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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO) 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: REGIONALE 4 4 NZ01322 REGIONALE - REGIONE EMILIA ROMAGNA

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO)

2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: REGIONALE 4

4

NZ01322

REGIONALE - REGIONE EMILIA ROMAGNA

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CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto: ESPERIENZA ANZIANI ENTUSIASMO GIOVANI

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

SETTORE ASSISTENZA – AREA ANZIANI – A01 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il

progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

Descrizione del contesto. Dati: Superficie 17,37 Kmq; abitanti n. 35.000. In materia di popolazione anziana gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 25% della popolazione del comune e gli ultrasettantacinquenni rappresentano l’11% della popolazione comunale. Nel settore socio-assistenziale è stata assunta la decisione di modulare l’organizzazione dei servizi avvalendosi in via coordinata ed integrata di un massiccio apporto del volontariato organizzato presente nel territorio. Nell’ambito dell’ampio spettro di interventi e servizi a favore della popolazione anziana sono attivi due centri diurni socio-assistenziali per anziani autosufficienti o parzialmente non autosufficienti residenti nel Comune. Il progetto intende intervenire aumentando la qualità del servizio di centro diurno. Uno dei centri diurni è stato attivato nel 1997 mentre una nuova struttura è attivata dal 2002. Le due strutture esistenti sono inserite pienamente nel contesto del territorio e delle realtà presenti. Il nuovo centro diurno è ubicato nello stesso immobile ove esiste anche uno dei sette centri sociali autogestiti presenti nel territorio comunale. La vicinanza con plessi scolastici e con i centri sociali ha aperto collaborazioni, scambi di esperienze e realizzazioni di attività socio-ricreative e culturali con dette realtà. L’altro centro diurno è adiacente ad una villa oggi ristrutturata e destinata al servizio di alloggi protetti senza barriere e con dotazioni tecnologiche puntuali e mirate per favorire la mobilità e la permanenza a domicilio di anziani parzialmente autosufficienti. E’ connaturale a questo nuovo servizio ed all’adiacente centro diurno coordinare la propria attività. Inoltre quest’ultimo centro diurno, analogamente alla struttura residenziale, sta sviluppando una rete di rapporti e scambi con il vicino centro sociale ubicato nella zona e con i plessi scolastici comunali. Entrambe le strutture intrattengono rapporti consolidati con centri diurni degli altri comuni del distretto socio-sanitario, con i quali sono realizzate attività comuni e scambi di esperienze. Indicatori in relazione al contesto: I due centri diurni sono autorizzati al funzionamento ai sensi della vigente normativa regionale con una capacità ricettiva rispettivamente di 20 e 25 posti.

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L’orario di apertura è dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00. Le presenze annuali nel 2005 degli ospiti sono state n. 9.979 con una presenza media giornaliera di 40 unità. In aderenza alle linee di programmazione nazionale e regionale negli ultimi mandati amministrativi è stata fatta una decisa scelta per politiche che favoriscano la domiciliarietà o in altri termini il mantenimento e la permanenza a domicilio delle persone anziane, dei disabili e di tutte le fasce appartenenti alle c.d. nuove povertà. Coerentemente a tale indirizzo il progetto intende aumentare, rispetto ai suddetti indicatori quantitativi di contesto, la frequenza media degli anziani. Indicatori rispetto all’efficacia dell’impatto sul contesto. Le due strutture oggi offrono quotidianamente agli ospiti il trasporto da e per il domicilio, la colazione, il pranzo (predisposto da una società del settore con scelta tra due menù quotidiani alternativi da parte degli ospiti e una merenda), l’assistenza tutelare sulla persona (igiene personale, mobilizzazioni, aiuto nella somministrazione di farmaci per via orale sotto controllo medico, a seconda dei Piani Assistenziali Individualizzati predisposti), e tutti gli interventi di animazione, ricreazione e socializzazione che secondo programmi settimanali vengono svolti nei due centri. L’ulteriore ambito sul quale il progetto intende agire è quello del livello di partecipazione attiva degli utenti alla vita dei due centri diurni attraverso il coinvolgimento delle realtà territoriali organizzate, dei familiari, di analoghe realtà di altri comuni, misurando l’evoluzione dell’efficacia dell’impatto progettuale sul contesto con: - indicatori qualitativi di processo attraverso autovalutazione congiunta

multidisciplinare e multiprofessionale dell’equipe integrata di progetto (Focus group);

- indicatori quantitativi di risultato che misurino l’aumento del numero di attività partecipative realizzate (momenti teatrali, feste, ricerche e recupero di tradizioni, scambi orali di esperienze tra fasce di età scolare e senile, giochi senza barriere, predisposizione di notiziari dei centri)

Indicatori rispetto alle reazioni dei destinatari. Attualmente schede di valutazione settimanale, mensile e di sintesi annuale permettono il monitoraggio e la valutazione degli interventi delle due strutture assieme a questionari di gradimento e soddisfazione somministrati periodicamente all’utenza ed ai familiari. Ad oggi il livello di gradimento dell’offerta complessiva delle due strutture può sinteticamente definirsi “buono”. Con il medesimo strumento si intende valutare l’impatto del progetto rispetto alla modifica delle percezione dei destinatari nell’arco di realizzazione progettuale, individuando come aspettativa il conseguimento di “ottimo” quale giudizio di gradimento medio del servizio da parte dell’utenza a conclusione dell’intervento.

7) Obiettivi del progetto:

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Obiettivo generale del progetto è quello di favorire le occasioni per allungare i tempi di permanenza della domiciliarietà degli utenti, accrescendo gli stimoli per il mantenimento, il recupero e laddove possibile lo sviluppo delle capacità residue della persona in tutti gli aspetti delle autonomie psico-fisiche. Obiettivi specifici del progetto sono: 1) Aumentare ulteriormente il livello di permanenza della domiciliarietà dell’utenza, evidenziando gli indicatori che permettano il riscontro oggettivo del rallentamento della progressiva perdita delle autonomie personali da parte degli utenti, rinviare il rischio di impossibilità di permanenza a domicilio e di conseguente necessità di istituzionalizzazione. 2) Miglioramento qualitativo della presa in carico dell’utenza con particolare riguardo alle prestazioni di animazione, ricreazione, mobilizzazione personale.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia

qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi

1. Prima accoglienza dei volontari 2. Formazione generale dei volontari 3. Prima formazione specifica dei volontari 4. Seconda formazione specifica dei volontari 5. Terza formazione specifica dei volontari 6. Predisposizione di piani operativi individualizzati per utente 7. Verifica e prima valutazione dell’ out – come 8. Gestione della relazione con l’utenza 9. Monitoraggio e valutazione

8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.

1) Presentazione ai volontari dei referenti dei servizi direttamente e indirettamente coinvolti e degli amministratori in carica; illustrazione ai volontari da parte della responsabile amministrativa delle modalità organizzative utili al primo inserimento nelle attività del servizio;

2) Modulo di formazione generale dei volontari (45 ore); 3) Primo modulo (30 ore) di formazione specifica dei volontari su tematiche

generali del sistema del welfare nazionale e regionale e su tematiche specifiche riguardanti i servizi sociali;

4) Secondo modulo (24 ore) di formazione specifica dei volontari su tematiche della comunicazione, delle relazioni interpersonali e della relazione di aiuto.

5) Terzo modulo (24 ore) di formazione specifica dei volontari su tematiche relative ai Centri Diurni, coinvolgimento del Volontariato e dei Servizi Sociali e dell’integrazione con gli altri servizi di assistenza domiciliare;

6) Affiancamento dei volontari da parte dell’assistente sociale referente (OLP) nella predisposizione di piani operativi individualizzati ponderati al grado di autosufficienza dell’utente, consistenti nella effettuazioni delle attività di supporto relazionale ed ausiliarie previste per i volontari (vedi punto 8.4);

7) Verifica del grado di “affiatamento” tra volontario e singolo utente seguito e prima valutazione dell’ out – come sulla sfera relazionale, attraverso il

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confronto in focus group appositi composti da assistente sociale referente (OLP) e volontari;

8) Gestione della relazione con l’utenza da parte dei volontari sulla base degli strumenti così predisposti e monitoraggio periodico (analisi di processo);

9) Monitoraggio e valutazione finale sul grado di raggiungimento degli obiettivi.

8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.

Tipologia risorse Numero complessivo persone impegnate per tipologia

Totale ore di lavoro dedicate all’intervento da tutte le persone impegnate nel periodo in esame

Progettista –Esperto di monitoraggio

1 70

OLP 1 520 Responsabile amministrativo

1 100

Volontari AUSER 4 640

Responsabile informatico 1 15

Formatore tematiche generali

1 49

Formatori tematiche specifiche

3 78

Figure professionali Tipologia di contratto Numero

Progettista – Esperto di monitoraggio accreditato – Addetto a mansioni organizzative

Lavoro subordinato a tempo indeterminato

1

Assistente sociale (OLP) Lavoro subordinato a tempo indeterminato

1

Responsabile amministrativo – Addetto a mansioni organizzative

Lavoro subordinato a tempo indeterminato

1

Responsabile informatico – Addetto a mansioni organizzative

Lavoro subordinato a tempo indeterminato

1

Volontari AUSER Volontari 4 Collaboratore esterno (formatore tematiche generali) acquisito da Ente di Servizio Civile accreditato di prima classe

Convenzione con Ente di Servizio Civile di prima classe

1

Formatori della formazione specifica:

� Esperta servizi sociali � Esperto psicologo � Esperta Assistente Sociale e

Formatrice

Incarichi occasionali e professionali

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8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. Gli operatori volontari (quattro) verranno impiegati su cinque giorni settimanali per 30 ore. E’ ottimale la partecipazione di volontari con conoscenze culturali e/o professionali che nell’insieme rappresentino un ampio spettro di professionalità. Viene infatti previsto l’inserimento dei volontari nelle diverse attività organizzate dei centri diurni con la programmazione di ulteriori azioni ed attività rispetto a quelle già previste e/o il miglioramento quantitativo/qualitativo di quelle già in essere. Segnatamente i volontari verranno impegnati nelle seguenti attività: a. Organizzazione laboratori con il coinvolgimento dell’utenza che

attivino le conoscenze e la professionalità dei volontari (conoscenze/professionalità: danza, arte, musica, spettacolo, fisioterapia, ecc.);

b. Accompagnamento con attività di socializzazione dell’utenza nei percorsi di trasporto da e per il domicilio effettuati in affiancamento al personale comunale o della Associazione di volontariato Pubblica Assistenza impegnati nel servizio di trasporto;

c. Collaborazioni al miglioramento delle attività quotidiane già in essere per quanto riguarda in particolare modo i momenti di animazione, ricreativo-culturali e sociali e nel momento dei pasti, assieme ad altri operatori professionali ed agli operatori delle associazioni di volontariato presenti (Associazione di volontariato Auser);

d. Azioni di incremento e/o perfezionamento delle attività di integrazione con le altre realtà del territorio (centri sociali e scuole);

e. Azioni di incremento e/o perfezionamento delle attività di coordinamento ed interazione con altri servizi comunali (alloggi protetti);

f. Partecipazione alle attività di sensibilizzazione e promozione in occasione della gestione dell’info point apposito e delle attività organizzate dal Co.Pr.E.S.C. in applicazione del protocollo d’intesa con il medesimo ente, con riconoscimento come servizio civile delle ore dedicate;

g. Partecipazione al focus group di definizione del piano operativo individuale e di monitoraggio/valutazione dell’intervento, nel rispetto del protocollo d’intesa con il Co.Pr.E.S.C., con riconoscimento come servizio civile delle ore dedicate.

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9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto:

Il pasto dei volontari con gli anziani è parte integrante del progetto.

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Flessibilità oraria. Possibile impegno nei giorni festivi.

4

0

0

4

30

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CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Cognome e nome Data di nascita C.F.

1 Centro Diurno “Cà Mazzetti”

Casalecchio di Reno (BO)

Via Esperanto, 20 2483

5 4 Frangini Susanna

11/02/1951 FRNSNN51B51H199B

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17) Altre figure impiegate nel Progetto:

TUTOR

RESP. LOCALI ENTE ACC.

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod. ident. sede

N. vol. per sede Cognome e

nome

Data

di nascita

C.F. Cognome e

nome

Data di

nascita C.F.

1

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18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

1) Pubblicazione di una pagina dedicata al Servizio Civile Volontario sul sito Internet dell’Ente. In occasione dei bandi, pubblicazione dei progetti dell’Ente. 2) Lettere informative indirizzate ai residenti fascia di eta’ anni 18-28. 3) Depliants e manifesti pubblicitari. 4) Pubblicizzazione del servizio civile ed in particolare dei progetti sulle due pubblicazioni (mensili e bimestrali) locali del comune. 5) Servizi e spot pubblicitari sul progetto da parte della rete televisiva locale con sede nel comune. 6) Costituzione di un Info-point di sensibilizzazione e promozione del servizio civile volontario in occasione della festa annuale del patrono del comune che si tiene ogni anno per circa una settimana nel mese di novembre e che prevede varie iniziative e manifestazioni culturali e gastronomiche. L’Info-point, posizionato all’interno dello stand istituzionale assegnato al comune nel padiglione al coperto all’interno della festa, prevede la partecipazione degli Operatori Amministrativi che si occupano di servizio civile volontario, degli Operatori Locali di Progetto, degli operatori dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune e dei Volontari in servizio, affiancati dagli ex Volontari di servizio civile che hanno prestato servizio presso l’Ente dal 01/09/05 al 31/08/06 e che hanno dato la loro disponibilità per attività di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sul Servizio Civile Volontario. L’Info-point sarà attivato per tutta l’apertura della festa, per n. 5 ore al giorno per n. 4 giorni e per n. 12 ore per n. 2 giorni e quindi per un totale di ore 44.

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7) Questo Ente è aderente al CO.PR.E.S.C. di Bologna – Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile. Abbiamo stipulato un protocollo d’intesa tra questo Ente e il CO.PR.E.S.C., che alleghiamo in copia, relativamente alle ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE E PROMOZIONE DEL SER VIZIO CIVILE. Durante l’intero arco dell’anno saranno realizzate attività di sensibilizzazione coordinata e congiunta rivolte all’intera comunità e specificatamente ai giovani su: - Carta d’impegno etico e previsioni della L.R.20/03 (in particolare dall'art.2, lettere a-f-g): valori dell’obiezione di coscienza e tematiche collegate (nonviolenza, difesa civile, povertà, solidarietà, mondialità e intercultura, pace e diritti umani, ecc.), - servizio civile svolto sia in Italia sia all’estero, con le dirette testimonianze dei giovani già coinvolti. Le attività di sensibilizzazione saranno realizzate con il coinvolgimento dei giovani impegnati nei progetti di servizio civile, in qualità di testimoni, e con la partecipazione dei referenti degli enti aderenti al presente protocollo, sulla base delle indicazioni di un apposito gruppo di lavoro che definirà gli aspetti organizzativi ed operativi relativi ad ogni iniziativa. Si prevedono varie iniziative, meglio specificate nel protocollo d’intesa allegato.

Per quanto riguarda le attività di promozione del servizio civile, in occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di servizio civile, l’ente aderente concorda di promuovere il servizio civile sul territorio, realizzando attività di promozione, coordinata e congiunta, del bando e di orientamento dei giovani alla scelta del progetto ed evitando che ognuno promuova solo il proprio servizio civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. A tal fine saranno individuati strumenti congiunti di presentazione dei progetti e meccanismi coordinati per l’orientamento dei giovani alla scelta degli stessi, con l’obiettivo della copertura dei posti disponibili sul territorio provinciale e di facilitare l’accesso al servizio civile del maggior numero possibile di giovani, escludendo in tal modo inutili concentrazioni di domande su pochi progetti.

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Le attività di promozione saranno realizzate con il coinvolgimento dei giovani impegnati nei progetti di servizio civile, in qualità di testimoni, e con la partecipazione dei referenti degli enti aderenti al presente protocollo, sulla base delle indicazioni di un apposito gruppo di lavoro che definirà gli aspetti organizzativi ed operativi relativi ad ogni iniziativa, in un’ottica di scambio e confronto sulle forme di promozione già sperimentate dai singoli enti e dei risultati conseguiti in termini di numero di domande di servizio civile ricevute e volontari scelti rispetto ai posti disponibili. A questo tavolo di lavoro saranno invitati a partecipare tutti gli enti interessati, al fine di condividere le strategie di comunicazione, valorizzare tutti i progetti presenti sul territorio ed ottimizzare l’utilizzo delle risorse. Attività specifiche:

- Collaborazione alle attività di orientamento dei giovani riguardo alla scelta dei progetti e alla presentazione delle domande, affinché vi sia una migliore copertura dei posti disponibili sul territorio. Sperimentando una forma condivisa di monitoraggio, ad esempio settimanale, del numero di domande presentate ai singoli enti così che il Coordinamento possa svolgere un’attività d’orientamento ai giovani, indicando la situazione aggiornata rispetto al numero di domande pervenute;

- Coinvolgimento attivo di soggetti diversi per la promozione dei bandi di servizio civile sul proprio territorio di riferimento (distribuzione materiale informativo e presentazione dei progetti in iniziative per i giovani).

- Costruzione di reti di conoscenza e di collaborazione con i referenti degli URP e degli Informagiovani del territorio per la promozione dei bandi di servizio civile.

Allegato protocollo di intesa e scheda di adesione alle attività proposte dal Co.Pr.E.S.C., dalla quale si rileva che questo Ente ha dato la disponibilità di giovani e referenti per l’attività di promozione e sensibilizzazione sul servizio civile per n. 21 ore. TOTALE ORE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZ IONE: N. 65

19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:

NO. Verranno utilizzati i criteri contenuti nella Determinazione del Direttore generale dell’UNSC del 30/05/2002.

20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO

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21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:

Metodologia: In genere valutare l’impatto di un intervento significa misurarne l’effetto “netto” stabilendo quali effetti esso ha prodotto sull’utenza “target”. Tuttavia una valutazione di impatto fondata esclusivamente sul metodo puro sperimentale proprio dei gruppi di comparazione o di controllo mal si concilia con la complessità orizzontale (trasversalità e integrazioni fra i diversi settori di intervento rivolti alla popolazione anziana) e verticale (gli interventi rivolti alla popolazione anziana tendono sempre più a produrre benefici e miglioramenti sul nucleo familiare allargato e sui contesti di relazione e non solo sul singolo utente preso in carico creando una interazione tra i diversi piani della relazione d’aiuto (utente anziano/figli/nipoti/coniuge) e della socializzazione (anziano/contesti di relazione)). Inoltre l’esistenza di variabili ambientali e fattori sociali in continua trasformazione, indipendenti e non correlati all’azione di progetti e/o interventi rivolti alla popolazione anziana rende opportuna una modalità di monitoraggio e valutazione non fondata esclusivamente su indicatori quantitativi di risultato. La verifica dei nessi causali tra strumenti ed obiettivi sintetizzati nella teoria alla base del progetto, riteniamo vada esplicitata nel piano di monitoraggio e valutazione interno basato sulla “Theory-based evaluation” e sulla scomposizione e verifica delle singole micro - fasi che compongono l’arco di realizzazione progettuale. Relativamente al progetto in questione il presupposto teorico della valutazione per processi è che, sulla base dell’esperienza sino ad oggi maturata nei Centri Diurni di questo Ente, un incremento di opportunità di socializzazione degli anziani ospiti, così come una loro maggiore partecipazione attiva alla vita dei centri stessi può prevenire e quindi ridurre il livello di istituzionalizzazione in residenze socio – sanitarie conseguente alle patologie senili degenerative. Pertanto si ritiene che operatori volontari opportunamente formati e destinati a tali attività a favore degli ospiti dei due centri diurni possano progressivamente conseguire gli obiettivi di cui al precedente punto 7). Le singole micro – fasi del processo/progetto coincidono con le diverse fasi attuative indicate al punto 8.1 a cui corrispondono i diversi e progressivi gradi di raggiungimento degli obiettivi; tali fasi possono sintetizzarsi in:

� Formazione generale dei volontari che consenta di chiarire ai volontari il contesto e le finalità del servizio civile volontario;

� Formazione specifica dei volontari con conseguimento delle nozioni base per un positivo inserimento nel contesto organizzativo dei Centri diurni comunali;

� Predisposizione di efficaci piani operativi individualizzati per utente con la partecipazione attiva dei volontari grazie all’organizzazione in equipe con l’assistente sociale referente (OLP) da parte dei volontari stessi; in tale contesto sarà possibile effettuare una prima verifica e valutazione “dell’ out – come” progettuale attraverso il confronto, l’incrocio e la sintesi delle percezioni e delle valutazioni dei volontari e dell’OLP.

� In seguito alla gestione della relazione con l’utenza (erogazione dell’intervento) si riscontreranno in occasione dell’attività di monitoraggio e

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valutazione finale: - L’ulteriore aumento del livello di permanenza della domiciliarietà dell’utenza; - Il miglioramento qualitativo della presa in carico dell’utenza. Strumenti: Le differenti visioni implicite nella diversità degli attori impegnati nella realizzazione del progetto (operatore locale di progetto, responsabile amministrativo servizi sociali, progettista-esperto monitoraggio, assistente sociale, volontari impiegati dal progetto, volontari delle associazioni), suggeriscono l’adozione del metodo partecipativo nell’espletamento del monitoraggio che integri, in una valutazione periodica multidisciplinare e multiprofessionale, le diverse micro – fasi progettuali nella loro realizzazione. Tale metodo di valutazione si concretizza nella costituzione di un Focus Group di valutazione di processo composto dagli attori impegnati con il compito di:

� monitorare i risultati parziali conseguiti al completamento di ogni micro - fase misurando e confrontando gli indicatori qualitativi e quantitativi di risultato;

� verificare per ogni microfase l’adeguatezza della risorse, l’adeguatezza dell’organizzazione, l’adeguatezza dei metodi e soprattutto la coerenza tra metodi ed obiettivi.

Il Focus Group sarà composto da: � 1 Responsabile amministrativo servizio assistenza anziani del Comune; � 1 Operatore Locale di Progetto (che ricopre anche il ruolo di Assistente Sociale

Coordinatrice dei centri diurni); � 4 volontari impegnati dal progetto; � 1 animatore; � 1 progettista-esperto di monitoraggio. Indicatori di risultato: Rispetto all’obiettivo specifico di:

1) Aumentare ulteriormente il livello di permanenza della domiciliarietà dell’utenza, gli indicatori previsti per misurare il raggiungimento dell’obiettivo in questione sono:

- Incremento permanenza media annua procapite di ore dell’utenza dei centri diurni negli stessi centri e a domicilio ed incremento del numero di unità (presenze) nella struttura dell’utenza medesima (out - put);

- Decremento (out – come da misurare in una prospettiva pluriennale) della permanenza annua procapite dell’utenza suddetta in strutture residenziali.

- 2) Miglioramento qualitativo della presa in carico dell’utenza con particolare

riguardo alle prestazioni di animazione, ricreazione, mobilizzazione personale ed altresì nei momenti quotidiani relativi al trasporto dell’utenza medesima da e per il domicilio, gli strumenti di misurazione di impatto (valutazione di processo e di risultato) previsti sono in questo caso:

Incremento del numero di attività partecipative realizzate quali: - momenti teatrali, - feste, - ricerche e recupero di tradizioni,

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- scambi orali di esperienze tra fasce di età scolare e senile, - giochi senza barriere, - predisposizione di notiziari dei centri diurni. Miglioramento del livello di gradimento dell’utenza misurabile attraverso questionari di gradimento e soddisfazione somministrati periodicamente all’utenza ed ai familiari. Rispetto alle reazioni dei destinatari: Integrare le schede periodiche settimanali, mensili e di sintesi annuale di valutazione del grado di partecipazione dell’utenza alle attività di animazione, ricreazione, socializzazione, inserendo le nuove attività attivate grazie alla presenza dei volontari e/o integrando l’incremento delle attività già attivate grazie alla partecipazione dei volontari con contestuale misurazione del grado di soddisfazione dell’utenza secondo gli indicatori in uso. Rispetto al livello di partecipazione attiva degli utenti: Misurare, attraverso gli indicatori qualitativi di processo e quantitativi di risultato, il livello di partecipazione/contestualizzazione delle strutture nel territorio secondo il livello quantitativo e qualitativo di attività nuove e/o sviluppate e/o consolidate con altre realtà del territorio, attivate e/o perfezionate con l’inserimento dei volontari.

22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO

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23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: DIPLOMA SCUOLA MEDIA SUPERIORE / PATENTE GUIDA B

24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione

del progetto: Per realizzare il progetto saranno necessarie le seguenti risorse finanziarie aggiuntive: 1) Euro 400 per acquisto biglietti di ingresso per musei, cinematografi, teatri, spettacoli vari, impianti sportivi; 2) Euro 200 per acquisto materiale vario per laboratori; 3) Euro 50 per acquisto biglietti autobus; 4) Euro 500 per carburante per spostamenti; 5) Euro 1.600 per costi del volontariato Auser (rimborsi ai volontari Auser), necessario per la collaborazione nelle diverse attività; 4) Euro 2.000 per spese di pubblicizzazione del servizio civile volontario e del progetto presentato. 5) Euro 500 per spese di informazione e sensibilizzazione cittadinanza attraverso la costituzione di un Info-Point sul servizio civile volontario in occasione della festa annuale del patrono del Comune che si tiene ogni anno per circa una settimana nel mese di novembre e che prevede varie iniziative e manifestazioni culturali e gastronomiche. Totale Euro 5.250,00

25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto

rivestito dagli stessi all’interno del progetto: 1) Co.Pr.E.S.C. della Provincia di Bologna. Come da scheda di adesione allegata il Comune di Casalecchio di Reno ha aderito al protocollo di intesa con il Co.Pr.E.S.C. di Bologna per azioni coordinate dal Co.Pr.E.S.C. per valorizzare maggiormente i progetti, ed in particolare le seguenti:

a) attività di sensibilizzazione coordinata e congiunta rivolte all’intera comunità e specificatamente ai giovani, durante l’intero arco dell’anno, sulla Carta d’impegno etico e sulle previsioni della L.R.20/03 (in particolare dall'art.2, lettere a-f-g): valori dell’obiezione di coscienza e tematiche collegate (nonviolenza, difesa civile, povertà, solidarietà, mondialità e intercultura, pace e diritti umani, ecc.), sul servizio civile svolto sia in Italia che all’estero, con le dirette testimonianze dei giovani in sc e dei referenti degli enti, nonché attività di promozione, coordinata e congiunta, del bando e di orientamento dei giovani alla scelta del progetto, in occasione dell’uscita dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di servizio civile, evitando che ognuno promuova solo il proprio servizio civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. A tal fine gli enti concordano di promuovere il servizio civile sul territorio, individuando strumenti congiunti di presentazione dei progetti e meccanismi coordinati per l’orientamento dei giovani alla scelta degli stessi, con l’obiettivo della copertura dei posti disponibili sul territorio provinciale e di facilitare l’accesso al servizio civile del maggior numero possibile di giovani, escludendo in tal modo inutili concentrazioni di domande

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su pochi progetti. b) formazione coordinata e congiunta per Operatori Locali di Progetto (minimo 12 ore) realizzata dal Co.Pr.E.S.C., per conto della Regione Emilia-Romagna, e finalizzata all’acquisizione della necessaria competenza richiesta dalla circolare UNSC del 2 febbraio 2006. c) formazione coordinata e congiunta rivolta ai referenti accreditati degli enti di servizio civile, attraverso corsi definiti e promossi insieme al Co.Pr.E.S.C.. formazione generale coordinata e congiunta a favore dei giovani in servizio civile definita insieme al Co.Pr.E.S.C. e relativa a una parte dei moduli formativi previsti nella determinazione del direttore generale dell’UNSC 4 aprile 2006, ad oggetto “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”, quale occasione di crescita delle competenze e conoscenze del SCN all’interno dell’ente, di scambio delle esperienze, individuando a tal fine un persona referente dell'ente d) condivisione di standard minimi di qualità per il monitoraggio interno al progetto di servizio civile, impegnandosi a elaborare un sistema condiviso nelle metodologie e nei risultati in ambito Co.Pr.E.S.C. Allegata scheda di adesione e protocollo di intesa.

2) COORDINAMENTO DEI CENTRI SOCIALI. Il Coordinamento dei Centri Sociali esistente sul territorio viene coinvolto con ruolo attivo nella proposizione di interventi e momenti di scambio di esperienze fra i centri sociali e i centri diurni. In tale ambito si richiederà ai singoli centri sociali attivati di coinvolgere i volontari inseriti in singole progettualità comuni tra i centri diurni e i centri sociali in tutte le attività progettuali ed organizzative delle singole azioni. 3) PUBBLICA ASSISTENZA – SEDE LOCALE Allegata convenzione in essere con la Pubblica Assistenza sede locale. I referenti della locale associazione di Pubblica Assistenza svolgeranno funzioni di coordinamento dei volontari attivati per la socializzazione dell’utenza durante le attività di trasporto da e per il domicilio della stessa. Si richiederà di porre particolare attenzione alla trasmissione di competenze ai volontari per quanto riguarda l’utilizzo di metodologie per il monitoraggio e la socializzazione degli utenti trasportati secondo i bisogni assistenziali personalizzati rilevati nell’ambito dei Piani Assistenziali Individuali di ogni singolo utente. 4) AUSER – SEDE LOCALE Allegata convenzione in essere con l’AUSER. I referenti della locale associazione Auser svolgeranno funzioni di coordinamento dei volontari attivati per la socializzazione dell’utenza durante le attività di mobilizzazione, di ginnastica dolce, di laboratori (disegno, cucito, cucina, giardinaggio, ecc.) ed atelier (cure estetiche, cura del piede, parrucchiere) e durante le uscite bisettimanali singole o in gruppo (teatro, cinema, sala da ballo, gite varie, ecc.). Si richiederà di porre particolare attenzione alla trasmissione di competenze ai volontari per quanto riguarda i bisogni assistenziali personalizzati rilevati nell’ambito dei Piani Assistenziali Individuali di ogni singolo utente.

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26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Per l’attuazione del progetto sono necessarie le seguenti risorse tecniche e strumentali, già presenti presso i Centri Diurni: 1) n. 2 automobili, n. 1 pulmino; 2) postazioni computer; 3) fotocopiatrici; 4) telefoni e fax; 5) macchina fotografica; 6) videoregistratore; 7) lettore CD; 8) strumenti musicali; 9) attrezzature da palestra (scala fisiatrica, cyclettes, deambulatori, sollevatori, percorso salute); 10) attrezzature per ateliers (attrezzature per parrucchiere, attrezzature per manicure e pedicure, ecc., macchine da cucire, attrezzature per laboratorio cucina). 11) Viene messa a disposizione la sala per i corsi di formazione e un ufficio per attività di coordinamento.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

28) Eventuali tirocini riconosciuti :

29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

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Il progetto consente l’acquisizione - da parte dei volontari - delle seguenti competenze: COMPETENZE DI BASE: 1) Riconosce il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di governo; 2) Riconosce i principali costituenti di un calcolatore e le sue funzioni più comuni; 3) Sa produrre testi in formato elettronico. COMPETENZE TECNICO-PROFESSIONALI RELATIVE ALLE STRUTTURE PER ANZIANI: 1) Collabora alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di socializzazione e di ricostruzione della rete relazionale; 2) Collabora all’utilizzo di tecniche specifiche di animazione: attività di intrattenimento (giochi, musica, films, ecc); attività occupazionali; attività culturali (visite e gite, raccolta storie personali, drammatizzazione), sostegno ai legami familiari (feste, accompagnamento), supporto ad attività a valenza assistenziale (supporto nella deambulazione o nelle passeggiate – ginnastica di gruppo – aiuto nel momento del pasto – riattivazione individuale – stimolazione cognitiva in senso lato). Le suddette competenze sono rinvenibili nel “Primo prontuario delle competenze riconoscibili nell’esperienza del servizio civile”, predisposto dalla Regione Emilia Romagna. Le suddette competenze verranno certificate ai volontari che avranno svolto con esito positivo il servizio civile, mediante il rilascio della “Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo” e riconosciute dalla Regione Emilia Romagna, in attuazione dell’art. 10, primo comma, della L.R. 20 del 2003.

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Formazione generale dei volontari

30) Sede di realizzazione:

Municipio del Comune di Casalecchio di Reno (BO) Via dei Mille, 9 Casalecchio di Reno (BO). Varie sedi indicate nel progetto di formazione generale per volontari in servizio civile, progetto allegato quale parte integrante del protocollo d’intesa con il Co.Pr.E.S.C.

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31) Modalità di attuazione: Questo Ente è aderente al CO.PR.E.S.C. di Bologna – Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile. Abbiamo stipulato un protocollo d’intesa tra questo Ente e il CO.PR.E.S.C., che alleghiamo in copia, relativamente alle attività di formazione coordinata e congiunta a favore dei giovani in servizio civile. L’ente aderente attribuisce importanza all'azione condivisa dei Co.Pr.E.S.C., all’incremento di competenze e conoscenze del SCN all’interno dell’ente, allo scambio di esperienze e pertanto concorda nell’aderire e partecipare, secondo quanto indicato nella scheda d’adesione allegata e nei limiti definiti dal presente protocollo, alla formazione generale coordinata e congiunta a favore dei giovani in servizio civile definita insieme al Co.Pr.E.S.C. e relativa ai moduli formativi coerenti alla determinazione del direttore generale dell’UNSC 4 aprile 2006, relativa alle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale:

1) L’identità del gruppo in formazione: 14 ore

2) Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà: 3 ore

3) Il dovere di difesa della Patria: 3 ore

4) La difesa civile non armata e non violenta: 4 ore

5) La protezione civile: 2 ore

6) La solidarietà e le forme di cittadinanza: 6 ore

7) Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato: 2 ore

8) La normativa vigente e la Carta di impegno etico : 2 ore

9) Diritti e doveri del volontario del servizio civile: 2 ore 10) Il lavoro per progetti: 6 ore

Per una migliore comprensione dell’attività di formazione generale si rimanda al progetto allegato al protocollo d’intesa quale sua parte integrante e sostanziale.

32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI Sistema di formazione acquisito da ANPAS – Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze – Ente di prima classe – CODICE ENTE NZ01704

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: L’impianto metodologico del progetto formativo prevede di utilizzare la lezione frontale per il 57% delle ore complessive e tecniche di apprendimento non formale

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per il restante 43% delle ore. Per la parte di formazione frontale verranno coinvolti sia i formatori accreditati degli enti di servizio civile competenti sul tema indicato che esperti esterni che possano arricchire la qualità della lezione, con il supporto di materiale informativo, bibliografie di riferimento, slide e dispense, appositamente preparati. Per la parte di formazione non formale i giovani verranno chiamati a partecipare attivamente alla discussione dell’argomento attraverso tecniche di action learning, esercitazioni di gruppo, simulazioni, analisi di caso e discussioni plenarie.

34) Contenuti della formazione:

Come indicato nella determina del direttore generale dell’UNSC del 4/04/06 contenente le “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”, i contenuti del progetto formativo saranno organizzati in 10 moduli formativi suddivisi in 7 giornate di formazione ed una ottava giornata organizzata in sessioni parallele con la partecipazione dei diversi enti gestori di progetti di servizio civile, al fine di connettere la formazione generale con quella specifica, più una giornata conclusiva di valutazione dell’esperienza. Nel progetto di formazione generale per volontari in servizio civile, allegato parte integrante del protocollo di intesa con il Co.Pr.E.S.C., si può trovare il programma delle diverse giornate formative con l’indicazione dei contenuti, delle scelte metodologiche e degli obiettivi di ogni modulo previsto.

35) Durata:

49 ORE

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Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36) Sede di realizzazione:

CORSI A), B), C): Municipio del Comune di Casalecchio di Reno, Via dei Mille, 9 – 40033 CASALECCHIO DI RENO

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37) Modalità di attuazione: La formazione viene affidata a soggetti terzi. La formazione specifica viene svolta in tre fasi: CORSO A) Sulle tematiche del welfare ed in particolare sulle tematiche dei Servizi Sociali; CORSO B) Sulle tematiche della comunicazione e delle relazioni interpersonali; CORSO C) Sulle tematiche relative ai Centri Diurni, coinvolgimento del Volontariato e dei Servizi Sociali e dell’integrazione con gli altri servizi di assistenza domiciliare.

38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

CORSO A) Tenuto da una esperta. Anconelli Marisa, nata a Bologna il 04/05/1966, ricercatrice e formatrice presso l’Istituto Regionale Emiliano-Romagnolo per i servizi sociali e sanitari, la ricerca applicata e la formazione, soc. coop. a.r.l., via Oberdan, 29 – Bologna. Allegato curriculum. CORSO B) Tenuto da un esperto. Calvo Gianluca, nato a Roma il 05/08/1972, Psicologo. Allegato curriculum. CORSO C) Tenuto da una esperta. Frangini Susanna, nata a Ravenna il 11/02/1951, Assistente Sociale e formatrice. Allegato curriculum.

39) Competenze specifiche del/i formatore/i:

CORSO A) Anconelli Marisa Titolo di studio: Laurea in filosofia, Laurea in sociologia, Diploma a conclusione del ciclo annuale per formatori organizzato da APS – Analisi psico-sociologica di Milano. Esperienze: Attività di ricerca sociologica per enti pubblici; attività di formazione per enti pubblici; pubblicazioni in materia di servizi sociali ed educativi. Allegato curriculum. CORSO B) Calvo Gianluca. Laurea in psicologia; abilitazione all’esercizio della professione di Psicologo; diploma di specializzazione in psicoterapia sistemico-relazionale; Psicoterapeuta. Attività libero professionale di psicologo e psico-terapeuta per vari istituti e associazioni, attività di formatore presso vari Enti, Responsabile del Centro per le Famiglie. Allegato curriculum. CORSO C) Frangini Susanna. Diploma di abilitazione magistrale e Diploma di Servizio Sociale. Docente per vari corsi di Assistente di Base e di formazione familiare. Assistente Sociale. Allegato curriculum.

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40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

CORSO A) Lezioni frontali. CORSO B) Lezioni frontali e incontri di gruppo. CORSO C) Lezioni frontali e visite guidate.

41) Contenuti della formazione:

CORSO A) Sono previsti due moduli. Primo modulo: assetti, principi ed evoluzione del sistema di welfare nazionale e regionale. Secondo modulo: principali caratteristiche ed evoluzione dei servizi alla persona, con particolare riferimento ai servizi per anziani. CORSO B) Sulle tematiche della comunicazione e delle relazioni interpersonali. Tratterà i seguenti temi: Relazione interpersonale e pensiero sistemico: introduzione al modello di causalità circolare. La comunicazione. Gli elementi costitutivi della comunicazione interpersonale. La comunicazione. L’osservazione dei processi comunicativi: scoprire gli stili personali. Le radici della motivazione alla relazione d’aiuto. Approfondimento della storia familiare attraverso l’uso dei genogrammi personali. L’utilizzo del sé nella relazione di aiuto: conoscere i propri pregiudizi per poterli utilizzare. Emozioni e relazione. Quando l’aiuto diventa emozionante: le emozioni che frenano e facilitano la relazione. CORSO C) Su tematiche riguardanti la rete dei Servizi Domiciliari e del Volontariato operante sul territorio. Contenuti: Conoscenza della rete dei servizi domiciliari. Conoscenza delle Associazioni di Volontariato presenti sul territorio. Conoscenza dei Centri Sociali. Conoscenza delle associazioni di volontariato che collaborano in particolare coi servizi domiciliari (Auser e Pubblica Assistenza). Conoscenza delle modalità di trasporto persone con handicap.

42) Durata:

CORSO A) N. 30 ORE; CORSO B) N. 24 ORE; CORSO C) N. 24 ORE. TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA N. 78 ORE.

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Altri elementi della formazione 43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

MONITORAGGIO DEL PIANO DI FORMAZIONE GENERALE : Questo Ente è aderente al Co.Pr.E.S.C. di Bologna – Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile. Abbiamo stipulato un protocollo d’intesa tra questo Ente e il Co.Pr.E.S.C., che alleghiamo in copia, relativamente alle attività di monitoraggio e valutazione. Il monitoraggio del percorso di formazione generale dei volontari di servizio civile intende fornire i dati e le osservazioni per valutare la qualità e l’efficacia del progetto formativo al fine di evidenziarne gli elementi di criticità ed i punti di forza. Sulla base di queste analisi sarà quindi possibile migliorare i successivi corsi di formazione, tanto più in un’ottica di progettazione condivisa e cooperazione tra enti per la realizzazione della formazione generale dei volontari. Il progetto formativo prevede l’utilizzo di 3 strumenti di rilevazione ed analisi: all’inizio, durante e alla fine del corso. In occasione della prima giornata di corso viene somministrato un questionario di ingresso a tutti i partecipanti (allegato al progetto di formazione), per raccogliere le aspettative riguardo al progetto formativo. Al termine di ogni giornata formativa viene, invece, somministrata una scheda di valutazione giornaliera, che tiene conto sia degli aspetti di contenuto che di metodologia, nonché di aspetti relativi alla docenza (allegato al progetto di formazione). Al termine del corso, viene somministrato un questionario finale che rileva il gradimento da parte dei partecipanti sulle seguenti dimensioni del percorso formativo: contenuti, docenza, clima d’aula, aspetti organizzativi, immagine e giudizio complessivo del corso, suggerimenti (allegato al progetto di formazione). Per facilitare la connessione tra le diverse giornate formative prevediamo la presenza di un tutor di processo che avrà il compito di riassumere brevemente gli argomenti trattati in precedenza e di introdurre gli argomenti delle singole giornate. Ciò costituisce un utile fattore di continuità. MONITORAGGIO DEL PIANO DI FORMAZIONE SPECIFICA : CORSO A) Questionario. CORSO B) Questionario. CORSO C) Questionario.

Data

Il Progettista (Dott. Marco Manieri)

Il Responsabile legale dell’ente/

Il Responsabile del Servizio civile nazionale (Dott.ssa Elisabetta Scoccati)

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