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Roberto Trinchero Università degli studi di Torino [email protected] Slides a cura di Alessio Tomassone (responsabile team di formazione) [email protected] Materiale aggiornato ad aprile 2017 sulla base dei decreti ministeriali 04/2017, le precedenti versioni delle slides non sono aggiornate. Testi, materiali, protocolli, FAQ ed esempi all'indirizzo web www.edurete.org/competenze Tutte le slides sono coperte da copyright Edurete.org Ogni rimozione del marchio e utilizzo non autorizzato delle slides, è da ritenersi violazione del copyright stesso.

Roberto Trinchero Università degli studi di Torino roberto ...€¦ · Valutare le competenze con il modello R-I-Z-A •Performance assessment su problemi tratti dal mondo reale

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Roberto TrincheroUniversità degli studi di Torino

[email protected]

Slides a cura di Alessio Tomassone(responsabile team di formazione)

[email protected]

Materiale aggiornato ad aprile 2017 sulla base dei decreti ministeriali 04/2017,

le precedenti versioni delle slides non sono aggiornate.

Testi, materiali, protocolli, FAQ ed esempi all'indirizzo web

www.edurete.org/competenze

Tutte le slides sono coperte da copyright Edurete.orgOgni rimozione del marchio e utilizzo non autorizzato delle slides,

è da ritenersi violazione del copyright stesso.

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Esiti della formazione scolastica

• Gardner (1991, ed it. 1993,p.13-14):• “Anche gli studenti meglio preparati e dotati di tutti i

carismi del successo scolastico – regolare frequenza discuole valide, valutazioni molto elevate, buoni puntegginei test, riconoscimenti da parte degli insegnanti –

• non mostrano una comprensione adeguata. […]. Posti difronte a problemi elementari [tratti dal mondo reale]formulati in modo anche solo leggermente diverso daquello in cui li avevano affrontati a scuola […]

• danno spiegazioni sostanzialmente identiche a quelleproposte da studenti che non si sono mai cimentati conquella disciplina.”

Gardner H. (1993), Educare al comprendere, Milano, Feltrinelli.

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Cosa rilevano gli item Ocse-Pisa?«Titoli di studio migliori non si traducono automaticamente in capacitàmigliori, lavori migliori e livelli di vita migliori. Con il Pisa cerchiamo dicambiare tutto questo […] e abbiamo trovato un punto di vista moltoparticolare: eravamo meno interessati alla capacità degli studenti diriprodurre quello che avevano imparato a scuola ma volevamo verificarese erano in grado di estrapolare da quello che sanno e applicare la loroconoscenza in situazioni diverse […] e qualcuno dice che è ingiusto perchéesaminiamo gli studenti con problemi che non hanno mai visto prima. Mase seguite quella logica dovete considerare ingiusta la vita stessa perchél’esame della vita vera, non è nella nostra capacità di ricordare quello cheabbiamo imparato a scuola, ma se siamo preparati per il cambiamento, sesiete preparati a lavori che non sono stati creati, a usare tecnologie che nonsono state inventate, a risolvere problemi che non possiamo anticipareoggi.»

3Andreas Schleicher (coordinatore del progetto OCSE-PISA)(2012), Use data to build better schools,

www.ted.com/talks/andreas_schleicher_use_data_to_build_better_schools.html

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Cos’è una competenza?

• “Competenza” indica la comprovata capacità diusare conoscenze, abilità e capacità personali,sociali e/o metodologiche, in situazioni dilavoro o di studio e nello sviluppo professionalee/o personale;

• Le competenze sono descritte in termini diresponsabilità e autonomia.

4

DM 139/07 (Normativa sul nuovo Obbligo di Istruzione): www.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/obbligo_istruzione07.pdf

EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli): http://ec.europa.eu/education/policies/educ/eqf/eqf08_en.pdf pag. 11

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Formare/Valutare per:

CONOSCENZE-ABILITA’

Formare/Valutare per: COMPETENZE

“Lettura” del problema

Problemi “chiusi”: un solo modo di interpretare il problema

Problemi “aperti” a più interpretazioni

Modo di affrontarlo Una soluzione univoca Più strategie di soluzione

Modo per valutare la propria azione

Feedback giusto/sbagliato Riflessione sulle proprie strategie

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Due realtà a confronto

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IL MODELLO R. I. Z. A.

• Risorse (conoscenze, capacità di base, atteggiamenti, …, dell’allievo) (R)

• Strutture di interpretazione (come l’allievo “legge” ed assegna significato alle situazioni) (I)

• Strutture di azione (come l’allievo agisce in risposta ad un problema) (Z)

• Strutture di autoregolazione (come l’allievo apprende dall'esperienza e cambia le proprie strategie in funzione delle sollecitazioni provenienti dal contesto) (A)

6

Trinchero R. (2006), Valutare l’apprendimento nell’e-learning. Dalle abilità alle competenze, Trento, Erickson, pp. 195-229.Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.

MO

BIL

ITA

ZIO

NE

di Roberto Trinchero

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Valutare le competenze con il modello R-I-Z-A

• Performance assessment su problemi tratti dal mondo reale

• Item “competence-based”

– Non richiedono la semplice applicazione meccanica di procedure risolutive

– Esempio: indagini Ocse-Pisa

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Strutture di: INTERPRETAZIONE

Il soggetto competente:– Ha un ricco repertorio di “modelli del mondo” utili

per interpretare i problemi;

– Sa inquadrare il problema nella categoria corretta;

– Capisce se è il caso di riformularlo o meno;

– Capisce qual è la richiesta che gli viene fatta;

– Capisce quali sono i dati che gli servono e quelli che non gli servono.

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Strutture di interpretazione: possibili descrittori

• Cogliere … (elementi chiave, collegamenti e relazioni, …)

• Identificare … (dati e incognite, obiettivi, punti non chiari, …)

• Individuare … (elementi chiave, collegamenti e relazioni, risorse necessarie, …)

• Localizzare … (informazioni, concetti, …)

• Riconoscere …(situazioni problematiche, informazioni date e informazioni mancanti, …)

• Scegliere … (le risorse più opportune, …)

• Selezionare … (le risorse più opportune, …)

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Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.

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Strutture di: AZIONE

Il soggetto competente:

– Ha un repertorio ricco e flessibile di strategie, per cui se una si rivela inadeguata passa ad un’altra;

– Affronta il problema con una o più strategie efficaci;

– Affronta il problema con una o più strategie efficienti;

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Strutture di azione: possibili descrittori• Analizzare … (contenuti, processi, …)

• Attribuire … (punti di vista, posizioni di autori differenti, …)

• Calcolare … (applicando algoritmi, …)

• Classificare … (contenuti, processi, soluzioni, …)

• Confrontare … (contenuti, processi, soluzioni, strategie, …)

• Costruire … (prodotti, …)

• Descrivere … (oggetti, processi, soluzioni, …)

• Dimostrare … (soluzioni, …)

• Eseguire … (procedure, …)

• Formulare … (piani di azione, strategie, soluzioni, …)

• Ideare … (soluzioni, strategie, …)

• Ipotizzare … (soluzioni, strategie, …)

• Organizzare … (contenuti, processi, eventi, …)

• Pianificare … (sequenze di azioni, processi, strategie, …)

11Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.

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Strutture di azione: possibili descrittori

• Produrre … (prodotti, …)

• Progettare … (soluzioni, strategie, …)

• Rappresentare graficamente … (contenuti, processi, problemi, soluzioni, strategie, …)

• Realizzare … (prodotti, elaborati, …)

• Riassumere … (contenuti, processi, …)

• Ricavare … (implicazioni, conclusioni, sintesi, …)

• Riformulare … (problemi, soluzioni, strategie, …)

• Spiegare … (fenomeni, processi, …)

• Tradurre da un formalismo ad un altro … (contenuti, processi, …)

• Trovare esempi di … (contenuti, processi, …)

• Trovare similarità e differenze in … (contenuti, processi, …)

• Utilizzare un modello per … (risolvere un problema, …)

• Utilizzare una procedura per … (risolvere un problema, …)

12Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.

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Strutture di: AUTOREGOLAZIONE

Il soggetto competente:

– Capisce quando è il momento di cambiare modello di interpretazione e/o strategie di azione;

– Si rende conto dei punti di forza del suo lavoro, soprattutto se lo compara con un altro o con un insieme di criteri di autovalutazione;

– Idem per i punti di debolezza;

– Sa argomentare per giustificare le proprie scelte (sa spiegare perché ha fatto così).

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Strutture di autoregolazione: possibili descrittori

• Argomentare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un problema, …)

• Chiarificare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un problema, …)

• Criticare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un problema, …)

• Difendere … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un problema, …)

• Giudicare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un problema, …)

• Giustificare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un problema, …)

• Motivare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella risoluzione di un problema, …)

• Trovare errori … (nelle proprie proposte, nelle proprie soluzioni, nelle strategie applicate nella risoluzione di un problema, …)

14Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.

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Un modello per la didatticaIL CICLO DI APPRENDIMENTO

ESPERIENZIALE

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Evidenze empiriche a favore del Ciclo di Apprendimento Esperienziale

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Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.

Trinchero R. (2013), Sappiamo davvero come far apprendere? Credenza ed evidenza empirica., Form@re, Numero 2, Volume 13, anno 2013, pp. 52-67,

http://www.fupress.net/index.php/formare/article/view/13256/12512.

Chi ci dice che le Attività strutturate con il ciclo di Apprendimento

Esperienziale siano davvero efficaci nel promuovere apprendimento?

John Hattie (2009), Visible LearningSintesi di più di 50.000 ricerche (200 milioni di studenti)

sui fattori che influenzano il successo scolastico

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John Hattie (2009), Visible Learning

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Situazione AttivitàFase del Ciclo

Apprendimento Esperienziale

Valore nel successo scolastico-0.2 a 1.2

Problemi Aperti Porre agli studenti “problemi sfidanti” Fase Lancio del problema 0.56

Peer-Tutoring:Lavoro a coppie con uno studente più «bravo» e unomeno

Fase di Esperienza 0.55

Autoverbalizzazione:Chiedere di raccontare ciò che hanno fatto nella fase diEsperienza

Fase di Comunicazione 0.64

Reciprocal teaching: Le coppie spiegano la loro soluzione alla classe Fase di Comunicazione 0.74

Feedback:Far emergere ciò che i ragazzi sanno (fase diComunicazione) e dare valutazioni (fase di Analisi) edintegrazioni (fase di Generalizzazione)

3 Fasi: Comunicazione-Analisi -Generalizzazione 0.73

Valutazione formativaAnalizzare la correttezza di ciò che i ragazzi sanno (fasedi Analisi) e fornire ciò che manca (fase diGeneralizzazione)

2 Fasi: Analisi e Generalizzazione 0.90

Strategie metacognitive

Far riflettere i ragazzi sulla correttezza della propriasoluzione (fase di Analisi)

Fase di Analisi 0.69

Worked Examples Dare esempi di “buone soluzioni” alla classe Fase di Generalizzazione 0.57

Problem SolvingTeaching

Dare “buone strategie” di soluzione alla classe Fase di Generalizzazione 0.61

Pratica distribuitaChiedere di utilizzare più volte e riprendere concetti estrategie nei vari cicli di apprendimento esper.

Tutte le fasi di più Cicli di App. Esp. 0.71

Hattie J. (2009), Visible Learning: A synthesis of over 800 meta-analyses relating to achievement, London, Routledge.

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La valutazione delle competenze

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Progettare prove per valutare la competenza

1. Definire una «buona» situazione-problema, che gli allievi non hanno maiaffrontato prima in quella forma, ma di cui (presumibilmente) hanno tutte lerisorse che servono per risolverla;

2. Formulare consegne (relative alla situazione-problema) di tre tipi:

– a) che si possono portare a termine solo scegliendo in modo autonomo imodelli da applicare («decidi tu il modello da applicare»);

– b) che si possono portare a termine solo con abilità puramente esecutive(«applica il modello che ti dico di applicare»);

– c) che si possono portare a termine solo scegliendo in modo autonomo imodelli da applicare ed esponendo le «buone ragioni» alla base delle propriescelte ed azioni («decidi il modello e giustificalo»).

3. Definire una rubrica valutativa che renda esplicite le strutture diinterpretazione, azione, autoregolazione che l’allievo dovrà mettere in campoper rispondere alle consegne;

4. Declinare i descrittori delle strutture di interpretazione, azione,autoregolazione nei quattro livelli.

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Livelli di certificazione

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A

Avanzato

L’alunno/a svolge compiti e risolve

problemi complessi, mostrando

padronanza nell’uso delle conoscenze e

delle abilità; propone e sostiene le

proprie opinioni e assume in modo

responsabile decisioni consapevoli.

Risolve in modo autonomo problemi

che richiedono scelte molteplici e

non banali, in situazioni mai viste

prima nella didattica. Sa argomentare

efficacemente e consapevolmente le

proprie scelte ed opinioni.

Competente con

originalità e

padronanza.

B

Intermedio

L’alunno/a svolge compiti e risolve

problemi in situazioni nuove, compie

scelte consapevoli, mostrando di saper

utilizzare le conoscenze e le abilità

acquisite.

Risolve in modo autonomo problemi

che richiedono di scegliere, in

situazioni mai viste prima in quella

forma nella didattica.

Competente

C

Base

L’alunno/a svolge compiti semplici anche

in situazioni nuove, mostrando di

possedere conoscenze e abilità

fondamentali e di saper applicare basilari

regole e procedure apprese.

Risolve in modo autonomo problemi

puramente esecutivi (che richiedono

solo di applicare, non di scegliere),

anche in situazioni non

perfettamente analoghe a quelle

didattiche.

Esecutore

autonomo

D

Iniziale

L’alunno/a, se opportunamente

guidato/a, svolge compiti semplici in

situazioni note.

Risolve problemi puramente esecutivi

(che richiedono solo di applicare, non

di scegliere), solo se guidato.

Non autonomo

Miur (2015), Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione, http://www.istruzione.it/comunicati/focus170215.html

PRIMO CICLO

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CONSAPEVOLEZZA e COMUNICAZIONE

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PRIMO CICLO

Il ministero, attraverso gli ispettori che si sono occupati delle Indicazioni Nazionali

2012, ha richiesto di dare alla valutazione delle competenze una visione positiva.

Non deve questo processo però variare la realtà della valutazione nella sua

sostanza. Quando l’insegnante si rende conto che il bambino non è in grado di

interpretare la situazione che ha davanti, piuttosto che certificare il NON COGLIE (ad

esempio per le strutture di interpretazione) certifica «solo se guidato coglie».

La valutazione del livello INIZIALE (soggetto NON AUTONOMO e puramente

esecutivo) è un passaggio importante e delicato. L’insegnante, deve valutare lo

studente utilizzando un processo di consapevolezza (ciò che effettivamente il

bambino riesce o meno a fare) e una modalità comunicativa positiva (ciò che è

corretto comunicare per motivare ulteriormente lo studente e la famiglia).

L’insegnante in sede di valutazione dovrà indicare per il livello iniziale, una guida

rispetto a tutte le strutture presenti nel modello RIZA (interpretazione-azione-

autoregolazione). Tenendo ben presente che affermare: «Il soggetto solo se guidato

interpreta agisce e si autoregola», corrisponde all’indicazione «da solo non è in

grado di attivare queste strutture».

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Livello A Avanzato

Livello B Intermedio

Livello C Base

Livello D Iniziale

Strutture di interpretazione

Strutture di azione

Strutture di autoregolazione

Strutture presenti Strutture presenti con erroriStrutture non presenti

o presenti solo se guidato.

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Esempio situazioni-problema

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Sei stato assunto in un nuovo giornale

quotidiano!

Il tuo direttore ti chiede di osservare questa

prima pagina di un famoso quotidiano

italiano. Dovrai:

Individuare le caratteristiche editoriali di

una prima pagina di giornale consultando

anche l’allegato 2. Indica le caratteristiche

individuate, sulla pagina di giornale fornita

con l’allegato 1.

Costruire la tua speciale prima pagina;

produrre almeno 3 articoli di massimo 10

righe per raccontare «il mondo secondo te».

Ricordati che la commissione dei redattori

vuole una motivazione relativa alle scelte

che hai fatto per costruire la tua pagina.

ALLE

GA

TO

1

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25

GLOSSARIO SUDDIVISIONE DI UNA PRIMA PAGINA DI GIORNALE QUOTIDIANO.

In Italia le più usuali sono le seguenti:

a) apertura: è il primo articolo, in alto a sinistra, che «apre» la pagina;

b) servizio di testata: collocato in alto al centro della pagina;

c) spalla: articolo con o senza foto, o soltanto foto, posto in alto a destra;

d) taglio: articolo che interrompe la continuità di una serie di colonne ed è definito a seconda

della posizione: alto (nella parte superiore del giornale), medio (verso il centro), basso (nella

parte inferiore);

e) contornato: pezzo racchiuso da un filo nero marcato che dà maggiore spicco al testo;

f) civetta: cornice di filetti tipografici che contiene l’indicazione di servizi, articoli e notizie riportati

nelle pagine interne;

g) corsivo: breve articolo di commento o nota polemica e satirica, per lo più in carattere corsivo

o talora in neretto.

h) manchette: box pubblicitari spesso collocati in alto, ai lati.

La classificazione degli articoli è evidente soprattutto nelle prime pagine di giornali di tipo scritto.

Gli elementi da tenere d’occhio per capire l’opinione e la valutazione del giornale sui fatti

principali sono di norma: a) l’articolo di fondo: si trova nella prima colonna a sinistra. Esso non

dà notizie, ma dà la valutazione del direttore del giornale (o di un altro giornalista ) sui principali

fatti del giorno; b) il servizio di apertura e quello di spalla (che comprende spesso il servizio di

testata) presentano due fatti giudicati dal giornale come i più importanti; c) notizie e servizi di

taglio alto, taglio medio e taglio basso: presentano gli altri fatti giudicati importanti dal direttore

del giornale secondo il risalto che intende dare loro. Sfruttando abilmente le possibilità

dell’impaginazione i giornali possono evidenziare o nascondere, gonfiare o minimizzare una

notizia.

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Livello A - Avanzato Livello B - Intermedio Livello C - Base Livello D - Iniziale

Strutture di interpretazione

Individua tutte lecaratteristiche di una primapagina di giornale(Manchettes, Testata,Apertura, Articolo di fondo,taglio alto/medio/basso,Civette, Corsivo, Fotografia)

Individua le caratteristicheprincipali (Testata, Apertura,Taglio alto/medio/basso)della prima pagina di ungiornale quotidiano.

Commette errorinell’individuare lecaratteristiche principalidella prima pagina di unquotidiano.*** (bambino che ci prova,individua alcunecaratteristiche ma non quelleprincipali)

Solo se guidatoindividua almeno unacaratteristica dellaprima pagina delgiornale.

Strutture di azione

Costruisce una primapagina completa chepresenta tutte lecaratteristiche principali.

Produce 3 articoligiornalistici con un lessicocoerente e senza errorigrammaticali.

Costruisce una prima paginaessenziale che presentaalmeno 3 caratteristicheprincipali (Testata, Apertura,Taglio alto/medio/basso).

Produce almeno 2 articoligiornalistici con un lessicocoerente e senza errorigrammaticali.

Costruisce una primapagina molto semplice, chenon presenta lecaratteristiche principali.

Produce almeno 1 articologiornalistico, con un lessicosemplice e commettendoerrori grammaticali.

Solo se guidatocostruisce una primapagina semplice.

Solo se guidatoproduce almeno 1articolo giornalisticocon lessico sempliceed errori grammaticali.

Strutture di autoregolazione

Motiva in modo coerentetutte le scelte fatte, relativea: caratteristiche dellaprima pagina di giornale,personale costruzione dellasua prima pagina e agliarticoli prodotti.

Motiva solo le scelte relativeall’impaginazione ma nonmotiva la costruzione dellasua pagina del quotidiano edei suoi articoli.

Commette errori nelmotivare le scelte fatte perla costruzione della suaprima pagina giornale.

Solo se guidatomotiva in modoessenziale il percorsoche ha fatto.(es. seguendo domandestimolo dell’insegnante)

Profilo di competenza – Rubrica valutativa

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Ci servirebbero esempiper ogni ordine di scuola!!!

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Su questi testi trovate esempi collaudati per ciascun Traguardo delle Indicazioni Nazionali

(dall'Infanzia alla Secondaria)

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Definire la situazione-problema …

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… all’interno della quale gli allievi dovranno mobilitare le proprie Risorse

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Riferimenti Normativitratti dalle Indicazioni Nazionali

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La scuola nel nuovo scenario

[…] In tale scenario, alla scuola spettano alcune finalitàspecifiche: offrire agli studenti occasioni di apprendimento deisaperi e dei linguaggi culturali di base; far sì che gli studentiacquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprenderea selezionare le informazioni; promuovere negli studenti lacapacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado difare da bussola negli itinerari personali; favorire l'autonomia dipensiero degli studenti, orientando la propria didattica allacostruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi. […]

30Miur (2012), Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 5

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Dalle Indicazioni al curricolo

[…] Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Pianodell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente altermine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppodelle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ognidisciplina.

A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienzedi apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, lestrategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline ealla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dalRegolamento dell’autonomia scolastica, che affida questo compitoalle istituzioni scolastiche.

31

Miur (2012), Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 12

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Traguardi per lo sviluppo delle competenze

[…] Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti,indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano afinalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo.

Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per lavalutazione delle competenze attese e, nella loro scansionetemporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzionescolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanziadell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuolehanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di sceglierel’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il migliorconseguimento dei risultati.

32Miur (2012), Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 13

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Obiettivi di apprendimento

Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere,conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere itraguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi sono utilizzati dallescuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica, conattenzione alle condizioni di contesto, didattiche e organizzativemirando ad un insegnamento ricco ed efficace.

Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione aperiodi didattici lunghi: l’intero triennio della scuola dell’infanzia,l’intero quinquennio della scuola primaria, l’intero triennio della scuolasecondaria di primo grado. […] nella scuola primaria gli obiettivi diitaliano, lingua inglese e seconda lingua comunitaria, storia, geografia,matematica e scienze sono indicati anche al termine della terza classe.

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Miur (2012), Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 13

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Valutazione (1/2)

Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e lacura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti,nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verificheintermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenticon gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nelcurricolo.

La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari.Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove ilbilancio critico su quelle condotte a termine. Assume unapreminente funzione formativa, di accompagnamento dei processidi apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.

34Miur (2012), Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 13

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Valutazione (2/2)

Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un’informazionetempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazionieffettuate nei diversi momenti del percorso scolastico,promuovendone con costanza la partecipazione e lacorresponsabilità educativa, nella distinzione di ruoli e funzioni. […]

35Miur (2012), Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 13

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Certificazione delle competenze

La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenzepreviste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo,fondamentali per la crescita personale e per la partecipazionesociale, e che saranno oggetto di certificazione.

Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spettaall'autonomia didattica delle comunità professionali progettarepercorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione dellecompetenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascunostudente mobilita e orchestra le proprie risorse - conoscenze,abilità, atteggiamenti, emozioni - per affrontare efficacemente lesituazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alleproprie potenzialità e attitudini. […]

36Miur (2012), Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 14

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Riferimenti Normativirispetto alle certificazioni

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DSA / BES e Competenze …LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI

CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

D.M.12 luglio 2011 sui DSA

“la legge 170/ 2010, rivolta ad alunni che necessitano, oltre ai prioritari interventi di didattica individualizzata

e personalizzata, anche di specifici strumenti e misure che derogano da alcune prestazioni richieste dalla

scuola. Per consentire, pertanto, agli alunni con DSA di raggiungere gli obiettivi di apprendimento, devono

essere riarticolate le modalità didattiche e le strategie di insegnamento sulla base dei bisogni educativi

specifici, in tutti gli ordini e gradi di scuola”. (pag.3)

“la Legge 170/ 2010 insiste più volte sul tema della didattica individualizzata e personalizzata come

strumento di garanzia del diritto allo studio. […] l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per

tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle

caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze

fondamentali del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una

pluralità di dimensioni”. (pag. 6)

“la Legge 170/ 2010 richiama inoltre le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire «l’introduzione di

strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché

misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere».

(pag. 7)

per certificare un livello di competenza cosa devo fare?

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/76957d8d-4e63-4a21-bfef-0b41d6863c9a/linee_guida_sui_dsa_12luglio2011.pdf

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DSA / BES e Competenze …LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI

CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

per certificare un livello di competenza cosa devo fare?

Se, fornendo lo ‘strumento compensativo’ l’alunno riesce a giungere

autonomamente alla soluzione del problema, centrando i descrittori

previsti (tutti o alcuni), allora l’insegnante potrà certificare un livello BASE-

INTERMEDIO-AVANZATO (a seconda di come l’alunno avrà lavorato).

Se invece, nonostante lo ‘strumento compensativo’ fornito, lo studente

necessita del supporto dell’insegnante per giungere alla soluzione del

problema, allora potrò certificare il solo livello INIZIALE (esattamente

come per tutti gli altri alunni del gruppo classe).

IN SINTESI:

lo strumento compensativo

non è una discriminante tra autonomia o non autonomia.

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ricordiamoci che molto spesso il nostro lavoro viene riassunto così … chissà come mai …

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Per approfondire il discorso …

Trinchero R. (2012), Costruire, valutare,certificare competenze. Proposte di attività perla scuola, Milano, Franco Angeli.

Trinchero R. (2017), Costruire e certificarecompetenze con il curricolo verticale nel primociclo, Rizzoli.

Trinchero R. (2017),Costruire e certificarecompetenze nel secondo ciclo, Rizzoli.

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Per info relative al corso

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Responsabile team di formazione

[email protected]