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Sardinia Mx Club numero 2

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Motocross / Enduro free web magazine

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SARDINIA

MXCLUB

Nicola Belillo . 39 anniResponsabile. Fotografo professionista Giornalista pubblicistaCura le pagine del Motocross

Paolo Vacca. 51 anni .Fotografo professionista.Cura le pagine dell’ Enduro

Marcello Peddis . 46 anni.ex endurista. Cura le rubriche tecniche e gli speciali.

web magazine gratuito di off Road su due ruote

in Sardegna

Hanno collaborato a titolo gratuito a questo numero :

Tiziana Pinna Roberto Bardi

Massimo Mocci Michele Medda

In copertina Michele Putzu . Il pilota cagliaritano e’ in testa alla classifica sin dall’ inizio del campionato. © Nico Belillo

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Sommario

5 Trofeo Spaccaruote

Intervista a Damir Angius

Mx Tempio e Terralba

Michele Medda . La mia Six Days

Intervista a Riccardo Pusceddu

Assoluti d’Italia Enduro

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Cosa è successo a Villacidro?5° prova fmi saltata

b

© Nico Beillo

Si inoltra la comunicazione del MC sa Spendula, relativa all’annullamento della 5° Prova del Campi-onato Sardo Motocross.A conclusione del Campionato, compatibilmente con la disponibilità di date , verrà proposta agli altri MC , la possibilità di recupero della manifes-tazione.

Questa è la comunicazione ufficiale diffusa dal Co.re. Sardegna in merito all’ annullamento della gara di Vil-lacidro dello scorso 25 Maggio 2013. Ma vediamo di ca-pire cosa è successo e se la gara potrà essere recuperata. 1- Il presidente del Mc Sa Spendula comunica l’ impos-sibiltà di dare luogo alla manifestazione per problemi di carenza di organico e difficoltà organizzativi generiche.2-la gara viene annullata e il Mc. Sa Spendula non può recuperarla per regolamento Fmi. 3-la pista di Villacidro , di proprietà comunale , viene di volta in volta data in gestione ai Mc per l’organizzazione delle gare.fino al 2013 la pista era gestita dal Mc Villacidro.che non ha intenzione di recuperare la manifestazione nell’arco di questa stagione.4- Dopo il caso copertoni, poi risolto, spunta quello del-la porcilaia che impedisce l’utilizzo del secondo cancello a monte della pista.Quindi, nuovo problema da risolvere.

Questi, in maniera molto approssimativa, sono i prob-lemi che in questo momento sta attraversando la pista del Mediocampidano.

Quali potrebbero essere invece le soluzioni?

A breve, il Comune dovrebbe pubblicare un bando per l’assegnazione della gestione della pista, almeno questa è la voce che gira su Radio Box.Non rimane quindi che sperare che chi ne abbia le pos-sibilità, le capacità e la volontà possa finalmente far riab-bassare i cancelli a Villacidro.

Agli appassionati non interessa altro.

Nicola Belillo

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Bad BoyDenis

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.. e il ferro giusto per vincere

Testo Nico Belillo fotografie Tiziana Pinna

Uno con quella faccia e con quel nome, poteva aspirare a di-ventare calciatore, al massimo bal-lerino a Domenica In.E invece niente.! Si è messo in testa di venire a rompere le scatole allo SPACCARUOTE, e affronto de-gli affronti, addirittura di vincere.

Denis Piras da Serrenti, non è un santo, al massimo lo è il padre che gli ha confezionato un mezzo prestante e affidabile, ha stravinto tutte e tre le manche del quinto trofeo per motorini monomarcia vintage organizzato dal Mc Parco Cross città di Serrenti.

La cronaca di gara in realtà offre pochi spunti, perchè, eccezion fatta per lui, l’unico a pieni giri e senza noie maeccaniche, tutti gli altri si

sono spartiti nell’ ordine: rotture mozzi, grippaggi, cadute da rodeo ( vedi Bruno Cappai), candele bruci-ate, serbatoi sporchi, frizioni e vari-atori volanti, e chi più ne ha più ne metta.

Il segreto di queste gare infatti, risiede proprio nell’ affidabilità del mezzo più che nella prestanza.

I ragazzi di Terralba, tra i parteci-panti più assidui a questo tipo di competizioni lo sanno bene, hanno sempre portato in gara mezzi super performanti a discapito però del ri-sultato, e diciamocela tutta, anche del portafoglio. Quindi siete tutti avvisati.Alle prossime gare puntate sull’affidabilità .

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© Nico Beillo

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La Belva1- Forcelle Pit bike steli rovesciati 2- gomme tassellate 3- motore e carter Polini 75cc con carburatore 21 con aspirazione modificata 4- espansione e silenziatore Polini 5- Assenza di variatore ma dotato di puleggia

pompa dell’acqua di Uno Fiat maggiorata artigianalmente 6-Sospensione posteriore di scooterone

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La Belva1- Forcelle Pit bike steli rovesciati 2- gomme tassellate 3- motore e carter Polini 75cc con carburatore 21 con aspirazione modificata 4- espansione e silenziatore Polini 5- Assenza di variatore ma dotato di puleggia

pompa dell’acqua di Uno Fiat maggiorata artigianalmente 6-Sospensione posteriore di scooterone

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Fabio MereuTanti giri in testa ma pochi punti. Il suo mezzo è sicuramnete il più veloce.Alimentato ad Avion Gas, raggiunge velocità esorbitanti. Se lo volete vedere allenarsi andate all’ aeroporto di Fenosu tutte le domeniche a fare gare di accelerazione con i Boing 747.

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Col 17 Christian Atzeni, secondo assoluto. Mi ha implorato di pubblicare una foto grande per far bella

figura con la moglie.Accontentato!. In alto da sinistra, Bruno Cappai prima del cappottone da rodeo, Dan-iele Borsato alle prese col suo bolide, Roberto Lilliu

l’organizzatore, col 20 me medesimo, gran collezi-onatore di ritiri mentre alzo il braccio per segnalare

l’ennesima uscita per noie tecniche.

I PROTAGONISTI..si fa per dire

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Foto di gruppo dei ragazzi che hanno partecipato alla gara. © Tiziana Pinna

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Calendario manifestazioni

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Tempio parla casteddaio

Al Bruschi torna a vincere un pilota del sud

Michele Putzu espugna la roccaforte degli Asole

Testo e fotografie Nico Belillo

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MX3° PROVA

FMI

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Michele Putzu vincitore di giornata

©Foto Nico Belillo

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hi ha un minimo di dimestichezza con questa zona della Gallura, sa bene che Tempio è rinomata per tre ragioni.

I meravigliosi edifici in granito del centro cittadino, l’instabilità del meteo in stile passo delle Dolomiti e le vittorie degli Asole al crossodromo comunale Sergio Br-uschi.Ad interrompere, almeno in parte, questa inattaccabile tradizione ci ha pensato un giovanotto di Cagliari. Michele Putzu.

In sella alla sua Honda infatti ha spodestato gli Asole dal trono di regnanti del cross in terra tempiese.Con un primo ed un secondo posto si è aggiudicato l’assoluta di giornata, ha fatto spazio nel suo furgone e si è portato giù al sud il primato nella fittizia classifica gen-erale e la tabella rossa della classe MX uno.

Di certo gli Asole non hanno lasciato porte aperte e tap-peti rossi per il passaggio di MP 12. Durante la prima manche Gianmario ha tenuto la testa per tutti i 25 minuti e nonostante il suo rivale ci abbia pro-vato in tutti i modi non c’è stato nulla da fare.

CDUELLO SERRATO

Nella seconda manche un ritrovato Gianni Asole è partito a cannone alle spalle del pilota Honda. Bellissima la lotta ingaggiata col cugino numero centouno che bussava ad ogni curva senza riuscire

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t01m56s550 Gianmario Asole

miglior giro di giornata

Nella seconda manche un ritrovato Gianni Asole è partito a cannone alle spalle del pilota Honda. Bellissima la lotta ingaggiata col cugino numero centouno che bussava ad ogni curva senza riuscire

a passare.Stavamo incominciando a divertirci tutti quando a pochi minuti dalla fine è arrivato l’ incidente di Eros Figoni. Brutta botta alla schiena, cinque vertebre

fratturate e tanti santi in paradiso a dare una mano.Il nostro pensiero e i nostri migliori auguri sono tutti per lui e la sua famiglia che se l’è davvero vista brutta.

© Belillo

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“ Questa pista la conosco come le mie tasche. Mi ci sono allenato durante l’inverno in con-dizioni cento volte peggiori di questa di oggi. È normale che sia così e non sono per niente sorpreso di aver fatto risultato oggi.

Son partito benissimo e sfruttando tutta la cav-alleria della mia quattro e mezzo son sempre ri-uscito ad uscir bene di curva bello in tiro.

Tutto il resto è esperienza e conoscenza dei miei limiti.Giusto un pò di panico al cancello di gara due, dove mi sono accorto per caso di aver una fascetta del manicotto del radiatore acqua che passeggiava per i fatti suoi. Per fortuna mio cugino Giuseppe era a due passi e col caccia-vite abbiamo stretto tutto e son potuto partire regolarmente.

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Veteran

$Gianni Asole

© Nico Beillo

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Michele Medda e Silverio Fresi

Gli altri due veteran in pista a Tempio.La fortuna questa volta li ha guardati, puntati bene e scansati con decisione.Meddone ha fatto valigie addirittura dopo le prove libere.“Ho sentito un rumorino metallico che non mi piaceva affatto” e correre il rischio di sbancare in effetti non era un grande af-fare.Fresi invece è partito a bomba come sem-pre, ma dua badilate di fango sugli occhi-ali gli hanno impedito di vedere la pista, e dopo un drittone recuperare con quei ritmi è un inferno.

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© Belillo

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Fabio Giua

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La lotta in 250 quest’anno è molto più serra-ta. Alberto Spano sarebbe stato legittimato a credere di avere vita facile con i suoi avversari. E invece manco per niente.Prima, fagocitato dagli anni novanta è arri-vato Fodde, a ruota Bianco.E a Tempio è arrivato il turno di Fabio Giua.

L’olbiese in sella ad una Husqvarna quando si tratta di dare gas non si vergona per niente. Ci è apparso in gran forma e i risultati gli hanno dato ragione da subito. Speriamo continui di questo passo perchè non abbiamo nessuna intenzi-one di annoiarci.

© Belillo

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L’algherese Spano fa tuonare la sua Ktm 250 sul rettilineo che precede il salto dell’ arrivo. Ha stile e classe da vendere, ma non sempre basta per vincere. La prima parte di stagione l’ ha visto un pò spaesato tra i ritmi infernali imposti dal gruppo dei primi cinque. È comunque in ripresa e per le ultime quattro gare restanti del campiionato ci sarà da divertirsi.

Fodde invece questa volta ha sofferto un pò. Lo abbiamo visto in sofferenza un pò tutta la giornata e quando parti male, butti via gli occhiali quasi su-bito non è facile stare al passo di chi sta davanti e ti lancia addosso cariole di fango.Non è comunque il tipo che molla e fosse stato per lui dopo i 30 minuti di gara sarebbe risalito in sella per farne un’altra. Affaticato anche Tonino Bianco, anche per lui giornata in salita, ha dovuto faticare non poco per stare al passo del gruppetto dei primi dieci. Ha portato comunque a casa una dig-nitosissima quarta piazza in Mx2 che in ottica campionato va più che bene.

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L’algherese Spano fa tuonare la sua Ktm 250 sul rettilineo che precede il salto dell’ arrivo. Ha stile e classe da vendere, ma non sempre basta per vincere. La prima parte di stagione l’ ha visto un pò spaesato tra i ritmi infernali imposti dal gruppo dei primi cinque. È comunque in ripresa e per le ultime quattro gare restanti del campiionato ci sarà da divertirsi.

© Nico Belillo

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© Belillo

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Massimiliano Locci si è aggiudicato l’ assoluta 125 di giornata, mentre meno fortunati sono statiKevin Pinna, doppio zero, e Gabriele Sanna 56 punti soltanto.

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Alessandro Pirisi in sella d un 4T

Giacomo Fresi col 4. Senza occhiali, in pieno stile olbiese.

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Daniele Marras in azione a Tempio

Mirko Marongiu il cannibale. Eccezion fatta per la prima gara di Gonnesa, ha vinto tutte le altre manches.

© Nico Beillo

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Partenza di classe B

I piloti del gruppo B sul primo salto dopo la partenza. Si riconoscono Fabio Serra col 32,Massimo Canu col 72, Fa-bio Fois 234, Mattia Mascia 258,Igor Demuro 22, Nicola Atzori 87.

© Nico Belillo

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Stagione finita per Eros Figoni.Una brutta caduta durante la gara di Tempio gli ha procurato la frattura di cinque vertebre dorsali. Un infortunio che lo terrà lontano dai campi gara per parecchio tempo.In bocca al lupo Eros.

©Nico Belillo

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Tantissimi auguri di pronta guarigione da tutto lo staff di Sardinia Mx Club.

Ti aspettiamo in pista!

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A Terralba c’è gloria per tutti... o quasi

Gm Asole e Putzu decidono di non farsi male e mantegono il distacco invariato a 80 punti. Giua si prende il suo spazio in Mx2 e torna a salire sul gradino più alto davanti ad un ritrovato Spano. Tra i Veteran pareggio anche tra Fresi e G. Asole.In 125 continua ad impressionare Sanna che vince con classe. La 65 e la 80 sono riservate a De Risi e Marongiu, che

dominano senza patemi. Cadute rovinose per Fodde e Paolo Azara© Nico Beillo

testo e fotografie Nico Belillo

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A Terralba c’è gloria per tutti... o quasi

MX4° PROVA

FMI

Gm Asole e Putzu decidono di non farsi male e mantegono il distacco invariato a 80 punti. Giua si prende il suo spazio in Mx2 e torna a salire sul gradino più alto davanti ad un ritrovato Spano. Tra i Veteran pareggio anche tra Fresi e G. Asole.In 125 continua ad impressionare Sanna che vince con classe. La 65 e la 80 sono riservate a De Risi e Marongiu, che

dominano senza patemi. Cadute rovinose per Fodde e Paolo Azara

testo e fotografie Nico Belillo

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MX1$

Michele Putzu

Moto rossa, attrezzatura rossa, guance rosse e visto che ci si-amo anche tabella rossa.Putzu si presenta così subito dopo l’ennesima cavalcata tri-onfale di questa stagione 2014. A Terralba ha faticato in en-trambe le manche a causa di partenze non azzeccatissime, ma pare che il caldo non lo abbia scalfito più di tanto. solo un pò di guance rosse appunto, e pochissimo sudore.“Ma come cavolo fa ?” si starà chiedendo il resto della com-pagnia.Forse il segreto sta proprio nella pulizia della sua guida che richiede un dispendio energetico molto inferiore rispetto alla norma.

© Nico Beillo

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tGianmario Asole

1.28.608

La gara di Asole

e’ condizionata, come le ut-lime tre, dal problema allo scafoide della mano destra. Se ci metti anche il caldo e i tredici anni di differenza con Putzu, si capisce perchè il pi-lota tempiese non domina più a mani basse come un tempo.Nonostante il miglior tempo nelle crono, sceglie una po-sizione infelice al cancello della prima manche. Si schi-era tutto esterno.Gli costerà cara, perchè quella mossa lo costringe a recuper-are e sprecare energie che gli sarebbero servite nella secon-da dove Putzu lo ha sorpreso per sfinimento.

miglior giro di giornata

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© Nico Beillo

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Mauro Sotgiu. finalmente.....

Bella gara. era ora !Oggi non era per niente facile quì a Terralba ma grazie soprattutto ad un ottimo quinto pos-to nella seconda manche, il pilota di Palau si è strameritato il terzo gradino del podio in Mx1.

© Nico Beillo

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©Belillo

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Paolo Azararientro col botto ... (in partenza)

Qualcuno a bordo pista già si sfregava le mani a vedere Paoletto Azara nuovamente dietro al cancello. All’ appello, per completare il pacchetto dei grandi manici, mancava solo Maurizio Arg-iolas, fuori per infortunio. Poco male, Azara al rientro dopo qualche mese di stop vale doppio. Carico a molla direbbe il poeta.

Durante le cronometrate stenta a trovare la giusta confidenza su una moto che lui stesso sostiene di non essere tagliata per lui. Si ac-contenta e ferma il cronometro sull’ 1,30 e fischia.Gli vale la seconda posizione della sua bat-teria dietro Putzu. Nella batteria successiva Gm Asole abbassa il tempo di quasi due secondi a suon di mar-tellate di gas.Pranzetto leggere e poi via a schierarsi.

Parte tra i primi e da subito tiene un buon ritmo col limitatore che canta a squarciago-la.Poi rimane coinvolto in una caduta, recu-pera e finisce quinto. Non male. Nella sec-onda manche porta la sua Yamaha nella parte centrale della griglia. Nell’ imbuto beffardo della prima curva di Terralba però viene steso e calpestato come una sigaretta. Nel marasma generale esce dal groviglio di moto con la schiena dolorante.A fargli compagnia in infermeria lo raggi-unge anche Fodde, che però poi decide per un soggiorno breve in ospedale per verifiche alla gamba. Ad Alghero, sulla sabbia del lazzaretto, an-drà alleggerito di un pò di sfortuna.

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Fabio Giua

Vince e convince.Giua torna a scalare il podio con un’ altra magistrale prestazione.In entrambe le manche parte benis-simo e rimane lì davanti a giocarsela con i più forti.Sembra non soffrire l’afa e non perde mai la concentrazione.Nella seconda manche cede strada a Spano, ma in virtù del terzo posto ottenuto nella prima manche riesce comunque a tenere l’algherese distac-cato di 30 punti nell’ assoluta di gior-nata.

© Nico Beillo

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Operazione Desert Storm

Alberto Spano affronta l’inferno di polvere della sec-onda manche.. e lo affronta bene possiamo dire.Conclude terzo assoluto alle spalle di Gm Asole.Un’ ottima prestazione che lo riporta dritto dritto tra le posizioni che più gli competono. ..e la prossima gioca in casa. In bocca al lupo !

© Nico Beillo

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MX2 Agguerrita più che mai. Tonino Bianco, nella foto grande su Yamaha, corre sempre in attacco. Nella prima manche si fa i primi due giri col il launch control delle forcelle incastrato poi cade e rompe la leva frizione. Ma a lui non importa nulla, corre e si diverte. In Alto a sinistra Danilo Fodde. Peccato per la caduta al via di gara due, perchè oggi era in palla e veniva su bene. Lo abbiamo sentito dall’ ospedale e per fortuna ha deciso di non disturbare i medici per troppo tempo. Sotto Marco Berria e Enrico Picciau. Bellissima gara per entrambe. Stanno risalendo bene e a Terralba ne abbiamo avuto conferma.

Il Duca BiancoGli olbiesi si sa, o corrono senza occhiali, o senza guanti o senza leva frizione.Tonino a Terralba ha scelto la terza. Scherzi a parte, complimenti a lui per aver portato a termine la manche con questo grave handicap.

© Nico Beillo

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MX2 Agguerrita più che mai. Tonino Bianco, nella foto grande su Yamaha, corre sempre in attacco. Nella prima manche si fa i primi due giri col il launch control delle forcelle incastrato poi cade e rompe la leva frizione. Ma a lui non importa nulla, corre e si diverte. In Alto a sinistra Danilo Fodde. Peccato per la caduta al via di gara due, perchè oggi era in palla e veniva su bene. Lo abbiamo sentito dall’ ospedale e per fortuna ha deciso di non disturbare i medici per troppo tempo. Sotto Marco Berria e Enrico Picciau. Bellissima gara per entrambe. Stanno risalendo bene e a Terralba ne abbiamo avuto conferma.

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$Silverio Fresi

Veteran

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La testa della classifica generale veteran è occupata da Silverio Fresi con 920 punti. A ruota, è proprio il caso di dirlo, lo segue Gianni Asole con 915. Si fa presto a dedurre che l’olbiese con il numero 422 vorrà restituire il favore al tempiese col numero 7, che proprio l’anno scorso all’ ultima gara gli soffiò il titolo per una man-ciata di punti.Col 74 Francesco Asole, autore di bella gara e in risalita sulla classifica generale.

© Nico Beillo

A sinistra “ Silver action” nella prima curva di Terralba.

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$Gabriele Sanna

125

© Nico Beillo

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Questo va che è una bellezza!Chiude ottavo assoluto con un 125 d’annata in mezzo a quei pazzi con i quattro tempi.Grande stile e capacità di guida. Nessun timore reverenziale nei confronti di quei lupi

che spalancano tutto lì davanti.Non è nemmeno maggiorenne, diamogli tempo e comincerà a riempire gli spazi vuoti

destinati ai campioni di classe sugli annali dei libri federali.

Alice Giorda

Tredicesima di classe (Mx2) e ventisettesima assoluta in una giornata di fuoco.Continua a permanere in classe A e se la gioca senza tanti problemi con i maschietti.

Che dire? ..Bella tosta !

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Fun Race in classe BSpettacolo ed emozioni tra chi spera e merita di salire tra i Big

© Nico Beillo

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Nicola Atzori 87 , Roberto Pilitu 34 e Davide Fiori 191, hanno animato la seconda manche della classe B.,e queste due fotografie lo dimostrano bene.Per diversi giri si sono battuti gomito a gomito per la leadership della gara offrendo spettacolo ed emozioni ai loro supporters che li incitavano da bordo pista per spingere al massimo.L’assoluta di giornata ha dato ragione a Pilitu che l’ha spuntata di un solo punticino su Fiori.Sul gradino più basso del podio, distaccato di una lunghezza è salito Fabio Fois con la sua Honda.

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Una marcia inarrestabile.Sei vittorie di manche su otto, giri veloci in gara e pole position. Una serie di successi interminabile interrotta solamente da uno zero per “ sospensione punteggio di gara” così recita il regolamento.Una sanzione disciplinare non imputabile a demeriti o atteggiamenti antisportivi del pilota ma a provvedimenti adottati nei confronti del suo meccanico, reo di aver polemizzato con uno sbandi-eratore nella gara di Tempio. Un piccolo inconveniente che non ha comunque intralciato la sua scalata alla testa della classifica. La sua Cobra 65, la stessa moto con cui hanno iniziato Carmichael, Villopoto e Adam Cianciarulo è ora saldamente al comando con 1670 punti.Dietro di lui, a rendergli la vita un pò più complicata, ci stanno pensando Fresi, Marras e Giulietti. Un grande incoraggiamento va anche a loro!

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Emiliano Il Conquistatore

Leader incontrastato della 65Una miscela esplosiva di

grinta e talentocon un’insaziabile

fame di vittoria

Una marcia inarrestabile.Sei vittorie di manche su otto, giri veloci in gara e pole position. Una serie di successi interminabile interrotta solamente da uno zero per “ sospensione punteggio di gara” così recita il regolamento.Una sanzione disciplinare non imputabile a demeriti o atteggiamenti antisportivi del pilota ma a provvedimenti adottati nei confronti del suo meccanico, reo di aver polemizzato con uno sbandi-eratore nella gara di Tempio. Un piccolo inconveniente che non ha comunque intralciato la sua scalata alla testa della classifica. La sua Cobra 65, la stessa moto con cui hanno iniziato Carmichael, Villopoto e Adam Cianciarulo è ora saldamente al comando con 1670 punti.Dietro di lui, a rendergli la vita un pò più complicata, ci stanno pensando Fresi, Marras e Giulietti. Un grande incoraggiamento va anche a loro!

© Nico Beillo

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Sempre all’ attacco

Giulietti, sopra con il numero 86, in duello con Ladinetti a Terralba.A destra Giacomo Fresi, il suo distacco dal capoclassifica è di 250 punti. Il discorso titolo quindi, è ancora aperto.

65 cc

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L’inseguitoreGiacomo Fresi impegnato nel tracciato di Terralba.Sta progredendo a vista d’occhio. Coraggio!

© Nico Beillo

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Studio Nico Belillo

Photo shooting per piloti

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Gianmario Asole Yamaha 450 4T num. 101

Damir AngiusUn talento volante

IL PERSONAGGIO

Viene da Sorgono una delle più grandi stelle del firmamento crossistico sardo, e da Sorgono è ri-partito alla conquista dei cieli di tutto il mondo.

testo e fotografie di Nico Beillo

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opo aver passato più di un decenniosospeso per aria con la sua moto da cross, un bel giorno ha deciso di mollare tutto e fare le valigie . Des-

tinazione Orlando , Florida, Usa. Ad attenderlo le prime durissime prove del corso per piloti di linee aeree com-merciali.

Ma partiamo dall’inizio. Damir, classe 1992, ha totaliz-zato prima di imbarcarsi in ques-ta nuova impresa, sei titoli regionali, un terzo posto nel Supermare Cross e in-

numerevoli partecipazioni ai campionati ital-iani e europei di motocross ottenendo ottimi

risultati. Sembrava avere la strada spianata

verso i grandi successi sportivi, vista soprattutto la giovane età,

invece no. Qualcosa è scattato nella sua testa, una molla che gli ha fat-to cambiare rotta per sempre.

Come è iniziato tutto questo?

Prima di tutto vorrei fare una pre-cisazione. Io non ho mai pensato di tirarmi

D© Nico Beillo

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indietro nel cross , ma molto più semplice-mente ho ritenuto che l’avventura del pilota di aerei sarebbe stata molto meglio per il mio fu-turo. Il mondo del Mx è molto dispendioso in ter-mini economici, quindi o imbocchi la strada gi-usta da subito o tutto diventa troppo oneroso da affrontare. Il cross era una realtà che non mi avrebbe dato nessun futuro.

E l’aviazione che c’entra?

Per puro caso in una trasferta degli Italiani a Francavilla a Mare, ho conosciuto un pilota di aerei. Mi hanno da subito affascinato i suoi discorsi sul mestiere e riflettendo ho capito im-

mediatamente che la vita da ufficiale dell’aria si confaceva di più alle mie attiduni. Da lì il passo è stato breve, ho scelto di imboc-care quella strada subito. Per elaborare la deci-sione ci ho messo pochissimo tempo. Son partito per la Florida dove ho affrontato il primo corso per brevetto da pilota privato che ho brillantemente concluso poi in Inghilterra, a Bournmouth. Poco dopo, sempre nel Regno Unito,ho fatto il corso strumentale e commer-ciale, che mi ha diplomato pilota di linea.Dopo questi corsi e svariati esami molto impeg-nativi sono finalmente diventato un pilota a tutti gli effetti e al momento sono in attesa di chiama-ta.

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Come ci si sente in cabina, al comando di un mostro che vola a migliaia di metri dal suolo?

Bello di brutto !! È una sensazione fantastica che non si può paragonare a nessun altra. È un lavo-ro di grande responsabiltà e avere il privilegio di poterlo fare mi gratifica tantissimo.

Quale aspetto ti piace di più nel volare e che obiettivi ti sei posto?

Volare è un’esperienza quasi surreale, essere al comando lo è ancora di più. La percezione di do-minio delle proprie capacità e di quelle del mezzo è un brivido che ti corre lungo la schiena. Meraviglioso !Per questo intendo lavorare sodo e diventare chief pilot, il capo dei piloti .

E il cross? dimenticato per sempre?

Certo che no! Lo pratico ancora, anche se saltuar-iamente.Quello che mi ha dato il cross non lo scorderò mai, anche se io sapevo benissimo che non avrei potuto continuare, avevo altre ambizioni nei miei pensieri.Lo so, è brutto dirlo, anche se amo tantissimo questo sport, il motocross non è mai stata la mia droga. Io volevo vincere e basta. Ho vinto è son contento così.Ora ho altri obiettivi e son concentrato su quelli.

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© Nico Beillo

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Terza prova campionato Mx Asi

Battaglie ad alta quotaVincono Fodde, Puddu, Agri, Delogu e Serra

Lanusei

Fotografie Nico Belillo

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Terza prova campionato Mx Asi

Battaglie ad alta quotaVincono Fodde, Puddu, Agri, Delogu e Serra

Lanusei

Fotografie Nico Belillo

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La partenza della classe Sport

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© Nico Beillo

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Renato Masala a colloquio con Alberto Picciau prima del via.sotto Bruno Setzi e a destra Alessandro Puddu.

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© Nico Beillo

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Mulas incalzato da Fodde.Hanno dato vita ad un bel duello conclusosi in favore del pilota olbiese con la Yamaha 153.© Nico Belillo

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Enrico Picciau in lotta con Gabriele Sanna a Lanusei.Sotto Michael Lecis in recupero dietro Farci.

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© Nico Beillo

Massimo Monaco

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Classifiche

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Cireddu Valley

LA PISTA

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LA GLEN HELEN DI SARDEGNA

Una pista tostissima che non perdona “polsi leggeri”. Saliscendi e curve con ampie e veloci battute. Il sogno degli smanettoni col pelo sullo

stomaco

Testo e Fotografie di Nico Belillo

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Evgeny Bobryshev durante i test invernali a Cireddu.© Nico Belillo

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poco più di trenta minuti da Cagliari, percorrendo quelli che ora sono i resti della vecchia orientale sarda, si trova la pista di Maracalogonis. Un impianto

di 1,700 mt gagliardo e tosto, a prova di team uf-ficiali del mondiale.Il suo gestore e curatore, Gre-gorio Mascia, presidente del motoclub Team Ex-treme, le dedica anima e corpo, oltre che mani e portafogli.Dal 1978,,anno in cui la creatura ha visto i suoi primi frequentatori, non ha praticamente mai conosciuto momenti di inattività. Ci sono stati chiaramente periodi di alti e bassi, ma sostanzial-mente la pista ha sempre goduto di buona com-

A pagnia.“ ci ritrovavamo a casa mia . Io, Roberto Farci, Stefano Vacca, pasquale Piras, Costantino ... car-icavamo le moto e col pranzo al sacco ci si andava a divertire.Con alcuni di loro,Pericle Corona e Danilo Farci in testa, ci diamo ancora da fare per mantenerla in ordine.Mi aiutano moltissimo con la ruspa e mi danno una mano insieme a tutti gli altri appassionati a sistemare un pò tutto . Negli ultimi anni grazie anche al fattore web, la pista ha avuto modo di conoscere e assaporare i suoi momenti di glo-ria. Riccardo Usai, che cura per noi le pubbliche

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pagnia.“ ci ritrovavamo a casa mia . Io, Roberto Farci, Stefano Vacca, pasquale Piras, Costantino ... car-icavamo le moto e col pranzo al sacco ci si andava a divertire.Con alcuni di loro,Pericle Corona e Danilo Farci in testa, ci diamo ancora da fare per mantenerla in ordine.Mi aiutano moltissimo con la ruspa e mi danno una mano insieme a tutti gli altri appassionati a sistemare un pò tutto . Negli ultimi anni grazie anche al fattore web, la pista ha avuto modo di conoscere e assaporare i suoi momenti di glo-ria. Riccardo Usai, che cura per noi le pubbliche

relazioni, si è adoperato per farci conoscere un pò ovunque ai piani alti. Siamo riusciti a portare quì il Team Honda HRC , la squadra ufficiale Yama-ha, piloti del calibro di Philippaerts e Van Horee-bek hanno definito il tracciato un ottimo banco di prova per sospensioni, telai e motori in vista della stagione mondiale.Bobryshev del Team Honda Martin è uno di quelli che mi ha impressionato di più. Il giro migliore e record della pista credo sia il suo. In-torno all’ 1,49,000.Tra quelli che hanno piantato le tende quì da noi per testare mezzi e piloti, c’è stato anche Castelari col suo omonimo team.

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Con lui ho stretto una grande amicizia e durante le feste ci scambiamo spesso anche gli au-guri. Abbiamo avuto modo di chic-chierare più volte e secondo me uno come lui potrebbe vera-mente far bene in Federazione.

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Che progetti hai per il fu-turo di Cireddu?

A breve dovrebbe arrivare anche l’ omologazione FMI.La categoria dovrebbe essere al-lenamento e attività promozion-ale, cioè la quattro.Stiamo già lavorando dura-

mente per attrezzare l’ impianto con un sistema di irrigazione adeguato e fornire un servizio docce per i piloti.Nei progetti c’è anche un ampio piazzale predisposto alla zona paddock, lavaggio moto col pulivapor e anche una piccola casetta dove sistemare attrezzi e

il necessario per la piccola ma-nutenzione.

Insomma mi pare di ca-pire che il prossimo passo sia quello di ospitare delle manifestazioni agonistiche. Sbaglio?

© Belillo

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Non del tutto. Per organizzare delle competizioni serve il piaz-zale di partenza e il cancello.Ci stiamo lavorando, ma prima abbiamo altre priorità.I servizi hanno la precedenza su tutto.È un duro lavoro quello che ci aspetta, ma vogliamo che la pis-ta si ritagli un giusto spazio tra

il panorama dell’ offerta isolana.Lo spazio che si merita.Inoltre possiamo dire che il nos-tro è un impianto veramente multifunzionale.Abbiamo a disposizione, nella stessa superficie anche un picco-lo fettucciato per gli allenamenti dei piloti di Enduro.Tra questo e la pista più grande,

“Vogliamo che la nostra pista cresca sempre di più. Per questo stiamo lavorando duramente per offrire buoni servizi alle squadre e ai piloti”

MARACALAGONIS.CA

MISTO / MORMIDO

WEEK END

IN ALLESTIMENTO

SI

10 .00

329 7218051

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“Vogliamo che la nostra pista cresca sempre di più. Per questo stiamo lavorando duramente per offrire buoni servizi alle squadre e ai piloti”

c’è anche un piccolo circuito dedicato al supercross, con salti più ravvicinati e un disegno più corto.

Non vi siete fatti mancare niente..

Non solo. A poco distanza da quì è già in attività un’altra pista.

L’abbiamo tirata su dal nulla.Ha il fondo sabbioso e offre un’ottima alternativa agli allena-menti sul duro di Cireddu.Claudio Federici e il suo staff, han-no già tenuto dei corsi per amatori ed è stato un successone.Per noi è un enorme motivo di or-goglio.Ci ripaga di tutti i sacrifici fatti dal

1978 a oggi e dimostra che tutto si può fare quando c’è la sana pas-sione.

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Fotografie di Nico Belillo

o

Inizia così ,in una serata d’inverno, una delle più belle avven-ture che ogni pilota di Off Road sogni di vivere. La parteci-pazione ad una gara leggendaria come la ISDE è un qualcosa che ti porti dentro tutta la vita. Michele ce la racconta in modo magistrale e con dovizia di particolari. Un viaggio attraverso le emozioni e le sensazioni di una gara epica. Leggetevela tutta d’un fiato, merita davvero!

E’ sera, fa freddo quando esco da lavoro, ma non ho voglia di andare a casa, passo al motoclub, in ne-gozio al Centauro. “Ciao Maurizio, ma la mandiamo l’iscrizione alla

Six Days?”

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Michele medda racconta la sua avventura alla sei giorni di enduro

LA MIA

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e parole mi es-cono di bocca da sole, sen-za pensarci, senza render-mene conto, il cuore su tutto,

la logica non ha voce in capitolo. La ris-posta è immediata, positiva ed entusia-sta, arriva da un cuore sintonizzato sulla stessa lunghezza d’ondadel mio. “Manca il terzo” dice Maurizio, “Ci penso io” rispondo, certo che quel cuore a cui sto pensando non esiterà. Sc-raxetto e 4 anni di motoastinenza, mio fratello Nicola è il prescelto per comple-tare la pariglia, anche in questo caso la risposta arriva senza esitazione. La mia,

lla NOSTRA Six Days è nata così.Gennaio è lontano, in mezzo speranze de-lusioni, illusioni e infine certezze: a metà luglio arriva la conferma che sì, anche noi saremo al via della 88a Six Days of En-duro, l’edizione del centenario. Il tempo è poco, chiamiamo a raccolta i fedelis-simi di sempre, Bruno, Luca, Alberto, Claudio, Giacomo, Fabrizio, tutti sono disponibili a supportarci e sopportarci in questa avventura, l’occasione è ghiot-tissima anche per loro: “Ma quando ci ricapita!”Con Maurizio ci mettiamo sotto con gli allenamenti, ad agosto ferie in moto, il mare e la spiaggia sono lì e mi atten-deranno invano, almeno per quest’estate. Iniziamo ad organizzare le assistenze, ci

©Belillo

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obbligano a consociarci tra club, e alla fine sarà un bene, ma quanti dubbi e per-plessità, allora. La moto non c’è ancora, ovvero è ancora da cross, omologazione, ruota da 18”, impianto luci, tutto prende forma piano piano, pronta per quel 26 settembre, giorno delle verifiche ammin-istrative e tecniche. E quel giorno arriva, stringo per la fonometrica, 113.3 dB, sono dentro, il primo scoglio è superato, il mio 125 ora è lì, in parco chiuso che mi aspet-ta, che freme legato assieme ad altre 613 moto. Ci vediamo lunedì.I giorni prima della partenza passano len-ti, si definiscono gli ultimi dettagli delle assistenze con i responsabili dei club che ormai sono tutti presenti, ci si imprati-chisce col cambio gomme, si preparano i marsupi e i camel bag, si visiona ancora qualche speciale (in realtà ho visto solo Monte Pino). Facciamo buon gruppo con gli amici di Iglesias, la famiglia di Paolo Zulli sopra tutti, ma anche Igna-zio Angius e il Presidente Massimo Toc-co. Nel mezzo la cerimonia inaugurale, caleidoscopio di colori e lingue di tutto il mondo, tutti felici e orgogliosi di essere lì, di avere una parte anche se pur piccola nella storia di questo sport.

DAY 1

E finalmente lunedì arriva. Alle 9.37 av-vio il mio 125, l’avventura ha inizio! Dopo un semplice trasferimento su asfalto e un facile sterrato si giunge al primo Special Test, Pittulongu. C’è molta pol-vere, nonostante la pioggia caduta nella notte. Tocca a me, parto deciso ma non voglio fare errori, ci sono molte pietre e già parecchie buche. Un gruppo di local supporters mi incita e io ricambio sal-utandoli per tutti il rettilineo! Sono qui per divertirmi, d’altronde. A metà test mi supera uno svedesone alto 2 metri, nella sua polvere non vedo una pietra e mi sdraio. “Cominciamo bene!” Riparto senza problemi, nemmeno mi arrabbio, l’obiettivo è, e rimane, arrivare a Tem-pio. Arrivo al primo CO dopo un breve

tratto abbastanza difficile, ho un buon anticipo e i ragazzi sono efficientissimi, benzina, mangio qualcosa e mi mordo le guance schiacciate dal casco. In 6 giorni ho perso il conto delle volte che mi è suc-cesso, ancora oggi ho le cicatrici. Passo il CO e mi dirigo verso il secondo Spe-cial Test: Marinella. Qui, se vogliamo, c’è ancora più polvere, ma la speciale mi piace e mi diverto, lo svedesone questa volta non mi prende! Si va poi verso Ar-zachena. Nel settore c’è un po’ troppo asfalto, il 125 ha rapporti da cross e soffre un pochino. Veloce assistenza e CO e su-bito lo Special Test di Arzachena. Parto contratto, la speciale è larga e liscia ma non mi fido e non oso. In poche curve il solito svedesone mi svernicia ma mi da la scossa. Provo a seguirlo e ci riesco, gli sto agganciato per 2 minuti buoni diver-tendomi come un matto, fino a che, in un curvone dove lui piega da MotoGP, esagero e mi sdraio ancora. Riparto e concludo comunque soddisfatto e col sorriso stampato in faccia. Si rientra verso Olbia, il percorso diventa più diffi-cile, singol track, sottobosco, mulattiera e lunghe e ripide discese iniziano a met-tere a dura prova il fisico. Raggiungo Nicola che mi parte 7 minuti davanti, vedo che è stanco, lo incito a guidare in piedi, non so se seguirà il mio consiglio, lo supero e continuo col mio passo. As-sistenza e CO tranquilli, faccio il filtro, quindi Special Test di Monte Pino, l’unico che ho visionato e sicuramente il test più enduristico della ISDE 2013. Parto, il primo pezzo sa di fettucciato, omaggio un altro gruppo di local sup-porters di un lungo saluto e Paolo Vacca mi immortala in pieno, il percorso si stringe, guido con attenzione e alla fine non commetto errori. Si torna nella pri-ma parte del giro e si ripetono le speciali di Pittulongu e Marinella, la polvere è sempre di più, i buchi e le pietre anche, sono stanco, guido con attenzione e non commetto errori. Dopo quasi sette ore si rientra al porto, in assistenza cambio il terzo filtro della giornata e metto la moto

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in parco chiuso, Day 1 è terminato. Sono stanco e affamato, ho il collo indolenzito dalla posizione e dal peso del casco, ma sono felice, il ghiaccio è rotto. Attendo l'arrivo dei miei compagni, arriva Nicola con 13 minuti di ritardo, Maurizio per distrazione e un po' di traffico ne prende 1 al prefinish, ma le moto sono tutte in parco chiuso. Anche Paolo, nonostante un capotone, e Ignazio chiudono la tappa senza penalità. La giornata non è finita, si organizzano le assistenze per il giorno dopo, benzine, filtri e ricambi, tutto deve essere pronto e caricato sui furgoni en-tro le 20. Solo dopo si può andare a farsi una doccia. Rientriamo al camper al capo base al parco di Olbia, casa Zulli ci ospita tutti per la cena. Vediamo le classifiche di giornata, ho chiuso 65° nella C1, Nicola 140°, Maurizio è 133° della C2 e Ignazio e Paolo sono rispettivamente 80° e 81° della C3. Il primo dei sardi è Renato Mela, 62° nella C1.

day 2Stamattina parto con l’amico Giorgio Alberti, vicecampione italiano Master 1 2013 ed ex campione italiano e mio com-pagno estivo di allenamenti. L’occasione è ghiotta per imparare e perché no, per una bella sfida. Il trasferimento e gli Spe-cial Test sono quelli di ieri. Sappiamo almeno cosa ci aspetta. Parto contratto in trasferimento, ma già al primo Special Test di Pittulongu, mi sciolgo e guido bene, fluido, il tracciato è demolito ma trovo linee che mi soddisfano, faccio scorrere la moto, prendo fiducia. Arrivo a Marinella e le sensazioni migliorano, attacco come fosse un regionale, come se la gara fosse di un giorno e finisse sta-sera, mi voglio divertire. Il trasferimento scorre facile, sono già ad Arzachena, lo Special Test che finora mi è piaciuto di più. C’è più polvere rispetto a ieri ma la

speciale ha tenuto, anzi, ci sono begli ap-poggi che aiutano a voltare e adivertirsi. Inizia la parte del percorso più complicata e faticosa ma sto bene, acquis-to forza e fiducia. Solita girandola di filtri alle assistenze, c’è sempre più polvere, ar-rivo a Monte Pino, solo a sera saprò che fino a qui sono davanti a Giorgio, ma qui viene fuori l’endurista vero e mi rifila un bel distacco. Torno a Pittulongu, la spe-ciale è bloccata perché c’è stato un inci-dente e stanno soccorrendo il pilota. Si forma una bella fila, stiamo fermi oltre 20 minuti, poi si riparte, si sgomita per cer-care di essere tra i primi a partire, si tro-verà meno polvere. Mi accodo a Renato Mela, parte lui, dopo 20 secondi, parto io. La speciale è tutta una gobba, sembra Riola ma invece che sabbia è polvere con dentro le pietre, ma uso la stessa tecnica, cerco di galleggiare, mi butto indietro, an-teriore leggero. E funziona, chiudo 49° di classe C1, la mia miglior speciale di oggi, forse dell’intera Six Days. Raggiungo e supero Renato, attualmente tra i migliori enduristi sardi, ulteriore soddisfazione personale. Volo a Golfo Aranci, benzina e CO perché siamo in ritardo, probabil-mente lo neutralizzeranno ma non si sa mai. Manca Marinella, per chiudere la giornata. Dietro non ho nessuno, posso aspettare qualche secondo in più per avere meno polvere. Entro, ho ancora la forza per attaccare, prendo qualche rischio, a tre curve dalla fine sfollo e sfondo un ap-poggio, cado, perdo qualche secondo a ripartire ma sono soddisfatto. Vado a Ol-bia, mentalmente mi ricalcolo l’orario di arrivo sulla base dell’ultimo CO, il calcolo mi distrae e buco un bivio su asfalto. Per fortuna ci metto solo qualche chilometro ad accorgermene e a tornare sulla retta via. Sono al porto, manca l’ultimo sforzo, oggi devo cambiare lo pneumatico pos-teriore, sono un po’ preoccupato, ma va tutto liscio, faccio anche il filtro, e tutto

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nei tempi, anche oggi metto la moto in parco chiuso senza penalità dopo aver chiuso 59° e migliore dei piloti sardi con quasi 4 minuti su Luca Manca e Renato Mela. Attendo gli altri. Nicola accumula 19 minuti di penalità ma conclude stanco e felice 135°, Maurizio con 2 minuti chiude 128° ma a guardarlo sembra un ragazzino. Gli amici di Iglesias chiudono Ignazio 72° e Paolo 90° a causa della rottura di un carter che gli fa prendere 26 minuti di pe-nalità. Day 2 è in archivio ma non prima della solita routine di benzine e ricambi per il giorno dopo.

day 3Mi sveglio con la gola in fiamme, faccio fati-ca a deglutire ma per il resto sto bene, non ho dolori e la fatica dei primi 2 giorni non si fa sentire. Oggi si gira in senso inverso, gli Special Test sono gli stessi tranne che esce Marinella sosti-tuita con Basa, prima della giornata e da ripetere due volte as-sieme a Monte Pino. Il timore della lunga salita che nei primi due giorni si faceva in discesa si rivela infondato, il tratto viene sostituito da un lungo pezzo di fiume pietroso, faticoso ma non difficile. Pronti via ed è subito Basa, la speciale è strettina e lenta, non mi piace e non mi ci trovo. CO, fiume ed è nuovamente Monte Pino. Parto, poche curve dopo manco un canale e scivolo. La speciale è molto scavata, in particolare il singol track dove il passaggio delle moto, finora circa 1600 ma alla fine saranno ben oltre 2400!!, ha fatto uscire roccia e radici

ovunque, guido sulle uova perché un er-rore qui lo si pagherebbe troppo caro. In trasferimento tiro un po’ per non avere sorprese coi tempi. Arrivo ad Arzachena, oggi ci sono molti dei nostri, liberi per un giorno dagli impegni ai CO. Il tifo mi da la carica, guido bene, fluido e scorrevole e chiudo 50° di classe C1. Si rivà la quinta volta a Pittulongu, la speciale percorsa il maggior numero di volte in questa Six Days, per fortuna è larga e si trovano an-cora linee buone. E poi questa speciale mi piace ogni volta di più, e si vede, infat-

ti chiudo 53° di classe. Nel trasferimento verso Olbia comincio ad avere freddo, brutto segno, arrivo a Basa, in speciale spero di scaldarmi un po’, “Riccio” Ricci-otti mi augura buon divertimento, parto ma non sono lucidissimo, faccio un dritto nella polvere, fatico a ripartire e alla fine sono anche un po’ stanco. Arrivo al fiume, faccio una fatica enorme a passare, sono distrutto, ma non posso mollare adesso, manca troppo poco alla fine della giorna-

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ta. Stringo i denti, a Monte Pino pascolo per la speciale ma concludo senza errori. Al prefinish mi porto avanti col lavoro, smonto la piastra paramotore così Bruno e Luca possono sostituire l’olio del cam-bio, a me tocca lo pneumatico anteriore e il filtro dell’aria. Sto vera-mente male ma porto la moto in parco chiuso in tempo. Nonostante sia distrutto da raffreddore e febbre rimango a suppor-tare gli altri. Nicola ha saltato il CO di Arzach-ena e gli hanno affibbiato la forfettaria di 3 ore ma ripartirà domani grazie al jolly, Maurizio demolisce la mousse posteriore e prende 19 minuti di pe-nalità ma è comunqueancora in gara, Ignazio e Paolo chiudono rispet-tivamente 73° e 78°. Alla fine ho comunque chiuso 68° di classe e migliore dei sardi. Doccia, un pi-atto di pasta condito con le medicine del caso e alle 10 sono sotto le coperte.

day 4Suona la sveglia pun-tuale alle 7, sto malis-simo, se dovessi andare a lavoro marcherei visita. Ma alla Six Days non si può. Prendo un’aspirina e via. Oggi il percorso e tutto nuovo, si va verso sud, stamattina si parla di un settore da 50 minuti molto tirato. Vedremo. Respiro male a causa del raffreddore e sono com-pletamente senza forze, l’obiettivo è ter-minare la giornata ad ogni costo. Intanto c’è subito il primo Special Test, Vena Fiorita. La speciale è molto bella, se si es-

clude un tratto di stampo slalomistico, ma non riesco a guidare, tiro a campare. Sub-ito segue Loiri, Alcuni tratti riprendono la pista di motocross di Olbia, nel complesso la speciale è bella, ma il fondo è scivoloso da quanto è duro e io sono già in crisi, in-

contro difficoltà a condurre la moto dove voglio. Il trasferimento mi piace, i tratti delle fasce tagliafuoco sono belli sia in sali-ta che in discesa, e poi c’è tanta gente a ve-derci passare, ogni volta che un pilota sale in cima è un’ovazione, è una bella carica per me. Vedo le assistenze a Mazzinaiu, mi

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rilasso un pò, ma c’è una rete metallica che ci divide, in realtà manca ancora un lungo pezzo di trasferimento che non finisce mai, inizio a preoccuparmi, ho dei piloti davanti che non riesco a passare a causa della pol-vere che nasconde troppi tranelli, sono

agitato e preoccupato. Finalmente la rete finisce e si torna indietro, sull’asfalto tiro a manetta e arrivo con 2 minuti di anticipo, faccio benzina e mi porto via una banana che mangio aspettando il mio orario al CO. Lo Special Test di Mazzinaiu ha due facce, la prima lenta, pietrosa e con belle contro-

pedenze, la seconda veloce più da pelo. Mi piace, e nonostante tutto mi diverto. Anche il trasferimento successivo è scorrevole e pi-acevole. Arrivo al CO di Sos Runcos, da qui parte il famigerato settore tirato. Massimo Tocco mi chiede se con la mia moto riesco a

fare 80 km col pieno, non capisco il perché della domanda e rispondo che i settori sono massimo di 50, sono un po’ annebbia-to, solo dopo capisco che mi stava suggerendo di saltare l’assistenza di Pad-ru per recuperare tempo. Mi dicono che Meo e Sal-vini sono arrivati uno con 2 e l’altro con 1 minuto di anticipo, l’obiettivo è non fare danni, sul piatto ci possiamo giocare qual-che minuto di penalità, non c’è problema. Passo il CO, il primo tratto su as-falto è una manche di su-permotard, passo un tim-bro, da qui sarà una linea da 50 minuti con dentro lo Special Test al cros-sodromo di Padru. Più si va avanti più la strada si stringe fino a diventare un sentiero, guido il più concentrato possibile per non fare errori, arrivo nel tratto più difficile, sbaglio e cado, mi rialzo ma fatico a ripartire, un angelo ros-so, Mario Rinaldi, mi da una mano. Riparto. Ho il

fiatone e le braccia e le gambe molli, dietro ho un paio di piloti che chiedono strada, gli faccio passare poi mi incastro in mezzo a due rocce, sposto la moto di peso, ma lo sforzo mi sfinisce ancora di più, guido sdraiato sul manubrio per qualche minuto, provo a bere dal camel bag ma l’acqua è arrivata a

foto di Paolo Vacca

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farmi schifo e la sputo, si inizia a scendere e il sentiero diventa più facile, mi permette di recuperare un po’ di energie e di fidu-cia. Finalmente un po’ di asfalto, altro folle motard in una strada a tornanti in discesa, ma in-izio a riconoscere il posto, mi sto avvicinando al c r o s s o d r o m o di Padru. An-cora un tratto di sterrato e sono a inizio Special Test. Parte il pi-lota prima di me e subito parto anche io. Anche pochi secondi potrebbero es-sere determi-nanti. La prima parte della speciale ripercorre il tracciato di Padru ma in senso inverso, dopo poche curve raggiungo chi mi precede e lo supe-ro appena prima di abbandonare la pista. Ora la speciale si sviluppa dentro il bosco di querce adiacente alla parte bassa della pista. E’ bella e poi c’è molto gente e molto tifo. Nella parte finale si rientra in pista e si termina il giro sempre in senso inverso. Schizzo verso l’assistenza, ho 45 secondi di anticipo, faccio benzina e vado al CO. Non credo a quello che sono riuscito a fare, sono perfettamente in orario!! Il suc-cessivo settore è molto lungo, quasi subito inizio ad avere fame e mi sento sempre più stanco e debole. Arrivo al timbro dove c’è Zietto, ne approfitto e mi faccio dare una manciata di albicocche secche che porto nel camel bag. Almeno qualcosa sono ri-uscito a metterlo nello stomaco. Ritorno a Loiri, percorro la speciale come fosse tras-ferimento, al CO successivo finalmente mangio qualcosa, manca Vena Fiorita, che faccio al piccolo trotto e poi l’agognato tra-guardo. Sostituisco lo pneumatico poste-

riore e poi metto la moto in parco chiuso. Il resto lo farò domattina. La giornata più dura e conclusa, al traguardo sono 72° nella C1. Nicola è caduto e si è lussato una

spalla, riesce ad arrivare a Olbia ma è or-mai definitivamente fuori gara. Maurizio, Paolo e Ignazio, partendo indietro, in-contrano parecchi tappi e accusano molti minuti di penalità ma sono comunque tutti e tre al traguardo e ancora in gara. Oggi il migliore dei sardi è stato Mela che mi recu-pera circa 1 minuto. Non male vista la mia condizione fisica. Solito piatto di pasta con medicine e a letto presto dopo la doccia.

day 5Oggi sto molto meglio, rispetto a ieri sono in piena forma, il percorso e gli Spe-cial Test sono quelli di ieri compreso il settore tirato. Sono curioso di vedere come mi comporterò. Vena Fiorita e Loiri vanno via bene, non forzo al massimo ma non commetto errori, cerco di risparmiare energie. Il settore verso Mazzinaiu, con le sue fasce tagliafuoco mi piace molto e oggi me lo godo di più, tengo un passo più allegro e arrivo al CO con 5 minuti di anticipo. Anche allo Special Test di

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Mazzinaiu va tutto bene, solo verso la fine raggiungo un australiano che mi rallenta un po'. Arrivo a Sos Runcos, sto bene e sono fiducioso che oggi il settore tirato

sarà più semplice. Parto a fuoco, asfalto poi tim-bro. Affronto il tratto più difficile, ci sono nuvole basse che creano qual-che problema di visibilità nei tratti più veloci, nel singol track mi si appan-nano gli occhiali, li tolgo, ma va tutto senza parti-colari problemi, a Padru faccio una buona spe-ciale, più attento a non fare errori che a tirare, e al CO arrivo con oltre 2 minuti e mezzo di antic-ipo. Anche oggi è fatta. C'è tutto il tempo per fare benzina e per mangi-

are. Da Zietto scambio qualche battuta, sono soddisfatto della mia gara, assaporo già il gusto del traguardo. A Loiri e Vena Fiorita sono stanco, transito quasi come in trasferimento, evidentemente l'influenza si fa ancora sentire. Al porto trovo Patrizia Costa, scambi-amo qualche battuta aspettando il prefinish, si avvicina un signore che mi fa i complimenti dicendomi che sono primo dei sardi, l'ha sentito in televisione. All'assistenza cambio il filtro e tiro la catena, ormai manca solo il cross test di Tempio, e metto per l'ultima volta la moto in parco chiuso ad Olbia. Chiudo la giornata 62° di classe C1 e secondo dei piloti sardi, davanti solo Mela che mi da 18 secondi, persi tutti nelle ultime due speciali. Rimango comunque primo dei sardi nella generale, 60°, con quasi 4 minuti di vantaggio su Renato. E domani c'è Tempio. Maurizio, Ignazio e Paolo arrivano regolarmente, anche per loro ormai il più è fatto.

day 6Stamattina si parte per classi a classifiche invertite, quindi sveglia prima del solito. Diluvia e le previsioni non sono rosee nemmeno per il resto della giornata. Un trasferimento di una cinquantina di chilo-metri quasi tutto su asfalto ci porterà al crossodromo Sergio Bruschi, tirato a lu-cido per l’occasione dagli amici del Mo-toclub Tempio. Partiamo da Olbia che piove ancora ma per fortuna dopo pochi chilometri smette e gradualmente il cielo si apre. Al prefinish c’è un filone di moto, cerco di portarmi avanti il più possibile, sarebbe una vera e propria beffa beccare una penalità proprio l’ultimo giorno. All’assistenza faccio solo benzina e mi tol-go la tuta antipioggia e il marsupio quindi vado verso il crossodromo. Le griglie con le moto iniziano velocemente a formarsi, alle 10 parte la prima manche della C1, io sono nella seconda. La pista è fangosa per le piogge della notte ma adesso c’è un bel sole e il passaggio delle moto farà veloce-mente il resto. Ci fanno andare al prepar-co, entrerò 24°, non è una bella posizione

ma va bene, quello che conta è sempre il tempo. Facciamo il giro di ricognizione, la pista è quasi perfetta, solo in qualche

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© Paolo Vacca

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punto si scivola un pò ma nulla di preoc-cupante. Ci schieriamo, prendo il primo posto libero che trovo, nella parte sinis-tra del cancello, 15, 5, il cancello scende, esco bene ma con i 250 4t è dura. I piloti affianco a me si allargano, davanti a me si crea una bella corsia, mi butto dentro ma all’improvviso mi trovo davanti una moto di traverso, non posso evitarla, la centro e volo via. Mi rialzo, cerco la mia moto tra quelle a terra, è rimasta qualche met-ro indietro, a terra c’è un ragazzo che non accenna ad alzarsi, sollevo la moto, rad-drizzo il comando della frizione, metto in moto e parto. Ho qualche dolore ma sembra tutto a posto. Al primo giro prat-icamente non raggiungo nessuno, dal secondo comincio a recuperare posizio-

ni. Alla fine del terzo giro, per chiudere il doppio prima del traguardo tiro il manu-brio di braccia ma sento un “crack” nella mano destra, perdo sensibilità all’indice e faccio fatica a muovere il dito. Passo al medio per frenare, tengo duro, mancano solo due giri e poi non ho dolore, faccio altri sorpassi. All’inizio dell’ultimo giro inquadro Renato, è avanti a me di un ret-tilineo, voglio comunque finirgli davanti, spingo ancora, lo raggiungo nel rettilineo dei salti parallelo alla partenza e lo passo, ancora poche curve e ci sarà il traguardo della mia Six Days. E' fatta, nonostante tutto.

Sono passati ormai parecchi giorni quando mi metto a scrivere.

Sono a casa col braccio ingessato, per fortuna, grazie a Nicola, ho evitato l'intervento, il secondo metacarpo era scomposto ma con questo gesso si sta risaldando dritto. La Six Days 2013 è storia, i ricordi e le sensazioni che sono rifluite scrivendo queste righe non sono facilmente descrivibili, molte sono personali ma credo condivisibili con tutti quelli che hanno vo-luto esserci per provare ad arrivare al traguardo, per dire a se stessi “ehi, c'ero anche io!”. Ripenso ai tre francesi coi TM 80, alla famiglia giapponese, padre e due figli, ai ragazzi con cui ho affrontato le giornate di gara, polacchi, australiani inglesi e danesi, e a tutti noi piloti sardi che con orgoglio abbiamo portato onorandolo il Quattro Mori stampato sulle nostre maglie e nei nostri cuori. Ripenso alla mia gara, sono soddisfatto di come ho corso e del risultato che ho ottenuto, delle difficoltà che ho affrontato e di come sono riuscito a superarle. E' vero, probabilmente non è stata tra le Six Days più dure ma si è sempre trattato di una Six Days! Ripenso a tutte le persone che mi hanno aiutato a realizzare questo sogno, e non finirò mai di ringraziarle, e a tutte quelle di cui ho approfondito la conoscenza e ho imparato ad apprezzare ancora di più. Si parla tanto di mal d'Africa, io non l'ho mai provato, ma credo non sia molto diverso da mal di Six Days. Ci vediamo a San Juan?Michele Medda

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aubert assoluto

Campionati assoluti d’ Italia Enduro .Iglesias

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Johnny Aubert nel salitone della prova exteme ad Iglesias ©Belillo

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È forse il termine più appropriato per definire la città di Iglesias, che ha ospitato la seconda prova dei campionati assoluti di enduro.

Iglesias,per molti ma non per tutti, è un po' la Bergamo dell'enduro isolano, primaditutto per i percorsi stupendi e veramente impegnativi che contraddistinguono il suo territorio ma anche per il fatto di aver dato i natali a diversi campioni sardi da quando questo sport ha messo piede nell'isola.Tutto questo con una continuità sorprendente, visto che ci sono anche figli di campioni che a loro volta hanno già vinto un titolo regionale.Insomma quando si parla di enduro in Sardegna è difficile non pensare a Iglesias come ad un posto in cui nell'oratorio del paese invece di un campetto da calcio ci sia un fettucciato.Per parlare di questi assoluti bisogna prima fare una premessa: organizzare una gara di enduro oggi senza doversi spostare in posti esotici è diventato molto difficile. Persino il mondiale, che rimane

endurolandTesto Marcello Peddis

Foto Nico Belillo e Paolo Vacca

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© Belillo

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botte da orbiEXTREME TEST

a

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(con qualche perplessità) la mas-sima espressione di questo sport è dovuto scendere a compromessi, in parte per la volontà del pro-moter di renderlo più spettacolare e facile da seguire ma anche per le difficoltà di trovare posti adeguati senza impazzire contro la burocra-zia e i suoi mostri.Tutto questo per dire che questa gara è stata dal punto di vista prettamente tecnico sportivo per forza di cose eccezi-

onale, infatti gli assoluti di enduro sono forse il miglior campionato al mondo di questa specialità dove oltre al livello altissimo dei piloti italiani ci sono diversi "ospiti" che sono campioni mondiali o giù di li e vederli correre in un contesto cosi tecnico è ormai diventato un fatto raro, ma non in Sardegna.Ci sono state anche delle scelte criti-cabili, per esempio obbligare i co-sidetti "amateur"del campionato

© Nico Belillo

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regionale a fare una gara così impegnativa senza magari escluderli dalla prova extreme che oltre a sfiancare i meno preparati (ci sta che lo siano,qualcuno lavora anche di ques-ti tempi) ha anche causato i soliti tappi che finiscono per far assomigliare le gare a una lotteria, e forse quella di fare una gara "lun-ga" anche se in linea con le prove degli asso-luti.Certo bisogna rispettare la tradizione, il termine enduro non per niente deriva da endurance ma si potrebbe provare ad ab-breviare i trasferimenti aumentando così il numero dei passaggi in prova speciale diminuendo i tempi morti.Oggi infatti con l'introduzione della prova extreme, che in pratica sostituisce i famosi punti impossibi-li dei trasferimenti, il pubblico si concentra solo sulle prove speciali.

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© Vacca

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bAubert lex

Johnny Aubert ha demolito gli avversari, il più italiano dei francesi in sella a una moto italiana ha imposto un ritmo insostenibile per tutti.

Ex crossista, il francese paradossalmente da l'impressione di andare più forte in Italia dove le gare sono molto più enduristiche che nel mondiale.

E' vero che Aubert ha sempre dichi-arato che le gare dell'italiano gli pi-acciono particolarmente ma la sua veloc-ità è stata abbastanza impressionante soprattutto nel secondo giorno dove ha dato quasi 50 secondi a un Matti Seistola particolarmente motivato dalla nuova moto, e più di un minuto a Oscar Balletti, che nel mondiale fatica ma nelle gare di enduro "vere" è veramente veloce.

In sella alla Beta 450 (cilindrata da sempre prefer-ita da Aubert) il francese ha mandato in confusione gli appassionati nel primo giorno combattendo con Salvini fino all'ultima speciale.Se avessero fatto la fonometrica al pubblico sarebbe stato difficile capire chi era l'italiano tra i due ma a parte le doti indiscutibili del pilota francese proba-bilmente il fatto che fosse in sella a una moto italiana ha fatto la differenza.Salvini, malgrado i postumi dell'infortunio alla mano, ha spinto forte il primo giorno calando un pelo il secondo, ma più che un calo fisico Salvini (ma non solo lui)ha subito forse più di altri i capricci del tempo, visto che a causa della sua posizione in or-dine di partenza si è beccato sempre l'estrema nelle condizioni peggiori mentre Aubert e gli altri strani-eri (che partivano più tardi) hanno "approfittato" del sole e del vento sardo che gli hanno fatto trovare un grip maggiore.

© Belillo

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© Belillo

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Nella E1 bella la lotta tra Oldrati Moroni e Micheluz,quest'ultimo con la Suzuki preparata da Rigo Moto ha vinto il primo giorno,certo Oldrati non è a posto fisicamente ma Micheluz non è andato proprio piano (10mo assoluto sabato) e probabil-mente avrebbe vinto anche domenica se non avesse avuto un po' di problemi con l'estrema dove ha bec-

cato i distacchi maggiori da Oldrati e Moroni.

Nella E2 Salvini era ovviamente il favorito e non ha mancato il pronostico ma la sorpresa è arrivata per il secondo posto dove Redondi è stato battuto da un velocissimo Nicolò Mori che nel secondo giorno

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gli ha pure rifilato più di un minuto di distacco.Sor-presa perchè nel mondiale Junior i due corrono nella stessa classe e Redondi oltre ad essere primo in clas-sifica gli è sempre arrivato davanti.

Nella E3 è guerra tra Balletti, Philippaerts (fratello di David) e Albergoni.Oscar Balletti fa una doppi-etta secca,grazie anche a Philippaerts che il primo giorno gli regala un po' di secondi nell'estrema men-tre Albergoni, forse il favorito, visto che nel fango è sempre stato quasi imbattibile, vince qualche spe-ciale ma non riesce ad andare oltre a due onesti terzi posti.

Alex Salvini nell’ Extreme test. © Nico Belillo

Salvini e Seistola © Vacca

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Forse però la battaglia più bella è stata quella tra Soreca e Pellegrinelli nella E1 2t.Ora si chiama così, ma nell'enduro è sempre stata solo la 125 e con queste moto tanti grandi campioni hanno fatto sp-esso l'assoluta.Rimane il fatto che se guidata a man-etta da uno che viaggia, rimane forse la cilindrata più spettacolare.Così è stato a Iglesias, dove i due scatenati, che si sono divisi le 2 giornate di gara sul filo dei secondi, hanno dato un grande spettacolo.Incredibile lo stile di guida e l'aggressività di Soreca che ricorda il Meo degli esordi con L'Husky 125 e un pelo meno spettacolare ma comunque velocis-simo Nicolas Pellegrinelli che ha vinto domenica (finendo 17simo assoluto) per quattro secondi dopo un'ora di prove speciali.

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Guerre stellari nel campionato sardo, ovviamente tra Riccardo Pusceddu e Massimo Cabitza.Era difficile fare un pronostico, anche se Cabitza nell'arco del campionato si è dimostrato netta-mente superiore a tutti i suoi avversari ma in un contesto come quello di Iglesias c'erano diversi fattori da tenere in considerazione: due giorni di gara con un percorso più duro e ben più intenso di una prova regionale,il fattore campo che poteva dare un leggero vantaggio a Pusceddu (ma anche mettergli pressione) e la solita prova extreme, che in un contesto come quello di una gara regionale poteva stravolgere la classifica e così è stato.

© foto Nico Belillo

Foto a destra Paolo Vacca

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Ha vinto Pusceddu sia sabato che domenica e anche se il primo giorno Massimo Cabitza è stato più veloce in sei speciali su nove, il tempo perso in quelle peggiori lo avrebbe co-munque relegato in seconda posizione.C'è comunque da segnalare la grande velocità di Cabitza, malgrado lo scarso allenamento (infatti è calato vistosamente il secondo giorno)e la regolarità di Riccardo Pusceddu che ha mantenuto un passo di gara eccellente senza cedi-menti in entrambe le giornate di gara.Molto bravi tutti gli altri sardi che hanno affrontato una gara già mol-to impegnativa di per sè, aggravata poi dalla pioggia.Ci sono stati ovviamente dei ritiri, ma va sottolineato che sopratutto il secondo giorno, con la fatica accumulata e le condizioni del percorso molto

peggiorate, era inevitabile per i meno preparati gettare la spugna. Un ultima considerazione sui piloti sardi,senza regalare niente a nessuno,bisogna sottolineare che sono sempre penalizzati dal contes-to del campionato regionale che con i suoi 50 partenti di media, non è il massimo per affinare la guida in vista di un campionato italiano oppure interregionale, dove il numero dei partecipanti è molto mag-giore.Questo crea maggiori difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti del percorso dove con 200 moto che passano ripetutamente nello stesso punto si creano buche e canali molto profondi, quindi condizioni che non si trovano nel campionato sardo, ma frequenti in tante regioni d'italia.Alla luce di questo contesto le loro prestazioni in gara sono da considerarsi eccellenti.

Foto a destra Paolo Vacca

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L’INTERVISTA

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r i c c a r d o p u s c e d d u

RICETTA SEMPLICE PER

L’ENDURO

Testo e fotografie Paolo Vacca

In occasione della gara di Coppa Italia di endu-ro ho incontrato Ricca-rdo Pusceddu, pilota di Iglesias che ci racconta come si allena e come prepara le sue gare.

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r i c c a r d o p u s c e d d u

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Il suo segreto è allenarsi nel campet-to dietro casa, il suo colore preferito il blu, proprio come la sua moto.

A che età hai iniziato ad andare in moto?

Ho iniziato a cinque anni quando i miei genitori mi regalarono la mia prima moto .

E qual è stata la tua prima moto?

Un Malaguti 50 Grizzly rosso e bianco con il quale ho girato fino ai sedici anni

Quando hai svolto la tua prima gara?

Ho iniziato a correre nel 2008 con una gara svolta a Carbonia e sono riuscito a togliermi la soddisfazi-one di salire sul podio ottenendo un terzo posto e portando a casa il mio primo trofeo.

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© Belillo

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Quante gare hai vinto fino ad oggi?

Ho vinto 17 gare da quando ho iniziato a correre arrivando a conquistare il titolo di campione sardo assoluto nel 2012.

Dove svolgi i tuoi allenamenti in moto?

Ho la fortuna di potermi allenare in un campetto dietro casa mia, facilmente rag-giungibile in un minuto che mi consente di allenarmi durante la settimana nella pausa pranzo.

Quante volte ti alleni?

Mi alleno in moto tre volte la settimana il martedi, il sabato e la domenica, il lunedi riposo assoluto mentre gli altri giorni vado in palestra e alterno con un po’ di corsa e di mountain bike.

Riesci a conciliare gli allenamento con la tua attività?

Mi sono organizzato per svolgere al meg-lio i miei allenamenti conciliando gli orari della mia attività e l’unica cosa che mi può capitare è arrivare al lavoro con un po’ di stanchezza dopo l’allenamento in moto del martedi.

Come ti sei preparato per la gara di due giorni di Iglesias?

Mi sono preparato con maggiore impeg-no, rinunciando a molti svaghi del tempo libero e svolgendo allenamenti più assidui perché sapevo che la gara sarebbe stata molto impegnativa sia per il tipo di percor-so che per la durata diversa dal campionato regionale.

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Il percorso di gara preparato per gli assoluti d’Italia era difficile?

Ho trovato particolarmente difficile il percorso di gara, c’erano alcuni punti particolarmente insidiosi resi ancora più complicati dalla pioggia caduta la domenica.Nel tratto di trasferimento abbiamo attraversato dei gra-doni di roccia in discesa che sembravano fatti di sapone e bisognava affrontarli con decisione e senza nessuna esi-tazione e senza poter frenare o accelerare e sperando di non cadere.In alcuni tratti del percorso sia in speciale che in trasferi-mento si sono formati dei tappi con i concorrenti in dif-ficoltà che costringevano a recuperare il tempo perso cor-rendo con il cuore in gola.

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Come hai trovato la prova estrema?

La speciale estrema è stata veramente dura e nel corso di tutta la gara il mio pensiero e la mia concentrazione erano rivolti su questa prova, nonostante questo mi è piaciuta molto e sarei favorevole alla introduzione anche in cam-pionato regionale per dare la possibilità ai piloti sardi di confrontarsi con le difficoltà che si possono incontrare nei campionati italiani

Quale era il tuo obiettivo per questa gara ?

Volevo figurare bene in Coppa Italia e finire la gara re-gionale a punteggio pieno e affrontando con maggiore determinazione sono riuscito a riscattarmi dalle gare de-ludenti che fino ad ora avevo svolto correndo in casa.

Il risultato finale ti soddisfa?

Alla fine dei due giorni il risultato finale mi soddisfa e mi appaga degli sforzi fatti andando aldilà di ogni mia aspet-tativa, figurando bene in Coppa Italia e riaprendo il cam-pionato regionale raggiungendo a pari punti il mio diretto avversario per la corsa al titolo di campione sardo.

Foto Paolo Vacca

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attenti a quei due

EN5° PROVA

FMI

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Il resoconto della quinta prova a Fluminimaggiore. Il campionato Enduro rivela i suoi dominatori.

Pusceddu e Cabitza su tutti.

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Un passaggio di Riccardo Pusceddu e massimo Cabitza. © Paolo Vacca

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Il Campionato Regionale Sardo di Enduro fa tappa a Fluminimaggiore per la quinta prova.

Paese nato nel 1704 come borgata agricola dalla ricos-truzione dell’antico villaggio Flumini Major, dopo un periodo di più di un secolo di spopolamento. Il paese fu riconvertito alla fine dell’ottocento in un centro minerario per l’attività estrattiva e oggi il ter-

ritorio è ricco di siti minerari non più produttivi le cui testimonianze sono visibili anche dalla strada statale che porta al paese.La gara di enduro organizzata dal Motoclub Flumini-maggiore ha attraversato uno di questi siti abbandonati con una delle 2 prove speciali in linea in programma.

Sembra ormai che i centri minerari si rivelino una risorsa preziosa per lo svolgimento delle gare di enduro in Sardegna perché si è passati dal villaggio Rosas di Narcao della prima prova svolta a febbraio a quella di Santa Lucia di Fluminimaggiore.

flumini maggioreTesto e fotografie di Paolo Vacca

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I festeggiamenti di Alessandro Pusceddu. © Paolo Vacca

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Uno degli ostacoli che hanno dovuto affrontare gli organizzatori è stato rep-erire una zona disponibile per lo svol-gimento della gara, non sono riusciti a trovare un campo disponibile per tracciare un fettucciato perché molti dei proprietari dei terreni non sono più disponibili a concedere il passaggio delle moto per colpa di alcuni gruppi di turisti che si avventurano nel loro ter-ritorio senza chiedere consigli ad una guida locale che possa dare indicazioni utili sui luoghi percorribili.

Alessandro Pusceddu, pilota di casa e tutto Il direttivo del Motoclub Fluminimaggiore, nonostante queste difficoltà e l’assenza del suo presidente per motivi familiari sono riusciti ad or-ganizzare la gara contando anche sulla collaborazione preziosa del direttore di gara.

Alla partenza si sono presentati due pi-loti con le moto in configurazione da rally, Massimo Mocci con il ser-batoio maggiorato della sua KTM che si prepara per il Sardegna Rally Race e Luca Manca con una KTM 450 da deserto Africano.

Abbiamo sentito Luca Manca che ci ha raccontato della sua gara e i suoi pro-grammi: il percorso era bello e il tratto di trasferimento si è rivelato impegna-tivo , ma la scelta di effettuare due prove speciali in linea toglie la possibilità di avere lo spettacolo che solo un fettuc-ciato può dare, garantendo un maggior afflusso di pubblico.

Nella foto grande Massimo Cabitza.© Paolo Vacca

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Luca Manca in configurazione Dakar. © Paolo Vacca

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Le gare di enduro in Sardegna hanno dei tracciati molto belli ma per rilanciare questo sport ci vorrebbe una nuova formula che possa coinvolgere i tantissimi appassionati.Nei miei programmi c’è il rally del Marocco e la Parigi Dakar e con-tinuerò ad allenarmi con le gare di motocross e di enduro.Per la cronaca: la gara è stata dominata da Alessandro Pusceddu ,vincitore nella classe E2, che fa sue tutte le speciali tranne l’ultima nella quale ha tirato un po’ il freno per non rischiare inutilmente, visto il vantaggio accumulato nell’ultimo controllo orario.Secondo dietro di lui, Massimo Cabitza con un distacco di oltre 45 secondi e terzo Manuel Mulas di Gavoi che si porta a pari punti in campionato con Alessandro Pusceddu.Nella classe E1 vince Riccardo Pusceddu, il quale è stato velocissimo nella speciale in linea di Bega con distacchi di almeno 14 secondi sul secondo, e Michele Medda che chiude la gara al terzo posto è sta-to l’unico che si è av-vicinato a lui a soli 3,96 sec-ondi nella penultima speciale di Santa Lu-cia. A l e s s a n -dro Congiu del Moto-club iglesias porta a casa un meritato secondo posto e dimostra di crescere ad ogni gara portandosi al terzo posto in campionato.Nella classe E3 vince Filippo Lai del Mc Le Grotte , dimostrandosi un valido avversario di Armando Cozzolino che arriva secondo con un distacco di 26,33 secondi, mentre Roberto Sanna del MC Baro-nia, porta con soddisfazione sul terzo gradino del podio la sua nuo-va BETA , dimostrando cosi che le vere protagoniste della classe E3 sono le moto 300 2T, con due Husqvarna e la sua BETA sul podio. A fine gara Alessandro Pusceddu, felice per la vittoria ottenuta sente di dover ringraziare il direttore di gara Pierpaolo Perra per il suo contributo, tutti gli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione e in particolare il sig. Fernando Piras, il pastore che ha concesso il passaggio della gara sui suo terreno che oltre ad essersi divertito ha dichiarato di rendersi disponibile per l’anno prossimo.

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SARDEGNA RALLY RACE

Chi mi conosce sa che l'ENDURO mi è sempre piaciuto ma non è mai

stata la mia disciplina preferita

di Massimo Mocci

CROSS COUNTRY RALLYWORLDCHAMPIONSHIP

Foto di AP PHOTOSPORT

IL RACCONTO DEL PILOTA

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Il mio sogno sono sempre state le grandi maratone Africane, ma impossibilitato dalle finanze ho sempre lasciato perdere.

Poi nel 1999 scocca la scintilla partecipo al mio primo rally di Sardegna con un Honda XR 600, e qui è stato amore a prima vista! Intendo dire con il road book e il trip master. Da li sono seguiti diversi altri rally di sardegna qualche rally dell'Umbria e qualche gara di campionato italiano moto-rally.

Mai avrei pensato però nel 2008 di prendere la decisione, dopo innumerevoli rinunce e sacrifici, di partecipare ad una prova di Campionato del Mondo CrossCountryRallye e più precisamente il Rally dei Faraoni ( in quel periodo la gara più importante dopo la Dakar).

E' stato fantastico, primo perché avevo raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissato (finirla senza assistenza) e poi perché mi ha fatto scoprire che il Mal d'Africa esiste veramente! A quella partecipazione ne è seguita un’ altra nel 2010 (al-lenatissimo e sopratutto seguito da un'assistenza), qui però il risultato ha avuto tutt'altro esito: finita la terza tappa (quindi esattamente al giro di boa) l’interruttore della concentrazi-one si era disinserito, a quel puntoho preso la decisione, sec-ondo me saggia in quel momento, di lasciar perdere.

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Da quell'anno ho ripreso con l'enduro regionale che comunque non avevo mai lasciato del tutto. Continuavo però sempre a desiderare i rally e le bajas.

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Un bel giorno penso: ma cavolo nella mia terra organizzano ormai dal 2006 la prova italiana del mondiale CrossCountry, tra l'altro sempre più apprezzata nel mondo ed unica prova di questo campionato in Europa, con alla partenza il gotha del Rallysmo internazionale (la maggior parte i cosiddetti Dakariani). E un attimo: " io il SardegnaRallyRace del 2014 non me lo voglio perdere", mi metto però un problema: questo rally per la conformazione del territo-

rio dove si svolge ( la Sardegna! ) ha una navigazione stretta abbastanza isterica per dirla con un termine abbastanza in-usuale, una tappa può contenere dalle 400 alle 700 note!! Io personalmente ero dal 2007 che non partecipavo ad un "SARDEGNA". Decido quindi di partecipare al Legend Rally del 2013 organizzato sempre dalla BikeVillage (gli stessi del SardegnaRal-lyRace). Si tratta di una cavalcata non competitiva col roadbook (tra l'altro creato dallo stesso tracciatore della

prova mondiale) il mitico Willy Del Vecchio. Non avevo fatto i conti però col Rally piu'importantedellamiavita: la nasci-ta di mia figlia Laura che ha deciso di venire al mondo proprio 15 gg.prima esattamente l'1 novembre (prima tappa del Legend), non importa ero strafelice, vedete Voi......

Lo staff sempre gentilissimo della BIKEVILLAGE mi chiede se voglio il bonifico del rimborso. Scherziamo! Penso io, ten-etelo a fondo per l'iscrizione del Mondiale dell'anno pros-simo.

Arriviamo a Maggio 2014, la moto e' pronta, mi danno una mano pre-standomi dei pezzi importantissimi 2 dei più forti rallysti isolani Maurizio

Sanna e Luca Manca e il sempre forte endurista Zio Ricky Mocci, mi ac-cordo con i romagnoli AfricaDream-Race per l'assistenza che si rivelano ottimi meccanici e soprattutto sim-paticissimi il che è sempre un valore aggiunto! Arriva il 7 giugno giorno delle veri-fiche tecniche e amministrive, per-correvo la 131 quando ad un certo punto mi squilla il cellulare: " Pronto Mocci! che intenzioni ha? Noi qui stiamo chiudendo le veri-fiche!!! Noooo sto arrivandooo!! Mancavano 20 minuti a San Teodoro, quindi ho fatto giusto in tempo per

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Sanna e Luca Manca e il sempre forte endurista Zio Ricky Mocci, mi ac-cordo con i romagnoli AfricaDream-Race per l'assistenza che si rivelano ottimi meccanici e soprattutto sim-paticissimi il che è sempre un valore aggiunto! Arriva il 7 giugno giorno delle veri-fiche tecniche e amministrive, per-correvo la 131 quando ad un certo punto mi squilla il cellulare: " Pronto Mocci! che intenzioni ha? Noi qui stiamo chiudendo le veri-fiche!!! Noooo sto arrivandooo!! Mancavano 20 minuti a San Teodoro, quindi ho fatto giusto in tempo per

Massimo Mocci impegnato in un passaggio du-rante Il Sardegna rally race. Un infortunio gli ha impedito di por-tare a termine la gara.

fare tutto....La prima impressione e' stata bellissima, striscioni di spon-sor, bandiere, camper, team ufficia-li Honda Rally HRC, SCHERCO, BETA, KTM, HUSQVARNA, GAS GAS, YAMAHA FRANCE e tutti i migliori rallysti del mondiale (chi-aramente anche i migliori team di QUAD). Cerco la mia assistenza, chiedo ed eccola la'.Loro sono già la operativi, dopo saluti e presentazioni sembra già di conoscerli da tempo, mi aiutano a scaricare le mie gomme e i miei ricambi offerti gentilmente dalla

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Planet Motors racing Team.Bisogna fare in fretta perché da li a tre ore ci sarà il prologo al crossodromo di Porto San Paolo loc.Vena. Fiorita. Pranzo in ristorantino in riva al mare e via a prepararsi, fa già un caldo da paura.

Monto il road book per arrivare al prologo e via la distanza e' di una quarantina di km, sarà l'occasione per darsi una rinfrescata alla testa con la lettura delle note. Mi trovo abbastanza bene, dopo una mezz'oretta arrivo nel campo, aspetto il mio turno ma mi rendo conto che non ho il camelbak e il caldo sta aumentando...ho una sete da paura, comunque arriva il mio turno: 15 secondi, 10,5.. via .

Il campo si presenta molto scivoloso con salti molto tecnici, doppi, panettoni e via di seguito, la cosa non mi preoccupa

perché il risultato è l'ultima cosa che mi interessa, tanto che la sera non guardo nemmeno la classifica.Dall’ ordine di partenza della tappa dell'indomani capisco che ho fatto 34’. Prima di andare a cena c'è una altro rito da cel-ebrare in ogni rally, la preparazione del roadbook, ognuno ha la propria tecnica di usare gli evidenziatori, in genere si evi-denziano solo i Settori Selettivi e Prove Speciali per intenderci che al Sardegna solitamente sono 2 a tappa, io uso solo 2 colori in più evidenzio i vari punti esclamativi da 1 a 3 a seconda del pericolo e in più evidenzio i tratti a velocità controllata che la direzione gara controllerà (come tutto il percorso) attraverso l'apparecchio gps sportrax. Vado a letto i miei compagni di stanza saranno l'unico equi-paggio di un SSV una sorta di incrocio tra macchina e quad con una coppia motrice incredibile.

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Il mio problema è che la notte russo, ri-solto......russiamo tutti e tre!!

Si parte la mattina presto, la tappa ci porterà da San Teodoro ad Arbatax per circa 320 km. Bene! Inizio il rally vero e proprio da San Teodoro e via con lo scorrere il roadbook sino al 1' S.S. Qui mi accorgo dei miei 7 anni di inattività da questo tipo di navigazione, infatti af ogni nota mi accorgo di arrivare lungo col trip master (ma anziché aumentare il raggio lo diminuisco: idiota) risultato: alla prima nota importante un sentiero che girava a dx, io inizio a infogarmi in una serie di tagliafuoco in discesa e in salita, siamo circa dieci piloti che si accorgono di aver sbagliato ma impieghiamo poco meno di 50 minuti a trovare la nota giusta, un delirio': francesi, polacchi, turchi e (italiani) che vanno avanti e indietro (in gergo: pascolano!) alla fine decido di tornare indietro (molto cautamente per evitare frontali) fino all'ultima nota giusta: ecco li il sentiero.....putt....mi segue il simpaticissimo Guido Cusumano un siciliano che avevo conosciuto all'ultimo Faraoni.

Da li, le note mi tornano praticamente tutte, chiaramente rallentando ogni volta per correggere il trip. Arrivo alla Caletta vicino a Siniscola dove è situata l'assistenza, al furgone trovo anche Alessandro Fadda (altro forte rallysta sardo) che mi da utilissimi consigli sulla regolazione del trip, dopo essermi rifocillato riparto. Il 2' S.S. va meglio ma anche qui i miei errori li faccio ma mi accorgo subito. Finisce la seconda PS e dopo un lungo trasferimento arrivo intorno alle 17,30 ad Arbatax. Consegno il vecchio road book e ritiro il nuovo, alla moto ci penserà l'ottimo Simone Gilli.Tappa più corta Arbatax/Arbatax 226 km, ma speciale di 170km!! con neutralizzazione di 20 minuti all'assistenza situata a Gairo Taquisara. Oggi va molto meglio guido molto più concentrato e risultati si vedono vengo sorpassato da un pilota dopo di me ma ne riprendo diversi partiti prima, all'assistenza se ne accorgono e mi motivano ancora di più. Riparto, faccio i complimenti ad un Turco per come guida (era quello che mi ha sverniciato).

Ma cerco sempre di rimanere concentrato senza curarmi del risultato. Arrivo finalmente ad Arbatax dove come ricompensa alla fatica ma che me la fa passare in un attimo trovo la mia compagna Simona e mia figlia, stupendo!! Simona che il giorno seguiva la tappa dal computer, mi dice che sono andato benissimo e.........di rallentare, Io.....continuo a non guardare la classifica. Consegno la moto al fido Simone, e ritiro il road book dell'indomani. Sarà una tappa Mara-thon ossia senza i meccanici all'arrivo di tappa situato, dopo 400km a San Leonardo di Siete Fuentes dove tra l'altro si dormirà in tenda (come un vero bivacco Africano). Qui al briefing l'organizzazione da 2 opzioni ai piloti: o trasferimento con le moto caricate nei furgoni per gli 80 km che separano Arbatax dalla partenza di Tascusi', oppure trasferimento in moto ma con il permesso di cambiare la gomma prima della partenza.

Io opto per la prima opzione e con Simone ci accordiamo per fare un cambio d'olio alla parten-za di Tascusi' e cambiare la ruota posteriore all'assistenza dopo la 1 PS. Arriva il mio turno, Via!

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Le note si susseguono velocemente, ma diversamente dagli altri giorni inizio a sentire una sensazi-one di scarsa aderenza al posteriore dopo una quindicina di km, prendo un imbarcata e cado a terra, mi rialzo e do un bel cazzotto a tutta la strumentazione che si era ruotata verso di me, bene!

Raddrizzata, riparto, fino ad arrivare al km 26,8 (lo ricordo ancora) la moto inizia a sbandierare violentemente verso dx e sx in questa leggera discesa, leggera ma veloce, troppo veloce per le mie capacità. Volo in terra e per un po' e' il buio totale, piano piano la vista ritorna, la prima cosa che mi ricordo e' che tentavo di uscire da una fantomatica buca. Non era una buca era il mio corpo in una posizione anomala, il primo pensiero e' stato di ripartire, ma è durato una frazione di secondo quando vedo il mio braccio sx che inizia ad oscillare a dx e sx completamente dislocato dal resto del corpo.

Il panico si impossessa di me (e non è un bene) perché capivo di essermi fratturato ma non mi capacitavo di che osso fosse, se erano diverse, se erano esposte con conseguenti emorragie. Arrivano i primi piloti che si fermano e intuis-cono l'importanza del mio infortunio dato anche il mio stato di agitazione, azionano lo Sporttraxx e chiamano i soccorsi, io piangendo chiedevo l'invio dell'elicottero. Dopo circa 20 minuti arriva il medico motoriz-zato (che se è il caso ha tutta l'attrezzatura per intubarti nel momento) e' il famoso Angelo Custode dei rallysti: il Dott.Bosco. Mi stabilizza, mi tranquillizza, mi da un antidolorifico,mi da anche la diagnosi imme-diata: "ti sei rotto l'omero, tranquillo tutto si ag-giusta" una persona splendida!

Aspettando la macchina dei soccorsi mi mangio una mela con lui e ci fumiamo una sigaretta. Su come è andato dopo (trasferimento all'ospedale di Lanusei, conseguente rifiuto di ricovero da parte mia per farmi curare a Cagliari dove risiedo) sorvoliamo, quello che tengo a dire e' che ringrazio la BIKEVILLAGE per avermi riacceso la malattia dei rally, sicuramente non mollo anzi non vedo l'ora che si aprano le iscrizioni al Legend (dove quest'anno ) festeggerò il complean-no di Laura, ma sopratutto cercherò di non mollare mai la concentrazione, di colmare 7 anni di inattività con la navigazione, ma sopratutto continuerò..........a non guardare mai la classifica.

Volevo fare inoltre i complimenti ad un'altro veterano isolano dei rally: Enrico Montalbano che con un ottima condotta di gara ha concluso il Rally in una buona posizione.

Massimo Mocci

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