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University of Trieste
“
”
Scienza e società: la ricerca
fondamentale impegnata
nel trasferimento
tecnologico
Maurizio Fermeglia
Trieste, venerdì 19 luglio 2013- 4
Oltre 30 ricercatori su 1,000 cittadini attivi (8.1 in USA, 9.1 in Japan, 5.7 in Europe)
Trieste System
Area
Science Park
ISMAR-CNR Marine Science
Elettra
Synchrotron
ICGEB International Centre
For Genetics and
Biotechnology
TWAS Thirld World
Academy of Science
ICTP International Centre
For Theoretical
Physics
ICS International Centre
For Science and
High Technology
INAF Astrophysics
Astronomy
OGS National Institute
For Oceanography and
Exp. Geophysics
Trieste
University SISSA
INFN Nuclear Physics
CBM Molecular Medicine
TASC Surface Physics
1850 1900 2000
Trieste, venerdì 19 luglio 2013- 5
Università di Trieste
• Personale – 700 docenti
– 2000 scienziati attivi (staff, PhD
students, PostDocs, guest scientists)
– 711 personale TA
– Studenti
– 19.000 pre-laurea (bachelor, master)
– 8.3 % dall’estero
– 58.6% impiegati dopo il 1 anno
– 1300 post-lauream
– 434 PhD students
– 400 specializzandi medici
• Dipartimenti
– Chimica e Farmacia
– Economia
– Ingegneria e Architettura
– Studi Umanistici
– Giurisprudenza e scienze della
traduzione interpretazione e
linguaggio
– Scienze della vita
– Medicina
– Matematica e Geoscienze
– Fisica
– Scienze Politiche
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Social Sciences and Humanities
Economics, Business
Administration, Statistics
Humanities
Political and Social
Sciences,
Law
Languages, Interpreting and
Translation
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Physical Sciences and Engineering
Engineering
Architecture
Physics
Mathematics
Earth Sciences
Chemistry and
Pharmacy
Trieste, venerdì 19 luglio 2013- 8
Life Sciences
• Biology,
• Psychology
• Medical, Surgery and
Health Sciences
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OBIETTIVI del trasferimento
tecnologico
• OBIETTIVI STORICI DELL’UNIVERSITA’
– Fabbrica di conoscenza (ricerca)
– Fabbrica di capitale umano specializzato (alta formazione)
– (Piccaluga, 1992, 2001)
• NUOVI OBIETTIVI (TERZA MISSION)
– Motore di sviluppo territoriale
– Trasferimento tecnologico
– (Cesaroni, Conti, Moscara e Piccaluga, 2005)
• I MECCANISMI DI INTERAZIONE TRA UNIVERSITÀ
E INDUSTRIA
– education-oriented > medio-lungo periodo
– market-oriented > breve periodo
– (Coccia e Rolfo, 2002)
Trieste, venerdì 19 luglio 2013- 10
investimenti in R&D
politiche R&D
finanziamento pubblico
dimensioni aziendali (prevalenza PMI)
distretti industriali
ritardi tecnologici
carenze infrastrutturali
CONTESTO GLOBALE
• L’Economia dell’Innovazione come necessità
1. Globalizzazione dei mercati (acquisti/vendite al miglior offerente)
2. Smaterializzazione dei prodotti (aumento del valore basato sulla
conoscenza)
• Criticità
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CONTESTO LOCALE
• Regione piccola e di confine
• Tessuto imprenditoriale (prevalenza PMI)
• Specializzazione produttiva (distretti)
• Risorse scientifiche (centri di ricerca e università)
• Politiche regionali di R&S (AREA di Ricerca)
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Come si può fare INNNOVAZIONE?
• Tre possibili strade con cui le aziende possono ottenere gli ingredienti principali per produrre innovazione (Love & Roper, 1999):
– ricerca e sviluppo (lento, rischioso, costoso ma interno)
– trasferimento tecnologico (veloce e più sicuro ma esterno)
– networking (poco costoso ma difficile da internalizzare e con maggior competizione)
• Se l’economia dell’innovazione è quindi una necessità, si vuole ipotizzare che sfruttare il trasferimento tecnologico come strumento di velocizzazione del processo sia l’opportunità da cogliere in questo momento storico perchè:
– tutti i laboratori degli EPR detengono stock di ricerche già pronte
– immediatamente utilizzabile e poco costosa (già finanziate)
– poco rischiosa e supportabile dal produttore (ricercatori)
Trieste, venerdì 19 luglio 2013- 13
scienza e industria hanno cominciato a collaborare in maniera più stretta
gli EPR si stanno attrezzando per rendere sistemica questa collaborazione
i finanziamenti UE, nazionali e regionali, obbligano scienza e industria a collaborare
c’è maggiore formazione di alto livello che viene assorbita dalle imprese
cresce il mercato del “venture capital”
i tempi di “time to market” si accorciano sempre più
le informazioni sono molto più disponibili per tutti
NUOVO CONTESTO
• Negli ultimi 10/15 anni si sono create le condizioni
per poter ragionare con questo nuovo paradigma
grazie a una serie di fattori chiave: (Pietrabissa,
2008)
Trieste, venerdì 19 luglio 2013- 14
Dal modello
al modello
Il modello ‘Open Innovation’
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Come si collabora con l’Università
di Trieste • Strumenti
– Commissionare ricerca (cd. Conto terzi)
– Acquisire licenze/cessioni di brevetti
– Supportare ricerca collaborativa (es. FPVII)
– Commissionare analisi/prove/test
– Collaborare con spin off
– Aprire laboratori congiunti
– Finanziare dottorati/assegni di ricerca
• Ufficio ILO – Marzo 2002
• Deposito del primo brevetto con l’Università come titolare e avvio delle attività di trasferimento tecnologico all’interno della Ripartizione Ricerca
– Dicembre 2005 • Nasce la Ripartizione Rapporti con le imprese
– Luglio 2006 • Parte il Progetto NUOVO ILO (bando MIUR ex art. 12 DM 262/04)
– Maggio 2008 • Viene costituito formalmente l’Industrial Liaison Office come Servizio di staff
della Direzione Amministrativa
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Linee di azione Ufficio ILO
• Tutela proprietà intellettuale disclosures,
brevetti, valorizzazione
• Le attività di valutazione preliminare,
desk analysis, convalide, deposito e
prosecuzione dei brevetti sono state
realizzate grazie all’apporto del Progetto Sister
(ora Innovation Network)
• Attività con le imprese contatti,
comunicazione, conto terzi e ricerca
collaborativa, fund raising
• Creazione d’impresa Start Cup/PNI, spin off
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Year
Filings
during the
year
Patents
families
(total
patents)
Sold
(Licenced) Disclosures
2005 3 23 (28) 2 4
2006 4 25 (37) 0 (1) 3
2007 1 26 (44) 1 7
2008 6 31 (56) 1 8
2009 2 32 (63) 3 3
2010 8 37 (82) 2 12
2011 2 41 (98) (1) 9
2012 7 41 (128) - 9
Brevetti
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Year SubTot
year Tot Incubation
2005 3 3 -
2006 1 4 1
2007 3 7 4
2008 3 10 5
2009 1 11 4
2010 2 13 2
2011 2 14 (-1) 4
2012 3 16 (-1) 2
Spin-off
Trieste, venerdì 19 luglio 2013- 19
Insomma ….
INNOVAZIONE DISCONTINUITA’ NELLA CONOSCENZA ..
.. CHE GENERA UN AUMENTO DI PRODUTTIVITA’
Denaro
Innovazione
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