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Giovinezza Rudolf Steiner Uno schizzo biografico* HELMUT ZANDER Quando il 25 febbraio 1861 Rudolf Steiner venne al mondo, l'Impero asqurgico era ancora una potenza europea. Anche per questo il piccolo Rudolf Joseph Lorenz nacque a Kraljevec, oggi in Croazia, dove suo padre lavorava come piccolo impiegato delle ferrovie. Gia un anno e mezzo piU tardi la famiglia si trasferisce nei pressi di Vienna, .,nell'Austria di lingua tedesca, dove egli tra- scorre la sua giovinezza cambiando spesso residenza. Steiner aveva si ricevuto il battesimo cattolico, ma entrambi i genitori, come egli riferisce, non erano "devoti", eil padre e da lui esplici- tamente definito c.omß "libero pensatore" (GA„ 28,22). II figlio fu per breve tempo chierichetto, poi il padre gli proibi il servizio all'altare. Quest'ultimo, chiaramente autoritario, entra in con- flitto anche con la scuola e istruisce personalmente nei primi anni scolastici il figlio, ehe percio a dieci anni non e ancora in grado di scrivere correttamente. Vivendo nelle stazioni ferrovia- rie il giovane Steiner viene affascinato, pero, dalla tecnica. Gia La traduzione dall'originale tedesco e di Daniela Sala. •• Le citazioni di Steiner sono tratte dall'edizione integrale della sua opera (Gesamtausgabe, GA), ehe dal 1955 viene edita dall'amministrazione patrimo- niale di Rudolf Steiner a Dornach. 58 - RELIGION! E SE'ITE NEL MONDO 4/1997 L e(,...'U...., 1 l{..j-+ 1D Rudolf Steinei: Uno sc/zizzo biografico anziano egli raccontava da esperto le tecniche impiegate al casello e ai treni alla stazione, ehe egli conosce a Semmering, la prima moderna ferrovia d'alta montagna ambiente tecnico lascia un'impronta importante m Stemer. Osservando invece la sua giovinezza, non si puo dedurre nulla circa un'impronta religiosa. Anche nei decenni successivi non ricava su Steiner, salvo casi eccezionali, nulla riguardo alla reh- gione e alla fede cattolica. Solo con il suo della Societa teosofica egli rientra in contatto con i1 cnstianes1- mo, e solo quando nel 1913 gli e rinfacciata l'origine eb:ea pro- duce il certificato del suo battesimo, peraltro controvogha, come osservano i suoi seguaci. Vienna Dopo gli studi, ehe assolve con buoni risultati, Steiner nel 1879 si iscrive all'Universita tecnica di Vienna per intraprende- re Io studio delle scienze naturali e divenire insegnante o inge- gnere. Anche in queste caso l'ombra lunga del padre deve avere influenzato la scelta della facolta, ehe evidentemente doveva assicurare al figlio il successo ehe a lui stesso era sempre stato negato. Ma Steiner a questo punto lascia la casa paterna. Conosce Julius Schröer, germanista e grande conoscitore di Goethe, ehe diviene suo amico paterno. Schröer associa Steiner a una delle grandi edizioni di Goethe, ehe venivano avviate pro- prio allora, e un anno dopo i suoi studi. giungono a termine senza concl udersi. A Vienna, Steiner entra in contatto con il campo gravitazio- nale di idee a lui sino ad allora ignote. Si immerge a fondo nel- l'idealismo tedesco e giunge chiaramente a una religiosita filoso- fica; con l'aiuto di Friedrich Wilhelm Schelling crede di "scorge- re l'Eterno in noi" (GA 138,13). Mail suo vero mentore spiritua- 59

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Giovinezza

Rudolf Steiner Uno schizzo biografico*

HELMUT ZANDER

Quando il 25 febbraio 1861 Rudolf Steiner venne al mondo, l'Impero asqurgico era ancora una potenza europea. Anche per questo il piccolo Rudolf Joseph Lorenz nacque a Kraljevec, oggi in Croazia, dove suo padre lavorava come piccolo impiegato delle ferrovie. Gia un anno e mezzo piU tardi la famiglia si trasferisce nei pressi di Vienna, .,nell'Austria di lingua tedesca, dove egli tra­scorre la sua giovinezza cambiando spesso residenza. Steiner aveva si ricevuto il battesimo cattolico, ma entrambi i genitori, come egli riferisce, non erano "devoti", eil padre e da lui esplici­tamente definito c.omß "libero pensatore" (GA„ 28,22). II figlio fu per breve tempo chierichetto, poi il padre gli proibi il servizio all'altare. Quest'ultimo, chiaramente autoritario, entra in con­flitto anche con la scuola e istruisce personalmente nei primi anni scolastici il figlio, ehe percio a dieci anni non e ancora in grado di scrivere correttamente. Vivendo nelle stazioni ferrovia­rie il giovane Steiner viene affascinato, pero, dalla tecnica. Gia

• La traduzione dall'originale tedesco e di Daniela Sala. •• Le citazioni di Steiner sono tratte dall'edizione integrale della sua opera

(Gesamtausgabe, GA), ehe dal 1955 viene edita dall'amministrazione patrimo­niale di Rudolf Steiner a Dornach.

58 - RELIGION! E SE'ITE NEL MONDO 4/1997 L e(,...'U...., }l-.~e-.-' 1 l{..j-+ 1D

Rudolf Steinei: Uno sc/zizzo biografico

anziano egli raccontava da esperto le tecniche impiegate al casello e ai treni alla stazione, ehe egli conosce a Semmering, la prima moderna ferrovia d'alta montagna d'Euro~a. Q~esto ambiente tecnico lascia un'impronta importante m Stemer. Osservando invece la sua giovinezza, non si puo dedurre nulla circa un'impronta religiosa. Anche nei decenni successivi non ~i ricava su Steiner, salvo casi eccezionali, nulla riguardo alla reh­gione e alla fede cattolica. Solo con il suo profila~si a!l'i~tern.o della Societa teosofica egli rientra in contatto con i1 cnstianes1-mo, e solo quando nel 1913 gli e rinfacciata l'origine eb:ea pro­duce il certificato del suo battesimo, peraltro controvogha, come osservano i suoi seguaci.

Vienna

Dopo gli studi, ehe assolve con buoni risultati, Steiner nel 1879 si iscrive all'Universita tecnica di Vienna per intraprende­re Io studio delle scienze naturali e divenire insegnante o inge­gnere. Anche in queste caso l'ombra lunga del padre deve avere influenzato la scelta della facolta, ehe evidentemente doveva assicurare al figlio il successo ehe a lui stesso era sempre stato negato. Ma Steiner a questo punto lascia la casa paterna. Conosce Julius Schröer, germanista e grande conoscitore di Goethe, ehe diviene suo amico paterno. Schröer associa Steiner a una delle grandi edizioni di Goethe, ehe venivano avviate pro­prio allora, e un anno dopo i suoi studi. giungono a termine senza concl udersi.

A Vienna, Steiner entra in contatto con il campo gravitazio­nale di idee a lui sino ad allora ignote. Si immerge a fondo nel­l'idealismo tedesco e giunge chiaramente a una religiosita filoso­fica; con l'aiuto di Friedrich Wilhelm Schelling crede di "scorge­re l'Eterno in noi" (GA 138,13). Mail suo vero mentore spiritua-

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Je diviene Johann Wolfgang Goethe (1749-1832). Per 15 anni Steiner cura la pubblicazione di una parte della sua produzione scientifico-naturalistica, in cui pero non si trova Ja Cromatica, opus magnum di Goethe. La sua interpretazione di Goethe nel corso degli anni viene sottoposta a notevoli modificazioni, ma osservando la sua teosofia piU tarda, le interpretazioni degli anni ottanta sono particolarmente importanti. I concetti goethia­ni dell"'Idea", come essa si cela nella "pianta primitiva" (ehe nel 1787 Goethe credeva di avere scoperto nel Giardino botanico di Palermo), erano da Steiner cosl interpretati:

"Nell'Idea riconosciamo cio a eui dobbiamo rieondurre tutto il re­sto: il principio delle eose. Cio ehe i filosofi definiseono assoluto, essere eterno, prineipio del mondo, e ehe le religioni ehiamano Dio, noi lo definiamo, in base alle nostre diseussioni di teoria del­la eonoscenza, l'Idea." (GA 1,162).

Steiner articola questa teoria dell'Idea in un campo di discus­sione concreto del tardo 19° secolo, cioe come riconciliazione tra la scienza naturale, empirica e spesso materialistica, e l'ideali­stica pretesa di un significato "spirituale" del mondo. Al tempo stesso si trovano qui le caratteristiche essenziali della sua inter­pretazione del mondo teosofica piU tarda: l'affermazione di una realta, dietro o dentro le cose percettibili, ehe si puo dedurre filo­soficamente e in modo confrontabile con il metodo argomentati­vo delle scienze naturali. 11 fatto ehe tutto cio abbia poco a ehe vedere con Goethe e molto con le concezioni filosofiche di Steiner, sarebbe un capitolo a se.

Quelli viennesi furono anni spensierati. Discretamente sicu­ro economicamente, tra l'altro anche grazie a un impiego come precettore presso la famiglia Specht, egli ebbe la possibilita di ampliare i suoi orizzonti piccolo borghesi. Entro in contatto con la secessione viennese, forse con Hermann Bahr, si cimento come redattore in un giornale nazionalistico, il Deutschen Wochensch-

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rift, ebbe scambi con scrittrici come Rosa Mayreder o Eugenie Delle Grazie e intrattenne rapporti all'interno dell'Accademia viennese, dove ebbe nella persona di Laurenz Müllner uno dei suoi pochi contatti con l'ambiente cattolico. Poco prima della sua partenza per Weimar conobbe anche, nel 1889/90, uno dei primi gruppi di teosofi raccolti intorno a Marie Lang e Friedrich Eckstein, ehe lo impressionarono profondamente. Steiner scrive in modo oscuro della grande riconoscenza ehe egli deve a Eckstein; ma gli effetti si sarebbero presto dileguati.

Weimar

Con il trasferimento a Weimar, dov'era l'archivio di Goethe e Schiller, nel settembre 1890, iniziano tempi duri. Steiner e solo, stabilisce pochi contatti con i colleghi, e il suo lavoro editoriale viene pesantemente criticato dai germanisti - in un prima tempo a ragione, come Steiner comprende piu tardi. Egli si sente comunque chiamato a qualcosa di piu alto, vuole diventare filo­sofo, non filologo. Percio nel 1891 presenta ad Heinrich von Stein, grande conoscitore di Platane, una tesi sulla teoria scien­tifica di Fichte e pubblica nel 1893 il suo capolavoro filosofico (secondo la sua stessa valutazione), la Philosophie der Freiheit (Filosofia della liberta). In essa vuole consegnare la teoria della conoscenza al suo "idealismo obiettivo" (GA 1,129) e postula l'o­biettivita del pensiero: "Il nostro pensiero non e individuale come la nostra percezione e il nostro senso. E universale. „. Nel pensiero abbiamo dato l'elemento ehe coniuga in un tutto la nostra particolare individualita con il cosmo" (GA 4,90.91). Che il pensiero possa avere una dimensione sociale, ehe il contenuto del pensiero esista soltanto attraverso il linguaggio e le catego­rie percettive, ehe vi sia di conseguenza una posizione ermeneu­tica problematica, l'anti-kantiano Steiner lo ignora totalmente.

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La Philosophie der Freiheit di Steiner nella sua pretesa di obiet­tivita e, per cosl dire, il pendant nella scienza dello spirito delle pretese di spiegazione delle scienze naturali: empirismo della ricerca in questa, obiettivita della conoscenza in quella.

La Philosophie der Freiheit e l'ingresso di Steiner nella mid­life-crisis. La filosofia accademica critica la sua opera in modo assoluto, e naufraga il sogno di una carriera universitaria, ehe con questo libro egli avrebbe voluto annunciare. Oggi Steiner come filosofo e un fenomeno tramontato; tranne ehe per l'antro­posofia la Philosophie der Freiheit puo essere ritenuta nel migliore dei casi come interessante dal punto di vista storico. Steiner perde la speranza nel suo idealismo e diventa nichilista. Nel 1895 si presenta come seguace di Nietzsche (GA 5), si disto­glie da Goethe amareggiato ("Goethe non e arrivato fino a scor­gere la liberta, perche aveva avversione per l'auto-conoscenza [GA 6,94]").

ßerlino

Nel 1897 Steiner lascia l'ambiente di Weimar, ed entra a Berlino nella redazione della rivista Magazin für Litteratur. Qui si libera definitivamente delle sue idee di un tempo, si presenta tra l'altro come ateo e nel 1895 critica pesantemente i teosofi ("non sono ehe parole „. le esperienze interiori non sono altro ehe finzioni" [GA 32,195]). 11 pensiero di Steiner non e mai cosl criti­co come nell'ultimo quinquennio del 19° secolo.

A Berlino incontra un circolo intellettuale e il movimento politico degli anarchici. Ha contatti all'interno del gruppo lette­rario dei Kommenden con Käthe Kollowitz, Else Lasker-Schüler, Erich Müsham o Stefan Zweig; appartiene insieme a Otto Erich Hartleben, Otto Julius Bierbaum e Paul Scheerbarth al nucleo riunito attorno al "tavolo dei criminali"; discute con Maximilian

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Harden, editore del popolare periodico Die Zukunft; intrattiene contatti con un circolo poetico nei dintorni di Berlino, la Neuen Gemeinschaft (Nuova societa). Quando nel 1899 sposa in prime nozze Anna Eunicke, la sua ex padrona di casa a Weimar, il suo testimone e John Henry Mackay, una figura cardine del movi­mento anarchico letterario. Ma la sua situazione diventa subito critica. Dal 1899, presumibilmente per motivi economici, e anche docente alla scuola professionale fondata da Karl Liebknecht, dove conosce Rosa Luxemburg. Poiche neanche il Magazin für Litteratur appare solido dal punto di vista finanziario, Steiner si trova a un punto molto critico della sua biografia.

Teosofia. Prassi

Mentre si trova in tale situazione Steiner viene invitato nel circolo teosofico del conte Brockdoff, dove intraprende una rapi­da carriera come teosofo. In questa cerchia conosce quella ehe diverra la sua seconda moglie, Marie von Silvers, ehe pone argo­menti dicisivi per la sua conversione teosofica. Quando nel 1902 la sezione tedesca della Societa teosofica Adyar viene fondata per la seconda volta - la prima fondazione era giunta a termine a causa della "truffa del Mahatma" di Helena Petrovna Blavatsky -, egli in qualita di nuova promessa, grazie alle sue capacita intellettuali, puo eliminare i vecchi protagonisti della teosofia tedesca e diviene, non appena vi aderisce, il prima segretario della Societa teosofica in Germania.

Per Steiner inizia un periodo di grande impegno con i conte­nuti teosofici, ehe conformano anche la successiva antroposofia dalle piU profonde radici fino alle· strutture organizzative. Steiner diventa membro della Scuola esoterica di Annie Besant, studia la dottrina segreta della Blavatsky, legge la relativa let­teratura teosofica e diviene, cosa ehe versa la fine della sua vita

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ha posto sempre piu in diseussione, un perfetto e eonvinto teo­sofo. Percio cerca di fare il possibile per reeepire tutti i temi della teosofia, ma presto appare ehiaro ehe egli ha bisogno di una pro- · pria elaborazione personale; di entrambe le tendenze si parlera in seguito.

Nel 1904 Annie Besant nomina Steiner arch-warden, guida loeale della Scuola esoterica in Germania e Austria. Poco piU tardi egli intraprende un'attivita intensiva di formazione dei membri, in un primo tempo attraverso lettere personali, poi eon un "pereorso di formazione", ehe pubbliea nel 1904-1905 nella rivista Lucifer-Gnosis (ora GA 10). In questo modo egli sviluppa eon i membri rapporti straordinariamente stretti, ehe ne fanno la guida ineontrastata dei teosofi tedesehi. In questi anni hanno origine le opere teosofiehe principali, nelle quali Steiner rielabo­ra la sua lettura della letteratura teosofica e documenta la sua dipendenza dalla Blavatsky e dal suo ambiente: l'antropologia nella Theosophie (1904 [GA 9]), l'esposizione "ehiaroveggente" Aus der Akasha-Cronik (1904-1905 [GA 11]) o la cosmologia nel Geheimwissenschaft in Umriss (Linee di seienza segreta), ehe riprende il titolo dell'opera principale della Blavatsky, la Secret Doctrin (Dottrina segreta), e la riformula eon pretese seientifi­ehe. Dietro a tutto questo si naseonde il desiderio di raeeogliere l'eredita della sapienza antiea, se non addirittura della tradizio­ne misterica.

Dal 1905 Steiner divenne massone. Probabilmente non vole­va essere da meno della Blavatsky e della Besant, entrambe massoni, e inoltre credeva di riconoscere nella massoneria un antico sapere esoterieo. Di conseguenza aequisto per 1500 mar­ehi un rito della eosiddetta alta massoneria egiziana. Eviden­temente Steiner non si era reso eonto della stoffa del venditore, Theodor Reuss, ehe era un eommereiante non proprio onesto eon diploma di massone. Reuss non aveva nulla di piU urgente da fare ehe rendere pubbliea la nuova posizione di Steiner come

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"gran maestro generale del Grande eonsiglio generale superiore del rito egizio" (90,*) di Mizraim in Germania e della loggia affi­liata della massoneria egizia in Germania" (GA 265,93). Steiner venne quindi ehiaramente sospettato di pratieare le teeniche sessuali alle quali si sottoponeva anche Reuss, ma ehe eontrad­dieevano la pruderie dei eireoli teosofiei e della distanza fisiea da essi riehiesta in modo pressoehe analogo alla gnosi. Steiner pra­tieo le sue cerimonie massoni fino al 1914: riti in eui veniva eele­brata l'iniziazione al nucleo piu interno della Societa teosofica, e in eui erano presenti i rituali della morte e risurrezione simboli­ehe. Tali eulti erano straordinariamente dotati di effetti senso­riali: l'impressione doveva essere forte quando le fitte eortine di una stanza oseurata venivano aperte e appariva un rivestimen­to rosso, mentre Steiner sotto l'"alba (l'antiea lunga veste saeer­dotale) „. in rosso veniva rieoperto da un rosso mantello" (GA 265,135). Reuss al contrario venne eolpito da una damnatio menioriae. Nell'autobiografia di Steiner evita di nominarlo, nei passi in eui ognuno ehe eonosea la seena sa ehe si parla di Reuss (GA 28,335-339).

Negli ultimi anni della prima guerra mondiale altre attivita entrarono nell'ambito della teosofia. Nel 1911-1912 Steiner inventa l"'euritmia", la sua variante della danza mimiea, ehe al­lora veniva sentita eome alternativa al balletto classieo. I movi­menti euritmici dovevano servire alla materializzazione di quel­li spirituali, dovevano essere "espressione artistiea visibile dello spirituale" (GA 277a,113). Dal 1907 Steiner fa mettere in seena dei drammi simbolistiei dell'alsaziano Edouard Sehoure, ehe dal 1910 in poi sostituisee con propri "drammi misterici". Dopo il Pforte der Einweihung (Porte dell'iniziazione) seguono altri tre drammi, ehe rappresentano i processi della reinearnazione e vengono rappresentati nei teatri di Monaco. Nel eontesto di que­sti pezzi teatrali va letta anche la eostruzione del Goetheanum a Dornach; progettato in un primo tempo a Monaco, non si era

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pero potuto erigere la a causa di resisten.ze eccl~si~li e ~ivili. Nel 1913 percio nella svizzera Dornach, ne1 press1 d1 Bas1lea, ven­gono' poste 'le fondamenta dello Johannesbau, realizzato in Jugendstil. Questa costruzione ligne~ fu distrut~a d~l fuoco nel 1922 - tuttora non si sa se a causa d1 un corto c1rcmto o per un incendio doloso. Qui dovettero tra gli altri essere rappresentati i pezzi teatrali sui misteri, la par~ecipazione ai quali.fu pero inte~­rotta dalla prima guerra mond1ale. Per la costruz10n~ succes~1-va il Goetheanum, questa volta eretto in cemento, Stemer era m gr~do di consegnare ormai solo modelli .e schi~zi. ~er questo e per simili edifici della seconda generaz1one v1~e ~l dogm~ d~l rifiuto dell'angolo retto, ehe fino a oggi contradd1stmgue gh ed1-fici antroposofici. .

La vita nelle 58 sezioni della Societa antroposofica, presenti in Germania alla fine del 1912, va immaginata come un'impresa di formazione borghese. I suoi centri risiedevano in tre grandi citta Berlino Monaco e Stoccarda. Era presente per lo piU una picc~la biblioteca di sezione, la letteratura teosofica ~ in qu~lche caso la dotazione doveva estendersi anche ad altn settor1 del movimento riformatore, come ai vegetariani o agli anti-vivise­zionisti. 11 momento centrale della vita dell'associazione era rap­presentato dai "cicli" di Steiner, cioe cicli di conferenze in cui per piU ,sere, spesso per due settimane, Steiner stesso trattava un tema. N el corso del tempo le conferenze presero a essere steno­grafate; a esse risale la parte di gran lunga maggiore dei 36~ nastri dell'attuale edizione integrale (Gesamtausgabe, GA) d1 Steiner in cui sono raccolte la maggior parte delle circa 6000 confere~ze. Steiner ha rielaborato questi stenogrammi solo in casi eccezionali in vista della stampa, cosicche molti, in partico­lare antichi appunti, presentano notevoli problemi quanto al testo originale. Steiner distinse con precisione tra conferenze pubbliche e riservate, percio la maggior parte dei testi era gia disponibile in quell'epoca stessa in copie ciclostilate. La loro let-

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tura rappresentava il piu stretto canone letterario nelle "sezio­ni" o "logge" teosofiche, e fino al 1914 vi si ispirarono i riti mas­sonici cultuali per la cerchia piu interna.

Nei suoi viaggi Steiner si reco spesso all'estero, anche in Italia. Nella maggior parte dei casi assolveva un programma di visite storico-culturali, poiche non era consentito al segretario di una societa locale manifestarsi in una sezione vicina. Percio, dei suoi otto soggiorni italiani documentabili tra il 1907 e il 1912 solo due si possono collegare immediatamente ad attivita teoso­fiche: nel 1909 soggiorno a Roma su invito della principessa Elika d'Antuni, dove in marzo tenne delle conferenze introdutti­ve riservate, e nell'aprile del 1910 e a Roma e Palermo per tene­re conferenze ai membri della Societa. 1 Dopo la divisione della Societa teosofica egli, a quanto si sa, non mise piu piede in Italia; le logge italiane rimasero legate alla societa madre.

Quanto a struttura sociale i teosofi tedeschi erano di buona educazione borghese, in maggioranza donne e in proporzione molti nobili. Dal punto di vista confessionale i membri erano per la maggior parte, probabilmente oltre il 90%, protestanti. In Germania la teosofia era una risposta alle attese e alle carenze della religiosita protestante. La loro cultura veniva nutrita da un profluvio di pubblicazioni, le loro attese intellettuali da con­ferenze. E a riguardo del "sacro ufficio della predica", ehe il rito della cena conosceva ormai di rado e per lo piu come "appendi­ce", risponde la liturgia del culto massone, ehe per molti prote­stanti offriva cio ehe in una funzione non trovavano piU. Diviene chiaro in base a queste considerazioni perche i cattolici non mostrassero moto interesse per la teosofia; ancora oggi rappre­senta uno dei maggiori motivi di confütto nella Societa antropo-

1 Le conferenze del 1909 evidentemente per gran parte non sono state con­segnate ein parte si trovano in GA 109, quelle del 1910 sono in GA 118.

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sofica l'opera di Valentin Tomberg, un protestante estone, ehe da presidente degli antroposofi estoni si eonvertl nel 1943 all'orto­dossia e nel 1945 infine al eattolieesimo.

Teosofia. Teoria

I eontenuti della Weltanschauung teosofiea, eome Steiner stesso diceva, erano, eosl eome la Secret Doctrine della Bla­vatsky, una miseela sineretistica da fonti molto disparate. I t~n: tativi di costruire una visione unitaria del mondo vanno v1sti sullo sfondo della vigorosa creseita del sapere storieo-religioso e scientifico-naturale nel 19° seeolo. La teosofia, in questa situa­zione di differenziazione esplosiva dei saperi voleva fare risalta­re il "nueleo di sapienza" eomune di ogni religione di ogni tempo. Riguardo alle differenze ehe venivano sempre pi~ manif~stando­si tra le posizioni religiose, i eonflitti venivano s1stematieamen­te esclusi: la teosofia doveva essere "adogmatiea", senza dogmi, ma nella pratiea rapidamente venne a seontrarsi eon una serie di eselusioni eontrapposte, poiehe de facto i eontenuti venivano gestiti in modo dogmatico. Con Steiner stesso, intorno alla domanda sulla natura "indiana" o "europea" della teosofia o intorno alla domanda sulla reinearnazione di Gesu, si venne alla scissione della Societa teosofica. Dal eanto suo, Steiner sempli­eemente non ha rieonosciuto logge ehe eontraddieevano la sua linea. La libei:ta dal dogma rimane teoriea. La dottrina di un gruppo non si puo negare, si deve diseutere.

l eontenuti concreti della teosofia steineriana si possono eon­eentrare in due punti nodali: seienza della natura e teosofia. Per Steiner era ehiara l'esistenza di una scienza dello spirito (questo coneetto nella mens tedesea e opposto a quello di seienza della natura e in Steiner e insieme sinonimo di teosofia e, in seguito, di antroposofia) ehe segue il paradigma della seienza della natu-

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ra, e ehe quin?i dev'essere oggettivabile e dimostrabile. Su que­sta base s1 puo comprendere come nel 1905 egli consideri Ernst Haeekel, divulgatore di Darwin e da Steiner stesso molto ap­prezzato, eome un mezzo teosofo: "I risultati della rieerea haeekeliana rappresentano per eosl dire il primo eapitolo della teosofia o scienza dello spirito" (GA 54,20).

II seco~do punto nodale, di gran lunga piu importante, e la teosofia. D1 essa prende la eosmologia eon il suo modello strut­turale evolutivo. Si devono susseguire sette stati planetari ehe . . . ' 1mziano e finiseono nello "spirituale", da Steiner ehiamato anche il "divino". Steiner parla di "Dio" solo molto raramente, a parti­re dal suo panteismo. Al tempo stesso nella sua teoria l'uomo - e vi e qui un debito verso la teoria evoluzionistiea del 19° seeolo -"rieapitola" nel suo sviluppo i livelli eosmiei.2 Anehe la dottrina steineriana delle razze e eonseguente a questa evoluzione eosmi­ea, e anch'essa e di origine teosofiea: dal momento ehe l'umanita e inserita in un proeesso di evoluzione verso la perfezione, esiste

2 Oltre a cio Steiner mette in correlazione con gli stati cosmici anche una

storia della coscienza:

incarnazione planetaria

1. Saturno 2. Sole 3. Luna 4. Terra 5. Giove

6. Venere 7. Vulcano

sfere umane

corpo fisico corpo etereo corpo astrale lo Io spirituale

spirito vitale uomo spirituale

stati della coscienza

sogno, trance profonda sonno senza sogno rappresentazione realta rappresentazione autocosciente coscienza ultrapsichica beatitudine divina, coscienza spirituale

Le speculazioni cosmiche di Steiner si trovano soprattutto in GA 13 per l'antropologia delle sfere cf. GA 99,56s, GA 9,32s. '

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anche una "razza umana degenerata" come quella degli indiani (GA 105,106); i "negri" sono per Steiner "l'ultimo residuo" di un tempo passato (GA 105,107), mentre al contrario "La razza bian­ca „. e la futura, la razza ehe crea, vicina allo spirito" (GA 349, 67). Steiner riproduce pressoche intatta la concezione del mondo propria dell'imperialismo europeo. A questo razzismo corrispon­de poi un aperto anti-ebraismo: nell'Antico Testamento non si troverebbe una coscienza individuale, ma solo collettiva (GA 103, 58), la missione dell'ebraismo sarebbe giunta a termine (GA 121,127), l'Antico Testamento sarebbe "qualcosa di inutile" (GA 148,80). Certamente la tradizione dell'anti-ebraismo cristiano ha lasciato la sua traccia, ma d'altronde non viene ne rinnegata ne sottoposta a revisione da parte dei teosofi e degli antroposofi in contrapposizione alla chiesa cristiana.

Uantropologia di Steiner, ehe considera l'uoino composto di sette sfere (in altri passi nove; cf. nota 2), deriva ancora una volta dalla teosofia; accanto a questa pero Steiner impiega in seguito anche la tradizionale tripartizione dell'uomo in corpo, anima e spirito. Con questa rappresentazione dell'uomo Steiner ha inoltre collegato la dottrina della reincarnazione, ehe implica una teoria del progresso dell'uomo e non ammette la possibilita di retrocedere reincarnandosi in animali o piante. Uantropologia di Steiner e fortemente dualistica: nell'uomo la componente spi­rituale e l'esistenza corporea sono separate, il corpo e una gran­dezza ehe nel corso della reincarnazione si cambia. Una resurre­zione dell'uomo o una sua trasformazione in "corpo spirituale" ("soma pneumatikon", lCor 15,44) per Steiner non si danno. Egli riduce l'uomo reale a un'essenza spirituale, nel senso delle tra­dizioni gnostiche. Per Steiner quindi la reincarnazione e una via di auto-liberazione, come egli afferma esplicitamente (per es. GA 109,111,100). Un essere divino come Cristo porta solo la "colpa oggettiva", ehe nessun individuo supera nella sua rinascita (GA 155,189), tutte le altre le risolve l'uomo stesso. Steiner porta le

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cons:~enze di queste premesse fino all'estremo: quando degli uomm1 soffrono, quando circa 500 spettatori di un teatro perdo­no la vita in un incendio, o lo hanno voluto essi stessi per la spe­ranza. in un Karma migliore, oppure la colpa e loro, perche in una v1ta passata hanno commesso degli errori (GA 34, 361-363). Dal momento ehe e l'uomo stesso a potersi liberare, di conse­guenza non vi puo essen~ alcuna "remissione": la "remissione dei peccati" e per Steiner solo una limitazione della liberta (GA 155,182), la grazia superflua. Con questa esasperata autonomia Steiner intende combattere un pessimismo antropologico, ehe non ultimo nel cristianesimo aveva messo in pericolo l'autosuffi­cienza umana; questa e la sua giustificata preoccupazione. Ma presto egli si trova molto vicino alla visione di un superuomo, ehe non ha piu bisogno di aiuto. Che la grazia non solo non mi­nacci la liberta dell'uomo, ma anzi la possa anche estendere o addirittura rendere possibile, e un pensiero ehe non lo sfiora. La dottrina steineriana della liberazione e ampiamente priva di connessioni, solipsistica. . Ap~are .qui evidente eome dall'antropologia alla soteriologia

s1 mamfesti una eoneezione del mondo ehe nulla ha a ehe vede­re eon la tradizione eristiana. Su questo punto Steiner ha una ;ision.e s~~gettiva eomplet~m~nte di;ersa. Egli si rappresento mfa~ti. all mt.er~o della Societa teosofica eome esponente di una trad1z1one eristiano-europea e si volle distanziare dalle idee vici­ne al buddhismo e all'induismo, ehe riteneva di trovare nella ~lavatsk~, in Olcott e nella Besant. Ma entriamo a questo punto m un eap1tolo eomplesso, perehe Steiner all'inizio della sua fase teosofi~~ non aveva aleun problema a raeeogliere piU o meno tutto eio ehe nella teosofia veniva insegnato come patrimonio ideale "orientale": dai "maestri" segreti in Tibet all'erudita an­tropologia in coneetti sanseriti. La "cristianizzazione" della teo­sofia fu un lungo proeesso, ehe a partire dalla tematizzazione del eristianesimo in una delle abituali messe nella Societa teosofica

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(press'a poco come in GA2) solo nel co~so ~egli anni ~ssunse un profilo cristiano piu netto, "rosicruc1ano .1~ defimsce spesso Steiner. Che la ricerca dell'allineamento rehgioso fondai:nentale non sia solo un dibattito teorico, ma anche un~ l~tta d1 ~otere per l'egemonia mondiale all'interno della Societa teosofica, e autoevidente. .

All'interno di questo orizzonte Steiner costrmsce o:a la ~ua cristologia. Come risposta al tenta~ivo della :Sesa~t d1 mamfe~ stare il giovane indu Krishnamurtl come Crist~, ritor11;a~o, egl~ sviluppa una cristologia spirituale, parla della appar1z10ne d1 Cristo nell'etereo" (GA 118,28). Lo spirito "del Cristo" sarebbe andato dopo la sua morte sul Golgota nell'au:a della ~~rra'. m.en­tre il suo corpo sarebbe rimasto come spogha ormai mutlle, la cristologia steineriana e docetista. . .

Nella· dottrina sulla Trinita egli tende a msegnare, m luo~o della compenetrazione di Padre, Figlio e Spirito, una gerarchia crescente. Per presentare il cristianesimo come superamento della storia religiosa finora svoltasi, egli costruis~e last not leas~ la vicenda di due Gesu bambini, con la quale egh stesso sollev~ una notevole disapprovazione tra i suoi seguaci: in base a essa v1 sarebbero state due stirpi di Davide, una secondo Sal.omone e una secondo Nathan. Da entrambe le linee avr~bbe ~1ssut~ a~ tempo della nascita di Gesu una coppia di spos1 con 1 noi:i1 d1 Giuseppe e Maria. Il Gesu da Salomone, di stirpe reale~ ab1tan­te a Nazaret e di cui parla Matteo, sarebbe stato la remcarna: zione di Zarathustra; il Gesu da Nathan, di stirpe sacerdo~ale, d~ Betlemme, narrato da Luca sarebbe stato la rein~arnaz10ne di Buddha. (GA112,102). In seguito l'Io zarathustriano sarebbe passato sul Gesu da N athan, il Ges~ da Salo~one sarebbe morto e cosi pure la madre di quello e 11 padre di ~ue~t.o, men­tre i rlspettivi coniugi rimasti in vita si sarebbero rm11;1tl. ,

Ho documentato dettagliatamente questo esemp10 perche illustra bene il procedimento di interpretazione biblica testuale

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di Steiner. Egli, reso insicuro del testo di Marco dal metodo sto­rico-critico, cerco di salvare il contenuto di verita della Bibbia attraverso un'interpretazione allegorica o un'ampliamento per associazione. Era per lui decisivo non il testo biblico, ma una memoria mondiale, l'Akasha-Chronik della Blavatsky. Essa sarebbe stata il vero "giudice" sui Vangeli (GA 112,28) e avrebbe permesso "di riportare i Vangeli alla forma originale comprova­bile attraverso l'Akasha-Chronik". Una tale svalutazione del testo biblico va intesa a partire dall'assoluta non comprensione, da parte di Steiner, del dibattito - da lui seguito con molto inte­resse - sui metodi dell'esegesi intorno al passaggio di secolo. Non e difficile capire come cio spalancasse le porte alla proiezione e alla speculazione.

La teosofia di Steiner e una religione? La risposta di Steiner suona ripetutamente chiara: no. Tuttavia egli tratto i temi tra­dizionali della religione: insegno intorno alla divinita, all'inizio e alla fine del mondo, parlo dell'uomo, della sua colpa e liberazio­ne; ed egli stesso assunse di volta in volta il ruolo dell'iniziato o del "maestro", caratterizzando il contenuto dei suoi insegnamen­ti come "rivelazione" (per es. GA 120. 127. 129. 148). Dal punto di vista di quesd criteri interni e formali, la teosofia e da classi­ficare come religione. Se Steiner non volle diventare il fondatore di una religione, aveva questi motivi: la religione era per lui parte di un'epoca passata, egli aspirava al superamento delle religioni - a suo parere solo particolari -, voleva una concezione del mondo estensiva, in cui la religione fasse solo un segmento accanto alle conoscenze e ai risultati della scienza della natura. In base a questa esigenza universalistica egli ha rifiutato tale etichetta, nei fatti, pero, da vita a una religione.

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Antroposofia

Da quando nel 1907 Annie Besant era divenuta presidente della Societa teosofica, i rapporti di Steiner con la teosofia erano progressivamente peggiorati. Fu non da ultima la pretesa di entrambi di un potere monocratico a produrre conflitti in misu­ra crescente. Essi furono definiti intorno ai contenuti: quando la Besant decreto ehe Krishnamurti era Cristo ritornato, Steinerle oppose una contestazione altrettanto dogmatica. Nel dicembre 1912 si giunse alla rottura, Steiner usd dalla Societa teosofica e piu dell'80% dei membri e delle logge in Germania, Austria e Svizzera lo seguirono. I contenuti rimasero gli stessi, solo il nome fu modificato: cio ehe prima si chiamava teosofia, fu ora definito antroposofia.

La I guerra mondiale paralizzo notevolmente l'attivita antro­posofica. Causo agitazione solo il matrimonio di Steiner con Marie von Silvers nel Natale del 1914, poiche alcune antroposo­fe avevano nutrito ambizioni circa una relazione con Steiner. Quest'ultimo nel corso di quello stesso anno prese anche occa­sionalmente posizione anche su questioni politiche: sostenne fedelmente le sue convinzioni nazionaliste, l'innoeenza della Germania riguardo alla guerra e la missione culturale dei tede­schi; ritenne ehe gli italiani fossero rimasti semplicemente indie­tro nel loro stato di eoscienza (cf. GA 204,191s), e documenta la sua speranza ehe la Mitteleuropa divenisse un centro di spiri­tualita futura. La ripresa dell'attivita dopo la guerra si presento faticosa. Nel 1923 egli pote appianare le contese nella Societa antroposofica solo attraverso l'assunzione della presidenza; Steiner parlo addirittura di una "rifondazione" della societa. Anche la ripresa dell'attivita esoterica fu stentata. Il tentativo di fare rinascere la Scuola Esoterica gli riusd fino alla sua morte solo limitatamente alla "prima elasse", in particolare non si attuo piU un culto (fatta eccezione per la Societa cristiana e - in

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parte - per la scuola di Waldorf ). Fu invece duratura l'istituzio­nalizzazione di una prassi antroposofica.

Prassi

Con lo sfacelo del mondo borghese di formazione letteraria si posero nuovi problemi. Steiner inizio a eollocare la sua visione del mondo in una prassi ehe aneora oggi connota il quadro del­l'antroposofia. I1 primo tentativo si deve alla rivoluzione di no­vembre del 1918, ehe diede ai tedesehi la repubblica. Tra i nume­ros~ riformatori della societa di allora si trovava anche Steiner. Egh affermava di intendere lo stato come "organismo sociale" ehe ."per ~ssere sano deve essere formato di tre parti come l'or­gams~o m i:atura" (GA 23,59). Sotto questa triplice composizio­ne Stemer mtendeva una distinzione tra "economia", "diritto pubblico" e "vita spirituale" (GA 23,61-63), in cui il governo spet­ta a coloro ehe hanno conoscenza della antroposofica "seienza dello spirito" (GA 332a,l 71). Risultati pratiei non ve ne furono le s~cieta d'~zi~ne antroposofiche, infatti, dovettero tutte, pochi anm. d~po, d1?hiarar~ fallimento. Ora esse posseggono solo qual­che istituto m ambiente antroposofico e dintorni, due piccole banche "alternative" ecc. Oggi i sostenitori dei "tre elementi" tro­vano una scarsa eeo all'interno della soeieta antroposofiea.

La pedagogia Waldorf

La pedagogi~ Waldorf tra i. campi applicativi dell'antroposo­fia gode pr.obab1lmente della r1sonanza piu ampia. La fondazio­n~ della prima scuola nel settembre 1919 rientra ancora nell'am­b1to della teoria della "triplicita" e fu patroeinata dall'industria­le Emil Molt, proprietario della fabbrica di sigarette Waldorf-

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Astoria a Stoeearda, il quale dal 1906 era membro della Societa teosofica. II programma pedagogieo di Steiner eonsiste tra l'altro nei seguenti punti: - seuola uniea di 12 anni; - maestro per elasse nei primi otto anni; - eoedueazione; - nessun attestato di eensura, ma relazioni di taglio psieologieo; - nessuna boeciatura; - nessuna selezione o riehiesta di doti partieolari; - seuola di epoche le prime due ore; - lingue straniere dalla scuola elementare; - alta stima dell'insegnamento di lavoro manuale e musica; - cooperazione dei genitori, esclusa pero la sfera pedagogica,

peraltro centrale; - relativa autonomia - in quanto "scuola libera" - dalle diretti­

ve statali, ma collegamento con i principi steineriani e licenza della "Lega delle Scuole libere Waldorf'.

Questo programma, fortemente debitore nei confronti della pedagogia riformista e dell'herbartianesimo, gioca un'attrattiva eosl viva ehe anehe esponenti politici come Helmut Kohl e Silvio Berluseoni mandano i loro figli a una scuola steineriana. Risul­tano allettanti l'atmosfera non stressata (ehe rinuncia a censu­re), l'esigenza di capacita musicali e pratiche o il tentativo di for­nire un insegnamento "esperienziale". Rispetto a molte scuole statali eio spesso puo anehe risultare vero, ma ogni scuola Waldorf e diversamente indirizzata in base all'autogestione - in parte possibile - delle proprie lezioni.

Negli ultimi anni e scoppiato un intenso dibattito sui lati ne­gativi delle scuole Waldorf: viene criticata la dogmaticita del pro­gramma d'insegnamento, ehe mentre si basa sui principi steine­riani ignora le moderne acquisizioni della pedagogia. Viene quin­di applicata una psicologia evolutiva del progresso datata al 19°

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secolo, sulla cui base i bambini piU piccoli devono leggere la G_anzone dei Nibelunghi, i piU grandi invece Goethe, perche cor­nsponde al loro grado di sviluppo. L'antropologia pedagogica, in base alla quale i bambini si sviluppavano in fasi settennali, e un presupposto strutturale dottrinale, anche se esterno, di questa teoria. Un problema particolarmente grave e difficilmente visi­bile dall'esterno e quello della gerarchia nel eorpo docente, ehe vuole fare a meno di un direttore ufficiale, ma in tal modo favo­risce la nascita di strutture autoritarie non ben identificabili. In quasi tutte le scuole Waldorf non c'e solo un "consiglio interno" ehe prende tutte le decisioni di un certo peso, ma vi sono anche dei leader ehe si comportano eome direttori, ma senza soggiace­re ad alcun controllo formale. Che i genitori siano esclusi dal­l'intervento in questioni pedagogiehe di principio e coerente con questa struttura scolastica, ma anche con i principi intoccabili contenuti nell'opera steineriana. Accanto a questo vi sono altri problemi - diversi secondo le diverse scuole Waldorf: ostilita verso la tecnica, educazione sessuale contrassegnata dapruderie (quando il tema non viene tralasciato del tutto), la valutazione dei bambini secondo la teoria dei quattro temperamenti la coer­cizione di fatto verso l'euritmia o il giudizio in pagelle ~he rifiu­tano annotazioni oggettive, ma proprio per questo consentono una profonda intromissione nella personalita di un alunno. Tra i .problemi curiosi anche alcune regole concrete, come il divieto nsalente allo stesso Steiner di giocare a calcio, perche i bambini ne sarebbero spinti al materialismo.

II problema piu cruciale riguarda la domanda se le scuole Waldorf siano scuole ideologiche. Steiner ha dato una risposta nettamente negativa a tale domanda (GA 293,15) e quindi per esempio i riti cultuali della scuola Waldorf non so~o contempla­ti per tutti i bambini. Ma i problemi stanno a un livello piU pro­fondo, perche una dottrina tipicamente antroposofica come quel­la della reincarnazione e altri elementi della raffigurazione teo-

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sofica steineriana dell'uomo si trovano a monte della pedagogia. Steiner stesso ha preeisato ai suoi insegnanti ehe una scuola Waldorf e "una fondazione intimamente antroposofiea" (GA 300c 176). Non vi e nulla da aggiungere.

Le scuole Waldorf rappresentarono dalla II guerra mondiale un robusto settore di erescita dell'antroposofia; si aggiunga an­che la riedueazione terapeutiea (qualcosa eome nell'ambito del movimento Camphill). Le sei seuole presenti al momento della morte di Steiner erano diventate 577 nel 1992, di cui 145 in Ger­mania dove si trova anehe l'uniea Seuola superiore di antropo­sofia (~Witten nel baeino della Ruhr). In Germania nel 1997 per la prima volta

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dopo decine di anni il numero degli i~eritti alle seuole Waldorf e seeso, ma il numero delle scuole eontmua a ere-scere.

Dal 1920 in eollaborazione eon l'olandese Ita Wegman Steiner elaboro aleune eoneezioni nel campo della medicina ("arte della salute"). Due di esse sono importanti: seeondo la sua antropologia mediea il eorpo e un sistema in equilibrio di "orga­nizzazione neuro-sensoriale", "organizzazione ritmiea" e "orga­nizzazione del metabolismo e delle membra" (GA 319,166s). La malattia e una perturbazione dell'equilibrio. Il suo eoneetto di eura colloeandosi tra la medieina omeopatiea e le terapie eon applicazione di metalli si fonda principalmente su una dottrina delle segnature, seeondo la quale gli effetti eurativi si basano su somiglianze. Cosl per esempio le seorze di frutta, ehe t~ngono insieme i1 frutto, sono in grado di "contrapporre alle v10lente forze centrifughe del raffreddore da fieno altre violente forze centripete" (GA 319,200). Per Steiner tutte queste sono alla fine effetti "spirituali". Tutti i eoncetti risentono delle tradizioni p~e­moderne, la eui verifiea empirica in diversi casi ha dato esito negativo, ma talora anehe positivo. La spiegazione dei rap~orti tra gli effetti e tuttavia diversa da quella avanzata da Stemer. Oggi la medieina antroposofiea eostituisee eon prodotti farma-

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eeutici propri (si vedano i marehi "Weleda" e "Wala") una solida parte integrante del mercato della terapia alternativa, e in Germania viene anche pratieata in alcune cliniche.

Nel 1922 Steiner diede vita a un'altra ereatura antroposofi­ea, la Societa cristiana: una chiesa antroposoficamente ispirata, alla quale all'inizio appartenevano pratieamente solo protestan­ti e per i eui riti Steiner rielaboro il Rituale romano. In essa la messa si ehiama "consaerazione umana". Nella sua struttura somiglia alla messa cattoliea in modo sorprendente, ma i eonte­nuti - ad esempio nella relativizzazione del eoneetto personale di Dio - sono adattati alle eoneezioni teosofiehe. Steiner ha imitato anehe per la struttura della Societa cristiana l'esempio eattolico romano, per esempio nella disposizione gerarehica di sacerdoti ("Lenker [guide]"), vescovi ("Oberlenker [guide superiori]") e una specie di papa ("Erzoberlenker [guida areisuperiore]"); il primo a ricoprire la earica fu Friedrich Rittelmeyer, di eultura prote­stante, ma l'insieme fu poi eompletato eon elementi sinodali.

Nel 1924 Steiner ereo l'ultimo eampo di applicazione, l'agri­eoltura antroposofiea. In eontrapposizione alla seienza agraria "materialistiea", egli coneepisee una eoltivazione spirituale, in eui anche la campagna e la terra hanno un'anima: "La terra e un vero e proprio organismo" (GA 327,44). Egli fa inoltre affida­mento sugli influssi eosmiei, "il eosmo eon le sue forze" avrebbe effetto "sul terreno" (GA 327,51). Anche l'agrieoltura e oggi un settore in espansione, i eui prodotti vengono eommereializzati eome "biologieo-dinamiei" sotto il marehio "Demeter".

II 30 marzo 1925 Rudolf Steiner muore, sfinito dall'eeeessivo affatieamento, forse per un eanero dell'apparato digerente. Il suo eorpo fu eremato; l'urna stette a lungo al Goetheanum, finehe nel 1994 le eeneri vennero seppellite nei pressi dello stesso · edifieio. Con lui seomparve il fondatore di un complesso ideologico, un uomo la eui vastissima opera dal 1902 ebbe un solo obiettivo: indieare la vita spirituale e leggere anehe gli ambiti piu quoti-

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diani della prassi in un orizzonte cosmico. Qui risiede il grande fascino dell"'esoterismo" steineriano. II teosofo Steiner ritenne di dover lottare contro il materialismo e credette di potere imporre una visione spirituale del mondo con le armi della scienza natu­rale. Il suo motto fu "non credere ma sapere"; volle essere guida verso un mondo spirituale, e suo rivelatore. In fondo pero egli non accetto mai il principio ehe non si da un accesso immediato allo "spirituale", bensi noi conosciamo qualcosa dell'assolu.to solo attraverso la mediazione del linguaggio e della storia, c10e del frangente culturale. Di conseguenza non recepi i metodi critici delle scienze umane, ne sottopose a una rilettura critica le sue concezioni "chiaroveggenti". In tal caso sarebbe apparso chiaro ehe egli non le aveva lette nella Akasha-Chronik, ma nell~ biblioteche del 19° secolo. Proprio in relazione alla mancanza di revisione critica rispetto alla sua dipendenza, grava sull'opera complessiva di Steiner l'ombra del 19° secolo. Laddove manca una considerazione critica della propria storia, manca anche la distanza necessaria per dare alla propria opera un carattere sistematico. Un tentativo posto in atto da Steiner, a partire dal 1910 di trovare una chiave per la sua opera rimase - in fondo simb~licamente - incompiuto fino alla fine della sua vita.

L'antroposofia dopo la morte di Steiner

Subito dopo la cremazione di Steiner sorsero delle discordie tra gli antroposofi. All'interno della direzione infurio una lotta di potere, i contrasti intorno all'eredita furono portati davanti al tribunale, vi furono via via piccole spaccature. Alla fine si e sta­bilita a Dornach un'ortodossia, ehe oggi organizza l'edizione del­l'opera steineriana e sorveglia la sua interpretazione. Dopo la II guerra mondiale la Societa antroposofica e cresciuta, in partico­lar modo in Germania, Paesi Bassi e· Nord-Europa. Nei paesi

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latini, Francia, Italia e Spagna, i rami antroposofici sono rima­sti minoritari, e dominante e rimasta la teosofia originaria. In termini assoluti l'antroposofia continua a essere un gruppo mar- · ginale, in Germania si stima sui 16.000 membri. Ma gli effetti eccedono i numeri degli iscritti alla societa. I farmaci e i concet­ti di cura antroposofici sono riconosciuti anche al di fuori del­l'appartenenza alla societa, un artista come Joseph Beuys fu influenzato da Steiner pur senza essere membro della Societa antroposofica, le scuole Waldorf vengono scelte per Ia maggior parte da genitori ehe non sono antroposofi. Le influenze cultura­li sottocutanee in Germania non vanno sottovalutate. All'interno della Societa antroposofica si presenta inoltre un ulteriore aspet­to. Tra i gruppi esistenti, in ambito artistico o medico, viene lamentato da parte degli antroposofi un interesse troppo scarso per il nucleo esoterico dell'antroposofia e una "fossilizzazione" della prassi. Poiche pero all'interno della Societa antroposofica gli insegnamenti di Steiner soggiacciono di fatto a un alto grado di dogmatizzazione (ehe a sua volta risale allo stile autoritario di Steiner), le riforme rimangono a tutt'oggi un problema irrisolto.

ßibliografia ragionata su Rudolf Steiner e l'antroposofia

Si indica qui di seguito soprattutto letteratura storiografica; le opere sistematiche su singole questioni e le riflessioni sulle concezioni steineriane sono di difficile orientamento e non ven­gono citate conformemente all'impostazione tematica del pre­sente saggio.

Biografie di Steiner: Manca una biografia critica. La pub­blicazione piu importante e la cronologia di CHRISTOPH LINDENBERG, Rudolf Steiner. Eine Chronik 1861-1925, Stuttgart 19~8. La biografia di Lindenberg, Rudolf Steiner. Eine Biogra­phie, 2 voll., Stuttgart 1997, e ricca di dati, ma a causa della sua

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tendenza agiografica, ehe spesso viene soffocata dalla massa dei fatti, e di utilita limitata. Percio e ancora di riferimento la bio­grafia di GERHARD WEHR, Rudolf Steiner. Leben, Erkenntnis, Kulturimpuls, (1982), Monaco 21987; essa si pone nei confronti dell'antroposofia non senza atteggiamento critico. Opere: FRIEDRICH HEYER: Anthroposoph- ein Stehen in Höheren Welten? Konstanz 1993; breve, preciso, benevolo, ma critico. Rapporto con Goethe: WOLFGANG RAUB, Rudolf Steiner und Goethe. Literatur und Wissenschaftstheorie im Werk Steiners, disserta­zione (solo dattiloscritta) Kiel 1964; opera germanistica, ehe si estende a tutte le fasi cronologiche, ponderato e critico nel giu­dizio. Rapporto con la teosofia: NORBERT KLATT, Theosophie und Anthroposophie. Neue Aspekte zu ihrer Geschichte aus dem Nachlass von Wilhelm Hübbe-Schleiden (1846-1916) mit einer Auswahl von 81 Briefen, Göttingen 1993; ricco di materiale, lavoro critico sulle fonti. Rapporto con il cristianesimo: HELMUT ZANDER: Reinkarnation und Christentum. Rudolf Steiners Theorie der Wiederverkörperung im Dialog mit der Theologie, Paderborn 1995; discussione della reincarnazione in ensemble con la teologia. KLAus VON STIEGLITZ: Einladung zur Freiheit. Gespräch mit der Anthroposophie, Stuttgart 1996; let­tura dei conflitti tradizionali e attuali con buona conoscenza dei dibattiti intra-antroposofici. KLAus BANNACH: Anthroposophie und Christentum. Eine systematische Darstellung ihrer Beziehung im Blick auf neuzeitliche Naturerfahrung, Göttingen 1998. Cristologia: KLAUS VON STIEGLITZ: Die Christodophie Rudolf Steiners. Voraussetzungen, Inhalt und Grenzen, Witten a.d. Ruhr 1955; ben informato, critico. Euritmia: THOMAS PARR: Rudolf Steiners Bühnenkunst, Dornach 1993; buona base di ricerca e di conoscenza antroposofica. Reincarnazione: H. · ZANDER, vedi sopra. Ambiti della prassi: PETER BRüGGE: Die Anthroposophen. Waldorfschulen, Biodynamischer Landbau, Ganzheitsmedizin, Kosmische Heilslehre, Reinbeck 1984; leggi-

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bile~ comprensibile, critico. Triplicita: ILAs KöRNER-WELLERHAus: Sozialer Heilsweg Anthroposophie. Eine Studie zur Geschichte der sozialen Dreigliederung Rudolf Steiners unter besonderer Berücksichtigu_n~ der anthroposophischen Geisteswisenschaft, Alfter 1993; cntico con un lungo excursus nel campo della teoria d~lla ~riplic~ta. Pedagogia Waldorf: In specie sulla pedagogia d1 S~emer c e abbondante letteratura. Per la storia sono perti­nenti solo due lavori critici: KLAus PRANGE: Erziehung zur Anthroposophie. Darstellung und Kritik der Waldorfpädagogik (19~5), Bad Heilbrunn 21987; REINER ULLRICH: Waldorfpäda­gogik u.nd okkult~ We~tanschauung. Eine bildungsphilosophische und ~eistesgeschic~tliche Auseinandersetzung mit der Anthropo­soplue Rudolf Stemers (1986), Weinheim-München 31991. Me­dicina: MICHAEL KRAFFT: Die anthroposophische Heilmittellehre und ihre geistesgeschichtliche Beziehung zu Heilmittelkonzepten des vorempirischen Medizin. Agricoltura: Non c'e letteratura storiografica disponibile. Situazione· attuale: Anthroposophi­sche Gesellschaft an der Jahrtausendschwelle, a cura di J. WrITICH, TH. STöCKLI, Dornach 1994; una delle inchieste condot­te e pubblicate dalla Societa antroposofica ehe documenta tanto 1, . '

autoesaltaz10ne quanto anche una autocritica.

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