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Tariffa R.O.C. - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 35/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma n. 7-8 luglio-agosto 2010 - Mensile dell’ACER - Nuova serie - Anno XXIV Roma, Capitale del turismo

Roma, Capitale del turismo · 2018. 8. 29. · Civitavecchia è il primo porto crocieristico del Mediter-raneo, con circa 2 milioni di passeggeri l’anno. La principale via di accesso

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Tariffa R.O.C. - Poste Italiane S.p.A.Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 35/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Roma

n. 7-8 luglio-agosto 2010 - Mensile dell’ACER - Nuova serie - Anno XXIV

Roma, Capitale del turismo

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Mensile dell’ACER

sos casa

Costruttori Romani mensile dell’ACER

Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia

n. 7-8 luglio-agosto 2010Nuova serie - Anno XXIV

Direttore responsabileEugenio Batelli

Direttore editorialeAngelo Provera

RedazioneFabio Cauli

Progetto graficoimpaginazione ed editing

ATON srl

FotografieArchivio ACER, Archivio ATON

Foto di copertinaAndrea Jemolo

StampaWeb Color srl

Località Le Campora, Oricola (AQ)

Direzione, redazione00161 Roma Via di Villa Patrizi, 11

Tel. 06 440751 Fax 06 [email protected]

Una copia 2,58 euroAbbonamento annuo: 20,65 euro

Editrice Gestedil srl00161 Roma Via di Villa Patrizi, 11

ACERDirettore generale

Alfredo PecorellaVicedirettore generale

Benedetto Campofranco

associato

4 Dal turismo una spinta allo sviluppo di Romadi Eugenio Batelli

8 Roma: la quarta capitaleIntervista al Vicesindaco di Roma Mauro Cutrufodi Anna Maria Greco

12 Non solo Roma: ripartiamo dal territorioIntervista all’Assessore alle Politiche del Turismo, dello Sport e delle Politiche Giovanili della Provincia di Roma Patrizia Prestipino

16 “Made in Lazio”: alla riscoperta dei valori storici e artisticiIntervista all’Assessore al Turismo e Marketing della Regione Lazio Stefano Zappalàdi Anna Maria Greco

20 Civitavecchia e Fiumicino: i porti di Roma al centro del Mediterraneodi Fabio Ciani

24 Per la Confindustria il turismo raddoppierà il pil in 10 annidi Fabio Cauli

26 Ecco la storia: entro il 2015 pronti i quattro nuovi parchi a temadi Luca Carrano

30 Una città che si trasforma per rispondere a nuove aspettativedi Fabio Cauli

32 L’Eur dei grandi progetti, protagonista sulla scena internazionaledi Riccardo Mancini

36 Capitali a confronto: Roma, Madrid, Berlino e Parigidi Andrea Camboni e Sergio Lo Gatto

42 Roma, città non solo da visitare,ma soprattutto da viveredi Elisabetta Maggini

46 Siamo tornati indietro di 15 annidi Paolo Buzzetti

52 Ennio Flaiano dalla carta stampata al grande schermodi Giovanni Russo

ACERNEWS

56 La SCIA applicabileall’ediliziadi Pierluigi Cipollone

58 False dichiarazioni e qualificazioni SOAdi Gianluca Celata

61 CEFME e AFM per unosviluppo di qualitàdi Giuseppe D’Ascenzo

63 Sostenibilità ambientaleal biviodi Francesco Ruperto

64 Tecnico specializzato: unavittoria di AFM e CEFMEdi Ambrogio Prezioso

65 La capitale diventa un cantiere

66 Inserimenti sul portaleACER di circolari e bandidi gara (giugno 2010)

Roma, Capitaledel turismo

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n Colosseo e San Pietro. Su questo binomio per decen-ni si sono rette le fortune turistiche di Roma, che do-minava incontrastata la classifica europea delle cittàpiù apprezzate dai visitatori.Una capacità attrattiva che tanto ha dato alla città intermini di ricchezza, creazione di un forte indotto de-dicato, occupazione.Negli ultimi venti anni la situazione si è modificata eRoma, pur mantenendo un forte “appeal”, cede il pas-so rispetto ad altri competitori europei.Londra (con i suoi 125 milioni di presenze annue) eParigi (con 45 milioni di presenze) hanno da tempo

superato Roma (25 milioni di presenze) nella classificaeuropea.Altri competitori agguerriti, quali Madrid, Barcellona,Berlino e Praga, si stanno affacciando con prepotenzasul mercato.Credo che sia necessario riguadagnare il terreno persoe rilanciare la città e il suo hinterland come meta privi-legiata dei sempre più consistenti flussi turistici inter-nazionali e nazionali.Roma, che possiede il 30% dei beni culturali del mon-do, non può certo rimanere inerte rispetto a una com-

petizione globale che sposta formidabili risorse econo-miche.Da dove partire?Sicuramente da una città più moderna, più funzionale,più vivibile, con un livello di manutenzione e decorourbano all’altezza delle altre metropoli europee.Servono nuove infrastrutture, sia stradali che su ferro,sia interne che esterne al GRA, che consentano colle-gamenti più rapidi con i punti di arrivo dei flussi turi-stici (aeroporti e porti) e garantiscano spostamenti piùveloci all’interno del perimetro urbano.Un paio di esempi per dare maggiore concretezza

al ragionamento.Civitavecchia è il primo porto crocieristico del Mediter-raneo, con circa 2 milioni di passeggeri l’anno.La principale via di accesso a Roma è rappresentata daun’autostrada che confluisce sulla direttrice autostra-dale per l’aeroporto di Fiumicino, andandosi poi astrozzare nella confluenza sul GRA o sul viadotto dellaMagliana.Tre ore di percorrenza (se va bene) per arrivare in cen-tro città non sono un buon biglietto da visita.È indispensabile rimettere mano agli assetti viari di

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FATTI

di Eugenio Batelli Presidente ACER

Dal turismo una spinta allo sviluppo di Roma

Se in questi secoli Roma è stata la meta turisticapiù visitata al mondo, negli ultimi 20 anni la suapopolarità sta decadendo. La bellezza artistica e la storia non sono tutto. Per far sì che la nostrasia la capitale per eccellenza, bisogna offrire agli ospiti ogni genere di servizio. Ecco qualcheproposta

Roma caput mundi

Roma possiede il 30% dei beni culturali del mondo. Per far fronte a una competizione globale occorrono però investimenti fondamentali

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quel quadrante della città, ricco di tante potenzialitàma condizionato da troppe scelte passate non partico-larmente felici.Altro esempio.L’aeroporto di Ciampino, strategico per i voli low cost,è destinato alla chiusura.Non si può indugiare ulteriormente nella individuazio-ne del nuovo sito.Oltre ad attrezzarlo, bisognerà infatti lavorare alla rea-lizzazione di collegamenti rapidi per la città. Occorrefarlo in contemporanea e non successivamente. Da Pa-rigi a Londra si arriva a Roma in due ore, due ore emezza.Non si può impiegare più tempo per raggiungere ilcentro.

Lo scoglio più grande da superare per avviare un ade-guato programma di infrastrutture, soprattutto in que-sti lunghi mesi di crisi economica, è sicuramente quel-lo delle risorse finanziarie necessarie.Se quelle pubbliche mancano o sono insufficienti nonc’è che una via: ricorrere al capitale privato.Le formule di coinvolgimento delle risorse private so-no già note, alcune più consolidate, altre in fase di pri-ma applicazione pratica.Scommettiamo su di esse per garantire competitività al-la città. Diversamente rischiamo un lento ma costantearretramento. Un destino che Roma non merita.Accanto alle risorse quello che serve per recuperare ilgap con le altre metropoli europee è la garanzia di ef-

ficienza e rapidità nei processi decisionali delle Ammi-nistrazioni.I tempi attuali sono eccessivi, incompatibili con un’eco-nomia moderna.Una volta prese, le decisioni vanno tradotte in terminioperativi immediatamente, non ridiscusse all’infinito.Occorre poi diversificare il tipo di offerta per intercet-tare le varie esigenze dei visitatori.Bisogna accorpare cultura e svago, come è stato sinte-tizzato felicemente, per cercare di dare risposte a tuttele necessità.In questo senso sembra andare nella giusta direzione lascelta del Comune di Roma di creare un “Secondo Po-lo Turistico” di Roma.Accanto al Primo Polo, quello tradizionale e da valoriz-zare ancor meglio, costituito dalle bellezze archeologi-che e architettoniche di Roma, dalla storia e dalla cul-tura, dal Vaticano e dalle Basiliche, bisogna creare nuo-vi e diversificati motivi di interesse per il visitatore.Il turismo congressuale, quello ludico, degli eventiespositivi e delle mostre, dello sport è quello da inter-cettare per portarlo sempre più su Roma.Alcuni passi in questo senso si sono già compiuti.Penso, tra gli altri, alla “Nuvola” del nuovo palazzo deicongressi e alla connesse strutture alberghiere, allaprevista ricucitura dell’Eur con la Nuova Fiera di Ro-ma, ai progetti di sistemazione del waterfront di Ostia,al MAXXI.Di sicuro interesse possono essere anche i programma-ti parchi tematici, che in Europa attraggono migliaia divisitatori.Sono sfide entusiasmanti che vanno accettate e devonoessere vinte con l’impegno di tutti. Con la stessa passio-ne e condivisione di obiettivi che dovrebbero permet-tere a Roma di essere la sede delle Olimpiadi del 2020.Se istituzioni, classe politica, forze sociali e cittadini col-laboreranno in maniera convinta sono sicuro che leOlimpiadi e i 50 milioni di presenze tra 10 anni non sa-ranno chimere irraggiungibili, ma il risultato di un la-voro forte e convinto per portare Roma ai livelli di ec-cellenza che merita. n

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Se le risorse economiche pubblichemancano o sono insufficienti non c’è che una via: ricorrere

al capitale privato

Insieme.Per contare di più.Per crescere nello sviluppo.

Da oltre sessantacinque anni l’ACER associa le piccole, medie e grandi imprese edili di Roma e provincia per la tutela della categoria dei costruttori e per una politica dell’ediliziaadeguata allo sviluppo della società. Gli uffici dell’ACER offrono assistenza e informazioni agli associati in ogni settore di attività:

> problemi del lavoro e sindacali> prevenzione infortuni> lavori pubblici> edilizia privata> urbanistica> problemi tributari, civilistici e amministrativi> osservatorio economico e dati statistici

00161 Roma - Via di Villa Patrizi, 11 - Tel. +39 06 440751 - Fax +39 06 4403885 - [email protected] - www.acerweb.it

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detti ai lavori. A Tokyo e New York abbiamo ancheportato in tournée la kermesse ‘Toccata & Fuga, Va-canze romane’, che sulla Fifth Avenue, così come inun’affollata piazza giapponese dove è stata rappresen-tata, ha avuto un successo incredibile. E proprio daUSA e Giappone abbiamo avuto un riscontro moltopositivo. Gli arrivi di americani e giapponesi nel mesedi luglio sono stati rispettivamente del 14,38% edell’11,31%, mentre le presenze sono aumentate del12,18% e del 12,35%. Ma l’inversione di tendenzache si sta registrando è dovuta anche alla strategia dimarketing internazionale, che punta a intercettare lenuove tendenze del turismo moderno oltre ai flussitradizionali per Roma, quelli legati al patrimonio ar-cheologico e al turismo religioso”.

Per raddoppiare la quota dei 13 milioni di turisti cheogni anno scelgono il classico giro tra monumenti emusei del centro storico, si punta a portarne moltioltre questo circuito, attraverso il progetto del Se-condo polo turistico nel quadrante sudovest dellacapitale. A che punto siete con i cinque obiettivi in-dividuati e cioè parchi a tema, aree verdi, convegni,porti e golf?“Il nostro obiettivo è quello di aumentare i giorni dipermanenza a Roma, che attualmente sono 2,4, fino araddoppiarli. Nel 2012 il Secondo polo vedrà inaugu-rato più del 50% dei suoi progetti. Nel giro di pochianni quindi Roma sarà altamente competitiva rispettoalle altre capitali europee nei cinque segmenti diversi,che tutti insieme formano il Secondo polo turistico

n Vicesindaco Cutrufo, lei ha detto recentemente cheil turismo è uno dei settori dell’economia capitolina inpiù forte ripresa: a che cosa si deve questo risultato?“Nei primi sette mesi del 2010 abbiamo registrato unaumento dell’8,61% di arrivi e dell’8,19% di presenzedi turisti rispetto allo stesso periodo del 2009. È un ri-sultato importante, legato anche a fattori internaziona-li, ma che per Roma non arriva per caso. Dietro ci so-no un lavoro articolato, la pianificazione di un sistemadi offerta turistica diversificato, l’affermazione diun’idea di accoglienza nuova, con una serie di serviziche consentono al Comune di dialogare direttamentecon i propri ospiti, come il sito web turismoroma.it, ilcall center informativo 060608, la card turistico-cultu-rale “Roma Pass”. Abbiamo poi portato avanti una pro-

mozione del brand Roma all’estero, facendo leva sulleeccellenze del patrimonio artistico musicale, sintetizza-te nell’‘Omaggio a Roma’ di Franco Zeffirelli, che è sta-to proiettato nei luoghi e negli eventi chiave del turi-smo mondiale”.

A quanto pare sono aumentati soprattutto i turisti ame-ricani e giapponesi, anche perché nei loro Paesi è statalanciata una campagna di marketing internazionale. Siproseguirà su questa strada?“Abbiamo presentato il Secondo polo turistico dellacapitale negli Emirati Arabi, a Tokyo, Bruxelles e allefiere del turismo di Londra e Lisbona. Ovunque que-sto nuovo sistema integrato di offerta turistica in viadi realizzazione riscuote grande interesse tra gli ad-

La città è stata immortalata dal maestro Franco Zeffirelli in “Omaggio a Roma”, il cortometraggio che ha come protagonisti Andrea Bocelli e una bellissima

Monica Bellucci

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Roma: la quarta capitaleQuali sono i programmi effettivamente in atto per rilanciare la Roma del turismo? Lo chiediamo in un’intervista al Vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo

FATTI

Strategie

Roma: la quarta capitaleQuali sono i programmi effettivamente in atto per rilanciare la Roma del turismo? Lo chiediamo in un’intervista al Vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo

Strategie

di Anna Maria Greco

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mente attrezzati e fruibili per turisti e cittadini per at-tività sportive ‘amiche’ dell’ambiente come trekking,equitazione o jogging”.

Ma oltre ad estendere l’offerta di attrattive turistichenon c’è bisogno di innovazione e creatività nel saper“vendere” meglio il prodotto tradizionale di una cittàunica come Roma?“Roma, in tutta la sua bellezza, è stata immortalata daun maestro del cinema come Franco Zeffirelli e il suo‘Omaggio a Roma’, il cortometraggio che ha come

protagonisti uno strepitoso Andrea Bocelli e una bel-lissima Monica Bellucci, ci viene richiesto da ogniparte del mondo. Anche il Presidente del ConsiglioSilvio Berlusconi lo mostra ai Capi di Stato in visitanel nostro Paese. ‘Omaggio a Roma’ è stata la nostraprima operazione di marketing che va nella direzio-ne da lei descritta nella domanda. Il brand Roma èfamoso nel mondo, eppure resta la necessità di pub-blicizzare il prodotto, cioè il Primo polo turistico, ilcentro storico, punto di forza di maggiore attrazionedella città. Chiaro che tutto questo immenso patri-monio, abbinato a un progetto che risponda alle esi-genze diverse del turista contemporaneo, permetteràa Roma di tornare ad essere la prima meta turisticanel mondo”.

Qual è e quale può essere il ruolo dei privati in un ri-lancio turistico della capitale?“Il ruolo dei privati è parte fondante del nostro pro-gramma di rilancio. Il progetto del Secondo polo, adesempio, sarà realizzato con un investimento previstodi 9 miliardi di euro, di cui la maggior parte sarà pro-veniente da privati. È evidente che le opportunità dicrescita sono enormi per tutti. Basti immaginare le pos-sibilità di sviluppo legate ad esempio al waterfront diOstia, oggi pressoché ignorato dalla maggior parte deituristi che vengono a Roma, perché privo delle neces-sarie strutture ricettive. O ancora quelle legate al setto-re della nautica da diporto, se solo si considera che l’in-dotto economico prodotto dalla permanenza di unanave da diporto ammonta a circa 300.000 euro l’annoper il porto d’attracco”.

In particolare, come potrebbero contribuire i costrut-tori romani?“Il Secondo polo turistico è una grande opportunità disviluppo economico per nuove tipologie di investimen-ti, come il ricettivo alberghiero, l’entertainment, l’im-piantistico sportivo, le nuove tipologie di trasporti. Co-raggio ed iniziativa della nuova impresa potranno tro-varvi grandi opportunità”. n

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della capitale. C’è quello necessario ad attrarre un tu-rismo ludico familiare, con opere come l’acquario ma-rino sotto il laghetto dell’Eur, che sarà completato ilprossimo anno, l’Expo del Made in Italy al Palazzo del-la Civiltà del Lavoro e due parchi a tema, uno sull’Im-pero Romano e quello dedicato a Cinecittà World. En-tro il 2012 avremo il centro convegnistico dell’Eur, checomplessivamente conterà 24.000 posti e avrà comecuore la Nuvola di Fuksas, con i suoi 9.000 posti. A po-chi metri dalla Nuvola sorgeranno poi le torri di Ren-zo Piano, che dovrebbero essere completate nel 2013.

Nel 2009 è nato il Golf District che riunisce ben 18campi messi a sistema fra loro e che viene già propo-sto nelle fiere internazionali, per intercettare una fet-ta di un mercato di ben 70 milioni di turisti golfisti nelmondo. Roma riscoprirà il suo mare con il sistemanautico-diportistico-crocieristico, che costruirà 2.300nuovi posti barca, di cui 300 per navi da diporto, chesi aggiungeranno ai 4.000 posti barca già esistenti, ren-dendo Roma, con 6.000 posti barca complessivi, il po-lo nautico più grande d’Europa. È in progetto anchela valorizzazione dei parchi verdi, che saranno final-

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Mauro Cutrufo

di Matteo Di Paolo Antonio

Nel suo blog il senatore Pdl Mauro Cutrufo, vicesindaco di Roma con la delegaal Turismo, ha messo una frase di Ernest Hemingway: «Chi ha coraggio muoreanche mille o duemila volte se è intelligente, ma va avanti lo stesso». E per rap-presentare Roma, nel suo libro La Quarta Capitale (Cangemi Editore), usa l’alle-goria di Gulliver sull’isola di Lilliput, per indicare come sia stata stretta in questianni la veste giuridica di questa città, la più estesa d’Europa e la più popolosa delPaese, eppure con la stessa forma ordinamentale, la stessa autonomia e lo stessostatus dei restanti 8.093 Comuni della penisola, fino al 2009 quando è stata ap-provata la legge per Roma capitale. Romano, classe 1956, sposato e padre di trefigli, Cutrufo ha una laurea in Scienze Politiche, è dirigente d’azienda in una so-cietà del gruppo Ferrovie dello Stato in aspettativa non retribuita e siede a Palaz-zo Madama. È stato ai vertici di società di informatica e nuove tecnologie dal1983 ai primi anni ’90, ma già nel 1989 ha iniziato la sua carriera politica comeconsigliere comunale di Roma. In Campidoglio è stato presidente della Commis-sione commercio, nel 1992 Assessore agli Affari generali, Servizi sociali, Protezio-ne civile e Decentramento. L’anno dopo è diventato capogruppo della «DC ver-so il PPI» al Comune e nel 1995 è stato eletto membro della Direzione nazionale con l’incarico di responsabile per i Grandicentri. Alla Camera dei Deputati, come candidato del PPI nella coalizione dell’Ulivo, entra nel 1996. Tra il 1999 e il 2000 haaderito al CDU, con la nomina di vicesegretario nazionale e responsabile dell’Ufficio Enti Locali. Nel 2001, candidato al colle-gio uninominale Frosinone-Anagni, è stato eletto nelle liste della Casa delle Libertà al Senato, con oltre 64.000 voti. In seguiroè stato Questore e ha partecipato alla fondazione dell’UDC. Nel 2005 ha deciso di associarsi all’iniziativa di riportare sulla sce-na politica italiana un partito politico che si rifacesse alla storica DC ed è stato nominato vicesegretario nazionale della DC perle Autonomie. Alle elezioni politiche del 2006 è stato eletto senatore nella Regione Puglia, nelle liste di Forza Italia, come espo-nente della DC per le Autonomie, assumendo l’incarico di presidente del Gruppo parlamentare DC-PRI-Indipendenti-MPA edè stato membro della Commissione Difesa. Nel 2008 è stato eletto senatore nel Popolo delle Libertà nella circoscrizione Lazioed è diventato Vicesindaco di Roma, accanto a Gianni Alemanno. Attivo nell’associazionismo, ha fondato l’Associazione Lazio2000 che opera nel settore del sostegno ad anziani, bambini e soggetti svantaggiati. È anche presidente delle associazioni par-lamentari “Amici delle due ruote” e “Amici del mare e della nautica”.

Il progetto del Secondo polo turistico sarà realizzato con un investimentoprevisto di 9 miliardi di euro di cui la maggior parte sarà proveniente da privati

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n Quali saranno le linee generali dell’Azione per il tu-rismo della Provincia di Roma?“La nostra azione per il turismo ha come obiettivoprimario quello di rilanciare, promuovere ed esalta-re il territorio della provincia di Roma e le ricchezzeculturali, storiche e paesaggistiche che lo contraddi-stinguono. Se è vero, infatti, che Roma assorbe lamaggior parte del flusso turistico della nostra pro-vincia è altrettanto vero che la sua presenza può edeve essere considerata come una porta di accessoper veicolare tali flussi verso le risorse di cui il nostroterritorio è ricco. In questo senso, quindi, lavoriamoaffinché i grandi flussi turistici che caratterizzanoRoma fungano da volano per tutta la provincia, con-sentendoci di portare il turismo cittadino anche neiterritori circostanti”.

Il territorio della provincia è sicuramente ricco di at-trattive culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche,ma è molto diversificato al suo interno così come diver-sificate sono le sue peculiarità. Considerate tali caratte-ristiche, quali le politiche per valorizzare il territorio?“In un mercato globalizzato, come quello attuale, è di-mostrato che un fattore determinante di successo perqualsiasi settore è il territorio in cui si opera, intesonon solo come elemento ambientale e fisico ma, sem-pre di più, come grande contenitore di valori e di po-tenzialità. Il vario combinarsi e integrarsi di prodotti e

servizi in un’area può rappresentare un ‘unicum’ cosìattraente da trasformare il concetto di ‘localismo’ inun fattore di grande forza da giocare con successo sulmercato della globalizzazione. Da questo punto di vi-sta quello tra turismo e territorio è un legame forte, in-dissolubile, non solo dal punto di vista paesaggistico,ma anche e soprattutto da quello economico: il valoreaggiunto attivato da questo settore resta infatti per lopiù sul territorio che lo ha generato. In questa pro-spettiva la diversificazione dell’offerta può e deve rap-presentare un elemento di valorizzazione del settoreturistico. Per questo motivo riteniamo importante sup-portare e potenziare i settori del turismo culturale, ilturismo enogastronomico, il turismo religioso, il turi-smo termale e, perché no, settori più specifici come ilturismo sportivo. Per quanto riguarda quest’ultimo

ambito di azione le manifestazioni che coinvolgonoprincipalmente la città di Roma (penso ad esempio aiMondiali di Nuoto che si sono svolti la scorsa estate op-pure ai Mondiali di Volley le cui fasi finali si stannosvolgendo in questi giorni oppure ad appuntamentiche si ripetono annualmente, come la Maratona diRoma – che attira più di tremila americani ogni anno– e agli Internazionali di Tennis) sono tutti eventi cherichiamano moltissime persone e che possono svolge-re un ruolo importante per orientare i flussi turisticiverso località della provincia”.

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La diversificazione dell’offerta può e deve rappresentare un elemento divalorizzazione del settore turistico

Non solo Romaripartiamodal territorio

FATTI

La parola delle istituzioni

Non solo Romaripartiamodal territorio

La parola delle istituzioni

Roma deve essere una porta accogliente, che inviti i turisti a visitare la provincia. Come? Unendo il settore pubblico, quello privato e le associazioni di categoria. Intervista a Patrizia Prestipino,Assessore alle Politiche del Turismo, dello Sport e delle Politiche Giovanili della Provincia di Roma

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Detto ciò è chiaro come l’offerta turistica di Romapossa essere arricchita e possa espandersi in settorialtri rispetto a quelli più tradizionali, come ad esem-pio quello congressuale, traendone giovamento intermini di visibilità e di indotto economico. Credoperò sia necessario governare in modo consapevolela trasformazione in corso per non correre rischi inu-tili e creare cattedrali nel deserto. A questo proposi-to ritengo sia fondamentale impostare un circuitovirtuoso tra il settore pubblico, quello privato e le as-sociazioni di categoria con l’obiettivo di iniziare unpercorso condiviso che incentivi l’impresa turismo insenso lato, anche per lo sviluppo occupazionale edeconomico del territorio”. n

15Parchi a tema e Secondo polo turistico sembrano esse-re il punto centrale delle politiche per il turismo del Co-mune di Roma. La Provincia come si pone al riguardo?“Personalmente non sono contraria, a prescindere,alla realizzazione di queste grandi opere. Ritengo,piuttosto, che sia necessaria una riflessione più com-plessa e approfondita. Mi spiego. Il comparto turisti-co di Roma e del territorio circostante è composto, inmaggior parte, da piccole e medie imprese che nonhanno certo i mezzi e le risorse, anche umane, per co-noscere e intercettare il mercato internazionale, perfare promozione, ecc”. È chiaro come non sia sufficiente definire un modellodi sviluppo fondato quasi esclusivamente su grandiopere infrastrutturali, sicuramente di grande visibilità,anche politica, ma troppo simili a operazioni mera-mente immobiliari, disancorate da un mercato di con-sumo. È questo un modello di sviluppo di un paese chenon ha nulla e che vuole rivendersi quello che non ha,come accade invece ad esempio a Las Vegas, dove si fa

nuovo turismo replicando le piazze medievali italiane,le calli veneziane, i fori romani. Roma e il territorio del-la sua provincia non hanno bisogno di ‘falsi’, hanno unpatrimonio ‘naturale’ enorme fatto di cultura, di tradi-zioni, di storia, di monumenti, di gente, di sapori cheva semplicemente valorizzato e messo sul mercato contecniche e capacità appropriate, in grado di coniugarecoerentemente tutte le numerose componenti del set-tore. Bisogna, quindi, puntare su infrastrutture cosid-dette leggere: cultura e formazione degli operatori delsettore. In particolare la cultura e i suoi prodotti, insie-me a tutto il comparto che ruota intorno a questo set-tore, che resta a tutt’oggi il primo attrattore turisticodel nostro territorio.

Nata a Roma, è Assessore alle Politiche del Turismo, dello Sport e delle Po-litiche Giovanili della Provincia di Roma. Nel 2001 è eletta nel Consiglio delMunicipio Roma XII di cui diviene Presidente nel 2006. Durante la sua Pre-sidenza segue il completamento della Centralità del Castellaccio, l’avvio dellavoro di destrutturazione delle Torri dell’ex Ministero delle Finanze al-l’Eur e l’abbattimento dei Ponti del Laurentino 38, con relativo sgombro eriqualificazione. Sempre da Presidente del Municipio Roma XII realizza nu-merose iniziative, tra cui la Campagna contro la prostituzione minorile “Po-trebbe essere tua figlia” che ottiene rilevanza nazionale e l’abbattimento diun’antenna abusiva di telefonia mobile nel quartiere di Fonte Meravigliosa,primo caso a Roma. Eletta nelle primarie dell’ottobre del 2007 come mem-bro nazionale della Costituente del Partito democratico, è stata ConsigliereNazionale della Margherita, membro dell’esecutivo romano come respon-sabile comunicazione e propaganda e membro del direttivo dell’Ente Na-zionale Protezione Animali per Roma e Provincia. Nel 2008 ha pubblicatoil suo primo romanzo Il cuore nel Palazzo. È Laureata in Archeologia Classi-ca e insegna Lettere Classiche alle scuole medie superiori.

Patrizia Prestipino

Roma e il territorio della sua provincia hanno un patrimonio “naturale” fatto di cultura , tradizioni, storia, monumenti, gente, sapori

Nettuno, Torre Astura.Nella pagina precedente l’infiorata di Genzano

Palestrina, Palazzo Barberini - MuseoNazionale Archeologico Prenestino

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n Assessore Zappalà vuole illustrarci il Piano triennalecon il quale intende rilanciare il turismo nel Lazio?“Il Piano triennale è previsto dalle legge regionaleche regola il nostro settore ed è in vigore dal 2007.Attuarlo è prima di tutto un nostro dovere, è poiuno strumento di trasparenza amministrativa e dalpunto di vista operativo ci fornisce le linee strategi-che entro cui ci muoveremo. Non a caso la mia azio-ne, dopo la fase di ricognizione, è partita da qui.Che cosa c’è nel Piano? Prima di tutto la scelta dioperare per dare, come dice la presidente Polverini,una “identità al Lazio”. E far questo dobbiamo farciconoscere, investiremo molto nella promozione. Co-sa promuoveremo? Il Lazio è un museo a cielo aper-to ed è l’unico posto al mondo in cui la storia uma-na non si è mai fermata: dalla preistoria a oggi tuttoè passato per il Lazio. Dobbiamo dirlo. Per farlo uti-lizzeremo le caratteristiche dei territori: i percorsidella Fede – non solo cattolica; pensiamo di coinvol-gere la comunità ebraica ad esempio, la più anticad’Europa –, dell’archeologia; dell’ambiente; dellacultura. Tutto integrato nella visione generale delLazio che non è la regione intorno a Roma. Roma èun attrattore enorme ma ha bisogno del Lazio e vi-ceversa. Intendiamo poi qualificare l’offerta con in-vestimenti importanti a sostegno delle imprese cheintendono innovare e nella alta formazione. Identi-tà, qualità, cultura sono le nostre parole guida. Ini-zieremo con una grande fiera: il turismo è il Lazio,bisogna far venire qui gli operatori del settore”.Lei ha annunciato un’ampia consultazione deglioperatori del settore per coinvolgere maggiormen-te le forze produttive nel rilancio economico dellaRegione. Come avverrà e quali categorie sarannointeressate?“Lavorare insieme è già una rivoluzione, noi siamola parte pubblica e dobbiamo fare da catalizzatore diquesta filosofia. Le faccio un esempio concreto: Ro-ma non aveva un convention bureau, uno strumen-to invece fondamentale se si vuole essere competiti-vi nel settore dei convegni, dei grandi eventi, dei

workshop. Noi abbiamo svolto questo ruolo di coa-gulo e il convention bureau si farà. Lavorare insiemeè lavorare e questo è il metodo giusto: non limitarsialle parole. Anche sul Piano triennale abbiamo chie-sto il parere di tutti”.

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“Made in Lazio”: alla riscoperta dei valori storici e artistici Roma capitale, Roma capoluogo. Capoluogo di una regione che ha voglia di investire su una crescita globale. Intervistiamo Stefano Zappalà, Assessore al Turismo e Marketing della Regione Laziodi Anna Maria Greco

FATTI

Turismo in Regione

Il Lazio deve crescere nel proprio insieme. Roma è un grande attrattore di turismo, ma ha bisogno del valore aggiunto della sua Regione

Stefano Zappalà

di Matteo Di Paolo Antonio

Stefano Zappalà è nato in Sicilia, ad Aci Bonaccorsi inprovincia di Catania, il 6 febbraio 1941, ma è residentenel Lazio, a Latina. Dal 26 aprile 2010 è assessore al Turi-smo e Made in Lazio della Regione Lazio, nella giunta diRenata Polverini.Prima di diventare politico è stato uffi-ciale dell'Esercito Italiano dal '1962 al '79 e poi ingegnerelibero professionista dal 1979 al '95 ). Dopo la maturitàclassica ha frequentato l'Accademia Militare di Modena(1960-62 ), poi due anni alla Scuo-la di Applicazione di Torino, an-cora uno per il Corso basico di ar-dimento e dal 1971 al '73 il CorsoSuperiore Tecnico.Ha ben tre lau-reee: una in Scienze strategichepresa a Torino, una in Scienzematematiche alla Sapienza di Ro-ma e una in ingegneria civile sem-pre nell'ateneo della capitale.L'in-gresso in politica è avvenuto nel1994, con la nascita di Forza Italia.É stato consigliere regionale delLazio (1995-2000), consigliere co-munale a Latina (1997-2002) esindaco di Pomezia dal 2002 al 2005.Per dieci anni, dal1999 al 2009, è stato deputato del Parlamento europeo,eletto per due volte nella lista di Forza Italia nella circo-scrizione centro e iscritto al gruppo parlamentare del Par-tito Popolare Europeo. È stato vicepresidente della Com-missione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni;membro della Commissione per il mercato interno e laprotezione dei consumatori; della Delegazione per le re-lazioni con il Consiglio legislativo palestinese; della Dele-gazione alle commissioni di cooperazione parlamentareUE-Kazakistan, UE-Kirghizistan e UE-Uzbekistan e per lerelazioni con il Tagikistan, il Turkmenistan e la Mongolia.

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In che modo si vuol far crescere non solo la capitale matutte le province, dal punto di vista turistico?“Sono l’assessore della Regione Lazio, il Lazio o crescenel suo insieme o non cresce per niente. Roma è, l’hodetto, un grande attrattore di turismo, ma ha bisognodel valore aggiunto della sua Regione, dei servizi dellasua Regione e della diversificazione dell’offerta di ospi-talità che solo un’area vasta può dare. Roma paga unbasso livello di permanenza; questo gap può essere col-mato con la capacità di tutto il Lazio di fornire oppor-tunità ai nostri ospiti. Anche su questo metteremo incampo risorse dedicate”.

Quali sono le principali zone da valorizzare nel Lazio ein che modo?“La logica dei finanziamenti a pioggia, e quella del La-zio delle sagre credo siano inutili. Sosterremo grandieventi: penso alla macchina di Santa Rosa a Viterbo, al-l’infiorata di Genzano, eventi volano di immagine econ grande capacità di richiamo. Lavoreremo sulle ter-me sul polo turistico di Fiuggi e daremo certezze aglioperatori del mare. Riguardo all’ambiente credo chedovremo lavorare sulle potenzialità di un vero e pro-prio tesoro ambientale che è il Terminillo”.

A quali mercati dalle grandi potenzialità si rivolgono inuovi progetti turistici?“Non voglio rispondere con l’adagio di questi tempi,con il nuovo Eldorado che è l’area di Cina, India, Bra-sile, Russia. Noi presteremo molta attenzione ai merca-ti emergenti, ma non trascureremo certo le aree che“naturalmente” hanno come curiosità turistica il Lazio:i mercati di lingua tedesca, francese, spagnola. Per al-tro mercati a cui possiamo fornire prodotti, come il tu-rismo religioso, che lì hanno la loro naturale risposta”.

A che punto è la preparazione della legge sul “Made inLazio”? “È stata definita e in tempi rapidi, intendo un paio disettimane, la porteremo in Giunta. Si tratta di un impe-gno ed è l’asse strategico per dare corso alla nuova im-magine del Lazio. Le cose si intrecciano, non sono mo-nadi, la legge sul ‘Made in Lazio’ è un tassello del mo-saico della identità del Lazio. Uso tanto la parola Lazio,perché è la chiave di tutto, la dobbiamo far entrare nel-la testa delle persone”. n

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La legge sul “Made in Lazio”è un tassello del mosaico della identità del Lazio,parola, questa, da far entrare nella testa delle persone

La Cassa Edile di Mutualità ed Assistenza di Roma e Provincia è un organismogestito pariteticamente dai rappresentanti dei datori di lavoro (ACER) e dai sindacati di categoria dei lavoratori edili (Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL).Raggruppa oltre 11.000 imprese di costruzione ed assiste con prestazionimutualistiche ed assistenziali 60.000 lavoratori di Roma e provincia ed i loro familiari.

Via Pordenone, 30 - 00182 RomaTelefono: 06 70.60.41Web: www.cassaedileroma.itE-mail: [email protected]

SETTORI DI INTERVENTO

Assistenze ordinarie1) Ferie e gratifica natalizia2) Integrazione all’indennità di malattia3) Integrazione all’indennità d’infortunio

o malattia professionale4) Anzianità professionale edile

Assistenze straordinarie1) Eteroprotesi (protesi dentarie, apparecchi

ortodontici, cure dentarie)2) Eteroprotesi (protesi ortopediche, supporti

acustici, occhiali)3) Riabilitazione e spese extraospedaliere4) Donazione sangue5) Donazione midollo osseo6) Cure termali idropiniche

7) Assistenza ai familiari portatori di handicap

8) Malattie professionali9) Assistenza per i casi di alcolismo,

sieropositività (HIV), tossicodipendenza10) Assistenza allo studio11) Borse di studio12) Premio ai giovani13) Assegno e permesso funerario14) Sussidi casa e sussidi lavoratori stranieri15) Assicurazione infortuni, malattie, interventi

chirurgici16) Decesso del lavoratore per cause

di malattia17) Soggiorni18) Periodo di maternità

06.70604400INFORMAZIONI IMPRESE

800-010969INFORMAZIONI OPERAI

Il terminillo.Nella pagina precedente la Macchina di SantaRosa a Viterbo

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20 21propensione alla spesa, i membri degli equipaggi chedurante una stagione arrivano a Civitavecchia con ca-denza settimanale o quindicinale) e quello dei turistiche acquistano una crociera che ha il suo capolinea nelporto di Roma.Il turn-around, ovvero il cambio di passeggeri ed equi-paggio, comporta infatti molteplici benefici per l’in-dotto crocieristico. Essere home-port di una nave signi-fica infatti da un lato organizzare e fornire in porto al-la compagnia armatoriale tutta una serie di servizi logi-stici e di provviste di bordo; dall’altro è attorno a que-ste crociere (che a volte prolungano a 2 giorni la lorososta nello scalo) che i tour operator costruiscono pac-chetti di 2 o 3 notti, con arrivo in aereo, pernottamen-to a Roma e successivo trasferimento in porto per lapartenza del viaggio in mare, o con il soggiorno roma-no immediatamente a seguire la crociera, prima di ri-partire dall’aeroporto.In questo senso, l’Autorità Portuale è impegnata nellosviluppo di politiche che favoriscano il turn-around,che senza dubbio produce evidenti vantaggi economi-ci sia per il sistema portuale che per il territorio e tuttal’area metropolitana a nord di Roma, cominciandoproprio dal settore turistico della Capitale. L’obiettivoè quello di arrivare, entro il 2011, ad avere almeno lametà del traffico crocieristico in turn-around. Nel2009, su 1.803.000 turisti movimentati complessiva-mente dal porto di Civitavecchia, circa 720.000, il 40%del totale, si sono imbarcati e poi sono sbarcati nelloscalo al termine del viaggio nel Mediterraneo.Del resto, come dimostrato da una ricerca commissio-nata lo scorso anno dalla Costa Crociere per i porti na-zionali e poi sviluppata, per quanto riguarda l’area lo-cale, attraverso dati dell’Autorità Portuale, per la solacittà di Civitavecchia il reddito derivante dal crocieri-smo è stimabile in circa 43 milioni di euro l’anno, concirca 500 persone direttamente impiegate nel settorenel porto. Il numero degli occupati raddoppia aggiun-gendo ristoratori, albergatori, tassisti, agenti di viaggioe quanti altri coinvolti in servizi offerti ai passeggeri eagli equipaggi.

n Porti di Roma e del Lazio. È questo il brand con cuiun ente pubblico come l’Autorità Portuale di Civitavec-chia, che oggi governa un network con Fiumicino eGaeta, divenuto un modello organizzativo e gestionaleadottato successivamente in altre regioni italiane, sipresenta sui mercati internazionali del turismo e dellalogistica.Civitavecchia, la porta sul mare di Roma, nei primi pio-nieristici dieci anni da porto delle crociere, dal 1992 al2003 è passata da 55.000 a 520.000 turisti. Nel 2004 era-no 730.000. Nel 2006 si è sfondato il muro del milionedi crocieristi. Già allora fu un record per i porti italia-ni. Oggi, dopo soli 4 anni e uscendo da un 2009 moltodifficile a causa della crisi, quando per la prima volta inquasi 20 anni la crescita si è arrestata, si stabilirà un al-

tro primato, impensabile solo pochissimo tempo fa,quello dei 2 milioni di turisti in transito con le sole na-vi da crociera.Tre quarti dei crocieristi, a cui vanno aggiunti i mem-bri degli equipaggi, scelgono di visitare Roma, conescursioni organizzate o con il fai-da-te, raggiungendola Capitale in treno. In entrambi i casi si tratta di visitedi mezza giornata, seguendo gli itinerari più noti: SanPietro, il Colosseo, i Fori Imperiali e gli altri monumen-ti per i quali Roma è conosciuta in tutto il mondo. Daquesto schema si esce sostanzialmente in due casi:quello dei cosiddetti repeater, ossia coloro che sono giàstati a Roma e quindi cercano nuove attrazioni da visi-tare (a questi turisti sono in parte accostabili, sia purecon evidenti differenze in ordine agli interessi e alla

Civitavecchia e Fiumicino i porti di Roma al centro del Mediterraneo

IDEE

La relazione

di Fabio Ciani Presidente Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta

Con 800 navi da crociera all’anno, il porto di Civitavecchia è secondo, nel Mediterraneo, solo a quello di Barcellona. Ma per conquistare il primato occorrono investimentiingenti. E molto lavoro sulle infrastrutture

L’investimento necessario alla realizzazione del nuovo portocommerciale di Fiumicino supera

i 250 milioni di euro

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Il nuovo porto di Fiumicino godrà di tutti i vantaggistrategici di Civitavecchia, derivanti dalla posizionegeografica, dalla assoluta vicinanza a Roma e dallacoesistenza con l’aeroporto internazionale Leonardoda Vinci. Potrà essere anche l’occasione per riscopri-re l’importanza della navigabilità del Tevere, propo-nendo suggestivi itinerari che prevedano l’arrivo aRoma attraverso collegamenti fluviali e la scopertadelle bellezze di Ostia Antica. L’investimento neces-sario alla realizzazione del porto è rilevante: si trattadi oltre 250 milioni di euro, somma difficilmente re-peribile in un momento di grande difficoltà della fi-nanza pubblica e di rallentamento degli investimentiprivati. Ciò nonostante, a conferma della strategicitàe delle enormi potenzialità del nuovo scalo, sono sta-

ti avviati dall’Autorità Portuale anche contatti con al-cuni dei maggiori armatori crocieristici mondiali,che già si sono impegnati a investire nelle strutture diaccoglienza a Civitavecchia e che hanno dimostrato illoro interesse per il secondo porto di Roma, al cen-tro del Mediterraneo.Sarà comunque necessario, preliminarmente, un inter-vento pubblico mirato a finanziare le opere, in primis icollegamenti e i raccordi stradali con l’entroterra, pre-viste come prescrizione al piano regolatore portualeappena approvato e senza la cui realizzazione non saràpossibile procedere con la costruzione del nuovo por-to. Occorre dunque uno sforzo sinergico delle istitu-zioni per completare il quadro infrastrutturale che nonsolo farà dei porti di Civitavecchia e di Fiumicino lanuova duplice porta di accesso a Roma, ma contribui-rà a definire la piastra logistica dell’alto Lazio, destina-ta a diventare un hub strategico, per la Regione comeper tutto il Paese. n

23Un altro fattore di grande interesse è offerto dal dato,ormai consolidato, della destagionalizzazione dellecrociere. Mentre fino a pochi anni fa i flussi turisticidalla porta marina di Roma erano concentrati nel pe-riodo compreso fra maggio e agosto, oggi il trafficocrocieristico è spalmato durante tutto l’anno, grazie apolitiche di prezzo mirate da parte delle compagnie edei tour operator, e soprattutto grazie all’eccezionaleclima mediterraneo che consente di godersi la crocie-ra praticamente sempre, da febbraio a novembre. Con-seguenza di questo fenomeno è che i maggiori arrivi siregistrano non più durante l’alta stagione estiva, manei mesi di settembre e ottobre.Nel 2009, al culmine della crisi, il porto di Civitavec-chia ha registrato l’arrivo di circa 800 navi da crociera,confermandosi il primo in Italia ed il secondo nel Me-diterraneo dopo Barcellona, che però ha continuatoad investire in infrastrutture, inaugurando nuovi ter-minal e stazioni marittime. Il porto di Roma, invece,ad oggi non ha ulteriori banchine, necessarie a soddi-sfare la domanda crescente, non solo per le crociere,

ma anche per le autostrade del mare, altro segmentostrategico anche per il turismo e per le merci. Comedicono i tour operator, presto saremo in over-booking.Anche per questo è necessario che si possano sblocca-re da parte del Governo i 150 milioni di euro già asse-gnati dal CIPE in legge “Obiettivo per la realizzazionedelle opere marittime, delle nuove darsene, traghettie servizi”, che consentiranno il completamento delleopere indispensabili all’ulteriore crescita del porto diCivitavecchia.In questo senso, il porto commerciale di Fiumicino, ilcui piano regolatore portuale è stato approvato neimesi scorsi, rappresenterà – nell’ambito del Networklaziale – un’importante occasione per lo sviluppo del-la portualità regionale, al servizio di Roma e del Siste-ma Italia. Il nuovo scalo, infatti, consentirà di offrirenuovi spazi e punti di approdo anche per le navi dacrociera, soprattutto per quelle di dimensioni medio-piccole, che non troverebbero possibilità di accosto aCivitavecchia, una volta superato il tetto dei 2.200.000turisti l’anno.

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Sarà comunque necessario un intervento pubblico mirato a finanziare i collegamenti e i raccordi stradali con l’entroterra

Il porto di Gaeta

Il porto di Civitavecchia

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(quarto Paese per arrivi in Italia, ma secondo perimportanza in Europa); incremento di presenzesfruttando i grandi eventi come l’Expo 2015.In questo modo, ha stimato PricewaterhouseCoo-pers nell’elaborare il progetto, si otterrebbe un in-cremento del Pil del settore del 92% al 2020, conun tasso annuo di crescita dell’8,4% e un Pil incre-mentale (dato dalla somma degli aumenti annodopo anno) di 675 miliardi. Si tratta di un piano che si autofinanzia, perchél’aumento del gettito per l’erario sarebbe del 40%,e l’importo complessivo andrebbe a coprire per in-tero gli investimenti necessari. Non da ultimo, l’occupazione avrebbe un incre-mento complessivo di quasi 1,7 milioni di nuovi

posti di lavoro, 360.000 dei quali nelle Regioni me-ridionali. Le proposte, contestualmente alla presentazione,sono state avanzate anche al ministro del Turismo,ha annunciato Winteler. In ogni caso, ha spiegato,“anche senza l’intervento pubblico, abbiamo indi-cato altre quattro strategie che i privati attueranno.È chiaro, però, che senza investimenti infrastruttu-rali i risultati indicati sarebbero più difficili da con-seguire”. Del resto, ha concluso, “se non facciamoniente sarà difficile anche solo mantenere i livelliattuali”. Secondo quanto riportato dal Piano, infat-ti, la quota degli arrivi internazionali in Italia è sce-sa dal 5,6% del totale del 1990 all’attuale 4,1%, e siprevede un calo ulteriore, fino al 3,7% nel 2020. n

Emma Marcegaglia, Confindustria: “Nel Piano Sud del Governo di sono circa80 miliardi. Una parte potrebbe essere investita in infrastrutture”

La quota degli arrivi internazionali in Italia è scesa dal 5,6% del totale del 1990all'attuale 4,1%, e si prevede un calo ulteriore, fino al 3,7% nel 2020

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n Raddoppiare il Pil del turismo, dall’attuale 9,5%al 18,5% della ricchezza prodotta dal Paese, gene-rare gettito fiscale aggiuntivo per 100 miliardi conun investimento in quota allo Stato di soli 40 mi-liardi, creare 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro.Secondo Federturismo-Confindustria è possibilefacendo leva su cinque azioni strategiche, identifi-cate dal Piano nazionale del Turismo.In questo modo gli industriali, come ha sottolinea-to il presidente di Federturismo Daniel John Win-teler, raccolgono “la provocazione del presidentedel Consiglio nel chiedere che il settore turisticoporti un contributo al Pil nazionale del 20%”. Percominciare, dato che uno dei punti essenziali delPiano è lo sviluppo del Mezzogiorno, il numero

uno di Confindustria, Emma Marcegaglia, propo-ne di partire dai fondi strutturali già previsti dalPiano Sud del Governo. “Ci sono circa 80 miliardi– ha detto –. Una parte potrebbe essere investita ininfrastrutture”. Raggiungere gli obiettivi auspicati“non è una chimera”, ha osservato. “Abbiamo glistrumenti per agire: facciamolo, subito”, con unpiano “scientifico, concreto, fattibile”, declinato ininterventi sulle infrastrutture, in particolare la rea-lizzazione di un hub aeroportuale nazionale e mi-ni-hub regionali, strutture portuali e ferroviarie at-traverso investimenti per 100 miliardi di euro, il40% dei quali da interventi pubblici; destagiona-lizzazione; sviluppo del Sud; promozione sui mer-cati internazionali con focus sulla Gran Bretagna

Per la Confindustria il turismoraddoppierà il Pil in 10 anni

di Fabio Cauli

IDEE

La parola agli industriali

Come ottenere benefici in termini di competitività, ricchezzae occupazione sfruttando la nostra unica materia prima

La profonda, innata vocazione turisticadella Capitale d’Italia oggi è infatti scrit-ta nei numeri, ma anche nelle diversepossibilità di declinazione del verbo ac-cogliere. Prima di tutto, dunque, gli al-berghi – che da noi hanno in moltissimicasi la caratteristica unica di essere “ospi-tati” da palazzi storici situati in locationdi eccezionale valore artistico – ma nonsolo.La capacità alberghiera complessiva at-tuale di Roma è di circa 50.000 camere,per poco meno di 100.000 posti letto,con un numero di hotel di non molto in-feriore a 1.000, equamente distribuiti tra

le categorie 1, 2, 3 e 4 stelle, cui si ag-giungono le punte di diamante dei 25cinque stelle. Ad essi va poi sommato l’universo va-riegato e in continua crescita ed evolu-zione della proposta extralberghiera:B&B, case vacanza, istituti religiosi,ostelli ecc.Un universo fatto di altri 50.000 letti.Nell’insieme, tutte queste strutture cosìdiverse e particolari concretizzano unaproposta di soggiorno e di ospitalità ca-pace di soddisfare ogni tipo di esigenzae di rispondere alle sollecitazioni dellefasce di mercato più differenti, dal low

cost al lusso, fornendo una risposta real-mente globale – anche in termini di di-versificazione degli standard di servizio –alla domanda di un mondo che lo è sem-pre di più. Un mondo complesso, variegato masempre capace ormai di riconoscersiattraverso segni comuni, di cui il turi-smo rappresenta l’espressione più au-tentica.Con la sua storia, la sua spiritualità, il suotesoro d’arte e di idee, ma anche con laquantità e la varietà di alberghi e altrestrutture ricettive, Roma è oggi la cittàdell’accoglienza per eccellenza.

Dormire a Roma... in 150.000 lettiQuantità e varietà: sono questi i segni distintivi del sistema ricettivo romano moderno

di Giuseppe Roscioli Presidente Federalberghi Roma

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di nuovi potenziali visitatori. A questo fine è stato inter-vistato un campione di popolazione per ciascuno deipaesi citati. Agli intervistati sono stati posti quesiti rela-tivi alla conoscenza della città di Roma e all’attuale in-teresse e propensione a visitarla; all’eventuale tempoche dedicherebbero ad un ipotetico viaggio a Roma; algiudizio sui parchi divertimento in generale; all’inte-resse e alla propensione a visitare Roma nel caso in cuivi fosse il parco divertimenti; all’eventuale tempo chededicherebbero ad un ipotetico viaggio a Roma se vifosse il parco divertimenti; infine all’immagine genera-le di Roma e dell’offerta turistica della città.Sono stati rilevati, come variabili di controllo e per seg-mentare opportunamente il campione, anche la gene-rale abitudine ai viaggi, l’eventuale esperienza pre-

gressa di un viaggio in Italia e a Roma in particolare,gli elementi in genere valutati nella scelta di una metaturistica, i compagni abituali di viaggio (viaggi in com-pagnia di amici; viaggi di coppia; viaggi di famigliacon/senza bambini, ecc.) e infine la quota che l’inter-vistato sarebbe disposto a spendere per un viaggio aRoma.La seconda fase si propone di analizzare in particolarmodo l’atteggiamento di coloro che hanno già visitatola città almeno una volta, al fine di osservare nello spe-cifico gli eventuali effetti sulla propensione al ritornoo sulla possibilità di incrementare i giorni dedicati al-la visita della città. Agli intervistati sono state poste do-mande in merito al giudizio sulla propria permanenzaa Roma e all’intenzione a ritornarvi.

n Il 2015 è la data fissata per il completamento deiquattro parchi a tema della capitale. Ad aggiungersi alparco Zoomarine di Torvaianica, già pronto, sarannotra il 2011 e il 2012 il Cinecittà World a Castel Roma-no e il Parco delle Winx; bisognerà aspettare ancoracinque anni per la realizzazione del parco a tema sul-l’Impero Romano, che sorgerà a nord-ovest di Roma.I parchi a tema si inseriscono nella definizione del Se-condo polo turistico di Roma e, per quanto riguarda icosti, varieranno da progetto a progetto: per quellosull’Impero Romano è previsto un finanziamento daparte di privati che si aggira tra i 200 e i 300 milioni dieuro; per Cinecittà World la spesa è di circa 180 milio-ni di euro, mentre per il parco delle Winx è tra i 130e i 240 milioni di euro.

L’amministrazione comunale, con l’obiettivo di misu-rare il livello di gradimento della proposta di un par-co a tema ispirato alla storia della Roma classica, ha in-vitato le più importanti società di ricerca di mercato alivello nazionale a redigere uno studio il cui target dianalisi sono le comunità straniere che maggiormentevisitano la città, ovvero la popolazione di Germania,Gran Bretagna, Francia, Russia, Spagna, Cina, Giappo-ne e USA, oltre che naturalmente il mercato italiano.L’indagine ha tre obiettivi di analisi specifici.

MetodologiaIn primo luogo si è trattato di indagare in che misurala nuova struttura sarebbe in grado di incrementarel’attrazione di Roma e l’intenzione a visitarla da parte

Stando alla ricerca, il parco a tema potrebbe contare su circa 3,2 milionidi visitatori stranieri provenienti annualmente dai paesi presso i quali è stata

condotta l’indagine

Ecco la storia:entro il 2015 pronti i quattronuovi parchi a tema

IDEE

La ricerca

Quello dei parchi a tema è uno degli strumenti privilegiatiper unire storia, turismo e intrattenimento. Che cosa nepensano i romani e i turisti della proposta di un parcoispirato alla storia classica?di Luca Carrano

Motivazioni principali del viaggio: per oltre il30% sono manifestazioni culturali e attratti-ve artistiche.Attività principale dei turisti: per il 53,4% èla visita di musei, gallerie, monumenti echiese.Valore di spesa: l’11,5% va in servizi di “frui-zione culturale” (musei, cinema, spettacoli),per circa 700 milioni di euro annui. (Fonte:EBTL, Vacanze Romane 2009).Numero di visite nel 2009: oltre 15 milioni dipersone (cittadini romani, turisti italiani estranieri). I luoghi più visitati: Musei in Comune, un

network di 17 musei gestiti da Zètema tra cuiMusei Capitolini, Museo dell’Ara Pacis, Mer-cati di Traiano. 1.447.922 visitatori nel 2009(+ 9,43% rispetto al 2008, + 10% a marzo2010). Musei Statali, oltre 50 sedi tra cui Co-losseo, Castel S. Angelo, Galleria Borghese,Museo Nazionale Romano, GNAM.8.958.234 visitatori nel 2009. Musei Vaticani:4.159.000 visitatori nel 2009. Spazi polifunzionali per la cultura: l’Audito-rium Parco della Musica (2.500.000 visitatoril’anno); Palazzo delle Esposizioni, Scuderiedel Quirinale, Complesso del Vittoriano, Mu-seo del Corso. In questi mesi Roma è costan-

temente presente con più di un evento nellaclassifica delle mostre in corso più visitate:“Caravaggio” (Scuderie del Quirinale);“L’età della conquista” (Musei Capitolini);“Edward Hopper” (Museo del Corso); “Fabri-zio De André” (Museo dell’Ara Pacis); “DaCorot a Monet” (Complesso del Vittoriano).La gestione: il Primo polo turistico conta cir-ca 9.600.000 arrivi annui (5.500.000 stranierie 4.100.000 italiani). Due le azioni fonda-mentali: conservazione e modernizzazione.Il Secondo polo turistico: complementare alPrimo, arricchirà l’offerta turistica di Roma,per la crescita complessiva del settore.

I numeri del turismo a Roma

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rispettivamente il 44% e il 41% del campione, e ri-guarda in particolare la Russia (58%), la Spagna(52%) e gli Stati Uniti (45%).Le informazioni rilevate tramite l’indagine hanno con-sentito di pervenire a una stima approssimativa del po-tenziale numero di persone che visiterebbe il parco an-nualmente. Si sono inclusi tra i potenziali visitatori nonsolo coloro che hanno giudicato con “molto interesse”il concept descritto, ma anche coloro che si sono di-chiarati “certi” di voler visitare il parco nel corso dellaprossima visita in Italia o nei prossimi anni 4/5 anni. Tra questi il 32% degli young adult e il 41% dei fami-ly adult stranieri hanno dichiarato l’intenzione di inse-rire una visita al parco nel prossimo viaggio che effet-tueranno in Italia, insieme al 24% degli young adult eal 36% dei family adult italiani. Alla luce delle stime effettuate è risultato che il parcoa tema potrà contare, a regime, su circa 3,2 milioni divisitatori stranieri all’anno provenienti dai paesi pres-so i quali è stata condotta l’indagine. Se a questi si ag-giungono gli ulteriori paesi di provenienza dei turistiche viaggiano in Italia, il numero complessivo di visita-tori stranieri dovrebbe raggiungere facilmente i cin-que milioni all’anno. Sono invece circa 2,6 milioni i tu-risti italiani che si stima potrebbero visitare annual-mente il parco, per un totale complessivo di circa 7,8milioni. A questi si devono aggiungere, infine, i nume-rosi visitatori provenienti dall’intero territorio laziale. Il parco si posizionerebbe quindi al secondo posto tratutti i parchi a tema europei, subito dopo Eurodisney.L’elevato numero di visitatori consentirebbe non solodi remunerare ampiamente l’investimento previstoper la costruzione del parco, ma avrebbe anche note-voli ricadute sul territorio nel suo complesso, innanzi-tutto attraverso l’indotto di strutture ricettive e di ulte-riori servizi che saranno predisposti per agevolare lafruizione del parco. Per l’area romana nel suo complesso si dovrebbero rea-lizzare forti incrementi nel numero dei visitatori (da unminimo di circa 3 milioni in su) e nel numero di gior-ni di permanenza media (un paio di giorni in più). n

29Nella terza fase, infine, attraverso l’analisi di un cam-pione di popolazione italiana, è stato possibile effet-tuare un approfondimento sulle potenzialità di questosegmento di domanda. Il parco potrà attirare infattianche molti viaggiatori italiani che si recherebberonella capitale anche solo per brevi gite specificamentedestinate alla visita del parco. Al campione di italianisono state proposte domande simili, ma per certiaspetti più dettagliate, a quelle pensate per il target in-ternazionale. Inoltre, si è indagato in che misura ilparco sia in grado di attrarre in particolare quei turistiche hanno già visitato più volte Roma e non si sento-no invogliati a tornarvi, o se, viceversa, il parco per-metterebbe di costituire un fattore attrattivo per colo-ro che sinora non si sono mai recati nella città.L’indagine è stata realizzata attraverso interviste viaweb (sistema Cawi) con un questionario strutturato earticolato su circa 50 domande. Il questionario è statoproposto nella lingua madre di ciascun paese e a uncampione rappresentativo costituito da persone cheabbiano effettuato almeno un viaggio all’estero per tu-rismo nei dodici mesi precedenti l’indagine o che pre-vedono di effettuarne uno nei dodici mesi successivi. Ilcampione è stato suddiviso in due target potenzialmen-te interessati al parco a tema: individui in età compre-sa fra i 20 e i 35 anni e senza figli (i cosiddetti youngadult), e individui con almeno un figlio di età compre-sa fra i 5 e i 15 anni (family adult). Per ogni paese è sta-to identificato un campione di 500 casi, per un totaledi 4.649 interviste.

RisultatiI dati raccolti permettono di fornire un’ampia analisidelle potenzialità turistiche offerte dal parco diverti-menti. Si sono dichiarati in media “molto interessati” all’ipo-tesi generica di un nuovo grande parco dei diverti-menti il 22% degli young adult stranieri intervistati eil 31% dei family adult. Per quel che riguarda gliyoung adult, se nel complesso dei paesi europei e peri turisti italiani l’interesse riguarda circa il 20% del

campione, emerge l’elevatissimo interesse da parte dituristi provenienti dalla Cina (37,5%) e dalla Russia(38%). Tra i family adult i turisti provenienti dalla Rus-sia mostrano un interesse ancora più elevato, pari al52,5% del campione, seguito da quello registrato pres-so i turisti statunitensi (43%) e, in misura minore, ci-nesi (33%) e spagnoli (32%). A questa domanda generica è seguito un quesito piùspecifico all’interno del quale è stata illustrata agli in-tervistati l’idea di un parco a tema riguardante l’Anti-ca Roma e le attrazioni che esso potrebbe contenere.In seguito a questa sintetica presentazione, l’interesseè risultato in tutti casi molto superiore a quello regi-strato in seguito alla domanda generica. Tra gli youngadult italiani l’interesse è salito dal 21% al 47%, e tragli stranieri dal 22% al 37%. Accanto all’interesse di ci-nesi e russi, il parco a tema sull’Antica Roma sembrasuscitare maggiormente l’interesse dei turisti italiani(47%) ed europei, tra i quali spicca la Francia (47%).Percentuali simili sono state rilevate tra i family adultitaliani e stranieri, presso i quali l’interesse raggiunge

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I parchi a tema, che nel 2015 diventeranno cinque, si inseriscono nella definizione del Secondo polo turistico di Roma

Per misurare il gradimento del parco su Roma antica, un’indagine ha presoa campione potenziali turisti tedeschi, inglesi, francesi, russi, spagnoli, cinesi,

giapponesi e statunitensi

“L’offerta di turismo perbambini e famiglie a Romaè carente. Per noi Parigi,con Disneyland Paris, è unesempio. Le cifre sul turi-smo sono una risposta pergli scettici. Dobbiamo ade-guare Roma a questa offertaturistica”. Lo ha detto il sin-daco di Roma, Gianni Ale-manno a margine di una vi-sita a Disneyland Paris, “pri-ma meta turistica d’Europa– ha precisato il vicediretto-re delle Relazioni Pubblichedel parco, Thierry Leleu – con 15,4 milioni di visitatorinel 2009”.

Alemanno: sì a parchitematici per i bambini a Roma

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Come attività economica il turismo si è profondamentetrasformato ed è diventato ancora più complesso: dai500 milioni di turisti nel 1990 siamo passati a 900 milio-ni, ma abbiamo anche migliaia e migliaia di nuove me-te turistiche e proposte attrattive e una concorrenza fe-roce fra regioni, paesi e continenti. Non è più sufficien-te che il nostro prodotto sia il migliore del mondo, peravere successo. Se una città non si trasforma può trovar-si in difficoltà. Inoltre, in quest’ultimo decennio, soprat-tutto dopo l’11 settembre 2001, si sono verificate pro-fondissime alterazioni strutturali nel turismo, che han-no impresso enormi mutamenti nell’attività turistica.Basti pensare ai cambiamenti nel trasporto aereo, allacrisi delle compagnie tradizionali, all’esplosione dellecompagnie low cost e al crollo dei voli charter. Internet

ha rivoluzionato tutti i settori del turismo, nella organiz-zazione dei viaggi, nell’acquisto dei servizi – trasporto,alloggio, programmi culturali – la conseguenza di tuttoquesto nel mercato turistico è il ridimensionamento delruolo dei grandi operatori, delle agenzie di viaggio e deltrasporto aereo tradizionale. “Nuovi” turisti significanuove sensibilità e interessi, spesso inaspettati, ai qualibisogna dare risposte adeguate ed efficaci. Credo che lenuove proposte avanzate dai responsabili pubblici di Ro-ma a proposito del Secondo polo rivelino la compren-sione di questi cambiamenti e la capacità di accettare lesfide e di rispondere alle nuove aspettative. Siamo da-vanti a un atto di intelligenza strategica e a una lezioneper chi segue i problemi del turismo a livello internazio-nale. n

Una città che si trasforma per rispondere a nuove aspettativeLa storia evolve. E noi con lei. Da lusso riservato a pochi eletti, il turismo è diventato oggi un vero e proprio “diritto sociale”.Ecco come adeguarsi al cambiamento. L’opinione di Vitor Neto, Presidente della Borsa del Turismo di Lisbona

FATTI

n Alla scorsa Borsa del Turismo di Lisbona ho avutol’onore di presiedere alla presentazione pubblica inter-nazionale del progetto del Comune di Roma, volto a darvita a un Secondo polo turistico. Mi sono domandato co-me mai una delle mete turistiche più famose, importan-ti e consolidate del mondo – una meta eterna – sentissela necessità di estendere il suo territorio e di avanzarenuove proposte di arricchimento e diversificazione del-la sua offerta turistica. Si tratta della consapevolezza cheil mondo è cambiato e che è cambiato anche il mondodel turismo, diventato più complesso, più difficile, piùcompetitivo. Tutte le mete turistiche debbono evolversi,adattarsi ai comportamenti delle nuove generazioni dituristi. Per non cadere nella stagnazione. È obbligatorio,quindi, che la città si trasformi. È quello che ha fatto Li-

sbona con l’“Expo 98” che ha arricchito, con nuovi spa-zi urbani e proposte culturali e sportive, l’offerta turisti-ca della Capitale del Portogallo. Con risultati molto po-sitivi per il turismo. Il turismo è in costante evoluzione.È passato, in poco più di due secoli, da privilegio aristo-cratico di pochi a conquista e diritto sociale (pensiamosoltanto alle ferie pagate): la globalizzazione ha provoca-to ulteriori trasformazioni e oggi il turismo rappresenta,nel mondo veloce e stressante in cui viviamo, una vera epropria “necessità sociale”. Non più solo un periodounico di vacanze familiari, ma tanti corti intermezzi di ri-poso e svago nel corso dell’anno. Ricerca non soltantodi cultura, ma anche di sport, divertimenti, esperienzesempre diverse. Tutto questo giustifica che la città si ar-ricchisca, si trasformi. Ed è ciò che Roma tenta di fare.

Un confronto con l’estero

Nel mondo veloce e stressante in cui viviamo, il turismo è diventato una verae propria “necessità sociale”

Nuovi turisti, con nuove sensibilità e interessi, spesso inaspettati, sono la realtàcon la quale bisogna confrontarsi per dare risposte adeguate ed efficaci

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3332 n Roma è indiscutibilmente una delle mete turistica-mente più attraenti del mondo, continuando a rappre-sentare una destinazione irrinunciabile. Lo è perl’enorme ed eccezionale giacitura di tesori storico-arti-stici, capaci di testimoniare, come forse nessun altroluogo, la storia dell’arte occidentale, coprendo un arcotemporale che dall’antichità attraversa il Medioevo, ilRinascimento, il Barocco, il Neoclassico, la Modernità,giungendo fino a noi. Malgrado ciò, le performance diRoma sul mercato turistico, se confrontate con l’inne-gabile appeal della Capitale, sono risultate in passatolargamente inferiori alle effettive potenzialità. Così èstato, pur in presenza di un tessuto economico impren-ditoriale vivace, capace, soprattutto nei settori dei servi-zi avanzati, di fare impresa, di esportare stile, professio-nalità e imprenditorialità. Elementi che in molti casihanno decretato durature realtà di successo. Invero, ilposizionamento direi assolutamente inadeguato di Ro-ma nella classifica delle città congressuali (25° posto se-condo gli ultimi dati ICCA) ha dimostrato la necessitàdi un miglioramento qualitativo dei servizi e delle in-

frastrutture, unitamente a una razionalizzazione del-l’offerta che sapesse immettere sul mercato internazio-nale un prodotto di sistema, per ridare a Roma il ruo-lo di leadership tra le città internazionali, permetten-dole di poter competere ad armi pari con le principalirealtà della meeting industry: Parigi, Vienna, Barcello-na, Berlino. Non c’è dubbio che il turismo congressua-le sia un business vincente, vero asset strategico per ilnostro paese. Appetibile in termini di ricchezza gene-rata e di economie interessate, rappresenta il primosegmento del turismo italiano, almeno come volumedi affari, con più del 25% del fatturato dell’intero com-parto. Valorizzare queste straordinarie potenzialità, svi-luppando compiutamente il sistema turistico-congres-suale, attraverso un’offerta adeguata agli standard in-ternazionali, capace di intercettare l’interesse della do-manda, rappresenta per Roma una scelta davvero stra-tegica. Ebbene oggi ci sono tutte le condizioni perchési possa ritornare a giocare un ruolo da protagonistasulla scena internazionale. In tal senso l’attuale Ammi-nistrazione capitolina, anche con il coinvolgimento

Non stiamo parlando di belle idee destinate a restare chimere. Lo stato di avanzamento lavori della “Nuvola”di Fuksas è sotto gli occhi di tutti

L’Eur dei grandi progetti, protagonista sulla scena internazionale

IDEE

Turismo congressuale

di Riccardo Mancini Amministratore Delegato di Eur S.p.A.

Se, grazie all’imponente patrimonioartistico, Roma resiste come una delle mete turistiche più ambite sul mercato turistico, le potenzialità come centro nevralgico del turismocongressuale non sono ancora sfruttate a pieno

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34 delle forze imprenditoriali, ha avviato azioni mirate, in-dividuando nella zona dell’Eur un’area a forte vocazio-ne turistica e congressuale, meritevole di essere svilup-pata. È un progetto complesso e ambizioso che, a fron-te di un’offerta globalizzata e aggressiva, si propone direalizzare un nuovo polo di forte interesse turistico,complementare al centro cittadino, dotato di un siste-ma di accessibilità rapido e moderno, ancorché svilup-pato nell’organicità del più ampio Piano Strategico perla Mobilità Sostenibile. Un tale indirizzo di sistema im-prontato all’integrazione modale, all’efficienza, al mi-glioramento della qualità di vita, alla tutela dell’am-

biente, è indispensabile per pianificare gli assetti futurie programmare gli interventi, che riguarderanno le in-frastrutture e l’urbanizzazione del territorio, anche invista degli importanti appuntamenti per i quali Roma siè candidata: il GP di Formula 1 e i Giochi Olimpici del2020. In questo scenario si colloca il progetto del nuo-vo Centro Congressi: un complesso di 9.000 posti in se-duta plenaria, a cui è annesso un luxury hotel con strut-ture dedicate al benessere, all’enogastronomia e alloshopping, che rappresenta certamente il principale dri-ver di sviluppo di quanto detto finora. Un’architetturaprogettata secondo le più moderne tecnologie di eco-compatibilità, con una grande attenzione al conteni-

mento della spesa energetica e alla riduzione delleesternalità negative, con un proprio valore estetico for-te, capace di inserirsi nel complesso monumentale va-lorizzandolo, agendo come un landmark. È una valoriz-zazione importante che permetterà già dal 2012 a Ro-ma, forte di un potenziale di offerta di 26.000 posti, disoddisfare più del 98% della domanda convegnisticamondiale, costituendo uno straordinario volano di cre-scita. Si badi bene che non stiamo parlando di belleidee destinate a restare chimere. Lo stato di avanza-mento lavori della “Nuvola” di Massimiliano Fuksas èsotto gli occhi di tutti. Abbiamo le strutture, la capacitàpatrimoniale, finanziaria, progettuale, le competenze,affinché l’Eur sia il cuore del Secondo polo turistico diRoma, esprimendo pienamente il valore dell’eccellen-za romana. Eccellenza di cui saremo testimonial e cheè stata presentata all’Esposizione Universale di Shan-ghai, quest’anno dedicata allo sviluppo urbano e allasostenibilità della vita urbana, ovvero nella vetrina piùprestigiosa del mondo. È stata una presenza significati-va in una manifestazione con 70 milioni di visitatoriprevisti, che conferma l’importanza del sistema Roma,perfettamente in linea con quello che è stato deciso peril Padiglione Italia: un contenitore delle eccellenze delnostro paese, un mix di arte, cultura, innovazione, im-prontato alla sostenibilità. Tale viaggio in Italia e nelmade in Italy, è stato come un biglietto da visita, nelquale non poteva mancare il sistema congressuale del-l’Eur con le sue eccellenze: il Palazzo dei Congressi, na-to dal genio di Adalberto Libera; il Palazzo dello Sportprogettato da Pierluigi Nervi e Marcello Piacentini inoccasione delle Olimpiadi del 1960; il Palazzo della Ci-viltà Italiana, esempio magnifico dell’architettura medi-terranea del ’900, che sarà la sede del Museo del Madein Italy e del Design Italiano, e naturalmente il NuovoCentro Congressi firmato da Massimiliano Fuksas. E sela Grande Esposizione di Roma è stata un’occasionepreziosa di ripensare l’architettura e l’assetto urbanisti-co della città, Shanghai può rappresentare la volontà diun cambiamento paradigmatico: vincere la sfida del fu-turo e proiettare Roma nel mercato internazionale. n

Come volume d’affari, con più del 25% del fatturato dell’interocomparto, la meeting industryrappresenta il primo segmento

del turismo italiano

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sto è apprezzata, ma allo stesso tempo permane un pro-blema di collegamenti”.

Un problema che si sta cercando di arginare con la co-struzione della terza linea della metropolitana.“Se la viabilità rappresenta il problema generale degliabitanti e dei pendolari, la situazione della metropoli-tana è il vero problema per il turista. Perché il metròromano è indecente, è sporco e affollato. Niente è sta-to fatto in quarant’anni per cambiare lo stato delle co-se. Per il turista che viene a Roma, la realtà della me-tropolitana è immediatamente riconoscibile in tutto ilsuo disservizio, accentuato dal fatto che il metrò è unmezzo che i turisti conoscono bene all’estero e dun-que utilizzano molto”.

E l’informazione turistica istituzionale? Funziona? Haregistrato lamentele in proposito?“Non sono a conoscenza di disagi di questo tipo. Il tu-rista che viene in Italia sa cosa vuole vedere e sa dovetrovarlo. È generalmente un turista che apprezza l’ar-te, la cultura, la bellezza del paese, la buona cucina.Su questo ha ampia informazione a disposizione, an-che grazie alla promozione del turismo italiano al-l’estero. Poi ci sono siti utili come lo 060608 del Co-mune di Roma, che però – devo dire – gli stranieri co-noscono poco. Un piccolo disagio potrebbe invececoncretizzarsi agli uffici informazioni di Termini eFiumicino, sempre affollatissimi. Ma detto questo, i si-ti dell’informazione istituzionale funzionano abba-

stanza bene e so che la gente che viene in Italia è con-tenta del suo soggiorno”.

Ma…“Ma i motivi di critica sono altri. Il costo elevato dellavita, l’inaffidabilità di certi servizi come i taxi –, un pro-blema di cui soffre anche Parigi. C’è ancora molto dafare per rendere i servizi più affidabili”.

Chiudiamo con una nota positiva.“Come ho già detto, io trovo che negli ultimi 10 annisono stati fatti enormi passi avanti. A partire dal lavorodi pulizia dell’AMA, che almeno nel centro della cittàsta facendo un lavoro splendido. Ma anche il passaggiodegli autobus, che ora sono regolari e frequenti”.

3736

Richard Heuzé

Da quanto vive in Italia?“Vivo a Roma ormai datrent’anni. Sono il corri-spondente del quotidianoLe Figaro“.

Come ha visto cambiare ilvolto della città nel corso ditutti questi anni?“Quando sono arrivato in Italia, Roma era una città gri-gia, triste e cupa che viveva sotto la costante minacciadel terrorismo. Le cose sono cambiate radicalmentecon il Giubileo del 2000. Per prepararsi all’evento, gli

amministratori capitolini hanno operato un restylingdella città. Possiamo anche dire si sia trattato di una pri-ma pulizia generale che ha dato la spinta per una seriedi miglioramenti, che tuttavia non sono riusciti a risol-vere il problema del traffico”.

Parliamo proprio di traffico. Dal 1° maggio 2011, in vir-tù del DL 125/2010 saranno introdotti dei video pedag-gi sul Grande Raccordo Anulare e sulla A-91 (Roma-Fiu-micino). Secondo lei che impatto avrà sul turismo?“L’impatto economico credo sarà molto vicino allo ze-ro. Altra questione, invece, la congestione del trafficoche si verrà a creare all’interno dell’anello. Roma èuna città con una struttura urbanistica molto fragile,difficile da regolare. Resta una città antica, e per que-

Capitali a confronto: Roma,Madrid, Berlino e ParigiL’opinione dei giornalisti della stampa estera sulla nostracittà. Turismo e servizi low cost, infrastrutture da migliorare.Intervista con Richard Heuzé, corrispondente del quotidiano parigino Le Figaro, Miguel Mora, del quotidiano spagnolo El País, e Tobias Piller, del tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung

RACCONTI

Visto si stampi

di Andrea Camboni e Sergio Lo Gatto

I motivi di critica sono il costoelevato della vita, l’inaffidabilità

dei taxi, il traffico. C’è ancora moltoda fare per rendere i servizi

più affidabili

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ignorarli: le meraviglie di Roma stanno anche e so-prattutto lì. Il centro di Roma è molto antico, si è scel-to – in parte giustamente – di non modificare moltecose, di lasciarle com’erano secoli fa. Certo, in questomodo il trasporto pubblico e comunque la circolazio-ne di un grande flusso di mezzi spesso non sono ade-guati anche all’urbanistica cittadina: Roma è una cittàantica e, specialmente nel centro storico, se il proble-ma traffico sopravvive nonostante la Zona a TrafficoLimitato, è perché c’è alla base una notevole ecceden-za di veicoli. Infatti è un problema anche il parcheg-gio. E se le auto parcheggiano dove non si potrebbevanno a paralizzare la strada: i pullman turisti blocca-no il traffico”.

Quindi le proposte di miglioramento in quale sensodovrebbero andare?“Bisogna andare nella direzione di un potenziamentodelle infrastrutture. Offrire a chi arriva a Roma la pos-sibilità di spostarsi agilmente e capire subito dove anda-re e con quali mezzi”.

Un aspetto positivo di Roma.“La cosa che più amo di Roma è la sua ‘gradevolezza’.Io abito in centro e passeggiare a Roma è una delleesperienze più stimolanti: tra monumenti, persone sor-ridenti, belle ragazze, si ricreano le caratteristiche deipiccoli paesi, quelli per cui l’Italia è divenuta famosa.Piccole botteghe, mercati e mercatini, tutte cose che inmolte altre grandi città del mondo non esistono più onon sono mai esistite. Forse anche qui sta il fascino del-l’Italia nel mercato del turismo”.

Un confronto con Madrid?“La differenza più evidente è che Madrid ha un centromolto più moderno, più urbano. È una città più con-temporanea, nella quale i monumenti e i beni culturaliche ne hanno fatto la storia sono tenuti insieme a par-te, nei musei, in qualche piazza. A Roma – e in Italia ingenerale – sembra invece di essere in un paese medie-vale, la storia cammina al tuo fianco”.

Tobias Piller

Lei vive in Italia da 18 anni.Com’è cambiata Roma intutto questo tempo?“Se dovessi esprimere ungiudizio non sarebbe positi-vo. Sappiamo bene che co-me destinazione turistical’Italia è in discesa, soprattutto nel turismo di mare. Ro-ma è un po’ un’eccezione, anche solo per il semplicefatto che un volo aereo per Roma costa molto meno ri-spetto a qualche anno fa. Fino a prima che esplodesse-ro le compagnie aeree low cost, volare a Roma dall’Eu-ropa costava intorno ai 400 euro, ora ne bastano 40.Questo fatto interviene sui calcoli economici dei singo-li viaggiatori. Una volta si metteva in conto un viaggiodi almeno una settimana, perché pagare tutti quei sol-di per un soggiorno di una o due notti non conveniva.Oggi, con questi prezzi, anche il week-end è un’ipotesisensata, il volo costa addirittura meno del pernotta-mento.Se da un lato questo è un punto a favore del turi-smo, dall’altro complica in un certo modo il giudi-zio, anche perché non permette di valutare davverola soddisfazione dei turisti. In altre parole, più è co-stoso visitare una città, più il fatto che le visite nondiminuiscano è segno che il turismo è di alto livelloanche da parte dell’offerta di facilities. Non potreidire che è il caso di Roma, città nella quale con ilpassare del tempo, con l’abbassarsi dei costi e l’arri-vo della crisi si è arrivati a offrire ai turisti un livellodi servizi davvero basso”.

A quali settori si riferisce in particolare?“Riguardo alla situazione generale del mercato, non ve-do in Italia una grande trasparenza, specialmente se siparla del settore alberghiero: ormai anche la tradizio-nale classificazione in stelle non è più affidabile. Percerti versi è quasi preferibile un mercato opaco in cui

39Miguel Mora

Da quanto vive in Italia?“Sono arrivato a Roma treanni fa da Madrid. Attual-mente lavoro come corri-spondente generico per ilquotidiano El País. Mi occu-po sia dell’Italia che del Vati-cano”.

Com’è cambiata Roma in questo tempo?“La mia impressione attuale non è troppo diversa dalprimo impatto che ebbi quando arrivai. Conoscevo giàbene l’Italia, diciamo che è sempre stata una mia pas-sione: i miei figli hanno frequentato un liceo italiano aMadrid.Roma in particolare era ed è rimasta una città acco-gliente, molto attraente. Non saprei dire se i dati riflet-tono questo, ma senza dubbio le file ai musei significa-no qualcosa”.

Secondo la sua esperienza di professionista e di stra-niero che vive in Italia, quali sono i problemi fonda-mentali con cui deve confrontarsi Roma in termini divivibilità?“Sicuramente il primo dei problemi è quello del tra-sporto pubblico. Rispetto ad altre capitali europee fun-ziona male: i treni sono in ritardo, i servizi non sonoadeguati alla quantità di passeggeri che ogni giorno at-traversa la città. In una parola, è insufficiente. Questosalta sicuramente agli occhi dei turisti, che troppo spes-so si trovano sperduti in una città che non è soltantogrande, ma che soprattutto ha una così alta densità dimonumenti e attrazioni turistiche”.

Secondo lei questo è un problema solo romano o pro-prio di tutte le città che custodiscono molte attrazionituristiche e beni culturali?“Roma è una grande città, ha problemi comuni ad al-tre grandi città. Ma ciascun luogo ha le proprie pecu-liarità, le proprie caratteristiche. Sappiamo bene cheper Roma è molto più difficile avere una metropolita-na davvero capillare, a causa dei continui ritrovamen-ti di reperti archeologici nel sottosuolo. E non si può

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Roma per me sono le piccolebotteghe, mercati e mercatini, tuttecose che in molte altre grandi cittàdel mondo non esistono più o non

sono mai esistite

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si può vivere con il principio ‘mordi e fuggi’, mentreoggi non appena, viaggiando, vivendo, si trova qualco-sa che non va bene, che non è soddisfacente, ecco chesi può fotografare e postare su un blog, su un social net-work, si può condividere. Una sorta di trasparenzaanarchica.C’è poi il settore della ristorazione, che è ormai allosbando. Soprattutto quella che si rivolge ai turisti, a Ro-ma è nettamente inferiore rispetto all’aureola messa intesta all’Italia e agli standard di qualità e offerta per iquali è diventata famosa nel mondo. Qui è davvero tut-to a ‘mordi e fuggi’, se si dà un’occhiata a quello cheservono nei ristoranti del centro ci si rende conto chenon ha niente a che vedere con la vera cucina italiana”.

Secondo la sua esperienza di professionista e di stra-niero che da anni ormai risiede in Italia, quali sono iproblemi fondamentali con cui deve confrontarsi Ro-ma in termini di vivibilità?“Io penso che Roma sia afflitta principalmente da dueproblemi: quello rappresentato dal trasporto pubblicoe dai parcheggi e la caotica organizzazione delle perife-rie. Io vivo nel centro storico e, se prima parcheggiavola macchina a trecento metri senza difficoltà, ora utiliz-zo un’autorimessa e di conseguenza sono obbligato acamminare per quasi un chilometro. Per quanto riguar-da le periferie, il problema è ancora una volta quellodel trasporto pubblico e delle infrastrutture. Spesso siimpiegano ore a raggiungere i margini della città”.

Un aspetto positivo di Roma?“Come ho detto, il fatto che Roma sia comunque mol-

to frequentata dai turisti anche in un periodo di crisideriva pure dall’agilità di collegamento aereo che or-mai unisce le grandi città; tuttavia è anche testimonian-za di una virtù. Roma conserva indubbiamente unenorme fascino e devo riconoscere che negli ultimivent’anni sono migliorate molto l’accessibilità dei mu-sei e la gestione dell’offerta culturale e artistica. Parlia-mo di un numero incredibile di mete turistiche, neiconfronti delle quali in tempi recenti si è osservata unacrescente responsabilizzazione: anche la quantità diiniziative ed eventi che vengono ospitati dai musei o daessi promossi è aumentata”.

Secondo lei quali interventi dovrebbe affrontare Romaper migliorare la propria accoglienza nei confronti dituristi e cittadini, anche nell’ottica di una competitivitàinternazionale? “Roma è una città molto complessa, profondamente di-versa da molte altre capitali europee. La mia opinione èche ci siano gravi problemi in certi servizi ai turisti. La se-gnaletica, ad esempio, è assolutamente scadente. Se, co-me turista, sei a Piazza di Spagna e vuoi andare a Fonta-na di Trevi, sei obbligato a chiedere indicazioni a passan-ti, commercianti, poliziotti, perché la segnaletica non èné sufficiente né chiara. Lo stesso vale per la segnaleticadi entrata e uscita nella città e nel centro storico. Mancaanche un altro servizio fondamentale: un ufficio per glioggetti smarriti. Può apparire una cosa banale, invece sitratta di un punto di riferimento importante, come luo-go e come istituzione. Al momento questo compito èsvolto da vari uffici e se un turista o un cittadino perdequalcosa per strada non c’è niente da fare”.

Se dovesse mettere Roma a confronto con altre città incui ha vissuto, quale risultato otterrebbe?“Ho vissuto a Ratisbona, a Monaco e a Francoforte, tut-te città molto diverse da Roma. È sensato fare un para-gone con Berlino, la cui estensione copre i tre quarti diquella romana e la cui popolazione è più o meno equi-valente: basta dire che Roma ha 40 chilometri di me-tropolitana, Berlino sfiora i 400”. n

Negli ultimi vent’anni sono migliorati molto l’accessibilità dei musei e la gestione dell’offerta culturale e artistica

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Cefme. Ente paritetico che da oltre 50 anni organizza corsi per le maestranze edili

Pomezia - Via Monte Cervino, 8 - Tel. 06.91962-1 (15 linee R.A.) - Fax 06.91962209CENTRO PER LA FORMAZIONE DELLE MAESTRANZE EDILI ED AFFINI DI ROMA E PROVINCIA

Il Cefme fu fondato nel 1953 per una felice intuizione di Ezio Micaglio presidente dell’Acer, Roberto Palmucci della Fillea, Francesco Altini della Filca, Tullio Repetto della Feneal.I rappresentanti delle imprese e dei lavoratori decisero di a�rontare insieme uno dei problemi che la società italiana aveva di fronte: la preparazione delle maestranze edili da impiegare nei cantieri.I primi corsi furono serali per le Þgure classiche del settore: muratori e carpentieri. Erano gli anni dello sviluppo delle città, in cui le mutate tecnologie costruttive insieme alle prime esperienze di utilizzo del cemento armato, costringe-vano gli operatori del settore ad una operazione di aggiornamento e specializzazione molto rapida.Verso la Þne degli anni ’70 l’Ente ritenne opportuno pensare ad una formazione diversa, rivolta soprattutto ai giovani che uscivano dalla scuola dell’obbligo, con corsi di specializzazione biennale, perché in quegli anni il problema da a�rontare era preparare nuova forza lavoro per sostituire la generazione degli operai del dopoguerra. E’ nel corso degli anni ’80 che il Cefme si avvia a diventare quello che oggi che tutti conoscono. È in quegli anni infatti che viene acquistata e subito ristrutturata la sede di Pomezia, con l’idea di fondo di farne una sorta di college dedica-to al settore dell’edilizia. La Þne degli anni ’80 vede l’inserimento dei primi lavoratori extracomunitari nei cantieri edili e anche allora la scuola edile fu in prima linea, con attività formative mirate, contenenti moduli sia professionalizzanti che di alfabetizzazione linguistica e normativa. Dopo un periodo di crisi degli anni ’90 il Cefme ritrova nuovo vigore e rinnovata vitalità.Non più solo operai, ma tecnici, professionisti, installatori, studenti, liberi professionisti, titolari di impresa: tutto il settore delle costruzioni trova il suo punto di incontro nel Cefme. La storia di oggi è quella di un ente che ha continuato a farsi interprete delle trasformazioni del settore attraverso la realizzazione dei percorsi formativi integrati.Il Cefme negli ultimi anni è cambiato, grazie anche all‘impegno del suo Presidente Giuseppe D’Ascenzo, perseguen-do l’obiettivo di diventare uno degli strumenti politici ed operativi delle parti sociali, integrato in misura sempre maggiore con il tessuto produttivo. Per fare ciò il Centro di Formazione è diventato “la scuola” del settore edile. Fare formazione professionale in modo serio non vuol dire soltanto progettare e realizzare corsi. E’ fondamentale comprendere come il compito del Cefme non si esaurisca con l’erogazione della formazione ma prosegue con la Þnalizzazione di una occasione di lavoro.Il Cefme sta oggi diventando un ente erogatore di servizi, in cui la formazione avrà ancora un ruolo predominante, ma collegata sempre più strettamente alle esigenze del mondo delle imprese, in stretto contatto con il mondo della scuola, dell’Università e degli ordini professionali.

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4342 n Voglio farvi fare un viaggio nell’area metropolitanadi Roma. Ricercare il cuore di Roma, il suo futuro, ilrapporto tra essa e ciò che la circonda. Troppo spessoquesta nostra capitale non è riuscita a volare, a guarda-re in alto ed è rimasta nei circuiti solo perché a Romaparlano il Capo di Governo, il Presidente della Repub-blica e il Santo Padre. Ma Roma è palcoscenico delmondo. Non possiamo accettare che quel palcosceni-co diventi baraccone da fiera. Deve rivivere, oggi, nel-la città, l’incontro fra le culture. Roma deve riacquista-re un’ambizione globale: ritornare ad essere il luogod’incontro fra le civiltà che si affacciano sul nostro ma-re. L’area metropolitana è oggi lo spazio nel qualeconvivono enormi opportunità ed enormi problemi.Opportunità, perché solo nell’integrazione fra la cittàe l’area vasta che la circonda, Roma può trovare leenergie di cui ha bisogno per crescere. Sono le areemetropolitane, infatti, a essere oggi protagoniste dellacompetizione globale, aree caratterizzate dall’inter-

connessione dei servizi e delle infrastrutture necessa-rie allo sviluppo, degli aeroporti, dei porti e delle areeindustriali. E allora dobbiamo guardare alla città me-tropolitana come all’ambito territoriale fondato sullacrescente urbanizzazione, sulla concentrazione dellefunzioni strategiche e logistiche, sulla capacità di gui-dare i processi di innovazione. Tuttavia, insieme alleopportunità, ci sono anche molti problemi. Le moder-nizzazioni di questi ultimi anni, che hanno indubbia-mente innalzato il livello di qualità della città, si sonosviluppate senza un salto vero nella qualità dei servizi.Quella che è mancata è la rete unitaria che facesse fa-re a tutta Roma il salto, aumentandone le funzioni e leopportunità. Sono rimaste troppo deboli le infrastrut-ture della mobilità, perché insieme alla popolazionesono cresciuti i flussi del pendolarismo. Ogni giorno700 mila persone entrano ed escono dalla capitaled’Italia attraverso le antiche vie consolari. E se è sem-pre vero che tutte le strade portano a Roma, quelle

Roma, città non solo da visitare, ma soprattuttoda vivere

di Elisabetta Maggini

RACCONTI

Spazi da (ri)scoprire

Roma deve essere un centro di attrazione di saperi e di innovazioni, dove le culture si incontrano per svilupparele opportunità del territorio

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Castello di Santa Severa, il Palazzo Rospigliosi di Zaga-rolo, gli apparati pittorici di Villa Chigi a Formello. Eancora, tra i principali interventi di ristrutturazioneabbiamo: Palazzo Coccanari Fornari, sede della biblio-teca civica di Tivoli, e il Museo dell’Agro Veientano diFormello. Sono state, inoltre, finanziate innovativeopere divulgative come la ricostruzione digitale del-l’area archeologica di Giunone Sospita a Lanuvio el’allestimento di uno scavo archeologico virtuale nelmuseo di Segni.

Con il Bando delle Idee per i Piccoli Comuni, la Pro-vincia di Roma sostiene costantemente progetti di va-lorizzazione storico-artistica dei nostri piccoli comuni.Abbiamo, dunque, una cultura che vive e che cresce.Questo, certo, non è tutto. Per cambiare questa no-stra città non dobbiamo farci travolgere dalla frenesiadel presente. Per volare alto, per ritrovare respiro,dobbiamo sforzarci di capire, di trovare il giusto equi-librio: i piedi per terra e sguardo verso una chiaraidea di futuro. n

45strade sono ormai inadeguate, paralizzate da un ingor-go quotidiano. Sono rimaste troppo deboli le infra-strutture dei saperi, quelle che Jacques Delors chiama-va “le autostrade della conoscenza”. Ma Roma e il suohinterland hanno nel loro territorio le forze e le ener-gie per realizzare questa integrazione materiale e cul-turale. Integrazione materiale, nel senso di accrescerelo sviluppo delle reti e delle infrastrutture. Integrazio-ne culturale, nel senso di portare la provincia a Romae Roma verso la provincia. Nel nostro territorio, infat-

ti, abbiamo un immenso patrimonio di beni archeolo-gici, museali, architettonici e paesaggistici che va pro-tetto e valorizzato. Penso allo splendore di decine diborghi e centri storici, alla presenza di parchi natura-li, all’attrattiva del litorale romano. Luoghi di incredi-bile bellezza più o meno noti. In questi anni l’ammini-strazione provinciale ha sostenuto importanti opere direstauro: il Palazzo Ducale di Castelnuovo di Porto, ilPalazzo Abbaziale di Civitella San Paolo, le mura diSant’Oreste, il Palazzo dell’ex Governatore di Ostia, il

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Solo nell’integrazione fra la città e l’area vasta che la circonda, Roma puòtrovare le energie di cui ha bisogno per crescere

Sono rimaste troppo deboli le infrastrutture dei saperi, quelle che JacquesDelors chiamava “le autostrade della conoscenza”

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ni disperate, imprenditori che di fronte all’umilia-zione di dover rinunciare alla propria impresa deci-dono di togliersi la vita. Sono numeri drammatici,effetto di una domanda privata fortemente condi-zionata dall’incertezza, che spinge le imprese e lefamiglie a rimandare le scelte di investimento e dauna domanda pubblica che continua a ridurre gliinvestimenti in nuove infrastrutture (-21% dal 2004a oggi)”.

Basta tagli al settore dell’edilizia“Siamo consapevoli della crisi della finanza pubbli-ca, diretta conseguenza del debito pubblico accumu-lato e di una fortissima rigidità del bilancio dello Sta-to, dovuta alla mole delle spese correnti che nessun

n “Se il 2009 è stato il nostro annus horribilis, il 2010non sarà ricordato come quello della svolta. Anzi.Alla fine dell’anno in corso avremo perso, rispettoal 2008, il 17% in termini di investimenti, calo chenel comparto delle nuove abitazioni supererà il30%. Il settore, in appena un triennio, è tornato in-dietro di 15 anni: siamo ai livelli di metà degli anni’90! La crisi ha espulso dal mercato più di 200.000lavoratori. Ma i nostri operai che restano a casa nonfanno notizia come quelli di una fabbrica che chiu-de. I nostri vanno via così, silenziosamente, alla spic-ciolata e nessuno se ne accorge. Eppure il prezzo so-ciale di questa moria occupazionale è già molto ele-vato. Basta ascoltare le zone dove la crisi è stata an-cora più dura, come il Nord Est, e troviamo situazio-

Siamo tornati indietro

di15anni

di Paolo Buzzetti

L’ANCE in occasione della sua assemblea annuale dice basta con i tagli agli investimenti, serve il rilancio delle infrastrutture

PENSIERI

L’analisi del settore a livello nazionale

I nostri operai che restano a casanon fanno notizia come quelli

di una fabbrica che chiude. I nostrivanno via così, silenziosamente,

alla spicciolata e nessuno se ne accorge

EDILIZIA RESIDENZIALENel comparto residenziale gli investimentisono scesi nello scorso anno dell’8,9%. Ma se si considerano separatamente gliinvestimenti in nuove abitazioni e quelli inrecupero abitativo si nota che i primi sonoscesi del 18,8%, mentre i secondi sonorimasti stazionari.

I dati della crisi

INVESTIMENTI PUBBLICINel solo 2009 la riduzione degliinvestimenti in lavori pubblici è stata del5,4% e per il 2010 l’ANCE stima un’ulterioreflessione del 3,9%. Per quanto riguarda ilnumero di bandi di gara, i dati relativi alprimo trimestre 2010 mostrano unariduzione del 24% circa rispetto allo stessoperiodo del 2009. Riduzione diffusa fra lamaggior parte degli Enti Appaltanti, inparticolare gli enti locali.

I dati della crisi

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E i costruttori sono coloro che più di ogni altro si ac-corgono di questo stallo, di questa impossibilità amuoversi perché il proprio fare impresa è stretta-mente connesso al buon funzionamento della mac-china pubblica, della quale forse siamo tra i princi-pali conoscitori. Il progetto che sta prendendo for-ma è quello di un sistema di norme chiare ed effica-ci che consentano di realizzare opere di qualità, intempi e costi adeguati”.

Qualificazione delle imprese“È arrivato il momento per una selezione delle im-prese che operano nel mercato delle opere pubbli-che sulla base di elementi qualitativi che siano ingrado di smontare la logica perversa del fatturato”.

Esclusione delle offerte anomale“Sempre in un’ottica di trasparenza e per non sco-raggiare la partecipazione alle gare di operatori piùqualificati e affidabili, riteniamo opportuno che ven-ga introdotta una norma che consenta l’estensionedell’esclusione automatica delle offerte anomale pergli appalti fino alla soglia comunitaria, con un nuo-vo metodo che escluda qualsiasi forma di turbativa ocondizionamento nelle gare”.

Una progettazione di qualità“Il progetto deve tornare a essere il fulcro del no-stro lavoro, la base per qualsiasi confronto competi-tivo tra diverse proposte. Per questo è necessario in-vestire più risorse e pretendere una maggiore quali-

governo è riuscito davvero a ridurre. Ma non possia-mo non esprimere forti perplessità sulla pesante ri-duzione di risorse per investimenti decisa negli ulti-mi anni: -20% nel 2009-2010, a cui farà seguitoun’ulteriore riduzione del 10% per gli anni 2011-2012. Un taglio rilevante di risorse destinato a nuo-ve infrastrutture che rappresentano ormai solo il 2%del bilancio statale”.

Le risorse non spese per un programma di rilanciodelle infrastrutture“La nostra battaglia è stata soprattutto quella di sol-lecitare lo Stato e le Regioni ad utilizzare effettiva-mente e rapidamente le risorse disponibili tra fondistrutturali e fondi FAS. Degli 11,3 miliardi di eurodel Piano CIPE finanziato nel 2009 solo il 2,7% si ètrasformato in gare per lavori. A tre anni dall’avviodei programmi 2007-2013, dei 35,6 miliardi destina-ti a infrastrutture e costruzioni nel Mezzogiorno so-lo l’8% circa risulta impiegato. I nostri dati sull’inca-pacità e sull’impossibilità della macchina ammini-strativa statale e regionale di spendere soldi già stan-ziati sono ormai patrimonio di tutti gli istituti che la-vorano in questo settore e abbiamo colto con soddi-sfazione la notizia che è stato dato incarico al Mini-

stro Fitto di mettere ordine in questa materia e di ri-lanciare un programma che potrebbe rappresentareun volano importante per l’infrastrutturazione nonpiù rimandabile del nostro Sud”.

Pacchetto ANCE: semplificazione normativa e più controlli“Quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni èuna stratificazione di norme, di poteri dispersi in mi-gliaia di centri decisionali.

Il progetto deve tornare a essere il fulcro del nostro lavoro, la base

per qualsiasi confronto competitivotra diverse proposte

Diciamo no alla pletoradi commissari straordinari speciali,di società in house che con ampi

poteri e in totale monopoliorestringono in modo soffocante

un mercato già messo in ginocchiodalla crisi

I dati della crisi

OCCUPAZIONEGravi gli effetti della crisi sull’occupazionedel settore: i dati delle Casse Edili fannoregistrare una diminuzione degli operaiiscritti nel 2009 del 9,8% rispetto all’annoprecedente, così come il numero delleimprese iscritte si è ridotto del 7,6%.Sempre più imprese hanno fatto ricorso allaCassa Integrazione (+91,5% nel 2009 e +35,1% nei primi 5 mesi del 2010).

I dati della crisi

PREVISIONI PER IL 2010Per il 2010 le previsioni dell’ANCE indicanouna ulteriore caduta degli investimenti incostruzioni pari a -7,1%. La produzione dinuove abitazioni nel 2010 registrerà ancoraun -12,4%. Aspettative di modesta crescitasono invece previste per la riqualificazionedel patrimonio abitativo (+1%) che,sostenuta dai provvedimenti diagevolazione fiscale, sarà l’unico compartodi attività in crescita per quest’anno. Se ilresidenziale farà registrare qualche piccolospiraglio, il non residenziale destinato adattività economiche nel 2010 confermerà iltrend negativo (-14,4%).

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Non siamo la “cricca” di faccendieri. Vogliamo regole chiare e procedure snelle. Più mercato e meno commissari“I monopoli e le rendite di posizione producono unaumento dei costi dei servizi a danno della qualitàdegli stessi. Un fenomeno che abbiamo segnalatoanche nei mesi immediatamente successivi al terre-moto in Abruzzo, consapevoli che, se l’emergenza didare un tetto agli sfollati poteva giustificare un ricor-so a procedure straordinarie e a criteri discrezionalinella scelta delle imprese, una pratica di tal generenon poteva però essere tollerata per tutto il proces-so di ricostruzione, che durerà anni. Siamo, infatti,convinti che, seppure nella massima difficoltà, è so-lo attraverso il rispetto delle regole e della trasparen-za che si tutelano i diritti dei cittadini e delle impre-se. Per questo in tempi non sospetti e per primi ab-biamo combattuto contro la creazione di ProtezioneCivile S.p.A., perché attraverso di essa non si istitu-zionalizzasse il ricorso ordinario alle procedure d’ur-genza in deroga a qualsiasi principio di mercato. Diciamo quindi no alla pletora di commissari straor-dinari speciali, di società in house che con ampi po-teri e in totale monopolio restringono in modo sof-focante un mercato che, già messo in ginocchio dal-la crisi, rischia di diventare un’isola per pochi e, per-mettetemi di dirlo, neanche per i migliori.Siamo però anche stanchi di respirare il fumo dei tu-bi di scappamento di quei furbi che invece di rispet-tare la fila ingranano la quarta e con il benestare diqualcuno se ne infischiano dei divieti e ci superanoregolarmente. Contro la logica del sorpasso e dellascorciatoia facile ci siamo battuti con convinzionedurante tutto questo difficile anno.Noi non siamo la cricca, e non potremo mai esserlo.Non ci arrabattiamo tutto il giorno per cercare unaraccomandazione o per entrare a far parte dei circo-li di potere che aiutano a scalare la vetta e che sonoin grado di trasformare aziende artigiane che nessu-no conosceva prima in imprese con un fatturato conmolti zeri. Siamo imprenditori e non faccendieri”. n

51tà dei progetti e responsabilità dei progettisti”.

Le condizioni per il Piano casa 2“Occorre che siano rimossi alcuni vincoli che finoad oggi hanno bloccato qualsiasi iniziativa, e perquesto chiediamo che l’Accordo Stato-Regionisottoscritto il 1° aprile 2009 venga integrato. In-nanzitutto, occorre prevedere degli incrementivolumetrici alla demolizione e ricostruzione chesiano sufficienti a compensare i costi di demolizio-ne e di bonifica per il miglioramento degli stan-dard qualitativi.

Inoltre, devono essere consentite le modifiche di de-stinazione d’uso degli immobili oggetto di sostituzio-ne, in modo da permettere un diverso utilizzo delbene, in linea con le esigenze e le condizioni postedal mercato”.

Far ripartire l’housing sociale“Occorre che il coinvolgimento delle nostre impre-se nelle iniziative di housing sociale sia basato su pia-ni economico-finanziari credibili e sostenibili. Altri-menti il nostro contributo non potrà andare aldilàdi quello di appaltatori di iniziative promosse e gesti-te da altri. Perché ciò sia possibile, però, sono neces-sarie almeno due condizioni. L’abbattimento dei costi necessari all’acquisizionedell’area e delle urbanizzazioni. Per questo auspi-chiamo che i Comuni mettano a disposizione aree acosto zero. Inoltre, è essenziale che l’housing socia-le sia una componente di interventi costituiti da unmix di altre tipologie edilizie, inquadrate nell’otticadella qualità e della sostenibilità”.

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I dati della crisi

DIFFICOLTÀ DI ACCESSO AL CREDITOTra le cause della crisi di liquidità che le imprese di costruzioni si trovano ad affrontare c’è la restrizione dell’accesso al credito.Quasi il 40% delle imprese associatedenuncia di aver avuto difficoltànell’ottenere finanziamenti nel trimestregennaio-marzo 2010. Un valore minorerispetto a quelli registrati nello scorso anno,ma comunque sempre elevato e indice chela restrizione nei confronti delle imprese del settore delle costruzioni ancora esiste. Il 2009 rappresenta un anno dadimenticare: -15% i mutui alle imprese pergli investimenti in edilizia abitativa, -18,3%nel non residenziale.Anche le famiglie hanno subito questarestrizione: -10% i finanziamenti erogati per l’acquisto dell’abitazione.I tassi di interesse applicati alle imprese di costruzioni continuano a mantenersi su livelli significativamente superiori a quelli degli altri settori.

I dati della crisi

RITARDO DEI PAGAMENTI DA PARTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONEIl problema della liquidità delle impresesconta anche la difficoltà di vederesoddisfatti i propri crediti verso la PubblicaAmministrazione. Questo problema si èaccentuato molto nell’ultimo anno.Secondo i risultati dell’indagine svoltadall’ANCE a maggio 2010, il 58% delleimprese denuncia ritardi medi neipagamenti superiori a due mesi oltre i termini contrattuali previsti dalla legge (2 mesi e mezzo).Circa il 15% delle imprese denuncia inoltrepunte di ritardo superiori ad un anno e mezzo, che in alcuni casi arrivano a toccare i 24 mesi.L’ANCE ha stimato che un ritardo di 3 mesi(ritardo medio) su un pagamento da100.000 euro costa ad un’impresa dicostruzioni circa 2.500 euro. Una tassaaggiuntiva del 2,5% che le imprese dicostruzioni pagano per fare credito alla P.A.Tra le cause dei ritardati pagamenti, lamaggior parte delle imprese associate(52%) ha segnalato il Patto di stabilitàinterno degli enti locali, a cui però siaggiungono molto spesso inefficienzeamministrative o vischiosità burocratiche,che allungano ulteriormente i tempi dipagamento. Una speranza per la soluzionedel problema potrebbe veniredall’applicazione della nuova DirettivaEuropea sui ritardati pagamenti, che staconcludendo l’iter di approvazione e chepotrebbe dare una spinta al miglioramentodell’efficienza della P.A.

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Lo conobbi nel maggio del 1949 nella redazione deIl Mondo dove svolgeva le funzioni di redattore capo,un incarico che tenne fino al 1953. Era seduto suuno sgabello girevole davanti a un cavalletto e stavadisegnando il menabò. Sembrava che dipingesse unquadro e associo sempre Flaiano a questo gesto dapittore. Nel salone centrale, il suo più caro amico,Mino Maccari, faceva le vignette e intanto si scam-biavano battute accompagnate da improvvisi silenzi.Non per niente una di quelle preferite era “in due sitace meglio”. Era già uno scrittore affermato. Il Premio Strega eranato nel 1947 e il primo vincitore fu proprio Flaianocon il romanzo Tempo di uccidere. Ebbe un grandesuccesso, fu tradotto in diverse lingue ed è stato più

volte ristampato, ma è rimasto il suo unico romanzo:è stato sempre un cruccio per lui l’essere considera-to soprattutto sceneggiatore di film, autore di battu-te e “calembours”. Al Mondo Flaiano si alternava con Pannunzio nellascelta delle foto, le cosiddette “foto da Mondo”. Unodei suoi grandi meriti è aver dato, per la prima vol-ta, ai fotoreporter la dignità di giornalisti e quasi discrittori e di aver capito l’importanza dell’immaginecome mezzo autonomo di espressione. Finito di im-paginare il menabò, in tre quarti d’ora scriveva lacritica cinematografica: non era dotta, saccente, nonfaceva citazioni. Lasciò Il Mondo per lavorare nel cinema, scrisse uncentinaio di sceneggiature. Ha dato un contributo

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Era seduto su uno sgabello girevole davanti a un cavalletto e stavadisegnando il menabò. Sembrava che dipingesse un quadro e associo sempre

Flaiano a questo gesto da pittore

n Cent’anni fa (il 5 marzo 1910) nasceva a PescaraEnnio Flaiano, intorno al quale è andata crescendouna leggenda ricca di aneddoti. È citato a propositodegli avvenimenti più diversi, come se si fosse sco-perto che nei suoi libri esista un giacimento stermi-nato a cui attingere per interpretare tutti gli aspettidel costume e del carattere degli italiani. La sua sati-ra è di straordinaria attualità. Sembra scritto oggiche i giornali sono pieni di denunce sulla corruzio-ne, l’apologo intitolato I ladri (favola arguta) apparsosul Mondo nel 1960, che comincia così: “Quando i la-dri presero la città, il popolo fu contento, fece vacan-za e bei fuochi d’artificio. Come primo atto del lorogoverno, i ladri riaffermarono il loro diritto di pro-prietà. Su tutti i muri scrissero: “Il furto è una pro-

prietà’. Poi si sparse la voce che i proprietari rubava-no. I ladri ritennero inutile ogni smentita ufficiale:erano stimati per gente dabbene, patriottica, ladra,onesta, religiosa. Ora, insinuare che i ladri fosseroladri sembrò assurdo. Il tempo trascorse, i furti au-mentavano. Una mattina, per esempio, ci si accorge-va che era scomparso un palazzo dal centro della cit-tà. Poi sparirono piazze, alberi, monumenti, galleriecon i loro quadri e le loro statue, officine con i lorooperai, treni con i loro viaggiatori, intere aziende,piccole città. Quando i ladri ebbero fatto sparireogni cosa, cominciarono a derubarsi tra di loro e lacosa continuò finché non furono derubati dei lorofigli e dei loro nipotini. Ma vissero sempre felici econtenti”.

Ennio Flaiano dalla carta stampata al grande schermo

di Giovanni Russo

100 anni fa nasceva il grande giornalista, “marziano di Roma”

PENSIERI

Anniversari

A sinistra, l’ultima scena di Otto e mezzo. Sotto una scena de La dolce vitae a fianco Ennio Flaiano con Federico Fellini

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fondamentale in Lo sceicco bianco, I vitelloni, La dolcevita e Otto e mezzo: ancora si discute se le idee di que-sti film siano più sue che di Fellini. Ricordo chequando preparavano La dolce vita Flaiano e Fellinierano come il gatto e la volpe di Pinocchio: stavanoappostati al caffè “Doney” a Via Veneto e giravano inSeicento di notte per cogliere spunti dalla realtà. Al-ternava l’attività di sceneggiatore con quella di criti-co e giornalista, collaborando oltre che al Mondo, al-l’Europeo, all’Espresso e al Corriere della Sera.L’insofferenza, la noia esistenziale, l’esigenza di li-bertà interiore furono il terreno fecondo per lesue intuizioni sulla società italiana che riversò nei

libri Diario notturno, Una e una notte, Il gioco e il mas-sacro, Melampo, Ombre bianche, dove nel racconto ABombay c’è un vero fuoco di artificio splendente diparadossi e aforismi; tra quelli postumi: Autobiogra-fia del blu di Prussia, Il cavastivale, La solitudine delsatiro, La valigia delle Indie. Il Flaiano popolare è quello del divertissement, maquello più vero è quasi nascosto, sconosciuto. Il suovagare per Roma era sintomo di una inquietudineche nasceva dal contrasto tra il pessimismo ispiratodalle vicende della sua infanzia di collegiale e digiovane provinciale arrivato povero nella capitale,dall’infelicità per la figlia afflitta da encefalopatia el’aspirazione alla giustizia, alla verità, alla virtù. “InItalia – si legge nel Diario notturno – non esiste la ve-rità. La linea più breve tra due punti è l’arabesco.

Viviamo in una rete di arabeschi”. Su Via Venetoscrisse Un marziano a Roma, una parabola satiricadove immagina che un marziano, sbarcato da unanave spaziale a Villa Borghese, è accolto con gran-de solennità e ricevuto persino dal Papa. A lungoandare, però, ai romani viene a noia, finché unanotte, a Via Veneto, dove ai tavolini dei caffè si at-tardano i nottambuli, il marziano è accolto da uncoro sbeffeggiante e una pernacchia. Non gli restache risalire sull’astronave e partire. Dal raccontotrasse l’opera teatrale omonima rappresentata alTeatro Lirico a Milano il 23 novembre 1960 da Vit-torio Gassman: fu un fiasco disastroso. Maccari, che

assisteva con me alla prima, gli disse: “Ennio, l’in-successo ti ha dato alla testa!”: nemmeno in occa-sioni negative si rinunciava alla battuta. Adesso èrappresentata invece con successo insieme con lealtre quattro sue commedie, tra cui La conversazionecontinuamente interrotta.Scrisse Natalia Ginzburg: “Nei suoi diari, appunti,versi, frammenti ha raccontato come la stupidità cre-sce e deteriora il mondo”. Dopo essere stato colpito nel 1971 da un primo in-farto stava acquistando una serenità quasi rasse-gnata. La notorietà cominciava a lambirlo e dagiornali come il Corriere riceveva la giusta gratifica-zione. Ma, quando avrebbe potuto godere di que-ste gioie, il 20 novembre 1972 la morte lo ha sor-preso. n

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ANCE LAZIO-URCEL (Unione Regionale dei Costruttori Edili del Lazio) aderente all’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE) e, attraverso questa Organizzazione Nazionale di categoria, alla Confederazione Generale dell’Industria Italiana (CONFINDUSTRIA)

ANCE LAZIO-URCEL Via di Villa Sacchetti, 9 - 00197 Roma Tel. 06 3220481 - Fax 06 32502626 - E-mail: [email protected]

Organizzazioni territoriali aderenti:- Sezione Edile di ConÞndustria Frosinone- Sezione Edile di ConÞndustria Latina- Sezione Edile di ConÞndustria Rieti - Sezione Edile di ConÞndustria Viterbo- ACER - Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia

Uno dei suoi grandi meriti è aver dato, per la prima volta, ai fotoreporter la dignità di giornalisti e quasi di scrittori e di aver capito l’importanza

dell’immagine come mezzo autonomo di espressione

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All’indomani della sua entrata in vigore sono sortealcune perplessità in ordine all’applicabilità delnuovo istituto anche al settore dell’edilizia.In particolare, i dubbi principali riguardavano: irapporti tra la SCIA ed il Testo Unico sull’edilizia ele sue articolazioni regionali; la possibilità di utiliz-zare la SCIA in alternativa al permesso di costruire;la disciplina da osservare nel caso di interventi suimmobili vincolati.In considerazione della rilevanza delle questionisollevate, il Ministero per la semplificazione nor-mativa ha fornito primi chiarimenti che danno unarisposta positiva circa l’applicabilità della SCIA alsettore edilizio.In primo luogo, osserva il Ministero, assume rilievol’argomento letterale, giacché, ai sensi del comma4-ter dell’articolo 49 della legge n. 122 del 2010, leespressioni “segnalazione certificata di inizio attivi-tà” e “SCIA” sostituiscono, rispettivamente, quelledi “dichiarazione di inizio attività” e “DIA”, “ovun-

que ricorrano anche come parte di un’espressionepiù ampia”, sia nelle normative statali che in quel-le regionali. Il medesimo comma stabilisce, altresì,che la disciplina della SCIA contenuta nel novella-to articolato 19 della legge n. 241 del 1990 “sostitui-sce direttamente, dalla data di entrata in vigore del-la legge di conversione del presente decreto, quel-la della dichiarazione di inizio attività recata daogni normativa statale e regionale”.

57La SCIA applicabile all’edilizia

I chiarimenti del ministro Sacconi si sonoresi necessari a causa dei molti dubbiinterpretativi riguardanti l’applicabilitàdella nuova normativa anche al settoreedilizio

di Pierluigi Cipollone

Il nuovo istituto della SCIA (Segnalazione Certificata diInizio Attività), introdotto nel nostro sistema normati-vo con la legge 122/2010 di conversione del D.L.78/2010, sostituisce integralmente la precedente rego-lamentazione della DIA (Dichiarazione di Inizio Attivi-tà) effettuata con l’articolo 19 della legge 241/90.La SCIA, infatti, consente di iniziare l’attività immedia-tamente e senza necessità di attendere la scadenza di al-cun termine, rispetto alla precedente disciplina, cheprevedeva il decorso del termine di trenta giorni prima

di poter avviare l’attività oggetto della DIA e legittima-va l’esercizio di poteri inibitori da parte dell’ammini-strazione entro l’ulteriore termine di trenta giorni dal-la comunicazione di avvio della medesima attività.Tale riforma risponde ad una logica di riduzione deglioneri amministrativi fortemente innovativa e migliora-tiva per il privato, consentendogli di intraprendereun’attività economica sin dalla data di presentazione diuna mera segnalazione all’amministrazione pubblicacompetente.

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La SCIA, rispetto alla precedente disciplina, consente di iniziare l’attività immediatamente e senza necessità di attendere la scadenza di alcun termine

All’indomani della sua entrata in vigore sono sorte alcune perplessità in ordine all’applicabilità del nuovo istituto anche al settore dell’edilizia

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la notizia della decadenza o del diniego dell’attestazio-ne per false dichiarazioni o per la presentazione di fal-sa documentazione, l’impresa interessata può stipularecon la SOA il contratto di attestazione e conseguire laqualificazione al ricorrere dei presupposti previsti daldpr 34/2000.L’effetto preclusivo di un anno all’ottenimento dell’at-testazione di qualificazione decorrente dalla data di in-serimento nel casellario informatico dell’informazionein ordine alla decadenza dell’attestazione per dichiara-zioni non veritiere può, tuttavia, venire a cessare a se-guito dell’accertamento della non imputabilità; ciò inquanto in caso di falso non imputabile, ai sensi dell’ar-ticolo 17, comma 1, lett. m, dpr 34/2000, sussisterà ilrequisito di ordine generale di non aver reso false di-chiarazioni circa il possesso dei requisiti previsti perl’ammissione agli appalti e per il conseguimento del-l’attestazione di qualificazione.

Per quanto riguarda le modalità del procedimento e ilsoggetto deputato a valutare la non imputabilità, l’Au-torità ha, innanzitutto, chiarito che il procedimentoper la verifica della “non imputabilità” ha come presup-posto l’iscrizione nel casellario della notizia della deca-denza o del diniego dell’attestazione per l’avvenutapresentazione di false dichiarazioni e/o documentazio-ni. Le imprese, nei cui confronti sia stata applicata ladecadenza dell’attestato SOA o il diniego dell’attesta-zione per aver prodotto falsa documentazione o resodichiarazioni mendaci in fase di qualificazione, posso-no presentare istanza per ottenere una nuova attesta-

In secondo luogo, precisa la nota ministeriale, nelconfronto con la previgente formulazione dell’ar-ticolo 19, deve evidenziarsi come il legislatore ab-bia omesso di indicare la DIA edilizia tra quelle og-getto di espressa esclusione dall’ambito applicati-vo della disposizione (commi 1 e 5, primo perio-do), come, invece, precedentemente previsto.Inoltre, secondo il Ministero, la previsione secon-do cui la SCIA è corredata non solo dalle certifica-zioni ed attestazioni, ma anche dalle “asseverazio-ni” di tecnici abilitati appare in linea con quantostabilito dalla disciplina della DIA edilizia la qualerichiede, preliminarmente all’avvio dell’attivitàedilizia, la presentazione di una “dettagliata rela-zione a firma di un progettista abilitato e dagli op-portuni elaborati progettuali, che asseveri... omis-sis...”. Lo specifico nuovo riferimento alle “asseverazio-ni”, tipiche della DIA edilizia, induce a ritenereche il legislatore abbia inteso riferirsi anche allecertificazioni ed attestazioni concernenti la sud-detta fattispecie.Secondo il Ministero, ulteriore conferma della vo-lontà di applicare la SCIA in edilizia si trova negliatti parlamentari del disegno di legge di conversio-ne del decreto legge istitutivo della SCIA.Di contro, il Ministero precisa che la SCIA trovaapplicazione in edilizia nell’identico campo appli-cativo della DIA senza quindi interferire con l’am-bito applicativo degli altri titoli abilitativi, come,ad esempio, per il permesso di costruire.Sottolinea, infine, la nota ministeriale che, in casodi intervento edilizio in zona sottoposta a vincolo,permane l’onere di acquisizione ed allegazione al-la segnalazione certificata dello specifico atto di as-senso dell’ente preposto alla tutela del vincolostesso; tale atto, in virtù della espressa previsionedell’articolo 19, comma 1, della legge n. 241 del1990 (“con la sola esclusione dei casi in cui sussi-stano vincoli ambientali, paesaggistici o cultura-li”), non può essere sostituito dalla SCIA. n

False dichiarazioni e qualificazioni SOA

Ecco il percorso che deve seguireun’impresa che, a seguitodell’accertamento di false dichiarazionio documentazioni rilasciate in sede di qualificazione, abbia subitola decadenza dell’attestazione SOA

di Gianluca Celata

L’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di la-vori, servizi e forniture ha pubblicato, lo scorso 3 giu-gno 2010, la Determinazione n. 3 recante “Procedi-mento per il rilascio del nulla osta a nuova attestazionedi qualificazione SOA su istanza dell’impresa cui sia sta-ta dichiarata decaduta l’attestazione a seguito di accer-tamento di false dichiarazioni; indicazioni interpretati-ve dell’articolo 17, comma 1, lett. m), dpr 25 gennaio2000, n. 34”.La determinazione stabilisce le regole del procedimen-to per il nulla osta al rilascio di nuova attestazione daparte delle SOA a seguito di istanza dell’impresa cui siastata dichiarata decaduta l’attestazione per falsa dichia-razione o cui sia stata negata l’attestazione per gli stes-si motivi.Per quanto concerne la durata del periodo di interdi-zione, l’Autorità ha chiarito che, nel caso in cui l’im-presa abbia reso dichiarazioni non veritiere in sede dirilascio dell’attestazione di qualificazione, il divieto pre-visto dalla vigente normativa (articolo 17, comma 1,lett. m, dpr 34/2000) in merito al rilascio dell’attesta-zione di qualificazione, nonché in merito all’esito posi-tivo della verifica triennale, opera per il periodo di unanno e decorre dalla data di inserimento nel casellarioinformatico dell’annotazione in ordine alle dichiara-zioni non veritiere rese dall’impresa. Ne consegue che,per quanto riguarda l’ambito relativo alla qualificazio-ne, decorso il termine di un anno dall’inserimento nelcasellario informatico, ex articolo 27 dpr 34/2000 del-

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L’istanza di riattestazione dà luogo ad un procedimento “di secondogrado”diretto a valutare la nonimputabilità all’impresa della accertatafalsità di documenti e/o dichiarazioni

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Un seminario su “Innovazione e sviluppo per la sostenibilitàambientale” organizzato daCEFME e AFM con il contributodella Fondazione Almagià si è svolto lo scorso 20 luglio nellaconvinzione che dall’incontro tra enti di ricerca, pubblicheamministrazioni, progettisti e imprese debbano scaturireprocedure condivise che portino a decisiva maturazionel’applicazione di tutta la normativa in materia.

CEFME e AFMper uno sviluppo di qualitàdi Giuseppe D’Ascenzo - Presidente CEFME

L’occasione del semina-rio è speciale ed accat-tivante per tutti noi eper me in particolarenel doppio incarico diPresidente del CEFMEe Vicepresidente diAFM.Vorrei esprimere il miosentimento di estremoorgoglio e soddisfazio-ne per aver contribuito al raggiungimento dei buonirisultati ottenuti dal Progetto Tecnico Specializzato inmetodi e procedure di gestione e di Certificazione am-

bientale, finanziato dalla Regione Lazio con il contri-buto del Fondo Sociale Europeo.Il seminario tecnico fa parte di una serie di attività col-laterali al progetto formativo in questione ed è statouna giornata di incontro e scambio di esperienze, perdiscutere, insieme ai rappresentanti degli Enti istituzio-nali di riferimento e agli esperti del settore, dei nuovicriteri e requisiti delle prestazioni energetiche degliedifici nel campo dell’edilizia sostenibile, della Certifi-cazione energetica, della sicurezza ambientale, dellasostenibilità ambientale dei materiali, dei processi edella classificazione acustica degli edifici. Durante il se-minario è stato presentato, inoltre, il progetto innova-tivo dell’impresa vincitrice del premio speciale dellaFondazione Almagià assegnato nell’ambito della 4ª edi-zione dei Premi RomArchitettura. Posso dire che il CEFME, quale Ente Bilaterale,vanta di un’esperienza ultracinquantennale nellaformazione per il settore dell’edilizia, gestita dal-l’ACER, l’Associazione dei Costruttori Edili di Roma eProvincia, e dalle OO.SS. di categoria (FILLEA-CGIL,FILCA-CISL, FENEAL-UIL).

zione e, in tal modo, la ditta che ritiene di non essereresponsabile della produzione documentale non veri-tiera ha la possibilità di tornare ad operare nel settoredei contratti pubblici in un momento anteriore allascadenza del periodo interdittivo annuale.L’istanza di riattestazione dà luogo ad un procedimen-to “di secondo grado” diretto a valutare la non imputa-bilità all’impresa della accertata falsità di documentie/o dichiarazioni. Il soggetto legittimato a compiere ta-le valutazione è l’Autorità stessa, in virtù del suo ruolodi garante dell’efficienza e del corretto funzionamentodel mercato, nonché della funzione di vigilanza sul si-stema di qualificazione. L’Autorità è dunque destinata-ria delle istanze di nuova attestazione e svolge il proce-dimento in contraddittorio sia con l’impresa interessa-ta sia con la SOA che ha rilasciato l’attestazione poi de-caduta. Laddove il procedimento avviato dall’Autoritàsi concluda con l’insussistenza dell’imputabilità, ne sa-rà data pubblicità nel casellario informatico.In sintesi, l’organo amministrativo indipendente, conla determinazione in argomento, ha inteso precisarequanto segue:1. decorso il termine di un anno dall’inserimento nel

casellario della notizia della decadenza o del diniegodell’attestazione per false dichiarazioni o per la pre-sentazione di falsa documentazione, l’impresa inte-ressata può attestarsi al ricorrere dei presupposti pre-visti per il rilascio dell’attestazione di qualificazione;

2. l’Autorità, in quanto organo terzo ed imparziale, èil soggetto deputato a ricevere e valutare l’istanza

dell’impresa cui sia stata dichiarata decaduta o ne-gata l’attestazione di qualificazione SOA per averprodotto falsa documentazione o reso dichiarazio-ni mendaci, volta al rilascio del nulla osta al fine diottenere una nuova attestazione;

3. l’accertamento in merito alla non riferibilità all’im-presa del falso tiene conto della nozione civilisticadi imputabilità, assumendo rilievo la commissionedel fatto con violazione degli ordinari parametri didiligenza; in tal senso, l’impresa è responsabile de-gli atti posti in essere da soggetti rappresentativi del-la stessa o da suoi dipendenti o da soggetti terzi for-malmente qualificati ad agire per conto e nell’inte-resse dell’impresa, come specificato nella presentedeterminazione;

4. in caso di trasferimento di azienda o di un ramo diessa, la verifica è volta ad accertare la non imputabi-lità al soggetto cessionario della falsa documenta-zione riconducibile al soggetto cedente o la buonafede dell’impresa cessionaria nell’utilizzo dei requi-siti dell’impresa cedente;

5. si conferma il divieto stabilito con la determinazio-ne n. 5/2003 per effetto del quale non è ammissibi-le la qualificazione di un’impresa che utilizzi i re-quisiti di altra impresa cui sia stata dichiarata deca-duta l’attestazione SOA, durante l’anno di interdi-zione dalla partecipazione alle gare e dalla stipuladi un nuovo contratto di attestazione, fatto salvol’avvenuto accertamento della non imputabilità incapo all’impresa cessionaria;

6. gli organismi di attestazione, al fine di verificarel’operatività del divieto di cui al precedente punto5, oltre a consultare il casellario per riscontrare lapresenza a carico della cedente di eventuali annota-zioni di decadenza dell’attestato per falsa documen-tazione, dovranno accertare, con l’utilizzo dei sup-porti informatici o presso la SOA della cedente, chenon sia stato avviato il procedimento ex art. 40,comma 9-ter del Codice. Tale verifica deve risultareagli atti del fascicolo contenente tutta la documen-tazione relativa all’attestazione dell’impresa. n

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La ditta che ritiene di non essereresponsabile della produzionedocumentale non veritiera ha la possibilità di tornare ad operarenel settore dei contratti pubblici in un momento anteriore alla scadenzadel periodo interdittivo annuale

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Sostenibilità ambientale al biviodi Francesco Ruperto - Vicepresidente FondazioneAlmagià

Proprio mentre scrivia-mo è in corso a NewYork, presso le NazioniUnite, il summit mon-diale degli Obiettivi diSviluppo del Millennio(Millennium Develop-ment Goals) il cui pro-gramma, condiviso giàdal settembre 2000 datutti i 191 stati membri,ha riportato alla attenzione dell’opinione pubblicamondiale gli otto punti in agenda: “Garantire la soste-nibilità ambientale”, il settimo enunciato di un ambi-zioso intento generale che si sarebbe dovuto raggiun-gere entro il 2015.Tale premessa per sottolineare, qualora fosse ancoranecessario, l’evidenza di un processo inarrestabile chemette l’intero mondo economico di fronte all’urgenzadi scelte non ulteriormente differibili nel tempo e chesiano compatibili con una forma di sviluppo che noncomprometta la possibilità delle future generazioni,preservando la qualità e la quantità del patrimonio edelle riserve naturali. Una forma di “sviluppo sostenibi-le” (i francesi utilizzando il termine “développementdurable” ne colgono forse meglio l’accezione tempora-le) che per non divenire un tedioso ossimoro sul qua-le sprecare le migliori intelligenze planetarie deve pe-rò trovare nuovi punti di equilibrio tra i consueti para-metri quantitativi e nuovi criteri di qualità.Se migliorare l’efficienza energetica è il trasversale im-perativo di ogni settore produttivo, l’industria delle co-struzioni è stata investita di un ruolo determinante, es-sendo, secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel ofClimate Changes presso l’ONU), proprio l’edilizia il

settore che presenta la maggiore possibilità di rispar-mio energetico. Una investitura che un comparto tra-dizionalmente poco incline all’innovazione ha invecefatto propria, favorendo una progressiva crescita dellaconsapevolezza sul tema da parte degli operatorie avviando una serie di confronti con le altre realtàcoinvolte nella gestione e nello sviluppo del territorio:la Pubblica Amministrazione su tutte. Se da una parteinfatti le imprese di costruzione, impegnate nell’“ulti-mo miglio” di un percorso che si snoda tra competen-ze diverse sono chiamate ad un processo di trasforma-zione ed innovazione, dall’altra l’attuale frammentarie-tà ed incongruenza della legislazione vigente sovrappo-nendosi e a volte contraddicendosi ai diversi livelli am-ministrativi (locale, regionale, nazionale) rischiano dicompromettere la diffusione di applicazioni virtuoseingenerando confusione e diffidenza tra operatori eco-nomici che necessitano invece di regole chiare ed ap-plicabili in tempi altrettanto sicuri. Il raggiungimentodella certezza normativa, tra l’altro, avrebbe il non tra-scurabile effetto di favorire un processo di rinnova-mento, che può costituire per le imprese l’opportuni-tà, in un momento di crisi, di migliorare le proprie per-formance, aggiornando processi che conducano a pro-dotti che riescano a coniugare al contempo i nuovi pa-rametri qualitativi: il risparmio energetico, l’adozionedi materiali ecocompatibili, il ridotto consumo del suo-lo fra tutti.Il perseguimento di azioni finalizzate alla sostenibilitàambientale in edilizia è dunque sul punto di decollaredefinitivamente passando da una fase semisperimenta-le ad applicazioni diffuse: al confronto tra istituzioni,imprese e professionisti il compito di tradurre una pos-sibilità in tangibile concretezza.

Ricorre spesso in questo periodo e da più parti la convinzioneche la parola “crisi” in cinese significherebbe contemporanea-mente “pericolo” ed “opportunità”: non siamo in grado di sta-bilire se ciò corrisponda al vero o se si tratti di pseudoetimolo-gia; di certo rimane la forza di un concetto che deve sostenerel’azione dell’intera industria delle costruzioni. n

63L’Ente si occupa principalmente di formazione, orien-tamento, ricerca e sviluppo per il settore delle costru-zioni, attraverso le proprie e molteplici attività; da annisegue una particolare linea strategica per l’innovazio-ne e lo sviluppo per la sostenibilità ambientale e sia ilCEFME che l’AFM hanno creduto fermamente in que-sto progetto e hanno condiviso l’impegno sull’innova-zione e sull’idea che la formazione deve essere legatafortemente all’esperienza pratica.Il CEFME è una struttura formativa ampiamente con-solidata sia in ambito regionale nazionale, attraverso larete Comunitaria Reforme a livello internazionale.Grazie anche alle numerose attività finanziate dal Fon-do Sociale Europeo, può rispondere maggiormente al-le continue richieste del settore, formando e riqualifi-cando non soltanto figure operaie altamente qualifica-te e polivalenti, ma anche figure tecniche che richiedo-no un’ampia conoscenza delle più aggiornate compe-tenze e tecnologie presenti sul mercato.

L’esperienza ha spinto il CEFME a vagliare e sperimen-tare nuove realtà, sempre attinenti al mondo dell’edili-zia, penetrando in diversi ambiti come nel settore deibeni culturali e in quello dell’ambiente con l’idea diuna formazione mirata all’inserimento lavorativo e alconsolidamento dello stesso.In virtù di ciò è nata l’esigenza di sviluppare unacollaborazione con l’AFM, l’Ente di FormazioneManageriale per l’edilizia dell’ANCE, finalizzata al-la creazione di un percorso di alta formazione ri-volta ai tecnici esperti del settore della sostenibili-

tà ambientale e del risparmio energetico.La collaborazione tra i due Enti ed il coinvolgimento ditecnici provenienti dall’ordine degli Architetti di Romae dall’ENEA ha portato alla costruzione di un percor-so sperimentale atto a formare una figura altamentespecializzata che possa affrontare le problematichesempre più attuali nel settore della sostenibilità am-bientale e del risparmio energetico e che sia in gradodi muoversi con dimestichezza sulle tematiche relativeai metodi, alle procedure di gestione e di certificazio-ne ambientale.Un dato importante da mettere in evidenza è stato ilnumero di domande pervenute per il corso: sono state147; questo, significa che c’e una forte richiesta, il temaè sentito e quindi possiamo anche dire che tale corsopuò essere riproposto.In Italia ci sono 3 Regioni che hanno deliberato loschema di Regolamento Regionale sul Sistema per lacertificazione di sostenibilità ambientale degli inter-venti di bioedilizia e l’accreditamento dei soggetticertificatori.Mi voglio augurare che la nuova Giunta Regionale delLazio, entro il mese di ottobre 2010, al nostro conve-gno finale, ci faccia il regalo di deliberare il regolamen-to Regionale “al fine di promuovere la salvaguardia del-l’integrità ambientale e il risparmio delle risorse natu-rali secondo i principi dello sviluppo sostenibile, perdefinire le norme ed i criteri di sostenibilità da appli-carsi agli strumenti di governo del territorio e agli in-terventi edilizi”.Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato ai corsi, iquali hanno dimostrato l’interesse verso questo tipo diiniziativa partecipando attivamente e costantemente atutto il percorso formativo e anche al periodo di tiroci-nio e stage in azienda che si è concluso positivamenteil 16 luglio 2010. A loro va un sincero augurio per la prova di esamefinale per un inserimento proficuo e continuativonel mondo del lavoro con la possibilità di sfruttarele competenze acquisite durante il loro corso distudio. n

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La collaborazione tra CEFME, AFM e i tecnici provenienti dall’ordine degli Architetti di Roma e dall’ENEA ha voluto formare una figuraaltamente specializzata nel risparmioenergetico e nella sostenibilità e certificazione ambientale

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La capitale diventa un cantiere

Ad agosto lavori su 186 strade per complessivi 68 milioni di euro

Per tutto il mese di agosto molte strade della capitale sisono trasformate in un cantiere a cielo aperto nell’am-bito di un corposo piano di manutenzione straordina-ria varato dal Campidoglio. Il programma dei lavori, fi-nanziato dal Comune di Roma con un investimento di68 milioni di euro, prevede interventi su 186 strade, 50di grande viabilità, 134 di viabilità municipale e 2 diEur S.p.A., per un totale di 1 milione di metri quadri. I lavori, partiti il 2 agosto, proseguiranno fino alla finedi settembre; l’amministrazione ha scelto il periodoestivo per cercare di limitare i disagi per i cittadini e peril traffico. Dei fondi stanziati 50 milioni di euro servi-ranno per svolgere interventi programmati in 40 ordi-nanze da 1 milione e 250 mila euro ciascuna. Nell’am-bito della manutenzione ordinaria invece in autunno ilCampidoglio procederà a interventi per una spesa to-tale di 18 milioni di euro, che riguarderanno: via delCorso, via Ugo Ojetti, corso Rinascimento, via Petrosel-li e le strade limitrofe, via Nomentana nel tratto dapiazza Sempione al GRA e via Prenestina nel tratto daPorta Maggiore a viale Palmiro Togliatti. Per l’avvio di questo piano straordinario di manuten-zione stradale il sindaco Gianni Alemanno, accompa-gnato dall’assessore comunale ai Lavori pubblici Fabri-zio Ghera e dal comandante della Polizia MunicipaleAngelo Giuliani, ha visionato il cantiere di viale PietroDe Coubertin, accanto al palazzetto dello Sport. La zo-na attorno all’Auditorium Parco della Musica è unadelle prime ad essere interessate dai lavori, in modo dapoter disporre di un manto stradale rinnovato per set-tembre, quando nell’area verranno in visita i rappre-sentanti del CIO nell’ambito delle celebrazioni per icinquanta anni delle Olimpiadi di Roma ’60. Questo è il momento giusto per fare la manutenzionestradale; farla adesso vale 10 volte che in inverno o in

altre stagioni. “In tutta Roma si stanno aprendo con-temporaneamente dei cantieri che coinvolgono 40 im-prese del territorio”, ha spiegato Alemanno in visita alcantiere di via De Coubertin. “In tutto il mese di agosto Roma sarà un grande cantie-re – ha proseguito – per dare a settembre ai cittadinistrade degne di questo nome. Questo intervento hauna filosofia completamente diversa rispetto a quelladell’appaltone; con questi 40 lotti abbiamo coinvoltoun numero di imprese ampio per non essere attaccabi-li sul piano della trasparenza rispetto ad una procedu-ra d’urgenza. Crediamo – ha concluso Alemanno – diaver fatto un’operazione nella massima trasparenza,dobbiamo ringraziare l’ACER che ci ha aiutato ad alle-stire una procedura di selezione adeguata”. Il sistema dei controlli sulla rete stradale sarà svolto da-gli uffici tecnici del Dipartimento Lavori pubblici, laPolizia Municipale svolgerà un’azione di supporto nel-la segnalazione del deterioramento della rete stradale.“Per dare all’operazione la massima trasparenza, allegare, indette con ordinanza del sindaco in qualità dicommissario all'emergenza traffico – ha spiegato l'as-sessore comunale ai Lavori pubblici Fabrizio Ghera –sono state invitate tutte le 400 imprese in possesso deirequisiti richiesti. Altre 200 imprese sono state sorteg-giate sul sito dell’Autorità di vigilanza dei contratti pub-blici”. Al termine della sua visita al cantiere Alemannoha voluto sperimentare in prima persona i mezzi al-l’opera mettendosi per qualche minuto alla guida diun mezzo per raschiare il manto stradale. n

65Tecnico specializzato: una vittoria di AFM e CEFME

di Ambrogio Prezioso - Presidente di AFM

Il progetto di tecnicospecializzato in metodie procedure di gestionee di certificazione am-bientale, finanziato dal-la Regione Lazio con ilcontributo del FondoSociale Europeo, haraggiunto ottimi risulta-ti.Questo seminario ci dà l’occasione per un confrontocon gli esperti e i tecnici del settore.L’AFM e il CEFME hanno portato avanti insieme unpercorso formativo nato soprattutto in virtù delle esi-genze del settore.Come Presidente di AFM non posso che essere soddi-sfatto dei risultati raggiunti dal corso di cui stiamo di-scutendo che rientra nelle attività previste dal progettoformativo. La collaborazione fra AFM e CEFME ha permessola formazione di figure professionali altamentespecializzate.L’obiettivo del Seminario è quello di informare e for-mare gli Enti locali, le Imprese del settore, le Organiz-

zazioni sindacali, gli addetti del settore, i liberi profes-sionisti sullo stato dell’arte delle norme incentivanti lasostenibilità ambientale nella Regione Lazio, soprattut-to per il settore delle costruzioni, ma anche sul comeadeguarsi a nuove forme e strumenti di lavoro, accom-pagnati da nuove professionalità in grado di sostenerealcuni processi fondamentali per la salvaguardia del-l’ambiente.

AFM Edilizia è l’Associazione per la Formazione Manageriale fondata dall’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili)Al servizio del sistema delle costruzioni dal 1985, AFMprogetta, promuove e gestisce interventi di formazio-ne, di ricerca e di consulenza per gli imprenditori, i di-rigenti ed i quadri delle imprese di costruzioni e pertutti gli operatori del settore.L’Associazione opera attraverso un costante lavoro diconfronto e condivisione con la rete degli Organismiregionali e delle Associazioni territoriali di Ance e ipropri soci, per assicurare iniziative rispondenti ai fab-bisogni ed alle specificità del settore.AFM si occupa principalmente di Programmi di forma-zione continua per sviluppare le competenze di im-prenditori, manager, quadri associativi; Progetti perso-nalizzati di formazione per il passaggio generazionalein impresa; Partenariati con l’Università per master ecorsi di perfezionamento che promuovano l’ingressonel settore di giovani altamente qualificati; Servizi in-novativi per migliorare le performance delle imprese,attraverso il trasferimento di innovazioni di processo el’incontro tra domanda e offerta di alte professionalità;Progetti istituzionali (pubblico-privato) a livello territo-riale, nazionale, europeo. Le iniziative dell’AFM puntano ad accrescere l’innova-zione e la competitività delle imprese di costruzioni at-traverso la formazione e l’accrescimento delle compe-tenze imprenditoriali e manageriali, nonché l’indivi-duazione e la preparazione di nuove figure professio-nali in grado di apportare elevato valore aggiunto alleimprese ed al settore. n

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AFM progetta, promuove e gestisceinterventi di formazione, di ricerca e di consulenza per gli imprenditori, i dirigenti e i quadri delle imprese di costruzioni e per tutti gli operatoridel settore

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INSERIMENTI SUL PORTALE ACERDI CIRCOLARI E BANDI DI GARA (GIUGNO 2010)

Sindacale e LavoroSL1501 - Tabella malattia ed infortunio in vigore

dall’1/4/2010 - Nuove tabelle trattamento econo-mico malattia ed infortunio dall’1/4/2010

SL1502 - Art. 14 c.c.n.l. - Obblighi di comunicazione in ca-so di appalto o subappalto

SL1503 - Seminario su “Accordo 19/4/2010 di rinnovo delc.c.n.l.” - 17 giugno 2010

SL1504 - Sgravio contributivo 2009 - Sperimentazione pro-cedura telematica

SL1505 - Sgravio contributivo 2009 - Sperimentazione pro-cedura telematica - Messaggi INPS n. 15238/10 en. 14586/10

Lavori PubbliciELP812 - Opere a scomputo. Differenza dei costi preventi-

vati delle opere di urbanizzazione rispetto ai costieffettivi. Interpretazione dell’Autorità di Vigilan-za sui contratti pubblici

ELP813 - Tasso di mora - D.M. 14 giugno 2010 - Fissazioneper il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2010 de-gli interessi moratori per gli appalti pubblici

TecnicoTELP611 - Adeguamento prezzi materiali da costruzione -

Riapertura termini presentazione istanze di acces-so al fondo di cui al D.L. 162/08

Edilizia Privata e UrbanisticaEPU780 - Nuove disposizioni sull’attività edilizia libera EPU781 - Decreto Legge n. 78 del 31 maggio 2010

EPU782 - Comune di Ciampino - Pubblicazione della gra-duatoria provvisoria bando assegnazione aree alleimprese di costruzione

EPU783 - Approvazione elenco dei Comuni autorizzati allaprosecuzione delle funzioni in materia paesaggi-stica

EPU784 - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa: pubblicatoil bando di gara

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