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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE » N. 10 - OTTOBRE 2012 RAVENNA IN QUESTO NUMERO - Le protesi dentarie - Le insidie domestiche - Il gioco d’azzardo I fratelli centenari di Solarolo Pag. 16 I fratelli centenari di Solarolo Pag. 16 SERVIZIO 24H SU 24 DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA con PERSONALE ALTAMENTE QUALIFICATO CUCINA PROPRIA RIVOLTA ALLE ESIGENZE DI CIASCUN OSPITE VILLA GAIA VILLA GAIA Casa Famiglia - Residenza per anziani Posizionata entro le mura della città, in edificio signorile con ampio giardino interno alberato e giardino d’inverno. La Residenza Villa Gaia si propone per il sostegno di persone anziane autosufficienti o con lievi insufficienze che per i più svariati motivi hanno difficoltà a vivere sole nelle loro abitazioni - Contattateci per un consulto. VILLA GAIA - Ravenna - Via Trento, 22 - Tel. 0544.402053 - Cell. 331.2522255 SALUTE_10piu_cover_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/10/12 11:40 Pagina 1

Salute 10 più Nr. 10 Anno 2012

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Descrizione Salute 10 più è il mensile gratuito dedicato alla salute, al benessere e molto altro ancora. È disponibile nelle più importanti farmacie e negli studi medici di Ravenna e dintorni.

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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE » N. 10 - OTTOBRE 2012

RAVENNA

IN QUESTO NUMERO- Le protesi dentarie

- Le insidie domestiche

- Il gioco d’azzardo

I fratelli centenaridi Solarolo

Pag. 16

I fratelli centenaridi Solarolo

Pag. 16

SERVIZIO 24H SU 24DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA conPERSONALE ALTAMENTE QUALIFICATO

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- Assistenza diurna e notturna- Pulizia e riordino camere e spazi comuni- Servizio lavanderia - Servizio guardaroba- Servizi amministrativi- Assistenza nella cura della persona - Fornitura pasti - Servizio di accompagnamento esterno alla strutturaOgni ospite può continuare ad usufruire del proprio medico di famiglia avvalendosi del ser-vizio di accompagnamento in caso di visita ambulatoriale oppure può richiedere di essereinserito nell’elenco dei medici di base di zona. Nel caso di visite specialistiche mirate la strut-tura può farsi carico, su richiesta dei familiari, di espletare tutte le pratiche necessarie.

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BENESSERE

8 LO SPORT FA BENE AL CUORE

Dott.ssa Monica Negosanti

ALIMENTAZIONE

10 LA PATATA - La pianta, le varietà e l’apporto nutrizionale

Umberto Parani

PREVENZIONE

13 LE INSIDIE DOMESTICHE

Dott.ssa Maria Nives Visani

NATURA E BENESSERE

2 L’ALOE VERA - Caratteristiche ed utilizzi

Alberto Frattini

TECNOLOGIA

6 LE PROTESI DENTARIE

Tiziano Zaccaria

LONGEVITÀ

16 FRATELLI CENTENARI

Dott. Angelo Lofino

PIAGHE SOCIALI

28 IL GIOCO D’AZZARDO

Dott. Luca Rossi

I NOSTRI AMICI ANIMALI

30 ARRIVA IL “CUCCIOLO D’UOMO”

Dott. Lauro di Meo

ESTETICA

20 IL BOTULINO

Tiziano Zaccaria

SPORT

22 VALERIO SPADONI, “PASSATORE DEL GOL”

SANITÀ

25 LE BIBITE GASSATE

TECNOLOGIA

26 MEDICINA E NUOVE TECNOLOGIE

Dott.ssa Dalila Visani

PSICOLOGIA

18 LA PERDITA DEI CAPELLI - Impatto psicologico

SOMMARIO » Nr. 10 - Ottobre 2012

Proprietà, redazione e realizzazioneMultiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.501950 - [email protected]

SALUTE 10+ N. 10.2012 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011.

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Fin dall’antichità si conoscono le proprietà curativedel gel estratto da questa pianta grassa.

LALOE

Dott.ssa Maria Nives VisaniFarmacista - NaturopataE-mail: [email protected]

E I SUOIBENEFICI

Proprietà terapeutiche

I più importanti luoghi di coltivazionenel bacino del Mediterraneo sonoSpagna, Grecia ed Israele. L’Aloe Veraè caratterizzata dall’assenza di fustoe possiede foglie spesse e carnose,disposte a rosetta, con una pronun-ciata dentellatura lungo i bordi, chepossono raggiungere lunghezzefino a 40-60 centimetri.

Incidendo glistrati superficialidelle fogliedell’Aloe siottiene il lattice,che viene concen-trato e successiva-mente solidificato,per essere utilizzatoin potenti preparazionilassative, mentre inci-dendo in profondità si ottiene il Gel diAloe, costituito da una soluzione densadi polisaccaridi, lipidi, tannini,aminoacidi, sali minerali ed enzimi,che ha proprietà molto diverse dal lat-

tice e non va confusocon esso.Il Gel viene utilizzatoin preparazioni peruso interno ed ester-no, in particolaresulla cute svolgeun’azione cicatriz-zante sulle ferite; è

efficace anche nelle terapie radianti ealcuni studiosi ne evidenzianoun’azione anestetica, antibatterica,antimicotica e antivirale. Previeneinoltre l’ischemia progressiva dellapelle provocata da bruciature, congela-mento e danni da shock termici; pene-tra all’interno dei tessuti offesi, alle-viando dolore, agendo come antinfi-ammatorio, dilatando i capillari edaumentando l’afflusso di sangue allaparte danneggiata. Il Gel risulta utile

quindi come lenitivo, cicatriz-zante, riparatore in caso discottature, escoriazioni,cicatrici, eritemi solari, pellesecca, arrossata e screpola-ta, acne, punture d’insetti,psoriasi, afte buccali. Peruso interno il Gel viene utiliz-zato per ottenere un’azioneantinfiammatoria a livello gas-trico, antiartritica e antiasmat-

ica. Molti studi a riguardo mettono inluce i vasti campi di utilizzo di questapianta. Solo in acuni casi si sono verifi-cati reazioni orticarioidi in soggetti sen-sibili dopo l’applicazione del Gel.

Ampiamente meritata in erboristeria èla fama dell’Aloe, pianta grassaperenne appartenente alla famigliadelle Liliacee, tipica dei climi caldi,nota fin dall’epoca di AlessandroMagno per le sue molteplici attivitàbenefiche su diversi organi e tessuti. In natura ne esistono diversi tipi, mala più famosa è l’Aloe Vera, che siritiene originaria della penisola arabi-ca e delle zone desertiche del nordAfrica. Attualmente la pianta è coltiva-ta in tutte le zone temperate e tropi-cali del mondo, dall’Africaall’Australia, dal Messico al Giappone.

COLTIVAZIONI DI ALOE VERA

È UNA PIANTA RICCA DI PROPRIETÀ UTILI ALLA PELLE

NATURA E BENESSERE

GEL DI ALOE VERA

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NATURA E BENESSERE

degli insetti; i cavalieri Templari leattribuivano il potere di allungare lavita, mentre i monaci dell’epocarinascimentale aggiunsero l’aggettivo‘Vera’ al nome originario ‘Aloe’, al finedi identificare la specie esatta che, frale tante simili, era la custode di talivirtù. Dagli anni Sessanta del secoloscorso negli Stati Uniti prese il via unmoderno filone di studi sulle proprietàe gli utilizzi commerciali dell’AloeVera, allo scopo di sfruttarne al megliole caratteristiche e di fornire al con-sumatore prodotti efficaci e scientifica-mente testati.

greci e romani, furono coltivatoried utilizzatori dell’Aloe Vera, dellaquale erano ben note le proprietàbenefiche. Nel corso dei secoli i rifer-imenti scritti sulla pianta si moltipli-cano, talvolta associati a importantipersonaggi storici: Re Salomone neapprezzava in particolare il profumo;Alessandro Magno addirittura con-quistò un’isola per saccheggiarne levaste colture di Aloe, utili per la curadelle ferite dei soldati; Plinio il Vecchione riconobbe l’ampia gamma dipotenziali applicazioni; Marco Polo neparlò come antidoto per le punture FINE

Utilizzo come piantaornamentale

Si può anche tenere in casa l’AloeVera come pianta ornamentale, inquanto è di bell’aspetto e neanche inquesto caso smette di svolgereun’azione positiva, perché assorbel’anidride carbonica arricchendo alcontempo l’ambiente di ossigeno.

L’Aloe Vera è una pianta rustica eresistente, che non richiede particolari

accorgimenti perla coltivazione;teme però il fred-do, per cui è beneevitare di esporla atemperature trop-po basse, intornoagli 0° C. Questa

pianta tollera perfettamente la sicc-ità, quindi può essere coltivata suscarpate aride, zone secche o ter-reni sabbiosi: è importante che non visiano ristagni idrici, che potrebberofarne marcire le radici.

Il più antico riferimento all’Aloe Veraed al suo utilizzo risale addirittura al2200 a.C., datazione attribuita ad unatavoletta di argilla ritrovata nei pressidi Bagdad. Successivamente moltialtri popoli antichi, come egizi,

Storia dell’aloe verain erboristeria

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LA PROTESI MISTA-SCHELETRATA,infine, presenta una parte fissa ed unamobile collegate tra loro da attacchi “ascomparsa”, ganci non visibili in bocca,bianchi o metallici.I principali vantag-gi delle protesimobili consistononella semplicitàdell’igiene quoti-diana, sia della protesi che del cavoorale, e nella maggiore economicitàrispetto ad una protesi fissa. Tuttavia,il loro svantaggio è dovuto al fatto chetendono a caricare troppo i denti dacui sono supportate, i quali sonocostretti a forze anomale che ne pos-sono addirittura compromettere la sta-bilità.

La protesi fissa consente la ricostru-zione dei denti rovinati o mancantiattraverso l’utilizzo di corone ocapsule.

di Alberto Frattini

PROTESITECNOLOGIA

Sono fisse o mobili, in ceramica,resina o metalli. Sostituiscono per

motivi funzionali o estetici uno o piùdenti originali, persi o compromessi.

DENTARIEPROTESIDENTARIE

La protesi mobile viene utilizzataper sostituire intere arcate o parti diessa e, al contrario di quella fissa,può essere facilmente rimossa ereinserita dal paziente. Fra le protesimobili si distinguono la protesi parziale,la totale e la mista-scheletrata.LA PROTESI PARZIALEviene ancorata ai dentirimanenti attra-verso ganci o attacchi.Di recente è stata realizzata una partico-lare protesi a base di nylon, con caratte-ristiche di biocompatibilità e flessibilità.LA PROTESI TOTALE viene realizzataquando i denti residui o le radici ven-gono a mancare ed i carichi masticatorisono completamente scaricati sulla muco-sa e sull’osso sottostante; ha dunque l’o-biettivo di ristabilire le funzioni mastica-torie, nel rispetto dell’estetica del viso. Disolito la protesi totale si basa su una strut-tura di sostegno in resina acrilica.

La protesi mobileLa protesi mobile

La protesi dentaria è un dispositi-vo medico-sanitario fabbricato sumisura. La sua scelta, installazionee controllo, deve essere a pannag-gio esclusivo di medici odontoiatriiscritti all’albo. La sua fabbricazio-ne è opera degli odontotecniciregolarmente iscritti al Ministerodella Sanità. La protesi dentariaviene utilizzata per sostituire uno opiù elementi dentali originalipersi  oppure compromessi permotivi funzionali o estetici. I mate-riali maggiormente utilizzati per rea-lizzare il rivestimento esterno delleprotesi dentali  sono la porcellana,grazie alle sue peculiarità estetiche edi durezza, e la resina composita, conestetica più modesta ma con durezzapiù vicina al dente naturale e quindimeno traumatica. A seconda dei casi,possono essere utilizzate protesi mobi-li o protesi fisse.

La protesi fissaLa protesi fissa

PROTESI FISSA

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FINE

A differenza delle protesi dentariemobili, le protesi fisse non possonoessere rimosse dal cavo orale, in quantofissate attraverso la cementazione aglielementi pilastro, ossia ai denti sani cheservono da appoggio.

Protesi di ricostruzione, quando ha ilcompito di ricostruire le parti anato-miche del dente asportato e preservar-lo quindi dalla completa distruzione;

Protesi di sostituzione, quandoprende il posto dei denti naturali;

Protesi di fissazione, quando ha loscopo di bloccare e distribuire corret-tamente le forze masticatorie.

La protesi fissa deve essere anatomica-mente perfetta, deve prevedere una cor-retta occlusione, una precisa ricostruzio-ne della curvatura assiale e le giustedimensioni degli spazi interdentali edinterstiziali. Inoltre, durante la modella-zione è importante ricostruire il punto dicontatto per stabilire una distribuzioneuniforme del carico masticatorio su tuttal’arcata dentale e per proteggere dalristagno di cibo, quindi dalla formazionedi carie. In particolare, fra le protesidentarie fisse si distinguono le coro-ne, ponti e protesi su dente o radice,sui denti adiacenti e su impianti inse-riti nell’osso.

LE CORONE sono realizzate per dentisingoli, dei quali almeno la radice è con-servata; si ancorano al dente opportuna-mente preparato tramite perni endoca-nalari oppure alla radice. Solitamentesono costituite in metallo, metallo e cera-mica, o solo ceramica.NEI PONTI, la protesi comprende anchegli elementi dentari adiacenti, che vengonocosì ridotti a monconi e protesizzati anch’es-si; in tal caso l’elemento mancante assiemeagli elementi pilastro forma il ponte. Neiponti, la protesi può essere totale, cioè com-prendere l’intera arcata, oppure parziale,comprendente due o più elementi.

NELLA PROTESI SU IMPIANTI, la radi-ce dell’elemento mancante viene sosti-tuita da un impianto solitamente in tita-nio e su questo viene cementato o avvi-tato l’elemento protesico. Allo stessomodo dei ponti, anche le protesi suimpianti possono sia sostituire denti sin-goli, sia riguardare tutti gli elementi del-l’arcata dentaria. Infine, sono protesi fisseanche LE FACCETTE DI CERAMICA (sotti-li lamine che vengono cementate sullasuperficie visibile dei denti anteriori perfinalità estetiche o funzionali) e gli intarsi inceramica (che possono sostituire le vecchieotturazioni) grigie in amalgama).

La protesi fissa si distingue in:

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(Cit. Quotidiano la Stampa del 5 giugno 2012)

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TECNOLOGIA

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Quando le richieste di nutrimento di unorgano aumentano, ad esempio duran-te la digestione o nel corso di un’atti-vità fisica, il cuore deve aumentare lasua attività. Questo aumento avvieneattraverso un incremento della frequen-za dei battiti e della gittata sistolica,cioè della quantità di sangue espulsaad ogni battito. L’aumento del lavorodel cuore, comporta un aumento deisuoi consumi di ossigeno. Se il lavorofisico viene incrementato in modo abi-tuale tutti i giorni, il cuore si abitua arispondere in modo più razionale alleaumentate richieste, in pratica abituan-dosi agli sforzi ed incrementando pro-gressivamente la sua capacità di svol-gere sforzi sempre più intensi. Il cuoremigliora la sua risposta allo sforzo,riducendo la sua frequenza sia a riposoche sotto sforzo; inoltre, con l'allena-mento, anche il recupero delle condi-zioni di base è più rapido.Indipendentemente da qualsiasi altrovantaggio, un cuore allenato, aparità di sforzi, consuma di menoed in modo più razionale.

BENESSERE

fa bene al cuorefa bene al cuore

In più occasioni ho avuto modo diraccomandare alcune regole chedovrebbero essere come un mantraper chi vuole condurre una vita sana,in particolare per chi vuole mettere ilsuo cuore al sicuro da eventi spi-acevoli e inattesi, eccole:

Il concetto base è quello di aumenta-re l’attività fisica progressivamente,con livelli iniziali e durata dell’attivitàche ovviamente variano da situazionea situazione. Un conto è un ex sportivoche ha sospeso ogni attività da pochianni e vuole riprendere ad allenarsi, unconto è il sedentario abituale o l’indivi-duo che da molti anni si è messo a ripo-so completo. In ogni caso l’attività varipresa gradualmente. L’ex sportivo dapoco sedentario conosce già bene pro-grammi e tempi di allenamento, perciònon ritengo utile dilungarmi con chi ègià esperto. Per i sedentari di più lungocorso che intendono riprendere un’atti-vità sportiva vera e propria (ad esempiotennis, ciclismo, calcio o corsa), appareindispensabile innanzitutto una visitamedica e, per etàsuperiori a 40 anni,anche una valutazio-ne cardiologica, poi,un impegno fisico ini-zialmente moltoridotto, almeno di trevolte alla settimana(cammino, corsa lentaper brevi tratti, pas-seggiate in bicicletta) che nel giro di unmese può essere raddoppiato, per poipassare con livelli crescenti di impegnoallo sport prescelto.

Se ben allenato, il muscolo cardia-co migliora la sua risposta alla fati-ca, riducendo la sua frequenza siaa riposo che sotto sforzo.

Dott. Flaviano JacopiSpecialista in cardiologiae medicina dello sportDirettore Sanitario AstreaMedical Center - FaenzaE-mail: [email protected]

Riservandomi di tornare sulle primecinque regole, oggi, voglio soffermar-mi sull'invito a praticare attività fisicacome importante fattore di preven-zione.

- Abolire completamente il fumo

- Mantenere il peso sotto controllo

- Tenere sistematicamente lapressione arteriosa sotto controllo

- Mantenere i livelli di colesterolo entro i limiti consigliati

- Limitare il consumo di grassied alcolici

- Praticare del moto

Qualche premessa “Allenare” il cuoreIl cuore è la pompa che consente diapportare il nutrimento a tutti i gliorgani del nostro corpo, ma a diffe-renza di tutti gli altri, funziona sem-pre, 24 ore al giorno per 365 giorniall'anno senza fermarsi mai.

LO SPORTLO SPORTSALUTE_10piu_n.10.12_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/10/12 12:32 Pagina 8

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Il discorso è invece diverso per coloroche, pur non avendo mai praticatosport, o avendolo fatto a livelli minimi,vogliono lodevolmente iniziare da zero.Anche in questo caso è utile il benestaredel medico di famiglia, almeno in colo-ro che hanno più di quarant’anni, poi ilconsiglio è quello di fare inizialmentepasseggiate di30-40 minuti trevolte alla setti-mana, aumen-tando eventual-mente la durata ela frequenzadopo il primo mese. Mezz’ora di tempoin fondo si può trovare, riducendol’uso dell’auto, oppure parcheggiandolontano dal posto di lavoro, o ancoraritagliando un breve intervallo nellepause di lavoro, ma anche prima odopo lo stesso. La velocità del passo,inizialmente lenta, può essere incre-mentata in relazione a come ci si sente.La passeggiata è la forma di eserciziofisico più facile e proponibile. Per lacamminata usare buone scarpe,ricordarsi che può piovere, e stareattenti a non sudare troppo, soprattut-to se non è poi possibile cambiarsisubito. Dopo almeno sei mesi, se irisultati sono buoni, si potrà sceglierese praticare uno sport con un certoimpegno, comunque sempre a livellodi gioco, oppure passare a lunghe pas-

seggiate in collina o lungo la spiaggia,più faticose ma anche più piacevoli delcamminare in città. Con gli stessi crite-ri, il sedentario può scegliere labicicletta, anche da camera, il tap-peto rotante o la piscina. Tutto ciòpuò essere applicato anche ai malati dicuore, che però dovranno agli iniziessere consigliati e poi periodicamenterivalutati da parte del cardiologo.

E gli sportividi prima mano?

In conclusione…

…i molti vantaggi dell’attività fisica:

Allena il cuore e lo prepara ad esserepronto a ulteriori impegni di ogni tipo.

Migliora la funzionalità delle artico-lazioni, che vanno incontro ad usurada disuso.

E’ determinante per un calo poderale,soprattutto se associata ad una dietaequlibrata.

40 minuti al giorno di cammino corri-spondono a 6 chili di peso in menonell’arco di un anno, a parità di ali-mentazione. Con una dieta adeguata,se necessaria, i risultati saranno ancorapiù brillanti e vistosi.

Contribuisce in maniera determinantead un miglior controllo del colesterolo

ematico, della glicemia edella pressione arteriosa. Perintenderci, da sola non cor-regge tali problemi (tranneche nelle situazioni al limite),ma generalmente contribui-sce molto a ridurre la quan-tità di farmaci da utilizzare.

Provoca un piacevole e dure-vole senso di benessere, trami-te la produzione da parte delnostro organismo di sostanzechiamate endorfine, che hannotale effetto positivo.CAMMINARE È UNA FORMA DI ESERCIZIO FISICO

BENESSERE

FINE

I FIORI DI BACHPOSSONO AIUTARTI A

Superare ansia e paura e calmare il panicointeriore. Liberarti dalla dipendenza

da fumo e da quella dei farmaci. Gestiregli attacchi di collera, nausea e vertigini.

Sconfiggere l’insonnia.

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La patata è uno dei tuberi attualmente più diffusi sullenostre tavole, ma ha origini antiche e lontane. La sua colti-vazione ebbe inizio tra i 4000 e i 7000 anni fa in Bolivia ein Perù, fu esportata poi in Europa agli inizi del XVI secolodagli spagnoli, che scoprirono che il consumo di questo ali-mento preservava dallo scorbuto (malattia dovuta a caren-za di vitamina C). La buccia della patata apporta infatti il 45per cento del fabbisogno giornaliero di vitamina C. Oggi iprincipali produttori di patate, oltre l’Europa, sono Cina,Stati Uniti e India; per estensione rappresenta la quarta col-tura mondiale dopo grano, riso e mais.

Il nome botanico della patata è Solanum tuberosum, pian-ta erbacea che appartiene alla famiglia delle Solanacee.La patata è caratterizzata da buona adattabilità ed è per-ciò possibile coltivarla in aeree e latitudini anche moltodiverse, variando solamente il periodo di coltivazione.Esistono 3000 varietà di patate, diverse per aspetto, colo-re, dimensione, sapore e contenuto di amido, ma sola-mente un centinaio di queste è destinato al consumo.

Fra le tantissime varietà, in Italia la distinzione principaleè tra le patate a pasta gialla e quelle a pasta bianca. Lepatate a pasta gialla hanno una polpa molto compattae il loro colore è dovuto alla presenza di carotenoidi.Sono adatte per essere lessate, cotte a vapore, arrostite,cotte al forno o fritte. Le patate a pasta bianca, più fari-nose di quelle gialle, sono adatte alla preparazione di

ALIMENTAZIONE

LAPATATA

Dott.ssa Monica NegosantiDietista Maria Cecilia Hospital CotignolaE-mail: [email protected]

gnocchi, purè, soufflé e pasticci, proprio perché la loropolpa si sbriciola durante la cottura. Altra varietà abba-stanza diffusa è la patata novella, che viene raccoltaprima della completa maturazione, si distingue per labuccia molto sottile e ha lo svantaggio di essere a breveconservazione.

Vanta un indice di sazietà triplo rispetto allo stesso apporto di calorie del pane bianco

Patate a PASTA GIALLA ricche di carotenoi-di sono adatte ad essere lessate, cotte avapore, arrostite, cotte al forno o fritte.

Patate a PASTA BIANCA più farinose diquelle a pasta gialla, adatte alla prepara-zione di gnocchi, purè, soufflé e pasticci.

Patate NOVELLE raccolte prima della comple-ta maturazione, hanno la buccia molto sot-tile e sono quelle più ricche di vitamina C.

Le patate hanno un elevato contenuto di amido e undiscreto contenuto di proteine e di vitamina C, per cui costi-tuiscono un ottimo alimento. Sono virtualmente prive digrassi e sono una buona fonte degli aminoacidi lisina e trip-tofano, che combinati con latte o uova costituiscono un ali-

mento proteico di elevate qua-lità. Se consumate con la buc-cia, apportano una buonaquantità di fibra, inoltre, grazieall’“amido resistenza” (partedi amido che resiste alla dige-stione), se si cuociono e silasciano poi raffreddare, aiuta-no a controllare la glicemia e ilivelli lipidici nel sangue.

OTTIMO ALIMENTO

PER LA DIETA

La pianta

Le varietà più diffuse

Il nutrimento?

La patata e il colore della polpa

È un ottimo alimento, ricco di amido e con un discreto contenuto di proteine e vitamine C ed E.

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to, delle patate bollite o al forno èbassa, mangiarne tante non equivalead assumere tante calorie (circa 140kcal da una porzione media). Perciò, puòaiutare a sentirsi pieni senza sovra-ali-mentarsi di energia. Uno studio deglieffetti sulla sazietà di alimenti differentiha riportato che le patate hanno una per-centuale di sazietà tre volte superiore allostesso apporto di calorie del pane bian-co. Le patate apportano anche pochecalorie: una porzione media di patatebollite e pelate (180 g) contiene circa140 calorie, che è molto meno dell’e-nergia contenuta nella stessa quantità dipasta bollita (286 calorie) o riso bollito(248 calorie). Attenzione però alle pata-te fritte, il cui contenuto calorico puòessere due o tre volte superiore a quellodelle patate bollite o al forno. Le patatesono spesso escluse dalle diete a bassoindice glicemico, in quanto si ritiene chepossiedano un'alta quantità di zuccheri.In realtà l'indice glicemico delle patatevaria in maniera considerevole (da 67 a158) a seconda della loro varietà (a buc-cia rossa, a pasta bianca, ecc.), della lorozona di coltivazione, della preparazione(metodo di cottura, se consumata freddao calda, in purè, a tocchetti o intera ecc.),e degli altri cibi con cui si accompagna(salse ricche di grassi o ad alto contenu-to proteico).

Il succo crudo può essere utilizzatocome cicatrizzante delle mucose,calmante, diuretico e per alleviarele ulcere gastriche. Ha infatti effettiantispasmodici, diuretici, antiscor-butici e cicatrizzanti. Cruda, a fette,grattugiata o sotto forma di fecolalenisce infiammazioni, insolazioni,ustioni e screpolature. Applicandouna fetta di patata su una scottaturao una puntura di zanzara passeràdopo poco il fastidio. Mangiare unafetta cruda in gravidanza elimina lanausea. È un potente sgrassatore incaso di macchie di grasso o spinacie, per chi soffre di sudorazioneeccessiva, è un ottimo sostituto aldeodorante.

ALIMENTAZIONE

FINE

Bisogna prestare però molta attenzio-ne alla presenza di macchie verdisulla buccia, perché indicano unacattiva conservazione della patata ela presenza di un alcaloide tossico,la solanina, che non viene eliminatacon la cottura della patata. È necessa-rio quindi, prima della cottura, elimi-nare tutte le eventuali parti verdi, igermogli e gli occhi dove la solaninasi accumula maggiormente.

La vitamina C, abbondante soprattuttonelle patate novelle, è necessaria per lasalute della pelle, di denti, gengive,muscoli e ossa, e aiuta anche l’assorbi-mento del ferro dei vegetali, che sareb-be altrimenti poco disponibile. Inoltre,la vitamina C agisce come antiossi-dante nell’organismo e alcune patatecon polpa gialla, arancione o viola,nello specifico anche le patate dolci,contengono quantità significative dialtri antiossidanti, quali i caroteni o iflavonoidi. Le patate sono inoltre ric-chissime di potassio e povere di sodio,combinazione perfetta per chi ha pro-blemi di ipertensione arteriosa!

Per evitare laperdita ditutti i nutrien-ti e i mineraliin esse conte-nute, le pata-

te andrebbero conservate in luogo fre-sco, buio e asciutto e andrebberobollite con la loro pelle. Non con-tengono glutine, per cui possonoessere liberamente consumate daiceliaci o da chi ha problemi con l’as-sunzione del grano.

Altra “buonanotizia” perchi cerca dinon prenderepeso è che lepatate hannoun elevatoindice di

sazietà. Poiché la densità energetica,cioè le calorie per grammo di alimen-

UN VALIDO AIUTOPER IL PESO-FORMA

LA PATATA CRUDA, A FETTE LENISCE:

Attenzione alla conservazione

Curiosità sulle patate…

CONSERVARE

AL FRESCO E AL BUIO

INFIAMMAZIONI, INSOLAZIONI USTIONI E SCREPOLATURE

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PREVENZIONE

Gli incidenti domestici, in casa e in giardino, capitano proprio atutti e a volte sono tutt’altro che banali. Ecco qualche utile consi-glio per cercare di evitarli e per affrontarli nel migliore dei modi.

» SEGUE

Ferite aperte:come comportarsiNel caso di ferite aperte, ovvero confuoriuscita di sangue, per prima cosaoccorre valutare l’estensione e laprofondità del danno: le abrasioni ele escoriazioni sono estese, ma superfi-ciali e quasi sempre gestibili in casa; leferite da punta e da taglio, in base allaprofondità e all’estensione, possonorichiedere l’intervento del medico.In ogni caso, una ferita deve esserepulita con acqua corrente per qual-che minuto, anche allo scopo di allon-tanare eventuali corpi estranei, e disin-fettata con movimenti dal centro versoi bordi, per evitare l’insorgenza di infe-zioni che possano compromettere laguarigione della lesione. Nonostante siastata dimostrata la sua scarsa efficacia

contro i batteri, è ancora molto impiega-to l’alcol denaturato, che può essere util-mente sostituito da altre soluzioni antiset-tiche disponibili in farmacia, certamentemeno irritanti per la pelle e con un pote-re antimicrobico molto più elevato (acquaossigenata, mercurocromo, ecc).

Qualora la ferita sia stataprovocata da oggetti sporchidi terriccio o venuti a contattocon piante, suolo o animali, èopportuno valutare il rischio diun’infezione da tetano. Anchese apparentemente lievi, le feritevanno controllate nei giorni suc-cessivi e si devono riferire almedico eventuali sintomi di infe-zione, come l’arrossamento, ilcalore nella zona intorno allalesione, il gonfiore o la compar-sa di febbre.

di Umberto Parani

Gli incidenti domestici sono all’or-dine del giorno anche in Italia inmodo preoccupante. Si tratta di unfenomeno talmente diffuso da averindotto l’attivazione di un progettoeuropeo, l’Ehlass (dall’ingleseEuropean home and leisure injurysurveillance system, che significasistema di sorveglianza europeo sugliincidenti domestici e del tempo libe-ro), con lo scopo di rilevare l’entità eil tipo dei possibili infortuni e pro-grammare campagne informativeper sensibilizzare alla prevenzione ealla sicurezza in ambito casalingo.Gli episodi più frequenti ri -guardano cadute, tagli, u stioni eavvelenamenti e sono causatinella maggior parte dei casi dadistrazione e su perficialità, oltreche dalla presenza in casa diapparecchi o sostanze pericolose.Gli incidenti domestici interessanoqualsiasi fascia d’età, ma i più colpitisono i bambini e gli anziani. Gliorari più critici sono quelli dei pasti, incui è facile farsi prendere dalla frettamentre si maneggiano coltelli, utensi-li appuntiti, pentole con liquidi bol-lenti, detergenti e saponi che, se usatiin modo inappropriato, sono in gradodi ledere la pelle, prima barriera pro-tettiva tra il corpo e l’ambiente. ATTENZIONE AD USARE UTENSILI TAGLIENTI

Le ferite sporchesono più a rischio

IN SEGUITO AD UN PICCOLO TAGLIO

PULIRE LA FERITA IN ACQUA CORRENTE

INSIDIEDOMESTICHE

INSIDIEDOMESTICHE

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PREVENZIONE

FERITE VERIFICATESI A CONTATTO

CON TERRICCIO, POSSONO COMPORTARE

INFEZIONI DA TETANO

In Italia si contano ancora un cen-tinaio di casi all’anno di tetano,malattia spesso mortale dovuta albacillo Clostridium tetani, contro ilquale esiste un vaccinazione a cuivengono sottoposti tutti i bambini.

I soggetti non vaccinati possono assu-mere in caso di necessità una dose diimmunoglobuline tetaniche entro 6-24ore dall’incidente. Questa iniezione di anticorpi già prontigarantisce una protezione immediatadella durata di qualche settimana, maè consigliabile successivamente esegui-re la vaccinazione completa che preve-de tre somministrazioni e i richiamialmeno ogni dieci anni.

Le ustioniUn altro tipo di ferita che si riscontraspesso in ambito domestico è l’ustione,generalmente di lieve entità, provocatada schizzi di liquidi bollenti, o dalcontatto con superfici molto caldecome forni, fornelli o ferri da stiro.

LIVELLI DI GRAVITÀ DELLE USTIONI

USTIONI DI I GRADOSi presentano con eritema (rosso-re), senza formazione di vescicolené danni evidenti al la pelle che rimaneintegra. La parte è calda e sensibile.

USTIONI DI II GRADOLa parte colpita appare molto arros-sata (color ciliegia) e sono presentipiccole vescicole piene di liquido,che possono anche rompersi. Lalesione è dolorosa e bruciante.

USTIONI DI III GRADOSono le più profonde e gravi.Hanno un colore variabile dalbianco marmoreo al nero; la pelleè secca e insensibile; non sanguinanoperché i vasi sanguigni vengono lesi,ma sigillati dal calore. Vengono inte-ressate anche le terminazioni nervosedella cute e le parti profonde degliannessi cutanei (bulbi piliferi, ghian-dole sebacee, eccetera).

Le sostanze più pericolose sonoquelle caustiche come i detersivi perlavastoviglie, i prodotti per sgorga-re lavandini, i pulitori per il forno,metalli o ruggine e gli smacchiatoriin genere. La gravità dell’avvelenamento dipendenon solo dal tipo di veleno, ma anchedalla quantità, dal tempo trascorso dal-l’incidente e dalle modalità del contatto,cioè se il prodotto è stato ingerito, inala-to o toccato con pelle o mucose. In casodi intossicazione per ingestione, è neces-sario allontanare la sostanza dallo stoma-co e limitarne l’assorbimento con lalavanda gastrica o provocando il vomito.La seconda pratica va però assoluta-mente evitata quando il soggetto nonè cosciente e nel caso di assunzione disostanze schiumose od oleose, chepossono portare a soffocamento,oppure di prodotti caustici, che transi-tando nuovamente lungo l’esofago lodanneggerebbero ancora di più.

AvvelenamentoUn grande rischio che si può correre incasa è quello degli avvelenamenti einteressa soprattutto i bambini in etàprescolare.

ATTENZIONE AL FERRO DA STIRO

Anche in questo caso va valutatal’importanza del danno, cioè sel’ustione è di I, II o III grado (vedibox “I livelli di gravità”), la sua esten-sione, la localizzazione e l’opportu-nità di recarsi al Pronto soccorso.

Per scottature lievi, si deve procedere allavaggio con acqua fresca corrente,seguito dall’applicazione di impacchicon liquidi antisettici, da ripetere due otre volte al giorno. Per alleviare ildolore è possibile impiegare sprayanestetici. È importante non romperele vescicole che possono formarsi e nonapplicare sulla ferita burro, olio oghiaccio; può essere invece utile sten-dere una pomata o un unguento conantibiotici per prevenire le infezioni eproteggere la zona lesa con un ben-daggio.

MADRE AIUTA IL FIGLIO AD ESPELLERE

LA SOSTANZA NOCIVA INGERITA

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DOLCE SALUTE

I nostri croissant della nuova linea “Dolce Salute” sono realizzati con materie prime naturali, come: burro di cacao, olio extravergine d’oliva, olio di riso, farina, uova, zucchero (q.b.) e sono arricchiti di Omega 3.Inoltre non contengono: latticini, grassi idrogenati, colesterolo “cattivo”grasso di cocco, e grasso di palma. E da oggi, a prendersi cura di te, ci sono 3 nuovi croissant:

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La linea “Dolce Salute” è in linea con la bontà Dolci Peccati.

PREVENZIONE

Rendere inaccessibili ai bambini farmaci, detersivi, sigarette, coltelli,forbici e arnesi pericolosi.

Non somministrare ai bambinimedicine spacciandole per caramelle.

Non lasciare il bambino da soloin un luogo da cui può rischiare dicadere (per esempio, tavolo, fascia-toio, seggiolone).

Utilizzare guanti protettivi quandosi maneggiano sostanze pericolose oanche oggetti troppo caldi.

Evitare di camminare su pavimenti bagnati o scivolosi.

Non utilizzare apparecchi elettricicollegati alla presa di corrente con mani bagnate.

Evitare di salire su scale o sediereggendo oggetti taglienti.

Non rimuovere le etichette dalle confezioni di detersivi e altre sostanze per identificarne il veleno.

ALCUNI SUGGERIMENTI UTILI AEVITARE INCIDENTI DOMESTICI

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Il vomito va indotto con stimolazionemeccanica o con lo sciroppo di ipeca-cuana, mai somministrando acqua esale.

Per esempio, il latte facilita l’assorbi-mento di molte sostanze (derivati delpetrolio, naftalina, smacchiatori) ecomplica l’esecuzione dell’eventualegastroscopia; l’acqua in grandi quan-tità non diluisce il veleno, ma neaccelera l’assorbimento; neutralizzarel’acido con una base, per esempiol’acido cloridrico con la soda, o vice-versa non solo danneggia nuovamen-te l’esofago, ma provoca una reazio-ne termica all’interno dello stomacoresponsabile di gravi ustioni. In con-clusione, poiché affidarsi all’intuito oal panico è spesso controproducente,è senz’altro consigliabile interpellareil medico riferendo fedelmente l’ac-caduto e, se necessario, rivolgersi alCentro antiveleni più vicino.

È BENE EVITARE ANCHE L’AS-SUNZIONE DI ANTIDOTI “FAIDA TE”, SPESSO RISCHIOSI.

FINE

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LONGEVITÀ

FRATELLIFRATELLIcentenaricentenari

di Tiziano Zaccaria

I solarolesi Domenica ed Elio Mignani, rispettivamente 105 e101 anni, possono vantare un profilo genetico eccezionale.

Lei, Domenica, di anni ne ha già105, compiuti lo scorso 21 gennaio.E’ la persona più anziana del paese:è sempre vissuta a Solarolo, doveha lavorato a lungo come sarta e haavuto tre figli. E’ stata pressochéindipendente fino alla soglia dei centoanni, quando la rottura di un femorel’ha costretta a perdere una certaautonomia, ma ciò non le ha toltosalute e buon umore. Con ironia con-tinua a dire: «Io mi trovo bene qui enon ho fretta di passare all’altromondo.  Se qualcuno vuol passarmidavanti, prego, gli lascio volentieri ilposto». Centocinque anni portati straor-dinariamente bene, i suoi.Come lo sono i 101 del fratello“minore” Elio, che va spesso atrovarla per leggerle un giornale escambiare due chiacchiere. I duesono accomunati soltanto da una leg-gera sordità, del resto assolutamentenormale a quell’età. Domenico, che asua volta è l’uomo più anziano diSolarolo, è ancora autonomo: escequotidianamente per andare a passeg-giare per il paese e fa ancora qualchelavoretto nella casa dove vive in pienocentro storico con uno dei tre figli e lanuora. In passato, per passatempo,realizzava delle artistiche specchiere inlegno, da vendere ad amici e parenti.

Durante la sua vita lavorativa Elio ha fattoil garzone, il muratore, il barista e hagestito un’attività in proprio di pro-duzione e rivendita di mangime. Oggimantiene un’eccezionale lucidità mentalee si tiene informato sull’attualità, tanto dapoter discutere di politica con la stessavivacità di un tempo.«Elio ha sempre avuto una vita abbas-tanza regolare, non ha mai avuto par-ticolari problemi di salute, né ha maifatto terapie particolari – dice la dot-toressa Luigia Violani, che da parecchianni è il medico di base del 101enne –E’ sempre stato un gran cammina-tore, fattore che può aver influito sul suobenessere fisico. Per quanto riguarda l’al-

imentazione, ha sempre mangiato ditutto, senza darsi regole particolari,evitando comunque il fumo».Medico di base della sorella Domenicaè invece il dottor Roberto Salgemini,collaboratore di “Salute 10+”:«Domenica Mignani è una signoraancora in salute, simpatica e con labattuta sempre pronta – dice -Segreti particolari sulla longevità sua edel fratello Elio non ce ne sono: larealtà è che sono forti dal punto di vistagenetico, fattore determinante sullalongevità dell’individuo. Dopodiché,chiaramente, si sono aiutati ad allun-gare la propria vita con uno stile di vitaadeguato e corretto».

Domenica ed Elio Mignani, duefratelli di Solarolo, rappresentano uncaso molto raro e unico in Romagna:entrambi hanno varcato la soglia deicento anni.

IL SIGNOR ELIO, AL LAVORO NEL SUO LABORATORIO

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LONGEVITÀ

Negli ultimi dieci anni i centenari inItalia sono raddoppiati e stannoraggiungendo il ragguardevolenumero di 20mila, in pratica unoogni tremila abitanti. Il 15 percento di loro sono uomini, l’85 percento sono donne.Solarolo, il Comune natale e di resi-denza dei fratelli Mignani, ha un suopiccolo record: attualmente vi sono cin-que centenari, su una popolazione di4400 abitanti: una media altissima,oltre il triplo di quella nazionale.Studi sulla longevità umana negli ulti-mi decenni ne sono stati fatti parecchie non è affatto semplice districarsi inun dedalo di supposizioni e dati scien-tifici (che a volte si smentiscono gli unicon gli altri), per capire da che partesta la verità. Del resto, da sempre lascienza cerca di comprendere cosaaccade durante l’invecchiamento e sichiede se è possibile contrastarlo, senzaperò riuscire fin qui a dare risposte

Accettare l’invecchiamento,aiuta… a vivere più a lungo

esaustive, a trovare quell’agognato eli-sir di lunga vita sognato fin dalla nottedei tempi. «Studiare i processi fisiologi-ci o patologici che portano l’individuoa invecchiare significa, per uno scien-ziato, cercare le cause di ciò che mettein pericolo la salute e ciò che inveceaiuta a preservarla - ha detto di recen-te l’oncologo Umberto Veronesi.

«Accettandolo! Rifiutare l’idea di invec-chiare ci fa sentire peggio, perché ciimpedisce di affrontare la realtà. Sevogliamo invecchiare bene dobbiamoaccettarne le alterazioni connesse, senzaper questo rinunciare al gusto di vivere».

Veronesi sostiene cheanche il cervello deveessere mantenuto inallenamento come glialtri organi: «Quandosi invecchia può acca-dere che diminuisca-

no l’abilità verbale e cognitiva, e general-mente si manifesta un decadimento fisio-logico della memoria. Tuttavia esisteanche la concreta idea che le connes-sioni neuronali aumentino con glianni e che quindi migliori la possibi-lità di ragionare e stabilire relazionitra pensieri, eventi e dati. Quindi èimportante continuare a mantenere lanostra mente in esercizio per tutta lavita».

QUATTRO REGOLE SEMPLICIREGALANO 14 ANNI DI VITA

Uno studio recente dell'Universitàinglese di Cambridge sostiene cheè possibile vivere ben 14 anni inpiù seguendo quattro sempliciconsigli:

COME DOBBIAMO AFFRONTAREL’INVECCHIAMENTO? FINE

L’EX MINISTRO DELLA SALUTE

- Smettere di fumare

- Ridurre l’assunzione di alcol

- Abbandonare la vita sedentaria

- Inserire nella dieta fruttae verdura

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PSICOLOGIA

dio depressivo o undisturbo ansioso, inparticolare l’ansiasociale, ovverol’ansia che simanifesta in tuttequelle situazioniin cui si è espostia persone nonfamiliari o al pos-sibile giudiziodegli altri. Nei casipiù gravi si possonoanche instaurareconvinzioni a con-tenuto persecuto-rio, come la certez-

za di attirare lo sguardo sprezzantedelle persone in ragione dell’alopecia,la tendenza a scorgere significatinascosti umilianti dietro agli atteggia-menti e comportamenti degli altri (es.attribuire un atteggiamento distanzian-te del partner al disgusto che prova neinostri confronti o sospettare che i col-leghi che parlano tra loro a voce bassastiano ridendo alle nostre spalle).In altri casi vengono riferiti senti-menti di perdita così intensi da

ricordare quelliche provanocoloro che sidevono confron-tare con il lutto diuna persona cara.I capelli, così comeil nostro aspetto fisi-co in generale,influiscono infatti

Detta anche alopecia, è una malattia che si manifestacon l’assottigliamento o la perdita di capelli o peli.

Dott.ssa Dalila VisaniPsicologa - Psicoterapeutac/o Ospedale privato San FrancescoCell. 331.7324658 Email: [email protected]

IMPATTO PSICOLOGICO SULLE PERSONE

LACALVIZIE

ANDROGENETICA: colpisce oltre lametà degli uomini adulti ad un certopunto della loro esistenza, si caratterizzaper la perdita di capelli dai lati della fron-te, sulla fronte e sulla parte superioredella testa (questa zona è detta vortice).Nelle donne è meno frequente e si mani-festa con un ampliamento della lineadivisoria mediana dei capelli.AREATA coinvolge la perdita di capelliin aree circoscritte del cuoio capelluto odella barba, che in alcuni casi possonoessere facilmente coperte e mimetizzatecon i capelli rimanenti.TOTALE coinvolge la perdita di tutti i

capelli dalla testa.UNIVERSALE riguarda la perdita di tuttii capelli dalla testa e dei peli dal corpo,ciglia e sopraciglia. Il processo di insorgenza della malattiaresta ancora in parte misterioso, ma sap-piamo che è una malattia autoimmuneche risulta dalla combinazione di fattorigenetici e ambientali. Esistono diversitipi di trattamento, ma molti si rivelanopoco o per niente efficaci.

L’alopecia non è una malattia mor-tale e neppure dolorosa, anche sealcuni problemi fisici possono insor-gere in seguito alla perdita della pro-tezione fornita da ciglia e sopracigliaagli occhi e dai peli alla pelle, ma lesue implicazioni psicologiche nonsono da sottovalutare.

L’entità dell’impatto psicologico dell’a-lopecia varia in funzione della gravitàdella malattia, del genere (la soffe-renza emotiva connessa alla perditadei capelli è maggiore nelle donne)e del numero di trattamenti falliti, cheaccrescono la sensazione di impotenzanei confronti della malattia.Globalmente le ricerche mostrano chele persone con alopecia hanno unrischio elevato di sviluppare un episo-

Impatto psicologico

Tipologie di alopecia

LA PAURA DI UN POSSIBILE PRINCIPIO DI CALVIZIE

CI SI IMMAGINA

CHE QUALCUNO

SPARLI DI NOI

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PSICOLOGIAsulla percezione della propria imma-gine corporea, per cui la calvizia puòessere accompagnata da una perditadel senso di integrità e di continuitàdel sè. I capelli sono da sempreconsiderati simbolo di bellezza,sensualità, forza, salute e giovi-nezza.Inoltre i capellie i peli hannosempre rappre-sentato un ele-mento di dif-ferenziazio-ne sessuale.

Sia nei maschi che nelle femmine l’a-lopecia può, quindi, essere vissutacome una sorta di regressione infanti-le, condizione nella quale l’identità digenere è ancora in costruzione. Perquesta ragione molte donne chesoffrono di alopecia sentono diperdere la propria femminilità,nonchè il proprio potere attrattivo eseduttivo sugli altri.

Allo stesso modo per alcuni uomini per-dere i capelli equivale a perdere la pro-pria virilità e la possibilità di vivere unavita sessuale soddisfacente. Di conse-guenza la fiducia in se stessi risultasignificativamente compromessa el’autostima notevolmente ridotta. Perqueste ragioni la vita sociale di moltepersone con alopecia risulta fortementelimitata e compromessa e frequentemen-te vengono riferite difficoltà coniugali eproblemi sul luogo di lavoro.

Come viene vissutala perdita di capellinell’uomo e nella donna

FINE

PAURA DI PERDERE CAPELLI… E FASCINO

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Dott. Lauro Di MeoChirurgia Plastica, ricostruttiva ed esteticaRavenna Medical CenterE-mail: [email protected]

ESTETICA

Si può anche creareun “sollevamento”della parte esternadelle sopracciglia,in modo da conferiremaggiore espressivitàallo sguardo, iniet-tando la tossinabotulinica neifasci muscolarifrontali e lasciando libertà dimovimento solo a quelli laterali.Il botulino, però, non è effi-cace quando le cause dellerughe sono altre, come adesempio il fotoinvecchiamentocausato dall’eccessiva esposizione airaggi solari o da lampade abbron-zanti. Pure nel caso di rughe parti-colarmente profonde il botulino nonpuò essere d’aiuto per migliorarel’aspetto della pelle.In queste situazioni è necessario interve-nire con altri trattamenti, sia di medicinache di chirurgia estetica, come peeling,fillers, trattamenti laser o interventi chi-rurgici; il botulino può essere poi impie-gato come coadiuvante, per garantire unrisultato finale soddisfacente.

Non sono infatti necessari né il ricove-ro né l’anestesia, tuttavia ai pazienticon una bassa soglia del dolore puòessere somministrata un’anestesialocale.

Solitamente il trattamento si concludein mezz’ora. Il medico inietta conuna piccola siringa la quantitànecessaria di tossina botulinica neimuscoli mimici che causano lerughe d’espressionee dei quali siintende ridurrela contrazione.In seguitoall’infiltrazionesul viso compa-re un arrossamento, che rappresen-ta una naturale reazione fisiologicadi breve durata: in genere spariscein pochi minuti.Può anche accadere che il pazienteavverta dei leggeri bruciori sottocuta-nei, nelle prime 48-72 ore successiveall’intervento. In seguito all’infiltrazio-ne, si può riprendere immediatamentetutte le proprie attività quotidiane:lavoro, casa, attività sportiva.

BOTULINOBOTULINONoto per la sua applicazione in estetica, viene utilizzato anche peril trattamento di diverse patologie, dall’iperidrosi al blefarospasmo.

Scientificamente si chiama tossinabotulinica e dal punto di vista chi-mico è una proteina prodotta dalbatterio Clostridium botulinum.E’ nota col nome generico dibotulino e con i nomi commercia-li dei prodotti che la contengono,il più famoso dei quali è il Botox.Negli ultimi decenni tutti hannoimparato a conoscerla per il suoutilizzo in estetica, perché quandoviene iniettata in concentrazionicontrollate nei tessuti, attenua legrinze e le rughe della pelle dovu-te alla mimica facciale.

Utilizzi in medicina esteticaUtilizzi in medicina estetica Trattamento esteticoTrattamento esteticoLa tossina botulinica agisce sulla con-trazione dei muscoli del viso, in par-ticolare di quelli mimici di bocca,fronte, sopracciglia e naso, che se fre-quentemente contratti lasciano sulla pellegrinze di espressione tipici di fronte cor-rucciata, rughe agli angoli della bocca,naso arricciato, o ancora le classiche“zampe di gallina” intorno agli occhi.

Le tecniche basate sul botulino sonopoco invasive e si svolgono in regimeambulatoriale.

NON SOLO ANTIRUGHE

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ESTETICAUnica raccomandazione: evitare diesporsi ai raggi diretti del sole peralmeno una decina di giorni e nongrattarsi per i primi giorni.

FINE

Solitamente, per iniziare ad apprezzare irisultati del trattamento bisogna atten-dere almeno tre o quattro giorni; poi ilbotulino entra sempre più in azione edopo un mese si evidenzia la maggiorefficacia. Trattandosi di una sostanzadi origine naturale, la tossina botulini-ca subisce una lenta ma costante degra-dazione, pertanto negli anni il suoeffetto è destinato a svanire gra-dualmente.

I prodotti contenenti tossina botulinicatrovano il loro impiego anche in ambitiprettamente medici, come nel torcicollospontaneo e soprattutto nell’iperidrosi,una malattia che causa l’eccessiva sudo-razione di ascelle, mani e piedi: il suo uti-lizzo può blocca-re questo sgra-devole distur-bo, garanten-do risultatiefficaci per circasei mesi.

Trascorso questo periodo, il trattamentopuò essere ripetuto. Il botulino vienepoi impiegato nei casi di strabismo einiettato nel muscolo extraoculare, doveinduce una paralisi temporanea a caricodei retti mediali. In questo modo altrimuscoli, i retti laterali, riacquistano laloro funzionalità e nel contempo anche ilcervello si abitua alla corretta visione.La tossina botulinica è poi utile controil blefarospasmo, ovvero la chiusurainvolontaria, persistente e forzata dellepalpebre: agisce sui muscoli delle pal-pebre superiori ed inferiori, impedendogli spasmi. Solitamente trascorrono unpaio di settimane prima di notare i primirisultati del trattamento, che è necessa-rio ripetere ogni tre o quattro mesi.

Il botulino non si diffonde nell’organi-smo e resta localizzato nel punto di inie-zione, pertanto non esistono problemi diintossicazione. Le reazioni di tipo allergi-co sono rare e in genere non sono segna-late particolari controindicazioni e com-plicanze successive al trattamento.A scopi precauzionali si consiglia di noniniettare il botulino alledonne in gravidanza oallattamento. I pazienti chesoffrono di malattie musco-lari gravi, malattieinfiammatorie loca-lizzate nella zonada trattare o interapia conparticolariclassi diantibioticinon posso-no essere sotto-posti alle inie-zioni di botuli-no. Anche i soggettiche presentanoipersensibilitàa l l ’ a lbuminadevono evitare questi trattamenti, per-ché il botulino di norma viene conser-vato in soluzioni che contengono taleallergene.

Altre applicazioniAltre applicazioni

LA TOSSINA BOTULINICA

IL BOTULINO VIENE UTILIZZATO CONTRO

IL BLEFAROSPASMO, OSSIA LA CHIUSURA

INVOLONTARIA DELLE PALPEBRE

PRIMA

DOPO

SFAVORISCE LA IPERIDROSI

OSSIA L’ECCESSIVA PRODUZIONE

DI SUDORE IN ALCUNE PARTI DEL CORPO

Effetti collateralie controindicazioniEffetti collateralie controindicazioni

NO AL BOTULINO PER LE

DONNE IN GRAVIDANZA

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SPORT

LA CARRIERA

DEL PASSATORESPEZZATA

DEL GOLL’attaccante lughese Valerio Spadoninei primi anni Settanta era diventato l’i-dolo dei tifosi della Roma. Poi un gra-vissimo incidente lo costrinse al ritirodalle scene agonistiche a soli 25 anni.

di Tiziano Zaccaria

Figlio di Domenico, che negli anniCinquanta aveva militato in Serie A nelModena, Valerio Spadoni è nato aLugo il 15 aprile 1950. Fin da giova-nissimo si mise in luce come attaccante.Mancino, era una mezz’ala sinistra, piùche una punta vera e propria. Esordìnel Baracca Lugo, in serie D, nel1967-68. Lo acquistò subito l’Atalanta,ma in Serie A con la maglia nerazzurranon riuscì a giocare, a causa di un infor-tunio procuratosi in un incidente stra-dale, triste presagio di quanto gli acca-drà in seguito. Dopo essere tornatoper una stagione al Baracca Lugo,Spadoni fu acquistato dal Rimini, concui vinse la classifica dei capocannonieri

““

LA CARRIERA

DEL PASSATORESPEZZATA

DEL GOL““

Domenica 25 gennaio 1976 allo stadio Olimpico si gioca Roma-Inter di fronte a 45mila spettatori. Al 22’ del primo tempo il lughese Valerio Spadoni, numero 11 gial-lorosso, sta per calciare verso la porta avversaria, quando Graziano Bini, stopper inte-rista, nel tentantivo di anticiparlo, con una gamba impatta il ginocchio sinistro del-l’attaccante. Spadoni crolla a terra urlando. Non è la prima volta che si fa male, mastavolta si capisce subito che è una cosa molto grave: il ginocchio è uscito dall’arti-colazione. Chi lo circonda, si mette lemani nei capelli. Il calciatore viene ricove-rato al Policlinico Gemelli, dove il bolletti-no medico diramato dal professor Santilliè terribile: «Lacerazione del legamentocollaterale esterno e del muscolo bicipitefemorale, rottura della capsula articolaree del legamento crociato anteriore».Dopo l’intervento, le complicanze alnervo sciatico popliteo esterno costringo-no Spadoni a chiudere anzitempo la car-riera.

Da Lugo alla capitaleDa Lugo alla capitale

ValerioSpadoni

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SPORT

odiava i cugini della Lazio, aveva avver-sione per le interviste e non amavamolto nemmeno la vita della capitale,tanto che è tornato a vivere in Romagnasubito dopo il traumatico addio al cal-cio. Quando uscì dal Policlinico Gemellidisse: «E' successo tutto in un momen-to, mi sembrava impossibile che potes-se essere accaduto proprio a me. Duesettimane d'ospedale però mi hannocambiato: ho imparato ad amare di piùla vita. Adesso mi sento dentro un'ener-gia immensa e voglio guarire a tutti icosti».

«Da quel 25 gennaio 1976 non sonopiù andato a vedere una partitaall’Olimpico, anche se ancora moltitifosi romanisti si ricordano di me.Purtroppo il calcio di oggi non mipiace, perché la potenza atleticaormai conta più della tecnica. Aimiei tempi era un calcio più sempli-ce ed artigianale, senza procuratori.Adesso invece è un mondo esasperato,soprattutto dal punto di vista economi-co. Comunque, non voglio dare giudizisu un calcio che non conosco più. Nonso se è migliore o peggiore di quelloche ho vissuto io negli anni Settanta. Sosoltanto che ai miei tempi, se uno gio-

cava bene, trovava il suo spazio. E ilrapporto tra lo stipendio di un calciato-re discreto e quello di un operaio spe-cializzato era al massimo di dieci a uno:io guadagnavo due milioni al mese,mentre gli stipendi medi erano di tre-centomila lire. Adesso c’è una differen-za di cento a uno».Oggi Valerio Spadoni segue in manieraabbastanza distaccata le vicende di tre squa-dre italiane: «Sono da sempre tifoso delMilan. Dal 1964, anno del suo ultimo scu-detto, sono innamorato anche del Bologna.E naturalmente tifo Roma».

in Serie C realizzando 15 reti. Dopoun'altra bella stagione, nel 1972passò per cento milioni di lire allaRoma, dove rimase per tre stagionie mezzo, fino al grave incidente chelo costrinse ad appendere le scar-pette al chiodo a soli 25 anni emezzo, dopo 80 presenze in serie A(12 gol), 3 in Coppa Uefa e 4 nellaNazionale under 23. Un paio d’annidopo il grave infortunio, trovò la forzaed il coraggio per fare uno scampolo distagione come giocatore - allenatore nelBaracca Lugo, poi col calcio chiuse persempre. Dal 1984 al 31 dicembre 2011ha gestito a Lugo una rivendita di fumet-ti, nuovi e usati. Oggi è un giovane pen-sionato con l’hobby dell’orticoltura.

«Quella del presidente GaetanoAnzalone ad inizio degli anniSettanta era una Roma modesta,che lottava per la salvezza, dove ibravi giovani venivano venduti almiglior offerente, come Capello eSpinosi, mentre i buoni arrivavano sol-tanto a fine carriera. I miei allenatorifurono Helenio Herrera, MarioScopigno e Niels Liedholm.

Quest’ultimo nel 1983, grazie anchealla forza economica del presidenteViola, vinse uno scudetto che può esse-re considerato figlio di quelle stagionipoco felici degli anni Settanta».

Per la lucentezza delle sue manovre, eper quel suo modo tagliente di cal-ciare, Spadoni era stato ribattezzato“Sciabola”, un soprannome concepitodal giornalista Aldo Biscardi. Qualcunaltro lo aveva definito il “PassatorCortese del gol”. Era un idolo un po’atipico della tifoseria giallorossa: non

Cuore giallorossoCuore giallorosso

Oggi è un calcioesasperatoOggi è un calcioesasperato

Una Roma da salvezzaUna Roma da salvezza

VALERIO SPADONI CON NIELS LIEDHOLM

CURIOSITÀ

“Forse ti ricorderai di mestasera, forse un giorno losaprò. Il dottore mi haguardato i polmoni mi haordinato assoluto riposo

mentale, io sto buono tutto il giorno laRoma ha perso domenica, mancavaSpadoni.” Questi versi sono tratti dallacanzone “Dove”, inserita nell’album“L’orso bruno” di Antonello Venditti,uscito nel 1973. Un piccolo grandeomaggio all’attaccante lughese daparte del cantautore romano, che inseguito compose il vero e proprioinno della Roma Calcio.

SPADONI CITATO IN UNACANZONE DI VENDITTISPADONI CITATO IN UNACANZONE DI VENDITTI

FINE

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All’inizio di settembre il ministrodella Salute Renato Balduzzi halanciato un proposta di legge pertassare le bibite gassate zucchera-te. La sua proposta, però, al primo ten-tativo non è passata al vaglio delConsiglio dei Ministri, che ha avanzatoriserve di tipo tecnico, culturale e diopportunità economica. Hanno manife-stato avversione verso questa propostadi legge anche politici di varie estrazioni,come per esempio Enrico Letta (foto),che s’è messo ditraverso al grido di«Salviamo il chinot-to e la spuma bion-da». Nonostantequesta prima bocciatura, nel rimarcareche la faccenda non è ancora definitiva-mente chiusa, il Ministro Balduzzi hadichiarato: «Io sono già soddisfatto deldibattito che si è aperto sulla questione.Queste bibite, se consumate in eccesso,possono infatti avere effetti negativi sullasalute, perciò vanno consumate conmoderazione».

Le bibite tradizionali, a base diacqua gassata, zucchero e aromi,sono generalmente molto caloriche.Ed è ormai assodato da tempo chel’uso massiccio di queste bevandefavorisce non solo il sovrappeso, mapuò causare anche il diabete di tipo 2ed alcune malattie cardiovascolari. NeiPaesi emergenti come Cina, Brasile edIndia il consumo di queste bevande èpraticamente raddoppaito nell’ultimodecennio. E negli Stati Uniti, dove lapercentuale di bambini obesi sfioraormai il 20 per cento, si è arrivati aduna vera emergenza sanitaria. La situa-zione in Italia è ancora controllabile,ma la progressiva americanizzazionedelle nostre abitudini non fa sperare almeglio.

In loro alternativa, negli ultimi annisi è assistito ad un boom dei pro-dotti dietetici, che presentano unacomposizione analoga a quelle tra-dizionali, ma non contengono zuc-cheri e sono addizionate di edulco-ranti a bassissimo apporto calorico.I principali edulcoranti utilizzati nellebibite light sono aspartame, acesul-fame K, ciclamato di sodio e sacca-rina: si tratta di sostanze chimichedi sintesi, che fra l’altro non scatena-no nell’organismo né squilibri dellaglicemia, né i conseguenti picchi insu-

linici, possibili responsabili a lungoandare dell’insorgenza del diabete.Dunque, tutto perfetto? In realtà non èproprio così. Gli edulcoranti artificia-li sono sostanze “estranee” allanostra alimentazione, per cui vannoassunte con cautela, tanto chel’Autorità Europea per la SicurezzaAlimentare ha fissato per ciascuna diesse dei valori di riferimento, che rap-presentano la quantità massima assu-mibile ogni giorno, in base al propriopeso corporeo, per evitare di incorrerein effetti negativi.

Le bibite light sono state formulateprincipalmente per venire incontro alleesigenze salutistiche di chi sogna didimagrire. È tuttavia sbagliato pensareche per perdere peso sia sufficientesostituire le bibite tradizionali conquelle senza zucchero, perché, comericorda l’Istituto Nazionale di Ricercaper gli Alimenti e la Nutrizione, “il lorouso induce un falso senso di sicurezza,che porta a consumare quantità ecces-sive sia degli stessi alimenti light, chedegli alimenti normali. Il consumo deisostituti dello zucchero non è affattoindispensabile, neppure nei casi in cuisi seguano regimi ipocalorici. Questiedulcoranti infatti da soli non consen-tono la riduzione del peso corporeo, senon si diminuisce la quantità totale dicalorie introdotte con la dieta e non siaumenta l’attività fisica”.

SANITÀ

LE BIBITELE BIBITEIl loro uso massiccio favorisce il sovrappeso e può causare il diabete

e l’alternativa delle bibite light non è miracolosa.

Rischio obesità e diabete

E le bibite light?

Falso senso di sicurezza

GASSATEGASSATE

RENATO BALDUZZI

ENRICO LETTA

FINE

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TECNOLOGIA

e nuove tecnologiee nuove tecnologie

tutto consultabile rapidamente e conaggiornamenti periodici da scaricare. Digrande utilità per il medico di famiglia,durante le visite a domicilio, è pure ilprogramma che permette di compi-lare e trasmettere all’Inps, tramite iltelefonino, i certificati di malattia. Ese il medico scopre un neo sospetto, glibasta scattare una foto, sempre col cel-lulare, e confrontarla con milioni dialtre immagini in un database mondia-le, ottenendo le relative diagnosi.

Negli ospedali, già oggi esiste un’ap-plicazione che consente all’anestesistadi calcolare la dose del farmaco dainfondere al paziente, velocizzando leprocedure. Le nuove tecnologie, poi,possono aiutare a comunicare con ilpaziente: con le animazioni mediche

MEDICINAMEDICINA

in 3D per smartpho-ne e tablet, il medicopuò illustrare megliol’intervento che ilmalato dovrà subire.Inoltre i telefonini pos-sono essere interfaccia-ti con piccole apparec-chiature per misurarela pressione e la glice-mia, mentre sono in

fase di sperimentazione sistemi collega-bili allo smartphone in grado di esegui-re in breve tempo perfino le analisi delsangue. Per la verità queste innovazioniper ora in Italia restano ristrette ad unanicchia di utenti: tanti medici possiedo-no uno smartphone, ma pochi lo usanoper fini clinici, anche se i numeri ten-dono a crescere.

In un futuro ormai prossimo, conun’applicazione gratuita persmartphone, i cittadini potranno pre-notare e pagare visite, leggere refer-ti e consultare le notizie archiviatenel proprio fascicolo sanitario, accessi-bile in qualunque momento e da qual-siasi luogo. Un giorno potrebbero esse-re messe in commercio anche applica-zioni di “realtà virtuale”, tese ad aiutarea curare i disturbi della sfera psichica.

Con l’Iphone il medico può già auscultare il cuore; presto serviràanche per misurare la pressione e perfino per fare un’analisi del san-gue. Intanto la “realtà virtuale” diventa un’applicazione terapeutica.

“DICA trentatrè, AL TELEFONINO”

Andranno presto in pensione tantestrumentazioni tradizionali che carat-terizzano da almeno un secolo la figu-ra del medico, dal classico fonendo-scopio per auscultare il cuore, albracciale con manometro per misura-re la pressione. Per udire il battito delcuore, già oggi, ai medici più tecno-logicamente avanzati basta appoggia-re il proprio telefonino al petto delpaziente, grazie a iStethoscope,un’applicazione dal costo di 70 euroche trasforma l’iPhone in un dispositi-vo medico. E non si tratta di una sem-plice curiosità, visto che negli Usa giàmigliaia di medici usano questa stru-mentazione nella loro professione.

Nel mondo, esistono già decine diapplicazioni per telefonini e tablet, pen-sati per uso medico. E’ vero che diversedi esse rappresentano poco più che deigadget, ma tante altre sono veramented’aiuto al medico nella sua pratica quo-tidiana, come ad esempio la funzionegrazie alla quale il dottore può averesul proprio telefonino un vero e pro-prio prontuario farmaceutico univer-sale, con dosaggi, indicazioni, costi, il

Tante applicazioniper smartphone e tablet

Misurare la pressionecon il telefonino

Applicazioni per i pazientiTante applicazioniper smartphone e tablet

Misurare la pressionecon il telefonino

Applicazioni per i pazienti

MISURATORE DI PRESSIONE PER IPHONE

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TECNOLOGIA

Per esempio, sista sperimen-tando un siste-ma per farsuperare lapaura di vola-re: grazie a uncasco il pazien-te si ritrovaimmerso in unambiente simi-le all’interno di

un aereo, e impara ad affrontare e vin-cere la paura controllando le sensazionidate dall’esperienza virtuale del volo. Sistanno studiando strumenti analoghi perchi soffre di claustrofobia e altri distur-bi d’ansia: il principio è semprequello di mettere ripetutamente,ma in maniera controllata, ilpaziente davanti alle sue fobie, inmodo che la sua risposta emotiva siriduca gradualmente. Grazie poi adalcuni biosensori che rilevano pressio-ne, battito cardiaco e sudorazione, lereazioni del paziente sono misurabilianche con parametri oggettivi.

In un centro del Canada, i bambiniche hanno subìto un trauma e devo-no trascorrere un periodo di degenzain ospedale, vengono sottoposti aduna stimolazione sensoriale attraver-so la proiezione nella propria stanzadi immagini tridimensionali evocati-ve, creando una “realtà virtuale” chesupera la dimensione fisica nella qualesi prova dolore. Bambini vittime di ustio-ni troverebbero utile la proiezione di unambiente polare, che trasmette la sensa-zione di trovarsi in un luogo fresco, chedia sollievo e lenisca il dolore. Si sa,dicono i medici di questo laboratorioterapeutico, che le illusioni possonoincidere positivamente sulla percezionedel dolore, attenuandola. Il progettosperimentale ha luogo in una sede chesi chiama Satosphere, una cupola di 18metri ideata inizialmente per offrireagli spettatori una visione a 360 gradidi un’opera d’arte. Ora si pensa diapplicare la stessa tecnica alla riabilita-zione fisica, facendo interagire i bam-

APPLICAZIONE PER UDIRE

IL BATTITO CARDIACO

Avremo il nostro Avatar?Avremo il nostro Avatar? bini con alcuni personaggi immaginari,che chiedono loro di ripetere alcunimovimenti.

Restando più vicini a noi, per i pazien-ti affetti da disturbi alimentari ilDipartimento di Salute Mentale Asur 1di Pesaro sta già proponendo un trat-tamento che prevede l’immersionedegli stessi in una “realtà virtuale”,attraverso un computer, un caschetto eun joystick. Sullo schermo del compu-ter, il proprio Avatar disegnato dalpaziente arriva prima di lui ad affron-tare le situazioni simulate più difficili:fare la spesa, mangiare al ristorante,mostrarsi senza vestiti al mare.

Queste esperienze, dicono dalDipartimento, hanno effetti emotiviautentici, aiutano a guardare in fac-cia la malattia in presenza dello psico-logo-informatico. La terapia virtuale,riservata ad anoressici e bulimici, èesente dal ticket sanitario, dura seimesi con due incontri a settimana ed èseguita da una fase di mantenimentodi altri sei mesi. FINE

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- vi sentite irrequieti e irritabili se cer-cate di ridurre o interrompere le giocate;- giocare è un modo di fuggire daiproblemi, dal senso di colpa, dall’ansia odalla depressione;- “rincorrete le perdite” (per esempio,raddoppiate le puntate per vincere tuttoin una volta e rifarvi delle perdite);- mentite ai familiari, al terapeuta e adaltri per occultare l’entità del vostro coin-volgimento nel gioco;- avete commesso azioni illegali comefalsificazione, frode e furto, per finanzia-re le giocate;- avete rischiato o perso una relazionesignificativa, il lavoro, opportunità distudio o di carriera a causa del gioco;- fate affidamento su altri per reperi-re il denaro con cui sanare una situazio-ne finanziaria disperata a causa del gioco.

sono fattoriprincipalmente neurofisiologici, ancoranon ben dimostrati, in cui si evince unosquilibrio del funzionamento del sistemadei neurotrasmettitori cerebrali atti a pro-durre serotonina, responsabile di unequilibrio affettivo-comportamentale, chenei giocatori patologici scenderebbesotto i livelli comuni rispetto alla media,come può avvenire anche nei disturbidepressivi;

Sono inerenti sia l’educazione ricevuta, siala presenza di difficoltà economiche, lega-te ad esempio allo stato di disoccupazione,

Dott. Angelo LofinoPsicologo Psicoterapeutawww.psicologia-studio-sessuologia.it

PIAGHE SOCIALI

Il gioco d’azzardo, come il fumo e l’al-col, resta un vizio finché non insorgonole caratteristiche tipiche della dipenden-za: a quel punto diventa una patologia,che si manifesta con le situazioni elenca-te di seguito:- siete completamente assorbiti dalgioco e pensate senza sosta a come otte-nere il denaro per giocare;- dovete aumentare costantemente lepuntate per arrivare allo stesso livello dieccitazione;- non riuscite a controllare, diminuire ointerrompere le giocate;

GIOCOd’azzardoGIOCOd’azzardo

QUANDO DIVENTA UNA VERA E PROPRIA PATOLOGIA Caratteristiche delgioco d’azzardoCaratteristiche delgioco d’azzardo

La dipendenzaLa dipendenza

Fattori di rischioFattori di rischio

Lotto, Superenalotto, Bingo, slotmachine, video poker, scommessesportive… Il gioco d’azzardo rap-presenta la quinta industria in Italiadopo Fiat, Telecom, Enel, Ifim (“pro-duce” il 2 per cento del ProdottoInterno Lordo). La spesa procapitelegata al gioco è di oltre 500 euroall’anno. Alla fine del 2004 l’Italia sicollocava al terzo posto fra i paesiche giocavano di più al mondo, pre-ceduta da Giappone e Regno Unito.Oggi abbiamo il primato mondiale ein Regioni come la Sicilia, laCampania, la Sardegna e l’Abruzzo,le famiglie investono in gioco d’az-zardo il 6,5 per cento del proprioreddito. A tal proposito, la maggiorcausa di ricorso a debiti e usura inItalia è da attribuirsi a questa dipen-denza. La grande maggioranza deigiocatori non ha problemi, ma lericerche internazionali stimano dall’1al 3 per cento la popolazione vittimadel gioco patologico. In Italia ciòequivale a 700mila persone.

Ottenimento di un premio: dena-ro, beni materiali, buoni etc.;

Per parteciparvi è necessariorischiare una somma più o menoingente di denaro o equivalenti;

La vincita è più dovuta al casoche alla perizia del giocatore.

1

2

3

LA GESTIONE DEL PROPRIO DENARO PUÒ

PUÒ SFUGGIRE FACILMENTE DAL CONTROLLO

1. ASPETTI BIOLOGICI

2. ASPETTI AMBIENTALI-EDUCATIVI

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pazione, che sembra un particolare fat-tore di rischio per l’insorgenza dellaludomania;

sono connes-si alla presenza di tratti di personalità lus-suriosa e avara di denaro, talvolta con-nessi al bisogno di dimostrare un control-lo sul fato, come simbolo del controllo sulmondo.

I giochi che sembrano predisporremaggiormente a rischio sono quelliche offrono maggiore vicinanza spa-zio-temporale tra scommessa e pre-mio, quali le slot machines, i giochidel casinò, ivideopoker eil Bingo.Le fasce più arischio sembrano invece, tra ledonne, le casalinghe e le lavoratriciautonome dai quaranta ai cinquant’an-ni; tra gli uomini, i disoccupati o ilavoratori autonomi che hanno un fre-quente contatto con la vendita ed un’etàintorno ai quarant’anni.

Come tutte le dipendenze, si tratta diuna malattia cronica, che richiede unintervento terapeutico strutturato.L’obiettivo della cura deve essere ini-zialmente l’astinenza dal comporta-mento e in seguito il raggiungimen-to di una condizione di “sobrietà”,cioè un cambiamento dello stile di vitache permetta di essere più forti verso lesempre possibili ricadute.

Nessuno si reca dallo specialista se nonha un motivo per farlo. La tendenzadel soggetto dipendente dal giocod’azzardo è quella di minimizzare onegare il problema e credere che,“se solo volessi, potrei smetteredomani...”. Per cui il primo compitodella specialista dovrà essere quello diaumentare il livello di motivazione allaterapia attraverso una serie di colloqui,cui dovrà seguire la stipula di un “con-tratto terapeutico” tra paziente e tera-peuta, che comprenda un programma

(colloqui individuali, gruppi psicotera-peutici e psicoeducazionali, terapia psi-cofarmacologica, gruppi per i familiariecc..) e la pianificazione del rientro daidebiti, con eventuale assistenza legale.Il giocatore deve accettare di delegareal suo partner, o a un suo familiare, ilcompito di controllare le proprie spese,fornendo un dettagliato rapporto diogni piccola uscita economica. La fami-glia dovrà essere aiutata ad imparare aconoscere questa particolare malattia edovrà essere coinvolta nella gestioneterapeutica del paziente. Dunque l’in-tervento risulta complesso e necessitadi un efficiente e dettagliata organizza-zione.

Casalinghe e disoccupatiCasalinghe e disoccupati

Si può curareSi può curare

Come intervenireCome intervenire

3. ASPETTI PSICOLOGICI

LA TERAPIA DI GRUPPO PUÒ ESSERE D’AIUTO

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norma tutte le attenzioni vengono rivol-te al poppante. E questi aspetti, se malgestiti, possono creare tensione emotivanel cane. Noi la chiameremmo gelosia.

Cosa fare allora per ridurre, fino adannullare, questi rischi di incompren-sione? Prima della nascita del bimbo,ci si deve fornire di un bambolotto e losi deve maneggiare con cura, istituen-do rituali a cui il cane verrà abituato.Ancora però manca la componenteolfattiva del neonato, che normal-mente suscita interessi graditi alcane, un’attrattiva dovuta al fatto

comfort acquisiti come il cibo o il pro-prio giaciglio. Ma quando il nucleosociale in cui vive è attraversato dauna novità, il cane va incontro atemporanee situazioni di tensioneemotiva. In realtà l’arrivo di un nuovomembro in famiglia, come un “cucciolodi uomo”, avviene nella grande mag-gioranza dei casi in modo armonioso esereno, senza causare problemi di sorta;purtroppo a volte non è così. Alcuni canimal sopportano cambiamenti nelnucleo familiare, quasi come se perdes-sero diritti acquisiti. In effetti al soprag-giungere del bambino i meccanismirelazionali di famiglia cambiano: di

Dott. Luca RossiDirettore Tecnico Centro Studidel Cane Italia ASDE-mail: [email protected]

La famiglia per il cane è come unbranco: vi sono determinate collocazio-ni sociali, con livelli diversi di diritti,doveri ed assunzioni di responsabilità.All’interno della famiglia il cane si senteal riparo, certo di poter mantenere

Agire con anticipo

ARRIVAIL CUCCIOLO D’UOMOL’arrivo in famiglia di un bimbo può provocare tensioneemotiva nell’animale di casa. Ecco come prevenirne le pos-sibili incomprensioni con facili accorgimenti.

“ “

I NOSTRI AMICI ANIMALI

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I NOSTRI AMICI ANIMALIche la cute dell’infante è pregna diacido butirrico. I genitori, a tempodebito, potranno portare a casa unpannolone usato e farlo indossare albambolotto, che il cane già conosce,preparandolo così meglio all’accetta-zione del prossimo arrivo. Questocomunque è solo il primo passo. Igenitori dovranno far condividere curee attività domestiche sia al cane che albimbo, mostrando al fedele amicoche nulla è cambiato e che tutti icomfort precedentemente acquisitirestano garantiti. Ridistribuire le risorseper mantenere la pace: bastano pocheaccortezze, molta condivisione e natural-mente la cura degli aspetti igienici.

Quando il bimbo raggiunge i tre anni,la situazione relazionale può cambiareed è bene che i genitori tenganosotto controllo gli aspetti competiti-vi tra lui e il cane. Il possesso di ungiocattolo, lo strapparlo dalla boccadel cane, possono scatenare l’aggressi-vità dell’animale. Il piccolo in crescitadovrà poi essere educato dai geni-tori al rispetto del cane: capire cometoccarlo, dove e quando farlo, saperneleggere i segnali di irritazione per evi-tare atteggiamenti o mosse inadegua-te. Due bravi genitori dovrebbero agireaffinché il cane di casa sia ben socializ-zato con i bambini, anche quelli nondella famiglia, educandolo in età pre-coce, entro il quarto mese dalla nascita.Inoltre un buon proprietario devemostrarsi nei confronti del propriocane gentile ed accondiscendente, maanche sicuro e determinato.

QUELLO TRA CANE E BAMBINO

È UN RAPPORTO IN “MOVIMENTO

FINE

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