro Gallucci

Batteria - Mattia Guidi

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Band History:

di Andrea Marcucci

"Se dovessi morire domani non mi preoccuperei. Dalla vita ho avuto tutto. Se rifarei quello che ho fatto? Certo, magari solo un po’ diversamente. Io cerco solo di essere genuino e penso che questo traspare dalle mie canzoni.Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che ho scritto esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti."

Anno 1971, l'umida Londra non era ancora consapevole cosa, o meglio quale leggendario gruppo stesse per nascere in quell'anno...Riuscire a vendere tra i 150-300 milioni di dischi in tutto il mondo, Bohemian Rhapsody il loro cavallo di battaglia, e fatale fu quel 24 novembre '91 quando il cielo ci portò via una delle voci più belle, se non la più bella in assoluto, che la musica abbia mai avuto, ebbene sì stiamo parlando dei Queen!

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Nel 1964 Brian Harold May (chitarrista) assieme a Tim Staffel fondò i "1984" assieme ad altri 4 membri, il gruppo ebbe un buon successo, arrivando ad aprire un concerto di Jimi Hendrix nel '67 e partecipando a un grande concerto di Natale con i Pink Floyd ma nel 1968 si sciolsero.La fortuna volle che i due fondatori Brian e Tim non si diederò per vinti e appesero

nella bacheca dell'"Imperial College" dove studiavano, un annuncio:"Cercasi batterista stile Ginger Baker/Mitch Mitchell". All'annuncio rispose Roger Meddows Taylo r che grazie alla sua professionalità convinse i due ed entrò a far parte della nuova band, gli "Smile". La loro prima apparizione pubblica avvenne il 26 ottobre del 1968, nella quale la band aprì un concerto dei Pink Floyd e nel maggio dell'anno successivo la band firmò un contratto con la Mercury Records per la pubblicazione di un singolo.In questo periodo Staffell presentò ai compagni Farrokh Bulsara conosciuto come "Freddie" componente di una blues-band, gli Ibex che diede tanti consigli agli Smile. La loro prima apparizione pubblica avvenne il 26 ottobre del 1968, nella quale la band aprì un concerto dei Pink Floyd e nel maggio dell'anno successivo la band firmò un contratto con la Mercury Records per la pubblicazione di un singolo.In questo periodo Staffell presentò ai compagni Farrokh Bulsara conosciuto come "Freddie" componente di una blues-band gli Ibex che diede tanti consigli agli Smile soprattutto su come suonare e presentarsi in pubblico.Il loro singolo Earth/Step On Me, registrato ai Trident Studios, e poi pubblicato negli Stati uniti non ebbe il successo sperato, motivo che convinse Staffel ad abbandonare il

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gruppo entrando di fatto a far parte degli Humpy Bong.Freddie incoraggiò i due membri a non mollare e decise di unirsi a loro, nel 1970 cambiarono il nome della band in Queen nome scelto da Freddie perchè

"Queen è un nome corto, semplice e facile da ricordare ed esprime poi quello che vogliamo essere, maestosi e regali. Il glam è parte di noi e vogliamo essere dandy." Serviva un bassista e Mike Grose si unì a loro, il 27 giugno del 70 la band si esibì a un concerto di beneficenza per la Croce Rossa. La band si esibiva con abiti di seta in bianco e nero, bracciali, anelli e collane.Grose abbandonò la band e successivamente anche il suo sostituto, fu provato Doug Ewood Bogie ma May e Taylor nel '71 incontrarono John Deacon al quale venne proposto il ruolo di bassista del gruppo e a fine febbraio Deacon divenne il quarto membro del gruppo, grazie anche alla sua tranquillità e alla sua conoscenza dell'elettronica.Nonostante fossero impegnati a concludere gli studi, la band riuscì comunque a fare esperienza e nel '72 i "Queen" furono

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invitati a collaudare l'attrezzatura dei De Lane Studios di Wembley, e approfittando del tempo a disposizione registrarono i loro primi singoli presenti nell'album di debutto. In questo periodo Roy Tomas Baker non poté fare a meno di notare questa band emergente e rimase colpito dal loro talento mentre provavano "Keep Yourself Alive", che si impegnò a fornirgli una produzione discografica la quale arrivò nel novembre dello stesso anno con la Trident Audio Production. Grazie a Baker ottennerò così anche il primo il primo contratto discografico nel 1973 con la EMI.L'album era "Queen" (13 luglio 1973) che contiene una delle canzoni "live" di

maggior successo "Keep yourself alive" uscita anche come singolo nello stesso mese. Piaciuto alla stampa, non ebbe grandissima promozione radiofonica, che gli preferiva i già affermati David Bowie e Roxy Music.I Queen a differenza degli altri artisti citati avevano un ritmo più

duro, più screanzato! Un pò meno commerciale tanto per intenderci ma forse alla fine, l'arma in più rispetto agli altri.La Emi non li supporta in una maniera adeguata, ma paradossalmente ebbero più successo negli States, nei quali agli esordi vennero persino paragonati ai Led Zeppelin, mentre in Giappone era già Queen-mania!Contemporaneamente in Inghilterra ebbe un enorme successo il singolo dei Larry Lurex "I can hear the music" che possiamo definire quattro sotto-pseudonimo della storica band inglese.Notando il grande successo oltremanica e preoccupata dalle etichette straniere che li pubblicavano all'estero l'EMI decise di promuovere finalmente in maniera adeguata il loro secondo album "Queen II" del marzo '74 con un tour nazionale.Subito all'uscita l'album si piazza al 5° posto, facendo ritornare in classifica anche il primo lavoro, ed il singolo "Seven seas of Rhye" entra in top 10. Sempre più amati, sempre più imitati! Finalmente la band inizia ad essere amata come si deve, le band emergenti li prendono come esempio e i due front-man May-Mercury vedranno sempre più artisti, soprattutto negli States ad adottare i loro stessi costumi scenici.

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Passarono solo otto mesi e la band nel novembre '74 pubblicò giù un nuovo album!"Sheer Heart Attack" che comprende la prima vera hit del gruppo "Killer Queen", la quale evidenzia la vena melodica del gruppo.

L'album ebbe un enorme successo, è seconda nella classifica inglese e spopola in tutto il mondo.Grazie ad esso si segna la prima svolta della loro immensa carriera: è un album meno glam e più rock, tanto che il successivo singolo "Stone Cold Crazy" sarà celebrato a più riprese dai Metallica.La fama incomincia ad espandersi grazie a tour di supporto a band più conosciute e arriviamo al 1975."A night at the opera" con "Bohemian Rhapsody" la quale stazionerà la bellezza di nove settimane al numero

uno!Brano rivuluzionario, infatti la Rapsodia è una vera e propia opera lirica nella quale si alternano melodie e ritmi che erano stati sempre agli antipodi come appunto la lirica e l’ heavy metal dei virtuosismi da May. Un leggero timore che potesse essere difficile da comprendere... e invece no!Si piazza subito alla numero uno di tutte le chart e lascia un segno nella storia diventando la più longeva hit della storia anglosassone! Quella che forse è la più bella canzone della storia della musica divenne anche la prima canzone ad essere accompagnata da un vero e proprio video musicale, svolta epocale per il futuro della musica."A night at the opera" sarà di fatto l'impresa più dispendiosa del gruppo.Viene registrato in sei studi diversi ed esce nel dicembre 1975.Dominerà le classifiche di tanti paesi ma in USA si piazzò "solo" quarto. Inizierà un periodo difficile per i Queen frutto soprattutto del diffondersi della filosofia punk dei Sex Pistols.Nel dicembre del '76 esce "A day at the race" con "Somebody to love".Il disco ottiene il primato, ma non riesce ad ottenere lo stesso successo ottenuto dal

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precedente perchè troppo simile.Canzoni come "The prophets song" non potevano essere paragonate a "Bohemian rhapsody" e il singolo d'esordio "Tie yout mother down" nonostante venne rivalutato poi successivamente, risultava troppo heavy in un periodo dove il punk dominava. Il pronto riscatto avviene subito l'anno successivo, nell'ottobre del 1977 con "News of the world".

Si ha un taglio radicale col passato:Niente più costumi glam, niente più eccentricità e sfarzo regale degli altri album e soprattutto si notano per la prima volta i baffetti di Freddie, che da qui in poi non spariranno più.Questo è un album storico, che viene soprattutto ricordato per due canzoni simbolo della band: "We will rock you" e "We are the champions" tormentone che viene ormai utilizzato in ogni ambito sportivo.Nel '78 il gruppo fece scandalo: l'album "Jazz" viene accompagnato da un video promozionale di una gara ciclistica

"Bycicle race" con ragazze completamente nude "Fat bottomed girl".Nell'album vi è anche un'altra canzone di grandissimo successo, una delle più belle "Don't stop me now".Una fittissima attività concertistica ed ecco nel '79 arriva "Live killer". Album al di sotto delle aspettative (ammesso anche dalla band) ma soprattutto perché un album non poteva racchiudere le grandissime e

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inimmaginabili emozioni che un live ti può dare, è un po come chiudere un leone in una scatola 5x5 cm.Con questo album si conclude così un'era, quella del loro rock più duro, più "maschio", dei loro eccessi e della regalità. Nel giugno 1980 abbiamo "The game" album che segna un nuovo cambiamento del gruppo, soprattutto dal punto di vista musicale. I Queen hanno un nuovo look, tranne Brian May e utilizzano per la prima

volta sintetizzatori.La musica è decisamente più pop e si segnala la hit "Crazy little thing called love" che fuoriesce dai canoni dell’album abbracciando il genere rockabilly e raggiunge la vetta del successo negli USA.Nello stesso anno la realizzazione di "Flash Gordon" colonna sonora dell'omonimo film, che nonostante l'enorme flop avuto (dal film), si piazza al decimo posto delle chart inglesi. In questo primo periodo di carriera i Queen avevano spiazzato ogni

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memorabile "Radio Ga-Ga" accompagnato dal video che rievocava le atmosfere del "Grande fratello" di George Orwell. Quest'album però segna l'inizio di una profonda crisi con la loro casa discografica, poichè soprattutto Freddie rinnegava l'Elektra. Nello stesso anno si ebbero le due uniche esibizioni italiane della band: a febbraio a San Remo e a novembre a Milano. Nel 1985 la band fu la maggior attrazione del

festival "Rock in Rio" a Rio de Janeiro dove suoneranno davanti a 250.000 persone. Nello stesso anno abbiamo l'album personale di Freddie: "Mr. bad guy" dove possiamo notare i soliti toni dance ma contemporaneamente si elevano brani del calibro di "I was born to love you" e "Made in heaven". In questo clima di ormai straripante successo (tra l'altro era uscito anche il singolo di lancio del nuovo album "One vision") si incominciavano a intravedere delle crepe tra i quattro del gruppo, tanto che lo stesso Deacon dichiarò: "I Queen non sono più un gruppo realmente unito, ma quattro individualità che lavorano insieme."

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Ma il loro successo è così infinito che il 13 luglio del 1985 trionfarono nello show benefico "Live Aid" organizzato da Bob Geldolf tra numerose star del rock internazionale. Anche se ad ogni band furono assegnati soltanto venti minuti,

i Queen in quella serata eclissarono tutti gli altri partecipanti, tra cui i Pink Floyd (ricordiamo che quando i Queen erano alle prime armi aprivano i loro concerti) e altre band di grande spessore, ma l'apoteosi della serata avvenne quando Mercury, al ritmo di "Radio Ga-Ga" fece applaudire 72000 persone in piena sincronia, consacrandolo così come il più grande front-man della storia. 1986 anno chiave per la band, nonostante fossero insistenti le voci di una possibile separazione, infatti trascinati dall'entusiamo, esce a maggio "A kind of magic" realizzato per la colonna sonora del film "Higlander", che a differenza del precedente

"Flash Gordon" ottiene ottimi risultati, grazie ai brani "Princes of the universe" , "Who wants to live forever", e "Friends will be friends".Toccherà la posizione numero uno in 35 paesi!Parte così il tour del loro più colossale impegno live, il "Magic tour" nel quale toccheranno ogni parte d'Europa, ma durante il quale si incrinarono ancora di più i già difficili rapporti tra Taylor e Freddie.Il tour fu davvero monumentale e all'insegna dell'eccesso, tanto che a Knebworth, dovettero far costruire un'apposita struttura in cemento armato in grado di sostenere lo schermo che faceva da sfondo alla coreografia.Per completare l'opera nel dicembre dello stesso anno esce "Live Magic" che segnò la fine dell'epoca live dei Queen.

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I quattro decisero così di prendersi una pausa di riflessione prima della quale dichiararono: "Negli ultimi 15 anni abbiamo lavorato ininterrottamente, fra tournées e album. Abbiamo portato a termine un tour imponente, di grande successo. Pensiamo di meritarci una lunga pausa".Dopo la loro più clamorosa tournée, il Magic Tour che assommerà circa un milione di spettatori, Viene inciso "Live Magic" album live registrato durante il Magic Tour.Di fatto l’esibizione al Nepstadium di Budapest in Ungheria davanti a 80000 spettatori rimarrà l’ ultima dei Queen.Intanto sembra che durante questo periodo il cantante abbia contratto una delle più brutte malattie in circolazione: l'AIDS.Dall'86 all'89 ci fu un assoluto silenzio da parte del gruppo, ma intanto nel 1987 Freddie rivisita un classico dei Platters: "The great pretender". In questo periodo inoltre Mercury si prepara anche a dar vita alla musica delle olimpiadi di Barcellona '92.Ed ecco una fantastica interpretazione dello stesso Freddie assieme al soprano spagnolo Monserrat Caballè di "Barcelona" dove Mercury dimostra di avere dei registri vocali consacrati in paradiso!Taylor invece si dedica ad altri progetti personali e suona assieme ai "The Cross".Nell'88 i quattro si riuniscono in studio, ma l’incubo dell’Aids inizia a farsi strada.Lo stesso Mercury, preoccupato per il dilagare del suo male dichiarò: "L’aids mi ha cambiato la vita, ho vissuto per il sesso, ma ormai sono una suora".Il 1989 fu l'anno della riconquista con "The miracle". L'album si piazzò subito ai primi posti in numerosi paesi di tutto il mondo, generando cinque singoli tra cui "The invisible man" e "I want it all". Per questo album però non verranno

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organizzatetournéè e le voci che Freddie fosse realmente malato cominciarono a farsi sempre più insistenti nonostante avesse mostrato un test negativo. Nonostante il successo, le voci sulla sua presunta malattia non si attenuavano, tanto che Simon Le-Bon, leader dei Duran Duran, dopo averlo incontrato dichiarò di averlo visto molto dimagrito e stanco.L'annuncio c'era già stato, ma non tutti erano in grado di leggerlo.Freddie parlava con la sua musica, e infatti era contenuto tra le righe di una sua canzone "Scandal": "trasformeranno le nostre vite in un circo….. vedranno il nostro dolore, vedranno il nostro amore spezzarsi…….tutto il mondo ci considererà degli stupidi…nessuno sa davvero distinguere la verità dalle falsità".

Era infatti un pregiudizio molto diffuso che l'AIDS potesse essere contratto soltanto dagli omosessuali, inoltre è profetico il video durante il quale, nell'ultima scena, si intravede un giornale con il titolo: "Lo scandalo stà per arrivare".Il gruppo continuò a smentire categoricamente ogni affermazione che riguardasse l'eventuale malattia del loro leader e nel 1989 esce "At the Beeb", una raccolta delle loro prime incisioni in studio e vari riconoscimenti,

Successivamente nel 1991 abbiamo "Innuendo" ultimo album che Freddie riuscì a terminare completamente.

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Le foto promozionali ritraevano ormai un Mercury magro e malato, tanto che le smentite erano ormai inutili.Freddie lottò fino all'ultimo e come era solito fare, lasciò un ultimo messaggio e mi sembra scontato precisare che il messaggio fu musicale, perché come già detto, per lui la musica era tutto, la sua maggiore espressione dei sentimenti, uno tra i loro più bei brani ma senza ombra di dubbio il primo per intensità di sentimenti, il suo testamento: "THE SHOW MUST GO ON" lo show deve andare avanti...Durante il video Freddie appare truccato in viso completamente bianco, si è ormai ritirato nella

massima riservatezza nella sua villa di Kensington. Con l'album "Innuendo" i Queen battono i loro precedenti record per la permanenza al primo posto nella chart inglese.Il 1991 è l'anno più triste per la band, finiscono i sogni, si spegne la loro voce storica. Erano le 18.48 del 24 novembre, il giorno dopo che egli stesso diede l'annuncio della sua malattia con il seguente comunicato: "Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell'HIV e di aver contratto l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan

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in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia...". Dopo la sua morte si venne a sapere che già da anni prima Freddie non sapesse più quanto tempo avrebbe vissuto.

Questo brutto avvenimento oscurò il successo di "Greatest Hits II" uscito appena un mese prima. La sua morte venne "celebrata" il 20 aprile del '92 con un immenso live a Wembley voluto fortemente da Brian May e Roger Taylor, il cui incasso fu devoluto in beneficenza per dar vita all'associazione "The Mercury Phoenix Trust". I 72000 biglietti a

disposizione finirono in meno di sei ore!. Furono tanti gli artisti internazionali a voler omaggiare il grandissimo Freddie, tra cui: Tony Iommi, Metallica, Guns N' Roses, David Bowie, Roger Daltrey, Robert Plant, George Michael, Elton John, Annie Lennox, Liza Minnelli, Extreme, Def Leppard e anche il "nostro" Zucchero.

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Successivamente esce su cd "Live at Wembley '86", ma le sorprese non finirono qui.Infatti Mercury aveva lasciato un'ultima eredità ai suoi fans, un'ultima opera realizzata in solitudine nei suoi ultimi giorni. Esce quindi nel 1995 "Made in heaven" album cominciato nel '91 e terminato dai tre membri superstiti grazie alle tracce lasciate dal buon Freddie, tra cui spicca "Heven for everyone", una sorta di augurio. Postumo alla morte è anche "Queens Rocks" del 1997 che raccoglie le canzoni più dure del gruppo e un inedito: "No one but you (Only the good die young)" in onore della scomparsa di Lady D. e ovviamente di Freddie.Ultima nota è "Greates Hits III" che raccoglie molti dei brani del "Freddie

Mercury's tribute" del 1992.

Attualmente si vocifera un nuovo colpo di scena su una possibile reunion del gruppo.Alcune fonti narrano di un nuovo lavoro di Brian May e Roger Taylor nel cercare un nuovo cantante, i quali avevano pensato che solo un'altra grande personalità avrebbe potuto riempire quel vuoto,

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il vuoto del più grande frontman di tutti i tempi.E tra i vari nomi è spiccato quello di Axl Rose, storico cantante dei Guns' n' roses'.Ipotizzando che la notizia sia vera, chissà in che modo Axl riuscirà a stupire il pubblico? Di certo non potrà colmare il grande vuoto lasciato da Freddie, quindi, l'unica cosa che possiamo fare è, aspettare e stare a vedere! Ma dopo tutto come avrebbe detto Mercury: "The show must go on" ! Buona musica a tutti!

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H i t listof the week

di Eugenia Giraldi

La classifica ufficiale dei20 singoli20 singoli più venduti in Italia questa settimana:

1. Ai se eu te pego

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2. Someone like you – Adele

3. La differenza tra te e me – Tiziano Ferro

4. Paradise – Coldplay

5. We found love – Rihanna

6. Ora – Jovanotti

7. Eclissi del cuore – L'Aura ft. Nek

8. Without you – David Guetta ft. Usher

9. Dimenticami – Ghost

10. Unica – Antonello Venditti

11. Tappeto di fragole – Modà

12. Inevitabile – Giorgia ft. Eros Ramazzotti

13. Il più grande spettacolo dopo il big bang – Jovanotti

14. I won't let you go – James Morrison

15. All I want for Christmas is you – Mariah Carey

16. Papi – Jennifer Lopez

17. Levels – Avicii

18. Ora e allora – Ligabue

19. Moves like Jagger – Maroon 5 ft. Christina Aguilera

20. Non ho mai smesso – Laura Pausini RJ MAGAZINE – PAG. 21

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Video choc dall'Afghanistandi Jessica Zecchinato

Sono sufficienti quaranta secondi e la reazione globale è garantita. Come è accaduto per il video, fatto circolare sul web da un anonimo, che mostra quattro marines mentre urinano sui corpi senza vita di tre, presumibilmente, talebani appena uccisi. I membri del corpo dei marine sanno di essere ripresi, sicuramente da un loro amico/collega non meno colpevole di questo gesto ingiustificato e riprovevole, tanto che volgono l'occhio verso la telecamera e ridenti augurano di passare “una bella giornata” al combattente che giace in terra. Uno sfregio che oltre ai gesti si compie con le crude parole “Dorata... come una doccia... yeah”, sghignazzano i soldati. Uno sfregio che arriva come un fulmine a ciel sereno, uno sfregio che ha il sapore di uno scandalo se lo si inquadra nel momento in cui si stava aprendo uno spiraglio di trattativa, di negoziato tra gli Usa e gli insorti talebani. Nel frattempo le autorità americane hanno deciso di aprire un'indagine, affidata agli investigatori della Ncsi, per verificare l'autenticità della ripresa amatoriale.“Ho visto le immagini e trovo il comportamento di questi uomini assolutamente deplorevole”, queste le parole del segretario alla Difesa Leon Panetta, il numero uno dl Pentagono. Il Pentagono vuole chiudere in modo esemplare un caso disgustoso come questo che riporta alla memoria altri episodi, purtroppo anche questi altrettanto inaccettabili, specie se a commetterli sono uomini, persone che vestono un'uniforme.

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Torna alle mente, quindi, l'anno 2002 quando un rapporto dell'Fbi denuncia alcuni soldati che a Guantanamo si accucciavano sul Corano in segno di spregio. Ma il caso in questione, quello di quest'anno appena iniziato, è molto simile a ciò che accadde nelle prigioni di Abu Ghraib nel 2004. Militari americani, da quanto si apprese da foto e video diffuse poi in tutto il mondo, sottoposero a vessazioni e torture di ogni tipo i prigionieri locali.“Una barbarie”. Così i talebani hanno denunciato il mostruoso gesto dei quattro marines, una vergogna, un colpo difficile da digerire e un gesto che sciocca persino loro. Loro i talebani che di barbarie ne commettono tante.Un breve testo, postato sul web insieme al video, ha permesso agli investigatori di individuare la base dei quattro marines catturati dall'obiettivo della camera da presa – probabilmente quella di un telefono cellulare considerata la qualità della ripresa - mentre con fierezza profanano i corpi esanime dei tre sciagurati. I quattro – due dei quali sono stati identificati – fanno capo all'unità di marines basata a Camp Lejeune e, in seguito a vari provvedimenti, potrebbero rispondere della condanna di crimini di guerra.Purtroppo non è un caso isolato. Alle già citate vicende se ne aggiunge un'altra. È un episodio recente verificatosi nel 2011. Calvin Gibb viene arrestato e condannato all'ergastolo per aver ucciso tre civili afghani. Guidava uno squadrone della morte, così è stato chiamato, che aveva trucidato i civili per gioco. Scene dall'impatto pesante, che danno un duro colpo forse più duro della guerra stessa.“Il governo dell'Afghanistan è scioccato dal filmato in cui i soldati americani dissacrano i corpi dei nostri connazionali. - Ha dichiarato anche Karzai in un comunicato. - Si tratta di un atto inumano e condannabile nel modo più forte possibile. Chiediamo agli Stati Uniti di procedere con le indagini e di applicare una pena severissima ai responsabili di questo crimine”.

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JAVI DICE NO!di Guendalina Marra

Soldi … Soldi a non finire … auto, le più lussuose, le più costose … ville … feste … donne, le più belle… Quale ragazzo non vorrebbe tutto questo? Quale ragazzo non vorrebbe far parte di quel fantastico mondo che è il calcio, che ammalia e rapisce con l’illusione del dono del senso di onnipotenza? Il calcio, e tutto quello che c’è dietro, è il sogno di tanti. Ma è l’incubo di uno. Di Javi Poves, ormai ex difensore spagnolo dello Sporting Gijon. Il “futbolista” ha deciso di lasciare il calcio a soli 24 anni, perché stufo e disgustato di un mondo marcio e governato dal denaro e dalla corruzione.“Più conosci il calcio, più ti rendi conto che è tutta una questione di soldi, che e’ marcio, e questo ti toglie l’ entusiasmo.” Un pazzo, diranno i più. Uno con le palle dico io. Chi avrebbe avuto il suo stesso coraggio? Chi sarebbe riuscito ad anteporre i propri ideali, i propri valori, la propria dignità alla ricchezza materiale, all’evanescente e vuota vita mondana che ormai è isomorfa ,potremmo dire, alla “professione” del calciatore? Penso nessuno … E ne sono tanto convinta dal momento che i media poco hanno sostenuto questa sua nobile iniziativa. Parliamoci onestamente: quanti di voi che ora stanno leggendo questo articolo sanno di cosa stiamo parlando? Quanti di voi conoscono questo ragazzo? Quanti ,almeno una volta, lo hanno sentito nominare? Il fatto che questo giovanissimo abbia prematuramente appeso gli scarpini al chiodo come segno di protesta contro la corruzione dilagante nel mondo di cui faceva parte, è passata quasi del tutto inosservata, in sordina, non ritenuta degna di risonanza. Qualche ansa, qualche articolo sporadico, niente di più … Effettivamente ora che ci penso è molto più interessante avere l’esclusiva sul vestito che Alessia Marcuzzi indosserà nella miliardesima puntata umanamente distruttiva del Grande Fratello! Per chi non lo conoscesse allora, Javi Poves, nato nel 1986 a Madrid e cresciuto professionalmente nelle giovanili della squadra del suo paese l'Atlético Madrid, viene ingaggiato, non ancora ventenne dal Rayo Vallecano dove, dopo una breve parentesi nella squadra riserve passa in prestito al Las Rozas de Madrid prima, e al Navalcarnero dopo. Nell'estate 2008 lo Sporting Gijón ne acquista il cartellino dal Rayo ma dopo 69 presenza, il 19 luglio di quest’anno, rescinde il suo contratto con lo Sporting Gijón. Il ritiro è accompagnato da non poche proteste e prese di posizione: Javi si scaglia contro il mondo del calcio professionistico, corrotto, marcio, vittima del riprovevole gioco del denaro e del materialismo più bieco. Javi è un idealista, uno dei pochi rimasti, uno a riuscire a sopravvivere in questo sistema massificato, uno che crede ancora in qualcosa,uno che si rattrista e si disgusta della situazione attuale che è del calcio ma è di tutti gli ambiti della società, uno che ama a tal punto quello che fa, da essere pronto a rinunciarvi dal momento in cui le condizioni a sua disposizione calpestano la sua dignità di calciatore professionale prima, ragazzo, uomo poi. La protesta di Javi, il calciatore rivoluzionario come molti lo hanno definito, non è priva di fondamento: sin dal suo arrivo allo Sporting Gijon rifiutò, con spirito fiero e battagliero, l'automobile donatagli dalla società e chiedendo di non ricevere più lo

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stipendio tramite transazioni bancarie, in quanto contrario alla speculazione sul denaro. “Quanti problemi ti fai?” avrà sicuramente pensato il palestratissimo, curatissimo, ( affeminatissimo) Cristiano Ronaldo, che forse il termine speculazione non sa neanche cosa vuol dire! Javi ha detto no e lo ha fatto perché di fare parte di una finta elite di privilegiati non gli interessa nulla. “Il calcio è capitalismo e il capitalismo è morte. Non voglio più far parte di un sistema che si basa su ciò che guadagna la gente grazie alla morte di altri in Sudamerica, Africa o Asia. A cosa mi serve guadagnare tanto se quello che ottengo è frutto della sofferenza di molta gente? La fortuna di questa parte del mondo esiste solo grazie alle disgrazie del resto, per me si dovrebbero bruciare tutte le banche”. Sono parole da fuoriclasse, sono parole da “pecora nera”, da vero e proprio Indignatos, ai quali più volte si è unito. Parole che colpiscono un mondo che regala emozioni ma a caro prezzo: “Da quando siamo piccoli veniamo trattati come bestie, ci istigano alla competizione e quando si raggiunge una certa età, poi è difficile tornare indietro. Finché la gente continua ad accettare il sistema che esiste non sarà facile cambiare le cose- ha dichiarato l’ormai ex calciatore che ha rivelato di studiare storia all’università –voglio vedere cosa succede nel mondo, andare nei posti più poveri per capire le difficoltà del mondo”. Un gesto forte, fuori dall’ordinario, arrivato da un ragazzo normale, che si è sentito sporco e invece di nascondersi dietro ai privilegi, dietro le illusioni e la gloria del momento ha scelto di urlare la sua insofferenza, portato all’esasperazione dai “padroni” che avvelenano il calcio giorno dopo giorno, perché sono gli stessi che avvelenano il mondo. Un caso anomalo che dovrebbe invitare tutti noi a una profonda riflessione. La notizia, diffusa dal portale "Curiosport", ha del clamoroso e presenta una reazione allo star system alla quale, i tifosi di tutto il mondo e gli stessi calciatori, probabilmente non sono abituati. Del resto sono moltissimi i giocatori che, nati poverissimi nei paesi in (eterna) via di sviluppo, riescono ad accumulare enormi fortune una volta raggiunto l'olimpo di quello che è e rimane lo sport più seguito al mondo. Quando riescono a divenire ricchi, però, questi giovani sembrano dimenticarsi completamente delle proprie umili origini e si lasciano conquistare e corrompere dal materialismo più frivolo. Auto, gioielli, prostitute, droga, scommesse ed eccessi di ogni tipo accompagnano la vita di tanti ex "sfortunati" resi dei privilegiati dal proprio innato talento. Ma, mentre Samuel Eto'o contratta con Moratti l'ennesimo "ritocchino" al suo già esorbitante contratto da 10 milioni di euro (netti) all'anno, lo spagnolo Poves dice di essere arrivato al limite della sopportazione e abbandona tutto. Leggere differenze. Un esempio di anticapitalismo applicato come rigoroso (e coraggioso) stile di vita. Sul suo futuro prossimo e remoto Javi non sa esprimersi con certezza:"Non so ciò che sono, so solo che non voglio prostituirmi come fa il 99% della gente - ha spiegato -.Voglio studiare all'università e conoscere veramente il mondo: vedere quello che c'è". Una presa di posizione controcorrente per un giovane che ci auguriamo, nonostante la sua umiltà, possa diventare un’icona involontaria dei moti di ribellioni spagnoli, europei, mondiali. Ha rifiutato quello che tanti vorrebbero solo assaggiare.

Un ragazzo che il calcio perde. Un esempio che il mondo acquista.

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La Lampadina Galleggiantedi Ilaria De Maria

Il 13 gennaio si è svolta al Teatro Quirino una conferenza, indetta dalla compagnia dello spettacolo “La lampadina galleggiante”, per chiarire alla stampa i motivi del ritardo della rappresentazione. Lo spettacolo che doveva andare in scena al teatro Quirino il 10 gennaio, ma a causa di problemi legati all’attrice protagonista Giuliana De Sio, ora sostituita dall’altrettanto brava e convincente Mariangela D’Abbraccio, debutta in ritardo il 17 gennaio e sarà in scena sino al 29. “La lampadina galleggiante” è ispirata alla commedia di Woody Allen “ The Floating Light Bulb”.

Siamo in una degradata periferia di New York nel 1945; è questo il contesto in cui viene inserita la storia di una famiglia ebrea, in piena crisi economica. Il padre ( Mimmo Mancini) sogna di vincere alla lotteria e scappare con la sua amichetta ( Barbara Giordano), ma è rincorso dagli strozzini; la madre ( Mariangela D’Abbraccio) abbandonata la sua ambizione di ballerina, decide di vendere fiammiferi per corrispondenza. Uno dei due figli ha fantasie piromani ( Luca Buccarello) , l’altro ( Emanuele Sgroi) vorrebbe fare il prestigiatore, ma è terrorizzato dal pubblico. Attorno questa famiglia un po’ “pittoresca” e alla madre che allo stesso tempo è “vittima” e “carnefice”, ruotano altri personaggi falliti come, ad esempio, un’improbabile impresario ( Fulvio Falzarano) il cui il miglior cliente è un cane che canta.

Il tutto mescolato a colori e sapori quasi “eduaurdiani”. Molti punti di contatto fra le scelte della regia di Armando Pugliese e le modalità di rappresentazione del regista napoletano. La prima affinità con De Filippo è nella rappresentazione dell’ambiente familiare; gli ebrei de La lampadina galleggiante, come i napoletani di Eduardo, hanno un forte senso della famiglia, ed è qui che sorgono i maggiori conflitti. Da lui trae ispirazione, se di ispirazione si può parlare, anche per la descrizione degli ambienti; nonostante ci troviamo a Brooklyn ci sono scena di povertà , di chiusura, che riecheggiano la Napoli cosi come veniva vista del maestro napoletano. Da non dimenticare è la componente magica che pervade la scena, come elemento di novità e creatività.

Si prospetta quindi uno spettacolo divertente e avvincente, di quel divertimento che nasce dalla tragicità delle situazioni umane, ma che è per questo pura poesia e ci appassionerà fino all’ultima battuta.

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IlIl C Coperchiooperchio Del Mare Del MareBanana Yoshimoto

(Feltrinelli “I Canguri”, Edizione 2007, 140 pagine, 12 euro)

“ Non importava quanto cattiva potesse essere la gente, intorno a noi c'era sempre qualcosa di bello come i tramonti e il cielo dopo i tifoni, tifoni che facevano piovere la bellezza sulle nostre teste. “

“ Il mondo potrà anche non esser perfetto, eppure la perfezione esiste,

e si presenta sotto forme semplici, per nulla appariscenti. “

Mari si è appena laureata e ha deciso di tornare a vivere nella sua città natia. Per sostentarsi vuole aprire un chiosco di granite nella stagione estiva, ma trova una sorpresa: la madre ospita una ragazza, Hajime, perché sta attraversando un periodo difficile dopo la morte della nonna. Mari non vuole prendersi cura di questa ragazza piena di cicatrici sia sul volto sia nel cuore, ma le due si ritrovano a lavorare insieme e perciò devono per forza legare. All’inizio Hajime non mangia, non si muove, non parla...ma poi Mari le insegnerà ad andare avanti, a superare il dolore. Passeggiate sulla spiaggia, nuotate nel mare, lunghe chiacchierate…ecco cosa serviva ad Hajime: un’amica. Qualcuno con cui parlare o anche stare zitta, qualcuno disposto ad ascoltare, qualcuno disposto a prendersi il peso del suo dolore e dividerlo. Quando Hajime tornerà a casa alla fine dell’estate, Mari non sarà più la stessa, perché anche lei avrà imparato il valore dell’amicizia che la scalderà anche nei freddi mesi invernali. A chi non conoscesse Banana Yoshimoto posso solo dare un consiglio: leggetela. Famosa per le sue descrizioni di paesaggi da sogno, orientali e occidentali, è una scrittrice da interpretare e capire. Il protagonista di questo romanzo non è l’amicizia ma bensì il mare, che fa da sfondo a ogni parola. Il mare e ogni sua creatura rassicurano la nostra protagonista Mari e con lei si rassicura anche il lettore, che viene cullato dal dolce suono delle onde che si infrangono contro gli scogli. Chi decide di “immergersi” nella lettura di questo libro, la troverà piacevole, scorrevole e leggera nonostante nasconda una denuncia verso gli individui della società che, troppo presi da se stessi, non guardano il mondo e ciò che li circonda.

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A T E N Edi Valentina Santopietro

Bellissima capitale della Repubblica Ellenica, famosa per aver diffuso il pensiero democratico attraverso i secoli. La storia di Atene è molto particolare: è difficile capire quale sia la verità e quale sia la mitologia, tanto le due cose siano intrecciate.

Si dice che Poseidone e Atena cercavano di conquistare il popolo mortale con i propri poteri. Cecrope, il re di Atene, chiese al popolo di votare il proprio Dio preferito. Tutte le donne votarono Atena, che aveva donato una semplice pianta d’ulivo perché era l’unica adatta a crescere nel terreno arido della città, mentre gli uomini votarono Poseidone. Essendo la popolazione maggiormente femminile, Atena vinse. Il mito prosegue raccontando la storia d’amore tra Atena e Cecrope (essere primordiale, metà serpente e metà uomo) che tradì la propria moglie e lasciò le tre figlie, le agraudi (meglio conosciute come “coloro che vivono con il serpente”): Erse, Pandroso e Agraulo. Sarà proprio Agraulo poi a sacrificarsi per Atene lanciandosi dal punto più alto dell’acropoli. Per quanto riguarda le bellezze della città, invece, c’è un itinerario preferito dalla maggior parte dei turisti: si parte visitando l’Acropoli, il cuore della città, dove si può ammirare il Partenone. Questo edificio è perfetto e armonico, lungo 70 metri e largo 30, circondato da 46 colonne doriche e decorato con le illustrazioni della nascita della Dea Atena e la sua lotta con il Dio Poseidone. All’interno dell’Acropoli si può visitare il museo che contiene l’Eretteo con le Cariatidi: grandissime statue di sei donne che sostenevano il portico meridionale del Partenone. Dall’Acropoli poi si scende nel quartiere di Plaka, dove si possono visitare il Tempio di Zeus Olimpico, che è il più grande della Grecia circondato da ben 114 colonne corinzie, oppure il Ceramico, cioè il cimitero più antico risalente all’epoca Romana, oppure ancora l’antica Agorà (cioè la piazza del mercato) che comprende il Tempio di Efesto, la Chiesa dei Santi Apostoli, la Stoa di Attalo e la Torre dei Venti. Se siete dei tipi romantici non scordatevi di salire sulla Collina del Licabetto, dove si può godere della vista di tutta Atene e delle isole Egina e Salamina. Se invece siete dei tipi più intellettuali, è quasi d’obbligo visitare il Museo Archeologico Nazionale, il Museo Benaki, il Museo Goulandris di Arte Greca Antica e Cicladica e la Galleria Nazionale d’Arte. La bellezza di questi musei è indescrivibile in quanto ognuno di essi ha al suo interno pezzi di storia diversi l’uno dall’altro: potrete scoprire opere di scultura, frammenti di oggetti quotidiani, affreschi di Santorini, manufatti in oro da Micene, costumi regionali e chi più ne ha più ne metta.

Ricapitolando cari lettoriVantaggi: Atene è una città piena di cultura, anche non volendo potrete assorbire l’essenza più pura della storia e dell’antichità.Svantaggi: se siete giovani e volete divertirvi non è il posto che fa per voi, nonostante le varie taverne sempre aperte.

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Partenone

Una vista dell'Acropoli

Continuate a leggere RJ Magazine per scoprire altre favolose città e magari, perché no, scegliere la vostra meta per l’estate!

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Il curioso caso di Benjamin Buttondi Gianni Caringi

Il curioso caso di Benjamin Button è un film del 2008 per la regia di David Fincher, regista già di Fight Club del 1999, basato su un breve racconto del 1922 di Francis Scott Fitzgerald. La pellicola è stata candidata a ben 13 premi oscar vincendone, però, solo 3: per miglior scenografia, trucco ed effetti speciali. Per quanto riguarda gli incassi il film ha totalizzato oltre 340 milioni di dollari. Gli attori protagonisti (presente anche nella locandina qui accanto) sono Brad Pitt e Cate Blanchett.

TRAMA La storia è un intero flashback, contenuto in un diario letto da una figlia alla madre in punto di morte. Nel 1919 nasce Benjamin, la madre muore di parto e il padre rimane scioccato alla vista di un neonato dall'apparente età di 75 anni. Abbandonato dal padre, il bambino-vecchietto viene allevato da una signora nera che non può avere figli propri. Destino vuole che la porta di fronte alla quale il padre lo ha lasciato è proprio quello di un ospizio per vecchi. Con gli anni ringiovanisce, e per un breve ma intenso periodo trova l'amore e la felicità a fianco di Daisy la donna della sua vita.

Commento sul Film

Il film mi ha colpito poiché l’ho visto dopo aver letto questa frase di Woody Allen “La vita dovrebbe essere vissuta al contrario. Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo e così il problema è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori 40 anni finchè non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obbligo

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e responsabilità...finché non sei un bebè. Quando sei sufficientemente piccolo ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi 9 mesi li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo.” In effetti a grandi linee il film ricalca proprio questo pensiero sopracitato. La storia di un uomo che vive la propria vita al contrario. Il film è un trattato alla vita e alla morte che è un momento mistificato e a tratti persino atteso da Benjamin. Il regista riesce a ricreare grazie anche alla bravura degli attori che

interpretano il protagonista un senso di smarrimento che è presente nella storia narrata, alleviato dalla presenza di Daisy eterno amore di Benjamin e “costante” di una vita diversa. L’elemento amoroso è creato e curato molto bene attraverso le vari fasi di crescita dell’uomo creando un intrigo della trama davvero ben costruito e dando alla pellicola una sfumatura tipica del genere dei film d’avventura. Per parlare dell’aspetto tecnico, il film ha una regia curata in maniera maniacale, inoltre in fase di montaggio hanno usato dei filtri correttivi alla pellicola che rendono un effetto che riesce a sottolineare molto bene lo spazio inquadrato rendendolo simile ad un palcoscenico teatrale, inoltre questa correzione da un senso di epos.

Parlare di effetti speciali e trucco mi pare superfluo visto che si sono meritati ciascuno un Oscar. Per quanto riguarda Brad Pitt, che a me come attore personalmente non piace, in questo film si comporta molto bene sia al livello recitativo nel dare intensità alla scena e soprattutto modulando la voce (in lingua originale si può notare questo effetto vocale) riesce a creare un’alchimia con Cate Blanchett che arriva allo spettatore e, a livello espressivo Pitt riesce a esprimere un forte controllo delle emozioni. Dal punto di vista emotivo il film riesce a toccare lo spettatore nel profondo grazie alla caratterizzazione di tutti i personaggi (mai stereotipati) e della profondità dei temi tratti. La durata eccessiva di 2 ore e 45 minuti pieni di intensità non è sopportata da tutti, questa è l’unica pecca del film, ma soprattutto di un grande capolavoro.

Voto 10/10 Consigliato: Si assolutamente

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CASO T E V E Z “Continua la telenovela”

di Francesco Spagnolo

Giovedì era il giorno decisivo per il passaggio dell’attaccante argentino al Milan. C’è stato un incontro durato circa 5 ore tra i dirigenti del Milan e quelli del Manchester City. L’accordo era molto vicino quando, secondo indiscrezioni, all’amministratore delegato Galliani è arrivata la telefonata del presidente Silvio Berlusconi bloccando la cessione di Pato (22) dal Milan al PSG, e di conseguenza l’acquisto di Tevez (27). Ora per l’“apache” ci sono due destinazioni: l’Inter e il PSG, con quest’ultima favorita dopo aver avuto il rifiuto del Milan per Pato.

CASO AMAURI – La Juventus continua a cercare una sistemazione per i suoi 3 attaccanti fuori rosa. In particolare sembra molto vicino a lasciare la squadra torinese la punta italo – brasiliana Amauri (31). Il quale ha ricevuto offerte sia dall’Italia (Fiorentina) che dall’estero (Galatasaray). Attualmente la squadra più vicina all’attaccante sarebbe quella turca, perché il direttore sportivo della Fiorentina, Corvino, non è molto convinto e guarda anche all’estero: Mounir El Hamdaoui (27) dell’AZ è favorito su Marouane Chamakh (27) dell’Arsenal. Il sogno è Luuk de Jong (21) del Twente, su di lui anche la Lazio.

GENOA SCATENATO – La squadra del presidente Preziosi in questa settimana è stata molto attiva sul mercato. Ha acquista il centrocampista del Cagliari Davide Biondini (28). Inoltre ha parlato con la Juventus per fare uno scambio di comproprietà: Richmond Boakye (18), attualmente in prestito

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al Sassuolo, dovrebbe andare a Torino, mentre Ciro Immobile (21), attualmente in prestito al Pescara, dovrebbe fare il percorso inverso. Su di lui c’è da registrare l’interesse della Fiorentina. Infine dovrebbe cedere la metà del cartellino del portiere Emanuele Viviano (26) al Palermo.

TRIS DEL NOVARA – Dopo aver preso l’attaccante Andrea Caracciolo, la squadra piemontese annuncia anche il centrocampista danese, ex Werder Brema Daniel Jensen (32), che dopo due mesi di prova ha firmato un contratto annuale. Dal Napoli sono arrivati il difensore Leandro Rinaudo (28) e l’attaccante Giuseppe Mascara (32). Il primo è arrivato con la formula del prestito con diritto di riscatto, mentre il secondo ha firmato un contratto fino al 2014.

ALTRE TRATTATIVE – Sempre la dirigenza rossonera in questi giorni ha incontrato il Lecce per trattare l’esterno algerino Djamel Mesbah (27). Il giocatore dovrebbe firmare un contratto fino al 2016 e sostituire Taiwo (26) che dovrebbe tornare in Francia. Il Bologna è molto vicina all’acquisto in prestito del difensore Frederik Sorensen (18) dalla Juventus. Ha anche chiesto informazioni alla Lazio su Libor Kozak (22) e alla Juve su Luca Toni (34). Il Lecce ha chiesto sempre alla squadra torinese informazioni su Fabio Grosso (34) e Vincenzo Iaquinta (32). Il Cagliari ha preso il centrocampista Marco Romizi (22) dalla Reggiana ma di proprietà della Fiorentina. E cerca un difensore centrale: l’obiettivo principale è Maurizio Domizzi (31) dell’ Udinese. In dirittura d’arrivo lo scambio che porterebbe Luca Rigoni (27) a Palermo e Armin Bacinovic (22) a Verona insieme con il giovane Giovanni Cristofari (18). Il Cesena fa tornare in Italia Vangelis Moras (30), ex Bologna, ora allo Swansea City. Il Palermo continua a cercare il centrocampista Angelo Palombo (30) della Sampdoria. Il Parma vicino a Jonathan (25) dell’Inter. Il Siena ha preso in prestito dal Novara Luigi Giorgi (24).

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Maradona o Pelè ? Io scelgo Messi

di Marco Bonifacio

Tanti studiosi vogliono carpire dal suo cervello la velocità d’esecuzione della Pulce, il Fuoriclasse è colui che rende semplice ciò che non è, la ciliegina sulla torta di un modo di giocare, ha reso possibile ciò che non è ed il “ Mes que un club” renderlo internazionale.

24 anni e 203 giorni, ed ha vinto già 3 palloni d’oro. 5 liga Spagnole, 5 Supercoppa di lega 1 Coppa di Spagna 3 Champions League 2 Supercoppa Uefa e 2 mondiali per Club insomma una bacheca piena zeppa di premi . In un certo senso, raggiunge il risultato del connazionale Diego Armando Maradona, Pallone d'oro alla carriera nel 1995 e vincitore negli anni Ottanta dell'analogo premio destinato ai calciatori sudamericani, in un periodo nel quale il Ballon d'Or di France Football era riservato ai soli giocatori del vecchio continente. Tanti studiosi vogliono capire dal suo cervello la velocità d’esecuzione della Pulce , il Fuoriclasse è colui che rende semplice ciò che non è, la ciliegina sulla torta di un modo di giocare , ha reso possibile ciò che non è ed il “Mes que un club” renderlo internazionale. Insieme a Platini è l’unico ad aver vinto 3 palloni d’oro di fila. A quota tre ci sono anche gli olandesi Johan Cruijff e Marco Van Basten. Messi è stato giudicato il migliore da una giuria composta da tre rappresentanti di ogni federazione: allenatore e capitano della nazionale, oltre a un esponente dei media. Nella votazione palese, la 'Pulce' è stata la più votata dai commissari tecnici, mentre più variegato è stato il voto espresso dai giocatori, che hanno preferito allargare le proprie preferenze a colleghi meno inflazionati e rendondo così l'assegnazione del prestigioso riconoscimento meno plebiscitaria.

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TENNIS: ecco gli Australian OpenSorteggio amaro per gli italiani

di Michele Spuri

Siamo giunti alla centesima edizione degli Australian Open, il primo slam dei quattro. Il torneo si disputerà da oggi 16 Gennaio fino a Domenica 29 Gennaio. I pronostici danno ancora una volta il numero uno della classifica Atp Novak Djokovic favorito su Roger Federer, poi gli altri in ordine di quota: Nadal, Murray, Del Potro, Tsonga e Ferrer. Quello di quest'anno sarà un montepremi record di quasi 95 milioni di euro con i vincitori, sia al maschile che al femminile. Andiamo a vedere cosa ha riservato il sorteggio per i favoriti e per gli italiani.

Djokovic incontrerà al primo turno il nostro Paolo Lorenzi, che quindi dovrà subito vedersela con l’attuale detentore del titolo, è sfortunato anche Pippo Volandri che se la dovrà vedere contro Milos Raonic, il canadese classe ’90 è una delle mine vaganti. È veramente un pessimo sorteggio per gli italiani, perché anche Andreas Seppi dovrà incontrare il francese

Gasquet, Flavio Cipolla contro Davydenko, mentre sono stati un po’ più fortunati Fognini e Starace, che se la dovranno vedere rispettivamente con Falla e il giapponese Ito. Ritornando ai primi posti della classifica Atp vediamo che Federer e Nadal dovranno vedersela con due qualificati, ma attenzione perché si ipotizza una semifinale tra lo svizzero e lo spagnolo, ciò non accadeva dal 2005.

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Dalla parte di Roger come insidie possiamo trovare Fish o Del Potro nei quarti, mentre dal tabellone di Rafa un possibile quarto di finale con Berdych, Nalbandian o Baghdatis.

Per quanto riguarda lo scozzese Andy Murray, con tanto di nuovo allenatore l’ex campione Ivan Lendl: "Ivan mi porterà una esperienza e conoscenza del gioco che in pochi posseggono", nel tabellone se la dovrà vedere con Harrison al primo turno e l’insidia per lui si chiama Gael Monfils.

Detto ciò possiamo andare con alcuni pronostici, molto probabilmente Novak Djokovic arriverà in finale, anche perché dovrà comunque confermare il titolo conquistato l’anno scorso (ne dovrà confermare tanti altri), l’outsiders portebbe essere Murray, ma la vera sorpresa potrebbe essere Roger Federer che dovrà comunque vedersela soprattutto con i sui problemi alla schiena, ma se conferma quanto di buono ha fatto vedere nella fase finale del 2011 allora si che potrebbe essere proprio lui il vincitore. Infine Rafa Nadal, anch’esso con alcuni problemi fisici, che non sembra al top della forma.

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TESTime

Com'è sta andando il tuo periodo?di Valentina Santopietro

1 Periodo d'esami, tu:a. Studi e ti prepari tutti i giorni, vuoi dare il tuo meglio.b. Non mi va di studiare oggi, prometto che lo farò domani! c. Studio il minimo necessario per passare.

2 I tuoi amici ti chiedono di uscire, cosa proponi?a. Andiamo a pattinare, è una bella giornata!

b. Andiamo al parco così possiamo sia rilassarci sia fare due tiri con la palla. c. Stiamo a casa, possiamo giocare con la playstation!

3 A cena fuori, cosa ordini?a. Un bel piatto di pasta e poi una bistecca. E il dolce, perché no?b. Della carne ai ferri con le patate bollite, dopo il dolce. c. Solo un po’ di insalata stasera.

4 Al centro commerciale:a. Devo fare delle spese, giro tutti i negozi!

b. Entro solo nei negozi che conosco già.c. Compro l’indispensabile e me ne vado subito a casa.

5 Sei con il/la tuo/a ragazzo/a:a. Facciamo l’amore come non abbiamo mai fatto. b. Tante coccole! c. Guardiamo un film.

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Maggioranza di risposte ...

ASei in un periodo della tua vita molto positivo, pensi che tutto possa andare bene e questo ti dona una grande energia. Affronti ogni giornata con tutte le tue forze e vai a dormire col sorriso perché sai di aver fatto tutto ciò che volevi. Attenzione però: non spingerti troppo oltre il limite delle tue forze, cerca sempre il punto d’equilibrio e vedrai che tutto si manterrà tranquillo.

B Sei una persona molto bilanciata. In questo periodo della tua vita si sovraffollano molti avvenimenti, molte persone, molti doveri, ma tu riesci a gestirli tutti con una grande attenzione e con grande vitalità, senza mai eccedere però. Sai come mettere da parte le cose futili e concentrarti sui tuoi obiettivi, i tuoi amici, i tuoi impegni, e riesci a conciliarli senza troppi sforzi. Complimenti, continua così!

CPigrizia, pigrizia, pigrizia! Ti senti come se ci fosse ancora troppo da fare ma poco tempo, vero? Non preoccuparti, è normale. E’ un periodo in cui hai tanti impegni e tanti progetti ma tu proprio non ce la fai, ti senti spossato e pensi che qualsiasi cosa possa buttarti giù da un momento all’altro. Fai una pausa e stacca il cervello da tutto, poi ragiona: cerca di organizzare il tuo tempo al meglio, distribuisci doveri e piaceri in parti uguali e cerca di seguire questa scaletta, vedrai che le cose miglioreranno.

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