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Periodico di Ateneo Anno XVII, n. 2 - 2015 L’acqua Ateneo eriodico di P Ateneo Anno XVII, n. 2 - 2015 Anno XVII, n. 2 - 2015

Roma Tre News 2/2015

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L'acqua

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  • Periodico di Ateneo Anno XVII, n. 2 - 2015

    Lacqua

    Ateneoeriodico diP Ateneo Anno XVII, n. 2 - 2015 Anno XVII, n. 2 - 2015

  • Editoriale 5La vita dell'acquaAnna Lisa Tota

    Primo piano fiume, mare, lago 7L'acqua, cos comune e cos stravaganteMaria Antonietta Ricci

    L'uso economico dell'acqua 11La gestione sostenibile di una risorsa preziosaGiovanni Scarano

    Lacqua virtuale 14Un concetto semplice e innovativo per interpretare eorientare in modo sostenibile le politiche di gestionedelle risorse idriche Michele La Rocca

    L'acqua virtuale non apolitica 18Francesca Greco

    AguaSociAL 20Un progetto per la gestione delle risorse idrichenellAmazzonia brasilianaSalvatore Monni

    La mostra dellacqua di Trevi 23Le ragioni di una forma e un restauroMaurizio Gargano

    Regina aquarum 26Gli acquedotti di Roma anticaArnaldo Marcone

    La rinnovabilit dell'acqua 30La grande risorsa idrica dellappennino centraleLucia Mastrorillo e Roberto Mazza

    Vista fiume 35Lacqua, il Tevere e RomaGiulia Caneva

    Tra tutela e accesso 38Il ruolo della regolazione giuridica nella salvaguardiadelle risorse idricheAndrea Far

    Inondazione delle citt darte 42Il caso di RomaGuido Calenda, Corrado Paolo Mancini,Maria Margarita Segarra Lagunes, Eleonora Proietti

    Bioindicatori 45Le piante acquatiche e la qualit delle acque:applicazioni ai fiumi Tevere e AnieneSimona Ceschin

    Il Contratto di fiume 48La governance dell'area romanaAnna Laura Palazzo

    Le acque del Tevere 51Il millenario rapporto della Citt Eternacon il suo fiumeMara Margarita Segarra Lagunes

    Il ciclo antropico dellacqua 54Disponibilit, fruibilit e qualitCarlo Ottavi

    Musica e acqua 57Tra scienza, leggenda e magiaLuca Aversano

    Natura e sentimento 60Lacqua limpronta del tempo,un sogno di trasformazioneRaffaele Milani

    Utile e umile e preziosa e casta 63Il rapporto fra acqua e religioniRoberto Cipriani

    Cera una volta lacqua su Marte 65L'uomo alla ricerca di tracce di vita nello spazioElena Pettinelli

    Elliot for Water 68Il motore di ricerca che utilizza il 70% dei profittiper realizzare progetti legati allacquaAndrea Demichelis e Costanza Rivarossa

    Lacqua pubblica a Roma 71Sulle tracce di una storia secolareFrancesca Simeoni

    IncontriGiuseppe Vitiello e Alberto Tedeschi 72Il ruolo dell'acqua nei sistemi viventiAlessandra Ciarletti

    Stefan Uhlenbrook 78Un momento chiave per le risorse idrichea cura di Simona Gallese

    Paolo Scoppola e Christina Sassayannis 81AquaBollFederica Martellini

    RubricheAudiocronache 85Il mondo visto da Roma Tre RadioGiulia Pietralunga Cosentino

    Sommario

  • Periodico dellUniversit degli Studi Roma TreAnno XVII, n. 2/2015

    Direttore responsabileAnna Lisa Tota(professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi)

    CaporedattoreAlessandra Ciarletti

    Vicecaporedattore e segreteria di redazioneFederica Martellini [email protected]

    RedazioneValentina Cavalletti, Gessica Cuscun, Paolo Di Paolo, Francesca Gisotti,Elisabetta Garuccio Norrito, Michela Monferrini, Giulia Pietralunga Cosen-tino, Francesca Simeoni, Elisabetta Tosini

    Hanno collaborato a questo numeroLuca Aversano (professore associato di Storia della musica), Guido Ca-lenda (Dipartimento di Ingegneria), Giulia Caneva (professore ordinario diBotanica - direttore del Centro di Ateneo per studio di Roma), SabrinaCarletti (incisore e pittrice), Simona Ceschin (professore associato di Bo-tanica), Roberto Cipriani (professore ordinario di Sociologia), Andrea De-michelis (managing director Elliot for Water), Andrea Far (ricercatore, pro-fessore aggregato di Diritto dellambiente, Dipartimento di Giurispruden-za), Simona Gallese (UN WWAP UNESCO ), Maurizio Gargano (professo-re associato di Storia dellarchitettura), Francesca Greco (PhD candidate,Geography Dept., King's College UN WWAP UNESCO), Michele LaRocca (professore ordinario di Idrodinamica), Corrado Paolo Mancini (Di-partimento di Ingegneria), Arnaldo Marcone (professore ordinario di Sto-ria romana), Manfredi Merluzzi (professore associato di Metodologia dellaricerca storica), Lucia Mastrorillo (professore a contratto di Idrogeologia),Roberto Mazza (professore associato di Geologia), Raffaele Milani (pro-fessore di Estetica - direttore del Laboratorio di ricerca sulle citt, Univer-sit di Bologna), Salvatore Monni (professore associato di Economia dellosviluppo), Carlo Ottavi (Amici della Terra), Anna Laura Palazzo (professoreassociato di Urbanistica), Giuditta Pascucci (studentessa CdL DAMS -Teatro, musica,danza), Elena Pettinelli (ricercatrice Dipartimento di Mate-matica e Fisica), Eleonora Proietti (Dipartimento di Ingegneria), Maria An-tonietta Ricci (professore ordinario di Fisica applicata), Costanza Rivaros-sa (business developer Elliot for Water), Giovanni Scarano (presidentedella Scuola di Economia e Studi aziendali), Mara Margarita Segarra La-gunes (ricercatrice Dipartimento di Architettura)

    Immagini e fotoNicola Caravaggio, Steve Cutts per UNESCO project The WaterRooms, Oriella Esposito, Martina Iorio, Lucia Mastrorillo, NASA/GSFC,Leonardo Piccinetti, Giovanni Scarano, Mara Margarita Segarra Lagunes,Leonardo Sagnotti, Paolo Scoppola, Jorge Silva Junior, www.science-mediacentre.co.nz, Solwa, Marco Tonsini, Francesca Vaino, UNEP (Envi-ronmental Data Explorer), UN WWAP

    Bia Simonassi (treebookgallery.blogspot.com) ha realizzato il mind mapH2O pubblicato alle pp. 40-41

    Progetto graficoMagda Paolillo, Conmedia s.r.l. - Piazza San Calisto, 9 - Roma - 0664561102 - www.conmedia.itIl progetto grafico della copertina di Tommaso DErrico

    Impaginazione e stampaTipografia Gimax di Medei MassimilianoVia Valdambrini, 22 - 00058 Santa Marinella (RM) - tel. 0766 511644

    In copertina Through Waters projectCristian Trappolini"Texture di mare" 2009

    Fine lavorazionedicembre 2015

    ISSN: 2279-9206

    Registrazione Tribunale di Roman. 51/98 del 17/02/1998

    Palladium 87Presentazione della stagione 2015/2016Giuditta Pascucci

    Post lauream 88Il Master del Dipartimento di Studi Umanisticiin Esperto in comunicazione storicaManfredi Merluzzi

    Non tutti sanno che 89H2O Circle TimeSabrina Carletti

    RecensioniLUltimo giorno 90Racconto di una scuola oltre il confine Francesca Gisotti

    Il ponte sulla Drina 91La storia una questione di ritorniMichela Monferrini

    One Water 93Lelemento del sudore e delle lacrimeGiulia Pietralunga Cosentino

    Periodico di Ateneo Anno XVII, n. 2 - 2015

    Lacqua

    Ateneoeriodico diP Ateneo Anno XVII, n. 2 - 2015 Anno XVII, n. 2 - 2015

  • Foto: Paolo Scoppola

  • Ecco come bisognaessere! Bisogna esse-re come lacqua.Niente ostacoli - essascorre. Trova una di-ga, allora si ferma.La diga si spezza,scorre di nuovo. Inun recipiente quadra-to, quadrata. In unotondo, rotonda. Ec-co perch pi indi-spensabile di ogni al-

    tra cosa. Niente esiste al mondo pi adattabile dellacqua.E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente puessere pi forte di lei. (Lao Tzu)

    Con le parole del leggendario filosofo cinese LaoTzu, vissuto nel VI secolo a. C. e considerato il fon-datore del taoismo, si introduce il nuovo argomentocui dedicato questo numero di Roma Tre News.Esso continua il ciclo sugli elementi (inaugurato nelnumero precedente con il tema della luce) ed dedi-cato allacqua. I contributi su questo tema spazianodalla storia alla filosofia, dalla sociologia alla musi-cologia, dalla geologia alleconomia, dalla fisicaquantistica allarchitettura e allarte, per citare sol-tanto alcune delle prospettive disciplinari che trove-rete nelle pagine che seguono. Che cosa lacqua? Secondo Aristotele, la materiaera costituita da quattro elementi: la terra, laria, lac-qua e il fuoco. Secondo la teoria dei cinque elementidella medicina tradizionale cinese, invece, gli ele-menti sono cinque: lacqua, il metallo, la terra, il fuo-co e il legno. Lacqua fu considerata indivisibile persecoli, ma grazie ai lavori di Lavoisier e Cavendishsi scopr che i due elementi costitutivi dellacqua era-no idrogeno e ossigeno. Oggi sappiamo che lacqua una molecola estremamente semplice, formata dadue atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno legatifra loro dai cosiddetti legami. Lacqua, tuttavia,nella sua semplicit ha caratteristiche molto specifi-che e sorprendenti, in quanto lunico elemento chenellambiente si presenta in tutti e tre gli stati fisici:gassoso, liquido e solido. I fisici richiamano la nostraattenzione sul fatto che lacqua presenta numeroseanomalie: ad esempio, allo stato liquido ha un puntodi ebollizione molto elevato, presenta un notevoleaumento di volume nel congelamento. Inoltre a diffe-renza di ogni altro composto chimico conosciuto,lacqua non raggiunge la massima densit a 0Cquando solidifica, ma alla temperatura di 4C, quan-do si trova ancora allo stato liquido.Sono propriet del tutto note agli scienziati, ma ri-considerate con lo sguardo del quotidiano ci restitui-

    scono la complessit e la specificit di questo ele-mento che ha affascinato poeti e poetesse, scrittori escrittrici. Cos, ad esempio, la poetessa ambientalistadi origine canadese Margaret Eleanor Atwood si rife-risce allacqua:

    Lacqua non oppone resistenza. Lacqua scorre.Quando immergi una mano nellacqua senti solo unacarezza. Lacqua non un muro, non pu fermarti.Va dove vuole andare e niente le si pu opporre.Lacqua paziente. Lacqua che gocciola consumauna pietra. Ricordatelo, bambina mia. Ricordati cheper met tu sei acqua. Se non puoi superare un osta-colo, giragli intorno. Come fa lacqua.

    Allelemento acqua da sempre legata una profondavalenza simbolica. Ball (2000) nel suo libro sullabiografia dellacqua ci ricorda come essa non sia so-lo la sostanza piu diffusa sulla terra, ma anche lacondizione necessaria, la fonte, la matrice della vita:

    In tutti gli antichi miti della creazione, in principioera lacqua: nella Bibbia lo spirito di Dio aleggiavasulle acque; nel Regveda, tutto era acqua indistin-ta. Quando la spogliamo dei suoi abbellimenti sim-bolici, della sua associazione con la purezza, lani-ma, la maternit, la vita e la giovinezza; anche quan-do la riduciamo ad un fenomeno da laboratorio, chi-mico o geologico che sia, lacqua continua ad affa-scinarci. (Ball, 2000).

    Nei secoli lacqua stata portatrice di progresso: lun-go i fiumi sono sorte spesso grandi civilt. Basti pen-sare al Tigri e allEufrate, al Nilo, al Tevere. Lacqua stata definita come la risorsa fondamentale del nuo-

    vo millennio. Oggi sappiamo che la vita su questopianeta senza acqua non pu continuare. Tuttavianon si tratta soltanto di rendere accessibili quantit diacqua sufficienti a garantire la vita in tutte le aree delpianeta. Ci che davvero conta la qualit dellac-qua disponibile, il suo stato di salute. Di che colore lacqua disponibile? Ci si chiede con urgenza dapi parti. Infatti, lacqua portatrice di vita e condi-zione necessaria per unalimentazione sana a condi-

    La vita dellacquaAnna Lisa Tota

    Anna Lisa Tota

    Allelemento acqua da sempre legatauna profonda valenza simbolica. Ball nel

    suo libro sulla biografia dellacqua ciricorda come essa non sia solo la

    sostanza pi diffusa sulla terra, maanche la condizione necessaria, la fonte,

    la matrice della vita

  • zione di essere pura e potabile, ma in molte aree delpianeta lacqua malata. Lunica acqua disponibile sporca di fango, portatrice di batteri e di malattie (co-me il tifo e il colera) in molti casi mortali, soprattuttoper le fasce pi deboli della popolazione, come i neo-nati e gli anziani. Emblematico in tal senso fu il boi-cottaggio mondiale organizzato ai danni della Nestlalcuni anni fa, per protestare contro la scelta dellamultinazionale di promuovere la diffusione del lattein polvere anche nel Sud del mondo, senza tenereconto delle ripetute denunce dellUnicef, secondo lequali luso del latte in polvere (al posto dellallatta-mento al seno) avrebbe provocato un drastico au-mento del rischio di mortalit infantile, in quantolacqua in quelle zone del mondo era malsana e por-tatrice di morte e malattie. Nonostante la sua importanza, la centralit dellac-qua nel ciclo della vita sembra ancora in parte misco-nosciuta: sebbene si elevino appelli a gran voce insua difesa, lacqua continua ad essere usata, abusata,violata, inquinata, sprecata, come se fosse una risorsainesauribile, sempre disponibile e sempre rinnovabi-le, come se si trattasse di una risorsa di cui abbondia-mo e che pertanto possiamo permetterci di mal uti-lizzare. Probabilmente ci dipende dal fatto che idecisori coloro cio che avrebbero potere di inter-venire efficacemente sulle politiche dellacqua guardano a questo elemento da una posizione privile-

    giata, da luoghi in cui la siccit rara e lacqua ab-bondante, oltre ad essere sana. Dai loro punti privi-legiati di osservazione riescono certamente a coglierele conseguenze negative degli abusi sulle risorse idri-che del pianeta, ma non riescono ad operare in ma-niera incisiva per impedire che gli abusi e gli sprechicontinuino. Vandana Shiva nel suo libro Le guerre dellacqua(2004) riporta una previsione inquietante espressanel 1995 dal vicepresidente della Banca mondiale:Se la guerre di questo secolo sono state combattu-te per il petrolio, quelle del secolo prossimo avran-no come oggetto del contendere lacqua. Secondolautrice i conflitti per il controllo dellacqua stan-no gi verificandosi, ma spesso non sono visibili.Sono occultati e travestiti da conflitti etnici e reli-giosi, mentre in realt sono guerre per lacqua.Lautrice sottolinea come questi scontri fra culturedellacqua si stiano verificando ormai in ogni so-ciet. Si conta che nel mondo ci siano oltre 600conflitti gravi per il controllo dellacqua (di cuimolti sono conflitti armati) che invece vengono

    reinterpretati nella sfera pubblica come conflitti et-nici e religiosi.

    Che si tratti del Punjab o della Palestina, spesso laviolenza politica nasce dalla competizione sulle scar-se ma vitali risorse idriche. Molti conflitti politici de-terminati dal controllo sullacqua sono celati o re-pressi. Per esempio, nel Punjab una delle ragioni delconflitto che negli anni ottanta ha provocato oltrequindicimila morti stata il continuo disaccordo sul-la spartizione delle acque del fiume. () Chi con-trolla il potere preferisce mascherare le guerre del-lacqua travestendole da conflitti etnici e religiosi.Sono travestimenti facili perch le regioni lungo ifiumi sono abitate da societ multietniche che pre-sentano una grande diversificazione di gruppi umani,lingue e usanze. () Lavidit e lappropriazionedelle preziose risorse del pianeta che appartengonoad altri, sono alla radice dei conflitti, alla radice delterrorismo. (Vandana Shiva, 2004).

    Infine, last but not least, unultima riflessione riguar-da le teorie relative alla capacit dellacqua di ricor-

    dare e dimenticare, come scrive il fisico GiuseppeVitiello nel suo contributo a questo numero. Gi nel1988 limmunologo francese Jacques Benvenisteaveva pubblicato su Nature (Davenas, et al., 1988)un articolo che documentava la capacit dellacquadi conservare memoria delle sostanze in essa dissol-te. Questarticolo fu al centro di unintensa contro-versia scientifica, in quanto le sue conclusioni avreb-bero documentato la validit della medicina omeopa-tica, recando un potenziale grave danno economicoalle grandi multinazionali dellindustria farmaceuticatradizionale. Alcuni anni dopo lo scienziato giappo-nese Masaru Emoto (1999) scrisse un libro sulla me-moria dellacqua, cercando di illustrare come lener-gia delle parole e della coscienza avesse un impattodiretto sulla struttura molecolare dellacqua. Emotofotograf questi mutamenti. Tuttavia anche il lavorodi Emoto fu aspramente criticato. Recentemente ilmedico francese Luc Montagnier, premio Nobel perla medicina, con il suo team (di cui hanno fatto partei fisici italiani Emilio Del Giudice, Alberto Tedeschie Giuseppe Vitiello) giunto alla conclusione (Mon-tagnier et al. 2011) che lacqua ha la capacit di me-moria e di oblio. Gli studi interdisciplinari sullacquaproliferano e le conferenze mondiali sullacqua simoltiplicano. Forse dobbiamo arrenderci allidea chenon solo lacqua sia condizione necessaria per la no-stra vita, ma che sia essa stessa viva e partecipe diuna qualche forma di pensiero universale.

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    Lungo i fiumi sono sorte spesso grandicivilt. Basti pensare al Tigri e

    allEufrate, al Nilo, al Tevere. Lacqua stata definita come la risorsa

    fondamentale del nuovo millennio.Oggi sappiamo che la vita su questo

    pianeta senza acqua non pucontinuare

    Forse dobbiamo arrenderci allidea chenon solo lacqua sia condizione

    necessaria per la nostra vita, ma chesia essa stessa viva e partecipe di unaqualche formadi pensiero universale

  • 7 fiume, mare, lago, s tagno,ghiaccio e quan-taltro dolce,salata, salmastra, luogo presso cuici s i ferma e sucui s i viaggia.(, 535a.C. 475 a.C.)Lacqua il liqui-do pi diffuso sul-la superficie delnostro pianeta e,nellimmaginariocollettivo, lar-

    chetipo del liquido; per i fisici, invece, il liquidopi strano e anomalo che si conosca. Tutti siamoaffascinati dai laghi, dalle cascate, dalla maestosi-t dei grandi ghiacciai e non realizziamo che il fat-to stesso che lacqua sia presente in tutte e tre leforme di aggregazione (gas, liquido e solido) sullasuperficie della Terra un sintomo di stravaganza,per non parlare poi del fatto che gli iceberg galleg-giano Se pensate infatti a unaltra qualunque so-stanza che avete visto sia in fase liquida che solida(il burro, il cioccolato, un metallo) vi rendeteconto che si comporta in modo diverso, ovveroche il solido affonda nel liquido. Eppure di fronteallo spettacolo di un lago ghiacciato lultimo pen-siero che ci sfiora la mente che stiamo osservan-do una delle principali stravaganze dellacqua. La differenza principale tra un solido cristallino eun liquido sta nel fatto che nel solido gli atomi so-no disposti secondo un ordine preciso, mentre nelliquido regna il disordine. esperienza comuneche in una valigia si riescono a mettere molti ve-stiti, se questi sono stirati, ben piegati e dispostiordinatamente, mentre la stessa valigia ne conterrmolti di meno, se li buttiamo dentro alla rinfusa:quindi un sistema ordinato (solido cristallino) pi denso di uno disordinato (liquido). Nei liquidinormali, ovvero in quelli che i fisici sanno descri-vere bene con i loro modelli, la densit pi bassadi quella del corrispondente solido, anche del10%. Nellacqua succede il contrario: il ghiaccio meno denso del liquido e quindi occupa un volumemaggiore; per questo motivo una bottiglia dacquadimenticata nel freezer si spacca, come si possonospaccare le tubature dinverno. Se lacqua si com-portasse normalmente, al diminuire della tempera-tura ambientale quella che si trova alla superficiedei laghi alpini, raffreddandosi, diventerebbe pidensa e precipiterebbe sul fondo, dove si forme-

    rebbero i primi strati di ghiaccio, impedendo allafauna lacustre di sopravvivere allinverno. I fonda-li oceanici rimarrebbero ghiacciati per tempi lun-ghissimi, anche durante lestate, impedendo il tra-sporto di acque tropicali calde attraverso lOceanoAtlantico, verso il nord Europa, con conseguenzedisastrose sul nostro clima. Il punto che la densi-t dellacqua non massima a 0 oC, che il suo

    punto di solidificazione, ma a 4 oC (Fig. 1a). Al benefico effetto della Corrente del Golfo sulnostro clima contribuisce anche unaltra anomaliadellacqua: la sua straordinaria capacit termica(Fig.1b). Infatti, per far bollire una pentola dac-qua necessaria unenergia molto maggiore diquella che servirebbe per produrre la stessa varia-zione di temperatura in un liquido normale e, men-tre in tutti i liquidi normali la capacit termica di-minuisce al diminuire della temperature, quelladellacqua cresce molto rapidamente, mano a ma-no che si abbassa la temperatura. Questo implicache, al diminuire della temperatura, lacqua evolveverso stati sempre pi ordinati. Daltra parte, se acausa dellelevata capacit termica costoso ri-scaldare lacqua, per la stessa ragione altrettantodifficile raffreddarla: per questo la Corrente delGolfo trasporta ogni giorno fino alle coste delnord Europa una quantit di calore (energia) parial doppio di quella che si potrebbe produrre bru-ciando tutto il carbone estratto in un anno nelmondo. La Fig. 1c riporta landamento con la pressionedel coefficiente di diffusione dellacqua a bassetemperature. Questa grandezza misura la capacitdelle molecole dacqua di spostarsi da un punto al-laltro del recipiente e, se lacqua fosse normale,dovrebbe diminuire sempre allaumentare dellapressione, proprio come succede a noi quando cer-chiamo di spostarci su un autobus: se lautobus quasi vuoto, non abbiamo problemi a raggiungereluscita, mentre se affollato - la pressione au-menta - ci muoviamo con difficolt e dobbiamochiedere permesso a molte persone, che devonospostarsi a loro volta. Nel caso dellacqua, invece,il coefficiente di diffusione inizialmente aumentaallaumentare della pressione, fino a raggiungere

    fiume, mare, lagoLacqua, cos comune e cos stravagante

    Maria Antonietta Ricci

    Maria Antonietta Ricci

    Lacqua il liquido pi diffuso sullasuperficie del nostro pianeta e,

    nellimmaginario collettivo, larchetipodel liquido; per i fisici, invece, il liquido

    pi strano e anomalo che si conosca

    pri

    mo p

    iano

  • un massimo, per poi riprendere landamento aspet-tato per qualsiasi liquido. Questo succede perchlacqua come una mamma che sale sullautobuscon quattro bambini, tenendone due in braccio edue attaccati alle gambe. Se lautobus vuoto, lamamma e i suoi bambini hanno molta difficolt aspostarsi verso luscita. Se, invece, sullautobus cisono altre persone, che prendono ciascuna per ma-no un bambino, la famigliola riesce a spostarsi piagevolmente.

    Quelle illustrate fin qui sono solo tre delle nume-rose propriet anomale del lacqua (sul s i tohttp://www1.lsbu.ac.uk/water/water_anomalies.html ne trovate elencate 73), ma sono gi sufficienti

    a capire che lacqua, pur essendo il liquido pi dif-fuso sulla Terra non pu essere considerata comelarchetipo dello stato liquido. Anzi, come dice Pe-ter Ball pensare di capire i liquidi studiando lac-qua sarebbe come cercare di capire le abitudini de-gli inglesi, studiando il comportamento della fami-glia reale e non per mancanza di informazioni,ma perch quella famiglia non rappresentativadella popolazione. Proprio come lacqua non rappresentativa dellintera categoria ed ancora illiquido pi studiato e meno compreso scientifica-mente. Proviamo allora a cambiare punto di vista e, percapire cosa c di speciale nel liquido pi comunesulla Terra, partiamo dalla descrizione di un liqui-do normale, anche se nella vita di tutti i giorni non facile incontrarne, dal momento che i materialinormali sono liquidi a temperature molto pibasse e pressioni molto pi alte di quelle a cui si sviluppata la vita sulla Terra. Cominciamo col direche i tre stati di aggregazione della materia posso-no essere rappresentati su un piano pressione -temperatura (P,T), che detto diagramma di faseed molto simile a una carta geografica, in cui lapressione e la temperatura fanno le veci della lati-tudine e della longitudine. In questa carta geogra-fica i tre paesi solidolandia, liquidolandia egaslandia sono separati da confini con precisecollocazioni geografiche (Fig. 2a). Partendo da unpunto di solidolandia e viaggiando nella direzionein cui aumenta la temperatura, si attraversa il con-fine con liquidolandia e poi quello con gaslandia.

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    Se pensate infatti a unaltra qualunquesostanza che avete visto sia in fase

    liquida che solida (il burro, ilcioccolato, un metallo) vi rendete

    conto che si comporta in modo diverso,ovvero che il solido affonda nel liquido.Eppure di fronte allo spettacolo di un

    lago ghiacciato lultimo pensiero che cisfiora la mente che stiamo

    osservando una delle principalistravaganze dellacqua

    Fig.1. Tre anomalie dell'acqua: a) l'andamento della densit con la temperatura; b) l'andamento della capacit termica con la temperatura;c) l'andamento del coefficiente di diffusione con la pressione

  • La temperatura alla quale si passa il confine di-pende dalla pressione, cos come la longitudine acui si attraversa il confine tra Mali e Algeria di-pende dalla latitudine a cui si viaggia. Siamo abituati a pensare che per far evaporare unliquido sia necessario scaldarlo, ma il realt il pas-saggio del confine tra liquidolandia e gaslandiaavviene a temperatura costante e tutta lenergiafornita nel passaggio , il calore latente, vieneutilizzata dalle molecole che costituiscono il liqui-do per arrangiarsi di nuovo nello spazio in modoche la loro densit diminuisca. Questa energia

    una specie di pedaggio da pagare e verr restituitanel momento in cui si far il passaggio inverso dagas a liquido (questo il motivo per cui il vaporeprovoca ustioni pi gravi del liquido, a parit ditemperatura). Notiamo che liquidolandia inca-strata tra gli altri due stati ed lunica che non siestende fino a pressione e temperatura nulle. co-me se lo stato solido e quello liquido fossero co-muni a tutti i materiali e quello liquido fosse unaccidente. Se viaggiamo verso Nord il confine trasolido e liquido si estende fin dove riusciamo a ve-derlo, mentre quello tra liquido e gas termina in unpunto detto punto critico, al di sopra del quale esi-ste un unico paese in cui la densit varia da quellaalta dei liquidi a quella pi bassa dei gas, senzatransizioni di fase, ovvero senza necessit di pa-gare un pedaggio. La regione che circonda il puntocritico una zona ad alto rischio sismico, nellaquale si possono verificare terremoti molto violen-ti, ovvero variazioni molto consistenti e repentinedelle grandezze caratteristiche del sistema (densi-t, capacit termica, compressibilit etc.), i cui ef-fetti possono essere percepiti anche a grandi di-stanze. Il diagramma di fase dellacqua, a prima vista, molto simile a quello degli altri liquidi, con luni- 9

    Fig. 2. Il diagramma di fase e le carte geografiche

    Fig. 3 Diagramma di fase dell'acqua a basse temperature

    Questo succede perch lacqua come una mamma che sale

    sullautobus con quattro bambini,tenendone due in braccio e due

    attaccati alle gambe. Se lautobus vuoto, la mamma e i suoi bambinihanno molta difficolt a spostarsi

    verso luscita. Se, invece,sullautobus ci sono altre persone,

    che prendono ciascuna per mano unbambino, la famigliola riesce a

    spostarsi pi agevolmente

  • ca differenza che lapendenza del la l ineache separa solidolandiada liquidolandia nega-tiva (Fig.2b). Potrebbesembrare una cosa dapoco, invece questa dif-ferenza responsabiledi molte anomalie del-lacqua, a cominciaredal l andamento del lasua densit con la tem-peratura. Inoltre, se si

    procede con la dovuta cautela, possibile portarelacqua nella fase liquida, al di sotto della suatemperatura di solidificazione, ovvero far passareclandestinamente alcuni abitanti di liquidolandiain solidolandia, senza pagare il pedaggio. Lacquaclandestina si trova in uno stato metastabileed sufficiente una piccola perturbazione per farprecipitare la situazione, con conseguente forma-zione di ghiaccio: la natura reagisce alla presenzadi clandestini integrandoli! Esiste quindi un pro-lungamento del confine liquido-vapore dentro so-lidolandia, che si estende fino a circa -30oC. Pos-siamo trovare acqua in questo stato metastabile,ad esempio, allinterno delle nubi di alta quota.Inoltre pi facile sottoraffreddare lacqua, confi-nandola in volumi molto piccoli (con dimensionilineari dellordine di pochi nanometri) o in pre-senza di sali o altri agenti antigelo in soluzione.Se consideriamo il fatto che il nostro organismocontiene una grande quantit di acqua e che que-sta confinata allinterno delle cellule e sulla su-perficie degli organelli intracellulari o delle sin-gole proteine, ci rendiamo conto della rilevanzadello studio delle propriet dellacqua sottoraf-freddata e confinata, in cui le anomalie dellacqua(della capacit termica, della compressibilit, delcoefficiente di diffusione, etc.) diventano pi evi-denti. Vale quindi la pena di analizzare pi in det-taglio il diagramma di fase alle basse temperature,ovvero quella regione del diagramma evidenziatada un cerchio rosso in fig. 2a. Nel diagramma del-la fig. 3 la regione in cui lacqua metastabile(sottoraffreddata), compresa tra liquidolandia euna regione detta impropriamente Terra di Nessu-

    no (si tratta in realt di una regione di solidolan-dia, in cui lacqua esiste solo in forma cristallina),nella quale non possibile sperimentalmente

    mantenere lacqua allo stato liquido. Al di sottodella Terra di Nessuno, esistono due regioni con-finanti e separate da una transizione di fase, in cuilacqua esiste come solido disordinato o amorfo,con diversa densit. Queste due forme amorfe diacqua, intorno a -140oC, diventano due liquidi ul-tra viscosi, che sopravvivono come tali solo fino acirca -120oC, dove si trova il confine inferioredella Terra di Nessuno. Il fatto stravagante cheesistono due regioni del diagramma di fase, nonconfinanti (separate dalla Terra di Nessuno), dovelacqua liquida. Non sappiamo se e quanto i dueliquidi ultra viscosi differiscano tra di loro: certa-mente avranno densit diversa e sono separati dauna linea di confine E se questa linea di confineavesse un prolungamento nella Terra di Nessuno,che separi due fasi di acqua, una ad alta densit elaltra a bassa densit? Se cos fosse e se questoprolungamento terminasse in un punto critico,allinterno della Terra di Nessuno, potremmospiegare le anomalie dellacqua a bassa tempera-tura, come conseguenze dei terremoti che av-vengono in prossimit di quello che sarebbe il Se-condo Punto Critico dellacqua. Questo hannopensato H. E. Stanley e i suoi collaboratori, neglianni Novante, basandosi sulle loro simulazioni alcalcolatore. La loro affascinante teoria ha stimola-to molti esperimenti, ma non stata ancora con-fermata e il dibattito molto vivo nella comunitscientifica. Abbiamo per unidea di come do-vrebbe essere la struttura microscopica di questedue forme di acqua, se esistessero (Fig. 4). Nel-lacqua a bassa densit ogni molecola forma quat-tro legami idrogeno con le molecole circostanti(Fig. 4a), situate nelle regioni colorate di giallo,in prossimit dei due atomi di idrogeno e deglielettroni cosiddetti solitari dellatomo di ossige-no (ricordate la mamma con i quattro bambini?),dando luogo a una rete tetraedrica di molecole cheoccupa tutto lo spazio (Fig. 4b). Nellacqua ad al-ta densit, questa rete di molecole si distorce for-temente e le maglie pi esterne si avvicinano epenetrano in quelle pi interne, in modo che ladensit possa aumentare, a scapito della simme-tria tetraedrica (Fig. 4c).

    10

    Come dice Peter Ball pensare di capire iliquidi studiando lacqua sarebbe come

    cercare di capire le abitudini degliinglesi, studiando il comportamento dellafamiglia reale e non per mancanza diinformazioni, ma perch quella famiglianon rappresentativa della popolazione

    Fig.4. a) Una molecola d'acqua(l'atomo di ossigeno rosso, idue atomi di idrogeno sonobianchi) forma legami idrogenocon 4 molecole prime vicine,che si trovano nelle regioni tin-te di giallo; b) nell'acqua a bas-sa densit le molecole prime vi-cine formano legami idrogenocon le seconde vicine, creandouna rete aperta; nell'acqua adalta densit le molecole secon-de vicine collassano sulle primevicine

  • 11

    Lacqua risorsa eco-nomica per antonoma-sia, fondamentale e in-sostituibile, da un lato,e dotata di usi plurimi ein continua evoluzionedallaltro. Essa entra, con ruoli es-senziali e insostituibili,in quasi tutti i processiproduttivi. In agricoltu-ra e in zootecnia unnutriente fondamentaleper piante e animali.

    Nellindustria entra come solvente, diluente, lubrifi-cante o refrigerante. In acquacoltura il mezzo indi-spensabile in cui si svolgono le attivit produttive.Ma essa stata anche la fonte primaria di forza mo-trice sulla cui base si sono sviluppate le prime formedi manifattura meccanizzata. Il vapore da essa pro-dotto ancora oggi la forza propulsiva fondamentaleche genera energia nella maggior parte delle centralielettriche, da quelle alimentate a carbone a quelle nu-cleari. Ed essa stessa, nel suo defluire in forma difiumi e torrenti, fonte primaria di energia idroelettri-ca, fornendo un contributo rilevante alla generazionedi energia rinnovabile e sostenibile. Lacqua stata, ed ancora oggi, in forma di mari,laghi e fiumi, tra le principali vie di comunicazioneumane, che hanno permesso il diffondersi delle po-polazioni su tutta la superficie del pianeta e di tesserereti di comunicazione e scambio mercantile su scalaplanetaria. Ma essa , ancora, mezzo fondamentale nei sistemidi smaltimentodei rifiuti orga-nici delle societumane e nei si-stemi igienico-sanitari che tan-to hanno contri-buito al miglio-ramento dellecondizioni di vi-ta degli agglo-merati urbani eallinnalzamentodelle attese divita delle popo-lazioni. Ed an-che elementofondamentale inattivit ludiche

    e sportive e componente essenziale di opere architet-toniche di grande fascino e valore artistico, comemostrato in tutto il corso della Storia dalle fontanemonumentali e dai giochi dacqua. Ed , infine e so-prattutto, condizione essenziale dellesistenza dellavita sul pianeta ed elemento fondamentale del fun-zionamento degli ecosistemi e delle dinamiche cli-matiche da cui dipende, in ultima istanza, la soprav-vivenza della specie umana.

    Le scienze economiche, nel loro tipico approcciopragmatico e utilitaristico, che spesso sembra rasen-tare il cinismo ed per sua natura poco incline allapoesia e alla contemplazione estetica, la trattano percome uno tra i tanti fattori produttivi e come uno tra itanti beni di consumo a disposizione dellumanit. In questo approccio, di natura prettamente funziona-le, si tende a distinguere la gestione della risorsa idri-ca, vista come risorsa naturale, potenzialmente rinno-vabile, dalla gestione dei servizi idrici, intesi come

    linsieme delleattivit produtti-ve umane cheprovvedono adeffettuare la cap-tazione, laddu-zione e la distri-buzione della ri-sorsa, nonch aeffettuare, a val-le degli usi pro-duttivi o di con-sumo, la raccoltadelle acque re-flue e la loro de-purazione.Sotto questopunto di vista,lacqua si confi-

    L'uso economico dell'acquaLa gestione sostenibile di una risorsa preziosa

    Giovanni Scarano

    Giovanni Scarano

    Luso economico dellacqua siconfigura come un terreno delezione

    per la generazione di quelle che, ineconomia, sono definite esternalitnegative, ovvero perdite di utilit

    sociale non giustificabili dai guadagnidi utilit individuali legati alle attivitdi produzione e consumo che le hanno

    generate

    Diga idroelettrica del Passo di Fedaia, Trentino

  • 12 gura come unarisorsa rinnova-bile a flusso con-tinuo, stretta-mente legata aiflussi di energiasolare che rag-giungono il si-stema terrestre ealimentano il ci-clo dellacquacongiuntamenteai cicli atmosfe-rici che regolanoil clima del pia-neta. Ci fa sche le risorseidriche, poten-zialmente, si ri-generino in forma durevole, a condizione di esseregestite in modo sostenibile. Luso sostenibile della risorsa acqua da parte dellecomunit umane possibile a condizione che i flussiconsumati siano pari a quelli riprodotti periodica-mente dalle dinamiche del ciclo dellacqua. Se lacaptazione eccede i deflussi naturali, si pu generareil depauperamento degli stock idrici (falde e baciniidrici) che contribuiscono alla regolare riproduzionenel tempo degli stessi flussi idrici. Cos come un usoinadeguato delle acque reflue pu generare fenomenidi inquinamento che vanno ad alterare la qualit del-le riserve e dei corsi dacqua, generando perdite diutilit per le collettivit umane (danno economico) emettendo a repentaglio il funzionamento degli ecosi-stemi terrestri che da esse dipendono, con ulterioridanni per le stesse attivit economiche e per le gene-rali funzioni di sostegno della vita sul pianeta.

    Luso economico dellacqua si configura quindi co-me un terreno delezione per la generazione di quelleche, in economia, sono definite esternalit negative,ovvero perdite di utilit sociale non giustificabili daiguadagni di utilit individuali legati alle attivit diproduzione e consumo che le hanno generate.Nel contesto della regolazione mercantile che carat-terizza i sistemi economici contemporanei, la limita-zione delle esternalit negative negli usi dellacquapresuppone non solo la generazione di norme e rego-lamentazioni giuridiche che pongano vincoli alle li-bere attivit private, e che siano effettive ed efficacimediante adeguati sistemi di monitoraggio e di san-zione per gli inadempienti, ma anche di sistemi di in-centivi e disincentivi di prezzo, che agiscano nella

    direzione social-mente auspicabi-le attraverso illibero gioco del-la domanda edellofferta suimercati. Ci ha delineato,nel contesto le-gislativo dellU-nione Europea,lidea fonda-mentale che lo-biettivo di unutilizzo idricosostenibile vadaperseguito anchemediante stru-menti di prez-

    zo, ovvero strumenti capaci di porre in una relazio-ne adeguata il beneficio delluso della risorsa, otte-nuto dai privati, con i costi che la collettivit nel suocomplesso sostiene per renderla disponibile. Larti-colo 9 della Direttiva CE 2000/60, volta a delineareun quadro unitario dei principi e degli obiettivi chedevono vincolare e qualificare lazione normativa deiPaesi membri in ambito di tutela e gestione dei corpiidrici e dei flussi ad essi connessi, impone ai singoliStati che le politiche dei prezzi dellacqua incentivi-no adeguatamente gli utenti a usare le risorse idrichein modo efficiente. Sulla base di questa impostazione, la direttiva chiededunque che il pagamento da parte degli utenti perluso dellacqua costituisca un adeguato contributo alrecupero dei costi del servizio idrico. Questi costicomprendono i costi operativi della produzione delservizio, i costi ambientali (quantificazione moneta-ria delle esternalit negative) e i costi delle risorse(costi-opportunit dellacqua e delle risorse finanzia-rie utilizzate nella produzione del servizio).La direttiva prevede, inoltre, che il recupero dei costidebba avvenire rispettando il principio del chi in-quina paga, ovvero che sia a carico di chi ha diretta-mente prodotto lesternalit. Nel contesto della tuteladelle risorse naturali, questo principio pu essere tra-dotto con chi contribuisce a depauperare la risorsapaga. E per una risorsa rinnovabile come lacqua, ildepauperamento equivale a un suo uso non sostenibi-le.Uninterpretazione letterale e acritica della direttivainduce quindi a escludere che lacqua sia un bene in-dispensabile, che va garantito anche a chi non ha lapossibilit di pagare il giusto prezzo per incapien-za di reddito. Ma lacqua, entro i limiti delle quantitnecessarie alla sopravvivenza, non ovviamente unbene dal cui uso si pu recedere per incapacit di pa-garne il prezzo. Inoltre, gli aspetti di carattere igieni-co sanitario, connessi al suo uso, la configurano co-me un bene meritorio, ovvero come una particolareforma di bene pubblico per il quale, come ricono-sciuto dalla stessa teoria economica, le regolamenta-

    Entro i limiti degli usi essenziali esocialmente utili, la gestione della

    risorsa necessita quindi di interventipubblici che devono esulare da mere

    logiche di prezzo

    Fontana in Trafalgar Square, Londra

  • zioni di mercatonon risultanoadeguate e con-sone alla massi-mizzazione delbenessere socia-le. Entro i limitidegli usi essen-ziali e social-mente utili, lagestione della ri-sorsa necessitaquindi di inter-venti pubbliciche devono esu-lare da mere lo-giche di prezzo.La gestione ra-zionale delle ri-sorse idriche, infine, presenta sempre unintrinsecadimensione territoriale, perch si trova a connettereriserve e fonti idriche, caratterizzate da una propria

    intrinseca distri-buzione spazia-le, determinatadagli aspetti del-la geografia fisi-ca, con usi e bi-sogni umani chesono a loro voltanecessariamentedistribuiti nellospazio geografi-co, spesso qualirisultato di stra-tificazioni mille-narie di dinami-che demografi-che ed economi-che degli inse-diamenti umani

    e delle attivit produttive che in essi si svolgono. Cifa s che in alcune aree del mondo, caratterizzate dagrande disponibilit di acque per ragioni climatiche egeografiche, la quantit di risorse idriche eccede lar-gamente le necessit delle popolazioni locali, mentrein altre aree geografiche la scarsit di tali risorse unlimite stringente per lo sviluppo delle attivit produt-tive e, spesso, per la stessa sopravvivenza biologica.Ma, contrariamente a quanto suggerito da una pub-blicistica ingenua e incline al sensazionalismo, il ri-sparmio della risorsa nelle zone con eccedenza nonpu trasformarsi, allo stato attuale dello sviluppo tec-nologico e dei costi di trasporto, in un contributo alladisponibilit di acqua nelle zone deficitarie. Il pro-blema della scarsit dacqua in ampie aree del piane-ta pu essere affrontata solo con adeguati investi-menti di capitale al loro interno, che rendano accessi-bili fonti idriche oggi non utilizzabili e pi razionaleluso di una risorsa localmente scarsa.

    13

    Il Tamigi nei pressi di Hampton Court

    Alonissos, Grecia

    Nel contesto legislativo dellUnioneEuropea si delinea lidea fondamentale

    che lobiettivo di un utilizzo idricosostenibile vada perseguito anchemediante strumenti di prezzo,

    ovvero strumenti capaci di porre inuna relazione adeguata il beneficiodelluso della risorsa, ottenuto dai

    privati, con i costi che la collettivit nelsuo complesso sostiene per renderla

    disponibile

  • 14

    Lacqua riveste un ruo-lo essenziale nella qua-si totalit dei processiproduttivi: questo fattoevidente ha probabil-mente ispirato al geo-grafo Tony Allan i lconcetto di acqua vir-tuale (Virtual Water oVW), ossia la quantitdi acqua utilizzata nelprocesso di produzionedi un prodotto indu-striale o agricolo.

    Il concetto dellacqua virtuale venne introdotto daTony Allan nel tentativo di interpretare i processieconomici globali in atto quali fattori spontanei dicontrasto del deficit idrico dei paesi del MedioOriente e dellAfrica del Nord (MENA).

    Infatti lo scambio commerciale di beni implica an-che lo scambio commerciale dellacqua virtuale(Virtual Water Trade o VWT) in essi contenuta. Loscambio commerciale dellacqua virtuale pratica-mente d luogo ad un flusso idrico netto verso undeterminato paese se il contenuto di acqua virtualedei beni importati da quel paese supera quello deibeni esportati. Se viceversa il contenuto di acquavirtuale dei beni esportati da un determinato paese superiore al contenuto di acqua virtuale dei beniimportati, il flusso idrico virtuale uscente da quelpaese. Lo scambio commerciale dellacqua virtualeviene considerato un mezzo che si costituisce spon-taneamente nel mercato internazionale per fronteg-giare la disomogeneit delle risorse idriche, in unavisione in cui i paesi poveri dacqua tendono adimportare beni ad alto contenuto di acqua virtualeinvece di produrre tali beni direttamente, ci chenon sarebbe per loro conveniente, mentre i paesiricchi dacqua tendono a produrre ed esportare beniad alto contenuto dacqua virtuale. Quanto appenaaffermato assume un significato pi chiaro se siconsidera che la produzione di 1 kg di grano ri-

    chiede tra 1000 e 2000 litri dacqua, che la produ-zione di 1 kg di formaggio richiede tra 5000 e 5500litri dacqua e che la produzione di 1 kg di carne dimanzo richiede 16000 litri dacqua. Limportanza del concetto di acqua virtuale e delsuo commercio particolarmente evidente nei pae-si nei quali la scarsit delle risorse idriche desti-nata ad aumentare a causa della riduzione genera-lizzata delle precipitazioni e dellaumento dei pe-riodi di siccit nelle stagioni estive. Il caso dei pae-si del Medio Oriente, dellAfrica del Nord del ba-cino Mediterraneo particolarmente interessante:alcuni studiosi hanno ravvisato una relazione tra leimportazioni di acqua virtuale di questi paesi e lamancanza di infrastrutture idriche adeguate, comese la fornitura di acqua virtuale compensasse le ca-renze strutturali e la scarsit indotta da fattori cli-matici.Il concetto di acqua virtuale, il cui sviluppo e dif-fusione sono costantemente cresciute nel tempo, hastimolato e stimola riflessioni e visioni innovative,accrescendo la consapevolezza e la comprensionedelle dinamiche operanti nellambito dellutilizzo edella gestione delle risorse idriche: prova di ci linteresse riscosso dal concetto di acqua virtualepresso i governi e le istituzioni preposte alla ge-stione delle risorse idriche, quale possibile criteriodi orientamento nelle scelte politiche, sebbene lutilizzo del concetto di acqua virtuale in tal sensosia ancora oggetto di dibattito.

    Come gi affermato in precedenza, lacqua virtualecontenuta in un determinato bene lacqua neces-saria alla produzione di quel bene, talora indicatacome acqua incorporata (embedded water) o ac-qua esogena: questultima denominazione riferita

    Michele La Rocca

    Il concetto dellacqua virtuale venneintrodotto da Tony Allan nel tentativo

    di interpretare i processi economiciglobali in atto quali fattori spontanei dicontrasto del deficit idrico dei paesi delMedio Oriente e dellAfrica del Nord

    Lo scambio commerciale dellacquavirtuale praticamente d luogo ad un

    flusso idrico netto verso undeterminato paese se il contenuto diacqua virtuale dei beni importati da

    quel paese supera quello dei beniesportati. Se viceversa il contenuto di

    acqua virtuale dei beni esportati da undeterminato paese superiore al

    contenuto di acqua virtuale dei beniimportati, il flusso idrico virtuale

    uscente da quel paese

    Lacqua virtuale Un concetto semplice e innovativo per interpretare e orientare in modo soste-nibile le politiche di gestione delle risorse idriche

    Michele La Rocca

  • 15

    al caso di unbene importato,in quanto lac-qua necessariaper la sua pro-duzione non ap-parteneva alpaese importa-tore. Con parti-colare riferi-mento ai beni diconsumo agroa-limentari , i lcontenuto di ac-qua virtuale puessere calcolatocon due approc-ci differenti. Sipu definire co-me contenuto diacqua virtualedi un dato beneil volume dacqua effettivamente utilizzato per laproduzione di quel bene o il volume dacqua chesarebbe stato necessario utilizzare per produrre ilbene nel luogo dove viene consumato o utilizzato.Nel secondo caso il contenuto di acqua virtuale as-sume un significato particolarmente importantenellottica di una gestione sostenibile e razionaledelle risorse idriche, poich permette di valutare seconvenga o meno produrre o importare un determi-nato bene. Peraltro si pu dare il caso che non siapossibile produrre un determinato bene nel paeseimportatore. In tal caso e con particolare riferimen-to ai prodotti agroalimentari, il secondo approccioper il calcolo del contenuto di acqua virtuale di unbene pu essere utilizzato applicando il principiodellequivalenza nutrizionale: definendo cio ilcontenuto dacqua virtuale di un bene come il con-tenuto di acqua virtuale di un bene differente,avente lo stesso valore nutrizionale, producibile nelluogo di importazione.Le maggiori implicazioni pratiche del concetto diacqua virtuale sono legate al commercio di acquavirtuale e alla connessione tra i modelli di consumoe limpatto sulla gestione delle risorse idriche.Per quanto attiene al commercio di acqua virtuale,si gi accennato nella Premessa che un flussonetto di acqua virtuale entrante in un paese, comeconseguenza dellimportazione di beni ad alto con-tenuto dacqua virtuale, possa determinare un effet-to benefico sulle risorse idriche del paese. In talsenso si pu considerare lacqua virtuale come unavera e propria sorgente alternativa di acqua, la cuiimportanza sarebbe tale da scongiurare potenzialiconflitti legati allutilizzo delle risorse idriche in-ternazionali. Si distinguono chiaramente i paesi esportatori eimportatori di acqua virtuale. interessante osser-vare che la posizione geografica non necessaria-mente caratterizza un paese come importatore di

    acqua virtuale.Al riguardo emblematico ilcaso del Mali,che figura qualemodesto espor-tatore di acquavirtuale (con unvolume netto diacqua virtualeesportata com-preso tra 0 e5km3/anno). IlMali, nonostan-te sia caratteriz-zato da un climasubtropicale earido, con sicci-t ricorrenti, eche solo 7 mi-lioni di ettari su124 di estensio-

    ne territorale siano coltivati (nella parte meridiona-le del paese, pi ricca di risorse idriche), di fattoun modesto esportatore di acqua virtuale in quantoesporta prodotti ad alto contenuto di acqua virtua-le: cotone, arachide, burro di karit e bestiame,questultimo allevato anche nelle zone aride. LItalia un paese importatore di acqua virtuale, inquanto importa prodotti ad alto contenuto dacquavirtuale da diversi paesi del mondo. Sullentit del flusso complessivo di acqua virtualedovuto agli scambi commerciali sono stati condottinumerosi studi, sebbene la ricerca in tale ambitosia iniziata recentemente. Il valore di questo flussoaumenta costantemente nel tempo, cos come il nu-mero di canali commerciali. Allo stato attuale lor-dine di grandezza del flusso di acqua virtuale do-vuto agli scambi commerciali pari a 20003000km3/anno. Gli studi pi accreditati in tal senso so-no quelli dellInstitute for Water Education e dellaFAO.

    La maggior parte del flusso di acqua virtuale dovu-to agli scambi commerciali relativo ai prodottiagricoli (circa il 70%) seguono lallevamento (cir-ca il 20%) e i prodotti industriali (circa il 10%).Dallo studio dei flussi di acqua virtuale emergonocon chiarezza i ruoli giocati dalle nazioni negliscambi commerciali: gli esportatori di acqua vir-tuale che dominano il mercato sono gli Stati Uniti,

    La figura, tratta dal sito www.sciencemediacentre.co.nz, illustra in modo efficace il con-cetto di acqua virtuale

    La produzione di 1 kg di granorichiede tra 1000 e 2000 litri dacqua,che la produzione di 1 kg di formaggiorichiede tra 5000 e 5500 litri dacqua eche la produzione di 1 kg di carne dimanzo richiede 16000 litri dacqua

  • 16

    il Canada, lAustralia, lArgentina e la Tailandia,mentre tra gli importatori si distinguono il Giappo-ne, lo Sri Lanka e lItalia. Lanalisi dei flussi inter-nazionali di acqua virtuale permette di stabilire chelessere paesi importatori non necessariamente im-plica il verificarsi di scarsit di risorse idriche: pae-si come la Svizzera o lIndonesia, in cui non si hascarsit nelle risorse idriche, importano maggioriquantit di acqua virtuale rispetto a paesi con scar-sit nelle risorse idriche come lIran e il Pakistan.

    Tale apparente paradosso legato alla complessitinsita nel concetto di acqua virtuale, per cui pos-sibile che a paesi ricchi dacqua convenga comun-que importare determinati beni ad alto contenutodacqua virtuale, che sarebbe economicamente nonconveniente produrre in loco.Poich secondo le classiche teorie economiche delcommercio internazionale le nazioni in cui si haabbondanza di risorse idriche tenderanno a produr-re e ad esportare beni ad alto contenuto di acquavirtuale e le nazioni in cui si ha scarsit di risorseidriche tenderanno ad importare tali beni, il com-mercio di acqua virtuale potrebbe essere un fattoredi stimolo per luso razionale e sostenibile delle ri-sorse idriche a livello mondiale e in definitiva peril risparmio di tali risorse. Per quanto concerne limpatto dei modelli di con-sumo sulla gestione delle risorse idriche, il concet-to di acqua virtuale contenuta in un bene natural-mente legato alla valutazione dellimpatto ambien-tale dovuto al consumo del bene stesso. Infatti la

    conoscenza del contenuto di acqua virtuale di unbene modifica la percezione che si ha del consumodel bene, consentendo sia di valutarne limpattosullambiente, sia di stimolare un consumo consa-pevole, volto alluso sostenibile della risorsa idri-ca. Particolarmente interessante ed utile al riguardo

    il concetto di water footprint o impronta idrica,generato dal concetto di acqua virtuale e definitocome il contenuto cumulato di acqua virtuale perpersona di tutti i beni e servizi consumati in unpaese. Limpronta idrica si misura in km3 di acquaper anno e, analogamente allimpronta ecologica,pu essere uno strumento molto efficace per illu-strare limpatto di un paese sullambiente. Il punto essenziale nel concetto di acqua virtuale enel suo utilizzo la sua determinazione quantitati-va, obiettivo complesso data la quantit di fattoriche coinvolgono lutilizzo dellacqua nei processiproduttivi: luogo e periodo di produzione, modalit

    La maggior parte del flusso di acquavirtuale dovuto agli scambi

    commerciali relativo ai prodottiagricoli (circa il 70%) seguono

    lallevamento (circa il 20%) e i prodottiindustriali (circa il 10%). Gli

    esportatori di acqua virtuale chedominano il mercato sono gli Stati

    Uniti, il Canada, lAustralia,lArgentina e la Tailandia, mentre tra

    gli importatori si distinguono ilGiappone, lo Sri Lanka e lItalia

    Una suggestiva rappresentazione dei flussi di acqua virtuale, in termini di importazioni ed esportazioni, tratta dal rapporto National waterfootprint accounts: the green, blue and grey water footprint of production and consumption di M. M. Mekonnen ed A. Y. Hoekstra, pub-blicato nel 2011 dallUNESCO-IHE Institute for Water Education

    LItalia un paese importatore diacqua virtuale, in quanto importaprodotti ad alto contenuto dacquavirtuale da diversi paesi del mondo

  • di misurazione, metodo di produzione, considera-zione di prodotti intermedi, etc. Nel tempo si sonoconsolidate diverse scuole di pensiero, che, come ragionevole aspettarsi, producono risultati anchemolto diversi tra loro. Un esempio delle differenzee delle loro entit nella determinazione dei valoridel volume di acqua virtuale fornito dalla tabellariportata di seguito.

    Le differenze risiedono ovviamentenelle metodologie di calcolo: si va dalmetodo dei production trees, che ana-lizzano in dettaglio le differenti fasi nelprocesso produttivo e i relativi fabbiso-gni dacqua, al calcolo basato sulla di-stinzione tra differenti categorie di pro-dotti.In conclusione, il concetto di acqua vir-tuale e le sue implicazioni sono di re-cente introduzione nellambito deglistudi sulle risorse idriche e molti aspet-ti della ricerca in questo campo riman-gono aperti. Particolarmente interes-sante la chiave di lettura che il con-cetto di acqua virtuale consente di dare

    delle relazioni commerciali e politiche internazio-nali e il ruolo di orientamento che tale concettopu svolgere nella definizione e nelladozione del-le politiche di gestione delle risorse idriche: di tut-to ci si tentato di dare un cenno, basandosi suiriferimenti bibliografici di seguito elencati, cui sirimanda per ulteriori approfondimenti.

    17

    < 0.001 km3< 0.01 km3< 0.1 km3< 1 km3< 10 km3< 91.4 km3 ITALY

    (IMPORT 2010)< 1 km31 to 0 km30 to +1 km3> +1 km3 difference 20101986

    < 0.001 km3< 0.01 km3< 0.1 km3< 1 km3< 10 km3< 36.8 km3

    ITALY

    (EXPORT 2010)

    < 1 km31 to 0 km30 to +1 km3> +1 km3

    difference 20101986

    LItalia e i flussi di acqua virtuale in ingresso e uscita. (Immagine pubblicata nellarticolo Local and global perspectives on the virtualwater trade, di Tamea et al., pubblicato nel 2013 su Hydrology and Earth System Sciences)

    Le impronte idriche dei paesi del mondo secondo le stime dellUNEP

    Contenutodi acqua virtuale

    (m3/ton)

    Hoekstra & Hung(valori medi globali)

    Chapagain & Hoek-stra

    (valori medi globali)

    Zimmer & Renault(California)

    Oki (Giappone)

    Grano 1150 - 1160 2000

    Riso 2656 - 1400 3600

    Mais 450 - 710 1900

    Patate 160 - 105 -

    Soia 2300 - (Egitto) 2750 2500

    Manzo - 15977 13500 20700

    Maiale - 5906 4600 5900

    Pollame - 2828 4100 4500

    Uova - 4657 2700 3200

    Latte - 865 790 560

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    I benefici di poter otte-nere derrate alimentariattraverso il commer-cio internazionale sonosempre stati sotto gliocchi di tutti, dagli al-bori della nostra storia.Famosi sono i com-merci e le rotte dei ce-reali attraverso limpe-ro romano, le vie dellespezie, le rotte del risoe perfino quelle dellabirra al tempo dei Vi-

    chinghi. Finch, tuttavia, il commercio internazionaledi derrate alimentari non ha assunto dimensioni glo-bali, in termini di abbattimento delle imposte dogana-li e di finanziarizzazione degli scambi, il suo impattosugli ecosistemi e le possibili ricadute sui sistemi po-litici non erano mai state trattate come una materia as. Una volta assodate e diffuse le teorie del siste-ma-mondo e della dependencia e ormai che la pa-rola globalizzazione divenuta una terminologia diuso comune, ancora pi facile capire come i merca-ti finanziari e le speculazioni che lo caratterizzanoabbiano recentemente influenzato il mercato interna-zionale di derrate alimentari, quello che in modo piestensivo viene chiamato global food trade.Oggi si analizzano le primavere arabe come una pos-sibile conseguenza diretta dellimpennata del prezzodel grano sui mercati finanziari avvenuta nel 2008.Analisi simili vengono proposte per la crisi siriana:tra le motivazioni dellesacerbarsi del conflitto, vienerintracciata una insicurezza alimentare di base.Questa sarebbe stata causata a sua volta dalla siccit,che avrebbe portato masse di popolazione rurale aspingersi verso le citt, innescando una rivalit sem-pre crescente con i gruppi gi inurbati e lungo le va-rie linee di disuguaglianza tra questi (politica, econo-mica, religiosa).Questa tipologia di spiegazioni monocausali (la sicci-t), vengono normalmente rifiutate dallanalisi criticadellecologia politica. Le risorse naturali, infatti,sempre secondo unanalisi di ecologia politica, nonsono quasi mai una causa primaria di conflitto. Que-sto perch sopra ad una situazione oggettiva di scarsi-t o penuria, si innesta sempre una componente uma-na, di natura economica e sociale, a determinarne le-sito finale.Ad esempio, attraverso lanalisi di vari casi di scarsi-t idrica, Anthony Turton e Leif Ohlsonn hanno co-niato e applicato la definizione social adaptive capa-city per poter spiegare i diversi esiti politici, in di-verse societ, a parit di scarsit di risorsa. Questo

    concetto evidente nella descrizione del caso dellascarsit idrica di Singapore: una realt geograficache non ha fonti idriche, ma che si adatta alla suascarsit attraverso la produzione di acqua dolce tra-mite la desalinizzazione. In questo caso la capacitsocio-economica di adattamento alla scarsit sarmolto alta. Il livello di conflitto innescato da uneffet-tiva penuria della risorsa sar pari a zero. Lanalisi diecologia politica ci dimostra che i conflitti, anche seapparentemente monocausali, sono sempre determi-nati da una componente socio-economica sovrastanteallobbiettivit scientifica della situazione di scarsitnaturale.La povert e la disuguaglianza nella distribuzionedelle risorse, sia economiche che ambientali, sonospesso le vere cause dei conflitti cosiddetti ambienta-li; e ogni conflitto, anche per le risorse naturali, hacause che hanno radici politiche e sociali non solo lo-cali ma spesso, e quasi sempre, globali.

    Per una politicizzazione del concetto di acqua vir-tualeIntroduciamo qui laffermazione lacqua virtualenon apolitica, in relazione al fatto che lacqua vir-tuale un concetto strettamente legato al commerciodi beni alimentari e che questo, a sua volta, dipen-dente da dinamiche economico-politiche non di certovolte alla tutela ambientale. Questo passaggio si ren-de necessario perch quello dellacqua virtuale sta-to trattato fino ad ora come un concetto apolitico.Lacqua virtuale ha ricevuto lavallo e il riconosci-mento di tutte le comunit scientifiche internazionali,culminato nel 2008 con il conferimento a Tony Allan(creatore del concetto) del World Water Prize ( le-quivalente del premio Nobel, ma per lacqua, conferi-to presso la casa reale di Svezia dallo Stockholm Wa-ter International Institute). Puroppo, queste comunitscientifiche riconoscono allacqua virtuale unacce-zione del tutto apolitica, ne danno cio una defini-zione secondo la quale, attraverso il commercio dibeni alimentari, si otterrebbe un equilibrio Smithia-no delle risorse idriche globali. Lacqua virtuale, co-me la mano invisibile di Adam Smith, attraverso il li-bero mercato globale, riequilibra le risorse idriche delmondo, dando cibo dove non possibile coltivarlo,ed esportando cibo dove ce acqua in abbondanza.Questo equilibrio avviene sotto i nostri occhi, nelmomento in cui possiamo fornire beni agricoli a pae-si la cui scarsit non ne permette la coltivazione.Avremo quindi ottenuto un flusso positivo, virtuo-so ed equilibratore dellacqua virtuale ogni voltache questacqua si sar virtualmente mossa da unaregione ricca ad una povera dacqua. Ad esempio, seimmaginiamo un commercio di cereali provenienti

    L'acqua virtuale non apoliticaFrancesca Greco

    Francesca Greco

  • da una zona pio-vosa dellAmeri-ca del Nord, ver-so il deserto dellaLibia. Lo stessodiscorso validoper i paesi ricchidi acqua: esporta-re beni agricoliintensi in acquanon danneggia leloro risorse idri-che perch nehanno in abbon-danza. Il flusso diacqua virtuale virtuoso. Purtoppo questa prospettivamonocausale (commercio beni agricoli da dove horicchezza a dove ho scarsit idrica) non supera il testdella realt dei fatti. apolitica perch a unanalisi dieconomia politica internazionale, evidente che imercati agricoli non seguono le regole e i criteri deiflussi di acqua virtuale, ma quelli del profitto e dellafluttuazione dei prezzi sulle piazze finanziarie inter-nazionali. Principio fondamentale del mercato dellederrate agricole quello di sfruttare al meglio la flut-tuazione dei prezzi internazionali e di ottenere il mag-gior profitto alla luce di tutti i fattori di produzionenel loro insieme: acqua, certo, ma anche terra , mano-dopera, energia e mezzi di produzione. Gli agricoltorisono costretti in tutto il mondo, in questo periodo sto-rico, ad abbassare i loro prezzi di vendita a favore deiprezzi imposti a livello globale. I flussi di acqua vir-tuale a volte non riequilibrano affatto le situazioni discarsit, ma, anzi, le esasperano. Esistono casi di ac-qua virtuale paradossali, e veri e propri paradossi so-no i flussi di acqua virtuale da essi creati. In questicasi, per attenersi al modello di agricoltura industriale

    da esportazione, si esportano derrate alimentari inten-se in acqua, da zone desertiche o, per esempio, da fal-de sotterranee non rinnovabili e quindi soggette a ri-schio estinzione. Ne esistono centinaia di casi: gliasparagi coltivati sugli altipiani del Per ed esportatinel Regno Unito, per esempio, creano un flusso diacqua virtuale proveniente da una falda acquifera adalto rischio. E ancora: lintera produzione agricola diIsraele, che viene massicciamente esportata in Euro-pa, coltivata con la preziosa acqua di una zona de-sertica che soffre di una scarsit idrica tra le pi altedel mondo. Fino a pochi anni fa anche lArabia Sau-

    dita coltivava ce-reali nel desertoarabico, e laGiordania, fino aun anno fa, sem-pre nel desertoArabico, coltiva-va meloni dae s p o r t a z i o n e .Perch, dunque,associare al con-cetto di acquavirtuale un potereequilibratore chenon pu avere, o

    che, quando lo ha, non comunque esercitato in mo-do volontario, ma passivo, come semplice conse-guenza delle leggi del mercato? Associare allacquavirtuale un ruolo equilibratore significherebbe usareuna monocausa (il fattore acqua) a una realt multicausale. Il global food trade (commercio internazio-nale di derrate alimentari) infatti il risultato di unaserie di cause e di fattori concomitanti (come gi ac-cennato, non solo lacqua, ma anche i prezzi, la terra,la manodopera, il costo dei mezzi di produzione edellenergia). Alla luca di una prospettiva di ecologiapolitica multicausale, dunque, lacqua virtuale non apolitica. , al contrario, un concetto altamente politi-cizzato e dipendente dalleconomica politica interna-zionale. Come tale, ci mette di fronte ai paradossieconomici, politici e sociali del nostro sistema di con-sumo e di scambio attuale. Lacqua virtuale ci mettedi fronte a casi in cui si sfruttano risorse preziose per-ch il mercato lo vuole anche a costo di esacerbareuna siccit gi esistente o una scarsit al limite dei li-velli mondiali. Se non ammettiamo questo, e cio lanatura politica dei flussi di acqua virtuale, non pos-siamo iniziare a lavorare a una soluzione comune. Laprima mossa da fare, come sottolinea Tony Allan, sa-rebbe senza dubbio aiutare gli agricoltori, che gesti-scono la maggior parte delle risorse idriche mon-diali. Gli agricoltori, schiacciati da un lato dai prez-zi imposti e dallaltro dalla necessit di produrre dipi, spesso vanno ad intaccare, sovrautilizzare e ca-ricare di sostanze tossiche le acque, ai fini dellacommercializzazione e di una conseguente esporta-zione. Ci viene fatto senza badare, e spesso senzanemmeno intuire, che si stia di fatto creando unflusso di acqua virtuale, virtuoso o paradossaleche sia. Le istituzioni internazionali e le legisla-zioni nazionali dovrebbero invece aiutare gli agri-coltori a diventare i protettori primari di questarisorsa, fornendo loro i giusti strumenti e i giusti in-centivi per la sua protezione. Con questa attenzio-ne per gli agricoltori e per le risorse idriche, moltiparadossi potrebbero essere evitati. Senza questaattenzione per gli agricoltori, perderemo di vistaqual il bene primario da salvaguardare: lacquadolce del nostro pianeta. Ce n poca. E dovr ba-stare per tutti. Per sempre. 19

    L'analisi di ecologia politica cidimostra che i conflitti, anche se

    apparentemente monocausali, sonosempre determinati da una

    componente socio-economicasovrastante all'obbiettivit scientificadella situazione di scarsit naturale

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    In molte aree del mondolaccesso allacqua stadiventando sempre piuna questione vitale.Cambiamento climatico,sovrappopolazione e ur-banizzazione incontrolla-ta stanno fortemente in-cidendo sulla disponibili-t e la qualit delle risor-se idriche e sul loro cor-retto impiego. In partico-lar modo le regioni picolpite sono le pi pove-

    re del pianeta, spesso quelle gi in una grave situazionedi water-stress. Un problema che, come facile intuire, spesso accompagnato da turbolenze di carattere socio-politico che sfociano il pi delle volte in vere e proprieguerre. Fenomeni di questa complessit non possonoessere affrontati in unottica esclusivamente economica,le loro implicazioni vanno molto aldil della mera cre-scita economica o dellaumento del prodotto internolordo, e richiedono perci, da parte nostra, il tentativo dielaborare nuovi paradigmi di sviluppo a forte vocazioneinterdisciplinare e in grado di rispondere in manierapronta a tali emergenze. In particolar modo vi la ne-cessit di elementi innovativi e di discontinuit, rispettoalle soluzioni precedenti, che non rappresentino unsemplice processo di innovazione tecnologica ma di ve-ra e propria innovazione sociale. Pertanto, nel casospecifico dellacqua, le tecnologie e i modelli di gestio-ne da adottare dovranno necessariamente prendere inconsiderazione le questioni sociali e ripensare una me-todologia tradizionale di pianificazione, cercando direndere le risorse idriche pi accessibili alle popolazio-ni, e di migliorare la qualit di una risorsa indispensabi-le per il benessere degli individui. Tali approcci apronola strada a nuove prospettive in materia di gestione, ri-cerca e valutazione dei processi di innovazione in gene-rale. In questo quadro si inserisce AguaSociAL un pro-getto da 315mila Euro finanziato interamente dal Setti-mo Programma Quadro (2007/2013) dellUnione Euro-pea, nellambito del International Research Staff Ex-change Scheme (IRSES) Marie Curie Actions che hacome obiettivo quello di consolidare la cooperazione ela condivisione della conoscenza, in tema di acqua, trail Brasile e lUnione Europea. Il progetto si basa sulprincipio di innovazione sociale e mira a rafforzare lecapacit della ricerca di essere applicata e di supportarenuovi paradigmi relativi al trattamento delle risorse idri-che nella zona della regione amazzonica del Brasile(negli stati di Par e Amazonas), che offre un contestoricco in termini di risorse ambientali ma critico in ter-

    mini di definizione di diritti di propriet e gestione/ac-cesso a beni pubblici locali e globali. AguaSociAL unprogetto che ha inizio nel dicembre 2013 ed guidatodal Dipartimento di Economia di Roma Tre. Insieme aRoma Tre che guida il progetto sono coinvolte comepartner la Leeds Beckett University (Regno Unito), laUniversitat Autnoma de Barcelona (Spagna), Univer-sidade Federal do Par UFPA (Belm, Par Brasile),Universidade do Estado do Amazonas UEA (Manaus,

    Amazonas Brasile). Il progetto ha lobiettivo tra glialtri di fornire formazione in loco sulle tecniche e le tec-nologie di trattamento delle acque basate sugli approccidi innovazione sociale gi richiamati. AguaSociAL inparticolare cerca di indagare e sostenere le tecniche e letecnologie di sviluppo concepite dalle diverse comunitlocali per migliorare laccesso allacqua delle popola-zioni pi vulnerabili, ponendo enfasi sullapporto di in-novazione nell istruzione e nella formazione. Tra gli al-tri obiettivi di AguaSociAL c quello di facilitare le at-tivit di ricerca e sviluppo nella regione amazzonica.Una particolare attenzione data alle problematiche ri-guardanti il trattamento delle acque e delle innovazionisociali da parte delle comunit locali (in particolar mo-do a quelle pi a rischio). La ricerca impegnata princi-palmente nellidentificazione delle tecnologie di tratta-mento delle acque, riutilizzo, riciclaggio e servizi igie-nico-sanitari esistenti e potenziali, che siano socialmen-te accettati e posseduti dalla comunit. Questo approc-cio dovrebbe consentire il collegamento delle cono-scenze scientifiche con le tradizioni locali e allo stessotempo sostenere un processo di apprendimento condivi-so verso uno sviluppo sostenibile. Il Brasile sta vivendoun rapido processo di crescita economica che ha ricadu-te anche in termini di sviluppo. Tuttavia, la mancanza diunattenzione alla sostenibilit, intesa qui nel senso piampio di sostenibilit ambientale economica e sociale, frequente e preoccupante e mette in serio pericolo lostesso processo di sviluppo conosciuto negli ultimi anni

    AguaSociALUn progetto per la gestione delle risorse idriche nellAmazzonia brasiliana

    Salvatore Monni

    Salvatore Monni

    AguaSociAL un progetto da 315.000Euro finanziato interamente dal Settimo

    Programma Quadro (2007/2013)dellUnione Europea, nellambito delInternational Research Staff ExchangeScheme (IRSES) Marie Curie Actions

    che ha come obiettivo quello diconsolidare la cooperazione e la

    condivisione della conoscenza, in tema diacqua, tra il Brasile e l'Unione Europea

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    a iniziare con la presidenza Lula (2003-2011). In effetti,la povert affligge ancora la maggioranza della popola-zione brasiliana e soprattutto nelle regioni del nord e delnordest si continua a registrare un altissimo livello didiseguaglianza nella distribuzione del reddito. Allo stes-so modo, non attualmente garantito un accesso eguali-tario alle risorse pubbliche globali come acqua e terra.Inoltre, linquinamento delle acque resta un grave pro-blema in tutto il Brasile ma in particolare nella regioneamazzonica dove nonostante labbondanza di risorseidriche, vi una scarsit di acqua idonea al consumoumano. Le questioni relative alla qualit e allaccessoallacqua influenzano pesantemente la vita sociale e lasalute pubblica. Le soluzioni a questi problemi richie-dono investimenti nel miglioramento delle tecnologie enella loro implementazione, un potenziamento di skillse capabilities e lattuazione di processi partecipativi alfine di veicolare il trasferimento della conoscenza e digenerare awarness. Gran parte delle attivit di AguaSo-ciAL in ricerca e formazione mira a sviluppare e raffor-zare la cooperazione e la condivisione delle conoscenzecon le comunit locali pi vulnerabili. Importante sarvalutare gli impatti sociali ed economici connessi con losfruttamento di tecniche e tecnologie a basso costo peril trattamento dellacqua al fine di individuare soluzioniadeguate. La partecipazione attiva della comunit localicome principali interlocutori e non come semplici utenti il fattore chiave per il successo degli interventi di rilie-vo economico e sociale precedentemente richiamati. Tuttavia, ad oggi, i referenti principali per la correttaimplementazione delle soluzioni e lavvio di un cir-colo virtuoso di sostenibilit in grado di autoalimentarsia livello sia locale che nazionale rimangono lo Stato Fe-derale (attraverso la partecipazione maggioritaria in im-prese energetiche e di servizi) e i soggetti privati. Il pro-gramma di formazione e ricerca multidisciplinare ha loscopo di promuovere linnovazione attraverso lelabo-razione di innovazioni sociali necessarie alle popolazio-ni pi esposte della regione amazzonica (tecnologia diaccettazione). Il progetto prevede il coinvolgimentodelle comunit vulnerabili in specifiche aree chiave al-linterno delle procedure di valutazione delle loro con-dizioni e bisogni di base, portando allelaborazione dilinee guida che possano supportare la governance. Iltrasferimento della conoscenza e lo sviluppo delle capa-cit avverr attraverso lo scambio di know how tra leistituzioni di ricerca europee e brasiliane e la sensibiliz-

    zazione allobiettivo finale delle comunit urbane e ru-rali Amazzoniche sullimportanza di acqua potabile peril benessere umano fornendo mezzi per una miglioregestione ed un pi corretto accesso allacqua. In questaprima fase del progetto molti sono stati gli scambi inter-corsi tra le istituzioni coinvolte. Ricercatori e Professoriprovenienti dalle Universit brasiliane UniversidadeFederal do Par UFPA, Universidade do Estado doAmazonas, hanno visitato la nostra Universit e quelledi Leeds e Barcellona ricambiati da ricercatori spagnolie britannici. Il prossimo anno saranno invece i nostri ri-cercatori a recarsi in Brasile anticipati da Elisa Natola,componente del coordinamento tecnico del progettoche ha recentemente partecipato alla mobilit svilup-

    pando attivit di supporto e formazione tecnica. Tra glispin off del progetto vi anche la creazione di gruppidi lavoro che coinvolgono studenti della Laurea Trien-nale in Economia e della Laurea Magistrale in Econo-mia dellAmbiente e dello Sviluppo. Gruppi che ho co-ordinato congiuntamente con la Prof.ssa Valeria Co-stantini, titolare del corso di Economia dellAmbiente ecoinvolta anche lei in AguaSociAL, che nascono conlobiettivo primario di aiutare gli studenti nella compi-lazione delle loro tesi di laurea coinvolgendoli nel pro-getto e mettendoli in contatto con un ambiente di ricer-ca internazionale fin dallinizio del loro percorso di tesi.Lo scorso anno due studenti della Laurea Magistrale inEconomia dellAmbiente e dello Sviluppo, Martina Io-rio e Nicola Caravaggio, grazie anche alla borsa finan-ziata dal nostro Ateneo per svolgere il lavoro di tesiallestero, sono volati nellAmazzonia brasiliana al finedi effettuare ricerche per le loro tesi, incentrate sullecentrali idroelettriche nel nord del Brasile. I due studen-ti, seguiti dal Prof. Ronaldo Lopes Rodrigues Mendes(UFPA), si sono recati presso la centrale idroelettrica diTucuru e il cantiere della futura centrale idroelettrica diBelo Monte. Partendo dallo studio di una delle tecnolo-

    La ricerca impegnata principalmentenell'identificazione delle tecnologie di

    trattamento delle acque, riutilizzo,riciclaggio e servizi igienico-sanitari

    esistenti e potenziali, che sianosocialmente accettati e posseduti dalla

    comunit

    Nicola Caravaggio e Martina Iorio

  • gie pi pulite al mondo per la produzione di elettricit,lattenzione degli studenti si spostata sulla necessit digarantire una maggiore e migliore regolamentazionedelle risorse idriche, specialmente in una zona remotacome quella amazzonica. Lutilizzo di acqua per la pro-duzione di energia elettrica sta permettendo al Brasile diaumentare la propria autonomia energetica rispetto alresto del mondo con unulteriore e significativa riduzio-ne delle emissioni climalteranti nonostante il crescenteconsumo energetico del Paese. Tuttavia, lutilizzo indi-scriminato della risorsa idrica, seppur per nobili obietti-vi, sta generando degli impatti notevoli in termini socia-li e ambientali. Primo tra tutti, lappropriazione della ri-sorsa idrica da parte di imprese pubbliche e private perla generazione di energia sta complicando, pi che sem-plificare, la corretta diffusione dellaccesso allacqua esta danneggiando in primo luogo le popolazioni autoc-tone. In secondo luogo, lo sfruttamento smodato, attual-mente ancora in crescita, della risorsa sta generando si-tuazioni di conflitto per il suo utilizzo, come nel caso dicorsi dacqua interrotti, diversamente utilizzabili comearterie di collegamento per la semplice mobilit e per ilcommercio. Infine, lintervento dei privati e delle gran-di imprese pubbliche principalmente focalizzato alsettore energetico piuttosto che a quello dei servizi sani-tari di base, le comunit locali quindi ne subiscono prin-cipalmente gli impatti negativi, senza trarne particolaribenefici in termini di diffusione di benessere. I nostristudenti hanno raccolto dati e testimonianze tra ottobre

    e dicembre 2015 facendo sopralluoghi presso le centraliidroelettriche di Tucuru e di Belo Monte (nello statodel Par, Regione del Nord) e visitando le comunit lo-cali di Tucuru, Santarm e Altamira, e le citt di Belme Manaus.Il risultato finale di questa ricerca stato raccolto nelleloro tesi di laurea magistrali, e la collaborazione con ilgruppo di ricerca brasiliano continua tanto che quattronuovi studenti, Gianmarco Diorio, Ilaria Doimo, Marti-

    na Stivani e Francesco Tacconi sono attualmente inBrasile per fare ricerca sulle tracce degli oramai neolaureati Martina e Nicola.Cos le interviste, il lavoro di gruppo e gli incontri mul-tidisciplinari hanno contribuito alla creazione di un net-work che si sta consolidando e che continuer, per iprossimi due anni, a lavorare per una economia sosteni-bile nel rispetto delle comunit locali e per la valorizza-zione di uno sviluppo integrato e duraturo nel tempo.

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    Gran parte delle attivit diAguaSociAL in ricerca e formazione

    mira a sviluppare e rafforzare lacooperazione e la condivisione delle

    conoscenze con le comunit locali pivulnerabili

    Bruxelles, foto di gruppo di Aguasocial con ricercatori di RomaTre, brasiliani, inglesi e spagnoli. Foto Leonardo Piccinetti

    Gli studenti di Roma Tre Gianmarco Diorio, Ilaria Doimo, MartinaStivani e Francesco Tacconi, presso la comunit riberinha "Nossasenhora des navigantes, dove stanno raccogliendo interviste. FotoJorge Silva Junior (programma Luz para todos)

    SCHEDA Progetto AguaSociAL Nome: AGUASOCIAL Social Innovation in the Water Treatment Sector in the AmazonTopic(s): FP7-PEOPLE-2013-IRSES - Marie Curie Action International Research Staff Exchange Scheme Partners: Universit degli Studi Roma Tre (coordinamento) Leeds Beckett University (Regno Unito), la Universitat Autnoma deBarcelona (Spagna), Universidade Federal do Par UFPA (Belm, Par Brasile), Universidade do Estado do Amazonas UEA(Manaus, Amazonas Brasile)Costo totale: EUR 315 000 contributo EU : EUR 315 000Coordinatore: Prof. Salvatore Monni ([email protected])Project Manager: dott.ssa Elisa Natola ([email protected])Siti di riferimento:http://cordis.europa.eu/projects/rcn/111055_en.htmlI profili social del progetto:Facebook https://www.facebook.com/AguasocialTwitter https://twitter.com/Aguasocial_EULinkedin https://www.linkedin.com/in/aguasocialhttps://www.youtube.com/watch?v=PSuKVqB0C20link al Video presentato a Bruxelles il 5 giugno 2014 durante levento Social Innovation in the Waste and Water Smart Cities inBrazil, workshop

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    Lacqua: bene essenzialeper garantire lesistenzadelle varie forme di vita.La definizione stessaspiega la ragione per laquale lacqua di pro-priet pubblica. Ed inquestottica che si cer-cher di attirare latten-zione tornando a rilegge-re le ragioni di unim-presa di natura storico-architettonica. Una sin-golare que-

    stione che ha intrecciato finalit di pubblicautilit con pi ampie strategie di gestione delle questio-ni urbane e infrastrutturali: con lacqua - per lappunto- come protagonista centrale.Si allude, in particolare, alle vicende che hanno vistolacquedotto dellAcqua Vergine impreziosire e so-vrapporre la necessaria e tipica funzione di un approv-vigionamento idrico con la forma raggiunta dallarchi-tettura della sua Mostra dellAcqua, realizzata a Roma,nel Rione Trevi. In proposito, si intende infatti rivisita-re sinteticamente la storia di quelle vicende che a parti-re dalla originaria fonte dellAcqua Vergine, medianteil percorso del relativo acquedotto, hanno fornito dac-qua il cuore della citt di Roma. Condotti che, con laloro erogazione finale, magnificata dalla realizzazionedella quattrocentesca Mostra dellAcqua, hanno con-tribuito, nel corso dei secoli, a determinare la progetta-zione e la realizzazione dellattuale, imponente, Fonta-na di Trevi: realizzata - com noto - su progetto di Ni-cola Salvi intorno al 1730 e il cui restauro si conclusocon linaugurazione e la conseguente riapertura al pub-blico dellintero complesso il 3 novembre 2015.Tra i numerosi acquedotti realizzati nella Roma dellacosiddetta Et Classica, quello dellAcqua Vergine ri-usc a conservare la sua efficien-za anche dopo le devastazioni edistruzioni degli altri acquedottiromani nei ripetuti assedi subitidalla citt negli anni conclusividel suo Impero. Con la relativafonte, rintracciabile nei pressidellattuale localit di Salone(VIII miglio della Via Collatina,corrispondente al chilometro10,500 circa dellattuale via),lAcquedotto Vergine - il sestorealizzato a Roma in ordine ditempo - venne inaugurato il 9giugno del 19 a.C. su volere di

    Marco Vispasiano Agrippa, genero dellimperatore Au-gusto. A causa del suo percorso in gran parte interrato -e per questa ragione sfuggito alle devastazioni barba-riche - lacquedotto dellAcqua Vergine forniva acquaalle Terme di Agrippa, localizzate in Campo Marzio,attraverso un itinerario lungo e tortuoso: un percorso dicirca 20 chilometri necessario e articolato per mantene-re costante la pendenza e che, dalla zona sorgiva aSud-Est di Roma, entrava in citt da Nord.Il nome dato allacquedotto (Vergine) verosimilmentederivato dalla purezza e freschezza delle acque caratte-rizzate, inoltre, da una peculiare leggerezza dovutaalla modesta presenza di calcare: una singolarit che hacontribuito alla conservazione dellacquedotto mante-nendone liberi i condotti. Ma una leggenda vuole, in-vece, che il nome Acqua Vergine derivi da una fanciul-la che ne avrebbe indicato le sorgenti ai soldati di

    Agrippa, i quali cercavano invano una nuova fontedacqua.Levidente funzione vitale svolta dalla presenza dal-lacqua in Campo Marzio e nel Rione Trevi, mantennela sua efficienza nel corso del tempo per le varie ragio-ni suddette. Nonostante ci, e nonostante la leggerezzadi quelle acque a bassa dose di calcare, i condotti si

    ostruirono progressivamenteerogando una sempre pi scarsaquantit dacqua dalle bocchet-te dellantica vasca/fontanaconclusiva, presente nel RioneTrevi: ragione, questultima, checontribu a stimolare linterven-to necessario a spurgare queicondotti per una migliore eroga-zione dellacqua. Pretesto - co-me si cercher di porre in risalto- per un intervento che oltre alleovvie necessit pratico-funzio-nali assumer, parallelamente,valori di ben pi ampia portata.

    La mostra dellacqua di TreviLe ragioni di una forma e un restauroMaurizio Gargano

    Maurizio Gargano

    Tra i numerosi acquedotti realizzatinella Roma della cosiddetta Et

    Classica, quello dellAcqua Vergineriusc a conservare la sua efficienza

    anche dopo le devastazioni edistruzioni degli altri acquedotti

    romani nei ripetuti assedi subiti dallacitt negli anni conclusivi del suo

    Impero

  • Si deve, in proposito,allinteressamento di pa-pa Niccol V Parentucel-li (1447-1455), sollecita-to dai suoi tecnici e intel-lettuali di fiducia, il pri-mo significativo inter-vento di miglioria a queicondotti, parzialmenteostruiti, e la conseguenterealizzazione di una Mo-stra dellAcqua Vergineadeguata alla nuova ero-gazione. Linvaso, con ilfronte originariamenteorientato verso lattualeVia del Corso, forn alpapa, che ne promosse efinanzi liniziativa, loc-casione di donare alla cit-t di Roma, e al Rione Trevi, un migliorato approvvi-gionamento idrico, ovviamente destinato ad aumentarela qualit della vita di ogni giorno degli abitanti del ri-one: incrementando, nel contempo, il valore commer-ciale delle propriet fondiarie e immobiliari di quellaparte di citt che avrebbe cos beneficiato di una piagevole e maggiore fornitura dacqua potabile. Un do-no alla cittadinanza finalizzato, tra altri pi celati obiet-tivi, a ingraziarsi maggiormente quelle famiglie di tra-dizione repubblicana, e non sempre filo-papali, chepopolavano la zona (i Colonna, con le loro propriet,tra questi).Limpresa papale, sotto la forma di un dono alla citta-dinanza, in realt mascherava le reali intenzioni di pa-pa Niccol V: intervenire in una zona centrale di Romaattraverso la gestione di uniniziativa solitamente dicompetenza di una Magistratura comunale sostituendo-si, di fatto, alle decisioni/azioni generalmente ed esclu-sivamente demandate ai Magistri aedificiorum, viarumet stratarum ac decursuum aquarum. E, in misura sen-sibile, privare di quel potere decisionale una magistra-tura comunale. Aggiungendo, in tal modo, una tesserasignificativa alla definizione di quel pi ampio mosai-co finalizzato alla totale gestione papale delle progres-sive trasformazioni urbane e infrastrutturali a cui i papiaspiravano, fin dal loro ritorno in citt dopo lesilio adAvignone, per conferire alla citt di Roma - senza in-terferenze comunali - limmagine di una degna res pu-blica christiana, ma di esclusiva marca pontificia.Dalle pagine redatte da Giorgio Vasari intorno a Le vitede pi eccellenti Pittori, Scultori, e Architetti (1550),si evince il nome di Leon Battista Alberti, coadiuvatoda Bernardo Rossellino, come autore della facies archi-tettonica della Mostra dellAcqua Vergine, sotto il gicitato pontificato di Niccol V. Dallunica immagine pervenuta attraverso una sorta diguida alle emergenze architettoniche della citt di Ro-ma, redatta nel corso del XVII secolo dalleditore Gi-rolamo Domenico Franzini, si rileva una Mostra del-lAcqua caratterizzata da un prospetto realizzato conuna massiccia muratura coronata da merlature, con tre

    bocchette da cui sgorgalacqua. Unimmagineturrita, secondo gli stile-mi tradizionali delle for-me quattrocentesche ro-mane, piuttosto stridentecon le ricerche che inquegli anni Leon BattistaAlberti e lo stesso Rossel-lino stavano conducendo,inseguendo le forme clas-sicheggianti allanticache contrassegneranno laproduzione architettonicadella cosiddetta Et Uma-nistico-Rinascimentale.Dalle fonti e dai docu-menti dei registri e deimandati di pagamentodellepoca non emergono,

    infatti, i nomi delle due personalit appena ricordatema quelli di protagonisti assai pi incisivi ai fini dellaeffettiva realizzazione della Mostra dellAcqua in que-stione: si tratta del Commissarius generalis Nello diBartolomeo da Bologna (sovrintendente alle opere ar-chitettoniche e infrastrutturali promosse durante il pon-tificato di Niccol V) e del tecnico-ingegnere Pietro diGiuliano da Cholona, citati come coordinatori e artefi-ci dellimpresa.Al di l, comunque, delle questioni attributive intornoai nomi dei progettisti, ci che balza agli occhi da quel-lunica immagine seicentesca pervenutaci, un castelloin forma turrita in cui, al di sopra delle tre bocchetteerogative dellacqua, inserita una insegna che ricordalimpresa del Pontifex Maximus Niccol V e la data:1453. Ancor pi sorprendente , allinterno della lapidecelebrativa dellimpresa, linserimento dello stemma

    papale caratterizzato dalle due chiavi incrociate chetroneggia tra gli scudi del Comune di Roma, contrasse-gnati dal noto acronimo S.P.Q.R.. Come in una sortadi vittorioso podio olimpico, il primo posto, pi in alto, ovviamente assegnato al papa che ha sovvenzionatoliniziativa. Tuttavia, ci che simbolicamente lo stem-ma troneggiante del papa ratifica, in realt, lessersiappropriato - attraverso i suoi tecnici di fiducia - di unamansione e di competenze tradizionalmente proprie di

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    A causa del suo percorso in gran parteinterrato - e per questa ragione

    sfuggito alle devastazioni barbariche- lacquedotto dellAcqua Vergine

    forniva acqua alle Terme di Agrippa,localizzate in Campo Marzio,

    attraverso un itinerario lungo etor