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M o v i m e n t o D o m e n i c a n o d e l R o s a r i o - P r o v i n c i a S . D o m e n i c o i n I t a l i a 4 / 2 0 0 5 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art ,1 comma 2, DCB Bologna - Anno XXXVIII - n.4 - IV trimestre

Rosarium 2005-04

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Rosarium 2005-04

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Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia”

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ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana S. Domenico in Italia

via G.A. Sassi 3 - 20123 Milano

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Direttore responsabile:P. Mauro Persici o.p.

Rivista fuori commercio

Le spese di stampa e spedizione sono sostenute dai benefattori

Anno 38°- n. 4

stampa:Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Movimento Domenicano del RosarioVia IV Novembre 19/E

43012 Fontanellato (PR)Tel. 0521822899Fax 0521824056Cell. 3355938327

e-mail [email protected]

CCP. 22977409Mariologia (II): Maria nel Nuovo Testamento 3

Le “mosche” 11

Messe della Beata Vergine Maria 12

Pellegrinaggio a Fatima 14

Lettera del P. Promotore 16

Una presa di coscienza 17

L’amore per la vita e la devozione a Maria di Giovanni Paolo II 20

Testimonianza 26

Peregrinatio Mariae 28

Pagina della riconoscenza 29

Nuovi iscritti 30

SOMMARIOManoscritti e fotografie, anche se non pub-blicati, non vengono restituiti.L’invio delle fotografie include il consensoper una eventuale pubblicazione.

In copertina:Veduta del lago di Tiberiadein una foto di Paolo Gavina

Gent.mi lettori,non so se avete mai considerato quanto tempo, dalla nottedei tempi, Dio ha speso per preparare il Suo Popolo affin-ché fosse capace di accogliere il Salvatore e... quando ènato? Nessuno, se non qualche pastore avvertito dagliAngeli!La storia non cambia, anzi, alle permanenti tipiche diffi-coltà dell’uomo “di allora” si aggiungono quelle proprieall’uomo “di oggi”. Ripiegato su se stesso e incapace di attendere alcunché, per“l’uomo di oggi”, l’Incarnazione è qualcosa a cui, disincan-tato, ha “fatto l’orecchio” e, purtroppo, non si “sorprende”più di tanto... sovente tutto si esaurisce in una visione pretta-mente sentimentale spesso vuota e riduttiva.Ma noi? Beh, noi possiamo metterci ad una “scuola” comeci invita a fare il santo rosario: ad una scuola di stupore eriflessione! Alla scuola del rosario impariamo a lasciarcistupire... Oltre al “dormiglione” non dimenticate di mettere nelVostro presepe un’altra figura tipica: la “meraviglia”... Nella speranza che possa rappresentare la Vostra innanzi adun così grande e inassimilabile mistero d’amore, formulan-doVi i miei migliori auguri, invoco la protezione dellaMadre Celeste, regina del Santo Rosario fr. Mauro

LETTERADEL PROMOTORE

Foto di pag. 3 e seguenti: GENTILE DA

FABRIANO, Pala Strozzi, Adorazione deiMagi, Firenze Galleria degli Uffizi.

Foto calendario: GIUSEPPE RIBERA, Vergi-ne dell’Immacolata Concezione, Sala-manca, Chiesa degli Agostiniani.

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MariologiaMariologia

PPartarte II e II PP. . RobertRoberto Coggio Coggi

Maria

nel Nuovo

Testamento(S. Luca)

MARIO

LOG

IA

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4

MARIANEL NUOVO TESTAMENTO

(S. LUCA)

S. LucaS. Luca è l’evangelista che ci parla più diffusamente di Maria, e i primi duecapitoli del suo Vangelo sono di una straordinaria ricchezza, soprattutto sevengono esaminati alla luce dei moltissimi riferimenti all’Antico Testamentoe nella prospettiva della storia della salvezza.Noi siamo costretti a limitarci a un esame sintetico del testo. Cercherò dimettere in luce i punti che più mi sembrano degni di un’attenta considera-zione.

L’AnnunciazioneRallegrati, piena di grazia: il Signore è con te (1, 28).

È il saluto dell’angelo a Maria, che più letteralmente dovrebbe essere tra-dotto: «Rallegrati, o ricolma del favore divino (kecharitoméne), il Signore ècon te».Queste parole richiamano immediatamente quelle del profeta Sofonia (3,14-17), rivolte alla Figlia di Sion (simbolo di Israele), alla quale è annunciatala liberazione, la venuta del Messia:

«Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figliadi Gerusalemme (...). Il Signore è re d’Israele nel tuo seno (...). Il Signoretuo Dio è nel tuo seno, Salvatore potente».

L’espressione «nel tuo seno», o «nelle tue viscere» (in ebraico bekirebék)ritornerà ancora nelle parole dell’angelo rivolte poco dopo a Maria (v. 31):

«Concepirai nel tuo seno un figlio e lo darai alla luce».Perché l’angelo non si limita a dire: «Concepirai un figlio e lo darai allaluce», ma aggiunge pleonasticamente «nel tuo seno»? Appunto per sottoli-neare il riferimento alla profezia di Sofonia, nella quale compare per duevolte questa espressione1. Abbiamo qui un indizio chiaro che quel bambinoche sarà concepito nel seno di Maria non sarà soltanto il Messia, ma Diostesso. Torneremo fra poco su questo punto.

«Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo? Non conosco uomo”» (v. 34).

1 Si veda a questo proposito la trattazione magistrale di MAX THURIAN, in Maria Madre delSignore, immagine della Chiesa (trad. dal francese), Morcelliana, Brescia 1964, pp. 25 ss.

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Queste parole della Vergine Maria, le prime che vengono riportate nelVangelo, hanno dato luogo a diverse interpretazioni, e la discussione conti-nua ancora oggi.L’interpretazione tradizionale, almeno da S. Agostino in poi, vede espressoin queste parole un proposito di verginità da parte di Maria. Infatti Mariaera già promessa sposa di Giuseppe. Che senso allora potrebbe avere la suarisposta: «Non conosco uomo» (cioè non ho rapporti con uomo) se nonquello che non vuole avere in futuro rapporti con Giuseppe? Altri autori invece dicono che Maria voleva solo dire che in quel momentonon conosceva ancora Giuseppe2, in quanto non era ancora andata ad abita-re con lui. Ma in questo caso le si sarebbe potuto rispondere: «Non lo cono-sci adesso, ma lo conoscerai». Infatti l’angelo dice: «Concepirai», al futuro.Infine un’altra interpretazione3 si basa sulla profezia di Is 7, 14: «Ecco, lavergine concepirà». Maria avrebbe dunque inteso dire così: «Come avverràquesto dal momento che, in base alla profezia di Isaia, io dovrei rimanerevergine?». I punti deboli di questa interpretazione sono che essa tira troppo la gramma-tica, oltre i limiti di elasticità, e introduce dei presupposti estranei ai dati deltesto. Bisogna poi tenere presente che al tempo di Maria l’interpretazione dialmah nel senso di vergine non era affatto comune.Il Laurentin4 conclude a questo punto, rispondendo a quanti ritengono ana-cronistico un proposito di verginità da parte di Maria: «La pratica della ver-ginità era in uso presso gli esseni, e la troviamo molto diffusa fin dalla primagenerazione cristiana. Infine Maria era spiritualmente in condizione di esse-re all’avanguardia di questa scoperta».

«Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenzadell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà santosarà chiamato Figlio di Dio”» (v. 35).

Molti studiosi hanno visto nella prima parte di questo versetto una strettaaffinità con Esodo 40, 30-35:

«Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempìla dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno perché la nubedimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la dimora».

Seguendo da vicino la trattazione di A. Serra5 possiamo fare corrispondere idue testi in questo modo:

2 Come quando offro una sigaretta a qualcuno e quello mi risponde: «Grazie, non fumo», io capisco chenon ha intenzione di fumare neanche in futuro.

3 Cf. in particolare J. P. AUDET, L’annonce à Marie, in Rev. Bibl. 1956, 63, pp. 365-372.4 R. LAURENTIN, La Vergine Maria, Paoline, Roma 1983, p. 56.5 A. SERRA, Voce «Madre di Dio» in NDM, pp. 808-809.

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S. Luca EsodoLo Spirito Santo La nube (simbolo dellache è la Potenza dell’Altissimo presenza di Dio)scende - copre con la sua ombra copre - adombraMaria. la tenda del convegno.Perciò il grembo di lei Perciò la Dimoradarà vita è riempitaa Uno che sarà chiamato dalla Gloria di Dio.Santo-Figlio di Dio.

La forza del parallelismo, scrive P. Serra, sta qui: come la nube che avvolgela tenda del convegno significa che l’interno della Dimora è riempito dallaGloria di Jahvé, così la Potenza dello Spirito che scende e adombra Maria fasì che il grembo di lei sia riempito dalla presenza di un Essere che saràSanto-Figlio di Dio. L’aspetto più importante degli accostamenti sopra rile-vati sta nell’equivalenza fra «la Gloria di Jahvè» da una parte e gli appellati-vi «Santo-Figlio di Dio» dall’altra. Detto in altre parole: il bambino chedovrà nascere da Maria sarà di natura divina. Pertanto i titoli «Santo» e«Figlio di Dio» sono da intendere nel loro senso pieno6. Alla fine il P. Serra cita S. Lyonnet: «Questa presenza divina che aveva per ilpassato dimorato sul tabernacolo, riempita la dimora tanto da proibirne aMosè l’entrata, poi abitato il tempio di Gerusalemme, o più esattamente laparte più segreta di questo tempio, il Santo dei Santi, questa presenza chedoveva infine consacrare il tempio simbolico dell’era messianica, ecco chel’angelo Gabriele annuncia a Maria che sta per realizzarsi e quasi attualiz-zarsi nel suo seno, trasformando questo seno verginale in un santuario, unSanto dei Santi vivente; questa presenza divina che ella dalla sua infanziaaveva imparato a venerare in un solo luogo della terra, là dove solo ilsommo sacerdote entrava una volta all’anno nel gran giorno dell’espiazione,l’angelo Gabriele le insegna oggi che deve ormai adorarla in se stessa!»7. L’ultima parte del versetto 35, nella versione che abbiamo riportato, offre unfondamento solido alla tesi del P. Ignazio de la Potterie8 che vi vede indicatala verginità nel parto. Secondo questo Autore infatti l’aggettivo «santo» qua-lifica la nascita. Il «nascere santo» implica l’assenza di contaminazione e, piùin concreto, della contaminazione dell’effusione del sangue che rende impu-

6 Come si vede il P. Serra traduce diversamente da come abbiamo fatto noi la seconda parte del verset-to, rendendolo così: «Per questo colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio». Ho preferitol’altra traduzione, che è quella riveduta della CEI (1997), per i motivi che vedremo subito.

7 0S. LYONNET, Il racconto dell’Annunciazione e la maternità della Madonna, in La scuola cattolica 82(1954), p. 441.

8 I. DE LA POTTERIE, Il parto verginale del Verbo Incarnato, in Marianum 45 (1984), pp. 127-174.

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ra la donna (cf. Lv 12, 2. 5; 18, 19). Così quando l’angelo dice che il bambino«nascerà santo» indica che il parto sarà verginale.

Ecco la serva del signore: avvenga di me secondo la tua parola (v. 38).Queste parole della Beata Vergine sono commentate con chiarezza eprofondità da Bastiero de Eleizaide9 nel modo seguente. Egli distingue dueparti:a) «Ecco la serva del Signore». Questa frase costituisce la definizione cheMaria dà di se stessa. È il terzo nome che questa narrazione attribuisce allaVergine. Il primo le fu imposto dagli uomini (Maria), il secondo le fu asse-gnato da Dio (Piena di grazia), il terzo fu scelto da lei stessa ed è quello dalei preferito (Serva del Signore).Questo nome ha un chiaro sapore veterotestamentario: Anna, madre diSamuele, si denomina «la serva del Signore» (cf. 1 Sam 1, 11), e lo stesso faEster (4, 17); ugualmente Mosè (cf. Gs 14, 7), Giosuè (cf. Gs 24, 29), Davide(cf. 1 Re 8, 26) sono tutti «servi del Signore»; e in un modo collettivo Israeleè, per eccellenza, il servo del Signore (cf. Ne 1, 6).Sotto questa forma Maria si associa agli anawim o poveri di Jahvé, cheappartenendo a Lui ricevono la sua protezione e assistenza.b) «Avvenga in me secondo la tua parola». Maria, la serva del Signore,accetta la parola di Jahwè, cooperando positivamente e in una forma imme-diata all’opera di Dio enunciata dall’angelo. Maria dice un sì libero ecosciente al concepimento umano del Figlio di Dio. Qui si radica la grandez-za del fiat di Maria, che fu essenzialmente un atto di fede e di obbedienza,che colloca la Beata Vergine nel cuore stesso della storia della salvezza.

La VisitazioneNell’episodio della Visitazione balza agli occhi l’accostamento che S. Luca fatra Maria e l’Arca dell’Alleanza (cf. 2 Sam 6, 1-11; 1 Cr 15, 3-16, 2). L’Arca eMaria salgono attraverso il paese di Giuda: nel primo caso c’è la gioia delpopolo, nel secondo c’è la gioia di Elisabetta. Nel primo c’è l’esultanza diDavide, nel secondo c’è l’esultanza del Battista. Davide esclama: «Comepotrà venire a me l’arca del Signore?» (2 Sam 6, 9). Elisabetta esclama: «Ache debbo che la Madre del mio Signore venga a me?» (Lc 2, 43). L’arca delSignore rimase tre mesi in casa di Obed-Edom (2 Sam 6, 11). Maria rimasetre mesi in casa di Elisabetta (Lc 2, 56).

9 J. L. BASTERO DE ELEIZAIDE, María, Madre del Redentor, Ed. Università di Navarra, Pamplona2004, pp. 141-142.

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Da tutto ciò appare chiaro che S. Luca considera Maria come la vera Arcadell’Alleanza, poiché ella racchiude nel suo grembo il vero Figlio di Dio. Sipuò quindi dire che l’Arca è una prefigurazione di Maria, secondo il sensotipico. Di conseguenza, «se l’arca era sede misteriosa di Dio, il grembo diMaria fu sede fisica del Dio incarnato. Se, per questo, l’arca, costruita conlegno incorruttibile, era degna della massima venerazione – e bene feceDavide preoccupandosi di portarla in seno al popolo di Israele nel modo piùdegno – similmente fu cosa degna che il corpo di Maria, preservato dallacorruzione, fosse trasferito nella città celeste, fra il gaudio degli angeli e deibeati»10. Per questo nella Messa della Vigilia dell’Assunzione viene presen-tato il Libro delle Cronache, citato sopra.Vediamo adesso di analizzare alcuni punti della narrazione evangelica dellaVisitazione. Quando Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, che la visitava,ripiena di Spirito Santo

«esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto deltuo grembo!”» (v. 42).

Qui, fra le tante cose che si possono notare, possiamo osservare colLaurentin11 che, se non si trattasse di un testo ispirato, potremmo vedere ilcristocentrismo in difetto. La benedizione del Figlio infatti non dovrebbevenire prima di quella della Madre? E così pure quando subito dopoElisabetta si meraviglierà per la visita della Madre del Signore, non sarebbestato più ovvio che si meravigliasse della visita del Signore, più che di quelladella Madre? E ancora quando dirà che il bambino ha esultato nel suo grem-bo alla voce del saluto di Maria, non sarebbe stato meglio riferirsi piuttostoall’azione di Gesù racchiuso nel grembo materno? Questa esaltazione diMaria, naturalmente sempre nella luce di Gesù, è uno dei motivi dominantidel primo capitolo di S. Luca.

«A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?» (v. 43).Questo testo è fondamentale per quanto riguarda la base biblica dell’appel-lativo «Madre di Dio» dato alla Vergine. Infatti si può facilmente dimostra-re12 che qui il termine Signore non è soltanto regale e messianico, ma indicaDio, Jahwè. «Madre del Signore» è quindi equivalente a «Madre di Dio».

«E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole delSignore» (v. 45).

È la prima beatitudine del Vangelo: la beatitudine della fede!

10 G. BRESSAN, Immacolata Concezione e Assunzione di Maria, in Parola per l’assemblea festiva 63,Queriniana, Brescia 1972, p. 65.

11 R. LAURENTIN, La Vergine Maria, cit., p. 31.12 A. SERRA, Cf. Voce «Madre di Dio» in NDM, p. 811.

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Ed è rivolta a Maria, la prima credente cristiana13.Passiamo adesso a esaminare alcuni aspetti del Magnificat, il cantico diMaria (vv. 46-55). Scrive S. Zedda, esaminando il cantico nel suo insieme:«Lo sguardo della fede fa vedere a Maria Dio come padrone e guida dellastoria della salvezza; le fa comprendere le linee del modo in cui Dio dirigegli avvenimenti: egli mette da parte i potenti della terra e innalza quelli chenon contano, l’umile gente, i poveri, tra cui ella vede se stessa: ha guardatoall’umile condizione della sua serva; grandi cose ha fatto per me l’onnipoten-te. Nel Magnificat c’è veramente la creatura che “si gloria di Dio solo”,secondo l’espressione con cui S. Paolo riassume la spiritualità di fede diAbramo, dei profeti, dei salmisti e dei credenti del Nuovo Testamento (cf.Rm 3, 27; 4, 1-8; 1 Cor 1, 29-31; 2 Cor 10, 17; Ef 2, 9)»14.

«Ha spiegato la potenza del suo braccio,ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili;ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote» (vv. 51-53).

Qual è il senso esatto di queste parole? Se noi ci guardiamo attorno vediamoche anche oggi nel mondo, il più delle volte, i ricchi dominano con prepoten-za e i poveri e gli umili vengono oppressi. In che senso dunque la BeataVergine ha detto che la situazione è capovolta?Dobbiamo portarci su un piano di fede. Con la venuta in mezzo a noi delFiglio di Dio ci sono dati dei beni immensurabili sul piano della grazia.Siamo divenuti ricchi davanti a Dio, anche se siamo poveri di beni materiali.Anzi, questi doni vengono dati ai poveri: «Beati voi, che siete poveri, perchévostro è il regno di Dio» (Lc 6, 20). I ricchi invece non accolgono i doni diDio, e conservano solo le loro ricchezze materiali. Ma che cosa sono questericchezze materiali in confronto a quelle spirituali? Quasi nulla. Per cui lasituazione è capovolta: i poveri sono diventati ricchi e i ricchi sono diventatipoveri15. Concludiamo questo breve esame del Magnificat con le belle paroledi Paolo VI: «Questo canto è la preghiera per eccellenza di Maria, il canto

13 Si noti che la beatitudine della fede è anche l’ultima che compare nei Vangeli, quando Gesù dice:«Beati quelli che credono pur senza aver visto!» (Gv 20, 29). Abbiamo così una grande «inclusionesemitica», che racchiude il Vangelo, il lieto annunzio, entro la beatitudine della fede.

14 S. ZEDDA, Maria nel Vangelo dell’infanzia di San Luca, in Rivista del clero italiano 57 (1976), 1, p. 22.15 In questo senso vanno interpretate anche le parole di S. Giacomo (Gc 5, 3): «Il vostro oro e il vostro

argento sono consumati dalla ruggine». Da che mondo è mondo non si è mai visto che l’oro e l’ar-gento si arrugginiscano! Ma da quando sono entrati nel mondo i beni della salvezza portati da Gesù,accolti dai poveri e rifiutati dai ricchi, l’oro e l’argento di questi ultimi sono stati infinitamente svalu-tati, per cui è come se si fossero arrugginiti.

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per eccellenza dei tempi messianici, nel quale confluiscono l’esultanzadell’Antico e del Nuovo Israele, poiché - come sembra suggerire Sant’Ireneo- nel cantico di Maria confluì il tripudio di Abramo che presentiva il Messia(cf. Gv 8, 56) e risuonò, profeticamente anticipata, la voce della Chiesa (...).Infatti il cantico della Vergine, dilatandosi, è divenuto preghiera di tutta laChiesa in tutti i tempi»16.

La nascita di GesùDalle pagine di S. Luca (2, 1-19) risulta che il ruolo di Maria è molto attivo. Èlei che dà il bambino alla luce. Scrive bene il Feuillet17: «Questo Salvatore, cheè la buona novella escatologica, viene scoperto per la prima volta dagli uominicome legato in qualche modo a Maria e inseparabile da lei; il ruolo attivo èesercitato da lei: è Maria che avvolge in panni e adagia in un presepio ilSalvatore che i pastori riconoscono da questo segno; così, dunque, è innanzi-tutto per il tramite di Maria che viene offerta al mondo la sorgente della gioiae della pace».

«Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in unamangiatoia» (v. 7).

È chiaro che primogenito significa solo che Maria prima non aveva avuto altrifigli (da cui gli obblighi legali relativi al primo nato). Ma quello che ora più ciinteressa è il fatto che molti studiosi antichi e moderni hanno visto nelle paroledi S. Luca un delicato accenno al parto verginale e miracoloso. È la madre stessache dà alla luce il figlio senza l’aiuto di alcuno, è lei che subito lo accudisce, conla massima naturalezza e semplicità. Come poteva trattarsi di un parto normale?Dopo la visita dei pastori leggiamo che

«Maria, da parte sua, custodiva tutti questi fatti, meditandoli nel suo cuore»(v. 19).

Maria ci appare qui come maestra di contemplazione. Il verbo «meditare»infatti traduce il verbo greco symballo, che significa mettere a confronto. LaBeata Vergine quindi metteva a confronto le parole che aveva sentito e le coseche aveva visto, penetrando sempre più nel mistero da cui era avvolta.

16 PAOLO VI, Il culto della Vergine Maria (Marialis Cultus), n. 18.17 A. FEUILLET, La Vierge Marie dans le Nouveau Testament, in Maria, vol. 6, Beauchesne, Parigi 1961,

pp. 41-42.

Questo testo è tratto dal volume di P. Roberto Coggi o.p.

La Beata VergineTrattato di Mariologia

Edizioni Studio Domenicano

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Spesso si sente dire da chi recita il Santo Rosario che la distrazione si affaccia alla mentequando meno la si aspetta e così durante la preghiera si vaga e ci si divaga in mille altripensieri più o meno utili. Non è il caso di meravigliarsi, anche grandi santi hanno com-

battuto la battaglia della distrazione. Personalmente chiamo tutto ciò con il nome di“mosche”. Prima di pregaredobbiamo invocare la Lucedallo Spirito Santo affinchéci aiuti a riconoscere “lemosche” che possano infa-stidirci. È necessaria nonsoltanto la richiesta maanche tutta la nostra colla-borazione: le “mosche”, sisa, entrano quando le fine-stre restano aperte e lenostre finestre sono le “cureper le cose del mondo”. Come fare, ci sono dei per-corsi da adottare per impa-rare a pregare bene colSignore? Anche i SantiApostoli hanno chiesto aGesù: ”Signore, insegnaci apregare!” eppure erano

sempre accanto a Lui, fianco a fianco in ogni circostanza. Umiltà quindi nel riconoscerci fragi-li e piccoli di fronte alla Preghiera, bisognosi della Mamma Celeste perché ci guidi e ci sosten-ga. Impariamo a metterci di fronte a Maria, sapendo che lei si fa presente nella nostra pre-ghiera e ad ogni Ave Maria la nostra mano sarà nella Sua, proprio come fanno i bambini persentirsi più sicuri e protetti. Ad ogni Ave, presentiamole le persone che conosciamo comin-ciando proprio da quelle che più sono nostra causa di sofferenza, poi le più bisognose, le mala-te, le increduli, le abbandonate. Ricorderemo i nostri familiari, uno ad uno, sia viventi che natial Cielo e così via, seguendo il ritmo calmo del nostro stesso respiro, inserendoci nella con-templazione di ogni mistero. E se alla fine avremo scoperto che, nonostante tutto, la nostraintenzione è rimasta tale, potremo offrire la delusione che proviamo, come preghiera, ripro-ponendoci di ricominciare con pazienza da capo.Umiltà, abbandono, pazienza, perseveranza, ascolto, ecco ciò di cui abbiamo bisogno perimparare a “gustare” il dono di Maria: il Suo Santo Rosario.

Stefania

ovvero le nostre distrazioni

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ANTIFONA D’INGRESSOVergine Madre di Dio,colui che il mondo non può contenere facendosi uomo si chiuse nel tuo grembo.

Oppure:Salve, Madre Santa:tu hai dato alla luce il Re, che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno.

COLLETTAO Dio, che hai mandato dal cielo il tuo Figlio, parola e pane di vita,nel grembo della santa Vergine;fa’ che sull’esempio di Maria accogliamo il tuo Verbo fatto uomo, nell’interiore ascolto delle Scritture e nella partecipazione sempre più viva ai misteri della salvezza.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Oppure:Guarda, o Padre, il popolo cristiano che celebra la nascita del tuo Figlio disceso dal cielo;concedi a noi di riceverlo nella fede, come Maria lo accolseprima nell’anima, poi nel grembo verginale, per manifestarlo al mondo con opere di giustizia e di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli. Amen.

MESSE DELLA

BEATAVERGINE

MARIA

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SULLE OFFERTEAccogli, o Signore, i doni che la Chiesa ti offre nel glorioso ricordo di Maria,che piacque a te per la verginitàe per l’umiltà divenne madre del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

PREFAZIO È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.Noi ti lodiamo e ti glorifichiamo per il mirabile mistero e per il sacramento ineffabile della maternità di Maria:la santa Vergine concepì il tuo unico Figlioe nel grembo intatto portò il Signore del cielo; colei che non conobbe uomo diviene madree dopo il parto è sempre vergine.L’umile tua serva esulta del duplice dono della grazia:si stupisce per il concepimento verginale,si allieta perché ha dato alla luce il Redentore. Per mezzo di lui le schiere angeliche adorano il tuo voltoe celebrano eternamente la tua gloria. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode:Santo, Santo, Santo...

ANTIFONA ALLA COMUNIONEBeata la Vergine Maria, che ha portato in grembo il Figlio dell’eterno Padre. Cf Lc 11,27

DOPO LA COMUNIONEO Padre, che nel convito eucaristicoci hai dato la gioia di unirci al tuo Figlionato dalla Vergine Madre,fa’ che testimoniamo nella vita di ogni giorno la sua presenza operantein questo sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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Avevo bisogno di pregare, di mettermi di fronte a Dio con i miei difetti e i miei limiti pertornare alla mia vita con una carica maggiore e con un sorriso più aperto per tutti. Per

questo la preghiera comune è stata utile, soprattutto quella alla sera nella Cappellina delleApparizioni… e come non ricordare l’Adorazione al SS.mo Sacramento……! Diversi di noi avevano bisogno di chiarirsi le idee, di avere consigli per i problemi della lorovita…

Quante volte, dimenticando i nostri peccati, ci siamo lamentati di tutte le pene che ci affliggo-no e abbiamo chiesto a Maria di rendere più sopportabile la nostra vita. Ma siamo in grado diconfrontare tutte le sofferenze causate da catastrofi naturali a quelle procurate dalle guerre ocomunque da tutti gli atti gratuiti di violenza fisica e psicologica che solo noi uomini siamo in

PPelleelleggrinaggrinaggio io

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grado di commettere? Allora, forse, le nostre preghiere a Maria dovrebbero essere soltanto diringraziamento per quel tanto di bene che ci viene donato da Nostro Signore perché gli uniciresponsabili di vere sofferenze siamo noi…

Mi ha colpito il silenzio durante le varie celebrazioni e la devozione delle persone… segno,questo, di grande fede! C’è stato un continuo confronto che ha messo in evidenza l’aspettopositivo di ognuno ed ha permesso di arricchirci a vicenda… quando lo scopo è vivere secon-do la fede, le esperienze vissute insieme sono certamente positive. I momenti di silenzio, diriflessione hanno certamente facilitato il riconoscimento delle nostre colpe e questo, in unmondo che ci spinge sempre più a correre, è qualcosa che non può non migliorarci. Grazie perquest’opportunità.

a Fa Fatimaatima

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† Fontanellato, Novembre 2005

che lo sguardo di Maria possa accompagnare Lei e isuoi, per tutti i giorni dell'anno che presto comincerà...che sia il suo sostegno, la sua speranza e la luce della suaanima.

E' questo il mio desiderio più sincero nell'offrirlel'accluso calendario mariano 2006 che, per non superarele nostre povere disponibilità, abbiamo dovuto ridimen-sionare rispetto a quello inviato negli anni precedenti.

Seppur ridotto, però, abbiamo voluto inviarlo perchéè anche un modo per ringraziarLa di tutto quello che Lei ha potuto farea favore del Movimento Domenicano del Rosario che vive solo grazieal contributo di amici e benefattori. A tutti un grazie di cuore!

Lei constaterà, poi, come questo Calendario sia una sorta di missio-nario silenzioso... non c'è bisogno che Lei faccia nulla, che Lei dicanulla. Sarà lo sguardo materno ed amorevole di Maria ad ammorbidiretante anime magari portandole ad una sincera conversione.

Tutte le nostre speranze dipendono dall'intercessione di Maria: lapace, l'ordine sociale e morale, la formazione cristiana nel contesto diuna società giusta, la crescita nell'ambiente di una famiglia basata sulmatrimonio cristiano.

Ma come si potrà realizzare tutto questo se gli ammonimenti maternidella Vergine, spesso, restano inascoltati e non si cerca la conversione daLei richiestaci come il maggior tesoro cui si possa aspirare?

Poi, come possiamo stare tranquilli finché vi sono persone a cui nes-suno ha ancora portato la corona, a cui nessuno ha insegnato a “gusta-re” la corona con cui Maria ha benedetto l'umanità per entrare neimisteri del Figlio Suo secondo lo spirito della lettera enciclica«Rosarium Virginis Mariae» di Giovanni Paolo II ?

Ecco perché abbiamo ancora molto da lavorare... e state certi che, sene avremo gli strumenti e le possibilità, nel nostro piccolo non manche-remo.

Ancora grazie per la vostra generosità e... fraterni auguri!

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Sono trascorsi alcuni mesi dall’incontrodei collaboratori di luglio e se ho

dimenticato i particolari dei due giornivissuti, ricordo ancora bene le impressionie le considerazioni che mi hanno lasciato.Quest’anno la conferenza del sabato èstata tenuta da Padre Ennio Staid, il temaera “la figura di San Domenico”… since-ramente desideravo da tempo ascoltareun dibattito sul “fondatore” del Rosario eil Padre Ennio, ripercorrendo le tappedella vita di San Domenico, ci ha comple-tamente coinvolti. Infatti narrava i variepisodi più o meno conosciuti, ripercor-rendo la crescita umana di questa perso-na, facendoci comprendere come gli eroi-smi del santo fossero il frutto di una quo-tidianità ordinaria, come la sua santitàfosse armonicamente nascosta nella sem-plicità di un uomo che cerca sinceramenteun rapporto con Dio. Ed è in questo rap-porto che riesce ad amare le personetanto da preoccuparsi della loro salvezzaeterna, e a spendere la propria vita per-ché tutti possano conoscere Dio nellaverità!Nella conferenza del padre, la carità eroi-ca di San Domenico riceveva tutta la suaconsistenza e la sua attualità proprio gra-zie al lato umano di questo personaggio,ad esempio se è vero che egli trascorrevala notte in preghiera, preoccupato e addo-lorato per i suoi fratelli peccatori, tantoda piangerne dinnanzi al Signore… è purvero che durante il giorno “crollava”vinto dalla stanchezza. Se è vero checonosciamo l’episodio in cui il santo,dopo aver discusso tutta una notte, riuscìa convertire un oste “ammalato” di eresia

Incontrodei collaboratori aFontanellatoLuglio 2005

Una presa di coscienza

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catara, è pur vero che lo strazio che provòSan Domenico nel constatare il velenosottile e letale di quell’eresia, segnò lasvolta della sua vita. I catari esaltando la divinità di Gesù, innome di una virtuosa vita ascetica, di-sprezzavano ogni aspetto dell’umanità…per salvarsi occorreva elevare lo spirito,schiacciando tutto quello che appartenevaalla materialità: gioie, dolori, problemi erisoluzioni, progetti e difficoltà, giovialitàe condivisione. San Domenico cercavainvece quell’armonia fra il corpo e l’ani-ma, che Gesù stesso ci ha insegnato e gra-zie alla quale ci può donare la Sua salvez-za: esiste forse un’eresia più attuale nelmondo “religioso” moderno? Non sonoforse i “santoni” avulsi dalla realtà ariscuotere maggior successo? E non è unatentazione per ciascuno di noi prediligerele “cose spirituali” per dimenticarci inno-centemente delle esigenze della realtà?Magari proprio di quelle realtà più delu-denti, insignificanti, che chiedono solo lanostra fatica? Forse di quelle realtà a cuici richiamano sgradevolmente proprio inostri “prossimi”!!!San Domenico ha fondato un ordinedisciplinato da una struttura piramidale…unica differenza rispetto a seguenti analo-ghi ordinamenti, l’uguale dignità fra i varimembri, l’interscambio nel ricoprire i variruoli, ma soprattutto il dialogo, la condivi-sione che è alla base di ogni scelta e deci-sione.Se nel nostro amore per il rosario abbia-mo respirato anche un po’ del profumo diSan Domenico (o viceversa eh eh!) eccoforse perché alcuni di noi percorrono

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tanta strada, almeno due volte l’anno, percondividere un cammino di crescitacomune.Infatti la domenica è stata interamentededicata ad uno scambio fra i di noi…Padre Mauro ha introdotto gli argomenti,facendo un po’ il punto sulle varie realtà,sui problemi con i quali spesso ci confron-tiamo, su quanto facciamo fatica a com-prendere e magari a proporre e su quantosiamo comunque riusciti a realizzare… A questo proposito quest’anno sonorimasta piacevolmente stupita: se solita-mente il dialogo o la discussione si svolge-vano rispettivamente fra Padre Mauro ecoloro che singolarmente intervenivano,quest’anno il dialogo si è svolto principal-mente fra i vari collaboratori. Questo miha testimoniato una presa di conoscenzadella propria appartenenza al Movimentoda parte di ognuno di noi… se il collabo-ratore di un’altra regione ha un proble-ma, non posso disinteressarmene dele-gando il promotore! Se è vero che appar-teniamo alla stessa Famiglia è mio dirittoe mio dovere essere parte attiva delladiscussione, esprimendo il mio parere.Certo non è semplice riuscire ad interve-nire con quella carità che consente all’al-tro di comprendere e non è immediatoriuscire ad ascoltare quello che l’altro cista proponendo… ma consci di quanto lacondivisione sia quella fatica che ci donaun’unione sincera, siamo grati alla Ver-gine di tutte le opportunità che ci vorràdonare per crescere alla sua scuola: ilRosario non è forse quella preghiera incui si parla dopo aver ascoltato i fratelli?!

G.I.

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Altri Pontefici prima di Giovanni Paolo II, come il beato Pio IX ePio XII, hanno mostrato una profonda devozione alla Vergine, maquanto fatto dal Papa polacco al fine di riportare Maria al centrodella vita cristiana è veramente straordinario. Giovanni Paolo II si è affidato a lei totalmente, ha mostrato sempreil suo amore con la preghiera costante e la perenne invocazione diMaria. Un universo, quello che lega il Pontefice a Maria, che unospecialista del tema, il teologo carmelitano padre Jesús CastellanoCervera O.C.D., professore ordinario di Teologia Dogmatica,Liturgia e Spiritualità presso la Pontificia Facoltà Teologica“Teresianum” ha cercato di scrutare in questa intervista:

“Totus Tuus”, è insieme il motto ed il programma di Giovanni Paolo II. Come si spiega unatale devozione alla Santa Vergine? Tre mi sembrano le ragioni che hanno ispirato questo motto che il Papa ha voluto nel suostemma episcopale e poi papale. La prima, probabilmente, è il riferimento concreto a Mariacome Madre amatissima per la perdita prematura della mamma; un fatto che ha accresciutonel tempo il suo affidamento a Maria, sulla scia della grande devozione del popolo polaccoalla Madre di Dio. In secondo luogo, ha influito la lettura del libro di San Luigi MariaGrignion de Monfort, il “Trattato della vera devozione a Maria”, che era il suo libro preferitoin gioventù ai tempi del suo lavoro alla Solvay. Ho sentito personalmente dalle labbra delPapa il ricordo della lettura di questo libro che ormai aveva le pagine “ingiallite”. In terzoluogo la sempre più grande responsabilità che a lui veniva affidata lo ha portato a confidaretotalmente in Cristo e nella Madre di Dio, come ha ripetuto anche nel momento di accettarel’elezione a Papa il 16 ottobre 1978.

Sia nelle vicende personali che nel proprio percorso di fede, Giovanni Paolo II ha manifestatouna grande attenzione al profondo legame che c’è tra la maternità e la difesa della vita – suamamma respinse l’invito dei medici ad abortire –. E durante il suo Pontificato non ha mai esi-tato a gridare in difesa della vita invocando l’intercessione di Maria. Non a caso l’Enciclica“Evangelium Vitae” si conclude con una preghiera a Maria. Ci aiuta a comprendere il sensoprofondo di questo legame?

L’amore per la vita e la devozione a Maria di Giovanni Paolo II

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Giovanni Paolo II ci ha lasciato un mes-saggio straordinario sull’amore alla vita,dall’inizio fino alla fine, espresso con unforte messaggio nell’Enciclica “Evan-gelium Vitae”. Oltre al normale e tradizio-nale insegnamento della Chiesa che ilPapa ha recepito e trasmesso, ma ha anchedifeso nei profondi cambiamenti in ambitoculturale, medico e bioetico della fine delsecolo XX, vi sono due ragioni che ci aiu-tano a capire questa difesa della vita. Dauna parte la formazione etica del Papa, lasua fedeltà alla morale ma con la sapienzae la sensibilità sul valore della personaumana, dei suoi diritti, del valore assolutodella vita che porta il germe e l’immaginedel Creatore. È la sua visione teologica,rafforzata da un metodo filosofico perso-nalista. Già nella sua prima Enciclica,“Redemptor hominis”, al n. 13, riecheg-giando la dottrina della “Gaudium etspes” n. 22 – un numero di forte spessore.La sua accorata preghiera che chiudel’Enciclica “Evangelium vitae” nasce daqueste ispirazioni del suo cuore, dallaresponsabilità storica del suo magisteroper il futuro, dalla sua visione soprannatu-rale del mistero della vita alla luce delmistero dell’Incarnazione.

Il segreto della Madonna di Fatima; l’at-tentato – conclusosi positivamente – al Santo Padre del 13 maggio 1981 (nel giorno e nel mesedell’inizio delle apparizioni mariane a Fatima) e la caduta del comunismo, con la dissoluzionedell’URSS, siglata ufficialmente con la nascita a Minsk della “Comunità di Stati indipenden-ti”, l’8 dicembre 1991 (Solennità dell’Immacolata Concezione). Che cos’è che lega insiemequesti fatti così differenti? Sulla scia di questi eventi, considerati alla luce della fede, il Papa non ha esitato a leggere inchiave simbolica e realista un loro intimo legame storico e soprannaturale, che dovrà essereancora approfondito nel tempo. È in questa lettura teologica ed interpretativa da parte delPapa che si collocano i suoi viaggi a Fatima e la consacrazione del mondo alla Vergine Maria.Come segno visibile di questa sua lettura degli eventi, del considerare una grazia particolare

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l’essere stato liberato dalla morte nell’at-tentato del 13 maggio 1981, il Papa havoluto che la pallottola dell’attentatovenisse incastonata nella corona dellaVergine di Fatima. Per questa ragione haintrodotto nel Calendario della Chiesauniversale la memoria liturgica dellaVergine di Fatima il 13 maggio.

Quando nel 1978 Giovanni Paolo II venneproclamato Papa, la devozione mariananon suscitava particolare fervore nellagente. Oggi invece si assiste ad una rina-scita di movimenti, associazioni, gruppi dipreghiera e di pellegrini mariani. In chemisura e in che modo il Pontefice hainfluito su questa rinascita? Come tutti gli storici della mariologia con-cordano per varie cause, dopo il ConcilioVaticano II si è notata una crisi della devo-zione mariana. Paolo VI ha fatto moltoper restituire al popolo di Dio il fervore diquesta devozione con la teologia, la litur-gia, la promozione della pietà popolare.Basti pensare all’Esortazione “MarialisCultus” del 1974. Giovanni Paolo II hadato un impulso decisivo a questo ricupe-ro, con la sua testimonianza personale, conla promozione della preghiera del Rosario,fin dalle primissime esortazioni del-l’Angelus nel mese di ottobre del 1978, con i suoi pellegrinaggi ai santuari mariani nei suoiviaggi apostolici ed il costante affidamento dei popoli alla Santa Madre di Dio, con alcunidocumenti di grande valore come l’Enciclica “Redemptoris Mater” del 1987 e la LetteraApostolica “Rosarium Virginis Mariae” del 2002 e i rispettivi anni mariani del 1987-1988 e del2002-2003. Tanti movimenti mariani hanno trovato nel Papa una guida ed un incoraggiamento.E su questa scia devono vivificare costantemente nella genuina pietà liturgica e popolare, unapresenza viva di Maria nel mondo di oggi.

Apparso su ZENIT il 17 aprile 2005.

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GIA UN MILIONE DI FEDELI ALLA SUA TOMBA

Ogni giorno si calcola che siano almeno 23.000 le persone che si recano per unmomento di preghiera nel luogo in cui riposa Giovanni Paolo II. Una processioneinfinita che non conosce pause.

Già un milione. E la processione prosegue al ritmo costante di circa 23mila al giorno. E «nonvengono a pregare per il Papa, vengono a pregare il Papa». Un «sentimento popolare» che si è«manifestato immediatamente», e «Benedetto XVI ha notato che c’è stato subito il primo requi-sito per dare inizio alla causa, che è la "fama di santità"».Dura da un mese, per la precisione dal 12 aprile scorso, la piena che alimenta senza sosta ilfiume di fedeli che si reca a rendere omaggio alla tomba di Giovanni Paolo II. «Nessuno immagi-nava un fatto del genere», ammette in questa intervista ad Avvenire monsignor AngeloComastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro,arrivato a questo duplice incarico proprio alla vigilia della morte di Papa Wojtyla.

Era la fine di marzo, non è vero?«Sì, esatto. Sono venuto in maniera definitiva a Roma il 31 marzo scorso. Ricordo che il giornodopo monsignor Stanislao Dziwisz mi telefonò dicendomi che il Santo Padre stava morendo, ese volessi prendere la sua benedizione. Mi precipitai... e cosa devo dire?... Davvero mi sembra-va che stesse morendo un santo. Lo vidi nel suo letto, come già avvolto nel mistero di Dio, gliocchi limpidi, mentre un sacerdote polacco leggeva brani della Passione».

E intanto, proprio quel giorno, iniziava quello che sarebbe diventato l’immenso abbraccio deifedeli a Giovanni Paolo II.«Era venerdì sera. I gendarmi mi chiamarono per dirmi: "Eccellenza, la piazza si sta riempiendodi gente, ci saranno già sessantamila persone, sembra Pasqua. Che facciamo?". Mi venne l’ideadi scendere giù e di dire il rosario, che iniziai, ricordo, dicendo: "In questa piazza il 16 ottobredel 1978 il Papa gridò di spalancare le porte a Cristo, oggi abbiamo la certezza che Cristo staspalancando le porte a lui"».

Ci si aspettava una partecipazione del genere?«No, davvero nessuno immaginava unfatto di queste proporzioni. Si è trattato diun qualcosa che ha preso di sorpresaanche noi. Pur amando il Papa, e veneran-dolo, chi poteva prevedere quello che èsuccesso? Una cosa mai vista, impressionante e com-movente. Decidemmo di non chiudere laBasilica la notte, salvo quel paio d’orenecessarie per la manutenzione, proprioperché non si riusciva a contenere tuttaquella folla, che veniva a San Pietro mossada una commozione incontenibile, da unsenso di orfananza, per dirgli tutto il suoaffetto, l’affetto che si nutre per i santi».

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Un fiume di fedeli che è continuato a scorrere anche dopo le esequie. Quante persone hannogià visitato la tomba di Papa Wojtyla?«Oh, probabilmente oltre un milione. Dopo l’afflusso impressionate dei primi giorni, non appe-na il 12 aprile è stato consentito l’accesso alla tomba di Giovanni Paolo II, questa piena non si èmai arrestata. I gendarmi hanno calcolato che continua a una media costante di circa 23milapersone al giorno, senza interruzione. La richiesta è continua. Per questo abbiamo preso la deci-sione di creare un percorso ad hoc per le Grotte, tutto sotterraneo, con ingresso da sotto laCappella Sistina, sulla destra guardando la basilica, e l’uscita da Largo Braschi, sul lato opposto,altrimenti il flusso di visitatori della tomba di Giovanni Paolo II occuperebbe tutta la basilica, chea sua volta ogni giorno è visitata da altre ventimila persone. Un flusso di persone che è superio-re a quello del Giubileo!».

La domanda è di quelle scontate, ma credo anche naturale: che cosa vengono a fare?«Guardi, le racconto una cosa. Al termine del funerale, il venerdì 8 aprile, scendemmo nelleGrotte per la tumulazione. A un certo punto rimasi sotto con i sampietrini (come sono chiamatigli operai della Fabbrica di San Pietro, ndr) per chiudere il vano sepolcrale. Prima che fosse col-locata la pietra bianca, mi hanno chiesto: "Eccellenza, possiamo inginocchiarci e pregare?".Dissi di sì, ovviamente, e chiesi loro per quali intenzioni volessero pregare. Mi risposero:"Preghiamo il Papa della famiglia, perché benedica e protegga le nostre famiglie". Ecco, le hovoluto raccontare questo episodio perché questa idea del "Papa per la famiglia" l’ho percepitain modo chiaro».

Qualche episodio particolare?«Ricordo benissimo una madre che pregava per la guarigione del figlio malato, o un altra chepregava anch’essa per suo figlio che aveva perso la fede e il matrimonio vacillava... Gli episodisono tanti: non si prega per il Papa, si prega il Papa. Ogni giorno raccogliamo due ceste pienedi lettere indirizzate che i fedeli lasciano davanti alla tomba».

Che cosa ha provato quando ha saputo che sarebbe stata avviata subito la Causa di beatifica-zione e canonizzazione di Giovanni Paolo II?«Un’enorme emozione! Il 28 aprile scorso sono stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI, cheprima di me aveva visto il cardinale Camillo Ruini. E il Papa mi ha detto di aver dato al cardinaleil suo assenso all’inizio della Causa. Ho ripensato ai brividi provati il giorno del funerale quando,sulla piazza, vidi quel grande striscione che diceva "Santo subito". Ecco, credo che BenedettoXVI abbia notato che, per Giovanni Paolo II,s’è manifestato subito quello che è il primorequisito per dare inizio al processo, che èla fama di santità. Per cui, come ho detto,ho provato un’emozione grandissima, lastessa che ebbi quando Papa Wojtyla diedeil suo assenso all’introduzione anticipatadella causa di Madre Teresa di Calcutta, allaquale ero molto legato e che aveva avuto labontà di farmi dono della sua amicizia».

Salvatore Mazza

da Avvenire del 14 Maggio 2005

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L‘obiezione più frequente e disarmante alla quale spesso dobbia-mo rispondere è: «perché un movimento di preghiera, come ilMovimento Domenicano del Rosario, si preoccupa di autofinanziarsi?». Se ci proponessimo come gruppo interessato ad opere di solidarietà,certamente ognuno contribuirebbe secondo la propria disponibilità; madinnanzi ad un movimento che ha come fine principalmente la promo-zione della preghiera del rosario… spesso si rimedia un’alzata di spallee qualche sguardo sbigottito!La risposta a questa obiezione purtroppo non è semplice, perché innan-zi tutto bisognerebbe scoprire se chi abbiamo dinnanzi crede a quelloche cerchiamo di offrire… Tante fra le nostre attività sono proposte con grande liberalità e senzaalcun onere per i beneficiari appunto perché vi sono persone che nelsilenzio promuovono manifestazioni benefiche al fine di garantirci quelminimo di libertà economica utile per non gravare su alcuno… ma sedovessimo eliminare questi sforzi conseguentemente dovremmo poiabbandonare anche tali attività… - dovremmo forse rinunciare alla sovrabbondante e gratuita diffusione

di tutto il materiale utile a divulgare le associazioni del Santo Rosario?- anziché chiedere un’offerta, dovremmo inviare la nostra rivista solo a

coloro che corrispondono un regolare abbonamento?- potremmo rinunciare ai vari raduni del rosario, privandoci:

dell’opportunità di godere gli uni della presenza degli altri, di quello scambio reciproco che rende dinamica la nostra comunione, dell’ascolto di persone che possono aiutarci nel nostro cammino dicrescita…

In un’ottica che non vuol dare il giusto senso e il giusto peso alle coseconcrete non si riesce poi a combinar nulla e tutto può diventare super-fluo… - pensiamo alle energie impiegate per portare l’immagine della

Madonna nelle famiglie e nelle parrocchie, tutto il lavoro precedenteche ha reso possibile la realizzazione di questo progetto e quanto assi-cura una continuità all’esperienza della Peregrinatio Mariae.

- pensiamo al continuo nonché dispendioso “pellegrinare” delPromotore del rosario? Perché chiedergli di raggiungerci con la predi-cazione nelle nostre realtà, sempre così numerose e distanti l’una dal-l’altra?

- pensiamo alla gestione di un Centro del Rosario… di una Segreteriadel Movimento che con estrema fatica riesce a rispondere alle variesollecitazioni che giungono da più regioni, costretta quotidianamente aconfrontarsi con quei costi fra i più comuni ad ogni famiglia: le “solite

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bollette”, le “solite fatture” e gli inevitabili imprevisti.Ecco perché se qualcuno che è indifferente a tutto il nostro lavorio persostenere tale opera, afferma che possiamo accontentarci di quantoabbiamo, della nostra preghiera personale, del nostro prezioso e lucci-cante tallero… tremiamo pensando alla fine di coloro che per timore disprecare troppe energie, lo hanno sotterrato.

Mentre cerchiamo di convincere il nostro panettiere ad acquistare unbiglietto della lotteria, sentiamoci impegnati nel rispondere ad un invito:«Volete lavorare nella vigna del Signore?» In una famiglia si condividono e si gestiscono insieme gioie e preoccupa-zioni, le cose più sublimi e quelle più meschine, ma se ognuno comin-ciasse a dire: «personalmente affronterò solo le cose più belle e più feli-ci, il resto non importa…, e se volete, fatelo voi» la famiglia in quantotale cesserebbe di esistere… anche noi, membri della “famiglia delRosario”, come tralci di un’unica vite, dovremmo preoccuparci dei variaspetti che sono propri del nostro Movimento e della sua crescita: daquelli più spirituali a quelli più concreti e materiali.Allora, stanchi di giustificare le nostre preoccupazioni a chi vuol chiu-

dere il proprio cuore, secondo la disponibilità che la Vergine ci ha dona-to, certi che con la nostra preghiera, le nostre offerte e il nostro concretoimpegno, stiamo accumulando un tesoro là dove non dobbiamo temerené tignola e né ruggine!

Ilaria

P.S. Ops, forse qualcuno si sta già chie-dendo che cosa può fare ?! Bè, potremmocominciare compilando il bollettino di c/cpostale che è allegato ad ogni numero diRosarium... oppure offrendo a Padre Maurola nostra disponibilità: la Madonna sapràcertamente suggerirgli come utilizzare ilnostro piccolo tallero!!!

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La “Peregrinatio Mariae” è stata promossa:

◗ dall'equipe di collaboratori nelle provincie di Milano e Varese:a Rescaldina (Mi) dalla famiglia Battilana dal 2 al 9 maggio;a Dairago (Mi) dalla famiglia Mario e Teresa Cozzi dall’11 dicembre al 12 febbraio 2005; a Busto Arsizio (Va) dalla famiglia Aldo Biagi e Francesca Cappelli dal 9 al 16 maggio; dalla famigliaIrenio Del Vecchio dal 16 al 22 maggio; dalla famiglia Venneri Sanzo dal 22 al 31 maggio;a S.Macario di Somarate (Va) dalla famiglia Bocale D'Apolito dall’1 al 15 giugno.

◗ dall'equipe di collaboratori in diocesi di Udine:a Martinazzo: da Milko De Luca dal 13 al 20 agosto, dal 17 ottobre al 2 novembre, dal 19 dicembre al28 dicembre, dal 3 all’8 gennaio 2005, dal 22 al 25 marzo; dal 6 al 25 maggio; a Alesso: da Angela Pupin dal 20 agosto al 19 settembre; a Tolmezzo: da Livio e Antonietta Cautti dal 19 settembre al 10 ottobre; a Tarcento: da Manuela Cainero dal 10 al 17 ottobre; a Udine: da Prima Passuello dal 2 novembre al 19 dicembre; da Ennio Francescato dal 28 dicembre al3 gennaio; dalla famiglia Bazzaro Soravia dall'8 al 22 gennaio; dalla famiglia Graziano e Teresa Macordal 15 aprile al 6 maggio; dalla famiglia Barile Mattioni dal 25 al 31 maggio; dalla famiglia PierluigiPalestina dal 31 maggio al 10 giugno; da Elettra Gasparotto dal 10 al 24 giugno; alla Comunità PIER-GIORGIO dal 24 giugno al 1 luglio;a Pozzuolo del Friuli: dalla famiglia Famiglia Franco e Marisa Bellese dal 22 gennaio al 26 febbraio;da Annita Pitilino dal 26 febbraio al 22 marzo; a Gemona: dalla famiglia Michele e Federica Londero dal 25 marzo al 15 aprile.

◗ dal P. Promotore in provincia di Ferrara:a Coronella: nella famiglia di Loriano Vaccai dal 18 al 24 ottobre 2004; nella famiglia di Alberto LoVerso dal 24 al 31 ottobre; nella famiglia di Guido Patroncini dall’1 al 21 novembre; nella famiglia diFrancesca Vadacchino dal 22 al 28 novembre; nella famiglia di Antonio e Rosanna Negri dal 19 al 26dicembre; nella famiglia di Gianni Negri dal 26 dicembre al 2 gennaio 2005; nella famiglia di PaoloNichilo dal 9 al 16 gennaio; nella famiglia di Giuseppina Bratti dal 16 al 23 gennaio; nella famiglia diGiulio Lodi dal 23 al 29 gennaio; nella famiglia di Gilberto Cenacchi dal 20 al 26 marzo; nella famigliadi Pietro Malaguti dal 3 al 10 aprile; nella famiglia di Simona Cenacchi dall’11 al 16 aprile; nella fami-glia di Gessi Silvia dal 24 aprile all’1 maggio; nella famiglia di Italo Battaglia dall’1 all’8 maggio; nellafamiglia di Gabriele Minghini dal 15 al 21 maggio; nella famiglia di Luigi Santi dal 12 al 18 giugno;nella famiglia di Gianni Santi dal 19 al 25 giugno; nella famiglia di Giancarlo Santi dal 26 giugno al 2luglio; nella famiglia di Graziano Santi dal 3 al 9 luglio.a Madonna Boschi: nella famiglia di Massimo Berveglieri dal 31 ottobre al 6 novembre; nella famigliadi Claudio Manfredini dal 7 al 14 novembre; nella famiglia di Gino Antonioni dal 29 novembre al 5dicembre; nella famiglia di Fiorella Loberti dal 5 al 12 dicembre; nella famiglia di Ferruccio Calearo dal12 al 19 dicembre; nella famiglia Zapparoli Toselli dal 6 al 13 febbraio; nella famiglia di Anna MariaGaletto dal 13 al 20 febbraio; nella famiglia di Luciana Querzoli dal 20 al 27 febbraio; nella famiglia diBruno Fabbri dal 27 febbraio al 6 marzo. a San Martino: nella famiglia di Raoul Gavioli dal 2 all’8 gennaio.a Vigarano Mainarda: nella famiglia di Orietta Trevisani dal 30 gennaio al 5 febbraio; nella famigliadi Gigliola Orsini dal 30 maggio al 5 giugno. a Poggio Renatico: nella famiglia di Maristella Rossetti dal 17 al 23 aprile.

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HANNO INVIATO OFFERTE:

1) per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:Rosaria Modica; Gruppo del Rosario di Fognano (Ra); Tosca Pretin Carraro; Domenica Verini; Aurora De Dominicis; Gruppo del Rosario diS.Cassiano (Ra); Sorelle Negri; Ida Goi; Domenica Cangiotti; Leonarda Galanti; Claudio Fiorani; Edda Fornasari; Annarita e DinoRomagnoli; Eleonora Ceroni; Altomare De Felice; Anna Rosa Guiducci; Sofia Avella; Francesco Terroni; Sandra Belegni; Anna Stamerra;Luciano Maria Giancotti; Marta Vacchi Fantuzzi; Francesca Cuoghi; Maria Formaggio; Milena Agostini; Gruppo del Rosario di Montodine(Cr); Maria Sandonà; Celestina Baleani Cernieri; Natalina Bruttomesso; Basilica Patriarcale San Domenico di Bologna; Livio Cacitti; LuciaMaria Concetta Cocucci; Lodovico Tampellini; Paola Fabbi; Caterina Della Torre; Raffaele Veneruso; Giuseppina Cavedaschi; GiovanniGaetano Covezzi; Monica Bianchi; Rosaria D'Aponte; Domenica Cangiotti; Rosina Ferri; Giorgio Bonotto; Nicola Brusciano; Maria VittoriaMarastoni; Sergio Cavelli; Bruna Cicuttini; Vittoria Cipriano; Adelina De Nadai; Emilia Gallazzi; Liliana Garino; Don Luigi Giannotti; AnnaMagi; Gabriele Martinelli Tempesta; Diletta Montanari; Giancarlo Riccio; Mario Rongai; Francesco Terroni; Alfredo Tomasetti; SuorBenedetta Tosi; Famiglie partecipanti alle “Vacanze insieme”; Parrocchia di Costamezzana (Pr); Teresa Lazzaro; Carmela Botticella; BrunaZorzi Campese; Gianna Gerin; Agata Potenza; Angela Dottori Scorticheni; Enrico Baldoni; Riccardo Mariscoli; Roberto Trocchia; CarlaCappannari; Giuliana Cappelli; Vittorio Castellan; Anna Ciola; Domenicane S. Caterina da Siena di Genova; Maria Formaggio; RosaPerosa; Andrea Raimondi; Rita Ranzo; Domenica Verini; Margherita Tonin; Maria Virgili Carella; Giovanni Mantovani; Partecipanti alRaduno del Triveneto a Monte Santo; Grazia Donatella; Corrado Bergamini; Gabriele Da Ros; Lucia Amadio; Adriana Agordati; MariaSantilli; Paolo Galletti; Cristina Maria Bossa; Francesco Di Giovanni; Angela La Manna; Angela Passoni; Roberto Poggi; Ornella SimoniVignoli; Mariarosa Gotti Mangili; Luigina Mason; Elisabetta Rocchetti; Graziella Rizzi; Brigida Genovese; Salvatore Balistreri; MariaRosaria Vairano; Berardino Tizzoni; Adelmo Nedo Casini; Concettina Di Mauro; Stella Maris Ferro; Rita Giuseppetti; Graziella MariaPasqualini; Maria Pignoloni; Anna Gabriella Perdomini; Ravaioli Lancellotti Dorotea; Alda Salvi Pauri; Attilia Soravia; Anna Stamerra;Gabriella Veratti; Parrocchia S. Gabriele arcangelo di Lugo (Ra); Partecipanti ai raduni del rosario nel mese di settembre; Ondina Scarpin;Famiglia Marangone Tavano; Parrocchia SS. Andrea e Rita di Trieste; Don Paolo Zuttion; Gruppo del rosario di S.Domenico del Padiglionedi Osimo (An); Gruppo del rosario di Ascoli; Gruppo del rosario di Villa Ceccolini (Pu); Partecipanti alla «Peregrinatio Mariae» a S.Ignaziodi Filottrano (An); Gruppo del rosario di Polverigi (An); Osvaldo Pennacchioni; Gruppo del rosario di Matelica (Mc); Maria Albanese;Giuseppina Balzani; Mirella Caffarra; Anna Maria Carloni; Partecipanti alla «Peregrinatio Mariae»

a Castelnovo Monti (Re); Claudio Ceccaroni; Amalia Cerotti; Rosalba Chinellato; Mirella Novasio Ciarimboli; Paolo Cipriani; GiovanniEsposito; Dina Evangelisti; Maria Nuccia Ferrario; Lucia Gallo; Francesco Garrubba; Teresa Gianoli; Londero Silei; Viola Maga; CinziaMarini; Gabriele Martinelli Tempesta; Giovanni Nosari; Guido e Gabriella Pioppi; Laura Pittiglio; Paola Polverini; Jolanda Pugnetti; PaoloRubechini; Caterina Sgattoni; Alessandro Talamonti;

2) in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:Gianna Berti per le Anime del Purgatorio; Giampaola Negri secondo le sue intenzioni; Sara Sabbatani per le Anime del Purgatorio; PrimaPasquello secondo le sue intenzioni; Annarosa Minto per Nereo; Renata Tavano secondo le sue intenzioni; Arieda Tavano; Mariella eRenato Cossio per i vivi e i defunti; Annarosa Minto per Nereo; Domenicane Missionarie di San Sisto di Marotta per la SuperioraGenerale; Famiglia Radi per Luigi e Gemma, Enrico e Carola, Maria e Paolo, Fulvio e Gino, Mario e Lidia; Giuseppina Bellagamba,Giuliana Bianchi, Di Mare Francesca, Liliana Bartola, Flora Scarpetti e Maria Polenta secondo le loro intenzioni; Monache di Cagli perun'anima defunta che disturba; Giovanna Forma per Luca, Niocla e Giovanna; Grazia Caravaggio per le Anime del Purgatorio; AnnaPirani in suffragio dei defunti; Anna e Teresa Bollini per i cari defunti; Maria Luisa Frigeni.

3) per acquisto di sussidi: Monastero Clarisse della Beata Mattia di Matelica (Mc); Oriano Bezzi Luigi; Mariella e Renato Cossio; Gruppi del Rosario di Napoli; PaoloVezil; Stefania Pasquali; Parrocchia Madonna delle Grazie di Taranto; Don Massimo di Castel San Pietro (Bo); Ilaria Giannarelli; FamigliaBoggio Carrera; Partecipanti ai raduni del rosario nel mese di settembre; Fondazione RUI di Roma; Parrocchia di Borgonovo Valtidone (Pc);Don Luciano Volpe; Annarita e Dino Romagnoli; Rosina Melissano; Monastero “Ara Crucis” di Faenza (Ra); Monastero “S.Nicolò” di Cagli(Pu); Guido Mozzicafreddo.

4) per le adozioni a distanza: Ambrogio Caserini per Ana Paula Ferriera Caetano; Ambretta Negri per Lucas Oliveira Riston; Giampaola Negri per Isabela OliveiraRiston; Famiglia Seccardini Scarsi per Cristian Inacio da Silva; Famiglia Giacobazzi Breveglieri per Kelly Cristina da S.Aureliano; AdaGiacomello per Matheus Alves Siquiera; Loretta Sangoi per Jorge Matheus Gonçalves; Dorotea Lancellotti per Traina Cristina Ferreira;Marcello Ravaioli per Alex Aparecido Garcia; Famiglia Giantomassi per Amanda Inacio Da Silva; Famiglia Andrea Vanti e Maura Persiciper Alex Aparecido Garcia e Tainara Cristina Ferriera; Paola Grisenti per Priscila Catarina de Souza; Famiglia Marangone Tavano perDantas Bezerra Filho; Milko De Luca per Marcus Vinicius Paulino e Cibele Laiane Fernandez; Famiglia Sandro Tittarelli per Isadora LorenaMatias de Oliveira.

Hanno collaborato con la loro opera:Fratini Fernando; Famiglia Boggio Carrera; Daniela Triaca e Angelo Gazzaniga; Anna Scarpenti; Enrico Veneziani; Comune diFontanellato (Pr); Comune di Acqualagna (Pu); Comune di Portorecanati (Mc); Circolo “Pro Loco” di Costamezzana (Pr); Parrocchia diCostamezzana (Pr); Maria Pia Bartoli; Ilaria Giannarelli; Elvio Barzotti; Vittoria Radi; Tania Rondani; Stefania Beduzzi; MassimilianoGuerrini; Ciro Re.

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A) SONO STATI ISCRITTI ALL'ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO VIVENTE:1. da Daria Gherlani di Staranzano (Go): Nicola Brusciano, Ilenia Petrusic e Federica

Falanga di Staranzano (Go); Federico Cecchetti di Trieste; Miriana e Luana Capicci di Mestre (Ve);Cristian Borri, Stefano e Andrea Pasquale di Ronchi dei Legionari (Go); Chiara De Martino diSagrado (Go); Emiliano Leghissa e Natasa Skerk di Sistiana (Ts); Emanuela Jannone, GianlucaLiniero, Stanislao e Valentina Ruggiero, Vincenzo Maglione, Nicole Albanese e Francesco De Santisdi Monfalcone (Go).

2. da Silvana Cavallo di Romans d'Isonzo (Go): Giuseppina e Immacolata Amitrano,Paola e Sergio Beraldo, Loredana Ciccon di Staranzano (Go); Deborah Isersi, Maria Laurencich,Maria Palumbo, Ida Pallaro, Liliana Sanson, Paolo Trebian, Franco e Maria Sgrazzutti di Monfalcone(Go); Lori Pastres Parmesan di Mestre (Ve); Paola Trevisan di Ronchi dei Legionari (Go).

3. dalla segreteria: Claudio Ceccaroni di Montegrimano (Pu); Oscar Rossi di Correggio (Re);Antonio Bacchi di Pianoro (Bo); Fabio Giuliani di Roma; Giovanni Baracchini di Verbania; VannaRomualdi di Forlì; Cristina Bodon e Teresa Zaltieri di Mantova; Margherita Papetti di Portocorsini(Ra); Giuliano Bagnoli di Correggio (Re); Daniela Vitali e Serena Guerrini di Campagnola Emilia(Re); Maria Lanuto di Carpi (Mo); Gianni Lervinotti di Livorno Ferraris (Vc); Massimo Masserola diRavenna.

4. da Daria Gherlani di Staranzano (Go): Amelia Bertola, Giorgio Vetta, LucianaMusina e Bruna Boscarol di Monfalcone (Go); Gabriella Codromaz e Cristina Mesaglio di Pozzuolodel Friuli (Ud); Jole Visintin e Rosanna Buso di Staranzano (Go); Grazia Tilaro, Angela Cangialosi,Paola Risso, Giovanni La Vigna, Maria Teresa Muntoni, Antonella Saccà di Cervignano del Friuli(Ud); Annapaola Calligaris di Ronchi dei Legionari (Go).

5. da Angela Lamanna di Accadia (Fg): Carmela e Nina Palumbo di Foggia; MariaPaciello, Nina Salvatore, Rosaria Gallo, Francesco Mirabella, Benedetta Zonnella, EleonoraAndreana, Carmela Marinaccio, Maria Atonia Maselli, Filomena Paparella, Antonella Di Vito, MariaBonito di Accadia (Fg); Maria Famiglietti di Monteleone (Fg); Cietta Lisi di Roma.

B) SONO STATI ISCRITTI ALLA FRATERNITA O GRUPPO DEL ROSARIO:1. dalla segreteria: Giuseppe Simini di Firenze; Amedeo Nardi di Torvainanica (RM); Fausta

Conforti di Roma; Giovanni Malservigi di Punta Marina Terme (Ra); Evaristo De Concilio di Lanuvio(Rm); Pietro Esposito di S.Martino Valle Claudiana (Av); Stefano Zaccaria di S.Pancrazio (Ra);Raffaele Amante di Milano; Miriam Roda di Bologna; Rita Spada di Villanova di Bagnacavallo (Ra);Primo Fornaciari di Ravenna; N.N. di Verona; Roberto Poggi di La Maddalena (Olbia); Luca Papettidi Ravenna; Andrea D'Amico di Rzeczyce (Polonia).

2. dalla segreteria: Clara Cavallaro di Correggio (Re); Maria Grazia Angelini di Ravenna;Massimo Sardano di Cologno Monzese (Mi); Andrea Cirone di Nardò (Le); Antonella Rustignoli diPunta Marina (Ra); Dionisio Blandina, Carla Tretjak e Rosalia Padoan di Opicina (Ts); MarinellaZacchigna, Maria Luisa Cenci, Loredana Longo, Maria Rosa Bonin, Gemma Gradara di Trieste;Carlotta Bassi di Cremona e Miriam Zanuttig di Piedimonte (Go).

3. dalla segreteria: Emanuela Mammarella di Forlì; Rita Bredice di Fabbrico (Re); MauroPassarini di Marina di Ravenna; Elisa Babini e Fiori Elisa di Ravenna; Fulvia Grignaschi di Arese(Mi); Beatrice Camoni di Piacenza; Luigi Caselli di Parma; Maria Cristina Bettoli di Brisighella (Ra);Emil Radeti di Doberdò del Lago (Go); Stefania Pasquali di Altidona (Ap); Laura Moranti Curletti diTorino; Gabriella Liberatore di Roma; Donatella Mancini di S.Stefano (Ra); Antonio Panero di Sanfrè(Cn).

C) SONO STATI ISCRITTI ALL'ORA DI GUARDIA:Stefano Zaccaria il giorno 10 di ogni mese dalle 18 alle 19; Massimo Sardano il 1° giovedì delmese dalle 17 alle 18; Giovanni Malservigi il giorno 1 di ogni mese dalle 17 alle 18; Carlotta Bassiil 25 di ogni mese dalle 21,30 alle 22,30; Maria Luisa Cenci dalle 17 alle 18 il 3° giovedì di ognimese; Stefania Pasquali la 1° domenica di ogni mese dalle 15 alle 16; Maria Cristina Bettoli l'ultimadomenica del mese dalle 15,30 alle 16,30

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Ricordo che per gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella BasilicaPatriarcale di S. Domenico a Bologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore18, viene celebrata una santa messa.

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Invochiamo su tutti voi e i vostri cari la protezione della Madre Celeste,

Regina del Santo Rosario

20062006

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In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Bologna CMP detentore del contoper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

Pel

legr

inag

gi

del Rosario guidati dai Frati

di San Domenico

Per ogni informazione rivolgersi a Padre Mauro

tel 335 5938327 o consultare il sito internet

“www.sulrosario.org” alla voce “Pellegrinaggi”

Terrasanta28/12/2005 -7/1/2006in aereo

Lourdes10 - 12/2/2006in aereo daBologna